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Tecniche di consapevolezza con pazienti psichiatrici: effetto di una attivit

Mindfulness-Based al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Legnago.


Dott.ssa Martina Bocchi*, Dott.ssa Ileana Boggian**; Dott. Tommaso Maniscalco***
*Psicologa; **Psicoterapeuta,

Centro di Salute Mentale DSM AULSS 21;


Dipartimento Salute Mentale - AULSS 21, Primario Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura DSM AULSS 21.
***Direttore

ABSTRACT
L'articolo presenta la ricerca atta a documentare l'effetto di una attivit di gruppo sperimentale.
L'attivit di gruppo stata ideata sulla base dei principi della mindfulness, integrati con una tecnica
di rilassamento guidato, ed stata attuata settimanalmente da Aprile ad Agosto 2013 al Servizio
Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'Ospedale Mater Salutis di Legnago. L'effetto riscontrato
stato verificato osservando il comportamento dei pazienti ricoverati e intervistando il personale
infermieristico rispetto alla percezione del clima di reparto (campione di 33 pazienti ricoverati e di
11 infermieri). Dai risultati della ricerca emerge: (i) il significativo aumento della frequenza di
socializzazione tra i pazienti partecipanti, al termine della stessa; (ii) il significativo miglioramento
della percezione relativa al clima del reparto. Tale studio sostiene ed finalizzato a sollecitare la
realizzazione di gruppi terapeutici e riabilitativi nella primissima fase post-acuta, durante la degenza
del paziente. Vorrebbe inoltre promuovere la realizzazione di altre ricerche che dimostrino i benefici
dati dall'intervento psicologico e psicoterapeutico nell'acuzie, durante il ricovero del paziente
psichiatrico.
ABSTRACT
The article presents the research made to document effect of an experimental group's activity. The
group's activity is based on principles and techniques of mindfulness practice, integrated with a
guided relaxation technique. The activity was done weekly from April to August 2013 at
Psychiatric Service for Diagnosis and Treatment, at the Hospital Mater Salutis to Legnago.
This effect has been verified by the behavior's observation of hospitalized patients and interviewing
nursing staff about the departement climate's perception (sample: 33 hospitalized patients, 11
nurses). Results can be summarized as follows: (i) the significant increasing the frequency of
socialization between patients participating, at the end of group activity; (ii) the significant
improvement of the department atmosphere's perception. This study supports the creation of groups
during hospitalization of the patient, for treatment and rehabilitation. It would like to promote the
realization of other research showing the benefits of psychological and psychotherapeutic
intervention during the hospitalization of psychiatric patients.
Parole chiave:
mindfulness; psicologia di gruppo; riabilitazione; socializzazione; psichiatria.

