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LE ANTICHE

C I V I LT À
D E L L’ O R I E N T E

Civiltà dell’Indo
&
Civiltà del Fiume Giallo
La civiltà del fiume giallo sorese intorno al III millennio
a.C. lungo la valle del Fiume Giallo, questa zona era molto fertile
grazie alla presenza di una finissiam polvere gialla rasportata dal
vento dalla stepe dell’asia cenrale, il loss. Quando il fiume
straripava lasciava sulla pianura una gran quantità di fango con
sostanze fertilizzanti dal caratteristico colore giallastro.
La principale attività a cui i cinesi si dedicarono fu l’agricoltura:
coltivavano ortaggi e soprattutto miglio, una specie di frumento.
Alla fine del III millennio a.C. si diffusero la lavorazione dei metalli e
la scrittura.
Con fornaci ad alta temperatura , fabbricarono ghisa, acciaio e ferro
con i quali realizzavano cavi in grado di sostenere ponti che gli
consentivano di attraversare i grandi burroni delle montagne.
Inventarono la carta. I primi fogli erano di canapa. In seguito furono
fabbricati anche con la scorza di gelso, di bambù e di riso.
Inventarono la polvere da sparo chiamata “polvere tonante”.
Inizialmente era usata come un gioco: ogni contadino la usava per
preparare i fuochi d’artificio.
L’antica civiltà dell’Indo si può far risalire a quando i popoli
pastori che abitavano le montagne cominciarono a spostarsi verso la valle del
fiume Indo, attratti dalle favorevoli condizioni climatiche, qui fondando delle città.
Nacque così la civiltà degli Harappa, dal nome del primo insediamento ritrovato
dagli archeologi.
L’esistenza di città come Harappa e Mohejo-Daro fa pensare a una civiltà basata
sull’agricoltura e l’allevamento. I magazzini, nella parte alta della città,
custodivano grano, orzo, riso e legumi. Allevavano mucche, bufali ed elefanti.
Probabilmente furono i primi a coltivare il cotone e ad utilizzarlo per le stoffe.
Praticavano il commercio di alimentari, di mattoni, ceramiche e oggetti di
oreficeria Usavano carri tirati da buoi e battelli a vela, abbastanza simili a quelli
che navigano tuttora sull'Indo
 Utilizzavano un sistema decimale di pesi e di misure per controllare i commerci
e forse anche per le tasse. L’organizzazione economica sembra anche testimoniata
dalla presenza di sigilli, con disegni di animali e di divinità e iscrizioni.
Molte figurine in terracotta rappresentano la "dea madre", signora della vita e
della morte. Il suo potere venne offuscato dalla presenza di un divinità maschile, il
Signore degli animali, rappresentato con intorno una tigre, un elefante, un
rinoceronte, e un bufalo.
Verso il 1900 a.C. le città cominciarono ad essere abbandonate perchè gli abitanti
avevano difficoltà a procurarsi il cibo nei secoli successivi si perse la memoria della
civiltà della valle dell'Indo e del suo nome, anche a causa della mancanza di
imponenti monumenti in pietra le cui tracce potessero trasmetterne il ricordo.

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