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Anno XXXI
10.11.2010
Numero
568
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO, VAS, SEGUSINO
Specialità:
Grigliate, Spiedi,
Selvaggina,
Porchette,
Pasta, Gnocchi,
Dolci fatti in casa.
Riposiamo il Lunedì
di De Paoli Cinzia & C. s.n.c. È gradita la prenotazione
Via S. Michele, 34 - 31040 Curogna di Pederobba (TV)
Tel. e fax 0423 64089 - Cell. 329 1299112 - trattoriadacialt@libero.it
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di Marco Van Dijk
ELETTROTECNICA
Cell. 335-7604181
il tornado Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER (Belluno). direttore responsabile: Mauro Mazzocco. redattori: Sandro Curto, Silvio Forcellini. collaboratori:
Alessandro Bagatella, Francesco Dal Canton, Ivan Dal Toè, Gianni De Girardi, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Silverio Frassetto, Ermanno Geronazzo, Cristiano
Mazzoni, Sergio Melchiori, Antonio Spada, Andrea Tolaini.
abbonamenti: italia Abbonamento annuale (18 numeri) 20,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) 40,00.
L’abbonamento può essere sottoscritto o rinnovato nei seguenti modi: 1- versando la quota sul c/c postale n. 10153328 intestato alla pro LOCO di FENER; 2- pa-
gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: NEGOZIO “DA MILIO” - Alano; pasticceria “dolci pensieri” - Fener - BAR JOLE - Fener; MAURO MAZZOCCO - Quero;
ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; bazar di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ
continua: «Da poco abbiamo liberato il sottopassaggio, che siamo in attesa di concludere non appena le malte si
saranno asciugate completamente. Per motivi di sicurezza, e al fine di velocizzare al massimo le lavorazioni e ridur-
re al minimo il disagio alla popolazione, abbiamo dovuto chiudere il tratto di strada che lo attraversa per 12 giorni
consecutivi. In accordo con la Sovrintendenza si è deciso di intonacare completamente la prima porzione di volta
bassa in mattoni e malta cementizia - intervento questo risalente al
’29, quando si decise di aumentare le dimensioni del sottopassaggio in
larghezza ed altezza per consentire il transito delle auto - e lasciare in-
vece la tessitura dei mattoni più in vista, nella porzione di volta alta
interna risalente alla metà del 1700, in considerazione anche della
presenza di un lacerto di intonaco originale, di cui abbiamo ripreso i
materiali. Ove presente, l’intonaco originale sulle murature è stato
consolidato e integrato, rimanendo leggermente sotto livello, come
prevede questo tipo di restauro, in modo che sia sempre riconoscibile
il nuovo intervento dall’originale».
L’architetto Mondin conclude con un plauso per i reali esecutori
dell’intervento di restauro, l’impresa DE CIAN di Sedico: «Se tutto è
andato secondo le previsioni, se non ci sono stati intoppi di alcun ge-
nere, è anche merito dell’impresa che ho riscontrato essere oltremodo
qualificata, competente, precisa e veloce. La costante disponibilità e la
fattiva collaborazione hanno contribuito ad ottenere un risultato che
reputo molto soddisfacente».
Tutto sarà pronto, dunque, per la ricorrenza del cinquecentenario della
conversione di San Girolamo Emiliani, ricorrenza che cadrà nel 2011 e
che sarà dovutamente celebrata. L’intervento, che è a carico dei Padri
Somaschi, è in parte finanziato dalla Regione Veneto, dalla Fondazio-
ne Cariverona e dalla Fondazione Monte Paschi di Siena.
Ricordiamo, per chi non avesse seguito dall’inizio lo svolgersi dei lavo-
ri, che l’esigenza di un intervento di restauro conservativo della Casa
di Preghiera S.Girolamo è scaturita non solo da una necessità legata a
motivi statici, ma ancor più da un impegno civile e da una sorta di
gratitudine verso un baluardo che, “ben tetragono ai colpi di ventura”,
ha resistito a guerre, barbarie e alluvioni, fermo in prima linea per la
liberazione dell’Italia dalle invasione straniere. Sito in una posizione
strategica, grazie alla sua possanza e agli attuali proprietari, i Padri
Somaschi, che lo tengono in vita con numerose attività che si svolgono
al suo interno, Castelnuovo raggiunge i nostri giorni ritoccato profonda-
mente nell’aspetto esteriore, ma con l’originario spirito, mai intaccato
dagli eventi che lo hanno attraversato. Il progetto è stato redatto col
supporto di preventive indagini scientifiche e da un accurato rilievo dei
materiali e del degrado, finalizzati a una conoscenza approfondita e
necessaria dell’edificio. L’intervento è quindi finalizzato alla valorizza-
zione degli esterni lapidei, conservando i materiali e le lavorazioni che
lo caratterizzano, pulendo e integrando le superfici, consolidando e ripristinando la consistenza e la solidità delle
murature, eliminando superfetazioni di recente realizzazione (stuccature e intonaci cementizi, elementi di sporto in
calcestruzzo), sostituendo i serramenti con nuovi a norma di legge e realizzando coperture ventilate, che garanti-
scano il respiro e il corretto isolamento termico all’intero edificio, rimuovendo le onduline in eternit. Il risultato finale,
davvero notevole, è ora sotto gli occhi di tutti…
(a cura di Silvio Forcellini)
Le foto di Castelnuovo, “prima” e “dopo”. Le foto a corredo del presente articolo si riferiscono al Castello di
Quero “prima” e “dopo” l’intervento di restauro. Nella pagina precedente, le foto sulla destra si riferiscono alla fac-
ciata nord, quelle sulla sinistra al sottopassaggio (tutte, ovviamente, “prima” e “dopo”); in questa pagina invece, la
prima foto ritrae la facciata sud prima dell’intervento, le altre due la stessa facciata in fase di lavorazione.
PENSIERO
Voglio attraversare quella porta,
quella soglia contesa ai cani.
Ora che le ultime lagrime dell’estate
hanno mitigato l’arsura dei muschi,
è là che mi piace distendermi,
dove la pietra profuma di umori
e penetra, con unghiate di gelo,
lo spossato abbandono delle mie carni.
Oltre quella porta che allora mi aprivi,
illuminata di sorrisi e di languori,
ai tempi della nostra giovinezza…
Procopio Alighieri LE “CASE ROTTE” IN FONDO AL BROLO
VERSO GLI ANNI ’50, NEI RICORDI DELL’AUTORE
5 CRONACA
DOLOMIELE
Birra bionda a bassa fermentazione prodotta con l'aggiunta di miele delle
Dolomiti Bellunesi. Ha colore oro intenso e brillante e gusto fiorito e cremoso
frutto dell'interazione tra lievito e miele. Stile Birra al miele
Gradazione alcolica 5.7% vol.
