Sei sulla pagina 1di 36

nuoova serie - anno XXVI - n. 2 - maggio - agosto 2010 - piazza san domenico, n.

5 - 09127 cagliari

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


ROSARIO PERPETUO
IL BOLLETTINO DEL

1
IL BOLLETTINO DEL Anno XXVI
ROSARIO PERPETUO maggio - agosto 2010
quadrimestrale
IN SARDEGNA
di collegamento dei gruppi
dell’Ass. Rosario Perpetuo

Supplemento a
“DOMENICANI” Regina del Santo Rosario
autoriz. Tribunale di Firenze venerata in s. Domenico
del 4 Gennaio 1967 - n. 1800 di Cagliari
(statua in legno - sec. xv)
Nuova serie - Anno XXVI

Sommario
maggio- agosto 2010

c /c postale n. 15 38 10 98
intestato a: Bollettino del
Rosario Perpetuo - Convento 3 Lettera del direttore alle zelatrici…
S. Domenico - 09127 Cagliari p. eugenio zabatta op.
5 Pellegrinaggio a Lourdes.
Direzione & Redazione:
P. Eugenio Zabatta o.p. 6 Nel Cuore del divino Redentore… .
Collaborano: p. e. zabatta op.
P. Christian Steiner o.p.
Paolo Macis. 12 Quel fragile filo… e i grani della corona.
la redazione.
piazza San Domenico, n. 5
09127 CAGLIARI 15 Recitate il Rosario e
Tel. 070 65 42 98 diffondetene la pratica.
Cell. 339 18 22 685 il p. direttore del RP.
e.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it
18 Testimonianze dei gruppi del Rosario P.
Con approvazione Ecclesiastica
e dell’Ordine Domenicano.
22 Nella casa del Padre.
28 Le nuove iscritte all’Associazione.
Entra a far parte anche tu …
la Direzione dell’Associazione.

30 Il Rosario Vivente: La Pasqua di Gesù e il


lenzuolo che avvolse il suo corpo.
34 I misteri della gloria
a cura della redazione.

copertina: Sacratissimo Cuore di Gesù.


Vedi articolo pagina 6.

2 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Lettera alle gentili zelatrici e alle iscritte al Rosario Perpetuo

Per una preghiera


sempre più partecipata
Gentili zelatrici averne i frutti che promette? Anche chi
e iscritte al Rosario perpetuo, riesce a vincere la propria pigrizia e
prende in mano la corona per recitarlo,
«Assapora la bontà del tuo Redento- trova poi altre “tentazioni“ per recitarlo
re e accenditi d’amore per Colui che ti senza fervore o addirittura per finire di
ha salvato». Questa raccomandazione, abbandonarlo.
attribuita a sant’Anselmo, la possiamo Qualcuno trova monotono e noioso
pensare rivolta proprio a noi che «ab- il Rosario per la ripetizione delle Ave
biamo trovato nel Rosario un’autentica Maria; ad altri sembra difficile riuscire
via di santificazione» (RVM, 8). a meditare i misteri e a quello che pro-
Nella contemplazione dei misteri, nunziano nelle Ave Maria. Per tutti, poi,
infatti, siamo invitati «a gustare quan- il Rosario diventa un esercizio mecca-
to è buono il Signore» e «sintonizzan- nico, privo di vita, tanto da pensare che
doci con il ricordo e con lo sguardo di la difficoltà è nel Rosario stesso.
Maria» (RVM, 11), «siamo condotti ad Altri, infine, propongono: «ma per-
una conoscenza profonda del mistero ché la recita di tanti misteri e di tante
di Cristo» e «spinti a conformarci a Cri- Ave Maria? Non è meglio dirne poche,
sto… introducendoci nelle profondità ma bene?».
del Cuore di Cristo» (RVM, 15, 19). In verità, questi modi di pensare e di
Il frutto più essenziale che coglie chi parlare sono di persone che non hanno
recita bene il Rosario, di fatto, consiste ancora capito la preziosità del Rosario
proprio nel «diventare conformi, uniti e che giustamente è stato definito “com-
consacrati a Gesù Cristo» (RVM, 15). E pendio del Vangelo” (RVM, 18), sintesi
questa è la perfezione! di tutta la storia della nostra Redenzio-
ne.
Ma chi recita bene il Rosario, per Ma non ci dobbiamo sgomentare,

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 3


né scoraggiarci perché sono proprio sempre dipende dalla nostra volontà.
quelle persone che noi, come zelatrici Ai bei pensieri, Dio preferisce la buona
e zelatori, dobbiamo aiutare e non solo volontà.
incoraggiandole a partecipare all’Ora Oggi, è vero, si insiste molto sulla
di Guardia, ma anche istruendole sul “intelligenza” delle preghiere. Uno dei
modo di recitare il Rosario. criteri che ha guidato la riforma liturgi-
A proposito di Ave Maria ripetute, ca è l’intelligibilità delle formule e dei
un vescovo diceva: «Io, di Ave Maria ne riti. Cosa giustissima! Perché parlare a
dico tante, sperando che almeno qual- Dio con formule o con gesti di cui non
cuna la dica bene». Un’altra persona, afferriamo noi stessi il senso? La pre-
non meno modesta, diceva: «Io semino ghiera spesso è una vera lezione – lectio
le mie Ave Maria… qualcuna metterà divina – un vero testo di meditazione.
radice e darà frutti». Ma questo non è l’unico aspetto del-
Abbiamo bisogno di pregare molto; la preghiera. E noi che abbiamo espe-
spesso la nostra Ave Maria consisterà, rienza del Rosario possiamo dirlo. A
forse, solo in uno sguardo fugace al Si- volte sembra che certi maestri di vita
gnore e alla Madonna, eppure essa non spirituale invitino più a pensare che a
sarà detta inutilmente e – specialmente pregare; che siano più preoccupati di
se è ripetuta – favorirà l’abitudine alla quello che la preghiera “produrrà“ da
meditazione. sé stessa nell’animo, che non di ciò che
Pensavo a Gesù nell’orto degli ulivi Dio produrrà nell’anima che prega. La
che «andò di nuovo a pregare per la ter- preghiera non è più, allora, un parlare
za volta, ripetendo le medesime paro- con Dio, ma un parlare con se stessi.
le» (Mt 26, 44). La preghiera è ascolto di Dio. Ricor-
Pensavo a Gesù, presso il pozzo di diamo il piccolo Samuele della Bibbia.
Giacobbe, quando confidò alla Samari- Nella preghiera Dio chiede il nostro
tana che «i veri adoratori adoreranno il amore, la nostra “devozione”, più che i
Padre in spirito e verità, perché il Padre nostri bei pensierini. Se questi ci sono e
vuole così i suoi adoratori» (Gv 4, 23). ci aiutano a rendere più intenso l’amo-
Non sarà un lusso, ma un dovere re e la devozione (purché non siano
se noi cerchiamo, durante la recita del uno sterile compiacimento della mente
Rosario, quello spirito e verità che ci che si culla su belle idee!) sarà tanto di
permetterà «di nutrire in noi gli stessi guadagnato; ma non è detto che devo-
sentimenti che furono in Cristo Gesù” zione ed amore non possano restare là
(S. Paolo, Rom. 15,5). dove, per debolezza della nostra mente
Nessuno vorrà far dipendere l’im- o anche per difficoltà di formule, non si
petrazione di ciò che chiediamo dalla “riesca a pensare”.
capacità di “pensare“ pregando e non Non c’è un atto di amore, di devo-
piuttosto dal desiderio che ci spinge a zione vera, in fondo ad ognuna di quel-
pregare per avere dal Signore quel dono le Ave Maria nelle quali entra poco, for-
che chiediamo. se, l’intelligenza, ma molto il cuore? E
Dio guarda più al “perché” che al la formulazione, anche brevissima, dei
“come“ preghiamo. Il “perché“ dipen- misteri non avrà proprio nessun valore
de dalla nostra volontà, il “come“ non di meditazione?

4 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Certo non varrà quanto una predica, quale introducendo il lettore al suo “Iti-
ma è pur sempre uno sguardo che, al- nerario della mente in Dio” lo invitava
meno di tanto in tanto, cade sulla vita a rendersi conto che: non è sufficiente
di Gesù e di Maria. la lettura senza la compunzione, la co-
noscenza senza la devozione, la ricerca
Forse, gentili zelatrici, più che di- senza lo slancio… la riflessione senza
fendere la nostra preghiera del Rosario, la sapienza ispirata di Dio» (n. 105).
abbiamo bisogno di farla conoscere di Se nella preghiera ci sarà insieme
più! intelligenza delle formule e slancio del-
Leggendo l’enciclica “Fides et ratio” la volontà verso Dio, la preghiera sarà
di Giovanni Paolo II, mi sono imbat- perfetta; ma se dovesse mancarne una,
tuto in una citazione che suona così: non per colpa ma per debolezza, man-
«la fede che non è pensata è nulla» (n. cherebbe la meno importante se man-
79). La frase è di S. Agostino e mi ha casse l’intelligenza delle formule.
fatto riflettere molto, mentre mi passa- La nostra preghiera sarà, allora,
vano davanti agli occhi i nostri gruppi meno perfetta, ma pur sempre buona
durante l’Ora di Guardia. Quali sono – preghiera, perché è salvo l’essenziale: il
mi dicevo – i nostri pensieri e la nostra nostro slancio proteso verso il Signore.
contemplazione dei misteri? È questo slancio che non deve manca-
Mi sono confortato solo quando, più re, con l’aiuto di Maria!
avanti, ho letto di «S. Bonaventura, il (p. eugenio zabatta op).

PELLEGRINAGGIO ITALIANO
DEL ROSARIO A
LOURDES
dal 4 al 10 luglio 2010 -

Guidato dai Padri Domenicani


si terrà il 42° pellegrinaggio nazionale annuale,
in treno speciale, con cuccette.
In partenza da Napoli, si dà possibilità di prendere il treno
nelle stazioni di Roma-Ostiense, Pisa, Genova.
Tema del pellegrinaggio:
CON BERNARDETTA FARE IL SEGNO DI CROCE
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a:
P. Eugenio Zabatta – p.za san Domenico, n. 5 – 09127 Cagliari.
e.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it - fax n. 070 6852 403
tel.: 070.65.42.98 – cell.: 339.18.22.685
conto corrente postale: n. 15.38.10.98.

