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60
H 1-118
-
19568

68

45

O
VIAGGI

CURIOSO - SCIENTIFICO- ANTIQUARIO !

PER LA

IA
VALACHIA , TRANSILVAN

E UNGHERIA FINO A VIENNA ,

E
EAD
LE
D

TH
A

O
VIL

LYON
LE

1892
Πολλοὶ δοκοῦντες είναι φίλοι , δκ εἰσιν ,

κι ἐ δοκόντες εἰσί σοφές αν εςι

γινωσκειν ἕκαστον . Φευγειν δε την

φιλίαν , ὧν τινων αμφίβολος η

διάθεσις .
303660

VIAGGIO

CURIOSO - SCIENTIFICO - ANTIQUARIO

P PER LA

VALACHIA , TRANSILVANIA

E UNGHERIA FINO A VIENNA

FA то

DA DOMENICO SESTINI

SOCIO VILLE DI PIÙ ACCADEMIE


DE LA
E
QU

DE
LY
ON

R
THE
LIO

D8
FIB

LA

LYON
VI
LE L

1892

FIRENZE 1815.

Nella Stamperia di Luigi , & Fratelli Magheri

A spese di R. Tondini Librajo da Badia .


PREFAZIONE .

S
QU
HE
THBELIO

T
MO

LA
DE
BI

LYON

1892

L'ANNO 1807 con le stampe di

Berlino pubblicai tre altri viaggi , due

da me intrapresi per diverse provincie

Asiatiche , e l'altro per alcune parti


Europee , col seguente titolo = Descri-

zione del viaggio fatto da Vienna

per il Danubio insino a Rusciuk , e

di là per terra insino a Varna , e quindi


=
per il Mar-Nero a Costantinopoli ,

Questo viaggio si riferiva ad un

altro antecedente , cioè a quello fatto


da Bukaresti insino a Vienna : ed

è appunto questo che presento al Pub-

blico curioso , dopo un periodo di tren-

tacinque anni : viaggio , che si stam-

pa per saltum , come si suol dire , es-


VI

sendo l'altro di sopra accennato stato

pubblicato prima di questo . Ciò non

recherà alcuno impedimento alla serie

totale dei miei viaggi scritti ora a guisa

di lettere , ed ora a guisa di giornale

con la familiare narrativa di quello che

mi è occorso osservare , poco curandomi


se i termini del mio dire saranno messi

nel frullone , o saranno approvati da chi

ne coglie il più bel fiore . E questo il

mio stile adottato per simili scritti es-

sendo stato sempre il mio scopo d'istrui-

re i miei compatriotti , e tutti quei che

mi leggeranno , restando nella ferma idea

che un viaggio bene o male scritto che

sia , sarà sempre letto , poichè credesi ,

che generalmente parlando possasi tro-

vare qualche cosa , che si adatti , e vada

a fagiuolo alle diverse classi dei vaghi


lettori , ad eccezione , per quanto potreb-

be uno immaginarsi , dei puri e semplici

Linguai , o Linguajoli , i quali forse

poco curandosi dell' utilità d'un libro ,


pronti soltanto sarebbero ad allacciarsi

la giornea , e salire in bigoncia ( che


termini inranciditi ! ) per vedere se un

quindi , un quinci , e altri vocaboli di

simil conio reggano al martello , oppure

restino bilicati nel suo vero perno : ma

al viaggiatore assuefatto a vagare per

le vaste regioni di questo globo , poco

cale se questi quindiai , quinciai , cheai ,

gracchino ; o schiamazzino (a) .

Dimandasi , se le Società letterarie , o

le Accademie in generale , fondate ,


erette , o stabilite per tutta la culta

Europa , lo furono o per l'avanzamento

delle scienze , oppure per mettere un


termine , od ostacolo alle medesime ? E

questo un problema , che lascio indeci-

so , abbandonandone lo scioglimento alle

Accademie stesse , le quali per corollario

mi diranno , che non essendo in tutte

insegnato lo stesso sistema , o il miglior

sistema , e che anzi ognuna volendo avere


un sistema proprio , non che diverso l'un
dall'altro , ne avviene che ciò sia d'im-

pedimento alle Scienze. Dimandasi ezian-

dio se quelle fondate per perfezionare


le lingue vive, abbiano ottenuto l'intento

contemplato nella loro fondazione, e siano

state d'istrumento a farle perfezionare ?

Quando l'Accademia di Francia fece

stampare il suo Dizionario di lingua ,

gli Accademici baldanzosi del loro ope-

rato , si $ dimenticarono d'inserirvi il vo


cabolo Academie . Non faccia ciò spe-

cie : altro esempio se ne ha nel Voca-

bolario del disegno del Baldinucci , dove


Matitatoio fu tralasciato ..

Nel primo stabilimento dell'Accademia

della Crusca, alcuni Accademici detti gli

Infarinati orgogliosamente saltarono in

bigoncia , e sbalzando dalla tramoggia ,

con cruschevole e vile pedantismo mossero

guerra all immortale TORQUATO TASSO ,

incapaci 2 di comporre un Emistichio a

petto di un tanto Vate.


IX

L'IMMORTALE E SOMMO LEGISLATORE ,

PIETRO LEOPOLDO aveva ben preveduto che

l'Accademia della Crusca non avrebbe

fatto ulteriori progressi ; e i soggetti

o Accademici , che usurpata eransi la

privativa d'essere soltanto infarinati ,

restavano nell'apatìa . Fu allora che quel


gran Filosofo , ben ponderata la cosa , si

determinò di sopprimere tutte le Acca-


.
demie , e di riunirle sotto la denomina-

zione di Accademia Fiorentina ; ma altri

all'opposto avrebbero desiderato di ve-

dere piuttosto conservata , e protetta

quella detta degli APATISTI (b) cotanto

accreditata , nella quale la gioventù stu-


diosa avea in una certa maniera una

palestra di esercizio della mente , per

sviluppare i varj talenti , spinta pure

da una certa emulazione , la quale in

simili circostanze opera ed agisce qual-

che volta più dell' Espettanza ( ex spei

actione ) termine che risuona meglio

alle orecchia , che l'altro di Espettazio-


ne , o Aspettazione , mentre l'ingegno ,

come non è adoperato , languisce e si

scura ; e coll' adoperarsi , vigore acquista,

e chiarezza . Ed era questa l'Accademia

la più famigerata , e l'unica per il pian

cevol giuoco del Sibillone (c) .

Dopo un lunghissimo periodo di anni

nuove vicende permutarono tutto il siste-

ma politico e letterario , e produssero un

uomo singolare , la cui mente piena di

stravaganti-grandiose idee , lo spinse in-

sino per ostentazione a voler fare con

servare la purità della Lingua Toscana,

con il ristabilimento della soppressa Ac


cademia della Crusca , collo scopo per

avventura di accaparrare piuttosto de-

gli Encomiatori , affine di celebrare


eternare , perpetuare le di lui chimeri-

che imprese ; e nell ' istesso tempo, farla

imbastardire con termini gallici , In

fatti già eransi introdotti molti di que-

sti termini , come da Bureau , Burò che


XI

prima diceasi Scrittoio , Uffizio , e Ban-

co : da Tableau , Tablò per Prospetto ,

Q Tabella ; Bono da Bon , per Mandato ;


Maire in vece di Gonfaloniere : Dema+

nio , in luogo di Possessioni , e molti

altri che tralascio d'accennare , e che

il popolo , o il volgo non avvezzo , o non


volendosi assuefare a saper ben pronun

ziarli , ora dieea il Meiro , il Mairo , e

insino il Merlo, il Demonio per il Dema-

nio , e il Perfetto per il Prefetto.

Non erano dunque le imperiali ema-


nazioni e decreti fatti per ཙཱི ཝ །conservare

la purità della lingua Toscana ; ma per


imbastardirla ; nè poteasi restar tampoco

alle decisioni dei Socj , in caso di con-

sulta per qualche termine , o significa

zione vera di qualche parola . Infatti

in un caso datosi , non fu nel Foro am-

messo il parere dei medesimi intorno alla

forza del vocabolo o verbo dettare , che

į giudici dovendo pronunziare la sen-?


tenza secondo la forza del vocabolo Frane
XII

cese, e non italiano, dovettero interpetrare


e décidere contro la nativa ed italia-

na accezione o significazione del voca


bolo stesso .

Non saranno le Accademie , stretta-

mente parlando , che potranno essere il

solo e vero mezzo di conservare la pu-

rità della lingua , ma saranno gli autori

classici , saranno i veri scrittori , é sa-

ranno le buone società. Ed infatti Fe-

derico il Grande , Re di Prussia , - apă

passionato più per la lingua francese ,

che per quella materna , contra cui di

quando in quando lasciavasi scappare

qualche invettiva, ne manifestò continua-

mente qualche disprezzo . Ciò non potea

recar somino piacere alla nazione Prus-

siana , la quale si piccò anzi , • e volle

convincere il proprio Monarca , che la

lingua tedesca era suscettibile , o capa-

se di ogni stile , e di ogni maniera di


scrivere ; volle astergere questa macchia ,

e in suo luogo anzi fare apparire dei


хні

bei fiori , mistificando il legittimo Moz

narca . Pensò di più alla vera maniera

di applicarsi alla propria lingua , ad


esaminarne il difettoso , a sceglierne il

buono , e -3 il bello , a fare in somma ogni

sforzo e sacrifizio in tale incarico Fu

allora , che un numero di dotti profes-

sori e scrittori , prese la risoluzione di

dare delle regole grammaticali , di scri-

vere sopra varie materie , di scegliere i

buoni termini , d'inventarne dei nuovi

per mezzo della lingua filosofica , di


adottare varie espressioni di società , di

umanità , e di sentimenti del cuore ,

senza i quali niente operasi , e dopo un

periodo di pochi anni venne a formare

uno stile scelto , e adattato a tutte le

maniere di scrivere , e la Prussia allora

con la Sassonia portò il vanto della

primazia 1di bene scrivere , e quindi


comparvero tanti genj e luminari d' Elo-

quenza , e di Filosofia , tra i quali un


Mendelson , un Kant , un Klopstok , un
Xiv

Schiller , é un Gellert , intorno al quale

giova qui riportare il seguente fatto.`

Morto Gellert , l'onore della Germa-

nia , un Inglese parti a bella posta dà

Londra , per rendere dei sinceri omaggi

alle cenéri del cèlebre scrittore , chia

mato l'Ovidio della Germania , non

nell'arte di amare , ma bensì nella pu-

rità , fluidità , é naturalezza di stile , per

erigergli un monumento , il quale ben-


chè di corta durata facesse sì che perpe

tuasse la memoria dell'uno e dell'altro .

Ma contro ogni sua espettazione aven-

oh'era
do trovato , ch' era stato seppellito nel
cimiterio comune , in luogo delle tombé

elettorali , come il viaggiatore se lo era

figurato , messesi a seminare dei fiori

preziosi sopra quel tumulo , che ascon-

deva le fresche spoglie , portandosi mat-


tina é sera ad inaffiarli fino a tanto che

fossero fioriti , nè abbandonò Lipsia , sé


non che alla fine dell'Autunno , cioè dopo

che questi fiori affatto furono appassiti


XV

e dopo che la stagione rese infruttuoso

il proseguimento di sì nobili cure , per

le quali riscosse l'onore , riportò l' am-


mirazione di tutta l' Europa , e risveglio

a tal segno la gelosia e Pemulazione

dei Sassoni che questi in seguito eres-


sero al celebre letterato un ricco monu- "

mento pubblico e di maggiore stabilità

dell'altro momentaneo procurato dall' In-

glese , benchè il primo fosse tanto ono

revole per se stesso quanto lusinghiero

per il suo oggetto.

II Turco ; quel Turco da quasi tutte

le nazioni europee creduto barbaro

e ignorante , nel suo bel principio non


*
avea che un linguaggio grossolano e da

pastore : ma dopo le sue conquiste seppe


formare la sua lingua molto sonora , mac

stosa , espressiva , e ricca con l'ajuto della

dolcissima persiana , e della dovizio-

sissima lingua araba non solo , ma col

mezzo di tre Dizionarj , vale a dire di


quello ordinario
ordinario , che ogni nazione
XVI

per se stessa conta in proprio , di quello


della bocca , e del terzo detto del cuore,

conosciuto anco da Orazio.

Format enim natura prius non intus ad omnem


Fortunarum habitum ; jüvat aut impellit ad iram ,

Aut ad humum mærore gravi , deducit & angit;


Post effert animi motus interpetre lingua ..

Difficilmente questi tre Dizionarj

potranno riunirsi , > o ritrovarsi , oltre

quello della lingua filosofica , per forma

re , o arricchire il Vocabolario della pro-

pria lingua , e dare d'ogni termine la

sua vera analisi , e radice , dovendo

ognun restare convinto , che le parole


emanate dai sentimenti del cuore sono
T
infinite , e diverse pure in ogni indi-
vidno e che queste difficilmente si

potranno trovare nei Dizionarj stam

pati , e nei rancidumi di certi autori dei

Secoli trapassa ti privi affatto alcuni di

sentimento , ma abbondanti in espressioni

comuni , e in . termini non più adattati


allo stile moderno.
XVIT

E la buona società , dove si dee im

parare la maniera di ben parlare , di ben:

pronunziare, e di astenersi nella familiare

narrativa dai ripetuti dice , dice : e la co-

sợ , e il cóso ; e dite al coso , e dite alla

cosa , e cento altri peccatuzzi di locu-

zione , dovendosi indicare ogni idea col

proprio termine , e usare i veri , che


ajutati dai sentimenti del cuore , forma

no le vere espressioni , e le frasi le più


adattate al familiare discorso.

Al perfezionamento dunque della lin

gua natìa , debbano concorrere i buoni

scrittori di tutta l'Italia , e la buona

società , che serve a sviluppare i senti,

menti del cuore , i quali producono le

belle ed energiche espressioni. E` l'ap-

plicazione a saper ben parlare , e ad

usare uno stile decente , una voce modu-


lata e non clamorosa ed adattata alle

inflessioni delle parole , e a fare uso di

termini decenti , e di riguardarsi dal

servirsi , come continuamente fassi , di

1
XVIII

certe espressioni consistenti soltanto in

semplici , o doppie Majuscule


"
che cotanto offendono il forestiero , e le

quali · levano il bel pregio del buon

tuono di società : In fine sarà la lettura ,

e la profonda applicazione degli autori

classici tanto greci che latini , per mezzo

dei quali si viene ad arricchire le lin-

gue sottoposte sempre a variare col de-

clinare d'ogni secolo.


"
Ma dopo una tale digressione , ritor

niamo allo scopo del nostro viaggio. Dirò

dunque che ho procurato di rendere la


narrativa del medesimo alquanto vaga ,

e nell'istesso tempo potrà il curioso let-

toré osservare la maniera di viaggiare


·
per quelle provincie da me precorse ,

l'ospitalità dei moderni Daci , e degli



Ungaresi , non che le attenzioni che

dimostrano verso i forestieri ; alcuni

dei loro usi : le produzioni dei loro

territori : le miniere , le saline , i di-

versi Gabinetti d'istoria naturale : Bi-


XIX

blioteche , e molte altre curiosità , non

che una scelta nota degli scrittori più


celebri dell ' Ungheria unitamente ad

altri della Transilvania , o Valachia

Troverà fatta menzione di alcuni ba

gni minerali , e vedrà un piccolo con

fronto con quei di Costantinopoli : osser-

verà , che la coltura delle viti è estesa


*
e che abbondante n'è il vino , per il

che non abbiamo tralasciato di riportare

funa descrizione sul vino di Tokai , il

più distinto tra tutti gli altri vini Un-

garici.

Molti sono i pietrefatti o siano pietri-


ficazioni che s'incontrano nelle montagne

della Transilvania ; e acciocchè il lettore

ne possa avere un' adeguata notizia ,


abbiamo tradotto dal tedesco l'esatto

catalogo pubblicato dal cel . B. de Fichtel

nella sua opera su i medesimi .

Finalmente avendo osservato , che in

Pesth , Buda , Vacz , e in altri luoghi

della Pannonia Ripense, esistevano molte


XX

Iscrizioni lapilarie , e colonne milliarie

dei Romani , allorchè le loro legioni erano

stazionate in Aquinco, ora Budo vecchia;

in Bregezio , ora Szöny ; e in Cru

méro , ora Neudorf, molte delle quali


disotterrate nell' anno 1778 , procurai

di tutte ricopiarle , ed ora quì descriverle


unitamente a varie note , e spiegazioni

intorno alle medesime . Ecco cortese let

tore , quanto di curioso ti darà questo

viaggio , pregandoti a gradirlo , e se cost

farai , non ti mancherà da leggere .

Vivat floreat qui legit .


XXI

NO TE .

(a) Términi tntti Ciziceni, cioè nuovi

di zecca , da essere adottati, provenienti

dal vocabolario del Sentimento , che non

trovasi peranco stampato , e che non lo

sarà mai e fuori di lingua , che meglio


piacemi , dirò , che mai lo sarà .

(b) Dell ' utilità , e della celebrità della

Accademia detta degli Apatisti, gioverà

qui riportare quel tanto , che il celebre

Ab. Salvini pronunzio nella Parte II. dei


suoi Accademici Discorsi in occasione

dell'apertura dell'Accademia , dimostran

done il suo tenero sentimento per la

inedesima , la quale fu d'incitamento , ê

sprone ai tanti Discorsi Accademici, che

egli fece .

Io fui in questaAccademia famosa degli

Apatisti da fanciullo allevato ; e non so

some , le prime impressioni , e i primi


XXII

affetti , che entrano nell'anima , per dir

così ancor tenera , si ritengono sempre , e

in tutto il corso della vita tenacissima-

mente conservansi . Quì bevvi il latte

delle Muse ; qui cominciai a udire con

ammirazione i bravi , e valenti giovani ,


che sempre vi han fiorito , eguali miei,

e ad accendermi in virtuosa emulazione ;

ad ascoltare i maturi soggetti, ei perfetti

e consumati Maestri, che col loro esempio

agli altri gloriosamente precedevano , e

gl'invitavano , e incoraggiavano a calcar

le stesse vestigia , che altrui conducono

per bel sentiero alla virtù , ed all' onore.

In questo luogo caro a Pallade , caro alle

Muse , sentii risvegliarini i miei spiriti

a intraprendere ognora nuove , è nuove

fatiche , ad assaporar vari studj , per poi


darne qui saggio , e mostrargli , per far

capitale del giudicio de ' buoni , e virtuosi

Accademici , è andarmi viepiù ripulendo ,

e riformando su quello . Cominciai « quì

a gustare gli applausi e le approvazioni


XXII!

dei discreti , le quali mi fecero animo

a pigliar quella via , che ancor seguo

é seguirò , finchè Iddio mi dà vita , di

sempre meditare e comporre ; dal quale


studio io per me diletto traggo , ed utilità;

e mi sforzo ancora , e m'ingegno , giusta


1
mia possa che ne traggano gli altri .
E sebbene altre due famosissime accademie

che in questo Fiorentino Museo , e put-

blico Uditorio d'ogni scienza s'adunano,

m'hanno compartito il pregiato onore che

io godo , dell' essere del corpo loro, pure ,


non so come , tratto da occulta forza

ritorno agli antichi affetti consacrati a

questa Accademia , madre in ogni tempa

feconda di qualificati soggetti , e che in

in particolare riconosco come maestra , e

condottiera di mia gioventù , madre , nu-

trice . A questa › adunque iò debbo , e

pago mercede di laude , e di riconoscenza,

e quella umile obbligazione rassegno ,


che conservar dee nel suo cuore un ob,

bediente figliuolo, un ossequioso discepolo,


XXIV.

un grato alûnno . E come posso fate di

non onorare questa Accademia degli

Apatisti , e di non farle carezze, e festa ?

mentre ella particolarmente ha dato cam-

po a me di esercitarmi nelle prose, che

alla giornata compongo, e in questa guisa,

bella , è frequente occasione mi ha posta

innanzi da discorrere sopra varj argomenti

proposti di mano in mano dagli scelti

spiriti dei valorosi Reggenti , che qui

secondo i tempi han preseduto , e con

somma or gloria , e sodisfazione dell '


Accademia hanno quell'insigne , e prin-

cipal posto riempiuto : che altramente

molti , è molti miei studj sarebbero stati

gittati , e in perpetuo obblìo rinvolti , e

sepolti ; se non gli avesse in parte , tali

quali essi si sieno , tratti à luce , come

suoi parti , la nostra Accademia , e Voi

non gli ave-te, virtuósi Accademici corte-

sissimi , col vostro favore putricati ,


cresciuti vi

(c) Sopra il giuoco del Sibillone , deod


XXV

quanto ha lasciato scritto in un suo acca-


demico discorso il suddetto Anton Maria

Salvini , uno degli splendori di detta

Accademia , il quale nei tre tomi dei

suoi discorsi , lude somma sparge, e sempre

în onore della medesima dimostra affetto,

e parziale preferenza . Ecco uno squarcio


di questo Agone Letterario , desunto da

un tale discorso I nostri antichi seguen-

do l'uso de' Saturnali , ne' quali giorni

l'aurea semplicità del regno di Saturno

con una innocente libertà si rinnovellava ,

una particella dell'anno , appunto in

quel tempo ch'egli comparisce più ouvo-

loso , e mesto , allo scherzo , al genio ,

al passatempo, per così dir, consacrarono,

sapendo quanto maldurevole sia , e poco


opportuna una ostinata attenzione al

serio , ed al lavoro , e per esperienza


conoscendo come l'animo umano , dando

tina breve sosta alle fatiche , si rifaccia,

e si consoli ; i nostri Apatisti non ebbera


ER

l'animo armato di così rigida tempra ,


IOTH

L&
BIBL

J
A
VIL

LYON
LE

1892
XXVI

che la comune usanza in qualche parte

non seguitassero , nè alcuna rimessione

degli studj, e onesta rilassatezza ammet-

tessero . A questo oggetto , come agevol-


mente si ravvisa fu messo in campo il

piacevol giuoco del Sibillone , nel quale

è lecito a ognuno l'interrogare il fan-

ciullo che fa da Sibilla , e secondo la

risposta brevissima d'una sola parola ,

gettata in mezzo , come un oracolo , e

quasi sorte divina , gl' interpreti a ciò

destinati , materia, hanno larghissima , e

fecondissima di far pompa de loro ingegni

nell'acutamente indovinar la mente dell'

Oracolo , e dicifrarne i misterj ; il quale

cose dice preziosissime , e quel che è mira-

bile, sotto la vile scorza di basse e comuni

voci rinvolte.Grande sagacità ci vuole alla

tenue traccia d'una parola andare subo

dorando , e cacciando la verità , traendola

per fino dalla sua tana , che più bella

preda all' umano ingegno esser non puote,

Ha da trovare l'interprete , colto in un


XXVII

subito da nuova, e strana , ed inaspettata

risposta , tra cose dissimili la similitudine,

tralle sproporzionate la convenienza , e

tralle distaccatissime e lontane tra loro,

l'attaccamento e la vicinanza , la quale

operazione più volte fatta , ammaestra il

pensiero, ed addestra a concepire poetiche

immagini , a legare , ed unire le cose

per formare il bello , e'l maraviglioso

de' componimenti . Tre cose dee insieme

accordare , e fare , che l'una all' altra

corrispondentemente consuoni : il dubbio

dell' interrogante , la risposta oscura del


sapientissimo Oracolo , e la dichiarazione

di quella . Lo scioglimento ha da aggiu-

starsi sulla dubitazione , e da una sola

voce trarsi fuora , e ciò che da Livio ,


grande autole della Romana Sroria , di

un valente Capitano fu detto ; ch' egli

era solito oblata casu flectere ad con-

silium , si può dire dell'accorto , e giu-

dicioso interpetre dell' Apatistica Sibilla,

the quella nuda parola , che, a caso dalla


XXVIII

Sibilla pronunziata , gli si presenta, trae

a mistero , e falla giocare in suo prò a


seconda de' lumi suoi ec. =

BIBLIOTHE
UE
H EQ

LA
DE
ST

VIL
LYON

LE
1892
DESCRIZIONE DEL VIAGGIO

DELL' ANN 0 1780 .

QJE
E IO

THE
LA
DE
THBL
BI

VILL

LYON
E

1892

SE gli aforismi d'Ippocrate sono stati ,


sono , e saranno sempre di tutta eviden-

za presso delle genti e presso tutti quei


ch' esercitano l'arte medica , l'istesso
credo , che si possa affermare di alcune
prerogative o in favore, o in disfavore

di molte nazioni , delle quali gli anti-


chi scrittori non lasciarono di parlarne

in più occasioni . Ed infatti chi potrà


mai levare la taccia a quei di Creta , o
ai Candiotti d'essere
d' essere stati sempre dei

traditori , o gente scellerata , ål dire di


Cicerone , cretenses autem iniquissimi ,

e a quei di Sifno , gente bugiarda , e


ai greci tutti mancare la fede , nulla
fides graecis , senza stare a citare al-
tri esempli , se non che secondo Costan-
I
2

tino Porfirogeneta , Καππαδοκια , Κρήτη , Κίλι


κια , τρια Κάππα κακίςα .

Se ancora , dopo essere percorsi tanti


secoli , andiamo ad esaminare sul luogo
tali nazioni , si osserverà , che nessuna di
queste ha perduto il suo cattivo abito , o
costume del quale vennero tacciate , che
perciò si potrebbe forse, o con qualche
probabilità permutare per un aforismo

ippocratico , e viceversa .
Lå mia permanenza fatta in Bukure-

sti per otto mesi circa , non ebbe quell'


effetto , che doveva in realtà avere , nè
l'esercizio del mio posto , per il quale
mi si era con tanta premura fatto veni-
potè aver luogo , onde non volen-
do essere lo zimbello della cattiva fede

di una tale nazione , aspettai un'occa-


sione favorevole per potermi liberare da
una specie di tirannìa causatami anco
dalla persona , che doveva lasciare il

suo posto, per essere da me occupato se-


condo l'accordo , e le convenzioni fatte

col principe Ypsilandi .


L'incontro per me propizio alla fine
accadde , mentre avendo avuto un pic-
colo sentore da Costantinopoli, che i sigg.
conti Costantino , e Carlo de Ludolff
3

figli del benemeritissimo signor Inviato


di Napoli in compagnia del sig . cav .
de Saint- Priest, fratello dell'Ambasciato-
re di Francia, dovevano passare per la Va-
lachia , non mancai di scrivere a Costan-

tinopoli per avere in tal incontro un pas-


saporto per Vienna , come infatti arri-
vando questa nobil comitiva in Valachia
il dì 12 maggio 1780 ebbero la gentilezza
di presentarmi il mio passaporto, e con
questo in mano mi determinai di par-
tire in compagnia di loro , dopo essermi
congedato dall' Ospadar , e la mattina
del di 27 maggio verso le ore 8 lasciam-
mo Bukuresti , con prendere la strada
per Kotrosciany, un'ora distante dalla
città .

Kotrosciàny è un monistero greco ,


offiziato da un' Igumeno in compagnia

di pochi Calojeri greci ; il quale mo-


nistero fu fondato da Scerban Voda (.
della famiglia dei Cantacuzeni , princi-
pe di Valachia e in memoria del peri-
colo , dal quale si era salvato , con na-

(1) Voda , o Vajvoda ( parola Schiava ) così vengono


chiamati i principi di Moldavia , e Valachia . I Russi
dicono Hospadar , e nelle due denominazioni significa
Dominus , cioè Signore , o Padrone .
scondersi nel bosco , ch'allora esisteva
nel luogo , dove si è il monistero.

Allorch' egli era Logotet , o Logoteti


( cancelliere ) il principe d'allora lo voleva
far morire ; ma gli riuscì di scappare, con
tener-i nascosto per varj e più giorni
tra questo bosco e inoltrandosi in segui-
to verso la ripa del Danubio , allora

ebbe tempo di andare a trovare un per-


sonaggio turco suo amico , al quale
avendo egli raccontato tutta la sua isto-
ria , e la cattiva maniera di procedere
del principe , prese sopra di se di con-
durlo a Costantinopoli con tutta sicurez-
za , con promettergli che se sarebbe sta-
to fatto Visir , l'avrebbe eletto Princi-

pe di Valachia con deporre il suo ne-


mico. Il caso dunque portò, che questo
turco fu fatto Gran- Visir , mantenne la
sua parola , e Scerban fu nominato Vo-
da , o sia principe di Valachia.
Dopo ciò , ritorniamo al nostro mo-

nistero , il quale resta situato in una


gran pianura , e la quale continua in-
sino al Danubio .
Il luogo è denominato Lunka , cioè
prati , o praterìe fangose , o Acquitrini
in vece d'un bosco , che non più esiste :
5

mentre dacchè Bukuresti principiò ad

e-sere la residenza dei principi , e ad


allontanarsi questi da Ardgis , e da
Tergovisti , si pensò alla destruzione di
un tal vasto bosco , per consumo degli

abitanti , il quale è sempre immenso e


specialmente in tempo d' inverno , me-
diante i gran freddi che vi regnano e che
si sentono , e come io stesso esperimen-
tai nell'inverno passato , dove gelò nelle
cantine , o nelle botti insino il vino .

In questo istesso bosco , allorchè esis-


teva , si tenne nascosto , come di sopra
accennai , il detto Scerban Voda , allor-
chè fu inseguìto , per perdere la testa ,
essendo allora Logoteti.
E giacchè sono sul discorso dei bo-
schi , non mancherò quì accennare di
passaggio , che la Valachia n'è molto
abbondante , ma che non regnandovi se
non lo spirito di devastazione , vengono
questi molto danneggiati , e tagliati in
tutte le stagioni , e fino nel tempo istes-
so della loro e più forte vegetazione ,
onde non è meraviglia , se il gran bo-
sco della Lunka si è veduto ben presto

sparire, e non osservare in vece di quel-


lo , se non una vasta pianura .
6

In questo monistero il principe Ypsi


landi suole fare la sua villeggiatura

d'estate , per essere vicino alla Città ,


é a tale effetto ha fatto costruire un
Kiosco.

E' questo pure il luogo , ove i caval-


li tutti delle sue scuderie restano all'er-

ba , e i quali si conducono in cerimo-


nia la mattina della domenica in Albis,
accompagnati dalli scudieri , palafrenie-
ri , e dal grande scudiere , ad imitazio-
ne della corte del G. Signore di Co-
stantinopoli: ma chi sarà in caso di ve-
dere una tale funzione , ritroverà una

cosa ridicola , e confesserà , che questi


principi , sempre schiavi del G. Signore
vogliono comparire , od essere la scim-
mia della corte ottomanna non che

dei Pascià dell'imperio Turco , per es-


sere considerati nel fondo come tali.

Il Sig Linchou (1 ) maestro di lin-


gua francese , al servizio dei due Bei-
zadè , o figli del principe , uno per no-
me Costantino , e Demetrio ( 2 ) il
condo, venne ad accompagnarci per qual-

(1) Esso morì in Bukuresti nel mese di Settembre 1780.


(2) Il primo fu fatto Principe di Valachia , ed il se-
condo morì giovine in Bukuresti.
2
che ora di strada , insieme con il sig.
Ignazio Kophaurn , uffiziale austriaco ,
e il quale era in compagnia d'un Mag-
giore , fratello dell' Internunzio il sig.
barone d' Herbert , venuti ancor'essi da

Costantinopoli , per andare a Cronstadt


in Transilvania , per ritornare al loro
reggimento , oltre un Padre Trinitario
cioè il P. Virgilio , proveniente ancora
esso da Pera , per passare a Vienna. Un
gran cane pure era in compagnia e ap-
parteneva al barone tedesco ( 1 )
La nostra partenza fu con cavalca-
ture , a riserva di una carozza a due
posti , la quale fu occupata dal sig.
conte Carlo , e da me , con aver la di-
sgrazia , che appena usciti dalla casa ,

(1 ) A proposito di questo gran cane , Mr. Willis Ne-


goziante Inglese, stabilito in Costantinopoli , aveva accom-
pagnato i signori conti di Ludolff insino al Ponte Pic-
colo , in dimostrazione di vera amicizia per una tale fa-
miglia , e il quale scrivendo fino del dì 26 aprile , gior
no di partenza da quella capitale , gettò nella sua
lettera un piccolo frizzo , mentre non passava buona
armonia col suo ministro Sir Robert Ainslie .
33 Nous avons dans notre suite le grand chien de Mr.
,, le Majeur d' Herbert . Et il a été remarqué , que ce
„, pauvre animal conserve la tristesse , qu'il a essayée
,, de n'avoir pas été invité au Bal magnifique que
,, S. E. a donné la semaine passée . ,,
8

un cavallo cadde sotto la medesima

ostinato a non volere più rizzarsi , il che


ci . fece perdere quasi un'ora di tempo
avanti che avesse finito la sua ostina-

zione e liberarci da una tale noja. Di


più il tempo era piuttosto bello , e
prometteva stabilità , ma di lì a poco
il cielo si oscura , e segue un tempora-
le , con una grande pioggia mescolata
con grandine , accompagnandoci per un
buon tratto di strada , con raccomandar
ci al buon padre , di farci la colletta
ad petendam serenitatem , che ne ave-
va di bisogno tanto esso , che tutti gli
altri che erano a cavallo , i quali per

altro avevano il piacere di godere del-


la ridente campagna .

Dopo Kotrosciany si trova un villag-


gio detto La Rosciù, ove in qualche
distanza erano accampate alcune fami-
glie di Zinganghi , ( 1 ) di quelli detti
Erranti.

L'equipaggio di ciascheduna fami-

(1 ) Li Zingani in Valachia sono di diverse Tribù ,


cioè vi sono quei detti De vatra , che sono i Fissi , quei
de Lajezi , che sono gli Erranti , e quei de Rudari che
sono i cercatori della Paglietta d' oro : vi sono gli Ur-
sari , cioè quei che camminano con l'Orso , per tirarne
qualche profitto , per mezzo del suo bel ballo.
9
glia consisteva in un meschino carro , е
in una tenda , con la quale ne forma-
no una specie di casa per dormirvi la
notte , e per ricoverarvisi in tempo di
pioggia . Fanno lavori di ferro , e altre
cose simili , e vanno da un luogo ad un
altro, il più delle volte saccheggiano , e
rubano alle occorrenze .

Indi dopo aver passato un altro vil-

laggio detto di Dragonesti , il Beccièri


del principe , o sia il maestro di casa , cioè
M. Maynard , cuoco di professione , ci
regalò d'una buona colazione che ave-
va portata seco , per ordine forse del

principe , o di sua propria volontà , che


ben non mi ricordo , la quale finita , gli
amici , e gli accompagnatori se ne ri-
tornarono alla volta di Bukuresti con

proseguire il nostro viaggio, e che passato


Dragonesti si entrò in un gran bosco
(padure,o paduri ( 1 ) di simil nome com-
posto di grossi roveri , cerri , e cornio-
li , con il Mespilus Crataegus , e il Vi-
burnum Opulus , detto Calino in vala-
co . I pascoli poi vi sono molto buoni, ed
eccellenti intorno ad un tal villaggio .

(1 ) Generalmente si dice bosco , padure, o paduri in


valaco , che deriva da Palus voce latina .
10

Di continuazione a questo si entra

in un altro bosco detto l' Icòni, il qua-


le divide il Giudez o sia Distretto di

Ilfow da quello detto di Dumbovizza .


Qui trovammo il Wataff o sia il Ca-
pitano di Floresti con alcuni suoi sol-

dati , il quale era venuto al nostro in-


contro , mentre il principe , secondo l'
uso dei turchi , non mancò di fare a

tutti noi altri una distinzione , cioè di


essere provvisti di tutto il necessario in-
sino alle frontiere , senz' alcuna spesa ,

all'eccezione dei carri , per portare i nos-

tri bagagli, al numero di quattro , i quali


con troppo rigore dovemmo pagare a ra-
gione di 28 piastre l' uno sino a Ro-
thenturn .
Non sò di chi fosse la colpa , men-

tre ordinariamente si può avere un car-

ro tirato da quattro cavalli per 16 in


18 piastre , e sul quale si carica da 6
cantàra di peso : basta ritornando al sud-
detto bosco , dirò che fu quì ove ebbe
principio quella dirotta pioggia , che ci
accompagnò insino a Floresti, e dove fa-

cemmo stazione con aver impiegato sette


ore per questa prima giornata .
Floresti è un miserabile villaggio .
11

il quale resta piantato vicino al fiume


detto Rostok o Restoàka con entrare

indi nella Dumbovizza Il medesimo ap-


partiene alla famiglia Floresti , che sono
Bojari , cioè nobili di Valachia ; vi è
la loro casa signorale , ma del tutto in
rovina a tal segno , che appena trovammo
in quel vasto edifizio una camera per
potere stare a ricovero , e ciò per effetto
di troppa luce .
E curiosa poi l' uniformità delle ca-
se di campagna , o ville che dir si po-
trebbe che hanno tutti i Bojari nelle
loro possessioni , il che fa vedere , che
tra di loro ritrovasi lo spirito d'imita-
zione , e non il talento dell'invenzio-
ne . E perchè uno non debba restare
con il desiderio sopra di ciò , dirò che
un abitazione è fatta nella seguente
maniera .

E' già un gran recinto quadro di mu


ro , costrutto tutto di mattoni , in man- .
canza di pietra per tali pianure: nel mez-
zo a questo resta piantata la loro casa , in
croce per lo più , e sul gusto chinese ,
ricoperta con un tetto fatto a gran pa-
diglione , composto in vece d'embrici ,
e tegole , di piccole tavolette , regoli ,
12

e tramezze o come dicono i francesi

à la Btandarde , dal nome dell'archi-


tetto . Una tale maniera di costruire i

tetti può avere il suo vantaggio affine


che le grandi nevi , che cadono , non
siano di danno a tutto l'edifizio pel
loro peso . Le scale poi della casa res-

tano sempre fuori , e le quali mettono


in un verone scoperto , e dal quale si

ha l'ingresso nel primo e unico piano


della casa oltre quello a terreno .
Le scale poi sono per lo più di legno,
ma si ritrovano anco di pietra calcaria
fatta venire dalle montagne della Va-
lachia .
Avanti la facciata della casa , si ha
sempre una grande , e spaziosa piazza ,
nella quale si vedono diverse casucu-
le , per servizio della servitù , stalle per

i cavalli , e per li porci , e per il pol-


lame , oltre la purumbaja cioè il riposto
per il mays , che si chiama purumb
o purumbu in valaco . Il mezzo qua-
dro poi di dietro alla casa , è tenuto a

giardino , o ad ortaggio , ma il tutto


con poca cura , e con meno simetria .
Venuto il mese di maggio , e nel qua-
le appunto ci ritrovammo , si usa dai
13

Valachi spargere per le loro case , e

per le strade pure dell' erbe odorose , e


specialmente dell'assenzio , e della cala-
menta , molto abbondante per le campa-
gne : e in virtù d'una tale usanza , al nostro
arrivo trovammo tutte le camere , o stan-

ze rosis viviisque fiorite , e ripiene .


Le piante osservate per un tal tratto
di strada si riducono alle seguenti .

Spiraea filipendula ; Iris pseud' aco-


rus , Scabiosa ochroleuca ; Euphrasia
odontites , Aster , Anthemis , Auricola
ursi , Rubia , Phitolacca , detta in valaco
Kirmusu , parola forse derivante da ker-
misi per tingere le sue bacche di rosso ,
e le quali appunto si mettono nel vino ,
e nell ' acquavite , per dargli un tal co-
lore . Aristolochia Ciematis, Cucubezie
Levisticum Leustàn , et Rosa sylves

tris , Rosere . Nastrutium indicum , Ti-


minti , il quale peraltro vien coltivato .

28 maggio, domenica . ) Il tempo che


principiato aveva a guastarsi jeri matti-
na , poco dopo le nostre prime mosse
continuava sull istesso piede ; contuttociò
non c'impedì di seguitare il nostro cam-
mino , e ch ' essendo partiti alle ore 7
della mattina , dopo un'ora di marcia
14

arrivammo ad un ponte di legno , che


traversa l' Ard - Scisce , o l' Argis , grosso
fiume , e ricco per la paglietta d'oro ,
che vi si trova fra la sua arena , e la

quale viene cercata dagli zingani , per.


portarla in tributo alla corte del prin-
cipe di Valachia .
Intorno a questo ponte , ove si ritrova
un'osteria , vedemmo diversi Seymen , o
guardie venute da Bukuresti , e le quali
avean portato una lettera al capitano di
Floresti ch'era con noi, con la quale lo
Spatari gli partecipava , che si ritrova-
vano dei malfattori in tali parti , la qual
cosa non troppo ci rallegrava , mentre
non incontravamo per strada se non bo-
scaglie , e luoghi prativi .
Ďacchè vedemmo il suddetto ponte ,
osservammo il terreno essere di natura

sabbionoso , e seminato a purumbu , cioè


a grano d'india che è uno dei princi-
pali articoli di agricoltura presso questi
popoli , per essere il loro primario , e
quasi unico sostentamento , o loro nutri-
mento , e perchè pure domanda meno col-
tura , e meno fatica , o tempo di quello
che lo sia il grano o frumento , e del
quale non hanno se non tutta la pena
15
senza poter mangiare del pane , anzi il

grano vien tutto fatto trasportare al Da-


nubio , per ordine del principe , e per
la richiesta della Porta che considera

i principati di Moldavia , e di Valachia


le due canove di Costantinopoli .
La maniera di seminarlo , arata che
ne sia la terra , consiste nel mettere tre ,
quattro , o più granelli in una fossetta
a filari , distanti l' una dall' altra un
braccio .

Allorchè è sul punto di gettare la


sua spannocchia , allora i rustici si accin-

gono ad andare a zappettare la terra ,


sbarbare le piante più deboli , e quelle
difettose , e lasciare le più vigorose .
Una tale faccenda od operazione por-

ta via qualche tempo , mentre per essere


il consumo grande , ne viene in conse-
guenza , che ciascheduna famiglia ne

semina una grande quantità , per non


trovarsi scarsa , mentre può ognuno im-
maginarsi, che in generale i rustici quasi
mai fanno , o mangiano pane di grano,

ma bensì si cibano di Mammaliga ( 1 ) ,

( 1 ) Si fa la Mammaliga nella seguente maniera . Si


bolle l'acqua in un gran pajolo , o caldaja , e allo
ra vi si getta la farina di grano turco a proporzione
16

fatta di farina di grano d'india , e cotta


a guisa di polenta , ed è questo il loro
quotidiano nutrimento .
Alle ore tre circa dopo mezzo giorno
sempre per una strada piana , arrivam-

mo al villaggio di Kajesti o Ghejescty


nel distretto di Wlascka, ove prendemmo
stazione , con andare a stare dal capi-
tano del luogo , il quale ci esibì la sua
abitazione , ch' era alquanto decente, ma
non del tutto , mentre passammo la notte
un poco male , riguardo ad un gran nu-
mero d'insetti , che anco in valaco pu-
rici si chiamano , ed il nostro Padre

* della massa d' acqua , o della quantità che se ne vuol


fare , e si principia a dimenare con un gran bastone
fin' a tanto che venga a consistenza , come la polenda
di farina di castagne , e la quale si conserva pur in ca-
sa , tagliandone con un filo quella porzione , che uno
ne può mangiare , e questa si chiama Mamaliga Kruda,
mangiandola i rustici in luogo di pane : si suole pure
schiacciarla , e renderla dura , e la gente la mangia
allora con un poco di carne, o di pesce, ma comunemente
si prepara , o con latte , con cacio , con crude cipolle
o aglio , ovvero con lenti , e fave , ed è tutto ciò che
si può impiegare nel prepararla . E' migliore poi , quando
è cotta nel latte , che nell' acqua .
Ma si chiama Mamaliga Bojaraska, allorchè è fritta
in padella con burro ed è propriamente buona , come
quasi la polenda dei Lombardi fatta parimente con fa-
rina di formentone .
17
Virgilio , che doveva essere sempre di-
sposto alla pazienza, ne sembrava il più
disperato di tutti , per un tale accidente .
Essendo quì giunti di buon ora , come
dissi , dopo pranzo facemmo una spas-
seggiata per il villaggio , il quale si es-
tende molto , e dove anco sono più , e
diverse chiese , e due o tre case bojare-

sche . Quelle dei rustici consistono , al


solito in miserabili capanne .

Nei loro orti osservai , che eranvi


coltivate delle fave ( Bobu ) , e dei pi-
selli ( Masure ) , non che dei cavoli
cappucci e del tabacco , e indi alla

campagna Tilia Europaea , Corylus


Avellana ; Mespilus Crataegus ; Datura
Stramonium, in valaco Lauru . Cynoglos-
sum officinale , in valaco Turizza, e della
Spiraea filipendula , pianta molto abbon-
dante per tali contrade .
29 maggio , lunedì ) L'andare a stare
appresso questi capitani, è la maniera di

viaggiare con più comodo per tali contra-


de, allorchè si ha l'indirizzo del principe
ai medesimi , poichè sono questi che resta-
no provvisti del bisognevole , e dei cavalli
pure , che ogni giorno dovevamo scambia-
re , onde finita questa funzione per la se-
18

conda volta , alle ore 7 della mattina


facemmo partenza , seguitando sempre il
terreno piano, e arenoso
Passammo un villaggio detto Petroja,
rivedemmo il fiume Argis, che lasciato
F'avevamo jeri , il quale ci restava a
sinistra , e a destra in qualche distanza
avevamo diverse colline tenute a vigna,
il composto delle quali era tutto sabbia
con piccole pietruzze brecciate , e come
lo sono i letti di detto fiume .

Tali colline poi sono in parte bo-


scareccie e dove in quà e in là sparsi
restano diversi villaggi , o case di vi-
gnajuoli , per custodire le vigne .
Fermatisi ad un luogo ove esiste una
Kirtscme o taverna sul bordo del fiume ,
osservai il Geranium sanguineum , Hyo-
sciamus albus, Stramonium, Salix caprea,

Filipendula , e dei gelsi a Pitesty .


Lasciata lataverna, ci convenne passare

il fiume Argis a guado , il quale forma


tre diramazioni ben larghe, e anco grosse,
sembrando anzi tre differenti fiumi, ed

è il tragetto pericoloso in tempo di piena,


a tal segno che nessuno si cimenta a
passarlo.
Dopo una tale traversata si osserva
19

Pitescty che è Wrasce ( 1 ) cioè città ,


composta di 250 abitazioni con 7 me-
schine chiese , e con qualche monistero,

e la quale resta piantata sopra una col-


lina nel distretto d'Argis, e due Ispraniki
cioè amministratori di tal distretto , vi
fanno la loro residenza con i suoi su-

balterni , e Slugitori , o sia una specie


di messi . In tal luogo vi sono pure di-

verse case bojaresche .


In ciaschedun distretto vi è un am-
ministratore , o un capo , che è per lo

più qualche Bojaro eletto dal principe ,


il quale è obbligato di tenere il buon
ordine per tutta la sua giurisdizione ;
giudica per le cause civili soltanto , ed
è esso che riscuote il testatico , ed altre
tasse , per essere rimesse alla Vestiaria ,
o sia al tesoriere della corte del prin-
cipe .
Il loro assegnamento è di 5 borse, cioè
di 2500 piastre all'anno , senza contare
quello, che fa la penna. Sono mutati an-

(1) Wrasce viene da Varòs , che in Ungaro denota


parimente città , si crede che anticamente qui fosse il
luogo dell'antica Argidava , se non è piuttosto quello
detto Kurtea de Ardscisce , cioè la corte d' Argis , che
la credono altri Hydata .
20

nualmente dal principe, ed il loro posto


viene dato ad altri, e tutto sul piede,
e cerimoniale della corte ottomanna .

Qui adunque dall' Ispraniko del luogo


ci fu assegnato un'alloggio assai decente
oltre un regalo di buoni vini del paese
e di dolci con farci una visita che non

mancammo di rendergliela con ogni do-


vuto ringraziamento per tutte le atten-
zioni da esso dimostrateci.

In tale spassegiata osservammo, che ad


ogni porta delle case vi erano due rami

di faggio ( Fagu ) ch'erano stati piantati


per la festa di san Giorgio , per augurio
è buono proseguimento dell'anno, il che
viene praticato da tutti i Valachi .
Questo luogo sarà ora rinomato tra
le sanzioni ancora in mente , e non di-

gerite dal sig. R...... segretario del prin-


cipe , per mancanza d'una non profonda
legislazione , mentre si è reso celebre

per un fatto tragico seguito quì l'inver-


no passato , a motivo di qualche gelo-
sia d'amore, e l'unico da contarsi presso
un popolo , che mai ha registro d'onore
o di reputazione per la galanteria , o
sia per il bel sesso .
Può uno immaginarsi , di quanto pe-
21

ricolo siano i piccoli luoghi , per chi


dimostra volontà di cicisbeare . Pitescty

era uno di quei.


Un abitante adunque aveva delle at-
tenzioni per una donna già introdotta
nello stato matrimoniale. Sul bel principio
di tali dimostrazioni , il marito non ebbe
alcun'ombra di gelosia nè di sospetto ,

ma gli dispiaceva la troppo frequenza,


o le continue visite, e questo glielo fece
intendere dopo qualche tempo . L'altro
non volle , o fece sembianza di non ab-
badarvi , mentre la moglie , credo , che
in qualche maniera vi aderisse .
Passato alla fine del tempo , e vedu-

to , che non si poteva fare cessare quest'


amicizia , allora il marito prese un cat-
tivo espediente , o strattagemma , cioè
di dire al cicisbeo della sua moglie , che
essendosi determinato d'andare questa

mattina in una sua possessioné , o sia


ad un mercato , che se aveva qualche
cosa da ordinargli , esso non avrebbe
mancato di servirlo , e che sarebbe per
altro ritornato il tal giorno. L'amante,
mediante un tal atto sì polito , lo rin-
graziò dell'attenzione , con dirgli , che
non sapeva in quel momento di che
22

pregarlo , o cosa gli potesse esser di


bisogno .
Dopo un tal complimento si saluta-
no , e si separano , con montare il ma-

rito a cavallo , e fare le viste di par-


tire per il suo cammino : l'altro veden-

do , che la moglie sarebbe rimasta sola ,


corre da essa con l'intenzione di resta-

re a pranzo : ma dopo un'ora di sepa-


razione , ritornò il marito indietro , ed
entrando con due pistole in mano nella
camera della sua moglie , trovò l'amico ,
bensì in onesta situazione , ne scarica egli
una, con portar via un dito alla moglie,
ch' era corsa, e intromessasi per riparare
il colpo , e con l'altra lo colpisce nel
luogo il più nobile del corpo, con essere la
ferita mortale , accompagnato essendo da
uno Zingano che aiutava a dare dei colpi
di bastone all'infèlice amante .

