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Capitolo 1
a.s. 2013-14
Liceo “A. Meucci” Aprilia
• Ovviamente solo gli individui esistano. Le altre due sono solo categorie. La
specie è quel «limite» che permette a due individui di accoppiarsi e procreare, ed è
compresa fra l’individuo e il genere. Individui che appartengono a due specie diverse non
possono procreare. Il genere raggruppa le specie che hanno molti tratti in comune.
La Teoria della Fissità delle specie o Creazionismo
4
La Teoria della Fissità delle specie o Creazionismo
ERASMUS DARWIN
Secondo Lamarck, però, non tutti gli animali della stessa specie avevano la stessa
tendenza al miglioramento.
1 – Tra le antiche giraffe dal collo corto, ce n'erano state alcune in cui la spinta interna
non era «sbocciata». Esse perciò erano rimaste a pascolare I'erba, dando origine ad
altre specie d'erbivori.
2 – Dallo stesso gruppo di antichi animali, eguali fra loro, si erano quindi prodotte
sia le giraffe, sia le altre specie che avevano sviluppato altri organi, utili per altri
adattamenti all'ambiente.
3 – Questa moltiplicazione delle specie era avvenuta non solo per gli erbivori, ma per
tutti gli altri animali.
4 – Lamarck concludeva quindi che tutte le specie animali erano collegate tra loro
perché tutte derivate da un unico progenitore.
Le teorie evolutive prima di Darwin
TEORIA EVOLUTIVA DI LAMARCK
1744-1829
IN SINTESI:
Per Lamarck, specie nuove, sempre più complesse, si originano da specie più
semplici per accumulo e modificazione di caratteri acquisiti.
Per es.: Gli antenati delle giraffe erano erbivori dal collo normale costretti a brucare
le foglie di acacia nei periodi di siccità. Lo sforzo continuo per raggiungere le foglie
più alte avrebbe causato il graduale allungamento del collo (carattere acquisito),
con la riproduzione questo carattere sarebbe stato trasmesso alla prole.
Questa teoria, smentita negli anni successivi alla sua formulazione, conserva
un'importanza storica: è stato il primo tentativo di spiegare scientificamente il
processo dell'evoluzione, attorno al quale si svolgeva l’acceso dibattito fra
creazionisti ed evoluzionisti.
Le teorie evolutive prima di Darwin
TEORIA EVOLUTIVA DI LAMARCK
1744-1829
a) Lamarck ha esposto la sua teoria in un libro, Philosophie zooligique, pubblicato nel 1809. Il
libro contiene contemporaneamente: un'idea fondamentale per la nascita della biologia
moderna, e due errori che sono ancora fonte di pregiudizi.
b) L'idea fondamentale è la seguente: Mentre per Linneo il tempo non ha importanza, per
Lamarck il tempo diventa uno dei principali protagonisti del mondo vivente. «Tutti gli
organismi – scrive Lamarck – sono dei prodotti della natura che li ha formati in tempi
successivi». Quindi la vita sulla Terra ha una sua storia passata, in virtù della quale tutti gli
esseri viventi hanno una somiglianza di fondo che li accomuna.
c) Il primo errore di Lamarck riguarda I'eredità dei caratteri acquisiti.
1 – Nell'ipotesi di Lamarck, i miglioramenti, acquisiti da un animale durante la vita per
adattarsi all'ambiente, vengono trasmessi ai figli, e accumulati di generazione in generazione.
2 – E’ invece dimostrato che i caratteri acquisiti dai genitori durante la vita non si
trasmettono ai figli. Altrimenti i figli degli atleti dovrebbero nascere con i muscoli più potenti
degli altri bambini; e i cani di razza, ai quali da centinaia di anni gli allevatori mozzano la coda
per farli apparire più belli, dovrebbero ormai mettere al mondo cuccioli senza coda. Ma ciò
non avviene.
Le teorie evolutive prima di Darwin
TEORIA EVOLUTIVA DI LAMARCK
1744-1829
d) Il secondo errore di Lamarck nasce dalla sua convinzione che il Fine ultimo della natura
sia quello di condurre tutte le specie, uomo compreso, sulla via di un continuo progresso.
