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PP-PB / B - 01605
Belgi (N) - Belgique
P912772
LeAera aperta
di un nazionalista
siciliano
al primo siciliano
Capo dello Stato italiano
pagg. 4 & 5
- pagg. 1 & 2
Si spento Salvatore Riggio Scaduto
Magistrato di Cassazione in
pensione - pag. 2
N terroni, n meridionali, n altro,
ma Siciliani ! - pag. 9
"COSA VOGLIONO DALLA SICILIA ? "
- pagg. 9 & 10
Un conquisteremo Roma del X
secolo nella storia della Sicilia
Musulmana - pagg. 17 & 18
La nostra Terra si consegnata sempre duciosa allo straniero, aascinata da modi di essere
che venivano da fuori, abbagliata da mode emere ma non indigene, la Sicilia vive una grande
ambascia e nel momento di disperazione generale si consegna al nuovo che avanza senza
eeIvamente aver considerato dove potrebbe portarci questa nuova avventura e senza
censurare anche bolle.
Bimestrale (sauf Juillet - Aot) di cultura, politica, informazione della diaspora siciliana - Anno XVII - n 2 - Marzo/Aprile 2015
Salvatore
Riggio
Scaduto, gi Magistrato a
Caltanissetta, gi apprezzato per il suo autentico
Sicilianismo, fu un impegnato studioso di storia e di
etnologia. Noi de LALTRA SICILIA lo vogliamo ricordare
con una lettera inviataci in data 2003.
Caro amico Francesco Paolo Catania,
Ho ricevuto la Carta Politica delle rivendicazioni del Popolo
Siciliano che condivido pienamente. Ritengo, per, che la
compilazione di una tale carta, anche se poi affiancata e
La scorsa settimana col nostro amico Carlo Mangano
abbiamo scambiato le nostre perplessit sulla conferenza tenuta da Sicilia
Nazione, un nome affascinante e che farebbe sognare, se soltanto non si
presentassero poi sul pulpito personalit che hanno dato, nel tempo, prova
comprovata di aver perduto lattimo fuggente e non aver saputo catturare il
tempo del coinvolgimento popolare ed hanno continuato ad obbedire a
padroni forestieri. Piscitello, Armao hanno soavemente dichiarato che loro,
allindipendenza e allautodeterminazione della Sicilia non ci avevano mai
pensato ma che ora finalmente hanno capito. Peccato non lo abbiano fatto
quando occupavano posizioni istituzionali che avrebbero potuto dare
risalto alla spinta autonomista e che lo facciano ora, sospettosamente
purtroppo in periodo pre-elettorale.
Cos restiamo spettatori delle rincorse di Attaguile ed Armao, a loro stesso
dire apertissimi ad un accordo elettorale e di governo; ci piacerebbe
lanciare lennesimo urlo di adunata dei veri autonomisti, ma, onestamente
siamo sfiduciati, ci verrebbe di incrociare le braccia e osservare. Ma la
nostra Terra impareggiabile tracima verso il fango e non possiamo pi
assecondare, come il giunco, la piena.
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della Cos)tuzione che, dai rappor) economici a quelli economicosociali, rappresenta tu ora un monumento del diri o, anche per
lequilibrio mirabile che si stabilito tra una cornice liberale e
contenu) sociali, di ispirazione tanto solidaris)co-cris)ana quanto
socialista democra)ca.
Ma non dimen)chi, sopra u o, che di quella Cos)tuzione parte
integrante e inseparabile lo STATUTO DELLA REGIONE SICILIANA,
vilmente aggredito, vilipeso, oeso, disa eso, con danno
incalcolabile per questo pezzo di Repubblica italiana, che anche
la nostra Patria, che anche la Sua.
Le ricordiamo i termini della Ques)one, perch Lei, ranato
cos)tuzionalista, capisce benissimo cosa vogliamo dire.
I padri cos)tuen), con legge cos)tuzionale n. 2 del 1948
recepirono INTEGRALMENTE, cio senza alcuna riserva, lo Statuto
della Regione Siciliana che gi so o la monarchia era stato
conquistato, al termine di una guerra civile, e acce ato da
Umberto II. La Repubblica, alla sua nascita, non is)tu la
Regione, ma semplicemente la riconobbe per come gi era.
LAlta Corte della Regione Siciliana, con la sua storica sentenza n.
4, stabil che nessuna modica dello Statuto poteva essere
disposta per mezzo di leggi ordinarie, ma che il suo ordinamento,
ormai pienamente vigente, poteva essere modicato solo per
mezzo di leggi di revisione cos)tuzionale.
