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GOAL 11:

RENDERE LE CITTÀ E
GLI INSEDIAMENTI
UMANI INCLUSIVI,
SICURI, DURATURI E
SOSTENIBILI
Ricerca di A M IF
COME NASCE IL GOAL 11 DELL’AGENDA
2030: LE CITTA’ OGGI (1/2)

• L’urbanizzazione è uno dei processi più significativi del 21° secolo.


• Le città sono il motore delle economie locali e nazionali e rappresentano il fulcro del benessere.
• Più dell’80% delle attività economiche globali è concentrato nei centri urbani.
• Oltre alle opportunità, l’urbanizzazione comporta anche notevoli sfide.
• Le città hanno un’impronta ecologica enorme: occupano solamente circa il 3% della superficie terrestre,
ma consumano tre quarti delle risorse globali e sono responsabili del 75% delle emissioni di gas.
COME NASCE IL GOAL 11 DELL’AGENDA
2030: LE CITTA’ OGGI (2/2)

• Nel Sud del mondo le megalopoli continuano a crescere e la crisi dovuta al Coronavirus ne ha mostrato
la fragilità.
• Nei Paesi ricchi, i benestanti che lavorano online le abbandonano. In entrambi i casi vanno ripensate.
• Già oggi metà della popolazione mondiale vive negli agglomerati urbani, il problema è che entro il
2050 ospiteranno tre quarti dell’umanità. I demografi questo lo dicono da molto tempo.
• La convinzione che una parte importante della sfida dello sviluppo sostenibile si gioca nelle città, come
indica il Goal 11 dell’agenda 2030 dell’Onu.
• Cinquant’anni fa le concentrazioni urbane con oltre dieci milioni di abitanti erano solo tre: New York,
Shangai e Tokio. Oggi sono 41 e il numero è destinato a crescere. In Europa ci sono solo Londra, Parigi
e Mosca, negli Stati Uniti a New York si è aggiunta Los Angeles, mentre in Giappone a Tokio si sono
aggiunte Nagoya e Osaka. Tra quelle dei Paesi sviluppati si può annoverare Seul. Tutte le altre 25 sono
collocate in Paesi considerati “emergenti” o “in via di sviluppo”.
CHE COS’È IL GOAL 11
DELL’AGENDA 2030

Il Goal 11 dell’ Agenda 2030 punta a creare condizioni di vita sostenibili nelle città e nelle comunità.

Si stima che nel 2030 cinque miliardi di persone vivranno in contesti urbani: rendere le città vivibili per tutti, inclusive, sostenibili e
sicure è un passo importante per gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Anche se pone in evidenza la situazione delle città, questo Goal ha un orizzonte più ampio ed è trasversale ad altri obiettivi. Vuole infatti
estendere a tutti l’accesso ai servizi essenziali, a una casa sostenibile e resiliente in un ambiente green, a salvaguardare il patrimonio culturale.
LA SFIDA: CREARE UN AMBIENTE URBANO MODERNO
E SOSTENIBILE PER QUASI 5 MILIARDI DI PERSONE

Nel 2010 la popolazione urbana mondiale ha superato quella rurale e si prevede che nel 2030 il 60% degli 8
miliardi di abitanti del pianeta vivranno nelle città.
Ciò è ancor più vero in Europa, dove la popolazione urbana sfiora il 70% di quella complessiva.
Gran parte della sfida per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 si gioca dunque nelle città e diversi
target ricompresi nel Goal 11 possono essere ricondotti alle seguenti 6 aree principali di intervento:
1) abitazioni, periferie, rigenerazione urbana e consumo di suolo;
2) trasporti e mobilità;
3) patrimonio culturale e naturale;
4) calamità, cambiamenti climatici e ambiente urbano;
5) spazi pubblici, aree verdi e sicurezza;
6) cooperazione allo sviluppo per l’edilizia sostenibile e resiliente.
I TRAGUARDI DEL GOAL 11
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• 11.1 Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di base adeguati, sicuri e convenienti
e garantire l’ammodernamento dei quartieri poveri.
• 11.2 Entro il 2030, fornire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e convenienti per tutti,
migliorare la sicurezza stradale, in particolare ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle
esigenze di chi è in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani.
Il focus di questo proposito è quello di espandere il sistema di trasporti. Il transito pubblico è una
componente necessaria per permettere alle persone di muoversi in città. Tuttavia, è deludente che due delle
modalità di trasporto più sostenibili, salutari, economiche e accessibili non siano specificatamente incluse:
le passeggiate e le biciclette.
• 11.3 Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e
gestione partecipata e integrata dell’insediamento umano in tutti i paesi.
• 11.4 Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo.
I TRAGUARDI DEL GOAL 11 (2/3)

