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VOL . III .
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C. F. GABBA
Professore ordinario della R. Università di Pisa
VOLUME TERZO
TERZA EDIZIONE
RIVEDUTA E ACCRESCIUTA DALL'AUTORE
CON RICHIAMO ALLA PIÙ RECENTE GIURISPRUDENZA
TORINO
UNIONE TIPOGRAFICO - EDITRICE
33 - Via Carlo Alberto - 33
1897
G
LIBRO SECONDO
Non basta quindi per noi che una legge o quistione con-
cerna le cose materiali soltanto indirettamente , per essere
reale ; epperò non attiene al gius reale il diritto di successione
mortis causa, oggetto del quale non sono propriamente i beni
mobili o gli immobili lasciati dal defunto , ma la stessa
totalità del patrimonio ereditario , avente natura di univer-
CAPITOLO I.
CAPITOLO II.
Continuazione.
(1 ) R. G. , 26 , 1 , 28 .
(2) Gazz. dei Trib. di Genova , xxvII , 1 , 663.
(3) F. 1., 1878 , 3, 1 , 645.
12 PARTE TERZA
applicarla.
Fedeli al principio che i diritti acquistati devono essere
rispettati , noi riteniamo che per regola generale i diritti
di qualunque specie, non più riconosciuti dalla legge nuova
rispetto a certe cose materiali, devono poter essere esercitati
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 13
(1 ) Riferita dal CHIESI , Sistema ipotecario, Firenze 1855, vol . III , pag. 74 .
(2) Ci pare però infondata l'opinione del PROUDHON (ib . ) che se l'iscri-
zione di una ipoteca di tal genere, debitamente costituita prima dell'attua-
zione della legge che più non l'ammette, non sia stata poi in tempo debito
rinnovata, non possa più essere reiscritta coll'effetto che l'ipoteca prenda
grado dal giorno della nuova iscrizione. La rinnovazione dell'ipoteca con-
serva bensì il grado di questa, ma non il titolo che esiste e si conserva di
per sè.
14 PARTE TERZA
12 CAPITOLO III .
§ 1.
(1 ) G. I. , xxvi , 1 , 333.
(2) A. G., III, 2, 68.
20 PARTE TERZA
§ 2.
modo di una cosa materiale , pel solo fatto che questa cosa
sia stata acquistata vigendo una legge , che tale disposi-
zione ammetteva . Richiedesi altresì che la facoltà in qui-
stione sia stata realmente esercitata , o che sia stata dedotta ,
espressamente o tacitamente , in un contratto posto in es-
sere fra il possessore e un'altra persona . Ridotta , per es . ,
dall'art . 518 del Codice civile italiano a trent'anni la du-
rata di un usufrutto costituito a favore di un corpo morale ,
non potranno gli usufrutti di questa categoria , anterior-
mente costituiti , durare per più di trent'anni dal giorno
dell'attuazione di quel Codice.
Che se una legge espressamente retroattiva abolisce un
CAPITOLO IV.
l'acquisto ( 1 ).
Rispetto alla capacità di acquistare diritti reali , vale
anche per questi diritti il principio generale che la capa-
cità di porre in essere un atto costitutivo o traslativo di
(1) Egli è noto però che la distinzione del titolo e del modo non è più
considerata al giorno d'oggi di così generale applicazione, come lo era per
lo passato .
(2) Le leggi intorno alla capacità di acquistare e possedere certe cose
materiali non cessano mai di essere leggi personali , neppure se le cose di
che si tratta siano immobili . Soltanto nel diritto internazionale privato il
concetto di legge reale , o di realità di una legge, applicasi non solo ai veri
e propri diritti reali che le hanno per oggetto, ma anche alla capacità dei
medesimi, quando questa sia regolata da leggi speciali, aventi riguardo alla
specialità delle cose, per esempio ai beni stabili in particolare. Ciò perchè
l'intiero regime giuridico di una data specie di cose materiali può assumere
l'aspetto di interesse pubblico del paese dove le cose esistono, ed essere
quindi in ogni sua parte regolato dalla legge di questo Stato con apposite
leggi. Ma anche la legge internazionale privata, da applicarsi alla capacità
di acquistare e possedere date cose materiali , e ai modi di acquisto delle
medesime, è quella soltanto vigente nel giorno in cui l'acquisto è accaduto.
- Un tristo esempio , e degno di essere denunziato alla generale esecra-
zione, di legge ingiustamente retroattiva in materia di capacità di possedere
beni immobili, ha dato il Governo Russo , ordinando nel 1865 , e rinnovando
nel 1885 (8 gennaio) l'ordine che nessun Polacco possa acquistare beni
immobili, nè per donazione, nè per testamento , nè per compra-vendita, nei
nove Governi occidentali della Russia, già appartenenti al Regno di Polonia,
e dando anche forza retroattiva a questo divieto .
