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POLITECNICO DI BARI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE (INDIRIZZI GEOTECNICA E STRUTTURE) ISTITUTO DI GEOLOGIA APPLICATA E GEOTECNICA

Appunti del Corso di FONDAZIONI


CAPACITA PORTANTE DI FONDAZIONI SUPERFICIALI SU AMMASSI ROCCIOSI

PROF. ING. CLAUDIO CHERUBINI

Dicembre 2000

CAPACITA PORTANTE DI FONDAZIONI SUPERFICIALI SU AMMASSI ROCCIOSI

Resistenza al taglio di una massa rocciosa con giunti ravvicinati


Nellanalisi di un ammasso roccioso occorre riservare particolare attenzione alle discontinuit, in quanto queste possono isolare blocchi di roccia potenzialmente instabili e divenirne possibili piani di scivolamento. Nel caso di masse rocciose interessate da discontinuit ravvicinate (masse rocciose in cui la dimensione del blocco unitario molto piccola), un fenomeno di instabilit pu coinvolgere pi blocchi con movimenti relativi tra gli stessi. La definizione di massa rocciosa con giunti ravvicinati dipende dal rapporto tra la vicinanza delle discontinuit e le dimensioni del problema. Oltre al comportamento delle singole discontinuit, i parametri che caratterizzano la resistenza al taglio di tali tipi di masse sono principalmente la spaziatura e la rigidezza sia della matrice, sia della discontinuit. La resistenza al taglio di questi tipi di masse stata studiata da molti ricercatori di Meccanica delle Rocce (Bandis et al. 1981; Barton 1971, 1981; Barton e Chubey 1977; Ladanyi e Archambault 1972; Hoek e Brown 1980; Jaeger 1971).
Tabella I. Correlazioni approssimate tra le qualit della massa rocciosa e le costanti empiriche.

Campioni di roccia intatta (dimensioni di laboratorio senza giunti) Massa rocciosa di ottima qualit (roccia sana con giunti serrati e spaziati di 3 m) Massa rocciosa di buona qualit (roccia debolmente alterata, con giunti spaziati di 1-3 m) Massa rocciosa di media qualit (parecchi sistemi di giunti moderatamente alterati e spaziati di 0,3-1 m) Massa rocciosa di qualit scadente (numerosi giunti alterati e spaziati di 30-50 mm) Massa rocciosa di qualit molto scadente (numerosi giunti fortemente alterati e spaziati meno di 50 mm, intercalati da detriti e fini)

A m = 7,0 s = 1,0 m = 3,5 s = 0,1 m = 0,7 s = 0,004 m = 0,14 s = 0,0001

B m = 10,0 s = 1,0 m = 5,0 s = 0,1 m = 1,0 s = 0,004 m = 0,20 s = 0,0001

C m = 15,0 s = 1,0
m = 7,5 s = 0,1

D m = 17,0 s = 1,0 m = 8,5 s = 0,1 m = 1,7 s = 0,004 m = 0,34 s = 0,0001

E m = 25,0 s = 1,0 m = 12,5 s = 0,1 m = 2,5 s = 0,004 m = 0,50 s = 0,0001

m = 1,5 s = 0,004 m = 0,30 s = 0,0001

m = 0,13 m = 0,04 m = 0,05 m = 0,08 m = 0,09 s = 0,00001 s = 0,00001 s = 0,00001 s = 0,00001 s = 0,00001 m = 0,007 s=0 m = 0,010 s=0 m = 0,015 s=0 m = 0,017 s=0 m = 0,025 s=0

A. Rocce carbonatiche (dolomie, calcari, marmi); B. Argilloscisti litificati (marne, argilloscisti); C. Rocce arenacee (quarziti, arenarie); D. Rocce ignee cristalline a grana fine (andesiti, doleriti, diabasi, rioliti); E. Rocce ignee cristalline e metamorfiche a grana grossa (anfiboliti, gabbri, gneiss, graniti, quarzo/dioriti).

Hoek e Brown (1980) proposero il seguente criterio di rottura empirico valido per masse rocciose con giunti ravvicinati:
3 1 = 3 + q c m + s q c
0 ,5

in cui: 1 la massima tensione principale efficace; 3 la minima tensione principale efficace; qc la resistenza a compressione semplice di un provino standard di roccia intatta; m ed s sono delle costanti adimensionali caratteristiche di ciascun tipo di ammasso, che dipendono dalla forma e dal grado di incastramento dei singoli blocchi di roccia nella massa. Tale criterio pu essere esteso alla roccia intatta ( s = 1 ) e ad un materiale granulare ( s = 0 ). La resistenza a compressione monoassiale della massa rocciosa data da: q c,mass = q c s 0,5 ed nulla quando s = 0 . Hoek e Brown determinarono, utilizzando le classificazioni di Barton e Bieniawski, i valori dei parametri empirici m ed s. La Tabella I riporta, per i vari tipi di roccia e qualit, i valori dei parametri empirici che Hoek e Brown suggeriscono di utilizzare in assenza di specifici dati sperimentali.