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 5


Il mistero dell’Amore
racchiuso
nel Cuore di Gesù.
Numerose sono le forme più dif-
fuse nelle quali questa devozione al
Cuore di Cristo si concretizza: i Pri-
mi Venerdì, l’Ora Santa, l’Apostolato
della Preghiera, la Comunione men-
sile agli ammalati, la consacrazione
delle Famiglie al Sacro Cuore.
In molte parrocchie, però, si sono
ritenute forme ... superate anche se,
proprio quelle forme “hanno contri-
buito a spronare generazioni di cri-
stiani a pregare di più e a partecipare
più di frequente ai sacramenti della
Confessione e dell’Eucaristia”. (Gio- NEL CUORE DEL
vanni Paolo II ai Gesuiti riuniti in as-
semblea generale – 05.10.1986).
Se il Cuore è “simbolo” dell’amo-
L’IMMAGINE EL
re, allora possiamo dire che la devo-
zione al S. Cuore è iniziata con il Cri-
stianesimo. Il culto al Cuore di Cristo, Gesù Cristo, Persona divina! Con
infatti, in certo senso, è già presente ogni sicurezza possiamo contemplare
nei Vangeli e negli scritti dei Santi Pa- e venerare il Cuore del Redentore divi-
dri anche se nella Chiesa troverà pie- no, immagine eloquente della sua ca-
na forma nel XVII secolo, come ve- rità e documento dell’avvenuta nostra
dremo. redenzione. Con una sola e identica
I testi scritturistici a cui fanno riferi- adorazione, infatti, ci riferiamo alla Sua
mento i Padri, contemplando la ferita divinità e alla Sua umanità poiché sono
aperta del Suo costato, sono partico- unite nella sua Persona. L’adorazione
larmente due: S. Paolo agli Efesini (3, che noi facciamo si rivolge certamente
17-18) “siate in grado di comprendere alla Persona, ma nello stesso tempo a
con tutti i santi quale sia l’ampiezza, tutto ciò che essa possiede. È di Gesù
la lunghezza, l’altezza e la profondità tanto la divinità quanto l’umanità che
dell’amore di Cristo”; e S. Giovanni ha fatto sua. Egli è “tutto Dio e tutto
nel Vangelo (19,31): “Volgeranno lo Uomo” diceva S. Caterina.
sguardo a Colui che hanno trafitto”.
A questi due testi si sono poi riferi- Una conseguenza immediata di que-
ti anche i santi religiosi e religiose del sta verità della adorabilità dell’Umanità
Medioevo e gli stessi Papi da Pio IX in di Cristo unita al Verbo, cioè alla se-
poi in modo particolare. ••• conda Persona della Trinità, è che an-

6 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Nell’enciclica di Giovanni Paolo II, sul Rosario della Beata Vergine Maria, viene
affermato chiaramente che: “Recitare il Rosario non è altro che contemplare con
Maria il Volto di Cristo” (n. 3), ma è con il cuore, anzi con gli occhi del cuore di
Maria (n. 10) che siamo chiamati a “leggere nell’intimo di Gesù fino a percepire i
sentimenti nascosti e ad indovinarne le scelte (n. 10), cioè a entrare nel suo Cuore
e a conformarci ad esso.
Leggiamo: «Nel percorso spirituale del Rosario, basato sulla contemplazione
incessante – in compagnia di Maria – del volto di Cristo, questo ideale esigente di
conformazione a Lui viene perseguito attraverso la via di una frequentazione che
potremmo dire “amicale”. Essa ci immette in modo naturale nella vita di Cristo e ci
fa come “respirare” i suoi sentimenti (n. 15).
E ancora: «Questa preghiera è destinata a far vivere, con rinnovato interesse,
la spiritualità cristiana quale vera introduzione alla profondità del Cuore di Cristo,
abisso di gioia, di dolore e di gloria» (n. 19).

L DIVINO REDENTORE
OQUENTE DELLA SUA CARITÀ
che le singole parti della sua Umanità Le apparizioni a S. Maria Marghe-
(le cinque piaghe, il Cuore) devono es- rita non sono il fondamento di questo
sere adorate. È questa una conclusione culto, ma solo un’occasione della sua
teologica. L’adorazione delle piaghe di approvazione da parte della Chiesa.
Cristo fu una conseguenza delle crocia- La devozione si estese dapprima nella
te e della mistica su Cristo di San Ber- Compagnia di Gesù, che ne assicurò
nardo. Il culto al Sacro Cuore di Gesù, la diffusione, e fu Pio IX, il 23 agosto
invece, come dimostra l’enciclica Hau- 1856, che la estese alla Chiesa univer-
rietis aquas (“Attingerete le acque”) di sale e stabilì la festa del Sacro Cuore.
Pio XII, è fondato nella Scrittura e si svi- Pio XI scrisse, su questo argomento,
luppò nel medioevo. l’enciclica “Redentore Misericordiosis-
Nell’epoca moderna, più vicina a simo” (8 maggio 1928) e Pio XII l’enci-
noi, la promotrice principale del culto clica “Attingerete le acque” (15 maggio
al Sacro Cuore fu santa Maria Marghe- 1956).
rita Alacoque, la quale ebbe una visio-
ne in cui Gesù le apparve con il Cuore Ciò che viene insegnato in quei do-
infiammato e circondato dai simboli cumenti è che Colui che è adorato è,
della Passione, e la incoraggiò ad ado- evidentemente, sempre l’unico Cristo
perarsi per la diffusione di tale culto preso nella sua totalità, ma facciamo
nella Chiesa. riferimento al Cuore, come alle piaghe,

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 7


8 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010
perché sono gli organi corporei che
meglio, sopra tutti, ci esprimono l’amo-
re di Dio per noi.
Il fine del culto particolare del Cuore
di Gesù è quello di sviluppare, in noi,
sia la dovuta riconoscenza per la Re-
denzione, che ci fa rendere amore per
amore, sia lo spirito di sacrificio, me-
diante l’imitazione delle perfezioni che
si rivelano a noi nel Cuore o nelle ferite
riportate da Gesù: l’amore di Dio e de-
gli uomini, l’umiltà e l’obbedienza.
In pratica, i grandi misteri della vita,
della passione e della morte-resurrezio-
ne, quali vengono celebrati nell’anno
liturgico, hanno la loro radice e il loro
riflesso nel Cuore di Gesù.
Questo divin Cuore è il centro di ri-
sonanza delle azioni e delle sofferen-
ze redentrici; è la sorgente psicologica leggiamo: «Con l’incarnazione il Figlio
di tutti i sentimenti dell’amore di Dio di Dio si è unito in certo modo ad ogni
e degli uomini; è pure l’espressione uomo. Ha lavorato con mani d’uomo,
simbolica compendiata di tutto ciò che ha pensato con mente d’uomo, ha agi-
Cristo, nel suo amore, ha compiuto per to con volontà d’uomo, ha amato con
la nostra redenzione e che, ora, come Cuore d’uomo» (n. 22).
Capo di tutto il corpo mistico, continua
a compiere. A riguardo del senso e del valore del
culto reso al sacro Cuore di Gesù, San
Leggiamo nell’enciclica “Haurietis Tommaso d’Aquino scrive: «Alle imma-
aquas“: «A buon diritto il Cuore del Ver- gini sacre viene tributato il culto reli-
bo Incarnato (Gesù) è considerato come gioso, non secondo la considerazione
il principale simbolo di quell’amore loro assoluta, in quanto cioè sono delle
con il quale il Divin Redentore ha ama- realtà a sé: ma in quanto sono immagini
to e continuamente ama l’Eterno Padre che ci conducono fino a Dio incarnato.
e l’umanità… il Cuore di Gesù è il sim- Ora il movimento dell’animo che ha per
bolo del suo amore sensibile, giacché oggetto l’immagine, in quanto è imma-
il corpo del Salvatore divino, plasmato gine, non si arresta ad essa, ma tende
nel seno castissimo della Vergine Ma- fino all’oggetto da essa rappresentato.
ria, per influsso prodigioso dello Spirito Perciò, per il fatto che alle immagini di
Santo, supera in perfezione e quindi in Cristo è tributato il culto religioso, non
capacità percettiva ogni altro organi- risulta un culto di latria essenzialmente
smo umano» (AAS., 1956, p. 327ss). diverso, né una distinta virtù di religio-
E nella costituzione pastorale del ne” (S. Th II, II, q. 81, a. 3).
Concilio Vaticano II, Gaudium et Spes, È dunque alla Persona stessa del Ver-

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 9


bo Incarnato che termina il culto rela- ca di tutto il Cristianesimo. La religione
tivo tributato alle sue immagini, siano cristiana, infatti, essendo la religione di
queste le reliquie della Passione, o il Gesù, è tutta imperniata su l’Uomo-Dio
simulacro che tutte le vince per valore Mediatore così che non si può giungere
espressivo, cioè il Cuore trafitto di Cri- al Cuore di Dio se non passando per il
sto crocifisso. Cuore di Cristo, conforme a quanto Egli
Dall’elemento quindi corporeo, ch’è ha affermato: «Io sono la via, la verità e
il Cuore di Gesù Cristo, e dal suo na- la vita. Nessuno viene al Padre se non
turale simbolismo, è per noi legittimo per mezzo di me» (Gv. 14, 6).
e doveroso ascendere, sorretti dalle ali Ciò presupposto, è facile conclu-
della fede, non soltanto alla contempla- dere che il culto al Cuore Sacratissimo
zione del suo amore sensibile, ma anco- di Gesù non è, in sostanza, che il culto
ra più in alto, fino alla considerazione e dell’amore che Dio ha per noi in Gesù,
all’adorazione del suo eccellentissimo ed è insieme la pratica del nostro amore
amore infuso; finalmente, con una dol- verso Dio e verso gli altri uomini. In altre
ce e più sublime ascesa, elevarci sino parole, tale culto si propone l’amore di
alla meditazione, contemplazione e
all’adorazione dell’Amore divino del
Verbo Incarnato.