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LETTERE AL TORNADO
LETTERE AL TORNADO
(s.for.) «L’importante è che si creda che l’inquinamento del territorio è un male necessario, che è il prezzo del pro-
gresso, che la situazione è sotto controllo e va migliorando… Insomma, è importante chenonsisappia cosa succede
al nostro territorio!». Partendo da questa provocatoria affermazione, la Rete di Chenonsisappia ha organizzato a
Pederobba una serata con i cittadini attivi nella difesa del territorio nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza, per
un confronto sull’incremento dell’inquinamento e dei danni ambientali e per delineare il quadro generale della situa-
zione. La serata è stata dedicata ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso perché colpevole di aver difeso il
9 LETTERE AL TORNADO
suo territorio dalla speculazione e dal malaffare. Di seguito, gli argomenti toccati nel corso dell’incontro, riassunti
dagli stessi organizzatori che ce li hanno inviati con preghiera di pubblicazione.
La rete di CHENONSISAPPIA:
“cosa succede al nostro territorio!”
La serata di venerdì 15 promossa a Pederobba dalla Rete di CHENONSISAPPIA ha dato i frutti sperati. Di fronte ad
un folto pubblico, è emerso chiaramente un quadro generale della situazione del territorio piuttosto preoccupante e
composto da dati allarmanti per la salute e l’ambiente. Un quadro fatto anche di Autorità distratte e latitanti, intente
a minimizzare e tranquillizzare, del tutto restìe a intervenire per prevenire o almeno bonificare i danni. Un desolante
affresco di Autorità e Amministrazioni spesso molto sensibili agli interessi dei potentati economici, pronte a passare
dalla parte della cittadinanza solo quando quest'ultima si attiva scavando a fondo tra le carte, alzando la voce e re-
clamando con forza i propri diritti.
La dedica ad Angelo Vassallo è sembrata più che mai opportuna. Bisognava ricordare un grande Sindaco italiano
ucciso perché difendeva il proprio territorio, ma bisognava anche mettere in guardia i cittadini perché dietro
all’inerzia dei politici a tutelare il territorio, si nascondono pericoli terribili che possono travolgere anche le regole ci-
vili e democratiche.
Dalle descrizioni delle varie emergenze ambientali nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza, sono emersi fatti
sconcertanti: dall’assurda speculazione edilizia del progetto Altanon che a Feltre rischia di rovinare per sempre
l’immagine della città, al tentativo di colonizzazione dei meleti e dei vigneti intensivi nella Valbelluna, incompatibili
con una serie di interessanti esempi di agricoltura sostenibile basata su biologico, biodiversità e legame tra GAS e
produttori; dalla minaccia delle cave nel Basso Feltrino e in Alpago, all’ampliamento previsto a Fortogna,
all’insediamento a Fonzaso di fonderie incompatibili con un ambiente fragile, già messo a dura prova
dall’elevatissima incidenza dei tumori.
E poi nel trevigiano sconcertanti: dai cogeneratori di Borso del Grappa, chiesti in quattro momenti diversi per sfrut-
tare un incredibile vuoto normativo che aiuta i furbetti, all’incredibile inerzia delle Autorità di fronte al rogo De Longhi
che le ha viste omettere tutta una serie di azioni e verifiche che la Legge impone in questi casi; dall’impressionante
tendenza ad autorizzare impianti di trattamento di rifiuti speciali in mezzo alle case - come succede a Maser - oppu-
re strade inutili e distruttive per l’ambiente come la “Pedemontanina”, pur di rispondere alle richieste di alcuni precisi
potentati economici, fino alla paradossale dichiarazione della Provincia di Treviso che nei suoi documenti ufficiali
definisce la Pedemontana Trevigiana “zona vocata …all’incenerimento di pneumatici” perché a Pederobba c’è
l’unico coinceneritore autorizzato a farlo. Per arrivare, infine, alla clamorosa indiscrezione circa il nuovo regolamen-
to a difesa dai fitofarmaci in preparazione nella zona del Prosecco, che pare debba valere solo ed esclusivamente
per i nuovi vigneti e che quindi è inapplicabile nel 99% dei casi.
Nel concreto, possiamo dire che è emersa una matrice comune tra le varie emergenze ambientali descritte fatta di
sottovalutazione e colpevole indifferenza da parte delle Autorità preposte a vigilare. Per questo la Rete di CHE-
NONSISAPPIA si ritroverà entro breve con l’obiettivo di organizzare iniziative forti per informare l’opinione pubblica
dei rischi per la salute della gente e la colpevole indifferenza delle Istituzioni con l’obiettivo di contrastare il pericolo-
so degrado in corso sul nostro territorio.
Per la Rete di CHENONSISAPPIA: Gruppo COLTIVARE CONDIVIDENDO / Comitato NO ALTANON / Comitato
18 APRILE Rogo De Longhi / Comitato OASI di Borso del Grappa / Associazione ARIANOVA di Pederobba / GA-
SOLO di Asolo / Comitato per la difesa contro fitofarmaci in Sinistra Piave / WWF VENETO / Progetto STRADA
PEDEMONTANINA. Info: chenonsisappia@email.it
orario negozio:
mattino ore 8,30-12,30
pomeriggio ore 16,00-19,00
chiuso il lunedì
e mercoledì pomeriggio
mercati:
martedì - Feltre
mercoledì - Agordo
giovedì - Sedico
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sabato - Belluno
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10 ATTUALITÀ
La gallina e lo stivale
Cina e Italia si incontrano
a cura di Martina Lipia
La Repubblica Popolare Cinese (中 人民共和国, Zhōnghuá Rénmín Gònghéguó), nota comunemente come Ci-
na (中国, Zhōngguó, letteralmente «Paese Centrale»), ha una superficie di 9.671.018 km²,... bla bla bla. Chiun-
que di noi si colleghi ad internet o sfogli un libro non ha difficoltà nel reperire queste informazioni generali, fon-
damentali per mettere a fuoco ciò di cui si parla ma allo stesso tempo sterili e slegate dal tempo che è
necessariamente in continuo movimento. Com’è davvero la Cina? Chi sono i cinesi? Quali tesori e quali mo-
stri nasconde la pancia di questa enorme gallina* che gira affamata per l’aia a beccare i semi? Questo è pro-
prio quello che cercherò di rendere visibile ai nostri occhi occidentali. Ma la volontà di scoprire e comprendere
“l’altro da noi” dovrebbe appartenere a tutti quanti; quindi senza timidezza o resistenza scrivete pure al Tornado,
se vi và, e ad ogni vostra più stramba curiosità sarà data risposta.
