Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
campo vettoriale con n aperto detto spazio delle fasi. A questo campo
associata lequazione differenziale
riscrivibile come
campo vettoriale con n aperto detto spazio delle fasi. A questo campo
associata lequazione differenziale
riscrivibile come
{
3
equivalente allequazione del secondo ordine
ovvero
( )
dove
(
4
Questa procedura ha il vantaggio che la seconda met delle componenti di una
soluzione
sono le derivate temporali della prima met:
.
? E su ? Come si sfrutta
), ove
Si dimostra che
(
). A questo punto:
Si noti che
(
Allora
)(
da cui la conclusione.
Sia A una matrice 22 diagonalizzabile, con autovalori reali; che relazioni vi sono
fra gli autovalori ed il ritratto in fase? Assincerarsi di saper svolgere tutti i conti in
dettaglio.
Sia A una matrice diagonalizzabile e
. Siano poi ed
autovettori relativi agli autovalori 1 e 2. Se P la matrice che diagonalizza A,
ossia
, allora
e
. Allora se vogliamo passare
dalla base canonica [e1,e2] alla base [u1,u2] allora
con
)(
cio
{
Eliminando la componente temporale, si ottiene che lorbita generica soddisfa
lequazione
6
3. se 2 < 0 < 1 si ha una sella.
La tangenza delle orbite avviene lungo la direzione individuata dallautovettore
relativo allautovalore di modulo minore. Vi sono poi i seguenti casi degeneri:
1.
2.
3.
4.
7
Si noti che se i fuochi rappresentano orbite spiraliche sia nella base [v,w] che in
quella canonica [e1,e2], i centri rappresentano orbite circolari nella base [v,w]
ed ellittiche in quella canonica [e1,e2]. Il verso di percorrenza delle orbite stesse
pu essere compreso, qualora necessario, valutando landamento del campo
vettoriale in un punto.
Cosa sono i sottospazi stabile, instabile e centrale di un sistema lineare?
Sia data lequazione differenziale
dove
il campo vettoriale. Al campo associata una matrice A reale nn tale che
Poich A una matrice reale, allora gli eventuali autovalori complessi sono
coniugati. Consideriamo il caso generico di 2k autovalori complessi j+ij, con
j = 1, 2,, k, ai quali sono associati 2k autovettori linearmente indipendenti
vj+iwj, con j = 1, 2,, k, e di n 2k autovalori reali i, con i = 2k+1,, n, ai
quali sono associati n 2k autovettori linearmente indipendenti ui, con i =
2k+1,, n. Gli n vettori reali v1, w1, v2, w2, vk, wk, u2k+1,, un formano una
base per
alla quale possibile accedere attraverso la matrice
P = [v1, w1, v2, w2, vk, wk, u2k+1,, un], in grado di diagonalizzare A. Si trova
che
con
con
), da cui
)(
dove
9
complessi sono fuochi o centri, mentre le quelle sugli autospazi relativi agli
autovalori reali consistono in contrazioni o dilatazioni.
Cosa sono un equilibrio iperbolico ed uno ellittico? Cosa si pu dire del
ritratto in fase, vicino ad essi, per unequazione differenziale non lineare?
Sia dato il sistema non lineare
con
Un equilibrio detto
- iperbolico se tutti gli autovalori + i di
, jacobiana di X
, jacobiana di X
se
per ogni t.
Questo concetto utile per definire quello di integrale primo: una funzione
un integrale primo per il campo vettoriale X su n e di
se i suoi insiemi di livello (sottoinsiemi del dominio di f in cui essa assume
valori costanti) sono invarianti per il flusso di X, ossia se la mappa del flusso ad
ogni istante t assume sempre lo stesso valore sugli insiemi di livello di f.
Cosa significa (analiticamente e geometricamente) che due integrali primi
sono funzionalmente indipendenti?
10
ossia, in generale, nel caso di k integrali primi, che la matrice avente come
righe i loro gradienti in z abbia rango massimo k. Questo significa che due
integrali primi sono funzionalmente indipendenti se i loro gradienti sono
linearmente indipendenti e cio che gli insiemi di livello si intersecano in una
variet di dimensione n 2 (n k nel caso generale). Infatti, se lintegrale
primo non possiede punti critici (di annullamento del gradiente) allora gli
insiemi di livello sono sottovariet di dimensione n 1 e i gradienti in z sono
normali ad essi e lindipendenza lineare ne impedisce il parallelismo, ossia la
tangenza delle variet associate.
