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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art.

2/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO


Anno XIV - n 144 Maggio 2014 Maggio 2014 Maggio 2014 Maggio 2014 Maggio 2014
LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
Sembra
che il peggio
stia passando
ma...
segue a pag. 2
Oltre lorizzonte
Un articolo dellOn. Ivo Butini
Il tedesco cardinale Reinhold Marx
arcivescovo di Monaco e Presidente
della COMECE (Commissione degli
Episcopati della Comunit Europea). In
una dichiarazione diffusa nel marzo
2014, la Commissione ha segnalato le
questioni che si terranno nel Parlamen-
to Europeo nei prossimi cinque anni.
Il documento, illustrato dal cardinale
Marx, si conclude con un invito alla
partecipazione elettorale considerata
essenziale (LOsservatore Romano).
Il cattolico italiano Romano Prodi
In un articolo pubblicato re-
centemente sul quotidiano La
Stampa, Mario Deaglio, uno
dei pi preparati commenta-
tori economici ma anche uno
dei pi critici sulla situazio-
ne generale del paese, ha af-
fermato che, finalmente, ci
troviamo di fronte ai primi
accenni di ripresa.
Non dobbiamo ritenere di
avere innescato la strada di
una rapida inversione di ten-
denza ma i primi sintomi
sono evidenti e landamento
complessivo meno dramma-
tico del recente passato tali,
insomma, da consentire pre-
visioni pi ottimistiche.
Pi o meno lo stesso giudi-
zio viene espresso dalla Con-
findustria, dalle Associazio-
ni dellArtigianato e del
Commercio: perfino la cat-
tivissima CGA di Mestre co-
mincia a manifestare qualche
spiraglio positivo.
segue a pag. 2
stato Presidente della Commissione
Europea dal 1999 al 2004. In un suo
intervento sul quotidiano Avvenire
del 4 marzo lament lindebolimento
di tutto ci che sovranazionale. Ri-
cord che la Francia e la Germania fu-
rono essenziali nella costruzione del-
lEuropa, su un piano di parit. La Ger-
mania, gi forte economicamente, ave-
va bisogno della Francia sul piano politi-
co. Oggi la Germania non ha bisogno
di nessuno afferma Romano Prodi.
La proclamazione dei due Papi santi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, stato un
evento eccezionale che ha unito i fedeli di tutto il mondo. Due figure importanti non
solo per la Chiesa, ma per lintera umanit. Ognuna con il proprio stile e nel contesto
in cui si sono trovate a operare, con la semplicit dei loro gesti, con lautorevolezza
della loro figura, ma soprattutto con il coraggio della testimonianza, hanno
rappresentato qualcosa che va oltre i meri confini del mondo cattolico. La
canonizzazione stato un giusto riconoscimento a due pontefici il cui ricordo ed
esempio sar certamente indelebile in tutti noi.
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
2 Politica
Sembra che il peggio
stia passando, ma...
dalla prima pagina
Periodico mensile
del Circolo Culturale
Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
Giornale chiuso in tipografia il 6/5/2014
Hanno collaborato a questo numero:
Cristina Battaglini, Marcello Battini,
Jacopo Bertocchi, Francesco Buti-
ni, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Ni-
cola Graziani, Luca Lischi, Mario Lo-
renzini, Silvia Menicagli, Gian Gia-
como Panessa, Matteo Pieracci,
Carlo Rotelli, Marisa Speranza, Fran-
co Spugnesi.
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti
Alberto Conti, Salvatore DAngelo,
Francescalberto De Bari,
Davide Livocci, Mauro Paoletti,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,
Vi a Pi sacane 7, tel . 0586/814033 - Li vorno
Naturalmente, affermano tutte que-
ste fonti, landamento preoccupan-
te, per non dire drammatico della di-
soccupazione, in particolare quella
giovanile, resta largamente il tema
di questi tempi.
Occorrono, a riguardo, organici
provvedimenti in grado di aggredire
questo terribile morbo che pu
mettere addirittura a repentaglio la
stessa tenuta democratica del paese:
gli estremisti di destra e di sinistra
ed il Movimento 5Stelle stanno, in
proposito, soffiando sul fuoco.
Insomma sembra che il peggio sia
alle nostre spalle. Sarebbe per ne-
cessario, anzi indispensabile, che si
creasse un clima di collaborazione
costruttiva, una specie di tregua so-
ciale che invece di l da venire.
Anche a causa della campagna elet-
torale in vista delle europee e delle
amministrative del 25 maggio, le for-
ze politiche di destra e di sinistra si
oppongono ad ogni proposta seria ed
organica presentata dal governo Ren-
zi in funzione di un forte rinnova-
mento delle arcaiche strutture del
paese ormai non pi rinviabile.
Si punta a mettere in discussione la
permanenza dellItalia nella Comu-
nit Europea, si auspica labbando-
no delleuro per una patetica e terri-
ficante scelta suicida come quella
del ritorno alla liretta.
Sono proposte e strategie che punta-
no esclusivamente allo sfascio del
paese.
E indubbio che la Comunit Euro-
pea debba rapidamente cambiare
registro ed adottare politiche finan-
ziarie in grado di facilitare il supe-
ramento di questa sconvolgente de-
pressione in essere, ormai, da troppi
anni.
Ma torna ad essere una esigenza im-
prescindibile far prevalere, in ogni
circostanza, quel senso di responsa-
bilit che sta purtroppo mancando
nella forze politiche di opposizione.
Il governo Renzi, checch ne dica la
leader della CGIL Susanna Camusso
e lallucinante guerra contro linte-
ro sistema condotta dal nuovo profe-
ta il comico Beppe Grillo, sta cer-
cando con grande impegno, con pro-
poste decisamente innovative, unau-
tentica terapia durto, di assumere
importanti provvedimenti in grado di
modificare il volto di un paese im-
mobile ed invecchiato: deve essere
sostenuto con convinzione e senso di
responsabilit.
Oltre lorizzonte
ora anche on line
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vo di Piacenza e Bobbio ed Vice pre-
sidente della COMECE. Ai primi di mar-
zo richiamava su LOsservatore Ro-
mano il disagio che si avverte met-
tendo a confronto i problemi sociali ed
economici dellEuropa e la sensazione
duna cultura rassegnata, duna inca-
pacit di andare oltre il proprio oriz-
zonte. Mons. Ambrosio ricord Papa
Francesco che, ai vescovi che gli illu-
stravano i grandi valori della cultura
europea, disse: Il pi grande valore
la vita. Voi europei amate la vita?.
Negli ultimi ventanni ci sono state
molte mutazioni nel campo di Cesare.
Nel corpo di una analisi ampia e impe-
gnata, Luca Diotallevi registrava sul
Corriere della Sera che resta in Ita-
lia un vuoto di cattolicesimo politico
che non riempiranno n i tanti indipen-
denti n i pochi fondamentalisti.
Sulle elezioni europee grava in Italia un
equivoco pericoloso: che sia in giuoco
una partita sul piano nazionale, forse a
motivo del corso equivoco degli ultimi
rapporti politici interni. Mai come que-
sta volta i cattolici dovranno pregare
prima di votare.
Secondo Prodi, nella crisi dei nostri
giorni, hanno avuto parte fattori
esterni alla politica, quale la caduta
delletica. Con un avvertimento: se
veniamo spossessati del potere politi-
co altre forze comunque governeran-
no il mondo, perch nel mondo qual-
cuno comanda: le grandi imprese fi-
nanziarie e le grandi organizzazioni in-
ternazionali.
Sabato 5 aprile il quotidiano Europa
present il simbolo elettorale del Par-
tito Democratico per le prossime ele-
zioni europee: Partito Democratico
Partito Socialista Europeo, esplicitan-
do che in Italia il duello elettorale si
svolge tra il PD-PSE e il Movimento
5 Stelle.
Resta evanescente lo spazio del cat-
tolicesimo politico e delle democrazie
cristiane, che furono lanima della co-
struzione europea.
In tempi recenti agli spaesati cattolici
italiani sono stati ricordati Todi e Ca-
maldoli. A Camaldoli, in tempi lonta-
ni, altri cattolici tentarono di orienta-
re il futuro. I richiami di oggi sono
geografici perch mancano la passio-
ne civile e la vibrazione storica. Lita-
liano mons. Gianni Ambrosio vesco-
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3 Politica
Fare le riforme?
Non un problema di fretta
Ci fu un tempo in cui lItalia cambi
verso. In pochi anni scelse un nuovo
assetto istituzionale, scrisse unintera
costituzione (quasi 140 articoli), gett
le basi per la ricostruzione economi-
ca, prese le due strade (europeista ed
atlantica) che ancora adesso determi-
nano la sua politica estera. Tutte scel-
te di successo, da quella contro la mo-
narchia a quella che lha portata al cen-
tro dellintegrazione europea. Tutte
compiute in un pugno di anni. Tutte
sotto il segno di un autentico statista,
Alcide De Gasperi, di cui esce in que-
st i gi orni
una nuova
biografia.
Anzi, uno
s t udi o ,
come sot-
tolinea Giu-
seppe San-
giorgi fin
dal sottoti-
tolo (Giu-
seppe San-
giorgi, De
Gasperi
uno studio, Rubbettino editore, pagi-
ne 229, 15 euro). Quasi a voler dire
che nonostante le decine di volumi
dedicate allargomento e loperosit di
una figlia come Maria Romana, piu in-
stancabile di un trentanovenne sulla
personalit di De Gasperi c ancora
molto da indagare e da apprendere, a
cominciare dal profilo umano. Che
Sangiorgi, giornalista di rango (gi di-
rettore del Popolo e portavoce di
Palazzo Chigi, oggi segretario genera-
le dellIstituto Sturzo), riesce a rende-
re in modo particolarmente vivido.
Senza scadere mai nellapologetica
scontata, se non altro perch fin trop-
pi figli ha avuto, negli ultimi ventanni,
questo padre politico. O perch la cau-
sa di beatificazione nei confronti di De
Gasperi giace inceppata in qualche cas-
setto ecclesiastico, forse per non ur-
tare la suscettibilit ipertrofica di qual-
cuno che ritiene di aver subito da lui
qualche torto.
Accostare santit e politica comporta
sempre un alto rischio di errore. Me-
glio quindi concentrarsi sulla dimen-
sione umana di un De Gasperi che, a
rivedere oggi certe carte e a sentire
certe testimonianze, esce dagli anni bui
del fascismo con la statura di un pro-
meteo. Lui e tutta la sua famiglia: po-
vert tanta, persecuzione pure, ma mai
un minuto di ripensamento e di cadu-
ta. Viene in mente la splendida auto-
biografia di un grande storico tedesco,
Joachim Fest. I Fest, famiglia borghe-
se e coltissima della Berlino Anni tren-
ta, caddero in disgrazia con il nazismo
perch il capostipite era un irriduci-
bile democratico cristiano. Anche per
loro povert e persecuzioni, tanto che
la madre ad un certo punto implora il
padre di cedere, perch dire una men-
zogna ai prepotenti lunica difesa di
noi poveri. Siamo poveri, rispon-
de il padre, ma almeno in questo non
lo siamo. Bene, ad Alcide la sua Fran-
cesca non pose mai questo umanissi-
mo e comprensibile dilemma. Mai un
dubbio, mai un cedimento. Pi inossi-
dabili di una inossidabile famiglia prus-
siana.
Poco da stupirsi, quindi, che una per-
sonalit del genere potesse tener te-
sta, nellordine, a: 1) Il Partito Nazio-
nale Fascista nel suo insieme; 2) Il
Partito Comunista Italiano ed al suo
segretario Palmiro Togliatti; 3) Papa
Pio XII quando voleva unalleanza elet-
torale con il Msi; 4) i suoi compagni
di partito della Democrazia Cristiana
(i quali alla fine ebbero il sopravven-
to, s, ma solo perch lui era stanco e
di Nicola Graziani
malato).