1. Introduzione
Da marzo 2013 il primario del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell'Ospedale
Mater Salutis di Legnago, direttore del DSM dell'Aulss 21, Dott. Maniscalco, avvia un progetto
volto alla realizzazione scrupolosa di tre attivit settimanali per i pazienti degenti: Gruppo Giornali,
Gruppo Psicoeducazionale e Cerimonia del T. L'obbiettivo generale di Cerimonia del T ottenere
un'attivit rilassante, ma gradevole e semplice, compatibile con le difficolt proprie ad un reparto
psichiatrico; qualcosa di utile, ma nuovo, per questo attraente sia per i pazienti che per
l'organizzativo. Gli obbiettivi specifici si possono riassumere nel tentativo di stimolare i pazienti
psichiatrici a: rilassarsi, rallentare il flusso dei pensieri disturbanti, concentrarsi su una attivit dal
ritmo lento, pur senza abbandonarla, aumentare l'accettazione di se e degli altri, occupare parte del
tempo durante la degenza.
In base alla letteratura (Amadei, 2013; Black, Milam & Sussman, 2009; Brown e Ryan, 2003; Bulli
& Melli, 2010; Dun et al., 2012; Duncan, Coatsworth & Greenberg, 2009; Fjorbak, et al., 2011;
Franco et al., 2010; Hayes & Feldman, 2004; Kabat-Zinn, 1994; Kabat-Zinn, 2003; Keng, Smoski
& Robins, 2011; Schonert-Reichl & Lawlor, 2010; Spek, Ham e Nyklicek, 2013; Singh, 2011; Vega
et al., 2014; Vieten & Astin, 2008; Weare, 2012), si pu asserire che la mindfulness sia una forma di
intervento efficace nel favorire l'adattamento e la salute psicologica in moltissimi settori, grazie al
miglioramento delle abilit di gestione delle emozioni, di comprensione delle stesse, la riduzione
dell'ansia, del pericolo di ricadute depressive, dello stress, tra i vari benefici. Le tecniche
mindfulness sono state utilizzate con successo anche in ambito psichiatrico (Bishop et al. 2004;
Bohus et al., 2004; Bowen et al., 2009; Brandon, 2006; Brown et. Al, 2010; Bulli & Melli, 2010;
Chadwick, 2005; Chien e Lee, 2013; Didonna, 2008; Garcia Montes, 2004; Hayes e Feldman 2004;
Kearney, 2012; Keng, Smoski & Robins, 2011; Kim et al., 2009; Kring, Davidson & Neale, 2007;
Singh, 2004; Roemer & Orsillo, 2002; Twohig & Hayes, 2006; Telch, Agras & Linehan, 2001;
Vujanovic et al., 2011; Weber et al., 2010; Williams, Alatiq et al., 2008), anche con soggetti in stato
di acuzie (Bulli & Melli, 2010; Didonna, 2008; Eisendrath, Chartier & McLane, 2011; Ossman et
al., 2006; Telch, Agras & Linehan, 2001).
Cerimonia del T sinteticamente integra in se: una tecnica di rilassamento guidato; l'induzione dello
stato di mindfulness; una parte di mindfulness didattica che si sviluppa integrando i principi della
Cerimonia del T tradizionali e i principi mindfulness; l'esercizio dell'accettazione e lo sviluppo
dell'empatia. Si utilizzano stimoli per incanalare l'attenzione verso l'esterno. Uno degli strumenti
la musica: dalla letteratura risulta evidente (Chyn-Yng et al., 2012; Davis & Thaut, 1989; Hearney,
1992; Wei-Chi & Hui-Ling, 2004) l'efficacia terapeutica della musica sulla psiche dei pazienti
psichiatrici. Durante gli incontri la musica lenta e rilassante ed sempre la stessa: avviene cos un
condizionamento, in chi partecipa piu di una volta, tra il rilassamento indotto al primo incontro,
quello indotto all'incontro successivo, e cos via, che facilita la persona (e la conduttrice stessa) a
lasciarsi andare al rilassamento, al solo ascolto. All'interno della stanza la luce leggermente
soffusa. Tipica la disposizione degli oggetti: al centro del tavolo sono posate delle tazzine senza
manico e le tre teiere. Le tazzine sono predisposte su della stoffa, con fiori o foglie, in una
composizione che ogni volta diversa. La particolarit degli stimoli scelti vorrebbe facilitare ad
incanalare l'attenzione e, quindi, calmare la mente e rilassarla. La conduttrice chiede di notare le
differenze, lasciare fuori dalla porta i pensieri e rilassarsi.
Il fare della conduttrice estremamente accettante e materno. La velocit dell'eloquio , per tutta
l'attivit, estremamente lenta, quasi soporifera, sorridente; cos come lenti sono i movimenti e
accogliente e accettante l'atteggiamento non verbale. Cos come da indicazioni di Didonna (2008),
importante prestare attenzione, soprattutto nell'interazione con i pazienti psicotici (soprattutto in
relazione con il paziente schizofrenico), all'atteggiamento del terapeuta nella relazione. Questa deve
essere ricca di implicazioni umane: Riuscire a costruire un ambiente terapeutico tranquillo,
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validante e sicuro sar [...] fondamentale per conferire a questi pazienti un senso di sicurezza e
fiducia nei confronti del terapeuta, tappa e premessa indispensabile per giungere al cambiamento
clinico (Didonna, 2008, p. 466). Lo stesso tipo di atteggiamento, empatico, non giudicante,
proprio dell'approccio Rogersiano (Rogers, 1951), per il quale fondamentali nella relazione
terapeutica sono: il calore del terapeuta, il rispetto, lempatia, laccettazione e la genuinit, la
relazione positiva e la fiducia (Kirschenbaum e Jourdan, 2005).
Quando tutti i pazienti sono entrati, come accade nei training di mindfulness, sono incoraggiati a
focalizzare la propria attenzione su particolari tipi di stimoli, osservabili nel momento presente,
come i suoni che provengono dall'ambiente circostante o i movimenti e le sensazioni del respiro
(Didonna, 2008, cit. p. 233). Vengono cos guidati nella vera e propria pratica mindfulness. Didonna
(2008) suggerisce di limitare il tempo dedicato alla meditazione seduta con gli psicotici. Il silenzio,
per questo, non mai troppo lungo e l'esperienza guidata in modo cadenzato, rassicurante, dalla
voce guida della conduttrice. Gli aspetti legati alla mindfulness sono ricorrenti, se non onnipresenti
in tutta l'attivit, integrati con le azioni volte al perseguimento del rilassamento psicofisico, il quale
produce la stessa benefica attivazione cerebrale propria al sonno e al riposo (Didonna, 2008; Keng,
Smoski & Robins, 2011), riduce i problemi fisici (Bertolotti, 2005) e l'ansia (Bulli & Melli, 2010).
Nella seconda fase, quando i partecipanti sembrano seguire i suggerimenti della conduttrice, questa
sfuma la traccia di conduzione verso il rilassamento guidato. La tecnica per questa fase tratta dal
libro del Dott. Bruno Maietta (2007). Per facilitare i pazienti nel seguire le indicazioni, mantenere
l'attenzione sul corpo e rilassarsi, stato scelto di integrare, in modo flessibile, all'inizio della
traccia per il rilassamento alcune accortezze proprie all'induzione dell'ipnosi Eriksoniana: l'uso dei
truismi e delle implicazioni (Erikson, Rossi & Rossi, 1976). La tecnica di rilassamento del Dott.
Maietta (2007), porta l'attenzione dei pazienti sulle varie parti del loro corpo, dai piedi alla nuca,
