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L’ETICA NELL’UOMO POLITICO

L'etica:è un qualcosa insito nella persona, è un modo di comportarsi spontaneo e sincero, non
indotto da circostanze o avvenimenti. Per comprendere meglio,bisogna fare una distinzione tra etica
e morale con un esempio alquanto banale, ma che mi ha permesso di comprenderne il significato.
Poniamo il caso che io trovi un borsellino in una piazza piena di gente, lo prendo e siccome tutti mi
guardano decido di consegnarlo alla polizia lì vicino, soltanto per non essere giudicata male da tutte
quelle persone che mi hanno vista; bene questa è morale, perchè io non ho consegnato il borsellino
di mia spontanea volontà ma l’ho fatto solo per la desiderabilità sociale.
Se invece lo stesso borsellino lo trovavo in una campagna sperduta, senza alcun testimone e
nonostante tutto decido ugualmente di portarlo alla polizia, perché sono convinta che sia la cosa
giusta da fare, allora quella è etica, ossia un comportamento innato della mia personalità, non
indotto dalle circostanze. Riferendomi al caso Marazzo e quindi al ruolo che egli occupa,direi che
l'uomo politico deve essere soggetto all'applicazione della legge. Nei suoi panni di privato cittadino
e non nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche, l'uomo politico deve essere sanzionato, se infrange
la legge. Se, ad esempio, lo sfruttamento della prostituzione o lo spaccio di stupefacenti o il falso in
bilancio, e via dicendo nel nostro paese sono considerati reati, egli, se giudicato colpevole dei reati
a lui ascritti, dovrà pagare il proprio "debito con la società"e scontare la sua pena. Credo che la sfera
privata prevale su quella pubblica perchè il "pubblico" è solo temporaneo,mentre il privato è la
persona, viva o morta. Sostengo che dal momento in cui un privato decide di diventare un
personaggio pubblico la sua vita privata non esiste più(nonostante la legge sulla privacy). Essa verrà
sempre messa in discussione perchè le decisioni che si prendono nella vita privata sono quelle poi
v’errano prese nella vita pubblica. Il lavoro del pubblico ma soprattutto del politico e il riflesso
della sua vita privata,dei suoi valori e dei suoi principi. Io vivo civilmente rispettando le
norme,lavoro onestamente sulla basa di quello che mi hanno insegnato, la mia vita e messa in
discussione sia come privato sia come pubblico. Devo essere punito se commetto reati e no
esonerato perchè pubblico e rivesto una carica importante,si è prima uomini e poi personaggi
pubblici.
Concludo scrivendo l’artico della nostra costituzione dove enuncia l’uguaglianza degli
uomini(artico al quale attribuire una lunga riflessione…):

Si definisce uguaglianza “quando i diritti di tutti gli uomini ,sono uguali senza alcuna distinzione di
sesso razza, lingua, religione,opinioni”. Questo principio sta alla base di tutte le costituzioni
democratiche moderne ed corrisponde nella nostra costituzione italiana nel art 3 che dice : << tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso,di
razza,di lingua,di religione,di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali. E compito della
repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale,che,limitano di fatto la libertà è l’uguaglianza dei
cittadini , impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese>>. In questo articolo nel primo
coma si trova il principio di uguaglianza formale che non giustifica discriminazioni ingiustificate .
Mentre nel secondo coma si accenna l’uguaglianza sostanziale che prevede che la repubblica
elimini le differenze che esistono tra i singoli.

Sassone Michela 4As

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