Sei sulla pagina 1di 55

Impianti idrico sanitari

Bibliografia: Manuale di Progettazione Edilizia , Vol.2 Criteri ambientali ed impianti, a cura di G.Raffellini, Ed. HOEPLI, Milano G. DallO, Architettura e Impianti, CittStudiEdizioni, Milano AA.VV., Acqua. Sistemi e dispositivi per il risparmio e il riuso, EdicomEdizioni, Monfalcone, 2002

informazioni generali
L'impianto idrico sanitario comprende: l'insieme delle reti, i componenti, le apparecchiature e gli accessori che permettono l'adduzione e la distribuzione dell'acqua calda e fredda alle varie utenze di un edificio, nonch i relativi scarichi, nelle quantit necessarie a soddisfare le esigenze dell'utenza.


Requisiti principali: principali Integrazione funzionale e dimensionale Controllo portata e pressione di erogazione (lavabo, doccia 0.10 l/s) Controllo della temperatura dell'acqua Controllo del rumore prodotto Isolamento termico delle tubazioni di acqua calda e fredda Assenza di emissioni di odori sgradevoli Asetticit Resistenza meccanica e alle particelle solide Resistenza a dilatazioni termiche e ad assestamenti del fabbricato Inattaccabilit da sostanze aggressive presenti nei fluidi di scarico Manutenibilit, Ispezionabilit e Sostituibilit Pulibilit dei componenti Coordinamento dei vari componenti Per la rappresentazione grafica di un impianto idrico sanitario si usano le simbologie e segni grafici dell'UNI (UNI 0257/5). 1. Impianto di approvvigionamento idrico 2. Impianto di scarico delle acque usate 3. Impianto di smaltimento delle acque usate e piovane

1. Impianti di approvvigionamento idrico


L'impianto di approvvigionamento idrico comprende i sistemi di adduzione, produzione e distribuzione dell'acqua calda e fredda. L'impianto idrico inizia nel punto di allacciamento alla rete pubblica dell'acqua potabile e termina nel punto in cui l'acqua viene utilizzata, ovvero l'apparecchio sanitario, e si compone di: a. Sistema di approvvigionamento b. Sistema e rete di distribuzione acqua calda e fredda c. Sistema di produzione dellacqua calda d. Dispositivi di erogazione ed apparecchi sanitari

Il

consumo medio giornaliero di un individuo con abitudini normali all'interno di una abitazione di circa 200 litri, di cui 130 per usi igienici (lavabo, wc, bidet, doccia, vasca) e 70 per uso domestico (lavello, lavatrice)

a. Sistemi di approvvigionamento
Il sistema pi usato l'allacciamento alla rete pubblica dell'acquedotto. acquedotto All'interno della rete, l'acqua tenuta alla pressione di 5-6bar al fine di raggiungere i piani pi alti dei fabbricati, mentre nelle tubazioni di distribuzione dell'acqua nei fabbricati la pressione non deve superare i 3bar per evitare rumore, colpi di ariete e rotture delle tubazioni stesse. A tal fine si usa un riduttore di pressione che mantiene a valle dell'impianto la pressione stabilita e viene montato a monte della rete di distribuzione interna e a valle del contatore. Quando invece la pressione non sufficiente occorre installare sistemi di sollevamento ausiliari (autoclave). autoclave Ogni edificio che si collega alla rete pubblica deve essere dotato di un contatore - installato a cura dell'ente preposto alla fornitura dell'acqua potabile - che permette di misurare la quantit di acqua consumata da ogni utenza (m3). Di solito i contatori vengono installati in corrispondenza dell'accesso esterno del fabbricato al quale destinata la fornitura di acqua, in modo che lente pu effettuare le lettura periodiche dei consumi senza dover entrare nelle singole abitazioni. Le dimensioni del vano contatori sono variabili prendere contatto con lente in fase di progettazione. ...

... Nelle zone non servite dalla rete pubblica, se sono presenti falde acquifere sotterranee, si procede alla perforazione di pozzi ed al successivo pompaggio; dove non si hanno acque di falda possibile usare acqua piovana opportunamente trattata al fine di renderla potabile. In questi casi si pu realizzare: un impianto con serbatoio di riserva (9), spesso usato nelle zone ove l'erogazione di acqua avviene in alcune ore della giornata e permette di avere delle riserve cui si pu attingere nei periodi di interruzione della fornitura, ma l'acqua ferma nel serbatoio soggetta a rischio di contaminazione. un impianto con autoclave (10) preferibile in quanto permette di avere una scorta, ma presenta meno problemi igienici ed un costo contenuto.
Nel caso di grandi impianti spesso viene realizzata una centrale idrica, dove trovano posto le apparecchiature per la fornitura di acqua alle varie utenze (contatori, pompe di sollevamento, serbatoi di stoccaggio, autoclave, quadro elettrico), in genere localizzata al piano cantinato in posiziona vicina alla centrale termica per ridurre la lunghezza delle tubazioni.

b. Sistemi di distribuzione acqua calda e fredda


La rete di distribuzione in genere costituita da tubi orizzontali di distribuzione, colonne montanti verticali (collocate in prossimit dei servizi), tubi distributori ai piani e ai vari apparecchi, e dagli organi di intercettazione (valvole) isolare in caso di necessit una parte del circuito.

