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ARGOMENTI
Presupposti teorici
Concetto di misura: problemi e fasi della misurazione in psicologia
(Le scale di misura)
Definizione e classificazione dei test psicologici
Modelli di costruzione dei test: i 3 livelli di astrazione nella costruzione di un test, la teoria dellerrore casuale
Metodi di costruzione dei test e sue fasi
La validit di un test
La standardizzazione di un test
Test cognitivi
Definizione e tipologie
Test di livello
-
le scale Wechsler
Approfondimento: la WAIS-r
Approfondimento: le Matrici Progressive di Raven
Presupposti teorici
Si misura lintelligenza e/o lansia sulla base di osservazioni di alcuni indizi e comportamenti che si suppone siano una
manifestazione delloggetto da misurare: si ipotizza che il comportamento osservato sia legato probabilisticamente alla
caratteristica che si vuole misurare sulla base di una teoria psicologica che descrive tale legame
Tutte le misure psicologiche sono basate sullosservazione del comportamento
Da questa osservazione vengono inferite le caratteristiche che si vogliono misurare
Pi il comportamento complesso pi difficile sar inferire e isolare tali caratteristiche: non sempre facile stabilire un
legame chiaro tra comportamento e costrutto
La misura di caratteristiche psicologiche deve derivare dalla teoria psicologica
I comportamenti che effettivamente sono interpretati come indizi di una data caratteristica dipendono in modo
determinante dalla definizione teorica della caratteristica stessa la teoria ha un ruolo fondamentale nella definizione
e giustificazione di ogni tipo di misurazione
chi opera professionalmente con le persone chiamato continuamente a fare delle valutazioni, ad elaborare giudizi, a
prendere decisioni
pi il numero di informazioni in nostro possesso pi la valutazione sar corretta.
definizione teorica di un costrutto (concetto non osservabile direttamente), cio di una funzione psichica, di
una dimensione psicologica
definizione in termini operativi del costrutto e scelta di indicatori comportamentali in grado di rivelare la
presenza della data caratteristica o lappartenenza ad una data classificazione psicologica
messa a punto di uno strumento che consenta di ottenere delle misure, cio dei valori quantitativi di tali
indicatori (test)
quando si studia un evento necessario ridurne la complessit cercando di esplicitare, attraverso definizioni operative,
loggetto di studio: si tratta di definire quali caratteristiche dellevento riteniamo importanti e quali trascurabili
I procedimenti di valutazione numerica dei fenomeni psichici e comportamentali sono le SCALE DI MISURA
Un sistema empirico
2.
Un sistema numerico
3.
Sistema empirico = un insieme di entit non numeriche (es. un insieme di persone, un insieme di stimoli, un insieme di
item ecc.)
Questi tre elementi sono interconnessi in quanto le propriet del sistema empirico condizionano la scelta del sistema
numerico, le caratteristiche del sistema numerico condizionano la scelta della regola che consente di passare dalluno
allaltro
Si distinguono 4 tipi di scale di misura
1.
scala nominale
2.
scala ordinale
3.
4.
SCALA NOMINALE
La scala nominale un modo per categorizzare le voci che interessano sulla base di una o pi caratteristiche distintive
rispetto alle quali esse vengono collocate in categorie mutuamente escludentesi ed esaustive
Sistema empirico = sistema in cui esiste solamente la suddivisione in categorie distinte e mutualmente escludentesi (es.
sesso, professione, stato civile ecc.)
Sistema numerico = misura utilizzata
Regola = attribuire numeri uguali agli elementi della stessa categoria e numeri diversi ad elementi appartenenti a
categorie diverse
Il sistema numerico ha la sola propriet di simbolo ed i numeri costituiscono solo delle denominazioni delle categorie
La scala nominale rappresenta una classificazione qualitativa del carattere che interessa
Il numero viene usato come simbolo non rappresenta una misura ma serve per identificare la categoria di
appartenenza del soggetto.
I numeri assegnati sono semplici etichette e non sono suscettibili di essere elaborati direttamente
Propriet formali della scala nominale:
-i membri di ciascuna categoria sono equivalenti tra loro
-i membri di categorie diverse non sono equivalenti
la relazione di equivalenza tra i membri
-
SCALA ORDINALE
La scala ordinale una scala quantitativa che descrive un ordine di rango tra le caratteristiche classificate
Sistema empirico = gli elementi che lo compongono godono della stessa caratteristica ma in quantit o grado diverso, il
sistema ordinabile rispetto a tale grado
Il sistema numerico indica la posizione reciproca degli elementi
Regola = ad uno stesso numero associata una stessa quantit di caratteristica; i numeri indicano solamente una
graduatoria tra le quantit di caratteristiche presenti
Attribuire un rango significa associare a ciascun elemento del gruppo un numero corrispondente al posto che tale
soggetto occupa rispetto agli altri del gruppo
Come la scala nominale permette di fare delle classificazioni tra le caratteristiche psicologiche ma oltre a ci consente
di organizzarle secondo una gerarchia
Le regole utilizzate per costruire una scala ordinale sono:
-
i soggetti ai quali viene assegnato il numero 1 presentano una quantit superiore della caratteristica oggetto di
misura rispetto ai soggetti ai quali viene assegnato il numero 2
tutti i soggetti ai quali viene assegnato lo stesso numero presentano la stessa quantit della caratteristica in
esame
il numero assegnato non corrisponde direttamente alla quantit della caratteristica che interessa ma indica una relazione
dordine tra le quantit
(pi grande di)
Esempio di scala ordinale:
classificazione dellordine di arrivo di 10 soggetti ad una gara
Propriet formali della scala ordinale
-equivalenza tra tutti i membri di una medesima categoria
-relazione dordine tra le categorie
la relazione dordine tra le categorie
-
una scala ordinale fornisce solo un ordine di rango tra i soggetti ma non d alcuna indicazione su quanto
grande sia la distanza tra un soggetto ed un altro (non si sa di quanto B abbia superato A)
le scale ordinali non hanno uno zero assoluto e non dispongono di una unit di misura per cui le grandezze che
intercorrono tra i diversi livelli della scala non sono omogenee (es. la distanza tra il primo ed il secondo
classificato non necessariamente uguale alla distanza tra il terzo ed il quarto ecc.)
altro esempio:
se le risposte ad un item di un test sono: spesso raramente mai
(si attribuisce
alla risp. raramente (=2) associata la caratteristica in quantit doppia rispetto alla risp. mai (=1)
la differenza di quantit di caratteristica posseduta da chi risponde mai (=1) e chi risponde raramente (=2) sia
uguale a quella che intercorre tra chi risponde raramente (=2) e chi risponde spesso (=3)
nonostante questi limiti le informazioni ricavate attraverso una scala ordinale possono essere utilmente sfruttate per
prendere decisioni
(esempio: dovendo selezionare delle persone per un numero limitato di posti di lavoro lesaminatore pu scegliere le
prime in graduatoria)
La scala in grado di
-
valutare se la differenza tra due soggetti, A e B, pi grande o pi piccola della differenza tra C e D
-costanza del rapporto tra gli intervalli che consente di utilizzare tutte le tecniche statistiche (le relazioni tra le distanze
non cambiano)
- possibile affermare che la distanza tra la quantit di intelligenza posseduta da C (=100) e D (=90) la met della
distanza tra le quantit di intelligenza possedute da G (=85) e I (=65)
- possibile eseguire somme algebriche tra i punteggi: gli individui A (=130) e I (=65) possiedono complessivamente la
stessa quantit della caratteristica misurata posseduta dagli individui C (=100) e E (=95)
il limite della scala lassenza di un zero assoluto: non possibile sostenere che A (=130) possieda il doppio
dellintelligenza di I (=65) anche se il suo punteggio doppio rispetto a I.
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Tempo (minuti)
1
1
2
3
1
4
5
2
2
1
possibile affermare che A (=1 min) ha impiega met del tempo impiegato da C (=2 min)
Propriet formali: costanza del rapporto tra i valori utilizzati
Sono di questo tipo i sistemi empirici del peso, dellet, della lunghezza ecc.
In psicologia tali sistemi sono relativamente rari, il pi usato il tempo di reazione
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situazione
SITUAZIONE
Non standardizzato
Controllata
Non controllata
Test proiettivi
Osservazione libera
Intervista
STIMOLO
Standardizzato
Test cognitivi
Test di personalit
Scale atteggiamento
Intervista semi-strutturata
Osservazione sistematica
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Le diverse caratteristiche del comportamento di un individuo possono essere studiate attraverso strumenti diversi con un
diverso grado di controllo da parte dellosservatore
Alcune caratteristiche sono rilevabili solo con certi strumenti (es. il profitto in una materia non pu essere valutato
attraverso un test proiettivo!)
centrale, quindi, la definizione operativa del costrutto oggetto di misura
i test non sono strumenti perfetti di valutazione e conoscenza ma presentano sempre un grado di precisione limitato che
per pu essere quantificato
nessun test da solo offre delle garanzie assolutamente sicure circa possibili decisioni sugli individui: non esistono
metodi o strumenti in grado di azzerare ogni margine di errore
anche altre modalit di indagine utilizzate in ambito psicologico (interviste, colloqui ecc.) sono soggette ad errori la cui
entit pu essere incrementata ulteriormente da interferenze di tipo soggettivo (es. caratteristiche dellintervistatore)
anche se i test costituiscono delle misure imperfette degli attributi psicologici rappresentano la forma migliore, pi
corretta ed economica per ottenere le informazioni necessarie al fine di prendere decisioni riguardanti le persone
In sintesi
gli elementi che caratterizzano un test come strumento di misura sono:
a.
b.
c.
lattribuzione di un punteggio alla prestazione secondo criteri standardizzati e definiti a priori e interpretabili in
relazione a particolari standard di performance
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definizione teorica di un costrutto (concetto non osservabile direttamente), cio di una funzione psichica, di
una dimensione psicologica (LIVELLO TEORICO + LIVELLO DERIVATO)
definizione in termini operativi del costrutto e scelta di indicatori comportamentali in grado di rivelare la
presenza della data caratteristica o lappartenenza ad una data classificazione psicologica (LIVELLO
EMPIRICO)
messa a punto di uno strumento che consenta di ottenere delle misure, cio dei valori quantitativi di tali
indicatori (test)
possibile pertanto distinguere 3 livelli di astrazione presenti nella costruzione di un test psicologico
1.