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 25
non già secondo una legge posteriore . Una legge che nuo-
vamente introduca la tradizione della cosa in un paese
(1 ) Come per es. , l'intavolazione dei diritti reali nei libri fondiari secondo
parecchie legislazioni germaniche.
26 PARTE TERZA
CAPITOLO V.
Continuazione.
questo titolo non può produrre il suo effetto , come ciò può
dirsi della tradizione , e della iscrizione nei libri pubblici
giusta il sistema di pubblicità vigente in alcuni Stati della
Germania. Neppure si può dire propriamente , come si dice
da molti , che senza la trascrizione l'acquisto non esista
in faccia ai terzi , imperocchè uno il quale abbia acquistato
un diritto reale soggetto a trascrizione da chi non aveva
trascritto il proprio anteriore acquisto , può benissimo ope-
rare la trascrizione alla sua volta . Il vero e proprio effetto
della trascrizione è unicamente quello di assicurare chi
abbia acquistato e trascritto il proprio acquisto , in con-
fronto di chi abbia acquistato precedentemente lo stesso
diritto , o un diritto reale qualunque sullo stesso fondo ,
ma non abbia fatto alla sua volta la trascrizione . All'in-
CAPITOLO VI .
CAPITOLO VII.
40 CAPITOLO VIII .
CAPITOLO IX .
§ 1. 4.1
Della proprietà.
(1 ) C. N. , 6, 2, 175.
(2) A. G. , 1883 , 1 , 14.
(3) Osserva però giustamente lo SCHAAF (pag. 394) che l'Imperatore Giu-
stiniano non poteva facilmente astenersi da una ingiusta retroattività nel-
l'atto che promulgava una legge essenzialmente ingiusta. Anche l'ingiustizia
e l'errore hanno la loro logica. Conveniamo anche collo SCHAAF (pag . 454)
che la 1. 6, C. De bon. quae lib. , la quale attribuisce ai figli di famiglia la
proprietà dei beni acquistati senza il concorso del patrimonio del padre,
non poteva venire applicata agli acquisti di tal genere già avvenuti , e che
secondo le leggi anteriori appartenevano al padre.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 55
Cap . V) .
(1 ) A. G. , VI, 2, 157.
(2) Gazz. d. Trib. di Genova, xxII, 1 , 364.
(3) G., VIII , 387.
(4) G. I., xxv, 2, 14 .
(5) lb., xxviii, 1 , 266.
(6) A. G. , VII, 2, 157.
(7) G. 1. , 1876, 1 , 527.
(8) F. 1.
(9) M. T. , 1882, 905.
(10) F. I., 1884, 1, 688.
PRINCIPIJ PRATICI ED APPLICAZIONI 59
§ 2.
Continuazione. Della comunione.
(1 ) A. G. , VII , 2, 232.
(2) Ib. , iv, 2, 237.
(3) Ib . , 2, 238-239 .
(4) Ib. , vi, 2, 157.
(5) G. , VII, 119.
(6) G. 1., xxv, 2, 14.
(7) G. , viii , 387.
(8) Giorn. delle Leggi, 11 , n. 6 .
(9) G. 1., XXVIII, 1 , 266.
( 10 ) M. T. , xiii, 298.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 65
§ 3.
Del possesso.
(1 ) G., v , 622.
(2) A. G. , II , 1 , 15.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 67
petitoria.
§ 4.
Delle servitù.
(1) Questa distinzione era già stata quasi intraveduta da SCHAAF (p. 321) ,
il quale per combattere la dottrina di BERGMANN, che le servitù legali già
acquistate possano venire tolte da una legge nuova che le abolisce, perchè
tali servitù sono di perpetua durata, non ebbe d'uopo che riflettere esservi
servitù legali di durata non perpetua, come per es., l'usufrutto legale
paterno.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 73
(pag. 523 ) . Non vale qui l'obbietto dello Schaaf (pag . 322) ,
che non sono impossibili leggi abolitive di servitù per-
petue , le quali intendano lasciar sussistere le servitù già
acquistate . Ogniqualvolta si dia uno di questi casi ,
67 l'esposto principio non verrà certamente applicato , e ciò
perchè il legislatore avrà espresso , o altrimenti fatto capire
una contraria intenzione , mentre il principio in discorso
riguarda precisamente quei casi , nei quali , mancando una
espressa dichiarazione del legislatore intorno ai limiti del-
l'efficacia retroattiva dell'abolizione di una servitù pre-
diale , quei limiti non possono evidentemente venir desunti
che dalla stessa natura della legge , per se medesima con-
siderata .
tore italiano seguì quel principio , nell ' abolire colla legge
23 aprile 1865 i diritti di ademprivio e di cussorgia in
Sardegna, poichè dispose (art . 2 ) che i Comuni subentrati
al Demanio nella proprietà dei beni colpiti da quelle ser-
vitù , dovessero compensare gli antichi proprietari dei
diritti aboliti .
