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Astrofisic ae cosmolog
Prof. S. Maccarrone
( posizione e previsione movimenti degli astri ) mondo antico ( NO strumenti ; NO idea di ricercare cause fisiche )
COSMOLOGIA
COSMOGONIA
( origine ed evoluzione ( origine ed evoluzione di dellUniverso ) galassie, sistemi planetari dellattuale Universo )
Terra al centro dellUniverso natura diversa dagli altri corpi celesti ( eterni e immutabili )
nelle dimensioni ) stelle ( fatte di materia, nascono, evolvono e si spengono ) Terra ( le sue particolari caratteristiche dipendono dal luogo, dal modo e dal tempo in cui si formata )
Introduzione
Lo studio dellUniverso viene compiuto in vari modi, da un lato sfruttando le informazioni che pervengono da due distinti canali, quello della radiazione elettromagnetica (il canale primario) e quello materiale (canale ancora secondario), dallaltro con strumenti piazzati sul suolo terrestre ovvero in orbita circumterrestre ovvero anche in orbite circumplanetarie e perfino sul suolo di alcuni corpi del sistema solare. Nel prosieguo delle Lezioni vedremo essenzialmente il canale elettromagnetico con strumenti dal suolo, cio lastronoma pi tradizionale, ma dar in questa introduzione qualche elemento basilare sulle altre modalit prima accennate. V in queste modalit un fortissimo interesse ingegneristico, che spazia dal settore meccanico a quello ottico a quello elettronico e delle telecomunicazioni. Potremmo anche dire che mentre il canale elettromagnetico ci consente di osservare lUniverso sino alle profondit cosmologiche, il canale materiale dallo spazio ha aperto la possibilit di esplorare i corpi pi vicini, sia con esplorazione umana che robotica. Lesplorazione dello spazio extra sistema solare ancora materia di un futuro lontanissimo, e in realt imprevedibile.
Introduzione
Il canale materiale
Possiamo studiare varie forme di materia extraterrestre: Raccogliendo i meteoriti che occasionalmente arrivano a terra (unottima miniera lAntartide, i meteoriti vengono intrappolati dal ghiaccio e magari dopo migliaia di anni riaffiorano in superficie e sono visibilissimi), e la polvere interplanetaria flottante a 20-40 km di quota con aerei stratosferici, o incidentalmente catturate dai pannelli solari o dalle pareti di navette spaziali orbitanti attorno alla terra catturando grani di polvere cometaria e interplanetaria con adatti sensori piazzati su missioni planetarie (e.g. Galileo, Rosetta, Stardust) studiando le rocce lunari portate a terra dagli equipaggi delle missioni Apollo (circa 380 kg) e delle missioni robotiche sovietiche Lunakhod (poche centinaia di grammi) raccogliendo campioni di rocce marziane, e esaminandole in situ (ad es. le missioni Viking o gli odierni Mars Rovers) o riportandole nel laboratorio terrestre (grandi speranze per il futuro). Si potrebbe sperare anche di trivellare il suolo sino a qualche metro di profondit.
Introduzione
Il canale materiale
lo stesso procedimento di raccolta di campioni di suolo si pu fare con sonde che atterrino su asteroidi (la missione giapponese Hayabusa) o comete (Rosetta): studiando atomi neutri provenienti dallo spazio interstellare mediante sensori piazzati su sonde interplanetarie (e.g. Ulysses), e atomi e molecole ionizzate provenienti dal Sole (il cosiddetto vento solare) o dallo spazio interstellare, come fece la (sfortunata) missione Genesis. Lo studio della materia ionizzata complicata dalla presenza del campo magnetico terrestre, solare e interplanetario, che in virt della forza di Lorentz deflette e intrappola gli ioni. Una vivida rappresentazione della interazione tra particelle ionizzate (in questo caso di origine solare) e il campo magnetico terrestre rappresentato dalle aurore boreali. Aurore boreali sono state osservate anche attorno ai poli di Giove e Saturno. studiando i raggi cosmici, che sono particelle di altissima energia provenienti da sorgenti a distanze cosmiche studiando i neutrini solari o interstellari, e sperabilmente anche le onde gravitazionali.