Schema di distribuzione acqua da acquedotto pubblico a condominio

Fig. 12

...

... Schemi di distribuzione


Schema a ramificazione (a): (a) semplice ed economico; in presenza di sovraccarichi si pu avere disomogeneit di portata ai tubi distributori; un guasto in un tubo orizzontale o in una colonna esclude l'uso dell'impianto a valle. Schema ad anello orizzontale (b): (b) pi costoso; migliore omogeneit di portata ai tubi distributori; un guasto non esclude l'uso del resto dell'impianto. Schema a gabbia (c): (c) il pi complesso e costoso, ottima costanza di portata anche in presenza di sovraccarichi; si pu intervenire in ogni punto senza escludere il resto dell'impianto.

...

...

Le reti dei tubi distributori orizzontali al singolo piano possono essere: del tipo ramificato (14) ad anello (15), nel caso in cui siano richieste una particolare costanza di portata e la sezionabilit dell'impianto.

...

... Problemi principali: rumori


Rumori e vibrazioni prodotti dagli impianti di distribuzione sono causa di fastidi per le persone che abitano gli edifici. Negli impianti a pressione la causa pu essere l'eccessiva velocit dell'acqua, mentre dove la distribuzione per caduta il fenomeno in genere non si manifesta. Il problema si pu risolvere riducendo la pressione mediante riduttori, oppure aumentando la sezione di eventuali strozzature che accrescono la velocit dell'acqua, oppure possibile rivestire i tubi con materassini di materiale espanso e piombo. Per eliminare i colpi d'ariete, che producono sollecitazioni meccaniche sui tubi e rumore, occorre ridurre la velocit massima del fluido (1,2 m/s per residenze e 1,5 m/s nel settore industriale) o installare polmoni ammortizzatori alle estremit delle colonne.

La dilatazione termica delle condutture per effetto di fluidi a diversa temperatura pu dare origine a scricchiolii e provocare la rottura delle condutture stesse. Per evitare il rumore dovuto al getto del fluido sulle pareti del sanitario si possono usare dei rompigetto all'interno della bocca di erogazione, in modo da dividere la vena fluida in tanti filetti. ...

... Problemi principali: rotture e disfunzioni


ghiaccio - pressione che pu portare alla rottura dei tubi; isolare le tubature e/o mantenere in circolazione l'acqua; nel caso di impianti ad uso saltuario bene svuotare le tubazioni tramite un rubinetto posto nel punto pi basso dell'impianto; dove possono essere presenti elevati spostamenti si possono usare anche tubi flessibili (zona sismica); eccessiva pressione - usare riduttori di pressione, evitare i colpi di ariete; corrosione nelle condotte a contatto con il terreno o in ambienti umidi - va evitata la posa di tubi in acciaio zincato non rivestiti con guaine (corrosione elettrolitica); corrosione od occlusione del tubo dovuta allacqua o ai sali in essa disciolti; dilatazioni termiche se non assorbite mediante giunti di dilatazione possono causare la rottura della tubazione; la relazione per calcolare la variazione di lunghezza dovuta al salto termico L = L t; bolle e sacche d'aria presenti all'interno dell'impianto di distribuzione possono interrompere il flusso; per evitare l'inconveniente sufficiente istallare valvole di sfiato dell'aria nei dossi.

...

