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BIBLIOTECA
IL
PASQUALE FIORE
Professore Ordinario dell ' Università di Napoli
PARTE DODICESIMA
CONTRATTI SPECIALI
VOL. I.
VENDITA
CESSIONE E PERMUTA
TRATTATI DI
TORQUATO CUTURI
Prof. ordin. di diritto Civile nella R. Università di Perugia
VOLUME UNICO
NAPOLI
RICCARDO MARGHIERI DI GIUS.
77, Galleria Umberto I.
1891 .
281F
55. CANNADA- BARTOLI (avv. G.). Lo Stato e la proprietà ecclesiastica.
Un vol ...
56. CAPOCELLI ( Alfonso) . Manuale di procedura penale . Un vol . L. 4-
L. 5-
57. e 58. LOMONACO ( Giov .) . Delle obbligazioni e dei contratti in genere .
Vol. primo e secondo
59. MINUTILLO (Nicola) . La Bonorum possessio dopo il diritto succ L esso24---
rio testato ed intestato delle Novelle . Un vol.
60. CODACCI PISANELLI (Prof. Alfredo) . Le azioni popolari . StudL. Vo-
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lume primo. Un vol.
61. NARDI ( Federico) . Codice delle leggi di spropriazione e servL. itù 5.-per
pubblica utilità Raccolta completa di tutte le leggi, le provvisioni e i
decreti in vigore sulla materia. Un vol.
62. GARGIULO ( F. S. ) Corso elementare di diritto giudiziario civi Un
L.le . 5-
volume
65. CANNADA- BARTOLI (avv . G.). Il sistema ipotecario italiano . Dell L. e12- Ipo-
teche, parte prima Un vol.
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Parte seconda (in corso di stampa ).
65. LENZI (Alf. ). La legge inglese del 1883 sui fallimenti. Tradotta e cor-
redata di note esplicative e di raffronti coi codici ed altre leggi del Re-
gno d'Italia . Un volume .
66. LOMONACO (Prof. G) . Delle obbligazioni e dei contratti in genere L.. Vol3-u-
me terzo .
67. CANNADA- BARTOLI ( Gaetano) . Il catasto della imposta fondiari L.a .13-Stu-
dio di Economia e Legislazione . Un vol .
68. TETI (avv. Nicola) . Il regime feudale e la sua abolizione. Studii . L.
Second 5-a
edizione . Un vol..
69. GIANTURCO ( Prof. Emmanuele). Studi e ricerche sulla trascrizione L. 10- e sul
diritto ipotecario. Parte prima . Un vol .
70. LOMONACO ( Prof. G. ) . Della distinzione dei beni e del possesL. Un
so . 4.-
vol.
71. VITALI (Vittore) . Delle successioni testamentarie e legittime . L. 13-
lume.
Un vo-
72. CUTURI ( Torquato) . Della vendita , delle cessioni e della permut L.a16 . Un
volume..
L. 13 -
IL
ESPOSTO
DAI PROFESSORI
PER CURA DI
PASQUALE FIORE
Professore Ordinario dell'Università di Napoli
PARTE DODICESIMA
CONTRATTI SPECIALI
II .
NAPOLI
RICCARDO MARGHIERI DI GIUS .
77. Galleria Umberto I.
1891
DELLA
VENDITA
DELLA CESSIONE
CI
DELLA PERMUTA
TRATTATI DI
TORQUATO CUTURI
VOLUME UNICO
NAPOLI
RICCARDO MARGHIERI DI GIUS .
77. Galleria Umberto I.
1891
Proprietà letteraria
J
DELLA COMPRA E VENDITA
CAPO PRIMO
NOZIONE E OGGETTO .
SOMMARIO
1. Definizione - 2. Esame delle definizioni testuali del Codice francese e del Codice Ita-
liano. - Il trasferimento della proprietà è causa dell'obbligazione assunta dal
compratore - 3. Se il trasferimento immediato della proprietà sia , di regola ,
essenziale alla vendita . - · Se l'jus in re a favore del compratore nasca subito
appena fu convenuto della cosa e del prezzo . ― Conseguenze che se ne vogliono
dedurre ― 4. Esame critico dell ' opinione di alcuni commentatori francesi ed
italiani. - Gli art. 1125 e 1448 del Codice Civile. - L'actio ad rem del Di-
ritto romano. -I giureconsulti francesi e le dottrine del Diritto naturale. -
La trasmissione della proprietà pel semplice consenso. - L'art. 1138 del Co-
dice Civile francese..-- Indagine sull'efficacia di esso . -Gli art. 1141 e 2279
del Codice francese. - La legge ipotecaria del 23 maggio 1855 - — 5. Come a-
vessero provveduto in Italia le leggi civili dei varii Stati. - Sistema seguito dal
Codice italiano - 6. Esame degli argomenti che si vorrebbero dedurre dagli
art. 1599 del Codice Civile francese e 1459 del Codice italiano - 7. Speciale
analisi delle disposizioni del Codice Civile italiano - 8. Conclusione a conferma
della nozione data nel principio del capitolo. ― Importanza scientifica e pra-
tica delle indagini fatte sugli art. 1125 e 1459 del Codice Civile . — L'art . 59 del
Codice di Commercio. - Particolari osservazioni sul significato dell ' art . 1448
del Codice Civile.
dice italiano esclude che il trasferire la proprietà della cosa sia es-
(1 ) 1582, 1583 Cod . franc. - Art. 1582. La vendita è una convenzione per
cui uno si obbliga a dare una cosa e l'altro a pagarla .
Può essere fatta tanto per atto autentico come per iscrittura privata.
Art. 1583. È perfetta tra le parti e la proprietà si acquista di diritto dal com-
pratore riguardo al venditore, al momento che siasi convenuto della cosa e del prez-
zo, quantunque non sia seguita ancora la tradizione della cosa , nè pagato il prez-
ZO. — (Cito la traduzione officiale per il Regno italico , promulgata nel decreto dato
a Monaco il 6 gennaio 1806).
(2) Non potendo la vendita essere presso di noi se non un atto trasferente la
proprietà d'una cosa , e non potendo la proprietà trasferirsi se non da colui al quale
essa appartiene, la pretesa vendita che un terzo fa della cosa altrui non è una ven-
dila. Duvergier. Vente n: 218 e seg.
Nozione e Oggetto
vendita della cosa altrui era scritta nell' interesse del proprietario
di essa , dimenticando ch' egli aveva validissime azioni per difen-
dersi anche contro semplici turbative (2) .
In mezzo alle discussioni intricate dei commentatori , per for-
marsi un' opinione precisa bisogna studiare : 1 ° qual valore abbia
la regola che la proprietà si acquista di diritto dal compratore ri-
guardo al venditore appena abbiano convenuto sulla cosa e sul prezzo
(art. 1448 Cod . ital . e 1583 Cod . franc . ) . 2 ° Quali caratteri abbia
la nullità della vendita della cosa altrui (art . 1599 Cod . franc .
e 1459 Cod . ital .) .
(1 ) Grozio (De jure belli ac pacis) nel Lib. II, Cap . VII, trattando degli ac-
quisti derivativi distingue quelli che avvengono per una legge determinata , o per
legge di natura ò pel Diritto delle genti, e venendo nel § 2 a dire della legge di
natura , nota che per essa la proprietà deve trasmettersi per semplice consenso. Il
Barbeyrac nella sua traduzione (Amsterdam 1729) rende il n . 3 di detto paragrafo
nel modo seguente: Et que la propriété passe alors de celui qui devoit à celui à
qui il étoit dû, cela se prouve par la liason nécessaire de ce transport avec un fin
légitime, qui est le meilleur argument en fait de choses morales. Car dans le cas
dont il s'agit, on ne sauroit parvenir à la jouissance de son droit , si l'on ne devient
propriétaire de ce dont on se saisit ; la possession seule étant fort inutile ». -- Vedi
pure Schwarz -Instit. juris. pub . nat . et gent . - Venetiis 1760. P. II , pag. 92 .
0 Nozione e Oggetto
da quello presso cui si trovi , salvo a questi il regresso contro quello da cui l' ha
ricevuta.
Art. 1141. - Se la cosa che taluno si è obbligato di dare o di consegnare suc-
cessivamente a due persone è puramente mobile, quella fra di esse cui ne fu dato
il possesso reale , sarà all'altra preferita, e resterà proprietaria, ancorchè il suo ti-
tolo sia posteriore di data , purchè il possesso sia di buona fede . (Nel Cod . Civ. ital .
V, gli art . 707 , 708 , 709 e 1126) .
(1) Luzzati, Della trascrizione. V. nel Vol. I i cenni storici e nel Vol. II il
n. 84 e seg.
¥
Capo Primo 11
prendano vita per tutti e contro tutti o che non siano . Per quanto
nella compra e vendita degli immobili il difetto di trascrizione
non possa essere opposto nè dai contraenti , nè dai loro eredi , per
quanto , in alcuni casi , il primo acquirente possa anche impugnare
la successiva alienazione proponendo la revocatoria a termini del-
l'art . 1235 , per quanto i terzi possano rinunziare ad opporre il
difetto della trascrizione , resta sempre che l'azione reale che i primi
commentatori francesi potevano considerare come l'effetto principa-
le degli art. 1138 e 1583 , non è tale davvero per gli art. 1125 e
1449 del Codice nostro; massime se li consideriamo anche in ordi-
ne alla trasmissione dei beni mobili pei quali il Cod . civ . italiano ,
seguendo il Diritto germanico (art. 707) , ammette la rivendicazione
solo quando il possessore manchi di un giusto titolo . Il fatto della
tradizione si connette nel modo più intimo al trasferimento della
proprietà e si può dire , avverte il Rinaldi , che sta alla vendita
dei mobili , come la trascrizione a quella degli immobili ; « ed è
<< perciò che mentre l'art . 1942 preferisce chi è stato più solle-
« cito a trascrivere indipendentemente dalla data del titolo , l'ar-
< ticolo 1126 concede la stessa preferenza a colui che ha perfe-
<< zionato l'acquisto della cosa mobile con la tradizione » ( 1 ) .
Dunque l'art. 1125 , che si può riferire soltanto ai trasferi-
menti della proprietà , che hanno per oggetto un corpo certo e de-
terminato, è tutt' altro che un principio regolatore della trasmis-
sione della proprietà ed ha effetto solo in alcuni casi , effetto si
limitato che alcuni giureconsulti in Francia e in Italia furono in-
dotti a ritenere che ne derivasse soltanto un diritto di credito (2 ) .
(1) Della proprietà mobile. Vol . I , pag. 410. Milano 1881. Arndts- Serafini .
Vol. I, § 166, nota 6. Chironi. Instit. di Diritto Civ. ital . Vol . I, § 142 , pag . 223
e 224. C Torino 1888.
(2) Hureaux nella Revue de droit français et étranger. T. II , pag. 785 .
Huc. Le Cod. Civil. Ital. e le Cod. Nap. I, pag. 300 e seg.
12 Nozione e Oggetto
E , senza entrare in tale questione , è certo che gli effetti del nuovo
principio, si riducono nelle massime seguenti :
1 ° Data la vendita della medesima cosa , successivamente
a due persone , sarà preferito il primo compratore se , trattandosi
d' immobili , il secondo non abbia trascritto , o , trattandosi di mo-
bili, non abbia conseguito il possesso .
Nel vol. XXX dell'Archiv. giurid . il Dott. Priora sostenne che la trascrizione
sia un requisito essenziale al trasferimento della proprietà , osservando che il con-
celto di un passaggio a tale titolo valido fra le parti e non di fronte ai terzi è in-
logico ed antigiuridico . - V. pure il vol. XXXIII , fasc . 1º e 2º e contro Gabba .
Scritti di Diritto civile, I. pag. 25 .
(1 ) Fra i più recenti V. pure Arntz , Cours de Droit Civil . 2ª edit . T. III , n. 917.
pag. 464.
(2) Locre, VII , 91 .
(3) Il Laurent . Vol . XXIV, 3. edit. pag. 7 , nota: c'est l'opinion de tous les
auteurs sauf le dissentiment de Toullier . Quest' affermazione del Laurent non mi
Capo Primo 13
soit que les parties aient su , ou non , que le vendeur n'en était pas
propriétaire ( 1 ) . Ma i commentatori francesi come osservò benis-
simo il Leligois (2) , non sono concordi sui caratteri della vendita
della cosa altrui , talchè non dicono nemmeno con precisione nè
quale sia l'oggetto , nè quali siano gli effetti di tale nullità . Uno
dei tentativi per trovare il bandolo della matassa è quello appunto
dello stesso Leligois , il quale dall'esame dei lavori preparatorii e
dai principii del Diritto civile viene a concludere che i compila-
tori del codice vollero , nell' art . 1599 , proibire la vendita fatta
all'insaputa del proprietario, che dev'essere dichiarata radicalmente
nulla, perchè l'esecuzione di essa è o immorale o impossibile . Se
le parti convennero non sulla vendita propriamente detta , ma vol-
lero obbligarsi l'una a procurare la cosa trattandone col proprie-
tario e l'altra a pagarne il prezzo , il contratto è valido , perchè
nulla vi è d'illecito , e se n'otterrà l'effetto o con la vendita ese-
guita dal proprietario stesso o con la condanna del promittente
ai danni e interessi . Si dovrebbero poi fare due ipotesi secondo
(1 ) Si citano Pothier - Vente n. 271 e 274. Cod . Napol . 1382 , 2059 - Code
Penal . art. 408.
Capo Primo 15
Dans notre opinion (1. c . n . 115 , pag . 119) la nullité est rela-
tive ; elle est établie dans l'intérêt de l'acheteur, et contre le ven-
deur qui vend une chose dont il lui est impossible de transférer
la propriété à l'acheteur. Donc le vendeur ne peut s'en prévaloir.
Vainement invoquerait-il son intérêt : personne ne le conteste ; mais
pour pouvoir agir, l'intérêt ne suffit point ; quand la nullité est
relative , il faut que la loi ait établi la nullité à raison de cet
intérêt . L'équité est d'accord avec la rigueur du droit . Lorsque le
vendeur est de mauvaise fois , cela est evident alors même qu'il
est de bonne foi , il a une faute à se reprocher, et il doit subir
les conséquences de sa faute . Si la nullité était d'ordre public ,
la faute du vendeur ne l'empêcherait pas d'agir , car il agirait dans
l'intérêt public autant que dans le sien . Mais dans le système de
la nullité relative , on ne comprend pas que le vendeur , qui a con-
tre lui le droit , invoque son intérêt , alors que c'est par sa né-
gligence ou son dol qu'il s'est mis dans la situation qui lui est
prejudiciable » .
7. Nel progetto di revisione del Codice civile Albertino pre-
sentato al Parlamento dal Cassinis il 19 giugno 1860 , l'art . 1623
manteneva letteralmente l'art . 1599 del Codice francese ( 1 ) ; ma
(1 ) V. la Collezione dei lavori preparatorii del Cod . Civ. Vol . II, parte I (Ro-
ma 1888) pag . 418 -Cod. albertino, art . 1606. Il Pescalore (Filosofia e dottrine
giuridiche. - Vol. I , pag . 105) riduce la questione nei termini seguenti: « Il com-
pratore che ha ricevuta e possiede pacificamente la cosa , credendo di avere scoperto
che la proprietà di essa appartiene ad un terzo , sarà ammesso , mentre pur tace il
terzo, temuto proprietario, a prendere l'iniziativa ed a provocare un esame giudi-
ziale sul punto se, realmente, la proprietà della cosa venduta spettasse al vendito-
re ? I Diritto romano negava una siffatta azione al compratore e non esponeva il
venditore garante del contratto alle molestie intempestive del compratore, gli ne-
gava, dunque, tale iniziativa (ivi, pag. 106) , concedendola solo per eccezione dato che
Capo Primo 19
la rinunzia risultasse dal tenore dell ' atto. Il Pescatore riduce a questo dirillo d' i-
niziativa, com'egli dice, la differenza tra la legge romana e la nostra , ma non dice
poi quale ne sia la ragione e non giunge a risolvere la questione che si è proposta ,
20 Nozione e Oggetto
(1) Il Laurent vorrebbe, invece , che, anche in questo caso vi fosse una ven-
dita annullabile, ma la ragione non persuade. Si l'acheteur, egli dice , ne pouvait
pas agir en nullité, le vendeur aurait droit au prix sans avoir rempli l'obli-
gation qui sert de cause au prix, il s'enrichirait donc aux dépens de l'acheteur.
Ma in questo caso può bastare l'art. 1653 ( 1510 del Cod. ital. ) ed il pericolo te-
muto dall'illustre giureconsulto è subito svanito.
La Corte d'App . di Torino in un caso di vendita di cosa altrui ritenne che se
il venditore, per una causa qualunque, venne in tale condizione da poter consegnare
la cosa venduta e guarentirne al compratore il possesso , la vendita è pienamente
efficace. Ammise ancora che il fatto potesse essere preveduto come una condizione,
5ott. 1870. La Legge ann . XI (1871 ) I, 162.
Capo Primo 21
(1 ) Sulla vendita della cosa altrui nel giornale La Legge , anno 1876, vol . XVI ,
part. II, pag. 172.
22 Nozione e Oggetto
(1 ) Giova il sapere come nel Diritto comune romano fosse regolato il caso
della vendita della cosa altrui. Ecco quello che possiamo dedurre dalle opere dei
Dottori e dei consulenti e dalla pregevole collezione delle decisioni recenziori
della Rota romana . Vendens rem alienam sub narrativa quod sit propria tenetur
ad praetii restitutionem et emptor potest a contractu recedere . ( Surdus, Consil . 36 ,
n. 12. Notevole la Decis. 476. Recent. S. R. R. part. V. T. 2 ) . Quia vendens rem
alienam cum assertione quod sua sit, propter hanc non veram assertionem tenetur
ad restitutionem praetii ( leg. 21 si rem quam . Dig . De evict . XXI , 2 , glossa in verbo
agentem ) quam communiter esse receptam dixerunt Ruinus. Consil . 141 , n . 50 ,
Lib. I. Surdus, Consil. 36, n. 12 et Decis . 253 , n . 12. - Nella decisione rotale,
sopra citata, trattavasi della vendita d'un officio capitolino, troviamo le considera-
zioni seguenti. Quia assertio illa quod officium spectabat ad Butium venditorem de-
dit causam contractui ex quo Adamus non emisset ab Erasto forte facultatibus minus
idoneo, sed voluit sequi fidem Butii , et tunc quando partis assertio est causa con-
tractus, ipso jure rescinditur . Quinimo si adhuc esset propria res vendita , non
tam libera et pro libera esset vendita , adhuc posset emptor non stare emptioni et
praetium repetere (Rota . Decis. recent. 318, n . 2 part . I. Graliani. Discept. 175
n. 23); propterea etiam quod emptori detur actio ad interesse ob non implementum
et venditor possit acquirendo dominium rei venditae et illam consignare, habet ta-
men emptor actionem recuperandi suum praetium (Surdus , Consil . 13, n. 18 , Lib. I).
Non obstat quod verba illa ad se spectare et pertinere, latam soleant recipere
interpretationem quia non fuerunt probata simpliciter illa verba spec-
lare el pertinere medietatem officii, sed addita fuerunt alias per Ioannem Ma-
riam Cantuccium venditam eidem D. Laurentio, prout videre est ex instrumento
rogato per acla ejusdem notarii , qui venditionem Adamo factam rogavit, ex quo
apparet assertionem fuisse de dominio non autem de credito aut hypotheca super
officio ". -
- Venendo poi al caso della vendita della cosa altrui in buona fede i dot-
tori e la Rota dicevano: Vendens rem alienam quam suam esse credebat, vel ad
suum debitorem spectare non ideo potest evitare restitutionem praetii; ( Decis. 409,
n. 11 e 12 , part. XIX, T. 1 ) licet venditionem bona fide fecisset credens forsan
esse suam , sed tenetur ad praetii restitutionem , ne locupleretur cum aliena jactura
juxta textum in lege 32 (Si me et Titium) . Dig. de rebus creditis et si cert. pet. XII , 1 .
Se poi la vendita della cosa altrui fosse stata in mala fede, valevano le massime se-
guenti: Ubi quis vendat alteri scienter rem alienam et realiter tradat furtum com-
24 Nozione e Oggetto
mittit, secus si non tradit sed tantum constituit se nomine emptoris possidere ( V. nella
collez . delle Recenzioni l'annotazione alla Decis. 131 , n. 305 e seg. part . VIII) .
Qui scienter rem alienam alteri vendit et realiter tradit et furtum committit et
poena furti tenetur ( leg. 16 , Cod . De furtis VI , 2 ) . Il proprietario poi della cosa
la poteva sempre rivendicare o poteva rivolgere, in sussidio, la sua azione contro
quella che col prezzo era stata acquistata (Decis . 149 , n . 11 , 12 , 33 , 36. Rot. Rom .
collez. cit. ) . Tale azione sussidiaria era data soltanto a chi mancasse d'ogni altro
mezzo giuridico per riavere la cosa venduta (Mantica , De tacit. etc. lib . XII , Ti-
tolo XXVII, n. 2. Buratto, Decis . 784 , n . 1 ) . Caeterum venditio rei alienae sem-
per tenet saltem in praejudicium distrahentis et venditor tenetur, re evicta, de evi-
ctione (Coll. cit . Decis . 345 , n . 4 , part. III , e le annotazioni di Paolo Rubeo sulla
decis. 131 , n. 57 e seg. part. VIII) . Quando vero quis emit scienter rem alienam
vel alteri prius venditam , alioque onere affectam , censetur jus tantum venditoris
emisse , et censetur eandem acceptasse cum suis vinculis et hypothecis , quibus erat
obnoxia (Ivi Decis . 78, n . 3, part. II, Decis. 453, n . 13 , part. IX, T. 2) . Ut autem
dicatur quis scienter emere rem alienam vel obnoxiam alicui oneri , sufficit quod ha-
beat notitiam obligationis in genere ( Decis. 457 , n. 13, part . IX, T. 2— Decis . 78 ,
n . 3, part. II , Decis . 753 , n . 2 , part. III , Decis . 469 , n . 9 , part . IX, T. 2).
(1 ) Troplong stesso (1. c . n . 236) avverte: On doit mème décider que si, avant
que la nullité de la vente soit demandée , la propriété vient à se consolider sur la
tète du vendeur, soit parce qu'il a acheté la chose , soit parce qu'il en a hérité du
véritable propriétaire , la vente se trouve validée l'acheteur n'a plus
pour adversaire possible que son vendeur, qui est précisément tenu à le garantir et
à le faire jouir, et qui désormais a tous les moyens de prèter main forte au contrat .
Capo Primo 25
che esso non è d'ordine pubblico , è regola nell' interesse dei soli
contraenti , i quali possono benissimo comprare e vendere in tal
modo da rimettere il trasferimento della proprietà della cosa a
un termine determinato o determinabile , od anche al momento
in cui avverrà la tradizione . La vendita , dunque , della cosa altrui
non è nulla , ma soltanto annullabile: esiste come contratto finchè il
compratore non ne abbia ottenuto l'annullamento ; può essere ra-
tificata dal proprietario come se per mandato di lui fosse avvenu-
ta ; trattandosi d'immobili , può essere convalidata con l'usuca-
pione decennale e può rimanere ferma tra i contraenti , a termini
dell'art. 1300 del Cod . civ . , se l'azione per l'annullamento non
sia promossa nel quinquennio .
Quest' analisi ha pure una notevole importanza scientifica nel
sistema della legge nostra , conducendo a respingere l'opinione di
una differenza sostanziale tra la vendita civile e quella commer-
ciale (art . 59 del Cod . di comm .) . Sarebbe , infatti , · erroneo il ri-
Les reclamations de l'acheteur seraient donc sans objet. Il demanderait , sans grief,
une nullité qui n'est pas d'ordre public et dont la cause a disparu . - V. pure Pa-
cifici-Mazzoni. Della vendita , vol. I , n . 109, 2ª ediz. - Il Leporini (1. c . p. 177)
dopo aver dimostrato che l'art. 1459 indica un'obbligazione del venditore che ha
origine dal contratto, e non da un fatto considerato in sè stesso pregiudicievole al
compratore , perchè in questo caso avrebbe dovuto stabilire soltanto in favore del
compratore di buona fede la facoltà di chiedere il risarcimento dei danni e non ga-
rentirgli il diritto di pretendere che resti in suo favore immutata quella condizione
di cose qualsiasi che può derivare dalla conclusione ed esecuzione di un contratto
solo annullabile ; dopo aver concluso che il citato articolo si riferisce ad un contrat-
to esistente che ha vita propria e che può solo rescindersi per istanza del compra-
tore, nota che dicendo essere la vendita un contratto col quale si trasferisce la pro-
prietà della cosa pel prezzo , si ha una formula che include tanto il contratto del
proprietario che promette un oggetto proprio , come l'obbligo del non proprietario
che promette di procurare la cosa . Di queste due figure di contratto solo la prima ,
se stiamo agli art. 1447 e 1448 costituisce la vendita nel diritto moderno; la secon-
da dovrebbe costituire una convenzione a sè (sui generis) innominata . Ma però se
riavviciniamo gli articoli suddetti , all ' art. 1459 , principio ed alinea , ci accorge-
remo di cosa forse non sospettata, vale a dire che il diritto italiano ha fatto ritorno
all'antico diritto in un punto essenziale ed ha quasi combinata l'antica e la nuova
nozione. - V. pure il Cap. III, § 2 di questo volume.
26 Nozione e Oggetto
CAPO II.
SOMMARIO
9. Regola generale espressa nell'art. 1456 del Cod . civ. - Non vi sono altre inca-
pacità che quelle indicate dalla legge. - La compra e vendita non è vietata fra
i coniugi - 10. Le incapacità determinate dalla legge sono relative alla parte
che le persone possono prendere nel contratto . -- Ad alcune persone è vietato
il comprare ad altre il vendere - Prima di venire alle disposizioni particolari
del Cod. civ. si esamina sommariamente l'art. 1106 in ordine alla compra e
vendita - 11. Capacità delle persone giuridiche - 12. Analisi delle incapacità in
modo particolare indicate per la compra e vendita - Commento all'art.1457-
- Se il tutore possa ven-
Speciale esame di alcune questioni attinenti ai tutori —
dere al minorenne, se possa intervenire alla licitazione di beni indivisi , dei quali
Capo II. 29
è comproprietario - Il divieto dell'art. 1457 si estende pure ai curatori nomi-
nati per gli art. 247 e 166 del Cod . civ. -- 13. I procuratori ed i mandatarii
non possono acquistare i beni che sono incaricati di vendere Questioni prati-
che su tale argomento -14. Il caso del debitore espropriato - Incapacità de-
terminata dall ' art. 2085 del Cod . civ. -- 15. Incapacità degli amministratori
dei comuni e d'altri pubblici istituti ― 16. Speciali indagini in ordine al di-
vieto per gli amministratori delle opere pie - 17. Incapacità dei pubblici uffi-
ciali per comprare i beni che si vendono sotto l'autorità loro o mediante il
loro intervento - 18. Incapacità degli avvocati e dei procuratori per le cose
comprese nelle cause alle quali prestano il loro patrocinio - 19. Tutte le per-
sone alle quali l'art. 1457 si riferisce non possono acquistare nemmeno per in-
terposta persona 20. Carattere della nullità dell'atto nei casi suddetti .
9. L'art. 1456 del Cod . civ. trascritto dall' art . 1594 del
< ritto francese che sempre sospetta una simulazione o una fro-
« de ». E al Senato del Regno il Guardasigilli aggiungeva: « Quan-
(1) Avverte benissimo il prof. Re nel suo trattato della vendita ( pag. 123) , che
nel caso di compra e vendita fra coniugi, trattandosi d'immobili, deve di necessità
intervenire sempre l'autorità giudiziaria per autorizzare la moglie ( art. 134 e 136
Cod . civ. ) , essendo il marito interessato in quell'atto, e così cessano i timori di fro-
di. Di più , siccome potrebbero in ogni caso i coniugi vendere ad un terzo per com-
prare poi dal medesimo, otterrebbero lo scopo stesso con questo di più , che evite-
rebbero ancora l'autorità giudiziaria . Ora , una legge che non solo non raggiungeva
lo scopo, ma che, in alcuni casi, ne rendeva anzi più improbabile il conseguimento
non doveva essere mantenuta . Leg. 5 , § 5; leg. 31 § 3; leg. 7 § 6. Dig. De Do-
nat. inter. vir. et uxor. XXIV, 1 .
(2) Art. 220 e seg. 335 , 339 e seg. del Cod . civ. - Giorgi, Delle obbliga-
Capo ft. 31
gli stessi poteri del genitore esercente la patria podestà o del tu-
tore sono assai limitati . Infatti il genitore e il tutore possono
liberamente vendere i frutti e le cose mobili soggette a facile de-
terioramento ; ma , in altri casi , il genitore dev'essere autorizzato
dal tribunale , data una causa di necessità o di utilità evidente
del figlio stesso , e il tutore deve , nelle medesime circostanze , ot-
tenere l'autorizzazione del consiglio di famiglia con l'omologazio-
ne del tribunale (art. 224 , 296 , 301 del Cod . civ . ed 814 della
proc . civ. ) . Se il minore è emancipato , potendo fare tutti gli atti
di semplice amministrazione (art. 317 Cod . civ. ) può vendere i
frutti ed i mobili facilmente deteriorabili ( 1 ) , ma , per altri beni
gli è necessaria , oltre il consenso del curatore , l'autorizzazione
del consiglio di famiglia o di tutela , omologata dal tribunale (319)
e 301 cod . civ. ) . Analogamente è regolata la capacità degli ina-
bilitati (art. 339 cod . civ . ) ; nè basterebbe che il curatore auto-
rizzasse in genere a comprare e a vendere (2 ) . Coloro che seguo-
no con pochissima critica la giurisprudenza del Cod . civ . france-
se, dubitano ancora se il minorenne , l'interdetto e l'inabilitato
possano rimanere obbligati in una compra e vendita , che , per
quanto debitamente autorizzata , fu lesiva degli interessi loro
(Leg. 3 cod . De in integr . restit . II . 22. Leg. 2 Cod . Si advers .
vendit . II . 28 leg . 1 e leg . 11 , Cod . De praediis vel aliis reb .
V, 71 ) ( 3 ) . Ma , notando che la legge nostra con gli art. 1303
zioni. Vol. III, Tit. II, Cap. I , n . 42 ― Lo Monaco, Delle obbligazioni e dei con-
tratti, vol. unico, parte prima, n . 16.
(1 ) Lucca 3 maggio 1873. Ann . Vil , 2, 429. Cass . di Firenze 9 febbr. 1879 .
Racc. XXVI , 1 , 855. Cass. di Torino 13 sett. 1875. Racc. XXVI , 1 , 855. La ven-
dita del taglio di un bosco ceduo entra negli atti di semplice amministrazione. Cass .
di Torino il 13 sett. 1875. Racc . XXVIII , 1 , 128 .
(2) Firenze 26 aprile 1870, Ann . IV, 2, 227 .
(3) Troplong..― De la vente, n . 166. - Aujourd'hui comme sous l'ancienne
jurisprudence, tout acte passé par le mineur sans les formalité habilitantes voulues
par la loi est nul , et pour en obtenir la nullité, il n'est besoin de prouver aucune
lésion, l'art. 1124 du Code civil , en déclarant le mineur incapable de contracter,
enlève évidentement tout caractère de validité à une convention dans laquelle un mi-
neur parle seul et sans autorisation . Et il est clair que, dès qu'il y a incapacité , le
32 Capacità delle personė
e 1304, tolse ogni ragione di essere alle dispute che erano sorte
per gli art. 1305 , 1306 e 1314 del Cod . franc . , dobbiamo con-
cludere che , osservate le cautele della legge , essi rimangono ob-
bligati come qualunque altra persona , perchè tali cautele sono
costituite appunto per dichiarare che non si crede leso l'interesse
loro.
cabile l'art. 1309 non essendo questo il caso dell' atto nullo in
modo assoluto per difetto di forma (art. 1310. Rota Romana . Re-
cent . Decis . 406 , n . 20 e seg . part . IV . T. 2 ) .
11. Le persone giuridiche riconosciute come subietto di di-
remède de la lésion est completement inutile. De plus aujourd'hui comme sous l'en .
cienne jurisprudence , la simple lésion est suffisante pour que le mineur puisse se
faire restituer contre les conventions dans lesquelles il a été légalement représenté
ou autorisé (art. 1305 ) . C'est la différence entre lui et le majeur . Il était necessaire
de la maintenir , parce que ses intérêts peuvent, malgré toutes les précautions de la
loi , avoir été mal defendus par les étrangers qui sont appelés à veiller pour lui.-
V. pel Cod. civ. ital. Foschini , Motivi del Cod . civ. sull'art. 1303.
(1 ) Consulta Giorgi , Teoria delle Obbligazioni . Vol . III, n. 106 e seg. e 116 ,
Capo II. 33
!
( 1 ) Le alienazioni dei beni comunali , siano pure di esigua entità non possono
eseguirsi se non per formale deliberazione del Consiglio , con l'intervento di un dato
numero di volanti e con l'approvazione della deputazione provinciale. Cass. di Ro-
ma 23 marzo 1876.- Manuale degli amministratori , diretto dall'Astengo anno 1879-
Ivi anno 1879, pag. 119. Cons. di Stato 27 maggio 1882 Ivi 1883, pag. 237.—
Art. 111 , 142 e 166 del testo unico della legge comunale e provinciale approvato
con R. decreto 10 febbr. 1889. Se un benefizio parrocchiale fu autorizzato a ven-
dere ad un comune, e la vendita avvenne con la riserva dell'approvazione governa-
tiva , venendo poi questa negata, la vendita si ha come non fatta , nè il sindaco che
rappresentò il Comune in quell'atto può pretendere di far suo l'acquisto . --Torino
31 agosto 1870- La Legge anno X, 1 , 100.
(2) Camera dei deputati, disegno di legge presentato dal presidente del Consi-
glio, Ministro dell'interno il 18 febbr. 1889. (Legislatura XVI, 3ª sessione. - Docu-
menti , n. 55 ) . Le alienazioni dei beni delle opere pie sono soggette all'approvazio-
ne della Giunta provinciale amministrativa (art. 64 della legge comunale e provin
ciale pubbl. nella Gazz. uff. il 31 dic. 1888), e argomentando dalle attribuzioni che
prima erano deferite alla Deputazione provinciale si può dire che il permesso dato
dalla Giunta stessa per l'alienazione a trattative private non esclude l'approvazione
che la Giunta deve dare poi al contratto stipulato . Anzi rammentiamo che quando
la legge esige l'autorizzazione e l'approvazione di un atto di un corpo morale per
parte dell'autorità tutoria o governativa l'atto non si può dire perfetto finchè l'ap-
provazione non sia avvenuta. Nel frattempo rimane ferma la responsabilità personale
degli amministratori per quanto essi hanno fatto, ma l'ente morale non è legalmen-
te impegnato (Cass. di Napoli 5 luglio 1878 - Manuale degli amministratori diretto
dall ' Astengo, anno 1879 pag. 128. Consiglio di Stato 20 maggio 1882 - Ivi , an-
no 1883, pag . 64) .
CUTURI Vendita, ecc.
34 Capacità delle persone
sone : il genitore, pei beni dei figli soggetti alla sua podestà; i tutori,
i protutori e curatori, dei beni delle persone soggette alla loro tutela ,
protutela e cura; i procuratori, dei beni che sono incaricati di vende-
re; gli amministratori dei beni dei comuni o degli istituti pubblici af-
fidati alla loro cura; salvo che per particolari circostanze nell' atto che
permette la vendita , siano autorizzati a concorrere agli incanti; e fi-
nalmente i pubblici officiali non possono acquistare i beni che si
vendono sotto la loro autorità o mediante il loro intervento . Così
(1) Montpellier, 10 juin 1862- · Dalloz, 1863, 2, 30- Paris, 14 août 1866-
Dalloz, 1867, 2 , 120.
(2) Quand le tuteur et son pupille sont copropriétaires par indivis, leurs inté-
rêts sont identiques, les majeurs ne peuvent sauvegarder leurs intérêts qu'en sauve-
gardaut ceux des mineurs: l'intérêt de tous le copropriétaires étant que le prix de
la licitation soit aussi élevé que possible, il faut que tous puissent prendre part à
la licitation (Laurent, XXIV, n . 45) .
(3) Brescia, 5 maggio 1874 - Monitore dei tribunali di Milano , XVI , 564.
Capo II. 37
zione francese (4) osservò giustamente che doveva anzi tutto es-
sere mantenuto il canone della interpretazione restrittiva , aggiunse
poi non esservi nemmeno la ragione di argomentare per analogia,
tere i patti della vendita e per fare tutto ciò che crede più op-
portuno nel suo interesse . Per le medesime ragioni la corte d'ap-
pello di Venezia decise (5) che l'incaricato sia per mandato , sia
dell ' espropriazione forzata (art . 2085 del Cod . civ . ) . Egli diviene ,
lo dice espressamente la legge , un sequestratario giudiziale ec-
cetto che sull'istanza di uno o di più creditori il tribunale ripu-
tasse opportuno di affidare i beni ad un' altra persona . Ridotto
così nella condizione di un amministratore provvisorio ( 1 ) , am-
« quid vel per se vel per aliam personam: alioquin non tantum
<< rem amittit sed et in quadruplum convenitur, secundum con-
« stitutionem Severi et Antonini . Et hoc ad procuratorem quoque
<< Caesaris pertinet , sed hoc ita se habet , nisi specialiter quibusdam
della legge comunale e provinciale del 1865 , fosse uscita dai li-
miti delle sue facoltà, e che il Consiglio fosse incompetente per
ratificare ; insistè poi nell ' osservare che il Cod . civ . pronunzia ,
colo 106 (nel nuovo testo unico) della legge comunale e provin-
ciale . Invece una fondazione avente per fine il soccorso ai parenti ,
e, in mancanza, ai poveri del Comune o a persone bisognose scel-
te in una classe di cittadini è opera pia (2) . Data , dunque , la
costituzione dell'opera pia , non solo gli amministratori non pos-
sono comprare i beni di essa ? ma non possono nemmeno essere
(1) L'articolo primo della legge 3 agosto 1862 dichiarando in modo generale
soggetti alle disposizioni di essa legge tutti gli enti morali aventi per fine di soc-
correre le classi meno agiate, senza far distinzione tra le opere pie amministrate da
ecclesiastici e quelle amministrate da laici , deve ritenersi come illegittimo il rifiuto
degli amministratori ecclesiastici di sottostare alle disposizioni della legge. ―― Consi-
glio di Stato 27 sett. 1863 - Manuale degli Amministratori Comun . e prov. diretto
dall'Astengo - anno 1864, pag. 190.
(2) Cass. di Palermo, 3 dec. 1881. Manuale dell'Astengo , anno 1882, p.256.
Consiglio di Stato, parere del 9 sett. 1882. Ivi , anno 1882 , pag. 384.
42 Capacità delle persone
procedimento (art . 627 , 623 , 628 , 816 , 819 , 825 930 della proc .
civ . 798 ad 801 del cod . di comm . ) . Il testo poi della legge con
la frase sotto la loro autorità , si è riferito anche ad officiali del-
18. Finalmente per l'ultimo capoverso dell' art. 1458 gli av-
(1) La provvista dagli esercenti di un Comune del pane, medicinali ed altri ge-
neri che possono occorrere giornalmente all'opera pia , costituisce pel pubblico e-
sercente amministratore una causa d'incompatibilità all ' officio suddetto, sia questi
munito o no di regolare contratto e le somministrazioni superino o no le 500 lire.-
Parere del Consiglio di Stato , 8 giugno 1877. - Manuale cit. anno 1877 , pag . 271 .
(2) Manuale cit. anno 1883, pag. 303 .
(3) Art. 3 del testounico della legge comun . e prov.
Capo II. 43
na, acquistare le cose comprese nelle cause alle quali prestano il loro
patrocinio. Esaminato tutto il resto è certo che la legge si rife-
risce a contratti per trattative private non alle vendite che si fan-
no all'asta pubblica . Se poi, tolta ogni controversia, furono già
determinati sulla cosa i diritti del cliente , la vendita è valida .
nata dal tempo (art. 1300 cod . civ . ) , dalla rinunzia, dalla con-
ferma ( art. 1207 ) . Mentre , invece , trattandosi di incapacità ordi-
nata dalla legge per motivi d'interesse generale , ed essendo pre-
scritte formali autorizzazioni per l'esistenza del contratto in dáte
circostanze , come avviene per l'acquisto dei beni dei Comuni , e
d'altri istituti pubblici per parte de' loro amministratori , la nul-
lità è assoluta , può essere dichiarata d'ufficio dalle competenti au-
torità , anche per il principio sancito nell' art. 12 delle disposi-
zioni preliminari al Cod . Civ . Avvertiamo inoltre che, trattandosi
dell' alienazione dei beni comunali , potrebbe valere in proposito
anche l'azione popolare , secondo l'art . 114 della legge comunale
e provinciale . Anche il divieto che si riferisce agli officiali pub-
blici in ordine ai beni che si vendono sotto l'autorità loro o me-
CAPO III.
§ 1.
IL CONSENSO .
SOMMARIO
21. Quando esista giuridicamente il consenso -- 22. Del carattere e degli effetti delle
promesse di vendere e di comprare - 23. Esaminate le così dette promesse si-
nallagmatiche nel Diritto romano, si dà notizia delle influenze che sulla questione
ebbe il Diritto canonico e della dottrina che si venne formando nel Diritto co-
mune romano - La dottrina e la pratica in Francia; ragioni storiche dell'afo-
risma: promesse de vendre vaut vente . L'art. 1589 del Cod . civ. franc.-
Art. 1595 del Cod . albertino e 1434 delle leggi civili per le due Sicilie. - Giu-
risprudenza influenza degli scrittori francesi e , specialmente, del Pothier —
24. I Cod. civ. Italiano ― Riferimento ai principii generali del Diritto - Opi-
nione prevalente fra i nostri commentatori - Giurisprudenza prevalente - 25. E-
same critico di essa - Conclusioni - 26. Delle promesse di vendere e di com-
prare confermate dalla caparra - 27. Si ritorna sul momento in cui esiste il
consenso -- Si richiamano le regole seguite dalla legge nostra per la compra e
vendita tra assenti -28. Della forma nella manifestazione del consenso 29. Se
la vendita verbale di un immobile possa essere convalidata dall'esecuzione volon-
taria Quale valore giuridico abbia tale esecuzione― Esame , di alcune decisioni
e dell'opinione del prof. Semeraro 30. Alienazione delle rendite nominative
inscritte sul gran libro del debito pubblico - Come debba essere manifestato il
consenso - 31. Della manifestazione del consenso per mezzo di un rappresen-
tante - 32. Della compra e vendita per persona da nominarsi - 33. Del man-
dato per l'alienazione dei certificati nominativi della rendita inscritta sul gran
libro del debito pubblico
- 34. Le determinazioni accessorie della volontà nel
contratto di compra e vendita - Richiamo ai principii generali sui contratti condi-
zionali― 35. Della compra e vendita in massa - Della vendita a numero , peso e
misura - -36. Della compra e vendita a prova - 37 . Esame critico dell'art. 1452
e delle opinioni manifestate dai commentatori - 38. Compra e vendita su cam-
- Importanza delle cautele per conservare il
pione - Caratteri del contratto
campione - Quando la cosa debba essere rifiutata dal compratore - Si com-
batte, in questo caso, la presunzione species debila perit emptori.
bile , avremmo avuta quella promessa che i giuristi dicono ora si-
(1 ) Op. cit. pag. 102. Gajo, § 139 , Cap. III. Leg. 35. Dig. De contrah . empt .
XVIII , 1. — Inst. Lib . III. Tit. XXIV, pr. Il Leoni ― nell'Archivio Giurid . Vol . XVI ,
pag.230 argomentando specialmente dal testo delle Instit. e avvicinandosi all ' opi-
nione del Boissonade (Revue historiq. de Droit franc. et Etrang. XII , p. 136 e seg .) ri-
tiene che al tempo di Giustiniano la teoria delle arre fosse la seguente : 1º Se trat-
tavasi di una vendita che le parti non vollero in iscritto , il contratto era perfetto quan-
d'erano d'accordo sulla cosa e sul prezzo , e le arre erano , prova della seguita con-
venzione. II° Se le parti vollero lo scritto, da esso dipendeva la perfezione del con-
tratto. III° Se, in tal caso, durante i preliminari furono date le arre per assicurarne
la conclusione, chi ha promesso di comprare e non compra, perde le arre date, chi
ha promesso di vendere e non vende deve restituirle per il doppio (1. c. pag . 245) .
(2) Consulta Pertile - Storia del Diritto italiano. Vol . IV, pag. 442 a 450.
Capo III. § 1. 51
Sed est quaedam causa , et quae causa non est proprie contractus nec pignus , sed
est quasi pignus, sicut pignus daretur ne resiliant, sic est in propositio et ideo pi-
gnus vocatur. Unde, impleto contracttu repetitur arra, conditione ex lege .
(1 ) Sulla cit. cost. 17 Cod . IV, 21 , alle parole in scriptis è la glossa seguen-
te: ut aliter non valeat nisi scriptura facta, secundum Joannem et secunduin A-
zonem, quando in contractu vel ante conveniunt ut scriptura inde fiat, gerentes in
animo non prius contrahere , quod scribatur ; secus si a principio simpliciter con-
trahant, et, postea, ad probationem fit in scriptura . ( Codicis Iustiniani , Accursii,
commentarii - Venetiis, signo aquilae renovantis MDLXXXIV pag. 797) . V. pure
Bartolo sulla detta leg . 27. (Antiqua lectura). Nell'ediz . di Venezia del 1602 , To-
mo VII , pag. 137. Ivi nelle additiones sono anche riassunte brevemente le opinio-
ni di parecchi glossatori e dei consulenti come Parisio, Alessandro , Paolo Ca-
strense ed altri .
Sulla promessa di vendere egregiamente scrisse il Mantica (Vaticanae Lucubra-
tiones de tacitis et ambiguis conventionibus . - Roma 1613 T. I, pag . 176 , lib. IV ,
tit. 3). ― Dopo aver notato che vendere è ben altro che promettere di vendere ,
aggiunge: accedit etiam quod ex promissione de vendendo neque dominium , ne-
que jus aliquod reale transfertur : sed solum jus personale ei acquiritur cui promis-
sio facta est; et consequenter competit ei actio in personam , per quam contra pro-
missorem potest agere ad id , quod sua interest ( ivi , n . 2) . Tenendo poi conto del ca-
rattere della stipulazione, già da me notato nelle brevi notizie di Diritto Romano che
ho date , aggiunge poter rccedere dalla esecuzione della promessa quegli a cui fa-
vore fu fatta , quia venditio non est perfecta , cum aliud sit vendere aliud promis-
sio de vendendo: nam promissor stipulatori obligatur , sed stipulator non obligatur
promissori stipulatio enim non est contractus ultro citroque obligatorius .
Deducevano inoltre i dottori che la tradizione eseguita ex causa venditionis tra-
sferisse regolarmente il dominio, non così quella che era semplicemente avvenuta ex
causa promissionis de vendendo ( ivi , n . 11 ).
(2) Consulta il Corpus juris glossato edito a Lione il 1551 ( Codex , pag. 496 )
e il Codex cum Gothofredo Apud Vignon MDCCVII fol . 255 in f. ex contractu
scripto non oritur jus nisi scriptura in mundum sit recepta » . ― Tiraquello (consi-
sigliere del parlamento di Parigi) . De retractu conventionali, ad. tit. fin. n. 42 e seg.
Capo III. § 1. 53
tendo che quando in un atto concorrono tutti i requisiti della
(1 ) Il Dalloz (Repert. Tome XLIII , n. 320 - Vente, Ch. III , sect . 1 , art . 5 ,
§ 1 ). Dopo avere riassunto nello stesso senso lo stato della giurisprudenza , ed avere
notate le opinioni di Henrys , di Bretonnier , di Boniface e di Brillon, e dopo
avere aggiunto che i parlamenti e, specialmente quello di Parigi ammettevano che
il promittente era in obbligo di venire alla stipulazione del contratto, conclude: « quel-
ques auteurs, voulant exprimer énergiquement cette dernière manière d'envisager les
promesses de vente , énoncèrent leur pensée en ces termes , que la promesse de
vendre est une veritable vente (Beiceau de la preuve p. 757, n . 6). Cela vou-
lait dire, non pas que la vente promise fût reputée accomplie et produisit les effets
d'une vente parfaite, mais simplement que ceux qui s'étaient liés par une promesse
de vente pouvaient être contraints à réaliser cette vente . Ainsi , en résumé , d'une
part , on donnait le nom de promesses de vente à des veritables ventes sous seing
privé que les parties s'étaient engagées à rendre authentiques ; et d'autre part, on
paraissait assimiler à la vente des contrats qui n'en produisaient pas les effets. Il y
avait là une double inexactitude »,
51 Elementi essenziali per la compra e vendita
promessa di comprare e di vendere . L'aforisma tradizionale della
des parties , mais d'un étranger que ces parties auront chargé de
rediger l'acte , e la loi n'a pas attaché d'importance à une sorte
de périphrase qui aura été acceptée par des contractants inexpé-
rimentés comme un terme de pratique usuelle ( 1 ) » .