$ 5.
Continuazione.
questa .
(1) Acque private, pag. 654. Dico sembra, perchè veramente il testo del-
l'Ordinanza del 1669, riferito da GIANZANA, dice : esimersi i diritti del detto
genere acquistati par titre et possession valable, e soltanto un'Ordinanza
del 1683, esplicativa della precedente, dice : per titolo o possesso ; mentre
poi una legge francese del 19 ventoso anno 6 dice soltanto fondés en titres.
(2) Ciò pensa anche MANTELLINI , Lo Stato e il Cod. civ. , V. II , p . 106 e segg.
(3) G., III, 335.
(4) lb., x, 196.
(5) Bettini, x, 11 , 475.
(6) G., 1871 , 411.
(7) F. 1. , 1879, 11.
(8) Le acque, Vol . I, pag. 431 , e Acque private, pag. 686 .
88 PARTE TERZA
80
Questo competentissimo scrittore argomenta contro la
nostra tesi dalla conciliabilità fra il concetto di acqua pub-
pubblica o privata .
I consorzi d'acqua sono colleganze di proprietari , i
92 $ 6.
(1 ) C. N. , 2, 2, 207.
(2) MANTELLI, Vol . 14, App. , pag. 10. Una dotta memoria sulle locazioni
dell'usufruttuario dal punto di vista transitorio, scrisse l'esimio S. GIANZANA,
in causa Giusti-Castellazzi , Mortara 1877 .
104 PARTE TERZA
$ 7.
§ 8.
112 cibilità , non possa mai più opporsi , neppure allegando una
legge nuova , alla domanda di riduzione che il debitore o
(1) Boll. delle leggi del regno d'Italia, parte 2ª, pag. 883.
(2) MELEGARI, Decis. del sup. trib. di revis. di Parma, Reggio 1855 , vol. 5 ,
pag. 357.
126 PARTE TERZA
(1) V. Cass. Parigi , 28 giugno 1831 , e DURANTON, 12, n. 182, 20, n. 328 ;
TROPLONG, Hypoth. , n. 890 ; PERSIL, Assur. terr., n. 44.
132 PARTE TERZA
124 $ 9.
(1) V. AGRESTI, Decis. delle Gran Corti civili, Modena 1858 , vol . II ,
pag. 363.
(2) R. G. , 28, 1 , 142 ; C. N., 9, 1 , 26.
136 PARTE TERZA
128 diritto ipotecario già acquistato , così può ben dirsi che le
varie opinioni e argomentazioni esposte circa la durata
dell'obbligo della rinnovazione si possono ripetere tali e
quali rispetto alla durata dell'obbligo della prima iscri-
zione nuovamente introdotta . Noi terremo conto di questa
analogia nel rispondere alla quistione suesposta .
Può sembrare a taluno che la iscrizione novellamente
(1 ) M. T. , 1869, n. 22.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 149
(1 ) C. N. , 5, 2, 347.
(2) AGRESTI , op . cit. , vol. 5º, pag. 147. V. le belle considerazioni aggiunte
dal compilatore.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 159
(1) Ib.
(2) R. G., 7, 2, 1008 .
(3) C. N., 3, 2, 70.
(4) lb., 3, 5, 109.
(5) Ib., 4, 2, 240.
(6) R. G. , 20, 1 , 482.
(7) lb. , 16, 1 , 363 ; C. N. , 5 , 1 , 54.
(8) C. N. , 7, 1, 574.
(9) lb., 8, 1 , 678.
160 PARTE TERZA
$ 10.
(1) R. G. , 42, 2, 226 ; Pasicr., 3ª serie , C. d. Fr. , 2ª parte, pagg . (227) -151 .
(2) Pasicr., ib.
(3) R. G., 42, 2, 225 ; Pasicr. , ib.
(4) G. I., 1876, 1, 931 .
166 PARTE TERZA
$ 11 .
Continuazione.
quae post hanc legem datae fuerint vel promissae, vel etiam
sine scriptis habitae ; instrumenta enim jam confecta viribus
carere non patimur, sed suum expectare eventum. Egli è però
necessario , affinchè rettamente si applichi l'anzidetto ca-
none , che il nesso di accessorietà dell'ipoteca legale al
rapporto personale sia certo e inscindibile . Ragione per
cui , dovendosi ritenere , ed essendo generalmente ritenuto
nella giurisprudenza italiana , che all'ipoteca legale accor-
data dal Codice civile italiano alla donna maritata , pos-
166
$ 12 .
§ 13 .
