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LINEA GUIDA
Fascicolo tecnico di attrezzature a pressione
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ispettorato degli utilizzatori eni
per la valutazione di conformità delle attrezzature a pressione e degli insiemi
Il Fabbricante deve analizzare tutti i rischi a cui è soggetta l’attrezzatura, connessi al suo
normale funzionamento, al trasporto, al montaggio, alla manutenzione, alle prove e ad
ogni ragionevolmente prevedibile condizione anomala di funzionamento.
Il Fabbricante deve indicare:
le soluzioni adottate per l’eliminazione dei rischi;
le misure di protezione applicate per ridurre i rischi che non possano essere
eliminati;
le informazioni necessarie all’Utilizzatore per attenuare il rischi residui.
Dal documento di analisi dei rischi devono emergere tutti i potenziali eventi pericolosi
individuati, le cause, le conseguenze, le soluzioni adottate e le raccomandazioni per
l’Utilizzatore (che dovranno poi essere riportate nel manuale d’uso).
Deve essere fornita la check list dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (R.E.S.) riportati in
allegato I della PED. Va indicato per ogni punto se il requisito corrispondente è
applicabile e, in caso affermativo, quali soluzioni sono state adottate, oppure, se il rischio
relativo non è eliminabile dal Fabbricante, deve essere indicato che il requisito è a carico
dell’Utilizzatore.
Nel caso non venga richiesta al Fabbricante della singola attrezzatura la fornitura in
opera (comprensiva dell’installazione) i dispositivi di sicurezza sono scelti, dimensionati e
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Disegni
Tutti i disegni devono avere un numero identificativo, una tabella per l’indicazione di
eventuali modifiche ed un numero di revisione, un titolo e una data di emissione o
aggiornamento.
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Per le tubazioni devono essere forniti, sketch assonometrici, disegno della targa dati ed
eventualmente una tabella contenente elementi necessari alla categorizzazione PED (v.
Allegato 1).
Le informazioni necessarie (che possono essere riportate sugli sketch e/o sulla tabella)
sono:
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Calcoli
Devono essere forniti i calcoli di dimensionamento di tutti i componenti l’attrezzatura a
pressione. Questi devono fare riferimento alle appropriate sezioni della norma di calcolo
adottata, ad appropriate specifiche o ad altri criteri di progettazione.
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Carichi da considerare
I calcoli devono tenere conto almeno dei seguenti fattori di rischio:
pressione massima ammissibile interna ed esterna;
temperatura minima e massima ammissibile;
massimo carico statico del fluido contenuto in condizioni d’esercizio;
peso dell’apparecchio;
massimo peso dei contenuti in condizioni d’esercizio;
peso del liquido nelle condizioni di prova di pressione;
carichi dovuti al vento, al terremoto (determinati come indicato nel Testo Unico
sulle Costruzioni - DM 14 gennaio 2008), ad altre condizioni esterne;
carichi localizzati causati da connessioni come ganci di supporto, anelli di rinforzo,
selle, strutture interne, tronchetti di collegamento a tubazioni, eccentricità di vario
tipo, ecc.
carichi improvvisi causati da colpi d’ariete o oscillazioni e ondeggiamenti dei fluidi
contenuti nell’apparecchio;
momenti flettenti causati da eccentricità dell’asse di pressione dell’apparecchio;
sollecitazioni causate da differenze di temperatura, compresi i periodi di
transizione da un equilibrio termico ad un altro, e da differenze dei coefficienti di
dilatazione termica;
sollecitazioni dovute a fatica: numero totale di avviamenti e fermate del
funzionamento dell’apparecchio nell’unità di tempo, (giorno, mese, anno, ecc.),
ampiezza dei cicli operativi di pressione e numero dei cicli stessi nell’unità di
tempo; ampiezza dei cicli operativi di temperatura; numero possibile di prove
idrauliche da effettuare durante la vita dell’apparecchio;
scorrimento viscoso: numero previsto di ore di esercizio alle temperature
specificate;
corrosione.
Sollecitazioni ammissibili
La PED prevede solo i valori dei coefficienti di sicurezza da utilizzare per la
determinazione delle sollecitazioni massime ammissibili per gli acciai e per l’alluminio e
le sue leghe; per i rimanenti materiali si possono assumere i coefficienti di sicurezza
imposti dalle singole norme utilizzate.
Se il codice di calcolo adottato è ASME VIII Div. 1 (per i recipienti) o ASME B31.3 (per le
tubazioni), per alcuni materiali la sollecitazione ammissibile imposta dal codice potrebbe
non rispettare il valore PED. In questi casi si accetta comunque il valore di sollecitazione
ammissibile del codice riconoscendo un livello di sicurezza equivalente alle disposizioni
della PED.