Lei sa benissimo che cos non stato. La Corte Cos)tuzionale si
macchiata, a par)re dal 1956, del crimine gravissimo di avere
a ribuito alla giurisprudenza, e non alla legge, il compito di
modicare lo Statuto, lasciando la Sicilia nella totale incertezza del
diri o, e quindi esposta allarbitrio dello Stato italiano, venendo
meno ai pi elementari obblighi di lealt is)tuzionale tra organi
dello Stato.
LAlta Corte, illegi0mamente, stata soppressa. Il Presidente
Gronchi, suo predecessore, ha semplicemente invitato il
Parlamento a rinviare la nomina dei componen) mancan), non
a seppellirla. Lei, purtroppo, probabilmente estensore dellul)ma
sentenza della Corte con la quale stato soppresso il Commissario
dello Stato, e con esso pra)camente tu o il )tolo III dello Statuto,
da giudice cos)tuzionale si conformato a questo solco di
illegi0mit. Ma, privata della legalit cos)tuzionale, la Sicilia non
avr mai alcuna legalit.
Oggi lo Stato per usare una espressione del suo compianto
fratello a non avere le carte in regola con la Sicilia. Ora, da
Presidente, ha il compito di riprendere le la di un discorso
interro o ormai da mezzo secolo.
In questo mezzo secolo abbondante non solo saltata la Corte
Cos)tuzionale speciale competente per la Regione, la cui
competenza, proprio perch speciale, non coniggeva
minimamente con quella della Corte Cos)tuzionale della
Repubblica, non pi di quanto, certamente, la giurisprudenza
europea non faccia oggi, prevalendo sulla medesima e vanicando
quindi il supposto principio della assoluta unicit di giurisprudenza
cos)tuzionale, peraltro non scri o da alcuna parte se non nella
stessa interpretazione della Corte Cos)tuzionale. Ma i giudici
recita la Cos)tuzione sono cos)tui) per legge, giammai per
sentenza! Altrimen) ogni giudice potrebbe autocos)tuirsi
competente. Questa una mostruosit giuridica alla quale porre
urgentemente riparo.
Ma, come dicevamo, non solo lAlta Corte ad essere saltata in
ques) sessantanni circa: saltata con essa, poco a poco, tu a
lAutonomia Siciliana, ma anche le sue nanze, e nanche
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raccontare le cose inaudite scoperte da Giuseppe
Casarrubea leggendo i documen) che gli archivi americani hanno
messo a disposizione degli studiosi. Lui, su tale argomento, ha
scri o vari libri: Tango Connec
on, ambientato nellAmerica
la)na, Lupara nera e, ancora, unantologia sul come nata la
Repubblica italiana e via con)nuando. Tra le tante cose che ho
appurato ci dice sempre Casarrubea che gi nel 1944 alcuni
personaggi che poi ritroveremo nella banda di Salvatore Giuliano
venivano addestra) nella scuola di sabotaggio di Campo o di
Verona. Gli istru ori erano tedeschi nazis). Poi sos)tui) da
fascis) italiani. A Par)nico, per esempio, operava un nucleo della
decima Mas di Junio Valerio Borghese.
La X Mas stata ununit speciale della Regia Marina italiana. Il
suo nome legato varie imprese di guerra. Con larmis)zio dell8
se embre 1943 la X Mas, rimasta al comando di Junio Valerio
Borghese, stata riorganizzata in corpo franco e poi entrata a far
parte della Marina della Repubblica italiana. Ma il nome della X
Salvatore Giuliano
Mas, nella cosidde a Prima Repubblica, legato anche a fa0
eversivi di stampo fascista. Qui il racconto di Casarrubea si fa
interessante. Perch lo studioso ha scoperto legami impensabili dirigente del Pci di quegli anni, polemizz con TogliaI. Al
tra la banda Giuliano e il fascismo eversivo che operava nel nostro processo di Viterbo mol) tes)moni dissero che, quella ma0na,
sulla strada che li portava a Portella, qualcuno sussurrava la
Paese nei primi anni della Repubblica italiana.
Nella strage di Portella si sa che un ruolo a0vo lo ebbe la maa di seguente frase in diale o siciliano: Purta
vi a maola cu u
Monreale al comando della famiglia Miceli. Casarrubea ha spirito (portatevi dietro il cotone con lo spirito per medicarvi le
appurato che, dietro i mor) della ma0na dell1 maggio 1947, ferite ndr). Altri ricordavano unaltra frase: Ma non lo sapete che
cerano anche i servizi segre) americani e alcuni gruppi fascis) oggi gli americani bueranno le caramelle?. Insomma, qualcosa
(qualche fascista addestrato, come gi ricordato, si era inltrato nellaria cera.