1 – Infatti nella ipotesi di Lamarck, l'ambiente produce negli esseri viventi una «spinta interna
al miglioramento». E il «desiderio di migliorare» assicura il successo di chi lo prova, senza
però arrecare danni a chi non la prova. Ad esempio, nel caso delle giraffe, gli erbivori a «collo
corto» nei quali la «spinta» ad allungare il collo non si era manifestata, potevano seguitare a
brucare l'erba e continuare ad esistere come specie a se stante, senza entrare in conflitto con
le giraffe evolute. Di conseguenza, secondo Lamarck, durante l'evoluzione della vita sulla Terra
le specie erano aumentate di numero e si erano tutte conservate, tranne quelle che sono
state sterminate dall'uomo.
2 – La scoperta dei resti fossili degli animali preistorici, molto diversi da quelli attuali, dimostra
invece che nella storia della vita sulla Terra ci sono state delle estinzioni di massa durante le
quali numerose specie sono scomparse per sempre! Le estinzioni di massa, documentate
senza alcun dubbio dai ritrovamenti fossili, dimostrano quindi che I'ottimistica idea di un
eterno progresso è pura illusione.
Le teorie evolutive prima di Darwin
CUVIER e le teorie del Catastrofismo
a) Gli scheletri fossili e le grosse conchiglie imprigionate nella roccia sono stati per secoìi considerati
come gli «abbozzi della creazione» ossia delle prove venute male, e abbandonate perciò nelle
profondità della Terra. Ma agli inizi dell'800 non era più possibile accettare queste fantasiose
spiegazioni. La scoperta di giacimenti fossili vicino a Parigi, aveva destato grande interesse nella
capitale, e aveva offerto a George Cuvier una grande occasione.
Cuvier era un abile paleontologo che aveva messo a punto un sistema per ricostruire la forma degli
animali scomparsi a partire dai loro resti incompleti. «Ogni animale – scriveva lo scienziato – forma un
sistema in cui tutte le parti si corrispondono e concorrono reciprocamente». Perciò, trovata una sola
mascella con i denti aguzzi e ferini, si può dedurre che probabilmente le zampe dell'animale
scomparso erano «munite di artigli adatti ad afferrare la preda, e che le ossa delle zampe dovevano
essere costruite in modo tale da poterla inseguire» (con Cuvier nasce l’anatomia comparata).
b) Naturalmente Cuvier metteva a confronto i resti fossili con gli
scheletri, o le conchiglie, di animali simili ancora viventi. Perciò
egli era giunto alla inoppugnabile conclusione che molte specie
vissute in passato erano nettamente diverse da quelle attuali, e
che erano finite per sempre lasciando solo qualche relitto,
appena riconoscibile dal naturalista. Erano così scomparsi sia i
trilobiti e le ammoniti che avevano abitato gli antichissimi mari,
sia i grandi dinosauri che avevano dominato la Terra. Ma a cosa
I Trilobiti erano animali con il corpo
era dovuta la scomparsa di questi mondi perduti, così lontani
diviso in tre lobi, vissuti da 570 a 225
MA, e avevano lo scheletro esterno nel tempo?
come gli artropodi.
Le teorie evolutive prima di Darwin
CUVIER e le teorie del Catastrofismo
IN SINTESI:
• Georges Cuvier (1760-1832), fondatore della degli studi di
paleontologia dei vertebrati, spiegava la scomparsa di specie presenti
un tempo sulla Terra attraverso la teoria del catastrofismo.
• Si schierò contro le idee di Lamarck in
quanto non poteva accettare l’idea
stessa di evoluzione
• Per spiegare l’esistenza di resti fossili di
organismi diversi da quelli attuali e quindi
conciliare i dati paleontologici con le
parole della Bibbia propose una sua
teoria
Teoria delle catastrofi
• Nel corso della storia della Terra alcune
catastrofi improvvise e violente
avrebbero estinto le specie di vaste
regioni
• Queste zone sarebbero poi state
successivamente ripopolate da altre
specie provenienti da regioni limitrofe.
Le teorie evolutive prima di Darwin
Alfred Wallace, l’anticipatore
Probabilmente, Darwin non si sarebbe mai deciso a rendere pubbliche le sue idee, se non avesse
ricevuto questa comunicazione da Wallace.
