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Essere al sicuro, sentirsi al sicuro.

Finestra di tolleranza e senso di sicurezza

Maria Silvana Patti (patti.mariasilvana@gmail.com), FCP, 18 gennaio 2023


Etty Hillesum
“In fondo, il nostro unico dovere morale
è dissodare
in noi vaste aree di tranquillità,
di sempre maggior tranquillità,
fintanto che si sia in grado d’irraggiarla
anche sugli altri.
E più c’è pace nelle persone,
più pace ci sarà in questo mondo”.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


L’importanza della sicurezza per gli esseri umani

L’essere umano è geneticamente


predisposto ad avere bisogno della
presenza e della vicinanza di una figura di
attaccamento e sappiamo anche che,
senza questo attaccamento, si muore.
L’attaccamento – quando basato su un
accudimento sintonizzato ed empatico –
garantisce la protezione nei momenti di
pericolo e promuove lo sviluppo emotivo
e cognitivo
Gli esseri umani sono cablati in modo
relazionale

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Il codice d’amore neurale (Porges)
Questo sentimento viscerale di
sicurezza, che viene identificato
da Stephen Porges come un
codice d’amore neurale (van der
Kolk, 2015), è indispensabile per
calmarci, curarci e crescere,
poiché anche se la nostra unicità
rappresenta un valore
culturalmente mediato, di base
fatichiamo a esistere come
organismi singoli (van der Kolk,
2015).

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


La funzione della ‘base sicura’

La ‘base sicura’ da cui


possiamo partire per
l’esplorazione del mondo ci
garantisce l’opportunità di
porre l’imprevedibilità degli
eventi all’interno di un sistema
di significato, potendola
affrontare, magari generando
nuove acquisizioni semantiche
e nuove abilità

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Minacce al senso di sicurezza
La percezione di minaccia e
l’esposizione a eventi traumatici di
varia natura ed entità, attenta e
‘rompe’ il senso di sicurezza con
l’emergere di modalità esistenziali da
sopravvivenza, con ‘innescarsi
meccanismi difensivi primitivi di
attacco, fuga, sottomissione, con un
sistema di coinvolgimento sociale
completamente in scacco e con una
capacità di pensare e di riflettere
pari a zero.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Uscire dalla finestra di tolleranza

La percezione di perdita del senso di sicurezza


innesca un’attivazione fisiologica dis-regolata,
portando la persona a uscire dalla propria
finestra di tolleranza emotiva.
Questa definizione, coniata da Daniel Siegel alla
fine degli anni '90, indica quello stato di
attivazione ottimale tra gli estremi di iper e
ipoarousal.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Finestra di tolleranza
Ogden and Minton (2000)

Iperattivazione: troppa
attivazione per integrare
A
R
O
U
S “Finestra di tolleranza”*
A zona di attivazione
L
ottimale

Ipoattivazione: non abbastanza


energia per integrare
*Siegel, D. (1999)
Sensorimotor Psychotherapy™
Attivazione del SNA &Risposta al Trauma
Iperattivazione:
Iperdifesa
Reattività emozionale
Congelamento: elevata attivazione
Ipervigilanza associata all’immobilità.
Immobilità agitata
Immagini intrusive
Risposte difensive di congelamento
Processamento cognitivo ossessivo
Sentirsi “paralizzati”
Iperattivazione

“Finestra di tolleranza”*
zona di attivazione
ottimale

Ipoattivazione: Collasso
Ipoattivazione emozioni appiattite
Disabilitazione cognitiva
Ogden and Minton (2000
Ovattamento
*Siegel, D. (1999) Risposte di sottomissione
Sensorimotor Psychotherapy Institute
Uscire dalla finestra di tolleranza

Si innescano difese istintive di sopravvivenza,


inchiodando la persona in un passato che non
'passa' mai
La percezione della minaccia, infatti, sollecita
sempre meccanismi difensivi reattivi, di tipo
aggressivo, evitante o di resa