Introduzione
Il canale materiale
Oltre agli effetti del gi citato campo magnetico sulle particelle ionizzate (ma non su quelle neutre, n sui fotoni!), losservazione dal suolo terrestre fortemente limitata dalla presenza della atmosfera. Osservazioni di fotoni di alta energia (dai raggi gamma a quelli X a quelli UV) e del lontano Infrarosso (dal 20 micrometri fino a qualche mm) sono in pratica possibili da quote che vanno dai 40 km di palloni e sonde stratosferici (tuttavia con un notevole residuo di aria), ai 200 km dei voli sub-orbitali di corta durata (sounding rockets, voli parabolici) ai 300 km della Stazione Spaziale, ai 600 km dellHubble Space Telescope fino al milione e mezzo di km di sonde nei punti lagrangiani del Sistema Terra-Sole, come SoHO (vedi lezioni successive per la definizione di punti lagrangiani). Lesplorazione umana stata sinora limitata a voli sino a 600 km (oggi la Stazione Spaziale), con la notevolissima eccezione delle missioni Apollo sulla Luna negli anni 70. Vedremo in futuro!
Fonte
Mito Greco Eratostene di Cirene Aristarco di Samo Ipparco di Nicea Godefroy Wendelin Giovanni Domenico Cassini Transiti di Venere Friedrich Wilhelm Bessel Edwin Hubble Edwin Hubble Walter Baade Hipparchos Gaia
Epoca
Prima del X sec. A. C. 250 a. C. 250 a. C. 150 a. C. 1650 d. C. 1673
Metodo - Risultati
Atlante regge il Cielo sulle spalle: l'Universo si ferma a pochi metri dalla cima delle montagne? Misurazione del raggio della Terra con metodi matematici. Metodo per misurare le distanze del Sole e della Luna (concettualmente corretto, mancavano gli strumenti sufficientemente precisi) Misurazione della distanza Terra-Luna, risultato corretto. Determinazione della distanza Sole-Terra col metodo di Aristarco, ma con strumenti pi evoluti: il risultato 96.000.000 di km. Misurazione della parallasse di Marte.
Sempre maggior precisione nella determinazione della distanza del Sole. Parallasse di 61 Cygni. Cefeidi in M31 Relazione velocit di recessione-distanza Individuazione di diverse classi di Cefeidi. Parallassi di 0,001" Parallassi di 0,000001"
Parallasse
La misura della distanza di una stella vicina possibile grazie alla parallasse , cio il moto apparente della stella, rispetto alle stelle fisse causato dal moto terrestre
La parallasse diurna
La parallasse diurna
La parallasse annua
1) Con un po' di trigonometria Consideriamo il triangolo rettangolo Terra - Sole - Astro, del quale conosciamo il cateto Terra-Sole che vale 1 UA e l'angolo 'p' che abbiamo misurato. Nel caso della stella Sirio 'p' (met di 2p) misura 0,38".
Facendo un po' di conti (basta una calcolatrice tascabile): d = 1 / Sen (gradi 0,000.105.555) = 1 / 0,000.001.842 = 542.802 UA Quindi Sirio dista dal Sistema solare 542.802 UA. Se vogliamo il risultato in anni luce, sapendo che 1 anno luce corrisponde a 63.300 UA, abbiamo d = UA 542.802 / 63.300 = anni luce 8,57
La parallasse annua
Dpc =1/p"
La parallasse annua
Parsec
Se un oggetto distante (St in figura) "vede", perpendicolarmente, il semiasse maggiore dell'orbita terrestre (cio 1 unit astronomica = U.A.=149.6 milioni di Km) sotto un angolo di 1 secondo d'arco (1"), si dice che: l'oggetto ha una parallasse p di 1". la distanza dell'oggetto dal Sole (dalla Terra) vale D=1 parsec (pc). I multipli del parsec sono il chilo-parsec (kpc = 103 pc) e il Mega-parsec (Mpc = 106 pc). Quindi: La distanza in parsec data dall'inverso della parallasse: Dpc =1/p" La distanza in Km si ottiene moltiplicando la lunghezza del semiasse maggiore dell'orbita terrestre per l'angolo di parallasse, espresso in radianti: Dkm =(149.6 106 x 206265)/p"= 3.09 1013 /p" [Km], essendo 206265 il numero di secondi d'arco contenuti in un radiante. La scrittura 10xx indica la notazione scientifica (ad esempio 3 103=3000). La distanza in anni luce (a.l.) si ottiene sapendo che 1 pc= 3.26 a.l.