[* Se l’Italia per la sua forma è uno stivale, per lo stesso motivo la Cina è una grande gallina].
Iniziamo subito questa avventura scoprendo una delle più importanti feste
tradizionali cinesi. Lo scorso 22 settembre forse vi sarà capitato di vedere
qualche cinese con il naso rivolto al cielo. Niente di strano. Proprio allora
cadeva la Festa di Mezzo Autunno ( 中秋 zhōngqiūjié), celebrata in
onore della luna, che in quel giorno (il 15° dell’ottavo mese del calendario
lunare) è particolarmente grande e luminosa. A parte segnare il passaggio
dalla stagione estiva a quella autunnale (in passato, in questa data i
contadini invocavano attraverso specifici riti un ricco raccolto), la festa
tradizionalmente costituisce un’occasione per le famiglie per riunirsi a ce-
nare al chiaro di luna, che per via della sua forma sferica è il simbolo
dell’unione famigliare, e assieme consumare gli 月 (yuèbing), dei dolci
tipici chiamati le “tortine della Luna”.
negozio di yuebing - Shanghai 1978
Da sempre la Luna è presente nell’immaginario di poeti e scrittori italiani ma anche in Cina esistono numerose
leggende. Questa quella legata alla Festa di Metà Autunno, che ancora oggi viene raccontata nelle scuole cinesi:
Nell’antichità remota Dieci Soli si trovavano nel contempo nei cieli,
provocando enormi disagi. L’Imperatore Celeste ordinò così al proprio
arciere Hou Yi di scendere tra la gente per aiutarla a liberarsi. Hou Yi portò
con sé l’Arco Rosso donatogli dall’Imperatore, un sacco di frecce bianche
e la sua bellissima moglie Chang’E. Arrivato nel mondo, Hou Yi cercò
di persuadere i Dieci Soli ad uscire ogni giorno a turno, ma i Soli non lo
ascoltarono. Furioso, Hou Yi dette allora inizio alla sua lotta colpendoli
con le frecce finché rimase un solo Sole nel cielo. A causa delle gelosie
suscitate nelle altre divinità, l’Imperatore Celeste decise di cacciare
l’arciere e la moglie Chang’E mandandoli a vivere nel mondo umano.
Passato del tempo Hou Yi seppe che la divinità del monte Kunlun, la
Regina madre dell’Occidente, possedeva una medicina straordinaria che
permetteva di salire in cielo. Deciso ad ottenerla si mise in marcia e una volta giunto alla meta, la Regina gli con-
segnò l’ultima pillola rimasta raccomandandogli però di non mangiarla immediatamente, ma di attendere 12 mesi
osservando un particolare digiuno. Tuttavia la moglie ne poteva più di quella vita dura, allora una volta che Hou
Yi non era in casa, trovò la medicina e la inghiottì. All’improvviso si sentì molto leggera e si mise a salire in cielo,
raggiungendo alla fine la Luna. Arco e frecce in mano, Hou Yi la inseguì per mezzo cielo, ma un forte vento lo ri-
portò a casa. Hou Yi, ormai solo, cercava di consolarsi insegnando la sua arte ad alcuni volenterosi discepoli. Tra
questi ce n’era uno chiamato Feng Meng, che fece progressi molto rapidi, raggiungendo in breve un alto livello.
Ma secondo lui, finché Hou Yi era vivo, non poteva diventare il numero uno nel mondo, quindi una volta che
l’insegnante era ubriaco, lo trafisse di schiena con una freccia. Preso a compassione, l’Imperatore Celeste per-
mise all’arciere di ritornate in vita e di dimorare in un palazzo nel Sole. Marito e moglie si possono da allora vede-
re il 15° giorno dell’ottavo mese lunare. Chang’E e Hou Yi, simboli, rispettivamente della luna e del sole, sono di-
venuti espressione di yin e yang, negativo e positivo, buio e luce, femminile e maschile, ossia della dualità che
governa l’universo.
Ognuno di noi è una Luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro. (Mark Twain)
11 ATTUALITÀ
CRONACA
I novant’anni
di Corinna Curto
di Sandro Curto
Il prossimo 19 novembre la nostra abbonata di Roma Corinna Curto
compirà 90 anni. Originaria di Colmirano, dove, alla fine degli anni ’30
aveva svolto l’attività di sarta per un decennio, dopo il matrimonio nel
1949 con Bruno De Faveri “Valeri” si trasferì in Africa ad Asmara
(Eritrea), dove rimase per quasi trent’anni per poi rientrare in Italia e
sistemarsi a Roma, vicino ai figli Ornella ed Ermanno, salvo il periodo
estivo a Cornuda.
Roberto ed Erika sono stati davvero fortunati: hanno avuto, come desideravano, la
femminuccia. Congratulazioni da parte della redazione ai genitori, con l’augurio di
tanta felicità alla piccola Chiara. Alessandro Bagatella
12 LETTERE AL TORNADO
COMUNE DI QUERO
Provincia di Belluno
32030 QUERO (BL) – Piazza Guglielmo Marconi n. 1 – Cod. Fisc. P.I. 00142890250
Quero, 16 settembre 2010
Alle famiglie di 32030 Q U E R O (Bl)
Caro Cittadino,
dopo quattro mesi dall’avvio del nuovo metodo “porta a porta” per la raccolta del rifiuto secco riteniamo doveroso in-
formarti di come sta andando questo importante progetto per la nostra Comunità.
L’obiettivo di diminuire drasticamente il secco è stato raggiunto; siamo passati in media dalle 38,3 ton. di secco raccol-
te nel luglio 2009 alle attuali 8,4 ton. . E fin qui tutto bene. Sul fronte della raccolta differenziata la Comunità querese
è passata dal 58,8% di rifiuto differenziato del periodo prima dell’inizio del porta a porta del secco all’attuale 80,13%
del giugno scorso. Il rifiuto maggiormente differenziato è l’umido seguito dalla plastica e lattine per finire con carta e ve-
tro. E’ proprio su questo settore (il rifiuto differenziato) che le cose non vanno proprio per il meglio.
Se da un lato la quantità del rifiuto differenziato è ottima, è la qualità dello stesso che non va per niente bene.