Indici per la valutazione della resistenza di ammassi di roccia


Ai fini del calcolo della capacit portante delle fondazioni superficiali su roccia, Hoek e Brown (1997) hanno recentemente introdotto lindice GSI (Geological Strenght Index), il cui significato quello di un indice di resistenza, valido per ammassi di roccia tenera e dura. Le relazioni fornite da Hoek e Brown per determinare il valore di tale indice sono le seguenti:
GSI = RMR 5 GSI = 9 ln Q'+44

per RMR 23 per RMR < 23

(1) (2)

in cui: RMR il Rock Mass Rating, definito da Bieniawski (1989); RQD J r Q' = lIndice di qualit (modificato) di Barton. Jn Ja

Talvolta si incontrano delle difficolt a valutare RMR negli ammassi rocciosi di qualit scadente. Lindice Q pu pertanto essere usato pi spesso, grazie alla maggior facilit con cui pu essere calcolato, specialmente nelle rocce tenere. Hoek e Brown (1997) hanno comunque proposto anche una tabella per effettuare una stima dellindice GSI tramite una semplice ispezione visiva. In essa (Tabella II) sono individuate 4 principali categorie di rocce, in accordo con la classificazione di Terzaghi: (i) (ii) Blocky Very Blocky (Massiva); (Discretamente massiva);

(iii) (iv)

Blocky/Folded Crushed

(Massiva con discontinuit); (Disgregata).

Le condizioni della superficie di discontinuit sono invece classificate in 5 categorie, simili a quelle adottate per la definizione dellindice RMR: (i) (ii) (iii) (iv) (v) Very Good Good Fair Poor Very Poor (Molto buona); (Buona); (Discreta); (Scadente); (Molto scadente).

Tabella II. Stima dellindice GSI attraverso ispezione visiva delle condizioni geologiche.

In base alla classificazione dellammasso roccioso e della sua superficie di discontinuit dunque possibile riferirsi a una specifica cella della tabella 4x5, la quale fornisce un intervallo di valori stimati per GSI nelle condizioni in esame. Secondo Hoek (1998), per ragioni operative, da tale intervallo se ne dovrebbe trarre un unico valore, la cui scelta determiner il calcolo delle fondazioni e degli scavi nella roccia.

Criterio di resistenza modificato


Hoek (1994) ha suggerito ladozione del seguente criterio di resistenza modificato per un ammasso roccioso:

1 = 3 + q c m 3 + s qc

(3)

in cui: 1 la massima tensione principale efficace; 3 la minima tensione principale efficace; qc la resistenza a compressione semplice per un provino standard; m una costante caratteristica di ciascun tipo di ammasso;
s= q un fattore di riduzione della resistenza; c per GSI 25 n = 0,5 GSI per 10 GSI < 25 n = 0,65 200 per GSI < 10 n = 0,60
1 q c,mass n

(4)

Hoek (1994) e Hoek e Brown (1997), dallanalisi di un certo numero di casi reali, hanno trovato le seguenti correlazioni tra i parametri m, s e GSI:

m = mr e
s=e

GSI 100 28

(5) (6)

GSI 100 9

ove mr la costante del materiale roccioso ricavabile da prove triassiali su provini di roccia. La correlazione proposta per s valida solamente per pendii e cave a cielo aperto. Per gallerie e caverne si trova infatti un enorme incremento di resistenza. Si noti che, con una piccola approssimazione, anche possibile esprimere m direttamente in funzione di s:

m = mr e

GSI 100 28

mr e

GSI 100 27

= mr

1 s3

(7)