inducendoli a rilassarle. In attivit si propone ai pazienti di immaginare la tensione scendere, con la
gravit, come fosse acqua, per dissolversi nel terreno, producendo cos una sensazione autoindotta
di distensione. Nei gruppi meno compensati si chiedeva di tendere la muscolatura delle parti del
corpo interessate (sulla base della tecnica Jacobson, si veda Bertolotti, 2005 e Goldwurm, Sacchi &
Scarlato, 2003), mentre con i gruppi piu compensati o con maggiori capacit cognitive si manteneva
l'attenzione sulla semplice immaginazione della tensione. In entrambi i casi si d la possibilit di
toccare alcune parti, accessibili senza sforzi (pancia, spalle, tempie) per massaggiarle. Con i gruppi
meno compensati la fase dedicata al rilassamento piu breve che con i gruppi piu compensati.
Nella terza fase dell'attivit si riprendono i principi della tradizionale Cerimonia del T che vengono
presentati riadattati. I principi ai quali si fa riferimento sono: armonia (co-presenza e valorizzazione
degli opposti), rispetto (valore dell'individuo ed educazione nell'interazione), tranquillit
(rilassamento), purezza (simbolica e fisica). In tale fase frequente l'utilizzo delle metafore. Esse
servono a comunicare i significati ritenuti benefici per i pazienti, in accordo con l'attivit. Faccio e
Salvini (in Molinari & Labella, 2007) parlano delle metaforizzazioni come forme linguistiche
che possono contribuire a generare le esperienze che le persone hanno di se, degli altri e del mondo
[...]. Quella parte di psicologia che si occupa di problemi psicologici ha bisogno di metafore perch
i suoi eventi, non essendo oggetti, appartengono sempre al campo del discorso. (Molinari &
Labella, 2007, p.123-4). Sono quindi utili alla comunicazione. Il grado di coesione del gruppo
ritenuto, in psicoterapia, l'indicatore del successo del gruppo terapeutico (MacKenzie, 1997), nelle
attivit riabilitativo-terapeutiche, un indicatore del successo dell'attivit (Remocker & Storch,
1977), per questo avviene la creazione del cerchio mediante le tazzine, comportamento ideato nel
tentativo di stimolare l'identit di gruppo: la conduttrice passa la tazzina al partecipante alla sua
sinistra e chiede agli altri partecipanti di passarsi le tazzine in senso orario, fino a che tutti non
hanno la propria tazzina davanti. Questo momento consente di sperimentarsi nel ringraziare non
solo nel momento in cui si riceve, ma nel gesto di offrire (una sorta di: ti ringrazio perche mi onori
accettando il mio dono). Tale atteggiamento vorrebbe stimolare quella che Didonna (2008) chiama
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pratica di metta, ossia la gentilezza amorevole. Si tratta di coltivare, far insorgere, l'intenzione
di essere amorevoli e gentili.
L'ultima fase dell'attivit origina da uno degli esercizi propri al programma Mindfulness-Based
Stress Reduction (MBSR): l'esercizio dell'uvetta. Questo esercizio il primo che viene insegnato nel
programma MBSR e consiste nel mangiare dell'uvetta con consapevolezza, sfruttando qualunque
idea su come esplorare l'uvetta tramite i sensi (assaggiarla, annusarla, sfiorarla...) (Bulli & Melli,
2010; Fjorbak, et al., 2011). La Cerimonia del T si basa sullo stesso principio, ma al posto
dell'uvetta si ha il t; oltre al beneficio pratico, l'attivit appare cos un qualcosa di concreto, facile
da comprendere da chiunque, sebbene a livelli diversi. La tazza non a caso non liscia ma presenta
dei rilievi tutto attorno.
Poiche un bicchiere di t, se bevuto distrattamente, finisce subito, sono state organizzate tre
degustazioni: tre t diversi versati in tre momenti diversi, verso i quali possibile applicare la
consapevolezza. Ai pazienti viene chiesto di aspettare che tutti abbiano il t nella tazza (ricordando
il principio del rispetto), per bere assieme. Viene allora chiesto loro di mantenere un completo
silenzio per sessanta secondi. Chiedere la collaborazione dei pazienti in questi piccoli passi, fa
sentire piu attivi e consapevoli del loro ruolo nell'amministrazione al meglio dell'attivit. Durante i
secondi prefissati (che sono maggiori di sessanta con un gruppo piu compensato), i partecipanti
possono sorseggiare il t, prestando attenzione a ogni tipo di percezione che l'atto di berlo suscita
loro. Si anticipa loro che subito dopo ci sar la possibilit di condividere quell'esperienza tra i
membri. Tale condivisione si ritiene possa aumentare il grado di coesione di gruppo. In quanto parte
del gruppo, in accordo con la prospettiva mindfulness (per la quale l'insegnante stesso pratica la
consapevolezza nel momento in cui la insegna) e con le indicazioni di Remocker e Storch (1977), la
conduttrice stessa assaggia il t e condivide al gruppo le sue percezioni (addirittura, spesso, piu
strane e sottili di quelle degli altri), facendo da modello per una forma di apprendimento per
imitazione.
Nei momenti di condivisione verbale, la conduttrice chiede gentilmente al gruppo di rispettare chi
parla, mantenendo, in modo non autoritario, ma sollecitante la responsabilit individuale, il silenzio
e l'ascolto. Il momento di condivisione dell'esperienza utilizzato per permettere ai partecipanti di
capire quante diverse micro-percezioni possono esistere, e stimolarli al non essere giudicanti nei
confronti dell'esperienza degli altri, ne della propria. Ogni condivisione, infatti, viene ricevuta dalla
conduttrice con il massimo del rispetto e dell'accettazione positiva. La conduttrice stessa sollecita
gli altri ad essere comprensivi, non giudicanti nei confronti propri e dei compagni, rendendo il
clima di gruppo sempre piu accettante ad ogni degustazione e sempre piu attento alle percezioni
suscitate dal t. Uno stratagemma molto simpatico per dimostrare che non esiste il giusto-sbagliato
nelle percezioni soggettive la proposta di indovinare il gusto del t. Sono tantissimi i tipi di infusi
esistenti e ai vari incontri non c' mai stato nessuno che abbia indovinato esattamente la miscela.
Manipolare questa situazione, mettendo tutti nella condizione di avere sbagliato permette alla
conduttrice di destrutturare, volta dopo volta, il fare ipercritico e iper-esigente di molti pazienti e di
ristrutturare le credenze rispetto a quanto sia importante fare giusto e di quanto arbitrario sia il
giudizio umano. La conduttrice sottolinea che le percezioni sono percezioni, per cui non
importante indovinare il tipo di miscela, quanto essere comprensivi e accettare il fatto che le
percezioni sono tutte soggettive e diverse tra loro.
Questa procedura viene ripetuta tre volte in totale. L'attivit di reparto termina con la condivisione
dell'ultima degustazione. La conduttrice congeda il gruppo, ricordando la seguente attivit della
settimana e di Cerimonia del T la settimana a seguire.