L'art . 1595 del Cod . albert . riprodusse la regola del Cod .
franc . , e così pure l'art. 1434 delle leggi civili per le due Sicilie ;
ma la giurisprudenza non fu concorde nell' interpretazione . L' Arcie-
ri, per es . , ne ' suoi studii legali ( 2) avverte che tra la vendita e la
(1) Cours analytique de Code Civil par A. M. Demante continué , depuis l'arti-
cle 980, par E. Colmel de Santerre, T. VII ( Paris 1888) pag . 17— Laurent XXIV,
num . 21.
(2) Vol. VI, pag . 12 -Napoli 1855.
Capo III. § 1. 55
siasi consentito dalle parti sulla cosa e sul prezzo , non può tut-
tavia con tali espressioni affermare che il trasferimento della pro-
prietà abbia luogo ipso jure come nella vendita attuale ; sarebbe
infatti assurdo che la cosa rimanesse a rischio dell' acquirente ,
quando dal contratto stesso apparisce che si vuol ritenere dal ven-
ditore poichè promette vendere, ma non attualmente vende . Anzi
(1) Le fait qui est l'objet d'une promesse de vendre, n'est pas un fait exté-
rieur et corporel de la personne du debiteur ; il peut se suppléer par un jugement
qui ordon nera , faule par le debiteur de vouloir passer un contrat de vente, le ju-
56 Elementi essenziali per la compra e vendita
si deve ritenere ch' ei lo sia per quel tempo soltanto, a cui , avuto
riguardo al caso , si può presumere che le parti abbiano tacita-
gement vaudra pour contrat. Cette opinion paroit suivie dans la pratique, comme
étant la plus conforme à la fidélité qui doit régner entre les hommes pour l'accom-
plissement de leurs promesses » ( Traité du contrat de vente, sixième partie § 3, Pa-
ris 1772) -
— V. pure le antiche opinioni tradizionali del Diritto civile francese in
Toullier, IX, n. 92.
Capo III. § 1. 57
(1 ) Non ha rilevanza l'osservazione che dal vigente codice non essendo stabi-
lito che la promessa di vendita equivalga alla vendita , com'era espressamente san-
zionato dal Cod . albertino, sia , perciò , cessata la necessità di stipularla nel modo
prescritto per la vendita, dappoichè se dessa non equivale direttamente alla vendita ,
secondo però l'obbligazione di stipularla , è tale una convenzione che ha per oggetto
proprio ed immediato la vendita medesima e, come questa , dev'essere fatta da atto
scritto: ed una contraria interpretazione, aprirebbe facilmente l'adito alla violazio-
ne di quel sistema introdotto dalla legge per cui , allo scopo di evitare gravi incon-
venienti, prescrisse la formalità dell'atto scritto per le convenzioni traslative della
proprietà degli immobili e dei diritti immobiliari ». Torino, 30 decembre 1876 –
La Legge, XVI , 592.
58 Elementi essenziali per la compra e vendita
zioni speciali , sotto tre distinte forme si può presentare alle in-
dagini dei giuristi la promessa di vendita, e a ciascuna di quelle
prezzo , il consenso » ( 1 ) .
prendere varie figure che dal semplice atto preparatorio vanno sino
alla compra e vendita condizionale o a termine . Ricordiamo che
la quale per noi dovrebbe ritenersi implicitamente inclusa negli art. 1125 e 1448 del
cod . civ. ".- La Corte di Genova il 10 marzo 1884 (Ann . XVIII , 3 , 380) . Tor-
na ad insistere sulla massima desunta dall'art. 1589 del cod . franc . Giova con-
sultare anche la sentenza della Cass . di Torino del 25 sett. 1883 - Foro ital.
Anno 1884, I , pag . 163. Ivi è una nota dell'avv. Manara il quale torna ad insistere
che la promessa sinallagmatica di vendere e di comprare è vendita vera e propria
con trapasso di proprietà . - Consulta pure la nota alla sentenza della Cassaz. di
Torino 24 nov . 1875. -La Giurisprudenza di Torino , anno 1876 , pag. 114. — La
Corte d'app. di Genova il 20 sett. 1882 ritenne che la semplice promessa di ven-
dere o di comprare un immobile anche quando si contenga nei limili d'un'ob-
bligazione unilaterale debba risultare da atto pubblico o da scrittura privata con-
tenente gli estremi sostanziali del contratto, cioè la determinazione della cosa e del
prezzo. - Conforme Cass. di Firenze 25 giugno 1883. La Legge, 1883 , vol . II ,
pag. 480.
(1 ) Theatrum verit. et just. Liber VI, De emptione et venditione. Discurs. XLVIII
et XLIX.
60 Elementi essenziali per la compra e vendita
vendere , con la promessa nel vero senso giuridico della parola ; poi
i requisiti della compra e vendita considerate in un modo pura-
mente formale e la cosa a cui la promessa si riferisce , confondete
con l'oggetto della promessa . Qui la parola cosa voi prendete abu-
sivamente in due sensi : nel senso generale che è cosa qualunque
oggetto del diritto , e , perciò , anche una prestazione di fare , e nel
senso più limitato di quel bene mobile o immobile che dovrà poi
essere comprato o venduto , come le parti hanno promesso . Po-
trebbero forse due persone promettere di vendere e di comprare
senza aggiungere altra determinazione ? Potrebbero assumere una
(1 ) Corte d'app . di Roma 28 maggio 1885. Foro ital. Vol . 1 , 842 , 844 . ―
Tribunale di Spoleto 19 febbr. 1880. Gazz. del Procurat. XV, pag . 370.
(2) La Legge, 1884 , vol. I, pag. 740 .
Capo II . § 1. 63
dita non lascia però di accennare nel titolo relativo alla vendita
guendo tali regole , è facile scorgere come il disposto dell' art . 1314
(1 ) V. pure in questo senso. Cass . di Torino 24 nov. 1875 - Foro ital . 1876 ,
I, 293 (Estensore Buniva) e 25 sett. 1883. Ivi , anno 1884, I , pag. 163. La Corte
decideva che trattandosi di semplice promessa di vendere la quale non importa an-
cora trapasso di proprietà , ma consiste in una semplice obbligazione di fare , il cui
inadempimento dà luogo al risarcimento dei danni , e poichè nel cod. civ. ital . non
venne più riprodotto l'art. 1595 del cod . civ. albertino il quale prescriveva per la
validità della promessa di vendere immobili le stesse forme che erano prescritte per
la loro vendita effettiva ; egli è evidente come a torto si denunci dal ricorrente la
violazione dell'art. 1314 del cod . civ. il cui disposto relativo alle convenzioni con
cui si trasferisce la proprietà d'immobili non è punto applicabile alla promessa di
vendita. Per la sussistenza ed efficacia di questa basta che consti essersi dall' una
parte assunta l'obbligazione di effettuare in seguito la vendita e che l'altra parte ab-
bia accettata la promessa.
Capo III. § 1 . 67
tratto (2) .
27. Ed ora ritornando all' analisi che avevamo incominciata
-
(1 ) Della trascrizione , vol. I , n . 29. — Rammento al lettore che l'art . 1595 del
cod. albertino è identico al 1589 del cod . franc . , dicendo che la promessa di ven-
dere equivale alla vendita , se esiste il consenso reciproco delle parti sulla cosa e
sul prezzo ».
(2) Consulta Giorgi, Teoria delle obbligazioni, vol . IV, n . 465 e seg . Re, Della
-vendita, n. 42. -Amali, Manuale sul cod . civ . generale austriaco , pag. 382. Mi-
lano 1844.
68 Elementi essenziali per la compra e vendita
( 1 ) Art. 1582. La vente est une convention par laquelle l'un s'obligé à livrer une
chose l'autre à la payer . Elle peul être faile par acte authentique ou par acle
sous seing privé.— ll Richeri T. X , § 758 dopo avere notate brevemente le dispu-
le che si fecero dai pratici a proposito della cit . Cost. 17 Cod . De fide instrum.;
dopo aver detto qual fosse l'opinione prevalente nel senato piemontese , per l'autori-
tà del Fabro, conclude: in dubio tamen si non apparet quid actum sit, credimus
ad probationem potius quam ad validitatem actus interpositam fuisse scripturam , cum
actus talis est, qui sine scriptura polest subsistere . Unusquisque enim in du-
bio potius praesumitur uli jure communi, quam speciali .
70 Elementi essenziali per la compra e vendita
29. Fu proposta la questione se l'atto nullo per l'omissione
(1 ) Foro ilal. , vol . II , part. I , pag . 724 — Annotazione del prof. Semerano
alla sentenza della Corte di Bologna del 27 aprile 1877. - Pacifici-Mazzoni , Instit.
Vol. V. Appendice . - Cass. di Torino , 7 giugno 1867. Ann . I , 1 , 1 , 280. Cass . di
Firenze 29 luglio 1867. Ann . I , 1 , 1 , 359 - — Raggio , Gazz . dei tribunali di Napoli ,
XXII, 310.
Capo III. § 1. 71
<< che vi sono soggetti potessero senza di essa avere completa effi-
« cacia, sia pure nei rapporti tra le sole parti contraenti » . Nè
72 Elementi essenziali per la compra e vendita
teresse pubblico esige nel sistema dei mezzi sociali certezza e per-
manenza, riconobbero l'opportunità della forma scritta imposta dal
legislatore ; il quale , distinguendo atto da atto , per alcuni esige
la scrittura come prova necessaria , la cui mancanza trae seco la
assoluta inammissibilità di qualunque altro mezzo probatorio , men-
la proposta dell' atto pubblico per tutti i contratti che hanno per
oggetto il trasferimento della proprietà immobiliare, venne nel con-
cetto espresso nell'art . " 1314 e giustificato dal De Foresta nel modo
seguente : « La commissione senatoria fu unanime nel riconoscere
l'atto la forma necessaria perchè fosse valido , non si potrà dire che
nulla avvenne tra loro , essendo almeno certo l'obbligo di proce-
dere alla regolare stipulazione dell'atto . Onde l'azione per l'adem-
dei danni . Ecco la sola efficacia indiretta che l'atto può avere in
omaggio alla giustizia e alla grande funzione d'ordine sociale che
può avere avuti effetti che devono essere regolati in modo che
ognuno degli interessati ritorni nell' ordine del suo diritto . Cia-
scuno dovrà restituire ciò che ha ricevuto in forza dell'atto me.
(1 ) V. sopra il n . 25 in f.
76 Elementi essenziali per la compra e vendita
(1 ) Legge 10 luglio 1861 , n . 94. - Legge 4 agosto dello stesso anno , n . 174.
Regolamento 8 ott . 1870 , n . 5942 e R. Decreto 20 sett . 1874 , n . 2058. - Istru-
zione ministeriale sull'ordinamento del gran libro ecc . Firenze 1876 .
Čapo III. § 1. 77
il marito mediante la loro firma che dovrà essere autenticata sulla
gione sociale .
Il titolare che vende le cartelle di rendita con questa forma
(1 ) Art. 727 , 793 e seg. del Cod. di comm . , art . 20 della legge 10 luglio 1861
e 67 del regolamento 8 ott. 1870.
Capo III. § 1 . 79
(1) Cod . civ. ital . commentato. Trattato della vendita , vol . I , n. 21 . -- V. pure
Fabro, Lib. IV, Tit. XXXIV, Def. I , sul tit. Si quis alleri vel sibi. - Voet,
Ad Pand. Lib. VI, tit . III , n. 34. - Fu osservato che la vendita per persona da
nominarsi ha molta affinità con quella fatta ad un negotiorum gestor. Ma v'è una
grave differenza dal punto di vista della trascrizione. Consulta Luzzali, Della
trascrizione, vol. I , n. 74.
-
(2) Torino 6 luglio 1870 — Giurisprud. di Torino VII , 329. Cass . di Roma 19
luglio 1876. Ann. X, 2, 120. Pacifici-Mazzoni , l . c. - Notevolissima è in propo-
sto la sentenza della Corte di Firenze , 24 maggio 1869. Ann . III , 2 , 345 , col . 2ª .
Capo III. § 1. 81
« anche alle rendite del debito pubblico che fanno parte di dette
(1 ) Istruzioni cit. § 48 .
(2) Giorgi, Teoria delle obbligazioni, vol. IV, pag. 314 a 458 .
Capo III. § 1. 83
quella dell' art. 1127 , Codice civile , conduce alla conseguenza che
se il compratore o il venditore viene a morte , pendente conditione ,
gli eredi rimangono obbligati , si conditio extiterit, quasi jam con-
tracta in praeteritum emptione, come i dottori nostri dicevano .
Se la vendita è sotto condizione risolutiva passa nell'acqui-
rente la proprietà ma con la possibilità di estinguersi per l'evento
futuro ed incerto , ritornando nel venditore , il quale solo condi-
zionalmente aveva inteso di farne il trasferimento ( art . 1125 ,
1448 , 1449 , 1157 e 1164 Cod . civ . ) . Così la condizione riso-
lutiva ha, ipso jure, sul diritto reale quegli effetti , che , nel Di-
ritto romano classico , aveva soltanto sul contratto ; e perciò la
proprietà ritorna al venditore , non quale era presso l'acquirente
negli ultimi istanti , ma quale l'aveva il venditore medesimo nel
momento del contratto (art . 1158) . Onde messi da parte tutti i
dubbi che possono nascere dal Diritto Giustinianeo , è certa la ri-
sposta affermativa sull' obbligo di restituire le accessioni d'ogni
specie , e , particolarmente i frutti . Infatti il venditore non è più
nel caso di chiedere che la proprietà della cosa ritorni a lui , egli
dimanda soltanto che sia dichiarato il suo diritto , che siano le
cose rimesse nelle condizioni che ad esso corrispondono,
35. Richiamati così questi principii generali veniamo all'ana-
lisi di alcuni casi specialmente considerati dal Cod . nostro sul
carattere delle compre e vendite , subordinate ad alcune clausole
per la quantità o per la qualità della cosa o delle cose alle quali
il contratto si riferisce .
locuzione dell ' art . 1431 delle leggi per le due Sicilie togliendo
84 Elementi essenziali per la compra e vendita
lenzio potrà molte volte , per le speciali circostanze del caso , co-
stituire una presunzione di aggradimento a favore del venditore .
frase veramente io credo sia stata scritta per togliere i dubbi che
erano nati per l'art. 1587 del Codice francese , a cui s'erano at-
tenuti anche i primi lavori preparatorii del Cod . nostro ( 1 ) . Non
si tratta infatti di semplici trattative, non d'una promessa sol-
tanto , ma di un contratto in cui una delle parti si è obbligata
sotto condizione potestativa ; il venditore deve mettere la cosa a
disposizione del compratore perchè egli possa farne l'assaggio e
dare il suo giudizio , tenendo conto di quanto era stato convenuto sulla
qualità della cosa . Ecco tutto : secondo me la frase non vi è contralto
di vendita esclude esplicitamente l'efficacia retroattiva della condizio-
ne, sicchè l'atto abbia effetto solo nel momento dell'adempimento di
essa . Quanto fu detto oltre questi limiti dai commentatori nostri ,
mi sembra una trascrizione , non a proposito , dai commentatori
francesi (2) . Nè giova il dire che non vi è contratto perchè non vi
è compratore, rimanendo egli sempre libero di ritirarsi ; perchè
se questo argomento , come osservò il prof. Re ( 3 ) vale per l'art .
1174 del Cod . franc . non vale in nessun modo pel Diritto civ .
italiano che nell'art . 1162 riprodusse la teoria romana dichiarando
nulla l'obbligazione solo quando dipenda dalla mera volontà di colui
che si è obbligato , solo quando , nel caso nostro , sia nell'arbitrio
del compratore l'essere medesimo del contratto . « Ma quando si
« tratti di condizione la quale , sebbene potestativa , pure non con-
« sista in un semplice atto di volontà del compratore , ma in un
« fatto che quegli debba compiere , la vendita , allora , si ha come
« condizionale » (4) .
(1 ) Progetto di revisione del Cod . albertino - art. 1612. Riguardo al vino , al-
l'olio ed alle altre cose delle quali si usa di fare l'assaggio . prima della compra ,
non vi è contratto di vendita finchè il compratore non le ha assaggiale ed appro-
vate. - - Lavori preparatorii del Cod . civ . , vol. II , part. II, pag . 714- Roma R. tip.
Ripamonti, 1888.
(2) Pacifici-Mazzoni, Della vendita , I, n . 32, pag. 53 , 59 e seg. Laurent,
XXIV, n. 141. Non cosi il Colmet de Santerre ( De la vente e du Louage , Pa-
ris 1888) pag. 14. Ove non possiamo approvare quanto dice sul trasferimento della
proprietà, che vorrebbe avvenisse sotto condizione: « si l'objet vendu est spécialisé ,
si c'est tel tonneau de vin , ou tous les tonneaux contenu dans un cellier » .
(3) Della vendita -- Ediz. cit. pag. 65 .
(4) Re, 1. c. - Vinnio, Inst. III , 24 , 4.
90 Elementi essenziali per la compra e vendita
T
92 Elementi essenziali per la compra e vendita
che , in fine , concluse , « che , in questo riguardo , gli usi del com-
« mercio, corrispondenti alla natura delle cose, insegnano che allor-
<< quando le parti vogliono stabilire il campione come base sostan-
«< ziale del contratto , è naturale , anzi tutto , che abbiano cura di
« escludere ogni dubbio sull'identità del campione . A tale scopo
« viene, di regola , assicurato con sigilli e col deposito presso un
<< terzo o presso ciascuna parte , e il deposito delle mostre o cam-
< pioni , nei casi di cui si tratta , è intimamente conforme all'indole
- Or che tutte queste cau-
« di questa forma contrattale » ( 1 ) .
tele siano opportune, massime per la prova, è certissimo e da con-
sigliarsi sempre ; ma che abbiano un'influenza diretta sulla natura
del contratto , che si manifesti in esse soltanto il volere dei con-
traenti , mi sembra eccessivo pei bisogni della pratica e , scienti-
( 1 ) V. pure Venezia 17 febbr . 1871. Foro ital . , vol . I , 1 , pag. 369. - È no-
tevole anche la sentenza della stessa Corte del 7 ott. 1880 - La Legge 1881 part . II,
pag. 21 .
96 Elementi essenziali per la compra e vendita
della species dal genus per la sola opera del venditore . Alcuni giure-
consulti applicano la regola generale , affermando che si tratta di un
corpo certo , o di un genere debitamente individualizzato : ma appunto
è questo momento dell'individuazione , come voi dite , che dobbiamo
della parola , e con certe sue particolari qualità che divengono so-
stanziali per l'oggetto dell' obbligazione contrattuale . Non basta
§ 2.
LA COS A.
SOMMARIO
39. Le cose in commercio e quelle fuori di commercio- Si osserva non essere per noi
nemmeno proponibile la questione dei giureconsulti francesi sulla compra e vendita
di alcuni officii pubblici - Carattere della così della vendita d'una clientela
40. Beni demaniali-Cose sa cre-R. decreto 22 marzo 1866-41 . Delle cose alie-
nabili solo in certi limiti o in certi modi, o per la destinazione loro o per ragio-
ni d'ordine pubblico - 42. Le cose incorporee che possono essere vendute-
43. Le cose presenti e quelle future Trattando delle cose presenti si esa-
mina ancora in che senso sia nulla la vendita della cosa altrui - 44. Come pos-
sa essere sanata la nullità a cui l'art. 1459 si riferisce - 45. Dell ' acquirente
che preferisce il rischio dell'evizione non valendosi dell'art. 1459 - 46. Del
condomino che vende una parte della cosa comune - 47. L'art. 933 del Cod.
civ. in ordine al citato art . 1459 - Altra eccezione sancita negli art. 29 e 39
del Cod. civ. 48. Le cose future - Compra e vendita della speranza o
della cosa sperala Eccezione notevolissima per l'alienazione dell' even-
tuale eredità - Alienazione dell'eredità deferita -49 . Della cosa perita in
tutto o in parte nel momento del contratto - Esame di alcune opinioni dei
giureconsulti francesi ― Caso della perdita di una cosa quando più ne furono
vendute come un tutto e per un solo prezzo - Della scienza delle parti in or-
dine al deterioramento della cosa.
fatta dalle persone che hanno bisogno di certi servigi : il che non
può essere considerato come cosa trasferibile; anzi nemmeno come
cosa. Quando taluno dichiara di cedere, di vendere la sua clientela ,
non intende davvero di trasferire un diritto di proprietà , ma ta-
lora di obbligarsi a non esercitare la professione in un luogo de-
terminato , e , il più delle volte, ad accreditare , per quanto gli è
possibile , quella data persona , a raccomandarla ai clienti in vece
sua , con tutti quei modi che possono metterne in evidenza i pregi
professionali . V'è dunque un contratto innominato dal quale na-
sce un' obbligazione di fare , che può essere valida , quand' abbia
tutti i requisiti necessarii per dar vita ad un'azione : il che av-
430 e 432 del Cod . civ . ) ; e , allora non possono essere vendute
che nei modi indicati da leggi speciali (V. il Cap . II , n. 11 ) .
istituto d'ordine pubblico, e che i beni dotali non sono per legge
niugi , perchè , dato il concetto della dote , dati i fini pei quali fu
costituita (art. 1378 , 1385 , 1388 del Cod . civ . ) , la legge doveva
guarentirne gli effetti seguendo le stesse dichiarazioni solenni dei
contraenti . Per eccezione i beni dotali possono essere venduti se
una dote di maggior valore o più proficua ; quanto poi alla ne-
cessità, il magistrato dovrà considerare gli interessi della moglie ,
« sia ch'egli abbia conosciuta , sia ch ' egli abbia ignorata la qua-
«< lità dotale della cosa acquistata . Questa nullità infatti , non es-
« sendo più d'ordine pubblico , ma sibbene una nullità introdotta
« per tutelare gli interessi della società coniugale , ne consegue
<< naturalmente che la relativa azione non possa essere esercitata
« se non dagli interessati , che sono il marito e la moglie . Solo
<< nel caso in cui non tanto si fosse taciuta all' acquirente la qua-
« lità dotale del fondo , ma si fossero adoperati raggiri od arti-
« fizii per fargli credere che la cosa era libera e disponibile , il
< terzo potrebbe chiedere l'annullamento del contratto per cagio-
« ne della frode; dacchè la frode non può mai trovar tutela nel
<< disposto della legge (2) » .
Per ragioni d'ordine pubblico lo spaccio delle armi e delle
adduce il caso dell ' usufrutto , che non passa agli eredi , ma che , se-
condo lui , può essere ceduto ( 4 ) . Ma il Cod . civ . italiano (art . 492) ,
più preciso dell'art . 595 del Cod . civ . franc . , decide , secondo la
dottrina tradizionale del Diritto comune romano , che l'usufrut-
tuario possa cedere soltanto l'esercizio del suo diritto ( 1 ) . Può , in-
vece , essere venduto il diritto d'enfiteusi (2 ) e lo può anche quello
d'ipoteca , ma insieme col credito di cui è garanzia . Le servitù
sono essere quand ' egli dovrà compiere la prestazione. Nel de-
terminare il concetto della compra e vendita abbiamo già dimo-
strato non essere necessario che la cosa sia nel patrimonio del
venditore nel momento in cui si perfeziona l'atto (cap . I, n . 6
fondata soltanto sulla regola generale dell'art. 1110 non tolga ar-
gomento alle controversie che potrebbero nascere dalla parola so-
stanza , nel determinare precisamente l'estensione del concetto giu-
ridico a cui si riferisce .
ticolo 1300 del Cod . civ . , tornando a ripetere che il nostro discor-
so non va oltre i rapporti tra venditore e compratore , e non può
riferirsi ai diritti del proprietario pel quale la vendita è res inter
alios acta. Il periodo dei cinque anni comincia dal momento in cui
la vendita è perfetta , se il compratore sa che la cosa non è del
verditore , altrimenti , dal momento in cui egli ha tale notizia .
III . Per la ratifica del proprietario della cosa che il com-
pratore deve interpretare nel senso che la vendita sia avvenuta
(1) Quod initio vitiosum est non potest tractu temporis convalescere, leg. 29,
Dig. De R J. L. 17.
108 La cosa
(1 ) Cass. di Palermo 8 maggio 1879 - Foro ital. , vol . IV, 1 , 802 ; Cass. di
Napoli 13 genn. 1877, Ann . 1877, 1 , 412; Cass. di Firenze 3 maggio 1875 , Ann .
Capo III. § 2. 109
conclusioné il contratto dev'essere ' inteso come vincolato alla con .
parti . Certo saremmo nei termini dell' art . 1459 quando il con-
domino avesse venduta tutta la cosa comune ; nè si può sempre
sia possibile , per concludere poi che la nullità debba essere di-
mandata per una parte soltanto ( 2) . Io dunque ne farei una que-
stione di volontà , ma sarei , di regola , per l'annullamento del-
l'atto (3).
1875, I , 1 , 218. - Nelle Corti della Toscana il Diritto comune romano era da tem-
po in questo senso: Allorquando uno dei contraenti , soci o condomini vende alcuna
delle cose che appartengono all'eredità , alla società o alla comunione , è tenuto ad
imputare nella sua parte le cose vendute, per la stima da farsene col mezzo di pe-
riti, dovendo presumersi che abbia inteso di eleggere ciò che ha alienato in conto
della quota che in seguito gli sarebbe stata assegnata nella regolare divisione » . XXI ,
2. 1418.
(1 ) Lattes A. Studio sull'art. 1459 del Cod . civ . Venezia 1880 .
(2) Lattes, 1. c . pag . 36 e 37 .
(3) I commentatori citano specialmente una sentenza della Corte di Bastia 18
aprile 1855 (Dalloz, 1855 , 2, 305) che respinse la scissione del contratto per non
sostituirvi arbitrariamente una stipulazione diversa . Posso addurre una decisione
savissima della Corte di Trani (8 marzo 1880. Rivist. giurid. di Trani, 1881 , 230):
<< Se con una scrittura privata uno dei condomini prometta di vendere un immobile
anche a nome degli altri partecipanti, da ciò non può indursi che ciascuno di co-
storo abbia inteso di vendere isolatamente la propria quota ; e, però, se di cinque
4.
110 La cosa
(c. v.) per la compra e vendita stipulata dai terzi in buona fede
sivo però di non far loro soffrire danno colla perdita dei mede-
simi . « Quando invece la perdita non sottrae nulla al patrimo-
nio che i terzi possedevano nel momento dell' acquisto , allora ,
mancando il motivo , manca pure la protezione della legge » . L'ec-
cezione vale per i beni di qualunque specie, per gli immobili e
per i mobili , per le cose corporee e per le incorporee . Le con-
dizioni necessarie per mantenere le alienazioni fatte dall' erede ap-
parente, sono : 1 ° il trasferimento a titolo oneroso ; 2° la buona
condomini , quattro che non hanno firmato la correlativa scrittura non accettano il
proposto contratto , non può pretendersi l'adempimento della promessa del quinto ,
per la sola sua quota, ma lo si può convenire pei danni interessi » .
(1 ) Pisanelli , Relaz. sul Cod . civ. , III , 27 .
(2) Delle successioni . Parte II , vol . V , n . 129 ( Firenze 1884) -- Majerini.
Studii intorno all'art. 933 del Cod . civ.
Capo III. § 2. 111
che quelle regolarmente eseguite da coloro che ottennero soltanto
il possesso temporaneo .
48. Quanto alle cose future fu già osservato dai giureconsulti
romani che si possono comprare cose di un' esistenza più o meno
probabile , in quanto il contratto si deve ritenere subordinato alla
tacita condizione se esisteranno ; e si può anche semplicemente
per cui s'è obbligato al prezzo ; nel primo caso , invece , sono in-
certe solamente la quantità e la qualità . Se , dunque , fu comprata
(1 ) Nella vendita dei frutti che siano per nascere , il contratto sussiste per la
quantità che veramente poi sia nata . — Ann . della Giurisprud . Toscana, XXIII ,
2, 1907 e 1908 - Corte d'appello di Modena 14 febbr. 1885. — Monit. dei trib.
XXVI , pag. 240. Infatti è verosimile, è anzi nell ' ordine naturale delle cose 9 che
una certa quantità di prodotti , sia pure piccola , vi debba essere . V. pure nel Di-
geslo italiano, ALEATORII (contratti) n. 25 a 39.
(2) V. pure Cass. di Firenze , 27 dec. 1881 , Racc . XXXIV, I , 1 , 218. La Leg-
ge, XXII , 1. 298. Venezia 31 maggio 1881 - Temi Venela, VI , 306.
(3) Richeri, Lib . III, Tit. XVII, Cap. III, § 794 e seg.
(4) Leg. 1 e 7 Dig . De hered . vend . XVIII , 4; leg . 62 , Dig . De R. J. L. 17;
leg . 29 , § 2 , Dig . De donat. XXXIX , 5; leg. 50 , Cod . de pactis II. 3. — leg. 2,
§ 3; Dig. De his quae ut indign . XXXIV, 9; leg. 29, § 2 ; leg. 30 , Dig . De Donat,
XXXIX, 5.
Capo III. § 2. 113
neque plus, neque minus juris , commodi aut incommodi habeat emptor ,
quam habuit ipse haeres a morte defuncti usque ad tempus venditionis;
perita (art. 1461 Cod . civ . ) , la vendita è nulla per mancanza d'uno
de' suoi requisiti essenziali , perchè l' obbligazione del venditore
manca d'oggetto e quella del compratore manca di causa; meglio
dunque sarebbe stato o non includere nella legge tale dichiara-
zione , o dire soltanto : la vendita non esiste. È necessario , invece ,
(1 ) Richeri, Lib. III , Tit. XVII , Cap. III . Appendix, § 817; Fabro, Cod . hoc .
tit. Lib. IV. Tit. XXIX. Defin. 19; Maynz, Droit romain, T. III . § 413. leg. 2.
pr. e § 1 , Dig. De hered. vel act. vend . V. più oltre, nel trattato della Cessione:
basti ora fermare questo principio.
CUTURI - Vendita, ecc. 8
114 La cosa
IL PREZZO .
SOMMARIO
50. Alcune osservazioni generali sulla determinazione del prezzo 51. Il prezzo
dev'essere , di regola , in moneta - Si deve osservare quanto in proposito fu
convenuto dalle parti nel momento in cui fu perfetto il contratto - Fatti che
possono avvenire dopo -Del prezzo convenuto parte in denaro , parte in altre
cose 52. Il prezzo dev'essere certo , determinato o determinabile ― Esame
speciale del caso in cui il prezzo viene determinato da terza persona eletta dalle
parti -- 53. Di alcune notevoli questioni sull'art . 1454 del Cod . civ. -
— 54. Se
possa o no essere impugnato il giudizio della persona a cui fu commesso di
determinare il prezzo 55. L'arbitro deve determinare il valore che la cosa
ha nel momento del contratto -56 . Della vendita a giusto prezzo — Interpre-
tazione della clausola: vendo al prezzo che sarà offerto — 57. Prezzo vero
e prezzo simulato - Notizia delle indagini fatte dai dottori sulle vendite con
le quali è simulata la donazione - Il prezzo basso, quando non giunga al li-
mite della lesione, può essere considerato solo dai creditori del venditore co-
me un indizio che rafforza le prove necessarie all'azione revocatoria.
te che farà così per non disgustare persona da cui può sperare aiu-
to in altri affari ; sarà, cosa non facile in vero , l'editore che paga
lautamente per tenersi caro quell'autore per altre opere e per mag-
benissimo il Newman che in mezzo alla più viva lotta della con-
Capo III. § 3. 117
to le parti , pel fatto solo che fra esse si discute il contratto , han-
no subito un vantaggio sugli altri che sono soliti trattare delle
medesime faccende , e possono tra loro , e devono anzi , tener con .
to di quei sentimenti dell' onesto e del giusto che hanno si gran-
che devono avere nell' equa esecuzione dei contratti nelle gua-
Vi sono poi molti casi ne' quali per la formazione del prezzo
le parti considerano specialmente gli elementi oggettivi del va-
lore della cosa , e si riferiscono o a quello che fu pagato per la
cosa stessa , o per altre della specie medesima in un tempo non
lontano ; oppure al prezzo corrente nel momento del contratto .
Dall' insieme dell' atto o dalle circostanze nelle quali fu compiuto,
(1) Formazione dei prezzi nella Bibliot. dell ' Economista, Il serie, vol . XI
e XII , pag . 791 .
118 Il prezzo
turalissimo che per le parti sia stato inutile trattare del prezzo ( 1 ) .
Or dunque , riassumendo , possiamo avere :
1 ° Prezzi determinati da ragioni individuali o particolari ;
2° Prezzi di monopolio;
3° Prezzi di concorrenza .
Con queste considerazioni deve essere ordinata la teorica del
prezzo , e devono essere considerati l'istituto della lesione e molti
(1 ) Il Müller nelle sue Additiones allo Struvio ( Editio tertia 1738 , T. I , pars. II ,
pag. 1514 ) aveva già fatto in proposito le seguenti considerazioni , notevoli in sè
stesse e per darci ragione del linguaggio usato nel Diritto comune romano . « Scien-
dum est praetium aliud esse verum aliud conventum . VERUM PRAETIUM appellatur
quod emptorem invenit , sive quo res vendi atque comparari communiter solet . -
Leg. 52, § 29, Dig . De furtis, leg. 2, § 4 , Dig. Lex Rhod . de jactu; leg . 114 § 5;
leg. 71 , § 3, Dig . De legat . I. Unde vulgo dici solet tanti rem valere, quanti vendi
potest homini scienti qualitatem rei , per textum in leg. 18. § ult. Dig. Mort . caus .
donat. ( XXXIX , 6 ) leg . 14 , Dig . in f. De condit. furtiv . - PRAETIUM CONVENTUM
dicitur quod ab ipsis contrahentibus constituitur ac definitur ; voluntate 9 namque
contrahentium statuitur ( leg. 8 , Cod . De rescind. vend. ) . PRAETIUM JUSTUM est
quanti res valet communi hominum aestimatione , atque justa aestimatio ( leg . 12 ,
§ 1 , Dig. De jure , Dot . ) , diciturque etiam praetium verum in dicta leg . 2 , Cod .
De rescind. vendit. leg. 7, § 12, Dig . Communi divid . leg. 31 , § 4 , Dig . De do-
nat. inter vir. et uxorem ; leg. 49, § 8 , Dig . De legat. I. Et a Lucilio , veteri poeta ,
qui locus apud Lactantium extat, hoc versu:
Virtus est, praetium rebus persolvere verum .
Quando, videlicet, res aestimatur secundum veritatem .
Capo III. § 3. 119
creditore , per altre sue ragioni , di farne remissione , non sarà al-
terato il carattere del contratto . I trattatisti ed i commentatori
permuta (3) .
(1 ) Leg. 9, Cod . De rescind . vend . IV, 14. Polacco, Della dazione in paga-
mento, vol . I , n . 2 ad 8 (Padova-Verona 1888 ) . Contractus format contractum , non
quod ex postfacto supervenit, quare ex postfacto licet volenti praetii vice rem dare
in solutum , puta servum vel bovem : sicut et loco pecuniae certae creditae res • in
solutum dari potest, leg. 17, Cod. De solutionibus ( XI , 39 ) , non obstante regula
juris quae dictat aliud pro alio solvi non posse. -
— D' Avezan nel Tesauro del Meer-
mann, T. IV, pag. 91.- La Cass. di Palermo il 27 dec . 1881 ( Circol. Giurid . ,
1882, Decis. civil. , pag . 235) fece notare che l'essere il prezzo costituito in rendita
vitalizia e perpetua non altera l'unità del contratto di compra e vendita . « L'in-
tenzione delle parti era stata di dare il compratore al venditore in rendita quello
stesso , in quella stessa misura , nè più nè meno di quello che il venditore dava al
compratore: sicchè in prezzo già valutato per la cosa venduta si costitui una rendita ».
(2) Richeri. Op . cit. Lib. III , Tit. XVII , n. 2328 .
(3) Consulta: Struvii, Syntagma Juris civilis . Exercitationes. -Exercit. XXIII
120 Il prezzo
52. Il prezzo dev'essere certo , determinato o determinabile (art . 1117
ligatur . Neque dici potest pecunia non esse numerata : quia suf-
ficit eam aptam esse numerari : item non potest dici praetium
incertum , quia quae rerum natura sunt certa , non impediunt
obligationem , licet apud nos sint incerta . Quare sive dictum fue-
rit, quantum praetii in arca habeo , sive dictum fuerit pro prae-
tio quod in arca habeo : quia utroque casu praetium dicitur esse
certum , et consistit in pecunia quae numerari potest , venditio
debet intelligi , et ita contra glossa in dicta lege haec venditio , § 1 ,
Dig. De contrah . emt . » . La quale sentenza è da seguirsi anche oggi;
solo ad alcuni giuristi sembra necessario tornare agli antichi per
distinguere se il denaro fu considerato come quantità, o come somma
individualmente determinata , in quella specie di monete. La questione ,
secondo il Rinaldi ( 2 ) « è di un'importanza seria perocchè se si
« dice « io vendo per quella quantità che si trova nello scrigno » il
« luogo ha valore di semplice modo di determinazione , per guisa
« che se un momento dopo lo scrigno è rubato ed il compratore
« Può anche pattuirsi che la scelta della persona che deve deter-
il contratto (V. l'art . 1162 del Cod . civ . ital . ) . Per tagliar corto
sulle dispute sorte in proposito , e per coordinare meglio le regole
collezione delle recenziori della R. R. la Decis. 172, part. VI . Per confirmare l'e-
quità canonica alla quale, in questo caso, si riferiscono i dottori , adducevano la
leg. 21 , Dig. De praescript. verb. XIX, 5, e la leg. 32, Dig. De rebus cred. et
si cert . pet. XII , 1. — Azone argomentava dalla leg . 22, Dig . De praescript. ver-
bis. Ibi enim fullo tradiderat vestimenta munda et sarta , et ideo , ne esset in dam-
no, precium congruum per judicem debebat taxari et illi erat assignandum pro mer-
cede, alias fullo fuisset in damno; et alter superlucratus fuisset operas fullonis cu-
jus indemnitati neque aliter succurri poterat , quam per solutionem praetii operis
ejusdem debiti, non enim separari poterat politio et sartio ab ipsis vestimentis .
(1 ) Consulta anche il Re. Della natura e forma della vendita, op . cit. pag. 99
Capo III. § 3. 125
Al Rinaldi ( 1 ) non sembra abbastanza giustificata la limitazione
imposta alle parti nel rimettersi ad un determinato pretore o con-
ciliatore , mentre potrebbero benissimo aver fiducia in un altro
magistrato o in un altro pubblico ufficiale; ma la legge è chiara
e precisa e l'interpretazione estensiva sarebbe un errore .
Certo è giusta l'osservazione dello stesso giureconsulto che
e 91. ― Si osservino anche nelle ultime decisioni delle corti toscane gli inconve-
nienti a cui dava luogo in questo caso la giurisprudenza tradizionale del diritto co-
mune romano. Annali di Giurisprud . anno 1856 part. 2 , col . 524- ann. 1861
part. 2, col. 1207 , n . 2. - ann. 1865 , part. 2 , col . 1168. - La Cass. di Torino
notò (11 maggio 1877 , Monit. de' trib . 1877 , pag. 688 ) che la vendita per il prez-
zo da determinarsi da un terzo non è vendita valida e definitiva in origine e solo
annullabile exceptionis ope nel caso che il terzo non voglia o non possa fare la
dichiarazione del prezzo ; ma è una vendita subordinata alla condizione sospensiva
che il terzo faccia detta dichiarazione . Perciò se il prezzo non è dichiarato dal terzo
la vendita, di regola , è nulla.
(1 ) Della proprietà mobile, vol . III , pag . 386 (Milano 1881 ) .
(2) Causa Bracco- Pino. Cass. di Torino 26 luglio 1876. Ann . 1877, I, 43 -
La Giurisprud. di Torino, 1876, pag. 661 , Monit. de ' tribunali , anno 1876,
pag. 1054.
126 Il prezzo
(1 ) La nullitâ della vendita per indeterminazione di prezzo ( che siasi fatto di-
pendere da una perizia) non può essere sanata da nessun fatto posteriore . Cass. di
Torino 31 agosto 1886 ( Nella Rivista legale parmense-modenese . Anno XI , 1887,
pag. 3). Infatti quanto avviene posteriormente all'atto nullo, non può avere effica-
cia su di esso, come dispone chiaramente l'art. 1310 , Cod. civ.
(2) Catanzaro , 28 nov. 1879. Racc. 1880 , II, 215. ― Genova , 20 febbr . 1880,
Racc. 1880 , II. 454.
(3) Nell'ediz. di Prato, vol . VII, col. 1098 in f.
Capo III. § 3. 127
· • •
Non audiemus etiam eos qui dicunt Justinianum in hac lege ni-
trina del Donello , concluse per tenere fermo il giudizio della persona
eletta a determinare il prezzo , ammettendo che la perizia o la stima
potessero essere annullate per causa di errore, di dolo o di frode; li
mitando quanto all' errore tali conclusioni in questo senso, che do-
vrebbe trattarsi di errore materiale , perchè con tale eccezione si
venisse , in sostanza, a proporre un' indagine sugli apprezzamenti
del perito .
dizio del perito , a meno che l'opera di lui non fosse stata de-
terminata in un certo modo da particolari istruzioni , o per il pro-
(1 ) Re. Op . cit . , pag . 93. Cass . Franc. Jour. du Palais, 1870 , pag . 166 .
CUTURI - Vendita, ecc. 9
130 Il prezzo
cidere della questione sorta per la frase : prezzo che verrà offerto;
se il contratto rivelasse che le parti intesero riferirsi all' offerta
normale , cioè al valore di mercato . Può darsi ancora che la frase
pio non quod scriptum sed quod gestum valet, dato che vi siano i
sia valido . Il prezzo basso può essere soltanto uno degli indizii
dai quali i creditori possono argomentare che la vendita fu in
frode delle ragioni loro , e così può influire sul giudizio promosso
con l'azione revocatoria , secondo l'art. 1235 del Cod . civ.
CAPO IV.
SOMMARIO
58. Significato della frase: pericolo e comodo della cosa vendula -L'art. 1480
del Cod . civ. — Il caso forluilo e la forza maggiore - 59. La regola res
perit domino-Onde fu desunta-È insostenibile nel Diritto romano - 60 . Non
vale nemmeno per dare ragione delle regole del Cod . civ. italiano - 61. Erro-
neo è l'argomentare per analogia dalla locazione — Ragioni della regola res
perit emplori nel caso della vendita pura e semplice di cosa certa e de-
terminala - In qual momento nella vendita per espropriazione forzata passi
all' acquirente il pericolo ― 62. Eccezioni alla regola res perit emptori —
1
Compre e vendite a peso, numero e misura 63. Compra e vendita delle cose
alternativamente dedotte in contratto - 64. Compra e vendita di cosa deter-
minata solo nel genere ― 65. Vendite condizionali Condizione sospensiva -
― Notare se fu, o no, de-
Richiamo su quanto fu detto per le vendite a prova
terminato il tempo per l'assaggio o per la prova - Del caso in cui sono cu-
mulate le due condizioni della degustazione e della misura - Caso del semplice
deterioramento, pendente conditione-66 . Della condizione risolutiva-67. Del
caso in cui le parti derogarono espressamente alla massima res peril emptori,
regolando con speciali obblighi la consegna della cosa ― Caso della vendita
su campione -68. Se colui che vende successivamente la medesima cosa a più
persone, possa , nel caso di perdita fortuita della medes-ma , pretendere il prezzo
dai due compratori —- Il caso è reso celebre dall ' Jhering. - 69. Se alla re-
gola generale si debba fare eccezione quando il venditore siasi riservata la pro-
prietà della cosa fino al pagamento del prezzo - 70. Di alcuni casi di forza
maggiore che spesso si connettono alla colpa di chi ne subisce gli effetti im-
mediati -71 . Si torna sull'argomento dei deterioramenti parziali 72. Il ri-
schio e pericolo nella promessa di comprare e di vendere - -73. Che s'intenda
per comodo della cosa venduta.
completa della cosa è soltanto uno dei modi ne' quali l'evento ca-
suale si può manifestare , ma è quello appunto che dobbiamo nel
caso nostro considerare trattandosi di obbligazione di dare e non
di fare .
L'Averani, nella sua diligente indagine sul caso fortuito (2)
dimostra che la tradizione giuridica romana , determinato , come
ho detto , il concetto dell'evento o caso fortuito , comprende poi
nella forza maggiore il fatto del terzo che rende impossibile , senza
alcuna colpa del debitore , la prestazione promessa . Con la frase
fatto di un terzo si devono intendere non solo la violenza, la ra-
pina, il brigantaggio , e, in genere gli atti ingiusti ed arbitrarii ,
ma anche i provvedimenti legittimi , de' pubblici officiali , nell' e-
sercizio delle loro funzioni , com' avverrebbe , per es . , nei casi d'e-
spropriazione .
59. Richiamate queste nozioni veniamo al principio seguito
dalla legge nostra.
Alcuni commentatori , dall' interpretazione letterale dell' arti-
colo 1125 ( 1138 Cod . franc . ) hanno argomentato che il passaggio
della proprietà per effetto della sola manifestazione del consenso
sulla cosa e sul prezzo abbia ormai sancita la regola res perit do-
mino (3) , che parecchi dottori del Diritto comune romano difesero
come un principio generale di tutta la teorica del rischio e pe-
ricolo . La massima dovrebbe , così , trovare la sua spiegazione nel
fatto che il compratore per effetto della convenzione soltanto, divenne
(1 ) Averani. Interpretat . juris. Lib . II , Cap.XXVI , nell ' ediz. di Lione del 1751 ,
pag. 284. - — Alef. Dissertatio de eo quod justum est circa periculum et commodum
rei venditae (Heidelberg, 1753. Dies academici; Dissert. XVI, pag. 484) . Cap . I ,
§ 3; Anau. Nell'Archiv. Giurid. vol . XXV , pag. 91. - — Giorgi . Teoria delle ob-
bligazioni. II , n. 8 e seg.
(2) Interpret . Iuris . , 1. c .
(3) Toullier, vol . III , n . 230 et suiv. Duranton , X, n . 398 et suiv. a 415 ;
Blondeau nella Temis, tom. VI , pag. 310.
133 Pericolo e comodo della cosa venduta
(1 ) Della Carlina . Del passaggio del pericolo della co sa nel venditore, osser-
vazioni sugli art . 1450 e 1451 del Cod . civ. nel Monitore de ' Tribunali dell'an-
no 1873, pag. 913.
(2) Wer hat obligationen die Gefahr zu tragen ? (Archiv . für . civil . prax XV,
1832). Accede a quest'opinione anche il Bourbeau 1. c . « Lorsque les régles qui
gouvernaient la fiducia ont cédé la place a celles du contractus pignoratitius, il
importait de dire qu'il n'y avait pas, dans ce dernier, de mancipatio , et c'est pour
ce motif que la constitution de Dioclétien et de Maximien , dit que la chose reste in
bonis debitoris et à ses risques et périls . C'est donc un motif purement historique
qui a dicté cette loi; et d'ailleurs , ni dans le depôt, ni dans le commodat, les ju-
risconsultes romains ne se sont appuyés sur la circostance que le créancier est pro-
priétaire , pour décider que les risques étaient à sa charge » .
(3) Leg. 21 § 2 Dig. de pignor . et hypot . XX , 1 , § 4, Inst . Quib . mod . re
contra obbl. III , 15.
(4) Fu dimostrato che la massima res peril domino è in contradizione palese
coi principii regolatori del pericolo nei principali contratti. - Il Giorgi , anzi , ri-
pete un'osservazione giustissima , secondo me: essere, cioè , impossibile di ricondurre
la teorica dei rischi ad un sommo ed unico principio che abbracci tutti i contratti
e li regoli costantemente con perfetta armonia (Teoria delle obbl. vol . IV, n . 232
e seg. ) Le gravi difficoltà , che l'esame delle leggi romane oppose ai sostenitori di
Capo IV. 137
l'art. 1125 dell' ital . , voi potrete argomentare solo che la teoria
romana fu abbandonata e verrete a dare ragione a noi che soste-
niamo avere le leggi nostre deciso che il rischio e pericolo della
cosa venduta debba necessariamente connettersi col passaggio della
proprietà. È vero che nella compra e vendita pura e semplice ,
il più delle volte , questa connessione vi è , in quanto il fatto della
tradizione sia solamente un simbolo esteriore , perchè il muta-
mento giuridico avvenuto per volontà de' contraenti , sia noto a
tutti e da tutti rispettato ; ma non è vero , intanto , che vi sia
sempre , perchè , dopo quello che abbiamo avvertito nel Cap . I ,
se l'affermazione era abbastanza giustificata per i commentatori
del Cod . francese fino alla promulgazione della legge ipotecaria
pas cette conciliation et que Africain auroit été véritablement d'un sentiment con-
traire au notre ce sentiment d'Africain, qui se trove rapporté dans le digeste in-
cidemment à une autre question , doit céder aux décisions formelles des autres iu-
risconsultes en la loi 7 et en la loi 8 ff. de peric . et comm . rei vend. et aux deci-
sions des empereurs ; savoir: d' Alexandre en la loi 4 , Cod. dict. tit. et enfin de
Justinien dans ses instit. de empt. vend . § 4, qui dit précisément: emptori dam-
num est, et tenetur pretium solvere. V. pure Mülhembrüch , Doctrina pandectarum ,
§ 397, n. 2. []
Capo IV. 139
ditore è un debitore di cosa certa e valgono per lui gli art . 1247
e 1298 ; mentre il compratore diventa debitore del prezzo , cioè
d'una somma di denaro , di un genus, che è la cosa fungibile per
-
eccellenza . « La natura della prestazione è quella che detta il
Capo IV. 141
(1 ) Anau. Nell'archiv. giur. Vol. cit. - Giorgi, Vol . IV, pag . 128 , n . 235 e ss.
