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RIASSUNTO DIRITTO PENALE

di
FIANDACA-MUSCO

Introduzione – Origine ed evoluzione del diritto penale moderno

1. Il diritto penale pre-moderno: cenni

- Illuminismo ‘700esco = si fanno risalire a questo periodo le matrici culturali del diritto penale moderno:
con esso si affermano principi validi ancora oggi che mirano a bilanciare l’efficienza repressiva e la garanzia
dei diritti individuali
- prima del periodo dell’Illuminismo, vi era:
 incertezza sui fatti punibili per per mancanza codificazioni, sovrapposizioni di più fonti
normative, ingerenza potere esecutivo su giudiziario, confusione tra crimine e peccato
(concezione sacrale moraleggiante del diritto penale)
 sanzioni punitive caratterizzate da arbitrio, eccesso, crudeltà e esasperata spettacolarità per fare
forte impressione sulla collettività
 processo: modello prevalente era quello INQUISITORIO (solo accusa, no garanzia di difesa dell’
inquisito)
 imputato = nemico per il tribunale (ancor prima di una effettiva incriminazione)  ciò portava
spesso a vendetta e intimidazione
- GIUSNATURALISMO LAICO = afferma che comportamento umano (il c.d. “illecito penale”) ha basi
laiche e razionali: mira a superare la concezione teocratica del potere statale, ancorandone la legittimità su
un DIRITTO NATURALE e LAICO fondato su principi razionali.

2. L’illuminismo penale

- L’Illuminismo razionalizza il diritto penale


Dal concetto di contrattualismo  ricaviamo importanti definizioni dei fatti di reato:
1) principio di legalità = predeterminazione reati e pene certezza del diritto  protezione interessi
individuali
2) giudice = è considerato bocca della legge (bouche de la loi): no discrezionalità ma applicazione di
‘meccanico’ sillogismo giudiziario

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3) danno sociale = unica cosa da punire (per tutelare collettività)  la teoria dei beni giuridici si
secolarizza e laicizza
4) sanzioni = razionalizzare e umanizzare: necessità e proporzione della pena, cioè applicabilità
solo nei casi in cui è effettivamente necessario e in proporzione alla gravità del delitto rapportato
all’entità del danno sociale provocato
- “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria = è compendio importantissimo per una politica criminale
razionale e moderna (dopo 1764 Beccaria ebbe grande fortuna sia in Italia che all’estero)  si parla di
ILLUMINISMO PENALE.
- Riforma leopoldina 1786 Granducato di Toscana = mitigazione delle pene, proporzionalità, tipizzazione
dei reati, eliminazione della tortura, abolizione prove privilegiate
- 1789 Dichiarazione dei diritti dell’uomo in Francia (es. principio di legalità, dannosità sociale, necessità
e proporzione delle pene, presunzione di innocenza ecc.)
- 1791 = nasce il codice penale Francese rivoluzionario: sancisce principio di eguaglianza e disciplina
generale e astratta per tutti reati.
 vi è una tendenza generale alla mitigazione delle pene
- 1810 codice penale napoleonico = porta ad un regresso  reintroduzione della pena di morte, pene
infamanti e odiose (gogna, marchio, confisca ecc.), viene punito anche il tentativo considerato al pari della
consumazione, inoltre i delitti contro lo Stato vengono puniti severamente.
- fine ‘800 = Pellegrino Rossi  ritorno del concetto di retribuzionismo: l’ordine morale richiede male
della pena per male del delitto

3. e 4. La nascita della moderna scienza penalistica italiana e la c.d. scuola classica

- la dottrina penalistica italiana è influenzata dalla nascita di 2 scuole:


1) scuola classica: dalla seconda metà dell’ ‘800:
 Francesco Carrara: fondamenti illuministici ma in prospettiva eclettica con spazio per lo spiritualismo
cattolico

2) scuola positiva: fine ‘800:


 Cesare Lombroso ‘positiva’ perchè basata su
 Raffaele Garofalo ‘positivismo criminologico’: cioè estensione di positivismo
 Enrico Ferri filosofico anche a diritto penale e criminologia

- 2 differenti concezioni di reato:


1) concezione classica = individuare le immutabili ragioni che fondano un diritto penale giusto ed
esente da arbitri
+ reato = ente giuridico che viola diritti contemplati da queste leggi assolute
 ente concettuale con specifica rilevanza per il diritto = azione umana libera di soggetto
morlamente responsabile/ pienamente imputabile
+ ex. Carrara – elemento materiale (forza fisica) – elemento psicologico (forza morale)
+ divisione diritto – morale = diritto giudica fatti, la morale giudica gli uomini  distacco da concezione
preventiva della pena per concezione retribuzionistica = no retribuzione morale né giustizia assoluta, ma =
ristabilimento dell’ordine esterno turbato
 LASCITO: diritto penale RAZIONALE e fondato su principi GARANTISTICI

2) concezione positiva = il reato è un FENOMENO naturale, bio-psicologico e sociale  azione


reale di uomo non libero, ma ‘determinato’ al delitto da legge di causalità naturale  diritto penale =
strumento di profilassi sociale (mira a neutralizzare la pericolosità sociale dei delinquenti)

- I tre esponenti della scuola positiva:

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1. Cesare Lombroso: determinismo biologico = aspetti biologici del soggetto proteso al reato
(caratteristiche fisiche/conformazioni biologiche danno propensione al delitto). Tesi
scientificamente non comprovate;
2. Raffaele Garofalo: accentuazione dell’importanza di aspetti psicologici del soggetto proteso
al reato (anomalie psichiche portano a delitto);
3. Enrico Ferri: accento su fattori sociali che portano il reo a delinquere (si proietta sul piano
della politica criminale suggerendo direttive d’intervento perchè è meglio agire con correttivi
sull’ambiente esterno (detti SOSTITUTIVI PENALI) per eliminare sconnessioni ambientali e
sociali che portano a delinquere. Tesi scientificamente più credibile

RICAPITOLIAMO I PUNTI del POSITIVISMO CRIMINOLOGICO:


A) Attenzione spostata dal reato come ente giuridico a REATO come FENOMENO NATURALE E
SOCIALE
B) Negazione del libero arbitrio  no idea di colpevolezza individuale ma sì RESPONSABILITÀ
SOCIALE
C) Attenzione spostata dal delitto al DELINQUENTE (classificazione tipologica dei delinquenti)
D) Centralità concetto di ‘responsabilità sociale’  crisi di concetto di pena retributiva misurata su
disvalore morale di azione  pena come mezzo di difesa sociale PREVENTIVA anche
INDETERMINATA nel tempo
MA determinismo naturalistico senza fondamento razionale!

5. Genesi ed evoluzione dell’indirizzo tecnico-giuridico

- Fine ‘800 nascita della SCUOLA ECLETTICA (media tra posizioni penalistiche delle due scuole)
 Germania Franz von Liszt (scienza penalistica: ricostruzione sistematica di diritto positivo, ma anche
elaborazione di politica criminale attraverso indagine empirica di cause del delitto e tipologie dei
delinquenti: scienza penale c.d. integrata)
- Integrazione con le scienze sociali regredisce nel nuovo secolo
 scuola tecnico-giuridica (Arturo Rocco): vincolo del giurista allo studio tecnico delle norme penali
vigenti, senza lasciarsi influenzare da aspetti di natura differente (extra-giuridici, che pure concernono il
diritto penale ma primato al metodo giuridico = distinzione non separazione) posizione autoritaria perchè
mette da parte il discorso sui fondamenti del diritto penale (come il Fascismo) ma con principio di legalità e
divieto di analogia (che comunque sono principi liberali).
- questo fino agli anni ’60 con conseguente ricostruzione tecnica degli istituti e inaridimento culturale della
scienza penalistica.
ECCEZIONI:
- Giuseppe Bettiol (stesso periodo di Rocco)  vuole recuperare i nessi tra diritto penale e FILOSOFIA per
individuazione dei VALORI da tutelare e gli SCOPI della PENA (GIUSNATURALISMO CATTOLICO +
LIBERALISMO KANTIANO)
- vuole riavvicinare il diritto penale alla MORALE  recupero di dimensione morale della colpevolezza +
riaffermato momento retributivo della pena sulla base del libero arbitrio.

6. Il movimento della nuova difesa sociale

- Nel 2° dopoguerra  Francia = NUOVA DIFESA SOCIALE (movimento penalistico-dottrinale che


influenza in Italia le posizioni di Filippo Gramatica  cerca il superamento del diritto punitivo)
- Francia = Marc Ancel (+ successo internazionale)  ok principi di ‘positivismo criminologico’ con
connotati di maggior ‘umanità’
1) da ‘responsabilità penale’ a ‘antisocialità’ (attenzione a specifica disposizione d’animo del reo)
2) da concezione retributiva a pedagogica/retributiva della pena

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7. Gli orientamenti attuali della scienza penalistica

- metà anni ’60 = rigetto del tecnicismo giuridico come tale  vera fonte normativa vincolante la
COSTITUZIONE che con suoi principi e valori diventa il metro critico per una ricostruzione del diritto
penale alla luce del garantismo costituzionale (principi di legalità, irretroattività, ‘responsabilità personale’
del reo, rieducazione ecc.)
- ripulite man mano molte impostazioni fasciste del diritto penale
- primi anni ’70 = teoria generale dell’illecito penale orientata in senso cost + teoria cost orientata dei beni
giuridici  profonde e incisive RIFORME veerso l’adeguamento del diritto penale al sistema costituzionale
MA  - degrado del quadro politico-isituzionale
- no ricostruzioni univoche e condivise
- no scambio tra sapere specialistico e sedi legislative
 solo riforme parziali scoordinate

Parte Prima – Diritto penale e legge penale

Capitolo 1 – Caratteristiche e funzioni del diritto penale

1. Premessa

- diritto penale= branca del diritto pubblico che disciplina i fatti costituenti reato
- REATO = fatto umano al cui verificarsi la legge riconnette sanzioni penali
- SANZIONE PENALE = conseguenza giuridica connessa al fatto di reato realizzato da un soggetto
agente:
2 specie:
1) inflizione della PENA in senso stretto
2) comminazione di una MISURA DI SICUREZZA
 il fine è lo stesso:
1) PREVENZIONE GENERALE: obiettivo = distrazione da commissione di reati per tutta la
collettività (inflizione sanzione)
2) PREVENZIONE SPECIALE: obiettivo = distrazione da commissione di nuovi reati x il reo
(mediante inflizione sanzione)

- 3 principi fondamentali x diritto penale:


1) PRINCIPIO DI MATERIALITA’ = cogitationis poenam nemo patitur (non c’è reato se non c’è
comportamento esterno materiale)
2) PRINCIPIO DI NECESSARIA LESIVITA’ o OFFENSIVITA’ = comportamento materiale deve
ledere o porre in pericolo beni giuridici
3) PRINCIPIO DI COLPEVOLEZZA = all’agente si deve poter muovere un rimprovero per aver
commesso il fatto lesivo di beni giuridici

2. Funzioni di tutela del diritto penale: la protezione dei beni giuridici

- FINE del diritto penale = protezione del BENE GIURIDICO (= il bene giuridico è un interesse
giuridicamente rilevante meritevole di tutela)
- FUNZIONE DI UTILITA’ del bene giuridico = bene è tutelabile quando produce utilità per consociati
(sennò uso della legge penale sproporzionato x eccesso)
Il ricorso al diritto penale è necessario per a protezione dei BENI GIURIDICI: i quali hanno un carattere
DINAMICO (esistono soltanto nella misura in cui producono effetti utili per la vita sociale)  ciò porta alla
caratteristica di FRAMMENTARIETÀ del diritto penale

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- definizione BENE GIURIDICO: unità di funzioneinsieme di interessi idonei a reaizzare uno scopo utile
per il sitema sociale: aggancio ai valori costituzionali.
-razionalità strumentale del diritto penale = la funzione del diritto penale nei limiti della stretta necessità è
rispettata se oggetto di tutela sono BENI ESSENZIALI x convivenza pacifica (ma spesso sorgono dubbi con
divaricazione tra concezione teorica e realtà dell’ordinamento).