2. Metodo
2.1 Obbiettivi
In base all'osservazione ingenua di uno degli infermieri, Cerimonia del T sembrava condizionare in
qualche modo il clima di reparto. Sono stati cos definiti gli obbiettivi preliminari della ricerca:
1. Verificare l'effetto dell'attivit Cerimonia del T sul comportamento degli utenti.
2. Verificare l'effetto dell'attivit Cerimonia del T sulla percezione degli infermieri rispetto al clima
di reparto, in quanto a serenit Vs tendenza dei pazienti a fare richieste (richiestivit). Gli
infermieri riferiscono che le frequenti richieste dei pazienti sono richieste spesso inutili, dovute alla
frustrazione. La diminuzione delle richieste sarebbe interpretata, in questo senso, come un aumento
del sollievo.
Inizialmente non era interesse ne determinare quanto l'eventuale effetto sul comportamento degli
utenti fosse legato al numero di partecipazioni a Cerimonia del T, ne fare un confronto con altre
attivit di reparto. In seguito alle osservazioni strutturate nel post attivit e ai confronti automatici
dati dalle osservazioni ingenue dopo l'attivit Gruppo Giornali, iniziava a diventare, per, dubbio
che l'effetto tra le due attivit pomeridiane svolte nello stesso periodo (Gruppo Giornali e Cerimonia
del T) fosse simile, e sempre piu evidente che, in qualche modo, l'attivit Cerimonia del T, piu
che l'attivit Gruppo Giornali, stimolava negli ospiti la voglia di chiacchierare. Per questo motivo si
ritenuto utile, dal 15 luglio, fino alla fine dei due mesi di osservazione, inserire un ulteriore giorno
di osservazione e raccogliere i dati sugli utenti anche nella mezz'ora seguente l'attivit Gruppo
Giornali, cos come si stava facendo in seguito all'attivit Cerimonia del T e durante un giorno di
assenza di attivit.
Sono stati infine definiti due obbiettivi, secondari all'obbiettivo n.1, sopra riportato:
1a. Determinare se l'effetto dell'attivit del t fosse immediato o conseguente a un certo numero di
partecipazioni;
1b. Determinare se l'effetto dell'attivit fosse tipico di qualsiasi attivit, o legato alla specifica
attivit Cerimonia del T.
2.2 Partecipanti
I partecipanti sono tutti i pazienti psichiatrici ricoverati al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
nei giorni di osservazione e tutti gli infermieri in servizio nei medesimi pomeriggi di raccolta dei
dati.
Per i pazienti, in totale, gli utenti considerati sono 68 adulti, 31 maschi e 37 femmine. Al momento
dell'analisi dei dati, di questi 68 sono stati esclusi quei pazienti non presenti in entrambe le
condizioni, sperimentale e di controllo. Sono, quindi, stati esclusi i pazienti mai partecipanti
all'attivit Cerimonia del T durante la degenza, e pazienti partecipanti all'attivit del t, ma ne
presenti in reparto all'osservazione precedente o successiva, ne partecipanti al Gruppo Giornali. Si
ottenuto un campione finale di 33 pazienti, 16 maschi e 17 femmine. Nel considerare l'attivit
Gruppo Giornali a confronto con Cerimonia del T, i pazienti considerati sono 11, 6 maschi, 5
femmine, partecipanti sia a Cerimonia del T, che a Gruppo Giornali, almeno una volta.
Per gli infermieri, dei 15 che hanno risposto alle domande d'indagine, in servizio durante le
osservazioni, sono stati esclusi 4 soggetti non aventi le risposte in entrambe le condizioni,
sperimentale e di controllo, ottenendo un campione di 11 infermieri, 6 maschi, 5 femmine.