2.
livello derivato
3.
IDEA
CONCETTO TEORICO
i legami tra le idee nella teoria sono chiamati proposizioni non osservabili
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2. livello derivato = i concetti derivati sono anchessi dei concetti astratti ma pi dettagliati dei concetti teorici
la relazione tra concetti teorici e concetti derivati chiamata definizione teorica e genera un costrutto teorico
costrutto teorico = definizione di una nozione teorica tale che se ne possa dare una definizione empirica
la definizione del costrutto meno astratta del livello teorico e fornisce pi elementi descrittivi
CONCETTO TEORICO
CONCETTO DERIVATO
3. livello empirico = livello che consente una definizione in termini operativi del costrutto e scelta di indicatori
comportamentali in grado di rivelare la presenza della data caratteristica
i legami tra i concetti teorici-derivati ed i concetti empirici si definiscono regole di corrispondenza
attraverso le regole di corrispondenza si determinano le definizioni operative
definizione operativa = definizione attraverso la quale si indica chiaramente come si pu misurare il costrutto teorico,
attraverso quali indicatori comportamentali
CONCETTO
TEORICO
DERIVATO
CONCETTO EMPIRICO
15
CONCETTO EMPIRICO
Definizione empirica
(metodo di misura)
come misuro
REALT
OSSERVATA
il livello empirico osservabile e misurabile, il dominio della psicometria intesa come ambito che riguarda le
misurazione di caratteristiche psicologiche
In sintesi
quando si misura si cerca di fornire un valore empirico ad un concetto teorico
il concetto teorico viene colto empiricamente solo attraverso una misurazione
CONCETTO TEORICO
CONCETTO
TEORICO
DERIVATO
CONCETTO EMPIRICO
Definizione empirica
(metodo di misura)
come misuro
REALT
OSSERVATA
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esempio
teoria della frustrazione-aggressione di Dollard et al. (1939)
1. livello teorico = la frustrazione viene ipotizzata come causa dellaggressivit
(tra frustrazione ed aggressivit presente un legame proposizionale non osservabile)
2. livello derivato-costrutto teorico= si definisce laggressivit come insieme di comportamenti atti a recare danno
intenzionale ad unaltra persona;
sulla base di questa definizione teorica dellaggressivit
- deriva che laggressivit descritta in termini di comportamento e non di emozioni, un concetto esclusivamente
comportamentale
-si esclude che si possa definire aggressione: un danno non intenzionale, un danno intenzionale ad un oggetto, un danno
intenzionale verso se stesso
( evidente come nella definizione di un costrutto teorico necessario non solo specificare cosa sia il concetto teorico
descritto ma anche quello che non )
3. livello empirico
possibili definizioni operative dellaggressivit:
-numero di volte in cui la persona utilizza la forza fisica
-punteggio totale in un questionario di autovalutazione contenente frasi che fanno riferimento a comportamenti di tipo
aggressivo
-valutazione su una scala di unaltra persona che conosce bene il soggetto e lo valuta relativamente ad una serie di
comportamenti (es. perdere la calma facilmente, usare le maniere forti ecc.)
data la complessit dei costrutti psicologici essi sono raramente definibili solo con un metodo di misurazione, ne segue
che esistono pi definizioni operative per uno stesso costrutto
(definizione operativa = definizione attraverso la quale si indica chiaramente come si pu misurare il costrutto teorico,
attraverso quali indicatori comportamentali)
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Esempi di indicatori: tempo di reazione ad un dato stimolo, frequenza di un determinato comportamento ecc.
Per il costrutto aggressivit secondo la teoria di Dollard gli indicatori sono:
-numero di volte in cui la persona utilizza la forza fisica
-punteggio totale in un questionario di autovalutazione contenente frasi che fanno riferimento a comportamenti di tipo
aggressivo
-valutazione su una scala di unaltra persona che conosce bene il soggetto e lo valuta relativamente ad una serie di
comportamenti (es. perdere la calma facilmente, usare le maniere forti ecc.)
importante che ci sia il massimo raccordo tra la definizione teorica e la definizione empirica: la scelta degli indicatori
deve essere strettamente collegata alla definizione teorica
CONCETTO
TEORICO
DERIVATO
Regole di corrispondenza (definizione operativa)
cosa misuro
CONCETTO
EMPIRICO
Def. empirica
(metodo di misura)
come misuro
METODO DI
MISURA 1
INDICATORE 1
(VARIABILE OSSERVATA)
METODO
DI MISURA 2
INDICATORE 2
INDICATORE 3
INDICATORE 4
ci significa che possiamo avere regole di corrispondenza (definizioni operative) diverse per misurare uno stesso
costrutto teorico
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CONCETTO
TEORICO
COSTRUTTO
Regole di corrispondenza
(definizione operativa)
cosa misuro
CONCETTO EMPIRICO
Definizione empirica
(metodo di misura)
come misuro
REALT
OSSERVATA
INDICATORE
TEST
PSICOLOGICO
19
2.
3.
4.
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errori sistematici
errori casuali
errore sistematico = errore il cui effetto influenza sistematicamente, cio nella stessa direzione e con la stessa intensit,
tutti i punteggi raccolti ad un test
lerrore sistematico uguale per tutti i soggetti, pertanto nel caso di confronto tra soggetti come se si aggiungesse una
costante alla variabile misurata che non modifica le inferenze su di essa
al contrario se si volessero raggiungere delle conclusioni sul valore assoluto della variabile misurata lerrore sistematico
sarebbe fuorviante in quanto porterebbe a fare affermazioni sul valore della variabile che a seconda della grandezza
dellerrore sistematico potrebbero essere relativamente lontane dai valori reali
(es. si vuole misurare il tempo di reazione ad un certo stimolo visivo per cui si misura il tempo, registrato da un
computer, che il sogg impiega a premere un tasto della tastiera: la misura effettuata non sar mai perfetta perch ci sar
una frazione di tempo tra quando il sogg preme il tasto e quando questo segnale verr trasmesso alla memoria, questo
errore sar uguale per tutti i sogg)
generalmente lerrore sistematico per la misura delle variabili psicologiche meno fuorviante dellerrore casuale
soprattutto quando le inferenze effettuate sono comparative e non assolute, tutti i soggetti hanno utilizzato lo stesso
strumento e quindi hanno nel loro punteggio la stessa porzione di errore
unaccurata costruzione e taratura dello strumento pu tendenzialmente eliminare lapporto di errori sistematici o
almeno ridurne il contributo
errore casuale = errore che agisce in modo diverso per soggetti diversi sottoposti ad uno stesso test
lerrore casuale ha una natura non sistematica in quanto non si in grado di prevederne la direzione e varier da
soggetto a soggetto
errori casuali possono derivare da
-ambiguit dellitem (lerrore varier da soggetto a soggetto in funzione di come egli interpreta il significato dellitem)
-umore del soggetto
-stanchezza
-somministratore
lerrore casuale pu avere effetti molto importanti sulla attendibilit e validit del test
allinterno dellapproccio classico la teoria dellattendibilit e della validit sono costruite a partire proprio dal concetto
di errore casuale
il punteggio di un soggetto ad un test non sar mai il punteggio vero
il punteggio osservato infatti una variabile che assume i suoi valori secondo una distribuzione di probabilit che
contiene il punteggio vero
data una serie infinita di misurazioni lerrore di misurazione scompare ed il punteggio derivato dalla media di tutti i
punteggi osservati il punteggio vero
nella realt non possibile fare una serie infinita di misurazioni per cui lerrore inevitabile
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il punteggio di un soggetto al test considerato un campione proveniente da una popolazione (o universo) di punteggi
possibili contenente il punteggio vero
di conseguenza tanti pi campionamenti effettueremo tanto pi la media dei campioni tender alla media della
popolazione cio al punteggio vero
un test una modalit capace di catturare sistematicamente la parte vera dei punteggi degli item che la compongono
22
2.
3.
prove preliminari del test gli item che compongono la versione provvisoria sono sottoposti ad una prima
revisione che consente di rifinire ulteriormente la prima versione del test
4.
somministrazione del test la prima versione del test somministrata ad un campione adeguato di soggetti
5.
selezione degli item sulla base dei risultati ottenuti vengono selezionati gli item che comporranno la versione
definitiva (le fasi 4 e 5 sono ripetute finch il test non ha caratteristiche adeguate)
6.
versione finale del test la versione finale del test viene somministrata ad un campione adeguato allo scopo di
averne una sua taratura; vengono verificate le caratteristiche psicometriche, vengono forniti i punteggi di
riferimento, vengono descritte le modalit di somministrazione, alla fine viene prodotto il manuale
FASE 1: DETERMINAZIONE DEL COSTRUTTO
Presupposto: la misurazione un tentativo di dare sostanza empirica a concetti teorici astratti, la misurazione senza una
teoria un atto vuoto
Il primo passo in un processo di misurazione scegliere cosa misurare
La scelta di misurare un certo costrutto dipende dai nostri interessi teorici, si arriva a ritenere importante quel costrutto
allinterno del campo teorico di cui ci occupiamo
Il secondo passo la definizione chiara del costrutto
La definizione del costrutto ha vari elementi di soggettivit, cio legati alle scelte del ricercatore, ma non deve essere
arbitraria, le scelte devono sempre essere giustificate cio coerenti con le premesse, con il metodo.
