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Testo didattico adottato dalla SICOOL, dalla Scuola Olistica del CONACREIS

e dall'Accademia Olistica del Villaggio Globale di Bagni di Lucca.

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MANUALE DI
COUNSELING OLISTICO
Il Counseling come processo di aiuto alla Crescita Umana
Manuale teorico pratico di Psicologia Olistica
Curato dal Dott. Nitamo Federico Montecucco
Docenti: Prof. Enrico Cheli, Dott. Roberto Sassone,
Dott. Mario Betti, Dott. Luisa Barbato, Dott. Marifa De Benedetti,
Dott. Massimo Marini, Dott. Lucia Vigiani, Kapil Pileri,
Dott. Giuseppe Pagliaro.

AGGIORNAMENTO AGOSTO 2010


A cura di Antonella Nanni
In verde: materie fondamentali da studiare dettagliatamente, temi precisi delle domande desame
In giallo: materie importanti da studiare bene, possono essere argomenti delle domande desame
In azzurro: parti da leggere e capire, possono essere temi generali delle domande desame
Adattamento dal dattiloscritto della Settimana di Formazione in Counseling Olistico
Villaggio Globale Villa Demidoff Bagni di Lucca
25 Agosto / 3 Settembre 2005 - 26 Agosto / 1 Settembre 2006

INTRODUZIONE GENERALE
Dott. Nitamo Montecucco
Il Manuale del Counseling Olistico una introduzione generale alle basi culturali, teoriche e pratiche
del Counseling orientato alla Psicologia Olistica. Abbiamo deciso di redigere questo Manuale perch non
mi risulta si possa trovare n in Italia n allestero un testo introduttivo alla Psicologia Olistica per
Counselor di questa ampiezza e di livello cos elevato, ossia che tratti della relazione di aiuto del
Counseling come processo di crescita umana e di sviluppo del potenziale umano.
Ogni disciplina psicologica ha le sue caratteristiche, i suoi modelli, i suoi linguaggi e una propria visione
terapeutica, e di fatto, tranne in pochissimi casi, non esiste una relazione trasversale tra le varie scuole.
Lessere umano uno e necessita di un aiuto ai suoi disagi e alle sue malattie di tipo unitario.
Il Manuale, di tutto il vastissimo ambito delle culture spirituali e delle psicologie, ha il proposito di dare
una visione orientata alla crescita umana.
Questo Manuale rappresenta una reale sintesi tra le varie scuole di psicologia, di neuropsicologia, di
meditazione; frutto di un lavoro di pi di trentanni portato avanti dalla nostra scuola e individualmente
da tutti i suoi docenti. Il nostro intento fornire strumenti psicologici di base, fare una sintesi dellenorme
massa di informazioni in modo che non sia necessario perdersi in troppa lettura, e possano essere ben
chiari i propri limiti da una parte e la bellezza della psicologia dellessere dallaltra.
Lapproccio Olistico al Counseling, trattato nel Manuale, fornisce unidea generale della Psicologia
secondo le normative europee della formazione al Counseling, che richiedono la conoscenza delle basi di:
psicologia generale, psicologia dellet evolutiva, psicodinamica, psicopatologia, deontologia
professionale, setting.
Il Manuale del Counseling Olistico si basa su termini, nozioni e concetti esposti in modo preciso ed
esaustivo nel libro Psicosomatica Olistica di Nitamo Federico Montecucco, Ed. Mediterranee Roma2000, il principale testo di riferimento.
Tratteremo, nel primo capitolo, della Cultura Planetaria e lEvoluzione Umana, continueremo con un
secondo capitolo pi pratico sul Counseling Olistico, un terzo capitolo pi psicologico sulle Basi
Teorico-filosofiche della Psicologia Olistica e un quarto sulle Basi Scientifiche della Psicologia
Olistica.

LA CULTURA PLANETARIA E LEVOLUZIONE UMANA


Cultura planetaria ed evoluzione umana
Il Manifesto nello Spirito della Coscienza Planetaria uno dei pi importanti documenti della nuova
cultura, firmato nel 1998 da artisti, scienziati e Premi Nobel per la Pace. "Abbiamo raggiunto un punto di
cruciale importanza nella nostra storia. Siamo all'inizio di un nuovo periodo di evoluzione sociale,
spirituale e culturale. Stiamo evolvendo verso un sistema interconnesso, basato sull'informazione, che
abbraccia l'intero pianeta. La sfida che ora dobbiamo affrontare quella di scegliere il nostro futuro. La
nostra generazione chiamata a decidere il destino della vita su questo pianeta, a creare una societ
globale pacifica e cooperante, continuando cos la grande avventura dello spirito e della consapevolezza
sulla Terra".
Il nostro pianeta si sta trasformando in modo velocissimo, e cos anche il nostro modo di vivere si
modificato in modo drammatico nel giro degli ultimi decenni senza permetterci di adeguarci. La scienza e
la tecnica si sono sviluppate molto pi rapidamente della nostra coscienza, il risultato un evidente
malessere globale identificabile con: guerre, stress, inquinamento, disastri ambientali, confusione nelle
relazioni, paura di vivere, mercati impazziti, ansia, disuguaglianze sociali e razziali, futuro incerto.
La maggior parte delle persone vive passivamente questo stato di crisi globale e disgregazione aspettando
che qualcuno (Lo stato? LONU? Il comune?) risolva questi problemi.
I creativi culturali
Una parte consistente della societ, circa il 35% della popolazione adulta, secondo le ricerche
sociologiche della American Demographics, si invece spontaneamente attivata per creare un
cambiamento, per migliorare la vita in ogni suo aspetto, per far emergere una nuova cultura migliore di
quella attuale. Questa creativa e ottimista massa in rapido sviluppo (negli anni settanta era intorno
all1%), crea cambiamenti culturali che influenzano e influenzeranno sempre pi profondamente non solo
le loro stesse vite, ma anche la societ nella sua globalit. Il sociologo americano Paul Ray e la psicologa
Sherry Anderson, gli autori della ricerca, li hanno chiamati Creativi Culturali in quanto stanno dando
forma ad un nuovo tipo di cultura per il XXI^ secolo, che nasce da un profondo cambiamento di valori,
delle priorit e dello stile di vita. Sono coloro che effettuano un cambiamento di paradigma
comportamentale e mentale rispetto ai vecchi schemi di riferimento, in qualunque ambito svolgano la
propria opera. I creativi culturali sono distribuiti trasversalmente nella societ, il 60% sono donne!
La nuova cultura del benessere globale
Le ricerche hanno rivelato che la nuova cultura emergente caratterizzata da serie prospettive ecologiche
e globali, visione olistica della vita, enfasi sulle relazioni, orientamento alla spiritualit e allo sviluppo
psicologico, alla medicina naturale e olistica, allapertura transculturale e alla coscienza planetaria,
insoddisfazione verso le grandi istituzioni della vita moderna e rifiuto del materialismo come base della
vita e dello stato sociale. Nascono cos spontaneamente operatori creativi e attivi nelle cinque
principali aree della nuova cultura:
1) ecologia, ambiente e sostenibilit: formata da - ambientalisti, animalisti, verdi, bioarchitetti, le
associazioni che si occupano di rispetto dellambiente (WWF, Lega Ambiente, Green Peace,
World Watch Institute), esperti di diritti degli animali, di riciclaggio, etc.
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2) salute naturale e medicina olistica: formata da - medici omeopati e agopuntori, erboristi,


naturopati, macrobiotici, massaggiatori, vegetariani, chiropratici, che propongono e praticano le
medicine alternative.
3) pace, cultura globale e diritti umani: formata dalle associazioni pacifiste, neo global,
transculturali, dalle associazioni di volontariato, dagli artisti e gli attori impegnati, i garanti delle
minoranze e dei diritti umani (Amnesty, Survival, Emergency, etc.).
4) economia e consumo etico: formata dagli economisti e finanzieri etici, i gruppi di consumo
critico, le associazioni per il Commercio Equo Solidale, la Banca Etica, Altro Consumo, etc.
5) la ricerca di s e la spiritualit: formata da tutti coloro che sono orientati alla ricerca interiore,
da tutte le associazioni di yoga, di preghiera e di meditazione, dai terapisti transpersonali che
propongono gruppi di crescita e di evoluzione, che trasmettono nuove e antiche vie al divino e
nuove tecniche di consapevolezza.
Tutti questi operatori fanno parte di un unico grande movimento culturale planetario, anche se non ne
sono ancora pienamente coscienti, in quanto vivono realt separate. La consapevolezza di essere parte di
questa unit pu creare una grande forza coesiva e un movimento di opinione capace di fare mutare il
nostro pianeta verso un futuro sostenibile.
Il paradigma olistico: dalla divisione alla coscienza globale
La nuova cultura emergente - pur nella sua estrema variet di visioni - si muove sulla base di un
Paradigma Olistico, che offre una visione unitaria e globale dellessere umano e del pianeta. Lessere
umano viene quindi visto come ununit psicofisica che si manifesta nel corpo fisico, nelle emozioni,
nella psiche e nellanimo profondo; il pianeta non percepito solo come un insieme di stati e di specie
animali e vegetali, ma come Gaia, ununit vivente, una rete globale di interrelazioni che creano
lequilibrio della natura e delle societ umane.
Uno dei punti chiave di questa nuova cultura che lo stato di crisi globale del pianeta rappresenta il
riflesso macrocosmico dello stato di divisione in cui vive ogni singolo essere umano (separazione
dellessere umano da se stesso, dagli altri e dalla natura) e che lunica via per il suo superamento lo
sviluppo di una nuova coscienza e del potenziale umano individuale, che porti a ritrovare lunit e
larmonia interiore ed esteriore.
Il drammatico stato del pianeta espressione dell'inconsapevolezza umana che da millenni viene
tramandata come modo di vivere, di pensare e di agire. La risposta alle innumerevoli questioni aperte dalle guerre alla sovrappopolazione, dall'inquinamento alle malattie degenerative - non pu essere calata
dall'alto come in passato, ma deve necessariamente nascere dal possibile risveglio della coscienza umana,
e dal passaggio dall'attuale stato di ristrettezza egoica ad una dimensione planetaria che abbracci
l'ecosistema e l'umanit in modo unitario. Il malessere globale di ogni individuo, che riflette la profonda
crisi ecosistemica e umana del pianeta, una sfida alla trasformazione globale di se stessi e della propria
vita.
La rivoluzione interiore
Partendo da questi presupposti, la risoluzione della crisi globale implica una trasformazione globale
dell'esperienza di se stessi, la realizzazione di una profonda unit interiore che, modificando e
sviluppando le potenzialit del nostro cervello e della nostra coscienza, si manifesti in una nuova logica
creativa del vivere e in una visione unitaria dell'uomo e del pianeta.

"Oggi, ad un bivio cruciale nella storia dell'umanit - scrive Ervin Laszlo, filosofo della scienza e
presidente del Club di Budapest - abbiamo bisogno di nuovi concetti, nuovi valori, ed una nuova visione
per guidare i nostri passi verso un futuro umano e sostenibile. La consapevolezza deve innalzarsi e
trasformarsi da locale ed ego-centrica a globale e di dimensione planetaria. La nuova coscienza richiede
una visione olistica di noi stessi, delle nostre societ, della natura e del cosmo. Il grande compito, la
sfida del nostro tempo, cambiare se stessi.
Tuttavia non possediamo n strumenti, n modelli, n informazioni adeguate che ci permettano di
comprendere in modo globale le logiche e le modalit di questa trasformazione interiore e planetaria; per
questo necessaria una nuova figura professionale, un agente attivo che operi sul benessere globale delle
persone, che utilizzi semplici ma efficaci strumenti di consapevolezza e di trasformazione, integrando
differenti conoscenze e tecniche pratiche di salute psicofisica, di rilassamento e meditazione, di ecologia
quotidiana, di comunicazione interpersonale, di sviluppo del potenziale umano e di ricerca eticospirituale. Su queste esigenze culturali e sociali nata la figura delloperatore olistico.

LA FUNZIONE CREATIVA ED EVOLUTIVA DEL COUNSELOR OLISTICO


Loperatore e il counselor olistico: una professione interdisciplinare per un pianeta in
trasformazione
LOperatore/Counselor Olistico una figura chiave della nostra epoca, un catalizzatore della
trasformazione umana, un facilitatore del benessere psicosomatico e della crescita personale, quindi un
educatore alla consapevolezza globale di s e del pianeta. Loperatore olistico si forma attraverso un
percorso di apprendimento integrato e unitario delle materie essenziali di tutte e cinque le aree della
nuova cultura, diventando un esperto in cultura globale con specializzazione in una o pi delle aree
suddette. Loperatore olistico, grazie a questo training formativo, diventa una figura professionale
interdisciplinare di grande importanza, che utilizza informazioni, consigli di vita, etiche e tecniche di
ricerca interiore. Loperatore olistico un operatore socio-culturale del benessere globale, che agisce
individualmente sulle persone o collettivamente nei gruppi, offrendo strumenti di consapevolezza e di
crescita umana. Loperatore olistico molto spesso un counselor.
Il Counselor - colui che aiuta e orienta - una figura professionale riconosciuta in gran parte del mondo,
dallEuropa ai Paesi con il pi alto livello di cultura (Canada, USA, Australia, Giappone, etc.). In Italia la
figura professionale del counselor olistico sostenuta e tutelata dalla SICOOL (Societ Italiana
Counselor e Operatore Olistico - www.sicool.it) che opera per il riconoscimento di questa figura
professionale. Un counselor deve avere almeno un diploma di scuola media superiore e deve frequentare
dei corsi come il Corso Triennale di Formazione per Operatori e Counselors Olistici del Villaggio
Globale - in cui specializzarsi in crescita umana e salute globale, studiando le basi di psicologia generale,
sociale, evolutiva, di medicina energetica, olistica e psicosomatica, insegnate da docenti laureati o
abilitati. Il ruolo del counselor/operatore olistico di aiutare la persona a ritrovare la consapevolezza
globale di s e parallelamente comprendere e superare gli errori (alimentari, comportamentali, energetici,
emozionali, psicologici) che la portano alla malattia. Loperatore/counselor olistico deve formarsi
attraverso un percorso di crescita personale e training specifici che lo pongano in condizione di essere un
elemento catalizzatore di entusiasmo, di ricerca della gioia, di nuova vita. I suoi strumenti sono
innanzitutto la sua stessa consapevolezza e la sua presenza capace di trasmettere energia e amore.
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Lavorare sulla parte sana


Loperatore olistico, esperto in salute globale e crescita umana, opera sulle persone sane o sulla parte
sana delle persone malate, facilitando la salute e levoluzione globale. Loperatore olistico aiuta la
persona a ritrovare larmonia psicofisica attraverso luso di tecniche naturali, energetiche,
psicosomatiche, artistiche, culturali e spirituali, stimolando un naturale processo di trasformazione e
crescita della consapevolezza di s. Loperatore olistico non un terapista, non fa diagnosi e non cura
malattie fisiche o psichiche; non prescrive medicine o rimedi, e quindi non si pone in conflitto con la
medicina ufficiale e con la legge per labuso di professione medica. Ci che rende fondamentale
loperatore olistico la sua consapevolezza della situazione culturale globale e limportanza del lavoro
sulla coscienza umana per orientare lattuale stato del pianeta verso una direzione positiva e sostenibile.
Il Curriculum Olistico: una rivoluzione nella formazione educativa
Una delle piccole rivoluzioni che siamo riusciti ad ottenere - grazie ad una grande collaborazione tra
innumerevoli centri, associazioni, medici, psicologi, terapisti e operatori di tutta Italia - stata la
creazione della Scuola Olistica Nazionale CONACREIS e della SICOOL che si basano su un unico iter
formativo di 900 ore per gli operatori e counselor olistici. Questo iter formativo uno dei sistemi
educativi pi avanzati e intelligenti che possiamo trovare sul pianeta perch comprende un equilibrio tra
educazione teorica e pratica, tra insegnamento e sperimentazione diretta degli argomenti appresi, che
contempla unesperienza spirituale almeno in tre differenti scuole, in modo da non creare settarismi e
chiusure ideologiche, inoltre d valore a tutte quelle esperienze umane che non possono rientrare nei
normali curriculum ufficiali. Invito a scaricare il Curriculum Olistico dal sito della SICOOL
(www.sicool.it) o della Scuola Olistica Nazionale del CONACREIS (www.scuolaolistica.it) o
dellAccademia Olistica del Villaggio Globale (www.globalvillage-it.com/accademiaolistica), e provare a
compilarlo, segnando tutti i percorsi didattici seguiti, i gruppi, le conferenze, ma anche le esperienze
umane che sono state fondamentali nella propria vita. Ci si render conto che diventare operatore o
counselor possibile e utile. Solo dando valore a ci che realmente ha valore potremo cambiare il mondo.
La Scuola Olistica Nazionale CONACREIS per la Salute Globale e la Crescita Umana
La Scuola Olistica un progetto unico nel suo genere e di grande importanza in quanto creato per formare
operatori olistici e per sviluppare una visione della salute profondamente legata alla crescita umana. Dopo
alcuni anni di preparazione e di organizzazione allinterno del CONACREIS (il Coordinamento
Nazionale Centri di Ricerca Etica, Interiore e Spirituale) con il sostegno del progetto Porto Franco della
Regione Toscana e del Club di Budapest, siamo arrivati alla strutturazione finale della Scuola Olistica
Nazionale per la Salute Globale e lEvoluzione dellUomo e del Pianeta. Questo uno dei progetti
didattici di medicina olistica e crescita umana pi articolati e strutturati che sia possibile trovare in Italia e
allestero. Una delle caratteristiche pi interessanti della Scuola Olistica Nazionale di essere formata da
una serie di centri operanti su tutto il territorio nazionale e organizzati in rete dal CONACREIS. Una
Alleanza di realt diverse ma riunite dal senso e dallimpegno di contribuire ad un benessere globale
delluomo e del pianeta. La Scuola Olistica Nazionale, come abbiamo accennato, propone un Programma
Triennale di Formazione per Operatori/Counselor Olistici di 900 ore, con un primo anno generale di 300
ore nelle otto differenti aree didattiche (lavoro sul corpo, lavoro sulle energie, lavoro sulle emozioni ed i
condizionamenti, arte terapia, comunicazione e counseling, empowerement e sviluppo del potenziale
umano, ricerca interiore e spirituale, coscienza planetaria) che devono essere sperimentate da tutti gli
allievi, ed un biennio di specializzazione di 600 ore in una o pi delle stesse otto aree.

LE BASI TEORICO-FILOSOFICHE DELLA


PSICOLOGIA OLISTICA
La logica del Counseling Olistico: lavorare globalmente sulla parte sana della persona
In questa parte dellintroduzione tratteremo soprattutto di Counseling e di Psicologia Olistica,
continuando a ricordare la differenza tra un operatore olistico e uno psicoterapeuta psicologo o medico.
Questi ultimi hanno la possibilit di utilizzare le tecniche a fini di risoluzione di patologie, che sono
interventi sulla parte malata della persona o supposta malata, mentre il ruolo di Counselor un ruolo
di sostegno, un ruolo di aiuto. La traduzione italiana pi vicina del termine inglese Counselor : colui
che si prende cura, colui che d aiuto. Quindi prendersi cura di una persona che sta male, a cui
offrire strumenti di crescita, di salute globale e di consapevolezza. Laiuto offrire una modalit per
superare i propri problemi attraverso un percorso di crescita personale, attraverso tecniche di salute
naturale, energetica, emozionale e interiore. La funzione del Counselor non quindi quella di guarire,
ma quella di facilitare levoluzione personale di una persona.
La logica del counseling olistico polare a quella della medicina e della psicoterapia ufficiali, quindi non
in conflitto ma complementare ad essa.
La logica meccanicista della guarigione ufficiale : io curo la tua patologia con una diagnosi, una serie
di prescrizioni farmacologiche e terapie. La malattia una parte negativa, un errore che devo eliminare,
estirpare e combattere con ogni mezzo. Non c nulla di utile nella malattia.
La logica olistica del counseling invece: io non curo la malattia, ma mi prendo cura di te nella tua
globalit e ti aiuto, rinforzando la tua parte sana, vitale e consapevole, con strumenti e tecniche
energetiche, naturali e psicosomatiche, al fine di ritrovare un migliore equilibrio e unarmonia psicofisica.
La malattia spesso una espressione dellinconsapevolezza del nostro modo innaturale di vivere o di
qualche parte di noi che abbiamo negato. La malattia, quindi, pu diventare un elemento di crescita e
comprensione che ci aiuta ad evolvere e a conoscere meglio noi stessi.
Tutte e due le logiche, in situazioni differenti, hanno una loro applicazione pratica e unutilit reale.
Lasciamo ai medici e agli psicologi il compito, a volte grato e a volte ingrato, di dover affrontare la parte
dura del problema, che significa anche la possibilit di sbagliare, di sbilanciare la persona, la possibilit di
creare anche danni secondari come nelluso degli psicofarmaci. Loperato di un Counselor, invece, agisce
sulla parte sana della persona, la sua vitalit, la sua coscienza. LOperatore Olistico, nato nel 1995 e
strutturato nel 2000 con il CONACREIS, stato definito come colui che lavora sulla parte sana della
persona o sulla parte sana della malattia. Bench la persona sia malata, ha comunque un potenziale vitale
da cui il Counselor pu attingere le risorse per facilitare una serie di processi di crescita. Facciamo un
ulteriore appunto. Quando parliamo di medicina olistica o di psicologia olistica o di meditazione globale,
intendiamo essenzialmente la stessa cosa: nel passato le medicine o le psicologie olistiche erano fuse in
un unico sistema - dal corpo fisico, alle emozioni, al lavoro sulla psiche, al lavoro sullo spirito - inteso
come un unico processo di guarigione/evoluzione. Pian piano nelle civilt pi potenti, pi rilevanti, si
sono venute a creare scuole come ad esempio la Scuola Ayurvedica, la Scuola Tantrica Tibetana, la
Scuola Taoista Tradizionale Cinese. Allinterno di questo grande corpus di guarigione si sono poi venute
a creare le scuole di alimentazione, le scuole di massaggio, le scuole di fitoterapia, le scuole di
meditazione, le scuole di agopuntura e cos via. Ad esempio nella Medicina Tradizionale Cinese della
guarigione globale, una parte trattava la guarigione mentale. Allinterno della guarigione tibetana
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possiamo trovare testi sulla psichiatria interessantissimi, cos come nella scuola ayurveda e nelle altre
scuole, che hanno creato specializzazioni nei processi di guarigione. Oggi la visione unitaria andata
quasi completamente perduta. Non esistono praticamente pi scuole complete, conoscenze globali, non
esistono pi testi estesi e completi, ma conoscenze piuttosto frammentate. Esiste qualche manuale di
psichiatria tibetana, perch stato tradotto in inglese e in italiano. Il resto si trova in volumi antichi spesso
fuori pubblicazione.
In questo contesto cercheremo di concentrare queste informazioni per dare una visione il pi possibile
congrua e unitaria.
Coscienza come energia intelligente: la base della guarigione-evoluzione olistica
Uno dei presupposti della guarigione-evoluzione olistica antica e moderna (e quindi anche della nostra
psicologia olistica) che lessere umano un anima, una coscienza, un centro di consapevolezza che
vive in un corpo, che nel momento della vita cosciente, sensibile e vivo.
Riunendo le informazioni simili (perch ogni scuola aveva le sue visioni particolari) ed i minimi comuni
denominatori delle scuole olistiche dellantichit, troviamo che lesistenza vista come una Unit. Tutto
Coscienza. Questa Coscienza Infinita chiamata Dharma, Vuoto, Tao, Grande Spirito, Wakantanka, Logos,
aveva aspetti diversi. In quasi tutte le grandi tradizioni la struttura dellessere umano, dellesistenza,
veniva differenziata in corpi, in livelli. Quello che sempre stato il comune denominatore che lintera
esistenza ha una vita cosciente che permea ogni singola struttura.
Mentre il Paradigma Olistico antico aveva una base prevalentemente spirituale, in cui la coscienza
come anima, atman, spirito rappresentava lelemento unitario centrale dallatomo allintero cosmo, il
Paradigma Olistico moderno si fonda su una consistente base scientifica, quantistica, cibernetica,
neurofisiologica e sistemica in cui la coscienza rappresenta lelemento cognitivo funzionale che unifica
gli elementi in un Tutto, la struttura che connette e che permette di trasformare una rete di energie e
informazioni in un sistema organico.
Il pi importante contributo dalla fisica quantistica al paradigma olistico fu dato dal fisico David Bohm,
collega di Einstein e Pauli, che espresse il concetto di wholeness lunit globale, il Tutto, in cui si
manifestano due grandi principi inscindibili: lordine implicato e lordine esplicato, concetti che
corrispondono perfettamente alla res cogitans e res extensa. Un altro contributo viene dal premio Nobel
per la letteratura Henry Bergson che ha parlato di un flusso di vita cosciente, llan vital. Llan vital
presuppone una coscienza di fondo, che stata percepita da alcuni vitalisti, anche se sono sempre stati
una minoranza esclusa dal main stream della grande cultura. Dobbiamo arrivare a Reich, nel periodo della
grande scuola psicoanalitica di Vienna, per riavere un approccio scientifico alla comprensione della vita
come energia. Reich venne incarcerato, un tribunale sentenzi che (testuali parole) lenergia orgonica
non esiste e quindi lui un millantatore. Si pensi allincredibile potenza di questo concetto di energia
intelligente. Energia intelligente come unica forza sensibile che pu avere, tuttavia, infiniti livelli di
aggregazione o di evoluzione.
Nella prima parte vedremo la parte fisica scientifica di questa componente di base della psicologia, ossia
levoluzione degli esseri viventi, in particolare delle loro strutture nervose che portano a una complessit
di organizzazione delle stesse strutture nervose e che alla fine permettono, nellessere umano in
particolare, di arrivare al processo delicatissimo definito autocoscienza. Vedremo il percorso della
coscienza che esiste gi a livello atomico, a livello cellulare, e che rimane tale e in modo integro. Ogni
essere vivente ha coscienza di s, ma non ha coscienza di essere cosciente. Questa acquisizione avviene che noi sappiamo - nellessere umano. In alcuni primati c gi un accenno, ma il meccanismo a livello
neuronale, il meccanismo di feed-back, come uninformazione: io sono cosciente, io sono
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automatico, totalmente istintivo in questa mia coscienza, io sono un animale e conduco la mia vita,
scappo dal dolore, ricerco il piacere, ho unintelligenza, ripongo le cose per linverno, creo strutture, ho
una vita di relazione complessa e ho coscienza, ovviamente, di me. Ma questa coscienza diretta,
istintiva e totale. Poi, in una fase dellevoluzione, nellessere umano primitivo, nel passaggio dai primati
agli ominidi, avvenuto il salto di autocoscienza.
La consapevolezza di s: il feedback della coscienza
Definiamo la prima forma di autocoscienza: rendersi conto di esistere. Una volta sono entrato in un fiume
dove cera un fascio di luce che filtrava attraverso gli alberi, illuminando lacqua. Lacqua era
fermissima, mi sono sporto in avanti e mi sono visto nellacqua: Ah, sono io! ho pensato. Nel momento
in cui mi sono visto ho sentito che ero l, che esistevo. Ho immaginato che questo processo potesse essere
avvenuto ad una scimmia evoluta che un giorno si guardata e ha iniziato ad avere il primo feed-back, ad
avere il processo che riporta linformazione in s: Ah, sono io. Cogito ergo sum. Io sono io. Sono
cosciente quindi esisto. Esisto in quanto sono cosciente di esistere. un feed-back di coscienza, un
feed-back dinformazione. Il feed-back di consapevolezza si sviluppa in maniera straordinaria nel
cervello pi evoluto dellessere umano, dal centro del cervello che ancora pochissimi neurofisiologi
considerano il centro dellessere. Lo posizionano nella corteccia, perch fanno il gravissimo errore di
considerare lIo della persona come il centro della persona stessa.
A livello di psicologia consideriamo lIo una struttura sociale, quindi periferica, mentre il S una
struttura totale, quindi anche fisica. Questo centro del S deve essere ritrovato nel nucleo pi primitivo
del cervello, qualsiasi animale lo possiede: il nucleo pi primitivo del cervello rettile ha in s il centro
della coscienza. Poi da l si evolve lemozione che un feed-back maggiore, poi si evolvono i pensieri
che sono ancora pi periferici, ma il centro di coscienza rimane al centro. Questa esperienza dellessere
il S stato da noi tradotto in un modello scientifico: Cyber, il primo modello olistico di coscienza,
lUnit (Fig.1) e il suo modello energetico associato Cyber7, la Complessit (Fig.2).

Fig.1

Fig.2

In questi modelli, da noi studiati a livello neurofisiologico, c la chiave per comprendere il processo di
crescita. Una delle cose, a mio avviso straordinarie, come opportunit per un Counselor, quella di
riuscire a capire che il processo di crescita della consapevolezza di s - il centro di tutto il nostro lavoro cio ritornare alla presenza, un processo assolutamente centrale del sistema umano, del sistema
biologico. Essendo un processo assolutamente naturale, parte del lavoro del Counselor - che pu per un
attimo lasciare da parte la patologia, la guarigione - riportare la persona in uno stato di presenza, in uno
stato di centratura. Come vedremo poi dagli esperimenti sul cervello, una persona che in uno stato di
presenza trasmette ad unaltra persona questo stato di presenza in modo diretto, se si crea quellempatia
che lo permette. Se la persona capace di creare uno spazio di comunicazione empatica, la trasmissione
della presenza diventa automatica, istantanea, anche in chi non ha mai fatto unora di meditazione in tutta
la vita. Questo processo un processo naturale. Significa riportare il sistema nervoso, il sistema
biologico, al suo stato di normale e naturale stato di funzionamento e semplicemente esserne consapevoli.
Questo non implica un atto terapeutico, implica un atto umano, pi che di trasmissione, di scambio di
empatia o, se vogliamo, di entusiasmo. La persona in stato di presenza ha uno stato tale di equilibrio tra
energie fisiche e psichiche - riunite nellambito dellunit - da avere un bassissimo livello di tensione e un
altissimo livello di energia. Quindi, come se la propria macchina funzionasse al suo meglio: in quinta,
va tantissimo e consuma pochissimo.
Il riconoscimento profondo dellessere: la presenza empatica
Quando lo stato di presenza - una stabile calma fisica e unelevata attenzione e consapevolezza - viene
trasmessa empaticamente, la persona arriva istantaneamente ad un equilibrio di rilassamento e di
centratura. Vedremo come questo processo di riconoscimento dellessere, di empatia, di risonanza tra un
Counselor e una persona (cliente) diventa poi il nucleo centrale della persona. proprio la mancanza di
questa presenza empatica tra genitori e figli, agli inizi della vita, che porta a non sentirsi accettati e che
genera la chiusura del cuore e del senso di identit, da cui nasce la patologia, cio la creazione dei blocchi
psicofisici. La prima azione del Counselor quindi quella di ricreare una dimensione empatica che
permetta alle persone di sentirsi profondamente accettate e quindi di poter superare i propri blocchi e
sviluppare una coscienza di s.
Mentre una volta - ed era congruo con i tempi di allora - si riteneva che fosse pi importante il blocco
della libert fisica e sessuale delle energie, noi oggi alziamo il tiro, perch congruo con la situazione
sociale di questo momento storico, capire che quello che ad un bambino o ad una bambina manca, come
punto centrale della propria crescita, il riconoscimento di se stesso/a da parte dei genitori o delle
persone che gli sono vicine e che gli trasferiscono la percezione globale dellessere. come dire tu sei
tu. Questo riconoscimento, che di solito dovrebbe essere caricato di quella energia che noi chiamiamo
amore, affetto, presenza, entusiasmo da parte del genitore o comunque delleducatore, il principale
nutrimento del senso dellidentit profonda: IO ESISTO. Esisto, perch vengo riconosciuto. Esisto, ma se
non c il feed-back, manca il nutrimento. Questo punto centrale quello che noi vorremmo potesse
essere il principale punto di azione dellOperatore o Counselor Olistico. Attraverso una presenza
silenziosa si manifesta lempatia, la profonda risonanza con la persona che chiede aiuto. La presenza
empatica non richiede scambio di energia, non richiede a volte nemmeno scambio di parole. Richiede
semplicemente un training di presenza dellOperatore/Counselor in modo che questa presenza passi,
risuoni nellaltro. Quando la presenza empatica si realizza, la persona si sente capita, riconosciuta,
accettata nellanimo e quindi si apre. Porto un aspetto che mi appartiene: avevo una nonna calma e
tranquilla, qualsiasi cosa facessi andava bene. Mi guardava, mi sorrideva e cera uno scambio di presenza
empatica. Era vedova, viveva da sola, le piaceva la sua vita semplice e naturale, fluiva. Io stavo da Dio
con lei, mi sentivo me stesso. A casa, invece, mio padre era spesso teso, e per ogni cosa che facevo mi
sentivo dire: stai attento, non va bene!. Non avevo lo spazio di esistere comero. Credo che questo tipo
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di esempio sia abbastanza comune. Pu essere che si crei empatia, che la stessa persona cambi lenergia,
come accadeva a mio padre: quando si rilassava io avevo un contatto immediato con lui. A volte la sera
prima di andare a letto ci prendeva e ci leggeva un libro. In quel momento cera una presenza fisica, un
calore, il riconoscimento avveniva e nutriva un senso di benessere. Quello che normalmente avviene a
livello inconsapevole pu invece diventare uno strumento cosciente di vivere e di operare. Questo uno
strumento centrale, qualsiasi sia la propria specializzazione.
Lindividuo come unit e le sue modalit caratteriali
Roberto Sassone
Il mio compito di dare delle definizioni un po pi tecniche, quindi non tanto quello di definire in
maniera precisa le strutture caratteriali, ma di dare la possibilit di cogliere, al di l di una definizione del
carattere, alcune modalit di funzionamento delle persone, che possano indicare qual il tipo di problema
di fondo che esse esprimono. Anche se utile definire in linea di massima i caratteri e le patologie ad essi
connesse, in questo ambito di counseling pi funzionale sottolineare le modalit di relazione con
lambiente, le forme di pensiero, gli atteggiamenti proiettivi ed il modo di percepire la realt. Questi
segnali, che vanno aldil della diagnosi, ci possono aiutare a vedere come la persona funziona e dove
pericoloso spingerla.
Naturalmente, per iniziare, dobbiamo vedere sempre di pi lindividuo come ununit e in essa cogliere i
vari tipi di percezione della realt che egli ha. Vi sono delle caratteristiche specifiche che derivano dal
tono emotivo della persona, dal taglio che lemozione fondamentale d a quella persona, che consentono
di vedere la sua emozione di base. In base a questo, linterpretazione degli eventi di quella persona e il
contatto che essa ha con gli altri, assume una caratteristica specifica di quel colore. Ed con quel colore
che lindividuo filtra la realt e si impedisce di guardare che cosa esiste sul serio di fronte a lui. Se noi come operatori - lavoriamo su quella coloritura non facciamo una psicoterapia, ma diamo la possibilit al
nostro cliente di diventare consapevole del tipo di proiezione che sta facendo sulla realt; in questo modo
creiamo un atto profondamente trasformativo, ma che non va a toccare le dinamiche profonde a cui un
operatore olistico non deve avvicinarsi.
Nitamo Montecucco
Il confine sempre molto labile. Lo psicologo dice io curo i tuoi disagi psichici, mentre il counselor
dice io sono qui per aiutarti in un processo di consapevolezza globale, utilizzando semplici strumenti
nellambito della salute globale del benessere, non della guarigione, non della medicina, della psicologia,
non della cura diretta, ma della cura indiretta, nel senso di favorire un ripristino dellequilibrio. Nel
corso della Settimana della Psicosomatica, attraverso le tecniche di respiro, si impara a sentire il corpo, ad
entrare nel cuore, nella consapevolezza dei blocchi, senza dover necessariamente tirare fuori emozioni
che possano turbare lequilibrio. Per contro, chi ha una formazione psicologica o medica adeguata, pu
entrare nella sfera emozionale prendendosi la responsabilit del proprio lavoro.
Roberto Sassone
Per lo psicoterapeuta, la difficolt caratteriale di un individuo o qualsiasi conflitto o problema che egli
pone riguardo alla sua incapacit di percepire la vita e se stesso, diventa un punto di partenza per andare
ad approfondire il conflitto, vedere le cause e far emergere le emozioni dolorose che spesso sono rimosse.
Per un Operatore/Counselor Olistico questo materiale offre invece la possibilit opposta, vale a dire
che il conflitto ha qualcosa da insegnare al suo cliente. Il conflitto significa: guarda, c una modalit
che devi imparare, il conflitto ti sta mostrando che hai la possibilit di apprendere qualcosa di
importante, che hai in qualche modo dimenticato o di cui non hai voluto tenere conto, quindi hai una
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grossa opportunit di evoluzione. A seconda di come si tratta un conflitto, si pu andare in una


situazione profonda che fa emergere lombra che gli Operatori non devono toccare, oppure si pu mettere
lattenzione sulla possibilit evolutiva che essa offre. Questa possibilit evolutiva lo scopo del
Counselor Olistico.
Nitamo Montecucco
Quanto appena definito la base di ci che chiamiamo la crescita umana o lo sviluppo del potenziale
umano. Il nostro modello di base che ogni persona dovrebbe vivere con un centro di coscienza e con
infiniti strumenti nella vita. Quindi, ha i piedi per camminare, le gambe per correre, le mani per prendere
e per abbracciare, gli occhi per vedere, le orecchie per sentire, la bocca per parlare. Ma se qualcosa nella
vita inizia a togliere le orecchie e gli occhi, chiudere la bocca, segare le gambe, si vivr una vita che non
piena, una vita che non nella sua completezza.
Se parliamo di questa metafora a livello psicologico, abbiamo delle funzioni psichiche e delle funzioni
energetiche. Abbiamo la vitalit, la sessualit, laffettivit, la creativit, la comprensione, lo scambio, il
divertimento, la creazione. Tutto questo parte delluniverso psichico. La complessit di queste forze ci
d una vita piena, rotonda. Ci rendiamo conto che viviamo in una societ altamente innaturale che si
allontanata dalla natura e dagli eventi del cuore umano e che in tutte le scuole del mondo non esiste una
materia che sia cuore, che sia relazione, che sia piacere di esistere, intelligenza emozionale. Si sta
iniziando ad introdurla nelle scuole pi elevate, ma lintelligenza emozionale non ancora cuore. E tutto
ci devastante. Un bambino/una bambina con delle grandi potenzialit non viene nemmeno preso/a in
considerazione: se sai bene la matematica, bene, se non sai prendi quattro e vieni rimandato, punto.
Consideriamo che la vita ci ostacola nellespressione o nel funzionamento di alcune attivit fisiche o
psichiche, se prendiamo anche solo coscienza di questa mancanza possiamo in qualche modo aiutare la
persona a riprendere il gioco della vita, e quindi riprendere possesso di un potenziale che per qualche
motivo stato inutilizzato.
Gli strumenti operativi del counselor olistico
Nel lavoro dellOperatore o del Counselor Olistico lavoriamo con il processo della consapevolezza:
non utilizziamo strumenti terapeutici, ma strumenti di consapevolezza. Anche solo mettendo la persona
in contatto con quello che le mancato nella vita, aiutandola a prendere consapevolezza dei propri limiti,
ogni evento della vita pu diventare un evento utile alla crescita. Perch ogni evento ci d un senso, una
comprensione, da non intendere, come ipotizzano i New Agers, che "ogni evento ha un senso" come se
tutto fosse completamente preordinato. Questo un punto che bisogna rimarcare, perch mentre
all'interno del meccanicismo vige il principio opposto secondo cui "niente ha senso e tutto avviene per
caso o per causa effetto", nella parte pi immaginifica della New Age tutto ha un senso. Ogni volta che
vado alle conferenze incontro qualche signora che mi guarda con aria commossa e mi dice: Ah, dottor
Montecucco, finalmente ci incontriamo e naturalmente niente avviene per caso. S, certo, esistono
sicuramente nella vita degli avvenimenti sincronici che sono dei momenti rari, non comuni. Si incontrano
casualmente migliaia di persone e poi, ogni tanto, sincontra una persona che fa la differenza, che
sincronica con la nostra anima, e diciamo: Ah, questo un incontro fondamentale! A volte si va a
cercare questa persona, si vanno a cercare i maestri spirituali, i guaritori. E quando arrivano diventa un
evento sincronico, altamente significativo per la vita.
Quindi noi abbiamo una vita altamente casuale con degli eventi altamente significativi. E man mano la
nostra evoluzione cresce, man mano la nostra vita da casuale - perch siamo inconsci - diventa
consapevole e quindi significativa. E allora la vita la scegliamo noi e moltiplichiamo la sequenza degli
eventi significativi. Cos anche nella malattia.

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Il caso e la sincronicit: una visione di equilibrio


Il crollo della diga del Vajont, che ha ucciso migliaia di persone, stato assolutamente casuale. Non che il
karma di quelle persone sapeva che la diga sarebbe stata costruita male ed ha fatto s che le anime si
incarnassero in quel luogo per espiare. Non che tutte le persone che soffrono e muoiono in Africa hanno
fatto del male e sono l per espiare, cos da ripulirsi da un cattivo karma. unidiozia pensare che
qualsiasi malattia sia dovuta a una causa ben precisa. Gli esponenti della scuola di Dethlefsen e altri simili
che sostengono che tutto ha un senso, a mio avviso, sbagliano. Tant vero che se avesse un senso e lo
si conoscesse, si riuscirebbe a curarlo. Se fosse qualcosa di psichico che dipende dalla volont, anche
inconscia, la si farebbe diventare conscia e questo processo di trasformazione andrebbe a curare, cosa
tuttaltro che vera.
Esistono malattie di cui non si ha alcun dato, non ne sono a conoscenza i medici, i maestri spirituali, gli
illuminati. Esistono malattie in cui c una quantit di casualit, una quantit di significativit, di karma,
di psicosomatica. In questi casi si pu migliorare grandemente la situazione lavorando sulla parte
significativa. Esistono malattie dovute ad unalterazione psichica ed in quel caso, se le persone lo
vogliono veramente, ci sono buone possibilit di guarigione. Sappiamo tutto questo con la nostra
intelligenza e apertura.
Sappiamo, come in tutte le antiche tradizioni, che il mondo diviso in una parte di Caos e in una parte di
Logos. Esistono due leggi in fisica: la legge dellentropia che causa il decadimento, e la legge della
sintropia, della negaentropia per cui pian piano le cose si aggregano, crescono e si sviluppano. Queste due
energie (Caos e Logos) sono contemporanee. Kamas lenergia che tende alla disgregazione al basso;
mentre altre energie, tra cui linerzia, portano il fuoco verso lalto. Cos la pianta pu crescere. Quindi
ogni cosa ha un ciclo, la pianta cresce e poi muore. Il corpo da una cellula diventa un corpo vivo e vegeto
per tanti anni e poi c linvoluzione e la morte. Si pensi a quanti codici genetici errati si vengono a creare
(ricordiamo il disastro di Cernobyl), ai tumori da sostanze chimiche, le leucemie infantili. A volte non c
dentro il karma, c solo un evento casuale. E se un medico, o psicologo o counselor, comprende la
casualit dellevento, questo pu diventare un evento significativo. Quindi non c alcuna colpa, e
laccettazione di quellevento pu mettere in uno spazio di consapevolezza di essere nellesistenza.
Laccettazione della realt cos com
Laccettazione della realt cos com una grandissima comprensione. Le scuole di spiritualit
invitavano i discepoli a vivere ogni evento della vita, anche quelli casuali, come significativi per la
propria crescita. Siamo esseri viventi nella grande esistenza, ogni tanto accade qualche cosa - un
incidente, un lutto - e abbiamo un grande dolore. Possiamo provare rabbia, rifiutare l'evento, tentare di
ignorarlo, oppure dire semplicemente ok, lo accetto, accetto anche la parte negativa. E questo porta
ad una crescita umana enorme, apre il cuore. Se non lo accettiamo chiudiamo il cuore e andiamo nella
cupezza. Se apriamo il cuore, lo accettiamo anche senza comprendere il perch. E accettare che non c
un perch fa accadere un profondo processo di crescita.
Roberto Sassone
Esiste un fatto energetico ben preciso, perch laccettazione profonda di una sofferenza e di una difficolt
non avviene mai attraverso una semplice presa di coscienza dellevento ( qui la differenza del Counselor
Olistico), ma avviene perch si riesce ad attivare il livello del cuore. Il livello del cuore il livello della
vera presenza e coscienza di s. Il livello del cuore corrisponde ad un centro dinamico di energia molto
potente, che, fra le varie qualit, ha quella di trasformare le energie che non riescono ad essere utilizzate o
che si collegano su una polarit negativa. Quindi, importante comprendere che c una differenza
fondamentale tra il far capire al cliente un suo problema e far comprendere il problema, perch
comprendere non tocca il livello mentale, ma quello della sua presenza nel cuore, capace di trasformare.
un grande strumento terapeutico in chiave positiva.
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La presenza centrata ed accogliente che non va specificatamente a cercare qual la causa, gi un modo
per avviare un processo che la persona pu portare avanti.
Comprendere vuol dire prendere dentro, prendere in s con la capacit trasformativa del cuore.
Laccettazione di per s una capacit trasformativa: il cuore accetta e accoglie.
LOperatore Olistico deve seguire un percorso dindividuazione e quindi avere una pratica meditativa,
perch se non in grado di entrare in questa percezione di presenza, tutti questi discorsi decadono.
Transfert e controtransfert: la logica delle proiezioni
Luisa Barbato
Il transfert il punto pi delicato del counseling. Dopo alcuni incontri, inevitabilmente si crea il transfert.
Una delle obiezioni che viene fatta che se si rimane anche solo in accettazione avviene il transfert. Per
chiarire, qualsiasi processo di cambiamento psichico ha bisogno di una relazione, non avviene per caso.
Gi uno stato di centratura, di accettazione o di empatia dellaltro crea subito una relazione preferenziale.
Quindi, laltro viene letto come il testimone, colui che accoglie preferenzialmente le nostre tematiche:
questo legame detto transfert. Il transfert proiettivo, per cui quando inizia il transfert, se laltro in
uno stato neutro, di accoglimento, automaticamente diventa lo specchio delle cose dette. Se il cliente ha
avuto un genitore persecutorio, in questa posizione di neutralit legger subito uninquisizione, ovvero
qualcuno che lo sta giudicando. Se il bisogno trovare un accoglimento, cercher una persona che lo
accoglier, nel silenzio possiamo leggere laccettazione. Quindi importante capire come gestire il
transfert, cio il legame preferenziale che la persona crea con loperatore. fondamentale riuscire a
vedere il momento in cui si sta sviluppando troppo, nel qual caso necessario fare da ponte in modo che
questo transfert si ricrei con uno psicologo o psicoterapeuta.
Nitamo Montecucco
Ogni volta che si instaura una relazione non neutra, immediatamente la persona tender a proiettare il
padre o la madre o lamico o lamante. Essenzialmente proietter sul Counselor una figura che ha avuto
pi a cuore, e attraverso questa proiezione viene veicolata unenorme quantit di emozioni. Il livello
emozionale estremamente carico: non semplicemente ti voglio bene, sei una cara persona, mi stai
aiutando, ma c tutta unaspettativa che conforme alla figura che sta proiettando. Nasce una serie
enorme di istanze e non solo, perch anche se la proiezione non avviene in modo eclatante, comunque si
vengono ad instaurare, nel rapporto, una serie di proiezioni emozionali. A titolo di esempio, se la persona
abituata da tutta la vita ad arrabbiarsi, naturalmente si arrabbier anche con loperatore. Quindi, pu
accadere che la persona arrivi al rifiuto dicendo ma questo io lho gi fatto, ma cosa mi stai dicendo!
oppure al compiacimento dicendo s, s, hai ragione, certo, certo. La comprensione del transfert
fondamentale. Larte dellAikido terapeutico quella di permettere a queste energie di muoversi con
fluidit, con coscienza, sentirle, non far finta che non ci siano, ma muoverle in modo assolutamente
congruo per quello che il lavoro del Counselor/Operatore. Lo psicoterapeuta deve operare ad un altro
livello di intervento.
Per questo importante che si abbia una conoscenza delle strutture caratteriali. Si provi ad immaginare
leffetto del lavoro di un operatore olistico che, di fronte ad uno psicopatico, per fargli capire delle cose lo
contraddice; o che di fronte ad un orale, che vive nella continua richiesta damore, si propone come un
grande seno per cercare di soddisfare questo suo bisogno, facendo cos il suo gioco.
Il contro-transfert, nella sua accezione pi semplice, si crea quando lOperatore ha delle aspettative o
delle proiezioni sulla persona. Una situazione classica, che pu capitare agli operatori olistici, quando la
persona racconta di aver paura di staccarsi dallambito familiare. Loperatore, avendo lavorato sulla
stessa paura ed essendone uscito in due-tre anni, ora si aspetta che il cliente ne esca in tre mesi. Piuttosto
comuni sono le proiezioni tipo: ma che belluomo! oppure ma che persona antipatica o ma che
persona dura, sembra mia mamma, adesso gliela faccio vedere, le far i punti psicosomatici pi dolorosi.
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La risoluzione pi facile, se si riesce, lo stato di presenza che corrisponde allo stato naturale dellessere
che non ha proiezioni, non si identifica con lego. Quindi il cliente non ha pi bisogno di proiettare
quando dimora nello stato di presenza, il counselor non ha bisogno di proiettare o di avere aspettative
quando stabilizzato nello stato di presenza. Tuttavia raro trovare un cliente in tale stato, nonostante
questo sia il nostro obiettivo. Si deve sempre tener presente che, se non si riesce a portarlo in stato di
presenza significa che anche lOperatore non realmente in uno stato di presenza.
Il concetto di malattia
Nitamo Montecucco
Una delle considerazioni generali nell'ambito della psicologia olistica e della crescita umana, che la
malattia veniva considerata come una non comprensione delle leggi dellesistenza. La legge del Tao, la
legge del Dharma, semplicemente la legge di come va il mondo, non come va il mondo degli esseri
umani. Dobbiamo avere la consapevolezza che il mondo degli esseri umani va in una direzione innaturale
che bene conoscere, e da cui possiamo dissociarci. Le leggi dellesistenza, ovvero laccadimento degli
eventi nel positivo e nel negativo, sono una base di saggezza che possiamo acquisire, a cui possiamo
attingere attraverso esperienze, letture etc. Se riusciamo a conformarci con questa legge dellesistenza,
siamo in uno stato non solo di presenza interna in noi stessi, ma di presenza allinterno di una vita: la
nostra vita. Un processo semplice, il senso di come la vita e la morte continuano il loro ciclo.
Un esempio: nella nostra iconografia sociale e culturale la coppia un archetipo finto, un falso storico,
vissero felici e contenti fino alla fine dei loro giorni. Quante sono le coppie realmente serene e appagate
che arrivano alla fine dei loro giorni? Le nostre strutture sociali non ci danno una reale visione di ci che
una vera relazione, per cui non abbiamo un reale senso di cos la legge dellesistenza. La nostra vita
sociale mette in evidenza, per esempio della sessualit, una serie di aspetti eclatanti, le grandi
performances di Nove settimane e mezzo ed elimina tutta una serie di istanze reali, dove la morte non
viene quasi mai affrontata, dove larroganza sociale, il divario sociale, non vengono quasi mai toccati, per
cui chi ha pi ego, chi pi arrogante, vince. E va bene cos. Dobbiamo assolutamente essere consci della
legge dellesistenza nella sua accezione pi vasta. Il grande mistico nordamericano Alce Nero parlava del
Grande Cerchio del mondo, il Grande Spirito della Terra. Percep il mondo e la sottile esistenza, fatta di
vita e di morte, di relazioni. Comprese il senso globale di questo sottile elemento che larmonia,
lamore, lintelligenza tra le relazioni, tra i pi semplici esseri viventi e tra i pi complessi.
Quando riusciamo a capire il senso di come realmente lesistenza si muove, possiamo cogliere il cuore
profondo che batte dentro gli esseri umani, dentro le relazioni, riusciamo a far fare anche dei passi non di
conoscenza o di scienza, ma di una sottile saggezza che pu arrivare in ogni momento. E se anche non
arriva, possiamo attendere, possiamo entrare in uno spazio vuoto. Nellantica tradizione a volte le
malattie venivano curate semplicemente con lattesa, mentre alcune malattie psichiatriche venivano curate
con il silenzio. La persona malata veniva messa in uno spazio di relativo isolamento, nel quale poteva
rivedere che cosa era successo. A volte anche questo diventava un processo di cura.
Counseling come presenza empatica
Nitamo Montecucco
Quello che di base fondamentale, per il Counselor, latteggiamento della presenza, soprattutto il
silenzio. Quando si ascolta la persona, e gi dallinizio della relazione questo avviene, se si entra in uno
spazio di profondissimo silenzio di meditazione, di silenzio ricettivo ci si svuota di tutto quello che
accade dentro di s e si ascolta, si va in uno spazio di relativa saggezza, dove la persona si sente accolta e
dove inizia a nascere, ad accadere qualche cosa su un livello umano. Gi questo rappresenta un livello
alto di guarigione, di consolazione, di prendersi cura, di aiutare una persona. Le si offre un contesto dove
riversare le tensioni emozionali e psichiche; uno spazio di apertura, ricettivit, presenza dalla persona che
l per te anche se non far niente, semplicemente c e ti ascolta.
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Allinterno dellAccademia propongo una serie di esercizi che rappresentano la differenza tra il fare e il
non fare ed entrare in uno spazio di silenzio. Chiedo di mettersi uno di fronte allaltro in silenzio e
semplicemente attivare la percezione del contatto tra cuore e cuore, tra pancia e pancia, tra testa e testa,
ed entrare poi in uno spazio di silenzio. Oppure osservare le caratteristiche della persona in modo
giudicante e poi cercare di spogliarsi dei giudizi e vedere dietro la faccia-maschera della persona, gli
occhi, la presenza, il silenzio.
Presenza anche quando si attivi, si pu fare un massaggio ed essere molto presente. Mentre si perde lo
stato di presenza quando, durante un massaggio, si pensa: Adesso vado in automatico e intanto penso a
cosa devo cucinare per cena. Non essere nel qui e ora, non si centrati su di s, perch quando si
centrati si in uno spazio vuoto, che permette di agire in un modo particolare. Questo, a mio avviso,
dovrebbe essere il punto centrale di ogni scuola di psicoterapia.
Personalmente ho puntato enormemente sullOperatore Olistico e sul Counselor Olistico perch ritengo
che, nonostante non posseggano le grandi conoscenze che si acquisiscono in sette anni di medicina o
negli anni di psicologia, abbiano invece colto il senso umano pi profondo e importante. Possono
trasmettere la presenza, laccettazione, il cuore, i valori umani in modo diretto, semplice e a basso costo,
perch costa meno fare una visita da un operatore olistico che non da un medico, e inoltre si moltiplica
libridazione, la trasmissione anche del lavoro su di s. Questo pu permettere alla nostra societ di
accelerare il processo di superamento della crisi che ormai imminente. Anche se ancora oggi non
sappiamo se riusciremo a superarla.
Durante un incontro avvenuto a Lucca nel giugno 2005, ho citato un articolo apparso su La Repubblica:
Entro 5 anni il barile di petrolio coster 100 dollari. Io ho aggiunto: Se va bene accadr fra tre anni; se
va male, come purtroppo immagino, tra due anni/due anni e mezzo. Nel 2008 il barile costava gi 150
dollari! Ma cosa succeder quando nel 2012 il petrolio arriver ai 300 o 400 dollari al barile? Stiamo
accelerando la situazione di crisi energetica in modo pazzesco.
Quindi lunica cosa che possiamo concepire - e lo dico con grande consapevolezza - che lOperatore
Olistico (pur avendo un training medio-breve) pu acquisire importanti strumenti di crescita umana e
trasmetterli alle altre persone, fare in modo che la consapevolezza individuale aumenti velocemente e
quindi che, a livello sociale, si possa arrivare al raggiungimento della massa critica delle persone
consapevoli. Questo fondamentale per bilanciare la tremenda forza delle multinazionali e dei gruppi di
potere che, invece, vogliono un mondo ricco ma completamente devastato ecologicamente.
Abbiamo questa grande opportunit: lacquisizione della consapevolezza come Counselor e Operatori
Olistici.
Quello che a noi in questo momento serve, capire lUnit umana. Stabilire con molta precisione la
percezione di essere una Unit. Questo il punto fondamentale: questa percezione, questa coscienza
unitaria - la possiamo chiamare il S, lanima, o in altri modi - ha come caratteristica di essere nel corpo.
una percezione che parte dal corpo e resta nel corpo. Non sono viaggi astrali, non sono percezioni
extra-corporee, una percezione che parte del corpo ed legata al corpo.
Le persone non hanno una percezione globale di s
Il punto di partenza fondamentale che le persone normalmente non hanno la percezione di s.
Se lessere umano fatto di tante parti, e se queste parti corrispondono ad una psiche, nel momento in cui
non c unit significa che le persone sono frammentate, hanno un Io formato da tante sub-personalit.
Questo un dato acquisito dalla psicologia moderna: le persone presentano una serie di sub-personalit.
La tecnica del Dialogo delle Voci non psicoterapia, ma una tecnica di Counseling molto dolce, forte e
utile. Il Dialogo delle Voci mette in evidenza il S e si possono osservare salti molto evidenti da una
personalit allaltra.
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Il punto fondamentale da cui partiamo che, quando la persona arriva (a meno che non abbia gi fatto un
lavoro su di s), non ha una percezione integra del proprio essere, n nel corpo n nella mente. Se
lOperatore chiede: Chiudi gli occhi e senti tutto il corpo, la persona sente tutto il corpo, se va bene, al
20-30%. Se la invita a sentire una singola parte del corpo, la sente benissimo, ma se le viene detto:
Sentiti ununit, sentiti un insieme, non riesce a farlo.
Ogni anno, in estate, c il gruppo della Guarigione della Mente. un gruppo fondamentale del
processo di crescita. Tutti, indiscutibilmente, anche le persone che fanno meditazione, yoga o altre
pratiche da tanti anni, se invitati a sentire il corpo unito, lo sentono, se va bene, al 30%. Le persone che
riescono a sentirlo molto bene sono al 50%. Dopo due giorni di lavoro di gruppo, di integrazione delle
parti corporee, di consapevolezza delle energie corporee, orientate alla presenza, le persone arrivano ad
avere degli sprazzi, dei momenti di pochi minuti, in cui hanno una percezione di s che supera il 50%.
Questo lavoro di integrit delle energie normalmente - nelle vecchie tradizioni - richiede dai sette ai
quattordici anni di meditazione costante. un training lunghissimo, non si acquisisce facilmente. Durante
questo training, le varie parti del corpo, le gambe, la psiche, la creativit, lamore, la rabbia, la paura
vengono re-incluse e comprese nellunit psicofisica. Quindi la psiche alla fine si trova ad essere un
processo di inclusione di tutte le energie. un centro che non importa quale sia, un centro come
diceva Gurdjieff di gravit permanente.
Immaginiamo lo stato psicofisico di una persona che ha somatizzato una chiusura del cuore gi da
bambino: i genitori non avevano presenza, non avevano coscienza, non potevano trasmetterla. Qualche
volta nella vita normale la presenza era un po di amorevolezza, un po di affetto, un po di gioco ma il
punto centrale - che da bambini si chiude - il senso dellesistere come totalit. E questo significa che si
chiude il cuore, le energie sono basse, ristagnano nella pancia perch non salgono al cuore, le energie alte
non scendono. Quindi nascono i grandi blocchi il blocco della gola fra la testa e il cuore, il blocco del
diaframma tra il cuore e la pancia, il blocco del bacino tra la pancia e il sesso, il blocco del sesto livello
tra le energie centrali della testa e le energie di apertura verso lalto, i blocchi classici delle gambe (piedi e
ginocchia) perch non c una messa a terra, i blocchi delle spalle, dei polsi e delle mani perch il cuore
non pu fluire in maniera naturale verso la periferia. Questi blocchi somatici provocano una parallela
frammentazione a livello psichico.
Quindi la frammentazione dellidentit il nostro stato acquisito a livello culturale nel nostro tempo
presente. Se noi ritorniamo, attraverso un lavoro psicologico, emozionale, fisico, energetico, a far fluire e
liberare le emozioni ed i pensieri che bloccano le varie zone del corpo, ritorniamo a un corpo sano,
normale, ad uno stato di presenza fisica, integra. Da questo stato di presenza fisica ci auguriamo che la
persona riesca a ritrovare una centralit dellessere ancora pi forte, e attraverso i processi di meditazione
possa arrivare ad un livello dove lenergia interna diventa assolutamente viva, esuberante, intensa, ed
eventualmente arrivare a quello spazio di fusione, di unit, che tutte le scuole del passato e del presente
continuano a ricordarci.

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NEUROPSICOLOGIA: L'UNITA' DI
COSCIENZA E I BLOCCHI PSICOSOMATICI

Quando entriamo in meditazione profonda e non abbiamo pi la sensazione di divisione fra testa e corpo,
tra noi e gli altri, il campo di coscienza, di energia luminosa, che scorre in tutto il corpo nella sua
interezza, sfuma allargandosi pian piano verso lesterno. Questo il primo modello a cui facciamo
riferimento, lunit della coscienza. Se questa energia si allarga, contemporaneamente, l uovo di
energia in movimento.

Il primo blocco psicosomatico: la chiusura del centro della coscienza

Immaginiamo il cervello come ologramma cibernetico dellessere umano. Partendo dalla concezione
olografica del neurofisiologo Karl Pribram, abbiamo applicato i modelli psicosomatici e il modello
olistico Cyber al cervello (e al sistema nervoso), considerandolo come un ologramma cognitivo che
elabora e gestisce lintera massa delle informazioni fisiche, emotive, mentali e coscienti. Il cervello non
la mente, ma solo il suo strumento operativo. Questa mappa raffigura il cervello visto dal basso, inserito
in sovrimpressione nel modello olistico Cyber, per metterne in evidenza lunit funzionale e le differenti
aree evolutive.

Larea rossa il ponte bulbo-cervelletto, correlata al cervello rettile;

Larea verde la parte della corteccia temporale laterale che scende gi, correlata al cervello
mammifero (limbico);

Larea blu la parte alta del cervello soprattutto i lobi frontali e prefrontali la parte pi evoluta
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dellintero sistema, correlata al cervello neocorticale;

Larea gialla il talamo-ipotalamo, il centro del cervello, il centro della coscienza, appena sotto il
chiasma ottico, lincrocio dei nervi ottici. la parte piccola del nostro essere in cui sintetizziamo
tutte le informazioni fondamentali, un sistema dinamico capace di sincronizzare i vari livelli
dinformazione dellintero encefalo e darne un senso unitario. Tutte le informazioni arrivano in
questa zona e da qui vanno o al cervelletto o al sistema limbico, dal sistema limbico alla corteccia
e poi ritornano sempre qui. Un giro che definiamo il feed-back della coscienza.
Se volessimo antropomorfizzare questo livello, la parte gialla corrisponde esattamente alla zona sottodiaframmatica; la parte rossa corrisponde alla pancia; la parte verde corrisponde al cuore e alla fascia
intermedia; la parte neocorticale azzurra corrisponde al cervello umano superiore.
Il punto centrale del cuore cerebrale ritorna ad essere esattamente sul cuore fisico. Nel cervello rettile, in
basso, vi sono i centri istintivi-motori sessuali; nel cervello mammifero, in mezzo, vi sono i centri
emozionali-affettivi; nel cervello umano, la neocorteccia in alto, vi sono i centri cognitivi-intellettuali,
razionali-intuitivi. Ma il centro dellessere comunque dove noi ci segniamo con la mano quando
diciamo io, sul cuore.
Riportare tutto al centro dellessere: la I^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche
La prima tavola delle Equivalenze Psicosomatiche rappresenta lunit del sistema cervello-mentecoscienza. Ci ricorda che: il centro funzionale energetico-informatico del cervello si posiziona nella zona
centrale encefalica: il talamo-ipotalamo, che sincronizza le tre parti del cervello e del corpo e le due
polarit neuropsichiche.
Nellarea talamica identifichiamo la natura funzionale del senso didentit o coscienza di s.
Questa mappa ci ricorda che: se il punto di coscienza centrale attivo, tutte le parti del corpo-mente sono
in contatto con il s, il centro dellidentit, e quindi anche tra di loro; mentre se il centro addormentato o
chiuso ogni parte sar a s stante, senza un centro realmente operante, e la persona si sentir isolata,
frammentata, divisa. il modello dellunit della complessit e del centro. Questa prima mappa,
volutamente semplificata, fondamentale per capire come nellessere umano si pu immediatamente
riconoscere il primo blocco: il vuoto del centro dellessere.
La persona che abbiamo davanti tutta di testa, tutta di emozioni, tutta fisica, oppure integra tra tutte le
sue parti? Il campo della persona coerente, armonico, oppure no? La persona ha o non ha un centro di
autoconsapevolezza? Ha unidentit? Ha una sua forza interna? una forza mentale, una forza egoica,
una forza didentit strutturata oppure ha veramente un centro di profondit? Sente veramente di vivere la
sua vita?
Da questo blocco centrale nascono tutti i principali blocchi e disturbi, cio nasce la frammentazione del
nostro essere. Cos, in modo assolutamente semplice, ci ricordiamo anche il punto essenziale del
counseling olistico: quello di riportare ogni elemento al centro dellessere, ossia di risvegliare
lesperienza dellessere. Avremo - per quanto riguarda la totalit dellessere - persone che saranno
parzialmente prive di questa percezione centrale, di questa coscienza centrale dellintero essere: avranno
poco contatto tra il s ed il corpo, non sentiranno il corpo, non sentiranno i limiti del corpo, non saranno
in contatto con la loro forza, le energie fisiche-mentali-emozionali-biologiche-sessuali non saranno fluide
tra loro. Avremo persone che non hanno il contatto tra lidentit centrale e la parte emozionale, quindi
con il cuore chiuso; avremo persone che non hanno contatto con la parte intellettuale; altre persone che
hanno la parte fisica estremamente radicata e forte, sono fisiche e legate ai bisogni primari (cibo e sesso).
Avremo persone che vivono essenzialmente sul piano emozionale, quindi completamente perse nel
mondo delle relazioni affettive. Infine persone che hanno optato per la mente e sono completamente perse
nella testa: ogni cosa viene fatta attraverso il pensiero, nellamore e nellamicizia pensano, vivono il
corpo e pensano.
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La polarit maschile-femminile: la II^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche

Uno degli aspetti importanti del cervello la dualit: la complementariet funzionale e psicologica tra i
due emisferi. Una met del cervello maschile ed una met femminile, e fra le due parti, se scorre bene
lenergia, si crea lunit, il piacere. Due aree diverse con funzioni molto differenti che vengono sempre
integrate. Lemisfero sinistro dominante nei processi linguistici, specializzato nei processi che
richiedono logica, razionalit. Lemisfero destro dominante nei processi visivi, specializzato nel senso
della bellezza, nellintuizione, fantasia e abilit artistiche.
Questa dualit cos unitaria e complementare ci riporta, per analogia, alla cellula uovo fecondata che dar
vita a tutto il nostro essere, dove i cromosomi materni e paterni, e quindi le energie del DNA femminile e
del DNA maschile, si intrecciano. Gi la prima unit contiene, quindi, gli aspetti complementari del
maschile e del femminile.
La mappa rappresenta un altro dei capitoli importantissimi della polarit psichica, maschile/femminile. In
altre parole le zone fisiche del cervello corrispondono alle zone psichiche-emozionali del cervello. Ogni
area del cervello come se fosse una mente, una psiche, unanima che la anima e la fa crescere. Quando i
mammiferi si sono sviluppati sui rettili, hanno sviluppato una parte che era gi presente nei rettili, ma gli
hanno dato pi spazio, pi elaborazione.
Questa mappa integra le funzioni dei due emisferi destro e sinistro del cervello, con i due sistemi polari
simpatico e parasimpatico del sistema nervoso autonomo, associandole alle polarit energetiche yin e
yang dello shen di milza e fegato della mappa taoista e della parallela polarit maschile e femminile dei
centri energetici Surya/solare e Chandra/lunare e dei canali Ida e Pingala della mappa yogica-tantrica.

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Lattivit dellemisfero sinistro/maschile/razionale, corrispondente alla parte destra del corpo, correlata
con lattivit del sistema simpatico/attivo/yang, che viene sostenuto dallenergia calda attiva dello Shen
del fegato (a destra), corrispondente al Surya Chakra, centro solare della tradizione yogico-tantrica.
Lattivit dellemisfero destro/femminile/intuitivo, corrispondente alla parte sinistra del corpo, correlata
con lattivit del sistema parasimpatico/recettivo/passivo/yin, sostenuto dallenergia tiepida femminile
dello Shen della milza (a sinistra), corrispondente al Chandra Chakra, centro lunare della tradizione
yogico-tantrica.
Tutti gli organi (reni, polmoni, testicoli, ovaie) sono speculari, tranne il fegato che sulla destra, il centro
yang/maschile, e la milza, a sinistra, lenergia femminile. Sono gli unici due organi del corpo che non
hanno una polarit.
Di fronte ad una persona ci dobbiamo chiedere: I due sistemi sono in equilibrio? La persona integra
nelle sue polarit o ha un lato maschile/femminile in eccesso o in difetto? Questi due sistemi sono polari
come una coppia che si ama? Il cervello funziona nei suoi emisferi maschile e femminile come una
coppia le cui energie circolano armonicamente? Le energie sono fluide nel corpo e nella mente o sono
interrotte? Quanto sono fluide? Quanto sono interrotte? Totalmente, parzialmente? una persona che
vive in uno stato di eccitazione o di apatia, sempre troppo attiva o troppo passiva? Ha la mente troppo
razionale o troppo intuitiva? Funziona di pi il fegato o la milza? Queste attivit sono in equilibrio o sono
differenziate? Sono ben differenziate e armoniche o ben differenziate e schizofreniche?
Quando vediamo una persona, quindi, la prima domanda da porsi quanto frammentata; la seconda
domanda relativa alla polarit maschile/femminile: quanto questa persona polarizzata o depolarizzata
su queste due energie, quanto sono fluide, quanto ha appreso dei modelli vecchi e li ha incorporati e
quanto invece ha fatto una sintesi e vive in equilibrio.

I tre cervelli e le tre energie psichiche: la III^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche

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Questa tavola riunisce i dati relativi alla triplice divisione dellessere umano. Riunisce ed integra le
funzioni relative ai tre foglietti embrionali, ai tre cervelli e alla tripartizione umana (testa/torace/pancia),
in un modello psicosomatico coerente, in grado di recuperare la mappa taoista dei tre tan-tien e quella
yogico-tantrica dei centri. Partendo dal concetto di unit olografica del cervello, ipotizziamo che i tre
cervelli rettile/istintivo, mammifero/emozionale, mentale/sensoriale siano connessi con le tre parti del
corpo umano addome, torace, testa - che identifichiamo come le aree somatiche dove si manifestano le
attivit specifiche dei tre foglietti embrionali endoderma, mesoderma, esoderma.
Se la persona ha perso il suo centro, non ha pi lintegrazione del cuore come profondit tra testa, cuore e
pancia. Il s (la parte centrale gialla del cervello) non riunisce pi il mentale, lemozionale, il
fisico/biologico e si hanno le grandi divisioni. La prevalenza di una di queste tre energie nellessere
umano genera una specifica tipologia. Queste tre strutture corrispondono perfettamente al concetto di
Gurdjieff di uomo numero uno, due e tre: fisico, emozionale, mentale.
La terza tavola permette di interpretare lessere umano come un sistema globale di comunicazioni,
differenziato in tre principali reti energetico/informatiche interconnesse, che operano con differenti
specifiche funzioni nel mantenimento dellarmonia globale. I tre principali blocchi di comunicazione tra
il cervello umano, il mammifero ed il rettile, sono somatizzati ai blocchi tra la testa, il cuore e la pancia.
Questi sono i tre blocchi principali che riflettono la schizofisiologia quotidiana, vale a dire le difficolt
di comunicazione tra la mente razionale/intuitiva, il piano sentimentale/emozionale e quello
fisiologico/istintivo.
La terza tavola della psicosomatica ci permette di vedere con relativa facilit quanto una persona nei
propri istinti (quindi ha pi sviluppato il cervello rettile), nelle proprie emozioni (maggiore sviluppo del
cervello limbico), nelle proprie logiche (maggior sviluppo del cervello mentale). La mappa ci evidenzia
come le persone, dalla nascita, possono essere geneticamente equilibrate fra le tre aree/funzioni o
svilupparne una in particolare dando luogo a specifiche strutture di personalit (Mappa PNEI).
Le tre aree (fig.19 del testo Psicosomatica Olistica) furono identificate da un neurofisiologo, Paul
MacLean, che sin dallinizio scopr che, nellessere umano, non sono in contatto armonico tra di loro.
MacLean parl di schizo-fisiologia del sistema nervoso. Queste tre grandi funzioni sono come delle
neuro-personalit, tre grandi energie psicosomatiche che non sono vissute in modo naturale e fluido, ma
sono inibite, bloccate, squilibrate o iperstimolate.
Le persone sono troppo fisiche o di pancia, se sono troppo istintive;
sono troppo di cuore se sono molto emozionali;
troppo di testa se sviluppano molto il polo mentale.
Queste tre categorie corrispondono a delle iper-attivit o a delle inibizioni dei tre cervelli.
Le tre parti del cervello corrispondono alle tre parti del corpo umano:
cervello rettile/istintivo pancia/gambe
cervello mammifero emozionale/circolatorio cuore/torace
cervello mentale/intellettuale - testa
Pancia: il cervello rettile/istintivoSede delle funzioni primarie, vitali. Connesso con il sistema
metabolico, ossia produttore di energia, rappresentato psicosomaticamente dalladdome, in cui troviamo
la maggior parte degli organi derivati dal foglietto interno, lendoderma. Il cervello rettile descritto
come il centro di integrazione di una rete di informazioni istintivo/metaboliche, caratterizzato da un
livello di coscienza primitivo/pulsionale, associato agli istinti primari. Corrisponde al secondo chakra
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della tradizione yogico-tantrica, al centro Hara della tradizione giapponese, al Tan Tien inferiore sede di
Ming della tradizione taoista. Vi confluiscono i canali energetici yin della parte bassa del corpo (punti 4-6
di Vaso Concezione).
Torace: il cervello mammifero/emozionaleAssociato ai sistemi circolatorio/immunitario, osteo/
muscolare e sessuale derivati dal foglietto intermedio, il mesoderma. Psicosomaticamente rappresentato
dal torace, sede del cuore. Il cervello mammifero pu essere considerato il centro di integrazione della
rete circolatoria, connessa con laspetto emozionale/affettivo del sistema limbico. Corrisponde al quarto
chakra dello yoga e al Tan Tien medio sede di Hsing. Vi confluiscono i canali energetici yin e yang (punti
17-19 di Vaso Concezione).
Testa: il cervello umano/mentaleRappresenta il centro di elaborazione del sistema sensoriale derivato
dal foglietto esterno, lesoderma, che governa il pensiero e la coscienza. La neocorteccia rappresenta il
centro di integrazione della rete sensoriale/informatica che preconscia e conscia. Corrisponde al sesto
chakra (terzo occhio) e al Tan Tien superiore sede di Hui. Vi confluiscono i canali energetici yang (punti
19-22 di Vaso Governatore).
La figura (dal testo Psicosomatica Olistica) raffigura, secondo la tradizione taoista, la mappa dei tre
fornelli o tre riscaldatori:

il fornello Tan-Tien inferiore, nelladdome, dove risiede il polo vitale e la sessualit.


il fornello Tan-Tien intermedio, allaltezza del cuore, dove dimora il senso dellessere.
il fornello Tan-Tien superiore, nel centro della testa, chiamato anche Tao o Dao, il s spirituale.

Una delle considerazioni importantissime per la professione di Counselor quella di comprendere il


benessere come piacere di essere, sensazione generata dall'endorfina.

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Le aree raffigurate in viola sono le aree del cervello dove maggiormente viene prodotta endorfina. Le
zone del talamo e ipotalamo sono tra le due maggiori produttrici. Come dire, quando il funzionamento di
questa parte centrale del cervello ottima, il cervello produce endorfine che danno la sensazione del

piacere di esistere.
Il talamo/ipotalamo una zona immutata sia nel cervello rettile che nel cervello mammifero che nel
cervello umano. Tutti gli animali, tutte le specie, tutte le cellule producono endorfine, tutto produce
senso di piacere.
Tutti gli animali hanno un centro di coscienza, basti pensare che lipotalamo pesa 4 grammi in tutti gli
animali superiori, compreso luomo, dove gestisce il 90% delle sue funzioni di neurointegrazione globale.
Non mai stato modificato. come un centro di soggettivit che rimane assolutamente uguale. Cambia
leggermente il numero di connessioni, di complessit, ma la struttura uguale. come dire, la coscienza
di s uguale per tutti. La coscienza di un uomo o quella di un rettile non cambia. Tutti gli animali,
quindi, hanno il s, ma non hanno l'auto-coscienza di s. Il rettile ha solo il cervello rosso, i mammiferi
hanno solo la parte verde, pi una piccola parte blu. Quando invece la parte blu si sviluppa, come
nellessere umano, linformazione gira dalla corteccia allipotalamo e dallipotalamo alla corteccia. Si
dice, in cibernetica, che diventa un flusso di informazioni ricorsivo e autoreferente. Le informazioni
diventano operative. Si viene a creare un feedback di conoscenza e di autoconoscenza.
Rapportandoci alle mappe, osservando il cervello umano, possiamo vedere il processo di evoluzione dal
rettile come unenergia che passa e che ritorna sempre a trovare il proprio centro. Tutto il sistema nella
sua complessit ha un unico centro di coscienza, a cui arrivano e da cui ripartono tutte le informazioni. Il
movimento del campo elettromagnetico dal centro va allesterno e ritorna gi a spirale. Il campo
elettromagnetico umano, dalla testa ai piedi, va esattamente nello stesso senso, continua a girare e non
solo allinterno, ma anche allesterno. Ci che noi chiamiamo aura, il campo elettromagnetico intorno
allessere umano, viene studiato esattamente come una forza che continua a girare. Le informazioni
girano e continuano ad arrivare alla coscienza. Io sono tutte le informazioni che ho e che ritornano al mio
centro. Non si deve dimenticare che ognuno di noi era ununica cellula che si differenziata nei tre
sistemi, i tre foglietti embrionali, cos come la luce si differenzia in rosso, blu e verde, i tre colori
fondamentali. I tre sistemi nascono dallunit e rimangono unit.
La terza mappa serve a verificare velocemente quali sono le energie preponderanti o pi represse.
Osservando una persona si pu capire se in equilibrio fra i sistemi.

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Di fronte ad una persona dobbiamo chiederci: Quanto in equilibrio fra queste aree? Quanto mentale,
di testa? Quanto di cuore, quanto se stessa nelle proprie emozioni? Quanto usa il cervello rettileistintivo? Quanto di pancia?
Si pu vedere quanto la persona ha inibito i suoi istinti. Se le si chiede quante volte ha esternato la sua
rabbia, risponde che non lo fa mai ed elenca una serie di motivazioni che la portano a contenersi. Se le si
chiede se si lascia andare nella vita sessuale, risponde che arrivata a quel momento blocca tutto.
L'energia va tutta nella testa, tutto il calore fisico sale alla testa e viene inibita la parte bassa. I Cinesi sono
esemplari in questo, lo yang deve essere basso, i piedi caldi, le gambe solide.
Per alcune persone la parte bassa non ha importanza, hanno sviluppato maggiormente la parte intermedia.
Sono attratte dal sentimentalismo e dal pettegolezzo, non hanno sviluppato la propria vita e vivono la vita
degli altri, non usano la testa ed invidiano quella di un altro. Il livello intermedio delle emozioni in
realt bloccato e tutto esteriorizzato: vivono attraverso gli altri. I blocchi emozionali si vedono
istantaneamente, le persone non comunicano. Hanno normalmente la bocca stretta, spalle strette, la
struttura di comunicazione controllata. A volte, diventando vecchi, la bocca diventa rugosa e contratta:
come la bocca hanno chiuso la vita.
Le persone ipereccitate nella testa studiano molto e dopo pochi mesi dimenticano il 95%; c iperattivit
mentale, ma la testa aperta? Il pensiero libero o anche sul pensiero c stata inibizione? Molte persone
credono di non essere intelligenti, non hanno il coraggio del proprio libero pensiero, non hanno
lintelligenza negli occhi, si nascondono, guardano basso, pensano di essere non adeguati. Con la scusa,
ad esempio che non hanno studiato. Non affatto vero. una convinzione, magari inculcata dai genitori,
dalla scuola, da unistituzione.
Una persona equilibrata dovrebbe esprimere tutte le potenzialit: pensare, sentire, comportarsi
istintivamente in modo equilibrato; tuttavia sappiamo che questo non nella natura del nostro mondo
occidentale e cos come nel cervello ci sono delle frammentazioni, cos nel corpo ci sono le grandi
fratture psicosomatiche. In tal modo una persona invece di sentire quello che giusto, pensa a quello che
dovrebbe essere giusto. Invece di sentire con il corpo quello che vuole, pensa per sentire quello che vuole.
Ogni volta che segue un istinto o unemozione, la mente interviene col controllo o col giudizio e
lemozione le va in testa, e la persona invece di provare emozioni, invece di agire spontaneamente,
continuer a pensare. Bisogna distinguere tra le piccole informazioni razionali che ci aiutano a vivere
bene e liperattivit mentale che condiziona ogni cosa. Anche quando vogliamo entrare nella sessualit,
restiamo nella testa e non ci lasciamo andare, non viviamo una buona sessualit. Anche quando
vorremmo colpire qualcuno che ci ha fatto del male entra il Super Io della testa che blocca le emozioni
ed i comportamenti. La rabbia non viene esternata e brucer come risentimento nel fegato, appesantir il
cuore e dopo un po che la reprimiamo andr in testa ed esploder. La testa continua a funzionare
incessantemente, non viviamo le emozioni e la gioia del corpo, non abbiamo nessuno schema reale di
soddisfazione. Dal sesso alla meditazione, le cose belle che facciamo permettono realmente di rilassarci,
di aprirci anche in basso.
Questa mappa aiuta a comprendere, fisicamente ed emozionalmente, dove il centro primario della
persona, e quindi dove riequilibrarlo, dove agire per ribilanciare. Se una persona troppo materiale
necessario spiritualizzarla, se troppo alta occorre concretizzarla. Ai ragazzi tutti di testa,
consigliabile spingerli all'attivit fisica: il corpo fisico man mano si allarga, la pancia si riapre, la testa va
dentro le gambe.

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La Mappa delle Energie Psicosomatiche Essenziali


La Mappa Psicosomatica Essenziale rappresenta la sintesi della tradizione yogica e taoista classica
dellantichit. Entriamo nel vivo della concezione psicosomatica. Questa mappa descrive il movimento
delle energie emozionali umane, delle varie energie-coscienza in relazione al cuore che riceve tre energie
calde dal basso (rene, fegato, milza) e tre energie fredde dallalto (polmoni, testa, cielo).
Per creare la luce, il s globale (parliamo dellanima, dell'essere, dellio profondo, non dellego della
testa), per avere la sensazione, che i buddhisti chiamano bhodi-citta - coscienza luminosa - abbiamo
bisogno di fondere le sette energie primarie.

I primi tre chakra sono le unit fondamentali del cervello rettile.


La prima lEnergia rossa della Forza, viene dai piedi, dallenergia dei Reni, dallenergia ancestrale,
quella che i Cinesi dicono risieda nel Ming Men: il punto di mezzo tra i Reni, la carica vitale che come
una pila che non potr essere ricaricata, che terminer con la nostra morte. Una parte della nostra Energia
potr essere ricaricata, ma la parte di Energia ancestrale quella che : o c o non c. Secondo i cinesi
dipende del grado orgonomico/energetico con cui i due genitori interagiscono, con cui si amano o hanno
una buona relazione sessuale. Dallinsieme di queste forze fisiche ed emozionali interiori nasce questo
elemento energetico.
La prima Energia sale diritta dalla Terra al Cuore: lEnergia primaria di Terra, di Reni, di forza, il
grounding, la forza che fa spostare con vigore nel corpo, quella che fa sentire vivo e forte, quella che
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ci tiene sulle gambe, che ci d la presenza fisica, lenergia della kundalini. Nasce sotto i piedi, attraversa
la zona sessuale e arriva al cuore, dove diventa coraggio: la forza di essere se stessi. Finisce a livello
esterno sul quinto livello e poi si interiorizza e va energeticamente nel cervello rettile. Il canale associato
yang di vescica doppio posteriormente, sale su per la schiena. lenergia pi carente in senso
assoluto nella nostra societ. il canale della volont di vivere. il senso del piacere quando mangiamo,
lavoriamo o facciamo lamore. Se questa Energia viva, d calore, c il senso dellidentit, e la
psiche/lanima si sente incarnata, si sente nel corpo fisico. Se questo canale debole, quasi assente, la
persona non ha pi la parte bassa, non ha pi le palle (testicoli e ovaie). da ricordare che a livello
genetico nel feto esistono due gonadi che diventeranno testicoli o ovaie a seconda dello sviluppo dei due
sistemi: i dotti del Muller e del Wolf; se si sviluppano i dotti di Muller le gonadi si differenzieranno in
ovaie, determinando il sesso femminile; se si sviluppano i dotti di Wolf, le gonadi si differenzieranno in
testicoli, determinando il sesso maschile. Tuttavia noi abbiamo la totalit della potenzialit, le gonadi
sono uguali, tanto negli uomini, tanto nelle donne, cambia solo la loro funzionalit.
La seconda Energia lEnergia della Milza che sale da Terra, secondo la vecchia tradizione sia
tibetana sia cinese. Prende lenergia del primo chakra, passa attraverso la milza e arriva al cuore dal lato
sinistro. lEnergia della dolcezza, della sensualit, della maternit, senso di accoglienza e contenimento,
del lasciarsi andare, del godere il piacere delle piccole cose. lenergia che d calore e forza a tutte le
altre energie. lenergia femminile per eccellenza, fondamentale nella vita. Quando c questa energia
c unidentit nel bambino che cresce. Il bambino ha bisogno di questa energia fisica, ha bisogno di farla
crescere negli anni, affinch si manifesti con pienezza, nella maturit, come integrit del sistema. di
colore rosa-violetto, ma veicola anche le energie giallo-linfatiche della pancia.
La terza Energia della vitalit dinamica, passa principalmente dal Fegato, nasce da Terra, prende
lenergia del primo chakra, elaborandola pi verso lesterno, e la porta al cuore. lenergia che
chiamiamo vivacit, giocosit, movimento, dinamica, intelligenza attiva, Yang. di colore verde, a volte
arancio, o rosso se c rabbia.
Quando queste tre Energie sono in equilibrio tra di loro, il bambino ha il cuore aperto e vivo. Sente il
corpo fisico, sente la sua vivacit, felice di giocare, sente la sua tenerezza, sente il calore della mamma
che lo abbraccia, felice di lasciarsi andare. Il sistema simpatico e parasimpatico sono attivi, con scambio
armonico tra i due.
Il cuore il centro pilota: il Cyber del sistema
Dallalto scendono al cuore le tre energie sottili di quinto, sesto e settimo livello.
L'Energia di quinto livello, della creativit e della comunicazione, scende dalla radice del naso e si
biforca nei Polmoni; lEnergia dellaria, fortemente associata alla mente. In tutte le tradizioni antiche
laria e la mente, vento e psiche, sono quasi sinonimi. lEnergia della curiosit, dellintelligenza attiva,
creativa. il bambino che scopre, conosce, si muove. Questa Energia del quinto livello e permette alla
persona di respirare. unenergia che alimenta fortemente il Cuore, che gli d respiro. Il colore azzurro,
indaco o rosato.
LEnergia Psichica di sesto livello, lEnergia della mente, della coscienza, scende dal centro della testa
(ipofisi) direttamente al cuore. Il colore blu-indaco.
LEnergia Spirituale di settimo livello, scende dallalto come luce viola, a volte dorata, entra nella testa
dalla fontanella e arriva al cuore sul canale centrale, connesso al primo livello.
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Quando la persona vive integralmente, le sette energie sono armoniche tra loro ed il cuore trasmette vita a
tutto il corpo, connettendo la pancia (II^, III^ chakra) alla testa (V^, VI^ chakra), mentre il I^ chakra si
connette al VII^ sul canale centrale-posteriore. I sette colori sono coerenti tra loro, si uniscono e
producono ununica luce. Lorganismo diventa un corpo di luce, realizzando il Cyber.
Questa mappa rappresenta uno schema semplificato biologico o neurobioenergetico per interpretare in
modo corretto le patologie psichiche e le alterazioni, da quelle leggere a quelle pi gravi. Nelle situazioni
pi gravi c una rottura degli equilibri, nelle situazioni lievi c un momentaneo squilibrio.
I processi psichici, a livello energetico, sono stati studiati con un discreto livello di conoscenza gi 3000
anni fa in Cina, in Tibet e nellAyurveda, le tre pi importanti discipline di psicologia olistica.
Nel Ching Su Wen, un trattato di medicina cinese di 2000 anni fa, riportato un lavoro di
bilanciamento dellenergia a livello psichico. Il dottore visita la figlia dellImperatore, inappetente e
chiusa, e sentendole i polsi comprende che ha un Cuore chiuso e un intasamento della Milza. La Milza
andata in chiusura, scarica, perch lapporto affettivo stato scarso e quindi non arrivata energia
affettiva al Cuore. Da questo nasce la depressione, il rimuginamento, lossessione. Il dottore, facendola
arrabbiare (era sufficiente darle del tu invece di chiamarla Sua Altissima Santit), le cambia lenergia,
facendola muovere dallenergia femminile (interiorizzata, introversa e chiusa) a quella maschile (attiva,
esteriorizzata) salvandole cos il Cuore.
I sette livelli di nutrimento dell'essere e dell'identit
Quando il bambino nasce ha bisogno di mangiare, di dormire, di stare al caldo, altrimenti muore: primo
chakra. Ha bisogno della mamma che gli vuol bene, lo accarezza e gli d il seno con amore: secondo
chakra. Ha bisogno di vivere la sua vita, andare in giro, esplorare, conoscere, farsi anche del male, sentirsi
libero, sentire che ce la pu fare: terzo chakra.
Se questa energia verde intenso non viene bloccata diventa lenergia vitale, del conoscere, del fare, del
prendere iniziative. Quindi un livello meno intimo, pi rivolto allesterno.
Il bambino ha bisogno di essere amato, quindi il cuore la base. Il cuore unenergia verde chiaro a volte
giallo dorato. Il cuore lunico organo che ha due funzioni, due livelli: quello pi esterno dell'amore e
quello pi interno dell'identit. Prendiamo il cuore normale: la funzione che il bambino deve sentirsi
amato, cio riconosciuto per quello che . Non un amore condizionato. Lamore condizionato il
veleno del cuore ti amo solo se fai quello che dico io. In tal caso il bambino non si sente amato e chiude
il cuore. Il cuore un punto centrale che fa girare tutte le energie.
Il bambino sin dallinizio parla, comunica. E la comunicazione fondamentale. La comunicazione inizia
ancor prima della nascita. Comunicazione, ascolto, empatia, contatto, presenza: quinto chakra.
La comunicazione in tutte le discipline energetiche antiche anche il veicolo della mente, il sesto chakra.
La voce, quinto chakra, il comunicatore del sesto, la mente. Per i tibetani, i cinesi, attraverso laria si
comunica lintelligenza, attraverso la voce si comunica il sesto chakra.
Dietro la domanda: Perch esisto? c il settimo chakra.
Quando al cuore arrivano tutti e sei gli altri livelli, va in profondit. Si apre la dimensione globale che noi
chiamiamo lEssere. Che un io libero, sono io, io esisto, io vivo tante cose e mi sento me stesso. Il S va
in profondit. Il S si connette con gli altri chakra, soprattutto con il settimo. E a volte prende anche
unenergia ancora pi profonda ed impersonale, si connette con il primo, entra nella materia.
Vediamo in dettaglio le 7 energie essenziali:
1 - Il S del bambino deve nutrirsi innanzitutto delle energie basilari della sopravvivenza: la forza
protettiva del padre e la sicurezza rilassata data dalla madre (mediate dalla serotonina). Deve crescere con
la sensazione di sentirsi fisicamente forte e sicuro, di stare bene nel proprio corpo. La carenza di queste
energie, per padre assente o violento (mediate dalladrenalina e testosterone) o madre ansiosa e tesa
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(mediate dal cortisolo e gaba), crea un io debole, caratterizzato da paure, tendenza allansia, distacco
progressivo dal corpo in generale (autismo, schizofrenia), dalle gambe/addome in particolare.
2 - Il S del bambino deve essere nutrito dallaffetto, amorevolezza e tenerezza dei genitori (mediati
dallossitocina). La carenza di queste energie yin crea un io affettivamente debole e dipendente,
tendente alla depressione e alla sfiducia nelle relazioni sentimentali.
3 - Il S del bambino deve essere nutrito dalla libert di giocare e di esplorare data dalla madre, e deve
ricevere lenergia dinamica e avventurosa del padre (mediate da testosterone, vasopressina e
noradrenalina). Deve crescere sapendo di poter contare sulle proprie capacit dinamiche
sperimentandole prima con gli amici poi nella societ. La mancanza di gioco crea un io chiuso e
reattivo, incapace di sentirsi a proprio agio con gli altri, di prendere rischi, portandolo a vivere una vita
senza emozioni.
4 Il S del bambino deve essere nutrito di amore e accettazione, di gioia di vivere (mediate dalla
dopamina) che riceve e condivide con i genitori. Deve crescere sentendo di poter essere cos com. La
carenza di questa energia fondamentale crea un io dal cuore chiuso, isolato, incapace di amare, di gioire
e sentire il senso della vita.
5 Il S del bambino deve essere nutrito attraverso una costante comunicazione reale ed empatica con i
genitori e con le persone. Deve crescere sentendo di potersi esprimere e di poter ascoltare ogni
sensazione, emozione, pensiero, senza sentire giudizio o vergogna. La carenza di questa energia crea un
io introverso, controllato.
6 Il S del bambino deve essere nutrito dalla conoscenza e intuizione dei genitori, deve sentirsi
apprezzato per la propria intelligenza e capacit di comprensione. La carenza di questa energia crea un
io che non si fida della propria intelligenza e intuizione, che crede in quello che gli altri dicono in
maniera acritica.
7 - Il S del bambino deve essere nutrito di spazi silenziosi, della sacralit delle piccole cose della vita. Il
riconoscimento spirituale lenergia pi importante per il nutrimento del S. Se i genitori vivono una
reale (non ideologica) spiritualit, il bambino si sentir riconosciuto come anima, spirito libero, e crescer
nella percezione del lato profondo di s e della vita. La spiritualit mediata dalla coerenza tra
serotonina, endorfina e dopamina. La carenza di questa energia crea un io che si identifica con
laspetto superficiale o culturalmente accettato delle cose, e non sente il proprio s profondo.

Una piccola parentesi. Una volta feci una intervista ad Osho e gli chiesi del modello olistico in
psicologia. Mi parl del s centrale, di tre livelli dellinconscio pi in basso e di tre livelli del
superconscio pi in alto. E mi disse: Quando scendi ti ricordi delle tue vite passate, prima umane, poi
anche animali. Il difficile, disse Osho, entrare nellinconscio cosmico, quello della materia.
E sopra i tre livelli. Di autoconsapevolezza di te, di autocoscienza spirituale non solo della tua anima ma
anche del mondo delle anime attorno a te. Quindi la visione sottile, la presenza, i maestri, fino ad aprire
ancora di pi: il Dio di tutte le cose. Il grande spirito delluniverso l, un salto infinito. Queste sono le
nostre potenzialit.

La sede della coscienza


La coscienza, psicosomaticamente (come percezione diretta), ha sede nel Cuore e, parallelamente (neurociberneticamente), ha sede nel centro del cervello, che prende coscienza dello stato dellessere attraverso
il Cuore, il centro tra la testa e la pancia.
Quindi, quel punto che abbiamo visto essere il Cuore del cervello, nel corpo corrisponde al Cuore fisico.
Sono due punti in totale parallelismo, in totale equilibrio. Quindi, se lintelligenza viene sviluppata, se
locchio vede la mamma e riceve amore, se la mamma respira e gli d vita, se affettuosa, se c una
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giocosit, se c una percezione del corpo fisico, il bambino cresce naturale.


La mamma con un blocco di primo chakra, non ha tanto radicamento nel corpo, appartiene alla tipologia
di testa, non fisica, trascura o abbandona i figli. Questo aspetto lo troviamo in tutti gli animali
soprattutto i superiori.
I gatti, invece, hanno una mamma che c. Nella gatta il Rene fa scattare le surrenali, in caso di pericolo
tira una graffiata negli occhi e ti acceca. Questa Energia dellaggressivit una presenza. Anche una
scrofa quando gravida pericolosa, questo centro vitale. Mentre i piccoli fanno partire
istantaneamente queste energie i cuccioli hanno sempre spazio per giocare, vivacit e tenerezza la
mamma non li perde mai di vista.
Gi negli animali inferiori questo tipo di equilibrio pu essere devastato. Ho fatto un esperimento molto
interessante. Avevo due galline, una bianca e una nera. Quella bianca era simpatica e amorevole, la
gallina nera era isterica e nervosa. Fecero due nidiate in una stalla - in due ceste diverse - ma alcune uova
furono mischiate, per cui quando nacquero i pulcini alcuni erano scambiati. Se qualcuno si avvicinava la
gallina bianca era tranquilla, mentre la gallina nera mandava segnali ai pulcini che scappavano. I pulcini anche quelli neri - che erano stato allevati dalla gallina bianca erano tranquillissimi; i pulcini - anche
bianchi - che erano stati allevati dalla gallina nera erano isterici. Per noi il punto fondamentale che
queste Energie, che dipendono anche da centri cerebrali ben precisi, possono essere alterate. Se mamma
gatta muore, e quindi viene a mancare tutta la parte di tenerezza e dolcezza, i gattini vanno a succhiare i
vestiti perch non hanno avuto o non stato soddisfatto il riflesso della suzione, non stato concluso, per
cui per tutta la vita avranno un bisogno affettivo (sono diventati orali) e continueranno a ciucciare il latte.
Oppure mamma gatta troppo nervosa e aggressiva e li fa diventare troppo aggressivi, oppure la gatta
non lascia giocare i piccoli. Nel caso della gallina nera che non lasciava andare i suoi pulcini fuori, lasse
prevalente del Rene era sulla paura, non sulla forza. Quindi ipertensione: i pulcini non giocavano, non si
godevano la loro vita con pienezza.
Shen: il cuore e l'anima emozionale degli organi
Gi nel regno animale abbiamo uninfinita serie di esempi di alterazioni delle energie psichiche primarie.
Queste Energie vengono chiamate dai Cinesi Shen, gli spiriti, le anime degli organi. Lo spirito centrale
sul Cuore, quello a cui arrivano tutte le anime del corpo, cos come al centro di coscienza del cervello
arrivano tutte le informazioni del corpo. Dobbiamo capire che lanima del Cuore vive realmente e
cresce solo se viene nutrita da tutte le anime somatiche. LImperatore, simbolo del cuore centrale, vive
ed potente se riceve nutrimento, denaro, forza da tutto linsieme del regno. Se ne riceve poco, diventa
debole. Se ne riceve pochissimo, pu collassare.
Questo processo lo possiamo rivedere nellimmagine della Mappa Psicosomatica Essenziale:
Il Centro del Cervello della Percezione Globale dellEssere, a met tra la destra e la sinistra, tra davanti
e dietro, lalto e il basso, dove i Cinesi o le tradizioni tibetane fanno arrivare tutti gli Shen. La chiamano
la Stanza della riunione delle Anime, le anime dei vari organi.
A livello psichico immaginiamo questo come il centro del cervello: la parte corticale, la parte intermedia
emozionale, la parte pi istintiva. Tutte queste energie devono arrivare in questo punto per produrre una
percezione intelligente dellessere. Se una persona non riceve le Energie basse sar una persona senza
corpo, senza radici. Ci che noto di pi nelle persone la totale scarsit di energia nelle mani, sia nella
comunicazione che nella stretta. Talvolta sono mani grassocce, sudate, come se non ci fossero o come se
fossero delle pinze, delle cose esterne. A volte, invece, si d la mano ad una persona e si sente la persona,
parla con il chakra della mano, nel Cuore. Sembra che i canali arrivino proprio al palmo della mano. Ma
se questo Cuore debole, perch lenergia del Cuore viene frammentata a livello di spalle-gomito-polso,
abbiamo questa forte alterazione.
Si viene a creare, quindi, proprio sulla zona del Cuore uninterferenza fortissima che ha un parallelo
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anche meno evidente sulla testa. Ci sono due punti sul Ren Mai relativi al Cuore: il punto psicosomatico
del Cuore, quello emozionale, sulla linea mediana tra i due capezzoli. Noi posizioniamo il Cuore,
invece, a livello energetico, leggermente pi in alto, 2 o 3 cm pi su, che corrisponde proprio alla radice,
allanima, allessenza del Cuore. larea del s.
A livello di pancia si riuniscono i 7 meridiani Yin principali: tre da una parte e tre dallaltra che salgono
dalle gambe, pi il meridiano di Vaso Concezione che passa nel mezzo. la zona della vitalit, il punto
evidente di una carica enorme. Laltro, a livello cerebrale, al centro della testa a cui arrivano i vari
meridiani del Tan Tien Superiore.
Piacere, paura e inibizione del cervello istintivo
Facciamo una brevissima riflessione sulla crescita umana dei tre cervelli.
Il cervello inferiore quello della vitalit, essenzialmente orientato alla sopravvivenza di s: io esisto e
voglio sopravvivere. Ci sono alcuni passaggi fondamentali, in cui lenergia del Rene e delle surrenali
sono fondamentali: attacco o fuga. Se pi piccolo di me, lo attacco e lo mangio; se pi grande di me,
scappo e mi salvo la pelle; se non posso fare niente mi abbandono e mi lascio andare, vado in inibizione
dellazione e perdo completamente la funzione degli istinti, perch non posso pi fare niente. La gazzella
scappa con tutte le forze, ma se viene presa si butta a terra, inutile scappare, tanto vale morire in fretta,
non c pi niente da fare, c il collasso delle funzioni. Il collasso delle funzioni del cervello rettile
comunissimo (linsetto, invece si finge morto per istinto di sopravvivenza: viene mangiato solo se si
muove).
Negli esseri umani questo processo comunissimo nei contesti di inibizione dellazione. A livello
neurofisiologico stato studiato da Henry Laborit che ha osservato come i topi, per sopravvivere in una
gabbia divisa in due e data elettricit a mezza gabbia, saltavano nella met opposta, per non prendere la
corrente. Poi, venivano elettrizzate entrambe le parti della gabbia ed i topi saltavano da una parte allaltra
cercando di capire dove non ci fosse elettricit. Fino a che si fermavano, come privi di vita, e non
reagivano pi. Noi umani abbiamo esattamente la stessa funzione. Esistono specifiche caratteristiche nelle
persone che hanno delle strutture di carattere date dalla non-reazione. Di questo ne parliamo in
Accademia quando diciamo che hanno cos tanto proiettato valori di paura o di arroganza sui genitori, il
prete, Dio, Io non posso agire, che anche quando si fa loro del male, non reagiscono. Quando incontro
questo tipo di persone faccio in modo di farle reagire. Normalmente una delle cose che faccio di
spingere nel punto del diaframma, che spesso fa molto male. Quando vogliamo stimolare la respirazione
di una persona, dobbiamo schiacciare questo punto, la persona sblocca il respiro, le si apre il diaframma.
E dato che la compressione bassa essenzialmente diaframmatica ed i Reni sono sotto-diaframmatici e
retroperitoneali, in questo punto si va proprio a stimolare quella zona di azione, si cerca di rimettere in
moto la reazione. Inizio a schiacciarlo e chiedo: Qui, ti fa male? Queste persone non reagiscono e
soffrono anche se faccio male. Allora insisto dicendo: Adesso spingo pi forte... e hanno una lieve
resistenza. E chiedo: Allora ti fa male? S, s un po. A quel punto spingo pi forte e loro iniziano a
dire: No, no, per piacere non mi faccia male. Io faccio di tutto per mandarli in reazione e quando
finalmente iniziano a reagire, scatta linibizione del centro dellistintivit.
E glielo rifaccio fin quando loro non lo imparano. Nessuno ti deve fare del male. Non accettare che
nessuno ti faccia del male!! Se qualcuno ti fa del male, non pi tuo amico.
Se si fa del male ad un cane, anche se il proprio cane, prima azzanna delicatamente ringhiando come per
dire Che cosa fai? Guarda che ti mordo, poi, se si continua a tenere la presa, guarda ringhiando ancora
di pi, finch morde. Io lho sperimentato: quattro punti sulla mano. Era un cane sano!
I rettili quando crescono hanno unenergia estremamente forte per la vitalit. La vitalit esattamente
quello che si vede nel mondo contemporaneo che, a mio avviso, dovrebbe essere chiamato il mondo
tecno-rettile. La parte razionale del cervello ha totale supporto dallenergia del cervello rettile. Lenergia
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del cervello rettile : mangiare, avere potere, avere territorio. Le multinazionali hanno lestensione del
cervello rettile, cio territorio, potere e se mai, meglio abuso che non il contrario. Meglio avere qualcuno
sotto che non sopra. Se posso schiacciare qualcuno, mi sento pi forte e pi sicuro. Quindi, questo centro
istintivo quello che stimola ad arrivare al vertice della gerarchia - il maschio alfa - il che significa che
io sono pi cattivo di te, sono pi grosso e pi potente di te, ti metto sotto, ti massacro e quindi prendo le
femmine del gruppo, perch io sono il maschio migliore, quindi ho la genetica migliore. Questo legato
alla riproduzione, ma avviene anche allinterno di strategie fortemente di sopravvivenza, mentre invece
nelle societ dove non c cos bisogno di sopravvivenza, questo tipo di gerarchia si affievolisce, si
orizzontalizza. Quando parlo di societ con maggiore o minore senso di sopravvivenza, mi riferisco al
fatto che laddove non cera cibo, la sopravvivenza psichica di una societ era fortemente orientata ad un
comportamento rettile ed ai bisogni primari. Dove non c da mangiare, si devono creare dei piccoli clan
per avere un minimo di forza e sopravvivenza. Quando invece si ha abbondanza di cibo tanto da buttarlo
via, non c pi un orientamento alla sopravvivenza ed i livelli pi alti iniziano a prendere prevalenza e
diventano pi importanti. Quindi far vivere il bambino, l dove c cibo in abbondanza, significa badare
ai lati pi alti del suo essere.
La comparsa del cervello mammifero la comparsa di un elemento caratterizzato dalla necessit di far
evolvere di pi nel tempo ed in complessit i figli. Quindi, mentre i figli dei rettili vengono partoriti vivi o
escono dalle uova, nei mammiferi la prole la societ, lestensione del self non solo come s, ma
come gruppo, figli, compagno, piccola societ vista come self-extension. Lestensione del s
allentourage assolutamente fondamentale, permette una maggiore complessit, una maggiore
evoluzione che ha dei tempi necessariamente pi lunghi. Il cervello mammifero pu inibire le funzioni del
cervello rettile. Quindi, la mamma che non ha cibo si depaupera per dare il latte ai figli. A volte mette a
rischio la propria vita per far vivere la prole. Ci vuol dire che va contro la prima legge della
sopravvivenza, dellautoprotezione di s.
Nel cervello mammifero: io sono vecchio, preferisco eliminare me e far vivere i miei figli, perch hanno
pi probabilit di portare avanti me stesso in senso esteso. molto intelligente. Il cervello mammifero
fortemente basato sulla comunicazione. Il cervello rettile invece ha tre tipi di meccanismi: il primo la
paura, il secondo laggressivit-territorialismo, il terzo il sesso. A questi meccanismi sono associati tre
differenti messaggi (conquista dellaltro sesso, apertura del territorio, allarme in caso di minaccia).
Il cervello limbico degli affetti e dell'amore
I mammiferi riprendono questi messaggi e li rendono estremamente pi complessi. E non si tratta pi di
un messaggio per s, i mammiferi aprono il livello sociale, la famiglia, la comunit. Gli unici messaggi
collettivi dei rettili sono per laccoppiamento, per paura o per intimidazione, ma non si tratta comunque di
messaggi sociali. Gi gli uccelli sono paralleli al livello evolutivo del cervello mammifero.
Anche nellaccoppiamento dei mammiferi c uninibizione del cervello rettile altrimenti la femmina,
subito dopo laccoppiamento, andrebbe a cercare un nuovo compagno; c uninibizione degli ormoni
dellaccoppiamento in modo che la mamma rimanga vicina alla prole, mentre lossitocina e la prolattina
agiscono per inibire il cervello rettile, per permettere al comportamento materno di emergere. un livello
molto bello, molto interessante.
Con levoluzione dei primati ci siamo trovati a dover sviluppare, ad un livello ancora pi elevato di mente
e di elaborazione, delle informazioni su livelli molto pi avanzati. Gi i mammiferi hanno un discreto
livello di intuizione, di razionalit. I canidi, ad esempio, adottano strategie di gruppo complesse per
accerchiare la preda. E tanto pi complessa la specie, tanto pi si tende a raggiungere un livello di
accoppiamento che sia lungo nel tempo. Questa una motivazione biologica, perch il bambino ha
bisogno di 3-5 anni per completare la prima fase e la struttura della coppia uomo-donna deve essere
precisa. Nella scelta tra un uomo e una donna prevale la ricerca di una stabilit, perlomeno per 4-5 anni,
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un ciclo. Da qui nasce lidea della coppia perfetta, dellamore, della famiglia che, a livello biologico,
essenzialmente corretto. Non corretto a livello umano, perch non siamo pi a quellistanza e comunque
la decisione di fare una famiglia non dipende pi dallet o dal sesso. Possiamo scorporare la sessualit,
laffettivit, lamicizia dallaver dei figli. Ma tutte queste energie sono assolutamente fondamentali nella
comprensione degli scompensi emozionali. Sono dei blocchi psichici. Nella formazione del carattere, se
queste energie non vengono sviluppate in modo naturale, possono creare una serie di tragiche alterazioni,
dove le energie di base o lavorano troppo o lavorano poco.

LE ENERGIE PSICOSOMATICHE ORMONALI-EMOZIONALI


Entriamo pi dettagliatamente nel campo delle Energie Psicosomatiche Essenziali: gli Shen della
medicina tradizionale cinese e dei rispettivi livelli psicosomatici (fig. 44 o Mappa Psicosomatica
Essenziale). Ricordiamo che per tutto quello che riguarda i centri energetici - i Chakra - ed i loro rispettivi
livelli psicosomatici, dal punto di vista pi tecnico, fisiologico e descrittivo, facciamo riferimento al testo
Psicosomatica Olistica.
Queste energie ormonali-emozionali essenziali sono una delle risorse principali del counselor per capire
lo stato delle persone ed aiutarle a ribilanciarsi.
Il primo livello psicosomatico
Il primo livello psicosomatico (il I^ Chakra e tutta larea relativa), rappresenta il centro della prima
energia psicosomatica fondamentale. Ha la forza vitale del cervello rettile, la sopravvivenza. Quando
funziona si esprime come: Io ho bisogno di vivere e di sopravvivere, Io faccio le mie cose, Io sento
il mio corpo, Io mi sento vivo. Se in una persona questo centro viene inibito, spento e bloccato perch i genitori non lavevano, o perch la persona stata picchiata, o ha vissuto in una situazione in cui
non poteva esprimere lenergia primaria - sar soverchiato dalla sua energia primaria negativa che la
paura. Quindi tutte le paure di base, le ossessioni e le crisi di panico, sono blocchi di I^ Chakra. Nei
blocchi di primo livello l'energia vitale, la reazione, stata spenta e si va in inibizione pi o meno grave
dellazione. La paura blocca il primo chakra, lo comprime, blocca lattivit reattiva, non si pu n
attaccare n fuggire. Statisticamente la grande maggioranza delle donne che vengono aggredite non grida,
non si ribella realmente, c una paura paralizzante; i maniaci hanno una particolare attenzione
psicologica ad individuare la donna che non reagisce. Il meccanismo per inibire il primo chakra la
punizione, meccanismo basato sul dolore e la paura. Grandissima parte delleducazione basata su
questo. uninibizione dellazione. Ti punisco, ti picchio, ti mando in castigo, ti schernisco, ti metto in
uno stato dimpotenza: io posso e tu no. Ti ho detto di stare fermo! Fai il bravo! In realt linibizione
pi complessa, ha una serie di sfaccettature, va ad agire sullazione, sullamore, sulla creativit,
sullintelligenza (Taci che sei stupido!), ma la base sempre sul I^ Chakra. Questa energia primaria di
Rene potentissima, quanto pi viene inibita tanto pi pu degenerare in malattia. Se le persone hanno
poca energia di base, devono essere valutati parallelamente tre fattori concomitanti, per poter capire a
fondo il carattere ed il blocco principale: 1) lanima della persona, 2) la genetica della persona, 3)
lambiente.
Prendiamo ad esempio il carattere masochista, caratterizzato da un blocco delle energie attive di primo
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livello. Il carattere masochista, nella mia particolare visione, tipico di un bambino cresciuto in una
famiglia dove geneticamente - se dovessi fare un parallelo con un animale - si pi nellenergia della
mucca, del bue, che non nellenergia del toro. una persona generalmente pacifica o repressa, (la mucca
ubbidisce, il toro no, ma si pu castrare e farlo diventare un bue che subir per tutta la vita senza
ribellarsi). Quindi, ha gi una conformazione genetica. In effetti ha tanta energia, ma questenergia di I^
livello non arriva, chiusa dentro. Quindi, questa persona pu facilmente essere sottomessa e diventare,
attraverso un condizionamento esterno, un carattere di tipo masochista: non usare la reazione, ma subire.
Ha la pelle spessa, la conformazione del corpo pi lenta, pi linfatico che bilioso (se fosse pi bilioso
come il toro non si riuscirebbe a trattenerlo, ad imporgli di stare fermo).
Il livello familiare, genetico, di terreno dellenergia di base gi strutturato. Ovviamente, anche con
questa struttura di base, genetica, lanima della persona pu essere molto attiva e superarla, oppure le
situazioni esterne possono non toccare, ma tendenzialmente vi sono delle corporature o delle strutture
neuro-psico-fisiche che portano a vivere di pi certe situazioni. Lindole una base energetica che tutte le
scuole antiche riconoscono, pu essere cambiata con opportuni esercizi. Ma c la genetica, per cui se una
bambina nasce in una famiglia dove c una mamma grassa e pesante, gi da piccola sar robusta. Non
far cose veloci, ma lente e forti. Non diventer sicuramente unatleta, magari una lanciatrice del peso,
ma non una centometrista. Invece, se il bambino nasce in una famiglia di intellettuali magri e veloci, non
far il sollevamento pesi, poich non ha il fisico di base.
Quindi abbiamo la personalit di pancia, legata alliperattivit del cervello rettile, forte e
tendenzialmente pi larga, con calore nel corpo. La tipologia media di cuore, con una struttura fisica
pi in equilibrio, armonica, bella. La tipologia di testa, con figura alta e longilinea. Le tipologie
omeopatiche verticali di testa sono fluorici/fosforici, quelli medi sono i sulfurici, quelli fisici
sono i carbonici.
Il secondo livello psicosomatico
Il II^ Chakra il livello della Milza, il sistema linfatico. Il linfatico il sistema della mamma, la forma
della donna rotonda. In tutte le vecchie tradizioni le grandi madri sono opulente. Come mai le grandi
Dee Madri steatopigie hanno queste forme? Devono essere cos, perch in caso di carestia il magro
muore, mentre il grasso dimagrisce, ma sopravvive.
La mamma alleva i figli e quindi "Dea Madre". Il carattere del secondo livello, che per i taoisti
rappresentato dalla Milza, sensuale, una porta sul Cuore, che, attraverso la Milza, manda in circolo la
"linfa" il piacere e la dolcezza: come lessere caldo, rilassato, lento. La mamma la figura genitoriale che
accoglie, ci si abbandona dentro, si nella sua energia di pancia. Non Andiamo! Facciamo! Al
contrario, lentezza, tranquillit, riposo. Se un uomo avesse questa caratteristica lenta ricordiamo che
noi uomini siamo ancora geneticamente nella giungla non andrebbe a cacciare, perch non porterebbe a
casa niente. Al massimo pu diventare un buon contadino, aiutare in casa le donne. I maschi devono
essere veloci, attenti, cattivi, avere il fegato, avere luso dellaggressivit in modo intelligente, essere
lUlisse della situazione. Negli ultimi anni le donne sono dovute diventare un po maschili per
conquistare una civilt maschilista, ma la vera forma del femminile la lentezza e la pienezza. Questa
parte del corpo si muove, vibra, presente, lenergia la dolcezza, la bellezza, il rilassamento. la
massima espressione del sistema parasimpatico, me la godo. Infatti, nella sessualit, i liquidi spermatici
o i liquidi vaginali sono essenzialmente linfatici, di secondo livello, di Milza.
Il terzo livello psicosomatico
Il III^ Chakra si osserva nella vitalit dei bambini, negli animali che corrono, nei cavalli nervosi,
sanguigni e scalpitanti; i gatti, i cani se vanno in giro si fanno anche del male, ma devono esplorare, fare
esperienze attive. Se si prende un animale e lo si mette alla catena, questo si arrabbia. Se un animale un
po sbilanciato, si sposta sul lato passivo invece che attivo e va in depressione. Negli zoo gli animali
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vanno in depressione. Alcuni sono aggressivi, altri diventano ossessivi. Hanno il I^ Chakra caldo, hanno
voglia di girare, di mangiare, di accoppiarsi e invece sono imprigionati e alla prima occasione attaccano.
La rabbia lelemento che stringe questa parte, che invece dovrebbe essere aperta. La rabbia pu essere
espressa, in una personalit Yang, oppure pu essere trattenuta e resta interiorizzata: diventa rigida, dura e
pu manifestarsi con la voce, come nel caso di unoffesa detta amabilmente. Questo tipo di energia
assolutamente vitale nellambito delle esperienze della vita.
Il quarto livello psicosomatico
Il cuore, il IV^ Chakra, sia il centro affettivo ed emozionale del nostro essere, sia, pi profondamente, il
centro dellidentit e della coscienza di s. Quando si dice IO, in ogni parte del globo, si indica il centro
del petto. Per questa ragione il lavoro sul quarto livello il pi importante e delicato di tutti.
Quando lavoriamo sulle esperienze infantili mediamente entrano in gioco questi tre livelli:
- il primo, parte dalla costituzione della mamma. Se la mamma non ha latte o ha latte ma non ha contatto
con il proprio corpo, il bambino non viene alimentato o non riceve nutrimento sensoriale sul corpo.
- il secondo la mamma affettiva o non affettiva.
- il terzo la mamma o il padre che d lo spazio del gioco o che nega lo spazio del gioco.
Sono le tre variabili pi importanti nellambito della biologia dello sviluppo psichico. Dallaltra parte
ricordiamo sempre il riconoscimento del Cuore: se il bambino non viene amato (la piccola creatura
percepisce di non essere amato o non voluto gi dal concepimento), il senso di riconoscimento gli viene a
mancare, e gli viene a mancare il punto centrale dellidentit. come limpossibilit di dire Io esisto.
Facciamo una piccola parentesi. Nella scuola del Villaggio Globale, normalmente partiamo dal concetto
di base che lanima non sia il corpo, ma che lanima abbia una sua esperienza e che poi entri nel corpo e
si incarni. Possiamo anche prenderlo come ipotesi di partenza, per cui comprendiamo tante cose che
altrimenti sarebbero impossibili, come avere quattro figli tutti dementi tranne uno che diventa un
professore universitario o suona o fa delle cose incredibili perch le possedeva gi.
Alcuni hanno la capacit di liberarsi da alcune condizioni: in alcune famiglie ci sono fratelli
assolutamente piatti e normali o appesantiti e abbrutiti dalla vita, e c uno che diventato una persona
straordinaria, perch aveva gi da bambino la capacit di cogliere la spiritualit delle cose.
Facciamo un esempio classico: la tradizione di non essere amati dalla mamma viene tramandata. La
mamma cattiva, tinsegna ad essere cattivo e tu trasmetti la cattiveria ai figli. Un maggiore agio
economico ha fatto s che la vita fosse meno orientata alla sopravvivenza e che ci fosse un incremento
straordinario damore verso i figli nel giro di tre, quattro generazioni. Adesso c un numero inferiore alla
media di bambini non amati, mentre nella mia generazione era superiore alla media. Era impensabile che i
genitori giocassero con i figli: tiravano due calci al pallone o andavano insieme al mare qualche volta. Per
tradizione il figlio era lasciato alla moglie mentre il marito andava a lavorare o al bar.
Quindi, esiste anche la possibilit di scavalcare queste consuetudini. ma lo rispetter come anima libera.
Altrimenti Sei mio/a, Fai quello che ti dico io!. Quando il padre agisce da padre padrone, devasta la
vita: non esisti, il tuo io deve essere come quello che vuole il tuo genitore, devi seguire il suo modello,
devi entrare nel suo schema.
Prendiamo lesempio dei cani, alcuni sono contenti di ricevere un pezzo di pane e non chiedono
nient'altro, altri muoiono di crepacuore se non ricevono affetto. Ho avuto un cane, Dick, ricevuto da un
vicino di casa "malefico", un uomo cattivo, chiuso di cuore, una presenza negativa, picchiava i suoi figli.
Un giorno venne da me e mi chiese se volevo un cane. Io rifiutai. Dopo qualche giorno vidi nel suo cortile
un pastore belga tutto ossa e spelacchiato, emanava unenorme tristezza. Il cervello rettile del padrone era
sicuramente pi rettile del cervello del cane che invece aveva un cervello mammifero pi sviluppato.
Decisi di prenderlo e nel giro di due mesi diventato un batuffolo di peli. Non era triste solo perch era
alla catena, ma lo era perch non si sentiva amato, lo si vedeva negli occhi. stato un cane
amorevolissimo e umano.
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Quindi nella logica di queste energie il riconoscimento (pu essere anche un cane) fa nascere questo
timolo. Se questo stimolo non c - cosa comunissima - o si ha dentro una forza straordinaria, o si
fortunati e si trova qualcuno che ci ama e ci fa crescere, altrimenti questo centro resta chiuso. Si
dimentica la vera natura e si sostituisce il cuore con la testa: tutto quello che si dovrebbe sentire con il
cuore si pensa con la testa. Si assumeranno comportamenti meccanici: Devo fare cos, scelgo la donna
che va bene alla mia famiglia, se devo fare lamore penso come farlo.
Il cuore qualche volta spaventa, perch porta in contatto con il dolore, con il buco affettivo profondo.
Il quinto e sesto livello psicosomatico
Il V^ e il VI^ Chakra spesso funzionano insieme. Il quinto centro parte gi dallinfanzia, ma si sviluppa
soprattutto nelladolescenza. Il bambino deve esprimersi. Tutte le energie che abbiamo passato in
rassegna si esprimono attraverso la voce. Il V^ Chakra costituito da sette vertebre che corrispondono ai
sette centri energetici: ognuna deve esprimere la sua natura. Se viene impedito di esprimersi con il canto,
il gioco, il riso, il pianto (Non arrabbiarti! Non ridere!) si blocca tutto il livello nel corpo, e si pu
sviluppare una serie ampia di tumori alla tiroide, noduli, tiroiditi di Hashimoto. Lavorando sulle
emozioni, sullapertura emozionale, la persona pu sentirsi libera di esprimere il positivo e il negativo.
Il VI^ Chakra si sviluppa a partire dai 4-5 anni e per tutta let scolare, ancora di pi dopo i 18 anni, ed
quella caratteristica che i genitori riconoscono: lintelligenza. Il genitore stupido pensa che lunico modo
di vivere sia il suo, si deve fare come dice lui e questo castra lintelligenza del figlio. Oppure, gli fa paura
lintelligenza del figlio, perch si sente stupido, e quindi continua a castrare, a tagliare a livello mentale
Sei stupido! Che cavolo vuoi sapere, taci!, Qui come dico io, se ti piace va bene, se non ti piace
va bene lo stesso. Spesso la castrazione dellespressione e la castrazione dellintelligenza vanno di pari
passo, i genitori castrano il V^ e il VI^ livello insieme. Quando il bambino gioca in modo intelligente, se
lo amano gli danno un rinforzo; se gli dicono Smetti di fare casino, che significa bloccare lenergia di
fegato, come se gli dicessero che stupido, che quello che lui sta facendo non va bene. Ed il bambino,
da queste apparentemente banali comunicazioni del genitore, deduce di essere stupido.
Allinizio, il V^ e il VI^ Chakra sono molto importanti per la fiducia che la persona ha nel cuore e nelle
energie basse istintive. Quando riapriamo le energie basse, il lavoro di apertura del IV^, del V^ e del VI^
livello sar pi veloce. Si acquisisce la forza e quindi lenergia.
Tutte le scuole indiane e cinesi dicono che gli occhi sono lanima. Locchio fisico il Fegato, intorno
locchio il Rene, dentro locchio il Cuore. Gli occhi rossi sono il Fegato, gli occhi cerchiati di scuro
sono il Rene, gli occhi luminosi o spenti sono il Cuore. Nella visione dellocchio, se si riaprono le energie
di fegato e la vitalit, immediatamente locchio si elettrizza. Se si rinforzano i reni, locchio diventa pi
forte. Tuttavia non si pu lavorare direttamente sullocchio, pi semplice lavorare sui singoli problemi.
Il lavoro sul VI^ livello, sullintelligenza, una volta che la base stata riacquisita, molto bello, molto
creativo. Dopo che la persona ha liberato le energie primarie del corpo, ha liberato le grosse istanze, pu
continuare il lavoro psichico con gruppi avanzati: la Primal, la Family Constellation, la Co-Dipendency.
Il settimo livello psicosomatico
Lultimo livello che viene bloccato, oltre allintelligenza, lo spazio vuoto. Paradossalmente, il livello
pi libero che abbiamo, perch la religione non ne capisce nulla (la religione, se va bene, si ferma al
Cuore, qualche raro mistico arriva al V^ livello).
Pu essere oscurato dal VI^ livello che crea la cappa (Io non capisco nulla) o dal I^ livello (Ho le
energie basse), perch il I^ Chakra ferma le attivit del VII^. Se si apre il primo livello, lenergia sale
facilmente al settimo che si apre con estrema facilit. il livello della meditazione spontanea, naturale,
della percezione globale dellessere. Non interferisce con niente di quello che si fatto, perch non si
fatto niente del genere nella vita.
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Nel capitolo successivo verr fatto un excursus fra le varie scuole di psicologia, il lavoro di alcuni
personaggi che hanno creato la psicologia contemporanea - facilmente consultabile su qualsiasi testo - che
potr essere utile nellimpegno orientato alla crescita umana. Se una persona presenta un disturbo di
relazione grave, loperatore/counselor potr indirizzarla ad un lavoro di sistemica relazionale che
permetta di riaprire le relazioni, in un contesto pi globale. Se invece la persona ha un disturbo della
prima infanzia, la potr indirizzare alla terapia della Primal. Se vi sono blocchi profondi ancorati ad
episodi, sar utile la bioenergetica o la gestalt. Con una visione ampia, si potr orientare la persona ad un
lavoro specifico e mirato per il suo problema.