La nube di Oort
La Nube di Oort una zona di forma sferica oltre lorbita di Plutone dalla quale si pensa arrivino le comete. Per determinare la distanza degli oggetti che la compongono utilizziamo sia la parallasse diurna che quella annua, a seconda dei casi.
Oltre la parallasse
La distanza massima cui riusciamo ad arrivare col metodo della parallasse e limitata dal pi piccolo angolo che riusciamo a stimare. Osservatori specializzati e misure che possono durare anni ci riescono a dare angoli tanto piccoli quanto 0.01 secondi darco. Per capire quanto piccolo sia questangolo, e di conseguenza quanto difficile sia la sua misura pensiamo che equivale alla grandezza apparente di una bottiglietta di Coca Cola vista (se si riuscisse) ad una distanza di oltre 4.000 km !
Una Cefeide in genere una stella gigante gialla che pulsa regolarmente espandendosi e contraendosi, cambiando cos la sua luminosit in un ciclo regolare. La luminosit delle stelle Cefeidi in genere compresa tra 1000 e 10000 volte quella del Sole.
causa della pulsazione l'abbondanza di He+ nella loro atmosfera. La potente radiazione generata dalla stella ionizza una piccola frazione dell' He+ a He+2, che molto pi opaco alla radiazione. L'atmosfera inizia a bloccare una parte della radiazione uscente, diventa pi calda e inizia ad espandersi. Un'atmosfera pi calda ed estesa causa un aumento della luminosit della stella. L'atmosfera espansa presto inizia a raffreddarsi, e l'He+2 si ricombina in He+. Adesso l'atmosfera di nuovo relativamente trasparente, perde calore e si restringe. L'intero processo riparte ora dall'inizio.
Stretta relazione fra periodo di variabilit e luminosit assoluta La relazione che lega la magnitudine relativa (m) a quella assoluta (M) :
M = m + 5 -5*log(d)
dove d la distanza della stella in Parsec. Da questa relazione si vede che se si conosce la distanza di una stella se ne pu determinare la magnitudine assoluta; viceversa se si conosce la magnitudine assoluta si pu risalire alla distanza, e questo quello che ci permettono di fare le variabili cefeidi con il seguente grafico:
M = m + 5 -5*log(d)
Un altro scalino: le SN Ia
Le Supernovae (SN) sono stelle giganti al termine della loro vita, che esplodono improvvisamente con un conseguente aumento improvviso e notevolissimo di luminosita (oltre 30 magnitudini, ovvero 1000 miliardi di volte pi luminose che prima dello scoppio!). E chiaro che quando, improvvisamente, in galassie anche lontanissime, appaiono questi fari campione essi possono essere usati per calcolare la distanza, a patto di poter fare delle ipotesi ragionevoli sulla loro magnitudine assoluta. Questo e possibile per un particolare tipo di SN : il tipo Ia.
Le supernovae Ia
Si verificano in sistemi binari costituiti da una stella gigante rossa e da una nana bianca con nucleo ricco di carbonio e di ossigeno. L'accumulo di materia sulla nana bianca comporta l'implosione di questa al superamento della massa critica di Chandrasekhar (nane bianche), e la conseguente violenta esplosione. La materia viene espulsa a velocit maggiori di 10.000 km/s. Vengono espulsi vari isotopi instabili, tra i tanti il pi importante il 56Ni. Questa classe di supernove presenta una curva di luce regolare, con rapida crescita e lenta discesa, e una brillanza massima abbastanza costante, intorno alle -20 magnitudini assolute. Per questo motivo sono utilizzate anche come indicatori di distanze.
Le supernovae Ia
brillanza massima costante
Le supernovae Ia
La produzione di luce deriva principalmente dal decadimento radioattivo di nickel e cobalto prodotti nellesplosione. La luminosit di picco correlata col tempo di decadimento della curva di luce.