... Materiali delle reti


acciaio zincato per evitare la corrosione per ossidazione; ottime caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni indotte dall'acqua in pressione; sistema standardizzato a livello internazionale; molto duraturo nel tempo; giunzioni = filettatura, saldatura. rame - molto usato per la velocit di posa in opera; usati per impianti di riscaldamento, distribuzione gas, ma anche per l'acqua potabile; giunzioni = saldatura, raccordatura. materie plastiche: molto usate da 7/8 anni; dati sulla durata sono ipotetici; costo superiore o pari, ma notevole riduzione dei tempi di montaggio (personale non specializzato); peso di circa 10 volte minore dell'acciaio pi maneggevoli e trasportabili, forniti in rotoli flessibili; superficie liscia minori perdite di carico; bassa conduttanza minori dispersioni di calore (coibentazione sempre necessaria): polietilene (PE) e polietilene reticolato (PE-R o Pex) - resistenza alla corrosione, non offrono presa ai depositi calcarei, non sono attaccabili da correnti galvaniche; svantaggi: elevato coefficiente di dilatazione termica (10-25 volte maggiore dell'acciaio), pi sensibili alle variazioni di temperatura (+90 -10C), i colpi di ariete possono provocare rotture; giunzioni = raccordi meccanici, quindi possono essere anche smontate, consigliabile posizionarli in posizioni ispezionabili, sistema sfilabile; temono i raggi UV; colore bianco o nero; si possono scaldare con un generatore di aria calda per fare lievi piegature. polivinilcloruro (PVC) - caratteristiche simili al polietilene; al variare del colore varia l'uso (grigio lucido per condotte in pressione; bianco per scarichi di acque fredde; arancione per scarichi di acque calde) polipropilene (PP) - stesse caratteristiche del polietilene, giunzioni = termosaldatura (massima tenuta alle pressioni di esercizio), collegamento anche con tubi in acciaio o rame; ampia gamma di raccordi; si deteriorano facilmente ai raggi UV; non lavorare il tubo con la fiamma; prodotti in diversi colori (gialli, verdi, blu e rossi) con stesse caratteristiche.

c. Sistemi di produzione dellacqua calda


Gli impianti per la produzione di acqua calda possono essere autonomi o centralizzati, ed in genere utilizzano energia elettrica (50.5%), combustibili gassosi (metano, GPL - 29%), combustibili liquidi (gasolio - 15%), solidi (legna, carbone - 5%), energia solare (0.5%). Il fabbisogno di acqua calda di una famiglia di circa 35-55 l/giorno/persona alla temperatura di utilizzo di 40C; nell'arco della giornata le ore di punta sono mattina, mezzogiorno e sera; ai fini del dimensionamento delle reti occorre tenere in considerazione anche l'entit dei consumi nell'arco dell'anno e la tipologia dell'utenza. Per un dimensionamento di massima si pu fare riferimento ai valori riportati in tabella.

... Sistemi autonomi di produzione acqua calda


Caldaie a gas con produzione istantanea di acqua calda: per alloggi con fabbisogno termico inferiore a 30000 kcal/h (acqua calda + riscaldamento invernale); installate allinterno dellalloggio, ingombri contenuti, acqua riscaldata istantaneamente al momento delluso minima dispersione di energia; limitazione della portata (quantit di acqua calda prodotta nel tempo dalla caldaia l/min) che pu essere minore di quanto richiesto richiedendo linstallazione in parallelo alla caldaia di un bollitore; alto assorbimento di gas in un tempo ristretto. Esistono anche scaldaacqua istantanei separati. Scaldaacqua a pannelli solari

...

... Sistemi autonomi di produzione acqua calda


Scaldaacqua autonomo ad accumulo (boiler) a gas: lo scaldaacqua ad accumulo rispetto ad un sistema di produzione istantanea di acqua calda ha il vantaggio di avere un piccolo bruciatore a gas ed impiegare cos una potenza inferiore nellarco di tempo considerato; il serbatoio pu avere dispersione termiche (50-60l). Scaldaacqua autonomo ad accumulo (boiler) elettrico: simile a quello a gas con la differenza che lacqua viene riscaldata da una resistenza elettrica; si usa soprattutto nelle zone non servite da reti di distribuzione di gas (costi maggiori di quelli a gas per lalto costo dellenergia elettrica).

...

... Schema di impianto autonomo con scaldaacqua a gas

La rete di ricircolo ha lo scopo di mantenere costante la temperatura dellacqua allinterno delle tubazioni; in questo modo ogni utente ha immediatamente lacqua calda al momento dellattingimento senza dover attendere la preliminare fuori uscita di acqua fredda dalla conduttura.

