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- IV –

LE STELLE,
LA VIA LATTEA
E LE GALASSIE
OLTRE IL SISTEMA SOLARE…

Schema del Sistema solare e delle distanze in unità astronomiche che lo separano dai confini della nube di Oort e
da due tra le stelle più vicine al Sole: a-Centauri è un sistema triplo di stelle, a distanza di 4,37 anni luce (276 363.5
UA), il cui membro Proxima Centauri è la stella più vicina al Sole; Gliese 445 (AC +79 3888) è una stella distante
17,6 anni luce (1 113 043 UA).
Le distanze sono indicate in scala logaritmica (ogni distanza di cui è specificato il valore è 10 volte più grande di
quella precedente, ma tutte le tacche sono equispaziate).
La freccia rossa indica la posizione attuale del Voyager 1, una sonda NASA lanciata nel 1977 che ora (17-1-2020) si
trova a ~148.7 UA dalla Terra (https://voyager.jpl.nasa.gov/mission/status/); raggiungerà la nube di Oort tra ~300
anni e passerà vicino a Gliese 445 tra ~ 40 000 anni (quando gli strumenti di bordo non saranno più operativi).
… ALTRE STELLE

Proxima-Centauri Terra
(la stella più vicina al Sole)

4,24 anni luce = 268 142.17 UA = 1.3 pc = 40 113 497 201 880 km

(Parallasse: 0,769’’)
~ 270 000 volte più distante
da noi rispetto al Sole!
…ALTRE STELLE
Il sistema solare è particolarmente isolato? No! queste distanze sono tipiche distanze interstellari.
Le stelle si trovano a distanze dalla Terra (anni luce) molto maggiori delle distanze tipiche del Sistema solare
(unità astronomiche, ore luce). Tali distanze sono misurate con metodi diversi (parallassi annue, parallassi
spettroscopiche, ecc.).

Schema delle distanze dei


sistemi stellari (~ 30 stelle:
sistemi singoli, doppi o tripli) più
vicini al Sole (localizzati entro
15 anni luce dal Sole).
DISTRIBUZIONE DELLE STELLE
Le stelle, come evidente da una semplice osservazione del cielo ad occhio nudo, non sono distribuite in
modo uniforme nello spazio. Osservando la “banda lattiginosa” nota come “Via Lattea” con un piccolo
telescopio, vi si possono scorgere innumerevoli stelle. Al di fuori di questa “banda”, la densità di stelle è
minore e la loro distribuzione appare più uniforme.

Fotografia della Via Lattea scattata a Santa Margherita di Pula, Sardegna, nel Maggio 2015. Si noti la regione
delCentro Galattico in basso sull’orizzonte, con la luminosità dello sferoide centrale attenuata dalle polveri.
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
Il Sole, il sistema solare e la maggior parte delle stelle che osserviamo in cielo appartengono ad una
struttura a simmetria non sferica, la nostra Galassia, a cui è stato dato il nome di «Via Lattea».

Si tratta di un insieme di ~1011 stelle distribuite in una struttura composta da un disco, uno sferoide
(bulge) centrale e un alone sferico di stelle. L’estensione del disco e dell’alone sono di ~100 000 anni luce
(~ 30 kpc).
Il disco, ricco di gas freddo e polveri, oltre che di stelle, presenta dei bracci di spirale sovrapposti ad una
distribuzione di stelle e gas più diffusa: la nostra Galassia è quindi una galassia a spirale.
Il sistema solare si trova nel disco, a ~ 8 kpc (~ 25 000 anni luce) dal Centro Galattico (~6000 volte più
distante dal Centro Galattico che dalla stella più vicina!), nel braccio minore di Orione-Cigno.