Darwin, sebbene sconvolto dal pensiero di essere stato preceduto, molto sportivamente aveva
intenzione di lasciare a Wallace il merito della scoperta, ma gli amici, in special modo Huxley,
Hooker e Lyell convinsero lo scienziato a pubblicare un articolo sulla Linnean Society firmato
congiuntamente da Darwin e Wallace, ed alcuni mesi dopo in una conferenza scientifica a Londra
espose le sue idee alla comunità scientifica internazionale dell’epoca.
Le basi del pensiero evoluzionistico di C. Darwin
In particolare, gli studi del geologo scozzese Charles Lyell (1797-1875) fornirono le
basi per il pensiero evoluzionistico:
• I suoi Principi di Geologia (1831-33) sono una pietra miliare delle Scienze della
Terra; hanno contribuito a far comprendere l’esatta età della Terra;
• Ai suoi tempi prevaleva l’idea che la Terra avesse meno di 6000 anni, per cui era
difficile immaginare come le molte migliaia di specie avessero potuto evolvere in
così poco tempo;
• Lyell pensava che: “… dai tempi più remoti in cui può spingersi il nostro sguardo
fino al presente hanno agito solo e senza eccezione le cause tuttora operanti e
mai con gradi di energia diversi da quelli attuali…”;
1° FASE: Studio ed analisi critica di tutto ciò che è stato detto o fatto su un
argomento.
La ricerca di Darwin comincia con l’analisi critica delle ipotesi e scoperte fatte dai suoi
predecessori: Linneo, Lamarck e Cuvier, di cui riconosce i seguenti contributi alla sua teoria:
Linneo sviluppa il concetto di specie e inventa un sistema di classificazione ancora oggi
ritenuto valido.
Lamarck sottolinea l’importanza che ha avuto il tempo nello sviluppo della vita e suggerisce
per tutte le specie un comune antenato.
Cuvier sostiene che dall’osservazione dei fossili si ricava che l’estinzione delle specie è una
costante nella lunga storia della vita sulla Terra.
La ricostruzione del
paesaggio in cui
vivevano i Megateri.
Oggi si presenta
molto diverso,
e anche gli animali e
le piante sono
diversi da quelli
rappresentati nel
disegno.
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Bradipo
• Il bradipo presenta molte caratteristiche anatomiche simili al megaterio, può essere considerato
un discendente dei Megateri, e i suoi unghioni sono un adattamento alla vita sugli alberi. E’
anche chiamato PIGRONE per la sua lentezza, tanto che sulla sua pelliccia crescono indisturbate
le alghe verdi come sui tronchi degli alberi. Il suo manto è inoltre mimetico rispetto allo sfondo.
• Il suo habitat è quindi la chioma degli alberi, e
i pericoli per questo animale nascono quando
per qualche motivo scende a terra, dove non
è in grado di difendersi da un predatore.
Attualmente molti di loro vengono uccisi dagli
automezzi, che viaggiano lungo le strade che
attraversano le foresta amazzonica.
• Infatti, quando un bradipo attraversa la
strada lo fa molto lentamente, come è sua
abitudine, e solo se l’autista si ferma, lo
afferra e lo deposita a uno dei lati della
strada, l’animale può salvarsi.
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Adattamento: qualsiasi modificazione nella struttura, nella funzione e nel comportamento degli
organismi, nel corso delle generazioni, in risposta ai cambiamenti ambientali.
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
• Le isole Galapagos
sorpresero Darwin per la
grande varietà delle
specie viventi:
continua
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Le tartarughe
TORNA
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Iguana di terra
Darwin non aveva gran simpatia per […] Quando scava la buca, l’animale usa alternativamente i lati opposti
questi rettili, che descrive così: «Come i del corpo […]. Osservai a lungo un individuo fino a quando metà del suo
loro parenti, sono animali brutti, di corpo fu sepolto; mi avvicinai allora e lo tirai per la coda; ne fu molto
colore gialliccio arancione stupito e subito risalì per vedere di cosa si trattasse e poi mi fissò in viso
inferiormente e rosso bruniccio sul come per dire: «Perché mi tiri la coda?»
dorso e a causa del basso angolo
facciale hanno un’espressione
particolarmente stupida. Sono forse di
statura un poç minore della specie
marina, ma parecchie pesavano da
quattro chili e mezzo a sette chili.
Hanno movimenti pigri e torpidi.