I GRANDI PERSONAGGI E LE GRANDI


SCUOLE DELLA PSICOLOGIA
La psicologia nasce con la civilt umana. Oggi il punto di riferimento e inizio della psicologia
contemporanea Freud, che ha saputo riunire i vari processi di psicologia preesistenti, che avevano
antiche e profonde radici.

LA PSICOANALISI DI SIGMUND FREUD


Luisa Barbato
Sigmund Freud si inserito in un movimento di pensiero gi presente nella cultura europea occidentale,
che esisteva da centinaia di anni nelle culture orientali. Lo studio dellinteriorit e della psiche (il termine
psiche deriva da anima) esisteva infatti gi da moltissimo tempo nella psicologia dellOriente, che faceva
riferimento alla medicina antica.
Freud, partendo dalla scuola dellipnosi di Charcot, ha condotto numerose sperimentazioni, auspicando
che le ricerche future dessero una controprova fisiologica di quello che lui asseriva come movimento
della psiche. Queste controprove sono iniziate ad arrivare da Reich, che ha cercato di sperimentare quanto
affermato da Freud dal punto di vista del corpo; tuttavia non sono state accettate in primis da Freud e poi
da tutta la nomenclatura. La neurobiologia era soltanto agli inizi.
La scoperta dellinconscio
Sicuramente il punto di partenza fondamentale lasserzione e la scoperta dellinconscio, lesistenza di
una parte della nostra mente che non consapevole alla nostra coscienza. Lidea che la psiche, quindi la
nostra consapevolezza, non include una parte della nostra interiorit, ha un peso importante nella nostra
vita. linconscio, che esce fuori dal pensiero consapevole, dal pensiero razionale, a condizionare il
nostro agire. Questa intuizione arriv dagli studi condotti sullipnosi: ipnotizzando le persone e velando il
livello di consapevolezza ordinaria, emergevano ricordi, vissuti, istanze che non venivano ricordate
appena si tornava al livello di coscienza ordinaria. Questo apr un grande varco nel contesto storico
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dellepoca (tra il 1870 ed il 1880), dove vigeva una forte morale borghese ed il tema centrale era la
grande separazione della cultura dalla parte istintuale e quindi sessuale. Ci che Freud inizi ad intuire
era relativo alla grande depressione dellenergia, che chiam funzionale-libidica. Nella nostra cultura le
patologie fanno molto meno riferimento alla inibizione sessuale e toccano altri contesti; ma allepoca
inizi ad emergere lagire delle forze sessuali represse, che i canali inconsci diventavano consci, e che
esisteva un collegamento tra lassetto fisico della persona e il materiale che non era reperibile alla
coscienza ordinaria della persona stessa. La semplificazione che Freud vedeva era che il materiale
rimosso era la pulsione fondamentalmente libidica, quindi la sessualit a cui non era possibile dare corso.
Oggi sappiamo che le cose sono un po pi complicate. Se ragionassimo sul nostro approccio attuale,
diremmo che cera un blocco di secondo livello che veniva percepito, o un blocco di primo per quanto
riguarda laggressivit. In realt adesso sappiamo che tutti i livelli interagiscono e che ciascuno di essi ha
delle componenti di cui non siamo consapevoli finch non lavoriamo a quel livello o su quel blocco.
Quindi, lidea iniziale era che esiste una parte inconscia relativa a forze funzionali che sono a loro volta
relative allaggressivit, alla libido (negli anni successivi si scopre che riguarda lautoaffermazione, il
narcisismo). Nella parte istintiva Freud vedeva soprattutto il lato affermativit come funzione di
sopravvivenza, libido e aggressivit.
Fece un corollario e identific tutte le patologie in relazione alle parti che venivano rimosse. Questo port
allanalisi dello sviluppo dellessere umano e del bambino: identific le fasi nelle quali il bambino evolve
con le specifiche strutture funzionali - la fase natale, la fase relativa allallattamento e alloralit, la fase
anale in cui avviene il controllo degli sfinteri, la fase genitale in cui arriva la parte edipica e dove, in
teoria, avverrebbe una prima maturazione genitale dellessere umano.
Il complesso di Edipo
Sul complesso di Edipo Freud fiss gran parte della sua costruzione teorica. Limpossibilit, per il
bambino, di avere un accesso anche sessuale alla madre, fa s che una parte libidica venga rimossa. Lo
stesso vale per la bambina, ma in questo contesto non verr preso in esame.
In realt il complesso di Edipo ha una sua valenza anche attuale. Inizialmente si era accantonata la visione
del pansessualismo (in realt i temi sullEdipo sono molto pi complessi), ma limportanza di questo
pensiero, che a mio avviso va tenuto presente, sta nel sostenere che lemergere del complesso di Edipo che avviene intorno ai 5/6 anni - sancisce lentrata del bambino nel mondo della cultura. Lidea di fondo,
ottocentesca ma con una sua valenza, era che affinch ci sia cultura, affinch ci sia socializzazione,
occorre sacrificare una parte istintiva funzionale. Quindi, la societ e la cultura si costruiscono sulla
repressione di una parte di noi: quella relativa alle pulsioni, agli istinti. una concezione molto classica,
relativa alle societ primitive, allorda primordiale. Levoluzione socio-culturale, laccesso alla
conoscenza e alla tecnica, in qualche maniera comportano una repressione di una parte istintuale.
Questo aspetto molto importante, perch pone le basi di una concezione di fondo quasi pessimista, che
si ritrova nella psicoanalisi in generale: se c una repressione delle pulsioni accade un dissidio
insanabile. A quel punto non potr mai esserci una vera infiltrazione delle forze istintive della persona
con la cultura e la societ, perch i due sono in conflitto.
Quando Freud parlava della guarigione, era molto lucido su questi punti e non aveva molte illusioni:
affermava che lanalisi aveva buon esito se portava una persona dalla sofferenza patologica - cio
dallavere molto materiale istintivo non espresso, molta aggressivit rimossa, molta libido rimossa - al
riconoscimento di questo, e quindi passava dalla sofferenza della patologia alla normale infelicit
dellessere umano. Linfelicit dellessere umano in qualche maniera data, perch strutturale al
sistema sociale.
In seguito Freud fece un passo avanti, ebbe unevoluzione dalla sua concezione forse un po
semplicistica: esistono forze funzionali, che vengono represse dalla cultura e dalla societ, che si
strutturano in fasi diverse dalla vita. La patologia nasce dal conflitto tra cultura e istinto.
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Nitamo Montecucco
A livello di psicoterapia tradizionale, le persone vengono trattenute uso questo termine un po pesante
ma reale allinterno di una struttura psicanalitica freudiana, per tempi molto lunghi, fino a 10-12 anni, i
pi lunghi in assoluto. Sono psicoterapie con unimpronta molto strutturata che spesso spinge, pi che al
riconoscimento di alcuni blocchi o complessi psichici interni, alla loro fortificazione. Se si ha un minimo
di conflitto con i genitori e si entra in una psicologia freudiana, si tende a ingigantire i rapporti di potere
allinterno o alcune problematiche interne fortissime. Una cosa a mio avviso reale e molto pesante, la
presenza, nella struttura del setting psicanalitico freudiano, di uno strapotere del terapista e
dellimpossibilit da parte del paziente di concludere la terapia. Ho avuto molti pazienti che hanno
impiegato due anni per finire unanalisi che durava da dieci anni. Non riuscivano ad affrontare il terapista
e ogni volta che lo facevano si sentivano dire Vediamo un pochino perch stai tirando fuori queste
resistenze. Non cera mai un ascolto reale alla frase Mi sento, dopo molti anni, di aver finito lanalisi,
non mi sta dando pi niente. Tra laltro i freudiani hanno unorigine economica di tipo classico, si deve
pagare la sessione anche durante le vacanze, anche se si manca alla seduta. una struttura economica
rigidissima e quindi, tranne qualche personaggio tra i freudiani di grande rilievo, percepisco spesso la
tradizione freudiana come un rallentamento della crescita umana. Sicuramente il primo anno utile, ma
poi diventa una stasi da cui molto difficile uscire. Qui lo dico, qui lo nego.
Luisa Barbato
Schema delle aree della psiche
Freud ha cercato di spiegare come opera l'inconscio e ha proposto una struttura suddivisa in tre parti:

Id o Es la parte profonda
Ego o Io
Super-Ego o Super Io - in alto

ES
LES il luogo delle nostre forze pulsionali, dove sono tutti i ricordi ed i fantasmi che non sono
addomesticabili. Viene rappresentato come il processo di identificazione soddisfazione dei bisogni di
tipo primitivo. linsieme delle forze primitive che agiscono, la parte istintiva delluomo. Tutto il tessuto
infantile che si imparato a dominare e a rimuovere.
IO
LIO listanza della consapevolezza, la nostra parte che si relaziona con il mondo e di cui siamo
consapevoli, per cui vi entra anche la personalit che si relaziona con il mondo. LIo in realt in contatto
con lEs, nel senso che molte delle cose che lIo esprime derivano dalle forze dellEs che si muovono.
L'Io si frappone tra Es e Super Io per bilanciare sia le istanze di soddisfazione dei bisogni primitivi, sia le
spinte contrarie derivanti dalle nostre opinioni morali ed etiche. Un Ego ben strutturato garantisce la
capacit di adattarsi alla realt e di interagire con il mondo esterno, soddisfacendo le istanze dell'Es e del
Super Io. Possiamo fare un esempio: una persona con una forte aggressivit che viene rimossa e alla quale
probabilmente non ha accesso, pu essere una persona che nella struttura, nella relazione con il mondo si
presenta incapace di agire. Quindi una struttura apparentemente passiva, dove lio si presenta remissivo;
questo atteggiamento consapevole e la persona si sente timida e molto bloccata, sente che non riesce a
reagire alle situazioni. In realt una situazione di copertura di una forza aggressiva che completamente
inconsapevole, alla quale lIo reagisce da controaltare.

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SUPER IO
Listanza detta SUPER IO, si forma alla fine del complesso di Edipo, vale a dire quando il bambino
sancisce la rinuncia funzionale alla madre e accetta listanza culturale e sociale reprimendo il suo
desiderio verso la madre. Questo processo di rimozione del contenuto funzionale di s avviene tramite
lidentificazione dei genitori. Il bambino non potendo contrastare la rivalit del padre, avendo paura della
punizione che sarebbe la castrazione che il padre d se lui ha accesso alla madre, in qualche maniera si
identifica con questa figura paterna della quale ha paura, quindi prende le caratteristiche del padre o di
entrambi i genitori. C unadesione completa, per cui fa sue le norme morali e sociali sotto forma delle
caratteristiche caratteriali dei genitori. In generale si identifica con la norma, con la legge, con listanza
regolatrice. Quindi, il Super Io ha questa valenza di essere istanza regolatrice, quella che d il senso del
dovere, della moralit, il senso dellorganizzazione della propria vita. Ed , appunto, lultimo che viene
costituito. Rappresenta la coscienza e si oppone all'Es con la morale e l'etica. LEs completamente
inconscio, ma anche una parte del Super Io inconscia. Questo molto importante, perch vi sono istanze
morali e del senso del dovere che sono inconsapevoli: agiscono inconsapevolmente, quella parte di noi
che rimprovera. Ad esempio: se non vengono rispettate determinate regole del dovere scatta il senso di
colpa. Quindi, un meccanismo dellinconscio, perch lidentificazione con i genitori talmente
profonda da diventare totalmente inconscia.
Questa struttura molto importante e verr poi ripresa da molte scuole di psicologia transazionale.
importante anche perch definisce una divisione con le strutture psicotiche, borderline e nevrotiche.
Ad esempio, riteniamo che una struttura psicotica sia una struttura dominata dallEs, dalle parti istintive.
Da tener presente che gli psicotici hanno un Io fragile, debole che di fronte agli assalti di queste forze
istintive anche Freud lo sostiene manca di connessione con la realt. un mediatore molto fragile che
stabilisce il contatto con gli altri e con il reale.
Sintomatologicamente, quando il counselor ha uno psicotico davanti, vedr dei fenomeni eclatanti. In uno
psicotico conclamato si hanno fenomeni di delirio e di allucinazione in cui viene confuso il livello del
reale. Quando lo psicotico dice che ha le allucinazioni, effettivamente sente le voci, come lo
schizofrenico. la sua interiorit che proietta le voci sullesterno.
In qualche maniera il limite dellIo fra interno ed esterno della realt, cade anche quando si vivono stadi
meditativi molto avanzati e si diventa il tutto. La differenza che mentre in stati meditativi avanzati c
una consapevolezza, nelle psicosi manca totalmente la coscienza.
Gli stati di borderline
Lo stato di borderline lo stato in cui la persona ha lEs, uno sviluppo dellIo ma manca listanza
superiore, la parte super-egoica. Il borderline colui che rischia realmente di entrare in uno stato di
alterazione della propria identit che noi chiamiamo stato psicotico.
Come viene riconosciuto? Una persona borderline (significa che cammina sul limite) una persona
apparentemente integrale, perch ha un Io che riesce a interagire, per gli manca unistanza di
regolazione. Uno dei sintomi della persona borderline la mancanza di etica. Di solito sono persone che
hanno una morale per conto loro, in cui esiste limbroglio, in cui creano situazioni a loro piacimento.
Inoltre, dal momento che manca listanza regolatrice del Super Io, quindi il senso del dovere, hanno una
funzionalit e istintivit che alle volte deborda e non viene per niente repressa. LIo ha una funzione di
mediazione, ma ci che veramente struttura la persona il Super Io. Si riconoscono anche perch quando
dovrebbero prendere consapevolezza ed esserci, non ci sono. Non si responsabilizzano, si arrabbiano
subito se vengono attaccati nella loro difesa, hanno unimpulsivit molto forte. Sono persone tranquille
che hanno scatti improvvisi di ira che travalicano qualsiasi regola di comportamento e di relazione.
Perdono totalmente la ragione e infieriscono sugli altri. un processo differente rispetto a quello che
accade normalmente alle persone che si arrabbiano. Il borderline in una situazione che ha sotto uno stato
patologico reale, che pu essere organico o psichico o avere altre origini, ma un reale squilibrio. Pu
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entrarci da tante porte diverse, dalla depressione maniaco-depressiva, dalla schizofrenia, dalla psicosi
pura e semplice, ma comunque difficile riportarlo indietro. Quindi non un eccesso recuperabile, un
eccesso che travalica i confini e rompe un sistema di equilibrio interno. La patologia borderline in
grande aumento nella nostra societ, dilagante. In qualche modo la nostra societ sta andando verso una
deregolarizzazione che non sostenuta da una centratura. una deregolarizzazione che va verso la
licenza. Il voler tutto e subito e non rispettare le regole.
Il Super Io come Giudice Interiore: il condizionamento impiantato nella psiche
Nitamo Montecucco
importante ricordare che questo schema dei primi del 900, uno schema che ha come base di
riferimento una societ molto chiusa e conservatrice. Lo scopo della psicoterapia era di fare rientrare una
persona nella sua societ e sopravvivere nella normale tristezza esistenziale. Questo significa che in Freud
e in tutta la sua scuola, non c realmente il concetto di cambiamento, ma c ladeguamento e il ritorno
alla norma. Man mano vedremo che gi da Freud a Jung e ancora pi intensamente agli autori pi
moderni, questo elemento del cambiamento, e per contro del Super Io, diventa molto differente. Il
Super Io non necessario per una persona che abbia una consapevolezza risvegliata. Il Super Io, nelle
scuole spirituali degli ultimi anni, diventa chiaramente un ostacolo alla crescita, perch ci che la
societ, i genitori, la religione hanno introdotto nella psiche contro la propria volont e consapevolezza,
contro la propria vera natura. ci che subdolamente comanda lIo dallinterno.
Il Super Io il giudice interiore che continua a massacrare ripetendo i giudizi negativi, i codici morali,
le parole dei genitori o delle persone a cui si dato potere. linteriorizzazione di tutte le regole sociali,
alcune delle quali sono palesemente vecchie, obsolete e negative. Il lavoro sul Super Io e il giudice
interiore diventata una parte obbligatoria anche nella nostra scuola di formazione. Solo quando una
persona va oltre lIo sociale e ritrova il S, il suo Super Io si affievolisce e nel tempo si esaurisce del
potere che aveva ricevuto.
Le basi dellevoluzione psichica: bisogni fisici, affetto e riconoscimento del s
Luisa Barbato
Negli anni 20 del secolo scorso, con Anna Freud inizi un filone di pensiero che mise laccento su fattori
differenti, ripreso successivamente da Klein e Winnicot. Questultimi, studiando i bambini piccoli,
scoprirono che ci che il bambino cerca veramente non la soddisfazione libidica, ma la relazione.
Quello che veramente determina la struttura dellindividuo non la soddisfazione degli impulsi e degli
istinti, ma la relazione. Quindi il bambino non cerca il nutrimento ma il calore umano. Tutta la persona si
struttura sulla base della qualit delle relazioni oggettuali (padre, madre, ecc..) che definiscono dei tratti
incisi che rimangono dentro e che poi diventano inconsci. Non significa che non esista la parte inconscia
o lIo, ma non il conflitto con la pulsione, bens la relazione con laltro che la definisce.
Tra gli esperimenti sui cuccioli che avvalorano questa realt, ricordiamo quello della scimmia di peluche.
Da una parte venne posta una struttura fredda che aveva un biberon con il latte, dallaltra venne posta una
grande scimmia di peluche senza il biberon. Il cucciolo di scimmia affamato preferiva, tuttavia, lo
scimmione di peluche, caldo e soffice, anche se non aveva il latte, piuttosto che la struttura fredda che
aveva il latte. Quindi non era il latte che cercava, ma il calore.
Nitamo Montecucco
importante sottolineare che Freud parte da una societ che ha ancora alla base la sopravvivenza, quindi
le pulsioni libidiche e il piacere il latte, la fisicit sono visti come una cosa essenziale. Cinquanta anni
dopo, Winnicot e la scuola kleiniana spostano il livello dalla pancia al cuore, e diventa relazione. La
relazione pu vacillare quando la madre fredda e rigida, anche se ama il figlio. Oggi oltre al bisogno e al
piacere fisico di Freud, oltre al calore umano e alla relazione di Klein e Winnicot, dobbiamo portare il
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punto centrale dellintero processo evolutivo infantile sul riconoscimento del s, sulla percezione che il
bimbo riceve, dalla madre, di essere accettato e riconosciuto come Io. Ho seguito molte persone che
hanno superato abbastanza facilmente i limiti fisiologici della mancanza di allattamento, o di una mamma
poco affettiva, quando questa era capace di dare riconoscimento, era presente e dava una sensazione di
identit al figlio. probabile che fra 50 anni il peso si sposti ancor pi in profondit. un processo in
evoluzione.
Biografia (Giuseppe Pagliaro)
Sigmund Freud nasce il 6 Maggio 1856 a Freiberg, in Moravia. La sua una tipica famiglia di
commercianti. Laureatosi in medicina nel 1881 e dopo un trasferimento di tutta la famiglia a Vienna,
lavora per un certo periodo nel laboratorio di neurofisiologia diretto da Brcke. Nel 1882, per ragioni
economiche, abbandona la ricerca scientifica e si dedica alla professione medica, specializzandosi in
neurologia. Nel 1885 ottiene una borsa di studio che gli permette di accedere alla leggendaria scuola di
neuropatologia della Salpetrire, diretta dal celebre Charcot. Nel 1886 si sposa con Martha Bernays, che
in seguito gli dar ben sei figli (la pi famosa tra loro Anna Freud, continuatrice della ricerca del padre
nell'ambito della psicoanalisi infantile). Dopo aver utilizzato le tecniche classiche di quel periodo,
sperimenta l'ipnosi e nel 1989 si reca a Nancy per approfondire la conoscenza di questa pratica. Tornato a
Vienna, si dedica completamente alla professione di neurologo. Nel frattempo stringe amicizia con Josef
Breuer, con il quale pubblica nel 1895 gli "Studi sull'isteria" e con cui inizia la grande avventura
intellettuale e clinica che lo porter alla fondazione della psicoanalisi. Nel 1899 (ma con data simbolica
del 1900) Freud pubblica un'altra opera dagli esiti rivoluzionari e per certi versi sconvolgenti:
"L'interpretazione dei sogni". E' una tappa che segna una svolta dell'intero pensiero occidentale,
attraverso i parallelismi fra logica razionale e logica del sogno e il disvellamento del linguaggio
"geroglifico" attraverso cui i sogni parlano all'essere umano concreto che ne portatore. All'alba
dell'avvento dei drammatici fatti che segneranno l'Europa, l'epilogo di questa epopea intellettuale non
poteva che esser tragico. Nel 1933 a Berlino i nazisti ormai al potere bruciano, in un rogo libresco
tristemente famoso, anche le opere dell'ebreo Freud, complice oltretutto di una strenua resistenza
allavanzare della barbarie nazista. Nel 1938 la situazione talmente insostenibile che costretto ad
andarsene. Si trasferisce a Londra dove, dopo un solo anno, muore per un cancro alla mascella. il 23
settembre 1939, la seconda guerra mondiale alle porte, epitome di quell'istinto di morte cos presente
nelle opere del grande rivoluzionario del pensiero.
Testi consigliati:
-L'interpretazione dei sogni (1900)
-Psicologia della vita quotidiana (1901)
-Tre saggi sulla vita sessuale (1905)
-Il motto di spirito e le sue relazioni con l'inconscio (1905)
-Totem e tab (1912-13)
-Introduzione alla psicoanalisi (1915-17)
-Metapsicologia (1915-17)
-Autobiografia (1925)

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LA PSICOLOGIA DEL S DI CARL GUSTAV JUNG


La scuola freudiana classica andr avanti per molto tempo ma due grandi personaggi si separarono dalla
scuola di Vienna: Jung e Reich.
Jung ha fatto un passo in avanti rispetto a Freud. stato il primo vero psicologo ad introdurre laspetto
spirituale allinterno della psicanalisi. Parlando di questi processi noumenici, da Nous che il termine
greco per lo spirito, lanima, approda ad una spiritualit profonda. Jung era uno psichiatra svizzero, aveva
una grandissima sensibilit ed era affascinato dai fenomeni parapsichici e parapsicologici che invece
terrorizzavano il vecchio Freud. Si racconta che un giorno si trovavano in una libreria e discutevano dei
fenomeni di percezione, di anticipazione degli eventi. Il vecchio Freud, in disaccordo con Jung, li defin
la melma delloscurantismo e gli ingiunse di smettere di ricercare in quella direzione. Probabilmente
anche socialmente aveva molta paura di inficiare con i fenomeni di parapsicologia e di occultismo, un
livello molto alto di psicologia. In quel momento di tensione tra i due, Jung disse a Freud: Sta per
accadere un evento e dopo un attimo cadde un libro. Hai visto? Freud lo neg, ne discussero e Jung
previde che il fenomeno si sarebbe ripetuto e infatti il fenomeno riaccadde per la seconda volta. Era
inverosimile che un evento venisse previsto per due volte consecutive, per Jung si trattava di
sincronicit, era certo dellesistenza di una psiche che travalica i confini fisici.
Jung si isol dalla scuola di Freud e sub un vero attacco psicotico, vivendo un momento di grandissima
disperazione. Ebbe un periodo di allucinazioni talmente pesanti che lo portarono a scrivere un libro
intitolato Sette sermoni ai morti, in cui descrisse di vedere gli spiriti che bussavano, descrisse quello
che gli dicevano e le cose che gli facevano, una serie di situazioni tra limmaginario, il mistico e
lallucinato. Tuttavia riusc a superare questo periodo di grande turbolenza psichica includendo le
allucinazioni allinterno del proprio Io e raggiunse un traguardo dintegrit. Riusc ad espandere
estremamente la propria coscienza.
Jung ebbe anche unaltra serie di esperienze e la bellissima descrizione di questo passaggio si trova in
unintervista che la BBC fece a Jung. Gli chiesero: Ma qual il centro della tua psicologia? E lui
rispose: Lanima umana, perch successo a me. Raccont che si era ammalato, rischiava di morire,
era ormai dato per spacciato e muore. Esce dal corpo, si allontana addirittura dalla terra quindi era un
grande spirito e vede un asteroide come un tempio, dove trova un maestro che lo accoglie e lo induce in
uno spazio di meditazione. A questo punto lui felicissimo, ha raggiunto la propria vita interiore,
spirituale. Non vuole pi ritornare indietro e ad un tratto (un classico delle NDE, Near Death Experience,
le esperienze vicino alla morte) vede arrivare dalla terra lo spirito del suo medico che gli dice: Non puoi
morire, devi ritornare indietro, il tuo compito non finito. Devi portare queste esperienze sulla terra.
Jung sente che vero e ha la folgorazione che per salvare la sua anima il suo medico ceder la propria.
Jung ritorna, si risveglia dal coma e riesce lentamente a guarire. Dopo poco tempo il suo medico muore.
Jung attraverso queste esperienze comprende la natura non materiale dellanima, pur essendo
assolutamente daccordo sul fatto che lanima comunque entra nel corpo, nella mente e nel cervello
attraverso una serie di funzioni biologiche. Mette al centro questa rivoluzione dellessere umano e
struttura una serie di processi psichici tra cui forse il pi importante lindividuazione, ed espande questo
modello a una parte estremamente pi profonda (proiezione). Se questo linconscio, diventa linconscio
collettivo. Linconscio collettivo in realt poi un super conscio collettivo.
Jung il primo che aiuta la comprensione dei processi psichici di alcuni testi tipo Tao The Ching, I
Ching-il Libro dei Mutamenti, Il Mistero del Fiore dOro di L Tsu, dove spiegata la fisiologia
sottile del processo dellevoluzione della coscienza interiore, della meditazione. Per L Tsu il TanTien
Superiore, la mente conscia, che deve proiettare la propria energia luminosa nellinconscio e
comprenderlo, fondendosi con esso e creando un essere pienamente cosciente. In questo caso l'Io della
mente viene trasformato in S, lIo quindi parte del conscio sociale, il Super Io quello che condiziona
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lIo a vivere la sua vita nella societ. Se lIo, per, ritrova un suo S pi elevato e pi profondo che
diventa il centro, questo Super Io diventa una matrice di consapevolezza estremamente pi dilatata.
Lanimus, lanima e il mito delleroe
Altro contributo fondamentale di Jung laver capito che, nelle persone normali, lio multiplo:
abbiamo molte sub-personalit. Questo concetto junghiano lo vedremo in tutte le scuole future, che lo
codificano per in maniera differente.
Lidentit unica ma abbiamo un Animus e unAnima: Animus la parte pi positiva e luminosa, lo Yang
della testa - posizionato nella testa, la luce della coscienza che deve scendere nellinconscio oscuro
dove c la fanciulla, lo Yin, lAnima che deve essere salvata. In questo abbiamo ritrovato (non so se lha
trovato anche la scuola analitica), studiando da altre scuole, il processo mitico della discesa delleroe
negli inferi per ritrovare la fanciulla smarrita (e qui troviamo una serie di racconti mitici: da Euridice, a
Proserpina a Gilgamesh) e riportarla alla luce del sole. Ma a questo punto lui non pi un uomo, ma un
semidio. Acquista un carattere divino e la fanciulla di solito ha delle caratteristiche sia di donna sia di dea.
Ad esempio la figlia di Demetra la dea della natura, Proserpina, viene rapita dal dio degli inferi (e la terra
diventa secca perch la madre natura triste), leroe salva la fanciulla e la natura rifiorisce. unanalogia
molto forte con la vita umana.
Questa polarit deve originare una fusione da cui si genera lanima. Quindi lanima si genera dallunione
degli opposti, come maschile e femminile generano un figlio, come una nuova coscienza da una vecchia
coscienza. Jung afferma che in ogni uomo c una componente femminile codificata come anima, e in
ogni donna una componente maschile codificata come animus: ogni relazione amorosa , in realt, una
relazione a quattro; questo ne spiega, almeno in parte, la complessit.
Gli archetipi e linconscio collettivo
In questo processo Jung espande i livelli della coscienza e scopre una cosa fondamentale: in tutte le
tradizioni del mondo esistono archetipi, basi psichiche strutturate come modelli; ciascuna base psichica
una forza. Gli archetipi sono forze solitamente positive, che a volte possono diventare negative, ma
comunque sono energie psichiche universali. Gli archetipi non sono solo il Bene, la Saggezza, lAmore,
ma sono le forze che vengono raffigurate con simboli riconosciuti dalle varie tradizioni.
Jung era sicuramente unanima evoluta, stato il primo ad introdurre lelemento transpersonale nella
psicologia. La psicologia transpersonale, in realt, non viene fatta partire da Jung e personalmente ritengo
che sia realmente una delle basi fondamentali. Per approfondire largomento ci sono due edizioni italiane
del libro Il Mistero del Fiore dOro: una, con la prefazione di Richard Wilhelm, spirituale e mistica;
laltra, con la prefazione di Jung, psicologica. A volte non riusciva a capire i termini meditativi orientali,
ma riusciva a trasferirli in linguaggio psicologico con un fortissimo senso di realt. Ha dato vita a scuole,
ha collaborato con i gruppi cristiani autentici.
Ho fatto alcuni anni di analisi con Dora Kalf che ha sviluppato il Sand Play il Gioco della Sabbia e ha
lavorato in collaborazione con i monaci tibetani della Svizzera. In una riunione della scuola junghiana si
sente realmente un clima di tensione spirituale, anche se per la maggior parte, questi personaggi hanno
pi una spiritualit istintiva, intuitiva che non una vera pratica di meditazione.
LOmbra: il lato oscuro della forza interiore
Una delle grandi intuizioni gi presente, ma Jung la esprime e rivaluta in un modo estremamente utile il concetto di Ombra. Questo concetto, che nasce dalla bipolarit coscienza/inconscio - coscienza
luminosa e inconscio oscuro - ci descrive come lIo sociale debba necessariamente, per la prima parte
della propria vita e per identificarsi a livello sociale, accettare una serie di istanze psichiche che gli fanno
rifiutare e rendere inconsci alcuni suoi poteri e potenzialit ed accettarne degli altri (perch il Super Io
non solo il padre e la madre che dettano le regole). Quando c questo tipo di meccanismo, lOmbra
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diventa il rimosso, vengono rimossi elementi dellinconscio per bilanciare lidentit. Nasce il concetto di
recupero dellOmbra come potenziale (che poi viene sviluppato da tutte le scuole moderne), una specie di
rivalutazione del pozzo nero dove rimosso un trauma, un uovo dove sono state nascoste delle
potenzialit. Quindi, se vengono recuperate con la ragione, se leroe della coscienza scende
nellinconscio e recupera la fanciulla che debole ma preziosa perch saggia e portatrice di intensit,
recupera delle potenzialit. Baumann, uno dei grandi allievi di Jung, diceva che proprio quando
tocchiamo il fondo al limite della depressione, possiamo realmente andare a recuperare gli elementi
dellOmbra, che sono elementi della nostra anima che sono stati misconosciuti. Quindi, nellinconscio c
tutto, anche il negativo, ma nellOmbra c il concetto di una parte di inconscio positivo. Lo stesso Jung
rinacque dalla depressione - andando oltre i bordi della normale patologia - facendo un vero e proprio
processo alchemico. E possiamo anche dire che alcune persone che si sono risvegliate senza aver fatto un
approfondito e reale lavoro sul proprio inconscio, hanno vissuto alcuni periodi della loro, chiamiamola
Illuminazione, in una fase assolutamente depressiva o addirittura psicotica.
Per citare un dato molto interessante, in India cera un grande maestro che abitava a Poona, uno dei pi
grandi maestri del suo tempo. Si chiamava Meher Baba, girava per lIndia a recuperare i pazzi illuminati,
persone che avevano attinto allinfinita energia dellesistenza e avevano fuso Es, Io e Super Io. Il S si era
espanso, ma avevano un Io fragile, un Io sociale non strutturato e quindi tutta quella forza che Jung
direbbe archetipica o transpersonale, li aveva bruciati e si erano ridotti in uno stato semi-estatico. Questo
maestro li prendeva, li ripuliva e insegnava ai suoi discepoli a guardarli negli occhi.
Questo lo facevano gi i maestri tibetani che dicevano Mettiti l e guardalo negli occhi e impara.
Questa una parte del pensiero junghiano che per noi molto utile per lavorare.
Una parte degli archetipi verr poi ripresa da Ken Wilber come matrici profonde della psiche proprio a
livello transpersonale.
La sincronicit
Jung comprese il processo viennese della relazione causa-effetto e il principio sincronico degli
eventi. I sogni, gli incontri, i momenti speciali diventano momenti sincronici. Lui definisce la sincronicit
come la legge dello spirito, dei processi profondi, ed in questo si fa aiutare da uno dei grandi fisici
quantistici, Wolfang Pauli, autore del basilare principio di esclusione, che appunto un principio di
sincronicit: gli elementi atomici che girano attorno al nucleo, gli elettroni, anche a distanza enorme
sentono il moto e lo spin di rotazione degli altri elettroni, istantaneamente. C una legge di
comunicazione (diciamo della coscienza) delle informazioni che permette questo passaggio, che non
quindi fisico. Dalla sincronicit degli eventi deriva la degenerazione new-age che tutto ha un senso. Ma
ci non vero, viviamo in un mondo che altamente non sincronico, casuale e caotico, con dentro
degli elementi rari di sincronicit. E quanto pi si evolve nel campo dello Spirito, tanto pi questa legge
della sincronicit viene messa in evidenza e si entra in un mondo che diventa sincronico. Possiamo dire
che un illuminato vive in un mondo altamente sincronico, dove lelemento del caso esiste (anche gli
illuminati si ammalano e muoiono), ma un livello minoritario: lattenzione pi sulla sincronicit che
non sul caos.
Lavorando con il premio Nobel della Fisica, Wolfang Pauli, che era fuori di testa ed aveva unenergia
pazzesca, Jung entr in contatto con tutta una serie di forze strane. Pauli era capace di mandare in tilt i
macchinari scientifici, i suoi amici lo sapevano e non volevano che andasse da loro. Un giorno, in un
laboratorio in Germania saltarono alcuni apparati e tutti dissero: Se fosse stato qui Pauli, avremmo
sicuramente dato a lui la colpa. Quando gli fu raccontato, si scopr che esattamente in quel momento lui
passava con il treno in quella zona. un evento casuale. Wolfang Pauli era discretamente fuori ma,
attraverso la pratica psicanalitica con Jung, risolse una grossa parte dei suoi problemi.
Pauli, una volta guarito, inizi a ragionare sul principio di indeterminazione: sullo stesso orbitale (in un
atomo, intorno al nucleo, ci sono gli orbitali su cui muovono gli elettroni) non possono stare due elettroni
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che girano dalla stessa parte: uno gira da una parte e laltro gira dallaltra, devono avere spin opposti
altrimenti non possono stare. Ma questo portava un problema gigantesco: come fa lelettrone che gira in
un senso a sapere che sullo stesso orbitale, a distanza, c un altro elettrone che gira in senso opposto? Da
l part il concetto di sincronicit, di una comunicazione sottile tra eventi simili.
Jung parl di sincronicit quando avvenne lepisodio con Freud in libreria. Inoltre riport degli esempi:
mentre una persona gli raccontava di aver sognato uno scarabeo dorato, entr dalla finestra uno scarabeo
dorato. Inizi a comprendere che addirittura intere civilt, come quella cinese, si erano basate sullI Ching
non rifacendosi al concetto di causa-effetto, di uno che genera un altro, ma al concetto di sincronicit.
Vuol dire che lanciando le bacchette (allinizio non cerano le monete dellI Ching, ma usavano le
bacchette delle pianta di Achillea) in quel momento si genera una situazione. come quando si sceglie
una carta e quella carta significativa in quel momento, sincontra una persona che significativa in quel
momento. Quindi, esiste una serie di nessi acasuali, ma significativi. Questo il concetto di sincronicit,
il concetto che bilancia il caos. Arriv ad intuire cos le basi fisiche dellinformazione della coerenza
elettromagnetica, che poi si svilupper nel lavoro sul cervello.
Jung fu veramente un grande personaggio. Un accenno al lavoro fatto da Jung sui sogni: Freud fu il primo
a strutturare lanalisi dei sogni, ma Jung la port molto pi avanti. Attraverso lanalisi dei sogni, Jung si
accorse che nel nostro inconscio sono presenti una serie di archetipi come per esempio i Mandala, che
sono comuni a tutte le tradizioni. Il Mandala un termine che significa sia centro sia circonferenza, una
rappresentazione dellessere umano: il cerchio o il centro pu rappresentare lidentit umana o luniverso,
il micro e il macrocosmo. Jung scopr che i pazienti, in alcuni stati di coscienza, entravano in questa
rappresentazione simbolica di se stessi e facevano dei mandala.
Jung non passato attraverso una scuola di risveglio interiore e quindi, a sua volta, non riuscito a creare
una scuola di risveglio. Non ha passato e trasmesso nessuna tecnica pratica reale per risvegliare le
coscienze dei suoi allievi e pazienti, se non un valore profondo che gli altri hanno colto come intuizione,
come concetto di grande valore, anche se non avevano una pratica concreta per realizzarlo
profondamente.
Ho personalmente collaborato con le psicoterapie junghiane, c un carattere pi umano, un incontro tra
persone; si hanno bei risultati di comprensione e di armonizzazione interna (non posso dire altrettanto
delle psicoterapie freudiane).
Biografia (Giuseppe Pagliaro)
Carl Gustav Jung nacque nel 1875 a Kesswil (Svizzera). Il padre era un pastore protestante, cappellano
dell'ospedale psichiatrico di Basilea. Il nonno era stato un medico famoso e rettore dell'Universit di
Basilea. In questa citt, Jung comp gli studi secondari e nel 1885 si iscrisse alla facolt di medicina, e si
laure nel 1900. Negli anni universitari si interess di parapsicologia e spiritismo e nel 1902 pubblic la
sua tesi di laurea dal titolo Psicologia e patologia dei cosiddetti fenomeni occulti. Nel dicembre del 1900
cominci a lavorare nell'ospedale psichiatrico di Zurigo, all'epoca diretto da Bleuler. Tra il 1902 ed il
1903 fu a Parigi a prendere lezioni da Janet ed al suo ritorno spos Emma Raushenbach. Nel 1907 Jung si
reca da Freud che lo ritiene il suo successore. Nel 1910 fu eletto presidente della Associazione
psicoanalitica internazionale e direttore dello "Jahrbuch", la rivista ufficiale della societ. Negli anni
l'idealizzato rapporto tra Freud e Jung si incrina sempre di pi, ma la rottura ufficiale avvenne solo nel
1913 al congresso di psicoanalisi, e la causa principale fu la pubblicazione da parte di Jung, nel 1912, del
suo testo fondamentale sulla teoria della libido La libido: simboli e trasformazioni. Nell'ottobre
successivo Jung si dimise dalla carica di direttore dello "Jahrbuch", nell'aprile del 1914 da quella di
presidente dell'Associazione e usc definitivamente dal movimento psicoanalitico. Negli anni seguenti
Jung si dedic all'attivit psicoterapeutica privata, a lunghi viaggi (Nord America, Nuovo Messico, India,
Egitto e Kenia), nonch alla formulazione di innovative teorie ed alla stesura di nuovi libri. Nel 1930
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Jung fu nominato presidente onorario della Associazione tedesca di psicoterapia. Nel 1944 ha un
incidente ed un successivo infarto. In coma vive una esperienza pre-morte che descriver nel suo testo
autobiografico Ricordi, sogni e riflessioni. Muore il 6 giugno 1961, dopo una breve malattia.
Testi consigliati:

La libido simboli e traformazioni (1912), Newton Compton

L'inconscio (1914-1917), Mondadori

Energetica psichica. 1928 (1928), Bollati Boringhieri

La sincronicit. 1952 (1952), Bollati Boringhieri

Coscienza, inconscio e individuazione, Bollati Boringhieri

L'Io e l'inconscio, Bollati Boringhieri

Analisi dei sogni, Bollati Boringhieri

Tipi psicologici, Newton Compton

La psicologia dell'inconscio, Newton Compton

L'uomo e i suoi simboli, Tea, Opere (18 volumi), Bollati Boringhieri

LA PSICOLOGIA ENERGETICA DI WILHELM REICH


Roberto Sassone
Reich, allievo di Freud, fu il primo a rendersi conto che non si poteva condurre una psicoterapia davvero
efficace senza restituire al paziente la sua corporeit. Constat che tutte le difese ed i condizionamenti, in
pratica ogni nevrosi, si strutturano nel corpo. Tratter di Reich secondo la mia esperienza di vita, tutto ci
che ho sperimentato dallinizio della mia terapia reichiana che risale al 1972. Da quel momento ad oggi
ho fatto un percorso reichiano insieme ad altri percorsi di meditazione, per cui la mia vita intrisa
dallesperienza reichiana non gi in una chiave teorica, ma soprattutto come esperienza profondamente
corporea ed emozionale. Per questo motivo preferisco parlarvi di Reich non tracciando la sua storia, ma
spiegandovi sinteticamente quelli che per me rappresentano i punti fondamentali del suo lavoro, adatti al
contesto di counseling.
Considero Reich un ricercatore con aspetti transpersonali, anche se la maggior parte dei suoi seguaci
ignora o non considera questo aspetto del suo pensiero. In effetti tutta la sua teoria reca la possibilit
continua di una dialettica tra lindividuo come unit psicosomatica, ma soprattutto come unit energetica,
e la realt energetica e cosmica in cui continuamente immerso. Cio, per comprendere lessere umano,
non si pu prescindere dal fatto che lindividuo immerso nellenergia, che Reich chiama energia
orgonica cosmica, e che proprio questo continuo scambio a regolare lesistenza. Un altro tema
fondamentale di Reich, equivocato dalla maggior parte di studiosi (e mi assumo la responsabilit di
questa affermazione) e che anche alcuni reichiani non hanno capito, la sessualit: lhanno banalizzato e
ridotto esclusivamente allo sblocco di una funzione fisiologica che certamente importante, ma soltanto
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laspetto visibile e limitato di un processo pi complesso che riguarda lintero biosistema dellessere
umano.
Piacere-espansione e dolore-contrazione
Reich realizz il sogno di Freud che aveva il desiderio di trovare la base biologica della libido. Con
semplici esperimenti dimostr che la percezione del piacere legata alla maggiore o minore capacit
del corpo di espandersi o di contrarsi. Ci significa che laddove ci sono dei punti del corpo pi
contratti muscolarmente, la sensazione del piacere ridotta o assente; quando invece nel corpo c una
maggiore distensione muscolare, consentito un flusso maggiore della libido (del piacere) che viene
percepita chiaramente. Questo fenomeno fondamentale, perch oggettiva nel corpo la funzione di
controllo e di repressione che Freud chiama Super Io. Lintroiezione delle regole morali e dei divieti si
manifesta nel corpo come contrazione. I blocchi muscolari hanno lo scopo di trattenere le emozioni che
altrimenti fluirebbero liberamente (dallEs) in barba ad ogni regola sociale. Stiamo entrando nel vivo del
corpo. Se repressione uguale a contrazione muscolare, liberazione non un fatto ideologico, ma la
possibilit di sentire il flusso energetico-vitale che scorre in s. Questa affermazione ci conduce ad un
altro enunciato basilare: il recupero di una libera funzione sessuale la conseguenza dello sblocco
dellenergia vitale a livello totale dellindividuo, inteso come unico biosistema. Inoltre bisogna
sottolineare che il campo unitario energetico-vitale dellindividuo inserito nel pi vasto campo della
terra ed anche del cosmo. Reich lo chiama campo di energia orgonica cosmica ed entra cos nella schiera
dei ricercatori integrali ed olistici.
Andiamo sugli elementi fondamentali. Reich era uno degli allievi pi promettenti di Freud. Anchegli
quindi assume il concetto di Es, ma ne evidenzia laspetto qualitativo: lInconscio uno stato di non
consapevolezza; tutto quello che non viene percepito, non viene vissuto e non viene conosciuto (non
consapevole), Inconscio. Quindi, ci sono le emozioni inconsce, le strutture inconsce del Super Io e tutti i
modelli stereotipati e culturali di cui non si consapevoli. Tutto questo materiale represso, rimosso e
compresso lo si pu cominciare a leggere nello sviluppo del bambino nelle fasi di sviluppo libidico di
cui Freud parlava nel percorso della formazione della corazza caratteriale che si struttura gradualmente
dagli occhi alla bocca (fase orale allattamento) e successivamente nella fase anale o, meglio, fase
muscolare (controllo della muscolatura), fino alla fase genitale (Edipica). Tutta la storia individuale la si
pu leggere quindi nel corpo. Reich dice chiaramente che il corpo il serbatoio dellinconscio, nel senso
che realmente nel nostro corpo bloccato c tutto il materiale rimosso, che ha una valenza energetica e
emotiva reale e che determina anche la struttura non solo muscolare, ma anche psichica.
Unaltra scoperta di Reich lidentit funzionale: lenergia unica pur manifestandosi a livello psichico e
somatico. Cosa vuol dire questo? Lo psichico ed il somatico hanno come fonte la stessa energia vitale.
Questa unit Reich la chiama Identit Funzionale. Quindi, un blocco corporeo anche un blocco
psicologico. E il blocco psicologico anche un blocco corporeo. lo stesso blocco che deve essere visto
nella sua modalit energetica e nella sua modalit psichica.
La scoperta dellidentit funzionale tra psiche e corpo va a sanare la frattura storica tra mente e corpo che
tanto ha condizionato lo sviluppo della psicologia, oltrech lapproccio metodologico inerente luomo.

La sessualit e la funzione dellorgasmo


Nitamo Montecucco
Limpostazione di Reich fu di forte impronta vitalista e lo port a studiare e a fare ricerche scientifiche di
grande spessore sullenergia vitale, da lui chiamata energia orgonica, e sulla natura del piacere. Sono
famose le sue ricerche sulle basi della vita: i bioni (specie di precellule luminose che tendono ad
aggregarsi e crescere) e i bacilli T (T da Tanatos, la morte) che nascono da tessuti malati e privi di
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vitalit. Da queste scoperte deriv le sue analisi di laboratorio, che, attraverso lanalisi della vitalit del
sangue o dei liquidi, permettono di comprendere quanto lunit psicosomatica umana sia integra o
frammentata. Reich, dopo le ricerche sullenergia orgonica ed i bioni a Oslo, si trasferisce negli USA
dove crea lOrgone Istitute. Qui crea una scuola di terapisti e sviluppa una serie di apparecchiature, gli
accumulatori orgonici, per facilitare la guarigione nei pazienti in cui lenergia vitale-sessuale era ormai
troppo bassa o compromessa. Gli accumulatori orgonici diedero dei risultati sorprendenti ed inaspettati.
Attraverso elettrodi applicati ai genitali e le zone erogene, dimostra che la sessualit energia fisica, ed
misurabile. Non solo, energia che non dipende dalla funzione ma dal contesto della funzione. Se ti tocco
non produco una sensazione piacevole, ci accade se abbiamo una relazione. Reich scopre lenergia
vitale, o per noi riscopre quella che i cinesi chiamano Chi, i buddhisti R'lung, gli indiani Prana, la scopre
alloccidentale, senza i canali, i circuiti, ma come la capacit di fluire o di essere bloccata.
Reich concepisce una personalit di tipo genitale, luomo o la donna sessuale naturali, capaci di vivere
normalmente, fisicamente, e di avere quel momento di piacere che noi chiamiamo orgasmo. Le
importantissime ricerche sullenergia sessuale e sullorgasmo, iniziate in Norvegia e proseguite negli Stati
Uniti, lo portarono ad una serie di scoperte fondamentali sul ruolo dei sistemi viventi, sulla genesi delle
patologie e sulla loro risoluzione attraverso una differente consapevolezza di s e della propria natura
espansiva legata al piacere di vivere. il primo a fare una diagnosi energetica delle malattie, dei tumori,
facendo emergere come sotto i tumori c sempre una rabbia trattenuta perch c unenergia sessuale
bloccata.
Ricordiamoci che una parte della liberazione sessuale che si avuta nel 1968 fu promossa da gruppi
reichiani. Reich parl di sessoeconomia ad indicare il fatto che lenergia sessuale sia modalit interna
che di scambio relazionale che fornisce, nelleconomia di un sistema, lenergia primaria. Sviluppa tale
visione dicendo che tale energia deve salire dal sesso, che il suo canale naturale (primo chakra o per i
cinesi il canale del rene). Se viene fermata, se il canale viene bloccato si ha una dicotomia: se voglio
fare una qualsiasi azione che mi d piacere e vengo bloccato, vivo una dicotomia (lo faccio, non lo faccio,
conflitto, colpa etc.). Il blocco dellenergia crea una depressione: questo un modello psicoenergetico
fondamentale. Il S originario delle persone che molto fisico, molto energetico, viene bloccato a tanti
livelli e genera delle patologie, o meglio genera dei caratteri. I caratteri, come le forme psichiche di Jung,
sono molteplici. Il carattere una modalit per cui, sulla base di un blocco, una persona sviluppa come
forma di adattamento, dei comportamenti che non sono i suoi originali, ma quelli con cui poi si identifica.
Reich quindi anche il primo padre della psicosomatica. Scopre i primi blocchi energetici, scopre
lenergia vitale, scopre lorgone, inventa gli accumulatori di energia, scopre le energie catartiche, crea la
curva dellenergia. Un genio. Non solo, pur essendo antireligioso, o meglio contro qualsiasi forma di
ideologia, non conoscendo altre forme di religione che quelle occidentali, passa da un ateismo scientifico
ad un misticismo cosmico. Scopre che la nostra energia (per noi ovvio) deriva dallenergia del cosmo e
si inventa una sorta di agopuntura planetaria: piant dei tubi, collegandoli allacqua che catalizzava
energia, e li punt per due giorni verso il cielo, facendo piovere in pieno deserto, in Arizona, alla presenza
dei giornalisti. Quella zona rimasta verde per qualche anno. Pensava che il dio delle religioni fosse
unassurdit, che lenergia viva dellesistenza. Non ha fatto lultimo salto nello spirituale, non riuscendo
a capire che lenergia cosciente, intelligente. Pur non conoscendo le tecniche di meditazione, riesc ad
avere dei momenti di estasi, di percezione altissima della relazione che connette il cosmo.
Per la limpida spregiudicatezza di queste ricerche Reich venne espulso dalla Norvegia e venne
perseguitato negli Stati Uniti fino alla sua incarcerazione e alla morte in carcere per attacco di cuore. La
sentenza della corte fu che Reich doveva essere incarcerato in quanto colpevole di aver sostenuto
lesistenza dellenergia orgonica che non esiste. Il suo laboratorio venne distrutto dal governo
americano ed i suoi libri messi al bando in tutti gli Stati Uniti. A pieno diritto possiamo considerare
Wilhelm Reich un tantrico ante litteram.
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Lanalisi del carattere


Roberto Sassone
Nella sua pratica clinica osserv che ogni emozione repressa viene bloccata e trattenuta mediante la
muscolatura e che esiste uno stretto legame tra linsieme delle tensioni, la formazione delle difese e la
struttura del carattere. Il modo corporeo di ogni individuo allo stesso tempo modo psichico. La struttura
del corpo equivale al nostro come emotivo, affettivo, mentale e comportamentale. Questa scoperta
dellidentit funzionale tra psiche e corpo sancisce il passo decisivo verso la psicologia olistica che
concepisce in maniera unitaria e correlata ogni funzione dellessere umano.
Quando Reich ha iniziato a concepire e strutturare lanalisi del carattere, ha fatto un discorso
incredibilmente articolato, perch lanalisi del carattere comprende diversi piani di lettura, secondo un
principio sistemico: lanalisi del funzionamento dei sette livelli e la loro correlazione, i comportamenti e
gli atteggiamenti nei confronti del mondo che corrispondono al modo corporeo di funzionare, le strutture
difensive comportamentali ed i loro agganci muscolari. evidente ancora di pi che psichico e somatico
sono luno lo specchio dellaltro.
Nella visione di Freud il superamento della nevrosi consiste nel sapersi reinserire e adattare nella vita
sociale, aderendo alla logica di quel sistema, altrimenti non c la possibilit di avere veramente un Io
solido. Con Reich si ribalta tutto: le ideologie sociali sono il prodotto del carattere nevrotico ed
esprimono la logica di questa repressione. Quando la natura delluomo si struttura in maniera
disfunzionale non pu che generare una cultura che avvalla la repressione stessa della natura.
Ma nel corpo esiste un principio di autoregolazione che viene attivato dalla terapia e che contribuisce a
recuperare la percezione del proprio corpo, sbloccando le emozioni e liberando il rimosso attraverso un
reale sentire e non attraverso latto cognitivo. Il paziente impara fisicamente ad entrare in contatto con la
sua ombra (termine junghiano), a conoscerla e a non averne paura, e libera le forze vitali al servizio
dellio, che stimolano il processo di autoregolazione di se stessi e della propria realt. In tal modo accade
un fatto singolare, ovvero che lindividuo che attiva il processo di autoregolazione, sciogliendo le catene
del super-io ed entrando in contatto con se stesso, sviluppa un funzionamento etico. Questo il senso
profondo dellanarchia. La repressione e la necessit di una legge necessaria per frenare gli impulsi. Ma
quali parametri si assumono per decidere quali impulsi e come devono essere frenati, cio chi decide se
quellimpulso cattivo o buono? Allora facciamo dellironia: la sessualit un impulso cattivo per
carit, bisogna gestirlo bene, perch se uno gode troppo non riesce a fare pi il suo dovere! Invece il
presupposto quello contrario e cio che gli impulsi naturali hanno una loro logica vitale e un loro senso
profondo di realizzazione. Chi fa un lavoro psicocorporeo su di s non ha bisogno di leggere Reich, ma
sentendo se stesso, percepisce anche laltro come essere vivente e individuo reale.
Se io vedo te e sento te non posso pi vederti in maniera virtuale, perch ti rispetto, non perch c
unideologia che mi fa pensare che giusto rispettarti, ma perch tu sei come me, ti sento. E ci vale
anche per la natura, ma se io non sono pi natura, perch non sono pi in contatto con la mia natura e
temo la percezione vegetativa del mio flusso vitale, come posso rispettare qualche cosa che io temo?
Il grosso impedimento alla relazione con la natura sussiste perch nella repressione sessuale, e quindi
nella repressione degli impulsi naturali, c la paura di sentire il piacere. Perch tutti questi divieti ai
bambini, tutta questa necessit di imbrigliarli? Perch il bambino ricorda profondamente quella libert
vitale che ladulto, nella sua repressione, ormai si negato. Gli crea quasi un problema, fa paura, fa
vedere quello che ha perduto. Lo deve controllare, lo deve di nuovo inscatolare per rassicurarsi
profondamente e non entrare in contatto con ci che si negato. Quindi, chi ha paura della vita perch
non ha il contatto con la vita e naturalmente la uccide per poter rientrare in una sua rassicurazione. Questo
il motivo per cui una societ si fonda sulla repressione (Psicologia di Massa del Fascismo di W. Reich).
inutile creare delle strutture sociali, anche ben congegnate che dovrebbero funzionare benissimo,
quando poi le strutture caratteriali delle persone che le gestiscono sono esse stesse malate, sono strutture
di potere che negano la vita.
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Reich cominci a lavorare sul corpo infrangendo un tab grandissimo della psicoanalisi: non si deve
toccare il paziente. Il corpo non poteva essere toccato, perch subito si presentava il mostro della
sessualit. Avendo sancito lidentit funzionale tra corpo, emozioni e carattere, Reich ha sviluppato una
metodologia psicoterapeutica che esce dallesclusiva dimensione verbale e cognitiva e include
lespressione emotiva, il contatto tra terapeuta e paziente, la respirazione e la percezione corporea.
Ogni successivo approfondimento dei metodi psicocorporei nasce da Reich. Dalla sua scuola si sono
sviluppate numerosissime vie terapeutiche che hanno contagiato tutta la moderna concezione
psicosomatica della crescita umana: dalla Bioenergetica di Lowen alla Core Energetica di Pierrakos, dalla
Vegetoterapia di Federico Navarro alla scuola di Baker, a tutte le moderne terapie basate sulla crescita
umana e sul decondizionamento.
Il corpo ed i sette livelli
Il corpo lindividuo, la possibilit di essere coscienti della vita e nella vita, la percezione che
sostiene la coscienza. veramente difficile avere una relazione con la realt che non venga interpretata in
maniera mistica. Secondo Reich latteggiamento mistico latteggiamento di colui che apre dei canali di
coscienza (anche attraverso delle pratiche di meditazione) senza avere prima una percezione sana del
proprio corpo. Ne consegue che lapertura di questi canali, lesperienza di stati di coscienza pi vasti, che
genera una grande energia, finisce per creare uno scollamento ulteriore con la percezione corporea. Si pu
creare una confusione tra stati che Wilber chiamava pre-egoici, intrauterini, in cui si perde lidentit, e
stati pi integrati di coscienza nei quali ci si collega con dimensioni cosmiche, senza perdere il centro
dellidentit.
Per cercare di recuperare questa dimensione di coscienza del corpo, Reich individu nel corpo sette livelli
- come degli anelli o metameri- che ripercorrono la storia dellindividuo che si imprime profondamente
nel corpo. Ogni livello ha un suo linguaggio ed una sua funzionalit nello sviluppo dellindividuo.
Tramite questi livelli - ognuno dei quali integra laspetto muscolare, emozionale ed energetico - si pu
leggere sul corpo la storia dellindividuo e dove la sua energia vitale maggiormente bloccata.
Dobbiamo tener sempre presente che il corpo siamo noi finch siamo incarnati. Noi siamo qui, siamo il
nostro corpo e direi che addirittura il S profondamente radicato al corpo e dobbiamo sentire e
realizzare questa unit. Questi livelli partono dallalto con il livello degli occhi che comprende non solo i
bulbi oculari, ma tutta la parte frontale della testa, il talamo, la neocorteccia, loccipite, il naso e le
orecchie. Gli occhi rappresentano quindi il primo imprinting fondamentale che si ha alla nascita,
esprimono il primo contatto con il mondo quando si viene alla luce. Nei nostri occhi c tutta la nostra
storia, dallintrauterino alla nascita, sino a ci che siamo noi attualmente. C la nostra visione del mondo,
la consapevolezza con cui stiamo in esso. Reich decide di iniziare il processo di scioglimento della
corazza partendo dagli occhi, sostenendo che lenergia vitale, libidica, si dirige dalla coda (bacino) alla
testa. Se questa energia potente viene liberata in un movimento verso lalto, tende a caricare ulteriormente
i livelli alti, soprattutto gli occhi, rafforzando il blocco. Liberare invece prima il livello degli occhi aiuta a
consolidare una consapevolezza pi chiara, a dare maggiore presenza allindividuo, ad essere pi nella
realt. La maggior presenza degli occhi aiuta ad affrontare le emozioni pi profonde bloccate negli altri
livelli. Quindi, Reich sostiene che, dato che il processo energetico avviene dal basso verso lalto,
dobbiamo lavorare in senso contrario sbloccando dalla testa fino alla coda, in modo da liberare sempre di
pi il cammino allenergia che si sprigiona dal basso verso lalto. Personalmente non sono pienamente
daccordo su questo approccio, pur riconoscendo che nel percorso psicocorporeo bisogna sempre fare in
modo di non caricare gli occhi, ovvero di avere unattenzione particolare alla capacit che il cliente ha di
accogliere ed integrare il materiale emotivo e cognitivo che emerge. Bisogna quindi lavorare sul
grounding, sulla messa a terra, sul contatto con il suolo, per rafforzare le radici dellindividuo. Gambe ed
occhi sono profondamente collegati.
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Il I^ livello il livello degli occhi (6 e 7 chakra), su cui sono fondamentalmente ancorate le esperienze
di base di contatto con il mondo. Latto del nascere anche detto vedere la luce. Gli occhi esprimono,
pertanto, il primo contatto con la realt. Spesso allatto del guardare non corrisponde latto del vedere.
guardando una persona negli occhi che ci si accorge del livello della sua coscienza, della profondit,
lucidit. Una persona che non guarda negli occhi, che sfuggente, ha paura di entrare in contatto (talvolta
molto evidente questa paura o questassenza di sguardo ed consigliabile porre molta attenzione nel
trattare quel cliente). Locchio vitreo o locchio vuoto fa immediatamente chiedere dove sta quella
persona? dove sta quellidentit?. Gli occhi sono un mondo: possono essere spenti, spaventati, assenti,
impenetrabili, penetranti, inquietanti, cattivi, luminosi, profondi, sfuggenti, fissi, agitati, sognanti, accesi,
buoni, attenti, maliziosi. Gli occhi rivelano, dunque, lessenza di un uomo, il suo grado di presenza, la
qualit del contatto che ha con se stesso e con il mondo. Nel linguaggio reichiano avere occhi significa
esserci, non avere occhi significa non esserci.
Uno degli esercizi pi efficaci chiamato naso-cielo che consiste nel far convergere gli occhi verso la
punta del naso e successivamente guardare un punto di fronte. La mancanza o la difficolt di convergenza
indica un blocco agli occhi e di conseguenza manifesta la presenza di temi di relazione con la madre e
con la realt interna o esterna. Ricordiamo che un blocco muscolare significa un blocco emotivo e che
quindi presente una tema caratteriale legato a quel blocco. Per esempio pu accadere che si riesca a
guardare la punta del naso solo con un occhio e che laltro fugga. Questa gi unindicazione interessante
e senza fare facili schematizzazioni possiamo dire che locchio destro bloccato legato a tematiche con la
figura maschile o con il proprio maschile o con la figura autoritaria esterna, che potrebbe essere anche
una madre che funge da legge, (il che si pu rapportare allenergia Yang). Se, invece, non riesce a
convergere locchio sinistro, abbiamo delle tematiche riguardanti il rapporto con il proprio femminile (ci
vale anche per luomo), con gli aspetti sensitivi, interiori o con la madre (tutto ci che riguarda lo Yin).
Il II^ il livello della bocca (5 chakra) che comprende le labbra, la mandibola, i denti, la lingua, la nuca.
Poich la bocca collegata alla fase dellallattamento e dello svezzamento, a questo livello si strutturano
tutte le problematiche orali che sono attinenti alla relazione con la madre, quindi il rapporto con
laffettivit ed il tema del bisogno e della dipendenza. importante sottolineare che non tanto la
quantit, ma la qualit di ci che si avuto dalla relazione. Nei sette livelli si struttura il blocco con la
relativa tematica, per il blocco leffetto di un tipo di relazione che si perpetuata in quella fase di
sviluppo del bambino. Il tipo di relazione che avvenuta sar la modalit base di relazione che ognuno di
noi ha in quella determinata situazione. Ce ne possiamo accorgere dalla conformazione della mandibola,
che pu contenere, insieme al mento, forti cariche di rabbia trattenuta. Lo possiamo vedere dalle labbra
pi o meno strette o carnose, da atteggiamenti come mordersi le labbra o le dita, dal modo di parlare. Ad
esempio attraverso la voce si individua a quale et quella persona si fermata: pu avere una voce da
bambina piccola pur essendo adulta. Quindi, conoscere la storia di un blocco e liberare le emozioni che
sono collegate ad esso, ci d la possibilit di vedere effettivamente quale storia quella persona ripete
continuamente nelle relazioni affettive. Lavorare su questo livello fa emergere il tema del bisogno, della
richiesta, della rassicurazione. E presente il timore di non avere sufficiente attenzione e considerazione o
al contrario c il rifiuto di ogni dipendenza, la sfiducia, il timore di essere invasi e la fuga continua di
fronte allamore.
Il III^ livello del collo, che comprende anche linterno della gola. Naturalmente bisogna sempre avere
presente che ogni livello sfuma in quello successivo. Ci molto evidente con la gola che al confine tra
il secondo ed il terzo livello. Esprime le tematiche narcisistiche, un indicatore della struttura del Super
Io, di quanto la persona sia capace o meno di lasciarsi andare, quale sia limmagine che lIo ha di se
stesso, che tipo di immagine di s stia recitando nel mondo. Ad esempio chinare la testa (sottomissione),
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avere la testa alta (orgoglio), avere la testa sulle spalle (responsabilit), non piegare mai la testa
(intransigenza), sono atteggiamenti posturali che indicano latteggiamento verso se stessi e la vita. Nel
lavoro sul collo, gola e attaccatura del trapezio, c tutto il percorso per riuscire ad abbandonare la rigidit
del Super Io ed allentare la struttura di controllo. La gola la saracinesca per bloccare le emozioni che
salgono dal cuore. Pu diventare una vera barriera che separa la testa dal resto del corpo. Testa e cuore
finiscono cos col non comunicare e le emozioni vengono soffocate.
Il IV^ livello corrisponde al torace (4 chakra). Dal momento che nel percorso dellAccademia si dedica
una particolare attenzione al centro del Cuore, c la necessit di dire che il centro del Cuore ha due
livelli: un livello pi di superficie che quello emozionale e un livello di profondit, la percezione pi
profonda del centro del Cuore, la percezione dellIDENTITA. Dietro il livello del Cuore emozionale c
lAnima o, secondo Sri Aurobindo, il centro psichico. Egli fa una distinzione tra lo psichico e lo
psicologico: psicologico tutto ci che relativo allego, alla personalit sociale, mentre lo psichico la
nostra vera identit che si va formando oltre i ruoli.
Il livello del torace fondamentale perch in esso c la percezione della propria identit nel mondo, ma
anche un livello che esprime con che identit ci rapportiamo ad esso.
Le spalle esprimono il tema del masochismo, della sopportazione, della paura e della rabbia serrate tra le
scapole. Spalle curve, sottomesse oppure che possono sostenere qualunque peso.
A questo livello incontriamo anche le tematiche di respirazione e di cuore che vanno interpretate nella
chiave di qual la capacit di dare, del tipo di relazione di cui si capaci, di come ci si manifesta nel
mondo. I polmoni esprimono, pertanto, il rapporto con lenergia vitale. Il torace pu essere gonfio,
incapace di abbandonarsi nellespirazione. Pu essere scarico, con poca energia ed incapace di inspirare,
di riempirsi. Nel cuore vi sono emozioni profonde da esplorare, tenute ingabbiate, negate, congelate.
Ci sono toraci con il petto in fuori, gonfi, sempre espansi, una vera gabbia per proteggere il cuore ferito o
per contenere una forte rabbia o odio. Nello psicopatico la situazione pi evidente. Le emozioni del
cuore sono soffocate ed presente una grossa carica energetica; per contenere bisogna bloccare il
diaframma, separandosi dagli impulsi vitali ed emotivi. Questa una delle situazioni pi frequenti, per cui
se si ama non si riesce a fare lamore (tipico comportamento degli uomini, ma sta diventando pi
frequente anche tra le donne). Loggetto damore non pu essere desiderato, perch lamore una cosa
nobile, mentre il sesso sporco, per cui certe cose non si devono fare con la persona amata; invece
quando manca la relazione damore si riesce ad avere una relazione sessuale. Questo blocco una tipica
separazione tra la parte istintiva e la parte emotiva, o luna o laltra.
Oppure c il torace scarico, che indica una depressione. E caratteristico dellorale che sta con il bisogno
continuo di avere conferme e rassicurazioni, con una continua richiesta, come gli uccellini che stanno con
il becco spalancato aspettando che gli arrivi dallesterno il nutrimento. C il bisogno di alimentare il
cuore perch c una richiesta daffetto precedente che non stata soddisfatta.
A livello del torace c anche latteggiamento aggressivo o propositivo o rinunciatario, la determinazione
o la rassegnazione. Ricordiamoci che il torace lidentit, ma significa come io mi rapporto, come
manifesto questa identit. Ed con le braccia e con le mani che si agisce sulla materia. Con gli occhi una
persona pu anche avere una relazione di contatto, ma se non porta questa relazione di contatto dagli
occhi al torace e al cuore e quindi alle mani, non reale. E l che il contatto diventa una vera possibilit
di realizzare, di incontrare e di fare.
Il V^ il livello del diaframma (3 chakra). Tutte le discipline di contatto, di approccio anche spirituale
per iniziare ad entrare in contatto con la percezione di s, si basano sulla respirazione. proprio
bloccando il respiro che ogni emozione pu essere controllata e repressa. Il diaframma la principale
barriera che spezza il corpo in due, separando la parte istintuale dal cuore, bloccando in gola ogni
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impulso, ogni piacere, ogni intensit. Il blocco del diaframma, molto comune nella nostra cultura,
impedisce allenergia di arrivare ai genitali, diminuendo lenergia sessuale. Il diaframma sancisce il
rapporto con la nostra energia vitale.
Reich faceva fare una respirazione piena ed intensa da cui nato il Rebirthing, o la respirazione
olotrofica. Le tecniche di respiro possono avere due tipi di funzione:
- La prima pompare ed intensificare. Infatti la respirazione che cos in fondo? Un movimento di
energia vitale. Pi energia immetti, pi avvengono una serie di reazioni nel corpo. Provate a far respirare
una persona soltanto per dieci minuti con una respirazione profonda e veloce, e vedrete che inizieranno ad
accadere alcune cose: formicolii nel corpo, tetania alle mani e piedi. Cosa succede in pratica? Laumento
della carica energetica mette in evidenza le contrazioni muscolari. come un evidenziatore. C lattrito
tra laumento del flusso di energia vitale e il blocco muscolare che fa resistenza. Quindi, da una parte si
crea una corrente che una liberazione, perch il muscolo comincia a decontrarsi; dallaltra, per, c
lopposizione del muscolo e si crea una tetania. Questo laspetto legato alla respirazione quasi per
cercare di stimolare le reazioni e per mettere in evidenza le contrazioni muscolari ed i blocchi.
- La seconda funzione della respirazione quella di essere strumento di concentrazione. Ad esempio la
meditazione Vipassana unosservazione del respiro mirata allo sblocco di una situazione o ad
evidenziare una situazione emotiva, ma mette lattenzione sulla percezione. chiaro che il blocco del
diaframma un po la base su cui si deve lavorare per poter riattivare la coscienza di s. Il blocco del
diaframma proprio il punto cardinale. Da l si dovrebbe iniziare per fare un lavoro spirituale.
Il VI^ il livello della pancia (2 chakra). da tenere presente che il sistema dei Chakra ed il sistema
dei livelli di Reich sono simili ma non sovrapponibili. E anche nel sistema dei Chakra, i primi tre sono
molto connessi tra di loro.
Lavoriamo a livello di sperimentazione, quindi, quando lavoriamo sul VI^ livello, le persone esprimono
una serie ampia di emozioni viscerali. Durante una respirazione si lavora sul diaframma e di conseguenza
si attivano tutti i livelli del corpo, poich sono funzionali e non c uno sbarramento tra di essi. Ogni
livello continua e sfuma nel successivo. il diaframma a consentire la respirazione. un livello che
comprende la milza, il fegato, il pancreas, lo stomaco e la parte posteriore della schiena. C il tema della
digestione, di come viene assimilato il cibo. Questo livello pu diventare un ancoraggio che paralizza il
bacino e blocca la sessualit, essendo strettamente collegato al VII^ livello che comprende le pelvi, i
genitali, le gambe ed i piedi e che corrisponde al 1 chakra.
Il VII^ il livello del bacino e ha per tema la relazione fondamentale con il mondo. Lintensit del
nostro piacere dipende molto dalla quantit ed intensit di energia libidica che si scarica attraverso i
genitali. Il blocco delle pelvi limita ed a volte impedisce questa scarica, insieme al blocco degli altri
livelli. Nelle gambe c il tema del radicamento, della fiducia o sfiducia nella vita, della solidit,
dellequilibrio. Tutta la tematica delle gambe, sembrer paradossale, non legata solo alla sopravvivenza,
ma anche per esempio a come noi spendiamo il denaro. Ci sono persone che non riescono mai a trovare
una stabilit, non riescono mai a trovare una casa, ad avere qualcosa di solido, un minimo di certezza
pratica. Hanno un problema di 1 chakra (la sopravvivenza), per cui non riescono a costruire le basi della
loro vita. C, pertanto, una tematica molto vasta che non soltanto legata al cibo da procacciarsi, ma
anche allincapacit di crearsi un habitat nel mondo. Alcune persone vagano continuamente cercando di
realizzare qualche cosa, non riuscendo mai ad affermarsi n a consolidare niente.
Nella lettura del corpo bisogna osservare due parametri opposti: una eccessiva carica, tensione,
contrazione muscolare (iper) o una mancanza di carica, di tensione (ipo) per cui i muscoli sono scarichi,
flosci, poco vitali. Lo si pu osservare nel corpo, dove se c una parte iper carica per compensare una
parte scarica. La cosa complessa, tuttavia loperatore olistico pu farsi unidea sufficientemente chiara
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del cliente osservando come le tensioni muscolari siano dislocate nel corpo e come si alternano con i
vuoti. Se una persona ha i muscoli molto contratti nelle gambe non ha una buona messa a terra, non ha
radici, ha paura. Dal momento che ha paura della vita - probabilmente per un trauma intrauterino, una
minaccia di aborto, un parto difficile - si regge a fatica, non ha fiducia e teme di non farcela, di cadere. La
messa a terra una percezione molto chiara e per niente astratta della fiducia, fa sentire che la vita ci
sostiene. Questa esperienza, per, deve esser stata trasmessa dalla madre, acciocch il corpo possa
imparare. Non serve dire a parole devi aver fiducia. Bisogna indurre unesperienza positiva attraverso il
corpo magari con tecniche di respirazione o esercizi semplici di radicamento al suolo, in modo che si
possa percepire realmente che possibile stare in contatto con la terra, con i piedi e le gambe.

Biografia (Giuseppe Pagliaro)


Wilhelm Reich nasce nel 1897 a Dobrzcynica, in Galizia, in una famiglia di agricoltori di lingua tedesca.
Nel 1910, quando Wilhelm aveva solo tredici anni, raccont al padre della relazione tra il proprio tutore e
la madre, che forse per questo si suicid. Quattro anni dopo mor anche il padre e Wilhelm si fece carico,
diciassettenne, di gestire l'impresa familiare ed i possedimenti agricoli. Dopo la guerra si iscrisse a
giurisprudenza, ma poco dopo cambi facolt e pass a Medicina (sempre presso l'Universit di Vienna)
ove si laure in soli quattro anni, nel 1922. Nel 1919 divenne membro della Societ Psicoanalitica di
Vienna e tre anni dopo spos Annie Pink, un'altra famosa psichiatra, inizialmente sua paziente come il
discepolo Alexander Lowen. La stima di Freud per Reich aument incondizionatamente fino al 1927,
anno della sua iscrizione al Partito Comunista e della pubblicazione del libro "La funzione dell'orgasmo"
che poneva Reich in contrapposizione con i colleghi, tutti appartenenti alla borghesia. In questo periodo
matur in Reich la convinzione che vi sia un nesso tra repressione sociale e repressione della sessualit.
Ormai isolato dalla comunit scientifica, negli anni trenta Reich sostenne di aver scoperto una specie di
energia collegata con l'orgasmo, che chiam per questo orgonica, supponendo che fosse contenuta
nell'atmosfera e nella materia vivente. Questa sua opinione non fu mai accettata, ma sempre contrastata,
dal mondo scientifico. Quando nel 1933 pubblic Psicologia di massa del fascismo, questa fu messa al
bando dai nazisti e Reich decise di fuggire dall'Austria e si trasfer in America nel 1939. Nel 1947, a
seguito di una serie di articoli sull'energia orgonica, la Food and Drug Administration (FDA) lo accus di
ciarlataneria e fu condannato a 2 anni di reclusione. Nell' agosto del 1956 i suoi appunti furono bruciati
dalla FDA. Reich mor in prigione per un attacco cardiaco un anno dopo.

Testi consigliati:

L'analisi del carattere. (1933), SugarCo Edizioni srl - Milano 1982, Esedra Srl, 1994.

Sessualit e angoscia. (1935-36), SugarCo Edizioni srl - Milano 1983, Esedra Srl, 1994.

La scoperta dell'orgone, volume n. I - La funzione dell'orgasmo (1942), SugarCo Edizioni srl Milano 1975, Esedra Srl, 1994, Tascabili SugarCo.

La scoperta dell'orgone, volume n. II - La biopatia del cancro. (1948), SugarCo Edizioni srl Milano 1975, Esedra Srl, 1994, Tascabili SugarCo.

La teoria dell'orgasmo ed altri scritti, Lerici, Milano 1961.

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LA PSICOSINTESI DI ASSAGIOLI
Kiran Lucia Vigiani
Roberto Assagioli, il fondatore della Psicosintesi, nasce a Venezia nel 1888 e muore a Capolona (AR) nel
1974, dopo aver passato gran parte della sua vita tra Firenze e Roma. Assagioli stato un pioniere di
quella che poi stata definita la corrente olistica, sviluppata in anni pi recenti. interessante considerare
il contesto storico nel quale ha mosso i primi passi esponendo le sue idee. Allinizio del 900 gi parlava
di Psicosintesi, della confluenza di pi approcci per la crescita umana. In Italia la Psicosintesi non molto
conosciuta e soprattutto non stata riconosciuta nella sua accezione trasformativa. Al contrario, negli
Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni la Psicosintesi tenuta in grande considerazione. Assagioli si
rivelato essere un uomo con un notevole spessore sia umano che culturale, ha avuto relazioni in tutto il
mondo, nelle correnti culturali emergenti. Ha partecipato alle riviste fiorentine dellinizio del 900 e al
fervore innovativo di quegli anni. Era medico psichiatra, aveva fatto la sua tesi sulla psicoanalisi,
diventando il pioniere della psicoanalisi in Italia. Aveva preparato la sua tesi allospedale psichiatrico di
Zurigo, sotto la supervisione di Jung ed era stato incaricato da Freud di diffondere le sue idee in Italia.
Quindi, estremamente interessante seguire il cammino di questuomo che ha precorso un po tutte quelle
correnti che si sono affermate negli anni successivi.
Nella Psicosintesi troviamo una concezione olistica, perch presente in essa una visione bio-psicospirituale, dellessere umano. Ci significa vedere un individuo sotto il profilo fisico-biologico, sotto
quello emozionale-psicologico e dare importanza e spazio alle sue possibilit di espressione ed
espansione sul piano spirituale. Adesso pu apparire del tutto normale, 70 anni fa era una visione del tutto
nuova.
Era in contatto con Alice Bailey, prima teosofa e poi fondatrice della scuola esoterica Arcana, ispirata da
un maestro di saggezza tibetano. Ha conosciuto Freud e Jung; ha collaborato con Dane Rudyard alla
diffusione dellastrologia esoterica ed era in rapporto diretto con molti altri personaggi di grande
rilevanza dellepoca. Fisicamente era molto minuto, quasi etereo, ma, al contrario, era un personaggio di
grande spessore. Era ebreo ed aveva vissuto le persecuzioni razziali della seconda guerra mondiale, tra
cui la dura prova della prigionia. Nelloccasione, aveva trovato la forza e lironia per uno scritto sulla
libert in prigione, nel senso che era talmente forte questo suo sentire che lessere umano una creazione
a molti livelli, e non solo unidentificazione con il corpo, che lui riusciva a sentirsi libero anche in
prigione. vero che si possono rinchiudere i corpi, ma non si possono uccidere le idee.
Tutta la Psicosintesi rientra in quella che considerata la corrente della psicologia transpersonale. Quindi,
una psicologia con direzione. Chi che d la direzione? Con questo concetto di direzione c gi
unenfasi sullessere umano nella sua accezione pi profonda: lui che pu dare la direzione alla propria
esistenza.
anche un punto che ci chiama ad una grande assunzione di responsabilit, perch se so che posso dare
la direzione alla mia esistenza, significa che devo uscire dallatteggiamento un po paranoico di vedere
tutte le colpe allesterno. La persona si mette in una posizione in cui si interroga e si chiede: Cosa sto
facendo per direzionare la mia vita l dove vorrei che andasse?. Bisogna uscire dal ruolo di vittima, dal
ruolo della persona che prende tutto quello che gli piove addosso e iniziare a dire: Io posso scegliere
dove voglio mettere la mia energia e dove voglio andare. Questo un punto di fondamentale importanza.
La psicosintesi considera luomo un centro di coscienza in rapporto con una molteplicit di contenuti
consci ed inconsci. I suoi metodi e le sue tecniche mirano a comporre tale molteplicit in una sintesi pi
evoluta ed armonica (psicosintesi personale). Tale sintesi, allargandosi alla relazione umana, tende
allintegrazione e alla comunione fra tutti gli esseri umani e lambiente in cui vivono (psicosintesi
interpersonale). La concezione psicosintetica dell'evoluzione umana vede luomo come unentit in
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continua crescita, capace di raggiungere sintesi sempre pi ampie fino ad andare oltre la coscienza
personale ordinaria, identificandosi con la coscienza del S e realizzando cos una psicosintesi universale
(psicosintesi transpersonale).
Lo scopo della psicosintesi di unificare in una sintesi armonica i vari aspetti della personalit umana che
vanno dal fisico allemotivo, al mentale e spirituale. Il tema della relazione umana acquisisce valore e
bellezza, ha per scopo lintegrazione e larmonia fra gli uomini e si propone come una "scienza dei
rapporti umani". Contempla luomo come un essere in evoluzione, orientato alla consapevolezza,
allespressione e attuazione delle sue potenzialit verso sintesi sempre pi ampie che comprendono i
contenuti della dimensione che va oltre la coscienza ordinaria. I campi di studio della psicosintesi sono:
educativo, terapeutico, autoformativo, interpersonale, sociale, planetaria.
Lovoide di Assagioli: la prima mappa psichica transpersonale
La prima mappa della strutturazione psichica secondo la Psicosintesi, raffigura un uovo diviso in tre parti.
L'ovoide, che Assagioli considera immagine dell'anatomia della psiche, descrive i livelli e le parti dello
psichismo umano. Le linee sono tutte tratteggiate, poich le parti debbono essere "distinte, ma non
divise". La mancanza di distinzione, infatti, non ne permetterebbe il corretto uso: l'uomo deve essere
educato a percepire la provenienza delle sue istanze psichiche, per comprenderle e finalizzarle. D'altra
parte la divisione impedirebbe l'azione della volont: l'uomo dev'essere guidato alla familiarit con le sue
intrinseche diversit che, se vissute come parti comunicanti di una unit, sono coordinabili dalla volont e
sono anche la sua ricchezza.
Quindi i campi non sono divisi in maniera netta perch esiste unosmosi tra tutte le energie:
la parte bassa, che corrisponde al n. 1, larea dellinconscio inferiore;
larea centrale, contrassegnata con il n. 2, linconscio medio;
larea superiore, indicata come n. 3, corrisponde allinconscio superiore;
una piccola area rotonda centrale che si sovrappone allarea 2 la n. 4 che il campo della coscienza;
accanto c unaltra piccola area rotonda, la n. 5 che lIo o il S personale;
sul punto superiore dellovoide sta il n. 6 che corrisponde al S transpersonale;
esterno a tutto lovoide, il n. 7, linconscio collettivo.
Linconscio inferiore relazionato a tutti quei complessi psichici che sono pi lontani dallaccesso della
nostra coscienza. un contenitore dove hanno sede e luogo i nostri complessi relativi al passato, che
hanno colorazioni emozionali molto forti, che rimangono dentro di noi e si imprimono dentro di noi. In
questo inconscio ci sono le parti istintuali meno accessibili alla coscienza, tipo unaggressivit non
riconosciuta, oppure una sessualit tenuta molto compressa.
Linconscio medio un inconscio pi plastico, c la fase di ricordo-dimentico di alcune cose che
arrivano alla nostra consapevolezza e che poi rivanno via, perch non riusciamo a fermarle n a
trattenerle. Significa che pi facile che i contenuti dellinconscio medio arrivino nel nostro campo della
coscienza o possiamo richiamarli pi facilmente rispetto a quelli che sono immagazzinati in un inconscio
pi profondo.
Linconscio superiore la sede delle nostre potenzialit, le intuizioni, le aspirazioni, gli slanci altruistici.
Tuttavia siamo ancora fuori dal campo della coscienza. Cos come sono inconsce alcune istintualit tipo
laggressivit o la sessualit, sono inconsce anche le nostre potenzialit creative.
Il n. 4 il campo della coscienza, quello che Jung chiamava lisoletta nel Mare Magnum dellinconscio. Il
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campo della coscienza uno spazio minimo, una quantit di consapevolezza molto ridotta rispetto a
quello che tutto il nostro inconscio. Pi noi portiamo del materiale che ha sede nel nostro inconscio - sia
inferiore sia medio che superiore - a livello della coscienza, pi portiamo terra alla nostra isola nel Mare
Magnum del nostro inconscio. Possiamo dire che il campo dominato dallIo.
Il n. 5 lIo o S personale. Alcune scuole identificano lIo con lEgo, altre scuole con il S. Nella
psicosintesi il S personale quella parte di divino dentro di noi che potremmo chiamare il Testimone,
quella parte immutabile che non si identifica con alcun contenuto, lOsservatore.
Il n. 6 il S transpersonale che potremmo chiamare il Divino onnipervadente. Ognuno di noi ha il
proprio modo per identificarlo, ma il 6 il Divino in assoluto, il Divino cosmico. Il n. 5 la scintilla del
divino cosmico che allinterno di noi. Esiste un collegamento tra il 5 e il 6.
Il 7 linconscio collettivo. Il patrimonio inconscio dellumanit che si strutturato nei secoli con il
contenuto inconscio dellumanit, che ritroviamo sotto forma di simboli, di archetipi o nelle cosmogonie
delle varie trib che, pur trovandosi geograficamente agli antipodi, usano gli stessi simboli.
Il S personale e il S transpersonale o superiore
Nella psicosintesi il S personale, ovvero il S interiore che il riflesso del S transpersonale,
preesistente alla strutturazione della personalit. Ci importante poich significa che dal momento che
nasciamo, siamo portatori di questo S. Poi, pu verificarsi che passiamo tutta la vita senza riuscire mai a
contattarlo per tutte le sovrastrutture, le impostazioni mentali, per i credi, perch il nostro livello
evolutivo ci porta altrove.
Invito a pensare cosa significa, nel processo di counseling, trovarsi di fronte ad una persona che
strutturalmente a pezzi e che ha mille problemi, e vederla come persona oppure riuscire a vederla come
anima. Quindi, molto significativo ritenere che questo quid di divino esiste in ogni essere umano ed
preesistente a tutta la strutturazione della personalit. Pu trattarsi quindi di una persona portatrice di
handicap fisici o mentali, ma sempre portatrice di unanima. Oppure potremmo dire che unanima che
ha scelto di fare quel tipo di percorso servendosi di quel corpo.
Questa strutturazione ci fa capire che ci sono vari livelli e che noi possiamo arrivare a contattare questa
parte di divino interiore, del S interiore, attraverso tante tecniche. Nella Psicosintesi vengono usate
moltissime meditazioni e visualizzazioni per arrivare allo scopo che ci siamo prefissi: quello di parlare,
contattare, sentire, entrare in contatto con il nostro S interiore. Forse una delle meditazioni pi
interessanti della Psicosintesi la meditazione della disidentificazione. Altre meditazioni vengono fatte
con simboli e archetipi, e molto lavoro viene fatto sui sogni. Sono tutte tecniche che possono essere a
nostra disposizione per poter sentire in maniera esperienziale i vari livelli dentro di noi. Credo che sia
interessante riuscire a percepirli, a farli diventare esperienze che possiamo sentire ed interiorizzare
affinch non rimangano solo a livello della nostra mente concreta.
La volont - Assagioli ha condotto uno studio estremamente interessante sulla volont (Latto della
volont), ambito che stato molto poco indagato. Il suo testo parla dellatto di volont come funzione
dellIo, e fa una disamina di tutti i passaggi del processo di attuazione della volont, dei punti deboli dove
noi andiamo in pezzi e dove non riusciamo a rimanere fermi nei nostri intenti.
Ritornando ai livelli, quando abbiamo compreso che siamo una strutturazione di tutti i livelli, nostra
responsabilit capire che dobbiamo mantenerci puliti, che ognuno di questi livelli ha bisogno di un certo
tipo di nutrimento. Proprio perch abbiamo parlato di bio-psico-spirituale, dobbiamo andare ad
individuare i nostri blocchi sul piano fisico, sul piano psichico, sul piano emozionale, sul piano spirituale
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e rimuoverli attraverso quelle modalit che agiscono in maniera specifica.


In realt il nostro Inconscio una spugna, sia lInconscio medio, che lInconscio inferiore che quello
superiore. Assorbiamo ogni cosa. Quindi, se ci nutriamo di cibo cattivo, letture cattive, frequentazioni
energetiche molto basse, di luoghi che vanno a nutrire solo le parti pi basse, il nostro Inconscio
Superiore rimane scoperto, affamato, ha bisogno di altro nutrimento. importante che ci prendiamo la
responsabilit di scegliere chi vogliamo frequentare, cosa vogliamo leggere, quale atteggiamento
emozionale vogliamo avere nella nostra vita. un punto da tenere molto presente sia per noi, sia nella
nostra relazione - come counselor - con il nostro cliente.
Allinizio, nella nostra interazione, siamo indifferenziati, siamo un tuttuno. Poi, pian piano nella
strutturazione della nostra personalit, si strutturano tanti piccoli Io (n.5, Io o S personale) con i quali noi
ci identifichiamo. Chiedendo alle persone Chi sei? ci viene risposto Sono la madre, Sono la figlia,
Sono lautista, etc. Ognuno di noi si identifica maggiormente con qualcuna di queste strutture che
Assagioli chiama sub-personalit.
Le subpersonalit sono strutture che hanno una vita propria, una loro autonomia, una loro coscienza, i
loro bisogni ed una loro volont. Nella nostra vita giocano dei ruoli che fanno la parte del leone. Come se
fossimo vissuti da tutti questi Io dove, a seconda delle circostanze che noi viviamo, una di queste parti
prende il sopravvento e noi pensiamo di essere quello. Se andiamo a lavorare in profondit sulla
coscienza, piano piano capiremo che quella solo una parte di noi, non la nostra totalit:
unidentificazione con una sub-personalit. Le sub-personalit non si strutturano a caso, ma si strutturano
come parti di noi che servono a proteggerci nel cammino della nostra vita. Ci servono per sentirci sicuri,
tutelati, perch vanno a proteggere la nostra vulnerabilit. Il dramma quando una persona rimane molto
identificata in una di queste strutture, tipo il grande manager che si sente sempre il grande manager, non
entra in contatto con le altri parti di s, quali potrebbero essere il bambino, ladulto gioioso, il ragazzo che
ha voglia di amare e quindi uscire fuori dal suo schema. La considerazione ultima che fino a quando,
nella nostra vita, saremo agiti da queste sub-personalit, non saremo padroni della nostra vita.
Come gi detto le sub-personalit si formano per proteggere le nostre parti fragili, il S personale ed altre
sub-personalit. Ad esempio la personalit dellaggressivo o del competitivo pu proteggere la
personalit del bambino fragile. Dobbiamo vedere le sub-personalit come giochi energetici dentro di noi,
ed attuare il processo per riconoscerle e far s che dentro tutto questo coacervo comandi lIo consapevole,
il S personale. Ci che Assagioli chiamava il direttore dorchestra. come se tutte queste subpersonalit fossero degli strumenti. Se questi strumenti suonano ognuno per conto proprio, anzich una
sinfonia, avremo un caos. Solo quando lIo personale, la nostra centralit, si mette alla guida, trasformer
il caos in una sinfonia e sceglier consapevolmente la parte da portare fuori. Non possiamo dire che non
abbiamo bisogno della nostra parte competitiva o impositiva, perch ci saranno situazioni nella vita dove
essere impositivi o autoritari oltre che autorevoli pu salvarci la vita, pu salvarci da certe situazioni.
Dobbiamo avere a disposizione tutto quanto. E che cos che discerne quando opportuno un certo
comportamento oppure no? la coscienza, questo Io consapevole o S personale.
Se rimaniamo identificati in una di queste parti, dobbiamo imparare a disidentificarci, ad andare in quella
posizione del testimone e vedere che abbiamo a disposizione tutte queste possibilit. E non significa che
una migliore dellaltra, perch tutto quanto ha un motivo per essere. Tutto quanto si struttura perch c
una motivazione profonda per la sua strutturazione. Basta solo trovare la chiave per capire quale il
messaggio che ci vuole dare. Non esiste unenergia cattiva e una buona. energia, lutilizzo che ne
facciamo che cambia le cose. come lenergia atomica: se usata per la bomba atomica diventer
unenergia distruttiva, se usata per realizzare cose utili allumanit sar energia positiva. Siamo noi che
diamo direzione alle nostre energie.
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Assagioli parlava anche di io molteplice, il che significa che noi siamo questa folla di personaggi
interni, siamo il caos che deve passare attraverso un processo di integrazione di tutte le parti sotto la
direzione della nostra parte consapevole, della nostra parte saggia, della nostra parte che sa.
Nella psicosintesi luomo viene considerato nella sua totalit bio-psicospirituale e il processo
autorealizzativo (conosci-possiedi-trasforma te stesso) promosso e focalizzato a due livelli:
* psicosintesi personale (sviluppo psicologico ed espressione delle potenzialit, integrazione dei ruoli e
dei compiti quotidiani in una vita pi ricca e pi piena);
* psicosintesi transpersonale (contatto con i livelli superiori della psiche, risveglio interiore, scoperta di
significati esistenziali).
Il Conosci in relazione alla coscienza, alla consapevolezza che esiste una coscienza che pu essere
sempre pi amplificata. Quando lavoreremo sulla fase del conosci andremo ad utilizzare tutte le
tecniche che ci permetteranno di sapere come siamo fatti, di cosa abbiamo bisogno, di come strutturato
il nostro corpo. Conosci significa conoscere tutte le dinamiche mentali nelle quali noi ci imbattiamo,
che utilizziamo inconsciamente, come tutte le proiezioni. Assagioli partito da questo presupposto: se
Freud ha lavorato tanto sullinconscio inferiore ed ha strutturato degli assunti, inutile che io vada a
ripercorrere tutte queste vie. Utilizzer le sue tecniche e cercher di andare avanti. Quindi, Assagioli ha
ripreso molto sia da Freud sia da Jung o dalla bioenergetica, e ha creato una sistematizzazione di ci che
gi era disponibile aggiungendolo alla sua visione ed elaborazione personale. Nel processo di conoscipossiedi-trasforma vediamo che dentro c tutto. Il conosci significa la possibilit di utilizzare tutto
quello che possibile per portare sempre pi materiale dallinconscio sia quello inferiore sia quello
superiore - al nostro campo della coscienza. Ci significa portare lenergia dal suo rinnego, dal suo
demonico alla nostra consapevolezza, il che implica anche trasformarla.
Il Possiedi centrato sullessere, sul s, sullidentit profonda, sulla parte di noi che deve gestire e non
essere gestita. Il possiedi un grande lavoro sullidentit, perch significa metabolizzare, significa far
diventare ossa, carne, sangue quello che noi stiamo dicendo. Quindi, dobbiamo portare profondamente
dentro di noi - sia sul piano fisico che emozionale e mentale - le esperienze della vita. Significa
principalmente disidentificarci da e identificarci in. Se sono una persona collerica che si arrabbia
continuamente, che si arrabbia appena sente qualcosa che un po diverso da ci che vorrebbe sentire, da
quello che si immaginava o si aspettava, necessario che io mi disidentifichi dal mio personaggio
collerico e dica: Ecco la mia parte collerica che venuta fuori a fare la parte del leone!. Quindi,
necessario riconoscerla e disidentificarsi, prendere distanza e identificarsi con la parte capace di vedere il
processo.
Il Trasforma il processo del divenire. una parte molto bella e interessante che va a lavorare
sullattivazione delle nostre potenzialit latenti. Questo cambia moltissimo le cose, perch implica che
loperatore/counselor non lavora soltanto su quello che vede (dipende su quale livello sta trattando la
cosa), ma lavora anche su quello che pu essere la persona. Cerca di tenere presente quello che la persona
pu diventare, la sua potenzialit di crescita.
Uno psicologo estremamente interessante, Viktor Frankl (un ebreo che ha vissuto lesperienza dei campi
di concentramento), ha fatto un discorso centrato sul valore dellatteggiamento, il poter vedere oltre, il
poter vedere qual il potenziale in divenire, per cui io assumer un atteggiamento diverso rispetto a una
persona che percepisco come anima, anzich rimanere centrato solo sulla patologia. chiaro che se c
una patologia devo vederla ed essere anche competente nel saperla affrontare con tutte le metodologie che
ho a disposizione, fisiche, psicologiche, psichiatriche o altro.
Crediamo di avere molta paura dei nostri limiti, di avere molta paura di non essere mai abbastanza, siamo
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molto influenzati dai nostri complessi dinferiorit. Sono fermamente convinta che abbiamo altrettanta
paura, se non di pi, nellaffrontare le nostre potenzialit. Vale la pena di soffermarci un poco. Poter
iniziare a pensare alle nostre grandezze anzich alle nostre limitazioni, implica unassunzione di
responsabilit. Se io so che non sono piccola, ma sono grande, devo prendere la responsabilit di
comportarmi come una persona grande. Ci significa stare nella vita, scegliere come voglio stare nella
vita. Voglio stare nella vita vivendo in un metro cubo tutta ripiegata perch sono piccolina, perch non so,
perch non ce la faccio, oppure voglio pensare che il mio metro cubo si espande sempre di pi, e sono un
essere che nella sua vita pu stare con tutta la sua energia, la sua potenzialit?
Possiamo stare nella vita portando tutto quello che sappiamo, aperti a tutto quello che arriva, con
latteggiamento che nella vita siamo un po come in una scalata, dove ci sar sempre qualcuno che sa pi
di noi, al quale tendiamo la mano, e qualcuno che sta iniziando, dietro di noi, al quale diamo la mano. E
questo non vuole dire che siamo maestri, che siamo insegnanti, ma significa semplicemente che siamo
esseri umani che facciamo unassunzione di responsabilit, con grande umanit e con il cuore molto
aperto, nel dire che una cosa che servita a noi, per la nostra crescita, la mettiamo a disposizione di
qualcun altro. Questo diventa una responsabilit per tutti noi, qualunque cosa facciamo, un
atteggiamento che possiamo portare nella nostra vita. Tutti siamo allievi e maestri.
evidente come queste cose sono sempre attuali e facilmente riportabili nella nostra vita e in quello che
noi possiamo fare con gli altri. In questo contesto si sentir parlare molte scuole e voci diverse, si avr
lopportunit di estrapolare gli strumenti che possono servire ad ognuno nel proprio lavoro quotidiano.
Quindi, il conosci-possiedi-trasforma da tenere sempre presente.
Questa cosa molto semplice in realt richiede una grande conoscenza di tantissime tecniche. Sar diverso
lavorare sul piano fisico o emozionale e dipende da cosa si ha davanti. Ci significa che si deve avere una
conoscenza enorme e tirar fuori, a seconda della propria sensibilit, della propria conoscenza e
preparazione, ci che pu essere pi utile a quella persona in quel momento specifico. Quindi, il percorso
della psicosintesi molto lungo, proprio perch si avvale di tecniche ed esperienze che richiedono anni di
formazione.
Quando Assagioli parla dellaspetto fisico, lavora molto con il contributo dello yoga, con il respiro,
insistendo sullo stile di vita e le norme di igienistica. importante che il corpo respiri bene, importante
che si nutra correttamente, importante che si faccia il movimento perch serve anche alla mente, al
sistema circolatorio, alle ossa ecc. Dobbiamo fare attenzione a cosa si d priorit nellarco della propria
giornata.
Nel momento storico presente, anche gli ambienti scientifici pi chiusi si stanno aprendo a scienze nuove
come la PNEI, la psico-neuro-endocrino-immunologia. Tutti i sistemi interagiscono e si condizionano a
vicenda, c uninterdipendenza tra loro. Ci significa che se psichicamente, emozionalmente stiamo
bene, andiamo ad interferire sul sistema endocrino, che andr a sua volta ad influenzare a cascata il
sistema immunitario. Tutti i nostri sistemi sono in questo equilibrio dinamico. Possiamo anche essere
perfettamente equilibrati, ma se improvvisamente sentiamo una notizia che ci disequilibra, dentro di noi
tutto lassetto far in modo di rimettere tutto a posto e riportare equilibrio. Ad esempio a livello fisico, il
nostro PH del sangue in un range molto stretto, e ogni volta che ci sar un elemento che andr ad
interferire, si metter in moto una serie di meccanismi affinch lequilibrio ritorni. Tutto tende
allequilibrio, che comunque dinamico e non statico. Se conduciamo uno stile di vita dove diamo spazio
anche a un rilassamento, a un ascolto, ad una presenza attenta, andremo inevitabilmente a influenzare gli
altri campi. Assagioli aveva chiaro tutto questo gi allinizio del 900. stato un grande innovatore.

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Il sogno da svegli
Sul piano emozionale un lavoro interessante pu essere fatto ad esempio con la bioenergetica, sul piano
del profondo possiamo utilizzare le visualizzazioni avvalendosi anche del sogno da svegli guidato.
Alcune persone non riescono a ricordare i sogni, hanno un rifiuto o una difficolt nel ricordarli: nella
psicosintesi si pu lavorare sul sogno da svegli. Si mette la persona in uno stato di assoluto rilassamento e
poi si inizia una storia guidata, ad esempio: Stiamo camminando su una spiaggia, senti il corpo quando
entra nellacqua, cosa vedi, cosa provi Ha unassonanza con il Gioco della sabbia di Dora Kalf,
allieva di Jung. Sono tutte tecniche per andare a lavorare sul piano psico-emozionale, insieme a tutto il
lavoro sui simboli e sui sogni. E sul piano spirituale chiaramente la meditazione lesperienza per
arrivare a percepire la propria identit profonda, lo spazio di silenzio e di collegamento con il tutto, e pu
essere fatta attraverso modalit diverse.
Con il Dialogo delle voci, le sub-personalit possono essere rappresentate graficamente con disegni
oppure possono essere mimate o descritte. Da questo lavoro emergono dei messaggi che ci fanno
comprendere cosa c dietro. Se una persona, facendo un sogno guidato, visualizzer un uomo terrificante
e minaccioso e accanto a lui una donna piccolina e timida, e il nostro cliente nel mezzo a queste due
persone, possiamo capire subito come vive il rapporto genitoriale. E magari se glielo chiediamo
razionalmente minimizza, scappa, non si ferma, non vuole entrare nellimpatto emozionale. Sono tecniche
che ci permettono di andare ad accrescere il campo della coscienza, e questo significa diventare esseri pi
liberi di scegliere. Altrimenti, anzich essere noi che scegliamo, siamo semplicemente scelti. Pensiamo di
essere noi gli artefici, ma in realt non lo siamo. Tutte queste sub-personalit, queste energie che abbiamo
dentro, anzich sottostare al nostro direttore dorchestra, si mettono a suonare ci che vogliono e quando
vogliono. Pu essere creativo, per possono creare un grande caos.
Lesercizio della meditazione della disidentificazione molto interessante. Si induce un profondo
rilassamento e si fa percepire il corpo fisico - tu hai un corpo fisico, ma non sei un corpo fisico. Questo
corpo fisico come un abito che dobbiamo amare, rispettare, curare, ma non siamo questo corpo fisico.
Scendendo pi in profondit, sentiamo il corpo emozionale. Sentiamo le emozioni, le visualizziamo come
un lago calmo e le sentiamo in noi, ma non siamo queste emozioni. Scendiamo ancora pi in profondit e
sentiamo che abbiamo un corpo mentale, abbiamo dei pensieri che a volte ci sostengono e a volte ci
disturbano, ma di nuovo noi non siamo questo corpo mentale. E quindi ci chiediamo: Ma, allora, chi
sono io veramente? E scendiamo in uno spazio di grande interiorit per poter contattare il nostro S, il
testimone. In molte visualizzazioni viene fuori il vecchio saggio che il nostro S che osserva, non si
identifica, senza giudizio e ci fa da specchio. Dare giudizio significa accettare o rinnegare qualcosa, e
significa che si danno ancora valori discriminanti alle energie.
C un altro esercizio molto interessante che faceva fare Assagioli, il modello ideale, che una tecnica
dellagire come se. Se la persona dice: Ma io non sono capace, non potr mai andare via di casa
perch ho paura, perch non avr mai questo, non avr mai quello possiamo suggerire la tecnica
dellagire come se. Invitiamo la persona a creare un modello ideale raggiungibile e attuabile. Ad
esempio se la persona si sente vittima o molto debole, le suggeriamo di creare nella sua mente un modello
di persona pi realizzata, pi energica che riesce ad affermare se stessa. Le suggeriamo la visualizzazione
di incarnare una situazione dove vede che il modello che ha creato, vive dentro di s quella serie di
qualit che per lei erano deficitarie, fino ad arrivare a sentirle anche fisicamente. Poi le facciamo
visualizzare una modalit dove incarnando queste qualit pu riprendere una situazione vecchia,
ritornando dentro una condizione di blocco, e trasformare qualcosa che la teneva vittima e debole. Questo
diventa possibile nella misura in cui riesce ad integrare dentro di s le nuove qualit.
Questa tecnica la possiamo applicare anche su di noi nella nostra vita quotidiana, perch tutti noi abbiamo
le nostre paure, i nostri momenti fragili, i momenti in cui vorremmo essere un poco di pi di quello che
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siamo, e non vi riusciamo per mille motivi. Questa tecnica pu veramente aiutarci ad immaginare di agire
come se noi fossimo portatori anzich di una debolezza, di una forza, e quindi essere capaci di cambiare
una situazione.
La stella di Assagioli

una stella a sei punte e un campo centrale o della coscienza, il nostro S. La stella rappresenta quella
che Assagioli definisce la fisiologia della psiche. Descrive l'operativit dell'io personale, centro
unificatore di elementi psichici vari ed eterogenei. L'azione dell'Io personale avviene attraverso l'uso di
sensazioni, impulsi, emozioni, pensieri, immagini ed intuizioni che, conosciuti come funzioni, possono
essere usati in modo armonico per costruire il futuro personale e di relazione. In questo modo si evita di
subire deterministicamente, e riprodurre meccanicamente il passato.
1. Sensazione: osservazione esteriore ed interiore
2. Emozione/Sentimento
3. Impulso/Desiderio
4. Immaginazione
5. Pensiero
6. Intuizione
7. Volont
8. Io o S personale
Se una di queste punte in iper-funzione, dalla parte opposta avremo una ipo-funzione. Ad esempio: Se
una persona estremamente attiva, dalla parte opposta avr bisogno di capacit di rilassamento, di
introspezione e di silenzio. Questo anche alla base del Dialogo delle voci.
C analogia tra la visualizzazione, incarnare una situazione, e il rinforzo del pensiero positivo.
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Praticamente il concetto un po lo stesso, vale a dire che se mi sento molto carente in una mia qualit (e
questa mia qualit pregiudica la riuscita in certe situazioni, e sono quindi incapace di risolverle), e se con
il mio pensiero riesco a capire qual la polarit opposta che devo integrare, posso fare la visualizzazione,
attuare il pensiero positivo, per poter agire poi nella stessa situazione incarnando questa qualit. molto
importante capire che ci non accade per magia, accade perch metto in atto un processo legato alla
consapevolezza, al prendere coscienza di cosa accade dentro di me. Ho quindi un atteggiamento attivo.
Normalmente nelle scuole che hanno la finalit della realizzazione del S, a meno che lIo non sia troppo
fragile, per cui va prima rinforzato, un rafforzamento con il pensiero positivo considerato
controproducente alla risoluzione dellIo nel S superiore.
Anche nella Psicosintesi, queste tecniche vengono usate con chi ha gi un Io strutturato, e vanno a
rafforzare delle qualit. un tipo di lavoro che pu essere fatto con personalit che sono sufficientemente
integrate, mentre sconsigliato nei casi di psicosi. Questo perch se una persona non ha la capacit di
andare al centro e lavorare da l, una sub-personalit potrebbe prendere il posto dellIo e quindi la
visualizzazione, seppur contenga un pensiero positivo, potrebbe essere alterata.
Questo vale anche per altre terapie. Se non c il senso dellidentit, non si conosce cosa si va a
rafforzare.
Biografia (Giuseppe Pagliaro)
Roberto Assagioli, medico psichiatra, nacque a Venezia il 27 febbraio 1888 e l visse fino al 1904, anno
in cui la famiglia si trasfer a Firenze. Grazie alle solide possibilit economiche ed allo stimolante
ambiente familiare, Assagioli fin da piccolo pot sviluppare le proprie doti intellettuali. Frequent
l'universit a Firenze, iscrivendosi alla facolt di medicina e chirurgia. La scelta di uno studio di tipo
scientifico non limit, per, i suoi interessi culturali, che furono e restarono vastissimi: letterari, filosofici,
spirituali, tutti ad orientamento transculturale. Dal 1906 al 1908 fu bibliotecario della Sezione
Psicologica, inserita nell'insegnamento di Filosofia Teoretica dell'Universit di Firenze. Nel 1907
present alcuni di quelli che saranno aspetti fondamentali della psicosintesi e, due anni dopo, in un
articolo intitolato "Per una moderna psicagogia" ne deline tutta la traccia anche se sarebbe passato
ancora qualche anno prima che la psicosintesi prendesse tale nome. Sempre in quegli anni frequent in
Svizzera l'Ospedale Psichiatrico Burghlzli, dove conobbe Jung col quale rest in amichevole rapporto
per tutta la vita. Nel luglio del 1910 consegu la laurea in Medicina all'Universit di Firenze, presentando
una tesi sulla psicoanalisi che aveva preparato all'Ospedale Psichiatrico Burghlzli, con la supervisione di
Carl Jung. Successivamente si specializz in psichiatria e si dedic a studi di psicologia e filosofia, alla
pratica della psicoterapia usando vari metodi e sviluppando il suo metodo integrale, la Psicosintesi. Nel
1913 fond a Firenze il "Circolo di Studi Psicologici". Con lo scoppio della I^ Guerra Mondiale,
Assagioli venne arruolato come tenente medico; a guerra conclusa inizi ad esercitare la professione di
psicoterapeuta. Nel 1923 nacque il suo unico figlio Ilario che scomparve prematuramente dopo lunga
malattia all'et di 28 anni, dopo essersi laureato in medicina e poi in lettere. Nel 1926 Assagioli pubblic
l'opuscolo "Psychosynthesis, A New Method of Healing"; nello stesso anno, a Roma dove si era
trasferito, fond l'"Istituto di cultura psichica", che nel 1933 prese il nome attuale di Istituto di
Psicosintesi, eretto in Ente Morale dello Stato nel 1965. Per alcuni anni l'Istituto svolse un'attivit molto
intensa; successivamente, con lo scoppio della II^ Guerra Mondiale, i rapporti internazionali di Assagioli,
dovuti ai suoi molteplici viaggi e le attivit umanitarie, suscitarono i sospetti del regime fascista. Nel
1940 Assagioli fu quindi costretto a chiudere l'Istituto. Nel 1973 con alcuni allievi e collaboratori fond la
Societ Italiana di Psicosintesi Terapeutica, scuola di formazione per psicoterapeuti fra le prime
riconosciute legalmente in Italia. Nel 1974, all'alba del 23 agosto, all'et di 86 anni, Roberto Assagioli
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moriva nella residenza estiva di Capolona d'Arezzo.


Testi consigliati:

Principi e metodi della psicosintesi terapeutica, Astrolabio Ubaldini, 1973

L'atto di volont, Astrolabio Ubaldini, 1977

Lo sviluppo transpersonale, Astrolabio Ubaldini, 1988

Psicosintesi, Mediterranee, 1990

Comprendere la psicosintesi. Guida alla lettura dei termini psicosintetici,


Astrolabio Ubaldini, 1991

LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI MASLOW


Oltre Assagioli, un altro autore, da cui nasce la Psicologia Transpersonale, Maslow.
Maslow (1908/1970 conosciuto per la Piramide dei Bisogni Umani) ha scritto Religions Values and
Peak-experiences, Valori religiosi ed esperienze di vetta. Esperienze di vetta sono i momenti di satori,
di intuizione, di illuminazione che ci fanno entrare per un attimo nella nostra percezione allargata
dellEssere. Il S si allarga, entriamo e rimaniamo nella meraviglia dellEsistenza, concetto, come
vedremo, che la base di tutte le religioni orientali.

CARL ROGERS E IL COUNSELING


Giuseppe Pagliaro
La nascita del counseling
Il counseling affonda le sue radici nella Psicologia umanistica di Rollo May e soprattutto di Carl Rogers.
Rogers ha introdotto questo termine nel 1940 col suo libro: Counseling e Psicoterapia. Fa seguito nel
1952 negli Stati Uniti, la nascita della Counseling Association, per formare il tumultuoso sviluppo
americano del Counseling come strumento di consulenza ed educazione. Negli anni Settanta del secolo
scorso il counseling arriva in Inghilterra, dove trova utilizzo nei servizi sociali e di orientamento,
soprattutto nel reinserimento dei reduci di guerra. Nel 1994 nasce in Europa l'EAC (European Association
for Counseling). In Italia arriva fra gli anni Ottanta e Novanta, e nel nostro paese, come nel resto
dellEuropa, sta oggi conoscendo una rapida diffusione ed ampliamento dei suoi campi di applicazione.
Lapproccio centrato sul cliente
Nella forma attribuitagli originariamente da Carl Rogers, il counseling un "colloquio centrato sul
cliente", in cui lattenzione del counselor va focalizzata sulla persona, prima che sul suo problema, sulla
qualit del rapporto umano. Rogers considera la salute mentale come la progressione normale della vita e
la malattia mentale (e altri problemi umani) come distorsioni della "tendenza attualizzante". Quest'ultima
una forza vitale che pu essere definita come la tendenza fondamentale dell'organismo a realizzare le
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proprie potenzialit e di autocurarsi; essa opera sia sul piano ontogenetico che su quello filogenetico e
necessita di un contesto di relazioni umane positive, favorevoli alla conservazione e rivalutazione dell'Io.
Se la nozione dell'Io realistica, ovvero se vi corrispondenza tra le capacit che il soggetto crede di
possedere e quelle che effettivamente possiede, egli sar congruente e potr svilupparsi in modo unitario,
autonomo e soddisfacente. In genere il cliente si trova in una situazione di incongruenza tra l'esperienza
reale dell'organismo e l'immagine di s che egli ha quando si rappresenta l'esperienza. Lo scompenso
psicopatologico nasce quando lindividuo, durante let infantile, vive situazioni insolite e anormali che
comportano gravi fratture, che non favoriscono il normale sviluppo.
Lidentit organismica del bambino
Per Rogers nellinfanzia che si forma il concetto di s. Il bambino quando nasce, ha in s la capacit di
scegliere o rifiutare in modo chiaro le esperienze in rapporto al modo in cui esse possono agevolare o
ostacolare le esigenze dellorganismo, in base a quello che Rogers chiama una valutazione organismica.
Se i genitori assicurano amore, stima, sicurezza, considerazione in modo incondizionato, accettando
anche aspetti negativi del bambino, il suo concetto di s si plasmer sullesperienza in modo libero e
autonomo, le esperienze saranno vissute conformi rispetto al concetto di s e ai bisogni organismici. La
tendenza attualizzante guider il bambino e poi ladulto fino alla piena autorealizzazione. Se la
considerazione positiva viene data in modo condizionato, il bambino introietter valori, mte, modi di
essere incongruenti con la propria esperienza organismica. A causa di questi condizionamenti, il concetto
di s viene sviluppato su basi esterne e rigide e le esperienze verranno selezionate o distorte, affinch si
possa mantenere la coerenza del s che si formato. Le esperienze personali non fluiranno pi
liberamente in accordo con lorganismo e con la tendenza attualizzante. Quando la frattura tra il concetto
di s e lesperienza troppo grande e le difese non svolgono pi la loro funzione di protezione, nasce uno
stato di incoerenza nel s e comincia il disagio psicologico.
Counseling come processo di autoconsapevolezza
Secondo Rogers, il compito del counselor , da una parte quello di innescare un processo di
autoconsapevolezza e di integrazione tra il s e lesperienza, che porti la persona a divenire consapevole
della propria condizione, dei propri stati danimo e dei propri bisogni; dall'altra favorire la riattivazione
della "tendenza attualizzante". Rogers ritiene che una volta divenuto consapevole delle proprie
problematiche e delle proprie risorse interne, grazie ad un processo di autoregolazione, il cliente sar in
grado di far fronte alla propria vita in modo autonomo. Questo significa che il counseling, a differenza di
altri approcci a carattere psicologico, non considera l'individuo come portatore di problemi, ma come
portatore e origine delle soluzioni. Nel promuovere questo processo, il counselor non impiega tecniche
direttive o dinterpretazione, cos come avviene in psicoterapia, ma utilizza l'empatia.
Il concetto di empatia incondizionata
L'empatia (da empateia, passione; en patos, sentire insieme) viene intesa come la comprensione dell'altro
che si realizza immergendosi nella sua soggettivit, senza sconfinare nella identificazione. Il terapeuta
capace di considerazione o accettazione positiva incondizionata verso il paziente, nella misura in cui
sente di accettare incondizionatamente ogni aspetto dell'altro, ogni sentimento - espresso o non espresso sia quelli negativi, anormali che quelli buoni. infatti proprio lascolto empatico che permette la libera
espressione del cliente, e crea le condizioni ottimali per la sua crescita e trasformazione, nella direzione
da lui stesso desiderata e determinata.

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Lintegrit del counselor


Secondo Rogers, per essere capace di tale ascolto, il counselor deve essere congruente, ovvero essere
integro, in profondo contatto con i propri pensieri, emozioni, vissuti e di averne consapevolezza durante
la relazione col cliente. Ci favorisce la capacit di essere reali e di non attribuire erroneamente aspetti di
s alla persona che sta di fronte. Ovviamente, a questa predisposizione d'animo si accompagnano una
serie di tecniche messe a punto da Carl Rogers, che permettono di mantenere e rinnovare il contatto, ed
allo stesso tempo aiutare il cliente a prendere coscienza delle proprie emozioni. Si pu citare ad esempio
la tecnica della riformulazione, nella quale il counselor, utilizzando adeguatamente formule tipo quindi
secondo lei allora lei pensa che ripropone al cliente le proprie stesse dichiarazioni, evitando di
giudicare, interpretare o indagare insistentemente, ed offrendogli, al contrario, la possibilit di
riesaminarle sotto una luce diversa. Anche se la parola rimane il veicolo principale attraverso cui la
relazione viene canalizzata, il counseling pu avvalersi anche di tecniche corporee, artistiche e grafiche,
proprio perch vi la convinzione che la comprensione non avvenga solo e sempre sul piano mentalerazionale, ma anche su quello emotivo e corporeo. Spesso, su questi piani di consapevolezza ci si imbatte
nel limite del linguaggio convenzionale e si ha la necessit di utilizzare altri tipi di comunicazione non
verbale, che consentano di esprimere tali vissuti. Possiamo dire che il counselor, dal punto di vista delle
competenze specifiche, un esperto di comunicazione che, mediante questi strumenti, accompagna la
persona nel diventare cosciente della propria condizione, comprendere i propri stati danimo. In questo
percorso di autoconsapevolezza ed integrazione, il counselor non suggerisce soluzioni, ma facilita
lemergere dei veri bisogni e delle risorse necessarie per soddisfarli; "aiuta la persona ad aiutarsi".
Biografia
Carl Rogers nasce nel gennaio 1902 in Illinois, in un sobborgo di Chicago in una famiglia molto unita,
con princpi religiosi e morali piuttosto rigidi. Nel 1914, quando Carl aveva 12 anni, la famiglia Rogers
abbandona la citt ed acquista una fattoria a 30 miglia da Chicago, dove Carl trascorrer un'adolescenza
solitaria. Interessandosi di agricoltura scientifica, comincia gli studi di agraria, segue alcune conferenze di
carattere religioso e successivamente si orienta verso il ministero religioso. Nel 1922, con un gruppo di
studenti americani, partecipa in Cina ad una conferenza internazionale organizzata dalla Federazione
Mondiale degli Studenti Cristiani. In seguito a questa esperienza in Oriente, inizia a dubitare di alcuni
fondamenti religiosi di base, prendendo distanza sia dal contesto familiare che dalle vecchie credenze.
Dopo la laurea sposa Helen Elliot e con lei si trasferisce a New York dove frequenta una istituzione
liberale, allontanandosi progressivamente dalla prospettiva di un lavoro religioso per diventare psicologo.
Partecipa a seminari e conferenze di natura psichiatrica e psicologica e durante la sua frequenza al
Teachers College, gli viene offerto un incarico all'Institute for Child Guidance, dove trascorre un anno in
cui, lavorando, si trova a confrontarsi con altri professionisti. Successivamente viene assunto al "Child
Study Department" della societ di Rochester per collaborare attivamente a progetti volti alla prevenzione
della crudelt sui bambini. In questo periodo approfondisce la riflessione sulla relazione terapeutica che
diverr materiale didattico nell'ambito dei suoi corsi universitari: all'Universit dell'Ohio, come
professore di psicologia, alla Chicago University e infine alla University del Wisconsin. A Chicago si
ferma 12 anni, con grande successo fra i pazienti, anche se i colleghi non lo vedevano di buon occhio; ad
esempio l'Istituto di Psichiatria dell'Universit negava apertamente ogni forma di collaborazione con
Rogers. Nel 1951 d alla stampa "La terapia centrata sul cliente" che rappresenta una sintesi del suo
pensiero. Finalmente l'Associazione degli Psicologi Americani, che per molto tempo lo aveva osteggiato,
ne cominci a riconoscere i meriti e ad attribuirgli riconoscimenti ufficiali. Con il suo quinto libro, 'On
Becoming a Person', pubblicato nel 1961, raggiunse una fama tale che si sent pronto a lasciare gli
incarichi accademici per trasferirsi a La Jolla al Western Behavioural Sciences Institute,
un'organizzazione non-profit, dove port avanti le sue ricerche sulle relazioni interpersonali. Lavor
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ininterrottamente fino agli ultimi anni della sua vita, viaggiando per tutto il mondo e dedicandosi alle sue
teorie sul conflitto sociale. Nel 1985 riusc a far incontrare i leader di 17 paesi in una conferenza
'residenziale', per farli parlare di pace nel mondo e disarmo nucleare. Muore all'et di 85 anni, appena
dopo essere stato nominato per il Premio Nobel per la Pace.
Presentandosi con un curriculum vitae su 'La terapia centrata sul cliente', Rogers enumera una serie di
'scoperte' che crede di aver fatto, sia relativamente a se stesso, sia riguardo ai rapporti interpersonali di
varia natura. Ecco alcune di queste 'scoperte'.
-Occorre avere fiducia nell'intuizione interiore, che non di natura intellettuale.
-La valutazione degli altri non pu essere per noi una guida, semmai un semplice riferimento.
-L'esperienza la massima autorit, essendo pi sicura delle idee.
-Quando si comunicano pensieri e sentimenti, si risveglia una risonanza molto forte negli altri.
-L'uomo dotato di una forza costruttiva: quanto pi si sente compreso ed accolto, tanto pi tende a far
cadere le false 'facciate' per muoversi in direzione del miglioramento.
Testi consigliati:
- La terapia centrata sul cliente, Martinelli 1970.
- I Gruppi di incontro, Astrolabio 1976.
- Psicoterapia e relazioni Umane, Bollati Boringhieri.

