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In stampa Rivista Italiana di Dialettologia 2006

Dialetti in Rete
Giuliana Fiorentino (Universit del Molise)
Abstract
This paper investigates the occurrence of regional dialects in Italian Computer- mediated
communication (CMC). Our analysis of sites, chat sessions and forums reveals that dialects
are associated with at least three distinct contexts of use. First, dialects are an object of study,
for instance in web sites dedicated to safeguarding or spreading knowledge of dialects. Secondly, dialects in CMC can be used as the official language for communicate. Thirdly, dialects may occur in chat sessions conducted predominantly in Italian as a secondary language
which emerges by chance in discourse, giving rise to phenomena of code-switching, as in
spoken language. Analysis of these three situations enables us to evaluate the vitality of dialects on the Web, distinguishing between conve ntional and natural uses. Regarding the
status of CMC as communication more or less oriented towards speech, a natural presence
of dialects can be taken as further proof of the tendency to be more oriented towards speech.
Keywords: Language variation, CMC, web forums, chat, code-switching, Neapolitan dialect

1. INTRODUZIONE
La letteratura sulla Computer Mediated Communication (dora in poi CMC) sta sviluppandosi
oramai secondo un ampio spettro di prospettive e approcci. In questo articolo adotteremo un
approccio (socio)linguistico alla CMC ed in particolare utilizzeremo un punto di vista variazionista (per un inquadramento sul concetto di variazionismo cfr. almeno Berretta 1988; Be rruto 1989, 1993a). Questa scelta comporta almeno due implicazioni rispetto alle possibili direzioni di ricerca che una qualunque analisi sulla CMC potrebbe avere. La prima implicazione
che si cercher di definire la/le variet di lingua usata/e sul web rispetto agli assi di variazione tradizionalmente considerati negli studi sociolinguistici italiani (diatopia, diafasia, distratia, diamesia; per una definizione di queste nozioni cfr. Berruto 1989, 1993b, 1995) con
particolare attenzione alla variabilit diatonica e a problemi di repertorio di variet. La seconda implicazione che si ricondurr la ricchezza di variet linguistiche attestate nella scrittura
in Rete al plurilinguismo che da pi parti viene riconosciuto come caratteristico della lingua
del web (cfr. Berruto, in stampa; Danet and Herring 2003), cercando per di distinguere tra un
uso convenzionale e un uso naturale delle variet dialettali in Rete (cfr. Berruto, in stampa;
Patrucco, 2002).
Rimandando ad altri interessanti studi per una trattazione anche quantitativa della presenza
dei dialetti in rete (tra cui soprattutto Patrucco, 2002 e 2003), la ricerca che propongo intende
piuttosto discutere alcuni casi particolari da cui trarre suggerimenti per ulteriori direzioni di
ricerca.
Discuter in particolar modo della presenza dei dialetti in Rete nella consapevolezza che essa
pu rimandare ad atteggiamenti nei confronti dei dialetti anche molto diversi. Da un lato, in
siti o forum che sono esplicitamente dedicati ai dialetti locali o regionali, gli scriventi intenzionalmente e programmaticamente ricorrono al dialetto (regionale o locale), invece che alla
lingua nazionale, per sostenere la lingua e le tradizioni locali. Dallaltro i dialetti emergono

anche in modo meno programmatico e sistematico, in contesti diversi, come ad esempio le


chat, dando luogo ad interessanti fenomeni di code-switching. 1
Linteresse che la presenza dei dialetti nella comunicazione scritta riveste va anche aldil delle due direzioni di ricerca che ho proposto. Ad esempio alla luce dei dati presentati si potr ridiscutere eventualmente del livello di vitalit dei dialetti, dato spesso evocato e discusso dai
sociolinguisti (un quadro interessante sulla vitalit dei dialetti costituito da Moretti 1999).
Unaltra interessante direzione di ricerca che questo studio suggerisce pu essere lanalisi approfondita del modo in cui gli scriventi affrontano problemi di ortografia del dialetto. I dialetti infatti sono perlopi variet delluso orale, e anche quando rimandano ad una ricca tradizione letteraria scritta non necessariamente godono di una standardizzazione grafica o in
ogni caso gli scriventi non hanno sufficiente dimestichezza con essa. Pertanto le soluzioni adottate nella resa scritta del dialetto rivelano gradi diversi di consapevolezza metalinguistica e
di standardizzazione dei dialetti stessi.
Infine questo studio pu contribuire ad un migliore inquadramento di un tema generale spesso
sotteso allo studio della CMC, e cio il problema della sua collocazione atipica nel continuum
della comunicazione scritta-orale. Mi sembra ormai un dato condiviso il fatto che nella CMC
si produce un contesto comunicativo altamente interattivo e dialogico che risponde a funzioni
comunicative per cui pi spesso i parlanti usano (o potremmo dire usavano ) il parlato (Fiorentino, 2002, 2004a, 2004b, 2005, in preparazione). Mi pare altrettanto chiaro che in molti
casi i parlanti coinvolti nella CMC in modo pi o meno conscio prendono a modello la comunicazione orale. Un uso e una presenza naturale del dialetto potrebbe costituire una ulteriore
prova a favore dellorientamento verso loralit nella CMC.
2. QUADRO SOCIOLINGUISTICO GENERALE
Prima di discutere i dati della presenza dei dialetti nella CMC opportuno tracciare a grandi
linee il quadro sociolinguistico generale.
La presenza e la vitalit dei dialetti costantemente monitorata ed analizzata dai sociolinguisti
(cfr. tra gli altri Grassi 1993; Radtke 1995; Sobrero 1996). Come noto dai dati ISTAT gi
discussi da altri studi, luso dei dialetti in famiglia varia fortemente da regione a regione, come si pu rilevare dalla Tabella 1 (fonte Berruto 2004: 22 che cita dati ISTAT 2002): 2
Tabella 1- Uso di lingua e dialetto nelle regioni in contesto familiare
solo o sopratsolo o sopratitaliano e
tutto italiano
tutto dialetto
dialetto
Piemonte
58,6
11,4
27,3
Valle dAosta
55,5
12,6
24,4
Lombardia
58,3
10,7
27,9
Trentino-Alto
24,3
23,1
15,3
Adige
Veneto
22,6
42,6
23,7
Lazio
58,9
8,1
29,8
1

altre
lingue
2,3
7,1
2,0
36,4
3,9
1,8

Non intendo sostenere lipotesi che i due atteggiamenti verso il dialetto, di sostegno programmatico o di uso
inconsapevole, rimandino automaticamente e rispettivamente a un uso convenzionale vs. naturale del dialetto,
perch la situazione molto pi complessa. Un uso convenzionale del dialetto, ad esempio, pu anche dipendere
dalla d ifficolt che si incontra nella resa grafica del dialetto stesso.
2
La ricerca ISTAT risale al 2000 (ISTAT 2002) e si basa su un campione di 20.000 famiglie per un totale di circa 55.000 intervistati dai 6 anni in su. La tabella riporta luso del dialetto nel dominio familiare secondo quanto
affermato dagli intervistati (il che non implica che quanto affermato corrisponda a verit).

Campania
Puglia
Sicilia
Italia

21,5
31,6
23,8
44,1

30,5
17,7
32,8
19,1

46,7
49,8
42,5
32,9

0,5
0,4
0,2
3,0

I dati riflettono una situazione abbastanza nota e stabile: luso del dialetto persiste nel nordest, particolarmente in Veneto, e al sud, in modo vistoso in Sicilia e Campania. Questo ci ricorda che la situazione di una regione non pu essere generalizzata alle altre in quanto lo statuto dei singoli dialetti nei repertori linguistici delle diverse regioni non comparabile (cfr.
Grassi 1993 sulla relazione tra italiano e dialetti).
Per unindagine quantitativa sui siti dialettali italiani far riferimento alla ricerca di Patrucco
(2002, 2003) che studia ben 198 siti dialettali e ne osserva la distribuzione per regioni. I dati
complessivi sono riportati nella Tabella 2:
Tabella 2 Numero di siti per regione e variet di dialetti per regione (Patrucco 2002: 141).
totale di siti rilevati
Numero di dialetti
Abruzzo
2
2
Basilicata
8
7
Calabria
9
7
Campania
15
7
Emilia-Romagna
11
7
Lazio
9
5
Liguria
22
3
Lombardia
37
14
Marche
6
5
Molise
1
1
Piemonte
20
2
Puglia
7
7
Sicilia
6
2
Toscana
8
6
Umbria
2
3
Veneto
17
6
La Tabella 2 mostra che la distribuzione dei siti non uniforme e non rispecchia la vitalit dichiarata dei dialetti (cio non c corrispondenza tra la Tabella 1 e la Tabella 2). Si potrebbe
ipotizzare che la ricchezza di siti dialettali si correli piuttosto al livello di competenza tecnologica o alla maggiore dimestichezza e frequenza duso della Rete nelle diverse regioni.
2.1. CLASSIFICAZIONE DEI SITI DIALETTALI
La possibilit di evidenziare un uso pi o meno naturale del dialetto dipende ovviamente anche dal modo in cui un sito organizzato. Un criterio importante per valutare e classificare i
siti il grado di interattivit che essi ammettono. Intendo con questo riferirmi sia al grado di
coinvolgimento degli utenti nellimplementare il sito sia al tipo di attivit in cui essi sono impegnati.
Dalla ricerca di Patrucco risulta evidente che i siti presentano un grado molto variabile di richiesta di partecipazione alla creazione e alla implementazione dei contenuti. Alcuni consentono una partecipazione minima, che consiste solo nel poter lasciare il proprio nome nel libro

degli ospiti, altri invece invitano gli utenti a inviare testi in dialetto (poesie, proverbi, racconti,
lemmi di dizionari, ecc.).
Per quanto riguarda invece le attivit in cui sono coinvolti gli utenti esse possono limitarsi al
semplice invio di testi dialettali oppure richiedere una partecipazione attiva e proiettata nel
tempo a forum, newsgroups o chat in dialetto.
La maggior parte dei siti di tipo non interattivo e si limita a raccogliere e proporre scritti in
dialetto a scopo puramente illustrativo (per usare la terminologia di Berruto (in stampa), si
tratta di un uso museografico e folcloristico dei dialetti).
Allesito della sua indagine Patrucco (2002: 141) propone una classificazione molto fine e interessante dei siti in 6 tipi:
-

siti nostalgici, che ripropongono in rete testi tradizionali fissati in una variet letteraria estremamente controllata;
siti ironici, che relegano il dialetto in un ambito ristretto (barzellette, giochi di parole)
permettendo per in molti casi lintervento degli utenti;
siti conservativi, che mirano al mantenimento e alla diffusione del dialetto pretendendo spesso di elevarlo al rango di lingua minoritaria;
siti scientifici, con trattazioni sulla grammatica, sulla grafia e sulla fonetica vo lte a
migliorare la conoscenza del dialetto;
siti collaborativi, che offrono lo spazio per un commento o per linvio di materiale;
siti comunicativi, in cui gli utenti chiacchierano in dialetto (Patrucco 2002: 141)