Quando sono spaventate, camminano
lentamente, con la coda e il ventre
sollevati da terra. Si fermano spesso e
sonnecchiano per un minuto o due, con
gli occhi chiusi e le zampe posteriori
allargate sul terreno riarso. […]
Abitano in tane che scavano qualche
volta fra i blocchi di lava, ma più
spesso su tratti piani del soffice tufo
simile ad arenaria.» TORNA
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Le iguane marine sono dei «lucertoloni» neri con marezzature rosse sul corpo, che vivono, in tutto il mondo, solo sugli scogli
e nel mare delle Galapagos. Di questi incredibili bestie Darwin ebbe un’impressione piuttosto negativa:
«E’ comunissima su tutte le isole dell’arcipelago e vive esclusivamente sulle coste marine rocciose, non essendo mai stata
trovata (o almeno io non ne vidi mai) neppure a dieci metri nell’entroterra. E’ una creatura di aspetto orribile, di colore nero
sporco, stupida e lenta nei movimenti. La lunghezza normale di un adulto è di circa un metro, ma vene sono anche di un
metro e venti; un grande esemplare pesa nove chili. Si vedono occasionalmente nuotare a qualche centinaio di metri dalla
riva. Si può spesso osservare un gruppo di sei o sette di questi orribili rettili sulle nere rocce, pochi centimetri sopra le onde,
godersi il sole a zampe distese.»
A proposito delle loro abitudini alimentari, lo scienziato scrive: «Non si deve però credere che vivano di pesce.»
E per avvalorare questa dichiarazione, spiega cosa aveva trovato nello stomaco degli individui da lui catturati e sezionati,
deducendo che questi strani rettili, contrariamente alle impressioni, si cibano esclusivamente delle alghe di specie diverse
che crescono in folti ciuffi sulle rocce bagnate dalla marea.
Iguana di mare
TORNA
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
TORNA
Viaggio di un naturalista intorno al mondo
Le foche
Un gruppo di femmine di
Otaria delle Galapagos
(Zalophus californianus
wollebaeki) si esibiscono
stravaccate al sole, allattando i
piccoli, caracollando sulla
battigia, immergendosi,
lanciando i loro rochi richiami.
Tanto sono maldestri sulla
terraferma, quanto sono
veloci e agile in acqua, e
capaci quindi di difendersi dal
loro terribile predatore, lo
squalo.
TORNA
L’evoluzione delle specie per selezione naturale
Ritornato in patria Darwin decise di concentrare il suo interesse sulla variabilità delle specie. Come
sappiamo, gli individui di una stessa specie, anche se sono formiche o spighe di grano, non sono mai
perfettamente uguali fra loro: Ad esempio i ragazzi della stessa età, e dello stesso sesso, differiscono per
l’altezza, la corporatura, la resistenza alla fatica e alle malattie, il colore della pelle e degli occhi, la natura
dei capelli, ecc. In conclusione, la variabilità è un carattere comune alla vita e si riscontra non solo tra
individui della stessa specie, ma addirittura tra i fratelli di una stessa cucciolata. Tutto ciò è ben noto agli
allevatori e agli agricoltori, che da millenni hanno ottenuto nuove razze a partire da specie selvatiche.
Colombo Colombo
capitombolante selvatico
Quanto detto per i piccioni vale per tutte le razze di cavalli, di cani, e di mucche selezionate,
come anche per tutti i cultivar selezionati. In altre parole, durante i millenni l’uomo si è
fabbricato le razze che gli sono vantaggiose. Con lo stesso procedimento gli agricoltori hanno
selezionato i cultivar di grano, orzo, riso, granoturco, fagioli, soia, canapa, lino, ecc., con i
caratteri migliori dal punto di vista alimentare o tecnologico .
L’evoluzione delle specie per selezione naturale
Darwin chiamò questa procedura SELEZIONE ARTIFICIALE, e, per analogia, egli cominciò a
pensare che anche negli ambienti naturali c’era una forma di selezione. Tuttavia, secondo
Darwin, questa SELEZIONE NATURALE non poteva essere paragonata ad un essere pensante,
come un allevatore. Essa invece «sceglieva» gli animali più adatti all’ambiente
automaticamente, in base a qualche meccanismo non ancora scoperto.