Prima di fornire una definizione specifica bisogna passare in rassegna tutti i lavori teorici e le ricerche principali che nel
panorama scientifico internazionale si sono occupate direttamente o indirettamente di questo costrutto.
necessario comprendere come altri autori hanno affrontato questo problema, se gi esiste una definizione ed una scala
di misura adeguata del costrutto ecc.
La definizione del costrutto non arbitraria ma possibile giustificare la sua definizione in base a lavori precedenti, a
teorizzazioni rilevanti, a scale di misura gi esistenti
Pertanto molto raramente si proporranno delle definizioni completamente nuove
Alla fine di questo processo emerger il costrutto teorico che si intende misurare, inserito nella letteratura teorica
rilevante, chiaramente definito e pronto a essere operazionalizzato empiricamente
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Es.
livello derivato-costrutto teorico= si definisce laggressivit come insieme di comportamenti atti a recare danno
intenzionale ad unaltra persona
Sulla base di questa definizione teorica dellaggressivit deriva che
si esclude che si possa definire aggressione: un danno non intenzionale, un danno intenzionale ad un oggetto,
un danno intenzionale verso se stesso
Studio prototipico
Obiettivo studio prototipico= avere elementi di conoscenza che possano ampliare la nostra conoscenza teorica del
costrutto
possibile ricorrere allopinione di persone esperte del campo oppure anche non esperte che possano contribuire alla
comprensione di quei comportamenti che si associano alla presenza del costrutto
Es. discussione approfondita con colleghi che studiano costrutti simili, focus group (piccoli gruppi di discussione
composti da persone assimilabili ai sogg per i quali il test finale mirato con analisi dei contenuti da cui si ricavano
suggerimenti per la definizione dei criteri generatori)
Lo studio prototipico raffina la definizione dei criteri generatori per gli item
Questa modalit utilizzata soprattutto per test di personalit o scale di atteggiamento, meno per i test cognitivi
Una volta definiti i criteri generatori si produrr un numero di item approssimativamente uguale per ognuno di essi
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Scelta del formato di risposta = a seconda del formato bisogna formulare gli item in un modo o in un altro (test di
personalit: vero/falso, s/no, stimoli ambigui; scale di atteggiamento: scala di Likert completamente falso, molto
falso, abbastanza falso, n vero n falso, abbastanza vero, molto vero, completamente vero; test di intelligenza: item a
esclusione, item analogici, item a sequenza, item di vocabolario, item di abilit spaziali ecc)
Scelta del numero di item del test finale
Premessa: lattendibilit di un test aumenta con laumentare del numero degli item (considerando ogni item un tentativo
di misurazione del costrutto il test pu essere considerato come un insieme di misure ripetute della stessa variabile, ne
segue che se si aumentano gli item aumenta la precisione della misura), quando il numero degli item e la durata di
compilazione del test sono eccessive la validit diminuisce (i sogg tendono a perdere motivazione e rispondere in modo
casuale)
Come indicazione di massima per avere unattendibilit minimamente sufficiente conviene utilizzare almeno 10 item
per ogni dimensione con un tempo di compilazione tra i 15 e i 30 minuti
Per la versione preliminare necessario produrre almeno il doppio degli item della versione finale per avere la
possibilit di selezionare gli item che rispondono meglio ai criteri metodologici e statistici seguiti nella costruzione del
test
somministrazione selezione
nuova somministrazione nuova selezione
nuova somministrazione ecc.
Criteri pratici per stabilire quali e quanti sogg. contattare per la somministrazione
buona regola avere un rapporto tra numero di item e soggetti di almeno 1 a 3 (3 soggetti per ogni item) e non
scendere sotto i 100 soggetti; ci garantisce che lapplicazione di alcuni metodi statistici (es. analisi fattoriale)
diano risultati affidabili
necessario raccogliere un campione di soggetti che tenga conto delle variabili descrittive e demografiche che
possono influenzare le risposte e che cerchi di essere bilanciato in tal senso, indispensabile effettuare una
stratificazione almeno rispetto al sesso raccogliendo un campione composto da met maschi e met femmine;
rispetto alle altre variabili, qualora sia difficile una vera stratificazione rispetto allet, alla classe sociale, alla
professione, preferibile raccogliere persone di et differente, variare la professione
(se per la versione finale del test indispensabile una stratificazione accurata, in questa fase sufficiente raccogliere un
campione il pi possibile eterogeneo rispetto alle variabili usate per la stratificazione)
Sulla base dei risultati ottenuti vengono selezionati gli item che comporranno la versione definitiva
Le 4 fasi descritte per la costruzione di un test possono essere considerate applicabili in generale, con le dovute
specificit, a test di vario tipo
Le modalit di selezione degli item sono molto diverse a seconda del tipo di test
La capacit discriminativa di un item viene valutata con metodi diversi, la prima grande distinzione riguarda se il test
prevede una risposta esatta oppure no
In entrambi i casi, anche se con metodi diversi, gli item sono selezionati in base alla loro capacit discriminativa.
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Un esempio di metodo per la selezione di item con risposte esatte basati sulle caratteristiche distributive degli item
lutilizzo dellindice di difficolt dellitem
Si ha un test con un certo numero di item, ogni item ha una sola risposta esatta
Somministrato il test la prima informazione di cui si dispone il numero di persone che hanno risposto correttamente ed
il numero di persone che hanno sbagliato. Lindice di difficolt dellitem (p) rapporto tra il n di persone che hanno
risposto correttamente ad un item (Np) ed il n totale delle persone
p= Np
N
0 (quando Np=0, nessuno ha risposto correttamente)
P varia tra
1 (quando Np = 1 tutti hanno risposto correttamente)
Se p=.50 significa che met dei soggetti hanno risposto correttamente allitem laltra met ha sbagliato, in questo caso
litem riesce a descrivere le differenze tra le persone pertanto molto discriminativo
Un criterio per selezionare gli item sar quello di eliminare quelli che discriminano poco
Si eliminano quegli item ai quali molti soggetti rispondono o correttamente o erroneamente. Se ad un item tutti i
soggetti rispondono in modo corretto questitem non avr alcuna capacit discriminativa
possibile selezionare gli item definendo un intervallo di p allinterno del quale ritenere sufficiente la capacit
discriminativi dellitem. Di solito questintervallo viene posto tra .20 e .80: si selezionano quegli item ai quali risponde
correttamente tra il 20% e l80% dei soggetti
Altri metodi per item con risposte esatte sono: il calcolo dellindice di discriminazione ottenuto in base ai rapporti tra un
singolo item ed il punteggio totale dei cui litem parte, la valutazione della correlazione tra litem ed il punteggio
totale del test ecc.
Altri criteri di selezione sono parte del processo di verifica della validit e dellattendibilit di un test
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LA VALIDIT DI UN TEST
DIMENSIONALIT DI UN TEST
Assunzione alla base della costruzione di un test:
si ipotizza che gli item (gli indicatori) siano il riflesso osservabile del costrutto latente
Problema: come possibile empiricamente stabilire il numero e le caratteristiche delle dimensioni latenti di un test?
Come si fa ad essere sicuri che il test misura effettivamente la/le dimensione/i da noi immaginate?
Allo scopo di verificare empiricamente le dimensioni misurate dal test la tecnica delezione per lo studio della
dimensionalit lanalisi fattoriale
Analisi fattoriale = tecnica statistica che consente di individuare dimensioni latenti ad una serie di item o variabili
Si parte dal presupposto che se alcune variabili correlano tra di loro si pu ipotizzare che ci sia qualcosa che le
accomuna
Esempio
Dalla descrizione di una persona emerge che ama andare alle feste, parlare con persone appena conosciute, prendere
liniziativa nel conoscere persone nuove. Per molte persone questi comportamenti si presentano relativamente insieme,
cio se piace parlare con persone sconosciute facile trovare nella stessa persona il piacere di andare alle feste ecc.
esiste quindi una correlazione positiva tra questi comportamenti
Si pu ipotizzare che una qualche dimensione latente a questi comportamenti sia la causa di queste correlazioni
Attraverso lanalisi fattoriale si cerca in primo luogo di valutare se queste correlazioni sono sufficientemente elevate e
coese da consentire lemergere di una dimensione che le accomuni
Se queste variabili si raggruppano in una o pi dimensioni (fattore) si cerca di capire qual questa dimensione e se essa
corrisponde a quanto in partenza si sia ipotizzato
Si parte con unipotesi e si verifica con lanalisi fattoriale se questipotesi plausibile
La dimensione alla base delle variabili presentate pu essere lestroversione
Lanalisi fattoriale serve per identificare i fattori latenti (dimensioni, tratti o componenti) che spiegano le correlazioni
tra delle variabili osservate (indicatori o item) in maniera parsimoniosa, il numero di fattori sempre inferiore rispetto
al numero di item di partenza
Durante lanalisi possibile che siano scartati alcuni item sulla base di una scarsa relazione con i fattori estratti o che sia
riconsiderato il numero di fattori da estrarre
Nel caso in cui siano stati scartati alcuni item o si sia deciso di estrarre un numero diverso di fattori, sono ripetuti
iterativamente questi ultimi due passaggi finch non si giudichi soddisfacente la soluzione fattoriale
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comprendere la dimensionalit del test e quindi verificare la validit dellipotesi di partenza (in che misura gli
item sono il riflesso osservabile del costrutto latente)
selezionare gli item migliori, cio quelli che maggiormente sono riferibili alle dimensioni latenti
la selezione degli item in funzione dei risultati dellanalisi fattoriale non avviene in un solo passaggio: un processo
iterativo in cui di volta in volta alcuni item sono eliminati, viene nuovamente effettuata unanalisi fattoriale, vengono
eliminati altri item e cos via finch la soluzione finale non sia soddisfacente
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p = V__
V+E
0 (V=0)
Lattendibilit varia tra
1 (E=0)
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Quanto pi p si avvicina a 0 pi la componente di punteggio vero assente, il punteggio in realt non misura nulla e
riflette solo la componente di errore casuale
Quanto pi p si avvicina a 1 tanto pi la misura priva di errore casuale
p=1 una situazione ideale irraggiungibile
data una serie infinita di misurazioni lerrore di misurazione scompare ed il punteggio derivante dalla media di tutti i
punteggi osservati il punteggio vero
nella realt non possibile fare una serie infinita di misurazioni
(in genere misure che dimostrano di includere nel punteggio osservato un 70% di punteggio vero sono considerate
sufficientemente affidabili (p> 70))
il punteggio di un soggetto ad un test considerato un campione proveniente da una popolazione di punteggi possibili
contenente il punteggio vero tanti pi campionamenti effettueremo tanto pi la media dei campioni tender alla
media della popolazione (punteggio vero)
per un numero infinito di misurazioni la media del punteggio osservato uguale alla media del punteggio vero
affinch per infinite misurazioni il punteggio vero e la media dei punteggi osservati coincidano necessario che:
-lerrore sia indipendente dal punteggio vero, la correlazione tra punteggio vero ed errore casuale deve essere nulla
altrimenti sarebbe un errore sistematico
-la media degli errori casuali per infinite misurazioni deve essere uguale a zero, altrimenti non ci sarebbe coincidenza
tra media dei punteggi osservati e punteggio vero, e lerrore sarebbe sistematico
-la correlazione tra errori di uno stesso soggetto in occasioni diverse deve essere uguale a zero (se si assume che il
punteggio sia un campione casuale di una popolazione, levento errore deve essere indipendente dallevento errore
precedente, se cos non fosse non sarebbe unestrazione casuale)
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2 disegni di ricerca
per misurare lattendibilit di un test
metodi correlazionali
varianza vera
________________________
varianza totale
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METODI CORRELAZIONALI
Ipotesi = uno strumento tanto pi attendibile quanto pi sono correlate tra loro le stime di tali misurazioni ottenuti da
operatori diversi in tempi diversi
Coeff. di attendibilit = coeff. di correlazione tra la misurazione 1 e tutto linsieme di misurazioni da 1 a k
Il calcolo delle correlazioni varier in base allapproccio utilizzato per la verifica dellattendibilit
2.