Il ferito dopo due giorni morì , men-


tre nello scroto ch'era colpito , si messe
l'infiammazione e la cancrena , in con-

seguenza fu portato a Bukuresti per es-


sere seppellito , ma l'altro fu messo in
7
arresto in un convento di Pitescty
Un tal caso , per se nuovo diede molto
da pensare, e nessuno sapeva od era capace
23

di giudicare una tale causa, motivo per cui


fu mandata la questione a studiarsi , e
a sciogliersi in qualche foro estero, ma
indi fu sentenziato in ultimo esame dal

principe , in una pena pecuniaria , che


essendo molto forte , e non potendo il
delinquente trovarla , o pagarla , segui-
tava a stare ritirato nel monistero , e forse

col tempo si farà Papas per esserne af-


fatto libero .

I voti erano sempre in favore di que-


sto detenuto , anzi da molti veniva lo-
dato , con dire che aveva agito assai
bene , e che aveva lasciato alla posteri
tà un grand' esempio , sopra di che non
vorrei decidere , essendo stato il caso

ardito , pensato , ed eseguito con inganno .


Forse se il codice delle leggi che il
disopra citato segretario aveva in pen-
siero d'ordire, era stato scritto a lettere
d'oro , naturalmente il delinquente si sa-
rebbe trovato a peggior partito del primo.
Ma i discorsi del foro non troppo ag

gradano al lettore , nè tampoco quelli di


Δειπνοσύνης , ο di Συμποσίας , potendo dire ,
che siamo stati trattati a spese della
comunità , mentre abbiamo ricevuto tutto
quello che ci bisognava per la cena ,
24

e così col dormire mettiam fine a que-


sta giornata , giacchè domani mattina con-
tiamo di proseguire il nostro viaggio ,
con dovere scambiare di bel nuovo i
cavalli , e le cavalcature .
30 maggio , martedì .) Alle ore 7 della
mattina era stabilita la nostra partenza ,

che in una tale stagione si poteva dire


essere anco tardiva , ma a poco a poco l'e-
quilibrio della partenza veniva spesso dis-
messo, a tal segno , ch'essendo tanti in com-

pagnia ne accade a chi manca una cosa, e


a chi un'altra; ed i servi , che dovrebbero
essere più solleciti dei padroni , sono i
più poltroni , e spesse volte si ha , che
questi vogliono passare pur essi per
viaggiatori , e che se si desse loro un
poco il gambone , si potrebbe dire ,
che non si riconoscerebbe più chi n'è
il vero padrone , e arriverà un tempo ,
che così sarà . La barbarie allora cam-

mina a gran passi per il suo nuovo im-


perio . Il mio , ch'è bravo per le lingue ,
non è gran cosa , e siccome è nativo di
Temisvar , così penso di lasciarlo nella
sua patria , per non stare a confondermi
più col medesimo.
I bojari costumano d'averne molti al
25

loro servizio : per lo più sono Zingani ,


che ne sono i veri schiavi . E' una magni-
ficenza ed un grande apparato di uscire
fuori delle loro case, corteggiati da una
trentina di questi individui , che sono
per lo più mal vestiti e calzati , non
che sporchi e sudici , e con abiti unti
e bisunti , quanto un panello , ma non
ostante ciò , viene in queste provincie
distinto quello , che si ritrova con un
tal nobile corteggio , per mantenere il
quale poco costa , mentre se sono dei
loro veri servi , non hanno alcun salario,

se non che vengono rivestiti una volta


all'anno se poi sono liberi , raramente
ricevono quello che è stato convenuto
non avendo per vitto, se non gli avanzi
della tavola , che sono pochi , oltre la
loro Mammalika , e acqua per bevere ;
onde non è meraviglia , se da tutta
questa ciurma alla fine non potete rica-
varne se non poco servizio, mentre per
dove andate , i servi nell'aspettar che
devono , non fanno altro che dormire ,
e peggio si è , allorchè sono in casa del
loro padrone ; allora sono vere talpe :
onde ciò molto pregiudica alla campa-
gna , e alla coltura delle terre , che
26

restano sempre scarse di braccia , o di

opere .
Accompagnati dalle guardie dell'Ispra-
niko , ci tenemmo sul cammino , che va
verso il monistero d'Argis , non ritrovan-
dosi se non montagnette , e grandi bo-
scaglie , luoghi tenuti a prato , e il ter-
reno arenoso .

Cammin facendo ( con buon tempo ) ,


osservammo un uso curioso di questi po-
poli ; sulla strada maestra che battevamo ,
ma circondata di bosco , eravi una testa
di Bove inalzata in trionfo sopra un palo,
oppure così posta , come se l'animale
avesse commesso qualche delitto : ne do-

mandai di ciò il motivo , emi fu risposto,


che tutte le volte , che un bove , od
altro саро di bestiame muore di qualche

malattia , costumano tagliarli la testa, e


di esporla in tal guisa , affinchè non
vengano gli altri dell' istessa mandra, o
gregge , a soffrire o ad avere un' eguale
sorte . Trattandosi di tali usi , che hanno

del superstizioso , non saprei come pensar-


la, e forse l'uso inveterato , bisogna dire ,
che acquistato abbia presso dei valachi,
-qualche verità nel successo .
Dopo 3 o 4 ore di strada , ci fer-
27

mammo ad un'osteria , l'unica che ritro-


vammo per tutto questo tratto , e dove
vi erano diversi mulini per macinare il
grano: quì facemmo una buona colazione,
mentre in viaggio è sempre necessario
dare di quando in quando al corpe un
poco di ristoro , e specialmente quando
tutta la compagnia si ritrova essere di
buon ' appetito .
Dopo ciò , mi messi ad erboreggiare ,
ma con poca sodisfazione , non osser-
vando se non piante comuni , e special-
mente la Nummularia , il Polipodio detto
Feriga , un Loto detto Droga , e una
specie di Cipero , detto Ziperiga , in
valaco , oltre il Chelidonium majus ;
Hyosciamus albus ; Datura stramonium ,
e Salix caprea .
Se si fa attenzione alla nominazione
dei nomi valachi , osserverėmo , che la

parola latina ritrovasi quasi sempre nella


loro lingua ; come Feriga è Filix , e Zipe-
riga è Ciperus .
Dacchè lasciammo Pitescty , dopo 7:

ore di cammino giungemmo alla Tirgu,


o all' Wrasce d' Argis , cioè alla città
o grossa Terra d'Argis abitata più dagli
Zingani , che dai Valachi: la medesima
28

è un luogo Domnescu , cioè appartenente


al principe , quando n' è in piedi .
Resta questa Terra situata in mezzo
ad una foce : le case non sono se non

formate in un ben piccolo quadro , e tanto


quanto che tutto l'interno delle mede-
sime non consiste se non in una sola

stanza a pian terreno .


Sono queste tessute di grossi tronchi
l'uno
d'albero , e posti l' uno sopra l'altro
come una gabbia , e messavi indi della
mota tra gli interstizi dei medesimi affin-
chè l'aria non penetri tanto dentro .
Il brutto aspetto degli abitanti , e la
trista fabbrica delle loro capanne , fa ve-

dere , quanto orrido comparisca sì il for-


male , che il materiale di un tal luogo.

Di più gli abitanti quasi tutti si tro


vano con il Gusciazu , cioè con il Gozzo,
tanto uomini , che donne , e questo vien
loro , allorchè sono obbligati a bevere
nei mesi di marzo , aprile , e maggio ,
dell'acqua del fiume Argis , che scorre
di sotto la loro città ( 1 ) : per altro si beve
in generale acqua di fontana .

(1 ) E' questa la città detra Kurtèa de Ardiscisce ,


ossia la corte d'Argis , per aver quì i primi principi di
Valachia fatta la loro residenza, e da Schulzer Geschichte
29
In poca distanza d'un tal luogo si vede
un'alta torre questa si chiama Tscetatie
Niegrului Wodi , cioè la fortezza del

principe Negro , e dove vi è una cappella,


e che dopo aver passato l'Argis, andammo
a riposare ad un grande monistero di

Popi Valachi , detto il monistero d'Argis


essendo stati ricevuti dall' Archimandrita.
I conventi Valachi sono sull ' istesso

piede di quelli dei greci , e dei quali


seguitano l'istesso rito . Un gran chiostro
quadro forma tutto il loro monistero ; la
chiesa resta isolata nel mezzo del mede-

simo , e all'intorno vi sono diverse case ,


ufizzi , e officine per servizio dei monaci .
Questo , in cui restammo insin all in-
domani , è uno dei celebri non per la
sua bellezza , ma per la sua grandezza :
resta peraltro in parte molto rovinato ,
avendo anche di bisogno di molti risarci
menti oltre quelli che stavano facendo
La chiesa , e l'edifizio della medesima

è una cosa affatto curiosa . Il suo disegno


si trova scolpito sopra pietra e resta sopra
la porta principale della medesima . Tutta
la chiesa è fatta con pietra arenaria ,

des transalpinischen Daciens , stampata in Vienna


l'anno 1781 ; si crede che qui fusse l'antica Hydata .
30

di quando in quando per spartimento ,


o divisione , vi sono delle strisce di marmo
bianco..

E fatta già in croce , ed elevata con


due cupole , essendo sostenuta la prima
da dodici colonne di marmo greco , e la

seconda da altrettanti pilastri di pietra


arenaria: le pareti sono tutte storiate con
santi dipinti a lunghi musi , come sono
tutte le chiese dei Valachi ; il pavimento
poi è di marmo bianco , che si osserva
anzi impiegato in varie altre parti di
tutto l'edifizio , il che dovette molto
costare per farlo trasportare dalle parti
della Grecia .

Nelle pareti della chiesa sono dipinti


pure i primi Vaivodi con le loro mogli
e i quali fecero la loro residenza in Argis,
restandovi tuttavia la loro corte o palazzo
ma rovinato ; una tal chiesa fu fatta edifi-

care da Gio: Najgoi Voda , e il quale


è dipinto con sua moglie, e anco seppellito
secondo le iscrizioni che vi esistono . Per
quanto la mia cognizione nei caratteri
Illirici s'estendeva , io mi contentai di
ricopiare un' iscrizione sepolcrale del
fondatore d'un tal luogo , cioè di Gio-
vanni Najgo Voda , che resta quì pure
31

seppellito , eil quale si osserva dipinto


con sua moglie .

La medesima è in lingua Sirbia , e dice

99 Prestavisa Rababogio Ioàn Negoje

99 Vayvoda , ipospod seizemble ugro-

‫ وو‬vlaskoie ipodonariu mezizàl septem-

99 bri 15. den. velettu 1529. Krugu

୬୬ slonzi 26 eptelemiu 18 Zarstova nova

,, letipolu imelostìk iklige boizvodara

99 dasikrari malopokosten logoste moi-

„ mu inerzadrupiu

୬୭ Glava ad

Il di cui senso n'è il seguente :

99 Hic jacet servus Dei Johannes Nego

99 Vajvoda , Dominus in hac terra

‫ وو‬Valachiae inferioris , mense septem-

99 bri decima quinta die anno 1529

୬୭ imperii
,, novi post annum cum di-

22 midio

99 Consensu proprio .
32

E se non sbaglio , sembrami , che una


tale iscrizione fosse ripetuta anco in lingua
valaca , con dire :
A repusatu Robulu de Domnuzeu loà
Nego &c .
1 Popi di un tal monistero uffiziano
tanto in greco , che in valaco nell ' istesso
tempo ; ma non vi restano se non pochi
individui , mentre la maggior parte è sem-
pre in giro ora in un luogo , ora in un
altro , per cercare dell ' elemosine .
Quanto poi fosse dotto il padre abate,
o l'archimandrita di questo monistero ,
lo rilevammo , dall' averlo interrogato ,
se teneva dei Mss. Greci , esso ci rispose
che il convento ne aveva diverse casse,
ma che non poteva mostrarcele credendo
egli , che una tale ricerca dovessegli
togliere la sua abbazia ; ma lo persua-
demmo a condiscendere alla nostra cu-

riosità , che alla fine volle egli sodisfarla


con condurci in un piccolo pertugio oscuro,
e puzzolente , ove aveva due e tre libri

latini stampati con un lexicon linguae


latinae : nel mostrarci ciò , credeva , che

possedesse una cosa più rara delle pan-


dette fiorentine ; da questa ostentazione
si può argomentare che se tanto ne sapeva
33

l'abate, quale ne doveva essere la scienza


dei semplici popi .
E' ben vero , che i monaci tengono

scuola, e passa per dotto chi sa leggere :


vi erano pure dei giovani per essere
ascritti nell'albo eoclesiastico , facendo
le funzioni di cherico.

Un tal luogo è celebre per essere abbon-


dante di miele, e di cera in conseguenza :
il grano o fromento non era seminato se

non in piccole partite .


Giacchè quì sopra ho parlato di miele ,
e di cera , dirò qualche cosa delle api.
La pratica d'allevare in Valachia le
api, è semplice : essendo l'inverno molto

freddo, è uso porre sotto terra gli alveari,


e ricoprirli per essere le api garantite,
con lasciarvi una porzione di miele : a
primavera si disotterrano , e si mettono
fuori; allorchè sciamano, per radunarle,
è uso anco appresso questi rustici di
battere del ferro, e fare dello schiamazzo
per riunirle insieme , e allorchè lo

sciame è unito , allora prendono della


paglia , e lo affumicano , o , lo stordiscono
col fumo di paglia, per farlo cadere nell'
alveare .

Albina, si chiama l'ape , mieri il miele ,


3
34

ulèi o stubèi o stupp l'alveare : stuppy ,


gli alveari , stupina , giardino d'api ,
stupinar , giardiniere delle api ; ma l'

alveare più vecchio si dice maika. Un


alveare si suol vendere 60 parà un maika
generalmente parlando dà cinque al-
veari ; fagure è il favo ; trintore è quello
che mangia , o distrugge le api ; matika
è la regina delle api; roi è lo sciame, e roih
è lo sciamare .
Del commercio della cera , che si pro-

duce in Valachia , se ne parlerà in altra


occasione . Si fa poi a Dopologa molto
vino .

Dopo ciò , ritorniamo alla nostra de-


scrizione , con dire , che quella torre
della quale quì sopra ne facemmo men-
zione , mostra per la sua costruzione ,
essere di qualche antichità e nella quale
ritrovasi una cappella , ove viene custo-
dita un còni , o immagine della Ver-
1
gine , molto venerata dai Valachi , e
specialmente dalle donne infeconde , le

quali si portano in pellegrinaggio anco


dalle parti più lontane della Valachia ,
per ottenere il miracolo della fecon-
dazione .

31 maggio, mercoledì) Alle ore 7 della


35

mattina prima di partire , non mancammo


di ringraziare l'abate, e i monaci, con
lasciare il convento , il mattutino e la
messa , e indi & ripassando di bel nuovo
il fiume Argis, o Ardscisce, seguitammo
la nostra strada per mezzo di valloni ,
che separano molte colline , e montagne
di figura bislunga , tutte terrose, e senza
pietra , e vestite tutte di alberi di betula
(mestekana) , e cornioli , oltre dei noc-
ciuoli , noci , faggi , e aceri . “
Alcune di queste montagne hanno la
loro direzione da tramontana a ponente
e altre da tramontana a mezzo giorno ,
ma nessuna di queste dava indizio di
essere stata di formazione vulcanica .

Avendo camminato per lo spazio di


5 ore si venne a passare un fiume

detto Topologolui , il quale si scarica


nell'Olta, restando nella valle di Sana-

trucolo , la quale prende il nome dal


villaggio così detto , ove arrivammo dopo
un'ora, con avere ripassato il detto fiume

e ritrovato l'Argis , nel di cui distretto


ancora seguitammo ad essere .
In Sanatrucolo si fece la nostra sta-

zione , il quale villaggio resta situato
in una foce poco distante dal fiume .
36

Le case dei rustici altro non sono se non

miserabili capanne . Nel villaggio evvi


pure una meschina chiesa , con alcuni

popi e più del bisognevole , e che la


figura , e l'aspetto di tutti rassembrava
piuttosto a Pane , che a tutt'altro , anzi
che nò .

Esaminando i letti di questi fiumi


osservai , che vanno ripieni di grosse
coti , o pillole , di natura alcune gla-
reose , altre arenose , e altre con mica

talcosa aurea , come pure le arene , che


sono dell' istessa natura , per lo sciogli-
mento delle parti delle medesime .
Quì al solito fummo trattati , e nu-
driti a spese del villaggio , il quale pure ci
assegnò un'abitazione consistente in due
piccole camerine , che occupate furono
da 15 persone , e tanti eravamo in con-
pagnia , ma migliore comodità non si

poteva avere in un sì miserabile luogo .


Il tempo ch'era al variante , si dileguò
in pioggia , dopo il nostro arrivo .
Le cavalcature ci venivano date gratis
a tal segno , che il nostro P. Virgilio
era sempre in funzione , e in grandi
faccende per provare il suo cavallo , e
per procurare di averne uno dei mi-
37

gliori , affine di non restare in dietro


per strada .

1 giugno , giovedì . ) Questa mattina


pensammo di partire di miglior ora più
del solito per giungere in tempo al Laz-
zeretto di Rothenthurm per entrare in
contumacia , e guadagnare un giorno di
più , e siccome il villaggio , in cui era-
vamo restava fuori di strada , così ci

convenne ritornare indietro , e ripassare


il fiume , e rientrare nel vero sentiero ,
ch'era in mezzo ad alte montagne ri-

coperte di folti e alti faggi , con più


dell' acer platanoides , campestris , e
tatarica , di salix caprea , e di alberi
di crataegus , ben grosssi , che essendo
in fiore imbalsamavano l'aria , essendovi
comune il frassino , l'ontano "A e la be-

tula . Bensì le piccole piante non vi re-


gnavano , mentre la vegetazione veniva
impedita dall ' ombra foltissima di tanti
alberi -
Le montagne le più grandi e alte
della Valachia sono Buceccio , Proava ,
Monte Bobol , Lavta , Pietros , Mun-
telelui , Krai , o sia monte del Re , le
montagne di Buseo , e monte Istizza .

Noi per un tal cammino seguitammo


38

a salire , e a scendere diverse colline e


montagne , e specialmente una , ch' era

la più grande , nominata la montagna


dell'Orso , e riuscendo il sentiero molto

difficile , e pericoloso per la carrozza ,


pensai di lasciare una tale comodità , e
di proseguire il viaggio a cavallo , molto

più che il carro con il mio bagaglio era


caduto per due volte .
Nella montagna dell'Orso , che resta
isolata , e di figura conica , si ritrovano
delle camozze in abbondanza , per quanto
ci raccontò il capitano , che ci accom-
pagnava .
Dopo quattro ore di sì spaventevole
cammino arrivammo ad un altro villag-

gio detto Perisciani piantato in un luogo


deserto e disabitato , e tanto significa

il suddetto nome in lingua valaca . Ci


trattenemmo insino a mezzo giorno per

refocillarci , e per scambiare i cavalli


essendo questo un luogo di posta .

Questo miserabile villaggio resta si-


tuato all'intorno di un fiumiciattolo, detto

Riu - albu , cioèRivus albus , o Ru-


scello bianco . Le boscaglie di sopra de-

scritte sono fin quì foltissime .


A mezzo giorno , essendo il tutto pronto
39
ci rimettemmo in marcia con seguitare

a salire per valli e colline , ma nude ,

ove di quando in quando ritrovavamo


diversi villaggi , cioè Spina , Cokoi
Didesti , Boisciora , Coigiani , e Kri-
blesti . In questi villaggi si raccoglie
della pece .

Dopo seguitammo a ritrovare dei bo-


schi di Betula ; passammo in seguito una
riviera spaziosa , e la quale scorre in
mezzo ad una valle detta Boscitòru

ed il fiume Boicio , ch'è molto preci-

pitoso con le sue acque , mentre scor-


rendo da alte rupi , e montagne , tra-
sporta seco grosse pietre , sbarbica alberi,
e fa un gran danno alle boscaglie , mo-
tivo per cui vien detto Apa nembulla ,
cioè Acqua pazza , o furiosa .
Quì le montagne erano ben' alte , ed
erano di figura rotonda e anco conica ,
restando separate dai torrenti, e fiumi, con
prendere alcune la direzione da aqui-
lone a mezzogiorno , ed altre da aquilo-
ne a ponente ; può chiamarsi questa una
grande catena di montagne , la quale va
ad unirsi con i monti che separano l'Un-
gheria dalla Polonia , o siano i monti

Carpazi , che quelli detti vengono ma-


40

jores montes , per essere li più alti , e


questi minores , i quali sono la conti-
nuazione del monte Emo e della catena

di tutti gli altri monti , che a questo si


uniscono , siccome accennai , allorchè pas-
sai il monte Emo, o sia il Balkan appresso
i turchi .

Alle ore quattro dopo mezzogiorno si


"
giunse ad un villaggio detto Kinèn , il
quale resta vicino al fiume Olta , l'Aluta
degli antichi .

Questo fiume è quì navigabile , ed è


ben largo , e grosso Evvi pure una barca

per passarlo , guidata da Zingani , che


per la forma della medesima , e per il
brutto aspetto dei barcajoli mi pareva
di essere in vivis a passare lo Stige , e
guidato dai subalterni di Caronte .
4.
Ci gettarono questi vicino ad una
montagna , 8 che ci convenne salirla con

qualche difficoltà , in cima della quale


si osserva una antica trinciera degl' Im-
periali ( 1 ) , e poco dopo arrivammo ad
una barriera dei Valachi , con cammi-

( 1) Questo Fortilizio fu fatto dagl' Imperiali , allorchè


nel 1718. il dì 17. Luglio i Turchi domandarono di far
la pace con i medesimi , che fu quella di Passarowitz ,
e per termine o confine il fiume Aluta . Un tal Forti-
41
nare , per una strada fatta alle falde di
grosse montagne , che sono lungo il sud-
detto fiume .

Passata questa barriera , nell'alto di


un rocca lessi con qualche pericolo della
vita la seguente iscrizione .

STA VIATOR

VBI NATVRA STARE IVBET

ET VIRTVS TRAIANI STETIT ( 1 )


HIC

SVB AVSPICIIS

CAROLI SEXTI

IMPERATORIS CAESARIS VERE AVGVSTI


SVBACTA BREVI BELLO SED FORTI ANIMO

EVGENIO

CAESARIS VICARIO DVCE


RIPENSI DACIA

VT MEDIAE MVTVIS COMMERCIIS ( 2) IVNGERET ALPESTRIS


EFFRACTIS RVPIB. PRAECIPITIIS IN PLANVM DVCTIS

ALPIBVS PONTE IVNCTIS

XI. HORARVM VIA VEHICVLARIS APERTA EST ..

lizio fu detto in Tedesco Strasburg , e da Latini Arxavia ,


e favvi pòsta la seguente Iscrizione dal medico Gorgias ,
che n'è un Distico .
Strasburg Steinville , Arxavia dixere Latini .
Arcet ab Augusta tela inimica via .
42
OPVS EGIT

STEPHANVS COMES A STEINVILLE ( 3 )


LEGATVS ET PRAESES CAESARIS IN DACIIS

ARCHITECTO FRIDERICO SCHWANTZIO

QVID PROVIDENTIA AVGVSTI


PRO SALVTE pvblica PER FIDELE MINISTERIVM POSSIT
GRATAE POSTERITATI PERPET. (4) MONIMENTVM

IAM VADE PROSPERE ET MEMINERIS

VIRTVTI CAROLI INVIAM NVLLAM ESSE


VIAM
QVAE DVM Alpes eviscerAT ET FLVMINA DOMAT
BELLVM SISTIT POPVLOSQ. MONTIBVS NVDATOS

IMPERIO FRAENAT OBSEQVIO FELICES

VIA CAROLINA

HAEC EST

M DCC XVII. (5)

(1) Et virtus æternæ Urbis stetit .


(2 ) Iungeretur.
(3) Si trova da altri ,, Peregit..... Damianus Hugo S. R. I.
Comes a Virmondt Legati et Praesides Caesaris .
(4 ) Perenne.
(5) L'anno non vi si legge , ma bensì così continua :
EX VOTO

POSVIT SENATVI DACICO


A SECRETIS
S. K. D. K.
43

Un tal monumento è scolpito in una

pietra arenaria , ove si vedono le arme


imperiali , ma è da credersi , che presto
si perderà , mentre la pietra impiega-
tavi non è delle migliori per perpetuare
tali documenti .

Il Ponte , che nella suddetta iscri-


zione viene citato , e fatto fare da Carlo

Sesto , non più esiste , mentre le forti ,


e precipitose alluvioni del fiume Aluta ,
lo portarono via , ed ora verso la sud-
detta iscrizione non si osserva se non

l'impostamento di uno sprone di una

pila , ch'era piantato addosso alla mon-


tagna in cui resta la via Carolina , fatta
sulle antiche traccie della via Trajana .
Di una tale strada poi leggo quanto
appresso in un libro intitolato .

Primae lineae M. principatus Tran-


silvaniae Historiam antiqui , medii , re-
centioris aevi exhibentes et illustrantes

auctore Martino Felmer . Cibinii 1780.


L'autore Felmer alla pag. 278 e segg.

§ 373 riporta tutta l'istoria , e la nar-


razione della via Carolina , cioè di
dove avesse principio , e in che luogo
terminasse , e quanta somma vì fosse
stata impiegata , nel fare la medesima.
44

99 Viam in faucibus Alpium Tallmat-


99 sensibus aperire coepit Steinville , sub
99 directione Schvantii , Gromaticorum
99 Centurionis , circam finem anni 1717
,, eamque immenso labore , sumtibus non

"" ita magnis et numerum 60000 floreno-


" rum non superantibus , sequentibus

99 annis utcunque perfecit , ac Caroli-

9, nam in honorem Augusti nuncupavit .


"" Ducit illa peregrinantes a Rubra Turri
" post decursum xi . horarum , ad monis-
99 terium usque Valachicum Kosia dic-

tum . In defensionem vero ejusdem for-


"" talitium quoque erectum est , cui no-
,, men Arxavia , (germanice Strasburg)
„ e regione pagi Kinen dicti , simul hosti
,, ex parte transalutana adventuro , in

‫و‬,,
‫ د‬via Bukurestiensi ad vicum Perisan ,
,, separatum propugnaculum oppositum
,, quod de dicto vico nomen traxit .
Indi da detto autore si riporta la sud-
detta iscrizione fatta da Samuel Kölösen
de Keres -Eer , e il quale , come segre-
tario del Governo , aveva accompagnato

' il conte de Steinville e le sigle poste


nelle varianti ,
cioè le lettere iniziali
S. K. D. K. denotano un tal nome .

Il prefato Felmer riportò la suddetta


45
iscrizione con varia lezione e diversa

da quella che sta scolpita , come io stesso


lessi . Le varianti sono state da me notate,
e forse l'autore non la trascrisse se non

da qualche copia manoscritta , oppure


ch'era stata così concepita in principio ,
ma variata in qualche punto .
· Le strade dei Romani erano rinomate

per la loro lunghezza , e anco magni-


ficenza , e questa che non si dice se
non di 11 ore o di 33 miglia italiane
di tratto , può chiamarsi , e considerarsi

di qualche celebrità , per essere stata


fatta a tempo di Trajano in luoghi inac-
cessibili , e impraticabili , e che a ben
considerarla , vi sono diversi passaggi
terribili , tanto quanto che se si cade
precipito amente da un'altezza conside-

rabile , non vi è altra speranza ch'essere


sommerso nel fiume Olta , come sovente

una tale disgrazia accade ai carni , che


sono obbligati per passarla , e per man-
canza di vigilanza , rotolano giù per
il fiume .
Al presente , che parte di questa strada
si trova appartenere al distretto de la
Valachia fino del 1739 non si pensa

dagli Hospadari a risarcirla , il che sarà


46

una ragione di renderla più pericolosa ,


e forse impraticabile .
Passati in breve gli antichi confini ,
arrivammo ai nuovi , stabiliti nella pace

dell'anno 1739 e dove un piccolo fiume


detto Rivaduli separa il principato di
Transilvania dalla Valachia .

In tali orride contrade si suole quì

giustiziare i ladri , e assassini di strada ,


ed infatti in quà e in là incontrammo
dei patiboli ben guarniti di pazienti
che subito avevano già la loro condanna
ed erano stati una partita di ladri va-
lachi , e i quali il principe Ypsilandi era
stato obbligato di farne fare sollecita
esecuzione , mentre se non veniva ad
un tal' espediente , la Valachia tutta
principiava ad infestarsi di ladrů .
Io era in Bukuresti , quando una tren-
tina di questi infelici furono condotti
in diverse parti dei confini , per ricevere
la pena dei loro misfatti .

Il principe portato piuttosto a seguire


l'idea comune per un tal punto di con-
danna , o sia per la pena di morte , non
si sarebbe mai indotto ad una tale ri-
soluzione , se non fosse stato instigato

dalla Porta , e dai ricorsi delle altre po-


47
tenze circonvicine , mentre si era vedu-
to , che da una parte e l'altra tal morbo
umano avrebbe preso delle forti radiche
a tal segno , che avrebbe recato del dan-
no non poco
non nel paese , in cui aveva
già allignato .
Entrando nello spirito della nazione
valaca , io credo , che un tal supplizio
non incuta loro quel ribrezzo , che po-
trebbe altra nazione provare . Maggior

tormento o pena di morte dovrebbe dun-


que stabilirsi per i delitti gravi secondo
lo spirito delle nazioni . Verso il Volga
si dà l'eculeo , e in turchia s'impala ,
due supplizi peggiori cento volte d'una
tirata di cordino , e quanto più il po-
polo è più barbaro , altrettanto si vede
essere stati destinati dei tormenti , e delle

pene relative a queste premesse : ma non


ostante ciò , dacchè esisterà il mondo ,
avremo dei patiboli , degli eculei , dei
pali , e dei ladri ,

Ed infatti , cosa può uno credere , che


dimostrazione facessero questi miserabili ,
che uscendo dalla città erano condotti

ad essere giustiziati , posti tutti sopra


un carro .
Essi anzi trionfavano , e ridevano , e a
48

tutte le osterie che riscontravano per

istrada , si fermavano , per bevere del

vino , o dell'acqua vite , affine di diven-


tare ebrj , quali altri sileni .
Questo anzi è un costume , od è l
'
ultima grazia che si accorda loro , per
fari bevere , e renderli così ubbriachi ,
acciò non si accorgano del tormento ,

che subire devono . Un zingano n'è il loro


carnefice , e il quale finito che ha la
sua funzione , li spoglia tutti , e prende
gli abiti che a lui restano per la sua ese-
cuzione , si lascia il giustiziato sul pa-
tibolo , fino tanto che ve n'è un resi-
duo , motivo per cui anco dopo un an-
no si può riscontrare l'istesso spettacolo .
Per eseguire ciò , un Armasce o sia
un bargello con alcune guardie v'inter-
viene , e assiste alla funzione , per ren-
derne conto , e darne discarico a chi si
spetta .
E in tale orrido aspetto , e sito con
somma consolazione lasciammo i paesi
turchi, e quei della Valachia, e la musa di
qualcheduno della nostra società fu messa
in attività per fare un addio ai turchi
con li seguenti versi che fatti ex-tempore,
possono essere consegnati alla stampa .
49
Adieu aux Turcs .

Messieurs les Turcs , sur vos rivages ,

D'amour je goutois les plaisirs ,


En me riant de vos usages ,

Gaiment j'employois mes loisirs ,

Sans regret pourtant j'abandonne


Ce A pays dont le site heureux

Qu'une belle ville couronne

Est fait pour étonner nos yeux ;

Je vais chercher dans ma patrie

Et les arts , et la liberté ,


¿
Cette liberté si cherie

Qu'on bannit de . vôtre cité ;

Je ne verrai plus les ravages


De ce fleau desolateur

Qui sur vous epuisant ses rages

Nous epargne dans sa fureur :

Mais puisque vôtre bon prophête


Content de vôtre foi parfaite

Vous promet un ciel plen d'houris

J'irai vous y faire visite ,

Adieu , pour long-tems je vous quitte.

A nous revoir en paradis .


4
50

Non so poi , se fu per ordine supremo


del tribunale di sanità , o per qual-
che altra causa che dovremmo esser re-

galati , senza pensarvi , per il restante


del cammino , che fu per un'ora quasi

d'una strepitosissima pioggia , che ci ba-


gnò bene e non male insino al lazza-
retto , e la quale ci servì di più di 100
profumi , che naturalmente ci aspettavamo
all'entrare nel medesimo , mentre è certo

che l'acqua è il grande specifico , e ri-


medio unico , per spengere la pešte .
Ed infatti se avete sospetto per i vostri
abiti che portate , levateveli d'un subi- *
to , e tuffateli nell'acqua , il miasma pe-
stilenziale , se a sorte evvene , si dile-
gua, e si perde in quel momento , poten-
do uno tornare a rivestirseli , asciutti
che siano , senza il minimo timore ; e
questo è il rimedio estremo , mentre

serve il solo Sciorino , o esporli all' aria


senza guastare gli abiti .
Lo Sciorino ben fatto , può il secondo
giorno esser consumato; e il prolungarlo
di più alle mercanzie , è fondato sull'
interesse dei lazzaretti , e nient'altro .

Quando giungemmo al lazzaretto , era


già notte , e pioveva , e nessuno compa-
51

riva per venire ad assegnarci il luogo


del nostro purgatorio corporale ; e quì
daddovero si poteva dire , che chi è a
casa , non si muova , tanto il tempo ne
era oscuro , e piovoso ; ma alla fine venne
una guardia ad aprirci , incominciando
a latinizzare , e ad assegnarci una ca-
serma per nostro soggiorno , e la quale
formava due stanze separate , una de-

stinata per li padroni , e l'altra per la


servitù .

Un pancone alla militare occupava


quasi mezza la camera , e questo serviva
per dormirvi , almeno sei persone , una
tavola ed uno sgabello era tutto l'orna-
mento della nostra Caliba . Vi era pure

una stufa , che per essere piantata ma-


lamente , non riscaldava , per il che do-
vemmo ricorrere a fare uso di vino

molto più ch'è anco questo un preserva-


tivo contro la peste , mentre in tali cir-
costanze è necessaria Pallegria , e non

la melanconìa , che potrebbe essere di


triste conseguenze , in tempo di peste ,
come si dice .

Dubitando poi che il nostro equipaggio


ch ' era restato indietro , mediante il cat-

tivo tempo , non potesse giungere in


52

quell' istessa notte , così furono preparati


i nostri letti con un fastello di fieno

ma alla fine ognuno ebbe luogo di ser-


virsi del proprio letto da viaggio .
Appena quì giunti , non mancammo
di scrivere una lettera al sig . comandante
di Rothenthurm , ed altra al sig.gener . co-
mandante B. de Preiss a Hermannstadt ,

con dare ad ambedue parte del nostro


arrivo , essendosi preso l'assunto per tutti
il sig . cav . de S. Priest .
2 giugno . ) La mattina essendo in
piedi , si principiò a prescriverci i re-
golamenti del lazzaretto , con dare in
primo luogo la1 biancheria sudicia per
essere lavata , e a fare profumare tutto
ciò ch ' era rinchiuso nei bauli .
*
Ma quello che ci rallegrò , si fu la
risposta avuta dal comandante di Rothen-

thurm il sig . maggiore Frisoni , il quale


ci dava parte , che la nostra quarantina
sarebbe stata di quattro giorni , giacchè
tali erano stati gli ordini del sig. gene-
rale de Preiss .

E' vero poi che in questo lazzaretto


la quarantina , allorchè non vi è alcun
sospetto , non è tanto rigorosa come nelle
altre parti dei confini della Germania ,
53

venendo dalla Valachia: onde non ostante

ciò , fu questo un gran favore , che ci


fu compartito , mentre ordinariamente è
di tre settimane , e di più allorchè vi

sono sospetti di peste .


Il dopo pranzo giunse il comandante
di Rothenthurm a farci una visita , e a
confermarci a voce le disposizioni avute
da Hermannstadt per il termine della
nostra quarantina .
E questi un signore in età avanzata ,
allegro , e giocondo , mentre essendo in
un'altra Caliba due PP . Osservanti della
provincia della Valachia , che ritornati
erano dalla visità , essi avevano già prin-
cipiato a lamentarsi , perchè a noi altri
era stato assegnato un sì corto tempo ;
allora il comandante rispose lorò , che
non era facile di contentarli con una

superficiale rannata , ma che di bisogno


avevano d'essere ben purgati , e di fare
3 settimane di quarantina : Ma non avrei
desiderato in tal caso delle parzialità.

non toccando a me ad internarmi di più


in questo punto .
Posso dire , che la nostra quarantina
si riduceva ad un divertimento , mentre
essendo molti insieme , chi fa una cosa ,
54
e chi un' altra ; essendoci permesso di
uscire dalla capanna , e salire in una
montagna , che ci resta dirimpetto , con
che non si venga a passare le due guardie
poste alle estremità di tutte le fabbriche

fatte per un tal scopo .


Possiamo sotto vento camminare alla

spalla del direttore , e del chirurgo ;


anzi ci è permesso di andare nei loro

giardini che tengono , e con non troppo


rigore anche nelle loro abitazioni , ma
sempre con qualche circonspezione , e
cautela .
Voglio ammettere , che quando non
vi è sospetto di peste , niente temono i

deputati di sanità , e se lo dimostrano ,


tutto è per ostentazione , o suggezione
d'uno con l'altro , e delle volte regnan-
dovi tra poche famiglie riunite in un
piccolo spazio di terreno , delle gelosie ,
e dei pettegolezzi , ne seguono degli odj,
e delle inimicizie l'una con l'altra .

Il ritrovarsi in questi lazzaretti un


chirurgo , è uno dei migliori provedimenti
che si sia pensato a fare , e desidererei ,
che fosse stabilito in tutti gli altri laz-
zaretti dell'Europa , mentre un chirurgo,
o medico è necessario , che abiti in laz-
55

zaretto , come i quarantinanti , e non


in città , come in alcuni luoghi , e il
quale , ove sono stabiliti lazzaretti, può
essere utile per un caso , e non per tutti ;
mentre arrivando degli accidenti
delle ordinarie malattie , il chirurgo , o

il medico è sempre pronto , ed è ancora

egli sottoposto a perder pratica .


Il nostro uomo spregiudicato , e appli-
cato anzi allo studio dell'istoria naturale

teneva una piccola collezione di mine-


rali , che raccolto aveva nelle montagne

superiori della Transilvania , e dal quale


comprai alcuni pezzi non indifferenti
delle miniere d'argento .

3 giugno . ) Jeri ed oggi il tempo ,


dopo tante pioggie , fu bello , e anco
caldo , mentre il sole batte quì dacchè
principia a comparire sull'orizonte , in-
fino al suo tramontare . Il lazzaretto è
situato in mezzo ad una foce di alte
montagne inaccessibili , ed orride ; di
dietro scorre il fiume Olta e da un gran
vallone un altro fiume detto Oltariolo,
che in tempo di pioggie , gonfia talmente
da recare spavento alla peste , e ai pesti-
ferati ancora . Si prova pure una ventila-
zione continua , e cessando questa , allora
56
se ne risente un eccessivo calore ; ma

nell'inverno , nevi , freddi , geli , e cento


meteore .
Per servizio delle mercanzìe vi è un

gran stanzone . Il deputato , o direttore

ha la sua abitazione a parte , come pure


il dottore , o il medico-cerusico : una ne

hanno le guardie , e altra ne ha il cuoco,


o l'oste , e tre sono le calibe , o capan-
ne per comodo dei passeggieri . Dopo
ciò , non è questo il luogo il più fre-
contu-
quentato , essendo le spese di
macia anco tenui .

Nel contemplare le imminenti mon-


tagne , osservava , che sempre mantene-
vano il loro corso , o direzione da aqui-
lone a mezzogiorno , e da aquilone a
ponente, essendo alcune rotonde, coniche ,
isolate , altre nude , o vestite di grossi
alberi , essendo la betula e l'orno gli

alberi i più comuni , che allignano in


questa catena , cioè in queste parti , che
ho potuto percorrere :
La costituzione delle medesime è for-

mata di una pietra arenosa quarzosa ,

pregna di mica aurea , e argentea , es-


sendovene altre di pietra schistosa , con
conservare nei loro strati una direzione
57

irregolare e confusa ; altri poi ve ne sono


orizontali , e altri obliqui orizontalmente .
Particolare attenzione impiegava nel
complesso di queste montagne , per assi-
curarmi , se investigare poteva alcun'in-
dizio vulcanico ; ma sembra , che lo fos-
sero una volta , moltopiù che ne abbiamo
un esempio dal nome di un monte detto

in lingua valaca Vulcanu , ed ora il


passo del Vulcano , che separa quasi il
Banato di Crajova dalla Transilvania ,
e il quale resta nella valle di Hatzeg ,
e il monte Büdösch n'è un Vulcano
non peranco estinto .

4 giugno . ) Oggi è l'ultimo giorno


della nostra contumacia , e domani mat-
tina partiremo per la capitale della Tran-
silvania . Il dopo pranzo siamo stati con
un più forte profumo affumigati in tutto
e per tutto , il nostro danaro messo nell'
aceto , e dopo una tale operazione , siamo
stati ammessi alla pratica , venendo in
conseguenza il direttore con un gran

protocollo in mano , obbligandoci tutti


a fare una confessione generale , che
non aveva più fine , dovendo almeno
ognuno perdere una mezz'ora di tempo ,
avanti ch'avesse egli fatto tutte le in-
58

terrogazioni , avute le risposte , e queste

scritte nel suo gran libro ; per verità


dopo la nostra pratica , mi pareva d'
aver subìto un'altra contumacia delle

più lunghe , cioè di quelle di 40 giorni .


Finalmente dopo avermi domandato il
mio nome , cognome , patria , stato , anni ,
giorni , ed ore , ed aver esaminata la
mia statura , occhi , cigli , palpebre , peli ,
e capelli , non che il loro colore , oltre
il viso , e la fisonomia , fui ricercato per-
chè io viaggiava ? cosa ha che fare con
la contumacia , risposi io ? ma per non
mancare a tali costumanze , dissi , che
viaggiava pro bono publico , e tale frase
fu messa nella fede di sanità , che cia-
scheduno doveva avere nell' atto della

partenza dal lazzaretto . Per verità si può


dire , che la peste o almeno i sospetti

di peste trà queste Alpi sono trattati al-


quanto pendantescamente , molto più che
colla mia descrizione della peste , che
aveva regnato in Costantinopoli l'anno
1778 aveva fatto vedere le cattive pratiche
dei lazzaretti , a tal segno , che una tale
descrizione fin d'allora fatta stampare ,

servì di norma per fare nuovi , e più


pratichevoli regolamenti per li lazzaretti
59

di Livorno , in tempo del governo del G.


Duca Leopoldo , Arcid . d' Austria & c.

Dopo avere ottenuta la nostra prati-


ca , volli fare una piccola spasseggiata
intorno le montagne per erborizzare , ma
non era questi il luogo il più vantaggioso ,
non osservando se non la Potentilla

anserina , e la Campanula persicifolia ,


oltre altre comuni a tutti i luoghi .
5 giugno .) Jeri avevamo fatto le no-
stre disposizioni per partire , mentre il

Tahim del principe non più continuava ,


cioè il principe aveva avuto la gentilezza
di farci accompagnare gratis insino alle
frontiere , per quello che riguardava il
vitto , e l'alloggio , e i cavalli , ed in-
conseguenza doveamo qui provvederci di
altri carri , e cavalli , e di tutto quello che
c'era necessario : ma nel ritrovar ciò
fummo aiutati dal comandante di Rothen-
thurm , ed in conseguenza essendo il tutto
pronto , dopo le ore 8 della mattina ci
mettemmo in marcia per Hermannstadt,
con tagliare a traverso il fiume Olta-

riolo , e seguitare il nostro cammino per


la solita via Carolina , che continuava
sempre nelle falde delle montagne , e
lungo il fiume Olta .
60
Ritrovammo un'antica torre con altre

muraglie , ed era l'antica torre rossa ,


una volta stata rovinata dalle inonda-

zioni delle acque . Allorchè restava que-


sta in piedi , eravi quì la dogana e già si
vede il distrutto edifizio della medesima .
In una rocca poi si osserva un' iscri-

zione allusiva all'apertura della sud-


detta via Carolina .

HAEC VIA

IN DACIA

A PERTA EST

ANNO M DCC XVII.

Non distante da questa in linea pa-


ralella , e dalla parte destra esistono
le rovine della porta Trajani , e il luogo
vien detto Puarte Romanilor , e la via

Consolare , si dice Kalea Trajanului ,


la quale era lastricata , come si osserva
essendo al convento detto Cosia .

Sulzer , Geschichte des transp. Da-


ciens. T. I. p. 346 , ne riporta un'altra ,
che io non veddi , ed è del tenore se-
guente .
61

Quo Trajani virtus ausa non fuit ad-


verso Aluta flumine , eodem secundo
Carolus VI. Rom. Imperator admirabi-
li fortitudine et constantia penetravit .
Hanc viam ille per immanes Alpes , des-
peratum Romanis opus , coelesti favore
invenit , et herculeo duorum annorum la-
bore perfecit : quod pretium augustae
operae tulit plus quam humana molitio .
Valachiam cis alutanam perdomuit , de-

dititiis ejus pascuis sterilem Transilva-


niam recreavit , promoenia ( pomoeria )
commerciorum : provexit , vectigalibus
aerarium auxit . Viator ! utere , fruere
tanto providentissimi principis beneficio ,
proficiscere felix et cogita , inviam vir-
tutis non esse viam .

In seguito si arriva all'alt Contru-

matz, cioè al vecchio lazzaretto, il quale


resta in una buona situazione , essen-
dovi in essere tutti gli edifizj apparte-
nenti al medesimo . E occupato ora da
un corpo di soldati , per guardare le
frontiere :

Nella pace di Passarovviz , che per


base ebbe uti possidetis, tutto il distretto
di Lowiscta restò all' Imperatore , e il

quale conteneva 22 piccoli villaggi , con-


62

tando dal di sotto lazzaretto della torre

rossa , di 4 ore in lunghezza e larghezza


di quà e di là dal fiume Aluta : fin quì
arrivava la frontiera della Transilvania

nella pace di Passarowiz , compresa nel


distretto di Lowiscta , che per un tal
trattato restò all'Imperatore Carlo Sesto
fino dall'anno 1718.
Quì giunti , allora le mogli dei nostri
vetturali ch' erano sassone , montarono a
bilancino , per condurre i carri e la

nostra carrozza, facendo le funzioni degli


uomini , che sono impiegati in altri la-
vori , o incombenze .
Dopo un'ora e mezzo di marcia si
arrivò alla torre rossa dove prima di
tutto pensammo di rendere la visita al

sig. comandante che ci aveva onorato


allorchè eravamo in contumacia , e il

quale non mancò di regalarci con una


colazione consistente in caffé con latte ,
servitaci da una sua dama d'onore ,
molto graziosa . E pure qui necessario
fare risegnare la fede di sanità , che ci
era stata data dal direttore del lazzeretto .

Rothenthurm è un piccolo fortilizio ,


nel di cui mezzo vi è una torre , e la
quale è circondata da un fosso con un
63

piccolo ponte a levatoio , e non vi re-


sta di guarnigione che un maggiore , o
comandante con 30 soldati .
Fu questo fortilizio rifatto nel tempo
della nuova strada , e rimane situato su

piccole colline , con esservi un grosso vil-


laggio all' intorno .
A mezzo giorno lasciammo questo luogo
di frontiera , e ci convenne andare alla

dogana , per mostrare le nostre fedi , e per


avere un certifieato , qualmente non por-
tavamo alcuna cosa di contrabbando ; tro-

vammo per uno dei doganieri un romano


per nome Cornelli , il quale avendo per
moglie una greca costantinopolitana ,
pensammo di fargli una visita , e dopo
quella dei nostri bauli passammo liberi
dalla dogana , a riserva dei cavalli , i

quali furono tassati di pagare due parà

per testa .
Dopo tante cerimonie frontieresche ,

principiammo a perdere le montagne , e


rimirandole nella loro lontananza , ci
comparivano più maestose , e le più alte
conservavano tuttavia la gelida neve ,
ma nell'entrare nella pianura di Her-
mannstadt , osservammo diversi villaggi

sassoni e le campagne più ridenti , meņ-


64
tre i sassoni sono più addetti alla col-

tura delle terre , e più industriosi pure .


Il più grande di tali villaggi si è Thal-
matsch , intorno al quale scorre un pic-
colo fiume detto Zoodt , e il quale si
getta nell' Olta .

Un tal villaggio resta due ore dis-


tante da Hermannstadt , vicino al quale
ne trovammo un altro detto Schellen-

berg , abitato egualmente da sassoni ,


che vi hanno delle comode abitazioni .

Finalmente alle ore 4 dopo mezzo


giorno arrivammo ad Hermannstadt con
andare a stare alla locanda del Leon

d'oro , locanda stata onorata dall ' Im-

peratore Giuseppe II con la sua perso-


*
na onóre che reca sempre maggiori
spese ai viaggiatori che vi si presentano
!
per alloggiarvi .
Il sig. Cabalini ajutante di campo ,

venne dalla parte del sig. generale co-


mandantede B. Preiss a complimentarci
per il nostro felice arrivo , cón invitarci
nell' istesso tempo ad andare a pranzo
per l'indomani .
Intanto noi facciamo preparare qui

il nostro , e credo che non sarà pronto


neppure all'ora di cena , 1 andando imma-
65

ginandomi che la presenza cesarea abbia


troppo nobilitato gli esseri appartenenti
a questa locanda , vedendo pure una con-
fusione , e una somma torpidezza . Il

peggio di tutto poi si era , che se non


avevamo i nostri letti , ci toccava a
dormirla male con quelli che non vi era-
no . In somma avevamo scelto una locan-
da , dove generalmente parlando , non
ritrovammo quelle comodità che uno sì
aspettava , obligati in fine a maestosa-
mente pagare .

6 giugno . ) Questa mattina m'accinsi


di buon'ora a correre per la città , e la-
sciare tutti gli altri compagni in riposo ,
con portarmi primieramente dal sig. An-
germeyer , sassone di nazione , e direttore

del lotto di questo dipartimento , ed era


stato un amico corrispondente nel mio
soggiorno di Bukuresti . Gli resi alcune

lettere , che teneva per il medesimo , e


dopo aver fatta colazione all'uso del
paese , cioè caffé con latte , ci portammo
città affine di trovare qualche
per la
incontro per partire per Vienna , dopo
una dimora di tre , o quattro giorni , pen-
sando di proseguire il viaggio solo , e di
lasciare tutti gli altri nobili viaggiatori .
5
66

Il sig. de Loefler che aveva una col-


lezione d'istoria naturale , e del quale

feci la conoscenza nell' istesso albergo ,


non mancò di darmi l'adito , per avere
il piacere d'osservarla , consistente in con-
chiglie , e petrificazioni della Transilva-
nia , oltre molti minerali , sali , e tutto
ciò che dà una tale provincia , essendone
egli molto istruito , e conoscitore .