«È necessario quindi tenere sempre


presente in questo così importante, ma
altrettanto delicato argomento – leg-
giamo nell’enciclica di Pio XII – che la
verità del simbolismo naturale, in vir-
tù della quale il Cuore fisico di Gesù
entra in un nuovo rapporto con la Per-
sona del Verbo, riposa tutta sulla verità
primaria dell’unione ipostatica; intorno
a cui non si può nutrire alcun dubbio,
se non si vogliono rinnovare gli errori,
più volte condannati dalla Chiesa, per-
ché contrari all’unicità della Persona in
Cristo, nella distinzione e integrità delle
due nature.
Tale fondamentale verità ci fa com-
prendere come il Cuore di Cristo sia il
Cuore di una Persona divina, cioè del
Verbo Incarnato, e che pertanto rappre-
senta tutto l’amore che Egli ha avuto ed
ha ancora per noi. È proprio per questa
ragione che il culto da tributarsi al Cuo-
re Sacratissimo di Gesù è degno di es-
sere stimato come la professione prati-

10 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Dio come oggetto di adorazione, di azio- La Storia
ne di grazie e di imitazione; ed inoltre
considera la perfezione del nostro amo-
del Culto al S. Cuore
re per Iddio e per il prossimo come la
Già esistente durante l’epoca me-
meta da raggiungere mediante la pratica
dievale, la devozione al Sacro Cuore
sempre più generosa del comandamento
di Gesù trovò sempre più spazio nel-
nuovo, lasciato dal Maestro divino agli
la vita della Chiesa dal XVII secolo,
Apostoli quasi in sacra eredità, allorché
grazie a S. Giovanni Eudes (1601-
disse loro: «Io vi do il comandamento
1680) e soprattutto a S. Margherita
nuovo: amatevi gli uni gli altri, come io
Maria Alacoque (1647-1690).
ho amato voi… Ecco il mio comanda-
L’umanità conosceva così un Dio
mento: amatevi scambievolmente, come
“innamorato” dell’uomo come si de-
io ho amato voi» (Gv. 13, 34; 15, 12).
finì Gesù in una delle quattro visioni
principali concesse a S. Margherita
(Pio XII, Haurietis aquas, AAS,1956,
tra il 1673 e il 1675. Tutti i tratti di
pp. 342s).
questa devozione vengono proprio
da questi quattro “incontri” di Cristo
con la religiosa visitandina francese.
L’icona che tutti conoscono ritrae
il Cuore di Gesù come le era apparso
indicandole la pratica della Comunio-
ne al primo venerdì del mese assieme
all’ora di adorazione. Infine, di Gesù
fu anche la richiesta di una festa de-
dicata al suo Cuore il venerdì dopo
l’ottava del Corpus Domini. La festa
del Sacro Cuore divenne universale
nel 1856 con papa Pio IX, mentre
Margherita Maria venne canonizzata
il 13 maggio 1920 da papa Benedet-
to XV.
Numerose le Congregazioni de-
dicate al Sacro Cuore. Tra queste:
la Congregazione dei Sacerdoti del
Sacro Cuore, fondata nel 1874 dal
beato Leone Dehon; i Figli del Sacro
Cuore di Gesù o Missioni africane di
Verona, fondati nel 1867 da Daniele
Comboni; le Dame del S. Cuore fon-
date nel 1800 da S. Maddalena Sofia
«Io sono la Via, la Verità Barat; le Ancelle del S. Cuore di Gesù
e la Vita» (Gesù). fondate nel 1865 dalla beata Cateri-
Raffaellino Del Garbo na Volpicelli. •••
Resurrezione - Firenze - Accademia

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 11


Quel fragile filo
che tiene uniti i

“Se molti uomini e donne di poco


conto, in tanti luoghi di poco conto, fa-
cessero cose di poco conto per miglio-
rare il mondo, il nostro pianeta sarebbe
diverso”.
Questo modo di dire è vecchio, però
sempre valido e significativo e può inte-
ressare noi dell’Associazione del Rosa-
rio Perpetuo soprattutto se precisiamo,
di questo detto, alcune cose.
Che il mondo cambi – in meglio si
capisce – lo desideriamo tutti, ma i ten-
tativi fatti per questo, anche quelli ot-
timi, sembrano frangersi nel nulla per
altrettante opposizioni e nonostante il
costo di tante vittime innocenti. Anche
Dante nella “Divina Commedia” vede
il nostro mondo come “la piccola aiuo-
la che ci fa tanto feroci” (Divina Comm.
Paradiso, c. XXII).
Non basta certo il desiderio per
migliorare questa terra sempre più in
agitazione e in guerra, ma anche le im-
E intanto ci accorgiamo che prese buone sembrano non apportare
recitare il Rosario, prima di tutto, nessun miglioramento. Tuttavia, secon-
fa bene a noi stessi e saperci iscritti do il “detto” riportato, per migliorare il
mondo non c’è da pensare alle imprese
all’Associazione del Rosario
mitologiche di antichi eroi superdotati!
ci libera dal pessimismo e
No! Per cambiare questo mondo sa-
dall’isolamento. rebbe sufficiente mettere in pratica, da
La mia preghiera insieme a quel- parte di tutti, un’idea semplice che poi
la di migliaia di altri iscritti diventa “contagiosa” e si espande dap-
diventa più forte e pertutto, trasformando sul serio la vita
sarà più facilmente esaudita. di milioni di persone. Tutti ricordiamo

12 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


grani della corona

che cosa sono riusciti a fare, proprio ti; “Dio riempie di beni i bisognosi ed
nei nostri tempi, la carità meravigliosa esalta gli umili” canta la Madonna nel
di Madre Teresa di Calcutta, la santità Magnificat.
di Padre Pio di Pietrelcina e lo zelo di E anche i luoghi dove ci troviamo e
Papa Giovanni Paolo II, ormai verso la lavoriamo, anche se sconosciuti, non
beatificazione. sono più di poco conto se in essi ope-
riamo onestamente, secondo i coman-
Gesù ha parlato della preziosità di damenti di Dio, facendo del bene e non
ogni piccola azione fatta per il regno di odiando nessuno.
Dio: anche un bicchiere d’acqua dato Non sarà di poco conto anche la più
per amor suo, avrà certamente una ri- piccola azione, un sacrificio, un gesto
compensa (Mt. 10,42). di bontà, un sorriso, una giaculatoria.
Non ci dobbiamo dispensare di fare Se ognuno di questi piccoli atti è ac-
le piccole cose; dobbiamo anzi molti- compagnato dalla fede, diventa prezio-
plicarle quanto più possiamo, perché so agli occhi di Dio ed ha, perciò, il suo
il palazzo è costruito con i mattoni e frutto e la sua ricompensa.
il milione è fatto di centesimi di euro.
Noi, che pregando teniamo in mano la Qualcuno ci obietta: “cosa pensate
corona del Rosario, sappiamo che essa di fare, voi dell’Associazione del Rosa-
è fatta di piccoli grani tenuti insieme rio Perpetuo, con un’ora di preghiera
da un filo sottile e, meglio ancora, sap- in più al mese? Ci vuole ben altro per
piamo che tutto il Rosario è composto cambiare il mondo!
dalle singole Ave Maria, legate insieme, Sì, è vero! Si deve dare più spazio
una all’altra, dalla nostra fragile fede. alla preghiera. Dovremmo vergognarci
Sentirci di poco conto dinanzi a per il tempo che perdiamo in cose inu-
Gesù e alla Madonna diventa un van- tili, mentre alla preghiera diamo così
taggio. S. Paolo che aveva capito questo poco tempo. Tuttavia non è vero che è
si vantava della sua debolezza perché, un’ora sola, quella della nostra preghie-
con essa, si manifestava meglio in lui ra, perché con tutte le singole “Ora di
la potenza di Dio. Qualcuno ha detto Guardia”, di ogni iscritto all’Associa-
che l’uomo non è mai tanto grande di zione, facciamo in modo che 24 ore su
quando s’inginocchia davanti a Dio. 24, ogni giorno, alcune persone reciti-
Essere umili, piccoli dinanzi al Signore no il Rosario, e si preghi quindi conti-
è il modo migliore per essere innalza- nuamente.

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 13


Dando importanza alla preghiera, sario “di poco conto”, soprattutto per
noi non sottovalutiamo le iniziative qualcuno, ma non per noi; con le nostre
in campo sociale, di assistenza e di Ave Maria, anch’esse “di poco conto”
promozione, o in campo politico, ma perché recitate con distrazione da noi
diciamo che senza la preghiera tutti i “di poco conto”, “pretendiamo” di fare
buoni progetti non si realizzerebbero. in modo, per la continua preghiera del
Gli apostoli remavano con tutte le for- Rosario, che il mondo diventi migliore
ze ma non riuscirono ad andare all’al- e goda della pace. Ciò avverrà se pre-
tra riva del lago in tempesta finché non gheremo senza stancarci (Mc. 14,38).
pregarono e non accolsero con loro E intanto ci accorgiamo che recitare
Gesù (Mc, 4.37). I progetti, per porta- il Rosario, prima di tutto, fa bene a noi
re l’acqua nei luoghi dove non esisto- stessi e saperci iscritti all’Associazione
no pozzi, sono meravigliosi, ma se non del Rosario ci libera dal pessimismo e
ci fosse la preghiera rimarrebbero solo dall’isolamento. La mia preghiera insie-
sulla carta di chi li progetta. me a quella di migliaia di altri iscritti
E poi ciò di cui il mondo ha più bi- diventa più forte e sarà più facilmente
sogno, prima dello stesso pane materia- esaudita. Né è il caso di sentirci isolati
le, è di crescere nella giustizia e nella perché solamente il pensiero che in ogni
pace. Con queste virtù verrebbe tutto. ora del giorno e della notte c’è qualcu-
Giustizia e pace sono beni spirituali e no che prega per me, come durante “la
solo con mezzi spirituali, qual è la pre- mia ora” ho pregato per gli altri, ci fa
ghiera, possono essere raggiunti. sentire in comunione con tutti.
Sappiamo che non dobbiamo fare Ma perché tutto si realizzi non può
concorsi per chi ha idee migliori per mancare la “singola” Ave Maria di
cambiare il mondo, né dobbiamo ri- “ognuno” di noi, che come una goccia
correre a grandi organizzazioni. Gesù d’acqua unita a mille altre riempiranno
ci assicura: “Cercate prima il Regno di il bicchiere per il mondo assetato.
Dio e tutto il resto vi sarà dato in so- Anche perché… la preghiera non è
vrappiù” (Mt. 6,33). mai di poco conto.
Con la nostra Associazione del Ro- p. eugenio zabatta op.

Aderenti al Rosario Perpetuo riuniti per una giornata di spiritualità.