(2) Leg. 8. Dig. De peric. et comm. rei vend ., § 3. Inst. h. t.
(3) Teoria del rischio e pericolo nel contratto di compra e vendita. Traduz. del
Serafini, Pavia 1862.
(4) Syntagma Jurisprudentiae secundum ordinem pandectarum Exercit. XXIII ,
lib. VIII, tit. VI , n. XCIV e XCVII . Il Müller tiene conto anche dell ' opinione di
coloro che professavano la regola « res perit domino » ( additio ad n. XCVII , pa-
gina 1631 , col. 2). Torna poi a confermare la ragione data alla regola res perit
emptori, confutando il Grozio. « Nil quicquam ad rem facere quamvis certum sit
apud Hebreos, Graecosque periculum et commodum rei venditae non potuisse em-
ptoris esse ante traditionem, quod contractus hic re perficeretur: sufficere tamen tuen-
dae legi romanae, quod ex aliis causis, quam dominio (quod eodem jure ante tra-
ditionem venditoris est) jure statuerit, periculum et commodum ad emptorem perti-
nere. Quandoquidem enim hic contractus consensu perficitur , statim quoque jus rei
petendae, praetio dato , habet emptor . Ubi itaque non avocat rem in individuo de-
terminatam, iniquum est , damnum esse venditoris, qui absque omni culpa est, pa
ratusque semper rem tradere, soluto praetio n .
142 Pericolo e comodo della cosa venduta
« quale sarà, frattanto, il suo effetto sul pericolo della cosa ven
duta ? -
— Per la quantità delle mercanzie pesate , numerate o mi-
surate e della qualità pattuita, esso sarà certamente passato a ca-
rico del compratore , per l'intiero se quella sia inferiore alla con-
venuta, o sino alla concorrenza della convenuta ; giacchè in en-
trambe queste ipotesi , ed entro tali confini , v'è esecuzione del
contratto » . Per l'eccedenza e per le qualità diverse, opina che
il compratore ricevendo le merci venga ad essere un debitore di
cosa indeterminata , e siccome l'eccedenza si è confusa col resto ,
sarà necessario ripetere l'operazione del peso o della misura . Quan-
to poi alla qualità sarà pure necessario, in contradittorio del ven-
ditore , procedere di nuovo ad un esame per determinare quali cose
debbano rimanere per l' adempimento del contratto e quali debba-
no essere restituite ( 1) .
63. Nel caso della compra e vendita di cose alternativamente
dedotte in contratto , se tutte periscono per caso fortuito l'obbli-
gazione si estingue a termini degli art . 1182 e 1298 : se poi di
più cose alternativamente dovute, una o alcune si deteriorano per
caso fortuito , rimane sempre il diritto di scelta , che d' ordinario ,
come sappiamo , spetta al debitore ( 2) . Se poi è perita soltanto
una delle cose dovute , nel caso ordinario che la scelta spetti al
debitore , l'obbligazione diviene semplice (art. 1180) , come già ave-
va deciso il giureconsulto Paolo nel fram . 34 § 6 Dig. De contr .
empt. (XVIII , 1 ) , per quanto alcuni giureconsulti moderni , tra i
quali il Labbé (3 ) , non ritengano conforme al Diritto romano il pre-
cetto del Cod . civ. Sarebbe fuor di luogo, per noi , un' indagine
in proposito , basti avvertire che gli art. 1193 del Cod . francese
e 1180 del Cod . nostro sono evidentemente desunti dal Pothier ,
il quale nel trattato delle Obbligazioni (n . 250) si propose la qui-
stione se , perita una delle due cose dovute sotto un' alternativa ,
sia ammissibile il debitore ad offrire il prezzo della cosa perita
ond' evitare di pagar quella rimasta, e rispose negativamente << per-
chè la cosa perita non esistendo più, non è più dovuta ; quella
che è rimasta è la sola dovuta , ed , in conseguenza, la sola che
debba essere data » .
(1 ) Labbé, l . c. , n. 52.
(2) Leg. 23 Dig. De R. J. Leg. 18 pr. Dig. Commod. (XIII , 6) . Leg. 92, 98
§ 8 Dig. De solut. (XLVI , 3) . Confrontate con la leg. 31 pr. Dig. De act. empti .
XIX, 1. -— § 3 Inst . de empt. et vend . , III , 23. leg . 78 , § 3. Dig . De contrab . empt .
XVIII, 1 , leg. 9, § 2, Dig. locati , XIX , 2.
CUTURI - Vendita, ecc. 10 .
146 Pericolo e comodo della cosa venduta
cosa venduta doveva essere tolta . Per es . tanti quintali , tanti et-
tolitri della merce che è nel tale magazzino ; tanti ettolitri del
vino che si potrà ottenere da questa vigna , tanti ettari del tale
terreno (V. il n . 35 pag . 83 ad 87) .
65. Venendo , ora , alle vendite condizionali , notiamo che se
la condizione è sospensiva , il pericolo passerà al compratore da
quando la condizione s'è verificata , allora soltanto essendo effi-
gono anche per la condizione risolutiva : secondo lui non v'è dif-
ferenza fra i due casi, soltanto sono invertite le parti . « Il debi-
tore sotto condizione risolutiva è, in effetto, un creditore sotto con-
(XVIII , 6 ) (2 ) .
prezzo , e per ciò tutto si riduce per lui alla facoltà di scegliere
tra i due compratori . Il prof. F. Serafini , criticando giustamente
Capo IV. 153
surdo pretendere il prezzo due volte, perchè il dolo , che può man-
care quando la cosa stessa è venduta , contemporaneamente o suc-
cessivamente , a due persone , sorge pel fatto della indiscreta pre-
tesa del doppio correspettivo . Il venditore che dimandasse il prezzo
due volte, dovrebbe essere respinto con l'eccezione di dulo (2) , non
avendo fondamento giuridico la dimanda di lui .
Per decidere quale dei due compratori sia tenuto al paga-
CAPO V.
SOMMARIO
74. Onde nascano le obbligazioni del venditore - 75. Il venditore deve custodire la
cosa fino al momento della consegna ― Limiti della responsabilità del vendito-
re -Se tra i fatti ingiusti dei terzi parificabili al caso fortuito debbano anno-
verarsi anche le liti ingiuste promosse contro la cosa venduta - Del caso in cui
il compratore fosse in mora ― -76. Della tradizione -Art. 1463 del Cod. civ.-
77. L'art. 1463 in relazione agli art. 1125 e 1448 del Cod . civ. - 78. La
cosa dev'essere consegnata come fu considerata nel contratto -La cosa , inol-
tre, dev'essere libera -Art. 1470 del Cod. civ. - 79. Di alcune forme della
consegna considerate dalla legge -- Art . 1454 del Cod . civ. Consegna degli
immobili -80. Della consegna per semplice consenso -Costituto possessorio ―
Art. 1465 -- Se, trattandosi , di mobili, la cosidetta consegna reale ad un se-
(1) Annali di Giurisprud . delle Corti e de ' trib . della Toscana , XIX , 2 , 1244 .
160 Delle obbligazioni del venditore
punto di vista di un fatto commesso in sequela di diritti che co-
me possessore di altro stabile confinante con quello venduto gli
competessero sul muro controverso , in ordine al disposto delle leg-
gi e delle consuetudini vigenti , e così per cause di gran lunga an-
teriori alla vendita , nemmeno allora avrebbe potuto l'avv . Mari
costringere il Beccari a far la lite contro il Faldi a proprio rischio
e pericolo . Imperocchè in questo tema non sarebbe più a parlare
degli obblighi che la custodia impone al venditore nell' intervallo
tra la vendita e la consegna , non potendo egli con l'uso di qua-
lunque maggiore diligenza , opporsi all' esercizio di un diritto che
(1 ) Nel Tesoro del Foro toscano consulta il Vol . XXV, p . 113, n . 1 e seg.
(2) Leg. 17 , De peric. et comm. rei vend. XVIII , comp . con la leg . 1 , Dig.
Si mensor falsum modum , XI , 6. -- Le vendeur ne peut exiger de son acheteur
l'éxécution du contrat de vente lorsque, par son fait, il s'est mis dans l'impossibi-
lité de délivrer la chose vendue en l'état ou elle était au moment de la vente . Les
lenteurs apportées par l'acheteur ne sauraient autoriser le vendeur à disposer de la
chose et le relever de l'impossibilité ou il s'est mi de la livrer . Cass. 4 Janv. 1882.
Capo V. 161
-
Constans, la France judiciaire ( 1881-82 , pag. 787 ) . La sospensione della con-
segna tuttochè chiesta dal compratore , e l'avvenimento di forza maggiore che l'ab-
bia impedita, non scusano il venditore che si è mantenuto negligente alla consegna
dopo che la sospensione o l'impedimento cessarono . - Annali sopra cit. , XIX, 1 , 104.
Cass. di Firenze , 6 febbr . 1857. Suppongasi il caso di merci che debbano essere spe-
dite ad un certo luogo in varie partite e che, o per le condizioni sfavorevoli del viag-
gio , o per un ordine del compratore, non siano state spedite in un certo tempo.
(1 ) Leggi civili -- Lib . I , Tit . II , Sez. II . « La consegna , ossia tradizione , è
la traslazione della cosa venduta in potere e possesso del compratore. » La délivran-
ce est le transport de la chose vendue en la puissance et possession de l'acheteur .
Art. 1604 del Cod . franc .
(2) Leg . 3, Dig. de act. empt. et vend . leg . 9, § 3 e leg . 20. De acquir . rer. domin .
(3) Semper enim inter ementes et vendentes id agitur ut dominium transfera.
tur (leg. 80, § ult. Dig . De act. empt . et vendit . ) et obligatio qua adstringitur ven-
ditor magis dandi est quam faciendi . Müller nelle cit. addit, allo Struvio Lib. XIX ,
tit. I , Exercit . XXIII, pag . 1649 della terza ediz .
CUTURI - Vendita, ecc. 11
162 Delle obbligazioni del venditore
fides de praetio sit habita . Dicitur enim proprie fidem habere qui
nuda alicujus promissione contentus , rem ita alienat ut dominium
transferat, etiam si praetium non statim accipiat ( 1 ) . Vedremo meglio
in seguito come il legislatore nostro , seguendo appunto queste con-
clusioni desunte dal carattere bilaterale del contratto , abbia provve-
(1 ) Petrus Gregorius Tholosano in Syntagma jur . univ. Lib. XXV , Cap.12 ,n.5 .
(2) Gli autori francesi ed alcuni nostri , fra quali il Precerutti, ritengono co-
me sicurissima opinione che il possesso spetti al compratore da quando la vendita fu
conclusa. E sia pure: ma altro è il diritto di possedere , altro il modo di acquistare
il possesso. Si diceva cosa vera affermando che al compratore sin da quel momento
spetta il diritto del libero possesso; ma codesto diritto forma parte della proprietà
da lui acquistata; ma per questo non v'è ancora il possesso di fatto, e il venditore
deve compiere quanto è necessario perchè il compratore lo possa conseguire. Il di-
ritto al possesso si trasmette nell'acquirente appe na in lui passa la proprietà, per
l'acquisto effettivo del possesso è poi necessaria la consegna . - - Consulta. Tartufari.
Dell'acquisto e della perdita del possesso. Vol . I , pag. 115. Quanto all'acquisto del
possesso senza consegna o apprensione delle cose per sola virtù di legge nella suc-
cessione a titolo universale (art. 693 Cod . civ. ), vedi nella cit. op. del Tartufari
il Cap . IV del vol. I ed il vol . II .
(3) Comment. Vol IV, part. I , pag. 331 .
Capo V. 163
compratore .
78. Non v'è giureconsulto che dubiti dell' obbligo preciso del
venditore di consegnare la cosa venduta come fu determinata o
resa determinabile , nè oggi si potrebbero riprodurre le discussioni
(1 ) Leg. 1 , Cod . De donationibus , VIII , 54. E certo che nel Cod . civ . ital. e
nel Cod . francese influirono le dottrine che i dottori vennero formando su questa
costituzione , tuttavia in ordine al Diritto romano " consulta Re. Storia delle solen-
nità negli atti di donazione, § 11 , pag. 21 e Alibrandi , Teoria del possesso, § 14 ,
15 e 16. È notevole pure la sentenza della Corte di Venezia del 31 genn . 1882.—
Temi Veneta, Vol . VII , pag. 480 .
(2) La Corte di Catania il 10 dic. 1883 decise che la sola consegna dei titoli
non basta ad operare la tradizione di un diritto reale immobiliare ; ma il cedente
deve far conseguire al cessionario la disponibilità effettiva della cosa o del diritto
ceduto , sicchè qualunque impedimento, anche di fatto, basta a far dichiarare man-
cato l'adempimento della consegna . - La legge , XXIV , 2 , 777. Consulta anche
Tartufari, Della acquisizione e della perdita del possesso (Milano 1887) , Vol . I , pa-
gina 102,
Capo V. 167
che abbia portati via i mobili , e che nel solo acquirente riconosca
la facoltà di entrarvi e di disporne . Così la consegna delle chiavi
non è un simbolo , come vollero alcuni commentatori , è soltanto
il dimettere il recinto , la casa , l'edificio , in genere , all' acquirente
(1 ) Il potere acquistato da chi riceve le chiavi può riuscire del tutto vano od
effimero; vano se il tradente vuole ingannarci e dice di consegnare vuoto il possesso
dell'edificio o della villa lontana, non che delle cose che vi sono contenute , mentre
ne aveva già fatta tradizione ad altri ; effimero se, attesa appunto la lontananza,
un altro, prevenendoci, non ci permetta di trovare la vacua possessio , che ci era
stata promessa e , fors ' anco , lasciata. Finchè non siamo certi che mentre ci si
consegnano le chiavi, il possesso è vuoto, e non v' ha probabilità alcuna, per non
dire possibilità , che altri l'occupi prima di noi non possiamo avere la coscienza
del potere acquistato, e senza di essa vien meno, ed a maggior ragione non si ac-
quista il possesso non per anco appreso . Fa d' uopo dunque che cotale certezza
venga in noi da una circostanza di fatto: la quale non può essere se non la vicinanza
della cosa , onde si vuol fare ed ottenere la tradizione. A questo forse alludeva il
Vinnio quando diceva : " symbolica traditio esse debet , ut per eam res potestati
nostrae statim subijciatur , quo non fit si alibi claves tradantur ». (Inst. II , § 40
-
e seg. ). Tartufari, op. cit. , Vol . I , pag. 110 a 114. Duvergier, Da la vente,
n. 248. Doveri, Inst. Vol . I, § 110 e seg.
- Il potere non si acquista se non
quando nessun' altro abbia la facoltà o il mezzo d ' impedircelo . Certo che chi ebbe
le chiavi può recarsi nell ' edificio e se lo trova disoccupato penetrarvi ed acquistar-
ne il possesso ; ma l'acquisto non può considerarsi come un effetto della consegna
delle chiavi , sibbene dell'occupazione della cosa trovata vuota.
168 Delle obbligazioni del venditore
sarà preferito il terzo che poi si presenti con un ordine più re-
cente del venditore , perchè il terzo è protetto non in ragione del
proprio possesso solamente , ma in ragione di quello del suo au-
tore ( 1 ) , in ragione della consegna avutane e della buona fede
con la quale l'ottenne . Se dunque venduta la merce in viaggio o
venduti i frutti pendenti , un' altra vendita ne fosse fatta dopo qual-
che tempo ad altra persona, questa non potrebbe invocare l'arti-
colo 1126 presentando l'ordine che gli fu dato per ottenere il ri-
lascio della cosa , perchè , in questo caso particolare, si deve ritenere
che il possesso fu dato al primo acquirente , mediante il semplice
consenso . Perciò il secondo si trova nel caso della persona alla
quale fu venduta la cosa altrui , e può valersi dell'art . 1459 .
Nel secondo caso della consegna puramente consensuale , cioè
quando il compratore aveva già le cose in suo potere per altro titolo ,
bastando il mutamento del titolo a dare il carattere giuridico di
compiuto.
81. Per le cose incorporee la tradizione si eseguisce o con
la consegna dei documenti o con l'uso che ne fa il compratore di con-
senso del venditore. Qui c'è l'impossibilità della tradizione reale , e
non può rimanere che la consegna degli atti , on le viene certezza
e prova del diritto , o l'esercizio del diritto medesimo fatto dal-
beni mobili già determinati nel momento del contratto . Per gli
immobili non era il caso di alcuna speciale menzione, per le cose
mobili dedotte in contratto soltanto in modo che possano essere
tur hoc loco , si partem tantum praetii soluta, rem emptori ven-
rem plus , quam ei absit . Summa igitur hujus § haec est, solu-
tionem partis neque parere emptori actionem ex emplo , ad rem sibi
tradendam a venditore, neque re tradita , postea evicta , ad integrum
praetium restituendum » . Questa indivisibilità dell' obbligazione del
prezzo rimane anche se l'obbligazione stessa passa agli eredi del
compratore ; nasce infatti dalla natura stessa del contratto , che
non si potrebbe ridurre ad una esecuzione per parti senza contra-
dire nel modo più evidente la volontà dichiarata dei contraenti , il
che fu chiaramente preveduto dal legislatore nel n. 3 dell'art . 1205
Cod . civ. Perciò il Duranton ( 1) ed altri giureconsulti consigliano
ai coeredi di conferire un mandato di procura molto preciso a
quello di loro che deve prendere in consegna la cosa , e così è
tolta ogni obiezione per parte del venditore, e v'è sicurezza che
quell' erede che si presenta per la consegna non sia per abusarne
in danno degli altri .
86. Abbiamo detto che la vendita potrebbe essere a credito ,
che potrebbe , cioè , essere stata convenuta una dilazione al paga-
mento , in questo caso l'obbligazione del venditore è pura e sem-
plice e dev'essere subito eseguita , quella del compratore, invece ,
è a termine . Avvenuta la consegna , il venditore non può preten-
dere di riprendere la cosa , perchè nel momento fissato non gli
viene offerto il prezzo ; ma deve valersi dell'art . 1165 del Cod .
civ. , e dimandare magari la risoluzione del contratto ed il rifa-
cimento dei danni . Piuttosto , nel caso che gli affari del compra-
regole generali della legge nostra sulla decadenza dal beneficio del
termine in materia di obbligazioni contrattuali .
87. Può darsi che per caso fortuito o per forza maggiore, il ven-
-
(1 ) Chironi . Della colpa contrattuale Cap . III , pag . 16 e seg .
Capo V. 179
e può darsi che superino anche il prezzo della cosa , potendo av-
venire che sia talmente necessaria all'acquirente , che l'averla a
disposizione nel giorno fissato costituisca per lui un'utilità esti-
spese che il compratore fece per gli atti e per le tasse di registro ,
e , trattandosi della vendita di un immobile , anche di quelle del
viaggio per visitare il fondo e della perizia per farlo stimare . Il
hanno per oggetto un puro fatto del debitore , mentre qui trattavasi
di un' obbligazione di dare (art . 1218 e 1219 del Cod . civ . ) . Il Po ·
thier vorrebbe solo che la regola , per ragioni d' equità , avesse delle
eccezioni , quando l'adempimento in forma specifica fosse di grave
danno al venditore , o contro l'interesse pubblico . Se , egli dice ,
taluno volendo demolire la casa propria abbia venduta una trave,
e , poi, mutato pensiero , non la consegni , sarebbe strano permet-
tere al compratore di demolire la casa : « vi è un interesse pub-
blico che si oppone » . E si potrebbe argomentare in modo ana-
logo quando il dare parte di un tutto , che può utilmente essere
adoperato dopo riparazioni poco dispendiose , fosse pel venditore
zione , perchè stando alla lettera degli art. 413 e 414 del Cod . civ.
talora si potrebbe andare contro il volere delle parti . Per es. , ven-
dere il fondo non vuol dire necessariamente vendere anche gli ani-
mali e gli utensili che servono alla cultura di esso . « Ciò che il
lina vibera dipended a della sua persona . Non si è mai detto che
landestinazione del poprietanio non possa cessare a sua volontà
e, nel caso , è naturalmente cessata perchè non sarà lui che voglia
somministrare del proprio al compratore i mezzi meccanici e gli
189
Capo V. 183
pag. 1153 ) che nella vendita di una casa si deve intendere com-
presa anche la striscia di terra sottostante allo stillicidio di essa ;
« nè può aversi per prova del contrario la circostanza d'essersi
indicata fra le coerenze un ' area del venditore confinante con la ca-
( 18 febbraio 1882 , Monit . dei Trib . , 1872 , pag. 542) che, venduti
dei molini con le relative acque motrici , se il venditore dichiara
di non voler comprendere nel contratto una determinata parte dei
(1 ) Corte d'App . di Venezia 27 dic. 1877. Monitore de' tribunali , anno 1878,
pag . 210. L'art. 1471 riferendosi a ciò che fu destinato all'uso perpetuo di una cosa
allude alla stabilità dell'uso, in opposizione ad un uso temporaneo. ― Cass. di To-
rino, 9 nov. 1877. Monit. de ' Trib. 1878, pag. 79.
Capo V. 185
l'art . 1464 del Cod . civ . e poi , col pretesto del regresso, il ven-
ditore sarebbe privato dei mezzi di prova che gli sono spesso ne-
cessarii nelle sue relazioni coi terzi . È dunque meglio senza de-
cidere a priori lasciare alle parti il regolare gl' interessi loro, pure
riconoscendo che l'azione derivante dal contratto dà al compra-
(1 ) Borsari. Comm. Vol . IV, part. I , pag. 347 , col . 2ª. -- Su questa parte
giova consultare il Troplong . De la vente, n. 323 , § 1. - Notevolissimo è il § 7
della leg. 17, Dig. De actionib. empti , XIX, 1 .
(2) Consulta Laurent . XXIV , n. 184. Egli riferendosi alle opinioni diverse dei
commentatori e dei magistrati, torna giustamente ad osservare: nous ne prétendons
pas que les décisions soient contradictoires: tout dépend des faits de la cause .
186 Delle obbligazioni del venditore
Abbiamo già osservato che nella vendita di un fondo non si
(1) Il Mantica (De tacit. et ambig. convent . lib. IV, tiloli 9 , 13 e 16 ) ba date
regole assai utili per la pratica. V. pure Voet. Ad . Pand. De act. empt. Lib. XIX ,
titolo I.
(2) Prof. Re. Della vendita, pag. 174 .
(3) Da tacit. et Ambig . Lib . IV, Tit . 17.
188 Belle obbligazioni del venditore
fetta finchè le cose mobili o l'in mobile non siano misurati , sul
quale argomento erano tutti d'accordo ( 1 ) . Onde deducevano , anzi
tutto , che prima del fatto della misura non poteva in alcun modo
(1 ) Bartolo nel Consil . 74 , n . 2 e nel Consil. 121 , lib . I. Baldo sulla leg. 1
Cod. De pericul . et Comm . rei venditae e nella leg . Sicut , in f. Cod . De actio .
empt . - Aretinus in consil . 11 circa principium et in leg . 3 , § incertam, n . 14
verso: dicit etiam hic Bartolus, Dig. De acquir. poss. Alexander in Consil . 90,
n. 4. Lib. V et in cousil . 33, n. 5, lib . 6. Natta in Consil . 263 , n . 1 .
(2) Mantica, I. c. , n. 7, e Socinus (senior) in Consil . ult. n. 1 , lib. III .
Capo V. 189
gli effetti della convenzione (quamvis sit falsa , non mutat substan-
tia dispositionis . Oldrado in Consil . 197 ) ( 1 ) .
I casi che rientravano in questa distinzione erano i seguenti :
I. Vendita a misura se il fondo fosse stato venduto a un
(1) Corneus (Della Corgna) in Consil . 59, n. 2 e seg. Lib. IV.― Jason, Con-
sil. 79, n. 1 , Lib. I. -
— Decio, Consil . 347, n . 1 et Consil . 500, n . 1 .
(2) Fulgosio in leg. Si ex toto (8 ) in f. Dig . de legat . I ,
190 Delle obbligazioni del venditore
(1 ) Tale era l'opinione dell'Oldrado nel cit. Consil . 197 del Bartolo sulla leg.
Julianus (13) § Si Titius (14) De act . empt. Diverso dicevano il caso dell'in-
dicazione precisa della misura, quando dal contesto si potesse argomentare che ad
essa si connetteva la valutazione del prezzo. Paulus de Castro in leg . Si vendi-
tor hominis Dig . De act. empti XIX, 1. Decius in Consil . 500, n . 14. Decianus
in Consil . 113, n. 7. Lib . III . Contra Ruynus in Consil . 83, n. 2, Lib. I.
(2) Egli seguiva l'opinione del suo maestro Socino juniore, Consil. 43, n . 3,
Lib. II.
Capo V. 191
in cui , alienati più fondi , tutti con la precisa indicazione dei con-
fini , era stata aggiunta solo per alcuni l'indicazione della misura .
Item dicitur facta ad corpus quando est facta pro unico prae-
n. 3 e 4 part . III .
Ubi autem venditio est facta ad corpus , dicitur unica et in-
tore non lo esigesse , deve bastare per lui una proporzionata dimi-
nuzione del prezzo .
quella dichiarata dal venditore, non può essere distrutta con qua-
lunque prova . Il Laurent (XXIV , n . 191 ) dicendo che la presun-
zione può essere inesatta suppone il caso dell' immobile acquistato
per una certa destinazione , alla quale poi non è idoneo per di-
fetto di estensione, come quando si trattasse della costruzione di
fronto al prezzo totale del fondo : può avvenire , infatti , che la dif-
ferenza tra la quantità dichiarata e quella che il compratore avrà
poi accertata sia per le terre spogliate o ghiajose , per terre, in-
somma, di poco valore , talchè la differenza in superficie sia , per
esemp . di un decimo , e quella di valore di un quarantesimo sol-
tanto . Nel caso , invece , degli art . 1473 (capoverso) e 1474 l'au-
mento o la diminuzione del prezzo doveva essere proporzionale sol-
corpo determinato e limitato, o fondi distinti e separati, ovvero comincia dalla mi-
sura o dalla indicazione del corpo venduto susseguita dalla misura , l'espressione
della misura non dà luogo ad alcun supplemento di prezzo in favore del venditore
per l'eccedenza della medesima , nè ad alcuna diminuzione di prezzo in favore del
compratore, se essa sia minore , salvo quando la differenza della misura reale in con-
fronto di quella indicata nel contratto , ecceda la vigesima parte in più o in meno
del valore intiero della cosa venduta , purchè non vi sia stipulazione in contrario » .
Dopo quello che abbiamo detto sulla dottrina prevalente nel Diritto comune roma-
no è inesatto ciò che afferma il Pacifici-Mazzoni (Vol . I , pag. 387, 2ª ediz . ) che
l'espressione: ovvero comincia dall'indicazione del corpo venduto susseguita
dalla misura, non abbia nel Cod. nostro altro officio che proscrivere la distinzione
a corpore, vel a mensura ammessa nell'antico diritto , e che era contraria all'in-
tenzione delle parti e alla natura della cosa . - Il Cod. nostro è invece pcrfettamente
concorde con le tradizioni del Diritto comune in Italia (V. sopra , pag. 189 e segg.)
Un patto speciale può derogare anche all'obbligo del supplemento o della diminuzio-
ne di prezzo nel caso preveduto dal cit. art. 1475 , portando alle sue ultime conse-
guenze la vendita semplicemente a corpo. Così la Cass . di Torino il 5 maggio 1870
decideva: che messa in vendita una cascina composta di prali e campi col patto
che i deliberatarii non possano impugnare il deliberamento o pretendere indennità
o diminuzione di prezzo a motivo di una meno esatta designazione o di qualunque
deficienza di misura , e il deliberatario abbia riscontrata la mancanza di un prato, non
può dirsi che abbia travisato il contratto la sentenza che ritenne essersi usata la pa-
rola prati, in un senso meramente dimostrativo, e che il compratore non avrebbe
avuta ragione di dolersi neppure nel caso che non avesse trovato che un unico prato
esistente. -
— Monit. de Trib. , anno 1870, pag. 269 ,
198 Delle obbligazioni del venditore
petendo , press ' a poco , le parole del Pothier , fece accogliere que-
sta massima nell'art . 1622 del Cod . francese . E la legge nostra
di altra parte come non compresa nella vendita stessa . Così pure
non è applicabile all' azione diretta ad ottenere la determinazione
(1 ) Venduti stabili e mobili in blocco e per unico prezzo, per modo che non
apparisca quale prezzo siasi attribuito agli uni e quale agli altri , non 1 è luogo ad
applicare il disposto dell'art. 1475 del Cod . civ. nel caso in cui la misura degli sta-
bili non corrisponda a quella indicata nel contratto. Cass. di Torino 28 febb . 1882.
Racc. XXIV, I, 1 , 463. In questo caso non si tratterebbe di argomentare per ana -
logia dall'art. 1479 , si tratterebbe della vendita per aversionem .
202 Delle obbligazioni del venditore
del prezzo medesimo , e se, come aggiunge l'art. 1476 (ultime pa-
role) , ebbe l'immobile qualche tempo prima di pagare il supple-
mento del prezzo , perchè ebbe l'intiero godimento del fondo men-
tre pagò una parte soltanto di tutto quello che doveva.
È quasi superfluo il dire che , in ogni caso , quando si parla
della misura del fondo , bisogna riferirsi all' estensione di esso nel
Fatta eccezione per la regola dell' art . 1477 , in tutti gli altri
casi i contraenti possono derogare alle disposizioni date dal Codi-
ce civile . Notando , come disse la Corte di Casale ( 3 ) che sebbene
CAPO VI .
SOMMARIO
93. Nozione dell'evizione. -- Turbative di diritto et urbative di fatto Art . 1481 ,
694 a 697 del Codice civile - Quale sia propriamente il caso dell'evizione -
94. Dei requisiti necessari per l'azione in garanzia ― 1° Che vi sia stato il
trasferimento di un diritto - Caso dell' atto annullabile ― 2º Riconoscimento
del diritto a favore del terzo e perdita conseguente per il compratore - Sem-
plici turbative ― Provvedimenti temporanei dell ' autorità giudiziaria — 3º La
causa dell' evizione dev ' essere anteriore alla vendita - Causa posteriore ma
dipendente dal fatto personale del venditore — Eventi fortuiti Se tra le cau-
se anteriori alla vendita si possa ammettere il decorso del tempo per la pre-
scrizione acquisitiva - La privazione del diritto avviene, di regola , per sen-
tenza del magistrato - Eccezioni - 95. L'azione in garanzia e quella che de-
riva dagli art. 1459 e 1165 del Cod . civ. - 96. L'obbligo della garanzia per
l'evizione deriva dalla natura stessa del contratto di compra e vendita -
- Du-
plice aspetto dell'azione in garanzia 97. L'obbligo dell ' evizione relativa-
mente all'oggetto della compra e vendita - 98. Estensione di tale obbligo -
Origine e ragione degli articoli 1482, 1492 e 1494 del Cod . civ. - 99. Della
garanzia per i pesi che non furono dichiarati nel contratto - Quali effetti giu-
ridici abbia la conoscenza che realmente ne ha il compratore - Esame della
giurisprudenza delle Corti del regno - Quale carattere devono avere tali one-
ri - Oltre le servitù si devono considerare i diritti di pegno e d ' ipoteca ed
alcuni diritti emergenti da rapporto obbligatorio che, per legge , sono esperi-
mentabili contro l'acquirente della cosa -100 . Le imposte - False dichiara-
zioni del venditore ― Vendita de' beni demaniali , legge 15 agosto 1867 -
101. Se l'azione in garanzia sia divisibile o indivisibile - Del caso in cui gli
eredi del venditore abbiano accettata l'eredità col beneficio d'inventario
102. Della garanzia per l'evizione nel caso di vendita coatta dei beni di un
debitore espropriato Se, in tal caso, il compratore possa ripetere il prezzo
- 103. Da chi e contro quali persone si deb-
dai creditori ai quali fu assegnato —
ba proporre l'azione in garanzia 104. Come proceda tale azione - Vicende
del giudizio 105. Effetti dell'evizione - - Art. 1488 — Esame critico d'alcune
opinioni del Boggio ·- Varii casi in ordine alla restituzione del prezzo - 106. Ri-
sarcimento dei danni - Quando sia dovuto - Buona fede del venditore -- 107
206 Capo VI.
Spese e miglioramenti sulla cosa evitta ― 108. Evizione parziale - Analisi
della legge nostra - Effetti dell'evizione nel caso della privazione parziale , e nel
caso delle servitù non apparenti e non dichiarate al compratore - Data la ri-
soluzione del contratto vi sono sempre gli effetti dell'evizione totale - 109.
Si torna sull'argomento della conoscenza delle cause probabili dell ' evizione
110. Dei patti circa la garanzia per l'evizione - Particolari convenzioni per
regolare tale obbligo . - Del fondo venduto come franco e libero da qualunque
peso - Servitù apparenti - Limitazioni all ' obbligo della garanzia 111. E-
sclusione della garanzia - Contratto aleatorio - Quali ne siano gli effetti - · E-
sclusione espressa ed esclusione tacita —112 . Colpa del compratore determinan-
te l'evizione Effetti ― Prescrizione dell'azione.
(1 ) Evincere est rem a bonis possessoris per victoriam in judicium obtentam au-
ferre, adeo evictio est ablatio seu avocatio rei ex possessoris bonis per eum qui ve-
rum dominum se dicit, facta auctoritate judicis ( leg . 67 Dig . De evict . ) . Evictionem
praestare est satisfare ei cui rem tradidi ob istam ablationem : seu luere aut sarcire
damnum ob rem ita ablatam eveniens. Cujac . Tract. VI ad Afric . in leg. 24 Dig.
De evict. XXI, 2, Struvio op. cit. Tomo II ed ivi le additiones del Müller.
(2) Leg. 52 Dig . De evict. XXI , 2 , leg. 6 e 29 Cod . h. t . VIII , 45 , leg. 16
Dig. De cond. causa data , XII . 4, leg. 8 Cod . De sent. interloc . VII, 45 , leg. 13
§ 3 Dig. De jurejurando XII , 2 leg. 66 pr. Dig. De contrah . emptione XVIII , 1 , leg. 3
pr. leg. 11 § 2 e 13 Dig. empti. XIX, 1 .
Obbligazioni del venditore - Garanzia per l'evizione 207
(1 ) Re , Della vendita pag . 193 nota 2. Cass . di Roma 9 maggio 1879. Ann . XII ,
1 , 167. Corte d' App . di Napoli luglio 1876. Gazz. del Proc. anno 1876 pag. 356 .
(2) Rota Rom. Recent. Decis. 143 n. 14, part. VI. Decis. 313, n. 8 part. X.
Decis. 68 n. 7 part. XVIII . T. I. Ruinus, Consil. 187, Lib . I. Parisio, Consil. 16
n. 125 , Lib. II . Pisauri, De Evict. quest. 2.ª
(3) R. R. Decis. 413 n. 103 part. IX, T. 2, Gomez. Variarum. Lib II, Cap. II .
(4) Decis. 387, n . 6 e seg. part. XVII . Alexander, Consil . 63 n . 11 lib . VI .
Decius, Consil. 102, n . 2. Trentacinque. Variarum resolutionum Lib . III, Tit. De
a
emptione et venditione. Resol. IV.ª
208 Capo VI.
(1) Decis. 10, n . 8 e Annotat. nella Collez. cit. Decis. 198 , n. 4, part. III.
Decis. 125 , n . 27 part. XII . Decis . 364 , part. XIII . Decis . 26, n . 3 part. XIV. De-
cis. 461 , n . 18 part. IX, T. 2.
(2) Annot. alla Decis. 10, n. 7 part. III. Decis. 163, n. 38 e seg . part. XIX,
Titolo 1 .
(3) Carou. Actions possessoires n. 637. Il Bioche (Traité des actions posses-
soires, n. 228) avverte essere stato giudicato che l'acquirente che è in possesso da
più di un anno non può chiedere di esservi mantenuto se, prima della vendita , l'a-
lienante aveva perduta la causa proponendo l'azione di manutenzione. Ma questa
massima è erronea e l'avverte l'autore stesso notando : « S'il faut reconnaître que
les jugements rendus contre le vendeur ont force de chose jugée, quant aux droits
transmis par le contrat de vente, il doit en être autrement des faits de possession
qui sont propres à leur auteur . Vedi nel cit. trattato i n. 701 , 702 e seg . Cass . 10
Obbligazioni del venditore -- Garanzia per l'evizione 209
Avril. 1869. - Jurisprud. du XIXe Siecle. - Table decennale 1861-70 par Ruben
de Courder, pag. 676. - Cass. di Firenze 31 maggio 1872 , Ann . VI , 1 , 216 . -
Il venditore non è tenuto a prestare l'evizione per lo spoglio che il compratore ab-
bia sofferto di parte della cosa venduta per fatto di terzi posteriormente alla vendi-
ta . Il Demanio che vendè all ' asta pubblica certi beni non deve poi essere tenuto
responsabile per le spese del giudizio possessorio , cui diede causa un municipio, col-
l'immettersi illegalmente al possesso dei beni acquistati dall' aggiudicatario , il quale ,
con la esibizione del proprio titolo legittimo, in sede possessoria riusciva vittorioso .
Cass. di Roma 16 agosto 1877. Corte suprema di Roma, anno 1878, pag. 259 .
(1 ) Arndts- Serafini, § 303, nota 2.1
(2) È notevole la sentenza della Cassazione di Firenze del 16 marzo 1874. -
La legge, XIV, 1 , 460. — Vedi pure la Corte d ' appello di Firenze 15 marzo 1878 .
Ann. XII , 3, 87 e 89 e Cass. di Torino 16 apr . 1884, ann . XVIII, 1 , 371. Cass .
di Napoli 17 gennaio 1885. Ann . XIX, 1 , 335 .
CUTURI G Vendita, ecc. 14
210 Capo VI.
pre costante nel decidere che le ingiuste turbative dei terzi , seb-
bene possano condurre anche a privare momentaneamente della
cosa l'acquirente , non costituiscono il caso dell'evizione (2 ) , che
non si verifica nemmeno quando si tratti di provvedimenti temporanei
dati dall' autorità giudiziaria per guarentire i diritti di un terzo . Sup-
Invece avremmo un caso di evizione quando all' acquirente che non è in possesso
della cosa venduta , il terzo possessore rifiutasse la consegna. - Cass. di Roma 9
inaggio 1879. La legge, XIX, 1 , 463.
(1) Dell' Evizione, pag. 2 in f. Torino 1886.- La Cassazione di Firenze nella
212 Capo VI.
nuto verso il primo per l'evizione che soffre pel fatto della se-
conda alienazione da lui compiuta . « Nè potrà certo scusarsi al-
legando che il primo acquirente subi l'evizione per aver trascu-
rata la trascrizione ; giacchè il non essersi questi munito con sol-
lecitudine contro i nuovi atti di alienazione , non rende legittima
l'alienazione seconda che ha fatto , anzi non ne attenua minima-
sentenza del 19 marzo 1888 (La legge, Vol . XXVIII , 1 , 583) notò benissimo che
il pericolo della cosa venduta a cui rimane soggetto il compratore dopo il suo con-
tratto è quello che deriva o da casi fortuiti o da causa posteriore al contratto e non
dipende dal venditore, non quello che è effetto di causa anteriore al contratto
stesso. E perciò dovea ritenersi erronea la sentenza che assolveva il venditore dal
prestare la garanzia per l'evizione , per la sola circostanza che l'evizione pa-
tila dal compratore è posteriore al contratto, senza esaminare se il diritto van-
tato dal terzo aveva causa anteriore o posteriore alla vendita. - V. pure le senten-
ze della Cass. di Torino, 10 luglio 1885. - ·La legge, XXVI , 1 , 341 e 31 dicem-
bre 1884 nella Giurispr . di Torino XXII , pag . 177. Sulla regola generale aveva
già deciso la stessa Cass . di Firenze notando che il patto della garanzia , per quanto
generale ed illimitato, non può intendersi stipulato se non per quei fatti e per que-
gli eventi che abbiano una causa anteriore al contratto. 25 febbraio 1875. Ann .
IX, 1 , 184.
(1) Pacifici-Mazzoni. Della Vendita, Vol. I, pag . 415 , 2a ediz .
Obbligazioni del venditore -· Garanzia per l'evizione 213
(1) È notevole anche l'esempio seguente: « L'acquereur des caux d'une source
n'a droit a aucune garantie de la part du vendeur, dans le cas où un propriétaire
supérieur vient par des fouilles faites sur son fonds, à détourner les eaux qui nais-
saient sur le fonds inférieur où elles étaient captées , et a détruit ainsi la source
vendue. Il y a en pareil cas non pas éviction, mais anéantissement de la chose ven-
due par un fait qui ne saurait être reproché au vendeur et dont les consequences
ne peuvent être mises à sa charge. - Aix, 7 Janv. 1871 , pag. 712 » . Iurisprud.
du XIX siècle, 3e table décennale par Fuzier-Herman (Paris 1882).
214 Capo VI.
do all'acquirente fosse ingiunto di demolire certe costruzioni abu-
sivamente fatte dal suo autore (V. per es . la leg . 20 marzo 1865
sulle op. pubbl . art. 165 e seg.) (1 ); ma talora l'azione può be-
nissimo avere effetto anche senza la sentenza del giudice e sen-
(1) Ricordiamo che anche innanzi ai provvedimenti dell ' autorità amministra-
tiva vale sempre la regola che il compratore non puo agire per l'evizione quando
la perdita sia avvenuta per un evento posteriore al contratto e indipendente dal fat-
to o dalla colpa del venditore o degli autori di lui . Perciò fu deciso dalla Cassazione
di Firenze che, venduto il taglio di un bosco, il compratore non può agire per la
evizione ove gli sia impedito il taglio di un certo numero di piante dall'ammini-
strazione forestale, nemmeno se questa avesse ecceduto nel fissare numero di quelle
che non si possono tagliare. - 26 febbraio 1875. La legge, XV, 1 , 323. V. pure
la Corte d' App. di Casale 22 febbraio 1859. Racc . XXI , 2 , 106 .
(2) Comment. Vol . IV, parte I, pag. 374.
(3) Nell ' Ediz. di Prato del 1839. Vol . VII . col . 1231 ,
Obbligazioni del venditore - Garanzia per l'evizione 215
non possunt: at lucrativa una , veluti causa donationis, et altera non lu-
crativa , veluti causa emptionis, quia pro re emptori praetium abest, con-
currere possunt » .
proprietario non abbia fatto valere i suoi diritti e non dia nem-
meno indizio di curarsene . Ma ritengo ch' egli si debba valere ,
senz'altro , dell'art . 1459 del Cod . civ.
95. Qui mi si offre l'opportunità di osservare che i commen-
curo esito dell' art . 1459 , il contratto perde ogni valore giuridico ,
come se non fosse mai stato; mentre , invece, non si può nem-
meno parlare dell'evizione senza riferirsi al contratto e al rego-
216 Capo VI.
dare un' altra della specie medesima , o che acquisti la cosa dal
proprietario perchè il compratore non ne sia privato . Del resto ,
quando l'adempimento non sia possibile in forma specifica può
sempre trasformarsi nella prestazione dei danni . Ma , secondo i
casi , può essere utile al compratore , stare al contratto , chiamare
il che non toglie che per esplicita convenzione possa dalle parti
essere limitato o anche escluso (art . 1483 ) ; perchè la vendita alea-
toria è permessa . Ma , considerando bene quest' obbligo della ga-
ranzia osservammo che ha due aspetti ; cioè la garanzia pel fatto
personale del venditore stesso e quella del fatto altrui . E veramente
il primo a rispettare la vendita dev'essere lo stesso venditore , aste-
nendosi da qualunque turbativa contro l'acquirente ( 1 ) , il quale
avrà sempre un' exceptio rei venditae et traditae, contro le pretese di
lui . Nel secondo caso , dati all' azione del terzo i caratteri dei quali
abbiamo parlato , l'obbligo della garanzia completa quello di con-
segnare la cosa , avvertendo che nel nostro Diritto non si tratta
(1 ) Cassazione di Torino 23 marzo 1881 - Monit. dei Trib. 1881 , pag. 624.
(2) Tarlufari. Del possesso qual titolo de' Diritti . Vol . I , pag . 103, Art. IV, § 7.
218 Capo VI.
l'art . 1492 del Cod . civ . ( 1 ) . Nella vendita della università abbia-
conto della privazione subita dall' acquirente (art. 1227 Cod . civ .) .
98. Ed ora venendo a considerare nella sua estensione l'ob-
bligo della garanzia evizionale , notiamo che tutto dipende dall' in-
tendere bene i termini del contratto , essendo sempre necessario
riferirsi alla volontà dichiarata dei contraenti per sapere come il
vare con molta cura quale ne sia stato l'oggetto e rilevare in esso
anche i rapporti di pertinenza tra la cosa principale e gli acces-
dal compratore contro coloro che avevano usurpate delle terre com-
prese in quei confini , e il venditore era verso di lui tenuto in ga-
ranzia per quei terreni che avesse dimostrato non potersi ormai
recuperare , purchè compresi nei limiti indicati . La vendita fu a
tutti gli obblighi del venditore , « e se una parte del fondo ven-
<< duto si trovò in potere di coloro che miravano a convertire in
<< proprietà libera la colonia consuetudinaria, era nel diritto del
« compratore il procedere per siffatte usurpazioni essendo a lui
<< passati tutti i diritti del venditore » . Se quest' azione fosse riu-
scita inefficace doveva il venditore adempiere l' obbligo che si era
certo che il venditore non poteva avere inteso d' alienare anche la
strada perchè, come diceva la Corte , « les chemins ruraux d'exploi-
<< sembra potersi dire in linea generale che il venditore debba pre-
<< stare l'evizione , poichè non è presumibile che siasi voluto tras-
<< mettere un oggetto senza quanto è necessario per farne uso .
« Così, venduto un mulino , dovrà certo garantirsi il diritto d'ac-
« qua per cui se ne mette in moto il meccanismo ; lo stesso di-
«< casi di una servitù di luce e di prospetto , perchè non si sa-
leg. 69, § 5, leg. 75, Dig. De evict. XXI, 2. Confrontate con la leg. 33, § 3, Dig .
De V. O. XLV, 1. ― Talora sembra che confondano nella medesima nozione lo
schiavo evitto, lo schiavo fuggitivo e lo schiavo noxale, leg. 13, § 1 , Dig. empti
XIX , 1 , leg. 16, § 2, leg.21 , § 3, leg. 31 e 32, § 1 , Dig. De evictionib. XXI , 2.
(1 ) Leg. 61 , Dig. De aedit. aedicto XXI, 1. - leg. 15, § 1 , Dig. De evict. XXI,
2 , ( Il Maynz ritiene che nel testo non servus ma servitus si debba leggere
pag. 231 nota 81 ) -Cujacio, osservat. II , 20, leg. 75, Dig. h. t. - Arg. dalla leg.17,
§ 3, Dig . De servit. praed. urban . VIII , 2, leg. 1 , § 1 , Dig. e leg. 39, Dig. XIX, 1 .
(2) La frase : Si tacitae seculae sunt è interpretata dal Maynz nel senso :
" se l'esistenza della servitù doveva essere conosciuta dall ' acquirente senza che vi
fosse bisogno di indicargliela espressamente, cioè se la servitù è visibile ed apparente n.
(3) Leg. 59, Dig. De contrah. empt. XVIII , 1 , leg. 48 e 75 Dig. De evict.
XXI , 2, leg. 90 e 169, Dig. De V. S. L. 16, Maynz, T. I, § 95, nota 10.
(4) Leg.1 , § 1 , leg.35 e 39, Dig. empt. , XIX, 1 , leg.69, § 5, Dig. De evict. XXI,2,
(5) (De oratore I, 39, De officiis, III, 16).