...

d. Dispositivi di erogazione ed apparecchi sanitari


Gli elementi terminali della rete di distribuzione sono i rubinetti, rubinetti che permettono l'efflusso dell'acqua dalle tubazioni agli apparecchi di utilizzo. Possono essere applicati a muro o sull'apparecchio; molto usati sono i miscelatori termostatici che permettono di avere una temperatura costante di erogazione dell'acqua. Per lo scarico dei wc occorre usare sistemi che permettono di erogare una grande quantit di acqua (10-15 l) in poco tempo e con forte pressione, per lo pi si usano le cassette a caduta incassate all'interno della muratura per motivi estetici. Per quanto riguarda gli ambienti sanitari, sanitari esistono delle normative e regolamenti che prescrivono le dotazioni minime di apparecchi in funzione della superficie e della destinazione d'uso dell'edificio (normative regionali) e del numero e tipo di utenza, le caratteristiche dell'ambiente (superficie minima, areazione, illuminazione, tipo rivestimenti e pavimenti definiti dai regolamenti comunali di igiene) e la disposizione degli apparecchi (norma UNI 9182 da indicazioni sugli spazi minimi di rispetto per gli apparecchi sanitari; in genere si consiglia di far bagni vicini in modo da usare una unica colonna montante verticale; nella cucina si tende ad installare lavastoviglie vicino al lavello per l'allacciamento dello scarico; il wc andrebbe montato vicino alla colonna di scarico in modo tale da far si che la tubazione orizzontale sia contenuta nello spessore del solaio). ...

... Le dimensioni degli apparecchi sanitari variano in funzione della marca e modello, in tab. 4.9 sono riportate le dimensioni tipiche. Mentre tutti gli apparecchi sanitari vengono applicati a pareti finite, i piatti doccia e la vasca vanno messi in opera prima della piastrellatura.

...

... Altezze di installazione per l'adduzione e lo scarico delle acque usate adottati per lavabi, bidet, vasche, docce e vasi.

...

... Altezze di installazione per l'adduzione e lo scarico delle acque usate adottati per lavabi.

I sifoni pi usati sono quelli a bottiglia e, meglio, quelli ad S che sono meno soggetti alla formazione di depositi.

...

... Barriere architettoniche (D.M. 236/89 D.P.R. 503/96)

Vaso e bidet

...

...

Lavabo

...

...

Vasca da bagno

...

...

Doccia

Lavatrice

...

2. Scarico delle acque usate


Gli impianti di scarico delle acque usate sono costituiti dalla rete di tubi che servono a smaltire all'esterno del fabbricato o dell'unit abitativa le acque provenienti dopo l'uso da lavabi, wc, docce, vasche, lavandini della cucina, ecc. In genere si fa differenza tra acque nere (wc), grigie (lavabi, lavabiancheria, bidet, ecc.) e grasse (cucina). Per dimensionare un impianto di scarico necessario conoscere i quantitativi massimi di acque scaricabili nell'unit di tempo dai singoli apparecchi (su tabelle) e la contemporaneit duso degli stessi, arrivando a determinare una portata ridotta di scarico. Per un dimensionamento di massima si pu fare riferimento ai valori riportati in tabella.

... componenti

La rete di scarico costituita da: 1) sifone = dispositivo di scarico che mediante la chiusura idraulica impedisce l'ingresso di cattivi odori provenienti dalla rete di scarico; 2) diramazioni di scarico = tubazioni che collegano il sifone di ogni apparecchio alle colonne di scarico, devono avere un po' di pendenza verso la colonna di scarico; 3) colonne di scarico = tubazioni verticali che raccolgono ad ogni piano i liquami dalle diramazioni e li convogliano nei collettori; cambiamenti di direzione con curve a 45 e non a 90; 4) collettori di scarico = tubazioni suborizzontali che raccolgono i liquami provenienti dalle colonne di scarico e li convogliano nelle fogne. Le colonne di scarico sono collegate ai collettori in basso mediante sifone o direttamente; 5) bocche di ispezione lungo le tubazioni, ed in particolare una alla base di ogni colonna di scarico; 6) rete di ventilazione. ...

... Sistemi di scarico Esistono diversi sistemi di scarico, quelli pi tradizionali e quelli speciali dotati di dispositivi particolari studiati e brevettati da singole aziende (geberit, ecc.). Il liquido scaricato per effetto della gravit tende a scendere verso il basso e provoca all'interno della condotta la formazione di una depressione a monte che deve essere colmata da un risucchio d'aria proveniente dalla ventilazione e di una pressione a valle. I principali sistemi di scarico sono: con ventilazione primaria: il pi diffuso ed economico, per costruzioni normali ad uso appartamenti e per distanze tra gli scarichi e gli apparecchi di 3-4m di lunghezza. La ventilazione si ottiene prolungando la colonna verticale oltre il tetto con un tubo dello stesso diametro. importante non coprire l'apertura sul tetto con sistemi che ne riducono la sezione di passaggio dell'aria. ...