Cos la derivata di Lie di una funzione? Come legata agli integrali
primi?
Data una funzione
derivata di Lie la funzione
Se poi
allora
11
alla quale sono associati k integrali primi f1,, fk. Se questi sono
funzionalmente indipendenti, allora esistono delle coordinate
tali per cui lequazione di partenza pu essere ridotta
al sistema
con una qualche funzione Y = (Y1,, Yn-k). Infatti, essendo f = (f1,, fk) una
funzione sommersiva a causa dellindipendenza funzionale delle sue
componenti, allora sono soddisfatte le condizioni del teorema di Dini (o delle
funzioni implicite): essendo
(
allora vuol dire che esiste una funzione che riesce ad esprimere delle variabili
in funzione delle altre. Allora, esiste una certa funzione tale che u = (y) =
costante (
).
Questa procedura utile in quanto permette di ridurre lo studio di un sistema di
ordine n nello studio di sistemi in ordine n k individuati dalle
dove le u (nel caso u = f, assolutamente plausibile visto che costanti, come gli
integrali primi, quindi funzioni degli stessi) individuano gli insiemi di livello,
mentre le y sono le coordinate nel singolo insieme di livello.
Nel caso dellequazione 1-dim di Newton
livello di
sono regolari?
Gli insiemi di livello regolari di
dellequazione di Newton unidimensionale (
, quali insiemi di
nel caso
), sono
12
ossia i luoghi dei punto dello spazio delle fasi dove lintegrale primo (in questo
caso detto energia) costante.
Cosa significa che due campi vettoriali (o equazioni differenziali) sono coniugati
da un diffeomorfismo? Che relazione c fra di essi?
Due campi vettoriali
e
si dicono coniugati da un
diffeomorfismo
se le soluzioni dellequazione differenziale associata
a sono tutte e le sole immagini sotto delle soluzioni dellequazione
differenziale associata a , ossia se
soluzione di
se e
solo se
soluzione di
. I due campi vettoriali
sono coniugati tramite se e solo se
(
Le funzioni
e
coniugate dal diffeomorfismo
sono
se
ad uno definito su .
13
di Newton unidimensionale. Cosa significa che essa permette di ridurre
alle quadrature il problema?
La tecnica di abbassamento dellordine per lequazione di Newton
consiste nella riscrittura del sistema associato non rispetto alla posizione e alla
velocit, bens, considerando gli insiemi di livello
{
},
non contenenti punti critici per E, ossia equilibri, rispetto alla posizione e
allintegrale primo dellenergia
allora
14
1. L-stabile (ossia stabile secondo Lyapunov) se per ogni intorno U
dellequilibrio ne esiste un altro
tale che le soluzioni con punto
iniziale in
non escono mai da U nel futuro, ossia
{
attorno ad un generico equilibrio
( )
)(
Il caso
nulli.
1. Se
allora i due autovalori sono iperbolici perch reali e
il ritratto in fase una sella;
2. Se
allora i due autovalori sono ellittici perch
puramente immaginari e il ritratto in fase un centro.
non scaturisce alcun interesse, essendo ambo gli autovalori
15
In quali casi linsieme di sottolivello di una funzione definita sullo spazio
delle fasi un insieme invariante?
Data lequazione differenziale
una funzione
per
ogni soluzione zt con dato iniziale z0 in V. Se poi f lintegrale primo non
16
banale, essendo continuo ammette limite allinfinito, ossia esiste
. Ma dato che f, essendo integrale primo, costante
lungo le soluzioni, allora tale limite coincide con f(z0), quindi f costante, in
contraddizione con la non banalit dellintegrale primo data in ipotesi. In
definitiva: sistemi meccanici conservativi non ammettono equilibri attrattivi
(dunque asintoticamente stabili).
Spiegare le relazioni fra autovalori e stabilit per lequazione
A matrice diagonalizzabile.
, con
(
)
( ) perch minimo per lenergia
potenziale. Dunque
Ora,
Se in particolare
allora si conclude
analogamente osservando che
punto di minimo assoluto per
lenergia cinetica e ricordando che lo per lenergia potenziale
V(x);
2.