2.3 Strumenti
Per la codifica dei comportamenti degli utenti stata usata una griglia di osservazione. I
comportamenti target sono stati discussi sulla base di un'osservazione preliminare in reparto,
durante la settimana precedente l'inizio dello studio, integrando ci che veniva riferito, in merito,
dal personale di reparto. I risultati di questa osservazione preliminare sono stati discussi con la
Dott.ssa Boggian, psicologa psicoterapeuta del C.S.M., definendo una griglia di comportamenti
oggettivamente osservabili nel corridoio del reparto. Tale griglia vorrebbe determinare, il piu
oggettivamente possibile:
- Il grado di richiestivit
- Il grado di socialit
Sulla griglia, in riga veniva scritto il nome e cognome di tutti i pazienti presenti in reparto al
momento dell'osservazione (sia ricoverati, che in day hospital). In colonna, erano scritte le classi di
comportamenti scelte per l'osservazione. L'osservatrice faceva una crocetta, sulla casella
d'intersezione tra il nome della persona e il tipo di comportamento atto da quella persona, per ogni
comportamento osservato, durante i 30 minuti di osservazione. In caso ci fosse stata
precedentemente una attivit di reparto, sull'ultima colonna venivano segnati con una X i pazienti
partecipanti a tale attivit. Dei 9 comportamenti osservati in corridoio nei momenti preposti (chiede
una sigaretta; chiede di uscire a fare un giro; chiede i farmaci al bisogno; chiede alimenti o
bevande; chiede di parlare con il medico; chiede chiarimenti sulla terapia; richieste relative all'uso
del telefono; chiede oggetti di uso quotidiano; chiacchiera con uno o piu pazienti in corridoio ) sono
stati considerati per le analisi unicamente il primo e l'ultimo, poiche i piu frequenti.
Per verificare la percepita variazione del clima in reparto, ogni giorno di osservazione stato
chiesto a ogni infermiere, al termine dei 30 minuti di osservazione, di esprimere su una scala likert a
5 punti (0 = per nulla; 1 = poco; 2 = abbastanza; 3 = molto; 4 = moltissimo):
1) La percezione personale del livello di richiestivit dei pazienti, in riferimento alla mezz'ora di
osservazione fatta
2) La percezione personale del livello di serenit dei pazienti, in riferimento alla mezz'ora di
osservazione fatta
L'intervista stata condotta mediante domande standard (Quante richieste hanno fatto i pz in
quest'ultima mezzora?; Quanto li hai visti sereni in quest'ultima mezz'ora?), formulate sempre
dalla stessa intervistatrice, al termine dell'osservazione del comportamento dei pazienti. Le
domande sono state poste sempre in seconda persona, ad ogni infermiere singolarmente.
2.3 Svolgimento
Per verificare l'effetto dell'attivit sul comportamento dei pazienti, si provveduto a strutturare due
tipi di osservazioni in reparto:
Osservazione di 30 minuti in uno dei due giorni di assenza di attivit (condizione di controllo);
Osservazione di 30 minuti il giorno di attivit Cerimonia del T (condizione sperimentale).
L'osservatrice era la stessa in tutte le osservazioni. Per quanto riguarda il giorno di assenza di
attivit, per annullare l'effetto del tipo di giorno della settimana, si scelto di effettuare
l'osservazione alternatamente nei due giorni privi di attivit, il marted e il venerd, compatibilmente
con gli impegni di reparto.
L'attivit Cerimonia del T iniziava alle 15.30 e finiva alle 16.30. L'orario delle osservazioni si
aggirava intorno alle 17. Per tutte le giornate di osservazione, si cercato di mantenere il piu
possibile lo stesso orario.