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Metodi sperimentali
La PED permette che la pressione massima di esercizio di un apparecchio di forma
irregolare o non usuale possa essere definita da prove di pressione spinte fino a rottura,
da prove di pressione spinte fino allo snervamento o da prove estensimetriche. (rif. p.
2.2.4 Allegato I della PED).
Prova Idraulica
La pressione di prova idraulica finale dovrà essere calcolata secondo quanto riportato nel
punto 7.4 dell’allegato I della PED. Poiché tale punto è stato oggetto di interpretazioni
diverse con il passare degli anni, si considera rispondente al requisito della PED il calcolo
della pressione di prova eseguito utilizzando i criteri esposti nell’ultima edizione della
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norma armonizzata di prodotto appropriata (EN 13445 per i recipienti, EN 13480 per le
tubazioni, EN 12952 per le caldaie a tubi d’acqua ed EN 12953 per le caldaie a tubi di
fumo).
Nel caso in cui il codice di costruzione impiegato richieda l’esecuzione della pressione di
prova idraulica a pressioni diverse da quella sopra indicata (ad esempio recipienti
progettati secondo ASME VIII Div. 1 oppure tubazioni progettate secondo ASME B31.3),
dovrà essere assunto il valore massimo tra la pressione di prova PED e quella imposta
dal codice adottato (calcolata con le sollecitazioni ammissibili del codice), tenendo
comunque sempre in considerazione la pressione massima ammissibile sopportabile in
prova idraulica, valutata con le regole del codice utilizzato.
Alcuni codici di calcolo permettono limitazioni alla pressione di prova in casi particolari
(es. limitazione a 9.75 volte la PS per i serpentini dei forni sia secondo API 560 che
secondo ISO 13705 integrata con raccomandazioni CTI), non prevista invece dalla PED.
In questi casi si accetta tale limitazione riconoscendo in tali disposizioni un livello di
sicurezza equivalente alle disposizioni della PED.
Materiali
I materiali impiegati per la fabbricazione delle membrature a pressione devono essere
forniti di documentazione di conformità e controllo e devono essere adeguatamente
identificati con marcature originali del produttore oppure con marcature del Fabbricante
dell’attrezzatura o insieme che ne garantisca la provenienza e la natura. La
documentazione di conformità del materiale, che deve essere sempre allegata al
fascicolo tecnico della attrezzatura a pressione, deve essere rilasciata dal produttore del
materiale in accordo alle norme UNI EN 10204:2005, UNI EN 10168:2005.
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Resilienza
Al punto 7.5 dell’allegato I della PED sono espressamente indicati i requisiti per ritenere
sufficientemente duttile un materiale.
Se il codice di calcolo adottato sono le raccolte ISPESL (VSR-VSG-M-S) si considerano
rispondenti ai requisiti della PED i materiali che soddisfano le richieste di tale codice
integrato dalle raccomandazioni CTI.
Per attrezzature costruite in conformità ad altri codici si considerano soddisfatti i requisiti
PED integrando il codice con la relativa sezione delle pertinenti norme armonizzate (es.
EN 13445-2 per gli apparecchi e EN 13480-2 per le tubazioni).
Giunzioni permanenti
Specifiche di saldatura e qualifiche
Il Fabbricante deve utilizzare procedimenti di saldatura e personale addetto alle
saldature adeguatamente qualificati in conformità alla PED.
L’approvazione delle procedure e del personale sono affidate per le attrezzature a
pressione delle categorie II, III e IV ad una parte competente che può essere, a scelta
del fabbricante, un organismo notificato oppure un’entità terza riconosciuta per tale
scopo in uno degli Stati Membri.
Il punto 3.1.2 dell’allegato I della PED, in merito all’esecuzione delle prove previste per
la certificazione del personale e delle procedure di saldatura, rimanda esplicitamente alle
prove previste dalle norme armonizzate o prove equivalenti.
Quando viene utilizzato un codice di costruzione che richieda di eseguire le qualifiche
secondo ASME IX (è il caso di attrezzature costruite secondo standard americani, es.
ASME VIII Div. 1), in conformità ai principi della guideline 6/12, tali qualifiche verranno
accettate a patto di integrarle con le prove previste dalla “sezione saldatura” della norma
armonizzata di prodotto appropriata (es. EN 13445-4 per gli apparecchi e EN 13480-4
per le tubazioni) e dalle norme da essa richiamate. I range di qualifica rimarranno quelli
previsti da ASME IX tenendo conto delle eventuali variabili essenziali supplementari che
dovessero derivare da tali integrazioni.
Al contrario non si accetteranno qualifiche secondo ASME IX (indipendentemente da
eventuali integrazioni) per attrezzature costruite secondo norme armonizzate o altri
standard che rimandino a norme europee per le qualifiche.
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Allegati
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