3.
4.
34
la valutazione dellattendibilit in base alla omogeneit degli item ha senso solo se la variabile definita teoricamente
come processi omogenei, ne segue che gli indici di omogeneit sono calcolati quando il test costruito per misurare
variabili ristrette
la formula che pone in relazione il numero degli item e lattendibilit del test la formula profetica di Spearman-Brown
con la formula profetica di Spearman-Brown possibile stimare lattendibilit in funzione dellaumentare del numero di
item che lo compongono, oppure stimare quanti item dovrebbero essere aggiunti ad un test per ottenere un certo livello
di attendibilit
la verifica della coerenza interna pu essere utilizzata anche per la selezione degli item
si verifica il contributo di ogni item allattendibilit del test e si eliminano quelli che contribuiscono meno o che
riducono lattendibilit stessa
in questo modo gli item selezionati saranno quelli pi coerenti allinterno della dimensione considerata, ci ha senso se
il test misura una sola dimensione
35
2.
attendibilit
3.
validit di criterio
4.
validit di costrutto
5.
validit nomologica
36
2. ATTENDIBILIT
Lattendibilit costituisce una precondizione o condizione necessaria per la verifica dei vari tipi di validit: non ha senso
indagare la validit di una misura se essa non riesce a cogliere nessun fenomeno sistematico.
Lattendibilit un aspetto della validit in quanto solo se una misura affidabile possiamo verificare se e quanto sia
valida
Lattendibilit, fedelt, costanza delle misurazioni psicologiche ottenute mediante un test un aspetto della validit che
costituisce parte integrante delle verifiche sulla validit
Perch ci sia validit di una misura di un costrutto condizione necessaria, ma non sufficiente, che la misura sia
attendibile, pu accadere che una misura abbia unattendibilit elevata ma una validit nulla
3. VALIDIT DI CRITERIO
validit di criterio = grado di corrispondenza tra una misura ed un criterio di riferimento
Rappresenta il grado di associazione tra la misura che si vuole ottenere ed un criterio rilevante. Il criterio corrisponde ad
una misura di un concetto teoricamente connesso al costrutto in esame.
La validit di criterio pu assumere due forme
1.
1.
validit concorrente
2.
validit predittiva
validit concorrente
se il criterio e la misura del costrutto sono misurate contemporaneamente; lassociazione tra criterio e misura del
costrutto evidenzia il livello di validit concorrente.
Es. relazione tra QI misurato con un test di intelligenza e risoluzione di un problema di una certa complessit
cognitiva
2.
validit predittiva
se il criterio viene misurato in un momento successivo alla rilevazione della misura del costrutto; lassociazione tra
criterio e misura del costrutto indica quanto il costrutto sotto indagine predica il criterio.
Es. test che misura lattitudine ad un tipo di lavoro: la validit del test verificata mediante lanalisi della
correlazione tra i punteggi del test e la reale riuscita nel lavoro (misura-criterio), misurata a distanza di tempo
Per verificare che un test misura realmente una certa variabile esistono 2 metodi per la verifica della validit rispetto ad
un criterio
37
1.
metodo dei gruppi contrapposti = si valuta la validit del test in base alla sua capacit di discriminare categorie
di soggetti diagnosticate in base al criterio, tale capacit si valuta confortando le medie dei punteggi al test dei
diversi gruppi (es. validazione MMPI, sono state ritenute valide le scale che hanno consentito di differenziare
chi stato definito con una diagnosi clinica in base al criterio)
2.
metodo correlazionale = si valuta la validit del test in base allentit della correlazione tra punteggi al test e
punteggi al criterio ottenuti dagli stessi soggetti (correlazione tra punteggi al test e quelli in un test gi noto che
misura la stessa variabile)
4. VALIDITA DI COSTRUTTO
Validit di costrutto = grado in cui uno strumento misura il costrutto che dovrebbe misurare
2 aspetti della validit di costrutto
validit convergente = indica il grado di accordo tra diverse misure dello stesso costrutto
validit discriminante = riguarda il grado di distinzione tra misure di costrutti diversi
due misure di uno stesso costrutto dovrebbero avere una correlazione elevata perch possano essere considerate delle
misure valide di quel costrutto (validit convergente)
la validit convergente esprime il grado di accordo tra diversi tentativi di misura dello stesso costrutto
misure di costrutti diversi dovrebbero non avere correlazioni elevate affinch i due costrutti siano effettivamente diversi
(validit discriminante)
la validit discriminante riflette il grado in cui i tentativi di misurare costrutti diversi sono effettivamente distinguibili
luno dallaltro
mentre le altre verifiche di validit sono applicabili ad una sola definizione operativa del costrutto la validit di costrutto
riguarda pi definizioni operative contemporanee dello stesso costrutto
il costrutto emerge dalle relazioni risultanti tra tentativi diversi di operazionalizzarlo, cio di misurarlo, e la sua validit
il risultato delle relazioni tra le diverse misure
Es. un nuovo test per la misura dellansia mostra elevata validit convergente se tale misura risulta fortemente associata
ad unaltra misura dellansia ottenuta tramite un metodo diverso
Es. si vuole indagare la validit di una misura dansia e di una misura di depressione. Le due misure raggiungono
validit discriminante se lassociazione tra esse non cos forte da confondere le due forme di disagio.
Il modo migliore per valutare la validit concorrente e discriminante di impostare uno studio in cui pi costrutti sono
misurati con pi metodi, per ogni tratto (costrutto) si avranno tante misure quanti sono i metodi utilizzati
38
(es. di metodi: griglie di osservazione, questionario, lista aggettivi, soggetti valutatori diversi che usano uno stesso
questionario ecc.)
5. VALIDITA NOMOLOGICA
aspetto della validit pi complesso e meno affrontato dai ricercatori
per verificare la validit nomologica bisogna dimostrare che il costrutto predice ci che deve predire e che si inserisce
appropriatamente in una rete di relazioni con altri costrutti teoricamente affini
per poter verificare la validit nomologica necessaria una teoria ben chiara e sviluppata in cui sia indicato il tipo di
predizione possibile e come il costrutto in esame si colleghi con altri costrutti
diff. con validit di costrutto= la validit di costrutto volta allesame della convergenza tra misure diverse di uno
stesso costrutto ed alla discriminazione tra costrutti diversi ma non informativa sulle relazioni predittive tra il costrutto
in esame ed altri costrutti teorici
diff. con validit di criterio= mentre la validit di criterio riguarda lo studio del rapporto tra un costrutto ed un criterio
quella nomologica riguarda le relazioni tra un costrutto in contemporanea con molti criteri e la valutazione delle
relazioni con altri costrutti
39
IN SINTESI
Esempio di studio ipotetico per verificare la validit del test
Al termine della fase di selezione degli item, arrivati alla versione finale del test, necessario pianificare uno studio per
la verifica delle caratteristiche psicometriche
-verifica della dimensionalit
si somministra il test ad un campione di soggetti e si effettua unanalisi fattoriale estraendo i fattori che rappresentano le
dimensioni principali
se i risultati confermano le dimensioni individuate in fase di selezione degli item si procede alla fase successiva,
altrimenti bisogna selezionare nuovi item e risomministrare il test finch la soluzione non diventa stabile
-verifica dellattendibilit
si calcola lalfa di Cronbach per ogni dimensione individuata
-verifica della validit teorica ed osservativa
necessario fornire argomentazioni convincenti circa la bont della definizione del costrutto teorico e del suo
inserimento nel corpo teorico esistente , della sua adeguata connessione con altri costrutti esistenti affini, della sua
capacit di aumentare la comprensione dei fenomeni psicologici; bisogna inoltre dimostrare che la misura proposta sia
una valida operazionalizzazione, cio riesce a cogliere il costrutto
-verifica della validit di criterio
si pianifica uno studio in cui la misura proposta, il test, riesca a predire in modo significativo criteri rilevanti, se il test
valido ed il criterio rilevante si trover una relazione significativa tra il test ed il criterio
-verifica della validit di costrutto
necessario pianificare uno studio in cui utilizzare metodi diversi per misurare le stesse dimensioni
-verifica validit nomologica
necessario fornire unelaborazione teorica particolareggiata del costrutto indicando con quali costrutti esso si pone in
relazione o meno e perch;
necessario pianificare uno o pi studi in cui misurare questinsieme di costrutti e verificare che le loro relazioni siano
effettivamente quelle teorizzate
40
LA STANDARDIZZAZIONE DI UN TEST
Il punteggio grezzo ottenuto ad un test un numero che non significa nulla
Es. sapere che un soggetto ha avuto il punteggio 18 ad un test non dice nulla sulla caratteristica psicologica misurata.