- VALUTAZIONE STORICA di concetto di bene giuridico:


1) tedesco Birnbaum: prima concezione storica (ancoraggio alla realtà sociale) del bene giuridico
(bene giuridico = espressione di uno o più interessi della collettività meritevoli di tutela; sennò non
riceve disciplina)
2) Franz v. Liszt: bene giuridico = preesistente a disciplina giuridica concetto materiale (esprime
bisogni di collettività  norma è norma di tutela = successiva) lo scopo è quello di limitare la
potestà punitiva dello Stato (ma no vengono previsti criteri per individuarlo)
3) Arturo Rocco: bene giuridico (in questo caso è più idoneo chiamarlo OGGETTO GIURIDICO) =
è un interesse strettamente connesso alla norma penale; il bene giuridico anzi è SOLO l’oggetto di disciplina
della norma penale incriminatrice (quindi bene giuridico determinato DOPO disciplina diritto penale) 
FORMALIZZAZIONE della teoria del bene giuridico:
a) oggetto giuridico formale (es. interesse dello Stato all’obbedienza delle proprie leggi)
b) oggetto giuridico sostanziale generico (es. interesse dello Stato alla propria
conservazione ed esistenza)
c) oggetto giuridico sostanziale specifico (interesse del soggetto passivo del reato)
4) concezione metodologica: bene giuridico = NON unico o preminente valore del diritto penale, ma
altre anche altri concetti di uguale importanza (es.condotta penalmente rilevante, gravità di lesione
ecc.).
Teoria positivistico-formalistica del bene giuridicoformalizzazione con disinteresse per il
sostrato materiale del bene giuridico
5) da nazismo/fascismo: bene giuridico = rispetto dello stato etico (impersonato da dittatore): ogni
consociato deve agire nel rispetto dello Stato e x il suo sviluppo (commistione tra diritto e etica)
o CENTRO del REATO = violazione del dovere di fedeltà allo stato etico
o SENTIMENTO POPOLARE = metro di giudizio della dannosità criminale
o massima erosione della teoria liberale
6) da 2° dopoguerra in poi: bene giuridico = ambito puramente giuridico, SCOPO del diritto penale
= PROTEZIONE bene giuridico
-ripensamento critico dei criteri di legittimazione dell’interevento punitivo dello stato di diritto,listz
-emancipare il dirirtto penale dalla morale corrente per un diritto penale LAICO E
SECOLARIZZATO (concezione liberal-democratica del DP)
-beni giuridici tali solo se legati a entità materiali ledibili e corrispondenti a valori generalmente
affermati
-non sono però criteri vincolanti per il legislatore in quanto si tratta di indicazioni troppo generiche.

-BG E COSTITUZIONE
DP (branca di diritto pubblico) = forte congruenza con Costituzione (alla luce di qt si valutano le situazioni
penalmente rilevanti)  TEORIA COSTITUZIONALEMENTE ORIENTATA DEL BG concetto di
BENE PREESISTENTE
 CRITERI VINCOLANTI per legislatore

- Costituzione = principio di stretta necessità x applicazione del DP; inoltre (Costituzione):


1) art. 25 Cost, c2: principio di irretroattività
2) art. 27 Cost, c1: principio di responsabilità personale
3) art. 27 Cost, c3: principio di funzione rieducativa
4) art. 13 Cost.: principio di libertà personale di ogni uomo + 2, 3 Cost.

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- quindi DP giustificato solo se chiamato a tutelare un interesse (o BG) che trova giustificazione nei valori
della Costituzione -anche se da questa non viene espressamente menzionato B di RILEVANZA COST
IMPLICITA 1)che ha nesso funzionale di tutela con bene cost. 2) rientrante nel sistema sociale dei valori
sfondo dell’ord.cost.(es.pietà defunti)
a) Costituzione pone limiti a poteri statali e promuove diversi modelli di società (in astratto),
sempre in rapporto a dei valori fondamentali  valori cost.

b) il DP opera su situazioni concrete, valutando tutti gli aspetti del vivere sociale (anche se
idealmente distanti dalla Costituzione, ma concretamente esistenti. Reprimere azioni dannose) 
beni tutelati dal DP
- due considerazioni:
 la RILEVANZA COST. di un BG è CRITERIO NECESSARIO ma non sufficiente dell’attività di
penalizzazionecriterio di LEGITTIMAZIONE NEGATIVA dell’intervento punitivo + cr. di
SUSSIDIARIETÀ
+ cr. di MERITEVOLEZZA della PENA
+ SCELTA LEGISLATORE sul se/come
dell’intervento penale
 la COMPATIBILITÀ COST. delle figure di reato si vede sotto due profili
1. bene sufficientemente definito in armonia col sistema dei valori cost.
2. tecniche di tutela conformi ai principi cost. (tecniche di strutturazione delle fattispecie
incriminatrici)
sub 1) DP può disciplinare BG difficilmente ‘afferrabili’ o configurabili o beni di interesse
superindividuale?  cfr es. cd ‘beni senza oggetto’ (BSO, la cui determinazione è impossibile
o difficile) e dei corrispondenti ‘reati senza bene giuridico’ violazione di norma che disciplina
BSO non porta danno sociale tangibile, semmai morale)  la Costituzione NON DEVE dirigere
condotta morale di un popolo (ma non si possono lasciare i BSO senza tutela  ecco
l’importanza del DP!).
Diversi tipi di reato  diverse problematiche:
a) reati senza vittima = salvaguardare i valori etici, non comportano danni sociali diversi
dall’offesa ala morale corrente  lo Stato democratino NON può IMPORRE una
MORALE.
b) Fattispecie per tutela di interessi ‘superindividuali’ = perdita di concretezza e afferabilità
dell’oggetto di tutela  degni di tutela, ma attenzione alla tecnica di strutturazione della
fattispecie incriminatrice
c) delitti omissivi propri = mera inosservanza di un obbligo di condotta penalmente
sanzionato

sub 2) problemi di costituzionalità per i seguenti modelli criminosi:


a) reati di sospetto = legge penale reprime comportamenti di un soggetto puntando
l’attenzione sul soggetto piuttosto che sui suoi effettivi comportamenti  si discosta
molto dal principio di necessaria lesività  giustificazione preventiva (leva su
pericolosità soggettiva dell’agente)
b) reati ostativi = legge penale agisce su ‘condotte prodromiche’ (non nec lesive, ma che
anticipano condotte lesive di BG)  DP interviene frapponendo ostacoli tra momento
anticipativo e momento concretamente effettivo).
Ok se – effettiva idoneità preventiva della fatispecie empiricamente suffragabile
– bene finale di rango elevato
c) reati di pericolo presunto = reati solo presunti o cmq fatti valutati possibilmente lesivi su
base di regola empirica (considerando condotte di agente) – ammissibilità con condizioni.
d) delitti di attentato = azioni preparatorie di reati contro la personalità dello Stato.
Assimilazione ai reati tentati
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e) reati a dolo specifico con condotta neutra = azioni non di per sé illecite anzi tutelate da
Costituzione stessa (es. associazione), ma messe in atto con intento illecito (es.
associazione sovversiva, con dolo specifico). Ok ricorso al dolo specifico solo se si
concretizza in incremento dell’idoneità lesiva del fatto.

 Corte Costituzionale: ha sindacato su TUTTA la legge (quindi anche su legge penale, norma
ordinaria)
- NO sindacato di natura politica nel merito  selezione dei beni nella discrezionalità del legislatore
 cr. della rilevanza cost del bene non consente controllo
rigoroso (ok solo per macroscopica/manifesta inconsistenza)
-MA  valori di Costituzione = grosso vincolo interpretativo x norma penale
- NO espressa ricezione dela teoria cost dei bg, ma = sindacato condotto + volte anche con risultato
politico

1. sentenze possibili:
1) SENTENZE DI RIGETTO (+ frequenti x via delle difficoltà nel trattare norma penale)
Corte Costituzionale rigetta l’illegittimità di norma ordinaria rispetto a Costituzione, il
giudice deve applicare legge dubbia. Salvataggio di fattispecie del cp ’30, asserendo il loro
ruolo di tutela di vaori cost.
2) SENTENZE MANIPOLATIVE del bene protetto: x riformulare l’oggetto della tutela
rendendolo più compatibile con la cost. (es. sentimento religioso = espressione della
personalità del singolo credente). Per horror vacui. Ridefinizione lecita se
viene da automatica e univoca applicazione delle norme cost: reinterpretazione cost
orientata
rispetto del tenore letterale della fattispecie incriminatrice
3) SENTENZE DI ACCOGLIMENTO: meno frequenti (CC accoglie dubbi di
costituzionalità: la legge non sarà + applicata perché comprime diritti di libertà cost garantiti
senza tutelarne altri) es. eccitamento all’emigrazione no nell’ ’86.
2. necessità di creare vincolo alla norma penale rispettando la Costituzione  2 situazioni:
1. direttive di tutela per circoscrivere il penalmente rilevante x non allargare portata
norma penale a ambiti morali (Stato democratico e di diritto non deve orientare la
condotta ‘morale’ dei propri cittadini) + no reato l’esercizio di libertà fondamentali
garantite dalla cost.
2. direttive di tutea per dilatare il penalmente rilevante per protezione di beni giuridici
di rilevanza collettiva (es. salute, ambiente ecc.)  no funzione propusiva DP:
– no strumento di trasformazione sociale
– dp tutela beni già esistenti