17
ha la struttura
con
si ottiene
con
18
e tenendo conto che i termini non sulla diagonale sono antisimmetrici quindi si
eliminano nel prodotto scalare
19
non d informazioni perch non si sa nulla riguardo il segno della parte
reale degli autovalori della linearizzazione.
Quali ipotesi si fanno sullo spazio fisico?
Il modello con il quale scegliamo di studiare i sistemi meccanici prevede una
serie di ipotesi sullo spazio fisico:
1. il tempo t assoluto, ossia il tempo che intercorre tra due eventi
lo stesso per ogni osservatore;
2. lo spazio tridimensionale 3, nel quale i punti materiali si muovono, ha
una struttura affine euclidea. Parlare di struttura affine significa che ad
ogni coppia di punti P1,P23 associato un unico vettore di uno spazio
vettoriale reale tridimensionale 3 congiungente i due punti. Inoltre, la
struttura euclidea prevede lesistenza di un prodotto scalare in 3, in
grado di definire in esso una norma e di definire in 3 angoli e distanze
in maniera intrinseca;
3. i punti materiali, o particelle, sono tutti dotati di massa positiva e ad
ogni istante occupano un punto di 3;
4. i punti materiali risentono dellazione di forze, o campi di forza.
Cosa un sistema di riferimento e cosa sono le coordinate affini ad esso
relative?
Un sistema di riferimento di 3 consiste in un punto O3 e in una terna di
versori ortonormali E1, E2, E3 di 3, individuanti gli assi del sistema di
riferimento. La scelta di un sistema di riferimento permette di identificare con
3
sia 3 sia 3 attraverso un isomorfismo. Per 3 ci avviene considerando
20
Dove e
, si ha che
|
21
Denotando con x1(t) e x2(t) le posizioni allistante t rispettivamente di P1 e P2 in
allora allora lequazione del moto
La dipendenza temporale della forza dovuta al moto delle sorgenti del campo
di forza.
Se
= 3?
? E se n
Se n = 3, allora la matrice
antisimmetrica (infatti, derivando rispetto al
tempo lidentit
si ottiene
da cui
22
|
Ogni vettore di base di 3 in individuabile come
sfruttando lortogonalit di R
tale che
dunque,
Essendo
da cui
quindi
|
da cui la tesi.
Saper ricavare (ma non richiesto di mema la dimostrazione) la relazione
fra velocit ed accelerazioni relative a diversi sistemi di riferimento.
Consideriamo due sistemi di riferimento e rispettivamente di origine O e
O e consideriamo un punto P nello spazio. Se gli assi omologhi dei due
sistemi di riferimento sono paralleli tra loro, allora vale la relazione
P
O
O
23
si
3N
. Si chiama
24
appartenente allo spazio degli atti di moto
6N.
con
(
Sia
?
Lespressione del vettore velocit di
3N
dello
25
Il sollevamento di un sistema di coordinate lagrangiane definito in un aperto
dello spazio delle configurazioni definito in
(infatti
, mentre
).
Dedurre lespressione dellenergia cinetica in coordinate Lagrangiane.
)
allora
( )
26
soddisfa
se e solo se la sua rappresentativa
soddisfa lequazione di Lagrange
[
Innanzi tutto
curva
soddisfa
allora significa che ci accade
se e solo se tale curva soddisfa le 3N equazioni
[
da cui
)]
27
(**)
Inoltre
[
[
Ricordando poi che
allora
)]
28
da cui si ottiene quanto voluto. In questo modo abbiamo dimostrato la prima
implicazione; limplicazione inversa si dimostra procedendo a ritroso
seguendo i passi utilizzati in questa dimostrazione.
Cosa vuol dire che le forze generalizzate ammettono energia potenziale?
Che relazione c con il fatto che le forze agenti sui punti del sistema
ammettano energia potenziale? Che relazione c fra le due energie potenziali?
Le forze generalizzate
esiste questa funzione tale che
se
Si noti che ci vale per forze generalizzate posizionali, ossia indipendenti dalla
velocit. Questo per possibile se e solo se la forza stessa
ossia se e solo se
(
29
tale che
30
allora
da cui
dove
un vettore opportuno di 3. Ci possibile ricordando la biiezione
esistente tra le matrici antisimmetriche e i prodotti vettoriali in 3.