Mentre Darwin rifletteva su questi problemi e raccoglieva altre prove lesse il libro «Saggio sul
principio della popolazione» di T. Malthus. Malthus era un economista, e nel suo libro era
giunto alla conclusione che l’umanità non può crescere a dismisura perché le risorse sono
limitate, e quindi le guerre verificatesi nella storia cui succedevano sempre carestie e epidemie
erano meccanismi automatici che riducevano le popolazioni troppo accresciute. Al di là della
correttezza o meno della teoria di Malthus, comunque, Darwin cominciò a riflettere che tutti
gli esseri viventi, non solo gli uomini, tendono a produrre più figli di quanto gli ambienti
naturali non riescano a nutrire (V. diapositiva successiva).
Ma l’insufficienza di alimenti e e avversità dell’ambiente limitano queste cifre astronomiche. I
carnivori, gli erbivori, l’incostanza del clima, la mancanza di acqua, al limitatezza dello spazio,
operano grandi distruzioni permettendo solo a poche piante e a pochi animali di diventare
adulti. Ma è proprio questa eliminazione che opera automaticamente la selezione dei più
adatti all’ambiente.
E, così, Darwin giunse alla teoria della selezione naturale per sopravvivenza dei più adatti,
che espose nel libro «L’origine delle specie per selezione naturale, ovvero, La conservazione
delle razze più favorite nella lotta per l’esistenza» . Era il 1859, ben 20 anni dopo il suo viaggio.
L’evoluzione delle specie per selezione naturale
Ogni popolazione Gli esseri viventi
POLIMORFISMO presenta si riproducono in
Le avversità
caratteri diversi eccesso
ambientali (cibo,
acqua, spazio, clima,
malattie, predatori)
agiscono come un filtro
Le variazioni sono
casuali ed ereditarie
Qual è la causa
della variabilità?
LA SELEZIONE
NATURALE
FITNESS
adattamento
all'ambiente Gli organismi che nascono con i caratteri più idonei alla
sopravvivenza hanno la capacità di riprodursi
In che modo
La popolazione dei sopravvissuti trasmette per eredità i avviene la
caratteri favorevoli ai propri discendenti trasmissione dei
caratteri
ereditari?
• Tutti gli esseri viventi si riproducono in quantità superiori alle reali possibilità di nutrizione e di
sostentamento (V. scheda).
• Tutti gli individui di una certa specie nascono con piccole differenze o varietà (la presenza di
forme differenti nella stessa popolazione si dice polimorfismo). La comparsa delle variazioni è
del tutto casuale.
• In base alle condizioni ambientali (risorse alimentari, acqua, spazio, clima, malattie, predatori),
alcune variazioni possono essere più adatte alla sopravvivenza, altre possono essere meno
adatte, in quel momento e in quel luogo. Ma tutte si presentano sempre con uguale probabilità.
• Tuttavia, Darwin non sa dare una spiegazione convincente della causa della variabilità.
• Nella lotta per la sopravvivenza l’ambiente conserva in vita solo gli individui con le variazioni più
adatte alla sopravvivenza. Questo si traduce nella possibilità di diventare adulti e avere figli che
possono a loro volta giungere a riprodursi (questa capacità differenziale a riprodursi e quindi
trasmettere i propri geni viene detta fitness).
• Darwin media questo concetto da Malthus: le risorse non sono sufficienti per tutti gli organismi
che nascono per cui esiste fra loro una concorrenza spietata. Quindi la selezione rende ragione
delle caratteristiche adattative presenti negli organismi.
• I caratteri che compaiono casualmente con la nascita sono ereditari. Gli individui sopravvissuti
possono trasmetterli ai figli.
• Tuttavia, Darwin non sa dare una spiegazione convincente del processo che permette la
trasmissione dei caratteri ereditari.
I modi di operare della selezione naturale
Esempio: il numero delle uova negli uccelli. Il numero di uova deposte dagli uccelli è un
caso di selezione stabilizzante; il numero è determinato geneticamente, sebbene sembri
essere influenzato anche da fattori ambientali. Negli storni, la percentuale di uccelli che
sopravvivono aumenta via via che aumenta il numero di uova deposte, fino ad arrivare a
cinque. Con un numero di uova maggiore di cinque sopravvive una percentuale minore,
probabilmente a causa di un'insufficiente nutrizione.
Gli uccelli geneticamente condizionati a deporre quattro o cinque uova hanno in media
un maggior numero di nati che sopravvivono rispetto a membri della stessa specie che
depongono un numero superiore o inferiore di uova.