Purtroppo ci sono ancora troppe anomalie, o meglio cattive abitudini, nel conferimento del rifiuto differenziato nei
cassonetti stradali riservati alla plastica/imballaggi e lattine ed in quello dell’umido. Dalle analisi effettuate dalla CMF
sulla raccolta della plastica/imballaggi e lattine dai cassonetti stradali si evidenza che il 38% del loro contenuto non è a
norma. Nei contenitori stradali della plastica vengono introdotti altri rifiuti come l’umido, il vetro, i medicinali, i vestiti, le
scarpe, ecc. Questo comporta un danno economico al Comune che invece di ricavare 115,00 € a ton. per la raccolta di
questa tipologia di rifiuto differenziato, né dovrà pagare ben 155,00 a ton. solo perché una grossa fetta del rifiuto trova-
to nei cassonetti della plastica è di altra tipologia. Altre analisi effettuate sul contenuto del cassonetto riservato
all’umido stradale hanno evidenziato che assieme all’umido vengono trovate altre tipologie di rifiuto come libri, vestiti,
sassi e vetro. Il danno economico per il nostro Comune è che invece di pagare il conferimento dell’umido a circa 85,00
€ a ton. lo dovrà pagare a circa 175,00 € a ton. per il fatto che assieme all’umido ci sono altre tipologie di rifiuto che in-
vece di essere riciclato va a finire in discarica.
Serve quindi maggior attenzione da parte di tutti, maggior controllo e fin da subito alcuni accorgimenti tecnici:
• A partire dal prossimo mese di ottobre i cassonetti stradali della plastica e della carta verranno chiusi in modo da
rendere difficile l’introduzione di altri rifiuti;
• Le bacheche in legno posizionate nelle vicinanze delle isole ecologiche riporteranno notizie sulla corretta differen-
ziazione dei rifiuti (multilingua);
• Dal mese di ottobre inizieranno i controlli con telecamere mobili per scovare gli ecofurbi.
PER NON SBAGLIARE A DIFFERENZIARE IL RIFIUTO CHE PRODUCI NELLA TUA FAMIGLIA, TI CONSIGLIAMO
DI LEGGERE BENE L’ECODIZIONARIO CHE TI È STATO CONSEGNATO QUANDO HAI RITIRATO IL
BIDONCINO PER LA RACCOLTA DEL SECCO PORTA A PORTA. SE NON HAI PIÙ L’ECODIZIONARIO, VIENI IN
COMUNE, NE ABBIAMO ANCORA ALCUNE COPIE.
LE COSE CHE DOBBIAMO MIGLIORARE CON L’IMPEGNO DA PARTE DI TUTTI
RACCOMANDAZIONI
¾ Differenziare meglio le materie prime: facendo un appropriato uso dei contenitori stradali del vetro, carta, plasti-
ca/imballaggi/lattine e umido;
¾ Nei contenitori stradali inserire solo il rifiuto differenziato, non altre tipologie di rifiuti;
¾ Nel contenitore stradale dell’umido non introdurre rifiuti di ogni specie, ma solo l’umido;
¾ I rifiuti di medie e grandi dimensioni vanno trasportati all’Ecocentro Comunale;
¾ Non lasciare per terra fuori dei cassonetti stradali sacchetti con rifiuti o altri rifiuti come televisori, cartoni, sedie in
plastica, cassette di legno o plastica;
¾ Leggere con attenzione il libretto “Eco-dizionario” che contiene tutte le informazioni per una corretta differenziazio-
ne dei rifiuti;
¾ Mantenere pulito il bidoncino in plastica per la raccolta del rifiuto secco porta a porta;
¾ Quando il bidoncino è pieno (non traboccante con il coperchio sollevato o con materiale disposto fuori del bidonci-
no) lo potrai collocare in strada, tutti i lunedì mattina dalle ore 6.00, nel luogo di raccolta che ti abbiamo già indica-
to. Il rifiuto secco va introdotto nei soli sacchetti gialli che ti sono stati consegnati;
¾ Esporre il bidoncino a seconda delle necessità, non pensare a sistemi alternativi per lo smaltimento del tuo rifiuto;
¾ Non manomettere il tuo bidoncino perché la mancata registrazione dello svuotamento darà luogo ad una segnala-
zione al Comune;
¾ Ti invitiamo a personalizzare il tuo bidoncino scrivendo il tuo nome nello spazio predisposto sul coperchio, evitando
di scambiarlo con altri;
¾ Non lasciare rifiuti fuori del bidoncino e non metterli nei bidoncini dei tuoi vicini di casa.
INIZIATIVE CHE A BREVE VERRANNO EFFETTUATE
Oltre a quanto già detto sopra, avvieremo dal prossimo mese di ottobre altre importanti iniziative:
¾ Collaborazione con la scuola elementare e media in tematica di raccolta differenziata, in modo da educare i nostri
ragazzi a mantenere in ordine e pulito il paese;
¾ Stiamo organizzando un film in tema di rifiuti che presenteremo questo inverno alla popolazione;
¾ I lavori di ampliamento dell’Ecocentro Comunale sono ormai giunti al termine. A breve saremo in grado di aumen-
tare l’offerta rifiuti differenziati presso l’Ecocentro e di conseguenzae potenzieremo gli orari di apertura. E’ nostra
intenzione organizzare un sistema a premi per le famiglie che utilizzeranno bene e maggiormente l’Ecocentro. Di
tutto ciò verrete messi al corrente tramite specifici avvisi.
13 LETTERE AL TORNADO
CRONACA
Ben arrivato
Pierfrancesco!
Lo scorso 18 febbraio è nato Pierfrancesco,
accolto con molto entusiasmo dalla sorellina
Enrica, di due anni, che vediamo in foto mentre
lo tiene in braccio per lo scatto destinato al
nostro giornale.
Car. Edil
di Ferdinando Carraro
PITTORE RESTAURATORE
Via Roma - Quero (BL)
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14 LETTERE AL TORNADO
Lettera aperta
Considerazioni sulle rimostranze di alcuni genitori
in merito alla scuola dell’infanzia di Alano
Alano, 04-10-10
CONSIDERATA la riunione, tenutasi il 10 settembre 2010 presso la scuola dell’infanzia di Alano, durante la quale
ALCUNI tra i genitori dei 70 bambini che frequentano la scuola hanno aggredito verbalmente il dirigente scolastico, la
dottoressa Gina Doro, rea di aver riorganizzato i corsi della scuola dell’infanzia in sezioni miste, senza avviso e di aver
spostato due maestre dalla scuola materna di Alano a quella di Vas, accusata inoltre di aver scarsa sensibilità e di aver
provocato immani disagi psicologici nei bambini,
CONSTATATA l’assurdità di certi interventi e il modo arrogante e offensivo di chiedere spiegazioni da parte di certe
persone,
VORREMMO che fosse data voce anche al pensiero di noi sottoscritti genitori.