100 000 a.l. ~ 30 kpc

Rappresentazione schematico-artistica della Via Lattea e delle sue componenti. A sinistra, visione
polare: si vedono i bracci di spirale, più luminosi e densi, spiccare sul disco, e lo sferoide centrale.
Sistema solare A destra: visione “di taglio”: si vedono il disco, lo sferoide e l’alone stellare diffuso.
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
La «banda lattiginosa» che vediamo in cielo è quindi il disco della nostra Galassia (la Via Lattea),
visto in proiezione.

Della Via Lattea non si possono creare immagini fotografiche «dall’esterno» (analoghe agli schemi
precedenti), ma si possono creare mappe della distribuzione di luce in tutte le direzioni del cielo, che
permettono di ricostruire la sua struttura «dall’interno».

Mappa della Via Lattea nel vicino infrarosso (E. L. Wright/UCLA, The COBE Project, DIRBE, NASA).
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
La «banda lattiginosa» che vediamo in cielo è quindi il disco della nostra Galassia (la Via Lattea),
visto in proiezione.

Della Via Lattea non si possono creare immagini fotografiche «dall’esterno» (analoghe agli schemi
precedenti), ma si possono creare mappe della distribuzione di luce in tutte le direzioni del cielo, che
permettono di ricostruire la sua struttura «dall’interno».

Mappa della Via Lattea nella banda ottica (immagini analogiche; Alex Mellinger).
Nella banda ottica sono più evidenti le bande di polvere, rispetto all banda del vicino infrarosso.
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
La «banda lattiginosa» che vediamo in cielo è quindi il disco della nostra Galassia (la Via Lattea),
visto in proiezione.

Della Via Lattea non si possono creare immagini fotografiche «dall’esterno» (analoghe agli schemi
precedenti), ma si possono creare mappe della distribuzione di luce in tutte le direzioni del cielo, che
permettono di ricostruire la sua struttura «dall’interno».

Mappa della Via Lattea nella banda ottica (realizzata da Alex Mellinger in ~2 anni di lavoro, con ~3000
immagini digitali acquisite da Texas, Michigan e Sudafrica).
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
L’apparenza della Via Lattea nel cielo varia da una località geografica all’altra a causa della notevole
inclinazione (~60°) del piano dell’eclittica rispetto all’equatore Galattico (*).

(*) Nel
sistema di coordinate Galattiche, l’equatore Galattico è il cerchio fondamentale di riferimento del piano Galattico, il quale rappresenta il
piano di simmetria del disco della Via Lattea; ad esso perpendicolare è l’asse Galattico, che unisce i Poli Galattici Nord e Sud.
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
Le coordinate del Centro Galattico, dell’Anticentro e dei Poli Galattici Nord e Sud sono fornite in tabella:
GALASSIA RA DEC Costellazione
Polo Nord 12h51.4m +27.13 Chioma di
(Lat: b= +90) Berenice
Polo Sud 0h51.4m -27.13 Scultore
(Lat: b= -90)
Centro 17h45.6m -28.94 Sagittario
(Lon: l= 0)
Anticentro 5h45.6m +28.94 Auriga
(Lon: l=180)

Schema del sistema di Coordinate


Galattiche. La longitudine l fornisce
l’angolo rispetto alla congiungente
Sole-Centro Galattico, mentre la
latitudine b fornisce l’angolo rispetto a
tale piano.
Il centro e l’anticentro Galattici sono
localizzati rispettivamente a longitudini
di 0° e 180°, i poli Galattici a latitudini
di +90 ° e -90°.
180°
LA NOSTRA GALASSIA: LA VIA LATTEA
Dalle coordinate del centro Galattico ( = - 28.94 ~ - 30) si evince che il Centro Galattico sia osservabile in
modo ottimale dall’emisfero Australe, dove può apparire in prossimità dello Zenith.

Infatti, l’altezza massima, sull’orizzonte astronomico


di un luogo a latitudine f, di un astro di declinazione
 (con   f) vale:
h=90 - f +  ~ 60 - f ,

essendo  ~ -30 per il centro Galattico.

Nell’emisfero boreale, a f = +45 si ha: h = 15 .