I modi di operare della selezione naturale
Un caso di selezione divergente riguarda i salmoni argentei che vivono nella zona nord
occidentale del Pacifico. I maschi che maturano a due anni, noti come «jack», sono
grandi circa la metà di quelli maturati a tre anni, chiamati «hooknose». La possibilità per
un maschio di essere un «jack», oppure di essere un «hooknose», è in parte determinata
geneticamente .
Studi effettuati hanno evidenziato che la selezione divergente non solo tende a
mantenere nella popolazione queste due forme caratteristiche, ma favorisce addirittura i
maschi «jack» più piccoli e quelli «hooknose» più grossi. Quando una femmina depone le
uova, i maschi più vicini al punto di deposizione sono i primi a fecondarle. I maschi
«hooknose» , combattono per rimanere in prossimità dei punti di deposizione e, di solito,
i più grossi vincono. Al contrario, i «jack» si avvicinano ai punti di deposizione
nascondendosi fra le rocce o i detriti, oppure nuotando in zone del corso d'acqua poco
profonde; più piccoli sono i «jack» e meno facilmente vengono scoperti e scacciati dai
maschi «hooknose». I «jack» più grossi e gli «hooknose» più piccoli riescono raramente
ad accoppiarsi, pertanto all'interno della popolazione vengono mantenute le due forme
estreme di maschi (Figura pagina successiva).
I modi di operare della selezione naturale
La selezione bilanciata
Selezione bilanciata o frequenza-dipendente, agisce per ridurre la frequenza dei fenotipi più
comuni e per aumentare la frequenza di quelli meno comuni.
Nelle due diapositive successive viene illustrato il meccanismo dell’evoluzione nel rapporto tra
preda e predatore. Tuttavia, anche le interazioni fra preda e predatore possono portare a una
selezione frequenza-dipendente. Se gli individui di una specie predata differiscono, per esempio,
per il colore, alcuni predatori cacceranno prevalentemente gli individui che hanno il colore più
comune. Se, come risultato di tutto ciò, gli individui di quel colore dovessero diventare meno
comuni, la pressione selettiva su di essi diminuirebbe, poiché i predatori volgerebbero la loro
attenzione agli individui degli altri colori che, a questo punto, sarebbero diventati più comuni.
continua
continua
TORNA
I modi di operare della selezione naturale
La selezione bilanciata
1. L’anemia falciforme (S da Sikle, falce) è una malattia ereditaria dovuta alla mutazione del gene
per la catena β dell’emoglobina, per cui al suo posto viene inserita nella sintesi una valina invece di
un acido glutammico. Come conseguenza di tale sostituzione si ha che la molecola di emoglobina è
meno solubile e tende a precipitare all’interno del globulo rosso (che assume così la caratteristica
forma a falce). Negli individui omozigoti (entrambi gli alleli mutati) la malattia è letale ma negli
eterozigoti (un allele mutato e uno normale) esso rappresenta addirittura un vantaggio per quelle
popolazioni dell’Africa dove imperversa la malaria.
Gli individui eterozigoti non si ammalano di malaria perché il suo agente il Plasmodium falciparum
non è in grado di riprodursi in soggetti malati ma solo in quelli sani. Viceversa in America, dove non
c’è la malaria, la selezione naturale avviene a sfavore dei portatori rispetto ai sani, al contrario
dell’Africa. La conseguenza è che in Africa gli eterozigoti per l’anemia falciforme sono il 49% della
popolazione, mentre nella popolazione nera americana il 9% (in quanto la selezione agisce per
eliminare l’allele S).
Il vantaggio dell’eterozigote, nella genetica delle popolazioni, è definito polimorfismo bilanciato.
2. Un esempio molto simile a quello precedente è l’anemia mediterranea. Come nel caso
dell’anemia falciforme viene favorita o meno la sua frequenza in base alla mortalità differenziale
nelle aree geografiche a diffusione malarica.
I modi di operare della selezione naturale
Selezione sessuale: selezione effettuata dalle femmine (più
raramente dai maschi) per scegliere il partner migliore, questo perché
le femmine generalmente investono di più nella produzione delle
uova e nella cura dei piccoli.
Un esempio può essere quello relativo alla lotta tra maschi per
dimostrare la propria superiorità e potersi accoppiare, che può
essere una competizione simbolica o effettiva.