3. 4. 5. I principi di ‘sussidiarietà’, di ‘meritevolezza di pena’, di ‘frammentarietà’ e di


‘autonomia’
A Principio di sussidiarietà - si ricorre al DP se non è stato possibile porre rimedi punitivi di
altra natura (civili, amm.vi ecc.)  DP = extrema ratio
– necessario
– conforme allo scopo=meritevole di applicazione
 OK uso del DP se punizione di illecito può avvenire nel
modo + completo possibile: indagine su
effettiva capacità punitiva del dp
effettiva dannosità sociale del comportamento
- Circolare Pres. Cons. Ministri XII ’83: criteri orientativi x
scelta tra sanzioni penali o amministrative
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1) teoria restrittiva = ricorso a norma penale solo nei casi di
strettissima necessità (nessun altro intervento punitivo avrebbe =
forza)
2) teoria ampliativa = ricorso a DP sempre auspicabile (x forza
deterrente e funzione stigmatizzante della pena)
- RESTRITTIVA MEGLIO: coordina e potenzia le forze
prevenzionistiche dei diversi settori dell’ord.
B Principio di meritevolezza - ricorso a norma penale NON x tutte le lesioni BG; necessario
della pena quando aggressione di tale livello da risultare intollerabile.
- ampia discrezionalità nella vautazione ma cr di orientamento
cost: +ALTO i bene +giustificata la pena, +BASSO bene +
giustificato limitare
pena a forme gravi di aggressione
C Principio di - DP = frammentario su 3 livelli (x processo genetico: dp da
frammentarietà veste giuridica
a forme tipiche di agressione a beni socialm. rilevanti):
1) DP non disciplina tutte le forme possibili di aggressione a
medesimo BG, ma solo specifiche forme di aggressione previste
da cp e leggi speciali)
2) penalmente rilevante + limitato dell’antigiuridico per tutto
l’og
3) penalmente rilevante non coincide con moralmente
riprovevole
- x prevenzione generale: PdF contrasterebbe con esigenza di
reprimere tt i comportamenti lesivi, ma: scelte legislative sn
frutto di bilanciamento
- x prevenzione speciale: anche qui antinomia apparentefine
= recupero integrale del reo, per evitare tutti comportamenti
lesivi di un dato valore.
- problema di mentalità della vittima NO perché scelta di det.
Forme insita in logica di tutela penalistica
D Principio di autonomia Grispigni = carattere ulteriormente sanzionatorio del dp (tutti
reati già sanzionati da altre branchie dell’ord. giuridico)
 vero nesso con pr. Di sussidiarietà
 falso  applicazione sanzioni penali prescinde da prec
valutazione/ applicazione di altre sanzioni da altri giudici
inoltre pr. di frammentarietà (illecito penale=illecito di
modalità di lesione)
significato autonomo anche a concetti/categorie propri
di altri settori

6. Partizioni di diritto penale


- CP = parte generale (criteri di imputazione soggettivi e oggettivi, conseguenze giuridiche del reato,
elementi di punibilità) e parte speciale (catalogo di fattispecie su singoli fatti illeciti)
- parte generale = consolidamento di principi politico-ideologici x garanzia di libertà del singolo:
– teoria della pena
– concezioni dello Stato
- parte speciale = organizzata con criterio sistematico secondo concetto di “BG di categoria” (raggruppati
reati che offendono medesimo BG, es. patrimonio, fede pubblica ecc.). di + antica formazione; attua la parte
generale

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- integrazione reciproca su piani concettuali diversi

7. Caratteristiche del codice Rocco


- Codice Penale (CP) = cd codice Rocco (dal nome del guardasigilli del 1930, in pieno periodo fascista)
- rispondenza a principi liberali ma emanato durante dittatura ( quindi strumento
sanzionatorio = inasprito)
- SISTEMA DEL DOPPIO BINARIO = sanzione della PENA (tradizionale) + sanzione della MISURA DI
SICUREZZA (entrambe finalizzate a punire il reo e recuperarlo alla vita di società)
- numerosi interventi di riforma (x cambiare parti troppo legati a fascismo):
A DLL n° 288/1944 - scriminante della razione legittima del cittadino vs. abusi di pubblici
ufficiali
- exceptio veritatis = cittadino può provare verità di addebito di fronte
all’attribuzione di un fatto determinato
- attenuanti generiche = circostanze non tipizzate con funzione di
umanizzare condanna
B DLL n° 224/1944 - abolizione pena di morte (scelta politica penale poi ribadita da
Costituzione nel 1948 e nel 1994)
C Legge 127/1958 - no disciplina penale x reati a mezzo stampa (non + responsabilità
oggettiva direttore giornale, ma responsabilità x colpa)
D Legge 191/1962 e - riforma di istituto di sospensione condizionale della pena e della libertà
1634/1962 condizionale secondo il favor rei e ispirata al cr della prevenzione
speciale
E Legge 689/1981 Riforma dell’istituto della depenalizzazione
- principi = parte generale dell’illecito depen/orig. amm.
- Depenalizzati illeciti puniti con sola multa
F Legge cd novella Riforma di ambiti di disciplina ‘generale’ del CP: comparazione
del 1974 attenuanti/aggravanti del reato; recidiva da aggravante obbligatoria a
facoltativa; libertà condizionale anche in caso di 2° condanna; cumulo
giuridico x conc.form. reati; estensione reato continuato
G Legge 354/1998 Riforma ordinamento penitenziario (miglior vivibilità delle carceri e
miglior opera di recupero di condannato)  sanzioni alternative (aff in
prova, semilib, lib antic)
+ emergenza terrorismo  miniriforma ord. penit. ‘86
+ emergenza mafiosa  legge ’92
+ legge 689/1981 ‘Modifiche al sistema penale’ sanzioni sostitutive
delle pene detentive brevi

Interventi su parte ‘speciale’


1 Art. 270 bis; artt. - introduzione di reati di associazioni con finalità di terrorismo/finalità
416 bis e ter eversive dell’ordine democratico, associazione di stampo mafioso
(legge cd Reale e legge Rognoni-La Torre)
2 Legge 66/1996 - riformata categoria dei reati sessuali
3 Legge 547/1993 - riformata categoria dei reati informatici
4 Legge 269/1998 - introdotta disciplina sfruttamento sessuale dei minori

-CRITICHE A CODICE ROCCO = molti BG non tutelati da parte speciale, ma da ricercare in cd


legislazione speciale (complementare al CP)  sproporzione quantitativa e qualitativa
- processo di DECODIFICAZIONE tocca anche cp (come cc), anche se molti sperano in ritorno di centralità
del cp  tendenza alla degradazione del codice Rocco da fonte pricipale a fonte integrativa e sussidiaria
- alcuni pensano che cp abbia perso sua centralità (demanda quasi tutto a legislazione speciale)

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- altri pensano sia ancora centrale  principi di matrice codicistica a qui sempre si conformano le
legi speciali
- cp = necessita SEMPRE di adeguamenti x mutata realtà (molti auspicano riforma di cp) (soprettutto per
miglior congruenza al sistema di valori della Costituzione).

Capitolo 2 – La funzione di garanzia della legge penale

Caso 1 – L’uomo della fontana (1 uomo si immerge nudo in una fontana di Hyde Park; denunciato, è
chiamato a rispondere penalmente x violazione norme x abbigliamento contrario al buon costume)

1. Premesse generali

- principio di legalità = esigenza di vincolare l’esercizio di ogni potere dello stato alla legge
- principio di irretroattività = conosciuto fin da Illuminismo (TEMPUS REGIT ACTUM)  divieto di
retroattività riferito alla SANZIONE (diventa misura arbitraria se non c’è preventiva minaccia)
- inizio ‘800: criminalista Anselm Feuerbach  NULLA POENA SINE LEGE (punibilità penale solo se
violata una legge SCRITTA) raccordato al fondamento della pena nella sua funzione general-preventiva 
perché funga da deterrente la norma deve essere prima conosciuta dai cittadini.
- principio accolto da art. 25 Cost. (‘nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrato in
vigore prima del fatto commesso’)
Basi normative:
- art. 25, comma 2 Cost.: nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore
prima del fatto commesso
- art. 7 CEDU
- art. 1 cp: nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla
legge, né con pene che non siano da essa stabilite
 art cost e art cp hanno contenuto significativo corrispondente! Recuperate con la costituzionalizzazione
tutte le dimensioni garantistiche del pr. nullum crimen sine lege co
- caso 1: essere nudi è ben diverso da essere vestiti: DP cerca di tutelare i BG reprimendo comportamenti
lesivi vs. altri
- anche art. 7 Convenzione europea x la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (CEDU)
- destinatari di PdL = legislatore e giudice; PdL: 4 sottoprincipi:

Principi che compongono il Principio di


Legalità:
1 Riserva di legge (RdL)
2 Tassatività della norma penale
3 Irretroattività della norma penale
4 Divieto di analogia della norma penale

2. La riserva di legge: fondamento e portata

Caso 2 – Un uomo turba un comizio regionale (viene punito x art. 67 legge reg. sic. che estende a elezioni
regionali le norme penali previste da TU 1948 n. 26 x elezioni nazionali)
Caso 3 – Un automobilista senza libretto di circolazione non ottempera a obbligo di mostrarlo a ufficio di
polizia (incriminato x art. 650 cp  inosservanza a provvedimento di Autorità)
Caso 4 – Industriale produce sostanze alimentari vietate da regolamento di Min. Sanità (e non da legge
penale)

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- RdL: divieto di punire un det fatto in assenza di una legge preesistente che lo configuri come reato (fine =
sottrarre al potere esecutivo la competenza in materia penale: così minoranze possono esprimere il loro
parere). legge in senso formale, prodotta da Parlamento, legge ordinaria  il procedimento legisativo:
salvaguarda il bene della libertà personale (possibile sindacato delle minoranze)
evita arbitrio di potere esecutivo e giudiziario
Se 1) no squilibrio forze magg/oppos 2) scelte politico-criminali oggetto di dibattito pubblico
- 2 modi x intendere RdL:
1) RELATIVA: consente cmq a normazione di tipo secondario di disciplinare norma penale (es.
regolamento in concomitanza con legge ordinaria)  no perché elude esigenze di garanzia
2) ASSOLUTA: prevede totale disciplina di fattispecie penale in competenze di legge ordinaria
(quindi in normazione 1aria)  + corretta x PdL 1. formulazione elastica = elemento di fattispecie det
tramite rinvio a reg., fonte secondaria diventa mero presupposto di fatto. NO!
2. apporto tecnico di norm. secon. = consentiti accertamenti tecnici/ specifificaz. di dati, alla stregua di
parametri legislativamente predeterminatiOK!
EQUILIBRIO tra riserva e tassatività = scete di fondo su incriminazione legislatore /
specificazione tecnica di elementi già delineati di fattispecie fonte secondaria