LA PSICOLOGIA SISTEMICO RELAZIONALE DI PALO ALTO


La teoria dei sistemi in psicologia
Mario Betti
Partendo dal concetto di sistema, Von Bertalanffy negli anni 30 del novecento elabor la cosiddetta
teoria generale dei sistemi.
Definiamo un sistema un insieme di elementi che interagiscono secondo determinate regole. Tale
concetto ci permette di affrontare qualsiasi contesto di studio scientifico. Si pu parlare di sistema solo
nel caso in cui i singoli elementi che lo compongono interagiscano tra di loro, cio siano funzionalmente
connessi tra loro e abbiano determinate regole. Un orologio smontato un insieme di elementi, ma non
un sistema. Il discorso interessante della teoria dei sistemi che rispondono a determinate leggi che
valgono per qualsiasi sistema. Come se luniverso fosse strutturato in modo da formare dei dati che
interagiscono secondo regole uguali.
Tra i numerosi sistemi, in questo contesto prenderemo in considerazione quello relazionale umano. Il
sistema relazionale condiziona luomo cos fortemente da indurlo a comportarsi in una data maniera
piuttosto che in unaltra. Infatti, in questo momento a nessuno di voi in ascolto allinterno di una stanza
- verrebbe in mente di giocare a pallone o mettersi a cantare. Se lo facesse sarebbe un comportamento
anomalo per questo contesto, non appartiene al nostro sistema. O la persona lo spiega e quindi noi
sappiamo che il suo comportamento rientra in un altro sistema che in questo momento interpreta il nostro,
oppure un comportamento anomalo e incomprensibile per gli altri. Infatti, molti dei comportamenti
della patologia mentale vengono interpretati secondo la teoria dei sistemi come dei comportamenti
difformi dal contesto, perch come se la persona agisse legata ad un contesto che non quello presente.
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Le caratteristiche dei sistemi: totalit, struttura, confini, progettualit, finalit e storia


La prima caratteristica la totalit. Questo concetto conosciuto sin dallantichit. Lao Tse nel VI^ sec.
a.C. sosteneva che la somma delle parti non costituisce il tutto, cio la somma dei pezzettini dellorologio
non ci aiuta a capire il senso dellorologio. Se noi prendiamo un quadrante o una lancetta, non ci fa capire
nulla sulla misurazione dellora. Lorologio ha delle caratteristiche in pi che non sono contenute in
nessuna delle parti che lo compongono. In questo momento, allinterno del nostro sistema, abbiamo delle
capacit o delle propriet in pi che non sono proprie di nessuno di noi preso singolarmente, ma unite
insieme realizzano la totalit.
Il secondo concetto: la struttura. Ogni sistema ha una sua struttura, cio si suddivide in sottosistemi.
Prendendo il nostro sistema in questo momento, i sottosistemi sono i docenti e gli allievi. Volendo ci sono
tanti sottosistemi: allievi maschi e femmine, quelli seduti sulle sedie o seduti per terra e cos via. Questi
ultimi sottosistemi hanno poco significato ai fini del funzionamento di questo sistema. I sottosistemi che
pi saltano alla luce nellorganizzazione del nostro sistema sono gli allievi ed i docenti. Comunque se si
entra nellanalisi dei gruppetti, di come sono seduti, potremmo scoprire tanti sottosistemi che stanno
interagendo senza che ce ne rendiamo conto.
Il terzo concetto: i confini. un sistema aperto che scambia informazioni con altri sistemi esterni che
ciascuno di noi ha: la famiglia, lambiente di lavoro, gli amici, che influenzano il nostro sistema di
adesso.
Il quarto concetto la progettualit. Si detto che ogni sistema interagisce secondo determinate regole.
Ogni sistema tende a perseguire un proprio progetto. Il progetto dellorologio segnare lora,
dellautomobile lo spostarsi, il progetto del nostro sistema qui e ora quello di focalizzare e apprendere
alcune nozioni su un inquadramento olistico, sulle principali correnti e tecniche psicologiche e
psicoterapeutiche. La progettualit uguale alla funzionalit. Se un orologio non persegue il suo compito
di segnare lora, lorologio non funziona. Si dice che disfunzionale, non persegue il proprio progetto. A
livello individuale pu essere un progetto di vita, in questo nostro contesto un progetto di
apprendimento. Quindi, se alla fine del nostro incontro non si fossero apprese alcune nozioni relative a
quello che ci proponevamo, vorrebbe dire che stato un sistema disfunzionale. Quanto pi riusciamo ad
apprendere ed a focalizzare meglio queste nozioni, tanto pi funzionale il sistema.
Altro concetto importante la finalit. Consiste semplicemente in questo: se si prendono due sistemi, pur
conoscendo la situazione iniziale, non sappiamo quale sar lesito finale. Due sistemi inizialmente uguali
possono andare incontro ad esiti differenti come sistemi differenti possono avere un esito simile. Vale a
dire che leffetto non legato alla causa in maniera determinata, ma al come interagiscono nel tempo i
vari elementi ed i vari sistemi confinanti. Ad esempio nel contesto familiare, non tutti i bambini oppressi
da una madre soffocante sviluppano la tendenza allalcolismo. In alcuni casi la sviluppano, in altri no.
Quindi, vuol dire che dipende da come si interagisce. Questa una nozione molto importante, perch
modifica una visione meccanicistica legata a molte correnti della psicologia, come le correnti del primo
comportamentismo che vedeva causa ed effetto in maniera lineare, e la psicanalisi iniziale che sosteneva
che se c un trauma infantile di conseguenza ci sar una nevrosi nelladulto. Non cos semplice e
lineare, dipende da una miriade di fattori che interagiscono, il che rende pi complesso lo studio.
Altro concetto la storia, lultimo concetto fondamentale della teoria dei sistemi. Ogni sistema ha una
sua evoluzione storica, un suo ciclo vitale. Ci sono dei sistemi che hanno una vita breve: il nostro gruppo
ha un ciclo che dura pochi giorni o poche settimane. Ci sono dei sistemi che possono essere momentanei,
per esempio il sistema di un gruppo di persone a cena, che al momento della cena o di una festa creano un
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particolare sistema con determinate regole, che poi si scioglie. LUltima Cena non si limitata allultima
cena. Si definito il rituale che stabilisce le regole: per esempio leucarestia che collegato con lUltima
Cena, si mantenuto nel tempo stabilendo una storia millenaria.
Tipico il sistema familiare che ha una durata lunghissima. Una famiglia dura almeno quanto la vita di
un individuo, ed anche oltre, perch una persona nasce appartenendo ad una famiglia in senso lato, visto
come sistema di figure relazionali significative. Il minimo di una famiglia una madre con il padre e il
figlio, poi altre eventuali figure. Pensate a quanto pu condizionare un sistema psicologicamente. Basta
entrare in una chiesa e ci sentiamo condizionati dal nostro comportamento. In una chiesa non ci riesce
avere lo stesso comportamento che avremmo se fossimo assieme a dei tifosi allo stadio a fare il tifo per la
squadra del cuore. Anche se proviamo a farlo non ci viene nella stessa maniera oppure non abbiamo lo
stesso stato danimo, lo stesso comportamento o modo dinteragire. Insomma il sistema ci condiziona
fondamentalmente. Figuriamoci un sistema come la famiglia che dura tutta la nostra vita.
Modificando un elemento del sistema si modifica il tutto
La teoria dei sistemi parte dal presupposto che modificando un elemento del sistema, si modificano
automaticamente tutti gli altri. Per esempio una terapia familiare in forma classica, in genere cos
strutturata: la famiglia allinterno di una stanza assieme ad un terapeuta. Un altro terapeuta, collegato
con un citofono, sta in una stanza adiacente e attraverso uno specchio unidirezionale osserva cosa succede
nella stanza, potendo comunicare in qualsiasi momento con linterno. Lo scopo cercare di mettere a
fuoco i meccanismi ridondanti che perpetuano certi comportamenti (un comportamento conflittuale, un
comportamento che genera patologia) per cercare di modificarli. Perch pu essere essenziale che ci siano
due terapeuti, uno dentro il gruppo e laltro fuori? Perch quello che dentro a contatto con la famiglia, si
puo lasciare invischiare nel sistema familiare, perdendo di vista una serie di elementi fondamentali. Chi
sta fuori ha una visione pi oggettiva, pu facilmente individuare i punti chiave e comunicarli, mettendo
in evidenza comportamenti automatici del gruppo. La presa di consapevolezza pu portare a modificare
certi comportamenti nella relazione, portando alla risoluzione di conflitti, di patologie.
Un lavoro, spesso efficace, collegato con le patologie del comportamento alimentare. Le anoressiche
spesso hanno un loro comportamento che viene perpetuato da una serie di dinamiche relazionali a livello
familiare. Modificandole, si pu arrivare anche a modificare radicalmente il comportamento anoressico.

Mesmer: le radici storiche


C un ultimo aspetto importante che aiuta ad inquadrare il discorso della psicologia sistemicorelazionale. Vista cos sembra abbastanza meccanicistica, vale a dire che ogni persona un elemento che
interagisce. Quindi, un po comportamentistica. In realt le potenzialit di questo approccio sono molto
pi ampie e conosciute fin dallantichit.
Un autore di grande rilevanza stato Mesmer, un grande psicoterapeuta (visse a cavallo tra la fine del
700 e linizio dell800) che ha parlato di magnetismo animale, oggi definito energia. Studi come
questa energia, questo magnetismo poteva essere utilizzato per curare e guarire diverse malattie. Mesmer
introdusse il sistema dei passi magnetici (movimenti ripetuti e ipnotici sul corpo), che anticip la moderna
pranoterapia con risvolti terapeutici estremamente interessanti. Nelle sue sperimentazioni introdusse il
sistema della terapia di gruppo. Cre una tinozza piena di limature di ferro e di bottiglie dacqua (quindi
secondo le concezioni dellelettricit del tempo, con dei buoni conduttori) con delle maniglie di ferro,
mise delle panchine intorno, fece sistemare delle persone in cerchio, attorno alla tinozza. Mesmer passava
accanto alle persone dando stimoli toccandoli leggermente o facendo fare delle emissioni sonore alle
persone finch alcune di queste persone avevano le cosiddette crisi catartiche. Una che soffriva di asma
poteva avere una crisi asmatica, unaltra una crisi epilettica e piano piano la crisi di una persona si
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trasmetteva quasi come per induzione, per contagio a tutte le altre. Era capace di dare contenimento a
questa situazione e fu famoso terapeuta sia individuale che di gruppo. Probabilmente, come in tutte le
terapie, ci saranno stati dei casi di guarigione, casi di ricadute e casi di miglioramento. Probabilmente ci
che pubblicava erano i casi meglio riusciti, ma sicuramente ebbe un grosso seguito e un grosso successo.
Lavor in Austria, a Vienna, poi a Parigi dove ebbe un grosso successo. Ma ebbe una persecuzione da
parte dellambiente medico che lo defin un ciarlatano.
Il mesmerismo, altrimenti conosciuto come magnetismo animale, dopo Mesmer ebbe una larghissima
diffusione in Europa e in America, dando origine a tutta una serie di fenomeni. Di grande rilevanza fu lo
studio degli stati profondi di coscienza ad opera di un suo allievo, Puysgur. Attraverso i passi magnetici
induceva gli stati di trance e fenomeni di conduzione addirittura fino allinfanzia o alle vite precedenti.
Dal mesmerismo nacque lipnosi e tutti gli studi dipnosi fino ad arrivare al nostro tempo. In particolare
in Francia nacque una scuola a Nancy e una con Charcot a Parigi, dove studi Freud. Nacque lo
spiritismo e varie fratellanze di studi, sia spiritici sia esoterici, fondati sulle tecniche di catena e le
tecniche di guarigione anche a distanza. Quindi, nell800 ci fu una grande espansione di concetti legati
alla psicologia di Mesmer che poi conflu anche nella psicologia di Freud. Freud allinizio lavorava con
lipnosi, avendo imparato lipnosi da Charcot e studiato i fenomeni dal mesmerismo. Questo
interessante, perch in genere si considera Freud come lo scopritore dellinconscio, linventore della
psicanalisi, lo scopritore della sessualit infantile, delle dinamiche psicologiche. Sicuramente fu
linventore della psicanalisi, dando il nome al sistema che realizz, ma in realt Freud fu un abile e
intelligente organizzatore. Egli riusc a sistematizzare nella sua dottrina e nella sua pratica una serie di
conoscenze che al suo tempo erano di pubblico dominio. La sessualit infantile, ad esempio, era
normalmente conosciuta e descritta dai teologi morali della chiesa cattolica protestante. Si parlava
dellinconscio gi nel periodo del romanticismo a partire dal 700. Il filosofo Leibniz aveva elaborato il
concetto dellinconscio gi molto tempo prima di Freud.
Mesmer stata una figura centrale nella storia della psicologia occidentale. interessante vedere come
viene condizionato il nostro stato danimo in una cena con amici, in una chiesa o altro, dove si viene a
creare una specie di anima collettiva, come una specie di coscienza di gruppo o di coscienza collettiva
con degli aspetti inconsci, che crea dei comportamenti e dei modi di sentire simili. Qui si rientra in un
altro settore, quello che abbiamo definito assieme a Nitamo psicologia sistemica transpersonale o
sistemica olistica, cio una sistemica che utilizza tutte le conoscenze dello studio sistemico scientifico
classico, ma le introduce in una visione pi umana, pi legata alla coscienza o alle emozioni, al
sentimento e anche a quello che una coscienza collettiva. Rientra in un ambito in cui la sistemica
assume una dimensione un po diversa da quella con cui viene comunemente usata.

IL DIALOGO DELLE VOCI DI HAL E SIDRA STONE


Kiran Lucia Vigiani
Il Dialogo delle voci una bellissima tecnica iniziata da Hal e Sidra Stone, due psicologi californiani.
Questa tecnica stata messa a punto alla fine degli anni 70 del secolo scorso, successivamente portata in
Italia nel 1993-94 da Manuela Adelman. una tecnica sullindagine dei nostri personaggi interiori
definiti voci. Parte un po dal concetto Junghiano delle sub-personalit per poi andare molto pi in
profondit anche rispetto alla psicosintesi di Assagioli. Quindi, un lavoro di vera e propria indagine
interiore fatta con una modalit gestaltica.

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Le sub personalit
Il dialogo delle voci pu essere applicato in molti campi. Pur avendo detto che si parte dallanimo
molteplice e dalle sub-personalit adottando la modalit gestaltica, non stiamo facendo una psicoterapia.
Il dialogo delle voci pu essere usato in molti ambiti, anche come supporto psicoterapeutico, in ambito
artistico, per interpretare dei sogni o in un lavoro corporeo. una tecnica che viene usata per capire cosa
succede dentro di noi, e per comprendere cosa accade a livello di dinamiche tra tutte le nostre subpersonalit.
Partiamo dal concetto che dentro di noi esistono molti personaggi, molte voci. Secondo questo metodo
possiamo asserire che esistono delle voci primarie e delle voci rinnegate. Partiamo dallassunto che ci
sia come unasse polare, dove noi siamo identificati con molte sub-personalit o voci (c unanalogia
tra i due termini). Se lavoriamo con delle voci primarie, significa che nella polarit opposta ci sono
delle voci rinnegate. Questo ci rimanda alla stella di Assagioli, vista precedentemente. Il concetto lo
stesso dellasse polare: se da un lato c una parte iper-trofica, dallaltro lato ci sar sicuramente una parte
ipo-trofica.
Abbiamo molti personaggi interni e la nostra tendenza di identificarci o di rappresentarci di pi con
qualcuno di questi personaggi, che sono definiti voci primarie. Quasi sempre questi personaggi sono
quelle parti che ci proteggono, le parti con le quali ci sentiamo pi a nostro agio, ruoli con i quali siamo
pi abituati a stare e ci sentiamo pi sicuri. Le voci rinnegate, invece, sono le nostre parti rimaste pi
nellombra, nellinconscio medio o inconscio profondo, di cui potremmo non conoscerne neanche
lesistenza.

Le parti del Dialogo delle voci


Le parti che giocano nel Dialogo delle voci sono:

le voci primarie in cui ci identifichiamo di pi

le voci rinnegate che sono in noi, ma che rimangono pi in ombra, sono pi inconsce;

un ego operativo che la parte di noi che si identifica nei ruoli (ad es. mi identifico con il mio
ruolo di insegnante)

un ego consapevole che il nostro testimone, la parte di noi che non si identifica con le varie
voci, ma semplicemente le osserva;

la visione lucida o awareness che il momento in cui noi possiamo vedere attraverso lego
consapevole.

Essendo il dialogo delle voci un metodo molto poco invasivo e rispettoso, pu essere usato con
chiunque tranne in casi di psicosi conclamate. una tecnica che si svolge in maniera energetica, e quando
sinvita a parlare una voce si sente se parla solo da un livello mentale o con la propria parte energetica.
Vediamo come si svolge.
Quando il cliente arriva gli viene chiesto cosa vorrebbe andare a investigare o chiarire, si cerca dunque di
definire un ambito. Nella descrizione iniziale, il facilitatore pu gi crearsi una mappa di cosa sta
succedendo nellaltra persona, e a seconda di come si esprimer, potr individuare quali sono le voci
che stanno parlando. Chiaramente questo non viene rivelato alla persona per non influenzarla. Si invita la
persona a spostarsi usando la modalit gestaltica. La persona si muove in unarea e anche in una
posizione a sua scelta nello spazio. Si entra in una condizione pi meditativa invitandola ad entrare pi in
profondit. Il facilitatore le fa una sorta di intervista per indagare, conoscere, raccogliere dettagli sulla
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voce che sta parlando.


Un esempio pratico. Diamo il nome di Maria alla cliente che abbiamo davanti e poniamo che nellarco
della sua esposizione abbiamo sentito emergere una voce primaria quale potrebbe essere il critico. Le
chiediamo di spostarsi e di ricontattare lemozione che era molto presente, domandandole: Tu sei quella
parte di Maria che si espressa dicendo che Maria non in grado di fare certe azioni, perch Maria non
ha studiato abbastanza perch Maria non brava abbastanza. Ti posso chiedere chi sei da quanto
tempo sei nella vita di Maria in quale parte del corpo di Maria sei quale il tuo alleato dentro Maria
ecc. ecc.? In tal modo andiamo a parlare con il personaggio emergente (critico) facendo una sorta di
intervista, e risponder dicendo: Io sono quella parte di Maria (critico) che c da tanto tempo. Sono
io che la inibisco in continuazione, perch altrimenti lei si espone troppo e ci mi fa arrabbiare. Non
sopporto Maria quando fa vedere le sue fragilit ecc. Nel proseguo dellintervista vengono fuori
tantissimi dati, per cui scopriamo da quanto tempo si strutturata questa voce, con quali modalit e
soprattutto il perch della sua esistenza nella vita di Maria.
Scopriremo che le nostre voci primarie si strutturano per proteggere il bambino vulnerabile. Solitamente
nella nostra vita il critico ci massacra, non ci fa vivere, ma inizialmente venuto fuori proprio per
proteggere la nostra fragilit. Una parte di noi critica noi stessi, il che sar meno doloroso che non uscire
in un contesto aperto e sentirci criticare dagli altri. Quindi, allinizio queste voci primarie si sono
strutturate per proteggere la nostra vulnerabilit. Allora, qual il problema? che anzich essere delle
voci che sono rimaste circoscritte, sono diventate onnipervadenti e hanno preso il sopravvento e
controllano la nostra vita. Tanto che un critico molto attivo pu diventare una voce fortemente
distruttiva, pu diventare massacrante.
Fintanto che queste energie rimangono ombra (per usare una terminologia junghiana) significa che
rimangono inconsce, sono energie demoniche che possono essere distruttive se non le conosciamo.
Quindi, il compito di riconoscerle sempre di pi portandole nel nostro campo della coscienza (se
parliamo di psicosintesi) e di andare sempre di pi a rafforzare lego consapevole, se parliamo del
Dialogo delle voci. Cambiano le terminologie, ma il concetto base sempre lo stesso.
Quindi, si fa lintervista alla persona per capire al meglio questa voce, per capire da quanto tempo c,
che spazio ha nella vita della persona, come si relaziona con gli altri personaggi e come ne condiziona
lesistenza.
Le voci pi importanti che ritroviamo un po tutti sono: il critico, il giudice, il patriarca o la
matriarca per le donne, il bambino fragile e vulnerabile, il bambino giocoso che ha voglia di vivere e
di esprimersi ma che quasi sempre rimane soffocato. Il bambino estremamente fragile ed molto
difficile che venga fuori al primo incontro. Il bambino ferito o abusato viene fuori con molta fatica e
questo accade solo se si sente molto accolto e non giudicato. Quando viene fuori il bambino ferito, ha
una voce molto flebile, spesso la postura piegata in avanti, il tono piagnucoloso. Il facilitatore deve
entrare in una relazione energetica ed empatica con quella voce, anche con il tono di voce che sar
sommesso, e chieder: Ti senti impaurito a venire fuori? Cosa ti fa sentire pauraQuali sono le cose
che ti fanno sentire pi minacciato Cosa ti mancato Cosa vuoi che faccia Maria per te? E Maria
potrebbe rispondere: Io sono il bambino di Maria Maria non mi ha mai ascoltato Lei si sempre
vergognata di meOgni volta che avevo voglia di una cosa non era mai il momento giusto ecc.
Altrettanto interessante e bello quando vengono fuori la forza o la rabbia, e le persone riescono a sentire
queste energie potenti dentro di loro. La voce parla attraverso la persona finch esprime la propria
energia, poi sentiamo che si scarica e comincia a subentrare la noia oppure un calo energetico. A quel
punto si sente che non c altro da dire, per cui ringraziamo la voce qualunque essa sia stata, anche se
stata distruttiva, perch dobbiamo onorare tutte le parti dentro di noi. E dobbiamo farlo senza giudizio.
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Quindi, dopo aver ringraziato la voce, chiediamo alla persona di ritornare al centro. Ritornare al centro
significa ritornare nella posizione dellego consapevole. Qui riparliamo con la persona chiedendo come
ha vissuto lesperienza, se ha scoperto parti nuove di se stessa, se ha sentito le diverse energie che
portavano le voci, se ha sentito energeticamente ed emozionalmente che relazione avevano con il corpo,
come queste voci abbiano trovato spazio o rinnego nella vita della persona.
Molte volte mi sono trovata con delle persone apparentemente deboli che scoprivano quanta forza
avevano soffocato dentro e quanta voglia avevano di farla venir fuori.
Vorrei ripetere la differenza tra la gestalt e Il dialogo delle voci. Nella Gestalt le voci possono parlare
tra di loro, mentre nel Dialogo delle voci ogni volta che una voce ha parlato si ritorna allego
consapevole. Questo ci permette di radicare sempre pi la voce rinnegata.
Perch ci spostiamo fisicamente? Cosa significa ci? Spostandoci in un altro spazio entriamo in unaltra
energia, e possiamo generare unidentificazione pi profonda nella voce che andiamo a contattare e che
vogliamo investigare.

Lobiettivo del Dialogo delle voci


Questa tecnica permette di andare ad indagare e sentire le varie energie che sono dentro di noi, per poterle
portare sul piano della coscienza. Il punto centrale poter prendere coscienza di queste parti e attraverso
il nostro ego consapevole portare sempre pi terra allisoletta della coscienza, perch pi noi siamo
consapevoli, meno ombre ci sono, pi siamo liberi. lo stesso discorso del direttore dorchestra che fa
suonare gli strumenti quando decide e in quale modo decide di farli suonare, e non lascia ad ogni
strumento la possibilit di agire fuori da un progetto. Ricordiamoci sempre che nessuna energia va
condannata, perch sono tutte parti di noi che dobbiamo integrare, abbracciandole e comprendendole per
portarle alla luce. Cos anche le energie demoniche si trasformano e diventano energie a nostra
disposizione. Una grande rabbia, che pu diventare aggressiva se non riconosciuta, pu trasformarsi in
una grandissima forza di aiuto per noi stessi se la integriamo portandola nel campo della coscienza.
Quindi, avere a disposizione la nostra rabbia molto importante, come importante avere un centro che
decide consapevolmente come usare la rabbia, per non cadere in balia della rabbia e scattare in
continuazione. agire la rabbia anzich essere agiti dalla rabbia. Questo il concetto fondamentale al di
l di qualunque ambito o tecnica usata, che sia psicanalisi o il dialogo delle voci o altro.
Tutte queste energie sono al servizio della difesa. Quando vengono portate nel centro, in parte vengono
purificate dalla necessit di difesa infantile che non pi necessaria, in parte diventano energia pura
disponibile per lego integrato. Un esempio: dopo aver lavorato con la voce di una persona - ad esempio il
sabotatore che ha rotto le scatole tutta la vita, che ha sempre detto non sei in grado, non sei
abbastanza, ecc.-, nel momento in cui la persona inizia a fare un percorso di trasformazione, accade che
intervistando il sabotatore questi risponder: Sono proprio stanco, sono un personaggio vecchio, ho
voglia di andare in pensione. Quindi, si capisce che quellenergia obsoleta, non ha pi motivo di
essere, si consumata. Ed bello quando nellintervista viene fuori il personaggio che si riconosce
vecchio, perch significa che c stata una trasformazione, che qualcosaltro si strutturato per
rafforzarci, per darci sicurezza e non c pi necessit che il sabotatore ci tenga a freno.
Noi siamo portatori di molti tipi di energie. Il bambino una figura basilare nella nostra vita. Potremo
avere cento anni e avremo sempre il nostro bambino interiore, e per fortuna, perch unenergia pura,
frizzante, gioiosa. Il bambino sar sempre portatore dello stesso tipo di bisogno, che amore totale.
quando il bambino viene ferito o abusato che diventa il bambino ribelle, il bambino piagnucoloso. Ed
per questo che si strutturano tutte le voci primarie che sono tutte voci che proteggono la vulnerabilit.
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Tutti noi, se analizziamo la nostra vita e le nostre esperienze, vediamo quanti compromessi abbiamo fatto,
quanto potere abbiamo dato via per essere amati. Tutti noi abbiamo degli imprinting, dei ricordi delle
situazioni, per cui mettiamo in atto delle strategie di sopravvivenza. Allo stesso modo succede anche al
bambino, che alle richieste dei genitori reagir solitamente in due modi: o diventer il bambino
compiacente o il bambino ribelle oppure un po tutte due, a seconda delle circostanze o degli
impedimenti. importante vedere che il bambino ha entrambe le due forme di atteggiamento. Se il
bambino avesse avuto il soddisfacimento del bisogno primario che lamore, non avrebbe avuto bisogno
n di diventare compiacente n ribelle, ma sarebbe stato nella sua essenza. Ricordiamo che comunque il
bambino ha bisogno di un confine, altrimenti si perde. Noi possiamo anche rimproverare un bambino, ma
con amorevolezza. Se lui sente che c una relazione damore, anche se fa qualcosa di sbagliato e viene
rimproverato, riconoscer questo amore e non avr ferite laceranti.
Il Dialogo delle voci una tecnica molto articolata della quale si sta dando soltanto qualche idea.
Esistono tanti personaggi al nostro interno e sarebbe interessante capire le loro modalit di strutturazione,
le loro interazioni con gli altri personaggi, le dinamiche che si creano, per avere una visione pi allargata
della nostra vita. veramente molto bello, anche perch c il grande rispetto nellagire. Come abbiamo
gi detto, allinizio del lavoro, partiamo sempre dai ruoli e dai personaggi primari che sono quelli dove ci
sentiamo pi forti. Non una modalit invasiva, perch rispettiamo chi c, e vediamo che per primi
emergono quelli pi sicuri di s, che generalmente sono le voci che agiamo di pi e sono pi accessibili.
difficile che in una persona che arriva con una problematica dolorosa, possa uscire subito il bambino
vulnerabile. Ecco perch molto importante questo gioco: la persona arriva, c il primo inquadramento
dellargomento che porta, poi viene invitata a spostarsi nello spazio, intervistando i vari personaggi. A
volte questi personaggi hanno un nome, a volte la persona stessa d il nome, altre volte sono delle energie
indefinite molto diverse fra di loro. Una volta ci parla lenergia della forza, unaltra volta quella del
controllore o del protettoreecc. Quando poi si invita la persona a tornare al centro, pu uscire
unenergia molto diversa e cio unenergia pi fragile, timorosa, che pu essere totalmente in antitesi con
la prima voce. Non si deve mai interrompere una voce, importante lasciarle tutto il tempo che necessita
per potersi esprimere. Limportante che il facilitatore sia sempre l, in relazione empatica ed energetica,
perch se una voce si sente giudicata immediatamente si richiude e non si esprimer pi. Se il facilitatore
percepisce che mentre la voce si sta esprimendo cambiata lenergia, non deve interromperla, ma deve
farlo presente dicendo ad esempio: Sento che ti stai esprimendo con unenergia diversa, ma sei ancora
tu?
Nel Dialogo delle voci si chiede sempre il permesso per avere accesso ad una voce, e soltanto quando si
invita la persona a ritornare al centro le si chiede: Hai sentito che energia era? La senti? Lhai
riconosciuta?. Poi si prosegue con lintervista ad altri personaggi. Il tutto pu durare circa unora.
Limportante che il processo non venga interrotto.
Ricapitolando, la sessione si svolge con lintervista alle voci. Dopo che lultima voce si espressa, si
invita la persona a tornare al centro dove si parla a livello dellego consapevole, si porgono domande per
portare consapevolezza sul come ha vissuto le voci. Segue poi un momento estremamente bello, la
visione lucida o awareness, in cui si chiede alla persona di mettersi dietro al facilitatore, con gli occhi
chiusi, e di rimanere in ascolto molto cosciente e consapevole senza intervenire come se fosse un
testimone. il momento in cui il facilitatore riassume tutta la sessione usando le parole dette dalla
persona, quelle che ha usato la voce, senza interpretare ma semplicemente riportando quanto detto in
modo fedele. La persona che dietro ascolta come un testimone, si rivede non pi coinvolta, osservandosi
con distacco. Si pu immaginare che forza potente si sprigiona in tale momento.
La persona torna di fronte al facilitatore, le viene chiesto se rimasto qualcosa in sospeso, se vi sono parti
che desidera approfondire. Non si deve lasciare andare via una persona da una sessione se a pezzi. Deve
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uscire da un incontro, magari con tanto lavoro da elaborare, ma con la sua integrit. Questo vale per
qualsiasi tecnica che viene usata. Per quanto riguarda i bambini, dal momento che una tecnica molto
strutturata, pu essere improntata come un gioco usando tecniche molto morbide come il disegno, la
voce, la teatralit - con dei confini pi sfumati, indefiniti, proprio perch il bambino in fase di
strutturazione della personalit.
Con il tempo e lesperienza sar sempre pi evidente che queste voci parlano come parlavano i genitori.
Si potr capire pi facilmente perch si sono strutturate. Avranno lo stesso linguaggio del padre o della
madre. Quindi, molto importante farlo notare alla persona, anche se spesso lei stessa si accorge di
questo aspetto e lo riconosce.
In questa pratica, il tutto viene fatto con grande rispetto, perch i personaggi escono quando c una
situazione pronta per accoglierli. Non esce mai una voce se non c il contesto giusto per ascoltare.
Ecco perch il facilitatore deve essere in stato di presenza e capacit di ascolto, molto empatico e capace
di sentire cosa succede con le energie e contemporaneamente andare a sentire cosa succede dentro se
stesso, perch funzioniamo tutti come delle casse di risonanza: entriamo in co-vibrazione.
Credo che unaltra cosa molto importante per il counselor o il terapeuta in generale, sia entrare nel
coraggio dellimperfezione, perch accettare la propria imperfezione un grande atto di coraggio:
accettare i propri limiti ed imparare a comunicarli per rispetto di se stessi e degli altri. Quindi il
facilitatore non pu dire s a tutto e a tutti, perch una persona che arriva pu portare tematiche dove lui
stesso sta ancora lavorando e quindi non pu esserle di aiuto.
veramente un lavoro alchemico, perch la stessa cosa detta da una persona o detta da unaltra, cambia
vibrazione; per questo non si pu entrare nella stessa sintonia con tutte le persone. In questo caso il
facilitatore deve avere il coraggio di dire che sente di non essere nella giusta polarit e indirizzare la
persona verso qualcosaltro. Se viene detto con onest e amorevolezza, la persona lo apprezzer.
imprescindibile che per poter lavorare con gli altri si deve aver lavorato su se stessi, e quanto pi lavoro si
fatto su se stessi, sempre pi si potr essere accoglienti. Daltro canto non si pu aspettare di essere
perfetti per iniziare a lavorare con gli altri. Questo significa che ci sar sempre un margine dove il
counselor sar vulnerabile. assolutamente indispensabile che un counselor sia capace di entrare nel
silenzio, in uno spazio di ascolto, uno spazio di visione attraverso il proprio testimone interno. Solo cos
pu accorgersi che la persona che ha di fronte gli porta qualcosa che risolleva la propria problematica
personale, il proprio dolore; necessario capire se una situazione ingestibile, da cui deve tirarsi indietro
e indirizzare la persona da qualcun altro. molto importante che il facilitatore a sua volta veda la
problematica irrisolta con il proprio supervisore. fondamentale affrontare le sensazioni che lo
rimandano ancora nei buchi di tristezza, di senso di abbandono, di fallimento e quantaltro. Guai se pensa
di essere arrivato. Personalmente ho molto timore e sospetto verso quelli che fanno soltanto i terapeuti e
che non vanno mai a fare un lavoro di supervisione. Lo stesso Jung diceva che poteva portare il paziente
soltanto al punto in cui lui era arrivato. Questo il cardine: capire il punto in cui noi siamo, significa stare
nella nostra dimensione, e sapere che ci sono degli esseri molto pi avanti di noi e affidarci a loro.
Questo, per, non deve farci sentire falliti, ma degli esseri responsabili che umanamente passano quello
che hanno, e si affidano ad altri esseri superiori. Se impariamo a fare questo, siamo veramente in grado di
portare grandi contributi ad unumanit che soffre. C un grande dolore attorno a noi, sia a livello del
pianeta che della razza umana. Ognuno di noi, l dov, pu portare molta luce e guarigione e balsamo
su tante ferite. Tutto questo richiede molta professionalit, un cuore aperto e una mente che sia in grado di
fare un passo indietro e creare silenzio per accogliere e rielaborare tutto.
Per quanto riguarda il lavoro del Dialogo delle voci vi sono due livelli molto distinti: il lavoro
individuale e il lavoro di gruppo. Con le sessioni individuali si comprende dov una persona, e se
pronta le si pu suggerire il gruppo pi appropriato in relazione alle proprie problematiche, perch se non
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ha fatto nessun lavoro su se stessa ed entra in un gruppo con dinamiche forti, le pu portare una chiusura
anzich beneficio. doveroso precisare che i gruppi sono sempre delle grandi accelerazioni, perch nel
gruppo diventiamo tutti specchio luno per laltro. Ci che avviene in un anno in un percorso personale,
pu avvenire in una settimana allinterno di un gruppo. importante ricordare che prima di affrontare un
gruppo necessario aver iniziato un viaggio individuale per avere un minimo di riferimento, anche perch
preferibile che alcune problematiche siano risolte o quantomeno affrontate in ambito personale. Non si
pu mai generalizzare, quindi sono due dimensioni da prendere in considerazione.
Biografia (Giuseppe Pagliaro)
Il Dott. Hal Stone si laureato in psicologia nel 1953 allUniversit di Los Angeles. Da allora si
dedicato alla psicoterapia, allinsegnamento e alla scrittura. Dal 1953 al 1957 stato psicologo
nellesercito, ottenendo il grado di Capitano. Successivamente ha iniziato la pratica professionale privata
e ha completato la formazione junghiana presso listituto C.G. Jung di Los Angeles nel 1961. Per tutti gli
anni 60 e i primi anni 70 ha lavorato come analista. La formazione junghiana e il particolare interesse
per i miti, i sogni e le favole lo hanno guidato nel suo cammino di esplorazione interiore. Durante gli anni
60 stato membro dellAmerican Board of Examiners in Professional Psychology (ABEPP), consulente
e insegnante al Dipartimento di Psichiatria e Psicologia del Mount Sinai Hospital di Los Angeles. Nello
stesso periodo stato anche uno dei coordinatori del programma della nuova California School of
Professional Psychology. La fine degli anni 60 ha segnato un momento di ricerca ed esplorazione di
nuove modalit di lavoro trasformativo e in questo ambito il dott. Stone ha coordinato una serie di
programmi che, attraverso lUniversit della California, hanno diffuso questi nuovi modelli ad un
pubblico pi vasto. Nel 1973, Stone ha creato il Center for the Healing Arts, forse il primo Centro per la
Salute Olistica negli Stati Uniti, un centro allavanguardia nellambito della psicologia e delle medicine
non convenzionali. Nel 1979 ha iniziato una collaborazione attiva con sua moglie, la Dott.ssa Sidra Stone.
Tre anni dopo, hanno iniziato a viaggiare e ad insegnare il loro lavoro negli Stati Uniti e allestero, attivit
che continua ancora oggi. Nei primi anni 70 Hal e Sidra iniziarono a sviluppare il Voice Dialogue come
metodo per lavorare con le sub-personalit. Attraverso la loro relazione personale (sono sposati dal 1977)
e la collaborazione professionale il lavoro si trasformato in una metodologia per lavorare con i s
interiori e in un sistema teorico completo, che stato definito la Psicologia dei S. Attualmente la
maggior parte del loro insegnamento si svolge a Thera, la loro casa a Mendocino County sulla costa
settentrionale della California. Qui conducono seminari, danno consulenze private e scrivono. Hanno
cinque figli e quattro nipoti.

La Dott.ssa Sidra Levi Stone nata a Brooklyn, New York ed cresciuta durante la Seconda Guerra
Mondiale, in unepoca in cui era fortemente sentito il desiderio di dare il proprio contributo al bene
dellumanit. I suoi studi al Barnard College hanno avuto una grande influenza nel suo sviluppo come
donna indipendente: gi allora questo istituto incoraggiava le donne a laurearsi ed a prepararsi per una
professione. Nel 1957 si diplomata con il massimo dei voti e nel settembre dello stesso anno si sposata
e si trasferita a Baltimora, dove si laureata presso lUniversit del Maryland. Dopo essersi trasferita a
Washington, negli anni 60 ha iniziato a lavorare come psicologa clinica. Ritornata a New York, ha
lavorato come psicologa clinica al Veterans Administration. Dopo la nascita della seconda figlia, ha
preferito lavorare part-time come psicoterapeuta al Lincoln Center for Psychotherapy in modo da poter
godere anche le gioie della maternit. Nel 1967 si trasferita con la famiglia a Los Angeles, dove ha
continuato ad esercitare la professione privata, finch nel 1968 diventata consulente psicologa alla
Hamburger Home, una casa per ragazze adolescenti, di cui stata anche Executive Director nel 1972,
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dopo la nascita della sua terza figlia, Recha. In quel periodo trasform lHamburger Home in un centro
per il trattamento residenziale per adolescenti acting out, introducendo tecniche olistiche e mettendo a
punto un programma che combinava tecniche comportamentistiche, modificate con la psicoterapia
individuale e di gruppo basata su principi psicoanalitici. Il programma era arricchito dallarte-terapia, la
scrittura creativa, i giochi teatrali, lo yoga ed esperienze di campeggio in zone selvagge della California.
Si poneva inoltre attenzione agli aspetti nutrizionali, allo stile di vita e alle attivit atletiche. Nel 1979
Sidra lasci lHamburger Home per riprendere lattivit professionale privata a tempo pieno e iniziare una
maggiore collaborazione con Hal, collaborazione che stata estremamente creativa sia sul piano
personale che professionale. Il lavoro di psicologi e docenti di Hal e Sidra sempre stato strettamente
connesso alla loro relazione di coppia, che a sua volta stata arricchita dalle loro esperienze di
psicoterapeuti.

Testi consigliati:
-Tu ed io, Hal e Sidra Stone, MIR Edizioni, 2003.
-Il dialogo delle voci, di Hal e Sidra Stone, Ed. Amrita.

LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI KEN WILBER


Luisa Barbato
Ken Wilber un personaggio a cavallo tra la meditazione e la psicologia. Non uno psicologo, ma un
meditante praticante molto avanzato, con una grande capacit di raccordare pensieri. Si dice che riesca a
leggere fino a dieci libri al giorno. Ha scritto il suo primo libro a 20 anni.
Il punto di partenza di Wilber che la via occidentale allinteriorit la psicologia moderna, partendo
dalla psicanalisi. La via allinteriorit delle culture orientali tradizionali plurimillenarie - e quindi
sicuramente pi stratificate di quelle occidentali - , invece, quella della meditazione e della saggezza.
Loggetto di questa indagine sempre luomo, e il fine ultimo la sua evoluzione.
Il quesito di Wilber : dov il raccordo?. Deve essere possibile, in qualche maniera, conciliare le strade
orientale ed occidentale che appaiono separate e sembrano agire su cose diverse, o - paradossalmente sugli stessi fenomeni. opinione comune che nella pratica si possa fare psicoterapia e meditazione
insieme, o una dopo laltra. Wilber ha cercato di strutturare dei modelli teorici, e per far questo si
avvalso della teoria dei sistemi e di tutta la conoscenza dellolismo.
Da una parte ha fatto una concettualizzazione olistica che tiene conto del tutto, dallaltra si basato sulla
teoria dei sistemi, per cui tutti gli organismi fanno parte di sistemi organizzati, che funzionano secondo
determinate regole. Una di queste regole attesta che i sistemi sono gerarchici e la complessit in ordine
crescente. Unaltra regola importante che un sistema pi complesso si costruisce inglobando il sistema
precedente, e non possibile che ci sia unevoluzione del sistema pi semplice senza che quello
complesso non inglobi la conoscenza del pi semplice. un sistema evolutivo in cui il gradino successivo
fa sua la conoscenza precedente e la trascende. Per, per trascendere una conoscenza precedente bisogna
averla integrata. Essendo questi sistemi olistici e gerarchici li defin con il termine oloarchico.
Altro concetto importante della teoria dei sistemi quello dellentropia: ogni sistema a complessit
maggiore in realt crea maggiore sintropia (la sintropia, o nega-entropia, la tendenza dei sistemi viventi
ad organizzarsi e a creare maggiore ordine, informazione e complessit; mentre i sistemi meccanici
tendono ad involvere e a degradarsi). Sono sistemi di complessit sempre maggiore, sempre pi sintropici
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e sempre pi organizzati, quindi in qualche maniera diminuiscono il caos. Secondo Wilber questo schema
si applica anche agli esseri umani, sia filogeneticamente sia ontogeneticamente. La storia viene letta come
una serie successiva di evoluzioni gerarchiche, in cui ogni societ o gruppo successivo ha assorbito o
subto le conoscenze precedenti e le ha trascese, le ha migliorate. Ogni individuo un processo di sistemi
sempre pi complessi che evolvono fino allet adulta. Filogeneticamente vi sono tappe di sviluppo dalle
quali non si pu prescindere.
Dopo di che si arriva ad un livello in cui la successiva evoluzione diventa scelta soggettiva.
Lo schema di organizzazione gerarchica ed evolutiva non cos scontato; molti psicologi sostengono che
non c evoluzione ma successione.
Questo lo schema psicologico disegnato da Wilber:
I^ livello PSICOTICO - organizzazione molto legata allistinto, alla materia, alle parti primarie della
vita in cui non esiste ancora un Io, unorganizzazione che si relaziona; la parte pi
ancestrale.
II^ livello BORDERLINE
III^ livello NEVROTICO - c il conflitto tra le varie istanze psichiche
IV^ livello CENTAURO - lintegrazione di tutte le parti, la possibilit per un individuo di scorrere su
tutti i livelli
Possiamo vedere la stessa definizione dal punto di vista orientale, e suddividendo in: mente, corpo,
emozioni. Ovviamente le connessioni non sono cos meccaniche: corpo non vuol dire necessariamente
psicotico. Possiamo piuttosto considerarlo corrispettivo del livello pi ancestrale, pi primitivo, quella
che in psicologia - nel senso di unorganizzazione superiore - viene definita psicosi. In un certo senso
siamo tutti psicotici per una certa fase, nel senso che manchiamo di relazione e di strutturazione
successiva. Poi arriva la parte emozionale, la parte che in psicologia viene molto rafforzata alle posizioni
borderline oppure nevrotico, la posizione di conflitto forte emozionale che non riesce ad integrare. Il
centauro invece la parte che riesce ad integrare e a comunicare sulle tre parti.
Tutto questo si pu raccordare allo schema dei tre cervelli, mettendo allinterno il cervello rettile, al
centro il cervello limbico e allesterno il cervello umano.
Visto cos uno schema piuttosto grossolano, tuttavia utile come schema di riferimento. Esiste un
preciso corrispettivo fisiologico nel cervello di quella che unorganizzazione gi definita dagli albori
della cultura orientale, e trova un corrispettivo nelle strutturazioni definite dalla psicologia. Per quanto
riguarda questa parte della psicologia, Wilber lha articolata in tutte le fasi della psicologia della madre,
con una scansione di 13 livelli, estremamente complessa, ma con unidea base. Siamo sempre in una
dimensione che pu essere pre-personale - cio prima della costruzione dellEgo come parte psicotica e
borderline - o personale con la parte del nevrotico e del centauro (nel senso che siamo nella struttura della
persona). La differenza tra il nevrotico e il centauro che il centauro colui che ha unintegrazione,
unaccettazione dei vari livelli. Riesce ad integrare, ad accettare e a scorrere funzionalmente - come
dicono i reichiani - dalla parte istintiva alla parte emotiva a quella cognitiva.
A questo punto potremmo dire che il centauro colui che ha risolto, colui che sta bene.
Sulla parte che Wilber chiama del centauro, in realt c gi stato un interrogarsi - soprattutto in America
- sul centauro come colui che, avendo risolto, risultava un individuo soddisfatto. In realt si scoperto
che ci sono dei bisogni che non sono strettamente collegati alla patologia, ma ad unesigenza che a questo
livello ancora unesigenza esistenziale (affrontati da Rogers e dalla psicologia umanistica). Il che vuol
dire che le persone si rivolgono alla psicologia e allanalisi non perch abbiano qualche particolare
disagio, ma perch cercano piuttosto un senso nella loro vita o cercano di sviluppare delle parti che non
hanno ancora sviluppato, ad esempio il gioco, lamore per lavventura o la riflessivit, tutte capacit o
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potenzialit che non sono ancora state espresse.


Questa fascia della psicologia umanistica ha segnato un grosso passaggio perch ha sganciato la
psicologia dalla patologia. inesatto dire che la psicologia si occupa soltanto della patologia.
Essa si occupa di processi psichici, ma allinterno di questi vi sono le istanze da sviluppare anche dalla
persona apparentemente soddisfatta. Per non finita qui, perch siamo sempre in un livello personale e
gi essere dei centauri significa avere un buon livello di integrazione. La saggezza orientale dice, invece,
che lo sviluppo della persona pu andare oltre. Fino al livello del centauro siamo in quello che garantisce
il piano del lavoro della psicologia occidentale, quello che dovrebbe essere quasi automatico nello
sviluppo dellindividuo. Se le condizioni sociali, culturali e della famiglia funzionano bene lindividuo
dovrebbe arrivare ad essere centrato. E questo ci che - dice Wilber - si raggiunge con la maturit, entro
i 40 anni. Perch centauro? Centauro una figura mitologica met cavallo e met uomo, quindi una
personalit che integra la parte istintiva con la parte psichica. A questo punto arriva lo sviluppo
dellindividuo che, invece, non necessariamente definito ontogeneticamente, non scritto nel percorso
dello sviluppo psicofisico, perch in realt anche la psiche materia.
Nitamo Montecucco
Qui c un riferimento alluomo n. 4 descritto da Gurdjieff (il n. 1 quello fisico, il n. 2 emozionale e il n.
3 mentale, e tutti e tre possono essere patologici, normali o equilibrati).
Il n. 4 quello che parte dal centauro, cio dalluomo equilibrato, attraverso un lavoro che Gurdjieff
chiama di scuola, perch individualmente quasi impossibile avere questo equilibrio e anche perch
richiede un confronto con persone che stanno crescendo e non con persone normali della propria
quotidianit. Le persone che stanno crescendo fanno da specchio su quello che lui chiama gli angoli acuti
della propria personalit e dei propri condizionamenti; si riesce cos ad integrare queste prime tre parti e
ad entrare in una fase trans-personale.
Luisa Barbato
Fino a che siamo identificati in corpo, emozioni e mente, siamo sempre nella materia. Anche la mente
materia, anche se materia pi sofisticata, molto meno densa. Si gi detto che ogni livello evolutivo e
successivo trascende laltro. Sono potenzialit perch la persona sviluppi i piani successivi, che non sono
pi personali ma trans-personali (oltre la persona). Sono piani non materiali, di una densit sempre pi
rarefatta. Wilber ha svolto uno studio sulle antiche tradizioni, cercando i pari livelli di sviluppo relativi
alla meditazione dalle culture buddista, Vedanta, confuciana (e cos via) costruendo i relativi schemi. E
questa tendenza alla schematizzazione (caratteristica piuttosto naturale in un americano come lui) ha
portato a queste definizioni:
Livello SOTTILE

CAUSALE

SPIRITUALE, cio quello dellAnima (e lanima comunque duale)

NON DUALE, lAssoluto in cui non esistono pi distinzioni.


Nitamo Montecucco
LAnima il riflesso spirituale dellindividualit, lAnima il S. Io sono unanima, il che vuol dire che
sono ancora un Io, comunque separato ancora dal resto, cio mi identifico. Io come corpo sono pi ampio
o sono pi sottile, ma comunque unidentit e quindi il S ancora quello che viene chiamato lIo
spirituale. Quando una persona fa un lavoro di VI^ - VII^ livello, entra in uno spazio definito non duale
(nirvanico, o del vuoto, o coscienza cosmica o piano Adi), sperimenta unevanescenza della divisione io, te, noi, gli altri - ed entra in uno spazio di coscienza unitaria, di fusione. la sensazione dellenergia
che sale, travalica i confini individuali, diventa ampia e trans-personale. Nella storia delle religioni e del
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misticismo, linizio dellespansione della coscienza inizia al I^ livello. Coloro che hanno avuto questa
esperienza riportano, ad esempio, come la propria coscienza trasparente si sia allargata nello spazio (si
pu chiamare satori o samadhi) e sia poi ritornata allo stato precedente. Detto in prima persona: Ho
avuto questa grande esperienza, ho capito delle cose, per sono ancora io.
Poi si pu arrivare alla fase non duale, che quella della meditazione dove non si torna (o meglio non si
tornerebbe) pi indietro. Nelle meditazioni, ad un certo momento si entra nel samadhi senza il S: il corpo
si ferma, la mente si ferma, si resta in catatonia a volte per ore, e si brucia il senso della separazione.
Le persone che hanno raggiunto questo spazio sono spesso degli illuminati che restano fissi e rimangono
nello spazio non duale.
Chi ha sperimentato lanima, la luminosit, la presenza, lintensit incredibile dellanima e poi ritorna
nellIo della mente non pu vivere bene nellIo della mente. Cercher di rientrare in contatto con
lesperienza dellanima. Quando lanima si apre in quel momento come far parte di Dio e avere una
comprensione poi si torna indietro e non si capito nulla. Si sente che lespansione arriva fino ad un
certo punto ma potrebbe arrivare molto pi in l.
Io ho avuto unespansione di V^ livello. Dopo c il VI^ livello (planetario) e il VII^ - raccontato nel
libro di Yogananda Lautobiografia di uno Yogi- che arriva a tutto il cosmo: lui tutto il cosmo e il
cosmo lui, la coscienza si espansa. La gioia tale che viene da ridere o da piangere dalla
commozione.
Luisa Barbato
A questo punto Wilber si posto il problema degli strumenti, e per ciascun livello ha definito il tipo di
terapia pi adatto, aggiungendo che quando si arriva sui piani trans-personali la metodologia del lavoro
cambia. Nello studio scientifico degli stadi di meditazione ha osservato che, ad esempio, tra una
meditazione buddhista o una vedanta ci sono livelli diversi, per cui la persona ha percezioni differenti, ma
la conclusione uguale; arriva comunque allo stesso livello di coscienza, un livello non duale. E questo ,
secondo me, il senso delle parole del Dalai Lama quando dice che nella concezione evolutiva
dellindividuo, la psicologia occidentale ha avuto merito di avere chiarito tutte le tappe evolutive, le
strutturazioni della mente e dei livelli precedenti allo sviluppo trans-personale, di cui gli orientali non si
sono occupati.
Nitamo Montecucco
Pur avendo un grande rispetto per il pensiero di Wilber e per la sua visione psicologica, vorrei rimarcare
che - per quanto riguarda la Psicosomatica Olistica ed in particolare le attivit degli psicoterapisti e dei
Counselor Olistici - profondamente scorretto utilizzare una scala mista dove tre livelli su quattro sono
"patologici". una visione a mio avviso che implica un approccio troppo giudicante: se sei evoluto sei
sano, se sei normale o poco evoluto sei malato. Sicuramente tutti noi abbiamo dentro dei livelli caotici
profondi, quello del sogno e del sonno senza sogni.
Chiamerei, invece il livello "nevrotico", un livello "duale". Posso avere un livello duale, ma la definizione
nevrotico ha un altro senso, perch la dualit normale mentre il livello nevrotico o psicotico sono
sinonimo di patologia, e questo profondamente lesivo per un reale rispetto della persona e della visione
dell'essere umano "normale".
Questo schema dal caotico al non duale presente in tantissime tradizioni orientali. Il fatto che in
Oriente nella strutturazione degli schemi non si trovavano tali e tante malattie psichiatriche, e quindi i
pochi psicotici e pochissimi nevrotici venivano considerati degli esempi fuori dalla norma, mentre tutti
abbiamo dentro non un livello psicotico, ma un livello caotico profondo, dove il caos linconoscibile
caotico inconscio. Questi livelli sono abbastanza conosciuti dalle filosofie del Tantra, del Buddhismo, che
non conoscevano i metodi per curare uno psicotico come ha fatto lOccidente.
Certo il Dalai Lama non si riferiva tanto alla cura delle malattie psicotiche gravi, anche perch gli
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psicotici in cura sono pochissimi.


Quindi la potenza delle tradizioni orientali era quella sul ramo evolutivo (considerando levoluzione dal
secondo livello in poi). Sono infinite scuole con infiniti sistemi diversi, alcuni che badano anche agli
aspetti meno violenti della malattia psichica. In Tibet si pu vedere ancora oggi come vivono le famiglie:
c una dolcezza e unarmonia tra di loro che non permette la nascita di malattie psichiche; per questo non
lavoravano sulle malattie psichiche. Ci saranno anche tanti abusi piccoli e grandi, ma nel complesso c
una civilt che ha alla base una tale armonia interna che non porta alla schizofrenia della mente.
Bisogna dire che il contributo di Wilber stato enorme, nei termini di una traduzione trans-personale alla
psicologia, specialmente in un momento in cui - soprattutto negli Stati Uniti - cera una nuova psicologia
che stava emergendo. Ha avuto il merito di mettere insieme due mondi.
Alla fine degli anni 70 lavoravamo tra le psicoterapie e le meditazioni di tutte le scuole con la stessa
divisione, solo che caotico era un termine usato nella psicologia di I^ livello, la psicologia delluomo
malato. La psicologia delluomo sano (quella umanistica), la psicologia di Buddha che poi diventer la
trans-personale, sar la psicologia di coloro che hanno in parte gi trasceso attraverso la loro esperienza il
centauro, luomo normale e che sentono e hanno la percezione intuitiva o diretta del risvegliato, dello
spirito interno e diventano cos dei veri ricercatori. Lavoravamo gi con quello schema ed eravamo un
piccolo gruppo, e quando conobbi lapproccio di Wilber ed i suoi libri ne fui molto contento.
Luisa Barbato
Vorrei sottolineare che si riesce a passare al livello successivo solamente quando si integrato
completamente il livello precedente. Quindi uno sviluppo evolutivo armonico richiede lintegrazione a
tutti i livelli. Se si salta una fase (cosa che pu accadere nella pratica) si arriva a degli scompensi e a
patologie. Wilber sostiene, ad esempio, che quando una persona non ha ben integrato la parte delle
energie istintive e delle emozioni e va direttamente su uno stato trans-personale, se queste esperienze non
hanno una base solida non vengono integrate, e quindi danno luogo a degli scompensi.
Nitamo Montecucco
Per integrare non sintende prendere atto di quello stato e accettarlo per quello che ; questa una
comprensione intellettuale. Integrare significa realmente elaborare psicosomaticamente una situazione,
riportarla realmente nella propria vita vissuta, ossia sciogliere quella situazione critica di blocco che pu
essere diversa e su diversi livelli, sul corpo, sulle emozioni o sulla mente.
Ci sono molte scuole spirituali che non fanno nessun lavoro sul corpo e quindi si trovano ad avere
persone tutte di testa che parlano dei massimi sistemi, di energia altamente spirituale, come i teosofi
attuali. Sono a volte personaggi un po patetici, che raccontano mille cose sulla coscienza Adi o sul piano
non dualema hanno un corpo devastato, non hanno vitalit, hanno conflitti emozionali enormi, un
rapporto con i figli disastroso, una vita sessuale scadente. Allora ci si pu chiedere: Ma che cosa hanno
imparato? Hanno aperto a volte intuitivamente i livelli alti ma devono ritornare nel corpo reale per
integrare e rifare il lavoro semplice. Come sostiene Wilber, un sistema pi alto deve includere quello
basso, che fa da motore.
La seconda considerazione proprio il processo visto nello schema precedente, quello della totalit.
Lesperienza spirituale unesperienza di totalit, di unit di tutto il sistema. Quindi se il sistema ha
dentro delle parti che non sono integrate, ha emozioni che non sono state sciolte e concezioni psichiche
rimosse, non si pu arrivare alla totalit del sistema (che diventa carente), e non un vero sistema
unitario. E quindi Ken Wilber giustamente riprende il discorso di Gurdjieff, di Osho, dei Sufi, che un
lavoro di scuole, in cui si deve lavorare sul I^ livello fisico, sul II^ livello emozionale, sul livello della
coscienza mentale per integrarli tutti insieme ed avere cos un processo evolutivo totale.
82

Luisa Barbato
Wilber afferma: Tutti questi livelli esistono sempre e contemporaneamente, ma sono livelli di sviluppo e
dintegrazione. Alcune persone sono disastrate sui livelli emozionali e fisici ma hanno grandissime
aperture trans-personali. Insomma: c sempre uno scivolamento continuo di tutti noi su tutti i piani, e
questo non pu apparire nello schema rigido visto in precedenza. Finch non si arrivati al centauro
non si pu arrivare alle altre dimensioni? Certamente non cos, perch in potenza ci sono tutte. Possono
essere dice Wilber - anche a livelli di sviluppo molto diversi. Nella pratica: per chi vuole fare il
counselor olistico molto importante avere in mente questo schema, perch quando si presenta una
persona con una tematica emozionale molto forte, si deve lavorare su quello stesso livello e non le si pu
proporre unapertura meditativa. Allo stesso modo: per una persona i cui problemi sono cognitivi - e
riguardano il funzionamento e la percezione delle cose - lavorare sulle emozioni pu essere inadeguato.
Questo schema aiuta in qualche maniera a capire il punto in cui ci si trova con quella persona.
Nitamo Montecucco
In Occidente sappiamo che esiste realmente qualcosa di psicotico dentro di noi, qualche cosa di
borderline e sicuramente di nevrotico. Se partiamo dal centauro - che una persona normale - il lavoro
da fare costantemente doppio, perch in questo ambito che il counselor ha in particolare a che fare con
le persone, e non per il contatto con problematiche borderline o psicotiche (non previsto). Parliamo
delle persone normali che si trovano ad un certo livello tra le nevrosi e lequilibrio. Una parte di lavoro
sar in negativo e unaltra parte in positivo; si deve sviluppare necessariamente nelle due dimensioni, e
quanto pi si riesce a capire quali sono i blocchi di una persona tanto pi la si pu aiutare a sciogliere
anche solo i blocchi fisici, a livello energetico, prendere coscienza un minimo delle emozioni, anche solo
comunicare per scioglierle: questo il lavoro solo sul negativo. Contemporaneamente, ogni volta che c
lo scioglimento di un blocco - e quindi di unemozione - lenergia bloccata a livello fisico si libera, e
viene reintrodotta nellambito della totalit come una delle energie fondamentali. Come dicevamo prima,
limportanza del potenziale dellombra.
E quello un pezzo in pi dellenergia che mancava per procedere un poco nella consapevolezza. Quindi
il lavoro su e gi, nellombra e nella luce. C un bellissimo racconto (Le sette valli) della tradizione
dei Sufi, in cui un uomo normale sperimenta un primo picco di meditazione e gli d un nome bellissimo
del tipo la vetta dellestasi. Ma dopo la vetta c sempre una valle. Si sale una vetta pi alta della prima,
fino ad arrivare a sette valli e sette vette: a ogni picco di altezza e di consapevolezza corrisponde una
discesa nella valle. Questo serve a riconoscere il proprio lato negativo. Allinizio, quando si fa un lavoro
individuale e si scende nellinconscio, si scende per quella che la propria coscienza. Poi si pu aprire ed
espandere quella energia e si pu entrare ancora di pi nella coscienza negativa, in una valle pi
profonda, e quindi di malessere. Magari un anno prima cera la sensazione di star bene e di aver superato
il problema, mentre dopo un po di meditazione si sta peggio. Questo succede perch c pi coscienza,
pi consapevolezza, e la maggiore sensibilit permette di vedere gli abissi, i condizionamenti, le cose
dolorose ancora pi intensamente. Pu essere considerato un regalo, ed parte del lavoro. E pian piano
le sette valli corrispondono alle sette vette, ma fino a quando non si arriva a un punto finale non c un
vero equilibrio, ma un continuo alto e basso di energia.
Luisa Barbato
Fino ad un certo punto della sua vita Wilber ha continuato a scrivere, ad andare a conferenze, a dibattere.
Poi si fermato e si allontanato, non condividendo il fatto che lo schema fosse troppo utilizzato; molti
erano diventati trans-personali, ma lavorando ciascuno a proprio modo e soprattutto in modo molto new
age. Ha deciso pertanto di non partecipare pi ad alcun dibattito e a comunicare soltanto tramite i suoi
libri ed il suo sito internet. Infine si ammalato, ed ha seguito intensamente per due anni la sua compagna
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malata di cancro sino alla morte di lei (ha scritto anche un libro Grazia e grinta in cui parla della storia
con sua moglie). Si chiese come mai non riusciva a riconoscersi in tutti coloro che si definivano transpersonali e si rifacevano proprio a lui. Si chiese quale era la concezione di Jung e quella della New Age,
elaborando ci che lo differenziava da Jung (visto che molti lo definivano junghiano) e dalla New Age.
La nascita rappresenta unincarnazione di unanima e il bambino quando nasce ha tutta una serie di
poteri; in uno stato molto vicino alla spiritualit. Quindi lincarnazione un cadere nella materia, in
qualche maniera con una graduale perdita dei poteri, della conoscenza e anche delle connessioni
spirituali. Anche il bambino perde questa connessione ed come se perdesse un Eden, qualcosa che gli
apparteneva, e c una forma di nostalgia per qualcosa che aveva ed ha perso. Questo lo sviluppo fino
allet matura, dopodich c il recupero di questa dimensione fino ad arrivare alla morte (che dovrebbe
essere una morte piena di consapevolezza). C insomma un processo ciclico.
Wilber in realt nega che questo sia il suo pensiero. Lui ha iniziato gli studi sul piacere, sulla madre e
tutta la psicologia infantile, arrivando ad affermare che il bambino non ha niente di spirituale.
semplicemente istinto. Quindi non c un ritorno, ma c una progressione dello spirito che parte come
materia e istinto per passare poi alla parte razionale, alla parte cognitiva, e poi diventa spirito. Wilber
sostiene che le concezioni new age fanno confusione tra il pre-personale (corpo/emozioni) e gli stati
spirituali. Pensa che gli stati pre-personali iniziali dello sviluppo dellindividuo (che possono avere punti
apparentemente in comune con il percorso spirituale, cio una certa semplicit e immediatezza nel sentirsi
diverso) in qualche maniera vengono confusi. Dice che anche Jung era caduto in questa idea. Si
ingenerata una confusione tra il livello pre-personale e il livello spirituale. Quindi ci che molti
movimenti new age propugnano non vera spiritualit ma un nostalgico livello pre-personale, che dal
punto di vista evolutivo e dello spirito un ritornare indietro.
Nitamo Montecucco
Il bambino viene condizionato, e non ha la consapevolezza di questo: un buddha, ma non lo sa. Quindi
ha la sensibilit che non ancora consapevole. Poi, per, perde la spontaneit e la naturalezza dellessere,
perch viene bloccato nelle funzioni fisiologiche, biologiche, emozionali e psichiche; queste devono
essere ripristinate per portare la persona allo stato di normalit, e se ci viene fatto con consapevolezza
possono diventare degli strumenti di elevazione.
Il bambino vicino a se stesso come lo un animale. Dalle ricerche di un professore universitario
americano (Jan Stevenson) sui ricordi di reincarnazione, si rileva che i bambini fino allet di quattro anni
hanno un elevatissimo ricordo di vite passate. Stevenson ha viaggiato in tutto il mondo raccogliendo una
casistica di un migliaio di casi. Un esempio: un bambino australiano raccontava di essere vissuto
nellInghilterra del 1700, ricordando il paese e la casa. I genitori hanno voluto verificare andando in
Inghilterra, e una volta arrivati nel posto indicato dal bambino, questultimo ha raccontato particolari
molto precisi della casa, come il tipo di pavimento che aveva allora la stalla. I genitori hanno buttato per
aria la stalla, dove - dopo strati diversi di pavimento - hanno trovato il pavimento disegnato e descritto dal
bambino.
Mia figlia di quattro anni mi raccontava delle sue vite passate (come farebbe una vecchia donna che
racconta la sua vita) parlando dei suoi tre figli, della guerra. Poi quando aveva cinque anni le ho chiesto di
raccontare ancora quella storia ma lei non la ricordava pi. Non laveva pi nella memoria, era come se
si fosse staccata da una matrice. Quindi c non solo una corporeit.
Un altro esempio raccontato da Jan Stevenson riguarda un bambino dello Sri Lanka, di famiglia induista.
Insisteva a dire che era stato un prete buddhista, e si ricordava del fatto che girava con una macchina
rossa. Dopo alcune ricerche si scopr che era realmente esistito un grande monaco buddhista, un grande
oratore, a cui un americano buddhista aveva lasciato una grande macchina decapottabile rossa con cui
andava in giro a fare conferenze. Aveva anche uno dei primi giradischi con i dischi in vinile che cerano
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ancora sullisola. Inoltre quando gli fecero vedere la foto con tutti i monaci di ventanni prima, lui vi si
riconobbe. Questo ricordo rimase fino ai 4-5 anni.
Luisa Barbato
Wilber ammonisce - nella sua concezione molto evolutiva - a non confondere il piano spirituale con il
piano pre-personale (il ritorno nostalgico al piano pre-personale ci che molti movimenti new-age
propongono). E tra laltro che cosa comporta questa idea evolutiva da un punto di vista non solo
individuale ma globale del pianeta? Wilber dice - mutuando il pensiero di Aurobindo - che la coscienza
si incarna a livello collettivo e passa per lombra, per la materia (e questo un passaggio obbligato). Ci
che vero per il singolo vero per il collettivo, in qualche maniera questo anche il processo della
coscienza collettiva: la coscienza si incarna, passa per l'esperienza fisica, reale, materiale e poi verso il
processo evolutivo. Questo comporta una grande differenza tra Wilber e la new age (e una certa
spiritualit junghiana tradizionale): lui trova che il 900 con la sua cultura, la sua violenza, con tutto il
disordine e il caos che comporta molto pi spirituale di quel che erano le epoche precedenti. come se
fossimo passati da epoche pre-personali - quindi pi semplici, pi immediate - ad epoche di maggiore
incarnazione e consapevolezza, e siccome stiamo scendendo molto nellombra e lincarnazione sta
andando molto nel profondo questo il segnale che levoluzione andr verso lalto.
dunque in contrasto con i movimenti new-age, quando sostiene che - con questa spiritualit - non
bisogna ritornare alle civilt precedenti pi semplici. E si chiede: Perch sono saltati i sistemi religiosi,
perch sono saltati i sistemi locali, perch questo mondo va verso questa globalizzazione che macina
tutto, frantuma tutto e non ricrea su livelli pi elevati? Rispetto alle cose del passato possiamo certo
avere delle nostalgie, perch cera una cultura locale che conteneva le persone, e anche una spiritualit
locale per non pi il momento per queste cose.
In altre parole secondo Wilber questo momento di brutture molto pi spirituale di quanto lo erano le
epoche precedenti, e sostiene che Assagioli stato un precursore della trans-personale, perch aveva
capito proprio questo. Anche Assagioli ha questa concezione evolutiva che lo differenzia dalle concezioni
tradizionali, cio una concezione sullincarnazione della coscienza e sulla maggiore spiritualit della
nostra epoca rispetto alle precedenti, malgrado lapparenza dica il contrario. Il disordine attuale il segno
dello spirito che sta lavorando nella materia (un concetto che prende come riferimento da Aurobindo
Nitamo Montecucco
Le componenti new-age degli ultimi 30 anni si possono considerare utilissime, perch comunque ispirano
molte persone a intraprendere un cammino interiore, ma vissute ad un certo livello sono assolutamente
false e pericolose perch sono delle assurde illusioni: ci sono tanti falsi maestri dellultima ora che si
spacciano come illuminati, le canalizzazioni da altre dimensioni che raccontano banalit, il concetto che
la via spirituale una via di rose e fiori. Non c il concetto di realt, di responsabilit reale della vita, c
quasi un concetto di fuga dalla vita per cui bisogna elevarsi, non c il lavoro pesante dellombra. Su
questo sono assolutamente certo: la via interiore una via intensa e pesante che a volte porta anche a
confrontarsi con questa parte caotica. In alcuni casi - se ci sono stati dei traumi pesanti - pu diventare
chiaramente psicotica. Ho visto tante persone normali entrare in profondit a livello prenatale o natale per
poi vivere in uno stato psicotico anche per una giornata (ed capitato anche a me). un lavoro pesante e
difficile. Anzi, senza voler fare lelogio del negativo non si deve necessariamente soffrire per stare
meglio le persone che hanno vissuto questo negativo possono utilizzarlo per fare dei notevoli passi
avanti. Tra i miei amici, coloro che hanno acquisito livelli di consapevolezza elevati sono quelli che
hanno avuto le peggiori situazioni di vita familiari e sono riusciti ad uscirne.
Alcune scuole spirituali di psicologia raccontano come le anime elevate a volte scelgano incarnazioni
difficili, dato che comunque quando si incarnano passano il processo di dimenticanza. Vale a dire che
una volta che sono incarnati tanto vale giocare pesante, perch se la partita prevede che la madre e il
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padre ti vogliono bene e la famiglia tranquilla tu diventi un bravo bambino. Se, invece, hai una
situazione di ampio conflitto, ma hai unanima di cui ti fidi, hai la tua forza, riesci ad un certo momento a
trovare la via duscita. Questo significa se sei un bodhisattva, o pi semplicemente unanima che lavora
nel sociale - aver trovato lo stesso tipo di meccanismo con cui aiutare un sacco di persone che poi
troveranno la propria strada.
Biografia (Giuseppe Pagliaro)
Ken Wilber nato nel 1949 ad Oklahoma City. Ha completato i suoi studi scolastici a Lincoln,
(Nebraska), e iniziato gli studi in Medicina alla Duke University. Durante il primo anno perse ogni
interesse nel perseguire una carriera nelle scienze, e inizi a leggere di psicologia e filosofia, sia Orientale
che Occidentale. Ritorn in Nebraska per studiare Chimica. Conseguita la specializzazione in biochimica
lasci il mondo accademico per dedicarsi interamente allo studio e alla scrittura. Con 20 libri sulla
spiritualit e la scienza - tradotti in 25 lingue - Wilber oggi il pi tradotto autore accademico degli Stati
Uniti. visto come il pi importante esponente della psicologia trans-personale (che emerse negli anni
60 dalla psicologia umanistica), che ha per argomento il s e la spiritualit, e da cui Wilber si evoluto
verso la Visione Integrale. A causa della natura fondamentale e pionieristica delle sue concezioni, Wilber
stato chiamato LEinstein della coscienza. Per oltre quindici anni ha studiato e si dedicato allo Zen
buddhista. La psicologia trans-personale aveva avuto in Abraham Maslow il suo iniziatore negli anni
sessanta, e in Roberto Assagioli il suo primo codificatore, ma in Wilber trova il contributo pi vasto e
importante, che lo porter alla Visione Integrale.
Testi consigliati:

Spectrum of Consciousness (1977)

Sex, Ecology, Spirituality (1995-2000)

The Atman Project (1980) A Brief History of Everything (1996)

Up from Eden (1981) The Eye of Spirit (1997)

The Holographic Paradigm (1982)

Marriage of Sense and Soul (1997)

A Sociable God (1982) One Taste (1999)

Integral Psychology (2000)

Quantum Questions (1984) A Theory of Everything (2000)

Spiritual Choices (1986)

Transformations of Consciousness (1987)

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L'INTENSIVO DI ILLUMINAZIONE DI CHARLES BERNER


Giuseppe Pagliaro
Charles Berner nasce nel 1929 a Los Angeles, California.
Cresciuto con una formazione scientifica, dopo una educazione formale in Fisica, lavor per un breve
periodo come ricercatore tecnico per il governo degli U.S.A.
Nel 1950 cominci una intensa indagine sulle vite passate e sulle esperienze di morte e di "dopo-morte".
Ebbe la sua prima esperienza di Illuminazione prima di avere vent'anni e da allora studi e speriment
centinaia di tecniche volte allo sviluppo della consapevolezza ed alla crescita personale.
Charles Berner attu una sintesi tra la filosofia e la letteratura dell'oriente e dell'occidente studiando
comunicazione, nutrizione, anatomia, sogni e dinamiche mentali di entrambe le culture.
Nel 1964 fond l'Istitut of Ability, basandolo sulla trasmissione delle tecniche e dei principi che
favoriscono le relazioni spirituali tra individui. Grazie a questo istituto pot sperimentare le sue pratiche
su centinaia di persone, sia all'interno di una struttura di gruppo che all'interno di una struttura "one to
one" (diadica). Oltre che sviluppare ed insegnare tecniche per la pulizia della mente, per il rilascio
emozionale di traumi e per il miglioramento delle capacit relazionali, Charles Berner sviluppo
interessanti ed originali lavori nel campo della Teologia, della Metafisica e dell' Esistenzialismo.
Nel 1968, durante un ritiro spirituale su una montegna di Santa Cruz, ebbe l'intuizione sull'essenza
dell'Intensivo di Illuminazione e da allora inizi a svilupparne la struttura formale fino a quando, cinque
anni dopo (1973), fond la Dyad School of Enlightment che sar il centro ufficiale di formazione per
conduttori di Intesivi di Illuminazione.
Nel 1973, mentre viaggiava in India, Charles incontr il suo Guru, Swami Kripalvananda, che lo inizi
allo Yoga Naturale e gli diede il nome sanscrito Yogeshwar Muni. In seguito a questa esperienza fond il
Santana Dharma Foundation per importare in occidente i principi della "Eterna via della Verit". Dal
1977 si ritirato dal lavoro sull'Intensivo di Illuminazione per praticare ed insegnare il Santana Darma e
la religione dello Yoga. Il 24 giugno 2007 Yogeshwar Muni ha lasciato il suo corpo fisico. Le ceneri ora
si trovano in un semplice reliquiario, come da suo desiderio, a Merimbula, in Australia, dove ormai
viveva da molti anni, perch possano essere di ispirazione a tutti i praticanti dello yoga.
Testi consigliati

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Communication Mastery

Natural Meditation

A guide trougth the after death experience

How to rice and have a children

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LA PSICOLOGIA NON DUALE


Marifa De Benedetti
Volevo fare una specie di meditazione ad occhi chiusi semplicemente per richiamare lo stato di presenza,
dato che parler essenzialmente dello stato di presenza nel lavoro di counseling: quello che riguarda la
cosiddetta saggezza non duale.
Provate a sentire come vi sentite adesso, com in questo momento il vostro stato di qualit, il vostro stato
di presenza, il vostro esserci, e poi immaginatevi 5 anni fa. Non c bisogno che troviate dei fatti
specifici, ma cercate di percepire in questo momento comera allora il vostro stato di presenza, il vostro
esserci. E poi, andate ancora indietro nel tempo fino a pi o meno 20 anni. Non c bisogno di nuovo di
avere ricordi precisi, ma centratevi a sentire, percepire comera, com, il vostro stato di presenza. E
anche se c uno stato di cambiamento nel vostro stato di presenza. E poi, ancora andate indietro fino
alladolescenza fino ai 13, 14 anni: comera e com lo stato di presenza, il vostro esserci. E ancora,
tornate indietro nel tempo fino ai 6 anni e di nuovo cercate di percepire comera lo stato di presenza,
come vi percepivate. E ancora indietro, fino ai primi mesi di vita, quando avevate gli occhi aperti al
mondo, comera lo stato di presenza, allora, e se c differenza con lo stato di presenza, adesso. E poi,
fate uno sforzo maggiore, non seguite la logica ma affidatevi a come viene, cercate dimmaginare come
era lo stato di presenza quando lo spermatozoo sinser nellovaio e, immaginatelo come un punto
adimensionale che nello stesso tempo posizionato nel centro del cuore. Entrate in questo punto senza
dimensioni ed uscite dallaltra parte espandendovi allintero universo, cercando di percepire com lo
stato di presenza oscillando da questo punto -adimensionale nel centro del cuore- allintero universo.
Espandendovi allintero universo, vedete se percepite i confini, andando ai confini delluniverso lo stato
di presenza si arresta l e include anche questi confini. E adesso come lo sentite lo stato di presenza:
diverso, espanso in tutto luniverso, in questo punto dimensionale che crea tutto luniverso.
Pian piano aprite gli occhi. Cercate di mantenere questo stato di presenza, la stessa presenza per ognuno
di voi. Questo stato di presenza, che anche lo stato dellessere, uno stato di non separazione, che non
ha confini, che non ha limiti. Questo stato si pu utilizzare per eliminare la sofferenza. Esiste un gruppo
di terapisti non duali o saggi non duali che usano anche degli strumenti terapeutici per arrivare allo stato
di presenza in comunione con il cliente, per cui terapeuta e cliente non sono pi divisi ma sono nello
stesso stato di coscienza, in cui si pu affrontare in modo diverso dal solito e molto pi efficace e
risolutivo il problema della sofferenza.
Da cosa causata la sofferenza?

dalla perdita del contatto con la propria natura, con la parte vera di s.

dal fatto che ci si considera un individuo separato dal resto del mondo, separato dal resto degli
individui. E in quanto ci si considera un individuo separato si creano dei confini, delle barriere, delle
difese dalla realt che parte di quello che siamo come natura essenziale. Questo di nuovo crea
sofferenza: lessere separato ci impedisce di unirci, di scoprire, di sentire quello che siamo sin dalla
nascita: presenza. La presenza non ha confini. Se lavete percepita durante una meditazione, vi potete
espandere nelluniverso, ma siete ancora presenza. Certo, una presenza focalizzata in un corpo fisico, ma
in realt non ci sono confini. Ci sono solo delle localizzazioni di un certo tipo di percezione allinterno di
una cosa che non ha assolutamente confini. Per difendere questi confini, questo senso di separazione,
questo senso di identit che si assume nella relazione con il padre e la madre, o in relazione con il mondo
e cos via, si acquista una personalit che non accetta la realt cos com. Voi potete immaginare
qualunque cosa, anche piccolissima che voi non accettiate cos com, non vi va bene, non volete che sia
in un certo modo, vi contraete, soffrite.
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Quindi c la possibilit di eliminare la sofferenza, non importa quali siano le cause (traumi infantili, il
rapporto con la madre non riuscito, karma difficile). Il punto di accettare la realt cos com. Ma come
si fa ad accettare la realt cos com? Come si fa a vederla? Nel momento in cui si entra in uno stato di
presenza - se si riesce a mantenere il contatto con il proprio essere - la presenza non rifiuta, la presenza
accetta quello che cos com. E se c un problema, quando si in uno stato di presenza, il problema
non arreca disturbo. Questo non vuol dire che gi risolto, ma la soluzione al problema pu
tranquillamente col tempo far saltar fuori uno stato di presenza, invece di usare la mente per cercare di
uscire da una situazione in cui si . Con la presenza, invece, si al di fuori da questa situazione, la
include, molto pi vasta, perch ha molti pi strumenti per risolverla: il problema diventa molto pi
piccolo, molto meno persecutivo, molto meno ossessivo. Si pi rilassati e ci sono pi possibilit di
poterlo risolvere. Certo, non facile arrivare a un senso di presenza sufficientemente stabile per far tutto
questo tipo di lavoro. Quando si lavora con persone che presentano blocchi emozionali, fisici o altro, si
possono usare altri strumenti terapeutici per sbloccare la persona in modo che si rilassi, si espanda e possa
entrare in uno stato di presenza. Se la persona non ha conosciuto, assaggiato lo stato di presenza (a parte
il fatto che lo conosce proprio perch fa parte della sua vera natura), loperatore pu comunicarlo per
empatia al cliente, e perch questo avvenga lo deve conoscere, deve averlo, essere stabilito in questo stato
di presenza. la terapia pi avanzata che si possa fare usando tutti gli strumenti terapeutici che
loperatore ha a disposizione nella sua cultura, nella sua esperienza personale. Per risolvere
completamente il problema della sofferenza non si pu fare altro che usare la propria vera natura, il
proprio stato di presenza, il proprio essere. Lincarnazione di per s uno stato di sofferenza, perch la
vera natura (idea non da tutti accettata, ma una possibilit) si chiama the core wound, la ferita
centrale, originaria; incarnandosi si passa da uno spazio infinito, senza limiti e senza confini, in uno
spazio limitato. Si pu, per, con la consapevolezza, capire e accettare di essere infinito e senza limiti e di
vivere, almeno parzialmente, in uno spazio limitato. Quando si parla di un certo tipo di verit non
possibile parlarne in un modo lineare. Un certo tipo di verit descrivibile solo usando spesso gli opposti
contemporaneamente validi e non pi in opposizione, ma in coesistenza. Troppo difficile? Allora
proviamo in questo modo: provate a mettervi in uno stato di attesa senza attesa o di ascolto senza
ascoltare. Ascoltate senza ascoltare. Non possibile mentalmente, dovete andare in uno stato di silenzio.
Questa la parte della terapia non duale. Essenzialmente, la cosiddetta psicoterapia e saggezza non duale
un modo di operare che si sta manifestando sempre pi nel campo della psicoterapia. Operatori che
hanno fatto molto lavoro con dei maestri o meditazioni per anni e hanno aggiunto una certa percezione
dello stato di presenza, dello stato di non separazione, riescono a fare questo tipo di lavoro con il cliente
ottenendo dei risultati non avuti con le normali psicoterapie.
Per quanto riguarda lindirizzo tecnico, accenno solo ad alcune piccole cose. La cosa pi semplice
guardarsi negli occhi, che pu essere molto intenso o molto soft. Questo pu aiutare ad arrivare a una
comunione e uno stato di presenza. Il respiro pu essere energetico o rilassato. La percezione del corpo e
del corpo energetico pu innestare uno stato di presenza, ma se il terapeuta gi focalizzato sul proprio
stato di presenza pu aiutare il cliente ad entrare in uno stato di presenza.
da ricordare lesperienza di un illuminato inglese, Douglas Harwey (de La via senza testa). Si
illuminato durante un viaggio in India, sullHimalaya, dove si era illuminato il Buddha. Ha scoperto
improvvisamente di non avere una testa. Noi siamo condizionati sin da bambini ad avere una testa.
Usate una percezione priva di memorie di quello che avete imparato nel passato e usate il dito per
indicare quello che vedete. Cosa vedete? La gamba, la testa. Cos percepite lo spazio e dentro questo
spazio c il punto zero che non potete vedere. Avete la concezione che le cose che vedete sono fuori di
voi, invece sono dal vostro corpo, ma non fuori di voi. Dentro questo spazio c tutto, quello che vedete e
quello che non vedete, c la vostra coscienza, la presenza. Questo semplice esercizio pu essere usato
per aiutare la persona a percepire in modo diverso se stesso, aiuta a trovare il senso di presenza e spazio.
la percezione fatta dal di dentro, dalla distanza zero. Al centro c il vuoto che totalmente cosciente.
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LA PSICOLOGIA SUFI DI A.H. ALMAAS


Molto interessante il lavoro del maestro sufi Almaas. A.H Almaas un maestro dellArabia Saudita, che
ha vissuto per tanti anni negli Stati Uniti. Ha pubblicato molti libri, tra cui: Essenza, Il cuore del
diamante, Lelisir dellilluminazione. Almaas chiama la natura vera la presenza, natura essenziale o
essenza. Studiando la psicologia delle relazioni oggettuali e il come si crea il senso del S, si scopre che
nei primi anni di vita si crea nel rapporto oggettuale tra il bambino e la madre soprattutto, il rapporto del
soggetto con loggetto, il rapporto del bambino e un oggetto esterno, il bambino e il padre. La relazione
oggettuale passa attraverso diverse fasi: autismo infantile, simbiosi, processo di separazione (quando in
grado di muoversi verso il primo anno) che si completa verso il terzo anno di vita. Queste relazioni
oggettuali tra il bambino e la madre sono percezioni di s: cinestesiche, corporee, sensazioni varie, e un
affetto, unemozione, un colore affettivo che veda le due immagini del S. Queste poi si combinano,
oggetto ed emozione, fin quando non si arriva ad un struttura pi complessa che diventa limmagine di s
e poi da l si arriva a strutture ancora pi complesse che formeranno lIo, lEs e il Super Ego.
Almaas ha studiato i primi tre anni di vita di un individuo, teorizzando, con il sostegno di dati
sperimentali, che il bambino nasce con una natura essenziale incontaminata che ha un certo tipo di
potenziale da dove fluiscono diverse qualit che possono essere: volont, presenza, contatto, valore.
Qualit essenziali che non sono concettuali, sono pre-concettuali, cio uno sa e si sente valore,
semplicemente il suo potenziale essere valore, suo potenziale avere la qualit della forza. Poi questo
potenziale si pu usare per fare delle cose in un certo modo.
Ha scoperto il modo in cui si sviluppa il bambino anche con le frustrazioni dellambiente e la necessit di
adattarsi ad esso. Nasciamo con la necessit di essere riconosciuti e di essere amati. Se non veniamo
amati in modo opportuno, arriviamo a dei compromessi. Quasi sempre dobbiamo reprimere certe
manifestazioni della vera natura. Reprimiamo una, due tre volte finch questa natura essenziale va
nellinconscio e viene distrutta, o meglio, viene velata dalle strutture difensive che si formano. Le
strutture difensive sono strutture concettuali, mentali. La natura essenziale non mentale.
Almaas ha scoperto:
1) che lessenza nei primi tre anni di vita viene quasi completamente mascherata
2) che certe qualit vengono mascherate prima e altre dopo. Comunque nei primi tre anni il bambino
perde quasi completamente il contatto con la propria natura essenziale.
Le difese che vengono costruite talvolta sono simili a quelle essenziali, ma non sono essenziali.
Quando si va a lavorare psicanaliticamente sulle difese che costituiscono la struttura dellEgo, si
smantellano le difese e si crea una lacuna, un vuoto. Da questo vuoto, se il terapista ha spiegato che tipo
di lavoro si sta facendo, la natura essenziale - che stata velata dalle difese - pu riaffiorare. Lindividuo
riacquista cos pienezza e totalit in modo non concettuale, ma in modo vero, che molto pi vero di
qualunque forma-pensiero di origine concettuale. Questo un processo di guarigione che diventa una
guarigione totale. Nel lavoro di Almaas le tecniche sono lunghe quanto le tecniche psicanalitiche o quelle
bioenergetiche che durano 3, 4, 5 anni. Non un lavoro veloce.
Nitamo Montecucco
Un lavoro di Almaas sulle Latifa, le energie essenziali connesse con i colori, le emozioni e gli stati
danimo. I mistici sufi sono riusciti ad entrare nei colori energetici dellessere umano, nei chakra e nelle
energie. Ogni centro o energia ha un colore, talvolta tenue, a volte forte, a volte a tinte pastello o a tinte
intense. Hanno definito il bianco del vuoto, il bianco della luce, il bianco freddo, il bianco opaco, e cos
per il colore rosso. Ci sono infinite gradazioni per entrare nelle emozioni del rosso o del bianco.
esattamente quando vediamo un giglio bianco e ne siamo rapiti, perch ci risuona con il bianco di quella
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qualit dellessenza dellanima. Ci sono molte variazioni di rosso: rosso sangue, il rosso che chiamano
colore rosso granata del melograno che la passione spirituale pi calda, i rossi pallidi, le tinte stinte
che corrispondono a stati di sessualit cadente, di emotivit vuota, di finta energia. Ogni gruppo, della
durata di alcuni giorni, si tinge di un colore. Si percorrono tutti i colori dellanima, e, passando attraverso
i colori e le varie personalit delleneagramma, si sviluppa il lavoro che riconduce allessenza, allanima.
Kapil Pileri
Questo lavoro si basa sui LATIFA, che sono le qualit essenziali, rappresentati da cinque colori principali
bianco, nero, rosso, giallo, verde, e su una parte finale che si chiama la guida interiore. un lavoro che
arriva dalla tradizione sufi, ma si ritrovano molte similitudini anche nel lavoro di Gurdjieff.
Si basa su quattro pilastri.
Il primo lEneagramma, il riconoscimento della nostra struttura della personalit. In questo tipo di
lavoro si usa la struttura della personalit per riconnetterci allessenza, quindi c una totale accettazione e
riconoscimento di come questa struttura della personalit si formata, come sistema di difesa per la
sopravvivenza. Le nostre esperienze da bambini vanno a formare questa struttura. In realt noi siamo tutte
le strutture della personalit, ma una in particolare un po come la nostra colonna vertebrale. I nove
enneatipi si dividono in tre parti, tre numeri sono legati al centro istintivo, tre al centro del cuore, tre al
centro mentale.
Un altro pilastro alla base di questo lavoro il Giudice Interiore e tutto il lavoro di reazione,
accettazione-non accettazione che ci provoca questo giudice, identificazione col bambino compresa. Non
si lavora con il contenuto del giudizio, ma si lavora con la modalit che usa il giudice, che pu essere
aggressiva o manipolativa. E la tendenza di creare delle vere e proprie separazioni da quelle che sono le
nostre energie essenziali.
Unaltra tecnica la Teoria dei buchi (esposta nel libro Il cuore del diamante), un lavoro molto
particolare, bello e intenso, che richiede un tempo di alcuni anni. Tra le strutture della personalit,
lattacco del giudice, e il momento in cui portiamo queste energie allinterno, andiamo a toccare cose
particolari di noi che sono dei veri e propri buchi energetici. Tali buchi a volte sono abbastanza coperti, e
nella parte interna del buco, che ci riporta alla nostra essenza, generalmente troviamo tutto il lavoro
emozionale. Quindi per riconnetterci alle nostre qualit essenziali dobbiamo riattraversare tutte le
identificazioni, memorie, condizionamenti, esperienze generalmente, ma non necessariamente, non
piacevoli.
Il quarto strumento che si utilizza, e che per la mia esperienza molto interessante per questo tipo di
lavoro, quella che viene definita Praticare Presenza, ancora molto legata alla colonna vertebrale e al
plesso solare. Questo tipo di indagine chiamato Inquiry (non ha una vera traduzione in italiano), vale a
dire inchiesta, indagine, un po come tante cose messe assieme, dove si lavora con la parte della memoria,
quindi col ricordo. Andiamo ad esplorare fisicamente nel corpo nel momento presente, nel qui e ora,
aprendo grandissimi spazi, abbastanza comodi dove ci possiamo permettere di avvicinarci ai buchi,
vederli, prenderci contatto, disidentificarci da quella che la struttura della personalit. E ancora l un
movimento molto semplice, perch con la struttura della personalit lenergia va fuori, si gira, e la
riportiamo dentro e ci permette soprattutto di fare un lavoro sul giudice interiore, il gradino pi duro per
tutti, per andare poi ancora pi in profondit a riscoprire quella che la nostra vera natura. In questo
senso trovo Latifa un lavoro splendido.
Kapil Pileri

Giudice Interiore
quello che cerca sempre di mantenere lo status quo delle situazioni, che non ci permette di andare
semplicemente in quello che lo sconosciuto, che non ci permette di stare continuamente presenti in ogni
momento. A volte proprio una voce che dice: Ah non sei in grado oppure Sei senza cuore. A volte
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molto sottile, a volte una precisa sensazione nel corpo di non riuscire a sentirsi dal diaframma in gi.
Il giudice interiore si forma intorno ai primi sei-otto anni di vita, principalmente con i nostri genitori. la
nostra modalit di adattarci a loro, la nostra maniera di castrarci, principalmente per avere quello che ci
serve - mangiare, dormire, amore -. Io vi trovo un grande legame (a parte che questo lavoro riprende il
lavoro di Freud) con Reich. Il concetto di carico e scarico. Praticamente quello che succede nei primi anni
di vita che il nostro sistema generalmente carica o non scarica. La maggior parte di noi ha un eccesso di
carico. E questa energia viene trattenuta nel sistema nervoso, principalmente quello centrale, e poi nel
sistema simpatico e parasimpatico. Se immaginiamo di essere una grande cellula, ununica piuttosto che
milioni di cellule, lequilibrio o il benessere dovrebbe essere tanta espansione e tanta contrazione. Se non
si pu esprimere lespansione c un irrigidimento della membrana della cellula, che viene trattenuta nel
sistema nervoso. Queste tensioni diventano i blocchi psicosomatici. Rispetto al lavoro del giudice
interiore, spesso non sentiamo la voce ma sentiamo un effetto fisico, vero e proprio, quando siamo sotto il
suo attacco. Il primo passo di smettere di dare la colpa agli altri e di prenderci la responsabilit Cos
che mi sta succedendo veramente in questo momento. E sentirsi rientrare ancora in contatto col corpo.
Quando il giudice attacca c sempre una parte del corpo specifica che subisce lattacco Ci sono segnali
ben precisi, come la rigidit della nuca, il non sentirsi dal diaframma in gi (cosa abbastanza comune).
Questi segni specifici indicano che dentro di noi c un attacco deciso del giudice interiore. A volte si
sente la voce, diventandone consapevoli. Il giudice usa ovviamente le stesse parole che usavano i nostri
genitori. La stessa voce.
Nel Dialogo delle voci, il giudice interiore sempre il pi forte tra tutti quelli che hanno fatto parte della
famiglia, quello che da bambino ha imposto le regole della vita.
E si pu riconoscere proprio di chi la voce, pap o mamma. Se siamo in contatto profondo col corpo e
se sentiamo in quel momento, ad esempio, la mamma che ci dice Sei senza cuore, ci sentiamo come un
bimbo. Si entra in quello spazio e ci comportiamo esattamente come un bambino che ha davanti mamma
che gli dice che senza cuore.
un lavoro molto intenso, perch ci riporta in spazi di una delicatezza incredibile. In quel momento
stiamo facendo di tutto per avere lamore della mamma, la percezione fisica di castrazione. Oppure non
sentiamo lo spazio del cuore. Chiunque abbiamo davanti, la vediamo come se fossimo un bimbo, non
vogliamo lincontro con la persona che realmente davanti, ma con nostra madre.
Si lavora principalmente con la consapevolezza e con questo tipo di autoindagine che si definisce inquiry,
e poi in maniera pi precisa si va a lavorare con due tipi di energie essenziali: quella del bianco che la
qualit della presenza se mi sento nel corpo in questo momento posso riconoscere esattamente quella
memoria molto precisa e non mi faccio attaccare dal giudice, e quella del rosso con cui si lavora
inizialmente dove si lavora con laggressivit. Non si lavora mai sul contenuto del giudizio, ma sulla
modalit che utilizza il giudice per attaccare, che pu essere aggressiva o manipolativa. Il giudice taglia il
corpo, porta fuori, non vuole che si cambi nulla di se stessi. Quindi si va a ricontattare quella energia che
ci stata tagliata da piccoli, che principalmente quella dellaggressivit. Per difenderci dal giudice
dobbiamo ricontattare quellenergia e fermarlo. A volte c la sensazione fisica di fare a pugni con
qualcuno, molto forte e intensa. Lenergia dellaggressivit principalmente legata allenergia sessuale,
quindi si tratta di rimettere in movimento allinterno del corpo unenergia che ci siamo completamente
dimenticati di avere ma non abbiamo mai perso. Secondo me non un lavoro psicologico, ma energetico.
Molti lo prendono come un lavoro psicologico, ma per la mia esperienza, non ho notato grossi
cambiamenti a livello psicologico sulle persone. Mentre quando il lavoro energetico e di presenza, il
semplice ricontattare quello che veramente siamo, fa una grande differenza. Se il giudice blocca significa
che gi molto sviluppato. Si vive lesperienza dei genitori cos come li abbiamo interiorizzati. Non li
vediamo proprio, non possiamo amarli semplicemente, perch si continua a vedere quella idea che ci si
fatti di loro. Il giudice rappresenta una modalit che conosciamo benissimo, una modalit storica. E ci
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identifichiamo con il bambino/a, torniamo in uno spazio infantile dove subiamo il giudizio. Al di l di ci
che dice il giudice interiore, la modalit del suo lavoro ha la finalit di massacrare. Una volta che siamo
riusciti a staccarci da questo, nel momento che riusciamo a vedere come i nostri genitori sono realmente,
esseri umani, quando il giudice interiore dice Stai sbagliando e pu essere vero, da giudice diventa
guida interiore. Noi siamo esattamente nostra madre e nostro padre. Il giudice una parte di noi, nel
senso che una strategia. Se siamo in una condizione di pace dove accogliamo tutto, abbracciamo tutto,
anche il giudice. Ma prima di arrivare a ci se non ci difendiami, ci massacra. Il lavoro sul giudice
interiore dura anni, perch lui diventer sempre pi sottile. Non basta riconoscere il giudice, si deve
rigirargli lenergia. Quello che serve per andare oltre s ricontattare laggressivit e le altre energie, ma
anche un praticare presenza che porta sempre pi in contatto con lamore per se stessi.

I Latifa
un lavoro tradizionale dei Sufi. Ognuno dei 5 colori principali: bianco, rosso, nero, giallo, verde (che
oltretutto hanno una corrispondenza con il lavoro dei 5 chakra tibetani) corrisponde ad una qualit
essenziale. Il bianco la presenza; il rosso il coraggio, la forza, la passione; il nero la pace (bianco e
nero sono molto legati alla tradizione zen); il giallo corrisponde alla gioia ed legato al cuore; il verde
corrisponde alla compassione. Nel Sufismo molto sviluppata la qualit del rosso, legato allo spazio del
cuore, alla mamma, la devozione, ricevere la grazia e riversarla.
Latifa un lavoro dove la tradizione dei sufi viene trasmessa al limite tra la modernissima psicologia e la
meditazione. Parliamo di psicologia transpersonale e tecniche tradizionali dei sufi. Vengono date tutte le
corrispondenze fisiche perch ogni colore ha una corrispondenza fisica specifica e principalmente
corrisponde a come somatizziamo nella prima fase della nostra vita, le energie trasmesse dai nostri
genitori. Con landare del tempo questi condizionamenti si radicano nel corpo, condizionano il
movimento, lespressione, la modalit che abbiamo di nutrirci, di relazionarci con gli altri. A mio parere,
tra i lavori sperimentati, quello pi preciso.
A livello di tradizione, le meditazioni si basano sul lavoro di tutti e tre i centri. La meditazione No
dimension , secondo me, quella pi potente per centrarsi, perch ci porta nella pancia, col cuore aperto.
Il movimento delle braccia amplifica lapertura del cuore e della gola. Il suono che esce lavora sullosso
pubico, oltre che aprire la gola va a liberare questa zona dove (secondo la tradizione sufi) viene
interiorizzata la rabbia.
Rispetto ai chakra, dove le qualit essenziali sono la fiamma della lampada, nellessenza lolio che
brucia. Lessenza non unidea, un qualcosa di psicologico, lessenza siamo noi.

PSICOLOGIA DALLE ANTICHE SCUOLE SPIRITUALI


Il Vedanta e i cinque corpi dell'essere umano
Kiran Vigiani
interessante poter vedere queste diverse mappe in termini di strumenti della nostra crescita. Strumenti
per uninterpretazione della realt, per poter entrare sempre di pi in contatto profondo con noi stessi.
Credo che questo sia lelemento che stiamo cercando di perseguire, perch far una grande differenza su
come noi possiamo andare a relazionarci con le altre persone. Credo sia fondamentale prenderlo come
assunto di base. La scuola alla quale ora mi riferisco il Vedanta. Mi interessava passarvi a grandi linee
questa mappa della strutturazione. Parliamo di vari corpi, perch luomo non ha ununit monolitica ma
ha varie strutturazioni in vari corpi.
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Il primo corpo Annamayakosha, il corpo fisico, il corpo che ha bisogno del nutrimento attraverso il
cibo, il corpo che legato allazione, al movimento, al divenire interno. la nostra parte pi esterna, la
parte tangibile, che possiamo toccare, vedere, che ha una sua strutturazione, una sua motivazione di
essere, che ha dei nutrimenti specifici per la sua sopravvivenza. Dove ci sono blocchi che impediscono la
loro funzione o potenzialit per la nostra crescita globale. Questo vale per tutti i corpi.
Il secondo corpo Pranamayakosha, il corpo energetico. il corpo che non ha pi una tangibilit
materiale, ma legato alla circolazione energetica, al respiro, e quindi il nutrimento di questo corpo sar
di natura pi sottile. legato al linguaggio, alle emozioni. costituito dalla rete dei canali energetici, Ida
e Pingala, che partono dal perineo e vanno a confluire rispettivamente nella narice destra e sinistra, e
Sushumna, il canale energetico centrale nel quale scorre lenergia Kundalini, che sale verso i chakra.
Il terzo corpo Manomayakosha, il corpo della nostra mente pi esterna, pi concreta. la mente legata
alle opinioni, ai pensieri, alle simbologie pi codificate. In questa corrente di pensiero la mente viene
suddivisa in quattro strutturazioni: Manas, la mente pi esterna, pi superficiale, che ha il chiacchiericcio
della mente, alla quale arrivano tutte le sensazioni, tutto il contenuto del vissuto pi esterno. Quando noi
ci identifichiamo, lo facciamo a questa mente pi esterna. la mente pi impressionata dalle cose esterne,
la mente con cui facciamo le identificazioni con i nostri ruoli. Citta la mente ad un gradino pi
interno, possiamo considerarlo come un serbatoio, la mente che contiene le memorie e quindi potrebbe
essere, sul piano psicologico, confrontato con quella parte di inconscio dove sono anche i nostri
imprinting. Andiamo poi ad un passaggio ancora pi interno, Ahamcara, la mente che potremmo
rappresentare come cerchi concentrici.
la mente pi interna dove siamo gi a livello di quella che la mente pi sottile, Vijnamayakosha, il
quarto corpo. Questa Ahamcara ha a che fare con tutto ci che la nostra identit pi profonda, sul chi
siamo, quindi su un nostro senso di identificazione. Per scendere in quella che la mente pi profonda,
Buddhi, la mente illuminata. Quando arriviamo a Buddhi arriviamo a quella qualit della mente dove ha
sede il nostro testimone, la mente di una qualit estremamente pi raffinata, dove non esiste pi nessun
processo di identificazione con tutti i fattori esterni, con le emozioni, le sensazioni, le memorie, con il
vissuto. Essere nella qualit della mente Buddhi significa stare nello spazio di silenzio, dal quale
possiamo prendere uno spazio-tempo di distanza in quello che il meccanismo stimolo-risposta. Quindi
dove noi usciamo dalleffetto delle cose per poterci mettere in uno spazio di osservazione.
Per arrivare nello spazio di Anandamayakosha, il quinto corpo, lo spazio gioioso, il corpo della
beatitudine, che potrebbe essere considerato un po come unemanazione del Brahman, cio della causa
prima, della gioia assoluta. uno stato estremamente profondo come qualit dellessere che possiamo
sperimentare. Significa andare a sperimentare quelle esperienze che non sono estremamente al di l di
noi, della nostra possibilit esperienziale. Credo che a tutti sia capitato un momento, magari per frazioni
di secondi, di allargamento di coscienza, un momento in cui abbiamo sentito di fare quellesperienza di
assoluta unit, dove non c pi frammentazione e tutti i nostri corpi sono allineati con lHatma, il centro
del cerchio. Uno spazio di silenzio totale, di collegamento totale con noi stessi, con il Tutto. Credo che a
tutti possa essere successo, guardando un tramonto, in uno scambio damore, un momento di
compassione, in uno slancio particolare, di essere passati attraverso questa esperienza, un momento in cui
ricordarci di andare a riscoprire chi siamo veramente. Perch poi la maggior parte dello stato di coscienza
nel quale viviamo sono identificazioni con tutte le sovrastrutture, con le personalit e sub-personalit,
dipende a quale scuola di riferimento ci rifacciamo per poterle cos definire. quello stato di beatitudine
originaria che noi abbiamo perso nello sperimentare il nostro percorso di vita e di crescita cos com. E
quindi il discorso delle peak experiences, la possibilit di scendere in queste esperienze cos profonde,
proprio il ricordarci qual la nostra origine. E allora possiamo veramente sentire che siamo delle scintille
divine e che abbiamo un po perso la direzione, ma che siamo qui proprio per cercare di ritrovarla. Credo
che, prima di tutto, queste cose debbano essere sperimentate dentro di noi, perch solo se le conosciamo
poi possiamo riconoscerle nellaltro e possiamo prenderle in considerazione nella persona che abbiamo di
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fronte. Possiamo cos cominciare a vedere la persona non pi come un disagio o una patologia, vederla
non per quello che in quel momento, ma per quello che pu diventare. la nostra psicologia che ha una
direzione, che viene data proprio dalla parte pi profonda. Questo senso profondo di noi stessi, se lo
sperimentiamo dentro noi, possiamo riconoscerlo negli altri. Se non andiamo prima a lavorare su noi
stessi, diventa illusorio pensare di portare qualunque tipo di aiuto a chiunque altro.
Potremo riprendere questa mappa in modo esperienziale lavorando sulle meditazioni come la vipassana
o la meditazione dei maestri himalaiani - che hanno modalit diverse ma la stessa finalit, quella di
portarci a sperimentare il punto di coscienza dentro di noi. importante che ognuno le conosca per poter
sentire qual la modalit che gli corrisponde di pi, dove sente che vibra maggiormente.

Nitamo Montecucco
I Skandha
Come il Vedanta riconosce 5 corpi o kosha, la tradizione buddhista considera lessere umano composto
da 5 skandha o aggregati, che illusoriamente circondano la coscienza vuota.
Rupa-skandha laggregato fisico, della coscienza del corpo.
Vedana-skandha laggregato dei sentimenti, le percezioni, le emozioni viscerali.
Samjna-skandha laggregato della mente analitica, riflessiva e discorsiva che corrisponde a Citta, la
mente inferiore.
Samkhara-skandha laggregato delle forme creatrici che corrisponde a Buddhi, la mente alta.
Vijnana-skandha laggregato totale, che rappresenta la potenzialit della coscienza in forma pura.

I 7 LIVELLI DI COSCIENZA: la multidimensionalit dellessere


Per una comprensione olistica dellessere umano, inteso come sistema unitario, necessario comprendere
parallelamente anche la sua complessit. Nelle antiche medicine sacre venivano considerati i vari corpi
dellessere umano, da quello fisico a quello spirituale. Nella moderna concezione olistica possiamo
scientificamente comprendere almeno una parte di questi livelli, come espressione di un processo
evolutivo ininterrotto, che ha visto crescere in parallelo le strutture fisiche-neuronali ed i sistemi psichicicognitivi ad esse collegati.
Queste tradizioni sono state codificate nel modello Cyber 7, dove ognuno dei sette livelli identifica una
dimensione evolutiva della coscienza. Lessere umano, pertanto, si manifesta in sette dimensioni
energetico-informatiche sempre pi sottili, visualizzate come sfere concentriche con al centro il corpo
fisico.
PRIMO CORPO il livello fisico/anatomico che corrisponde allevoluzione atomica-chimica del regno

minerale. il piano delle percezioni e dei bisogni fisici primari: meccanismi di sopravvivenza,
metabolismo-alimentazione, attacco-fuga, aggressivit-paura, sonno, piacere-dolore somatico. Queste
funzioni sono gi presenti nei sistemi neuro-psichici pi primitivi dei cordati e degli insetti.
SECONDO CORPO il livello energetico, (del Ci, dei meridiani di agopuntura, del prana e dei chakra).
Scientificamente laspetto bio-elettro-magnetico che sostiene i processi biologici, dalla polarizzazione
delle membrane cellulari allattivit muscolare-cardiaca o nervosa. Corrisponde allevoluzione biologicacellulare fino al regno vegetale. il livello delle sensazioni somatiche primarie: affetto, calore materno,
forza vitale, sesso, senso di benessere o malessere energetico. fortemente legato allo sviluppo
dellarchipallio, il cervello antico tipico dellevoluzione neuro-psichica di pesci e rettili.
TERZO CORPO la dimensione emozionale-istintiva. Corrisponde allevoluzione del regno animale,
che sviluppa ormoni e neuropeptidi, le molecole delle emozioni. fortemente legato allo sviluppo del
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cervello limbico tipico dellevoluzione neuro-psichica dei mammiferi e degli uccelli.


QUARTO CORPO il primo livello mentale, dove usiamo la mente inferiore, la mente legata ai sensi, ai
desideri, al piacere. Ampiamente presente negli animali, si sviluppa con levoluzione, tipica del regno
umano, dei sistemi cognitivi superiori legati alla neo-corteccia.
QUINTO CORPO il primo corpo spirituale, corrisponde a Buddhi, la coscienza intuitiva. il livello della
consapevolezza di s o autocoscienza. Corrisponde allattivazione dei circuiti neuro-psichici autoreferenti
talamo-limbico-cortico-talamici, che portano le informazioni dal centro alle aree periferiche e di nuovo al
centro, generando i processi circolari di coscienza. Processi tipici e presumibilmente esclusivi degli esseri
umani pi evoluti.
SESTO CORPO il livello di espansione della consapevolezza allintera Terra, la dimensione
impersonale della coscienza planetaria. Raggruppa tutte le coscienze e le energie intelligenti del pianeta,
linsieme delle gigantesche forze gravitazionali, elettriche, magnetiche, vitali della Terra.
SETTIMO CORPO il livello di coscienza pi raro ed espanso, la dimensione in cui si sviluppano livelli
di consapevolezza pi elevati. Prerogativa di grandi mistici e maestri spirituali che hanno vissuto lunit
con la coscienza cosmica del Tutto.

LA PSICOLOGIA OLISTICA
LA SINTESI DELLE VARIE SCUOLE PSICOTERAPEUTICHE E MEDITATIVE PER LO
SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO E LEVOLUZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA
GLOBALE
Nitamo Montecucco
Dopo aver visto i principali autori che hanno contribuito a creare le basi della psicologia moderna,
entriamo nellargomento centrale di questo testo: la Psicologia Olistica, le sue basi e la sua evoluzione.
Alla fine degli anni sessanta inizia la rivoluzione dello Human Potential Movement, il movimento del
potenziale umano e dei gruppi di crescita personale che, dagli Usa, si propagano in tutto il mondo. Il
concetto di sviluppo del potenziale umano implica che esistano nellessere umano potenzialit nascoste o
inibite dalla societ, che possono essere sviluppate per realizzare una vita pi autentica e completa. Le
potenzialit non vanno intese come poteri psichici o mistici, ma come qualit umane profonde, naturali
e universali: consapevolezza, sensibilit, intuizione, amorevolezza, pace interiore, verit, intelligenza, che
se fatte crescere possono condurre ad una vita degna di essere vissuta.
Questo movimento, iniziato storicamente nella famosa comunit terapeutica di Esalen in California, poi
dilagato negli Usa e nel resto del mondo. Allinterno di questo movimento si sviluppano metodiche di
grande profondit ed efficacia terapeutica come la Gestalt di Perls, la Primal Therapy di Yanov, la
vegetoterapia di Reich, la Bioenergetica di Lowen, gli Encounter Group di Rogers, lo Psicodramma di
Moreno, LIntensive Enlightenment di Berner..
Grazie allo yoga, al buddhismo, al tai ci, alla filosofia di Aldous Huxley, di Alan Watt, e alla psicologia
transpersonale di Assagioli, Maslow e Wilber, le tecniche di meditazione iniziano ad entrare nellambito
terapeutico e nei gruppi di crescita. Nel 1974 il maestro spirituale Osho riunisce a Poona, in India, un
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grande numero di psicoterapisti, medici, group leaders, di ogni nazione, scuola e religione che, catalizzati
dalle sue potenti tecniche di meditazione attiva, creano un ulteriore evoluzione nella sintesi psicosomatica
tra psicoterapia ed evoluzione interiore. Per la prima volta, in un unico centro diventano costantemente
disponibili decine di differenti gruppi. Questa opportunit richiama a Poona milioni di persone da tutto il
mondo, e fa diventare lAshram di Osho il pi grande centro di terapia e di crescita interiore del mondo.
Quindi, dopo un grande inizio, questo lavoro continua integrando e contaminando scuole di tipo
differente, con approcci differenti.
Qualche anno fa il Dalai Lama fece unimportante dichiarazione: La psicoterapia moderna, in particolare
quella dei gruppi, uno strumento essenziale per la crescita spirituale.
il cambiamento del nostro pianeta che ha portato a questi risultati. Negli ultimi venti anni c stata
unevoluzione delle psicoterapie di gruppo con il processo, chiamiamolo di ibridazione collettiva che
non ha paragoni. Al Villaggio Globale di Bagni di Lucca, si tengono ogni anno circa 30 gruppi di terapia,
e tra i conduttori non c' uno che non abbia fatto la P.N.L., Primal, Bioenergetica, Gestalt, ecc. Non
appena un nuovo maestro propone qualcosa, il popolo dei terapisti sperimenta il lavoro con uno scambio
enorme che porta al miglioramento. Nella fisica e nella scienza olistica - che stata in parte anche
sperimentata a livello scientifico - lautore dei campi morfogenetici, Rupert Shaldrake, ha creato lidea
della sincronicit degli eventi attraverso la ripetizione. Porto un esempio a livello scientifico: una ditta
deve creare un farmaco e venderlo in forma cristallizzata; la cristallizzazione richiede dei tempi
lunghissimi e molti laboratori lavorano per produrre lo stesso farmaco. Fino a che, quando in un
laboratorio riesce la cristallizzazione, quasi contemporaneamente accade negli altri laboratori. come se
lenergia di una forma si trasmettesse, lenergia di unemozione si trasmettesse, lenergia di una
evoluzione di consapevolezza si trasmettesse. Cosa succede? La spiegazione sta nel fatto che nel nostro
tempo sicuramente c stato un aumento di energia. E quello che per me stato un lavoro di almeno 5
anni di gruppi, con tre/ quattro ore al giorno di meditazione, adesso diventa possibile in due o addirittura
un anno. come se la maturazione collettiva creasse una risonanza che facilita i processi di evoluzione
della consapevolezza.
Noi riteniamo che:
1 - Lenergia del pianeta si elevata e trasformata su un buon livello di maggiore densit e intensit. Un
fenomeno di risveglio della coscienza collettiva che stato previsto da molte tradizioni antiche e che ha
dato vita al concetto di New Age.
2 Si osserva un incremento e un riverbero globale di esperienze di risveglio della coscienza individuale
e di liberazione delle emozioni che hanno creato un campo morfogenetico planetario, come lo chiama
Rupert Sheldrake, che facilita ulteriori processi simili. A questo proposito si ricordi lesempio della
centesima scimmia: in una societ di scimmie, pochissime scimmie avevano imparato a lavare le patate
dolci buttate nella sabbia mentre per tanti anni il gruppo le aveva mangiate con tutta la sabbia; da un
giorno allaltro tutta la societ delle scimmie inizi a mangiare le patate lavandole. come se un piccolo
gruppo di persone cresce lentamente e ad un certo punto raggiunge la massa critica. Si parla
simbolicamente della centesima scimmia, come se fosse un decimo della loro societ, che ad un certo
momento passa di l e fa catalizzare unintera societ di scimmie. Questa una parte della teoria delle
catastrofi.
Ci auguriamo che, attraverso il lavoro collettivo che stiamo cercando di fare con la formazione dei
counselor e delle tecniche di sviluppo del potenziale umano e di crescita umana, possiamo arrivare a
creare una massa critica che possa catalizzare anche la nostra societ globale.

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LO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO


E LARTE DI FACILITARE L ESPERIENZA DELLESSERE
Nitamo Montecucco
Lo sviluppo del potenziale umano, in questo momento storico di cambiamento, deve essere diretto con
decisione allesperienza dellessere.
Nel testo Cyber, la visione olistica c una parte iniziale sul concetto del funzionamento del cervello.
Molti neuroscienziati sostengono che usiamo il 10% del nostro cervello, a mio avviso ne usiamo il 150%
(come lo intendono gli scienziati), mentre usiamo soltanto il 10% della nostra sensibilit, della nostra
coscienza, della nostra consapevolezza, del nostro essere. In definitiva stiamo iperutilizzando la mente e
sottoutilizzando la nostra consapevolezza.
La nostra Mappa semplificata (sul testo Psicosomatica olistica), parte dalla consapevolezza dello
stato di frammentazione attuale, in cui mancano parti dellemotivit, sesso, potere etc. In uno spazio
assolutamente taoista di accettazione, lavoriamo, a seconda delle tecniche, contemporaneamente sul
negativo (depurazione e decondizionamento) e sul positivo (rivitalizzazione e sviluppo del potenziale
umano), vale a dire, parallelamente sullEgo (i blocchi psicosomatici e psicologici che hanno generato la
nostra personalit) e sul S (recupero delle energie pulite e positive, sciolte dalle negativit del passato,
che ricostituiscono il senso dellunit interiore e quindi del nostro Essere). Questo duplice lavoro
sullombra e la luce della coscienza, porta ad una pratica articolata che sfocia continuamente in un
sempre maggiore livello di consapevolezza, di unit. Quindi continuiamo a passare da stati di
inconsapevolezza a stati di consapevolezza, da stati di frammentazione e disequilibrio a stati di maggiore
equilibrio.
Una delle basi del Pensiero Olistico , come abbiamo visto, il Centro di Coscienza. Noi siamo un
centro di coscienza, non siamo frammentati. Questo centro di coscienza ha delle polarit nel corpo e nelle
energie. Man mano possiamo diventare pi complessi e vedere che la nostra energia molto veicolata dai
vari chakra, o essere condizionata da alcuni eventi. Il S il testimone silenzioso, a volte si identifica e
diviene: io sono un depresso, un irascibile, o un debole
Abbiamo un punto centrale, le varie divisioni: binaria (maschile, femminile) e ternaria (testa, cuore,
pancia); poi possiamo arrivare ai sette punti dellagopuntura, i nove tipi dellenneagramma, i dodici di
altre tradizioni.
fondamentale capire che alla periferia abbiamo le identificazioni, i caratteri, le personalit (dal latino
persona = maschera) che possiamo interpretare. Fino a quando le interpretiamo va bene, ma se ci
identifichiamo vuol dire che non abbiamo pi il nostro centro. Io posso ridere, arrabbiarmi ed essere
consapevole di me, oppure perdere il mio io e provare paura perch il mio io non pi presente, diventa
la mia paura. In quel momento non mi posso fermare, non mi posso osservare, sono completamente
dentro quello spazio.
Questo il modello di base. Al suo interno abbiamo elaborato una mappa, che quanto di pi sincretico e
sinergico abbiamo sviluppato in tanti anni.
Abbiamo riunito in modo chiaro ed intelligente una serie di mappe di scuole antiche: quella
dellagopuntura, gli shen degli organi, quella dei chakra della tradizione indiana e tibetana, le funzioni
primarie della bioenergetica, i sette livelli di funzione dorgano della tradizione reichiana, il modello
neuro-fisiologico. Siamo riusciti a fare un discreto lavoro, poich questa mappa ci permette di riconoscere
delle personalit su una base energetica molto semplice. E soprattutto di riconoscere se una personalit
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stata squilibrata e come pu essere riequilibrata.


Se possiamo fare un appunto al modello di Assagioli, possiamo vedere che la polarit principale verso
lalto, non verso il basso. E verso il basso cosa c? Noi siamo polari e c sicuramente una polarit bassa.
Reich aveva preso solo la polarit bassa, come unenergia che sale potente e che pu essere stoppata.
Assagioli in basso non mette nulla, mette solo quella in alto. Per noi la mappa sia in alto che in basso,
dobbiamo sperimentare tutte le direzioni e dobbiamo entrare nel corpo molto pi di quanto potessero
anche solo immaginare prima della guerra: era inimmaginabile come il corpo dovesse essere
spiritualizzato. Prima della guerra tutto il percorso esoterico era tira su e spiritualizzati vivi nel corpo,
trattalo bene ma lenergia spirituale verso lalto.
Abbiamo intere scuole orientali dove lenergia spirituale fluisce verso il basso: si chiama grazia.
Prendiamo lenergia cosmica, la risucchiamo, la riportiamo nel corpo e spiritualizziamo il nostro corpo.
Proprio questo corpo il Buddha. Questo mondo il loto del paradiso. Questo un messaggio Zen.
Portare gi lenergia fa scoppiare il primo chakra, non il settimo che diamo per scontato perch gi
aperto e lenergia del settimo scende, oppure bloccato in basso.
Come in alto c Supercoscienza, un punto di alta coscienza, in basso c un Supercoscienza cosmica,
materiale, che lenergia della Kundalini, lenergia della terra. Il cielo sottile, la terra pesante: noi
abbiamo bisogno di tutti e due i poli. Se non tiriamo gi lenergia verso la terra, la terra va come sta
andando. Se abbiamo i piedi per terra iniziamo ad intervenire nel mondo anche fisicamente,
energeticamente, con la coscienza. Noi dobbiamo sviluppare tutte e due le dimensioni. Non solo, vediamo
come alcune persone hanno gi un primo chakra molto aperto e dobbiamo tirarlo su, il lavoro della
Kundalini, della ascesa; mentre alcune persone hanno il primo chakra quasi chiuso, sono estatiche, a volte
psicotiche, hanno il corpo devastato dalla paura e dai condizionamenti; togliendo i condizionamenti,
queste energie scendono e loro diventano persone vive, reali, piene di energia. Il canale da aprire dal
settimo al primo. Altre volte dal primo al settimo. Il flusso bidirezionale. Ad esempio nella meditazione
Kundalini dapprima lenergia va dal basso verso lalto, poi nella terza e quarta fase c lapertura e si
assorbe lenergia dallalto. Davanti ad un maestro mi capitato di sentire che venivo aperto dalla testa e
da l mi entrava lenergia. Come durante le iniziazioni Buddhiste in cui ho sentito una luce che dallalto
passava nel primo chakra per poi fuoriuscire dai piedi. un po come la rappresentazione simbolica della
manna dal cielo, il nutrimento quello dellanima, non semplice cibo.
Una donna racconta: Tutto avvenne in un secondo e fu il momento pi importante della mia vita. Era la vera
realt. Prima di questo vivevo in un lungo sonno e dimprovviso mi sono svegliata. Perfino laria che respiravo
sembrava essere viva. Ogni cosa acquistava un senso e le sue conseguenze pratiche non erano certo meno intense
del sentimento profondo che provavo.
Enzo Maiorca racconta: Il dio che incontro laggi negli abissi diverso dal dio che preghiamo qui sulla terra.
un dio senza suono dorgano, senza liturgia, immenso e turchino. Lo ricordo dal silenzio assoluto, dal suo
misterioso messaggio di eternit.

Giovanni Pascoli ha detto: Ad un tratto vidi una palla doro cadere dal cielo con grande lentezza. E immerse
nel gran verde, in silenzio molle. Oh! La palla del cielo! Non era il piccolo lampo della tua canna, uomo mortale.
Scendeva dagli azzurri calma e tacita. Dimenticai molte sciagure, vidi in un sogno scendere le stelle luminose, e
le vedo sempre, come pastore seduto sulla pietra E non mi dolse dessere una stella che illuminando discende
nellombra E sentii la mia vita confusa col gran tutto.
Quindi abbiamo due canali ben precisi. Il punto centrale di tutto il cuore: il senso dellidentit reale.