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Teoria Polivagale (Porges)

• Tre pattern di risposta alla minaccia che


dipendono dall’attivazione di diversi rami del
sistema nervoso autonomo

1. Sistema vagale ventrale (vago mielinato): parlare,


cercare aiuto
2. Sistema simpatico (catecolaminergico):
mobilizzazione, attacco/fuga
3. Sistema vagale dorsale (vago non mielinato):
immobilizzazione, resa
Interventi sul senso di sicurezza
• É per questa ragione che, come dice
Judith Herman,
• "poichè il trauma defrauda la vittima del
senso di sicurezza e di controllo,il primo
intervento clinico con i pazienti
traumatizzati, non può che che coincidere
con la 'messa in sicurezza'.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Ripristinare il senso di sicurezza implica

Restaurare il controllo

• sul corpo
• sull'ambiente.

Maria Silvana Patti, FCP, 18


gennaio 2023
Il ruolo della psicoterapia sensomotoria
Costruita attorno ai principi di organicità, non violenza, unità,
olismo mente-corpo-spirito, mindfulness, presenza, alchimia
relazionale e con radici teoriche che affondano nella psicoanalisi,
nella teoria dell'attaccamento, nelle neuroscienze, nella teoria
polivagale, nella psicobiologia relazionale, negli approcci
corporei, in particolare nel metodo Hakomi di Ron Kurtz, la
psicoterapia sensomotoria si avvale di tecniche di intervento
che, partendo dal corpo, mirano al raggiungimento di
un'elaborazione top-down da parte del paziente, inserite in una
processualità clinica che non può non fondarsi
sull'imprescindibilità della costruzione di requisiti di sicurezza

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


La prospettiva socioculturale della psicoterapia
sensomotoria
Gli ultimi anni, all'interno
dell'Istituto di Terapia
Sensomotoria, sono stati
caratterizzati da profonde
riflessioni in merito alla necessità
di inglobare una prospettiva
socioculturale con l'intento di
promuovere, anche all'interno
della relazione terapeutica, un
assetto antirazzista e
antioppressivo, salvaguardando
proprio il senso di sicurezza delle
persone

Edizione italiana a cura di Maria Silvana Patti

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Il ruolo della psicoterapia sensomotoria
L'individuo, con la sua storia personale che
rispecchia in maniera transgenerazionale -
anche in termini traumatici - la storia del
proprio o dei propri gruppi di appartenenza, si
pone al centro dei ragionamenti e degli
interventi clinici

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Ampliamento teorico

Ridefinisce alcuni concetti teorici fondamentali,


sottolineando come, all'interno della stanza di
consultazione, gli incontri e gli scontri di
soggettività, che comprendono i
condizionamenti ambientali e culturali, possono
minare il senso di sicurezza del paziente,
indispensabile, come sappiamo, al rapporto di
fiducia e di alleanza.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Ampliamento teorico
• A tal proposito, la 'finestra di tolleranza emotiva' (Siegel,
1999), corrispondente a uno stato di attivazione ottimale tra
gli estremi di iper e ipoarousal, viene ripensata
qualitativamente, nel senso 'di come ci si sta dentro'.
• Il clinico, dunque, è chiamato a notare anche le emozioni del
paziente all'interno della 'finestra' e la sua disponibilità a
spingersi, insieme al terapeuta, un po' più in là, per
sperimentare, muoversi, giocare, provare piacere: a esistere,
di fatto, in modo pieno e autentico.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Strumenti a disposizione del terapeuta
sensomotorio
• Mindfulness relazionale incorporata
• Tracking
• Contatto
• Inquadrare
• Domande di Mindfulness
• Esperimenti terapeutici
• Fornire risorse

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Finestra per il lavoro sul trauma
Arousal
Iperarousal