Quello che avviene alla fine la totale esplosione della stella, fatta eccezione per il nucleo, il quale rimane sotto forma di stella di neutroni o di buco nero, a seconda della massa. Il materiale espulso, costituito in gran parte ancora da idrogeno degli strati pi esterni non coinvolti nelle reazioni di fusione, ma ricco pure di elio e degli elementi pesanti, va a formare un'immensa nube in espansione che si disperde gradualmente nello spazio e che costituisce il "resto di supernova". L'et alla quale una stella va soggetta alla fase di supernova dipende fortemente dalla sua massa, ma, dovendo trattarsi come detto di stelle molto massicce (le uniche per le quali la gravit in grado di innescare la fusione dei nuclei pesanti) possiamo dire che ci avviene entro 1-2 miliardi di anni dalla nascita.
La SN1987A
Con le Supernovae si arriva a misurare distanze di centinaia di megaparsec. Ad esempio una delle piu recenti, la supernova 1987A, esplosa nella Grande Nube di Magellano, caratterizzata da due anelli di gas, resi visibili da una stella molto calda rimasta al suo interno.
La SN1999em
Come molte supernovae, anche la SN1999em, esplosa in NGC1637, diventata luminosa come il nucleo della galassia che la ospitava.
Lera di Hubble
Nel 1923 Edwin Hubble identific una stella variabile in una nebulosa e dimostr che si trovava molto distante dalla Via Lattea. Venne riconosciuto che la maggior parte delle nebulose erano galassie separate, ciascuna composta da miliardi di stelle, proprio come la Via Lattea LUniverso era pieno di galassie
Edwin P. Hubble
Breve digressione...
Spettroscopia
Atomi specifici emettono o assorbono lunghezze donda di luce specifiche. Quindi gli astronomi potevano esaminare la luce delle stelle per vedere di che cosa fossero composte Essi scoprirono che le lunghezze donda della luce stellare erano leggermente spostate. Questo fenomeno poteva essere spiegato tramite leffetto Doppler esempio
Un stella in avvicinamento presenta uno spostamento della sua luce verso lunghezze donda pi corte (blueshift) Una stella in allontanamento presenta uno spostamento della sua luce verso lunghezze donda pi elevate (redshift) La maggior parte delle galassie sembrava fuggire dalla Via Lattea
La Legge di Hubble
Nel 1929 Hubble mostr che esisteva un rapporto diretto tra la distanza di una galassia e la sua velocit. Questa nota come la Legge di Hubble Se le galassie sono in recessione:
Domani saranno tutte pi lontane da noi Ma ieri erano tutte pi vicine a noi E a un certo punto nel passato tutte le galassie dovevano essere ammassate su di noi
v = H0d
Se la luce proveniente da una stella (o dalle stelle di una galassia) viene fatta passare attraverso un prisma di vetro, all'uscita si ha uno spettro, cio un'immagine in cui le frequenze che compongono la luce bianca in entrata sono nettamente separate e formano "i colori dell'arcobaleno". Queste bande colorate sono solcate da righe oscure la cui posizione nettamente determinata e dipende dalla composizione chimica dell'oggetto che ha emesso la luce.
Questo fenomeno, noto come effetto Doppler, si ha con tutti i moti ondulatori e quindi anche con la luce: se un oggetto astronomico si avvicina, la sua luce viene vista come "pi acuta", cio di frequenza pi elevata e quindi pi blu; al contrario, se si allontana, si vedr una frequenza pi bassa, cio una luce pi rossa. Le righe oscure dello spettro saranno allora spostate anch'esse verso il rosso (red-shift) o verso il blu (blue-shift), rispetto alle corrispondenti righe di uno spettro "a riposo"(cio emesso da una sorgente ferma). L'entit dello spostamento vale con ( ) = O SERVATA S
z = ( / ) = Vr/c
- ARIPO O S
e = ARIPO O S
essendo c la velocit della luce nel vuoto (c = 3 105 km/sec); la lunghezza d'onda della luce di frequenza e c= la relazione che lega queste due grandezze
Vr = c z