L'osservatrice segnava i comportamenti su una cartellina, in modo discreto, presenziando in


corridoio senza rendere evidente agli utenti che il loro comportamento era sotto osservazione. Essi
non sono stati informati dello studio, non erano quindi al corrente di cosa l'osservatrice stava
facendo in corridoio. Sebbene questo possa suscitare critiche di carattere etico, si ritiene che avere
informato gli ospiti rispetto all'osservazione del loro comportamento lo avrebbe condizionato in
qualche modo, condizionando la validit dei risultati. Inoltre, soprattutto per pazienti con una
psicosi di tipo paranoide, comunicare loro di essere sotto controllo avrebbe potuto incrementare, il
che peggio, veri e propri deliri persecutori ego-centrati, non rari nell'ambiente. Nessuno degli
utenti, durante le osservazioni, ha mai fatto domande o prestato particolare attenzione
all'osservatrice, cercando, per esempio, di guardare il contenuto della cartellina. Per questo motivo
gli utenti non sono stati informati dello studio neanche a posteriori.
Dal 15 luglio 2013, fino alla fine dei due mesi di osservazione, stato inserito un ulteriore giorno di
osservazione per raccogliere i dati sugli utenti nella mezz'ora seguente l'attivit Gruppo Giornali. La
raccolta dei dati in seguito al Gruppo Giornali possedeva le stesse caratteristiche che nelle altre
osservazioni strutturate (stessa osservatrice, stesso orario, stessa griglia).
3. Risultati
3.1 L'effetto dell'attivit sperimentale a confronto con l'assenza della stessa.
stata effettuata una Regressione Logistica considerando le presenze degli utenti come unit di
osservazione differenti tra loro. Ogni utente stato quindi considerato piu volte se presente in
diversi giorni di osservazione.
Sono stati considerati come predittori:
- Genere (codificato 1: maschio; 0: femmina);
- Te/assenza (1: presenza dell'attivit Cerimonia del T; 0: assenza).
Le osservazioni considerate riguardano i gruppi:
T (partecipante all'attivit cerimonia del t);
Assenza (presente in reparto nel giorno di assenza di attivit o presente nell'attivit Gruppo
Giornali).
La presenza del Gruppo Giornali codificata come assenza poiche implica l'assenza dell'attivit
Cerimonia del T. Chi era presente in reparto il giorno dell'attivit Gruppo Giornali, ma non ha
partecipato al gruppo, non stato considerato. Lo stesso stato fatto per i non-partecipanti al
gruppo Cerimonia del T. Questa scelta potrebbe sollecitare delle obiezioni poiche gli utenti non
partecipanti all'attivit del t, ma presenti in reparto il giorno di attivit, avrebbero potuto fare da
ulteriore gruppo di controllo, mediante un confronto tra t (partecipanti a Cerimonia del T) e
non-t (utenti presenti in reparto lo stesso giorno di attivit, ma non partecipanti all'attivit). La
motivazione per cui tale scelta non stata abbracciata sta nella natura della popolazione
considerata: spesso e volentieri i pazienti che non partecipavano all'attivit erano all'apice
dell'acuzie, nel primo giorno (o nei primi due-tre giorni) del ricovero, per cui non in grado di
partecipare. Spesso tali pazienti preferivano restare in camera a riposare.
Le variabili dipendenti sono anch'esse dicotomiche, codificate come:
- Sigarette (1: richiede sigarette; 0: non chiede sigarette);
- Socializzazione (1: socializza in corridoio con altri pazienti; 0: non socializza con altri pazienti).
In questo articolo, per necessit di spazio, non verranno mai presentati i risultati inerenti alla
variabile genere. Per quanto riguarda il comportamento Sigarette, l'effetto dell'attivit non
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significativo: su 194 osservazioni totali, in 25 osservazioni viene chiesta almeno una sigaretta, in
169 casi nessuna.
Per quanto riguarda la variabile Socializzazione l'effetto significativo. Esattamente, l'aumento
della probabilit di avere socializzazione in corridoio, quando viene effettuata l'attivit Cerimonia
del T, di quasi 10 volte superiore (Odd Ratio 9,94; intervalli di confidenza al 95% [4.74, 20.80]).
In questa circostanza, il numero di volte in cui c' socializzazione (il 54,17%) superiore al numero
di volte in cui non c' socializzazione (45,83%): in 39 casi su 72 c' socializzazione, in 33 casi su 72
non c' socializzazione. Nel caso di assenza dell'attivit del t la socializzazione infrequente: il
10,66% socializza (13 casi su 122), l'89,4% non socializza.
Tale analisi non permette di considerare individualmente le diverse osservazioni, poiche non sempre
riguardano effettivamente soggetti diversi (a volte, stessi utenti partecipano a piu giornate di
osservazione, sono inclusi quindi piu volte nello stesso gruppo di dati). Di conseguenza,
impossibile considerare il cambiamento avvenuto nello stesso utente in seguito a un numero
crescente di partecipazioni all'attivit. Piu in generale, non possibile capire se basta una sola
partecipazione all'attivit per vedere l'effetto sulla socializzazione, o sono necessarie piu
partecipazioni. Questo limite consistente, poiche il cambiamento negli utenti emerge
maggiormente quando lo stesso utente partecipa all'attivit per un certo numero di volte.
3.2 L'effetto dell'attivit sperimentale a confronto con l'assenza della stessa, limitatamente alle
ultime partecipazioni di ogni utente
Per verificare ulteriormente l'effetto proprio all'attivit sperimentale, sono stati considerati gli stessi
soggetti nelle due diverse condizioni, mediante il Test di Cochran.
Le condizioni sono esattamente:
- Te-ultimo (ultima partecipazione all'attivit cerimonia del t);
- Assenza-ultimo (ultima delle presenze in reparto nel giorno di assenza di attivit o ultima
partecipazione all'attivit Gruppo Giornali).
Utenti che hanno soggiornato in reparto per un solo giorno o brevi periodi (per esempio in caso di
Day Hospital), e quindi presenti in reparto solo una volta nei giorni d'assenza di attivit, o
partecipanti al Gruppo Giornali ad una sola occasione, sono stati considerati ugualmente nel gruppo
Assenza-ultimo. Allo stesso modo, coloro che hanno preso parte solo una volta all'attivit
Cerimonia del T sono stati considerati ugualmente nel gruppo T-ultimo. Scegliere di includere
nel campione queste singole partecipazioni, sebbene possa ridurre l'effetto, in base all'ipotesi per la
quale il cambiamento sarebbe piu evidente in seguito ad un certo numero di partecipazioni
all'attivit, permette di mantenere un campione abbastanza ampio.
Il campione composto da 32 osservazioni, di 32 soggetti. Per la variabile Sigarette il risultato
non significativo, il valore del test 0: non c' nessuna differenza nelle due condizioni.
Per la variabile Socializzazione il risultato significativo (tab. 1). Nei 32 soggetti, dopo
Cerimonia del T, si osservano 19 casi di socializzazione, mentre nella condizione di controllo 4
casi.
Per inferire se tale effetto fosse piu forte con l'aumentare delle partecipazioni all'attivit, stata
effettuata una Regressione Logistica considerante solo le osservazioni relative all'ultima presenza
dello stesso utente ai due gruppi.
Dall'analisi emerge l'effetto significativo dell'attivit del t, confermando il risultato precedente.
Inoltre l'effetto piu forte considerando solo le ultime partecipazioni (Odd Ratio 14.34; intervalli di
confidenza al 95% [5.18, 39.70]) rispetto che considerando tutte le partecipazioni (par. 3.1: Odd
Ratio 9.94).
8