Il proverbio dice , che quando si en-


tra in una vigna , vi è sempre il prurito
di spelluzzicare , o di domandare al vi-
gnajolo qualche gracimolo d'uva ; l'istesso
si può dire , che possa accadere , allor-
chè si presenta l'occasione di andare a

vedere qualche Gabinetto d'istoria na-


turale ; di quei cioè dei signori privati ,
che generalmente parlando , si ritrovano
possedere dell ' istesso pezzo più esemplari
o frammenti , e che quando uno, non è
troppo timido , o conosce che ha da fare

con persone generose , allora si rende più


ardito di domandare qualche cosa , ed
infatti lardire mio fu soddisfatto , men-

tre egli mi regalò diverse cose , e spe-


cialmente un pezzo di miniera d'oro di
una delle più antiche , e più ricche della
Transilvania , unitamente alla grande spe-
67
cie d'un Gryphites , petrificazione pro-
pria dei monti della Transilvania , e le
quali cose ho unito con una piccola
collezione di minerali , od altro , che com-

prai dal medesimo cerusicó del lazze-


retto'.

Ma dopo aver ciò esaminato, mi licenziaï


dal sig. de Loefler con molta sodisfazione,
e ritornando alla locanda , alle ore un-
dici andamnio tutti a presentarci dal
sig. general - comandanté B. de Preiss

il quale accolse tutta la compagnia molto


gentilmente , e fatte le solite cerimonie
di complimento , allora ci destinò il suo
ajutante di campo affinchè potessimo

essere présentati in diverse case delle fa-


miglie più distinte .
Primieramente condotti fummo dal sig.
governatore il barone de Bruckenthal ,
ma non trovandolo nel suo palazzo , pas-
sammo a fare visita al sig. generale de
Parco , il quale non mancò d' invitarci
a pranzo per domani , ogni qualvolta non
fossimo stati invitati dal sig. governatore

e che ciò seguendo , sarebbe stato per


l'uber morgen , cioè per l'indomani .
Indi in rango ne venne il sig . generale
Rahll , e diversi altri uffiziali , che non
68

essendo visibili , lasciammo loro le nostre


carte di visita , molto più che l'ora del
pranzo avvicinandosi ritornammo dal sig.
generale comandante , che non mancò di
dare sontuoso pranzo , con servizio d'ar-
gento , con tutto l'ordine , simetria , e

lunghezza , giacchè durò quasi tre ore ,


mentre il pranzo era servito alla Dacica,
cioè non veniva sulla tavola , che un

piatto alla volta , qual piatto dovendo


essere presentato dal maestro di casa.

ora a destra, ora a sinistra , ora una quinta


più in là , o più sotto , o più sopra ,
nel mezzo , o nell' angolo , o in un'ala
della tavola , secondo il rango dei com-
mensali , avviene, che avanti che uno resti 4
servito , passa almeno una mezz ' ora . e
se accade che lasciate passare due , o tre
pietanze , allora vi . ritrovate a fare la
figura di semplice spettatore , e non

quella di commensale . Basta , ognuno


ha la sua maniera di vivere : e sopra

ciò , bisogna uniformarsi , e credere che


ognuno trova sempre buono quello , che
è stato praticato da tanto tempo , o che
usanza è del paese .

Finito il pranzo , ritornammo dal sig.


governatore , il quale ci accolse molto
69

gentilmente , e appresso il quale ci trat-


tenemmo qualche ora per visitare tutte
le sue diverse collezioni e rarità , e in
primo luogo quella dei quadri , di di-
verse scuole , e pennelli , la quale ha un
gran merito , per molti pezzi rari dei
più celebri pittori .
Indi visitammo un gran maresciallo
di campo , cioè il sig. de Rosenfeld , di
una grande corpulenza peraltro , e il
quale ci trattenne alquanto nel farci in
buon francese , e in buono italiano di-
verse questioni sopra i turchi con ren-
derlo contento in tutte , e anco su quella
se i turchi bevevano vino . Fummo pure
condotti a fare una visita alla sig. con-
tessa Giuseppa Banfi , insignita della
croce stellata , dama , che a qualche bel-
lezza univa pure dello spirito , e delle
cognizioni , con parlare molto bene la
lingua francese .
Ritornati indi all'albergo , ritrovammo
il sig . de Loefler , il quale ci fece fare la
conoscenza di un grande Naturalista della
Dacia , cioè del sig . B. de Fichtel posseden-
do questi un ricco gabinetto d'istoria na-
turale , produzioni tutte della Transilva-
nia , e le quali come spettanti ad una sola
70

provincia , si rendono molto preziose , e


degne di curiosità per tutti quei che si
interessano e viaggiano per un tale
scopo .
Egli dopo aver molto raccolto e forma-
tone una bella collezione , fece disegnare
diversi pezzi rari e ne fece pubblicare
una sua opera con le stampe di Norim-
berga col seguente titolo .
Nachricht von den Bersteinerungen
des Grosfurstenthums Siebenburgen mit
einem Anhanger und beygefurterTabelle
uber die sammtlichen mineralien und
fossilien dieses landes verfasset von Johann
Ehrenreich von Fichtel &c. Nurimb 1780
in 4 fig.

7 giugno . ) Il sig governatore aven-


domi parlato d'un suo giardino , che
teneva fuori della città unitamente ad

un casino di campagna , con piacere


mi portai di buon mattino a vederlo ,
molto più che il tempo era bello , ma
peraltro caldo , con la speranza di osser-
vare qualche pianta curiosa , che di un
subito fu per me svanita , mentre tra i
fiori non veddi se non del papavero .

Bensì il giardino era vago , ben inteso ,


ed il casino molto comodo .
71
Ritornando in città , allora feci la
conoscenza di un librajo , che era il bi-
bliotecario della biblioteca della città 2

non peranco fatta pubblica , ma che


lo sarebbe stata in appresso , mediante
la generosità del sig governatore molto
portato a proteggere le belle arti , e le
scienze sul piede dell'augusta regina , e
il quale dal suo recente ritorno da Vienna

aveva fatto provvedere molti libri , per


aumentarla , e finito che avesse il suo
nuovo palazzo , che sta fabbricando nella
grande piazza , questa sarebbe colà collo-
cata e renduta pubblica in forma totale.
Ciò sembrerebbe , che la capitale della
Transilvania non aveva avuta alcuna bi-

blioteca pubblica se non quella , che i


PP. Gesuiti dovevano avere avuta per uso

proprio , allorchè erano quì .


Veduta questa libreria , e senza fare
attenzione ai libri stampati , mi portai
in una stanza separata , dove si conser-
vavano diversi manoscritti , che conten-
gono varie croniche , e annali di Tran-
silvania , la maggior parte pubblicati ,
e tra i quali le opere di Thurotz , Bon
fino , Istvanf, Wolffango de Bethlen ,
Matthias Belio , Georgio Pray , Gio-
172

vanni conte de Bethlen , Toppeltinì , Ti-


mone , Palma , e Hanero .
Un edizione del xv. secolo in 4 tomi
stragrandi mi parve che meritasse qual-
che pregio per la sua rarità , intitolata
così ,, Nove translationi librorum de gene-

ratione et corruptione ab Averoi cor-


‫ وف‬dubensi commentate summi Philosophi
‫ وو‬Aristotelis ex stragyra grecie oppido
‫ وف‬Nicomachi medicine artis professoris
99 filii . Deo optimo maximoque favente
‫ وو‬finis impositus est nobilis Vicentini
‫ ود‬Joannis Philippi Aureliani et fratrum
୬୬ impensis . Opera vero atque ingenio
99 Laurentii Canozii Lendenariensis . Im-
,, presse Patavii anno Christi Optimi
99 M. CCCC.IIII. et LXX . quarto decimo
Kalendas Julii .
92 Fra i rari mi fu mostrato anche il se-
guente libro intolato :

99 Monnoies en or et en argent des

99 Rois de Hongrie du cabinet de M. le


baron de Festetisch conseiller aulique ,

" et comte de l'Emp. 1769 ,, 2 Tomi in 4 .


"
39
Quello che rendeva raro un tal libro
si era , che i rami erano stati impressi a
parte , e che l'autore non ne aveva
fatto tirare se non poche copie .
73

Veddi pure fra i rari alcuni classici


scrittori della Transilvania .

Origines , et occasus Transylvano-

„ rum , sive erutae nationes Transylva-


‫ وو‬niae earumque ultimi temporis revolu-
‫ وو‬tiones Laurentio Toppeltino de Med-
" gyes . Lugd. 1667. 99
୬୭ Stephanus Zamosius . Analecta la-

pidum vetustiorum prodierunt Patavii


"" anno 1593 . 99
99 Martinus Schmeitzel . Erlauberung

„ goldner und silberner Siebeburgischer


‫ وو‬Münzen . Halle 1748. 99
„,

,, Joan Fridvaldrzky . Mineralogia Ma-


" gni Principatus Transylvaniae . Clau-
„ diopoli . „
,, Wolfan de Bethlen , Historia Tran-
99
silv. 1526 ,, libro mancante , ma raro .
Finalmente notai un altro libro , te-

nuto per raro , cioè :


Godefridi Bidloo , Anatomia huma-
"" ni Corporis . Amstelodami 1685 . " con
centocinque Tavole .
Visto ciò , ad un ora fummo a pranzo

dal sig. governatore , che fu magnifico ,


e dove eranvi delle primarie dame , e
mogli di generali .
Mi ricordo , che in quel lauto pranzo
74

come le dame s'impossesarono della lo-


cuzione o del cicaleggio, allora tutto il
discorso della tavola si raggirò intorno
ad un cane della città o della campa-
gna, che si diceva essere arrabbiato. Tutta
la narrazione d'un tal'accidente , si passò
a citare tutti i cani arrabbiati del secolo

passato , e presente , e tanto quanto che


gli Idrofobisti avrebbero avuto molti
materiali , per comporne varj libri .
Ma il dopo pranzo , e dopo la rabbia
canina , il sig. governatore non mancò
di farci vedere diverse sue collezioni ;
primieramente una buona raccolta di li-
bri appartenenti all'antiquaria, nella qua-
le scienza , o studio egli n'è ben versa-
to , avendo a tal effetto una ricca serie
di medaglie romane consolari , e gre-

che nei tre metalli , oltre una serie di


monete del medio Evo ; diversi idoli in

bronzo , dei busti , e qualche statuetta ,


non che dei bassirilievi , ritrovati tutti
in Transilvania .
Un'iscrizione votiva in pietra arenaria
fatta da Tito Aurelio Narcisso Negotia-

tor , cioè mercadante , a Giove e a Giu-


none regina , le quali divinità restano
scolpite , ma ora senza teste ,
75
I. Q. M. I. V. N. REG .

T. AVR. NARCYSSVS NEG . PRO SE ET

SVORVM . L. M. VOTVM SOLVIT.

Osservai pure una piccola colonna

votiva , ma mancante , e in rotondo lessi

SVA SVORVMQVE

VOTVM POSVIT

EX ARC A ...... III.

Tiene pure un basso rilievo scolpito in

pietra arenaria , rappresentante da una


parte due soldati romani , e dall'altra
la lupa coi due gemelli , un carro , e
un imperatore romano a cavallo .

Degna d'ammirazione poi si è la col-


lezione de' minerali riuniti tanto d'oro ,

che d'argento delle diverse miniere della


Transilvania , ove i due metalli eranvi
nativi , e in volume , con formare varie
ramificazioni , e con piacere osservai un

grosso mattone di cinabro di un pezzo


esorbitantissimo , oltre tante altre produ-
zioni daciche .

Se un tal personaggio metterà in ese-


cuzione le sue savie idee , io credo , che
76

con tutta la ragione debba chiamarsi il

genio della Dacia , come il principe di


Biscari si è meritato quello della Sici-
lia per aver fatte delle grandi imprese
in vantaggio dello studio della veneranda
antichità , e delle scienze ancora .
Così Cibino avrà una ricca biblioteca ,

una collezione di quadri , un museo di


storia naturale , e un orto bottanico ,
secondo le mire e le buone intenzioni

di un sì magnifico Mecenate , e protet-


tore .

E vaglia il vero in Hermannstadt varj


signori particolari portati sono ad avere
delle collezioni d'istoria naturale , con-
tribuendovi molto una tale provincia ,
ricca di miniere d'ogni genere , e di

saline , e non che di petrificazioni di


diverse specie , sopra tutto di conchiglie ;
che perciò questa mattina ( 8 giugno )
fummo dalsig Caballini presentati al sig .
B. Degenmann , il quale oltre l'essere un
signore dotato di varie cognizioni , pos-
sedeva una collezione d'istoria naturale

patria , consistente in minerali , e in


petrificazioni , la di cui custodia era
affidata all' unica sua figlia , dami-
gella di spirito , amabile , e bella , e la
77
quale mi donò un pezzo di sal - gemma
con entrovi una gocciola d'acqua .
9 giugno . ) Ieri ed oggi siamo stati
regalati sempre con lauti pranzi prima .
dal sig. generale Barco , e indi dal sig.
generale de Preiss , dove feci la cono-
scenza del superior castrense il sig. Mu-
drak stato già gesuita , e il quale passa
per essere molto rigoroso nel suo eccle-
siastico ministerio .
Per domani mattina abbiamo delibe-
rato d'andare a vedere le saline di Sal-
sburg , o Bisokna in valaco , distanti due

ore dalla città verso la parte settentrio-


nale . Il tempo peraltro è molto piovoso
da due in tre giorni , e vi è l'apparenza .
che la pioggia voglia continuare .

10 giugno. ) Non ostante il tempo in-,


constante e disposto sempre alla pioggia
non tralasciammo di fare la nostra corsa

a Salsburg, con essere tutti partiti di buon


mattino a cavallo .
Nell ' uscire dalla città seguimmo per

qualche tempo il corso del fiume Zibin,


che dà il nome alla città d'Hermannstadt .

E' questi un piccolo fiume con basso


letto , ma che molto si allaga in tempo

di pioggia .
78
Il nostro cammino era verso setten-

trione , e sempre per pianura , che si


chiama la pianura d'Hermannstadt , il
quale non era dei migliori , a motivo delle
grandi piogge , che anzi era del tutto
quasi guastato , non camminandosi se non

per strade fatte dal passaggio delle genti ,


e non dall'arte .

Le donne valache , e sassone dei cir-


convicini villaggi solite a portare il latte
in città , le osservammo montate a ca-
vallo , con tenere sulle spalle una lunga
stanga , alle di cui estremità erano sospesi
due calderotti pieni di latte , oltre altri
commestibili , e frutti per essere ven-
duti in città , che varie donne portavano
a mano , o in testa , riposte in corbe ,
o in panieri .
In due ore di tempo , come dicemmo ,
arrivammo alle saline di Salsburg , e
le quali restano poco distanti da un grosso
villaggio di tal nome .
Ci portammo alla casa del sig. Has-
sara direttore delle medesime , per il
quale avevamo una lettera d'introdu-
zione , acciò ci facesse vedere le diverse
saline d'un tal luogo : ma nel presen-
tarci , trovammo la di lui corte tutta
79
assediata dai Dacj , che non volevano
più trasportare il sale , mentre s'intese ,
che uno di loro era stato bastonato da

un valaco vassallo del principe di Vala-


chia , e che tutti insieme domandavano
per un tal'affronto , giustizia , e se non
l'avessero ottenuta , se l' avrebbero fatta
essi, dicendo anzi , che l'istesso impera-
tore neppure avrebbe permesso , che uno
di loro avesse ricevuto un tale smacco .
Gente assai onorata , per quanto rile-

vammo , dopo aver bevuto qualche dose


d'acquavite . Ma il nostro arrivo servì
di qualche pretesto al suddetto direttore,
per rendere pacifici quei susurratori , ed
essi con buone promesse ritornarono ai
loro carri , per caricare il sale .
La prima finezza che ci fece questo
sig. direttore, ungaro di nazione, fu quella
di presentarci qualche pezzo di salgem-
ma , che molto gradimmo ; indi si degnò
accompagnarci , per vedere le saline , e
le quali sono ora quattro , venendo chia-

mate ilgrande scavo , il piccolo scavo ,


san Nepomuceno , e s. Giuseppe ; altra
poi , o sia la quinta , resta questa pre-
cipitata , con aver prodotto un lago di
acqua , e le quali tutte non sono lon-
80

tane l'una dall' altra , venendo anzi com-

prese in un recinto , e in pianura ; e l'


indizio della loro discoperta sembra , che

si dovesse essere preso dall' osservare una


terra bianchiccia sabbionosa , che non am-
metteva alcuna vegetazione in differenti
pezzi , e come in rotondità formati .
Venghiamo ora alla descrizione delle
medesime . Prima di tutto vedemmo lo
scavo fatto orizontalmente nel terreno ,
con la comunicazione di più corridori ,
o passaggi , o cuniculi sostenuti da ta-
vole , e puntelli , per impedire la caduta :
quali passaggi ne davano altri , che re-
stavano formati ad altri livelli più bassi ,
e che alla fine venivano a comunicarsi con

gli altri di tutte le saline , ed era questo


a motivo degli scoli delle acque .
Alla superficie della terra si vedeva
formato uno scavo quadrato , sempre per-
pendicolare a quello della salina , affine
di sospendervi una scala , e ch'essendo
la più profonda di 72 orgie , può uno
considerare la lunghezza di una tale
scala .
Ma ordinariamente la gente non si
cala nella salina se non dallo scavo ,

da cui si tira fuori il sale scavato ,

A 360 pieds
81

il quale consiste in una grande apertura


fatta perpendicolarmente , e in ' angoli ,
e lati uguali , il che seguita per la pro-
fondita di 16 Klafter , con ritrovarsi
dopo il grande scavo fatto a campana
in guisa tale che si viene a formare
una grande volta , per sostenere il ter-
reno superiore .
Non avemmo il coraggio di scendere in
questa salina , ch'era la più profonda ,
ma per averne un'idea , si accesero dei
covoni di paglia , e così accesi vi si getta-
rono , nel tempo però che andavano ca-
lando a basso . percorrevamo con l'oc-
chio la profondità della salina : oltre di ciò
per chiamare qualcheduno , che vi la-
vorava , era necessario di cacciare fuori
una voce ferrea , e questo comparen-
do , non si arrivava appena a scor-

gervelo .
E` da quella fossa , o scavo che si
tira fuori il sale scavato , a forza di
macchina a viriolo condotta da quattro

cavalli , e che nel tempo che un grosso


canapo sale , l'altro scende , cioè ritorna
uno carico ; e l'altro , nel ritornare che
fa il vuoto , la gente scende , e va e viene
secondo le occorrenze .
6
82

Vi sono dei gagliardi o delle persone


forti , che attaccatesi solamente al ca-
napo , si calano giù come se nulla fosse .
Fummo spettatori per più volte di ciò, e
non potevamo persuaderci , come le mani
non dovessero lor prendere fuoco ; ma
bisogna considerare , che avevano delle
mani veramente callose .

Dopo aver fatto tali osservazioni pen-


şammo di calare nella più piccola sa-
lina , profonda di 20 Orgie , con fare
levare la gabbia dal canapo , e adattarvi
una grossa pelle di bufalo , con mettervi

dentro della paglia , affine di non im-


brattarsi , e entrati dentro sino a tre
persone, allora in due volte tutti calammo
a basso della salina , con osservare un

gran sotterraneo a volta , e nel quale


diversi uomini stavano lavorando con

l'ajuto di una piccola candela di sego ,


che Luminu pure in valaco chiamano .
Il ferro col quale si servivano per sca-
vare la pietra , o il sale in pietra ,
era un grosso scarpello da scarpellino ,
con una punta tagliente formata a dia-

mante , raccomandato ad una piccola , e


sottile mazza di nocciuolo , la di cui fles-
sibilità è necessaria in tale operazione .
83

Si scava sempre la pietra , come nella


appresso figura ,

e questo masso o balata si divide

in cinque parti , o pietre , e ciascuna


pietra viene a pesare cento Oke . ( 1 )
Si paga allo scavatore due quarantani e

mezzo : ma non è molto tempo , che l'


imperatore fece assegnare quel mezzo
quarantano di più , potendo in tal guisa
guadagnare un terzo di fiorino al giorno ,
contandosi , che è obbligato di mante-
nere a sue spese i ferri , e il lume .

Questi scavatori , e lavoratori travaglia-


no quasi nudi ; e non è permesso loro di
bevere vino , nè fumare dentro la salina .

Le pietre rotte , e quelle con parti ter-


restri non si contano per niente , e ven-
gono messe per scarico . Sono oltre di ciò
obbligati di ripulire l' Okna , o sia la
salina , il che reca loro molta pena ,
senz' essere considerata , e la quale ope-
razione si deve fare nell' estate , tempo

n cui non vien permesso. scavare .

(1 ) L' Oka , peso turco , composto di 400. dramme ,


corrisponde a libbre 2. e mezzo fiorentine .
84

Visto ciò con piacere , e rientrati den-


tro nella pelle , insieme con il buon diret-
tore , appena che ci sentivamo tirar su ,
egli principiò a recitare un miserere
con un tuono non troppo curioso , il

che avrebbe messo paura a chi non l'


aveva in quel momento , e pareva che
pregasse quei che di sopra a noi resta-
vano , a dirci un de profundis , che
per verità come tanti prosciutti salati
venivamo bel bello su dal baratro salse-

dinoso , riguardandoci l'uno con l'altro ,


e con ritenere le nostre risa , in quanto
alla paura del direttore , che doveva es-
sere o dimostrarsi più intrepido , es-

sendo spesso obbligato di calare , e farsi


tirare su dalle Okne . Ma bisogna peral-

tro ammettere , che siano avvenuti spesso


dei casi fatali , e che il canapo si sia
rotto , e così seguendo , la morte è sicura ,
se si viene a cadere da una grand' al-
tezza ; onde è necessario sempre esami-
nare lo stato e la forza dei canapi , per
prevenire le disgrazie .
Ma rimontati tutti senz'alcun accidente,

non mancammo di ringraziare il sig. di-


rettore per tante attenzioni dimostrateci,
e d'un subito montati a cavallo ci re-
85

stituimmo in città per l'istessa strada ,


molto più che alle ore due dovevamo
essere a pranzo dal sig . governatore , con
l'invito di diversi signori , e tra i quali

il sig. de Chênot protomedico del luogo .


il quale non mancò di parlare della sua
arte , e specialmente sulla peste , molto
più che aveva dispensato il mio trattato ,
o descrizione a qualche personaggio :
ma siccome non erasi peranco spogliato
degli antichi suoi pregiudizi , così non
poteva essere d'alcuna utilità al genere
umano , in simili fatali accidenti .

11 giugno . ) Questa mattina , essendo


giorno di domenica , e dopo avere adempito
al nostro dovere , eravamo curiosi d'an-
dare anco alla chiesa degli Evangelisti ,
per avere un idea del bel sesso sassone 9
ma mediante una dirotta pioggia , non
potemmo di bel nuovo uscire di casa ,
nè appagare per questa volta una tale
innocente curiosità ; ma forse la sorte ci

aveva destinato qualche cosa di più cu-


rioso , o di più stravagante , mentre nel
tempo che pensavamo a questo , compar-
ve una persona , che non avevamo mai
veduta in alcuna società della città 2

dacchè vi eravamo giunti , motivo per cui


86

i neofiti erano un poco agitati nel ve-


derla comparire , dubitando di dovere
principiare a gettare secondo i precetti
della loro regola , qualche mestolata di
calcina , o di gesso , ma proseguendo il
discorso in cose indifferenti , passò allora
ogni sospetto .
Questa persona si fece annunziare , e
si presentò per uno del sangue nobile
dei principi di Moldavia , e di Valachia,
per essere un fratello di quello di Molda-
via , e in conseguenza fratello pure della
principessa di Valachia , maritata a
Ypsilandi , e nata Morusi .
Un tal soggetto nell'ultima guerra tra
i russi , e la Porta , e ch' ebbe fine al
trattato di pace fatto l'anno 1774. aveva

servito sotto i primi , e perciò veniva


ad essere considerato un ribelle riguardo
alla Porta : non østante ciò , questo ramo

troncato dallo stipite principesco , restava


quì ramingo , e perseguitato anco dai
debiti , che per quanto intesi , ne aveva
contratti in buona quantità , non avendo,

se non un mensuale appuntamento dal

suo cognato , consistente in 100 piastre,


60 delle quali servir dovevano per estin-

guere i suoi debiti ; ma 40 piastre per


87
un tal' individuo sono poca cosa , allorchè
riflette al suo fasto orientale , che negli
schiavi della Porta è anco più raffinato ,

e orgoglioso .
Dopo un tal soggetto , ricevemmo la
visita del sig. barone Degelmann , e del
figlio del sig. de Fichtel , e coi quali ci
rendemmo al pranzo del signor generale
barone de Rahll , ove trovammo oltre

un buon cuore , anco una eccellente ta-


vola ben servita . E questi un signore

di sommo merito , e procura di mante-


nere l'armonia con tutti .
Sulla sera fummo favoriti con Punch

dal sig . de Lichtensteiner commissario


di guerra , dopo il quale passammo il
restante della medesima dal sig. gover-
natore , che teneva assemblea , e le quali
adunanze sono da pertutto l'istessa cosa,
l'istesse etichette ec.

17 giugno ) Se annualmente in tale sta-


gione cadono delle continue piogge , comė
in quest'anno , certamente non si prende
una buona idea del clima d'un tal luogo,

mentre dacchè partimmo da Bukuresti ,


posso dire, che il bel tempo è stato corto ,
ẹ che ora dal dì 12 fino ad oggi sembra
che tutta l'atmosfera si sia guastata ,
88

mentre oltre il tempo sempre piovoso ,


ci è convenuto riprendere gli abiti da
inverno , mediante il freddo che ne risen-
tivamo , attesa l'umidità dell ' aria cagio-
nata dalle piogge .
Non ostante ciò , i lauti pranzi si
succedevano un giorno dopo l' altro ,
notando ciò , per far vedere le varie, e
grandi finezze compartite da tanti signori
a tutta la compagnia ; che per vero dire,
quale obbligo avevano di ripetere per
più volte l'invito , e di mettersi in tante
straordinarie spese, senz'alcuna relazione?
se forse non lo fu in considerazione del

luogo , d' onde venivamo , e che i loro

raccomandati potevano ricevere le stesse


buone accoglienze : come infatti il dì 12
fummo trattati lautamente dal sig barone
Degelmann , e il dì 13 altra volta da!
sig. general - comandante de Preiss , e il
dì 15 dal sig. governatore .

Doveva essere per altro la nostra conve-


nienza di aver preso congedo da tanti si-
gnori , molti giorni avanti , acciocchè non
venissimo più a defatigarli coi loro tratta-
menti : che voglio ammettere , che fatti
venivano senz' ostentazione alcuna , ma

ch ' era prudenza di averne prevedute


89
le conseguenze . Incolpiamone i cattivi
tempi , e le poche risorse , che può dare
un tal luogo ai forestieri , allorchè de-

vono soggiornare più tempo di quello


che non si aspettava , e di dovere scri-
vere non più da osservatore , ma da Cic-
cia Lardone ; lasciamo pure da parte i di-

scorsi d'Anfitrione , e procuriamo di ac-


cennare qualch' altra cosa della città :
in fatti cosa si può ottenere di buono , e
di giusto da uno , che appena giunge ,
se ne parte ?
Chi vuole essere messo a portata di
tutto lo stato della Transilvania in tutte

le sue parti , deve leggere l'opera di Giu-


seppe Bänko , intitolata ; Transilvania

s. Magnus Transilvaniae principatus


olim Dacia mediterranea dictus .Vien-

nae 1778 tom. 2 in 8 maj.


La città di Hermannt stadt resta situa-

ta in unapianura , o per meglio dire , nel


comignolo di una doviziosa , e ben va-
sta pianura ; poco discosto dalle sue mura
scorre un piccolo fiume detto Zibir ,
da cui prese nome la città chiamata

Cibinum , e che ora in idioma dacico ,


o valaco denominasi la Sibiè .

Dividesi questa in due parti , cioè in


90

alta , e bassa , o sia in nuova , e vecchia .


Alta dicesi quella parte che era l'an-
tica fortezza , la quale restava in un

luogo alquanto elevato ; Bassa è quella


porzione aggiunta alla vecchia , per ri-

manere in un sito più basso : il tutto


insieme fa una bella vista , e special-
mente , allorchè si viene dall'orrida Va-
lachia .

Niente parlerò dei templi , o chiese ,


che sono d'architettura gotica , nè de-
gli edifizi publici , e delle abitazioni

dei cittadini . Tutto ciò esiste in quella


forma , che si conviene alla maniera
di vivere di questi popoli : ognuno è

contento di quello che ha , o che fa ,


e così dee anco contentarsi il forestiero ,
che poco soggiornavi . Evvi una piazza
alquanto spaziosa , ma gli ornamenti della
scultura rappresentanti diversi santi ,
non danno un'idea troppo vantaggiosa

per celebrare le lodi degli architetti , e


lo scarpello degli scultori .
Le strade in generale sono larghe , e
alcune anco belle : molte non sono la-

stricate , o per dir meglio , neppure ac-


ciottolate , per il che in tempo di pioggia
diventano assai fangose , a tal segno ,
91

che il fango giunge insino a mezza gamba,


e in tempo di siccità , allora si rendono
praticabili , con l'inconveniente , che uno

ritrovasi aver la polvere insino agli oc-


chi ; tanto l'uomo che la donna è co-
stretta a calzare stivali , se vuole uscir
fuori di casa , mediante tali scomodi da
non potersi evitare ; e non rechi tanta
meraviglia all'osservatore , se nelle chiese

non si veda quella pulizia , riguardo ai


pavimenti che sono imbellettati a tal
segno , che il fango che vi si introduce
per la frequenza del popolo , vien a
far crosta , o una specie di calcistruzzo

perpetuo .
La popolazione di questa città si fa
ascendere a 16 mila abitanti , e le nazioni
che la compongono sono tante, delle quali
non m'impegno farne la numerazione, sul
dubbio di non poter ben contentare il
lettore ; non ostante questa protesta ,

dirò che vengono intese o distinte alcune


in unite , e altre in tollerate .
Le prime sono gli Ungaresi , i Siculi
e i Sassoni , i quali ultimi sono stati i
più dominanti .
Le nazioni tollerate , riguardo alla re-

ligione diversa , sono i Valachi , i Greci ,


92

gli Armeni , i Moravi , i Polacchi , i


Russi , i Bulgari , i Serviani , Slavi ,
Ebrei e Zingani , e tutte queste nazioni
si trovano non solamente in Hermannstadt

ma anco per tutta la Transilvania , e


quasi tutte hanno le loro sedi , o distretti
distinti .

I Dacio è il popolo soggiogato , e il


Sassone ne fu il conquistatore sotto Her-
manno , da tui prese il nome questa città.
Da tali e tante differenti nazioni ne

risulta , che generalmente , si parla l'un-


garese , il sassone , che è il basso tedesco ,
il buon tedesco , il valaco , il latino , il
greco, il russo , il bulgaro , il sirbio , croato,
e che sò io , oltre che dai signori , e da

quei che hanno ricevuta una buona edu-


cazione , si parla francese , e italiano
specialmente . Hermannstadt dovrebbe
essere il centro d'una florida università
a solo riflesso , che la gioventù vi concor-
resse ad imparare con poco studio , ed
applicazione tante lingue , necessarie per
tutto il settentrione .

Ma con tante lingue diverse non si


viene ad impedire fra di loro , che non

vi regni qualche gelosia , e qualche volta


un odio implacabile ; e nell' istesso tempo
93

un fondo di molti pregiudizj , e delle


contradizioni , vizio innato dei linguai ,

o linguajuoli .
Li sassoni peraltro che sono i più nu-
merosi , vivono anche con meno sfarzo ,
e per lo più sono sobrj , e parchi , e
dediti al lavoro , come lo sono le loro
donne , che non mancano di essere belle .

Ad una giovine sassone allorchè passa


allo stato matrimoniale è d'uopo farsi ta-
gliare tutte le sue belle trecce di capelli ,
che in generale hanno: i parrucchieri pos-
sono ben speculare per farne delle parruc-
che , anzi è quì il luogo per dare delle
commissioni per un tal genere di mercan-
zìa, che il matrimonio fa perdere uno dei
più belli ornamenti , che la natura abbia
dato al bel sesso , dovendosi sostituire un
berettone , o specie di Kalpak , come i
Papas greci portano .
Il colore ,༡ che hanno tutte le sassone

per i loro abiti , è il nero : sembra che


abbiano una pragmatica sanzione per

non dare nel lusso , e nell' eccesso del


loro vestiario .

Ma bisogna lasciare una tale città , e


partire per altre parti di questo princi-
pato , e indi passare in Ungheria insino
94
a Vienna ; determinato avendo di fare
questo viaggio , con separarmi dagli altri
compagni , i quali continuarono a trat-
tenersi in Hermannstadt .

18 giugno ) Aveva già fatto l'accordo


per nove zecchini con un vetturino di
andare insino a Pesth in tanti giorni , e
per tutti quei , che se io usciva fuori di

strada , dovergli buonificare le spese a


un tanto il giorno .
Era la mia vettura , o calesse tirato da
sei cavalli , due de' quali restavano at-
taccati al timone , e gli altri quattro di

fronte , a guisa d' una quadriga . Il vet-


turino , che valaco era di Transilvania ,
restava sul bilancino di dietro per guida re
tutti gli altri alla volta , mediante una
lunga redine . I cavalli restano attaccati
tutti alle tirelle raccomandate a semplici
corde , e al pettorale dei medesimi ; ed
è tutto il finimento , col quale ornano ,
e guidano i loro cavalli , niente diffe-
rendo dall ' antica , e semplice maniera
dei Romani , per quanto può uno im-
maginarsi .
I cavalli che doveano venire dalla
campagna , fu necessario farli entrare

fino del sabato , mentre in giorno di


95

domenica non è permesso a questi qua-


drupedi l'ingresso in città , ma bensì
l'uscita; ed infatti essendo questo un af-
fare del vetturino , alle ore 9 della mat-
tina mi messi in cammino , e ས passata di
poco la città , e il suo fiume Cibino ,

che non manca di rotolare delle pie-


truzze curiose , e specialmente agate , e
diaspri , trovai un villaggio di Zingani
composto di piccole case bene imbian-
cate al di fuori , il che rendeva la cosa
curiosa , mentre tanto il contenuto che il
continente interno era ben nero .
A man sinistra si osserva il villaggio
di Farniciòri , abitato da sassoni ; il me- *

desimo è in pianura , per la quale si dee


passare , essendovi dei bei campi semi-
nati a Kukuruz , o sia mays , e a lentic-
chie . Le strade eransi molto guastate ,

mediante le continue piogge .

Dopo due ore passammo per un altro


villaggio sassone detto Roscioni, e un'ora

dopo giungemmo alla prima posta detta


Mak , ove il vetturino si fermò per pasce-
re sè e i suoi cavalli .
Fatto il comodo del vetturino dopo 2

ore si riprese la solita strada , con es-


sere accompagnato sempre dalla pioggia .
96

Finita così la pianura di Hermann-

stadt , si principia a trovare delle col-


line , e indi un villaggio molto lungo ,
detto Hamlòsch , abitato da sassoni , e
valachi , ove all' intorno del medesimo

vi sono delle belle vigne piantate in

poggio , e tenute come le nostre vigne


di uve scelte .

Dopo un' ora e mezzo si passò per

un altro villaggio valaco molto vasto ,


detto in ungaro Kis Apold , e in va
laco Apoldu d'ingiusu , e dopo sette
ore in tutto si giunse a fare stazione
a Reissmark , in valaco Miercore e in
ungarese Szeredahely . Fu la sua ori-

gine nel 1200 , i valachi hanno con-


servato il primitivo nome di Miercore ,
che significa Mercurio , e Mercurium di-
cesi in latino , quando si vuol parlare
di questo villaggio : si trova quì una
buona osteria , ed una buona camera ,
ma senza pane , e senza letto , a riserva
delle panchette .
Le piante osservate in questo tratto di
strada , ossia per lo spazio di sette ore sono:

Hyosciamus albus et niger , Filipen-


dula . Lychnis segetum , Centaurea ni-
gia , Ligustrum vulgare, Gallium luteum,
97
Ranunculus , Potentilla anserina , Mal-

va , Alcaea , Apocynum , Scrophularia ,


Eryngium , Dipsacus labrum veneris ,
Lysimachia lutea, Cyanus segetum, Del-
phinium , Ptarmica , Arenaria , Campa-
nula , Anthyrrinum , Linaria lutea , Pru-
nus sylvestris , Alnus , Populus a'ba ,
Onopordon , Cardus marianus , Carda-
mine , Sinapis etc.
Le terre sono tutte arenose • e sabbio-
nose ,
e le colline composte di strati to-
facei , e argillosi .
19 luglio , lunedì . ) La notte ante-
cedente essendo arrivato nell'istesso al-

bergo il superiore Castrense , che cono-


sciuto avea in casa del sig. generale de .
Preiss , e che passava a Klausenburg

o sia Claudiopoli , la mattina prima di


partire , non volli mancare di andare a
fargli una visita .

Il tempo era incostante , e senza piog-


gia , ma le strade erano impraticabili per
la gran mota . Partiti adunque verso le
ore sette , dopo aver passati due villaggi ,
alle ore 11 si giunse a Müllenbach
città con mura castellane , situata in

pianura . E`abitata dai sassoni , i quali


hanno una chiesa d'architettura gotica
.
7
98

In un angolo delle mura visi legge , che


furono state fatte tempore D. GEORG .
THER. e niente altro .
Di sotto la città passa un piccolo fi
me , che vien detto Sacz.
La coltura delle terre era a grano ,

segale , fave , lenti , grano' d'india , mi-


glio , canape , e poponi , non che una
zucca da porci detta Ludèi in valaco ,
d'un volume molto esorbitante . Servono

queste per ingrassare i majali ..


L'Aratro è sempre l'istesso della Va-
lachia , Moldavia , Banato , e Ungheria ,
non che di tutta la Germania .
Nella corte della chiesa sassone eranvi

degli alberi di Tilia europaea . Piante


della campagna : Pulmonaria officinalis ,

in valaco erba luttata , Cardiaca , Mar-


rubium album , due specie di Rhinanti ,
Brionia alba , in valaco Turnàri , Euphor-

bia Cyparissias , Chelidonium majus ,


Scabiosa ochroleuca , Datura stramo-
nium , et Humulus .

Dopo essermi riposato in un osteria


di Müllenbach , e avere alquanto esa-
minato le circonvicine montagne , che le
Osservai essere un composto di arena , e

giaja , verso l'ore quattro pomeridiane ,


99
partii per Karlsburg , detto Belgroll in
valaco , cioè città alba , e in latino Alba

Iulia ; e giunto per una vasta pianura


ad un villaggio , si trova un gran ponte
di legno , per passare il fiume Maros , o
Marosce , o sia l'antico Mariscus , fiume
navigabile , e perciò vi sono qui molti

magazzini di Sale per esser caricato sopra


barche chiatte ; e condotto fino a Lippa .
Alle ore sei arrivai a Karlsburg bella
fortezza , e città nell' istesso tempo fatta
edificare da Carlo VI. con grandi abi-
tazioni.
Entrato dentro per la prima porta si
leggono le seguenti iscrizioni .

In lapide arenario.

I.

FORTVNÆ
·
REDVCI

QCA CILIV

LÆT VS LEG . *
AVG. LEG. XIII.

GEM. V. L. S.

* Legatus Augusti Legionis Decimae


HES
BIBLIOT

tertiae geminae votum libens solvit .


LAE
D

LYON
VI
LE L

1892
100

EQuinto Cecilio Leto Legato d'Au-


gusto della Legione Decima terza ge-
mina, che scioglie un suo voto alla For-
tuna reduce .

La legione decima terza gemina era


stabilita nella Dacia , come si rileva anco
dalle medaglie scritte PROVINCIA DA-
CIA con due insegne militari , in una
delle quali si legge V. e nell'altra XIII.
cioè Legio V. et Legio XIII.

I I.

I. O. M. S. **

I. CECILVS SAT VR

N IN VS ET IV LIVS

RVFVS

COS

V. S. L. I. M. **

Iovi Optimo Maximo Sacrum .


* Vivens' sibi locavit locum monu-
menti :

E` questa iscrizione di tempo più basso


Ε

della prima , ed è dispiacevole , che non


101

sia intera , e che non si possan leggere


tutti i nomi indicanti qualche persona
consolare .

III.


VIRIA PVBLA · V

IRI • PVBLI • FILA • VI

X. ΑΝ XXI. H

E un basso rilievo dove sono scolpite

due mezze figure rappresentanti i geni-


tori di Viria Publia figlia di Virio Pu-
blio , che visse anni 21 e ore . . .
Esiste pure incastrata nel muro una
bella statua o torso di qualche personag-
gio romano , ma senza testa , e senza

piedi . Indi si osserva una grande iscri-


zione , e in buoni caratteri romani , es-

sendo del tutto corrosi , a riserva di C.


CAESAR ch'è molto chiaro .
20 giugno , martedì . ) La città di
Alba Giulia è abitata da Valachi , e
Tedeschi , non che da Greci , Armeni ,
102

ed 剩 Ebrei Polonesi . Vi sono due conven


ta uno di Trinitari , e l'altro di Fran-
'cescani .

Il martedì , ch'è appunto oggi , e il


sabato vi è qui settimanalmente mer-
cato , e le donne dei circonvicini vil-
laggi portano a vendere diverse derrate J

frutti , pollame , e tutto quello che può


bisognare per provvedersi successivamen-
te al consumo d'ogni famiglia : l'abbon-
danza delle oche non che l'uso di spesso
mangiarle è molto frequente ; E` un vo-

latile domestico molto utile , tanto per


il suo grasso , quanto per la sua carne ,
arrostita che sia , come pure per le sue

piume cotanto necessarie nel Nord per


i letti : in tutto il Nord tanto nelle città ,

che nelle campagne non si fa la festa
di San Martino senza una bene ingras-
sata Oca arrostita .

Alle ore 7 lasciai Karlsburg , e poeo


dopo passai un fiume detto Ompoy ,
( Apulus ) ( 1 ) il quale scorre molto ve-

(1) Si vuole , che Alba Iulia , della quale non ne viene


fa ta alcuna menzione dagli antichi geografi , fosse l'
antica Colonia Apulensis , come costa da tante antiche
iscrizioni state trovate , supponendosi da altri che
arestasse situata in poca distanza da Karlsburg . Si può-
103

loce ; e avanti di giungere ad un'oste


ria , se ne passa altro detto Lotruzzi .
Essendomi ad una tale osteria fer
mato , giunse pure il sig. conte Carlo
Teleki con un suo Segretario , e col
quale parlai di varie antichità della
Transilvania tuttavia esistenti .
Fatto qui riposo per qualche ora
partii verso le ore due pomeridiane , e
venni a ritrovare it fiume Marosce.dopo

aver passato Nagy-Enyed , ch'è una


grossa terra , dove si fa un gran com-
mercio di bestiami. Evvi un collegio di
Riformati .con una buona biblioteca , e
con molte altre cose curiose , che lasciai
di osservare , giacchè ritornar dovea in-

dietro , dopo essere stato a Claudiopoli .


Alle ore 6 sempre tenendo il cammino
Jungo il fiume Marosce , giunsi a Fel-
winz , altro luogo di posta con un grosso
villaggio.
La strada è sempre stata per la pia-
nura di Karlsburg , la cui gran parte
era seminata a grano d' india , e a fro
mento , e altra tenuta per farvi pasco-

credere , che prendesse il nome dal fiume Apulus , in


torno al quale era piantata , e che il suo antico nome
siasi conservato in quello Ompoy .
104

lare pecore , bovi , e majali : le monta-


gne che la circondano , sono basse , e
nude.
Entrando in un' osteria per passare

la notte , trovai una partita d'ubriaconi


siculi , i quali tenendo tutti in mano
un bicchiere pieno d'acquavite per tra-

cannarla , si misero a gridare in buon


latino , edamus , et bibamus , post morì
iem nulla voluptas.
Si noti che questi erano contadini , e
che dopo aver mangiato e bevuto , si
affollarono per giuocare alle carte ; e il
mio servo , nel tempo che io dormiva
entrò pur esso in bisca con tali epicu-
rei , e che avendo avuto la disgrazia
di perdere del danaro , che non avea ,
toccò a me a sborsarlo , ma lo minacciai

ch'era per la prima e l'ultima volta ,


e che per la seconda l'avrei lasciato a
Temisvar , e fatto arrestare dal coman-
dante della piazza , per soldato , come
spero , che gli accaderà .

21 giugno , mercoledì . ) Felwitz , o


Felavitz resta nella sede di Aranyos ,
che lasciai la mattina alle ore sei , con
continuare la strada sempre per colli-
nette seminate a Mays , e dopo lo spa.
105

zio di due ore trovasi una vasta pianu-

ra simile a quella di Lupad nella Biti-


nia ; mentre se quel luogo fu celebre per
le
guerre contro Mitridate, questo lo fu
per la battaglia data da Trajano ai Daci ,
chiamandosi tuttavia pratum Traiani .
Alla fine poi di una tale pianura
tutta ben seminata a grano , scorre il
fiume Ariasciu , ch'è navigabile , ed ove
vi è un magazzino pel sale , che vien
caricato sulle barche e condotto per il

Marosce , sotto Karlsburg.


Questo fiume si attraversa per mezzo
di un ponte molto miserabile , e non

ostante che si possa in questo tempo

guadare , conviene pagare il pedaggio.


Quì si trova Thorda , ch'è una terra
grossa , con molte case e chiese , ma
situata in un luogo alquanto sporco
In lontananza si vede un' apertura

( 1 ) nella montagna più vicina , che mi-

(1) Intorno a questa apertura delle rocche dette di


Thorda , e sopra quello che si crede , o si favoleggia ,
che fossevi un'antica città , e un gran tempio dei
Gentili , vedasi Fichtel nella sua Opera d'Istoria Na-
turale P. I. pag. 117. il quale parla della formazione di
questa apertura . Troster , Alt und neu Dacien , e
Krekvviz , Descrizione dell' Ungheria pag. $35. sotto
Torenburg , o sia Thorda.
1:06

racolosamente fecesi al passaggio đi

S. Stanislao , e mi si disse che in tal


luogo si 募 trovano anco delle antichità .
Ciò essendo dovrebbe essere stata l'an-
tica Marcodova dell'Itinerario.

Passato del tutto il Borgo di Thor-


da , esistono sopra uns elevazione le
Okne , o siano le Saline , a mero di
cinque , le quali sono molto antiche ,
essendo dell
' Itinerario questo luogo detto
Salinae. La più profonda è di 70 Or-
gie , o braccia, e la minore è di 30 .

Il sale che si scava , è più bianco di


quello di Salsburg.
Mi presentad dal Camerasce del luo
go , chè a signore Ungarese , per
nome Giuseppe Hodor, col titolo = salis
officii perceptor il quale mi ricevè
molto gentilmente , con presentarmi ad

un altro deputato cioè al sig. Ignazio


Dollinger , che essendo questi stato in
Toscana , parlava anco italiano.
Il mio arrivo alle Saline fu verso le

ore 11 e a mezzo giorno fui invitato a


pranzo con molta cordialità , e con aver-
mi anco regalato alcuni pezzi di sal

gemma , che molto grati mi furono .


Tutte le Saline si scavano nell'istessa
107
maniera. Un lavorante riceve due qua-

rantani e mezzo per pietra , potendo


guadagnarne da 30 al giorno. Ne ha
però di spesa tre per il lume ; non gli
permesso di bevere vino nell' Okna :

le pietre rotte , e quelle con terra miste


non gli vengono conteggiate . E` obbli-
gato di ripulire l'Okna e nell'estate il
suo lavoro eessa . Ognivolta , che si tira
sù il canapo , si ricevono dieci pietre .
Si crede , che queste Saline diano di
rendita annuale un milione di fiorini .

Visto ciò con piacere , e rendute gra-


E
zie ai quei signori per tante finezze
compartitemi , alle ore quattro partii per
Claudiopoli , ma ebbi la disgrazia di
trovare il cammino con molto fango ,
per il che fui costretto a fermarmi ad

un'osteria detta Banabik , o Bane -Weker .


Per un tal tratto di strada si trovano

molti villaggi , dove i rustici erano oc-


cupati a zappettare il Mays : intorno a
Thorda vì sono piantagioni di vigne .

Il tempo era caldo , e senza pioggia .


Piante di questa giornata : Verbascum
blattaria , Rhinantus , Arctium Lappa ,
Cardiaca , Plantago lanceolata , Salix
viminalis.
108

22 giugno , giovedì. ) Lasciata l'oste-


ria verso le ore sei , ho trovato sempre

delle collinette alquanto boschive , e


dopo un'ora e mezzo di cammino , sono
entrato in un'altra pianura , con prin-

cipiare a vedere Klausenburg , o Clau-


diopoli , ove è situata.
Queste grandi pianure , che s'incon-
trano ad ogni momento , mi fanno cre-
dere che erano forse i bassi fondi del

mare , e che ritirandosi le sue acque , la-


sciarono scoperte le collinette , le colline ,
e indi le più alte montagne , che le cir-
condano , andando tutte abbondantissime
di testacei.

Il complesso delle montagne seguita


ad essere di ghiaja , e di natura tofa-
cea , ed altre sono arenose , o come di-

cono i Siciliani , di pietra giuggiolena .


Alle ore 9 giunsi in città , andando
a stare in un albergo tenuto da un
Tedesco

Claudiopoli resta situata, come dissi in


pianura , cinta di mura : una montagna
isolata con una fortezza , che gli sopra

sta , non è ora considerata gran cosa . 11


fiume . Szamos passa di sotto la me-

desima ; le strade della città son larghe ,


109

ma sterrate , e tutte fangose in tempo


di pioggia , e spesso anco senza questa.
I Gesuiti ( 1 ) avevano un collegio , ed
una università , ma nel luogo loro vi su-
bentrarono i PP. Piaristi , o sieno i PP .
Scolopi , appresso i quali esiste una Stam-
peria per uso proprio. Le diverse Sette ,
che sono in Hermannstadt , compongono

pur quì la popolazione di questa città .


I PP. Francescani hanno pure un
convento , e andando alla loro chiesa
m'imbattei che si sosteneva pubblica-
mente una Tesi circa l'unione ipostatica ,
argomentandosi pro , e contra . Gli ar-
gomenti erano clamorosi , e grande lo
schiamazzo , e dove imparai , che alla
fine ; vox vox praetereaque nihil .
Nel visitare la fortezza , osservai le

seguenti piante .