Allora si parl anche di un memoriale scri o da Giuliano. Anche, in
nella stessa banda Giuliano).
Nel 1997 intervistammo Casarrubea, che ci diede una versione dei realt, di memoriali del bandito di Montelepre, sopra u o dopo
fa0 di Portella sulla base degli a0 del processo di Viterbo. Oggi lo la sua misteriosa morte, avvenuta nel 1950, di memoriali ne
scenario mutato, proprio grazie allapprofondimento che lo circolavano tan), alcuni messi in giro da personaggi, forse dei
studioso ha ee uato sui documen) americani. Allora si servizi segre), allo scopo di depistare le indagini. Il vero
memoriale ci dice Casarrubea potrebbe
ipo)zzava che la banda Giuliano fosse stata
Oggi
conclude
Casarrubea
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LE OPINIONI
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" Chi non conosce il proprio passato non avr alcun futuro davanti a s ". Cicerone
scambio e il clientelismo (che sono la base della
malapoli)ca e di tu o ci che ne deriva) spariscono. Non vorrei
oendere alcun poli)co, ma sono sta) proprio le classi dirigen)
siciliane a trasformare lAutonomia in un problema, proprio per
con)nuare con il clientelismo e il voto di scambio. Gli unici che
hanno fa o dellapplicazione dello Statuto la propria bandiera
sono sta) Croce a e il M5S durante le regionali del 2012, salvo
non parlarne pi una volta sedu) sulle poltrone.
Anzi, proprio il Presidente Croce a uno degli arteci dellinizio
della distruzione dello Statuto di Autonomia, ri)rando tu0 i
contenziosi della Regione Siciliana contro lo Stato, in cambio di
500 milioni di euro una tantum (che, per chi non lo sapesse, non
signica una volta ogni tanto ma una volta sola). Voi direte
che 500 milioni sono una bella cifra. S, ee0vamente s. Ma se io
vi dicessi che ogni anno il nostro bilancio supera di gran lunga i
500 milioni? Non mi invento nulla: dal nostro (intendo siciliano)
ge0to scale, dalle royal)es per lestrazione di minerali e fon) di
energia, dalle concessioni per lu)lizzo del suolo pubblico, dai 0
per immobili di propriet pubblica e da) in locazione, dai dividendi
per imprese a partecipazione regionale entrano ogni anno pi di
sei miliardi di euro. E dove vanno a nire tu0 ques) soldi? Di
sicuro non nelle tasche dei ci adini siciliani.
a mia rabbia va alla mia Terra, sempre stanca e addormentata, Piccola Patria senza arci o alchimie,
Piccola Patria e vero Stato Nazione, con un popolo di 6 milioni al di qu e 10 milioni al di l del faro,
con un territorio, la terra impareggiabile, con una vera lingua e questo basterebbe per abilitarci alla
richiesta di indipendenza, ma sopraAuAo con uno Statuto di Autonomia tradito, oltraggiato disaAeso
dallo Stato centrale certo, ma anche dagli stessi siciliani che si sono ada a schiavi ed approAatori vanicando
la loAa che aveva portato all'Autonomia tradita. Pensate alle competenze che lo Statuto, la nostra Costuzione,
aveva adato alla Sicilia, scalit, sanit, traspor eccetera e che la nostra Assemblea Regionale siciliana aveva
subito rigirato allo Stato centrale, pensate alla cancellazione da parte di quest'ulmo dell'Alta Corte... e guardate
cosa stanno facendo i popoli eri e orgogliosi delle loro origini". Eugenio Preta
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Castello di Butera
uten)co gioiello archeologico e agricolo della Valle dei Templi, riserva idrica del V sec. a.C. dellan)ca Akragas, di cui ancora si po
canali, gli Acquedo0 Feaci, che alimentavano lan)ca piscina (Kolymbetra). Luogo intriso di molteplici valori, di una storia fa a di u
giardino duro lavoro, fa)ca, ma sopra u o una grande cultura materiale recuperata grazie allopera del FAI, Fondo per lAmbiente Ita
E DI SICILIA - MERAVIGLIE DI SICILIA - MERAVIGLIE DI SICILIA Piazza Pretoria - Palermo - Foto di Carlo Greco
Giorgio - parcolare
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Archeologia siciliana. Divulghiamo il nostro patrimonio storico e culturale
Saro danzante - Mazara del Vallo (TP)
Statua in bronzo di epoca greca classica-ellenis)ca (IV-III secolo
a.C.)