Ma la classificazione di Patrucco riflette una gamma di possibili atteggiamenti verso i dialetti


da parte degli utenti che non sono ristretti soltanto a questo particolare medium. Ed infatti essa trova riscontro in una valutazione recente circa i valori delluso dei dialetti proposta da
Berruto (in stampa), il quale identifica quattro possibili valori: un valore effettivo/reale, che
corrisponde alla lingua in uso; un valore espressivo/ludico, che corrisponde al dialetto inteso
come variet linguistica che possiede una maggiore espressivit della lingua nazionale; un valore simbolico/ideologico, cio il dialetto inteso come strumento di rappresentazione e sottolineatura simbolica e ideologica di mondi di riferimento e di valori socioculturali; 3 infine un
valore museografico/folcloristico. Lidea che ci siano quattro valori duso del dialetto si associa secondo Berruto a diversi gradi di vitalit dei dialetti: la vitalit massima nel valore realee minima nel valore museografico.
Tra i contesti in cui, secondo Berruto, i dialetti tipicamente figurano come meri relitti folcloristici locali o antologie di materiali ci sono anche gli usi in Rete. Berruto per rileva anche un
uso dei dialetti nella CMC con valore ludico e ideologico (torner poi su questo punto nelle
conclusioni).
3. DATI E PROBLEMI
Nel quadro delle problematiche piuttosto ampie e complesse a cui ho fatto cenno
nellintroduzione, focalizzer adesso la mia attenzione su qualche problema specifico; in particolare le mie osservazioni riguarderanno :

Il valore simbolico/ideologico dei dialetti visto da Berruto in connessione con un uso del dialetto come veicolo di evocazione e attivazione di mondi di riferimento e valori particolari, diversi da quelli associati (o che si
vorrebbero associare) allitaliano (a volte, certamente, anche in chiave nostalgico-rivendicativa) (Berruto, in
stampa).

a) luso del dialetto in chat e fo rum dedicati ai dialetti regionali, con una speciale attenzione ai fenomeni di code-switching;
b) alcuni problemi della rappresentazione grafica dei dialetti;
c) alcune funzioni comunicative o interazionali osservabili nelluso della variet dialettale nella CMC.
I dati che propongo dora in avanti sono solo di area dialettale meridionale, campana (per una
descrizione del dialetto napoletano si vedano tra gli altri Bianchi, De Blasi e Librandi 1993;
per una discussione dei dialetti dellintera regione si vedano Radtke 1997, Vignuzzi e Avolio
1994) e laziale e sono ricavati da forum regionali e chat nazionali. Nel primo caso il ricorso al
dialetto intenzionale, nel secondo il dialetto presente in modo discontinuo e si potrebbe dire anche accidentale (cfr. oltre).
3.1. Siti Web
Per quanto riguarda la presenza del dialetto in siti web una volta esclusi quelli turistici e
commerciali rivestono un qualche interesse quelli che si occupano della lingua e delle tradizioni locali per scopi o scientifici o di intrattenimento.
Alcuni, come ad esempio il sito www.interviu.it/proverbi.htm, sono molto semplici e si limitano a proporre una lista di proverbi presentati in ordine alfabetico (al momento solo la lettera
A disponibile). Il sito ha un nome in italiano, Proverbi napoletani, e non interattivo. Ha
scarse pretese di scientificit, come la cattiva traduzione in italiano lascia intendere. Si confronti in (1) il proverbio a. con la traduzione proposta dal sito in (1) b.:
(1) a. A chignere'nu muorto so' lcreme prze
b. Chi e morto morto e le lagrime sono ormai inutili
Il plurilinguismo e un sostegno militante ai dialetti da parte degli italiani allestero sono i tratti
caratterizzanti del sito www.duesicilie.org/Nnapulitano.html. Il nome del sito programmatico: Mparateve o Nnapulitano! e contiene un corso di napoletano con spiegazioni in inglese
(anche in questo caso fermo alla prima lezione del corso). Il corso dedica ampio spazio alla
fonetica e alla pronuncia del napoletano, e la prima lezione tratta anche di problemi di morfologia, punteggiatura e pragmatica (i pronomi di cortesia in napoletano). Non c invece una
parte che si occupi della grafia. Il sito non interattivo ma vengono proposti links a gruppi di
discussione (newsgroup) che promuovono il napoletano. La vocazione al plurilinguismo del
sito Mparateve o Nnapulitano! emerge nella parte in cui si presentano i gruppi di discussione, infatti in questo caso vengono usate 4 lingue europee oltre al dialetto; ecco ad esempio
come viene presentato il gruppo Napoletanit:4
(2)
Na comunit p' 'a ggente ca v mpar/parl 'o nnapulitano.
A community for people who want to learn/practise the Neapolitan language.
Una comunidad para aprender el/platicar en/ idioma napolitano.
Une communaut pour apprendre/parler la langue napolitaine.
Una comunit per imparare/parlare la lingua napoletana.
4

I tre gruppi di discussione sono tutti su Yahoo e si chiamano: Napulitano, Napoletanit, NapoliBella. La loro
fondazione risale agli anni 1998-2000 e raccolgono circa 300 iscritti, anche se il giro di messaggi sui newsgroup
piuttosto esiguo (Napulitano, fondato nel 1999, negli ultimi 3 mesi del 2004 ha registrato solo 20 messaggi).

La lingua ufficiale dei gruppi per litaliano, come viene chiarito nella presentazione di ciascun gruppo.
Un sito molto ricco e presentato molto bene il sito multidialettale che si trova allindirizzo
www.dialettando.com (cfr. Figura 1). In aggiunta alle sezioni dedicate alla raccolta di materiali linguistici in dialetto quali proverbi, poesie, racconti, dizionari e ricette (ogni sezione poi
divisa per regioni), 5 c un forum chiamato La Nostra Italia che tratta di dialetti e tradizioni locali (cfr. la prossima sezione per unanalisi dei messaggi scambiati nel forum e
lAppendice per la presentazione dei messaggi).
Il sito unisce una funzione museografica, evidente se si consideri la ricca raccolta di testi
proposta, allobiettivo di promuovere la reciproca conoscenza tra dialetti diversi e tradizioni
diverse. Coloro che scrivono e partecipano alle attivit del sito condividono questo spirito di
multiculturalismo, e quando qualche discussione si fa troppo accesa c un esplicito richiamo
allidea che sta alla base del sito, cio quella di creare legami e stima reciproca. A questo proposito si veda il seguente brano tartto da un messaggio spedito al forum la Nostra Italia:
(3) Quello che si dovrebbe fare (per R.) 2/09/2005 6
Innanzitutto non sono Savoiardo, ma lombardo. Ho semplicemente scritto una frase
simpatica, cos spero, per le nostre "amiche" piemontesi. Se vogliamo discutere sarebbe bene farlo con toni rispettosi e non sgarbati o peggio ancora maleducati. Sono una
persona che cerca di vivere bene in una societ difficile come quella di oggi. Riconosco che la nostra societ ha mille difetti, ma diverse cose si possono accettare o
cambiate. Ognuno di noi, a mio parere. non deve difendersi dai dialetti o dalla
mentalit delle altre regioni, ma piuttosto capire e ev entualmente collaborare. Qui
non si parla di politica ma di lingua e dialetti (vale per me). Sono appassionato di lingue e dialetti mi interessano tutti.
Diamoci una mano!
Mario
Nella prima parte del messaggio lo scrivente rifiuta lepiteto datogli da un altro membro del
forum che lo definisce come savoiardo. Mario giustifica un suo precedente contributo al forum come uno scherzo innocente fatto in atteggiamento di amicizia e poi fa appello esplicitamente allo spirito di collaborazione che dovrebbe caratterizzare quelli che si occupano di dialetti senza scopi di natura diversa.
Un altro sito multi dialettale il sito www.dialettitaliani.com che si autodefinisce il portale
dei dialetti italiani e raccoglie materiali in dialetto da varie regioni: proverbi, dizionari, poesie,
canzoni, racconti e ricette. La funzione museografica abbastanza esplicita ed emerge in un
testo di presentazione del sito:
(4) Un valore particolare al dialetto stato attribuito solo in tempi relativamente recenti,
dopo esserci preoccupati di riconoscere il valore dei beni monumentali e ambientali
lo stesso stato fatto con la nostra parlata rendendosi conto di come sia un prezioso
bene culturale da tramandare. () Dialettitaliani.com nel suo piccolo si propone di
catalogare i termini, i modi di dire, i proverbi e le poesie dialettali con la collabora-

Per la Campania sono archiviati 49 poesie, 4 racconti brevi, 783 proverbi ed espressioni idiomatiche, 65 ricette.
Tutti i testi, ad eccezione delle ricette che sono in italiano, sono scritti in dialetto con traduzione in italiano.
6
Il corsivo nel messaggio mio, GF.