Innanzitutto ci chiediamo quali sono le competenze in materia di didattica del genitore che ha fomentato la polemica,
ancora prima di sentire, da parte delle maestre presenti all’assemblea, le dovute e valide motivazioni che hanno spinto
i docenti a riorganizzare la struttura didattica nella scuola dell’infanzia dell’istituto comprensivo? Per quali motivi ha
contestato a priori e per partito preso, tale cambiamento? Forse pensa che le maestre di Alano non siano all’altezza
del compito loro assegnato? Se è questo quello che pensa, lo dica apertamente e agisca di conseguenza.
A chi giova aver innescato una polemica inutile, dannosa e fuorviante, rasentando la calunnia?
¾ UNA POLEMICA INUTILE perché ai primi di settembre 2010 il collegio dei docenti, che ricordiamo essere
L’UNICO ORGANISMO COMPETENTE IN MATERIA DI DIDATTICA, ha deliberato, con il parere unanime di tutte
e 12 le insegnanti, di strutturare la scuola dell’infanzia in sezioni miste (non è stata la dirigente ad imporre tale
cambiamento ai genitori).
Ma già nell’ultimo consiglio di intersezione, svoltosi in giugno (quindi in presenza dei rappresentanti dei genitori e
non segretamente all’insaputa dei genitori) era stata comunicata da parte delle insegnanti l’intenzione di passare
dalle sezioni omogenee (bambini della stessa età) a sezioni eterogenee (bambini con età diversa), proposta che
logicamente doveva essere vagliata e approvata dal 1° collegio dei docenti del nuovo anno scolastico.
Questo tipo di organizzazione non è una novità, non è una sperimentazione, è consentita dalla legge, è in vigore in
altre scuole ed è un ulteriore miglioramento dell’offerta formativa. L’eterogeneità delle sezioni, infatti, consente di
allargare le esperienze e le opportunità di scambio, di confronto e di arricchimento anche mediante occasioni di
aiuto reciproco e di apprendimento socializzato (e tutto questo significa provocare disagio psicologico?).
Subito dopo il collegio dei docenti è stata convocata l’assemblea dei genitori per presentare la nuova
organizzazione. La dirigente ha spiegato chiaramente che questi sono stati i tempi, che questa è la prassi da
seguire per legge ed umanamente non si poteva fare diversamente.
¾ UNA POLEMICA DANNOSA, perché l’ignoranza e la cattiveria di alcuni
interventi (pochi per fortuna) hanno causato perplessità, sgomento e sdegno in
tutti gli altri genitori e nei docenti presenti. Cosa possono aver pensato le
maestre, sentendosi mettere in dubbio la loro capacità di insegnamento.
Per fortuna la dirigente scolastica non ha mai perso la calma. Dimostrando
eccellenti capacità professionali, ha risposto punto per punto a tutte le
osservazioni sollevate. Il suo alto senso del dovere e la passione con cui
lavora (come lo dimostra tutto il suo passato di insegnante) hanno evitato che
la situazione degenerasse. ALTRO CHE SCARSA SENSIBILITÀ NEI
CONFRONTI DEI BAMBINI!!!
¾ UNA POLEMICA FUORVIANTE, perché il vero obiettivo di alcuni genitori era
quello di mettere in grosse difficoltà la dirigente, colpevole di aver spostato due
maestre dalla scuola dell’infanzia di Alano a quella di Vas senza il loro
consenso, provocando, a loro dire, disagio nei bambini.
A tal proposito, come genitori desideriamo comunicare a tutti gli altri genitori
della scuola dell’infanzia di Alano quanto segue:
1°. Le modalità di assegnazione del personale docente (e quindi anche i
cambi di sede all'interno dell’istituto) sono disposti dal Dirigente scolastico.
La Dottoressa Doro ha seguito alla lettera la norma di legge e quindi non è
tenuta a rendere conto al singolo genitore del suo operato.
Ci risulta comunque che le due maestre abbiamo dato la loro disponibilità
all’assegnazione ad altro plesso.
2°. Noi genitori in seno alla scuola abbiamo i nostri rappresentanti, da noi
democraticamente eletti. Non ci risulta che questi abbiamo aderito alla
contestazione. Forse non sono d’accordo con i metodi usati per alimentare
questo clima conflittuale.
3°. Per il bene dei nostri figli, dovremo dare fiducia alle docenti e se hanno
proposto questa modalità organizzativa è perché vogliono migliorare il
servizio offerto ai bambini e non certo per metterli in difficoltà.
Infine, auspichiamo che questa contestazione abbia fine. Speriamo che, si giri
pagina, che si permetta alle insegnanti di lavorare in un clima di fiducia e di rispetto
per la loro professionalità e ai bambini di vivere l’esperienza della scuola
dell’infanzia con gioia e serenità.
Cordiali saluti
15 LETTERE AL TORNADO
COME ERAVAMO
Ragazzi di
Schievenin
Segnalazione di Andrea Mondin
ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) Lo scatto di questa copertina è del nostro nuovo abbonato querese Tristano Dal Canton. Bei ricci di castagne ri-
presi in località Cilladon, in Comune di Quero, proprio ai piedi del famoso Castegner del Balech. Erano le ore 14 pomeri-
diane del 15 ottobre scorso e Tristano ha usato per questa suggestiva foto una Fotocamera Sanyo, che vanta una capa-
cità di 12 megapixel. La foto ci ricorda l’attualità del frutto, in questa stagione, e anche la preoccupazione di coloro che
coltivano castagni, alle prese con l’insidia della malattia, denunciata anche su queste pagine, provocata dalla cosiddetta
vespa cinese (Dryocosmus kuriphilus). Quest’anno la produzione ha subito un calo piuttosto consistente, con riflessi an-
che sui prezzi del prodotto. La speranza è che si riesca a controllare il proliferare del dannoso imenottero.
.
16 LETTERE AL TORNADO
A proposito di “sirache”…
QUANDO A TIRARLE E’ IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
La mia “articolessa” apparsa nel precedente numero del “Tornado” ha fatto scalpore. Non solo è stata gratificante per
l’autore, grazie ai davvero tanti consensi che ha ricevuto, ma perché è uscita in concomitanza con il clamoroso exploit
del nostro premier che, il 1° ottobre scorso, si è esibito in una sconvolgente bestemmia in diretta tv, pronunciando
“coram populo” il fatidico “porco d…”. Vale la pena di rammentare che una “bestemmia” come questa è costata la
radiazione dalla Rai a dalla Fininvest a quanti avevano osato l’inosabile prima di lui. Se corrisponde a verità che tutti i
cittadini italiani sono uguali davanti alla legge (ma c’è ancora qualcuno che crede alle fate, alla befana o al mago
Otelma?) adesso il nostro capo del Governo dovrebbe essere (finalmente) invitato a scegliersi una delle sue ville e
rimanerci. E di ville… A meno che non si autoassolva anche lui, come fa Bossi, chiedendo scusa ogniqualvolta dice
una fregnaccia. Ma il nostro premier (a differenza del Bossi che non perde occasione per celebrare riti pagani con
l’acqua del Po e relative ampolline celtiche) si dichiara cattolico apostolico romano, tant’è che, nonostante sia divorziato,
gli è stato consentito di fare la comunione, per la sua bestemmia non può limitarsi a chiedere venia o a riderci sopra.