Osservando le galassie, si scopr che tutte quante (tranne alcune eccezioni, tra cui la galassia di Andromeda) presentavano uno spostamento verso il rosso delle righe di Fraunhofer, ovvero che tutte si stavano allontanando da noi. Subito dopo questa scoperta, si vide anche che il red shift era proporzionale alla distanza della galassia, cio pi la galassia era distante dalla Terra, pi essa si allontanava velocemente. Questo port, nel 1940, Edwin Hubble (1889-1953), un astronomo statunitense, a formulare la seguente relazione:
in cui d la distanza della sorgente (in questo caso la galassia) e H la cosiddetta costante di Hubble. Questa costante, espressa in chilometri al secondo per megaparsec (km/sec/Mpc), non mai stata ben definita; attualmente di 65 km/sec/Mpc, secondo le misurazioni dell Hubble Space Telescope (il Telescopio spaziale Hubble). (f.c.= 978) Il red shift pu essere interpretato come effetto Doppler, ovvero A questo punto, combinando le ultime due formule, si pu ricavare unaltra equazione per calcolare la distanza di una galassia, o di una qualunque altra sorgente luminosa da unosservatore:
cz = c( / ) = Vr
d = Vr/H
A questo punto si sono gi formati i primi atomi: principalmente idrogeno e, in quantit minore, elio
Gli atomi hanno massa, e la massa vuol dire gravit: lespansione frena e la materia si accumula attorno a punti di condensazione. Qui cominciano a formarsi le GALASSIE:
Grazie alla concentrazione gravitazionale di materia, le prime stelle si sono formate a un miliardo di anni dal Big Bang
Le stelle
Le stelle sono corpi celesti che producono energia nel loro interno per poi emetterla nello spazio Le stelle sono in massima parte strutture stabili: le forze presenti al loro interno si fanno equilibrio o tendono a equilibrarsi Le stelle che osserviamo nel cielo appartengono tutte alla nostra Galassia; solo con grandi telescopi possibile osservare stelle di altre galassie Come ogni cosa nellUniverso le stelle hanno un loro ciclo vitale: si formano, vivono e muoiono
La magnitudine apparente di una stella (m) dipende dalla distanza ( ) e dalla magnitudine assoluta (M) m = M - 5 - 5 log
Composizione Chimica
H: He : 75 % 25 %
Elementi pesanti : 0.1-0.3 % A parit di Massa la Composizione Chimica fa variare levoluzione e le propriet finali di una stella
La Composizione Chimica varia nel corso della vita di una stella: lH viene trasformato in altri elementi
Ci indica la presenza di una relazione tra la Luminosit delle stelle e la loro Temperatura fotosferica E estremamente utile per lo studio dellevoluzione stellare
Diagramma di Hertsprung-Russell
Le condizioni fisiche delle stelle di Sequenza Principale sono quelle pi stabili e con tempi di evoluzione pi lunghi
Le stelle sulla MS vengono dette Nane (classe di luminosit V) le stelle sopra la MS Giganti o Supergiganti (c.l. IV-III-II-I) Il Sole una stella G2 V LA = 4 R2A T4A LA > LB, TA = TB LB = 4 R2B T4B segue che RA > RB
Relazione Massa-Luminosit
Le stelle della Sequenza Principale mostrano una chiara correlazione tra Massa e Luminosit
L M3.5
Formazione Stellare
Le stelle si formano per contrazione (collasso) di grandi Nubi di Gas e polveri (Nebulose) presenti nelle Galassie a Spirale
Man mano che il materiale si addensa verso il centro della Nebulosa la tempertura del gas crese
Forze in gioco: Gravit (Fg): rivolta verso il centro e tende a far collassare la nube Pressione del gas (Pgas ): e rivolta verso lesterno e tende ad arrestare il collasso, cresce allaumentare della temperatura
La massa deforma lo spazio: i corpi seguono traiettorie definite dalla curvatura dello spazio e dalla loro velocit
La velocit di fuga vf: la velocit da imprimere a un corpo per sottrarlo alla gravit di una massa M con raggio R
1 2 GMm mv f = 2 R 2GM vf = R
La velocit di fuga dalla Terra di 11.2 km/s Un satellite in orbita al limite dellatmosfera ha velocit di 7.9 km/s
Nel 1798 Laplace valuta che, nella teoria corpuscolare newtoniana, la luce non pu sfuggire dalla superficie di un corpo che abbia vf > c: esistono le stelle nere ? c Non possiamo ricevere informazioni da un corpo di massa M che abbia un raggio
2GM R < Rorizz = c2 Esiste un orizzonte gravitazionale Ma si afferma la teoria ondulatoria: la luce unonda, non ha massa ! Come pu allora sentire la forza gravitazionale ? Lorizzonte potrebbe essere trasparente alla luce !