zione dei suoi Visitatori , per tener traccia delle Nostre Lingue regionali. (dal sito
www.dialettitaliani.com)
Limportanza che i dialetti rivestono nella comunicazione viene ulteriormente chiarita e ribadita nello stesso testo:
(5) Pur considerato in alcuni ambiti ancora come una forma scorretta dell'italiano, il dialect rappresenta tuttavia un efficace mezzo di comunicazione in quanto si presta ad
essere utilizzato non solo per motivi di ordine pratico ma anche come strumento per
esprimere in modo colorito sentimenti, passioni, emozioni. (dal sito
www.dialettitaliani.com)

Figura1
Home page of http://www.dialettando.com/ (3 October 2005)

Lo scrivente adotta un argomento piuttosto comune in favore dei dialetti e cio lidea che i
dialetti sono particolarmente adatti ad esprimere il mondo dei sentimenti, delle emozioni e
delle passioni.
I materiali relativi alla Campania e al dialetto napoletano su questo sito sono piuttosto limitati
e la maggior parte di essi sono stati forniti da una stessa persona che partecipa molto
attivamente anche al forum La Nostra Italia (cfr. prossimo paragrafo). Questo rafforza
limpressione che i siti talvolta costituiscono uniniziativa di pochi e rafforza lidea
dellintento museografico che li sostiene.
3.2. Forum

Il forum La Nostra Italia (nel sito www.dialettando.com) dedicato alle tradizioni locali con
un ampio spazio riservato alle variet linguistiche e richiama scriventi di diverse regioni italiane. Come si visto nellesempio (3) lo spirito del forum quello di lavorare per una maggiore conoscenza reciproca e per una pi approfondita conoscenza delle proprie tradizioni.
I materiali che ho analizzato (cfr. Appendice per una presentazione completa) sono quasi tutti
messaggi di uno stesso scrivente molto attivo che vive a Napoli e che interviene spesso sul
napoletano. In particolare in un fitto scambio del settembre 2005 il nostro napoletano dicute
fittamente del dialetto con un altro iscritto che alla fine risulter essere un docente inglese che
studia dialetti italiani.
Prima di tutto osserviamo nei messaggi (6) e (7) qual la tipica struttura di questi interventi
nel forum di discussione:
(6) Il padrino
Come si dice dalle vostre parti? Una delle parole lombarde "Gudzz" o "guidazz" e
"ghidss". Sono parole di origine germanca (cfr inglese godfather). Questa parola, fino
agli anni '50 del secolo scorso, la si usava anche per rivolgersi al padrino, esattamente
come pap o mamma. La madrina la si chianava "gudazza"
(7) Re: Il padrino [scrivente Antonio]
Nel napoletano, il padrino o la madrina di battesimo o di cresima sono detti rispettivamente 'o cumpare e 'a cummara e conseguentemente il figlioccio o la figlioccia son
detti 'o cumpariello e 'a cummarella e tra i genitori di detti figliocci ed i rispettivi cumpare si instauravano un tempo tali vincoli di affettuosa frequentazione al segno che allorch venisse meno tale vincolo affettivo si soleva commentare, dolendosene, con l' espressione: 'a che mmuorto 'o cumpariello nun simmo cchi cumpare, che tradotto
suona: da quando deceduto il figlioccio non siamo pi legati da vincoli affettivi, e
ci naturalmente anche in senso figurato e non in presenza di un effettivo decesso, che
al contrario, se fosse accaduto avrebbe di pi cementato l'amicizia tra 'e cumpare.
Lo scambio di messaggi inizia in genere con la evidenziazione di un tema/problema. In questo
caso un problema di argomento linguistico, e cio qual il termine dialettale nelle diverse
regioni o variet per indicare un certo referente, il padrino. Gli scriventi in genere forniscono
il termine corrispondente e spesso propongono etimologie o considerazioni su tradizioni e costumi locali. In questo caso in (7) abbiamo la risposta a (6) fornita dallo scrivente napoletano
(che chiameremo convenzionalmente Antonio). Antonio propone i termini napoletani per padrino e madrina e discute delle relazioni sociali associate a questo termine di parentela. Come si pu osservare, luso del dialetto in questo messaggio e in genere nel forum molto limitato. Esso infatti ricorre solo nella citazione delle parole di cui si discute a un livello metalinguistico. Il dialetto trattato come oggetto di studio.
Nei giorni successivi il forum registra una vivace discussione su questioni fini di grammatica
del dialetto napoletano con una terminologia tecnica, linguistica (come anticipato uno dei
due partecipanti si rivela essere un linguista).
Vediamo in (8) un problema sollevato da Mario (nome fittizio per lo scrivente inglese)
(8) Quello + soggetto in napolitano [scrivente Mario]
Mi serve l'aiuto di qualche parlante napolitano/a (oppure campano/a). Sto scrivendo
una grammatica storica del diale tto Napoletano e mi sono imbattuto in un costrutto che
non so spiegare del tutto. Il costrutto in questione si vede in esempi quali (1)-(6) qui

sotto:
(1) Chillo patemo num vo capi'
()
In (8) siamo allinizio di un messaggio piuttosto lungo in cui Mario chiede che un parlante esperto e competente fornisca giudizi di accettabilit su un costrutto che sta studiando. Laltro
scrivente, Antonio, accoglie con entusiasmo linvito a collaborare con uno studioso che sta
scrivendo una grammatica del suo dialetto e offre la sua interpretazione ai problemi e agli esempi presentati da Mario. Non resiste per e chiede anche informazioni di natura personale a
Mario, e nella parte finale del suo messaggio realizza un rapido passaggio al dialetto (parte
sottolineata) non pi lingua di studio ma come lingua duso:
(9) Quello + soggetto in Neapolitan [scrivente Antonio]
Caro Mario vengo in tuo soccorso per quel che so e posso. ()
Soddisfatto? Spero di s... Famme sap.
E tienimi anche informato della tua nazionalit o (se italiano) regionalit. Saluti!
Luso del dialetto nel breve passaggio in (9) ha una funzione ludica, serve come esplicito indicatore di identit sociale mentre finora il dialetto tra i due interlocutori era stato soltanto la
variet su cui riflettere metalinguisticamente. Antonio la usa in un punto in cui sta chiedendo
allinterlocutore notizie sulla sua identit e sta allo stesso tempo ribadendo la sua identit di
napoletano. Inizia a questo punto uno scambio di circa 15 messaggi tra i due interlocutori,
scambio che si svolge allincirca in una settimana, in cui aumenta anche la quantit di info rmazioni di tipo pi personale che i due esplicitano. Antonio si informa oltre che sulla nazionalit di Mario anche sulle ragioni del suo interesse per il napoletano (professionali o amatoriali). Via via che lo scambio diventa pi personale emerge da parte di Antonio un uso pi rilassato del dialetto anche se pur sempre controllato e con una finalit che sembrata perlopi
ludica. Anche lo straniero viene via via coinvolto nel gioco e alla fine utilizza il dialetto come
segnale di accordo e di empatia, probabilmente, e lo uso in unoccasione di saluto finale (cfr.
esempio (11)).
In (10) sono raccolti vari estratti dai messaggi di Antonio in cui il dialetto viene usato anche
al di fuori del contesto di citazione:
(10) Quello + soggetto in napolitano [scrivente Antonio]
? mi auguro di poter continuare questo carteggio, magari usando il napolitano... Statte bbuono e a risentirci.
? CHIEDO SCUSA, prufess, ma essendo reduce da un ictus, soffro di una emiparesi sn. che mi impedisce d'usare al meglio la tastiera. Cu 'na bbona salute!
? Te manno salutanno e attendo un riscontro.
? Te saluto e buon fine settimana!
(11) Quello + soggetto in napolitano [scrivente Mario]
? Ce verimmo (sentimmo/screvimmo!) cchiu' doppo!
Via via che lo scambio si avvia ad una conclusione Antonio accompagna le sue risposte ai
quesiti grammaticali con affermazioni piene di orgoglio di essere napoletano e di poter essere
utile, in quanto tale, ad un professore universitario che vuole conoscere il suo dialetto. Il cambio di atteggiamento viene segnalato dal cambiamento nel saluto di apertura dei messaggi. Si

passa infatti dal saluto convenzionale nel forum Caro seguito dal nome di battesimo
dellinterlocutore, a un saluto in cui viene usato il titolo Professore, a sottolineare il rispetto
ma anche il piacere di poter essere daiuto a una persona del mestiere. Il titolo di professore
alla fine dello scambio verr realizzato in dialetto (cfr. (12)):
(12) Quello + soggetto in napolitano [scrivente Antonio]
? Caro professore, mi inorgoglisce molto il fatto che un semplice appassionato della
lingua/dialetto di NAPOLI (sebbene lo studi da oltre 50 anni...) possa esser d'aiuto
ad un cattedratico come te...
? Gentilissimo prof. Mario
? caro prof. Mario,
? Ai vostri ordini, prufess; comandatemi pure: cca stanno 'e guagliune vuoste
Nellultimo messaggio si osserva quello che abbiamo definito l uso ludico del dialetto, che
coinvolge il titolo dellinterlocutore.
Nel fitto scambio tra Mario e Antonio il dialetto emerge come una variet linguistica non pi
statica e musegrafica, ma vitale usata per scopi diversi e specifiche funzioni comunicative,
come quella di rafforzare la propria identit culturale.
3.3. Chat room
Per questa sezione ho utilizzato materiali provenienti da alcune chat in lingua italiana
allinterno delle quali si osservano usi del dialetto. La scelta dipesa dal fatto che, una volta
escluse chat esclusivamente in dialetto napoletano, che non sono state rilevate, la presenza del
dialetto non prevedibile in alcun modo. Avendo a disposizione un corpus di chat in italiano
piuttosto cospicuo ho deciso di utilizzarlo bench il dialetto che emerge pi spesso o quasi in
modo assoluto la variet dialettale di Roma. 7
La presenza del dialetto in queste chat piuttosto comune e non ricorre solo nei saluti, dove
sappiamo che esso rappresenta un uso fossilizzato, che si aggiunge alluso di saluti anche in
altre lingue straniere (i saluti in inglese o in spagnolo sono piuttosto comuni nella lingua ele ttronica). 8
Il dialetto nelle chat pu ricorrere in contesti molto vari. Dal punto di vista linguistico si trova
in usi gergali o in espressioni idiomatiche, come il caso del verbo darsi andrasene
nellesempio (13) (dove si noti anche la forma del pronome me per litaliano mi):
(13) (14 nebula_ 12)> tra poco me do pureio