Quello che stupisce, semmai, il me-
todo con cui De Gasperi riusc a ge-
stire tutte queste spinte. Mai un pro-
clama roboante, mai un si va avanti
con chi ci sta. Al contrario, De Ga-
speri (e Sangiorgi lo sottolinea in una
serie di eccellenti pagine) si rifece sem-
pre a due principi: quello dellinclusio-
ne e quello del metodo democratico.
Il primo prevedeva il coinvolgimento
nelle scelte politiche del numero pi
ampio possibile di persone e forze po-
litiche, ed il motivo per cui dopo il
18 aprile 1948 scelse di formare un
governo di coalizione pur potendo
fare benissimo un monocolore dotato
di maggioranza assoluta. Il secondo ha
come corollario lidea che la politica sia
pazienza, poi pazienza e poi ancora pa-
zienza, e che la mediazione permette di
giungere alla soluzione pi equa e du-
ratura dei problemi. Anni dopo Aldo
Moro avrebbe sintetizzato: La politica
sono i tempi della decisione. Se ci fos-
sero stati scarti, fretta, scatti dira o di
orgoglio, la Costituzione sarebbe nata
storta e la ricostruzione si sarebbe im-
pantanata in pochi anni.
Questo, poi, non vuol dire mica che, a
mediare e poi mediare e poi avere pa-
zienza senza correre, si concluda
poco. Al contrario: con sublime perfi-
dia Sangiorgi nota che la prima legi-
slatura repubblicana in regime di pie-
no e perfetto bicameralismo vagli,
lesse, ritocc ed approv ben, 2.300
leggi. Una media di quasi 500 lanno,
piu di una al giorno. La quindicesima
legislatura, quella finita nel 2013, ha
avuto una media di 70. Sorge sponta-
neo il dubbio: ma siamo sicuri che si-
ano le riforme la panacea di tutti i mali
della Repubblica? Magari , piu sem-
plicemente, un problema di capitale
umano.
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4 Politica
Ormai siamo in campagna elettorale
e ogni giorno vediamo il meglio e
ancor pi il peggio delle forze poli-
tiche in campo.
La partita che si gioca il 25 Maggio
importante, a livello locale per i
riflessi che avr dove si rinnovano
le Amministrazioni e ,a livello euro-
peo, per la possibilit di ritardare o
accelerare il processo di unione,
secondo il risultato che i partiti eu-
roscettici avranno .
Non essendo elezioni politiche il ri-
sultato non riguarder il Governo
ma verr sicuramente strumentaliz-
zato, secondo la peggiore abitudi-
ne italiana.
In una Italia depressa dalla peggio-
re crisi economica del dopoguerra
e da oltre quindici anni di malgo-
verno berlusconiano, abbiamo avu-
to la fortuna di avere il Presidente
Napolitano, che non ha mai cessa-
to di essere guida e punto di riferi-
mento, ed uomini come Monti e Let-
ta che, con tutte le difficolt della
situazione, hanno saputo evitare il
fallimento del Paese e impostare le
basi del suo rilancio.
Ora tocca a Matteo Renzi arginare lo
sconsiderato populismo crescente,
imprimendo alle riforme un ritmo ed
una velocit mai conosciute prima.
Il Governo Renzi ha giurato il 22
Febbraio 2014, sono passati poco
pi di 60 giorni e in questo breve
lasso di tempo sono state avviate
le seguenti riforme :
- abolizione delle Province
- abolizione del finanziamento pub-
blico dei Partiti
- revisione della legge elettorale
per il superamento del porcel-
lum e per una governabilit cer-
ta dellItalia
- avvio della riforma costituzionale
per il superamento del bicame-
ralismo perfetto, con nuovi com-
piti ad un diverso Senato non
retribuito e formato da rappre-
sentanti delle Amministrazioni ter-
Forza Matteo, siamo con te!
ritoriali. Obiettivo sveltire liter le-
gislativo e ridurre il costo della
politica
- riforma del mercato dl lavoro per
favorire loccupazione giovanile.
Importanti anche i decisi interventi
sui privilegi della classe politica, il
taglio delle auto blu, il tetto ai com-
pensi dei manager pubblici, linter-
vento in corso per lo snellimento
della pubblica amministrazione e il
tetto ai compensi dei dirigenti, il tut-
to con la preziosa collaborazione del
ministro Padoan e del commissario
alla spending review Cottarelli.
Infine il provvedimento volto ad un
immediato incremento dei salari
nelle fasce retributive sotto i 26mila
euro (80 euro netti mese) per sti-
molare i consumi e infondere nuo-
va fiducia.
La velocit di azione si manifesta-
ta anche in altri campi, ricordo lade-
sione al PSE europeo del PD e la
modifica del simbolo del PSE con
laggiunta delle parole Socialisti e
Democratici. Fatto in pochi giorni,
durante la recente assise del PSE
a Roma, questione che era stata
argomento di discussione e lacera-
zione per alcuni anni con i suoi pre-
decessori alla guida del PD.
Potrei continuare con la forte spin-
ta data alla parit di genere, segui-
ta anche da altri partiti. In poche
parole quando Matteo Renzi dice
che siamo passati dalle parole ai
fatti mi sembra abbia ragione.
Eppure eppure davanti a tanta
vitalit si sono moltiplicati i critici e i
detrattori, non solo nei partiti e
movimenti di opposizione ma anche
nellambito dello stesso centrosini-
stra, il fuoco amico, anche que-
sta una vecchia abitudine della vec-
chia politica!
Non mi riesce di parlare di Forza Ita-
lia e del consenso, pur calante, che
ancora riesce ad avere, mistero ita-
liano! Ed ancor meno del consen-
so al movimento 5 stelle, speciali-
sta delloffesa gratuita e del ripu-
dio della democrazia.
Entrambe forze politiche guidate da
due pregiudicati, milionari, populi-
sti che se dovessero andare a capo
del Governo l o porterebbero ai
margini dellEuropa e dellocciden-
te e agli apici del discredito inter-
nazionale.
Confidiamo quindi nel buon senso
di molti italiani e se, purtroppo, una
parte rilevante si lascer ammalia-
re dal populismo gridato, speriamo
che la maggioranza sappia sceglie-
re con razionalit e positivit a fa-
vore di chi realmente si sta dando
da fare per il nostro Paese.
di Massimo Cappelli
Piena fiducia a chi realmente sta ben operando per il nostro Paese
Matteo Renzi
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5 Economia
Il passato ed il presente
Il tasso di crescita che ragionevole aspet-
tarsi in futuro una questione cruciale
per i governi, per i popoli, per i singoli
individui.
E opinione diffusa, ormai, tra gli addetti
ai lavori che, la crisi economica che stia-
mo attraversando, che ufficialmente ha
avuto inizio con il mancato pagamento
dei debiti sub-prime, trasformandosi
rapidamente in crisi finanziaria globale
(credit crunch), che ha messo a repenta-
glio la sopravvivenza delleuro e che, poi,
si scaricata interamente sulleconomia
reale, causando chiusure daziende ed
elevata disoccupazione, non finir pre-
sto.
Anche perch questa crisi stata prece-
duta da un elevato indebitamento priva-
to, da bolle speculative internazionali di
ogni genere (che hanno distrutto ricchez-
za), facendo mancare ingenti masse di
capitale per possibili, futuri, investimenti
produttivi ed stata seguita da un forte
indebitamento pubblico, nei paesi pi in-
dustrializzati che, poi, hanno accresciuto
il prelievo fiscale a carico dei cittadini. In
Italia, non a caso, la crisi ha picchiato for-
te poich la crescita sostenuta del debito
pubblico era iniziata molto prima del-
lesplosione della crisi mondiale, solo, in
parte bilanciata da un elevato risparmio
privato che, per, ha finanziato il settore
immobiliare, non quello pi propriamente
industriale.
Laggressiva politica fiscale del settore
pubblico e la riduzione del risparmio pri-
vato, nei paesi avanzati, hanno agito ne-
gativamente sulla domanda aggregata in-
terna e, in misura ridotta, per merito del
buon andamento delle economie dei pae-
si denominati Bric, su quella interna-
zionale.
Anche la curva dellofferta aggregata si
spostata verso sinistra perch, in condi-
zioni di crisi, la fiducia degli operatori eco-
nomici si dissolve, le aziende investono
in mercati innovativi ?) ed stato martel-
lato, come tutti, da una forte propaganda
a favore delleconomia post industriale,
basata sui servizi alle persone e dalla de-
monizzazione del lavoro manuale, cos da
tranquillizzare coloro i quali esprimevano
preoccupazioni per la perdita di peso del-
leconomia secondaria (industria di trasfor-
mazione).
Secondo alcuni economisti lelevato inde-
bitamento, che ha preceduto lo scoppio
della crisi, stata la conseguenza di una
domanda globale insufficiente. La distri-
buzione globale del reddito era passata
dalle classi medie dei paesi avanzati, alle
economie ricche ed emergenti (petrodol-
lari), determinando uneccedenza di rispar-
mio complessivo, aggravata nei paesi ad
economia avanzata, dallaccentuarsi del
fenomeno di concentrazione del reddito,
a favore delle classi pi abbienti. Lunico
modo per scongiurare temporaneamente
la stagnazione consisteva nello spingere
la classe media a indebitarsi maggiormen-
te, con tassi dinteresse bassi, normative
tolleranti per lerogazione dei prestiti, in-
centivi commerciali alle vendite rateizzate.
Si cercato di comprare tempo, in attesa
del verificarsi di eventi esterni, pi favo-
revoli allo sviluppo del mercato. Questi,
poi, si sono manifestati (ICT), ma non
bastato per cambiare le tendenze del mer-
cato.
meno e rallentano lintroduzione di nuo-
ve tecnologie (a parte quelle legate al-
lICT). Si preferito, anche con la compia-
cenza dei sindacati e delle forze progres-
siste (ma non troppo), incidere negati-
vamente sui salari dei lavoratori, indebo-
liti anche da normative sul lavoro meno
favorevoli, piuttosto che accrescere il ca-
pitale fisso, investendo in macchinari, ri-
cerca e sviluppo. Si preferito ridurre il
capitale aziendale circolante, sostituito dai
prestiti bancari, cos da scaricare, in caso
avverso, il maggior rischio possibile sulla
collettivit, mentre il patrimonio persona-
le degli imprenditori prendeva la strada
degli investimenti immobiliari (considera-
ti pi sicuri), o quella dei paradisi fiscali.
La riduzione della produttivit ha creato
difficolt alla discesa dei prezzi ed ha fat-
to impennare la curva del costo margina-
le. Questo ha velocizzato, ad un tempo, la
riduzione della domanda e dellofferta.
E rimasta inapplicata la legge di Schum-
peter che regola lavvicendarsi di aziende
gi presenti sul mercato, con nuove azien-
de pi efficienti (distruzione creatrice) e si
invertita la legge naturale della crescita
della produttivit (che, appunto, dimi-
nuita).
Come avviene frequentemente nelle situa-
zioni di crisi (finch non si arriva al redde
rationem) si accentuato il fenomeno
della resistenza ai sacrifici collettivi, per
cui le categorie pi forti e meglio rappre-
sentate, hanno finito per scaricare larga
parte dei dovuti sacrifici, sulle spalle dei
soggetti meno tutelati, a cominciare dai
giovani.
Trascorrer molto tempo, prima che si pos-
sano rivedere i livelli di produzione ante-
riori alla crisi.