Nell’emisfero australe, a f = -30 si ha: h = 90 .
 C.G. allo zenith, con Via Lattea che
attraversa tutta la volta celeste!

Fotografia della Via Lattea, della luce zodiacale e di Venere (a destra


del telescopio più vicino) scattata dal sito astronomico ESO di La Silla
(Chile) prima dell’alba.
Si nota bene il diverso orientamento del piano eclittico e del piano
Galattico.In prossimità del piano eclittico è concentrata la luce
zodiacale e si osserva anche Venere; sul disco della Via Lattea
spicca il centro Galattico, con le sue bande di polvere che nascondono
parzialmente lo sferoide centrale.
Si noti che il centro Galattico è prossimo allo zenith, in quanto la
località di La Silla si trova nell’emisfero australe della Terra, a
 ~ 30 S.
(https://www.eso.org/public/images/potw1611a/?lang)
IL SOLE NELLA VIA LATTEA
Il Sole, con il sistema solare, si muove lungo la sua orbita intorno al Centro Galattico.

- Velocità media del sistema solare: vS,CG ~235 km/s (~846 000 km/h)

- Periodo di rivoluzione = Anno Galattico : T~230-250 milioni di anni terrestri

SOLE
IL SOLE NELLA VIA LATTEA

SOLE

OGGI

Australopiteco
Australopiteco
IL SOLE NELLA VIA LATTEA

Stegosauro

OGGI

Preistoria
2.5 Ma

Australopiteco
Australopiteco
IL SOLE NELLA VIA LATTEA

Estinzione di
Stegosauro massa
Cretaceo-
Paleocene
66 Ma

OGGI

Preistoria
2.5 Ma

Australopiteco
Australopiteco
IL SOLE NELLA VIA LATTEA
Giurassico
150 Ma Estinzione di
Stegosauro massa
Cretaceo-
Paleocene
66 Ma

OGGI

Preistoria
2.5 Ma

Australopiteco
Australopiteco
IL SOLE NELLA VIA LATTEA
Giurassico
150 Ma Estinzione di
Stegosauro massa
Cretaceo-
Paleocene
66 Ma

OGGI
Primi FIORI
~ 200 Ma Preistoria
2.5 Ma

Australopiteco
Australopiteco
LE STELLE NELLA VIA LATTEA
Come il Sole, tutte le stelle della Via Lattea si muovono lungo orbite intorno al Centro Galattico:
Ogni orbita è caratterizzata da una dimensione e da un periodo orbitale diverso (quindi ogni stella si
muove con la sua propria velocità intorno al Centro Galattico).

Le orbite delle stelle sono determinate dalla distribuzione globale di massa nella Galassia.

Le velocità apparenti sul piano del cielo misurate da Terra per le stelle della Via Lattea (moti propri, , in
arcsec/anno) sono molto piccole(*) e richiedono quindi osservazioni molto accurate per essere misurate.
Il primo moto proprio fu misurato da Halley nel 1718.

Animazione:

Variazione della costellazione


di Orione (vista da Terra)
dall'anno 50000 a.C. all'anno
100000 d.C. (M. Vargic;
elaborazione dei dati del
satellite Hipparcos, ESA).

La variazione dell’apparenza
della costellazione è causata
dal fatto che le stelle di Orione
si trovano ciascuna sulla
propria orbita e hanno moto
proprio differente.

(*) La stella con moto proprio più cospicuo è la stella di Barnard, con  =10,4 arcsec/anno (vt=89 km/s); per contro Rigel ha  =0,002
arcsec/anno (vt=2,2 km/s). Le velocità trasversali vt = d variano tra <1 e >100 km/s. Alle velocità trasversali bisogna sommare vettorialmente
la velocità radiale, per ottenere la velocità della stella rispetto alla Terra.
LE STELLE
Le stelle sono corpi celesti autogravitanti, costituiti di plasma, che durante la loro vita producono
ingenti quantità di energia attraverso reazioni termonucleari.

