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D

Corso di Progettazione di Interventi per la Difesa del Suolo


Prof. F. Silvestri - - esercitatore Ing. A. Troncone-

Le paratie sono formate da una struttura verticale, relativamente sottile, che immorsata nel
terreno per un tratto sufficientemente lungo, al di sotto del piano di scavo, in modo da
contrastare le spinte del terrapieno, dellacqua e di eventuali sovraccarichi..
Sezione tipo di una paratia tirantata

Paratia

tirante

terreno

terreno

La sua stabilit garantita dalla


mobilitazione della resistenza passiva
offerta dal terreno in cui essa
immersa e dalleventuale presenza di
tiranti.

Per il calcolo delle paratie si fa distinzione tra


paratie a mensola (senza tiranti) e paratie
tirantate

Le paratie possono essere formate da palancole prefabbricate e infisse


accostate, da pali trivellati accostati e da diaframmi in cemento armato
costruiti in opera. Le palancole possono essere in acciao o in cemento
armato e avere sezioni di varia forma.

Esempi di paratie in cls.armato

Paratie di pali secanti

TERRENO

TERRENO

L
T
A
H
T
1
2
D

Progetto delle paratie

Valutazione delle spinte esercitate dal


terreno sulla paratia
Valutazione della profondit di infissione D
della paratia
Valutazione delle forze nei tiranti
Determinazione del diagramma del
momento flettente lungo la paratia (stato di
sforzo
prevalentemente
flessionale)
e
dimensionamento dellopera.

Sezione tipo di una paratia tirantata

tirante

Paratia

Nella progettazione di una paratia vanno


affrontati i seguenti problemi:

terreno

terreno

Paratie a mensola

Affidano la loro resistenza alla sola spinta passiva del terreno


Hanno di norma altezza limitata (per paratie costituite da profilati metallici
Hmax 5m)

La loro stabilit pu essere gravemente compromessa da erosioni o da


sbancamenti alla base
Possono essere soggette ad elevati spostamenti laterali

Paratia a mensola (Metodo di Blum, 1943)


Il meccanismo di rottura rappresentato
da una rotazione intorno al punto O. La
stabilit dellopera assicurata dalla
mobilitazione della spinta passiva, sia a
valle al di sopra del punto O,sia a monte al
di sotto di tale punto.

Si ipotizza assenza di attrito tra muro e


terreno ( =0)
Si ipotizza che la risultante della spinta
attiva e della resistenza passiva agenti
al di sotto del punto di rotazione sia
rappresentata dalla forza R, applicata in
O, e che sia trascurabile il momento di
trasporto.

La lunghezza di infissione d si ottiene imponendo


lequilibrio alla rotazione intorno al punto O.

Calcolo della lunghezza di infissione (Metodo di Blum,


1943)
Terreno incoerente
Spinta attiva a monte della paratia

1
2
Ka h d
2
1 sen
Ka
1 sen
Pa

Spinta passiva a valle della paratia

K
1
Pp p d 2
2
Fs
Kp

1 sen
1 sen

Osservazione
La stabilit dellopera dipende dalla mobilitazione della resistenza passiva la
cui valutazione presenta non poche incertezze. Per questo motivo solitamente
si applica a tale resistenza un coefficiente di sicurezza Fs=1.52.
.

Calcolo della lunghezza di infissione


Terreno incoerente
Equilibrio alla rotazione rispetto ad O.

Pp

d
hd
Pa
0
3
3

Sostituendo i valori di
perviene alla relazione:

Kp
Fp

Pp

Pa

d 3 Ka h d 0
3

La lunghezza dinfissione si ottiene risolvendo lequazione precedente rispetto


a d. Si assume D=1,2 d. La condizione di equilibrio alla traslazione orizzontale
consente di valutare la risultante R.

si

Calcolo della lunghezza di infissione


Terreno coesivo (condizione non drenata)

c cu

Calcolo della lunghezza di infissione


Terreno coesivo (condizione non drenata)

h zo
d
Pa d
Pp 0
3
2

Pa (h 2cu )(h zo ) / 2
Pp (4cu h)d
zo

2cu

La lunghezza dinfissione d si ottiene risolvendo lequazione di eq.