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IL PROCESSO DI CRESCITA E LE SUE QUATTRO FASI


I^ fase - La consapevolezza dello stato di frammentazione in cui ci troviamo
II^ fase - Il decondizionamento o liberazione da ci che non nostro
III^ fase - La riappropriazione o sviluppo del potenziale umano
IV^ fase - La realizzazione o consapevolezza globale di s
Le quattro fasi hanno una sequenza temporale anche se in realt vanno tutte insieme

La consapevolezza dello stato di frammentazione


La prima fase la consapevolezza del proprio stato di frammentazione. Per iniziare il cammino per lo
sviluppo del potenziale umano necessario avere consapevolezza del proprio stato, del proprio male
interiore.
Sto male e voglio crescere oppure la consapevolezza che c qualcosa oltre. Io ho tutto, sto bene, ma
sono in un momento di crisi. Sento che devo cambiare vita, fare qualcosa di nuovo. Anche se non so che
cosa.
In questa consapevolezza loperatore/counselor olistico pu avere un ruolo importantissimo, anche come
amico. Se trasmette il senso che ha acquisito attraverso esperienze di meditazione, di respiro o altro alle
persone, ne influenza lo stato positivo, fa comprendere loro che possibile liberarsi dal negativo, dando
consapevolezza che esiste uno stato di unit pi bello, pi maturo, pi umano.
Decondizionamento e disinquinamento: Il lavoro sul negativo
Il secondo passaggio lo definiamo disinquinamento e decondizionamento: il lavoro sul negativo, il
lavoro sullombra. la fase di disintossicazione globale del corpo, delle emozioni e della psiche, da tutte
le inibizioni e le informazioni negative che ci hanno avvelenato e condizionato fino ad ora. necessario
ripulire il sistema e togliere tutte le tossine psichiche (le nostre paure). Possiamo farlo solo lavorandoci ed
entrandoci con consapevolezza. La paura come un tappo su qualche cosa che sotto. Bene.
Guardiamola! Cosa ci pu succedere? Al massimo ci spaventiamo ancora di pi. Normalmente dietro la
paura c uno stato di emozioni che non vogliamo vedere. Al di l di qualche ora di pena o di down tutto
si risolve. come se ci trovassimo al buio dove i fantasmi emergono, diventano grandi. Alla fine si
accende la luce e non rimane pi niente. Anche se abbiamo paura, dobbiamo riconoscerla. Questo
estremamente importante: la paura c, ma c anche la parte di forza. Si sente la rabbia, ma allo stesso
tempo si sente anche la parte di amore. Si sentono le varie emozioni pesanti che paralizzano, ma si
percepisce anche la parte che bilancia. La parte del disinquinamento e decondizionamento met del
grandissimo lavoro che viene fatto partendo da qualsiasi punto del corpo.
Il primo passo concreto per iniziare un lavoro sulla salute globale e lo sviluppo del potenziale umano
certamente il comprendere come si alimenta un essere umano sui suoi sette differenti livelli di realt,
dal piano pi fisico ai piani pi emozionali e mentali. Si inizia necessariamente con il lavoro sul negativo,
ovvero con lopera di disintossicazione (nel corpo) e di decondizionamento (nella mente).
I processi di disinquinamento e decondizionamento viaggiano in parallelo. Personalmente preferisco
svolgere prima il lavoro sul negativo e poi il lavoro sul positivo, perch ho fiducia nelle persone. Tuttavia,
bisogna fare una precisa valutazione allinizio del lavoro, perch potrebbe essere necessario, con alcuni
clienti che hanno un io fragile, fare prima il lavoro della riappropriazione e dopo quello del
disinquinamento. Il punto determinante nel counseling la percezione dellio della persona. Se c fiducia
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reciproca e la persona ha una parte di solidit, si pu iniziare il lavoro sul negativo. Se invece la persona
in un momento di fragilit (ad esempio sta passando il momento di collasso dellidentit per crearsi un
s), necessario lavorare sul disinquinamento partendo dal corpo fisico.
La prima regola per disintossicare il primo corpo, quello fisico, quella di evitare ogni sostanza tossica
dannosa per il corpo che indebolisce il fegato e il sistema immunitario. quindi assolutamente necessario
sapere quali veleni sono presenti nel nostro cibo ed eliminarli dalla nostra dieta. Sono preferibili cibi
biologici, frutta e verdura. Sono consigliabili carni, latticini, uova e pesce di certa provenienza biologica e
allevati allaperto. Lo zucchero bianco dannoso per il sistema nervoso, preferibile miele, malto o
zucchero grezzo. Lacqua la sostanza pi femminile e recettiva. Il nostro corpo costituito in gran parte
di acqua e ogni funzione biologica utilizza lacqua (liquidi intra ed extracellulari, siero, linfa, liquido
cefalorachidiano). La sua capacit di includere e contenere altre sostanze enorme e per questo viene
facilmente inquinata attraverso il semplice contatto con sostanze tossiche, veleni, residui e gas atmosferici
derivati dai processi industriali e di combustione (piogge acide). Se possibile bisogna bere acque di
sorgente, oppure acqua minerale in bottiglie di vetro, in quanto la plastica delle comuni bottiglie rilascia
residui tossici. Laria del nostro pianeta, come lacqua, non pi pura. Se si vive in citt devono essere
usati ionizzatori e depuratori, meglio uscire nei fine settimana a riossigenare il corpo in collina, al mare o
in montagna.
Mentre per lalimentazione del primo corpo il punto principale larchitettura degli atomi in molecole
complesse (vitamine, proteine, acidi grassi polinsaturi, ecc.), che devono restare il pi possibile integri
nella loro forma originaria, per il secondo corpo necessario che questi stessi cibi conservino la loro
vitalit. Quando ci nutriamo al secondo livello sentiamo piacere. Nella sua parte pi grossolana
rappresentato dallenergia elettromagnetica biologica e cellulare. La pi importante alimentazione del
secondo corpo pu essere considerata la luce solare. Il secondo corpo un corpo di energie viventi ed
altamente organizzate che si ciba di energie elementari, quindi il primo punto per una sua corretta
alimentazione cibarsi di alimenti vivi e integri. Il corpo vitale si ciba di vita e affetto, e quando manca
affetto il cervello si blocca. La migliore alimentazione per il secondo corpo quindi vivere nella natura
viva, in contatto con gli elementi, respirare aria pura, carica di ioni, bere acqua fresca di fonte o di fiume,
camminare sulla terra, lavorare e scaldarsi al sole, andare a letto al tramonto, dormire di notte, risvegliarsi
allalba, mangiare frutta e verdura appena colta e cos via. Quindi i quattro elementi: aria, terra, sole,
acqua. Sono da evitare tutte le fonti di inquinamento, perch a livello energetico linquinamento
parallelo a quello fisico. L'energia vitale costituita, nella sua componente pi fisica, da campi
elettromagnetici. Un essere con molta forza vitale trasmette un forte campo elettromagnetico. Per
disinquinare il secondo corpo bisogna conoscere i campi elettromagnetici artificiali e limitarne gli effetti
dannosi. Le onde elettromagnetiche e ionizzanti provocano infatti unalterazione del normale campo
vitale che pu portare a numerose e anche gravissime malattie come leucemie e tumori.
Il terzo corpo quello emozionale istintivo e si ciba ovviamente di emozioni. Insieme al quarto corpo
mentale, a cui particolarmente connesso, uno dei corpi pi inquinati e condizionati e richiede un
attento lavoro di pulizia. Le emozioni sono come i sapori che mettiamo sui cibi: colorano gli eventi di
tinte forti o sfumate. Ogni momento di gioia o dolore in realt un momento di normale realt colorato
emotivamente - in positivo o in negativo - dal terzo corpo. Disinquinare e decondizionare il terzo corpo
significa diventare consapevoli del piano emozionale e discriminare ci che utile da ci che dannoso.
Ogni film dellorrore, di violenza, alimenta il nostro terzo corpo di emozioni basse, pesanti e negative.
Alimenta centri gi devastati come quelli della paura, della rabbia, della lussuria o dellinvidia. Spesso le
pubblicit alimentano emozioni di inferiorit/superiorit, di competizione/arrivismo o di smodato
desiderio. Allo stesso modo esistono persone, luoghi, cibi, sport e situazioni che alimentano basse
emozioni e istinti negativi. Negli antichi testi orientali si invitano coloro che iniziano il cammino della
ricerca a frequentare veri amici, sensibili e dello stesso livello di evoluzione, con cui scambiare le proprie
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impressioni emotive positive e fortificare i propri sentimenti elevati. Lincontro con un grande
personaggio o con un maestro spirituale un evento che porta con s unenorme carica di impressioni
emozionali elevate che rimangono poi indelebilmente legate alla relazione stessa.
Il quarto corpo mentale o psichico si ciba di informazioni. Il massimo di informazioni si sperimenta nel
vuoto e nel silenzio della meditazione: il silenzio il cibo dellanima. Ma la nostra societ apprezza solo
il pieno e teme il vuoto e il silenzio perch non li conosce. Il quarto corpo pu esistere in due modalit e
quindi richiedere due alimentazioni; per comprendere questa dualit ricordiamo che il chakra del cuore
nella maggior parte delle persone aperto verso il basso, ossia verso i primi tre livelli pi esteriori e
materiali, ma pu aprirsi anche verso l'alto portando la persona a percepire i livelli pi sottili ed elevati
del proprio essere. Cos il quarto corpo, quando il cuore orientato all'esteriorit, si ciba di nozioni
mentali, concetti intellettuali, dati e opinioni, mentre quando il cuore orientato ai livelli spirituali, si ciba
di amore incondizionato e silenzio. Le informazioni mentali di cui si ciba il quarto corpo inferiore
possono a loro volta essere negative o positive.
Da quando il bambino nasce, i genitori e la societ lo istruiscono parlandogli o dandogli testi da
leggere, lo alimentano di informazioni mentali. Essendo la mente collettiva degli ultimi duemila anni
orientata alla separazione, allaggressivit, alla mancanza di tolleranza e al potere delluomo sulluomo,
appare evidente che genitori e maestri, pur animati da ottime intenzioni, continuano da millenni a
trasmettere ai bambini una cultura materiale e priva di valori, perpetuandone cos la validit sociale.
assolutamente fondamentale comprendere che siamo tutti condizionati in profondit dalla vecchia cultura
e dai suoi perversi valori, basati sul senso del peccato e della colpa, sulla coercizione e sulla completa
mancanza di reali valori umani, ecologici e spirituali. Questo uno dei livelli in cui il decondizionamento
deve essere pi profondo. La nuova cultura globale pu svilupparsi solo da un radicale abbandono dei
vecchi valori mentali. Questo certamente non significa gettare secoli di arte, scienza e storia, ma liberare
la mente dai falsi preconcetti che non permettono levoluzione della coscienza globale. Finch non
saremo liberi da tutto ci che alimenta lego, ossia lio sociale, non potremo avere una mente
individuale e pronta allevoluzione.
Il quinto corpo spirituale si ciba di energie/informazioni sacre. importante capire che la religiosit
ufficiale, imposta dalla famiglia e dalla societ fin dalla prima infanzia, essendo accettata dalla mente in
maniera passiva e spesso coercitiva, difficilmente potr rappresentare una vera alimentazione del quinto
corpo. Solo quando facciamo esperienza di noi stessi come S, della nostra autentica natura e sviluppiamo
una vera forma di religiosit iniziamo ad alimentare il quinto corpo. Tra tutti i condizionamenti del
passato, quello spirituale stato senza dubbio uno dei pi forti. sufficiente sostituire lesperienza diretta
della propria coscienza con una serie di concetti e frasi fatte. La religione cattolica, come praticamente
ogni altra religione fondata su dogmi e gerarchie, trasforma un potenziale ricercatore spirituale in un
fedele. Il quinto corpo non si ciba di fede ma di esperienze dirette, non sufficiente dire: io sono
unanima divina e sono figlio di Dio perch questo sia vero. Ai bambini vengono insegnate frasi fatte,
prive di esperienza diretta e di senso interiore. Il risultato un quinto corpo spirituale denutrito e
atrofizzato, che si accontenta di una messa alla domenica o di un rito nella sinagoga o nella moschea
senza avere la grazia di sperimentare la beatitudine dellesperienza del silenzio e della comunione col
Divino. necessario che ai bambini (e agli adulti) venga trasmesso il senso della ricerca e del profondo
mistero della coscienza, che vengano insegnate tecniche di differenti scuole e religioni, per sperimentare
gli stati spirituali, affinch ogni essere umano trovi il suo vero cammino attraverso l'esperienza diretta.
Il sesto livello planetario, universale, sacro. Il vero cibo per il sesto corpo l'esperienza oceanica di
sentirsi parte della natura vivente e intelligente della Terra. Ogni energia e informazione che alimenti la
nostra visione globale verso la coscienza planetaria nutre comunque il sesto corpo. Siamo a livelli evoluti,
entriamo nellintimo dellesperienza sacra dei grandi santi e mistici, ma anche, in alcuni casi, dei grandi
scienziati e pensatori che hanno portato lumanit pi vicina ad una cultura globale e ad un sentimento
universale dei diritti umani ed ecologici. San Francesco, James Lovelock, lIpotesi Gaia, libri come La
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coscienza cosmica di Bucke o correnti psicologiche come quella di Jung, Reich, Assagioli, Maslow,
visioni ecumeniche allargate come quelle nate ad Assisi negli ultimi anni, le grandi associazioni
internazionali come Amnesty International, Green Peace, la Croce Rossa, LONU, il WWF, e molti altri
stanno contribuendo ad alimentare il sesto corpo sui suoi vari livelli.
Lunico decondizionamento costituito ancora una volta della sopravvivenza degli ego limitati che non
vogliono ununica Terra e ununica Umanit per paura di perdere i loro interessi personali e le loro
identificazioni culturali.
Il settimo corpo si ciba di esperienza di Infinit, di Totalit, di Assoluto, di Vuoto, di DIO: qualit
ovviamente onnipresenti e che quindi possono essere ritrovate in ogni granello di polvere, in ogni istante.
Questo il cibo che alimenta in noi la coscienza del Tutto, il corpo trascendente, e per raggiungere questo
stato necessario il vuoto totale della mente e lapertura dellanima profonda. In questo vuoto assoluto
anche il S svanisce e con esso lillusione della separazione, la goccia di rugiada si perde nelloceano, il
Divino esiste ed ogni cosa lui.
Decondizionare la mente
Il processo di decondizionamento avviene attraverso la consapevolezza dei condizionamenti attuali e,
soprattutto, grazie allo sviluppo di un centro di coscienza superiore all"io della mente", che coincide con
lesperienza dellessere e lo sviluppo del S. Esistono ormai numerose possibilit di alimentare il corpo
mentale in modo estremamente positivo. Libri, film, musiche, dipinti, conferenze, incontri di livello
culturale superiore possono veicolare al nostro animo sentimenti superiori e alimentare il nostro senso di
bellezza, di saggezza, di bont, damore, di verit, di giustizia. A livello pi umano e concreto,
decondizionare la propria mente significa innanzitutto cambiare i propri comportamenti portatori di
malessere o di divisione. Tutti i modi di relazionarci con gli altri, gli amici, i partner possono essere
profondamente modificati in senso armonico e nel pieno rispetto per la propria identit e libert.
necessario, quindi, abbandonare tutte le situazioni di famiglia, relazione, amicizia e lavoro che non fanno
sentire liberi e a proprio agio.
Riappropriazione e sviluppo del potenziale umano: Il lavoro sul positivo
Il terzo punto della crescita umana la riappropriazione. Corrisponde al parallelo lavoro sulla riapertura
del corpo, delle energie, delle sensazioni, degli affetti, della mente, delle percezioni sottili e
dellesperienza del nostro essere in modo positivo. Per riappropriazione sintende che quello che siamo
adesso non veramente tutto quello che siamo. Il concetto di riappropriazione lo sviluppo del
potenziale umano. Significa che abbiamo un potenziale che non conosciamo, a cui non abbiamo accesso.
La cosa fondamentale da capire che dentro di noi ci sono potenziali positivi che non sono stati espressi e
dei potenziali negativi che si sono trasformati in paure. La paura taglia le gambe, toglie forza e paralizza
il movimento, non lascia tirar fuori lenergia ormonale (il testosterone, ladrenalina).
La realizzazione di s
Lultimo passo dello sviluppo del potenziale umano si chiama realizzazione. lopera di riconoscimento
della nostra natura profonda, la riscoperta dellanima e del s e degli stati di coscienza spirituali. Qui il s
in realt non un vero stato di coscienza spirituale, ma uno stato di identit spirituale. La via che ha un
cuore: dallego al S. Lego una falsa identit, vivere per lego significa perdere una vita per seguire
doveri e schemi che non sentiamo nostri. Il S la nostra vera natura, semplice, profonda e immediata.
Lego si impara inibendo le naturali energie umane, sessuali, emotive, psichiche e spirituali, e
sostituendovi comandi e comandamenti basati sullinibizione dellazione e sul timore di Dio e
dellautorit. Il S frutto di un senso di amore impersonale per se stessi, per gli altri e per la vita stessa.
Il S porta un sorriso autentico che viene dal cuore: il quarto centro. Don Juan diceva a Carlos Castaneda
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che luomo di conoscenza colui che diventa consapevole della mancanza di senso della vita e che quindi
decide di seguire la via che ha un cuore. Passare da un comportamento controllato ad uno fluido e
spontaneo uno dei sistemi pi sicuri di decondizionarci. Nel processo di trasformazione dobbiamo
ascoltare le donne e le energie femminili che sono portatrici di qualit pi sensibili, intuitive e sottili, e da
millenni sono state condizionate a comportarsi secondo codici patriarcali. Statistiche americane indicano
che la presenza femminile nei gruppi orientati all'ecologia e alla trasformazione maggiore di un quinto
rispetto a quella degli uomini. Ascoltate la vostra anima femminile, la vostra sensibilit, i vostri
sentimenti autentici e lasciate che siano essi a dirigervi nel caos della vita attuale.
Quando sentiamo tutto il corpo bello aperto e ci siamo, siamo in uno stato di presenza. Questo il
minimo che viene richiesto ad un operatore o counselor olistico, ma non lessere. Lessere quando si
va veramente in meditazione, si perdono lego e il s. Per noi, tuttavia, il s fondamentale, perch le
persone meno evolute non vanno nello spazio del vuoto o se ci entrano, solo per un po e poi ritornano
allio. La creazione di un s, cio di una percezione globale dellessere, di unidentit integrata globale,
assolutamente funzionale alla vita. Quindi, si deve sostituire lio della mente con le sue trappole e i suoi
trucchi, con un s che molto pi fluido e vivo. Le persone che fanno molta meditazione, pian piano in
qualche anno di esperienza si spostano verso un io spirituale (io preferisco chiamarlo un s). ancora un
ego, solo che vero. ancora una struttura parzialmente illusoria. Abbiamo ancora una nostra energia e
una nostra pelle, per possiamo anche aprirla.
Consiglio di leggere nel testo Cyber la teoria del campo. Il campo in fisica una delle cose pi
straordinarie che siano mai state inventate. Il campo un centro che pu essere un qualsiasi corpuscolo
energetico elementare. Qualsiasi particella subatomica un campo di energia, genera un campo di
energia. Il campo ha una sua densit, pu essere isolato, pu avere una sua raffigurazione, ma in realt
entro il suo limite c il suo confine, dove c un irraggiamento che va allinfinito. Il campo fuso con
lunit di tutti i campi, lawareness di tutto luniverso. Quindi, abbiamo il campo che lillusione parziale
di essere ununit, un qualcosa di concentrato, ma parallelamente, il paradosso che ci sentiamo anche
nellinfinito. ununit non isolata. come essere dentro la funzione della particella come corpuscolo,
con la sensazione del s. Il che vero, perch siamo una particella, ma dovremmo vivere anche con la
consapevolezza parallela che siamo parte di un Tutto. Cyber. Io esisto, Io sono cosciente perch esisto.
A questo proposito, linconscio collettivo di Jung quello degli archetipi, un bene positivo e negativo
comune a tutta lumanit e agli animali. C una percezione unitaria, anche solo interna, della
consapevolezza di essere formato da tanti pezzi: anche se perdo una parte di me sono sempre uno. Il s
sono io, la mia vera natura, che esiste. Io ho una parziale consapevolezza di essere separato e una
parziale consapevolezza di essere unito. Queste due realt coesistono. Io sono sia s sia non-s. In questo
spazio si nella natura delle cose.
Concludiamo questa ultima parte, la realizzazione, ricordando che ogni volta che loperatore libera un
pezzo del negativo sta liberando lenergia bloccata delle persone. Per questo il negativo un lavoro
fondamentale, perch dietro ogni rabbia repressa, pianto represso, amore represso, c una quantit di
energia stagnante separata dallunit. La paura una delle energie pi potenti, perch lavora sul I^ chakra,
il senso del corpo. Se abbiamo paura stringiamo il primo chakra ed il corpo si sente debole, insicuro,
senza stabilit. E dove prendiamo lenergia? La paura unillusione, ma taglia la genesi dellenergia. E
allora per riprendere lenergia si pu saltare, fare esercizi energetici yin-yang che portano a sentire la
pancia, le gambe ben radicate a terra. unopera di pulizia, unopera di sviluppo di un potenziale di
sensibilit e di energia nelle gambe che porta, alla fine, alla realizzazione di esserci.
Ogni operatore/counselor ha a disposizione varie tecniche: il lavoro sul corpo a livello psicosomatico, il
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lavoro sul respiro, il lavoro sullenergetica - la consapevolezza e il movimento -, le tecniche di


meditazione. Tutto ci deve essere fatto parallelamente con un lavoro sul negativo, sulle energie bloccate
che devono essere ricompattate per ritornare allunit, e un lavoro sul positivo come riscoperta del
potenziale ancora inespresso, cio i segni sottili che non sono mai stati sviluppati.
Quindi, una persona ha bisogno di aprire il I^ chakra e poi aprire quella dolcezza e poesia che magari
aveva da bambino e non ha mai espresso. Quello diventa un potenziale. Oppure ha sempre pensato di
essere timido e quindi non ha mai usato il potenziale della comunicazione che pu diventare enorme.
Loperatore pu aiutare le persone ad entrare in campi psichici, andando pi in profondit nelle memorie
passate. Lapertura delle percezioni sottili e della sensitivit un dono enorme. A volte le persone
sviluppano queste doti proprio dalle energie represse che liberano dal pianto o della pancia. Ad esempio
sviluppano la matrice del cuore che viene dalla milza e che in grado di percepire le energie eteriche.
Alcuni sviluppano il meccanismo dellaria sbloccando la gola che porta unintelligenza sottilissima nei
processi, arrivando a capire cose che prima non comprendevano. Io portavo gli occhiali fino a 35 anni:
come se si fossero aperti, si fossero allineati i due emisferi.
La maggiore difficolt che si pu incontrare nellapproccio con il cliente di sbagliare linquadramento
della persona, ovvero capire se ha bisogno di tanto o di poco.
Il counselor deve entrare in un ruolo che il ruolo primario: lui che gestisce il gioco. Ha, quindi, una
caratteristica di potere che se usato in modo intelligente aiuta a sviluppare il potere anche nellaltra
persona. Le persone che non hanno mai avuto il potere o hanno paura di gestirlo in modo diretto, possono
avere dei grossi problemi. Il counseling d loro una possibilit per superarli. Il counseling in questo
ambito deve essere visto - soprattutto se sviluppato sulla ricerca personale, sulla crescita umana come
un lavoro da investigatore dellanima, che cerca qual il punto forte su cui lavorare, qual il punto che si
rotto nello psicosoma della persona, dove ha originato il primo grosso conflitto o uno dei principali
conflitti. Quindi la persona pu ritornare indietro, ricostruire e rivivere, perch tutto ci permette di fare
un salto di consapevolezza sciogliendo un processo.
Qual la via daccesso pi intelligente al cuore della persona? Qual il punto per riportarlo su di s? Si
deve trovare il suo punto daccesso, dove la persona si rilassa. A volte pu essere ottimale usare
unenergia forte, perch la persona ha bisogno di qualcuno che la porti, la conduca nei meandri dello
psicosomatico. A volte necessario tenere lenergia bassa, perch la persona ha paura di inoltrarsi, di
affrontare, preferisce stare ferma o fare il minimo. Altre volte la persona ha bisogno di unenergia
materna, a volte di unenergia neutra oppure paterna. Quindi se loperatore prende una posizione che non
in risonanza con la persona, questa diffida. E allora si cambia approccio.
In questo ambito bisogna fare attenzione al gioco delle proiezioni. Capiter di lavorare su vari tipi di
caratteri e ognuno avr i suoi lati stupidi, intelligenti, sensibili o pesanti, ma necessario lavorare senza
giudizio. Se lavorando con uno psicopatico, dentro si pensa che un figlio di buonadonna, si finito di
lavorare con gli psicopatici. Se si pensa che lorale un debole, si finito di lavorare con gli orali.
fondamentale uno stato neutro di presenza, e togliere energia allidentificazione col giudizio. Non
semplice. Il pensiero viene, non si pu evitare, almeno allinizio, che venga il giudizio in forma di
pensiero. La strategia pi giusta lo spostamento dalla testa al cuore.
Provando ad immaginare una prima sessione, appena si di fronte alla persona, si deve cercare di
decifrare la bolla energetica in cui vive. Si osserver il volto, le caratteristiche somatiche, la postura si
cercher di intuire anche solo in parte cosa sta vivendo e che cosa le potrebbe essere utile. La cosa
importante che al di l dei convenevoli il cliente, se vuole chiedere qualcosa, lo fa. Con il cuore aperto,
si sta in ascolto e nellaccoglienza. Con pi presenza e centratura, loperatore ascolta le proprie
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sensazioni, che emergono nellascolto dellaltro. Prover a vedere gli aspetti che fanno parte della
maschera della persona. Deve cercare di sentire che cosa ha questa persona dentro, nella sua parte interna,
qual il suo potenziale. Si chieder: Perch questa persona ha ancora questa maschera? Che cos che si
porta addosso? Potrebbe lasciarlo? Che cosha dentro? Che evoluzione ha la sua consapevolezza? Se io
fossi al suo posto, se io fossi unanima con quella maschera, se io fossi una coscienza in quella situazione,
cosa potrei fare? Questa persona davanti a me pu fare qualche cosa? Ha la possibilit di uscire dalla sua
maschera? Ha le facolt, le risorse per un processo di trasformazione? E come lo pu fare?
Loperatore invita la persona a rilassarsi e sentirsi Lascia andare le tensioni nel corpo, fai un bel
respiro profondo, chiudi gli occhi e rimani un attimo in silenzio ascoltando semplicemente il tuo respiro.
Si entra nel silenzio, cercando di vedere la coscienza dietro la maschera e ascoltando quello che arriva.
Chi c dentro questa persona? Aprendo il cuore, c un canale che passa da cuore e cuore.
La persona potr stendersi per una respirazione, o pu restare seduta a raccontare le sue storie.
Loperatore deve guardate oltre, andare oltre la maschera, sentire cosa c oltre la persona. Pu anche
fermarla e farle delle domande, annotandole nella scheda personale. Potrebbe essere una persona molto
preparata. Allinizio si pu chiedere che lavoro ha gi fatto su di s (psicanalisi, yoga, reiki). Chiedere
qual la sua religione e come vive lautorit, pu essere utile per capire se usa la sua energia o ripete ci
che le stato detto. importante farle rimarcare quando usa la sua energia, perch una forza da cui pu
attingere.
Dopo il colloquio la persona si sdraia, chiude gli occhi. Loperatore chiede dove le fa male toccandola nei
centri energetici: che reagisca o no, la invita a respirare. Se ride, va bene, perch sblocca il diaframma,
porta lenergia della pancia al cuore e alla gola. Gi cos si cambia lumore: se si riesce a far ridere un
depresso, met del lavoro gi fatto. Tutto ci pu durare circa mezzora. Dopodich la invita a sentire
tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Se non sente i piedi, invita la persona a prendere coscienza dei piedi
mentre glieli tiene con le mani. Loperatore continua a dirle di respirare nel cuore e nella pancia per
sentirsi tutta intera. Solitamente le persone non sentono i piedi, perch non mollano la pancia. Anche
loperatore deve avere un respiro fluido, deve mollare. E si rimane cos, nel silenzio, per un po. Se
allinizio le ha chiesto di sentire il corpo, alla fine le chieder dove finisce la sua energia. La persona pu
rispondere di non sentire pi il corpo, di sentire di espandersi fino a non sentire pi il limite. Bene, l in
fusione: si spento il senso dellidentit, come se stesse dormendo in modo cosciente. Siamo sul quarto
livello di coscienza. Se, invece, la persona ritorna alla mente, loperatore, massaggiandola, potr
sussurrare: Benissimo, continua a sentire il cuore che si apre sino a respirare in cima alla testa. Senti la
pancia bella calda. In questo stato riprende lo stato di vuoto, molla tutti i muscoli, abbandona la testa, le
tensioni, e nel silenzio sente soltanto il respiro tutto il corpo intero e lenergia tuttattorno al corpo
. pian piano molla e sente che lenergia si espande. La coscienza non ha pi un limite sensoriale.
Quando loperatore a questo punto pu dire: Apri il cuore (non sempre aperto), senti la gioia e il
piacere di stare in questo spazio vuoto. Senti chi sei. Questa la tua essenza, la tua anima, lenergia che
ti anima. unenergia vuota, ma sensibilissima e viva. Respira. E ancora: Sentiti. Senti tutto il corpo.
vivo. Senti questo spazio silenzioso, questa la tua natura. Stai bene, stai bene con te stessa. Se la
persona aveva allinizio una rabbia, una tensione, un problema, loperatore pu chiedere: In questo
momento dov finito il problema? Senti il dolore? (se un dolore fisico, c ancora) Tu come stai?
Adesso come ti senti? La persona pu rispondere: Non c pi il problema, oppure se cera un dolore
fisico S, lo sento, ma diminuito, pi piccolo, lontano. E pian piano da questo spazio che di
pancia, impersonale, la riporta al cuore. Apri bene il cuore, senti come potresti stare bene in questo
spazio. Ci abbiamo messo pochi minuti ad entrarci. Puoi farlo in tutti i momenti della giornata. Questo
spazio la tua natura. disponibile. Devi solo portare dentro la tua consapevolezza. E pian piano le
massaggia il cuore o le fa mettere la sua mano sul cuore. Per rinforzarla le fa dire: Esisto provando a
sentirsi totalmente, non soltanto con la mente. Esisto. Bene, questo il tuo spazio di coscienza. Questo
106

il tuo s.
Una delle strutture pi importanti di tutto il lavoro sono le risorse. Le persone non escono dal loro stato di
malessere, perch non hanno le risorse. Lo stato di coscienza la loro risorsa. Se loperatore vuole fare un
po di PLN transpersonale, quando la persona in questo spazio le fa ad esempio - rivedere quella cosa
che non riusciva a fare o vedere: Avevi il conflitto con tua madre/padre/moglie/marito/sorella/fratello.
Non riuscivi a dire o fare qualcosa. Va bene. In questo momento cosa diresti stando nel cuore? Prova a
dire Amore. Parti dal cuore. Cosa cambia? oppure In quella situazione che per te critica o senti
dolore allo stomaco, prova con la tecnica di Atisha. Respiraci dentro col cuore. Che bello! Alle persone
che si sentono infelici loperatore pu dire: Come ti senti adesso con il cuore aperto? Dicevi che non ti
senti amata. Senti adesso che questo amore ce lhai tu. E pian piano rinforza il senso dellidentit. Ce la
fai. Senti che bel cuore hai. Ce la fai. Tu ci sei. Fallo adesso. In quel momento si in simbiosi: la forza
delloperatore con la forza della persona, cuore con cuore. C una trasmissione, un canale aperto. In
questo momento, senza perdere un grammo di energia, perch la simbiosi genera pi energia, loperatore
trasmette saggezza. un processo catalitico, una risonanza. Entrambi guadagnano pi coscienza e pi
cuore. Quando si riesce a lavorare a questo livello, anche loperatore ne trarr benessere. Se invece il
depresso pi forte di lui e non molla, loperatore uscir dalla sessione come uno straccio. Attenzione! Si
deve uscire bene anche se stanchi. Lenergia deve essere pulita.

PSICOLOGIA DELL'EVOLUZIONE UMANA


LA GENESI DEI BLOCCHI PSICOSOMATICI
Nitamo Montecucco
Tratteremo ora un argomento fondamentale della psicologia, levoluzione umana, in termini decisamente
pi ampi di quanto non si faccia allinterno delle normali scuole di psicologia, dove il concetto di
evoluzione si ferma allinizio della maggiore et. Normalmente gli elementi psicopatologici, presenti in
un paziente, vengono fatti risalire alle origini genetiche, epigenetiche, infantili, ai condizionamenti, alle
strutture sociali che la persona ha vissuto. Per noi molto pi di questo. Per noi levoluzione psicologica
umana rappresenta un processo spirituale che si espande allintero arco della vita. Per questo motivo
faremo un excursus generale dal concepimento alla morte e cercheremo dintegrare le varie informazioni
dei passaggi della vita con quelle sulle strutture dei blocchi, dei caratteri e della creazione della
personalit. Recuperiamo tutte le informazioni finora viste e proviamo a mettere in evidenza le forze
interiori ed esteriori che un bambino o una bambina, quando nasce, possiede, e che possono essere
sviluppate o trattenute, che si possono incrementare o che possono essere inibite o addirittura castrate.
Attraverso questo processo vedremo la formazione del carattere, delle personalit psicofisiche, vedremo
come certi elementi o certe forze psicofisiche o psicoenergetiche vengono come abbiamo in parte gi
visto in evidenza o vengono inibite. Per noi molto importante avere un quadro molto preciso, seppure
semplificato, di cosa una persona, con particolari problemi, deve fare per poterli risolvere.
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Lipotesi coscienza: la vita come evoluzione della consapevolezza


Nella visione olistica delle antiche scuole tradizionali, come nella moderna visione transpersonale, esiste
il concetto di anima che si incarna. Fin quando non potremo fotografare o misurare scientificamente
lanima, prenderemo la coscienza globale di una persona come unipotesi di lavoro. Partiamo con cautela
parlando di ipotesi di coscienza, di anima, perch nella nostra visione questi concetti possono offrire un
profondo senso delle cose umane, hanno una loro precisa logica interna, ma non possono essere validati
scientificamente. Quello che diciamo pu essere vero o falso, e con questo presupposto iniziamo il
percorso dellanima che inizia il suo percorso nella vita.
Con questa ipotesi di partenza, immaginiamoci lesistenza come un processo di evoluzione: come esseri
viventi abbiano livelli diversi di evoluzione gli invertebrati, gli insetti, i rettili, i mammiferi, gli umani.
Partiamo dalla semplice considerazione, che sar di immensa importanza nel processo della crescita
umana, che possono esistere categorie diverse di esseri umani, nel senso di coscienza, di consapevolezza
di s. Ma ricordiamo che il fatto che un rettile, una lucertola o un gatto siano inferiori a noi nella scala
evolutiva della consapevolezza, cio che abbiano una coscienza minore della nostra, non ci d il diritto di
sopprimerli n di lederli in nessun modo. Il ruolo gerarchicamente superiore degli uomini non significa
che li comandano, come vorrebbero far credere molte religioni, che Dio ha creato luomo per essere a
capo di tutto il mondo, ma al contrario implica da parte degli uomini dei doveri etici verso chi meno
evoluto. Pur esistendo categorie diverse di anime, cio di risveglio delle anime, possiamo avere un
contesto quasi al contrario, vale a dire che le anime pi evolute sono quelle che, secondo me, hanno
maggiori responsabilit. Lanima pi evoluta di un essere umano, invece di schiacciare la lucertola,
potrebbe amarla, aiutarla. Con questa logica, levoluzione delle anime non comporta una gerarchia dove
quelle pi evolute comandano quelle inferiori. Semmai quelle pi evolute hanno pi comprensione, hanno
pi diritti-doveri rispetto a quelle meno consapevoli. Per noi unanima pi cosciente ed evoluta avr
maggiore libert di scelta della propria vita, meno condizionamenti, pi integrit, pi amore e pi potere
per essere e realizzare se stessa.
Il concepimento: inizia il viaggio
Lanima a un certo livello viene attratta da due genitori, c una situazione umana congrua per entrare in
incarnazione. Lenergia luminosa della coscienza entra nel momento del concepimento e si trova ad
essere il punto centrale superimponendosi ai due singoli codici genetici del padre e della madre che si
stanno fondendo in una nuova doppia elica di DNA.
Innanzitutto da precisare che, sulla base di centinaia e centinaia di casi, abbiamo osservato che ci sono
anime che vogliono incarnarsi e anime che non vogliono incarnarsi, ma che devono o si sentono
costrette ad incarnarsi. Durante le tecniche di regressione quando chiedevamo alle persone che
partecipavano allesercizio che cosa sentivano nel momento del concepimento, ricevevamo due risposte
polari molto evidenti: voglio entrare oppure non voglio entrare. I positivi sono la maggioranza, pi
dell85% dei casi, i negativi sono comunque consistenti e spesso sono associati allo sviluppo di
esperienze emozionali o psicologiche negative, depressioni gravi in particolare.
Quando lo spermatozoo raggiunge lovulo, per lanima che si deve incarnare c a disposizione il codice
genetico dei due genitori che ha caratteristiche specifiche fisse (ad es. pelle gialla, occhi scuri, ecc.), ma
che in quello specifico istante - pu essere combinato e polarizzato in infiniti modi diversi (se non
avvenisse tutti i figli sarebbero uguali). Quindi lenergia-informata di quella specifica anima influenza e
polarizza una specifica ricombinazione dei geni materni e paterni e in particolare una attivazione o
inibizione dei tre foglietti embrionali, dai quali si svilupperanno il sistema fisiologico-istintivo, il sistema
emozionale-comunicativo e il sistema mentale-sensoriale.
Lanima ha caratteristiche psichiche-energetiche. Immaginiamo ad esempio che la nostra anima abbia dei
108

colori pi sviluppati di altri, ad esempio il blu che il colore della mente, o il giallo-verde che il colore
del cuore, o il rosso-arancione che il colore della pancia. Pu influenzare una forte pancia che catalizza
il sistema del foglietto embrionale basso, metabolico; oppure pu influenzare e attivare un sistema
nervoso pi sensibile e intelligente; oppure pu stimolare lo sviluppo emozionale di un grande cuore
che bilancia i due elementi polari, testa e pancia, con il foglietto medio. Lenergia dellanima non agisce
materialmente, ma catalizza per risonanza e coerenza i codici genetici andando cos a stimolare i
due codici che in quel momento si stanno unendo.
Quindi sin dallinizio lanima ha una base genetica fissa (costituzione generale, razza, colore, caratteri
genetici dominanti, ecc.) e una serie di caratteri personali (costituzione energetica-psichica, stimolazione
o inibizione di alcune funzioni neuro-psico-endocrine, ecc.).
A questa base naturale e psico-energetica si aggiunge il fattore casuale. Il bambino, come qualsiasi
macchina che esce da una catena di montaggio, pu subire dei difetti di partenza che non sono voluti, ma
che a volte sono tecnicamente inevitabili. il caso delle malattie genetiche, dove i geni subiscono
mutazioni per radiazioni ionizzanti o sostanze radioattive (come i bambini deformi o leucemici di
Chernobil), o per malattie infettive nella donna in gravidanza (come la cecit del bambino in caso di
rosolia della mamma), oppure la mamma prende una medicina come il Talidomide e la bimba nasce
focomelica. Questo non un karma, un castigo divino dovuto alle cattive azioni passate, ma una
situazione casuale che pu accadere anche ad animali innocenti. Lanima sceglie dei genitori che hanno
molto cuore, per entrambi possono avere nel loro DNA un gene recessivo per una malattia che
ricombinandosi pu diventare dominante e manifestarsi nel corpo del bambino. Lanima non pu
scegliere tutto. Lanima entra nel corpo e inizia il viaggio.
Le grandi scuole taoista, cinese o tibetana sostengono che nel momento del concepimento lenergia
orgastica, fisica, ma anche animica dei genitori, ed essa crea una forza di base della vita di questo essere
che ci sar e che continuer per tutta la vita. Quindi, a volte abbiamo persone che partono gi con una
forte carica, a volte invece abbiamo una carica debole. Pu essere una carica pi fisica, pi emozionale,
pi psichica o in alcuni casi anche pi spirituale. E pian piano inizia il percorso dentro lutero. A due mesi
e mezzo di gestazione inizia a formarsi il sistema nervoso, il sistema sensoriale, pertanto il feto inizia ad
avere prima delle percezioni, chiamiamole, indirette, e poi dirette, nel corpo sensazioni di quello che
lambiente fisico, emozionale e psichico della mamma.
Il cuore della Mamma la vita del bimbo
Quando un bimbo concepito ha la necessit di essere nutrito su tutti i sette livelli. Ha bisogno di
nutrimento fisico che viene dal canale ombelicale, ma ha altrettanto bisogno di nutrire il proprio cuore di
amore, di sentirsi accettato e desiderato dalla mamma. Se gi dai primi mesi di gravidanza la mamma
depressa, triste, preoccupata, arrabbiata o ha degli incidenti, se non ha il tempo di ascoltare il bimbo nella
propria pancia, questo bimbo nascer con una chiusura pi o meno grave del cuore e del livello
emozionale. Non che non abbia un cuore, ma il suo cuore verr fortemente ostacolato. Se questa anima
ha un cuore poco sviluppato, pi di tanto non gli interessa; se, invece, unanima evoluta e ha grande
bisogno di amore questo creer un blocco, un ostacolo nella sua vita futura. Ricordiamo che il cuore
anche il centro fisico dellidentit, della coscienza di s, e per questo motivo queste considerazioni sono
particolarmente importanti.
Il periodo intrauterino
Roberto Sassone
Il carattere di una persona il segno inciso e per Reich soprattutto il modo in cui un individuo si
potuto strutturare adattandosi allhabitat in cui progressivamente si formato. Il carattere reca in s anche
la difesa che lindividuo, per sopravvivere, ha strutturato in modo da rapportarsi alla realt; la difesa
funzionale alla sua salvezza ed il modo migliore in cui ha potuto adattarsi. Questo un altro discorso
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molto importante, perch dalla modalit, da come un individuo si manifesta nella relazione, noi possiamo
comprendere da che cosa si dovuto difendere e anche qual la potenzialit da sviluppare, allentando la
difesa che stata funzionale alla protezione in quel determinato momento della sua vita.
Tuttavia, quando ci riferiamo al carattere, pensiamo alla parte pi evoluta di esso: al modo di comportarsi,
di rapportarsi, alle modalit con cui agiamo e quindi anche allemotivit che manifestiamo, al tipo di
emozioni che ci concediamo. Secondo questa definizione, visto che il carattere si struttura nel nostro
corpo, poich abbiamo tutta la relazione con la vita attraverso limpatto fisico e quindi emotivo, questo
impatto lo abbiamo dal momento del concepimento fino alla morte. Quindi, possiamo iniziare a parlare
anche dellintrauterino, ovvero lindividuo inizia ad esistere nel momento in cui lo spermatozoo e lovulo
si incontrano. la carica energetica delle due cellule, cos come lo stato di coscienza e lenergia vitale dei
due genitori al momento del concepimento, a caratterizzare linizio di una nuova vita. Il piccolo grumo di
cellule, in relazione con una parete che lo definisce e il tipo di relazione anche se non una relazione
consapevole determina gi il suo modo di funzionare. Il codice genetico che deriva dalla fusione dei due
codici maschili e femminili determiner limpalcatura. Ma fondamentale lhabitat in cui si sviluppa.
Lutero non solo un contenitore, ma esprime lassetto energetico della madre durante i nove mesi di
gestazione. Il feto come se fosse un organo della madre, tutto quello che accade alla madre passer al
feto. Ecco perch importante comprendere il tipo di madre che la persona ha avuto, ma non tanto per
laspetto psicologico, ma proprio per caratteristiche fisiche, energetiche ed emotive. Vale a dire, che
habitat consentiva al feto questa madre? Era una madre depressa, con poca vitalit, ansiosa, oppure una
madre sovraeccitata, con una struttura molto rigida, con un accumulo di energia molto forte, una madre
con attacchi di panico, una madre psicotica? Tutto ci ci d la possibilit di vedere il quantum energetico
di base che presente nel big bang dellincontro dello spermatozoo e dellovulo e di osservare se il feto
cresciuto in un utero ricco di energia vitale oppure no.
Detto questo, ecco perch importante anche comprendere la relazione tra i coniugi, cio il modo in cui
si strutturata la relazione tra il padre e la madre, che non d soltanto la capacit di comprendere le
successive fasi evolutive dellindividuo, ma d anche il senso di una qualit eventuale che pu avere
questo feto. La relazione tra padre e madre non la dobbiamo vedere soltanto come la relazione tra due
individui, come relazione psicologica-emotiva, ma c anche la qualit interiore. Ovvero, ci pu essere
una madre o un padre che pur avendo una serie di situazioni nevrotiche, hanno una qualit interiore,
unanima, una qualit sottile di buon livello e che quindi passano, al di l della modalit strettamente
psicologico-emotiva, un contenuto spirituale. Anche la qualit animica dei genitori si trasmette
esattamente quanto la qualit o la disfunzionalit psicologia, energetica, ecc.
Voglio quindi sottolineare che importantissimo porre lattenzione sul Cuore della persona che viene da
noi. Ci si pu trovare di fronte a persone con una storia veramente disastrata. Mi viene in mente una
donna con una madre alcolizzata, violentata ripetutamente dai sei-sette anni da uno zio, e rinchiusa di
giorno dal padre in uno stanzino buio e sporco. Questa donna avrebbe potuto diventare facilmente
schizofrenica o autistica. Chiaramente cera in lei un grande rifiuto della sessualit, perch ovviamente
viveva lo schifo della violenza subita. Era cresciuta poco in altezza e in pi era grassottella e sgraziata.
Non era un fatto genetico: era tutta compressa per riuscire a resistere a quella vita.. eppure era
bellissima!!! Ho scoperto sin da subito, lavorando con lei, che aveva unanima meravigliosa. Era una
persona che, bastava tu le aprissi la possibilit di sentire la sua dimensione interiore, immediatamente si
apriva. Avevo la sensazione che in lei ci fosse una potenza pronta ad emergere. Questa persona ha
sviluppato nel giro di tre anni - su un altro si sarebbe dovuto lavorare molto di pi - una spiritualit, una
comprensione che lha aiutata a sciogliere e ad affrontare questi traumi pesantissimi che, secondo me, non
avrebbe mai potuto affrontare usando soltanto gli strumenti psicologici. Lei, invece, ha usato la potenza
della sua anima individuale che io chiamo il centro psichico (usando il linguaggio di Aurobindo), per
reggere ed elaborare questa storia cos pesante.
Pertanto sostengo che soltanto un operatore olistico o uno psicoterapeuta a orientamento transpersonale o
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comunque con unesperienza interiore, possa aiutare una persona con questo vissuto. Da noi verranno,
anche un po per contagio, persone un po particolari. Per una questione di empatia e di trasmissione di
ci che noi siamo veramente, si avvicineranno a noi persone che chiederanno altre cose, persone che
avranno anche bisogno di lavorare sulla loro struttura caratteriale, ma essenzialmente questo lavoro sar
per loro unoccasione di risveglio interiore. Vogliono avere la possibilit di contattare il livello del cuore,
ma attenzione! Non il livello del cuore esclusivamente emotivo, ma quello che sta dietro, pi in
profondit, cio il contatto con la propria anima. Il contatto con la propria anima la percezione di
esistere. Noi potremo aiutare queste persone se avremo unattenzione particolare a questo tipo di
Presenza, se entreremo in contatto empatico con questa presenza profonda che chiede, al di l delle
parole, di essere riconosciuta.
La densit energetica
Luisa Barbato
Lunione tra il padre e la madre non solo unisce le loro cariche energetiche distinte, ma la loro interazione
definisce qualcosa che viene considerata la carica energetica, cio un quantum energetico che viene
stabilito alla nascita e che immodificabile. Lo si colloca nel primo chakra o, per i cinesi, tra i due reni, e
viene chiamato il Ming Men la porta della vita. Sono le pile della vitalit che continueranno per tutta la
vita. Il deficit energetico non recuperabile, nessuna psicoterapia potr agire, ma si pu provare a
compensarlo. una delle cause principali, una delle condizioni perch ci sia un sistema psicotico, perch
le persone psicotiche hanno una bassa densit, una mancanza di quantum energetico. Questo, tuttavia, non
vuol dire che poi la persona non sviluppi, in fasi successive della vita, una struttura di copertura che dia
limpressione di essere forte, rabbiosa, incisiva. In realt il deficit molto profondo, si struttura a livello
di vita prenatale, nella relazione primaria con la madre. Se la madre, durante i nove mesi di gestazione,
non passa un sufficiente quantum energetico, sar altissima la probabilit che il bambino venga con un
vuoto di base.
Nitamo Montecucco
La considerazione di base che nelle gravi mancanze, allatto del concepimento i due genitori non
stavano bene: lei soffriva o aveva subito una violenza o non volevano un figlio, o non lo voleva uno dei
due, cera disarmonia. Oppure la mamma, durante la gravidanza, non ha avuto contatto con la propria
pancia, non voleva un figlio, non lo desiderava. E questo comporta una mancanza energetica di fondo, per
cui il I^ chakra, il rinforzo fisico primario, viene a mancare. Il II^ livello importantissimo soprattutto in
quel momento, quando lanima sensibile di una persona ha bisogno di quel nutrimento di amore o di
riconoscimento ancora pi profondo e non lo riceve. Va in una situazione di grandissimo disagio. come
se non avesse il diritto di esistere. Non ha lo spazio, non gli viene dato n fisicamente n emotivamente
n spiritualmente il diritto di esistere e, quindi, ha una serie di buchi.
Ho avuto persone con genitori che stavano bene insieme, ma erano il terzo figlio non desiderato, o il
primo figlio non programmato. In questi casi c una debolezza del senso dellidentit sul cuore e sulla
presenza profonda. Quanto detto da Roberto Sassone importantissimo. Noi possiamo avere dei casi
gravissimi, casi intermedi e casi dove c un buco ma non grave. Ma soprattutto nei casi intermedi o
borderline, a volte il solo esercizio terapeutico non sufficiente. Dobbiamo andare a ripescare e a
sviluppare nella persona il senso della presenza dellidentit e farle sentire che comunque lei unanima
al di l di quello che successo. Questa forza (spesso anche la spiritualit come dio o forze pi grandi di
noi con cui noi siamo intimamente e profondamente in contatto) ci d un punto di riferimento importante,
perch ricrea quel centro di identit che durante il concepimento o la gravidanza non c stato. E quindi
permette di recuperare un momento veramente critico.
Lanima si porta dentro larchetipo dei sette chakra. Abbiamo definito anima come linsieme di tutte le
energie coscienti, di tutti gli spiriti degli organi; al centro c la parte profonda che chiamiamo spirito, che
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ha una natura transpersonale. Finch rimaniamo nella natura personale, tutte le cose che ci accadono,
nutrono o impoveriscono lanima.
Traumi e tensioni intrauterine
Roberto Sassone
Provo a dare una chiave complementare allintrauterino. In questa fase possono accadere cose molto forti
e possono segnare dei traumi. Il tipo di situazione energetica della madre, il tipo di tematiche che ha ci
fanno avere unidea, ma se vogliamo collegarci con gli aspetti pi evidenti che scandiscono il percorso
del feto, sicuramente una delle cose pi gravi che pu verificarsi la minaccia di aborto. Oppure,
addirittura, un tentativo di aborto da parte di una madre che non vuole avere un figlio.
La situazione che abbiamo descritto per il feto una minaccia di morte. A questo punto dobbiamo
ricordare che i due movimenti complementari dellessere vivente sono la contrazione e lespansione.
Quindi, la contrazione fondamentalmente legata alla difesa, alla paura, come se uno cercasse di fare
corpo con se stesso, mentre lespansione legata al piacere. Nel ritmo della vita queste due pulsazioni
devono essere complementari per dare movimento alla vita stessa. Se c un trauma molto grande, esso va
a segnare la struttura dellindividuo con una contrazione che rimane incisa nella memoria del corpo.
Quindi una minaccia di morte in un feto che non ha ovviamente ancora la consapevolezza di s e, quindi,
non ha la possibilit di elaborare il vissuto traumatico, un segno inciso molto forte. Ci si porta dentro un
riverbero molto forte di morte. Cionostante vediamo laspetto positivo di tutto questo.
Si visto che persone che hanno nella storia dellintrauterino traumi di questo genere, sviluppano anche
come necessit potenziale una forma di allarme, che per diventa anche una grande sensibilit a cogliere i
pericoli. Proprio perch in loro, dentro, profondamente, c stata la necessit di difendersi da questa
minaccia, hanno acuito con lo sviluppo psichico successivo, dopo la nascita, una grossa sensibilit a
cogliere le cose. Quindi, laspetto positivo che le persone che hanno avuto questo tipo di trauma
intrauterino sviluppano una capacit che diventa quasi intuitiva nel cogliere il pericolo nella vita. Sono
persone che riescono a cavarsela, sono persone che proprio per questa sensibilit riescono a muoversi e
vivere in dimensioni che per altri sarebbero pi difficili. Quindi, non sottovalutiamo o dimentichiamo
laspetto positivo. Ci dimostra che ogni trauma pu essere adoperato come lezione di vita. Ed
altrettanto importante latteggiamento delloperatore che pu o sottolineare laspetto dellombra in una
chiave esclusivamente patologica, oppure andare ad esaminare e sottolineare laspetto dellombra come
possibilit per sviluppare la qualit che quellombra mette in evidenza.
Come operatori, dobbiamo lavorare su quello che c ed in tutta semplicit, senza fare troppe
interpretazioni, per non rischiare di creare un codice, un sistema rigido. Il sistema deve essere molto
flessibile per dare la possibilit di includere una serie di esperienze che non rientrano nel sistema.
Un sistema forse pi utile per uno psicoterapeuta, anche se pericoloso. Per un operatore che legato pi
allascolto che alla presenza, importante che quello che c, che viene manifestato come tematica, sia
vissuto come una possibilit per laltro, anzich entrare nellinterpretazione di cosa pu significare a
livello del profondo. Poi, se una qualit dellanima, quella parla da s. Noi non possiamo fare molto. Se
c una qualit dellanima, ognuno di noi ha una sua potenza, una forza archetipica propulsiva che gli
viene in aiuto. La raccolta dei dati sullintrauterino per un operatore molto importante, perch
lanamnesi del cliente pu dare la visione dinsieme delle varie fasi di sviluppo dellindividuo. Anche se
il cliente non lo pu ricordare, pu fare unindagine successiva parlando con la madre o altri familiari.
Il contatto o il non-contatto intrauterino
Nitamo Montecucco
Una cosa che accade a livello intrauterino - partendo da due genitori che comunque vogliono il figlio, che
hanno qualche problema generale pi o meno normale - che la mamma non ha contatto con il proprio
corpo e quindi con il bimbo o la bimba. Sono venute da me tantissime mamme al quarto-sesto mese di
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gravidanza che non si toccavano mai la pancia o non si mettevano in ascolto del bambino. A questo
proposito, prendendo ad esempio la civilt indiana, ci sono uninfinit di pratiche di massaggio della
pancia, ed i canti (c un libro bellissimo di Leboyer sui canti indiani delle mamme al proprio figlio).
chiaro che non arriva la parola, ma gli arriva la vibrazione. Questo un grandissimo nutrimento che tutti i
popoli primitivi hanno compreso e che da noi esiste molto poco. Da una mamma che non si massaggia,
che non parla al bambino in grembo, il bambino non riceve il contatto e quindi come isolato.
Il secondo caso, piuttosto frequente, la mamma che non ha contatto con il corpo perch troppo tesa:
lavora, sempre nella testa, ha mille preoccupazioni e anche se ama il suo bimbo come se trascurasse il
suo corpo. La base della meditazione il profondo rilassamento. Senza un profondo rilassamento del
corpo non possiamo arrivare ad una forma di meditazione profonda. Una delle cose con cui loperatore
pu entrare in aiuto, il MATERNAGE. Abbiamo strutturato il maternage con un semplice esercizio: in
posizione seduta, loperatore apre le gambe e accoglie la persona, in posizione fetale, la testa poggia sulla
coscia delloperatore; la si abbraccia come se fosse la propria pancia e la si coccola cantandole una ninnananna. Le persone che hanno avuto una mamma che si rilassava nella pancia, mollano la testa ed entrano
istantaneamente in una sorta di sonno/rilassamento profondo, si lasciano andare. Le persone, invece, che
hanno avuto una mamma molto di testa e poco nella pancia, non mollano.
Questo semplice esercizio fa ritornare in un clima in cui il bambino piccolo protetto, amato e dove non
ci sono preoccupazioni n problemi, n tensioni. Le persone vivono questo spazio che dovrebbe essere lo
spazio reale intrauterino di base, dove la mamma si concede una grande pienezza e gioia e dove il
bambino se la gode e vive una sorte di Eden. una situazione di grandissimo piacere che ogni giorno le
persone possono riprovare: ogni volta che vanno a letto, ogni volta che si rilassano possono rientrare in
quello spazio intrauterino. Non porta alcun tipo di alterazione particolare e pu essere praticato a tutti.
Mollando la testa ed entrando nello spazio della pancia, loperatore fa rivivere alla persona la tenerezza
della mamma. Come se lenergia di pancia abbracciasse tutta la persona, tutto il corpo della persona e
attraverso questo semplice movimento che induce il sonno, induce le onde lente del cervello riportandole
cos a rivivere il periodo positivo dellinfanzia o a recuperare se ce n stato poco. Quindi si estende tale
esperienza e la si fa ritornare ad una delle esperienze di base della vita.
Roberto Sassone
Il contatto definisce lindividuo. Attraverso il contatto si inizia a strutturare lindividualit. Non stiamo
parlando del discorso pi avanzato dellindividualit dellanima, ma stiamo parlando della persona. La
persona cresce, si sviluppa allinterno della madre e ci che fondamentale che il riconoscimento
dellaltro passa attraverso il contatto. Infatti, nella maggior parte dei disturbi della personalit, c un
grande disordine nella percezione della propria identit perch c un grande disordine del proprio
contatto. Questo contatto non stato dato e non stato preso.
Il contatto qualcosa di pi del toccare, perch il nostro corpo non finisce ovviamente dove finisce la
pelle. C il corpo energetico che normalmente si pu chiamare eterico, lemanazione energetica del
corpo fisico. Poi c il corpo astrale che il corpo emotivo, e altri corpi ancora, ma questi due livelli
passano continuamente nella relazione. Lincontro tra due persone avviene prima con questi due corpi,
poi con il contatto fisico per cui importante essere consapevoli come operatori di questo fenomeno.
Lassetto, la posizione, la presenza e le emozioni che ha loperatore determina e influenza il
riconoscimento o meno del cliente che ha di fronte. Quindi non un atteggiamento esteriore, la
benevolenza o laccoglienza non pu essere improvvisara, deve essere un reale accoglimento.
Il contatto definisce lidentit dellego e ricordiamoci, che per tutti i processi successivi di sviluppo una
buona identit dellego, cio un equilibrio della struttura della personalit complessiva dellindividuo, la
base su cui poggia e prende forma un autentico e reale percorso spirituale. Se vogliamo perdere lego che
il nostro progetto di ricercatori, prima dobbiamo avere un ego armonico. Se non abbiamo unarmonia
nei nostri sottosistemi ovvero il rettiliano non in armonia con il limbico, il limbico non in armonia con
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il corticale e quindi questi sottosistemi non hanno una relazione di collaborazione, lo sviluppo spirituale
pu avvenire in maniera alterata o sproporzionata rispetto la struttura di contenimento dellindividuo.
Il primo blocco psicosomatico: la percezione intrauterina di non essere amati
Nitamo Montecucco
Le persone che hanno unanima molto sensibile e non ricevono, gi a livello intrauterino in una normale
gravidanza, il contatto del cuore della mamma o il suo piacere/ benessere/ presenza, lo percepiscono
immediatamente.
Ho avuto un paziente che aveva avuto una mamma molto nevrotica. Quando, durante la sessione, entrava
nello spazio intrauterino si chiudeva. Gli arrivavano tutte le emozioni negative della mamma ansia,
tensione e lui andava in una reazione nevrotica di chiusura e protezione psichica. Si doveva stringere
dentro il suo uovo per non fare arrivare tutte le emozioni negative dalla mamma.
Altre persone, al contrario, sono gi in uno spazio orale, sono l con il cuore aperto: ogni tanto arriva un
po damore e poi non ne arriva pi e gi nellutero hanno delle aspettative o a volte una frustrazione. Se
la persona ha un cuore non particolarmente sviluppato pu andare in reazione.
Ho conosciuto persone che mi hanno raccontato che da bambini piccoli hanno immediatamente rifiutato il
latte della mamma. Erano gi arrabbiati alla nascita. I motivi possono essere diversi: lodore della
mamma, il sapore del latte, lalito o il sudore maleodorante o anche unincompatibilit tra madre e figlio.
Quindi, c un vero e proprio rifiuto da parte del bambino verso la mamma. Dobbiamo comprendere lo
stato di difesa che avviene gi a livello intrauterino: o lenergia psichica della mamma non c, o il
bambino egoico e non riceve quello che vuole dalla mamma e va in reazione
A volte le mamme sono molto amorevoli, ma un po ansiose o angosciate e il bambino le rifiuta
pesantemente. Quindi, c la relazione, ma il bambino ha pi una reazione che non lamore e laffetto.
Il parto e la drammatica situazione di molti reparti di ostetricia
Nitamo Montecucco
Per quanto riguarda la mancanza di lattazione ci possono essere molti motivi. Il primo che la mamma
molto nella testa e non abbastanza nel cuore. Di questo sono molto corresponsabili gli ospedali che spesso
trattano le donne con durezza e con regole rigide, e a volte con una sorta di vero e proprio terrorismo
psicologico, dove il medico simpone con arroganza tecnica e scientifica sulla madre, che non pi in
grado di essere in contatto con la propria sensibilit e intuizione femminile, non libera di esprimersi.
Lambiente sterile, non morbido, non c supporto per le donne. Questa violenza arriva alla mamma,
la fa rientrare completamente nella testa, la fa entrare in uno spazio gerarchico di potere - il dottore sa
tutto, tu non sai niente, tu ti devi fidare e gli devi ubbidire - e quindi la manda completamente fuori dal
suo centro pancia/cuore che materno, facile, istintivo, intuitivo, libero. Tutto questo lo paga il bambino,
lo paga la mamma che diventa tesa e perde il latte.
Luisa Barbato
Basterebbero dei piccoli aggiustamenti, un minimo di assistenza umana, qualcuno che accanto alla
donna e si prende cura di lei finch non si assesta il tutto. Sono cose molto semplici, ma fondamentali.
Vorrei anche passare ad un tema preciso e importante di cui si parla molto poco ed quello dei parti
prematuri. Per parti prematuri sintendono i parti in cui la decisione di nascere non viene presa dal
bambino, ma viene presa dallequipe sanitaria. Questa diventata una piaga sociale.
Secondo il percorso naturale ad un certo punto, giorno pi giorno meno, il bambino rilascia un ormone
che d gi lanticipo alla mamma che sta succedendo qualche cosa. La mamma risponde con un secondo
ormone, c uno scambio ormonale per dire va bene, il momento, a cui segue tutto il processo delle
contrazioni.
Non sappiamo quando esattamente quel momento. In uno stato naturale il bambino a decidere. Al
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giorno doggi, sempre pi spesso, questo momento non rispettato, per cui prevale il bisogno di
programmare il parto o perch c un parto cesareo, o per una situazione di comodo del personale medico
(nel caso si prospetti il parto durante il weekend, si preferisce fare uniniezione di ossitocina per
anticipare il parto), oppure c la situazione ansiogena, per cui appena superato esattamente il termine - in
realt si potrebbe andare avanti altre due settimane - inizia una serie di controlli e alla fine si ricorre
allossitocina.
Dal punto di vista psicologico questo fatto non neutrale, per cui una nascita prematura, in cui il bambino
non pronto e viene improvvisamente spinto fuori, gli provoca una situazione di allarme. Esiste
unipotesi secondo la quale molte depressioni acute sono collegate ad una nascita forzata che ha
provocato un notevole calo di energia al bambino.
Tornando alle cause della mancata lattazione, si aggiunge la spinta allutilizzo del latte artificiale da parte
delle case farmaceutiche, che addirittura finanziano lospedale se seguono la prassi della lattazione
artificiale. Dopo il parto, a volte passano anche quarantottore prima che scenda la montata lattea. Il
bambino ce la farebbe anche senza, ma lo allattano artificialmente e lo abituano cos al biberon. Il
problema che dopo bisogna fare un processo inverso per riportarlo al seno. Questo pu portare problemi
orali e digestivi o intolleranze alimentari.
Nascite premature o forzate
Nitamo Montecucco
Quando affrontiamo in una sessione i rivissuti del parto abbiamo due situazioni da parte del feto:
Primo: Voglio uscire, non ce la faccio pi a stare qui dentro! Fate presto, lasciatemi uscire!
Secondo: Non voglio uscire, la mamma mi butta fuori.
Sono situazioni molto comuni e vissute con precisione. In realt linterferenza pu avvenire da tutte e
due: se la mamma molto matura, pu rilasciare questo ormone anche se non c un equilibrio con il feto.
Normalmente, nella legge naturale degli eventi, dovrebbe esserci questo accordo. A volte nonostante il
feto sia maturo, psicologicamente proprio perch non ha avuto abbastanza accoglimento e non si sentito
forte, viene buttato fuori. Nelle matrici perinatali di Groff c questa analogia molto forte: se un bambino
ha vissuto bene lintrauterino, questa esperienza come un ritorno allEden, come una situazione
ottimale di simbiosi, di fusione con il tutto che poi gli rimane, a cui, a volte, tende.
Roberto Sassone
Riprendiamo il principio che abbiamo assunto, ovvero che il tipo di esperienza che ogni individuo ha con
laltro da s, d unimpronta specifica di come esso si relaziona con lesterno. E, quindi, sono importanti
i passaggi da una fase allaltra. Il parto il primo grande momento della separazione. una cosa
banale, ma fondamentale, perch l c realmente unuscita da qualcosa. Si cambia completamente stato.
Innanzitutto, da ricordare che si passa alla respirazione polmonare e quanto pi stata faticosa e
spaventosa per il neonato questa uscita, tanto pi si fissa nel soggetto una modalit di questo passaggio.
Ci significa che il come ci separiamo alla nascita d limpronta al come ci separeremo nella vita. Molte
difficolt di separazione, ad esempio nelle coppie, sono ben determinate da quellimpronta fondamentale
della prima separazione. Poi, ci sar la separazione dal capezzolo (lo svezzamento), poi ci sar quella
edipica anchessa molto importante. Quindi, noi abbiamo gi tre modalit che ci possono dare indicazioni
su come ladulto, che abbiamo di fronte come cliente, si orienter nella sua vita.
Per quanto riguarda il parto diamo per scontati i traumi della nascita: la grossa fatica del nascere quando il
feto si trova incastrato nellutero, oppure quando ha il cordone ombelicale attorno al collo che lascer
nella persona il ricordo dellesperienza di soffocamento, che potrebbe costituire il terreno su cui si
instaura la claustrofobia e la sensazione di sentirsi imprigionati. Sul piano psicologico ci corrisponde
alla tendenza a sentirsi soffocati nelle relazioni affettive o nel lavoro. Se una persona si porta dentro per
esempio unesperienza di soffocamento e di costrizione, questo spesso un deterrente importante che
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sviluppa il desiderio di uscire dalla propria gabbia. proprio lesperienza negativa di essere rimasti
incastrati che sviluppa allinterno della persona unaspirazione o un desiderio di riuscire a respirare, di
riuscire a rompere la chiusura, e diventa lo strumento e linizio di un percorso di evoluzione e di
trasformazione.
Nitamo Montecucco
Prendiamo lesempio di un parto normale. Se il bambino gi nellutero ha un sufficiente primo chakra e
quindi reattivit, una sufficiente forza interiore, diventa una prova che lo rinforza nellavercela fatta. Se,
invece, il bambino gi nel grembo materno ha ricevuto poca attenzione e poca energia fisica vitale
primaria, il parto pu essere vissuto come una morte gi allinizio della vita e quindi si chiude ancora di
pi. Possiamo vedere, dalla forza interna della persona, come levento della nascita possa alterare a volte
la percezione stessa della vita.
Chi ha fatto sessioni di respiro con me avr visto quanto a volte il respiro della nascita apre delle paure di
respiro e di vivere che sono degli imprinting che lo segnano nella totalit della sua esperienza.
Ripeto, lenergia primaria del corpo fisico del feto e lenergia del cuore (nel senso anche di sicurezza)
danno una forza che spinge lindividuo ad andare avanti nella vita con tutte le difficolt, perch
fondamentalmente c una gran voglia di vivere. Mentre un feto, a cui i genitori hanno dato meno carico e
meno amore o meno intensit, pu essere gi segnato dal parto.
La fase orale
Roberto Sassone
La fase orale il momento della nutrizione in cui il bambino attiva il riflesso di suzione, che un riflesso
spontaneo. Da non dimenticare che lo stesso riflesso di suzione stimola ulteriormente il capezzolo della
donna a produrre latte, il che dimostra che anche qui c una comunicazione tra madre e neonato. chiaro
che fondamentale che ci sia un allattamento con il latte naturale che contiene una serie di sostanze che
favoriscono lo sviluppo delle difese immunitarie. Sia chiaro, tuttavia, che non esclusivamente la saziet
alimentare a soddisfare il neonato. Il capezzolo anche dispensatore di contatto e di energia della madre.
In questo contatto c la comunicazione vera tra madre e figlio, la relazione di fiducia e di
riconoscimento, le radici su cui si struttura lidentit del bambino. Da qui si deduce che la vera carenza
nella fase orale, oltre ad essere quella del non allattamento, soprattutto la carenza di presenza della
madre. Una madre che non sente il suo corpo, pur avendo tanto latte, non trasmette calore, che non
soltanto fisico, ma quello che Reich definisce la pulsazione vitale trasmessa nel corpo energetico del
neonato e che attiva ulteriormente la sua vitalit. Tutte le carenze fondamentali di questa fase hanno alle
spalle la mancanza di contatto. Nella fase orale ci pu anche essere non solo un difetto, ma anche un
eccesso: molte nevrosi sono causate dal troppo e non dal troppo poco. Una madre ansiosa che ha la
necessit ossessiva, principalmente per se stessa, di rassicurarsi sulla salute del neonato pu essere una
madre profondamente invasiva. Pu dargli troppo spesso da mangiare anche quando il neonato sazio,
causandogli un senso di soffocamento.
importante definire queste due modalit: la modalit per difetto e per eccesso. Se ci troviamo di fronte a
chi carente, dobbiamo essere aperti alla donazione e aiutare laltro ad essere capace di prendere. Una
modalit per eccesso del paziente, invece, innanzitutto determina una struttura reattiva che mette le mani
avanti, che dice non mi invadere. Molti operatori o psicoterapeuti o psicologi manifestano la necessit
di rassicurare se stessi, aiutando laltro. Vogliono vedere il risultato e vogliono strafare. Il che impedisce
al paziente di vivere anche lesperienza fondamentale del riuscire a trovare le chiavi per uscirne fuori.
Guai a non capire che c un individuo di fronte a noi che essendo stato asfissiato dal troppo amore ha
bisogno, al contrario, che loperatore o lo psicoterapeuta tratti questa tematica dandogli la possibilit di
sentirsi libero.
Uscendo dal discorso strettamente orale, il come ci si relaziona diventa un come che si manifesta con la
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stessa modalit ripetitiva nelle varie fasi di sviluppo successivo: per esempio il come uno sceglie il lavoro
o il tipo di struttura conosciuta in cui egli sceglie di rimettersi perch d maggiore sicurezza. Questo ci
aiuta ad affrontare il qui e ora del cliente, perch, non dimentichiamolo, come operatori lavoriamo
soprattutto nel presente. Quindi, il sapere oltre al qui e ora del cliente anche il suo come ripetitivo nel
presente, ci aiuta a dare una chiave interpretativa per fargli vedere meglio che proprio il suo come che
gli impedisce di uscire da una certa situazione. Poi, il modo in cui ne uscir potr far parte o di una sua
esperienza o di un approfondimento terapeutico a cui potremmo orientarlo. La nostra funzione di dirgli
guarda e vedi questa cosa, questo lo ripeti puntualmente in tutte le situazioni che si somigliano.
Limprinting: il principio del condizionamento
Nitamo Montecucco
Limprinting stato scoperto dal premio Nobel Konrad Lorenz, etologo, che osserv come unanatra
appena uscita dalluovo identifica come mamma la prima figura animale che vede vicino a s. Lorenz si
mise vicino alle uova che si schiudevano e divenne cos la mamma delle anatre appena nate: lo si vede
in numerose immagini che nuota nel lago con le anatre dietro che lo seguono in fila. Questo
limprinting: una logica di identificazione vitale per cui questa la mamma.
Tutti gli animali superiori, mammiferi e uccelli, nei primi momenti della vita, mostrano una tendenza al
condizionamento e allidentificazione con strutture psicofisiche genitoriali.
Nel momento iniziale dellesperienza di vita, compresa anche la matrice prenatale che fondamentale, le
logiche di vita dei primi giorni, mesi e anche due-tre anni, formano una serie di situazioni che sono
limprinting psichico di tutta una vita. Questo accade in tutti gli animali.
Dentro di noi abbiamo due forze giganti, una forza maschile e una forza femminile. Sono i due archetipi,
la dualit del Tao, la dualit della vita. Se allinizio la forza della vita ha quellimprinting, noi andremo a
riconoscere e codificare sulla nostra parte femminile, sul nostro cervello femminile, quel tipo di energia
come lenergia di base. E codificheremo subito dopo il maschile sul padre. chiaro che un imprinting di
una mamma che fa o non fa certe cose, che ti d amore o te lo toglie, che rigida o triste o amorevole, d
un imprinting che rimane come codice per tutta la vita. E rimarrebbe necessariamente quello per tutta la
vita se non fosse che lessere umano ha un codice psichico capace di ristrutturarsi. Negli animali, se
hanno un imprinting di un certo tipo, non si riesce a toglierlo pi di tanto: i cani bastonati quando li
accarezziamo sono tutti contenti, per basta un tono di voce pi duro per vedere subito la coda tra le
gambe. evidente il primo chakra in chiusura e un atteggiamento di richiesta di aiuto che non si toglie
pi. Oppure se sono cani aggressivi o hanno reazioni in suzione rimangono cos tutta la vita: si possono
coccolare o dargli tutto il cibo possibile, miglioreranno un pochino, ma quella reazione ci sar sempre.
Viceversa nellessere umano riusciamo a modificare lequilibrio psichico in modo funzionale e profondo
per cui quel tipo di imprinting alla fine viene perso. Questo perch facciamo sempre appello alla parte
profonda, saggia e naturale, che attraverso il processo di autocoscienza viene a emergere. Quindi,
lautocoscienza la discriminante che ci permette di superare limprinting. Dobbiamo ricordare due cose:
1 - abbiamo un cervello pi grande per cui abbiamo una serie maggiore di aree associative
2- dato che abbiamo un imprinting molto pi lungo e articolato, questo ci permette di modificare. la
coscienza che forma il cervello e gli d le funzioni e non il contrario.
Porto un esempio classico di una bambina americana che parlava regolarmente - con un tumore
nellemisfero maschile del linguaggio. I medici le hanno tolto quella parte del cervello e lei smise di
parlare. Sulla base della conoscenza di chirurgia oncologica dissero che togliendo quella parte del
cervello la bambina probabilmente non avrebbe parlato pi. La bambina aveva quattro anni, per cui aveva
ancora una certa plasticit neurofisiologica. Poich lei voleva parlare nel giro di due, tre anni riusc a far
funzionare lemisfero opposto, che non viene considerato area di linguaggio, e ricominci a parlare. Se
fosse successo, secondo loro, a sette anni, lei non ce lavrebbe fatta perch la struttura a quellet ormai
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troppo forte. In questo caso c proprio unablazione di una parte del sistema nervoso. Noi, invece,
parliamo a livello funzionale di imprinting, di associazioni, che possono essere modificate con un lavoro
di consapevolezza. Abbiamo visto una serie di parametri - continueremo ad analizzare altri caratteri - ma i
contesti di esperienza vitale per eccellenza, ci che abbiamo chiamato lasse renale, il I^ chakra, il
cervello rettile per eccellenza, il cuore, la psiche, le associazioni affettive, vengono codificate con una
serie amplissima di varianti per ciascuno di noi.

LEVOLUZIONE UMANA E LA FORMAZIONE DEI


CARATTERI
Roberto Sassone
facile venire intrappolati in schemi e strutture, per quanto possano essere, nello stesso tempo,
fondamentali per fornire indicazioni. Nei corsi dellAccademia Olistica di Bagni di Lucca, non ci
occupiamo della patologia, tuttavia dobbiamo saperla riconoscere proprio per evitare di caderci dentro.
Questa sarebbe una trappola, perch - come operatori olistici - cadere nella patologia del nostro cliente
significa non segnare il territorio nella modalit che ci utile nel nostro lavoro.
Malgrado gli sforzi che facciamo per definire un individuo, nel nostro linguaggio affiora continuamente il
senso della separazione tra il corporeo e il mentale; continuamente ribadiamo che questa separazione non
esiste, ma di fatto difficile usare un linguaggio olistico che tenga conto di questa unit nellessere
umano. Esiste una difficolt verbale di esprimere questo tipo di realt dellindividuo.
Quando penso allessere umano, lo penso e lo sento come ununit. E quando osservo il corpo di una
persona sempre pi osservo in quel corpo lespressione della sua coscienza.
O meglio possiamo dire che, osservando un corpo, possiamo comprendere anche quale rapporto emotivo
e quale impostazione mentale ha quella persona nei confronti della vita. come se ci fosse una
dimensione unificata tra il modo di pensare, il modo di sentire e la loro dimensione pi evidente, che la
manifestazione corporea. Il presente manuale (insieme al libro Psicosomatica Olistica) ci d una visione
teorica delle strutture caratteriali; per questo cercher di prendere una dimensione un po diversa.
Proviamo ad immaginare che tutte le tappe dellindividuo - dalla vita intrauterina fino al momento pi
prossimo alla morte - siano di per s (sar banale dirlo) esperienze fondamentali.
Ogni esperienza fondamentale inscritta nellindividuo su quattro livelli:
- a livello fisico, e quindi diventa un segno visibile nel corpo;
- a livello emotivo, e diventa cos un segno visibile nelle modalit di risposta emotiva;
- a livello mentale, diventando un segno visibile nel tipo di struttura mentale (collegata alle emozioni);
- se osserviamo con attenzione, quasi con uno sguardo che parte dalla coscienza del cuore, vediamo che
questi segni visibili diventano un imprinting che pu essere anche qualitativo dellanima dellindividuo (il
livello animico, che il quarto livello).
Tutto ci importante, e lo scopo degli operatori olistici riuscire a tradurre questi segnali corporei,
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emotivi e cognitivi (e quindi animici) per evidenziare le qualit possibili.


Il terapeuta lavora con unattenzione specifica sul disturbo, per portarlo poi, in un processo di
trasformazione, ad un livello di armonia e consapevolezza. gi stato ribadito come il
counselor/operatore olistico porta lattenzione sulle possibili qualit da sviluppare e quindi sulle risorse
dellindividuo, che possono essere stimolate dalle esperienze negative nelle varie tappe di sviluppo di
vita. Pi che parlare di strutture del carattere, anche se faremo delle osservazioni in merito, cerchiamo di
comprendere ci che viene toccato nelle varie fasi di sviluppo. Sono gi stati fatti molti riferimenti al
periodo intrauterino e neo-natale, e quindi tralascio questo aspetto; mi limito a sottolineare che tutto
questo periodo collegato allo sviluppo del primo chakra.
Carattere schizoide: il distacco del corpo
Il primo chakra - rappresentato nel corpo fondamentalmente dalla pancia, dalle gambe e dai piedi esprime la tematica della stabilit, della capacit di stare nella vita, quindi della sopravvivenza. Il primo
chakra d lindicazione fondamentale di quanto un individuo capace di trovare nella propria esistenza
una radice su cui far crescere il resto della propria vita, ovvero quanto capace di crearsi una struttura
importante, di avere una solidit. Questo chakra indica in modo efficace la capacit di avere un luogo in
cui stare, una posizione solida in cui attecchire, ed anche il proprio rapporto con il denaro, cio la capacit
di creare una struttura che consenta, in ogni occasione della vita, di poter sopravvivere. Quanto pi una
persona in grado di sopravvivere tanto pi ha una solidit del primo chakra, vale a dire un buon
grounding, la capacit di stare coi piedi per terra. Possiamo avere anche una chiara indicazione del
contrario (cio linstabilit), nel caso di una persona che non riesce mai a stare da nessuna parte non
solo fisicamente, ma nemmeno dentro di s. E una persona cos ha una caratteristica: leterna paura di
vivere.
La paura lemozione base del primo chakra. La carenza di primo chakra (e quindi la mancanza di
contatto profondo con la propria fisicit) naturalmente genera delle grosse rigidit corporee, e una specie
di separazione con il corpo. Chi non riesce a sentire il proprio corpo o lo vive come un oggetto da
utilizzare o una carrozzeria in cui stare, e magari non sente il dolore chi in grado di affrontare
situazioni estreme (e non perch c una vera forza ma piuttosto uninsensibilit) ha sicuramente una
struttura che la base del carattere schizoide, che significa scisso, separato dal proprio corpo. Vivendo il
corpo come un oggetto pu fare anche cose incredibili, ma ha una grande difficolt a sentire, ad aprire il
cuore, perch lenergia di base - quella del cuore - lenergia pi chiusa. Il cuore ha una grossa difficolt
ad aprirsi in una struttura del genere. Lo schizoide non sente fondamentalmente il bisogno degli altri,
perch non sente il bisogno come tale. Il bisogno piuttosto la tematica del carattere orale.
Luisa Barbato
Nella diagnostica della patologia c una specie di asse che va dalla manifestazione pi grave (la
schizofrenia) alla meno grave (carattere schizoide o con tratti schizoidi). Anche se stiamo semplificando,
in realt ognuno di noi una manifestazione della coscienza, per cui ci sono moltissime variabili che
entrano in gioco: la densit energetica dei genitori, il carattere del concepimento, la gravidanza,
limprinting durante la gravidanza, eventuali allarmi che la madre ha dato, eventuali minacce di aborto,
esposizioni temporali diverse ad eventi traumatici durante la gravidanza. Quanto pi lunga la durata di
esposizione ai traumi tanto pi profondo sar il segno lasciato nella persona. Le variabili sono moltissime
ed molto importante non entrare subito nella categorizzazione.
Nella nostra concezione energetico-sistemica una situazione di allarme che avviene in un periodo
intrauterino (ma non cos prolungata e devastante) pu portare ad una situazione schizoide. Questo vuol
dire che c una separazione di una parte dal s, e la parte fisica e la parte emozionale non sono ben
integrate. Nella persona schizoide la separazione avviene soprattutto nella parte emozionale, e una
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persona cos la si pu riconoscere perch una persona non realmente in s e con il corpo frammentato,
che si ritira nella testa e vive in un mondo tutto suo. Sceglie deliberatamente di vivere in questo mondo
interiore fantastico rifiutando il contatto con gli altri, contatto che lo metterebbe di fronte alla necessit di
relazionarsi con tutti i suoi livelli (la fisicit, lemotivit e la parte intellettiva). Questa persona non pu
mettersi in relazione, perch laltro gli fa da specchio e quindi vedrebbe nellaltro la propria separazione.
Questa separazione inizia prima nel corpo, poi entra nellemotivit e infine nella testa.
La patologia schizoide sempre riferita ad un allarme - minaccia di morte - che in questo caso si riferisce
al periodo prenatale. Tuttavia importante tenere presente che la patologia su tutti i livelli sempre
collegata alla paura, perch questa che determina la contrazione. Lo schizoide non una persona
psicotica. Quello che, per, si trova pi frequentemente il tratto schizoide. Le persone presentano delle
caratteristiche che rimandano allessere schizoide in compresenza di altri fattori. Il tratto schizoide
molto in espansione nella nostra cultura, perch la mancanza di integrazione viene vissuta fin dal periodo
intrauterino, porta alla separazione e allincapacit di sentirsi sia fisicamente che emozionalmente. Quindi
i suoi rapporti non sono veramente pieni, di contatto.
Nitamo Montecucco
come se la matrice iniziale di cervello rettile, di I^ chakra, di grounding, di fisicit fosse venuta a
mancare; come se lanima non fosse veramente scesa nel corpoun corpo che non si sentito nutrito,
amato ed energizzato.
Sono persone sfuggenti, non ci sono. Si vede gi nei loro occhi lidentit mancante o la paura di esistere
o la sensazione di non aver diritto di esistere. Quando chiediamo loro di sentire il corpo, non sentono
nulla. Normalmente con queste persone usiamo le tecniche pi elementari di massaggio, percezione del
corpo, rallentamento, amorevolezza, cura. Lo schizoide tenacemente nella testa e anche quando gli
viene fatto un massaggio non sente veramente il corpo, meccanico. In realt la paura porta un estremo
disagio nellentrare nel corpo, perch l si rievocano esperienze emozionali molto dolorose, come ad
esempio il non essere stato amato quando doveva essere amato.
Non una cosa che smuove in poco tempo, per anche con un massaggio, con laffetto e con la
percezione del corpo si hanno dei risultati. E un lavoro da fare con profondit, perch si deve riaprire il
senso di esistere, dellessenza della persona, e recuperare quello spazio mancante che lo ha portato a
ritirarsi.
Anche nella patologia classica del masochista vediamo essenzialmente una persona che ha paura di
sentire le energie forti primarie, una persona che si protetta, per diversa da quella paura pi profonda
ed assoluta del carattere schizoide. Quella del masochista pi una paura pratica, causata da un
impedimento (mi hanno controllato, mi hanno detto di non farlo e io mi sono abituato cos). Sotto c
pi unemozione calda che raccoglie delle rabbie, delle inibizioni, delle tensioni, ma pi umana; a volte
sembra un blocco pi duro dellaltro, ma in realt pi flessibile. Il carattere schizoide richiede invece
una presenza e un lavoro pi di profondit.
Roberto Sassone
Aggiungo ancora qualche dato sulla struttura fisica dello schizoide. Gli schizoidi hanno una grossa
padronanza del loro corpo, proprio perch non lo sentono. Il corpo un robot in cui loro abitano. Hanno
una percezione smembrata di se stessi. Se gli si fa sentire il proprio corpo dopo un certo lavoro, sentono il
braccio staccato dalle spalle, le gambe staccate dal tronco: non hanno la percezione unitaria di s. Hanno
anche una grossa resistenza al dolore, e una struttura con una profonda tensione interna: sono magri e
longilinei. Grazie a questa grossa padronanza del proprio corpo possono fare cose incredibili. Molti
ballerini classici sono schizoidi: stanno alla sbarra per ore, giorni, anni con una disciplina rigidissima.

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Il carattere orale: il buco affettivo


Luisa Barbato
Una cosa da tener presente che ormai non si riesce pi a dare una definizione univoca. In altre parole
loperatore dovrebbe chiedersi Com stato lintrauterino di questa persona? Com stato il parto?
Com stato lo svezzamento? Com stata la fase anale, edipica, ladolescenza e cos via? Ogni fase di
sviluppo ha una sua qualit, una sua caratteristica e linsieme di questi tratti d unidea di come la
struttura di quella persona. Ad esempio se una persona ha avuto una fissazione prevalente in fase orale,
vuol dire che il parto andato bene ma poi non ha avuto lallattamento, oppure la madre, ansiosa, lo
allattava molto; questa persona molto nella bocca, per cui si dice che il tratto orale prevalente. Ma
potrebbe essere che una persona con un tratto orale prevalente - collegata sempre con un situazione di
richiesta e di energia bassa - ha avuto poi un rapporto edipico con la madre di grande conferma e
accettazione, per cui sviluppa una struttura esterna molto seduttiva e affascinante; in tal caso avremo un
tratto isterico di copertura con sotto unoralit. Quando togliamo questo tratto di aggancio alla sessualit
troviamo una persona richiedente, una persona orale, perch il suo tratto in realt loralit che viene
compensata. Quindi c una mappa pi complessa che sicuramente loperatore non dovr affrontare.
Nitamo Montecucco
come se i blocchi fossero paralleli: in certe situazioni ne emerge uno e in altre situazioni ne emerge un
altro, ma possono in qualche modo coesistere ri-bilanciandosi tra di loro. Rifacendoci a quel che si detto
sulla personalit multipla: quando non esiste ancora un S centrale, un senso dellidentit profonda
globale, esistono tante sub-personalit. I cinesi le chiamavano le personalit dorgano, per cui lorgano
Rabbia pu prevalere sullorgano Tristezza o sullorgano Gioia di vivere, oppure pu stabilirsi una serie
di equilibri tra di loro. Li possiamo vedere come caratteristiche dinformazione di strutture di personalit,
li possiamo vedere come qualit dei chakra e questo in contemporanea perch funzionano tutti.
Un esempio: quando facciamo il lavoro per lapertura del II^ livello, possono uscire emozioni diverse.
Nell80% delle persone esce il dolore per la mancanza damore con la mamma, e quindi lenergia pi
comune quella della tristezza e del pianto.
Esiste, per, unampia serie di articolazioni: troviamo persone che chiudono la gola e non parlano pi,
persone che continuano a piangere e a parlare, persone che dicono di sentire unesigenza ma rifiutano
ogni aiuto esterno e - andando sul Fegato - decidono di fare tutto da sole; altri vanno sulla Milza e sono
persuasi che la loro vita sar sempre cos perch se la mamma non mi ha voluto bene nessuno mi potr
voler bene e neanche mi cercher. Altri ancora continuano a tenere viva la ferita e continuano a dire io
ho bisogno, bisogno, bisogno; infine quelli che non esprimono nulla, e non per reazione o rabbia, ma
perch chiudono e negano. Sulla caratteristica del bisogno orale, che molto presente, abbiamo tutte
queste varianti a seconda dellalchimia in cui gli organi e le energie delle persone si muovono.
Ritornando al bambino (che vive una serie di eventi altamente significativi), ricordiamo che il parto stesso
un grande processo di passaggio. Al parto sono stati dedicati molti studi, dai quali emerso che - a
livello psicologico - i bambini nati con parto cesareo hanno un rito di passaggio in meno. come insito
nello schema della vita il doversi conquistare le cose, fare una certa fatica per ottenere un risultato.
Ricordiamo anche i neonati prematuri, che vengono messi nelle incubatrici senza poter avere cos alcuna
possibilit di contatto e di riconoscimento immediato. Quindi il bambino vive questi momenti come i pi
delicati della sua vita fuori dalla pancia della mamma, dentro la quale si sentiva protetto e in cui le
condizioni di alimentazione erano lineari. Inoltre abbiamo visto come la carenza (o la relativa privazione)
del latte materno o della presenza materna amorevole pu creare una serie di bisogni psicologici nel
bambino, che si manifestano genericamente nel carattere orale.
Roberto Sassone
Con la struttura orale entra in funzione il secondo chakra: il piacere.
121

Siamo nella fase dellallattamento, del contatto con la pelle della madre; quanto amore reale, ovvero
quanta energia, quanto calore reale si trasmette! Il tema del piacere fondamentale, perch lelemento
che fa sorgere lesistenza - quindi la percezione - dellaltro da s.
Quando siamo nel primo chakra - quindi in una tematica di sopravvivenza- laspetto fondamentale la
dimensione del preservare noi stessi e di trovare uno spazio in cui riusciamo a sopravvivere; attivandosi il
secondo chakra nasce il desiderio, che un aspetto fondamentale su cui si sviluppa ogni forma di
relazione perch il desiderio la spinta verso qualcosa che sta apparentemente fuori di noi.
Desideriamo qualcosa fuori di noi. Il desiderio una molla potente al movimento. Il bambino, come
inizia a sentire il desiderio, spinto ad alzarsi o ancora prima a stendere le mani per afferrare qualcosa, e
questo perch si inserito un nuovo circuito neuro-muscolare che trova la sua radice energetica nel
secondo chakra, ovvero in questa spinta al desiderio. Il desiderio insoddisfatto si trasforma in bisogno.
La differenza tra desiderio e bisogno sottile, ed necessario comprenderla. Nel bisogno c una
frustrazione, nel desiderio c una spinta affermativa. Per ogni desiderio pu diventare un bisogno. Ad
esempio se io desidero mangiare e non mangio, questo si trasforma in un profondo bisogno di mangiare;
se invece il desiderio soddisfatto c la gratificazione, il circuito viene completato e si pu passare ad un
altro tipo di attenzione. Possiamo ben capire quanto le tematiche orali del desiderio/bisogno - che sono
tematiche affettive profonde - interessino tutti noi in maniera cos diretta, ma indipendentemente da
uneventuale preminenza orale, risultato di una grossa carenza nella fase dellallattamento/contatto. E
possiamo anche vedere quanto sia un cavallo vincente il riuscire - come operatori - ad aiutare lindividuo
a recuperare la spinta positiva che sta dietro il bisogno. Ma importante non lavorare sulla frustrazione
(come farebbe un terapeuta) ma lavorare sulla possibilit di individuare un desiderio e quindi una spinta
gratificante che possa rimettere in movimento quel meccanismo inceppato dalla frustrazione. Il carattere
orale ha chiaramente un buco nel cuore molto forte, ha un atteggiamento di richiesta nei confronti della
vita e si sente in credito damore; ovviamente tutte le sue relazioni avranno la venatura di questa pretesa
damore. Si pu dire quasi che la sua bocca-cuore una ventosa. Questa dimensione diventa per passiva,
perch aspettando che il mondo soddisfi la sua esigenza, il movimento per realizzarlo in maniera
autonoma viene paralizzato.
Ovviamente sto estremizzando per definire questo concetto; non esistono mai strutture caratteriali cos
definite. Ma pur vero che noi dobbiamo vedere la venatura, la caratteristica, la qualit.
Essendo in credito di cibo-amore anche scarico energeticamente. Si tratta di strutture corporee per lo pi
esili, con il cuore chiuso, quindi con le spalle chiuse per proteggere il cuore-buco damore. C uneterna
richiesta e la sensazione che non gli venga mai dato quello che merita. E la sua ricerca del piacere quasi
come quella di un marinaio che vaga di porto in porto sperando che arrivi quello migliore in cui poter
finalmente riposare. La tematica del bisogno-desiderio la tematica del rapporto con il piacere.
Non propendo per lipotesi (che altri fanno) di attribuire tutti i disturbi alimentari gravi - tipo anoressia o
bulimia - alla struttura orale, perch queste sono situazioni molto pi gravi. Non siamo in presenza di una
richiesta damore; siamo addirittura a livelli, come nel caso dellanoressia, di rifiuto della vita, cio la
paralisi di un impulso vitale fondamentale. Io li considererei disturbi di primo chakra, come negazione
della vita. Nel caso della bulimia siamo in un eccesso altrettanto distruttivo, perch non la fame che
riesce ad appagarsi parzialmente come quella dellorale (che trova tanti piccoli appagamenti che non
colmano il vuoto ma che ha la capacit e duttilit di cercarne ancora). Nel bulimico il pozzo talmente
grande da essere senza fondo, senza possibilit di riempimento; davvero un disturbo molto grave che in
questo momento non toccheremo.
Lo sviluppo va avanti ed entra in funzione il terzo chakra. Questa prerogativa legata al piacere - esiste
ancora una relazione stretta con la madre dalla quale il neonato non si pu ancora staccare - ma acquista
una dimensione ancora pi vasta in quanto nasce la muscolarit. Pian piano il bambino inizia a compiere
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atti muscolari come alzarsi in piedi, che corrisponde davvero ad un salto evolutivo. Il mondo inizia a
diventare un territorio da esplorare. Non c pi un mondo che deve andare verso il bimbo come
nellorale. In questa nuova fase in cui si inizia ad avere il controllo della propria muscolarit, si ha la
possibilit di sviluppare laggressivit, vale a dire la spinta a realizzare; quindi la vera autonomia inizia
con la muscolarit. Si pu immaginare come in questa fase sia importante che il bambino senta da una
parte che gli concessa la libert dellesplorazione, e dallaltra parte che c lo sguardo ed il sostegno del
genitore. molto bello questo momento, da vedere nellaspetto positivo, non nella patologia. Perch in
questo aspetto positivo possiamo ritrovarci come counselor dando proprio questa dimensione. Cio il
counselor pu aiutare il proprio cliente a sperimentare cosa avviene in questa fase della muscolarit, e lo
pu fare con il lavoro sul corpo, aiutandolo a riconoscere delle risorse nuove, a fare dei piccoli progetti, a
risvegliare la capacit di curiosit e di esplorazione.
Per ci deve essere, e lesserci non pu mai essere una menzogna. Una persona, se c, si deve sentire
che ce al di l di tutto quello che pu dire di s. Un genitore, se c, non ha bisogno di dire molte
cose; se un genitore c il figlio sente il suo sguardo, e lo sguardo non pi come il contatto nella fase
orale. C un movimento da s allaltro, ma passa attraverso il contatto del cuore pi che attraverso il
contatto fisico. Sono entrambi contatti importanti, ma uno pi essenziale: quello viscerale della madre.
Quando si passa al quarto chakra del genitore il contatto passa attraverso lo sguardo. Uno sguardo che
non passa attraverso il cuore non uno sguardo. In altre parole vedere il mondo sempre un atto di
consapevolezza e di presenza per tutti noi; non ci illudiamo che vedere sia semplicemente uno stimolo
neurofisiologico. Se vedo un figlio mioe il mio sguardo non nasce dal cuore, come vedere un oggetto
fuori di me. Vedere esserci, quindi allo stesso modo di un genitore che c - e non ci si pu creare
unillusione ingannevole - un terapista/counselor deve essere sentito, perch questo crea la possibilit
del progresso nel cliente. Se c questa capacit di stimolare il movimento, allora si attiva la muscolarit.
Ma che cosa accade? Che generalmente i genitori hanno paura, e sappiamo che le nostre paure sono le
nostre proiezioni. Ovvero nella maggior parte dei casi ci inventiamo il mondo, cio creiamo un mondo
che lo specchio delle nostre paure o dei nostri rifiuti, e attribuiamo allaltro una serie di prerogative che
non gli appartengono. Pertanto, un genitore che ha paura crea nella sua mente una serie di disastri che
vengono assorbiti dal bambino come timore del pericolo, ma di un pericolo che immaginario e non
reale; quindi il mondo viene vissuto come una esclusiva fonte di pericolo. Il genitore in questo modo
paralizza il movimento, e dal momento che in questa fase muscolare tutto limpulso vitale va verso il
movimento, bloccare il movimento significa contrastare un impulso fondamentale che quello
allesplorazione, e quindi creare i presupposti per una struttura masochista.

Il carattere masochista: linibizione alla libert


Roberto Sassone
Proprio perch ha dovuto frenare tutto limpulso vitale anche capace di sostenere grandi carichi,
allenato a trattenere, quindi a reggere e a sopportare. In questo reggere e sopportare c anche una qualit,
una determinazione che loperatore/counselor pu sfruttare come risorsa nel trattare un caso del genere.
Come nellorale c la risorsa del movimento del piacere, nel masochista c la risorsa della
determinazione. Mentre lorale ha un corpo scarico, si affloscia, e quindi attivare il piacere per lorale
significa attivare la possibilit di nutrirsi e gratificarsi in maniera pi autonoma, nel muscolaremasochista incentivare il movimento e la sua determinazione significa la possibilit di sbloccare la
paralisi che lo porta a contenere un quantitativo di energia enorme; perch il masochista ha molta energia
da spendere se trova realmente la causa giusta, quella che corrisponde alla sua aspirazione profonda.
Quanto alla struttura fisica: cos come lorale (in quanto scarico) ha un torace infossato, spalle chiuse,
gambe esili e poco grounding, la struttura fisica del masochista (proprio perch ha questa capacit di
reggere) molto pi solida e a volte tozza, con spalle grosse, il collo incassato e taurino, torace gonfio, e
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spesso con gambe come tronchi. Essendo abituati a trattenere il loro movimento, hanno grosse contrazioni
al livello della zona delle natiche, della zona anale, del pavimento pelvico e la parte interna delle cosce.
Se cerchiamo di simulare latteggiamento del trattenere, cosa accade? Ogni parte del corpo chiusa e
contratta. Quando si lavora con una persona con una struttura masochista, la prima cosa che viene fuori
che si sente imprigionato, e gi questo vuol dire molto, significa essere consapevole, percepire un peso
che prima la persona non sentiva. Questo valido per qualsiasi struttura caratteriale.
Lindicazione questa: prima dello scioglimento di un blocco, riuscire a passare attraverso la sensazione
del disagio e della contrazione in una determinata parte del corpo la base per poter poi aiutare a
scioglierlo. I primi contatti con il corpo sono dolorosi, a seconda di dove uno ha le proprie contrazioni,
perch finalmente sente quello che gi cera ma non veniva percepito.
E una contrazione non pu essere gradevole. Se si passa attraverso il dolore si d allaltro la possibilit di
portare lattenzione su dove si pu sciogliere. E questo significa dargli la possibilit di passare dalla
sensazione fisica - che viene individuata - allemozione che collegata a quella sensazione fisica. Perch
bisogna ricordare che emozione e contrazione sono due facce della stessa medaglia, cio il corpo tutto
emotivo, non si pu sciogliere veramente una contrazione - leggi una difesa - se non c la liberazione
consapevole dellemozione tenuta bloccata da quella parte del corpo.
Andando avanti nel processo di crescita individuale, lesplorazione porta naturalmente ad un altro evento
che accade gradualmente: man mano che la muscolarit diventa sempre pi sviluppata - e quindi c la
libert del movimento - si inizia ad attivare un altro livello del desiderio-piacere. Non siamo pi nel
livello del piacere diffuso nel corpo come nelloralit, ma si comincia a sviluppare il primato dei genitali.
La zona dei genitali si attiva intorno al terzo anno di vita. Questo piacere - legato alla sensazione dei
genitali - introduce unaltra tematica, che non pi la tematica del piacere indifferenziato, ma quella
dellattrazione maschile-femminile. Su tale tematica ci sarebbe davvero molto da dire; ora consideriamo
fondamentalmente che anche qui vengono fatti danni molto evidenti. La libert del piacere la base della
libert del pensare (la base della sesso-economia, come diceva Reich).
Nitamo Montecucco
Nella crescita, se tutto va bene, osserviamo un secondo periodo critico. In realt quello che accade molto
comunemente che la rigidit della struttura familiare - che pu essere della mamma, del padre o della
nonna che vive ancora nel passato - condiziona la crescita del bambino. Comunemente viene a crearsi una
polarizzazione dove il bambino in crescita ( come un animaletto che si muove, comincia a sgattaiolare,
guarda, tocca, fa mille cose) inizia a venire fortemente condizionato dalle ansie, dalle paure, dal controllo
della struttura materna o familiare. La mamma ha paura e non lo lascia muovere, lo continua a
controllare, tendenzialmente ansiosa e continua a trasmettere il senso di incertezza e insicurezza in tutte
le cose. Nel passato non esistevano i pannolini, per cui ogni volta che il bambino si sporcava innestava un
maggiore controllo degli sfinteri anali da parte della mamma che trasmetteva ulteriori ansie, paure e sottili
angosce (volte tendenzialmente a controllare tutti gli esercizi primari di espansione psicomotoria del
bambino).
Quindi tendenzialmente creavano nel bambino un bisogno di controllo, un meccanismo purtroppo molto
comune. Non tanto il controllo sfinterico ad essere prevalente al giorno doggi (pensiamo alla
sostituzione dei moderni pannolini usa e getta), lo molto di pi invece, nelle giovani generazioni, il
controllo generale: mentre, fino a qualche decennio fa, i bambini potevano essere relativamente liberi con
spazi maggiori (vivevano maggiormente in campagna) o tempi pi dilatati, ora vivono tra le macchine, la
televisione, in case sempre pi piccole e con tempi sempre pi ristretti, con unansia di controllo
maggiore. Il tipo di meccanismo sottostante genera una tipologia molto comune del carattere masochista.
Il masochista ovviamente un termine molto pesante. Una volta comprendeva il carattere anale, ma dato
che negli ultimi due/tre decenni si visto calare fortemente questo tipo di controllo, stato si pu dire sostituito con un altro, per cui una certa tipologia comunque continua a sottostare.
124

La mia sensazione che, pi che di controllo anale (si pu dire che fosse unidentificazione messa in
evidenza da Freud), si pu parlare di un carattere della mamma o della famiglia che continua ad
interferire con lapertura psicofisica del bambino.
Roberto Sassone
Agganciamoci a questo discorso del periodo che Freud chiam della fase anale (e che noi possiamo
invece tradurre in una chiave pi moderna e funzionale). In realt il fatto che Freud abbia parlato del
carattere anale (e lo abbia collegato allo sfintere legato alla funzione dellevacuazione) ha anche un
significato fisiologico in termini pi generici. Il bambino, finch non riesce ad alzarsi in piedi, non
cammina e non ha la capacit di controllo sulla sua muscolatura, non pu fare tutta una serie di operazioni
di trattenimento, perch il corpo non glielo consente. verso i due anni di et che inizia ad avere il
controllo volontario della propria muscolatura.
Il tratto anale del masochista il tratto di una persona che impedita nella sua possibilit di agire la
propria vitalit, per cui trattiene con la sua muscolatura generale e blocca il suo movimento vitale: blocca
le sue emozioni, la sua azione, la sua aggressivit.
Quindi la struttura del masochista una struttura carica di energia. Il suo corpo, al contrario del corpo
dellorale (che ha un corpo pi esile, con un torace scarico e una dimensione di richiesta), un corpo
capace di contenere e assorbire grosse cariche di energia e di sostenere molte responsabilit. Nella tipica
dinamica familiare si trova una madre che ha il potere, ha la direzione e il comando, e un padre
sottomesso o assente. Questo tipo di madre induce nella relazione con il bambino un messaggio: tu devi
fare come ti dico io! Assecondando la madre, il bambino trova il modo per avere il suo amore, per cui
viene a trovarsi nella situazione in cui se vuole essere amato dalla madre deve fare quello che lei gli
impone e non pu dire di no, non pu rifiutarsi. Per essere se stesso dovrebbe, invece, dire di no alla
madre, il che gli impossibile perch significa la negazione della relazione con essa. Allora impara a
soddisfarla e a trattenere tutti i suoi impulsi, tutto ci che lo porterebbe verso laffermazione,
lespansione, verso il gioco e la scoperta.
Nitamo Montecucco
Non detto che questo tipo di madre imperante si esprima sempre con le parole; pu anche mostrargli
uniper-gentilezza e iper-attenzione e quindi essere una mamma buona. E in questi casi quando il
bambino - al suo primo anno di vita - inizia a muoversi, lei l che interviene prepotentemente e lo
blocca. Il bambino vive in un continuo trattenimento, rifiuta tutte le attivit vitali forti. Vuole bene alla
mamma che gli mostra attenzione, ma ci che passa in definitiva lautocontrollo e la paura e quindi tutta
lenergia vitale soprattutto quella del Fegato e dellespansione - viene contenuta e diventa una carica
interna: come se la pelle dovesse irrigidirsi e contenere tutto.
evidente, ad una prima analisi, la chiusura della testa, la sua rigidit. Sente poco il corpo, ha paura di
muoversi, paventa una perdita del controllo. Sua madre gli ha trasmesso mille paure e ansie, e soprattutto
lidea che per lui lapertura pericolosa.
Roberto Sassone
Ci mostra in maniera pi chiara che quello che passa nella relazione tra madre e figlio non tanto il
linguaggio verbale, ma il reale tipo dintenzione sottostante. La madre apparentemente buona e
sorridente e pu essere talmente inflessibile da far comprendere che il suo sorriso si spegner se il
bambino non come lei vuole.
Questa struttura caratteriale, quindi, una struttura che portata ad accontentare laltro e ad assumersi
responsabilit. Pu anche essere una grossa qualit una volta che viene estrapolata dalla situazione
nevrotica caratteriale, poich queste persone hanno comunque una grossa capacit di lavoro, affidabilit,
molta determinazione, una grande capacit di sopportare gli sforzi. Diventa un pregio se la persona riesce
125

a liberarsi dalla sua trappola caratteriale e diventa un individuo capace di determinare la propria scelta
nella vita, usando qualit che sono state formate paradossalmente dalla sua nevrosi. Ed qui che
loperatore pu intervenire e trasformare quella che era unincapacit in una possibilit maggiore di
affermarsi nella vita. Dato che la struttura masochista ha la necessit di contenere le sue emozioni, blocca
fondamentalmente la sua energia dalla gola fino a tutto il torace (in genere sono persone con strutture
grosse), nel diaframma e nellano (interessato alla necessit di contenere). Questo lo possiamo vedere
fisiologicamente. Se abbiamo un minimo di contatto con il corpo, ci accorgiamo che le nostre natiche si
stringono quando dobbiamo controllare o quando abbiamo paura. Il corpo fa questo del tutto
spontaneamente, per cui bene imparare a sentirlo.
Se il masochista non si nascondesse pi dietro la sua disponibilit e gentilezza, scoprirebbe che molto
arrabbiato. Ricordiamo a questo proposito pi di un fatto di cronaca dove improvvisamente una persona
gentilissima e perbene uccide un parente.
La grande difficolt del masochista proprio la possibilit di provare il piacere. Per lui ottenere il piacere
significa fare unoperazione corporeo-energetica opposta a tutto quello che ha imparato a fare per poter
accontentare la madre. Il masochista per eccellenza contiene; al contrario vivere il piacere mollare,
lasciare andarecosa che viene sentita terrorizzante, perch essendo vissuto con lesperienza di s anche fisica - di eterna contrazione, sperimentare il cedere viene vissuto quasi come una perdita di
identit. Ha paura di smembrarsi, di cadere, di rompersi, dimpazzire.
Quindi nel trattamento con il masochista bisogna tener conto di tutto ci. La relazione terapeutica con il
masochista molto complicata, ma interessante. Con il masochista lerrore pi grande che si possa fare
cercare in tutti i modi di farlo reagire, di farlo sbloccare e di fargli tirare fuori la sua emozione, perch in
questo modo si agirebbe come la madre, chiedendogli ancora una volta di fare il bravo, e rinforzandogli
proprio la dinamica da cui il masochista deve affrancarsi.
A questo punto vediamo cosa si deve fare e cosa non si deve fare con il masochista. Anzitutto bisogna
saper creare una relazione in cui lui abbia i suoi tempi di scelta nel mollare. Bisogna dargli la possibilit
di poter scegliere il momento in cui pu lasciarsi andare. Non deve viverlo come un dovere, e neanche
come il dovere di accontentare il terapeuta. Quindi per gli operatori il lavoro sul corpo pi un accennare
una possibilit di respiro, di mollare anche un poco il torace con un tocco dolce e lasciare che sia lui a
fare il resto.
Per questo motivo importante vedere il percorso delle varie fasi. Per esempio nella struttura masochista
utile vedere che cosa avvenuto nella fase dellallattamento con una madre con i tratti di controllo e di
predominio. Anche nellalimentazione molto facile che il masochista abbia subto uninvasione rispetto
allorale che energeticamente pi scarico. La madre del masochista non tiene conto dellesigenza del
figlio, non la rispetta, ma vede soltanto la sua necessit, secondo il suo schema e il suo progetto, invece di
ci che il meglio per il bambino. Quindi un masochista, anche in relazione al nutrimento che ha avuto,
facile che sia pieno e abbia la tendenza ad ingrassare.
Nitamo Montecucco
Una delle cose che ho notato nel mio lavoro che masochisti un po si nasce. Ho trattato ad esempio una
coppia con due figlie. La madre normale mentre il padre di tipologia masochista, un po pesante,
fisicamente pieno. Una figlia normotipo ed carina, laltra figlia ha una conformazione pesante ed
diventata un carattere masochista. Quando si dice in omeopatia carbonica in generale e calcarea in
particolare, si parla di una struttura dove lintelligenza somatica, lintelligenza viva ridotta. In questo
caso specifico la seconda ragazzina decisamente meno perspicace della sorella. Nonostante il fatto che
la madre e il padre non esercitassero con lei pi controllo rispetto allaltra, lei si creata una struttura
fortemente masochista, al contrario della sorella. Aveva gi un fenotipo che lavrebbe certamente portata
pi facilmente ad essere di quella tipologia. La sorella, invece, aveva una tipologia pi normotipo e pi
esteriore, ed il condizionamento del controllo e delle pressioni familiari su di lei non ha avuto molta
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presa. Nella concezione pi piena, dove nel sistema linfatico prevale la rotondit del corpo e la lentezza,
prevale la tendenza a fermarsi e a chiudersi. Quindi un carattere orale classico magro, se viene bloccato
diventa piuttosto un nevrotico, un reattivo, frustrato o nervoso, ma non diventa un masochista. In
definitiva, in questa tipologia particolare c, a mio avviso, una forte base di struttura fisica di partenza,
una predisposizione, ed il resto lo fa sicuramente la struttura materna.
Quindi, nelle famiglie molto spesso i figli hanno tipologie e caratteristiche diverse. Quello veloce riesce a
lasciare la casa paterna pi in fretta, laltro rimane in casa e su di lui si riversa tutto linvestimento futuro
per la vecchiaia dei genitori. Questultimo, nel peggiore dei casi - dove la mamma pi imperante o dove
la struttura pi rigida - non si muover pi di casa. Oppure - se va via di casa - sar perseguitato da un
controllo continuo.
Normalmente quando c questa situazione nellinconscio del bambino, nellorale c comunque il grande
desiderio di avere la mamma, oppure un po di rabbia per lei (che non mi ha dato il seno), ma c pur
sempre una dinamica di cuore aperto. Nel masochista spesso la mamma lo fa sentire amato, ma non lo
ama veramente; gli crea cos unidea della donna tale che nella vita non avr voglia di sposarsi, avr una
chiusura di fronte ad ogni relazione; oppure si crea una situazione dove la moglie gli fa da mamma
dominante, e quindi si sentir protetto.
Roberto Sassone
Una semplice considerazione: nei primi anni di vita, la relazione con la figura femminile ce lha sia il
maschio che la femmina, ma soltanto il maschio nel suo sviluppo libidico continua poi la relazione con la
madre e poi con una donna. La femmina ha la relazione con la madre, ma nel suo sviluppo deve
incontrare un altro oggetto dinvestimento libidico, ovvero il padre e successivamente un uomo. Ha pi
possibilit di sganciarsi perch va verso un maschile, quindi non c un rinforzo. Questo aspetto - che pu
sembrare banalissimo - fondamentale.
Nitamo Montecucco
Infatti chi rimane in casa pi facilmente il cocco di mamma piuttosto che la cocca di mamma.
Questa una tipologia di carattere comunissima. Qualche anno fa uno dei gruppi in Accademia
presentava una fortissima predominanza di comportamento da tipologia masochista. Non avevano tanto il
conflitto con il padre e neanche con la madre; avevano una pesantezza con la mamma (la amo, non
posso distaccarmi). Nel gruppo dellapertura del cuore non uscito quasi nulla.
Mentre nellorale a volte il cuore tanto e nello psicopatico pieno perch rinforzato dalla mamma,
nel masochista il cuore molto ristretto e respira poco, il corpo piuttosto rotondo, la pancia piena.
Roberto Sassone
Nel masochista il torace sta fondamentalmente in inspirazione, perch non riesce a sgonfiarsi. Mentre
lorale non riesce a prendere, il masochista pieno e non riesce a svuotare.
Bisogna dire che quando c una madre che controlla ossessivamente e un figlio che la soddisfa in tutto
per farsi amare - se poi il padre veramente debole e insignificante ci sono i presupposti perch si
sviluppi unomosessualit. Ci sono molte situazioni di omosessualit con questo quadro: vivono con la
madre che li ha castrati definitivamente, quindi laggressivit virile non c pi. Non c lidentificazione
con il padre, e per essere amati dalla madre si toglie energia allorgano maschile. Questo tipo di
omosessualit di carattere passivo. Ma un tema troppo complesso per essere approfondito in questa
sede.
da tener presente che le nevrosi sono sociali e culturali. I caratteri proposti e analizzati da Freud
difficile vederli ai giorni nostri.

127

Nitamo Montecucco
Uno dei meccanismi chiave dellomosessualit il condizionamento sociale a non riprodursi. Questa
una delle tante basi, anche perch allinterno di una societ iper-popolata come la nostra la polarizzazione
maschio/femmina non pi cos necessaria. Tutto molto mediato per cui la polarit diminuisce, e c un
codice genetico che scatta. In sovrappopolazione non pi necessario avere figli. Dallaltra parte,
scattano dei meccanismi psicologici dati dalla mancanza di polarit tra i genitori o tra genitori e figlio.

Il tratto nevrotico: iperreattivit da stress e incapacit di relax


Nitamo Montecucco
Il carattere nevrotico una personalit caratterizzata da uno stato cronico di stress, di tensione e ipereccitazione del sistema globale, in particolare del sistema nervoso. La tipologia nevrotica nasce quando
non vengono rispettati i ritmi lenti naturali di equilibrio tra il sistema nervoso, il sistema cardiaco e il
sistema fisico; il sistema nervoso subisce un condizionamento alliperattivit. Comunemente si definisce
la persona nervosa. Questa caratteristica nervosa prevale enormemente nelle donne negli ultimi
trentanni, da quando le donne - grazie al processo di emancipazione che il femminismo ha portato avanti
- si sono accordate ad una tipologia sociale che era assolutamente maschile, per ottenere gli stessi diritti
degli uomini. Quindi, tra le altre cose, hanno cominciato a fumare come gli uomini, tanto che
lincremento della crescita della libert delle donne parallela al numero di sigarette fumate ed allentit
della malattia del cancro che si diffusa tra loro. C un parallelismo anche con la diminuzione del seno
come apertura e dolcezza, con le forme rotonde, i tempi lenti.
Tutto questo stato in qualche maniera sovvertito, e le donne hanno sviluppato una struttura rigida,
nervosa, che diventata comunissima. Questa tendenza anche parallela alla diminuzione della lattazione
da parte delle donne industrializzate.
Lo stress era perlopi una caratteristica maschile, perch luomo si trovava a gestire il mondo del lavoro,
leconomia, una societ in rivoluzione. Man mano che le donne si sono avvicinate al modello maschile
hanno assunto anchesse una sottile nevrosi, hanno perso in parte la loro lentezza ed armonia non
seguendo pi i naturali tempi biologici.
Le nevrosi della donna passano automaticamente ai figli. Si rilevato infatti che nelle famiglie con un
livello intellettuale e sociale nella media o superiore, i figli assumono frequentemente il carattere
nevrotico. Nella comunicazione c sempre un filo di rabbia. C questa tendenza ad avere una rigidit
della spina dorsale, seppur in forma minore del carattere schizoide, e a vivere le cose con una sottile
negativit, con una sottile conflittualit.
Quando si fa una maternage ad uno schizoide lui non c, rimane teso, tutto deve essere sotto controllo.
Se viene fatta ad un nevrotico lui si lascia andare, si accuccia, lo sente, per rimane sul mentale, dice
subito che non molto contento e crea un conflitto. una tipologia molto comune che pu contaminare
tutti i caratteri, trasversale, per estremamente sensibile alle terapie. Non ha particolari problemi:
basta talvolta appoggiargli una mano sulla fronte o sul cuore e si lascia andare. Sono quelli che si
appassionano, giocano, sono in qualche modo intraprendenti. Non essendo tanto gravi, nel counseling si
hanno risultati in tempi brevi. Quando, invece, questa tipologia sfocia in altre caratteristiche, come il
rigido, la cosa diventa pi difficile.

Il carattere psicopatico: la sfida alla vita


Nitamo Montecucco
Vediamo innanzitutto la differenza tra il masochista e lo psicopatico per metterne a fuoco la dinamica.
Abbiamo detto che il masochista deve accontentare una madre che gli impone la sua autorit, e quindi una
madre castrante. Lo psicopatico ha una relazione importantissima con la madre, ma di altro tipo. Lo
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psicopatico una struttura che viene montata da una madre che vede nel figlio la possibilit di realizzare
il sogno della sua vita. Suo figlio meraviglioso, intelligentissimo, un figlio che la riscatter dal padre
o addirittura che prender il posto del padre. Questo accade quando il padre muore o si allontana, il
bambino ancora in tenera et e lei si trova sola con lui che diventa il suo mondo. Anche qui c un
bambino che impara a soddisfare la madre, ma non una madre imperativa e castrante bens una madre
che si allea con il figlio e gli fa credere di essere speciale. E al contrario della madre castrante del
masochista, gli d molte possibilit, gli fa fare sport, suonare strumenti musicali, gli lascia sviluppare una
grande intelligenza. Dobbiamo immaginare che questo meccanismo sia un meccanismo vincente, nel
senso che realmente poi questo bambino inizia a ricevere delle conferme. Infatti gli psicopatici hanno
sempre successo per tutte queste caratteristiche enunciate. Ma qual laspetto fondamentale dello
psicopatico? Lo psicopatico talmente centrato su se stesso che tutto il resto del mondo semplicemente
uno strumento; perch ovviamente tutta la sua realizzazione dimostrare il suo grande valore con la
complicit della madre. Lo psicopatico non sa amare, e vede gli altri come oggetti che pu usare a
piacimento. Pu addirittura, in forme psicotiche molto gravi, tagliare le persone a pezzi, perch per lui
sono realmente degli oggetti da rompere.
Roberto Sassone
Nello psicopatico c lesasperazione delle aspettative dei genitori, per il maschio soprattutto le
aspettative della madre e per la femmina quelle del padre. Bisogna tenere presente che queste strutture
caratteriali nascono in epoche storiche, e quindi - visto che la nevrosi il prodotto di una situazione
sociale - le nevrosi cambiano o si evolvono a seconda di come cambia una societ. per questo che
oggigiorno non ci ritroviamo pi con queste definizioni, perch nel frattempo cambiata la societ, e
quindi cambiato anche il tipo di dinamiche caratteriali. Lo psicopatico la persona che vive per il
potere, che deve realizzare le grosse aspettative della madre. In genere un bambino che viene pompato
con le parole (sei super intelligente, realizzerai e avrai successo nella vita). Quindi lo psicopatico
collega la realizzazione del successo e del potere con lamore; come se il suo modo per ottenere amore (in
modo inconsapevole) fosse riuscire a diventare qualcuno nella vita. Tutto questo esaspera alcuni
atteggiamenti quali: il potere sugli altri, la necessit fondamentale di avere sempre ragione, lo sviluppo di
una forte mentalizzazione. Lo psicopatico una persona molto intelligente che capace di avere anche un
potere mentale sugli altri, capace di strutturare forme-pensiero e una serie di ragionamenti che riescono
realmente a mettere laltro in difficolt. Quindi un leader.
Lo psicopatico una struttura che deve chiudere il cuore, perch in qualche modo ha venduto il suo cuore
alla madre, e il prezzo che ha pagato quello di diventare il migliore. Una struttura cos pi portata agli
attacchi di panico o al suicidio per fallimento, dal momento che la sua identit il successo. una
struttura ad alta densit energetica, mentre lorale a bassa densit. A differenza del masochista (che ha
alta densit energetica ma un ristagno di energie), lo psicopatico ha molte energie in movimento perch le
spende, le agisce. Quindi porta tutta lenergia in alto. Inoltre ha una buona sessualit, ma ancora pi
esasperata del fallico-narcisista (che deve dimostrare la sua potenza per farsi bello), e ci a patto che sia
un atto di potere, per mostrare alla donna quanto potente, quanto ha valore.
Luisa Barbato
Secondo una lettura energetica dello psicopatico, si pu dire che fondamentalmente una persona che
stabilisce un contatto diretto tra il corpo, gli istinti, il cervello rettile con la corteccia.
un movimento verticale diretto che in qualche maniera salta la parte limbica. Quindi non avendo
contatto con la parte emotiva/affettiva riescono a considerare gli altri come oggetti e non li connotano
con lemozionalit, il senso di colpa o il senso morale che noi tutti abbiamo.
Si tratta di unintelligenza lucida sorretta dallistinto e dalle sottostanti forze primitive. Questo schema
anche lo schema della nostra societ e della nostra cultura vincente; il rischio culturale di massa del
129

nostro sistema. Quando Nitamo Montecucco definisce la nostra societ tecno-rettile fa riferimento ad una
societ psicopatica. Pensiamo ai casi estremi, agli adolescenti che uccidono la propria famiglia o che
gettano i massi sullautostrada. Ci sono tantissimi giovani che sentono questo tipo di disagio, proprio
perch spesso sono in questa dimensione rettiliana, sono molto sullistinto; ci che viene anche espresso
dalla tecnica, dove luso della tecnologia e la formazione dellintelligenza garantita attraverso lo studio
scolastico ma che non prende mai in considerazione la parte affettiva
Ogni volta che c un caso di psicopatia eclatante, ci che colpisce la mancanza di affettivit dei
protagonisti. inquietante il fatto che le perizie psichiatriche su questi soggetti tendano a sottolinearne la
capacit dintendere e volere, la consapevolezza e lucidit. Ci che per non viene mai valutato di queste
persone la capacit di provare emotivit e affettivit. Tra laltro la psichiatria classica sostiene che
queste persone non sono trattabili, perch questa mancanza difficilmente viene recuperata, essendosi
costituita in un periodo molto lontano dello sviluppo, e malgrado queste persone siano molto abili nel
condurre e sedurre per la loro intelligenza seduttiva. Vediamo il caso di Erika di Novi Ligure, che stava
gi riuscendo ad uscire dalla prigione, perch aveva sedotto e convinto della sua innocenza chi lavorava
nella struttura. Ed cosa nota il fatto che abbia ricevuto centinaia di lettere di ammirazione da parte di
giovani. Negli Stati Uniti, quando ci sono detenuti psicopatici, di solito lequipe cambia in continuazione
per evitare che si possa cedere alla loro seduzione.
Nitamo Montecucco
La mia lettura che lo psicopatico ha di base una forte mancanza di apertura del cuore. Guardiamo gli
animali: ci sono in effetti animali che uccidono senza cuore. Il leone non ci d questa sensazione, mentre
diverso per le iene. Pensiamo agli usurai, ai mafiosi, a coloro che commerciano in armi, a quelli che
fanno del male gratuitamente. chiaro che in quei casi non c il senso del cuore, oppure cos poco che
- rispetto ad altre istanze psicofisiche - irrilevante. auspicabile una societ dove il cuore diventi
simbolo di civilt, una base di civilt. Ora invece il cuore manca, perch la societ organizzata per il
guadagno, per lapparenza, per lavere e il possedere, e diventa facile - con un minimo di intelligenza uccidere, massacrare, vendere, guadagnare, essere famosi.
Tutti questi caratteri non sono mai unici. Ad esempio per gli psicopatici abbiamo decine di strutture: ci
sono quelli moderatamente psicopatici, quelli che hanno avuto un sostegno forte da parte della mamma
che li ha rinforzati in una parte di ego ma non detto che tutti abbiano risposto alla stessa maniera.
Alcuni sono diventati dei palloni gonfiati, altri sono diventati delle persone determinate, altri ancora non
ce lhanno fatta per mancanza dintelligenza o volont di riuscire e cos via. Quindi abbiamo tantissime
strutture, e ci sono anche dei buoni psicopatici in grado di amare. Ci sono persone che da un cervello
puramente rettile si rendono conto di aver fatto del male e si ri-bilanciano. Quindi lasciamo aperto il
campo, e facciamo attenzione quando identifichiamo una struttura: a volte si pu vedere forte, piena
ma a volte meno evidente, e solo per un tratto.
Roberto Sassone
In proposito si pu leggere nel libro Il corpo non mente (di Luciano Marchino) un passaggio breve ma
veramente esemplare: Mentre lo schizoide si tiene insieme per non andare in pezzi, lorale si tiene stretto
per non sentirsi abbandonato, il masochista tiene fuori resistendo alle invasioni e ai soprusi e tiene dentro
rinunciando allauto-espressione per non perdere loggetto damore, lo psicopatico si tiene su per sentirsi
allaltezza della situazione, il rigido si tiene indietro per non farsi coinvolgere nellamore.

130

Il piacere
Che cos il piacere? E soprattutto il piacere nella dimensione della relazione con laltro genere?
Proviamo a unire due elementi. Nella spinta del movimento c la grande possibilit di andare incontro al
mondo. E quindi c la libert dellesplorazione. Senza questa spinta aggressiva non si pu arrivare alla
genitalit, perch ovviamente anche il movimento di desiderio delluomo verso la donna - e viceversa -
un movimento di aggressivit. La spinta andare verso, per la soddisfazione del piacere. Siamo ancora
ad un livello animale ma con una grossa opportunit, e non quindi dispregiativo. Tra gli animali
evidente la lotta per la conquista della femmina, perci laggressivit necessaria a questo scopo, legata
alla riproduzione. Anche nelluomo cos (la fase rettiliana per la spinta riproduttiva), ma si attiva anche
la parte limbica, laffettivit, lemotivit, che la porta per il contatto con il cuore. Non si deve
confondere la porta del cuore con quella dellemozionalit; quando parliamo di contatto con il cuore
parliamo di esperienza dellidentit e dellintensit damore che porta con s. Perch nellesperienza
dellidentit (che non quella dellego) c la percezione del collegamento continuo con laltro da s,
ovvero c lesperienza che laltro in realt non esiste come separato ma come continuo collegamento con
la nostra presenza interiore. Spesso ho sentito parlare anche equivocando - del fatto che bisogna stare
nel cuore. E stare nel cuore non sentimentalismo, ma un atto di presenza amorevole, silenziosa e
concreta. Torniamo in argomento: questo movimento aggressivo va verso il femminile o verso il
maschile. Ma cosa sono il maschile e il femminile?
Ricordiamo una cosa fondamentale: ognuno di noi ununit. Quindi sia luomo che la donna contengono
in s entrambi i principi, luomo contiene dentro s il principio femminile e la donna quello maschile.
Forse non si dovrebbe pi parlare di maschile e femminile, perch significa dare una connotazione
culturale. Il principio femminile per luomo lattivazione di un altro tipo complementare di percezione
della realt, vale a dire la percezione della realt con lemisfero destro, attraverso lintuizione, attraverso
una percezione diretta, unempatia. il contrario della discriminazione (e credo sia stato pi un fatto
culturale, il motivo per cui favorita questa funzionalit nella donna rispetto alluomo). Di fatto in questo
movimento aggressivo - sopra accennato - c un elemento importantissimo (e naturalmente per quanto
riguarda luomo mi riesce pi facile dirlo): la molla del piacere anche qui unoccasione di incontro di un
altro da s, che per il catalizzatore di una funzione poco sviluppata. Ovvero luomo attraverso il
contatto con il femminile risveglia allinterno di s una funzione fondamentale senza la quale non pu
essere interamente un individuo (cio non diviso). E finch c uno yin e uno yang - un femminile e un
maschile - che non comunicano allinterno di noi, diventa estremamente difficile comunicare allesterno
di noi con un maschile o con un femminile. Quindi questa molla del piacere una grande occasione per
realizzare un piacere ancora pi vasto, che non esclusivamente il piacere sessuale, ma lo stesso piacere
che - attraverso il collegamento con il canale del cuore - diventa riconoscimento dellaltro come parte di
s. Non pi esclusivamente un atto in cui laltro oggetto di desiderio (come avviene a livello animale,
in cui ha una funzione importante), ma laltro diventa possibilit di unit. Non un caso che poi, facendo
un altro salto qualitativo, proprio lenergia sessuale (in alcune vie come quelle tantriche) diventa
strumento di base da affinare e da trasformare per realizzare lunione - attraverso laltro/a - con questa
parte di s. Quindi recuperare lesperienza della libert del piacere (ricollegandomi a quanto detto prima)
significa recuperare la capacit di scegliere la vita. Il piacere ci mette in contatto con lenergia vitale, che
non patrimonio dellindividuo. Lindividuo immerso nella vita, e la vita non un termine astratto ma
un campo ancora pi grande di energia che consente il continuo ricambio e la possibilit continua di
azione finch non si esaurisce - con la morte - questa possibilit corporea.
Tornando alla sessualit come funzione primaria, quando essa viene in qualche modo compromessa ne
soffre il rapporto con il piacere. Ma siccome questo movimento verso il piacere rimane la base (una delle
spinte che non possono essere paralizzate), questo movimento viene deviato.
Coloro che hanno superato pi o meno indenni le prime tre fasi e sono arrivate alla fase della genitalit
(vale a dire sono in contatto con il piacere) nella nostra cultura incappano in un grosso tema: quello del
131

senso di colpa, della morale. E nelle strutture che hanno raggiunto questo livello (il fallico, falliconarcisista, la donna isterica, le persone che usano la sessualit come strumento di relazione e di
seduzione) il senso di colpa determina una scissione tra il piacere e lamore.
Ovvero, mi muovo verso il piacere, anzi imposto tutta la mia vita sul piacere, seduco molto, e tutto il mio
atteggiamento proiettato ad avere una relazione con laltro basata su questa seduzione, ma a patto di non
amare la persona che mi suscita questo tipo di desideri, perch se la amo la sporco in quanto sono
arrivato alla genitalit, ma questa si caricata del timore del peccato. Non a caso in tutte le religioni si
parla della necessit di reprimere la sessualit.
Dicevamo che la sessualit libert, e che se un individuo non libero di scegliere il piacere, vuol dire
che non libero di sceglierlo ad altri livelli. Non dobbiamo immaginare il piacere come legato
esclusivamente ai nostri genitali; il piacere la libera circolazione dellenergia nel nostro corpo.
Il piacere significa la capacit di accettare la gioia di godere di qualsiasi manifestazione della vita.
Quando una persona non riesce ad avere un orgasmo e ad accettare di perdervisi, difficilmente accetta il
piacere di perdersi in un ideale o in un progetto, di credere profondamente in una struttura. Direi quasi
che c un pensiero genitale e un pensiero non genitale. Una persona genitale pensa genitalmente e
viceversa. Una persona avara ha un corpo avaro, un pensiero avaro; una persona che ha un bisogno, ha un
corpo di bisogno; una persona seducente ha un corpo che seduce e un pensiero che seduce. Non si pu
considerare un pensiero come se fosse altra cosa di un corpo, o viceversa un corpo come se fosse altra
cosa di un pensiero. Il corpo pensiero. Aurobindo (e non solo lui) diceva che in molte tradizioni si parla
della mente del mentale, della mente delle cellule, della mente del corpo. Come se ci fosse un mentale
che ha vari livelli, il livello dellenergia del pensiero, dellenergia della emotivit, dellistinto, del vitale,
come se la cellula fosse la base della struttura di un individuo. Si potrebbe rendere lidea di tutto questo
con un pensiero molto sintetico: il corpo un grumo di pensiero.
Quindi allo stesso modo della paura di vivere nello schizoide, della paura dellabbandono nellorale, della
paura dellazione nel masochista, del fallimento nello psicopatico, cos nel fallico (e fallico-narcisista) c
la paura della gioia, dellabbandono, oppure c il grosso desiderio di realizzare il piacere ma il prezzo
da pagare il senso di colpa.