Tutto ci, non accaduto per caso e non
esploso improvvisamente. Chi scrive
stato, nel suo piccolo, testimone e prota-
gonista dellintroduzione del marketing
aziendale, in ambito industriale e com-
merciale, considerato indispensabile per
sfruttare al massimo le opportunit dei
mercati maturi (ma non si poteva investire
Scenari economici
di lungo periodo
del Prof. Marcello Battini
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com 6 Economia
Nessuno avrebbe mai immaginato che la classe operaia di Piombino.citt che nel passa-
to stata un grande serbatoio di voti per il PCI,andasse a bussare alla porta del Papa per
chiedere aiuto nel momento pi importante delle sorti dello stabilimento siderurgico
presente sul territorio fin dal 1896. Invece c stato questo appello accorato e il Papa ha
raccolto la richiesta di aiuto nel modo pi sentito possibile in questo difficile momento
per il Paese.
Che abbia fatto breccia sui responsabili, in modo particolare sul Governo, non sappia-
mo. Certo che il fatto significativo e non ci sorprende anzi ci conferma quanto
Papa Francesco sia oggi la vera realt della Chiesa del 2000.
Ma la sorte dello stabilimento purtroppo segnata. Solo fra due o tre anni - cos dicono
i responsabili - potr essere ripristinata la produzione dellacciaio sia pure in modo
diverso. Eppure il 17 luglio 2009 Il Tirreno a firma di Giorgio Pasquinelli scrisse DEMO-
LITO IL VECCHIO ALTOFORNO: Laltoforno numero 1 della Lucchini memoria
storica della reindustrializzazione postbellica non c pi cos inizia. Un campanel-
lo dallarme.
Oggi il Presidente della Regione Rossi, dopo la firma sul futuro dello stabilimento scrive
la scommessa
puntare su opere di
bonifica eseguite dai
lavoratori che ver-
ranno opportuna-
mente formati. Sen-
za commento.
Non sar facile adat-
tarsi alla nuova realt
specialmente per la
giovane generazione.
Piombino non sar pi
come prima.
Mario Lorenzini
2014 si legge che questa operazione da-
rebbe ad Alstom Transport la solidit fi-
nanziaria per accelerare il suo sviluppo in
un mercato in crescita, e che sarebbe
perfettamente posizionata per cogliere le
opportunit di crescita.
I tedeschi della Siemens intendono rispon-
dere alloffensiva americana su Alstom. Si
parla di uno scambio tra le due sponde del
Reno: tutta lenergia alla Siemens e tutti i
trasporti (treni e metropolitane) ad Alstom.
Ma tutto da vedere e da confermare.
Mentre i giganti industriali si muovono,
puntando a concentrarsi sempre pi, lIta-
lia sembra un po zoppicare. Ansaldo Ener-
gia non pi controllata da un gruppo
industriale (Finmeccanica) ma da un grup-
AnsaldoBreda nel tritacarne
ENERGIA E FERROVIE, COLOSSI ALLATTACCO:
di Francesco Butini
Si muovono i giganti dellindustria ener-
getica e ferroviaria mondiale, con prota-
gonisti ben conosciuti in Toscana (vedi
General Electric) e con conseguenze non
certo irrilevanti per grandi aziende del
nostro territorio regionale (vedi Ansaldo-
Breda).
GE ha formalizzato lofferta per acquisire
il settore energia del colosso francese
Alstom, attivo anche nel settore ferrovia-
rio: gli americani hanno messo sul piatto
ben 12,35 miliardi di euro. Il patriottismo
industriale francese affanna, poich lof-
ferta americana solida sul piano indu-
striale e finanziario, e trova il Consiglio di
amministrazione di Alstom favorevolmen-
te disposto. Ma affanna anche laltro co-
losso europeo dellindustria energetica e
ferroviaria, i tedeschi della Siemens, che
annunciano una contro-offerta per
Alstom.
Gli americani della GE puntano quindi ad
investire pesantemente in Francia per
lenergia. Unoperazione che comporta
due conseguenze precise per il settore
ferroviario. La prima riguarda la collabo-
razione tra GE e Alstom. Nella lettera da-
tata 29 aprile 2014 e scritta dal Presidente
e Amministratore delegato di General
Electric Jeffrey Immelt al Presidente della
Repubblica francese Franois Hollande,
GE conferma tra laltro che abbiamo de-
ciso di studiare con Alstom la possibilit
di creare una joint-venture con le attivit
mondiali nel segnalamento ferroviario di
GE, accompagnata da un partenariato tec-
nologico. Quindi, se Alstom approver
lofferta americana e il Governo francese
non porr ostacoli, potrebbero aprirsi
nuove prospettive franco-americane
(Alstom-GE) nel segnalamento ferrovia-
rio.
La seconda conseguenza riguarda
Alstom. Il colosso francese, se lopera-
zione sullenergia si chiuder positiva-
mente per GE, rimarrebbe concentrato nel
settore del trasporto ferroviario, incas-
sando una somma rilevante che consen-
tirebbe nuovi investimenti e nuove ac-
quisizioni. Nel comunicato del Consiglio
di amministrazione di Alstom del 30 aprile
po finanziario (Cassa Depositi e Prestiti),
mentre AnsaldoBreda e Ansaldo STS
sono in vendita insieme da anni.
Ci sono ancora gruppi industriali europei
interessati ad acquisire AnsaldoBreda e
Ansaldo STS, per inserirsi o per contra-
stare le mosse dei giganti. Ma forse il
caso che in Italia ci si chiarisca le idee,
definendo e realizzando una politica in-
dustriale nei settori strategici, verifican-
do la sostenibilit dellautonomia o lop-
portunit delle alleanze. Perch nel mon-
do intorno a noi stanno facendo sul se-
rio.
pubblicato sul sito online FirenzePost
(www.firenzepost.it)
Il dramma di Piombino
Una vecchia cartolina dellaltiforno di Piombino
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
7 Cinguettare 7
Cinguettare
di Luca Lischi
Le due priorit assolute, ribadite
anche il 1 maggio nella veglia di pre-
ghiera in Duomo dal Vescovo Simone
Giusti, sono il lavoro e la casa. Su
questi due ambiti occorre esprimersi
e offrire linee operative per poter gui-
dare le nostre citt. Cosa fare per cre-
are lavoro e per favorire una politica
della casa che permetta di far nasce-
re nuove famiglie? Quale citt per il
futuro dei nostri figli? Sar interessan-
te cogliere le proposte dei ben 11 can-
didato a Sindaco e delle 19 liste che i
cittadini di Livorno troveranno sulla
scheda elettorale.
Un primo maggio questanno che si
caratterizzato per una Festa del
(non) lavoro. Una disoccupazione da
record con giovani parcheggiati come
nullafacenti in attesa di un che ha
tempi faraonici e quando i giovani
sono a lavoro, lo sono con contratti
precarissimi che non permettono loro
un minimo di futuro per la formazione
di una famiglia. Che almeno si trovino
tutte le energie e tutta la sapienza per
innescare azioni concrete ed urgenti
per rispondere allinferno della disoc-
cupazione.
Pi candidati e pi liste. Ovunque.
E emblematico che in un momento di
attacchi feroci alla politica nasca un
impegno a scendere in campo di tan-
tissime liste e candidati a Sindaco. Da
ogni parte assistiamo a crescite espo-
nenziali, rispetto al recente passato,
di liste sulle schede elettorali. Pi
scelta e quindi pi partecipazione? Non
affatto detto che questo binomio fun-
zioni. Le urne daranno il responso.
Sprechi, corruzione, privilegi e pa-
rassitismi sono gli ambiti su cui pro-
cedere in maniera decisa e incisiva per
cambiare strada. Anche il Presidente
Napolitano ribadisce con convinzione
la necessit di cambiare passo e, con
forza e volont, intraprendere un cam-
mino di re-visione. Per offrire una nuo-
va e fiduciosa visione della nostra Ita-
lia. La politica e gli organismi dello
Stato facciano bene la loro parte e la
nuova visione feconder positivamente
tutti gli altri ambienti.
Pressappochismo, faciloneria e me-
diocrit caratterizzano il nostro tem-
po, incerto e buio. Siamo ormai privi di
speranza perch incapaci di individua-
re un futuro e troppo concentrati sulle
sole forze umane abbiamo perduto laf-
fidamento e la sapienza nel divino.
Hanno colpito le parole degli operai
della Lucchini che hanno fatto appello
a Papa Francesco, come ultima loro
speranza. Alla crisi si risponde soprat-
tutto con la Fede che dona la forza di
non scoraggiarsi e di trovare le stra-
de della giustizia per ridare vita alle
nostre citt.
La globalizzazione delle ingiusti-
zie. Essere globali beneficiare di tan-
ti servizi e prodotti che vengono da
paesi privi di regole. Eppure la globa-
lizzazione fa comodo e la invochiamo
come ormai indispensabile per il mon-
do senza pi confini. Ed ecco che la
nostra vita fondata sullelettronica pro-
duce ogni giorno migliaia di rifiuti tec-
nologici. Quattrocentomila sono i cel-
lulari e tablet che, nel mondo intero,
ogni giorno vengono gettati. Dove van-
no? In paesi in cui per il loro smalti-
mento un operaio guadagna 17 cente-
simi lora. S avete letto bene dicias-
sette centesimi lora. Riflettiamo e ri-
vediamo questa globalizzazione!
3 e 4 maggio 2014: date importanti
che rievocano lo sbarco di Napoleone
allElba. Portoferraio, nel bicentenario,
ha festeggiato con centinaia di figuranti
larrivo dellImperatore con una serie di
iniziative che hanno coinvolto un nume-
rosissimo pubblico locale e di turisti che
hanno ampiamente apprezzato leccel-
lente organizzazione dellevento. Una
conferma di quanto il nostro territorio
possa e debba ben sfruttare le potenzia-
lit culturali e paesaggistiche che ha e
che costituiscono un volano di ricchez-
za. Un neo sono i costi dei trasporti via
nave. Andata-ritorno tratta Piombino
Portoferraio, domenica 4 maggio, fami-
glia di 4 persone (di cui uno ridotto) co-
sto complessivo (con sconto): euro
97,70. Solo passeggeri!
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
8 Spigolature
Anche tu, figlio mio?
E laddolorato messaggio dellex Cavalie-
re al fido Sandro Bondi - lumile servitore,
un amore quasi filiale in tutti questi anni -
che, in un momento di esilerante follia, ha
dichiarato che ormai bisogna credere solo
in Matteo Renzi e, ha aggiunto, che For-
za Italia finita.
Poi, di fronte al dolore di padre Silvio,
ha cambiato idea, dicendo che stava
scherzando. Pu accadere.
Senti chi parla!
Il grande cantautore Piero Pel durante il
concerto del 1 Maggio in piazza San Gio-
vanni a Roma ha attaccato duramente il
Presidente del Consiglio Renzi accusan-
dolo, tra laltro, di essere un bugiardo e di
prendersi gioco degli italiani con laumen-
to falso degli 80 euro mensili.
Naturalmente ha trovato trionfale acco-
glienza da parte di Beppe Grillo - il moder-
no rivoluzionario miliardario.
Ci dicono le cronache che anche Pal -
con tutto il corpo coperto di..... economi-
camente se la passi molto bene.
E il nuovo mecenatismo che si fa strada
in politica.!!
S
p
i
g
o
l
a
t
u
r
e
Grillo telefona
ai candidati
riuniti a Donoratico:
La nostra una battaglia forte, ma vince-
remo .
Ed ancora, recita il neoprofeta: Vi abbrac-
cio tutti e che il mio spirito aleggi su di
voi. Cos si espresso Grillo.
E purtroppo ci credono in molti!
Un candidato grillino di Castagneto cos
si espresso: Via questa pestaccia ros-
sa, ci hanno rovinato per 70 anni.
Che Iddio ci preservi da questa pazzia col-
lettiva.
Meno male che
un leghista moderato.
Il sindaco leghista di Verona - Tosi - ha
comunicato che tutti coloro che fanno ca-
rit ai clochard saranno puniti con una
multa di 500 euro.