224 Capo VI.
e 202 ) il quale , trattando della garanzia pei pesi reali della cosa
venduta osserva che si deve presumere non aver potuto ignorare
il compratore le servitù apparenti come quelle di luce , di pro-
spetto e di stillicidio , e perciò ritiene ch' ei non possa pretendere
alcuna garanzia , perchè non furono dichiarate nel contratto . Per
le servitù non apparenti e non menzionate nel contratto , il com-
(Vol . III , Divisione II, pag. 198) , dopo avere osservato che quando
il venditore ha asserito libero e franco il fondo (uti optimus maxi-
(1) Consulta la sentenza della Cass . di Napoli 13 dec. 1877 nella causa De San-
gro-Selvaggi. - Gazzetta del Procuratore di Napoli , XIII , 89. Cass . di Firenze,
16 marzo 1876. -- Eco dei Trib . XXVI , 299, e 18 luglio 1878. - Foro Ital.vol. III,
1 , col . 1064 - Bologna 20 genn . 1880. La Legge, XX, 1 , 168 e 29 luglio 1880 no-
tevolissima sentenza nella causa Nanni-Mingarelli - Rivista giuridica di Bologna
VIII, 280. Cassaz. di Torino, 12 luglio 1880. La Giurisprudenza di Torino ,
XVII, 619.
(2) Argomentando dalla leg. 18 e 27 Cod. De evict. VIII , 45 dalla leg. 1 § 1 ,
228 Capo VI.
vendita. Se dunque sono necessarie le due suddette condizioni, per una di esse sol-
tanto sarebbe assurdo il pretendere che il prezzo rimanesse al venditore.
Sulla manifesta notizia degli oneri è costante la giurisprudenza francese e quella
delle corti italiane.
La Cass. di Francia il 21 Agosto 1874 decideva : Le vendeur n'est pas garant
des charges non declarées sur la chose vendue, si l'acquereur connaissait l'existen-
ce de ces charges: specialement le vendeur qui en cédent pour l'exploitation d'une
usine des eaux à prendre à un barrage n'a pas declaré l'existence d'un barrage
supérieur ayant pour effet de diminuer notablement le volume des eaux, est affran-
chi de toute garantie, si l ' existe nce du barrage supérieur révélée par des travaux
apparents et par l'aspect même des terrains arrosés n'a pu ètre ignoré de l'acqué-
reur — Jurisprud. du XIX siècle 30 table décennale par Furier-Herman , pa-
gina 712 - In questo senso s'era già pronunziata la Corte di Nancy il 15 maggio
1869 - Chappon —anno 1869, 2 , 179. - Fu deciso nello stesso modo per l' ac-
quisto di un fondo situato lungo un fiume navigabile e atto al trasporto, non poten-
do il compratore ignorare che questo fondo, per il fatto stesso della situazione , è
soggetto alla servitù di alaggio e all'approdo - Cass . 20 febbr. 1865, Brugerolles,
anno 1865 , 1 , 164. - V. pure Bourguignat Legislation des établiss. industr . To-
mo 2, n. 682. Sulla apparenza degli oneri si possono consultare utilmente: Del-
vincourt- Vente, T. III, p. 379, nota 3. - Zachariae, avec les notes de Masse et
Vergé Tom. IV, § 685 testo e nota 32. - Marcade sur l'art. 1638. - La Corte di
Cass. di Napoli, più volte ebbe occasione di decidere che la notizia di un peso, gra-
vitante sul fondo venduto equivale al vizio apparente che il compratore avrebbe po-
tuto da sè stesso conoscere, o meglio alla espressa dichiarazione del venditore stesso.
Bisogna ammettere in concreto la conoscenza perchè si dia luogo alla garanzia, non
bisogna affidarsi semplicemente alla possibilità o anche alla probabilità del co-
noscere. Ved . p. es. la sentenza del 18 nov. 1875, nel Foro ital. , anno 1876, 1 ,
col. 10. — Art. 1499 del Cod . civ. - Il De Crescenzio annotando tale sentenza
vorrebbe spingersi troppo nell ' interpretazione estensiva e vorrebbe non stare sol-
tanto all ' evidenza dell ' onere sulla cosa , o alla certezza della cognizione del com-
pratore, ma prendere in considerazione lo stato d'animo di lui; cercare, in poche
parole, s'ei fosse, o no, nella condizione d'avere da sè stesso notizia del peso esistente,
per poco che avesse adoperata la diligenza di un buon padre di famiglia . E, rite-
nendo che le servitù sono pesi cosi connaturali e normali dei fondi che basti la più
usuale diligenza per conoscerle, si dovrebbe negare al compratore l'azione di garan .
zia , la quale per eccezione soltanto si ammetterebbe, per quei pesi veramente oc-
230 Capo VI.
culti, che la più minuta diligenza non giungerebbe a scoprire. La quale con-
clusione è contradetta dalle ragioni e dalla locuzione della legge nostra (vedi sopra
il n. 98), e non è seguita dalla giurisprudenza delle Corti nè in Francia , nè in Ita-
lia. Si avverta che la Corte di Catanzaro nella decisione del 7 decembre 1874 ,
confermata nella citata sentenza della Cass. di Napoli , e lodata dal De- Crescenzio
medesimo, aveva negata al compratore l'azione dell'evizione perchè questi non po-
teva ignorare che sui terreni acquistati erano le prestazioni di fida o giogatico, pre-
stazioni notissime a tutti ed usuali nelle terre di quel luogo . Da questo stato
"
di fatto all'ipotesi del prof. egregio v'è molta differenza . - La Corte di Cassaz. di
Napoli nella sentenza del 1º agosto 1876 (Ann. 1877, 1 , 89) tornò a confermare la
massima che data nel compratore la scienza di una servitù gravante l'immobile ac-
quistato non si fa luogo all'azione in garanzia contro il venditore, e , più recente-
mente, essa fu ripetuta dalla Cass. di Roma nella sentenza del 16 nov. 1882 (La Legge,
XXIII, 1 , 109). Dopo aver notato che nel Dirit. Rom. l'obbligo di rispondere per le
servitù gravanti sul fondo dava luogo all'actio quanti minoris se il venditore aves-
se lasciato il compratore nella buona fede di credere il fondo libero (leg . 61 , Dig. De
aedil. aedict. e leg. 75 , Dig. De evict. ) , considerato che l'obbligo dell'evizione pro-
priamente detta importava effetti maggiori (leg. 1 , 8, 60 e 70, Dig. De evict. leg. 43
in fin. Dig. De act. empti venditi-leg . 23, Cod. De evict. ); la Corte notò che que-
sta sostanziale differenza tra l'una e l'altra garanzia è stata pure mantenuta dal Co-
dice civile e ne stanno a prova la lettera stessa dell'art . 1482 , e le rispettive dispo-
sizioni degli art. 1486 , 1493 e 1494, e l'altro in ordine ai pesi, o meglio, alle servitù ,
che è l'art. 1496 , nel quale l'azione d'indennità non è altro che la quanti minoris
delle leggi romane . E solo in ordine a questa è a ravvisarsi l'innovazione introdotta
dal Codice; in quanto cioè la garanzia dei pesi si deve sempre dal venditore, tranne
il caso che i medesimi fossero noti al compralore, senza punto ricercare,
se egli fosse o no in buona fede.
Obbligazioni del venditore Garanzia per l'evizione 231
parte è persino molto più esplicito del Codice francese (art. 1626 ) ,
a cui molto si attenne il legislatore nostro . Aggiunsero che, in
nare gli effetti della garanzia nel caso di servitù non apparente
e di tale entità da far presumere che il compratore, se ne fosse
stato avvertito , non avrebbe comprato; ma non intese derogare ne-
gli altri casi in esso non menzionati alle regole generali emananti dalla
natura stessa del contratto al principio stabilito nell'art . 1482 , nel
rebbe fatto , altrimenti una parte del prezzo rimarrebbe senza causa
al venditore . Nè mi sembra che contraria a questa giurisprudenza
l'état des difficultés soulevées par les parties telles qu'elles sont relatées dans
les qualités , motive suffisamment le caractère juridique que l'arrêt
a attribué à la charge qui était imposée aux acquereurs , que
100. Nelle corti del regno è grave controversia circa gli ef-
conoscere con la sua diligenza personale quale sia veramente l'onere . Que-
<< seconda cognizione al silenzio per parte del venditore nel con-
« tratto . Volle così affidare la tutela della sicurezza degli interessi
« legittimi del compratore alla certezza della conoscenza del ven-
« ditore, sul portato della cosa sua, alla buona fede nelle sue ma-
<< nifestazioni , al credito imposto al compratore nella parola del
<< venditore ; sicchè responsabile rese quest' ultimo della sua re-
<< ticenza , senz ' altro » . Nè a questa giurisprudenza contrastano ,
secondo me , le decisioni delle Corti le quali dichiararono che il
Demanio, verso i compratori di beni di provenienza dell'asse ec-
clesiastico , risponde unicamente dell' evizione che privi l' aggiudi-
catario in tutto o in parte del fondo venduto ; ma che in parti-
colare non risponde dell' errore pel quale negli atti di aggiudica-
zione siasi dichiarata l'imposta sul fon lo venduto in misura che
poi si riconobbe inferiore alla reale ( 1 ) . Le Corti infatti osserva-
rono (V. specialmente Palermo 25 aprile 1882) che se al caso fosse
stato applicabile il Diritto comune la responsabilità del venditore
sarebbe certa , a meno che un patto speciale non avesse limitati
gli effetti della garanzia . Ma nella vendita de' beni demaniali la
legge del 15 agosto 1867 aveva deferito al potere esecutivo il det-
(1 ) Palermo 25 aprile 1882 — Circol. giurid . , vol . XIV, De cis. civ. pag . 31-
Cass. di Roma 11 luglio 1877 ( Ann . XI, 2, 191 ) -21 aprile 1879 Madon , VI ,
116-- -10 luglio 1879 La Legge , 1879, 2, 267 - - 28 giugno 1880 , ivi , 1880, 2,
336; 16 aprile 1880 Madon , VII , 209 , 210 — 3 luglio 1880 Circolo giurid . , XII .
Decis . civ. , pag. 63 - Corte d'appello di Napoli, 3 maggio 1874 — Gazzella del
Procur. , XI, 319, Palermo 13 marzo 1878 Circolo giurid . , IX, Decis. civ. , pa-
gina 266.
236 Capo VI.
la leg. 139 non darebbe argomento alcuno alla teoria dell' indi-
visibilità. Dai citati frammenti si dovrebbe ritenere che se la cosa
così effetto per tutti, si poteva senz' altra procedura , chiedere a cia-
scuno la sua parte di danni e interessi .
238 Capo VI.
dopo questi ragionamenti (n . 174 ivi) , ritiene che l'erede per una
porzione, chiamato in garanzia dal compratore per difenderlo contro
la domanda di un terzo, può liberarsi dall' obbligo di difenderlo , of-
ferendo per la sua parte il risarcimento dei danni ed interessi , risul-
tanti dall' inadempimento dell' obbligazione . Appare dunque che il
Pothier ammetteva la divisibilità dell' eccezione in garanzia , infatti ag-
giunge: Per la stessa ragione quando l'erede del venditore che non
lo è che per una parte , e che dal suo canto è proprietario della cosa
ria est, et potius videtur accessoria (Molineo) . È ben naturale che le due
azioni non si debbano confondere , se la prima riesce non si paù
240 Capo VI.
in parte ; egli non può presentarsi sotto due aspetti : egli deve co-
sua volta erede del terzo , rispondereste che basta guarentisca per
la porzione in cui fu erede del venditore , e che per il rimanente
può agire in nome del terzo . Questa conclusione è assai strana,
dice francese , e l'art. 1201 del Cod . ital . dichiarano , senza distin-
zione alcuna , indivisibile il rapporto obbligatorio che ha per oggetto
prietà, che è il principale dovere del venditore . Dato pure che l'og-
getto della vendita sia divisibile, l'indivisibilità risulta in questo ca-
condo la regola generale dell' art. 1218 del Cod . civ. , quello del
risarcimento dei danni , il quale ha caratteri proprii bene deter-
minati e non si può confondere col precedente ( 1 ) . Ma il Merignhac
insistendo nella sua tesi della divisibilità cerca un argomento an-
(1) Consulta pure il Colmet de Santerre. Cours analytique de Cod . civ. T. VII ,
pag. 84, Paris 1888.
Obbligazioni del venditore - Garanzia per l'evizione 243
che nell'art. 1640 del Cod . civ. franc . ( 1497 del Cod . ital . ) . Data
(1) Quest. sur les privileg. et hypoth . - T. II , 241. Avremo luogo di osservare
più oltre (pag . 254 e seg . ) che in quest'opinione del Merlin e del Persil v'è un
elemento di verità , in quanto nella vendita fatta in tal caso e con tal forma, non
si può fare astrazione dal diritto reale per cui i creditori agiscono, dal titolo ese-
cutivo per cui promuovono la vendita e dal necessario intervento loro in tutto il
procedimento dell'incanto (art. 662 e seg. della proc. civ.).
(2) Bianchi, 1. c. , p . 4.
Obbligazioni del venditore Garanzia per l'evizione 247
(1 ) Nel diritto comune non venne in mente di far questioni in proposito . Negli
Annali della giurisprud. dei trib. e delle Corti della Toscana (XVI , 2 , 1500)
abbiamo fra le altre una notevole sentenza del trib. di Lucca , 27 maggio 1851 -- Un
tale avea comprati all'asta dei fondi enfiteutici gravati del canone di 20 staia e ave-
va avvertito il domino diretto perchè facesse valere il suo dritto di prelazione. Que-
sti avea risposto negativamente, ma approvando l'acquisto del nuovo utilista avea
dichiarato che il conone era di 32 staia. L'utilista chiamò in causa gli espropriati.-
Il tribunale di Lucca dopo aver dimostrato che era giusto accogliere l'azione in ga-
ranzia aggiungeva , che la richiesta evizione doveva essere prestata dai soli debitori
espropriati, e che il creditore espropriante non v ' era tenuto in alcun modo, « per
la ragione che nelle vendite coatte eseguite col mezzo dei pubblici incanti, quegli
che per la natura dell'atto è tenuto all'evizione verso il compratore non è già il cre-
ditore istante per la vendita , ma sibbene il debitore espropriato, qual'è propriamen-
te il venditore, che viene rappresentato dal giudice che in nome di lui si obbliga e
l'evizione promette ».
248 Capo VI.
dei danni, perchè quest' obbligo , distinto per sua natura, dal pre-
cedente , « deriva propriamente dal fatto per sonale del venditore
e si fonda sull' essere imputabile a lui il fatto medesimo » ( ivi
pag. 14 ) . Ammesso pure che secondo il Codice civile il venditore
sia responsabile anche di questi danni ritiene che non si debbano
(1) Monitore de' tribunali, anno 1887 , pag. 777, tomo XXVIII .
Obbligazioni del venditore .-Garanzia per l'evizione 249
manendo gli acquisti fatti in buona fede dai terzi per effetto di
convenzioni a titolo oneroso , qualunque sia la loro forma , purchè
giuridicamente valida . Il prof. Polacco inclina in questo solo caso
alla teoria del Colmet de Santerre difesa dal Bianchi perchè , secondo
egli dice , « non è lecito estendere l'interpretazione dell'art . 933 ,
« di sua natura eccezionale , fino ad equiparare alle convenzioni
<<< onerose la sentenza di vendita all'asta » . Ma, osserverei che non
(1 ) Tratt. di Diritto giudiz . civ. ital . 3ª ediz. , vol . VI , pag. 181 e 182 .
250 Capo VI.
zione del pagamento . Infatti l'art. 1237 del Codice civile stabi-
lisce che ogni pagamento suppone un debito . Se , dunque , non vi
è debito , non vi è pagamento legittimo e questo può ripetersi . È
chiaro che il legislatore, parlando di debito , intende qui riferirsi
alla persona di chi paga , non di chi riceve , perchè chi riceve ha
credito , non debito . Quindi ogni pagamento suppone un debito
nella persona che paga . Venendo poi a considerare i diritti dei
fatto dei creditori i quali hanno fatto valere il loro credito sul
prezzo della cosa venduta, di cui l'aggiudicatario non acquista la
proprietà se non in quanto ha pagato , altrimenti la cosa stessa è
soggetta al reincanto . Perciò se chi vende è il debitore espropriato ,
chi paga il prezzo è il deliberatario , il quale lo dovrebbe pagare
al debitore stesso : e se invece lo paga ai creditori di lui , ciò av-
viene per assicurare maggiormente la soddisfazione dei diritti dei
oberato , e poi , dal debitore stesso , o dall' autorità per lui il prezzo
viene ripartito tra gli esecutanti , è come se alla vendita si accom-
pagnasse , ministerio legis , una delegazione di pagamento del prezzo
ai creditori del venditore . Avvenga pure in seguito י l' evizione , sarà
un fatto che non riguarda per nulla i creditori , i quali furono
pagati non già direttamente dall' aggiudicatario , ma dal debitore
col prezzo ritratto mediante la vendita . Sicchè l'art. 1146 , nei
rapporti fra aggiudicatario e creditore è male invocato » (4) . Forse
non è propriamente della condictio indebiti che si deve trattare in
questo caso , è della mancanza di diritto nei creditori, perchè l'i-
poteca per la quale agirono è nulla, essendo stata inscritta sopra
un immobile che non apparteneva al loro debitore . Inoltre è ve-
rissimo come nota anche il De Pirro ( 1. c . pag . 316) che conse-
guenza dell'obbligo personale assunto dal debitore è quello di adem-
pierlo con tutto i suoi beni presenti e futuri (art . 1948 Cod . civ . )
concedendo al creditore la facoltà di provocarne, ove occorra, la
vendita all' asta (art . 2076 ) ; è verissimo che si può ritenere che,
contratto un mutuo , il mutuatario accondiscenda implicitamente
alla vendita dei suoi beni in caso di mancata restituzione del de-
naro ricevuto ; ma, appunto, dato il caso di agire , dato l' inter-
i diritti del dante causa, fra i quali l'azione per la garanzia contro
il proprio autore.
CUTURI - Vendita, ecc . 17
258 Capo VI.
stare la evizione al compratore che sia rimasto spogliato ; salvo dimostri che, ove
egli fosse stato chiamato in giudizio , avrebbe avute ragioni tali da escludere l'a-
zione del rivendicante - Cass. di Napoli , 27 ott . 1876, ann . 1877 , 1 , 21 .
(1 ) Sebbene non possa dirsi evizione in senso legale l'abbandono volontario
della cosa , pure , quando non esistano buone ragioni per contrastare l'evizione , il
compratore che transige per evitare una sicura soccombenza , ha diritto alla garan-
zia per parte del venditore. Egli , così operando, faceva l'utile suo e anche quello
del venditore. - Catanzaro, 21 luglio 1879 - Rivista di giurisprud. di Trani, IV,
333 . - La Cass. di Roma nella sentenza del 18 nov . 1887 ( La Legge , XXVIII , 1 ,
692 ) decise pure in questo senso, notando che l'azione in garanzia non può rite-
nersi esclusivamente limitata al caso in cui l'abbandono della cosa comperata abbia
luogo in virtù di una sentenza , giacchè ciò non è detto dalla legge, e il significato
letterale della parola evizione nel diritto moderno , non altrimenti che nell ' antico
diritto, comprende tutti i casi nei quali, eziandio senza una sentenza , qualora una
contestazione giudiziale sarebbe riuscita inutile, il compratore sia costretto a dimet-
tere la cosa venduta Leg. 53, § 1 , Dig . De evict. leg. 11 , § 12, Dig. De aclio-
ne empti.
260 Capo VI.
(1 ) Donello, Sulla leg. 17, Cod. De evict. VIII , 45, Calletius in Meerman, The-
saur. T. II , pag. 330, n. 6 .
(2) Mattirolo, vol . III, 3ª ediz. , n . 615.
Obbligazioni del venditore --Garanzia per l'evizione 261
casi nei quali si era assunto il mandato del così detto esame cau
zionale della libertà del fondo messo in vendita . Egli è responsa-
pure che sia un atto separato , non si può scindere dalla compra
e vendita , e rimane sempre il corrispettivo convenuto per la tras-
missione della proprietà della cosa venduta . Il prezzo intiero , sot-
to qualunque forma sia stato pagato , deve sempre essere restituito ,
anche se nel momento dell'evizione la cosa valesse meno (artico-
lo 1487 Cod . civ . ) . Ma l'art . 1487 dice che il compratore può
reclamare tutto il prezzo, anche se i deterioramenti avvennero in
parte per colpa di lui ; come dunque egli può avvantaggiarsi del
suo fatto colposo ? Ecco la dimanda che si proposero i giurecon-
sulti francesi , a proposito dell' art . 1631 del loro Codice civile.
ne per la restituzione del prezzo (op. cit. pag . 229) ritiene che le regole del Codi-
ce nostro non siano in tutto conformi al Diritto romano 9 e trova che questa de-
viazione è dovuta all'influenza delle opere del Molineo . « In Diritto romano si par-
tiva dal principio che la cosa altrui può essere oggetto di vendita; ma questa mas-
sima , perchè nell ' applicazione non producesse alcuna ingiustizia , era corretta dalla
teoria dell ' evizione, la quale tutelava nelle mani del compratore l'oggetto venduto
finchè non vi fosse più pericolo che potesse essergli tolto . Che se , nel frattempo, av-
veniva l'evizione, allora il venditore doveva risarcire il compratore di tutti quei dan-
ni ed interessi che quella arrecava al suo patrimonio attuale, perchè , fino al giorno
dell'evizione, quella era stata una vera vendita. E, per conseguenza , o l'oggetto aveva
aumentato di valore ed il venditore non solo restituiva il prezzo , ma tutto quel di
più che rappresentava l'aumento di valore, o l'oggetto era deteriorato per qualsiasi
ragione , ed il venditore restituiva quel tanto che abbisognava per ricolmare il voto
prodotto dall'evizione . In Diritto moderno invece , mentre il venditore , nel caso di
deterioramento della cosa è obbligato, tuttavia, a restituire l'intiero prezzo, quando
poi la cosa è aumentata di valore è obbligato a pagargli ancora quel di più che
vale al di sopra della vendita . In somma il criterio non è fisso e determinato o dal-
l'epoca della vendita , o dall'epoca dell'evizione, ma ora è adottato l'uno , ora l'al-
tro secondo il maggior comodo del compratore , e il maggior danno del venditore ".
Che poi la severità si spinga sino alla regola dell'art. 1488, l'autore spiega notando
che, senza avvertire bene che la cosa altrui può esser venduta senza dolo e senza
frode, i legislatori francesi ed italiani considerarono il fatto col massimo sfavore ,
ritenendolo, normalmente, un'immoralità .
(1 ) Vente, n. 146.
(2) Idem, n. 495 a 506,
Obbligazioni del venditore - Garanzia per l'evizione 267
colo 1234 Cod . civ . ) . E basta quest' avvertenza per concludere che
ben diverso è il caso, quando nella seconda o nella terza vendita
la cosa fu trasferita per un prezzo minore , giacchè sarebbe strano
che la persona che offrì l'evizione , pretendesse verso il primo alie-
nante più di quello che potrebbe esigere dal suo autore . Ma an-
che nel primo caso i commentatori ( 1 ) , seguendo specialmente le
argomentazioni del Duvergier , sugli articoli 1639 e 1150 del Co-
dice francese ( 1495 e 1228 del Cod . ital . ) , ritengono che la re-
sponsabilità del primo alienante , si debba ridurre , in caso di buona
fede, ai danni che sono stati preveduti o che si sono potuti pre-
vedere nel tempo del contratto , e che l'azione da un secondo o
terzo compratore promossa contro di lui debba essere limitata da
stione dei danni pel così detto lucro cessante, ma appunto , quando
Obbligazioni del venditore Garanzia per l'evizionė 269
(1) Dopo quanto fu detto nel n . 94 sui requisiti necessari per l'azione in ga-
ranzia è evidente che il venditore non può rispondere mai delle privazioni e di tutti
i danni che all'acquirente derivano o dal caso fortuito o dalla forza maggiore .
La giurisprudenza delle Corti francesi ci offre in proposito alcune notevoli decisio-
ni, su pretese che nacquero specialmente dai piani regolatori della città , dai mu-
tamenti che subirono e dagli effetti che ebbero per alcuni acquirenti di terreni edi-
ficativi messi in vendita dai municipi. Nei giorni nostri anche in Italia può inte-
ressare l'averne notizia , avuto riguardo a ciò che avviene nelle maggiori nostre cit-
tà. La Cass. di Francia il 17 febbr. 1863 decideva che quantunque i terreni ven-
duti da un comune e destinati a formare un quartiere fossero stati comprati soltanto
nell'opinione del tracciamento delle vie pubbliche che l'avrebbero dovuto traver-
sare secondo i piani annessi agli atti della vendita; il municipio non poteva essere
dichiarato responsabile verso gli acquirenti della non esecuzione totale o parziale di
tali progetti in seguito all'espropriazione dei terreni stessi per causa di pubblica utili-
tà, trattandosi di un evento di forza maggiore , esclusivo d'ogni garanzia . — Juris-
prud. du XIX siècle. Table décen . 1861-1870 par Rouben de Courder. (V. pure
Aubry et Rau. T. IV , § 355. - — Marcadé sur l'art. 1626, n . 2) . I compratori, ag-
giungeva la Corte non potevano nemmeno pretendere all'indennità ricevuta dal co-
mune, per tale espropriazione: la sola indennità che può essere loro conceduta , sup-
ponendo che vi sia un serio fondamento per reclamarne una " è quella per il de-
prezzamento dei terreni acquistati . Se, invece, la soppressione delle vie dipendes-
se unicamente dal Comune, esso dovrebbe certo essere tenuto per i danni. (Lyon,
22 marzo 1861 , ivi pag. 677) .
270 Capo VI.
(1 ) Fu osservato dal prof. Re (1. c . pag . 237) che pel rimborso dei migliora-
menti bisogna distinguere se nel giudizio di evizione il proprietario evincente è stato
condannato a rimborsare queste spese utili al compratore, o se la sentenza , ha ri-
guardato solo la restituzione pura semplice dell'oggetto. Nel primo caso, null'al-
tro può pretendere il compratore dal venditore, altrimenti avrebbe due volte la me-
desima cosa (leg . 45 , § 1 , Dig . De act. empti , XIX, 1 ); nel secondo caso poi ri-
marrà obbligato il venditore ad indennizzare il compratore (leg . 9, Cod . De evict.
VIII, 44).
Obbligazioni del venditore - Garanzia per l'evizione 271
subita una diminuzione (art. 1492 del Cod . civ . ) . Rimarrà sempre
al compratore l'actio quanti minoris per essere rimborsato del va-
lore della parte evitta secondo la stima nel tempo in cui avven-
ne (2). Suppone così il legislatore che i contraenti siano in condi-
zioni tali da ritenere di loro interesse che la compra e vendita
sia mantenuta , e , riferendosi appunto a queste condizioni e valu-
(1 ) Anche in questo caso il cod. nostro si attiene alla tradizione della giuri-
sprudenza del Diritto comune romano. Dalle decisioni raccolte nella collezione
delle recenzioni della Rota romana deduco le massime seguenti :
« Evictione secuta , venditorem posse condemnari ad valorem rei venditae de
tempore evictionis, sive agatur de evictione actione ex empto , sive actione, ex
stipulatu, pro damnis et interesse. Decis . 7 , n . 2, part. III " .
" Prout regulariter valor rei attenditur de tempore evictionis , non autem de
tempore contractus , sive res melior, sive deterior facta sit . Decis 128 , n. 3, par-
te IV, Tomo I. Decis . 227 , n . 1 , part. IV, Tomo II. Decis . 184 , n . 24, part. IX,
Tomo I. ".
Si vero agatur ad duplum, actione ex stipulatu, attenditur tempus vendi-
tionis, non autem evictionis. Decis. 7 , n . 1 , part. III .
La teoria romana su questo punto è nei frammenti : 1. pr . Dig . De eviction.
XXI, 2. — 46, 49 e 62 , § ult . Dig. h . t . — 66 , Dig. De V. 0. Una questione no-
tevole facevano pure i giureconsulti romani quanto al modo col quale la porzione
della cosa immobile venduta era stata evitta, potendo essere evitta una porzione della
cosa pro indiviso , ovvero una parte pro diviso . Nel primo caso era conceduto al
compratore il regresso in ragione della quantità della parte evitta, nella seconda spe-
cie, invece, tenevano conto della qualità della porzione rivendicata dal terzo . Leg. 1 .
Dig. De evict . leg. 45 e 69, § 6, Dig. h. t. ― - Una diligente analisi di queste re-
gole è fatta dal Re nel trattato della Vendita , pag . 244 a 248. Questo valente
giureconsulto osserva benissimo che il Cod. francese e l'italiano dopo avere intro-
dotto il principio generale che la slima della cosa evitta si debba fare ora a-
vuto riguardo al tempo del contratto, ora al tempo dell'evizione, a seconda
che si trattasse d'aumento o di decremento (art. 1487 e 1489), vi contradice
poi nell'art. 1493 , nel quale, inoltre , non distingue i due casi, studiati con molta
cura nel Diritto romano, circa la evizione parziale pro diviso e pro indiviso . Nè
vale il dire, seguendo l'opinione del Duranton sugli art. 1631 , 1632, 1633 e 1637
del Codice francese, che all'evizione pro indiviso si applicano gli art . 1487, 1488
e 1489 del Cod. italiano, ed a quella pro diviso l'art . 1493 ; perchè la distinzione
è arbitraria , non ha fondamento alcuno nelle espressioni della legge. L'art . 1493
Obbligazioni del venditore - Garanzia per l'evizione 273
si riferisce, infatti , all'evizione parziale, senza distinzione alcuna , e dato pure che si
potesse dimostrare che deve essere applicato soltanto al caso della rivendicazione
d'una parte in concreto determinata , rimarrebbe sempre senza una precisa dispo-
sizione l'altro caso dell'evizione d'una quota. I commentatori , compreso lo stes-
so prof. Re concludono: « che avendo il Codice per l'evizione parziale introdotta una
" regola unica ed assoluta, non hanno più applicazione veruna quelle regole prati-
che che i giureconsulti romani con tanta sapienza avevano suggerite "» . Se non che
io credo che evitta la porzione dell'immobile pro indiviso , i principii generali
del diritto (art. 3 delle dispos . prelim. ) conducano ad esperimentare l'azione in ga-
ranzia in ragione soltanto della quantità della parte evitta; ma le ultime frasi
dell'art. 1493 esigono certamente che il valore della parte sia stimato in propor-
zione di quello che ha il tutto nel momento, in cui avviene l'evizione; il che non
mi sembra contro la decisione di Papiniano nel fram. 64 pr. Dig. De evict. XXI , 2
perchè egli si riferisce non all'ordinaria azione ex emplo, ma alla restituzione quan-
tilalivamente preveduta e conseguibile per l'actio ex stipulatu, nel qual caso
soltanto la somma da restituirsi era valutata sulla stima della cosa nel tempo del
contratto . Giova consultare gli accuratissimi studi dello Scialoja sull ' actio ex
stipulatu in caso di evizione parziale (Archiv. giurid. XXX , pag . 156 ) . Egli
viene alla conclusione seguente , che, cioè , anche in Diritto Romano, l'actio ex
stipulatu non era conceduta per l'evizione di quote indivise, tanto di cose indi-
visibili, quanto di cose divisibili , se prima non si era eseguita la divisione (salvo ,
ben inteso, il caso di speciale stipulazione).
(1 ) Boggio, op. cit. , pag. 344. I commentatori comprendono nel caso dell ' e-
vizione parziale anche quello della consegna del fondo senza le servitù attive che ,
secondo le dichiarazioni del venditore gli dovevano appartenere (Pacifici-Mazzoni,
della Vendita, I , n. 247) . Ma veramente si riferirebbe piuttosto all'obbligo di con-
segnare la cosa come fu considerata nel contratto (V. Cap. precedente).
CUTURI - Vendita, ecc. 18
274 Capo VI.
<< bero rei della frode più manifesta . Ma se i terzi non sono lesti
<< ad intervenire e il venditore , in buona fede , riprende la parte
<< di cosa non evitta , ogni rimedio loro non sarà esperibile che
« contro il compratore » .
L'art. 1525 del Codice civile conduce a decidere , per ana-
logia , che , dati più compratori o più eredi del compratore, la fa-
coltà di chiedere la risoluzione del contratto nel caso dello arti-
sarebbe stato dato , se la cosa fosse stata allora quale viene a ri-
dursi dopo la diminuzione sofferta per l'evizione . Fra le altre even-
tualità è notevole che ad esercitare separatamente il diritto di ri-
civ .) (1) .
In ogni caso , data la risoluzione del contratto , abbiamo gli
parti , emerge che essa debba corrispondere all' uti maximus opti-
musque dei giureconsulti romani , è necessario ritenere che il fondo
dev'essere liberissimo e che, perciò , il venditore si obbligò anche
per le servitù apparenti . L'estensione può riferirsi agli effetti (2) e
modificare, nell' interesse di una delle parti o di entrambe , l'ar-
comune in compenso degli usi civici che i suoi abitanti avevano diritto ad eserci-
tarvi, il venditore è tenuto alla garanzia per non avere fatto nota l'esistenza del-
l'ordinanza del Commissario repartitore che aveva già disposto l'assegno al Comu-
ne, dal compratore ignorata . Allora non è questione di servitù , perchè una parte
della cosa è già passata nella proprietà del Comune: rispetto a questa parte il ven-
ditore alienava la cosa altrui . — 28 febb. 1888. -— II Gravina, anno IV, pag . 435 .
(1 ) Pacifici-Mazzoni. Della Vendita , vol . I, n. 256.
(2) Il prof. Re (op. cit. , pag. 225 ) osserva molto a proposito che anche impe-
rando il Cod. Civ. per mezzo della teoria sulle clausole penali , si può stipulare il
doppio prezzo nel caso di evizione, o, meglio ancora, in forza dell'art. 1230. Egli
nota pure che la tradizione romana per questa parte si era mantenuta nel Diritto
statutario.
(3) L'art. 1483, come vedremo, ammette anche la remissione della garanzia ,
ma questa regola amplissima è limitata dall'art . 1485 , nel senso che il venditore non
può, soltanto per tale convenzione , essere esonerato dal primo degli effetti preveduti
dall'art. 1486 , cioè, dalla restituzione del prezzo; inoltre l'art . 1484 lo tiene obbli-
gato per la garanzia che si rende necessaria pel fatto di lui, non essendo lecito ai
. contraenti pattuire l'acquiescenza al dolo e alla frode (art. 1160 , 1162, 1124 Codi-
ce civile).
278 Capo VI.
in quanto una cosa è loro trasferita con tale onere , che diventa
come un correspettivo del trasferimento avvenuto . Ma in questo
durne che egli assume ogni rischio : è questa l'opinione del Voet ( 3)
accolta nel Codice francese (art . 1629) e poi nel Codice nostro;
(1 ) Cass. di Torino, 30 luglio 1880 , Monit. de ' Trib . 1880, pag . 1011 .
(2) Leg. 10 ed 11 , Dig . De Hered . vend . XVIII , 4 , leg . 68 pr. Dig. h. t. leg.
14, Cod. Famil. ercisc. III , 36 .
(3) Ad Pand . XXI , II , n . 31 e 32.
280 Capo VI.
della non garanzia costituiscono sempre una frode : il che non sa-
rebbe , come avvertì il Borsari , quando la causa dell'evizione , di-
pendente da fatto anteriore del venditore , fosse manifestata , e poi
fosse dichiarato che non si assume alcuna garanzia (2 ) ; perchè sa-
remmo evidentemente nel caso della cosa comprata così com'è , а
per la difesa . Dati tutti questi casi di colpa non può nemmeno
essere chiesta al venditore la restituzione totale o parziale del
prezzo .
Finalmente l'obbligo della garanzia si estingue con l'ordina-
ria prescrizione dei trent' anni ; il qual periodo comincia a decor-
282 Capo VII.
CAPO VII.
SOMMARIO
113. L'art. 1498 del Cod . civ. deriva dal Diritto romano - Per quali vizi o difetti
occulti sia dovuta la garanzia - Se la garanzia sia limitata ad alcune cose o
se a tutte generalmente si estenda Criteri indicati dalla legge al magistrato
per applicare, secondo i casi, o la redibitoria o l'estimatoria Libertà di
scelta lasciata al compratore nel valersi dell ' una o dell ' altra azione ― Regola
speciale dell'ultimo capoverso dell'art . 1505 quanto alle vendite degli animali -
Com ' essa modifichi il principio dell'art. 1498-114. Si esamina l'importanza
speciale della garanzia nella compra e vendita degli animali , e si dà notizia
dei vizi più frequenti - 115. Il venditore non può essere scusato adducendo
l'ignoranza dei vizi - La scienza di lui influisce soltanto sugli effetti della ga-
ranzia , in ogni caso , dovuta Chi fa professione di vendere certe cose non
può addurre l'imperizia come causa escusante - 116 . Il vizio redibitorio dev'es-
sere provato dal compratore ― Mezzi di prova ― Importanza della perizia -
117. Il caso dei vizi redibitorii non dev'essere confuso con quello della man-
canza di alcune qualità che la cosa venduta avrebbe dovuto avere 118. A-
zione redibiloria ed azione estimatoria — L'azione estimatoria nel caso che
il vizio sia in una fra più cose vendute come un tutto - Tale azione può essere
promossa più volte , se i vizi si scoprono successivamente - Contro quali per-
sone valgono le azioni suddette - 119 . Effetti - Esame di varii casi - 120. Del-
la cosa perita in conseguenza de ' suoi vizi Art. 1504, principio ― Onde fu
desunta la regola del Codice nostro - Presunzioni ammesse nella pratica se la
cosa perisce poco dopo la consegna - Colpa concorrente del compratore - Mor-
te degli animali da poco comprati — L'art. 1504 deve essere messo in relazio-
(1) Cosi anche nel Diritto comune romano. -Voet, ad Pand . XXV, II , n . 29 .
Garanzia pei vizi occulti della cosa 283
ne con l'ultimo capoverso dell'art . 1505. Recenti decisioni delle Corti del regno-
Si passa a studiare la regola del capoverso dell'art. 1504 - Come la legge no-
stra siasi allontanata dal Diritto romano - A quale ipotesi la regola si riferi-
sca -- Ragioni di essa - 121. Delle convenzioni particolari per modificare o per
regolare l'obbligo della garanzia - - 122. Carattere delle azioni redibitoria ed
estimatoria Se siano divisibili o no - 123. Se abbiano luogo nelle vendite
giudiziali - 124. Del tempo utile per proporre tali azioni - Del caso in cui
la cosa sia stata venduta successivamente a più persone Come, quanto al de-
corso del tempo, trattandosi d'una decadenza , non possa valere l'art. 2118 del
Cod . civ. - Caso speciale delle compre e vendite degli animali in ordine alla
regola già studiata nell'ultimo capoverso dell'art. 1505-125 . Breve riassunto
delle cause per le quali cessa la garanzia pei vizi o difetti occulti.
e degli animali , si fecero valere ogni volta che i vizi della cosa
venduta fossero tali da renderla inetta all' uso cui dovea essere
(1) I giureconsulti romani avevano già avvertito che la parola vizio si riferi-
sce ad un concetto molto più esteso e comprensivo di quello che è significato dalla
parola morbo. Il che giova osservare per intendere bene quale estensione abbia, in
questo caso, l'azione in garanzia e per evitare un errore facile, allorchè si tratta
della compra e vendita degli animali . - Leg . 1 , § 7, Dig. de aedil. edict. e leg .
101 , § 2, Dig. De V. S. —- Del Rosso, Saggio di Diritto romano privalo allua-
le, vol. III, Divis . II, § 903.
284 Capo VII.
redibitoria o l' estimatoria per tutto ciò che fu oggetto del con-
tratto (leg. 33 Dig . h . t . XXI , 1 ) ; se , invece , ogni singola cosa
può , nella universalità a cui appartiene , essere indipendente dall'al-
tra , o se più cose furono acquistate semplicemente come una som-
ma, come un gruppo di più elementi distinti , tali azioni devono
perchè non è vero che una cosa difettosa , sia per questo solo
diversa da quella convenuta . Del resto lo stesso compratore può
nel genere avere scelta la cosa, oppure le cose possono essere pre-
levate di comune consenso, e tuttavia essere poi trovate difettose ,
senza che la diligenza adoperata nella scelta valesse a rilevare
quegli occulti difetti.
(V. il Capo III , § 1 e Capo IV, n. 64) . Si deve infatti tener conto
(1 ) Avverte il prof. Re ( op . cit . pag . 270) che l'art. 1498 se non ha testual-
mente riprodotte le parole dell'editto « si quid morbi viliique sit , ne ha ripor
tata la sostanza perchè l'idea d'impedimento dell'uso era allegata da Ulpiano per
dichiarare il senso dell'editto . Leg . 1 , § 8 , Dig . De aedil . edict . -
— Compro un
cavallo da corsa e per un vizio fisico non è adatto a quest'uso, il cavallo non fa per
me , quantunque sia adattatissimo a qualunque altro uso diverso da quello per il
quale mi fu venduto e per il quale volli comprarlo . E così , se io compro un paio
di bovi per lavorare il mio terreno , e , benchè lavorino bene, danno di cozzo , que-
sti animali, quantunque sani , non saranno adatti a quell ' uso per il quale li volli
acquistare, e li dirò affetti da un vizio di animo qual'è quello del cozzare . - Erco-
lani, Delle azioni edilizie nella contrattazione del bestiame , pag . 59, 2ª ediz. (Fi-
renze 1877) .
La Cass. di Francia il 29 gennaio 1851 decise che la clausola con la quale lo
Stato e il Comune venditori primitivi s'erano riservato il diritto di aprire una via
in una direzione determinata sul terreno venduto, quantunqne sia stata dissimulata
dal venditore ulteriore al suo acquirente, non costituisce un vizio occulto della cosa
venduta , tale da autorizzare l'acquirente a chiedere la risoluzione della vendita , o
una diminuzione proporzionale del prezzo , quando l'apertura di nuove vie di comu-
nicazione, ha reso inutile quella della via proposta , o quando nel tracciamento fosse
occupata parte sì piccola di terreno da non autorizzare un'istanza di risoluzione.-
Jurisprud. du XIX siècle , Table décenn . 1851-1860 , pag . 627.
Garanzia pei vizi occulti della cosa 287
cali . Così fu tolto ogni argomento alle dispute surte per l'arti-
colo 1648 del Codice civile francese che , secondo i più , dovea
riferirsi alla consuetudine del luogo dov' era stata fatta la vendita ,
solo per il termine utile a proporre l'azione redibitoria . Spesso
non è facile dare un giudizio sicuro sui vizi e difetti occulti , e
il riferirsene alle consuetudini induce anche una varietà notevole
(1) La Corte di Bologna nella sentenza del 25 agosto 1883 notò che, di regola ,
i vizi accessorii o deprezzativi di una merce non uscendo dai termini di mera qua-
lità, danno luogo all'actio quanti minoris, ossia ad un abbuono o corrispondente
riduzione di prezzo ; ma i vizi sostanziali, principali , veramente redibitorii, dànno
luogo invece alla risoluzione del contratto. ( Racc. XXXV, 2, 502) .
288 Capo VII.
non potendo enumerare le consuetudini dei varii mercati ci limi-
teremo ad avvertire quali siano per tali vendite le cause più note
dell'azione redibitoria ( 1 ) . Per i cavalli , la flussione periodica degli
cuparsi che del fatto , non occorre un' indagine scientifica sulla
gravità del male e sui possibili mezzi di cura . Del resto , trattan-
dosi appunto della prova d' un fatto che basta aver veduto , può
essere sufficiente la dichiarazione dei testimoni .
fatta subito ad ogni capo , ma, più che altro, la marca con la quale
è segnato . Infatti anche la legge francese si attenne a questo cri-
terio e nell'art. 1 disse : « La clavelée reconnue chez un seul ani-
il dimandare la elezione di uno o più periti secondo la gravità del caso . Essi pro-
cedono secondo gli art . 252, 257 e seg. della proc. civ. , e nel giorno stabilito fan-
no le indagini e gli esperimenti necessari, e presentano sollecitamente la relazione ,
perchè in tali questioni ogni ritardo potrebbe avere gravi conseguenze . Nel caso di
animali morti per qualche occulta malattia, che, secondo l'uso , costituisca un vizio
redibitorio , è necessario che la perizia indichi tutte le circostanze della morte e
quelle che l'hanno preceduta e quelle che l'hanno seguita ; dev'essere determinato
quanto tempo dopo la morte fu fatta l'autopsia, e lo stato del cadavere dev'essere
descritto con la massima precisione venendo a tutti i particolari delle alterazioni
trovate negli organi. I periti dovranno pure osservare con molta cura che il vizio
non sia stato artificiosamente procurato dai compratori poco contenti del loro acqui-
sto. Alle volte persone pratiche sanno riuscire benissimo in queste frodi, che mel-
tono in opera o per mancare agli obblighi assunti nel contratto, o per estorcere al
venditore una diminuzione del prezzo.
(1 ) Pacifici-Mazzoni. Della vendita, vol . I , pag. 467 (2ª ediz .) Corte d'ap-
pello di di Casale, 10 aprile 1869 - Racc. XXI , 2, 209. Corte d'appello di Torino
16 genn. 1872. La giurisprud. , vol . IX, pag. 285. Cassaz. di Torino, 2 maggio
1867 - Gazz . dei trib. di Genova, XIX, 2 , 196. Corte d'appello di Brescia , 23
giugno 1869 - Monitore dei tribunali, X, pag. 743. Corte d'appello di Palermo
23 dic. 1881. Ann . XV, 3, 493.
294 Capo VII
che erano nella cosa , egli non può aver date a caso tali assicu-
razioni , si deve presumere che conoscesse bene la cosa , se fu al-
trimenti o , peggio ancora, se volle sorprendere la buona fede al-
trui per desiderio di lucro , è giusto che per la colpa o pel dolo
risponda ancora dei danni .
118. Accertata l'esistenza di un vizio redibitorio il compra-
tenendo che la cosa gli sia restituita con tutto ciò che produs-
se (2 ) . La cavalla , per es . avea il restìo o altro vizio redibitorio
secondo gli usi del luogo dove fu comprata ; un mese dopo (ar-
re diversa ( 1 ) .
Se l'oggetto della vendita è cosa inanimata , il compratore de-
ve distinguere , secondo il diritto comune , le spese necessarie , le
utili e le voluttuarie: per queste non può chiedere il soddisfaci-
mento , per le prime deve sempre ottenerlo , per le seconde lo avrà
causa della vendita ( art . 1503 ) ; ora , senza entrare nelle questioni
discusse dai romanisti specialmente a proposito della Cost . 1 cod .
(1 ) L' Ercolani nel suo opuscolo sui vizi redibitorii ( Firenze, 1877) , pag . 45 ,
osserva: « La parola danni sta a denotare tutte le conseguenze funeste che nel com-
pratore sono derivate dall ' acquisto fatto della cosa o dell'animale difettoso ; come
la parola spese sta a denotare tutto quello e quanto il compratore dovrà pagare
per l'animale e per farne la restituzione. E così le spese di alimento dell ' animale,
le spese di lite, quelle di viaggio per fare la lite, quelle giudiziali e stragiudiziali,
e persino i diritti di pedaggio ed altri tributi che il compratore avesse dovuto pa-
gare ». V. pure Fierli, Delle azioni edilizie in rapporto alle contrattazioni del be-
stiame, cap. X, pag. 97 (Firenze MDCCIC) .
(2) Azioni edilizie, cap. II e cap. X.
Garanzia pei vizi occulti della cosa 207
la cosa per colpa del compratore , con poca speranza potrebbe pro-
porre o la redibitoria o l' estimatoria adducendo vizi o difetti oc-
culti ; ma potrebbe darsi che il relativo procedimento fosse stato
già iniziato, o che le prove del difetto occulto fossero già state
raccolte in modo pronto e sicuro, allora io penso che il venditore
( 1 ) Vente, n. 221 .
(2) Comm. Lib. III. Tit. VI, § 3552, pag . 428.
(3) Leg. 21 , § e leg. 31 , § 12, Dig . de aedil. edict .
300 Capo VII.
messo che il cavallo perì per vizio occulto preesistente alla vendita ,
non doveva applicarsi l'art . 1504 del Cod . civ . ma, invece , il se-
guente art. 1505. In effetto mentre l'art . 150 accenna all'ipo-
tesi della vendita della cosa difettosa , che sia perita in conse-
penso io pure che per la regola che stiamo esaminando sia stato
più e mentre non v'è modo di provare gli intimi difetti de' quali
il compratore , forse, aveva soltanto un sospetto . Finchè nel ter-
stato accertato prima che la cosa perisse e solo non fosse stata
proposta l'azione, è coerente ai principii generali (V. il Cap. IV ,
pag . 149 ) che l'azione stessa debba avere effetto , essendo ormai
Garanzia pei vizi occulti della cosa 303
nato il diritto (arg. dagli art. 1157 , 1158 capoverso 1164 Cod . civ . )
di cui essa è l ' espressione ; nè vale il prendere grettamente alla
lettera il capoverso dell ' articolo 1504 per respingere questa di-
stinzione .
seche qualità della cosa, furono soltanto per rendere più facile la
vendita senza propositi dolosi , o se furono veramente determinanti
per il compratore, massime quanto al prezzo o ad altri oneri ch'ei
vere per ambedue, perchè fu nell' intendimento delle parti che non
dovessero essere separati ; e se viziati fossero tutti e due , non si
potrebbe promuovere per uno la redibitoria , per l'altro l'estima-
(1) Laurent, XXIV, pag. 284 - Duvergier, I , n. 408 - Re, Della vendi-
la, n. 141 .