I caratteri e la sessualit: il rigido, il narcisista e listerico


Roberto Sassone
Ora vediamo le differenze tra carattere psicopatico e rigido come indicazioni di massima, al di l
dellapproccio reichiano. Nella nomenclatura del rigido fondamentalmente si inseriscono due strutture
caratteriali: il fallico-narcisista e listerica.
Listerica (un termine che trovo desueto) ha come contraltare maschile il fallico-narcisista. Ha la
caratteristica di essere arrivata ad una sensazione piacevole dei genitali, di avere avuto anche una
relazione di complicit con il genitore di sesso opposto; ma una relazione in cui langoscia del genitore
(che sente questo gioco seduttivo) ha fatto s che questo movimento verso il piacere sia stato bloccato
dalla paura del genitore stesso. Al piacere si associa la sensazione che sia qualcosa di sporco, che non
deve essere agito fino in fondo. Da questa caratteristica viene fuori che queste due strutture (fallico
narcisista e isterica) come se arrivassero sempre ad un punto in cui poi non realizzano mai, come il
tipico momento in cui la donna o luomo scappano per non essere in qualche modo coinvolti. Quindi il
piacere non mai portato fino alla fine. Queste persone hanno una buona carica energetica, perch sono
arrivate quasi vicino alla genitalit, hanno attraversato abbastanza indenni le fasi precedenti che abbiamo
descritto, e lenergia vitale circola nel loro corpo. In genere le isteriche si riconoscono dal movimento
sinuoso dei fianchi e da come camminano; tutto quanto un accenno alla loro femminilit. Anche gli
uomini li si vede ostentare in qualche modo la loro virilit. Ma le persone che essi amano non possono
essere coinvolte da un eros passionale perch come sporcare questo ideale damore, mentre le persone
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non stimate e ritenute oggetto sessuale possono s essere desiderate e vissute con unalta carica erotica
ma il cuore viene separato dai genitali.
Mentre lo psicopatico ha una relazione con la madre - relazione ovviamente edipica - in unalleanza
emozionale e proiettiva che ha il fine di realizzare il successo e il potere, nella relazione edipica del rigido
(o fallico-narcisista) non c da parte della madre la richiesta tu sei quello che deve diventare grande
nella vita, ma una vera e propria relazione seduttiva sul piano dellaffettivit e non del progetto di
realizzazione. La madre riversa la sua affettivit sul figlio, amoreggia (cosa che pu essere anche bella e
sana, se misurata e senza richieste implicite), senza richiedere al figlio di essere speciale o superiore agli
altri. Quindi c la relazione edipica, ma pi sullaffettivit e sulla seduttivit.
Il vero grande problema del carattere rigido o fallico-narcisista che questa struttura ha passato
abbastanza indenne tutte le altre fasi e incontra finalmente la madre come oggetto damore.
A questo punto bisogna tenere presente una cosa importantissima (che crea difficolt nel genitore di sesso
opposto): il bambino non fa differenza tra amore e sessualit. Egli ama totalmente, per cui il suo desiderio
di contatto e la sua manifestazione di sessualit - che non di genitalit - un contatto di cuore innocente
e pulito, se ha fatto gli altri percorsi con semplicit. la madre (o il padre) che si spaventa di questo tipo
di relazione, perch ovviamente in questo contatto c sessualit. Ed il timore e la sensazione di allarme
del genitore (che invece vive il senso di colpa o comunque una dimensione un po sporca della sessualit)
a mettere in allarme il figlio.
Nel caso del rigido o fallico-narcisista la madre propone lincontro manifestando la seduttivit nei
confronti del figlio, ma a condizione che non ci siano manifestazioni sessuali. Ed veramente il dramma
del fallico o dellisterica (quindi del rigido/a) che ha accesso ai sentimenti erotici e di cuore (che sono
ancora uniti!), ma se vuole avere una relazione con la madre deve scindere i sentimenti erotici dal cuore.
Pu avere un rapporto di cuore, ma la sessualit non consentita.
Qui nasce un fatto culturale negli uomini (che sta diventando sempre pi frequente anche nelle donne)
ovvero che gli uomini possono avere rapporti sessuali forti ed eccitanti con donne che non amano, mentre
la donna che amano - nobile e angelicata - non pu essere oggetto di desiderio. Si trovano ad essere
meno potenti quando sono innamorati e pi potenti quando non c un investimento damore.
Laspetto del fallico-narcisista piacevole; una persona che ha una buona mobilit energetica perch
comunque giunto alla genitalit, per un seduttivo (come la madre con lui).
Se prescindiamo dai caratteri, il meccanismo che descrivo un meccanismo frequente e che possiamo
chiamare anche in un altro modo. Ma se - da operatori - cerchiamo di capire aldil delle definizioni che
cosa accade quando ci sono questi tipi di vissuti, diventa pi facile operare. Il fallico-narcisista ha una
ferita damore, per cui fa il movimento, erotizza loggetto e poi si ferma perch si trova nellangoscia di
questa sensazione. Ha magari una grossa potenza e una grossa carica energetica, ma non pu viverla
insieme allaffettivit. Quindi anche il bello irraggiungibile che si manifesta e fugge, come fa a sua
volta listerica. seduttivo, ma poi alla fine si tira indietro: un uomo cos la dannazione della donna. Il
rigido quindi ha una struttura abbastanza mobile, per tirato. Il suo vero problema la paura: ha paura
di amare. Su di lui si lavora sulla sua paura di amare, sul dargli la fiducia e sul fargli sentire che il suo
affetto non viene negato.
Per quanto riguarda il problema di Edipo c un triangolo in questo caso. Mentre nelle situazioni descritte
in precedenza c un rapporto duale - la storia tra il bambino e la madre nelle varie fasi - quando entriamo
nella fase edipica c un reale confronto con il padre, ed il vero triangolo. Quindi molto importante
vedere che relazione c tra il padre e la madre. Bisogna capire effettivamente perch la madre riversa la
seduttivit sul figlio anzich viversi in maniera pi piena la sua femminilit con il proprio compagno. A
volte pu esserci un ottimo rapporto intellettuale o un rapporto di stima con il proprio compagno, per
manca la sessualit. Quindi la parte erotico-affettiva della donna viene negata ed il figlio maschio le offre
la possibilit di esprimerla.
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Ad ogni modo queste sono donne pi sane, con una capacit di contatto damore. Non stiamo parlando come per la donna degli altri modelli precedenti - di incapacit di contatto, di madri che non sentono il
proprio corpo oppure donne ansiogene, ossessive, prevaricatrici o violente.
Questa una situazione molto pi accettabile.
Luisa Barbato
Una situazione molto comune, che viene definita come una delle caratteristiche importanti del nostro
sistema sociale, questo investimento della madre sul figlio (che diventa ad un certo punto
simbolicamente il compagno). Il compagno viene privato della funzione sessuale che viene
successivamente trasferita sul figlio. una situazione collettiva di screditamento del ruolo delluomo,
perch c unassenza del padre. Personalmente mi capita di vedere molto spesso questo passaggio dove il
figlio viene eletto a compagno simbolico.
Per quanto riguarda le donne sarebbe pi facile parlare dellisterica secondo Freud, ma in questa sede
pi opportuno trattare in maniera pi semplice del carattere isterico vero e proprio e della ragazza che
arrivata al primo sviluppo genitale (il che avviene intorno ai 5-6 anni). A tale proposito c unipotesi
molto interessante, che sostiene che in realt filogeneticamente lo sviluppo dellessere umano sarebbe
completo entro i 5-6 anni ed entro i 10 anni vi sarebbe una maturazione genitale. In realt se non ci fosse
stato uno sviluppo del sistema della corteccia si sarebbe pronti a 5-6 anni; lo sviluppo di tutte le facolt
corticali pertanto determina un periodo di latenza fino alla pre-adolescenza.
Nello sviluppo delluomo, quindi, c una doppia fase che non riscontrabile negli animali. E come se la
maturazione sessuale slittasse in avanti per permettere lo sviluppo di tutte le facolt cognitive e
intellettive che altrimenti non si potrebbero sviluppare. Che cosa comporta questo doppio stadio?
In realt, come detto, si arriverebbe almeno dal punto di vista energetico ad una maturazione intorno ai 56 anni e quindi c tutta la triangolazione edipica.
una fase in cui i bimbi si scoprono, si toccano, girano nudi con disinvoltura. Dopo gli otto anni diventa
un tab: non ci si tocca, ci si deve vestire. Nei campi nudisti le uniche che hanno le mutande sono le
ragazze dagli otto ai quattordici anni (il periodo premestruale e dellinizio delle mestruazioni). In effetti
lepoca pi delicata, di cambiamenti e di vergogne emotive.
Nel caso della bambina c limpossibilit di andare verso il padre, perch ci viene inibito dalla madre.
Spesso le bambine richiedono il contatto fisico con il padre, contatto energetico che ha anche delle
sfumature di sessualit che la madre permette. Se questo processo non viene completato la bambina
sviluppa una patologia isterica: va verso il padre, verso luomo, ha la maturazione, ci sono, sono
disponibile poi per non possibile.
In questo processo ci sono coloriture diverse: se la madre permette ma il padre blocca questo processo, o
nasce lidentificazione positiva con la madre o si sviluppa una situazione di conflittualit e di maggior
rifiuto della femminilit.
Chi listerica? Dal momento che in una persona dal carattere isterico tutte le fasi precedenti si sono
sviluppate normalmente, listerica una persona che ha una certa mobilit fisica. Ha una certa agilit, una
certa sensualit, esercita seduttivit e fa del maschio il suo riferimento prevalente, perch l il blocco.
Quindi di fronte a ragazze che sono completamente prese dal gioco della seduzione, avremo il tema
edipico: un blocco interiore edipico.
Ciononostante questo uno schema teorico su cui ho personalmente dei dubbi, perch a mio avviso nella
realt non mai cos. Ormai trovare una vera isterica difficile. Sarebbe augurabile ci fossero solo le
isteriche, perch vorrebbe dire che ci sono tutte le strutturazioni pre-edipiche: loralit, la separazione del
parto, e la fase anale si sarebbero svolte bene.
In realt non cos. necessario fare delle distinzioni. Si definisce la reazione isterica, che la pi
superficiale, limprovvisa reattivit che poi viene definita isterica, che ha poco a che fare con la genitalit.
134

Mentre possiamo definire il tratto isterico un tratto di copertura, e questo si trova pi frequentemente. il
gioco di seduttivit delle donne, lesser molto puntate sul maschio, sulla conquista, sul piacere, sullessere
ammirate, sulla leggiadria. Ma spesso un tratto di copertura, nasconde ben altro.
Nelle varie posizioni isteriche possiamo distinguere molte sotto-posizioni. Epossibile togliere il tratto
isterico nel giro di poco tempo (perch un tratto di copertura), e a quel punto emergono le posizioni
sottostanti che coloriscono il tratto isterico. Ad esempio c unisteria che copre un tratto fobico,
listeria di conquista e fuga: seduco e poi abbandono. Listeria che copre unoralit molto comune, e fa
disperare gli uomini: la donna si presenta con un tratto isterico molto seduttivo e leggero, e quando arriva
allo scopo tutto il gioco di seduzione serve solamente a colmare il buco affettivo, luomo serve da
riempitivo, deve continuamente riempire il bisogno, la deve nutrire e quindi c lattaccamento.
Esiste poi unisteria che di copertura a un tratto fallico. una donna che nella relazione con il padre ha
in realt sviluppato un processo di conflitto e di identificazione, cio non riuscita ad andare verso il
padre perch si creata una situazione di competitivit. Si identificata con il padre anche perch c
stata unimpossibilit didentificazione con la madre, per cui la situazione seduttiva diventa una
situazione di sfida nei confronti delluomo. Vive rapporti amorosi che vanno in escalation simmetriche:
c una grande seduttivit, poi c un abbandono, poi ci sono le urla e le grida, poi la ripresa e cos via.
Tutto questo perch dietro c una posizione femminile disteria di copertura di una posizione fallica in
competitivit con luomo.

Le pi comuni tipologie
Nitamo Montecucco
Abbiamo definito, per le tipologie primarie, alcuni elementi che possono essere importanti - se riusciamo
a identificarli - per avere unidea generale delle strutture di base, di come si venuto a creare il loro
blocco, e dei punti deboli, su cui eventualmente si pu fare unazione di aiuto e di sostegno.
Per questo, vorrei entrare nella struttura della vita media e fare un excursus sui casi pi normali di
strutture critiche delle persone che potrebbero rivolgersi alloperatore/counselor.
Partirei non tanto dalle personalit, quanto dalle cose che capitano pi frequentemente. Ad esempio:
comunemente arrivano dal counselor persone che chiedono svariate cose, ma in realt stanno chiedendo
di farli uscire dalla depressione. Raccontano mille cose, ma essenzialmente che hanno un processo di crisi
interna e hanno bisogno di aiuto.
Unaltra delle tipologie assolutamente comuni sono le persone in un momento di crisi esistenziale: attorno
a loro sta cambiano il mondo, stanno cambiando le relazioni, sta cambiando il lavoro, stanno cambiando i
loro sentimenti che li connettono con la rete delle relazioni. Si rivolgono alloperatore/counselor con una
piccola scusa - per labbandono del fidanzato, per la moglie che rifiuta lintimit - ma in realt si osserva
facilmente che sono in un momento di passaggio ed hanno semplicemente bisogno di un centro. la crisi
esistenziale.
Abbiamo gi messo in evidenza come, soprattutto in questo momento storico, molte persone che sono gi
normalmente con il cuore aperto lhanno dovuto chiudere. Dentro hanno un cuore che batte e che soffre, e
fuori tutta la sofferenza che non riescono pi a gestire. In questi casi, il counselor ascolta quello che di
positivo c dentro queste persone.
necessario imparare a riconoscere i casi. Finora abbiamo parlato di caratteri: lo schizoide, il rigido,
lorale ecc. Ma a volte arrivano persone che sono borderline o che sono psicotiche oltre misura, e
loperatore non ha assolutamente gli strumenti per poterle aiutare. Quello che si pu fare per aiutarle
consigliare loro un buon psicologo, un buon medico, una buona struttura, oppure di entrare in un iter di
crescita che comprende un lavoro di profondit.
Le persone depresse hanno bisogno a volte di una psicoterapia o di uno psichiatra. Se la persona piange
tutto il giorno inutile intervenire con un massaggio o una meditazione. Evidentemente ha dentro un
135

meccanismo contorto che non gli permette di vivere la sua vita e che deve essere risolto con degli
strumenti potenti. Se, invece, la persona ha una depressione psicofisica lieve ed un po insoddisfatta, le
si pu dare unenorme aiuto: sia questo caso che quello della persona con crisi di relazione o crisi di
identit in senso semplice, sono situazioni intermedie (per esempio una persona che non vuole fare pi il
suo lavoro, oppure la donna che per anni stata una brava moglie e ora non ce la fa pi).
In tutte queste situazioni, quello che loperatore/counselor pu fare applicare le norme generali di
empatia con la persona e le pratiche di sua competenza. Si articola il suo bisogno nella realt.
Abbiamo visto degli ottimi risultati con lo shiatzu, con la danzaterapia, con il respiro, con il craniosacrale
e altro, quello che spesso succede latto magico che risolve il bisogno della persona.
Se la persona particolarmente tesa e rigida si fa tanto lavoro sul corpo. Se non sente il corpo utile il
massaggio ayurvedico. Se, invece, un carattere masochista con un corpo duro e coriaceo, il rebalancing
lo scioglie nelle strutture di profondit. Se ha subto incidenti o operazioni chirurgiche utile una
sessione di craniosacrale e il lavoro sulle cicatrici. Quindi, qualsiasi tecnica venga usata, ci che esce
lemozione. Spesso esce lemozione del momento in cui la persona si fatta male, e non il dolore fisico:
esce la rabbia, la paura, la tristezza. Facendogli rivivere lincidente magari esce il dolore del recente
abbandono della fidanzata.
Ognuno ha la propria tecnica con delle sue specifiche funzioni, ma ci che voglio veramente trasmettere
limportanza assoluta di come loperatore/counselor entra energeticamente ed interiormente in contatto
con la persona. Tante persone pagano un analista per parlare al muro mentre lanalista scrive due cose e
tenta invano di non addormentarsi. Il counselor pu fare lo stesso lavoro con meno danaro e molto pi
cuore e presenza.

Lo schema generale della struttura della personalit


Per riassumere quanto detto fino ad ora sui caratteri e le qualit umane, per la comprensione delle varie
identit, ci avvaliamo di uno schema globale composto da 5 schemi sottostanti:
1.

lIdentit: quanto la persona ha realizzato il suo centro, la sua essenza.

2.

la Polarit: quanto la persona polarizzata sul maschile-yang o sul femminile-yin

3.

le Tre Strutture: quanto la persona polarizzata su pancia-istinti, cuore-emozioni, testapensieri.

4.

i Chakra - Shen: quanto la persona polarizzata sulle sette energie essenziali dei centriorgani

5.

le Personalit secondo la bioenergetica, lenneagramma, la psicologia transpersonale,


lastrologia, ecc.

Al punto 1) troviamo le persone con unidentit integra e stabile; quelle con un io debole e vacillante;
quelle con alterazioni pi gravi di perdita o vuoto di identit, di psicosi. (I^ Tavola delle Equivalenze
Psicosomatiche).
Al punto 2) troviamo persone pi neutre e bilanciate; quelle pi nellenergia femminile-yin, dolce e
intuitiva; quelle pi nellenergia maschile-yang, decise, intraprendenti, razionali. Oppure usando i codici
indiani: quello pi tamasico (basso-denso), quello pi sattvico (equilibrato-armonico) e quello pi
rajasico (focoso-energetico). (II^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche).
Al punto 3) abbiamo le personalit di pancia, pi istintive, fisiche; le personalit di cuore, pi affettive,
136

emozionali; le personalit di testa, pi mentali e intellettive. (III^ Tavola delle Equivalenze


Psicosomatiche).
Al punto 4) troviamo le sette energie psicosomatiche essenziali, riprese dalle tradizioni indiane e taoiste,
che ci offrono un punto di riferimento estremamente articolato e complesso con cui interpretare le qualit
delle persone. (Mappa Psicosomatica Essenziale).
Attraverso questa comprensione complessa delle varie personalit si riconoscono i loro tratti, i loro
schemi fisici, energetici, neuropsichici di base, e ci serve per capire la struttura dellidentit.
Anche in ogni contesto spirituale si trovano maestri di tutti i tipi: quelli orientati sul cuore, quelli orientati
sulla mente, o quelli molto fisici. Facciamo qualche esempio semplice: sicuramente Ges era molto di
cuore sul lato destro, era un personaggio che non si faceva dire di no da nessuno (piuttosto la morte ma
io vado avanti sulla mia strada). Yogananda era una persona di cuore completamente sul lato affettivo,
della dolcezza, della comprensione. Krishnamurti, cos come i lama tibetani, sul lato mentale-razionale.
Osho ( un 7 dellenneagramma) ha la caratteristica di essere una tipologia di testa che fa la sintesi di
tutto. Poi ci sono quelli pi orientati alla volont, al potere, al fisico come BodhiDharma, Gurdjieff, molti
maestri zen, gli yogi. Bisogna tenere sempre presente che queste sono delle caratteristiche di maggiore
polarizzazione, perch tutti hanno anche le altre parti.

I caratteri e le energie psicosomatiche essenziali


Nitamo Montecucco
Trattiamo ora le caratteristiche principali delle varie personalit anche alla luce della mappa energetica
tradizionale indo-cinese o indo-tibetana.
Roberto Sassone
Basiamoci sulle strutture caratteriali gi trattate. Iniziamo dallo schizoide.
Che caratteristiche ha lo schizoide? Linizio della sua vita legato alla paura, per cui fondamentalmente
non ha le radici, ha paura di entrare in contatto con la realt. Quindi coinvolto il I^ chakra, che significa
la sopravvivenza e nel corpo corrisponde fisicamente ed energeticamente ai piedi, alle gambe, ai due reni
(Ming men = i due centri della vita) i cui canali scendono al sedere e gi fino ai piedi. Il blocco della
paura avviene quando i reni vengono bloccati dallinibizione, energeticamente sono contratti o in vuoto e
generano - sempre a livello di energie - il blocco di tutta la zona bassa. Fondamentalmente la muscolatura
della zona lombare blocca perch rigidissima, e dal momento che questo lunico asse centrale/asse
spirituale, i cinesi lo connettono con tutti i disturbi, per cui se manca questo polo a terra tutta lenergia
sale verso lalto. Queste persone hanno bloccato il corpo, il centro dellincarnazione da cui parte lenergia
verso il cuore che d la carica, e se questo non avviene tutta lenergia va tendenzialmente alla testa.
In questo caso la paura totale ed generalizzata, la contrattura muscolare si trova in tutto il corpo.
Nitamo Montecucco
Inoltre, dato che il cuore il foglietto embrionale medio che tiene insieme gli altri due, se si ha un buco
sul cuore ed il cuore frena la sua funzione di connettore tra testa e pancia, tra istinti e mente. Ricordiamo
che il sistema cardiaco gestisce il sistema sanguigno, il sistema muscolare, il sistema immunitario e
lapparato scheletrico. Quindi assimilabile alla struttura che connette di Gregory Bateson.
Una patologia che negli ultimi anni ha avuto un incremento enorme la mialga generalizzata.
facilmente diagnosticabile, specialmente se si lavora sul corpo, poich ovunque lo si tocca dolorante.
Ci significa che il cuore completamente bloccato: tutti i muscoli sono in tensione, il dolore del cuore
vive in tutti i muscoli del corpo. Sicuramente la mancanza di riconoscimento e di vitalit del I^ chakra fa
s che la persona riviva questa energia nella testa. Quindi il corpo molto gracile. Immaginiamo un
137

bambino che nasce, e sin dallinizio pu avere lenergia della mamma dentro la pancia (di amore e
accettazione), oppure pu avere unenergia non di amore, e gli manca quella luce che lo fa sentire vivo. Il
bimbo nasce, la mamma lo allatta e lo accudisce ma tesa, nervosa e manca il contatto con gli occhi, il
suo vero sorriso. Non comunica, non parla al bambino, non lo ascolta. La pelle (sistema nervoso) sostiene
ma non contatta, non c il secondo livello, il movimento comune, il gioco. Questa lenergia primaria.
Se il bambino nasce con questo centro di libert, potr fare i capricci, potr anche andare contro ai
genitori, sostenere il confronto. Vuol dire che gi nei primi anni il centro dellidentit forte, libero corpo
in libero pensiero, libera emozione in libero cuore. Il bambino si sente sufficientemente amato,
unanima libera, sa che pu contare sullamore dei genitori anche se c il contrasto. Viceversa se manca
il nutrimento del cuore (se vogliamo, dellanima) il bambino diventa fragilissimo, dipendente perch gli
manca la cosa essenziale, e attraverso il cibo del cuore lo si condiziona ad avere un blocco. In tal modo
il bambino diventa un carattere, che non ha il contatto col corpo, diventa quello che la mamma vuole
perch sotto c questo tremendo bisogno di essere accettati; come se la mamma dicesse io in realt
non ti accetto, ma se fai questa cosa un po ti accetto e per essere accettati si fanno cose incredibili.
Roberto Sassone
Passando allorale, a lui mancata lalimentazione e laffettivit e tale mancanza innanzitutto gli provoca
a livello del corpo una protrazione verso lavanti di tutta la testa e la bocca. Questa postura molto
evidente nellorale e denota colui che aspetta qualcosa qualcosa che non arriva. Lirrigidimento dei
muscoli della zona sub-occipitale provoca un blocco alla gola, la mandibola serrata e le spalle vengono
portate in avanti come se la persona si volesse proteggere perch manca questo alimento.
Lorale si riconosce anche dallespressione degli occhi, perch sono imploranti e richiedenti (ricordiamo
ad esempio Bambi). Cosa ci suggerisce la persona con gli occhi da cerbiatto? Che cerca amore ed affetto,
tipicamente un affetto di cuore e di milza, un affetto materno e dolce che gli mancato, soffre per la
mancanza dellalimento e continua a chiederlo.
E proprio perch c una pena e una necessit quasi di farsi da nido - proprio perch non arriva questo
contatto - il torace tende ad essere incavato, svuotato come se volesse proteggere il centro del cuore, il
collo proteso in avanti, la gola e la mascella sono contratte, c una tensione nel cingolo scapolare e
nelle spalle. Le braccia sono poco irrorate, sottili e vissute come impotenti, non essendo disponibili per
lazione auto-assertiva.
Le gambe dellorale sono generalmente esili, e proprio perch non ha molto contatto con il suolo
cammina un po a papera. Il bacino ritratto, perch questa mancanza damore porta una certa paura
genitale. Quindi bisogna lavorare sulla fiducia, sul grounding, sulla riattivazione del canale principale
del I^ chakra, in maniera tale che si possa iniziare ad avere una percezione di stabilit, di esserci.
Nitamo Montecucco
Una persona con queste caratteristiche avr i canali della forza di reni (che salgono al cuore) un po in
vuoto. I cinesi parlano di solito di vuoti di milza, cuore e reni, perch la forza manca, perch a livello
genitale non c potenza e la potenza deriva dal riconoscimento della fiducia di s. Quindi c una scarsa
fiducia in se stessi, e lenergia non viene tirata su e vissuta pienamente.
Questa tipologia di persone pu facilmente andare in depressione che chiaramente definita come
uniperattivit negativa, un vuoto di milza. Bisogna ricordare che i counselor non sono abilitati a curare
questo tipo di persone, ma possono aiutarle attraverso una serie di interventi: anzitutto aprire il cuore,
aprire la vitalit e virare sulla vivacit e la giocosit. A volte la persona non vuole davvero uscire dallo
stato in cui si trova, da quel mal damorema se il counselor riesce e appunto non detto che riesca - a
farle muovere il corpo (con la meditazione della Kundalini o con la danza), a farla divertire, ridere e
scherzare, sciogliere le tristezze, possibile che in poco tempo possa recuperare. Ci significa ribilanciare lasse sinistro con uniperattivit dellasse destro.
138

Qual la caratteristica principale dello psicopatico? Anzitutto lottimismo: ha molta energia, ha i piedi
per terra, lasse centrale funziona bene, connesso con la testa, lintelligenza attiva e pratica, lavora
molto con la vivacit e giocosit. Ricordiamo che lasse centrale il centro dellidentit. Nellorale
debole perch non stato amato, ed anche nello schizoide spesso debole, ma nello psicopatico invece
lego stato rinforzato. Anche se in una forma primitiva, c il riconoscimento sociale dellego (e non del
Cuore), ma questo basta per sentirsi amati. Ecco perch lo psicopatico usa molto lenergia primaria della
terra, la forza del fegato; non riesce, invece, a usare la dolcezza e la sensualit della milza. Quindi questa
parte - che quella umana, attenta e affettuosa - non arriva al Cuore e li fa diventare carenti della parte
che noi chiamiamo amorevole ed etica e che loro ritengono una debolezza.
Roberto Sassone
Lo psicopatico proprio lopposto del masochista (dalle gambe grosse e apparentemente ben piantate al
suolo). In realt il masochista non ha un vero riconoscimento di s, esiste solo in funzione
dellaccontentare laltro. Ha una struttura pesante che gli serve esclusivamente per contenere il suo vuoto,
e la sua solidit solo apparente. In realt non ha contatto con il suolo. Sembra che abbia contatto con la
terra per le gambe grosse, ma non ha forza, perch non ha lenergia. Ha paura di crollare anche se si sente
stabile. Facendo lesercizio del grounding, mentre lorale reagisce presto iniziando a tremare e
oscillare, il masochista resta anche unora senza reazioni. Ha una struttura sicuramente ristagnante e
compressa. Bisogna ri-mobilitargli lenergia. E chiss quante volte gli hanno detto dai! muoviti! (ma
cos si ferma ancora di pi).
Nitamo Montecucco
Proviamo per un momento ad immaginare il contrario. Il masochista ha gi da bambino un corpo molto
solido e tozzo, dove lelemento linfatico spesso in abbondanza. Questi bambini non sono esuberanti,
giocosi e vivaci; anzi, sono un po goffi. Mentre nellorale c lattenzione sulla milza ma la milza vuota
(perch il cuore vuoto di affettivit), nel masochista c una madre iperprotettiva che gli ha dato troppo,
lo ha soffocato. Quindi laspetto materno tanto, ma di cattiva qualit, gonfio e stagnante.
Mentre nello psicopatico la respirazione molto attiva (perch deve tenere il cuore aperto, deve lavorare
tanto e quindi deve anche respirare tanto), nel masochista c una respirazione lenta, non mai una
respirazione vivace e veloce. Quando si mette una persona con una struttura tendente al masochismo
sdraiata a respirare e si riesce a farle abbassare il torace, si gonfia la pancia. Cio molla il torace ma erge
immediatamente una difesa in unaltra zona (in questo caso la pancia). tipico, ed veramente un
segnale interessante. Se si fa respirare velocemente un masochista significa che non grave oppure gi
in grande miglioramento; significa che apre gi i canali. Quando invece si fa respirare un orale (che ha i
polmoni vuoti), spesso si muove, va in iperventilazione in fretta, va in tetania.
Proviamo ad associarli con gli animali: il masochista potrebbe essere un animale da tiro tipo una mucca o
un bue, lento ma va avanti; lorale invece sarebbe della categoria di animali tipo cani o gatti (piccoli e
pi veloci), mentre lo psicopatico si pu assimilare ad un leone o un lupo con il proprio potere gerarchico.
Vediamo lultimo carattere che solitamente non ha ricevuto grandi blocchi a livello primario, cio
listerico-fallico-narcisista. Ha laffettivit mediamente aperta, vivace e presente perch lenergia dei
Reni c. Allora quale potrebbe essere la sua caratteristica? Una certa dicotomia: come se lenergia
arrivasse al cuorema troppo superficialmente. come se sul cuore ci fosse un ostacolo, una ferita.
Un esempio: il pap fa fare il cavalluccio sulle sue ginocchia alla sua bambina di undici anni, poi
improvvisamente sente che la bambina ha un seno e di colpo sinterrompre il gioco, non pi la sua
bambina, non la prende pi in braccio. Anzi, inizia a contrastarla vietandole alcune cose, controllando con
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chi esce e dove va, oppure nel triangolo con la mamma (che vive questa energia attraverso la figlia che a
sua volta ama il padre) il cuore della bambina va in corto circuito. Da adulta ogni volta che si innamorer
di un uomo sar aperta nelle energie base ma sar bloccata nel cuore, perch rimasto chiuso.
Questo ego strutturale cade abbastanza facilmente. Quando sono intelligenti (e a volte non lo sono) hanno
anche una certa vivacit, per cui quando gli si propone di aprire i sentimenti spesso ci che viene fuori
una serie di banali condizionamenti sociali. Se si riesce a pulire questo si pu arrivare spesso al cuore.
Parliamo del VI^ Livello: lespressione e lintelligenza.
Avevo un amico schizoide, quasi completamente bloccato nel sistema muscolare-scheletrico, e la grande
energia con cui non era riuscito a vivere nel corpo laveva trasferita in testa. Era geniale. Un giorno mi ha
raccontato che da bambino sua mamma non lo lasciava troppo solo e libero di vivere, per cui si
rinchiuso, ha iniziato a leggere e studiare ed diventato un genio in matematica. Praticamente ha
trasferito il piacere pi genitale, di fegato e di milza nella testa. Era come se la testa non fosse realmente
in contatto con il resto del corpo. Non riusciva ad usare lintelligenza del cuore n della pancia.
Abbiamo detto pi volte che non dobbiamo formulare dei giudizi.
Nella mia accezione pi normale mi scatta il giudizio sul masochista. un tipo di mente con una lentezza
di formulazione. Ricordiamoci che la vivacit del fegato finisce nel punto in cui entra nel polmone. I
polmoni prendono lenergia del fegato. La loro vivacit diventa curiosit, la giocosit diventa intelligenza
creativa. Quando questo lato diventa inibito (dietro c spesso una mamma che non lascia giocare) la loro
mente diventa legata a delle strutture molto forti e non c assolutamente la vivacit del pensiero che
permette la rivoluzione.
Lintelligenza del masochista pi logica-formativa che non intuitiva, mentre nello psicopatico
lintelligenza molto stimolata.
Come abbiamo gi detto, nello psicopatico manca il canale di milza con laffettivit che corrisponde al
secondo chakra (lenergia del cordone ombelicale, dellutero, della mamma). Se la mamma non d questa
energia (e anzi lei diventa un maschio che lo stimola a rappresentarsi allesterno), questa parte etica
viene fortemente a mancare e il cuore - se tutto fuori - non pu essere tutto dentro.
Avendo sempre il torace pieno daria, uno psicopatico pu essere aiutato nella respirazione
appoggiandovisi sopra e chiedendo cosa sente. In alcuni casi ha sensazione di panico perch ha paura a
svuotarsi, perch limmagine di s, del suo ego, la pienezza. Non pu permettersi di essere perdente,
perch altrimenti crolla tutto. Questo accade con gli psicopatici chiusi e ottusi. Quelli pi intelligenti e
bilanciati hanno un cuore pi aperto. Ho avuto dei pazienti manager dazienda molto determinati che
avevano fatto del bene; hanno lavorato molto su di s e hanno sostituito le loro energie di terra forti
riscoprendo il loro lato femminile che non utilizzavano.
La stessa cosa pu succedere alla donna che viene ingabbiata nel modello di madre e moglie.
Io la reputo gi di base una persona con un carattere masochista, e dato che questo in Italia un dato
estremamente comune, c un enorme numero di figli di madri masochiste che hanno preso il carattere di
chiusura e di adattamento alla situazione (non farsi troppe domande, avere dei figli e andare avanti). Di
buono c che sono delle madri stabili, ma dallaltra parte non sono donne realizzate, perch si sono
identificate troppo in un ruolo sociale allinterno della famiglia. Fortunatamente sono sempre di meno, e a
volte assumono un ruolo autoritario, direi quasi sadico. Questo si pu spiegare, perch la masochista ha
avuto un ordine forte e quando cambia il ruolo da figlia a madre, ribalta quella tendenza: Adesso sono io
che comando e ti do la vera legge della verit! Fai come ti dico io, perch cos mi ha detto mia madre e
ora devi farlo anche tu!

140

Roberto Sassone
Non la regola che il masochista diventi sadico. Se il masochista riesce a toccare il suo sadismo significa
che si liberato dallodio che aveva dentro. Ma questo lo fanno un po tutti. Ovviamente, tra tutte le
strutture, il masochista quello che meno si pu permettere di esprimere la sua violenza. La sua
distruttivit una forza molto potente, che viene imbrigliata nella contrattura molto forte della sua
muscolatura e nella distruttivit verso se stesso. E si pu vedere realmente quanto il masochista sfoghi
tutta la rabbia contro di s.
Nitamo Montecucco
Riprendiamo le energie di una mamma in gravidanza
Se la mamma molto fisica ha un bel canale rosso, e il bambino riceve una carica vitale nel suo primo e
secondo chakra. Se invece la mamma ha il primo chakra chiuso e non riesce a vivere serenamente lamore
di coppia, il bambino riceve sul primo e secondo chakra un senso di fastidio.
ovvio che lenergia vitale non latto damore in s; solo se la mamma ha il cuore aperto tutto il suo
sistema sar gaudente e anche il bambino ne avr beneficio, ricevendo questa energia di piacere. Tutti i
problemi e le preoccupazioni della mamma vanno sulla pancia, e il bambino potr avere gi nella
gravidanza il cuore che si chiude. Se la mamma di testa e ossessiva - vale a dire con la milza e cuore
bloccati e liperattivit del cervello superiore - il bambino riceve una banda di onde beta costante che lo
massacra. Se la mamma una iper-emotiva e ansiosa, il primo chakra tirato, e al bambino arriva una
costante banda di onde theta.
Primo caso: la mamma staccata dal corpo e dal cuore e vive molto nella testa, il bambino ha subto gi
un trauma (tentativo daborto, una caduta, una paura), per cui possibile che abbia lo stesso blocco gi
dalla nascita (schizoide). Il bambino ricever una doccia di paura e tensione per nove mesi, nascer con
quel codice, avr il primo chakra bloccato o poco funzionante, nascer con la predisposizione a non
sentire il corpo (dato che non ha sentito il contatto con il corpo della madre). Neanche dopo la nascita la
madre lo ri-bilancer, o lo far solo parzialmente.
Secondo caso: la mamma ha un blocco di secondo chakra. depressa, orale, con un grande buco sul
cuore. Ha un buco di milza, di energia affettiva (che non riesce a sentire per il bambino che ha in
grembo). Questa energia povera di milza non nutrir il feto. Il bambino nascer con quella codifica: poco
calore ed energia affettiva. Avr un cuore ansioso, bisognoso, con unenergia femminile povera di
vitalit, piacevolezza, rilassamento.
Terzo caso: la mamma ha un blocco di terzo livello. Sin da bambina non ha potuto giocare nel corpo, non
ha potuto sperimentare sulle proprie gambe la propria autonomia, la propria dinamicit, nella vita non si
sente dinamicamente presente e non sa come divertirsi. Pu anche essere tesa, nevrotica, rancorosa. Primo
chakra, fegato e cuore sono un po induriti, tutto sul lato destro. Il bambino nel grembo sente questa
codifica.
Quarto caso: la mamma ha una chiusura del cuore (quarto livello), una mancanza enorme. Ne abbiamo
gi parlato, pertanto analizziamo il caso contrario, in cui la mamma ha un cuore aperto, sensibile e di
cuore. Pu avere un blocco di primo o secondo chakra, un po di depressione.
Accade che la gravit dellinfluenza viene minimizzata, e il bambino avr delle turbe ma saranno molto
meno gravi rispetto ad un altro bambino con le stesse strutture materne di crescita ma con una mamma col
cuore chiuso, che non lo ama. Insomma: se la mamma lo ama, lo sente, il bambino lo percepisce perch
tale energia passa attraverso il corpo. Se la mamma un po depressa e abbraccia poco il bambino, lui
avr un po di sofferenza, sar poco incline alle emozioni, poco facile al sorriso. Ma avr un cuore aperto,
sar una bella persona.
La consapevolezza amorevole, la presenza empatica la prima cura della persona, la prima terapia.
Questa presenza empatica assolutamente necessaria per il counselor, perch chiunque abbia davanti un
141

essere e su quella base cercher di tirare fuori tutto il possibile. Si pu facilmente lavorare con persone
col cuore aperto, mentre con le persone che palesemente non hanno un cuore bisogna fare molta
attenzione; a volte meglio non lavorare o meglio, se si dei massaggiatori, degli shatsuka, operatori
di cranio-sacrale, preferibile fare le tecniche conosciute (con grande rispetto e grande amore), ma senza
lavorare con il counseling, perch il cuore chiuso gi una patologia. Il counselor potr dire: Io non
posso aiutarti sulle cose di cuore, di profondit, di psiche e di emozioni. Posso darti qualche piccolo
consiglio, lavorare sul corpo per ritrovare la giocosit e vivacit, ma senza andare oltre nel processo di
crescita, perch io non me ne posso occupare.
Se invece, anche in una situazione tirata, il counselor riesce a sentire che ha un cuore che risponde, allora
potr lavorare, senza ovviamente fare psicoterapia. Se la persona ha davvero il cuore aperto riesce a dire
Io voglio uscire da questa situazione. Se la persona ha il cuore chiuso dir Non credo che riuscir ad
uscire da questa situazione, non ho fiducia (il che significa non ho fiducia in te n in me). In
questultima situazione non si deve minimamente forzare, perch significa che la persona ha subto una
tale ristrettezza di amore da crearle un blocco profondo nellidentit. In questo caso si pu lavorare molto
sul corpo, darle strumenti, aiutarla a ritrovare un po di leggerezza, ma senza dire alla persona Ti posso
aiutare ad aprire il cuore. Magari si riesce ad arrivare ad aprire il cuore attraverso il corpo, lamicizia,
ma non attraverso il counseling diretto e consapevole.
Quinto caso: una mamma con il blocco della gola, che non comunica. Nelle famiglie in cui i genitori non
comunicano le emozioni, i figli cresceranno senza comunicare emozioni o con un grosso blocco.
Sesto caso: la stessa cosa dicasi per il centro della mente (la tipologia di sesto livello), in cui la mamma
trasmette ideologie, condizionamenti.
Riprendiamo un attimo questo schema e rivediamo i casi opposti. Finora abbiamo analizzato le carenze;
ora vediamo gli eccessi. Immaginiamo che il bambino nasca senza aver ricevuto energie pesanti o
particolari blocchi di chakra. La gravidanza stata abbastanza normale. La mamma abbastanza
equilibrata, minimamente di cuore. Il bambino nasce normale.
Se la mamma comunque ha un blocco sul primo chakra trasmette al figlio questo tipo di energia.
O gli pompa o gli svuota il primo chakra. E pu anche farlo contemporaneamente.
Da una parte dice Ah finalmente sei nato, avr cura di te e ti dar tutto il meglio dalla vita, dando al
bambino unimpostazione di primo livello forte, fisica, strutturata; ma allo stesso tempo crea una spinta
sul primo chakra fisico dove il bambino si sente investito da una serie di cose mentali che vanno
istantaneamente a fortificarlo. Non tanto un rinforzo narcisista ma come dire Tu devi essere un bravo
ometto responsabile, aiuterai se ci sar bisogno; oppure Sei una brava figliola responsabile, dovrai
aiutare i tuoi fratelli, non darmi preoccupazioni. La parte utile che pu essere fisica, economica, viene
rinforzata. E nella psicologia della persona questa prender parte della sua energia fisica - o solo mentale
- e si sentir investita di una forza enorme.
Dallaltra parte la mamma potrebbe dire Accidenti aspettavamo un maschio e sei nata femmina oppure
Mi aspettavo che diventassi un uomo forte come il nonno avrebbe voluto, e c quindi un processo di
castrazione.
Gi nei primi mesi di vita il bambino manifesta istantaneamente unattivit fisica. Ad esempio gi a due
mesi si tira su con le gambe. Il genitore pu fare due cose: bloccare la vitalit e fermare le gambe - magari
fasciandole - oppure permettere che sgambettino gioiosamente. Nel primo caso il bambino viene castrato,
ci sar uninibizione di primo chakra e successivamente del fegato. La parte muscolare del movimento
fisico, del riconoscimento fisico dellindipendenza verr bloccata. Sar una persona che tender ad
ascoltare il lato un po pauroso, ansioso o molto protettivo della mamma e svilupper un carattere
introflesso. Sapr sostenere la madre, diventando come un bue castrato psichicamente, rimanendo in
unenergia di primo chakra debole. Nellaltro caso lopposto: svilupper un primo chakra forte.
possibile che queste due forme siano contemporanee. La scorsa settimana venuto da me un uomo
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forte, determinato, capace nella sua vita professionale, ma nella vita familiare ridiventa un bambino
rispettoso. Ha una postura col torace espanso e sicuro, ma quando gli si chiede della famiglia assume una
conformazione masochista. Io sono un guerriero ma non devo fare nessuna guerra, devo proteggere i
miei genitori. Allesterno, nella vita sociale, determinato, ma una volta tornato a casa subisce i
genitori. lamministratore delegato dellazienda di famiglia, in pratica il capo, ma in realt comandano
sempre i genitori. Quindi vi una doppia azione: Fuori sei un imperatore, dentro uno schiavo, devi
essere il nostro bravo figliolo, per quanto riguarda la famiglia e le emozioni sei sotto di noi.
Prendiamo il carattere di milza: la mamma che non ama il bambino crea un carattere orale, con il classico
buco dellabbandono, un buco di secondo livello, dove il cuore in continua richiesta ogni volta che
incontrer una persona. Ma c anche il caso opposto dove la mamma iper-protegge, rassicura sempre.
Esiste una media, una giusta affettivit al momento giusto. Questo atteggiamento spinge verso una certa
personalit: ad esempio nel caso di una bambina si svilupper un carattere molto femminile, ed il maschio
tender a diventare molto maschile per reazione (parliamo sempre del secondo livello: caratteri sessuali).
La madre si insinuata nella sua psiche e ha condizionato un comportamento in eccesso, senza lasciarle
la libert di essere ci che . Avr una sessualit e affettivit spiccate (nel caso femminile la Brooke
Shields della situazione).
Altro esempio il pompaggio o la decompressione del fegato. Il ragazzo spinto di fegato il classico
sportivo (e spessissimo c dietro il pap): una personalit fisica, dinamica, sportiva, che impara presto a
cavarsela e ad essere autonomo. Se mischiata ad altri caratteri, pu diventare un elemento caratteristico
fondamentale. Se il genitore spinge a cavarsela da solo gi nelladolescenza, d autonomia al figlio, che
verr su dinamico e forte delle sue esperienze.

La contrattura del diaframma


Nitamo Montecucco
Per quanto riguarda il blocco del diaframma - dal momento che la respirazione trasversale - bisogna
vederne lintensit. Lo sblocco del diaframma si effettua un po con tutte le respirazioni, anche se ci sono
tecniche pi specifiche. Riprendiamo lo schema dei meridiani di energia. Se il cuore si chiude, si chiude
la gola e il diaframma, che sono le prime due porte del cuore, le pi importanti. In realt il cuore ha sette
porte. C la porta anteriore che quella del dare, e la posteriore che quella del ricevere. Vi sar gi
successo che quando un amico sta male vi viene istintivo mettergli una mano dietro sulla zona del cuore,
tra le due scapole, per sostenerlo. Unaltra porta del cuore quella dellenergia del cielo, dellalto (dove si
entra nello spirito).
Ho fatto unesperienza di vita in una comune per circa tre anni e ho conosciuto migliaia di persone di
tutte le razze, tutte le et e di tutte le conformazioni psicologiche: orali, masochisti, schizofrenici. Vi
erano persone con vari problemi di salute, ma tutte avevano una caratteristica fondamentale: quella di
avere unanima. E ogni anima si era manifestata nel mondo con quel tipo di blocco o quella vita, partendo
da una particolare genetica e condizione ambientale, dove le energie potevano o non potevano uscire,
anche con patologie gravissime o problemi psichici rilevanti. Ebbene: quando si risvegliava la coscienza
centrale, queste persone cambiavano, si ri-bilanciavano. Il carattere che avevano prima non cera pi.
Cerano delle tracce della vecchia struttura, e qualche volta emergeva ancora, ma veniva sostituita dalla
consapevolezza della realt. Tutta la mia formazione universitaria e post-universitaria in psicologia, che
sosteneva che la personalit di un individuo si struttura al massimo fino ai diciotto anni, veniva vanificata
da quella esperienza diretta dove anche persone di settantanni cambiavano personalit nel giro di uno-tre
anni. Per me stata una rivoluzione concettuale: quello che cambiava era lanima, il contatto di
profondit e losservatore di se stessi. Ho visto delle trasformazioni enormi e questo stato il grande
motivo che mi ha indotto a studiare il cervello e la psicosomatica.
143

Le ricerche sulla coerenza e la sincronizzazione cerebrale


Nitamo Montecucco
Dagli inizi degli anni novanta, come Istituto Cyber Ricerche Olistiche, abbiamo iniziato delle ricerche
scientifiche con lintento di studiare la coscienza, il suo risveglio e la sua inibizione, in termini di
coerenza cerebrale. Come neuroscienziato ho iniziato a studiare la coerenza cerebrale con il proposito di
comprendere levoluzione individuale e collettiva. Le osservazioni sperimentali sono state effettuate
tramite il Brain Olotester 18c, un apparecchio di ricerca appositamente progettato per ottenere dei dati
sullo stato di salute globale della persona: consente uninterpretazione olistica delle principali bande
donda cerebrali (delta, theta, beta, alfa); calcola i valori medi di coerenza cerebrale tra diversi punti di
rilevazione inter e intra-emisferici; consente la rilevazione dei principali parametri psicofisiologici di
benessere/malessere.
Le ricerche fatte in Italia e in India, tra il 1990 ed il 2005, hanno portato a quattro assunti di base.
La prima scoperta relativa alla relazione tra coerenza cerebrale e salute globale: esistono differenti stati
di coerenza EEG cerebrale (sincronizzazione). Le differenti aree del cervello possono comunicare tra loro
con pi o meno coerenza in relazione a differenti stati di coscienza e salute psicosomatica: alti valori di
coerenza sono correlati con stati di benessere psicofisico, mentre bassi valori di coerenza sono associati a
stati di conflitto interiore e pi in generale ad una depressione psicofisica. I valori di coerenza sono di
grande importanza nella diagnosi di patologie neurologiche e psicosomatiche.
La seconda scoperta relativa allesistenza di stati cerebrali meditativi ad alta coerenza, spesso associati
ad onde armoniche che sono tipiche di momenti di profondo benessere e stati di meditazione. Le ricerche
condotte su yogi e meditatori, hanno mostrato che in stati di profonda meditazione ed alta
consapevolezza, le onde cerebrali diventano altamente coerenti (sincronizzate), spesso evidenziando onde
EEG armoniche, come se tutti le differenti frequenze dei centri cerebrali stessero suonando la stessa
sinfonia. In tale stato le informazioni si distribuiscono attraverso lintero cervello, e la persona sperimenta
un profondo senso di s, come unit di corpo, mente e coscienza. Ogni essere umano pu muoversi, nella
sua vita, fra differenti stati di coerenza, sperimentando perdita di senso cos come integrit e
realizzazione.
La terza scoperta relativa alla coerenza interpersonale tra cervelli. I cervelli di persone vicine, che
normalmente mostrano grafici cerebrali indipendenti (zero coerenza), possono diventare altamente
coerenti attraverso lempatia, lamore, il silenzio, lo scambio intellettuale.
La quarta scoperta relativa allesistenza della coerenza collettiva tra i cervelli di un gruppo di persone.
Abbiamo osservato e quantificato una forte sincronizzazione collettiva tra i cervelli di 12 persone sedute
in meditazione silenziosa, con un valore medio collettivo tra il 50 ed il 70%. Questo dimostra lesistenza
di una coscienza collettiva, gli esseri umani possono comunicare un profondo senso di unit anche
attraverso il silenzio.
Possiamo verificare questi assunti osservando i quadri di coerenza cerebrale, riportati sul testo
Psicosomatica Olistica.
Nella fig. 48 riportato il quadro di un contadino dellHimalaya, un soggetto normale ad occhi aperti. Le
onde delta e theta, tipiche degli stati di tensione e di ansia, sono basse; presente un picco sulle onde alfa,
indice di piacevolezza e rilassamento; risultano basse anche le onde beta, connesse allattivit cognitiva.
La sincronizzazione sui 68.
La fig. 50 il quadro di una persona normale di Milano. Il cervello un pochino pi pieno, c
iperattivit mentale con leggera asimmetria nelle beta di sinistra. Manca londa sul cuore. La media di
66. Si pu vedere come non c unonda a sinistra uguale a quella di destra. Si direbbe che una di quelle
144

persone che vivono senza una vera ragione e non se lo sono mai chiesti.
La fig. 52 il quadro di un soggetto in forte stato di stress. Si osserva uno squilibrio a sinistra, tutte le
bande donda del lobo frontale dellemisfero sinistro sono iperattive, ed presente un avvallamento
(buco) sulle onde alfa del lobo destro. La coerenza eeg tra i due lobi frontali vicina allo zero.
La fig. 53 il quadro di un giovane ingegnere in stato di eccitazione mentale e fisica. emozionalmente
bloccato. La sincronizzazione alta, 95 di media.
La fig. 60 mostra il quadro di un soggetto in meditazione profonda. Le bande donda di entrambi gli
emisferi frontali sono armoniche con picchi regolari. La coerenza eeg 96, quindi vi unelevata
integrazione-comunicazione tra le diverse parti del cervello.
La fig. 64 mostra la coerenza tra due amici in stato normale, in conversazione tra loro. Nonostante la loro
coerenza sia alta (84 e 77), la coerenza interpersonale (tra i loro due cervelli) -2 (tra i loro emisferi
sinistri s1-s2) e 0 (tra i loro emisferi destri d1-d2).
La fig.65 mostra la coerenza tra i due amici che meditano insieme ad occhi chiusi. La loro coerenza
cerebrale salita a 96 (s1-d1) e 90 (s2-d2). La coerenza interpersonale (tra i loro due cervelli) salita
enormemente a +84 (tra i loro emisferi sinistri s1-s2) e +78 (tra i loro emisferi destri d1-d2).
La fig. 66 mostra la coerenza tra due persone innamorate. La cosa interessante che la sincronizzazione
alta ma in opposizione di fase, una polarizzazione necessaria allattrazione sessuale.
La fig. 67 mostra la coerenza tra un terapeuta e una paziente; le onde sono ad altissima sincronizzazione,
ogni onda delluno si riflette sullaltra, il terapista trasmette la sua coerenza/armonia al paziente.
Tutto questo per far vedere e capire qual il meglio che si possa offrire alle persone in un processo di
counseling: un cuore aperto, una coerenza, una grande presenza che passa.
Le fig. 68 e 69 mostrano gli stupendi quadri di due persone trattate con rilassamento al villaggio globale
da operatori ben armonizzati ed in stato di presenza.
La fig. 70 mostra il quadro della coerenza collettiva prima della meditazione. Ogni linea orizzontale
corrisponde allattivit cerebrale di una singola persona. I 12 partecipanti hanno una coerenza di gruppo
che oscilla tra -20 e +20, inoltre le forme donda sono diverse. Questo significa che non sono in relazione
e non c un campo di coscienza collettivo.
La fig 71 mostra che le onde si uniformano nel momento di silenzio; fino a diventare sincroniche, fig. 72,
quando le persone chiudono gli occhi ed entrano in meditazione. Si realizza una forte sincronizzazione
collettiva, la coerenza interpersonale sale ad un livello molto alto e le forme donda sono cos simili da
sembrare appartenere ad un unico cervello.
Questo breve excursus attesta lestrema importanza della coerenza per comprendere il grado di integrit
psicosomatica di una persona e, nella pratica della sua crescita personale, per verificare lavanzamento del
suo stato. importante per stimolare la nostra comprensione dei processi empatici che trasmettono gioia,
coraggio, presenza. Nei testi di guarigione esoterica tipo Alice Bailey scritto che il guaritore deve
agire su di s per trasmettere la giusta energia allaltro. Latto principale che proponiamo quello del
lavoro e della presenza su di s, dellenergia pulita in s che automaticamente viene trasmessa agli altri.

145

SCHEMA SINTETICO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI


I tre fattori che determinano un carattere: genetica-epigenetica, condizionamenti e anima-coscienza
Riassumiamo le informazioni relative ai caratteri secondo Reich e Lowen e proviamo ad integrarle con le
moderne conoscenze di psicosomatica e di neuroscienze.
La struttura globale della personalit condizionata da tre principali fattori che, nei primi anni di vita,
interagiscono profondamente tra loro:
1) La componente genetica (il DNA-RNA): una parte assolutamente immodificabile (colore della
pelle, struttura ossea, organi alterati, ecc.) mentre una seconda parte, detta epigenetica (metabolismo,
neurotrasmettitori, alterazioni fisiologiche, ecc.) modificabile da 2) e 3).
2) I condizionamenti esterni: le influenze affettive, emozionali, familiari, ambientali e sociali,
modificano la struttura epigenetica.
3) L'anima, la coscienza profonda: pu crescere e manifestarsi come S o venire inibita nella sua
attivit funzionale e restare inconsapevole, identificandosi con una sua struttura genetica o con un
condizionamento familiare o sociale diventando un ego, un io della mente, una personalit (da persona =
maschera).

PERIODO FETALE: LA STRUTTURA GENETICA, MATERNA E ANIMICA


L'influenza genetica-epigenetica
L'influenza genetica la principale base della personalit, ed dovuta ai codici genetici derivati
dall'unione dei geni del padre e della madre. In particolare importante la struttura genetica espressa
dallo sviluppo dei tre foglietti embrionali, con le loro specifiche tendenze neuro-ormonali. Una parte di
queste tendenze sono plausibilmente genetiche-immodificabili, una parte (sempre pi vasta secondo le
ricerche internazionali) sono epigeneticamente modificate dagli influssi psico-neuro-endocrini della
madre.
I condizionamenti materni
I dati della ricerca internazionale evidenziano che gi durante la gravidanza il feto riceve impulsi psiconeuro-endocrini dalla madre che condizionano alcuni schemi neuroendocrini (cortisolo, ecc.) in modo tale
che il piccolo, appena nato, presenta gi una sua conformazione genetica strutturale che lo orienter ad
una particolare personalit (stressato, spaventato, dipendente, dominante, scisso al corpo, ecc.).
evidente come alcune delle pi gravi patologie siano fortemente associate a situazioni di rifiuto al
concepimento o a forti traumi nella gravidanza.
Lanima e l ipotesi coscienza
Al concepimento, nel preciso momento in cui il codice genetico materno e paterno si fondono,
ipotizziamo possa sovrapporsi (per superimposizione) l'influenza dell'anima, la quale potrebbe agire
stimolando o inibendo lo sviluppo dei tre foglietti embrionali e pi in generale lo sviluppo dei centri
energetici e cognitivi attraverso processi di coerenza e risonanza elettromagnetica. Partendo da questa
ipotesi appare interessante puntualizzare che, nelle ultime generazioni, si osservato un evidente sviluppo
cognitivo e di personalit dei neonati, gi nelle primissime fasi della vita. Questi bimbi appaiono
particolarmente svegli, vivaci, determinati, sicuri dei propri sentimenti, e difficilmente condizionabili,
146

come se la loro anima o S fosse particolarmente forte, evoluto e maturo. Queste testimonianze,
associate ad osservazioni energetiche sottili, hanno portato a definire questi bambini e bambine indaco.

Secondo la nostra osservazione trentennale, la coscienza individuale (anima) pu rientrare almeno in tre
diversi livelli di evoluzione, correlati con la coerenza elettroencefalografica e con le tre sfere della mappa
PNEI:
Coscienza bassa: la persona non ha una chiara percezione di s e della sua autonomia, essenzialmente
condizionata dagli eventi esterni (fisici, emozionali e mentali) e non prende decisioni autonome se non
sono in linea con le regole ed i modelli familiari, sociali e religiosi; ha una scarsa fiducia e stima di s
(25-30 % della popolazione).
Coscienza media: la persona identificata con i valori del cuore e della libert anche se non riesce a
focalizzarli e realizzarli concretamente; si sente parzialmente se stessa, vive molti compromessi e si
attiene parzialmente ai codici esterni della famiglia, della societ e della religione; sente le sue idee ma
spesso dubita di s, vorrebbe avere pi forza e decisione ma non sa come fare (60-65% della
popolazione).
Coscienza globale: la persona sente di essere se stessa, ha un suo pensiero relativamente libero e
autonomo, sente di vivere la propria vita ed poco identificata con i bisogni esterni; ha una forte
sensibilit interiore e dedica la sua vita alla ricerca spirituale di s e alla realizzazione dei suoi valori
profondi (10-15 % della popolazione).

I TRE CARATTERI PSICOSOMATICI ALLA NASCITA


La base genetica dei caratteri genera una evidente predisposizione ad alcune tipologie caratteriali e non
ad altre.
La tipologia fisica-istintiva e il cervello rettile
Se la principale struttura genetica sar fisica-endodermica, il bambino avr una corporatura spesso
robusta, una struttura fisica pi larga, con movimenti poco fluidi, con maggiore sviluppo del metabolismo
fisico particolarmente identificato con i bisogni fisici primari (cibo, sesso, possesso di beni, benessere),
con il suo corpo e con la propria forza fisica (potere). Corrisponde al tipo carbonico dellomeopatia.
Queste sono le caratteristiche espressioni del cervello rettile/istintivo legate alla sopravvivenza personale:
massima attenzione ai bisogni somatici e scarsa tendenza alla comunicazione sociale. Le persone di
pancia, fisico/istintive, hanno particolarmente bisogno di sentire protezione, sicurezza e concrete
attenzioni che risaltino la loro bravura o forza. In base agli ormoni e gli schemi comportamentali (II^
tavola) avremo due caratteri: attivo e passivo. Il carattere attivo orientato alla dominanza, alla forza
fisica, allaggressivit e al potere (testosterone, adrenalina, noradrenalina); il carattere passivo orientato
a comportamenti rilassati e pacifici (serotonina) anche se pu passare allaspetto attivo quando
necessario.
Se laspetto attivo non sufficientemente sostenuto dagli ormoni attivi o se c un condizionamento alla
paura (ansia delle madre, aggressivit del padre), la personalit sar orientata alla sottomissione,
evitamento e dipendenza. Questa tipologia fisica si manifesta socialmente con le personalit
dominanti/istintive (pochi individui) e personalit sottomesse/controllate (le masse).
147

La tipologia emozionale-affettiva e il cervello mammifero


Se la principale struttura genetica quella emozionale-mesodermica, la pi comune, avremo un bambino
di proporzioni equilibrate e particolarmente identificato con la dimensione delle emozioni, che
evidenzier una particolare sensibilit ai bisogni affettivi e relazionali, alla comunicazione affettiva e
sociale, ossia le principali funzioni del cervello mammifero. Corrisponde al tipo sulfurico
dellomeopatia. La persona mesodermica spesso associata ad una bella struttura fisica, bench risenta
dellinfluenza degli ormoni fisici di base. Il sistema equilibrato fra muscoli, ossa e sistema sanguigno,
quindi una persona proporzionata ed abbastanza piacevole.
Sar particolarmente suscettibile alle influenze affettive e relazionali familiari e sociali, basate
sullapprezzamento, lamore e la bellezza (i figli belli sono statisticamente pi amati). Tali fattori
generano sicurezza emozionale e, nel caso siano sostenuti dagli ormoni dellattivit fisica, carisma e
fiducia in se stessi.
Le persone di cuore sono particolarmente sensibili allattenzione affettiva (e alle relative privazioni),
allaccettazione personale, ai contrasti emotivi, alle tensioni relazionali. Hanno particolarmente bisogno
di amore e di attenzioni che mettano il luce le loro qualit relazionali: bellezza, bont, simpatia. Il
carattere emozionale attivo/vivace produce molta dopamina, lormone della passione e ricerca del piacere,
producendo tipologie socialmente aperte e sicure. La tipologia passiva/sensibile, che deriva da una
mancanza di amore e rinforzo affettivo, sviluppa una caratteristica di bassa autostima, dipendenza
affettiva (bassa noradrenalina e bassa dopamina) e psicologica che, nel codice freudiano e reichiano, va
sotto il termine di personalit orale.
La tipologia nervosa-psichica e il cervello mentale
Se la principale struttura genetica esodermica (sistema sensoriale e nervoso) il bambino avr una
struttura fisica longilinea e delicata, meno fluida nei movimenti, che a volte sono scattosi e rigidi (gli
indiani dicono della personalit di testa che quando si muove scricchiolano le ossa).
Sar perlopi identificato con la dimensione psichica con unevidente espressione del cervello mentaleneocorticale, spesso associata ad una particolare sensibilit (o ipersensibilit) del sistema sensorialenervoso-cognitivo. La tipologia mentale-esodermica vive di sogni, pensieri, concetti e astrazioni.
Corrisponde al tipo fosforico-fluorico dellomeopatia.
Le persone di testa sono particolarmente sensibili alle privazioni cognitive e psicologiche, alla
mancanza di comprensione personale e di riconoscimento intellettivo, alla carenza di stimoli culturali.
Hanno particolarmente bisogno di ricevere attenzioni psicologiche che riconoscano la loro capacit
mentale di sensibilit o intelligenza.
Questa sensibilit psichica, se sostenuta da unadeguata spinta di energie fisiche ed emozionali
(ormonali, psicologiche, comportamentali), genera una personalit mentalmente sicura e forte; al
contrario se non viene sostenuta dallasse delle energie ormonali attive, genera una personalit troppo di
testa, mentale, intellettuale, vaga, sognante.
La persona fisicamente concreta e attiva ha a disposizione il proprio emisfero razionale e intuitivo, che
pu utilizzare in modo molto reale e quindi realizzare i propri pensieri razionali o di fantasia. Un
sognatore concreto diventa un Quasimodo, un amante della musica un Jim Morrison, un analitico diventa
un Einstein, se legato all'intelligenza finanziaria diventa un Bill Gates.
Queste tre personalit genetiche possono essere bilanciate ed armoniche tra fisico, emotivo e mentale.
Possiamo ipotizzare che l'anima, pi o meno polarizzata, o se vogliamo identificata, con le sue
componenti energetiche, emozionali e mentali, possa influenzare il maggiore o minore sviluppo delle
strutture fetali dei tre foglietti embrionali.

148

LO SCHEMA UNIFICATO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI


FUNZIONALI (FLUIDI E INTEGRATI) E PATOLOGICI (RIGIDI E
CONDIZIONATI)
Dallo studio funzionale del cervello e dei neurotrasmettitori PNEI nato uno schema di interpretazione
scientifica del s, dei caratteri psicosomatici e della formazione dellio o ego. La mappa dei caratteri
psicosomatici PNEI aiuta a comprendere la loro origine genetica e familiare, a sviluppare nuovi metodi
per riequilibrare le loro alterazioni trasformando i meccanismi istintivi in consapevolezza di s.

Le tre sfere
Sfera del S in equilibrio consapevole - Larea circolare gialla, centrale, il campo armonico
dellessere, ossia il campo di energie e informazioni che costituiscono le parti dellunit umana.
Rappresenta la sfera della persona con unelevata coscienza: il S che governa, integra e armonizza le
funzioni PNEI comportamentali, emozionali e psicologiche in modo fluido, spontaneo e naturale (I^
tavola delle equivalenze psicosomatiche).
149

Sfera delle identificazioni dellio - Allesterno della sfera gialla pi consapevole e fluida abbiamo la
sfera intermedia dello squilibrio psicosomatico, in cui la persona ha una certa coscienza di S ma non
riesce a governare alcune funzioni PNEI comportamentali, emozionali e psicologiche, che diventano
eccessive, inibite o squilibrate (rabbia, paura, controllo, bisogno). Questi comportamenti, generati dalla
necessit di dover vivere o sopravvivere in situazioni difficili, sono rigidi, automatici e parzialmente
inconsapevoli. Da essi si generano delle sub-personalit, identificate con una specifica energia PNEI
(sono depresso, sono ansioso). Larea intermedia, pertanto, rappresenta la sfera dei comuni disturbi
psicologici e psicosomatici dove c un io-comportamento disturbato e un S che desidera unit e
armonia.
Sfera della patologia - Larea pi esterna rappresenta la sfera delle grandi patologie psicologiche e
psichiatriche, dove si manifesta la rottura dellunit e dellequilibrio psicosomatico globale. La persona
ha pochissima coscienza di S, si sente squilibrata e totalmente identificata con la patologia di cui soffre e
con i comportamenti fisici, emozionali e mentali correlati con la patologia stessa. I comportamenti si
estremizzano e diventano inconsci, automatici, senza il normale equilibrio con i loro opposti.

Le due met
La met destra della figura umana evidenzia la polarit attiva/yang/simpatica; la met sinistra esprime la
polarit passiva/yin/parasimpatica (II^ tavola delle equivalenze psicosomatiche).

Le tre aree psicosomatiche


Larea blu rappresenta la polarit mentale-cognitiva della persona, larea verde la polarit emotivaaffettiva e larea rossa la polarit istintiva-fisica (III^ tavola delle equivalenze psicosomatiche).

Questo schema evidenzia quindi le sei principali strutture caratteriali funzionali di ogni persona, che
dovrebbero essere fluide e sempre presenti, ossia le sei dimensioni naturali e piacevoli dellesperienza
che ognuno, in momenti differenti della sua vita, dovrebbe poter vivere e godersi.
Le due polarit fisiche - istintive
Partendo dalla dimensione rossa, fisica-rettile, la pi vitale e istintiva tra le energie o forze dellintera
specie animale, abbiamo i due comportamenti alla base di ogni azione di sopravvivenza: lattacco e la
fuga, la dominanza e la dipendenza. Queste energie sono assolutamente sempre presenti e ogni persona
dovrebbe sperimentare sia momenti attivi-yang di forza attiva-dinamica, di sana dominanza (mediati dal
testosterone e adrenalina), sia momenti passivi-yin di rilassamento, tranquillit, abbandono e obbedienza
(mediati dalla serotonina).
Le due polarit emotive
La dimensione emozionale affettiva la seconda grande forza che sostiene la vita e la crescita di ogni
persona: essa rappresenta lenergia materna per eccellenza, lamore, il calore e laffetto, la tenerezza del
contatto. Ogni persona dovrebbe sperimentare da neonato e da bambino, come in ogni relazione intima,
questa energia recettiva e dolce, la sua emotivit passiva come quando si ascolta chi soffre, si cura un
bimbo o un cucciolo; cos come dovrebbe sperimentare la sua componente polare attiva, la sua emotivit
sicura e carismatica, come quando si festeggia il proprio compleanno, quando si tra amici e ci si sente
accettati e simpatici, quando si pu anche rischiare e buttarsi.
150

Le due polarit mentali


Le due polarit attive e passive, sui livelli fisici ed emozionali attivano la rispettiva componente
neuropsichica o cognitiva, che rappresentata in parte dai due emisferi cerebrali. Queste due polarit
sono connesse con la personalit yang mentale/autonoma/discriminante/realista o con la personalit yin
influenzabile/accettante/intuitiva/fantasiosa. Tutti abbiamo queste polarit e neuro-personalit, e quindi
dovremmo averne diretta e completa esperienza. Ognuno dovrebbe poter vivere la polarit mentale yangattiva quando prende decisioni pratiche, deve discriminare, risolvere problemi; o la polarit mentale yinpassiva quando sogna, crea con larte, si apre alla bellezza, intuisce le cose, libera la fantasia.
La Mappa Pnei permette una efficace identificazione delle polarit alterate in eccesso o difetto, e consente
un triplice orientamento terapeutico di bilanciamento: 1) le sfere esterne con quelle interne; 2) le polarit
attive-yang con quelle passive-yin; 3) i caratteri mentali-alti con quelli emozionali-medi e con quelli
somatici-bassi.

I caratteri patologici condizionati e rigidi


Ogni volta che uno di questi aspetti caratteriali si blocca o si cristallizza, la persona perde la
consapevolezza del suo centro e delle sue complessit emozionali e polari, e, alla coscienza di s si
sostituisce un Io, una personalit con cui la persona si identifica completamente. Allesterno del cerchio
luminoso (giallo) troviamo le personalit cristallizzate, condizionate.
La descrizione di questi caratteri stata fatta nei capitoli precedenti, la differenza appunto nel grado di
identificazione e quindi nella possibilit per la persona di poter cambiare la propria vita o di sentirsi
prigioniera di un carattere.

Dalla patologia ai caratteri fluidi


Le vecchie concezioni psicologiche - da Freud, a Reich a Lowen hanno utilizzato essenzialmente delle
tipologie patologiche o malate per definire i caratteri. Nella moderna Psicologia Olistica invece
fondamentale rimuovere le terminologie patologiche dalla descrizione della normale tipologia
caratteriale e relegare queste terminologie ai soli casi realmente alterati e patologici. Alcuni di questi
caratteri non sono pi nemmeno realisticamente rappresentati nella societ.

Dal condizionamento anale al condizionamento allesplorazione


Il condizionamento anale diventato obsoleto, mentre era un condizionamento estremamente attivo
nellEuropa di un secolo fa. Con lavvento di nuove forme di educazione e di nuova cultura e soprattutto,
con la creazione dei pannolini, il blocco anale non pi reale. Lo sostituiamo con il condizionamento
allesplorazione e alla vitalit, che un condizionamento muscolare-nervoso-mentale attuato dalle
mamme ansiose e angosciate che proiettano sui loro figli le loro paure ed i loro timori in larghissima parte
inesistenti. Le mamme ansiose diventano quindi iperprotettive e condizionano i figli ad avere paura di
ogni cosa, a non fidarsi di se stessi, a non poter godere della loro esplorazione fisica-cognitiva che,
attraverso la curiosit, sviluppa una base psicosomatica attiva, assertiva e dinamica.

Dal complesso di Edipo alla relazione affettiva


Edipo, nellantica mitologia Greca, fu simbolo di incesto e di sessualit alterata. Edipo, non sapendo chi
fossero i propri veri genitori, uccise il padre e divenne il marito della madre. Questo mito sventurato e
drammatico aveva ovviamente la funzione di toccare i numerosi casi di incesto allinterno di sciagurati
151

nuclei familiari e di evidenziarne la gravissima colpa sia sociale e legale, che divina. Parlare di complesso
di Edipo nella struttura familiare contemporanea significa immaginare un incesto dietro ogni relazione
Madre-Figlio o Padre-Figlia. Pur ricordandoci che i casi di violenza e di abuso sessuale allinterno dei
nuclei familiari sono purtroppo ancora presenti, dobbiamo relegarli ai casi di relazione chiaramente
patologica e aberrante. Nella normale struttura di relazione familiare, dobbiamo invece eliminare i
riferimenti Edipici, come attrazione sessuale e incestuosa tra genitori e figli, e sostituirli con una
descrizione della normale tipologia caratteriale, sostituendoli con una descrizione pi attuale e
leggera di rapporti di relazione-attrazione emozionale e affettiva tra genitori e figli.

APPROCCIO OLISTICO AL COUNSELING


LA PRESENZA EMPATICA
La presenza empatica come stato di consapevolezza globale di noi e dell'altra persona
Nitamo Montecucco
In questo capitolo tratteremo pi dettagliatamente dellapproccio con il cliente. Proveremo a
concretizzarlo, a dargli delle regole, a capire come viene strutturato e soprattutto come si pu facilitare
anche fisicamente lapproccio con una persona che chiede aiuto, nel setting, nel dialogo, nelle domande,
nel questionario. In primo luogo importante creare uno spazio e fare in modo che la persona entri in
questo spazio.
Kapil Pileri, oltre ad essere il responsabile per il Villaggio Globale dellarea del cranio-sacrale, anche
il nostro punto di riferimento per le esperienze meditative di profondit che ruotano attorno ai gruppi
dellAwareness Intensive, del Who is in? e del Satori. Questo tipo di percorso per sperimentare
lesperienza dellessere ha una storia interessantissima che vi verr descritta da Kapil.
Kapil Pileri
Il mio invito a stare in uno spazio di ascolto. La cosa importante iniziare a riconoscere i segnali del
corpo, a percepire come i sensi sono aperti e totalmente disponibili a far entrare quello che stiamo
ascoltando. Le parole di Nitamo penso siano molto importanti: quando siamo nello spazio della pancia
come stare continuamente in un paradosso. Una sensazione, ad esempio, pu essere contemporaneamente
paura ed eccitazione. come la sensazione che c tutto e che da quel tutto vengono fuori le idee, le
sensazioni, le emozioni. I segnali da riconoscere possono essere: i suoni non danno pi fastidio, c la
sensazione di vedere con gli occhi a 180 gradi, il calore nella pelle, la sensazione di sentire la spina
dorsale dritta. necessario portare lattenzione agli indizi individuali, perch in questo tipo di lavoro, per
come lo intendo io, la cosa fondamentale che io non posso incontrare laltro se non so chi sono io.
Pertanto entro in uno spazio che permette allaltro semplicemente di essere in quel preciso momento. La
parte finale di questo lespressione. Vale a dire che questo mio spazio, questo mio essere in uno spazio
152

di vuoto - e qui c ancora qualcosa di paradossale, nel sentirlo nella pancia - principalmente permette
allaltro come di scivolare nella sua pancia e nella sua consapevolezza. In definitiva, bisogna portare
attenzione al corpo e stare con quello che c (anche difficolt o paura); sentire queste sensazioni e
portarle pi in profondit, dandosi il permesso di precipitare dentro.

L'intensivo di illuminazione di Charles Berner


Il lavoro di intensivo di illuminazione nasce nel 1968, dalla creativit del fisico, matematico e ricercatore
spirituale Charles Berner. Nel 1954 aveva fondato LInstitute of Ability, basando il suo approccio
sullinterazione relazionale fra le persone. Come direttore spirituale dellistituto, lavor con moltissime
persone, sia in gruppi che in incontri individuali, con lintento di studiare i fondamenti della vita, il
miglioramento della capacit di relazionarsi e la liberazione dalle emozioni traumatiche. Cre i ritiri di
Intensivo di Illuminazione, (Intensive Enlightenment), basandosi su una tecnica potente in cui
possibile avere unesperienza diretta (non mediata da processi mentali di percezione) della propria natura
divina. Appassionato di Zen cinese, la grande intuizione fu di unire tecniche dellantica tradizione Zen
della scuola Rinzai con moderne tecniche di comunicazione.
Trattando persone con problemi principalmente di comunicazione, ha iniziato ad usare lantica tecnica del
lavoro col koan ponendo due persone una di fronte allaltra. I koan originariamente erano dei quesiti
irrisolvibili che potevano avere una soluzione solamente nel momento presente facendo esperienza diretta
(per esempio della dualit o del volto originario della persona). Charles Berner - partendo anche da
insegnamenti legati allantica scuola indiana dellAdvaita Vedanta, o al grande illuminato Ramana
Maharishi o a diversi altri maestri tra cui George Gurdjieff - ha inserito koan esistenziali, del tipo Chi
sono io?, Chi c dentro? e in seguito: Che cos lamore?, Che cos la libert?, Che cos la
vita?.
Tecnicamente il lavoro si svolge a diadi, cio due persone si siedono una di fronte allaltra, lo sguardo
fisso negli occhi, e seguendo le istruzioni a turno, una persona sar nella parte attiva, cio esplorer il
koan, e laltra in una parte passiva ascolter la persona che esprime tutto quello che sente in quel
momento (per esempio Chi sono io in questo momento?). La persona nella parte passiva chiede il koan
e poi, completamente immobile, si apre completamente allascolto dellaltro senza fare cenni di assenso,
diniego o altro. Ogni cinque minuti suona un gong e le posizioni si invertono.
Berner inizi questa pratica con tempi di mezzora, poi pass a venti minuti, dieci minuti, e infine trov
che il tempo ideale fosse cinque minuti a testa. La sua esperienza dello zen lo port a creare una struttura
che riprese completamente dai Seshin della tradizione Zen, vale a dire incontri a periodicit mensile (o
quindicinale) della durata di sette, cinque o tre giorni. Dopo vari tentativi arriv alla formula ideale dei tre
giorni, con 14 o 15 sessioni al giorno. Si pu avere, ad esempio, lesperienza diretta di Chi c dentro?
in questo momento, e continuare a lavorarci e averla continuamente e continuamente cambia. Si
diventa il koan, e la risposta viene fuori principalmente dal corpo, non dalla mente. Quindi non una
risposta mentale o razionale, ma una risposta esistenziale. Lutilizzo del Koan esistenziale ci porta
continuamente a verificare cosa stiamo sperimentando nel preciso momento in cui siamo un facilitatore
per laltro.
Se esprimo quello che provo senza giudizio sono nella presenza, dove non c separazione tra me e
laltro.
Questa pratica ha avuto effetti potentissimi a livello di terapia, anche se non ha avuto effetti terapeutici
sui primi piccoli gruppi che hanno iniziato ad utilizzarla. Si diffusa negli anni 70 tra gli psicologi sia in
Germania che in Inghilterra. Dopo circa un anno e mezzo uno dei primi insegnanti della tecnica
153

raggiunse Osho a Poona e gliela present. I primi insegnanti sono stati poi Sudha (che lavora con la
Primal, col Satori e col Tantra), Ganga, Chandrakala (insegnante di arti marziali). Osho prese questo
processo di lavoro per rivederlo completamente. Inser le meditazioni attive: la Dinamica a inizio
giornata, la Kundalini allinterno del lavoro, e una meditazione prima di pranzo (pi o meno verso
mezzogiorno) lasciando inalterato il resto della struttura. Osho ha apportato un altro cambiamento: nell
Intenzione di Illuminazione le persone si sedevano semplicemente luno davanti allaltro e restavano
immobili, ma secondo Osho quando la persona attiva e sta esprimendo quello che prova, pu alzarsi e
usare il corpo, quindi c la parte di consapevolezza del corpo. Il nome cambi, quindi, da Intensivo di
Illuminazione a Intensivo di Consapevolezza.
NellIntensivo di Consapevolezza quindi lobiettivo lesperienza diretta di chi sono in quel momento.
Trovo che sia rivoluzionario avere la possibilit di muovere lenergia, perch consente di sentire,
percepire, vedere le difficolt in quel momento ma anche le risorse. Quindi il corpo pu dare
costantemente una visione olistica di chi sono nel momento presente. Sentire il corpo ed esprimerlo
elimina questa divisione tra corpo e mente, mentre invece nel primo tipo di lavoro manca proprio il corpo,
lesperienza diretta, ed un lavoro molto pi contemplativo. Osho utilizza come percorso La ricerca dei
10 tori Zen. Sono dieci tavole che Rinzai ha messo a punto, dove si trovano tre modalit di esprimere il
sentiero o il percorso o la Via che non altro che la Vita:
1.

una raffigurazione grafica

2.

una parte in poesia

3.

una parte in racconto

Questo vuol dire semplicemente trova qual la tua maniera di esprimerti, trova dentro di te qual la tua
maniera di vivere la vita e di essere. Il Toro o il Bue sono utilizzati come simboli dellenergia. Qui c la
ricerca del Toro, poi c una scoperta delle orme, la scoperta del Toro stesso (quindi della propria
energia interiore), la cattura del Toro (diventare consapevoli della propria energia), e poi il momento di
domarlo (una parte molto interessante).
Unaltra cosa attinente allo Zen tradizionale sono i Quattro Passi Magici:
1.

LA DIREZIONE

2.

LINTENZIONE

3.

LO STARE CON QUELLO CHE TROVI

4.

L'ESPRIMERE

Lavoriamo con la Direzione nei due giorni del Who is in?. La Direzione dentro.
LIntenzione fondamentale se veramente voglio sapere Chi sono?; se veramente voglio andare in
profondit, tutta la mia energia va in quella direzione.
Stare con quello che trovi il punto centrale in quasi tutte le tecniche di meditazione: qualunque cosa
trovo, anche la pi orribile, quella che mi riporta in contatto con me stessoche sia la rabbia, la
reazione, la paura, la gioia.
La chiave diventa lEsprimere, lessere totale nellespressione, cio esprimere con consapevolezza
qualunque cosa trovo. E che succede di quella che viene chiamata guarigione? La presenza lo spazio
del non giudizio (questo aspetto fondamentale), lo spazio di una breve meditazione dove io trovo il
paradosso, dove non trovo confini, dove non c differenza n separazione tra me e laltro, e dove
154

qualunque cosa trovo dentro di me semplicemente la inglobo. Quindi Who is in? significa tornare al
centro, tornare allunit. il punto fondamentale per poi andare a esplorare dallunit tutti gli aspetti che
si manifestano nellesistenza e nel mio processo dellesistenza. Perch se io sperimento qualcosa di me
ma non dal centro, in verit sto vivendo qualcosa che non esiste: sto esprimendo un condizionamento, un
imprinting, non sono io veramente, e qui lesperienza ancora paradossale.
Quindi queste sono le quattro regole che principalmente utilizziamo per fare lenquiry dentro di noi. Un
esempio lapproccio alle mie sessioni di cranio-sacrale, ma potrebbe essere qualsiasi altro tipo di
tecnica, perch la base identica. Cosa faccio? Mi siedo, trovo una posizione comoda, porto tutta
lattenzione al corpo e comincio. A volte pi semplice, a volte no. La maggior parte delle volte il lavoro
che faccio con il cranio-sacrale pi nellaccogliere la persona al suo arrivo. A volte trovarsi in uno
spazio di non giudizio automaticamente le fa scattare qualcosa dentro. Supportarla in questo modo pu
essere una direzione abbastanza semplice per me (magari col dialogo durante una sessione di cranio),
per - e qui io sono assolutamente tranquillo - in questo spazio solamente dellessere il lavoro cambia
completamente. Quindi mi siedo e sento dove sta andando la mia energia: se va fuori, riconosco che va
fuori. Questo processo molto veloce, e la direzione c gi, perch se sto andando fuori e lo riconosco
giro semplicemente la direzione. Osho la chiamava inversione di 180 gradi, Ges la chiamava
conversione, e non era andare a convertire gli altri, ma era girare lenergia dentro.
La direzione
La direzione energia, attenzione al dentro, mentre di solito siamo proiettati allesterno e quindi
diamo la colpa a chiunque altro per non vedere mai veramente in maniera diretta ed esperienziale ci che
sta succedendo dentro. Invece: vero che la mamma pu aver fatto questo o questaltro, ma quello che
attivo dentro di me quella ferita vissuta allora che si sta manifestando ora. Quindi c una risposta a
livello fisico del sistema nervoso, del sistema connettivo; c un condizionamento e unidentificazione
con una sensazione del corpo. rarissimo che si provi a verificare veramente cosa ci sta succedendo nel
momento. una sensazione nella pancia il sistema nervoso e la mente la chiamano paura, o magari
eccitazione per una bella giornata, per vivere una situazione completamente nuova, o nel sentirsi in una
maniera completamente diversa. Quindi linvito a connetterci al dentro, a qual la direzione,
immediatamente ci porta in contatto con tutte le identificazioni ed i condizionamenti a livello mentale. La
chiave sempre, in questo caso, il corpo.
Lintenzione
Se vado a verificare cosa c veramente in questo momento, si presuppone che io abbia lintenzione di
fare questo. Lintenzione una cosa non semplice da definire, perch per ognuno di noi una esperienza
differente: qualcosa di diverso dalla volont, che comunque porta in profondit. Pu accadere solo
quando c presenza. Si pu provare praticamente in questo modo: chiudo gli occhi e mi connetto
dentro, sento lintenzione di farlo e le sensazioni fisiche che mi d . Infatti c una sensazione fisica, e
questa esperienza per ognuno di noi completamente diversa. Quindi questo andare dentro, questa
intenzione un invito a riscoprire la propria individualit, e provare a sentire che c gi un Chi sono
io? che si sta rivolgendo dentro. importante la sensazione fisica, e la domanda: In questo momento
chi sono io? Siamo abituati a vivere la meditazione principalmente come una sorta di osservazione, e
con una domanda di questo tipo, soggetto e oggetto sono gi uno perch io cerco chi sono io.
Lintenzione mi viene abbastanza in automatico, perch io personalmente lavoro col koan Chi sono io?,
e lo sento pi adatto alla mia energia yang. Per me spontaneo e naturale: ci lavoro praticamente
qualunque cosa faccio, e queste due cose (direzione e intenzione) vanno molto veloci.
155

Trovo quello che c in quel preciso momento: difficolt, fastidio, imbarazzo, a volte fatica, a volte
piacere, a volte la gioia di fare una sessione, e semplicemente dentro mi do il permesso di sentire ci che
sto veramente provando in quel momento. Ci che fa la differenza lessere completamente onesti con
noi stessi: dirci la verit, la nostra verit soggettiva. E questa cosa automaticamente (a volte ci metto un
secondo, a volte quattro sessioni) mi porta in profondit, in questo spazio che non pi uno spazio
passivo, ma in cui lenergia inizia a diventare circolare. Viene fuori un equilibrio tra dare e avere con
laltro, perch non c assolutamente una reale separazione con laltro. Sto molto attento alle parole del
corpo, e naturalmente ho abbastanza chiare le mie indicazioni per riconoscere se quello che sento vero o
non vero. Anche qui: semplicemente riconoscerlo. Quindi in verit una cosa di una felicit estrema,
perch comunque siamo quello che siamo. Ricordiamoci che comunque lo strumento principale il
corpo, e se non riesco a sentirmi completamente vuol dire che c qualcosa che mi sta attaccando e che la
mente nel giudizio. Allora semplicemente ritorno a sentire i miei piedi a terra, il sedere sullo sgabello,
mi risento in tutto il mio corpo e automaticamente e immediatamente sento quella forza e torno presente.
Nitamo Montecucco
Dopo questo intervento si pu capire quanto pu essere fuorviante il proposito io devo fare il Counselor,
devo raggiungere questi risultati, devo considerare la persona, devo giudicarla sulla base di alcuni
parametri, devo raggiungere un certo scopo, mi devo mettere in un certo atteggiamento. Tu in quel
momento sei quello sei e poi vedremo come trovare una direzione. C un aspetto centrale: la persona
arriva con una sua direzione allesterno e con una sua intenzione (per esempio di risolvere un problema, e
quasi sempre allesterno). Il compito del Counselor farle rigirare il problema verso di s. Il lavoro su
di s e la persona lo fa da s. Il Counselor deve solo prestare lenergia sufficiente, lo spazio, latmosfera,
la presenza affinch questo processo venga catalizzato, ma in uno spazio di totale libert e sincerit,
perch si quello che si . Non si sta mettendo una maschera.
Kapil Pileri
Se qualcuno viene in sessione in preda alla rabbia, devo valutare se non lha ancora espressa, oppure se
lha espressa ma senza un fattore per me fondamentale: il lavoro della consapevolezza. Se la persona
esprime la sua rabbia con consapevolezza, quella rabbia la porta a vedere laltra faccia della medaglia, ci
va attraverso e pu diventare di colpo consapevole di che cosa , ed entrare nello spazio per poter
scegliere. Perch prima, di fronte ad una sola faccia di quella medaglia, convinta di scegliere ma in
realt non sta scegliendo. Io non spingo la persona, essa va dove vuole andare, ma piano piano la invito a
tornare al corpo, a sentire . Il punto nodale sempre quello di fare tornare al corpo. Si pu avvertire il
cambio di direzione dellenergia, lintenzione di andare dentro in profondit, il cambio energetico dalla
voce, dagli occhi.
Una cosa che spesso accade, che le persone immediatamente si perdono. Vanno ad una sessione per
portare un problema e poi si perdono, iniziano a raccontare delle storie. un punto che generalmente ci
aggancia. Io posso anche non ascoltare il racconto della persona, mi sufficiente guardarla. Non lascolto
non perch non la voglio ascoltare, o perch sono superiore, ma perch so che la storia mi aggancerebbe.
Molto spesso dico No, questo non interessa descrivimi quello che ti sta succedendo nel corpo. Prova
ora a sentire su di te che cosa succede Se provi qualche sensazione, restaci dentro e vedi che altro
accade.
Questo un punto importante: fare lavorare con lintenzione. Far avere quella che si chiama lesperienza
diretta, anche in piccole cose in cui la stessa domanda ha gi la risposta dentro ( una cosa totalmente
soggettiva). Non posso essere io che do la soluzione. Io posso supportare ed accompagnare. Capita che io
156

dica probabilmente meglio andare da un medico. Oppure talvolta mi chiedono cose per cui preferisco
dir loro che meglio che si rivolgano ad altri, perch quella richiesta non fa parte del mio lavoro. Altro
esempio: il terrore, il non sapere come stare in una situazione. Questo un aspetto che molto spesso
riesce ad agganciarci.
Lo stare con quello che trovi
Quando si passa dallintenzione allo stare con quello che trovi, quello che si apre proprio lo
sconosciuto. Personalmente ho notato che questo stato non ben chiaro a molte persone. Lo stare con lo
sconosciuto pu essere semplicemente chiamato stare con il non sapere.
Unaltra cosa importante che viene fuori da questo tipo di lavoro dire la verit, la propria soggettiva
verit. Se ad esempio mi trovo in difficolt in sessione, posso dire che non so cosa dire oppure che
posso informarmi. fondamentale prima di tutto essere onesti. Il lavoro da fare anzitutto un lavoro con
noi stessi. E se si riesce veramente a stare in questo tipo di spazio per tempi abbastanza lunghi, ci si rende
assolutamente conto che - qualunque cosa si prova - non c una cosa migliore o peggiore. In questo
spazio per qualcuno pu essere utile fare la meditazione Dinamica, per qualcunaltro la No Dimension, e
in queste tecniche loperatore pu supportare la persona per quello che la sua esperienza diretta.
Lo stare con quello che trovi , a mio avviso, unesperienza molto forte, perch uno stato di non
separazione dallaltro; questo non vuol dire che io perdo la mia individualit, ma piuttosto che l io
sparisce e avviene il sono. come se in quello spazio di vuoto questo essere si manifestasse. Non
una cosa irraggiungibile. Quella che noi chiamiamo illuminazione una grandissima assurdit, perch
lo stato naturale dellessere. Non un dio bello o brutto, buono o cattivo. Quando noi nasciamo siamo in
totale sintonia col tutto; la nostra condizione naturale. Anche da qui viene fuori la grande difficolt di
comunicare le cose che teniamo dentro noi stessi e che ci sembrano troppo grandi per noi, o non adeguate
o altro ancora. Comunque siamo, abbiamo il diritto di essere, ed quel che ci porta ad andare avanti. E
lesperienza far rendere conto che il lavoro non finisce mai. Non c un punto di arrivo, come non c un
punto di partenza.
Questo passo significa non cambiare assolutamente quello che trovo, stare, senza tentare di cambiare quel
preciso momento. Ci che trovo va bene. Tuttavia la prima cosa che scatta generalmente nelle persone il
giudizio. Nella tradizione Zen il giudice viene chiamato il cane che abbaia, e la funzione del cane
quella di abbaiare; bisogna riconoscere la reazione, accettare la difficolt e abbracciare anche quella. Se
io in questo momento ho un giudizio e ho difficolt a stare con questo giudizio bellissimo, perch la
consapevolezza di questo ci che c in questo momento. Se c la mente c la mente, se c una
emozione c una emozione, se c una sensazione c una sensazione. Quello che succede a questo
punto che i sensi si aprono: lascia che lo stare con quello che c permetta di creare spazio dentro.
Questo uno dei punti chiave nel lavorare con gli altri: qualunque cosa trovi ti porta sempre e comunque
a te stesso, a chi sei in quel momento. Non c uno spingere, un guidare laltro; c solo un continuo
invito a darti il permesso di essere quello che sei nel qui ed ora. Quindi il giudizio lo puoi sperimentare
prendendolo e mettendolo da parte, perch come stai vedendo quel giudizio, come lo stai sentendo, come
lo percepisci, come ne sei consapevole, lo puoi semplicemente appoggiare da una parte e dopo -se vuoipuoi riprenderlo. Per esempio lascolto: in questo preciso momento puoi percepire suoni e rumori attorno
a te, e puoi sentirtene infastidito per li puoi ascoltare totalmente, ed uno spazio che si percepisce
principalmente a livello della Hara, nella pancia, sotto lombelico. Questo punto fisico del corpo
molto sottile, energetico; un po come la casa dellEssere. Si pu percepire questo punto sotto
lombelico provando ad ascoltarne i suoni, o magari lasciando emergere immagini. E diventando
consapevole del percepire te stesso. E comincia, per esempio, ad osservare il respiro. Non c una tecnica
di respirazione: il respiro entra ed esce, quando inspiri la pancia si espande, quando espiri ti rilassi dentro.
157

Da questo spazio possibile sperimentare quella che viene chiamata lesperienza diretta. Non c pi
losservazione del respiro sono quel respiro; non c lascoltare un suono sono quel suono. Sono
percezione. Non provo pi amore, sono amore.
Comincia ad ascoltare dalla pancia il tuo cuore: com? Non cambiare assolutamente niente. Com
sentire il cuore dalla pancia? Permetti al cuore di aprirsi come Essere, e non come terapista, dottore,
psicologo lascia che la consapevolezza si espanda a tutto il corpo. E il corpo non qualcosa di
preciso ma molto indefinito. Un po come esserci e non esserci. come se le sensazioni e le percezioni
potessero essere contemporaneamente tante cose completamente diverse. Immagina ora, per un momento,
di ascoltare, di incontrare qualcuno veramente da questo spazio. Prova per un attimo ad aprire gli occhi e
guardare le persone che hai vicino, e senti fisicamente la differenza. Riesci ad immaginare una sessione di
lavoro (che sia Shiatsu, Cranio Sacrale, Riflessologia) da quello spazio? Cambia qualcosa? Non
necessariamente deve cambiare.
Lesprimere
Nella posizione del facilitatore, la parte finale - legata allespressione, alla comunicazione - anche
estremamente connessa alla creativit, perch da questo spazio non si sa mai quello che si trova, quello
che succede. Ci che arriva proprio il corpo ad esprimerlo, non c pi il discorso del dubbio, della
scelta: qualcosa che si manifesta fisicamente e direttamente dallEssere. Per il facilitatore vuol dire stare
in uno spazio di presenza, di ascolto, di fare senza fare. qualcosa di estremamente rotondo, non un
processo lineare n un processo razionale. E quando questa cosa succede, per la persona accade
esattamente la stessa cosa: cio un esprimere.
Esprimere non solo parlare o raccontare; esprimere movimento, silenzio, odore, sapore. Abbiamo
quindi veramente la possibilit di utilizzare qualunque cosa si manifesti in quel momento. Non c un
questo va bene, questo non va bene. Per esempio rispetto al dialogo: a volte le persone dicono delle
piccole cose e l ci pu stare unintera sessione. La persona entra in contatto con unintelligenza che
viene da una connessione con qualcosa di pi grande, di pi profondo, e da sola trova la strada, la
modalit, la forma per esprimerlo la soluzione: un po come quando nella domanda c gi la risposta.
Kapil Pileri
Tornando alla scuola originaria americana, lassunto fondamentale era che imparare semplicemente a dire
le cose come stanno (e darsi la possibilit di farlo) affina sempre di pi la nostra capacit di comunicare.
Se si ha una persona davanti e le si dice la verit, si crea uno stato di apertura e di comunicazione che non
solo comunicazione di parole, ma sono i movimenti del corpo, la forma del corpo, la voce e da dove
arriva e come cambia. Insomma, la comunicazione qualcosa di molto vasto. L succede qualcosa fra due
persone.
Di questo si era accorto Charles Berner nel suo lavoro con coppie con difficolt di relazione. Se
arrivavano comunque a lasciarsi, si separavano con la consapevolezza delle difficolt e di non poter
andare avanti insieme. Berner ebbe grandissimi risultati, riuscendo a lavorare con dieci- quindici coppie
in un lavoro collettivo di consapevolezza. Ad un certo livello di essere c sempre un punto di
comunicazione e di totale comprensione e apertura verso laltro, e quindi riconoscere la propria
soggettivit in questo immenso dato che la consapevolezza. Perch posso riconoscere nellaltro
qualcosa che esiste dentro di me. Si esprime energeticamente in unaltra maniera, ma lo posso riconoscere
ed entrarci in contatto.
(vedere capitolo CHARLES BERNER E L'INTENSIVO DI ILLUMINAZIONE
su GRANDI PERSONAGGI E GRANDI SCUOLE DELLA PSICOLOGIA)

158

LA PRATICA DEL COUNSELING PER CHI INIZIA


Il significato di counseling e il lavoro su di s
Questa prima parte dellapproccio pratico al Counseling rivolto in particolare alle persone che stanno
per iniziare e sono quindi ancora incerte, anche dubbiose sulle proprie capacit, ma soprattutto sentono
una certa difficolt a prendersi sul serio, e diventare dei reali e corretti professionisti.
Il lavoro relativo a questo argomento orientato essenzialmente a strutturare il percorso pratico di
incontro con la persona. Il Counseling una relazione di aiuto in cui si entra con capacit e
specializzazioni differenti, con il lavoro sul corpo, sulle energie, sul respiro, con la meditazione o anche
eventualmente con il rapporto diretto dindagine dei punti profondi della persona. La relazione da
instaurare deve avvenire secondo certi parametri. Lapproccio globale, di profondit. Di tutto il
Counseling Olistico consideriamo punto fondamentale la consapevolezza di s, la PRESENZA o
meditazione.
Questo ci che distingue il Counselor Olistico dai medici, dagli psicologi e da tutti gli altri tipi di
counselor. La SICOOL e il CONACREIS hanno aderito a questo progetto comune di formazione che
inserisce, come materie fondamentali, il lavoro su di s ed i gruppi di crescita sulle emozioni e sulla
meditazione. In questo contesto siamo tra i pi avanzati a livello internazionale e questa formazione, per
la nostra scuola, rappresenta un passaggio formativo ancora pi consistente. Tutti coloro che vogliono
avere la qualifica di Counselor presso LAccademia Olistica del Villaggio Globale di Bagni di Lucca,
devono passare un esame di presenza Dimmi chi sei?. I Counselor della nostra Accademia devono
essere allenati a questo tipo di presenza ed esserci la cosa pi importante che viene richiesta. Questo
allenamento comprende un ciclo di crescita di otto incontri sui vari livelli psicosomatici, con pochissima
teoria e molta esperienza diretta, un primo incontro di tre giorni sul Chi sono io? e alcune meditazioni
di varie scuole. Stiamo sperimentando il training necessario per il Counselor e la Scuola Quadriennale di
Psicoterapia Psicosomatica e Transpersonale, entrando con questo tipo di metodica anche nel ramo
psicologico.
Le modalit tecniche di incontro: pubblicit, parole chiave, correttezza.
Considerando limportanza di restare in uno spazio di centratura e di presenza, e di fornire questa
opportunit alla persona che aiutiamo, iniziamo a vedere limpostazione di questa relazione. Linizio
della relazione pu essere un biglietto da visita, un volantino, qualsiasi modalit con cui ci si possa far
conoscere in qualit di operatori esperti in un settore (in una delle otto aree: il corpo, le emozioni, le
energie, la mente, la spiritualit, ecc.) con leventuale qualifica di Counselor Olistico. Sar estremamente
importante quello che trasparir dalla descrizione che ognuno adotter nel proporsi allesterno. Inoltre
invitiamo a proporre la specializzazione in modo positivo. Sono assolutamente da evitare parole come
curare, guarire, patologie; sono invece consigliate parole come aiutare, sostenere o favorire un
processo di guarigione. Usiamo anche la parola anima-tore, poich noi siamo animatori. Gli animatori
normalmente sono quelli che fanno divertire nel corpo, meglio ancora se fanno divertire nello spirito.
Quindi persone che abbiano raggiunto un discreto livello di equilibrio e possano rappresentare unenergia
che catalizza processi di benessere, di crescita umana, di consapevolezza; che pu aiutare a prevenire, a
ritrovare il proprio benessere oppure un buon equilibrio del corpo, a sciogliere le tensioni del corpo e a
livello emozionale.
Loperatore/counselor olistico non deve mai entrare nellambito delle malattie di pertinenza medica o
159

psicologica. Non si deve esporre nellambito delle patologie, quindi non si pu dire: aiutiamo gli
psicopatici, i depressi ed i maniaco-depressivi. Anche solo aiutare implicherebbe essere psicologo. E lo
psicologo dovrebbe guarire, ma in realt, se va bene, d un aiuto. In maniera indiretta, ci si presenta come
esperti in una data tecnica, ad esempio la tecnica cranio-sacrale che si rivelata molto utile nellaiuto e
nellalleggerimento delle tensioni della spina dorsale o dei traumi psichici. Il counselor non deve parlare
di s ma della tecnica. Ci vuole molta attenzione, perch partendo da l che un medico irruente (che si
vede sottrarre un paziente) pu denunciare per abuso di professione medica. consigliabile, quindi,
muoversi nellambito del lavoro sulle tensioni e lo stress della vita quotidiana, perch si aiuta la persona a
ritrovare la propria tranquillit interiore. indispensabile mettere sempre in evidenza che non si sta
curando una patologia, ma si sta prendendo cura di una persona che soffre di quella patologia,
fornendole strumenti di consapevolezza affinch possa ritrovare il proprio equilibrio.
Quindi le PAROLE CHIAVE sono: ritrovare la propria calma interiore, ritrovare il proprio equilibrio
psico-fisico, e rilassamento nel corpo e nella mente.
- Entrando nel vivo della relazione, molto importante lAPPARENZA, il modo in cui ci si presenta alla
persona. un aspetto fondamentale, poich viviamo in una societ delle apparenze e dobbiamo prenderne
atto curando il vestito e laspetto esteriore.
- Poi c la fase della PUBBLICITA, che pu essere fatta attraverso amici, o direttamente negli incontri.
Se si offre unattivit individuale bisogna porre attenzione alle informazioni che si danno e avere chiare
risposte alle eventuali domande. il punto pi delicato. La cosa fondamentale cercare istantaneamente
unapertura e spostare immediatamente lattenzione sulla caratteristica fondamentale del
counselor/operatore olistico: il lavoro su di s e la crescita umana. Si deve avere la massima chiarezza
della propria specializzazione, la scuola in cui ci si formati, il proprio training e le sue caratteristiche.
Sono un counselor esperto in tecniche di respirazione o Sono un counselor e opero con la
psicosomatica.
- Quando questi parametri sono minimamente espressi bisogna mettere in evidenza il proprio
ENTUSIASMO. La parola entusiasmo parte dalle radici greche en theos che significa avere dio dentro.
Quindi lentusiasmo una matrice fondamentale e nasce dallesperienza positiva vissuta sperimentando le
tecniche che vengono proposte; questa energia positiva caratterizza tutto il lavoro. Se si turbati, se si
depressi, non si devono fare sessioni. Perch lo stato danimo con cui si lavora acuir la depressione della
persona vicina. Questo il nostro codice deontologico, dal momento che trasmettiamo non quello che
sappiamo, ma quello che siamo.
A questo proposito voglio raccontare unesperienza altamente significativa.
Quando ho piccoli disturbi fisici vado ugualmente a lavorare lavorando mi curo. Quando mi accadono
imprevisti non sempre riesco ad avvisare i clienti per annullare la sessione. Ebbene incredibile, ma
spontaneamente almeno i tre quarti delle persone che devono venire disdicono la sessione. E questo mi
successo pi volte. come se si creasse un canale positivo: se tu non ci sei, loro non vengono. Quindi il
lavoro della presenza fondamentale, ma deve essere anche rispettato: si lavora quando si sta bene.
Attraverso questi due elementi: la presenza (consapevolezza) e la compassione (amore), cio lelemento
del cuore che agisce nella comprensione (cum pathos = sentire insieme), si pu entrare in risonanza
empatica ed emozionale con laltra persona. Il passo successivo di esporre con onest le proprie
caratteristiche, dopodich si cerca di definire un percorso di crescita insieme alla persona. Il che significa
che quando si cerca il contatto bisogna esserci, perch qualsiasi tecnica pratica si offre come base del
counseling, quello che in realt si fa lavorare su di s. Le parole che saranno espresse dovranno
veicolare un messaggio di reale collaborazione e contatto.
Si possono trovare molti modi intelligenti per farsi conoscere. Se non si ha un buon giro di conoscenze, si
160

possono trovare appoggi in un istituto sportivo, un medico o psicologo, chiunque abbia un giro pi ampio
di conoscenze.
La cosa fondamentale nel primo incontro riuscire a creare un contatto, ascoltare e sentire,
trasmettendo la propria presenza, indipendentemente da dove ci si trova. Se non c un contesto per
parlare (lincontro avvenuto al bar o un incontro occasionale), si accenna brevemente al proprio
lavoro, si d il biglietto da visita e si invita la persona ad un incontro privato. Nella prima visita, che pu
essere di prova e gratuita, si vede il problema e si decide se e come procedere. Gi nel primo contatto
necessario svuotarsi di tutto, essere presenti e ascoltare quello che realmente la persona sta chiedendo.
Immaginiamo di avere un incontro anche di pochi minuti in cui si dice di essere un Counselor Olistico, un
operatore del benessere, con conoscenza di diverse tecniche di rilassamento, di consapevolezza, di
energetica che possono aiutare la persona a ritrovare pi energia e risorse dentro di s. La maggior parte
delle persone comprenderanno questi termini anche se solo superficialmente. Non come alla fine degli
anni 70 quando la medicina naturale, la meditazione, le tecniche antistress si associavano con le sette.
Lomeopatia era ancora da scoprire, lagopuntura era utilizzata pochissimo, il rebalancing e le terapie del
corpo erano scambiate per fisioterapia. Il termine olistico non esisteva.
Ho usato per la prima volta questo termine sui giornali Essere secondo Natura e Il Giornale della
Natura che per anni aveva utilizzato il termine Medicina Naturale. Dovevo spiegare che la medicina
naturale era un parallelo verde della medicina ufficiale, che, invece di usare le sostanze chimiche, usava
quelle naturali, ma non implicava nessun salto di consapevolezza nelle persone, aldil di un generico
ecologismo di fondo, non proponeva nessun lavoro su di s, n sulla coscienza, n sulle energie di
profondit. Quindi, dovevo spiegare che la Medicina Olistica tratta lessere umano nella sua complessit:
dallalimentazione naturale al lavoro sulle emozioni e la spiritualit. Non riuscivano a capire, fino a
quando, su mia insistenza, hanno accettato il primo articolo. Eravamo alla fine degli anni 70 e nel giro di
qualche mese erano tutti olistici: estetiste olistiche, massaggi olistici, ecc. Nel giro di un anno ero riuscito
a catalizzare unenergia che ovviamente stava arrivando. Ero uno dei primi a portare lOlismo in Italia,
mentre allestero, in America, esisteva gi da qualche anno. Per arrivare anche alla comprensione della
medicina psicosomatica si impiegato molto tempo. Abbiamo dovuto spingere per anni per creare questo
ambito di cura globale che prima non esisteva. Oggi per noi Olismo significa esattamente una presenza,
un lavoro sulla coscienza globale.

Il pagamento e il problema del denaro


Come abbiamo gi sottolineato, questa prima parte dellapproccio pratico al Counseling rivolto in
particolare alle persone che stanno per iniziare la professione del counselor, che sono appena usciti dalla
scuola di formazione (quindi sono ancora incerti sulle proprie risorse) e, soprattutto, sentono una certa
difficolt ad iniziare le prime sessioni a pagamento (dopo molte sessioni di prova fatte gratuitamente nel
periodo del training), a crearsi uno studio adeguato e a diventare dei reali professionisti. Il denaro, il
problema del farsi pagare diventa uno dei punti pi importanti e decisivi. Se loperatore riesce a farsi
riconoscere economicamente avr superato il punto critico che separa gli allievi dai professionisti, il
punto che divide le chiacchierate da una vera sessione.
Se il counselor/operatore vuole farsi pagare la prima sessione (cosa che gi denota una professionalit)
deve evidenziare una serie di atteggiamenti e modalit che, nel senso comune, vengono ritenute degne di
essere pagate. Se il primo colloquio avviene in un incontro casuale, ad esempio in un locale, ad una festa,
non c da dire nulla, ma se avviene dietro preciso appuntamento, la sessione dovrebbe essere a
pagamento. Oppure si invita la persona a fare una prima sessione di prova gratuita, dopodich si decider.
161

Lo stesso vale per una sessione di massaggio, di cranio-sacrale o per una meditazione. Da tener presente i
tempi: se si tratta di un amico e la sessione dura unora, si dovr impiegare almeno un quarto dora in pi
per intrattenersi allinizio e accomiatarsi da lui alla fine.

Il setting minimo
Se si vuole fare la prima sessione a pagamento si deve utilizzare un setting formalizzato. Ci comporta il
ricevere la persona in uno studio ed avere un approccio professionale. La realt sociale impone che
dobbiamo formalizzare ogni intervento, perch altrimenti non siamo creduti. Se si riceve la persona in
casa sulle poltrone del salotto non si credibili e non si viene pagati. Anche labito da indossare deve
essere congruo al lavoro che si fa, altrimenti si perde di credibilit. Si potr essere creduti come amici, ma
non pagati come professionisti. Dobbiamo essere creduti e pagati, perch in una societ dove tutto ha un
prezzo quello che possiamo trasmettere alle persone ha un valore estremamente elevato. Per me la
consapevolezza e la crescita umana sono le cose pi preziose, anche se poi decidiamo di venderle ad un
prezzo accessibile a tutti.
Quando si ha una persona davanti, anche fare solo un test ha il suo prezzo. Se si usa il brain olotester
che d un test psicofisico, questo ha un valore ed un costo. Una semplice chiacchierata non ha valore.
Bisogna stare attenti a non confondere una chiacchierata con una sessione, se si vuole essere
professionali. Al bar, in giro, a una festa si fa ci che si vuole, ma quando si crea uno spazio di counseling
si deve agire secondo regole professionali. Si pu anche non farsi pagare da una persona perch amica o
ha problemi economici, ma poi deve scattare una dimensione professionale di reciproco rispetto, che si
concretizza nel riconoscimento economico di una prestazione. Sin dal primo colloquio si entra in contatto
con la persona, ed fondamentale che questo avvenga con delle regole e una modalit precisa e
funzionale, che chiamiamo setting.
Il setting minimo comprende tutte le modalit di una seduta, dal modo in cui si saluta una persona quando
arriva, al modo in cui viene fatta sedere e invitata a parlare di s, alle caratteristiche di empatia e presenza
che loperatore riesce a creare, alla capacit di dare e ricevere fiducia, al modo in cui avviene il
pagamento, si prende il successivo appuntamento e si conclude lincontro accompagnando la persona alla
porta.
Quindi il counselor c, ha il cuore aperto, ha delle precise competenze tecniche, una forte deontologia
professionale, ascolta i problemi della persona, le fornisce delle nuove prospettive ed opportunit. Se tutto
questo avviene allinterno di una struttura di setting formalizzato, un grandissimo punto di partenza.
Entriamo nel dettaglio degli elementi che caratterizzano la figura professionale del Counselor.

Limmagine professionale
Negli anni 60 le multinazionali si sono rese conto che per avere buoni profitti dovevano curare anche
limmagine professionale. Allinterno delle grandi aziende cera stata una liberalizzazione
dellabbigliamento, e questa tendenza aveva dato esiti negativi, in qualche modo aveva influenzato
negativamente le entrate. Era necessario imporre di presentarsi a lavoro in giacca e cravatta, o comunque
in abbigliamento consono al tipo di lavoro per garantire limmagine professionale. Non pi limpiegato
vecchia maniera, il white collar, n tantomeno limpiegato sciatto e trascurato, ma si rendeva necessaria
una terza immagine dei colletti bianchi, professionale e pi libera, ma certamente non trasandata e
sciatta. La soluzione fu quella di una persona curata e di buon gusto, con sobria eleganza, senza vestiti
firmati ma anche senza perdere di classe.
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In definitiva se non bada al vestito, il counselor lavorer poco. Il contenuto deve avere un contenitore
adeguato. Come medico terapista non posso permettermi di andare a fare una conferenza allUNESCO di
Parigi con una maglietta Lacoste, che invece pu andare bene in conferenze pi amichevoli e ristrette.
Quindi ogni situazione deve avere unimmagine congrua con limmagine del lavoro che si svolge.
venuto da me un ragazzo di Milano fortemente depresso, che mi ha raccontato piangendo la sua triste
storia. Una persona molto bella con una grande intelligenza e creativit; aveva messo su una piccola
impresa di confezioni di moda che non ha funzionato. Nonostante ci avesse messo tutta lanima e
nonostante le cose belle che faceva, non era riuscito ad andare avanti, aveva chiuso ed era disperato. Lho
guardato e gli ho chiesto: Ma quando andavi a vendere i tuoi capi vestivi in questo modo? S, perch?
Perch cos non puoi vendere! Sei vestito con una qualit troppo bassa, e quindi non ispiri fiducia
(indossava una maglietta normalissima, i capelli non curati, la barba di tre-quattro giorni) Cos non
vendi. O giri in Mercedes, per cui puoi permetterti di vestire come vuoi, o sei il figlio di Gucci e allora
indossi quello che vuoi e fai tendenza, altrimenti non vendi. O ti tagli la barba o ti fai crescere la barba.
Insomma devi conformarti ad una certa immagine che non unimmagine individuale, unimmagine
sociale.
Anche se noi trattiamo con i creativi culturali, o con un tipo di societ pi libera, anchessa ha dei
condizionamenti. Quindi limmagine che si offre fondamentale. necessario curare interamente la
propria immagine, dai capelli fino alle scarpe.

Lambiente di lavoro: essenziale, accogliente e personale


Se si va a fare una sessione da uno shiatsuka o da altri naturopati si pu notare che gli studi hanno
principali caratteristiche: la prima che sono molto conformati naturale. Solitamente hanno un
arredamento composto da due tavolini in legno naturale stile Ikea, due soprammobili, sedie standard e un
lettino o un futon per terra. Quello potrebbe anche essere il minimo se fosse essenziale e non banale. Io
posso lavorare in un ambiente del genere, ma preferisco un ambiente magari povero ma pi personale,
meno standardizzato. Non che lessenzialit Zen debba confondersi con il banale. Ci sono tavoli
dellIkea che costano due lire in pi ma sono gi belli. Altre cose che noto in questi posti sono: cristalli,
collanine, immaginette, amuleti, incensi che fanno molto ambiente o New Age. Io personalmente non
lo consiglio. da evitare anche, con estrema attenzione, di non trasformare una stanza da letto in uno
studio, lasciando il divano letto e altri mobili e mettendoci una scrivania; un compromesso poco
professionale e le persone lo percepiscono, va perso il valore professionale. Inoltre non consiglio di
mettere un armadio nello studio solo perch fa comodo, non assolutamente piacevole entrare in uno
studio e sentirsi a casa dellaltro. Lo studio deve essere un ambiente impersonale.
La mia visione, avendo lavorato nei pi grossi centri di medicina olistica del mondo, che lo Zen Zen.
Essenziale e molto personale. Nella stanza, se si vuole lavorare solo a terra, vanno messi bei materassini o
futon puliti, essenziali; le pareti pulite, magari con un colore pastello caldo (non colori pesanti n il
bianco gelido). difficile proporre immediatamente ad una persona che viene per la prima volta di
sedersi per terra. La cosa migliore, se si vuole lavorare a terra, avere una scrivania con due sedie dove
iniziare la prima parte del colloquio. Le sedie devono essere comode, decorose e uguali. Non servono
tante cose. Lambiente pu essere anche vuoto, povero, ma bello, personale. Fare attenzione anche
nella scelta dei quadri o dei mobili: che siano congrui con lambiente. Se poi si ha una bella pietra, un
belloggetto si pu metterlo, purch faccia parte di uno studio e non di una camera della casa.
Per quanto riguarda la luce: la stanza non deve essere buia ma luminosa, non illuminata con un neon
dallalto, al limite con una luce alogena (anche se consuma di pi). ottimale una luce che non renda uno
studio troppo buio, n troppo abbagliante che toglie intimit.
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Questi sono elementi di prossemica, cio lo studio delluso che luomo fa dello spazio, per cui a seconda
di come lo si struttura, pu avvicinare o allontanare gli altri nei rapporti quotidiani. importante, quindi,
entrare in uno studio e trovare immediatamente un buon contesto, una buona energia. Sarebbe ideale
avere una piccola sala daspetto, possibilmente con unentrata ed unuscita separate, altrimenti bisogna
essere abili nel mantenere la precisione del tempo con le sessioni.
Se il counselor lavora in un centro o va a cercarne uno per inserirsi con il proprio lavoro, deve andare
nello studio come se fosse il cliente e osservare com strutturato lo spazio, la luce, larredamento, i
colori, lambiente dove locato (a volte anche il quartiere pu essere fondamentale). Deve pensare di
poter avere sia un cliente povero che uno ricco, mediamente con la puzza sotto il naso che non vuole
andare in un posto un pochino trasandato e fuori dal suo ambiente. Se un cliente povero va in uno studio
troppo bello e ricco, quando entrer si chieder quanto gli coster la sessione. Ma se il prezzo della
sessione tenuto nella media (che normalmente si attesta attorno ai trenta/quaranta euro) tutta la
preoccupazione rientra. Il counselor deve mettersi nel contesto di queste due tipologie di persone che
entrano nel suo studio e si trovano bene perch accogliente, anche se semplice.
Riguardo al profumo nella stanza: si possono usare profumi reali (che si trovano difficilmente), mentre da
evitare quelli a base di benzine e altri aggreganti chimici. Ottimale luso degli olii essenziali naturali:
una goccia, ovunque nella stanza, crea un ambiente gradevole.
Un altro degli elementi chiave la musica. Va benissimo la musica New Age, ma che non sia troppo
indiana, troppo ritmata o troppo sdolcinata, vale a dire musica troppo caratterizzante che piace molto o
per nulla. indicata una musica in filodiffusione, di fondo, una musica gradevole che non si impone, ha
toni bassi e permette di parlare; una musica che crea uno spazio in cui piacevole entrare.

LA RELAZIONE CON LA PERSONA (IL CLIENTE)


La relazione con il cliente
Fatte le premesse sullIMMAGINE e sullAMBIENTE, entriamo nel vivo della RELAZIONE. Ci che
consiglio di fare di inaugurare lo studio con una serie di sessioni per prendere la mano sul counseling,
ma soprattutto per sciogliere limbarazzo iniziale. Affrontiamo i punti base della prima sessione.
Iniziamo dallincontro con una persona. Le prime sessioni sono imbarazzanti. Non si sa per quale strana
ragione, il proporsi verso un altro una dimensione che molti temono, su cui molti hanno forti proiezioni.
A volte il terapista fa delle cose bellissimema sempre con questo atteggiamento del s, s, per io non
sono mai abbastanza, e questo crea una sottile tensione che meglio non ci sia. Consiglio di fare le
prime sessioni gratuitamente, anche per imparare larte dellincontro, oltre che larte del lavoro.
Lavorando poi ci si accorge che pian piano ci si allontana dallo schema che si appreso, per trasformarlo
in uno schema proprio.
Quando una nostra collaboratrice ha iniziato a lavorare da noi, si lamentata del fatto che non le
insegnassi come si lavorava, perch provenendo da una scuola dove insegnavano tutto lo schema, si
aspettava la stessa cosa anche al Villaggio Globale. Allinizio non capiva che era meglio non avere il mio
schema, bens tanti strumenti di cui poter usufruire. Ha continuato a lavorare, ha fatto esperienza e adesso
ha uno stile suo personale. Di tutti questi strumenti, dato che ognuno di noi ha una propria energia, ne
verranno usati alcuni che funzioneranno benissimo e altri no. Quindi inutile spiegare tutto, perch la
persona stessa che deve sentire e scegliere cos meglio per lei.
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Io ad esempio sono un tipo molto Yang, per cui la mia energia stimola il movimento energetico attivo.
Ovviamente, nel lavoro funziona bene nel movimento. Se, invece, avessi unenergia molto Yin, non
potrei fare questo lavoro, oppure avrei degli altri risultati. evidente che se si ha unenergia pi attivante
si dir alle persone io sono in grado di aiutarti in alcune forme di disagio, perch ti posso dare energia.
Ma se la persona che si rivolge alloperatore gi molto Yang, nervosa e irascibile, non potr aiutarla
molto. Si pu anche modificare la propria energia se la situazione lo richiede, ma non si pu stravolgere
la propria energia di base. Quindi a seconda di qual la nostra energia, le persone parlano di lavoro, altri
di sesso, altri raccontano le relazioni, qualcuno si mette a piangere o altro ancora, perch ognuno di noi
catalizza forme diverse di energia. E non possiamo sapere prima cosa catalizziamo. Quindi bisogna fare
per un po di tempo sessioni gratuite, facendo il lavoro di base di addestramento, e una volta che si avr
un minimo di chiarezza e di sicurezza, si inizier a lavorare.

Non c una seconda occasione per avere una buona prima impressione
Negli USA si dice che: Non c una seconda occasione di avere una buona prima impressione. Pu
essere labito, lambiente, ma soprattutto loperatore/counselor, che si gioca proprio se stesso. Quando la
persona suona, entra nella stanza e c lincontro, gi in quei primi minuti si entra direttamente in contatto
con la persona che sta chiedendo aiuto, e che quindi in un ruolo estremamente delicato. Se la persona va
in una sessione per fare solo un massaggio (senza counseling), tutto si risolve con il massaggio. Ma se
anche come massaggiatore si vuole fare del counseling, si fa accomodare la persona per un colloquio
durante il quale da evitare che qualsiasi forma di giudizio o di durezza blocchi la persona nelle sue parti
pi femminili, pi intime, pi delicate. Se si entra in empatia si pu accedere ad informazioni che
diventano preziosissime nella prima fase del lavoro.
La tecnica di base che io insegno agli allievi della Scuola in Psicosomatica al Villaggio Globale la
seguente: prendersi almeno cinque minuti, prima che entri la persona, per fare la meditazione di Atisha, il
respiro nel cuore, in modo che quando la persona arriva si ha addosso quel tipo di energia, si in stato di
centratura e in uno spazio di accoglienza. La persona si siede e soprattutto la prima volta c lincontro.
Dopo qualche parola di convenevoli, si riporta la persona al motivo per cui l e inizia lascolto.
Se si ha un problema, una preoccupazione, necessario svuotarsi del proprio (ognuno adotter la tecnica
o meditazione di cui necessita), mettere da parte se stesso ed entrare nel vero ascolto dellaltro.