(1 ) Il P. Fridvaldrzhy gesuita avea quì formato un


gabinetto d' istoria naturale , e come mineralogista
pubblicò un'opera intitolata = Historia mineralogica
Transylvaniae ec. Il baron Born , nell'anno 1770 fu a
visitarlo , ma trovò , che questo autore avea delle idee
confuse nell' istoria naturale , a tai segno che non era
capace di distinguere il vero dal falso.
Dai monumenti latini stati ritrovati , da un tale
autore , era questa una Colonia Romana , detta Colonia
Napuca , o Napucensis , rammentata da Tolomeo , e da
altri geografi .
110

Nardus celtica , Vaccinium , Gallium


luteum et album , Centaurca , Datura
stramonium.Loti diversi, Eryngium psylli
1
capitulis , Ebulus , Sambucus , Thymus ,
Brionia , Ligustrum , Virga aurea .
Dopo ciò ritornai alla locanda , dove

a tavola rotonda occupata da alcuni Ca-


detti di bandiera , e da un vecchio Mag-
giore , ch' era stato in Toscana per molto
tempo, fu servito del vino rosso di Buda

molto gagliardo .
Finita poi la visita di un tal luogo

verso le ore tre mi determinai a ripren-


dere il viaggio per Thorda , ma i ca-
valli del mio vetturino non eran così

valorosi per proseguire il cammino , per


il che fu d'uopo fermarsi in un villaggio
1
detto Felek , ove presi quattro cavalli
di Forspann ( 1 ) per poter andare a
Thorda , alla ragione di 15 quarantani
l'uno , cioè un fiorino in tutto . Ma an-

(1) Forspann è un ordine dei magistrati , il quale


ingiunge ai giudici dei contadini , di somministrare
alla persona , che lo presenta , i cavall: per condurla
alla stazione distante non più di 5 o 6 leghe , e non
si paga se non 15 quarantani per cavallo . General-
mente sono i militari , che godono sopra i civili di un
tal diritto , mentre il prezzo d'un cavallo , senza un
tale ordine è di 24 quarantani.
T11

che questo ripiego poco giovò , mentre i


cavalli dei rustici non accostumati stare

alla ruota , ei contadini non sapendo gui-


dare un legno , non so come la vettura
non si sfasciasse , se per sorte non fosse
stata la strada sempre sterrata : bensì non
andammo esenti dal vedere rompersi ora

una tirella , ed ora un finimento , o qual-


che altra cosa , ed infine per colmo di
disgrazia fu smarrita la via nel più forte
di un diluvio d' acqua , e non si giun-
se in Thorda se non un' ora dopo la
mezza notte .
In qualche posto osservai la Robinia
pseud' acacia , che i valachi chiamano

spina . T

23 giugno , venerdì. ) Avanti di par-


tire , mi portai nel cortile della Casa
d'un certo sig. Fleisman , dove trascrissi
la seguente , e ben conservata iscrizione .

1..

! }
112

In lapide arenario

D. M.

AVR. CFLSVS

VIXIT . A N. LX .

AVR. BASSVS

VIX. A N. L. A V R.

CELSINIANVS

MIL. CH. . P P. *

PAT. ET AVN C

VLO • PIENT.

OB • MERITA

P.

In questa iscrizione sepolcrale si legge


adunque che Aurelio Celsiniano MIL . CH . .
P. P. cioè soldato della coorte settima pre-

toria della Pannonia fece porre questa


iscrizione , per i meriti che avevano
Aurelio Celso , che visse sessanta anni
e questo era suo padre , mentre il figlio
113

si chiama Celsiniano , venendo da Celso,


e per quei che avea Aurelio Basso , suo
Zio .

La casa di un tal particolare resta


in faccia alla chiesa dei Calvinisti . Altre
iscrizioni esistono nella chiesa parroc-

chiale , ma non ebbi luogo di vederle.


E naturale , che in Thorda si scavino
sempre delle antichità , mentre era que-
sto un luogo antico detto Salinae , ap-
punto , perchè fin d' allora si scavava
il sale .

Il tempo essendosi sfogato , e la piog-


gia di jeri sera , non avendo passato
l'orizzonte , che sovrasta Thorda , così
le strade restarono asciutte , e battute ,
per il che feci partenza verso le ore 8 ,
con aver trovato il cammino molto fre-

quentato , dei carri che andavano , e ve-


nivano , dopo aver trasportato il Sale ,
che si scava nelle Okne di Thorda.

A mezzo giorno giunsi a Nagy-Enyed


ove osservai il collegio dei Riformati , e
la biblioteca , con aver trascritto le se-
guenti iscrizioni :
114
I.

ANSER
ORE PALMAM
TENENS .

AOIZ DI

SEP CARPIA
.. CAN SEP STATILIA
S · CAN SEP CASTVS
IN • DVP. SEP CELSVS CAN

IAN DVP. SEP ALEXAND CAN


• ARIVS SECR . SEP NEPOS CAN
MVS VETR . CL . ALEXANDE BF. COS.
.CAN

In questo frammento si leggono alcuni


nomi e cognomi di militari , e i nomi
di alcune cariche , o gradi , come CAN
per Candidatus . DVP. per Duplarius.
SECR. per Secretarius. VETR. per

Veteranus. et BF COS. per Benefi-


ciarius Consulis. In molte altre iscrizioni

Votive , o Sepolcrali si trova frequen-


temente fatta menzione di molti militari
115

che decorati erano di simili gradi , la

di cui spiegazione brevemente addur-


remo .

Dicevansi Candidati milites quei sol-


dati distinti per la loro bella presenza ,
statura , e valore , i quali nel combatti-
mento stavano intorno all' Imperatore ,
per renderlo testimonio delle loro pro-
dezze , per poter meritare delle distin-
zioni militari. Candidatos milites , di-
ctos principales , quique privilegiis mu
niuntur , dice Vegezio .
I Duplarii , o Duplicarii chiamavansi
quei soldati , ai quali per il loro valore
veniva data razione doppia.
Benificiarii del console , del procon-
sole , del pretore , e del legato spesso
vengono nominati nelle iscrizioni anti-

che , ed erano quei soldati che aveano


ricevuto il congedo del loro servizio ,
dopo esser passato il loro tempo : Bene-
ficiarii dicebantur milites qui vacant
munere beneficio Ducis , dice Festo . In
stile militare si diceva Beneficium , la

promozione a un grado .
Veterani poi erano quei , che aveva-
no servito venti anni nella milizia , ter-
mine fissato fin da Augusto . La prima
116

linea di questa iscrizione ci dà il nome


di ADIZ DI. di difficile senso . E' cer-
to , che in altre iscrizioni di militari si
leggono i nomi di DIZO , e di DISZA.
Qui potrebbe essere il nome di ADIZO .

e quel DI. per Dispensator , altro gra-


do militare.
II.

Hic sepultum jacet corpus eruditi one


ingeny subtilitate et pietate clarissimi

viri D. Georgy Eniedini superinten-


dentis ecclesiarum unum Deum Patrem

et mediatorem Iesum profitentium et

pastoris urbis Claudiopolitanae qui sco-


lam per sexennium ecclesias pariter sex

annis fideliter magnoq. cum fructu admi-


nistratur tandem colica passione corre-
ptus anno aetatis sune 42 extinctus est

anno Domini 1597. Die 24 novembris


hora quarta .

III.

Æternae memoriae sacrum Viri cele-

berrimi Sigismundi N. Borosnjai S. S.

Theologiae doctoris plangentibus musis


117

Anniacis rebus humanis exemti qui di-

vinas omnes humanasque literas vasto


pectore complexus Theologiam in ill. col-

legio alb. n . Enjedensi per annos xxxvII


ore diserto professus est vixit naturae

vixit gloriae satis obiit annos natus LXXI .


XIII calendas Januarii co 1c CC LXXIV.
Patri optimo hoc monumentum :

H. M. L. O. P.

D. STEFANUS SINHA
Præf. Bibl.

Giacchè quì il D. Stefano Sinha si chia-


ma Bibliotecario , dirò che la Libreria
del Collegio è bella , e conserva da 10800
volumi , oltre alcuni altri manoscritti .

Tra le curiosità poi osservai una lancia


di ferro tricuspidata che si dice aver ap-
partenuto ad Arpad ( 1 ) , varie mascelle
difesa , ed altre parti d'elefante petrifi-
cate : pezzi diversi di mosaico , scurri
da sacrifizio , e vomeri .

( 1 ) Arpad era un gran Capitano sulla fine del nono


Secolo . Quesro Arpad fu disfatto circa l'anno 896 dal
Duce Salan , la di cui residenza era in Titel , Città , e
Fortezza situata alla ripa occidentale del Tibisco : si
Prova scritto in un Anonimo Autore , Cap . XXXVIII.
118

Ma il più interessante si è la mano , ė


l'occhio, non so se quello destro , o sinistro
della moglie di Lot . Ciò farebbe vedere,
che non fu convertita in sale , anche dopo
l'ispezione oculare del mio Cugino Mariti
viaggiatore Levantino , il quale fu a vi-
sitare il locale d' un tal fatto, giacchè mi
assicurai che queste due parti non erano
salate certamente. Che un altra Biblioteca,
o Museo si vanti di possedere pezzi più
antichi, lo disfido a citarmeli, come questi ,
all'eccezione di quei di Certaldo , che

spettatori furono della penna dell'Angiolo


Gabrielle , posseduta da Fra Cipolla , se-
condo il Boccaccio . Novella X.

Fui obligato qui prendere altri cavalli


per poter continuare il mio viaggio , má
il vetturino , nell'uscire dalla porta ,
ribaltò col calesse , e lo fracassò : non
ostante tale accidente fu raccomodato

alla meglio , giacchè ritornar dovea a

Karlsburg , come seguì verso la sera ,

così = Imperator Græcorum et Dux Bulgarorum magnum


exercitum Salano Duci miserunt , qui cum ad Ducem
Salanum pervenissent in illo loco , qui dicitur Tetel ,
factum est gaudium magnum in Curia Ducis ,, Et cap.
seq. Dux autem Salanus .... egressus de Tetel .....
contra Ducem Arpad equitare cœpit .
119
con grande pioggia , e con aver ritrovato
il fiume Ompoy molto gonfio , che nel
guadarlo l'acqua entrava nel calesse .

Giunto adunque all ' albergo , od osteria


piuttosto , ebbi notizia , che i miei Com-

pagni di viaggio avevano fatto partenza


per Szaz-Waros , venendo da * Zaluth-

na ( 1 ) , dove erano stati per visitare le


miniere d'Oro , e che per vederle mi
messi in cammino appunto questa mattina

( 24 giugno ) alle ore sei , partendo con


i cavalli del Forspann , e passando di
poco il castello , s' incontra una grossa
fabbrica di salnitro ; indi si giunge nel
mezzo d'un vallone , ove sono diversi
villaggi , con più quello detto Periscian,
nel qual luogo si dice , che vi siano delle
rovine antiche , ma non ne vidi se non
qualche vestigio a Zalathna con la se-
guente iscrizione sepolcrale .

( 1 ) M. Muller , quell'istesso , che aveva fatta la


scoperta della pietra Tořmalina , non era molto tempo
che avea lasciato Zalathna ritornando a Hermannstadt ,
dove giunse il dì 15 giugno , poco dopo la mia partenza.
120

In lapide arenario .

D. M.
OPELLIA VIC
J
TORINA VIX
A N X. MEN. III

་ ་ ET M OPILIVS
1. CRISTINVS VIX
A N. IIII. ME. V. DIE
XIII , ET M. OPILIVS

FIRMIVS VIX . AN }

520
50

Si vede , che questa iscrizione appar-

teneva a tre persone d' una famiglia Opel-


lia in quanto alla madre , e Opilio in
quanto al padre , morti tutti e tre in

tenera età ; mancano gli anni che visse


Marco Opilio Firmio , naturalmente morto
all'età di due anni .

Avanti di arrivare a Zalathna , si


passa a guado almeno quindici volte il
fiume Ompoy , nel quale si getta l' Om-
121

poyza , il tutto per foce di vallone ,


ove sempre serpeggia .
Essendo al fiume Ompoyza , si osser,

vano due grossi scogli , e molti altri se


ne vedono sparsi per tutte le montagne
circonvicine : e passato per la prima volta
il fiume .. le montagne che restano a si-
nistra v'indicano d'un subito la miniera:
le terre sono tutte rosse ; e un borratello
che scorre da altre montagne , tali porta
le sue acque .

A mezzo giorno arrivai a Zalathna ,


ove presentai una Lettera al Direttore
delle miniere statami favorita dal sig .
Degelman d'Hermannstadt ,
Era l'ora appunto di pranzo , e in
quel luogo Docimastico trovai subito
una graziosa ospitalità , mentre fummi
offerto alloggio , e pranzo , dove essen-
dovi un Padre Cappuccino antico della
casa , che , restando io a tavola accanto
a lui, mi riempiva sempre il bicchiere di
vino , senz ' avvedermene .
Dopo pranzo mi lusingava di poter ve-
dere le miniere , e averne un'idea per

la prima volta , e specialmente di quella


d'oro , ch'era stata per il passato una
delle più ricche ; ma il sig . Direttore
122

principiato già avea a scusarsi riguardo


agli altri compagni venuti avanti di me ,
i quali pure non aveano potuto vederla,
mentre che essendo stato egli assente ,
gli altri ufficiali della miniera si oppo-
sero pure stante un comandamento im-
periale , ch'è di non lasciar ' esaminare le
miniere a verun forestiero ; onde con tali
premesse non potea sperare di vedere
appagata la mia bramosìa , molto più
che essendo anco giorno di sabato i mi-
natori non lavorano , e fu un motivo
di non vedere neppure lo squaglio .
Solo mi fu permesso dopo le ore sei
*
di riguardare le fornaci , il che poco
mi divertiva , non che il repositorio del
minerale , che uscendo dalla vena , si ri-
duce in pezzettini .
Le miniere sono diverse , e vanno tutte

a conto di particolari . L'Imperatore ne


ha una soltanto , e tutte per quanto in-
tesi , rendono un millione di fiorini
all'anno .

Essendo l'ora tarda , e non potendo

ritornare a Karlsburg , il sig . Direttore


mi esibì di restare da lui , ma alloggiai

dal Chirurgo sig. Kubin , il quale 'non


mancò di regalarmi varj pezzi di queste
123

miniere , unitamente al primo che mi


presentò tre medaglie romane : un altro
signore m'offrì insino un biroccino per
ritornarmene : in somma tutti si sforza-

vano ad essere compiti per questa parte


facendomi mille politezze , ma non quel-
la di poter vedere le miniere , che ne
era la più essenziale , e per me la più
curiosa (1 ) : non mi scorderò neppure

del buon P. Angelino , che voleva che


io bevessi a tutte l'ore , essendo egli il
direttore della cantina , per quanto sem-
brommi .

25 giugno , domenica ) . Essendomi


stato difficile di persuadere il Direttore
a farmi vedere le miniere , questa mat-

tina verso le ore cinque lasciai Zalathna,

(1 ) Non sò perchè tutte queste difficoltà , molto


più che dal Baron Born furono nel 1770 visitate tutte
queste Miniere sia del Banato , della Transilvania ,
Ungheria ec. non che minutamente descritte , e pub-
blicate le sue Osservazioni .
La Miniera d'oro è quella di S. Maria di Loreto :
si pretende che la Galleria del Re Sigismondo sia stata
un'opera Romana , e che in queste di Zalathna ai
tempi di Trajano si sia sempre scavato , molto più
che sono state trovate delle antiche iscrizioni , nelle
quali leggesi Procuratores Aurariarum Daciæ , & Col-
legia Aurariorum . Vedi Zamosci , Lazio , Koleser , c
Fridvaldrzky .
124

ma per essere la strada molto cattiva ,


non ritornai a Karlsburg , se non dopo
aver impiegato lo spazio di sette ore .
La vettura riportata fracassata dal
viaggio di Claudiopoli , non poteva es-
sere pronta e raccomodata , se non per
martedì , per il che pensai di partire

per Deva , e di là passare a Nagy- ag,


ove esistono altreminiere , avendo una
lettera anco per quel Direttore .
Montato a cavallo , e partito , si passa

di bel nuovo il ponte , che resta sul


Marosce , e si paga pure il pedaggio . Bi-
sogna fare attenzione , che quando uno
cavalca , di non trottare sul ponte , al-
trimenti viene fuori un caporale di guar-
dia , e vi bastona , il che serve di se-
condo pedaggio : ma se viaggiate in Tur-
chia , può il cavaliere trottare e cor-

rere quanto vuole , e nessuno gli dirà


niente , e lo credo pure , mentre non tro-
veià alcuna guardia stabilita su i ponti
e nessuna pure che gli metterà le mani
addosso per visitarlo , considerando ogni
individuo esser sacro , e se non sbaglio,
è Maometto che lo lasciò scritto . Vorrei

trovare qualche passaggio nel nostro Evan-


gelio , per dire , che gli altri dovessero
125

imitare un tal buono esempio , e non fare


arrossire le persone che hanno del
senno .
Il cammino fu sempre per pianura ,

ritrovato avendo due grossi fiumi , e il

villaggio Alvincz, in disparte del quale


vi esiste una torre posta come di sepol-
cro per qualche personaggio morto in
battaglia .
Passata la posta di Sibak , o Schabot,
si osserva nel campo una specie d'Edi-
cula alquanto rovinata , la quale inal-
zata fu per conservare le ceneri del ge-
nerale Paolo . • Ungarese di
nazione .
Verso la sera , cioè dopo aver cam-

minato per lo spazio di cinque ore con


tempo buono , e con strade del tutto

asciutte , e per luoghi piani , e dove


sempre seguitava la coltura del grano ,

e del mays , dovei fermarmi ad una ta-


verna detta Rumunulù , ma di cattiva
nomea , mentre non era molto , che vi
era stato ammazzato un assassino di stra-

da ; in quel frattempo sopraggiungendo


due persone di Szaz-Waros , mi avver-
tirono , che avrei fatto bene ad allonta-
narmi da un tal
tal luogo
luogo sospetto , in
126

vista di che una di queste mi condusse


in Szaz-Waros alla propria sua casa ;
ma ebbi la fatalità di dormire sopra

certi guanciali ripieni di non ben pas-


ciute , e tormentose pulci , che mi per-
seguitarono per tutta la notte . Dirò
poi , che nel viaggio in qualche luogo
paludoso osservai il Butomus umbellatus .
26 giugno , martedì .) Szaz - Waros è
una città abitata dai Sassoni , e tanto
ungarese , il quale cor-
significa il nome ungarese

risponde a quello latino di Saxopolis :


Questa città nel 1200 si chiamava Bross ,
e Bonfin f. 612 la chiama Sazobanya.
I Sassoni vi hanno una chiesa : vi sono

pure stabiliti dei greci , e degli armeni.

Hagi Mussà Armeno Cattolico , che fa


annualmente un viaggio da Costantinopoli
insino a Vienna , portando sempre delle
mercanzie di vario genere sopra carri ,
era quì giunto , venuto essendo ancor
esso per la via di Bukuresti , e Her-

mannstadt , e siccome non mi fu possibile


di avere dei cavalli del Forspann , così
mi procurai un carro per poter partire
per Deva , come feci verso le ore nove .
Facemmo allora una carovana di carri ,
e camminamino tutti insieme per lo spa-
127

zio di tre ore , per una strada piana ,


per la quale s'incontrano due villaggi ,
e altro vicino al ponte , sotto cui passa
il Marosce , o Marisco , ma che rotto
lo trovammo , essendo quì il fiume molto
largo .
I rustici dei villaggi erano occupati
a zappettare , e a rincalzare li stocchi,
o le piante del grano d'india .

Qui adunque ci fermammo ad un os-


teria per qualche tempo , e dopo due

ore di strada giungemmo a Deva , ove


lasciai il carro .

Nella piazza di Deva restano inca-

strati in un muro quattro leoni in pietra


che trovati furono nello scavare la terra :

In questo luogo si scoprono pure delle


medaglie antiche romane , e molte altre
curiosità. In cima d'una montagna si os-

serva una fortezza , e in questi contorni vi


sono delle petrificazioni di diverso ge-

nere . (1)
27 giugno , martedì : ) Non fu possi-
bile avere due cavalli di Forspann a
Deva , ma bensì con molta pazienza ,
pagando quello che i rustici voleano ,

(1 ) Dal sig. Fichtel , allorchè io era in Hermannstadt


mi fu dato il seguente piccolo itinerario , affine di potere
128

ottenni i due cavalli , e allora partii


per Nagy-ag, dove arrivai a mezzogiorno ,
non restando distante se non due buo-
ne ore .

Per andare a Nagy-ag , si passa il fiu-


me Marosce , e si osserva indi un vul-
cano estinto .

Avea una lettera pel sig. Daniel Ca-


stellano , offiziale delle miniere di questo

luogo , la quale fugli d'un subito da me


presentata, con pregarlo di farmi vedere li

scavi , ma egli mi fece passare tutta la


giornata con la speranza forse di non
vedere gran cosa , mediante li stessi im-

periali comandamenti dati in Zalathna.


Nagy-ag è un grosso villaggio , e la
sua epoca è di poco tempo , mentre li
scavi delle miniere sono 28 anni che in-
cominciati furono Questi son cinque , e

osservare i luoghi dove si possano ritrovare dei petrefatti.


Ex Zalatna ad Nagyag .

Deva .
Ostrea Conus et alia multa . Kiss-Muntsell equitando
extra pagum Gorsum .
Ostreopinnites . Rakos .
Arx petus . Hunyad .
Conchylia diversa. Pestis aliàs Woitur ,
Devam .
129

vi sono impiegati da 5co uomini per


farvi lo scavo , del quale se ne potrà
fare due terzi di miglio tedesco all'anno,
per il che vi vogliono mensualmente da
sei mila fiorini di spese .
28 giugno , mercoledì . ) Tanto ieri che

oggi il tempo fu sempre piovoso con


grandine e vento , e tale che l'aria molto
si raffresco , provando anzi un freddo
assai sensibile senza poter u - cire fuori
di casa , e senza poter vedere li scavi ,
all' eccezione della miniera di Santa

Barbara , con poca mia sodisfazione ; il


dopo pranzo pensai di ritornare a Deva ,
dove ritrovai giunto il Vetturino col
suo calesse , che l'avea fatto raccomo-
dare a Karlsburg ·

29 giugno, giovedì. ) Questa mattina


ho lasciato Deva , con la speranza d'in-

contrare un tempo migliore di quello dei


giorni antecedenti Si passa di sotto il
castello , e allora si trova una guardia
per visitare il passaporto che ogni vian-
dante , o passeggiero deve avere . La gita
di questa mattina fu dilettevole , ritro-
vando il fiume Marosce , e una strada
fatta nella pendice d'un monte , giun-
gendo verso le ore 10 a Dobra , ove si
9.
130

tenea mercato. Ancor quì convenne mo .


strare il passaporto , e pagare qualche
cosa , con più una chiamata dal Doga-
niere , col quale mi convenne disputare ,
e in fine pagare . E` quì la frontiera
di Transilvania , e del Banato di Te-
misvar ( 1 ) .

(1 ) Il Banato di Temesvar fu riunito nel 1779


al Regno di Ungheria , e fu diviso in tre comitati ,
cioè in quello proprio di Temesvar , in quello di To-
rontal , e in quello di Krassova , oltre il Distretto del
confine militare, e nel quale ultimo vengono comprese
Pantsova (Panucca dei Moravi ) Alt-Orsova ( Ursuva )
Meadia , Bosniak , o Neu- Moldova , Saska , e Szlatina .
I fiumi principali , che lo bagnano , sono , oltre il
Danubio , il Teisse , il Maròs , a Marosch , il Beg , il
Temesch , la Bistra , la Tcherna , il Karasch , Bersova ,
la Nera , e il Poganisch , e ancora alcuni altri .
In generale tutti questi fiumi escono fuori dai loro
letti , e nelle inondazioni lasciano i terreni paludosi ,
e fangosi a tal segno , che la parte bassa è maremmosa >
"é molti luoghi sono con torfa .
La parte la più paludosa principia da Sinrek , dal
Confluente del Marosch nel Teisse , e cuopre una grande
parte dei distretti Tchanad , Betschkerek , e Pantschova,
altra palude, la quale si unisce con questa , e per il fiu-
me Beg scorrendo ' và da Klary fino a Perdun , oltre le
grandi paludi di Illanz , e Alibonar .
Le più grandi boscaglie si trovano nella Klissura,
e Almasch , e le quali abbracciano i territori di Krassova,
o Karassova con una parte di Mehadia , ed' Uj- Palanka ,
come pure a Lugosch , Karanschebes , Werschez, e Lippa
e le quali sono composte di Querce , di Faggi , di Tigli,
di Betule , di Abeti , e di Larici .
131

Le donne di Dobra portano delle lun-


ghe penerate ai loro teli , che servono
loro di gonna, con cingersene uno davanti,

Si trovano indi molte produzioni naturali , come


testacei , incrostazioni , ossa e denti di animali marini
e terrestri , come di Elefanti , e Unicorni , e si rac-
conta , che fu trovata una testa di Rosmarus , oltre
molte piante , e legni impietriti . Esistono pure mi-
niere d'argento , rame , piombo , e ferro , e i fiumi
trasportano la paglietta d'Oro , che li Zingani raccol
gono con ricevere due fiorini per la paglietta , che costa
an ducato , e si conta un anno per l'altro 1200 ducati
di paglietta .
Il rame è il gran prodotto di questo luogo , e le
miniere principali sono a Moldova , ossia le Centum
putea dei Romani , così detto dalli scavi , che a tempo
dei medesimi esistevano .
Le acque minerali sono in più luoghi del Banato.
e celebri sono le Terme , o i Bagni di Mehadia , detti
anticamente i Bagni d'Ercole .
Una tale provincia non manca di Grano , Segale,
Orzo, e Avena, oltre la coltura del Mays , che Kukuruz
quì chiamasi .
Abbondanti poi sono anco i suoi frutti , cioè
Ciliege , Pesche , Prune , delle quali ultime se ne fa
una buona Acquavite che Raky detta viene : vi sono
poi Peri , Meli , Noci , e Nocciuoli .
La vigna prospera pure, e raccogliesi in conseguenza
molta Uva , per fare un passabile vino .
Essendo state le pianure riconosciute adattate alla
coltura del Riso , fu tentata la coltivazione del mede-
simo , a tal segno , che l'esperienza fu molto felice , e
da qualche tempo in quà le risaje fatte danno molto
riso, e che prima era necessario farlo venire dall'
Italia , o da altre parti .
132

e l'altro di dietro : altre poi portano sulla


testa un lungo velo .
Dopo tre ore di riposo , mi rimessi in

Il Tabacco pure viene coltivato in abbondanza


non manca d'essere d'un lucroso prodotto .
Il Guado , ossia l'Isatis tinctoria , e la Robbia
vengano queste due piante parimente coltivate , per
servirsene per i loro colori .
I pascoli essendo molti e in abbondanza , i bestiami
lo sono pure , non che molti armenti di pecore , e
branchi di majali , i quali ultimi trovano un buon
nutrimento in tempo della ghianda , e della faggiola .
Evvi pure la piantazione del Gelso per allevare il
Filugello , per fare la seta , il prodotto della quale è ora
di qualche conseguenza .
L'educazione delle Api non è trascurata , anzi evvi
abbondanza di Miele , e di Cera .
Il Pesce d'ogni sorta è a buon mercato , e in quan-
tità , non che la Caccia , e il Salvaggiume come Cin-
ghiali
1 , Cervi , Caprioli , e Lepri .
Nelle Montagne si ritrovano Orsi , Lupi , e Volpi .
Uccelli in gran copia , in somma la Provincia può
somministrare tutto , e far godere dei suoi prodotti
tanto l'abitante , che il forestiero .
Ma dall' altra parte , se la natura si ritrova essere
stata benigna , evvi pure un flagello , che affligge il Colo-
no , e questo consiste nelle così denominate Zanzare di
Columbaz , e nel passaggio delle Loeuste , che le prime
attaccano i Bestiami , è le altre divorano le Campagne,
con fare sparire le buone speranze del Colono .
Gli abitanti del Banato sono Valachi , Raziani , Bul-
gari , Zingani , Tedeschi , Colonisti Italiani , e Francesi,
ed anco Ungari , ed Ebrei . La Popolazione si fa ascen-
dere a un mezzo milione d'anime con zoo luoghi
abitabili .
133
1
moto per l'altra posta di Kossova , lunga
pur questa di 2 miglia tedesche , nel per-
correre la quale impiegammo quattro ore .
Si passa il gran bosco di Kossova , e

arrivato al villaggio , bisognò ancor quì


mostrare il passaporto: indi proseguimmo
insino all' altra posta , detta di Fads-
chet , l'uno e l'altra del distretto di
Kapolnas così detto dal villaggio di tal
nome , ove giunsi verso la sera alla posta , e
alla locanda feci la conoscenza d'un me-

dico ch' era stato ripescato dal Danubio


andando in Hermannstadt con diverse

donne per l'ostretricia per ordine dell'


Imperatrice Maria Teresa .
La coltura delle terre in queste parti

è scarsa , per la ragione che vi sono


molti boschi , e molti prati : ed è anco

un motivo , se è la meno popolata . Le


piante della giornata erano = luniperus
communis , Eupatoria Agrimonia , Lych-
nis saponoria , Gallium luteum , Rhinan-
thus , Humulus , ec.

30 giugno, venerdì.) Lasciando la posta


di Fadsched , situata intorno il canale del
fiume Bega , si ritrova la campagna ,
come una maremma , cioè dei luoghi boschi-
vi, altri con pasture e altri incolti insino alla
154

posta di Bossur , ch'è un semplice vil


laggio , e che dopo 4 ore dacchè partim-
mo , giungemmo a Lugos o Lugosch , che
è una grande terra , ossia città situata
vantaggiosamente in una bella pianura
intorno al Temesch ; si contano da goo

case ; i suoi abitanti sono Raziani , Va


lachi , e Tedeschi ; molte famiglie greche
vi si sono stabilite pel commercio , ed
hanno anco la loro chiesa .
Anticamente era questo un luogo forte,
ma non è così ora , mentre il fortino è
caduto in rovina. Nell'anno 1695 il ge-
nerale Veterani vi perdè la vita in un
combattimento contro i turchi . Il conte
Truches prese il comando , ma fu bat-

tuto con molta perdita , e il luogo cadde


in potere dei turchi , che dovettero in
seguito lasciare .
Intorno a Lugos vi sono delle vigne ,
che allignano molto bene in quelle col-
line calcarie ; e da due anni in quà si

è introdotta la piantazione dei Gelsi , i


quali vi prosperano parimente per quan-
to sembra.

Il dopo pranzo assistendo alle esequie


di un valaco , osservai , che alla fine
tutti vanno a baciare il morto , avanti
135

d' esser seppellito fuori della terra , o


villaggio che possa essere . Piante della
giornata Valeriana Sylvestris , Rubus
idaeus , Bardana , Inula campana . Bryo-
nia , Aristolochia Clematites , Hyperi
cum , Linaria lutea , Clematis Vitis al-
ba , Nardus Celtica , Humulus , Urtica ec.
1 luglio , sabato . ) Partendo verso le
ore sei dalla posta di Lugos , si passa

sempre per luoghi miserabili in quanto


alla coltura della terra , buoni bensì per

i pascoli , essendo tutti luoghi piani : non


avendo preso per la strada ordinaria
della posta , ma per quella delle cambia-
ture , non feci che riscontrare diversi

villaggi composti tutti di capanne , e


non di case per l'abitazione dei rustici ,
e alle ore 10 e mezzo dopo aver passato

il fiume Bega , giunsi a Rekas , villag-


gio distante 3 ore da Temisvar , in cui
mi trattenni per pranzare .
Questo villaggio è compreso nel circolo
della Lippa , la quale fa parte del Co-
mitato di Temisvar.

Le donne di queste parti nel portare


diverse cose , o prodotti al mercato per
venderli sogliono metterli in un gran
Cato , che lo pongono sulla testa , e così
136

cariche , camminano e filano nell'istesso


tempo . Ciò si chiama il saper bene im-
piegare il tempo.
In tre ore di tempo partendo da Re-
kas , arrivai in Temisvar , andando a
stare alla Locanda del Cervio .
La fortezza di Temisvar è conosciuta

da tutta l'Europa per le diverse disgra-


zie sofferte in più tempi. Resta situata
intorno al fiume Beg , o Bega , ed è
una delle belle fortezze , fabbricata rego-
larmente , ma non di troppo buon aria ,
per quanto si crede , riguardo alla sua
situazione paludosa .
La chiesa dei Francescani , e il loro

convento resta alla porta detta Euge-


niusthore , cioè del principe Eugenio ,
altre volte d' Arad. I PP . della Mercede

fin dell'anno 1753. hanno una chiesa e


uno spedale .
E` sede ancora d'un vescovo greco con
chiesa greca .

Il magistrato della città si divide in


Tedesco , e in Raziano , e ambedue que-
ste nazioni hanno la loro casa di con-

siglio.
Le caserme , lo spedale militare , e
quello dei Borghesi sono bastantemente
137
ben costruiti Gli abitanti sono , come

dissi , la maggior parte Tedeschi , e Ra-


ziani . Le case sono per lo più fabbricate
all'uso italiano.
Secondo i Romani era l'antica Zam-

bara , e sotto gli Slavi era chiamata Be-

guay , perchè il fiume Beg , o Bega


scorre all'intorno .
Il Duomo o sia la Cattedrale è un
edifizio non mediocre . E` uffiziato da un

vescovo , e da 5 canonici , con tre cap-

pellani . Sem brommi che non vi fosse nè


clero , nè seminario , nè biblioteca pub-
blica . Bensì la città è poco popolatà ,
molto più che diverse famiglie ungaresi
hanno lasciato un tal soggiorno , forse
che il commercio , o altre cause non da-

vano loro quella sussistenza necessaria


per poter agire , o che la riunione del
Banato all' Ungheria , abbia procurato
miglior sorte , trasportandosi , o stabilen-
dosi di bel nuovo nel natìo suolo.

Il sobborgo delle fabbriche dee esser


grato per la sua esistenza alle provide
cure del Conte Mercy d'Argentau. Vie-
ne così chiamato per le manifatture di
seta , che vi sono in uno stato florido
Merita d'esser veduta la inacchina idrau
A $38

lica per mezzo della quale l'acqua del


fiume vien condotta in città: Allorchè

I'Imperatore Giuseppe 1. con la sua


Imperiale presenza rese fortunata questa
città , da pertutto lasciò contrassegni
della sua umanissima grandezza, così rice ,

verono gl'abitanti del nuovo sobborgo


che fu fondato lungo il canale Mercy ,
il permesso di chiamarlo Ioseph - Stadt ,
cioè , la Citta- Giuseppe .
L'opera avanzata detta il pozzo del
Pascià ( Bassabrunn ) campagna da esta-
te per il presidente , non è lungi dalla
città , consistente in ample abitazioni ,
e in un vago giardino .
Avendo una lettera per il direttore

sig. Domenico de Beer , non mancai di


presentargliela . il quale compiacientissi-
mo volle condurmi a diporto fuori della
città in un giardino non distante da
Ioseph -Stadt , facendomi provare i di-
vertimenti dei loro sollazzi del dopo
pranzo , consistenti nell'andare da un
vivandiere , e prendere qualche cosa ,
com' egli propose ; e di un subito si fece
Kief non alla turca , ma alla tedesca

cioè ci furono portate delle sottilissime


fette di pane con sale , e finocchio , o
139
cumino che fosse , e una bottiglia di
vino , il che mi sembrò alquanto curioso
per la prima ricreazione , è per la ma-
viera di far merenda in queste parti : ma
poco importa , ogni nazione sa divertir-
si , e ricrearsi alla sua maniera , e così
essendo , non era quella se non che una
cosa accessoria per intrattenere la con-
versazione , e per godere il bel tempo ,
non ostante che fosse caldo .

2 luglio , domenica . ) Seguitando il


tempo bello , volli fare il giro dei Ba-
stioni a piedi nello spazio di 75 minuti :
Mi fu fatto osservare un fortilizio a tempo
di Matthias Corvino , come pure delle
case fatte dai Turchi : La città unita-
mente ai suoi bastioni è bella , e le strade

son lastricate di lava , la quale viene


trasportata 10 ore distante dalla città .

Il Palazzo fu fatto fabbricare nel 1443

da Gio . Hunyades. Questa città , dopo tante


disgrazie sofferte anco sotto i Turchi ,
non fu libera se non l'anno 1716 allor-

chè cadde nelle mani del principe Eu-


genio .
Soddisfattomi adunque del giro di una
tale città , passai indi a presentarmi dal
sig. conte e maresciallo Sori , il quale
140
ebbe la disgrazia di perdere una gamba

nella penultima guerra . La recezione fu


per me molto lusinghiera , e volle che
restassi a pranzo ; mi presentò al sig.
Barone David de Puchler , amante molto
d'istoria naturale a tal segno che avea

riunita una scelta collezione delle più


belle produzioni del Tirolo , e del Ba-
nato , della quale ultima provincia os-
servai un pezzo di rame nativo , e un
pezzo di miniera di rame del Banato

che rendea 93 per cento . Ei ha intro-


dotto nel Banato le risaje e nelle vici-
nanze di Giroda villaggio situato al fiume
Eeg , poco lontano da Temesvar , si fa
ora molto riso .

L'Opera del Dott. Grisellini era qui


sparsa, e in gran nomèa , ma non nella sa-

grestia del Duomo , ove parlando con


un ecclesiastico , non si poteva questo
capacitare per la teoria dataci , che un
tal luogo era stato prima mare : in tal
caso sembrava , che non ammettesse il
diluvio Noemico , e molto meno quello
della Dacia Ripatia .

Il mio servo preso a Bukuresti , na-


tivo era di Temisvar e non ostante

che parlasse tante lingue o dialetti , era


141

poco di buono , infingardo anzi , e gio


catore di carte , per li quali requisiti ,
appartenendo a questo cantone militare,
fu arrestato dalla guardia per ordine
del comandante , per ritornare al suo
fuoco , e per essere impiegato a suo tempo
nelle guardie .
Liberatomi adunque di un sì sospet-

toso , e inutile mobile , pensai di pro-


seguire solo il mio viaggio , che fu ,
dopo aver lasciato Temisvar , sempre per
vaste pianure , e quasi incolte sino ad
un villaggio detto Kis- Becskerek , cioè
il piccolo Becskerek , del distretto di

S' Andrea , e dove alloggiai in un'oste-


ria tedesca , con pagare dieci quarantani
per la semplice camera . E quì peraltro
una stazione di posta .

3 luglio , lunedì. ) Non abbiamo con-


tinuata la strada della Posta , che và a
Csatat , a Komlos , e a Mokrin , tre luoghi
di posta , ma bensì quella delle stesse pia-
nure , e alle ore dieci si giunse ad una
grossa terra detta Semiclosce , dove mi

fermai per pranzare , e ripartito indi ,


al tardi arrivai a Szöregh , miserabile
villaggio , per prendervi alloggio .
Le campagne erano seminate e abbon-
142

danti di grano , coltura la più estesa


oltre qualche partita di lino : ma per
lo più sono queste campagne più pro-
duttive per il bestiame , mediante i pa-
scoli , che vi sono . Nei campi poi si os-
servano dei tumuli di terra , messi per

finium regendorum , Il resta -bove era


questa la pianta che infettava tali luo-

ghi non che le Lappole e gli Scardic-


cioni .

4 luglio, martedì. ) Partito questa mat-


tina da Szöregh , di un subito si ritrova
il Marisco, sul quale eranvi molte bar-
che cariche di sale , che venivano da

Claudiopoli . Il Marisco entra quì nel


Teisse , o Temisco ; alle ore sei giunsi
a Szeghedin , convenendo prima passare
il fiume per barca , la quale è molto
cara, mentre dipende dall ' arbitrio degli
appaltatori , giacchè il passaggio costò
nove grossi .
Szeghedin , Szeged , Segedin, e latiniz-
zato Szegedum , e Szegedinum , è una
grande città con sobborgo , dove vi è
un fortilizio fatto fare da Matthias Cor-

vino , nel di cui tempo era annoverata


una delle più famose città. La sua popo-
lazione è di circa 16 mila anime .
143
Il suo Comitato è detto di Csongrad ,
ed è uno dei doviziosi in bovi , e in armenti,
non che la sua terra fruttifera in grani.
I fiumi danno una grande abbondanza
di pesci a tal segno , che quei d' inferiore
qualità si gettano ni maiali .

Vi sono in questa città due case di


Piaristi , un convento di Minoriti , e un
ospizio di S. Francesco , e oltre la chiesa
primaria di S Demetrio , i greci pure
hanno la loro
E' un emporio pel Sale , ea tale effetto
evvi un magazzino : vien tutto trasportato
per mezzo dei fiumi , come dissi . Si fa

mercato tutti i giorni , dove i rustici portano


dalle circonvicine campagne diversi com-
mestibili a vendere , e dei gros- i pani ca-
salinghi , convenendo di questi farne
provvisione per istrada,mentre nelle osterie
mi fu detto , che poco o punto ne averei
trovato insino a Pesth , per il chè non
mancai di fare la mia provvisione , trat-
tando - i che un pane di 10 libbre non
costava più di tre soldi , o quattro parà .
Oh che felicità , e che abbondanza dell '
Ungheria ?
Trattenutomi quì quasi un ora , ripresi
indi il mio caminino , ritrovando non
144

molto lontano il villaggio di Doroscmà ,


e a mezzo giorno arrivai a Kis Tellek,
(parvum praedium ) luogo di posta con
un villaggio , abitato da Ungari catto-
lici , composto di 150 case fabbricate a
cordone , e in due file.
Il cammino è stato sempre per pianu-
re , e per terreni sabbionosi ; le terre
erano prative , ed i rustici erano осси-

pati a segare i prati , per fare la rac-


colta del fieno cotanto necessaria in un
Juogo abbondante di bestiami.

Fatto qui un sufficiente pranzo , me-


diante un comoda osteria che trovasi ,
dopo continuai il mio cammino sempre
per seccantissime pianure poco coltivate ,
e nude d'alberi , riscontrando di ora in
ora un'osteria , e qualche abitazione
sparsa in quà , e in là , e sopravvenuta-
mi la sera , allora presi alloggio nell'oste-
ria chiamata Ferenz- Szallasce , ove tro-

vai un P. Minorita , che non solamente


latinizabat , ma gallicizabat eziandio ,
il quale , venendo da tener capitolo , se
ne tornava al suo convento in Szegedin.
Il tempo fu caldo fino a mezzo giorno ;
indi pioggia verso il Danubio , cielo oscu-
ro , e variazione dal caldo al freddo .
145

5 luglio , mercoledì. ) Partito di buon


mattino , dopo aver camminato un'ora ,
giunsi a Felegyhaz (1 ) , grossa terra
con posta , abitata da Ungaresi cattolici .
Vi si sono stabilite delle case greche della
Macedonia , relativamente ad alcuni artico-
li di commercio in pannine , e in merce-
rie : e seguitando il solito cammino per
strade piane , e luoghi arenosi , dopo altre
quattro ore arrivai all'altra posta detta
Ketskemet , o sia Egopoljs del Comitato
Cisdanubiano , e del Distretto Ketske-

met , così detto da un tal luogo , ch'è


una grossa città abitata da Ungaresi
cattolici , e da Calvinisti , e dove pure vi

(1) Questo villaggio fa parte del Kis Kunsàg, o sia della


Cumania minore compresa nel Comitato Cisdanubiano ; si
dice , che fu il Re Bela IV . che fece trasportare questi
popoli detti Cumani , e i quali ora non parlano se non
la lingua ungarese , essendo la maggior parte Calvini-
sti . Essi contano nelle loro giurisdizioni otto villaggi ,
tra i quali un mercato , ed hanno 4 parrocchie Cat-
toliche , e 5 Calviniste .
Il loro terreno è abbondante in grani , e in pascoli,
a tal segno , che hanno delle buone razze di Cavalle, e
del bestiame eccellente . E' in questo luogo , dove si
producono molti meloni d'acqua , o cocomeri , i quali
nella sua vera stagione si portano nelle vicine Citrà, e
specialmante in Pesth per essere venduti .
Halasz passa per il luogo p'ù popolato , facendo un
commercio molto esteso in bestiami .
10
146

sono stabilite molte case greche , ma le


abitazioni di tutti questi individui sono
alquanto meschine , e la città resta pian-
tata in un piano del tutto sterrato , ed
in conseguenza molto fangoso in tempo
di pioggia .
Risiedono molte famiglie nobili , la
maggior parte Ungaresi : le razze dei
*
cavalli sono quì estese, e i bovi pure in
abbondanza , non che i pascoli ; il grano

è assai abbondante , come anco il vino


rosso. I Piaristi hanno una buona scuo-
la , e i Francescani un chiostro con chie-
ამ la quale è comune fin dell' anno
1682 con li Calvinisti.

Il dopo pranzo giunsi ad Erkeny , o


Erkin , dopo quattro ore di strada , es-
sendo questo un luogo di posta con un'
osteria .

Il tempo sul mattino era buono , e


anco caldissimo , ma il dopo pranzo verso
Pesth seguì un temporale , e della piog-
gia non ne cadettero quì se non piccole
goccie .
6 luglio , giovedì. ) Dopo aver lasciato
questa penultima posta , in quanto a
Pesth , seguitando il cammino per le
solite seccantissime e vaste pianure co
147

perte d'una minutissima polvere di sab-


bia con mescolanza di frantumi di pic-
colissime conchiglie , e passato indi un
villaggio detto Puszta , allora si osser-
vano delle partite di terreno boschivo ,
con aver osservato le qui appresso piante
d'erba : Centaurea major , Lisymachia

triphylla , Lychnis fruticosus, Ligustrum


vulgare , Bryonia alba , Datura stramo-
nium , Valeriana sylvestris , Salix ca-
prea .
E indi dopo quattro ore in tutto
giunsi alla porta detta Ocsa , o Otscha
con un villaggio di Calvinisti , e loro
chiesa : e qui riposatomi alquanto , e
rimessomi in cammino sempre per pianure,

e campi abbondanti di grano , e di Mays ,


e giunto a Nemedi villaggio, assai gran-
de , osservai intorno le abitazioni qual-
che albero di Rubinia pseud' acacia ,
albero che vi alligna molto bene , e che
è, generalmente parlando, comune in quasi
tutti i villaggi di tali parti.
Da un tal luogo si vedono le montagnet-
te di Buda , come pure il Danubio , che
forma una grande isola : e alle ore quattro

dopo mezzo giorno arrivai in Pesth ,


andando alla Locanda del Cervio, e
148
dove licenziai il vetturino col calesse ,
e cavalli , secondo l'accordo fatto in
Hermannstadt.

Appena quì giunto pensai di passare


a Buda per andare a vedere i Bagni .
Si passa il Danubio sopra un ponte

di legno piantato sopra barche unite


con catene , il quale ponte è molto ben

costrutto . Si paga una piccola moneta


di rame , ossia un danaro , e nel princi-
pio si riceve un polizino per essere pre-
sentato ad un altro ministro , o scrivano
che resta all'altra testa del ponte .

7 luglio, venerdì. ) Avendo jeri esami-


nato , e imparato il luogo dove restava-
no i Bagni di Buda , questa mattina di
buon ora mi portai espressamente per
bagnarmi , molto più che in Costantino-
poli , e in altre parti della Turchia mi
era avvezzato a fare uso dei Bagni Tur-

chi , cotanto necessari e alla salute , e
alla pulizia del corpo .
Questi Bagni restano alla fine della
città , rasente il monte Gerardo , il qual
monte è tutto composto di pietra calca-
ria. Sono questi cinque , e sono gli edi-
fizi turchi , cioè fatti a tempo che i

turchi erano padroni di Buda . Io ne


149

vidi due tra i quali quello detto dei Raz-


ziani .

L'acqua ch'è minerale in tutti questi


bagni , viene dal nominato monte Gerar-
do , ed è ferrata , o marziale , ma non
così calda ; è per altro buona a beversi ,
non ostante che sia un poco nauseante ,
e che puzzi d'ova sode , lasciando un

sedimento menmoso , proveniente dallo


zolfo , come una delle parti constituenti.
Questi Bagni renduti e lebri , furono
descritti da Lorenzo Stocker nella sua

Thermographia Budense.
Il bagnarsi alla cristiana , poco gio-
va , e niente vale : le comodità , che sono
nei Bagni Turchi , quì non si ritrova-
no , mentre per vero dire , il bagno si
riduce ad una Vasca , nella quale può
uno bagnarsi come gli piace ; ma se

non porta seco un mantile , può servirsi


del fazzoletto , se non ha altro per ra-
sciugarsi , dopo che si è bagnato .
Per verità vi sarebbe quì da fare un
libro d'improperj su i bagni , così mala-
mente tenuti . E perchè non vogliamo
noi imitare i Turchi , che devono essere
i nostri maestri , in genere di prendere
dei bagni , e di bagnarsi , se non voglia-
150

mo più riscontrare come facevano gli


antichi greci e romani ? e dove sono
gli spogliatoj , i frigidarj , i tepidarj , i
calidarj , i depilatori , le latrine , quei
con lo strigile , altri col sapone , altri
co' i sandali , per non camminare a piè
nudo sopra i marmi riscaldati , e spe-

cialmente nel calidario , altri che ven-


gono a darvi diversi panni- lini , per rico-

prirvi , per fasciarvi la testa , e per rasciu-


garvi , e indi dopo la fine del vostro
bagno , ricondurvi nel solito spoliario ,
per riposare sopra strati con tappeti ,
guanciali , o altro , e con le officine all ' in-

torno per ristorarvi con quello che uno


desidera , per bevere , secondo il genio
delle nazioni : chi desidera ritrovare queste

cose , e bagnarsi con qualche sensualità ,


e in vantaggio della proprietà del cor-
po , e della salute del medesimo , vada
in Turchia , vada a Brussa ( 1 ) in Biti-
nia , giacchè non più esistono le terme
di Tito , nè quelle di Diocleziano e per
prova di ciò , alla fine di questo libro

(1 ) Di questi Bagni di Brussa in Bitinia, dei quali ne


parla Plinio nelle sue lettere a Trajano , vedasi il mio
Odeporicon fatto l'anno 1779. per la penisola di Cizico,
per Brussa , e Nicea &c.
151

si riporterà una descrizione d'un Bagno


4
di Costantinopoli che fin d'allora mi
ritrovava aver meco scritta in francese .