...

con ventilazione parallela diretta: consiste in una seconda colonna di ventilazione posta accanto a quella di scarico e ad essa collegata ad ogni piano; si usa per edifici alti pi di 10 piani. Il diametro della colonna di ventilazione deve essere almeno i 2/3 di quello della colonna di scarico (69). con ventilazione secondaria: secondaria prevede una seconda colonna di ventilazione posta accanto a quella di scarico, con diametro superiore ai 2/3 di quello della colonna di scarico; alla colonna di ventilazione primaria sono collegate diramazioni della ventilazione secondaria, a sua volta collegata agli apparecchi (70); costi di esecuzione elevati.

...

... Materiali delle reti di scarico e ventilazione


materie plastiche - per i minori costi, maggiore leggerezza, inattaccabilit da agenti chimici, minore rugosit delle superfici e quindi necessit di diametri minori, facilit di montaggio: polietilene (PE) - ( 32315) ottime caratteristiche meccaniche alla trazione e compressione; resistenza alla rottura da colpi, alla torsione, flessione e all'abrasione; buona resistenza chimica (da verificare nelle schede tecniche); resistenti a temperature fino a 100C; buona elasticit; le pareti non permettono la formazione di depositi; essendo cattivi conduttori di calore evitano la formazione di condensa; impermeabili a gas e vapori; le giunzioni avvengono per saldatura preferibilmente fatta in officina, quindi richiedono una certa prefabbricazione; con la saldatura per non ci sono sfridi. polivinilcloruro (PVC) - materiale autoestinguente; caratteristiche diverse al variare del colore: colore avorio ( 32600) = non adatti a liquidi caldi, spessore sottile, meno resistenti a sollecitazioni meccaniche e vibrazioni, poco elastici e molto fragili, molto economici, giunzioni a bicchiere con collanti per migliore tenuta, pezzi speciali, quali curve, a T, ecc.; colore arancione ( 40200) = adatti a liquidi caldi (acqua bollente), spessore maggiore, scarsa elasticit, giunzioni e raccordi come per quelli di colore avorio; colore rosso mattone ( 110630) = simili agli arancioni ma pi elastici. La resistenza alle sostanze chimiche va verificata nelle schede tecniche dei fabbricanti. polipropilene (PP) - ( 40160) alta resistenza all'acqua bollente e al gelo, ottima resistenza all'abrasione e non favoriscono gli intasamenti, le guarnizioni permettono di assorbire eventuali dilatazioni termiche, molto flessibile e resistente agli urti, autoestinguente; giunzioni di tipo meccanico maschio/femmina con tenuta assicurata da una guarnizione, quindi pi adatte a situazioni di interventi su edifici esistenti, anche se sfridi maggiori. Altri materiali (piombo, cemento amianto, gres porcellanato) oggi non sono pi usati.

... Problemi principali


La principale fonte di rumore in un impianto di scarico costituita dal wc in fase di risciacquo; una ostruzione, la mancanza o errata realizzazione della ventilazione dell'impianto possono aumentare tali rumori. Per ridurre il rumore la colonna di scarico dei wc pu essere isolata con fasce di polietilene espanso e piombo; inoltre bene posizionare le colonne di scarico nelle zone rumorose della casa.

Le principali fonti di rotture sono da imputarsi alle dilatazioni termiche che devono essere calcolate in fase di progetto e risolte usando particolari manicotti di dilatazione.

Ogni innesto di apparecchio alla rete di scarico deve essere realizzato con una chiusura idraulica (sifone); una ostruzione o la mancanza del tubo di ventilazione possono provocare risucchi in fase di scarico con conseguente svuotamento dei sifoni ed emissione di odori sgradevoli. Per ovviare ai problemi di intasamenti dovuti a corpi estranei gettati negli scarichi sarebbe bene prevedere in tutti i cambiamenti di direzione delle tubazioni di scarico, cos come ai piedi delle colonne, tappi di ispezione dai quali poter intervenire senza dover procedere ad interventi demolitivi.

Integrazione nelledificio
I tratti principali degli impianti di approvvigionamento idrico (reti orizzontali al piano cantinato e colonne montanti) vengono installati quando stata realizzata la struttura dell'edificio, mentre le distribuzioni all'interno dei locali vengono realizzate quando sono state realizzate le partizioni interne. La rete di distribuzione viene completata fino al punto di attacco dei vari apparecchi sanitari che, insieme alle rubinetterie, vengono posati quando sono gi state ultimate le opere di pavimentazione e rivestimento. Le colonne di scarico delle acque usate e di ventilazione vengono realizzate quando la struttura dell'edificio ultimata, mentre i tratti all'interno dei singoli locali vengono realizzati quando sono gi stati posati i tramezzi interni e quando gi stata fissata la posizione dei vari apparecchi. Le tubazioni di scarico hanno tratti verticali (dal sifone dell'apparecchio al pavimento) che vengono incassati all'interno del tramezzo e tratti orizzontali, fino al collegamento con il raccordo delle colonne di scarico, che sono posati a pavimento e successivamente ricoperti dal massetto e dal rivestimento.