Il corpus stato raccolto per un lavoro di Tesi di Laurea (cfr. Pellegrini 2004) e corrisponde a circa 20 ore di
sessioni chat registrate nellarco di circa 8 mesi (ottobre 2003 maggio 2004) per un totale di circa 20.000 parole grafiche. I canali registrati, tutti del network Azzurra, sono #italia, #anime, #romantici #hack -italia and #smanettoni. Gli iscritti sono molti, ma gli interventi sono spesso molto brevi perch gli scriventi usano spesso la modalit di conversazione privata per interagire pi ampiamente. Come noto, il romanesco rimanda a una situazione di repertorio di variet molto diversa da quella campana (sullevoluzione recente del romanesco si vedano
DAchille / Giovanardi 1995, 2001); ma dato il carattere abbastanza cursorio della nostra indagine e delle riflessioni sviluppate, non preoccupa particolarmente laver cambiato area dialettale.
8
Non stupisce luso di formula di saluto in lingue e variet diverse perch i saluti sono la prima struttura enunciativa che si apprende quando si entra in contatto con una lingua straniera, e dunque anche i principianti se ne
impadroniscono facilmente. Luso di queste formule un segnale, anche se molto superficiale, della vocazione
plurilingue della rete.

10

Unaltra caratteristica del romanesco, uso frequente di forme tronche dellinfinito o di altre
categorie linguistiche, si trova frequentemente; cfr. in (14) raga per ragazzi:
(14) <Neovictory> ehi raga c' qualcuno che esperto nella sicurezza di rete
La presenza del dialetto non riguarda solo lessico e morfologia ma anche costrutti sintattici.
Nellesempio (15) osserviamo la perifrasi verbale stare a + infinito, tipica del romanesco in
sostituzione dellitaliano stare + gerundio:
(15) <(14 Nirvana_ 12)> che stanno a fa
Per molti navigatori il dialetto una risorsa che si agiunge alle altre variet linguistiche per un
uso ludico della variabilit linguistica. In (16) vediamo usati allo stesso tempo anglicismi
(song canzone) e forme dialettali (sta, forma aferetica per questa e me per mi):
(16) <cleo> no no sta song che me piace da matti
Il dialetto crea un effetto di oralit combinato talvolta con accorgimenti grafici che cercano
di rendere la fonicit della comunicazione orale, come nel caso del saluto in (17), ma si trova
anche allinterno della conversazione, come nel caso di (18) (dove per la resa in seuqnza
continua sembra pure fare riferimento a una fonicit dellenunciato):
(17) <IXLUPO> ciao ragaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
<(14 Nirvana_ 12)> anvedi chi se rivedeeeeeeeeee
<(14 nebula_ 12)> a tigreeeeeeeee
(18) <(14 Nirvana_ 12)> leromane sono lemejo
<(diva 12)>
je piacerebbe nuvola
Nelle sessioni chat pu capitare che gli interagenti discutano delle rispettive provenienze geografiche e giochino con la diversit linguistica. In (19) riporto un estratto piuttosto ampio e significativo a questo riguardo, tratto da una chat in cui la conversazione di alcuni partecipanti
da un certo punto in poi si concentra proprio sulla lingua usata (per comodit di lettura ho
cancellato i turni non pertinenti a questa linea di discorso).
(19)
1. <IXLUPO> sto qua a casa di aury
2. <`DreaM`WoRker`> LUPOOOOO
3. <IXLUPO> ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
4. <`DreaM`WoRker`> come vaaaa
5. <IXLUPO> benissimo ...sto qua a roma !
6. <`DreaM`WoRker`> fai
7. <`DreaM`WoRker`> il romano
8. <`DreaM`WoRker`> vaje
9. <IXLUPO> ahoooooooooo
10. <IXLUPO> abbbbbbburiniiiiiiiiiiiii
11. <IXLUPO> aury mi sta insegnando tutto il romano
12. <IXLUPO> dal vivo :PP

11

13. <`DreaM`WoRker`> bene


14. <`DreaM`WoRker`> daccene
15. <`DreaM`WoRker`> prova
16. <IXLUPO> pure te vedo che lo stai parlando :p
17. <`DreaM`WoRker`> s de roma
18. <IXLUPO> vedi?
19. <`DreaM`WoRker`> io
20. <`DreaM`WoRker`> ce mankerebbe
21. <Skater> aho c'e st ixlupo che sta a parl er romano che j'a insegnato aury
22. <IXLUPO> wewe nada baci
23. (omitted)
24. <IXLUPO> certo che sto qua XD
25. <`DreaM`WoRker`> dopo se vedemo
26. <IXLUPO> a roma?
27. <`DreaM`WoRker`> io te e aury
28. <IXLUPO> bella z
29. <`DreaM`WoRker`> io s de roma
30. <IXLUPO> (me l'ha insegnato lei XD)
31. <`DreaM`WoRker`> romano purosangue
32. <`DreaM`WoRker`> uahahahaa
33. <IXLUPO> uahhahahah
34. <`DreaM`WoRker`> hai imparato bene
35. <IXLUPO> abbbbbbbburino XDDDDD
36. <`DreaM`WoRker`> abbbburino
37. <`DreaM`WoRker`> a me nun me ce chiami
38. <IXLUPO> vabb mo vado a magn
39. <`DreaM`WoRker`> abbbbbbbbbbbbbbbbello
40. <IXLUPO> annamo a fa colazione
41. <Skater> io son di milano auz
42. <IXLUPO> ahoooooooooooo a coattooooooooooooooooooooooooooooooo xD
43. <`DreaM`WoRker`> coattoneeee
44. <Skater> se vedemu besughi!
In questo scambio uno degli interlocutori <IXLUPO> riferisce di trovarsi a Roma da
unamica di chat. Prendendo spunto da questa affermazione, un altro partecipante,
<`DreaM`WoRker`>, lo spinge a dare prova di s nel parlare/scrivere in romanesco (linee 6-8
e 14-15). <IXLUPO> raccoglie la sfida e produce varie forme di richiamo e saluto, in parte
anche offensive (linee 9-10). I due continuano alternando romanesco e italiano. Nel frattempo
anche altri interlocutori partecipano al gioco linguistico in romanesco, ad esempio <Skater>,
al rigo 21, anche se poi si riveleranno non essere di Roma (<Skater> milanese come dir
nelle linee 41 e 44 usando espressioni in milanese).
Che levento in atto sia un gioco in cui il plurilinguismo un elemento centrale evidenziato
anche dal ricorso velocissimo allo spagnolo, che emerge al rigo 22 in un turno di <IXLUPO>.
Il ricorso al dialetto in forma soprattutto di sporadici code-switching che abbiamo osservato in
questo paragrafo rimanda a una presenza pi naturale e quotidiana dei dialetti. Nello scambio
illustrato nellestratto (19) per di nuovo il dialetto appare in un contesto controllato e in cui
soggetto a unesplicita attenzione metalinguistica.

12

4. ORTOGRAFIA CONVENZIONALE VS ORTOGRAFIA DINAMICA


4.1. Problemi di rappresentazione dei dialetti nella scrittura
Per valutare il tipo di conoscenza e consapevolezza linguistica dei partecipanti ai siti dialettali
rispetto ai dialetti ho ritenuto che una spia interessante sia rappresentata dalle scelte (orto)grafiche. Infatti i dialetti per la maggior parte degli utenti sono variet di esclusivo uso orale (ad eccezione di quei pochi che compongono testi di vario genere in dialetto perlopi con
aspirazioni letterarie) e dunque nel passaggio ad un loro uso scritto si pongono una serie di
problemi che vanno risolti. 9
Il problema delle scelte grafiche cruciale per tutti i dialetti italiani: nel caso del napoletano
chiaro che le convenzioni grafiche sono state piuttosto instabili nel tempo e ci sono differenze
sostanziali tra grafie antiche e moderne (De Blasi / Imperatore 1998: 175). 10
Uno dei primi problemi che si pone nella scrittura del napoletano la scelta tra una grafia fonetica pi vicina alla pronuncia, o una grafia storica, che rifletta gli usi passati o letimologia
(De Blasi / Imperatore 1998: 21-24). Le opinioni di studiosi e scriventi sono state spesso in
disaccordo e hanno prodotto una notevole variet di soluzioni in particolare in merito ad alcuni punti critici quali la rappresentazione della vocale atona centralizzata, la cosiddetta vocale
indistinta, la rappresentazione del raddoppiamento fonosintattico, la rappresentazione
dellarticolo determinativo e dei diacritici usati per indicare aferesi e apocope.
Per quanto riguarda il raddoppiamento fonosintattico la questione se rappresentarlo o meno.
Un esempio di utilizzo si trova nel titolo del sito di cui si discusso in 3.1.:
(20) Mparateve o Nnapulitano!
In casi come questo la grafia fonetica preferibile in quanto il raddoppiamento ha anche valore morfologico, distingue infatti il neutro dal maschile (o napulitano il napoletano senza
raddoppiamento significa un (uomo) napoletano).
Per quanto concerne invece il problema della rappresentazione dellarticolo determinativo, ci
sono tre possibili grafie alternative: una grafia conservativa con la consonante, lo; una grafia
fonetica senza consonante e col diacritico, o; una grafia fonetica senza consonante n diacritico, o. Vedremo poi il loro uso (cfr. paragrafo successivo).
La discussione sulla scelta del grafema per rappresentare la vocale atona centrale corrispondente al simbolo fonetico [?] (schwa) un buon esempio per mostrare la complessit di questi
problemi e il fatto che la grafia fonetica pu non essere sempre una buona soluzione.
Una grafia che non segni le vocali atone o che le sostituisca con diacritici pu portare a una
pronuncia sbagliata; si veda in (21) la trascrizione del nome Teresa:
(21) a. Trs
b. Tres
In entrambi i casi la pronuncia potrebbe dare luogo ad un errore, interpretata come [trs]. Per
assicurare una pronuncia pi appropriata bisogna necessariamente introdurre qua lche grafema
vocalico tra le consonanti. Il punto stabilire quale grafema inserire.
9