E’ possibile che la selezione sessuale sia alla base dei caratteri
sessuali secondari (o dimorfismo sessuale), ossia parti differenti,
che compaiono quando viene raggiunta la maturità sessuale.
I modi di operare della selezione naturale
Selezione sessuale
Lamarck e Darwin: due teorie a confronto
Lamarck Darwin
Le variazioni sono indirizzate La variabilità dei caratteri è casuale:
esclusivamente verso adattamenti esistono caratteri favorevoli, neutrali e
favorevoli. sfavorevoli; è l'ambiente a selezionare e
far sopravvivere più a lungo gli individui
con i caratteri più favorevoli.
Lamarck Darwin
L'ambiente ha un ruolo diretto L'ambiente ha un ruolo molto più
nell'evoluzione determinando lo indiretto: non provoca la comparsa di
sviluppo dei caratteri acquisiti. caratteri nuovi, ma fa sì che gli individui
dotati di caratteri che in quel
determinato ambiente risultano
«favorevoli» sopravvivano meglio e si
riproducano di più degli individui in
possesso di caratteri meno adatti.
Lamarck e Darwin: due teorie a confronto
Lamarck e Darwin: due teorie a confronto
Prove dell’evoluzione
l'embriologia comparata,
la biologia molecolare,
PROVE PALEONTOLOGICHE
• I fossili ritrovati in strati vicini sono più simili tra loro di quelli ritrovati in strati distanti.
• Il numero delle specie: Già al tempo di Darwin un numero enorme di specie faceva
supporre che non tutte potevano essere state create, anche perché per uno stesso tipo di
organismo vivente esistevano molte piccole differenze sicuramente come conseguenza di
mutazioni intervenute nel tempo.
calco di
Archeopteryx
Esempi:
- Le ossa delle vertebre coccigee
umane sono il rudimento dello
scheletro della coda.
- L’appendice cecale nell’uomo.
- Bacino e femore nei serpenti e
nelle balene, che non svolgono
più alcuna funzione motoria.
• Quando una struttura compare, con funzioni simili, in due o più organismi non
direttamente inseriti lungo la stessa linea evolutiva si parla di strutture analoghe.
• Quelle strutture che, pur non avendo origine embrionale comune, svolgono nell’adulto
la medesima funzione.
Esempi:
- le ali degli insetti e dei vertebrati (uccelli)
- le branchie dei pesci e i polmoni dei vertebrati terrestri
Negli insetti le ali sono mosse da muscoli elevatori e depressori inseriti alla
loro base e da fasci muscolari situati dentro al torace, che incurvano e
sollevano, oppure appiattiscono ed abbassano le placche tergali con cui
sono connessi gli organi di volo. il meccanismo del volo non è stato ancora
completamente spiegato: pare che sul dorso degli insetti si crei una
depressione e contemporaneamente un flusso d’aria rivolta all’indietro e
verso il basso.
Il volo.
La sula in volo è sorretta
da una spinta, detta
portanza, che è prodotta
dal profilo curvo delle ali
continua
Prove a favore dell’evoluzione
EMBRIOLOGIA COMPARATA
Tasche
branchiali
Coda
FINE PRESENTAZIONE
La crescita esponenziale
continua
La crescita esponenziale
Il calcolo eseguito da Darwin si chiama progressione geometrica, ed e di questo
tipo:
1 - Una coppia di elefanti vive 100 anni e produce 6 figli, ossia in media una
nuova coppia di elefanti ogni 30 anni.
2 - Partendo da un'unica coppia di elefanti, dopo la prima generazione gli elefanti
diventano 2x2 = 4.
3 - Alla seconda generazione anche i figli si riproducono e gli elefanti
diventano 2x2x2 = 8; alla terza generazione diventano: 2x2x2x2 = 16.
4 - se tutti gli elefanti neonati morissero solo da vecchi la popolazione
complessiva raddoppierebbe ogni 30anni. In 300 anni diventerebbe:
2x2x2x2x2x2x2x2x2x2 = 210.
5 - A questo ritmo, nei 1.800 anni trascorsi dall'inizio
dell'era cristiana fino alla nascita di Darwin, la
popolazione degli elefanti originata da un'unica
coppia dovrebbe essere: 260 individui.
E questa è una tale
quantità di elefanti che
non troverebbe nemmeno
posto sulla superficie del
pianeta.