Esempio: il Sole, in questa fase della sua vita,


produce energia al ritmo Lsun=3,84 1026 J/s
(1 J/s=1 W).

La luce che riveliamo dalle stelle è radiazione


termica che proviene dalla loro fotosfera, il guscio
superficiale della struttura stellare, costituito di H, He
e tracce di altri elementi.
Questa luce è rivelabile in varie bande energetiche dello
spettro elettromagnetico (dall’UV all’IR) ed è distribuita
nelle diverse lunghezze d’onda approssimativamente
secondo lo spettro di corpo nero. Immagine del Sole nella banda ottica.
La posizione del picco dello spettro di una stella definisce
quindi il colore e la temperatura della stella.

Esempio: il Sole ha uno spettro di corpo nero che fornisce una


temperatura media della fotosfera pari a T=5770 K.

Spettro di corpo nero per corpi a diverse temperature. La


lunghezza d’onda del picco, max , è minore per temperature
maggioni (vale la legge di Wien: maxT= costante).
LE STELLE
Le stelle sono corpi celesti autogravitanti, costituiti di plasma, che durante la loro vita producono
ingenti quantità di energia attraverso reazioni termonucleari.

Esempio: il Sole, in questa fase della sua vita,


produce energia al ritmo Lsun=3,84 1026 J/s
(1 J/s=1 W).

La luce che riveliamo dalle stelle è radiazione


termica che proviene dalla loro fotosfera, il guscio
superficiale della struttura stellare, costituito di H, He
e tracce di altri elementi.
Questa luce è rivelabile in varie bande energetiche dello
spettro elettromagnetico (dall’UV all’IR) ed è distribuita
nelle diverse lunghezze d’onda approssimativamente
secondo lo spettro di corpo nero. Immagine del Sole nella banda ottica.
La posizione del picco dello spettro di una stella definisce
quindi il colore e la temperatura della stella.

Esempio: il Sole ha uno spettro di corpo nero che fornisce una


temperatura media della fotosfera pari a T=5770 K.

Lo spettro di corpo nero è solcato da righe di assorbimento,


che rivelano gli elementi chimici presenti nella fotosfera.

Spettro della luce del Sole, con evidenziate le righe di


assorbimento causate dagli elementi della fotosfera solare
(O2, Na, He, Hg, Fe, Mg...). (Le righe sono etichettate con
lettere dell’alfabeto, non con il nome dell’elemento chimico.)
LE STELLE
Le stelle non sono tutte simili al Sole. Hanno proprietà fisiche (temperatura, dimensioni, massa, luminosità,
composizione,...) molto differenti.

Temperature della fotosfera


Temperature da T~2500 K a T~40000 K.
Stelle diverse hanno spettri della stessa forma, ma con picchi a diverse lunghezze d’onda,
corrispondenti a «corpi neri» di temperature diverse (e colore diverso).

Dimensioni
Raggio da R~10 km a R~500 milioni di km (da ~ Rsun /70000 a ~700 Rsun ).

Masse
Masse da 0.08 Msun a >50 Msun .
Stelle di grande massa sono rare, stelle di piccola
massa sono comuni.
Stelle di massa M< Msun sono più comuni di stelle
con M~Msun .

Luminosità
Luminosità variabili da 10-8 Lsun a 105 Lsun .

Colors are exaggerated


(Si ricordi che: Esempio di spettro di corpo nero per tre stelle con colori e
Lsun=3,84 1026 J/s; Msun=~2 1030 kg; Rsun~7 105 km) temperature diverse. La stella centrale è analoga al Sole.
LE STELLE
Evoluzione
Le stelle vivono per un tempo che varia da <1 milione di anni a ~5000 miliardi di anni.
La durata t della vita di una stella e il suo destino sono determinati dalla sua massa M:

t ~1010 (M/Msun)-2.5 anni  Le stelle più massicce vivono meno a lungo!