14 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


“RECITATE IL ROSARIO
E DIFFONDETENE LA PRATICA”
Raccomandare la recita giornaliera contrario, il Rosario, in una parola, è
di una parte del santo Rosario, anche indiscutibilmente lo stesso Vangelo che,
a dei giovani, oggi è possibile e non meditato, diventa preghiera2.
equivale più a voler difendere una cau- La contemplazione è l’anima del
sa perduta. Rosario: questo non è riservato solo alla
La celebrazione dell’Anno del Rosa- gente umile o alla folla anonima che va
rio, voluta da Giovanni Paolo II ormai pellegrina a Lourdes, o a qualche altro
verso gli onori dell’altare, ha contribui- santuario, ma è stato eletto quale “au-
to a conservare sostanzialmente intatto tentica via di santificazione, da uno
questo poema di devozione, il Rosario, stuolo innumerevole di Santi”3.
in cui s’intrecciano, con i misteri prin-
cipali della fede, le preghiere più vene- Subito dopo il Concilio Vaticano II,
rande della cristianità: il Padre nostro, la preghiera del Rosario sembrò slitta-
l’Ave Maria e il Gloria. re inevitabilmente verso il declino o
Non solo, ma con l’aggiunta dei mi- l’eclissi totale. Ma non è stato così per-
steri della luce, si è avuto come un’in- ché l’istinto cristiano più genuino ha te-
tegrazione opportuna che ha reso più nuto conto dell’insegnamento dei Papi
evidente che con il Rosario meditiamo e della ripetuta richiesta della Madonna
tutta l’Opera della nostra Salvezza1. a recitare il Rosario. Questa preghiera
Qualunque cosa si possa dire in mariana è rimasta e per il “suo spesso-

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 15


re cristologico”, messo in evidenza, è e delle Università, S.E. Mons Gabriele
maggiormente apprezzata4. Garrone, che dette subito un avallo di
Presso la grotta di Lourdes o sull’el- validità e di importanza a quanto ve-
ce, nella cova d’Iria di Fatima, la Ma- niva, proprio a fine Concilio, offerto ai
donna con insistenza ha raccomanda- lettori.
to la recita del Rosario. In tutte le sue Anche i Papi succeduti a Paolo VI,
apparizioni non ha fatto che ripetere: sappiamo, rinnoveranno lo stesso pres-
«Recitate il Rosario tutti i giorni con sante invito alla recita assidua del santo
devozione per ottenere la pace al mon- Rosario.
do… Continuate a recitare il Rosario Basta sentire con la Chiesa, del resto,
tutti i giorni… Recitate ogni giorno la per accorgersi come «la molteplicità, la
corona del Rosario…». Alla fine, per ri- gravità, la continuità» con cui i Sommi
velarsi, disse: «Io sono la Madonna del Pontefici esortano la cristianità alla pra-
Rosario». tica di questa preghiera, per conclude-
Quanto poi hanno detto i Papi sul re che «il Rosario è veramente qualcosa
Rosario per raccomandarne la devozio- cha appartiene alla Chiesa».
ne – da Clemente XII a Paolo VI – lo si «Se la Chiesa insiste con tanta forza
può leggere in un volume di circa 300 sulla devozione del Rosario, lo fa per-
pagine, intitolato “Le Saint Rosaire” e ché ubbidisce al suo sicuro istinto ma-
pubblicato, nel 1967, dai benedettini terno. Lo fa perché ne vede la rettitudi-
di Solesmes (ed. Desclée). La prefazio- ne e la fecondità, il valore educativo e
ne del volume fu affidata all’allora pre- nutriente in ordine alle virtù della fede
fetto della Congregazione dei Seminari e della carità».

BOLOGNA.
Santuario della B. Vergine
di S. Luca.
Madonna con Bambino,
S. Domenico
e i misteri del Rosario.
(Guido Reni 1575-1642).

16 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Ciò che veniva notato allora, in quel Cieli. Il Rosario ha l’efficacia di annien-
volume, suggerisce a noi che cosa dob- tare un orgoglio che sarebbe difficile
biamo fare oggi, come zelatori della As- attaccare frontalmente. “Io vi saluto, o
sociazione del Rosario Perpetuo. Maria…!” ed ecco che il cuore si trova,
«L’estrema leggerezza – vi si leg- senza accorgersene, divenuto capace
ge – di chi sottovaluta e rigetta tra le di dire “Padre nostro” e “Gloria al Pa-
cose inutili la pratica del Rosario, può dre…”. Oh! Davvero non si potrebbe
provenire dal fatto che: o non la cono- immaginare una scuola di educazione
sce o la conosce male». E si aggiunge: e di rieducazione alla fede più efficace
«L’incomprensione circa il Rosario tra- e più sicura del Rosario, il Rosario di
disce oggi l’impoverimento della stessa ogni giorno, divenuto abitudine santa».
preghiera. È pensabile, infatti, che parli
male del Rosario solo chi da tempo for- Chi recita il Rosario con cuore since-
se non lo recita più e la sua preghiera ro, presto assiste a questa meravigliosa
sia divenuta assai scarsa». sorpresa che è promessa e dono di fede:
Ora – notiamo noi – queste afferma- si prega per la guarigione del corpo, ed
zioni devono interessarci per due moti- ecco che questa domanda sconfina in
vi. Il primo ci riguarda personalmente quella della più importante guarigione
perché rimane necessario esaminarci dello spirito; chi prega per la propria
spesso sul fervore o meno che accom- salute, ad un certo momento non sa più
pagna la nostra recita. È facile cadere, se per caso non stia pregando maggior-
se non si vigila, in una recita sterile! mente per quella di tutti: tutte le pre-
Il secondo motivo riguarda, invece, ghiere si fondono in un’unica preghiera
la nostra doverosa testimonianza che ci per il bene di tutti gli uomini. Così, a
responsabilizza a diffondere questa de- poco a poco, ci si trova elevati verso
vozione che abbiamo fatto nostra. altezze dove tutto si riporta nella lode
Sulla nostra pagellina d’iscrizione del Signore, nel cantico del Lauda Sion
abbiamo riportato una raccomandazio- Salvatorem sciolto attorno all’Ostia di-
ne che, durante l’Anno Santo, Giovan- vina. Sì, perché, “Maria guida i fedeli
ni Paolo II fece proprio agli iscritti del all’Eucaristia”6 e la devozione del Rosa-
Rosario Perpetuo: «Recitate il santo Ro- rio sboccia nella fervorosa adorazione
sario e diffondetene la pratica negli am- di Gesù nel tabernacolo.
bienti che frequentate. È una preghiera
che introduce alla scuola del Vangelo p. eugenio zabatta op.
vissuto, educa gli animi alla pietà, ren-
de perseveranti nel bene, prepara alla
vita e, soprattutto, vi fa cari a Maria
1. GIOVANNI PAOLO II, Lett. Ap. Rosarium
Santissima»5.
Virginis Mariae (RVM), n. 19.
Nello stesso volume, che abbiamo 2. PAOLO VI, Esort. Ap. Marialis Cultus
citato, si legge ancora: «Il segreto del (MC), 1974, n. 42. Cf RVM, 18.
Rosario sta nel fatto, senza dirlo, di ri- 3. RVM, n. 8.
donarci, di fronte alla nostra Madre ce- 4. RVM, n. 19.
5. Giovanni Paolo II, 2 aprile 2000, discorso
leste, dei cuori di fanciulli: condizione ai pellegrini in piazza S. Pietro.
senza la quale è chiuso il Regno dei 6. Redemptoris Mater, n. 44

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 17


TESTIMONIANZE
a questa rubrica corrispondono le notizie dei gruppi del Rosario
raccolte dalla corrispondenza delle zelatrici con la direzione.

Dalle numerose lettere che ricevia- molto sentita la festa della Presentazio-
mo vorremmo riportare tutto, se fosse ne di Gesù al Tempio (quarto mistero
possibile. gaudioso) che, come dicevano le nostre
Corrispondenza a cui fanno parte let- antenate, chiamiamo: “Maria candelo-
tere preziose per il loro contenuto che ra”. Nella chiesetta di Santa Croce si fa
non si limita ai nomi dei nuovi iscritti o la benedizione dei ceri che portiamo
dei defunti, ma riguarda il cammino di in processione noi, del Rosario, e quel-
crescita spirituale che ogni gruppo cer- li della confraternita di S. Croce. Alla
ca di fare con la preghiera assidua. fine, accompagnati da fede viva, molti
Queste poche notizie, che riportia- portano a casa e ai malati il cero bene-
mo in ogni bollettino, siano sufficienti detto, segno di luce che illumina il no-
per l’esempio e l’incoraggiamento per stro cammino… (la zel. Lidia Manca)
tutti, ordinati come sono alla santa
emulazione.
La nostra unione di preghiera diventi MEANA SARDO
sempre più comunione di vita e parte-
cipazione vicendevole di gioie e dolori, Chiesa di San Bartolomeo
fatiche e speranze che poiché condivise
nella carità, portano sollievo all’anima e Ancora una volta mi faccio sentire
danno forza allo zelo per l’onore della per farle, da parte mia e di tutta l’as-
Madonna che non deve mancarci. sociazione del Rosario perpetuo, i mi-
gliori auguri di un sereno Natale e di
un anno ricco di grazie celesti, pieno
NULE di pace e tranquillità, come il Signore
e la Vergine Santa sanno dare. A loro ci
Chiesa di S. Croce. affidiamo.
Le comunico che, in ottobre, è tor-
Spero che l’anno nuovo porti a tutti nata alla Casa del padre la socia Rosa
forza a salute. L’associazione va bene e Mura, dopo tante sofferenze sopporta-
come di consueto ogni prima domeni- te con serenità. Il giorno 8 novembre
ca del mese ci incontriamo per pregare ha terminato la sua vita terrena anche
insieme e contemplare i misteri del Ro- la socia Giuseppina Chighini, donna
sario con l’Ora di Guardia. di preghiera silenziosa. Nonostante la
I bollettini sono stati consegnati: tutti salute precaria era sempre attenta ai bi-
li aspettano come un dono, con i con- sogni degli altri e dalla sua bocca usci-
sigli e i buoni propositi che suggerisce vano parole di incoraggiamento per chi
per migliorare la nostra vita… A Nule è andava a trovarla. >