3. Il concetto di legge nell’art. 25, comma 2° Cost. e nell’art. 1 cp

- legge ordinaria (in senso formale, prodotta dal parlamento ex artt. 70-74 Cost)
- largo uso decreti legge e leggi delegata(es.terrorismo e mafia),ok “l.in senso materiale” D.Lgs o D.L. (atti
aventi forza di legge)?
ad essi a Cost. riconosce efficacia pari a quella delle leggi ordinarieok loro rilevanza in materi
penale!
ma poco compatibili con ratio di RdL:
1) d.lgs (legge delegata) x DP: = in rapporto a legge delega come qualsiasi fonte 2aria  ok
solo specificazione tecnica rispetto a elementi di normazione ordinaria  se no eluse garanzie
di RdL!
2) d.l. x DP:  x sua natura emanato in casi di necessità e urgenza (quindi NO x fattispecie
penale  no controllo minoranze e dp è materia che richiede ponderazione su quali
provvedimenti adottare nei vari contesti)
- SICURAMENTE NO = LEGGE REGIONALE (sia su materie di compentenza esclusiva, sia concorrente
ex 117 Cost.)
Perché: - restrizione di libertà fondamentali è pertinenza dello Stato
- necessità di condizioni di uguaglianza nella fruizione della libertà personale
- pr. dell’unità politica dello Stato
sent. 487/89 CC = no l.reg. perché manca visione generale dei bisogni e dei valori dell’intera società.
- OK legge regionale se porta una causa di giustificazione alla norma penale (ossia giustifica un
comportamento penalmente rilevante)
- ma caso 2 (tutela penale x settore ‘elettorale’ regionale sprovvisto di tutela)  usa la ‘recezione’ della
legge penale statale (sentenza CC considera legittima la recezione ma con una motivazione che indicherebbe
che non doveva essere recepita)

4. Rapporto legge-fonte subordinata: i diversi modelli di integrazione (4 livelli)

- RdL = riguarda la gerarchia delle fonti (importante naturalmente anche x il DP)


MODELLI DI INTEGRAZIONE TRA LEGGE E FONTE NORM. SUBORDINATA:

1 Norma penale in bianco (cfr Norma penale affida alla fonte subordinata la det delle
art. 650 cp) condotte concretamente punibili(es. legge penale determina

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sanzione e rimanda a regolamento o a provvedimento di PA x
Cfr caso 3: norma incrimina indicare tt le connotazioni del fatto)
l’inosservanza di Ok sent.168/71 = legittimo 650 cp 
provvedimenti dell’autorità. ‘Penale’ ‘in bianco’ perché:
Det del contenuto della a)‘norma penale’ x’ sicuramente incriminatrice = ha caratteri
regola di condotta/fatto di normale precetto penale
costituente reato affidata b) ‘in bianco’ x’ non completa in ogni sua parte  non
all’autorità amm.(es. presenta ancora la dizione degli elementi (es. comportamento
provvedimento dell’Autorità) illecito) che la rendono penalmente rilevante (rimanda a fonte
2aria)
c) ammissibile solo se i caratteri, presupposti, contenuto,
limiti di provvedimenti dell’Autorità amm. sono indicati –
aspetti generali – da legge di Stato (fonte 1aria)
2 Norma 2aria partecipa alla -norma 2aria det 1o+ elementi che concorrono alla
configurazione del fatto di descrizione dell’illecito --n 2aria det le modalità del reato
reato(cfr art. 659 cp) incidendo sul suo disvalore penale dubbio di contrasto con
ratio RdL BUT margine di tolleranza per intrecci con
discipline extrapenali = non depotenziare la tutela di interessi
3 Norma 2aria si limita a Nessun prob di legittimazione costituzionale (supremazia
specificare elementi norma 1aria su 2aria)  semplice specificazione tecnica
legalmente previsti da
norma 1aria Caso 4: DP già vieta uso di additivi chimici = ok decreto di
Ministro della Sanità che li specifica (penale può demandare
regolamentazione in casi di difficoltà tecnica)
4 Norma 1aria consente a Ipotesi illegittima (norma 2aria avrebbe totale potere di
2aria di scegliere disciplina di materia penale)  NO RdL!!!
comportamenti punibili tra
quelli da quest’ultima
disciplinati

4. Rapporto legge-consuetudine

- consuetudine: ripetizione generale, uniforme e costante di un comportamento, accompagnata dalla


convinzione della sua corrispondenza a un precetto giuridico  OK se
- fattispecie non disciplinata già da legge ordinaria o regolamento(c.=fonte primaria)
- consuetudine richiamata dalla norma
- NO  funzione INCRIMINATRICE o AGGRAVATRICE del trattamento punitivo.
- desuetudine = consuetudine abrogativa  NO per diritto penale = sempice disapplicazione fattuale non
fa perdere di efficacia alla norma penale, anche se non attuata per un tempo notevole  occorre legge
abrogatrice
- dubbio  funzione integratrice = contrasto con RdL così come dubbio per regolamento.
- OK  consuetudine scriminante = causa di giustificazione: norme cause di giustif. no carattere
specificamente penale: no RdL

6. Riserva di legge e normativa comunitaria

Caso 5 – Tizio non sottopone a verifica e controllo apparecchi pressione con pressione > 0,05 Kg/cmq
(reato ex art. 112 rd 824/1927) ma < a 0,5 Kg/cmq (in conformità con direttiva CE)
- norma CE = principio del primato vs. norma penale interna
ma istituzioni UE no potestà penale per il deficit di democraticità

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pr. cost di riserva di legge in mat pen – riconosciuto dalla stessa Corte di Giustizia = RdL pr.
generale del diritto comunitario limite alle norme ue rispetto a ord. nazionali

- può sanzioni amministrative ex art. 229 tr CEE (Amsterdam)


tutela penale mediata di interessi comunitari – assimilazione di interessi comunitari a interessi
statali
– armonizzazione legislazioni penali nazionali (adozione di
modelli simili di incriminazione)
– unificazione legislazioni penali nazionali (predisposizione
normativa comune)
- Terzo pilastro (tr Maastricht ‘92) può usare  Convenzioni MA CARENZA DI
EFFETTIVITÀ  no ratificate
 decisioni quadro  no eff. Diretta

Strumenti giuridici dell’Unione Europea:


1. REGOLAMENTO: applicazione diretta in tessuto giuridico italiano
2. DIRETTIVA GENERICA: non applicazione diretta (ha natura di norma che disciplina caratteri
generici di
Fattispecie)
3. DIRETTIVA ANALITICA: concreta e chiara, applicabile direttamente

Possibili forme di interazione:


1. Conflitto = incompatibilità evidente  se regolamento/direttiva dettagliata non applicata norma
penale contrastante
 espansione di libertà fondamentali = ex art. 51 cp
 prevalenza diritto ue ha effetto limitativo del DP
2. Int specificativa-integrativa = norma ue concorre a delineare i presupposti di applicazione di
fattiscpecie incriminatrici interne, spcificandone/integrandone gli elementi costitutivi. Comatibilità
con RdL se:
- specificazione tecnica
- integrazione di elementi normativi
3. Obblighi comunitari di tutela penale a carico degli Stati membri = obbligo di leale collaborazione:
assicurare risposte sanzionatorie adeguate rispetto agli obbiettivi di tutela perseguiti  siano penali o
extrapenali non importa, decide lo Stato. Devono avere però i caratteri di effettività, proporzionalità
e capacità dissuasiva.

7. Il principio nulla poena sine lege

- NPSL (nulla poena sine lege) = NON espressamente previsto da art. 25 comm 2° Cost. (manca riferimento
a ‘sanzione’ penale)  in qt caso la Costituzione minus dixit quam voluit BUT pr cardine di ordinamento
democratico
- riserva di legge = vs. legislatore e vs. GIUDICE (che deve cmq mantenere autonomia e
discrezionalitàper adattare la pena al concreto disvalore del fatto commesso)  legge stabilisce max e min
pena (detti EDITTALI x’ stabiliti dalla legge)  modello predeterminazione di livelli min e max edittali di
pena deriva da Code Napoleon 1810 (sostituisce sistema cd. pena tariffa del 1791)
- RdL rispettata solo se MIN e MAX RAGIONEVOLI rispetto a:
– rango del bene  se spazio edittale troppo ampio eluso il
– gravità del’offesa pr di RdL.
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- RdL ASSOLUTA per le pene  sia principali che secondarie
 tipo di pena e misura
 estesa ala fase dell’esecuzione della pena (disciplina, sicurezza, rieducazione)

I. Il principio di tassatività: premessa

Caso 6 – Carlo Braibanti viene condannato per plagio di due ragazzi (messi in stato di totale soggezione
psicologica)  cfr art. 603 cp poi dichiarato incostituzionale
Caso 7 – donna prende il sole a seno nudo in spiaggia pubblica (reato x art. 726 cp ma 2 sentenze 1 1982 =
reato e altra 1982 = non reato)

- principio di sufficiente determinatezza o tassatività = x salvaguardare cittadino da abusi del potere


giudiziario
- Principio di Tassatività = legislatore deve determinare con sufficiente precisione il comportamento
penalmente sanzionato (x’ cittadino possa giungere a sua corretta conoscenza) se no eluso PdL
- ratio a) analoga a quello del PdL = norma penale = deterrente (deve distogliere consociati dal commettere
reati), condizione indispensabile perché DP funga da giuda del comportamento del cittadino
b) pendant col pr. di frammentarietà: il legislatore deve specificare con precisione le modalità di
aggressione incriminate
c) rafforzare il rapporto di fiducia partecipativa tra cittadino e Stato democratico
d) proiezioni processuali = 1. obbligatorietà dell’azione penale elusa se pr. tass. non rispettato
2. diritto cost alla difesa sarebbe menomato x difficoltà a confrontarsi con
imputazione imprecisa
-inconvenienti = 1. Tendenza compromissoria in sede legislativa  ambiguità delle fattispecie
2. ambiguità delle fattispecie/latitanza del potere politico alla soluzione di problemi 
tentazione di giurisprudenza di sovrapporre a scelte legisative politiche giudiziarie di tutela
dei BG
 corretta tecnica di redazione delle norme incriminatrici = equilibrato rapporto tra poteri dello stato =
certezza giuridica e riduzione dei contrasti interpretativi