Sullimportanza dello studio dellortografia per lanalisi delle variet non standard si vedano Jaffe 2000, Jaffe
and Walton 2000.
10
Sulla persistenza di un dibattito relativo alla grafia in napoletano si veda il commento di De Blasi / Imperatore:
Il progetto di presentare in modo sintetico e chiaro poche regole per la grafia del napoletano tuttaltro che
nuovo. Alle proposte di Galiani seguirono, circa un secolo dopo, negli ultimi decenni dellOttocento gli interventi di Settembrini, Imbriani, Rocco e altri. (De Blasi / Imperatore 1998: 127)

13

Una prima soluzione, probabilmente sullesempio della e muta del francese, consiste
nellusare una - e in sostituzione di qualunque vocale etimologica, per cui Teresa sarebbe
resa come :
(22) Teresa

>

Terese

Una seconda soluzione consiste nel conservare una grafia per cos dire etimologica e che rispetti nelle posizioni finali elementi morfologicamente significativi, come le desinenze per i
nomi, bench si tratti di scelte morfologiche basate sullitaliano e non sul dialetto contemporaneo; in ogni caso la grafia non corrisponde alla pronuncia:
(23) Teresa > Teresa
Infine una terza soluzione consisterebbe nelladottare il simbolo fonetico della vocale centralizzata:
(24) Teresa > T?rs?
Ma questultima soluzione la pi difficile da adottare anche perch questo simbolo non
previsto nelle tastiere delle macchine da scrivere o dei PC, e comunque non un simbolo noto
a tutti i lettori.
Il problema di fondo per tutte queste questioni di grafia il problema della standardizzazione
delle scelte, una volta discusse e presentate. Perch uno standard si diffonda necessario che
vi sia un centro, una sorta di Accademia, sufficientemente autorevole per dare indicazioni sulle questioni di grafia e contribuire alla standardizzazione, ma tutto ci non esiste per il napoletano.
4.2. Analisi della grafia nei siti, forum e chat
Rispetto al quadro di problemi prospettato in 4.1 non ci si pu aspettare che nei materiali analizzati ci siano soluzioni unformi.
E infatti per quanto riguarda la resa dellatona centralizzata si osserva che la scelta del simbolo fonetico non presa in considerazione mentre si oscilla tra luso della e o della grafia etimologica.
Perlopi nei siti prevale il ricorso alla grafia che abbiamo definito storica o etimologica (nei
proverbi, racconti, poesie), mentre nei forum qua e l emerge luso della -e invece della i,
soprattutto in quei luoghi in cui avevamo segnalato un uso pi personale del dialetto (ad esempio nei saluti di Antonio a Mario, cfr. esempi discussi nel paragrafo 3.2 e qui riportati):
(25) Te saluto e a risentirci
Statte bbuono e a risentirci
Te manno salutanno
cca stanno 'e guagliune vuoste
In (25) si noti che lo scrivente usa e invece di una presunta i, mentre non sostituisce e alla
o in saluto, buono, manno e stanno (laddove la pronuncia corrisponde ugualmente ad una
vocale atona).
Per quanto riguarda luso di diacritici si incontra lintera gamma di possibili alternative, inclusa quella, fortemente deprecata da alcuni trattati (come il pi volte menzionato De Blasi / Im-

14

peratore 1998), di ammettere la sequenza di pi di un diacritico: se ne veda un esempio in


(26):
(26) e se nascette d a clinica (racconto)
e se ne usc dalla clinica
In (26) si susseguono lapostrofo che indica la caduta della vocale a della preposizione da e
il diacritico che segnala laferesi della consonante l- del femminile singolare dellarticolo determinativo la.
In altri casi lo stesso scrivente usa correttamente un altro diacritico che viene espressamente
suggerito dagli studiosi, e cio luso dellaccento circonflesso per segnalare la contrazione di
due vocali: ad esempio derivante dallunione della preposizione a + a (< la) dellarticolo
femminile singolare:
(27) pe turnarsene casa (racconto)
per tornarsene alla casa
Al contrario nei proverbi raccolti nel sito www.interviu.it/proverbi.htm il circonflesso non
viene usato mai e in genere si ricorre poco ai diacritici. In (28) si noti, ad esempio, luso di un
solo e semplice grafema a per indicare la contrazione di due a:
(28) A capa e sotta fa perdere a capa a capa e cppa
La testa di sotto fa perdere la testa alla testa di sopra
Per quanto concerne infine il raddoppiamento fonosintattico, si osserva notevole variabilit
sia tra i siti e il forum sia nella scrittura di uno stesso scrivente. Dal momento che
lindicazione del raddoppiame nto in tutti i casi in cui ricorre darebbe luogo a uninutile moltiplicazione dei grafemi, gli studiosi suggeriscono di segnarlo solo quando esso d luogo a un
valore morfologico e semantico diverso. Cos un tipico contesto in cui annotare il raddoppiamento quello del neutro (versus il maschile singolare) e del femminile plurale (versus il maschile plurale). In (29), come anche nellesempio (20), il raddoppiamento fonetico distinguee
il neutro:
(29) m o ricordo = me lo ricordo, ricordo lui
m o rricordo = me lo ricordo
Si veda qualche esempio tratto dalla lista di proverbi:
(30) A campana se cunosce da o ssun, lommo da o pparl.
La campana si riconosce dal suono (lett. dal suonare), luomo dal modo di parlare
Ma nella stessa lista non viene indicato il raddoppiamento per il femminile plurale:
(31) A busca tne e gamme corte...
La bugia ha le gambe corte
Infine nel forum La Nostra Italia lo scrivente Antonio realizza graficamente il raddoppiamento anche in altri contesti non rilevanti dal punto di vista morfologico, e questa sua scelta

15

personale dimostra quanto sia difficile realizzare una standardizzazione nella grafia; si veda
qualche esempio dal forum
(32) a che mmuorto o cumpariello nun simmo cchi cumpare
da quando mort oil comparenon siamo pi compari
5. CONCLUSIONI
Sebbene i materiali analizzati e presentati siano piuttosto diversi e non rappresentativi da un
punto di vista quantitativo, alcune conclusioni di tipo riepilogativo vanno a questo punto tracciate.
Innanzitutto lattestazione del napoletano in rete non sembra riflettere la vitalit di cui esso
sembra invece godere nella realt, secondo la stima dei parlanti e quella dei dialettologi e sociolinguisti. Nel caso dei siti luso del dialetto sembra avere quel mero valore museografico e
folcloristico di cui parla Berruto, il che, tra laltro, quanto spesso esplicitamente si propongono i siti. Luso del dialetto nel forum La Nostra Italia ha evidenziato occasionalmente un
uso dinamico e pi naturale, cio pi simile alluso reale, orale, sebbene gli interventi registrati siano quasi tutti da ricondurre a un solo scrivente (Antonio). Sembrerebbe che il problema dellaccesso alla rete abbia un effetto notevole nel determinare la presenza on line di
una determinata variet linguistica.
Un uso pi vitale e dinamico del dialetto, in questo caso il romanesco, si osserva nelle chat
dei giovani (cfr. paragrafo 3.3.) dove per comunque abbiamo usi piuttosto limitati (parole isolate o frasi di non pi di 4-5 parole) e perlopi in contesti ben delimitati (saluti).
Per la questione della standardizzazione della grafia abbiamo osservato che nonostante si tratti
di un problema ben noto agli studiosi e che in unottica di salvaguardia del dialetto andrebbe
considerato primario, le oscillazioni sono notevoli, non solo rispetto alla tipologia di materiali, ma anche nelle scelte di uno stesso scrivente.
In merito alle funzioni comunicative per cui vengono usati i dialetti, oltre a quella museografica, pi volte evocata, si osserva spesso un uso ludico dei dialetti, e lo si osserva soprattutto
nelle chat (dove peraltro un comportamento e una finalit genericamente e globalmente ludici
sono piuttosto comuni). Luso del dialetto serve anche a rafforzare lidentit personale e al
tempo stesso si inquadra in una pi ampia tendenza nella rete al plurilinguismo (bench talvolta si tratti di un plurilinguismo di superficie). La rete sembra incoraggiare gli interlocutori
a usare lingue e dialetti per creare sentimenti di affinit o per coltivare conoscenza reciproca e
accettazione della diversit. Lo si visto nellesempio (3) e nello scambio proposto in (19),
dove il turno pi lungo in romanesco prodotto da uno scrivente milanese.
Lultima questione sollevata, e cio se la presenza dei dialetti in rete contribuisca a collocare
in modo pi preciso la scrittura elettronica nel continuum scritto - parlato, mi pare risulti piuttosto problematica e resti fondamentalmente aperta. Il dialetto in rete oltre a costituire una risorsa in parte sporadica e usata anche in modo talvolta convenzionale crea problemi agli utenti proprio per la resa grafica. Il dialetto una risorsa che va adattata dalluso orale ed forse
questo che alla fine ne inibisce luso pi massiccio nella scrittura elettronica. Da casi come
(18) in cui lenunciato in dialetto scritto senza separare le parole, come se si riproducesse
una sequenza fonica, si pu per notare che anche se in modo impercettibile, una differenza di
uso tra siti, forum e chat esiste. In queste ultime luso del dialetto risulta pi vicino a un uso
reale e ci indirettamente mostrerebbe una maggiore vicinanza alloralit di queste forme di
scrittura in rete.