Italia, prima della fine del secolo scorso , non solo nell'interesse dell'eco-
nomia pubblica , ma anche onde accertare meglio i diritti reciproci del
direttario e dell'utilista. Noi crediamo che da quest'ultimo punto di vista
principalmente si spieghi l'uso della parola livello nell'Alta Italia, per desi-
gnare un affare imbrogliato e lungo, che dà più noie che vantaggi, e allu-
dendo certamente di preferenza al direttario .
(1) Consta delle seguenti leggi :
Legge 2 marzo 1769 sui livelli di mano -morta non - esente, contratti
per il passato.
Leggi 23 marzo e 29 settembre 1774, 17 giugno 1776 , 2 giugno 1777
sui livelli di mano- morta esente da contrarsi per l'avvenire .
Legge 24 maggio 1783 sui livelli di mano - morta esente già contratti per
il passato.
Legge 22 ottobre 1785 sui livelli di mano -morta non esente da con-
trarsi per l'avvenire (v. POGGI , vol . 1, pag. 158) .
184 PARTE TERZA
(1) Un telle loi n'est pas fondée sur des principes de législation, elle est
toute politique, toute de circonstance.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 189
(1)
disbor......
so anzi più facilmente degli altri, perchè richiedevano minor
190 PARTE TERZA
sia per atto tra vivi sia per atto di ultima volontà (1 ) . In
Francia l'abolizione dell'enfiteusi pattizia fu una conse-
dalla Commissione, ma che cosa sia accaduto in seno a questa fra quella
prima deliberazione e la decisione della quistione, i Processi verbali non
dicono .
(1) V. POGGI, op. cit. , vol. 1 , pagg. 166-174.
GABBA - Retr. leggi, III. 13
194 PARTE TERZA
lata con legge diversa da quella che regola tutti gli altri
suoi effetti . In concreto però anche la estinzione delle enfi-
teusi perpetue già costituite può accadere per nuove cause
introdotte dal legislatore . Riprova di ciò è la stessa appli-
cazione retroattiva della redimibilità di tali enfiteusi , della
(1) È noto che nel diritto odierno il diritto di superficie è vera proprietà
di un edificio, o costruzione qualunque , su terreno altrui.
(2) Nella L. 74, D. De rei vindic. il superficiario è definito : qui in alieno
solo superficiem ita habet ut certam pensionem praestet.
(3) Vedi VANGEROW, Pand., vol . 1 , pag. 636.
197
187
APPENDICE
(1) Leggesi nell'art. 23 della legge italiana 25 giugno 1865 , sulla espro-
priazione per causa di pubblica utilità : “ a richiesta dei proprietari, deb-
bono pure comprendersi fra i beni da acquistarsi delle opere le frazioni
residue degli edifici e terreni in parte soltanto segnati nel piano d'esecu-
zione, qualora le medesime siano ridotte per modo da non poter più avere
pel proprietario un'utile destinazione, o siano necessari lavori considerevoli
per conservarle ed usarne in modo profittevole ,; e nell'art . 40 : “ nei casi
di occupazione parziale, l'indennità consisterà nella differenza tra il giusto
prezzo che avrebbe avuto l'immobile avanti l'occupazione , ed il giusto prezzo
che potrà avere la residua parte di esso dopo l'occupazione ,.
(2) Pasicr., 1840, 2, 47, 48 , 235.
(3) Ib., 1842 , 2, 76; C. N., 184, 2, 378.
(4) lb. , 1843.
(5) Revue de Léon Rollin , 1852, pag . 18. Ap . DEMOLOMBE, IV , n. 700.
222 APPENDICE AL LIBRC
uso contrario alle leggi ; che colui il quale usò del suo
diritto , senza che gli si possa rimproverare veruna colpa ,
231 è tenuto soltanto alla riparazione del danno materiale, che
i suoi lavori hanno potuto arrecare ad altrui ; che la Corte
d'appello di Parigi , condannando la città al risarcimento
dei danni cagionati ai proprietari dalla livellazione del
Boulevard Saint-Denis , senza aver riguardo ai vantaggi
che quest'opera può produrre , applicò fallacemente l'arti-
colo 1382 del Codice civile , e del pari gli articoli 3 , titolo 2
della legge 24 agosto 1790 , e 544 del Codice civile , ecc . „ .
Noi non possiamo approvare tesi siffatta , e crediamo
LIBRO TERZO
234 CAPITOLO I.
CAPITOLO II .
