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16 DICEMBRE 2012
saggistica
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na Rossato, Cristina Sartori: quattordici giornalisti di casa che si sono resi disponibili a incontrare nei mesi scorsi e raccontare ventitr realt del volontariato padovano. Si va da alcuni personaggi, come don Giovanni Nervo, don Albino Bizzotto, suor Lia delle Cucine popolari, Alberto Trevisan, Franco Bomprezzi, a gruppi e associazioni come la Caritas, la Croce verde, lOpera della provvidenza, Legambiente, Granello di senape, il Centro di ascolto, la Co-
munit di SantEgidio, Ristretti orizzonti, Ca Edimar, Il pulcino e La magnolia, lassociazione Fraternit e servizio, la Mario Tommasi onlus, Terra di mezzo, Per una Nuova vita, lAimad, San Vincenzo, Avo; lintroduzione di Giovanni Realdi. Un impegno e una fatica che hanno il valore di una testimonianza: quella che riguarda una parte importante e significativa di questa terra; delle relazioni che la animano, della solidariet che la fa vivere. Il fenomeno del volontariato qui, nel Veneto, e naturalmente anche a Padova si legge nella premessa alle interviste scritta da male integrarsi, con la gratuit, Toni Grossi, curatore del volu- che invece la fonte primaria, la me diffuso, capillare e in qual- motivazione forte e decisiva del che modo identitario di una comu- volontariato. Insomma lennesima nit che nel tempo, nei secoli po- contraddizione (apparente?) di noi veneti: attenti al soldo tremmo dire, ha coltie disponibili a fare, vato tale atteggiamenIl fenomeno anche senza prendere to che diventato condel volontariato nulla. sapevolezza e prassi di in Veneto, Il dibattito, il molti. Al punto che il e a Padova confronto, su tale volontariato viene orquestione continua mai considerato uno in particolare, degli elementi caratte- una prassi diffusa la premessa dovrebbe partire da (e ci porrizzanti di queste terre; e capillare terebbe) lontano. Non perfino un fattore di intenzione quindi, in contraddizione. Gi, perch spesso si pensa al laborioso queste pagine, addentraci in sofiNordest come un luogo in cui gli sticate analisi storiche e sociologiaffari, il lavoro, linteresse, hanno che, n approdare alla ricostruziocausato ricchezza e benessere; va- ne dei riferimenti antropologici e lori che paiono poco conciliarsi, culturali di quanto descritto. N lo
scopo di questa iniziativa editoriale quello di entrare nel merito filosofico del volontariato; insomma non vogliamo ragionare e cercare di dirimere lannosa e irrisolvibile (?) diatriba sul senso del volontariato: se il gesto di gratuit sia motivato e soddisfacente per chi lo compie o per chi ne beneficia. Sinceramente tale contrapposizione, alla fine di quanto abbiamo visto e narrato, ci pare un po fittizia, artificiosa, irreale. come se si chiedesse a un innamorato perch ama; per se stesso o per laltro? Non volendo quindi essere concettualmente pregnanti, n addentraci in dibattiti culturalmente seri e seriosi, ci siamo limitati a raccontare, a dare voce al vasto mondo del volontariato.
ARTE CONTEMPORANEA La profonda sensibilit umana e spirituale di William Congdon, figlio dellaction painting
Il 15 aprile di centanni fa, mentre nel Nord Atlantico il Titanic impattava con un iceberg, nella Providence di Howard Phillips Lovecraft nasceva William Congdon (1912 1998). Figlio dellaction painting, ma paragonato a Turner; americano dorigine, ma anche italiano, veneziano ed europeo, proteso verso lAfrica e lOriente, Congdon una figura estremamente atipica e interessante nel variegato panorama della pittura del secondo dopoguerra. E il suo percorso umano e artistico sono loggetto del volume Essere trasfigurato. Una lettura teologica dellopera di William Congdon, del critico e poeta Massimo Morasso (Edizioni
A fianco, Piazza San Marco. Sotto, un particolare del volume Essere trasfigurato. In basso a sinistra, lopera Crocefisso.