Non vuole andarsene? Almeno sia costretto, in alternativa, a partecipare a un triduo, a 8 novene, a 3 rogazioni, alla
recita di 25 rosari, 25 giaculatorie, 20 atti di dolore, e a 2 anni di clausura in uno dei suoi castelli esotici, a pane ed
acqua e in glorificante compagnia di Cicchitto e Capezzone. Ah, dimenticavo: niente escort!
A proposito della bestemmia presidenziale, voglio farvi conoscere, se non lo avete già letto sul “Corriere delle Alpi” del 2
ottobre, l’opinione del noto scrittore e giornalista Ferdinando Camon. Piero Piccolotto
due per parte con pure entrambi gli allenatori allontanati dal campo. Partiva bene la Piave Tegorzo che dapprima si
rendeva pericolosa con un tiro di Luca Gallon, servito da Andrea Coppe, deviato in angolo da un difensore e poi con
una botta di Matteo Codemo che costringeva Zatta a rifugiarsi in angolo. Nel finale di tempo la Piave Tegorzo si
vedeva negare un rigore e sul capovolgimento di fronte i locali al 42° passavano in vantaggio con Cossalter. Nella
ripresa gli ospiti entravano in campo ancor più determinati ed al 9° pervenivano al meritato pareggio quando Dall’Asen
atterrava in area Matteo Codemo: espulsione e rigore che Paolo Scopel trasformava con freddezza. Al 15° Zatta si
superava sul tiro di Mirko Schievenin mentre al 21° era Diego Codemo a stendere Rizzo in area per il penalty che
Colmanet non falliva. Poi, causa anche il terreno reso pesante dalla pioggia ed alcune messe in scena dei locali, la
partita si innervosiva. Ne facevano le spese i due mister allontanati dall’arbitro per proteste, Matteo Codemo e Maset
espulsi per somma di ammonizioni dopo un battibecco e sul finire del tempo Enrico Sacco.
CLASSIFICA CAMPIONATO DOPO 6a GIORNATA:
Eurocalcio 15, Altivolese Maser 14, Valdosport 11, San Vittore – Angarano – Cassola – Bessica – Campolongo 10,
Riese Vallà 9, Santa Croce 8, Valbrenta 7, Eagles Pedemontana 6, Arsiè 5, Spineda – Piave Tegorzo 3, Foen 2.
LETTERE AL TORNADO
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CIAO, TINA!
Da alcuni giorni Annunziata Procino Silvestri non è più con noi. Per tanti anni socia del nostro circolo Auser, Tina
(perché così è conosciuta) è una persona solare, affabile, amante della compagnia, della conversazione. Sempre
presente alle nostre feste, partecipa volentieri ai canti, ai giochi e, quando capita, anche ai balli. Dietro a questa allegria
Tina nasconde una vita non facile. Perde la madre che è ancora bambina, riesce a sottrarsi alle prepotenze di un padre
tiranno. Incontra Angelo Silvestri che se la porta quassù da Maddaloni,
grosso centro in provincia di Caserta. Non torna più al suo paese natale,
ma porta con sé le canzoni della sua terra, che ama cantare sia in
occasione delle nostre feste sia quando, seduti sulla panchina vicino a
casa sua, improvvisiamo piccoli festival della melodia napoletana. Su
quella panchina trascorriamo ore intere ad ascoltare i suoi ricordi, spesso
tristi, sempre impregnati di quella malinconica nostalgia che è tipica della
gente del nostro Sud. Tina ha due figli, che a loro volta le regalano sei
nipoti. Tocca a Lisa dare l’estremo addio alla nonna durante le esequie. E’
un affettuoso commiato in cui l’umanità e la bontà di “nonna Tina”,
accompagnate da una fede sincera e dall’affetto per Angelo, per i figli e per
i nipoti, sono ricordate con parole accorate e struggenti. «Da giovane
donna - ricorda Lisa - hai lasciato la tua adorata terra del sud, della quale
hai avuto sempre nostalgia, per sposare il nonno. Qui, tanti pregiudizi del
tempo non ti hanno reso la vita facile, ma nel tuo cuore semplice il rancore
non è mai entrato». Quando Tina esce dalla chiesa affollata per essere
accompagnata alla sepoltura cade una fitta pioggia. In un momento così
triste mi tornano alla mente le toccanti parole di una vecchia canzone di
Libero Bovio che fa parte del repertorio di Tina: “Tu staje malata e cante -
tu staje murenno e cante … E se fa fredda l’aria - e se fa cupo ‘o cielo - e
tu, dint’a stu ggelo - tu sola, cante e muore … - Giesù, ma comme chiove!”.
Piero P.
Al carissimo socio Angelo, ai figli Franco e Mauro, ai nipoti e ai parenti, le
condoglianze più sentite da tutti i soci del circolo Auser.
21
DOMENICA 21 NOVEMBRE
alle ore 12,30 - presso la sala delle associazioni di Quero
SEGUIRA’ LA
Dal 1969...
TUTTI I VENERDI’ SERA
OTTOBRE e NOVEMBRE
LETTERE AL TORNADO
Comunicato
Stampa
26 ottobre
2010
23 ASTERISCO
Grazie
a Franco Secci e Meri Gallina
Il Tornado
in Polinesia!
(s.for.) Ce lo avevano promesso,
e sono stati di parola: ecco le fo-
to, con tanto di copia del Tornado
al seguito, che Franco Secci e
Meri Gallina hanno scattato nella
Polinesia francese, durante il loro
recente viaggio di nozze. Franco
& Meri, che risiedono a Fener, si
sono sposati lo scorso 4 settem-
bre (vedi foto a sinistra) e, il gior-
no dopo, sono volati alla volta di
questo “paradiso terrestre” situato
nel Pacifico meridionale, dove si
sono fermati per tre settimane, alla scoperta delle splendide iso-
le che lo compongono, tra cui Tahiti, la più vasta e la più popola-
ta. Ringraziamo Franco & Meri per il graditissimo pensiero e auguriamo loro, coppia ormai consolidata da anni, an-
cora tanta tanta tanta felicità. (Per chi volesse godersi le bellezze della Polinesia francese, ricordiamo che Franco
Secci ha messo in rete, su Facebook, moltissime foto del suo viaggio, con panorami decisamente mozzafiato).
