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ALIMENTI FUNZIONALI NELLO SPORT

Prof. Michelangelo Giampietro


Specialista in Scienza dellAlimentazione e Medicina dello Sport
Docente di Alimentazione della Scuola dello Sport del CONI - Roma
La pratica regolare di unadeguata attivit fisica uno strumento insostituibile nelle strategie di
prevenzione e terapia di molte delle pi diffuse patologie cronico-degenerative che affliggono una
larga parte della popolazione mondiale, e non pi solo delle societ occidentali economicamente pi
avvantaggiate e tecnologicamente evolute.
Con il progressivo incremento dellet media e il parallelo miglioramento della qualit di vita delle
popolazioni, soprattutto occidentali, si verificato un sostanziale aumento del numero di praticanti
attivit fisica a carattere salutistico, riabilitativo e/o agonistico, a prescindere dalla partecipazione o
meno ad eventi competitivi, organizzati in forme di gare e/o tornei. Un numero crescente di soggetti,
senza sostanziali differenze di genere e det, simpegna costantemente in programmi dallenamento
anche gravosi, a volte ben al di l delle reali capacit individuali dadattamento allo sforzo fisico.
I soggetti dediti ad una regolare attivit fisica dintensit moderata, oltre a tutti gli ormai ben
noti benefici effetti cardio-metabolici, mostrano anche una sensibile e comprovata riduzione della
frequenza dinsorgenza delle pi comuni forme infiammatorie delle prive vie respiratorie, se
confrontati con la popolazione generale. Gli sportivi impegnati in programmi dallenamenti intensi e
faticosi, soprattutto nelle discipline di lunga durata, al contrario, sembrano essere pi suscettibili a
varie forme di malattie infettive minori e/o croniche a bassa intensit.
Lattivit fisica eccessiva, per quantit e qualit, al pari di qualunque altra forma di stress, riduce
lefficienza del sistema immunitario ed espone ad una maggiore frequenza di episodi infettivi.
Nel caso degli atleti, maggiormente impegnati, si aggiungono, inoltre, altri possibili fattori in grado
di indurre una caduta delle difese immunitarie e un incremento del rischio dinfezioni, che nel loro
complesso intervento sono considerati come fattori favorenti linsorgenza della Sindrome da
Superallenamento o Sovrallenamento (Overtraining). Il concetto di sovrallenamento deriva
dalla sindrome da stress, descritta originariamente da Hans Selye, che in ambito sportivo trova
spiegazione dal verificarsi di uno squilibrio, protratto nel tempo, tra allenamento e fasi di riposo.
Nel caso in cui i programmi dallenamento prevedono carichi di lavoro elevati e frequenti, gli sportivi
potrebbero non disporre del tempo sufficiente affinch il loro sistema immunitario possa avere un
pieno recupero delle proprie capacit di risposta e adattamento, come dimostrato dalle alterazioni di
alcuni parametri ematochimici e neuroendocrini.
La relazione tra alimentazione, salute e forma fisica (fitness) costituisce oggi un valore di
fondamentale importanza, diffusamente conosciuto anche dalla popolazione generale, per realizzare
una migliore qualit della vita, la promozione della salute e la prevenzione delle malattie.
Corrette abitudini alimentari sono indispensabili anche per favorire lespressione del migliore livello
possibile delle prestazioni atletiche, a prescindere dal livello tecnico degli sportivi, e nella
prevenzione e terapia della Sindrome da Superallenamento.
Al contrario, abitudini alimentari scorrette, caratterizzate, soprattutto, da un insufficiente apporto
energetico, unitamente ad uno scarso apporto di carboidrati e di liquidi e, pi genericamente, una