18 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


L’Associazione conta di anime belle, Cogliamo l’occasione per inviare a
però tutte di una certa età; pregano con lei e agli iscritti di tutti i gruppi i nostri
il Rosario, ma quasi tutte in casa. saluti e auguri di Buona Pasqua nel Si-
Le chiedo di ricordare oltre che nel- gnore.
le preghiere anche nel bollettino le due (le zel. Elisa Serpi e Maria Coni).
defunte. Preghi inoltre per tutta l’Asso-
ciazione e per me affinché sia degna di
svolgere il lavoro di zelatrice…
(La zel. Ignazia Chighini).
SAMATZAI
Chiesa di S. Giovanni Battista

BARESSA Con questa mia comunicazione


intendo ringraziarla della sua gradita
Chiesa di S. Giorgio M. lettera, che ho ricevuto la scorsa setti-
mana. La nostra Associazione prosegue
Ancora una volta veniamo a scriverle nel suo impegno della recita del Santo
per ringraziarla dell’invio dei bollettini Rosario. Inoltre, c’è stato il rinnovo del
del Rosario; con preghiera di aumentar- Consiglio Pastorale Parrocchiale e sono
ne il numero e poter così accontentare stata riconfermata come Zelatrice del
tutti gli iscritti che sono sempre più nu- Rosario per il prossimo triennio.
merosi. Sono rimasta molto grata sia al sa-
Tutti gradiscono sapere notizie dei cerdote, nostro parroco, sia alle socie
gruppi degli altri paesi della Sardegna. per la fiducia accordatami.
Abbiamo apprezzato tanto anche la Una nostra devotissima socia Piga
possibilità che ci viene offerta di poter Lidia è ritornata alla casa del Padre,
chiedere la celebrazione di Sante Messe all’età di 86 anni. Da alcuni anni era
o di poter scrivere alle Messe Perpetue presso la casa dell’anziano a Samatzai.
i nostri cari defunti. Lei sa bene che per Con l’Associazione la affidiamo alla
i nostri sacerdoti in Parrocchia sarebbe Regina del Rosario. Chiediamo pre-
impossibile accontentare tutti. ghiere di suffragio per la sua anima e di
Come gruppo ci riuniamo ogni ter- intercedere per i figli, per i nipotini che
zo venerdì del mese; facciamo la nostra amava tanto.
Ora di Guardia e preghiamo per tutti. Con gioia le annuncio che un’altra
Anche noi chiediamo preghiere affin- giovane ragazza è entrata a far parte
ché il nostro gruppo aumenti in numero della nostra Associazione, si chiama
e in partecipazione. Bianca Maria Nonnis, speriamo che al-
Le inviamo la fotografia e il profilo tri ne seguano l’esempio in modo che
della zelatrice che fino a qualche anno la nostra associazione possa continuare
fa si occupava, a Baressa, della guida a crescere.
dell’Associazione: dopo lunga degen- La saluto cordialmente, uniti sempre
za in ospedale è tornata alla Casa del nella preghiera alla nostra Mamma Ce-
Padre. Le inviamo pure il nostro contri- leste, Regina del Rosario.
buto di offerte per il bollettino e per le (la zel. Maria Bonaria Pibiri
Messe Perpetue… > e le socie R. P.).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 19


BESSUDE trovarci mensilmente tutti assieme a
pregare la Madre di Dio e Madre no-
Chiesa di San Martino. stra. Confidiamo sempre nel Suo aiuto
e nella Sua guida: lei ci dona la pace
Ormai da circa quarant’anni anni, e ci dà la forza per poter affrontare le
anche qui a Bessude, è presente la bel- difficoltà che incontriamo.
la associazione del Rosario Perpetuo. Quest’anno ci siamo “tutte” partico-
La prima zelatrice che fondò l’Associa- larmente impegnate per l’adozione a
zione fu la signora Chessa Anna Maria. distanza di un seminarista, da seguire
A lei seguirono Pasqua Fancellu e Rita durante i cinque anni di studio fino alla
Masia. L’attuale zelatrice è la signora sua ordinazione sacerdotale.
Anna Manca che guida il numeroso È una bella iniziativa, proposta dal-
gruppo dell’Associazione del Rosario la zelatrice, che ci fa sentire più unite
con attenzione e competenza: distribu- e concretamente coinvolte in questo
isce puntualmente i bollettini tra le qua- scopo comune e che ha contribuito a
rantacinque socie, che lo apprezzano e donarci una particolare nota di entusia-
lo fanno conoscere, e ci riunisce per smo e di gioia.
l’Ora di Guardia. Il gruppo è attivo e, Cogliamo l’occasione per un saluto
ogni prima domenica del mese, dedica a Lei e agli altri gruppi che ricordiamo
l’ora di preghiera alla Madonna con la nella preghiera.
recita di tre corone del Santo Rosario.
È veramente una bella esperienza (La zel. Anna Manca).

Alcune Chiese di Bessude.

20 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


MONTI
Chiesa S. Gavino M.
Il 5 gennaio, dopo la Messa vesper-
tina, abbiamo fatto l’Ora di Guardia.
Come i Magi che vanno incontro a
Gesù, anche noi siamo stati guidati da
una stella. La nostra Stella è Maria, che
ci guida e ci ispira buoni sentimenti.
Il nostro cammino è ancora all’ini-
zio: questa, infatti, è stata la nostra ter-
za Ora di Guardia. Ringraziamo Dio e
la Madonna perché i giorni preceden-
ti all’inconttro comunitario, abbiamo
consegnato alle socie il nuovo bollet-
tino e tutte hanno manifestato entusia-
smo per l’esperienza di preghiera con il
Rosario Perpetuo.
Tante persone, anche non iscritte,
partecipano al Rosario che viene gui-
SARDARA dato da un lettore: dopo la preghiera
S. Maria Assunta preparatoria inizia il mistero, legge il
brano del Vangelo, poi il canto… se-
L’associazione del Rosario Perpetuo guendo l’indicazione del libretto. Con-
è presente a Sardara da molti anni: at- cludiamo sempre con le litanie e l’atto
tualmente gli iscritti sono una cinquan- di consacrazione. Poi il parroco, don
tina. Ringraziamo le zelatrici Ilva Pu- Luca, sempre presente all’ora di pre-
sceddu e la sua collaboratrice Mansueta ghiera ci dà la benedizione eucaristica.
Melis che sono state fin’ora alla guida e Tanti anziani e ammalati ci seguono
hanno mantenuto vivo l’impegno della grazie alla radio parrocchiale…
preghiera. Grazie di cuore per il bollettino che
Nello stesso tempo ringraziamo le ci fa conoscere bene le finalità dell’As-
nuove zelatrici che succedono a loro sociazione ed è prezioso perché ci ac-
come responsabili: Ariu Giovanna e Pu- compagna come guida nella nostra vita
sceddu Paoletta. Queste hanno iniziato spirituale… Aggiungo i nomi di nuove
il loro incarico in occasione della visita iscritte…
del padre direttore il 10 aprile scorso. Cordialmente la zel. Baingia Casu.
Il padre ci ha parlato dell’associazione
nelle sue finalità e con il parroco, don
Vincenzo, ha celebrato la S. Messa. Ci scusiamo per le numerose altre
Siamo lieti di dare così nuovo impul- testimonianze che tralasciamo per
so alla nostra cara associazione in ono- mancanza di spazio: Grazie!
re della Madonna. •••

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 21


NELLA SOCIE DEFUNTE

CASA DEL Abbasanta: Sanna Angelina;


Anela: Mariangela Perotto;

PADRE Assemini (San Pietro): Melis Flavia;


Atzara: Demelas Maddalena, Mura
Giovanna, Demelas Teresa;
Badesi: Lepori Rosa, Spezzigu Seba-
stiana, Cossu Domenica, Spanu Piretta
Lucia, Spezzigu Vittoria, Solinas Vin-
cenza, Addis Domenica, Piretta Agosti-
na, Altea Sr Pasqua, Secchi Pasqua;
Baratili S. Pietro: Ortu Carmela,
Zucca Giovanni Giuseppe;
Bessude: Mura M. Leonarda, Fancel-
lu Givanna Maria, Pilicchi Leonarda,
Piga Pietrina;
Bono: Lai Orsolina;
Bortigali: Cuccuru Antonietta, Ledda
Pietrina, Ledda Bonaria (zelatrice);
Buddusò: Taglioli Maria, Tola Minnia,
Taras Toia, Ziccheddu Rosina;
Busachi: Loddo Giovanna;
Cagliari: Pusceddu Angela, De Felice
Irma;
Collinas (VS): Corona Antonio, Abis
Paola;
Decimomannu: Frau Luigina;
Fonni (S. Maria dei Martiri): Zaru
Giacomina, Marceddu Grazia;
Gavoi: Serusi M. Antonia;
Guasila: Serra Pordeddu Gilda;
Irgoli: Maria Giovanna Loi;
Lanusei: Sr Domenica Musio;
Lei: Masala Ida;
Lula: Pala Maddalena;
Lunamatrona: Serpi Elena;
Maracalagonis: Melis Anna, Palombo
Maria;
L’eterno riposo dona loro, Signore, Meana Sardo: Mura Rosa, Chighini
e splenda ad essi la luce perpetua! Giuseppina;
Riposino in pace. Amen. Monastir: Fenu Giovanna;