Meno male che viene indicato come un
leghista moderato!!
Alessandro Corsinovi,
un democristiano non pentito
bocciato da Forza Italia
Fiorentino, gi esponente di un certo rilie-
vo nella defunta D.C c' lo siamo trovato
consigliere provinciale a Livorno eletto
nelle file del PdL nella corrente legislatura.
Preoccupato di restare politicamente di-
soccupato per lormai decisa sparizione
delle Province, si messo sul mercato di-
chiarandosi disponibile ad accettare qua-
lunque candidatura.
Aveva scelto di candidarsi a sindaco del
comune di Rosignano M.mo dove il diret-
tore di questo periodico risiede ed ha vis-
suto gran parte della sua vicenda politica.
La sua disponibilit non ha trovato riscon-
tro nella leadership di Forza Italia: stato
bocciato, gli stato preferito un ignoto
personaggio di Castagneto Carducci!
Questo Francesco Bosi
cos infinito
Gi consigliere regionale, gi parlamenta-
re C.C.D, gi sottosegretario al Ministero
Difesa nel 2 governo Berlusconi, gi se-
natore con lUDC, gi sindaco di Rio Ma-
rina per due legislature, rimasto fuori dal
Parlamento dopo le ultime elezioni politi-
che, era nullafacente.
Ed allora? Ed allora ha deciso di sacrificar-
si: sar infatti candidato a Sindaco di Por-
toferraio lasciando a piedi, il consenziente
(?) Roberto Marini, gi consigliere comu-
nale di una lista civica di centrodestra e
che da tempo si stava preparando proprio
laddove correr l'infinito Bosi.
Chi si contenta, gode!
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
9 Livorno
Ancora una volta la conferma del
pi grande evento di prestigio in-
ternazionale nel comune di Livor-
no che ha margini di ulteriore cre-
scita e di sviluppo anche dal punto
di vista turistico-culturale.
Dieci giorni ricchi di eventi, frutto
di un lavoro intenso di una squa-
dra che sa fare davvero squadra e
che ha nel Presidente Ceccolini
una guida di grande capacit orga-
nizzativa e comunicativa, tanto che
richiamano una sempre pi consi-
stente partecipazione di pubblico.
Abbiamo evidenziato il successo
di partecipazione al Museo di Sto-
ria Naturale del Mediterraneo della
Provincia di Livorno per la presen-
tazione del convegno Aula blu
sullambiente marino giunto alla
quinta edizione e promosso dalle
scuole del territorio.
E ancora il tutto esaurito alla pre-
sentazione del libro di Massimo
Nava Infinito Amore, un romanzo
che rievoca la storia tra Napoleo-
ne e Maria Walewska che stato
presentato il 3 maggio alle ore 17
alla presenza del Comandante del-
lAccademia Navale, Cavo Drago-
ne, e del Presidente della Provin-
cia di Livorno, Kutuf. Proprio nel
giorno dellarrivo, duecento anni fa,
di Napoleone allIsola dElba.
Nelloccasione sono state presen-
tate alcune opere del maestro di
marina, Marc Sardelli. Il romanzo
stato introdotto anche da una
presentazione cinematografica, cu-
rata dettagliatamente dalla profes-
soressa Nicolosi, che ha offerto al
pubblico Maria Walewska interpre-
tata da Greta Garbo.
Il direttore dellArchivio di Stato,
Sanacore, ha offerto una curata e
dettagliata analisi storica di Napo-
leone a Livorno e allElba con do-
cumenti di rilevante interesse cul-
turale.
Lautore, editorialista da Parigi per
il Corriere della Sera, ha risposto
a numerose domande e, accompa-
Tan, ancora un grande successo
Si da poco conclusa la 31 edizione dopo dieci giorni di regate e ricchi eventi
gnato dalle musiche vivaci e briose
dei Baro Drom Orkestar Sonata
di Mare, ha autografato il volume
di Luca Lischi
Un momento della presentazione del libro Infinito Amore di Massimo Nava. Da sinistra: Massimo
Sanacore, Giuseppe Cavo Dragone, Giorgio Kutuf, Massimo Nava e Marco Gasperetti.
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Un richiamo degli esperantisti
sulle prossime elezioni europee
Da parte del Gruppo Livornese
Il Gruppo Esperantista Livornese
( associ at o al l a Feder azi one
Esperantista Italiana ed alla Uni-
versala Esperanto - Asocio) nel-
loccasione delle prossime elezio-
ni europee vuole richiamare lat-
tenzione degli elettori, e dei futu-
ri eletti, sulla questione linguisti-
ca nellambito dellUnione Euro-
pea.
La necessit di una lingua comu-
ne per tutti i cittadini europei
un problema fra i pi importanti
(se non il pi importante) per re-
alizzare la vera unione di tutti i
popoli che costituiscono lEuropa.
E assolutamente inaccettabile
che popoli piccoli(es. cechi, slo-
veni, ecc.) o popoli poveri (es.
i popoli mediterranei) anche se di
grandi tradizioni culturali debba-
no sottostare ad esprimersi in in-
glese, francese o tedesco per po-
ter entrare nelle istituzioni euro-
pee (ci del resto viola il princi-
pio giuridico che tutti i cittadini
sono uguali di fronte alla legge);
cos come impensabile che tut-
ti i popoli europei possano arri-
vare a conoscere tutte le lingue
europee.
Gi esiste da oltre centoventi anni
in Europa e nel mondo una lin-
gua funzionale per le comunica-
zioni internazionali, logica e faci-
le da apprendere, semplice nel-
luso e nata da una base lingui-
stica comune a tutte le lingue eu-
ropee (ma con apporti anche da
lingue extraeuropee): lesperan-
to.
Anche lesperanto, come tutte le
lingue vive e di uso comune, si
modificato nel tempo e continua
a farlo, ma sempre in forma ra-
zionale ed accettata da tutta la
comunit dei parlanti
Nei tempi di oggi, quando latten-
zione dei pi concentrata su
questioni prima economiche e poi
politiche, parlare di scuola comu-
ne europea e cultura condivisa
pu sembrare utopistico, ma non
cos: mentre leconomia e la
politica sono elementi destinati a
modificarsi rapidamente nel tem-
po - anche solo nellarco di un de-
cennio - i progressi culturali re-
stano una generazione dopo lal-
tra. Dare agli Europei una lingua
comune in una scuola comune
importante quanto la moneta e il
parlamento - che del resto dovr
fare i conti con le varie classi po-
litiche nazionali desiderose di non
perderei loro privilegi.
Gli esperantisti, che come tali
costituiscono una associazione
apolitica, sono tuttavia pronti a col-
laborare con chi voglia, sul piano
democratico, realizzare una lingua
europea condivisa da tutti.
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11 Livorno
Portualit nazionale:
problematiche e prospettive
PROPELLER: Interessante dibattito di Nereo Marcucci, presidente di Confetra
Nereo Marcucci, presidente di Confetra
(Confederazione generale italiana dei tra-
sporti e della logistica), al Propeller presie-
duto da Fiorenzo Milani ha parlato della
portualit nazionale, relativamente alle sue
problematiche e prospettive per il futuro.
Marcucci ha inizialmente sottolineato come
i tempi siano favorevoli perch la politica
possa intraprendere azioni positive anche
in questo settore, dato che il paese non
regge pi e ha bisogno di una svolta; in
tale ottica va vista anche la recente propo-
sta di riforma del sistema portuale presen-
tata al ministro Lupi dal Pd.
Dal 95 al 2005, primo decennio di istituzio-
ne delle Autorit Portuali, si sarebbero do-
vute compiere delle scelte che non sono
state fatte, in particolare una selezione per
decidere quali erano i porti di sistema da
offrire, delle 24 Autorit Portuali che non
fanno massa critica.
- Non c crescita nel sistema portuale na-
zionale - ha sottolineato Marcucci; dal 2005
al 2012 non si registrano grossi cambia-
menti nelle cifre (per il 2005, 32 milioni di t.
per le merci varie, 74 milioni per ro-ro,
5.200.000 i passeggeri; per il 2012, 25 milio-
ni le merci varie, 75 milioni per ro-ro,
10.900.000 i passeggeri).
I finanziamenti statali nel corso dei mede-
simi anni ammontano a 3.6 miliardi di euro
di contributi pubblici, 1.3 di altre entrate e
661 milioni da canoni demaniali, quindi non
questa la causa prima della scarsa cresci-
ta. Una problematica senza dubbio da
ascriversi ai dragaggi, ma questo- ha sot-
tolineato Marcucci- pu dirsi soltanto per
alcuni porti (Gioia Tauro e Trieste ricevo-
no navi da 18.000). Non nemmeno un pro-
blema di facilities, perch gli impianti inter-
ni portuali ci sono.
Un altro grave problema dunque costitu-
ito dai colli di bottiglia, acuito dalla stessa
orografia del nostro paese, e pi in genera-
le da come gestito il sistema ferrovie - ha
specificato Marcucci - dove non c di-
stinzione tra pianificazione, regolazione,
scelte di sistema, gestione. I fatti ci dicono
che abbiamo perso dal 2008 al 2012 il 40%
di tonnellate per km.
Altro problema, lipertrofia burocratica del
settore dogane: in Italia per sdoganare ci
vogliono ben 19 giorni allimport e 18 al-
lexport, cifre non competitive con realt
portuali come Anversa.
- Laffidabilit di tempi e procedure, a pari-
t di costi, determina le scelte, anche se
bisogna ricordare che lAgenzia delle Do-
gane introducendo il preclearing ( con-
sentito presentare il manifesto doganale 24
ore prima di quando ci si muove dal prece-
dente scalo)sta andando verso unevolu-
zione positiva. Segnali importanti - da co-
gliere - dei nuovi cambiamenti vengono,
ad esempio, dalla strategia globale P3 mes-
sa in atto da Maersk con MSC e CMA CGM
per condividere rotte su certi networks, e
ridurre cos i costi; e, pi da vicino, la bro-
chure con cui Rotterdam non si candida
pi come gateway per lEuropa del Nord
ma come gateway per quella che considera
la propria catching area (un cerchio- el-
lisse nel quale compresa solo lItalia del
Nord).
- Abbiamo bisogno di crescere, e il mercato
interno non ci garantisce la crescita - ha
spiegato Marcucci.
Entro il 2030 bisogner avere 14 porti in
grado di competere in nome dellEuropa nei
confronti del mondo. La tesi dei multiport
controversa. La riforma Lupi prevede di
passare dalla governance dei nodi alla go-
vernance di reti attraverso i distretti logi-
stici.
- Lunico modo per crescere competere
su mercati che arrivano fino a Mannheim,
alla Bassa Sassonia, nonostante i gi ac-
cennati problemi relativi ai colli di bottiglia
- ha detto Marcucci. - Esiste la piattaforma
nella misura in cui possibile intercettare i
traffici da Suez a Gibilterra.
E i ro-ro?
- Sono interessanti a livello del Mediterra-
neo, e non pi come cabotaggio nazionale
- ha detto Marcucci. - Ogni comunit por-
tuale deve impegnarsi al meglio, sotto legi-
da delle istituzioni e dellAutorit Portuale,
verso lobiettivo di fare pi volumi, pi la-
voro, con alti livelli di efficienza; e per chi si
propone sul mercato ci sia un minimo di
guadagno, altrimenti diventa una lotta in-
testina.
di Cristina Battaglini
Nereo Marcucci
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
12 Livorno
Il messaggio di Alberto Ricci
tra fiducia e speranze per il futuro
Nella recente conferenza del presidente di Confindustria Livorno
Bisogna cominciare a pensare in
grande - questa la sostanza del-
l i nt er essant e conf er enza del
Presidente degli Industriali - al-
trimenti la crisi sar ineludibile.
