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Al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo

Arch. Giuseppe Di Pangrazio


SEDE

INTERPELLANZA EX ART. 154 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE

OGGETTO: Richiesta chiarimenti sul Polo tecnologico Cirsu di Grasciano (TE).

RICORDATO che nel mese di agosto 2014 lo scrivente ha depositato una interrogazione al fine di
ottenere chiarimenti sulla gestione del Polo tecnologico Cirsu di Grasciano in quanto il Consorzio
Intercomunale Rifiuti Solidi Urbani (Cirsu), nato con lo scopo di dare una risposta completa e
corretta al problema della gestione unitaria dei rifiuti, stato, sin dalla sua costituzione, ed
tuttora, oggetto di vicende amministrative e gestionali complesse, problematiche ed a tratti
confuse e contraddittorie;

RICORDATO, altres, che nella interrogazione in parola, sono state messe in luce molteplici
criticit: dalla difformit dellattivit di trattamento e smaltimento dei rifiuti rispetto alle
prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione integrata ambientale (aia) al
conferimento di rifiuti indifferenziati anche da fuori provincia nonostante lautorizzazione ad
accogliere in entrata solo i rifiuti differenziati; dalla carenza delle condizioni di sicurezza a quelle di
carattere economico e finanziario; dal mancato ammodernamento ed adeguamento degli impianti
secondo le prescrizioni dellaia fino alla situazione occupazionale dei dipendenti della ex Sogesa
spa;

RICORDATO, infine, che, nella medesima interrogazione, si chiesto alla Giunta regionale quali
fossero le azioni che la Regione Abruzzo avrebbe intrapreso per sciogliere definitivamente i nodi
della complessa vicenda amministrativa e gestionale del Cirsu e consentire la piena operativit del
polo tecnologico di Grasciano in modo da ripristinare un servizio pubblico efficiente di utilit per i
cittadini della provincia teramana e dellintera regione e tutelare i lavoratori;

PRECISATO che nella seduta del Consiglio regionale del 16 settembre 2014 stata consegnata al
sottoscritto risposta scritta da parte dellAssessore Mazzocca, redatta dal Dirigente del Servizio
Gestione Rifiuti;

EVIDENZIATO che tale risposta, pur dettagliata nel ripercorrere le diverse fasi amministrative e
gestionali del Cirsu, ha lasciato tuttavia molti dubbi e zone dombra rispetto alle questioni
illustrate nella interrogazione de qua e, precisamente:
circa la conformit dellattivit di trattamento e smaltimento dei rifiuti rispetto alle
prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione integrata ambientale (aia), con
particolare riferimento alla violazione del divieto di flussi in entrata per i rifiuti
indifferenziati nella relazione del SGR si precisato che, con AIA n. 2/2014 dell11 marzo
2014, fosse stato consentito laccesso dei rifiuti urbani indifferenziati con priorit per i
Comuni soci e per i Comuni della Provincia di Teramo; tale attivit, tuttavia, ha continuato
per diverso tempo ad essere affidata allimpianto mobile del CSA che avrebbe dovuto,
invece, operare con carattere assolutamente temporaneo e strumentale alla riattivazione
del complesso impiantistico del Cirsu tramite lavori di adeguamento alle prescrizioni
dellaia;
sulla costruzione della nuova discarica e dellillegittimit dellaffidamento dei lavori,
accertata pi volte dal Consiglio di Stato, il SGR ha dichiarato che il Consorzio Stabile
Ambiente aveva comunicato lapertura delle nuove procedure di affidamento dei lavori in
conformit alle prescrizioni del D.Lgs. 163/2006;
sulle problematiche di carattere economico il SGR ha precisato che il Cirsu aveva, fino ad
allora pienamente rispettato gli impegni assunti nellaccordo di ristrutturazione del debito
nonch depositato le necessarie polizze assicurative le quali, tuttavia, erano oggetto, di
istanza di regolarizzazione;
circa le condizioni di sicurezza del sito, il SGR ha sottolineato che non vi fossero pi criticit
rispetto allo sversamento di percolato, alla combustione di materiali infiammabili o
allaccumulo indiscriminato di rifiuti; ciononostante, per diverso tempo, si continuato ad
ammassare rifiuti, non vi era traccia delle certificazioni di prevenzioni incendi, fatta
eccezione per la piattaforma per il trattamento degli imballaggi, e non si provveduto a
ricoprire di terra i cumuli di spazzatura come vorrebbero le buone prassi nella gestione
delle discariche;
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sul futuro lavorativo dei dipendenti della ex Sogesa spa, infine, il SGR ha parlato di
reimpiego parziale dei lavoratori della ex Sogesa spa senza precisare quali fossero le misure
che la Regione intendeva adottare per garantire il pieno assorbimento di tutte le
maestranze;