9. Il principio di tassatività e tecniche di redazione della fattispecie penale

- norma penale = tassativa se rispetta canoni linguistici e prevede situazioni concrete (non da fantasia del
legislatore)
Cfr: caso 6 (Braibanti): indeterminatezza linguistica rende impossibile ricavare norma chiara x definire
fenomeno di dipendenza psicologica
- PdT = sia x legislatore che x giudice
- modelli di normazione:
1) NORMAZIONE DESCRITTIVA = tecnica che specifica fatto criminoso con termini che alludono
a dati empirici
2) NORMAZIONE SINTETICA = qualificazione di sintesi attraverso uso di elementi normativi con
rinvio a fonte esterna come parametro per la regola di giudizio da
applicare nel caso concreto
- elementi: a) cd. descrittivi = traggono significato da realtà empirica, strumenti di tecnica legislativa atti
a garantire tassatività (a volte carattere descrittivo apparente  privi di obiettivo riscontro
nella realtà)
b) cd. normativi = necessitano di etero-integrazione mediante rinvio a norma ≠ da quella
incriminatrice
- giuridici  tessatività rispettata x’ norma richiamata individuabile senza
incertezze

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- extragiuridici  rinvianti a norme sociali o di costume = difficile
individuazione  tassatività non rispettata se – segno
linguistico non individua parametro valutativo
– parametro valutativo non univoco nel contesto
sociale
(es. tutela del pudore art. 527 ss cp  indeterminatezza del concetto di
buon costume)

10. Il principio di irretroattività

Caso 8 – Tizio viene punito x aver fatto pascolare il gregge sul terreno altrui (art. 636 cp): poi una legge
modifica la punibilità (solo su querela di parte)  Tizio continua a essere punibile senza querela?
Caso 9 – durante Repubblica di Salò A accusa B (falsamente) di appartenere ai partigiani; poi non è +
reato essere partigiano: A è ancora perseguibile x calunnia?
- PdL = nessuno può essere punito per un fatto che, al momento in cui è stato commesso, non era
disciplinato come illecito da alcuna norma giuridica
- cfr art. 11 disp. prel. Cost: ‘la legge non dispone che per l’avvenire; non è ammessa la sua applicazione
retroattiva’
- cfr art. 25 Cost.: ‘nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrato in vigore prima
del fatto commesso’
 ratio = garanzia della libertà personale del cittadino nei confronti del potere legislativo. (matrice liberal
garantistica)
- cfr art. 2 cp, comma 1 – pr. di irretroattività (solo per dp sostanziale, non anche processuale)
– pr. di retroattività della norma più favorevole
-contrasto solo formale  identica ratio = garantire al singlolo la libertà + art. 3 Cost (parità
sostanziale di trattamento)

11. La disciplina dettata dall’art. 2 del cp

- art. 2 cp:
1° comma:‘nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu
commesso, non
costituiva reato’:  cd nuova incriminazione = nuova legge introduce nuova figura di reato.
- irretroattività + legalità = nullum crimen, nulla poena sine ‘praevia’ lege penali
- retroattività occulta = es. costituzione di valuta all’estero (prima della legge valutaria del 1976)
2° comma: ‘nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge posteriore, non costituisce
reato; e
se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali’:  caso di cd abolizione della
norma incriminatrice
 autori del reato abrogato NON possono essere PUNITI (se condanna  no esecuzione, no effetti
penali)
- se solo riformulato contenuto = verificare se permane la rilevanza penale del comport. concreto
(salvo legge+favorevole) - cd. SUCCESSIONE DELLE LEGGI PENALI NEL TEMPO  solo se
permane la “continuità del tipo di illecito” 
- parametri di valutazione – interesse protetto
– modalità di aggressione del bene
 deve esserci RAPPORTO DI CONTINENZA = omogeneità strutturale tra fattispecie
astrattamente considerate che det una relazione di genere a specie a) fattispecie successiva
contenuta nella precedente
b) norma successiva amplia contenuto della precedente
(anche se norma abrogatrice di una precedente fa
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riespandere un norma di contenuto + generale rispettto a
quest’ultima e ad essa preesistente)

12. Segue: successioni di leggi e applicabilità della disposizione più favorevole al reo

4° comma: ‘Se la legge del tempo in cui fu commesso il reato e le posteriori sono diverse, si applica
quella le cui disposizioni sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata pronunciata sentenza
irrevocabile’  cfr principio di uguaglianza (x’ FAVOR REI NON è principio costituzionale a sè
stante)
- pr. di retroattività della norma + favorevole al reo (principio di favor libertatis garantisce al reo
l’applicazione di legge – presente o futura – meno invasiva x sua dignità personale)
- investe il piano del trattamento sanzionatorio – sanzione
– regime della procedibilità
- l’operare del pr. presuppone un’ipotesi di successione tra norme penali accertabile sulla base del cd
‘rapporto di continenza’ (raffronto tra ≠ norme da operare in concreto – si confrontano i risultati della
loro applicazione alla fattispecie concreta)
3° comma: se vi è stata condanna a pena detentiva e la legge posteriore prevede esclusivamente la
pena pecuniaria, la pena detentiva inflitta si converte immediatamente nella corrispondente pena
pecuniaria, ai sensi dell’art. 135 (anche dopo il giudicato, per rispetto anche in fase di esecuzione
della nuova valutazione dell’ord)

13. Successioni di leggi integratrici di elementi normativi della fattispecie criminosa


(modifiche cd ‘mediate’ della fattispecie incriminatrice)

- cfr caso 9: calunnia x partigiano = soluzione controversa


- disciplina di successione di leggi penali (art. 2 cp) può essere applicata a modifiche normative che incidono
sulla fattispecie incriminatrice solo in modo mediato? Es. incidendo su norme che integrano il contenuto
della np o ne regolano elementi normativi.
Risposte: a) orientamento restrittivo = disciplina abilitio criminis art. 2, c 2 non applicabile in caso di
abrogazione di norme integratrici di elementi normativi (≠ per
norme in bianco)
b) ≠ orientamento = distinguere a seconda che l’elemento normativo incida o meno sulla portata e
sul disvalore astratto della fattispecie
c) tesi estensiva = riporta a disiplina art. 2 le 2 ipotesi precedenti
 tesi dell’incorporazione della disposizione integratrice dell’elemento normativo
nella stessa norma incriminatrice (perché disciplina i presupposti normativi della
rilevanza penale del fatto = tutt’uno con np)
 concetto di ‘fatto’ ha stesso significato in comma 1 e 2 = in c1 (nuova
incriminazione) ricomprende tutti i presupposti rilevanti in concreto per l’applicazione
della np  ciò vale anche per l’ipotesi di abolitio criminis (c2) = l’intervento
legislativo posteriore incide su 1dei presupposti di rilevanza del fatto necessario per
configurare l’illecito  fa sì che esso non costituisca + reato e non possa + essere
punito

14. Successione di leggi temporanee, eccezionali, finanziarie

5° comma: principio di retroattività in senso + favore al reo NON opera per leggi temporanee e
eccezionali (o leggi ‘finanziarie’)
- eccezionale: operative solo se preesiste un fatto caratterizzato da accadimenti straordinari (es. guerre,
epidemie, terremoti ecc.)
- temporanea: leggi con termine di durata fissato dallo stesso legislatore
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 ratio: connaturata alle caratteristiche di quesate leggi l’applicabilità di un regime diverso da
quello reintrodotto in situazione di normalità (altrimenti comoda scappatoia per commetere
violazioni con certezza di futura impunità)
- finanziaria: leggi che attengono a specifico ambito di vita sociale e economica (cfr art. 20 legge n.
4/1929 x violazione di leggi finanziarie)  per interesse primario alla riscossione dei tributi BUT
ABROGATO  commi 2, 4 art. 2 SI APPLICANO

15. Decreti-legge convertiti

6° comma: la successione di leggi penali si applica ‘anche nei casi di decadenza o mancata ratifica
di un decreto-legge e nel caso di decreto-legge convertito in legge con emendamenti’
- legge penale = è ammissibile che sia disciplinata da DL

- 2 situazioni: a) ord. del ’30 = cessano effetti dl EX NUNC (conserva valore fino a quando abrogato) 
successione
b) art. 77 Cost = cessano effetti dl EX TUNC (perde effetto anche x periodo in cui vigeva)
 no successione x’ essa presuppone la valida applicazione della legge preesistente al fatto e
la caducazione ex tunc impedisce di applicarlo anche a fatti commessi sotto la sua vigenza
- se DL NON convertito  decadenza ex tunc (e ritorno a disciplina vigente prima di emanazione)
 BUT = se disciplina previgente + aspra (dl fa modifiche più favorevoli al reo)c’è violazione del
principio di irretroattività legge penale incriminatrice/+ sfavorevole  MAI DEROGATO x’
principio irrinunciabile
 c2, c4 APPLICABILI in caso di decadenza/mancata ratifica/emendamenti dl.
- BUT: CC dichiara incostituzionalità di 6°c (contrasto 77, c3 cost)  motivazione:illegittimo solo se
applicato a fatti pregressi = commessi
anteriormente alla sua entrata in vigore  legge previgente vale solo x fatti comessi in vigenza (tempus
regit factum)
- applicazione c2, c4 x fatti concomitanti = commessi sotto la sua vigenza

16. Leggi dichiarate incostituzionali

- art. 135 cost.: norma illegittima cessa efficacia da giorno dopo pubblicazione decisione  cessazione
efficacia ex nunc
But
- eccezione di incost ex giudizio pendente + efficacia decisione ex nunc = no interesse ad adire alla Corte x’
decisione non valida per giudizio pendente
 l. 87/53 = norme incostituzionali non + applicate da giorno dopo pubblicazione decisione incost.
= se sent. Irrevocabile di condanna  cessano esecuzion e ed effetti penali
 effetto ex tunc della dichiarazione di incostituzionalità  no fenomeno successorio  no c2,
c4 but sì x fatti concomitanti se legge precedente + aspra = stesso fenomeno di DL decaduto

17. Sindacato di costituzionalità sulle norme penali “di favore”

- problema di sindacato di costituzionalità sulle leggi penali cd di favore: sempre ammissibile ma problema
di costituzionalità (cfr principio di eguaglianza)

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- tendenza di CC a dichiarare inammissibilità per irrilevanza delle questioni relative alle norme di favore 
per successione di l.p.
But: tentativo di superare inammissibilità  garanzia del favor libertatis ex 25 cost ≠ sindacato di
costituzionalità = non può essere sottratto alla CC
- sindacato ammissibile = solo se scelta legislativa di incriminare un certo tipo di condotte, fa
discriminazione nel trattamento punitivo di condotte dello stesso tipo (es. falso elettorale ≠ altri falsi  CC
dice no! Ingiustificata discr.)