16

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17

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18

Appendice
Forum La Nostra Italia
1) Il padrino
Come si dice dalle vostre parti?
Una delle parole lombarde "Gudzz" o "guidazz" e "ghidss". Sono parole di origine germanca (cfr
inglese godfather).
Questa parola, fino agli anni '50 del secolo scorso, la si usava anche per rivolgersi al padrino, esattamente come pap o mamma.
La madrina la si chianava "gudazza"
07/09/ 2005 23:24:44
2) Re: Il padrino [scrivente Antonio]
Nel napoletano, il padrino o la madrina di battesimo o di cresima sono detti rispettivamente 'o cumpare
e 'a cummara e conseguentemente il figlioccio o la figlioccia son detti 'o cumpariello e 'a cummarella e
tra i genitori di detti figliocci ed i rispettivi cumpare si instauravano un tempo tali vincoli di affettuosa
frequentazione al segno che allorch venisse meno tale vincolo affettivo si soleva commentare, dolendosene, con l'espressione: 'a che mmuorto 'o cumpariello nun simmo cchi cumpare, che tradotto
suona: da quando deceduto il figlioccio non siamo pi legati da vincoli affettivi, e ci naturalmente
anche in senso figurato e non in presenza di un effettivo decesso, che al contrario, se fosse accaduto
avrebbe di pi cementato l'amicizia tra 'e cumpare.
08/09/2005 10:35:31
3) Quello + soggetto in napoletano [scrivente Mario]
Mi serve l'aiuto di qualche parlante napoletano/a (oppure campano/a). Sto scrivendo una grammatica
storica del dialetto napoletano e mi sono imbattuto in un costrutto che non so spiegare del tutto. Il costrutto in questione si vede in esempi quali (1)-(6) qui sotto:
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)

Chillo patemo num vo capi'


Chillo 'o duttore sta aspettanno
Chillo papa' chesto vo' sentere!
Chella 'a guagliona s''a vevuta!
Chille, a chest'ora, 'e prufessure stanno dormenno
Chella mo' s'e' rott''a machina

A quanto pare, in tali esempi il soggetto (patemo, 'o duttore, ecc.) verrebbe rafforzato dal dimostrativo
precedente (chillo, chella). Comunque, il dimostrativo non forma un nesso col soggetto, come si vede
in (5-6) dove i due non sono adiacenti.
Ora, la mia domanda e' questa: Quando si usano tali frasi? In particolare, come si distinguono semanticamente tali frasi dalle loro corrispondenti senza dimostrativo (ossia (1a-6a)?
(1a)
(2a)
(3a)
(4a)
(5a)
(6a)

Patemo num vo capi'


'O duttore sta aspettanno
Papa' chesto vo' sentere!
'A guagliona s''a vevuta!
A chest'ora, 'e prufessure stanno dormenno
Mo' s'e' rott''a machina

Non mi pare che i due tipi abbiano lo stesso significato. In particoalre, ho l'impressione che le frasi in
(1a-6a) senza dimostrativo possono servire da risposte alla domanda 'Cosa succede/e' successo?'
(Risposta: Patemo num vo capi'), mentre le frasi in (1-6) con dimostrativo risulterebbero piu' adatte
come risposta alla domanda 'Perche' non puoi uscire? (Risposte: Chillo patemo num vo capi'). Inoltre,
mi sembra che le frasi con dimostrativo vengano pronunciate piu' facilmente con un'intonazione e-

19

sclamativa/interrogativa (in quest'ultimo caso per marcare sorpresa, incredulita', ecc., p.es. Chillo 'e 'o
guaio!). In ogni caso, gradirei qualsiasi suggerimento o commento sull'uso e sull'interpretazione di
queste frasi con dimostrativo.
Infine, dovrei aggiungere che e' anche possibile l'uso di tale dimostrativo con verbo impersonale (cfr.
7-9 sotto) dove manca ovviamente qualsiasi soggetto logico. Gradirei di nuovo qualsiasi suggerimento
sull'uso e sul significato del dimsotrativo in queste frasi e come esse differiscono dalle frasi corrispondenti senza dimostrativo:
7 Chello e' meglio a asci' cchiu' doppo
8 Chello fosse facele a prepara'
9 Chello chiove
Grazie della vostra attenzione e aspetto con ansia le vostre risposte.
Mario
07/09/2005 14:17:44

4) Quello + soggetto in napoletano [scrivente Antonio]


Caro Mario vengo in tuo soccorso per quel che so e posso.
Come certamente avrai gi dedotto da te, tutte le espressioni citate (sia quelle numerate 1 etc, che
quelle num. 1a etc. nno tutte medesima valenza e possono essere usate le une in luogo delle altre
atteso che il dimostrativo anteposto al sostantivo valore di iterazione rafforzativa di tutta la frase;
grammaticalmente possiamo dire per es. che nella frase: chillo, patemo, nun v cap il vero soggetto
della frase proprio chillo, mentre il patemo quasi funzione d'apposizione esplicativa di chi il chillo
messo a far da soggetto; lo stesso dicasi per tutte le altre frasi da te richiamate;come avrai notato dopo il chillo iniziale buona norma mettere una virgola-pausa e poi l'apposizione seguita anch'essa da
una virgola-pausa; da notare infine come nelle frasi impersonali dove non previsto un soggetto si
deve usarel'aggettivo neutro sempre con funzione intensiva: ed in effetti in corretto napoletano non si
pu dire: chillo, chiove, ma piuttosto chello, chiove, dove al chello fa seguito un sottinteso 'o cielo etc.
Soddisfatto? Spero di s... Famme sap.
Etienimi anche informato della tua nazionalit o (se italiano) regionalit.Saluti!
07/09/2005 15:30:10
5) Quello + soggetto in napoletano [scrivente Mario]
Caro Antonio,
Infinite grazie della tua risposta esauriente. La tua analisi di una struttura di tipo apposizionale mi
sembra molto convincente. Un ulteriore chiarimento pero': come spiegheresti tu la differenz a semantica tra frasi come (1-2) come dimostrativo 'neutro' e frasi quali (1a-2a) con dimostrativo maschile?:
1 Chello me fa male 'o pere
2 Chello s'era rutto 'o riloggio
1a Chillo me fa male 'o pere
2a Chillo s'era rutto ' riloggio
Di nuovo, grazie dei tuoi preziosi commenti e magari ti posso chiedere ulteriori chiarimenti in futuro
circa altre strutture man mano che la stesura della grammatica procede.
Mario
P.S. Sono inglese.
07/09/2005 16:05:52
6) Quello + soggetto in napoletano [scrivente Antonio]

20

caro Mario, circa il tuo nuovo interrogativo posso solo dirti che le frasi costruite con il dimostrativo neutro sono da non usare in quanto scorrette; i sostantivi di riferimento, infatti non sono neutri ma - non
vorrei sbagliarmi - maschili e voglion quindi dimostrativi maschili, non neutri;
Una curiosit: che ci fa un inglese con il napoletano? Ancora: sei un professionista o un dilettante.
Te saluto e a risentirci. Antonio.
08/09/2005 10:23:52
7) Re: Quello + soggetto in napoletano
Caro Antonio,
Grazie di nuovo della tua risposta. I tuoi giudizi sono molto preziosi. Quanto alle coppie minime del tipo 'chillo me fa male 'o pere' vs 'chello me fa male 'o pere', alcuni miei informatori hanno sottolineato
una differenza semantica, ossia la prima frase viene usata in contesti dichiarativi (tipo 'Ched e'?' - Risposta: 'Chillo me fa male 'o pere'), mentre la seconda viene adoperata solo in contesti esplicativi per
dare una giustificazione (tipo 'Pecche' si' tricato?' - Risposta: 'Chello me fa male 'o pere'). Comunque,
e' interessante notare che tale distinzione non e' condivisa da tutti i parlanti.
Ti tolgo quindi la tua curiosita': che ci fa un inglese con il napoletano? Devo confessare che sono professore di linguistica romanza all'Universita' di Cambridge (specializzazione: morfosintassi), dove insegno, fra altre cose, la dialettologia italiana. Il mio piu' recente progretto di ricerca e' questa grammatica storica del dialetto napoletano, per cui ti sto ammazzando con le mie domande. A proposito, altra
domanda/quesito: qual e' la differenza semantica tra le frasi (1-3) e le frasi (1a-3a)?
1 cierti ammice d''e mieie
2 i' lejette tutte 'e libbre d''e suoie
3 telefonaje nu parente d''o nuosto (oppure d''e nuoste)
1a cierti ammice mieie
2a i' lejette tutte 'e libbre suoie
3a telefonaje nu parente nuosto
Di nuovo grazie, e a presto
Mario
08/09/2005 12:27:09
8) Re: Quello + soggetto in napoletano
Caro professore, mi inorgoglisce molto il fatto che un semplice appassionato della lingua/dialetto di
NAPOLI (sebbene lo studi da oltre 50 anni...)possa esser d'aiuto ad un cattedratico come te...
E veniamo al tuo ultimo quesito che mi pare possa sciogliersi cos:
le frasi elencate sub 1 ETC. contengono degli aggettivi possessivi che morfologicamente sono tali e
correttamente sono vergati dopo il sostantivo di riferimente; le frasi elecante sub 1 etc. contengono invece quelli che a tutta prima paiono aggettivi partitivi, ma che in realt sono degli aggettivi sostantivati
con funzione pronominale; spero di non averti deluso... e sebbene non ami l'Inghilterra e la sua lingua
(per me) ostrogota mi auguro di poter continuare questo carteggio, magari usando il napoletano...
Statte bbuono e a risentirci.
antonio.
08/09/2005 15:55:54
9) Re: Quello + soggetto in napoletano
Nel mio intervento delle 15:55 usato due volte l'indicazione 1 ETC., chiaro che la prima doveva
essere 1a etc. e la seconda 1 etc.
CHIEDO SCUSA, prufess, ma essendo reduce da un ictus, soffro di una emiparesi sn. che mi impedisce d'usare al meglio la tastiera.
Cu 'na bbona salute!
antonio
08/09/2005 16:03:58 - Ip: 85.18.14.12