La città di Buda detta Ofen , cioè for-


ni , o fornaci , mentre qui sono stati tro-
vati, e vi si trovano molti tegoli ed embrici
cotti , e dei mattoni scritti ( 1 ) per esservi
state in conseguenza delle fornaci in
abbondanza si divide questa in Wasser-
Stadt , e in Neu- Ofen , cioè in città
vicino all'acqua , o sia il Danubio , e
in Buda nuova , mentre l'antica Buda ,

o sia Alt-Ofen , resta in altra distanza ,


come si accennerà in seguito .
Il palazzo del Re Matthias Corvino ,
del quale pochi avanzi esistevano , è stato
riattato , e ridotto , mediante la munifi-
cenza dell' Imperatrice Maria Teresa ,
a pubblica Università, non essendo molto

( 1) Ne fu trovato unp particolare , ed è il palmo ,


il mezzo palmo con la forma di una pianta di piede
umano , per denotare la metà del palmo , portando
LG IT AD PF . cioè Legio Secunda Adiutrix pia fidelis.
Il sig. Schoenwisner professore d' antichità , e Biblotecario
dell' Università Imperiale di Buda non mancò di farlo
incidere in una sua Opera intitolata De ruderibus
Laconici , Caldariique Romani &c. Budae 1778. in fol.
Questo mattone esiste ora nella Bibloteca dell' Università
di Buda .
152

tempo che era stata eretta , anzi allorchè

io era in Temisvar , molto si parlava della


grande solennità stata fatta per l'instal
lazione della medesima , sforzandosi molti
8
individui a mandare diverse produzioni
d'istoria naturale , pezzi d'antichità ed
altro per arricchire il nuovo gabinetto e
Museo di detta Università .

Osservai quì un capitello in marmo


rosso , produzione d' Ungheria , come sarà
accennato altrove . Vari edifizi esistono

fino a tempo dei Turchi , ad uno dei


quali sta appesa la gran catena di ferro
con la quale si chiudeva il Danubio .
La 4 chiesa dei Francescani è stata edi-

ficata sopra una moschea , di 3 cui se ne


vede tuttavia una porzione , e il campa-
nile , era il Minerè dei Turchi .
Visto ciò in confuso , per quanto per-

metteva il tempo , era in obbligo di


ritornare a Pesth , per andare a far visita
al P. Lettore di fisica sperimentale all'
Accademia dei PP. Scolopj , ed era questi ·
il P .... ch' era stato anco a Firenze .
Il medesimo avea fatto fare a sue spese
--
molte macchine , per uso dell ' Accademia
stessa , il che era molto lodevole . Osservai
llora un cavallo fatto o composto tutto
153

con balsamo del Perù , come pure un


Elaterio molto curioso , che bruciandolo,

spande un odore , come di paglia , se non


vogliamo dire un puzzo buono .
Appresso i PP. Scolopj esiste una
colonna milliaria eretta in onore di Setti-

mio Severo e suoi figli sotto l'amministra-


zione di Tito Claudio Claudiano Legato

dei sopranominati Imperatori e Propretore,


come sarà fatto osservare a suo luogo nella
serie di tutte le iscrizioni , che esistono
e che si trovano in Buda , e in altre

parti della Pannonia Romana Riparia .


Il dopo pranzo ritornai in Buda , per
vedere il gabinetto d'istoria naturale
dell ' Università , e allora il sig. direttore
ab. Piller si degnò con somma bontà di
farmi osservare tutte le rarità del medesimo

Il vaso è bello, essendo le diverse produzioni


spartite in più camere , come per esempio
nella prima è la serie degli uccelli
impagliati ; nella seconda tutti i metalli;

nella terza le diverse pietre , marmi ec .


indi la collezione delle piante , degli
insetti diversi , dei cristalli , dei lęgni

pietrificati ec .
La Biblioteca pure , che và sempre au-
mentandosi , conserva diversi bronzi le-,
154

gionarj , molto curiosi , e varj mattoni


con l'impronta della legione seconda pia
felice Ausiliare , siccome fu di sopra per

nota accennato. Evvi pure una collezione


di medaglie romane , e greche , non che
altra di varie monete dei Re d'Ungheria ,

molto preziosa , il tutto affidato , e diretto


dal sig. professore Schoenwisner .
8 luglio , sabato . ) Di buon mattino
il P. Benyak professore di filosofia nell'
Università di Buda venne in Pesth per
invitarmi andare a vedere la vecchia Buda,
ma avendo contratto un impegno co' i

PP. Scolopj , allora si stabilì una tale


spasseggiata per il dopo pranzo . Non
ostante ciò volle accompagnarmi all' Ac-
cademia , presentandomi al P. Rettore
Iacopo Valero , il quale dopo avermi fatto
gustare una eccellente chicchera di cioc-

colata , mi condusse in cocchio , per andare


ad osservare fuori della città di Pesth

una piantazione di gelsi, che incominciata

fu tre anni sono , e la quale dava delle


ottime speranze d'un felice esito , mentre
erano quì stabiliti dei filatoj lunghi re-
putati più economici dei tondi , come
pure dei telai per tessere soltanto dei
veli neri , che ricercati vengono per tutta
155

' Ungheria , mediante l'uso continuo ,


che le donne ungaresi fanno . Alcuni suoi
nipoti hanno fatta questa impresa impie-
gando più di 30. telai : lo stabilimento
sembra essere di gran vantaggio , giacchè
l'Ungheria può ora fare molta seta ,
avere alcune fabbriche , potendo far a
meno di una maggior quantità di sete
estere .
Ritornato a Pesth dopo questa spasseg

giata , andai a Buda per ossequiare il


Sig. Ab. Piller Direttore dell'Universi-

tà , autore di varie produzioni lettera-


rie ; fui a vedere in di lui compagnia

l'Orto Bottanico per comodo dell' Univer-


sità , ma il professore n'era ammalato ; e
l'orto essendo di recente fondazione , non

potea ancora somministrare quella gran-


de sodisfazione , che si potrà avere dopo
qualche anno, mentre i soggetti , o siano
i Professori di una tale Università sono

tutti di sommo talento , e merito , e


molto cortesi .

I PP . Scolopj avendomi invitato a


pranzo , non mancai di rendermi verso

il mezzo giorno , dove assaggiai una pe-


tanza di testuggini terrestri , ben pre-
parate , a guisa di salmì di pernici ,
156

tanto erano gustose , e deliziose a man-


giarsi.
In queste parti abblonda la Testudo
orbicularis , et graeca , che si mangia
da pertutto , e anco in Vienna , essendo

la prima più delicata dell'altra a questi


palati.
Si parlò molto delle doti egregie del
sig. Cardinale Migazzi Arcivescovo di
Vienna , e Vescovo di Vacz , e mi fu
insinuato ad andare a fargli una visita

nella sua diòcesi , dove appunto faceva


la sua residenza d'estate , molto più che
S. E, non avrebbe inancato di gradirla :
alla quale proposizione con sommo pia-
cere aderii , giacche la distanza era di
sole tre ore , e per ciò eseguire , mi fu-
rono date anco delle lettere commenda-

tizie per il medesimo.



Il dopo pranzo andai a vedere la vec-
chia Buda , dove esiste una moschea col
suo Minarè ; e in un luogo detto li Tor-
colari , ricopiai varie iscrizioni latine ,
che saranno riportate a suo huogo.

E qui dove il sig. Professore Schoen-


wisner fece la scoperta d'un Laconico ,
e d'un Caldario , o stufa del quale ne
parlò adeguatamente nel libro da me
157

citato , dove si osservano tutti i disegni


dell' edifizio esistente , secondo la de-
scrizione , che detto autore ne fa , spie-
gandosi : Partes ejus quae refossa octo
circiter pedum altitudine humo , patue-
re , sunt : Pavimenta duo , intercolu-

mnium , praefurnium , vaporaria , pa-


rietes.

Due bassi rilievi rappresentando l'uno

Giove , o l'altro Igia , o la Dea salute


si osservano ai PP. Teresiani .

In queste vicinanze ci sono delle pian-


tazioni di vigne , e le viti son tenute
basse , e distanti l'una dall'altra un brac-
cio : Il vino che si fa in abbondanza , è
rosso , ed anco gagliardo :
E così impiegata tutta la giornata in
varie e diverse osservazioni , la sera me

ne ritornai a Pesth , della quale città darò


ora una breve , e succinta relazione .
Pesth , o Pest , e Pesthinum in lati-
no , è situata alla riva orientale del Da-

nubio , in una bella pianura , e in faccia


a Ofen , o Buda . Queste due città fin
dall'anno 1769 restano unite mediante
un ponte di legno fisso , e costrutto so-

pra barche , essendo lungo 300 Klafter ,


• braccia.
158

Bonfin crede , che il nome di Pest sia


derivato dai soldati Pestani venuti a
tempo dei Romani , e lo abbiano edifi-
cato , e il quale lo chiamarono Transa-
cincum riguardo a Buda , ch'era l'antico

Acincum , o Aquincum , come si dirà in


seguito .
Sigismondo Re d'Ungheria avea avuto
volontà di unire queste due città con
un ponte di pietra , ma la morte pose
fine a sì bella idea .

Pesth è una delle più belle città dell'


Ungheria , e gli abitanti che sono circa
14 mila tra Ungaresi , Tedeschi , e Ra-
ziani , fanno un gran commercio dei loro
prodotti , e cose d' industria . Annual-
mente evvi una grande fiera , che dura
otto giorni , consistendo in una grande
quantità di cavalli , che condotti ven-
gono a branchi ; in bovi , in lana , in
pelli , in galla , e nei tabacchi delle

cinque chiese Fünf-kirchen , Szegedin ,


e Debra,

E nella parte della piccola Cumania


vi sono le grandi Puszta , o soccj del
grosso bestiame , e altri soccj che alle-
vano e pascolano pecore e montoni .
La vasta pianura di Ketchkemet lun-
159

ga di circa 250 miglia italiane , e largą


quasi altrettanto , è il luogo , come dissi
che mantiene una sì grande quantità

di questi animali , e dove i pascoli vi


sono in abbondanza.
La terra , che si trova in tali contra-

de , è piena di ghiaja con tritume di


piccole conchiglie .
Il campo di Rakosch , dove la nazione

ungarese si adunava una volta , per eleg


gere il suo Sovrano , e tenere le sue
diete , è in questa pianura a tre in 4
miglia distante da Pest , e nel quale
allora si vedevano da 80 mila tende ,
ma dopo la funesta battaglia di Moha-
tsch seguita l'anno 1526 , tali diete ed
elezioni non ebbero più luogo .
La città fa quattro angoli con le sue
mura , e fossi ; ha diversi palazzi , e
molte belle case ; è degna d'osservazione
la casa degli invalidi fondata da Car-
lo Sesto .

Vi sono parimente delle belle chiese ,


come pure la cattedrale , e diversi con-
venți , cioè quello dei Francescani , e
dei Domenicani fabbricati sopra le ma

schee dei Turchi , e altri di Religiose ,


oltre il Collegio dei PP. Scolopj , essen-
160

domi quì permesso di far menzione del


dotto P. Alessio Horany , professore di
Istoria in Fest , e autore di varie ope-
re 9 delle quali serva quì il presente

Elenco ( 1 ). Egli è oriundo di Buda , dove


il di 16 febbrajo dell'anno 1756.
nacque il

1. Catechesis Hungariae . Tyrnaviae 1761. 12.


2. Fundamenta Styli grammatica ex Heineccio , cui
adjecit ex variis indicem orthographicum . Tyrn. 1761
3. Oratio pro arte poetica &c. Budae 1762. f.
4. Mausolaeum Regum Hungariae . Budae 1672. 4.
NB. Quest ' Opera fu tradotta in lingua Ungarese .
5. Floriani Dalhan C. R.S. P. De ratione rectè cogitandi ,
loquendi , intelligendi . 2.ª ed. 1770 .
6. Pazmanni Archiep. Strig. Sermones Sacri in Lingua
Ungarese fol. et Liberati Fasonii C. R. S. P. Dissert.
philos. De rationis sufficientis principio Leibnitziano.
Tyrn. 1678 .
7. Prodromus Historiae Literariae in Hungaria . Venetiis
1770 .
8. Memoria Hungarorum et Provincialium , Scriptis
editis notorum II. P. Viennae 1775-76 gr. 8. Pars III
sub. prelo .
9. Inscriptiones latinae variis occasionibus publici juris
factae .
10. Alexandri Politi C. R. S. P. orationes edit. Posonii
1774.8.
Appresso detto Autore si ritrovano altre opere
MSS. non state pubblicate e sono .
Historia Literaria et memoria illorum exterorum
qui in Hungaria rem literariam auxerunt et promo-
verunt .
B. Sylloge epistolarum et variarum antiquitatum , notis
criticis , tempora Wlasdislai Poloni illustrans .
161
*
Pesth ha i suoi sobborghi , con case

comode , e con spaziosi giardini . E` una


città di buon gusto con belli edifizj di
buona architettura e la pietra impiegata
nei medesimi viene dalla montagna di

Buda , essendo una pietra calcaria ripiena


di camiti , turbiniti , e pettiniti .

9 luglio , domenica . ) Fin d'jeri aveva


affittato un calesse per andare a Vacz ,
per aver l'onore di potere ossequiare il
Sig . Cardinale Migazzi , con l'obbligo al
vetturino di trattenersi tutto il giorno,
e di ricondurmi in Pesth l'indomani, a

tal che partito alle ore quattro della


mattina , m' inoltrai verso Vacz , ma

posso dire che la strada è noiosa , per


essere a traverso di luoghi sabbionosi , e
che insino a mezza strada un solo villaggio
s' incontra , e allora a man sinistra si
osserva nel Danubio l'isola di S. Andrea

con un villaggio .
Vacz è tre ore distante da Pesth , e

7. Nobilium Hungariae familiarum origenes in tres par-


tes , quarum prima extinctas , altera florentes , tertia
indigenas complectitur .
8. Historia Academiarum et Gymnasiorum Hungariae
olim sub Hungaris Regibus et turcica potestate, modo
sub Austriacis regibus florentium .
. Dissert. variae philolog. philosoph. et theol. argumentia
II
162

risiede alla spiaggia del Danubio circon-


data da collinette , e montagne pure .

Appena giunto andai al Collegio Tere-


siano , per presentare una lettera al P.
Rettore Scolopio , il quale mi disse , che
era necessario prima andare alla cattedra-
le, dove S. E. assisteva alla Messa cantata ,
e che dopo non avrebbe mancato , nel

vedermi , di domandare , e informarsi

della mia persona : ed in fatti , finita la


Messa . e S. E. ritornando al suo palazzo

mi fece chiamare per parlarmi ; uscito


che fu di chiesa , e inteso chi era , subito
m'invitò a pranzo , con più di seguitarlo
al suo palazzo , dove deposti gli abiti
cardinalizj , e vestitosi di corto , come
dicesi , allora mi condusse a farmi vedere

tutta la città , e tutte le fabbriche , ed


edifizj , che aveva fatti erigere per decoro
della medesima , mentre Vacz in passato
era stato un luogo paludoso , o un pantano
con miserabili abitazioni ·
La cattedrale , tutta di sua fondazione ,
è l'unico bel tempio che veder si possa
per tutta l'Ungheria , a tal segno che

molti Signori , e Magnati Ungheresi in-


tervengano a bella posta per ammirarla,
e per rendere omaggio a un sì magnanimo
163

Prelato , che ha saputo impiegare tutte


le sue rendite nel creare di nuovo , per
dir così , una città della sua diocesi ,
non solamente con questo edifizo , ma
anco , con un collegio , seminario , un
convento di monache , il suo palazzo ,
ponti , archi trionfali , strade , e cento
altre cose degne da vedersi , e che volle
farmi osservare ad una ad una , a tal

segno , ch'egli non ostante attempato ,


ma di forte temperamento mi aveva quasi
straccato ; parlandomi ora in una lingua,
ed ora in un' altra , e finalmente anco
in latino , potendo dire , ch' egli parlasse
più lingue di Mitridate . Egli non SO-
lamente vuole tutto vedere , ed entrare
da per tutto , ma parla , e si trattiene
col più infimo della sua diocesi , e non
manca d'essere nell' istesso tempo il buon
pastore di tutti i suoi diocesani

Dopo avermi fatto tutto osservare , si


andò al Collegio Teresiano dove era un
concorso di diverse dame , e cavalieri

ungaresi per assistere ad un ballo eseguito


a maraviglia dai nobili studenti di un
tal collegio . Dopo di che tutta la nume-
rosa compagnia si portò a pranzo da
S. E. , pranzo magnifico e splendido , e
164

dove i vini d'Ungheria , i Wermuth , e


i Tokai non v'erano risparmiati , mentre
i sigg. Ungaresi ne sono accostumati ; in
sì nobile compagnia eranvi diversi vescovi :
e il conte Caroly: in Vacz si fa un ec-
cellente , ed esquisita birra bianca , che

fu ancor questa servita a tavola .


Siccome poi doveva passare tutta la
giornata , e la sera pure in sì nobile
comitiva ; nelle ore del riposo del dopo
pranzo pensai di ricopiare tutte le iscri-
zioni antiche lapidarie , che S. E. aveva
raccolte , e fatte collocare per ornamento,
e per conservazione delle medesime nel
Giardino unito alla sua residenza , e le

quali ben ricopiate , non mancai di


presentargliele , con riceverne molto ag-
gradimento : queste iscrizioni sono al
numero di 19. e furono state tutte ritro-
vate nei contoroi di Buda ; saranno da

me riportate in fine di questa mia de-


scrizione unitamente alle altre da me
accennate .

Il dopo pranzo tutta quella nobilissima


compagnia si portò alla cattedrale per assi-
stere al vespro , finito il quale S. E. ci fece
vedere la cupola , ed i sotterranei , il
tutto fatto con ottimo gusto , e secondo
165

le regole di una ben intesa architettura ,


e nell'istesso tempo le armi gentilizie
della famiglia Bathori scolpite egregia-
mente in marmo rosso ungarese .
Restituiti tutti al di lui palazzo ,
fummo ascoltatori dei diversi concerti ,
che la sua orchestra suole dare per ral-
legrare la compagnia , e per fare l'ora

della cena , che fu parimente magnifi-


ca , dopo la quale , prendendo congedo
da S. E. mi portai in una locanda , per
passare il restante della notte , e per
indi di buon mattino ritornare a Pesth ,
come feci , che essendomi messo in viag-
gio alle ore quattro , posso dire , che per

tutta la strada provai molto freddo a


motivo del vento che soffiava come se

fosse ghiacciato , dovendo aggiungere ,


che pur jeri il dopo pranzo il tempo fu

piovoso , e fresco.
10 luglio , lunedì . ) Non mancai di
fare la cono - cenza , ritornando in Buda ,

di molti altri professori , e letterati , cioè


quella del P. Alessi Scolopio , e dei Sigg.
Abati Mitterpacher fratelli , che uno per
nome Luigi è l'autore d'un'opera . inti-
tolata de re rustica & c. e di un catalo-
go delle opere più rare dell'università eç .
166

Il Sig . Abate Pray dimora in Pesth ,


ed è l'autore di molte opere concernenti

gli Annali degli Ungaresi ; e in seguito


con il sig . Ab. Piller andai a ricopiare
alcune iscrizioni esistenti nella piazza

dell' università , le quali peraltro saranno



illustrate dal sig. Prof. Schoenwisner ,
promettendo di pubblicarle , e di ripor
tare tutte quelle che si trovano sparse
per diversi luoghi dell' Ungheria , e spe-
cialmente per la Pannonia Riparia ; motivo
per cui non mancai di dargli tutte quelle
che io stesso avea osservato , e special-
mente quelle ricopiate a Vacz, affine di
meglio esaminarle , e correggerle , essendo
facile di sbagliare senz' accorgersene.

2 luglio , martedì . ) Questa mattina


avendo ritirato dall'Armeno Hagì Mussà
le mie casse , o bauli , che gli avea con-
segnato in Hermannstadt , mi preparai
a lasciare Pesth , e andare a stare a
Buda nel Wasserstadt . alla locanda dell'

elefante , per esser pronto alla partenza


per domani mattina per Vienna , con

prendere la posta ordinaria , ossia con il


Land-kutchen per il che pre-o congedo

da tutti quei RR. PP. Scolopj , i quali


di molte finezze mi ricolmarono , andai
167

a riceverne delle altre da tutti quei


professori dell' università di Buda , e
specialmente dai sigg . Abb. Mitterpacher,
Mako , Schoenwisner , e Piller , il quale
ultimo voleva a tutto costo , che io mi

fermassi appresso di lui , tanto n' era


compiacente , e molto ospitale, e nell'istesso
giorno feci la conoscenza del sig . Ab .
Horvath il quale mi fece vedere la spe-
cola dell'università , con tutte le mac-
chine , e istromenti astronomici , e molti
altri meccanici ec . e si può dire , che
tutti questi professori si fanno un sommo
piacere di essere compiacentissimi , e spe-
cialmente verso i forestieri hanno molta

attenzione , é bontà , la quale si dovrebbe


ritrovare in tutti gli stabilimenti publici
e di tal genere , e di non sottoporli , come
in altri luoghi , a mercimonio , il che
porta disonore a chi la professa , o la
fa praticare .
12 luglio , mercoledì. ) Preso un posto
nel Land-kutchen , o sia con la posta
ordinaria , alle ore 9 della mattina la-
sciammo Buda , con indirizzarsi alla volta
di Vienna.

Il Land-kutchen è una gran vettu-


ra , che non è carrozza , nè calesse , nè
168

carro , ma una gran cesta con il suo


cielo , o coperta , con entrovi più sedili ,
per potervi stare da dieci passeggieri .
Dietro a questa vi è un gran cestone ༡
nel quale si collocano tutti i bauli dei
passeggieri davanti pure vi è un reci-

piente simile , ma meno grande : si paga


un tanto per miglio , come pure tanto
per i bauli , con potere godere gratis
cinquanta o sessanta libbre di peso : Il

mio Armeno Hagì Mussà era in compa-


gnia pure , ed avea ancor esso caricato

tutte le sue mercanzie destinate per


Vienna. Una tal posta suol camminare
dieci ore al giorno , e fare in conse-
guenza cinque , o sei stazioni ; che per-

ciò con una tale comodità , passata la


prima posta detta di Voroswar , ci fer-
mammo a pranzare a Würtz- Kloster ,
ossia all'osteria del monistero .
Allorchè lasciasi Buda , si principia
ad osservare delle vaghe colline tenute
a vigna , le quali in appresso sparisco-
no , ma in seguito di quando in quan-
do altre ne compariscono .
Dopo una tale osteria s' incontra ´una
grande boscaglia di cerri , con molti
ginepri le colline sono sabbionose , e i
169
monti che si vedono , sono di pietra
calcaria.

Il nostro pranzo fu a Kloster , e pro-


seguendo indi il nostro cammino per
strade arenose , sulla sera ci ritrovammo
verso il Danubio , con andare a ripo-
sarci a Tata , o sia alla terza posta ,

in quanto a Buda ...


Noi abbiamo avuto per tutta la gior-
nata sempre un aria fresca , il cielo
coperto con , vento d' Est .

In tutto questo tratto di cammino


abbiamo incontrati diversi villaggi , ma

quando si deve viaggiare al 看 coperto ,


spesse volte i nomi si perdono , e poco
anco si vede : non oştante ciò accenne-
rò , che le campagne erano coltivate a
grano d'india , e che la mietitura del

grano era stata già fatta . Nei campi re-


stavano piantate delle zucche : le cilie-

gie erano abbondanti , e le piante ordi-


narie consistevano in Gallium verum.

in centauree diverse : Hypericum vul-


gare , Filago , Psyllium maximum , Eri-
geron acre , Cyanus segetum, Consolida
delphinium .
13 luglio , giovedì. ) Tata ch'è sta-
zione di posta , è un miserabile vil-
170

laggio con osteria simile , dalla quale


partimmo a 5 ore della mattina , giun-
gendo indi verso il Danubio, e avendo
a sinistra delle montagnette al solito di
composizione calcaria , e venendo a Iztka,
in faccia di Carba , o Karva che è si-
tuata di là dal Danubio, allora ci fer-
mammo per rinfrescare i cavalli .

Le campagne , che s'incontrano , erano


ben tenute , e seminate a grano il che
battuto che sia si ripone nelle buche ,
o fosse sotto terra , ciascuno avanti la
sua casa una tale estensione di terreno
è molto fertile in grano e in avena .
Dopo Iztka si ritrova la strada ben
fatta con piantazione di Salci posti in
egual distanza dall' una e l'altra parte ,
e dopo aver passato un villaggio , si
viene indi a Süttö , altro villaggio , dove
incontrai un segatore di marmi ch'era
italiano , mentre tre ore di distanza da
un tal luogo , esistono cave di marino
rosso , e bianco , e altro tigrato , il quale
vien quì trasportato , e segato , per es-
ser condotto con più facilità , mediante
il comodo delle barche del Danubio .

Il marmo rosso ungarese di queste cave


è assai stimato .
171
Ci fermammo a pranzo in un villaggio
detto Nesmil , e dopo rientrati in cesta ,
si giunse dirimpetto a Comorno , dopo
un'ora di strada che fu per pianure .
Ad Acz rinfrescammo i cavalli . E ' questo

un grande villaggio , abitato da ungaresi


calvinisti , da tedeschi , e da ebrei ; resta

per altro situato in un luogo paludoso .


Sulla sera si giunse ove 1 Imperatore
tiene delle razze di cavalli , e al tardi
ci fermammo a Gönyö , villaggio con
posta , situato intorno al fiume Raab ,

che qui si unisce col Danubio , la quale


unione lo rende più spazioso ed esteso .
Quì si fa pesca di pesce , e tutte le
barche , che passano per andare a Pesth ,
si fermano per farne provvisione Evvi
una buona locanda , e il conte Esterhazy
·
vi comanda , facendo per altro la sua
residenza in Dotis .

14 luglio, venerdì. ) Lasciata di buon

mattino la posta di Gönyö , dopo due


ore di cammino si giunse a Raab , ma
il Land-kutchen andò a fermarsi fuori
della città al Cavallo bianco .

In questo frattempo mi portai a vedere


la città , e fortezza insieme , la quale
resta circondata , o bagnata da tre fiumi,
172
cioè dal Danubio , dal Raab grosso fiume,

eda altro piccolo detto Rabniz, o Rabeza.


Un tal luogo fin dai tempi de' romani
fu considerato di valido antemurale , e

l'attuale fortezza si è sempre distinta


in tanti assedj per più volte sostenuti ,
e specialmente dai turchi .
La cità è bella , ha dei regolati edifizj ,
ed è una piazza assai vaga . E sede
vescovile , e vi sono diverse chiese , e
conventi , oltre la cattedrale dedicata
Maria V. I Gesuiti vi avevano un
collegio ridotto ora a convitto di nobili .
I Francescani , : e i Carmelitani hanno
parimente , come le Orsoline , il loro
monistero : vi sono le scuole pubbliche, ed
un' accademia .

La popolazione ascende a 20. mila


anime , ed è composta di tedeschi , di
ungaresi calvinisti , luterani , ed ebrei ,
dai quali ultimi comprai varie medaglie
antiche e moderne .
Il Comitato di Raab ,༡ ossia Comitatus
Iaurinensis , cioè di Györ in ungarese,

abitato per lo più da ungaresi cattolici,


e dai tedeschi , da pochi calvinisti , e
da pochi ebrei pure , conta da 55. mila
anime , e una buona parte del suo ter-
173

ritorio è composta di colline , delle quali


una quantità viene tenuta a vigna . Il
bestiame e le carni sono in abbondanza ,
e l'agricoltura è coltivata nel suo splendore.
I fiumi poi abbondano di pesci , in somma
niente manca per il mantenimento dei
suoi abitanti . mentre in generale l'Un-
gheria è fertilissima , e giacchè in breve
devo giungere alle frontiere dell' Austria ,
e lasciare questo reame , noterò quì
qualche cosa intorno all'abbondanza dei
suoi prodotti .
L'Ungheria , e specialmente il paese
piano semina , e raccoglie un' immen -a

quantità di grano d' india , avena , grano


saraceno , fagiuoli , piselli , ceci , lenti , e
miglio .
I cavoli rossi , e bianchi in quantità :

questi secondi servono a fare il saur-kraut,


oltre molte altre.specie d'erbaggi , e
soprattutto di carote ; i pomi di terra
sono ora coltivati in abbondanza .

Riguardo agli alberi fruttiferi , questi


sono abbondanti tanto nei giardini, che
nei campi, come pure nelle montagne, con-
sistenti in buone pesche, in varie sorti di
pere, mele, albicocche, ciliege , mandorle ,
nucciuole , sorbe , e molte specie di bac-
174
che , come mirtilli , sambuco , ribes , e
uva spina .
Le susine , e le prune sono sì abbon-
• danti nelle montagne , che se ne estrae

uno spirito, o acquavite detta Sliwawiza,


della quale se ne fa un grande usó
e consumo .

Abbiamo già detto altrove , che i


poponi , ed i meloni sono di gran mole .

Riguardo ai pascoli , questi sono ab-


bondanti , e l'erba in molti luoghi cresce
all'altezza d' un uomo , motivo per cui
il bestiame che nutriscono, è d'un eccel-
lente portamento .
I Bovi dell' Ungheria sono sì rinomati
per la Germania , che se ne trasportano
annualmente sopra 150. mila per com-
mercio . Sono la maggior parte d'un
colore bianco cenerino , forse . perchè
tanto l'estate che l'inverno restano in
libera campagna .

Le vacche danno del latte , col quale


si fa burro , e cacio abbondanza
in
che per
tanto per il proprio consumo ,
quello di altre estere provincie .
Nelle frequenti boscaglie di quercia ,
e di cerri s'ingrassa , mediante la ghianda ,
una prodigiosa quantità di majali , molti
175
dei quali si trasportano per l' Austria ,
Baviera , Franconia , Moravia , Boemia ,
e per la Sassonia .

La quantità delle pecore è immensa ,


e specialmente nelle parti setten rionali.
Il latte serve per far cacio , e la lana
è di una grande conseguenza per il

paese .
I cavalli ungaresi eccellenti non ostante
che siano al quinto piccoli , ma forti
per la corsi : vi si trovano pure molti

asini , e muli , i quali sono di grande

utilità per il trasporto dei generi nei


luoghi montuosi .
Il pollame , in molti luogh è di
grande superfluità ; vi sono oche , anat re
tedesche, e turche , oltre una gran quan-
tità di piccioni .
La maggior parte delle montagne di
Ungheria , e delle colline pure è piantata
a vigna . Nel'a Contea di Zemplin si

fa il più nobile vino in tutta l' Europa


cioè il celebre Tokay , il quale per altro
ha diversi nomi in bontà : quello che si
produce in Tarzal , è il migliore , e a

questo si avvicinano gli altri di Santo ,


di Tàlya , • Sombor , Bodrogkereztur ,
Kischfalu , Seg , Benje , Liska , Talt-
176

segwa , Ujfalu , Schadan , Olasse , e


Batulo . (1 )
Indi ne vengono i vini comuni tra i
quali hanno la preferenza quei d'Oeden-
burg , e di Rust , come pure i vini di
Ratschdorf, di Weiner , S. Iörger , Bi-
bersburg , Nussdorf, e Presburg ; non
si dee tralasciare di far menzione dei
vini di Pesth , e di Buda . Si vuole che
nel terzo secolo non vi fosse alcun vino

in Ungheria , ma che l'Imp . Probo oriundo


di Sirmio , facesse venire dei magliuoli da
Falerno , e che Matthias Corvino avesse
fatto portare dal Sirmio le più belle
specie d'uva per essere piantate in Un-
gheria .
Gli abitanti di tutta l'Ungheria sono

di diverse origini : gli Ungaresi derivano


dagli Unni , e a questi anco i Iazi , o
Iazygi , detti ora i Cumani , i quali hanno
origine dagli antichi Ungaresi , che sono
un resto dei Pazinaziti .

Un'altra parte degli abitanti deriva


dagli Slavi ; e tra questi vi sono Boemi ,

(1 ) Alla fine di questo itinerario , o giornale si


riporterà una descrizione sul vino di Tokay , fatta
dal Sig. Silvestro Douglats inglese .
177
Moravi , Croati , Sirbi , o Raziani ,
Vandali , Dalmatini , e Russi . Tutti que-
sti popoli son venuti in diversi tempi ,
e abitano principalmente la parte orien-
tale , e settentrionale di questo lungo ,
e sono anco dispersi per tutto il regno.
Ne viene indi la nazione Tedesca ,

cioè Austriaci , Stirj , Bavaresi , Suabj ,


Franconj , Sassoni , Alsazj, e Lotaringj .
Vi sono pure molti Greci, attirati que-
sti dal commercio , soltanto . Gli Ebrei

sono sparsi nei diversi comitati , e ancora


questi per commercio , senserìa , ed usura ,
ma non possono soggiornare se non nei
sobborghi . Molti Turchi pure frequen-
tano questi luoghi , a motivo delle rela-
zioni commerciali con le frontiere della
Turchia
I Valachi son venuti dalla Dacia a
stabilirsi in Ungheria , i quali conser
vano la loro lingua , e costumanze .
Finalmente vi sono gli Zingani , i

quali si crede che qui venissero nell'


anno 1418 .
La popolazione adunque di tutte que-
ste nazioni per tutta l'Ungheria si fa
ascendere a 3, 700 , -000 . anime .

Essendo adunque questo Regno abi-


12
178
tato da tante nazioni diverse , ne viene,

che molte sono le lingue, che vi si parlano.


L'Ungarese è la madre lingua , la quale
si accosta al Finlandese , al Voguliano ,

Permiano e Lappone ; ma si ritrovano mol-


te parole indiane , * tartare e antico-

persiano , e alcune ebree . É partico-

lare , che non hanno per scrivere più


le loro lettere , ma si servono di quelle
italiche tanto per la scrittura , che per
la stampa .

Dopo ne viene la lingua Slava , di-
visa questa in diversi dialetti . Ne viene
། ལ་
in terzo luogo la Tedesca , parlata pa-
rimente in diversa maniera . Non si
manca pure di parlare la lingua Latina
anco dalla gente del comune , ma non
da tutti . Si parla il Valaco , il quale ,
come si crede , è un composto di Latino
e Slavo , con mescolanza di diverse pa-
role di molte nazioni , " cioè d' Ungarese ,
Dacio , Sarmatico , e Turco , come per
esempio ,
179 }
Carnye Caro
Vin Vinum
Saire Sal
Pepere Piper
Masa Mensa
Ursul Ursus

Iepure Lepus
Kal Caballus
Fun Foenum

Chertja Charta
Ku m'ai dormit ? Quomodo dormivisti ?
Bine am dormì . Bene dormivi .

Le parole Slave sono Ulice , Strada :


Temnitze , Prigione : Milosztinje , gra-
zia : Szluga , Servo : Nyevaszta , Sposa :
Brana , la porta : Owes , Avenae
Szlanina , Lardo .

Le parole ungaresi : Vamesu da Vamos ,


Doganiere : Pilda , da Pelda , esem-
pio : Fitsor Korvàru , da Kurvàs , un
Fornicatore ; Engeduit , da engedett ,
egli obbedisce ,

La lingua degli Zingani è ora un


composto di valaco , e ungarese , ma ha
molte parole egizie , e dialetti .
180

Dewla Dio
Tscherosz Cielo
Cham il Sole
Pangi l'Acqua
Phu la Terra
Manusch 1' Uomo
:
Dadi Padre
Da Madre
Grate Fratello

Raj Signore
Rome Zingano
Manru Pane
Moll Vino
Mas Carne

Schero Testa

Schatra Violino

Ma ritornando al nostro conduttore ,


dirò , che a Raab si lascia e se ne

prende un altro , o più , secondo la quan-


tita dei passeggieri , e dei carichi , e per-
ciò tutto fu scaricato , e ricaricato so-
pra altri Land-kutchen insino a Vienna,
la quale operazione ci trattenne insino
alle ore due pomeridiane, dopo le quali
ci mettemmo in cammino , per andare
a rinfrescare i cavalli alla posta detta
Hoch- Strass , ossia Eötteveny in Unga
181

rese , distante una stazione da Raab ,


e indi dopo tre altre ore giungemmo
posta di Wieselburg , o Mo-
all' altra
sony in ungarese , distante da Hoch-

strass una posta e mezzo , e tutto il


viaggio , o il nostro corso è stato sempre

per pianure .
Le donne di questo villaggio portano
in testa una tovaglia bianca , e se l'
accomodano , come le donne calabresi :
gli abitanti sono per lo più ungaresi , i
quali fanno commercio in grano .
In questo luogo ritrovai delle buone
albicocche ; e la Robinia pseud
' acacia
era in abbondanza sparsa , e piantata

in quà ed in là per tutto il villaggio .


Il tempo è stato caldo , ma sulla sera
principiò a piovere , insino alla stazione
di sopra detta , ove ci toccò un' osteria
molto incomoda , in ogni punto . E così
non è solamente in Italia , ove l'osterìe
siano poco comode , ma posso dire , che
tutto il mondo è paese , e che a torto

certi caca-sodi di viaggiatori , che


meritano più tosto di stare a casa , e

di non mai mettersi in viaggio , se non


possano tutte ritrovare le loro comodità,
o l'istessa maniera di vivere della me-
182

dèsima nazione , alla quale apparten-


gono , potendo lor dire , che il mondo è
bello , perche è vario , ed è appunto questa
- varietà , o bizzarria , che reca piacere al
viaggiatore , oltre le tante pene e disagj
che una tal vita somininistra .

Che bella osservazione d'un professore


del settentrione , che appena giunto in
Roma , senza capire la lingua degli anti-
chi o moderni romani , si ritrova alla
*
festa del Corpus Domini , festa della
quale non ne poteva aver idea , ed osser
vando gli grandi ceri , o fiaccole accese
edei ragazzi detti para-cera , notò nelle
sue tavolette = quanto fanatici e bigotti

១១ sono i romani nel fare raccogliere quelle


» gocciole di cera per conservarle nelle
‫ وو‬loro case come reliquie , e per ser-
‫ وو‬virsene , in guisa di amuleti . =
Io credo , anzi voglio credere , che i
romani , gente non gonza , ma astuta, e
di non minor finezza degli antichi atenie-
si , vollero beffarsi di questo pataccone:

e non è meraviglia , se lo fecero , giacchè


il gran Barthelemy, e l ' accelebrato Win-
ckhelman non poterono sfuggire le roma ne
astuzie , e lacci , mentre con troppo tuono
magistrale erano venuti questi a deridersi
183

della dabbenaggine dei romani , e come


se fossero i soli antiquari dell' orbe ter-
raqueo, ma alla fine con tali presunzioni ,
cosa ci ha somministrato il primo nella
Numismatica , il quale poteva spargere
molti lumi , essendo alla testa d'uno

dei più celebri musei Numismatici dell'


Europa? e l'altro nel voler leggere l'Etru-
sco , non fu capace di tirar fuori Ferse

per Perseo, nome del soggetto , che era


rappresentato in uno scarabeo Etrusco .
#
Ma rispettiamo il merito di tutti , e
ritorniamo ai nostri para- cera .

Dirò dunque al sig professore pa-


flagone , che questi mascalzoni , ciò fa-
cendo , procurano di guadagnare in
quell'occasione qualche bajocco , nel
rivendere quella colatura o gocciole ,
com' egli dice , di cera allo speziale ,
essendo sufficiente quel piccolo profitto
V
per potere vivere per quel giorno , o
fare vivere una povera , e miserabile
madre , mentre i poveri devono sempre
}
esistere , al dire anco del vangelo , et
habetis pauperes semper vobiscum .
Voglio amunettere , che quei mascal-
zoni fanno un brutto vedere , tutte le
volte che compariscono in tali festività.
184
11 governo spesso l'ha proibito , ma inu-
tilmente , prevalendo in tali circostanze
più la miseria , che la forza : non ostan-
te ciò vi è il suo buono : mentre quello
che porta il cero , in tempo di pioggia
o di vento , se lo ritrova spesso spento
e venendo tutti a spengersi in una vol-
ta , non si avrebbe più quell ' effetto : il
para- cera allora procura di riparare il
vento , e l'acqua che non cada sopra ,
ed ha l'attenzione di smoccolare , di
rimettere sù i lucignoli , e d'impedire
che il cero non coli tanto , anco a suo

disvantaggio , mentre più che arde , e


cola , egli fa più massa di cera ; e così
con tali premesse si può meglio parlare
delle festività , che si fanno in Italia ,
e non abbiamo bisogno , che certi indi-
vidui malamente informati vengano a

riempire le loro pagine di cose insul-


se , ina 2 che sanno ben vendere ai loro

librai , i quali il più delle volte com-


prano i MSS .
senza leggerli , e senza
saper cosa di buono contengano.
Chi lavora così , non è per ricevere
fama , ma per saziare la fame , come
spesso accade alla maggior parte , la-
.sciando le loro opere , o carta stampa-
185

ta , dopo il primo shruffo , a marcire nef


magazzini , o a diventare annali di
Volusio .
Ma rientriamo in strada. Noterò che

ancor quì , e per quasi tutta l'Unghe ·
ría si osservano dei monti di terra non

naturali , ma artificiali , detti in turco


Sangiak-Tepesì , perchè i Turchi nel
fare l'assedio or dell' una or dell' altra
fortezza , o nel fare Halt nelle loro

marce , hanno la costumanza di pian-


tare in alto i loro drappelli , acciò pos-
sano essere meglio veduti dalle loro

truppe .
15 luglio , sabato . ) Il conduttore
avendomi detto , che sarebbe passato pèr
Presbug , allora mi determinai ad an-
dare a piedi ad Altenburg , che era
distante un quarto d'ora , e lì aspet-

tarlo per proseguire il viaggio , e per-


ciò avanzandomi col mio Armeno , os-

servai che Altenburg è una città molto


polita , e vaga , oltre il suo castello , ' o
fortezza : si chiama questo luogo Unga-

risch- Altenburg , per distinguerlo da


un altro dell'Austria : è detto in Uugarese
Ovar, da cuiOvarinum in latino del basso
tempo . Il fiume Leitha scorre e passa
186

all ' intorno , gettandosi nel Danubio ?


E abitato da Ungari , e Tedeschi , la
maggior parte dei quali fanno commer-
cio in grano , e in bestiame .
Oltre alcune chiese parrocchiali , i Pia-
risti hanno le loro scuole con collegio ,
e chiesa . I Cappuccini hanno un con-
vento con chiesa : Il castello è rovi-

nato, e serve ora per magazzino a grano.


Era questa città celebre fin dal tempo
di Salamon Re d'Ungheria .
* Con mia grande sorpresa giunse uno
dei conduttori , ma non il mio , dicen-
domi anzi, che non andava più a Pre-

sburg, ma che prendeva per Pruck , e
che necessario era andarlo a raggiungere
per il che mi convenne col mio Armeno
camminare una buona ora avanti di ri-

trovarlo , e allora entrando nel mio po-


sto , si giunse al villaggio Strass - Su-
merein, detto in ungarese Hegyes -Halom,
ove ci fermammo per fare rinfrescare i
cavalli , e dopo rimessisi in cammino alle

ore 10 si venne a Zorndorf, ove si ripo-


sò per pranzare .
Questo luogo alquanto esteso resta
situato in una bella , e fertile contrada
intorno al fiume Leitha . Gli abitanti ,
187

che sono tedeschi , commerciano con i


prodotti della terra con assai profitto ,
e perciò vi sono molti magazzini a gra-
no , e delle mandre di pecore , e dei
molini.

Ad un'ora dopo mezzo giorno si ven-


ne a Bufendorf, luogo ove vi sono
delle razze di cavalli ; si trova una gran-
de osteria imbrattata da molti Zingani ,
che vi abitavano.

Indi cammin facendo , si vede la città


di Pruck , dove arrivammo dopo un'ora
di strada. Il fiume Leitha passa per un

tal luogo , ed è questo fiume , che sepa-


ra l'Ungheria dall ' Austria . Il fiume è
abbondante di pesci , e rinomati sono i

suoi gamberi neri , dei quali in grande


quantità se ne spediscono ai mercati di

Vienna .

Pruck dunque essendo un luogo di


frontiera da un reame all'altro , ha un

castello con guarnigione , ed è qui dove


restano dei doganieri , e delle guardie
per fare la visita di tutte le mercanzie

che son condotte , e per ben frugare


nei bauli dei passeggieri , che grazie al
cielo niente teneva nè di dogana , nè
di contrabbando , ma se mi avessero
trovato del sale , la pena mi sarebbe
costata salata , ma per qual motivo vuole
un viaggiatore imbrattarsi con tale mer-
canzia ? ma quando si viene dalle Sali-
ne di Transilvania , non
non era io obbli-
gato a dare a quei signori ulteriori in-
formazioni ; ed era anco da supporsi ,

che qualche cosa di curioso io avessi ,


molto più che quando uno viaggia con
il desiderio di raccogliere i vari prodotti
d'istoria naturale : ma non ebbero una

tale fortuna gli altri miei compagni ,


mentre avendo ricevuto in regalo , allor-
ch'erano a Salzburg
Salzburg ,, un
un bel pezzo di
Sal-gemma , fu loro confiscato con la pena
di 25 fiorini : bisognò dunque unifor
marsi alle leggi , e abbassare la testa 9
e abbandonare il pensiero di raccoglier
dei pezzi curiosi d'istoria naturale ,
oppure prendere altre vie , per rimet-
"
terli agli amici della sua patria , e che
relativamente a queste parti , il migliore
espediente sarebbe quello d'inoltrarli per
la Turchia , mentre appres- o quei buoni
Turchi , che spesso da molti chiamati
sono barbari , ma che alcuni poco appe-

na sanno dove sia la loro capitale , vi


diranno , che quello ch'è Pesckiesce ,
189
cioè regalo , sia anco una pezza di
Ciccek-gì , o stoffa fiorita d'Aleppo , o
delle Indie a 30 piastre il braccio , non
è sottoposto a pagar dogana , nè i do-
ganieri vi prenderanno , nè vi confische-
ranno ciò che serve d'uso , e di neces
sità per i vostri viaggi , e per la vostra

persona . Essi intendono che la vera mer-


canzia è quella che deve pagare doga-
na , e questa consiste in colli , in balle

in casse ec. Ben è vero però , che nes-


suno deve abusarsi dei diritti da pagarsi,
nè di fare il contrabbando in veruna
maniera .
La visita di tutto il carico ch' era
sul nostro Land-kutchen , durò per più
di un'ora e mezzo , finita la quale con-
tinuammo il nostro cammino per una

grande pianura da una parte , e dall ' al-


tra avendo delle collinette tenute a

vigna: II grano vien quì in abbondan-


za . Dopo un'ora ci fermammo per rin-
frescare i cavalli , dopo di che conti-
nuando il nostro viaggio , passammo per

Kalburg , detto Orosz-War in unga-


rese, distante due miglia da Presburg ,
situato in una vaga e fertile contrada .
Le strade maestre si osservano quì fatte
SCE
190

per vantaggio delle poste per Vienna .


La sera si giunse a Zonnstadt , dal

qual luogo si vede Presburgo situato ,


come è noto , dall' altra parte del Da
nubio .

16 luglio . ) Essendo oggi l'ultimo


giorno del nostro viaggio per Vienna ,
alle ore 4 della mattina seguì la nostra
partenza , e dopo un'ora
un' ora di cammino
si giunse a Fischament , grosso villag-
gio , dove ci fermammo per fare rinfre-
scare i cavalli , dopo di che passando
per Neu- Abreit , che è una nuova forti .
ficazione fatta fare dall' Imp . Ioseph II.
indi il villaggio Simering , e finalmente
alle ore 9 si giunse al sobborgo di
Vienna , ove essendovi una Barriera ,
fu fatta una semplice visita ai nostri
bauli , la quale fu l'ultima , entrando
liberamente in Vienna , dove il condut-
tore ci lasciò alla locanda del Lupo , ma
cattivo Lupo , mentre d'un subito me
ne liberai , e presi una stanza ammobi-
liata fuori di Vienna , ossia nell' Alt-
Wien , giacchè la mia idea era di trat-
tenermi almeno un mese in questa ca-
pitale dell' Austria , per indi ritornare
in Costantinopoli .
SPIEGAZIONE

DI VARIE

ISCRIZIONI LAPIDARIE

ANTICHE .

UE
EQ DE
BIBLIO

H
OT
THE

LA
VIL

LYON
LE

1892
193

SPIEGAZIONE

DI VARIE

ISCRIZIONI LAPIDARIE

ANTICHE .

ueste
Que ste sono state da me osservate ,

lette e ricopiate in Pesth , Buda , Wacz ,

e in altri luoghi fino a Vienna , le quali


hanno relazione con la Pannonia Ro-

mana Ripense , molte delle quali furono

scoperte o scavate l'anno 1778 , come vien

riportato dal sig. Schoenwisner celebre

Professore dell' Università di Buda in

due sue opere , cioè in quella col titolo = 1

De ruderibus Laconici Caldariique Ro-

mani in solo Budensi , stampata in Buda


13
194
l'anno 1778 = e nell' altra intitolata = Iter

per Pannoniae Ripam & c. Budae 1780 .

et 81 , T. 1. et 2. il quale non mancò

di pubblicare tutte quelle, che io stesso

aveva fin d'allora osservato , avendole egli

tutte accompagnate con dotte ed erudite

note , ed interpetrazioni . Forse osserve-

remo qualche differenza nella leggenda


delle medesime , ma non potendo ora

più decidere di chi possa essere l'errore,


confesso che mi rimetterò sempre all'

autorità di quello , che è più vicino alle


medesime.
195

CLASSIS I.

Lapides Impp. ac Caess.

Nominibus insignes .

I.

HADRIAN VS.

Budae .

I. O. M.

OB. SALVT. HADRI

ANI. AVGVR.

PV. PO.

Ex Autographo.

Schoenwisner nel suo libro de rud .

Lac. &c. p. 178. fece menzione di que-


sta iscrizione votiva che pubblica mente
fu posta dagli Auguri per la salute di
Adriano allorchè era privato in Aquinco
cioè Tribuno della Legione seconda au-
siliare ivi stazionata , e ciò sotto l'im-
peratore Domiziano.
196
II.

HADRIANVS AVG. ET ALIVS CÆSAR .

Arrabonae seu Iaurini .

IMP. CAES

TRAIANO

HADRIANO

AVG. P. M. TRIB . POT.

XXI. COS. III IMP . II. .


1 L. AELIVS. CAES. FIL.

TRIB. POTES. COS. IT.

PROCOS. XVVIR. SACR .

FACIVND.

Id est

Imperatori Caesari Traiano Hadri-

ano Augusto Pontifici Maximo Tri-


buniciae Potestatis vicesimum primum

Consuli tertium , Imperatori iterum ,


Lucius Aelius Caesar Filius Tribuni-
ciae Potestatis Consul iterum Pro-

consul Quindecimvir Sacris faciundis .