( 1 ) Il LASSALLE che pel primo fece avvertire (pag . 557) la retroattività del-
l'Editto III di Giustiniano, avverte eziandio molto giustamente che tanto
questo Imperatore, quanto la Convenzione francese, si permisero l'accennata
retroattività, mossi dalla stessa esaltazione filosofica . Diceva Giustiniano :
nuper cognovimus barbaricam quandam insolentemque esse apud eos legem,
quae neque Romanos, neque reipublicae nostrae justitiam decet, e il Comitato
di legislazione della Convenzione diceva , a proposito della legge del 17 ne-
voso: la loi n'a fait que développer les principes proclamés par un grand
peuple qui s'est ressaisi de ses droits (LAFERRIÈRE, Ess . sur l'hist. du dr. fr.,
Paris 1859, Vol. II, pag. 255).
254 PARTE TERZA
242
Ma quando si dovrà dire acquisito , e in conformità a
qual legge, il diritto di successione per causa di morte ,
affinchè lo si possa dire inviolabile da qualunque legge
posteriore ?
con minor meraviglia , per verità , dei pratici che dei teorici .
Non è del pari un piccolo inconveniente pratico della dot-
trina francese , l'impossibilità che essa produce di com-
prendere l'accettazione dell'eredità , fuorchè in modo
264 PARTE TERZA
sione, dei quali il primo non è altra cosa , come noi già
avvertimmo , che quello stesso diritto di accettare l'eredità ,
ed è acquistato all'atto stesso della delazione dell'eredità .
Se fosse necessario abbandonare la dottrina romana del-
CAPITOLO V.
vigente nel giorno cui l'uno o l'altro di tali atti viene posto
276 PARTE TERZA
CAPITOLO VI.
gere ciò a cui si potrà mai arrivare , simile alla corsa che
taluno faccia per toccare la propria ombra , è impossibile
non ammettere che dal testamento , non ancora confermato
dalla morte , e che non è ancora propriamente tale , debba
almeno provenire qualche diritto al testatore , se non ne
può provenire alcuno a vantaggio di terze persone (vedi
Vol. I , pp. 308-309 ) .
Come si conciliano i due riguardi ? Noi prescindiamo da
(1) Confr. UNGER, pag. 144, nota 64 ; PUCHTA, Pand., § III, nota e; SAVI-
GNY, VIII, p . 471-473.
284 PARTE TERZA
argomenti .
CAPITOLO VII.
aver legato una cosa , l'aliena , con ciò , dicono , egli viene
a toglier l'effetto della sua disposizione ; ma se dichiara
formalmente di revocare il legato , annulla con ciò total-
mente la sua disposizione . Analogamente le nuove leggi
successorie, altre tolgono l'effetto dei testamenti , altre li
annullano sostanzialmente , e di quest'ultimo genere è 279
appunto la legge del ventoso , la quale dice : “ tutte le
disposizioni contrarie al nuovo sistema , e attualmente esi-
stenti , sono nulle Or bene, se si può ammettere che le
leggi successorie , modificanti soltanto l'effetto dei testa-
menti , non abbiano efficacia prima della morte dei testa-
292 PARTE TERZA
CAPITOLO VIII .
(1) Non tamen per omnia inutilia sunt ea testamenta , quae ab initiojure
facta,propter capitis diminutionem irrita facta sunt. Nam si septem testium
signis signata sunt, potest scriptus heres secundum tabulas testamenti bono-
rum possessionem agnoscere, si modo defunctus et civis romanus et suae
potestatis mortis tempore fuerit (Conf. Gaj , II , §§ 446-447) .
(2) Quatenus tamen dicimus ab hostibus capti testamentum irritum fieri,
adjiciendum est, postliminio reversi vires suas recipere jure postliminii;
aut si ibi decedat, lege Cornelia confirmari. Ergo et si quis damnatus
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 315
307 formi alla legge vigente alla morte del testatore , quei re-
quisiti del testamento , i quali , benchè siano imposti a certe
persone in vista della loro condizione e capacità personale
si risolvono in atti che le persone medesime devono intra-
prendere . Come abbiamo già precedentemente annunciato
(p . 287) , siffatti requisiti rientrano per noi nel concetto
dell'elemento subbiettivo del testamento , epperò alla pari
CAPITOLO IX.
(1) Nel Diritto Romano del resto riconoscevasi nel testatore la facoltà di
esprimere cosiffatto intendimento, v. la L. 52, D. de hered. instit.; di qui a
presumere l'intendimento medesimo doveva essere hen naturale il passo
pei giuristi moderni , i quali non erano vincolati dal principio meramente
storico della necessità della capacità dell'onorato all'epoca della confezione
del testamento, ut constiterit institutio.
330 PARTE TERZA
(1 ) R. G. , 7 , 2, 637 ; C. N. , 2, 2 , 205.
(2) MERLIN, R., 1. c., p. 275.
334 PARTE TERZA
concepite .
Dichiarati dall'articolo 767 del Codice civile italiano
CAPITOLO X.