necessario avere un termine di confronto per assumere significato
Standardizzare una misura significa trasformare i punteggi grezzi ottenuti in un test in punteggi che abbiano un
significato psicologico necessario riferire la stessa misura ad una scala standard con media e varianza note
la standardizzazione necessaria quando
-
si vuole avere unidea della posizione che un soggetto occupa nellambito di un gruppo
gruppo di soggetti le cui risposte al test sono prese come termine di riferimento per valutare le risposte di qualsiasi altro
soggetto che successivamente sottoposto a quel test
Per costruire le norme di un test si presuppone che la caratteristica che si vuole misurare abbia una distribuzione nota
nella popolazione
Tale distribuzione di solito la distribuzione normale: si presuppone che molti individui abbiano quantit intermedie
della caratteristica mentre pochi ne abbiano quantit rilevanti o irrilevanti
La curva normale, o curva di Gauss, una distribuzione teorica di frequenze dei punteggi di una popolazione
caratterizzata da una maggiore concentrazione di dati al centro che vanno assottigliandosi verso gli estremi
importante perch
-
si ottiene anche quando si rappresentano eventi legati alla legge del caso
molti dei fenomeni di cui si occupano le scienze del comportamento, molte variabili fisico-biologiche e
psicologiche, hanno una distribuzione normale
molte procedure statistiche sono basate sulle propriet della curva normale
assumere che la caratteristica sia distribuita normalmente nella popolazione implica lutilizzo della media come
riferimento normativo
poich la media della popolazione non nota ma stimata in base alla media del campione normativo, per ottenere dei
riferimenti normativi validi il campione normativo deve essere rappresentativo della popolazione
41
per costruire le norme di un test necessario un buon campionamento, tale da rendere rappresentativo il campione
normativo
soprattutto in campo clinico necessario conoscere il processo che stato seguito per arrivare alla definizione delle
norme : norme di riferimento ottenute su popolazioni con caratteristiche lontane da quelle dei soggetti valutati
potrebbero avere scarso significato
necessario che il manuale illustri le caratteristiche del campione su cui il test stato tarato
se i dati normativi di un test sono basati su campioni di comodo il campione non rappresentativo della popolazione ed
i dati normativi sono un riferimento poco valido che non consente di prendere decisioni difendibili
42
2.
decidere come effettuare il campionamento: necessario stimare la numerosit del campione ed il tipo di
campionamento da effettuare
il campione normativo deve avere una buona corrispondenza con le caratteristiche della popolazione ed essere
sufficientemente ampio da ridurre i possibili errori di stima dei parametri
2 tipi di campionamento
-campionamento probabilistico: tutte le unit appartenenti alla popolazione dalla quale si vuole estrarre il
campione hanno la stessa probabilit di essere estratte e far parte del campione
-campionamento non probabilistico: tutte le unit appartenenti alla popolazione dalla quale si vuole estrarre il
campione non hanno la stessa probabilit di essere estratte
in generale la scelta del tipo di campionamento dipende pi che da valutazioni teoriche da decisioni pratiche, in
primo luogo le risorse disponibili
il pi semplice campionamento probabilistico il campionamento casuale semplice: si estrae a caso da una
popolazione predeterminata un numero prefissato di elementi
spesso si ricorre ad un campionamento stratificato: si suddivide la popolazione in pi popolazioni omogenee
rispetto ad una caratteristica (sesso, livello socioeconomico ecc.) e da queste si estraggono campioni casuali
semplici
a parit di numerosit il campione stratificato pi adatto alla standardizzazione dei test in quanto si pu
operare la stratificazione in base alle variabili che si suppone siano maggiormente correlate con lo stesso test
sul campione normativo sono calcolate media e ds come stima di media e ds della popolazione, se il campione
realmente rappresentativo la media del campione abbastanza simile alla media della popolazione, i due parametri
differiscono in base allerrore di campionamento
la precisione della stima della media della popolazione si pu calcolare in base alla ds del campione estratto ed alla
sua numerosit
in base a tali calcoli possibile stabilire quanto deve essere ampio un campione se si desidera una determinata
precisione
3.
4.
5.
preparare una dettagliata documentazione della procedura seguita da inserire nel manuale del test
43
media = 0
varianza = 1
Tale scala si ottiene trasformando una serie di punteggi i in una serie di punteggi z i con la formula
z = i media
ds
xi = punteggio grezzo
media = media del campione normativo
ds = ds del campione normativo
la distribuzione dei punteggi standardizzati ha media=0 e ds=1
il punto z indica la posizione relativa del soggetto allinterno del suo gruppo di riferimento
se il punteggio standardizzato positivo sapremo che esso superiore alla media
se il punteggio standardizzato negativo sapremo che esso inferiore alla media
la trasformazione in punti z consente di sfruttare le propriet della distribuzione normale e le tavole relative
se il campione normativo non abbastanza numeroso pu capitare che la caratteristica misurata non si distribuisca in
modo normale
la trasformazione in punti z con media =0 e ds=1 rappresenta una normalizzazione della distribuzione, cio si rende
normale una distribuzione che di per s non lo per usare le caratteristiche di una distribuzione normale
sebbene non tutti i ricercatori sostengano tale trasformazione essa utilizzata poich si ritiene che la maggior parte delle
caratteristiche psicologiche che si misurano si distribuiscono in modo normale pertanto difficile immaginare una
situazione nella quale la distribuzione dei punteggi del campione radicalmente diversa da una distribuzione normale
la normalizzazione lecita e utile quando la distribuzione della popolazione normale o quando, in base alla teoria, ci
si aspetto che lo sia;
44
tale trasformazione utile e giustificata solo quando la distribuzione campionaria non si discosta molto da quella
normale, altrimenti bisogna chiedersi se il campione estratto veramente rappresentativo della popolazione o se
lipotesi di distribuzione normale del costrutto da misurare sia veramente sostenibile
45
giustificazione teorica dello scopo dello strumento, cosa lo strumento si propone di misurare, quali sono i
fondamenti teorici o pratici che hanno condotto alla costruzione, quali le fasi dello sviluppo
descrizione dettagliata del test e delle modalit di applicazione (tali descrizioni variano come complessit in
base alla tipologia di test)
descrizione delle caratteristiche metrologiche dello strumento: descrizione delle prove di validit, degli indici
di attendibilit, accurata descrizione del campione di standardizzazione
tutte le informazioni devono essere esplicite e le scelte operate devono essere giustificate
descrizione chiara delle istruzioni per la correzione delle risposte e di come comportarsi nei casi dubbi
gli strumenti di misura per le caratteristiche psicologiche relative alla stessa area possono essere molti e lutilizzatore
deve poter essere messo in grado di scegliere quello pi vicino ai suoi scopi o quello pi soddisfacente in base alle
caratteristiche indicate dal manuale
46
_________________
I test cognitivi
_________________
CLASSIFICAZIONE DEI TEST
esistono molti modi per classificare i test psicologici
utilizzando come criterio larea psicologica che si propongono di misurare
possibile distinguere
TEST COGNITIVI
2 tipologie di test:
test di livello
test di personalit
test di attitudine
test di atteggiamento
test di profitto
test neuropsicologici
test cognitivi
le
risposte
vanno
interpretate
come
autodescrizioni
dei
47
TEST COGNITIVI :
test di abilit generale o di livello
test di attitudine
test di profitto
test neuropsicologici
I test di abilit generale o di livello danno una stima globale del livello cognitivo di una persona: valutano le capacit
degli individui in specifici ambiti cognitivi (verbale, matematico, spaziale, ragionamento induttivo, rapidit percettiva
ecc.), misurano dei fattori specifici che correlano con labilit cognitiva generale ma che danno informazioni ulteriori su
qualche abilit particolare.
Prevedono una serie di problemi che vanno a valutare specificamente le varie abilit sotto indagine. Il soggetto
esaminato deve individuare la risposta corretta. Trovano ampio utilizzo nellorientamento scolastico e professionale,
nella selezione del personale
I test di intelligenza si propongono di misurare le abilit generali di ragionamento. Sono costituiti da prove di difficolt
crescente che coprono le diverse abilit cognitive riassumibili nel termine intelligenza. Il soggetto esaminato deve
tentare di individuare la risposta corretta ad ogni problema. Il punteggio ottenuto da ogni soggetto viene rapportato alla
sua et o alla prestazione di un gruppo di riferimento.
I test di attitudine hanno lobiettivo di fornire una stima della performance futura di un individuo in qualche campo
specifico. Ci si riferisce a potenzialit dellindividuo, ossia si fanno ipotesi sulla sua capacit di far progressi in una
certa abilit
Si distinguono dai test di livello per il diverso scopo: i test di abilit misurano il grado di competenza presente in
determinate abilit, i test attitudinali misurano la previsione delle prestazioni future a compiti che richiedono lutilizzo
delle abilit valutate attraverso il test.