197
Dopo essere stata riportata dal Grutero

p. 252. n. 2. e dal Pagio in Critic. ad


ann. Chr. 337. il Lazio ( in Comm . de
Rep. Rom. L. XII. sect. II. c. XV.) notò,
che questa iscrizione era situata all'
altare maggiore della cattedrale di Raab;
ma tutti non la ricopiarono con esat-
tezza . Vedi Schoenw. Iter per Pann.
T. 11. p. 113. et segg. il quale erudita-
mente spiega ed illustra questa iscrizione ,
singolare per la tribunizia potestà ven-
tunesima di Adriano , per la quale parti-
colarità si osserva , che fu eretta l'anno
penultimo di Adriano 137. e 138. l'ultimo
di L. Elio chiamato figlio di Adriano ?
insignito della Tribunizia potestà , di
quella di Console per la seconda volta ,
e rivestito della potestà proconsolare per
governare le Pannonie non che della

dignità sacerdotale del quindecimvirato.


Non ammettiamo però la medaglia di
L. Elio con PANNONIAE CVRIA.
AEL. S. c. che detto autore osservò nel
museo Sandoriano. Molte ne abbiamo ve-
dute con cVR TA. e non con CVRIA
facile ai falsificatori di fare l'una е
l'altra parola, e tutte di conio moderno .
198
III.

ANTONINVS PIVS .

Budae apud PP. Trinitarios .

NVMINI AVG.
1
ET GENIO. IMP. CAES . T.
A. HADRIAN . ANTONINI .

COLLEG. AVGVSTAL . IMPEN

DÍS . SVIS. FECERVNT . PRÆ

FEC. F. C. IVL. CRESCENTE

L. P. D D.

Ex Autographo .

Numipi Augusti et Genio Impera-


toris Caesaris Titi Aelii Hadriani Anto-

nini Collegae Augustales impendiis

suis fecerunt Praefecto Fabrorum Caio


' Iulio Crescente Lapis positus Decreto
Decurionum .

Tale in principio è il senso del primo


verso , e non Numini Augusto , come al-
tri forse potrebbero supporre,intendendosi
199

quì il Nume , e il Genio di Antonino Pio


imperatore : questa formula di dedicazione
corrisponde ad altra più usitata nelle
lapidi , cioè Devotus numini majesta-
tique eius , vel eorum , allorchè erano
più imperatori . Ciò posto , osserviamo ,
che i Colleghi Augustali a proprie spese
fecero , ma non si sa che cosa , forse una
statua con la base, o un'ara, oun tempietto.
Sembra una di tali cose , molto più che

i Colleghi Augustali erano nei municipj


e nelle colonie quei che attendevano alle
cose sacre . Ciò ebbe effetto sotto Caio

Giulio Crescente Prefetto dei Fabri, cioè


di quei , ehe impiegati erano a costruire
macchine da guerra.

Sembra per altro , che ciò essendo stato


ordinato con decreto dei Decurioni ,
Antonino Pio avesse compartito un qual-

che segnalato benefizio agli Aquicensi .


Vedi Schoenw. l. c. p. 119.-
200

IV.

IMPERATOR M. AVRELIVS

Crumeri , seu in pago Neudorf


"

Supra collem .

In columella quadrata .

NEPTVNO.

ET. NYMPHIS.

PRO SALVTE IM P.
·
CAES. M. AV

REL. AVG. ANTO

NIVS IVLIANVS

PRÆF. COH. VL. V. GE

POSVIT .

Ex Autographo .

Neptuno et Nymphis pro salute im-


peratoris Caesaris Marci Aurelii Au-

gusti Antonius Iulianus Praefectus

Cohortis Vlpiae Quintae Germanorum


posuit .
201

La dedicazione di questa pietra a Net-


tuno e alle Ninfe , come presidenti alle
acque fu fatta alla riva del Danubio, dove
tuttavia questo colonnino quadrato osser-

vasi situato in una piccola elevazione .


Fu Antonio Giuliano Prefetto della coorte

Vlpia quinta Germanica che lo dedicò

a Nettuno e alle Ninfe per la salute di


M. Aurelio il Filosofo , il quale non

lontano da Neudorf, cioè a Granua nei


Quadi aveva scritto parte della sua vita .
Non faccia dunque meraviglia , se trovasi
un monumento offerto per la di lui salute
in tali vicinanze .

Per mezzo adunque di questa pietra,


o iscrizione rilevasi , che sotto M. Aurelio
la coorte quinta composta di Germani
era stazionata in Crumero , la quale
fu detta Vlpia , perchè fatta da Trajano ,
e che Antonio Giuliano vi presiedeva .
Soggiornò questa istessa coorte sotto Set-
timio Severo eziandio, come farò osservare
mediante un'altra iscrizione , che per

ordine di tempo quì sotto riportasi . Vedi


Schoenw. 1. c. p . 123. dove la sola piccola
differenza consiste , ch' egli lesse , o tra-
scrisse PRAEF . allorchè io vidi PRÆF.
202

V.

COLUMNA MILLIARIA.

SEPTIMII SEVERI .

Crumeri , seu in pago Neudorf,


in muro Paroeciae .

Lapis formae cubicae .

IMP. CAES DIVI


MARCI ANTONINI
GERMANICI SARMA
FIL DIVI ANTONINI. NE ท . 4.
P DIVI. HADRIANI PRO n. 38.
NEPOTI. DIVI . TRAIANI n .° 45.
....
DIVI NERVE . ADNEP. n . 34-49-34
L. SEPTIMIO SEVE ...
PERTINACI . G ARABICO n.º 15. 18 .
·
ADIA BENICO PONTIFICI n. 17.
PARTHICO. MAXIMO TRIB. n. 46.
POTEST VII. IMP . XI. COS
II. PROCOS. COH. V. G.
LVC . ANTON.

In eodem lapide legitur


legit ur altero in
latere .
ABC .

Ex Autographo.
203

Imperatori Caesari Divi Marci An-


tonini Germanici Sarmatici Filio Divi

Antonini Nepoti Divi Hadriani Pro-


nepoti Divi Traiani ( Parthici Abne-
poti) Divi Nerve (sic) Adnepoti Lucio
Septimio Severo Pertinaci Germanico ,
Arabico Adiabenico Pontifici Parthico
MaximoTribuniciae Potestatis vII.Impe-
XI Consuli 11. Proconsuli Cohors
ratori xi
Quinta Germanorum Lucii Antonii .

Ab Crumero .

Non si può negare che questa pietra


di forma cubica non sia stata una colonna

milliaria, mentre la distanza delle miglia ,


che andavano da Crumero , non compa-

risce , e che nella parte opposta , che


incastrata resta ora nel muro , legger
doveansi.

Molti sono i nessi , che si vedono in


questa iscrizione , e che in parte ho fatto
incidere nella Tav . I. delle Sigle sotto i
respettivi numeri .
Si sostituisce nel verso corroso Parthici
Abnepoti, mediante altre iscrizoni simili,
Qui Settimio Severo volle , ed ebbe il
ticchio, non potendo essere della famiglia
204

Imperatoria, farsi chiamare figlio di Marco


Aurelio , e anco fratello di Commodo ,
con la discendenza retrograda da Nerva
fino ad nt . Pio, secondo simili iscrizioni ,

e medaglie pure ; ciò non faccia specie ,


mentre ai giorni nostri abbiamo letto , che
vi era chi discendesse , come uno s'im-

maginava , fino da Carlo Magno. Dopo


ciò, oltre ai titoli di Arabico , Adiabenico ,

e Partico , leggesi ancor quello di Germa-


nico per la lettera G. posta avanti ARA-
BICO , titolo nelle medaglie non per

anco letto ; dovendosi supporre , che la


Coorte quinta Germanica nel dedicargli
questa colonna milliaria volle , che si
chiamasse Germanico ancora .
Da questo monumento si rileva , che
Lucio Antonio era allora Prefetto di

questa Coorte , che risedeva in Crumero

limite quasi della Pannonia inferiore , e


già abbiamo veduto , che Antonio Giulia-
no era Prefetto sotto M. Aurelio .

La trasposizione prodotta dall ' intaglia-


tore in pietra, consiste nel titolo di PON-
TIFICI . messo avanti PARTHICO .
Per la Tribunizia Potestà settima

espressa in questa pietra , si dirà , che


fu eretta l'anno di Cristo 199 , o 200 .
205

Ꮴ 1.

COLUMNA MILLIARIA .

SEPT. SEVERI ET FILIORVM

Pesthini apud PP. Schol. Piar.

IMP. CAES. L. SEP

2 TIMIO SEVERO PIO PERT. AVG.

3 ARAB. ADIAB. PART. MAX.

4 DIVI. M. FIL. DIVI. COMMODI FR.


5 DIVI ANTONINI PI NEPOTI.

6 DIVI HADRIANI PRONEPOTI.

7 DIVI TRAIANI PARTH . ABNEPOTI .


8 DIVI. NERVAE. ADNEP. IMP. XI.

9 TRIB. POTEST . VI. COS. H. PROCOS . ET


10 IMP. M. AVREL. ANTONINO AVG.
11 L. SEP. SEVERI. IMPER. ET AVG . N. FILIO
12 DIVI ANTONINI PI PRONEP.
13 DIVI, HADRIANI. ABNEP.

14 DIVI. TRAIANI PARTH, ET


15 DIVI NERVAE. ADNEP. ET.
16

17 CVRANTE.

18 TIB. CL. CLAVDIANO LEG.AVGG . PR . PR .


19 ... Q. M. P.
20
206

Imperatori Caesari Lucio Septimio


Severo Pio Pertinaci Augusto Arabico
AdiabenicoParthicoMaximo Divi Marci

Filio , Divi Commodi Fratri , Divi An-


tonini Pii Nepoti, Divi Hadriani Prone-
poti Divi Nervae Adnepoti Imperatori
vndecimum Tribuniciae Potestatis sex-

tum,Consuli iterum , Proconsuli et Impe-


ratori Marco Aurelio Antonino Augusto

Lucii Septimii Severii Imperatoris et


Augusti nostri filio Divi Antonini Ne-
poti, Divi Antonini Pii Pronepoti , Divi
Hadriani Abnepoti , Divi Traiani Par-
thici et Divi Nervae Adnepoti et (se-
quitur Septimii Getae Caesaris nomen

erasum . )
Curante Tiberio Claudio Claudiano

Legato Augustornm Pro Praetore Ab


Aquinco Millia Passuum . ..

Così fu descritta , e sciolta questa

iscrizione dal sig. prof. Schoenw. l. c.


p. 120, il quale per altro lascia DIVI
ANTONINI NE P che lo ha nello

scioglimento della medesima , ove pure


salta Divi Traiani Parthici Abnepoti ,

per le quali negligenze entro in sospet-


to , che vi siano delle mancanze
207
nelle successive iscrizioni , come in se-
guito sarà notato. Può darsi , come nel
bel principio mi protestai , che io pure
ave-si mal letto ; non ostante ciò , ecco
come una tale iscrizione fu da me rico-

piata appresso li stessi PP . Scolopj , do-


ve esiste .

IM P CES L SEP
TIMIO SEVERO PIO FELICI 1
ARAB. ADIAB. PART. M MAXIMO 2
DAVI M. FIL. DIVI COMMODI 3
DIVI ANTONINI PI NEPOTI 4
DIVI HADRIANI PRONEPOTI
DIVI TRAIANI PARTH ABNEPOTI
DIVI NERVAE ADNEP. IMP. XI.
TRIB POTEST. VI . COS II. PROCOS . 5
IMP. M. AVREL. ANTONINO AVG.
L. SEPT . SEVERI N. PERT AVG . N. FILI 6
DIVI ANTONINI NEP. 7
DIVI ANTONINI PRON EPOT. 8
DIVI HADRIANI ABNEP .
DIVI TRAIANI PARTH. ET
DIVI NERVAE ADNEP.
ET 9

CVRANTE
TIB. CL. CLAVDIANO LEG . AVGG. PR . PR.

A..... Q. M. P.

Ex Autographo .
208
1. Pro PIO FELICI . il citato Schoenwisner

ha PIO . PERT. AVG . lezione più conve-


niente .
2. Pro PART. M. MAXIMO . ha PART . MAX .

se fosse giusta la mia lezione, la lettera

M. si dovrebbe interpetrare per MEDO.


O MEDICO. altra provincia diversa dall'
Adiabene , e dalla Parthia , cioè la
Media .
3. Fu da me tralasciato FR . per FRATRI
chiamandosi non solamente figlio di
M. Aurelio , ma pure fratello di Com-
modo .

4. Stà scritto PL. per PII.


5. Alla fine di questo verso osservò ET.
6. Potrebbe darsi , che io avessi errato
essendo più analoga l'altra lezione .

7. Detto autore lasciò questo verso , che


per altro l'accenna nella spiegazione :
quì s' intende, che Caracalla si chiama

nipote di Marco Aurelio, giacchè il


Padre , cioè Settimio Severo si chiama
figlio di M. Aurelio .
8. Detto autore ha pl . in vece di PI. per
PII. io non l'osservai , potendo ancor

dire senza di questo , giacchè tanto


ad Antonio Pio, che a M. Aurelio non
disdice una tale lezione .
209

9. Io veddi la ET. messa nel mezzo di


un verso , come sta riportata , e non
alla fine del verso antecedente .

Dopo ciò accennerò, che questa colonna


fu scavata sopra la vecchia Buda in un
campo del villaggio Vorosvar, o sia nella

pianura tra il monte Gerardo , e Buda

la vecchia .
Il nome di Geta trovasi scancellato come
in molte altre iscrizioni , e monumenti

pubblici , non che la di lui effigie in varie


medaglie Greche , il che seguì dopo la
morte di Severo , per l'odio che Caracalla
nutriva contro il fratello Geta , che lo

ammazzò nel seno di sua madre comune,


ordinando , che si spezzassero tutti i di

lui busti statue ed altri monumenti pub-


blici , dai quali pure si levasse , o si
scancellasse affatto il nome , e tutto ciò

che lo riguardasse .

14
210

VII.

COLUMNA MILLIARIA .

SEPT. SEVERI ET CARACALLAE

Vindobonae in aditu ad Bibliothecam

Garellianam .

IMP. CAES. L. SEP. SEVEVERO . ( sic)

PIO PERTENAC (sic) AVG. ARAB ADIAB


PART. MAX. DIVI M. AVREL FIL .

DIVI COMMODI FRAT. DIVI

ANTONINI PI NEP. DIVI HADRI.

PRONEP DIVI TRAIANI PART.

ABNEP. DIVI NERVAE ADNEP. IMP.

...... TRIB POT. VII. C S .... PRO

...S . IMP. M. AVR. ANTONINO AVG.L SEP.

.....VERI PI PERTINAC AVG. FIL. DIVI

...ONINI NEP. DIVI ANTONINI PI......

EP DIVI HADRIANI ABNEP....

.....VI TRAIANI PAR . ET DIVI NERVÆ

P.....

ANT. EL. BÆB. CAB……


... LIAN.
.... BAC . ·
14
211

Questa iscrizione fu trovata in Un-

gheria vicino a Bataszek , ed è questa

pure una Colonna Milliaria come si può


ricavare dall' ultima linea , in cui si

legge .. BAC cioè ab Acinco ,

ovvero ab Aquinco , restando il numero


della distanza scancellato .

Il penultimo verso porta il nome del

Legato degl ' Imperatori , ed è per quanto


sembra: Antonius Electus Baebia Cabel-

lianus , sotto di cui questa colonna fu

posta , la quale si riferisce agli anni 199.


0 200. di Cristo . Vedi Schoenwisner

7. c. P. I. p. 75. e P. II . p. 136.
212

VIII.

COLUMNA MILLIARIA ,

SEPT. SEVERI ET CARACALLÆ

Infra Budam in valle Tarnok .

IMP. CAESA.... M....

... · SEVERVS ..

PIVS ... VGVSTVS .... TRIB.

TEST ..... ET.

NOBILISSI

MVS CAESAR. VIAS ET PO…………..

VETVSTATE ......... ET COR...

... RESTIT . V.

.. NTE ...

AVGG..

AB . AQ..

Ex Autographo cl . Sainovics.
213

Questa colonna resta tuttavia mezza

sotterrata nel campo che serve di limite

al territorio di Torda , e Tarnok ; ma

se si scavasse , si potrebbe leggere il nu-

mero delle miglia . Il sig. Schoen. l. c .

p. 140 così la restituisce :

IMPerator CAESAr divi Marci

Fil. 1. sep. SEVERVS pertinax

PIVS AVGVSTVS p. m. TRIB.

poTEST. II. Cos. II. pp. procos. ET

m. avr. antoninvs NOBILISSI

MVS CAESAR. VIAS ET Pontes

VETVSTATE collaps. ET CORre

ptos RESTITvervnt cV

raNTE Tib. Clavd. Clavdiano leg.

AVGG. pr. pr.

AB AQVINCO
214
IX.

COLVMNA MILLIARIA .

SEPT . SEV . ET CARACALLÆ.

Infra Budam in Valle Tarnok .

IM P. C ......

ARM....

FILIVS SEVERVS

PIVS . GVSTVS

TRIB.... .TEST . ET ...


Ε

NOBI MVS

CAESAR VIA ……………………… . ET

РО
PO ......VETVSTA.....

RESTITV .....

AVGG......

AB. AQ.
215

Dall' istesso Schoenw. 1. c . p. 141 fu

così restituita..

IMPerator Caesar d . marci

Antonini germ . sARM.

Filivs 1. Septim . SEVERVS

PIVS pertinax avGVSTVS

TRIB. POTEST . 11. cos. v. ET m.

avr. antoninvs NOBIlissi MVS

CAESAR VIAS ET .

Pontes VET VST Ate

collaps . RESTIT Vervnt & c .

Il nome del Legato degl' Imperatori

manca , dovendovisi riferire quell ' A V G G.

del penultimo verso .


216

X.

CARA CALL A.

Ad pagum Csiv.

In Ara terminali .

IOVI . OPTIMO · M.

NEPTVNO . SERAP .

PRO • SALVTE .... CTO.....

ET . PERPETVITATE

IMP. CAESARIS

.... AV REL. .... P.FE

LICIS • AVG ..

...VS. ANTIAN VS ....

EIVS • PR. PR.

PROV. PANN . INF .


217

Iovi Optimo Maximo Neptuno


Serapidi Pro Salute Victoria Et

Perpetuitate Imperatoris Caesaris

Marci Aurelii Antonini Pii felicis

Augusti...... Antianus Legatus ejus


Pro - Praetor Provinciae Pannoniae

Inferioris .

Questa pietra esiste vicino all ' antica

strada , che da Aquinco va a Bregezio

per il laco Felicis . Vedi Schoenw. 1. c .

p. 142. Potrebbe darsi , che questa Ara


appartenesse piuttosto ad Elagabalo, molto

più che in questa vi si legge Pio felice

titoli , che sono più di convenienza che


a Caracalla .
18

XI.

COLUMNA MILLIARIA,

SEVERI ALEXANDRI .

Budae in Arce ab anno 1779 .

IMP . CAESAR

MARCVS AVRE

LIVS SEVERVS

ALEXANDER PIVS

FELIX AVG . PONTI

FEX. MAXIMVS

TRIBVNICIAE

POTESTATIS

VIII COS

III PP PR

AB AQ M

P VIII .

Ex Autographo.
219
Alla Tavola II. fig. 1. si riporta incisa

questa Colonna milliaria , in quella

guisa che dallo Schoenwisner l. c. p.

145 venne descritta e pubblicata : dove


si potrà osservare che la mia lezione è

molto diversa da quella . Dopo il titolo

PP . che sta per Patriae , evvi PR. per


Proconsulis , della quale dignità procon-

solare si vede , che in simili monumenti

pubblici n'è fatta sempre menzione .

Questa pietra fu scavata vicino al vil-

laggio Promontor intorno la strada mae-


stra nelle vicinanze di Buda .
220
XII.

ALEXANDRI AC DIONIS

CONSVLATVS .

Budae apud PP. Trinitarios .

In Basi lapidea muro inserta .

LEG. II. AD . P. F. S.

V. S. L. M.

IMP DN SEVE

ALEX ET CASSI
n. 25
DIONE COS.

Ex Autographo .

Legio Secunda Adiutrix Pia Felix


Severiana Votum Solvit Libens

Merito . Imperatore Domino nostro


Severo Alexandro et Cassio Dione
Consulibus .

E questa una base mancante nel suo

principio , ed in conseguenza s'ignora


chi sia quello che la dedicò , potendo
essere stato un Legato della Legione
221

seconda Ausiliare che si chiama Pia


felice e Severiana in onore di Severo
Alessandro , sotto di cui fu posta , il

quale fu Console con Cassio Dione il

celebre Scrittore delle gesta Romane ,


il che si riferisce all'anno 229 di Cri-
sto , essendo Alessandro Severo Console
per la terza volta . Vedi Schoenwisner

1. c. p . 153 .

XIII.

SEVERI ALEXANDRI REDITVS .

Vacii in Aula Em. Card.

Migazzi .

In Arca marmorea anaglyphis


ornata , id est , in uno latere exhibetur

Bacchus stans nudus d. cantharum , s.

thysum tenet , ad pedes panthera ; in

altero , Hercules stans nudus d . clavam ,

s. lẹonis exuvias .
222

HERCVLI AVG S

OB SALVTEM ET RE n. 25

DITVM D. N. IM P. S ....

A......... P. F. AVG. n 8

ET IVLIAE . MAMEAE n 25
O
AVGVSTE . MATRIS n. 45

AVG. N. ET CASTRORVM 25 45 37

G. IVL. ARRIVS PRAE n. 39

EX

TR. RIS

V. S. L. M.

MAXIMO ... ....... VRAN

COS .
1
) (

Ex Autographo .

Essendo l'iscrizione di questa base al-

quanto dubbia dopo la voce CASTRORVM ,

e il marmo guasto , la variante lezione


portava così
223
G. IVLIVS CANINIVS . PRAE n.º 35. 40

LEG . II. AD . P. F………………. SE

VERINA E ....... EX.

TR . EG . RIO

V. S. L M.

MAXIMO ET ……. ERNO n. ° 25

COS.

questa la prima iscrizione , che io

ricopiai in un giorno di Luglio 1780 nel

Giardino del Palazzo del sig. Cardinale

Migazzi , unitamente ad una ventina , le

quali tutte furono scavate , e trovate


nelle vicinanze di Buda , e trasportate

a Vacz , luogo una volta dei Quadi e

dei Jazigi Sarmati .

Poco dopo il Sig. Schoenwisner non

mancò di esaminare tutte quelle iscri-

zioni , e riguardo a questa , ecco come

la trascrisse .
224
HERCVLI AVG S.

OB SALVTEM. ET RE

DITVM DN. IM P. SE .......

A ...... P. F. AVG.

ET IVLIAE .... A .......

AVGVSTAE . MATRIS

AVG. N. ET. CASTRORVM

C. I.... CANINIVS. PRAEF

L .. II………….

EX

.... RIS

V. S. L. M.

MAXIMO ET ...... N....

COS.

Detto Autore 1. c. p. 154 con tutta

la probabilità congettura , che sopra que-


sta Ara restar dovea collocata la statua

di Giove , e che tutta l'iscrizione do-

vea essere così

I. O. M

LIBERO P. ET

HERCVLI AVG SACRV M.


225

Ob Salutem et Reditum Domini


nostri Imperatoris Severi Alexandri
Pii Felicis Augusti et Iuliae Mameae
Augustae matris Augusti nostri et
Castrorum Caius Iulius Caninius Prae-

fectus Legionis secundae Adiutricis


Piae Fidelis Severinae Alexandri
Imperatoris Votum Solvit libens meritis

Maximo et Urbano ( vel Paterno )


Consulibus .

XIV.

COLUMNA MILLIARIA
MAXIMINI ET MAXIML
*
Eszekini in Praesidio.

IMP. CAES
G. IVL VERVS MAXIMI
NVS P. F. AVG. P. M. TRIB. POTEST
BIS. IMP. III. COS. PROCOS.
PP. ET C. IVL. VERVS. MAXI
MVS. NOBILISSIMVS
CAES. FIL. AVG. N. DAC
ICI. GERM. SAR. IMP.
MAXIMI

AB. AQ . M.....
CLX .

15
226
Imperator Caesar Caius Iulius Ve-

rus Maximinus Pius Felix Augustus


Pontifex Maximus Tribunicia Potestate

bis, Imperator tertium Consul Proconsul

Pater
" Patriae et Caius Iulius Verus

Maximus Nobilissimus Caesar Filius

Augusti Nostri Dacici Germanici

Sarmatici Imperatoris Maximi Ab

Aquinco millia passuum Centum Sexa-

ginta .

Questa Colonna milliaria fu trovata

l'anno 1774 in un lago , o palude di là


dal fiume Dravo in faccia d' Eszek .

Secondo la distanza , Eszek era l'antica


Mursa , sopra di che vedi Schoenw.1. c.

p. 161 e seg.
227
XV.

GORDIAN VS III.

Budae in Arce .

In Basi .

IMP. CAESARI M

ANTONIO GOR ni 37

DIANO PIO FEL

IN VICTO AVG

PONTIFICI MAX

TRIE. POTEST III.

COS. COS. PP.

LEG. II. ADI. P. F.

GORDIANA

DEVOTA NVMINI
n. 33
MAIESTATIQVE

EIVS

Ex Autographo.
228

Imperatori Caesari Marco Antonio


Gordiano Pio Felici Invicto Augusto

Pontifici Maximo tribuniciae potestatis


tertium Consuli Proconsuli Patri

Patriae Legio Secunda Adiutrix Pia


felix Gordiana Devota Numini Maie-

statique ejus .

Questa iscrizione fu disotterrata l'anno


1752. nel sobborgo di Buda , e fu pub-
blicata dal Fabretti Ins . cap. x. p. 682
n.63 con varj errori . Indi dal sig . Schoen.
Derud.Laconici &c.p.179 ma con diversa
interpunzione , e di bel nuovo nel suo
Iter per
Pann. P.II. p. 167. non facendo
menzione di quel tondo messo tra i due
COS . che sta per PRO, per dire PROCOS.
I nessi poi di questa iscrizione sono in
GOR . e in NVMINI .

La Legione seconda ausiliare oltre gli


altri titoli , prende , e si gloria di chiamarsi
Gordiana ; come in quelle di Aless . Severo
abbiamo osservato dirsi Severina , o Seve-
riana , e come si vedrà pure in altra di
Claudio Gotico , chiamarsi Claudiana ec.

Questa base fu eretta nell'anno 240


di Cristo , o sia il terzo del regno di
Gordiano .
229
XVI.

COLUMNA MILLIARIA

PHIL PPI AVG .

Budae in Arce ab Anno 1780 .

IMP. CES.

M. I V L. PHILIPP

V S • INVICT VS

PONT. MAX

PARTHIC . MAXIM n. 42,

TRIB. POTESTATIS

PP. PROCOS.

A BRG

M. .P . XXXIII. n. 53-

Ex Autographo .

Imperator Caesar M. Iulius Philippus

Invictus Pontifex Maximus , Parthicus


Maximus , Tribuniciae Potestatis Pater

Patriae Proconsul A Bregetione millia


passuum XXXIII.
230

Questa colonna milliaria fu trovata nel

villaggio Csiv, che resta sopra Buda la

Vecchia. Schoenw. P. II . p. 172. la fece

incidere, come si può osservare allaTav.lI.

fig. 2. leggendovi

IM P. CÆS

M. I V L. PHILIPPO n 26 .

P. F. INVICTO AVĠ. n. 8

PARTICO MAXIMO

PONTIFICI MAXIMO

TRIB. POTESTATIS

PP . PRO CO S.

A BR.G.

MP. XXXIII. n. 30 53

Io vedo o in me , in detto Autore

un piccolo sbaglio , non combinandoci

nella costruzione , mentre non essendo fat-

ta menzione di chi la dedichi , e per essere

stata messa per ordine di Filippo , sembra-

mi , che come io la ricopiai fin d'allora


231

fosse in nominativo , e non in dativo. Io

lessi PARTHIC, e non PARTICO , dove la lettera

H. fa nesso con la lattera T. e 1. oltre

altre differenze ; non ostante ciò , vedo,

che non sono state descritte con tutta

quella esattezza possibile , e che molti

errori pure sono scorsi nella stampa, pro-

dotti dalla negligenza degli stampatori,


motivo per cui non saprei decidere più

della vera lezione di questa pietra, che

ci dà la distanza di 33. miglia da Bregezio ,

ora Szöny , secondo Schoenwisner citato .

>
232
XVII

COLUMNA MILLIARIA

PHILIPPORVM ET OTACILIÆ .

Budae in Arce ab Anno 1780 .

IM. CAES .

M. IV L. PHILIPP

VS INVICTVS

PONT. MAX.

TRIB. POTEST .

COS. P. Р. ЕТ R. 35.

M IV L.

PHILIPPVS NOBIL

ISSIMVS CAESAR

ET MARCIA OTÀCILI ..

SEV . AVGVSTA.

MAT. AVG . N. ET n. 8.
CASTRORVM XXX I1,
n.° 53.
M. P.

Ex Autographo.
1:
233

Anco questa colonna fu trovata nell'

istesso luogo detto Csiv , distante pochi

passi dall' altra antecedente .

Il sig. Schoenw. 1. c. p. 175 la riportò


in seguito ma principio a dubitare ,

che egli per questa volta non abbia errato ,


mentre la sua copia è molto diversa dalla

mia, anco per la distribuzione dei versi ,

parole , e interpunzioni . Eccone quì la


differenza .

IMP. CAESAR.

M. IV L. PHILIPP VS

P. F. INVICT VS PONT.

MAX. TR. POTEST . COS.

ET M. IVL. PHILIPP VS

NOBILISSIMVS CAESAR ET

MARCIA OTACILIA SE

VERA AVGVSTA.....

TER. AVG. N. ET .....

RORVM

M. P. XXXII.

1
234
XVIII.

TREBONIANVS GALLVS.

Budae in Arce ab Anno 1780:

In Cippo .

IMP. CES. C.

VIBIOTREBO

NIANO GA

P. F. INVICTO

AV... ONT. M

AXIMO TRIB

POTEST. 11. COS

PP. PROCOS ETQQ. n. 25

LAR. AVG. TH n. 8

RACVM GALIA

NE VOLVSIANAE

DEVOT. NVMIN1 M
n. 41

.. tiqve eor,

Ex Autographo .
235
Non siame d'accordo nemmeno con la

lezione di questa altra iscrizione . Ecco


quella dataci dallo Schoenwisner . I. c.

p. 183.

IMP. CES. C.
VIBIO TREBO

NIANO GAL ......


PIO INVICTO

AVG. PONT. M

AXIMO TRIB.

POTEST II. COS

PP PROCOS EQQ.
..... III. AVG. TH
RACVM GALIA

NÆ. VOLVSIANAE

DEVOT, NV MINI

..... ESTATIQVE
EOR.

Nel verso ottavo detto autore legge


EQQ. e spiega Equites Cohortis 111.
Augustae Thracum Gallianae Volusia-

nae Devoti numini maiestatique eorum .


236

ma avendo nella mia DEVOTE per Devotae,

ciò non potrebbe riferirsi ad Equites :


ammettiamo che si legga DEVOTA , anco

quest' altra declinazione non può essere


con EQVITES. ma se è giusta la lezione

consegnataci da detto Schoenwis. , allora


mi rimetto , e dico d' aver io il torto .
Secondo la mia lezione si dovrebbe dire

ET QVAESTORI QVINQVENNALI . Legiones


Arrabonenses Aug. Thracum Galianae
Volusianae Devotae Numini Majestati
que eorum . Il tutto resta dubbio , molto
più , che l'affetto , e la divozione dimo-
strata dai cavalieri della coorte terza

l'esprimono non solamente a Gallo , ma

a più , cioè quell'EORVM dee denotare a


Gallo , e a Volusiano figlio , i quali regna-

rono insieme. E' certo che quì si chiama


Galiana , e Volusiana , motivo per cui

potea dirsi EORVM . e non EIVS secondo


la formula di altre iscrizioni .
237
XIX.

CLAVDIVS GOTHICVS .

Budae in Suburbano .

In Lapide .

IMP. CAES. M. AVREL

CLAVDIO GERMANICO n.8

P. ET INVICTO . AV G.

PONTIF. MAX . TRIB n.25

POTEST . III. COS. PRO

COS. P. P. LEG . IT ADI

VI. P. VI . F. CONSTANS

CLAVDIANA NV MINI MA

IESTATIQVE

EIVS

DICATISSIMA .

Ex Autographo .

Imperat. Caesari Marco Aurelio Clau-

dio Germanico Pio et Invicto Augusto


238

Pontifici Maximo Tribuniciae Potesta-


tis tertium Consuli Proconsuli Patri

Patriae legio secunda adiutrix sextum

Pia sextum fidelis constans Claudiana

numini maiestatique eius dicatissima .

L'istesso Schoenwisner 1. c. p. 186.


nell'illustrare questa iscrizione ci dice
che fu scoperta l'anno 1778. in una casa
d'un vignajolo intorno a Buda . Egli
legge P F INVICTO. per Pio felici invicto,
al che non mi oppongo .
Non avevamo tanto in altri monumenti

simili, quanto nelle medaglie, che Claudio


Gotico avesse preso il titolo di Germanico
come costa da questa iscrizione , dove
la legione II. ausiliare si chiama per la
sesta volta Pia , e Fedele , e si gloria
di chiamarsi Costante , e Claudiana .
A molte medaglie di Gallieno portanti
i nomi di diverse legioni con l'aggiunta
VI.P VI.F.non era stato dato il suo vero

significato . Questa iscrizione ne scioglie


ora l'enigma , e denota , che la legione si
chiamò Fedele, e Pia per la sesta volta , e
si osserva che sotto Claudio conservò un

tal privilegio, con più quella di chiamarsi


239
Costante Claudiana per essere stata sempre

costante a Claudio, e valorosamente avere


combattuto contro i ribelli , che erano

sparsi nell'istessa Pannonia , come Ingenuo,


Regilliano , Aureolo ec.

XX.

COLVMNA MILLIARIA

MAXIMIANI HERCVLII .

Budae in Arce.

CÆ ...... AV ....

..... V S

MAXIMIANVS.
HER. AVG . P. F. n 8.

P. M. TR 1 B. P. COS n. 45 .

P. P. MP. X111 . n. 30.


XXX (1.

Ex autographo .

Schoenw. 1. c. p. 191. dice che questa


,
colonna milliaria fuscavata intorno a Csiv

villaggio vicino a quella dei Filippi, e


240
d'Otacilia descritta da me sotto il N.° xvII .
pag. 232. Dopo ciò non manca egli di
descriverla , e al solito con varianti, cioè

IMP CAESAR

VS MAXIMI

ANVS ER

AVG P. F. P. M.

TRIB. POT. COS

P. P.

M. P. XXXII

Con la seguente restituzione : Imperator


Caesar Marcus Aurelius Valerius Maxi-
mianus Sarmaticus Maximus Persicus

Maximus Augustus Pius Felix Pontifex


Maximus Tribuniciae potestatis consul

proconsul millia passuum xxxII.


Io non vedo , che in questa iscrizione si
faccia menzione di Sarmatico Massimo ,
e di Persico Massimo ; bisognerebbe dire
che ambedue avessimo preso una cosa per

l'altra , o che avessimo lasciato indietro


dei versi nell'istessa iscrizione . Di più
detto Schoenwisner nella penultima linea
ha PP. ed io lessi PP. MP. XIII . cioè Pater

Patriae millia passuum XIII. e che nell'


241
ultimo verso si ha soltanto XXXII . altra

distanza di miglia , cioè che essendo stata


trovata questa colonna milliaria nelle

vicinanze di Bregezio , o Bregezione ,


le miglia 13 poste in primo luogo denotar
doveano una distanza dal luogo dove era
posta , e che le altre miglia 32. erano la

distanza da Aquinco a Crumero .

XXI.

FRAGMEN

COLUMNAE MILLIARIAE

EIVSDEM MAXIMIANI HERCVLII


2
In pago Csiv.

IMP. CAESARI
M. AVR. VAL. MAXI

MIANO P. F. AVG
PONTIFICI. MAX.

Abbiamo da Schoen. I. c. p. 190. che


questo frammento fu trovato vicino alla

colonna milliaria di Filippo descritta sotto

il num. XV . pag. 229.


16
242

CLASSIS II.

Lapides nominibus Locorum

inscrip

I.

AQVINGVM .

Budae in Suburbano .

In latere Urnae parieti insertae

ex Saxo albo calcareo .

D M.
MEMORIAEQ. AVRELIAE

MARTIAE DOM . AQ. VIX. ANN.


XLI. D. 1111 M. V. L. P. LASIANVS

VET. LEG. IT. AD. CONIVGI KARISSIM.

F. C.

Ex Autographo.
243

Dis manibus memoriaeque Aureliae


Martiae Domo Aquinco vixit annis uno

et quadraginta diebus quatuor Marcus


Vipius Lasianus Veteranus legionis
secundae adiutricis coniugi Karissimae
faciendum curavit ..

Fu questa iscrizione pubblicata per


due volte dal cel. Schoenwisner , la prima
volta nel suo libro de ruderibus Laconi-

ci &c. p. 160 n. 4 dove allora lesse L. PE...


ASIANVS. indi nel suo Iter per Pann. P.II.
p. 193. dove confessa di avere errato .
Non ostante ciò , non ci troviamo concordi

tanto nella lezione, quanto nella distribu-


zione dei versi . lo leggo M. v. L. P. LASIANVS.

per M. VLP. LASIANVS . osservandosi spesso


nelle iscrizioni lapidarie l'interpunteggia-
re ogni lettera d'un solo nome , e formare
tutte le lettere separate , come se avessero
un'altra interpetrazione , e come abbiamo
veduto nella lapide descritta alla p. 75
dove si ha 1. v. N. per IvNoni.
Osserviamo che questa urna era posta
alla memoria di Aurelia Marzia , oriunda
d'Aquinco , moglie di Marco Ulpio La-
siano Centurione della seconda legione
ausiliare .
244
D'Aquinco una delle città della Pan-
nonia inferiore situata al Danubio ne

parla Tolomeo , e gli antichi Itinerarj ,


ed è stato provato da detto Schoenwisner ,
mediante le tante iscrizioni , che in Bada
si trovano , essere l'antica Buda , malamente
creduta dagli scrittori del Sec. xv. e xvi.
Sicambria , e la città d'Attila .

II.

AQVINCVM COLONIA

Vacii in Aula Card. Migazzi »

In Cippo .

I. O. M.

M. AVREL

POMPEIVS

DEC . COL . AQ.


V. S. L. M.

Ex Autographo .

Iovi Optimo Maximo Marcus Aurelius

Pompeius Decurio Coloniae Aquinci


Votum solvit libens merito .
245
In questa iscrizione votiva a Giove
Ottimo Massimo fatta da Marco Aurelio

Pompejo si fa menzione d'Aquinco Colo-


nia , e Pompeio n'era Decurione , equi-
valente alla dignità consolare . Ciò vien
confermato da altra iscrizione esistente

nell' istesso luogo , ed è:

III.

AQVINGVM COLONIA.

Vacii in Aula Card. Migazzi .

In parva Basi .

ACC. MAXI

MVS DIC

COL. AQ

VI. Q. Q V
S. L. M.

Ex Autographo .

Accius Maximus Dicurio colòniae

Aquinci Quinquennalis , vel Quaestor


Quinquennalis Votum Solvit Libens
merito .
246
Questa pure è una piccola base votiva

d'Accio Massimo Decurione della colonia

Aquinco . L'una , e l'altra riportata dal


Schoenwisner 1. c. p. 195. , e 196.

Vien scritto DIC. per DEC. cioè Decurio,

essendo ovvia la lettera 1. per E. nelle iscri

zoni antiche, e nelle medaglie ancora . Det-

to autore ha ୧୧
qq .. in vece di Q. Q. dando la

spiegazione di quinquennalis , dicendo


che tra un q. e l'altro non vi è un punto

di separazione , il che non saprei ora

nè affermare nè negare ; soltanto che l'os-

servai bensì molto separato l'un dall'altro ,

a tal segno , che questo Accio Massimo ,


oltre l'essere Decurione della Colonia ,

poteva essere Questore quinquennale, ba-


stando un solo q. e non due , per dire

quinquennale , come spiegò detto Schoen-


wisner .
247
IV.

COLONIAE AQVINCI SEVIR

Vacii in Aula Card. Migazzi

In Sarcophago .

P. P. AEL . 1VSTO ANN. 111 ET AELIAE VERINAB

ANNOR. V11. P. AEL. PROVINCIALIS VET.

LEG. П. ADI . AVOS ET. P. AEL . PROVINCI

ALIS. SEV. COL. AQ. ET. P. AELIA GONGOR


DIA PARENTES FILIS DYLCISSIM

IS POSVERVNT .

Ex Authographo .

Puero Publio Elio Iusto annòrum 111.

et Eliae Verinae annorum vII. Publius

Elius Provincialis veteranus legionis

adiutricis Avos (pro Avus) et P. Ælius

Provincialis Sevir coloniae Aquinci et

Publia Elia Concordia parentes filiis


dulcissimis posuerunt.

Era questo un sarcofago fatto al fan-


ciullo Publio Elio dell' età di tre anni per
cognome Giusto , e a Elia Verina della
248

età di sette anni , ai quali posero i loro


parenti , cioè l'avo Publio Elio per cogno-
me Provinciale Veterano della seconda
legione ausiliare, e Publio Elio Provinciale
Seviro della colonia Aquinco , e Publia
Elia Concordia .

I Seviri nelle colonie , e nei municipj


si chiamavano quei magistrati che go-
vernavano in numero di sei , ed erano
eletti per un anno o due , per due mesi

o quattro mesi , dopo di . che si chia-


mavano Decurioni

Ꮴ.

COL. AQVINCI AVGVSTALIS .

Colocae in Aula Archiep.

D. M.

CRITONIVS
DANVVIVS

AVG. COL. AQ
VIVO SIBI F.

Ex Autographo descripsit R. D.

Stephani.
249
Diis manibus Critonius Danuvius

Augustalis Coloniae Aquinci vivo sibi


fecit.
Schoenwisner l. c. p. 200. riporta questa
iscrizione , e spiega la nota AVG. per
Augustalis.Potrebb ' essere che dir potesse
AVGVR. molto più che nella prima iscrizione
d'Adriano della pag. 195. si ha che sono
gli Auguri della Colonia Aquinco , che
pubblicamente per la salute d
' Adriano
fanno un voto a Giove Ottimo Massimo.

VI.

BREGETIO

Ad pagum Szöny prope :

Comaromium .

IMP. CAESAR
L. SEPTIMIO
SEVERO PIO
PERTINACI
AVG ARABIC
PARTHICO
MAXIMO
BREG PVBLIC
D. D.
250

Imperat. Caesari Lucio Septimio &c.


Bregetionenses publice posuerunt de-
creto Decurionum .

Vedi il citato Schoenwisner 1. c . p.


208. dove prova , che il villaggio Szöuy
era l'antica città di Bregezio.

VII.

HELIOPOLIS ET DOLICA

Budae in Suburbano

In Basi Lapidea .

1. O. M.

DVLCENO HELIOPOLI

TANO SACRV

FEC . IN. AVRELI. SECV

VET. LEG . II AD PRO

SE. ET SVIS PO. SV

V. S. L. M.

Ex Autographo .
251

Iovi Optimo Maximo Dulceno Helio-


politano sacrum fecit inaurari Aurelius

Secundus Veteranus Legionis Secundae

Adiutricis pro se et suis posterisque

suorum voto suscepto libens merito.

Sopra questa base dovea esser collocatá

una statua di Giove , molto più che si


tratta che Aurelio Secondo la fece indo-

rare ; molte altre iscrizioni riportate dal


Grutero , Fabretti , Sponio ec. parlano
di quei , che fecerunt inaurari la base ,
o la statua , od ambedue , e così scrisse
e aggiunse Schoenw. nell' illustrazione

di questa iscrizione , alla quale nel suo


Laconico p. 60. aveva data un' altra
spiegazione.
Fu questa base col suo simulacro consa-
crata a Giove , detto Dulceno Eliopolitano
cioè da due città, da Doliche della Com-
magene , e da Eliopoli della Celesiria ,

come dai due luoghi , nei quali Giove


era il nume principale.
252
VIII.

ICONIV M

In Cippo Lapideo

Budae in Arce .

I. O. M.

L. SEPTIMI

V S LYSTE

R VE ADI

ETVREO

RVM. EX IC
V. S. L. M.

Ex Autographo .

La lezione dataci da Schoenwisner è

un poco diversa da questa , il quale così


lesse .
I. O M.
L. SEPTIMI
VS LISTE
R VE AL
ETVREO
RV M E X I C
V. S. L. M.
253

lovi Optimo MaximoLucius Septimius


Lister Veteranus Alae Etureorum ex

Iconiensibus votum solvit libens merito.

Sembrami questa più naturale , ma


Lister nella pietra è scritto piuttosto

LYSTER con vera ortografia ; e perciò ab-


biamo che Lucio Settimio era di Listra

Città della Licaonia , Veterano dell'Ala

degli Iturei , formata d'Iconiensi , e tutti

bravi cavalieri , e sagittarj .


254

CLASSIS III
.

Lapides Votivi , Sepulcrales etc.

I.

Vacii in Aula Card. Migazzt .

In Cippo .

I. O M. ET

DIANAE . PATR

SACR

C. IV L. ARTEMO TRIB.

MIL. LEG. II. AD

V. S. L. M.

Ex Autographo.

Iovi Optimo Maximo et Dianae

Patronae Sacrum Caius Iulius Artemo

Tribunus Militum . Legionis Secundae


Adiutricis Votum Solvit libens meritis .
255

I numi protettori di Caio Giulio Artemo


erano Giove e Diana, il di cui culto era
propagato per la Pannonia , ed era detta
Montana al dir di Plinio . Il cognome

di C. Giulio , che è Artemo , cioè Danio,

fa allusione a quello di Diana detto


ΑΡΤΕΜΙΣ in greco .

Schoenwisner , che dopo di me andò


a ricopiare a
Vacz le iscrizioni del
Cardinale Migazzi nel suo Iter per Pann.

P. I. p. 246. notò , riguardo a questa stessa


iscrizione , quanto segue .

Non mirum , Dianam in Pannonia ,


quam Plinius montosam vocat , cultam
fuisse . In aliis quoque lapidibus Panno-
nicis hoc nomen recurrit . Unum Belius

quoque Not . Hung. T. III . p. 511. in


via Vörösvàriensi ad Budam repertum

vulgavit cum epigraphe DIANAE CONSER-


VATRICI. Est item Csákvàrini in latere

rupis Baretzhàziensis insculpta haec


inscriptio.

DIANAE SAC.

M AVR CONSTA

NTIN VS VET.
256
Id est : Dianae Sacrum. Marcus Au-
relius Constantinus Veteranus & c. Hanc

explicationem adieci, quia Auctor Biogr.


Medic. Hung. Cent. II . p. 147. e schedis
Stephani Wallii Almasiensis nobis per-
suadere voluit in hac inscriptione ( ri-
sum teneatis amici ! ) esse Divi Ioannis
Ieiunatoris Patriarchae Constantinopoli-

tani , et Mauricii Imperatoris nomina .

III.

Vacii in Aula Card. Migazzi .

In Basi .

` I. O. M..
L. EMIL VS
OPTATVS
TRIB. MIL.
LEG . II. AD
V. S. L. M.

Ex Autographo.

Iovi Optimo Maximo Lucius Æmilius


Optatus Tribunus Militum Legionis
Secundae Adiutricis Votum Solvit
Libens merito .
257
III.

Budae in Basi .

I. O. M. ET L.
MIL. CETERIS

QVE DIS
C. IV L. PISIBAN n . 15

MAXIM.

AEMIL. PAPVS
TR . LAT. LEG. πI. AD n. 7. 4
V. S. L. M

Ex Autographo .

Iovi Optimo Maximo Laribus


et

Militaribus ceterisque Diis Caius Iulius

Pisibanus Maximus Emilius Papus

Tribunus Laticlavus Legionis Secundae


Adiutricis votum solvit libens meritis.

Schoenwisner pubblicò questa stessa


iscrizione nel suo Laconico p. 158 m. 2
con interpunzione diversa , dove ha
LA. M. per Laribus militaribus , ma tor-
17
258

nando ad accennarla nel suo Iter per


Pann. P. I. p. 246 nota , che migliore
sarebbe interpetrare Latonae
Matri
vel Magnae per la ragione = ob Dia-

nam scilicet Aquincensem olim Patro-


nam ac tutelarem Deam quae Lato-
nae et Jovis filia fuit = Ma se nella
iscrizione si legge , come scrissi , allora

tale interpetrazione non protrebbe essere


ammessa .

Nelle due antecedenti iscrizioni si fa


menzione dei Tribuni militari ; in que-

sta abbiamo che Emilio Papo era Tri-


buno Laticlavio .
I Tribuni Laticlavii diceansi quei
che erano nella speranza d'essere Sena-
tori ; e i Tribuni Angusticlavii erano così
detti , perchè non potevano aspirare se
non all'ordine dei Cavalieri .
259
IV.

Vacii in Aula Card . Migazzi .

In Basi .

ESCVLAPIO

ET HYGIE n. 25.
AVG. AVR . n. 8.

ARTEMIDORVS n. 6.25.28.3%.

BF. LEG. LEG.

II. AD. P. F. ' S. n. 8.

AGENS CC.

V. S. L. M.

MODESTO. n. 25.

ET PROBO

COSS.

Ex Autographo.

Esculapio et Hygiae Augustae Au-


relius Artemidorus Beneficiarius Le-

gati Legionis Secundae Adiutricis

Piae Fidelis Severinae Agens Causario-


260
rum Votum solvit libens merentibus

Modesto et Probo Consulibus .

Aurelio Artemidoro . che scioglie un


voto ad Esculapio e ad Igia , Numi della

Salute , forse per essere stato ammalato ,


si confessa Beneficiario del Legato della
Seconda Legione Ausiliare Pia Fedele

Severina , ed Agente dei Causarii , es-


sendo Consoli Modesto e Probo .

I Soldati Beneficiarj venivano chia-

mati quei , qui imperatorum consulum


vel legatorum beneficio , obtenta prius
militiae vacatione, ad eandem honestis
conditionibus invitati rediverant .

Questo stesso Artemidoro vien detto

Agens Causariorum Appresso i Ro-

mani varie erano le classi degli agenti ;


Nel nostro caso s'intendono quei Sol-

dati Casuarii cioè gl' Invalidi , i quali

ricevevano il loro congedo .

Questa pietra per i nomi dei due Consoli

Modesto e Probo , si dirà che posta fu


l'anuo 228 di Cristo , ossia il settimo
dell'anno d' Alessandro Severo .
201

In quell'anno stesso fu in Aquinco


rifatta la Scuola dei Speculatori della

prima , e seconda legione Ausiliare , come


costa dal seguente monumento appresso
Pietro Apiano pag. 491 .