(1 ) Il Weber racconta (p. 93) che questo principio era stato violato in
una Circolare del Ministro di Giustizia del Regno di Vestfalia, ordinante
la rinnovazione dei testamenti non conformi al Code civil, ma che questa
disposizione venne ben presto abrogata mediante una aggiunta alla mede-
sima circolare.
GABBA Retr. leggi, III. 22
338 PARTE TERZA
alla pari degli atti inter vivos , i quali non tanto da nessun
altro fatto o circostanza esteriore attendono la loro effi-
"
(1) A meno che si dimostri che per tutto quell'anno il testatore fu nella
impossibilità di fare un testamento secondo queste forme „.
(2) G. I. , xx , 2,622. Vinse questa causa il valentissimo e compianto amico
nostro, avvocato Luigi Benzoni.
346 PARTE TERZA
CAPITOLO XI.
segnamento, fra gli antichi , del Mantica (De conj. ult. vol.
L. 3, tit . 4, n . 1 ) , fra i moderni , dell'Arndts (§ 500) . Così ,
per es . , alcune leggi moderne vietano il testamento mutuo
o congiuntivo nel medesimo atto , e il Diritto Romano
imponeva certe modalità alla diseredazione . Se una legge
proibisce le disposizioni testamentarie convenzionali ,
codesto divieto colpisce pure la forma interna del testa-
mento . Talvolta la forma interna del testamento è una vera
CAPITOLO XII .
CAPITOLO XIII.
Continuazione.
Continuazione.
Continuazione.
CAPITOLO XVI.
Continuazione.
Delle sostituzioni.
§ 1.
§ 2.
(1) Quoniam jure poterat Oddus pater de bonis filii quasi pupillariter
testari, et re ipsa testatus erat... ejus haereditas ita pervenit ad personas
substitutas, perinde ac si ipse Anselmus (il figlio) eas haeredes instituisset.
(2) Osservano anche i più recenti romanisti , e fra gli altri il KELLER
(Pand., p. 928) , che la dottrina della sostituzione pupillare si risolve in
"
una artificiosa e ingegnosa combinazione dell'antico aspetto di tale isti-
tuzione, che non comprendeva la disposizione testamentaria circa i beni
del figlio, e della più recente che anche questa disposizione comprendeva ,.
Volere dunque decidersi per la unicità o duplicità del testamento nella
esposta questione, è una specie di petizione di principio, perchè si sup-
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 387
pone l'istituto più semplice di quello che esso non è in realtà , e di quello
che non lo fece la storia. Del resto i fautori dell'unicità del testamento
non hanno forse dato la dovuta importanza alla circostanza che il padre
poteva nominare un erede al figlio anche in un testamento in cui dise-
reda questo figlio (§ 4, I. de pup. substit.). In questo caso dove è propria-
mente la sostituzione, e come si può confondere la disposizione circa il
patrimonio del figlio con quella circa il patrimonio del padre testatore ?
388 PARTE TERZA
377 $ 3.
(1) A ragione osserva il GEORGI (p. 170) che le leggi francesi del 1792,
abolendo i fedecommessi per liberare la proprietà , non avevano ragione
di estendersi anche al fedecommesso semplice del Diritto Romano, il quale
fu nonostante abolito nella stessa occasione, e apparentemente per quello
stesso motivo.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 393
(1) Veggansi per la Francia le leggi del 12 maggio 1835 e del 7 mag-
gio 1849.
(2) Questa nullità totale del testamento è stata veramente sulle prime
oggetto di quistione fra gli interpreti del Codice Napoleone (confr . CHAB.
DE L'ALL . , III , pag . 262 e segg. ) , ma venne poi dichiarata dalla Corte di
cassazione di Parigi con sentenza del 18 gennaio 1808 ( ib. , p . 274) ema-
nata consultis classibus , e d'allora in poi non fu più revocata in dubbio.
(3) Anche per testamento si possono fare, giusta i citati articoli , le
disposizioni fedecommissarie accennate nel testo, per cui si può dire che
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 395
(ib. , 1x, 1, 305) , 20 dicembre 1825 (ib. , xxvi , 1 , 74) , che avevano dichiarato il
contrario.
(1) M. T. , 1882 , 642.
( 2) Ciò è dichiarato da innumerevoli sentenze dei Tribunali italiani e,
per es. , dalla Cassazione di Roma , 15 aprile 1882.
(3) Giornale La Giurisprudenza , anno VI, num. 24 .
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 399
(1) Osservano PFAFF E HOFMANN (p . 265) che a Lassalle può essere sfug-
gito il breve lavoro di GÖNNER, e che certamente egli non ne ha risentito
influenza.
410 PARTE TERZA
18 maggio 1880 ( 1 ) .