Empatia e rispecchiamento: la bolla psichica della persona


Uno degli elementi di base del Counseling in tutte le categorie in cui si manifesta - il counseling
relazionale, il counseling sistemico, rogersiano ecc. - il rispecchiamento.
La persona entra in una bolla che poi la sua energia, la sua mente emozionale e comportamentale mente/emozioni/corpo, tutto insieme - e il counselor deve immediatamente percepire questa bolla ed
entrare in sintonia con essa. Non significa che diventa come la persona che ha di fronte, ma che la sente:
crea unempatia. Se la persona che arriva in sessione ha subto un lutto, lo deve cogliere istantaneamente
senza farlo vedere. Empatia significa cogliere la bolla, aprirsi, ascoltare, entrare in contatto e lasciare
entrare. Solo successivamente si bilanceranno le sue polarit.
Vediamo dal lato pratico: Come pu essere una bolla? Come pu essere lenergia generale della persona?
Yang: la persona entra con energia, dinamica, parla velocemente e un po ad alta voce, racconta
molte cose in modo concitato.
Yin: entra lentamente, si siede, non parla, allinvito di raccontarsi sospira, tutta sullinterno.
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tutta di testa: pu essere anche depressa, per descrive tecnicamente la sua situazione.
molto emozionale: la persona pu avere emozioni veloci o lente, emozioni dichiaratamente
positive, e solo alla fine sfiora il suo problema catastrofico.
depressa e pesante
Personalmente ho il mio livello di onest, per cui anche se laggancio sul parlare cio la persona
vuole qualcuno con cui parlare - io non le faccio perdere tempo pi di tanto. Voglio lavorare. Mi
interessa ascoltarla per capire la situazione, ma poi devo riportarla al problema, non continuare a
chiacchierare. Vedo dov questa persona, vedo se nel corpo, vedo com il suo corpo, le sue
caratteristiche strutturali vedo se aperto, se depresso, se iper-eccitato. La cosa fondamentale
cogliere la bolla in cui vive. Guardo il viso di una persona e ne colgo gli atteggiamenti che denotano dei
caratteri, delle emozioni, degli scompensi, delle tensioni. Ha gli occhi intelligenti o stupidi? La persona
viva o spenta? E comincio a fare una sorta di mappa, ma poi vado oltre.

Leggere empaticamente la persona oltre i giudizi


Lavoravamo moltissimo - in questo modo - in India e negli Stati Uniti. Si faceva scuola di terapia in
gruppo: si prendeva una persona e le si chiedeva che cosa cera di sbagliato in lei. Tra laltro la si faceva
spogliare, ognuno diceva tutto ci che vedeva di negativo alla fine della sessione questa persona - che
allinizio era normale - era distrutta, collassava. Poi si rigirava il tutto e dentro di s il terapista si
diceva: Bene, invece di giudicare questa persona o dire ci che ho imparato con la testa, provo a sentire
chi in realt, provo a cogliere in questa persona quello che c dentro. Intanto una persona viva.
Ricordiamo che ogni suo punto del corpo, nel carattere, nelle sue emozioni, una ferita che si porta
dietro. Se ha una tipologia arrogante - o invece depressa - perch ha avuto in ogni caso una famiglia
che, con modalit diverse, lha massacrata; se ha gli occhi tristi o altro ancora perch porta delle ferite.
Ecco cos veramente fondamentale: imparare a sentire lanima della persona.
Durante lAccademia si fanno spesso esercizi in coppia in cui si entra in contatto con gli occhi dellaltra
persona (leggi gli occhi, leggi dentro gli occhi). Gli occhi sono una porta esterna, gi dagli occhi come
se leggessimo il corpo, tutta la sua vita: leggiamo se sballato, stralunato, presente o assente, se
intelligente o realmente un po stupido, il suo grado di attivazione energetica (se locchio vivo o
spento). E poi al di l di questo si prova ad entrare dentro: qual lanima di questa persona? unanima
giovane o unanima antica? unanima che ha vissuto oppure no? Ha il cuore o non ce lha?
Personalmente ho avuto pochi pazienti senza cuore ed in questi casi si fa pi fatica a lavorare.
Ho un ricordo in particolare di molti anni fa: un paziente molto cattivo che a 17-18 anni andava a
sprangare i comunisti e se ne vantava. Era il classico psicopatico senza cuore. Mi raccontava di aver
avuto una donna che aveva molto maltrattato, fino a che lei lo aveva lasciato. Aveva fatto di tutto per
ritornare insieme, semplicemente per avere il gusto di usarla sessualmente. Era veramente duro, freddo.
Tutto il lavoro stato portarlo a capire, oltre ogni giudizio, che era senza cuore. Ci siamo avvicinati molto
a questa comprensione, anche senza farcela profondamente come desideravo, ma comunque alla fine si
reso conto di non riuscire a mettersi nei panni di lei, di avere una visone unilaterale, egoistica. A quei
tempi non avevo ancora tutti gli strumenti che ho oggi (non avevo Il dialogo delle voci, alcuni
strumenti di PNL), altrimenti gli avrei fatto fare il lavoro di entrare nei panni di lei per fargli sentire cosa
lei provava per lui e cosa aveva sperimentato quando lui la tradiva o la brutalizzava.
Sia in questi (che non hanno cuore) che in coloro che sono stati molto feriti, il cuore apparentemente non
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c. Questi ultimi hanno il cuore in profondit, coperto esternamente da una massa di dolore o di rabbia
(pi o meno la stessa cosa), a volte di tutte due. necessario cogliere questa bolla e uniformarsi.
Nelle varie scuole di Counseling si suggeriscono alcune arti di rispecchiamento. Il rispecchiamento ha
quella matrice un po scimmiesca, da primati, per cui se qualcuno ha il tuo stesso atteggiamento scatta
immediatamente unempatia, una risonanza. In realt si pu fare a meno di entrare nel rispecchiamento;
semplicemente aprire le porte del cuore (cosa che non insegnano nella maggior parte delle scuole),
permette di entrare lo stesso in risonanza. Inoltre - quanto al rispecchiamento - bisogna tenere presente
che se una persona tanto depressa e triste si deve animare in qualche modo un suo stato di coscienza
anche se in quel momento non lo si condivide; mettersi al suo livello, ascoltarla a cuore aperto senza
giudizi. Questo il modo per aiutarla ad aprirsi.
Gi Rogers e tutta la psicologia umanistica, hanno sviluppato lascolto dellaltro nello stato di presenza
con il cuore. Non avevano la meditazione, che noi aggiungiamo a questo come profondit e intensit, ma
era gi un buon livello.

Transfert e controtransfert: il gioco incrociato delle proiezioni


E qui parte immediatamente il controtransfert: il counselor gli fa da amico, da padre, da fratello (a volte
anche da amante) e ne totalmente consapevole. Non si pu negare che il transfert o il controtransfert
non esista, ma viene giocato con estrema sincerit.
Mi sono trovato a confrontarmi con donne con cui, se incontrate fuori dallo studio, sarebbe scattata la
molla sessuale. Ho incontrato persone con cui avrei fatto a pugni o che avrei potuto detestare per le cose
orribili che avevano fatto; altre che avrei potuto ammirare per le cose belle che avevano fatto. Invece no:
entro in uno spazio di assenza di giudizio e quello che sento me lo proiettano nel tempo e poi io lo
dichiaro. A volte nei transfert - o controtransfert - ci siamo dichiarati che saremmo stati rispettivamente
un padre o un figlio ideale. Ho avuto come paziente una ragazza che andata oltre il limite,
provocandomi. Usava la depressione per attirare lattenzione di suo padre. Non voleva mai che io le
dicessi che stava meglio perch se fosse stato cos io non lavrei pi amata (nel transfert aveva
proiettato su di me la figura del padre). Ad un certo momento ha iniziato a dirmi cose terribili, fino a
minacciarmi che se si fosse suicidata sarebbe stata tutta colpa mia. Era la fine della sessione, mi aveva
appena pagato. Ho preso i soldi e glieli ho tirati addosso invitandola ad uscire dal mio studio, e dicendole
che non mi importava assolutamente nulla di quello che avrebbe o non avrebbe fatto, che con lei non
volevo pi lavorare, che non volevo stare ai suoi giochi da bambina. Lei uscita non sapendo se piangere
o ridere. Tutto questo era completamente fuori dal contesto terapeutico classico. Mi ha richiamato dopo
15 giorni chiedendomi scusa e dicendomi che aveva capito di aver detto cose assurde, e da allora
migliorata enormemente. Ho dato dignit a lei e a me stesso, dicendo e facendo ci che ho fatto non tanto
da terapista, ma da essere umano a essere umano. Quella era la terapia della provocazione, che qualche
volta pu capitare. Quando la persona va oltre un certo limite si deve dirle questo troppo, io cos non
lavoro.
Dicendo la verit si va a rompere tutta la struttura del transfert e del controtransfert. Pu capitare poche
volte, ma quando accade molto forte. Altrimenti io dichiaro tutto il transfert che c e, se va bene ad
entrambi lavorare cos, questo diventa una consapevolezza, e non resta nellinconscio. Io lavoro pulito.
Ritengo in questo modo di avere dei bellissimi risultati.
Quindi si deve cogliere lenergia della bolla della persona che si ha davanti. Se lei triste, si entra
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nellenergia della tristezza. Se la persona mi chiede un attimo di attenzione consolatoria io rompo


completamente il distacco del rapporto terapista-paziente: io sono un counselor e lei una persona da
aiutare. Se piange io la prendo e labbraccio, se sento che sia il caso. Le sono vicino cos come mi sento
di fare nella mia professionalit, ma anche nella mia onest di sentimenti, di percezioni e spontaneit del
comportamento. Devo essere quello che sono. Piano piano entro in questa bolla e cerco di assorbire
linformazione pi completa che posso. Normalmente dopo che la persona mi ha raccontato il nucleo del
problema, decido come lavorare.
Gi quando arriva la persona, anche senza parlare della bolla, io sento se in un certo spazio. Per
esempio: arriva un uomo, imprenditore, molto scettico, carattere determinato. Mi dice che venuto
esclusivamente perch lha mandato sua moglie - che crede nella meditazione e cose del genere - mentre
lui non sarebbe mai venuto perch a queste stupidate non crede. A quel punto tiro fuori tutto il mio ego
sociale accettando tutto quello che mi ha appena espresso, ma gli dico che queste cose funzionano
comunque anche al di l della sua volont e delle sue credenze, anzi funzionano anche meglio. Cos mi
metto in posizione di assoluta parit. Lui un grande businessman, anchio sono un grande businessman.
Entro nel suo personaggio, entro in quello che lui vuole che in quel momento io sia. E questo non lo
faccio per falsit, non lo faccio per accaparrarmi un cliente; lo faccio perch lunico modo per entrare
nel cuore di quella persona e indurlo a lavorare su di s. Nella sua illusione di quel momento, lui ha
bisogno di una certa energia di riferimento a cui potersi affidare. Se io sbaglio la sua proiezione, lui
abbandona la sessione ed io perdo loccasione di aiutare qualcuno. Posso, invece, accondiscendere, e cos
mi metto in un contesto dove uso la voce un po nasale, un po da terzo chakra come lui vorrebbe che io
fossi. Io so giocare anche questa energia, non ho problemi. Anzi, non lo invito a fare meditazione ma a
respirare un po, e a prendere coscienza del suo corpo e del suo intero essere: una situazione
neurofisiologica, non meditazione. Gli dico le stesse cose in un altro modo. Lui comunque mi stima,
perch posso essere un bastardo come lui.
Allo stesso modo: se arriva una donna anziana non le dir entriamo nella neurofisiologia dellestasi, ma
mi empatizzo a lei, divento anchio un vecchietto, anche come voce e atteggiamento, e la invito a
respirare un po. La metto a suo agio. Chi pi chi meno, tutti siamo in grado di fare il rispecchiamento.
Torniamo al concetto di base: noi abbiamo mille personalit. Noi siamo allinizio un aggregato di
personalit. I comici cosa fanno? Prendono una di queste personalit, la tirano fuori, le danno un po di
energia, la fanno diventare una caricatura e ci giocano su. Tutti abbiamo dentro tutti, ed entriamo in
risonanza con tutte queste energie.
Lempatia a questo primo livello importantissima: si deve entrare nel cuore della persona. Una volta
entrati e stabilito un contatto si ritorna alla propria identit e si potranno trasmettere informazioni che
verranno recepite. Trovando il canale giusto, il linguaggio e lenergia giusta con cui le persone vogliono
rapportarsi, si riuscir a farle entrare e fare attuare loro una riconversione.
Ad un signore venuto per il mal di stomaco ho spiegato che il mal di stomaco poteva anche essere curato
con qualche medicina, ma che essenzialmente doveva imparare a sentire il suo nervosismo, a scaricarlo e
a non volerlo ricostruire. Ha compreso il mio suggerimento, ha iniziato a lavorarci e a stare meglio.
Quindi se si riesce ad entrare in contatto si ha il potere dellalleanza, della percezione unitaria, dove la
persona sente, scatta il riconoscimento di gruppo, il riconoscimento di razza. Ogni essere umano deve
avere il suo gruppo di amici per formare una piccola trib. Entrando in risonanza con la persona si
riconosciuti come amico, della stessa conformazione e razza, una razza che lo sente, non lo giudica e gli
utile. Una volta superata questa barriera inizia il processo della riconversione.

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Roberto Sassone
il tema pi spinoso nella relazione con il cliente-paziente. Il transfert la proiezione del cliente nei
confronti dellanalista, cio tutto quello che il cliente proietta sullanalista in base alla storia della propria
vita. Il contro-transfert - pi importante per noi - quello che il terapeuta o loperatore proietta sul
cliente. normale che il paziente abbia un transfert, anzi il transfert del paziente utilissimo perch ci d
le indicazioni sul tipo di relazione che normalmente ha nella vita con gli oggetti che investe
affettivamente. Quindi se emerge il transfert significa che compaiono le tematiche che devono essere
affrontate nel corso del progetto di crescita.
molto importante perch il transfert offre la possibilit in vivo di osservare e sperimentare quello che
accade nella vita al paziente. Nel setting si potr agire direttamente su questo tipo di relazione. Il vero
problema il contro-transfert. In teoria non ci dovrebbe essere, ed in questo caso dovremmo essere degli
illuminati. In realt noi abbiamo una responsabilit veramente grande: essere in grado di riconoscere il
nostro contro-transfert. Ed a questo punto che viene fuori il collegamento tra la nostra storia personale e
il tipo di contro-transfert che noi agiamo.
Abbiamo visto che nelle varie strutture (schizoide, orale, masochista, rigido, psicopatico) vi sono delle
tematiche di fondo non risolte. C la paura di vivere nello schizoide, dellabbandono nellorale, la paura
dellazione nel masochista, la paura del piacere nel rigido e quella del fallimento nello psicopatico.
Ognuno di noi deve riconoscere il tema fondamentale tra queste tematiche. Se ad esempio il mio tema
centrale quello dellabbandono facile verificare come - nella relazione con una persona - probabile
che le sue azioni nei miei confronti le legger con la chiave dellabbandono, ovvero quanto mi vuole
bene? quanto mi trascura? Lo psicopatico si chieder quanto mi stima?. Oppure, quanto alla
tematica schizoide, loperatore si chieder quanto realmente questa persona in grado di reggere un
cambiamento?... perch io come operatore, avendo paura di un cambiamento, temo che non sia in grado
di attuarlo.
Se loperatore si sente instabile, la sua necessit di avere sicurezza e stabilit; tutte le tematiche che
incontrer di un paziente (che abbia problemi di instabilit oppure necessit di cambiamento), potr
facilmente osservarle attraverso la sua paura del cambiamento. Quindi la cosa fondamentale che
ognuno riconosca i tratti caratteriali fondamentali, perch sono questi tratti che gli devono fare scattare un
campanello dallarme tutte le volte che il cliente parla di tematiche affini al tratto che ha - o che non ha
ben risolto - e che in ogni caso deve sapere di non aver ben risolto. Il non sapere quali sono i temi di base
inevitabilmente creer nelloperatore un contro-transfert. Perch in fondo il contro-transfert la lettura
della realt attraverso la griglia della propria tematica non risolta.
Insisto su questo fatto: vero che loperatore non un terapeuta, e quindi non ha la responsabilit di
portare avanti un lavoro in cui si fa carico del transfert del paziente (e anzi lo usa per la terapia), ma
essendo comunque una persona che agisce su un altro individuo, se non ha lobbligo - in quanto operatore
- di essere un esperto nel trattamento del transfert, ha comunque lobbligo etico di conoscere molto bene
(e di avere lavorato) i propri tratti caratteriali, in modo tale da essere in grado - se non di risolverli - di
gestirli.
Perch un buon operatore - o terapeuta - non colui che non ha questi tratti, ma colui che in grado di
gestirli. Oltretutto il cliente ha unabilit sottile, addirittura inconsapevole, di cogliere in maniera
empatica il contro-transfert eventuale del suo terapeuta, cio afferra i suoi punti deboli e fa leva su di essi.
Quindi nel percorso di terapia avviene una sottile seduzione del paziente sullanalista, e questo sulla base
delle armi caratteriali che ogni cliente ha, e che sono individuabili, se abbiamo chiari i caratteri, sulla
base delle strutture caratteriali stesse.
In definitiva ognuno user le proprie armi, che sono legate a come ha compensato la sua carenza
caratteriale. Quindi ogni serie caratteriale sviluppa compensazioni per crearsi una struttura di difesa e per
vivere meglio nellambito della disarmonia. Queste compensazioni diventano le modalit seduttive che
ogni struttura adopera per cercare di avere la relazione. Le strutture seduttive sono quelle che noi
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possiamo rintracciare facendo unattenta anamnesi, ovvero: che tipo di richiesta la madre o il padre
avevano nei confronti del figlio? E il figlio come ha sviluppato la modalit per rispondere a queste
richieste? Il modo in cui riuscito a rispondere alle richieste dei genitori diventa il modo seduttivo con
cui ha la relazione.
chiaro che lorale sedurr fondamentalmente attraverso un atteggiamento che suscita tenerezza, e quindi
non bisogna mai accudire unorale, perch rimarr bambino. Un masochista attuer la seduttivit della
disponibilit totale, sar il bravissimo paziente, cercher di essere un modello, si prender cura lui stesso
della propria terapia, quasi quasi si prender cura del terapeuta stesso. Bisogna fare attenzione, un modo
subdolo per farlo cadere in suo potere e ovviamente se loperatore ha un bisogno di essere confermato
nel proprio valore, se trova dallaltra parte una persona compiacente cade nella rete, non si accorge di fare
un contro-transfert ed una collusione, per cui si crea una relazione che sembra funzioni benissimo, ma in
realt una relazione che va bene a patto che non finisca mai. una terapia in cui avvengono dinamiche
molto forti, di aggressivit, di svilimento dellazione del terapista, un attacco al suo valore; un attacco che
anche giusto, perch gli attacchi dei pazienti sono da prendere molto in considerazione.
Non dobbiamo cadere nella facile tendenza di dire una sua proiezione perch la proiezione spesso ci
azzecca. A questo punto possiamo immaginare il momento in cui incontriamo unisterica o falliconarcisista: tutte le grosse problematiche di rapporti (non solo sessuali), di implicazioni emotive,
innamoramenti tra loperatore e il/la paziente avvengono fondamentalmente con clienti che hanno una
componente isterica (o lequivalente maschile fallico-narcisista). Abbiamo il dovere etico di riconoscere e
di gestire - attraverso il lavoro su noi stessi - i tratti non risolti, in maniera tale da impedire che si
accorgano quando li stiamo per agire. Magari la tendenza di agire c, ma una cosa bloccarli e una cosa
non bloccarli, perch non conoscendo quei tratti sembra quasi che quella azione terapeutica sia
funzionale al progetto terapeutico. In realt funzionale al progetto seduttivo del paziente che vuole
ricreare lalleanza nevrotica con la madre o con il padre, e vuole riprodurre un meccanismo che poi
lunico che conosce.
Nitamo Montecucco
Si pu dire che il paziente nel suo gioco va a coprire i buchi della mamma. Se la persona che arriva
dalloperatore lo rappresenta, penser Anchio come lui ho avuto un pap che faceva cos, o una mamma
iperprotettiva. E se io ho impiegato 15 anni ad uscire di casa, il paziente deve metterci 15 mesi. Gli
dar dei consigli come devi uscire di casa se non lo fai non sei un vero uomo se non molli quella
situazione non sei una vera donna se vuoi essere te stessa devi lasciarlo. Questi sono consigli, sono
proiezioni. Se loperatore dice di fare una certa cosa (ad esempio una meditazione o un gruppo) e il
paziente non la vuole fare, loperatore ne sar risentito perch il cliente non allaltezza di quello che
secondo lui dovrebbe fare. Questo nella pratica immediata si osserva molto spesso. Loperatore proietta
sulla persona (se non guarito): ah, non sei guarito ma certo, io ti avevo detto di fare alcune cose,
non lhai fatte ed tutta colpa tua.
Quindi il transfert e contro-transfert psicologico fa sempre presa sul bisogno delloperatore. Questultimo
deve sempre tenere a mente che se ha acquisito dentro di s una modalit per cui ha dato unenorme
importanza a certe cose, le pretender dalla persona che va da lui. Ad esempio se la madre delloperatore
ha proiettato su di lui devi essere qualcuno, facilmente proietter la stessa cosa sul paziente. Se la madre
stata iperprotettiva, sar allo stesso modo con il cliente. Che non realmente essere daiuto, ma
piuttosto unansia che gli proietta addosso. Oppure gli pu proiettare il piacere un belluomo, una
bella donna - e dicendo una bella donna come te dovrebbe fare. fa una proiezione. In realt transfert e
contro-transfert sono qualcosa di pi sottile, pi psicologico. Queste sono le banali proiezioni che si
hanno sulle persone. Ad esempio pensare dopo tre sedute non hai ancora capito come fare non sono io
che non sono un buon terapista, sei tu che sei un cane come paziente. Purtroppo di queste situazioni ce
ne sono tantissime. vero anche lopposto. Se loperatore conosce bene queste strutture, perch ha
170

lavorato bene su se stesso, potr aiutare la persona che presenta lo stesso tratto, perch sa esattamente
dove andr a parare, tutti i discorsi che fa e gli atteggiamenti che ha li vede come uno specchio.
Questo stare con quello che c: la presenza con le cose vissute. E allaltra persona non si pu dare un
consiglio, non si pu indicare la strada, dire devi fare cos. Il processo che si deve fare induttivo,
educativo. Se loperatore ha capito deve farlo capire allaltro, ma facendolo procedere con i propri mezzi,
senza dare consigli o suggerimenti. Perch cos facendo lo svilisce. Se le chiede tu cosa vuoi?, in realt
sa gi la risposta, ma non gliela dice. Non le dice neanche di avere la risposta. Facendo una serie di
domande porta la persona in una certa situazione, ad un livello maggiore di comprensione.

La scheda di crescita personale


Entriamo nella pratica del contatto diretto con la persona. Si inizia utilizzando una scheda di crescita
personale che loperatore compiler e che la persona potr portare a casa e riportare con s alle
successive sessioni. Questo in modo da non infrangere n le leggi sulla privacy n quelle sul possesso di
materiale con dati personali sensibili. La scheda di crescita personale uno strumento molto professionale
e quindi prezioso, che, essendo complesso, eventualmente allinizio si pu anche non utilizzare. Il nostro
consiglio tuttavia di imparare ad utilizzarla da subito, perch d immediatamente unimmagine di buon
livello professionale e di seriet nella modalit di lavoro.
LA SCHEDA DI CRESCITA PERSONALE.
1) Data di nascita (accanto scrivere let). Let fondamentale, perch da questa si vede la congruenza,
il suo modo di vivere il corpo, le energie, le emozioni e la mente rispetto allet anagrafica.
2) Residenza: interessante vedere se coincide con il luogo di nascita. utile sapere con chi vive (
single, divorziato/a, vive con la mamma o altro), e ci aiuta ad impostare immediatamente il livello
psicologico dinquadramento.
3) Professione
4) Numero dei figli (e la loro et). diverso se ha 50 anni e due figli piccoli oppure 40 anni e un figlio di
23 anni. bene chiedere se ha dei figli pur non essendo sposato.
5) Storia personale
6) Storia familiare
7) Osservazioni
8) Test
9) Percorso consigliato
Normalmente se il cliente dice che viene alla sessione per un motivo preciso (ad esempio, per farsi fare
un massaggio) loperatore deve essere chiaro. Anche se lavora solo sul corpo, deve spiegare che il
colloquio fondamentale. Questo vale per qualsiasi tecnica: se vuole lavorare nellambito dello sviluppo
del potenziale umano o nellambito realmente olistico, gli dovr dire che, oltre alle tecniche conosciute e
proposte, assolutamente fondamentale il contesto dinformazione generale della persona. Questo a
qualsiasi livello si lavori (sul corpo, con le emozioni, con la mente), perch le tensioni della mente o delle
emozioni si riflettono sul corpo o viceversa. In questo modo dar una giustificazione molto semplice e
profonda di quello che sta chiedendo. Quindi loperatore deve sempre dare informazioni chiare, dicendo
che nel counseling prima di proporre un programma di lavoro si ha bisogno di acquisire una visione
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olistica della persona.


Questo un questionario olistico specifico; va intestato come Questionario dellAccademia Olistica, in
modo che diventi un documento importante e non due appunti presi al volo. Se si d importanza alle cose
che si fanno, anche il cliente dar importanza al lavoro, lo riconoscer valido e sar pi semplice essere
pagati.
Si inizia con la
-

Storia personale:

Il primo dato da inserire il tipo di blocco (ad esempio gastrite, abbandono dal fidanzato), cio il motivo
per cui la persona venuta. importante ricordarlo al cliente dopo un po di tempo, perch pu darsi che
non lo ricordi pi. Ci vuol dire che avvenuta la riconversione.
Si parte dalle informazioni generali:
- Modalit della nascita: parto con il forcipe, parto normale, parto cesareo, etc.
- Tempo di allattamento
- Malattie particolari infantili e let dinsorgenza. Se portano una montagna di documentazione di tutte le
operazioni e indagini avute significa che sono devastati dal malessere. Baster sapere che ne ha avute
tante, per cui si lavora su un altro livello.
Nella storia personale pi recente verranno segnalate le cose pi gravi che ha avuto (tipo ricoveri
psichiatrici, malattie di cuore, asma da ospedalizzazione, epilessie, schizofrenie).
-

Storia familiare:

Si annota se ha fratelli, sorelle, se il primo figlio, il secondo, ecc.


Dopodich possono essere usate domande tipo:
Qual era lambiente familiare da bambino? Qual era latmosfera? (pu essere stata serena, soffocante,
deprimente, in collegio con le suore, ha vissuto con la nonna, ecc.)
Da bambino comera tua madre? Affettuosa, nevrotica, depressa, assente, non ti guardava mai?
Comera tuo pap quando eri bambino? Giocava con te? Ti stimava? E quanto? Ti spaventava? Si
arrabbiava? Ti faceva paura?
Queste sono le radici di tutto il comportamento successivo
I nonni: erano affettuosi o autoritari?
-

Osservazioni:

In questa parte generalmente viene annotato ci che viene osservato nel corpo, nelle energie della
persona, la sua bolla, la sua qualit energetica di fondo.
utile fare qualsiasi tipo di test di propria conoscenza: iridologia, kinesiologia, respirazione. Ad esempio,
per quanto riguarda il test del respiro, va osservato il blocco del respiro alto, medio o basso. A questo
proposito importante evidenziare i blocchi secondari ed i blocchi primari, e chiedersi quale il blocco
principale, quello da cui nascono gli altri. Una volta identificato, va annotato.
A volte chiedo alla persona se mi permette di farle da specchio. Se dice di s parlo come parla lei o
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gesticolo come gesticola lei. Da ci emerge la tipologia senza che io la giudichi, altrimenti si offende e
abbandona la sessione. Quando parte la proiezione energetica, istantaneamente sono gi in un
controtransfert: vorrei la persona diversa da quella che . Sto gi facendo da padre e lei figlia/o, gi
sono marito e lei moglie ecc. Se mi accorgo che sto agendo un processo proiettivo che mette in moto
i miei problemi personali, me li devo rivedere altrimenti non posso lavorare con lei.
Se, invece, metto questa persona come other self oriented, cio la metto sul cuscino della moglie, del
marito o di chi altri le ha fatto del male, questa tecnica, se fatta bene, va immediatamente a bilanciare una
serie di cose.
Posso anche osservare che se cerco di parlare troppo, la persona diventa nervosa e inizia a parlare il
doppio. Posso avere la sensazione che lei ha male al cuore, anche se dice di avere un cuore sano. Oppure
posso improvvisamente sentire una grande tristezza. Tutte le osservazioni che emergono vanno annotate.
Le osservazioni da non dimenticare sono:
1) Dimmi chi sei? Ci sei? Ti senti? Come ti senti nella tua vita? la vita che tu desideri? Che
cos che ti d il piacere del vivere? La tua vita realmente la tua vita?
In quel momento laltro sente la presenza. Il punto importantissimo in questa serie di domande arrivare
sempre alla fase critica. Quello che noi chiamiamo riconversione il processo fondamentale.
Dobbiamo far riconvertire lenergia della persona (che solitamente fuori) e farla ritornare verso
linterno, dentro al suo nucleo.
I punti che la fanno ritornare a lei sono elementi molto evidenti e vengono riconfermati chiedendo:
2) Sei davvero soddisfatto? E se finora non ti sei goduto la tua vita, cosa pensi di fare? Se in questo
momento io dovessi darti una bacchetta magica cosa vorresti cambiare veramente della tua vita? E se
rispondono: Vorrei star bene, necessario fargli capire che troppo generico, che sta evitando di dare
la vera risposta. Quindi bisogna insistere: Pensa che cos che tu vuoi? Che cosa non vuoi? Da cosa
ti vorresti allontanare? Verso cosa ti vorresti dirigere? Hai mai amato?
Queste sono le domande fondamentali che mettono loperatore in un rapporto esistenziale con la persona.
E dopo che la persona ha raccontato per sommi capi la storia della sua vita, i problemi, le sue malattie e
tensioni, se loperatore ha creato i minimi presupposti (lo spazio idoneo, il setting appropriato), se
presente e non ha commesso grossi erroriquesto sar pi che sufficiente per entrare in contatto umano
con laltro.
- Le Relazioni:
Se il counselor si trova con una persona in disarmonia con le relazioni (ad esempio ha difficolt con i
genitori, con il sesso o sul lavoro), deve riportare lequilibrio nella persona attraverso la bioenergetica, il
massaggio, la meditazione, le tecniche di respiro.
A volte per le relazioni, oltre alle amicizie generiche, si domanda: Hai un compagno/una compagna?
Come ci stai? Quanti ne hai avuti? Com finita? Quanto durata? Come con nessuno? Hai appena
28 anni, sei nel pieno delle tue forze e da tre anni sei senza una donna/ un uomo. Che dolore hai
provato, che paure hai provato? Nella tua vita sessuale riesci a lasciarti andare? Quanto ti controlli?
utile approfondire il punto sul controllo e sullo stress, perch su questa parte istintiva che si pu
intervenire con gli strumenti di meditazione e di evoluzione personale. E l bisogna esserci.
Dalla storia delle relazioni si vede il cuore, la capacit di mettersi in contatto con gli altri; si pu capire
dove sono. E ancora: Come stai nella tua ultima relazione? una relazione reale? Cos che ti fa stare
ancora con questa persona? Cosa ti permette di stare ancora con lui/lei?
173

E la risposta pu essere: A letto andiamo daccordissimo oppure Chiacchieriamo molto o Ci piace


viaggiare ecc. A volte non c una vera risposta, e in tal caso si deve chiedere: Perch stai ancora in
questa relazione se cos insoddisfacente?
Partendo dal presente loperatore prova ad invertire il processo, lavorando sul blocco interno.
La maggior parte delle persone non sente il proprio corpo. Se la persona troppo gonfia, ha
caratteristiche psicopatiche e non si sgonfia mai; se tiene duro e non sente niente una masochista; se
una persona rigida e continua a parlare con la testa il narcisista secondo Reich; se inizia a piangere
nel momento in cui si pone una mano sul cuore e sente soprattutto il dolore affettivo, una persona orale.
- La Professione:
Le domande da fare sono del tipo:
Il lavoro soddisfacente? Ti piace? Lo fai per guadagnare? Se lo fai per guadagnare allora cos che ti
fa vivere? Per che cosa vivi? e la risposta pi frequente : Vivo per i figli.
Lascia perdere per un momento i figli (che sono sicuramente importanti nella vita di una persona) ma
tu perch vivi? Tu non vivi per un altro, tu vivi per te. Cos che ti d piacere?
Quando sei con il capoufficio che non ti stima, cosa succede?
A questa domanda pu non rispondere e ingoiare a fatica, oppure chiudere le spalle, oppure irrigidirsi e
non dire niente, o gonfiarsi come nel caso di un rancore trattenuto (struttura masochista). Pian piano,
semplicemente e con consapevolezza, si deve portarlo a sentire tutto il corpo, a sentire i blocchi.
Portandolo ad aprirsi, a raccontarsi. Con la presenza e lascolto si toccano le corde pi profonde.
Questo il Counseling Olistico che entra in profondit dellessere della persona, nei punti critici dove
possibile, auspicata e necessaria una riconversione. Il counselor/operatore porta con s la cosa pi
preziosa che pu dare: la comprensione che possibile girare la vita - anche di poco - e ritrovare la
matrice profonda dellessere. Questo il momento critico. Il counselor accetta quello che c, senza mai
spingere, lasciando che ci arrivino da soli. Quando iniziano ad emergere le insoddisfazioni si pu
chiedere: Ma tu che cos che realmente vorresti? Che vita vorresti?
In questa fase bisogna stare attenti agli iper-critici che trovano da ridire su tutto e tutti. In questo caso, il
cambiamento della vita della persona avviene attraverso lapertura del cuore e lo stop alla critica,
portandola nella condizione in cui pu mettere in risalto la sua situazione, e inducendola pian piano a
esprimere quello che veramente il senso della profondit dellessere.

Le domande esistenziali
Riassumendo, le domande esistenziali che aprono la via ad una consapevolezza di s e della propria
crescita personale sono:

Come va la tua vita sessuale?


Sei soddisfatto della tua vita? Se la risposta No si domanda: Perch? Cos che ti
manca? Cosa non ti soddisfa? Che cosa vorresti?
necessario lasciarli parlare finch non esprimono un disagio. Se loperatore si sente forte e sente di
avere un buon canale o tanta empatia, riesce ad entrare direttamente nellIo. A questo punto (soprattutto
se si fatto il gruppo who is in?) si pu chiedere:

Ma tu chi sei? Chi pensi di essere? Cosa vorresti essere?


174

Qualsiasi risposta dar i primi elementi per iniziare un lavoro semplice nella direzione dellessenza,
perch possa ritornare a riaprire il corpo, a risentire il proprio bene ed il proprio male.
Unaltra grande domanda :

Cos che ti impedisce di essere felice? Cosa ti impedisce di usare il cuore e di amare?
Ognuno dar motivazioni che lo portano allesterno. E la domanda sar: Stai cercando qualcosa

allesterno che ti confermi ma per confermare te stesso senza il bisogno delle cose
esterne, di cosa hai bisogno?
(risposta frequente: Ho bisogno di avere fiducia). E allora Io ti do fiducia, puoi ottenere pi
fiducia in te partendo da te stesso.
A questo punto loperatore deve mettere insieme gli elementi e capire il livello evolutivo della persona.
Se commette un errore la persona scappa, perch le viene proposta una cosa sovradimensionata.
Per rinforzare il sistema centrale della fiducia, il counselor deve rinforzare il corpo, stimolare la mente,
far leggere dei libri, farle conoscere altre persone pi mature che riconoscano le sue qualit; per non
deve dire ad una persona brutta che bella, perch disonesto.
Ascoltando i bisogni della persona laiuta a sviluppare il potenziale interno, e in ogni situazione la riporta
a s, allidentit, al cuore e non alla testa, al proprio valore, le proprie energie.

La logica dei primi incontri


Un esempio concreto: davanti ad una persona normale che mediamente ha un forte tratto masochista,
che vive male perch si crea delle ragioni per vivere male, quindi con un livello molto basso, loperatore
spesso non pu nemmeno proporre un percorso di crescita. Dovr fare quel processo graduale di crescita
che chiamiamo la prima proposta di percorso consigliato.
Il percorso consigliato viene articolato mediamente in tre fasi:
Nel primo incontro si riesce ad avere un quadro generale. Se parlano molto, c molta storia (o piace
raccontarsi), gli viene proposto un nuovo incontro per fare un lavoro mirato al corpo. Limportante
essere chiari sul modo di procedere. Se la persona si aspetta un massaggio e non lo riceve ma le viene
proposto qualcosaltro, non ritorner pi. A quel punto si deve spiegare che il Counselor fa il lavoro sul
corpo con il massaggio, ma oltre a questo lavora anche sulla parte emozionale che emerge dal massaggio
stesso. A questo punto si chiede se vuole un massaggio puro e semplice oppure se vuole lavorare sulla
profondit. Se la persona dovesse scegliere soltanto il massaggio, alla fine le si pu sempre dire che da
questo sono emerse delle tensioni molto forti che andrebbero affrontate indagando ulteriormente. E se
accetta viene stabilito un nuovo incontro. Il lavoro sul corpo fondamentale, perch la maggior parte
delle persone di testa e ritrovare il contatto con il proprio corpo aiuta a far uscire sensazioni ed
emozioni; da l il processo di riconversione molto pi semplice.
Ad esempio gi con un massaggio alla schiena loperatore pu dirle che sotto quella sensazione dolorosa
c tristezza o rabbia, pu indurre la persona a sentire le emozioni prima nascoste aiutandola a respirare
nella schiena, iniziando a direzionarla e a farle comprendere quel che c sotto. La persona, in tal modo,
pian piano inizia a comprendere che il lavoro da fare su di s, quello di liberazione delle emozioni.
Se la persona dice, ad esempio, che ha problemi relazionali, loperatore chieder che tipo di dolori o
fastidi ha. Immaginiamo che dica che accusa dolori sul cuore. Prima di entrare negli altri test, se
loperatore ha il minimo dubbio che questo dolore al cuore possa essere qualcosa di pi grave, dovr
chiedere se sono stati fatti esami clinici per accertarsi che sia solo di natura psicosomatica. Se ha avuto
175

esiti diagnostici deve essere segnato sulla scheda personale alla voce test. importante che la persona
informi ad esempio se ha avuto un attacco cardiaco, perch se loperatore la fa respirare in un certo modo
c un margine di rischio. Quello che interessa non fare unanalisi medica, ma sapere se ci sono dei
particolari nella vita passata che potrebbero influenzare negativamente le tecniche di respirazione.
Le altre parti sono: storia famigliare, storia personale, osservazioni, percorso consigliato.
Se si riesce nellarco di una prima visita generale o di due visite ad avere abbastanza dati o esperienze
sulla persona, questultima arriva a percepire dove sono le tensioni e qual il problema reale su di s. A
questo punto consigliabile proporre una serie di cinque-sei sessioni, al termine delle quali si far il
punto della situazione.
Riassumendo:
1.

Primo incontro: questionario ed esperienza

Loperatore/counselor formuler domande per avere le informazioni principali, far sperimentare


dove sono realmente i problemi e le tensioni, se bodyworker. Se psicologo, invece, potr indurre la
riconversione attraverso unesperienza a livello emozionale diretto, portando piano piano la persona a
dire da s - per induzione - dove veramente il problema. la persona stessa che deve percepire
quello che sente e prendere una decisione. Tutto ci avviene preferibilmente se mediato dal lavoro sul
corpo.
2.

Prime sessioni di sperimentazione

Loperatore/counselor propone tre-quattro sessioni con un piccolo progetto di esperienze, e annota


sulla scheda personale il percorso consigliato. Queste sessioni servono a fare sentire il corpo alla
persona, a farle percepire direttamente il punto interiore e possibilmente psicosomatico da cui
parte realmente il problema, o il tema su cui loperatore pu realmente operare con successo.
importante tenere sempre presente il motivo per cui il cliente venuto. Se ad esempio, una persona
che ha avuto una serie di operazioni allanca non le si pu ripristinare larto, per si pu lavorare
sullenergia con cui vive la sua vita, sul piacere di esistere, mettendo in moto la parte sana. Un dolore
anche fisico che non guaribile pu essere tollerato se laltra parte della vita lo bilancia. Viene, in tal
modo, impostatato un percorso consigliato, che rappresenta quello che la persona vuole come cura
generale e quello che loperatore le ha consigliato per una riconversione della propria direzione.
Ad esempio, nel caso di una persona con il mal di stomaco che chiede dintervenire esclusivamente su
quello, loperatore potr chiedere se accetta di fare tre sessioni di rebirthing, in modo da rilassare il
sistema nervoso e di conseguenza migliorare il mal di stomaco. Se accetta si passa alla fase
successiva.
3.

Incontri successivi: il progetto di crescita

Dopo la fase della sperimentazione, nella quale la persona comprende laspetto interiore dei suoi
problemi, si decide insieme un percorso di crescita personale, ossia un progetto di crescita.
Se, ad esempio, durante il lavoro di respiro la persona tira fuori delle emozioni, loperatore le far
prendere coscienza del corpo e della tensione allo stomaco. Sar lei stessa ad accorgersi che
esternando il pianto ha allentato o sciolto la tensione allo stomaco. Alla fine le verr sottolineato il
fatto che - se apre il cuore e scioglie il dolore - lo stomaco si rilassa e il fastidio diminuisce; si fa un
vero processo di guarigione, dove le pillole possono diventare inutili.

176

Il vero e il falso dei problemi


Nella prima o nella seconda sessione fondamentale che loperatore/counselor comprenda che ci che sta
raccontando la persona relativamente falso, nel senso che sta raccontando un problema o racconta di
s in modo esteriore, come se la reale causa fosse sempre allesterno e non in s.
Riuscire ad invertire questa percezione del problema essenziale per lavorare su di s. Questo cambio di
prospettiva dallesterno allinterno quindi un punto della massima importanza.
Il lavoro sostanziale riportare la persona alla realt.
La persona porta un falso bisogno e loperatore le riporta il bisogno sul livello di autenticit. necessaria
attenzione e cautela. Come punto daccesso deve considerare che la persona, non essendo in contatto
reale e profondo con se stessa, continua a raccontargli lo stesso problema, che fuori di s.
A volte, nonostante il grande lavoro che le persone fanno a livello psicologico, questo problema rimane
esteriore per anni ed in alcuni casi per sempre. Le persone che hanno avuto traumi continuano a buttare
fuori quello che hanno dentro, sono sempre arrabbiate, continuano a dire che tutto dolore, il mondo
pieno di paure: tutto questo dentro di loro e continuano a proiettarlo allesterno. Il problema sono gli
altri, il problema sempre allesterno, come nel caso di alcune donne che continuano a dire che si trovano
regolarmente in situazioni dove gli uomini le lasciano, oppure uomini che dicono: mia moglie mi tratta
sempre nello stesso modo, o ancora non riesco mai a fare una certa cosa.
Il punto di rigirare la consapevolezza: a volte loperatore riesce in breve tempo, a volte non riesce
(anche nei casi in cui il cliente ha fatto anni di analisi o lavori di gruppo).
Loperatore/counselor deve cercare di portare la persona allinterno, e il lavoro e il setting che crea,
soprattutto nelle prime due sessioni, servono per ri-codificare questo passaggio: la direzione da fuori a
dentro.
Le varie tecniche di psicosomatica, di respiro dolce, di meditazione, di energetica servono perfettamente
a questo scopo: portano lattenzione sul corpo, sul respiro, sulle sensazioni interne e quando la persona
l - dentro di s - riparata dai suoi pensieri ricorsivi e dalle sensazioni ed emozioni del momento
presente, il counselor olistico pu facilmente far capire come e dove il problema somatizzato, riflesso
ed interiorizzato. Questa la chiave! A quel punto pu far comprendere alla persona che allinterno si
pu agire direttamente il corpo il suo, il cuore il suo mentre allesterno le persone non si
possono cambiare.
Se il counselor chiede alla persona che cosa vuole, solitamente gli risponder che vuole star bene.
Questo fa capire che la persona fuori di testa, chiede allesterno di risolvere il suo problema. La
risposta corretta Io ho questo problema, per cui voglio lavorare su di me per cambiare! Voglio
andare oltre queste storie ripetitive, voglio liberarmi da queste emozioni di sfiducia per cui continuo a
dire che il mondo o le mie relazioni o gli altri sono negativi Voglio guardare me stessa, e sentire che
sono piena di questa stessa emozione che proietto allesterno.
un lavoro difficile ed in alcuni casi anche dopo anni di lavoro non si riesce a farlo completamente,
soprattutto se le persone non riescono ad aprire il cuore. Ma necessario provarci, per invertire anche
solo parzialmente quella logica.
Vale anche per gli aspiranti counselor: se hanno difficolt ad aprire il cuore e avere presenza non avranno
labilitazione. Ho gi avuto alcuni casi - una persona che ha fatto tre anni di Accademia, unaltra che ha
fatto ben tre scuole di Counseling (una sistemico/relazionale, una familiare e la Gestalt) - a cui non ho
dato il benestare. Posso dar loro la certificazione per la frequenza del corso, ma non il mio benestare per
esercitare la professione di Counselor. Lo avr nel momento in cui lei/lui ci sar. Questo non vuol dire
che debba essere una persona perfetta, ma che abbia raggiunto un minimo di equilibrio e di pulizia
interna.
177

La direzione esterna e interna


Ad esempio: se una persona va dal counselor perch ha la gastrite, lui le dir che pu farle una sessione
per aiutarla a rilassarsi e comprendere le cause della gastrite, sottolineando per il punto pi importante:
che, parallelamente al lavoro che verr fatto, la persona lavori su di s. Questo vale con qualsiasi cosa il
counselor lavori: con le erbe, lalimentazione, i massaggi, il respiro, la meditazione o altro ancora.
Quando si incontra una persona, si incontra il suo carattere, il suo io esteriore, ma si pu immediatamente
sentire anche la sua profondit, il suo essere, il S. Quindi si sta parlando con una persona-carattere che
sta dicendo io ho un problema, ho il mal di schiena, sono chiuso, ecc., e dietro tutte queste richieste si
potr sentire che c una persona che non in contatto con il proprio S. una persona che ha la
direzione esterna e che quindi chiede qualche cosa di esterno.
In alcuni casi, soprattutto negli ultimi anni, le persone dicono apparentemente una cosa interna ad
esempio voglio sperimentare la meditazione o voglio sperimentare il tantra perch si fa meglio lamore
oppure voglio fare yoga per il mal di schiena ma in realt tutto esterno. Oppure dicono ho letto che
le persone importanti hanno un S spirituale, per cui anchio voglio avere un S. tutto esterno. Il
counselor deve addestrarsi a capire dov il problema reale della persona, dov il suo punto critico
psicosomatico, la parte su cui pu operare un cambiamento di direzione da esteriore ad interiore: un
viraggio della coscienza.

Il progetto di crescita
Nelle prime sessioni il counselor porter la persona a conoscere la sua reale situazione psicosomatica ed i
suoi blocchi. Una volta identificati i blocchi, il lavoro importantissimo quello di farglieli percepire e di
creare insieme una linea di crescita personale. Il punto che il counselor non deve mai perdere di vista
che la persona gli ha dato fiducia, vuole vedere dei risultati reali e deve sperimentarli su di s. Si hanno
tre-quattro ore di tempo per fare questo: per migliorare il suo quadro, farle prendere ancora pi fiducia,
sentire ancora di pi i suoi conflitti e limiti, darle man mano una direzione di crescita.
Non ti senti te stesso, vuoi aprirti cos questa barriera verso te stesso?
Tre-quattro ore sono molte, a volte basta meno. In ogni istante il lavoro deve essere in uno spazio di
feedback: la persona sente ed il counselor deve farle prendere coscienza che sente, e ritornare sempre ai
modelli olistici che ha conosciuto.
I due modelli olistici principali che si possono utilizzare per spiegare metaforicamente alle persone il
processo di blocco e di crescita sono: quello del Centro e quello della Spirale.
La Spirale un tuttuno che gira. Se si ferma un solo anello della Spirale si ferma tutto il cerchio.
Se il Cuore c - e d vita e luce a tutto - ma oscurato da quella membrana di tristezza che noi
chiamiamo pericardio, tutto il sistema perde di luminosit. Quindi in quelle poche ore il counselor far
sentire alla persona dove non sente la totalit, cosa non parte nel Cuore, cos che interrompe nel corpo
e tornare sempre a lei. Le parole chiave che vengono usate sono sei tu che hai in mano la tua vita, sei
tu che hai in mano le chiavi del tuo Cuore. A questo punto, in questo processo, il counselor deve essere
assolutamente congruo con levoluzione della persona.
Ad esempio la persona va dal counselor con un problema esteriorizzato emozionale: Sto con mio
marito da pi di 20 anni ma non sento pi niente, lui mi rovina la vita e poi anche il lavoro mi soffoca.
Il counselor nelle prime sessioni la fa respirare nel corpo, le fa percepire dove quel suo malessere
esterno le crea dolore e tensione, dove sente i blocchi energetici, espressivi. A quel punto inizier il
lavoro di interiorizzazione, dir: Non possiamo cambiare lesterno, ma sicuramente possiamo migliorare
la situazione interna fisica, emozionale e psichica. Il counselor pu suggerirle di riaprire il cuore che si
chiuso, riattivare il senso della bellezza con le meditazioni o larte, imparare a comunicare meglio, ad
178

essere pi centrata, a stimarsi di pi. Questo la base del progetto di crescita che ad ogni sessione
diventa pi preciso ed evidente.

Valutazioni e aspettative nel progetto di crescita


Importante da sottolineare: se la persona che va dal counselor senza Cuore, ha saputo che utilizza
tecniche che lhanno incuriosita ed arriva con molte aspettative pratiche, il counselor pu mettersi
nellatteggiamento che comunque le trasmetter amore, e gi un contatto fisico non potr che farle bene.
Ma non deve aspettarsi tanto da chi ha il Cuore chiuso. Non deve fare proiezioni sulle persone che hanno
il Cuore chiuso. Usare entusiasmo con persone con il Cuore chiuso come andare a parlare di Ufo ad uno
scienziato materialista. Non funziona, controproducente.
Il progetto di aiuto, che abbiamo chiamato progetto di crescita, deve essere attuato dalla persona. Il
counselor deve sentire questa chiusura, e se vuole lavorare deve entrare in risonanza con questa chiusura.
Non pu farla lavorare in un progetto di crescita normale.
Le persone che vengono in Accademia sono gi selezionatissime, forse a una su venti dico di fare
lAccademia. Ad altre persone che vengono da me per la prima volta non dico niente, non sono
allaltezza. Al massimo suggerisco di fare qualche gruppo, se sono troppo vecchi, o troppo sbandati, o
hanno troppi problemi o sono stupidi. Anche la stupidit reale. Ci sono uomini percettivi e uomini
idioti. Il counselor deve essere molto chiaro sui limiti della persona, non deve imporre o consigliare un
lavoro di crescita, ma la persona che deve chiedere di lavorare. Se il counselor d di pi ad una persona
che non se lo aspetta, la persona scappa, ha paura. Se dice ad una persona sempre arrabbiata e che ha
sempre vissuto in negativo Io ti apro il Cuore e sarai felice, la persona scapper.
Un esempio negativo: ho conosciuto un ragazzo sensibile e intelligente, ma classico esempio di
masochista. stato al Villaggio una settimana e non ha fatto quasi nulla, ma io non mi aspettavo niente di
pi da lui. Era gi un miracolo che accettasse di fare un gruppo. Non ho insistito tanto, perch lo
consideravo come perso, con un 5% di probabilit di miracolo. Viveva ancora con la mamma tiranna,
isolato e senza donne. Una situazione in cui necessaria cautela. Con un caso del genere bisogna fare
attenzione, pu stare due ore a raccontare assurdit. Di quello che gli si dice non sente nulla, non capisce
nulla. Con questo ragazzo masochista non potevo forzare. Lunica cosa da dire era vai bene cos, io ti
voglio bene cos come sei. Prima di partire mi ha chiesto se faceva bene ad andarsene a vivere da solo o
magari con una donna. Potr trovarsi soltanto una donna che gli assomigli e che sia mediamente repressa
come lui (un masochista fondamentalmente un represso), che abbia un po di cuore e un po di
sensibilit. Faranno poco sesso, ma in qualche modo riusciranno a stare insieme.
Il percorso di crescita deve essere congruo con i limiti della persona. Se la persona ha dei limiti, ha il
Cuore chiuso, il counselor deve parlare poco, perch lentusiasmo potrebbe essere controproducente, e
farle fare delle cose. Se invece vede che la persona ha gi il Cuore aperto, pu parlare un po di pi,
spingere quel filo di entusiasmo un po di pi perch in quel caso lentusiasmo un nutrimento.
Quindi loperatore deve moderare le energie, moderare lentusiasmo, osservare il tempo di maturazione
della persona con relativa calma, portare la persona a sentire quelle determinate cose. Qualsiasi progetto
di crescita che sia soltanto un pochino troppo in avanti, crea paura. Deve dire le cose con molta cautela.
Se invece sente che la persona pi di Cuore, la deve prendere con il Cuore. Se sente che la persona ha
gi fatto una serie di esperienze - anche banali ed edulcorate da New Age - deve andare a vedere quanto
c del suo essere in contatto con il s, quanto cosciente e libera la sua mente. Poi deve assicurarsi
sempre che tutto ci che viene detto o fatto rimane tra loperatore ed il cliente, in modo che questultimo
ne abbia la certezza.
179

Motivi per cui il counselor non deve dare consigli


Una delle caratteristiche del counseling riconosciute a livello internazionale quella di non dare consigli.
I motivi per cui il counselor non deve dare consigli sono molteplici: il primo di non influenzare
psicologicamente, emotivamente, con giudizi o con una propria visione personale le scelte della persona
(cliente) che venuta per ricevere un aiuto. Il lavoro del counselor di educare le persone, nel puro
senso del termine latino di ex ducere (ossia di portare fuori) le loro potenzialit e risorse. I clienti
devono essere aiutati dal counselor a scoprire e a contare sulle proprie risorse personali, e sentire che le
loro esperienze ed abilit sono positivamente riconosciute dal counselor.
Secondo la British Association for Counseling il Counselor:

Non deve dare consigli, ossia non deve influenzare la persona.

Pu indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo a seguire quello che sceglier.

Pu aiutare il cliente a esaminare dettagliatamente le situazioni o i comportamenti che si sono


rivelati problematici e trovare un punto piccolo, ma cruciale, da cui sia possibile originare qualche
cambiamento.

Deve rispettare lo scopo fondamentale lautonomia del cliente: che possa fare le sue scelte,
prendere le sue decisioni e porle in essere.

Dovr essere sufficientemente fiducioso e autoconsapevole da essere una presenza supportiva e


non giudicante.

Non deve essere emotivamente coinvolto.

Larte di non imporre la propria visione, di non consigliare ma di dare consapevolezza e di educare, ossia
di aiutare le persone ad esprimere i propri reali bisogni, progetti, desideri, decisioni alla base di tutto il
lavoro del counseling olistico e tradizionale. Questo il processo di induzione. Contrariamente alla
deduzione, che usa maggiormente la logica, ed i processi di causa-effetto che si propongono alla persona
per arrivare ad una conclusione, il processo di induzione tende a far sviluppare una risposta autonoma alla
persona, portandola con opportune domande ad una chiara visione del suo problema o situazione e a
comprendere le sue reali necessit e desideri.
Se una persona racconta che il suo malessere dipende da una situazione di relazione molto pesante, dove
il partner ovviamente implicato, si hanno due possibilit: o dare dei consigli diretti (ma perch non lo
pianti? o secondo me faresti meglio a chiudere) oppure portare la persona a chiarire la sua situazione
chiedendole: cosa senti realmente rispetto a questa relazione? o se ti ascolti bene ritieni di poter
sostenere a lungo questa situazione?, o ancora quali sono i sentimenti, anche contraddittori, che provi?
Lentamente la persona, se si sente sostenuta e supportata dalla presenza empatica del counselor, dir
quello che realmente vuole ed il counselor la sosterr in queste sue scelte.

Il Mito di Chirone: il counselor non un perfetto


Ricordiamo uno dei miti pi importanti legati al guaritore e alla guarigione: il mito di Chirone. Per i Greci
Esculapio (il Dio della medicina) era una figura onnisciente, perfetta, che curava dallalto dei cieli; noi,
come Counselor, non ci riconosciamo in questa perfezione e prendiamo il mito di Chirone, un centauro
(met cavallo e met uomo) con una parte divina.
Ha ricevuto in dono limmortalit, ma non linvulnerabilit. Quindi come dire: noi siamo Chirone.
Abbiamo la pancia (cervello rettile) che animale, il cuore che umano o mammifero, e la testa che
adesso piena di mente-spazzatura, ma che (se fossimo realizzati) sarebbe pura coscienza e spiritualit.
180

Quindi noi abbiamo lanimale, luomo e il divino dentro di noi. Chirone rappresenta la nostra triplice
natura, e pur avendo il dono dellimmortalit vulnerabile cos come lo siamo noi: con unanima
spirituale immortale e con un corpo vulnerabile. Chirone fu ferito e cerc tutta la vita di curarsi, impar
tutte le medicine esistenti - dai massaggi alle erbe ma non riusc mai realmente a curarsi. Viene
considerato il guaritore per eccellenza, colui che porta le tecniche della guarigione.
Noi diciamo che lOperatore/Counselor Olistico il Chirone dei nostri tempi: una persona che
sicuramente ha avuto delle ferite, che pu averle ancora perch non riuscito del tutto a curarle, che
riconosce la sua natura sacra e le sue ferite da semplice mortale, ma nellaccezione umana pi nobile ha
dentro di s una fondamentale spinta ad aiutare gli altri, a trasferire una parte delle proprie esperienze agli
altri, cosciente sia di non essere lui stesso completamente guarito sia, ovviamente, di non poter
completamente guarire gli altri. Questa la base della relazione di aiuto. Quindi una persona pu essere
anche paralizzata, malata o fortemente ferita e fare bene il Counselor. Ma se quella ferita non se l
ancora vista e continua a proiettare una parte della propria tristezza, rabbia o paura sugli altri, questo gli
proibisce di fare il Counselor, non perch debba essere perfetto, ma perch non ha il cuore abbastanza
limpido e pulito per poterlo fare. E questo deve essere molto chiaro.
Un esempio in proposito: prendiamo una persona che ha delle ossessioni. Ci non gli impedisce di fare il
Counselor, se si rende conto che non pu lavorare sulle ossessioni. Ancora: una persona che ha una base
di anoressia o bulimia o ha dei disturbi sessuali non pu affrontare altre persone con lo stesso problema.
Ci non toglie che non possa fare una serie di lavori in cui trasmettere quella parte di comprensione che
ha gi vissuto in altri settori. A volte le persone che soffrono o hanno sofferto molto hanno unincredibile
sensibilit alla sofferenza o unincredibile empatia. E proprio la consapevolezza della paura, della
vergogna (superate del tutto o in parte) pu diventare uno strumento di grande aiuto. Pu benissimo dire:
Anchio nel passato avevo tante paure, ma lavorando su di me con questa tecnica di respiro oggi ne ho
molte meno, per cui te la trasmetto. Non una cura finale, ma un buon aiuto.
Bisogna avere consapevolezza e onest e dire alle persone che quel problema non stato totalmente
superato, non si perfetti.
Non siamo nel transfert o contro-transfert (per cui dovremmo mantenere una certa posizione e per questo
non raccontare la nostra vita privata). Non cos. Perci riconosciamo e diciamo che siamo persone come
altre - che sanno fare bene una certa cosa - e ci offriamo di farla insieme ad altri.
Esistono dei contesti minimi in cui il counselor pu essere o non essere presente. Se vive un momento
emozionale troppo intenso, non potr lavorare, perch diventer lui stesso proiettivo. Se triste perch
morto un genitore (una tristezza nella natura delle cose), o se triste perch ha grandi problemi non
pu lavorare con gli altri. Se un operatore ha avuto una vita sfortunata, andato in depressione, ma
attraverso luso delle tecniche ha risolto il 90% della depressione (che ancora lo tocca ma di cui
consapevole), potr fare un grandissimo lavoro sulla depressione. Anzi, questa esperienza gli lascer un
grande entusiasmo, una saggezza che pu addirittura farlo entrare in maggiore risonanza con chi
depresso. Quindi: grande equilibrio, grande consapevolezza, grande responsabilit.

Trasparenza e sincerit
Un codice fondamentale e importante: non stiamo lavorando sullauto-affermazione, non stiamo
lavorando sullego individuale, sulla sicurezza personale, ma sulla PRESENZA.
Ad esempio, se io sono triste e sono presente lavoro benissimo, ma lavoro in trasparenza. Personalmente
sono contro le scuole che presuppongono un ruolo professionale determinato che viene controllato
allinterno di un setting. Per quanto possibile il setting non deve creare nessuna contestualizzazione del
processo di transfert e controtransfert. quello che sto facendo da anni nel mio lavoro personale e con
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tutti coloro che sono usciti dallAccademia e che gi stanno lavorando. Io gioco trasparente: se la persona
mi realmente simpatica, le dico che mi simpatica, e viceversa. Se sto male o sono triste per mie
ragioni e la persona mi chiede come sto, rispondo con sincerit che sto vivendo un momento un po
particolare. Questa apertura nella mia pratica ha generato rapporti di grande empatia e verit. Se la
persona mi fa venire tristezza o irritazione le dico ci che sento; con propriet di linguaggio, in modo
neutro, positivo ma glielo dico. Dico la verit. Se una persona mi provoca, non si fida di me o resiste,
allinizio lavoro sulle resistenze, per renderla consapevole le faccio da specchio testimoniando quanto sta
avvenendo, ma, oltre un certo limite, le dico che non posso lavorare pi con lei, perch non ci sono i
parametri minimi umani di lavoro, di relazione. Non credo realmente che sia utile e produttivo. E a volte
proprio questa franchezza ha generato un cambio di risposta emozionale della persona, una riapertura di
rapporto. Di moltissime persone che incontro professionalmente, ogni anno fermo il lavoro almeno con
due o tre di loro.
chiaro che tutto il lavoro che inizia deve avvenire nellambito di un equilibrio tra presenza, realt e
compassione. Se al momento quella persona risulta pesante ma loperatore riesce ad essere in uno spazio
di compassione ci pu lavorare.
Ho avuto una paziente ossessiva, fortemente compulsiva (non borderline ma da ricovero, a mio avviso),
che mi ha chiesto di essere aiutata. Ho fatto molto fatica a lavorare con lei. Spesso mi faceva arrabbiare,
mi provocava, ma nonostante questo cera una quantit di compassione e di apertura di cuore nei suoi
confronti che mi permetteva di lavorare con lei. Tra laltro era venuta da me dopo esser stata da quattro
psichiatri che lavevano buttata fuori dalla porta, ovviamente perch lei creava rabbia nelle persone.
Quando lei mi creava rabbia, glielo dicevo. Se lei insisteva e mi provocava, le dicevo che era andata oltre
il limite e smettevo di lavorare. E lei si rendeva conto che stava cercando di superare questo limite.
Quando lo superava e se ne accorgeva... chiedeva scusa e si riprendeva il lavoro.
Questo un caso limite che spero non accada mai. Se, ad esempio, arriva una persona che chiede una
sessione di yoga, un massaggio o danza ed uno psicopatico, si deve essere chiari che il counselor non
cura lo psicopatico. Se chiede un aiuto per sciogliere le sue tensioni corporee o desidera fare meditazione,
si pu aiutare. Limportante essere chiari che nel counseling non si cura una malattia, ma si aiuta una
persona. Se questa persona crea troppa tensione o scompiglio, sar necessario dirle che non possibile
proseguire, perch crea troppo disagio nel gruppo o nella sessione individuale. La cosa fondamentale
chiarezza con se stessi e la persona, e creare un patto di onest.
oooOOOooo
Una volta identificati i blocchi, il lavoro sar quello di farli percepire al cliente e di creare una linea di
crescita personale. Finora abbiamo fatto una parte dimpostazione generale del SETTING, poi siamo
passati alla prima parte dellINCONTRO, il riconoscimento della persona e della sua energia generale,
dellatmosfera (della bolla) in cui vive, e dei primi semplici processi di approccio e di CONTATTO
diretto con la persona. Ora passeremo al lavoro sullIDENTITA.

Il lavoro sull'identit
Vorrei affrontare la tecnica di base del CHI SONO IO? non in ambito di gruppo ma in ambito
individuale, e la modalit per entrare in quella dimensione (che consiglio di fare da coricati e non in piedi
perch molto pi intensa) e per utilizzare il senso dellidentit con il fine di toccare punti pi profondi.
Ricordiamo una cosa: nel percorso consigliato, aldil di qualsiasi cosa si detto, si pu anche proporre il
respiro rilassante. A volte anche se loperatore non ha lo spazio del colloquio (perch non ha ancora una
sufficiente professionalit per imporglielo), pu iniziare semplicemente con tre-quattro sessioni rilassanti
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di respiro durante le quali inizia a mettersi in contatto con queste pratiche. Ma la cosa pi importante
che lesperienza della totalit dellessere non ha tempo n spazio, e non ha fretta. Lo pu fare a chiunque
(dalla vecchietta di 80 anni allo psicopatico, dal manager dazienda alliper-razionale), e se riesce a
portare una persona ad un rilassamento profondoquesto fa sempre bene.
Ogni tecnica che insegniamo in Accademia il massaggio dei piedi o della schiena, la respirazione nella
pancia, il rilassamento, lapertura energetica, gli esercizi di energetica, di respirazione e altro potr
essere fatta in meditazione. Se loperatore in meditazione, diventa meditazione, diventa lo strumento
interno per veicolare. Quindi qualsiasi tecnica semplice, se si entra in uno spazio di profondit, trasmette
questo amore, questa sensazione, questa atmosferae un alto senso delle cose. importante, alla fine di
ogni sessione, invitare la persona a sentirsi, a percepire le differenze rispetto a quando arrivata in
sessione, ad entrare un attimo in quello spazio. Loperatore pu mettere una mano sul cuore della persona
(o starle semplicemente accanto) e indurre la persona a vivere quello spazio interiore. Anche se sono state
usate tecniche non esattamente congrue con i suoi desideri di risoluzione terapeutica, utilizzando questa
componente di meditazione avviene una trasformazione, avviene unalchimia.
Unaltra cosa da sottolineare il senso di inadeguatezza che spesso coglie il counselor quando non
laureato, pensando, erroneamente, che per fare questo lavoro sarebbe meglio avere una laurea. Ma se si ha
una laurea lo stesso. La paura uguale, la tensione uguale, e quel senso di inadeguatezza e
dimpotenza uguale. lo stesso per i medici, non solo per gli psicologi quando iniziano il lavoro. Una
delle cose fondamentali da capire che la professione del Counselor (non loperatore olistico che
potrebbe essere il massaggiatore privato) prende il ruolo che gerarchicamente viene riservato di norma al
Padre, allAutorit. Quindi di per s una terapia per coloro che hanno un vuoto, una fragilit di identit,
e dato che questo stato, purtroppo, una cosa molto comune, alcune persone possono avere unenorme
guadagno. Il fatto stesso di poter entrare nel ruolo materno/paterno come autorit vera (che ha
autorevolezza, che ha una funzione primaria senza gerarchia, ma alla pari, io ho linformazione e la
saggezza e la trasmetto a te) lo mette in una funzione di estrema utilit.
bene che il terapeuta prenda coscienza di avere alcune cose da dare, e che esca dal ruolo
materno/paterno o dal ruolo filiale, cio dal ruolo simbiotico. Per diventare grandi bisogna diventare
autorevoli; non aspettare pi limboccata, non ripetere pi le cose che gli hanno spiegato. Una volta
appresi gli strumenti, lenergia personale che deve uscire nella relazione con laltro. Tutti gli operatori
della stessa scuola sono diversi a meno che non siano uniformati. Lindicazione : svuotarsi, entrare
in uno stato di presenza e diventare autorevoli. Autorevoli semplicemente perch si ha questa energia. E
trasmettere attraverso il proprio stato di presenza, linformazione. . Il resto viene da s. La cosa bella
della vita imparare ad accettare la vita senza voler capire. Si capito tutto nel momento in cui ci si
accorge che troppo da capire, perch semplicemente si ha coscienza delle cose. Ascoltando la vita si
pu risolvere un sacco di problemi.

Le norme di riconoscimento delle persone critiche


Lidentit strutturata della persona, dellIO della mente formata da: un lavoro stabile, una vita fisica
stabile, una sessualit armonica, una relazione affettiva stabile, amici, interessi nella vita. Se la
persona/cliente ha un minimo di stabilit, non ci sono problemi. Ma nel caso di una persona che non ha
un lavoro, non ha una relazione sessuale, non ha interessi, vive da sola, ha tante angosce nelle emozioni,
non ha una stabilitvuol dire che lidentit non ben strutturata, una persona fragile, a rischio, per cui
necessario andare piano, e fare il rinforzo dellidentit. utile fare la meditazione vipassana e le
tecniche di Atisha sul cuore.
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PRIMA SESSIONE DI COUNSELING


Cosa si fa nella prima sessione di lavoro sul corpo? In realt di corpo ce ne sar relativamente poco,
perch il counselor chieder alla persona di essere quasi immobile. Se la persona si muove va in tensione,
e sente le tensioni muscolari. Se loperatore le chiede di non muoversi, la persona rilassa i muscoli, si
alleggeriscono le tensioni e viagger molto di pi sul corpo di energia, o anche pi in profondit. Man
mano che loperatore lavora sulla testa, sulla gola, sul torace, sente dove c un ostacolo. Ad esempio la
nuca pi tesa, o la gola chiusa dalla tensione, o il torace non si espande bene, o non sente il cuore o le
mani. Questa fino ad ora la parte generale.
Il counselor registra tutte le informazioni legate al suo non respiro. Quando nello spazio di apertura,
quando ne ha percezione, deve dirle: Chiudi gli occhi, senti tutto il corpo Senti chi sei, senti la tua
energia adesso.
Deve chiedere ad ogni istante un sottile feedback:
Senti la testa? Apri la bocca respira passa bene laria? Quando senti una tensione, molla,
rilassa Portaci il respiro, lentamente Apri le braccia, hai la sensazione di fluidit al cuore?
Percepisci il cuore, senti un sottile piacere del cuore che respira? Senti la pancia, il torace, le
gambe? Arriva lenergia fino ai piedi?
Devono essere piccole domande, e preferibilmente anche le risposte (un s, un no). Non si deve
interrompere mai la fluidit della meditazione. Nel counseling si ha un piccolo codice psicosomatico.
Loperatore porta la persona in profondit, le d uno spazio di energia bellissima, percepisce quando
questo uovo, questo campo di energia si apre intorno al corpo poi da questo spazio la fa ritornare, alla
fine, alla consapevolezza espansa.
Il counselor deve fare la meditazione insieme alla persona sentir questa apertura incredibile e le dir:
Senti chi sei, sei energia libera, sei una coscienza libera. Proprio quando il nuovo dellessere, delle
energie fisiche, si immobilizza, si entra nel respiro pi lento, e la pancia, il corpo, lenergia inizia a
dilatarsi. l che si perdono i confini dellidentit, si in un piccolo samadhi, in meditazione profonda, e
nel momento in cui si prova lapertura, gliela fa testimoniare.
Pian piano da quello spazio si ritorna al corpo il counselor le fa sentire la presenza di unenergia pi
compatta, le fa sentire tutti i punti in cui il corpo non luminoso, non fluido, dove c tensione, dolore,
o c vuoto di sensazioni (i segni inequivocabili dei blocchi), e da l si riaprono gli occhi.
La cosa importante non fare la tecnica, ma entrare in meditazione.
Dopo aver riaperto gli occhi il counselor inviter la persona a ricapitolare tutti i punti negativi. In una
sessione successiva entrer con il respiro consapevole in queste parti. Attraverso alcune tecniche
(meditazione kundalini, 7 suoni) andr a riequilibrare dove ci sono blocchi. Se c una tensione muscolare
potr ricorrere ad un massaggio, se pi respiratoria la far respirare. Se la persona avverte un buco di
sensazioni, pogger le mani aiutandola a sentire. Se c un eccesso di energia laiuter a disperderla. Se
la persona non sente le gambe le far fare unora di danza. E pian piano arriva lesperienza emozionale di
essere nelle gambe, nei piedi, oppure di non esserci.
Alla persona, quindi, arrivano due cose: lesperienza del proprio corpo ed eventualmente dei suoi blocchi,
e lesperienza di un centro, di sentire il proprio corpo come energia, vivo e consapevole, il centro della
propria vita.
Da l si parte, perch esperienzialmente il counselor le ha fatto toccare il s, quel minimo di piacere di
essere quello che , nel proprio presente. E chieder: In questo momento dov il problema, dov
lossessione della mente? Quel dolore che sentivi, in questo momento c?
Questa la prima sessione, usando la tecnica di base per invertire la domanda, la riconversione della
domanda e del problema.
184

Un concetto fondamentale: il corpo energetico si cura attraverso il ri-bilanciamento, il corpo emozionale


si cura attraverso dei sistemi caotici, attraverso un lavoro di squilibrio (cio di riequilibrio che
necessariamente passa attraverso una prima fase di squilibrio).

La psicosomatica ha due fasi


Nella prima fase si lavora sul corpo e sulle energie, attraverso il respiro e la consapevolezza. Un lavoro
orientato al riequilibrio.
La seconda fase emozionale e psichica, orientata al riequilibrio attraverso uno squilibrio.
Nella prima fase delle energie e del corpo, se c una tensione va rilassata, se c un pieno di energia sul
cuore va dispersa, se c vuoto sul cuore va riscaldato, se c un muscolo flaccido va tonificato, un
ribilanciamento istantaneo.
Il lavoro invece sul livello emozionale, mentale (che il lavoro del centro del problema psicosomatico)
passa necessariamente attraverso una fase di squilibrio. Lo squilibrio pu essere leggerissimo: ad esempio
chiedendo alla persona di raccontare il momento attuale che sta vivendo, solo a parlare del problema pu
scoppiare a piangere tirando cos fuori lenergia negativa.
Verr trattata la prima fase (energetico-fisica), in cui si pu anche sentire il problema a livello emozionale
(per il momento non verr trattato). Lavoreremo sul riequilibrio delle energie, per cui diamo al blocco
emozionale un contesto energetico pi ampio. In definitiva un lavoro sul positivo.

SIMULATA DI UNA SESSIONE DI COUNSELING


Nitamo Montecucco
Nella simulazione, la donna mostra una certa sicurezza, cura di s, centratura. Ha un carattere forte.
Racconta di avere difficolt nelle relazioni damore. Ha un problema di aritmia e ha accusato, in diversi
momenti della vita, un dolore fisico sul cuore. La prima volta che ha sentito il dolore aveva 24 anni,
quando si separata dal marito per propria scelta, aveva due figli e altri due erano morti appena nati. Il
dolore tornato altre volte, in situazioni particolari. Successivamente ha avuto una relazione di 12 anni
terminata con la morte del compagno (suo collega di lavoro). La donna parla del dolore al cuore in
termini fisici; emerge un cuore femminile, profondo, grande, e la sensazione che non sia indurito da
questi eventi, sensibile ma molto protetto. Per superare i suoi traumi ha dovuto dirsi devo andare
avanti, la vita deve continuare, devo farmi forza. Se lei ha questo buco sul cuore, per la situazione
creatasi a 24 anni oppure una riapertura di un vecchio blocco sul cuore? La donna racconta di aver
vissuto in collegio dai sette ai diciotto anni, e che i genitori si sono separati quando ne aveva dieci. Dice
di aver sofferto moltissimo questa situazione, pur vivendola come una necessit e mantenendo buoni
rapporti con i genitori. Crede che questa sofferenza, pur procurandole un profondo dolore nei rapporti con
gli uomini, non le ha impedito di avere una vita regolare. Esprime forti giudizi, sottolinea comunque
lamore per i genitori ed il loro amore per lei bambina e adolescente. Ma di fatto lhanno abbandonata,
anche se lei giustifica labbandono della madre come una necessit (doveva lavorare per vivere e non
poteva occuparsi delle due figlie). Avrebbe potuto odiare i genitori per il loro abbandono, invece ha scelto
di nascondere le cose negative e di mettere in risalto aspetti positivi dei genitori. Da come si muove, si
vede una bambina che ha imparato a tirar fuori la grinta e indurire le spalle per difendersi, per cavarsela.
Ma sotto c una profonda tenerezza.
Il corpo intero sempre indicativo. Gi dalla struttura del corpo si pu ipotizzare un carattere.
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Osservando le mani, le spalle, il volto, il corpo, le gambe rispetto alla parte superiore, il torace, il petto, si
pu vedere se c sicurezza o insicurezza; se una persona che si cura, che tiene alla propria figura; se
attenta oppure no, se sa badare a se stessa, se ha un suo centro oppure no. Si pu delineare la tipologia
caratteriale osservando lequilibrio tra ci che la persona mostra, ci che fa vedere e quello che racconta.
Per entrare nella storia personale, della famiglia, necessario avere un minimo di contatto con il cliente,
entrare in empatia con la persona. Definire i punti salienti. Quando la persona accenna alla propria vita
pu arrivare a chi lascolta una forte emozione, di qualsiasi tipo, la si vive insieme. Non bisogna n
enfatizzare lemozione n fare finta di niente c presenza a partecipazione. Cos si crea un pathos.
A questo punto si hanno tre domande di base: quando eri bambina/o che atmosfera emozionale cera in
casa?; comera il pap?; comera la mamma?
Nella storia del padre e della madre le cose importanti sono: quanto amore passato, quanto
riconoscimento passato, quali sono le cose negative.
Se gi c stato un forte contatto ci si pu fermare qui, i dati sono pi che sufficienti.
Si pu procedere facendo distendere la persona, invitandola a mollare tutto, ad aprire la bocca e sentire il
respiro. Mentre la persona racconta, possono uscire le emozioni, le sta vivendo in quel momento.
Loperatore percepisce nettamente che lei le sta sentendo.
Il primo punto il cuore. Si preme con la mano sul cuore chiedendo se fa male. Si procede toccando i
punti psicosomatici dei polmoni, il centro dellidentit, lo sterno, lo stomaco, la pancia, i fianchi. Con
lattenzione al respiro.
Nel caso della donna, con il buco e la tristezza nel cuore, il terzo livello e gola vanno in chiusura, perch
sono le porte del cuore. Anche i due laterali delle braccia sono contratti e le mani possono essere fredde.
Potrebbe essere lemozione del momento, e significa che lemozione va a chiudere il cuore. La donna ha
spalle larghe ma chiuse per contenere il cuore, tenere le emozioni. Deve sentire laria che entra dalla
bocca, attraversa la gola e arriva al cuore. La donna sta bene, sente un cuore grande, ma dentro ha un
grande dolore. un po unincongruenza. Tiene il mento contratto, come a trattenere.
<Dov questo dolore? Senti la tensione? Vai dentro questa tensione. Ti sto toccando delicatamente per
non mandarti in reazione. Cosa succede dentro? Cosa significa che questo dolore viene dal cuore?>
necessario utilizzare con lei un meccanismo inverso rispetto a quello da usare con una depressa. A
parit di dolore, se fosse stata pi debole, se avesse avuto meno affetto dai genitori, se si fosse sentita
meno riconosciuta, sarebbe andata in depressione. Quindi questo dolore che lei sente poco (perch ha
tonificato tutta la parte yang, attiva, bella), lo sentirebbe tantissimo. Al massimo si pu fare un po fatica
a lavorare con lei perch non molla, e potrebbe avere qualche difficolt ad entrare in contatto con le
emozioni, perch la sua tipologia caratteriale tender a sottovalutarle. Se al suo posto ci fosse una persona
con gli stessi eventi di vita ma dalla tipologia orale sarebbe gi in lacrime. Lei ha una sofferenza sul cuore
ma porta molto in evidenza la parte positiva, riesce a gestire il dolore molto bene. Si identificata con la
sua parte positiva piena, mentre unorale depressa si identifica con la parte negativa vuota. Mostra
resistenza ad aprire facilmente, per al momento riesce a tirar fuori le emozioni.
Si deve andare a sciogliere il cuore, a ricanalizzare, e visto che lei ha una buona energia la si invita a
tirare fuori la voce, a liberare le cose dure, pesanti. Si pu fare solo un lavoro parziale, positivo, sui livelli
energetici. In questo caso, se volessimo fare la seconda parte del lavoro (quella sul positivo) sarebbe
piuttosto facile, perch lei collaborativa. Se dovessimo fare il lavoro sul negativo (quello tipico in
accademia) o respirazioni profonde, allinizio lei avrebbe pi difficolt a liberare le emozioni. Ma pi
una questione di tempo e di energia, perch se - da una parte - dicendole di respirare e tirare fuori
lenergia, uscirebbe poca emozione, dallaltra parte mi posso sintonizzare con la parte emozionale, e lei
allora si libera.
Nel lavoro con le persone forti bisogna entrare in contatto con la loro parte debole, che loro ad ogni modo
186

negano, minimizzano. Rinforzandole, comunque, lidea che accettata come persona forte. Anzi pu
essere utile, con questa tipologia di persone, dire che la persona veramente forte quella che pu
permettersi di piangere. Lavorando sul torace per farla mollare, si pu vedere che la persona non lascia
andare volentieri. E se le si chiede come mai, risponde che si sente sgonfiata, senza corazza, e uscirebbe
troppo il suo lato tenero. Si fa un lavoro leggero, e nel momento in cui emergono le emozioni, si lasciano,
si fa accettare questo lato debole, in modo tale che il lato forte aiuti quello debole ad esprimersi. Se si
manifesta il lato debole, diventa pi rilassato il lato forte. E pian piano si crea un leggero equilibrio.
Con una persona di questa tipologia, con la respirazione si va a lavorare sullidentit profonda, che
riguarda il suo lato debole, fragile. Si tira fuori il lavoro sul bambino interiore, come si fa nella Primal, il
lavoro della liberazione delle emozioni negative. E pian piano si riequilibra.
Una delle cose importanti in questo senso - che si pu fare in piccola parte usando solo energie positive farla avvicinare allidea di suo padre, che identificher con una persona a lei molto vicina nel momento
presente. Descrivendo suo padre, potr osservare le relazioni con gli altri uomini. Una delle cose che si
pu fare, se si vuole lavorare energeticamente sulle relazioni, chiedere: Qual lenergia che tiri fuori
nelle relazioni, e quale tiri fuori di meno? O anche chiedere: Quando i tuoi uomini si lamentano di te
che cosa dicono? La donna risponde: Gli uomini non si lamentano le mie relazioni si esauriscono
perch io vorrei, probabilmente, ancora pi amore di quello che ricevo.
Questo un lavoro di primal, co-dependency, ma (non avendo tale competenza) si pu lavorare sulla
consapevolezza che lei non ha avuto tanto amore nei primi anni di vita e sente ancora di averne molto
bisogno. Questo fa s che nella relazione questo bisogno interferisca con la realt, per cui anche se luomo
lama molto, per lei non mai abbastanza. Questo potrebbe essere il lavoro di Atisha: di accettazione, di
amore verso se stessi. Lavorare energeticamente sul cuore e la propria identit in profondit, in
meditazione. Amore su di s e accettazione del lato negativo. Quindi entrare in contatto con lombra
(detto alla yunghiana).
Utilizzando il dialogo delle voci, il suo s primario sarebbe il s che lha difesa, ed il s secondario
sarebbe molto pi vicino al suo vero s, allanima. Ma dato che fragilissimo per via di un grande dolore
intrinseco, deve essere molto difeso e trattato con molta attenzione. E giustamente, perch sotto c un
grande dolore. Loperatore deve lavorare pian piano con la meditazione, dandole sempre la sensazione
che la bambina interiore sofferente il canale per lanima, perch lanima che soffre e non la mente,
perch lei non ha vissuto con i genitori fin dai suoi sette anni. Una grande mancanza, un profondo dolore.
Una separazione - tra i genitori e lei - che ha poi cercato di bilanciare con tre matrimoni. Una ricerca mai
finita. C un lato negativo che lei non esprime tanto e che pian piano deve imparare a vedere.
La forza deve aiutare la bambina interiore che soffre, con consapevolezza. Mentre dallaltra parte la
rabbia profonda deve trovare uno sfogo.
un lavoro bellissimo, dove non si va allorigine del suo nodo, ma viene bilanciato solo in parte.
necessario ricordare che sia con laccademia che con la primal si va a risolvere una parte (magari il 70%),
ma rimane sempre una parte che non si riesce ad afferrare. Alla fine di questo passaggio si riesce a farle
capire che il lavoro che si pu fare non migliorare le situazioni esterne, ma lavorare sul suo cuore
profondo.
E quindi la proposta potrebbe essere: Ti far dei massaggi per sciogliere un po il nodo, andremo ad
ascoltare questo dolore, me ne parlerai e lo farai emergere. Attraverso le tecniche di meditazione si
cercher di rinforzare laccettazione della bambina sofferente (che deve emergere), altrimenti rimarr
sempre un buco. Bisogna trovare la modalit per lavorare al meglio, trovando un punto in comune, e
stabilire un numero di sessioni, pi una parte di lavoro che lei pu fare a casa da sola. Dopo un ciclo di
sedute e dopo il lavoro di apertura, in base a quanto viene fuori, le si pu consigliare di fare gruppi o
consultare un terapeuta per lavorare in modo pi specifico (ad esempio sullabbandono o sul bambino
interiore). Normalmente dopo cinque-sei sessioni si deve identificare, nel progetto di crescita, un piccolo
scopo. Questo pu essere: Facciamo queste cose con lo scopo di alleggerire almeno il 50% del dolore sul
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cuore (il restante 50% emozionale e non ci si pu lavorare), ti aiuto a sentire meglio il tuo corpo e a
stare in uno spazio pi rilassato. Dopo aver trovato un centro un po pi profondo, si sposta un po
lenergia sul femminile, perch la parte femminile d una maggiore elasticit, una poesia di vita pi
soddisfacente. Dopo cinque incontri si dovrebbe avere raggiunto questo scopo, a meno che al primosecondo incontro sia venuto fuori qualcosa di molto forte e quindi ci si sofferma su quellaspetto. Alla
fine di un ciclo di 5-6 sessioni sono usciti i sogni, le emozioni, c stata unapertura, ma venuto fuori
ancor pi chiaramente un problema. Si pu fermare il lavoro, per darle un po di tranquillit e riprendere
in un secondo momento quando ci sar bisogno, oppure continuare con la seconda parte del lavoro. Lei ha
una certa identit, un buon contatto con il cuore profondo (anche se non lo ha mai sviluppato),
autentica, si pu lavorare iniziando dalle cose recenti. Sulla carta, alla fine del primo ciclo di sessioni, alla
voce 'percorso consigliato' si scriver: cinque sessioni per aprire il cuore, sciogliere il dolore, contattare la
bambina interiore e sentire di pi il corpo, in modo pi rilassato.
Si provi ad immaginare la differenza tra questa sessione, reale iniziale, e una sessione di training. In
questultimo caso, al primo incontro si pu dire che si sta facendo un training, e procedere con tre-cinque
sessioni gratuite, sperimentando il lavoro su alcune tecniche. In questo caso si pu evitare di compilare la
scheda personale, oppure scriverla successivamente. Saranno sufficienti poche informazioni (se ci sono
state malattie o altro) per inquadrare la situazione. Ascoltata la persona, inizia il processo di
comprensione del lavoro interno, oppure si pu entrare gi in quello spazio, entrando subito nella tecnica,
lavorando 30-45 minuti sul corpo. In genere nella prima sessione si inizia con una chiacchierata per poi
procedere con una respirazione, sentendo i punti del corpo. Nella seconda sessione si pu fare la tecnica
dei 7 suoni o una vipassana, per sciogliere un po il nodo o il dolore.

LE BASI DEL COUNSELING


Il counselor, il cliente e lincontro
Kiran Lucia Vigiani
In questa sezione approfondiremo le basi del Counseling Olistico utilizzando lapproccio psicosintetico.
Perch un Counseling sia possibile sono necessari tre elementi: il counselor, il cliente e lincontro tra i
due.
Il Counseling pu svolgersi in pi incontri, oppure in una sola seduta, o pu essere fatto per una
situazione di emergenza (quindi con ununica possibilit). Questo fa capire quanto sia importante
lincontro: o siamo totalmente presenti e accade qualcosa, oppure unoccasione mancata. Riuscire a
creare lincontro il punto fondamentale.
Il Counseling ha tre campi di azione - investigazione, e sono:
- il counseling psicoterapico
- il counseling esistenziale
- il counseling di crescita
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I limiti etici e deontologici del counseling e la psicoterapia


Il Counseling Psicoterapico un lavoro sulle patologie psicosomatiche, psicosi e nevrosi. La psicosi
quando la patologia colpisce lidentit, come lallagamento dellIo, quando la persona non ha pi il
senso di s, quando c un caos totale con perdita dellidentit. La nevrosi, invece, pi in relazione alla
funzionalit dellio. Credo che tutti abbiamo le nostre nevrosi che sono in relazione alladattamento
rispetto al contingente, per cui un discorso legato alla funzionalit. Teniamo sempre presente che questo
lavoro viene svolto dallo psicoterapeuta, oppure in alcuni casi dallo psichiatra, mentre gli altri due campi
quello esistenziale e quello di crescita possono essere gestiti dai counselors (il counseling esistenziale
rivolto a tutte le professioni di aiuto). Quindi lambito di applicazione pu diventare molto ampio
(familiare, di coppia, lavorativo, oppure in gruppi con particolari disagi o situazioni di emarginazione).
Quando il counselor si rende conto che il cliente ha bisogno di una psicoterapia, deve fargli sentire questa
necessit e indirizzarlo ad uno psicoterapeuta. Ma per capire quando il cliente pu restare oppure no
fondamentale conoscere la Psicopatologia, e quindi la differenza tra una psicosi e una nevrosi. Su una
nevrosi - un disagio esistenziale - possiamo lavorare come counselor, possiamo affiancare ed integrare il
lavoro di uno psicoterapeuta, mentre nel caso di una psicosi dobbiamo assolutamente aiutare la persona a
trovare lo psicoterapeuta o lo psichiatra pi giusto per lei. per questo motivo che il counselor dovrebbe
avere una preparazione psicologica di base, in modo da capire quali sono i confini. Se una persona cerca
aiuto significa che c un disagio esistenziale a qualche livello, c un malessere, ma la persona ha sempre
il senso della sua identit. Se invece arriva una persona che totalmente fuori, che non sa pi chi , che
sente le voci, ossessionata, dobbiamo immediatamente capire che ha urgente bisogno di uno
psicoterapeuta o talvolta anche di uno psichiatra.
importante riuscire ad individuare una possibile schizofrenia, cosa che allinizio non facile da definire
se la persona si presenta con la sua parte integra. Solo in seguito il suo stato emerge, per il suo
atteggiamento, le sue irruenze e intemperanze. importante cogliere dal racconto della persona se ci sono
atteggiamenti maniacali.
Per indirizzare la persona ad uno psicoterapeuta, senza che questa lo viva come un rifiuto, la si
accompagna facendo da supporto. Magari si telefona allo stesso terapeuta per proporgli di seguirla
insieme, dove lui si occupa della patologia ed il counselor di un lavoro di sostegno. Non dimentichiamo
che come counselor lavoriamo su tutti i piani. Se la persona che viene da noi ha un disagio fisico,
dobbiamo essere in grado di valutare se necessario indirizzarla ad un medico, e sperare che il medico sia
illuminato e disponibile a fare un lavoro dequipe. Anche se si lavora sul piano fisico c bisogno di un
supporto sul piano emozionale, sul piano psichico e su quello spirituale. Non perdiamo di vista che quelle
che sono state considerate psicosi da certe scuole psicologiche, altro non erano che forme dellanima che
si esprimeva attraverso simboli, visioni, suoni o altre cose. Quindi dobbiamo mettere molta attenzione e
molta cura per distinguere se una psicosi o un disagio esistenziale tra i contenuti della personalit ed i
contenuti dellanima. necessario fare attenzione, perch si possono causare danni gravissimi alla
persona se i contenuti non provengono dalla psicosi ma sono di carattere spirituale. Inoltre dobbiamo
essere certi che lo psicoterapeuta, a cui mandiamo il cliente, abbia una formazione olistica e conosca
lesistenza di questa valenza spirituale, cio sappia che pu essere una manifestazione dellanima (che ha
bisogno di essere presa in considerazione e manda messaggi di un certo tipo). In questo modo lo sapr
indirizzare verso un certo tipo di meditazione, verso certi percorsi e lo seguir sul piano emozionale.
Purtroppo ci sono ancora troppo pochi operatori di questo tipo. Attenzione perch comunque vero anche
il contrario. Noi vogliamo creare questa cultura rotonda, olistica, con la consapevolezza che siamo dei
pionieri.
Non abbiamo protocolli, non esistono, perch non sappiamo mai che cosa succede. Quando una persona
arriva da noi e ci porta un dolore allo stomaco e un po di tristezza, dobbiamo essere in grado di fare una
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valutazione sul piano fisico e capire se dobbiamo indirizzarla ad un medico. Bisogna capire anche cosa
c dietro un mal di stomaco, qual lemozione che sta dietro questi visceri che devono accettare tutto
quello che noi buttiamo gi compresi i rospi. Chiediamoci quanto quella persona ingoia quello che
non vorrebbe. Prima del dolore fisico c un problema di atteggiamento, di struttura della personalit (che
pu avere - o meno - la capacit di dire no quando dovrebbe esser detto).
Vediamo come sono collegate tutte queste cose per non arrecare danni. Facciamo inoltre attenzione a non
entrare in quelli che sono i deliri di onnipotenza del tipo io ti curer oppure so come fare, non c
bisogno della collaborazione di nessun altro. molto importante andare incontro ad una modalit di
lavoro che preveda sinergie, collaborazioni con altri. Inoltre imprescindibile che ognuno di noi sia cos
onesto e abbia fatto un lavoro su se stesso da capire il suo limite, cio fino a che punto pu accompagnare
una persona e da che punto in poi chiedere il supporto di qualcun altro. una grande responsabilit che
dobbiamo assumerci.
Spesso le persone che avrebbero bisogno di uno psicoterapeuta non ci vanno perch non hanno n
leducazione n lattitudine per farlo, e preferiscono farsi una riflessologia plantare, un massaggio, una
visita naturopatica o fare yoga. Ed in questo ambito che stiamo realmente cercando di creare delle figure
professionali nuove (la S.I.C.O.OL. unassociazione nazionale di categoria professionale per
laccreditamento di counselor e operatori olistici), perch insistiamo molto sullaspetto rotondo di
questo lavoro, e per rotondo intendiamo che abbia competenze in vari ambiti. Ci saranno poi le
specificit per ognuno di noi, ma fondamentalmente dobbiamo avere la visione dinsieme di chi abbiamo
davanti e fino a dove possiamo arrivare. Sta a noi capire che di fronte abbiamo un universo umano
individuale, che dobbiamo trovare la chiave daccesso per poterci entrare in relazione e per poi
accompagnarlo verso il percorso pi giusto per lui, aiutandolo cos a trovare il contatto con il proprio
guaritore interno. Quando entriamo in questo rapporto, comprendiamo quanto sono fondamentali, nel
counseling, lempatia e lincontro. Se non si crea questo non si va da nessuna parte. importante creare
questa comprensione e accettazione senza nessun giudizio, per poter poi indirizzare la persona a fare un
certo tipo di lavoro. Ognuno di noi utilizzer gli strumenti che ha a sua disposizione, e poi sar la nostra
onest intellettuale a capire se ci che noi offriamo sufficiente o se la persona ha bisogno di
qualcosaltro (per cui bene indirizzarla altrove). Se facciamo le cose correttamente, le persone ritornano.
Dobbiamo avere la massima chiarezza verso noi stessi ed il cliente: noi non curiamo nessuno, ma siamo
un aiuto, un supporto per attivare nellaltra persona un processo di trasformazione.
Ricapitolando, per utilit didascalica ci sono tre settori dintervento:
1. la psicoterapia (che pertinenza degli psicologi, psicoterapeuti o psichiatri)
2. il counseling esistenziale (per tutti quei campi che abbiamo gi visto)
3. il counseling di crescita
Sviluppo delle potenzialit umane e percorso di crescita
Questultimo rivolto soprattutto allo sviluppo delle potenzialit umane, il lavoro volto ai nostri
potenziali pi che ai nostri limiti. Spesso abbiamo la sensazione di trovarci di fronte a qualcuno che vive
sottodimensionato, cio ha un grande potenziale ma lo usa pochissimo. Diventa nostra responsabilit che
la persona entri in contatto con le proprie potenzialit, che possono essere i propri punti di forza da
sviluppare, e che saranno le cose che le daranno il senso del proprio esistere. Abbiamo visto tutti come
diventano belle le persone quando trovano i loro canali espressivi! Oppure come i blocchi energetici ed
emozionali creano persone ripiegate e tristi. importante aiutarle a ritrovare quello che pu essere il
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proprio campo espressivo. come una fioritura dellessere. Questo lavoro sulle potenzialit umane
importante, perch aiuta a sviluppare la nostra crescita interiore.
Lobiettivo del counselor , quindi, aiutare la persona ad entrare in contatto con una parte di s, con le
proprie potenzialit, superando i blocchi che non permettono questo contatto, e sostenendola in questo
cammino. E questo molto impegnativo. Significa che il counselor deve avere una capacit e una
conoscenza molto allargata. Richiede una grandissima preparazione. Pi siamo allargati ed inclusivi, pi
ricchezza riusciamo a portare anche agli altri. E si arriva alla nostra responsabilit.
Per portare aiuto alle persone che si rivolgono a noi si possono usare tutte le tecniche possibili, ognuno
sar specializzato in alcune. Possono essere tecniche corporee, energetiche, psicologiche o di altro tipo.
Dipende dal livello in cui andiamo a lavorare. Il counseling anzitutto, come abbiamo gi detto,
caratterizzato dal rapporto, dalla relazione. Quindi ritorniamo allo schema.
Abbiamo precedentemente parlato di tre campi a cui rivolto il Counseling Psicosintetico e non solo. Ora
vediamo com la sua strutturazione, come si svolge e quali sono i punti fondamentali del counseling:
1. il Rapporto
2. le Tecniche
3. il Piano di Crescita
Il rapporto
In precedenza si detto che il Counseling avviene quando c un terzo inserimento, lIncontro. Quindi:
counselor-cliente-incontro.
Il rapporto estremamente importante in una relazione di counseling. Prima di tutto deve essere un
rapporto umano dove la comunicazione diventa fondamentale. molto importante, quindi, prestare
attenzione alla comunicazione verbale, come ad esempio il tipo di linguaggio che usiamo, lintonazione
della voce, le pause, gli intercalari. E altrettanto importante la comunicazione non verbale che passa
attraverso gli atteggiamenti, le posture, labbigliamento, la gestualit, il modo di entrare nella stanza: se si
guarda intorno; se titubante; dove tiene le mani, se sono fredde, sudate o calde; dove ha lo sguardo;
com il colorito della pelle; se sudata o ha freddo; come respira; il timbro di voce; se tende a ripetersi
oppure ha unesposizione lineare. Insomma, tutti elementi preziosi che ci raccontano molto della sua
storia.
C ancora un altro elemento nel rapporto: la capacit di gestire lincontro. Ci sono situazioni in cui il
cliente vuole gestire lincontro. Quando una persona arriva dal counselor per avere un aiuto, pu essere
talmente grande il disagio di sentirsi nella condizione di chi sta cercando aiuto, che immediatamente
copre il disagio attraverso la razionalit e lattivit. Sar molto nervosa, cercher di fare delle domande e
di darsi delle risposte. necessario essere molto centrati. La posizione del counselor di estrema
centratura, deve capire subito dove vuole portarlo laltro e non farsi manipolare. Questo fondamentale.
Per questo motivo importante chiedere subito alla persona perch venuta. un modo per far s che la
persona ritorni a se stessa. Non raro trovare persone che cercano di manipolare la situazione.
necessario ricordare sempre che nel counseling sono molto importanti il rapporto umano, il livello della
comunicazione e la capacit di gestire lincontro.
Le tecniche
Si ampiamente parlato delle numerose tecniche che possono essere daiuto nel counseling, ma il punto
fondamentale che il counselor deve essere in grado di capire quale tecnica usare per quella persona in
quel preciso momento.
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Dovr avere ben chiaro se portare il cliente in uno spazio di meditazione (nel caso in cui la persona abbia
gi una buona integrazione) oppure se fare un lavoro di grounding attraverso tecniche bioenergetiche
(nel caso in cui sia decentrata e frammentata), per aprirle laccesso a uno spazio di silenzio, di ascolto e di
collegamento con unaltra dimensione.
Allo stesso modo importante lo stato psico-fisico della persona: se ha poca energia sar utile darle dei
consigli pertinenti e scegliere tecniche adeguate. In questo caso giusto portarla inizialmente in uno stato
di rilassamento, farle pian piano sentire il corpo e poi passare a tecniche energizzanti. Se, invece, si inizia
con tecniche catartiche troppo forti per lei, viene messa ko, e invece di essere sostenuta viene allontanata
e portata alla chiusura. Se il counselor sbaglia nellapproccio ottiene leffetto contrario. Ci sono persone
che hanno bisogno di procedere in maniera molto lenta e molto graduale, quindi proporre qualcosa che in
quel momento troppo forte per loro, le porterebbe a chiudersi piuttosto che aprirsi. Inoltre bisogna tener
presente la fase del percorso in cui si trovano. Nella fase iniziale dovranno essere usati accorgimenti che
verranno lasciati andare in una fase pi avanzata del percorso.
Il piano di crescita
Il piano di crescita il piano evolutivo, la capacit di vedere le potenzialit dellessere umano che
abbiamo davanti, non solo per quello che , ma per quello che pu diventare. Questo un punto molto
importante in tutte le correnti transpersonali, e tanto pi lo nella psicosintesi, proprio perch lavora sul
potenziale umano.
Ci implica entrare in contatto profondo con la persona, il che pu non accadere la prima volta che la
vediamo, a meno che non succedano cose speciali. Solitamente nel primo incontro la persona porta i
disagi, le chiusure, i blocchi; pian piano, mentre si racconta, andiamo a scoprire che dietro c una
persona creativa, con molte potenzialit. A quel punto spostiamo il centro dattenzione, e anzich lavorare
sui disagi laiutiamo a rafforzare il senso di s e la sosteniamo. Ad esempio: se una persona che dipinge
laiuteremo a trovare contatto con altre persone che possono darle delle indicazioni per incrementare le
sue qualit pittoriche, che possano aiutarla ad esprimersi di pi, a portare degli elementi creativi in quello
che fa, e a far s che nei suoi dipinti porti se stessa.
Se fa psicodramma, la si aiuter ad entrare in una gestalt teatrale oppure ad usare la voce, e si lavorer
insieme su questa e altro ancora. E pu succedere che la persona si renda conto delle proprie capacit,
anche se non riesce ad esprimerle pienamente. Bisogna lavorare sul suo blocco (non ce la faccio, non
me la sento, non sono capace), lo riconosciamo, lo onoriamo e dallaltra parte le facciamo vedere che
c dellaltro. Dobbiamo essere in grado di far sentire alla persona che si trova nel tunnel, ma se guarda
avanti c la luce. In questi casi pu aiutare molto il Dialogo delle Voci, dove si fa dialogare la persona
con le altre parti ( non solo un dialogo verbale, ma unesperienza energetica).
Ecco, questo un piano di crescita.
Prendiamo in considerazione cosa succede a livello soggettivo del counselor, cosa succede a livello
oggettivo e a livello di atteggiamento.
Nella psicosintesi, durante una sessione di counseling, annoto su una pagina ci che succede a me che
sono il facilitatore (livello soggettivo): come mi sento con lo stomaco il cuore come reagisco a ci
che mi dice laltro; se sono centrato; se mi porta in una mia sub-personalit; se il suo dolore fa
immediatamente vibrare il mio. Se tutto ci avviene, devo avere la capacit di riconoscerlo e di ritornare
al centro, altrimenti non riuscir ad accogliere laltro e fargli da specchio, ma al contrario entrer nella
sua dinamica. Se rimango coinvolto nel suo problema non potr aiutarlo. Oppure pu succedere che la
persona mi porti una problematica che anche la mia e su cui sto ancora lavorando. In quel caso devo
essere onesto e dirglielo, dopodich devo indirizzarla a qualcun altro senza che lei si senta rifiutata.
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Semplicemente le dico, con tutta onest, la verit.


Non detto che se siamo counselor siamo persone risolte. Questo un punto molto importante che vale
non solo per la psicosintesi, ma per qualsiasi tipo di counseling. Dobbiamo sempre chiederci se il
problema suo o nostro. Ecco perch le sub-personalit sono importanti: perch dobbiamo capire se
facendo questo lavoro con laltro stiamo entrando in una nostra sub-personalit, che pu essere quella del
salvatore o della crocerossina oppure della vittima. A quel punto dobbiamo avere la capacit di
riconoscerlo e di ritornare al centro per poter accogliere o fare da specchio alla persona che abbiamo
davanti. altrettanto importante - nel fare un lavoro con gli altri - laver risolto almeno i buchi
fondamentali su noi stessi, come ad esempio i buchi affettivi o il bisogno di essere riconosciuti, perch
tutto ci potrebbe portarci al controtransfert.
Quindi lavoriamo con gli altri in totale presenza, chiedendoci sempre dove siamo.
importante anche riuscire ad entrare in unaccoglienza intuitiva, perch spesso dal nostro intuito
arrivano risposte molto pi fondanti e risolutive di quelle che arrivano dalla nostra mente razionale.
Inoltre, a livello di atteggiamento, nel counseling dobbiamo sentire che lincontro con laltra persona
unico e irripetibile.e quindi rimanere nellatteggiamento dove sentiamo di essere chiamati a dare il
meglio di noi. anche molto importante, anzich continuare a chiedere alla vita (pi soldi, pi prestigio,
pi salute), entrare in un atteggiamento dove ci chiediamo che cosa vuole la vita da noi. Questo cambia
molto la prospettiva, perch la vita vuole da noi eccellenza, che significa capacit di essere totalmente
presenti e di essere al meglio di quello che possiamo. Questo un valore di atteggiamento fondamentale,
perch possiamo portarlo nella vita di tutti i giorni qualunque cosa facciamo sia che lavoriamo con
un'altra persona, sia che stiamo facendo semplicemente del giardinaggio. Non dimentichiamo mai che la
vita ci chiede totalit e presenza.
Allinizio ho accennato ai tre fattori counselor-cliente-incontro. Vediamoli come un triangolo di cui
lincontro il vertice. E se noi ci incontriamo in quel punto, scompare la sensazione dellego, per cui
viviamo veramente un incontro di anima.
Ogni incontro unico e irripetibile
Un altro punto importante, oltre che lincontro unico e irripetibile, il vedere la persona per quello che
pu diventare, vederla nella sua potenzialit. Solo allora lincontro diventa un incontro tra due anime.
Questa visione del triangolo ci pu veramente aiutare, perch se riusciamo a spostarci al vertice del
triangolo capiamo che non ci sono pi tutti i giochi dellego. E poi, a livello oggettivo, dobbiamo pensare
che il cliente non una patologia, ma un S.
Questo ci porta a dover conoscere la persona che abbiamo davanti, e possiamo farlo applicando tutte le
tecniche o le indagini atte allo scopo. Possiamo iniziare unindagine sulla sua situazione fisica: come sta,
se c qualcuno che la sta seguendo, se ci sono delle reali patologie, influenze genetiche e familiari, se fa
uso di medicinali ecc., per poi spostare lattenzione sul lavoro. Ad esempio importante sapere se,
essendo un temperamento artistico, si trova a fare un lavoro di precisione o estremamente di routine,
oppure se, essendo una persona pratica, sta facendo un lavoro manuale che lo soddisfa. Di conseguenza ci
saranno atteggiamenti emozionali diversi: ci sar il soddisfatto e ci sar il frustrato. Ecco che lindagine ci
dar molti pi elementi per capire chi abbiamo davanti, sia sul piano fisico che sul piano emozionale, sul
piano energetico o psichico o spirituale. Lindagine non dovr mai essere un interrogatorio. Dobbiamo
rispettare le eventuali resistenze che una persona ha nel risponderci. Le possiamo gi intuire, per
dobbiamo rispettarle e sapere che questa acquisizione dei dati fondamentale in tutte le tecniche
terapeutiche, non solo nella psicosintesi. Perch importante?
Perch con i dati che abbiamo raccolto possiamo fare una valutazione, anche se non completa; le vere
carenze emergono dopo, lungo il processo terapeutico vero e proprio. Per questa ragione dobbiamo essere
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molto elastici nei confronti di noi stessi, e sapere che la nostra prima valutazione potrebbe anche essere
sbagliata o carente e necessitare di ulteriori dati, anche perch la persona durante la terapia potrebbe
cambiare atteggiamento. Dobbiamo essere molto flessibili e accettare la mobilit del processo che ci fa
cambiare direzione o cambiare prospettive o considerazioni.
Anzi, molto bello quando il cliente si accorge di aver cambiato il suo comportamento essendo capace di
uscire da certe coazioni a ripetere. veramente un bel passo avanti. Quindi molto importante la
comunicazione con laltra persona, come molto importante usare le parole che usa laltra persona,
perch un riconoscere laltro. Se una persona sente che viene usato il suo stesso linguaggio si sentir
certamente capita, sentir empatia e si aprir maggiormente. superfluo dire che la capacit di ascolto
deve essere totale cos come la capacit di creare il silenzio, perch se una persona non ha questa capacit
di silenzio - acquisito soprattutto con la meditazione - il vero ascolto sar mancante.
da ricordare che le relazioni sono essenzialmente di natura energetica, perch a parole possiamo dire
tanto, ma energeticamente possiamo trasmettere unaltra cosa. Ecco perch estremamente importante il
concetto di congruo fra latteggiamento e le parole, oppure laccoglienza e lascolto. Non si pu dire
qualcosa che parte dalla mente mentre tutto il resto non la sostiene; ci sarebbe incongruenza tra quello che
si dice e quello che arriva allaltra persona.
Ricordo una persona che veniva da me e portava problematiche sado-masochistiche molto forti. Dovevo
rimanere in un atteggiamento non giudicante. A volte, sentendola, mi veniva voglia di attaccarla al muro,
sia come donna che come essere umano. Poter rimanere in uno spazio neutro mi ha richiesto molta
centratura e molto lavoro, ma questo ha permesso il superamento del suo atteggiamento provocante.
Molte persone arrivano e ci mettono alla prova, vogliono vedere qual il nostro limite. Quindi anche l
dobbiamo avere la capacit di dire no, ora basta! oppure di accoglierle. Dobbiamo sempre valutare il
contesto. Ad esempio a volte ridere di una situazione pu risultare molto giudicante; se, invece, vogliamo
usare quelle che in psicosintesi si chiamano le tecniche paradosso possiamo anche metterci a ridere,
perch vogliamo portare allesasperazione un atteggiamento.
Ci sono scuole che sostengono la necessit di rimanere assolutamente impassibili. A me, personalmente,
capitato di piangere con persone che mi hanno portato e mostrato dolori che erano umanamente forti e
veri. Questo piangere insieme ha provocato uno sblocco incredibile, perch la persona ha sentito
lumanit, lempatia, la vera accoglienza. Questo ha fatto s che cambiasse totalmente la relazione.
Ma come facciamo a dire quando si pu piangere o ridere? un lavoro di grande sensibilit che possiamo
fare tutti, purch lavoriamo su noi stessi. Ma senza questo lavoro su noi stessi, come facciamo a sentire
laltro? Ricordiamoci che la guarigione non dipende da nessuno, perch un atto sacro. qualcosa di
estremamente profondo, e accade se noi siamo in quel punto al vertice del triangolo. Questo ci fa capire
che noi siamo solo uno strumento che permette allaltro di attivare il guaritore interno, e questa cosa
sacra. Io cerco di avere questo atteggiamento e di passarlo a chi ho davanti. Quando entriamo in questo
campo e facciamo nostra unaffermazione di questo tipo, sappiamo che dobbiamo stare in un
atteggiamento di sacralit. E sacralit non da intendere assolutamente in termini ecclesiastici, ma
significa una grande accettazione di essere strumenti di qualcosa pi grande di noi.
Si gia ampiamente parlato del setting del counselor, e sottolineato che la cosa principale nel counseling
la capacit di incontrare laltro. Se in una seduta non riusciamo a creare la magia dellincontro con
laltro, possiamo anche usare tutte le tecniche pi raffinate, ma non accadr nulla dellordine della
trasformazione. Non ci che faremo ma la modalit con cui lo faremo. Se non riusciamo ad attivare
quella qualit di amore e di accoglienza, la trasformazione non avviene. Lavoreremo sulla capacit di
tornare al centro, allo spazio di silenzio. Per poterlo sentire e riconoscere allinterno di noi, per poterlo
avere a disposizione tutte le volte che ne abbiamo bisogno. Non necessario stare sempre in questo
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spazio di silenzio; a volte dobbiamo anche arrabbiarci o agire con modalit diverse, per la capacit di
entrare e uscire da una situazione deve essere gestita dalla nostra parte profonda, per non rimanere
identificati in uno stato e anzi per riuscire a vederlo. La differenza proprio quella di essere sintonizzati
sulla causa degli eventi pi che sulleffetto.
Un punto fondamentale per il counseling, e per la nostra vita, riuscire a vivere da protagonisti, con la
capacit di scegliere.
Facciamo un passo indietro: quando parliamo di inconscio pensiamo immediatamente alla mente, ma
inconscio vuol dire anche come teniamo la schiena linconscio nella nostra pancia, in tutti i nostri
movimenti. Quindi penso sia molto importante lavorare sul corpo, per sentire che questa consapevolezza
anche dellordine fisico. importante per noi, perch il primo punto sentire noi stessi, e solo cos
potremo sentire gli altri, e potremo riuscire a far percepire il corpo ad una persona che ha la tendenza ad
andare fuori, a farle percepire i piedi, il proprio grounding, a farlo ritornare con il respiro nella pancia.
Bisogna ribadire un fatto: quando parliamo di meditazione, soprattutto parlando di gruppi, la prima cosa
che inconscia il corpo. Difatti vediamo nelle meditazioni che le persone assumono moltissime
posizioni.
Abbiamo gi parlato dellanatomia energetica che ritroviamo in certe tecniche in cui la meditazione
anche un discorso energetico: se ad esempio la mia schiena curva, storta, posso comunque meditare
ma se assumo una posizione diritta agevoler moltissimo il processo. E per fare questo il corpo ha
bisogno di essere preparato: in altre parole pu essere uno sforzo enorme se cerco di stare dritto ma i miei
muscoli dorsali e addominali non sono abbastanza forti. E la mia concentrazione, anzich stare su un
mantra o sul respiro, star sui dolori del corpo. evidente che la schiena dritta, energeticamente, la
posizione ideale per poter stare in meditazione. Ricordando i canali della tradizione yogica - le due nadi
ida e pingala che dal perineo salgono fino alle narici e si intersecano lungo la colonna nei punti in cui si
formano i vortici energetici o chakra - appare evidente come una posizione eretta della schiena sia
funzionale nella meditazione. Quindi bisogna lavorare affinch questa posizione sia piacevole e non
generi dolori o fastidi.
Per questo necessario lavorare sul corpo, per sentire i radicamenti, per sentire cosa significa conscio e
inconscio nel corpo, e anche per osservare la postura degli altri e dare suggerimenti. E lavorare sul
respiro, che quellelemento che ci porta dentro. Tutte le diverse tecniche di respiro nelle tradizioni
orientali, attive e passive, che energizzano o che calmano, parlano un linguaggio comune. La respirazione
un universo. Il respiro lelemento base che permette la relazione tra il mondo esterno e il mondo
interiore. Lo strumento che ci permette di ritornare in uno spazio interno. Quando siamo agitati, se ci
fermiamo un attimo, facciamo un paio di respiri, chiudiamo gli occhi, torniamo con lattenzione
allinterno e al nostro respiro, immediatamente andiamo a modificare qualcosa dentro di noi.
A questo proposito voglio fare riferimento ad una tecnica dei maestri himalaiani che si basa
essenzialmente sullosservazione del respiro, sulla recitazione di un mantra.
Il mantra un suono, pu essere una parola, pi parole o sillabe. Pu essere legato al significato o pu
esser detto senza conoscerne il significato. Sappiamo che il suono vibrazione, e la vibrazione in stretta
relazione con il provocare nella mente un certo tipo di sensazione.
Il respiro ha la capacit di andare a calmare la mente, ma un respiro forzato pu creare un disordine sul
piano del sistema nervoso centrale. Attraverso losservazione del respiro possiamo modificarlo senza
forzature.
Con gli occhi chiusi sentiamo laria che entra dalle due narici, che scende nel canale del respiro e
arriva fino alla parte bassa della pancia, facendola gonfiare. Espirando la pancia si contrae partendo dai
muscoli del pavimento pelvico, e laria torna fuori uscendo dalle narici. Il respiro deve essere calmo,
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silenzioso, profondo, ritmato. Non esiste un respiro uguale a quello di un altro. Quindi dobbiamo sentire
qual la lunghezza del nostro respiro, osservarla, e per dodici respiri proviamo a stare in questo spazio
prezioso di grande consapevolezza e osservazione del nostro respiro (possiamo usare le nostre falangi per
tenere il conto dei nostri respiri). Sentiamoci profondamente nel nostro tempio interiore. Quando abbiamo
finito i dodici respiri non apriamo gli occhi, e lasciamo il respiro senza alcun controllo. Entriamo nello
spazio della meditazione, dove nella tradizione dei maestri himalaiani la focalizzazione della mente sul
mantra legato al respiro: inspiro con il mantra SO ed espiro con il mantra HAM. So-ham (io sono quello)
non una parola qualsiasi del vocabolario sanscrito: realmente il suono del respiro
Lentamente muoviamo le mani, e prendiamo tutto il tempo che ci necessita. Spesso addormentarsi una
forma di difesa, di resistenza, ma se si fa meditazione quando si molto stanchi pu accadere.
Nella tradizione himalaiana lallievo rimane con il SO-HAM per un certo periodo, poi passa attraverso
quella che liniziazione personale.
Per essere precisi: gli insegnanti di yoga sono molti, ma pochissimi sono i maestri. Il maestro di yoga la
persona autorizzata dalla tradizione, dal lignaggio, a fare le iniziazioni, dove per iniziazione significa dare
il proprio mantra personale. Il maestro sente in maniera intuitiva se la persona che ha davanti ha troppo
fuoco, troppa acqua, troppa stasi, se deve essere attivato, se deve essere calmato, e quindi sa che tipo di
mantra dare. Ricordiamo che il mantra una vibrazione che va a lavorare sulla mente, per rimanere con la
mente focalizzata. I pensieri arrivano, ma invece di rincorrerli ne prendiamo atto e li lasciamo andare. Il
mantra personale molto potente, e deve rimanere segreto; non va detto a voce alta, ma in modo mentale.
come mettere un seme dentro la terra, quindi va tenuto dentro.
Questa una preparazione alla meditazione. E lavorando sul corpo si pu sentire cos lo stato
meditativo. Listruzione non di tenere gli occhi chiusi, se non allinizio. Poi, nella maggior parte dei
casi, gli occhi si mantengono chiusi, e questo dipende dallesigenza di lavorare sul corpo stando con
quella stessa qualit, che molto interiorizzata. Ci che mi interessa destabilizzare lidea, ancora
piuttosto diffusa, che la mente e la spiritualit sono una cosa, e il corpo unaltra.
Vi sono due vie: si parte dalla mente e si scende nel corpo, oppure si parte dal lavoro sul corpo per
arrivare al lavoro sulla mente. Ma quello che importante lesperienza che si vuol raggiungere, e capire
che noi possiamo fare spiritualizzare la materia, o materializzare lo spirito. Bisogna sperimentare cosa
significa questo centro di unit, dentro di noi.
importante lascolto di una persona rimanendo su se stessi, nel proprio silenzio. Perch se noi siamo
persi, identificati con una parte della mente tendiamo al giudizio, alla non accoglienza, a dare una
risposta perch pensiamo di aver capito. Dobbiamo portare lesperienza nella vita di tutti i giorni... la
sacralit delle piccole cose. Ricordiamo che qualsiasi tipo di energia neutra; ci che cambia lutilizzo
che noi ne facciamo, che ha una valenza positiva o negativa, costruttiva o distruttiva.

I samskara
Sono i solchi della nostra mente, le abitudini mentali che si sono create e strutturate con la nostra
esistenza; sono le abitudini mentali che hanno unincisione molto profonda nella nostra mente tanto che
poi diventano le abitudini, le risposte incondizionate. linconscio. Possono essere inconsce o
consapevoli, ma in genere lavorano sullautomatismo stimolo-risposta. Quindi lavorare con le
meditazioni - ad esempio con il proprio mantra personale - significa creare delle abitudini nuove nella
nostra mente, ed uscire un po da quella dello stimolo-risposta.
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Thich Nhat Hanh (detto Tai)


Monaco vietnamita della tradizione zen, da cui nata la scuola del buddhismo impegnato socialmente.
Per i vietchong era filoamericano, per gli americani era vietchong. Ai tempi della guerra del Vietnam ha
lavorato per la pace la pace come qualit della mente. Perch noi non possiamo fare niente se non
riconosciamo che dentro di noi c la persona che subisce un sopruso, e allo stesso tempo quella che lo
commette. Quindi fintanto che nella nostra mente ci sono i rifiuti, il rimosso di tutto quello che in termini
Yunghiani potremmo chiamare la parte ombra, non andiamo da nessuna parte, perch siamo sempre nelle
separazioni, nei giudizi. Si pu vedere come gli assunti di base della nostra psicologia si ritrovano come
postulati essenziali nelle scuole di saggezza orientale. In termini cronologici ci rifacciamo a sapienze
antiche di 3000/5000 anni. Per Thich Nhat Hanh il primo assunto il lavoro sulla consapevolezza
mentale, che altro non che la base della Vipassana (significa visione profonda). Si tratta di una
meditazione che implica uno stato di presenza mentale dove si parte dal corpo, sentendolo nei minimi
particolari, focalizzati sulla posizione e consapevoli del respiro, arrivando alle percezioni delle
sensazioni, delle emozioni, a vedere i pensieri che attraversano la mente, la consapevolezza estrema di
tutto quello che c. un lavoro per percepire il corpo, ascoltare il respiro, comprendere le sensazioni,
osservare i pensieri e capire da dove arrivano e dove vanno, per arrivare infine ad uno spazio di silenzio.
Thich Nhat Hanh insiste molto su tre punti: la consapevolezza mentale, da cui poi si arriva alla visione
profonda, e infine alla comprensione dellinterconnessione.
Thich Nhat Hanh suggerisce delle micropratiche per tornare continuamente alla presenza mentale; questo
per raccordarci con le sensazioni e le percezioni, per portare un elemento di frattura al meccanismo
stimolo-risposta. Significa rompere lautomatismo portando consapevolezza, perch la risposta parta dal
centro, anzich dalla sub-personalit. Queste micropratiche servono a sviluppare il campo di coscienza,
per portare sempre pi consapevolezza a chi siamo, a come ci comportiamo, a cosa stiamo facendo.
Ad esempio se squilla il telefono, invece di rispondere subito mi fermo, passo attraverso un momento
in cui mi dico sto per rispondere, facendo un respiro, cambiando cos la qualit della risposta. La
risposta non reattiva ma consapevole. Dobbiamo essere capaci di usare lenergia giusta, congrua per
quel momento. Pu essere anche tagliente, estrema, ma io, consapevolmente, scelgo che sia cos.
Nel dialogo delle voci si parla di energie primarie ed energie rinnegate, ma tutte le nostre energie devono
essere onorate. La nostra aggressivit non unenergia da tenere da parte, da disonorare, da rinnegare, ma
unenergia che dobbiamo avere a disposizione, da usare quando decidiamo di usarla. E non deve essere
usata dallaggressivit, sono io a decidere che quellaggressivit funzionale perch qualcosaltro
succeda. In tal modo non reattiva, ma consapevole e costruttiva. Quindi prima diventiamo consapevoli,
accogliamo e comprendiamo ci che sta succedendo; poi tralasciando la visione esteriore (di cose e
persone), che fa parte della mente pi superficiale, pi giudicante, entriamo in una ricerca e comprensione
pi profonda, in quella che definita visione profonda. Significa uscire dalla visione che fa scattare il
giudizio, e vedere oltre. Questo ci porta immediatamente al terzo punto che linterconnessione. Se
riusciamo a vedere pi in profondit, comprendiamo e sentiamo che una cosa esiste perch qualcosaltro
esiste: siamo un tuttuno. Ogni azione va ad interferire con lesistenza di qualcosaltro.