Iperarousal
Maggiore stabilizzazione
Stabilizzazione

Ipoarousal
Ipoarousal

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Sviluppare risorse somatiche
• Ci sono risorse somatiche di autoregolazione
(che coivolgono la parte centrale del corpo)
• Risorse somatiche di co-regolazione
(relazionali) che convolgono la periferia del
corpo

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Consapevolezza
La consapevolezza si configura quindi come un atto di
presa di coscienza, una possibilità di insight in grado di
creare nuove connessioni, offrire prospettive diverse,
riorganizzare la conoscenza personale.
Tipi di consapevolezza e stati di coscienza

Nel linguaggio comune, con il termine


consapevolezza si possono intendere differenti
disposizioni mentali, inoltre a diversi tipi di
consapevolezza corrispondono differenti stati di
coscienza, specifici per il tipo di esperienza soggettiva
Tipi di consapevolezza e stati di coscienza

Nello stato di coscienza ordinaria, il tipo di consapevolezza è


prevalentemente legata all’esperienza narrativa,
autobiografica, soggetta a continue rivisitazioni e ricostruzioni.
Questa consapevolezza, che dona l’illusione di coerenza e
continuità (significato), si nutre delle narrative personali, della
cultura di appartenenza e delle convenzioni sociali. Essa è una
consapevolezza a posteriori, una storicizzazione semantica
dell’esperienza.
In realtà la coscienza ordinaria è soggetta a continue
fluttuazioni dello stato di coscienza, a seconda del contesto,
dell’attivazione emotiva, delle disposizioni interne ed esterne…
Tipi diconsapevolezza e stati di coscienza
• Un differente stato di coscienza (Mindfulness) è quello che consente
di raggiungere e mantenere una consapevolezza di sé osservante
rispetto a ciò che accade nel qui e ora del momento presente (D.
Stern, 2010), ciò che si manifesta nel proprio corpo, di osservarne le
diverse disposizioni e propensioni (tendenze all’azione).
• Ciò significa poter mantenere un duplice stato di coscienza, il sé che
vive l’esperienza ed il sé che osserva mentre essa si dispiega; la
coscienza di sé si espande consentendo di integrare sensazioni,
emozioni, pensieri e memorie, spesso celati, inconsapevoli, rigidi,
automatici.
• I segreti celati dal corpo divengono fonte di conoscenza e ispirazione
per il rinnovamento personale, interrompendo la “coazione a
ripetere” mantenuta dai condizionamenti delle memorie implicite.
Psicoterapia Sensomotoria

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023


Alcune onsiderazioni
Chi ha sempre vissuto (e continua a vivere) in
contesti maltrattanti e oppressivi non
contempla di poter andare oltre, poiché esporsi
- e questo vale anche per i contesti di cura -
significa mettersi nei guai, andare incontro a
una quasi certa ritraumatizzazione: si preferisce
così rimanere dentro una 'finestra di
attivazione', che sembra ottimale e che, invece,
è mortifera.
Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023
Semrad

“Le maggiori cause della nostra sofferenza sono le


bugie che raccontiamo a noi stessi…Le persone non
possono mai migliorare senza sapere ciò che sanno e
senza provare ciò che sentono...la guarigione dipende
dalla conoscenza esperienziale: si può essere
pienamente responsabili della propria vita solo se è
possibile riconoscere la realtà del proprio corpo, in
tutte le sue dimensioni viscerali” (1969, cit. in Van Der
Kolk, B., 2015)
Alcune considerazioni
A fronte di ciò, diventa evidente che ogni scatto
evolutivo personale comporti anche un passo avanti
nel progresso sociale e del benessere delle comunità.
È per questo che lo psicoterapeuta sensomotorio deve
essere disponibile a uscire dalla stanza di consultazione
creando reti sociali e territoriali che possano facilitare
la costruzione della sicurezza esterna del paziente.

Maria Silvana Patti, FCP, 18 gennaio 2023

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