(Sole: t ~ 10 miliardi di anni)
Non possiamo osservare l’evoluzione nel tempo di una singola stella, ma osservando un elevato numero di
stelle possiamo acquisire informazioni su diversi momenti della loro evoluzione.

Il diagramma di Hertzsprung–Russel (HR, schematizzato in figura) racchiude le informazioni di luminosità e


temperatura (o colore) osservate in un campione di stelle.
Il diagramma è interpretato come un’«istantanea» della vita delle stelle osservate. Se si potesse seguire
l’evoluzione di ogni singola stella, la si vedrebbe
spostarsi nel diagramma HR al passare del tempo.

Interpretazione del diagramma HR:

- Una stella trascorre > 90% della sua vita


sulla sequenza principale (main sequence, MS).
Per questo vediamo tante stelle sulla MS e
poche fuori, nel diagramma HR.
Le stelle sulla MS stanno bruciando H nel nucleo,
producendo He:
4 1H  4He + 2e+ + 2e+ 26,7 MeV .
Hanno diverse masse (piccole in basso, elevate in
alto) e diverse temperature e colori (rosse e fredde
in basso, blu e calde in alto).
LE STELLE
Evoluzione
- Le stelle al di fuori della MS (a destra) stanno ancora bruciando H, ma in un guscio circumnucleare (l’H
del nucleo è esaurito). Inoltre, eventualmente, nel nucleo bruciano altri elementi (He, C, O....Si).
Nei nuclei delle stelle in cui avviene la fusione del Si si produce Fe.
Sono più fredde, di colore giallo-rosso, e sono molto massicce e grandi se in alto (supergiganti), di massa
intermedia se più in basso (giganti).

La fusione del Fe è endogena, quindi non avviene mai.


Gli elementi più pesanti del Fe si producono quindi nelle stelle con processi di cattura neutronica

 Tutti gli elementi chimici (tavola periodica) sono prodotti nelle stelle!
(a parte H, He e in parte Li, prodotti nella
nucleosintesi primordiale)

- Destino finale delle stelle:

M<8 Msun: nebulosa planetaria (perdita di massa nel


mezzo interstellare)
 nana bianca (white dwarf)

M> 8 Msun (supergiganti): esplosione come


supernova di tipo II (SN II) :
 - nucleo: stella di neutroni (1.4-3 Msun)
o buco nero (>3 Msun)
- inviluppo espulso: sintesi degli elementi
(fino al Fe con reazioni termonucleari; oltre il Fe
con catture neutroniche)
OLTRE LA VIA LATTEA

La nostra galassia
(osservabile dall’interno)

Le altre galassie
(osservabili dall’esterno)
La galassia di Andromeda con le sue galassie satellite
OLTRE LA VIA LATTEA

Telescopio Spaziale “Hubble”

Campo ultra-profondo:
10 000 galassie in
1/10 diametro luna piena
OLTRE LA VIA LATTEA

~ 100 miliardi di galassie !


(1011 galassie!)
OLTRE LA VIA LATTEA
~ 10 000 miliardi di miliardi di stelle!
(1022 stelle!)

…quasi quanti sono i granelli


di sabbia sulle spiagge della Terra!
MORFOLOGIA DELLE GALASSIE
La morfologia delle galassie è molto variegata: vi sono galassie a spirale, ellittiche, lenticolari, irregolari,
peculiari, nane e giganti di vario tipo morfologico.
Le galassie hanno dimensioni variabili tra <1 kpc e diverse centinaia di kpc. Contengono da ~100 milioni a
~100 miliardi di stelle e quantità variabili di gas freddo e caldo.
La morfologia è correlata con l’ambiente cosmico in cui le galassie si trovano.

La galassia gigante ellittica M87 La galassia a spirale di Andromeda (M31)


La galassia a spirale barrata NGC 1365

La galassia sferoidale nana Fornax La galassia peculiare “Cartwheel” La galassia peculiare “Antenne”
GALASSIE SOLITARIE…
L’ambiente in cui le galassie “vivono” può essere più o meno “denso”, in termini di
popolazione di galassie. Alcune galassie sono particolarmente “isolate”, nei grandi vuoti
della “ragnatela cosmica” ….

