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sabato 27 dicembre 2008

La narrativa interattiva cerca di reinterpretare le forme tradizionali


e sfida il modo in cui concepiamo le forme narrative fiorite sulla
stampa. L'ipertesto offre al lettore una nuova esperienza letteraria, in
cui gli è possibile condividere il controllo del testo l'autore.

Ma cosa si può fare all'interno di un ipertesto narrativo?

• Invece di una serie lineare di paragrafi, l'autore può


organizzare uno spazio testuale bi-tridimensionale, in cui
sviluppare la trama.
• Il lettore può intervenire direttamente sul testo sia selezionando una particolare sequenza di
episodi al momento della lettura, sia modificando la trama stessa.
• Nella forma più semplice, la narrativa interattiva richiede solo due elementi: gli episodi e i
collegamenti tra gli episodi.
• L'autore inserisce anche una serie di link ipertestuali, insieme a una procedura per scegliere
quali collegamenti seguire.
• Il lettore può seguire la storia in ordine cronologico normale e inverso, o con una complicata
sequenza di flash-back e ritorni.
• Può rivolgere l'attenzione a un personaggio per un tratto di storia, tornare indietro e
cominciare a seguirne un altro.

insomma!, ha a sua disposizione una serie di scelte che farebbe dipanare diversamente la vicenda. è
chiaro! ovviamente, che ogni autore può decidere quanto controllo sul testo cedere.
Alcuni esempi importanti di narrativa interattiva:
Una delle prime opere di narrativa interattiva è afternoon a story di Michael Joyce: il lettore ha
sullo schermo una finestra elettronica nella quale compaiono in successione episodi contenenti da
una centinaia di parole.
All'estremità inferiore dello schermo c'è una piccola barra, su cui il lettore digita delle risposte per
passare all'episodio successivo; il movimento può essere promosso anche selezionando determinate
parole dell'episodio corrente.
Il testo di tutta ls toria è di Joyce, ma l'ordine di comparsa degli stessi è deciso al momento della
lettura, quindi è la lettura che produce la storia strada facendo. Da un episodio quindi partono
diversi itinerari dando di conseguenza al lettore, la possibilità di procedere in diverse direzioni.
Afternoon, diventa così anche la storia del suo lettore, perchè il desiderio del lettore di fare accadere
la storia e di darle un senso è inevitabilmente inscritto nella storia stessa.

Victory Garden:
Victory Garden di Stuart Moulthrop è una delle più significative tra le prime opere ipertestuali, è
una rete di 990 episodi con 2.800 collegamenti. La maggior parte della narrazione è temporalmente
collocata nella notte dell'inizio dei bombardamenti della guerra del golfo, nel gennaio del 1991. I
personaggi appartengono all'ambiente accademico e i loro problemi sono collegati alla guerra. Nelle
conversazioni, le allusioni ai bombardamenti sono continue, come costante è la presenza delle
relative immagini televisive.
Dovunque il lettore capiti nella rete del romanzo, una televisione accesa propone la sua versione
della guerra. Questo lo aiuta a collocarsi nell'universo del racconto e a combattere il senso di
sradicamento causato dagli effetti di spostamento che caratterizzano l'opera.
Con le sue centinaia di episodi e migliaia di link, questo testo è un labirinto di possibili percorsi di
lettura. Un giardino di percorsi che si intersecano e a ogni intersezione corrisponde il nome di un
episodio. IL giardino funge da simbolo visivo dell'intero romanzo ed è anche un allusione al
racconto di borges (il giardino dei pensieri che si biforcano). Il diagramma permette operativamente
e metaforicamente di controllare e organizzare lo spazio narrativo.
Gli spostamenti in un ipertesto sconvolgono il significato convenzionale, presentando un episodio
accanto a un altro, senza permettere al lettore di ipotizzare tra i due l'esistenza di un rapporto unico
e comprensibile. un' altra caratteristica di quest'opera è la ripetizione: spesso il lettore orbita intorno
allo stesso luogo, sebbene si sforzi di raggiungere un'altra parte del testo. Si tratta però di una
ripetizione con variazioni. L'episodio ripetuto è interpretato diversamente dal lettore precisamente a
causa del percorso che lo ha condotto alla ripetizione. Come lettori, possiamo interpretare la
ripetizione ipertestuale come un tentativo di migliorare una precedente versione.