• 11.5 Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri
provocati dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale, con una
particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità.
• 11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla
gestione dei rifiuti.
• 11.7 Entro il 2030, fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i
bambini, gli anziani e le persone con disabilità.
Gli spazi verdi e pubblici offrono opportunità per migliorare la salute e la qualità della vita per tutte le persone che vivono in
città. Il miglioramento della nostra salute fisica e psicologica, il rafforzamento delle nostre comunità, ed il rendere le nostre città e
vicinati dei posti più piacevoli dove vivere e lavorare sono soltanto alcuni dei benefici che si possono ottenere. Il proposito 11.7
contribuirà a raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 3 a riguardo delle malattie non trasmissibili, offrendo dei
posti dove le persone posso mantenersi attive. Gli spazi verdi, in particolare, possono contribuire all’Obiettivo di Sviluppo
Sostenibile numero 7 (Assicurare la Sanità) diminuendo la temperatura delle città. L’aumento di parti cementate e la
diminuizione di spazi verdi provoca un aumento delle temperature maggiore nelle città che nella periferia. Gli spazi verdi aiutano
a bilanciare questo effetto, raffreddando l’aria, creando ombra, ed assorbendo gli inquinanti atmosferici. Infine, gli spazi verdi e
pubblici forniscono gli spazi fisici necessari per i poveri per guadagnarsi da vivere distribuendo prodotti e servizi, che
I TRAGUARDI DEL GOAL 11 (3/3)

• 11.a Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone urbane, periurbane e rurali,
rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale.
• 11.b Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di insediamenti umani che adottino e
attuino politiche e piani integrati verso l'inclusione, l'efficienza delle risorse, la mitigazione e
l'adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e l’implementazione, in
linea con il “Quadro di Sendai per la Riduzione del Rischio di Disastri 2015-2030”[7], la gestione
complessiva del rischio di catastrofe a tutti i livelli.
• 11.c Sostenere i paesi meno sviluppati, anche attraverso l'assistenza tecnica e finanziaria, nella
costruzione di edifici sostenibili e resilienti che utilizzino materiali locali.
LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN ITALIA

• L’Italia ha registrato alcuni progressi nella raccolta differenziata e nella qualità dell’aria nelle città. Tuttavia
rimangono problemi strutturali nella gestione della sostenibilità urbana, con diversità tra le aree geografiche del
Paese. In generale, tra gli obiettivi dell’Agenda 2030, questo è quello in cui l’Italia risulta più in ritardo.
• In particolare, l’inquinamento atmosferico nelle grandi città risulta ancora fuori dagli standard. Nel 2018 l’Italia
è stata richiamata dalla Corte di giustizia Europea perché aveva superato dei limiti.
• Nel 2019 è stata di nuovo chiamata per aver superato il limite del biossido d’azoto. Anche a fronte di questi
richiami ufficiali, è stato istituito un “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria” che detta le
linee guida per contrastare l’inquinamento a livello amministrativo locale e nazionale.
• Negli ultimi anni però, l’Italia si è focalizzata sulle politiche attive in favore dell’ambiente urbano.
• L’inquinamento dell’aria però, è solo uno dei tanti problemi dell’Italia, ad esempio un altro è il consumo di
suolo.
LE MIGRAZIONI NELLE CITTÀ (1/2)

Che cosa spinge le masse rurali a spostarsi? “L’elettricità, la possibilità di bersi una birra fresca o di guardare la
televisione”.
In realtà, ci sono anche ragioni sociali più profonde:
• la crescita della popolazione che non può vivere tutta sull’agricoltura
• la mancanza di adeguati presidi sanitari, nei villaggi africani come in quelli dell’Asia o dell’America latina.
Da qui l’importanza degli interventi per migliorare la qualità della vita nelle zone rurali, ma senza dubbio le città
sono ormai considerate lo stile di vita del futuro. Un’economista ha definito le città “la nostra più grande
invenzione, che ci rende più ricchi, più intelligenti, più sani e più felici.
C’è però un problema, che sta venendo alla luce in questa crisi da Coronavirus e che del resto era stato anticipato in
tanti libri di fantascienza: le città sono meccanismi delicati, dove la qualità del vivere dipende dal perfetto
funzionamento di un sistema che deve garantire approvvigionamenti, energia, sicurezza e lavoro per pagare il tutto.
LE MIGRAZIONI NELLE CITTÀ (2/2)