alla rotazione attorno ad A. Si pone Do=1,2 d. L equazione di
equilibrio alla traslazione orizzontale consente di valutare la forza
R. Il coef. di sicurezza viene introdotto utilizzando un valore di cu
ridotto cu/Fs con Fs=1,52

Paratia a mensola Metodo iterativo (Colombo, Colleselli 1996)


Determinazione del diagramma delle pressioni
Nel valutare i diagrammi delle pressioni si procede nei
seguenti passi:
Si prefissa la profondit di infissione D0.
Terreno incoerente

0; c 0

Si

tracciano

AB

che

individua

la

spinta

passiva

antistante il diaframma; BC=D0 Kp; EF che determina la


spinta attiva retrostante il diagramma;
CF=(D0+h) Kp; GH con BH=CF; quindi CH = D0 Kp (D0+h) Kp

individua la resistenza passiva netta che si

esercita sul tratto OC.


Si traccia EI che determina la spinta passiva dovuta al
terreno retrostante il diaframma; CI = (D0+h) Kp .
Il segmento IL rappresenta la pressione attiva, al fondo
del diaframma, dovuta al terreno antistante,IL=D0 Ka; il
segmento CL rappresenta quindi la pressione risultante
CL=CI-IL= [hKp+D0(Kp-Ka)]
Si fissa per tentativi il punto b centro di rotazione e si
traccia la Lb che interseca GH nel punto N.
Si valutano le forze Pa (area EGO), Pp (area ONb), Pp
(area CLb) e si individua il loro punto di applicazione
baricentro delle singole aree.

Calcolo della lunghezza dinfissione

Terreno incoerente

0; c 0

Le
incognite
del
calcolo
laffondamento D0 e la distanza b1.

sono

Per determinarle si impone lequilibrio


alla traslazione orizzontale ed alla
rotazione rispetto al punto C.
Il calcolo si articola nei seguenti punti:
Si
assume
una
lunghezza
di
affondamento D0 di primo tentativo che
varia tra 0.7 e 0.8 h.
Si determina la distanza b1 imponendo
lequilibrio alla traslazione orizzontale.
Si verifica lequilibrio
rispetto a C variando
rispettato.

alla rotazione
D0 se non

N.B. Il coef. di sicurezza viene introdotto


utilizzando Kp=Kp/Fs con Fs=1,52
Equilibrio alla traslazione orizzontale

Pa Pp Pp 0

Equilibrio alla rotazione rispetto a C

Pa b3 Pp b1 Pp b2 0

Paratia a mensola Metodo iterativo (Colombo, Colleselli 1996)


Terreni coesivi

Determinazione del diagramma delle pressioni

c cu

(cond. non drenate)

La verifica a breve termine ricalca quella vista al


punto precedente:
si prefissa la profondit di infissione D0;
si traccia AB che rappresenta la pressione passiva
dovuta al terreno antistante. Per la teoria di Rankine:
p p 2 cu z

Quindi

BC 2 cu D0

si traccia E'F che indica la spinta attiva


retrostante il diaframma:
pa 2 cu z

Quindi

CF 2cu h D0

Non si tiene conto della spinta rappresentata dal


tratto ET

si traccia GH che rappresenta la pressione


passiva risultante anteriormente al diaframma e
che risulta costante con la profondit, infatti:

c cu

p p p a 2 cu z 2 cu h z 4 cu h

Quindi

HC 4 cu h

si traccia la E"I pari alla spinta passiva dovuta


al terreno retrostante il diaframma:
CI 2 cu h D0

si traccia UV che indica la pressione


attiva del terreno antistante, quindi
VC 2 cu D0
il segmento CL con LI = VC rappresenta la
pressione risultante dovuta al terreno dietro al
diaframma, al fondo del diaframma stesso:
CL 4 cu h

Si procede (come per il caso precedente) fissando per tentativi b e verificando che
siano soddisfatte le eq. di equilibrio. Il coeff. di sicurezza viene introdotto
utilizzando cu/Fs con Fs=1,52

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