Sterne e il romanzo come conversazione:


Il Tristram Shandi di "Sterne" è un attacco alla forma del romanzo, alle sue convenzioni
narrative: è un esempio di come il romanziere possa spostare o alterare l'ordine degli eventi di una
storia semplice per creare un intreccio complesso.
Più il narratore fa digressioni e ci allontana dalla storia, più ci sentiremo vicini alnarratore come se
stessimo conversando con lui.
Addirittura l'autore salta un capitolo, sostenendo di averlo strappato e provvede nel capitolo
successivo a informare il lettore di quanto conteneva di interessante. L'autore quindi coinvolge il
lettore non solo nella costruzione del racconto, ma nella stessa realizzazione fisica del libro. Le
omissioni nel testo sono indicate da asterischi, e trasformate da Tristram in una sorta di gioco. A
volte egli segna un asterisco per ogni lettera della parola omessa, creando un codice che il lettore è
invogliato a decifrare. Di tanto in tanto lascia uno spazio bianco in cui il lettore può inserire delle
parole. Tristam sfida il lettore a intervenire su un volume pubblicato. Invitandolo così facendo a
rinunciare alla sicurezza del suo status e a condividere la responsabilità della narrazione. La
scrittura elettronica pone il lettore in una posizione analoga. che richiama sempre di più una sorta di
conversazione tra autore e lettore, eliminando il divario fra i due status.

Pubblicato da Tommy a 8.48 Etichette: la narrativa ipertestuale 0 commenti Link a questo post

Strutturalismo - Post-strutturalismo e Decostruttivismo


È facile intuire che, la tradizione, letteraria, si pone come riferimento negativo nei confronti della
scrittura elettronica. La critica tradizionale , d'altronde, confidava cecamente nenne proprie
gerarchie. La tradizione sosteneva che ogni opera letteraria, centrale o marginale, ha la propria
identità; che ogni opera occupa una porzione dello spazio dei libri. Un'opera letteraria ha dei
predecessori e influenza altre opere. Per la tradizione è sempre possibile identificare un testo e
isolarlo a scopo di studio. Siamo sempre liberi di separare un testo dalle opere che l'hanno
influenzato, di tornare alla tragedia in se stessa.
Sono proprio queste le opinioni che i post-strutturalisti e i decostruttivisti sfidano: Autori e
teorici dell'ipertesto ci hanno incoraggiato a guardare altrove che alla critica tradizionale per trovare
un paradigma della lettura e della scrittura elettronica. E innanzitutto ci hanno spinto a rivolgerci
alle opere post-strutturaliste. Possiamo usare l'aggettivo post-strutturalista per riferirci agli autori
degli anni 60 e 80. il cui interesse predominante era il farsi e il disfarsi del significato nel discorso
letterario e non. È proprio la teoria post-strutturalista, quella più rilevante per l'ipertesto. Bolter
mette in evidenzia il rapporto tra post-strutturalismo e ipertesto. Infatti se il primo chiarisce
l'importanza culturale del secondo, è vero anche l'inverso. L'ipertesto ci aiuta a comprendere come
il post-strutturalismo sia legato a una certa fase della tarda maturità della stampa.

Il decostruttivismo:
I decostruttivisti, figli diretti dei post-strutturalisti, sostenevano che il significato di qualunque testo
scritto è radicalmente precario. Il decostruzionismo, si contrappineva alla tradizione, e in particolare
a quella umanistica dell'età della stampa, mirava appunto a negare quello che era allora
l'incontestato paradigma di ogni scrittura letteraria e seria, ossia la pagina stampata. Ma in
particolare il decostruzionismo mirava alla reinterpretazione di tecniche legate al libro stampato,
restando all'interno di tale tecnologia. D'altra parte, la scrittura elettronica ri-media la stampa stessa;
cerca cioè di reinterpretare le forme e i generi della stampa a partire dalla prospettiva di una nuova
tecnologia. Tanto è vero che i decostruzionisti, hanno accettato il carattere fisso del testo, poichè il
testo elettronico non pretende di essere altro che un testo in potenza. Inoltre è importante
sottolineare che i post-strutturalisti e i decostruzionisti davano particolare importanza al concetto di
reinterpretazione, sostenendo che un testo non è più importante delle sue interpretazioni, perchè non
poteva esserne separato. Ora, nello spazio elettronico dello scrivere. dove ogni lettura di un testo è
una realizzazione o perfino una riscrittura del testo, leggere è interpretare.

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