21

10) Re: Quello + soggetto in napoletano


Caro Antonio (ed altri contributori),
Grazie della tua risposta. Ma quello che mi interessa maggiormente e' sapere se i due costrutti possessivi hanno un significato (leggermente) diverso (p.es. qual' e' la differenza interpretativa tra 't'aprpesento st'amico d''o mio' e 't'appresento st'amico mio'?), e se si usano anche in contesti diversi.
Per esempio, mi sembra, ma potrei facilmente sbagliarmi qui, che il costrutto possessivo detto partitivo possa impiegarsi solo con sostantivi che fanno riferimenti ad oggetti concreti, animati e non, (tipo
tavula, machina, butteglia, zio, fratemo cuggino, ecc, quindi: s'ha pigliato 'o ggiurnale (d''o) nuosto,
parlaje cu nu zio (d''o) sujo, ecc.), ma non con sostantivi con riferimento astratto (tipo, <'a passione
d''a mia pe 'e maccarune> suona strano, e ci vuole <'a passione mia pe 'e maccarune>), ne' con sostantivi deverbali (esprimenti un'azione/attivita') (tipo, non <a me un m'a piaciuto 'a descrizzione d''a
toia d''e fatte>, bensi' <a me un m'a piaciuto 'a descrizzione toia d''e fatte>, non <'o ammuinamiento
d''o nuosto scetaje a tutte>, bensi' <'o ammuinamiento nuosto scetaje a tutte> ). E' giusto? Fammi sapere.
Poi un'altra difficolta' e' capire la differenza, se c'e', fra l'impiego del possessivo al singolare e il suo
impiego al plurale, ossia: m'aggio appiccecato cu n'amico d''o suio vs m'aggio appiccecato cu n'amico
d''e suoie. Come si tradurrebbero le diverse sfumature semantiche di queste due frasi in italiano? Sarebbe: mi sono litigato con un suo amico vs mi sono litigato con uno dei suoi amici? Se e' cosi', non si
potrebbe quindi sostituire nell'ultima frase napoletana l'articolo indefinito <<n'>> con il numerale 'uno'
(anche se il risultato a me pare strano!), cioe' <m'aggio appiccecato cu uno amico d''e suoie>?
A proposito, noi inglesi non e' che siamo cosi' cattivi in fin dei conti. Hai avuto qualche esperienza negativa con la mia razza e/o lingua?
Ce verimmo (sentimmo/screvimmo!) cchiu' doppo!
Mario
09/09/2005 11:02:09
11) Re: Quello + soggetto in napoletano
Gentilissimo prof. Mario rispondo al tuo ultimo intervento delle 11:02, complimentandomi per la tua
sagacia! S, proprio come dici tu;
i costrutti con i possessivi di tipo partitivo vanno usati con sostantivi facenti riferimento ad oggetti o cose, concreti, mai astratti; sonerebbe sciocca una frase del tipo a passiona da mia pe maccarune
E veniamo allaltro argomento; la frase: maggio appiccecato cu namico do sujo non senso atteso
che il pronome singolare sujo non si comprenderebbe a chi o cosa riferirlo, laddove nella frase:
maggio appiccecato cu namico de suoje il pronome plurale suoje chiaro debba riferirsi al termine
amice; n perseguibile lidea di sostituire un articolo indeterminativo (n) con un numerale (uno) che
ridurrebbe tutta la faccenda ad una contabilit, a mio avviso, ridicola!
Daccordo! Voi inglesi non sarete cattivi, ma-almeno per quel che mi riguarda - vi interessate un po
troppo dei fatti altrui
Se non fosse stato per lord (sic!) Gladstone (mi pare si scriva cos),
per la massoneria britannica e le maledette piastre turche offerte ai masnadieri di Garibaldi, oggi probabilmente sarei ancora un soddisfatto cittadino di un REAME felice sotto i gigli borbonici, e non un
colonizzato piemon-sardo, vilipeso sotto il tallone dell Italia, depredato oltre che delle casse del Banco
di Napoli, della propria identit storica e linguistica.
Quanto poi alla lingua inglese la reputo ostrogota, impervia da apprendere, buona per le transazioni
economico-commerciali, ma inadatta nelle mani di un poeta nulla a che spartire con il musicale
francese che appresi al ginnasio
Te manno salutanno e attendo un riscontro
Antonio.
09/09/2005 15:49:05
12) Re: Quello + soggetto in napoletano

22

Caro Antonio,
Grazie di nuovo della tua utilissima interpretazione dei dati circa i possessivi napoletani, e chiedo scusa da parte dei miei antenati britannici per qualsiasi parte possano aver avuto nello smantellire quello
che doveva essere sicuramente un Reame senza paragone. Non c'e' bisogno di predicare a uno che
'e gia' convertito!
Tornando un secondo ai possessivi, sebbene sia d'accordo che un costrutto col possessivo partitivo al
singolare (del tipo <n'amico d''o suio>) risulta alquanto strano, non posso fare a meno di notare che si
rilevano tanti esempi in autori otto- e novecenteschi come quelli riportati sotto:
Esempi tratti da Di Giacomo (commedie):
1) Vuie vulite sent nu cunziglio d''o mio?
2) nu mporta c'avesse nchiurere ll'uocchie ncopp'a quacche fissazione d''a soia
3) Nun si' nu buono amico d''o mio?
Esempi tratti da Scarpetta (commedie):
1) Lo voglio bene comme se fosse nu figlio de lo mio
Esempi tratti da De Filippo (commedie): 1) 'onna Cuncetta comme si fosse na mamma d''a mia
2) Dite a vostro nipote ca s'addormesse na mezz'oretta, se sonna...nu parente d''o suio, si giucasse
n'ambo, nu terno...vence e tira avanti
Prendendo quindi i primo esempio sopra di Di Giacomo, ci sarebbe quindi una distinzione tra <Vuie
vulite sent nu cunziglio d''o mio?> e <Vuie vulite sent nu cunziglio d''e mieie?>?

A presto
Mario
09/09/2005 16:40:14
13) Re: Quello + soggetto in napoletano
caro prof. Mario,
napoletano moderno, non userei mai nessuna delle frasi riportate, vuoi del Di Giacomo, vuoi dello
Scarpetta, vuoi del De Filippo; tutte le frasi con un partitivo singolare sono erronee come che di una
contraddizione in termini. Poco male che l'abbiano usato gli autori richiamati... Come saprai: talvolta
anche i ricchi piangono, o - nella fattispecie - pigliano 'nu zzarro (errore, inciampo dall'arabo zahr di
identico significato...)'na mamma d''a soja poi addirittura errore sesquipedale! Di quante mamme si
pu mai disporre?
Il Cielo ti perdoni e non t'ascriva a colpa d'essere albionico...Te saluto e buon fine settimana! Antonio
09/09/2005 18:40:52
14) Re: Quello + soggetto in napoletano
Grazie Antonio, e al prossimo quesito dialettale! (Mi sa che non dovrai aspettare molto!!)
Mario
13/09/2005 11:25:16
15) Re: Quello + soggetto in napoletano
Ai vostri ordini, prufess; comandatemi pure: cca stanno 'e guagliune vuoste.
Antonio
13/09/2005 15:57:01
16) E la suocera? Come la mettiamo con la suocera?
Provo a muovere le..acque con

23

LA SCERA ...la suocera


Come si dice da voi?
Ci sono detti particolari per
questa figura cos caratteristica,controversa ecc.
Fteme sap...
Facteme sap... (alla Bracale)
CORDIALMENTE
N.
07/09/2005 08:24:33
17) Re: E la suocera? Come la mettiamo con la suocera?
Cara Novella, abbocco all'esca tua riproponendo un articoletto ch'ebbi gi modo di pubblicare su questo forum; eccolo!
SUOCERA E CONTORNI.
Nella lingua nazionale, per indicare il genitore dello sposo o della sposa nei riguardi del coniuge esiste
un solo termine ed suocero (a)formatosi su di un tardo latino soceoru(m)per il maschile ed un consimile soceara(m)per il femminile. La lingua napoletana, molto pi attenta del toscano a sottigliezze
emozionali due termini usati per distinguere la madre della sposa e quella dello sposo;
A - con il termine SOCRA coniato sul classico latino socrus - us si indica la madre dello sposo per cui
una donna per parlare della mamma del suo sposo dir screma (id est: la mia socra);
B - uno sposo per indicare la mamma della sposa dir gnrema ( id est la mia gnora) dove GNORA
sta per SI/GNORA;
Nel parlato comune si cercato di dare il nome di mamma anche alla suocera, ma - come dicevo - il
napoletano molto pi attento dell'italiano a talune sottigliezze emozionali per cui posto che - specie
per il maschio napoletano - l'unica donna cui compete o possa competere il titolo di mamma la propria genitrice diretta, ecco che il napoletano per significare la mamma della sua sposa ricorre al meno
impegnativo e pi asettico SI-GNORA.
saluti
07/09/2005 10:43:25
Chat room
#Cyberchat
16/02/2004
`DreaM`WoRker`> hi caby
<Sally_> magnate magnate....
<`DreaM`WoRker`> annamoo
<`DreaM`WoRker`> va
<AuReTTa> hahahaah
<`DreaM`WoRker`> la societ
<`DreaM`WoRker`> dei magnaccioni
<`DreaM`WoRker`> :P
<AuReTTa> dei magnaccioni
AuReTTa> xD
<`DreaM`WoRker`> hahaaha
*** AuReTTa is now known as AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX
<`DreaM`WoRker`> a nui ce piace er vino
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> xDDDDDDDDDDDDDDD
*** JaS`away is now known as JaSpeR
* JaSpeR is back after 48m 40s