Budae in marmore quodam.

... SCHOLA SPECVLATOR V M

Legionum I. et II . Adiutricium Pia-


rum Fidelium Severinarum refecta per
eosdem quorum nomina infr . scripta

sunt . Dedicante Fl . Aeliano Leg. Aug.


Prpr. Kal. Octob. Modesto et Probo Cos.

Ael. Optatus. Ael. Candidus. Macr. Sae-


dinianus. Iul Secundianus . Jul . Emeritus
Cass. Fuscinus . Iul. Probinus . Ael . Vrba-
nus . Rus. Martinus. Va . Festus . Iul . Ale-

xander. Fl. Emeritus . Val. Clementinus .


Iul. Priscianus. Ver . Verissimus. Iul . In-

genuus. Iul . Celerinus . Iun . Adiutor. Aur.

Lupus. Fl. Celsinus . Curante Aur. Per- :


tinace Frumentario .

Nell'iscrizione IV . di questa Classe ,


si ha che un certo Aurelio Artemidoro

era Beneficiario del Legato della Legione


262

seconda ausiliare , sotto Modesto e Probo;


in questo monumento si osserva che Flavio

Eliano era appunto il Legato di questa


Legione .
V.

Vacii in Aula Card. Migazzi .

In parva Basi .

EPONE AVG 1.° 43. 8.

APVLENV

IANVARI

VS EQ LG

II. AD. P. F.

V. S. L. M.

Ex Autographo.

Epone, pro Eponae , Augustae Apule-


nus Ianuarius eques Legionis Secundae
Adiutricis Piae Fidelis votum solvit

libens merito.

Schoenwisner l. c. p.252 descrisse questa


iscrizione , leggendo APVLEIIVS. dove il
263

ripetuto I. sarebbe inutile . Di più ha


LG. per Legionis ; ma nella pietra osservai
due posti per la lettera E. spesso in
monumenti publici usitato . Di più la
lettera F. è formata come un П greco con

la linea nel mezzo dell' asta principale.


La Dea Epona , detta anco Hippona,
presedeva ai cavalli , e venerata era nelle
stalle . La sua statua stava ornata di

corone , e di rose , al dir di Apuleio .


E qui detta Augusta , per l'istesso signi-
ficato di Santa .

VI.

Vacii in Aula Card. Migazzi .

In Basi .

SILVANO

SILVÆST

RO VAL n ° 47 :

MAXIMI

ANVS

OPT

V. S. L. M.

Ex Authographo .
264
Silvano è uno dei Deastri rustici , a

cui rendute erano delle preghiere per 1


la conservazione delle pecore , e per la
fertilità dei campi . Ordinariamente nelle
iscrizioni si trova con l'epiteto di Sanco,
Santo , Augusto , e Silvestre come in
questra pietra , dedicata da Valerio Massi-
miano Sotto-Centurione della Seconda

Legione Ausiliare , per quanto creder


deesi .
VII.

Vacii in Aula Card. Migazzi

in Basi.

PROCVLVS

OPTIO LEG . II. AD.

STIP. VI. ANN . XXV. H. S. E.

VAL. PROCVLA MAT .

ET VAL. FVSCVS FRAT

T. M. P.

Ex Autographo.

Proculus Optio Legionis Secundae

Adiutricis Stipendiorum VI. Annorum


265

XXV. hic sepultus est . Valeria Procula

mater et Valerius Fuscus frater titulum

memoriae posuerunt .

Proculo , la di cui madre era Valeria


Procula , è nominato parimente Sotto-
Centurione della Legione Seconda Ausi-
liare . Avea servito soltanto sei anni nella

milizia , essendo morto nell'età di anni 25 .

VIII.

Vacii in Aula Card, Migazzi

In Basi.

I. O. M

T. ARSINIVS

SITA. VETE.

LEG. II. AD

V. S. L. M.

Ex Autographo.

Iovi Optimo Maximo . Titus Arsinius

Sita Veteranus Legionis Secundae


Adiutricis Votum solvit libens merito.
266

Tito Arsinio cognominato Sita scioglie


un suo voto a Giove Ottimo Massimo .

Esso era Veterano della Legione Seconda


Ausiliare. Veterani milites diceansi quei
soldati , che avevano compito il tempo
del loro servizio , che fin da Augusto era
stato limitato a 20. anni , di 25. ch'era
a tempo della Repubblica Romana , in
quanto all' infanteria , e 10. anni per la
cavalleria .

IX.

Vacii in Aula Card. Migazzi

In Lapide

M. COCCEIVS
MOESIO VS AN. XV
H. S. E.
M. COCCEIVS MA ....
VMARI. F. FLORVS
RINCEPS . COCCEIA
OXIDVBNA. QVINTI
ONIS F. CONIVX FILO
ET SIBI VIVI P.

Ex Autographo.
267
Marcus Cocceius Moesious anno-
rum XV.hic situs est . Marcus Cocceius

Matumari Filius , Florus Princeps .

Cocceia Oxidubna Quintionis filia


Coniux Filio et sibi vivi posuerunt .

Schoenwisner 1. c . p. 255. non mancò


di pubblicare questa iscrizione . Ei legge
MOESIOVS , così Marco Cocceio cognominato

per esser nativo della Mesia : non posso


ora garantire la mia lezionc in MOESIOVS' ,
che potrebbe essere anco giusta , mentre
in alcune medaglic si legge GORDIANOVS,
per GORDIANVS , servendo il dittongo ov.
per v. soltanto . Dopo un tal cognome si
legge AN . XV . tralasciato da detto autore.
Nel quarto verso legge COCCEIvs . e

supplisce MATVMARI . F. Questo figlio di


Matumaro ch'è chiamato Marco Cocceio

Floro, ha il titolo di Princeps , il qual voca-


bolo avea appresso i Romani varie signi-

ficazioni , ma in questa iscrizione si può


dire che Principes si chiamavano quei
soldati romani , che avevano per armi

offensive , la spada , il pugnale , e dei


grossi dardi , e nell'armata erano tra i
Lancieri , e i Trierii . Schoenwisner poi
1. c. p. 256. aggiunge che = Principes
268
vocabantur Adiutores Ducis Valeriae

Ripensis , teste notitia Imperii : Atque


talem fuisse Principem opinor W.Cocceium
Florum , cum hic lapis ex Aquinci ru-
deribus extractus fuerit , ubi ducem
Valeriae Ripensis resedisse innuuut illa
Sidonii Apollinaris verba in Panegyrico
carmine ad Maiorianum . =

Fertur Pannonia qua Martia pollet Acincus


Illyricum rexisse solum cum tractibus Istri

Huius Avus.

X.

Vacii in Aula Card. Migazzi.

In Sarcophago.

L. CASSIO. PVDENTI . QVOND

MIL.LEG . II. AD . ADIVŢORI . offic...

CORNICVLARIORVM. COS

STIP. XIII. QVI . VIXIT . ANN. XXXII ,


L. CASSIVS. REGVLIANVS VET.

LEG. AD . EX BF. COS. PATER . INFE n . 25


LICISIMVS FILIO PISSIMO F. c.

Ex Autographo .
269
Lucio Cassio Pudenti quondam Militi

legionis secundae Adiutricis , Adiutori

officii Corniculariorum Consulis Stipen-

diorum XIII. qui vixit annos XXXII.

Lucius Cassius Regulianus Veteranus

Legionis Secundae Adiutricis ex Be-

neficiariis Consulis Pater infelicisimus

( sic ) filio Piissimo faciundum curavit.

Lucio Cas- io Reguliano Veterano della

seconda Legione Ausiliare tra i Benefi-

ciarj del Console , Padre sconsolatissimo

fece fare questo Sepolcro a Lucio Cassio

Pudente figlio molto religioso, una volta

soldato della Legione seconda Au -iliare ,


addetto all'ufizio dei Corniculari del

Console , dopo aver servito tredici anni,

all'età di 32 trapassò , e quì giace .


270
XI.

Vacii in Aula Card. Migazzi .

In Urna

D. M.

AVR. BONOSAE . CONIVGI PIENTIS


36
SIMAE. QVAE . VIX ANNIS XXXV

VAL. VALERIANVS. 7 LEGION


RENEMERENTI . POSVIT.

Ex Autographo .

Niente di particolare somministra la

iscrizione di questa urna Sepolcrale , se


non che , Valerio Valeriano , che la pone
a sua Moglie , per nome Aurelia Bo-
nosa, morta all'età di 35 anni , era Centu-

rione Legionario , come si osserva dal segno


7. posto come un antico , che sta per

Centurio. La Legione era la seconda Au-

siliare , stazionata in Aquinco .


271
XII.

Vacii in Aula Card . Migazzi .

In Lapide glareoso.

C. VAL. C. FIL. CLADI

SECVNDO. ÆM N
-
VE . LEG. II. ADI. AVG

F. SE. COLL. FABR .

... A. ET CENTO. POS. 25. 22.

Ex Autographo .

Schoenwisner l. c. p. 259 la riportò

con altra lezione , cioè :

C. VAL. C. FIL . CLAUDI

SECVNDO ·

VE LE G. 11. AD I. P.

F. SE. COLL. FABR .


ET . •

dicendo : Caio Valerio Caii Filio Claudia

(nempe de tribu vel gente) Secundo . •


. Veterano Legionis Secundae Adiu-
372
tricis Fiae Fidelis Severianae Collegium
Fabrorum et .

Prescindendo dalla varia lezione , che

abbiamo nel principio , non si può ne-

gare , che alla fine non venga fatta menzio-

ne di tre Collegj riuniti in uno , cioè FABRO-

rum , TIGNAriorum , et CENTOnariorum ,

cioè dei Fabri , ossia di quei che face-

vano le macchine da guerra ; dei Tignarj ,

cioè dei Marangoni , e dei Centonarj ,

vale a dire di quei che nell'armata

somministravano le Tende , i vecchi

utensili , e tutto altro , che dai Romani

chiamavansi Centones , i quali incaricati

erano a spengere il fuoco nel Campo


portato dalle macchine del nemico .
273
XIII.

Vacii in Aula Card. Migazzi

In opere anaglypho .

AVR. VICTORINAE

QVAE VIXIT ANN.


XVII. MES. VI. DIEB.

X. AVR. VIATOR MIL

COH. MAVROR n. 13.

CONIVGI KARISSIME. n. 36.

Ex Autographo .

Aureliae Victorinae quae vixit annis


XVII. mensibus sex diebus decem Aurelius

Viator Miles Cohortis Milliariae Mau-

rorum Coniugi Karissimae.

Aurelio Viator era soldato della coorte

milliaria dei Mori , la quale coorte ordi-


nariamente era di mille e centocinquanta
uomini d'infanteria , e di 150 di caval-
leria.
Nella guerra contro i Germani molte

soldatesche di Mori furono ordinate , come


bravi Sagittarj .
18
274

Il presidio equestre dei Mori restava


in Salva , stazione poco distante dall'
Isola di S. Andrea dirimpetto a Vacz.

XIV.

Vacii in Aula Card. Migazzi .

In Urna .

D. M.

MEMORIAE QVONDAM

Q. NVMITORI . FELICIS 7. LEG. I AD .

P F. VIXIT. ANNIS LX. STIP. XL.

AELIA SABINA CONIVGI

PIENTISSIMO F. C.

Ex Autographo.

Diis Manibus. Memoriae ( carissimi )


quondam Quinti Numitorii Felicis Cen-

turionis Legionis primae Adiutricis


piae fidelis vixit annis sexaginta , sti-
pendiorum quadraginta Elia Sabina

coniugi pientissimo faciendum curavit.


275
Da Schoenwisner 1. c. p. 262. non

vien fatta menzione delle solite lettere

D. M. che io stesso osservai . La legione


:
prima Ausiliare Pia Fedele era questa

stazionata in Bregezio , e Quinto Numi-


torio Felice n'era Centurione .

XV.

Budae in Aquatica ad ripam Danubii

prope domum annonariam.

In lapide Sepulcrali .

A. VETTIVS A. L.

CRESCENS . ANN. L. H. S. E.

VETTIA. A. L. NOME

PATRONO ET CONIVGI

SVO PIENTISSIMO

T. M. P.

VIPSTANVS L. L. SENECIO

AMICVS FACIVNDVM CVRAVIT.

Ex Autographo .
276
Aulus Vettius Auli Libertus Crescens

annorum quinquaginta hic situs est.


Vettia Auli Liberta Nome Patrono et

Coniugi suo pientissimo titulum memo-

riae posuit. Vipstanus Lucii Libertus

Senecio amicus faciundum curavit.

Fin dall'anno 1737. fu questa iscri-


zione descritta dal Belio Not . Hung:

T. III. p. 453. ma erroneamente , cioè

A VETTIVS

A. L. CRESCENS

ANN. L. HIC S. E.

VITTIA A. L. NOME

PATRONO ET

SVO

T. N. P.
277
XVI.

Budae in Arce.

In lapide cum figura anaglypha

Canis Venatici.

LVCANIVS
A. F. LEPIDVS
ANN. VIII. H. S. E.
LVCANIVS CA
PITO ET KANIA
VTSIA PAR . POS.

Ex Autographo .

Lucanius Auli filius Lepidus Anno-


rum octo hic sepultus est. Lucanius
Capito et Kania Vtsia parentes po-
suerunt.

Schoenwisner 1. c. p. 264. lesse nel


principio CANIVS. ma io osservai , che
eranvi altre lettere per LVCANIVS . il
che dee corrispondere con l'altro LVCA-

NIVS . col cognome di CAPITO. e non


può essere CANIVS . poichè sarebbe
stato scritto KANIVS. come il KANIA.
dell'istessa pietra . -
278
XVII.

Budae in Sarcophago.

D. M.

M. AVREL. FLORENTINVS BF

COS. QVI. VIXIT ANNIS XXXIII .

MAESIA CANPANILIA

CONIVGI CARIS

SIMO FA. CV.

Diis Manibus. Marcus Aurelius Floren-

tinus Beneficiarius Consulis , qui vixit


annis XXXIII. Maesia Canpanilia coniugi
carissimo faciundum curavit.

XVIII .

In Adony .

D. M.
CL. TYRANNVS TRIB. LEG .
XVI. F. F. TRIB , COH . III. BAT.
VLP . SATVRNINA CONIVGI
PIENTISSIMO ET. CL CONCOR

DIANVS EQ . R. PATRI . DESID.


279
Diis Manibus Claudius Tyrannus Tri-

bunus Legionis XVI fortis fretensis

Tribunus Cohortis 11.Batavorum Vlpia

Saturnina coniugi pientissimo et Clau-

dius Concordianus Eques Romanus Patri


desideratissimo .

XIX .

In pago Promontorio .

D. M.

M. VLP. ITALICVS. AN. XL . ET.

AFL. P. • • F. VERODVMNA

AN. XXX . H. S. SVBVERNVS

PROCVLVS VIR FIL. ET H. F. C.

Diis Manibus Marcus Vlpius Italicus

annorum quadraginta et Aelia Proculi

filia Verodumna annorum triginta hic


sepulti . Subvernus Proculus virofiliae

et heredibus faciendum curavit .


280

XX.

In Eremitorio prope Bainam

In lapide muro templi inserto .

ET PERPETVAE SEC.

AVR. SATVLL.... MIL . LEG .

1. ADI ....
.. VIXIT . ANNIS XX

1111. STIP. VI. INCVRSV HO

STIS DACIE DECIDIT ET AVR. SAT

VLLO Q ... VIXIT ANNIS XIIII

AVR. ACVTVS MIL. LEG . 1. AD . PAT.

FILIS BENEMERENTIBVS POSVIT .

Et perpetuae securitati Aurelio Sa-

tullo militi Legionis I. adiutricis qui

vixit annis xxIIII. stipendiorum v1. in-

cursu hostis Daciae decidit . Et Aureli

Satullo qui vixit annis XIIII. Aurelius

Acutus miles Legionis primae Adiu-

tricis Paterfiliis bene merentibus posuit.


281

XXI.

Budae , antea in pago Szöny .

In Lapide .

D. M.
SEPTIMIO CASER
NO DVPLARIO
LEG. I. AD. STIP. XX. n. 52.
VIXIT AN. XL .
CAESERN. SABINI
ANVS SIG. LEG.
I AD ... F. C.

Ex Autographo.

Diis Manibus . Septimio Caeserno

Duplario Legionis Primae Adiutricis

stipendiorum xx. vixit annis XL . Cae-

sernus Sabinianus Signifer Legionis

Primae Adiutricis faciundum curavit .

Nella precedente iscrizione si è letto ,


che Aurelio Satullo avea servito nella

milizia sei anni , ed era morto in età


di 24 anni , cioè che all'età di 18 anni
282

avea principiato a servire . Qui Settimio


Ceserno ha militato 20 anni , e muore

all ' età di 40 anni , ch'è lo stesso che


dire , che Settimio Ceserno era entrato
nella milizia in età di anni 20

In questa pietra adunque si rileva ,


che Ceserno Sabino Vessilifero , o Porta-
Stendardo della legione prima ausiliare
procurò che fosse eretto in Bregezio questo

monumento a Settimio Ceserno Duplario


della medesima legione .

I Duplarii, o Duplicarii erano appresso


i Romani quei soldati d'ottimo compor-
tamento ai quali , per il loro valore , som-
ministrata era doppia razione in grano,
in companatico , e anco nella paga . Di
questi così si legge in Varrone L. IV.

de L. L. Duplicarii , dice egli , quibus ,


ob virtutem duplicia cibaria ut darentur
institutum . Vegezio poi L. 2. cap. 7.

ha: Armaturae Duplares , quae binas

consequuntur annonas ; Simplares , quae


singulas. Livio Lib 2. annovera i Du-
plicarj con i Vessilliferi , e coi Centurioni.

Signo , dice , amisso Signiteros , ad hoc


Centuriones , Duplicariosque qui reli-
querant ordines , virgis caesos securi

percussit .
283

XXII.

In Arce Comaromiensi

In Sarcophago lapideo , arenaceo magnae

molis invento in pago Szőny .

Y
D. M.

M. VAL. VALERIANI . 7. LFG .


IIII. E. L. VIXIT. AN X ^ LI ^

ET. M^ VAL. VLPIO. EQ. PV

BL. FIL. VIXIT. AN VIII. SIMV


Λ
L CONDITIS VLA PIA РАРА

TIANE MARITO ET FILIO

ET VLPIA VALERIA FILIA

HERED ES. F. C.

Ex Autographo .

Diis Manibus . Marci Valerii Valeriani

Centurionis Legionis quartae Flaviae

vixit annis XLII. et Marco Valerio Vlpio


284

Equo publico filio vixit annis viii. simul

conditis Vlpia Paratiane marito et filio


1
et VlpiaValeria filia heredes faciundum
curarunt .

Questa iscrizione fu da me ricopiata


nella fortezza di Comorn , e fu da me

pubblicata nel viaggio da Vienna a Co-


stantinopoli stampato in Berlino l'anno

.1807. p. 14 dove dee correggersi EQ.


PVBL. in vece di EGRVBI . come erronea-
mente fu scritto .

Aggiungerò ora che prima di me fu


pubblicata dallo Sponio Miscell. Sel. vii .
e dal Conte Marsigli T. 11. Dan. Pann.
tab. 35. n. 5. ma dall' uno , e dall'altro
con qualche differenza .
La Legione quarta Flavia , fu istituita
da Vespasiano , secondo la testimonianza
di Dione. In seguito fu posta nella Mesia
superiore , dove sotto Gordiano Pio già
permaneva , a tenore delle medaglie co-
niate in Viminacio . Restò fino ai tempi
di Teodosio , e stazionava in Singiduno

ora Swina, sotto Belgrado, come si ricava


dalla notizia dell ' imperio d' Oriente ,
dove parimente si pone la prefettura della
legione quarta Flavia in Singiduno , e
285

in secondo luogo la prefettura della legione


settima Claudia in Viminacio . Si rileva
dunque che Marco Valerio Valeriano

Centurione della legione quarta Flavia


venendo da Singiduno in Bregezio alla
legione prima ausiliare , e che dopo qual-
che tempo fossevi morto , e stato seppel-
lito .

XXIII.

Budae in Suburbano .

In cippo ..

MIAE. MEDIO......

LEG. III. F. L. MA

RITO PIENTIS....

MO AVR. MAM.....

VXOR INFE.

Ex Autographo .
286

Il cel. Schoenwisner nel suo libro De

Rud. Lacon & c. p. 165. n . 6. pubblicò

questa istessa iscrizione leggendola così:

Miaemedi Leg . ш . Fl . :

Marito Pientissimo

Aur. Mai ……….. Vxor infe .....

Qualunque sia il nome del marito di

Aurelia , forse Mamia sua moglie sfortu-

nata , si vede , ch'era ancor questo della

legione quarta Flavia. Detto autore lesse

MIAEMEDI . Sembrommi , che la pietra non


così dicesse , ma che vedendo posto al-

quanto distante quel MEDIO ……


... vi sarebbe

luogo a congettura , che chì fosse stato,

era piuttosto di Milano , o di Metz , cioè


Mediomatrico .

XXIV.

Ibidem . In Cippo :

1. 0. M.

BAESIO-

QV1 V. A. IIII.
287
XXV.

Budae in Suburbano.

In Cippo.

I O. M.

AEL. RVFVS.
MESOR.

L. II. AD

V.S.L.M

Ex Autographo .

Iovi Optimo Maximo. Aelius Rufus


Mesor Legionis secundae Adiutricis
votum solvit libens merito .

Questa iscrizione fu scavata nel 1778 .


con varie altre , che qui sotto descriverò,
nel luogo detto Li Torculari o sia nella
Vecchia Buda , anticamente Aquinco ,
dove fu scoperto il Laconico , e il Cal-
dario dal Cel . Schoenwisner , il quale

alla pag . 158. n . 1. del citato libro parla


di questa stessa iscrizione , dicendo che
288
MESOR . per MENSOR è quì chiamato Elio
Rufo , il di cui ufficio corrispondeva a
quei che andavano avanti a fare i quar-
tieri per le truppe , che erano in marcia .
Ma si potrebbe credere , che MESOR fosse
stato posto per MESSOR , cognome di Elio
Rufo.

XXVI.

Budae in Suburbano .

In Basi Lapidea .

AVG.

CETERISQUE DIS
HVIVSCE LOCI

A........ LEG. AVG. n. 3-

PR. PR.

Ex Autographo.

Dal prefato Schoenwisner l. c. p. 165


n.6 . fu pubblicata anco questa iscrizione

con varia lezione, e interpetrazione , cioè:


289
AV G.

Ceterisque Dis hujusce Loci ....

Leg. Aug. Pr. Br.

Spiegando le ultime Sigle in Legio


Augusta Prima Britannica : ma secon-
da la mia lezione , si dovrebbe dire , che
quello , il di cui nome resta affatto
scancellato , che dedica all'imperatore ,
e agli altri Dei , fosse Legato Augu-
stale Pro- Pretore .

X XVI I.

Budae in Suburbano .

In Cippo .

MILITARIBVS n. 39.

SALVTARIBVS n. 15.
SeVERVS SATVRNI

nus LEG . AVGG .

pr. PR. CVM

APRONIANO

TRIB . MIL.

Ex Autographo .
19
290
Questa iscrizione fu letta dal prefato

Autore , l. c. pag. 162. n. 5. come segue :

Militaribus Salutaribus Verus Satur-

ninus Legatus Augustalis Gneio Apro-


niano Tribuno Militum .

Ma secondo la mia lezione si dovrebbe

interpetrare , e leggere diversamente ,


cioè :

Militaribus Salutaribus Severus Sa-

turninus Legatus Augustalium , vel

Augustorum Pro-pretore cum Aproniano


Tribuno Militum .

XXVIII.

Ibidem . In Basi .

D. M.

L. SEPT. ARCH
ELAVS DV ......

Sembra che Lucio Settimio Archelao

fosse Duplario della Seconda Legione


Ausiliare .
291
XXIX.

Ibidem . In Basi :

C. IVLIVS V..... IVS

DONATVS VE . LEG. n. 49.


1 . ADI ....

COLL. FAB. ET CENTO n. 25. 23.


POS.

Ex Autographo .

Caio Giulio Vibio Donato Veterano

della legione seconda ausiliare . . . . ed

è il Collegio dei Fabri e dei Centonarj

che pose questa base. Dopo ADI. del

terzo verso ricopiai AV. EX. lezione

erronea per quanto sembra , potendo piut-

tosto dire SEVERINAE , titolo che prese

questa legione secondo quello che si

legge in altre Lapidi ,


292
XXX.

In Foro Universitatis Budensis.

C. IVLIVS . SEVERVS OB HO 7

NOREM MAGISTERI

COLL FABRVM SILAN VM

PECVNIA SVA FECIT

MVCIANO ET FADIANO COS.

Ex Autographo.

Finalmente anco questa Iscrizione fu

pubblicata dallo Schoenwisner nel suo

Laconico p. 169 , dando la spiegazione


della voce Silanum , che s'intende per

un tubo d'acqua saliente per portarla

ai Bagni .

Si osserva poi , che la carica del pre-

fetto dei Fabri era onorata dai Romani.

I Consoli Muciano , e Fadiano nomi-

nati in questa pietra corrispondono all'

anno di Roma 953, l'ottavo dell'impero


293

di Settimio Severo , nel quale anno Caio

Giulio Severo era Maestro del Collegio


dei Fabri.

Molte altre iscrizioni furono scavate


4
posteriormente in varj altri luoghi di

questa parte della Pannonia : Il Sig.

Schoenwisner non ha mancato di pubbli-

carle nel suo viaggio della Pannonia ,


come pure nel suo Laconico ; ma mi

astengo di riportarle , per non essere

state da me nè vedute , nè esaminate .


Extra Hungariam non est Vita ;

si est Vita , non est ita .


295
ITINERARIO

Per guida dei Viaggiatori , che vaghi

sono di far viaggio per alcune parti


R
THE
LIO

dell'Ungheria , e della Transilvania.


DE
BIB

LA

LYON
VIL
LE

1892

IL viaggiatore da Presburg fino ad Herman-


stadt incontra nelle città , per le quali passa ,
degli Ungaresi , e dei Tedeschi , e intieri
villaggi abitati soltanto da Tedeschi , Francesi
della Lorena , stabiliti nel Banato : Italiani
che fanno un piccolo commercio nelle città ,
e nei villaggi : Sassoni , ed Ebrei in Transil-
vania, ma generalmente parlando, da Presburg
fino ad Hermannstadt la maggior parte degli
abitanti sono Ungaresi , cioè quei che formano
il corpo di tutta la nazione .
Il viaggiatore , che soltanto traversa questo
paese , non ha bisogno d'imbarazzarsi con la
lingua ungara, o di aver che fare con alcuno
ungarese .
Tutte le locande sono tenute dai Tedeschi,
e se è un Tedesco che viaggia , e che non
intenda la lingua ungarese , trova con chi par-
lare la propria lingua , ed ha tutta la sua
sodisfazione , ma non è esente da pagare più
caro .
296
Se un viaggiatore ha delle lettere com-
mendatizie per gli Ungaresi in generale sarà
sempre ben ricevuto ; se questo parla la lingua
di loro , allora è l'amico di casa .
Gli Ungaresi , che per lo più abitano le
città , come pure la campagna , intendono la
lingua tedesca , e la gente di condizione anco
l'italiana , e la francese .
L' Ungarese stima , e venera molto la sua
madre lingua , ed è questo un motivo , per
cui sono cortesissimi col forestiere . In questo
s' accordano col Turco , col quale diventa
subito amico quell' Europeo che sappia la
lingua turchesca ; ed in fatti le lingue sono
le chiavi delle nazioni .
Se un viaggiatore avrà dei dispiaceri , per
cui sarà obbligato ricorrere al magistrato
ungarese , è sicuro di trovare una rapida , e
severa giustizia .
Se il viaggiatore parla soltanto la lingua
tedesca , e che abbia da fare con un ungarese.
il quale poco o niente parli tedesco , lo tro-
verà d'un insopportabile orgoglio e fierezza ,
mentre l'ungarese odia in generale il tedesco .
Il tedesco può da Presburgo fino alle fron-
tiere della Valachia ajutarsi con la sua propria
lingua .
Al francese riesce più difficile , e di somma
pena e bisogna che si provveda di un servo'
tedesco , o in mancanza di questo, che prenda
nelle città delle buone regole per come con-
297
dursi . In ogni piccola città dell' Ungheria
troverà più , o meno persone , che parlano
la lingua francese , e con questo mezzo potrà
molto ajutarsi . Il francese con il suo latino
in Ungheria non può andar molto lontano;
mentre la sua lingua latinizzata non è capita
dall' ungarese
L'italiano va ben' agevolmente lontano ,
poichè quasi in ogni villaggio trova degli
italiani stabilitivi per far commercio .
L'inglese , allorchè viaggiasse solo, sarebbe
di peggior condizione di tutti gli altri viag-
giatori ; ma molte persone distinte , che desi-
derano viaggiare per l' Ungheria , sanno per
lo più la lingua tedesca , ed hanno servi tede-
schi . Contuttociò gl' Inglesi son per tutta
l'Ungheria ben ricevuti , e gli ungaresi hanno
una grande attenzione verso questa nazione.
Le strade da Presburgo a Hermannstadt
sono la maggior parte , come la natura le ha
date , e in pochi luoghi s'incontra qualche
pezzo selciato , o con ghiaja . Per le pioggie,
e per le acque si rendono cattive .
I ponti son ben tenuti tanto in Ungheria
che in Transilvania .
Ad ogni momento si danno delle occasioni ,
o incontri al viaggiatore per partire , e anco
a buon prezzo ; mediante i prezzi discreti
delle biade , e fieno , e stallaggio dei cavalli ;
si viaggia in Posta , con la Diligenza , col
Landkutsche , e con alcune Condotte .
298
Il viaggio in Posta , che si dice con l'Extra-
posta , è il più comodo , il più speditivo, e
il meno costoso , perchè allora il viaggiatore
è poco molestato dai nojosi camerieri delle
locande .
Da Presburgo a Hermannstadt sono 50 .
poste , o sia 100. miglia tedesche : queste si
fanno in otro giorni con tutta la comodità,
e senza recar pregiudizio alla salute .
Per un cavallo per ciascheduna posta ,
compresa la mancia , e il fare ungere le ruote,
si paga un fiorino . Si dee viaggiare alieno
con una mezza vettura coperta , e leggiera .
I calessi di posta scoperti vi danno un
nuvolo di polvere, senza considerare il gran
calore , e la furia dei venti .
Di là dal Theiss nel Banato può il viag-
giatore far uso della Kambiatur ; questa specie
di posta è a miglior mercato, allorchè si ha
un'assegnazione in carta , e allora si paga
per ogni cavallo 17. quarantani ; se poi non
si ha questa carta , allora si paga per ogni
cavallo 24. quarantani , e si dà la mancia
al postiglione da in 20. quarantani , secondo
il servizio . Questo non porta trombetta, come
il vero postiglione della posta straordinaria,
ma dee uno contentarsi , se si ricevono i
cavallipeggiori .
Di questa posta detta per cambiatura si
servono pure i signori , i quali sogliono viag-
giare con 6 , o più cavalli.
299
Per un cattivo tempo un solo viaggiatore,
o passeggiero senza equipaggio, deve spesso
prendere quattro cavalli , co'i quali può avan-
zare con un leggiero calesse di posta .
La Diligenza va una volta al mese addi-
rittura da Presburg a Hermannstadt , il che
per altro non è così , per li cattivi tempi .
Ma due volte al mese va insino a Temeschwar,
o Temisvar .
Di questo legno speditivo, e comodo pochi
se ne servono, per dovere andare giorno e
notte , e per essere in generale anco più caro .
I Landkutsche sono frequenti sulla strada,
e si può fino a Temeschwar quasi ogni giorno
trovarne . Molte persone si servono di questo
legno , per essere al coperto della pioggia ,
e hanno buoni cavalli , ei garzoni dei Land-
kutsche sono per lo più conosciuti, pratici ,
e di tutta sicurezza .
Da Presburg fino a Pesth un solo passeg-
giero paga 3 fiorini in 3 giorni : da Pesth
a Temeschwar 5 o 6 fiorini in 5 giorni.
Premesse queste brevi notizie riguardo alla
maniera di viaggiare, si passerà alle diverse
stazioni dell'Itinerario .
Da Presburg a lägerndorf una posta . La
strada della posta va per Kittsee, città piccola
del principe Esterhazy , con una bella villa,
giardino , e fagianaja .
Da lägerndorf fino a Wiselburg una posta
é mezzo .
300

Il Landkutsche prende attraverso il villag-


gio Engerau alquanto a sinistra per Kasburg.
Kasburg è un grosso borgo, o città piccola
d'attenenza del Conte Zitschi, il quale abita
in Presburgo , dove ha il suo palazzo con
Giardino.
La strada dei condottieri si unisce con la
strada della posta . un miglio da Wieselburg
e continua per tutto il restante , e questa si
unisce , dove si osserva una piantata di alberi
in linea .
La città di Altenburg è estesa , vi si
osservano dei bei editizj , e uno stabile con
circondarj , e fossi in cui entra l'acqua della
Laita , che nelle vicinanze scorre . Evvi pure
il resto di una fortezza .
Da Altenburg , seguendo intorno la Laita
si viene per una bella strada a Wieselburg,
( ad Flexum ) dove vi è una locanda , e
altra per i Landkutscher ; ma non di troppo
buon aspetto .
Da Wieselburg a Hochstrass è una posta ,
e mezzo .
Si trova una pianura molto fruttifera ,
abitata da diverse nazioni , e i conta dini vi
trasportano molti cavalli, e molto bestiame .
Tra Wieselburg , e Hochstrass s'incontra
Baratfold , abitazione ર una volta dei Gesuiti ,
ridotta ora a una bella locanda.
Da Hochstrass ( Quadrata ) a Raab ( Ar-
rabona , laurinum. ) è una posta , e fuori di
301
Hochstrass in tempo bello , si può scorgere
il castello di Presburgo ; e alla destra la bella
terra o borgo di Fraukirchen .
Resta nelle vicinanze Esterhaz , e i vaghi
viaggiatori possono andare al bel Palazzo
Esterhaz , per ammirare le tante magnificenze,
che uno dei primi Magnati dell' Ungheria
possiede .
Le vicinanze intorno a Raab sono sab-
bionose , e poco piacevoli.
La più rinomata locanda in Raab è quella
detta dell' Agnello .
Da Gönye a Komorn , una posta e mezzo ,
si va a diritta per Atsch .
Un miglio sotto Gönye ha il Conte Este-
rhazy fatto fabbricare una buona locanda , detta
Zunsen di sopra , e un'ora da quì si trova
Zunsen di sotto , altra osteria , ma miserabile.
Alla destra si osserva il grosso villaggio
Altsch , abitato da 7. mila Riformatı ,
Calvinisti .
I conduttori non vanno a Komorn , ma
seguitano un ora più lungi fino al villaggio
Szöny ( Bregetio civitas , hiberna Legionis I.
adiutricis . )
Da Komorn insino a Nesmil è una posta
di buona strada , a sinistra del Danubio , e
a destra il bello e fruttifero territorio intorno
a Dotis .
Avanti Nesmil è Almasch ( Azao ) dove
sono cave di marmo ? e dei tagliatori di
302
*
pietre . E di attenenza del Conte Zitsehi .
Nesmil è rinomato per il suo vino, e dove
è una antica chiesa dei Riformati.
Da Nesmil fino a Neudorf ( Crumerum ) una
stazione ; da Neudorf a Dorrok un'altra . Il
territorio è sempre ricco di frutti, di vino,
di buoni pascoli .
A sinistra si ha la riva del Danubio, cave
di marmo , e di pietre , e si vede Gran con
un ponte volante . A destra si hanno delle
montagne, e verdi valli .
Tra Neudorf e Dorrok è Dadt. Da Dor-
rok a Wöreschwar è una posta e mezzo.
Tra questi resta in una contrada molto
bella il villaggio Tchaba , una volta delle
monache di Santa Chiara di Buda , ma che
fu in seguito incamerato.
In questi contorni si trovano molti Isdrae-
liti , e ai quali i possessori fondiarj si trovano, :
essere debitori , mediante le lora usure.
Da Waroswar fino a Buda una posta e
mezzo, la strada è sabbionosa , a sinistra piace-
voli colline, e a destra valli , campi, e stagni..
Da Buda ( Aquincum Col. hiberna Legionis
II. Adiutricis. Vetus Buda o sia Ofen ) a Orschas
2 poste , o siano 4 miglia tedesche , La
strada è molto sabbionosa , e a collina,
Fatto un mezzo miglio, si trova una specie
di deserto , e si entra nel Ketschkemetèr .
Una buona parte di questa tenuta appartiene
al principe Graschalkowiz.
303

E'una tenuta abbondante di bestiami , ed


è di lunghezza 24 miglia insino a Szegedin.
Vi sono sparse molte case di rustici, e molte
stalle per il bestiame ; i pastori che condu
cono a pascolare gli armenti, portano una
camicia nera unta col lardo .
Il primo luogo che si osserva da Pesth
insino a Otscha, è il borgo di Schorokschar
abitato dai tedeschi , i quali come proprietarj
di grosse mandre , conducono il loro bestiame
alle fiere di Pesth , dove si fanno annualmente
tre grosse fiere , e vi concorrono svizzeri ,
sassoni , francesi , e turchi per le provviste
necessarie .

Otscha è un grosso villaggio , ricco in


vino , in frutti , e in erbaggi . Vi è una chiesa
di calvinisti , e vi si contano da 200. famiglie.
Da . Otscha a Erkiny due poste , le quali
per questa traversata sono più lunghe delle
altre .
Un buon miglio da Otscha a Erkiny rimane
il villaggio Tschikosch di circa 100. case
con una locanda .
Qa Tschikosch a Erkiny sono tre miglia, e
tutto per una pianura all'intorno deserta.
Nei mesi caldi si ha molta polvere , e afa:
quando l'aria si raffresca , il che succede
spesso , allora è necessaria la pelliccia .
Erkiny è una piacevole antica casa di
campagna del principe Graschalkowiz .
Da Erkiny a Ketschkemet è una posta doppia
304
e molto lunga, attraversandosi sempre per
piânure sabbionose .
Una locanda soltanto trovasi a metà del
cammino .
Ketschkemet è una grossa città , ma non
molto pulita .
Chi non ha da fare in città , passa la
maggior parte del tempo alla locanda .
Questa città non è murata, ma resta chiusa
da delle palizzate , con delle porte : vi sono
molti cattolici , e un terzo della popolazione
consiste in calvinisti ; vi sono pure dei luterani .
Ha una piazza pubblica assai grande , e vi
è un sobborgo : il suo territorio abbonda di
bestiami, dei quali si fanno varie fiere annual-
mente in città ; all'intorno vi sono delle vigne.
Da Ketschkemet a Felletchachas sono due
poste , ossiano 4. miglia tedesche , s'incontra
sempre la stessa pianura , e sabbia , e per
strada non si trova se non che una mise-
rabile osteria .
Felletchahàs è una città d'Haiducki ; ed
è sottoposta al primo capitano di questi, ed
´esente da ogni dazio ; sono tutti cattolici ,
dei quali se ne contano da 2540 case : Evvi
una bella piazza, con molte botteghe , e varie
belle abitazioni .
Da Felletchachàs a Kischtellek sono due
poste : si trova l'istessa strada , e in quà , e
in là appena un albero : a destra, e a sinistra
case di pastori .
305

Kischtellek è un villaggio abitato da Unga-


resi cattolici e sono pochi anni , che fu
fondato , e resta sotto la giurisdizione di
Szegedin : evvi soltanto una chiesa , che è
provveduta da Szegedin , da cui dipende, e
per comodo dei viaggiatori , e passeggeri
una locanda ..
• Da Kischtellek a Szegedin è una doppia

posta.
In Szegedin si trovano molte locande , lat
più comoda è quella dell' Aquila , ma non si
aspetti vedere molta pulizia .
Da Szegedin per andare a ! Temeschwar
vi sono due strade : una è per il Gross - Sc.
Miklosch , ed è la più frequentata , l'altra è
per Kanischa , e per la quale va la posta.
- Ivetturali prendono la prima strada , allorchè
le acque lo permettono , perchè si trovano
·
delle locande , e stalle , il che non si ha
per l'altra , ed oltre di ciò è la strada più
corta di due miglia ; si passa in barca il fiume
Theiss , e si entra nel Banato ; enim quà , e
in là 's'incontrano villaggiabitati da Valachi .
Il primo villaggio è Beba con una cattiva
osteria : da Beba si va a Gross St. Miklosch,
"
distante 6 miglia da Szegedin, ed è la mezza
strada per arrivare a Temeschwar . ess
Gross - St. Miklosch è un gran villaggio ,
dove una sola abitazione è bella , con una
buona locanda .
Da St. Miklosch si va a Biled , e da qui
20
306
a Klein - Betschkeret , dove la strada della
posta si unisce .
L'altra strada da Szegedin fino a Klein-
Kanischa , è una doppia posta . Quando il
viaggiatore è di là C dal Theiss , allora trova
la sabbia della pianura , e un nuovo deserto,
e per tutto ricovero una cattiva osteria.Bisogna
che abbia pazienza fino a Gross-Kanischa .
Ε questa una città , in cui si fanno molti
mercati settimanali ; evvi una chiesa , delle
belle abitazioni , * e delle osterie ; all' intorno
della città vi sono delle vigne.
Indi si va per una piana striscia di terreno
langa mille braccia , fino a che si viene al
passo , o tragitto del fiume Theiss .
Di là dal Theiss resta sopra un'elevazione
Klein Kanischa , per l'avanti Türkisch-Ka-
nischa , dove si cambia la posta . •
Da Kanischaa Mokrin è una posta : framezzo
resta Zürnebary, d'attenenza del Sr. de Mar-
zipan , il quale ha fatto fabbricare una nuova
locanda per comodità dei passeggieri .
Mokrin è un grosso villaggio con una chiesa
parrocchiale , e con un'osteria per li con-
tadini ..
Da Mokrin a Komlosch è una posta : fra-
mezzo vi sono vam villaggi tedeschi .
Da Komlosch a Klein - Betschkeret una
posta e mezzo. E questo un bel villaggio com
una buona locanda : framezzo.résta Rentamd
Tschatad.
307
Da Klein- Betschkeret a Temeschwar una

posta . La strada è come la natura l' ha fatta,


Da Temeschwar a Hermannstadt sono 17
stazioni , o poste ; ma non così forti come
da Pesth a Temeschwar .
Due strade conducono per l'istesso destino,
le quali fanno capo a Lugosch . L'una è
quella della posta , e l'altra è quella di con-
dotta ambedue mal tenute .

La strada della posta da Temeschwar fino


a Lugosch è otto miglia , e l'altra sei .
La prima va a Keveresch e Sinersek ; la
prima due poste , e una l'altra , e da quì a
Lugosch un'altra posta.
La seconda posta da Temeschwar va a
Rikosch, per due lunghe miglia . Rikosch è
un vago villaggio, composto di 300 case con
una chiesa cattolica. Evvi una buona locanda.

Il villaggio resta piantato in vaga situazione,


e all'intorno vi sono molte vigne .
Da Rikosch fino a Kisch-ledo sono due
buone miglia : framezzo resta Toppolowiz ,
ch'è un lungo villaggio .
I contorni di Rikosch fino a Kisch-Iedo

sono molto piacevoli , in tempo asciutto ; ma


in tempo di pioggia si ha il dispiacere di
non potere godere più della bellezza del
paese .
Kisch - ledo è un villaggio composto di circa
450 case con una cattiva osteria , resta per
altro collocato in una ftuttifera situazione :
308
abbonda di bestiami , e di legna : le pecore
vi prosperano bene , come pure i Bovi .
Da Kisch Iedo fino a Logosch sono due
piccole miglia ,ossia una piccola posta ; si
osservano alcuni villaggi per un tal tratto di
strada . Una mezzora avanti di arrivare a
Lugosch si va sopra una buona strada .
Lugosch , o come si dice, Lugos è molto
vasto, ed ha una bella piazza' con delle comode
abitazioni ; i mercanti Greci animano questo
luogo ; la città è
divisa dal Temesch , o
Timisco . Dalla parte destra abitano i Tede-
schi , e dalla sinistra i Valachi . La parte
tedesca è ben fabbricata , e vi sono delle
maestranze , e delle buone locande ; ed il
luogo è molto piacevole .
Le condotte si tengono da questa parte
Per stare sulla strada di continuazione al loro
Proseguimento . Vi è quì un ponte , che si paga
il passaggio per ogni cavallo .
Da questa parte dei Tedeschi vi è un
Kaffe Haus con un biliardo , e una villa da
estate con giardini della contessa de Soro
moglie del Comandante della Fortezza di
Temeswar , la W qual dama tiene molte pos-
sessioni intorno a Lugos . Vi sono quì molte
vigne , e vi si produce pure il vino Borgogna,
per esservi stati trasportati i magliuoli dalla
Francia . Il vino riesce alquanto più gagliardo
e più rosso .
Da Lugosch a Buschur è una posta e
• 3og
mezzo. La strada è per montagne , e in tempo
umido molto difficultosa per il cavallo , si
passa per una foresta , o bosco d' alberi di

faggio .
Buschur ha una bella posta , le case sono
valache , ma miserabili, come pure la locanda.
Da Buschur si va a Fatschet una buona
posta. La strada è migliore , dove non è
scavato .
Fatschet è un bel borgo con mercato . Un
canale lo divide in due parti . Da qui va un
canale , il quale in Temeschwar , levati i
mesi più caldi , è navigabile fino al Danubio
non lontano da Peterwardein . Le acque delle
montagne della regione della Lippa colano
in' questo maraviglioso canale , il quale tra-
sporta molta legna galleggiando fino a Teme-
schwar . Un tal canale è costato molte somme,
ma reca una grande utilità a tutto il Banato,
per il suo commercio che si fa col trasporto
delle merci , o derrate nel Danubio , e dal
Danubio fin quì .
Fatschet ha circa 200 case valache , con
due chiese , e da più di go case tedesche con
una piccola , ma pulita chiesa servita dai PP.
Minoriti di Lugosch . E' quì dogana per la
Transilvania , e per l'Ungheria . La locanda
è una delle migliori , ed è d'attenenza della
contessa de Soro : si trovano buone camere
per i passeggieri , e buono stallaggio per i
cavalli , ma a caro prezzo .
310
In tempo d'estate si può giungere a Fats-
6
chet per una strada più corta' di un miglio,
e ciò accade , quando si può da Kisch ledo
camminare lungo il canale ; ma se la strada
non è ferma, allora è molto difficoltosa . Le
rotaje vanno in molti luoghi sì duramente ,
che rende il passaggio dei carri malage-
vole : si viene a Kutschina villaggio valaco
di 90 case.
Da Fatschet a Koschawa è una posta . E'

questo secondo luogo un villaggio di 85 case


con una miserabile osteria : i passeggieri vanno
piuttosto nella casa della posta.
Da Koschawa a Dobra una doppia posta.
A mezza strada s' incontra un miserabile

villaggio valaco detto Koschawiz ; e da quì


si entra in una bella foresta : non vi è alcuna
osteria . Koschawiz resta situato in vaga
contrada Circondata da montagne , dopo le
quali sta inalzata una croce ,, per denotare
la frontiera della Transilvania .
Dobra è posta , dogana, e passo . E città,
e comanda ' le frontiere della Transilvania :
E abitata da Valachi , dei quali vi sono 200
case , o famiglie : un maggiore è il magistrato;
le strade , mediante il servizio militare , sono
buone ; e buona è pure l'osteria in città .
Da Dobra a Deva una posta e mezzo con
strada alquanto buona . A destra si osservano
delle montagne , e a sinistra il Marosch , o
sia il fiume Marisco .
311
Dalla parte di Dobra giace Lapuschnak
alla sinistra del Marosch , dove si cambia la
posta di condotta : per strada sono piccoli
villaggi , e alcune case solitarie. A mezza
strada è Löschnik , con 6 case soltanto , in
quattro delle quali si vende vino .
Da Löschnik a Deva a destra è una mon-
tagna con precipizi , e a sinistra il Marosch.
Le strade per lo più sono strette , e s'incontra
una sola casa con vendita di vino. Una mezza
ora da Deva si sale la montagna così preci-
pitosa , che è prudenza di farla a piedi .
Deva ha un vasto castello sopra la cima
di un alto monte . La maggior parte della
città , e dei suoi contorni appartiene al sig.
conte Haller .

Le vigné di Deva producono il miglior vino


di tutta la Transilvania ; e gli Armeni lo com-
prano a contanti : La città contiene 200
case , due chiese cattoliche , una Riformata ,
e una greca . Nel sobborgo vi restano dei
Bulgari con franchigia .
Da Deva a Saswarosch una posta e mezzo .
1 rivi che si trovano passato Deva , formano
la Tscherna . In circa 300 pertiche alla
sinistra s'entra nella strada che conduce a

Hunyad .
I contorni di Deva per Saswarosch son
piacevoli : passata a destra una montagna , si
entra in una pianura , a sinistra in qualche
distanza scorre il Marisco, e si passano molti
312

piccoli fiumi , che attraversano , e tagliano


campi e praterie : all' intorno un antico castel-
lo , e molti villaggi .
A mezza strada si passa il ponte , che
attraversa il fiume Strehl, sotto St. Andrasch .
Quì si paga il pedaggio d'un quarantano e
mezzo per ogni cavallo , ed è di proprietà
del conte Haller. Una mezz'ora dopo si giunge
ad un villaggio valaco militare detto Sbin ,
composto di 30 case , dove resta un Luogo-
tenente . La strada è secondo la natura l'ha
fatta .
1 Da qui si va a Saswarosch , per una pia-
cevole salita , e per la quale s'entra in una
foresta .
Saswarosch è la prima delle sette ( Sieben)
città della Transilvania , la quale per la sua
addizione di Burgen , n'è venuto il nome di
Siebenburgen , cioè delle sette città Sassone
della Transilvania .
E' una città libera , ed è composta di circa
300 case: in questa abitano tutte le nazioni
diverse della Transilvania , ed in conseguenza
si parlano varie lingue : la maggior parte però
degli abitanti sono Ungaresi ; le altre nazio-
ni hanno un eguale diritto e privilegio . Vi
sono delle chiese , una dei Francescani , una
Luterana dei Sassoni , una Riformata , e una
Armena . E * qui si trovano le famiglie discen-
denti dai primi Sassoni , che fecero la con-
quista della Transilvania . Nei villaggi tanto
313
a destra, che a sinistra molti Sassoni vi dimo-
rano . Tutti parlano molto bene la lingua
tedesca , e la loro lingua sassone , l'ungaro, e
molti il valaco . Le donne hanno l'uso di
lisciarsi . Vi sono molte locande . Le chiese

sassone sono la maggior parte degli antichi


edifizi . Qui non sono Ebrei . Una conseguenza ,
o argomento è la fertilità del paese , del quale
non dirò molto .