31
oppure nel caso in cui una forza dipendente dalle velocit derivi da un
potenziale dipendente dalle velocit, ossia
Nel primo caso, lenergia potenziale non dipende dalle velocit, mentre nel
secondo caso il potenziale generalizzato affine nelle velocit.
Scrivere e dedurre lespressione del potenziale generalizzato della forza di
Lorentz. Scrivere e dedurre la Lagrangiana di una particella carica in
campo elettromagnetico, in coordinate cartesiane.
Consideriamo una carica elettrica in moto in un campo elettromagnetico. Essa
subisce una forza
32
{
la forza si scrive come
Infatti
33
dove
proprio la legge oraria del punto vincolato alla curva. La
reazione vincolare, insieme al moto del punto stesso, unincognita del
problema: infatti, essa a priori non nota, essendo influenzata dal campo di
forze esterne notoriamente agente sul punto, anzi la ricerca del moto del punto
permette di capire quali propriet
debba soddisfare. Per comodit, si
sviluppi tale ricerca utilizzando un parametro darco
, in modo tale che
la parametrizzazione
permetta di definire un
versore tangente
con
34
A questo punto, la velocit e laccelerazione del moto
date da
sono
Ora, scomponendo la forza attiva nelle tre componenti lungo i vettori della
base di Frenet e cos la reazione vincolare, lequazione di Newton diventa il
sistema
dove
35
Dare la definizione di vincolo olonomo fisso. Cos la variet delle configurazioni di un sistema olonomo? Cos il numero dei gradi di libert?
Un vincolo olonomo fisso consiste nella restrizione dello spazio delle
configurazioni 3N ad una sua sottovariet Q, detta variet delle configurazioni
del sistema olonomo. La dimensione di Q fornisce il numero di gradi di libert
del sistema olonomo. Tale resitrizione delle configurazioni si ripercuote
ovviamente sugli atti di moto, ristretti ad un sottoinsieme di 6N.
Fare 2 o 3 esempi semplici di vincoli olonomi e scrivere uno o (possibilmente) 2
diversi sistemi di coordinate Lagrangiane per ciascuno di essi.
1. Punto materiale vincolato ad una curva fissa: la coordinata pi semplice
il parametro darco, ma possibile utilizzare una qualsiasi coordinata
curvilinea.
2. Punto vincolato ad una superficie: le coordinate pi ovvie sono quelle
cartesiane.
3. Pendolo: due sistemi di coordinate possono essere quello cartesiano
{x,y,z} o quello cilindrico (polare) {R,,z}.
Dato un sistema soggetto ad un vincolo olonomo fisso, scrivere
latto di moto di coordinate
(
dove i vari
con
( )
36
La variet degli atti di moto di un sistema soggetto a vincoli olonomi il
fibrato tangente
Il fibrato tangente la restrizione naturale dello spazio degli atti di moto nel
momento in cui si pone alle configurazioni la restrizione di appartenere alla
variet Q di 3N: la velocit infatti consiste in un vettore tangente alla
traiettoria in ogni punto, quindi nel caso in esame deve essere sempre tangente
alla variet delle configurazioni, ossia deve appartenere al suo spazio tangente.
Definire lidealit dei vincoli. Mostrare che il manubrio ideale.
Lidealit di un vincolo olonomo si pu esprimere in due modi: uno geometrico
e uno fisico. Geometricamente, un vincolo olonomo con variet delle
configurazioni Q ideale se indipendentemente dalla configurazione X le
reazioni vincolari da esso espletabili sono tutti e soli i vettori di 3N ortogonali
allo spazio tangente della variet delle configurazioni, cio
37
38
)]
Essendo valida per ogni vettore V dello spazio tangente, a maggior ragione sar
valido per i vettori della sua base naturale, ossia
[
)]
A questo punto, si giunge alla conclusione voluta procedendo tramite gli stessi
passi seguiti nel caso non vincolato.
