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Darwin
Darwin è uno dei maggiori esponenti del positivismo evoluzionista, lui fu un grande
scienziato e un gran filosofo e la sua attenzione è puntata principalmente sul discorso
evolutivo. Lui dice che va bandita qualsiasi visione creazionista a cospetto invece di una
visione evoluzionista. Con la pubblicazione de L’origine delle specie portò a piena
maturazione la teoria evoluzionistica, già formulata da Lamarck cinquant'anni prima.
Per perfezionare il pensiero di Lamarck, Darwin suggerisce tre punti fondamentali su cui
elaborare la sua tesi:

La lotta per la sopravvivenza

La selezione naturale

L’ereditarietà dei caratteri genetici

Per spiegare la sua teoria evoluzionista, Darwin introdusse una spiegazione che segue
il principio della selezione naturale. Secondo questo principio, sopravvivono solo quegli
individui che sono dotati casualmente di caratteristiche che li rendono meglio adatti
all'ambiente. In altre parole, gli individui più adatti sopravvivono e si riproducono,
trasmettendo le loro caratteristiche ai loro discendenti. Da qui nasce l’aspetto
evoluzionista, infatti, lui crede che l’uomo derivi da un animale peloso e con la coda.

La teoria di Darwin suscitò molte discussioni al momento della sua comparsa, sia sul
piano strettamente scientifico che su quello religioso e culturale. Sul piano religioso e
culturale, la teoria di Darwin ebbe due conseguenze principali:

la crisi del creazionismo: La teoria della selezione metteva in crisi l'idea che Dio
abbia creato le varie specie di viventi;

La discussione dell'antropocentrismo: La teoria dell'evoluzione, infatti,


sosteneva che le caratteristiche dell'uomo differiscono solo per grado da quelle
degli altri animali e possono essersi evolute da quelle di organismi inferiori.

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