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LUSO DELLE TECNICHE DI MEDITAZIONE PER IL


COUNSELING OLISTICO
Nitamo Montecucco
Il counseling olistico una modalit di aiuto che parte essenzialmente da uno stato di presenza e quindi di
consapevolezza di colui che opera, quindi delloperatore/counselor olistico.
Esiste unampia serie di tecniche di meditazione che costituiscono un ausilio pratico nel lavoro del
counselor. Il counselor pu trasmettere larmonia, lapertura e laccoglienza, ma il passo successivo
quello di utilizzare tecniche di concentrazione, contemplazione e meditazione - che possano permettere
alla persona di fermare la mente ed entrare in uno stato di presenza.
La tecnica della concentrazione aiuta la persona, che un po dispersa, a focalizzare la propria coscienza,
quindi lattenzione, lenergia, la percezione su alcune cose. Pu essere un punto, una fiamma, una parte
del corpo, il centro della pancia; oppure si pu creare una concentrazione mobile, che si sposta.
Le tecniche cinesi attivano i canali di energia, a partire dal perineo, linizio dei canali della kundalini,
che lavorano nella parte posteriore yang e nella parte anteriore yin come un circolo. La concentrazione su
un punto di energia mobile armonico, ritmico, d una circolarit nel corpo. Durante la concentrazione
lanima rimane nella condizione di uno spettatore senza spettacolo.
Una tecnica di concentrazione la Vipassana di Birmania, dove attraverso il respiro consapevole, la
persona riscopre il piacere di stare nel proprio corpo.
Per la contemplazione esistono tecniche dove la mente si concentra nel dilatare il tutto, come ad esempio
nel tantra: si ascoltano tutti i suoni senza scegliere nulla, oppure si resta con gli occhi aperti senza
focalizzare nessuna immagine.
Si entra in una percezione allargata, una contemplazione che permette di entrare in uno stato di coscienza
globale, unitario. Da l si entra nella meditazione.
Le tecniche di contemplazione sono soprattutto sensoriali. Alcune tecniche tibetane, per esempio, usano
la contemplazione per creare delle visualizzazioni tridimensionali, come i mandala. I monaci creano i
mandala con la sabbia colorata, le persone visualizzano con la mente dellenergie, delle emozioni, delle
divinit. Fin quando si dentro al mandala, si nel centro del mandala, si il mandala. Il mandala la
raffigurazione del cosmo con tutte le periferie complesse, con un unico centro di coscienza. Allinizio la
concentrazione viene posta su un punto del mandala, lo si visualizza fin quando diventa stabile; poi pian
piano si raffigura tutto il mandala, si dentro, si crea uno stato di contemplazione a 360 gradi ed in quel
momento si entra nello spazio del silenzio e si abbandona qualsiasi ormeggio.
Queste fasi intermedie portano molto velocemente in uno stato di contemplazione, in uno stato in cui
sentiamo tutto il corpo vibrare. Non siamo ancora alla meditazione.
Nelle tecniche di meditazione non si usa pi la mente, esiste solo uno stato di consapevolezza vigile. Si
in meditazione quando la mente si ferma. Si ha la percezione dellunit.
I grandi maestri dicono che se si in meditazione, la mente si libera delloggetto che catalizza
negativamente la propria vita, il problema viene superato.
La meditazione avviene da uno stato di apertura energetica, che possiamo ottenere grazie a differenti
tecniche. Attraverso due funzioni principali: una Buddhi e laltra Ankara.
Buddhi la mente superiore, non esprime parole, una pura intuizione, quindi attraverso Buddhi - la
mente luminosa - pian piano si inizia a sentire tutto il corpo. Si entra nel corpo di luce, nel corpo di
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energia, nellenergia consapevole. Dopo si entra nella parte silenziosa, il vuoto, non c pi lidentit. Si
inizia il lungo cammino della meditazione.
Tutti gli stati sono fondamentali, poich non si pu far arrivare una persona da uno stato di confusione
mentale ad uno stato di meditazione, senza passare attraverso i livelli intermedi, perch si creerebbe uno
spazio troppo aperto difficile da sostenere da una persona che non ha un centro.
Il grande maestro Krishnamurti diceva che lidentit in realt semplicemente la paura di abbandonarsi
allenergia oceanica del tutto; non un laghetto tranquillo dove si fa il bagno.
Nella kundalini, nella prima fase di concentrazione energetica, si sente lenergia di tutto il corpo; a
met tra concentrazione e contemplazione. Nella seconda fase, ancora pi dilatata, lenergia si muove e si
esprime. Poi si entra nelle due fasi di meditazione. Quando ci si siede, nella terza fase, si in uno spazio
dilatato, non si sentono pi i confini del corpo. Nellultima fase, si pu andare ancora pi in profondit, in
un totale abbandono, lenergia del corpo si dilata, in profonda consapevolezza silenziosa. Da l, che lo
stato di vera meditazione, a volte si entra nel samadhi. Nel samadhi non c pi coscienza.
Lo stato di energia esplode in unesperienza di unit di yoga, la liberazione dei limiti, in unespansione di
coscienza. Lespansione di coscienza non si dimentica, come la nascita di un bambino o una morte.

In una mappa indiana, abbiamo quattro stati di coscienza:


stato di coscienza di veglia
stato di coscienza di sogno
stato di coscienza di sonno profondo (coma)
stato di coscienza Turya
I maestri dicono che noi non siamo coscienti, ma sogniamo durante il giorno: di avere una fidanzata, di
lavorare, di aver paura di qualcuno; ma non c niente di vero. A volte la persona cade in uno stato di
sogno completamente, definita malattia psichica, per paura dellauto, paura dellascensore, paura dei
ragni. Stiamo parlando di malattie psichiche normali, depressioni, paure; quelle gravi sono unaltra storia.
Nel caso patologico lo stato di sogno che entra nel mondo della veglia, quindi stiamo svegli e stiamo
sognando. Nello stato spirituale lo stato di presenza consapevole della vita che entra nello stato di
sogno, come i sogni lucidi.
Il primo livello di consapevolezza, di spiritualit, quello di entrare nella parte del sogno dellillusione,
positiva o negativa, e svegliarsi. Il terzo livello spirituale quando si scende con la coscienza allo stato
del coma, del sonno profondo senza sogni. Il quarto livello, Turia, viene chiamato dai giapponesi Satori.
Il counselor, di fronte ad una persona depressa, con il cuore oppresso, pu utilizzare la tecnica dei sette
suoni, in modo da fare sentire alla persona i propri blocchi. utile per sentire il cuore, dare lenergia e le
risorse per andare avanti.
Se una persona molto dinamica, ma sente pochissimo le gambe ed il bacino, si pu utilizzare la nataraj,
per risvegliare il piacere e la fluidit del corpo; se la persona realmente bloccata non balla, non si
diverte, non apre il cuore.
Se la persona molta inibita, controllata, si pu utilizzare la chakra breathing, una sorta di sette suoni
in movimento.

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Le tecniche di meditazione
La Tecnica dei Sette Suoni
Sin dallantichit, tutte le tradizioni del mondo hanno usato i suoni per accedere alla spiritualit, per
fermare la mente, calmare liperattivit delle funzioni mentali ed entrare in uno spazio profondo. Il suono
come una parola senza senso, con un significato pi profondo. Se tuttavia il suono (o mantra) ripetuto
e, concentrandosi su una zona del corpo, si sente che una vibrazione sonora va a muovere la parte del
corpo, si sta facendo un processo di concentrazione dellenergia, di attenzione focalizzata, che permette di
sentire la zona del corpo e permette eventualmente il suo ribilanciamento.
La tecnica parte dal concetto che: il suono un potere che pu essere usato verso noi stessi, per entrare in
un contesto di profondit e riaprire le energie.
La tecnica dei sette suoni si basa sulla consapevolezza, facile da sperimentare, che i suoni generano
vibrazioni nel nostro corpo.
Si emette un suono e con una mano sul cuore, si osserva quale suono genera la vibrazione del cuore. In
generale, si hanno vibrazioni basse nella parte bassa del corpo, vibrazioni medie nella parte media del
corpo, vibrazioni acute nella parte alta del corpo.
Questa tecnica relativamente potente, semplice e non ha controindicazioni, tutti possono farla. Viene
chiamata meditazione, ma in realt il novanta per cento della tecnica una concentrazione o
contemplazione del proprio corpo a livello sottile. Se si riescono a sentire le sette parti del corpo, una per
volta, facendole risuonare con la propria voce, nella prima salita si sentir poco, poi pian piano, sempre di
pi, si entrer nel campo dellenergia. La salita e discesa, fatta ogni due minuti, permette esattamente di
sentire cosa accade nelle specifiche parti del corpo. Linvito di fare questa tecnica senza visualizzare
niente, senza immaginare niente, ma sentire esattamente quello che c. Quella che chiamiamo energia
una sensazione del nostro corpo. Se in una parte non c nessuna sensazione somatica, si sentir il vuoto.
Ogni sensazione corporea va presa per quella che . Il suono energia respiratoria e sappiamo, inoltre,
che lenergia segue il pensiero e lattenzione, quindi se focalizziamo lenergia in una certa parte del corpo
possiamo percepire lo stato reale di quella parte, un eventuale blocco, unapertura, un vuoto, una luce, un
colore, un calore o corpo freddo. Il suono va sperimentato, per trovare quello che meglio fa vibrare quella
parte del corpo. Lo scopo di questa tecnica di portare dentro, fare risensibilizzare il corpo, dare la
percezione dello stato delle singole parti del corpo, riarmonizzare le energie attraverso il canale
energetico.
La tecnica consiste in sette suoni, sette vibrazioni, le mani poggiate sui centri di energia, i centri del
corpo.
Primo chakra - una mano davanti e una dietro che toccano il perineo
Secondo chakra - una mano sotto lombelico e laltra sulle vertebre lombari
Terzo chakra - una mano sullo stomaco e laltra sul rene
Quarto chakra - mani sul cuore
Quinto chakra - una mano alla gola e laltra sulle vertebre cervicali
Sesto chakra - mani sulle tempie o fronte-nuca
Settimo chakra - mani poggiate sulla testa
Dopo i suoni nel primo chakra, la musica cambier verso una tonalit pi alta - questa lindicazione di
iniziare a sentire i suoni nel secondo chakra. Il processo viene ripetuto fino al settimo chakra, e mentre si
sale di chakra in chakra si lascia che il suono diventi pi acuto. Dopo aver ascoltato ed aver emesso i
suoni del settimo chakra, la tonalit scender progressivamente attraverso tutti i chakra.
200

Si sente linterno del corpo diventare vuoto come un flauto di bamb, permettendo che i suoni risuonino
dalla cima della testa alla base della spina dorsale.
Nella parte ascendente si resta circa due minuti per ogni zona, mentre la fase discendente pi veloce.
Le tre salite e le tre discese del suono servono come spazio di concentrazione, di contemplazione, per
riarmonizzare le energie e portare in uno spazio di meditazione.
La meditazione avviene gli ultimi quindici minuti. Si sta in silenzio, seduti, immobili, in uno spazio di
vuoto. Se c movimento non c meditazione. Il corpo deve essere lasciato andare, abbandonato. Il
respiro va da solo, fluisce naturalmente. Se si sta immobili si passa dallo stato di meditazione ad
unapertura sempre maggiore.

La Meditazione Chakra Breathing


Chakra breathing significa respirazione nei chakra. I centri di energia sono molto intasati, sono molto
bloccati, a volte sono vuoti di energia, pi spesso pieni di energia, perch non c uno scorrimento fluido
dellenergia. Allinterno della pratica del Counseling bisogna creare un movimento su tutti i livelli. Se
allinizio si vuole semplicemente far muovere le persone, si sta bassi di energia, ma evidente che
lefficacia della meditazione sta nella grande energia impiegata. Attraverso il movimento, il respiro e la
voce, si osserva realmente dove la struttura bloccata. Quindi lemozione, la tensione fisica, il pensiero
possono bloccare la fluidit del movimento e del respiro.
una tecnica di concentrazione ed espansione di energia.
1. Il primo chakra situato al centro della parte bassa del bacino, a met tra la base della spina dorsale
dietro, e losso pubico davanti. Le funzioni di questo chakra includono la sessualit, la connessione con la
terra, la coordinazione fisica e la sopravvivenza.
2. Il secondo chakra localizzato proprio sotto lombelico. La sua funzione concerne la sensualit,
labilit di sentire le emozioni e di sentirsi appagati.
3. Il terzo chakra nella zona del plesso solare, sopra lombelico e sotto la cassa toracica. D vitalit,
potere, la forza per esprimere le emozioni e lintegrit per essere se stessi.
4. Il quarto chakra nel mezzo del petto, nellarea dello sterno. Le sue funzioni sono amore
incondizionato e pace; rende capaci di amare se stessi e gli altri incondizionatamente.
5. Il quinto chakra nella zona della gola. Le sue funzioni sono: creativit, ricettivit e abilit di
comunicare.
6. Il sesto chakra, il terzo occhio, si trova nel centro della testa, dietro lo spazio tra le sopracciglia. Dona
la visione interiore, lintuizione e labilit di conoscere se stessi.
7. Il settimo chakra allinterno della sommit della testa, e si estende sopra la testa stessa. lapertura
verso la coscienza universale.
Queste collocazioni sono semplicemente indicative. Ognuno pu scoprire da solo la giusta posizione di
ogni chakra nel proprio corpo.
La meditazione Chakra Breathing pu aiutare a diventare consapevole e sperimentare ognuno dei sette
chakra.
La tecnica della chakra breathing in due stadi:
Primo stadio (45 minuti di musica): si resta in piedi, ad occhi chiusi, i piedi alla larghezza delle spalle, in
uno spazio dove le gambe ed il bacino sono sciolti. Il corpo morbido e rilassato. La colonna vertebrale
fluida, il busto fermo ed il bacino si muove in avanti e indietro. Il movimento deve essere sincronizzato
con il respiro, le mani sempre allaltezza del chakra su cui si sta lavorando. Con la bocca aperta, si respira
rapidamente nei chakra, iniziando dal centro pi basso, il primo chakra. Ogni volta che suona la
201

campanella, il respiro va verso l'alto, nel chakra successivo. Il respiro dovrebbe farsi pi rapido e sottile
mentre muove verso l'alto, attraverso ogni chakra. Ci si pu muovere, scuotersi, fare qualsiasi movimento
delicato che dia supporto al respiro. Possono uscire lacrime, rabbia, paure; necessario che tutto fluisca
mentre il movimento continua. Si deve lasciare che la consapevolezza sia principalmente con le
sensazioni dei chakra, piuttosto che con la respirazione o i movimenti del corpo.
Giunti al settimo chakra suoneranno i cimbali tre volte. Attraverso il respiro si torna lentamente al primo
chakra attraversando tutti i sette chakra. Il respiro e la consapevolezza scendono di nuovo verso il basso
attraverso ogni chakra. Questa respirazione allindietro dura circa due minuti, ciascuno stabilisce quanto a
lungo respirare in ogni singolo chakra. Dopo aver terminato la prima sequenza si resta in silenzio per
alcuni istanti prima di iniziare la sequenza successiva.
Il ciclo si ripete tre volte. Le prime due salite hanno lo scopo di pulire; la seconda, in particolar modo, pi
intensa, pu essere usata in modo sciamanico nel senso simbolico di buttare fuori la pesantezza, i
pensieri, il marcio che si sente nel corpo.
Essendo una tecnica che richiede sincronizzazione, energia dinamica e forza, mette in movimento
lenergia dei vari centri. Alla fine, i centri di energia sono pi allineati, aperti. Lenergia espansa intorno
a noi.
Secondo stadio (15 minuti): il movimento si ferma, si resta (seduti o in piedi) immobili, in silenzio. Il
corpo molto carico, aperto, vibrante. Lenergia elettrica pian piano si quieta. Si lascia andare il corpo,
entrando nello spazio di silenzio, osservando qualsiasi cosa accada.

La Meditazione Nataraj
Nataraj il nome di Shiva danzante. Shiva crea luniverso danzando dentro ogni molecola delluniverso.
Ogni cosa che si muove il Dio che danza. una forza sacra, che muove dal di dentro le cose.
Shiva la coscienza; la sua amata con cui sempre fuso, Shakti, lenergia.
una meditazione di totale libert, movimento puro, con una musica con diversi toni energetici ed
emozionali, che permettono di fare un giro nelle emozioni.
danza trasformata in meditazione, ma una tecnica meno potente delle altre per andare in meditazione.
La nataraj molto utile per le persone che non si sentono libere, che si sentono controllate nel corpo e
nella voce, che si sentono sciocche a fare cose buffe.
La tecnica entrare nel non fare: il movimento non di testa dove i gesti sono pensati, o di cuore, dove si
sente la piacevolezza della musica e il movimento spontaneo, ma un movimento automatico, istintivo,
con un ritmo che va da solo.
Quindi la tecnica della nataraj mira a far emergere il cervello rettile, conduce in uno spazio di grande
intensit dove non si pi, dove c totale libert dal controllo. Tenere la consapevolezza, ma lasciare
andare il corpo, la testa, il respiro. Se si balla di pancia il corpo entra in movimenti espansi, sciolti, di
energia, in cui perde il contatto con la propria identit. Shiva, lesistenza, balla attraverso di noi.
Primo stadio (40 minuti di musica): danza ad occhi chiusi, come se fossi posseduto. Lasciati guidare
completamente dall'inconscio. Non controllare i movimenti e non cercare di restare testimone di cosa
accade: lasciati dominare totalmente dalla danza.
Secondo stadio (20 minuti): la musica si ferma, con gli occhi sempre chiusi, sdraiati e lasciati andare
completamente. Resta immobile, in silenzio.
Terzo stadio (5 minuti di musica): la musica riprende, il movimento pi delicato, danza e divertiti,
celebrando.

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La Meditazione Vipassana
La Vipassana con il metodo Birmano tra le meditazioni una delle pi geniali, perch fa entrare nella
consapevolezza del respiro, il respiro naturale. Questa tecnica infatti non usa nessun controllo sul respiro.
Consapevolezza del respiro significa che non va alterato minimamente quello che si sta facendo, ma si
osserva semplicemente, ed in modo distaccato, quello che accade al respiro nelle varie parti del corpo. Se
si riesce a creare unattenzione distaccata, si entra in uno stato di coscienza molto profondo. La
meditazione Vipassana una tecnica che ha portato un gran numero di persone allilluminazione. Non ha
nessuna controindicazione.
Nella Vipassana, che significa osservare il respiro, si entra nel respiro della pancia e dalla pancia si
sente tutto il corpo che respira. Poi il respiro si rilassa, si approfondisce, londa del respiro si affievolisce.
Pian piano la mente si ferma e si entra in meditazione, sempre pi in profondit.
Questa tecnica pu essere utilizzata anche nel counseling, con laccortezza di iniziare in modo
progressivo.
Vipassana non concentrazione. Quando affiorano pensieri, emozioni o sensazioni, oppure quando sorge
la consapevolezza di un suono, di un odore, dellaria all'esterno, si lascia semplicemente che lattenzione
li segua. Qualsiasi cosa affiori pu essere osservata come una nuvola che scorre nel cielo: non ci si deve
attaccare, n respingerla. Ogni volta che si pu scegliere cosa osservare, si torna alla consapevolezza del
respiro. Non esiste successo o fallimento, non c nulla da capire.
La tecnica parte dal naso, fa il giro del corpo, fino alla pancia, prima di entrare in meditazione. Tutto
diventa vivo, tutto diventa pulsante, sottile, consapevole. Questa sensibilit, questa apertura, porta ad un
altro modo di sentire il proprio corpo.
Si pu stare appoggiati alla parete, seduti, o in alcuni casi (soprattutto nel counseling) coricati (senza
cuscino sotto la testa), per portare il respiro in basso.

Rilassa il corpo e prima di partire senti il tuo respiro.


Senti il corpo che respira, senti laria viva dentro di te, senti che respiri anche attraverso i pori. Senti il
piacere di respirare, laria entra ed esce dalle narici, entra pi fresca ed esce pi tiepida. Senti come
lenergia viva, come nutrimento. Ora porta lattenzione alla radice del naso, agli occhi, alla fronte, senti
tutta la fronte che respira, tutta la parte interna del cervello che respira. Questa energia si espande. Senti
che la testa respira, come fosse un palloncino si dilata e si contrae. La testa si rilassa. Le tensioni sugli
occhi e sulla mascella si rilassano. Attraverso il rilassamento della bocca, senti che si rilassa tutto il collo,
la testa e la gola sono ununica cosa. Con dolcezza questa energia luminosa arriva alla nuca, alla parte
posteriore della testa.
Senti il petto, davanti e dietro. Senti il torace, apri la percezione del respiro che allarga i polmoni e le
spalle. Senti il centro del petto, il cuore, il sottile piacere del cuore che respira.
Prova a lasciare andare la testa, abbandona i muscoli delle braccia, senti il respiro che scende con
naturalezza fino alle mani... fin quando senti il cuore e le mani che respirano insieme. Allarga questa
sensazione, testa, gola, petto, braccia, respirano insieme. Senti lenergia, senza alcun movimento, lascia
ogni minima tensione. Il respiro va da solo.
Senti la parte bassa del torace. Il respiro dal cuore arriva al diaframma, allo stomaco; lascia andare
qualsiasi tensione sul diaframma. Senti il flusso del respiro che scende, in modo naturale, alla pancia.
Senti la pancia che respira spontaneamente.
Quando il respiro entra, avvertine il contatto all'inizio del condotto nasale: osservalo da quel punto. Il
respiro entra e tu lo senti entrare: osservalo. E poi accompagnalo, seguilo. Scoprirai che a un certo punto
si arresta. Si ferma da qualche parte vicino all'ombelico. Quindi, risale verso l'esterno: seguilo, di nuovo
percepisci il contatto del respiro che fuoriesce dal naso. Accompagnalo verso l'esterno: di nuovo arriverai
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a un punto in cui per un attimo brevissimo il respiro si arresta. E il ciclo riprende un'altra volta.
Inspirazione, pausa, espirazione, pausa. Dentro di te quella pausa il fenomeno pi misterioso. Quando il
respiro entra in te e si ferma, non c' movimento. Quando il respiro esce e poi si arresta, non esiste alcun
movimento. Ricorda, non lo devi arrestare tu, si ferma da solo. Se lo interrompi volontariamente,
quell'istante ti sfuggir, perch se agirai interferirai e scomparir il testimone. Non devi interferire. Non
devi alterare il ritmo della respirazione, non devi n inalare n esalare. Lo segui quando esce e lo segui
quando entra.
Dalla pancia, vai nella zona posteriore, nella schiena, nel bacino. Senti come sta respirando il tuo corpo.
Lascia andare ogni tensione delle gambe, il respiro arriva fino ai piedi.
Senti questo flusso di respiro che parte dal naso testa, nuca, collo, gola, torace, spalle, braccia, mani,
pancia, schiena, gambe, piedi. Tutto respira. Lentamente inizia a sentire tutto il corpo come una nuvola di
energia, non c movimento, la pelle non la senti pi, comincia ad espandere lenergia del respiro tutto
intorno al corpo. Tanto pi lasci andare la testa, i muscoli, il sistema nervoso, tanto pi quel filo di respiro
si espande. Tutto il corpo unenergia fluida, completamente piacevole. totalmente rilassato, immobile.
Senti la sensazione di grande presenza. C solo il respiro, va da solo. Tutto fermo. Tu non ci sei. Non
c una vera separazione tra te e tutto intorno te. Il respiro dentro e fuori. La vita dentro e fuori.
Lentamente senti di nuovo tutto lasse tra il primo centro in basso, la colonna vertebrale, il cuore, la cima
della testa.
In questo respiro, dal basso in alto, senti con attenzione i punti dove sinterrompe il flusso di energia,
dove sinterrompe il flusso del respiro, dove sono le tensioni... Senti quali sono le parti del corpo che senti
poco, o per niente. Senti dove c tanta energia, pressione, formicolio, troppa pienezza. Quali sono le parti
pi dure, pi scure o pi luminose, pi piene o pi dilatate. Portaci il respiro Senti tutto il corpo che si
stira e si allunga spontaneamente. Prendi contatto con le parti pi dense del corpo. Senti bene sul cuore
questa sensazione di esistere, io esisto, come unenergia viva, sono unanima. Senti il piacere di avere il
corpo vivo, pulsante, sensibile e cosciente.
Lentamente sali con lenergia agli occhi, alla testa, apri lentamente gli occhi, ma senza focalizzare nulla,
sei presente. Alzati lentamente, con la stessa presenza. Trova lequilibrio senza tensione. Continua a
respirare nella pancia. Cammina lentamente, con grande consapevolezza del respiro nella pancia.
Fai attenzione alla pianta del piede. Cammina fluidamente, muovi leggermente le braccia avanti e
indietro, ti aiuter a non andare a scatti. Senti un modo di camminare leggero ed in equilibrio. Sii presente
e rilassato. Lasciati andare, centrato nella pancia, stai giocando ad imparare a camminare
consapevolmente.

La Meditazione Nadabrahma
La meditazione nadabrahma semplicissima e geniale, perfetta per chi ha bisogno di svuotare la mente e
riaprire la vitalit del corpo. Nel counseling ha due effetti fortissimi: calma il sistema nervoso-muscolare
e rinforza le energie. Nella pratica del counseling questa tecnica fondamentale, ma da fare solo se la
persona pronta. Se ha delle tensioni, necessario iniziare con un lavoro sul corpo, per liberare un po le
energie psicofisiche. Poi si pu passare alla nadabrahma se rimasta un po di tensione.
Primo stadio (30 minuti): siedi in una posizione rilassata, con gli occhi chiusi e le labbra unite. Inizia a
emettere il suono "mmmmmmmmm", abbastanza forte da potere essere udito all'esterno, in modo da
creare una vibrazione in tutto il corpo.
Si utilizza un suono che non propriamente un suono ma una vibrazione interna (come fare una emme a
bocca chiusa, lo humming) che viene espansa come percezione a tutto il corpo. Tutto il corpo vibra,
pregno di questo suono. Man mano, mentre vibri, entri in una ripetizione, si ferma il cervello superiore ed
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entra il cervello rettile. Non c alcuno sforzo da fare, un suono naturale, breve. Man mano questo
suono ti addormenta, ti calma il sistema nervoso ed il sistema muscolare. Tonifica lenergia, lenergia
liberata dalla tensione muscolare diventa energia fluida.
Normalmente nellarco di pochi minuti, dieci minuti al massimo, ti troverai almeno per qualche istante in
uno spazio definito il flauto vuoto. Non sei pi tu a fare il suono, il suono entrato in automatismo, il
cervello rettile lo fa andare avanti da solo. Il suono avviene. Sei un semplice ascoltatore. Non occorre
seguire alcun tipo di respirazione particolare. Puoi anche muovere il corpo, ma lentamente e con
dolcezza. Visualizza il tuo corpo come un tubo cavo colmo solo di questo suono.
Secondo stadio (7 minuti di musica): la musica cambia e molto lentamente muovi le mani, con i palmi
rivolti verso l'alto, in un movimento circolare diretto verso l'esterno. Partendo all'altezza dell'ombelico,
entrambe le mani si muovono in avanti per poi dividersi e formare due larghi cerchi speculari, uno verso
destra e l'altro verso sinistra, per poi ritornare all'ombelico. Senti di offrire la tua energia all'esterno,
all'universo. Il movimento dallhara verso lesterno. In questo spazio avviene il latihan, il movimento
va da solo, fluisce fuori dal normale controllo. Senti che lenergia va, dalla pancia allesterno, da te
allesistenza. un donare molto basso, materno, femminile.
Terzo stadio (7 minuti di musica): le mani sono girate con i palmi verso il basso, il movimento lento,
dallesterno alla pancia, a prendere energia. Le mani si muovono verso l'ombelico per dividersi verso
l'esterno sui lati del corpo, in cerchi concentrici. Senti di portare l'energia dentro di te. una sensazione
fortissima, bellissima. Da dentro esce, da fuori rientra.
Quarto stadio (15 minuti ): la fase finale in silenzio, seduti o sdraiati, immobili. Se si fa in coppia, il
momento del silenzio, si fa insieme. Ci si abbraccia e si resta abbracciati.
utile a chi ha forti tensioni e nervosismo, a chi molto nella testa e ha bisogno di contattare il corpo, la
pancia. Il suono, che la forma pi semplice della parola e del pensiero, frena lattivit mentale. Non ha
alcun senso, non ha alcuna direzione, anche se nadabrahma, suono di brahma, suono divino, d un
contesto di diffusa spiritualit. Questo spazio vuoto il terzo livello di coscienza, il livello di sonno senza
sogni, dove c solo il suono. Da questo stato, che gi di profonda meditazione, a volte ci sono momenti
di apertura.
I movimenti delle braccia possono indicare lo stato interno di una persona. Se equilibrata i movimenti
sono equilibrati, mentre se la persona non in equilibrio energetico, emozionale o psicologico, una delle
due fasi, dare o ricevere energia, alterata.
Nella pratica del counseling, quindi, se una persona non ha una percezione chiara del proprio spazio di
dare e ricevere, la meditazione nadabrahma pu dare una consapevolezza notevolissima, a base fisica.
una tecnica che porta in meditazione dallinizio si ferma la mente. Gi di partenza una
contemplazione, perch invita a sentire la globalit del suono in tutto il corpo. Parte da un livello pi alto
rispetto alla 7 suoni. Per contro nella 7 suoni la testa non si ferma, ben presente in tutte le fasi. una
concentrazione, non una meditazione.

La Meditazione Kundalini
La meditazione kundalini una delle invenzioni di maggior rilievo di tutta la spiritualit moderna. Tra le
tecniche dinamiche quella pi usata al mondo. una meditazione equilibrata, molto bella, creata e
realizzata da Osho per lessere umano contemporaneo. Riassume tutta la parte di movimento energetico
sui chakra e sulla kundalini (energia primaria), il lavoro della liberazione del respiro, delle energie
interne, il lavoro della presenza, del rilassamento, fino ad arrivare alla meditazione pi profonda.
"Quando dico di scuoterti, voglio che la tua solidit, il tuo essere pietrificato siano scossi alle
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fondamenta, cos da diventare liquidi, fluidi, sciolti, liberi. E quando lessere rigido diventa liquido, il
corpo lo seguir. A quel punto non ti scuoterai pi, esister solo lo scuotimento. Nessuno lo provocher,
accadr semplicemente. Allora colui che agisce non esister pi." Osho, Meditazione: la prima e ultima libert.
Nella kundalini abbiamo 4 fasi di quindici minuti ciascuna:
Primo stadio (15 minuti di musica): tenendo gli occhi chiusi rimani sciolto e lascia che tutto il tuo corpo
vibri e si scuota. Avverti le energie che salgono verso l'alto, partendo dalle mani e dai piedi. Lasciati
andare in ogni parte del corpo e diventa quello scuotimento. Quando sei in questo spazio, dopo
pochissimo, inizi a sentire tutta lenergia del corpo che si muove libera, ad onde. Hai la percezione di un
corpo completamente sciolto.
La tecnica di scuotimento serve a mettere in moto lenergia del corpo con un sistema ritmico. Invece di
avere un movimento dettato dalla mente o dal piacere del movimento, si ha un movimento di base
decisamente rettile. Il movimento di gambe sale alla pancia, a tutto il corpo, che va da solo. Le gambe si
muovono, il corpo vibra e si scuote, in equilibrio, completamente sciolto. Questo movimento possiamo
tenerlo basso, sentiamo il ritmo e va lenergia. Oppure possiamo sentire lenergia che si muove. La
ascoltiamo e la nutriamo. Noi siamo questa energia. Il movimento a spirale, come fosse un serpente,
lenergia primordiale della vita, la kundalini che viene su da sola, dal basso verso lalto. Normalmente gli
errori di questa prima fase sono: o di muoversi flettendo la schiena, andando avanti-dietro, o di tenere la
parte alta del corpo rigida.
Il ritmo pu essere lento o veloce. Essendo 15 minuti di movimento ripetitivo, ipnotico, il cervello non
deve assolutamente pensare a come il movimento. Deve solo prendere un ritmo, e una volta preso, va in
automatico. Tutta lattenzione che noi abbiamo concentrata su quella che lenergia interna del sistema.
Questa tecnica scioglie gli organi, scioglie le tensioni, apre fino in alto.
Se allinizio questa fase avviene, si passa automaticamente alla seconda fase, del movimento libero.
Secondo stadio (15 minuti): la musica cambia, lascia andare il corpo. Danza con totalit come pi ti piace.
Senti le chiusure ed i blocchi, che la prima fase ha messo in evidenza; porta lattenzione alle leggere
tensioni o le parti del corpo di cui non hai chiara percezione. La danza scioglier il resto del corpo, aprir
il cuore.
Terzo stadio (15 minuti): nella terza fase ti siedi o resti in piedi, immobile. Resta in silenzio, ascolta,
testimone di quanto accade dentro e fuori. Se arrivano dei pensieri, lasciali andare, ritorna a sentire. Tutto
il corpo l, in uno stato di presenza silenziosa. Senti tutta lenergia interna che poco prima era in
movimento dinamico. Prima stata mossa allinterno, poi espressa e fatta circolare con la danza.
La prima fase alza lenergia, la seconda mette in moto il cuore, la terza fase porta allinterno, in
meditazione profonda.
Quarto stadio (15 minuti): nellultima fase sdraiati, completamente abbandonato, immobile, supino,
lasciando libere tutte le tensioni. Si entra nello spazio pi profondo della coscienza. Vicino al sonno senza
sogni. Vicino a quello spazio di vuoto, a volte sembra di essere coscienti o addormentati, ma sei ancora
consapevole, entrando nella parte pi profonda della meditazione. Se arrivano pensieri, lasciali andare.
Resta nel corpo ma lascialo andare, sii presente. Tutta lenergia del corpo si scioglie ed entri in uno spazio
silenzioso. Grande sensazione di apertura, grande abbandono, grande rigenerazione di energia. come
nel sonno profondo della notte, dove rigeneriamo le forze: non c nessuna attivit, n del pensiero, n
delle emozioni, n delle sensazioni corporee. Il quarto livello di coscienza inizia ad emergere.
La parte pi profonda dellessere, sacra, inizia ad entrare, d dei flash, d sensazioni profonde, silenziose,
come entrare in un oceano di silenzio. Alla fine ci sono tre gong. Lentamente ti alzi e riprendi contatto.
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Questa meditazione utile per il mondo moderno, alla fine di una giornata di lavoro, si sciolgono le
tensioni e si torna al corpo, si alza il livello di consapevolezza, ci si ritrova con la mente silenziosa, le
energie riequilibrate. Praticare la kundalini ogni giorno conduce in un altro spazio. Non un fare la
meditazione, proprio lenergia kundalini a muoversi da sola.
La tecnica reale della kundalini lasciare che questo movimento vada da solo.
Richiede unintensit iniziale molto decisa, per fare salire lenergia fin sulla testa e rendere tutto il corpo
vivo. Se viene fatta con una carica bassa il risultato poco soddisfacente. Se si mette tanta energia, al di
l del fatto che quando si muove lenergia si avvertono tutte le zone oscure e morte del corpo, sentirete
londa attraversarvi. Lasciatela libera, non abbiate alcuna paura.

La Meditazione Dinamica
La Meditazione Dinamica la meditazione di Osho pi essenziale e pi conosciuta. il pi potente
strumento di liberazione emozionale che permette di elevare le emozioni basse facendole diventare
energia consapevole silenziosa e celebrativa.
Si compone di cinque stadi. I primi tre devono essere praticati con totalit, in modo che nel corpo non
resti alcuna energia statica; in questo modo la mente non avr pi alcun alimento per creare pensieri,
sogni e immaginazioni. Esaurendo l'energia nell'estroversione, all'improvviso ci si ritrova dentro di s. Il
quarto stadio un'osservazione silenziosa, un essere testimoni. Nel quinto si celebra e si danza. Questa
meditazione va fatta al mattino presto, a stomaco vuoto.
Primo stadio (10 minuti di musica): respira in modo caotico e rapido, attraverso il naso: profondamente,
rapidamente e con intensit, senza alcun ritmo. Usa il movimento naturale del corpo per aiutare la
respirazione e portala al massimo delle tue possibilit. In questo modo distruggerai i tuoi schemi mentali
e ti preparerai a liberare le tue emozioni represse.
Secondo stadio (10 minuti di musica): sentiti ed esprimi totalmente qualsiasi cosa affiori nella tua mente e
nel corpo. Ridi, urla, piangi, salta, scuotiti, nella pi assoluta follia. Usa il gibberish o muovi
semplicemente il corpo, usa qualsiasi espressione corporea o verbale, purch non resti fermo. In questo
modo libererai il tuo organismo da ogni repressione.
Terzo stadio (10 minuti di musica): salta con le mani alzate, e urla a gran voce il mantra: "Hu! Hu! Hu!" e
stai attento a ricadere a terra sull'intera pianta del piede. Espira mentre emetti il suono, in modo tale che
tutto il respiro fuoriesca. Usa tutta la tua energia, esaurisciti totalmente. Questo mantra urlato colpir in
profondit il centro sessuale dall'interno e lenergia fluir verso l'alto; in questo modo, ogni cellula
diventer pi cosciente, non potrai pi restare inconsapevole.
Quarto stadio (15 minuti di silenzio): fermati! Congelati esattamente l dove ti trovi, in qualsiasi
posizione tu sia. Non muoverti, non fare assolutamente nulla. In questo arresto improvviso verrai ributtato
nel centro. Diventerai un osservatore, un testimone del tuo stesso corpo e della tua mente.
Quinto stadio (15 minuti di musica): celebra e gioisci al suono della musica, danza, esprimi la tua
gratitudine al Tutto. E porta con te, per tutta la giornata, la vitalit ritrovata.

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IL PERSORSO DI CRESCITA SPIRITUALE E I DISTURBI DELLIDENTIT

Il persorso di crescita ed i disturbi dellidentit


Nitamo Montecucco
Il lavoro del Counseling Olistico permette lapplicazione di una vasta serie di interventi, ad eccezione dei
casi in cui si di fronte ad un Io fragile, una struttura problematica, una situazione di crisi di identit che
pu far emergere contenuti psicotici e caotici. Se si viene abbandonati, si subisce un lutto, un trauma, un
incidente grave, la struttura traballa. Alcune persone riescono a sostenere levento, altre invece crollano,
si rompe il meccanismo di equilibrio.
Lidentit un processo in gran parte sociale, immaginario, nel senso che gli uomini utilizzano lIo
della mente (lIo o lego sono usati in questo contesto come sinonimi). Quindi lio una struttura
familiare e sociale, e date le basi strutturali di fondo, biologiche, le persone reagiscono in modo tale da
strutturare unidentit che sar il proprio ego.

Caratteristiche di costituzione e condizionamenti


Date le caratteristiche di fondo, nascendo in un tipo di famiglia e contesto sociale, la stessa situazione
genera delle risposte diverse.
Prendiamo una persona che abbia molto cuore e senta una propensione per gli affetti e la sensibilit: se
avr una mamma amorevole si attaccher moltissimo e sar serena, se avr una mamma poco amorevole
si attaccher per soddisfare il suo bisogno e sar infelice.
Se la persona molto rigida e non sente il cuore, nel caso in cui la mamma le vuole bene serena; se la
mamma poco amorevole non ne soffre particolarmente perch pi che altro ha bisogno di essere capita,
pi aperta sulla mente che non sul cuore. Ha bisogno di una mamma che le spieghi, che le permetta di
capire il mondo, che le trasmetta una saggezza. Se manca questa trasmissione andr un po in crisi.
Se la persona fisica, sar serena se la mamma presente. Se la mamma le vuole bene le d la carica e
sar scaltra, altrimenti sar ugualmente scaltra, ma pi cattiva e rabbiosa. Se la mamma cucina male o ha
poco latte, andr in crisi. Su questa base, se la mamma iperprotettiva, il figlio si chiuder nel suo
bisogno fantastico di simbiosi con la mamma e rester per tutta la vita accanto a lei. Di solito una
tipologia masochista, bassa, pigra, non vivace nemmeno intellettivamente. come un bue che attaccato
ad un carro pian piano tira, ma certamente non pu fare i cento metri. Se il bambino fisico amato dalla
mamma che lo lascia libero, va con le sue gambe, segue il suo bisogno di esplorare e fare esperienza; se
integro e la mamma non lo dovesse lasciare libero, va lo stesso. Il bambino meno amato (magari pi
curato) e inibito invece non scappa, preferisce chiudersi dentro. Se il bambino fisico ha un padre che lo
picchia, vive in una situazione molto chiusa, si comprimer e diventer un masochista compresso. il
tipo che improvvisamente pu esplodere e fargliela pagare.
Se invece il bambino orale e subisce una situazione di grande chiusura, diventer masochista ma senza
assumerne la struttura. Ci sar unassociazione di tipologie.
Se la mamma non amorevole, il figlio mentale inizier ad elaborare teorie per la fuga; quello irascibile
gestir larrabbiatura e si creer fantasie di rivincita; quello orale pianger e sar un eterno bisognoso.
Quindi, da una parte abbiamo le patologie di base, che in medicina naturale vengono chiamate il terreno
o la costituzione.
208

Libert e necessit
Ritengo che nellincarnazione ci sia un ambito di libert, seppur limitato, per cui si scelgono i genitori
facendo un contratto, unalleanza: Io nasco da te, perch tu hai questa situazione e permetti a me - che
ho bisogno di questa situazione - di poterla vivere. Non che si possa chiedere tutto. Se dentro di te, nel
tuo processo di evoluzione, hai il cuore molto aperto ma nelle tue memorie passate ci sono situazioni
pesanti, ad esempio non hai amato e quindi ti porti dietro un senso di colpa o disamore, scegli di
incarnarti pensando: Per liberarmi dalla mia tristezza o rabbia, devo entrare con una mamma che mi
faccia rivivere questo.
Facendo un gruppo di profondit, mi sono ricordato una serie di vite passate. In una di queste mi sono
visto come una persona malvagia. Mi sono chiesto pi volte, nella vita, perch mio padre picchiasse solo
me, lasciandomi segni sul corpo. Quando poi ho rivissuto questa vita passata, in cui ho fatto delle cose
malvagie anche uccidere altre persone, emersa tutta la mia vecchia violenza. E ho rivissuto la violenza
di mio padre. Era come se mio padre facesse da specchio alla mia vecchia violenza: ero esattamente come
lui. Mio padre mi ha fatto del male, io ho fatto a qualcun altro molto pi male di quanto ne avessi ricevuto
da mio padre. Posso perdonarmi, posso perdonarlo, posso lasciare andare. Ho compreso che quando
qualcuno ti fa del male prendi la sua energia, se non sei molto cosciente diventi come lui, usi la stessa
cattiveria che hai ricevuto.
Quando una persona ha sofferto molto a volte non riesce a ricordarsi con chiarezza le vite passate. Il
counselor deve osservare due punti importanti:
1.
Allinizio del processo di crescita, c larte della vicinanza e della condivisione della
sofferenza. Loperatore/counselor olistico ha lattitudine ad essere vicino a chi soffre. Qualsiasi
essere vivente sofferente non gli indifferente. come se dentro ci fosse una matrice, per cui si
sente fratello e sorella soprattutto di chi soffre. E dato che siamo in una societ molto vigliacca, i
ricchi, i furbi e gli arroganti maltrattano, sfruttano e truffano chi meno fortunato, chi ha meno
mezzi (seppure con pi potenzialit).
2.
Limmagine che il counselor deve avere dellidentit che pian piano, nel tempo, la
persona pu utilizzare la propria sofferenza come strumento nel processo di crescita.

La forza interiore
Ho conosciuto molte persone con esperienze infantili di brefotrofi o collegi, pur avendo entrambi i
genitori che vedevano ogni tanto. Queste persone sono riuscite a crescere ed a superare lidentificazione
con il proprio negativo. Ovviamente, allinizio hanno riversato tutta la loro rabbia sul mondo intero, una
reazione comprensibile dato il forte disagio infantile.
A volte la persona non trova una ragione karmica per la propria condizione e va sullaccettazione,
pensando che sia un processo che si ritrovato come prova da superare. Nel processo di crescita ogni
esperienza della vita, anche quella senza una ragione, una prova da superare. Il punto finale la
bellissima metafora della morte, disegnata dagli Egiziani, dove dopo la morte lanima arriva al cospetto
degli dei che giudicano se lanima andr nel paradiso o nellinferno. Al centro c una bilancia e su un
piatto della bilancia c una piuma. Lanima mette il cuore sullaltro piatto della bilancia e sar il cuore a
giudicare: se il cuore pi pesante di una piuma lanima andr allinferno, se il cuore pi leggero di una
piuma andr in paradiso. Non importa quale sia stata la ragione, perch non una questione di ragione,
ma di cuore. Nella vita, ascoltando il cuore, si lascia andare. Se si ascolta la ragione e subendo dei torti si
va nella collera, il cuore vivr sempre pesante e chiuso.
209

Quindi, aldil di qualsiasi situazione, si pu recuperare. Ho avuto come paziente un figlio di mafia, con
un padre omicida ed una madre che, ricattandolo con lamore, lo educava alla malvagit. Questuomo
aveva abbandonato la famiglia con la determinazione di liberarsi del suo ambiente e del suo passato,
vivere pulito con il cuore aperto e amare i suoi genitori, pur sapendo che non sarebbero mai cambiati.
riuscito ad aprire il cuore ed a vivere la sua vita.
Proviamo a comprendere lidentit: il bambino/a nasce in un contesto, ha alcune prerogative psico-fisiche
(ricordiamo che le tipologie corpulente o linfatiche o nervose hanno una psiche diversa) e lanima porta
con s la sua intensit. In qualsiasi monastero vecchio o nuovo da Esalen a Findhorn, da Poona ad
Auroville o dai cristiani a Spello tutte le tipologie di carattere hanno per obiettivo la ricerca spirituale
per il risveglio dellanima.

Comprendere lidentit come forza interiore e libero pensiero


Lidentit - essendo una struttura che cresce e si evolve dal corpo fisico, dalla struttura psico-somatica - in
parte viene dal risveglio dellanima (che ancora non veramente risvegliata altrimenti non si avrebbe pi
un Io ma il S). il punto daccesso delle persone. Per tale motivo, allinizio il counselor far molta
fatica a riconoscere i livelli delle persone, perch tendenzialmente proietter il suo livello di coscienza
sugli altri, o una serie di giustificazioni sugli altri. Potr aiutarsi con una serie di semplici domande.
Le domande principali sono: Quanto la persona identificata con i suoi aspetti psicosomatici? Quanto
identificata con il suo corpo (bisogni, sessualit, cibo)? Quanto identificata con le sue relazioni? Quanto
identificata con le sue emozioni (paura, rabbia)? Quanto identificata con i suoi pensieri?
La maggior parte delle persone andata in chiesa da bambino, ha fatto catechismo, ha creduto alle
fantasie religiose (inferno e paradiso, diavoli e angeli), o a fantasie comuni (Babbo Natale, la Befana).
Cosa ci ha fatto fare il salto o dubitare di quelle cose?
Ho avuto come pazienti due ragazze schizofreniche. Entrambe erano alterate, non comprendevano
correttamente il limite tra vero e falso riguardo a ci che avevano sentito dai preti su religione, sessualit,
peccato, diavolo, punizioni. Solitamente da ragazzi, quando sinizia a sentire lenergia sessuale, non si
pensa: prima lo faccio e poi mi pento, trovando cos una mediazione. Queste due ragazze, invece, si
sono letteralmente spaccate tra la mente razionale che diceva questa la verit e lesperienza istintiva
che diceva io devo farlo. La ragione e la vita sono andate contro e loro si sono scisse. Quando viene
fuori questa forma di sfiducia nella religione e nelle regole, quello che appare molto evidente un
momento di panico io sono da solo, tradimento, pesantezza, vuoto esistenziale ma allora di chi mi
fido? La mente delle persone vuole la verit, e questa passa attraverso la propria esperienza.
Uno scienziato americano ha condotto uno studio sui topi, arrivando a sostenere che fossero pi
intelligenti dellessere umano. Fece un semplice esperimento con un labirinto, al centro del quale poneva
un pezzo di formaggio, liberava un topino che riusciva a fare tutto il labirinto, si mangiava il formaggio e
se ne ritornava nella sua gabbia. Togliendo il formaggio, il topo ritornava ancora un paio di volte a
cercarlo, poi non tornava pi. La maggiore intelligenza dei topi sugli uomini sta nel fatto che gli esseri
umani continuano ad andare ancora nelle chiese e Ges non c pi da 2000 anni! Nelle chiese, la gran
parte delle persone non sperimenta direttamente lesperienza dellanima, la bellezza del divino,
lespansione della coscienza, gli stati di estasi mistica dei santi. C un prete che parla, la gente ascolta e
si pente, dopo la confessione li assolve, fanno una piccola penitenza, la comunione e se ne tornano a casa.
Lunica cosa bella il cantare insieme, il sentire discorsi etici ma veramente troppo poco. Che
nutrimento reale c dello spirito? Ed per questo che una persona, se ha a cuore la dimensione spirituale,
spesso diventa atea o segue percorsi che la portano a vivere la spiritualit e a nutrire i valori profondi.
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Basta illusioni religiose: risvegliare la coscienza della realt


Il tempo dei simboli finito, non hanno nessun potere. Si pu dare un potere ad un simbolo, altrimenti si
fa a meno del simbolo e si tiene il potere diretto. come con il pendolino: non dice niente, sei tu che dici
qualcosa al pendolino. Hai bisogno di dirlo al pendolino e di leggerlo dalla tua mano con il pendolino che
oscilla su un foglio. Perch non lo senti dentro di te?
Ogni religione ha i suoi simboli di amore e pace, e infieriscono le une con le altre perch i simboli sono
leggermente differenti. Il potere va preso da dentro, da Dio. A cosa servono i santi ed i preti mediatori?
necessario avere qualcuno che faccia da tramite, che sia un rabbino, un imam o un lama? Si pu accettare
nel caso in cui si riconosca in un prete, un rabbino o un imam una vera spiritualit. E allora gli si pu
chiedere come ha fatto a sperimentare il divino, gli si pu chiedere di trasmettere la sua esperienza.
Ricordo il periodo in cui mi ero dedicato intensamente alla meditazione. Un giorno andai determinato dal
mio maestro per chiedergli che cosa fosse Dio e se era simile allesperienza vissuta personalmente. Alle
persone che erano davanti a me diceva: Essere al cospetto del maestro significa non avere pi nessuna
domanda, oppure Essere davanti al maestro vuol dire essere con il cuore aperto, in uno stato di presenza
e non avere alcuna domanda dentro la testa. Quando venne il mio turno mi sedetti davanti a lui, mi
chiese: Hai qualche domanda? E io gli risposi: Io non ho nessuna domanda, ma tu sicuramente hai
qualcosa da dirmi. Prima si mise a ridere, poi divent serio e mi disse: Apriti che te lo dico col cuore.
Mi mise un dito sulla fronte e sono svenuto. Ho sentito una grande energia luminosa che mi portava via.
Sentivo il mio piccolo io che gli avrebbe voluto chiedere se quello che stavo sperimentando era Dio,
mentre lui mi teneva la mano sulla fronte. Lui era in silenzio, io ero completamente elettrico, ridevo, mi
muovevo, volevo ringraziarlo e lui mi invit semplicemente a stare dentro. Dio non una persona, Dio
unesperienza diretta!
Quindi, lego quello che fa le domande, costruisce strutture, vuole arrivare ad un punto. L, invece, non
cera alcun punto, ma apertura, cera lesserci. Pu capitare di essere davanti a persone che credono in
Babbo Natale, in Ges Bambino, credono nella verginit della Madonna, credono nella Torah e nei testi
Buddhisti. La maggior parte dei testi Buddhisti, almeno il 50%, riporta cose completamente inventate.
Buddha non ha lasciato nulla di scritto e non voleva che fosse scritta una riga. Dopo la sua morte, dopo
circa 500 anni, sono state scritte cose a suo nome, cos come hanno fatto con Ges. Ges non ha scritto
nulla. San Paolo arrivato molto dopo la sua morte, cosa poteva conoscere di quello che aveva detto
Ges? Ma la gente ci crede. Anche nella New Age: alcune persone credono in Hari Krishna, nella sua
perfezione, che vive in un mondo chiamato Krishnaloka, un mondo spirituale della sesta densit. Alla
stessa stregua delle renne volanti di Babbo Natale.

Credere o sperimentare. Le ideologie uccidono la coscienza di s


Mi succede a volte di spazientirmi anche con i sostenitori della Advaita Vedanta. La mia percezione che
hanno avuto esperienza della non-dualit, come noi in questo nostro contesto, solo che non si riesce a
parlare di meditazione o di apertura spirituale diversa, perch tutto deve essere rigidamente non-duale.
C sotto una filosofia molto seria, anzi seriosa, di testa, che equivale a ci che ha detto Ges, a ci che
ha detto Buddha, a ci che ha detto Maometto. Se si dice a un grande maestro che ci che sta dicendo
una stupidata, lui si mette a ridere. Se invece si dice a un non-duale che quello che dice finto, si arrabbia
moltissimo. Se si dice ad un mussulmano che forse Maometto non era un illuminato, ti taglia la gola. E
cos la gente crede a chiunque promette benessere e ricchezza. Su queste basi marciano tutte le
nefandezze delle guerre preventive o di regimi dove si applica costantemente la pena di morte, il tutto
basato su terribili menzogne o sul tornaconto economico.
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Bisogna smettere di credere, di illudersi, occorre risvegliare una coscienza profonda del reale e lavorare
per migliorare se stessi e il mondo. Credere significa essenzialmente fidarsi dellesperienza di un'altra
persona invece di attivare la propria esperienza diretta. Occorre passare dal credere quello che mi hanno
detto alla sicurezza di conoscere direttamente e realmente. Chi ci invita a credere ha realmente
sperimentato su di s quanto ci dice. E se davvero lo ha sperimentato, perch invece di invitarci a credere
non lo fa sperimentare direttamente anche a noi?
Pi del 90% delle persone ha la mente oscurata dalle convenzioni e dai sogni. Quindi, nellanalisi
dellidentit, il counselor potr chiedere: In che cosa credi veramente? E senza dare alcuna
interpretazione, chiedere: Tu credi in Dio? Cos' per te la religione? Credi realmente nella tua
religione o hai qualche dubbio? E immediatamente potr avere la percezione di cos lanima di quella
persona. Lanima libert, lanima verit, lanima bellezza. I nomi di Dio sono Satian, Shivan,
Sundaram, cio il Bene, il Vero, il Bello. Non c un Dio, c la Bellezza dellEsistenza. C la Verit
dellEsistenza.
Aprendo il cuore e stabilendo un contatto, il counselor pu scoprire quanta intelligenza c nelle persone,
quanto sono unite, quanta scissione c tra la loro testa che dice alcune cose e la loro esperienza che ne
sente altre. Lanima unit, Dio unit. Quando vuole sentire levoluzione interiore di una persona deve
vedere quanto nella sua vita la persona ununica cosa, quanto ha unificato la mente, il cuore e la sua
bellezza. Il counselor pian piano capir che pu darle tantissimo, ma se vuole aiutarla dovr darle
pochissimo. importante ricordare che nellentusiasmo di dare aiuto e sostegno, a volte si fa lerrore di
dare troppo e cos si fa chiudere la persona.
Un altro errore dare tutto in anticipo. Un bambino deve arrivare a chiedere che cos Dio, cos lanima.
I bambini vanno in chiesa a fare catechismo da piccoli e gli dicono tutto quello che devono fare e pensare.
Loro non lhanno chiesto. Quindi il bambino, crescendo, non pensa pi, perch gli stato gi detto tutto:
Ti sposerai vergine con chi scegliamo noi e sarai felice per tutta la vita. Questa la tradizione della mia
famiglia, della tua famiglia, di tutta la nostra societ. E ringrazia Dio che puoi sposarti, perch ci sono
anche gli schiavi che prendono solo bastonate. Oh, che bello. Grazie, pap! Questa non libert.

I grandi Illuminati erano dei ribelli


Al mondo ci sono persone che hanno lanima pi risvegliata di altri e che ad un certo momento dicono:
Ma che cosa dite? I grandi maestri, che erano risvegliati e si rendevano conto di questa incredibile
illusione ideologica collettiva, hanno sempre creato trambusto. Socrate ha buttato allaria tutta la filosofia
di Atene di un periodo storico. Ges ha buttato allaria tutta la concezione religiosa ebraica del suo
tempo. I Sufi, gli hassidici, i grandi maestri dello Zen, i grandi maestri del Buddhismo, hanno buttato
allaria quello che cera. Quelli erano i grandi maestri. I risvegliati. E non a caso molti di essi sono stati
perseguitati ed eliminati dalla loro societ: Socrate, Ges, Pitagora, Mansur, Giordano Bruno, Osho sono
solo alcuni degli esempi pi conosciuti.
C una storia bellissima di un maestro Zen, che in punto di morte chiama il suo discepolo illuminato e gli
dice: Sto morendo. Prendi in mano il monastero. E porgendogli un libro aggiunge: Questo il libro
che contiene tutte le cose pi vere e pi preziose. Tienilo con cura. Il discepolo risponde: Grazie,
maestro. Prende il libro e lo getta nel fuoco. Il maestro esterrefatto comincia a gridare: Ma cosa fai? e
il discepolo di rimando: Ma cosa dici? Che questo libro ha dentro la saggezza dello Zen? Lo Zen non
viene passato attraverso le parole. Se un libro cos, io lo brucio. Lo Zen passa attraverso di me,
attraverso la mia esperienza diretta e profonda, e non attraverso le parole. Le parole sono false, illusorie.
Lao Ts non ha mai scritto nulla. Il libro di Lao Ts non lha scritto lui. Si racconta che un suo discepolo
212

ha bloccato Lao Ts mentre andava a morire sullHimalaya e lha convinto a scrivere il libro. Per me
assolutamente falso. stato il discepolo a scrivere il libro dopo la sua morte, perch Lao Ts in vita non
glielo avrebbe permesso. Infatti, il discepolo ha scritto molto onestamente ci che Lao Ts diceva: Il Tao
non pu essere scritto. Una frase non pu essere capita dalla mente, perch lesperienza del Tao accade,
quando la mente si ferma.
Il counselor deve capire il livello della persona e adattarsi umilmente al suo livello, mettersi nei suoi
panni e ricordarsi con realismo della sua infanzia, quando credeva a Babbo Natale o che il pap era il pi
bravo del mondo e la mamma senza difetti. Dovr veramente cercare di capire dov quella persona. E
chiederle: Com la tua vita? Com il tuo lavoro? Quanto ti fidi di te? Ti piace vivere? Quanto vuoi
bene al tuo partner? Quanto tempo stai con i tuoi figli? Queste semplici domande sono utili per fare
laggancio. A volte attraverso il cuore, a volte attraverso lintelligenza, si suggerisce il processo.

Cambiare la direzione del problema


Rivediamo nuovamente questo processo fondamentale. La persona va dal counselor, ha un cuore, ha un
centro, ma non lo conosce. Il suo desiderio verso lesterno. La sua direzione va verso lesterno, perch
dice: Io voglio risolvere questo problema. Voglio fare questo, voglio andare l. Qui non sto bene, l
star meglio. La risposta sar: S, va bene. una cosa giusta. Se hai il mal di stomaco e vorresti
risolverlo per stare bene, la direzione non la pillola. La direzione che devi prendere coscienza del
punto da cui viene il mal di stomaco. Io ti faccio un trattamento, un respiro, un massaggio, perch il mal
di stomaco pu dipendere da una cattiva alimentazione che provoca una gastrite funzionale.
Se la persona ha il mal di stomaco, il mal di cuore o arrabbiato, o ha mal di testa, mal di stomaco e male
alla nuca significa che il cuore chiuso, per cui si chiudono la nuca e lo stomaco. Inoltre se mangia male
perch arrabbiato, viene il mal di testa. Oppure ha bloccato lintestino o il sesso, per cui ha le gambe
morte o troppo piene di liquidi. Il counselor potr dirle: Posso farti il massaggio, farti ballare, farti aprire
il cuore, farti lavorare anche allesterno, ma tutto ci non basta. Occorre che tu intervenga e lavori
allinterno, per scoprire qual il tuo vero cuore e cercare di risolvere.
Ricapitoliamo i punti importanti del primo incontro con la persona:
La prima parte del lavoro consiste nel fare le domande, gi menzionate in un precedente paragrafo.
Poi si passa a farle vivere nel corpo il suo disagio, la sofferenza, il dolore, il risentimento o altro,
chiedendole cosa direbbe se avesse la persona direttamente interessata davanti a s. Le si fa immaginare
di averla davanti e di dirle le parole mai dette. Generalmente a questo punto le persone scoppiano a
piangere, perch comprendono che la persona immaginata soltanto il riflesso di un dolore che hanno gi
dentro e che esce con le stesse dinamiche. Possono esserci delle ragioni alla base della sofferenza, ma
queste non interessano. La ragione una cosa, il cuore un altra. Noi non vogliamo avere ragione,
vogliamo amare. Se si vuole avere ragione, ci si agita, ci si arrabbia, ci si impone. Se si vuole amare, si
apre il cuore.
Visti i tempi tecnici ed economici, consiglio di fare un ciclo breve di tre o quattro sessioni e portare la
persona a vivere internamente il problema fisico/emozionale/psicologico e cercare di trasmetterle il
senso della consapevolezza di s. Se il counselor riesce a fare breccia, nei primi quattro incontri, e riesce
a farle sentire il corpo come se il tutto partisse dal nucleo, la persona acquister consapevolezza. Alla fine
della sessione le chieder: Com ancora il tuo problema? Di solito le persone rispondono di sentire
molto meno il problema.
213

A questo punto il counselor potr proporre la terza parte, dicendo: Possiamo fare 8-10 sessioni per
lavorare su quel punto che pu essere anche diverso da quello iniziale, cio il mal di stomaco. Magari la
tendenza ad arrabbiarti spesso, oppure la paura del sesso o la difficolt di comunicazione. Proviamo a
lavorare sulla comunicazione, a lavorare sullapertura, facendo un piccolo percorso che conduca a riaprire
la tua comprensione. Se tu sei centrato, le tue energie sono pi forti, puoi risolvere pi problemi, sei in
grado di superare certi ostacoli.
Le persone hanno bisogno di conferme, di sicurezze. Suggerisco spesso di guardare sul libro Cyber, la
visione olistica il capitolo sul cervello, dove si vede che il cervello pu funzionare a bassa o alta
intensit. La differenza tra alta e bassa intensit il centro, il sentirsi uniti, ununica cosa. Spesso le
persone, soltanto leggendo quel capitolo, comprendono.
Invece di lavorare su una cosa che ti fa male o che non funziona, perch non apri e fai fluire le energie?
Cerca di star bene nel corpo e nelle emozioni. Riequilibriamo il tutto e poi entra in te e usa questa nuova
forza per superare un conflitto o un problema. Posso darti un aiuto per ritrovare il tuo centro, per far
funzionare corpo/mente/emozioni insieme in modo altamente sincronico.
Tutto cio di cui si parlato un counseling generale. Sta al counselor scegliere la parte specifica sulla
crescita umana, e acquisire delle tecniche complesse anche a livello teorico, in modo da conoscerne il
funzionamento e poterle applicare nel suo lavoro.

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ELEMENTI DI PSICOPATOLOGIA
ANSIA, ANGOSCIA, PAURA E PANICO
Dott. Mario Betti
Quando si deve affrontare una situazione nuova c sempre unaspettativa e un fondo di paura. Questo
sentimento detto ANSIA. Che differenza c tra PAURA e ANSIA?
LANSIA un sentimento penoso, di disagio, di attesa o di aspettativa verso qualcosa di spiacevole che
potrebbe accadere. Ma potrebbe esserci lo stesso sentimento anche verso qualcosa di piacevole.
NellAnsia c sempre il timore di non essere in grado di gestire ci che potrebbe accadere. In altri casi
lAnsia un sentimento spiacevole proporzionato allevento che sta per accadere.
Ad esempio si pu dire: Non so perch, ma mi sento in ansia; Sono in ansia perch potrebbe
accadermi qualcosa. In questo caso lAnsia un sentimento penoso di attesa verso qualcosa di
minaccioso che non si riesce ad individuare, unansia indefinita. Qualche volta definita seppur in
maniera generica: Sono in ansia per lesame.
Ancora diverso dire: Ho paura che mi boccino allesame, in questo caso esiste una paura concreta.
La PAURA un sentimento di preoccupazione nei confronti di qualcosa che pu essere pericoloso o
minaccioso: Ho paura del buio; Ho paura di Gianluca perch mi picchia.
LANSIA pi pervasiva, pervade tutto il corpo, sotto la pelle; il sentimento primordiale che prova il
bambino verso un mondo che non conosce.
Possiamo dire che questi due sentimenti appartengono al filone della preoccupazione, della sensazione e
sentimento di minaccia che pervade ogni individuo sin dal momento della nascita.
LANGOSCIA molto vicina allansia, ma pi legata al dolore. Angor significa dolore.
Dal termine latino angor deriva angusto, piccolo, stretto, senso di costrizione, dolore costrittivo. Crea un
senso di affanno, d la sensazione di un peso sul petto o di un nodo alla gola.
Ad esempio quando una persona ha unostruzione alle coronarie si parla di angina pectoris; si parla
anche di angina per il mal di gola, un qualcosa che stringe alle tonsille. Alcuni stress ripetuti possono
portare uno stato di alterazione cardiaca (extrasistole e tachicardia), fino a creare vere e proprie
disfunzioni cardiache che possono causare langina pectoris o linfarto.
LAngoscia unoppressione che grava sul nostro corpo a livello del torace, del collo, della cervicale,
dello stomaco o delle spalle. Fa sentire schiacciati, compressi, costretti. una situazione di costrizione
che d limpressione di essere intrappolati e di non avere una via duscita.
LAngoscia legata al senso di colpa. un sentimento legato al presente, mentre lAnsia pi proiettata
verso una minaccia di qualcosa che sta per accadere.
Nel PANICO troviamo una serie di aspetti simili a quelli legati allansia, alla paura, allangoscia. un
sentimento di terrore che pervade tutto lorganismo con forti ripercussioni a livello somatico.
In genere nellattacco di PANICO si manifesta la tachicardia (unaccelerazione dei battiti cardiaci), la
dispnea (respiro affannoso), sensazioni di freddo e di caldo, sudorazioni, tremore alle mani e ai piedi,
dolori diffusi in tutto il corpo, la sensazione di svenire o di morire, di andare fuori di testa, dimpazzire;
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un insieme di sintomi che pervadono il corpo fino a dare limpressione di non farcela a stare in piedi, di
crollare, di morire.
una sensazione estremamente spiacevole, dolorosa, spaventosa; una sensazione di profonda angoscia.
In genere lATTACCO DI PANICO, che una volta veniva definito NEVROSI dANSIA ACUTA, di
breve durata: dura da 20 minuti a 1-2 ore circa. La persona dopo lattacco di panico si sente un po stanca,
prostrata; poi la sensazione passa. Lattacco pu anche ripetersi, ma ha una durata limitata. Gli attacchi di
panico possono essere sporadici, ma quando si ripetono con frequenza (almeno tre attacchi in tre
settimane) si parla di vero disturbo di attacco di panico.
Negli attacchi di panico non vi sono fattori scatenanti endemici: allimprovviso una persona pu essere
colta da attacco di panico senza motivo evidente, mentre cammina per strada. ovvio, tuttavia, che
esistono motivi profondi, inconsci, antichi. Si verifica in concomitanza di una particolare situazione anche
in assenza di causa apparente. In genere dopo aver subito diversi attacchi di panico si sviluppa la paura ad
uscire di casa e la preferenza ad essere accompagnato negli spostamenti. La persona ha unansia
anticipatoria e quindi sviluppa quello stato mentale che si chiama AGORAFOBIA, paura degli spazi
aperti, paura di uscire da sola.
In genere si presenta in forma di attacco inteso come malattia, come appena descritto, ma si pu parlare di
panico come TERRORE collettivo che prende gruppi di persone durante un evento scatenante, come un
terremoto, un incendio. Si tratta, in questultimo caso, di PANICO reattivo di fronte ad una situazione
reale, ma accentuato dalla situazione di gruppo. In questo caso c un fattore di induzione di gruppo.
noto che fare le meditazioni in gruppo o lavorare in gruppo accentui alcuni passaggi sulle emozioni, nel
positivo e nel negativo. La paura di un gruppo di persone si trasmette con contagio reciproco, aumenta la
paura a livelli parossistici.
Il termine panico deriva dal dio Pan, un po rude e con le zampe di capra, che viene successivamente
ripreso dalla tradizione cattolica per utilizzarlo ai fini delliconografia del diavolo. In realt Pan, dio della
natura, si aggirava sempre nei boschi alla ricerca di donne o ninfe da possedere.
Con ci vorrei sottolineare due concetti importanti: il Terrore/Panico che pervade tutto il corpo, ha in s
anche una componente erotica; la Paura laltra faccia delleccitazione e lAnsia laltra faccia del
desiderio. Pensiamo agli sport estremi, dove c una condizione di estrema paura ma di grande
eccitazione: paracadutismo, parapendio, etc. Situazioni che scatenano fortissime sensazioni che
pervadono tutto il corpo (una sensazione panica) e contemporaneamente danno terrore e piacere quasi
estatico. Il vuoto esercita su di noi un doppio effetto: da una parte c lattrazione e dallaltra terrore. C
un forte fascino nel vuoto, e leccitazione nel buttarsi nel vuoto fortissima. Cos come la PAURA ha
leccitazione come controparte positiva, il TERRORE/PANICO ha lestasi panica.
E qui laspetto del dio Pan che attraverso la musica - suonando il flauto - diventa un dio che conduce sul
cammino mistico ed estatico (il culto di Dioniso). Non a caso il culto di Pan lo ritroviamo nei sabba delle
streghe, poi stigmatizzati e perseguitati perch contrari a una dottrina cattolico-clericale. In realt erano
culti pagani che persistevano nel medioevo: il culto di Diana e quello di Dioniso (culti prevalentemente a
carattere femminile e diffusi soprattutto nelle campagne). Le streghe non erano altro che adepte del culto
di divinit pagane femminili o maschili, ma naturalistiche, in cui c una emozione intensa dove
leccitazione e lestasi vanno di pari passo con la paura ed il terrore.
Questo aspetto interessante, anche perch pu portare a trattamenti del panico, dellansia e della paura
di tipo trasformativo. un filone di terapia che aiuta il sintomo ad evolvere in uno stato mistico (e dal
panico molto pi facile di quanto non si pensi).
Riguardo allattacco di panico, oltre allintervento farmacologico ci sono molti tipi di trattamenti. Fra
quelli maggiormente conosciuti ci sono le tecniche di rilassamento muscolare e le tecniche di
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respirazione. Queste ultime sono di due tipi: la respirazione rilassante e lenta (Pranayama, Vipassana) e la
respirazione intensiva (Vivation, la respirazione olotropica, la prima fase della meditazione Dinamica di
Osho) che tende a creare uniperventilazione.
Attraverso le tecniche di respirazione lenta la persona pu rilassarsi e sedare lattacco di panico in arrivo.
un trattamento di tipo allopatico: si cura con il contrario (cio il panico eccita e io sedo). Non
necessariamente la cura allopatica quella farmacologia. Pu essere anche semplicemente bagnarsi con
lacqua fredda se si ha caldo o mettersi vicino al fuoco se si ha freddo.
Mentre sentire freddo e mettersi a correre nella neve una cura omeopatica (si cura con il simile).
Quanto alla respirazione intensiva, con questa si pu indurre volontariamente un attacco di panico.
Quando la persona ha imparato respirando - a creare un attacco di panico, ad entrarci dentro, starci
coscientemente e persistere, arriva ad un punto in cui lattacco di panico non pi qualcosa da temere e
da combattere, ma qualcosa in cui si cala con tutto se stesso. A quel punto il coinvolgimento tale da
trasformarsi e trasfigurarsi in uno stato di quiete.
importante ricordare che il counselor pu esclusivamente insegnare una tecnica respiratoria rilassante.
Oggi il concetto di nevrosi superato e si preferisce usare la definizione di disturbo dansia. Nel disturbo
dansia c uno stato di ansia intenso e continuo, con assillanti preoccupazioni immotivate ed esagerate.
Lansia pervasiva, pervade tutto il corpo, generalizzata. Non si in ansia solo in una particolare
situazione, ma continuamente, e si protrae nel tempo, fluttuante.
Riguardo alla paura, c la paura primordiale (la pi forte); la paura esistenziale (un po pi
intellettualizzata); la paura del cambiamento, dellignoto; la paura del dolore.
Si pensi al bambino al momento della nascita: deve passare attraverso il canale del parto senza sapere
cosa succede spinto suo malgrado. La luce lo invade, il respiro va in apnea, appena viene tagliato il
cordone ombelicale sente di soffocare, i polmoni sono contratti. Alla nascita, infatti, i polmoni sono
collassati, sono come due sacchetti vuoti senza aria che il bambino deve dilatare a vuoto spinto, per cui ci
vuole una forza enorme. La disperazione legata alla sensazione di morire crea lo sforzo che porta
allapertura dei polmoni. Il bambino, quindi, nasce con la sensazione di morire.
Anche se oggi c pi attenzione - grazie agli insegnamenti della scuola di Leboyer - il bambino vive, alla
nascita, lesperienza di disperazione perch si sente morire soffocato. ineludibile. la prima esperienza
dangoscia della vita.
Noi siamo fondamentalmente animali strutturati per vivere in un mondo naturale con tutto il bello e il
brutto che c. Dobbiamo pensare a noi stessi come animali selvaggi della preistoria che si trovano di
fronte a un pericolo. Immaginiamo di essere una gazzella o un agnello con una belva feroce che ci
minaccia: qual la prima cosa che si prova? Chi prova limpulso di scappare, di attaccare, chi ha una
sensazione di paralisi, chi sente accelerare i battiti cardiaci, chi ha il respiro affannoso, tremori, chi sente
una contrattura o colica, chi ha il rilascio degli sfinteri, etc.
Cosa succede di fronte al pericolo? Si pu immaginare di vedere entrare improvvisamente dei terroristi
con il mitra e con fare minaccioso. Il fatto stesso che sono armati configura lo stesso discorso
dellanimale attaccato da un altro animale pi forte.
Ci sono tre tipi di risposta al pericolo: la FUGA, LATTACCO, LA PARALISI.
C chi istintivamente tende a scappare, e la fuga legata allemozione della PAURA. C chi reagisce
con il contrattacco, una risposta che collegata allemozione della RABBIA. Due reazioni fondamentali
che richiedono entrambe una grossa attivazione energetica. Cosa succede, invece, quando avviene la
paralisi? un blocco dettato da un primo impulso, dove non c ragionamento. Dopo ci pu essere
217

unelaborazione e arriva il pensiero di dove nascondersi, come muoversi, ma questo avviene dopo il
primo impulso istintivo di freezing. In genere chi portato istintivamente a bloccarsi poi portato ad
attuare una strategia per nascondersi; chi pi portato a fuggire elabora strategie per cercare un rifugio
lontano.
Inoltre c un altro risvolto: quello della PAZZIA, che permette di affrontare situazioni che altrimenti,
con il ragionamento, non riusciremmo a fronteggiare. Nella pazzia ci sono strategie di sopravvivenza che
eludono dal ragionamento della logica comune.
Ci pu essere una strategia differita (tipicamente umana) dove interviene il ragionamento, la persona
gestisce la propria emozione, il proprio impulso e si chiede: Qual la strategia migliore per
sopravvivere? Tale strategia presente anche nel regno animale, ma rientra nei conflitti rituali della
stessa specie.
La prima reazione di fronte ad un pericolo potrebbe essere anche un urlo. Lurlo pu assumere un
significato di fuga, pu servire a spaventare laltro, pu essere di avvertimento per il branco del
sopraggiungere di un pericolo. Giocano pur sempre listinto di attacco o di fuga.
Torniamo allanimale che viene aggredito dallanimale pi feroce, al terrore per la sopravvivenza
(relativo al primo chakra, il livello energetico di base): la reazione di fuga o di contrattacco, oppure di
freezing, cio cadere a terra come morto e rimanere immobile (in altre parole la paralisi del corpo).
Questo comporta in natura un fenomeno sorprendente: spesso la belva predatrice, di fronte allaltro
animale caduto come morto, se ne va senza aggredirlo. Ecco che la paralisi del corpo diventa una
strategia di salvezza. Nellessere umano, la persona che si blocca non viene notata come una che scappa;
si mimetizza meglio.
Rivediamo cosa succede di fronte al pericolo per la propria vita. Il primo tipo di reazione attacco o fuga,
dove lorganismo deve essere messo in funzione, lenergia deve essere attivata. Viene attivato il sistema
nervoso periferico che va sotto il nome di sistema nervoso simpatico. Quindi la reazione di attacco o fuga
comporta una attivazione del sistema nervoso simpatico: aumento del battito cardiaco, aumento del
respiro e dellirrorazione dei muscoli.
Nella paralisi e nel crollo accade il contrario: il respiro diminuisce, i muscoli perdono tensione, c un
rilasciamento degli sfinteri (c spesso perdita di urina e feci) legato alla attivazione del sistema nervoso
parasimpatico.
NellATTACCO di PANICO vengono attivati entrambi i sistemi: il simpatico e il parasimpatico. Da una
parte come mettersi nella condizione di attaccare e fuggire, e dallaltra parte come crollare morti.
Vengono fuori sintomi confusi: respiro affannoso anche se si ha lidea di non poter respirare, tachicardia
(attivazione del simpatico), la sensazione di svenire, di perdere forza nelle gambe (attivazione del
parasimpatico), sensazioni di caldo (attivazione del parasimpatico) e di freddo (per attivazione del
simpatico). I muscoli sono irrigiditi, ma nello stesso tempo hanno degli scatti per fuggire o per
contrattaccare. Quindi lattacco di panico non altro che lattivazione inconsapevole dei meccanismi di
difesa. chiaro che il pericolo in questo caso non una minaccia esterna, ma una minaccia interiore. Cos
come nellansia di tutti i giorni, unansia interiorizzata.
Cosa succede, invece, nella situazione di animale da branco, quando c la competizione per la
supremazia? tipica la lotta fra i due maschi che si contendono il primato del gruppo, il diritto di
accoppiarsi con le femmine. Il combattimento rituale non ha mai lintento di distruggere lavversario. Al
massimo lo si immobilizza, procurandogli delle ferite. I due animali combattono, fanno movimenti
istintivi ritualizzati, fino a che uno dei due impone la sua supremazia e laltro si arrende, si sottomette al
vincitore riconoscendolo come capo branco. Un sistema di resa offrire il collo, la parte vitale, dove la
preda viene afferrata con il morso.
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Tra gli umani quasi tutti i comportamenti sono dei rituali.


Ho introdotto il combattimento rituale per arrivare al rituale di resa. Che cosa comporta?
Che sensazione si prova quando si sfida qualcuno nello sport, nellambito di lavoro, o il rivale per la
persona che si ama? Rabbia trattenuta, senso dimpotenza, frustrazione. Se hai fatto un rituale dove era in
gioco il tuo potere, il tuo prestigio, il senso di dignit di fronte al gruppo e sei stato sconfitto il gruppo
ti rifiuta. Provi un sentimento di VERGOGNA. Questo unaltro sintomo psicopatologico fondamentale
che si ritrova in tante patologie, legato a qualcosa del presente: al sentirsi il biasimo e il disprezzo di tutto
il gruppo per essere stati sconfitti e sottomessi. Il senso di abbandono, il senso dinferiorit sono legati a
questo. Il sentimento di vergogna il narcisismo ferito. Non a caso il narcisismo legato al chakra del
collo, il V^ livello (alla corazza cervicale secondo Reich). Lumiliazione legata al collo. Il termine di
vergogna deriva dal rituale antico della gogna (lo strumento di legno con un buco centrale in cui veniva
inserita la testa della persona che veniva esposta in pubblico). Vergogna nasce dallessere esposti alla
gogna, sentire lumiliazione. Il termine UMILIAZIONE andare verso terra, abbassarsi allaltro che ti ha
messo a terra.
Nel regno animale, uno dei rituali di resa offrire la parte posteriore al vincitore, come unofferta
sessuale (offro il mio corpo al tuo piacere). Il maschio perdente imita la femmina, offrendosi
sessualmente al vincitore, perch cos singrazia e suscita benevolenza nellaltro.
In genere i rituali di combattimento pi tipici sono quelli fra i maschi, ma - in forme diverse - esistono
anche fra le femmine. Inoltre vi sono femmine che assumono il ruolo di maschi in alcuni contesti o
viceversa, ma questo rientra un po negli aspetti antropologici dellomosessualit.
Da un punto di vista fisiologico, oltre il 10% degli esseri umani ha prevalente orientamento omosessuale.
Lomosessualit, negli anni addietro, tendeva a non essere manifestata, poich vigeva il marchio di
condanna. Oggi lomosessualit pi accettata, viene dichiarata in maniera pi aperta anche se ci
implica preoccupazione e angoscia, soprattutto nel momento in cui la persona scopre le sue tendenze, le
deve accettare con se stesso e poi dichiarare a familiari, amici e altri. C una grande sofferenza, un senso
di vergogna profonda che alla base di molti disturbi. Ritengo che ci siano dei motivi evolutivi
importanti alla base di una percentuale cos alta di omosessualit. Anche se normalmente si pensa che una
volta lomosessualit fosse contro natura, oggi dire contro natura un controsenso, poich se
lomosessualit esiste in natura una cosa naturale. Nella nostra societ, vi sono due espressioni
dellomosessualit, due formazioni reattive: da una parte c il Gay Pride (cio lorgoglio omosessuale) e
dallaltra lomofobia. Da una parte, per vincere la vergogna di dichiarare la propria omosessualit, si
esagera nellostentare con orgoglio questo essere diverso, il che ha una sua logica culturale, ma pur
sempre una difesa. Allopposto c lomofobia, per reprimere in se stessi quelle pulsioni omosessuali che
sono presenti in tutti, anche se in percentuali diverse. In questo c la PAURA del giudizio degli altri, la
paura dellaggressione e dellabbandono degli altri, la paura della punizione, la paura degli aspetti che si
imparato a condannare per farsi accettare dalla cultura dominante.
Uno studio condotto in Svizzera sulle vacche, ha messo in evidenza che, finch nella mandria era presente
il toro, questo esercitava le sue funzioni ed il resto dei maschi stava in disparte.
Se veniva tolto il toro subentrava quasi sempre una delle vacche che assumeva il ruolo tipico maschile del
toro: il ruolo di protezione del gruppo, di difesa, di combattimento. Con il tempo assumeva anche
muscolarmente le caratteristiche del toro e arrivava a montare e simulare latto dellaccoppiamento con le
altre vacche. Questo significa che in certi contesti culturali si possono sviluppare aspetti omosessuali che
in altri contesti restano latenti: la vacca in un certo contesto si comportava come tale e in altri contesti si
comportava da toro. Quindi esiste uninfluenza culturale, per cui avere molti individui con tendenze omo
o eterosessuali pu essere funzionale alla sopravvivenza del gruppo.
Le donne di oggi sono spesso costrette ad assumere modelli e ruoli maschili per necessit economiche.
219

Una volta la donna era culturalmente condizionata a reprimere le proprie valenze maschili legate
allaffermazione di s, nella societ, nel potere, etc. Oggi ci sono contesti dove stimolata (anche troppo,
a volte) ad affermare questa parte di s. Nei contesti culturali in cui luomo e la donna hanno avuto ruoli
diversi, questi si sono succeduti fin dallantichit. Si pensi alle antiche civilt matriarcali mediterranee e
orientali, in cui vi era una prevalenza della cultura femminile; alle societ guerriere patriarcali, in cui il
femminile veniva represso per affermare un tipo di forza guerresca che si imponeva con la forza delle
armi. Contesti culturali diversi che si sono fusi in vari modi e ancora oggi continuano a sussistere.
chiaro che in una situazione di pace tendeva a prevalere un modello pi matriarcale femminile, e in una
situazione di guerra tendeva a prevalere un tipo di cultura patriarcale maschile: il guerriero che combatte,
che forte, incrollabile che reprime le emozioni. In un contesto di pace, invece, importante lemozione,
la sensibilit, fare i figli e crescerli. Culture che comunque si intersecano in vari modi ed influenzano in
qualche modo anche la psicopatologia.

Roberto Sassone
Riconosciamo nel tema della paura - che unemozione sana, perch ci consente di affrontare e di
prepararci al pericolo - una serie di emozioni collaterali che possiamo chiamare le emozioni dellansia,
dellangoscia, del terrore e del panico. Nel modo in cui ho descritto queste quattro emozioni, che poi sono
quattro modalit della paura, c una gradualit: nellemozione dellansia c come caratteristica
fondamentale la sostenibilit di base (cio si pu vivere una situazione di ansia protratta nel tempo, ma
senza collassare); lansia ha come caratteristica una immaginazione anticipatoria, ovvero nellansia c
limmagine mentale di quello che potrebbe accadere ma poi non accade. Lansia si sente molto nel
diaframma, nella pancia.
Se lansia entra in uno spazio di maggiore condensazione entriamo nellangoscia. una situazione in cui
ci si sente imprigionati, si soffoca. Nellangoscia pi forte la paura perch c la sensazione di non poter
fare niente. Mentre lansia fluttuante, ci si pu navigare dentro, nellangoscia c la chiusura.
Fisicamente langoscia si sente di pi nel torace.
Quando questa sensazione di essere chiusi, di non poter fare niente assume una dimensione dimpotenza
totale si arriva al terrore. Per anche qui angoscia e terrore possono essere reali, cio di per s queste
emozioni non sono patologiche, lo diventano quando ancora una volta non esiste una causa reale, la cui
gravit modula lintensit di queste emozioni, dallansia allangoscia fino al terrore.
Quando arriviamo allattacco di panico, la caratteristica fondamentale che condensa un cocktail di
ansia, angoscia e terrore. Vediamo cos il panico da un punto di vista della struttura, e senza esaminare
gli aspetti del carattere (perch gli attacchi di panico possono accadere - come nella depressione - a
qualsiasi struttura caratteriale). Lattacco di panico la percezione del crollo di tutta la struttura
dellidentit, ed un crollo che porta la sensazione di morire (e questa la paura fondamentale
nellattacco di panico). la paura di base perch lattacco di panico va a toccare il primo chakra dove sta
il tema della sopravvivenza. Come si riconosce? Avvengono dei sintomi precisi e antagonisti. C un
aumento dei battiti cardiaci, tremiti del corpo e sudorazioni, giramenti di testa, senso di perdita
dellequilibrio, affanno, sentimenti di angoscia e ansia. La respirazione da una parte viene attivata, e
dallaltra bloccata. Nellattacco di panico realmente si perde la capacit di gestire qualsiasi tipo di atto
volontario. C un cortocircuito dellio, e si va in una dimensione rettiliana, nella dimensione degli istinti
primordiali. Dal momento che nella scala di sviluppo delluomo questi istinti hanno pi potere perch
hanno avuto pi tempo per consolidarsi, in questa dimensione lio non ha pi capacit di gestione.
Nellattacco di panico crolla il grounding - non a caso di primo chakra - perch si entra in una
dimensione in cui si perde il contatto con la propria struttura di equilibrio. Le gambe ed i piedi non ci
sono pi, ed cos anche oggettivamente perch chi ha un attacco di panico ha la tendenza a sentirsi
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crollare. Lattacco di panico in chiave patologica la perdita di ogni controllo, ovvero reca in s (o nel
suo opposto: il controllo ferreo) la possibilit che ognuno di noi dovrebbe riuscire ad avere, ovvero di
perdere il controllo dellego, della personalit, essendosi gi sviluppato un centro didentit. La perdita di
controllo terrorizza in quanto identifichiamo la nostra identit con lego, ovvero con linsieme di costrutti
mentali e storici che definiscono quella che chiamiamo identit. chiaro che perdere lidentit equivale a
morire. Non a caso esiste la morte iniziatica che ha un valore completamente opposto al panico.
Nellattacco di panico, proprio perch manca la struttura di base, significa che realmente non c stata la
possibilit di creare un centro. Come avviene? Perch alcune persone sono soggette allattacco di panico?
Questo avviene quando un individuo ha raggiunto il limite estremo della sopportabilit nella propria vita.
Al di l dellaspetto patologico lindicazione del fatto che non pu ormai che crollare, non ce la fa pi.
Quindi gli attacchi non avvengono fondamentalmente perch c un trauma. Una persona una mattina va
a lavoro, e dentro ad una galleria ha un attacco di panico. La sua struttura aveva gi crepe e in quel
momento la galleria la personificazione, la simbolizzazione della sua chiusura.
Il vero problema sta nel fatto che una volta che c stato un attacco di panico, visto che la paura di base
quella di morire, si innesca il meccanismo di ansia anticipativa, vale a dire la paura che accada di nuovo.
Da qui si manifestano, in maniera progressiva, altri sintomi collaterali come la claustrofobia e
lagorafobia, e per evitare lattacco si inizia a limitare il proprio movimento.
Ogni sintomo ha una sua funzionalit precisa, sta dicendo qualcosa. Lattacco di panico lestremo
rimedio di chi non ce la fa pi ad affrontare la responsabilit della propria vita, quindi limitando il suo
movimento sta realizzando un meccanismo per salvarsi da una vita che non viene fondamentalmente pi
sostenuta.
Lelemento opposto che in realt questa perdita di controllo la modalit di base che si deve ritrovare
in tutte le dimensioni dionisiache. La fusione col divino, limmedesimarsi col divino anche nelle sue
forme e manifestazioni, passa attraverso una perdita della propria identit, dellego. Bisogna morire al
proprio ego per potersi perdere o nella manifestazione col divino - come avviene nelle cerimonie sacre - o
nellesperienza del divino come avviene nelle dimensioni di coscienza cosmica o coscienza dellunit. Per
cui la dimensione panica - del dio Pan - una dimensione di estrema perdita di controllo, dellimmergersi
nel piacere, nella vita, nellintensit dellesperienza mistica.

Nitamo Montecucco
Proviamo ad immaginare il sistema della difesa corporea: il simpatico della difesa va in eccesso fin
quando ad un certo momento scoppia, con sudorazione, respirazione affannosa, tachicardia ma anche
blocco della circolazione periferica, con possibile mal di stomaco e giramento di testa (tutti sintomi
classici della paura dattacco).
Nella storia delle crisi di panico - oltre a quella appena trattata e propria della fase adulta (cio della
persona che arriva a caricare fino a non poterne pi) - ci sono anche le forme giovanili, diventate
comunissime. Nel 95% dei casi dietro c un padre che li spaventava o che li picchiava, mettendo in moto
il blocco di primo chakra ed il blocco da paura dellaggressivit (per cui la reazione pu essere solo
collassare). Oppure dietro c una mamma molto ansiosa. Quindi si ha il sistema maschile che non pu
reagire e deve subire, e la mamma che riempie la testa di paure che non esistono. E poi arriva la paura
della paura. Questo sistema - aumentando la tensione enormemente - arriva a un punto di rottura e quindi
arriva la crisi.
Ho conosciuto un ragazzo con crisi di panico potenti. Aveva un pap un po duro che lo aveva picchiato e
una mamma ansiosa. Aveva crisi di panico con senso di morte, di non controllo. Era molto sensibile e
quindi andava in tensione. Era comunque una situazione gestibile. Gli abbiamo insegnato un po di
meditazione, le basi del craniosacrale e della respirazione per sentire quando andava in tensione e mollare
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il tutto. Non ha avuto pi crisi di panico.


Le persone che hanno avuto un padre normale e una mamma molto ansiosa hanno realmente crisi di
panico pi leggere. Le persone con un pap duro ed una mamma normale possono vivere momenti di
panico, ma riescono a gestirli se sono in grado di capirne la struttura.
Lintervento delloperatore olistico potr essere quello di lavorare sul sistema maschile - il simpatico - per
rilassarlo, utilizzando massaggi e trattamento cranio sacrale; e ri-vitalizzare il sistema femminile del
rilassamento. Una cosa fondamentale da ricordare: loperatore non cura le crisi di panico.
Se la persona ha crisi le si pu dire: Ti posso aiutare tonificando e riattivando il tuo sistema
parasimpatico. Posso aiutarti a sentire quando il simpatico - cio la tensione - va in eccesso e attraverso la
meditazione e la pratica della presenza, imparare a calmarlo. Lasciati andare, anche solo quando balli o
fai lamore, o canti in macchina. Tutti quegli eccessi - dove scarichi la pressione del sistema simpatico - si
possono rilassare.
La crisi di panico ha dentro dei meccanismi che sono attinenti al lavoro di uno psicoterapeuta (argomento
trattato in precedenza da Sassone). Loperatore/counselor non pu occuparsi di crisi di panico, non le pu
curare, ma pu alleviarne i sintomi (ad esempio attraverso un massaggio alla pancia). importante che
loperatore ne conosca la genesi, per fare in modo che il movimento panico, rettile, emerga di pi, e la
persona un po troppo controllata possa mollare, liberare quello che sotto ed coperto dallansia e
dallangoscia. La si pu aiutare tantissimo a farla divertire, ballare scatenata, perdere il controllo e i
giudizi formali.

Roberto Sassone
Uno degli aiuti che un operatore pu dare ad una persona, proprio per la mancanza di centro di cui
parlavamo, la meditazione sul cuore. Aiutarla a percepire che esiste un centro, allinterno del suo cuore,
le d la sensazione di un punto a cui aggrapparsi.
da precisare che la parte del corpo in cui si localizza il sintomo lindicazione chiara di qualcosa che
realmente accaduto in quella parte del corpo. E ne fornisce anche il significato. Ad esempio nel caso di un
soffocamento successo qualcosa alla gola, al quinto chakra. Bisognerebbe fare lanamnesi, ovvero: da
che livello parte questa sensazione? un livello neonatale, cio legato al parto, al cordone ombelicale
intorno al collo? Se cos d gi unindicazione di quanto affonda il sintomo.
Se non cos, si pu andare avanti e ipotizzare che il soffocamento sia legato alla presenza di una persona
soffocante. C tutta una tematica della difficolt della persona di esprimersi e di realizzarsi nella propria
vita. Possiamo avere delle indicazioni precise, e in questo caso parliamo di una fobia che non fa
collassare come negli attacchi di panico, ma fa vivere questa paura come si pu vivere comunemente - ad
esempio - la paura dei serpenti.

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FOBIE, OSSESSIONI E COMPULSIONI


Dott. Mario Betti
La FOBIA una paura esagerata e immotivata per un particolare oggetto o situazione.
Un esempio la fobia per gli insetti; una vera e propria emozione archetipica, perch linsetto ha delle
forti valenze simboliche sul quale proiettiamo alcune nostre parti represse: laggressivit, la vergogna, il
terrore, la paura. Tutte le parti con cui non vogliamo avere a che fare, le rimuoviamo nellinconscio e poi
le proiettiamo sugli esseri a noi cos lontani, diversi e subdoli. Linsetto diventa cos un ricettacolo delle
nostre proiezioni. Infatti gli esercizi sullinsetto consistono nellidentificarsi con esso e quindi
modificare la nostra struttura, rimuovere i blocchi e riattivare un percorso di crescita. Il lavoro sugli
insetti riconducibile a scuole dellantico Messico, alla scuola di Castaneda e scuole simili, il cui lavoro
consiste nel cercare di evocare la struttura dellinsetto, struttura che opposta alla nostra: gli insetti hanno
una corazza esterna forte e linterno morbido, a differenza di noi che abbiamo una colonna vertebrale
rigida. un lavoro molto complesso, che inizia con lidentificazione con linsetto.
Esistono FOBIE per oggetti, animali e situazioni. Per quanto riguarda gli oggetti, possono essere degli
oggetti acuminati, spilli o coltelli, e la reazione alla vista di tali oggetti pu essere anche di terrore.
Oppure ci pu essere la fobia degli spazi chiusi (claustrofobia) o degli spazi aperti (agorafobia).
Le OSSESSIONI sono pensieri e idee che si impongono alla nostra mente in maniera iperattiva e
ripetitiva contro la nostra volont. Per esempio una persona prima di alzarsi dal letto - pur non avendone
bisogno- deve contare fino a tre altrimenti porta male.
La COMPULSIONE una spinta a compiere unazione in maniera costrittiva e contro la nostra volont.
Un esempio di compulsione quando una persona continua ad acquistare lo stesso oggetto cinque, dieci
volte. Un tipico fenomeno ossessivo-compulsivo dellinfanzia quello del bambino che deve camminare
lungo le linee del marciapiede o delle mattonelle. Un altro esempio quello di controllare molte volte,
prima di andare a letto, se il gas chiuso bene.
Anche la CLEPTOMANIA fa parte della stessa serie; un impulso a compiere unazione e realizzata
lazione si scarica la tensione. La compulsione, invece, ripetitiva e continua, la persona non vuole
pensare ad una cosa e suo malgrado ci pensa sempre.
LIMPULSO una spinta ad eseguire unazione anche complessa, come limpulso patologico del gioco
dazzardo. Il giocatore dazzardo sotto sotto non vuole vincere, gioca per un impulso masochistico a
perdere, per sentirsi accomunato nel vittimismo con le persone che perdono. difficilissimo farlo guarire.
Uno degli impulsi pi deleteri (tipici femminili) limpulso allo shopping. Le donne, quando entrano in
ansia, spendono un patrimonio traendone piacere. Negli uomini accade di meno. In loro prevale di pi
limpulso alla molestia sessuale, soprattutto se rinforzato da una dinamica di gruppo.
La BULIMIA tipicamente femminile e fa parte dei disturbi del comportamento alimentare, mentre
limpulso allabbuffata una forma che rientra in unaltra categoria.
Allimpulso appartiene anche il sintomo CONTROFOBICO (o formazione reattiva): Ho paura di
gettarmi nel vuoto, cos vado su un aereo e mi butto con il paracadute. Quindi dimpulso si sceglie di
fare quella cosa che fa paura, per vincere e superare la paura. Tanti atti di eroismo durante le guerre sono
riconducibili a questo tipo di sintomo.
Sia la COMPULSIONE che lIMPULSO possono essere curati in modi diversi. La compulsione legata
pi ad un vissuto di depressione, mentre limpulso unaggressivit che si scarica (tipo sbattere la porta
in un raptus di rabbia); sono insomma due cose diverse.
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Per il bambino diverso (soprattutto per quanto riguarda le ossessioni e le compulsioni), perch impara a
controllare e gestire le emozioni. Alcune fasi di ossessioni del bambino vanno ritenute fisiologiche, ma
non sono pi tali se si protraggono troppo nel tempo.
Ricordo, per inciso, che lAnsia si pu trovare molto spesso in altri disturbi: nelle ruminazioni ossessive,
nella depressione, nella schizofrenia, nelleccitamento maniacale, nel sintomo ossessivo/compulsivo
come il bisogno di allineare perfettamente gli oggetti o ricontrollare il gas, nella nevrosi fobica, nella
blutomania (la mania di lavarsi sempre le mani fino a procurarsi delle vere e proprie lacerazioni della
pelle).

PSICOSI E NEVROSI
Passiamo ai disturbi maggiori, che nelle loro forme pi gravi possono essere definiti PSICOSI. La
differenza tra NEVROSI e PSICOSI che le nevrosi hanno quadri pi leggeri (per cui si parlava di
nevrosi dansia, o di nevrosi ossessiva/compulsiva), mentre le PSICOSI sono stati mentali pi gravi che
alterano profondamente il contatto con la realt.
Prendiamo in esame i seguenti quadri fondamentali:

la DEPRESSIONE

lECCITAMENTO MANIACALE

la SCHIZOFRENIA

il DISTURBO PARANOIDE o PARANOIA

LA DEPRESSIONE
La DEPRESSIONE labbassamento del tono dellumore, dove per tono dellumore sintende lo stato
affettivo in cui ci troviamo in un determinato momento. Lo stato affettivo linsieme dei sentimenti, delle
passioni, delle emozioni che si muovono dentro di noi. Quando questo aspetto affettivo-emozionale
scarico, il tono dellumore pi basso, e si parla di depressione.
Si pu parlare di depressione come sintomo o di depressione come vera e propria malattia.
Un esempio di depressione come sintomo quando una persona litiga con il pi caro amico, rimane male
e si sente abbattuto. Viceversa nella depressione vera e propria labbassamento del tono dellumore
intenso e costante. Esistono ovviamente molti tipi di depressione, e ci sono forme leggere e molto gravi.
Una volta si definivano depressioni nevrotiche e depressioni psicotiche. Oggi si parla di depressioni
minori e depressioni maggiori.
Nella DEPRESSIONE MAGGIORE - che il quadro pi intenso - abbiamo un abbassamento del tono
dellumore con profonda tristezza, apatia, sentimenti di vuoto. Tutte le funzioni fisiologiche sono alterate:
lappetito diminuisce fino alla inappetenza, oppure aumenta nelliperfagia, (specialmente se associata ad
una quota ansiosa); c insonnia oppure alterazione del ritmo sonno/veglia.
Nelle forme di DEPRESSIONE PRIMARIA il momento pi terribile la mattina, quando la persona
deve affrontare la giornata. La sera, invece, va a rifugiarsi nel sonno, anche se pu svegliarsi dopo
qualche ora e rimanere con gli occhi sgranati in preda a una forte sofferenza.
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Nella NEVROSI dANSIA, invece, la persona sta peggio la sera: la mattina si sveglia rilassata, poi nel
corso della giornata accumula tensioni e stress che aumentano le quote dansia, cosicch la sera in preda
a una forte ansia; quando va a letto fa fatica a prendere sonno, e si addormenta in genere molto tardi con
dei picchi di ansia.
I sintomi della depressione sono in generale: astenia, adinamia, la mancanza di energia per compiere le
cose di tutti i giorni, anedonia (mancanza di piacere nel fare le cose quotidiane).
C una sofferenza profonda: spesso la persona non si sente capita dagli altri, il tempo non passa mai,
manca il futuro, non c un progetto di vita ma il rimuginare del passato, sensi di colpa spesso immotivati.
Nelle forme gravi c spesso il desiderio di morte, perch la vita non merita di essere vissuta, la vita non
ha pi senso; ci possono essere frequenti crisi di pianto, oppure lincapacit di piangere come accade
nella depressione arida, dove la persona si sente in colpa perch non riesce a piangere. Fino ad arrivare ai
casi estremi di idee suicide o tentativi di suicidio reali.
Spesso le persone sono ipertimiche, cio piene di verve, di gioia di vivere, allegre, divertenti, di
compagnia e poi improvvisamente piombano in uno stato depressivo. La depressione ha comunque una
predisposizione genetica a cui si aggiungono fattori ambientali. Ci sono fattori che possono essere
depressogeni, come le situazioni di abbandono nellinfanzia, perch la depressione legata molto
allabbandono. Alla base di una depressione c spesso una perdita (reale o temuta o immaginaria), come
la perdita delloggetto damore, la perdita di un genitore o figlio, la perdita del lavoro, etc.
Nel caso dellanimale che viene aggredito e ucciso, il cucciolo viene abbandonato e si trova disperato e
solo al mondo, ed come se si lasciasse morire.
Tutti noi, quando viviamo situazioni di paura, attraversiamo anche la depressione, perch quando
vogliamo la mamma e lei non risponde subentra il sentimento di abbandono, di non essere curati e amati.
Quindi esperienze di tipo depressivo ci sono sempre e si accumulano negli anni.
Poi ci sono le situazioni di per s naturali come i lutti. Se una persona ci abbandona o muore, il lutto
richiede un periodo di elaborazione. Allinizio c grande sofferenza, la persona viene sempre in mente,
c voglia di piangere, sembra che la vita non abbia pi un senso. Questo periodo - che pu durare da
qualche mese a uno/due anni - si chiama elaborazione del lutto.
Le depressioni che si sintonizzano con i ritmi circadiani del giorno o con i ritmi stagionali non sono delle
vere e proprie depressioni, ma sono forme di depressioni lievi secondarie allansia: la persona si sente
rinascere con il giorno e morire la sera, ma c molta empatia in tutto questo, e non c un distacco
profondo come nella depressione. Nella depressione c qualcosa che si rompe dentro, de-sincronizza dal
tempo esterno, per cui non c pi futuro, n mattina n sera. Al mattino c langoscia di affrontare
unaltra giornata senza scopo. E poi il pericolo pi grande sempre quello del suicidio. Possiamo trovare
la depressione in tante altre situazioni: nella vergogna, nei disturbi schizofrenici, nei suicidi su base
impulsiva. Se al counselor capita un depresso deve indirizzarlo ad un buon specialista.
La depressione spesso risponde bene ai farmaci antidepressivi che non sono tanto pesanti dal punto di
vista della tossicit. chiaro che quanto pi si riesce a lavorare sulle cause ed i sentimenti che sono alla
base della depressione, tanto pi si guarisce. Altrimenti con la cura farmacologica si esce dallepisodio
per poi ricadervi, perch il problema di base persiste.
Nelle forme di depressione grave uno degli interventi pi efficaci lelettroshock, che viene tuttora
applicato dalla maggior parte dei medici con formazione organicista, che vedono tutto in funzione
dellattivazione cerebrale dei neuroni. Il criterio se i neuroni non rispondono ai farmaci, bisogna dare
una scossa ai neuroni. Come dire: se cambiando la pila allorologio continua a non funzionare, si prova a
prenderlo a martellate per vedere se qualche circuito ritorna un po in funzione. Lelettroshock un
intervento pesante: il paziente viene sottoposto a scariche elettriche profonde che si scaricano nel
cervello, nella colonna vertebrale ed i nervi periferici. In passato lelettroshock andava a determinare una
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contrattura spasmodica di tutti i muscoli scheletrici (flessori e tensori), procurando spesso delle vere e
proprie fratture ossee. Oggi il problema viene risolto facendo una leggera anestesia quindi la
respirazione assistita dopodich il paziente viene curarizzato, cio gli viene somministrato il curaro
che induce una paralisi in modo che la scarica elettrica non provochi contrazioni muscolari.
In alcuni casi dopo sette-otto cicli di elettroshock la depressione si risolve.
Una volta si applicava la pireto-terapia (utilizzando il plasmodio della malaria o altre sostanze) per
procurare eccessi febbrili che potevano provocare convulsioni. Si ricorreva anche allo shock insulinico,
procurato con iniezioni dinsulina di tipo ipoglicemico. Oggi queste due pratiche sono cadute in disuso,
mentre lelettroshock viene ancora applicato nelle cliniche, soprattutto nei casi in cui non c risposta ai
farmaci e nei casi di depressione molto inibita.
Ritengo che i casi di depressione inibita rispondano molto efficacemente alle tecniche di maternage. A
mio avviso queste ultime dovrebbero costituire un settore importante nella formazione delloperatore
olistico. Gli interventi di maternage consistono nel dare molta presenza e contatto alla persona. Ci sono
varie forme di maternage e le applicazioni sono lunghe. Occorre sapere come usare le mani, entrare in
contatto con le pulsazioni, entrare in sincronia con il respiro, conoscere gli accorgimenti sulla
comunicazione corporea non verbale. utile fare esperimenti in proposito.
Il trattamento di maternage deve durare dalla mattina alla sera, per cui gli operatori devono darsi il
cambio. Danno risultati incredibili: aiutano la persona ad uscire definitivamente dalla depressione, o
perlomeno sbloccano lepisodio depressivo in maniera non cruenta, ma estremamente accogliente, umana.
una bellissima esperienza, faticosa ma molto bella, dove la persona si sente estremamente accolta, come
un bambino abbandonato nel mondo che viene raccolto.
Invece nellelettroshock c unamnesia (procurata dalla scarica elettrica) di tutto quello che ha procurato
la depressione, salvo poi ritornare come prima. Da un certo punto di vista lelettroshock anche etico,
perch quando una persona trascorre mesi di depressione, non pu pi muoversi, resta bloccato, non
risponde a nessun tipo di farmaco e passa la sua vita cos, deperendo anche organicamente, in ultima
analisi pu essere corretto ricorrere allelettroshock. In alcuni casi funziona, e non sarebbe da
demonizzare. Ma se ci sono tecniche di accoglienza non solo pi umane, ma anche pi efficaci, vanno
certamente sviluppate. Il maternage poco conosciuto, non viene insegnato nelle universit n nelle
scuole infermieristiche. In alcuni casi sono riuscito a farlo utilizzare da alcuni infermieri, ottenendo anche
dei risultati.
Siccome la caratteristica della depressione che il tempo non passa mai, tutte le tecniche che
contribuiscono ad accelerarlo sono le tecniche allopatiche.
Nelle forme di depressione grave, per, questo non funziona: pur venendo sollecitata, la persona non ce la
fa, perch proprio la volont che manca. Anzi, sentendosi sollecitata e non riuscendo a farcela, si sente
anche in colpa e incompresa, e tutto ci aggrava la depressione. Se quando siamo tristi e un po gi di
umore arriva qualcuno che mette musica rock, ci procura fastidio perch non ci sentiamo in sintonia.
Invece se si siede accanto a noi o mette musica soft, delicata, entra nel nostro spazio, nasce una sintonia.
Avviene un cambiamento. Dopo non pi una malinconia disperata, ma diventa un entrare in contatto e
armonizzarsi con lesterno attraverso il sentimento di depressione. Pertanto, oltre al maternage, tutte le
tecniche di musica, di movimento, di creativit possono aiutare la persona a sintonizzarsi con loperatore
e con lesterno. Questo aiuta ad uscire dal tunnel.

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MANIA ED ECCITAMENTO MANIACALE


NellECCITAMENTO MANIACALE c linnalzamento del tono dellumore. La persona si sente
allegra, euforica, scherzosa, logorroica, esageratamente piena di energia. Per non la semplice euforia o
allegria; la persona ha un continuo fluire di idee senza freno come se fosse presa da una corrente, senza
possibilit di controllo. Per questo motivo questi soggetti sono molto disturbanti verso gli altri. Non
riescono a progettare nulla in questo vortice di idee, di parole; spendono tutto facendo regali inutili. Se
qualcuno vuole frenarli diventano aggressivi, si arrabbiano, rispondono male, offendono senza controllare
quello che dicono, esagerano, infastidiscono. Hanno una carica energetica enorme, mangiano molto,
senza limite, la notte dormono pochissimo, sono irascibili (anche se sono meno pericolosi dei depressi).
Passano dalla logorrea alla disporia, allumore nero. Vengono spesso ricoverati con i ricoveri coatti nei
TSO - Trattamenti Sanitari Obbligatori.
In questo miscuglio di idee, di movimenti, di gesti, vivono come trascinati dal tempo: per loro non c n
futuro n passato. Nelleccitamento maniacale rave, cio psicotico, c un affaccendamento
improduttivo, a-finalistico, inconcludente. Non riescono a concludere le cose. Tutto questo eccitamento
per non sentire in realt la profonda sofferenza che c sotto.
Poi ci sono gli ECCITAMENTI IPO-MANIACALI, dove c un po di euforia, ma viene mantenuta la
capacit di rapportarsi allaltro in maniera rispettosa.
Il DEPRESSO non si nota, tranquillo e passa inosservato; il MANIACO lo si nota subito. Sembra non
essere vero, ma la mania e la depressione sono la stessa cosa. Infatti si parla di psicosi maniacodepressiva, una malattia che caratterizzata da fasi di depressione (si abbassa il tono dellumore), fasi di
normalit ed equilibrio affettivo, e fasi di eccitamento.
Nella depressione si ha un rallentamento del tempo, del corpo, delle idee; la depressione allimpronta
del rallentamento. Ogni tecnica di rallentamento tipo le asana dello yoga o il Tai Chi pu entrare in
contatto con gli aspetti depressivi e trasformarli. Anzi, si pu dire che la depressione quasi un tentativo
irrealizzato, inconcluso di modificare il proprio modo di essere per realizzare uno stato di coscienza, uno
stato di essere diverso. Ecco perch utilizzare tecniche analoghe pu essere di aiuto.
Nelleccitamento maniacale si tenta la strada opposta: con le danze estatiche, le danze dionisiache, quelle
guerriere, dove si danza tutta la notte in modo frenetico, e lenergia sale sempre di pi fino ad un punto di
rottura mentale in cui si pu avere unesperienza mistica. Nel maniacale succede lo stesso e si ha larresto
improvviso che viene definito stupor maniacale. lequivalente di una condizione di estasi, per
realizzata in maniera patologica ed incompleta. Ecco lanalogia: sia la depressione che leccitamento
maniacale sono quasi dei tentativi di trasformazione analoghi a tecniche di trasformazione dello stato
mentale, ma realizzato in maniera diversa.
Posso portare lesempio di un uomo pesantemente sofferente di eccitamento maniacale a cui proposi,
assieme ad uninfermiera, la tecnica dinamica di Osho. Durante la dinamica, venne fuori che lunica
cosa che gli riusciva bene erano gli urli. Quindi urlammo e saltammo tutti e tre per circa mezzora, finch
fu lui stesso a fermarsi e stette bene. Questa esperienza non lha guarito definitivamente (ha avuto delle
ricadute alcuni mesi dopo), ma ha prodotto uninterruzione dellepisodio senza ausilii farmacologici. E
questo interessante, perch si creata la prescrizione paradossale del sintomo, invece di invitarlo a star
calmo e fermo lo abbiamo incitato ad urlare, facendolo insieme a lui, per cui si creato un contesto che si
armonizzava con il suo stato e, infine, lo abbiamo aiutato a compiere quel processo che in lui era
spontaneo, quello delleccitazione. una tecnica simile a quella delle danze estatiche o dei tarantolati
che, se portata a termine, porta la persona a realizzare un suo percorso. una terapia omeopatica, anzi
psico-omeopatica. Mentre con il depresso va bene il maternage o il rapportarsi con musiche calme, con
lui andava bene entrare in questa danza estatica comune. Non semplice, perch bisogna individuare
caso per caso la modalit in base a quello che il paziente sente, e crearla con lui. In questa circostanza,
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creare un contesto in cui urlare insieme voleva dire vivere in s unesperienza profonda. Chiaramente
non facile utilizzarlo, un sistema che richiede strutture adeguate (tipo stanze insonorizzate), ma alla
fine si possono ottenere dei buoni risultati. importante ricordare che nelleccitamento maniacale, dietro
la frenesia, il ridere, il parlare incontrollato c un fondo di sofferenza e di solitudine profonda.

LA SCHIZOFRENIA: ALLUCINAZIONI E DELIRI


SCHIZOFRENIA per la sua etimologia greca significa mente divisa o mente dissociata. Alla base della
schizofrenia c un distacco dalla realt. Pensiamo al povero animale che si trova in balia di una minaccia
terrificante: non pu combattere, non pu scappare e ad un certo punto crolla.
Nel mondo di oggi non siamo pi nelle condizioni dellanimale primitivo in cui il pericolo era dato dalla
minaccia di un altro animale. raro trovarsi in queste situazioni, tranne in guerra o per attacchi
terroristici. Quotidianamente, per, viviamo una miriade di micro-minacce: la minaccia dellesame, la
minaccia del professore, del padre, dei compagni che ci giudicano, del capoufficio. Viviamo i rischi di
non essere compresi, di essere disprezzati, di perdere la stima; sentiamo lostilit, la diffidenza, la
vergogna, il rifiuto, lindifferenza degli altri. Viviamo continui attacchi che ci suscitano rabbia (e quindi
reagiamo), o ci suscitano paura (e allora andiamo in ansia). A volte ci sentiamo tristi, incompresi, soli e
andiamo in depressione; a volte reagiamo facendo gli spiritosi (atteggiamento di tipo maniacale). Queste
manifestazioni in fondo le viviamo tutti, solo che nelle malattie acquisiscono un peso pi eclatante. Nella
schizofrenia si staccano i contatti dal mondo reale, un mondo tremendo che ci minaccia, che pu essere
anche il frutto di minacce risalenti allinfanzia. E quando i contatti sono staccati - come per lanimale che
crolla di fronte ad un altro animale che lo minaccia - si perde il contatto con la propria mente.
Se lio non controlla pi i pensieri, cosa succede? Cosa succede in unorchestra se manca il direttore?
Ognuno suona senza ascoltare gli altri, e anzich una sinfonia si realizza una cacofonia di suoni in
conflitto fra loro. Questa la schizofrenia. Nella schizofrenia abbiamo unincapacit di entrare in contatto
con gli altri. Il soggetto chiuso, autistico. Il pensiero dissociato, le frasi sono sconclusionate, senza
senso. Nelle forme pi gravi c la cosiddetta SCHIZOFASIA, dove il linguaggio dissociato. Oppure ci
pu essere la cosiddetta PARANIMIA, dove si esprimono le emozioni in contrasto con quel che si
dichiara.
Un altro sintomo tipico della schizofrenia sono le ALLUCINAZIONI, cio percezioni di oggetti o
situazioni che non esistono e che il soggetto convinto siano reali (possiamo dire percezioni senza
oggetto). Possono essere allucinazioni visive, uditive, tattili, gustative. Le pi frequenti sono quelle
uditive. Tipiche sono le voci che commentano le azioni. Come se fosse il pensiero a commentare se
stesso, ma un pensiero sonorizzato, come se fosse una voce che dice: Sto camminando, sto parlando...
oppure sono voci di auto-critica: Guarda che scemo che sei, guarda che non sei allaltezza (quindi voci
svalutative, offensive). Oppure si sentono voci che colloquiano fra loro: il buono e il cattivo, langelo e il
diavolo, persone che parlano con altre persone. Per il delirante le voci sono sempre esterne e quindi non
lui che le immagina, ma qualcuno che lo perseguita: Mi mandano le voci perch ce lhanno con me,
perch mi vogliono offendere, perch mi vogliono trattare male. La persona si sente oppressa e assillata
da queste voci.
Poi ci sono le allucinazioni visive, ma sono pi rare (come vedere il diavolo o la Madonna). Oppure
quelle olfattive, in cui si percepiscono odori.
Un altro sintomo tipico della schizofrenia il DELIRIO. Il delirio una convinzione errata ma
saldamente radicata nel soggetto, una cosa di cui il soggetto estremamente convinto, per cui non recede
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n alla critica n alla dimostrazione del contrario. Ad esempio: Sono angosciato perch tutti gli agenti
della CIA si sono alleati con Putin e il KGB e mi vogliono fare la pelle. Si vede in qualsiasi situazione e
oggetto una prova del complotto e della persecuzione. E in tutto questo c una grande sofferenza.

DISTURBO PARANOIDE o PARANOIA


C una differenza tra il DELIRIO PARANOIDE e la SCHIZOFRENIA.
Nella schizofrenia c la dissociazione delle idee, paranimia, insalata di parole, chiusura autistica,
comportamenti bizzarri. Lo schizofrenico si nota subito. Nella paranoia c un delirio cronico, lucido,
sistematizzato, incistato, in assenza di altri sintomi. Il paranoico, per, ha conservato ancora una buona
struttura della personalit, per cui difficile individuarlo. convinto di ci che pensa e dice,
difficilissimo smantellarlo.
Sapete quanti paranoici sono fra noi e non ce ne rendiamo conto? Un delirio piuttosto comune stato il
delirio da Echelon, il satellite che si diceva controllasse tutti i computer. Alcune persone hanno sviluppato
dei deliri su di esso, pensando ad esempio: Tutte le volte che accendo il computer si mette in contatto
con me, perch sa che io non la penso come Bush. Sicuramente mi hanno individuato, e se io scrivo una
cosa mi perseguiteranno, per cui non posso collegarmi con internet. Dal satellite riescono ad osservare
tutti i miei movimenti.
Il ricevitore satellitare in automobile in ogni momento d la posizione in cui si , la strada da prendere.
Quindi questi deliri si sviluppano con facilit. Una volta cerano le streghe, i fantasmi, gli agenti segreti; a
seconda del contesto culturale si sviluppavano i deliri persecutori. La PARANOIA una forma di psicosi,
poich c una alterazione profonda della realt.
Nella SCHIZOFRENIA ci pu essere un delirio di tipo paranoico, ma in genere meno strutturato.
Mentre un paranoico, durante il counseling, dir tutto e porter le prove, lo schizofrenico non sar cos
strutturato. Quindi il paranoico mentalmente una persona integra, ma con delirio. Al di fuori di questo
delirio (per questo incistato, come se avesse una ciste del pensiero) una persona normalissima, spesso
intelligente, brava, di compagnia. Se, per, si va a toccare quel tasto, lo disturba.
chiaro che il counselor non pu prendere un caso di schizofrenia, mentre invece pu trattare con un
massaggio un caso di paranoia.
Nel caso del DELIRIO, si fa presto a definirlo giudizio errato di realt, ma chi decide che sbagliato?
Daltrondepensiamo a come sono nati i santi: qualcuno ha iniziato a dire Lei ha fatto il miracolo e mi
ha guarito. I santi sono nati dalle convinzioni che altri hanno avuto di essere stati guariti o miracolati.
Pu essere anche vero, ma pu essere che io ho conosciuto lei ed il suo contatto mi ha creato un qualcosa
che mi ha fatto star bene. Per se lei devota alla Chiesa cattolica pu essere fatta santa, ma se dedita
ad altri culti per la Chiesa cattolica non pi santa. La domanda sarebbe: lei che mi ha fatto guarire
o sono io che grazie alla relazione con lei ho attivato un percorso di guarigione in me?
Quindi delirio o non delirio? Il delirio pu nascondere altre cose. chiaro che i deliri nella loro
grossolanit sono evidenti. Una persona pu dire: C una trama contro di me, mi vogliono uccidere
eppure io sono il capo del mondo. Cosa c sotto? C il bisogno di dire che valgo qualcosa, il bisogno di
affermare me stesso? I deliri ci parlano, per cui forse se li ascoltiamo seriamente il delirio si destruttura.
Di fronte a un delirio si possono erroneamente tenere due atteggiamenti opposti: uno quello di
rinforzare il delirio dandogli ragione, laltro quello di dargli torto. La via giusta consiste, invece,
nellaccogliere la sofferenza che sta sotto senza entrare nel merito del delirio. Perch il delirio la
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copertura di qualcosa che sta sotto.


Per esempio di fronte allaffermazione: La gente ce lha con me vogliono farmi la pelle il counselor
pu rispondere: Certo che nelle condizioni in cui ti trovi devi sentirti molto angosciato. E dicendogli
questo non entra nel merito del delirio, non gli dice se ha ragione o torto. Per il delirio non funziona,
quello un suo mondo, una sua creazione, ma langoscia che trasmette quella con cui si pu entrare in
contatto. E la persona si sente accolta nella sua angoscia e non ha pi bisogno di usare il suo delirio per
esprimerla. In tal caso si toglie potenza al delirio, in altri casi verrebbe rinforzato.
Il delirio una costruzione immaginativa per dare un senso alla propria sofferenza. Ma tutti i costrutti
teorici sono cos. Quando si dice Esiste la meditazione, esiste la cosa che do per scontato, sono
costruzioni della mente. Per una verit e resta verit fintanto che condivisa da chi partecipe di un
certo modo di pensare. Oppure quella costruzione della mente, se confermata da pi persone, diventa
verit. Ma alla fine, un delirio o una convinzione culturalmente indotta? Non un delirio, ma un
costrutto culturale.
Importante vedere queste cose anche con un po di umorismo non su chi soffre, ma su di noi. Noi
cadiamo in queste cose e non ci rendiamo conto. Quindi importante avere sempre una buona elasticit
mentale e rendersi conto che le nostre verit non sono assolute, come importante avere una maggiore
comprensione e accettazione per la verit dellaltro.

AMPLIAMENTI AL RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE


Nitamo Montecucco
Dopo aver ampiamente parlato delle forme patologiche, amplieremo largomento con la descrizione di
come si fa a riconoscerle. E una volta riconosciute si pu decidere se lavorarci o meno. Aggiungeremo gli
elementi pratici e tecnici della psicopatologia.
Ricordando che - come psicopatologie - indichiamo degli stati scompensati, possiamo dire che tutti noi
abbiamo dentro gli elementi dellansia, angoscia, fobie, ossessioni, psicosi, nevrosi, compulsioni,
depressione per riusciamo a compensare. Abbiamo una struttura di sopravvivenza, di identit, di
lavoro, di stabilit che ci permette di vedere questi elementi, percepire il momento di sbilanciamento, ma
anche di superarlo; quindi anche di minimizzarlo. Pu capitare di vivere qualche settimana in depressione
o con fobie, ma poi la nostra struttura riesce ad andare oltre. E allora in questi casi non parliamo di
patologia, ma piuttosto di momenti tristi, difficili. Immaginiamo che questi momenti diventino tragici, in
cui una forma che noi abbiamo sperimentato in uno stato leggero (uno stato dove comunque avevamo
unidentit, una struttura che riusciva a contenere questa forza maligna che esplodeva dentro di noi) ora
tenda allesubero. Non riusciamo pi a contenerla, e andiamo in crisi, in un momento patologico.
La persona entra in un momento difficile della propria vita, non ha voglia di andare dal proprio medico o
da uno psichiatra o da uno psicologo perch non si sente pazza, ma si rivolge alloperatore/counselor per
un aiuto umano.
I casi pi comuni che possono capitare sono le depressioni, che sono state codificate.
Per depressione sintende un momento di down psico-fisico, dove lelemento caratteristico un buco sul
cuore, un buco di amore che porta immediatamente ad un buco pi esteso: il senso del valore della vita.
La vita non pi piacevole. Non abbiamo pi gioia nel fare le cose, ci chiudiamo, ci introflettiamo.
Quindi la depressione facilissima da riconoscere anche se la persona non lo dice, perch si presenta
triste, demotivata, svuotata. Il counselor, in modo leggero, pu chiedere: Lei ha qualche momento di
depressione? E da l iniziare
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La depressione colpisce tutti i tipi di persone, in particolare gli orali, dove anche facilmente intuibile.
Accade a tutte le categorie (ai rigidi, ai masochisti, agli psicopatici), perch nel caso di un abbandono
tutti possono entrare in un tratto orale. Oppure arriva una defaillance sessuale, economica, un lutto, e si
cade nella depressione, che viene vissuta in modi diversi, con sopportazione o tragicamente. Possono
essere momenti passeggeri e leggeri, o brevi e molto forti, ma comunque il tratto distintivo un cuore che
soffre. La persona avr proporzionalmente meno desiderio di vivere. Quelli pi sani, che sicuramente
loperatore pu trattare, sono quelli che comunque hanno il cuore aperto.
Non consideriamo la depressione una malattia, ma un momento in cui non stiamo pi vivendo la nostra
vita. Possiamo anche vivere una vita falsa, che falsamente ci d uno scopo, fin quando funziona va
benissimo. Ma poi molti vanno in depressione perch si rendono conto di avere indossato un
comportamento che non riescono pi a sostenere, a gestire, non sanno neanche cosa fare, non sanno dove
andare. Cambiano ma hanno paura, vivono con una tremenda paura per qualsiasi cosa possa succedere.
Il punto critico da focalizzare immediatamente : la persona ha il cuore aperto?
Nel caso di un depresso, avr il cuore aperto se piange ed esterna la sua sofferenza; avr il cuore chiuso se
nasconde e tace.
Se la persona ha un cuore aperto, o comunque sente il cuore, dice che sta male e vuole uscirne, che ha
bisogno di un aiuto, la si pu aiutare facendole fare le meditazioni, la respirazione di Atisha per aprire il
cuore. Si pu fare qualche massaggio, e ascoltarla per lasciare sciogliere le tensioni.
E tutto ci con presenza, empatia, meditazione. Si pu fare il processo della dis-identificazione, facendo
domande alla persona per farla staccare dal problema, per farglielo vedere dallesterno.
Va bene, questo il tuo problema ma tu chi sei? Cosa vuoi? Qual il tuo sogno? Lascia una porta
aperta! Se c un contatto di cuore con la persona - che mantiene un lato positivo e capisce che malata
ma ha un cuore per uscirne, per cambiare - allora il lavoro relativamente possibile. Quando invece la
persona ha un cuore chiuso, sta male ma non vuole (n chiede) un aiuto, ma vuole ad esempio solo un
massaggio, meglio limitarsi al massaggio e non dire altro. Il contratto con lei sar: fare un massaggio
per rilassare la schiena. Se vuole continuare a venire per il massaggio, va bene e dopo potr capitare
che si parli della sua depressione. In questo caso si pu suggerire alla persona di andare da uno
psicoterapeuta (perch non dire niente potrebbe essere interpretato col fatto che la si pu aiutare solo col
massaggio). Non sarebbe un consiglio o una proiezione, ma un gesto tecnicamente doveroso, perch non
dire nulla unomissione di soccorso. Teniamo presente che dalla depressione, se non si trova una
soluzione, si pu arrivare alla morte.
La depressione pu essere aperta, agevolata in mille maniere. Essenzialmente la depressione un
momento da cui la persona non ha strumenti per uscire. Alla persona si possono dare questi strumenti
anche solo suggerendo dei libri da leggere, facendo insieme una meditazione, o suggerendo strutture o
gruppi terapeutici (primal, gruppo sulla paura) che possono aiutare nei problemi di relazione, dinfanzia,
di paura. E si apre cos una porta amorevole.
Nella medicina cinese la depressione vuoto di cuore e milza e spesso fegato-reni e primo chakra;
quindi significa che ci sono altri sistemi pieni di energia ma staccati. Il cuore ha una situazione di
grandissimo dolore per mancanza damore, ma anche per troppo carico (la persona sar pletorica, cio
rossa, paonazza, calda), quindi in depressione in uno stato di pienezza. Ma il cuore come emozione - non
come fisica ed energia - in spazio di vuoto, gli manca lamore, gli manca il senso dellanima. La
depressione una malattia dellanima.
Una struttura che invece estremamente pi difficile da vedere e da curare la sindrome maniacodepressiva. La depressione associata alla mania la cosiddetta depressione bipolare, che molto pi
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complessa. C dietro una serie di traumi molto pi articolati. La persona passa ciclicamente da un vuoto
di milza alleccesso di fegato, quindi da cuore chiuso - che non vive pi lamore - ad un canale maschile
(I-III-IV chakra) iperattivo, con iperattivit mentale, fisica, sessuale. Passa da un orale svuotato di energia
ad uno psicopatico in eccesso che si sente padrone del mondo e ne combina di tutti i colori. molto
difficile da curare, e in questa situazione loperatore non pu entrare, e nemmeno mettere una parola.