(2) Lib . I , tit. Il, sez. 112 , n. 17 .
(3) L'art. 1505 parla soltanto di azione redibitoria che proviene dai vizi
della cosa, onde si potrebbe sospettare che il legislatore abbia lasciato al diritto
comune il tempo utile per esperimentare l'estimatoria , ma nella pratica i com-
mentatori ed i tribunali stanno per l'interpretazione estensiva dall'uno all'altro ca-
so attenendosi alla giurisprudenza costante dell'art . 1648 del cod . francese.
CUTURI - Vendita, ecc. 20
306 Capo VII.
CAPO VIII .
SOMMARIO
126. Quando nasca l'obbligo di pagare il prezzo - Si richiama il significato della
parola prezzo Quando e dove debba esser fatto il pagamento - Interessi del
prezzo - Rimborso delle spese fatte dal venditore per custodire la cosa - La
dilazione al pagamento non si può presumere - 127. Quando il compratore
abbia diritto di sospendere il pagamento del prezzo Origine dell'art. 1510
del cod. civ. - · Delle cause legittime di timore dell'evizione per le quali può
essere sospeso il pagamento del prezzo - Se vi sia un'antinomia tra l'art . 1459
e l'art. 1510 del cod. civ . - Che dire se le molestie prevedute dall'art . 1510
avvennero dopo che il prezzo fu pagato -128 . Della condizione risolutiva ta-
cita pel mancato adempimento degli obblighi assunti dal compratore - Appli-
cazione dell'art. 1165 a questo caso speciale - Come il diritto moderno trovi
in questa parte la sua origine nel Diritto statutario e specialmente nel Droit
coutumier delle regioni francesi Articoli 1184 e 1654 del cod . civ. franc.-
Inconvenienti a cui dettero luogo pei loro effetti contro i terzi - Provvedi-
menti adottati in Francia - fl cod . civ. italiano - Articoli 1165 e 1511 - Ven-
dita degli immobili : difesa dei diritti acquistati dai terzi anteriormente alla
trascrizione della dimanda di risoluzione - Caso in cui il venditore non è im-
putabile di ritardo in tale trascrizione perchè prima di un certo tempo non
poleva esercitare l'azione — Esame di alcune decisioni delle corti di Cassazio-
ne Osservazioni critiche sugli studi fatti in proposito dal consigliere Adi-
nolfi - Conclusione 129. Quando il terzo debba trascrivere il suo titolo per
essere protetto dall'articolo 1511 --- Si avverte che tale disposizione della legge
si riferisce soltanto ai diritti reali acquistati dai terzi sull'immobile - 130.
Se l'azione per risolvere la vendita sia divisibile o indivisibile - 131 . L'artico-
lo 1300 del codice civile non è applicabile all'azione che il venditore può e
sercitare per l'art. 1165. — 132 . Dello scioglimento della vendita di cose mo
bili, se il compratore non si presenta per riceverle in consegna , e se, contem-
poraneamente, non offre il prezzo (art . 1512) -— Confronto con gli art. 1184 e
1657 del cod . franc. Di alcune questioni sul termine apposto alla vendita e
sull'esecuzione parziale di essa per parte del compratore — 133. Delle garan-
zie reali dale dalla legge al venditore per il pagamento del prezzo -
Obbligazioni del compratore 309
Alcune osservazioni sui precedenti nel Diritto comune romano e nel Diritto sta-
tutario Importanza storica del Diritto statutario in quest'argomento No-
tizie ed osservazioni sul Droit coutumier - L'art . 2103, n. 4, del cod . civ .
franc. - L'art. 1513 del cod . italiano - - Quale carattere abbia l'azione riven-
dicatoria conceduta al venditore dall'art. 1513 - Condizioni necessarie perchè
il venditore si possa valere della garanzia reale ammessa nell'art . cit. - 134 .
Terzo alinea dell'art. 2102, n . 4 del cod. civ. franc.; diversa conclusione am-
messa nel Cod. nostro (art. 1513, capoverso). - Ragione della legge nostra ,
e come derivi da quanto abbiamo detto sul carattere della garanzia reale con-
ceduta per il citato articolo, confutando le opinioni favorite dai commentatori
francesi ― 135. Dell'istanza del venditore per impedire la rivendita della co-
sa - Se, anche in questo caso, il termine utile sia di quindici giorni da quello
della consegna -- L'art. 1513 non esclude la regola generale dell'art . 1165 -
-
136. Caso della vendita degli immobili - Come l'alienante sia guarentito dal-
l'ipoteca legale — Articoli 1969 e 1985 - Estensione di tale garanzia - Os-
servazioni a proposito degli articoli 2042 e 2089 -Come il venditore possa vo-
lontariamente limitare la garanzia reale che dalla legge gli è conceduta e co-
me possa anche rinunziarvi 1 Art. 2029, n. 3 del cod. civ.
tiene al fatto della tradizione per parte del venditore . Infatti nel-
l'atto della vendita il dominio passa bensì al compratore (art . 1448),
gislatore volle dire questo solo che nel caso della compra e ven.
dita , non era applicabile la regola che il pagamento dev' essere
(1) Genova, 9 aprile 1877 , Eco di giurisprudenza , anno 1877 , pag . 270.
Consulta pure Colmet de Santerre, Cours analitique , T. VII , De la vente et du
louage, n. 98 , Paris, 1888 .
(2) Fu osservato che, senza l'esplicita accettazione del compratore, non hanno
valore alcuno le dichiarazioni che i mercanti stampano o scrivono sulle fatture, per
obbligare, come credono erroneamente a pagare il prezzo al domicilio del vendi-
lore. Laurent, XXIV, n. 318 e seg.
(3) Loc. cit . , pag . 436, col . 2 .
Obbligazioni del compratore 311
fatto al domicilio del debitore , cioè dal compratore (art. 1249 ca-
poverso) . E tutto questo , ben inteso , purchè la vendita sia a pronti
chè se fosse a credito tale regola avrebbe nuovamente effetto ( 1 ) .
pratore fruisce della cosa, non lucri anche gli interessi del prezzo
avoir payé cette jouissance par le prix porté ou contrat ; les par-
ties sont censées être convenues d'un prix plus fort qu'il ne l'eût
été sans cette clause ; le vendeur ne peut donc plus exiger les
intérêts , comme le prix de cette jouissance , puisqu'il en est payé
sur le prix principal dans lequel celui de cette jouissance est en-
tré » (4) . Occorre in proposito una clausola esplicita , oppure una
particolare disposizione del venditore , come se egli per testamento
avesse conceduta la dilazione , quasi volendone gratificare il com-
pratore . È certo che gli interessi del prezzo si prescrivono col de-
corso di cinque anni , secondo l'art. 2144 , ult. capoverso.
127. Il compratore ha diritto di sospendere il pagamento del
prezzo , se è o se ha ragione di temere di essere molestato con un'a-
(1 ) Infatti la Cass . di Torino ( 17 ott. 1881 ) decideva che l'esistenza d' iscri-
zioni ipotecarie accese sull'immobile acquistato, a cautela di debiti tuttora esistenti
dava ragione al compratore d'invocare l'art. 1510, ma che non era sufficiente per
legittimare il rifiuto di pagare il prezzo, di per sè, la semplice iscrizione di al-
cune ipoteche, dalla quale non poteva nascere alcuna seria molestia. La Giurispru-
denza, anno 1882, pag. 46. Così pure la Corte di Casale giudicava che non fosse
una molestia la intimazione di precetti la cui efficacia è subito annullata dai titoli
prodotti in causa (11 febb. 1881. Giurisprud . casalese dello stesso anno, p. 187).
Il che è giusto, appena tali titoli sono esibiti e verificati .
314 Capo VIII.
mento del prezzo , si dovrebbe esercitare per una parte della som-
ma dovuta uguale al valore della possibile evizione . Altre giuste
ragioni , secondo l'art. 1510 , sarebbero il timore che un vendi-
dere la cosa : non varrebbe dunque quella che può dipendere dal
venditore stesso o da' suoi eredi e aventi causa ; come nel caso
poste per legge . E poi conforme a quanto abbiamo detto nel nu-
mero precedente , che il compratore ottenendo la facoltà di sospen-
dere il pagamento del prezzo , divenga debitore anche degli inte-
ressi , che , altrimenti , lucrerebbe ingiustamente (2) .
Il prof. Re (op . cit . pag. 300) dopo avere osservato che il
diritto romano concedeva al compratore di sospendere il pagamento
del prezzo solo quando una lite fosse stata promossa per privarlo
in tutto o in parte della cosa , « perchè non accordava al com-
(1 ) Notò benissimo il Re ( op. cit . pag . 299 ) che la frase azione ipolecaria
o rivendicaloria nell'art . 1510 non si riferisce a due casi tassativamente indicati.
« L'errore fu in ciò che l'articolo fu copiato dal cod. franc. ( art. 1653) che aveva
desunta la sua locuzione dal Domat (Lib . I , Tit. II, sez . III , n . 11 ). Questo giure-
consulto eminente per scienza pratica , ma povero di scienza teorica , formuld un
principio generale sulla leg. 18 , § 1 (in alcune ediz . 19) . Dig . de peric. et comm.
rei vend., XVIII , 6 , la quale si riferiva ad un caso speciale ».
(2) Il Borsari, op. cit . , vol . cit. , pag. 440, confuta vittoriosamente l'opinione
contraria del Laurent.
Obbligazioni del compratore 315
ogni evizione che venga intentata contro di lui (ivi pag . 303) . »
Ma ritengo che tra il caso dell' art . 1510 e quello dell'art . 1459
vi sia qualche notevole differenza , perchè anzitutto l'azione per
l'annullamento del contratto non si può proporre se il compra-
zione in garanzia, secondo quello che abbiamo detto nei due ca-
pitoli precedenti (leg. 71 , § 2 , Dig . De evict . XXI , 1 ) . E siccome
può acquistare a suo rischio e pericolo , rinunciando alla garanzia
pel caso dell'evizione e per quello dei vizi o difetti occulti della
cosa ; può benissimo obbligarsi a pagare nel tal termine , senza
eccezione alcuna, non ostante qualunque turbativa : ma bisogna andar
cauti in queste rinunzie e non indurle procedendo di congettura
in congettura ; e , secondo me, quando il patto non sia espresso ,
può essere efficace quella soltanto che tacitamente emerge dalla
conoscenza evidente di quelle eventuali molestie nel momento del
contratto .
ditore , vuole che il prezzo sia pagato se venga data idonea cau-
(1) Rinvio per altre nozioni in proposito al Cap. I, nn. 6 ad 8 e al Cap . III,
§ 2, n. 45. L'art. 1510 comprende soltanto, come avvertii, un mezzo conservati-
vo, che non reca grave pregiudizio al venditore, e di cui egli, in ogni caso, non
può dolersi, non essendo stato diligente come doveva nell ' adempimento degli ob-
blighi suoi verso l'acquirente.
Obbligazioni del compratore 317
secondo l'art. 1165 , può esigere che il contratto abbia tutti gli
effetti suoi , e se non gli riesce può chiederne la risoluzione (2 ) .
I giureconsulti romani ammettevano già nel venditore il diritto
haered . vel actione vendita XVIII , 4 - leg. 13, § 8 Dig. De act. empti
XIX , 1 ) ma , non essendo ammessa tacitamente la condizione ri-
( 1 ) Dalla celebre raccolta delle decisioni recenziori della Rola romana tolgo le
massime seguenti , che determinano la giurisprudenza tradizionale del Diritto comune.
Si praetium integrum non sit solutum nunquam dicitur translatum dominium ,
( Decis . 666, part. IV, T, III , n . 121 ) . Attamen, cessante etiam praedicta reserva-
tione dominii expressa , dominium non censetur abdicatum a venditore , nisi per em-
ptorem fuerit solutum praetium. Nec sufficit illud pro parte solvi , nec dicitur acqui-
situm dominium pro rata ejusdem praetii (vol . cit. , decis. cit. n . 122 a 125) .
Venditor praefertur omnibus creditoribus emptoris , et potest rem vindicare,
eliam secuta traditione , et habita fide de praetio, quando versamur in emptore frau-
dolento et doloso. Venditor enim , tradendo rem venditam , si scivisset emptorem
habuisse animum eum decipiendi , nunquam tradidisset , habita fide de praelio , et
consequenter in concursu creditorum est praeferendus. ( È notevolissima in propo-
Obbligazioni del compratore 319
parte fosse per soddisfare l'obbligo suo. Il che era spiegato dal Po-
thier notando: « comme le plus souvent on ne peut , sans de grands
frais , se faire payer de ses débiteurs , on a été obligé de se de-
sito l'ann otazione alla decis. 116 della part. VIII , nn. 137, 177 e seg. 140 e seg) .
Dicitur autem habita fides de praetio ex traditione rei absque eo quod fuerit actum
de illius exbursatione. Quod fortius procedit quando est datum tempus ad solven-
dum : in dubio, tamen, non praesumitur habita fides de praetio. (Decis . 107 , n . 3,
part. III, ivi è notevole pure l'annotazione alla Decis. 9, nn . 118 e 121 ).
320 Capo VIII.
sla , non può proporre più l'azione risolutoria per mancato pagamento del prezzo,
appena l'immobile stesso sia aggiudicato al migliore offerente. « Si le vendeur souf-
fre, il ne pourra s'en plaindre qu'à lui . Pourquoi n'a- t-il pas rendu public son
privilége ? il aurait été averti de sa poursuite . Pourquoi s'est-il fait, ou volontai-
rement, ou par négligence , ou par fraude, complice de la surprise dont l'adjudica-
taire est victimne sans avoir encouru ni mérité des reproches ? Tout le monde gagne-
ra à cette innovation: la justice, la partie saisie, l'adjudicataire , sans nuire pour
cela aux anciens vendeurs encore créanciers legitimes de leur prix : l'avertissement
que leur donnera la loi les mettra en garde contre les surprises, et les obligera à
ne pas laisser sortir publiquement et judiciairement leur gage des mains de leur dé-
biteur avant d'être préalablement intervenus ». (Persil - Rapport à la chambre
des pairs). Finalmente con l'art . 7 della legge 23 marzo 1856 ammise che l'azione
fondata sull'art. 1654 del Codice non può essere esercitata dopo l'estinzione del pri-
vilegio del venditore , in pregiudizio dei terzi che hanno acquistato dei diritti per
-
parte del compratore e che si sono conformati alle leggi per conservarli . — Da que-
sta regola nacquero questioni frequenti , variamente risolute. V. Delachenal, loc.
cit. pag. 112 e seg. Pont. Des priviléges, n . 897, Troplong, Des priviléges et
hypotheques , Cap. II e Cap. IV. - Colmet de Santerre, op. cit. vol . VII , p. 126
(Paris , 1888), n. 101 bis, VI. Vedi pure le pag. 123 e 124, n. 99 bis, II.
CUTURI - Vendita, ecc. 21
322 Capo VIII.
gli immobili , secondo gli articoli 1184 e 1654 del Codice civile
fraucese (1 ) .
genn . 1880, Ann. XIV, I, 1 , 116. La regola della legge nostra non dev'essere
estesa oltre i limiti suoi, contro il principio generale che la condizione risolutiva ,
espressa o tacita rimette fra le parti contraenti le cose nello stato in cui sarebbero
se l'obbligazione non avesse avuto luogo. Osservò in proposito la Corte di Lucca
(28 aprile 1879, Ann. XIII , 1 , 3, 173, 176 e 177) che la regola resoluto jure dan-
tis resolvitur el jus accipientis, ha nell ' economia del Cod. italiano il suo im-
pero incontestato in tutti i casi ne ' quali il Cod . stesso non vi abbia per speciali
considerazioni espressamente derogato, e queste eccezioni fatte alla ragione del Di-
ritto, per motivi di pubblica utilità , non si possono estendere dall'uno all'altro caso.
e vengono per l'indole loro a confermare l'universalità della regola. Ed infatti
quando il legislatore italiano ha voluto in alcuni casi derogarvi lo ha nettamente
detto ed allora si è dato cura di definire non solo, ma di delimitare, altresi , il di-
ritto del terzo a cui concedeva virtù prelativa contrapponibile a quello del proprie-
tario venditore promuovente l'azione vendicatoria per effetto della dichiarata riso-
luzione del contratto. Così per ragioni che più specialmente interessano l' agricol-
tura , ha ordinata la temporaria continuazione delle locazioni , anco dopo cessato il
diritto del locatore, se fatte dall ' usufruttuario (art . 493 del cod. civ . ), dal marito
sui fondi dotali , o su quelli posti in comunione, o sui parafernali, di cui egli ab-
bia l'amministrazione (art. 1417, 1451 e 1439) e dal compratore soggetto al patto
del riscatto, quando però non concorra per di lui parte la frode (art . 1528) . Ugual-
mente per le condizioni del credito fondiario, che non può prosperare senza la si-
curezza degli acquisti, la quale sarebbe grandemente turbata ove gli acquirenti di
diritti reali sugli immobili potessero essere evitti per cause e ragioni che non aves-
sero potuto conoscere al momento delle correlative convenzioni, ha con formula u-
guale ed identica salvato siffatti diritti, tanto di fronte alla risoluzione delle dona-
zioni per causa d'inadempimento dei pesi imposti al donatario (art. 1080) , della ven-
dita d'immobili per inadempimento degli obblighi del compratore (1511 , cod . civ .),
delle permute per causa di evizione (art. 1553), delle risoluzioni di vendita per ina-
dempimento di pesi (art. 1787) , quanto di fronte alla rivocazione delle donazioni
per ingratitudine o sopravvenienza di figli (art. 1088), e degli atti posti in essere
in frode de ' creditori (art. 1235) , come finalmente rispetto alla rescissione dei con-
tratti per causa di lesione (art. 1308).
In tutti i casi di questa seconda specie ha subordinata la virtù prelativa di sif-
fatti diritti reali alla duplice condizione che i medesimi fossero acquistati dai terzi
anteriormente alla trascrizione della dimanda di risoluzione , e che i terzi , prima
di questa, avessero trascritto il loro atto d'acquisto onde potesse avere effetto con-
324 Capo VIII.
sia scaduto non si può dire che il compratore abbia mancato al-
l'obbligo suo , perciò il venditore non può nemmeno proporre una
dimanda di risoluzione ; ma se intanto la cosa sia rivenduta ad
tro l'originario creditore, il quale è terzo rispetto a loro , com ' essi acquirenti lo
sono rispetto a lui (art . 1942 primo capoverso) . Vedi pure la sentenza della Corle
d'app. di Roma in data 18 febbr. 1876 , Foro ilal. , vol . I , 1 , col . 300 .
(1 ) 20 febbr. 1878, Racc. XXX , 1 , 1225.
(2) Ann. XIII, I , 1 , 380.
1
Obbligazioni del compratore 325
sioni si vogliano far valere contro il diritto del venditore alla ri-
soluzione della vendita per l'inadempimento del compratore , quan-
in esame è questo : che sieno salvi i diritti reali da' terzi acquistati
dopo l'inadempimento del compratore , quando la dimanda di risolu-
zioni degli articoli 1079 , 1080 , 1088 , 1235 , 1308 , 1511 , 1553
e 1787 del Codice civile . Egli , dunque, dall' esame di tali dispo-
sizioni della legge è condotto a determinare i principii seguenti :
scritto , verificandosi , dev' essere ed è efficace pure verso i terzi. Così av-
viene per la donazione secondo l'art . 1079 e per la vendita a causa
che dipende dal dolo o dalla colpa del donatario ed egli solamen-
te ne deve rispondere . Vi aggiunge anche la ragione di non ri-
mettere alla volontà del donatario il mantenere o no i diritti che
neo all'atto, all'atto che , pei terzi , è nella sua origine incondizio-
per acquistare poi dei diritti sono dalla legge difesi , finchè non
sia loro noto che quel titolo può essere dichiarato invalido (ar-
ticolo 1308 capovers.). Ma è pur necessario riconoscere che l'ar-
gli viene dalla regola generale dell'art . 1165 del Codice civile .
La legge nostra , come avverte il Ricci ( 1 ) volle tagliar corto su
qualunque questione di buona o di mala fede e subordinò l'effi-
( 1 ) Lucca, 25 aprile 1879, Ann . XIII , 3, 173. È una sentenza molto notevole
(ved. n. 128, pag. 323) . Cass. di Firenze, 28 giugno 1879 , Ann . XIII , 1 , 380 e 383.-
Casale, 7 nov. 1884, Ann. XIX, 3, 58.
Si diceva in contrario che il contratto di locazione dà diritto d' insistere sull a
cosa anche contro i terzi, e s'invocavano a conferma di ciò gli art. 493, 1417 , 1597,
1598 e 1932 del cod . civ. , secondo i quali il nudo proprietario e colui che, dopo
lo scioglimento del matrimonio, diviene proprietario del fondo dotale, sono obbli-
gati il primo a rispettare le locazioni fatte dall'usufruttuario mentre durava l'usu.
frutto, e il secondo quelle fatte dal marito durante il matrimonio, purchè non ec-
cedano il quinquennio (art. 493 e 1417) ; e il compratore di un immobile è obbli-
gato a rispettare le locazioni aventi data certa , fatte prima della vendita dal ven-
ditore (art . 1597. 1598). Ma la Corte respingeva l'opinione che il conduttore abbia
un diritto reale ed osservava che nei casi riferiti superiormente si trattava soltanto
di eccezioni al principio generale scritto nell'art. 1130 , nello scopo di evitare danni
a coloro che stipulando una locazione con chi aveva diritto di consentirla , avevano
ragione di credere che il diritto del locatore sul fondo locato dovesse avere una
durata maggiore di quella che poi, per casi impreveduti , ebbe realmente .
(2) Ricci, Diritto civile, vol . VII , n . 207 ,
330 Capo VIII.
pratore a ritenere una parte soltanto della cosa, che , in tal modo ,
può divenire per lui più un onere che un vantaggio patrimoniale .
Se dunque la regola della divisibilità non sia applicabile, ritengo
che il compratore, argomentando per analogia dell' art. 1525 , pos-
sa pretendere l'intervento in causa di tutti i venditori del fondo
comune o di tutti i coeredi , e se taluno di essi avesse avuta la sua
parte del prezzo , dovrà farne la restituzione .
risoluta , senza bisogno della sentenza del magistrato . Trani, 30 giugno 1882. Ri-
vista di Trani , anno 1882, pag. 718.
Dobbiamo sempre esser cauti e mantenere la legge ne' limiti suoi , perciò la
Corte d'app. di Roma il 23 novembre 1876 decideva che nelle vendite commerciali ,
quando nè il compratore ha offerto il prezzo , nè il venditore ha offerta la merce
nel tempo prefisso, non è ammissibile la risoluzione di diritto a favore del venditore
prevista dall'art. 1512 del cod . civ. , ma lo scioglimento del contratto può avvenire
solo per la clausola risolutiva espressa o tacita. - Racc. , anno 1877 , 2, 190. -- Se
le merci , o , in genere, se le cose mobili venissero offerte dopo il termine convenu-
to , rientriamo nel caso dell' art. 1165 ( cod . civ . ) , e il compratore ha facoltà di
chiedere la risoluzione del contratto. - Cass. di Firenze , 19 decembre 1878 . -
La Legge, XIX ( 1879) , 1 , 411. Cass. di Torino , 29 genn. 1879. - La Legge, ivi,
pag. 872. Cass. di Firenze, 9 dec. 1879. -La Legge, XX, ( 1880) , 1 , 398 .
(1 ) Genova , 22 maggio 1882, Ann. XVI , 3 , 604.
(2) Comm . , vol . IV, parte 1ª , pag. 450 .
Garanzie date al venditore per il pagamento del prezzo 333
pensiero della consegna degli altri quaranta che ancora restano . »>
Ritiene che sebbene una parte del prezzo sia pagata, il venditore
può far risolvere la vendita per il totale restituendo la somma
ricevuta ( 1 ) . Ed è vero , ma questa conclusione non può divenire
una regola per tutti i casi : perchè può darsi benissimo che le cose
civile dei tempi nostri . Abbiamo già osservato che nel Diritto ro-
mano ( 1 ) se la vendita era a pronti e se non erano convenute par-
<< la vente et être préféré sur ladite chose mobilière aux autres
<< créancier (art. 177 de la coutume de Paris et 458 in f. de la
« coutume d'Orleans) » ( 1 ) . Anzi alcuni statuti estesero , senz'altro ,
a tutti i venditori l'ipoteca tacita che la Novella 136 avea data
soltanto agli argentari : tale fu anche in Francia l'opinione del Ba-
snage nel suo trattato delle ipoteche (Tomo II , pag. 66); possiamo
(1) Vedi il bellissimo commento che di questo statuto fece il Pothier:-Qui vend
chose mobiliaire sans jour et terme, espérant ètre payé promptement, peut sa chose
poursuivre pour être payé du prix qu'il l'a vendue ». Art. 176 de la coutume de
Paris conforme nei seguenti statuti : Orleans, art. 458. Perche, art. 206. Reims,
art. 398, Calais, art. 244.
" Que si aucun était tenu pour vente de vin vendu sans jour et terme , il est
à savoir que ce sont dettes privilégiées. Mais si le créancier en prend obligation et
donne terme, dès lors il se départ du privilége et fait sa dette commune et ordinai.
re, de telle sorte qu'elle ne serait payée avant autres dettes ( Grand coutumier,
Livr. II, Chap. XVII , art. 9) ". Il privilegio del venditore non era dunque ammes-
so nella prima redazione dello statuto di Parigi ( anno 1510 ) , lo troviamo soltanto
nella riforma del 1580.
336 Capo Vitt.
4.º Le prix d'effets mobiliers non payés s'ils sont encore en la possession du
débiteur, soit qu'il ait achelè à terme ou sans lerme ; si la vente a été faite
sans terme le vendeur peut même revendiquer ses effets tant qu'ils sont en posses-
sion de l'acheteur et en empêcher la revente pouvu que la revendication soit faite
dans la huitaine de la livraison et que les effets se trouvent dans la même état dans
lequel cette livraison a été faite . • • • • · • • •
Le privilege du vendeur ne s'exerce toutefois qu'après celui du proprietaire de
la maison, ou de la ferme à moins qu'il ne soit prouvé que le propriétaire avait
connaissance que les meubles et autres objets garnissant sa maison ou sa ferme
L'appartenaient pas au locataire.
Garanzie date al venditore per il pagamento del prezzo 331
possesso del compratore, perchè l'art . 709 del Codice civ . dispone
che riguardo ai beni mobili per loro natura ed ai titoli al por-
tatore il possesso produce a favore dei terzi di buona fede , l'effetto
stesso del titolo . Perciò l'azione rivendicatoria può sempre essere
(1 ) Art. 1223 del cod . civ. , leg . 127, Dig. de usuris, XXII , 1 , leg. 137, Dig .
de V. O. , XLV, 1 , leg. 88 , Dig. de R. J. , L. 27. —Cod. civ. franc . Art . 1139 , Du-
ranton, X, 441. Toullier, VI , 253. Larombière sul cit . art . n . 13. Demolombe,
Des obligations et des contrats, I , 525. Laurent, XVI , 234. - — Giorgi, Teoria
generale delle obbligazioni , II , n. 47. Borsari , Comment. , vol. IV, parte I,
§ 3564 , pag. 450.
(2) Favelle, Des garanties du vendeur, pag . 105 (Paris, 1879).
CUTURI Vendita, ecc. 22
333 Capo VIII.
legge che stiamo esaminando . Ritenuto che non si possa dare ra-
gione del diritto di rivendicazione riconosciuto al venditore se non
tuita , e la può ritenere finchè il prezzo non gli sia pagato . Rammen-
tiamo infatti che un tal diritto di ritenzione sulle cose mobili fa
nel Cod . nostro è intesa ( art . 463 a 475 del Cod . civ . ) . Se la
cosa fosse divenuta immobile , in modo da essersi materialmente
connessa con una parte del fondo, non saremmo più nel caso delle
ultime frasi dell' art. 1513 ; ma se tale qualità fosse soltanto de-
terminata dalla destinazione nessun impedimento vi sarebbe ad agi-
re secondo il citato articolo ; perchè si riferisce allo stato mate-
riale della cosa, non alle qualità giuridiche che può avere avute
presso il compratore e per volontà di lui .
134. Il terzo alinea dell' art. 2102 , n. ° 4. ° del Cod . france-
avea venduti al conduttore certi mobili pe' quali non era stato
pagato, non gli poteva impedire l'esercizio del così detto diritto
di rivendicare tali beni nel termine fissato dalla legge ( 1 ) . C'est
là tout ce que dit la loi, dans son exception elle ne parle que
ait su que les meubles étaient entrés dans sa maison ; il n'a donc
pas pu compter sur eux pour garantir les sommes dues ou à de-
terzo che pure ha dalla legge un diritto sulla cosa finchè essa
rimane nelle circostanze determinate dall' art. 1958 , n . 3. E la
nostra legge fu rigorosamente logica perchè, una volta ammesso
il principio che il possesso vale titolo rispetto al pegno sui mobili per
natura loro ( 1 ) , purchè il locatore sia in buona fede e non si tratti
di cose derubate o smarrite , bisognava venire necessariamente a
(1 ) Borsari, I. c. , pag. 451. -Ricci, vol. VII, cap. VI, n. 213 o seg.
344 Capo VIII.
che l'ipoteca legale gli compete qualunque sia la vendita dell' im-
(1) L'origine di questo privilegio è nella così detta clausola del precario
(leg. 20 , § 2 , Dig. Locat. XIX , 2 , e leg . 20 , Dig. de prec. , XLIII , 26 ) che di-
venne di stile nei contratti di compra e vendita d'immobili prima nei paesi del di-
rillo scrillo, poi in quelli del diritto consuetudinario e che perdette a poco, a
poco, il carattere che aveva nel diritto romano . « Cette clause, dice Simone d'O-
live (Questions notables, liv. II , chap . 17) , dont les parties se servent ordinai-
rement n'est pas en usage dans le commerce pour empêcher l'effet de la vente en
la tradition de la chose vendue , mais pour en faciliter l'exécution par la sûreté du
paiement du prix convenu . Elle ne va pas à détruire la nature du contrat auquel
on l'attache, mais à conserver les intérêts du vendeur qui se dépuille de son bien
sans prendre de l'argent. Aussi faut- il avouer que son effet n'est pas d'empêcher
la translation de la propriété et de la possession civile , et a la tenir en surscéance
jusqu'à l'entière satisfaction du prix , mais bien d'acquérir au vendeur pour sa sù .
reté une hypothèque spéciale et privilégiée qui lui donne le droit de saisir et de
mettre en criées la chose vendue séparément des autres biens de son débiteur, pour
des deniers qui proviendront de cette vente judiciaire, être payé de ce qui lui est
dù , par préférence à tous les autres creanciers . Si nous donnions à cette clause un
autre usage, nous priverions les seigneurs des profits de lots et ventes , altendu que
la proprieté n'a pas passé à nouveau propriétaire • •
Nous donnerions aux vendeurs l'autorité de revendiquer les biens sans qu'ils fus-
sent obligés de se pourvoir par saisie pour le paiement de leur dû et toutefois c'est
chose à quoi la justice ne le reçoit point , ne les considérant que comme créanciers
privilégiés et non comme proprietaires 1.1 I citati articoli del Cod. Napoleone am-
mettono esplicitamente e regolano il privilegio con il complemento dell'art . 6 della
legge 24 marzo 1855 , la quale tornò in massima alla legge 11 brumajo anno VII.
Su queste ultime modificazioni del Diritto civile francese può essere consultato: Mas-
siet du Biest, Rapports de l'action resolutoire et du privilège dans les ventes d'im-
meubles, Paris 1886 .
Garanzie date al venditore per il pagamento del prezzo 345
(art. 407 , 409 , 412 a 416 del Cod . civ . ) . E perciò, seguendo le
regole generali, riteniamo che comprenda anche tutte le accessioni
del fondo dopo che passò all'acquirente , siano esse avvenute per
un evento fortuito o per opera del nuovo proprietario (arg. dal-
l'art . 1966 ) , non già se fossero dei miglioramenti fatti da un terzo
possessore dopo la trascrizione del suo titolo ( art. 706 e 2020
(1 ) Ricci, Dirillo civile, vol . X, pag. 271. Pacifici- Mazzoni, Dei privilegi
e delle ipoleche, vol. I, pag. 270 .
316 Capo Vill,
che nel caso dell'art . 2042 l'ipoteca a favore della massa dei cre-
ditori del venditore è necessariamente posteriore a tutte quelle
<< vincola sè stesso a non poter disporre del prezzo in altro modo ,
<< come impedisce ai creditori estranei al concorso di sequestrarlo
« in alcuna guisa ».
della proc . civ . (ult . capoverso) il cancelliere nei dieci giorni suc-
cessivi alla vendita definitiva all'incanto, deve trascrivere la sen-
tenza di vendita, e allora il conservatore ha l'obbligo d'inscrivere
l'ipoteca legale secondo gli art . 1969 , 1985 del Cod . civ . Il can-
celliere del tribunale deve curare che ciò avvenga , e che l'inscri-
CAPO IX .
SOMMARIO
137. Dei patti più frequenti nella compra e vendita A 138. Nozione dell' ADDICTIO
IN DIEM - Come si possa adattare ad una compra e vendita o con una condi-
zione sospensiva o con una condizione risolutiva. - Speciale esame del primo
caso quanto ai diritti ed ai doveri dei contraenti - 139. Esame del secondo.
caso - Effetto immediato dell'evento risolutivo - Diritti del compratore, pen-
dente conditione140 . In che consista l'offerta migliore - Da chi possa es-
sere fatta Dev'essere vera e seria - - 141. Risoluta la vendita, quali siano i
diritti del venditore e quelli del compratore - 142. Del termine per l ' addi-
clio in diem- 143. Cenno delle discussioni dei romanisti sul pactum de re-
Irovendendo - Come probabilmente , da esso siano state favorite le clausole
che nel Diritto comune , dettero vita al RETRATTO CONVENZIONALE --Notizia delle
discussioni dei compilatori del Cod . franc . -- Art. 1660 e 1673 del Cod. fran-
cese Art. 1515 a 1519 e 1528 del Cod . civ . ital. - 144. Carattere del RI-
SCATTO CONVENZIONALE nel nostro Cod. civ. - Effetti pendente conditione
145. Se il compratore possa prescrivere contro il venditore la libertà di un suo
fondo che era soggetto a servitù verso quello acquistato con patto di riscatto
146. Se il compratore con patto di riscatto possa procedere a liberare l'immo-
zionale , che non ha certo lo stesso carattere del così detto pactum de
retrovendendo (leg. 2 e 7 Cod . De pactis inter empt. et vend . IV , 54) ( 1 ) .
Sono poi notevoli , ma diversi assai dai precedenti , il pactum pro-
timiseos (leg. 60 Cod . De pactis II , 14, leg. 14 Cod. De contrah.
emt . IV , 38) , e quello che i giureconsulti chiamarono displicentiae
( leg. 3 Dig. De contrah . emt . XVIII , 1 ) .
138. Si può rimettere ad un giorno determinato il vendere ,
se non si presenti un migliore offerente , e si può convenire di
recedere dal contratto qualora nel tale termine il venditore non
trovi un prezzo più elevato , o , in genere , condizioni più favore-
voli . Abbiamo in tali casi quel patto che le leggi romane dice-
vano addictio in diem, che può implicare o una condizione sospen .
siva o una condizione risolutiva (leg. 2 , pr . Dig. De in diem addict.
XVIII, 2 ) . Il fine è sempre quello di provvedere all' alienazione
della cosa pure mantenendosi , per un certo tempo , la probabilità
di vendere con maggiore vantaggio : io sono nella necessità d'a-
lienare, e, per il momento, non trovo più della tale offerta ; que-
st' occasione non la voglio perdere , perchè , in fine, è accettabile ;
ma intendo riservarmi il diritto di profittare d'alcuni eventi che
mi potrebbero determinare condizioni più favorevoli .
Facile è il decidere dei diritti e dei doveri dei contraenti se
l'addictio in diem è soltanto sospensiva, perchè tutto il rapporto
obbligatorio rimane subordinato all' evento futuro ed incerto , da
cui, nel caso nostro, dipendono i doveri principali delle parti , cicè
il consegnare la cosa ed il pagarne il prezzo (art . 1157 , 1168 ,
1169 , 1170 del Cod . civ. ) . Si devono dunque applicare le regole
generali , avvertendo che essendo il patto nel maggior numero dei
casi (2) stipulato in favore del venditore , egli può anche prima
del tempo convenuto agire per il pagamento del prezzo, offrendo
trebbe essere mantenuta per alcune cose soltanto e per altre avere
efficacia il patto .
(1 ) Caeterum si falsus emptor subjectus sit prior emptio non dissolvitur ; quia
non videtur melior conditio allata, non existente vero emptore, leg. eum qui § cum
igitur, eod. tit . (Dig. XVIII , 2). Si vero emptor alium non idoneum subiecit ei-
que fundus addictus sit, utique prior emptio dissolvitur; cum posterior vera vendi-
tio sit subsecuta; sed, cum venditor a priore emptore deceptus fuerit, adversus eum
ex vendito habet actionem, quasi sua intersit, id non esse factum, per quam actio-
nem et fructus, quos prior emptor perceperat, et quod deterior res culpa, vel dolo
malo ejus facta sit, recipiet....... Sed in dubium non venit, quin si venditor simu-
laverit meliorem conditionem allatam ; cum minoris vel etiam tantidem alii vende-
ret, emptori sit in solidum obligatus, dicta lege si venditor in princ. (h . t. ) Man-
lica, 1. c. nn. 23, 24 e 25 .
CUTURI Vendita, ecc. 23
351 Capo IX.
(1) Noodt, Comment. cit. , ivi, pag. 311 , col. 2ª - Voet, ad Pand., XVIII ,
2, num . 4.
Patti accessori nella compra e vendita 355
do a tale sfavore e dandone una delle principali ragioni, dice: le contrat qui sem-
ble n'avoir été conçu que pour aider l'usure dans ses perfides spéculations , c'est
celui de la vente avec faculté de rachat. Ce n'est pas sans opposition qu'il a été
admis dans le code civil ; plusieurs des magistrats alors consultés , ont signalé les
abus sans nombre qui en sont inévitables . •
Ce pacte est donc, par sa nature mème, infiniment suspect d'usure. - V. pure Ac-
collas, Manuel de droit civil , tom. III, pag . 314.
(1 ) Motifs et discours prononcés lors de la publication du Code civil. Séance
du 7 ventôse an. XII . - Locre, XIV, 158.
(2) Ivi -séance du 15 ventôse an . XII.
(3) Trailé d'économie politique, tom. II, pag. 68.
(4 ) De la Venie, tom . II , n. 692 a 697.
(5) Manuel de droit civil, tom. III, pag. 314.
353 Capo IX.
( 1 ) Nel Cod. franc . provvidero gli art . 2073 , 2078 e 2088 ( 1879 , 1884 e 1894
del Cod . ital .) per impedire il contratto pignoratizio già condannato per costante
giurisprudenza dei parlamenti . Molineus , Tractatus contra usur. Quaest. LVI ,
n. 392 e 393. - Merlin , Contrat pignoratif , 2º partie - Tra le decisioni delle
Corti è assai notevole quella pronunziata in Algeri il 14 maggio 1878 e riferita nel
Journal des notaires et des avocals, anno 1879, pag. 167. L'Houyvet nella dis-
sertazione du pacte de réméré et du report ( Paris 1874) dopo avere osservato co-
me i tribunali debbano decidere se l'atto è, o no , viziato di simulazione relali-
va, aggiunge : une jurisprudence très-encienne reconnaît la fraude à la réunion des
trois circostances suivantes: 1 ° vilité du prix , 2° relocation de la chose au vendeur,
3º habitude de la part du vendeur de pratiquer l'usure (ivi Chap. II) .
(2) Le pacte de réméré est encore fort en vogue dans le midi de la France :
on l'y trouve plus expéditif et plus commode pour les petits capitalistes que le sy-
stème hypothécaire , qui n'y est pas genéralement compris. Troplong , l . c. p . 188 ,
n. 692. Laurent, XXIV, n . 388 , pag. 368 (3º édition) .
Patti accessori nella compra e vendita 459
144. Ed ora venendo all' esame delle regole del Codice ci-
vile notiamo che la stessa intestazione del Cap . VI (Lib . III , tit. IV)
dice chiaramente il carattere del riscatto convenzionale, e come sia
(1) Consulta nel Foro italiano ( vol . VIII - 1883, parte 1ª col . 504) la sentenza
(6 giugno 1883) del tribunale di Solmona , riformata poi e molto bene dalla Corte
d'appello dell'Aquila il 13 maggio 1884 ( Foro ital. , vol . X, 1885 , parte I , col . 675)
dichiarando che, eseguito il riscatto convenzionale, l'ipoteca conceduta dal compra-
tore sul fondo poi riscattato decade ope legis e non rimane in essere fino a quan-
do il creditore ipotecario sia soddisfatto sulle somme rimborsabili dal venditore che
s'era riservato il riscatto (V. pure Cass. di Roma , 24 genn . 1885 - La Legge, an-
no 1885, II , 728) .
ww
ww
Patti accessori nella compra e vendita 351
(1 ) Cass . 14 avril . 1837 et 23 août 1871 Sirey, 1871 , 1 , 118. - Ebbe molto
seguito anche di recente l'opinione del Labbé (De la procédure de la purge nella
Revue critique del 1856 , pag. 220 , n . 10) il quale ritenne che quando il compra-
tore acquistò a meno del giusto prezzo : « n'a pas acquis un droit absolu sur la
" propriété et le vendeur à réméré ne s'est pas dessaisi entièrement et il a con-
" servé quelque chose » . Onde la conseguenza che il compratore ha purgato un di-
ritto incompleto e che ai creditori inscritti rimane sempre ciò che appartiene anco-
ra al venditore . Or che cosa sia questa parte del suo diritto non alienata non si
giunge ad intendere . Ecco le parole stesse dell'autore: « Que faire ? reconnaitre que
la propriété resoluble de l'acheteur n'est pas toute la propriété de la chose hypo-
théquée, qu'il y a un demembrement de propriété resté sur la tète du vendeur . Ce
démembrement, cette propriété suspensive n'est pas purgée ; elle reste affectée des
hypothèques constituées sur la propriété entière » .
L'acheteur en purgeant ne délivre des hypothèques qu'une portion de la cho-
se, et il n'affranchit aucunement l'autre portion pour la quelle aucune prix n'a été
offert aux créanciers . Qu'arrivera -t- il de là ? Ou le réméré sera exercé , et les créan
ciers qui n'auraient pas été payés , conserveront leur hypothèques sur la chose ren-
trée au patrimoine du vendeur: mais ils seront primés par l'acheteur qui a droit à
la restitution de son prix et qui est subrogé aux garanties des créanciers désinté-
ressés a ses dépens. Ou le vendeur négligera d'exercer le réméré dans le délai fi-
xé : l'acheteur devra offrir aux créanciers un nouveau prix pour le démembrement
de propriété par lui nouvellement acquis ( ivi , pag . 224) » . Più oltre viene a spie-
gare così il suo pensiero: (pag . 227) 4 Si le vendeur a un droit réel , il a une por-
tion de droit de propriété, puisque la propriété est la réunion de tous les droits réels
sur la chose. Quelle portion en a - t-il ? La propriété est le droit de jouir et de di-
sposer à perpetuité d'une chose. Le propriétaire sous condition résolutoire a le droit
de jouir e de disposer: mais il n'est pas assuré de la perpétuité de ces avantages ,
et il ne transmet lui- même qu'une jouissance ou une propriété incertaine voilà ce
qu'il a de moins que le proprietaire pur et simple. Ce fragment qu'il a de moins
réside en la personne du vendeur » .
(2) Traité des surenchères, pag. 200.
Patti accessori nella compra e vendita 3: 3
dell'autorità d'una decisione della Corte di Grenoble (7 aprile 1824 ) ,
osserva che la liberazione, una volta avvenuta, ha certo gli effetti
suoi in modo definitivo ; ma la clausola del riscatto , valida tra
la
< dimanda dev' essere notificata , per mezzo d'usciere , al nuovo
proprietario ed al proprietario precedente (art . 2045 , n . 5 ) ; il quale ,
così , deve entrare nel giudizio d'espropriazione e per i rapporti
obbligatorii verso i suoi creditori e per quelli verso il compra-
tore , nel caso che a lui o ad altri il fondo sia deliberato (1 ) . Egli
dunque non è un estraneo in tutto il giudizio per la vendita al-
l'incanto, nè in quello per la distribuzione del prezzo a' suoi cre-
ditori ; perchè la purgazione non estingue in modo puro e sem-
plice le ipoteche, ma fa passare sul prezzo l'esercizio del diritto
reale di garanzia . Notiamo bene che tale chiamata in causa è im-
posta a pena di nullità (art . 730 della proc . civ. ) e si estende a
tutti i proprietari anteriori contro i quali le ipoteche furono in-
scritte : « essi , infatti , sono obbligati di fronte ai singoli creditori
e ciascuno è obbligato verso il suo avente causa per il danno che
potrà risentire dalla vendita degli stabili » (2) . Le ipoteche , non
v'è dubbio , rimarranno estinte (art . 2046 ) ; e se il venditore che
stipulò il riscatto vorrà poi esercitare tale diritto potrà promuo-
vere l'azione contro il terzo che acquistò all'asta un diritto sog-
getto a risoluzione , come gli fu avvertito dal bando , secondo il
numero 2 dell'art. 733 ( 3) della procedura civile .
Ciò ammesso avvertiamo che avvenuta l'aggiudicazione al-
l'incanto è necessario dare effetto ai rapporti obbligatorii rego-
lati dagli articoli 2022 , 2049 del Cod . civ . , talchè è facile av-
col patto del riscatto è certo ch' egli ha diritto, tutt' al più per
un quinquennio, di risolvere il contratto , di riprendere per ciò
la cosa rimborsandone il prezzo . Dunque tale facoltà conduce ad
un jus in re, non ad un semplice jus ad rem, come avverrebbe se
la vendita fatta in tal modo implicasse non un contratto sotto
368 Capo IX.
quanto altro la legge impone (2) . Solo in caso di rifiuto per parte
del compratore sarà necessario instituire il giudizio e allora stimo
conveniente l'offerta reale del prezzo seguita da deposito secondo
l'art. 1259 e seg. del Cod . civ . Questa cautela non è ritenuta ne-
cessaria da insigni giureconsulti , ma io v'insisto perchè la con-
dizione potestativa non si riduce alla pura e semplice dichiara-
zione della volontà del venditore (art. 1162) , ma a tale dichiara-
zione condizionata all' essere pronto a restituire quanto egli ebbe
dal compratore , oltre al dare gli altri compensi enumerati nel-
l'art. 1528 (3 ) . Cioè , egli non disse mi riservo la facoltà di ri-
d'una somma certa e liquida. Ma quest'avvertenza non vale per la parte principale
del debito, cioè per la restituzione del prezzo, per le spese e per i legittimi paga-
menti fatti per la vendita, e non giova nemmeno se la liquidazione amichevole o
giudiziale del residuo fu differita od esclusa dallo stesso compratore. In questo caso
è valida l'offerta reale di una somma approssimativa , accompagnata dalla riserva
per il supplemento. - Giorgi, Teoria delle obbligazioni, VII , n. 269.
(1) Voet, ad Pand., lib. XVIII, tit. 3, n. 7. L'opinione da me sostenuta era
già prevalente nei Bartolisti. Mantica Valicanae lucubrationes de lacit. el
ambig. convent. , lib. IV, tit. XXXII, n. 11 .