Per analogia dell'anzidetto egli è pure a ritenersi che
dalla legge vigente nel giorno della morte del testatore
vuolsi desumere il valore giuridico di ogni esteriore acci-
dentalità delle espressioni del testatore , se per avventura
a tali accidentalità la legge dia qualche valore . Così , per
es . , disputandosi qual valore abbia la ripetizione di un
medesimo legato in un medesimo testamento , noi crediamo
CAPITOLO XVIII .
(1 ) A. G. , ш , 2, 365.
(2) G., 1870, 591.
(3) d . G. , 1871 , 11 , 341 .
(4) M. T. , 1872, 1004.
(5) Gazz. dei Trib., 1879, 394 .
416 PARTE TERZA
(1) La sentenza della Corte d'appello di Torino del 30 aprile 1806 (R. G. ,
6, 2, 889) , censurata dal MAILHER DE CHASSAT ( 2, p . 147) , non è in realtà in
contraddizione col suesposto principio . Imperocchè la Corte non ha tanto
affermato che l'art. 1008 del Codice Napoleone non si dovesse applicare al
testamento nuncupativo implicito, ammesso dalle Costituzioni del Piemonte
e fatto sotto il loro impero, perchè da queste costituzioni provenisse nel
testatore un diritto quesito ad autorizzare il notaio ad aprire da sè il
testamento, quanto piuttosto non ha ritenuto che l'art. 1008 del C. N.,
riferendosi soltanto ai testamenti olografi e mistici , lo si potesse applicare
anche a quei testamenti nuncupativi impliciti . Opinione erronea del resto
perchè non conoscendo il C. N. altro testamento , oltre quei due, fuorchè
il testamento notarile, il disposto dell'art. 1008 deve ritenersi appunto appli-
cabile, secondo l'intenzione del legislatore, a tutti i testamenti che non siano
notarili.
GABBA - Retr. leggi, III.
15
27
418 PARTE TERZA
CAPITOLO XIX .
giungevano gli eredi , essa non poteva ciò non ostante va-
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 423
(1) R. G. , 7, 13.
(2) V. MAILH. DE CHASS., 2, p. 161 .
(3) Ib.
(4) Ib.
(5) R. G., 6, 2, 457.
(6) G. 1. , xxvi, 1 , 809.
(7) M. T., 1892, 506.
(8) G. I. , 1893, 1 , 1178 .
(9) Circolo Giuridico di Palermo, 1895 , 73.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 427
sentenza per altre ragioni (V. la nostra nota alla sentenza medesima nel
luogo citato nella nota 2 della pagina precedente) .
446 PARTE TERZA
CAPITOLO XX .
CAPITOLO XXI.
CAPITOLO XXII .
Continuazione.
alla morte del de cujus, senza che ciò implichi lesione del
diritto di nessuno . Di ciò convengono quasi tutti gli scrit
tori e i legislatori , ed anzi le testimonianze sopra accennate
(1) A. G. , IX , 1 , 126 .
(2) G. 1., xxxvi , 1 , 229.
(3) Ib., 1880, 1, 1094.
(4) M. T., 1881 , 991.
(5) A. G. , XIII, 3, 203.
(6) Ib., xiv, 3, 185.
(7) 1b., 3, 310.
(8) Ib., xv, 3, 6.
468 PARTE TERZA
Continuazione.
Effetti della successione legittima sugli atti inter vivos del defunto.
Della riduzione delle donazioni e delle istituzioni contrat-
tuali in particolare.
Nella ipotesi poi che la legge vigente alla morte del do-
nante o dell'istituente regoli la legittima degli eredi neces-
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 491
legge vigente alla morte del de cujus , dalla quale pur ripe-
tono la loro qualità di eredi e il diritto di successione . Sa-
rebbe quindi quello un diritto di impossibile attuazione ,
quand'anche si potesse , nella ipotesi in discorso , propu-
gnare con valide ragioni l'applicazione della legge ante-
riore . Ma è egli veramente possibile addurre ragioni per
una parte dei propri beni che sia maggiore di quella che
tocchi al meno favorito dei figli . Questa limitazione con-
cerne poi tutte quante le disposizioni tra vivi e mortis causa,
e quindi anche in particolare le donazioni e le istituzioni
contrattuali , e l'effetto ne può essere la riduzione delle
donazioni ed istituzioni che alla morte del donante od isti-
particolare.
Continuazione.
(1 ) Ap. MERLIN, Eff. rétroact. , Vol . XVI, pag. 280 ; D. , R., 1. c. , n . 330 ; R.
G., 11 , 2 , 266.
(2) Ap. Toxso, p . 372.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 501
Continuazione.
( 1 ) R. G. , 39, 1 , 587 .