• Ci sono centinaia di migliaia di persone che hanno abbandonato Delhi perché con la Pandemia non
avevano più di che sopravvivere, ma il fenomeno non riguarda solo la capitale indiana. Con
l’approssimarsi della crisi, milioni di persone in tutto il mondo hanno lasciato i luoghi di residenza e
di lavoro per ritornare nei villaggi d’origine, dove si sentivano più protetti.
• È avvenuto anche nelle regioni italiane, dalle quali sono fuggiti rumeni, ucraini, moldavi mettendo in
crisi l’agricoltura al tempo dei raccolti, ma il movimento prevalente a livello globale è stato quello
dalle grandi città alle campagne.
• In alcuni Paesi più sviluppati, il Coronavirus ha solo accelerato un processo di abbandono delle città
che era in atto da tempo.
IL FUTURO DELLE CITTÀ

•Il futuro della vita delle più grandi città non è chiaro. I sindaci si stanno già preoccupando per la caduta delle
entrate pubbliche* a causa della disoccupazione.
• Gli spazi comuni come parchi e autobus, arterie centrali della vita urbana, stanno diventando zone pericolose.
•Col diffondersi del lavoro a distanza da parte dei professionisti, molti possono pensare che dopotutto non hanno
bisogno di vivere nel mezzo di una grande città.
•È molto preoccupante il futuro dei lavoratori a basso reddito, che sono una parte consistente della popolazione
urbana, ma che svolgono mansioni* che non si possono fare da casa: per esempio, gli 11 milioni di persone che
lavorano nei ristoranti degli Usa. Questi lavori sono molto vulnerabili, infatti saranno i primi a sparire.

*ENTRATE PUBBLICHE: sono i mezzi monetari che affluiscono alle casse dello Stato.
*MANSIONI: insieme dei compiti e delle specifiche attività che il prestatore di lavoro deve eseguire nell'ambito
del lavoro.
CITTÀ SOSTENIBILI

• Il declino delle città più ricche e dei loro centri commerciali è un esempio, che ci dimostra che il
mondo dopo la Pandemia non sarà più come prima.
• La crisi accelera fenomeni già in corso, come lo spostamento online di lavori e di acquisti e se ce lo si
può permettere, non c’è bisogno di vivere concentrati nei grandi centri urbani, magari pagando affitti
molto costosi, inarrivabili per i giovani.
• Meglio città più piccole, dove è più facile, avendo spostato online tutti gli acquisti di routine, dedicare
il tempo dello shopping ai piccoli negozi specializzati sotto casa e incontrare persone che si conoscono.
• Le città non sono finite. Ad esempio, le persone che sono fuggite da Delhi ci torneranno, finita la
Pandemia o anche prima, se riavranno un lavoro. Le grandi città del Nord del mondo dovranno trovare
soluzioni per migliorare la qualità della vita senza che i benestanti le abbandonino. Per le une e per le
altre metropoli la soluzione ha un solo nome: sostenibilità.
AGENTE 0011: UN PROGETTO DIGITALE PER LA
CULTURA DELLA SOSTENIBILITÀ

• Proprio il Goal 11 dell’Agenda 2030, che punta alla creazione di città inclusive e sostenibili, è alla base del progetto
“Agente 0011 – Il futuro nelle tue mani”.
• Si tratta di un’iniziativa di didattica digitale che ha l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere la comprensione e la
mobilitazione dei più giovani sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. È dedicata a tutte le scuole
italiane e alle associazioni giovanili e sportive, ed è pensata per bambini e ragazzi di diverse fasce d’età (5-10 anni, 11-
13 anni, 14-19 anni).
• Facendo leva sul principio della condivisione, questo spazio digitale e interattivo coinvolge ragazze e ragazzi di tutta
Italia stimolandoli a scambiarsi idee, opinioni e buone pratiche per contribuire attivamente all’elaborazione e alla
diffusione di una cultura della sostenibilità e dell’inclusione.
(Il progetto, che dal 2015 coinvolge numerose classi italiane, è stato realizzato in collaborazione con il MIUR)
FINE

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