Inoltre, la resistenza a compressione monoassiale dellammasso di roccia sar: q c,mass = q c s n mentre la resistenza monoassiale a trazione di un buon ammasso roccioso ( GSI > 25 , n = 0,5 ) :

q t ,mass = q c

Parametri di resistenza di Mohr-Coulomb


Il criterio di resistenza di Mohr-Coulomb per un ammasso di roccia espresso come segue: 1 3 = q c,mass + A 3 in cui: 2c cos la resistenza a compressione monoassiale dellammasso di roccia; 1 sin c la coesione dellammasso di roccia; 2sin A= 1 sin langolo di resistenza a taglio dellammasso di roccia. q c,mass = Hoek e Brown (1997) hanno effettuato numerosi tentativi di trovare unapprossimazione lineare del criterio non-lineare di resistenza, ma emerso che i parametri c e dipendono da 3. Essi hanno perci diagrammato i valori di c e al variare di mr e GSI. Si pu notare come c e diminuiscano non linearmente al diminuire di GSI, al contrario che per RMR. Langolo di dilatanza a rottura di un ammasso di roccia approssimativamente pari a: = 4 = 8 = 0 per GSI = 75 per GSI = 50 per GSI 30 (8)

Modulo di deformazione
La correlazione di Serafim e Pereira (1983), valida per rocce scadenti ( q c < 100 Mpa), con lintroduzione dellindice GSI risulta cos modificata:
Ed = qc 10 100
GSI 10 40

Secondo Hoek e Brown (1997) le limitate esperienze disponibili tendono a confermare una modifica della resistenza nelle rocce tenere. Sono comunque necessarie ulteriori esperienze per fornire una correlazione accettabile.

Scelta dei parametri


Per la scelta dei parametri da utilizzare ai fini operativi, si raccomanda la seguente tabella: Parametro n m s Coesione c Angolo di resistenza a taglio di picco p Resistenza a compressione monoassiale qc,mass Resistenza a trazione monoassiale qt,mass Espressione Eq.ne (4) Eq.ne (5) Eq.ne (6) 2c cos p
1 sin p

Valore suggerito 0,5 1,1 6,7 10 3 3,6 Mpa 32 13 Mpa

Dilatanza Angolo di resistenza a taglio residua r Coesione residua cr Resistenza a compressione monoassiale residua qc,mass,r
Modulo di deformazione Ed Rapporto di Poisson Modulo di taglio

0,029 Q 0,31 p r 2 p 10 14 2c r cos r 1 sin r Ed 10

0,15 Mpa 5 22 0,1 Mpa 0,3 Mpa


7,5 Mpa 0,20 0,75 Mpa

Valutazione della capacit portante ultima di fondazioni superficiali su ammassi di roccia


Si calcoli la capacit portante ultima di una fondazione superficiale su roccia posta ad una profondit D f = 0,4 m dal piano campagna. La resistenza a compressione semplice della roccia q c = 10 MPa, le altre sue caratteristiche sono le seguenti: m r = 19 , = 22,5 kN/m3; GSI = 20 .
Fase I) Si determinano innanzitutto i parametri di Hoek e Brown:

m = mr e s=e

GSI 100 28

= 19 e

20100 28

= 1,0912

GSI 100 9

=e

20100 9

= 1,379 10 4

n = 0,65

GSI 20 = 0,65 = 0,55 200 200

Fase II) Si calcolano poi una serie di parametri intermedi, che servono a normalizzare la tensione geostatica 1:

h=

n 0,55 = = 1,2222 1 n 1 0,55


m (1 n )
1 2n

A=

1,0912 (1 0,55) 2
1 0,55

= 0,1392

= A h q c = 0,13911,2222 10 = 0,898 MPa = 898 kN / m 2

s 1,379 10 4 = = 1,407 10 3 m A h 1,0912 0,13911,2222

Fase III) A questo punto possibile calcolare la capacit portante ultima nel modo che segue:
1 = D f = 22,5 0,4 = 9 kN/m2

1 * =

1 9 += + 1,407 10 3 = 0,0114 898

Dal diagramma che riporta il valore di N in funzione della tensione normalizzata 1*, ponendoci sulla curva n = 0,55 , in corrispondenza di 1 * = 0,0114 si trova: N 4,6 q ult = (N ) = 0,898 4,6 1,407 10 3 = 4,13 MPa

Bibliografia

GIANI G.P. (1991): Analisi di stabilit dei pendii. Parte I. Classificazione dei fenomeni di instabilit, pendii naturali e fronti di scavo in roccia. Associazione Mineraria Subalpina. Quaderni di studi e documentazione. SERRANO A., OLALLA C., GONZALEZ J. (2000): Ultimate bearing capacity of rock masses based on the modified Hoek-Brown criterion. Int. Journ. of Rock Mech. And Mining Sci., 37 pp. 1013-1018. SINGH B., GOEL R.K. (1999): Rock mass Classification. A Practical Approach in Civil Engineering. Elsevier.

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