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, questi bei ricordi di Sesta Fortunata Andreazza, deceduta a Fe-
ner lo scorso 2 ottobre a quasi cent’anni, e di Rino Basso, mancato lo scorso 4 settembre, entrambi o-
riginari di Quero.
In memoria di Sesta Fortunata Andreazza
20 aprile 1911 - 2 ottobre 2010
Ciao Nonna, sei la nostra infanzia, la nostra
Nonna dagli occhi celesti e i capelli bianchi
come la neve. Sei la Nonna che non si è mai
dimenticata, la Nonna che imbrogliava a
carte. Grazie Nonna per essere venuta a
Milano da noi, che eravamo quelli lontani.
Grazie per la pazienza con cui ci hai sop-
portato in questi anni, grazie per tutto l'amore
che ci hai dato. Saresti potuta arrivare a
cent'anni, ma alla fine hai deciso che
novantanove e mezzo potevano bastare. Fa’
buon viaggio, Nonna. Oggi te ne vai
accompagnata dal nostro ricordo e dal nostro
affetto. Ma nel nostro cuore e nel sorriso dei
nostri figli, lì, Nonna, vivrai per sempre.
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26 LETTERE AL TORNADO
COME ERAVAMO
Calciatori
feneresi negli
anni Cinquanta
(s.for.) La foto a fianco ci è stato con-
segnata dal nostro abbonato Desiderio
Todoverto ed è stata scattata alla metà
degli anni Cinquanta. Vi sono ritratti al-
cuni giovani feneresi impegnati in una
partita di calcio presso il campetto che,
all’epoca, sorgeva appena al di sotto
delle “scalette” che portano al Piave.
Accosciati, da sinistra: Aldo Taddei,
Franco Franzoia, Renato Menin, Umber-
to Candiani, Desiderio Todoverto e Bru-
no Melchiori. In piedi: Piero Coppe e,
appoggiato al palo, Sergio Comazetto.
Sdraiato: Gaetano Melchiori.
27 MOSTRE
Nel 150° dalla nascita Pro Loco Zumellese e Comune di Mel organizzano:
DUE STORIE
di Martino Durighello
Tempo fa (molto tempo fa, quando la TV era guardabile) furono trasmessi due film a mio avviso molto interessanti,
oltre che divertenti.
Il primo raccontava la storia di un giovane medico che giunse in un paesino di montagna, misero paesino di pastori, di
boscaioli e di minatori a sostituire il vecchio medico che aveva raggiunto l'età della pensione. In quei tempi c'era la
“Condotta” e la vita del medico Condotto non era sempre facile, né comoda, specialmente per quelli che capitavano in
condotte di montagna o disagiate: molto lavoro, pochi soldi, e poi...
Non c'è arte più brutta,
non c'è arte più rotta
di quella del medico
di una Condotta.
L' ammalato muore?
Colpa del dottore.
Se dopo la cura
non è più malato,
è Sant'Antonio
che l'ha salvato.
Il vecchio medico lo disse al giovane collega: «Qui, amico mio, non c'è da stare allegri: questo è un paese di gente
sana, laboriosa, ma povera...».
«Non preoccuparti – rispose il giovane medico – so io come fare: stai tranquillo che saprò cavarmela...».
Si salutarono e il giovane Medico Condotto si recò subito a far visita al suo datore di lavoro, il Sindaco, che gli fece lo
stesso discorso del collega. Andò poi dal Parroco e dal Farmacista: stessa storia. Ma egli non si scompose
minimamente. Prese possesso della sua nuova abitazione e dell'ambulatorio e preparò un manifesto in cui invitava la
popolazione a recarsi in ambulatorio per una visita “gratuita” e ne fece tappezzare tutto il paese.
La popolazione accorse in massa, ma solo per curiosità: tutti, infatti, giuravano di stare benissimo, di godere ottima
salute e di non avere bisogno né di medici, né di medicine.
Ma, uscendo dall'ambulatorio dopo la visita, tutti avevano la testa bassa e l'espressione preoccupata.
Infatti il medico aveva trovato che quella donna da giovane aveva ricevuto un colpo alla schiena (era vero:
un'incornata) e rischiava l'immobilità; quel corpulento e possente ex minatore aveva i polmoni intasati e rischiava la
tubercolosi; quell'altro era malato seriamente, lui e tutta la famiglia: mal sottile. E via di questo passo. Stessi risultati
furono riscontrati tra i bambini delle scuole che il medico, molto premurosamente, era andato a visitare
scrupolosamente, con coscienza di medico che tiene alla salute dei suoi pazienti: vista e udito deboli, tossi
preoccupanti, tonsillite trascurate …
Insomma, quello era un paese di ammalati cronici! In poco tempo quel medico dovette assumere delle infermiere,
affittare una villetta ed adibirla ad ospedale, chiamare un dentista, un oculista...
Dopo un anno, poco più, il vecchio medico pensò di fare un giretto nel piccolo paese dove aveva trascorso la sua vita:
comprensibile nostalgia. Naturalmente andò a far visita al collega e rimase esterefatto per tutto quel trambusto che,
secondo lui, era semplicemente assurdo. Finì che il colloquio, cordialissimo, si concluse con il... ricovero del vecchio
medico, che risultò affetto da non so che malattia.
Il secondo film parlava di un avvocato giunto in un paese di campagna: un paese di brava gente, laboriosa, tutti amici,
solidali, pronti a darsi una mano senza nemmeno bisogno di chiedere, gli disse il Sindaco, cui il giovane legale era
andato subito a far visita di cortesia: «Qui regna l'armonia più completa, mai nessuno si è sognato o ha avuto bisogno
di ricorrere alla legge, mai è stato commesso un reato benché minimo...».
Ma il giovane avvocato non si preoccupò; si fece indicare la persona più povera del paese che risultò essere un povero
vagabondo che non aveva mai disturbato nessuno né tantomeno si era reso colpevole di furtarelli o villanie. Viveva in
una vecchia catapecchia, dove si era installato da tanto tempo e il proprietario non se ne era mai preoccupato: tanto
non faceva niente di male...
L'avvocato andò a fargli visita. Quel poveraccio “dimorava” in quella baracca da molti anni, senza pagare affitto, senza
che il proprietario si interessasse di lui. L'avvocato lo convinse che quella casa era “sua” per usucapione, avendola
abitata senza interruzione per tot anni e senza pagamento di canone. Il vagabondo, su consiglio dell'avvocato, recintò
la “sua” proprietà e pose un cartello con la scritta: “Proprietà privata, vietato l'accesso agli estranei”.