24

<`DreaM`WoRker`> dov' iX
<Sally_> de li castelliiiiiii
<`DreaM`WoRker`> XD
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> eh lo so io
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> xD
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> sta a casa mia xD
<`DreaM`WoRker`> che questa zozza socit
<`DreaM`WoRker`> azz
`DreaM`WoRker`> azz
<Skater> io non ho ancora capito di dove gigi....... -.<Skater> :P
<`DreaM`WoRker`> sta a casa tua
<`DreaM`WoRker`> ?
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> si :D
<`DreaM`WoRker`> mi disse
<`DreaM`WoRker`> partiva ieri
<Sally_> a magna pure lu
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> eh infatti
<`DreaM`WoRker`> me lo sauti?
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> sta qua
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> ok
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> :P
<Skater> we we
<Skater> salutami il collegaaaaaaaaaaa
<Skater> we we
<Skater> salutami il collegaaaaaaaaaaa
<Skater> XD
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> ok :D
<`DreaM`WoRker`> skater
<`DreaM`WoRker`> io s il cordinatore
<`DreaM`WoRker`> del chan
<AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX> asp ve lo passo!
<Skater> dai dai
*** AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX is now known as IXLUPO
<Skater> passa il collega
<`DreaM`WoRker`> IX
<`DreaM`WoRker`> _
<IXLUPO> ciao ragaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
<Skater> bellaaaaaaaaaaaaaaa
<Skater> collegaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
<IXLUPO> collegaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
<Skater> XD
<IXLUPO> XD
<`DreaM`WoRker`> azz`DreaM`WoRker`> IXLUPO has identified for this nick
<ChiWaWa> `DreaM`WoRker`: Per identificarti a NickServ usa il comando /msg NickServ IDENTIFY
password
<`DreaM`WoRker`> azz
<`DreaM`WoRker`> :D
<IXLUPO> uhauhahahu
<`DreaM`WoRker`> ciaooooo
<IXLUPO> sto qua a casa di aury
<IXLUPO> :D
<`DreaM`WoRker`> LUPOOOOO
<IXLUPO> ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
<VerA> lupetto
<VerA> konnichi wa
<`DreaM`WoRker`> come vaaaa
<IXLUPO> vera!ciao!!

25

IXLUPO> benissimo ...sto qua a roma!


<IXLUPO> e a te?
<`DreaM`WoRker`> avete fottuto tutta la notte
<`DreaM`WoRker`> hahaa
<IXLUPO> hahahaahha
<Skater> uauauauuauaua
<`DreaM`WoRker`> povera aury
<`DreaM`WoRker`> :D
<IXLUPO> eh si
<IXLUPO> :P
<`DreaM`WoRker`> hahahaa
<IXLUPO> uahahah
<`DreaM`WoRker`> fai
<`DreaM`WoRker`> il romano
<`DreaM`WoRker`> vaje
`DreaM`WoRker`> XD
<IXLUPO> ahoooooooooo
<IXLUPO> abbbbbbburiniiiiiiiiiiiii
<IXLUPO> xD
<`DreaM`WoRker`> uahahahaaha
<IXLUPO> uahahaha
<Skater> le molle del letto saranno saltate......
<Skater> XD
<`DreaM`WoRker`> uahahaa
<IXLUPO> aury mi sta insegnando tutto il romano
<IXLUPO> dal vivo :PP
<`DreaM`WoRker`> bene
<`DreaM`WoRker`> daccene
<`DreaM`WoRker`> prova
<`DreaM`WoRker`> XD
Skater> XD
<IXLUPO> pure te vedo che lo stai parlando :p
<VerA> `DreaM`WoRker` ARGH CHI SEIII?? *_*
<Nangus> ciao lupo :)
<`DreaM`WoRker`> s de roma
<IXLUPO> vedi?
<`DreaM`WoRker`> io
<`DreaM`WoRker`> ce mankerebbe
<Sally_> IXLUPOOOOOOOOOOOOOOO
<`DreaM`WoRker`> dopo ci vediamo
<IXLUPO> lui l'amico mio
<IXLUPO> :D
<Skater> aho c'e st ixlupo che sta a parl er romano che j'a insegnato aury
<Sally_> ;*
<Skater> :P
<IXLUPO> sallyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
<Sally_> :***********
IXLUPO> wewe nada baci
<`DreaM`WoRker`> we sally
<IXLUPO> che aury me corca
<`DreaM`WoRker`> lo dico a aury
<`DreaM`WoRker`> XD
<IXLUPO> XD
<VerA> ;_;
<Sally_> ahahahahaha
<`DreaM`WoRker`> hahahaa
<IXLUPO> sta qua vicino a me eh?
<Sally_> lo so.....

26

<Skater> rotfl
*** Nangus is now known as Chinon8millimetri
<IXLUPO> ecco appunto :D
<Sally_> :D ma lei lo sa che sn bacini innocenti
<Chinon8millimetri> ciauuuuu
<EstraRadio> Now On Air: Jukebot - Playing - Articolo 31 - Tranquifunky.MP3 [OnAir since: 22:59] Estraradio la
radio ufficiale di Azzurra IRC Network. Ascoltala subito digitando !ascolta in chat.
<IXLUPO> ah non credo xD
*** VerA is now known as vERa_OUt
<`DreaM`WoRker`> ma i genitori nn ci sono da aury
<`DreaM`WoRker`> ke fortuna
<IXLUPO> eh no so usciti
<IXLUPO> c' franco ma dorme:P
<Skater> e ci credo
<Skater> XD
<`DreaM`WoRker`> azz
<IXLUPO> poi dopo esce pure lui
<IXLUPO> quindi :D
<`DreaM`WoRker`> salutamelo
<IXLUPO> ok!
<`DreaM`WoRker`> uahahaa
<IXLUPO> uahahahah
<Skater> quindi si fa bum bum?
<Skater> XD
<IXLUPO> eh :D
<Chinon8millimetri> wewew
<Chinon8millimetri> ma che bum bum
<Skater> fott fott
<Skater> XD
<`DreaM`WoRker`> chinotto
<IXLUPO> ma che vuoi te? O_O
<`DreaM`WoRker`> sampellegrino
<`DreaM`WoRker`> _
<`DreaM`WoRker`> uahahaaha
<IXLUPO> uahahahah
<Sally_> ciao ragaaaaaaaaaaaaaa
<Sally_> vi saluto
<Skater> ciau sally
<Sally_> ce sentimoooooooooooo
<`DreaM`WoRker`> we sally
Sally_> si?
<IXLUPO> ciao sally
<`DreaM`WoRker`> IXXXXXXX
<Sally_> ciaooooooooooz
<Sally_> saluta aury
<IXLUPO> ok!
<`DreaM`WoRker`> skater
*** Sally_ has left #cyberchat
<`DreaM`WoRker`> segaiolo
<Skater> ma lol
<IXLUPO> uahahaha
<Skater> XD
<`DreaM`WoRker`> ixlupo
<`DreaM`WoRker`> fa i fatti
<IXLUPO> eh
<Skater> we gigi
<Skater> okkio a non tornare in 3

27

<Skater> XD
<`DreaM`WoRker`> ixlupo
<`DreaM`WoRker`> fa i fatti
<IXLUPO> eh
<Skater> we gigi
<Skater> okkio a non tornare in 3
<Skater> XD
<IXLUPO> ci prover :P
<`DreaM`WoRker`> ix grattate
<`DreaM`WoRker`> le palle
*** [^Celeron^] has joined #cyberchat
*** ChanServ sets mode: +o [^Celeron^]
<IXLUPO> uahahahaha
* IXLUPO si gratta :P
<Skater> auuauauaahauauauauauaauhuah
<`DreaM`WoRker`> porta sempre bene
DreaM`WoRker`> >XD
<Skater> XD
<`DreaM`WoRker`> o no skater
<IXLUPO> sempre XD
<`DreaM`WoRker`> XD
<Skater> >:D
<IXLUPO> uahahahah
<`DreaM`WoRker`> ix
<`DreaM`WoRker`> statte l
<`DreaM`WoRker`> e nun torna +
<IXLUPO> certo che sto qua XD
<`DreaM`WoRker`> dopo se vedemo
<IXLUPO> a roma?
<`DreaM`WoRker`> io te e aury
<IXLUPO> bella z
<`DreaM`WoRker`> io s de roma
<IXLUPO> (me l'ha insegnato lei XD)
<`DreaM`WoRker`> romano purosangue
<`DreaM`WoRker`> uahahahaa
<IXLUPO> uahhahahah
<`DreaM`WoRker`> hai imparato bene
<IXLUPO> abbbbbbbburino XDDDDD
<`DreaM`WoRker`> abbbburino
<`DreaM`WoRker`> a me nun me ce chiami
<IXLUPO> vabb mo vado a magn
<`DreaM`WoRker`> abbbbbbbbbbbbbbbbello
<IXLUPO> annamo a fa colazione
<Skater> io son di milano auz
<Skater> XD
<IXLUPO> ahoooooooooooo a coattooooooooooooooooooooooooooooooo xD
<IXLUPO> XD
<`DreaM`WoRker`> coattoneeee
<Skater> io vadooooo
<`DreaM`WoRker`> XD
<IXLUPO> uahahahah
<`DreaM`WoRker`> skater and
<Skater> se vedemu besughi!
<Skater> :P
<IXLUPO> ciao Skater!
<IXLUPO> :D
<IXLUPO> collegaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
<IXLUPO> XD

28

<`DreaM`WoRker`> il collega
<`DreaM`WoRker`> uahaha
<Skater> ciauzzzzzzzzzz
*** Skater has left #cyberchat
<IXLUPO> uahahahhaha
*** `DreaM`WoRker` is now known as DReAM`LoST`in`Breakfast
*** IXLUPO is now known as AuReTTa`CoLaZioNe`Cn`IX
*** {Link} has left #cyberchat
*** Disconnected

29

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