PRESO ATTO che, perdurando la situazione di grave difficolt economica del Consorzio,
evidenziata ampiamente nella interrogazione in premessa citata,

il Tribunale di Teramo ha

emesso, in data 10 settembre 2015, sentenza di fallimento del Cirsu; da allora lattivit degli
impianti di Grasciano affidata alla curatela fallimentare in attesa del pronunciamento della Corte
dAppello dellAquila alla quale stato presentato ricorso da parte dei sei Comuni soci;

CONSIDERATO che tale stato di fatto fa sorgere dubbi circa le modalit di espletamento delle
attivit del Cirsu, a partire dalle autorizzazioni con le quali gestito, oggi, il Polo tecnologico di
Grasciano e sono trattati i materiali al suo interno, dato che per il rilascio dellaia sono necessari
inderogabili requisiti soggettivi, primo tra tutti quello di non trovarsi in stato di fallimento, fino
allopportunit di un continuo ingresso di rifiuti e del loro accumulo in quanto tale ingresso
produce il duplice effetto di depauperare il valore dei beni del Cirsu, con nocumento della massa
creditoria, e di danneggiare ulteriormente lambiente;

ACCERTATO che il Cirsu sta operando in base allautorizzazione integrata ambientale n. 6 del 2014,
contenente una serie di prescrizioni, da concordare con lARTA, prescrizioni in parte disattese;

ATTESO che nel corso del sopralluogo dellARTA al Cirsu, in data 18 settembre 2015, sono state
accertate ben tredici violazioni, dalle emissioni di sostanze diffuse alla presenza di percolato
stagnante, di seguito illustrate in sintesi:
mancata riattivazione nel compostaggio delle linee impiantistiche;
mancata chiusura dei reparti di produzione di CDR che provoca continue emissioni di arie
esauste che non vengono aspirate;
mancato rispetto delle prescrizioni Aia per il reparto di CDR; assenza di
compartimentazione e quindi di ricambi d'aria;
presenza di porte aperte nel reparto di ricezione organico che determina l'emissione di
sostanze diffuse non autorizzate;
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gestione del percolato non conforme al D.Lgs. 152/06;


non conformit dell'impianto mobile rispetto alle norme richiamate nell'Aia;
conferimento in discarica di rifiuti non previsti e non conformi;

DATO ATTO che, nonostante tale sopralluogo, le situazioni di criticit sono rimaste le stesse tanto
che lARTA, a seguito di una seconda visita ispettiva in data 12 dicembre 2015 congiuntamente al
Corpo forestale dello Stato al fine di verificare gli interventi messi in campo dal Cirsu per
adempiere alle prescrizioni dettate nel corso del precedente sopralluogo, ha registrato
innumerevoli violazioni, trascritte nella relazione del 19 gennaio 2016, tra cui:
mancata chiusura del capannone di ricezione dellorganico che determina la produzione di
emissioni diffuse non autorizzate;
analogo problema in altri capannoni anche per lassenza di una compartimentazione che
rende impossibile rispettare le prescrizioni contenute nellaia n. 6/2014;
presenza di una notevole quantit di percolato nellarea di ricezione oltre che nelle aie di
fermentazione;
presenza eccessiva di rifiuti nel capannone del compost ed in altri capannoni, sia rifiuti
urbani indifferenziati che rifiuti costituiti dalla frazione sottovaglio;
presenza di macchinari non autorizzati;