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Miti e Leggende di Sicilia
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Piero Gazzara
La conquista di Taormina, miniatura tratta dal Codex Skylitzes Matritensis del XII secolo, Biblioteca Nacional de Espaa, Madrid (Spagna)
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Un conquisteremo Roma del X secolo
nella storia della Sicilia Musulmana
una vi oria schiacciante costringendo
i Taorminesi a rifugiarsi nellimprendibile rocca
di Castel Mola, duciosi in possibili aiu) da
parte dellImpero Romano dOriente.
Limpresa non poteva aspe are. Il condo0ero
musulmano ordin alle sue fedeli guardie
personali di trovare una via per espugnare la
fortezza nemica altrimen) avrebbero perso le
proprie teste. In una no e, gli ardi) solda)
riuscirono a scalare una delle pi scoscese
pare) rocciose di Castelmola, proprio quella da
dove i difensori non si aspe avano a acchi. Fu
la ne.
Tra i prigionieri di Ibraim, anche il Vescovo di
Taormina, Procopio, al quale lo stesso principe
dellIslam propose labiura della fede cris)ana
con la successiva nomina ad alto dignitario con
poteri eccezionali, tali da risultare secondo solo
allo stesso Ibraim. Lanziano Vescovo riut e fu
ucciso. Sul suo corpo, ad uno ad uno, furono
decapita) tu0 gli abitan) supers)): [...] fece
trucidare con gli uomini da portar armi, anco le
donne, i bambini, i chierici, cui la legge
musulmana perdona la vita; fece porre fuoco
alla ci ; dar la caccia ai fuggen) per le foreste
di quei mon) ed entro le caverne []. Gli altri
centri abita) cris)ani della Val Demona, caduta
Taormina, furono costre0 alla resa divenendo
tributari dellEmirato di Sicilia. Condizione che si
protrarr sino al 962, quando Taormina e
Rmata (oggi Rome a) rige eranno i pa0 di
so omissione impugnando le armi della rivolta.
E questa volta, Taormina assediata da un nuovo
esercito musulmano, capitoler senza resistere
nel dicembre dello stesso anno, mentre
Rome a resister, dopo due anni di assedio,
sino al maggio del 965, quando gli ul)mi
difensori ormai allo stremo, dopo aver fa o
uscire dalle mura donne e bambini che saranno
accol) nel campo islamico, cadranno con le
armi in pugno ba endosi sino allul)mo uomo
pur di non so ome ersi.
Il 3 se embre del 902, Ibraim, dopo aver rido o
allobbedienza gli ul)mi focolai di resistenza
cris)ana di Sicilia, a ravers lo Stre o di
Messina e, travolgendo nella sua avanzata verso
Roma ogni resistenza delle ci calabre, giunse
a Cosenza, la quale coraggiosamente resiste e
ai primi tenta)vi di assalto dellarmata
musulmana. Qui, il condo0ero arabo ponendo
lassedio, ribad i suoi obie0vi di conquistare
Roma e Costan)nopoli. Ma successe
linevitabile. So o le mura di Cosenza, il
temibile e ambizioso Ibraim fu colto da
unimprovvisa febbre che allet di 53 anni lo
condusse alla tomba. Il suo vice, che assunse il
comando dellarmata islamica, pi realista,
reput opportuno ri)rarsi in Sicilia, carico di
bo0no e di prigionieri, che con)nuare oltre
lambiziosa impresa di Ibraim-ibn-Ahmed.
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Conoscere la Sicilia
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Chi voleva la morte del bandito Giuliano?
Intervista a Giuseppe Scior)no Giuliano di Dimitri Bua
portano addosso i
strage.
E allora?
Questa perizia venne poi fa a sparire e al suo posto ne venne
presa in considerazione unaltra che non faceva pi dis)nzioni tra
i due )pi di bossoli, come se fossero tu0 sta) spara) dagli uomini
di Giuliano.
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SICULOPEDIA
Lu to ciauru si sen) di luntanu,
e di luntanu sapprizza lu to vinu.
Lu mari ca t'abbrazza, riccu e funnu,
nvidiato viramen) di lu munnu.
Par)i di luntanu cummannatu di la sor)
ma 'nto me cori lu disideriu for).
Passari 'nzoccu arresta da me vita,
ntra li to brazza Sicilia terra mia
Gianni Farruggio
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