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Ripensamento della modernità

- La modernità determina un cambio antropologico culturale


- Un mondo scompare e ne sta mergendo un altro senza un modello prestabilito

Tempo agonico

- Siamo in un tempo agonico perché il vecchio mondo e il nuovo non termina di nascere
- Si è abitati da angoscia e disorientamento prodotto da un malessere poco spiegabile
- Le società semplici assicurano il senso della vita tramite un’identità collettiva piena di certezze
- Nelle società complesse esiste un illimitato numero di proposte che complicano la vita
- Tutti soffriamo questa situazione complicata
- Oggi siamo costretti a comperare la libertà al prezzo dell’insicurezza
- Né la natura, né Dio, né le autorità offrono automaticamente una base solida all’esperienza, e al
significato della vita.
- Sta all’essere umano creare significato e decidere il proprio destino
- Un cambio di paradigma determina un cambio non di dettagli ma dell’intero quadro di riferimento

Postmodernità e malattia del senso

- La modernità ha propiziato una specie di malattia del senso data dalla sproporzione tra lo sviluppo
tecnico e la povertà della sapienza
- La crescente soggettivizzazione ha aperto la strada all’individualismo egoistico e si ha come centro
costruttore di significato una ragione tecnica
- Viviamo in una società dove aumentano le ingiustizie, i conflitti e le minacce
- La pretesa della modernità si riassume come un processo di razionalizzazione
- Se la modernità fino al secolo scorso fu il tempo delle grandi utopie, dopo le due guerre mondiali il
mondo andò progressivamente crollando fino alla percezione di non poter cambiare questo mondo
inospitale
- La postmodernità si ferma a dichiarare la fine della storia, avviando il tempo del “carpe diem”, si è
nel campo di Narciso e dell’io

Responsabilità della modernità

- Il ripensamento della modernità deve incominciare con la ragione e la libertà, perché la modernità
ci ha portato a una sorta di carattere totalitario di una ragione dominante
- I post moderni smascherano se stessi nel momento in cui mentre gridano le oro denunce contro
l’impossibilità di cambiare la società, si accordano per sfruttarla fin quando sia possibile
- Il cammino della modernità ci ha consegnato la miseria della libertà per il fatto che si cerca soltanto
la propria realizzazione e autogiustificazione personale
- Ci vuole un secondo illuminismo che, per forza, sarà più sobrio e modesto del primo e al tempo
stesso più consapevole della finitezza umana
- Di fronte alle ossessioni cognitive occorre distinguere l’idea di verità dal sentimento della verità.
Quest’ultimo suscita una duplice fruizione esistenziale: presa di possesso della verità (la verità mi
appartiene) e allo stesso tempo presa di possesso da parte della verità (appartengo alla verità).
- Inseparabile dal sentimento di verità troviamo il sentimento di certezza con il conseguente pericolo
di abbandonarsi alla gioia della certezza che chiude nell’ignoranza e nel dogmatismo.
- L’umanizzazione è la via più adeguata per ripensare la modernità
- Siamo nell’era planetaria, gli uomini devono riconoscersi nella loro comune umanità, nello stesso
tempo devono riconoscere la loro diversità individuale e culturale.
Per riflettere

- Quale disorientamento ha generato il tempo agonico?


- Che cosa manca agli uomini per riconoscere la propria umanità?

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