Tipologia impiantistica sotto traccia: realizzazione strutture e tamponamenti, realizzazione tracce, inserimento tubazioni e fissaggio con malta, realizzazione intonaco e pavimenti ecc., finiture. In caso di interventi di manutenzione occorre demolire pavimenti e rivestimento e poi ripristinarli.

.
In alcuni casi vengono utilizzati dei sistemi impiantistici a blocchi tecnici costituiti da un insieme di tubazioni prefabbricate che vengono successivamente installate in cantiere. I pi usati sono: Guaine e basi tecniche: sono costituite da tubature verticali e orizzontali di collegamento ai sanitari, gi dimensionate per servire anche bagni sovrapposti o abbinamento bagno/bagno, e da una struttura metallica su cui attaccare i pannelli di rivestimento in modo da avere un impianto accessibile per eventuali opere di manutenzione. Il sistema viene portato in cantiere ed installato ad opere murarie finite avendo preventivamente previsto solo l'asola sul solaio per il passaggio delle tubazioni verticali. Mobili tecnici: sono dei veri e propri mobili dotati di sanitario e che nascondono dietro le canalizzazioni orizzontali, lo spessore di 20cm e l'altezza di 85cm. Il montaggio avviene come per le guaine tecniche.

.
Pareti tecniche: sono vere e proprie pareti realizzate in struttura portante metallica trattata sulla quale si attaccano i sanitari e che viene poi rivestita e dove corrono tutte le tubazioni verticali ed orizzontali; lo spessore varia da 25 a 35cm, altezza di piano e lunghezza necessaria a posizionare tutti i sanitari. Installazione ad opere murarie terminate. Applicazione ideale in edifici multipiano con piani tipo sovrapposti ed abbinamenti bagno/bagno o bagno/cucina. Cabine sanitarie: sono strutture autoportanti gi finite che arrivano in cantiere gi pronte per il montaggio e l'attacco alle colonne verticali; spesso dotate di pavimento e soffitto.

3. Smaltimento delle acque usate e piovane


Le acque usate convogliate verso il basso dell'edificio dalle colonne di scarico devono essere smaltite all'esterno del fabbricato. Nei centri abitati tali acque vengono smaltite in fogna, mentre nelle zone non provviste di rete fognaria lo smaltimento pu avvenire per dispersione nel sottosuolo, per scarico in fossi di scolo sul suolo oppure con vasche a svuotamento periodico. In questi casi vanno rispettate le normative regionali e locali in materia di inquinamento ambientale. I materiali usati per le reti di smaltimento sono gli stessi degli impianti di scarico acque usate; i pozzetti in genere sono prefabbricati in cemento armato, in muratura gettati in opera e raramente in materiali plastici.

Impianti di scarico delle acque piovane

Le reti di scarico delle acque meteoriche sono costituite dai canali di gronda (grondaie) che raccolgono le acque dal tetto, dalle colonne di scarico (pluviali) che le convogliano dal tetto ai collettori e dai collettori suborizzontali di raccolta per lo scarico nella fogna. I materiali pi usati sono la lamiera zincata, il rame e l'acciaio inossidabile. Per un corretto deflusso delle acque necessario che i pluviali non distino pi di 25m tra loro e che vi sia un pluviale almeno ogni 60m2 di tetto. bene proteggere il pluviale dalla ostruzione di foglie usando opportune griglie a fungo posizionate sulla grondaia in corrispondenza del bocchettone. bene che la pendenza dei canali di gronda non sia inferiore a 5mm/m.

... Sistemi di smaltimento


Smaltimento in fogna: dipende dal tipo di rete fognaria pubblica che pu essere del tipo statico o dinamico. Smaltimento per dispersione: dove non esiste una rete fognaria pubblica; dopo che le acque vengono depurate in fosse settiche possono essere disperse nel sottosuolo - le dimensioni della rete disperdente sono calcolate in funzione della natura del terreno sulla base dei dati riportati in tab.20.

Smaltimento con vasche a svuotamento periodico: dove non esistono fognature o dove non possibile fare sistemi a dispersione (superfici insufficienti o terreni di natura argillosa) l'unico sistema di smaltimento costituito da vasche a svuotamento periodico (pozzi neri). Si tratta di vasche generalmente in cemento armato, a perfetta tenuta che accumulano le acque luride degli scarichi dopo che sono passate per la fossa settica; periodicamente vengono svuotate per aspirazione. I liquami prelevati sono usati come fertilizzanti o portati in centrali di depurazione. ...