Due galassie molto solitarie, PGC 84225 (a sinistra) e PGC 54010 (Mkn 845, a destra), nel Vuoto di Bootes,
una regione a bassissima densità di galassie (~60 galassie in una regione di ~300 milioni di anni luce di
diametro) situata a fianco del superammasso di Bootes, a una distanza dalla Terra di ~ 700 milioni di anni
luce (~200 Mpc).
GALASSIE A COPPIE…
…Altre si trovano legate gravitazionalmente ad un’altra galassia (coppia di galassie)…

NGC 5426 and NGC 5427, due galassie a spirale simili in dimensioni,
molto vicine tra di loro, che stanno iniziando la loro interazione
GRUPPI DI GALASSIE…
…Altre sono membri di gruppi di più di due galassie…

Il “quintetto di Stefan”, un Sistema di 5 galassie, di cui 4 sono a stretto contatto reciproco (la galassia
in alto a sinistra è più vicina alla Terra delle altre 4 . Le morfologie distorte indicano interazione.
AMMASSI DI GALASSIE
…Altre ancora sono membri di ammassi di galassie, costituiti da centinaia-migliaia di galassie.
Tali sistemi sono i sistemi gravitazionalmente legati più grandi dell’universo.

Regione centrale dell’ammasso di galassie Abell 1689, un insieme di diverse migliaia di galassie
legate gravitazionalmente, localizzato a distanza di ~ 2 miliardi di anni luce dalla Terra.
LA RAGNATELA COSMICA
6 miliardi di anni luce
La distribuzione delle galassie su grande scala
rivela una “ragnatela” (o “spugna”) cosmica!

Rappresentazione grafica del catalogo di galassie HectoMAP (Hwang,


Via Lattea Geller, et al. 2016). Ogni puntino giallo è una galassia. Il vertice del
triangolo in basso a sinistra è la posizione della Via Lattea.
LA RAGNATELA COSMICA

Regione di universo di dimensioni di alcune centinaia di Mpc, simulata al calcolatore. Le aree più luminose nel grafico
corrispondono alle regioni di maggiore concentrazione della materia (annassi e superammassi di galassie). Quelle più
scure corrispondono a regioni di minore densità. Si noti la struttura a “ragnatela” (o a “spugna”) dell’universo su grande
scala: filamenti e muraglie di materia sono intervallate da giganteschi vuoti.
STRUTTURE COSMICHE
Galassie

Gruppi di galassie

Ammassi di galassie

Ragnatela cosmica
~1020 m
(~10 kpc)

x 10

~(100 kpc)

x 100

(~1 Mpc)
x 10 000...

(~100 Mpc)
RIEPILOGO DELLE SCALE SPAZIALI

4 centesimi di secondo luce 11 ore luce

11 ore luce
100 000 anni luce
RIEPILOGO DELLE SCALE SPAZIALI

100 000 anni luce


3 000 000 anni luce

3 000 000 anni luce


300 000 000 anni luce
IL GRUPPO LOCALE
La nostra Galassia, la Via Lattea, appartiene ad un piccolo gruppo di >50 galassie, il “Gruppo Locale”, avente
le dimensioni di ~ 3 Mpc e costituito soprattutto da galassie nane (a parte la Via Lattea, Andromeda e la
galassia del Triangolo (M33), che sono spirali luminose). Al suo interno si possono distinguere due piccoli
sottogruppi di galassie (centrati sulla Via Lattea e su Andromeda) e galassie isolate, non legate ad alcun
sottogruppo.

3 Mpc ~ 10 milioni di anni luce


IL SUPERAMMASSO LOCALE
Il Gruppo Locale fa parte di una struttura molto più estesa, nota come “Superammasso della Vergine” ,
avente le dimensioni di ~ 33 Mpc e costituito da ~100 tra gruppi e piccoli ammassi di galassie.