Lo studio delle attitudini avviene attraverso lo studio delle abilit, la differenza tra i due test prevalentemente teorica
in quanto a livello pratico vengono usati indifferentemente
I test di profitto misurano il grado di padronanza di un insieme di cognizioni e sono di fondamentale utilizzo in ambito
educativo. Prevedono dei quesiti e delle prove a cui il soggetto esaminato deve fornire risposte corrette. Si differenziano
dai test di abilit e di intelligenza per la loro maggiore specificit: i test di abilit e di intelligenza si propongono di
misurare capacit astratte attraverso prove che indagano aspetti formali del ragionamento, i test di profitto si
concentrano sul grado di competenza acquisito in una specifica materia, misurano quanto i soggetti abbiano imparato in
un determinato campo. Pi che le capacit formali sono i contenuti ad essere oggetto della misurazione.
I test neuropsicologici sono misure indirette del funzionamento del cervello in cui gli stimoli sono volti ad evidenziare
la presenza di comportamenti che sono tipicamente associati a lesioni organiche
48
il modo di somministrazione
test individuali in cui gli stimoli sono presentati individualmente al soggetto e c uninterazione
diadica soggetto-esaminatore
2.
test automatizzati in cui gli stimoli sono presentati al soggetto sullo schermo di un computer
contenuto semantico-verbale (es. conoscenza di vocaboli, conoscenza di informazioni della vita quotidiana
ecc.)
3.
test carta e matita (il sogg. trova gli stimoli stampati su un foglio e appone la sua risposta su un foglio)
test di produzione orale (il sogg. deve rispondere oralmente allo stimolo)
test di performance che richiedono esecuzione materiale di compiti (es. riproduzione di disegni,
ricomposizione dellimmagine di un oggetto)
4.
test utilizzabili con la maggior parte della popolazione (es. adulti con scolarit non inferiore a quella
dellobbligo)
test adatti alle caratteristiche di popolazioni specificamente caratterizzate (es. sogg. con deficit cognitivo,
handicap, pz neurologici ecc.)
5.
test in cui il giudizio viene espresso con riferimento ad ununica scala come livello mentale generale (es.
et mentale, QI ecc.) o come singola abilit specifica (es. abilit a ragionare con simboli astratti, su
contenuti di meccanica ecc.)
test in cui il risultato riferito a pi abilit o attitudini e quindi viene espresso mediante un profilo (es.
batterie multifattoriali usate per lorientamento)
49
50
LE SCALE WECHSLER
Lintelligenza una capacit di natura multidimensionale e multideterminata
ci che si definisce come intelligenza non una particolare abilit, ma una competenza generale, una capacit
globale che in un modo o nellaltro consente ad un individuo di predisporsi alla comprensione del mondo e ad
affrontarne le sfide. Lintelligenza una funzione dellintera personalit ed sensibile ad altri fattori oltre quelli
inclusi nel concetto di abilit cognitive. I test di intelligenza misurano inevitabilmente anche questi fattori (Wechsler,
1981).
Lintelligenza non coincide con la semplice abilit intellettuale, ma concepita come unentit globale,
multideterminata e variamente sfaccettata in cui non possibile distinguere una singola abilit come essenziale o di
importanza determinante (Wechsler, 1986, p. 13).
Wechsler nella sua concezione di intelligenza ridimensiona il valore del quoziente intellettivo, non parla, infatti, di
efficienza come livello prestazionale, ma la intende come abilit con molte sfaccettature e come una funzione dellintera
personalit.
Le scale Wechsler sono le scale di intelligenza pi utilizzate, pi richieste, ma anche pi lunghe come tempi di
somministrazione.
Storia delle scale Wechsler
Wechsler critic lestensione delle scale per bambini, come in origine la scala di Binet, alla valutazione degli adulti per
le seguenti osservazioni:
-
Secondo Wechsler non esiste una qualche singola capacit che rivesta maggior peso nella struttura dellintelligenza,
essendo tutte le abilit superiori ugualmente importanti nel determinare la capacit di intelligenza globale
Ne segue lutilizzazione di gruppi di item che possano variamente rappresentare differenziati campioni di
comportamento in molte aree
Wechsler decise che i campioni di comportamenti intelligente dovevano essere di tipo verbale e di tipo non verbale e
che ciascuno di essi doveva contribuire in ugual misura a definire la capacit di intelligenza globale
Sulla base di queste critiche e sulla sua concezione dellintelligenza nel 1939 ide la scala Wechsler-Bellevue per
adulti, composta da 10 prove diverse per contenuto e per tipo di operazione mentale richiesta
51
Abbandon il concetto di EM e nella WB-I provvide alla sostituzione dei QI di rapporto derivati dalla formula
QI=EM/EC, con i QI di deviazione
QI di deviazione indicano di quanto un sogg devia al di sopra o al di sotto della prestazione media fornita dai soggetti
del suo stesso gruppo di et (sono dei punti standard in cui la media uguale a 100 e la ds a 15)
Poich essi sono calcolati non rispetto ad un unico gruppo comprendente tutte le et, ma gruppo per gruppo per
ciascuna delle et considerate la prestazione al test di un sogg perfettamente confrontabile con quella dei suoi coetanei
Sulla base della Wechsler-Bellevue sono state pubblicate
1.
Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence (WIPPSI) per bambini dai 4 ai 6 anni
Pubblicata nel 1967 viene aggiornata nel 1989 con una verisone riveduta WPPSI-r
2.
Wechsler Intelligence Scale for Children (WISC) per bambini e ragazzi dai 5 ai 16 anni
Pubblicata da Wechsler nel 1949, rimasta in uso fino al 1974 data in cui viene pubblicata la versione riveduta
WISC-r
3.
I limiti
-per i bambini pi piccoli, specialmente con livello intellettivo pi modesto, anche la WIPPSI troppo difficile e facilita
calo di attenzione
-non sempre il manuale italiano riporta dati normativi appropriati
limportanza attribuita alle differenze tra QI-V E QI-P pu indurre a dimenticare che le scale sono principalmente una
misura del livello generale
52
Informazione
Comprensione
Ragionamento aritmetico
Analogie
Memoria di cifre
Vocabolario
5 subtest finalizzati alla valutazione dellintelligenza pratica
Scala di performance
Completamento di figure
Ricostruzione di figure
Il test formato da 166 domande selezionate attraverso lanalisi degli item in modo da risultare altamente significative
per la valutazione dellintelligenza
Somministrazione di circa 1 ora, 1 ora e 30 min
53
Subreattivi verbali
Informazione
Richiesta del subtest: rispondere ad una serie di domande di informazione generale
Obiettivo del subtest: valutare lestensione delle conoscenze e degli interessi del sogg, misurare la sua capacit di
assorbire e ritenere informazioni dallambiente circostante e richiamarle istantaneamente
Il risultato influenzato dallambiente di provenienza e dal tipo di educazione offerta al sogg, la componente culturale
non tuttavia ritenuta da Wechsler tale da invalidare il subtest che viene considerato unottima misura dellintelligenza
globale
Punteggi alti indicano buon livello intellettivo ed una buona cultura accompagnati ad unampia gamma di interessi e
ad un sufficiente adattamento sociale
Punteggi bassi possono essere indice di deficit intellettivo o di svantaggio culturale dovuto o a stimolazione
ambientale carente, o da marcate difficolt di rapporto con lambiente o da pregresse difficolt scolastiche
variabili cognitive implicate nel subtest Informazione
comprensione verbale
quantit complessiva delle conoscenze del sogg (ricchezza dellambiente educativo, grado di istruzione
ricevuta, preferenze culturali)
Comprensione
Richiesta del subtest: si chiede al soggetto di descrivere come comportarsi in determinate circostanze, trovare un perch
a fatti o azioni comuni, di spiegare il significato di certe prassi sociali e il significato di alcuni proverbi
Obiettivo del subtest: valutare le capacit di giudizio sociale e di acquisire ed applicare le conoscenze apprese dalla vita
quotidiana secondo criteri di appropriatezza formale e di buon senso
Sono essenziali le capacit di ragionamento pratico, di prospettarsi per intero la gamma di possibilit esistenti e di
scegliere quelle socialmente appropriate usando un metro di giudizio morale e tenendo sotto controllo le proprie
reazioni impulsive
Punteggi alti indicano buon senso pratico, adattamento affettivo, maturit sociale
Punteggi bassi possono indicare deficit nelle capacit di pensiero concreto, difficolt di verbalizzazione,
atteggiamento rinunciatario o oppositivo
variabili cognitive implicate nel subtest Comprensione
comprensione verbale
54
Memoria di cifre
Richiesta del subtest: vengono lette al soggetto una serie di numeri (fino a 7 cifre) e gli si chiede di ripeterle, in avanti
(ripetizione diretta) e allindietro (ripetizione inversa)
Obiettivo del subtest: valutare la capacit di mantenere lattenzione concentrata su un compito inibendo le attivit
concorrenti e misurare la capacit di richiamo immediato in sequenza ordinata dei dati
un subtest valido nel fornire indicazioni sui meccanismi di ricezione, sintesi ed organizzazione delle informazioni,
sullintegrit delle componenti neuropsicologiche connesse con le memoria a breve termine, sulle sindromi organiche e
sulle abilit cognitive di base
Punteggi alti sono indicativi di buone capacit di attenzione e concentrazione
Punteggi bassi possono indicare disturbi specifici di attenzione, deficit mentale o stati dansia (punteggi molto bassi
possono indicare lesistenza di patologia organica)
variabili cognitive implicate nel subtest Memoria di cifre
capacit di concentrazione
Ragionamento aritmetico
Richiesta del subtest: vengono letti brevi problemi aritmetici, in ordine crescente di difficolt, a cui il soggetto deve
rispondere oralmente
Obiettivo del subtest: valutare la capacit di usare i numeri, i concetti numerici di base ed il ragionamento per risolvere i
problemi di tipo aritmetico che si presentano nella vita quotidiana
Questo subtest richiede la capacit di recepire con immediatezza le istruzioni verbali, di operare mentalmente sui dati
del problema, di concentrarsi su stimoli ben definiti e di utilizzare compiutamente i concetti astratti di numero e di
operazione numerica. Sono implicate tutte le abilit di ragionamento generale e di ragionamento numerico
Punteggi alti sono indicativi di buona prontezza mentale e capacit di attenzione e concentrazione
Punteggi bassi possono indicare o stati ansiosi o difficolt di attenzione e concentrazione di natura organica
variabili cognitive implicate nel subtest Ragionamento Aritmetico
capacit di attenzione
55
memoria a breve e lungo termine (richiamo di strategie di soluzione dei problemi usate precedentemente in
contesti scolastici)
ragionamento generale
Analogie
Richiesta del subtest: si chiede al soggetto di dire in che cosa si somigliano, cosa hanno di simile due oggetti
Obiettivo del subtest : misurare la capacit di individuare relazioni significative tra concetti utilizzando i processi di
astrazione e generalizzazione
Punteggi alti sono indicativi di unadeguata prestazione nella formazione dei concetti
Punteggi bassi sono indicativi di limiti di tipo cognitivo o interferenza di fattori emotivi
Rapaport (1981) distingue tre livelli qualitativamente diversi di formazione dei concetti
1.