Un limite consisterebbe nella giustificata opinione per la quale non sarebbe in effetti l'attivit
Cerimonia del T produrre l'aumento della socializzazione tra gli utenti, ma semplicemente la
partecipazione ad una attivit di gruppo in reparto.
3.3 L'effetto dell'attivit sperimentale a confronto con un'altra attivit di gruppo proposta
settimanalmente in reparto
Per rimediare al limite precedente, sono state effettuate due analisi per porre a confronto il gruppo
dei partecipanti a Cerimonia del T con il gruppo dei partecipanti all'altra attivit di reparto
pomeridiana: Gruppo Giornali.
I gruppi oggetto delle due analisi che verranno qui presentate sono:
- T (partecipante all'attivit Cerimonia del T);
- Giornali (partecipante all'attivit Gruppo Giornali).
I predittori:
- Genere (codificato 1: maschio; 0: femmina);
- T/Giornali (1: presenza dell'attivit Cerimonia del T; 0: presenza nell'attivit Gruppo
Giornali).
Si presenter prima la Regressione Logistica.
Poiche inizialmente non era oggetto d'interesse confrontare nello specifico le due attivit tra loro,
sono stati osservati i comportamenti seguenti l'attivit Gruppo Giornali solo nelle ultime settimane
di ricerca, per questo motivo le osservazioni del gruppo Giornali sono in numero inferiore: 20
osservazioni rispetto alle 72 osservazioni dei partecipanti a Cerimonia del T, per un numero totale
di 92 osservazioni. Cos come nei precedenti casi, sono state effettuate due analisi indipendenti: una
per la variabile dipendente Sigarette, una per la variabile dipendente Socializzazione.
Sul comportamento di richiesta di sigarette il tipo di attivit non determina nessuna differenza
significativa. Per quanto riguarda la variabile Socializzazione, l'effetto significativo: l'attivit
del t ha un forte effetto sulla socializzazione (tab. 2). In caso di Cerimonia del T, il numero di
volte in cui c' socializzazione (il 54,17%) superiore al numero di volte in cui non c'
socializzazione (45,83%): in 39 casi su 72 c' socializzazione, in 33 casi su 72 non c'
socializzazione. In caso di Gruppo Giornali, il 95% dei pazienti non socializza, solo il 5%
socializza. Il limite piu grande si trova nel limitato campione del gruppo Giornali. Le osservazioni
totali sono solo 20. Di queste, solo 5 appartengono a utenti che partecipano a piu incontri.
Per confrontare le condizioni Cerimonia del T/Gruppo Giornali, stato utilizzato anche il Test di
Cochran. In tale analisi vengono considerati i dati relativi all'ultima/unica partecipazione di ogni
soggetto alle due attivit d'interesse. Il campione di 11 soggetti, partecipanti sia a Cerimonia del
T, che a Gruppo Giornali. Per la variabile Sigarette, non c' effetto significativo. Solo tre
soggetti le richiedono, in ambo le condizioni.
Per la variabile Socializzazione l'effetto significativo, a conferma ulteriore che Cerimonia del
T influisce sulla socializzazione degli utenti tra loro. Negli 11 soggetti, dopo Cerimonia del T, si
osservano 6 casi di socializzazione, mentre nella condizione di controllo 1 caso (un utente che
socializzava con un paziente presente in reparto ma che non aveva preso parte precedentemente al
Gruppo Giornali). Il grande vantaggio considerare gli stessi soggetti in due condizioni tra loro
confrontabili, delle quali una la condizione sperimentale e l'altra di controllo. Il maggior limite
riguarda il campione: estremamente ridotto (11 soggetti).

3.4 L'effetto dell'attivit sperimentale sulla percezione del clima di reparto da parte degli
infermieri.
L'ultimo punto concerne i dati raccolti sulla percezione degli infermieri relativamente ai 30 minuti
appena trascorsi, in cui venivano osservati i pazienti. Le due variabili considerate sono:
- Serenit: quanto i pazienti appaiono sereni;
- Richiestivit: quanto i pazienti appaiono inclini al fare richieste.
stato chiesto agli infermieri di esprimere, su scala likert a 5 punti, un giudizio inerente il grado di
richiestivit e serenit dei pazienti nella mezz'ora precedente l'intervista. Come detto, l'obbiettivo
verificare se i pazienti si sentono piu o meno sereni e richiestivi in seguito all'attivit Cerimonia del
T. Sono state considerate le due condizioni:
- T: giorno di presenza della Cerimonia del T; condizione sperimentale.
- Assenza: giorno di assenza di qualsiasi attivit; condizione di controllo.
Poiche il giudizio degli infermieri espresso tramite punteggio su scala likert, possibile utilizzare
per l'analisi il T Test. Per ogni infermiere stata calcolata la media (M) dei punteggi, per
richiestivit e serenit, per le 9 giornate di attivit Cerimonia del T e le 8 giornate d'assenza.
Poiche gli infermieri erano presenti o meno a seconda dei turni di lavoro, non si hanno mai le
risposte di tutti gli intervistati in ogni giornata, ma un punteggio medio delle osservazioni
disponibili. A partire da questo punteggio stato eseguito un t Test per campioni appaiati (tab. 3).
La differenza (Dif) tra le medie risulta sempre significativa. Quando c' Cerimonia del T, la
richiestivit dei pazienti viene giudicata significativamente inferiore e la serenit significativamente
superiore. Inoltre, la correlazione (r) tra richiestivit quando viene svolta l'attivit e quando non
viene svolta non significativa (ns); lo stesso si nota per la variabile serenit. Avere questa
correlazione significativa avrebbe indicato la propensione, da parte di certi infermieri, nel percepire
un grado determinato di richiestivi o serenit, al di l della condizione sperimentale/di controllo. In
questo caso, invece, l'assenza di significativit nella correlazione dimostra che i giudizi non sono
guidati da bias stabili, nonostante gli infermieri fossero al corrente dello scopo della ricerca.
Il vantaggio piu grande sta nell'avere un risultato coerente con le indagini svolte fino a questo punto
(rispetto ai dati raccolti dalle osservazioni in corridoio). Inoltre gli infermieri non sembrerebbero
inclini a rispondere in modo standard e condizionato dalle ipotesi di ricerca, nonostante il giudizio
espresso, essendo soggettivo, condizionabile dal fenomeno di desiderabilit sociale.
4. Discussione
Tutta l'analisi dei dati stata compiuta in funzione degli obbiettivi della ricerca: verificare
l'eventuale effetto dell'attivit Cerimonia del T.
Per quanto riguarda l'effetto sulla richiesta di sigarette, tutte le analisi effettuate mostrano coerenti
risultati: l'attivit Cerimonia del T non condiziona in modo significativo, ne positivamente, ne
negativamente la richiesta di sigarette. Per quanto riguarda l'effetto dell'attivit sulla
socializzazione, il tipo di attivit sempre significativamente determinante: la partecipazione
all'attivit Cerimonia del T aumenta in modo significativo la probabilit di osservare
socializzazione tra pazienti. Tale effetto stato confermato sugli stessi soggetti anche con un'analisi
stringente: mediante il Test di Cochran con i gruppi presenza/assenza dell'attivit del t.
Rispetto le altre analisi, limiti della prima Regressione Logistica effettuata (assenza-te) sono
colmati dalle analisi successive, le quali indicano che:
1. L'aumento della socializzazione specifica dell'attivit Cerimonia del T, poiche non
10