33 Mpc ~ 110 milioni di anni luce


TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…
Con telescopi in grado di rivelare luce a
diverse frequenze possiamo osservare HUBBLE
galassie di diverso tipo, a diversa
distanza dalla Terra, e rivelarne
diverse componenti ad un’epoca fissata.

KECK

MAGIC
ATCA

XMM Newton
TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO
Con telescopi in grado di rivelare luce a
diverse frequenze possiamo osservare HUBBLE
galassie di diverso tipo, a diversa
distanza dalla Terra, e rivelarne
diverse componenti ad un’epoca fissata.

La luce che osserviamo OGGI è partita


NEL PASSATO: i telescopi sono quindi KECK
macchine dello spazio-tempo!

MAGIC
ATCA

XMM Newton
TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO

La luce che proviene da una galassia lontana porta al telescopio l’informazione della struttura della galassia
all’epoca di emissione della luce. Le immagini delle galassie che realizziamo nel presente sono quindi dei
loro «ritratti di gioventù». Tanto più la galassia è distante, tanto più giovane della realtà questa
apparirà nell’immagine.
Possiamo studiare come era l’universo nel passato osservando regioni di universo lontane da noi.

Galassia lontana Terra


TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO

Galassia lontana Terra

NGC 3147: D = 130 milioni di anni luce


TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO

Galassia lontana Terra

NGC 3147: D = 130 milioni di anni luce


TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO

Galassia lontana Terra

NGC 3147: D = 130 milioni di anni luce


TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO

Galassia lontana Terra

NGC 3147: D = 130 milioni di anni luce

GN-z11: Dltt ~ 13,3 miliardi di anni luce


TELESCOPI:
MACCHINE DELLO SPAZIO…E DEL TEMPO

Galassia lontana Terra

NGC 3147: D = 130 milioni di anni luce

GN-z11: Dltt ~ 13,3 miliardi di anni luce


INTERAZIONE TRA GALASSIE
Le galassie classificate morfologicamente come «peculiari» sono in realtà sistemi di galassie in interazione.
Le galassie infatti interagiscono continuamente tra di loro gravitazionalmente su tempi scala di ~10 8 anni,
dando vita a nuove galassie, più luminose e massicce, al termine del processo.
Le immagini che mostrano una morfologia «peculiare» sono quindi istantanee particolari di un lungo
processo di cui non possiamo osservare le fasi precedenti o successive. L’elevato numero di galassie
osservabili nell’universo permette però di osservare sistemi in diverse fasi del processo di interazione,
consentendo la ricostruzione di questo processo.

La galassia peculiare «Antenne» : si tratta in realtà di un sistema di due galassie in interazione.


INTERAZIONE TRA GALASSIE

Animazione: simulazione numerica dell’interazione tra due galassie a spirale - Sistema delle Antenne
IL FUTURO DELLA VIA LATTEA

Animazione: simulazione numerica dell’interazione tra la Via Lattea,


Andromeda e la galassia del Triangolo (M33).
IL FUTURO DELLA VIA LATTEA

OGGI
IL FUTURO DELLA VIA LATTEA

Tra 3,76 miliardi di anni


IL FUTURO DELLA VIA LATTEA

Tra 3,85 miliardi di anni


IL FUTURO DELLA VIA LATTEA

Tra 5 miliardi di anni....


IL FUTURO DELLA VIA LATTEA

Tra 7 miliardi di anni.... MILKOMEDA!