Nel Magazzino Ungarese si trova una rela-


zione sopra le leggi , usi ec. di questi Sassoni,
il di cui carattere è simile a quei dell ' Elet-
torato di Sassonia , parlando un basso tedesco.
Da Saswarosch a Müllenbach è una doppia
lunga posta . Da qualche tempo fu messa a
Schiboth una Filiale posta . La strada è secondo
la natura la contrada a sinistra è piacevole ,
ma a destra spesso si osservano dei terreni
sterili .
I villaggi dei Sassoni figurano da ambedue
le parti , e le loro case sono tutte fabbricate
con solidi muri , con ample finestre , ma
consistenti generalmente in un sol piano , e
con i tetti coperti con embrici . Quelle poi
dei Valachi son fatte di mota con piccole
fidestre , e in vece di vetri , mettonvi delle
vesciche di porco .
Schiboth non è se non che una sola casa
di posta , situata intorno il fiume Schiboth ,
che si passa a guado . Di là resta una sola
locanda , e tanto dall'una , che dall ' altra riva
314
evvi una sola casa , nella quale il viaggiatore
è obbligato a trattenervisi, in tempo di grossa
piena , essendo allora impossibile di tragittare
il fiume .
Da qui la strada è per monti e valli fino
a Müllenbach ; a destra si osserva una grossa
terra , o borgo , e a sinistra la Fortezza di
Karlsburg .
Müllenbach resta situato in pianura , ed
è ona città libera reale ; prende il suo nome
da Mühle ( molino ) e da Bach torrente, o
rivo , che scorre presso le mura della città.
Müllenbach è una città tutta di Sassoni
composta di 200 case ; ma vi restano anco
dei PP. Francescani . I sobborghi sono abitati
dai Valachi . La locanda della città detta
L'Agnello bianco , ha delle camere molto
proprie per i passeggieri, che son ben trattati,
ma caramente .
Da Müllenbach a Reissmarkt una buona
posta . La vicinanza è molto piacevole, e la
strada alquanto, naturale, e buona , sulla strada
maestra si trovano delle case : il fiume Sakosc,
ch'entra nel Marosch , nell' estate è quasi
asciutto, ma in tempo di pioggia gonfia molto .
Dalla parte sinistra resta Kutt, grossa terra,
o borgo valaco .
Reissmarkt è una città abitata dai Sassoni,
oltre la chiesa loro , vi è servizio divino dei
Francescani . La locanda è buona , ma spesso
è sprovvista . Quì si può bevere del buon vino
315

vecchio , cioè quello d'un anno , e tanto ci


vuole, avanti che possa essere potabile .
Da Reissmarke a Mak è una lunga posta .
A mezza strada è Hamlosch; e avanti Ham-
losch è Klein Pold , villaggio valaco , che in
ungarese si chiama Kis- Apold ; e a destra è
Gross-Pold , o Nagy Apold in ungarese; ed
è questo il più grande ed il più bel villag-
gio sassone .
Hamlosch è un lungo villaggio Sassone
con buone vigne come a Reissmarkt . Da quì
principia il maraviglioso monte d'Hamlosch,
che conduce fino alla posta di Mak . Si tro-
vano delle cattive strade in piacevoli valli
e nella cima in distanza si scorge la città
d'Hermannstadt .

Mak è un piccolo villaggio con una locanda


miserabile .
Da Mak a Herrmannstadt una posta, per
strade naturali .
Hermannstadt resta in una spaziosa vasta
e fruttifera pianura e prima di giungervi , a
man sinistra si trova il villaggio Reisdorfel ,
abitato dai Sirbi , o Serviani, i quali peraltro
parlano valaco .
316

DESCRIPTION

D'UN BAIN

DE CONSTANTINOPLE .

L faut remarquer qu'un Bain


Il tel qu'il
soit , est un édifice construit de pierres de
taille , et qui consiste en une , ou plusieurs
chambres separées par des murailles , mais
qui communiquent les unes avec les autres
par des portes . Chaque chambre a un ou
plusieurs petits bassins d'une seule pièce de
marbre en forme de benitier , mais beaucoup
plus grand ; deux robinets laissent couler les
eaux aux bassins : le plus petit sert pour
l'eau froide , le plus grand pour l'eau chau-
de. Les grands bassins où une personne
peut entrer se trouvent rarement dans les
Bains publics , mais on les voit ordinaire-
ment dans ceux des particuliers . Le dessous
de ces chambres appellé Genem , c'est à dire
fournaise ardente , est tout vuide et soutenu
par des piliers.
317
Il y a des grandes et larges piéces de
marbre , mises de maniere qu'elles servent
de pavet aux chambres , dont le haut est
vouté et percé pour recevoir la lumière . Il
y a des vitrages concaves , en guise des
fenêtres , comme dans certains monastères de
religieux. Les murailles sont garnies en de-
dans de tuyaux qui montent jusqu'en haut
la fumée et la chaleur du feu qui sert à
echauffer le bain. Les portes sont b en fer-
mées et tapissées de feutre . Le dessus est
couvert en dehors de ciment ou de plomb.
A côté d'une des ces chambres est le re-
servoir d'eau froide : plus bas est une mar-
mite de cuivre qui a la forme d'un cha-
peau dont les bords sont abbatus : immédia-

tement plus bas est un f ur qui repond à


la grandeur de la marmite , la quelle est
tellement bien cimentée , que la flamme ne
peut se repandre ailleurs que sous les cham-
bres . La fumée sort par les tuyaux : le feu
dans les Bains publics brule jour et nuit
sans discontinuer. Plusieurs Turcs par csten-
tation ont toujors leurs bains chauds. * On
ferme la bouche du four avec une plaque
de fer faite expressement pourque la cha-
lear puisse pénétrer plus avant. La meilleure
eau la plus pure laisse toujours une matiere
terrestre au fond de la marmite : cette ma-
tiere s'endurcissant par le feu continue , it
faut avoir soin de faire nettoyer de temps
318

en temps la marmite. A côté de ces cham-


bres dont nous venons de parler , il y a
un grand appartement construit de pierres
ou de bois , où l'on se deshabille avant
d'entrer au bain. On se couvre pour se bai-
gner d'une grande serviette bleue ou blan-
che de coton ou de soie , qui va depuis la
poitrine jusqu'au talon ; et on se sert de
galoches de bois pour ne pas se bruler les
pieds ni les salir.
Les femmes qui servent dans les bains
font le metier de laver et de tresser les
cheveux des autres femmes. Elles menent
une vie miserable , car elles sueut tout le
jour , et ne font que boire frais aussi la
plupart de ces femmes meurent ethiques ,
ou hydropiques , comme il a été observé
par plusieurs medecins de Constantinople.
Dès qu'on entre dans le bain , on com-
mence par suer ; puis on se fait frotter à
sec avec une pièce de camelot faite en bour-
se , ensuite on se fait laver avec du savon
ou avec une terre grasse qui est une espèce
d'argille ; on se fait jetter sans cesse de
l'eau chaude sur la tête et sur tout le corps ,

jusqu'à ce qu'on soit bien lavé; alors on se


fait porter de nouveau linge , pour couvrir
le corps aussi bien que la tête : après quoi
on sort , et l'on va se reposer dans la gran-
de chambre où l'on se couche sur des ta
pis ; au reste il faut rester une demie heure
319
Phyver et un quart d'heure l'eté avant de
quitter le bain .
Il y a des bains publiques , que j'appellerai
doubles , ou les hommes vont d'un côté et
les femmes de l'autre par des portes. diffe-
rentes: cependant on doit remarquer que le
corps de logis est separé en deux..
Il y en a aussi d'autres et ces sont les
plus communs , où les femmes vont depuis
huit à neuf heures du matin jusqu'à quatre
heures du soir ; ensuite viennent les hommes
depuis quatre jusqu'à huit ou à neuf heures.
du matin ; après quoi ils s'on vont pour faire
place aux femmes.

b.

A 159
10 (
320

DESCRIZIONE

DEL VINO DI TOKAI

fatta da Silv. Douglats Scud.

LA celebrità del Vino del Tokai , e le false

idee , che generalmente di questo si hanno


mi fanno credere , che sarà degno di qual-
che curiosità , ed utilità insieme ciò che io
sono per scrivere , appoggiato a quanto io
medesimo osservai sul luogo stesso che lo
produce , e ne udii dai principali proprietarj
in Ungheria , e a Vienna.
La città , o piuttosto il villaggio di Tokai
da cui questo famoso vino prende il no-
me , situato alle falde , o all'oriente d'un
alto monte vicino al confluente del Bodrog
col Theiss , ossia Tibisco . Gli abitanti sono
quivi o Ungaresi di religione protestante ,
o Greci originarj di Turchia , stabiliti già
da lungo tempo a motivo del commercio
dei Vini: due secoli fa quel paese fu un teatro
pressochè continuo di guerre ; la fortezza ,
321
che era vicina alla città , fu allora distrutta

a tal segno , che non se ne riconoscono più


le vestigia.
I monti su quali la vigna è piantata , son
tutti all'occidente del fiume Bodrog, eco-
minciando intorno alla Città di Tokai , esten-
donsi di là all' occidente , e al settentrio-
ne , occupando uno spazio di circa dieci
aniglia quadrate . Sono però interrotti da
molte estese pianure , e da parecchi villaggi , i
quali sono Talia, Mada , Tarczal , Szombor >
Benye , e Tolesvva . Presso alcuni di questi
villaggi , e " nominatamente presso Talia , e
Tarczal , il vino è miglior di quello del
monte di Tokai , ma passa tutto sotto il
medesimo nome.

Le vigue estendonsi oltre il 48.mº grado


di latitudine settentrionale : il suolo su tutti
i monti , ove nasce il vino , è d'una terræ
cretosa gialla , estremamente profonda , in
cui veggonsi a luogo a luogo dei grossissi
mi sassi , di una sostanza calcarea .
2 Non essendo tali monti legati in una

tena regolare , ma framezzati dalle pianure ,


trovansi in essi tutte le esposizioni , e in
tutte vi sono delle vigne , trattene forse alcu-
ne , che sono direttamente al mezzodì . Ciò
non ostante è regola generale che il vino
riesce ( migliore nelle esposizioni , le quali
più si avvicinano : al, mezzodì , ove il pen-
dio sia più scosceso , e nella più alta parte
21
322
#
di tal pendło. Queste circostanze fanno sen
tire l'avvantaggio , che vi ha a scegliere il
vino sul luogo.
1
Milord Montagne era sì persuaso di questo
avvantaggio che pochi anni prima di mo
rire, intraprese un lungo viaggio di parecchi
mesi dall' Inghilterra a Tokai per avere del
vino migliore , e del più genuino.
E un errore del volgo il credere , che sia
il vino di Tokai in sì poca quantità da non
poterlo avere genuino a meno d'ottenerne
in regalo dalla corte di Vienna. L'estensione
del terreno che lo produce , prova bastante-
mente il contrario. Usano giornalmente que-
sto vino al Dessert tutte le grandi famiglie
di Vienna , e d'Ungheria , e bevesi giornal-
mente in Polonia , e in Russia , come bevesi
alle tavole d'Inghilterra il vino di Madera.
• Un altro errore si è , che tutto il vino di
Tokai appartenga in proprietà all' Imperatrice
Regina . Essa non è nè il più considerevole
proprietario per l'estensione , nè la posseditrice
del vino migliore : cosicchè ogni anno il di
dei vino si vende , e se ne compra da altri
proprietari , onde supplire alla di lei tavola ,
e ai regali che Ella ne fa . Il possessore di
maggior estensione è il principe Trautzon ,
vecchio signore , alla cui morte i di lui fon-
di cadranno alla Corona : ma vi sono molti

altri Signori e Tedeschi e Ungaresi , che vi


posseggono ampie vigne . Molti Signori di
323
quelle vicinanze vi hanno una parte dei loro
fondi : il collegio dei Gesuiti di Unguvar vi
raccoglieva una gran quantita del miglior
vino ; e oltre questi vi sono dei contadini ,
che posseggono delle vigne avute da S. M.
I. o da altri Signori col carico di pagare una
porzione dell'annuo prodotto.
Non si fa a Tokai alcun vino rosso , nè vi
sono per quanto ho potuto sapere se non che
uve bianche . Pretendesi che queste abbiano
una fragranza particolare , che a vero dire ,
non ho potuto sentirla , sebbene comincias-
sero a maturare , mentre io era colà verso
la fine di Agosto dell' anno 1768 , ed abbia
sovente mangiato di quelle uve ben mature
portate a Vienna .
La vendemmia si fa più tardi che sia
possibile . Comincia ordinariamente ai 28 di
Ottobre, e talora trasportasi sino a S. Martino.
Ciò dipende dalla stagione , poichè essi lascia-
no i grappoli su la vite quanto il tempo lo per-
mette , essendo persuasi + che le brine , le quali
dalla fine d'Agosto in poi cominciano ad es
sere assai forti , siano molto giovevoli al
vino; ne segue in conseguenza di ciò , che al
cominciare della vendemmia sianvi molti

grappoli già avvizziti , e passi , ed abbiano


in qualche maniera l'apparenza di uva
secca .
Fannosi colle medesime uve quattro specie

di vino che distinguonsi a Tokai co'i nomi


324
*
di Essenza , Auspruch , Masslasch , e Vino
Comune . Ecco il metodo che tengono .
Mettonsi i grappoli mezzo secchi , e passi
diligentemente scelti in un vaso traforato ,
lasciandoveli fino a che n'esca il sugo per

la -sola compressione del loro proprio peso :


mettesi questo sugo in piccole botti , e chia-
masi l'Essenza . Versano quindi su i grappoli ,
dai quali è già colata l' Essenza , il sugo spre-
muto dagli altri grappoli e pigianli tutti con i
*
piedi . Il liquore che se ne ottiene , si lascia
per un giorno o due a fermentare ; poi ver-
sasi in piccole botti , le quali tengonsi alla
aria per quasi un mese , e quindi si collocano
nelle cantine ; e questo è l ' Auspruch ( 1 ). Si
ripete il medesimo processo , aggiungendo
maggior copia del mosto comune ai grappoli,
che hanno di già sofferto le due prime pres-
sioni si spremono con le mani , e se ne ha il
Masslasch .
Il quarto vino si fa col mettere insieme
a dirittura i grappoli d'ogni specie , e sot-
tometterli a una grandissima compressione .
Questo si fa principalmente dai contadini ,
che non hanno una sufficiente quantità di

( 1 ) Questa specie di Vino faceasi a S. Giorgio , vil-


Jaggio presso Presburg alla medesima latitudine di
Vienna. La Corte 60 anni fa, proibì di farlo perchè era
di nocumento al traffico del Tokai : ciò fa vedere , che
il metodo di fare il Vino di Tokai ha molta parte nelle
sue buone qualità .
325

grappoli da trasceglierne le varie qualità , nè


il tempo o gli apparati necessari per fare
le diverse specie di vini . Questo vino , credo
io , consumasi tutto sul luogo , e chiamasi
Vino comune .

L' Essenza è densa, non mai perfettamente


chiara ; assai dolce , e melata . Si suole ordi-
nariamente frammescere alle altre qualità ,
e mista al Masslasch ne fa un vino egual-
mente buono che l' Auspruch, e che sovente
vendesi sotto questo nome . L' Auspruch è il
vino comunemente esportato , e conosciuto nei
paesi stranieri sotto nome di Tokai . Le se-
guenti regole sono le migliori per giudicare
se sia genuino , sebbene in questo , e in simili
altri casi richieggasi dell ' esperienza , per
metterle in pratica .

1. Il colore non deve essere nè rossiccio ,


come sovente è , nè pallido , ma d'un vivo
color d'argento .
2. Assaggiandolo , non lo inghiottite imme-
diatamente , ma solo bagnatevene il palato ,
e la punta della lingua ; se con questa sen-
tite qualche amarezza , o acrimonia , il

vino non è buono ; il gustó deve essere


morbido , e dolce .
3. Quando si versa , dee formare dei globetti
nel bicchiere , e avere un'apparenza oleosa.
4. Ove il vino sia genuino , il più spiritoso
è sempre della miglior qualità .
326
Quando s'inghiotte , dee lasciare in bocca
un gusto terreo astringente , che chiamano
il gusto della radice . I Polacchi amano
particolarmente questo gusto astringente ,
e austero nel loro Tokai . Havvi una dif-
ferenza sì notabile tra il Tokai , che bevesi
in Polonia , e quello che io ho bevuto
a Tokai , è a Vienna ( il quale certamente
era genuinq ) che sono portato a credere
essere il loro vino composto di Masslasch,
il quale per la troppo forte compressione
porti seco molta parte di quella qualità
astringente , che sta nel fiocino delle uve,
e una porzione d'essenza minore del solito.

Oltre le qualità sopramentovate , tutto il


vino di Tokai ha un gusto aromatico , così
ad esso particolare , che chiunque abbialo
una sola volta bevuto genuino , non potrà
mai confonderlo con altra specie di vino .
La sola specie, che ha con esso qualche somi-
glianza , nasce in piccolissima quantità nel
Friuli , e solo trovasi in alcune private fami-
glie Venete , ove nel dialetto loro chiamasi
Vino piccolito . Il vino di Tokai , tanto l' Es-
senza , che l'Auspruch , serbasi per l'età di
un uomo, e diviene migliore coll'invecchiare .
Io ho bevuto dell' Auspruch a Vienna , che
era in una cantina sin dal 1686. Non è mai

buono se non ha per lo meno tre anni .


Il vino di qualunque specie tiensi general-
327
mente in piccole botti chiamate Antheil , le
quali legalmente contengono 80 Medie unga-
resi , e ogni Media è uguale a un dipresso a
due terzi d'una Quarta inglese . Se comprasi il
vino dai gentiluomini proprietari ; trovasi
generalmente negli Antheil, una quantità mag-
giore della legale ; ma se comprasi dai mer-
canti greci , trovasi sempre minore . Variano
i prezzi di tutti i vini secondo gli anni , o
la vendemmia , o l'età del vino medesimo.
Il prezzo medio d'ogni Antheil di Essenza
è tra i 60 e i zo zecchini . Pagasi sovente
sul luogo fino a cento . Il Principe Radzwil
quattr' anni sono, ne pagò 300 per due Antheil.
Il prezzo dell ' Auspruch è tra i 26 e i 30
zecchini , vale a dire quasi uno scudo per
ogni Quarta inglese. Poco prima che io giun-
gessi a Tokai , era stata comprata per S. M.
1. la Regina una parte della vendemmia del
1754 a 33 zecchini l'Antheil , e quel prezzo
fu considerato come straordinario. La dif
ferenza di prezzo che v'ha tra l' Essenza e
l' Auspruch serve a rendere ragione delle oppo-
ste relazioni sul prezzo del Tokai , mentre
alcuni vogliono che costi sul luogo mezza
ghinea , altri dicono che solo vendesi cinque
scellini.
Molti Polacchi vanno ogni anno circa il
tempo della Vendemmia a scegliersi il vino
sul luogo , e ad osservare se si fa con accu-
ratezza . Falsamente alcuni credono , ch'essi
328

facciano i contratti per molti anni a veni-


re; ciò non si è fatto mai . In questi ultimi
vent'anni la corte di Pietroburgo ha tenuto
costantemente un agente a Tokai ad oggetto
di comprare del vino. Al presente è un Mag-
giore , e per l'addietro era un Maggior-Gene-
rale. Compra comunemente ogni anno da 40
in 60 Antheil d' Auspruch , e non mai d'altra
qualità ..
La migliore maniera di trasportare il To-
kai è nelle botti , poichè quando è con il
sedimento , che volgarmente chiamasi Ma-
dre , fermenta tre volte ogni stagione , e
raffinasi così con queste ripetute fermenta-
zioni. Quando se n'empiono le bottiglie , deve
lasciarsi uno spazio vuoto fra il vino e il
turacciolo , altrimenti la bottiglia scoppiereb-
be. Sogliono a tal' effetto mettere un poco d'olio
sulla superficie del vino , e legare un pezzo
di vescica al turacciolo ; le bottiglie tengonsi
sempre nell' arena .

7.
329

CATALOGO

DELLE OPERE

Di varj Autori, e Scrittori relativamen-

te all'Ungheria , Banato , Transilva-

nia , Valachia , e alla Moldavia da

me osservate nelle Biblioteche di tali

contrade, e in special luogo in quella


dell' Università di Buda ' ag-
con l

giunta di altre Opere successiva-

mente pubblicate , fin all'epoca della.


stampa di questo Giornale ..

A
NONYMI, Staat von Siebenbürgen. Frankf. und
Leipz. 1708 in 8.*
Anmerkungen über den Staat von Sie-
benbürgen Frankf. und Leipz . 1708 in 8.
Anmerkungen über den Thurocz , apud-
Schvvandtner , Scriptorum rerum Hungar..

Tom. I. Edit. Lips. 1746 in fol.


Annales Templi Coronensis et Leutscho
viensis , apud Schyvand. Tom. cit. 1
330

Anonymi , Catalogus Archi-Episcop. Strigon.


so dem Corpori Iuris Hungarici angefüget
ist Tyrnaviae 1696 in fol.
Compendium Hungariae Geographicum.
Posonii 1753 in 8.
Der Herzoge und Könige in Ungarn
leben regierung und absterben. Norib.
1683 in 12 .
De VII, primis Hungariae Ducibus, apud
Schvvandi. Tom . cit.

Historia Diplomatica , sine loco 1710 in f.


Natales Archiepiscopatus Colocensis Bu-
dae 1746 in 4.°
Notae in Decreta et vitas Regum Hung.
Claud.1743. et 1744 Pars I. et 11. in 8.°

Nuptiae Matthiae Regis Hungar. apud


Schvvandt. Tom . cit.

Palatium Regni Hungariae , ed. Cassoviae


1739. in 8.°
Siebenbürg. Calenderchronick. Herman.

stadt. 1758. in 16.


Syndromus rerum Turcico-Pannonicarum

Francf. 1627 in 4 °
1

1
Vita S. Emerici, apud Schwandt. tom. cit.
Vitae Regum Hungariae in corp. Juris

Hungariae. Tyrnaviae An. 1696. in fol.


Arthuşii , Gotthardi, Hist, Pannon. Chron.

. 1608. in 4
Francf
351

Baksai , Abrahami , Chronologia de Regibus


Hungaricis apud Bonfiniam , edit. Francof.
1581. in fol.
Baur , General de , Memoires historiques et

geographiques sur la Valachie &c . Francf.


& Leip. 1778 in 8.
Behamb , loh. Ferd. Notitia Hungariae Anti-
quo-modernae , edit. Argent. 1676 in 8 .
Belii , Matth. Hungariae antiquae et novae Pro-
dromus. Nurnberg 1723 in fol. cum fig.
Notitia Hungariae Novae Historico- Geo-
graphica. T. I. IV. edit. Vien. Austr .
1735-42. in fol.
NB. Questa opera si dice non peranco finis
ta , mentre morto l'autore , il Cardinale

Ioseph de Battyan comprò tutti i Mano-


scritti dalla Vedova Bel.

Compendium Hungariae Geographicum ,


die dritte Auflage , welche 1777 żu Pres-
burg in 8. gedruckt worden , hat Herr
Senator Benzur vermehrt , and verbessert .
Historia lung. Posonii 1735. fol.
Benkö , Joseph , Transilvania , s. magnus Tran,
silvaniae Principatus , olim Dacia medi-
terranea dictus . Viennae 1778. T. II. in
8. m.

Betlenius , 7o. Rerum Transylvaniae Lib. IV.


Amstel. per Io. Blaeu. 1664 in 8.
332
Bethlen , Wolffangi de , Historiarum Transilva
nicarum Lib. XI edit. Keresdini 1607.
in fol.
Birken , Sigismund de , Donaustrand , edit.
Norib. 1665. in 12 .
Neuvermehrter Donaustrand mit allen

seinen Ein und Inflüssen angelegenen Kö-


nigreichen , Provinzen , Herrschaften und

Städten. Nurnberg. 1576. in 12 mit Ku


pfern .
Bomelii , Thomae , Rerum Hung. Chronol. edit.
Cosonae 1555. in 4
Bonfinii , Antonii , Decades rerum Hungar.
Francof
. 1681. fol.
Bongursius inter Scriptores Hungar . apud
Schwandt. Tom . I.

Born , Ignaz Edler von , Briefe über mineralo-


gische gegenstände auf seiner Reise durch
1 das Temeschwarer Banat , Siebenburgen ,
ober * und nieder . Hungarn . Frankfurt ,
und Leipzig 1774 in 8. gr..
Viaggi per il Banato di Temeswar ,
P
Transilvania , e Ungheria , descritti a
guisa di lettere indirizzate al professore
Ferber , dal Tedesco in Inglese dal R. R.

Raspe. Londra 1778. in 8 .


Broderithi , Stephani , Descriptio Cladis Moha-
csiensis ," apud Bonfinium 1. c.
-333
Browns , Edw. , Sonderbare Reisen durch Nie-
derland , Deutschland , Ungarn , u. s. w.

Nurnberg. 1686 mit Kupfern.


Brückmann , D. F. E. Epistolae itinerariae ec.
Specimen de Lapide nummali Transyl-
vaniae ec.

Brünnick , Acta Danica , Sopra le miniere di
sale della Transilvania ec.

Brusoni , Campagne d'Ungheria . Venezia


1655 in 4.
Callimachi, Philippi , Lib. III. de Rebus Vla-
dislai , Polonorum atque Ungar . Regis ,

apud Schwandt . T. I.
Camerarii , Ioachimi , de Clade ad Mohacs
accepta , et Ludovici Regis interitu , in
L
Anonymi Syndromo Rerum Turcico- Pan-
nonicarum, ed. Frf. ad Moen . 1627 in 4°.
Cantimir , Demetrius , Prince de Moldavie .

Historie de l'Empire Ottoman. & c.


Carra , Histoire de la Moldavie et de la Val-
lachie avec une Dissertation sur l'état
actuel de • ces deux Provinces. París ,

1777 in 8.° 3.5 " i. 1


Lettre à Messieurs les Auteurs du Journal
de Bouillon sur le compte qu'ils ont
rendu d'un livre intitulé Histoire de la
Moldavie et de la Vallachie t Vienne 1779.

Reponse à cette Lettre .Voyez le Journal


334

Enoycopledique anneé 1779. Tone VIH.


P. III. p. 434 mois de Novembre .
Centorio, Commentari della guerra di Tran-
silvania. Venezia pr. Giolito 1566. in 4.
Chartvitii , Legenda de S. Stephano apud Stil-
tingum, in vita S. Stephani Hugariae Reg.
illustrata , edit. Claudiop. 1744 in fol.
Chiaro , Anton Maria del , Storia delle moder-
ne rivoluzioni di Valachia ec. Venezia
1618 in 4.

Cordato , Stephan a, Historische- geographische


und chronologische Beschreibung des
Königreichs Ungarn. Wien 1717 in 4.
Cortesi , T. Alexandri , Diarium de congressu
Maximiliani I. Caesaris cum Vladislao ,

་་ Ludovico , et Sigismundo , Regibus, apud


Belium , in apparatu ad Historiam Hung.
edit. Posonii 1735 in fol.
Cranz, Johann Heinr. von , Gesundbrunnen
17 des Osterreichischen Monarchie . Wien

1774cin 4.° m. caɔat


Czwittingeri , * Davidis, Specimen Hungariae
Litteratae , ed. Francf. et Lips. 1711 in 4°.
Desericii , Josephi Innocentii , Initia ac majores
Hungarorum, T. II. ed. Budae 1753. in
fol. min.
Diocleatis , Presbyteri , Regnum Slavorum , apud
1. Schwandt, T. III. edit. Lips. 1748 in fol.
355

Doglioni. Ungheria Spiegata. Ven. 1595 in 4 .


Ens, Casp. Rer. Hun . His.ed. Col. Agr. 1604 in 3.º
Faschingii, Francisci , Nov. Daciae P. I.-V.

Claudiop. 1743-1744 in 8 °.
Fichtel , loh. Ehrenreich von , Beytrag zur

mineralgeschichte von Siebenbürgen.Nurn-


berg 1780 P. 1. et II. in 4 mit Kupfern .
Mineralogische bemerkungen von den Kar-
pathen. Vien 1791 T. II. in 8°.
Mineralogische Aufsüze Wien £794 in 8.°
Filstischii , Ioannis , Schediasma de Vallacho-
rum Historia , Annalium Transilvanien-
sium ministra , edit. Ienae 1743 in 4º.

Francisci, Iohannis , Memorabilia aliquot Tran-


silvaniae. Witteb. 1690 in 4 .
Franckenstein , Valentini Franch de, Bericht
vom Ursprung der Einwohner , sonderlich
der Sachsen in Siebenburgen , Herrman-
stadt. 1696 in 12.
Freschot , Casimir , Idea generale del Regno
d'Ungheria. Bologna 1697 in 12.
Fridwalrszky, Mineralogia Magni Principatus
Transylvaniae, Claudiopoli. etc.
Froelischii , Davidis , Uralter Deutsch-ungari-

scher, Zipserischer , und Siebenburgischer


Landsmann. Leutschau 1641 in 4%.
Fucker , Frid. Iac , De Salubritate et morbis
Hungariae. Lips. 1777 in 8 .
336

Galeoti, Martii , Commentarius de sapienter,


egregiè , fortiter , et jocosè a Matthia I.
rege Hungariae dictis et factis , apud
Schwander. Tom. I. cit.

Garofalo , Pasqual, De Thermis Herculanis


nuper in Dacia detectis. Vind. 1737 in 4.°
Gradelehni , Iohannis , Hungarische , Siebenbür-
gische, Moldau, und Wallachische Chroni-
O
ca. Ed. Francf. am Mayn. 1665 in -4.
Graffii , Iohannis , Dissertatio de Transilvania.

Altorfii 1700 in 4.
Grissellini , Franz , Versuch einer politischen
und natürlischen geschichte des Temeswa-
rer Banats in Briefen &c. Wien. 1780 II.
Theil. in 4, mit Kupfern.
Han , Paul Conr. Balth. Alt und Neu Pannonia

Nurnberg 1686. in: 4 .


Haner , Georgii , Historia Ecclesiarum Transil

vanicarum . Francf, et Lips. 1694 in 12 °.


Georg. leremias , Das Königl. Siebenbürgen .
Erlangen. 1763. in 4. mí
Helti , Casparis , Historia Matthiae Hunyadis
Regis Hung. Claudiop. 1565 in fol.
Herman , Andreas, De nativo Sale Cathartico in
fodinis Hung, recens invento . Presb. 1721 in
8. Er steht auch in dem Belischen Prodrom.

Hornadi , Gabriel de luxta , Initia Relig. Christ.


inter Hungaros. Francof. 1740 in 4 °
337
Inchofer, Melchior , Annales Ecclesiastici Hung.
Romae 1644 fol.
Indice Topografico del Principato di Valachia
diviso in XVII. Parti , secondo l'esattis-
sima descrizione che ne diede il fu Conte
Costantino Cantacuzeno al celeberrimo
Medico , e Filosofo Gio. Comneno ora
Arcivescovo di Drista , e dedicato al
celsissimo Costantino Brancovani Princi-

pe di Vallachia , ridotto dal grande al


piccolo per opera di Marco Antonio Gigli
Veneto , Ingegnere attuale della Serenis-
sima Repubblica di Venezia. Venez. 1718.
Iongelini, Casparis, Catalogus Palatinorum regni
Hungariae , apud Rewaium , editus cum
centuriis . Francof. 1659 in fol.
Iordan , Ioan. , De Originibus Slavicis . Vindob.

1745. T. II. fol.


Iovii , Pauli, Clades Mohácsiensis , in Anon.
Syndromo Rerum Turcico - Pannonicarum .

edit. Francof. 1627 in 4.


Istvanvii , Nicolai , Regni Hung. Hist. ed . Col.

Agrip. 1585 in fol.


Isthuanfi , Nicol. De rebus Hungar. Lib. XXIX .

ab anno 1490 ad an. 1606 Vien. 1758 infol.


Kazy, Historia RegniHungariae .Tyrna. 1737 fol.
Kelpii , Martini , Natales Saxon . Transilv .

Lips. 1684 in 4
22
338
Keyslers, Ioh. Georg. Reisen durch Deutschland,
Ungarn ec. Hannover 1776 , 2 Bände in
4. gr. mit Kupfern .
Kleemanns, Nic. Ernst . Reise vonWien uber Bel-
grad bis Kilia Nova. Wien 1773 gr. 8 .
Köleseri von Keres- Eer, Samuel, Auraria Roma-
no -Dacica.

Vide Ephem. Acad. Caes. Nat. Curios.


Cent. IX e all'anno 1722. p. 426 si parla
dell' istesso Koleseri sopra l'Agata di

Transilvania , Lapis Sacra , Lapis sancti


Stephani Vedi Schrötter III. Band.

p. 183 Steinreich -journal.


Kovacs , Ioh. A Magjar Kronikänak Sommàja.
Posonii 1742 in 4.

Kreckvitz , Georgii a, Beschreibung des Fursten-


thums Siebenburgen. Erfurt. 1680 in 12.
Beschreibung des Königreichs Ungarn.
Nurnberg 1685 in 8.
Lakatos , Steph. Siculia , ed. Claudiop. i702.
Lampe, Frid, Adolphi. Historia Ecclesiae Refor-
matae in Hungaria et Transilvania , ed.

Trajecti ad Rhen. 1728. in 4.°


Lazius , Wolfgang , Des Königreichs Hungarn ,
Sammt seinen einverleibten Länder grun-
dlische und chorographische beschreibung
Wien 1556.

Lehmann , Ioh. Reise von Presburg nach


339
Hermannstadt in Siebenburgen. Leipzig
1785 in 8..
Marsigli , Ferd. Comes de , Danubius Pannonico--
Misicus etc. Hagae Comitum 1726 T. VI.
in fol. max.
Maureri , Casparis, Ungarische Chronick. Nurn-
berg 1662 in 12.
Mellen , Iacobi a , Series Regum Hungariae
numis aureis seu Ducatis. Lübecae 1699 in 4.
Militis, Matthiae , Siebenburgische Würgengel ,
Herrmanst . 1670 in 4.

Miller , Ioan Ferd. , Epitome Vicissitudinum


et rerum memorabilium Lib. Regiaque
urbe Budensi etc..

Minsichti , E. Christian. Neue Beschreibung

Königreichs Ungarn. Nurnberg 1664 in 12.°


Nadanyi, Iohan. Florus Hung. Amstel. 1663 in 12 .
Nadasdi , Franc. Mausoleum Regni Apost. Reg.
et Ducum. Norimb. 1664 fol.
Olahi , Nicolai , Atila , apud Bonfin. edit. cit.
Hungaria , apud Belium , in Adparatu ,
Dec. I. Posonii 1735 in fol.
Compendiarium Vitae suae Chronicon .
apud Belium 1. c.
Osservaz. Storiche, Naturali, e Politiche intorno

la Valachia , e Moldavia . Nap. 1788 in 8.


Otrokotsi , Franc. Origines Hungar. P. II.
Francquerae 1693 in 8.
340
Papai , Franc-Pariz.
O Rudus redivivum . Cibinii
1684. in 12 .
Parschitii , Christoph. Tab. Ducum et Regum
Hung. Wittemb. 1702 in 8.
Pazmandi di Comorra , Gabriel , Nuovo trat-
tato del Sale minerale Alcalino nativo
d'Ungheria . etc.

Paulo , Pauli a, Memoriale apud Schwandt.


T. II. cit.

Pelcz , Joh. Hung. Sub Vaivodis et Ducibus.


Sempronii 1755 in 8.
Poterti , Caroli , Sacra Concilia Ecclesiae
Romano- Catholicae in Regno Hungariae
T. I. Posonii 1741 fol.

Pethö , Gregorii, A Magyar Kronikanak Som-


maja, ed. Kovacsianae ed. Poson . 1742 in 4.
Pistorii , loh. Genealog. Reg. Hungar. apud
Schwandt. T. I. edit. cit.

Podlusani , Ioh. Sigism. Historia de Rebus gestis


Hungariae Regum P. I. Jaurini 1742 in 8.*
Pray, Ab. Annales Hunnorum Vindob. 1761 fol.
Ranzani , Petri , Annal. de Reg. Hung, apud
Schwandin. T. I. edit . cit.

Rattkai , Georgii , Memoria Regum et Banorum


Dalmatiae , Croatiae , et Sclavoniae , ed
Viennae 1652. fol.

Reichersdorff, Georgii a , Chorographia Tran-


silvaniae apud Schwandt. T. I. edit. cit
341
Rewa , Petri de , Centuria de Monarchia et

sacra Corona Regni Hungariae Francof.


1659 fol.
Commentarius de sacra Regni Hungariae

corona , apud Schwandt. T. II. edit. Lips.


1746. fol.
Ritii , Michaelis , De regibus Hungar. Lib . II,
apud Bonfinium edit. cit.
Rogerii , M. Miserabile carmen super destru-
ctione Regni Hungariae , apud Schwandt.
Tom . I. edit. cit.

Sambuci , loh. Append. ad Ranzanum apud


Schwandt. T. I. ed. cit.

Appendix ad Bonfinium , apud Bonfinium


edit. cit.

Scheben , D. Conrad de , Apologia adversus


Maurocordati Sycophantias.
Questa apologia si trova inserita nella

seguente opera .
Empirica illustris per 7 nobiliss. evpori-
sta familiaria remedia ad totidem´gravissi-
mos et frequentiores morbos profligandos,
authore Michele Schendo R. C. S. Eq.
Vanderbech philosopho et med. V. Do-
ctore : Editio altera prototypo Londinensi
longe elegantior et emendatior . Augustae
Vind. 1723.
Questa apologia fatta in difesa del D.
342
Vanderbech contro il Principe Nicolas
Maurocordato , è molto rara , perchè detto

Principe spese molto danaro per potere


annullare.tutte le copie , e sottrarle agli
occhi dell ' Europa.
Schesaei , Christiani , Ruinae Pannonicae , edit.
Wittemb. 1571. in 4.
Schmeizelii , Martini , Dicursus de origine et
fatis s . regni Hungariae Coronae, ejusdem
comment. de coronis subjectus. Ienae 1713 4.*
Erlauterung goldern und Silberner Sieben-

burgischer Münzen. Halle 1748 ..


Schoedelii ; Martini, Disquisitio de regno Hun-

gariae apud Behambum , noticiae Hunga-


riae Antiquo- Modernae subiecta . edit.
Argentor. 1676 in 8.
Schoenwisner , Stephan. De ruderibus Laconici
Caldariique Romani et nonnullis aliis
monumentis in solo Budensi anno 1778.
repertis ec. Budae 1778 fol. cum fig.
In Romanorum iter per Pannoniae ripam
ec. Budae 1780. T. II. in 8 ...
"
Schulzens , Stephan. Leitungen des Höchsten
durch Europa , Asia , und Afrika . Halle
1771-1775 in gr. 8.
Schurzfleischii , Conradi Samuelis , Proposi-

tiones Historico- Geographicae de Hun-


garia. Witteberg 1687 4.
343
Propositiones Historico - Geographicae de
Dacia. ibid. 4.°

P. Sent Ivan er Fusching. Vetus Dacia.


Severini , Ioannis , Pannonia Veterum , monu-
mentis illustrata . Lips. 1770. in 8.*

Sigleri , Michaelis , Chronologia rerum Hunga-


ricarum et Transilvanicarum apud Belium
in adparatu Dec. I. edit. cit.
Soiteri a Vinda , Melchioris , De Bello Panoni-
co. Lib. 2. apud Schwandt. T. 1. ed. cit.
Sommeri , Ioh , Reges Hungarici. ed. Witte-
bergae 1580 in 4.°
Spontoni , Ciro , Attioni de' Re dell' Unga-
ria , ed. Bononiae 1602 fol.
Storia della Transilvania. Venezia 1638 .
in 4.

Stiltingi , Iohan . Vita S. Stephani illustrata


edit. Claudiopol . 1749. fol.
Stocker , Laur. Thermographia Budensis ec.
Sulzer , Franz Joseph , Geschichte des Tran-
salpinischen Daciens , das ist : der Wa-

lachey , Moldau , und Bessarabiens ec.

Wien 1781 2. vol. in 8. mit. geogr. Kart.


Szalagius Stphan De antiq. Epis. Pann. Lib.
III. ec.

Dissertatio super inscript. Columellae


milliariae ec.

Szentivani , Martini, Diss. Paralip. rerum me-


344
morab. Hang. in curiosis ejus miscell.
Dec. III. P. I. Tyrnaviae 1702 in 4.°
Szerdahelyi , Gabriel, Celeb. Hungariae urbium
et oppidorum Chorographia . Kaschau
1732. vermehrt zu Tyrnau 1770 in gr. 8.
Taube , D. de, Topographie des Peterwardeiner

Regiments ec.
Thunman , Pr, Untersuchung uber die Ge-
schichte des östlichen Bölker an der
Donau .
Thuroczii , Joh. Chronicon Hung. apud Sch-
wandt. T. ed . cit.

Thorotzii , Ladislai , Hungaria suis cum regi-


bus compendio data , novissima hac edi-
tione aucta , eliminata , et ad nostram
usque aetatem producta a P. Stephano ,
Katona 1768 in 4.

Timoni, Samuelis, Synopsis novae Chronologiae


Regnorum Hungariae , Croatiae , Dalma-
tiae. Part. II. ed. Tyrnaviae 1714 in " 12 .
Purpura Pannonica Tyrnaviae 1715.
in fol.
|

Imago Hung. antiquae. Cassoviae 1733. 8.°


Imago Hung. novae. Ibid. 1734 8 °
Epitome Chronologica rerum Hungar.
Cassoviae 1736. fol.
Tibisci Ungariae Fluvii notio Vagique
ex parte. Cassoviae 1735. et 1767 in 8
345
Tolli , Iacobi , Epistolae Itinerariae Amsterd.
1700 4. cum fig.
Tomasi , Guerre d'Ungheria Venezia 1621
in 4.

Topographia magni { regni Hungariae a P.


Michaele Bombardio , conscripta , nunc

vero opera et studio P. Ioannis Trsztyan-


ski emendata et aucta. Vien. 1750 infol.
Toppeltini de Medgyes , Laur. Origines et

occasus Transylvanorum Lugduni in Gal-


lia 1667 in 12,
Townson, D. , Viaggio in Ungeria. Londra

1797. T. II. in 8. fig.


trad. per Cantvvel. Paris 1803 vol. 3
in 8. fig.
Torkos , lust Iohn, Sal minerale alcalinum
nativum Pannonicum Posonii 1763 in 8 •
L'istesso in Tedesco. ibid. 1766. in 8.
Troesteri , Ioh. Alt und neu teusches Dacia
Nurnb. 1666 in 12.

Tsatati , Ioh. Magyar Orsaeg Historiajanak


rövid , Summaja. Halae 1749 8.
Tscherning , Theodor. Beschreibung des König-
reichs Ungarn. Nurnberg 1687 in 4 *
mit Landkarten.
Tuberonis , Ludov. Commentarii de rebus suo
tempore , in Pannonia finitimisque regio-
nibus gestis ; edit. Francf. 1603 4•°
546
Wagner, Johann Cristoph. Beschreibung des
ganzen Orients , sonderlich des Königrei-
chs Ungarn. Augsburg 1705 in fol. mit
Kupfern.
Lucas , Dissertatio inauguralis de aquis
mineralibus Transylvaniae ec.
Wallsdorf, Christian von , Neue Reise be-

schreibung durch Ungarn , Thracien , und


Egypten 1664. in 4
Wernheri, Georgii , De admirandis Hungariae
Aquis. Basil. 1549. in fol. welches auch
ausser verschiedenen an dem Auflagen
hernach in die Schwandtnerische Colle-
ctionem Scriptorum rerum Hungaricarum.
VVien 1746 in fol, aufgenommen worden .
Windisch , Karl Gottlieb von , Geographie des

Königreichs Ungarn mit Kupfern , und


einer illuminirten Landkarte. Presburg
1780 2 Theile in 8.°

Zamoscius , Analecta lapidum vetustiorum .


Patavii 1543.

Zeileri , Martini , Hungaria ec. Francf. und


Leip. 1690 in 8 .
Neue Beschreibung des Königreichs Un-
garn mit der fortsezung des Andreas
Stübel. Francf. und Leip. 1690 in 8.
347

TAVOLA GENERALE

DELLE PIETRIFICAZIONI

DELLA TRANSILVANIA .

el Comitato mediterraneo di Solnok .


I. Nel
a Schibo ( Sibo )
Globositi , Trochiliti , Grifiti d'una grande
specie , Ostraciti striati , Ostraciti con strie
trasversali, Pettiniti , Ossa di pesci impietrite,

legno e radiche d'albero pietrificate .


II Nel Comitato di Doboka al piede della mon-
tagna Mezes .
Bucciniti, Globositi , Nerititi , Stroibiti, Heli-
citi , Grifiti , Ostraciti , Pettipiti ; e Pet-
tunculiti .
III. Nel Comitato di Kolosch.
*
1 ) a Bats , Echiniti di tre specie in tre luoghi
diversi , Arca di Noe , Grifiti , Ustraciti
rotti e stritolati , Trochiliti , Bucciniti ,
348
Heliciti , Globositi , Turbiniti , Cilindriti ,
Camiti , Muriciti , Entrochiti , Spoglie di
verini marini , e Coralline tubulite .
2) a Korod : · Calcinati .
Globositi
Turbiniti di 2 specie , Nerititi ,
Trochiliti , Cassiditi di 2 specie , Purpuriti,
Bolle , Camiti di 3 specie , Arche bastarde;
Telliniti , e Tubuliti .
Pietrificati .
Cappe sante , Ostraciti , e denti di pesce
3) a Gyalu : Heliciti , Grifiti , Anomiti .
4) a Kis - Kapus , a Gyerö , e Monostor :

Heliciti in grandissima quantità , e Ostraciti .


5) a Ingenye : Heliciti , Ostraciti , Echiniti ,
Unicorno fossile , e Madri-perle .
6) a Banffy-- Hunyad , e Sentelke :
Bucciniti grossa specie , ed Echiaiti con
spoglia sottile .
z) a Walko .
Turbiniti , Globositi , Bucciniti , di 3 specie ,
Volutiti , Mituliti , Heliciti , Camiti di 3
specie , Bacarditi , Pettunculiti , Echiniti >
e Madri-perle .
IV. Nel Comitato d' Alba .

1 ) a Klein-Aranyosch gelle miniere di Zalatna .


2 ) a Arapatak , vicino a Kronstadt .
Conchiglie calcinate , e specialmente, Bucci-
349
niti , Turbiniti , Camiti, Pettinitì, Bucorditi ,
e Corallioliri .
V. Nel Comitato di Zarand :
a Ribize :
Legno pietrificato di Quercia , e di Tasso.
VI. del Comitato di Hunyad :
1 ) a Kis-Muntsel :

Turbiniti di 4 specie , Globositi di 3 specie ,


Cilindriti , Pettiniti , e una nuova specie
di Coniti .

2) a Deva :
Pettunculiti , e Telliniti .
3) a Al - Pestis :
Lumachella lunare di 2 specie , Neritìti ,
Trochiliti di 9 specie , Volutiti di 2 specie,
Cassiditi di 2 specie , Muriciti di 3 specie ,
Purpuriti , Alaten , Orecchia di mare , Bolle

di 4. specie, Porcellaniti , Turbiniti di 9 spe-


cie , Strombiti di 6. specie , Camiti di 7.
specie , Arca di Noè , e Arca Bastarda ,

Telliniti di 5 specie , Pinniti , Cappe Sante


di 3 specie, Ostraciti di 6 specie , Patelliti
di 2 specie , Vermiculiti di 7 specie ,
Echiniti di 2 specie , Glossopetre , Gamaro-
liti di 4 specie , gusci di Tartaruga , Co
rallioliti di 6 specie , e Fungiti di 3 specie .
4) a Felsö Pestis .
350

Trochiliti , Bucciniti , e Volutiti di 2 specie ,


Cassiditi , Cilindriti , Porcellaniti , Turbiniti
di 2 specie , Strombiti , Camiti di 4 specie
Arca di Noè bastarda , Telliniti , e Cappe-
sante .

5) a Rakosd .

Ostreopinniti grandi , e di mole diversa ,


Pettunculiti , Camiti piani o piatti , Turbi-
niti , legno , e ossa petrificate .
VII. Nella Sede di Müllenbach
1 ) a Olapian : Volutiti.
2) a Szazcsor : Volutiti , Cilindriti , Bucciniti ,
e Turbiniti.
VIII. Nella Sede di Hermannstadt

1 ) a Vallye : Legni pietrificati di Betula , di


Quercia , e d'Acero . Ossa pecorine pietrifi-
cate. Denti di animali quadrupedi pietrifi-
cati .

2 ) a Hermannstadt : Legni pietrificati , Tur-


biniti , Entrochiti , tubi di corallo , e Astroiti ,
Agate Sardoniche , Calcedonie , e Diaspri
diversi. Mascelle di Renna , o di Rangifero
di straordinario volume .

3) a Tallmatsch : Pietre Helicite composte di

puri Heliciti , Pettiniti , Ostraciti , Vermiculiti ,


e Lumachella umbellicale in pietra cornea .
IX. Nel Distretto di Fogarasch .
351

a Peschan : Ostreopinniti in pietra Calcaria


rossa .
X. Nel Distretto di Kronstadt :
all' Olta , indi vicino a Tatrang , e nella valle
di Zaison , a piè del monte Sassherz si trovano
tra molte simili pietre calcarie, diverse im-
proute di conchiglie marmoree.
XI. In Gyergyo sede dei Siculi :
a Remete , e in più luoghi di questa sede: Legno
impietrito di Tasso , d'Abete , di Carpino , a
di Betula.

FINE .
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BIBLIOTH

DE
VIL

LYON
LE

1892
BIBLIOTHE

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DE
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1892
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४. 9. 10.
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14. 15.

C D D CI Co.DI - DO .
17. 18. 19. 20.

DNNER E DE-EN-ENTERET
21 22. 23. 24. 25.

H ADR b MP HI HADRID-IMP O
26 27 28 29
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MPM MM MP-
MAE MO°MIN
30. 31 33
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34. 35.
O O
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37 38 39 40
THTER TATHTITIB TRTRIB
41.42.43.44.45.46.

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47. 48. 49. 50..
HH XX.XX.
51.

H ZZZ Millenariuf
53.
7 Signum Centuriae vel Centurionis
55.
T. 2
Piedi
1. 2. 3 5

2
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CAES
fig IMP .

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