Adattamento e preadattamento
La teoria darwiniana prevede che nuove strutture vengano elaborate a partire da altre
preesistenti, in origine deputate a un determinato compito, ma che si sono progressivamente
adattate a funzioni differenti; infatti, come scrisse il premio Nobel Jacob, se un uomo costruisce
una macchina con un fine determinato, ma usa allo scopo, modificandole leggermente, vecchie
ruote, vecchie pulegge e vecchie molle, la macchina, con tutte le sue parti, potrà essere
considerata come organizzata in vista di quel fine.
continua
Adattamento e preadattamento
Questa deformazione è stata favorita da quando
questi animali, che discendono dagli orsi, hanno
smesso di essere onnivori, e si sono adattati a una
dieta esclusivamente erbivora a base di bambù. Il
panda è stato quindi «rimodellato» dall'evoluzione
non solo nei denti, che svelano ancora la loro origine
da carnivori, ma anche nella comparsa di questo dito
imperfetto, nato da una deformazione del polso.
Non solo, il nostro panda ha anche un apparato
digerente imperfetto, infatti, non riuscendo ad
assorbire tutto il nutrimento dei vegetali di cui si
nutre, passa tutta la giornata a mangiare una
quantità enorme di bambù.
Infine, può accadere, che durante le ristrutturazioni
succeda anche che alcuni organi perdano
importanza: questa è l'origine dei cosiddetti «organi
vestigiali», come l'appendice, che si trova alla fine
del nostro intestino cieco, e che rappresenta il
residuo di un intestino molto più lungo, necessario
quando i nostri antenati erano esclusivamente
vegetariani. Attualmente, è un organo facente parte
del nostro sistema immunitario, ovvero ha una
funzione di difesa nei confronti dei microrganismi
patogeni. continua
Adattamento e preadattamento
Bisogna ammettere, comunque, che esistono delle carenze nel concetto di adattamento, se lo
consideriamo come l'unico in grado di spiegarci tutto il cambiamento evolutivo: altri fattori hanno un
ruolo rilevante come la casualità e la pleiotropia (cioè la capacità di un solo gene di influenzare più
caratteri somatici): infatti se un gene, ad esempio, favorisce una reazione organica e al contempo agisce
nella determinazione del colore della pelle, il colore sarà frutto di una scelta selettiva e senza alcun
valore adattativo. Esistono inoltre strutture la cui funzione iniziale risulta diversa da quella successiva: si
parla in questi casi di pre-adattamento o ex-attamento, come nel caso delle penne degli uccelli, la cui
funzione era in origine correlata alla termoregolazione e che solo in seguito si sono rivelate ottimi
strumenti per il volo.
calco di
Archeopteryx
Nonostante il principio di esclusione competitiva, in natura esistono numerosi casi in cui per
un lungo periodo di tempo due specie affini attingono allo stesso tipo di risorsa prelevandola
dal medesimo habitat. In questo caso si ha la coesistenza di specie con esigenze simili
attraverso la ripartizione delle risorse, ossia attraverso la suddivisione di risorse vitali scarse.
L'esempio più eclatante è certamente quello delle mandrie di erbivori delle savane (gnu,
zebre, antilopi, bufali), che possono coesistere nello stesso habitat, perché, anche se tutti si
nutrono di vegetali, però lo fanno in modo diverso.
Sintesi in inglese della teoria di C. Darwin
Charles Robert Darwin was born in the 1809 in Shrewsbury in a well-connected family.
Darwin started medical career but later switched to divinity at Cambridge. Darwin’s
real passion was science so in 1831 he joined a five years scientifc expidetion on the
survey ship Beagle. After that he expressed his evolution theory, but it needed thirty
years of job. We have divided his journey into four phases.
1° PHASE: STUDY AND CRITICAL ANALYSIS OF EVERYTHING THAT HAS BEEN SAID OR
DONE ABOUT A TOPIC.
He caught from:
• Linneo: th concept of species and how to classificate them.
• Lamarck: the importance of the time and that we have a common - ancestor.
• Cuvier: the constant of extincion.
continua
La nicchia ecologica
Charles Darwin with all his studies is seen as the father of the evolution theory
accepted nowadays as the right one by the totality of the science’s world.
Darwin dead in 1882 and he was buried next to others really important men like Isaac
Newton.