Equivalenza di massa ed energia: anche lenergia sente la forza gravitazionale I raggi di luce seguono le geodetiche, traiettorie definite da una velocit sempre eguale a c I fotoni muovendosi in un campo gravitazionale perdono energia e si arrossano Se il campo molto intenso la loro energia tende a zero e diventano invisibili Quindi il concetto di orizzonte si applica anche alla luce
Lespressione relativistica dellorizzonte gravitazionale coincide formalmente con quella di Laplace Prende il nome di raggio di Schwarzschild (1916)
2GM RSch = 2 = 1.5 10 28 M cm c Masse concentrate in raggi minori non lasciano sfuggire materia n luce: buchi neri, black holes, BH, zone oscure nello spazio
Per la Terra il limite 1 cm, per il Sole 3 km
Metrica di Schwarzschild per la deformazione dello spazio intorno ad una massa M non rotante Traiettorie dei fotoni emessi da sorgenti poste a diverse distanze dal BH A R=RSch i fotoni ricadono entro il BH
Bang!
Bang!
Stelle come il Sole o di massa minore fanno poco rumore Stelle di massa maggiore danno luogo a collassi ed esplosioni
Fotodisintegrazione: il nucleo si raffredda Collasso: kaboom Forte rilascio di energia: 1053 ergs, 1000 volte maggiore di quanto emette il Sole nella sua vita intera Risultato: una stella di neutroni o un buco nero circondati da una shell di materiale radioattivo in espansione
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Esistono BH ? In condizioni normali la materia ben lontana dallo stadio di BH In astrofisica possibile raggiungere situazioni di forte compressione della materia e quindi produrre oggetti di dimensioni inferiori al raggio dellorizzonte In termini di densit (corpi omogenei)
3c 6 > 32G 3 M 2
Nuclei galattici
Le condensazioni centrali nei nuclei delle galassie sono presumibilmente BH perch contengono masse pari a 108 M entro raggi di dimensione del sistema solare 108 km Le densit non sono in tal caso molto grandi, ma la forza di gravit enorme Il raggiungimento di questo stadio ineluttabile (Rees)
I BH sono riscaldatori cosmici Attraggono la materia circostante, la comprimono, la frammentano e la surriscaldano La materia diventa molto luminosa e pu essere osservata prima di essere inghiottita dallorizzonte
Dischi di accrescimento, vortici gravitazionali Il materiale che cade, rilascia fino al 40% dellenergia di massa: E ~ 0.4 mc2
1 caramella = 10 kilotoni
Per mantenere il BH luminoso per tempi lunghi occorre un regolare rifornimento di materia Sistemi stellari compatti Ambiente ricco di gas La materia si pone in orbita quasi-Kepleriana e si surriscalda per effetto di forze viscose
r= D
Le stelle (e tutta la materia) all interno di una galassia ruotano attorno al centro. La radiazione che arriva da regioni diverse porta con s informazioni sulla velocit della sua sorgente. Mediante leffetto Doppler, si puo ricostruire il profilo della velocita di rotazione. Ogni galassia ha la sua curva di velocit di rotazione, tutte per hanno una caratteristica comune: diventano piatte andando verso l esterno.
+200 -200
r= D
v2 mM m =G 2 r r
M v =G r
2
I dati sperimentali sulla rotazione galattica mostrano che il nucleo ruota come un solido. Nel disco la velocit di rotazione tende prima a diminuire ma poi si stabilizza, in contraddizione con la terza legge di Keplero che prevede un andamento del tipo V = cost/r1/2
r
10 20 30 40 50 60 70 80 k a.l.
4 G r 3 4 3 v= = G r 2 r 3
v = kr
k r
Curve di rotazione di altre galassie simili alla nostra (Andromeda) pervengono allo stesso risultato: nelle zone esterne la velocit di rotazione notevolmente superiore a quella prevista teoricamente. come se esistesse materia non rilevata, detta MATERIA OSCURA!