Occorre reagi re con forza, con
coraggio e con chiarezza ad un
cl i ma di peri col oso cedi ment o
che se i nsi ste, potrebbe i mpe-
dire la tanto attesa ripresa del-
leconomia cittadina e della pro-
vincia.
E un carnet di doleanches quel-
l o descri tto dal dott: Ri cci che
parte dalla drammatica emergen-
za del l a Lucchi ni a Pi ombi no,
dalle incertezze legate al futuro
della soc. Solvay, per non parla-
re del capol uogo dove l e cri si
delle industrie sono ormai una
giornaliera litania.
Ed allora, ha aggiunto, bisogna
rimboccarsi le maniche ed af-
frontare tutti quei problemi irrisolti
che lapatia e la indifferenza han-
no prodotto a Livorno.
Occorre aprire il territorio ad in-
ziative che fanno della logistica
il fattore principale.
Il porto, l aeroporto Gal i l ei , un
buon collegamento stradale spe-
cialmente verso il Nord del Pae-
se, un prossimo collegamento fer-
roviario tra la Stazione allinter-
no del l a Dar sena Toscana e
lesterno sono infrastrutture im-
portanti che debbono rappresen-
tare un'attrazione per futuri inve-
stimenti.
Ma necessaria una forte coe-
sione sociale che veda tutte le
componenti istituzionali, econo-
miche e sociali legate da un'ar-
monica sintesi per assicurare le
basi fondamentali di uno svilup-
po che non pu pi essere ritar-
dato.
Il Presidente Ricci si auspicato
che il Comune di Livorno, nella
prossima legislatura, superi as-
surde chiusure ed avvii una im-
mediata sinergia con il Comune
di Collesalvetti e con quelli della
val dEra per aprire ed allargare
prospettive per un serio program-
ma di investimenti che debbono
tenere conto delle nuove dinami-
che di un mercat o i n cont i nua
evoluzione.
Per il porto, ormai se non voglia-
mo perdere ulteriori posizioni,
indispensabile accellerare il pro-
getto di P.R.G. ormai in dirittura
di arrivo per recuperare il terre-
no per dut o ed i nt er r omper e
l'emorragia dei traffici marittimi e
restituire, a questa fondamenta-
l e struttura, i l ruol o trasci nante
avuto nel passato.
I nsomma - per concl uder e -
quello del Presidente di Confin-
dustria livornese stato un mes-
saggi o di fi duci a e di speranza
per il futuro purch non si perda
altro tempo prezioso.
Importante onorificenza per Marcello Murziani che sta-
to insignito della stella al merito del lavoro.
Gi top manager della Cassa di Risparmi di Livorno e
della Cassa di Risparmio di San Miniato, past governato-
re del Lions International della Toscana e membro del
consiglio nazionale della stessa membro del comitato di-
indirizzo della fondazione livorno, consigliere economi-
co della Diocesi di Livorno, giornalista pubblicista iscrit-
to all'albo regionale, questa la motivazione dellonorifi-
cenza: Maestro del lavoro: per le capacit innovative
dimostrate durante la sua carriera bancaria e la capa-
cit di formare i giovani secondo principi etici.
Allamico Marcello i pi fervidi complimenti da parte del-
la redazione
Marcello Murziani
neo Maestro del Lavoro
Dott. Alberto Ricci, presidente di Confindustria
Livorno
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
13 Livorno
Venne finalmente il giorno della pre-
sentazione delle liste e della conclusio-
ne delle illazioni, degli accordi, delle
delusioni. La prima considerazione ri-
guarda la partecipazione da record che
il campo dei partenti dimostrerebbe: 11
personalit (o tali dovrebbero essere)
livornesi chiedono ai loro concittadini
di aver fiducia in loro e di sceglierli
come sindaco ed, insieme a loro, 17 li-
ste di sostegno che presentano quasi
700 nomi di candidati consiglieri. Sem-
brerebbe una chiara attestazione di fi-
ducia nel ruolo della politica, almeno
per le questioni amministrative della
propria citt, sorprendente dopo tante
parole di critica e disfattismo, masar
veramente cos? Quanti di questi aspi-
ranti primi cittadini che ci ammicca-
no dai manifesti, dagli autobus, dalle
pagine dei giornali sono andati alme-
no qualche volta ad una consiglio co-
munale, hanno provato (solo provato
basterebbe) a leggere un bilancio del
Comune, partecipate alle(scarse) ini-
ziative che lamministrazione mette in
campo per illustrare problemi ed ini-
ziative anche se il tema non era stretta-
mente legato al giardino di casa sua?
e dei 700 valorosi consiglieri quanti
hanno fatto politica quotidiana, cio
operato per il bene comune (cio di tut-
ta la comunit) cosa che si pu fare
anche senza attivit politica ammini-
strativa attraverso le associazioni, il
volontariato, praticando ed insegnan-
do la civica educazione ed il rispetto
delle persone e della cosa pubblica?
Se le risposte prevalenti fossero quelle
positive sarebbe gi un successo qua-
lunque fosse il risultato delle elezioni.
Le parole chiave delle diverse campa-
gne elettorali sono: discontinuit, aper-
tura, competenza etced anche i pro-
grammi dei condidati sindaco non bril-
lano certo per originalit, ci sono chia-
ramente delle eccezioni e sono i pro-
grammi presentati dalle liste pi ideo-
logizzate.
Il vostro cronista ha provato a cercar-
seli in rete per leggerseli tutti a comin-
ciare dalle 70 pagine di Marco Rugge-
ri a quello di Raspanti , un video che
dura quanto pi di un film.
Il punto
sulle elezioni
di Franco Spugnesi
di Silvia Menicagli
Bene, anzi male, siamo arrivati al
fondo. Livorno ha perduto la sua
identit e annaspa senza una dire-
zione precisa per sollevarsi.
La constatazione dellelevato nume-
ro di candidati per le prossime ele-
zioni amministrative (circa 500 per
il consiglio comunale e 11 per il sin-
daco) una dichiarazione di guerra
allimmobilismo che ha devastato la
citt. I cittadini si mettono in gioco
rimboccandosi le maniche e spre-
mendo le meningi per cercare una
soluzione a tutto ci, tanto da vede-
re nomi di persone che fino ad oggi
non sono mai state nel mondo della
politica e sono davvero tante. E il
germe della volont di cambiare, del-
limpegno che quando richiesto af-
fiora inaspettato. Tutti propongono un
cambiamento ed ogni schieramento
elenca nel proprio programma una
serie di punti chiave dintervento che
a leggerli tutti ci si accorge che ver-
tono sugli stessi snodi, cloni luno
dellaltro e ciascuno a rivendicarne
il primato temporale.
Credo che in sede di consiglio co-
munale, a questa tornata, si potran-
no fare molte cose, perch gli ob-
biettivi sono comuni, se solo i com-
ponenti riusciranno a dimenticarsi
dei rancori di schieramento e delle
ripicche da derby.
Livorno dovr fare i conti con il suo
passato, con la sua storia, impre-
scindibile ripartire da li, dalla pecu-
liarit delle nostre origini, dalla aper-
tura alle conoscenze diverse, dal
mescolarsi dei saperi, da ci che
stata la Livorno delle Nazioni. Il re-
cupero della memoria storica, da in-
segnare nelle scuole per educare al
senso di appartenenza ad una citt,
per conoscere e tramandare, per
sapere e tutelare, per evitare insom-
ma quella serie di danni da dopo-
Perdita didentit,
un fatto culturale
Lelevato numero di candidati per le prossime elezioni am-
ministrative una dichiarazione di guerra allimmobilismo
che ha devastato la citt
guerra che hanno stravolto il senso
di questa citt e che purtroppo si
sono procrastinati fino ad oggi.
C la necessit di recuperare gli im-
mobili storici che hanno lasciato il se-
gno del fasto delle epoche passate,
e utilizzarli per il rilancio del settore
turismo che Livorno non ha e farne
buon uso nel progetto volumi zero.
Urgente per la peculiarit portuale
di questa citt, rendere il nostro sca-
lo adeguato e competitivo ai traffici
marittimi commerciali e passeggeri
e sbalordire i croceristi, facendoli en-
trare in citt attraversando la Fortez-
za vecchia, primo impatto con la sto-
ria di Livorno, baluardo marittimo del-
lantico porto pisano e granducale.
E importante conoscere a fondo
cosa rimasto del nostro passato
per tutelare anche lultimo blocco di
pietra testimone di storie meraviglio-
se e segnalarlo per poter essere ri-
cordato o semplicemente visto da
chi a caccia di testimonianze an-
tiche. La stratigrafia dei secoli fa
grandi le citt e le rende leggibili ed
apprezzabili, cos come sono apprez-
zabili quelle amministrazioni che le
salvaguardano.
La citt eterna, Roma spettacola-
re proprio per ci che hanno lascia-
to i nostri predecessori e ancora si
svela nella sua cronologia urbanisti-
ca. Purtroppo per troppo tempo
stato dato pi peso agli interessi eco-
nomici facili tralasciando i beni a lun-
ga scadenza come quelli paesaggi-
stici, e che adesso soffrono dellin-
capacit di un loro recupero. Purtrop-
po a volte leredit costa, e la no-
stra eredit storica costosa ma
nostro dovere preservarla a costo del-
lalienazione a privati purch si man-
tenga integra.
La storia nostra storia della no-
stra anima; e storia dellanima uma-
na la storia del mondo. Benedet-
to Croce, La storia come pensiero e
come azione, 1938.
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
14 Livorno
Alla Galleria Le stanze un aspetto
del dialogo culturale con la Grecia
Successo
alla mostra
di Semertzidis
Un inaspettato afflusso di pubblico
ha segnato la mostra Dialogo aper-
to. Dal Mar Egeo allEuropa - orga-
nizzata dalla galleria Le stanze (via
Roma 92/a) - dedicata a un artista
che nella sua produzione pittorica
trasfonde i drammi storici e sociali
vissuti dalla Grecia nel secolo scor-
so, Valias Semertzidis (1911-1983),
un nome gi noto a Livorno che lo
vide alla Casa della Cultura nel lon-
tano 1973.
Una pittura che scava nelle anime di
persone sofferenti, enfatizzando la
simbiosi con l'ambiente nel solco
degli aspetti tipici della tradizione
classica e bizantina ma che trova
anche punti di contatto con la ricer-
ca espressiva e nei moduli sperimen-
tati a Livorno da Benvenuti, Natali,
Viani e Fontani.
Un riferimento alla realt artistica
labronica di cui il dipinto luminoso
di Manaresi datato 1895 con la raf-
figurazione della imponente villa La
Leucadia, non pi esistente, come
tantissime altre meravigliose co-
struzioni del ceto delle Nazioni li-
vornesi e su cui campeggia la ban-
diera ellenica, costituisce una sin-
tesi ideale.
La mostra, che gode del patrocinio
del Consolato Onorario della Re-
pubblica Ellenica, sar visibile fino
al 14 giugno.
LITI il pi gettonato con 1490 preferenze
Lindirizzo tecnico, nelle sue varie specia-
lizzazioni degli Istituti cittadini, prevale
nella scelta dei 1490 studenti che frequen-
teranno dal 15 settembre le prime classi
dei medesimi.
E un fatto da non sottovalutare perch
significativo in questo momento piutto-
sto critico per i giovani alle prese con un
futuro che non certo si presenta roseo.
E passiamo ai numeri
LITI 370, il VESPUCCI 133, il NAUTICO
117, il BUONTALENTI 21 e fra gli Indirizzi
dellITI prevale lindirizzo chimico con 133
Tra gli studenti livornesi
prevale lindirizzo tecnico
iscrizioni nettamente superiore a quello
elettronico-elettrotecnico (80) e informa-
tico (87) e meccanico (70).
Il Nautico va a gonfie vele con 117 iscri-
zioni.