VALUTATO, quindi, sulla base degli elementi sopra illustrati, anche alla luce del sopralluogo
effettuato dallo scrivente agli impianti di Grasciano il 7 novembre scorso, che:
il Cirsu continuerebbe ad operare in costante violazione delle prescrizioni contenute nella
autorizzazione integrata ambientale ed in mancanza di un effettivo adeguamento degli
impianti;
non risulterebbero, altres, rispettate le disposizioni in materia di sicurezza e tutela
ambientale, con grave nocumento per la salubrit dei luoghi e la salute dei cittadini;

PRESO ATTO che le modalit di gestione degli impianti e di espletamento delle attivit di ricezione
e trattamento rifiuti sono, attualmente, oggetto di indagine da parte della Procura della
Repubblica ed notizia dellultima ora ladozione, da parte della curatela fallimentare, di una
diffida al CSA con la quale si intimato di sospendere immediatamente ogni attivit inquinante
oggetto di segnalazione da parte dellARTA e di adempiere a tutte le prescrizioni al fine di
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ripristinare, con assoluta priorit, la rispondenza dellintero Polo alle normative ed autorizzazioni
vigenti;

RIBADITO, infine, ancora una volta, che:


la gestione fallimentare del polo tecnologico di Grasciano ha comportato, in questi anni, un
notevole incremento delle tariffe a carico dei cittadini ed ha influenzato in modo negativo
l'intero sistema regionale delle attivit di trattamento e recupero dei rifiuti urbani;
il polo tecnologico di Grasciano dovrebbe, al contrario, svolgere un ruolo strategico nella
gestione e trattamento dei rifiuti sia in ambito teramano che regionale;
tale ruolo unitamente aI pieno riassorbimento delle maestranze risulta possibile solo ed
esclusivamente attraverso la piena operativit dellimpiantistica del polo tecnologico di
Grasciano ed il conseguente conferimento dei rifiuti da parte di tutti quei Comuni che,
attualmente, sono costretti ad usufruire di impianti fuori provincia;

tutto ci premesso e considerato

SI CHIEDE allAssessore delegato

di voler chiarire quali siano le attuali modalit di gestione del Polo tecnologico di Grasciano
rispetto

allosservanza

delle

prescrizioni

contenute

nellautorizzazione

integrata

ambientale, delle condizioni di sicurezza e tutela dellambiente e della salute pubblica,


delladeguamento degli impianti in conformit delle disposizioni impartite, chiarendo, in
particolar modo, se sussistono o meno, i requisiti previsti per legge, per la prosecuzione
delle attivit ivi espletate anche alla luce delle gravi condizioni economiche che hanno
portato al fallimento del Cirsu;

di voler illustrare quali sono gli interventi che la Regione intende attuare, nellimmediato,
al fine di garantire una sollecita rimozione delle violazioni accertate dallARTA e
losservanza delle prescrizioni contenute nellaia nonch la piena attuazione di quanto
stabilito dalla curatela fallimentare chiarendo, in particolar modo, quali controlli si vogliano
mettere in campo a tal fine;

di voler accertare se vi siano responsabilit da parte dei Sindaci dei Comuni facenti parte
del Consorzio e se vi sia stata, da parte loro, una mancata vigilanza su quanto stava
accadendo presso gli impianti di Grasciano nonostante le innumerevoli segnalazioni di
cittadini, associazioni ed i ripetuti sopralluoghi dellARTA;

di voler spiegare quali prospettive la Regione ritenga possibili rispetto al Polo tecnologico
di Grasciano, con riferimento soprattutto alla possibilit di rimuovere una volta per tutte le
innumerevoli criticit che ne hanno caratterizzato, sin dallinizio, la gestione ed alla
possibilit che lo stesso riesca a svolgere quelle funzioni e quel ruolo strategico nella
gestione e trattamento dei rifiuti, sia in ambito teramano che regionale, che, secondo le
intenzioni originarie, avrebbe dovuto avere.

LAquila, l 27.01.2016
Il Consigliere M5S
Riccardo Mercante

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