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una concubina; Teodemiro apparteneva alla stirpe reale degli Amali ed era riuscito a conquistare
l'indipendenza degli Ostrogoti solo l'anno precedente alla nascita del figlio, quando aveva sconfitto
gli Unni insieme ai propri fratelli Valamiro e Videmiro il Vecchio. Il suo nome gotico, ricostruito
dai linguisti come *Þiudareiks, può essere tradotto come "sovrano del popolo"[2].
Nel 461, Teodorico, all'età di sette o otto anni, fu inviato come ostaggio a Costantinopoli in modo
da assicurare la fedeltà degli Ostrogoti al trattato di pace stipulato da Teodemiro insieme all'augusto
Leone I[3]. Nella capitale dell'Impero bizantino Teodorico ricevette la migliore istruzione da parte
degli insegnanti più competenti della città[4], in considerazione della sua importanza come erede
degli Amali, una dinastia che rivendicava il governo su metà dei Goti sin dal III secolo (sebbene la
veridicità di ciò sia ritenuta opera di propaganda da parte degli storici moderni)[5].
Teodorico rimase a Costantinopoli fino al 469: in questi anni godette il favore dell'imperatore
Leone I, imparò a leggere, scrivere e far di conto e cercò di acquisire i rudimenti della cultura
latina[6][7]. Quando l'imperatore Leone apprese che la sua armata imperiale si stava ritirando dalla
Pannonia, decise di inviare Teodorico a casa con doni e senza alcuna promessa di ulteriori impegni:
l'iniziativa dell'imperatore può essere interpretata come un tentativo di rafforzare la posizione degli
Ostrogoti come possibili alleati imperiali contro il generale ribelle Aspar e i Gori della Tracia,
guidati da Teodorico Strabone[8].
Nel 470 Teodorico assunse il controllo della porzione di regno in precedenza governato dallo zio
Valamiro: poco dopo l'arrivo di Teodorico, il Re dei Sarmati Babai conquistò la piazzaforte di
Singidunum (attuale Belgrado) alle spese di Costantinopoli; Teodorico, per consolidare la propria
posizione di principe degli Ostrogoti[9], passò il Danubio con 6 000 guerrieri, sconfisse i Sarmati e
incamerò per sé tutto il territorio conquistato[10].