18. Tempo del commesso reato

- DET. TEMPUS COMMISSI DELICTI = 3 CRITERI:


1) teoria della condotta: reato commesso quando soggetto-agente realizza
l’azione o l’omissione
2) teoria dell’evento: quando si verifica il fatto lesivo causalmente connesso all’
azione/omissione, necessario x la configurazione dell’illecito
3) teoria mista: guarda sia all’azione che all’evento, reato commesso quando si
verifica l’una o l’altro indifferentemente ntrambi i casi precedenti
- NO = T.EVENTO – alcuni reati non hanno evento naturalistico
– se dopo azione nuova legge  applicazione retroattiva della legge penale
= T. MISTA – irragionevole presupporre 2 eventi completamente differenti
- + CORRETTA = teoria della condotta (momento in cui il soggetto pone in essere l’intento criminoso 
decisivo anche x prevenzione generale ex minaccia di pena)
Problemi per reati a forma libera, distinguere
a) REATO DOLOSO: commesso quando si realizza ultimo atto illecito sorretto da
volontà dell’agente
b) REATO COLPOSO: commesso quando si realizza il 1° atto (tra quelli
casualmente connessi a evento) che realizza la lesione a regole di diligenza,
prudenza ecc.
Reati di durata:
c) REATO PERMANENTE: (= perdurare di situazione illecità volontariamente rimovibile
dal reo) commesso quando si realizza ultimo atto di mantenimento della condotta
antigiuridica
but  rischio di applicazione di legge + sfavorevole successiva = meglio commissione con
1° atto che dà avvio
d) REATO ABITUALE: (=reiterazione nel tempo di più condotte della stessa specie) ≈
r.permanente (1° atto)
Nei REATI OMISSIVI = commesso allo scadere del tempo utile x realizzazione di condotta
doverosa.

19. Il divieto di analogia

Caso 10 – imprenditore immobiliare costruisce ma sottrae appartamenti sfitti al mercato x eludere legge su
equo canone: è reato di aggiotaggio cd mobiliare (art. 501 bis cp)?
Caso 11 – soggetto inoltra domanda al comune dichiarando falsamente di essere disoccupato e privo di
abitazione (è delitto di tentata truffa?)
- ANALOGIA = processo di integrazione dell’OG tramite l’applicazione al caso di fattispecie similare
(estendendone la disciplina alla fattispecie in oggetto).
- ricorso analogia = espressamente vietato da art. 14 disp. prel. nel caso di legge penale (anche
implicitamente in artt. 1 e 199)
- implicitamente costituzionalizzato x’ ratio di garanzia identica al pr. nullum crimen sine lege

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- importante distinzione:
1) INTERPRETAZIONE ESTENSIVA: la soluzione proposta(pur estrema)rientra nei possibili
significati letterali della norma
Ok but  pr di frammentarietà impedisce di forzare i limiti di
tipoicità della norma
 rischio di giudizio analogico mascherato
2) ANALOGIA IN SENSO STRETTO: MAI ammessa = la soluzione proposta va al di là della max
estensibilità interpretativa del testo di legge
- violazione di divieto di analogia se legislatore fa ricorso a tecniche di tipizzazione di tipo casistico =
predispone un txt di legge con frasi tipo “in casi analoghi”, “in casi simili” ecc.(richiamo esplicito
all’applicazione analogica) non riempibili tramite criterio univoco legisl. Prefissato
-ampiezza del divieto a) divieto assoluto = sia x norme incriminatrici, sia x norme di favore  primato
dell’esigenza di certezza
b) divieto relativo = solo x interpretazione di norme penali sfavorevoli  ok interp.
analogica in bonam
partem

Limiti = art 14 prel – n eccezionali
= NO!
– n generali = Sì!
Analogia SEMPRE VIETATA x cause di non punibilità che riflettono situazioni/motivazioni politicho-
criminali particolari:
a) immunità = derogano a principio della generale obbligatorietà di LP x tutti coloro che sono nel
territorio dello Stato
b) cause di estinzione del reato e della pena = derogano a normale disciplina di illecito penale e
delle conseguenze sanzionatorie
c) cause speciali di non punibilità = rispecchiano valutazioni politico criminali legate alle
specifiche caratteristiche della situazione presa in
considerazione – quindi non estensibili ad altri casi
– es. rapporto di famiglia nei reati contro il patrimonio
- x circostanze attenuanti = problema analogia non + pregnante x introduzione di cd attenuanti generiche
(art. 62 bis)

Capitolo 3 – L’interpretazione delle leggi penali

1. Premessa

- 2 significati di interpretazione (azione interpretativa e risultato di interpretazione):


- “interpretazione della legge penale” = insieme di operazioni intellettuali volte a individuare il significato
della norma penale
= risultato conoscitivo raggiunto in seguito all’attività interpretativa, scelta
dell’interprete

2. Classificazioni dell’interpretazione in base ai soggetti tipici


- interpretazione in base ai soggetti 
1) interpretazione autentica: dallo stesso organo che ha emanato la legge (es. il legislatore)
2) interpretazione ufficiale: da pubblici funzionari dello Stato nell’esercizio delle proprie
competenze istituzionali

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3) interpretazione giudiziale (o giurisprudenziale): dal giudice nell’atto di emanazione
di una sentenza
4) interpretazione dottrinale: da studiosi del diritto nelle opere di dottrina  persuasiva indica
direttrici interpretative

3. Le ragioni della ‘problematicità’ del vincolo del giudice alla legge penale
- problema di interpretazione giudiziale ha preoccupato legislatore (cfr Montesquieu: “Les juges ne sont
que la bouche qui pronunce les paroles de la loi” – L’esprit des Lois, 1748)
- oggi idea Montesquieu non + accettabile (utopia); motivi:
a) anche se ‘in claris non fit interpretatio’  necessaria cmq interpretazione x’ conta l’obbiettivo di
tutela perseguito dal legislatore
b) linguaggio giuridico quasi sempre distante da uso comune e cmq scarto tra linguaggio e realtà 
necessaria
interpretazione
c) esigenza di indagine ermeneutica imposta dalla natura del procedimento di sussunzione del caso
concreto nella norma generale e astratta  continua re-interpretazione della norma x vedere se
applicabile al nuovo caso

- giudice interpreta sempre influenzato da personali convinzioni e esperienze  immancabile momento


creativo nel svelare il significato della legge BUT non deve MAI produzione libera di diritto, visto che in
ITA vige la tripartizione rigida di poteri.

4. La lettera della legge e l’intenzione del legislatore

- art. 12 prel. = canoni interpretativi a) interpretazione letterale (significato proprio delle parole)
BUT: NO ordine
b) volontà legislatore (intenzione del legislatore)
gerarchico
- la dottrina ha però elaborato 4 canoni interpretativi x arrivare a regola giuridica↓

5. I tradizionali canoni ermeneutici


a) cr. SEMANTICO: fa leva sul significato lessicale dei termini per individuare il senso della norma
 previsto da art. 12 disp. prel.
But  non basta – diversi significati di una parola
 termini tecnico-giuridici (significato specialistico davev prevalere su quello comune)
b) cr. STORICO: cerca la ‘ratio’ della norma (ossia volontà di legislatore nel momento di emanazione
della norma)
 2 modi di intendere ‘volontà storica’: 1) volontà soggettiva del legislatore, ridotta a dato
psicologico BUT NO x’ legislatore è fatto da pluralità di
individui  no unitaria intenzione
2) volontà storica obiettivata nella legge: indagine su contesto
storico, motivi obiettivi, modello di disciplina accolto
 utile consultare i lavori preparatori, inevitabile ricorso ad esso x – leggi di nuova emanazione
– ricostruzione di dettigli di fattispecie di
parte speciale
– leggi x risolvere questioni dogmatico
interpretative
c) cr. LOGICO-SISTEMATICO: coglie le connessioni concettuali tra norma incriminatrice e altre norme
di DP ed intero OG
1. Fattispecie incriminatrice contiene elementi normativi  la cui det implica riferimento a
norme extrapenali
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2. Indispensabile x risolvere contrasti det da cause di giustificazione che trovano fonte in tt l’OG
3. Finalizzato a dare unità concettuale dell’OG  parametro per l’ammissibilità di nuove
interpretazioni (ok se possibile loro generalizzabilità in situazioni analoghe)
d) cr. TELELOGICO: x attualizzare il senso della norma, secondo il + congruo scopo di tutela che le può
essere assegnato nel momento storico in cui si procede all’atto interpretativo
 il bene protetto va considerato dinamicamente = l’interprete sviluppa le considerazioni di
valore/obiettivi posti al momento dell’emanazione della norma
 - vantaggio = consente di sviluppare tutte le potenzialità di disciplina insite nella fattispecie
(includendo fatti nuovi non previsti)
- inconveniente = si infiltrano nell’iter di ricostruzione dello scopo della norma tutte le preferenze
ideologiche/ visioni personali dell’interprete  rischia di essere espediente retorico x
giustificare ex post decisioni arbitrarie
 interp. orientata secondo le conseguenze = (sottospecie del cr. Teleologico) scegliere
interpretazione + favorevole x reo e/o x ambiente cui la
soluzione si rivolge

5. Recenti sviluppi sulla teoria dell’interpretazione

- interpretazione = NON mera sussunzione sillogistica del fatto concreto nella norma

sussunzione = riconduzione di caso concreto a fattispecie astratta (2°
modello logico-formale del sillogismo): premessa maggiore =
norma; premessa minore = fatto; da sussunzione del fatto
nella norma si ottiene l’applicazione della norma al fatto
- non basta sussunzione  di fronte a casi non previsti = data la struttura aperta del linguaggio e
conseguenti incertezze ai margini se termine generale deve essere applicato a casi nuovi
 ci vuole ragionamento di tipo sostanzialmente analogico (cercando elemento di
contatto tra norma disciplinata e non disciplinata)
 terzium comparationis = scopo di tutela  viceversa il caso concreto serve al
giudice x det meglio lo
scopo di tutela = processo circolare

- creatività dell’interpretazione vs PdL – inevitabili componenti di valutatività e creatività


– pr di stretta legalità impone di contenere il + possibile tale int. creativa
 limite del significato letterale del testo di legge
 but no = applicazioni eccessivamente formalistiche delle norme = metodo teleologico consente
di dilatare/ restringere l’ambito di punibilità  estende punibilità a comportamenti non previsti ma
con analoga attitudine a ledere il bene  legittima intr.estensiva x’ esigenza di proteggere i BG
prevale su rispetto tenore letterale norma

But non coerente con funzioni di DP moderno

1. NO penal. Rievante comportamenti senza soglia minima di offensività pr.
frammentarietà
2. NO tutela vs forme di aggressione non espressamente tipizzate
3. Scegiere sempre soluzioni + rispettose della concezione del DP = extrama ratio pr.
sussidiarietà

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Capitolo 4 – Ambito di validità spaziale e personale della legge penale

Sezione I – Ambito di validità spaziale della legge penale

1. I principi che presiedono all’applicazione della legge penale nello spazio: premessa
- art. 6 e ss cp: determinano ambito di validità della norma penale (sua applicabilità in vari contesti)
1) principio di territorialità: applicabilità di legge penale italiana a chiunque (cittadino, straniero,
apolide) delinque nel territorio dello Stato
2) principio di difesa: applicabilità della legge penale dello Stato cui appartengonoi BG offesi dal
reato o il soggetto passivo del reato
3) principio di universalità: applicabilità di legge penale italiana vs. tutti delitti, dovunque e
da chiunque commesso
4) principio di personalità: applicabilità di legge penale dello Stato cui appartiene il reo

 PR. DI UNIVERSALITÀ = crescente importanza x tutte le convenzioni e i trattati internazionali


Corte Penale Internazionale
dell’Aja (tr. di Roma ‘98) con
giurisdizione su reati internazion.