(2) Una tale Angela Mercuri coerede con altri fratelli non era concorsa nel ri-
scatto di un fondo venduto già dal defunto Giuseppe Mercuri, proponendo essa l'a-
zione per rivendicare la sua parte, si eccepiva che aveva trovato nell ' eredità sol-
tanto il diritto a riscattare il fondo, e che non se n'era giovata in tempo utile. Per
parte della Mercuri replicavasi che ciò non poteva influire sul merito dell'azione
proposta perchè il riscatto operato per intiero da due degli eredi, aveva riportata
la proprietà del fondo nel comune patrimonio. - La Corte di Cassazione di Roma
disse ( 13 gennaio 1887--La legge , anno 1887 , II, 668 ) In tema di riscat-
to gli art. 1523 e 1524 del Codice civile , chiaramente prescrivono che se più per-
sone hanno venduto unitamente e mediante un solo contratto un fondo tra esse co-
372 Capo IX.
mune ; ovvero se chi ha venduto il fondo ha lasciato più eredi ; ciascuno può far
uso della facoltà di riscatto per la sua parte soltanto . Al compratore che subisce il
riscatto si permette nell ' art . 1525 di chiedere l'intervento di tutti i venditori del
fondo comune, o di tutti i coeredi affinchè concordino tra loro pel riscatto del fon-
do intiero, ed agginnge che se non concordano egli sarà liberato dalla dimanda. Ma
poichè tra l'accordo e il disaccordo può esservi anche il caso di chi non voglia in
verun modo valersi del diritto di ricompra , lo stesso artic . 1525 nel capoverso sog-
giunge: tuttavia non volendo uno o più dei coeredi o dei venditori del fondo co-
mune effettuare il riscatto, possono gli altri ed anche un solo eseguirlo nella tota-
lità per proprio conto. Se pertanto il riscatto nei casi preveduti dai ricordati arti-
coli di legge non può operarsi che in uno o nell ' altro dei detti due modi , è ben
chiaro che ove non si verifica il secondo rimane il primo . La sentenza denunziata
ritiene in fatto che Angela Mercuri non fu richiesta , nè diede il suo consenso a che
Raffaele e Luigi Mercuri operassero il riscatto a loro esclusivo profitto. Non poten-
do questo rimanere efficace per essi senza esserlo del pari per Angela , a ragione il
tribunale riconobbe legittima l'azione da essa esercitata per la rivendica della terza
parte del fondo come riscattato nell ' interesse comune » (V. più oltre , in questo
Capitolo il n. 150 ove tratta dei citati articoli del Cod . civ.) .
(1 ) Fu accolta l'opinione del Baldo sulla leg. 13 , Dig. de pignoratitia aclio-
ne (XIII, 7) e del Castrense commentando il medesimo testo. Si possono consul-
tare sempre con molto vantaggio: Tiraquello, De retractu conventionali , § 1 9
gloss. 7, n. 7 in fine e Mantica , op. cit . Lib . IV, tit . XXXII , n . 44 e 45. - Lau-
rent XXIV, n . 410.
(2) Dans ce cas le vendeur a réméré ne sera pas dépouillé de tout droit. Son
action était double, personnelle e réelle: privé de l'action réelle, il peut encore in-
tenter l'action personnelle, non plus contre les tiers, mais contre l'acheteur à ré-
Patti accessori nella compra e vendita 373
méré. Il a le droit de lui demander, par cette action personnelle, tout ce qui reste
de la chose vendue, e la valeur qui pour l'acheteur représente cette chose, c'est
aussi le prix de la licitation; celui ci est donc debiteur de ce prix sous la condition
ordinaire de l'exercice du réméré, c'est-à-dire moyennant les restitutions détermi-
nées par l'art. 1673 ( 1528 , Cod . civ. ital .). La situation sera très-clare: le vendeur
exercera le réméré quand la somme qu'il doit offrir sera inférieure au prix touché
par l'acheteur dans la licitation , et il se fera une compensation des deux sommes
jusqu'à due concurrence. Dans le cas contraire, il n'exercera pas le droit de rémé-
ré. - Colmet de Santerre, Cours analytique, tom . VII (Paris , 1888 , pag . 145) .
( 1 ) Si può argomentare dall'art. 1234 del Cod . civ. Consulta anche Pothier,
de la Vente, n. 425 (nell'ediz . cit. in altre edizioni , n. 426).
(2) Il venditore deve subire dunque gli effetti della licitazione , come gli avreb-
be subiti se non avesse venduto ; avvertendo che, nel caso speciale, tali effetti ag-
gravano la condizione di lui perchè l'obbligano al rimborso di quanto l'acquirente
fu costretto a spendere perchè la cosa non gli fosse tolta . Il Colmel de Santerre
(op. cit. ediz. del 1888, pag . 142 del vol. VII ) osserva : « Quand l'acheteur d'une
part indivise s'est porté adjudicataire du bien sur une licitation , il a en réalité ac-
quis l'objet par deux actes: d'abord la vente à réméré, et ensuite la licitation . L'e-
xercice du réméré, et ensuite la licitation ne devrait donc porter que sur la partie
qui a été l'objet du premier acte; ce cerait l'application d'une règle que nous trou-
vons dans l'art. 1671 , deuxième alinéa . Mais la loi , dans l'hypothèse prévue où la
licitation n'a pas été provoqué par l'acheteur a réméré, oblige le vendeur à retirer
le tout, c'est-à-dire à rembourser : 1 ° le prix de la vente à réméré; 2° ce que l'a-
cheteur à paye par suite de la licitation. C'est la une application de la règle sur
les dépenses nécessaires (art. 1673) . L'acheteur a été obligé de faire cette dépense
371 Capo IX.
tanto che le spettava (art. 1523 e 679 del Cod . civ . art . 882 e seg.
della proc. civ .) . Ha luogo la stessa disposizione se chi ha venduto il
fondo ha lasciato più eredi : ciascuno di questi può far uso della fa-
coltà del riscatto per la parte soltanto di cui è erede (art. 1524 ) . Cia-
scuno, infatti , può alienare soltanto la sua parte (art. 679) , av-
vertendo che anche il diritto di riscatto è divisibile quando ha
per oggetto cosa divisibile , e tale è, nel maggior numero dei casi ,
trattandosi di un fondo , avvertendo , anche in questo caso, la no-
tissima cautela dei dottori : « cum res ipsa non afferat tantam
(1 ) Molineo, Tractatus de divid. et individ . Parte III , num. 582 e seg. Man-
lica, op. cit. Lib. IV, til. XXXII, n . 24 e seg. (ivi sono enumerate le opinioni più
discusse dai dottori). Pothier, de la Venle, n. 396, ediz. del 1772.
376 Capo IX.
fondo così diviso non avesse per lui nè valore proporzionale , né
utilità conveniente . Il fatto era già stato avvertito nel diritto co-
mune romano ( 1 ) , ed i dottori concludevano che il compratore
avrebbe avuta giusta ragione di rispondere o riscattate per l'in-
tiero o lasciatemi l'immobile , altrimenti il contratto non è ese-
guito in buona fede , anzi è eseguito contro l'intenzione comune
dei contraenti . I compilatori del Codice francese mantennero nel
progetto del consiglio di Stato le conclusioni del Pothier , ma il Tri-
bunato (2 ) volle togliere argomento alle questioni ed alle lungag-
Tuttavia non volendo uno o più dei coeredi o dei ven litori del fondo
comune effettuarne il riscatto , possono gli altri od anche un solo ese-
guirlo nella totalità per proprio conto » (V. pure art. 201 e seg. della
proc. civ. ). Con la seconda parte di questo articolo la legge no-
(1 ) La locuzione della legge non lascia luogo a dubbi, ed è inutile come fece-
ro i soliti ricercatori di massime nei repertori , andar cercando se il decorso del
tempo possa offrire argomento a giuste opposizioni per parte di alcuno dei venditori ,
in quanto il rifiuto di lui abbia ragione dall'esservi ancora un tempo notevole per
decidere se convenga o no chiedere il riscatto. Perchè, fu detto, non dargli modo
di considerare tutti i fatti che possono mettere in evidenza i suoi veri interessi ? Ri-
spondiamo che la legge è chiara e precisa , che non fa distinzione alcuna , che esi-
ge appunto l'intervento di tutti i venditori o di tutti i coeredi perchè si mettano di
accordo, e se il quinquennio decorre in trattative inutili, tanto peggio per loro; la
condizione viene a mancare e il compratore nulla più deve temere pe ' suoi diritti
(vedi pure il n. 148, in f. ed ivi la nota).
(2 ) Laurent XXIV, n. 413 e Colmel de Santerre, vol . cit . , n . 115 e le re-
lative aggiunte.
3
318 Capo IX.
vano soltanto far valere le ragioni per la loro parte contro colui
che già aveva compiuto il riscatto .
Dagli articoli che abbiamo esaminati deriva come necessaria
conseguenza che se diversi proprietari di un fondo non l'abbiano ven-
duto unitamente e per intero , ma ciascuno abbia venduta la sola sua
parte, essi possono separatamente esercitare l'azione di riscatto sopra
colo 1672 del Cod . francese) valgono per analogia quando più per-
(1 ) Arntz. Cours de droit civil , tom . III , n. 1045. Laurent , tom . XXIV,
n. 385, pag. 374 e 375. Egli osserva tuttavia che rimarranno salvi i diritti che i
terzi avessero acquistato sotto la condizione che il riscatto non fosse avvenuto nel
termine originariamente fissato. Il résulte de là que la prorogation n'est pas un
veritable pacte de rachat; la vente sera résolue entre les parties à l'expiration du
délai prorogé, mais les droits consentis avant la prorogation subsisteront » .
In quest'ordine d'idee fu la sentenza della Corte di Casale il 21 novembre 1884
(ann . XIX, 3, 90) . Ma ivi la locuzione dell'art . 1517 è arbitrariamente riferita sol-
tanto al termine fissato dalla legge nell'art. precedente . Così anche il Ricci, Di-
ritto civile, vol . VII , n . 222 , pag. 384 .
(2) Le Corti del Regno furono sempre rigorose se il termine più lungo era sti-
pulato validamente secondo leggi anteriori. « Sebbene il venditore, sotto l'antica
legge , stipulasse validamente il patto di riscattare il fondo venduto semper et
quandocumque , pure egli non può esercitare più questo diritto se siano decorsi
cinque anni dall'attuazione del Cod . civ. Cass. di Roma, 21 febbr. 1880. Foro ital.,
vol. V, 1 , col . 864 , e le decisioni richiamate ivi nella nota . V. pure La Legge,
1880, 1 , 52. Cass . di Roma , 26 marzo 1885. Foro ilal. , X, 1 , 393. Corte d'ap-
pello d'Ancona, 23 genn . 1886. Foro ilal. , XI, 1 , 927.
Patti accessori nella compra e vendita 381
essi dipendono tutti dalla regola scritta nel capoverso dell' arti-
colo 1158 : le cose devono ritornare nello stato in cui sarebbero state
1 , 175. (Ferrantini-Ciocchetti) . Si ricerchi bene nel volume citato perchè, per er-
rore, la col . 175 è ripetuta più volte.
(1) I commentatori francesi e gl ' italiani ripetono quasi sempre il vecchio ar-
gomento che il possessore di buona fede fa suoi i frutti della cosa ; dico vecchio
argomento perchè lo troviamo nel Tiraquello ( De retract. convent . , § 1 , gloss .
1 , n. 34, 35 , 73, e glossa unica, n . 1 , e 8) e nel Mantica (op . cit. Lib . IV, ti-
tolo XXXII , n. 4) : « quod ex re mea nascitur mihi acquiritur » . E così di-
menticano la condizione risolutiva , e com'essa operi di pieno diritto , rimettendo le
cose nello stato in cui sarebbero se il contratto non si fosse concluso, sicc hè, nel
caso particolare, male a proposito si insiste sulla buona fede dell' acquirente.
Patti accessori nella compra e vendita 383
tanto consentire che il compratore riprenda tutto ciò che può es-
sere tolto senza danno del fondo (arg. dagli art. 450 e 495 2º
e 3º capoverso) .
153. Il venditore non può rientrare in possesso se non dopo aver
soddisfatto a tutte queste obbligazioni. Il Codice s'è attenuto all ' o-
pinione che nel Diritto comune romano fu validamente difesa dal
pagamento di tutto ciò che gli è dovuto per causa del deposito
che vengono mantenuti per una ragione d' ordine economico , per
Quod autem dictum est, fructus post oblatum et depositum praetium perceptos de-
bere restitui venditori , ex communi doctorum sententia temperatur, ut habeat locum,
nisi praetium offeratur tempore messium , quando fructus sunt pendentes: tunc enim
dividuntur inter emptorem et venditorem pro rata temporis , ut scribit Raphael Cu-
manus in leg. qui Romae, in principio, Dig . de V. O. et in leg. ult . n. 5, Dig.
de jure Fisci. Absurdum enim est venditorem venire ad redimendum tempore mes-
sis, et haec sententia sapit aequitatem » . E qui segue una lunga enumerazione d'au-
torità, e più oltre, al n . 104, il Mantica stesso avverte: « quando quis, sua spon-
te, vendit fundum fructibus plenum ; praesumitur, cariori praetio vendere propter
fructus pendentes ( leg . Si quod ex Panphila, Dig . de legat. Il) et ideo nemini
mirum videri debet , si emptor omnes fructus post praetium solutum debeat percipe-
re ut scribit Jaso in dicta lege Divortio in princ . , n. 44, vers. in ea gloss. sed
in proposito emptor eodem pretio tenetur retrovendere » .
Patti accessori nella compra e vendita 387
cessarie, o nella regolare cultura del fondo, tanto più che la legge
stessa gli assicurava il rimborso delle spese nel caso che il riscatto
fosse avvenuto (art. 1528) . E ovvio che non dev' essere responsa-
bile degli effetti d' eventi fortuiti o di forza maggiore (art. 1226) .
157. Si può considerare come un caso del riscatto conven-
(1 ) In massima questa regola era anche nel Diritto comune, ma non per ragio-
ni d'ordine pubblico attinenti all ' economia rurale specialmente e ai grandi interes-
si che si connettono con essa , ma per la presunta volontà dello stesso venditore.
Così il Mantica, seguendo il Baldo sulla leg. 1 , in f. Cod. de jure Fisci (X, 1 ),
dice: octavus effectus est ut venditor , qui jure pacti redemit, teneatur stare lo-
cationi factae ab emptore; nam emptor videtur eam locasse ex tacita voluntate ven-
ditoris; quia si voluisset locationem impedire, potuisset rem ipsam, oblato praetio,
redimere. Igitur si venditor tacite consensit, non potest a locatione recedere. -
-È
notevolissima una sentenza della Corte d ' app . di Lucca (25 aprile 1879- La Leg-
ge, vol . XIX, 1 , 486 e seg. ) la quale escluse che l'art. 1528 si potesse invocare,
come pretendevasi, per qualsiasi vendita sotto condizione risolutiva.
(2) Tiraquellus. De retractu gentilitio, titol. final . nn. 67 a 71 .
388 Capo IX.
una vendita con diritto di prova, nel senso che sia una compra
e vendita pura , alla quale , nell'interesse del compratore , è ag-
giunta una risoluzione condizionata ( leg . 2 , § 5 Dig . pro empt . XLI , 4 ) .
rali la condizione risolutiva sottintesa per legge , nel caso che uno
dei contraenti non adempia gli obblighi assunti verso l'altro (ar-
ticolo 1165).
La Corte d'Ancona il 24 maggio 1882 ( Ann . XVI, 3 , 251 ) decise : che quan-
do nella vendita fu stipulato che la cosa si abbia come non venduta se, entro un
certo termine, il compratore non presenti una garanzia da accettarsi e da appro-
varsi dal venditore, non basta che il compratore dimostri di aver presentato quel-
la garanzia nell'ultimo giorno fatale del termine , se , per la distanza dei luoghi,
non potè essere conosciuta ed approvata dal venditore nel termine medesimo (vedi
specialmente la pag. 252, col. 2ª , 253 e 254) .
( 1 ) Cass. di Palermo , 4 agosto 1877. Circolo giuridico , Decis. civ. , 1878 , I,
356. - Catania , 9 genn . 1877 , Ann . XI , 3, pag . 4 e 5 , col . 2.ª —Catanzaro , 27 mag-
gio 1878 - Rivista giuridica di Trani , anno 1879 , pag . 220. - Messina, 1 lu-
glio 1880, nel Monitore dei pretori, anno 1888 , pag. 280. - È valido il patto
con cui il debitore ipotecando un immobile, si obbliga in caso di vendita di pre-
ferire il suo creditore , perchè se egli conserva la potestà di vendere la cosa ipo-
tecata , non ha però quella di sottrarsi all'obbligo di preferire nella vendita colui
verso il quale si era obbligato. L'inadempimento del patto non fa annullare la
vendita consumata , ma obbliga l'inadempiente al risarcimento dei danni-interessi.
Cass . di Palermo , 8 genn. 1878. Circolo giurid . , anno 1878. Decis. civ , I , 238 .
390 Capo IX.
sia intimato per mezzo d' usciere ; ed è naturale che , qualora non
sia data un'esplicita risposta , la nuova vendita s'intenda perfet-
ta ; e se la risposta fu cavillosa e tendente solo a prender tempo
civile non escluda l'efficacia del patto di riserva del dominio , fin-
chè non sia pagato il prezzo della cosa : Avvertiamo anzi che lo
(1) Nel Diritto comune romano la vera e propria riserva del dominio im-
pediva che la proprietà della cosa passasse al compratore, il quale non consegui-
va che un possesso precario e risolubile. Il riservatario del dominio se non era sod-
disfatto del prezzo aveva diritto di ripren lere la cosa venduta con l'azione rivendi-
catoria diretta, ed anche poteva esperimentare l'azione rivendicatoria utile sul prez.
zo , che alla cosa stessa intendevasi surrogato , e su di esso erano esercitabili le
azioni reali medesime competenti sulla cosa venduta. « Meno pingui erano gli ef
fetti della riserva impropria che attribuiva soltanto al venditore una ipoteca pri-
vilegiata sulla cosa venduta con diritto di prelazione ad ogni altro creditore del
compratore, allorchè il venditore non era stato cauto di garantirsi con formula più
larga ed esplicita ». (Tesoro del Foro loscano, tom. XVIII, Decis. 7 , tom . XXX,
decis. 53, tom . XXXIX, decis. 4. Annali di giurisprud. delle Corti e dei tri-
bunali della Toscana, 1839, 1, 356-1842, II , 994-1846, II, 212 e 406-1849,
I, 346 e II, 290-1850, II , 262 a 269-1854, II , 570-1856 , II, 977 e 1857, I,
257) . Per la Rota Romana si possono consultare nella Collez. delle recenziori le
decisioni seguenti. Decis. 35, part. IX, tom. I. Annot. ad decis. 666 , n . 113 e
seg., part. IV, tom . III. Annot. ad decis . , 16, n. 48 e seg., part. VIII, e An-
not. ad decis. 254, n. 233, part. IX, tom. I, Annot. ad decis. 16, n. 93 e seg
e n. 209 e seg., part. VIII, ed ivi anche i num. 119 e 122).
La Cass. di Firenze faceva alcune notevolissime considerazioni confrontando la ,
teorica del Diritto comune con le regole del Cod . civ. franc. a garanzia del ven-
ditore per il pagamento del prezzo; regole che sono quasi per intiero trascritte nel
Codice nostro. Giova dunque riferire testualmente il ragionamento della Corte (senlen.
za del 28 febbr. 1884, Ann. XVIII , 1 , 335, 337). Non si può credere che il Cod.
franc. , in materia d'ipoteche mantenuto in vigore in queste provincie dal 1814 al 1836,
con accordare privilegio al venditore sopra l'immobile venduto per il pagamento del
prezzo, virtualmente contenesse il concetto stesso del legislatore toscano; prescinden-
do anche da ciò, che sebbene in Francia nei paesi di Diritto scritto fosse usata la
clausola di riserva di dominio, non sembra che dai più, anche meglio eruditi, si
avessero nozioni abbastanza precise intorno al suo valore ( ne fa testimonianza il
Troplong, Des privileg. et hypot. , n. 181 , nota 7); certo è che la concessione
del privilegio non impediva si potesse con patti speciali in modo anche più efficace
e sicuro guarentire i propri diritti, ed il Codice taceva affatto sull'efficacia dei patti
}
mento di derogare agli effetti che pel nostro Diritto civile sono
naturale conseguenza della stipulazione del contratto di compra
e vendita (articolo 1448 Consulta il Cap . I di questo trattato
n . 2 e 3 ) e perchè , finalmente , è nel sistema del Codice civile
medesimi; e d'altronde se anche per quel Codice il privilegio non è che un diritto
di prelazione in riguardo alla causa del credito accordata sulla cosa del debitore ,
il privilegio concesso al venditore presuppone che la cosa venduta sia passata nella
proprietà del compratore; ma se il riservo vero e proprio del dominio impedi-
sce il passaggio , rimane inconcepibile che il legislatore intendesse che anche lo sti-
pulato riservo dovesse trasformarsi nel privilegio concesso ; ciò può concepirsi pel
riservo improprio, che attribuiva ipoteca preambola con diritto di prelazione sul-
la cosa venduta. Ed essendo indubitato che dal riservo di dominio vero e pro-
prio nasceva non soltanto l'azione rivendicatoria diretta sul fondo venduto, ma an-
che l'azione rivendicatoria utile sul prezzo del fondo , come surrogato del fondo
stesso , neppure può dirsi, come pretende il ricorrente, che quest ' azione utile non
sia altrimenti esperibile dopo l'introduzione del privilegio pel pagamento del prez-
zo, perchè quella, come azione creditoria , sia rimasta immedesimata e trasformata
nel privilegio e subordinata alla formalità da cui dipende la conservazione del pri-
vilegio stesso ; opponendosi a tale concetto la natura dell'azione rivendicatoria utile
che si esercita jure dominii e non jure crediti; e non essendo a parlare di cre-
dito quando il venditore non volle aver fede del prezzo, ma volle a sè riservato il
vero e proprio dominio sulla cosa venduta finchè non fosse soddisfatto integralmen-
te del prezzo di vendita » . Contro la decisione della Cass. di Firenze non può es-
sere addotta quella della Corte di Bologna del 6 febbr . 1872 (Ann . VI , 2, 386 );
perchè bisogna tener conto delle speciali circostanze del caso a cui si riferisce.
Rescissione della vendita per causa di lesione 393
CAPO X.
SOMMARIO
161. L'azione di rescissione fu mantenuta nel Cod . civ. italiano - Cenno delle di-
- Come pre-
scussioni che ebbero in proposito i compilatori del Cod . francese
valessero gli argomenti per mantenere , in massima , la tradizione del Diritto
comune romano - Limitazioni con le quali nel Cod . francese e nel Cod. no-
stro fu ammessa la rescissione della vendita 162. Art. 1529 del Cod . civ.-
In qual senso sia adoperata la parola immobile - Del caso in cui la vendita
di un immobile comprende anche quella di alcuni beni mobili - Le modalità
del contratto non alterano, di lor natura, la regola dell'art. 1529 - Del caso
in cui al venditore competa la scelta tra l'azione di riscatto quella di rescis-
sione — 163. L'azione di rescissione non si può estendere oltre i casi preve-
duti dalla legge -
– Come la vendita talora non sia soggetta a rescissione o pel
suo oggetto o per la forma - Delle vendite aleatorie L'alea può riferirsi o
- Questioni
alla cosa venduta o al prezzo — discusse in proposito nella giurispru-
denza francese ed italiana Delle vendite fatte ai pubblici incanti - Confron-
to tra la regola del Cod . nostro e quella del Cod . francese - 164. La rescis-
sione della vendita non ha luogo a favore del compratore - 165. È inefficace
la rinunzia all'azione per rescindere il contratto - Gli atti rescindibili per cau-
sa di lesione non si possono nemmeno ratificare ; art. 1309 del Cod . civile --
166. Della facoltà di promuovere la rescissione quando la cosa fu venduta da
più persone -167. Del caso in cui l'oggetto della compra e vendita è indi-
visibile ― 168. Come si debbano regolare gli eredi del venditore o quelli del
compratore - - 169. Del carattere dell' azione - Discussioni fatte in proposito
dai commentatori - 170. Come si debba giudicare della lesione - Elementi
che si devono considerare per decidere del prezzo - Quale sia il prezzo giu-
sto - Estimazione dell' immobile ; art. 1530 del Cod . civ. 171. Con quali
cautele sia ammessa la prova della lesione ; art . 1532 - Se la perizia sia ob-
bligatoria - Si respinge l'interpretazione restrittiva del Borsari e del Ricci —
Libertà del magistrato nel decidere, anche se abbia creduto di ordinare la pe-
rizia - 172. Del termine per promuovere la rescissione -- Osservazioni critiche
sulla locuzione dell'art . 1531 — 173. Della distruzione dell'immobile per caso
fortuito - Influenza che questo fatto può avere sulle obbligazioni del compra-
tore - 174. Effetti della rescissione : 1 ° fra i contraenti ; 2° relativamente ai
terzi - Fra i contraenti : restituzione della cosa ; obblighi quanto ai frutti
394 Capo X.
di essa e quanto agli interessi del prezzo; spese del contratto -- Questione pro-
posta quanto ai deterioramenti verificati nella cosa -- 175. Se il compratore
sia guarentito dal diritto di ritenzione — 176. Se l'azione di rescissione è am-
messa il compratore può ritenere la cosa pagando il supplemento del prezzo;
art. 1534 - Come il Cod . nostro sia rimasto fedele alla tradizione del Diritto
romano, allontanandosi dal Cod . francese - 177. Effelli relativamente ai ler-
zi ; art. 1308 del Cod . civ. - Facoltà che ha il terzo di ritenere l'immobile
pagando il supplemento del prezzo Se, in tal caso , egli eserciti un diritto
suo personale, o se agisca ex juribus del compratore, valendosi dell'art . 1234
del Cod. civ. - Della rivendicazione dell'immobile presso il terzo - Rifaci-
mento delle spese e responsabilità per i danni .
blique . Mais on les en exempte , parce qu'il est évident que lorsque
le domaine a été livré au concours des acheteurs il a été vendu
à son juste prix. Celui qui retire d'une vente les ressources dont
il a besoin dans les circostances où il se trouve, a obtenu tout
del valore , e solo per una ragione di giustizia , desunta dal carat-
tere essenzialmente commutativo della compra e vendita , si voleva
impedire l'abuso , che sarebbe stato o un'ingiustizia manifesta , o
un modo per simulare un contratto a titolo gratuito . Se poi l'a-
nimo di donare rimane escluso dalle circostanze nelle quali l'atto
fu compiuto , il tenue prezzo che costituisce la così detta lesione
enorme non può rientrare nelle ordinarie oscillazioni del valore
deva le compre e vendite dei mobili ; dico solo le ragioni che ve-
est une loi de moeurs qui a pour objet le territoire . Peu importe
comment un individu dispose de quelque diamants , de quelque ta-
bleaux : mais la manière dont il dispose de la propriété territo-
ser, et c'est d'après ces principes que la loi assure une legitime
aux enfants sur les biens des pères ( 1 ) . Ma , secondo me , avvertì
benissimo il Pacifici-Mazzoni (2) che l'esclusione della legge si può
soltanto giustificare avvertendo che , il più delle volte , una per-
(1 ) Fenet, XIV, pag . 57. Di queste parole intese forse dare ragione il nostro
Borsari, quando nel suo Commentario (vol . IV, parte I , pag . 488 ) disse: « Non si
ama vedere le proprietà stabili trabalzare di mano , in mano, a prezzi indegni e
sconvenienti , producendo una specie di circolazione fittizia , generata dal bisogno
da una parte, e sotto la oppressione dei danarosi che, non contenti del loro natu-
rale predominio sulla classe sempre angustiata dei piccoli possidenti , non dubitano
d'allearsi con l'ingiustizia per finire la loro rovina. Di codesti concentratori del
territorio il legislatore si risente più che di altre poco misurate convenzioni in al-
tre materie, giacchè le proprietà stabili , giunte in mano ai ricchi , immobili come
sono , diventano irremovibili ». Ma , per essere logici , bisognava ammettere che
la metà del giusto prezzo , è sempre un correspettivo indegno e sconveniente .
La tradizione, in questo caso, fu più forte della ragione .
(2) Della vendita, vol. II, n. 136 , pag. 221 .
(3) Corte d'app. di Torino , 26 febb . 1869. La Legge, XXIX, 1 , 771. La Corte
d'appello di Trani 19 settembre 1887 ( Foro Itat. XIII , 1 , 900 ) ha dichiarato il
contrario, seguendo le opinioni già manifestate dal Marghieri ( Diritto commer-
ciale, vol . II, n. 1265 ) e dal Grego ( Archivio giuridico , vol XXXVI , pag. 361 ).
Gli argomenti della Corte e degli egregi scrittori che ho citati si riducono , in fine,
398 Capo X.
preciso significato della parola immobile che troviamo nell' arti-
colo 1529 del nostro Codice civile perchè alcuni vorrebbero li-
(1 ) Borsari. Comment . , vol. IV, parte I , § 3584, pag . 489. — Egli argomen-
ta dalla forma individuale con cui la parola immobile è usata nell ' art. 1529.
Imperocchè non si dice che: il venditore di beni immobili ha diritto ecc. , ma
il venditore di un immobile, cioè di un fondo, di un edifizio , e non di di-
ritti immobiliari. Ritiene poi ( pag . 490 ) , che l'istituto della lesione non si presti
ai diritti frazionarii del dominio che possono essere costituiti mediante alienazione
da una parte e pagamento di un prezzo dall'altra, " perchè torneremmo nell'inde-
finito dei sistemi anteriori che si è voluto correggere » . Ma come si può dir ciò in
ordine, per es . , a tutte le molteplici forme di servitù prediali ? - Quanto all ' usu-
frutto , su cui insiste tanto il Borsari, vedremo che la ragione non è nell ' inter-
pretazione restrittiva da lui data all'art . 1529 , ma nel carattere aleatorio della
vendita.
(2) La Cass. di Torino ( 16 marzo 1883 - La Giurisprudenza di Torino
XX , 498) decise infatti che l'azione di rescissione è proponibile contro la vendita
di un immobile , sebbene per determinare il prezzo si debba tener conto di taluni
diritti mobiliari competenti al venditore e compresi nello stesso contratto. E la Cor-
le di Casale, attenendosi alla massima prevalente ritenne: che per determinare se
vi sia lesione nella vendita di mobili e stabili fatta complessivamente per unico prez-
zo e con riserva d'usufrutto a favore del venditore, devesi preliminarmente stimare
il valore dei mobili per riconoscere con regola proporzionale il quantum per essi
pagato da detrarsi dal prezzo complessivo stipulato; e devesi poi detrarre il valore
dell'usufrutto calcolato secondo le regole dei vitalizii ( 15 dec . 1883. La Giurispru-
denza casalese, vol . IV, pag . 76).
Rescissione della vendita per causa di lesione 401
art . 1401 e 1402 avvertano che tale atto può equivalere ad una
vendita.
teso che l'alea dev' essere dall' una e dall' altra parte : chè se il
guadagno fosse certo pel compratore o certa la perdita pel ven-
ditore, e questa perdita fosse oltre la metà del giusto prezzo del-
l'immobile, saremmo di nuovo nei termini dell' art . 1529. Tro-
del Cod . civ. ital . ) non distingue e vale per qualunque immobile ,
sia, o no, la proprietà di esso limitata da altri diritti reali . Ma ,
tae ( 1 ) , talchè non si può dire nemmeno che oggetto dell' aliena-
zione sia l'immobile. La vendita del diritto d' usufrutto sopra un
(1 ) Fu ritenuto dalla Corte di Brescia (Racc. XL, 1888 , 2 , 717) nella sentenza
del 25 giugno 1888, che la vendita di una quota ereditaria fatta da un coerede a
favore di un estraneo non sia soggetta a rescissione per causa di lesione (V. pure
Giorgi, Obblig. VI, 319) stante l'incertezza dell ' affare, giacchè il compratore te-
nendo luogo dell'erede cedente, potrebbe anche realizzare un'eredità il cui passivo
eguagliasse o anche superasse l'attivo, e perchè è pressochè impossibile trovare quel
giusto prezzo nella cui mancanza dovrebbe appunto consistere la lesione stessa . Nel
caso particolare deciso dalla Corte ciò era evidente perchè il compratore, nel con-
venire il correspettivo, aveva assunto sopra di sè ogni rischio e pericolo.
404 Capo X.
E, venendo ora al prezzo , notiamo che aleatoria è l'aliena-
parti abbiano voluto che non fosse mai pagato . Potremo ragione-
volmente discutere se il prezzo sia giusto o no, se vi sia il caso
può darsi che per infermità o per età avanzata dell' alienante , l'u-
sufrutto o il vitalizio siano per durare poco tempo e allora può
essere assurdo il parlare d ' alea , ed evidente invece la lesione . Tal-
chè , concludendo , io penso che , confermata la regola che il rischio
dev'essere nei due contraenti, e veduto come l'incertezza di alcuni
manchi il presupposto dell'alea , ogni volta che l'esame dei fatti ren-
da evidente che l'acquirente lucrò ingiustamente oltre la metà del
prezzo pagato .
Queste conclusioni mi sembrano sicure , e sarebbe erroneo ad-
durre nei tribunali nostri gli argomenti imposti ai giureconsulti
francesi dall'art. 1976 del loro Codice civile , che dà facoltà ai
nualità arretrate con gli interessi legali della somma nella quale
si può esprimere il valore dell'immobile , oppure con i redditi che
effettivamente esso ha dati . La Cassazione di Francia ( 1 ) fu per
la prima opinione , avvertendo che la legge impone di stimare l'im-
mobile secondo il suo stato e valore nel tempo della vendita .
molto più estesa di quella del Codice francese il quale dice sol-
tanto : « la rescission n'a pas lieu dans les ventes qui , d'après la loi ,
ne peuvent être faites que d'autorité de justice » ; non basta dunque
che la vendita avvenga per autorità del giudice , è anche neces-
sario che la legge lo esiga . Il Grenier, dichiarando nel suo discorso
al tribunato , quali fossero i limiti della legge , diceva : « Il faut
voir si la vente a pour principe la volonté libre de ceux dont les
biens sont vendus , ou si l'intervention de la justice était abso-
Può darsi il caso che il compratore venga indotto a comprare dal dolo del vendi-
tore e paghi carissima una cosa che val poco: la legge nostra ritenne bastassero gli
ordinarii rimedii per i vizii del consenso .
410 Capo X.
vina accettando anche il patto della rinunzia che certo gli sarebbe
posizione del compratore e tutti gli abusi dei quali abbiamo par-
lato , fu considerata come inefficace dai compilatori del Codice fran-
cese (art. 1674) , ed il nostro legislatore segui l'esempio . Del re-
sto la presunzione della legge non toglie che si possa fare un atto
di liberalità in occasione della vendita di un immobile , ma deve
essere nella forma voluta per le donazioni (art . 1056 del Cod . civ . ) .
La rinunzia e la dichiarazione alle quali si riferisce l'art . 1529
potrebbero avvenire dopo che il contratto è perfetto, e allora, ar-
gomentando dalla regola che è nulla la ratifica quando dipende
dalla causa medesima che vizia il contratto , fu detto che le ra-
precise parole dell' ultimo capoverso dell' art . 1309 è inutile an-
dar sofisticando e addurre la teorica prevalente tra i giureconsulti
francesi ( 1 ) .
date pel riscatto convenzionale (art. 1537 combinato con gli ar-
ticoli 1523 a 1528) . La quale facoltà è nell' interesse del com-
pratore , e perciò sta in lui il valersene o no , sta in lui il con-
tentarsi anche d' una parte del fondo , lasciando che per il rima-
nente abbia effetto la rescissione . Il codice nostro nel capoverso
dell'art . 1525 ha risoluta una questione sulla quale discutono an-
cora i commentatori francesi notando che se i venditori non si met-
gina 218) si propone il caso seguente : La rinuncia posteriore alla vendita sarà
inefficace, quand'anche fatta mediante prezzo ? Se il prezzo della rinunzia faccia ces-
sare la lesione, l'azione di rescissione sarà o no, esperibile ? Al quesito non si può
dare una risposta assoluta importando di conoscere il quid actum. Perciocchè se
siasi mirato a confermare la vendita già rescindibile, all'efficacia della rinunzia o-
sterà egualmente la disposizione ultima dell ' art. 1309. Ma se, invece, si è voluto
amichevolmente regolare la riparazione della lesione, col dare il supplemento del
prezzo , è certo che con la lesione cessò anche l'azione rescissoria. Nel dubbio non
è da esitare a intendere l'atto in questo secondo senso ».
(1 ) Laurent, XXIV , n. 413.
(2) De la Vente, II , n. 750,
412 Capo X.
come , per es . , nel caso di una servitù , ciascuno dei venditori può ,
da solo , promuovere la rescissione . Considerata la divisibilità ri-
168. Tutto quello che fu detto pel caso d'una compra e ven-
dita con pluralità di soggetti vale per gli eredi del venditore e
per quelli del compratore .
169. Ed ora , venendo a studiare il carattere dell' azione , no-
tiamo che il fine di essa è la rescissione del contratto , onde , co-
rer que les mêmes droits qu'il y avait lui même , c'est a dire ,
qu'il n'a pu le faire que sous les mêmes conditions auxquelles il
l'avait lui même acquis . Or il n'avait sur l'immeuble qu'un droit
tuer que leur impose la loi . Elle est donc personnelle par sa na-
ture, elle l'est aussi par son objet qui est d'obtenir l'exécution du
cosa . Solo avvenne che il primo acquirente mancò del diritto ne-
può essere introdotta ad arte per eludere l'ultima parte dell' ar-
ticolo 1529. Supponete che non vi sia pericolo alcuno di perdere
il fondo : il compratore , certissimo di ciò , rinunzia alla garanzia
al venditore (1) .
(1) Corte d'app. di Perugia , 8 aprile 1878.- La Legge, XVIII, 1 , 476, Bre-
scia, 14 maggio 1877. — Monitore de'tribunali, XVIII , pag. 705 .
Rescissione della vendita per causa di lesione 417
tore fece suoi e che dovevano avere il loro correspettivo nella som-
ma da lui pagata (3) . Quando il convenuto non giunga a prova-
re il contrario, si deve presumere che il fondo fosse nello stato
mili e gravi (art. 1532 ) . Non è per questo necessaria una sentenza
interlocutoria ; lo potrà essere invece per la stima dell' immobi-
le , perchè qualunque incertezza , qualunque dubbio , devono essere
" preuves littérales, par des ventes antécédentes, par des partages, par les baux. Il
suffit quelque fois de comparer le prix avec celui des proprietés voisines » . E il
primo console aggiunse : « la loi doit donner aux juges une règle pour les trois cas
suivants: celui où il sont convaincus qu'il y a lésion , celui où ils voient clairement
qu'il n'en existe pas , celui ou ils croient que le fait articulé doit être vérifiè par
des experts n . In seguito a queste osservazioni l'articolo fu rimandato alla sezione;
ma il Tribunato non fece buon viso alla nuova redazione e volle che la perizia fosse
obbligatoria avvertendo : Il ne suffit pas que les juges puissent décider s'il y a
« lésion ou non : quand on se déciderait pour l'affirmative, il faudrait encore con-
" naitre la juste valeur de l'objet vendu , afin que, dans le cas où l'acquéreur vou-
< drait user du droit de retenir l'objet, en payant le supplément du juste prix, on
" sache à quelle somme s'élève ce supplément » . Sembra che il Tribunato non ab-
bia distinti i casi che il Consiglio di Stato voleva tener separati , e che abbia con-
fusa la perizia per provare la lesione , con quella per fissare il supplemento del
giusto prezzo ; almeno dai lavori preparatorii, come ci furono conservati , non pos-
siamo saperne di più. In ogni modo, è certo che ne uscì la seguente redazione del-
l'art. 1678 , la quale è si rigorosa da giustificare pienamente l ' opinione che pre-
vale nei commentatori francesi . (Consulta Bègue op. cit. pag . 128 a 132). « Cette
preuve ne pourra se faire que par un rapport de trois experts ».
L'articolo 1533 del Codice italiano , non è vincolato a questi precedenti ed ha
una redazione diversa . Dice , infatti , soltanto che la prova del valore si fa me-
diante perizia , e che la prova testimoniale può essere ammessa solo per sta-
bilire circostanze di fatto che la perizia non ha potuto definire . Non mi sem-
bra che la legge escluda altri mezzi di prova , come i documenti delle precedenti
vendile, le divisioni , le locazioni ecc . essa inoltre non impone più la nomina dei
tre periti. Solo è sollecita d'avvertire che essendo dubbio il valore del fondo , e
dovendosi discutere in proposito , varrà , nell'ordine delle prove testimoniali , soltan-
to quella per perizia , o da sola , o insieme alla prova letterale. Ma quando la pe-
rizia necessariamente dovesse riferirsi alle prove letterali , perchè aggravare la
condizione delle parti senza utile alcuno ? Paragonando l'articolo 1534 del Codice
nostro al 1677 del Codice francese, è evidente che il legislatore volle lasciare mag-
giore larghezza al magistrato , infatti non esige più che la prova della lesione sia
ammessa con una sentenza interlocutoria ; gli basta che il venditore si possa pre-
sentare con una presunzione di buon diritto , che può emergere da perizie , da
certificati catastali , da vendite anteriori, da contralli di locazione, ecc . In
420 Capo X.
gli spetta , e null' altro . Dato che sia necessaria l'estimazione me-
diante perizia , avvertiamo che il magistrato decide tenendo conto
di essa e della prova letterale, non può ammettere deposizioni di
testimoni se non per stabilire circostanze di fatto che la perizia non
ha potuto definire (articolo 1533 capoverso) ( 1 ) . Ho avvertito come
questo modo s' evitano anche tutte le lungaggini perchè la sentenza interlocutoria
divenga esecutiva " e si abbrevia il tempo nel quale può rimanere incerta la pro-
prietà. Questa ragione mi sembra molto influente anche nel caso in cui non vi sia
argomento a seria contestazione sul valore del fondo dopo le prove letterali addot-
te, e per quello in cui la perizia nulla possa aggiungere e si debba riferire soltan-
to ad esse. (V. per il Diritto Comune Romano, Fabro , Cod . Lib . IV , tit. 30,
Defin. 33).
(1) La Cass. di Firenze nella sentenza del 18 giugno 1883 ( Racc. XXXV, 1 ,
col. 586) ritenne che il testo dell'articolo evidentemente si riferisca alle circostan-
ze di fatto relative alla prova del valore , che non potendosi definire mediante pe-
rizia può, in parte essere valutato mediante testimonii . « Ciò non significa che per
mezzo di testimonii si possa provare anche contro o in aggiunta al contenuto di atti
scritti, che la vendita ebbe una comprensione più larga di quella espressa chiara-
mente nel contratto; non deroga affatto alle regole generali stabilite nel precedente
articolo 1341 , ma dispone unicamente per l'oggetto particolare preso in mira, che
è la prova del valore per conoscere e stabilire se sussista la lesione nella misura
contemplata dalla legge » . La Corte aggiungeva, dopo altre considerazioni attinenti
al caso proposto, che il ricorso usciva dai termini dell'art . 1533 perchè con testi-
monii non intendeva a stabilire circostanze relative alla prova del valore , ma
voleva provare che la vendita comprendesse anche fondi nel contratto non desi-
gnati.
(2) Carré, Tomo III , n. 1220 .
Rescissione della vendita per causa di lesione 421
espressione della legge nostra limita gli ordinari poteri del magi-
strato e l'art . 270 della proc . civ . dice chiaramente che l'avviso
dei periti non vincola l'autorità giudiziaria, la quale deve pronun-
spirati due anni dal giorno della vendita (art . 1531 ) ( 1 ) . Questo ter-
mine decorre contro gli assenti, contro gli interdetti ed i minori aventi
causa da un venditore di maggiore età, e non si sospende durante il
tempo stipulato per il riscatto . La locuzione della legge nostra , let-
teralmente tradotta dall'art . 1676 del Codice francese , deroga , nel
modo più esplicito , alle regole del diritto comune per le quali l' a-
zione durava 10 anni, avvertendo che la prescrizione non decor-
presso il venditore , il quale non si era curato degli effetti del con-
tratto , l'eccezione di lesione diveniva perpetua nel senso dell'ar-
ticolo 1407 del Codice albertino , perchè l'art . 1681 presuppone-
lui cade considerando che il possesso del fondo era ormai passato
all' acquirente , perchè il venditore riteneva il fondo soltanto a ti-
tolo di locazione . La Corte notò che , data la natura stessa dell' a-
zione di rescissione per causa di lesione , era facile il convincersi
che non si poteva considerare come un comune ed ordinario ri-
medio , ma , invece , come un mezzo eccezionale e restrittivo am-
anche le prescrizioni più brevi sparse nel Codice , fra cui certo è
quella dell'art . 1531 ; talchè ubi eadem ratio ibi idem jus » . Ma poi ,
avvicinandosi alla massima della Cassazione di Torino , avvertì :
« non vale il dire che l'jus possidendi fosse già passato per la ven-
dita nella persona dell'attore , perocchè nel senso come la massima
è intesa in Francia ed era intesa qui nel tempo anteriore al Codice
civile italiano , e pel modo come la si vede accolta in quest' ul-
timo , la non si riferisce che all'esecuzione effettiva e reale del con-
tratto " il che , per le vendite ed altri simili acquisti , implica il
abbia influito il presumere che il venditore siasi indotto a consentire solo perchè
stretto dalla necessità e dall'avarizia del compralore. Oltre i lavori prepara-
torii del Cod. civ. franc. , lo dicono chiaramente le parole del Pisanelli: « Quan-
< do un immobile viene venduto per un prezzo inferiore alla metà del suo giusto
valore il venditore non ha potuto rassegnarsi ad una lesione così enorme , se
" non costreltovi da un ' imperiosa necessità d' aver denaro per sostenere i suoi
" impegni " . Talchè la causa che vizia il consenso non è esclusa , e l'art . 1302
può applicarsi al caso.
(1 ) Diritto civ . , vol . VII, pag. 429- -Pacifici-Mazzoni, Della Vendita, vo-
lume II, n. 41 , pag. 232. Re , op. cit . n. 176 ,
426 Capo X.
(1 ) Vente, n. 360.
(2) Troplong , De la Vente, n . 844; Duvergier, De la Vente, T. II, n. 121 ;
Massé e Vergé sur Zachariae, T. IV, pag . 321 , nota 14 .
430 Capo X.
mune, che il Pothier aveva riassunta nel modo seguente : « L' ob-
bligation de l'acheteur n'est que d'une seule chose , savoir la re-
stitution de l'héritage ; il n'est en aucune matière débiteur du
supplément du juste prix , ne s'étant jamais obligé qu'au prix por-
té par son contrat et rien de plus » ( 1 ) . Del resto tutto ciò è
conseguenza naturale ed immediata di quanto abbiamo detto sul
carattere dell'azione : abbiamo infatti osservato che essa tende al-
(1 ) De la Vente, n . 349.
4
42
Rescissione della vendita per causa di lesione 431
CAPO PRIMO
SOMMARIO
178. Avvertenza preliminare - Limiti che ci sono imposti in questo trattato - - Gli
studii nostri devono riferirsi soltanto alla così detta cessione - vendita - Come
si distingua da altri atti che hanno con essa analogia - — 179. I precedenti del-
la cessione nel Diritto comune romano e nel Diritto statutario - Come s'inspi-
rasse a queste fonti il Cod . civ. francese ― Si accennano brevemente i princi-
pii che furono accolti in questo Codice - Si osserva il valore dell' art. 1538
del Cod. Ital. in confronto col 1689 del Cod . franc . ― 180. Principii del Cod.
ital. sul trasferimento dei crediti , delle azioni e, in genere, di altri diritti
Efficacia dell'atto relativamente ai contraenti e relativamente ai terzi - Arti-
colo 1538 -- 181. Quale valore abbia la consegna del titolo che prova il cre-
dito o il diritto ceduto Opinione del Tartufari — Carattere della notifica-
zione ai terzi — Che significato abbia la parola terzi — Che intenda la leg-
ge per intimazione · - Se occorra, per gli effetti di essa , una copia letterale
della cessione - Accettazione per atto autentico fatta dal debitore - Va-
lore di questa frase - Che dire della scrittura privala autenticala ― Opi-
nione del Mirabelli — 182. Quali effetti possa avere la cognizione che indiret-
tamente il debitore abbia della cessione - Esame critico delle opinioni dei giu-
reconsulti francesi - 183. Dell'accettazione tacita Come e da quali atti deb-
ba emergere - 184. Giudizio del sistema seguito dalla legge nostra - Da chi
debba essere fatta la notificazione e in che tempo - 185. L'art. 1539 si rife-
risce soltanto alla cessione dei crediti -- Osservazioni pratiche - 186. Del cre-
dito ceduto per parti a più persone, e di quello ceduto per intiero e successi-
vamente - Obbligo della notificazione - 187. Le regole sulla notificazione
valgono anche pei crediti commerciali I contraenti non possono creare titoli
trasmissibili per girata, oltre quelli indicati dalla legge ― 188. Effetti dell'ina-
dempimento delle forme solenni prescritte dalla legge per la notificazione e
436 Capo I.
-
per l'accettazione — 1º) Il debitore è validamente liberato pagando al ceden-
le - Prova del pagamento - Se la quietanza debba essere registrata per po-
tersi opporre ad un secondo cessionario - Altri modi ammessi dalla legge per
estinguere il debito -— Speciali osservazioni sull'art . 1291 del Cod . civ . -
- 2º) Fra
due cessionarii dello stesso credito quale debba essere preferito - 3º e 4º) De-
gli atti conservativi che possono compiere il cedente ed il cessionario - Esame
critico della giurisprudenza francese - Come , in caso d'urgenza , giovi citare
il debitore ceduto , salvo a dargli poi , nel corso del procedimento, tutte le no-
tizie particolari che egli può desiderare · 189. Effetti dell'accettazione fatla
dal debitore in forma non solenne - Esame critico dell ' opinione del Dalloz
e del Laurent - 190 . La cessione deve essere oggetto di un contratto che non
si può indurre soltanto dal possesso del titolo Osservazioni sulla capacità
dei contraenti, sul consenso e sul prezzo .