La materia oscura
rvis
Se non ci fosse pi materia oltre rvis, dovrei aspettarmi che una decrescita (kepleriana) della velocita come succede nel sistema solare. Il fatto che V rimanga costante per r> rvis, *significa che M cresce proporzionalmente con r. C dunque della materia anche ben oltre il raggio visibile. Questa materia oscura, nel senso che non emette luce. La sua presenza dedotta dagli effetti gravitazionali. Si valuta che la materia oscura nell universo sia dieci volte pi abbondante della materia ordinaria (cosiddetta barionica).
+200 -200
rr= D vis
Cose la cosmologia scientifica Breve storia della nostra concezione delluniverso Le osservazioni e gli sviluppi fondamentali del XX secolo La relativita generale Infinatemente piccolo e Infinitamente grande Il modello standard delluniverso ai nostri giorni Le ultime novita dal 1998 ad oggi Possibili evoluzioni del nostro modo di concepire luniverso
Cose la Cosmologia
Cosmologia scientifica: descrizione dellUniverso nel suo insieme a partire dalle leggi fisiche fondamentali (cosi come e conosciuto da chi lo descrive!!)
Terreno nel quale si mette alla provala nostra comprensione della fisica: dove mettiamo in relazione infinitamente piccolo e infinitamente grande: non coincide con Astrofisica e Astronomia
mM F =G 2 R
Newton e i suoi contemporanei (e i posteri fino al 1920 o quasi) pensano all Universo come una entita Statica
Un universo statico non puo che essere infinitamente esteso (e omogeno, uniforme)!
Problema 1: Attenzione: in un universo infinito, se la forza e instantanea basta un piccolo squilibrio in un punto per creare un grande sconvolgimento....
Questa visione apparentemente soddisfacente (universo senza confini e senza un inizio) viene pero messa in crisi anche da un altro problema: Il Paradosso di Olbers
In universo omogeneo infinito e statico da qualunque parte si guardi locchio incontrera una stella.
Luminosita in funzione della distanza D: Numero di stelle in una buccia sferica a distanza D:
1 L 2 D N D2
La compensazione e perfetta!: Tutto il cielo dovrebbe essere luminoso come la superficie del Sole!!
Ltot ~ L N =
costante
Oggi conosciamo la soluzione: -la velocita della luce e finita - Quello che vediamo sono immagini lontane che appartengono ad un Universo piu giovane. -Le stelle (e quindi le galassie) hanno una loro evoluzione: esiste un tempo in cui non brillavano...
t noi, ora x tempo a cui la luce e stata emessa Questa stella non la possiamo ancora vedere
v<c
Se luniverso non e statico e in particolare, se stelle e galassie si sono formate in un qualche periodo del passato e se prima di quel periodo le condizioni erano tali che non esisteva materia luminosa, allora la luce proveniente da distanze sempre piu grandi e decrescente
Mette in relazione la distanza con un fatto gia conosciuto: il red-shift delle righe spettrali
Effetto Doppler
osservata = emessa
V osservata = emessa 1 + c
velocita V
z d
osservata z= 1 emessa
Principio Cosmologico
ogni punto delluniverso e uguale a un altro e non esiste un centro
Analogia con una superficie BiDimensionale: macchie sulla superficie di un palloncino che si gonfia
Ogni macchia vede le altre allontanarsi: non esiste nessun centro! Ma e un vero movimento fisico? La risposta era gia nellaria attorno al 1920 grazie ad una rivoluzione di tipo teorico...
Relativita Generale:
(tutti i riferimenti in caduta libera sono equivalenti)
A. Einstein
Presupposti matematici: La geometria differenziale le geometrie non euclidee (Gauss, Riemann, Lobacevsky, Ricci, Levi-Civita,...)
Lo spazio ed il tempo hanno una geometria (curvatura) che dipende dalla materia (energia)!
Le particelle materiali e i raggi luminosi seguono traiettorie geodetiche nello spazio (quelle che minimizzano il percorso)
La Legge di Hubble
fattore di espansione:
zc = Hd
se si assume che il tasso di espansione rimanga costante:
V = Hd
1 T= ~ 15 miliardi di anni H
In realta H = H(t)
Importantissimo:!!!
La velocita con cui si espande R (velocita di recessione) puo anche essere maggiore di c! La limitazione a c vale solo per corpi materiali e raggi luminosi
La luce e intrappolata! non puo arrivarci nessun raggio luminoso da epoche per cui T< 300 000 anni... (altre particelle in principio possono: i neutrini per esempio)
pero, a causa dello stiramento dello spazio la sua lunghezza donda aumenta (e lenergia diminuisce: si raffredda...)