Viceversa, se
soddisfa le equazioni di Lagrange allora, definendo un
sistema di coordinate nello spazio delle configurazioni,
una
curva in Q e ripercorrendo a ritroso i passaggi appena richiamati si osserva che
tale che
. Se poi
soddisfa le equazioni di
Lagrange allora segue dal punto ii) che un moto vincolato
. Per
quanto riguarda lunicit, essa unimmediata conseguenza dellunicit delle
soluzioni di unequazione differenziale (in questo caso lequazione di
Lagrange) date le condizioni iniziali.
Cos il principio di dAlembert?
Il principio di dAlembert dice che se
un moto
vincolato allora, per definizione stessa di moto vincolato,
e vale
)
lequazione di Newton
. Unendo queste due
(
condizioni si ottiene che
cio
[
)]
39
Sotto quali condizioni sulle forze attive agenti sulle particelle le componenti
Lagrangiane delle forze attive di un sistema olonomo ammettono energia
potenziale? Qual lenergia potenziale? Saperlo dimostrare. E se le forze
derivano da un potenziale dipendente dalle velocit?
Le componenti Lagrangiane delle forze attive ammettono energia potenziale
qualora le forze attive stesse ne ammettano una, ossia se esiste una funzione
tale che
dove
la multiforza (ossia il vettore avente come componenti
le forze attive agenti sui punti materiali del sistema). Lenergia potenziale V
delle forze generalizzate non altro che la restrizione di alla variet delle
configurazioni. Tutto ci, scritto in coordinate Lagrangiane, coincide a
40
) (
3N
ad ogni
In questo caso, per, non vero che in generale il vincolo non compie lavoro.
A causa della presenza del termine
la velocit del moto vincolato non
in generale tangente alla configurazione, dunque nel caso di vincoli mobili
non assicurata la validit del principio di conservazione dellenergia.
41
Cosa sono due Lagrangiane equivalenti? Saper fare un esempio (di natura
fisica). Dimostrare che due Lagrangiane equivalenti conducono alle stesse
equazioni di Lagrange.
Due Lagrangiane si dicono equivalenti se esse producono le stesse equazioni
del moto. Data una Lagrangiana L, una Lagrangiana ad essa equivalente
fornita aggiungendo una costante moltiplicativa o additiva, aggiungendo come
addendo una funzione dipendente soltanto dal tempo, oppure una funzione
tale che
ossia
quindi
42
dove e A sono i potenziali scalare e vettore. Come noto, essi sono invarianti
per trasformazioni di gauge ossia
]
tale che
43
Nel caso di una Lagrangiana
nullo.
Definire lintegrale di Jacobi per una Lagrangiana e dimostrare che integrale primo se ... la Lagrangiana non dipende dal tempo
Data una Lagrangiana
, dove
come voluto.
Scrivere lintegrale di Jacobi per una Lagrangiana di tipo meccanico utilizzando il
teorema di Euler sulle funzioni omogenee.
44
Una funzione f si dice omogenea di grado p>0 se
per ogni
positivo e x non nullo. Il teorema di Euler per le funzioni omogenee afferma
che una funzione f omogenea di grado p se e solo se
Essendo
allora
, visto
le
45
.
Come si trasformano le equazioni di Lagrange sotto un cambiamento di
coordinate? Dimostrarlo.
Le Lagrangiane sono invarianti rispetto cambiamenti di coordinate: la
Lagrangiana nelle nuove coordinate si ottiene dalla vecchia alla quale viene
applicata la parametrizzazione scelta direttamente alle sue variabili scritte nelle
vecchie coordinate. Se infatti
un diffeomorfismo tra aperti di
n
individuante il cambiamento di coordinate, allora la curva
se e solo se
la curva immagine
soluzione delle equazioni di Lagrange
per la Lagrangiana
) ]
da cui
[
(
)
46
2.
,
il termine in questione si annulla perch
allequilibrio si annulla (allequilibrio
) mentre
si annulla perch il
. Essendo la
Lagrangiana indipendente dal tempo, allora lintegrale di Jacobi integrale
primo, dunque la sua derivata di Lie nulla. Per completare le ipotesi del
teorema di Lyapunov (q*,0) deve essere punto di minimo relativo stretto per
47
lintegrale di Jacobi. Visto che lenergia potenziale ammette minimo nella
configurazione q*, basta mostrare che 0 minimo per lenergia cinetica
, se
(q*,0) un equilibrio del sistema, allora la linearizzazione dello stesso attorno
a tale equilibrio rappresentata dalle equazioni
Essendo equazioni del secondo ordine, esse possono essere scritte come il
sistema
( )
dove
(
48
Lagrangiani. Sotto quali ipotesi sulla Lagrangiana esso vale?