(1 ) N. 514.
(2) Art. 108. Cout. de Paris.
440 Capo I.
(1 ) Fu tenuto conto delle osservazioni del Mourlon , T. III , n . 674 e della dis-
sertazione di lui nella Revue pratique, T. XV , pag. 97 e seg. Non convengo in
tutte le lodi che il Rinaldi (Della proprietà mobile, vol . I , cap. IV, pag. 223-
Milano, 1881 ) fa al sistema del Cod . nostro .
Cessione - Requisiti per la validità e per gli effetti 441
tio , avverte il Mirabelli ( 1 ) , « oggi è richiesta a doppio scopo , av-
vertire il debitore della cessione avvenuta , affinchè non paghi più
debitore ceduto possa avere acquistati per liberarsi del suo debito .
Se, dunque, le solennità che abbiamo notate hanno il fine precipuo
di costituire il diritto del cessionario innanzi a tutte le persone che
non presero parte all'atto , ritengo che non si possa uscire dalle
forme indicate dalla legge , altrimenti bisognerebbe concludere che
non sono determinate dall' elemento sociale del diritto , ma dal-
l'interesse particolare di alcune persone : il che è contro le ragioni
minate circostanze , perchè ritenuto pure come regola certa , che alle
forme prescritte nell'interesse dei terzi non si possa supplire con
sione precedente non era sincera. E in questo modo non s' inter-
preta la legge , ma le si aggiungono delle regole e delle eccezioni .
w
ww
ww
Cessione - Requisiti per la validità e per gli effetti 447
biteur de bonne foi ; elle n'est pas faite pour favoriser la mauvaise
fois des parties ; or le créancier qui demande ou reçoit le paye-
ment d'une créance qu'il a cédee est de mauvaise foi , et le de-
biteur qui le paye se rend complice de la fraude ; donc le ces-
sionaire a action contre lui ( loc . cit . n. 490 , pag . 485 ) » ( 1) .
in solido , ciascuna di esse deve ricevere notizia dell' atto , nel mo-
do indicato dalla legge . Nulla dice il Codice quanto al tempo , e
dobbiamo ritenere che abbia confidato nella diligenza del cessio-
nario , che , altrimenti , potrebbe compromettere molto i suoi in-
teressi .
rio , ai crediti nel più rigoroso senso della parola ; talchè tutto si
ridurrà , nella pratica , a decidere se tale carattere abbia , o no, il
<< dei carati sociali sono appunto veri e proprii crediti di denaro » .
Dell' alienazione dell'eredità ( 1 ) abbiamo parlato altrove , nè oc-
corre aggiungere parole, essa ha per oggetto una universalità e non
zione, far prevalere dei modi più semplici e più conformi alle re-
lazioni mercantili , come , per es . , le circolari nel caso di cessione
di un'azienda (1 ) .
(1 ) V. in questo Cap. pag. 444, nota (2) e Cass. di Palermo 13 aprile 1878
La legge,, XIX , 1 , 652.
(2) Consulta il Pacifici-Mazzoni. Della vendita. Tomo II , n . 175. Egli ri-
ferisce, quasi per intiero, la sentenza della Cass . di Roma 13 luglio 1877, Racc. XXIX ,
1,841 , nella quale fu osservato che, trattando della regola sulla data certa delle
scritture private rapporto ai terzi, il Guardasigilli disse in Senato potersi dire già
fissata la giurisprudenza sui punti seguenti : che tale regola si applica alle scrit-
ture contenenti trasmissione di diritti reali , o simili , nei loro effetti, ai diritti
reali ; che devonsi ritenere come terzi coloro che contrattarono , sulla stessa cosa
❝ con la persona che fece la trasmissione ». E dopo aver dimostrata l'utilità di que-
sta regola pei casi in cui l'acquisto, rapporto ai terzi, di diritti reali o assimilati
452 Capo I.
ai reali , non c'è bisogno di trascrizione, concluse : « che mantenendo la regola così,
" come venne formulata nei codici italiani allora vigenti non aveva creduto aggiun
" gere definizioni che valessero a meglio dilucidarla, sia perchè la giurisprudenza
❝ vi aveva già adempito, sia perchè sarebbe impossibile comprendere in una defi-
" nizione legislativa tutti i casi » . Ma piuttosto mi sembra che, dopo avere osser-
vato quale sia il significato delle locuzioni « terzi ed aventi causa si debba no-
tare quale sia la condizione giuridica dell'avente causa , cioè in quali circostanze e
con qual veste egli agisca se egli esercita soltanto il diritto che gli fu trasmesso
fa semplicemente ciò che avrebbe potuto il suo autore ; se invece egli deve difen-
dere un diritto proprio che può essere in opposizione con gli atti del suo autore, non
può considerarsi semplicemente come un avente causa ed è invece un terzo rispetto
a quanto viene compiuto in suo danno . Orbene il cessionario che , dopo intimata la
cessione, agisce contro il debitore non è in questo caso : egli fa valere lo stesso di-
ritto del creditore originario, nello stesso modo , negli stessi limiti (arg. dall'art. 1541 ) .
Si possono consultare utilmente il Ricci (Diritt. Civ . , vol . VI , n . 395) , il Bonnier
(Traité des preuves, 4ª ediz . T. II , n. 695 e seg . e , specialmente , pag . 283 e
284) ed il Braas ( Théorie légale des actes sous seing privé. Chap. II , § 2 e 3
pag. 92 e seg. Bruxelles 1870). Il Bonnier consiglia nella pratica d'osservare be-
ne la condotta del debitore e le questioni decise nelle Corti francesi gli suggerisco-
no questa cautela se il debitore oppone immediatamente la quietanza , la presunzio-
ne sta per la verità di essa , e sarà necessario indagare poi se fu o no premeditata
una frode ; se invece il debitore , prima temporeggia , e poi esibisce tale documento
vi possono essere gravi dubbi sulla sincerità di esso, e il cessionario deve subito
provvedere agli interessi suoi . Infine l ' egregio scrittore, tutto riduce ad una que-
stione di fatto, in massima convenendo nell'opinione che io pure ho sostenuta . Vedi
pure la Cass . di Torino 25 aprile 1875. La legge XV ( 1875) 1 , 721 e la Cass. di
Napoli 16 marzo 1882. La legge XXII , 2 , 633. La stessa Cass . di Napoli il 16 gen-
naio 1879 (Ann. XIII , I , 1 , 329) decise un caso assai notevole , ed avverti special-
mente che il cessionario non può essere privato dei mezzi legittimi per guarentire
i suoi diritti dalla simulazione dalla frode.
Cessione - Requisiti per la validità e per gli effetti 453
rebbe soltanto con l'azione pel rifacimento dei danni contro il ce-
limiti che gli erano imposti dalla legge , cioè : 1 ° Astenersi dal-
l'agire coattivamente contro il debitore , senza aver premessa la
(1 ) De la Vente . T. II , n . 204.
(2) Priviléges et hypotheques, n. 365.
(3) Cours de Droit civil français, T. IV, § 359 bis, n . 3, pag. 433 e 434.
Quarta ediz . , Paris, 1871 .
456 Capo I.
mento del decimo (art . 2040 a 2046 del Cod . civ . ital . ) ( 1 ) . E ,
con tutto questo dicono pure che « le cédant conserve jusqu'à la
signification ou acceptation du transport le droit de faire, tant'à
l'égard des tiers qu'à l'égard du débiteur , tous les actes conser-
vatoires de la créance , et même celui d'exercer les actions et pour-
suites y relatives » .
Può darsi il caso che sia necessario agire con la massima
prontezza contro il debitore , e allora, con la citazione si può inti-
mare la cessione , e il convenuto avrà il diritto che gli siano esi-
bite tutte le prove necessarie per sapere come sia avvenuta ( 2) ,
e se la prova non riuscisse potrà essere assoluto dalla dimanda ,
ma non dall'osservanza del giudizio .
dello stesso credito non gli sia notificata da altri . Se poi dalle
tratto che non si può indurre soltanto dal possesso del titolo ( 1 ) .
La capacità dei contraenti dev'essere quella medesima che è
determinata dalla legge per comprare e per vendere (V. il cap . II ,
n. 9 e seg. ) : anche in questo caso la capacità è la regola , l'inca-
296 e 349 del Cod . civ . ) ; che nol può nemmeno la donna mari-
tata , tranne in quei casi nei quali non è necessaria l'autorizza-
zione del marito ( art. 134 , 135 e 136 del Cod . civ . ) ( 1 ) . Abbia-
mo pure osservato che i tutori , i pro-tutori ed i curatori non possono
essere cessionarii dei beni delle persone soggette alla loro tutela ,
pro-tutela o cura (art . 1457 , 2 ° capoverso , cap . II , n . 12) ; qui pos-
siamo avvertire che i commentatori francesi disputano lungamen-
te per decidere della sanzione dell' art . 450 del loro Codice civile ,
il quale corrisponde agli art . 277 e 300 del Cod . nostro . Alcuni
vorrebbero stare rigorosamente al diritto giustinianeo dal quale
ebbero origine questi speciali divieti al tutore e al pro-tutore per
CAPO II.
SOMMARIO
191. Locuzione generale dell'art. 1538. — Tutti i crediti, tutte le azioni , di regola ,
si possono cedere - Eccezioni desunte o dalla natura stessa del credito o da
leggi proibitive - Difficoltà per ridurre tutte le eccezioni sotto un solo prin-
cipio - Crediti cedibili e crediti sequestrabili - Crediti cedibili e crediti o
diritti trasmissibili per successione ereditaria - Si deterininano le condizioni
perchè un diritto sia cedibile - 192 . Dei crediti per le prestazioni a titolo di
alimenti - Analoghe considerazioni per la rendita vitalizia costituita a titolo
gratuito - Credito della vedova agli interessi frutti della sua dote durante
462 Capo II.
l'anno di lutto ( art . 1415 , Cd . civ. ) - 193. Azioni che hanno per fine più
l'interesse morale che quello pecuniario d'una persona Questione quanto al
diritto di revocare una donazione (art. 1078 e seg. del Cod. civ.) - Conclu-
sioni analoghe si fanno per l'esercizio del riscatto convenzionale - Non si pos-
sono cedere le servitù personali 194. Azioni per costringere una persona a
fare o ad astenersi dal fare ― Questione circa il diritto ai frutti dotali
Questioni di fatto circa i diritti non cedibili per volontà dei contraenti 195.
Dei diritti accessorii Pegno, ipoteca , garanzia personale mediante fideiussio-
ne, diritto d'affrancazione, di prelazione ecc . ecc . - Speciale esame delle que-
stioni , discusse anche di recente , sulla così della cessione dell' ipoteca ·-
196. Dei crediti, e, in genere, dei diritti che per legge non si possono cede-
re - Stipendii e pensioni a pubblici funzionarii - Crediti degli appaltatori con-
tro l'amministrazioue pubblica — Vaglia postali e vaglia del tesoro - Libretti
postali di risparmio Relativamente al tutore e al pro-tutore non sono cedi-
bili i crediti verso il minorenne (art. 300 del Cod . civ . ) — Richiamo all ' arti-
colo 1458 per le azioni litigiose — Si torna sulla nullità della cessione e si esa -
mina quale carattere abbia - 197. Della cessione dei crediti litigiosi - Prece-
denti storici delle regole del Cod . franc . e del Cod . nostro ― Speciale esame
della Costituzione Anastasiana e del Diritto Giustinianeo - 198. Cenno della
dottrina prevalente nel Diritto comune romano - 199. Art . 1699 a 1701 del
Cod. franc. e 1546 a 1548 del Cod. civ. ital. - 200. Quando il credito sia li-
tigioso -201 . Fino a quando il debitore possa valersi della facoltà che gli vie-
ne dall'art. 1546 - Opinione prevalente nei commentatori francesi ed italiani-
Critica che ne fece Pescatore - Conclusioni 202. Se l'istanza per eserci-
tare il così detto retratto litigioso possa essere stragiudiziale - A chi spetti la
prova del prezzo pagato dal cessionario - 203. Quali rimborsi spettino al ces-
sionario 204. Come sia determinato nel Cod. nostro l'effetto del retratto li-
tigioso - 205. Le eccezioni dell'art. 1548: riferimento alla Costituzione Ana-
slasiana - 206. Di un diritto litigioso ceduto soltanto come accessorio di cosa
sulla quale non è controversia - 207. Di alcune particolari questioni discusse
dai commentatori sui tre casi dell'art. 1548- Nullità della cessione - Come,
in questo caso, non si possa nemmeno parlare dell'azione pel riscatto a favo-
re del debitore ceduto .
guida sicura nella pratica. Fu detto che non sono cedibili i cre-
diti non sequestrabili , e , così , fu soltanto spostata la questione , per-
chè potremo sempre dimandare quali siano quelli che non possono
essere oggetto di sequestro ; e poi , anche se fosse data in propo-
sito una risposta precisa , non avremmo trovata la via, perchè vi
tari ex officio pietatis siano così inerenti alla persona , che , di lor
natura, non si possano cedere ; ma data la massima , si procede
anche oggi ad alcune distinzioni seguendo la tradizione del diritto
comune romano . Prima di tutto si deve osservare se il credito è
tare dell' art . 1081 del Cod . civ . e , allora , oggetto della cessione
non è il diritto di revocare , ma soltanto l'esercizio che deriva dal
titolo , oneroso o gratuito , l'esercizio del suo diritto (art. 492) ossia
la facoltà di godere della cosa e di percepirne i frutti , ma il diritto in
sè non lo può cedere che al proprietario . Per quanto abbiano dispu-
tato in proposito i commentatori , la locuzione del Codice nostro è
(1 ) Coerente a questi principii l'art . 129 del Regolamento 8 ottobre 1870 (nu-
mero 5942), sull ' ordinamento del gran libro del debito pubblico , dispone : l'usu-
fruttuario può cedere ad allri il suo dirillo di godere la rendila per la du-
rata e alle condizioni che a lui compete . Tale cessione, per altro, non ha ef-
fetto rimpetto all'amministrazione se non sia stata fatta per atto pubblico o per di-
chiarazione presso l'amministrazione , e se con l'esibizione dei certificati di pro-
prietà e d ' usufrutto non meno che dell'atto di cessione , se questa non si fece per
dichiarazione, non siasi messa l'amministrazione medesima in grado di fare l'occor-
rente modificazione nell ' annotazione dell ' iscrizione e dei relativi certificati. Istru
zione sull' ordinamento del Gran Libro , § 100 a 102. Firenze, stamperia reale
1876.
(2) Fabro ad Cod. Definit. 3, 7, 38 e 39.
(3) Cass. di Torino 27 aprile 1873 (Racc. XXVI , 1 , 627) ; Cass. di Napoli 26
gennaio 1875 (ivi XXVII , 1 , 213).
Dei crediti e d'altri diritti cedibili 467
rio all' essere proprio dell' ipoteca , poichè il primo creditore con-
serva il suo credito con la sua ipoteca, ed il secondo mantiene
parimente il suo con la garanzia ipotecaria che gli spetta ( 1 ) . È
una mutazione solo nell' ordine fra essi : il primo diventa secondo ,
dente dovesse per il prezzo che riceve entrare nel grado del cessio-
nario , avremmo una rinunzia del primo alla garanzia ipotecaria , e
l'ipoteca di lui sarebbe estinta . Ben inteso che se vi sono nel primo
caso dei creditori intermedii fra quello che ha ceduto e quello che
ha acquistato il grado migliore , essi non devono essere danneggiati
dal fatto ; perchè il cessionario non può avere più di quanto avrebbe
conseguito il cedente se fosse rimasto alla sua iscrizione. Sono gli
effetti medesimi che , argomentando dalla celebre leg. 16 (Claudius
che non era imposto al cessionario l'obbligo dell ' annotazione , ma che si
trattava soltanto di una facoltà : onde concluse che nei rapporti fra i diversi ces-
sionari dello stesso creditore ipotecario , non l'annotazione doveva determinare la pre-
ferenza di uno di essi , ma la regola dell'art. 1539. Il solo effetto necessario dell'an-
notazione trovò nell ' ultimo alinea del citato art . 1994 e ritenne che la pubblicità
dell'ipoteca, in quanto è necessaria all'essere di essa, fosse accertata con l'iscri-
zione del creditore cedente.
Dei crediti e d'altri diritti cedibili 471
caso (2) supposto dal Mirabelli, nella così detta cessione d'ipoteca
(1 ) Art. 36 e 45 della legge 14 aprile 1864 (n . 1731 ). Art. unico della legge
17 giugno 1864 per gli ufficiali dell ' esercito e dell'armata . Cass. di Torino , 21 otto-
bre 1871 , Ann. VI , I, 1 , 158; Cass . di Firenze 12 dicembre 1878. Racc. XXXI ,
I, 1 , 439.
(2) Si tratta di stipendii, assegni e pensioni dovuti dal fondo pel cullo, dagli
economati generali, dai comuni, dalle province , dalle opere pie, dalle camere
di commercio , dagli istituti d'emissione , dalle casse di risparmio e dalle com-
pagnie assuntrici di pubblici servizi ferroviarii e marittimi.
(3) Art. 5 e 101 delle istruzioni ministeriali per l'esecuzione della legge postale.
(4) Art. 339 della legge 20 marzo 1865 sulle opere pubbliche. Se taluno aven-
do ottenuto da un suo debitore la cessione di un credito verso lo Stato , rappresen-
tato dall ' Amministrazione dei lavori pubblici , e regolarmente notificato a questa
l'atto di cessione , chiami in giudizio la stessa debitrice amministrazione per otte-
nere la liquidazione del credito ed il conseguente pagamento , non può la convenu-
ta , in pendenza della lite , nella quale accettò la discussione col cessionario , emet-
tere un mandato a favore del cedente e senza concorso del cessionario , con l'effet-
to di liberarsi verso i cessionarii : vi fanno ostacolo , oltrechè il contratto giudiziale,
le disposizioni degli articoli 1538 e 1540 del Cod . civ. Cass. di Torino 5 nov. 1878.
La Legge, XIX , II, 106.
474 Capo II.
Ed ora veniamo ai divieti dell' art . 1458 del Cod . civ . il
pactis (II 14) , nella leg . 6 § 7 e nella leg. 7 Dig. Mandati (XVII 1 ) ,
nella leg . 15 Cod . De procurat . (II 13 ) e nella leg . 5 Cod . De po-
stulando (II 6) ( 1 ) .
Ecco la regola del Codice nostro :
pubblico per impedire gli abusi dell' officio commesso a certe per-
sone ; notiamo ora che la frase liti , ragioni ed azioni litigiose , lo
(1 ) Alcune utili indicazioni per l'ultimo svolgimento del Diritto comune roma-
no sono nel Fierli . Osservazioni pratiche, vol . II , pag . 297 e 298 ( Prato , 1827 ) .
Utilissime notizie si hanno pure dal Glück, parte XVI , § 1017 e 1025 e dal Mü-
lenbruch. Von der cession der forderungsrechte, Greiswald 1817.
(2 ) Cap. II , n. 17 e 18.
Dei crediti e d'altri diritti cedibili 475
(1 ) Art. 33 e seg. della legge 14 agosto 1862 sulla Corte dei conti.
(2) 26 marzo 1881 (Foro ital. , VIII , 1 , 102 e 103) , 29 dec. 1882. Ann. XVII, I,
1 , 82. In ispecie fu deciso che un pretore non possa acquistare ragioni litigiose che
siano di competenza della sua pretura , ma può bene, anche nel proprio mandamento,
acquistare ragioni litigiose di competenza del tribunale da cui egli dipende. La Corte
osservò che l'art. 1604 del Cod . Albertino diceva che i membri de' magistrati e tri-
bunali, gl'impiegati nel pubblico ministero, i giudici , i segretari ed uscieri dei
tribunali, gli avvocati, i procuratori e nolai non potevano essere cessionarii
delle liti, dirilli od azioni litigiose , che sono di competenza del tribunale, nella
cui giurisdizione esercitano le loro funzioni , sollo pena di nullità e delle spe-
476 Capo II.
il citato articolo ha un' estensione diversa secondo la classe di
se, danni ed interessi. Non v'era , dunque , luogo a distinzioni tra le varie perso-
ne contemplate dalla legge : si trovavano tutti nella condizione stessa uno solo es-
sendo il criterio direttivo , una sola la circostanza che determinava la proibizione
per tutti, che, cioè, si trattasse di diritto litigioso di competenza del tribu-
nale in cui esercila le sue funzioni colui che vorrebbe farsene cessionario .
Ma la cosa non è più negli stessi termini nel Cod . civ. italiano , il quale alla frase
" di competenza del tribunale nella cui giurisdizione esercitano le loro fun-
zionin sostituì quest'altra : « di competenza della Corte, del tribunale o del-
la pretura DI CUI FANNO PARTE » . Se la locuzione fu così modificata , bisogna rite-
nere che al mutamento delle parole corrisponda quello ancora del concetto. E que-
ste modificazioni non si possono intendere altrimenti fatte che nel senso di tener
conto delle due diverse categorie di persone contemplate dalla legge e di stabilire
per l'applicazione del divieto due distinte condizioni cioè , la condizione di far par-
te del magistrato competente a conoscere del diritto litigioso pei magistrati ed of-
ficiali dell'ordine giudiziario , e quella di esercitare le loro funzioni nella giurisdi-
zione del magistrato medesimo per i forensi ed i notai- Quanto alla cessione d'un
credito fatta dal cliente al procuratore o all'avvocato, sono notevoli le decisioni se-
guenti: Corte d'app. di Trani, 18 agosto 1882. Ann . XVI, 3, 629; Corte d'appello
di Brescia , 21 maggio 1884. Ann. XVIII, 3, 301 .
(1 ) Cass. di Torino, 29 dic. 1882. Monitore de' tribunali , XXIV , pag. 334 .
Sono concordi i commentatori nel ritenere che sia stato implicitamente proibito an-
che il così detto pactum de quota litis, quando appunto larvava l'alienazione an-
che parziale delle ragioni del cliente.
Dei crediti e d'altri diritti cedibili 477
197. Veniamo ora alla cessione dei crediti litigiosi e per in-
concorrenza del prezzo che per essa avevano pagato e degli inte-
ressi . L'imperatore avverte che non è naturale il supporre che
taluno abbandoni il suo credito se ha piena fiducia nel suo di-
ritto « cum certum sit pro indubitatis obligationibus eos magis quibus
antea suppetebant jura sua vindicare , quam ad alios ea transferre velle.
tive come , per es. , il possessore d'un immobile ipotecato che ac-
quisti l'azione del creditore ipotecario per evitare l'evizione .
3. La cessione fatta ad un proprio creditore a titolo di datio in
solutum . 4. ° La cessione fatta dall' erede o dal legatario al fide-
miti suddetti e perciò valeva pel solo prezzo pagato brevi manu
al cedente . Ma, probabilmente , gli abusi temuti non cessarono e
il rigore contro di essi s' accrebbe con un'altra Costituzione che
troviamo nella legge 24 Cod . Mandati la quale tolse le eccezioni
della Costituzione anastasiana, tranne quella per la donazione delle
di Cino (3) sul Codice , al trattato del De Olea, troviamo che non si
allontanarono dalla dottrina del diritto giustinianeo , la quale , è ,
così, brevemente riassunta dal De Olea (4) . « Finis Anastasiae con-
stitutionis fuit ob viam ire his qui vexandi animo alienas lites su-
n. 23. Goog Venendo poi a discutere le varie opinioni dei dottori circa
il residuo della prestazione dovuta dal debitore ceduto , conclude
quum, sed lucro debitoris cedere . Quae sententia si vera non es-
set non recte diceremus debitorem litem et vexationem redimere
leg. 27 , § ult. Dig. De peculio , ibi : est enim iniquum in plures ad-
versarios distringi eum qui cum uno contraxit.
(1) Aubry et Rau. T. IV, § 359, nota 13. - Si può utilmente consultare an-
che Aubépin. Origine et progrès en France du droit coutumier féodal et privé sur
la nature des ventes échanges et promesses de vente jusqu'au temps de Pothier,
Revue critique de legisl. et jurisprud. Tomo XIV, pagine 177 e seg. e 899.
(2) Filosofia e Dottrine giuridiche, vol . I , cap. XII , pag. 109.
484 Capo it.
derando affatto la dottrina tradizionale della Costituzione anasta-
(1 ) Vedi Aubry et Rau, loc. cit. , pag. 457 , note 27, 28 e 29.
(2) Cass. di Torino, 1 febbr. 1871. La Giurisprud. VIII , pag. 189, Pacifici
Mazzoni, Della Vendita, vol . II , n. 242 .
(3) Pacifici-Mazzoni, 1. c. , pag. 413.
(4) Filosofia e dottrine giuridiche, vol. I , pag . 111 .
Dei crediti e d'altri diritti cedibili 487
liberi d'ogni obbligo , offrendo il rimborso del prezzo reale della ces-
sione, con le spese e coi legittimi pagamenti e con gli interessi dal giorno
in cui fu pagato il prezzo della cessione .
Abbiamo più volte osservato come sia necessario il notificare
la cessione al debitore ceduto , aggiungiamo ora che se la forma-
lità voluta dall'art. 1539 fosse compiuta soltanto a lite finita , non
berarsi pagando al cessionario il prezzo e le altre prestazioni alle quali allude l'ar-
ticolo 1546. In tal caso il cessionario avrebbe certo la facoltà di far prefiggere al
debitore un termine perchè egli dica se intende o no valersi del diritto stipulato in
favore di lui. Or dunque nei diritti litigiosi , già contestati in giudizio , la legge
stessa riservando il riscatto e dando all'interessato un'azione simile a quella d'un
retratto contrattuale, incita la convenzione, non gli attribuisce certamente un dirit-
to più forte e più ampio , e però tacitamente lo obbliga , come richiedono ragione
ed equità, a significare la sua deliberazione in quel congruo termine, che in difetto
di amichevole accordo gli venga prefisso dal giudice. Il principio è generalissimo :
posto un diritto di scelta , competente ad uno a carico di un altro , se il titolo da
cui deriva il diritto di eleggere, non fissa un termine per deliberare, spetta all'au-
torità giudiziaria di stabilirlo , sull'istanza di chi è interessato a che la scelta si fac-
cia per accertare la propria condizione giuridica (l . c., pag. 114) » .
Dei crediti e d'altri diritti cedibili 489
(1 ) Vente, n. 597.
(2) De la vente, vol . II , n . 988 .
490 Capo II.
nano più cose con le azioni e ragioni ad esse relative, dandosi ap.
punto il caso che talune siano contestate in giudizio : ma in questa
ipotesi l'accessorio segue necessariamente il principale ; non si trat-
ta di cedere una lite , per liberarsene, a persona che l'acquista con
l'animo di lucrarvi e di vessare il debitore , si tratta della vera
e propria compra e vendita di una cosa o di una universalità nella
CAPO III.
SOMMARIO
208. Richiamo ai capitoli precedenti ove fu necessario trattare di alcuni effetti della
cessione Degli accessorii del credito - Privilegia rei vel causae inheren-
tia - - Art. 1541 - Se il cessionario possa esercitare l'azione di rescissione o
quella di nullità per vizi del consenso : azioni che, certamente, spettavano al
cedente - L'azione di risoluzione della vendita per mancato pagamento del
prezzo appartiene anche al cessionario - Delle eccezioni che possono essere pro-
poste contro di lui - 209. Il credito s'intende trasmesso com'era nel momen-
to della cessione - Il debitore non deve averne alcun danno 210. La ces-
sione del credito non comprende gl'interessi scaduti — -Della parziale cessione
del credito - -211 . Estinto un credito ipotecario e perduta ogni efficacia la ces-
sione del grado non è necessario il consenso del cessionario per cancellare l'i-
poteca -In quale caso, invece, il consenso del cessionario sia voluto dalla leg-
ge - – 212. Alcune osservazioni critiche sulla legge nostra a proposito della ces-
sione dei crediti ipotecari - 213. Della cessione dei fitti e delle pigioni ecce-
dente il triennio Se la trascrizione possa esonerare dall'intimazione - Da-
to che la cessione sia per meno d'un triennio basterà, contro i creditori ipo-
tecarii, la sola intimazione al conduttore - Le cessioni non trascritte son ri-
ducibili al triennio Come si operi tale riduzione - Fin quando si possa u-
(1) Cass. di Napoli , 4 dic. 1882. La Legge, XXIII , 2, 132; Cass . di Roma,
dic. 1889. La Legge, XXX, 1 , 291 .
Effetti della cessione 495
tilmente trascrivere la cessione -- Diritti del cessionario contro i creditori ipo-
tecarii che inscrissero dopo di lui, contro quelli anteriori e contro il compra-
tore del fondo - Accenno alla conciliazione dell'art. 687 della proc. civ. , con
gli articoli 1932, n. 7 e 1942 del Cod . civ. — Delle cessioni successive per un
termine minore di tre anni - Se l'art. 1932, n. 7, parlando del triennio ab-
bia avuto riguardo soltanto alla quantità dei frutti ceduti e non alla dura-
ta della cessione - 214. OBBLIGHI del CEDENTE - Articolo 1538. - Conse-
gna dei documenti che fanno prova del credito G Si torna sull'argomento
della tradizione delle cose incorporee e si nota il difetto di sistema nella legge
nostra 215. Il cedente deve guarentire la sussistenza del credito
Art. 1542 -Alienazione del credito altrui - Della cessione di un credito an-
nullabile - Del credito nullo - Del credito soggetto a condizione risolutiva
Delle eccezioni che il cessionario può avere in quanto è avente causa del ce-
dente 216. Il cedente è, anzi tutto, obbligato pel fatto proprio - 217. A
quali restituzioni sia egli tenuto nel caso dell'evizione -- Si può dire, argomen-
tando dall'art. 1486 , che il cedente debba restituire anche gl' interessi del
prezzo ? Quali elementi comprenda il rifacimento del danno 218. Carat-
tere aleatorio della cessione - 219. Il cedente può assumere la responsabilità
anche della solvenza - Art. 1543 - Della così detta garanzia di fatto — Ga-
ranzia per l'intiero pagamento -Opinione del Colmet de Santerre sulle clau-
sule più usate per tale effetto - Se il cessionario, per agire in garanzia, deb-
ba dimostrare l'insolvenza del debitore - Se la garanzia per il pagamento del
credito ceduto si possa equiparare in tutto alla fideiussione, come alcuni giu-
reconsulti vorrebbero - 220. Quanto duri la garanzia di fatto - — Art. 1544
221. Dell' evizione parziale del credito - 222 . Come l'obbligo della garanzia
possa essere modificato per volontà dei contraenti — Dell'acquisto del credito
a proprio rischio e pericolo - Caso in cui il cessionario ha notizia dell'insol-
venza del debitore - Che dire se il debitore fosse già insolvente nel momento
della cessione, e, tuttavia, il cedente s'obbligasse per la garanzia di fatto -
223. La convenzione può accrescere gli oneri della garanzia 224. La pre-
stazione della garanzia può mancare per colpa del cessionario - -225. Obbligo
del cessionario minacciato dell'evizione - 226. Data la cessione parziale di un
credito, in quale condizione siano il cedente ed il cessionario quanto alla fa-
- Il cedente potrebbe aver ceduto
coltà d'esigere - ( art. 1254 Cod. civ. ).
un diritto, di preferenza al cessionario - Del credito ceduto per parti , in tem-
pi diversi, a più persone - Condizione dei cessionari quanto all ' esigenza del
credito - 227. OBBLIGAZIONI DEL CESSIONARIO Pagamento del prezzo Dove
e quando - In qual caso siano dovuti anche gl'interessi Le spese della ces-
sione sono a carico del cessionario .
496 Capo ttt.
servato quale valore abbiano gli art . 1538 , 1539 e 1540 del
Cod . civ . e quando si possa dire che il cessionario acquista in
(1) Cass. di Firenze, 28 aprile 1890 -- La Legge, XXX, 2, 442 ― - Nella Ro-
ta Romana, e, precisamente, nella Collezione delle recenziori, si possono con-
sultare, tra le più notevoli, le decisioni seguenti ; Decis. 107, n. 3, part . I. -De-
cis. 548, n. 16, part. IV, tomo 3.- Decis . 502, n. 1. Decis. 524, n. 1 , part. II. -
- De-
Decis . 547, n. 1 , part. III. -- Decis. 87 e 487, n. 4 a 6 , part. IV, tomo 2.
cis. 88, n. 12, part. VI. - - Decis. 440, n. 8 , part. XIV.
(2) Leg. 2, pr. , leg. 6 e 23, Dig. De hered. vel act. vend XVIII, 4, leg. 5,
Cod. h. t. IV, 39, leg. 68 , Dig. De R. I. •L. 17. Olea, tit. VI. Quaest. II, e spe-
cialmente i nn. 11 e 12. - Il cedente di un credito dichiarato ipotecario è tenuto
per legge a garantire non solo l'esistenza del credito, ma anche quella dell'ipote-
ca. -- Corte di Casale, 26 novembre 1886 , nella Giurisprudenza casalese dello
stesso anno, pag . 374. Il che era già stato deciso dalla Cass. di Torino il 28 mag-
gio 1875. La Legge, XV, 1 , 878.
Effetti della cessione 497
ranno al cessionario i diritti che , nel caso, egli avrebbe potuto ad-
durre contro il debitore ceduto ? Rispondono affermativamente alcu-
ni tra i quali il Troplong ( 1 ) , ma senza serii argomenti , perchè mi
sembra si riducano ad una petizione di principio dicendo che nel
Diritto civile moderno il dolo , la frode, la violenza , l'errore, la le-
(1) Op. cit. vol . II, n. 916; Ricci, Diritto civile, vol. VII, n. 268.
CUTURI Vendita, ecc. 32
tha Capo tit
passare al cessionario .
tore le quali possono influire sugli effetti del credito non passano
exceptio pacti conventi, quella nascente dai vizi del consenso , quella
Effetti della cessione 499
Tomo VIII , pag. 818 ) . Più volte fu discusso per l'eccezione emer-
gente dalla compensazione , e prevalse l'opinione che il debitore
la potesse proporre contro il cessionario nello stesso modo , che
(1) Corte d'app. di Roma, 3 aprile 1883, nella Temi romana, vol . III , pa-
gina 610.
(2) Merlini, Centuria , I, Cap. 91 ; De Olea, Tit. VI, Quaest. XI , n . 35.
(3) Lib. XII, Conject, Cap. 11 .
500 Capo III.
causa, e perciò può sentirsi opporre le eccezioni pei vizii del con-
senso , per le cause d'invalidità del titolo, l'eccezione per ridu-
zione del prezzo (art. 1501 Cod . civ . ) , ed altre secondo i casi
stenza del credito , e potesse anche verificare che non sia già ce-
duto ad altri . Osserva, infatti il Mirabelli ( 2 ) che il debitore può
rifiutarsi di accettare la cessione con atto autentico , e , invitato
amichevolmente a dare notizie al cessionario , può non curarsi nem-
meno d' una risposta . L'art . 6 della legge ipotecaria belga del
ritenuto che, mancando una regola nel Cod . nostro , sul modo di o-
fondo e nella cui sfera d'efficienza non entrano i fitti alienati per
non più di un triennio . Acquistata da un creditore , mediante la
ipoteca, e conservata mediante l'iscrizione, una ragione sul valore
del fondo , ne è corollario il diritto che questo valore non sia me-
nomato da alienazioni posteriori cui il debitore acconsenta . Ma ,
per presunzione di legge (non importa vedere se più o meno op-
portuna e fondata in fatto) , quel valore non è diminuito dalla
cessione di fitti contenuta nei limiti del triennio . Quindi il diritto
poli ( 1).
È chiaro che il compratore del fondo potrà agire per la ri-
duzione il giorno stesso in cui , secondo l' art. 1448 , diviene pro-
prietario .
La cessione dei fitti e delle pigioni si può utilmente trascri-
vere finchè non sia stato trascritto l'atto di acquisto dell' immo-
(1 ) 17 gennaio 1884. Foro ital. IX, 1 , 1238 e 21.aprile 1885 , ivi X, 1 , 652 .
Effetti della cessione 507
quantità dei medesimi misurata dal numero di tre annate , per dedurne
poi « non avere esso voluto accennare al periodo continuato dei
primi tre anni , ma avere avuto soltanto di mira il complesso della
somma anticipata o ceduta , senza distinguere se la liberazione o
(1 ) Si veda quanto circa l'anticipazione dei fitti scrivono il Mattirolo (op. cit.
Vol. VI, n. 284 a 286, 3ª ediz . ) ed il Ricci ( nell'Annuario del Cuzzeri, 1883,
p. 319).
503 Capo III.
quantunque da essa non dipenda per lui l'esercizio dei suoi di-
sione, Cap . I , n . 188) che l'atto di citazione può bastare , può to-
glier di mezzo l'eccezione della mancata intimazione ; ma se egli
ad aliud tenetur , quam quod nomen cessum sit verum , non tamen quod
sit exigibile (2). Regola che s'era venuta formando sulla leg. 4 (Si
(1) Se il credito esistesse , ma non a favore del cedente, varrebbe per analogia
quanto abbiamo detto sulla vendita della cosa altrui ( n . 6 , pag. 12 e seg.; n . 44 ,
pag. 106) . Il cessionario che ignorava che il credito da lui acquistato appartenesse
ad altri ha diritto non solo alla restituzione del prezzo pagato per la cessione, ma
anche al risarcimento del danno consistente nel perduto guadagno , cioè nella som-
ma che occorre per compiere quella alla quale ascendeva sicuramente il credito ce-
duto. - Cass. di Torino, 8 agosto 1889 - La Legge , XXIX, 2, 556. Questa note-
volissima sentenza è riferita anche nella Racc . XLI , I , 1 , 547 .
(2) Tit. VII, Quaest . 3ª , n . 3.- Un'applicazione di questo principio fu falla
dalla Cass . di Napoli nella sentenza del 24 nov. 1885 , decidendo che nelle cessio-
ni di crediti ipotecarii può il cedente stipulare di non assumere garanzia per l'ef-
ficacia o meno dell'iscrizione ipotecaria. Argomentò dagli art. 1542 e 1543 ed oş-
518 Capo tit.
§ 3 (Si qui nomen) Dig . De evict. XXI, 2 , e che deriva dall' essere
servò che l'ipoteca si riferisce soltanto alla solvenza del debitore, e perciò niun
dubbio che possa , per convenzione, esonerarsi il cedente dal rispondere dell ' effica-
cia di tale sicurtà: mentre, invece , sarebbe vietata dalla legge la pattuita irrespon-
sabilità per la sussistenza del credito. - Consulta il Foro ital. , X, 1 , 1266. Del
resto, abbiamo notato che se fosse ceduto il credito con l'ipoteca , senza riserva al-
cuna, il cedente sarebbe tenuto anche per questa garanzia reale (vedi sopra il nu-
mero 208, nota ( 1 ) ) . Altra notevole applicazione della regola dell'art. 1542 fece
la Cass . di Torino (3 aprile 1886 - La Giurisprudenza dello stesso anno , pa-
gina 469) quando la cessione ha per oggetto una universalità di crediti. Osservò
che stabilito in fatto che essa si riferisse ai soli crediti esistenti e non a quelli già
estinti , quantunque dal relativo partitario apparissero ancora da esigere , non po-
teva trovare applicazione il principio che il cedente deve sempre guarentire il fatto
proprio non ostante qualunque patto contrario, e che quindi il cedente sia respon-
sabile per ciò che alcuni dei crediti già si fossero riscossi prima della cessione dal
cedente o dal suo autore.
(1) Vedi pure il Pacifici-Mazzoni, op. cit. , vol. II , n . 202, p. 349; Cass . di
Napoli , 28 giugno 1880. Ann . XIV, I , 1 , 416 .
(2) 7 Marzo 1882. La Cassazione (di Torino) vol. I, 1 , 185. - Corte d'ap
pello di Milano 29 agosto 1882. Monitore dei tribunali, XXIII , p . 907,
Obblighi del cedente e del cessionario 511
<< an ipso jure quis actionem non habeat, vel quod per exceptio-
<< nem repellatur » (leg. 112 De R. I. L. 17 ) ( 1 ) . È evidente che nel
sarebbe più legge tra i contraenti, nei limiti di quanto hanno con-
venuto. Per ciò la Cassazione di Torino (22 marzo 1875.- Racc.
XXVII , 2 , 576) decise che « illusorio riescirebbe l'obbligo della
(1) De Olea, 1. c. n . 10 ed 11 .
512 Capo Itı.
colo 1542 , il che non fece il Dalloz ( 1 ) quando asserì che il ce-
dente di un credito, acquistando poi altre ragioni di credito verso
il debitore ceduto , non poteva in un giudizio di graduazione sui
beni di lui farsi preferire mediante un' ipoteca al cessionario , per-
riscosso , bisogna convenire che non può essere più grave la re-
giò del prezzo e degli interessi , e non v'è ragione perchè non li
debba ritenere . Se il credito ceduto fu evitto da un terzo al quale
veramente apparteneva , potrà pretendere la restituzione degli in-
teressi del prezzo , solo quando egli stesso li debba restituire al-
l' evincente , il che è conforme al num . 2 del citato art . 1486 .
nunzia della lite al suo autore , quelle fatte dall' attore princi-
sia, del resto peggio per lui se non seppe provvedere in tempo
ai casi suoi . Il che risente ancora del carattere della cessione nel
chè è bene, volta per volta, con le regole generali sull' interpre-
tazione dei contratti , lasciare che i magistrati decidano , rammen-
tando che, nel dubbio (art . 1137) , l'interpretazione dovrà essere
(1) Arg. dalla leg. 31 pr. Dig . De actione empli (XIX , 1 ) e dalla leg . 5 , Cod .
De hered. vel act. vend. (IV, 39).
Obblighi del cedente e del cessionario 515
di quei beni che sono fuori della giurisdizione della Corte d'ap-
pello in cui si deve fare il pagamento (art . 1909 ) ; il che se vale
a rendere sollecita e facile l ' escussione, se vale a circoscrivere me-
glio tale beneficio del fidejussore , non può , in modo alcuno , ag-
gravare le condizioni della garanzia assunta da un cedente verso
ne a cui si è obbligato .
220. Se fu promessa la garanzia della solvenza del debitore
Albertino ( 1) che l'aveva imitato dall' art. 1198 del Cod . del can-
tone di Vaud , e consultando i Motivi dei codici per gli stati sardi ,
(vol . II , n . 468 e 469) è certo che fu diretta a due fini : 1º im-
pedire la frode per far credere solvibile il debitore nel momento
(1 ) Vedi sul citato articolo Pastore, Commento al Cod . civ. per gli stati di S. M.
il re di Sardegna, Torino 1841 .
(2) Cass. di Napoli , 7 luglio 1882 nella Gazzetta del Procuratore, vol. XVII,
p. 547 e nel Foro ital. , vol . VII , col . 1278. « Il legislatore ha inteso di determi-
nare ( quando non vi sia patto ) i limiti della garanzia della solvenza , sendo essa
mutabile e per la mutabilità potendo essere alterate le relazioni dei contraenti , ba
stabilito che quando v'è la solvenza e duri per un anno dalla scadenza del credi-
to, non vi ha luogo a garanzia: se dopo l'anno avviene l'insolvibilità, deve impu-
tare a sè stesso il cessionario di aver trascurato di agire contro il debitore. Ma se
la insolvibilità esiste al tempo della scadenza e negli anni successivi , non importa
che il cessionario abbia agito più tardi. In altre parole, l'azione di garanzia è co-
me tutte le altre e si prescrive col termine ordinario non essendovene alcuno spe-
ciale designato per ciò dalla legge. Il garante, compulsato per la garanzia, può ben
farsi assolvere giustificando che il debitore era solvibile nell'anno della scadenza .
Ma quando il cedente ha guarentita tanto la solvenza attuale che futura del
debitore ceduto, non può dirsi che nulla sia stato convenuto sulla durata della ga-
ranzia , in modo che questa debba intendersi limitata ad un anno a senso dell'arti-
Obblighi del cedente e del cessionario 519
l'ipoteca , la fidejussione .
È questione , nel primo caso , se debba valere l'art . 1493 ;
se , cioè , il cessionario debba essere rimborsato del valore della
colo 1544 , Genova 9 febbr. 1886 — Eco di giurisprudenza (di Genova) anno 1886
decisioni civili , p . 126. - Garantita l'esigibilità del credito ceduto da verificarsi
in designata graduazione, la durata dell'azione di garanzia , in caso d'incapienza ,
dev'essere calcolata dal verbale di liquidazione, quale momento giuridico in cui si
concreta l'effetto del concorso dei creditori » . Cass . di Napoli, 27 nov. 1886; Dril-
to e giurisprudenza, vol. III, pag. 303.
(1 ) Troplong, op. cit. , vol . II , n. 947.
(2) Della vendita, vol . II , n . 206 , p. 357.
(3) Vol. VI, n. 136, p. 152.
520 Capo III.
Si può veramente affermare che non v'è analogia fra i due casi ?
Prima di tutto è certo che per l'evizione parziale tale è la re-
gola in modo preciso ed assoluto ammessa nel Cod . nostro , mo-
dificando la tradizione del Diritto comune romano ( V. il Cap . VI ,
(1) Vedi pure Boggio , dell'Evizione, n . 363, p . 384 (Torino, 1886), il qua-
le, del resto, non cita a proposito il Laurent , che soltanto ( tomo XXIV, n. 549,
3º édiction) discute sull'art. 1630 del Cod . franc . nel caso che sia stato evitto un
credito pagato meno del valore nominale (vedi in questo capo i nn. 216 e 218) .
Obblighi del cedente e del cessionario 521
trimonio di lui compiere gli atti conservativi che crede più op-
portuni a garanzia del diritto acquistato . E se dell' evizione do-
vesse rispondere lo stesso debitore ceduto , si volgerà contro di lui
e si varrà anche dell'art. 1176 del Cod . civ. perchè rappresenta
rio , dell'art . 1539 del Cod . civ. ( 1 ) . Ma, come fu detto per la
compra e vendita (Cap . VI , n . 111 , pag . 278 e 279) l'esecuzione
dalla garanzia s'intende per la prestazione dei danni e pel rim-
borso delle spese , non già per la restituzione del prezzo , altrimenti
avremmo una cessione aleatoria che dovrebbe essere regolata per
art. 1508 e 1538 (capoverso) che deve avvenire nel luogo e nel
tempo per la consegna del documento che prova il credito o il
diritto ceduto . Se poi si trattasse della cessione d'un credito di
(1) La dottrina del Diritto comune romano è largamente esposta dal De Olea
nel tit. VI, Quaest. VIII , n. 20 e seg.
(2) Op. cit. , tit. VI, Quaest. I , nn . 7, 8, 10 e 12.
(3) Quanto al prezzo vale tutto quello che fu detto nel cap. III, § 3, anche se
il prezzo fosse rimesso al giudizio di arbitri. Su questo argomento, in un caso par-
ticolare, abbiamo una notevole sentenza della Corte d'app. di Milano 13 luglio 1883 .
Foro ital., VIII, 1 , 948 e seg .
526 Capo IV.
CAPO IV.
SOMMARIO
228. In quale senso il Cod. nostro ammetta la cessione o vendita dell'eredità.
OGGETTO DELLA VENDITA - Se l'oggetto della cessione o vendita si possa dire
indeterminato - Quando l'atto abbia effetto --· L'erede, alienando l'eredità ,
l'accetta implicitamente - Non decade dal beneficio dell ' inventario , se mai
con tale cautela, avesse accettato l'eredità - Non è ammissibile la rescissione
per lesione anche se il patrimonio ereditario si riducesse solo ad immobili
229. Quali beni comprenda la cessione o vendita dell'eredità -
— 230. Al com-
pratore dell'eredità non passa la qualità d' erede -Si confuta l'opinione del
Duvergier e del Laurent.- Per quale ragione, ceduta l'eredità , rinascono i
dirilli reali dell ' erede sui beni di essa, ed hanno efficacia i debiti e i crediti
Obblighi del cedente e del cessionario 527
che l'erede stesso aveva contro la persona della cui eredità si tratta - .231 .