dieta monotona, ricca di grassi e povera dalimenti vegetali, possono rendere gli atleti pi suscettibili
allinsorgenza della sindrome da sovrallenamento.
Unalimentazione sana ed equilibrata per gli sportivi, al pari della popolazione generale, deve
rispettare alcune semplici ma fondamentali, regole generali:
- la variet nella proposta degli alimenti;
- ladeguatezza nellapporto dei nutrienti e dellenergia;
- la proporzionalit nella ripartizione dei nutrienti;
- la distribuzione corretta delle razioni alimentari durante la giornata in funzione degli impegni
dallenamento e/o gara.
L'esigenza di unalimentazione sana oggi fortemente sentita da strati sempre crescenti di
popolazione. Gli sportivi rappresentano, in questo senso, una categoria particolarmente sensibile al
richiamo verso un'alimentazione priva di agenti contaminanti, che contempli anche alimenti
moderni come gli alimenti funzionali in grado di contribuire alla promozione e al mantenimento
di un buono stato di salute e al miglioramento della prestazione atletica.
Per il periodo dellallenamento lontano dagli eventi agonistici, consigliabile una dieta
prudente, molto simile allalimentazione consigliata anche per la popolazione generale, ricca
dalimenti ad elevato contenuto di carboidrati, soprattutto complessi, che devono soddisfare almeno
il 55-60% del fabbisogno giornaliero totale denergia.
Solo per alcune discipline sportive e per limitati periodi di tempo, lalimentazione degli atleti
deve garantire un ulteriore maggiore apporto glucidico, per favorire la massima concentrazione
possibile di glicogeno nei muscoli e nel fegato (regimi speciali pre-gara di supercompensazione
glucidica).
Il Modello di Alimentazione Mediterraneo, tipico della tradizione gastronomica delle regioni
costiere, risulta essere, ancora oggi, quello pi rispondente alle reali e complesse esigenze
metaboliche dell'atleta, perch ricco dalimenti in grado di garantire un buono stato di salute
generale e unefficiente funzionalit intestinale per il buon apporto di principi nutritivi ad azione
prebiotica (fibra) e probiotica (yogurth, latti fermentati, ecc.).
Molto utili possono essere anche alcuni alimenti funzionali, di pi recente
commercializzazione, in grado di concorrere ad un adeguato apporto di quei principi nutritivi,
probiotici (alimenti che contengono colture vive benefiche risultato di fermentazione o aggiunte
per migliorare lequilibrio microbico intestinale: ad esempio Lactobacillus - casei, casei Shirota,
acidophilus, rhamnosus, reuteri, johnsonii, ecc.- Bifidobacteria - bifidum, longum, infantis, ecc.
Streptococcus thermophilus, ecc.) e prebiotici (componenti non digeribili che svolgono un effetto
benefico stimolando la crescita di batteri nel colon: ad esempio amido resistente, inulina,
oligofruttosio e altri oligosaccaridi indigeribili, pectine, ecc.), capaci di favorire una migliore
funzionalit intestinale, di contribuire alla prevenzione dei pi comuni disturbi dellapparato gastroenterico, e di influire positivamente anche sulla funzione del sistema immunitario in genere.
Lazione favorevole di prodotti pre e probiotici risulta particolarmente vantaggiosa negli
sportivi che, come ampiamente dimostrato dalla letteratura scientifica, potrebbero essere
maggiormente esposti ad alterazioni del tratto intestinale, anche come conseguenza
della parziale e transitoria caduta delle difese immunitarie che si verifica, soprattutto nei

soggetti meno allenati, dopo un carico di lavoro troppo impegnativo e/o nelle fasi di maggiore
intensit del programma dallenamento.
Appare del tutto evidente che, quando lorganismo sia chiamato ad affrontare un impegno fisico sia
pure non particolarmente faticoso, anche un lieve disturbo gastroenterico pu costituire un
elemento del tutto sfavorevole al raggiungimento della migliore prestazione atletica individuale.
Alcuni autori propongono di utilizzare nellalimentazione degli atleti anche altri alimenti funzionali,
contenenti ad esempio acidi grassi n-3, fitosteroli, stanoli e altro ancora. Inoltre, anche alcuni
integratori (bevande ipo-isotoniche, glicerolo, carboidrati, acido citrico, proteine, aminoacidi
ramificati, glutamina, arginina, creatina, carnitina, carnosina, -HMB, caffeina, vitamina C ed E,
carotenoidi, flavonoidi, anserina, capsaicina, glucosamina, condroitina) sono stati indicati, in maniera
pi o meno corretta, come alimenti funzionali nella preparazione delle proposte nutrizionali degli
sportivi, anche se con evidenze scientifiche di grado differente tra i vari prodotti e per alcuni di loro
decisamente scarse, se non del tutto inesistenti.
In sintesi, quindi, per poter affrontare, nel migliore modo possibile un impegno sportivo, a
prescindere dal valore atletico individuale, gli obiettivi prioritari da perseguire nellimpostazione di
una corretta proposta nutrizionale sono fondamentalmente:
garantire il migliore stato di salute possibile;
adeguare lapporto energetico al reale fabbisogno;
promuovere una condizione ottimale didratazione;
incrementare le riserve muscolari ed epatiche di glicogeno con apporti generosi di
carboidrati;
prevenire lipoglicemia;
evitare ogni condizione di disagio gastrointestinale, anche consumando regolarmente alimenti
funzionali contenenti sostanze ad attivit pro e pre-biotica in grado di garantire il giusto equilibrio
della microflora intestinale.

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