concreto
2.
funzionale
3.
concettuale/astratto
comprensione verbale
ragionamento verbale
56
capacit di individuazione e di scelta delle relazioni pi significative tra entit (tipo di concettualizzazione se
concreta, funzionale o astratta)
Vocabolario
Richiesta del subtest: si chiede al soggetto il significato di parole che gli vengono lette una per una
Obiettivo del subtest: misurare lestensione e la profondit della concettualizzazione verbale ed il grado di padronanza
ed accuratezza delle funzioni espressive del linguaggio
Indica il grado di apprendimento verbale accumulato dal sogg, lestensione delle sue conoscenze ed il livello qualitativo
del suo ragionamento
una prova pi di ragionamento verbale che di conoscenza di vocaboli in quanto la definizione del significato delle
parole implica una riorganizzazione delle conoscenze linguistiche attuata tramite la manipolazione cognitiva di segni e
stimoli verbali
Le risposte riflettono le acquisizioni dovute allambiente familiare e solo in seconda istanza quelle derivanti
dallambiente culturale, i suoi risultati sono stabili nel tempo
Punteggi alti sono tipici di sogg dotati o di perfezionisti
Punteggi bassi possono essere indicativi di deficit intellettivo, svantaggio culturale e presenza di disturbi emozionali
concettualizzazione verbale
57
subreattivi di performance
Completamento di figure
Richiesta del subtest: si presentano ai soggetti dei disegni incompleti raffiguranti oggetti comuni e si chiede di indicare
qual la parte mancante
Obiettivo del subtest: valutare la capacit di richiamo visuo-percettivo, di distinguere tra dettagli essenziali e non, di
completamento cognitivo su base visiva
una misura delle capacit di concettualizzazione visiva, di riconoscimento visivo e delle abilit di analisi e di
organizzazione di stimoli percepiti per tempi limitati
Il rendimento influenzato dalle capacit di attenzione e concentrazione, dal livello di familiarit con gli oggetti di uso
comune e dal grado di aderenza alla realt
Punteggi alti sono indicativi di normali capacit di riconoscimento visivo
Punteggi bassi sono di solito indicativi di deficit intellettivi o percettivo
variabili cognitive implicate nel subtest Completamento di figure
Riordinamento di storie
Richiesta del subtest: ai soggetti viene presentato un gruppo di vignette che nel loro insieme compongono una breve
storia, si chiede di riordinare le parti in modo che la storia abbia un senso
Obiettivo del subtest: misurare la capacit di analizzare dettagliatamente i dati visivi e di organizzarli, sia in base al loro
significato specifico sia a quello complessivo allinterno della storia, secondo un modello di pianificazione sequenziale
Misura le abilit a recepire ed organizzare visivamente dei dati e di cogliere una situazione nel suo insieme attraverso
luso della pianificazione sequenziale, ci richiede capacit di anticipazione mentale e di generalizzazione dal
particolare al globale
Punteggi alti sono indicativi di capacit di pianificazione cognitiva e di adattamento sociale
Punteggi bassi sono indicativi di difficolt intellettive o percettive
variabili cognitive implicate nel subtest Riordinamento di storie figurate
organizzazione visuo-spaziale
organizzazione temporale
coordinazione motoria
flessibilit intellettiva
capacit di concentrazione
59
Ricostruzione di figure
Richiesta del subtest: si presentano ai soggetti delle parti di cartoncino che vanno ricomposte in modo da formare un
qualcosa che abbia senso (per es. un animale, una parte del corpo)
Obiettivo del subtest: valutare la capacit di analizzare e sintetizzare flessibilmente gli indizi visuo-percettivi di
elementi isolati, giungendo ad una raffigurazione mentale anticipatoria del loro insieme ed ad una loro effettiva
organizzazione in una struttura significativa
Misura lorganizzazione visiva e labilit di utilizzare elementi isolati ponendoli in relazione gli uni agli altri per
strutturare un insieme significativo, il raggiungimento della soluzione richiede una raffigurazione anticipatoria
dellinsieme, la capacit di cogliere percettivamente gli indizi utili alla ricostruzione, la capacit di orientare nello
spazio dei pezzi, la capacit di coordinare flessibilmente i tentativi di soluzione
Punteggi alti sono indicativi della capacit di organizzare gli elementi a disposizione in strutture dotate di significato
Punteggi bassi indicano deficit di tipo percettivo o cognitivo
variabili cognitive implicate nel subtest Ricostruzione di oggetti
organizzazione visuo-spaziale
flessibilit cognitiva
coordinazione visuo-motoria
60
Standardizzazione
TARATURA ITALIANA (Orsini e Laicardi, 1997)
Campione di 1630 soggetti
6 gruppi di et dai 16 ai 64 anni
Per ciascun gruppo di et dai 200 ai 430 soggetti, met maschi e met femmine
Stratificazione fatta in base alle categorie professionali: imprenditori e liberi professionisti, dirigenti e impiegati,
lavoratori in proprio, lavoratori dipendenti, condizione non professionale
Stratificazione per livello di istruzione: laurea, diploma superiore, licenza media, licenza elementare, analfabeta.
Regioni coinvolte: Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna e Sicilia
Lordine di somministrazione ha previsto lapplicazione di un subetest della Scala verbale alternato ad uno della Scala
di performance
split-half: suddivisione del reattivo in due parti uguali raggruppando tra loro gli item pari con quelli dispari e
correlando le due met ottenute
{il coefficiente di correlazione ottenuto (coeff di consistenza interna) rappresenta una misura dellomogeneit
del subtest, cio del grado in cui esso misura una stessa variabile}
test-retest: somministrazione dello stesso test dopo un determinato periodo di tempo e correlazione dei
punteggi ottenuti nelle due applicazioni
{il coefficiente di correlazione ottenuto fornisce informazioni sulla stabilit dei punteggi nel corso del tempo}
I coeff di consistenza interna dei QI risultano elevati per tutti i gruppi di et (medie: QIV=.95; QIP=.93; QIT=.96);
i valori medi dei coeff di attendibilit dei subtest vanno da .77 nella Ricostruzione di oggetti a .95 nel Vocabolario)
I coeff di attendibilit per test-retest ottenuti da sogg del gruppo 25-34 anni variano da .72 nella Ricostruzione di
oggetti a .93 per il Vocabolario, per let dei 45-54 anni i coeff di correlazione variano da .67 per la Ricostruzione
di oggetti a .94 per lInformazione
61
Validit
Poich lintelligenza concepita dallo stesso Wechsler come entit multideterminata e variamente sfaccettata derivante da una complessa interazione tra variabili cognitive e fattori non intellettivi - lanalisi fattoriale sempre
stata ritenuta uno strumento appropriato per individuarne i costrutti sottostanti
Sulla WAIS-R stato eseguito un numero notevole di analisi fattoriali
In letteratura sono presenti posizioni notevolmente diverse sulle modalit di estrazione dei fattori, sul loro numero e
sulla loro composizione
possibile distinguere gli studi riconducibili a 2 modelli
1.
2.
Teorie gerarchiche
62
Fattori
Comprensione
verbale
Organizzazione
percettiva
Capacit di
concentrazione
Subtest
Informazione
Completamento di figure
Memoria di cifre
Vocabolario
Ragion aritmetico
Comprensione
Analogie
Ricostruzione di oggetti
63
Teorie gerarchiche
La teoria gerarchica di Vernon (1950) spiega lorganizzazione delle abilit umane secondo un modello piramidale
composto da fattori specifici, fattori di gruppo principali e fattore g
I fattori specifici (abilit specifiche chiamate in causa dalle particolari caratteristiche di ciascun subtest) si raggruppano
in fattori pi ampi fattori di gruppo secondari che rientrano in due fattori pi grandi definiti fattori di gruppo principali
I fattori di gruppo principali sono 2:
64
TEORIA GERARCHICA
g
Fattori di gruppo
principali
v:ed
k:m
Fattori specifici
CV
AC
QS
La scarsit di ricerche riguardanti la soluzione fattoriale di tipo gerarchico consiglia di utilizzare questo modello solo
nel caso in cui la soluzione a tre fattori non risulti adatta a spiegare i dati ottenuti dal sogg
65
Scoring
Lesecuzione di ciascuno dei subtest d luogo ad un punteggio grezzo che deve essere convertito in punteggio ponderato
(PP) in base alla tabella del gruppo di riferimento
Sommando tra loro i 6 punteggi ponderati della Scala verbale ed i 5 della Scala di performance si ottengono
rispettivamente il punteggio verbale ed il punteggio di performance
Si procede al calcolo del punteggio totale che dato dalla somma del punteggio verbale con quello di performance
Attraverso la tabella corrispondente al gruppo di et del soggetto il punteggio verbale viene convertito in quoziente di
intelligenza verbale (QIV), il punteggio di performance in quoziente di intelligenza di performance (QIP) ed il
punteggio totale in quoziente di intelligenza totale (QIT)
Operazioni da effettuare per lo scoring
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
66
67
68
Sopra 141
Eccezionale
131- 140
Eccellente
116-130
Superiore
111- 115
Medio-alta
90- 110
Media
85-89
Medio-bassa
70- 84*
60- 69
Area
problematica
69
ritardo mentale
Secondo lAmerican Associaton of Mental Deficiency possono essere distinti 4 livelli di ritardo mentale
Lieve
da 69 a 55 circa
Moderato
da 54 a 40
Grave
da 39 a 25
Gravissimo
inferiore a 25
Memoria di cifre
Analogie
Informazione
Vocabolario
Ricostruzione di figure
Completamento di figure
70
Il Q.I. non una misura statica, ma storica: espressione del livello di abilit di un individuo in un dato
momento, quindi non immutabile e assoluto, ma suscettibile di possibili modificazioni nel percorso
evolutivo
Il QI non espressione di unabilit unitaria (intelligenza), ma di una serie di funzioni diverse che sono
influenzate dalla cultura nella quale lindividuo si trova inserito
In sintesi: il QI espressione di una molteplicit di fattori che interagiscono con tre variabili principali: la dotazione
naturale, lambiente psicologico, lambiente educativo
71
QI v QI p in sogg
comportamenti delinquenziali
trovare la media dei punteggi ponderati dei subtest componenti ciascun fattore
2.
