Sei sulla pagina 1di 1

Terapia di validazione Una valida alternativa per i pazienti che presentano una compromissione cognitiva moderata o severa, che

non sono in grado di rispondere alla ROT o al Memory training, costituita dalla terapia di "validazione", proposta da Feil nel 1967: tramite l'ascolto il terapista cerca di conoscere la visione della realt da parte del paziente (la cui memoria pur portarlo a vivere in periodi antecedenti della sua esperienza vitale), al fine di creare contatti emotivi significativi. Il principale obiettivo non consiste nel ricondurre il paziente nella realt attuale, ma, al contrario, quello di immedesimarsi, in modo empatico, nel suo "mondo" per capirne comportamenti, sentimenti ed emozioni (Feil, 1967; Dietch et al, 1989; Day, 1997; Toseland et al.,1997). La Validation therapy appare influenzata da teorie psicodinamiche (Goudie and Stokes, 1989) e nello stesso tempo adotta un approccio "umanistico"; le teorie umanistiche ritengono che il modo in cui il soggetto vede ed interpreta la realt circostante (ottica individuale) sia pi importante della realt oggettiva (Weiten et al., 1990). Malgrado non si disponga di studi ben condotti che abbiano valutato in modo rigoroso l'efficacia della Validation Therapy, sembra essere di aiuto al fine di migliorare la relazione interpersonale con i demente grave. La Validation therapy pur essere applicata sia individualmente sia in gruppi (5-10 partecipanti) che si incontrano regolarmente. Tramite la verbalizzazione dei propri sentimenti e delle proprie emozioni, che vengono condivise dal terapista e dai compagni di gruppo, il paziente pur recuperare l'autostima accanto alla percezione di essere accettato come soggetto capace di espletare relazioni significative. La Validation therapy di gruppo, secondo Feil (1992), prevede una sessione alla settimana nella quale ciascun membro svolge un ruolo specifico da concordare all'inizio della terapia. L'incontro di gruppo, della durata variabile di 30-60 minuti, prevede abitualmente quattro momenti distinti dedicati alla musica, al colloquio, _____________________________________________________________ ______________ all'esercizio motorio ed al cibo. Anche in questo caso la reminiscenza in senso stretto affiancata da interventi di stimolazione che possono favorire l'interazione tra i pazienti ed i terapisti.

Potrebbero piacerti anche