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Il senso
senso del
del gusto
gusto
Il senso chimico del gusto dà una guida al nostro senso
dell’appetito e al tempo stesso ci protegge dai veleni. Ad
esempio ci piace il gusto dolce perché il nostro organismo
ha necessità di carboidrati. Siamo attirati dal salato
perché abbiamo bisogno di sali e in particolare di NaCl.
Amaro e acido generano una sensazione spiacevole
perché la maggior parte di sostanze tossiche e velenose o
semplicemente il cibo avariato sono acide o amare.
Recentemente si parla anche di gusto umami legato alla percezione
del gusto degli aa di cui abbiamo altresì bisogno e che vengono
quindi percepiti. Dipende dalla percezione del glutammato che è
infatti stato utilizzato come esaltante del gusto in molti cibi.
Il senso del gusto è molto
più semplice dell’olfatto.
In primo luogo esistono 4
(5) gusti fondamentali
identificabili: dolce, salato,
amaro e acido (umami).
Inoltre diverse regioni
della lingua mostrano
una maggior sensibilità
per le 4 modalità sensoriali.
I gusti sappiamo tutti sono percepiti a livello orale
dalla lingua. Proprio sulla lingua si trovano infatti i
recettori per il gusto che sono alloggiati in strutture
particolari dette gemme gustative. Le gemme
gustative sono a loro volta alloggiate in strutture
che prendono il nome di papille gustative
comprendenti un numero variabile fra 30 e 100
gemme (50-60µm di lunghezza x 30-70µm di
larghezza).
All’apice della gemma gustativa processi simili a
microvilli (da 2 a 5 µm in lunghezza e da 0.05 a 0.2
µm in
larghezza)
larghezza
protrudono
attraverso una
piccola apertura,
detta poro
gustativo, nella
cavità orale.
Le papille sono visibili sulla superficie della lingua
come puntini rossi specialmente sulla punta.
Quelle frontali sono dette papille fungiformi. Oltre a
queste troviamo le papille fogliate e quelle
circumvallate che sono le più grandi, sul V
linguale. Le gemme gustative invece non sono
visibili ad occhio nudo e sono formate da diversi
tipi cellulari:
cellule recettrici: percepiscono i diversi gusti (vita
media 250 ore, fra le cellule meno longeve
dell’organismo)
causes
causes a depolarization, Ca2+enters
a depolarization, Ca 2+
entersthrough
throughvoltage-
voltage-
sensitive
sensitive Ca2+channels,
Ca 2+
channels,transmitter
transmitterrelease
releaseoccurs
occursand
and
results
resultsininincreased
increasedfiring
firingininthe
theprimary
primaryafferent
afferentnerve.
nerve.
Sour taste
Sour taste is acid and acid is
protons (H+). H+ ions block
K+ channels. K+ channels are
responsible for maintaining
the cell membrane potential
at a hyperpolarized level.
Block of these channels causes a depolarization, Ca 2+
entry, transmitter release and increased firing in the
primary afferent nerve.
Meccanismo indiretto
Meccanismo indiretto
Sweet taste
Binding of glucose to the
receptor activates AC,
elevating cAMP. This
causes a PKA-mediated
phosphorylation of K+
channels, inhibiting them.
Depolarization occurs, Ca2+ enters the cell through
depolarization-activated Ca2+ channels, transmitter is
released increasing firing in the primary afferent nerve
Bitter taste
Bitter substances cause
the second messenger
(IP3) mediated release
of Ca2+ from internal
stores (external Ca2+ is
not required). The
elevated Ca2+ causes
transmitter release and this
increases the firing of the
primary afferent nerve.
Una volta che la membrana del recettore ha
sviluppato un potenziale generatore, questo
segnale deve essere convertito in segnale digitale
cioè in potenziale d’azione. Questo succede a
livello dell’assone afferente. Quali sono i nervi
cranici che costituiscono le fibre afferenti dei
recettori del sistema gustativo?
Terminazione:
Terminazione: Area
Areagustativa
gustativa
Area
AreaBrodmann
Brodmann43 43eecorteccia
cortecciaparainsulare
parainsulare
VII nervo cranico: nervo facciale (misto)
IX nervo cranico: nervo glossofaringeo (misto)
X nervo cranico: vago (misto)
Cause comuni Cause poco Cause rare
comuni
Infezioni orali e periorali Deficienza di vitamina Depressione,
(candidosi, peridontite, B12 o B3 anoressia, bulimia
herpes simplex et.) Deficienza di
oligometalli (Zn, Cu)
Applicazioni di protesi Cancro, AIDS Epilessia, sclerosi
dentarie multipla
Procedure dentarie quali Trauma cranico Diabete, ipotiroidismo,
estrazione e sindrome di Turner
canalizzazione
Esposizione a
sostanze tossiche
(benzene, benzolo,
candeggina, solventi
per pittura etc.)
Il
Il senso
senso dell’olfatto
dell’olfatto
L’olfatto è forse il senso meno conosciuto e ciò è in parte
imputabile al fatto che la funzione olfattiva è strettamente
dipendente dal soggetto che sperimenta la sensazione.
Inoltre nell’uomo l’olfatto è quasi rudimentale rispetto a
quello di alcuni animali.
Il senso dell’olfatto lavora in stretta collaborazione con il
senso del gusto contribuendo ad una completa ricezione
di uno stimolo chimico.