2. Reati commessi nel territorio dello Stato: concetto di territorio


- art. 6 cp = principio di territorialità: punito secondo legge italiana chiunque commette un reato ne
territorio dello Stato
- ‘territorio’ = art. 4 cp: ‘è territorio dello Stato il territorio della Repubblica, e tutto ciò che è sottoposto
alla sovranità dello Stato’; quindi anche:
a) mare territoriale (12 miglia marine da linea costiera e da linee rette che uniscono promontori)
b) spazio aereo fino a zona cd ultra-atmosferica (sopra atmosfera) + sottosuolo
c) navi e aeromobili di Stato dovunque si trovino (salvo ex D INT legge applicabile ≠)
‘principio della bandiera’

3. Segue: locus commissi delicti


- dove è commesso delitto?  principio della ubiquità ex art.6, c2 = Il reato si considera commesso nel
territorio dello Stato , quando l'azione o l'omissione, che lo costituisce, è ivi avvenuta
in tutto o in parte, ovvero si è ivi verificato l'evento che è la conseguenza
dell'azione od omissione.

- ‘in parte’ = deve integrare gli estremi del tentativo punibile? NO  sufficiente che la parte di azione
compiuta rappresenti un anello essenziale della condotta conforme al modello criminoso 
necessario giudizio ex post e in concreto su
delitto interamente consumato
- art. 6 appicato se – azione iniziata all’estero e proseguita in Italia
– eseguito interamente al’estero, ma un qls atto di partecipazione compiuto in Italia
– x reato continuato  solo se appicazione art. 6 porta un vantaggio per ‘imputato

4. Reati comuni commessi all’estero


- REATI COMUNI commessi all’estero (artt. 7, 9 e 10 cp):
1) art. 7 cp: reati commessi all’estero incondizionatamente puniti ex legge italiana se:
1 delitti contro personalità dello Stato
2 contraffazione igillo Stato e uso
3 falsità di monete aventi corso legale nello Stato
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4 reati di pubblici funzionari al servizio dello Stato (abuso di potere/violazione di dovere)
5 ogni altro reato x cui l.speciali/ convenzioni int stabiliscono appicabilità di l.itaiana
2) art. 9 cp: perseguiti reati comuni compiuti all’estero (≠ da quelli dell’ art. 7 cp) se:
1 reato punibile da legge ita con ergastolo (o pena alla reclusione non < nel min 3 anni)
2 reo è nel territorio dello Stato italiano pr
personalità
- se min < 3 anni  richiesta del Min. GG (o istanza o querela di persona offesa) + presenza
del reo nel territorio dello Stato comma 2
- se reato contro Stato o cittadino straniero  richiesta Min. GG (se estradizione non
concessa/accettata) + presenza reo nel territorio dello Stato comma 3
3) art. 10 cp: perseguiti stranieri che commettono reato vs Stato/cittadino ITA o vs
Stato/cittadino STRANIERO
1° comma = - resto punito con reclusione min 1 anno
- presenza di reo nel territorio dello stato
- richiesta Min. GG (o istanza o querela di parte offesa)
2° comma = - presenza reo in territorio Stato
- richiesta Min. GG (se non estradizione concessa e accettata)
- punito con ergastolo/ min 3 anni
- no concessa/accettata estradizione

5. Delitto politico commesso all’estero: nozione


- DELITTO POLITICO: art. 8, c3 cp 2 tipi:
1) senso OGGETTIVO: tale in considerazione della natura – politica – del BG offeso dal delitto =
 reati contro personalità dello Stato (offendono un’interesse politico dello Stato =
interesse proprio
dello Stato considerato nella sue essenza unitaria di popolo, territorio, indipendenza
ecc.)
 reati vs diritto politico del cittadino = volti a impedire partecipazione politica a vita
dello Stato e alla
formazione della sua volontà
2) senso SOGGETTIVO: ‘delitto comune determinato, in tutto o in parte, da motivi politici’

 m. POLITICO: motivo che determina condotta in funzione di una certa concezione ideologica di
poteri delo Stato/ rapporti tra Stato e cittadino (es. Brigate Rosse)
 m. SOCIALE: motivo che orienta la condotta del’agente in funzione di una det concezione della
società che non si riflette su concezione di forma politica (senza alcuna implicazione
politica)

- reato politico e Costituzione  artt. 26 cost (estradizione) + 10 cost (diritto d’asilo)desumibile


concetto di r.politico autonomo?
- Subito dopo emanazione = costituzionalizzato il contenuto del’art. 8 (in linea col favor rei)
- Oggi = tesi autonomistica prevalente  ≠ formulazioni, ma migliore:
 Tesi che assume a criterio dicretivo dela natura politica del reato i tipo di rapporto
tra il fatto commesso e le libertà democratiche garantite dalla Costituzione  ok
divieto d’estradizione/diritto d’asilo solo x chi compie reati all’estero x lottare contro
regime autoritario x far valere diritti fondamentali.
 connotazione oggettiva alla nozione  no applicazione indiscriminata del pr
favor rei

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Sezione II – Ambito di validità personale della legge penale

1. Premessa
- art. 3 cp: principio di obbligatorietà: DP obbliga tutti coloro che, cittadini/stranieri, si trovano su
territorio delo stato
Tutti coloro che, cittadini/stranieri, si trovano al’estero ex legge/diritto
internazionale
PdO  det ambito di validità personale della LP
- PdO = specificazione in campo penale di ‘principio di uguaglianza’ costituzionale ( norma penale si
applica a tutti, cittadini, stranieri e apolidi)
- but  art 3 = salvo le eccezioni stabilite dal diritto pubblico inerno o dal diritto internaziinale
 vigenza di IMMUNITA’ PENALI (insieme di circostanze eterogenee con scopo unitario di
escludere applicabilità di
legge penale vs. determinati soggetti)
- le immunità si distinguono in =
1) ASSOLUTE: tutti i possibili reati 1) SOSTANZIALI: atti,opinioni, voti espressi in
esercizio di funzioni
2) RELATIVE: solo in costanza di carica + autorizzazione 2) PROCESSUALI: x atti non in es di funzioni =
perseguibili dopo
a procedere da organo ≠ da giudice cessazione carica

- 2 fonti x immunità (quindi 2 funzioni): - 2 esigenze da soddisfare 1- rispetto pr fondamentali


(tutela vittime)
1) diritto pubblico interno 2- tutela di particoari funzioni
cost/ rel int
2) diritto internazionale

2. Fonte giuridica dell’immunità: il diritto pubblico interno


- da DIRITTO PUBBLICO INTERNO x garantire funzionamento Stato vs. ingerenze esterne 
prerogative riguardanti le funizioni esercitate = valide solo nei limiti della legge = non sono privilegi per
persone
1) Presidente della Repubblica = non responsabile per atti nello svolgimento
delle sue funzioni tranne che per alto tradimento e attentato alla Costituzione
- x atti non inerenti le funzioni risponde penalmente come qualsiasi altro cittadino
2) Presidente del Senato = come PdR per periodo della supplenza
3) parlamentari = ex 68 cost: immunità (penale, civile e disciplinare) x opinioni espresse
e voti dati nell’esercizio delle funzioni (fine = impedire persecuzioni + indipendenza
Parlamento)  immunità assoluta (esclude ogni forma di resp.)
4) giudici della CC = come parlamentari but no 68, c3  autorizzazione a procedere ex CC
5) consiglieri regionali = immunità x opinioni e voti in esercizio proprie funzioni
6) membri CSM = immunità x opinioni espresse e voti dati in esercizio di proprie funzioni

3. Segue: il diritto internazionale


- immunità x DIRITTO INTERNAZIONALE = concesse x garantire pacifica convivenza internazionale:
1) Santo Padre = persona sacra e inviolabile (non solo x’ reggente di Stato estero,
ma x posizione spirituale di Capo della cristianità)
2) Capi di Stato e Reggenti in territorio Stato in tempo di pace = immunità assoluta
3) PdCM e Ministro degli Esteri = immunità funzionale x fatti commessi in es di loro funzioni
4) agenti diplomatici = immunità penali assolute dello Stato accreditato + no misure esecutive

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5) funzionari internazionali = immunità funzionale x atti in es loro funzioni
6)parlamentari europei = (Protocollo di Bruxelles ‘65)doppia immunità = come parlamentari di
loro paese + no detenzione, proc. giudiziari x durata di sessioni.
7) consoli/ agenti consolari = immunità solo se ex trattati internazionali tra ITA e paese
8) diplomatici/inviati di governi presso la Santa Sede = come se fossero in ITA
9) giudici della Corte dell’Aja + giudici della Corte europea dei diritti del’uomo
10) membri dele forze armate Nato = soggetti a legge e giurisdizione militare di Stato di
appartenenza
11) militari stranieri in territorio Stato (se autorizzati)

4. Natura giuridica dell’immunità


- tesi immunità = stessa natura di cause di esclusione dela pena  INACCETTABILE: no coglie ratio
sostanziale dell’esenzione dalla pena, registra
solo l’effetto finale

- a)vedere effetto tipico di immunità esaminata de volta in volta =


- immunità cm conseguenza dell’esercizio di funzioni = è causa di giustificazione (esercizio
diritto/adempimento dovere)
- altri casi = incapacità penale o processuale
- altri ancora = forma di sottrazione alla potestà di coercizione penale
- b) vedere contesto =
- diritto interno  l’immunità tutela interessi coessenziali al’integrità del nostro sistema
- diritto internazionale  l’immunità serve a mantenere relazioni internazionali con Stati esteri e
pacifica convivenza tra
popoli (relazioni diplomatiche)

 quindi IMMUNITÀ = LIMITE A POTERE GIURISDIZIONALE (IN TUTTI I CASI)