Successe il finimondo. L'ex vagabondo e l'ex proprietario adirono a vie legali: querele, controquerele, avvocati,
testimoni, tribunali, tanto che in breve non vi fu abitante di quel paese che non fosse in lite con qualcuno. Nel giro di
poco tempo l'avvocato piantò un suo studio, ebbe segretarie e colleghi, giunsero altri avvocati, una sezione staccata
del tribunale; il paese si sviluppò, crebbe, sorsero negozi, alberghi; molti si arricchirono, un grande progresso... ma non
vi fu più pace tra quella gente, l'armonia era morta per sempre.
Morale della favola?
Se è vero che l'occasione fa l'uomo ladro
è altrettanto vero che l'ignoranza lo fa derubato.
SCOPA
29 LETTERE AL TORNADO
…Correre… perché…??
di Serena Schievenin
Molta gente si imbottisce di medicine e integratori per migliorare le proprie
performance. Eppure una soluzione per ottenere tutti i benefici in un colpo solo esiste
già: lo sport. “Bella scoperta” dice molta gente, “ma il
tempo per farlo chi ce l’ha?” L’obiezione non è esiste una medicina
sbagliata. Ci sono molti sport che richiedono almeno
un’ora di allenamento al giorno. E oggi sono in pochi
in grado di renderti
ad avere tanto tempo a disposizione. Ci sono inoltre più creativo,
molti sport che necessitano della presenza di altre più lucido
persone, come il tennis o la pallavolo, oppure di una
struttura adeguata, come la piscina o il campo da mentalmente,
calcio, e orari precisi per praticarlo che non sempre più vitale e
sono compatibili con i nostri impegni. Però c’è una
soluzione a portata di mano, anzi di piede: la corsa.
più equilibrato,
Correre non richiede la presenza di nessun altro, anche se farlo in compagnia è più in forma e
senz’altro più piacevole. Correre non richiede la presenza di una struttura che ti ospiti: più felice:
esci di casa, fai il tuo giro e rientri. Oppure basta mettere le scarpe in una sacca e
farlo nei momenti di pausa del tuo lavoro. Correre costa praticamente niente. Servono si chiama corsa
solo un paio di scarpe, dei pantaloncini e una canottiera. E soprattutto, è sufficiente
correre 40 minuti per tre volte alla settimana per sentirsi bene. Basta resistere con un certo impegno per quattro -
cinque settimane per vedere i primi risultati sul proprio benessere. Quindi, esiste una medicina in grado di renderti più
creativo, più lucido mentalmente, più vitale e più equilibrato, più in forma e più felice: si chiama corsa. Una pratica soft
e regolare offre una serie di benefici antinvecchiamento. Il fatto di ossigenare meglio le cellule dell’organismo consente
di farle vivere più a lungo e di contrastare i segni della vecchiaia. Non è solo una questione estetica: la migliore
ossigenazione riguarda pelle, muscoli e cervello. La corsa e gli esercizi di potenziamento contrastano la perdita
fisiologica di massa magra, mentre lo stretching aiuta a mantenere l’elasticità muscolo – tendinea. E se a tutto questo
si aggiunge un’alimentazione sana, possiamo ragionevolmente dire che un runner amatoriale invecchia meglio di una
persona che non fa sport.
Otto ragioni per correre…
Il bello della corsa è che ti fa stare bene. Non serve tanto tempo: nel giro di un paio di mesi di impegno continuativo lo
sforzo viene ampiamente ripagato con una serie di benefici:
1. il cervello riceve sangue più ossigenato e quindi aumenta la lucidità mentale.
2. la corsa migliora l’attività neuronale e con essa la memoria, la capacità di apprendimento e la creatività.
3. le cellule diventano più sensibili all’insulina, evitando di sforzare il pancreas per la sua produzione.
4. aumentano le cellule killer del sangue e di conseguenza si potenzia la capacità immunitaria dell’organismo.
5. aumentano la quantità di testosterone nel sangue e quindi la vitalità e il dinamismo della persona.
6. le cellule dei muscoli migliorano le loro performance: i muscoli diventano più forti ed elastici.
7. il cuore si rafforza e diventa più efficiente. Ottiene lo stesso risultato lavorando di meno con il fisico a riposo. Il
minor utilizzo significa un’usura più lenta.
8. i polmoni sono più ventilati, assorbono maggiori quantità di ossigeno e riescono ad espellere più facilmente
l’anidride carbonica tramite gli alveoli polmonari.
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30 ATTUALITÀ
PRESENTANO:
un’iniziativa
La storia di una valle fra Vercelli e Biella martoriata da cave e discariche. Questo film è stato
commissionato ad un regista professionista dai cittadini di questo territorio per superare il muro
di indifferenza e silenzio che li circonda, così come succede in molte altre parti d’Italia.
Sarà presente una delegazione dei cittadini riuniti nel “Movimento Valledora, protagonisti del
documentario
VENERDI 3 DICEMBRE VAS – IMPIANTI SPORTIVI - Ore 20.45
“Garbage” (Candada 2007) -
Regia di A. Nisker
Quanti rifiuti produciamo ogni giorno? Una famiglia canadese ha effettuato un esperimento
tenendo per 3 mesi in casa i propri rifiuti. Il documentario intende mostrare la reale portata
della produzione e dello smaltimento dei rifiuti domestici.
Benvenuto
Federico!
Il 23 Agosto è nato Federico Ferro, figlio di
Alessandra De Girardi di Quero e Christian
Ferro di Seren del Grappa.
Il 25 agosto, abbiamo dedicato la giornata alla visita di Dubrovnik, città che vanta un centro storico di particolare bellezza,
situata tra mare e montagna e considerata la "Perla dell' Adriatico", nonché riconosciuta dall'Unesco come patrimonio
dell'Umanità per lo splendore dei monumenti, la grandiosità delle sue mura e la trasparenza delle sue acque. La quarta
giornata è stata dedicata alla visita del Parco Nazionale di Krka, tra i più spettacolari della Croazia, con la famosa cascata
Roski e le numerose forme carsiche come grotte, cortine e barriere di travertino. L'ultimo giorno, nella strada verso il
ritorno, ci siamo fermati a Fiume per la Santa Messa al Santuario della Madonna del Mare di Tersatto e poi visita della
città. Solo in tarda serata siamo arrivati alle nostre case, non senza un po' di tristezza per la fine del nostro viaggio che è
stato bello, intenso, ricco di emozioni, vissuto in armonia e affiatamento fra tutti noi. Siamo in attesa di sapere la meta del
prossimo viaggio per poter ripetere l'esperienza meravigliosa vissuta quest'anno!
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