72
2.
intelligenza fluida: subtest Completamento di figure, Riordinamento di storie fig, Disegno con cubi,
Ricostruzione di oggetti, Analogie e Memoria di cifre
3.
4.
i maschi hanno una maggior presenza di abilit cognitive connesse con lintelligenza fluida
Quando vengono esclusi gli effetti della scolarit il declino procede parallelamente per maschi e femmine
73
Ritardo mentale
Premessa: sono classificati ritardati mentali i sogg che ottengono un QI totale inferiore a 70
Secondo Wechsler le caratteristiche della WAIS di un sogg con insufficienza mentale sono:
-
con punteggi migliori nei subtest Ricostruzione di oggetti e Comprensione e peggiori in Associazione
simboli a numeri, Memoria di cifre e Ragionamento aritmetico
sono considerati facili i subtest della scala di performance, in particolare Ricostruzione di ogg, Riordinamento
di storie, Completamento di fig; sono ritenuti pi difficili i subtest della scala verbale, soprattutto
Ragionamento aritmetico, Informazione e Vocabolario
Patologia cerebrale
Wechsler ha indicato che la caduta nei subtest
Memoria di cifre
Associazione simboli a numeri
Disegno con cubi
segno di patologia organica
Wechsler definisce tale configurazione sindrome cerebrale organica (SCO)
Dagli studi successivi emerge che
nonostante le critiche lindice SCO ancora utilizzato nella diagnostica delle disfunzioni cerebrali
le differenze tra QI v e QI p di almeno 10 punti possono giustificare ipotesi diagnostiche di patologia cerebrale
ma richiedono approfondimenti anamnestici e neuropsicologici adeguati
solitamente i pz con danno emisferico unilaterale sin mostrano un deficit nel QI v; i pz con danno emisferico
unilaterale dx un deficit nel QI p; i sogg con danno emisferico bilaterale un deficit nel QI p ma non in quello
verbale
74
I lavori basati sui punteggi fattoriali hanno messo in evidenza che nei sogg con DSA spesso si trovano punteggi pi
elevati nei fattori visuo-percettivo che in quelli di tipo verbale
Adottando il modello a tre fattori nel sogg con DSA viene riscontrata la relazione
Organizzazione percettiva > Comprensione verbale
Il Fattore di Capacit di concentrazione mostra una grande variabilit
Organizzazione percettiva = Compl fig, Riord storie, Disegno cubi,
Ricostruzione ogg
Comprensione verbale = Vocabolario, Informazione, Comprensione,
Analogie
2.
3.
76
le prestazioni caratterizzate da unampia dispersione dei punteggi, per quanto possano essere rilevate talvolta
anche in sogg normali, si riscontrano molto pi spesso in sogg patologici
nei sogg psichiatrici i subtest verbali sono pi stabili e resistenti al disturbo mentale di quelli di performance e
presentano minore dispersione
nei sogg con disturbo mentale i subtest verbali mantengono un punteggio maggiore di quelli di performance
il valore del QI totale variabile da persona a persona e sembra essere notevolmente influenzato
verso il basso- dal numero di anni trascorsi dallesordio e dai lunghi periodi di ospedalizzazione
nella patologia psichiatrica grave esiste una grande variabilit intersubtest (cfr. fig)
77
Cultura generale
2.
Comprensione
3.
Memoria di cifre
4.
Ragionamento aritmetico
5.
Somiglianze
6.
Vocabolario
Scala di performance
1.
Completamento di figure
2.
3.
4.
Ricostruzione di figure
5.
6.
Labirinti
dalla somma dei punteggi ai singoli subtest si ottiene il calcolo dei quozienti intellettivi (QI)
per il calcolo dei valori dei QI non sono usati la Memoria di cifre della Scala Verbale e i Labirinti della Scala di
Performance, che sono considerati test supplementari
78
79
Gli AA sottolineano che le PM non sono un test di intelligenza generale ma un reattivo capace di fornire risultati
proporzionali allefficienza intellettuale
Per ottenere indicazioni utili a fini applicativi utile somministrare anche
Un test di vocabolario
Un test di funzioni gestaltiche per valutare in che misura il sogg capace di percepire come un insieme
unitario degli elementi separati
ATTENDIBILIT
Buona omogeneit interna
Buona attendibilit al retest
VALIDIT
Validit rispetto a criteri
Nei campioni di lingua inglese buona la validit rispetto a criteri (buona correlazione con scale Binet e Wechsler),
meno buona nei campioni italiani
Nelle ricerche italiane risultata bassa anche la correlazione con il profitto scolastico
La validit predittiva rispetto al profitto scolastico, al contrario del dato sulla validit concorrente, buona
Validit di costrutto
Gli studi fattoriali hanno evidenziato un fattore g di diverso peso a seconda dello studio
La maggior parte degli studi segnala saturazione in s (abilit a visualizzare rapporti spaziali)
Le ricerche italiane
-
hanno rilevato deboli correlazioni, anche se statisticamente significative, tra i risultati alle PM e indici
socioeconomici quali la professione o listruzione
in culture non europee i nativi scolarizzati ottengono alle PM risultati statisticamente superiori ai nativi non
secolarizzati
80
PM colorate o PM 47 colorate
Per
anziani
include:
o
le serie A e B
si consiglia la somministrazione delle ultime 3 serie solo ai soggetti che hanno risolto bene gli ultimi problemi della
serie B, dimostrando di aver raggiunto una certa capacit di astrazione
composta da :
o
questarticolazione consente di valutare anche lefficienza intellettiva del soggetto stimata in base al numero di
problemi della II serie correttamente risolti in un limite di tempo dato
tale dato, non ottenibile con le PM 38 pu essere utile sia nella selezione del personale che nella diagnosi clinica
81
82
Il meccanismo da impiegare per la soluzione quello di unanalisi dei dati percettivi senza dover ricorrere a
completamento di informazioni in quanto queste sono gi disponibili. Una capacit operativa di questo tipo gi
presente in bambini di 6 anni
Item 1-2 sono problemi di geometria semplice
Item 3-5 sono problemi di ricostruzione di strutture semplici e discontinue
Item 6-7 sono problemi che richiedono la ricostruzione di strutture pi complesse attraverso unanalisi di pi dati
percettivi
Item 8-12 sono problemi che implicano un vero e proprio ragionamento per analogia
In sintesi nella serie B: i primi 6 problemi sono di carattere grafico-percettivo, tali da vere una parte mancante le cui
caratteristica implicita nel disegno presentato; nel secondo gruppo necessario operare la scoperta degli indici di
analisi che consentono il completamento della figura
Serie C
I problemi sono pi difficili in quanto implicano un ragionamento astratto, richiedono la capacit di enumerare e
comprendere il concetto di grandezza, lintuizione della progressivit delle grandezze
Primi 6 item: sono presentati degli stimoli in grandezza progressiva che occorre completare con il successivo termine
della serie
Item 7-12: i problemi riguardano scostamenti semplici e di carattere simmetrico nellambito di figure complete; bisogna
diagnosticare posizioni successive o aumenti di ampiezza e riconoscere come tali quelli nella posizione mancante
Queste prestazioni sono caratterizzate dalla necessit di una discreta capacit di percezione spaziale
Serie D
I problemi richiedono unanalisi critica dei parametri che caratterizzano ciascun item e quindi una valutazione di quelli
che mancano nella figura da completare. Mentre nella serie C il parametro era singolo, in questa serie i parametri
diventano pi di uno, ma il procedimento operativo sostanzialmente lo stesso.
Si tratta di analizzare quali elementi sono in variazione e di tener presente questo dato per il completamento del
problema, la difficolt della serie consiste quasi esclusivamente nel riconoscere i parametri che variano e la direzione di
tale variazione (in senso orizzontale o verticale)
Seri E
Lultima serie di problemi richiede lanalisi di tutti gli elementi che li costituiscono e del modo in cui essi sono
combinati tra di loro. Si tratta di prestazioni astratte che si accompagnano a giudizi di somma e sottrazione. In questa
serie sono implicati i meccanismi della logica tradizionale legati al principio di esclusione, transizione, identit,
progressivit
Quando gli elementi richiedono un procedimento di carattere sottrattivi questo rappresenta sempre la conclusione di una
analisi e di una formulazione critica di ipotest verificata attraverso valutazioni quantitative; occorre la capacit di
operare con materiale immaginativo che viene manipolato quantitativamente.
Le operazioni richieste raramente avvengono prima del quattordicesimo anno di et e sono espressione delle pi mature
capacit di astrazione logica.
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