Dato un sistema meccanico di Lagrangiana
punto critico per
e la matrice Hessiana
con q*
ammette un
49
Cosa sono le piccole oscillazioni? Sotto quali ipotesi sulla Lagrangiana
esse si studiano?
Preso un sistema meccanico di Lagrangiana
Per la positiva definitezza delle due matrici, come gi detto, allora i sono
tutti positivi. Dunque, le
si determinano come soluzioni positive delle
dellequazione
50
)]
{
Considerando a titolo di esempio la prima, essa periodica qualora
ossia
51
, dove
sono A autovettori di
. Dunque la
Lagrangiana nelle nuove coordinate
(
cio
(
52
quindi
( )
)
.
**
quindi
).
aperto.
se e
53
Il viceversa non banale, visto che si richiede che
rende stazionario il potenziale dazione, allora posto
si ha
(
)
. Se
Affinch lasserto sia vero, ci deve implicare che tutte le siano nulle:
mostriamolo per la prima (le altre sono analoghe). Potendo scegliere a piacere
la , allora scegliamo
. Allora
per ogni
che si annulla agli estremi. La conclusione una
conseguenza immediata del seguente lemma: se
una funzione
differenziabile e
per ogni
differenziabile
allora f = 0 e ci vero se si richiede lannullamento dellintegrale per le h che
si annullano ai soli estremi di integrazione. Sia per assurdo vero che f 0.
{
Allora lintegrale di partenza si riduce a
54
o S1 su un aperto
Unazione di G =
Per esempio:
data una traslazione
, dato che
allora
, dato che
allora
, dato che
allora
55
data una rotazione
in , ricordando lisomorfismo tra le
matrici antisimmetriche e il prodotto vettoriale, allora
,
con cui si calcola
da cui
|
effettuando infatti una rotazione di angolo nullo.
Che relazione c fra unazione ed il flusso del suo generatore infinitesimo?
Fare un enunciato e dimostrarlo.
, S1 allora = . Per
come voluto.
56
con generatore infinitesimo e
Consideriamo un moto
. Allora linvarianza della Lagrangiana implica
che essa assume lo stesso valore lungo le orbite del sollevamento dellazione,
dunque, essendo costante
(
)
[
(
)
]]
da cui la conclusione.
Saper spiegare il metodo di riduzione alla Routh, chiarendo in cosa consista
la riduzione e in cosa la ricostruzione.
Il metodo di riduzione di Routh permette di ridurre lo studio un sistema
Lagrangiano allo studio di un sistema ridotto, ossia di un sistema avente un
grado di libert in meno per ogni coordinata ignorabile della Lagrangiana. Se la
matrice
57
))
)|
58
) indica la restrizione del problema allinsieme
dove la restrizione
(
di livello . Ora, applicando il teorema di Eulero per le funzioni omogenee si
ottiene
(
con
. Come si pu
ad essa
coniugato integrale primo (questo significa che la componente del momento
angolare parallela allasse verticale costante), dunque il sistema presenta una
simmetria nelle rotazioni attorno allasse verticale. Dunque
59
La Lagrangiana ridotta dunque
Dato che i grafici delle due funzioni si intersecano in un solo punto compreso
tra /2 e , allora non esistono altri punti stazionari al di fuori di quello di
minimo. Dunque, il sistema possiede un solo punto di equilibrio stabile di
configurazione e tutti i moti sono periodici attorno ad esso: questo significa
che linclinazione del pendolo lungo la verticale consiste di un moto periodico
su e gi. A questo punto, si pu ricostruire il moto originario dato che, se
una soluzione, allora
60
consistono in sali-scendi tra le inclinazioni
e
dipendenti dallenergia
del sistema ridotto e da J. Tali moti, infine, sono periodici solo se un multiplo
intero di 2 multiplo anche di (E,J), ossia dellangolo al centro della sfera
che unisce due picchi del moto oscillatorio del pendolo. Dunque, si ha
periodicit qualora il rapporto tra questi angoli razionale:
il funzionale
con
61
dove
definita positiva (a
P1
r2
come
P2
r1
62
( ) (
Esso infatti resta costante lungo le soluzioni del problema di Keplero. Inoltre,
esso si annulla nel caso di orbite circolari, mentre negli altri casi punta verso il
pericentro della traiettoria.