... Smaltimento in fogna: Fognature di tipo statico


Recapitano in un corso d'acqua superficiale, cos l'unico sistema di depurazione costituito dalle fosse settiche. Le acque dei wc scaricano nella fossa settica, posizionata in corrispondenza degli stessi; le acque saponose, provenienti dagli altri sanitari, passano attraverso un pozzetto di decantazione, mentre quelle provenienti dalla cucina passano attraverso un pozzetto degrassatore.

La valvola di non ritorno ha la funzione di evitare inversioni di flusso dalla fogna ai piani bassi delledificio con conseguente fuoriuscita di liquami dagli scarichi dei sanitari che si trovano ad una quota inferiore a quella di ristagno delle acque.
Anche in assenza di fognatura pubblica divisa per acque piovane (bianche) e luride (nere), per evitare che dai pluviali si verifichino emissioni maleodoranti, vanno sempre realizzate due reti distinte, una per l'acqua proveniente dai pluviali, ed una per le acque luride provenienti da fosse settiche, bagni, cucine, lavanderie, ecc. e convogliarle nelle apposite fogne.

...

... Smaltimento in fogna: Fognature di tipo statico


pozzetto degrassatore per cucina di civile abitazione

vasca degrassatrice per edifici di civile abitazione plurifamiliari

...

... Smaltimento in fogna: Fognature di tipo statico


La fossa settica pi richiesta dai regolamenti d'igiene e pi affidabile quella tipo Imhoff, dove avviene un processo fisico di sedimentazione ed uno biologico di digestione; il liquame entra dall'alto si sedimenta e si accumula nella parte bassa dove avviene un processo di digestione del fango. Per un corretto funzionamento nella fossa devono essere scaricate solo le acque provenienti dai wc, escludendo quelle saponose provenienti da lavabi, bidet, vasche, ecc. e acque piovane; in tal modo dalla fossa uscir acqua depurata e sar necessario svuotare per aspirazione i depositi di fondo ogni 7/8 anni circa.
Prima di mettere in esercizio una fossa Imhoff necessario immettere una soluzione di acqua e calce idrata (50kg ogni 50m3 di acqua) e controllare con indicatori colorimetrici che il pH non superi il valore di 8; l'ambiente alcalino cos creato favorisce la digestione metanica, da preferirsi a quella acida che sviluppa cattivi odori.

... Smaltimento in fogna: Fognature di tipo dinamico

Recapitano tutti gli scarichi in un depuratore, per cui non richiesto l'uso di fosse settiche. Le acque piovane raccolte dalla fogna pubblica vengono direttamente scaricate in fossi o corsi d'acqua, mentre quelle luride vengono trattate da impianti pubblici di depurazione. Quindi all'interno delle reti delle acque luride si ha la presenza di corpi solidi.

... Smaltimento per dispersione


Dove non esiste una rete fognaria pubblica; dopo che le acque vengono depurate in fosse settiche possono essere disperse nel sottosuolo.

In presenza di superfici ridotte di terreno si possono adottare le tipologie di dispersione in figura.

Acqua: sistemi e componenti per il risparmio e il riuso


Il problema Lacqua potabile una risorsa molto preziosa per la vita sul nostro pianeta e quindi non va sprecata. Spesso si usa acqua potabile anche quando non necessario (wc, verde, ecc.). Nella nostra societ il 40% di acqua potabile viene sprecato o usato impropriamente:
il 20% viene perso lungo le reti di distribuzione il 20% viene sprecato nei punti di impiego

20% dello spreco ha luogo nelle strutture pubbliche

80% dello spreco ha luogo negli edifici privati (rubinetti o cassette di scarico aperti o che perdono, scarsa manutenzione, ecc.)

In Italia il consumo medio giornaliero di acqua di 250l/persona suddiviso in: Sciacquone: 21% Lavaggio vestiti: 5% Igiene personale: 41% Lavaggio stoviglie: 7% Altro: 10% Pulizia casa: 5% Giardino: 11%

alcuni consumi tipici Lavarsi i denti per 3/4 minuti lasciando il rubinetto aperto significa sprecare 45/60 litri di acqua Lasciare la doccia aperta per 3 minuti comporta uno spreco di circa 50 litri di acqua. Un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto spreca 5.000 litri di acqua all'anno. Un foro di un millimetro in una tubatura provoca, in un solo giorno, una perdita di circa 3.000 litri di acqua potabile. Chiudere il rubinetto mentre si lavano i denti permette di risparmiare fino a 10.000 litri all'anno per una famiglia di 3 persone. Per un bagno il consumo di 150 litri d'acqua - il triplo rispetto a una doccia

Tutto ci viene riversato nelle fogne senza che sia stato minimamente utilizzato.