Confermate le iscrizioni al VESPUCCI nel-
lindirizzo tradizionale (150) enellindiriz-
zo turistico (43).
Fra gli Istituti Professionali preoccupante
il calo dellORLANDO che non rappresen-
ta pi un richiamo fra i giovani(31
iscritti).Un problema che deve interessare
il nostro (piccolo) mondo industriale piut-
tosto in crisi.
Fra i Licei preoccupa la situazione del
CLASSICO che tuttavia non nuova ma
ha vecchie radici.I nuovi indirizzi non han-
no risolto il problema.
Il CECIONI conferma di essere il preferito
per eccellenza con 393 iscrizioni di cui 133
nellindirizzo Linguistico,89 nellindirizzo
Scienze Umane,78 in quello di Scienze
Applicate,48 nellindirizzo tradizionale e 46
in quello Artistico.
Il Liceo ENRIQUES tenta due nuovi indi-
rizzi (sportivo e scienze applicate) che rin-
forzano un po la sua popolazione.Totale
157.
di Mario Lorenzini
LIstituto Tecnico A. Vespucci
LITIS G. Galilei
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
15 Rosignano
La mia nota pubblicata su Il Tirreno
e La Nazione nei giorni scorsi ha
provocato, come era facilmente pre-
vedibile, delle reazioni.
La prima stata quella di Claudio
Ceccanti di RdS che probabilmente
ha avuto il mandato dal gruppetto
degli ex popolari che hanno preferi-
to farsi rappresentare anzich ri-
spondere direttamente.
In merito non abbiamo niente da ag-
giungere anche perch "la ratio" del
mio intervento non riguardava as-
solutamente l'indirizzo e la colloca-
zione delle varie liste ma solo l'ano-
malia di un'alleanza impropria ed im-
prevista: qualche spiffero dice di
essersi trattato di "una revanche"
per una disponibilit ad entrare o
rientrare nella casa del Partito De-
mocratico rosignanese (alias nella
lista delle elezioni comunali) con il
piglio dei protagonisti: il diniego, ag-
giungono ancora gli spifferi, avreb-
be provocato la scelta dell'alleanza
con Rifondazione Comunista. Dice
ancora Ceccanti per il pieno rispet-
to reciproco e il convincimento che
culture e storie diverse possono tro-
vare un programma comune: sono
veramente curioso ed impaziente di
sapere quali sarebbero questi co-
muni valori.
Per quanto riguarda la replica del mio
caro amico Luigi Coppola - segreta-
rio prov. dellUDC - persona seria
ed equlibrata, confermo quanto gi
detto nel mio intervento: lalleanza
con la destra (Fratelli dItalia e Lega)
e dellUDC stato un grave errore
politico.
Non si pu, non consentito a nes-
suno di coloro che hanno fatto par-
te del partito fondato da Alcide De
Gasperi svendere, per un piatto di
lenticchie, la nostra dignit.
Enrico Dello Sbarba
La cronaca del Tirreno del 23 novembre del 2004 annunciava limminente restauro dello
storico e delizioso oratorio della Madonna della Neve che si trova lungo la strada che
conduce da Rosignano Solvay a Marittimo ormai resa invisibile dalla vegetazione che la
divora e da cui svetta lesile e semidiroccato campanile. Era stata presa infatti una
lodevole iniziativa da docenti delle medie Fattori che coinvolgendo gli studenti avreb-
bero provveduto al progetto di recupero del monumento ritenuto da salvare nella fatti-
specie la chiesetta. Era oggetto negli anni della mia adolescenza del percorso fatto dal
parroco per le rogazioni. Un bellissimo affresco campeggiava sopra l'altare e alcune
sepolture storiche vimerano collocate al suo interno.
Insomma una testimonianza affascinate di un passato pi attento a salvaguardare la
propria identit in un contesto paesaggistico di grande valore tanto da costituire il tema
di un dipinto di Spadolini, padre dellillustre politico del secolo scorso.
La chiesetta per la quale chiamai la soprintendenza nel contesto delle mia ricerca volta a
salvaguardare i valori storico-artistici e culturali dei cimiteri di Rosignano seicentesca
e l'ubicazione nella zona della Pieve che vide proprio in quel periodo l'insediamento di
coloni greci provenienti dalla comunit livornese ci induce a formulare una ipotesi sug-
gestiva.
Della loro presenza siamo al corrente da documenti dell'archivio di Pisa e riguardanti una
causa da loro intentata alla magistratura dei consoli del mare. Notoriamente ogni inse-
diamento greco richiede la presenza di un luogo di culto generalmente dedicato alla
Madonna, come a Bibbona, e anche nel nostro caso non da escludersi ma anzi da
ritenersi fondato ipotizzare che si trattasse di una chiesa esercitata inizialmente dai greci
che col passar del tempo si integrarono totalmente con la popolazione locale
Ma limportanza della chiesetta ormai ridotta a un vergognoso rudere anche dovuta
al fatto di sorgere in unarea da secoli se non millnni di vita che meriterebbe di costituire
insieme con l'oratorio di S. Antonio vicino sull'antica via per Vada un autentico parco
culturale dedicato ai luoghi della fede.
Giangiacomo Panessa, Console onorario della repubblica Ellenica
La Chiesetta della Madonna della neve in un dipinto del 1935 di Guido Spadolini, padre dellillu-
stre politico del secolo scorso Giovanni Spadolini.
La chiesetta
non stata salvata...
IL DELIZIOSO ORATORIO DELLA MADONNA DELLA NEVE
LUNGO LA STRADA TRA ROSIGNANO MARITTIMO E SOLVAY
Le reazioni
alla mia nota
sui
quotidiani
locali
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
16 Rosignano
Sabato 3 maggio, nella sala consiliare del
Comune di Rosignano, sono stasti festeg-
giati, nel corso di una solenne cerimonia, i
due nuovi Maestri del Lavoro, insigniti del-
lalta onoreficenza nel corso della solenne
cerimonia svoltasi il 1 Maggio - Festa del
Lavoro - nel salone dei Cinquecento a Pa-
lazzo Vecchio a Firenze alla presenza di tut-
ti i rappresentanti istituzionali nazionali, re-
gionali e locali.
Per il nostro comune hanno ricevuto lambi-
to riconoscimento Ivo Baggiani - gi funzio-
nario ENEL - e Vinicio Monnanni - funziona-
rio in servizio della CON-PRO Toscana una
delle imprese di maggior prestigio e pi tec-
nicamente avanzate del comprensorio.
Nel corso della cerimonia , svoltasi in Co-
mune, sono intervenuti il vicepresidente
nazionale della Federazione Maestri del
Lavoro dItalia, dott. Rolando Ceccotti,
Alberto Taiti, console regionale, e Gabbriel-
lo Gabbrielli console provinciale.
Nei brevi interventi stato messo, in giu-
sta evidenza, il particolare significato del
riconoscimento a lavoratori che, per tanti
anni, hanno svolto con grande seriet, im-
pegno e capacit non comuni, la loro nobi-
le missione nel cam-
po del lavoro ed in
favore del progres-
so del nostro Pae-
se.
E stata la Legge
143/1992, ha ag-
giunto il vicepresi-
dente Ceccotti, che
consente di premia-
re loperosit, lo
spirito di iniziativa e
la dedizione al lavo-
ro: tutti importanti
fattori che facilitano
prima di tutto deve essere limpegno che le
istituzioni locali, regionali e nazionali deb-
bono assumere. Un impegno che deve es-
sere concretizzato attraverso una generale
mobilitazione mediante ladozione di urgen-
ti provvedimenti tesi a combattere questa
autentica tragedia nazionale.
Al termine stato consegnato un ricono-
scimento ai due nei maestri del lavoro, agli
altri rosignanesi insigniti negli anni scor-
si ed a nuovi pensionati del Comune di
Rosignano.
Grande festa per Vinicio Monnanni
E STATO INSIGNITO DELLALTA ONORIFICENZA DI MAESTRO DEL LAVORO
Lo conoscevamo tutti con lormai miti-
co soprannome di bomber il migliore
in assoluto di tutta la fascia costiera
della nostra provincia, oltre che come
eccellente direttore di gara nel setto-
re arbitrale (campionati amatoriali) - at-
tivit che tuttora svolge con grande pro-
fitto e passione, ma non pensavamo che
arrivasse alle vette della celebrit (di un
livello, ci sia consentito, sicuramente pi
prestigioso) ottenendo un significativo ri-
conoscimento quale sicuramente quel-
lo di Maestro del Lavoro.
E proprio cos, cari lettori. Vinicio Mon-
nanni, mio genero, stato ufficialmen-
te insignito dellalta onorificenza di
Maestro del Lavoro - sabato 1 maggio -
dove, presenti tutte lstituzioni della Re-
pubblica nazionali, regionali e comuna-
li, si proceduto alla consegna della Stel-
la al Merito del Lavoro.
Naturalmente, per esigenze parente-
riali, ho assistito allintera cerimonia
che si svolta, pur nella sobriet ri-
chiesta dalle attuali critiche contingen-
ze del paese, in maniera encomiabile
seguita dallattenzione ed anche dalla
partecipazione di tantissimi cittadini.
Aldil dellattivit sportiva, Vinicio Mon-
nanni, come noto a molti, svolge la
sua attivit lavorativa, da ormai 37 anni
come funzionario, nella CON-PRO To-
scana una delle aziende pi prestigio-
se e teconologicamente avanzate del
territorio comunale che opera nel set-
tore delle attivit metalmeccanico-elet-
trostrumentale.
Al neo maestro le pi vive congratula-
zioni del sottoscritto e dellintera reda-
zione de Il Centro e dellomonimo Cir-
colo di cui socio da sempre.
Il Sindaco Alessandro Franchi, con a fianco Gabbriello Gabbrielli e Rolan-
do Ceccotti, durante la premiazione dei maestri del lavoro e dei dipendenti
comunali andati in pensione.
Il Comune premia i propri dipendenti
Festeggiati coloro che sono andati in pensione nel 2013 e i due neo Maestri del Lavoro
il progresso sociale.
Ha concluso la simpatica ed affollatissima
cerimonia, il Sindaco Alessandro Franchi
che ha colto loccasione per dare un rico-
noscimento ai dipendenti comunali anda-
ti in pensione entro il 31 dicembre 2013.
Il Sindaco ha messo in risalto il ruolo che
i neo Maestri del Lavoro hanno svolto non
solo nelle loro aziende, ma anche per il
significato che lambito riconoscimento
assume in questo momento caratterizzato
da una grave crisi economica: il lavoro
Enrico Dello Sbarba, direttore di questo gior-
nale, con la seguente breve nota, lieto di
festeggiare Vinicio Monnanni, neo Maestro del
Lavoro, perch, oltre ad apprezzarne le sue
doti, anche suo genero. Una piccola licenza
cui la redazione non poteva sotttrarsi....
Vinicio Monnanni mostra orgoglioso la Stella
al merito del lavoro.
Festa del Lavoro nel corso di una so-
lenne cerimonia nel Salone dei Cinque-
cento di Palazzo Vecchio a Firenze
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
17 Rosignano
La guerra dei pupi, descritta in un libro
di facile lettura ma dai sottintesi decifrabili
solo dagli addetti ai lavori, la guerra sca-
tenata da Casaleggio e Grillo contro tutti.
una guerra allultimo sangue che non
far prigionieri, come non ne faceva Gen-
gis Kahn.
Bruno Tomasich, chimico industriale e bio-
logo molecolare, ne contrasta con rigore
scientifico le impostazioni scientologi-
che, fino a metterne in discussione i prin-
cipi, sorti nelle assemblee e nelle dimostra-
zioni di piazza, interpretando e controbat-
tendo, non senza un filo di necessario
umorismo, le tesi che il duo Casagrillo espo-
ne nel loro libro Siamo in guerra.