TORNIAMO SULLA TERRA…
 La Terra vista dalla Luna (da un essere umano)

Prima fotografia della Terra scattata


dallo spazio da un essere umano
(l'astronauta William Anders, della missione
Apollo 8, NASA) nel dicembre 1968.
La Terra si vede sorgere sull'orizzonte della
Luna, costellato di crateri. La superficie
della Terra è solo parzialmente illuminata
dal Sole; appare di colore blu e cosparsa
di nubi bianche, sullo sfondo nero del cielo
lunare.
…. TERRA!
 La Terra vista dallo spazio profondo
(da una sonda)
5 settembre 1977:

La sonda Voyager viene lanciata dalla NASA per Terra


esplorare il sistema solare.
Carl Sagan (astronomo e scrittore di fantascienza)
esorta la NASA a scattare una foto della Terra dai
confini del sistema solare.
Nel 1990 la NASA ordina alla sonda di scattare
fotografie dei pianeti del sistema solare da quella
posizione vantaggiosa.Una delle immagini scattate
dalla Voyager è quella nota come «Pale Blue Dot»
(a destra).

«Pale Blue Dot» .


La Terra (il punto blu a circa metà della banda
marrone a destra) fotografata dal Voyager 1 il 6
luglio 1990, da una distanza di ~6 miliardi di km
(40,5 UA): essa appare come un piccolo puntino nel
La sonda Voyager 1 (NASA) buio dello spazio profondo.
Riflessioni di Carl Sagan su questa immagine.

“We succeeded in taking that picture , and, if you look at it, you see a dot.
Look again at that dot. That's here. That's home. That's us. On it everyone you love, everyone
you know, everyone you ever heard of, every human being who ever was, lived out their lives.
The aggregate of our joy and suffering, thousands of confident religions, ideologies, and
economic doctrines, every hunter and forager, every hero and coward, every creator and
destroyer of civilization, every king and peasant, every young couple in love, every mother and
father, hopeful child, inventor and explorer, every teacher of morals, every corrupt politician,
every "superstar," every "supreme leader," every saint and sinner in the history of our species
lived there--on a mote of dust suspended in a sunbeam.
The Earth is a very small stage in a vast cosmic arena. Think of the rivers of blood spilled by all
those generals and emperors so that, in glory and triumph, they could become the momentary
masters of a fraction of a dot. Think of the endless cruelties visited by the inhabitants of one
corner of this pixel on the scarcely distinguishable inhabitants of some other corner, how
frequent their misunderstandings, how eager they are to kill one another, how fervent their
hatreds.
Our posturings, our imagined self-importance, the delusion that we have some privileged
position in the Universe, are challenged by this point of pale light. Our planet is a lonely speck
in the great enveloping cosmic dark. In our obscurity, in all this vastness, there is no hint that
help will come from elsewhere to save us from ourselves.
The Earth is the only world known so far to harbor life. There is nowhere else, at least in the
near future, to which our species could migrate. Visit, yes. Settle, not yet. Like it or not, for the
moment the Earth is where we make our stand.
It has been said that astronomy is a humbling and c
haracter-building experience. There is perhaps no better
demonstration of the folly of human conceits than this distant
image of our tiny world. To me, it underscores our responsibility
to deal more kindly with one another, and to preserve and
cherish the pale blue dot, the only home we've ever known.”

Carl Sagan

- Speech at Cornell University, Ithaca, NY (USA), October 13, 1994


Riflessioni di Carl Sagan su questa immagine (in italiano)

«Siamo riusciti a realizzare quell’immagine e, se la guardate, vedete un puntino.


Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro
che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito,
hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e
dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni
creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e
padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico
corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della
nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è
un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel
trionfo, potessero diventare per un momento padroni di una frazione di un puntino. Pensate alle
crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente
distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di
uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria
autostima, l'illusione che noi abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe
in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel
grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna
indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita.
Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì.
Colonizzare, non ancora. Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le
nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non
c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che
questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me,
sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente
l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu,
l'unica casa che abbiamo mai conosciuto.»

Carl Sagan

- Pale Blue Dot: A Vision of the Human Future in Space, 1st edition, New York, Random House, 1994
Grazie per l’attenzione!

E buon atterraggio….

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