Gli odoranti hanno in comune il fatto di essere gas
o liquidi volatili. Questo è il modo in cui l’odorante
raggiunge l’epitelio olfattivo sia attraverso le narici
inspirando aria, sia dal rinofaringe. Le strutture
recettoriali sono rivestite da muco in modo da
garantire una certa solubilità in acqua delle
molecole di odorante
Di tutti gli elementi chimici, solo 16 sembrano
essere in grado di giocare un ruolo nella
sensazione olfattiva. Questi sono:
H, C, Si, N, P, As, Ab, Bi, O, S, Se, Te, F, Cl, Br, I
La capacità di determinare tale sensazione
sembra risiedere nella dimensione e nella forma
della molecola. Alcuni pensano che anche certe
caratteristiche di gruppi funzionali possano avere
una funzione importante.
I recettori olfattivi sono
neuroni sensoriali olfattivi,
localizzati nell’epitelio
olfattivo all’interno delle
cavità nasali, nella parte
superiore. Per ciascuna
narice si trovano circa
2.4cm2 di epitelio olfattivo,
un epitelio ciliato,
colonnare, Associate all’epitelio olfattivo
pseudostratificato, troviamo le ghiandole di Bowman
alloggiato sull’osso che secernono muco
turbinato superiore.
L’epitelio olfattivo comprende recettori olfattivi, cellule di
sostegno a funzione trofica e cellule basali a funzione
staminale che via via si differenziano in nuovi recettori.
Le cellule olfattive sono in realtà neuroni bipolari derivati in
origine dal SNC. Il numero di queste cellule è dell’ordine di
10 milioni. L’estremo apicale presenta 6-12 ciglia olfattive
lunghe fino a 200µm che si proiettano nel muco che riveste
la superficie interna delle cavità nasali, secreto dalle
ghiandole di Bowman. Prima si pensava che proprio su
queste ciglia fossero localizzati i recettori per gli odoranti,
anche se oggi questa teoria è stata quasi abbandonata.
I neuroni olfattivi sono in grado di rigenerare e ciascuno di essi
esprime un tipo di recettore per un solo odorante, per un totale di
circa 350 recettori. Hanno vita media di 30-60 giorni. Similmente
a quanto esiste per i gusti fondamentali, in passato si è cercato di
identificare anche gli odoranti fondamentali, ma questa
classificazione è risultata pressoché impossibile. Questo perché
le molecole che sono percepite dal senso dell’olfatto sono molto
superiori in numero a quelle che sono percepite dal senso del
gusto. Inoltre va detto che tanto maggiore è la concentrazione
della sostanza odorante, tanti più recettori sono stimolati.
Dalla porzione basale dei neuroni olfattivi si dipartono gli
assoni che si riuniscono in fasci di 10-100, passano
attraverso la lamina cribrosa dell’osso etmoide e
raggiungono il bulbo olfattivo convergendo sui glomeruli
olfattivi. I neuroni che esprimono lo stesso tipo di recettore
convergono sullo stesso glomerulo. Per quanto riguarda i
recettori se ne conoscono circa 350 codificati da altrettanti
geni. Nel genoma umano esistono circa 1000 geni
differenti potenzialmente in grado di codificare per
altrettanti recettori. Questi recettori appartengono alla
famiglia dei recettori con 7 domini transmembrana,
accoppiati a proteine G.
Le molecole di odorante che entrano nelle cavità nasali si
legano a proteine leganti l’odorante (OBPs) che aiutano le
molecole a dissolversi nel muco nasale facilitandone
l’avvicinamento al recettore. Quando l’odorante si lega al
recettore, attiva una proteina G olfattiva (Golf) che,
attraverso l’aumento del cAMP determina l’apertura di un
canale cationico misto Ca2+-Na+ il quale determina
depolarizzazione della membrana. Un efflusso di Cl-
aumenta ulteriormente la depolarizzazione per il
raggiungimento della soglia e la scarica di potenziali
d’azione.
1
Visto che ogni recettore esprime
3
un solo tipo di recettore, è
2
probabile che ogni neurone
trasmetta al SNC informazioni 4
5
che provengono da un solo tipo
di recettore
6
Gli assoni dei neuroni olfattivi si riuniscono a
formare fasci che si portano al bulbo olfattivo. Qui
i neuroni olfattivi contraggono sinapsi a livello dei
glomeruli olfattivi. I glomeruli sono strutture
sferiche formate dai processi assonici dei neuroni
olfattivi e dai processi dendritici delle cellule mitrali.
Cellule mitrali = principali neuroni del bulbo
olfattivo. Sono circa 50.000 in ciascun bulbo. Sono
caratterizzate da un dendrite apicale principale che
si estende in un fascio tondeggiante detto
glomerulo che riceve in input i segnali dai neuroni
dell’epitelio olfattivo. Gli assoni delle cellule mitrali
si uniscono a formare il tratto olfattivo laterale che
presenta collaterali coinvolti in feed-back negativi e
controllo di feed-forward.
Glomeruli = sono strutture tondeggianti formate dai
processi dendritici di circa 25 cellule mitrali. Si
calcola che nel coniglio ci siano circa 2000
glomeruli per bulbo olfattivo.
B. bulbo olfattorio
Età