Quegli stessi principi, che hanno finito col
dominare anche nei convegni ufficiali, fino
a imporsi nei protocolli di Kyoto con i loro
errori macroscopici (in primis quello di
colpevolizzare lanidride carbonica come
principale responsabile delleffetto serra),
tuttora dominano sulla scena mondiale nel
colpevole silenzio della scienza.
Un diffuso feticismo tecnologico, che vor-
rebbe unificare nella rete ogni espressio-
ne comunicativa, cos sopprimendo la
stessa libert delluomo, lo strumento
della riscossa del popolo grillino, che si
fida ciecamente delle prometeiche alchi-
mie di Casaleggio.
Ma Tomasich non ci sta: Cari grillini - li
ammonisce - lasciamoli cantare al cre-
puscolo, quei professori, e mettiamoci un
poco a pensare, magari un po pi lenta-
mente, come si fa sui libri, a misura duo-
mo. Non per questo dovremo rinunciare
alle conquiste preziose della tecnologia,
anzich ridere delle stupidit volgari, e
tornare a sorridere delle cose per cui vale
ancora la pena di sorridere. E tu, Grillo,
ritorna al vecchio mestiere di comico se-
rio e lascia perdere labito grigio. Quel-
lo che grigio lascialo a Casaleggio. Se-
parate le vostre carriere.
Bruno Tomasich, GUERRIERI DI CARTAPE-
STA: La guerra dei pupi [ISBN-978-88-7475-
364-2]- Edizioni Tabula fati. Pag. 168 - E. 13,00
.
Nelle elezioni amministrative di domenica 25 maggio saranno in lizza due
protagonisti della storia del nostro Circolo e del nostro periodico. Si tratta di
Fabrizio Burchianti, sindaco uscente di Casale Marittimo, che, dopo lottimo
svolgimento del suo primo mandato, ripropone la sua candidatura.
Laltro Francescalberto De Bari, detto Billy, gi consigliere comunale uscen-
te di Rosignano Marittimo per la lista Il Cambio, che si presenta nuovamente,
sempre con la stessa lista, come capolista a sostegno della candidatura del
sindaco uscente Alessandro Franchi.
Ad entrambi gli auguri di tutta la redazione.
Due esponenti
del nostro Circolo
nellagone elettorale
Si tratta di Fabrizio Burchianti, sindaco uscente di
Casale Marittimo e Francescalberto De Bari, gi
consigliere comunale uscente di Rosignano M.mo
Fabrizio Burchianti Francescalberto De Bari
Guerrieri
di
cartapesta
UN LIBRO DI BRUNO TOMASICH
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
18 Cultura
E stato un omaggio a un intellettuale li-
vornese di grande spessore. La presen-
tazione, presso i Granai di Villa Mimbelli,
di Gastone Orefice, un giornalista livor-
nese nel mondo, libro-intervista a cura
di Catia Sonetti (Edizione ETS), ha sapu-
to infatti creare latmosfera giusta per un
amarcord collettivo.
Sala affollatissima per un evento comme-
morativo che ha attirato, oltre ai familiari,
tanti conoscenti e amici. Perch Gastone,
a Livorno, era conosciutissimo. Vi torna-
va spesso da New York, soprattutto
destate quando si godeva il sole e il mare
di Quercianella con la moglie Lea.
A introdurre la presentazione stata Dora
Liscia Bemporad (Universit di Firenze).
Sul filo del ricordo, ha rammentato i giorni
felici dellinfanzia trascorsi in amicizia tra
le loro famiglie (quelle cacce al tesoro ad
Antignano. . .) in una citt devastata e
ricostruita in maniera dissennata di cui
Gastone sub sempre il fascino, anche se
a dosi ben calcolate. Perch, dopo il ripo-
so labronico, avvertiva urgente il biso-
gno di ripartire per altri viaggi e altri in-
contri. La vita errabonda, in fondo, gli
stata sempre congeniale. Nel 1958 lo tro-
viamo a Rabat, in Marocco, per incarico
dellAgenzia Italia; nel 1959 a Parigi dove
diventa corrispondente della RAI, con lo
pseudonimo di Ortona; nel 1973 a Bruxel-
les e dopo pochi mesi a New York. Della
sua eccezionale biografia parla Catia So-
netti (direttore dellIstoreco) nella lunga
GASTONE OREFICE
Presentato il libro-intervista di Catia Sonetti
di Marisa Speranza
intervista fatta al giornalista nel 1994. Ore-
fice, osserva Michele Luzzati nella prefa-
zione, un vero e proprio testimone del
suo tempo. Cresciuto in una famiglia del-
la borghesia ebraica livornese, conobbe se-
dicenne lo shock
della cacciata dalla
scuola a seguito
dellemanazione
delle leggi razziali e
visse poi, tra il 1943
e il 1944, il dramma
della persecuzione
nazi-fascista con-
tro gli ebrei. Finita
la guerra, laureato,
sposato e presto
padre di famiglia,
inizi la sua carriera di giornalista al Tirre-
no , dove lavor con Gino Belforte e Athos
Gastone Banti fino al 1957.
Poi, il volo allestero. Tutto sommato, un
ebreo fortunato. La sua ebraicit, da con-
danna inappellabile durante il ventennio,
si trasforma in una vincente risorsa inte-
riore. Laico e distaccato dalla pi stretta
osservanza religiosa, Gastone riconosce
che furono le leggi razziali a ribadire bru-
scamente per lui e tutta la sua famiglia il
senso dellappartenenza allebraismo.
Che, lo ripete pi volte nellintervista e lo
rimarca Michele Luzzati, consistette sem-
pre in un razionalismo o in un atteggia-
mento razionale che egli avvertiva fon-
dato su convinzioni religiose alla cui tra-
duzione in norme di comportamento ritua-
le non era pi indispensabile restar fede-
li. Questa citt ha figli che sono eccezio-
nali, ha poi osservato il sindaco Ales-
sandro Cosimi, mettendo in risalto il sen-
so di appartenenza al mondo livornese di
Orefice, che qui nato (1922), si forma-
to, si creato una famiglia e ha trascorso
i suoi ultimi anni.
Ma ha anche avuto la fortuna di andare
fuori da Livorno e mettersi in relazione con
quanto accadeva altrove. E, insomma, un
interprete della livornesit positiva che
ha portato in giro per il mondo. Perch a
Livorno c tanto boia deh, ma anche
tanta cultura, ha osservato Cosimi, ricor-
dando il progetto avveniristico di ricostru-
zione della Sinagoga (anni Cinquanta del
Novecento) nella cui elaborazione si tro-
v coinvolto lo stesso Orefice.
Di cui, sul retro-copertina che lo ritrae in
gruppo insieme a John Kennedy, Furio
Colombo tesse le lodi: Aveva risposte
professionali rapide e precise. Ti stupiva
sempre che il suo orizzonte fosse cos
vasto, dalla vita di Arthur Miller alla cele-
bre frase del generale Mac Arthur; dagli
eventi del giorno prima a quelli che aveva
visto e vissuto da giovane.
Un giornalismo, il suo, mai aggressivo, ca-
ratterizzato da pacatezza, equilibrio, di-
screzione. Che gli valsero un ruolo di
primo piano per la diffusione della cultura
e della lingua italiana allestero (fu anche
presidente della Societ Dante Alighie-
ri). Compagna di una vita, la moglie Lea
Ottolenghi ha chiuso lincontro con un
ringraziamento: quel ragazzo livornese co-
nosciuto al mare nel 1937, ancora una vol-
ta ha fatto parlare di s . E a lei non resta
che amare il ricordo di lui e farlo vivere.
un giornalista livornese nel mondo
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
7 Cultura 19
Siamo al 5 ottobre 1911 e il capitano di
vascello Umberto Cagni dopo aver facil-
mente smantellato le difese turche di Tri-
poli sbarca forte di 1500 uomini e prende
possesso della citt araba fino ad allora
sotto il dominio dellimpero ottomano. Ma
subito dopo si rende conto dellavventa-
tezza di una decisione affrettata mentre
lammiraglio e il contingente italiano di
pi di 30 mila soldati sono ancora al porto
di Napoli. Si teme una reazione in forze
arabo-turca ed allora si fanno marciare le
truppe in lungo e in largo per Tripoli per
apparire in numero molto maggiore; la
notte si reimbarcano e la mattina si sbar-
cano le solite truppe in una rocambolesca
sceneggiata.
Questa fu la prima settimana dellavven-
tura libica raccontata da Franco Cardini e
da Sergio Valzania nella loro ricostruzio-
ne storica della guerra italo-turca che por-
t alla conquista della colonia libica.
Unavventura segnata da imprevidenza
strategica gi evidente fin dalle prime
mosse e proseguita nellanalisi de La
Scintilla (titolo dellopera dei due stori-
ci) per lintera vicenda , causa non ultima
della destabilizzazione dellarea balcani-
ca e quindi delle occasioni scatenanti la
prima guerra mondiale. Nientemeno.
Avevano consapevolezza i vertici militari
e politici italiani che lavventura libica
avrebbe potuto scatenare conseguenze
di cos ampia portata nello scacchiere bal-
canico? Franco Cardini che ha presenta-
to lopera al caff Ginori di Castiglioncel-
lo , auspice Il Centro, ha intrattenuto a
lungo in una vera lezione cattedratica il
numeroso pubblico presente sulla com-
plessa situazione dei rapporti tra le po-
Il Prof. Carlo Rotelli, il Dott. Enrico Dello Sbarba, il Prof. Franco Cardini e la Dott.ssa Gloria
Larini. (foto Pierluigi)
FRATELLI NERI
S.P.A.
LIVORNO - ITALY
tenze europee nel lampio periodo che va
dal 13 luglio 1878, data del congresso di
Berlino, fino agli esordi nel 1914 del con-
flitto mondiale. Ne emerge una incapacit
strategica della classe dirigente italiana di-
sarmante, tanto da far apparire credibile
linclemente giudizio che ne forniva Gae-
tano Salvemini: incultura, leggerezza, fa-
cile suggestionabilit, fatuo pappagalli-
smo.
Certo che dalle pagine degli scrittori
appare documentato il ribaltamento della
guerra da gestione della politica estera a
interna, per cui la scelta dellopzione mi-
litare in Libia appare prodotta dalla pre-
sunzione di un facile successo in una guer-
ra rapida, tale da sopire le smodate ambi-
zioni nazionaliste con una conquista co-
loniale ottenuta con la gloria delle armi. In
questa scelta furono col governo Giolitti
insieme ai nazionalisti anche gran parte
della stampa cattolica che pensava al ban-
co di Roma e agli investimenti in Tripoli-
tana e Cirenaica, per non parlare dei verti-
ci militari incuranti del ministro degli este-
ri San Giuliano che ammoniva sulle riper-
cussioni nella penisola dei Balcani e nel-
lAdriatico.
Eun fatto: limpero ottomano era dispo-
nibile per salvare la faccia di fronte al par-
tito nazionalista dei Giovani Turchi ad
ampie concessioni al governo italiano di
carattere economico e commerciale e nel
settembre del 1911 il gran visir Hakki Pa-
sci si decise alla concessione del protet-
torato italiano sulla Libia. Misura che in
sostanza consegnava la Libia allItalia. Ma
si voleva a tutti i costi da parte del gover-
no italiano la gloria della vittoria militare e
quindi si procedette con gli ultimatum fino
alla guerra, che poi fu tuttaltro che facile,
nella sottovalutazione della possibile re-
sistenza della popolazione araba. Resi-
stenza che si trascin fino agli anni 30 e
fece di Omar Al Makhtar il martire eroico
di quella lotta contro il colonialismo itali-
co.