Cos la formula di Binet? Dimostrarla.
La formula di Binet consiste nella scrittura di una equazione differenziale per la
parametrizzazione
63
perch in essi
monotona, dunque invertibile (se infatti il momento
angolare non nullo si ha rotazione sempre nello stesso senso, orario e
antiorario, quindi il modulo di continua a crescere e
). Questo
significa che la funzione
invertibile e che quindi possibile una
parametrizzazione delle traiettorie tramite langolo:
(
allora
allora
))
(
(
))
Inserendo quanto ottenuto nelle equazioni del moto del sistema ridotto si
ottiene
da cui si conclude.
64
Ridurre il problema di Kepler a un problema ad un grado di libert, studiarlo e
ricostruire linformazione sui moti kepleriani.
La conservazione del momento angolare nel caso di sistemi soggetti a campi
centrali permette di portare il nostro sistema da un problema tridimensionale
al problema bidimensionale
65
sufficientemente alta da avvicinarsi alla sorgente del campo sino a
raggiungere una distanza minima prima di scappare nuovamente
allinfinito.
Da quale degli integrali primi dipende il periodo dei moti periodici del
problema di Kepler?
Il periodo dei moti limitati del problema di Kepler dipende dallenergia. Le
orbite Kepleriane sono infatti ad energia costante. Questo significa che
In
e
la velocit nulla, dunque
. Questa equazione di
secondo grado in r e, per energie negative (ossia per i moti periodici) si
ottengono le soluzioni
66
Questo risultato ha inoltre una conseguenza significativa. Infatti, langolo ,
ossia langolo centrato nellorigine del campo di forze che unisce le posizioni
del corpo dopo un periodo,
da cui
Conica
Circonferenza
Ellisse
Parabola
Iperbole
67
Cos una metrica Riemanniana su una sottovariet di
dove
.
possibile, inoltre, introdurre coordinate locali
vettori
si possono scrivere
68
Consideriamo un punto materiale vincolato in modo olonomo e liscio ad una
sottovariet dello spazio delle configurazioni, in assenza di forze attive. La
lagrangiana di questo sistema la sola energia cinetica:
dato che
invertibile, ossia se
nellintorno di ,
, allora
69
da cui
70
Data lHamiltoniana
le equazioni di Hamilton ad essa associate sono
le 2n equazioni del primo ordine nelle coordinate (q,p)
Una curva
soddisfa le equazioni di Lagrange per la Lagrangiana L se
e solo se soddisfa le equazioni di Hamilton per lHamiltoniana
Calcoliamo separatamente
71
e lo stesso
;
}
allora
. Allora
{
e, analogamente
{
{
}
}
}
. Dato
72
Facendo la somma si ottiene 0, sfruttando la commutativit del prodotto
scalare.
Indicare una conseguenza dellidentit di Jacobi per le parentesi di Poisson.
Come conseguenza dellidentit di Jacobi, se f e g sono due integrali primi di
un sistema Hamiltoniano allora anche la parentesi di Poisson di f e g integrale
primo. Infatti
{
Ora, mettendo
allora si ottiene
da cui si conclude.
Ricavare le parentesi di Poisson fra le componenti, e quelle fra la norma al
quadrato e le componenti, del momento angolare di un punto materiale.
Consideriamo un punto materiale di momento angolare
[
Allora, ricordando che
]
in generale dunque
{
73
( )
)(
dove
(
Il campo vettoriale
detto campo vettoriale Hamiltoniano della
funzione f; scritto in componenti
Quali sono gli equilibri dei sistemi Hamiltoniani? Cosa si pu dire della
loro stabilit? E della linearizzazione di un sistema hamiltoniano ad un
equilibrio?