... Alcune soluzioni per un uso consapevole dellacqua potabile


Rubinetterie a chiusura automatica temporizzata Cassette di scarico a doppio flusso Erogatori elettronici a raggi infrarossi Miscelatori automatici con possibilit di regolare la temperatura dellacqua Rompigetto per ridurre la portata del 50% (12 a 6 l/min. lavabi, 18 a 9 l/min. doccia) Non usare acqua potabile per scarichi wc o per lavare auto o innaffiare giardino. Uso acqua piovana per innaffiare giardino, lavaggio auto, sciacquoni. Recupero delle acque grigie e loro uso per gli sciacquoni, ecc. Rubinetterie con riduttori di flusso incorporati o uso di riduttori di flusso per rubinetterie esistenti Tenere limpianto in efficienza evitando perdite idriche Lavatrici che richiedono 60l contro i 100l di quelle tradizionali Lavastoviglie che richiedono 14l contro i 20l tradizionali

Tenere aperto il rubinetto per il tempo strettamente necessario Preferibile la doccia al bagno Lavare i piatti raccogliendo lacqua nel lavello piuttosto che usare acqua corrente Uso eccessivo di prodotti chimici per la pulizia aumenta il consumo di acqua per il risciacquo, nonch linquinamento dei corsi dacqua Lavaggi di lavastoviglie e lavatrici a pieno carico e a temperature minori Annaffiare di sera, quando il sole calato, consente di sprecare meno acqua per via della minore evaporazione

...

... Miscelatori con regolatore di portata

Miscelatore elettronico con limitatore di portata (5l/min. e 13 l/min.) La leva di comando ha un punto di arresto intermedio che limita la portata permettendo una riduzione dei consumi del 50%.

... Aeratori e rompigetto

Per fare una doccia con gli erogatori tradizionali, necessario usare 20 l/min. Gli aeratori aumentano la velocit dell'acqua producendo milioni di piccole gocce che danno un piacevole effetto tonificante, riducendo la portata a 9 l/min., e quindi i consumi.

Aeratore universale applicabile su tutti i rubinetti per limitare il flusso. Limita il flusso dell'acqua secondo il modello a 6 litri/min. (filtro nero) e 8 litri/min. ( filtro giallo ).

... Miscelatori termostatici

Una manopola per regolare lerogazione dellacqua con limitatore di portata che riduce il consumo d'acqua fino al 50%

Una manopola graduata per impostare la temperatura con blocco di sicurezza a 38C

... Rubinetteria elettronica con sensori a IR ed automatica a tempo

Valvola con regolatore di flusso per wc 7 secondi

... Cassette a volume di scarico regolabile con possibilit di interruzione dello scarico
Cassetta esterna

Cassetta da incasso

...

... Riuso dellacqua piovana

Circa il 50% dellacqua potabile usata da un consumatore medio potrebbe essere sostituita con acqua meteorica (wc, giardino, auto). In Italia non esiste una norma specifica, ci si riferisce ad una norma tedesca - DIN 1989. Importante che lacqua meteorica non venga in contatto con quella potabile.

... Il progetto AQUASAVE - Bologna


200m2 di tetto lamiera zincata verniciata con resina epossidica (non rilascia sostanze nocive) Sistema di utilizzo dellacqua piovana, che viene raccolta trattata ed inviata alle lavastoviglie e alle lavatrici.

Sistema di riuso dellacqua grigia proveniente da docce, vasche da bagno, lavabi), che viene raccolta trattata (filtrata e disinfettata) ed inviata alle cassette di scarico dei wc.

Risparmio del 5%
Uso di sistemi a basso consumo di acqua.

Risparmio del 15%

Risparmio del 30%

... Il progetto AQUASAVE - Bologna

Lacqua grigia prefiltrata (rete ferma solidi maglia 0.5mm), inviata nel serbatoio di raccolta, filtrata (filtri a sabbia), disinfettata e inviata al serbatoio di accumulo; una pompa la invia alle cassette di scarico.

Il primo strato di acqua piovana (3mm) pi inquinato viene inviato direttamente alla fognatura, la rimanente viene filtrata (griglia con maglia 0.5mm), inviata nel serbatoio di raccolta, filtrata (filtri a sabbia), disinfettata e inviata al serbatoi odi accumulo, da dove una autoclave la invia alle lavastoviglie e alle lavatrici.

... Esempi: il recupero delle acque di scarico

... Esempi: luso dellacqua piovana

... Esempi: le fonti di approvvigionamento ed il risparmio idrico

Potrebbero piacerti anche