Peraltro limpero ottomano non si arrese
facilmente e il conflitto continu anche
nellanno successivo inducendo i vertici
militari italiani a scatenare la regia marina
fin nellEgeo ed estendendo cos il con-
flitto fino alle isole del dodecanneso, alle
coste turche e ai Dardanelli.
Finalmente nellottobre del 12 si arriva al
trattato di pace italo-turco, ma nel frattem-
po Montenegro attacca limpero ottoma-
no e gi nel novembre truppe greche oc-
cupano Salonicco mentre lesercito bul-
garo scatena un attacco deciso contro le
posizioni turche. Insomma appare chiaro
che il conflitto voluto da Giolitti e dai ver-
tici militari italiani ha fatto da apripista allo
scatenarsi delle rivendicazioni greche,
bulgare e serbe contro limpero, rivendi-
cazioni sostenute con le armi fino allapri-
le del 1913.
E cos il crollo dellegemonia ottomana nei
Balcani prepara il teatro della grande guer-
ra mondiale che di l a poco travolger i
popoli europei.
Carlo Rotelli
La scintilla che prepar la Grande guerra
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ROSIGNANO SOLVAY
SOCIET COOPERATIVA
periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
21 Attualit
Tappa obbligata per i viaggiatori di
un tempo, luogo amato da sempre
dai cittadini, consiglio prezioso per
i turisti che si trovano in vacanza in
Val di Cornia, Otello senza dub-
bio un simbolo per i Venturinesi e
non solo, un punto di riferimento per
i buongustai e un raccoglitore di
storie per i pi romantici.
Il leggendario ristorante fondato da
Otello Benedetti e dalla moglie Gio-
vanna nel 1934 compie ottantanni
con una preziosa antologica fotogra-
fica, curata dal nipote Alberto, che
rende omaggio a tutte le persone
che hanno contribuito a rendere quel
posto ci che oggi, in altre paro-
le, come scrisse gi Ario Alberta-
relli nel 60 il luogo dove accanto
alluomo della strada sedeva luomo
di Stato.
Un viaggiare stando fermi, questo
Da Otello,
ottantanni
della nostra storia
ci che si avver-
te osservando le
foto che riporta-
no alla mente i
momenti pi im-
por t ant i del l a
societ italiana
e dellattivit della famiglia che per
anni ha ospitato, come fosse un te-
atro, attori, musicisti, cantanti e po-
litici.
Percorrendo lAurelia da nord a sud,
in tanti si fermavano alla Venturina
oggi Venturina Terme per gode-
re dellottima cucina e della buona
compagni a del padrone di casa
Otello, uomo carismatico e spirito-
so, attento osservatore, grande co-
noscitore di strade e scorciatoie pur
non avendo mai avuto la patente.
Negli anni quaranta il fondatore ri-
chiamato alle armi per combattere
al fronte durante la seconda guerra
mondiale, di questo periodo ci sono
poche ma importanti foto, come
quella con il mitico cameriere Alfre-
do che accompagner per qua-
rantanni la famiglia nella loro attivi-
t.
La vera protagonista per la stra-
da, la stessa strada che ricorda -
cos come le foto appese di quegli
anni - Il sorpasso di Dino Risi.
La vecchia Aurelia, lunica via che
collegava Roma con Castiglioncel-
lo, stata una sorta di chiusura lam-
po, anche per via della rete ferrovia-
ria che tratteggiava la costa e il
riferimento al famoso cagnolino non
casuale -dice Alberto - il ri-
storante ha incarnato la lentezza che
caratterizza tutte le periferie di pro-
vincia, dalle nostre finestre abbia-
mo visto transitare infinite carovane.
Tra le firme e le dediche dei registri
invecchiati e ancora ben conserva-
ti, si riconoscono quelle di Mina, Pa-
nelli, Mastroianni, Montesano, Alba-
no, ci sono le vignette di un Mini-
stro delle finanze degli anni 70 e
una frase dellassiduo frequentato-
re Walter Chiari segna lunico e de-
finitivo trasferimento del vecchio
bettolino alla nuova sede regale
avvenuta negli anni sessanta.
Da unimmagine in bianco e nero
dellottantatr, scattata da Fernand
Rausser a Otello, si avverte la fine
di unepoca, ci lascer nel 1984.
Adesso - dice Alberto Benedetti
che gestisce il ristorante insieme al
padre Sergio e al fratello Leonardo
- cerchiamo ancora di pi di salva-
guardare i valori delle origini tra cui
la componente umana, di cui Otello
era lincarnazione e la nostra quoti-
diana ispirazione. Ma la strada da
percorrere in salita.
A Venturina da sempre un punto di riferimento per i buongustai e un raccoglitore di storie per i pi romantici.
di Jacopo Bertocchi
Una cartolina degli anni Cinquanta che mostra lormai mitico Ristorante Da Otello.
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
22 Arttualit
Povert ed indigenza, ma anche di-
gnit e senso di comunit. Riassu-
merei con queste parole, la mia espe-
rienza in uno degli slum (baraccopo-
li ndr.) pi popolati dellAsia.
Ero abituato allidea delle favelas su-
damericane, in cui purch il livello di
vita sia molto basso, vi una gestio-
ne abbastanza accettabile dello spa-
zio sociale, delligiene e delle abita-
zioni. Uno slum ben altra cosa. In
questo caso infatti, le abitazioni non
sono pi grandi di 4 mt. X 4 mt. e
sono composte da pali di legno, ma-
teriali raccolti per strada come pla-
stica e cane di bamb, tenute assie-
me da fili di ferro.
Le famiglie pi fortunate possono
avere il lusso di usufruire di un tet-
to di plexiglass o di amianto. La mag-
gior parte degli Slum sono abusivi,
costruiti su terreni di propriet di un
mafioso locale o di un boss della
malavita.
Nella baraccopoli da me visitata ri-
siedono circa 10.000 persone, fra cui
il mio amico Villu e la sua famiglia,
composta da moglie e quattro figli.
Conobbi Villu alcuni anni fa, quando
lavoravo come bagnino su una spiag-
gia della nostra provincia, e dove lui
faceva ogni giorno kilometri su kilo-
metri da buon venditore ambulante.
Laccoglienza riservatami dalla sua
famiglia e dal suo popolo, stata ca-
lorosa e amichevole, purch il luogo
fosse ben lontano dalla nostra idea
europea di vita quotidiana, fatta di agi
e comodit. Negli ultimi 5 anni, mi
raccontavano gli abitanti del posto,
vi sono state 2 epidemie di colera che
hanno causato decine di morti.
Ogni giorno lacqua portata dai ca-
mion del Comune, viene divisa equa-
mente fra gli abitanti, ma laddove
possibile consigliabile bollirla per
renderla pi sicura. Ogni famiglia ri-
ceve 2 i matka (brocche), corri-
spondenti a circa 4 litri dacqua, da
utilizzare per cucinare, dissetarsi ed
Allucinante viaggio tra gli slum indiani
alloccorrenza lavarsi. In molti co-
munque, sfruttano il mare per lavar-
si. I servizi igienici sono presenti
solo allingresso dello Slum, abba-
stanza distanti dalle baracche, e sono
composti da un lungo e stretto fos-
sato. Spesso topi e scarafaggi atti-
rati dalle latrine a cielo aperto, infe-
stano lo Slum creando problemi agli
abitanti, soprattutto ai bambini, che
vengono morsi quasi quotidianamen-
te da questi animali. Proprio nei gior-
ni in cui mi sono fermato dal mio
amico Villu, ho avuto modo di di-
sinfettare alcune ferite inferte dai
topi alle persone dello slum, cosic-
ch nel giro di due giorni avevo gi
finito il mio flacone di disinfettante,
le garze e lacqua ossigenata.
La loro riconoscenza per queste pic-
cole attenzioni da me prestate nei
giorni della mia permanenza stata
grande: alla mia partenza, per salu-
tarmi e ringraziarmi, ho trovato un
cesto pieno di doni, preparatomi da
alcune persone.
Mentre stavo per tornare in Italia,
mi venuto in mente un pensiero di
San Francesco che diceva: Donan-
dosi si riceve, dimenticando se stes-
si ci si ritrova.
Nelle baraccopoli visitata vivono 10mila persone e nelle abitazionii pi grandi (4x4 m.)
i pi fortunati hanno un tetto di plexiglass o amianto
Una baraccopoli indiana ai piedi dei grattacieli.
Primo piano di una baraccopoli indiana Matteo Pieracci
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Teatro 19 23
Il Centro in distribuizione anche presso le seguenti punti:
LIVORNO: Libreria Nino Belforte, Via della Madonna; Libreria Edizioni Paoline,
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Piazza Civica 61; Edicola Cairoli, via Cairoli 18; Edicola Nelli, piazza Cavour 39;
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Matteotti; Edicola Paolini (Baracchina Bianca, piazza S. Jacopo; Ed. Lo Strillone,
viale Italia 113; Edicola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare; Edicola Barcellona, via Goito;
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zini; Chico Sas, via C. Puini 9; Ed. Martelli Anna Lisa, via Meucci 5 (Coteto).
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ROSIGNANO SOLVAY: Edicola Giovannoni, via Allende; Edicola Vallini, via O. Chiesa.
ROSIGNANO MARITTIMO: Edicola Il Punto, via A. Gramsci.
Prossimi
appuntamenti
Gioved 8 maggio ore 21
Andrea Colli Trio featuring Stefano
Guazzo.
Mercoled 21 maggio, ore20,30
Gioved 22 maggio, ore.20,30
Opera Lirica in tre atti di Giacomo
Puccini su libretto di Giuseppe
Giacosa e Luigi Illica - Direttore
Matteo Beltrami - Regia Renato
Bonaiuto - ORT Orchestra della
Toscana - Coro Lirico della Toscana
La Ninfomane raccontata da Von Trier in due
volumi, ed il "Gigol per caso" di Turturro, sono
i pochi elementi cinematografici su cui soffer-
marci questo mese. E' geniale, l'introspezione psi-
cologica effettuata da Von Trier in "Nymphoma-
niac-volume I", dal momento che nessuno prima
del regista danese, aveva posto le basi per af-
frontare con digressioni storiche e sociologiche
ben approfondite, una malattia inquadrata da un
ramo della psicologia come un "comportamento
sessuale deviante".
L'arte oratoria degli attori, Charlotte Gainsbourg
e Stellan Skarsgard, fa s che il film nonostante i
numerosi parallelismi fra sesso ed anatomia, ed i
rimandi alle scienze sociali e naturali, proceda in
maniera lineare e simmetrica al racconto narrato
in prima persona dalla protagonista. Il giudizio
su "Gigol per caso" di Turturro negativo, per
una pellicola vacua ed evanescente. La comme-
dia, il cui cast di tutto rispetto, non imprezio-
sita nemmeno da Woody Allen, la cui interpreta-
zione risulta approssimativa e poco incalzante a
livello di humour.
Il film promette bene inizialmente, dal momento
che gioca sulla leggerezza erotizzante del gigol
della "porta accanto", ma si perde ben presto
quando la commedia assume i contorni di una
love story poco credibile e liquidata velocemen-
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di Matteo Pieracci
Cosa stiamo vedendo nelle sale
ANDIAMO AL CINEMA
te nel finale. Non migliora il film, l'inserimento
ad intermittenza di elementi della cultura ebrai-
ca. Aspettiamo fiduciosi, l'uscita di "Nympho-
maniac-volume II" che completer la narrazio-
ne, aggiungendo nuovi particolari e segnaliamo
con un po di coraggio due titoli che forse, po-
trebbero valere il prezzo del biglietto: "Tracks-
attraverso il deserto", un viaggio attraverso il
deserto australiano intrapreso da un uomo e
"Wrong cops", il surreale racconto di una citta-
dina americana in cui i poliziotti giocano a fare
i delinquenti.
La locandina di Gigol per caso

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