emerge in seguito al Gruppo Giornali (Regressione Logistica giornali-t, Test di


Cochran giornali-t).
2. Si pu inferire (non concludere, poiche non stata fatta un'analisi specifica) che l'effetto
sulla socializzazione maggiore, maggiori sono le partecipazioni dello stesso utente
all'attivit del t (confronto con la Regressione Logistica assenza-ultimo-t-ultimo).
Come stato detto, un'analisi specifica sarebbe stata inattendibile per l'esiguo numero dei
soggetti.
Da tenere presente che, per quanto riguarda il primo punto, la ridotta numerosit del campione
riduce la validit del risultato. Per quanto riguarda il secondo punto, l'effetto che emerge pu essere
facilitato dal miglioramento dello stato psico-fisico dei pazienti, grazie agli psicofarmaci e al
passare delle settimane.
Per quanto riguarda le percezioni degli infermieri, i dati indicherebbero che Cerimonia del T
favorirebbe serenit e ridurrebbe la richiestivit.
Come stato detto, l'aver svolto questo studio in ambiente naturale, con pazienti psichiatrici gravi
in fase acuta, la grande forza della ricerca, poiche questo tipo di pazienti non potrebbero
partecipare ad un esperimento in un contesto diverso da quello del Servizio Psichiatrico di Diagnosi
e Cura.
Questo non rende la ricerca immune a numerosi limiti: di carattere organizzativo, l'aver svolto lo
studio in ambiente naturale comporta un'alta validit ecologica, ma difficolt a controllare tutte le
variabili possibili. Per esempio il tempo di attivit non standard, poiche consistentemente piu
breve in un gruppo a maggioranza di pazienti gravemente psicotici, rispetto a un gruppo di pazienti
piu compensati. Per quanto riguarda le osservazioni, non sono stati inclusi nell'osservazione i
comportamenti di socializzazione nella stanza fumatori. Inoltre, nello stesso orario d'osservazione
alcuni pazienti ricevevano le visite dei famigliari, il che pu condizionare la socializzazione dei
pazienti tra loro.
Di carattere metodologico, il campione, nel confronto tra le due attivit, estremamente ridotto.
Anche il campione di infermieri ridotto, poiche lavorano solo tre infermieri ad ogni giornata
d'osservazione. Per quanto riguarda le partecipazioni all'attivit, queste sono, a parte una eccezione,
al massimo tre o quattro. Il beneficio dato dall'attivit quindi probabilmente limitato.
Molte potrebbero essere le interpretazioni dei dati raccolti. Per esigenze di spazio in questa sede
verranno interpretati i risultati molto sinteticamente, solo dal punto di vista dell'efficacia della
minfulness, tralasciando altre interessanti interpretazioni basate sugli approcci piu diffusi in
psicoterapia. Dal punto di vista della mindfulness, la letteratura dimostra come la pratica della
presenza mentale e della consapevolezza porti beneficio in diversi frangenti, dalla salute fisica, alla
riduzione dello stress e dell'ansia, alla riduzione delle ruminazioni, alla prevenzione della
depressione (Didonna, 2008; Fjorbak, et al., 2011; Hayes & Feldman, 2004; Keng, Smoski &
Robins, 2011). Per quanto riguarda la socializzazione, a proposito delle reazioni nei confronti
del'altro, l'altro (poiche imprevedibile per antonomasia e spesso non assecondante i nostri bisogni
e desideri) pu suscitare emozioni spiacevoli che l'esercizio della consapevolezza e della presenza
mentale renderebbe maggiormente gestibili: in chi pratica la meditazione la reazione emotiva torna
piu velocemente a una baseline equilibrata. Ci nonostante la percezione delle emozioni, anche
quelle dell'altro, piu accurata, l'attenzione verso l'altro maggiore, la comunicazione migliore,
aumentano l'empatia, l'assertivit e l'ottimismo (Beauchemin, Hutchins & Patterson, 2008; Bishop
et al. 2004; Didonna, 2008; Duncan, Coatsworth & Greenberg , 2009; Keng, Smoski & Robins,
2011; Schonert-Reichl & Lawlor, 2010). Per quanto riguarda l'atteggiamento, la mindfulness induce
a predisporsi nei confronti del mondo con apertura e curiosit accettante, stimola la gentilezza
amorevole (metta; Didonna, 2008), renderebbe piu disponibili e cordiali nei confronti di se e
dell'altro, favorendo una migliore prima impressione e una migliore relazione, meno giudicante e
11

piu accettante. Inoltre, considerare le proprie percezioni come parte di un universo di differenti
percezioni non sbagliate, ma semplicemente soggettive, stimola alla considerazione dei punti di
vista diversi dai propri, e allo scambio.
Al di l delle possibili interpretazioni che uno studio esplorativo naturalmente sollecita, da un punto
di vista semplicemente empirico e pragmatico, le indagini indicherebbero che Cerimonia del T
risulta significativamente efficace nel favorire serenit e socializzazione negli utenti. In accordo con
il modello bio-psico-sociale, si sostiene che l'intervento di tipo psicologico sia benefico e utile
quanto l'intervento medico nell'aumentare il benessere del paziente e le sue possibilit di ripresa,
soprattutto in un momento denso di stress quale quello dell'esperienza di ricovero. In questo caso, si
potrebbe ipotizzare che mindfulness e accettazione, stimolate in attivit, siano le possibili variabili
mediatrici tra attivit e risultato osservato. Interessanti sarebbero ulteriori studi in queste direzioni.
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