22 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Nule: Manca Michela, Manca Barto- BARBARA
lomea
Nurallao: Salis Giovanni, Pisu Delio, NIEDDU
Silanus Ireneo, Porcu Salvatore;
Ortacesus: Porru Giuseppe:
Ottana: Frassu Giuseppina, Sedda Siddi
Gonaria, Soru Carmelina , Lai Maria 2 marzo 1928
Bonaria; 8 aprile 2009.
Ozieri: Salis Peppina;
Pirri (S. Pietro): Rumolini Marina; Ha lasciato questa vita per tornare
Pirri (S. Giuseppe): Nateri Luciana, alla Casa del Padre. Da tanti anni
Cabras Palmira, Rundini Marina; socia fedele del Rosario Perpetuo. La
Samatzai: Piga Lidia; raccomandiamo alla preghiera di tutti,
San Niccolò Gerrei: Perra Enrico; ma certamente, presso il Signore e la
Sardara: Ibba Fernanda; Madonna, pregherà lei per noi.
Sassari: Luzzu Natalina; (La zel. Castangia Angela).
Selargius: Melis Giovannina;
Selegas (S. Anna e Gioacchino): Ci-
rina Mimmina, Erriu Giovanna, Espa Sr DOMENICA
Delia, Lai Bonaria, Marongiu Batti-
stina, Mattana Maria, Pisano Rosaria, MUSIO
Pittiu Gilda, Schirru Ottavia;
Sennori: Loriga Leonarda
Siddi: Nieddu Barbara; Orune (NU)
Siliqua: Pintus Eugenia; Orune 25.02.1930
Sindia: Puliga Maria; Mondovì 06.12.2009
Sinnai: Pitzalis Mariolina in Cocco,
Zunnui Assunta; Suora della Congregazione delle
Terralba: Pinna Delia, Frau Bonaria; Domenicane di S. Tommaso, Sr Dome-
Thiesi: Porqueddu Luigina; nica amava la preghiera e lo studio del-
Tonara: Noli Francesco, Mereu Ma- la Parola di Dio. Dedita alla missione
ria, Zucca Marianna; Cocco Caterina, apostolica era radicata nella tradizione
Carboni Francesco; domenicana rosariana.
Tula: Masala Salvatorica, Colomaiu È stata maestra, preparata e disponi-
Maria Antonia; bile, di intere generazioni di alunni che
Urzulei: Fancello M. Assunta (ex- hanno frequentato la scuola delle do-
zelatrice); menicane a Lanusei. Impegnata anche
Villamassargia: Pilliu Chiarina, Pistis nelle attività parrocchiali era sollecita a
Nicolina, Salaris Antonietta; portare a tutti aiuto e conforto.
Villanovaforru: Piras Angela; Il gruppo del Rosario Perpetuo, da lei
Villanovafranca: Zaccheddu Esterina, fondato, la ricorda con riconoscenza e
Murgia M. Bonaria, Murru Michelina, stima, mentre invoca la misericordia di
Perra Carmine, Pili Margherita. Dio per la sua gloria eterna.
(le socie del RP di Lanusei).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 23


DELIA GIUSEPPE
PINNA PORRU

Terralba. Ortacesus
7 aprile 1927 24 ottobre 1916
20 gennaio 2010. 27 dicembre 2009

La nostra cara consorella è tornata Ci hai lasciato all’età di 93 anni. Hai


alla Casa del Padre il 20 gennaio 2010. speso la tua esistenza per noi amandoci
Era una persona buona e semplice, con tanto affetto. Sei stato marito amo-
sempre disponibile a partecipare con revole e padre esemplare e buono.
zelo alla recita del Rosario Perpetuo e Ogni giorno recitavi il santo Rosario
ad altre iniziatice parrocchiali. e pregavi per tutti con grande fede, rac-
Chiediamo preghiere di suffragio. comandandoti ai sacri Cuori di Gesù e
(la zel. Botti Maria). di Maria. Ora sei nel Regno del Signo-
re: il tuo ricordo rimarrà sempre vivo tra
noi. Dal Cielo proteggici sempre.
PEPPINA (la moglie e i figli).
SALIS
MARIANGELA
PEROTTO
di
Ozieri
Anela
È tornata alla Casa del Padre dopo 2 giugno 1925
lunghe sofferenze. Fulgido esempio di 24 febbraio 2010
dedizione alla famiglia e alla sua par-
rocchia di S. Lucia. Dopo lunga malattia è tornata alla
Finché ha potuto camminare, non è casa del padre la nostra sorella Marian-
mai mancata all’Ora di Guardia, ogni gela. Era iscritta al Rosario Perpetuo dal
primo sabato del mese, in onore della 1949. Era molto attenta alle necessità
Madonna del Rosario. Donna stimata del prossimo e nella sua preghiera al
per la bontà, aveva per tutti un sorriso e Signore e alla Madonna aveva sempre
parole di conforto. presente il bene della Comunità. La ri-
Da tanti anni apparteneva anche cordiamo tutte con stima ed affetto.
all’Azione Cattolica. La sua figlia Agnese, a suffragio
Devota alla Madonna del Rimedio dell’anima benedetta della Mamma, fa
la chiamava sua amica generosa e sin- celebrare il corso gregoriano di trenta
cera. Cara Peppina, prega per la tua As- sante Messe, e si iscrive all’Associazio-
sociazione! ne del Rosario Perpetuo.
(la zel. Sr Concetta). (La zel. Maria Grazia Bellai).

24 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


ANGELINA
PIRAS

Villamassargia
21\10\2009

Insieme ad altre quattro socie è ve-


nuta a mancare la signora Angelina
Piras, alcuni mesi fa, al termine di una
PASQUA SECCHI
(06.08.2009)
grave malattia che le ha procurato tanta
sofferenza. e Sr PASQUA ALTEA
Allego la sua foto nella speranza di (28.07.2009).
vederla pubblicata nel prossimo bollet-
tino, così da soddisfare la volontà dei fa- Le fotografie qui sopra sono di ma-
miliari. La signora Angelina è stata una dre e figlia di Badesi. Pasqua aveva 95
delle prime socie del Rosario Perpetuo anni ed era, penso, la più fedele all’Ora
e si è sempre distinta per il suo impe- di Guardia. La suora è la figlia che, a
gno nelle attività della vita parrocchia- venti anni, era andata in Columbia
le. Era molto devota alla Madonna del come Missionaria. Le ricodiamo tutte
Rosario e siamo certi che, finalmente e due con vivo piacere nelle preghiere
ricongiunta alla sua Madre Celeste, da che anche loro faranno dal Paradiso per
lassù pregherà e veglierà su tutti noi. noi. (la zel. Maria Mela).
(La zel. Graziella Sais).
GILDA
LUIGINA SERRA
FRAU

Guasila
Decimomannu
settembre 2009
6 gennaio 1924
15 gennaio 2010
Iscritta da lunghi anni all’Associa-
Alla sua morte, dopo 15 giorni, è se- zione del Rosario Perpetuo. Aveva rag-
guita quella del marito, dopo 60 anni di giunto i 97 anni e, fino a pochi mesi
matrimonio. Avevano sette figli. Hanno prima della morte, partecipava sempre
lasciato, a tutti coloro che li conosce- alla Messa quotidiana. Madre di nume-
vano, esempi di umiltà, di carità e di rosa famiglia, devotissima alla Madon-
disponibilità per i più bisognosi. na. La ricordiamo al Signore. La figlia
Il Signore li avrà accolti tra le sua M. Assunta ha preso il suo posto iscri-
braccia. Una preghiera. vendosi all’Associazione.
(la zel. Mocci Anna). (La zel. Maria Manca)

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 25


VANDA GIOVANNI
DEIANA GIUSEPPE
ZUCCA
Baratili S. Pietro
29 settembre 1921
Settimo S. Pietro 9 febbraio 2010

Era nata nel 1928 e ci ha lasciato Si è spento, dopo tanti anni di soffe-
all’età di 82 anni. Ha vissuto serena- renza, munito dei Sacramenti religiosi.
mente la sua malattia, nutrita ogni do- Lascia nella sua casa un vuoto incolma-
menica del Corpo di Gesù. bile e il suo ricordo è sempre vivo.
Questa sorella, iscritta da tanti anni Che la sua anima benedetta sia pres-
all’Ora di Guardia del Rosario Perpe- so il Signore e la Madonna. Le socie del
tuo, era anche zelatrice della devozio- Rosario perpetuo lo ricordano nelle pre-
ne al S. Cuore di Gesù. ghiere. (la zel. Stefanina Zoccheddu).
La ricordano con affetto il parroco
don Massimo, il gruppo dell’apostolato ASSUNTA
della preghiera e noi dell’Associazione
del Rosario.
ZUNNUI
(la zel. Consolata Ligas)

Sinnai
CARMELA 1 giugno 1927
7 maggio 2009
ORTU
Mamma e nonna esemplare, ha la-
sciato un ricordo incancellabile delle
Baratili S. Pietro sue virtù. Era tanto devota della Vergine
1934 Maria! (la zel. Cocco Maria).
12 dicembre 2009.

Dopo lunghe sofferenze, sopportate MARIA


con fede e coraggio ci ha lasciate la no- GIOVANNA
stra cara Carmela o Carmina. Molto de-
vota della Madonna, con rassegnazione
LOI
e pazienza spesso esclamava: “La Ma-
donna vuole così, pazienza”.
Tutte le socie le sono state sempre
di Irgoli.
molto vicine con la preghiera e con
tanta stima e affetto. Nel 2005 ebbe un La Zelatrice ci ha inviato la fotografia
inaspettato e netto miglioramento di sa- e la notizia del ritorno alla Casa del
lute che fu attribuito alla Madonna. Padre della cara iscritta al Rosario.
(La zel. Stefanina Z.). (la zel. Pietrina Floris).

26 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


FLAVIA ANGELA
MELIS PIRAS

Assemini Villanovaforru
6 marzo 1920 1 settembre 1930
30 dicembre 2009 26 settembre 2009

È tornata alla Casa del Padre lascian- Angela, una nipote della nostra ze-
do un gran vuoto nella famiglia. Sono latrice di Villanovaforru, era sempre
stati i nipoti che con amore e premura puntuale all’Ora di Guardia e parteci-
l’hanno assistita. pava tutti i giorni alla S. Messa. La ri-
Da giovanissima s’iscrisse al Rosario cordiamo volentieri nella preghiera di
Perpetuo al quale aderì con fedeltà e suffragio cogliendo l’esempio di fede e
con il Rosario è stata vicina e ha con- di fervore nella preghiera.
fortato molti ammalati. Era maestra di (La zel Pilloni Giovanna).
catechismo e a tutti, ragazzi e adulti, ha
lasciato un bel ricordo di sé.
(le zel. Abis e Stara). ANGELINA SANNA
di Abbasanta.
All’età di 84 anni il Signore ha chia-
VITALIA mato a sé la nostra cara socia del Rosa-
MARGINI rio Perpetuo.
Amava profondamente la Madon-
na e oltre ad essere assidua all’Ora di
Baressa Guardia, fin da giovane si è dedicata,
2 ottobre 1916 con amore, per il decoro della nostra
5 novembre 2009 chiesa.
Tutti i paesani la ricordano con af-
fetto assieme all’Associazione che la
Zelatrice dell’Associazione del Ro-
ricorda con la preghiera.
sario Perpetuo per oltre 50 anni (solo la
(la zel. Simona Cabiddu).
malattia le impedì di continuare il suo
impegno), fece della recita del S. Rosa-
rio il suo pane quotidiano. Sante Messe Perpetue
Donna di fede profonda, sempre di-
sponibile e attenta verso il prossimo, Ricordo a tutti la possibilità di iscri-
non fece mai mancare il suo sostegno vere i propri cari defunti alle Messe
ai bisognosi. Perpetue. Una S. Messa, ogni giorno,
Certi che ora, da lassù, lei prega per viene celebrata a suffragio delle loro
noi, la raccomandiamo alla preghiera anime benedette. Per l’iscrizione co-
degli iscritti al Rosario e di quanti la co- municare, al nostro indirizzo i nomi dei
nobbero e l’amarono. defunti. Grazie!
(le zel. Serpi Elisa e Maria Coni).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 27


ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO PERPETUO

LE NUOVE ISCRITTE
Anela: Maria Grazia Bellai;
Assemini (S. Pietro): Collu Greca,
Collu Modesta, Mereu Teresa, Trudu As-
sunta, Mameli Susanna (Isa), Scalas An-
netta, Casti Annitta, Cerato A. Nives;
Atzara: Urru Maria, Demelas Stefa-
nia, Pisu Vincenza, Mereu Francesca,
Dessì Giuseppina, Demelas Simona;
Badesi: Achenza Leonarda, Bala-
ta Maddalena, De Muro Giovanna, In-
zaino Elisabetta, Lana Ada, Maccioc-
co Pietrina, Pala Anna, Pala Raimon-
do, Pes Anna Maria, Pinna Maria, Serra
Tonina;
Baressa: Cocco Aurora, Pisano Fau-
sto, Deplanu Marilina, Carlo Margini,
Giovanna;
Bessude: Chessa Maria;
Bono: Carta Anna, Gusinu Luisa,
Sanna Teresa, Satta Giovanna, Satta
Peppina, Satta Piera, Tiana Antonietta,
Tiana Marianna, Turis Ignazia;
Bortigali: Caggiari Angela, Cappai
Pietrina, Ledda Luisella, Manconi Gio-
vanna, Manconi M. Giovanna, Marras
Maria, Oggianu Anna, Piras Graziella,
Puggioni P. Angela, Puggioni Salvatori-
ca, Sannia Antonio, Uda don Peppino,
Vidini Bonaria;
Bottida: Saba Piera Anna, Obinu
Maria;
Busachi: Fadda Francesca, Masala
Marianna, Cocco Claudia;
San Domenico, fondatore dell’Ordine dei Cagliari (S. A. Abate): Puddu Maria
Frati Predicatori, inventò allora quel modo Valeria;
assai facile e pio e accessibile a tutti di Cuglieri: Perria Rosetta (zelatrice);
pregare Dio, chiamato Rosario… Gavoi: Cidu Giannina, Delogu Filo-
(S. Pio V, Consueverunt, 17.X.1569).
mena; >

28 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


Gonnosfanadiga: Atzeni Serenella, nardetta, Leone Lucia, Loi Livia, Melis
Demontis Decima, Grussu Giannina, Petronilla;
Grussu Barbara, Piras Maria, Piras Gio- Pula: Spiga Antonella, Puddu Grazia;
vanni; Samatzai: Bianca Maria Nonnis;
Guasila: Porceddu M. Assunta; Sassari (via Matteotti): Pala Anna;
Lula: Bandinu Marisa, Chessa France- Sassari (via Oriani): Saba Maria Do-
sca; menica, Lasia Gavinuccia, Lasia Giovan-
Maracalagonis: Anioni Orsola, Faris na, Lasia Angela;
Natalina, Pinna Giuliana, Bellucco Deni- Selegas (S. Anna e Gioacchino): Balli-
se, Casu Marilena, Pinna Eleonora, Pinna cu Albertina, Sechi Grazietta, Serra Erica;
Clara, Cantori Lucia, Saddi Ester; Siddi: Macis Gilda, Murru Grazietta,
Monastir: Cara Giuseppina, Podda Matta Angela;
Francesca, Serra Elisabetta, Casti Regina, Sinnai: Vacca Anna;
Cara Antonietta, Gaviano Defenza; Siurgus Donigala: Mureddu Marisa,
Monti: Seu Andreana, Isoni Leonar- Melis Benigna, Castangia Rosetta;
da, Sanna Giovanna, Marras Atonia, Pi- Terralba: Ardu Bonaria;
ga Francesca, Cossu Michelina, Murgia Thiesi: Tanca Piera, Seddaiu Nina;
Cossu Giovanna Maria, Franco Mattea, Tonara: Mereu Tore Vargiu Assunta;
Pirastru Anna, Madeddu Lina, Ledda Pa- Villamassargia: Fulgheri Teresa, Pitza-
squa, Sanna Felicita, Ferrando Forica, So- lis Luisella, Melas Cristina, Cannas Chia-
tgiu Maria, Spissu Maria, ledda Rita, Lan- ra, Pinna Manuela, Porcu Pinuccia e Leo
gui Domenico, Lutzu Anna; Maria;
Nurachi: Meli Cristina (nuova zelatri- Villanovafranca: Putzu Graziella, Var-
ce), Cuozzo Gaetana, Figus Nella, Ledda giu Maria, Simbula Virginia, Vargiu Gio-
Maria, Sotgiu Cecilia; vanna, Melis Franca, Sorgia Francesca,
Ozieri: Frau Franco,Oggiana Maria Figus Verina, Sorgia Giovanna;
Carmela, Adrenza Matilde, Sini Madda- Villasor: Pistis Michela, Pes Virginia,
lena; Piras Erminia, Pintus M. Cristina, Matta
Pirri (S. Pietro): Lai Ada; Sanna Ber- Agnesina, Piloni, Medda Laura.

Un saluto cordiale di benevenuto a tutte le nuove iscritte alla no-


stra grande Associazione del Rosario. Con il contributo di un’ora di pre-
ghiera con il Rosario, da parte di tutti gli iscritti, l’Associazione crea una
rete di preghiera di 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Per questo
tutte le regioni d’Italia, e molti iscritti sparsi nel mondo, fanno riferimen-
to al Centro nazionale di Santa Maria Novella di Firenze.
Entrare nell’Associazione costituisce un atto libero di amore in più
verso la Regina del S. Rosario; ci fa trovare in unione stretta di preghiera
gli uni per gli altri; ci rende partecipi di numerose indulgenze; ci libera
dall’isolamento e dal pessimismo… soprattutto, la recita del Rosario, ci
fa cari a Maria Santissima. (La direzione).

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 29


ILROSARIO
Nell’augurarci: “Buona Pasqua!“ noi
cristiani ci scambiamo l’augurio di tra-
scorrere una bella festa ma, soprattutto,
di vivere con Gesù il passaggio dalla
morte alla vita; di vivere ogni giorno la
Un Volto splendido Pasqua passando dal male al bene, da
come il sole. ciò che è sbagliato a ciò che è giusto,
da ciò che è brutto a ciò che è bello…
«E apparve trasfigurato davanti a Questo significa impegnarsi ogni giorno
loro; il suo volto brillò come il sole» ad andare avanti, a crescere nel bene.
(Mt 17,2). La scena evangelica della Una bella occasione, per crescere in
trasfigurazione di Cristo, nella qua-
le i tre apostoli Pietro, Giacomo e
Giovanni appaiono come rapiti dalla
bellezza del Redentore, può essere
LA PASQUA DI G
assunta ad icona della contempla-
zione cristiana.
e il lenzuolo che avv
Fissare gli occhi sul volto di Cri-
sto, riconoscerne il mistero nel cam-
mino ordinario e doloroso della sua
umanità, fino a coglierne il fulgore
divino definitivamente manifestato
nel Risorto glorificato alla destra del
Padre, è il compito di ogni discepolo
di Cristo; è quindi anche nostro.
Contemplando questo volto ci
apriamo ad accogliere il mistero del-
la vita trinitaria, per sperimentare
sempre l’amore del Padre e godere
della gioia dello Spirito Santo.
Si realizza così anche per noi la
parola di san Paolo: «Riflettendo
come in uno specchio la gloria del
Signore, veniamo trasformati in quel-
la medesima immagine, di gloria in
gloria, secondo l’azione dello Spirito
del Signore” (2 Cor 3,18).

30 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


VIVENTE
Un lenzuolo – lo indichiamo con la
parola greca: Sindone – che per noi cri-
stiani è preziosissimo anche se la Chie-
sa, che lo venera con rispetto e meravi-
glia, perché vi vede riflessa la Passione
di Cristo, non ha mai concluso che è
sicuramente quello che ha avvolto il
conoscenza e amore per Gesù, nostra corpo di Gesù.
vera vita, ce l’offre la santa Sindone, il Tuttavia quante certezze ci fanno
lenzuolo nel quale fu avvolto Gesù de- pensare che sia proprio la vera Sindo-
posto dalla Croce. Questo lenzuolo di ne di Gesù! La prima? Il rosso che “di-
lino è come “lo specchio della Passio- segna“ l’immagine è davvero sangue
ne“ perché riproduce, raffigura, il corpo umano; lo hanno
di un uomo flagellato e morto in croce. confermato varie «Giuseppe di
Come si sia fissata l’immagine nes- indagini scienti- Arimatea, preso
suno ancora lo sa, nonostante sia stato fiche, che hanno il corpo di Gesù,
sottoposto alle più incredibili analisi e determinato persi- lo avvolse in una
ricerche di esperti. > no il gruppo di ap- candida Sindone e
partenenza, l’AB.
lo depose nel suo
Sono state scoper-
sepolcro nuovo
GESÙ te pure tracce di
Dna (una sostanza che aveva fatto
scavare
volse il suo corpo che sta nelle cellu-
le degli esseri vi- nella roccia»
venti), maschile e (Mt 27,59)
molto antico.
«Passio Christi, Un’altra sicurezza è quella che la
Passio Hominis»: il dolore di Sindone non può essere un quadro:
Dio, scuola di fraternità. anche qui le ricerche hanno stabilito
Il motto dell’ostensione 2010 che quell’immagine non è stata dipin-
è «Passio Christi, Passio Homi- ta, perché non esistono tracce di alcun
nis» (Passione di Cristo, passione tipo di colore.
dell’uomo). Si intende in questo Altrettanto certo è che il lenzuolo è
modo sottolineare il forte colle- stato a Gerusalemme, come dimostra-
gamento esistente tra l’immagine no i microscopici pollini scoperti tra le
della sindone, impressionante sue fibre e appartenenti a piante che
testimonianza della Passione del crescono soltanto im Palestina.
Signore, e le molteplici sofferen- Infine è sicuro che in quella Sindone
ze degli uomini e delle donne di è stato avvolto un Uomo che ha subìto
oggi, perché trovino un sicuro la flagellazione, ha tenuto in testa una
riferimento di fede che rinvia alla corona di spine, ha portato una trave
misericordia di Dio che ci ottiene sulle spalle ed è stato crocifisso con tre
Cristo e al servizio verso i fratelli, chiodi; proprio come Gesù di Nazareth
insegnatoci da Lui. di Galilea. •••