(2) Tuttavia il CHABOT DE L'ALLIER ( Vol . II , pag. 216) applica l'art. 780
Codice Napoleone circa la collazione nella successione dei figli naturali,
anche ai figli naturali nati prima dell'attuazione di quel Codice e il cui
diritto doveva essere determinato da esso.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 509
due leggi differenti , che essa deve sempre produrre tutti 493
gli effetti che le erano attribuiti dalla legge vigente quando
venne posta in essere , e che , se uno di tali effetti era la
(1 ) R. G. , 5 , 1 , 129.
(2) R. G. , 23, 1 , 97 ; C. N. , 7, 1 , 133.
( 3) AGRESTI, Vol . II , p . 166 e segg.
(4) CHABOT DE L'ALLIER , 3, p . 36.
(5) Ib .
(6) R. G. , 1 , 1 , 467 ; C. N. , 1 , 1 , 496.
(7) R. G., 5 , 1 , 54 ; C. N., 2 , 1 , 18.
(8) Ib.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 513
sia per volontà del donante , sia per volontà della legge,
tale necessità non impedisce mai al donatario di astenersi
dalla successione , ritenendo la donazione , e che questa
(1 ) C. N. , 4, 1 , 369.
(2 ) R. G. , 49, 1 , 557.
(3) E ciò noi riterremmo anche di fronte all'art . 28 alinea 1 delle dispo-
sizioni transitorie civili italiane del 1865, riflettendo che il Codice civile ita-
liano (art. 1001 ) in materia di collazione rispetta in sostanza la volontà del
donante de cujus . Quell'articolo devesi applicare rispetto alle vere e proprie
norme della collazione, non già rispetto all'obbligo della collazione , quando
la volontà del testatore rispetto al medesimo si può desumere dalla legge
anteriore, sotto il cui impero il testamento venne fatto. Ciò ritenne anche
la Corte d'appello di Bologna , 15 maggio 1877 (G. 1., xxix , 2, 562) .
518 PARTE TERZA
perchè res inter alios acta tertio nec prodest nec nocet ; pei
coeredi in particolare , che non sono donatari del de cujus ,
il patto statuito fra questo e un erede donatario circa la
collazione della donazione , è una res inter alios acta , di
( 1 ) G. I. , xxxiv, 1 , 399.
PRINCIPII PRATICI ED APPLICAZIONI 521
CAPITOLO XXVIII .
Continuazione.
(1) Questa retroattività però non si estende agli acquisti per avventura
già fatti da terze persone durante la incapacità dei religiosi ( V. Annali di
Giurispr. ital., 1869-70, Ind . , pag. 115) .
PARTE TERZA
LIBRO SECONDO
379
Principii di gius transitorio reale . Pag. 5
CAPITOLO I. - Della condizione giuridica delle cose materiali . "
" II. - Continuazione 10
III. - Dell' ammissibilità dei diritti reali astrattamente
considerati • • " 16
§ 1. ― Della introduzione di nuovi diritti e del
diritto acquisito reale • 17
§ 2. ― Dell'abolizione dei diritti reali . 22
IV. - Dell'acquisto dei diritti reali • • 24
V. - Continuazione. Della trascrizione in particolare " 26
VI. - Della perdita dei diritti reali .. 19 40
VII. - Dell'estensione e degli effetti dei diritti reali 42
VIII. Le nuove leggi reali emanate pendente l'applica-
zione 46
IX. - Dei singoli diritti reali ivi
§ 1 . - Della proprietà. 47
§ 2. Continuazione. Della comunione 60
§ 3. - Del possesso . 66
§ 4. - Delle servitù . 69
§ 5. - Continuazione. Della servitù di presa di
acqua in particolare . • 80
§ 6. - Continuazione. Dell'uso e dell' usufrutto in
particolare . 100
540 INDICE
LIBRO TERZO
Principii di gius transitorio delle successioni per causa di morte Pag. 245
CAPITOLO I. - Concetto di successione per causa di morte ―― Vari
titoli della medesima ― Delle donazioni mortis
causa in particolare • • 246
II. - Dell'acquisto del diritto di succedere e del diritto
di successione 252
III. Continuazione del precedente 257
IV. - Generale principio di diritto transitorio in materia
di successione ereditaria . . " 265
V. Di alcuni diretti e comuni effetti delle successioni
ereditarie .. 271
VI. ―― Della successione testamentaria 281
VII. Della facoltà di testare e degli oggetti del testa-
mento .. 288
" VIII. -- Della capacità di testare . " 298
IX . - 323
Della capacità di succedere per testamento .
X. -- Della forma esterna dei testamenti · 336
" XI. Della forma interna del testamento . 348
" XII. - Del contenuto e degli effetti del testamento . 359
XIII. - Continuazione. Della porzione legittima e della
370
porzione disponibile .
XIV. Continuazione. Della diseredazione e della prete-
rizione 373
INDICE 541