Da questo momento la cosmologia moderna fa un salto di qualita: non e piu speculazione ma diventa scienza fisica a tutti gli effetti
Lesistenza di questa radiazione primordiale e la prova diretta che lUniverso in qualche momento del passato era qualitativamente diverso da quello attuale. Permette di fotografare lUniverso quando aveva soltanto ~300000 anni... Tuttoggi continuiamo ad imparare tantissimo dallo studio ad alta precisione di questa radiazione
Curiosita: ~ l1% delleffetto neve nei TV e dato dal fondo di radiazione cosmica CMB : Cosmic Microwave Background CBR: Cosmic Background Radiation 400 fotoni/cm3
1) su larga scala luniverso e lo stesso in tutte le direzioni (isotropia) 2) piu guardiamo indietro nel tempo (lontano da noi) piu luniverso appare diverso dal nostro: in particolare era molto caldo (CMB) 3) tanto piu un oggetto e lontano, tanto piu sembra allontanarsi velocemente da noi (legge di Hubble) Congettura: la porzione di universo in cui noi siamo non ha nulla di speciale (Principio Cosmologico) Modello di riferimento: La Relativita Generale
esso descrive sia la materia che tutte le forze che la governano. La sua bellezza sta nella capacit di spiegare centinaia di particelle e interazioni complesse con poche particelle e interazioni (forze) fondamentali.
In tale modello:
1) 4 tipi di forze (ma in via di unificazione)
a) quarks (6 x 3 x 2) b) elettroni, neutrini e simili (leptoni) (6 x 2) c) particelle mediatrici delle forze: gravitoni, fotoni, gluoni, bosoni (13)
L aspetto entusiasmante della moderna visione e che camminiamo nella direzione di una descrizione unificata delle forze Siamo gia in grado di parlare di forza elettro-debole invece che di debole ed elettro-magnetica separatamente!!! Arriveremo mai alla Grande Unificazione??
Breve cronistoria delluniverso alla luce della nostra conoscenza attuale delle forze e della materia:
Cosa cera prima? La domanda non ha senso. Come conseguenza della R.G., spazio e tempo non esistevano prima, non ce stato un prima! (anche S. Agostino cera arrivato...)
t = 15 109 anni: vita , noi, ora, T = 3 K t = 5 109: anni galassie era della materia t = 1 10 anni: Proto-galassie
9
t = 104 anni: Inizia lera dominata dalla materia t = 180 s: Nucleosintesi T=7.5 108 K
t = 1 s: Annichilazione elettroni-positroni T=1010 K t ~ 13 -4 s: Era leptonica 10 -6 t < 10 s: i quarks si combinano in p e n T=10 K t ~ 10-10 s: Separazione forza elettro-debole T=1015 K t < 10-36 s: Era della Grande Unificazione T=1028 K t = 10-43 s: Tempo di PlancK: Limite della fisica moderna
Densita
Energia
Universo primordiale (t<300000 anni): Acceleratori di particelle + rivelatori di particelle -> Collisioni ad alta densita di energia
Osservazioni Astronomiche
Enormi progressi alla fine degli anni 90 grazie al telescopio Hubble (in orbita fuori dellatmosfera)
Acceleratori di Particelle
Limite attuale (Tevatron, Fermilab USA): 2 1012 eV T = 2 1016 K t ~ 2.5 10-13 s
Esperimento CDF
Esempi di quanto cio che vediamo dipenda dalla fisica delle particelle (t<10-10 s): 1) Dove e finita lanti-materia? 2) formazione degli elementi leggeri?
Nell universo primordiale ci deve essere simmetria tra materia e anti-materia Qui ce ~ solo materia e non si vedono isole di antimateria intorno a noi. Come mai?? Particelle di materia e antimateria si annichilano. Perche e rimasta la materia? E sufficiente un lieve eccesso Nmateria Nantimateria che poi sopravvive fino al nostro tempo (basta 1 parte su 109!!!) La fisica delle particelle prevede in parte una differente evoluzione di materia rispetto ad antimateria (CP violation) Una risposta definitiva puo venire da teorie di grande unificazione...