Verso i creditori dell'eredità l'erede è sempre tenuto come tale, e il compra-
tore dell' eredità è tenuto ex vendito - · 232. OBBLIGAZIONI DEL VENDITORE ―
Tradizione dei beni compresi nell'eredità — In qual senso si dica che l'e-
rede deve restituire il prezzo di qualsiasi emolumento ritratto dall' eredità -
Art. 1545 del Cod . civ. (capoverso) -
- Come sia conforme alla dottrina tradi-
zionale del Diritto romano - Delle cose donate dall ' erede - Se l'acquirente
dell'eredità possa pretenderne il prezzo Della garanzia per l'evizione to-
tale o parziale -· (Art. 1545 pr .) - Limiti ed effetti di essa - 233. OBBLI-
GAZIONI DEL CESSIONARIO O Compratore dell'Eredita' - Pagamento del prezzo-
Rimborsi dovuti all'erede alienante - 234. Il compratore dell'eredità si avvan-
taggia di tutti i miglioramenti - Delle cose perite prima della vendita - Se
l'erede debba rispondere della sua colpa nella perdita o nel deterioramento di
alcuni beni ereditarii.
(1) Il concetto tradizionale del Diritto comune romano è così espresso dal Do-
nello (Comment. in Cod. ad tit. XXXIX, lib . IV: nell'ediz. fiorentina , tomo VIII ,
col. 799): « Ex conventione id agitur ut transeat in emptorem haereditas quae ven.
dita est: quo loco diligenter movendi statim sumus, secundum verbum, videri pos-
se transire debere in emptorem id omne quod defuncti fuit solum tempore mortis ;
523 Capo IV.
quoniam haereditas ita definitur: successio in universum jus quod defunctus habuit
cum moritur. Quod non ita est: nam venditio et conventio haereditatis transferen-
dae, sic a veteribus accepta est, ut spectari debeat quantum sit in haereditate, non
tempore mortis testatoris aut quo tempore aditur haereditas , sed quantum sit per
id tempus quo venditio fit, quia id ipsum agi intelligatur, conventione videlicet ad
id tempus quo contrahitur collata , et ob id ex eo tempore interpretationem acci-
piendam. Quantum, ergo, eo tempore in haereditate est, tantum ex emptione in em-
ptorem transire debet » . V. pure Richeri, Universa jurispr. Lib. III , tit. XVII ,
cap. III . Edizione di Lodi del 1828 , tomo X, p. 194.
(1) Voet , Ad Pandectas, lib. XVIII, tit. 4, n . 1. Questa nozione troviamo
anche nei più recenti dottori del Diritto comune romano. - Così il Richeri , loc . c .
§ 817: Illud inter contrahentes actum videtur ut neque plus, neque minus juris,
❝ commodi aut incommodi habeat emptor, quam habuit ipse haeres a morte defun-
< cti usque ad tempus venditionis » .
(2) L'atto col quale si rinunciano ad altri tutte le ragioni che si hanno sopra
una determinata successione deve considerarsi come una vendita degli immobili o
dei mobili caduti in quella successione , piuttosto che come una vera cessione di
ragioni ereditarie , se in esso non viene fatto cenno delle passività ereditarie e solo
si designano gli immobili compresi nella cessione , anche senza indicarli singolar-
mente nell'atto, ma determinandoli specificatamente nell'addivenire alla trascrizio
ne dell'atto , la quale non sarebbe stata necessaria se si fosse trattato di vera ces-
sione di ragioni ereditarie.
Contro quest'atto di cessione è ammissibile anche la rescissione per lesione ol-
tre la metà del giusto prezzo. Torino 21 marzo 1881. La Giurisprudenza (di Tori-
no) anno 1881 , p . 441.- Vedi pure Casale , 8 luglio 1881. La Legge , XXII , 1 ,
449. Giurisprudenza casalese, anno 1881 , p. 365. —Torino 17 luglio 1885.—
La Giurisprudenza (di Torino) anno 1885, p . 676. Questa decisione è notevole
ancora come esempio per determinare bene qual sia l'oggetto della cessione di ra-
gioni ereditarie fatta in modo da investire il cessionario di tutto il patrimonio che
haereditatis causa spetterebbe al cedente . Veggasi pure della stessa Cass. di To-
rino la sentenza del 2 dic. 1884. La Legge, XXV, 2, 348. La Corte fece nota-
re che il carattere di cessione universale non viene meno per ciò che nell' atto si
siano designati gli stabili con la loro ubicazione e quantitativo, e siasi fatta espres-
sa riserva d'alcuni mobili . È sempre necessario di ricercare se le parti vollero con-
yenire sull'eredità come tale.
Obblighi del cedente e del cessionario 529
st' argomento , per quanto nel Codice sia compreso nel capitolo
della cessione, rientra piuttosto nei casi ordinarii della compra e
vendita (V. sopra pag . 113 ) ( 2) ; ne abbiamo parlato qui solo per-
chè nel programma dall'editore imposto a questo lavoro fu rac-
comandato di seguire, più che fosse possibile , l'ordine della legge
nostra .
(1 ) Laurent, XXIV, n. 567. Borsari, Comm. , vol . IV, parte I, § 3606 pa-
gina 531.
(2) Di questa opinione fu anche la Corte di Aquila nella sentenza del 30 apri-
le 1886 Foro abruzzese, anno 1886, p . 117.
CUTURI -- Vendita, ecc. 34
530 Capo IV.
per avere in cambio denaro contante, ovvero altri beni dei quali
sia determinato il prezzo . La vendita preveduta dall'art . 1040 aven-
do , invece, per obietto delle ragioni successorie non ancora deter-
minate nella quantità e nel valore , ha carattere aleatorio (1).
229. Chiarito così il concetto della cessione o vendita dell'e-
sione nasce dalla volontà stessa dell'erede per il fatto della ces-
sione o vendita , per l'oggetto di essa che è appunto il patrimonio
in tutto il suo stato attivo e passivo : ma non potrebbe mai nuo-
cere ai terzi , estranei all' atto , che per la confusione fossero stati
liberati (argomenta dagli art. 1130 , 1265 e 1295) . Nello stesso
modo si deve argomentare pei diritti reali che il chiamato alla
successione aveva già sugli immobili che sono nel patrimonio ere-
ditario . Avevo la servitù di passo sul fondo che mi viene in ere-
dità : se ritenessi il fondo la servitù sarebbe estinta ; ma se, in-
vece , alienassi in modo puro e semplice l'eredità , l'oggetto del
contratto sarebbe il patrimonio del mio autore come mi pervenne ,
con tutte le ragioni e crediti , con tutti i debiti , con tutti gli one-
ri ; e perciò anche l'immobile, dovendo passare al compratore con
le qualità giuridiche che allora aveva , passerebbe col gravame della
servitù a favore del fondo dominante di cui sono proprietario ( 1) .
debitor esse desierit , tamen emptori tenetur non quidem pristina actione creditae
pecuniae, quae confusione sublata est, sed ex emplo, ut praestet quod debuit, vel
ex stipulatu si emptae et venditae haereditatis stipulatio intervenerit ».
(1 ) Leg. 2 §§ 18 e 19 , De haered . vel act. vend . , XVIII , 4 .
(2) Pacifici-Mazzoni. Della vendita, vol . II , n. 221 , p. 381 .
(3) V. in Donello . Comment. , 1. c. , ad leg. 5, Cod . IV , 39. Vol . citat . co-
lonna 817 e seg.
Obblighi del cedente e del cessionario 535
(1 ) Colmet de Santerre, tomo VII , n . 144 bis III , p. 204 , ediz. del 1887.-
Pacifici-Mazzoni, op. cit . , vol . II , p. 384.
Obblighi del cedente e del cessionario 537
per l'autorità del Voet (Ad Pand . XVIII , 4, n . 3) , passò nella pra-
tica del Diritto comune , troviamo nel Richeri (1. c . § 821 ) come
opinione ormai costantemente seguita. « Nec aliud probat argu-
mentum inde petitum, quod in venditione haereditatis tempus mor-
tis spectetur seu id venditum videatur, quod ad venditorem, seu
haeredem pervenit a tempore mortis usque ad tempus venditio-
nis etenim praeter quamquod Ulpianus non excludit lucra dein-
ceps perventura, immo in eodem textu (leg . 2 , Dig . h . t .) eadem
apertis verbis includit, ajens , non solum quod jam pervenit, sed et
quod quandoque pervenerit ad venditorem , emptori restituendum esse : jus
accrescendi in spe jam tempore venditionis ad cohaeredem ven-
dentem pervenerat, eodem fere modo ac jura conditionalia ( 1 ) » .
L'onere della garanzia si riferisce soltanto alla qualità de-
rede (art . 1545 ) . La regola del Cod . francese (art . 1696 ) e del Co-
dice nostro deriva necessariamente dal concetto stesso dell' alie-
(1 ) Valgono anche in questo caso le regole che abbiamo vedute per la compra
e vendita . - Vedi Corte d'app . di Aquila 30 aprile 1886. Foro abruzzese dello
stesso anno, p. 117 .
540 Capo IV.
vuole che si tenga conto all'erede di quanto gli era dovuto dalla
persona della cui eredità si tratta o dagli altri coeredi , dato che
(1 ) Vedi il Commentario del Donello nell'ediz. cit. , vol . VIII , col . 813.
Obblighi del cedente e del cessionario 541
non praestabuntur » .
factum est erilve quominus perveniat. Quae verba sic explicantur in eadem lc-
ge § 2, ut dolum comprehendant et latam culpam . Ideoque venditor ex empto
tenetur, sive dolo, sive lata culpa id egerit, ne quid ad sè perveniret. De levi cul-
pa non tenetur nisi cum in ea re custodienda , quae jam ad ipsum pervenerit , ne-
gligens est (leg. 3, Dig . De haerede vel act. vend . ). Haec de stipulatione empto-
ris. Ad stipulationem venditoris et ea, quae oportet emptorem praestare venditori,
pertinent a § 9 caetera omnia usque ad finem legis (dictae legis 2, Dig. XVIII 4) .
DELLA PERMUTA
CAPITOLO UNICO
SOMMARIO
235. Definizione - Art. 1549 Come sia migliore di quella data nel Cod. france-
se (articolo 1702) , la quale si allontana dal concetto romano (articolo 1703) -
236. Della differenza tra la permuta e la compra e vendita - 237. Come sia
necessario indagare l'intenzione dei contraenti per decidere dei caratteri del
contratto - Esempi: Del conferimento alla massa de' beni già divisi a fine di
procedere a nuova divisione -- La permuta e la dazione in pagamento - La
permuta seguita poi dalla vendita d'una delle cose permutate - Della permu-
ta d'una cosa con un'altra , aggiunto un supplemento in denaro - Decisione
data dal Cod . nostro secondo la dottrina tradizionale del Diritto comune ro-
mano ― 238. Della consegna delle cose permutate -- Immobili gravati d' ipo-
teca ― - Un caso di tacita rinunzia a tale garanzia reale — 239. La permuta si
perfeziona mediante il consenso -- Quale valore abbia questa regola -
— 240. Fat-
ta ragione ai particolari caratteri della permuta, VALGONO, del resto, le regole
DATE PER LA VENDITA, art . 1555 -- Delle spese per l'atto -Della qualità e quan-
tità delle cose permutate - Se per la permuta degli immobili si possano ad-
durre gli articoli 1475 e 1476 del Cod. civ. Della capacità dei contraenti
nella permuta - Della permuta della cosa altrui - Quale valore abbia l'arti-
colo 1553 - Ragione della difesa al diritto dei terzi prima che sia trascritta
la dimanda di rescissione della permuta - Pericolo e comodo delle cose per-
mutate - 241. Data la risoluzione della permuta si deve distinguere, quanto
agli effetti , se colui che la dimanda, aveva, o no, per sua parte , eseguito il
contratto ― - Che dire se il contratto fosse stato stipulato, ma non ancora ese-
guito - 242. Trascrizione della permuta degli immobili o d'altri beni capaci
d'ipoteca - Delle permute che dipendono dal regolamento della divisione ere-
ditaria - 243. Della promessa di permutare - 244. Permuta di un fondo indi-
viso 245. Chi fornisce a taluno la cosa da permutare non può pretendere
d'aver quella che venne data in permuta - Applicazione al caso d' una per-
muta compiuta da più soci , mentre uno soltanto di essi aveva fornita la cosa
CUTURI - Vendita, ecc. 35
546 Della Permuta
da dare in cambio di quella acquistata 246. Della garanzia alla quale sono
reciprocamente tenuti i permutanti Garanzia pei vizii occulti — Richia mo
a quanto fu detto per la vendita — Garanzia per l'evizione - Art. 1552
1° caso : Evizione d'una sola delle cose permutate - Effetti della riso-
luzione del contratto Dei deterioramenti e dei miglioramenti - Art. 1705
del Cod. francese e 1711 del Cod . Albertino - Se il permutante evitto abbia
soltanto l'azione personale per ripetere la cosa data , oppure l'azione reale con-
tro qualunque detentore -- Art. 1553 del Cod . civ . ital . Oltre la restituzio-
ne della cosa il permutante evitto ha diritto al rimborso delle spese ed al ri-
facimento dei danni Del caso in cui non è dimandata la risoluzione della
permuta, ma, soltanto, l'id quod interest - Dell'evizione parziale - 2º caso:
Evizione delle due cose permutate -- Non può avere effetto la garanzia del⚫
l'evizione Per quali ragioni 247. Dell'evizione mentre la cosa è sempre
in potere del permutante obbligato a farne la consegna - Del caso in cui il
-
permutante evitto non ha ancora data la cosa per la quale s'è obbligato
248. Il permutante dev'essere in buona fede per valersi della scelta che gli
è conceduta dall'art. 1552 - Del patto di non garanzia - Della permuta a
tutto rischio e pericolo dell'acquirente - 249. Si può rinunziare a risolvere il
contratto ―- Analogamente a quanto fu detto per la vendita, per agire in ga-
ranzia , non è necessario che l'evizione sia consumata ― Per ogni altra decisio-
ne in materia d'evizione si deve argomentare da quanto fu detto per la com-
pra e vendita ―― 250. Nella permuta non ha luogo l'azione di rescissione .
(1) Layman, Theolog . Moral. Lib . IV, Tract. 2 , Cap. XIII . Phebeus, Instit.
Canon. Lib. I, tit. XV, n. 8.
Capo Unico 547
(1 ) Romussi, Op. cit. Pars I, Cap. IV. - La Corte di Genova il 27 marzo 1879
(Eco di giurisprudenza III , 1 , 302) , decise che a mutar l'indole del contratto di
permuta non vale la circostanza che alle cose permutate sia stato assegnato un prez-
zo, se si può spiegare con l'obbligo di determinare i diritti del fisco e l'onorario
del notaio . E la Cass. di Palermo nella sentenza del 3 ottobre 1878 ( Circol . giurid .
Vol. X decis . civ. p . 162) dichiarò che , data una cosa in cambio, ma in seguito a
perizia di cui è parola nel contratto, si può avere anche la vendita e la dazione in
soluto della cosa.
(2) 20 febbraio 1884. La legge XXIV, 1 , 760 confrontata con altre decisioni
della Corte stessa, cioè: 12 dicembre 1881. La legge XXII, 1 , 726 e 6 nov . 1882,
nella Corte suprema, Vol . VII , p . 641 .
550 Della Permuta
mento della permuta (arg. dall' art . 1470 ) , la quale , per ciò , trat-
tandosi d'immobili , non può alterare l'eventuale efficacia delle ipo-
teche inscritte regolarmente .
Fu ritenuto che si dovesse considerare come una tacita ri-
ne, a proposito degli art. 707 e 1126 del Cod . civ. ( 3) . E , perciò ,
soltanto negli effetti tra i contraenti si deve ammettere che, ap-
pena manifestato validamente il consenso , si acquisti la proprietà
della cosa , e non converrei in questo col Ricci (4 ) che vorrebbe
farne una regola assoluta . Egli dice che l' obbligazione di cui parla
l'art. 1459 di dare una cosa per riceverne un'altra non può inten-
dersi nel senso che ciascuna delle parti si obbliga a trasferire al-
l'altra la proprietà della cosa data in permuta , essendo che que-
verità effettuale delle cose , che l' isolata proclamazione d'un prin-
gorose dei contratti nel Diritto romano , poche regole fissò per la
permuta in attinenza ai suoi particolari caratteri , del resto , si ri-
mise a quelle date pel contratto di vendita (art. 1555) .
Tuttavia è mestieri procedere con qualche cautela nelle con-
clusioni . Così , per es . , mentre per l'art . 1455 le spese degli atti e
le altre accessorie alla vendita sono a carico del compratore, essendo
un onere che grava l'acquisto della proprietà della cosa venduta ,
invece , per la stessa ragione , dovranno nella permuta essere a ca-
rico dei due contraenti , fatta eccezione per quelle che si fanno
nell'interesse o pel fatto di una sola delle parti . Così dicasi nel
primo caso per la trascrizione del fondo acquistato , e , nel secondo ,
per l'ipoteca legale che uno dei permutanti iscrive a garanzia del
conguaglio che gli è dovuto dall ' altro (art . 1969 n . 1 e 2000 del
Cod . civ. ).
(1 ) Si avverta, inoltre, che il concetto difeso dal Ricci varrebbe soltanto per le
cose individualmente determinate nel momento della permuta e sarebbe poco compren-
sivo per una definizione. -Se le due cose fossero indeterminate, la proprietà s'ac-
quisterebbe soltanto mediante la determinazione : e se una sola fosse indeterminata ,
bisognerebbe concludere, anche limitandosi ai soli effetti fra i contraenti, che ver-
rebbe trasmessa solo la proprietà d'una cosa e che, per l'altra vi sarebbe l'obbligo
di fare quanto è necessario per il trasferimento .
Capo Unico 553
zione del prezzo , non modifica , per sè sola , i diritti e gli obblighi
rispettivi dei compermutanti » ( 1 ) . Aggiungerei che risalendo al-
l'intenzione dei contraenti è certo che nella permuta di corpi de-
(1 ) Per i beni patrimoniali dello Stato rammentiamo , come fu detto nel trattato
della vendita, che valgono gli art. 13 della legge 17 febbraio 1884 , n . 2016; per
quelli dei comuni e delle provincie, il testo unico della legge comunale e provin-
ciale approvato col R. decreto 10 febbraio 1889 (art. 111 , n. 4 e 166 n . 1 ) n. 5921 ,
serie 3ª ; e per le opere pie, la legge 17 luglio 1890 (art. 36 lettera c , n. 6972 ,
serie 32 ) e quella 5 giugno 1850. - Il Consiglio di Stato il 4 e il 25 agosto 1887
decise , proposito delle congregazioni di carità di Modena e di Villafranca d'A-
sti che per le permute di stabili appartenenti a corpi morali, nella specie , ad
opere pie , occorre non solo l'approvazione dell'autorità tutoria (allora , la deputa-
zione provinciale) bensì anche l'autorizzazione sovrana a mente della legge 5 giu-
gno 1850. Foro ital. XII , 3, 95 , col. 2ª.
(2) Errarono i compilatori degli Annali della giurisprudenza italiana quan-
do dalla sentenza della Corte di Firenze del 5 maggio 1870 (vol . IV, 2 , 359) dedus-
sero massima che è nulla la permuta se uno dei contraenti ha data la cosa
aliena o soggetta ad evizione. La Corte disse tutt' altro riferendosi al testo ro-
mano che ho citato,
556 Della Permuta
pit. III , § 2 , n. 43) sarà molto facile intendere che tra il caso
della vendita e quello della permuta della cosa altrui non v'è
quella differenza che i commentatori vi hanno veduta . L'azione
che emerge dalla semplice annullabilità dell' atto dicesi nel lin-
tante che , per parte sua , eseguì bene il contratto , potrà valersi
dell'azione di rescissione ; o fu data scientemente , e saremo nel
caso degli articoli 1240 , 1124 e 1165. Perciò concludo che , data
la permuta della cosa altrui , analogamente a quanto fu detto per
(1 ) L. c. n. 6, p . 433 .
(2) Dirillo civile, vol. VIII , cap . II , n. 6.
Capo Unico 557
aveva ragione di essere nel titolo della proprietà di lui , ma che era
avvenuto dopo l'alienazione regolarmente fatta; il che è nel si-
stema della legge nostra , come possiamo argomentare dal n. 3°
dell'art. 1933 .
(1) Menochio. Consil . 26, n. 2 e 16; Fabro, in Cod. lib. IV, tit. XLI, Defi
nil. X, et additiones, n . 5; Romussi, op . cit. , pars IV, cap. XXXIV.
558 Della Permuta
tare l'istanza dell' altro permutante ed eccepirgli che non può esi-
ferisce l'art. 1039 del Cod . civ. , non bisogna , cioè, confondere
a quel condomino ( 1 ) .
245. Come nella vendita, la proprietà della cosa passa a chi
tri « (2).
246. I permutanti si devono reciprocamente garanzia per il
3
Capo Unico 561
cui era stata trasmessa , l' altro nulla potrà pretendere da lui , che
agi in buona fede credendola propria , e dovrà risponderne verso
il rivendicante : se , invece , fu deteriorata la cosa che all'evitto
dev'essere restituita , il compenso è dovuto di certo , perchè il
permutante è in dolo , o almeno in colpa per aver data la cosa
altrui : Egli , in fine, non adempi l'obbligo assunto , ed è tenuto
per tutti i danni prevedibili nel momento del contratto (art . 1218 ,
1224 , 1240 , 1226 , del Cod . civ . ) : si tratta non di resposabilità
determinata dal fatto illecito , ma di effetti del contratto , e, in
luzione ( art . 1553 ) . Perciò rimane all' evitto la sola azione per
l'id quod interest contro l'altro permutante (2) .
Dopo avere osservato quanto si riferisce alla restituzione della
della denunzia della lite al suo autore ed a quelle fatte dall ' at-
Cap. VI) , avvertendo , anzi , che nella permuta sarà anche più fa-
cile concludere che senza la parte colpita dall ' evizione non ci sa-
remmo indotti a quell' acquisto , mediante la cosa che abbiamo
data in cambio ; perchè non si tratta di riferire la cosa a de-
naro pagato , ma di considerare due o più cose nella loro indi-
vidualità, e nei loro elementi d'utilità e di difficoltà d'acquisto ,
della prestazione che è oggetto dell' altra , così quegli che dimanda
l'adempimento , se non può addurre a suo favore il termine , o deve
aver già compiuto l'obbligo suo o dev'essere pronto ( 1 ) : se no ,
gli sta contro l'eccezione della dimanda ingiusta , gli sta contro
un' exceptio doli ( 2) , che in questo caso particolare è appunto quella
del non adempiuto contratto . Dunque nel caso proposto non può ave-
re effetto la garanzia dell'evizione , si può soltanto parlare di rap-
porti che il possesso o la detenzione delle cose può avere deter-
(1 ) Arg. dalla leg . 13, § 8. Dig . De act . empti . XIX , 1 e dall ' art. 1469 Co-
dice Civile.
(2) Leg. 5, § 4. Dig. De doli except. XLIV, 4 , leg. 5 Cod . De evict. VIII,
45. Gaji. Instit. IV, 126.
564 Della Permuta
cia dell'art. 1552 è molto ridotta , perchè l'evitto non potrà più
scegliere il risarcimento dei danni , e dovrà soltanto ridursi a ri-
petere la cosa . Del resto la forza del patto può essere anche tale
da rendere aleatoria la permuta, da escludere , cioè , che si debba
persino ripetere la cosa data in cambio (V. Cap. VI , num . 111 ,
pag. 278) .
247. Se quando la cosa fu rivendicata era sempre presso il
248. In ogni caso per valersi della scelta data dall'art . 1552 ,
è necessario che il permutante sia in buona fede, altrimenti egli
potrebbe soltanto ripetere la cosa che ha data, o non dare quella
promessa appena venisse il termine per la consegna (V. il Cap . VI ,
pag. 227 in f . ) , a meno che non avesse dichiarato di permutare
a suo rischio e pericolo (arg . dall' art. 1485 ) .
(1 ) Borsari. Comm. Vol . IV, part. 1 , § 3615 , pag . 549. Così nel diritto co-
mune romano i Dottori dicevano : « Quandoque etiam competit regressus ante ipsam
evictionem , et propria res repeti potest ab eo qui super re in excambium recepta
quaestionem , seu controversiam patitur 19. Romussi, op. cit . , Pars. III , Cap . XXVI ,
num . 15.
(2) L. c. pag. 438 in f. Troplong . Vente, n. 627. Echange et louuge, n . 27 ,
il quale osserva pure dans l'échange chacun des copermutans est à la fois ven-
deur et acquéreur . Il y aurait donc contradiction si dans le contrat d'échange,
l'action dont il s'agit était admise lorsque, dans le contrat de vente elle est refu-
sée à l'acheteur. Vedi pure il Cod . civ. ital. , art. 1459 capoverso. -- Il Codice
francese ed il Codice civile italiano s'attennero all'opinione che nel Diritto comune
era stata difesa , con poca fortuna , dal Maynardo , Decis . 59 , part. III e dal Marta
Digest. novissimum. De rerum permutatione , Cap. XVII in f. Prevalse invece
nei dottori l'opinione contraria ma, avvertiamo , il Mantica ( De tacitis et ambi-
guis conventionibus , Lib. XXV , tit. XI) ne dà questa ragione che era necessario
rescindere il contratto pel dolo che appariva evidentemente dal fatto stesso della per-
muta di cose d'un valore assai disuguale .
566 Della Permuta
<< a quello della cosa data , può bene sperimentare l'actio quanti
« minoris, ove per effetto del dolo dell' altra parte abbia contrattato a
<< così dannosa condizione » ; perchè tale azione implica la ferma
volontà di mantenere il contratto e vale solo per il caso dei vizii
occulti .
INDICE
CAPO PRIMO
NOZIONE E OGGETTO .
CAPO II.
9. Regola generale espressa nell' art. 1456 del Cod . civ. - Non vi
sono altre incapacità di quelle indicate dalla legge — La compra
e vendita non è vietata fra i coniugi - 10. Le incapacità deter-
minate dalla legge sono relative alla parte che le persone pos-
sono prendere nel contratto Ad alcune persone è vietato il com-
prare ad altre il vendere - Prima di venire alle disposizioni par-
ticolari del Cod. civ. si esamina sommariamente l'art . 1106 in or-
dine alla compra e vendita - 11. Capacità delle persone giuri-
diche - 12. Analisi delle incapacità in modo particolare indicate
per la compra e vendita Commento all'art . 1457 - Speciale
esame di alcune questioni attinenti ai tutori - Se il tutore possa
vendere al minorenne, se possa intervenire alla licitazione dei be-
ni indivisi , dei quali è comproprietario Il divieto dell'art. 1457
si estende pure ai curatori nominati per gli art. 247 e 166 del
Cod. civ. - 13. I procuratori ed i mandatarii non possono ac-
quistare i beni che sono incaricati di vendere -Questioni pra-
tiche su tale argomento 14. Il caso del debitore espropriato-
Incapacità determinata dall' art . 2085 del Cod . civ. -- 15. Inca-
pacità degli amministratori dei comuni e d'altri pubblici istitu-
ti - 16. Speciali indagini in ordine al divieto per gli ammini-
stratori delle opere pie ― 17. Incapacità dei pubblici ufficiali per
comprare i beni che si vendono sotto l'autorità loro o mediante
il loro intervento 18. Incapacità degli avvocati e dei procura-
tori per le cose comprese nelle cause alle quali prestano il loro
patrocinio - 19. Tutte le persone alle quali l'art . 1457 si rife-
risce non possono acquistare nemmeno per interposta persona-
20. Carattere della nullità dell'atto nei casi suddetti. pag. 28-44
Indice 569
CAPO III .
§ 1. Il consenso .
§ 2. - La cosa .
-- Si osserva
39. Le cose in commercio e quelle fuori di commercio
non essere per noi nemmeno probabile la questione dei giurecon-
sulti francesi sulla compra e vendita di alcuni officii pubblici -
Carattere della così detta vendita d'una clientela C 40. Beni de-
maniali Cose sacre R. decreto 22 marzo 1866 41. Delle
cose alienabili solo in certi limiti o in certi modi , o per la de-
stinazione loro o per ragioni d'ordine pubblico - 42. Le cose in-
corporee che possono essere vendute - 43. Le cose presenti e
quelle future - Trattando delle cose presenti si esamina ancora
in che senso sia nulla la vendita della cosa altrui - 44. Come
possa essere sanata la nullità a cui l'art. 1459 si riferisce - 45.
Dell'acquirente che preferisce il rischio dell'evizione non valen-
dosi dell'art . 1459 46. Del condomino che vende una parte
della cosa comune 47. L'art. 933 del Cod . civ. in ordine al
citato art. 1459 Altra eccezione sancita negli art. 29 e 39 del
Cod. civ. - 48. Le cose future Compra e vendita della spe-
ranza o della cosa sperata Eccezione notevolissima per l'alie-
nazione dell'eventuale eredità Alienazione dell'eredità deferi-
-
ta - 49. Della cosa perita in tutto o in parte nel momento del
contratto Esame di alcune opinioni dei giureconsulti france-
si - Caso della perdita di una cosa quando più ne furono ven-
dute come un tutto e per un solo prezzo ― Della scienza delle
parti in ordine al deterioramento della cosa . pag . 99-115
$ 3. ― Il prezzo .
CAPO IV .
CAPO V.
CAPO VI .
CAPO VII .
113. L'art. 1498 del Cod . civ. deriva dal Diritto romano - Per quali
vizi o difetti occulti sia dovuta la garanzia -Se la garanzia sia
limitata ad alcune cose o se a tutte generalmente si estenda -
Criterii indicati dalla legge al magistrato per applicare , secondo
i casi, o la redibitoria o l' estimatoria - · Libertà di scelta lascia-
ta al compratore nel valersi dell' una o dell' altra azione ― Re-
gola speciale dell' ultimo capoverso dell'art. 1505 quanto alle ven-
dite degli animali - Com'essa modifichi il principio dell'artico-
lo 1498-114. Si esamina l'importanza speciale della garanzia
nella compra e vendita degli animali , e si dà notizia dei vizi
più frequenti - 115. Il venditore non può essere scusato addu-
cendo l'ignoranza dei vizi — La scienza di lui influisce soltanto
sugli effetti della garanzia, in ogni caso, dovuta - Chi fa profes-
sione di vendere certe cose non può addurre l'imperizia come
causa escusante - 116. Il vizio redibitorio dev'essere provato
dal compratore -Mezzi di prova - Importanza della perizia —
117. Il caso dei vizi redibitorii non dev'essere confuso con quello
della mancanza di alcune qualità che la cosa venduta avrebbe
dovuto avere - 118. Azione redibitoria ed azione estimatoria -
L'azione estimatoria nel caso che il vizio sia in una fra più cose
vendute come un tutto - Tale azione può essere promossa più
volte, se i vizi si scoprono successivamente · Contro quali per-
sone valgono le azioni suddette - 119. Effetti Esame di varii
casi - 120. Della cosa perita in conseguenza dei suoi vizi
Art. 1504, principio -Onde fu desunta la regola del Codice no-
stro Presunzioni ammesse nella pratica se la cosa perisca po-
co dopo la consegna Colpa concorrente del compratore - Morte
degli animali da poco comprati —- L'art. 1504 deve essere messo
in relazione con l'ultimo capoverso dell' art. 1505 - Recenti de-
cisioni delle Corti del regno - Si passa a studiare la regola del
570 Indice
CAPO VIII .
CAPO IX .
-
137. Dei patti più frequenti nella compra e vendita 138. Nozione
dell' ADDICTIO IN DIEM ― Come si possa adattare ad una compra e
vendita o con una condizione sospensiva o con una condizione
risolutiva - Speciale esame del primo caso quanto ai diritti ed
ai doveri dei contraenti - 139. Esame del secondo caso Effet-
to immediato dell'evento risolutivo - Diritto del compratore , pen-
dente conditione - 140. In che consista l'offerta migliore - Da
chi possa essere fatta - Dev'essere vera e seria - 141. Risolu-
ta in vendita, quali siano i diritti del venditore e quelli del com-
pratore 142. Del termine per l'addictio in diem 143. Cenno
delle discussioni dei romanisti sul pactum de retrovendendo -
Come probabilmente , da esso siano state favorite le clausole che
nel Diritto comune , dettero vita al RETRATTO CONVENZIONALE - No-
tizia delle discussioni dei compilatori del Cod . franc . - Art . 1660
e 1673 del Cod . franc . - Art. 1515 a 1519 e 1528 del Cod . civ.
ital. - 144. Carattere del RISCATTO CONVENZIONALE nel nostro Cod .
CAPO X.
ni con le quali nel Cod . franc . e nel Cod . nostro fu ammessa la re-
scissione della vendita - 162. Art. 1529 del Cod . civ. - In qual
senso sia adoperata la parola immobile -· Del caso in cui la ven-
dita di un immobile comprende anche quella di alcuni beni mo-
bili - Le modalità del contratto non alterano, di lor natura, la
regola dell' art. 1529 - Del caso in cui al venditore compete la
scelta tra l'azione di riscatto e quella di rescissione - 163. L'a-
zione di rescissione non si può estendere oltre i casi preveduti
dalla legge - Come la vendita talora non sia soggetta a rescis-
sione o pel suo oggetto o per la forma - · Delle vendite aleato-
rie ― L'alea può riferirsi o alla cosa venduta o al prezzo ―― Que-
stioni discusse in proposito nella giurisprudenza francese ed ita-
liana - Delle vendite fatte ai pubblici incanti - Confronto tra
la regola del Cod . nostro e quella del Cod . francese - 164. La
rescissione della vendita non ha luogo a favore del compratore-
165. È inefficace la rinunzia all'azione per rescindere il contrat-
to Gli atti rescindibili per causa di lesione non si possono nem-
meno ratificare ; art. 1309 del Cod . civ. - 166. Della facoltà di
promuovere la rescissione quando la cosa fu venduta da più per-
sone - 167. Del caso in cui l'oggetto della compra e vendita è
indivisibile -
— 168. Come si debbano regolare gli eredi del vendi-
tore o quelli del compratore - 169. Del carattere dell'azione —
Discussioni fatte in proposito dai commentatori - 170. Come si
debba giudicare della lesione - Elementi che si devono conside-
rare per decidere del prezzo
- Quale sia il prezzo giusto - E-
stimazione dell' immobile; art. 1530 del Cod . civ. - 171 . Con quali
- Se la pe-
cautele sia ammessa la prova della lesione ; art . 1532
rizia sia obbligatoria -Si respinge l' interpretazione restrittiva
ly
del Borsari e del Ricci Libertà del magistrato nel decidere,
anche se abbia creduto di ordinare la perizia - 172 . Del termine
per promuovere la rescissione - Osservazioni critiche sulla locu-
zione dell'art . 1531 ― 173. Della distruzione dell' immobile per
caso fortuito -
- Influenza che questo fatto può avere sulle obbli-
gazioni del compratore - 174. Effetti della rescissione : 1 ° fra i
contraenti ; 2° relativamente ai terzi - Fra i contraenti: resti-
tuzione della cosa ; obblighi quanto ai frutti di essa e quanto agli
interessi del prezzo ; spese del contratto - Questione proposta
quanto ai deterioramenti verificati nella cosa - 175. Se il com-
Indice 581
DELLA CESSIONE
CAPO PRIMO
CAPO II.
tigiosi Precedenti storici delle regole del Cod . franc . e del Co-
dice nostro - Speciale esame della Costituzione Anastasiana e
del Diritto Giustinianeo 198. Cenno della dottrina prevalente
nel Diritto comune romano - 199. Art . 1699 a 1701 del Codice
francese e 1546 a 1548 del Cod . civ . ital. - 200. Quando il cre-
CAPO III .
zione dell'art . 687 della proc . civ. , con gli art. 1932 , n. 7 e 1942
del Cod . civ. - Delle cessioni successive per un termine minore
di tre anni Se l'art. 1932 , n . 7, parlando del triennio abbia
avuto riguardo soltanto alla quantità dei frutti ceduti e non alla
durata della cessione 214. OBBLIGHI DEL CEDENTE — Art . 1538-
Consegna dei documenti che fanno prova del credito Si torna
ranzia può mancare per colpa del cessionario - 225. Obbligo del
cessionario minacciato dell'evizione - 226. Data la cessione par-
ziale di un credito , in quale condizione siano il cedente ed il ces-
sionario quanto alla facoltà d'esigere (art. 1254 Cod . civ. ) — Il
cedente potrebbe aver ceduto un diritto di preferenza al cessio-
nario - Del credito ceduto per parti , in tempi diversi , a più per-
sone - Condizione dei cessionarii quanto all' esigenza del credi-
to - 227. OBBLIGAZIONI DEL CESSIONARIO -Pagamento del prezzo
Dove e quando - In qual caso siano dovuti anche gl' interessi -
Le spese della cessione sono a carico del cessionario . pag. 494—526
CAPO IV .
DELLA PERMUTA
CAPO UNICO
235. Definizione Art. 1549 C Come sia migliore di quella data nel
Cod. franc . (art . 1702) la quale si allontana dal concetto roma-
no (art. 1703) - 236. Della differenza tra la permuta e la com-
pra e vendita - 237. Come sia necessario indagare l'intenzione
dei contraenti per decidere dei caratteri del contratto Esempi :
Del conferimento alla massa de' beni già divisi a fine di proce-
dere a nuova divisione ―― La permuta e la dazione in pagamen-
to Contorion La permuta seguita poi dalla vendita d'una delle cose per-
mutate - Della permuta d'una cosa con un' altra , aggiunto un
-
supplemento in denaro Decisione data dal Cod . nostro secondo
la dottrina tradizionale del Diritto comune romano 238. Della
consegna delle cose permutate - Immobili gravati d'ipoteca
Un caso di tacita rinunzia a tale garanzia reale 239. La per-
muta si perfeziona mediante il consenso Quale valore abbia
questa regola -240. Fatta ragione ai particolari caratteri della
permuta, VALGONO, del resto, LE REGOLE DATE PER LA VENDITA , arti-
colo 1555 ― Delle spese per l'atto Della qualità e quantità
Beni delle province e dei comuni , 555 , n . 1 . - delle opere pie, 555 , n. 1 .
Beni patrimoniali dello Stato. -- Permuta , 555, n . 1 .
Bevande adulterate, 103.
Buona fede del compratore evitto , 270.
Buona fede del venditore . Se abbia influenza sull'obbligo di guarentire la
cosa venduta , 244. Del permutante , 560 in f. e 564. - dell'erede apparente (ar-
ticolo 933 Cod . civ . ) , 249.
C
Danni per la mancata tradizione della cosa venduta , 179; per l'evizione della
cosa venduta , 267 (n . 106); per i vizi occulti , 295 e seg. ― Nei beni che costitui-
scono il compendio d'un'eredità venduta , 540 .
Dazione in pagamento, 515, n. 2, 548.
Debiti dell'erede verso l'eredità venduta , 531 , 540.
Debito pubblico . Titoli di rendita , come si trasferiscano per compra e vendita ,
o per cessione, 76 ad 82.
Decadenza dall'azione di rescissione , 421 .
Decadenza e prescrizione, 199, n . 2.
Definizione della compra e vendita , 1 a 3.
Delegazione e cessione, 437, 499.
Denaro e prezzo, 119.
Denunzia della lite al venditore nel caso dell'evizione, 258 (n . 104).
Derrate guaste o malsane, 103.
Deterioramenti della cosa venduta , 115, 263 e seg.377; della cosa permutata, 560.
Indice analitico- alfabetico 595
Determinazione del prezzo , 120.
Determinazioni accessorie della volontà nella compra e vendita , 82.
Dichiarazione del prezzo, 122 a 129.
Diligenza nella custodia della cosa venduta , 165 .
Diminuzione del prezzo: evizione parziale, 271 (n . 108).
Diritti alienabili . Diritti non trasmissibili ma alienabili , 103 (n . 42) .
Diritto litigioso: qual sia , 481 , 484 e seg. 492 (n . 206) .
Diritto di ritenzione a favore del venditore secondo l'art. 1469 Cod . civ. , 339.
Diritto naturale. Influenza che ebbe nelle dottrine dei giureconsulti francesi
circa il contratto di compra e vendita , 7.
Divisibilità dell'azione in garanzia , 236 (n . 101 ) ; dell'azione redibitoria , 303
(n . 122); dell'azione per risolvere della cosa in rapporto alla consegna , 171 ; la ven-
dita , 329.
Documenti. Consegna di essi nella compra e vendita , 171 .
Dolo del venditore dell'eredità nel diminuire il patrimonio ereditario, 541 .
Donazioni fatte dall'erede che poi vende l'eredità , 536.
Donna maritata. Sua incapacità a vendere beni immobili , 32, 555. Nullità del-
la cessione non autorizzata dal tribunale, 459 , n . 1 .
Dose. Limiti all'alienazione di essa , 101 e 102, 555.
Evizione d'una porzione d'immobili pro diviso oppure pro indiviso, 272, n . 1 .
Evizione parziale in genere, 209 a 220 e seg. Del credito ceduto, 519 ,
520; nella permula , 562.
Exceptio non adimpleti contractus, 557.
Fatto del terzo che rende impossibile l'adempimento d'una obbligazione, 135 .
Fidejussione e garanzia pel pagamento del credito nella cessione , 516 .
Forma nella manifestazione del consenso: nella vendila , 69 a 76; nella per-
mula, 551 .
Forme della consegna , 166 e seg.
Forza maggiore , 135; privaziori che possono derivarne all'acquirente; obbligo
della garanzia , 209.
G
Garanzia. Per l'evizione, 205 e seg. - nel caso di cessione , 509 e seg. -
nel caso di permuta , 359 e seg. - Pei vizi occulti della cosa venduta , 282 e seg.
Nella permuta, 560 . - Garanzia di fallo nella cessione , 515 .
Garanzie reali per il pagamento del prezzo , 333 ( n . 133) .
Genere. Cose genericamente considerate nella vendita, 146 (n . 64) .
Giudizio degli arbitri nel determinare il prezzo, 126 a 130.
Giuspatronato; permuta di esso, 546 .
Giusto prezzo , 117, 130.
Grado dell'ipoteca: come si possa cedere, 469 e seg.
Ignoranza dei vizi occulti . Se possa esimere il venditore dall'obbligo della ga-
ranzia , 291 .
Immobili. Vendita , permuta , forme nella manifestazione del consenso , 69 e
-
seg. , 551. — Immobili per destinazione della legge; se siano compresi nella vendi-
ta , 186. Immobile venduto come libero da ogni vincolo , 210, n . 1 , 227 e seg.
Impedimenti alla consegna della cosa, 178 (n . 87).
Imposta fondiaria . Dichiarazione del venditore. - Obbligo della garanzia , 233
(n . 100).
Incapacità a comprare o a vendere, 30 a 45.
Indeterminazione dell'oggetto nella vendita, 86 .
Indicazione precisa degli immobili in una cessione d'eredità , 528 , n. 2 .
Insolvenza del debitore ceduto , 517 , 522 , 523.
Interessi del prezzo , 311 .
Indice analitico- alfabetico 597
Interessi individuali: loro influenza nel determinare il prezzo , 113 .
Intimazione della cessione al debitore , 441 e seg.
Ipoteca . Rinunzia tacita nel caso di permuta , 551. Data dalla legge a garan-
zia di un conguaglio dovuto nella permuta , 552. A favore del venditore, 343 (n . 136).
A favore della massa dei creditori e del debitore espropriato, 346. Cessione del gra-
do , 469 e seg.
Ipoteche di cui venisse gravato il fondo venduto col patto di riscatto , 386.
Iscrizioni ipotecarie sull'immobile comprato; se giustifichino il rifiuto del prez-
zo, 313, n. 1 , 314 e seg.
L
Lesione , 391 e seg . , 548 , 565 .
Lesione nella vendita commerciale , 394 .
Lex commissoria, 318 e 388.
Libertà della cosa venduta, 164.
Libretti postali di risparmio, 473.
Licenziamento del conduttore di un fondo venduto col patto di riscatto , 360 .
Limiti. All'obbligo dell'evizione, 217, 277 (n. 111 ). Alle garanzie reali conce-
dute dalla legge al venditore, 347. Alla garanzia per la solvenza del debitore ce-
duto , 517, 518 .
Listini di borsa , 122.
Locazioni fatte dall'usufruttuario , 329, n . 1 .
Luogo per la consegna della cosa venduta , 173 ; per il pagamento del prez-
zo, 310.
M
Macchine. Consegna di quelle vendute , 171 .
Mandato (il) e la cessione, 437, 438.
Manifestazione del consenso, 69 a 76, 551 .
Massa dei creditori. Concordato, cessione dei beni, vendita di essi, 250.
Medicinali a dose e in forma di medicamento, 103.
Mercuriali, 122.
Miglioramenti fatti nella cosa dal compratore evitto, 269; delle cose eredita-
rie nel caso d'un'eredità venduta , 540; delle cose permutate nel caso di risoluzio-
ne del contratto, 560 .
Minorenni. Loro incapacità, 30, 31 , 459.
Misura . Nella vendita dei fondi , 187 e seg. Nella permuta , 554.
Modificazioni convenute alla garanzia pei vizi occulti , 303 (n . 121 ) .
Molestie contro il compratore. Facoltà di sospendere il pagamento del prezzo ,
312 (n. 127).
Monopolio del sale e dei tabacchi, 103.
Mutuo con interesse superiore a quello legale (art. 1831 del Cod. civ. ), 516 .
598 Indice analitico-alfabetico
Obbligazioni . Del venditore , 151 , del compratore , 308 e seg. , del cedente
503 e seg . Nella cessione o vendita dell'eredità , 535 .
Officiali pubblici incapacità a comprare i beni che si vendono mediante il
loro intervento e sotto la loro autorità, 34 , 42.
Offici pubblici , se possono essere oggetto di compra e vendita , 99 e 100.
Oneri gravanti la cosa venduta , 164 , 221. Vedi pure la parola Evizione .
Opere pie. Amministratori , loro incapacità d'acquistare i beni degli enti che
amministrano, 40 e 41 .
Opposizioni del venditore all'obbligo della garanzia per la cosa venduta , 260
in f. e 261 .
P
Patto di riserva della proprietà finchè non sia pagato il prezzo, 390.7
Pegno legale al venditore sulla cosa mobile venduta , 339.
Pensioni. Cessione di esse, 473, n . 2.
Perdita della cosa venduta, 113. - Vizi intrinseci di essa , 298 ( n . 120).
Perdita parziale, 114.
Pericolo di perdere il prezzo , 177. - - dell'evizione, 233, n . 1 .
Pericolo e comodo della cosa venduta , 133 , 369 in f. - delle cose permuta-
te, 557 .
Perizia, nelle questioni pei vizi redibitorii , 292 , n. 3; nel caso della lesione,
418 e seg .
Permuta, 545 e seg.
Permuta a corpo o a misura , 554.
Permuta aleatoria, 561 .
Permuta della cosa altrui, 555 , 565.
Permuta del fondo indiviso, 559.
Permuta d'una cosa corporea con un credito, 549, 550.
Permuta di cosa corporea con altra cosa corporea, aggiunto un supplemen-
to in denaro, 550.
Persona da nominarsi. Valida è la compra fatta per essa, 80.
Persone giuridiche . Loro capacità di comprare e di vendere, 32 , 33.
Pesi sulla cosa venduta , 209 , 220 e seg. , 232.
Piani regolatori delle città e loro effetti per gli acquirenti di terreni edifica-
tivi, 269, n . 1 .
Possesso della cosa venduta, da quando spetti al compratore, 162, n . 2 ; del
credito ceduto , 441 .
Prescrizione acquisitiva in ordine all'argomento dell'evizione , 213.
Prestazioni con una determinata destinazione personale. Se il credito relati-
vo si possa cedere, 466, 467.
Prezzo , 105, 250 e seg . , 263 e seg. , 268 , 271 e seg . , 308 e seg. , 330, 333,
525, 526 , 539 ; prezzo basso, 132, 416.
Privazione parziale del possesso della cosa , 220.
Privilegio del venditore, 335, 336. Del locatore sui mobili dell'inquilino a pro-
posito dell'art . 1315 del Cod . civ. , 342.
Procedimento dell'azione in garanzia, 258 (n . 104).
Procura speciale pel trasferimento dei certificati nominativi del debito pub-
blico, 31.
Procuratori. Incapacità a comprare i beni che devono vendere per conto al-
trui, 34.
Promessa di vendere seguita dalla promessa di comprare , 46 a 67 ; di per-
mutare, 559.
600 Indice analitico-alfabetico
Proroga del termine pel riscat'o convenzionale. Se sia ammessa , 381.
Protutori , loro incapacità per l'acquisto di beni, 34.
Prove per l'azione redibitoria e per l'estimatoria , 292 (n. 216).
Provvedimenti dati dall'autorità giudiziaria per guarentire i diritti li un ter-
zo sulla cosa venduta. 210.
Purgazione dell'immobile dalle ipoteche: quando il compratore possa promuo-
vere il relativo giudizio: se lo possa il compratore soggetto al riscatto convenziona-
le, 361 e seg.
Q
Qualità convenute nella cosa venduta, 92, 97. Nelle cose permutate , 559.
Qualità e vizi redibitorii , 293 (n . 117).
Quantità della cosa venduta: obbligo della consegna , 187 (n . 89) ; delle cose
permutate, 559.
Quietanza rilasciata dal creditore cedente al debitore che pagò prima dell ' in-
timazione della cessione, 451 .
R
FINE
ERRATA CORRIGE