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 31


IL VOLTO DIVINO
Il volto di Gesù nella Sindone
conserva le tracce di eccessi di fu-
rore contro di lui. Varie tumefazioni
appaiono evidenti: una sotto l’oc-
chio destro, un’altra – più estesa
– su tutta la guancia destra, che si
estende fino al labbro e al mento.
Anche il naso ha una deformazione:
si tratta di un colpo di bastone che
ha contuso e distorto il setto nasale.
Il volto è ciò che di più nobile
si manifesta nell’uomo: è il riverbe-
ro della ricchezza interiore. Un ol-
traggio al volto assume il significato
dell’offesa più grave. Gesù si è sot-
toposto anche a questa umiliazione: LA SINDONE
«Non ho nascosto il mio volto a co-
loro che mi schernivano e mi per- è la testimonianza più toccante
cuotevano» (Is 50,6).
della sofferenza affrontata da
Rimanendo per quaranta ore nel
sepolcro, Gesù volle mostrare che Gesù per la nostra salvezza
era veramente morto.
Si sa infatti che, morto l’indivi- La Sindone, il lenzuolo più celebre
duo, alcune cellule continuano an- e più studiato del mondo! È un telo di
cora la loro attività; ma in capo a lino pregiato, tessuto “a spina di pe-
quaranta ore tutto è fermo. sce“, lungo oltre quattro metri in modo
Morto sì, ma non in preda allo da avvolgere un corpo umano dai piedi
sfacelo. «Non permetterai che il tuo alla testa lungo la schiena e poi sul da-
Santo veda la corruzione” (At 2,27). vanti di nuovo fino ai piedi. La Sindone
Il volto della Sindone infatti è è conservata in una cappella del duo-
quello di Chi è morto per entrare mo di Torino e dal 10 aprile al 23 mag-
nella Vita. Sopra quel volto, sulla gio 2010 è esposta alla venerazione di
croce, stava la scritta ad indicare oltre due milioni di persone che si sono
che Chi moriva era un Re. già prenotate.
Il buon ladrone, crocifisso accan- Ma non ci fu solo la Sindone ad av-
to a lui, ebbe l’intuito di comprende- volgere il corpo di Gesù. I Vangeli ci-
re, attraverso quel volto dolorante, tano almeno altri due tessuti: le bende
la maestà regale: «Ricordati di me, – le strisce di lino usate per legare brac-
quando sarai nel tuo Regno… Oggi cia, gambe e viso – che S. Pietro vide
sarai con Me, in Paradiso». E così il gettate per terra nel sepolcro dopo la ri-
dolore divenne felicità senza fine. surrezione, e il sudario, cioè una specie

32 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


La nostra Corona
come una Sindone
C’è a Roma, nella Basilica di S.
Croce, un’immagine della Madon-
na che si indugia a guardare e a fare
scorrere tra le sue mani la Sindone.
Ella tocca il lenzuolo come tocche-
rebbe il Corpo stesso di Gesù che ne
era stato avvolto e sembra rivivere i
momenti dolorosi della sua passione
e Morte.
Anche per questo motivo la S. Sin-
done è per noi la “più preziosa reli-
quia di Cristo” o il suo vero “ritrat-
to”. Questa immagine, di Maria con
di grande fazzoletto che veniva messo la Sindone tra le mani, ci suggerisce
sul volto del defunto. infatti l’atteggiamento interiore che
Secondo alcuni studiosi, anche il su- dobbiamo avere anche noi quando
dario di Gesù si troverebbe in Italia e “prendiamo tra le mani” la corona
precisamente in una cittadina di Abruz- del Rosario. Come la Sindone alla
zo: Manoppello. Lì, dal cinquecento Madonna, così a noi la corona ricor-
circa, è conservato, infatti un “Volto da quanto Gesù ha sofferto e ha fatto
Santo“ la cui formazione risulta scono- per noi. Con molti atti di ringrazia-
sciuta – non è né tessitura, né pittura – e mento esprimiamo la nostra ricono-
i cui contorni si adattano molto bene scenza.
a quelli della Sindone. Potrebbe essere Accanto a quell’immagine c’è
dunque il sudario di Cristo, che a Ge- questa preghiera: «O Cristo, degna-
rusalemme è passato successivamente ti di esaudire le preghiere della tua
a Costantinopoli e a Roma (dove sa- pia Madre per le anime redente dal
rebbe stato venerato come il fazzoletto tuo Sangue». Anche in questo caso, il
della Veronica) e infine è approdato in dono dell’indulgenza che scende dal
Abruzzo? L’ipotesi è invitante, tanto che “Padre della luce“ e viene concesso
cominciano a moltiplicarsi i libri e le a chi visita la Sindone, passa per le
ricerche anche su questa reliquia. mani di Maria, Madre di Cristo, Ma-
Il mistero del volto di Gesù sofferente dre della Chiesa e di tutti noi.
rimane, dunque, affidato più agli occhi
della nostra fede, più che alla sicurez- “Volgeranno lo sguardo a Colui
za di una fotografia; affidato al nostro che hanno trafitto” (Gv. 19,37).
amore più che a un ritratto qualunque. Con la meditazione dei misteri
E ricordiamo: il Rosario che noi recitia- del Rosario, volgiamo lo sguardo in-
mo è proprio contemplazione di quel teriore del nostro animo, con amore
Volto (RVM, 9). a Gesù crocifisso per noi!

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 33


Il Santo I MISTERI
Rosario: DELLA GLORIA
“La contemplazione del volto Gesù risorge dai morti.
di Cristo non può fermarsi
Preparaci, o Madre, ad incontrarlo ogni mattina,
all’immagine di lui crocifisso.
Egli è Risorto!…andare oltre a riconoscerlo nel sentirci chiamare per nome, come
il buio della Passione, per la Maddalena, a lasciarci colmare della sua pace ed
fissare lo sguardo sulla gloria inondare della sua luce per diffonderla intorno a
di Cristo nella Risurrezione e noi. Accresca nei nostri animi la fede!
nell’Ascensione» (RVM 23)

Gesù sale al Cielo.


Aiutaci, o Madre, a sollevare i nostri cuori, a te-
M nere alte le nostre aspirazioni fino al giorno del Suo
ritorno glorioso per essere ammessi nello splendore
del suo regno. Elevi i nostri cuori al desiderio dei
I beni celesti!

S Gesù dona agli Apostoli lo Spirito Santo.


Insegnaci, o Madre, ad essere concordi nell’attesa
dello Spirito e formare il popolo santo che, redento,
T glorifica il Nome del Signore. Guidaci a testimoniare
nella vita il mistero di amore che custodiamo nella
E fede. Si accendano di amore i nostri cuori per Colui
che ci ha redenti!

R Gesù accoglie in Cielo la Sua mamma.


Guidaci sempre, o Madre, a camminare verso il
I Signore. Splendi su di noi come stella luminosa che
ci orienta. Alimenta tu, nostra Avvocata, in ogni mo-
mento, la nostra fede e la speranza. Insegnaci, o Ma-
ria, a tenere il nostro cuore sempre unito a Gesù!

Gesù incorona la Sua mamma regina.


Salve, o Regina, Madre di Dio! Volgi a noi quegli
«D’ora in poi occhi tuoi misericordiosi. Accompagnaci con la Tua
tutte le generazioni tenerezza materna e benigna, al trono della grazia e,
mi chiameranno beata,
poiché grandi cose ha fatto dopo questo esilio, mostraci Gesù.
in me l’Onnipotente» Ottieni a tutti noi, o Vergine e Madre, il dono del-
(Lc. 1, 48). la perseveranza finale. •••

34 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010


PREGHIAMO
con la corona
del Rosario
Dio, vieni a salvarmi!
Signore, vieni presto in mio aiuto!
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito
Santo.
Come era nel principio, ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Nel I mistero glorioso si contempla
la resurrezione di Gesù dai morti.

Nel II mistero glorioso si contempla Nel III mistero glorioso si contempla


l’ascensione di Gesù al Cielo. la venuta dello Spirito Santo.

Nel IV mistero glorioso si contempla Nel V mistero glorioso si contempla


l’assunzione di Maria al Cielo. l’incoronazione di Maria in Cielo.

Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010 35


La Chiesa,
famiglia riunita con Maria,
ravvivata dallo Spirito.

«Al centro del percorso di glo-


ria del Figlio e della Madre (Gesù
e Maria), il Rosario pone, nel terzo
mistero glorioso, la Pentecoste, che
mostra il volto della Chiesa quale
famiglia riunita con Maria, ravvivata
dall’effusione potente dello Spirito,
pronta per la missione evangelizza-
trice.

La contemplazione di questo,
come degli altri misteri gloriosi,
deve portare i credenti a prendere
coscienza sempre più viva della loro
esistenza nuova in Cristo, all’interno
della realtà della Chiesa, un’esisten-
za di cui la scena della Pentecoste
GESÙ, MARIA, VI AMO, costituisce la grande “icona“.
SALVATE ANIME
I misteri gloriosi alimentano così
nei credenti la speranza della meta
escatologica verso cui sono incam-
minati come membri del Popolo di
Dio pellegrinante nella storia.
Ciò non può non spingerli ad
una coraggiosa testimonianza di
quel“lieto annunzio” che dà senso a
tutta la loro esistenza»
(Rosarium Virginis Mariae, 23).

BOLLETTINO DEL ROSARIO PERPETUO (I)


maggio - agosto 2010 - n. 2
p.za S. Domenico, n. 5 - 09127 CAGLIARI - IT
Conto corrente postale n. 15 38 10 98
tel. 070 654 298 - cell. 339 18 22 685
E.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it

36 Il Bollettino del R.P. - A. XXVI - maggio - agosto 2010

Potrebbero piacerti anche