Consideriamo un sistema Hamiltoniano di Hamiltoniana indipendente dal
tempo. Allora, gli equilibri del sistema sono i punti critici dellHamiltoniana e
sono equilibri stabili qualora punti estremanti per la stessa Hamiltoniana. Se
infatti il punto di minimo, come funzione di Lyapunov basta prendere
lHamiltoniana stessa, altrimenti, se di massimo, basta prenderne lopposto.
74
Ora, volendo linearizzare il sistema attorno ad un equilibrio , poich la
linearizzazione
e poich
(
autovalore della sua trasposta. Ma poich le matrici trasposte hanno gli stessi
autovalori, allora
autovalore anche della matrice A. Quindi, se la matrice
ammette come autovalore un numero complesso ammette come autovalore
anche il suo opposto. Essendo reale, tale matrice ammette autovalori complessi
coniugati, quindi se e
sono autovalori di A, allora lo sono anche e .
Queste propriet sono significative perch per ogni Hamiltoniana H si ha che
una matrice hamiltoniana. Infatti
75
Questo significa dunque che se
ammette un autovalore complesso,
allora automaticamente ne ammette altri tre. In particolare, se tale autovalore
ha parte reale non nulla, allora lo spettro della linearizzazione presenta
sicuramente un autovalore con parte reale positiva, dunque il sistema
instabile in . Le propriet delle matrici Hamiltoniane permettono cio di
concludere che condizione necessaria affinch il sistema sia stabile in che la
matrice della linearizzazione
ammetta autovalori puramente
immaginari.
Dare la definizione di matrice e di diffeomorfismo simplettici.
Una matrice
Un diffeomorfismo
si dice simplettico se la sua matrice Jacobiana
simplettica per ogni
1.
;
2. se autovalore di , allora lo sono anche
3. la trasposta
di simplettica;
simplettica, allora
da cui
condizione 2.;
, da cui
76
Quindi, se
autovalore di , allora
autovalore di
, ossia di
1. che
;
;
.
A questo punto, mostriamo la condizione 3.: se simplettica allora lo anche
per le propriet di gruppo, dunque
. Invertendo la relazione si
ottiene
, che conferma la simpletticit della matrice .
Quale relazione c fra simpletticit di un diffeomorfismo e trasformazione
sotto di esso dei campi vettoriali hamiltoniani? Saperlo dimostrare.
diffeomorfismo simplettico se e solo se,
per ogni
, il push-forward del campo
cio
77
diffeomorfismo simplettico, allora le equazioni di Hamilton relative
allHamiltoniana di partenza riscritta nelle nuove coordinate corrispondono
esattamente alle equazioni di Hamilton originarie riscritte in funzione delle
nuove coordinate.
Mostriamo solo unimplicazione. Supponiamo che sia valido
e
mostriamo che diffeomorfismo simplettico. Riscriviamo i due membri
delluguaglianza. Il primo si riscrive immediatamente
(
))
Allora (
))
[ ( )
cio
da cui
simpletticit della matrice
, ossia
]
(
( )
[*:
((
(**)
78
Il diffeomorfismo
simplettico se e solo
preserva le parentesi di Poisson, cio
ossia, riscrivendo
se
se e solo se
{
Il primo
(
[(
)
(
Allora
[(
79
Per mostrare questa condizione di simpletticit riscriviamo innanzi tutto la
forma differenziale :
corrispondono
, cio
Scriviamo la prima:
[
]
[
che, ponendo
, diventa
80
[(
) (
) (
) ]
da cui
)(
Allora
(
)(
(
da cui la simpletticit di
(
)
)(
(
)
)
, quindi di .
81
ed ogni
le equazioni
).
La condizione
sia
) in un intorno del
che, inserito in
, fornisce una
[ ( )
[ ( )
82
che soddisfa la condizione differenziale di Lie.
Cos una trasformazione puntuale estesa?
Una trasformazione puntuale estesa consiste nel sollevamento nello spazio
delle fasi del diffeomorfismo
definito nello spazio delle
configurazioni, cio
da cui
Essendo dunque
(
ed essendo
83
Cosa sono le coordinate angolo-azione delloscillatore armonico?
Le coordinate angolo azione delloscillatore armonico sono lanalogo
simplettico nello spazio delle fasi delle coordinate polari. Infatti, le coordinate
polari
non sono simplettiche, dato che
|
) soddisfa la condizione
di simpletticit
(
(
)(
)(
)(
84