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Ing.

Giuseppe Scordo Corso di Gestione dei Sistemi Idraulici


Ing. Francesco Viola A. A. : 2003-04

IL BACINO IDROGRAFICO

Per una fissata sezione trasversale di un corso d’acqua, si definisce bacino idrografico apparente
l’entità geografica costituita dalla proiezione su un piano orizzontale della superficie scolante
sottesa alla suddetta sezione. L’aggettivo “apparente” si riferisce alla circostanza che il bacino viene
determinato individuando, sulla superficie terrestre, lo spartiacque superficiale senza tenere conto
che particolari formazioni geologiche potrebbero provocare in profondità il passaggio di volumi
idrici da un bacino all’altro.

Figura 1

L’estensione di un bacino idrografico si determina utilizzando la cartografia ufficiale dell’Istituto


Geografico Militare Italiano in scala 1:25.000 (Tavolette), 1:50.000 (Quadranti) o 1:100.000
(Fogli), in relazione alla dimensione del bacino in esame e all’approssimazione necessaria per lo
studio che si sta compiendo.

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Ing. Giuseppe Scordo Corso di Gestione dei Sistemi Idraulici
Ing. Francesco Viola A. A. : 2003-04

In alcuni casi, quando il bacino ha una dimensione contenuta (inferiore a 10 km2) oppure quando
occorre individuare con maggiore precisione le linee di impluvio, è necessario fare ricorso a una
cartografia di dettaglio ottenuta per esempio mediante un rilievo aereofotogrammetrico.
La delimitazione del bacino idrografico si conduce sul supporto cartografico prescelto considerando
alcune linee e punti caratteristici. Distinguiamo la linea di displuvio o displuviale o linea di cresta o
crinale, che rappresenta il perimetro del bacino che delimita la superficie all’interno della quale si
abbattono le precipitazioni che trovano recapito ultimo nella rete idrografica in esame.
Nella sua individuazione ci si appoggia, pertanto, ai punti di quota più elevata e si considera anche
lo sviluppo delle reti idrografiche limitrofe a quella in esame. Sulla displuviale si individuano il
punto di vetta cioè il punto di quota massima, i punti di sella compresi tra due rilievi adiacenti e il
punto di conca cioè la quota della sezione di chiusura.

Figura 2

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Ing. Giuseppe Scordo Corso di Gestione dei Sistemi Idraulici
Ing. Francesco Viola A. A. : 2003-04

Figura 3

Nelle figure 2 e 3 si è illustrato il tracciamento planimetrico della linea di displuvio, ed un suo


riscontro fotografico.
Nella figura 4 è mostrato il reticolo idrografico del bacino Rio Santa Lucia. Si fa notare come il
preventivo tracciamento della rete, dà una prima idea sulla forma e sulla estensione del bacino, ed
evita errori grossolani (es. limiti di bacino che tagliano la rete idrografica).
Nella figura 5, si mostra come l’utilizzo di una cartografia a 5 colori semplifica di molto il
tracciamento del bacino idrografico, dando una chiara idea dei differenti versanti definiti
opportunamente per mezzo di una rappresentazione ad ombre.

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Ing. Francesco Viola A. A. : 2003-04

Bacino idrografico RIO SANTA LUCIA

Figura 4

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Ing. Francesco Viola A. A. : 2003-04

Bacino idrografico relativo alla sezione di chiusura della diga ANCIPA

Figura 5

Bibliografia :

Vito Ferro - Sistemazione dei bacini idrografici - cap.1 - ed. McGraw-Hill – 2002

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