BORDERLINE
Roberto Sassone
Il termine significa linea di confine. Come si fa a riconoscere un borderline? Bisogna diffidare di una
persona che non in grado di sostenere lo sguardo, che manifesta continuamente - anche nel suo modo di
pensare - una mancanza di contenuti, vaga col pensiero, oscilla come se non avesse mai un punto fermo,
una chiarezza. interessante anche vedere quanto gli occhi sono allineati nello sguardo o quanto un
occhio guarda e laltro no; con un po di attenzione si pu vedere uno sguardo che non capace di
convergenza (un indizio di una possibile situazione di borderline).
Il borderline molto diffuso tra i giovani, e vi una tendenza sempre maggiore nei nostri ragazzi a
sviluppare una tale personalit, perch il tipo di educazione che in qualche modo passa come educazione
libertaria, in realt un tipo di educazione in cui non esistono punti fermi. Il borderline caratterizzato da
una grossa mancanza di struttura del super io, e non avendo punti fermi tende a oscillare nelle emozioni, a
oscillare nelle scelte, con progetti fumosi. Si scompensa facilmente, non entra in una crisi psicotica vera e
propria ma non ha solidit nelle gambe, sempre in un equilibrio delicato. destrutturato, incongruente.
un giovane che non si impegna in nulla, non concretizza, e non sente lesigenza di avere una stabilit;
vive senza la proiezione nel futuro, senza immaginare una continuit nella propria vita. portato alla
droga e a tutte quelle situazioni di vaghezza, senza avere regole, senza un senso di disciplina.
Il rischio del borderline che pu sviluppare una nevrosi di compensazione.
Ricordiamo le strutture caratteriali e proviamo ad immaginare che una struttura del carattere - visibile e
identificabile - non affonda le radici realmente in una storia personale, ma semplicemente la copertura
per inventarsi una solidit che nasconde invece la rarefazione interiore. I borderline con copertura sono
pi pericolosi. Se alloperatore capita, facendo una respirazione profonda o delle tecniche liberatorie e
catartiche, di smontare o creare un varco in questa struttura nevrotica - che per utilissima, perch
contiene sotto il nucleo psicotico del borderline - il borderline scoppia. Un soggetto cos ha bisogno di
avere un punto fermo. un soggetto da strutturare, non si pu farlo lavorare sulle emozioni, perch
sfrangiato, e se si potesse vedere laura di un borderline la si vedrebbe sfrangiata. Unindicazione
possibile per questi casi lavorare su un punto fermo e fare da contenitore (ognuno pu farlo a suo
modo). Penso comunque che debba essere seguito da uno psicoterapeuta, perch pu essere pericoloso.

Nitamo Montecucco
Ribadiamo il concetto che un operatore-counselor olistico aiuta a sciogliere gli elementi negativi, aiuta
sul lavoro dellidentit, attraverso processi di meditazione e dis-identificazione, ma non va a destrutturare.
Anche il processo di dis-identificazione lo porta avanti lavorando sul positivo, non sul negativo. Non dice
Molla tutto cos andrai bene buttando gi la corazza della persona (uno schermo sotto il quale non
c nulla), perch questa poi collassa.
Il nostro lavoro consiste nel lavorare sulla parte sana: depurare, disintossicare la mente, le emozioni, ma
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sempre lavorando con estrema delicatezza e solo quando la persona dice S, voglio, consento, libero
questo pianto. Solo allora la si ascolta senza spingere a fare, a liberare, perch altrimenti si forza la
destrutturazione di una persona. Magari non ancora il momento di tirare fuori il pianto. Magari questo
pianto trattenuto ha dentro un dolore cos grande che, se si incita a liberare la rabbia e il pianto, crolla il
sistema.
Porto un esempio da cui ho imparato tantissimo, perch stato un mio errore terapeutico. Una volta
venuta da me una psicologa. Durante la sessione venuta fuori la mamma, con sotto una rabbia enorme.
Ed io - sbagliando non solo come counselor ma anche come psicoterapeuta - mentre lei sentiva tutte
queste emozioni a cui non riusciva a reagire, e confidando sul fatto che era psicologa e quindi aveva fatto
un lavoro su di s, le ho detto di tirare fuori la rabbia, di dire ci che sentiva per sua madre, spingendola a
liberarsi. Lei ha tirato fuori tutta la rabbia verso sua madre. Dopo era in totale crisi didentit, non si
ricordava pi chi era. stata 2-3 ore in completa assenza. Quindi aveva una struttura di copertura che io,
spingendo, ho fatto crollare, lasciando emergere una fragilit estrema.
Ora non spingo pi, il paziente che deve arrivare a tirar fuori solo quello che sente.
Come gi detto, il counselor olistico non cura la crisi di panico o la psicosi; attraverso tecniche dolci aiuta
la persona a rilassarsi, lavora sul positivo e mai sul negativo. Non spinge le emozioni, non formula
consigli sul cambiamento della vita, perch deve essere la persona a farlo. In definitiva, da parte
delloperatore/counselor, qualsiasi cosa capiti, ci deve essere unassoluta pulizia. Se una persona dice che
non se la sente, che ha paura, non deve dire S s vai avanti e vedi, ma dovr dirle: Fermati cosa
senti? Di cosa hai paura? Se una paura mentale (non voglio perch poi faccio tardi per il treno) si pu
andare avanti e aiutare a sciogliere, ma se una paura pi profonda ci si ferma.
Se durante una meditazione di gruppo una persona va in panico, loperatore la fa fermare e la fa stare
vicina a lui, oppure la accompagna fuori. Se il gruppo dovesse essere piccolo e la persona troppo
coinvolta, per una volta si pu fermare il gruppo e lavorare insieme su una paura.
Ho avuto in Accademia un ragazzo borderline (o piuttosto direi psicotico) che seguivo con attenzione.
Poco dopo linizio dellaccademia sua madre lo ha bloccato e lo ha mandato da uno psichiatra che lo ha
imbottito di farmaci. Questo ragazzo caduto nella psicosi dopo aver fatto un corso (in un centro Osho
nelle Marche) dove non solo gli hanno fatto fare delle respirazioni pesantissime, ma quando lui diceva
ma no, io sento cos, pur avendo visto palesemente che aveva una struttura di carattere molto rigida, gli
hanno detto che per diventare qualcuno, per avere un ego pi forte, doveva fare le respirazioni anche
nellacqua gelata. Tutto questo lo ha mandato fuori di testa. Gli hanno potenziato quello che la mamma
gli aveva passato.
Se si lavora male con una tecnica si corrono seri rischi. In Accademia non vengono insegnate tecniche
pesanti, ma grande attenzione e contatto empatico. necessario stabilire sempre un contatto col cuore, e
nel caso non si riesca ad averlo non si lavora. Se poi qualcuno arriva e dice ad esempio: Sono venuto per
dimagrire, oppure Voglio fare unesperienza perch ho letto una cosa a riguardo, senza dire chi
veramente e cosa sente, meglio non lavorarci. Meglio dire che - prima di ogni cosa - bisogna fare
unapertura del cuore, avere un contatto diverso. Quando le persone sono resistenti - a volte hanno anche
tutte le ragioni per esserlo perch hanno dei nuclei nevrotici forti o nuclei psicotici controllati - meglio
non lavorarci. Se invece una persona in una situazione pessima ma ha un buco sul cuore, bene aiutarla.
Bisogna dire con chiarezza Non stiamo curando la patologia, ma stiamo aprendo il cuore.
Se una persona, durante un massaggio o una respirazione, inizia a fare cose emotivamente strane o
sconnesse, bisogna rallentare o fermarsi, perch verosimilmente non ha una struttura, un super io di
contenimento. Se una persona non guarda negli occhi, oppure lo fa ininterrottamente, la si pu portare a
sentire il contatto con il corpo, facendola rientrare nel corpo con danze e massaggi.
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Roberto Sassone
Al di l dei segni indicativi, la persona comunemente nevrotica (cio con una serie di problematiche) non
ha la percezione dello strano o dellestraneit. Una persona che ha problemi di abbandono, di angoscia che sono poi i problemi di una storia difficile - ma manifesta comunque una normale umanit, cio una
forma di pensiero identificabile nella comunicazione, si riconosce facilmente.
Invece nei casi sopra accennati, non c neanche bisogno di fare una diagnosi, al primo gesto si vede che
quello strano, perch non parla come parlano tutti, non si muove come tutti, non la persona con la
difficolt. facile notarlo, ci si accorge subito; l che deve scattare un campanello dallarme, a quel
punto ci si chiede se il caso di prenderlo. Perch prenderlo potrebbe significare entrare in situazioni
delicate e sgradevoli, perch con queste persone si possono creare rapporti molto stretti, e possono
arrivare a chiedere e poi ad arrabbiarsi se non hanno, non ricevono. Ci si pu trovare in una spirale
difficile da interrompere. Quindi non bisogna solo chiedersi Sono in grado di prenderlo? ma Vale la
pena di prenderlo?

Nitamo Montecucco
un discorso delicato. Qualche anno fa arrivata una ragazza mandatami da uno psicologo di Firenze,
che mi descriveva una situazione di ossessione, di compulsione. Dopo una mezzora di colloquio,
improvvisamente le scattato qualcosa. Mi ha detto che ne aveva gi parlato con lo psicologo e non me
ne voleva parlare. Lha ripetuto pi volte ovviamente voleva raccontarmela. Lho invitata ad ascoltare
quello che stava succedendo: stava tirando fuori un elemento pur continuando a dire che non voleva
parlarne. uscito un delirio, il fatto che lei era cattiva, che la mamma la accusava, che lei non aveva una
vita, aveva fobie anoressiche. Mi ha chiesto col cuore di aiutarla ed io ho accettato. Nel giro di due
sessioni non ho visto miglioramenti, e anzi ho capito perch lo psicologo me laveva mandata: tanto pi
io cercavo di entrare nel lavoro positivo, tanto pi lei tirava fuori lossessione di non andare bene, di
essere negativa. Mi accusava di volerla mandare in clinica, mi tempestava di telefonate e se non
rispondevo mi accusava di abbandonarla. Un caso difficile: era in una situazione psicotica, per cui le ho
detto di lavorare in un certo modo, con una certa logica. Sentivo di non avere lenergia giusta per lei; ero
un uomo con una certa energia e forse le occorreva una donna con molta pi pazienza e che lavorasse su
tempi pi lunghi. Cos le ho consigliato di andare in clinica e abbiamo interrotto la psicoterapia.

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RELAZIONI INTERPERSONALI E PERSONALITA: IL


CONTRIBUTO DELLENNEAGRAMMA E DEL DIALOGO
DELLE VOCI
Prof. Enrico Cheli
Vi sono vari metodi per lanalisi delle relazioni interpersonali che in questa sede verranno per solo
accennati, mentre ci soffermeremo su due in particolare: lenneagramma e il voice dialogue, mettendo a
fuoco alcuni punti su cui essi concordano, pur essendo nati in luoghi ed epoche storiche molto diversi.
Iniziamo dallEnneagramma, che storicamente il pi antico dei due metodi. Esso fu divulgato in
occidente da Gurdjieff allinizio del 1900 prima dunque che fosse elaborato qualsiasi altro modello
psicologico sulla personalit - ma le sue origini sono ben pi antiche in quanto sembra che i Sufi gi lo
utilizzassero da secoli se non millenni. Tale modello parte da due distinti livelli psicologici: lessenza e la
personalit e mostra come si passa dalluna allaltra durante linfanzia. Ci aiuta anche a capire come e
perch differenti personalit entrano in conflitto oppure in armonia. La teoria dellenneagramma stata
poi ripresa ed elaborata da autori posteriori a Gurdjieff, in particolare O. Ichazo e C. Naranjo.
Altre teorie sono nate nel XX secolo nellambito della psicologia occidentale, grazie ad autori che non
conoscevano lEnneagramma e che, tuttavia, sono arrivati a conclusioni simili. Tra questi possiamo
ricordare la Psicologia analitica di Jung che mostra come ognuno di noi, durante linfanzia, sviluppa solo
alcune parti della personalit mentre le altre rimangono in ombra. Alcune parti della nostra essenza
rimangono cio del tutto inesplorate o addirittura represse e quindi, pur essendo presenti come
potenzialit, non vengono sviluppate e restano inconsce.
Il metodo del Dialogo delle voci parte da questo concetto junghiano, per poi sviluppare il discorso in
maniera molto pi dinamica e interpersonale. Secondo tale metodo ognuno di noi ha una personalit
molteplice, cio composta da varie sub-personalit. Quindi, il mito delluomo tutto dun pezzo, che molti
anni fa era assai sentito in occidente, del tutto privo di fondamenta. Appena si parla di una personalit
molteplice si pensa, erroneamente, ad una patologia, come nel caso del Dottor Jeckill e Mister Hide: la
prima personalit era quella nota e laltra era la sua ombra. In realt anche gli individui sani hanno pi
sub-personalit, alcune delle quali consapevoli e altre in ombra. Laspetto psicopatologico nasce nel caso
in cui alcune sub-personalit siano cos tanto represse che su di esse si va a concentrare una grandissima
quantit di energia psichica. Il dottor Jeckill viveva nella societ vittoriana che era molto repressiva sulla
sessualit, sulla trasgressione. Di conseguenza tutte le energie bloccate andavano a convergere in
ununica sub-personalit, innescando in tal modo una patologia.
Un'altra patologia spesso causata da un eccesso di repressione quella dei cosiddetti indemoniati, ben
esaminata da Aldous Huxley nel suo libro I diavoli di Loudun da cui negli anni 60 stato tratto anche
un film diretto da Ken Russel. La storia incentrata su un convento di suore molte delle quali
manifestano comportamenti da indemoniate. Ci dipende, secondo Huxley, dal fatto che lenergia
sessuale delle suore, ovviamente repressa, viene attivata dallarrivo di un giovane prete che le fa
innamorare una dietro laltra. Poich non possono ammettere neanche a se stesse di essersi innamorate di
un uomo, le loro forti energie sessuali fuoriescono sotto forma di deliri che vengono interpretati dalla
mentalit dellepoca come possessioni demoniache: si gettano a terra, si strappano le vesti, si denudano,
dicono oscenit dando cos sfogo alla loro sessualit repressa. Era lunico modo in cui potevano
esprimere questa energia. Quando la repressione molto forte, linconscio cerca delle vie di sfogo che
possono andare in due direzioni: o esprimersi verso lesterno o retroflettersi contro se stessi. Poich la
modalit di manifestazione dipende in larga misura dal contesto sociale, fino a tempi recenti lunico modo
di esprimere quel tipo di energia era svenire o il delirio delle indemoniate.
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Laltra possibilit di dirigere queste energie contro noi stessi (retroflessione) e questa una modalit
che sta alla base di molte malattie psicosomatiche. Un organo viene eccessivamente caricato di energia o
indebolito e si crea un corto circuito. Una persona identificata come un/a bravo/a ragazzo/a che ha una
forte rabbia dentro e non pu esprimerla, inizier a manifestarla sotto forma di tensioni muscolari, di
digrignamento dei denti, di tensioni diaframmatiche, che a lungo andare potranno creare delle patologie
fisiche o psichiche, compresi gli attacchi di panico.
Un'essenza tante personalit
Ci premesso iniziamo a fare un po di ordine. Intanto fissiamo il concetto base: la personalit
molteplice in quanto dentro di noi ci sono tante potenzialit, tante energie diverse, tanti desideri diversi.
Proviamo a immaginare tale molteplicit come tanti semini diversi di una pianta; ognuno di noi ha un
corredo di semi, alcuni sono uguali per tutti - tutti abbiamo la pulsione sessuale, listinto di
sopravvivenza, la propensione al contatto con gli altri - mentre altri sono semi peculiari: c chi ha pi
propensione al movimento motorio, chi ha una propensione artistica o musicale, chi pi di cuore, e chi
pi intellettuale etc. Gi nei neonati notiamo alcune differenze: c chi pi estroverso, chi pi vorace,
chi mangia poco, ma il grosso delle differenze si vede man mano che procede la crescita, perch questo
pacchettino di potenzialit inizia a scontrarsi con il terreno di coltura cio la famiglia e la societ in cui
il bambino vive. Non tutti i semi che vengono seminati germogliano. Dipende dal tipo di terreno, da
quanto vengono innaffiati (le emozioni) e da quanto sole (amore consapevole) ricevono. Questi tre fattori
influenzano la crescita dei semi che costituiscono il corredo dellessenza, ci che ognuno di noi ,
potenzialmente, al momento della nascita. Le essenze non sono uguali per tutti. I punti comuni validi per
tutti noi sono: la voglia di sopravvivere, il bisogno di dare e ricevere amore, il bisogno del contatto fisico,
il bisogno di interazione sociale.
Lessenza deve confrontarsi con il terreno di coltura, cio la famiglia e la societ in cui viviamo. Quale
cultura predomina nella nostra famiglia: bigotta, atea, comunista, apolitica, rigida, flessibile, impegnata
verso i figli, permissiva? una famiglia che sostiene i figli? I genitori comunicano il loro amore ai figli?
Glielo fanno sentire? E quanto? Ci sono tanti figli? Pi figli ci sono in una famiglia, pi lamore viene
ripartito: una buona regola sarebbe che ci fosse un adulto per ogni bambino, possibilmente attento e
capace di dimostrare amore, perch non basta pensare di amarli, lamore va dimostrato nei fatti e con le
modalit appropriate a un bambino. Ci che conta lamore che effettivamente si riceve, non le buone
intenzioni dei genitori.
Lamore
Dellamore occorre sia la quantit giusta sia la qualit appropriata. Iniziamo dalla quantit. Il bambino ha
bisogno di cure e attenzione costanti. Negli orfanotrofi si vista unenorme differenza tra bambini toccati
e quelli non toccati dalle infermiere. importante che il sole irradi parecchie ore al giorno, altrimenti il
bambino non cresce. Ci sono, purtroppo, famiglie troppo numerose che non riescono nemmeno a gestire il
primo figlio che gi arriva il secondo. La procreazione consapevole non soltanto decidere di avere un
figlio, ma chiedersi se il momento opportuno o se si in grado di accudirlo oltre che di averlo.
altrettanto importante la qualit di questo amore, poich lamore di alta qualit che nutre. Molto
spesso noi chiamiamo amore ci che amore non , ma possessivit, dipendenza e altro.
Il terreno e la cultura
Il secondo aspetto altrettanto fondamentale il terreno: un terreno fertile o ci sono molti sassi (cio
blocchi, vincoli). In una famiglia iper controllata alcuni semi cadono in terreni non fertili o addirittura
dove c del diserbante: Sta attento, non toccarti l oppure Non fare la femminuccia, non fare il
maschiaccio. Cos si reprimono alcune potenzialit, mentre altre potenzialit non vengono stimolate,
perch non riconosciute per incapacit della famiglia stessa. Se il piccolo Mozart fosse vissuto in una
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famiglia rozza e ignorante non avrebbe avuto quasi certamente alcuna occasione di esprimere il suo
talento. Oltre la cultura della famiglia c lambiente della scuola, dove il bambino passa molto tempo.
Anche la cultura proposta a scuola fa s che alcuni lati dellessenza si trasformino in personalit cosciente
oppure no. Lo stesso vale per i mass-media: i bambini, gi a partire dai due anni di et, vedono molti
cartoni animati che sono tuttaltro che neutri. Si pensi a quelli pi innocui, come ad esempio Tom e
Jerry, basati su una lotta continua, un mondo in cui vale la legge del pi astuto o del pi forte. Sembrano
carini, ma sono altamente diseducativi.
Le emozioni
Infine lacqua, le emozioni. Supponiamo che il nostro bambino - potenziale Mozart - un bel giorno
trovando un pianoforte in casa - se non c il terreno adatto lacqua del tutto inutile inizia a
strimpellare, provando emozioni di sorpresa, meraviglia, entusiasmo. Come reagisce la famiglia? Lo
lascia fare? Lo incoraggia? O invece gli dice che il rumore d fastidio o che non suona bene?
A seconda dei comportamenti familiari al riguardo, si producono nel bambino emozioni positive o
negative che rinforzano o inibiscono certi tratti e manifestazioni. Ad esempio, quando il bambino fa il
prepotente, quale atteggiamento assumono i genitori? Se gliela danno vinta, per il meccanismo del
rinforzo, quel comportamento tender a ripetersi. Se non gliela danno vinta quel comportamento tender
gradualmente a scomparire.
importante chiarire, a margine, che laggressivit non va considerata a priori negativa; come ogni altra
capacit umana essa di per s neutra, e diviene positiva o negativa a seconda di come e in che contesto
viene usata. Aggressivit deriva dal latino ad gredior, dunque significa andare verso e in termini
orientali potremmo chiamarla energia yang, attiva, direzionata. Quindi, una certa quantit di energia
aggressiva importante per difendersi, per far valere le proprie ragioni, mentre in eccesso essa pu
divenire distruttiva. Ci che fa la differenza il modo in cui sappiamo gestire questa energia. un modo
consapevole o un modo automatico? Molte persone hanno paura dellaggressivit, specialmente molte
donne, salvo poi cercarsi un partner forte, sicuro di s, magari anche un po prepotente. In realt, non
dellaggressivit che dobbiamo aver paura, ma della nostra (e altrui) incapacit di gestirla. Purtroppo la
cultura dominante non ha mai compreso appieno questa cosa, per cui andiamo avanti per dualismi: o s o
no. Senza pensare che ogni energia un continuum tra due poli che, a seconda della situazione, pu
essere o non essere appropriata. Nessuna energia negativa in assoluto. Tutto ci che esiste nellessere
umano ha un qualche scopo relativamente a certe situazioni. Se mi stanno per uccidere, la capacit di
contro-aggredire pu salvare la vita a me, ai miei figli, ad altri. Una persona allevata in una cultura
quaquera o giainista, altamente contrarie alla aggressivit, nel momento del bisogno potrebbe non essere
capace di difendersi per evitare di farsi ammazzare.
Quindi, si entra nel campo del relativismo. A seconda della cultura in cui cresciamo certi tratti possono
esprimersi, non esprimersi o venire repressi. Quelli che possono esprimersi vanno col tempo a costituire
la personalit. In realt noi impariamo tante modalit diverse. Impariamo in alcune situazioni ad essere
gentili ed accondiscendenti, in altre invece impariamo a picchiare i pugni sul tavolo, in altre ancora
impariamo a proteggerci. Ognuno di noi sviluppa le sue sub-personalit consentite, il suo mazzolino di
fiori, quelli che hanno trovato terreno, luce e acqua.
Poi c lombra, per usare la terminologia di Jung, o i s rinnegati nel linguaggio degli Stone (i creatori
del Dialogo delle Voci). I s rinnegati sono quelli che sono stati repressi volutamente, mentre parleremo
di s inespressi riferendoci a quelli che non hanno mai avuto loccasione di germogliare, perch in
famiglia quella sfera di vita non esisteva e mancava quindi qualsiasi terreno di coltura.
Un modello grafico
Immaginate un ovale diviso in tre aree: larea superiore contiene i s non espressi, al centro ci sono quelli
consapevoli, in basso i s repressi. Tutto lovale linsieme delle nostre potenzialit, il pacchettino di
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semi di cui ne germogliano s e no un terzo, quelli al centro; quelli repressi vanno in basso, perch Freud
parlava di sub-conscio al di sotto della consapevolezza. Assagioli e in parte anche Jung parlano di superconscio, al di sopra, che, per, anchesso inconscio (non conscio). Quelli in basso sono connotati
negativamente, sono quelle parti di noi che non ci piacciono e di cui ci vergogniamo al punto da averli
rimossi poich repressi o comunque valutati negativamente nel nostro ambiente familiare. Quelli nellarea
centrale sono i tratti che ci stato possibile esprimere e coltivare, quelli che la nostra famiglia permetteva
e magari incentivava. Infine i s nella zona superiore sono neutri (se il potenziale musicista di talento
prima accennato fosse nato in una famiglia contadina, probabilmente non avrebbe ricevuto da essa nessun
giudizio negativo contro la musica, ma semplicemente non avrebbe avuto loccasione di praticarla); i s
dellarea superiore sono quelli che in genere ammiriamo negli altri.
Tutto questo ci dice una cosa importantissima: le relazioni interpersonali che abbiamo da adulti sono
unoccasione per riappropriarci delle parti mancanti di noi stessi, che abbiamo perso per strada. Le
persone che troviamo fortemente antipatiche sono un alleato prezioso, perch ci permettono di entrare in
contatto con uno o pi s rinnegati. Analogamente, quando ci innamoriamo di una persona o proviamo
ammirazione per un artista o uno scrittore, dovremmo sapere che essa esprime dei tratti che sono
potenzialmente anche in noi ma che non abbiamo mai scoperto n sviluppato.
Spesso il nostro atteggiamento di criticare le persone antipatiche e di allontanarci da loro, ma in tal
modo perdiamo lopportunit di ristabilire il contatto con le parti di noi che quelle persone rispecchiano.
Analogamente, sbagliamo atteggiamento anche verso le persone che ammiriamo, o perch ce ne teniamo
troppo a distanza o perch, pur avvicinandole, ci limitiamo ad ammirarle senza imitarle, mentre sarebbe
corretto chiedersi Se io ammiro in lui/lei questa qualit significa che da qualche parte dentro di me. Ho
voglia di andare a cercarla e svilupparla?
Specie se unammirazione che dura nel tempo ed molto intensa, senzaltro un messaggio della nostra
essenza o anima che ci manda a dire di sviluppare questa parte.
Per quanto riguarda i s rinnegati leccesso di orgoglio che ci fuorvia, mentre relativamente ai s latenti
spesso la mancanza di autostima che ci taglia le gambe.
Una persona che ci suscita forti sentimenti negativi potrebbe esserci assai utile per riconoscere e
sviluppare una parte mancante di noi, un s rinnegato. Il campanello dallarme dovrebbe scattare con chi
giudichiamo troppo negativo, perch grazie al suo troppo ci possiamo accorgere del nostro poco.
Lerrore che fanno spesso molte persone di credere che accettare laltro comporti divenire come lui, e
ovviamente nessuno vuole diventare tanto negativo. In realt non occorre assumere dosi massicce di
qualit negative (o presunte tali) ma semmai una dose omeopatica, per esempio egoismo alla 5CH
oppure arrivismo alla 10CH. Ci stimoler la giusta dose di quella qualit. Dopodich lui/lei viene
lasciato al suo destino, ma ci si arricchisce della qualit che importante per la propria crescita e
benessere.
Se noi adottassimo queste due regole molto semplici non ci sarebbero pi guerre, non ci sarebbe pi
bisogno di combattere: ah, ma quelli adorano il falso dio Non guasterebbe un pochino di politeismo
nelle religioni monoteiste, come pure un po di monoteismo nelle religioni troppo politeiste. Predomina
invece la legge del tutto o niente. Il punto fondamentale che esistono le gradazioni, e per comprenderle
bisogna avere una mentalit adulta. I bambini non capiscono le gradazioni, che difatti si imparano
crescendo. Purtroppo, molti adulti hanno mentalit per molti versi infantili: non riescono a comprendere
la legge fondamentale dellarmonia, dove due forze opposte, se giustamente miscelate, creano
unarmonia.
Tornando allovoide della coscienza, possiamo dire che la mancanza di autostima, lorgoglio e la paura barriere che noi utilizziamo per dividere la parte conscia dalla parte inconscia - sono le forze che ci
tengono lontani, una volta adulti, dallinteragire in maniera costruttiva con quelle persone che ci
potrebbero far crescere. Tali forze ci impediscono il confronto con il diverso da noi, ci portano a
238

disprezzarlo invece di osservare e capire quellenergia. Interpretandola in altro modo, essa ci pu servire
per crescere.
In Oriente c un detto che suona pi o meno cos: Se trovi una persona che ha un potere maggiore del
tuo e tu lo accetti, quel potere diventa tuo. Quindi, per confrontarsi con qualcuno diverso da noi ci vuole
apertura, disponibilit, coraggio e umilt, nelle giuste dosi. Inoltre ci vuole intraprendenza e autostima,
bisogna saper osare.
Una delle cose che Gurdjieff ha portato in Occidente : la legge del tre.
Egli sosteneva che nel nostro mondo sono allopera tre forze, che lui chiamava santa affermazione, santa
negazione e santa conciliazione. Potremmo chiamarle positiva, negativa e neutralizzante. Laffermazione
quella maschile, yang. La negazione il femminile, lo yin. La terza forza la conciliazione tra le due
parti, come negli atomi. I neutroni sono la conciliazione tra i protoni e gli elettroni che sono opposti e che
da soli si distruggerebbero o si allontanerebbero, mentre grazie ai neutroni riescono a convivere. Nei
rapporti interpersonali la terza forza, o conciliazione, si chiama amore consapevole.
LEnneagramma come tipologia di personalit
A questo punto torniamo allEnneagramma da cui siamo partiti. Esso uno schema grafico che si basa sia
sulla legge del 3 sia sulla legge del 7 (o legge dellottava); tale schema si pu applicare a una molteplicit
di fenomeni, tra cui la personalit. In tal caso si chiamer enneagramma della personalit. Anche se le
persone sono luna diversa dallaltra, si riscontrano tra loro delle somiglianze, che possono dar luogo a un
raggruppamento per tipi. LEnneagramma - ennea/nove e gramma/grafico - propone una suddivisione
delle personalit in nove tipologie principali: dal tipo 1 al tipo 9. Ognuna di queste tipologie ha
unulteriore suddivisione in tre sub-tipologie (sottotipi). Quindi, in tutto si ottengono 27 possibilit.
Ogni tipologia principale (dall1 al 9) pu articolarsi in tre sottotipi: conservativo, sociale o sessuale.
Quindi, 9 tipi principali x 3 sottotipi = 27 complessivi. Adottando questa semplice griglia siamo in grado
di classificare tutti i tipi, naturalmente non perfettamente (nel senso che comunque ogni tipologia
sempre una approssimazione), ma sufficientemente da poterne capire e prevedere il comportamento.
Se un individuo totalmente identificato in un tipo esclude dalla manifestazione esterna gli altri otto tipi.
Il presupposto di una sana crescita dellessere umano che sia in grado di muoversi in tutti e nove i tipi,
pur avendone uno come predominante, che non sia ostacolato e che possa, alloccorrenza, esprimere
anche le caratteristiche degli altri otto tipi. Quanto pi una persona rigida, quanto pi tutta dun pezzo
e si identifica in uno solo dei nove enneatipi, tanto pi patologica. Sta male e fa star male tutti gli altri.
La crescita avviene in primo luogo aprendosi agli altri enneatipi e facendoli propri, quindi
disidentificandosi da qualsivoglia personalit.
LEnneagramma rappresentato graficamente in una stella a nove punte inscritta in un cerchio. Ogni
vertice o punta rappresenta un enneatipo. La numerazione in senso orario dove il 9 si trova a
mezzogiorno.

239

Secondo alcuni autori, gli enneatipi sarebbero a loro volta raggruppabili in tre macroaree: i soggetti che
hanno un orientamento pi emozionale, i soggetti pi intellettuali ed i soggetti pi corporei.
I tipi 2, 3 e 4 sono quelli pi emozionali; i tipi 5, 6 e 7 sono quelli pi intellettuali (pi freddi e distaccati);
i tipi 8, 9 e 1 sono quelli pi viscerali.
Cerchiamo di capire il cuore di questo modello che, a mio avviso, molto utile per alcune cose e molto
limitato per altre. Intanto, abbiamo detto che quanto pi una persona si colloca su uno solo dei punti,
tanto pi rigida e tanto pi patologica.
Una volta individuato a quale enneatipo la persona appartiene, bisognerebbe poi capire quanto rigido,
oppure se nella sua vita permette anche la manifestazione di caratteristiche che appartengono agli altri
enneatipi. Per esempio il tipo 1 un tipo molto serio, ha valori molto fermi, conservatore, per pu
essere un 1 flessibile o un 1 rigido. Se un 1 flessibile si permetter, ad esempio, alcune manifestazioni
tipiche del tipo 7 (sul grafico della stella a nove punte c una linea che collega la punta 1 con la punta
7). Le frecce del punto 1 e 7 si collegano anche con il punto 4, formando un triangolo. Nel momento in
cui il n. 1 si apre un po, le direzioni in cui gli pi facile muoversi sono il 7 e il 4. Quindi, gi da un 1
imperniato su se stesso all1 che inizia ad oscillare sul 7 e sul 4, inizia il processo di crescita che, per,
non basta.
Diamo adesso qualche cenno sulle caratteristiche principali di ciascun enneatipo. Ad esempio: l8 il
capo, quello che vuole essere sempre dominante, quello che in tutti i contesti deve comandare, deve
essere al centro dellattenzione, spesso piuttosto autoritario, non ammette critiche. Il 4, il 5 e un po il 6
sono i tipi pi introversi dellenneagramma, ma lo sono in modi diversi. Il 5 un introverso sfuggente che
non entra mai in relazione, rimane piuttosto in superficie. Il 4 un introverso che manifesta, ma la sua
estroversione solo per lamentarsi. Il 6 meno sfuggente del 5 e talvolta pu sembrare anche gioviale,
ma raramente esterna ci che veramente pensa e sente, limitando la propria estroversione a contenuti
superficiali che non lo espongono. Il 7 , invece, un estroverso per eccellenza, anche se un po
superficiale o inconcludente. Anche il 2 molto estroverso e cos il 3.
Nessun enneatipo di per s migliore o peggiore degli altri. Tutto dipende dal grado di evoluzione.
Quanto pi evoluto tanto maggiore sar la presenza di caratteristiche degli altri otto enneatipi nella sua
manifestazione esterna. Pian piano ogni individuo, sul cammino del risveglio interiore, dovrebbe allargare
le sue manifestazioni a tutti i numeri del cerchio, in modo da raggiungere una personalit integrata (per
ulteriori approfondimenti rimando al mio libro Percorsi di consapevolezza (Xenia edizioni).
Le persone che lavorano su se stesse, improbabile che siano un enneatipo rigido e tutto dun pezzo,
perch il percorso di crescita, se ben condotto, tende proprio ad allargare i propri orizzonti e ad integrare i
lati mancanti.
Ogni enneatipo presenta in genere qualche caratteristica dei due enneatipi adiacenti, che vengono
considerati come sue ali. Per esempio le ali del n. 8 sono il 7 e il 9. Quindi, se consideriamo che ogni
enneatipo ha due ali e due frecce, possiamo dire che il comportamento di ciascun individuo, a seconda
della situazione, potr oscillare su cinque diverse manifestazioni. Quello che conta la modalit di
gestione di questa oscillazione: unoscillazione consapevole oppure meccanica? Sono io che scelgo di
adottare un certo stile o lo stile che adotta me, perch in quella certa situazione scatta un automatismo
incontrollato? Su questo lenneagramma non dice molto mentre, come vedremo, il Dialogo delle Voci
molto utile.
Lutilit dellEnneagramma dipende da chi lo usa e come lo usa. Se una persona lavora solo
sullEnneagramma - e di specialisti oggi ce ne sono veramente pochi - la sua utilit soltanto quella
diagnostica. Se, invece, alle potenzialit diagnostiche dellenneagramma si abbina uno strumento di
intervento psicoterapeutico, come ad esempio la gestalt o il voice dialogue, si ottiene un modello
integrato assai potente. Il counselor legge lenneagramma come diagnosi e poi, a seconda del lavoro da
fare, orienta la persona ad uno specialista o ad un gruppo tenendo sempre presente che bisogna lavorare
sulle cose in difetto, sviluppandole, e su quelle in eccesso, limandole.
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Gurdjieff: essenza e personalit


Riprendendo la terminologia che usava Gurdjieff e che in qualche modo appartiene allenneagramma,
parliamo di essenza e di personalit. Lessenza la nostra anima, la nostra parte spirituale prima di
rivestirsi di questo involucro che la personalit che dipende dalla famiglia, dalla cultura, dal terreno.
Naturalmente una personalit necessaria e non ne possiamo fare a meno. Alcune tradizioni spirituali la
chiamano semplicemente Ego e sostengono che Bisogna uccidere lego, bisogna fare a meno dellego il
che vuol dire che bisogna eliminare la personalit. Secondo me, queste espressioni sono fuorvianti. Per
prima cosa, non si tratta di uccidere nessuno, se abbiamo una personalit ci dobbiamo fare i conti per tutta
la vita. Ci che possiamo fare renderla pi fluida, pi integrata e pi ampia. Secondo, per uccidere
qualcosa bisogna averlo. La maggior parte delle persone non ha un vero e proprio ego, ma dei pezzettini
di ego frammentati e incomunicanti tra loro. Quindi, prima di uccidere lego bisogna averlo: prima di
poter fare a meno della personalit bisogna avere una personalit abbastanza forte, sicura e salda da
permetterci anche latto di coraggio di metterci a confronto. Se io so di avere una personalit solida,
salda, che mi protegge, posso anche avere il coraggio di farne a meno. Se, per, sono insicuro e poco
protetto, non posso fare a meno della personalit poich essa come una corazza che mi protegge
dallesterno, dagli altri e dai miei stessi comportamenti. Purtroppo si tratta di una corazza che ci difende,
ma ci impedisce anche molti movimenti, ci fa fare un giro pi largo, esattamente quello che facciamo
comunemente quando ci rapportiamo agli altri. Ad esempio invece di dire: Io vorrei passare un po di
tempo con te, perch mi sei simpatica e perch con te sto bene, per insicurezza e vergogna si inizia a fare
dei giri allargati. Gurdjieff lo chiamava cercare mezzogiorno alle tre. Facendo giri larghi i messaggi
non sono diretti e laltro, a sua volta, li riceve sulla propria corazza che li filtra. Ecco che la
comunicazione si altera a tal punto da creare una commedia degli equivoci. Le nostre relazioni sono tutte
una commedia degli equivoci e solo raramente ci esprimiamo in maniera diretta.
Vi faccio un esempio. Prendiamo lenneatipo 2 che ha come caratteristica principale quella di essere
molto generoso, di donare. In realt un meccanismo attraverso il quale il tipo 2 cerca di ricevere.
Lenneatipo 2, come tutti, ha bisogno di amore: lo vuole dare e lo vuole anche ricevere. Nel darlo non ha
problemi, ma per riceverlo come fa a chiederlo? Ognuno dei nove enneatipi ha sviluppato una sua
strategia per cercare mezzogiorno alle tre. Lenneatipo 2 ha sviluppato questa strategia: Io voglio
amore da te, cosa faccio? Ti do per primo il mio amore sperando che cos tu contraccambi. Di solito
lenneatipo 2 si trova dei partner a cui d e loro sono felicissimi di tutto questo amore che gli arriva e non
pensano minimamente di restituirglielo, perch la loro strategia prevede unaltra strada. Se questa persona
chiedesse esplicitamente voglio il tuo amore, laltro risponderebbe s, posso/voglio dartelo oppure
no, non te lo posso/voglio dare. Facendo, invece, il giro largo non si sa. Pu soltanto fare delle
supposizioni interpretando secondo il proprio modo di vedere. Magari pensa secondo un meccanismo del
tipo tutto mi dovuto che il modo attraverso il quale una persona si difende dalla carenza damore. Si
crea una relazione rigida dove uno sempre nel dare e laltro sempre nel prendere. A lungo andare quello
che d si stufa e allora o d ancora di pi pensando di non dare abbastanza, oppure se ne va. Il partner del
2, a sua volta, non vuole solo prendere ma anche dare, per non riesce a farlo, perch con uno che cos
esageratamente generoso non riesce ad inserirsi. Alla fine sono entrambi scontenti.
Non entrer nelle dinamiche dei vari tipi, limportante ricordare che ognuno di noi, in funzione della
personalit che ha, distorce sia i messaggi che riceve sia i messaggi che emette. Come mai avviene
questo? Fondamentalmente per due motivi: primo, perch da bambini non abbiamo ricevuto abbastanza
amore e, secondo, perch al posto dellamore abbiamo ricevuto molta disapprovazione. Questo un po il
peccato originale: tutti noi nasciamo in un contesto deprivato damore, perch i nostri genitori non sanno
amare, perch a loro volta non sono stati amati. una catena che si perde nella notte dei tempi. Pensate
che la civilt odierna forse la prima in cui i genitori iniziano ad esprimere un po damore verso i propri
figli. Fino a cinquantanni fa non cera spazio per lamore, non era previsto dalla cultura, cera solo
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leducazione repressiva, severa, autoritaria. un percorso storico che iniziato a partire dal 700, ma se
ne sono cominciati a vedere i frutti dagli anni 50, 60 del secolo scorso. Lo spartiacque , secondo me,
tra la fine della seconda guerra mondiale ed i primi anni 50, e non uguale per tutti ma a seconda delle
zone geografiche. Se prendiamo mille persone nate negli anni 40 e mille persone nate negli anni 50
troviamo un abisso di centinaia di anni!
Inoltre, con la controcultura degli anni 60 sono stati scardinati i modelli autoritari sia a scuola sia in
famiglia. In effetti, il modello autoritario era non solo antidemocratico ma non funzionava pi. Tuttavia
non stato sostituito da un modello equilibrato ma siamo andati allestremo opposto, dallautoritarismo al
permissivismo che altrettanto nocivo, perch i bambini hanno bisogno di una guida che non sia rigida e
autoritaria ma che non rinunci al ruolo di guida. Il permissivismo, in realt, una non-guida: quando il
genitore permette al figlio di fare qualsiasi cosa e non lo indirizza, lo manda allo sbando. Il bambino si
sente non amato sia con genitori severi sia con genitori permissivi. chiaro che il figlio di genitori
autoritari ha un certo tipo di comportamento (iperadattato), mentre il figlio di genitori permissivi ne ha
uno apparentemente opposto (piccoli tiranni) ma in realt la causa sempre la mancanza damore. Poich
la risposta giusta sempre nel mezzo e occorre trovare un punto dincontro fra autorit e permissivit. Il
punto dincontro ce lo d la terza forza, che nel Voice Dialogue si chiama ego consapevole, cio la
capacit di scegliere consapevolmente valutando la situazione. Lego consapevole in grado di
comprendere la situazione in cui si trova, la persona o le persone con cui in relazione, per poi scegliere
la modalit migliore tra quelle possedute. Non che lego consapevole sia infallibile, per sceglie a ragion
veduta e non sulla base di automatismi o proiezioni.
Quando diciamo che la prerogativa umana il libero arbitrio, ci dimentichiamo che la maggior parte delle
persone non in grado di esercitare questa capacit. Il libero arbitrio non un qualcosa che abbiamo per
nascita, qualcosa che dobbiamo sviluppare e ci dipende dalla consapevolezza. Se non siamo
consapevoli non siamo liberi di scegliere. Quando la persona sa di avere tre possibilit, conosce effetti e
conseguenze di ognuna, opera una scelta e lo fa liberamente. Tuttal pi potrebbe sbagliare, per se ha
sbagliato in maniera consapevole torner indietro e sceglier una delle altre due alternative. Se, invece, si
muove per automatismi continuer sempre a sbagliare, perch la persona che non sceglie
consapevolmente e non valuta la situazione prima di agire, non la valuta nemmeno dopo aver agito.
Quindi, una persona consapevole valuta tutte le possibilit per poi sceglierne una; la persona
inconsapevole ha semplicemente una sola risposta ed sempre quella. Due persone sposate devono fare
cos, non possono fare cos oppure Un bravo studente non deve comportarsi cos, Un bravo figlio
deve agire cos. Questo linsegnamento alla meccanicit. Se da bambini non veniamo allenati alla
consapevolezza e, quindi, ad esercitare la capacit di scelta, da adulti saremo degli automi.
Apparentemente sembriamo liberi, ma non cos. Di solito una persona di ampia cultura un po pi
elastica di una persona di bassa cultura. Per, non lunica variabile in gioco.
Il nucleo base: essere riconosciuti per quello che siamo
Ritorniamo al nostro nucleo base, cio il nostro bisogno di essere amati: esso implica anche il bisogno di
essere riconosciuti per quello che siamo. Da bambini nasciamo con una certa essenza, con un pacchettino
di semi, e vorremmo che questa essenza fosse riconosciuta. Invece, come abbiamo visto, la famiglia ne
riconosce solo una parte, unaltra parte non la riconosce e una terza parte la disprezza e la reprime. Questa
gi una ferita profonda ed questa ferita che ci porta, secondo Hal e Sidra Stone, a creare la personalit.
La personalit viene cos a strutturarsi in due blocchi:
- alcuni s ritenuti positivi dallambiente familiare e sociale di appartenenza vengono sviluppati fino a
divenire s primari, quelli in cui la persona si identificher;
- altri s invece, giudicati negativamente dallambiente familiare e sociale di appartenenza o per i quali
non vi terreno di coltura, verranno rimossi (s rinnegati) o mai sviluppati (s latenti) e finiranno
rispettivamente in cantina o in soffitta. Questa scissione nasce dal bisogno di protezione, perch a
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nessuno piace sentire la disapprovazione, tanto pi dei propri genitori e quindi ciascun bambino tende a
enfatizzare i tratti approvati e a nascondere quelli disapprovati.
Il primo s che noi sviluppiamo , secondo gli Stone, il protettore/controllore. Sono proprio le prime
ferite che riceviamo a spingerci a sviluppare una sub-personalit che ci protegga da ulteriori ferite. Come
fa a proteggerci? Evitando quei comportamenti che vengono sanzionati dalla famiglia, dalla scuola, ecc.
e, invece, rinforzando quelli che vengono premiati. Dal momento che in alcune famiglie vengono
premiati alcuni comportamenti e in altre famiglie vengono premiati altri, gli individui sono diversi tra
loro. Alcune famiglie sono severe, altre sono permissive. Magari sono severe e disordinate, per cui il
disordine in casa loro non una cosa negativa. Nellaltra famiglia permissiva, invece, si pu far tutto ma
non il disordine. Cos si innestano aspetti su aspetti che danno un mix di tipologie. E cos gi a due/tre
anni di et si forma il controllore/protettore che inizia a dire: questo s e questo no e inizia a creare la
distinzione tra tratti permessi e aspetti repressi. Nel corso degli anni questo protettore former la
personalit, in funzione dellambiente in cui il soggetto vive. Nessuno di noi stupido, ognuno anche da
piccolo ha ben presente il concetto di rinforzo e punizione. Se metto in atto un certo comportamento,
ricevo un premio o una punizione? Funziona o non funziona per avere pi amore e pi considerazione?
Il problema sorge quando abbiamo strutturato una certa personalit che funziona nella propria famiglia
ma non funziona altrettanto bene in altri contesti.
Iniziamo una relazione con una persona che viene da un altro contesto e tutte le strategie che
funzionavano nella propria famiglia saltano. Oppure ci troviamo in un ambiente di lavoro con colleghi
con i quali quel tipo di strategia non funziona e questo ci mette in discussione, ci manda in crisi, per cui o
diamo loro la colpa o rivediamo le nostre strategie. Ci accorgiamo che quelle strategie vanno bene
solamente in certe situazioni. Comunque bene che noi troviamo degli attriti, perch se dopo essere
cresciuti ci trovassimo amici, colleghi e partner pi o meno identici a nostro padre o nostra madre
saremmo forse sereni, per non arriveremmo mai al nucleo di ci che siamo. Avremmo una situazione
priva di conflitti, ma anche priva di crescita.
Tra tutte, le relazioni di coppia sono quelle che pi mettono in discussione lego, grazie alla forza
dellinnamoramento che ci costringe a confrontarci a fondo e a lungo con una persona diversa da noi,
spesso molto diversa. Linnamoramento proprio una forza che ci fa sentire attrazione per il
simile/diverso da noi, perch una persona solo simile pu diventare nostro amico, ma raramente nostro
amante.
Ho una mia teoria sullinnamoramento e cio che ci si innamora delle persone che in qualche modo ci
possono permettere di entrare in contatto con le nostre energie represse. E visto che questo contatto
doloroso, solo se compensato da una forte attrazione noi rimarremo in contatto con quella persona.
Altrimenti, se non ci fosse quellattrazione che noi chiamiamo innamoramento, dopo pochissimo tempo ci
divideremmo. Quindi, il dolore ed il confronto con la diversit in parte compensato dallattrazione, dalla
sessualit, dal piacere di stare insieme. s doloroso, ma ha anche dei ritorni. Quando il dolore troppo,
la relazione si rompe. Alle volte quando il dolore troppo pu far soffrire anche dopo la rottura della
relazione.
Ognuno deve saper scegliere la propria dose di sopportazione. La relazione che non porta dolore non
porta nemmeno crescita e nemmeno molto piacere. Tutti noi sappiamo, per le nostre esperienze amorose
passate, che una storia intensa, dai sapori forti, inevitabilmente porta anche dolore. un gioco di dosi,
come per il piccante: se troppo poco non si sente, se troppo brucia. Ci vuole la dose giusta.
Non va bene n la storia straziante, quella passionale di grandi travolgimenti ma anche di dolore
insostenibile, n la storia tranquilla, tutta armoniosa della coppia felice che non litiga mai. Ritengo che
questultima sia una coppia di poca crescita e di poco piacere; non va bene dal punto di vista evolutivo.
Dal momento che siamo parte di un processo che va al di l di noi - un processo di evoluzione - che lo
vogliamo o no, abbiamo questa spinta allevoluzione. Entro certi limiti la possiamo anche decidere noi,
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entro altri limiti no. Se la ostacoliamo del tutto, moriamo.


Ci sono persone che sembrano vive, ma in realt non lo sono; anche se oggi, almeno in occidente, c una
grande apertura emozionale e relazionale. In modi diversi molte persone sono in contatto con questa
energia di crescita e di cambiamento, ma sono sempre pochi coloro che la cercano veramente,
attivamente. La maggior parte la subisce, perch lideale avere unesistenza tranquilla e felice.
Tranquillit e felicit non necessariamente vanno daccordo. Realizzante, ma non conflittuale: non c
realizzazione se non si affrontano i conflitti.
Il fatto che non siamo realizzati dipende dallavere delle forze in conflitto dentro di noi, conflitto che da
piccoli abbiamo creduto di risolvere rinchiudendo una parte delle nostre sub-personalit in cantina e
vivendo solo laltra parte. In realt tutte le nostre forze, tutte le nostre energie, le nostre qualit hanno un
polo positivo e un polo negativo e quindi contengono in s dei potenziali conflitti. Il disordine non ha
senso senza lordine, la promiscuit non ha senso senza la fedelt, il piacere non ha senso senza il dolore.
Tutte queste cose sono in realt dei continuum tra due polarit. Per essere sani e stare bene occorre stare
nel mezzo, in equilibrio fra gli opposti, ma questo equilibrio non facile da conseguire e non si raggiunge
una volta per tutte. un equilibrio dinamico che dobbiamo mantenere ogni volta in ogni situazione, in
ogni momento della nostra vita, perch domani non sar uguale ad oggi. Lesistenza ci metter di fronte a
situazioni sempre diverse, perch noi siamo diversi e quindi dobbiamo adattarci continuamente. Non
bisogna fermarsi mai.
Il comportamento della persona sana fluido, mentre la persona non sana si distingue per la rigidit; ad
esempio la nevrosi pu essere considerata una fissazione su uno o pi momenti brutti: pu trattarsi di un
trauma episodico, come riteneva Freud, o di un lungo periodo sofferto, come ritiene invece la psicoterapia
pi moderna. Tuttavia patologico anche lessere fissati su momenti belli della propria vita, poich essi
sono comunque passati e se continuiamo a stare in attesa che si verifichino ancora tali e quali, perdiamo
la possibilit di sperimentare nuove possibilit, nuove esperienze, anchesse positive ma diverse da quelle
passate. Sia nelluno che nellaltro caso non si vive il presente, anzi, lo si vive male perch si ricrea il
ricordo del momento del passato. Dobbiamo comprendere semplicemente che siamo il frutto di tutto il
dolore e di tutto il piacere che abbiamo provato, tutti e due ci hanno aiutato ad essere quello che siamo,
tutti e due sono necessari. La domanda chiave in tali casi : Vuoi rimanere attaccato a quella sofferenza
oppure cerchi di sbloccarti? Vuoi rimanere fissato su quel momento bello ma passato oppure aprirti al
nuovo?
A questo proposito il Voice Dialogue veramente magistrale. la teoria psicologica che pi si
avvicina a questo ideale di armonia e di equilibrio. Innanzitutto per essa non esiste un solo polo, ma esiste
anche il polo opposto. A me piace molto il mio compagno per la sua forza maschile, la sua virilit, per
mi fa paura la sua aggressivit, la sua immodestia, la sua presunzione. Questa persona sta dicendo che di
questa polarit unica apprezza solo una parte. Queste forze vanno insieme. Non possibile che una
persona sia forte e sicura di s, ma che non abbia al contempo anche unaggressivit. Non sta nella natura
delle cose. Nel momento in cui la persona comprende che questi due gruppi di qualit stanno insieme
inscindibilmente, e sono manifestazioni diverse di un unico continuum energetico, inizia a sviluppare un
diverso atteggiamento. Inizia a capire che il problema suo, che dentro di s ha spezzato in un momento
della sua infanzia questo continuum, una parte lha accettata e unaltra lha repressa. Occorre reintegrare
la dualit. Integrarla vuol dire, per esempio, unire il maschile e il femminile che sono due macrocategorie. Cos come non esiste il coraggio senza la paura. Se comprendiamo che non esiste luna senza
laltra, le integriamo dentro di noi.
Entrare in questa dinamica vuol dire pian piano riabilitare quelle parti di noi che abbiamo tagliato via.
Vedendole negli altri ci pi facile. Per fare questo lavoro occorre un ego consapevole. Per arrivare
allego consapevole occorre la visione lucida, cio il testimone.
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La meditazione una metodologia attraverso la quale si impara ad allenare la consapevolezza. Prima di


tutto la consapevolezza di s, il che vuol dire stare in silenzio ad occhi chiusi e sentire il respiro (la
meditazione Vipassana). un esercizio in cui si allena la propria capacit di essere consapevole, si presta
attenzione alle sensazioni fisiche che il respiro produce allinterno. molto semplice.
In questo momento state seduti, ma non avete consapevolezza dellesser seduto. Solo adesso, dopo che vi
ci ho portato lattenzione, vi rendete conto del corpo che appoggia sulla sedia e dei piedi a contatto col
pavimento. Ovviamente non si pu essere sempre consapevoli su tutto. In questo momento la vostra
attenzione focalizzata sulle mie parole, per cui il 90% sul sistema uditivo, il 10% sul sistema visivo e
tutto il resto fuori.
La meditazione insegna ad allenare la consapevolezza, a dirigerla intenzionalmente prima sulle sensazioni
corporee, poi su quelle emozionali, poi su quelle energetiche o sottili, e infine su quelle interpersonali.
Di solito la meditazione orientale si ferma allinteriorit dellindividuo, le relazioni non vengono
considerate. Quindi, anche la spiritualit orientale ha dei grossi limiti, perch noi viviamo in un mondo di
relazioni. Tuttavia vero che non possiamo essere consapevoli della relazione se non siamo consapevoli
di noi stessi. Si deve iniziare da se stessi, poi per dobbiamo estendere la sfera della nostra
consapevolezza anche allaltro, pena il chiudersi in uno sterile individualismo da asceti che forse poteva
avere un senso in passato ma certo non oggi. Man mano che diventiamo pi consapevoli delle nostre
sensazioni, delle nostre emozioni, dei nostri comportamenti, ci rendiamo meglio conto dei modi in cui
parliamo allaltro, dei nostri sguardi, insomma della comunicazione verbale e non verbale. E non solo,
occorre anche essere consapevoli dei vari stati emozionali che attraversiamo durante linterazione con
laltro. Se ad esempio siamo arrabbiati, probabilmente nel dire una cosa, butteremo involontariamente un
po di rabbia sullaltro. Se ne siamo consapevoli possiamo rimediare, scusandoci; se siamo ancora pi
consapevoli possiamo addirittura riuscire a prevenire alla fonte il possibile problema.
Ho conosciuto molte persone che fanno meditazione da 20-30 anni e nella relazione sono degli analfabeti
totali, perch si sono chiusi in se stessi. La meditazione diventata un bozzolo, un guscio protettivo, una
concezione della spiritualit in cui il rapporto fra se stesso e dio, incurante degli altri. Non cos.
Una volta che abbiamo sviluppato una buona consapevolezza di noi stessi (corpo, mente, emozioni),
entrando in relazione arriva una nuova forma di consapevolezza, la consapevolezza dellaltro. Occorre
osservare laltro, ascoltarlo, sentirlo emozionalmente. Per esempio parlando con una persona, captiamo
per empatia la sua difesa attraverso un segnale che arriva dallo stomaco. Guardandola negli occhi,
vediamo che ha cambiato espressione. La domanda pu essere: Ho detto qualcosa che ti ha ferito? E l
si affronta la situazione.
Ci sono corsi sulla comunicazione interpersonale che sono del tutto inefficaci, perch partono dalla
consapevolezza dellaltro senza pensare che a nulla serve se prima non si ha una consapevolezza di se
stessi. Tutto viene filtrato dalla propria interpretazione. Il giusto nel mezzo: n troppo sullaltro come in
occidente, perch da noi siamo molto nel sociale, n troppo su se stessi come in oriente.
Da anni sentiamo parlare di pace. inutile parlarne tanto se prima non la creiamo dentro di noi; ma
altrettanto vero che, come accade in Oriente, non va bene dedicarsi solo a se stessi senza curarsi
dellesterno. Sono necessari entrambi i poli: io e laltro. La meditazione aiuta ad entrare in contatto con se
stessi e poi ad entrare nella relazione.
Occorre, quindi, sviluppare la capacit di essere testimoni, che nel Voice Dialogue si chiama Visione
Lucida. In questa, la consapevolezza nella meditazione e poi la consapevolezza nella relazione. Quanto
pi noi esercitiamo questa capacit, tanto pi lego consapevole si forma e si struttura. Bisogna
distinguere bene fra consapevolezza ed ego consapevole. La consapevolezza la qualit in gioco, lego
consapevole il modo in cui questa energia si cristallizza e diventa stabile. Allinizio una persona che fa
meditazione pu anche sperimentare sprazzi di consapevolezza, ma non ha ancora un ego consapevole.
Poi, pian piano questi sprazzi aumentano e man mano che si sviluppa questa energia, si cristallizza e
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diventa stabile. Questa persona sempre meno in balia degli eventi esterni ed sempre pi in grado di
scegliere. lego consapevole che sceglie. Questo ci che in termini gurdjieffiani potremmo chiamare
centro di gravit permanente.
Consapevolezza, Ego Consapevole e Visione Lucida
Quello che normalmente si chiama consapevolezza gli Stone la chiamano Visione Lucida, ed un
momento di consapevolezza che tutti possiamo avere. Quando questi momenti invece di essere uno o due
diventano ore o giorni, quando nella nostra vita siamo sempre pi consapevoli e scegliamo, questa
energia sottile e impalpabile in qualche modo si solidifica. Loro lhanno chiamata lego consapevole.
Potremmo definirla consapevolezza cristallizzata/stabile per distinguerla dalla consapevolezza episodica.
Non mentale, ma una struttura dellessere. Lego consapevole simultaneamente consapevole dei
processi mentali, dei processi emozionali e dei processi corporei. Quanto pi labbiamo sviluppato, tanto
pi scegliamo liberamente e consapevolmente; siamo comunque soggetti ad errori, ma saremo capaci di
correggerci velocemente e fluidamente. Anche i grandi maestri sbagliano: Ges, Maometto, Osho o
Gurdjieff hanno sbagliato n pi n meno degli altri. Un maestro illuminato non infallibile, ma se
sbaglia non a causa di automatismi o proiezioni, semmai perch i dati disponibili non erano
sufficientemente chiari. Inoltre raramente ripete due volte lo stesso errore. Alcuni libri di basso livello ci
presentano i Maestri come esseri onnipotenti che guariscono qualsiasi malattia. Come mai, allora, anche i
maestri illuminati muoiono di malattia? In effetti, gli illuminati sono persone che hanno raggiunto un
centro di gravit stabile, e quindi lequilibrio e la consapevolezza, e sono in grado di agire nel modo
migliore allinterno dei limiti ambientali e socioculturali di una data situazione. Lilluminazione non si
estrinseca in poteri soprannaturali, ma in una vera libert di essere padroni di se stessi, di soddisfare i
propri veri bisogni, di essere consapevoli delle relazioni con gli altri e vederli come specchio di s.
Quando c questo centro di gravit, questo ego consapevole, tutti e tre i centri entrano in risonanza
armonica. Non c pi conflitto distruttivo, ma solo costruttivo nel gioco delle polarit. A quel punto
siamo in uno stato di beatitudine, di felicit. Alle volte questo stato si raggiunge in pochi attimi durante
una meditazione, in cui i tre centri sono allineati; altre volte, invece, si consegue con gradualit finch
diventa uno stabile sottofondo della propria esistenza.
Ampliare la nostra personalit
Come ho ampiamente mostrato nel mio libro Percorsi di consapevolezza (Xenia edizioni), il percorso di
crescita ci porta ad ampliare progressivamente la nostra personalit e renderla pi fluida.
NellEnneagramma, per esempio, si passa dallavere ed esprimere le caratteristiche di un solo enneatipo
al disporre di pi opzioni, tipiche di pi enneatipi. Nel Voice Dialogue si passa da una famiglia interiore
ristretta ad una famiglia allargata. Se fino ad oggi permettevo solo a sei delle mie sub-personalit di
manifestarsi, pian piano ne riabilito e sviluppo altre finora rinnegate o latenti e cos la mia famiglia
interiore si amplia e passa a 7, 9, 12 o pi sub-personalit. La nostra essenza - il nostro pacchetto di
potenzialit - molto pi varia e colorata di quanto noi immaginiamo, e se non lo vediamo solo perch
siamo stati condizionati dallesterno.
Bisogna scoprire quali sono le nostre vere caratteristiche: non quelle che crediamo essere, ma quelle che
realmente siamo. un percorso lungo e complesso, ma di immenso valore.
E adesso una nota di metodo: quando si fa un percorso di crescita o quando si facilita unaltra persona a
farlo, importante non creare conflitti tra la vecchia personalit e la nuova, ma, anzi, creare alleanze. La
nostra vecchia identit non va buttata via, ma va cercata una sintesi, andando dalle qualit che gi si
possiedono verso quelle che ancora non si possiedono. Nel Voice Dialogue quando si vuole lavorare su
qualche s rinnegato e portarlo alla coscienza, si stabilisce per prima cosa una alleanza con i s primari,
quelli gi ben consolidati, riconoscendone il fondamentale apporto, perch ci che noi siamo oggi - anche
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se per certi aspetti pu non piacerci (personalit rigida o diffidente o protetta) - la parte di noi che nel
passato ci ha permesso di sopravvivere. Lego fondamentalmente una modalit di adattamento a quello
che stato un ambiente privo damore, di attenzione, di consapevolezza. Ognuno di noi ha fatto del suo
meglio e per quanto abbia fatto, per quanto imperfetto sia, quella personalit ha avuto comunque una sua
precisa utilit. Quindi, bisogna onorare ci che siamo e nello stesso tempo non rimanere l. Molte persone
hanno pi facilit ad andare da un estremo allaltro. Andare allestremo opposto limitante, risolve alcuni
problemi ma ne crea di nuovi. un po come i farmaci allopatici: per il mal di schiena si prende il
Voltaren, passa il mal di schiena ma viene il mal di stomaco, si prende un altro medicinale per il mal di
stomaco ma viene il mal di testa. Fino a che si lavora per estremi, inevitabilmente un estremo comporta il
suo contrario. Quindi occorre lavorare sullarmonia.
Ad esempio: perch le medicine omeopatiche hanno molti meno effetti collaterali se non addirittura
nessuno, rispetto alla medicina allopatica? La medicina omeopatica non introduce un fattore esterno, ma
semplicemente stimola lorganismo a reagire da solo, ad andare verso lequilibrio. Viceversa,
lassunzione di fattori esterni porta ad uno squilibrio.
Per ribadire il concetto, di fronte ad una persona che chiede aiuto e che presenta una problematica in cui
alcuni suoi lati sono evidentemente in eccesso, il counselor deve fare attenzione a non disconoscerli.
Deve evitare come accade in alcuni gruppi di potere di denigrare una sua parte e accettarne unaltra.
Deve, invece, condurre la persona verso una sintesi costruttiva, dove possa riconoscere lutilit anche
della parte che nel passato lha aiutata molto, e che oggi non le serve pi, almeno non in quella dose
massiccia. Pur riconoscendo che quella parte non le serve nella situazione presente, ne conferma
comunque la dignit e limportanza. Dal momento che le sub-personalit agiscono come delle vere e
proprie persone, non si pu dire da un momento allaltro ad una di esse: Prendi la porta e vattene.
Diventer una nemica e far di tutto per sobillare e creare problemi. Al contrario bisogna dirle: Guarda,
in questa situazione di oggi il tuo apporto non indicato, per ti ringrazio molto per tutto quello che hai
fatto fino ad oggi e per tutto quello che farai ancora, perch potresti essermi di nuovo utile in futuro. Oggi
per deve entrare in gioco questaltra persona, questaltra sub-personalit, perch pi adatta a questa
situazione e ti prego di non opporti. Fatto cos non unestromissione, e quindi non crea un conflitto.
La vecchia personalit non va mai persa, nessuna nuova personalit va a sostituire la vecchia. La nuova
personalit la sintesi tra i vecchi s primari e i nuovi s, prima rinnegati e adesso emergenti. Se si
immagina un gruppo di tre persone, le decisioni le prendono in tre. Poi viene a far parte del gruppo un
quarto soggetto e le decisioni le prendono in quattro. E poi in sei, e poi in dieci. Automaticamente il
potere dei primi tre si ridimensiona, perch uno su tre conta molto, ma uno su dieci conta meno. Quindi,
non c bisogno di defenestrarlo, anche perch pu essere pericoloso.
La personalit si espande, cambia nella sua globalit, ma alcuni aspetti rimangono inalterati. Ogni subpersonalit rimane inalterata, sta allego consapevole il giusto dosaggio della gestione delle vecchie e
nuove sub-personalit, purch faccia stare meglio lindividuo.
Per concludere, noi siamo esseri globali e dobbiamo imparare a rispettare tutti i nostri bisogni e a trovare
lequilibrio fra tutti, cosa tuttaltro che facile. Per prima cosa, dobbiamo rispettare le tre dimensioni
principali: corpo, emozioni, mente. Ad esempio se una persona fa un lavoro intellettuale, si deve
bilanciare il sistema con lattivit fisica. Se una persona molto emozionale, molto viscerale, si deve
bilanciare con uno stacco mentale e un po di attivit corporea. solo linizio Se la persona che si
presenta per la prima volta alloperatore non ha mai fatto nulla, gi dirle di fare tre volte a settimana una
passeggiata nella natura pu cambiarle la vita.

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L'ANALISI OLISTICA DEI SOGNI

Lanalisi dei sogni un lavoro tipico del processo di crescita personale che inquadra i sogni in un modo
molto differente da quello ordinario. Al giorno doggi ogni scuola - junghiana, freudiana, tibetana analizza i sogni secondo una propria modalit, creando cos un caos di informazioni che non trovano
molta coerenza tra loro.
L'analisi olistica dei sogni una pratica complessa, che si espande a differenti scuole, orientata a
risvegliare la coscienza centrale della persona attraverso la consapevolezza dei suoi condizionamenti,
desideri, caratteristiche e limitazioni. Nella nostra scuola, partiamo dalla considerazione scientifica pi
riduttiva che i sogni essenzialmente sono delle rivisitazioni neurofisiologiche dei vissuti della giornata e
quindi delle rielaborazioni di emozioni non completamente elaborate, di paure non risolte o di pensieri e
progetti non terminati che riecheggiano nella nostra mente e che di notte trovano, nel sogno, una loro
possibile espressione.
A questa considerazione di base aggiungiamo la componente psicologica pi analitica e simbolica che, a
iniziare dalla scuola psicoanalitica viennese di Freud, giunge ai nostri giorni. Su questa parte entreremo
nel dettaglio con l'analisi dei vari livelli.

L'ANALISI DEI SETTE LIVELLI DEL SOGNO


Per una vera analisi olistica dei sogni dobbiamo utilizzare il modello olistico di essere umano, ossia la sua
unit profonda ed i suoi differenti livelli di esistenza: un livello fisico, un livello energetico, un livello
emozionale-astrale, un livello mentale, un livello spirituale e altri livelli pi sottili.
Cos come esistono 7 corpi, esistono 7 livelli di sogno. Partiamo da questa considerazione e creiamo una
struttura di analisi dei sogni sui differenti livelli. Il primo maestro che ha fatto unanalisi integrata della
struttura dei sogni sui sette corpi stato Osho (vedi il libro Psicologia dellEsoterico). Su questa base
sulla quale abbiamo lungamente lavorato come scuola il lavoro si successivamente evoluto.
I^ livello: i Sogni Fisici
Il corpo fisico ha dei bisogni e delle pulsioni: se una persona ha fame, sogna di avere fame; se desidera
fare sesso con il vicino di casa, sogna di farlo. Anche quando la testa contraria, c qualcosa
nellinconscio che esce energeticamente come azione diretta nel sogno e cos trasmette messaggi e
segnali.
II^ livello: i Sogni Sensoriali (Energetici)
Sul secondo livello abbiamo i sogni del presente, legati alle sensazioni di piacere o disagio, di
rilassamento o fatica. Spesso sono sogni legati a situazioni di relazione affettiva. I sogni del secondo
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livello sono spesso semplici, banali rivisitazioni di situazioni della giornata appena trascorsa, sogni di
atmosfere normali. Dietro le atmosfere di questi sogni emergono i caratteri delle energie. I Tibetani li
interpretano come un codice energetico dei bisogni fisici. I bisogni fisici sono reali, per cui se un bambino
sogna di voler fare la pip, la fa a letto e si sveglia bagnato. I sogni di secondo livello vengono inscritti
direttamente nel campo energetico, sono i sogni che evocano i 4 elementi. Nei sogni c un elemento che
o in eccesso o in difetto. Quando si sogna lelemento acqua, si sogna il mare alto o una palude. Quando
si sogna lelemento aria, si sogna troppo vento, una tempesta, o di non avere aria a sufficienza. Ci
significa che lelemento aria nel proprio corpo in eccesso o in difetto. Se si sogna di avere difficolt di
respiro significa che lelemento aria in vuoto energetico. Cos per lelemento terra, se si sogna una
valanga di melma o al contrario la mancanza di terra, non si ha il terreno sotto i piedi. Oppure lelemento
fuoco: si sogna che brucia la casa o che si ha freddo.
Nei sogni di II^ livello lelemento energetico, le sensazioni fisiche, possono diventare simboliche,
analogiche. Per esempio si sogna di trovarsi o troppo in alto o troppo in basso. Nel sogno emergono le
percezioni in modo simbolico. I sogni di I^ e II^ livello possono essere interpretati in quanto c una
componente simbolica, dove per esempio allelemento acqua pu corrispondere, per quella persona, il
simbolo associato alla vitalit o alla sessualit, l'aria alla libert, il fuoco alla passione e cos via.
III^ livello: i Sogni Emozionali
Mentre i primi due tipi di sogni sono quasi sempre nel presente o nellimmediato passato, i sogni di III^
livello, chiamati emozionali o astrali, oltre a darci le impressioni emotive del presente, ci permettono di
viaggiare anche nel passato, fino all'infanzia e, a volte, anche oltre. I sogni del terzo livello, oltre agli
elementi reali, hanno un tono emozionale di fondo, una loro specifica atmosfera emozionale. In
questo caso lassociazione simbolica non pi legata ad un bisogno fisico o ad un bisogno energetico
sensoriale, ma ad un bisogno emozionale strabordante che pu anche essere mediato dal conscio. Il
sogno di terzo livello ci fa rivivere virtualmente le nostre paure ed i nostri desideri. Per esempio se
nella realt si desidera fortemente fare lamore con il proprio direttore, cosa che il conscio pensa
assolutamente impossibile, nel sogno linconscio fa fare lamore con un collega pi vicino (il che pi
facilmente realizzabile), che rappresenta una mediazione simbolica tra conscio e inconscio. In questo caso
non tanto il bisogno quanto lemozione che viene trasferita su di un oggetto possibile per essere
realizzata.
Altre volte i sogni fanno rivivere virtualmente le nostre paure diurne, cos da sognare un incidente che
semplicemente abbiamo temuto e immaginato nella veglia, o sognare la morte accidentale di qualcuno
per il quale proviamo odio o rancore, mentre nella veglia non ci permettiamo nemmeno di poterlo
pensare.
Nei sogni di III^ livello si esprime anche il rapporto con la propria infanzia, con laggiunta sia di elementi
della memoria emozionale che elementi simbolici/mentali che vogliono dire altro. A volte c
unibridazione dei vari livelli del sogno.
IV^ livello: i Sogni Mentali
I sogni di IV^ livello sono molto importanti, sono i sogni dei condizionamenti della nostra mente. Si
sogna la propria casa, la propria relazione, il proprio lavoro, e allinterno del sogno vi sono elementi reali, immaginari o simbolici - che caratterizzano i blocchi di coscienza, i blocchi di comportamento, i
vissuti negati della propria vita. Un esempio classico: Cera una persona che mi faceva male, ma io non
riuscivo a dire niente, non riuscivo a muovermi. Tutto questo esprime un condizionamento psichico ben
preciso. Non un bisogno, una situazione che si ripercuote dove non si pu o non si riesce a parlare. E
249

perch non riesci a parlare? Perch quella persona mi faceva paura, perch aveva pi potere di me.
Cosa vuol dire questo schema, che tu sei pi debole e lui pi forte? Conosci questo schema? Chi
stato pi forte con te nella tua vita? Risposta: Mio padre... forse... non mi permetteva di essere me
stesso... E in pochi passaggi si arriva ai punti generali del condizionamento.
I sogni di IV^ livello sono sogni psichici, spesso simbolici, che parlano di situazioni mentali/intellettuali o
intuitive, che possono avere una grandissima rilevanza.
Una persona mi raccont: Una volta sognai una ragazza che gridava: <Aiuto, aiuto, quella donna una
strega, mi vuole fare del male.> Le risposi: <Non preoccuparti, ci sono qui io.> Ma la strega mi
riconosce, prende tre cani e me li scaglia contro. Io capisco che una maga che mi sta facendo una magia.
I cani dapprima piccoli, diventano improvvisamente grandi come leoni. Lei li incitava ad avventarsi su di
me. Io non avevo paura e quando mi furono vicini anchio divenni enormemente grande, pi grande di
loro, feci un urlo terrificante e loro scapparono via. Io ero cosciente del sogno, che quella era una cattiva
magia e che lavrei facilmente debellata, perch potevo fare quello che volevo. E quindi in quel momento
tiravo fuori tutta lenergia e la rabbia e li spaventavo. Loro ridiventavano piccoli e scappavano.
Questa persona stava immaginando ed esibendo la sua forza verso forze negative, suo padre era stato
molto duro e violento con lei ed il sogno era simbolicamente molto significativo.
I sogni che non hanno senso: la vita inutile
Il sogno spesso unaccozzaglia di esperienze vissute durante la giornata, prive di senso, esattamente
come la giornata. Solitamente alla domanda: Che cosa hai sognato questa notte? rispondono: Ho
sognato di essere andata a fare la spesa, ho comperato del succo di frutta, poi mi sono imbattuta in un
cane un po strano con il pelo marrone o grigio, poi non riuscivo a trovare la macchina, ecc. ecc.
Raccontano esattamente ci che hanno fatto il giorno prima. Ma il sogno che senso ha? Zero. Che senso
ha quel momento della vita? Zero. A volte viviamo un periodo turbolento, per cui nel sogno esce sia
lelemento fisico disturbato sia lelemento emozionale psichico che rivela che abbiamo la mente affaticata
e non riusciamo a staccare.
Nella maggior parte dei sogni pi intelligenti, il sogno diventa invece un processo di elaborazione di ci
che nella vita non possiamo vivere o che immaginiamo potrebbe accadere. Ad esempio: Ho sognato che
andavo fuori strada con la macchina, facevo una sbandata, ma riuscivo a buttarmi fuori dalla portiera.
Cosa vuol dire? Vuol dire che da qualche parte durante la giornata, magari per un attimo, la persona ha
pensato Se dovessi uscire di strada.. E un attimo dopo ha pensato cosa avrebbe fatto e lo fa nel
sogno, perch lazione rimasta nella mente. Oppure conclude una cosa lasciata a met durante il giorno.
I sogni ripetitivi invece nascono dal bisogno di chiudere uno schema non concluso.
interessante capire i simboli contemporanei. Per esempio i simboli della macchina e della casa sono
molto spesso analogie del corpo. Sognare che: Eravamo in macchina ma guidava mio padre
estremamente significativo di un super-io paterno ancora incombente. Sognare una nuova casa bella e
luminosa pu rappresentare l'inizio di un periodo di crescita e di risveglio.
V^ livello: i Sogni Spirituali
Nei sogni di V^ livello inizia ad entrare lelemento anima. Questi sogni hanno lelemento spirituale
sempre pi dilatato e quindi toccano la coscienza. Una volta data questa interpretazione per densit (sogni
pi densi e sogni pi sottili) proviamo ad analizzare la loro funzionalit.
I sogni spirituali pi semplici contengono un elemento che caratterizza il sogno di grande bellezza e
grande luminosit. Per esempio: Ero in una citt che non conoscevo e cera una bellissima sensazione di
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luminosit nellaria. Non lavevo mai vista prima, ma sentivo che avrei voluto vivere l. Era la mia vita.
un messaggio molto elevato che non ha nulla a che fare con il fisico, ma con la bellezza. Oppure: Sono
in un bosco con delle persone e c tra di noi un rispetto magico. Oppure Incontro un vecchio che mi
racconta delle cose e mi dice perch non ti svegli?. Oppure sogni di satori. Stavo camminando per
strada e vedevo oltre: vedevo come in trasparenza la terra, oltre le pietre e lasfalto. E di colpo attorno a
me era lunit. Tutto era perfetto cos comera. E io mi sentivo pervaso da questa bellezza. Questa
sensazione mi accompagna ancora da sveglio.
I sogni lucidi
A questo livello appartengono anche i sogni lucidi in cui, mentre si sogna, si ha la consapevolezza di stare
sognando, per cui si decide di fare quello che si vuole, di decidere della propria vita.
Ci sono delle tecniche bellissime di lavoro sulle meditazioni del sogno. Quando si riesce ad entrare in
questo contesto avviene qualcosa di magico: pu essere in negativo o in positivo.
In un periodo della mia vita, mi sono addestrato al sogno lucido con le tecniche di Castaneda,
guardandomi le mani nel sogno oppure ricordandomi di me volendomi svegliare nel sogno. Unaltra volta
mi sono messo in testa di ricordarmi di quando finiva il sogno e iniziavo a svegliarmi, volevo ricordarmi
del momento del ritorno nel corpo, sentire come avveniva. Di solito nei miei sogni sono allestero oppure
in volo. Una volta stavo volando e mi ripetevo: Devo ricordarmi di me, non devo addormentarmi, devo
stare sveglio Sentivo che stavo tornando a casa ma atterravo su unaltra casa, su cui cera un
abbaino allimprovviso sono ritornato nel corpo e mi sono svegliato. Labbaino era il VII^ chakra
aperto. Dellabbaino mi ricordo fin quando ero dentro al corpo per met, poi quando sono entrato per
intero era come se lanima entrasse e mi sono risvegliato dentro il corpo.
Attraverso queste esperienze si comprendono una serie di processi, si comprendono una serie di libert, ci
svegliamo nel sogno e ci svegliamo anche nella vita di tutti i giorni. Nella vita di ogni giorno, che come
un sogno, possiamo dire: Svegliati! Svegliati! Stai facendo una cosa meccanica. Stai facendo sempre la
stessa vita. Ma chi ci dice qual la vera realt?
Chuang Tzu raccont ai suoi allievi che era sconvolto perch aveva sognato di essere una farfalla e
diceva: Non capisco bene se sono io che ho sognato di essere una farfalla o se la farfalla che ha
sognato di essere Chuang Tzu. A modo suo stava trasmettendo ai suoi discepoli la sensazione che stiamo
dormendo. Magari siamo convinti di essere noi, come nel sonno siamo convinti di essere una farfalla
I sogni di vite passate
Una delle cose straordinarie del piano spirituale che pu spingersi nel passato, arrivando anche a
rievocare le vite passate. I sogni di vite passate sono relativamente comuni. Una delle cose pi
interessanti del sogno che non si nel proprio corpo.
Se il counselor olistico chiede ad una persona di rivivere il sogno, mentre ascolta il racconto percepir
unenergia molto precisa, unintensit profonda. Sentir se la persona nel corpo o nelle emozioni.
fondamentale riuscire a cogliere lelemento emozionale o psicologico delle vite passate. C un contesto
di energia che si muove e che si percepisce, a volte pi emozionale e a volte pi profonda. Se il counselor
chiede alla persona in che corpo , com il suo corpo in quel momento, la persona descriver per filo e
per segno il corpo in cui si trova, il colore dei capelli, l'et, il sesso che spesso si rivela differente da
quello attuale. La scena spostata in un altro tempo ed in un altro spazio, come se tutto fosse normale,
perch in quel momento si riapre lologramma del sogno.

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VI^ livello: I Sogni Illuminati


Nei sogni di VI^ livello incontriamo i maestri, le presenze spirituali, il divino. Nei sogni illuminati ci
sono espansioni di coscienza, si accede a dimensioni divine, si vede il proprio futuro. A questo livello
appartiene anche il famoso sogno di Jung che raccont di essere uscito dal corpo, come se fosse morto, e
di aver visto il pianeta Terra dallalto, di essere entrato in un tempio su un piccolo asteroide e di aver
avuto un forte contatto spirituale.
Sono illuminazioni, la coscienza planetaria, la grande vita, un livello alto di visione. Possiamo
richiamare quello stato di coscienza nella vita di tutti i giorni, la coscienza allargata dentro di noi, rivivere
quella stessa sensazione. Si possono sentire delle presenze o delle voci, sentire che non una presenza
fisica, ma qualche Maestro o uno Spirito. Oppure si sogna la spiritualit: Era come se fossi un
illuminato. Camminavo tra la gente e sentivo un grande amore attorno a me. Nel sogno di VI^ livello
qualcuno ha visto se stesso da vecchio e attorno una grande armonia nelle cose.
VII^ livello: I Sogni Infiniti
I sogni di VII^ livello sono i sogni di vuoto, di spazio infinito, di eternit. Non c pi niente. C un
senso di immensit e tu esisti non pi come te stesso sei infinito.

L'INTERPRETAZIONE OLISTICA DEL SOGNO


L'interpretazione simbolica soggettiva e oggettiva
Nellanalisi del sogno vi sono livelli contemporanei. Quando una persona racconta un sogno, prima
ancora che ci chieda qual il senso o il significato del sogno, possiamo chiederle che cosa vuol dire per
lei. Molto spesso linterpretazione simbolica diventa immediata. Per esempio: Ho sognato che cera una
bambina per strada, a cui davo delle cose e poi la portavo con me. Domanda: Secondo te, che cosa vuol
dire questo sogno? La persona pu interpretare che nel sogno lei sentiva di essere quella bambina, che
rappresentava la parte bambina; questo il primo livello, soggettivo, unanalisi immediata del sogno
che uninterpretazione reale e significativa.
Il secondo livello pi profondo dell'associazione simbolica soggettiva e spesso richiede la presenza
attenta di un osservatore esterno che, prendendo atto dell'intera situazione e utilizzando strumenti
specifici come l'analisi del tono emozionale e l'analisi delle parti del sogno, mette in grado la persona di
comprendere una dimensione pi ampia e profonda. Si entra nellanalisi pi profonda degli elementi
onirici, cio linterpretazione oggettiva.
Questo stato il grande contributo della psicoanalisi freudiana e junghiana e dell'analisi classica del
sogno. Se si vuole entrare ancora pi in profondit e fare un reale lavoro di crescita personale, occorre
acquisire alcune ulteriori comprensioni sulla natura virtuale e olografica del sogno.

252

Ologrammi della realt


Partiamo dalla considerazione che la mente virtuale, ossia che il cervello, attraverso le fantasie ed i
sogni, rappresenta una bolla psichica virtuale, un ologramma della realt che appare a tutti gli effetti
assolutamente realistico, come quando, per esempio, sogniamo una situazione di paura e ci svegliamo
gementi e grondanti di sudore, come se fosse stato tutto vero. Usiamo la parola ologramma per
identificare una bolla di esperienza psichica completa, dove abbiamo sensazioni fisiche, emozioni,
sentiamo musiche o profumi particolari, abbiamo percezioni psichiche complesse. Il cervello, quando
sogna o quando entra in un processo di regressione, ci d l'illusione di essere realmente in quella realt,
autentica o immaginaria che sia, proprio come se tutto fosse vero. Questo significa che se utilizziamo la
capacit mentale di creare sogni e ricordi e poi entriamo consapevolmente in questi ologrammi,
possiamo trasformare le vere radici psichiche che sono alla base di un problema, di un trauma o di uno
shock.

La mente virtuale
Il sogno rappresenta quindi una incredibile opportunit virtuale di trasformazione e di evoluzione
umana. Il sogno ci permette di entrare nelle parti profonde del cervello: le immagini che si aprono nel
sogno sono immagini reali. La visione olografica della psiche, di giorno come di notte, fa vedere cose che
possono essere vere o possono essere immaginarie. come se sognassimo di notte nel sogno e di giorno
nella realt. Quindi, una persona che di notte sogna di avere una crisi di panico su un problema che non
c', pu avere la stessa paura anche di giorno, su un pensiero o problema che non esiste. Vi do un
esempio: se di notte sogno un leone che mi spaventa o sogno che qualcuno mi rincorre e non riesco a
muovermi, sicuramente una paura che ho anche di giorno: la paura che qualcuno mi aggredisca e mi
faccia del male, il pensiero di non avere la possibilit di fuga. Questo un sogno ricorrente nei ragazzi
con genitori molto pesanti e oppressivi. Se di notte sogno di avere paura perch mi trovo da solo in
ascensore, la stessa paura irreale pu generare unansia irrazionale e una crisi di panico non appena vado
in ascensore. Nel sogno possono accadere cose straordinarie: se si ha il desiderio di volare, nel sogno
accade. Magari accade anche nella realt: quando si vive qualcosa che fa paura, si sente di non poter
scappare, si vola via con la testa o si tende ad evitare ostacoli e situazioni pesanti che potrebbero, tuttavia,
aiutarci a crescere.

Entrare coscientemente nel sogno: l'ologramma onirico


Nello sviluppo dellanalisi dei sogni una delle cose pi interessanti, e che loperatore/counselor non deve
fare se non psicoterapeuta di grande esperienza, la possibilit di entrare nei sogni. Durante una
sessione di analisi dei sogni, generalmente la persona sdraiata su un lettino, racconta il sogno mentre
loperatore scrive ed analizza, restando sul livello verbale. Raramente lo si fa ad occhi chiusi.
Personalmente ho sviluppato una tecnica di analisi del sogno una decina di anni fa e pian piano lho
portata avanti: quando le persone vivono dei sogni che hanno un grande senso, dove hanno toccato una
parte vera di s, le conduco a rientrare nel sogno come in un reale ologramma onirico.
La tecnica quella di fare entrare la persona in meditazione profonda, ossia in stato di consapevolezza
globale di s, cosa che faccio aprendo le sensazioni di tutto il corpo, portando la persona a sentire il
corpo pian piano che diventa energia che si espande e va ancora pi in profondit... e si dimentica di
tutto quello che lo circonda. In quel momento la persona in stato ipnagogico ossia nelle onde delta e
theta (non pi nelle beta della mente attiva verso l'esterno) e inizia ad entrare consapevolmente in quel
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preciso sogno, e il sogno si riapre, l'ologramma onirico ritorna alla memoria e diventa vivo. Quindi, mi
racconta di nuovo il sogno, ad occhi chiusi, da questo stato delta/theta, dal livello ipnagogico. A questo
punto le chiedo: Dimmi dove sei. Descrivimi tutto, fammi vedere ogni particolare del tuo sogno. E
pian piano racconta dove ed altri particolari prima non menzionati. La cosa straordinaria che ha la
consapevolezza del sogno. E nel sogno vive emozioni o paure, ma sapendo che il sogno virtuale e
simbolico, pu decidere se vuole rientrarci e riviverlo consapevolmente.

Non forzare mai la persona! Accettarne i limiti e le paure


Se non vuole riviverlo mi fermo e parliamo con tranquillit del sogno e - se lo desidera - di ci che crea
timore nell'affrontare quella situazione onirica. Se mostra disagio o paura nell'affrontare le situazioni del
sogno, mi fermo e cerco di mettere la persona a suo agio, di farla sentire accettata anche se sta fuggendo
da memorie, fantasie o da qualche cosa ancora pi misteriosa dentro di s. In nessun caso la persona deve
sentirsi giudicata male perch non ha avuto coraggio o presenza di affrontare le sue paure. Al contrario
deve sentirsi supportata, deve capire che quella paura segno di una ferita dell'anima, di una memoria
traumatica che richiede pi tempo per essere affrontata e superata.
importante ricordare che affrontare una paura senza la centratura necessaria pu portare ad un dissesto
della personalit, a fare riaffiorare una crisi rimossa e mai superata. Si deve quindi invitare la persona a
comprendere questo punto delicato e a lavorare su se stessa per fortificarsi, per acquisire pi fiducia,
consapevolezza, potere e radicamento nel corpo.
Se invece la persona vuole entrarci, iniziamo l'esplorazione. Se nel sogno emerge la paura, con estrema
attenzione e presenza, chiedo se vuole vederla, se desidera capire il perch di quella paura, e, lentamente,
la invito ad analizzare il sogno dal di dentro. Sei nel sogno, senti paura perch hai paura? Ogni
persona dar risposte diverse. E di fronte alle risposte, alle diverse situazioni, chiedo se vuole affrontare
quella situazione. Se non sente di affrontarla, ci si ferma e si continua il lavoro in modo pi descrittivo
attraverso associazioni o riferimenti simbolici. Se invece si sente sufficientemente pronta e desidera
affrontare quella situazione, le chiedo di essere pi presente, vitale e centrata dentro il sogno e, grazie a
questa risorsa, di sentire che cosa vorrebbe fare in quel momento per evitare lo stato di paura o per
superarla.
Quando le persone si sentono sostenute, mettono in moto la loro componente pi creativa, vitale,
profonda e rispondono attivamente ad una situazione di blocco cronico, di inibizione.

Infrangere i tab alle radici della coscienza: la porta virtuale del cambiamento
A livello onirico, profondo, ogni cambiamento pu creare un cambiamento di stato, una rottura del
vecchio equilibrio, una trasformazione che muta le radici della mente e che porter ad un differente
futuro. Positivo o negativo. I traumi sono da considerarsi come dei tab psichici, delle interruzioni di
un ciclo vitale e naturale di comportamenti, emozioni, pensieri. Quando prepariamo la persona a
rinforzare il proprio senso di s e la portiamo ad entrare nell'ologramma di quel preciso blocco e, quando
possibile, ad infrangere il tab, essendo l'ologramma una realt psicologica virtuale attiva, come se
portassimo indietro la persona in una macchina del tempo, fino a poter cambiare quello specifico evento
che ha causato un blocco cronico nella sua vita. Cambiando la radice cambia l'intera struttura della pianta,
cambiano anche i frutti.
Quindi, le persone possono essere aiutate a rivivere intensamente un sogno, dove cambiano
254

comportamenti e strategie di vita e contemporaneamente sono coscienti, la consapevolezza testimoniante


vigile. Sono nellinconscio con la memoria profonda, con la mente cosciente vedono lillusione delle
loro paure, delle loro emozioni, dei loro condizionamenti e li possono rompere. Possono entrarci dentro e
possono cambiare la vita. A volte non ce la fanno, c come una barriera che il counselor non deve mai
forzare. Il counselor deve facilitare la persona a conoscere se stessa, a capire i suoi meccanismi ed a
sentirsi pi fiduciosa nelle proprie possibilit.

L'analisi del tono emozionale


Una delle componenti pi interessanti dell'analisi olistica del sogno la consapevolezza del tono
emozionale. Dopo aver ascoltato il sogno e la sua elaborazione, si chiede alla persona: Raccontami qual
lemozione di fondo allinterno del sogno o nelle singoli parti del sogno. Ci si pu accorgere
immediatamente che lelemento emozionale, a volte, completamente separato, quasi scisso dal contesto
psicologico generale. Ad esempio la persona racconta un sogno apparentemente bello tipo: Mi trovavo al
mare con gli amici, era caldo, l'acqua era limpida... ma se le si chiede quale era il tono emozionale di
fondo risponde: Sentivo una sensazione di ansia tremenda... un grande disagio.
Oppure a volte il sogno sembra drammatico: Ero in uno spazio strano, come dopo una tempesta o
disastro naturale, sentivo delle persone che gridavano o litigavano, era tutto buio... e chiedendo qual era
il tono emozionale potrebbe rispondere: Tuttavia mi sentivo bene, ero calmo e distaccato da tutto quello
che mi circondava...
L'analisi del tono emozionale si rivela fondamentale nella tecnica di entrare coscientemente nel sogno.
Questo ci permette di seguire la direzione emozionale pi intensa e profonda e di arrivare pi
velocemente alle radici del problema.

Lasciare andare l'inconscio...


Ricordo una ragazza che aveva un grande problema con il padre non pi in vita. Un giorno mi ha portato
un sogno pesantissimo: era vicino alla bara di suo padre che sprofondava nella terra e lei sprofondava con
essa. Le feci prendere atto che era sprofondata e le chiesi che cosa voleva fare. Espresse il desiderio di
aprire la bara di suo padre, su mio invito lo fece e vide il padre morto. Le chiesi che cosa voleva fare e mi
rispose di volersi mettere al suo posto e di chiudersi dentro. Lo fece. Le chiesi come stava, qual era il suo
tono emozionale (mi aspettavo che fosse pesante e negativo), lei mi rispose: Sto molto bene, mi sento
tranquilla e protetta! Quel giorno la sessione fin cos. Alla sessione successiva mi disse: Questa cosa di
essere chiusa in una bara al posto di mio padre mi rimasta proprio qui. Ma perch lo devo fare? Non
lo so risposi eri tu che lo volevi, anzi mi sembrava proprio che ti stesse bene. Mi disse che in realt
non le piaceva molto l'idea di essere in una bara, decise (con la mente cosciente) di non volerlo fare pi...
ma poi la sua mente inconscia la faceva ricadere. Lei, per simbiosi affettiva, ritornava e si
impersonificava con il padre, viveva la sua sofferenza come morta. Infatti, dalla morte del padre lei era
veramente un po' come morta. Aveva avuto un enorme conflitto con il padre. Alla sua morte, non aveva
avuto pi nessuno con cui risolvere il conflitto, sentiva di avere dentro lamore che non aveva dato al
padre ma anche tutto lodio che non era riuscita a trasmettergli. Per questo non riusciva a lasciarlo andare.
Continuammo ad entrare nel sogno. Sono ancora l nella bara... Che cosa vuoi fare? Uscire. E
cosa c attorno a te? Della gente che mi dice di uscire e mi tira una corda per salire fuori... ma io non
riesco ad afferrarla, mi scivola dalle mani. Abbiamo continuato cos per quattro intere sessioni, senza
spingere, con molta accettazione di ci che c'era in quel momento. Nellultima sessione vi stata
255

un'evoluzione. Lei spontaneamente ha lasciato andare il padre: La bara diventata come una barca
sull'oceano... sul quale lui se ne va... sembra la nave che porta via il Profeta di Khalil Gibran... mi
dispiace lasciarlo ma non posso farci niente... Lo saluto, sono felice per lui. La situazione si era risolta,
ma con i suoi tempi e le sue modalit. Linconscio le ha messo dentro il senso di colpa, lidentificazione
con il padre, la voglia di morire per stargli vicino, la voglia di ritornare a vivere. Alla fine lei aveva detto
al padre delle cose importantissime, sia belle che brutte, sciogliendo un vero e proprio bubbone. Nel
sogno aveva potuto fare delle cose che ovviamente con il padre non poteva pi fare. Si sentiva liberata!

L'analisi delle parti del sogno: il s osservante, l'io e le sub-personalit.


Cos come nel modello olistico di essere umano abbiamo un s osservante centrale e degli io, ossia delle
personalit esterne, allo stesso modo nel sogno abbiamo un osservatore centrale che testimonia gli eventi,
un io principale, e delle sub-personalit (dall'etrusco persona la maschera degli attori) che interpretano
le varie parti del dramma onirico. Normalmente l'io principale il protagonista, la personalit primaria
con cui ci identifichiamo, le personalit secondarie sono gli elementi del sogno con cui ci relazioniamo o
anche ci opponiamo e litighiamo. Tutto il dramma onirico avviene dentro di noi, nella nostra mente.
Noi siamo il regista occulto, il protagonista e gli attori. Il sogno quindi una vera messa in scena virtuale
in cui prendiamo a prestito le fattezze di amici, genitori, amanti e personaggi pi o meno conosciuti e
decidiamo come li animiamo, come fossero veri attori. Dobbiamo ricordare, tuttavia, che ogni
personaggio del sogno non in alcun modo reale ed autonomo, ogni personaggio del sogno una parte
di noi, un elemento che abbiamo interiorizzato nella nostra mente pi o meno conscia (super-io) e che noi
facciamo o lasciamo agire nel nostro sogno.
Una signora mi raccont uno strano sogno che l'aveva alquanto turbata: Entravo nella stanza da letto e
trovavo mio marito con mia figlia di 10 anni, in atteggiamento sessualmente compromettente, restavo
esterrefatta e uscivo dalla stanza, mentre mio marito si lamentava che l'avevo disturbato. Chiesi alla
signora che cosa le diceva questo sogno (analisi simbolica soggettiva) e lei mi disse di come a volte il
marito le sembrava troppo intimo con la figlia, anche se capiva che lui in realt era assolutamente pulito
e amichevole, e che la bimba, in periodo edipico, stava ritrovando una nuova relazione di amicizia col
padre. In realt la donna, una personalit assolutamente dominante, si rendeva conto che quando il marito
giocava troppo con la figlia, si sentiva a disagio e si irritava come se perdesse controllo e potere. Dopo
questa analisi soggettiva siamo entrati pi in profondit alla ricerca della dimensione oggettiva profonda.
Lho fatta entrare in meditazione globale e pian piano rientrata coscientemente nel sogno, me lo ha
descritto di nuovo come personaggio principale (moglie-mamma) con cui si identificava, con maggiori
particolari. A questo punto le ho chiesto se era interessata a diventare il marito. Mi ha risposto di s, che
era curiosa di entrare in quel personaggio. C' stato un salto di intensit emozionale, mentre come
personaggio protagonista vedeva il marito come incestuoso, ora percepiva tutto come quando da ragazza
si sentiva controllata affettivamente e sessualmente da sua madre, che entrava nel bagno o nella sua
stanza privandola di una necessaria intimit con se stessa. Ha compreso il comportamento verbale del
marito che nel sogno si lamentava di essere stato disturbato... cosa che lei da ragazza non aveva mai avuto
il coraggio di dire a sua madre. Le ho chiesto allora se voleva diventare la bimba, lei ha accettato e, quasi
istantaneamente, ha iniziato a piangere, raccontandomi episodi infantili dove desiderava attenzione dal
padre senza avere mai soddisfazione di questi bisogni. L'analisi oggettiva del sogno si conclude cos, con
un quadro psicologico e umano estremamente pi ampio e articolato, dove lei comprende come marito e
figlia hanno solo dato corpo ai suoi stati mentali pi inconsci e profondi. Anche la sua relazione familiare
risulter migliorata, pi accettante e meno direttiva.

256

Pericoli del lavoro sul sogno


Una delle cose che il counselor non deve assolutamente fare forzare il sogno delle persone, non deve
indurre le proprie immagini o immagini positive (visioni piacevoli, pensiero positivo, ecc), non deve
proiettare i suoi desideri o i suoi valori sui sogni di un'altra persona. Con il sogno si lavora con una zona
dellinconscio che potentissima e delicatissima. Non deve lavorare sui sogni traumatici o che comunque
contengono grandi paure. Il lavoro sul sogno negativo richiede una professionalit e una presenza che si
pu avere solo con anni di pratica e di supervisione dei sogni e del lavoro infantile, perch con i sogni
traumatici le persone entrano in contatto con le aree bloccate della mente. Quindi un lavoro
psicoterapeutico che non consentito al counselor. Il lavoro sul trauma vietato perch pu emergere
e slatentizzare una psicosi, una schizofrenia, una ossessione, una perdita di identit. Stati sui quali, il
counselor, non ha legalmente e tecnicamente le capacit per intervenire. Questo perch si apre la porta
dellinconscio di una persona che quindi rimane senza protezione, ed il counselor non pu in alcun modo
sostituire la propria mente cosciente con la sua mente inconscia. necessario avere una grandissima
attenzione e sensibilit, perch se si sostituisce la propria mente a quella della persona dicendole
consciamente o inconsciamente cosa fare, si incorre in un errore gravissimo. uno dei peggiori abusi di
potere che si pu fare, anche se fatto a fin di bene. Il counselor non deve mai sostituirsi alla coscienza
della persona, ma facilitarla nei sogni semplici e leggeri, dove emerge una paura o una piccola cosa (per
esempio la fuga da un esame non dato a scuola). Pu chiedere cosa vorrebbe fare e la aiuta a farla. un
aiuto a farle cambiare lenergia. importante ribadire che rivivere ed esplorare i sogni, soprattutto se
contengono elementi di paura, di terrore o di negativit, pericoloso, perch si sconfina in una zona
inconscia critica, si destabilizza la struttura di protezione dell'io, che si costruito proprio per
difendersi da quelle antiche paure. Per farlo si deve essere psicologi o psicoterapeuti con lungo training
e di provata esperienza spirituale. Si deve aver gi lavorato con le psicosi, con le schizofrenie, con
linconscio profondo, con le grandi paure, perch solo cos si pu acquisire una sicurezza che permette di
trattare gli elementi negativi con estrema attenzione. Invece del lavoro terapeutico sul negativo, il
counselor opera sul positivo e lo sviluppo del potenziale umano.

Il counselor e la terapia del risveglio


Invece di affrontare le grandi paure del passato e dell'inconscio, il counselor pu aiutare la persona a
risvegliarsi nel sogno e diventare consapevole che la vita reale disponibile e possibile. Quando riesce a
lavorare in meditazione, ossia in stato di consapevolezza globale di s e della persona che segue, accade
una magia, una sincronicit che apre le porte dellanima, che risveglia forze positive e valori profondi.
Durante la sessione deve essere in uno stato di grande presenza, deve portare la persona in uno stato di
meditazione profonda. Pu far rivedere i sogni, far rivedere gli elementi e farglieli raccontare invitandola
a svegliarsi nel sogno! La chiamiamo terapia del risveglio. In un sogno medio, dove non ci sono
grandi paure o problemi, la persona pu fare la terapia del risveglio soltanto se ha una minima identit di
s, una sua centratura ed un Io formato. Si pu cos lavorare con la disidentificazione.
Buddhi in sanscrito significa risveglio, coscienza risvegliata. La grandissima risorsa del counselor olistico
la possibilit di utilizzare le tecniche di consapevolezza e di risveglio della coscienza, che pochissimi
psicologi e medici conoscono e applicano. Nonostante gli elementi negativi che compaiono nel quadro
del disagio della persona, la terapia del risveglio opera sulla parte sana, sulla coscienza di S, sulle sue
risorse profonde, sullenergia vitale, sullintelligenza potenziale e la voglia di esistere in modo libero e
amorevole. Il nucleo di questo lavoro il contatto profondo, la sinergia tra la coscienza del counselor e
quella della persona, che definiamo presenza empatica. Questa risonanza la base del processo di
fiducia e di integrit dellintero lavoro di crescita personale.
257

IL C O D I C E D E O N T O L O G I C O
SICOOL

II Codice Deontologico, previsto dall'art. 3 dello Statuto, ha lo scopo di precisare l'etica professionale e le
norme a cui il Counselor e Operatore Olistico deve attenersi nell'esercizio della propria professione. Oltre
ad essere uno strumento di tutela e di trasparenza dellAssociazione Professionale S.I.C.O.OL.,
rappresenta al tempo stesso un insieme di indicatori di autoregolamentazione, di identificazione e di
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La SICOOL il Registro Professionale di Categoria che riconosce e rappresenta in Italia le figure
professionali del Counselor Olistico e dellOperatore Olistico. iscritta regolarmente al CNEL
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Art.1 Accettazione
Il Counselor Olistico, in qualit di socio iscritto nel registro professionale dellS.I.C.O.OL., si impegna
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Il Counselor Olistico fonda la propria professione sui principi etici dellaccoglienza e del rispetto,
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obiettivi che contrastino con le proprie convinzioni etiche, impegnandosi tuttavia a salvaguardare le
esigenze del cliente e indirizzandolo verso chi possa aiutarlo. Costituisce illecito deontologico qualunque
comportamento che comprometta limmagine della categoria professionale, costituisca abuso della
propria posizione professionale e/o violazione al codice penale.

Art. 3 - Competenza e professionalit


Il Counselor Olistico tenuto ad operare nel proprio ambito di competenza professionale, a monitorare la
propria formazione attraverso un aggiornamento permanente ed il ricorso alla supervisione. Costituisce
illecito deontologico fare uso di titoli riservati ad altre categorie professionali, effettuare dichiarazioni
mendaci relativamente alla propria formazione professionale, fare dichiarazioni mendaci nei confronti di
ogni altro tipo di professionista.
258

Art. 4 Rapporti con il cliente


Il Counselor Olistico comunica con il cliente proponendosi come facilitatore nella risoluzione di problemi
relazionali intra ed interpersonali, intra ed interorganizzativi. Il rapporto professionale deve essere
definito con chiarezza. Il contratto pattuito con il cliente concerne gli obiettivi, i tempi ed il compenso
economico. eticamente e deontologicamente scorretto prolungare lintervento di consulenza e
counseling qualora si sia dimostrato inefficace.

Art. 5 Presa in carico


Il Counselor Olistico ha il compito di accogliere il disagio con approccio olistico, e ha lobbligo, se valuta
la situazione non di sua competenza, di indirizzare il cliente verso gli specifici specialisti. Il Counselor
Olistico ha la discrezionalit di prendere in carico il cliente e ha lobbligo, nel caso di non accettazione, di
fornire il recapito di colleghi professionisti. Costituisce illecito deontologico il rifiuto o linterruzione del
rapporto che non siano accompagnati dalle necessarie cautele per evitare disagi al cliente.

Art. 6 Correttezza professionale


eticamente corretto mantenere con i clienti rapporti professionali. eticamente e deontologicamente
scorretto avere rapporti professionali di counseling olistico con persone con le quali si abbia un rapporto
di parentela o relazioni affettive e/o sessuali.

Art. 7 Segreto professionale


Il Counselor Olistico tenuto al segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore. Il
Counselor Olistico, che nellesercizio della sua professione venga a conoscenza di qualsiasi forma di
sfruttamento e/o violenza su un minore, pu decidere di intervenire per contrastarla segnalando la
situazione a chi esercita la potest o a chi di competenza.

Art. 8 - Pubblicazioni didattiche


Il Counselor Olistico potr, per pubblicazioni scientifiche, didattiche o di ricerca, fatta salva
limpossibilit di identificazione dei soggetti, utilizzare i percorsi realizzati durante la propria prestazione
professionale. In ogni caso, i soggetti coinvolti debbono essere messi al corrente delle finalit duso del
materiale.

Art. 9 - Rapporto con colleghi


II Counselor Olistico tenuto a rispettare la professionalit dei colleghi ed a mantenere rapporti basati su
lealt e correttezza. II Counselor Olistico, facendo proprie le finalit dellAssociazione, promuove e
favorisce rapporti di scambio e collaborazione. Pu avvalersi dei contributi di altri specialisti, con i quali
realizza opportunit di integrazione delle conoscenze, in unottica di valorizzazione delle reciproche
competenze.

259

INDICE GENERALE
INTRODUZIONE GENERALE .................................................................................................................. 2
LA CULTURA PLANETARIA E LEVOLUZIONE UMANA ............................................................. 3
Cultura planetaria ed evoluzione umana............................................................................................... 3
I creativi culturali.................................................................................................................................. 3
La nuova cultura del benessere globale ................................................................................................ 3
Il paradigma olistico: dalla divisione alla coscienza globale................................................................ 4
La rivoluzione interiore......................................................................................................................... 4
LA FUNZIONE CREATIVA ED EVOLUTIVA DEL COUNSELOR OLISTICO................................ 5
Loperatore e il counselor olistico: una professione interdisciplinare per un pianeta in trasformazione5
Lavorare sulla parte sana ...................................................................................................................... 6
Il Curriculum Olistico: una rivoluzione nella formazione educativa.................................................... 6
La Scuola Olistica Nazionale CONACREIS per la Salute Globale e la Crescita Umana .................... 6
LE BASI TEORICO-FILOSOFICHE DELLA PSICOLOGIA OLISTICA ................................................ 7
La logica del Counseling Olistico: lavorare globalmente sulla parte sana della persona..................... 7
Coscienza come energia intelligente: la base della guarigione-evoluzione olistica ............................. 8
La consapevolezza di s: il feedback della coscienza........................................................................... 9
Il riconoscimento profondo dellessere: la presenza empatica ........................................................... 10
Lindividuo come unit e le sue modalit caratteriali......................................................................... 11
Gli strumenti operativi del counselor olistico..................................................................................... 12
Il caso e la sincronicit: una visione di equilibrio............................................................................... 13
Laccettazione della realt cos com ................................................................................................ 13
Transfert e controtransfert: la logica delle proiezioni......................................................................... 14
Il concetto di malattia ...................................................................................................................... 15
Counseling come presenza empatica .................................................................................................. 15
Le persone non hanno una percezione globale di s........................................................................... 16
NEUROPSICOLOGIA: L'UNITA' DI COSCIENZA E I BLOCCHI PSICOSOMATICI........................ 18
Il primo blocco psicosomatico: la chiusura del centro della coscienza .............................................. 18
Riportare tutto al centro dellessere: la I^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche ....................... 19
La polarit maschile-femminile: la II^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche ............................ 20
I tre cervelli e le tre energie psichiche: la III^ Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche................. 21
La Mappa delle Energie Psicosomatiche Essenziali........................................................................... 26
La sede della coscienza........................................................................................................................29
Shen: il cuore e l'anima emozionale degli organi ............................................................................... 30
Piacere, paura e inibizione del cervello istintivo ................................................................................ 31
Il cervello limbico degli affetti e dell'amore ....................................................................................... 32
LE ENERGIE PSICOSOMATICHE ORMONALI-EMOZIONALI..................................................... 33
Il primo livello psicosomatico ............................................................................................................ 33
Il secondo livello psicosomatico ......................................................................................................... 34
Il terzo livello psicosomatico .............................................................................................................. 34
Il quarto livello psicosomatico............................................................................................................ 35
Il quinto e sesto livello psicosomatico ................................................................................................ 36
Il settimo livello psicosomatico .......................................................................................................... 36
I GRANDI PERSONAGGI E LE GRANDI SCUOLE DELLA PSICOLOGIA ....................................... 37
LA PSICOANALISI DI SIGMUND FREUD........................................................................................ 37
La scoperta dellinconscio .................................................................................................................. 37
260

Il complesso di Edipo.......................................................................................................................... 38
Schema delle aree della psiche ........................................................................................................... 39
SUPER IO........................................................................................................................................... 40
Gli stati di borderline .......................................................................................................................... 40
Il Super Io come Giudice Interiore: il condizionamento impiantato nella psiche........................... 41
Le basi dellevoluzione psichica: bisogni fisici, affetto e riconoscimento del s............................... 41
LA PSICOLOGIA DEL S DI CARL GUSTAV JUNG........................................................................42
Lanimus, lanima e il mito delleroe ................................................................................................. 44
Gli archetipi e linconscio collettivo................................................................................................... 44
LOmbra: il lato oscuro della forza interiore ...................................................................................... 44
La sincronicit..................................................................................................................................... 45
Testi consigliati:.................................................................................................................................. 47
LA PSICOLOGIA ENERGETICA DI WILHELM REICH...................................................................47
Piacere-espansione e dolore-contrazione.............................................................................................48
La sessualit e la funzione dellorgasmo.............................................................................................48
Lanalisi del carattere.......................................................................................................................... 50
Il corpo ed i sette livelli ...................................................................................................................... 51
Testi consigliati:.................................................................................................................................. 55
LA PSICOSINTESI DI ASSAGIOLI..................................................................................................... 56
Lovoide di Assagioli: la prima mappa psichica transpersonale ........................................................ 57
Il S personale e il S transpersonale o superiore............................................................................... 58
Il sogno da svegli ................................................................................................................................ 62
La stella di Assagioli............................................................................................................................63
Testi consigliati:.................................................................................................................................. 65
LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI MASLOW ................................................................... 65
CARL ROGERS E IL COUNSELING .................................................................................................. 65
La nascita del counseling .................................................................................................................... 65
Lapproccio centrato sul cliente.......................................................................................................... 65
Lidentit organismica del bambino ................................................................................................... 66
Counseling come processo di autoconsapevolezza............................................................................. 66
Il concetto di empatia incondizionata ................................................................................................. 66
Lintegrit del counselor ..................................................................................................................... 67
Biografia ............................................................................................................................................ 67
Testi consigliati:.................................................................................................................................. 68
LA PSICOLOGIA SISTEMICO RELAZIONALE DI PALO ALTO ................................................... 68
La teoria dei sistemi in psicologia ...................................................................................................... 68
Modificando un elemento del sistema si modifica il tutto.................................................................. 70
Mesmer: le radici storiche .................................................................................................................. 70
IL DIALOGO DELLE VOCI DI HAL E SIDRA STONE .................................................................... 71
Le sub personalit ............................................................................................................................... 72
Le parti del Dialogo delle voci ........................................................................................................ 72
Lobiettivo del Dialogo delle voci................................................................................................... 74
LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI KEN WILBER .............................................................. 78
Testi consigliati:.................................................................................................................................. 86
L'INTENSIVO DI ILLUMINAZIONE DI CHARLES BERNER......................................................... 87
LA PSICOLOGIA NON DUALE .......................................................................................................... 88
LA PSICOLOGIA SUFI DI A.H. ALMAAS......................................................................................... 90
PSICOLOGIA DALLE ANTICHE SCUOLE SPIRITUALI..................................................................... 93
261

Il Vedanta e i cinque corpi dell'essere umano......................................................................................... 93


I 7 Livelli di Coscienza: la multidimensionalit dell'essere....................................................................95
LA PSICOLOGIA OLISTICA ................................................................................................................... 96
LO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO..................................................................................... 98
IL PROCESSO DI CRESCITA E LE SUE QUATTRO FASI ........................................................ 100
La consapevolezza dello stato di frammentazione............................................................................ 100
Decondizionamento e disinquinamento: Il lavoro sul negativo........................................................ 100
Decondizionare la mente...................................................................................................................103
Riappropriazione e sviluppo del potenziale umano: Il lavoro sul positivo....................................... 103
La realizzazione di s........................................................................................................................ 103
PSICOLOGIA DELL'EVOLUZIONE UMANA ................................................................................. 107
LA GENESI DEI BLOCCHI PSICOSOMATICI ................................................................................ 107
Lipotesi coscienza: la vita come evoluzione della consapevolezza ................................................ 108
Il concepimento: inizia il viaggio ..................................................................................................... 108
Il cuore della Mamma la vita del bimbo ........................................................................................ 109
Il periodo intrauterino ....................................................................................................................... 109
La densit energetica......................................................................................................................... 111
Traumi e tensioni intrauterine........................................................................................................... 112
Il contatto o il non-contatto intrauterino .......................................................................................... 112
Il primo blocco psicosomatico: la percezione intrauterina di non essere amati ............................... 114
Il parto e la drammatica situazione di molti reparti di ostetricia ...................................................... 114
Nascite premature o forzate .............................................................................................................. 115
La fase orale...................................................................................................................................... 116
Limprinting: il principio del condizionamento................................................................................ 117
LEVOLUZIONE UMANA E LA FORMAZIONE DEI CARATTERI ............................................. 118
Carattere schizoide: il distacco del corpo..............................................................................119
Il carattere orale: il buco affettivo ................................................................................................. 121
Il carattere masochista: linibizione alla libert ............................................................................ 123
Il tratto nevrotico: iperreattivit da stress e incapacit di relax..................................................... 128
Il carattere psicopatico: la sfida alla vita ....................................................................................... 128
Il piacere............................................................................................................................................ 131
I caratteri e la sessualit: il rigido, il narcisista e listerico............................................................... 132
Le pi comuni tipologie ................................................................................................................... 135
Lo schema generale della struttura della personalit ........................................................................ 136
I caratteri e le energie psicosomatiche essenziali ............................................................................ 137
La contrattura del diaframma............................................................................................................ 143
Le ricerche sulla coerenza e la sincronizzazione cerebrale .............................................................. 144
SCHEMA SINTETICO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI ............................................................ 146
I tre fattori che determinano un carattere: genetica-epigenetica, condizionamenti e anima-coscienza146
PERIODO FETALE: LA STRUTTURA GENETICA, MATERNA E ANIMICA......................... 146
L'influenza genetica-epigenetica ...................................................................................................... 146
I condizionamenti materni ................................................................................................................ 146
Lanima e lipotesi coscienza ........................................................................................................ 146
I TRE CARATTERI PSICOSOMATICI ALLA NASCITA............................................................ 147
La tipologia fisica-istintiva e il cervello rettile ................................................................................. 147
La tipologia emozionale-affettiva e il cervello mammifero..............................................................148
La tipologia nervosa-psichica e il cervello mentale...........................................................................148
LO SCHEMA UNIFICATO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI FUNZIONALI (FLUIDI E
262

INTEGRATI) E PATOLOGICI (RIGIDI E CONDIZIONATI) ..................................................149


Le tre sfere.........................................................................................................................................149
Sfera del s in equilibrio consapevole...............................................................................................149
Sfera dell'identificazione dell'io.........................................................................................................150
Sfera della patologia..........................................................................................................................150
Le due met........................................................................................................................................150
Le tre aree psicosomatiche.................................................................................................................150
Le due polarit fisiche - istintive ...................................................................................................... 150
Le due polarit emotive ................................................................................................................... 150
Le due polarit mentali......................................................................................................................151
I caratteri patologici condizionati e rigidi ......................................................................................... 151
Dalla patologia ai caratteri fluidi ...................................................................................................... 151
Dal condizionamento anale al condizionamento allesplorazione ................................................ 151
Dal complesso di Edipo alla relazione affettiva ............................................................................... 151
APPROCCIO OLISTICO AL COUNSELING ........................................................................................ 152
LA PRESENZA EMPATICA............................................................................................................... 152
La presenza empatica come stato di consapevolezza globale di noi e dell'altra persona ................. 152
L'intensivo di illuminazione di Charles Berner ................................................................................ 153
La direzione ...................................................................................................................................... 155
Lintenzione ...................................................................................................................................... 155
Lo stare con quello che trovi ......................................................................................................... 157
Lesprimere ....................................................................................................................................... 158
LA PRATICA DEL COUNSELING PER CHI INIZIA...........................................................................159
Il significato di counseling e il lavoro su di s.................................................................................. 159
Le modalit tecniche di incontro: pubblicit, parole chiave, correttezza. ....................................... 159
Il pagamento e il problema del denaro.............................................................................................. 161
Il setting minimo ............................................................................................................................... 162
Limmagine professionale ................................................................................................................ 162
Lambiente di lavoro: essenziale, accogliente e personale ............................................................... 163
LA RELAZIONE CON LA PERSONA (IL CLIENTE)...................................................................... 164
La relazione con il cliente ................................................................................................................. 164
Non c una seconda occasione per avere una buona prima impressione..................................... 165
Empatia e rispecchiamento: la bolla psichica della persona ......................................................... 165
Leggere empaticamente la persona oltre i giudizi......................................................................... 166
Transfert e controtransfert: il gioco incrociato delle proiezioni ....................................................... 167
La scheda di crescita personale......................................................................................................... 171
Le domande esistenziali.................................................................................................................... 174
La logica dei primi incontri............................................................................................................... 175
Il vero e il falso dei problemi ............................................................................................................ 177
La direzione esterna e interna .......................................................................................................... 178
Il progetto di crescita ..................................................................................................................... 178
Valutazioni e aspettative nel progetto di crescita.......................................................................... 179
Motivi per cui il counselor non deve dare consigli........................................................................... 180
Il Mito di Kirone: il counselor non un perfetto .............................................................................. 180
Trasparenza e sincerit...................................................................................................................... 181
Il lavoro sull'identit ......................................................................................................................... 182
Le norme di riconoscimento delle persone critiche...........................................................................183
PRIMA SESSIONE DI COUNSELING .............................................................................................. 184
263

SIMULATA DI UNA SESSIONE DI COUNSELING ....................................................................... 185


LE BASI DEL COUNSELING ............................................................................................................ 188
Il counselor, il cliente e lincontro .................................................................................................... 188
I limiti etici e deontologici del counseling e la psicoterapia............................................................. 189
Sviluppo delle potenzialit umane e percorso di crescita ................................................................. 190
Il rapporto.......................................................................................................................................... 191
Le tecniche ........................................................................................................................................ 191
Il piano di crescita............................................................................................................................. 192
Ogni incontro unico e irripetibile................................................................................................... 193
I samskara..........................................................................................................................................196
Thich Nhat Hanh (detto Tai)..............................................................................................................197
LUSO DELLE TECNICHE DI MEDITAZIONE PER IL COUNSELING OLISTICO........................ 198
Le tecniche di meditazione................................................................................................ 200
La Tecnica dei Sette Suoni ............................................................................................................. 200
La Meditazione Chakra Breathing .................................................................................................... 201
La Meditazione Nataraj..................................................................................................................... 202
La Meditazione Vipassana................................................................................................................ 202
La Meditazione Nadabrahma ............................................................................................................ 204
La Meditazione Kundalini ................................................................................................................ 205
La Meditazione Dinamica................................................................................................................. 207
IL PERSORSO DI CRESCITA SPIRITUALE E I DISTURBI DELLIDENTIT............................ 208
Il persorso di crescita ed i disturbi dellidentit................................................................................ 208
Caratteristiche di costituzione e condizionamenti ............................................................................ 208
Libert e necessit............................................................................................................................. 209
La forza interiore............................................................................................................................... 209
Comprendere lidentit come forza interiore e libero pensiero ........................................................ 210
Credere o sperimentare. Le ideologie uccidono la coscienza di s................................................... 212
I grandi Illuminati erano dei ribelli................................................................................................... 212
Cambiare la direzione del problema ................................................................................................. 213
ELEMENTI DI PSICOPATOLOGIA ...................................................................................................... 215
ANSIA, ANGOSCIA, PAURA E PANICO......................................................................................... 215
FOBIE, OSSESSIONI E COMPULSIONI........................................................................................... 223
PSICOSI E NEVROSI.......................................................................................................................... 224
LA DEPRESSIONE ............................................................................................................................. 225
MANIA ED ECCITAMENTO MANIACALE .................................................................................... 227
LA SCHIZOFRENIA: ALLUCINAZIONI E DELIRI ........................................................................ 228
DISTURBO PARANOIDE O PARANOIA..........................................................................................229
AMPLIAMENTI AL RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE............ 230
BORDERLINE..........................................................................................................................................232
L'ENNEAGRAMMA: RELAZIONI E DIALOGO DELLE VOCI......................................................... 235
Un'essenza tante personalit ............................................................................................................. 236
L'Amore.............................................................................................................................................236
Il terreno e la cultura ......................................................................................................................... 236
Le emozioni ...................................................................................................................................... 237
Un modello grafico ........................................................................................................................... 237
LEnneagramma come tipologia di personalit ................................................................................ 239
Gurdjieff: essenza e personalit ........................................................................................................ 240
Il nucleo base: essere riconosciuti per quello che siamo .................................................................. 242
264

Consapevolezza, Ego Consapevole e Visione Lucida ...................................................................... 245


Ampliare la nostra personalit .......................................................................................................... 246
L'ANALISI OLISTICA DEI SOGNI....................................................................................................248
L'ANALISI DEI SETTE LIVELLI DEL SOGNO............................................................................... 248
I^ livello: i Sogni Fisici ................................................................................................................248
II^ livello: i Sogni Sensoriali (Energetici) ........................................................................................248
III^ livello: i Sogni Emozionali ........................................................................................................249
IV^ livello: i Sogni Mentali .............................................................................................................. 249
I sogni che non hanno senso: la vita inutile ...................................................................................... 250
V^ livello: i Sogni Spirituali ............................................................................................................. 250
I sogni lucidi ..................................................................................................................................... 251
I sogni di vite passate........................................................................................................................ 251
VI^ livello: I Sogni Illuminati........................................................................................................... 252
VII^ livello: I Sogni Infiniti ............................................................................................................. 252
L'INTERPRETAZIONE OLISTICA DEL SOGNO ............................................................................ 252
L'interpretazione simbolica soggettiva e oggettiva........................................................................... 252
Ologrammi della realt ..................................................................................................................... 253
La mente virtuale........................................................................................................................... 253
Entrare coscientemente nel sogno: l'ologramma onirico .................................................................. 253
Non forzare mai la persona! Accettarne i limiti e le paure ............................................................... 254
Infrangere i tab alle radici della coscienza: la porta virtuale del cambiamento .......................... 254
L'analisi del tono emozionale ........................................................................................................... 255
Lasciare andare l'inconscio... ............................................................................................................ 255
L'analisi delle parti del sogno: il s osservante, l'io e le sub-personalit.......................................... 256
Pericoli del lavoro sul sogno............................................................................................................. 256
Il counselor e la terapia del risveglio ................................................................................................ 257
IL C O D I C E D E O N T O L O G I C O S I C O O L....................................................................... 258
Art.1 Accettazione ........................................................................................................................ 258
Art. 2 Principi etici......................................................................................................................... 258
Art. 3 - Competenza e professionalit............................................................................................... 258
Art. 4 Rapporti con il cliente.......................................................................................................... 259
Art. 5 Presa in carico...................................................................................................................... 259
Art. 6 Correttezza professionale .................................................................................................... 259
Art. 7 Segreto professionale........................................................................................................... 259
Art. 8 - Pubblicazioni didattiche ....................................................................................................... 259
Art. 9 - Rapporto con colleghi .......................................................................................................... 259
INDICE GENERALE............................................................................................................................... 260

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