Capitolo 5 - Nozioni di teoria generale del reato

Sezione I – Concetti generali

1. Definizione formale del reato


- REATO = ogni fatto umano al verificarsi del quale la legge riconnette una sanzione penale (‘pena’ in
senso specifico o ‘misura di sicurezza’)  def di natura formale
- concetto di reato = det solo in funzione della conseguenza penale che comporta
- tenere conto di PRINCIPI COSTITUZIONALI  L’ILLECITO PENALE =
1) fatto determinato dalla legge ordinaria quale reato (principio della riserva di legge): solo legge
in senso stretto x
elementi costitutivi
2) fatto di reato determinato in modo preciso e puntale da legislatore (principio di tassatività)
formulazione tassativa
3) fatto a carattere personale (non ammissibile responsabilità x fatto altrui – ‘principio di
responsabilità personale’) deve
essere fatto tendenzialmente colpevole
- illecito penale vs illecito civile =
- illecito civile ponibile positivamente anche da fonte 2aria
- no pr tassatività anzi in campo civile = clausole generali legislazione x principi e non x
fattispecie precise e puntuali

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- in civile ok responsabilità oggettiva (anche x fatto altrui  es. incriminati anche solo x essere
preposti a sorveglianza
di soggetto incapace che poi ha commesso un illecito  penale no)
- quanto illecito penale vs amministrativo (x legge n° 689/1981 depenalizzazione di alcuni illeciti ha
esteso a ambito amm.vo alcuni principi fondamentali di DP - riserva di legge, irretroattività,
colpevolezza ecc.) ≠ per:
- natura della sanzione principale = pecuniaria
- natura amm.va del procedimento e dell’organo competente a infliggere sanzione

2. Il problema della definizione sostanziale del reato


- ancoraggio al sistema costituzionale  si propende verso una concezione teleoogica del’illecito penale
- reato  lesione o messa in pericoo di un bene giuridico meritevole di protezione penalistica in base
alle direttive di
tutela desumibii dalla Costituzione
+ pr sussidiarietà / pr meritevolezza della pena
= fatto umano che aggredisce un bene giuridico ritenuto meritavole di protezione da un legislatore che si
muove nel quadro dei valori costituzionali, sempreché la misura del’aggressione sia tale da far apparire
inevitabile il ricorso alla pena, e sazioni di tipo non penale non siano sufficienti a garantire un’efficacie
tutela.

3. Portata e limiti del principio di offensività


- zoccolo duro del reato = aggressione a 1o+ beni giuridici.
Problemi 1) la sua costituzionalizzazione (il suo fondamento normativo)
 manca nel’ord. italiano una disposizione che lo enunci esplicitamente  tendenza a
concepirlo come un
criterio implicito, immanente del nostro sistema
- interpretazione dell’art. 49, c2 (no punibilità se evento dannoso/pericoloso impossibile) 
principio generale
No reato senza effettiva lesione/messa in pericolo di un bene
giuridico
– concezione realistica del’illecito –
- anni ’70  Cost = fonte legittimatrice del pr offensività (artt. 25, c2 – 27, cc1/3)  il fatto
costituente reato
deve essere dannoso socialmente, ogettivamente lesivo di beni rilevanti e
meritevoli di tutela
2) la sua valenza astratta sul piano della strutturazione legislativa dei fatti di reato/ sul piano
concreto dell’interpretazione-ricostruzione della fattispecie:
- criterio di conformazione legislatica dei fatti punibili = impegna il legislatore a costruire
i reati come fatti che
incorporano un’offesa a beni giuridici
- criterio giudiziario-interpretativo = impegna il giudice a qualificare come reati solo i fatti
idonei in concreto a
 offendere beni giuridici (BUT problemi di compatibilità con
RdL)
Corte cost. 265/2005 : esso opera su due piani – offensività in astratto BUT: conta la sua
portata effettiva nell’applic.
– offensività in concreto concreta  ridimensionarne
l’assolutezza
per esigenze di anticipazione di
tutela

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4. Delitti e contravvenzioni
- ns. cp: distinzione di illeciti penali in due categorie:
1) DELITTI: forme di aggressione + pericolose e dannose come impatto sociale;
- punite con: ergastolo, reclusione o multa (secondo i casi)
- sempre DOLOSI (i delitti COLPOSI sono punibili solo in rari casi – cfr. art. 42 comma 2° cp)
- TENTATIVO = delitto (se doloso)
2) CONTRAVVENZIONI: aggressioni meno gravi; lede gli interessi dello Stato
- nel tempo in qt. categoria  illecito amm.vo (anche da legge 689/81)
- criteri distintivi = 1 – CRITERIO SOSTANZIALE
a) Beccaria – delitti : mala in se, offendono sicurezza pubblica e privata / contravvenzioni:
mala quia prohibita,
vioano solo leggi che pro,muovono il bene pubblico  NO x ord. moderni!
b) delitti: offendono condizioni primarie, essenziali de vivere civile/ contravvvenzioni:
offendono condizioni
secondarie  NO anche contravv. possono aggredire cond primarie (solo <
°d’offesa)
c) Rocco – contravvenzioni sono violazioni contro interesse amministrativo dello Stato
NO: crescono delitti
a tutela di interessi amministrativi.
2 – CRITERIO QUANTITATIVO
Differenza tra due specie di reato in termini di loro minore o maggiore gravità
3 – RAPPORTO ILLECITO PENALE/IECITO AMM.
Trasferire il settore degli illeciti contravvenzionali nel campo degli illeciti amministrativi,
quindi puniti con
sanzione pecuniaria amminisrativa. (a seguito di l. 689/81, rivalutazione dell’illecito amm.)
but no  x alcune
fattispecie di confine I) sanzione amm non proporzionata a rango BG
II) efficacia preentiva minore
4 – PECULIARIETÀ STRUTTURALI
di determinati illeciti  ≠ modelli di disciplina penale (x caratteristiche contenutistiche di
certe fattisp. contravv.)
circolare Presidenza del Consigio dei Ministri = materia contravvenzionale x a) fattispecie di carattere
preventivo-cautelare
b) fattispecie riguardanti attività sotto
potere amm.
= x contravvenzioni NON punibile tentativo
 5 – CRITERIO FORMALE DI DISTINZIONE
Fa leva sul ≠ tipo di sanzioni comminate  art. 39 + art. 17 – Delitti: ergastolo, reclusione,
multa
– Contravvenzioni: arresto, ammenda
Distinzione rilevante soprattutto x 1) elemento soggettivo  Delitti: dolo (punibilità a titoo di colpa è
l’eccezione)
Art. 42 Contravvenzioni: dolo o copa (si risponde
indifferentemente)
2) tentativo  configurabile solo nell’ambito dei delitti

5. Soggetto attivo del reato


- SOGGETTO ATTIVO del reato = ogni persona che ponga in essere un fatto concreto conforme ad una
fattispecie astratta di reato
- solo persona umana, ma senza distinzioni sesso, razza, età, ecc.

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- necessaria xò CAPACITÀ PENALE = attitudine a porre in essere un fatto rilevante per
DP
≠ a seconda delle conseguenze – capacità alla pena
– capacità alla misura di
sicurezza
– immunità = incapacità di
essere
assoggettati a consegenze
penali
- reati comuni: il soggetto attivo può essere chiunque
- reati propri: il soggetto attivo può essere solo uno dotato di una particolare qualifica giuridica 
importante rapporto tra qualifica soggettiva e BG oggetto di tutela

6. Il problema della responsabilità penale delle persone giuridiche


- a oggi = problema a configurare la responsabilità penale (RP) x persone giuridiche (societas delinquere
non potest cfr anche art. 197 cp)
- ma PG = commettono molteplici reati quando configurati come società o imprese (common law: cfr figura
di corporate crime)
- legge 29/9/2000 n. 300 = resp. amm.va di PG (se qt ENTI hanno struttura organicistica)
- RP di ente se reato commesso da suo addetto x fini specifici di ente stesso (ente NON responsabile x
illeciti compiuti da suoi sottoposti x loro interessi)
- reato = a favore dell’ente SE NON predisposte adeguate misure cautelari x prevenirlo e lenirne gli effetti (o
quando la conformazione dell’ente stesso necessita commissione di un certo reato x raggiungere obiettivi)
- sanzioni: pecuniarie, interdittive, confische (di beni dell’ente)

6. Il problema dei soggetti responsabili negli enti o nelle imprese


 no resp pen di persone giuridiche: societas delinquere non potest
- art. 197 cp: obbligazione civile di garanzia a carico della persona giuridica se rappr/amm commette reato
ed è insovente
But  se delitto < da scelte di politica d’impresa la mancata punizione del’impresa = accollo di resp
a capro espiatorio
- problemi – quali meccanismi sanzionatori
– compatibilità dela resp con principi cost relativi a materia penale
A) societas delinquere non potest < pr carattere personale della resp penale ex 27, c1 cost
- società non può rispondere per il fatto (altrui) di un suo organo
- non può rispondere perché incapace di un atteggiamento volitivo colpevole
B) teoria organicistica della persona giuridica:
riconosce personalità reale all’ente x il rapporto di rappresntanza organica tra ente e persone
fisiche che ne determinano la volontà  attività degli organi = imputabile alla persona
collettiva automaticamente
BUT  se intendo il pr caratt personale rp inclusivo del requisito della copevolezza = presupposto del
reato???
 Configuare a carico della pers giur sanzioni ≈ misure di sicurezza (implicano pericolosità sociale
non colpevolezza)
No x’ – intollerabile prescindere da elemento soggettivo dell’autore de fatto
– concetto di pericolosità connesso con quello di risocializzazione
– pr personaità implica valutazione penale tanto individualizzata  ineffettuabile su persona
giuridica

7. La responsabilità da reato degli enti collettivi

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RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA di enti collettivi per reati commessi dai loro organi o sottoposti
 d.lgs.231/2001
- definita amm una responsabilità dal volto penalistico per pacare preoccupazioni del mondo
imprenditoriae =
- presuppone commissione di reato
- accertata in sede di processo penale
 Corte Cass. = è resp amm che dissimula resp penale!
- obbiettivo di dare forte tutela contro reati commessi nell’ambito di politica d’impresa/frutto di
questa politica
presupposti
PRESUPPOSTI DELLA RESPONSABILITÀ:
A) Soggetti attivi: enti con/senza personaità giuridica (no Stato, enti pubblici territoriali/non
economici/funzioni di rilievo cost)
B) Requisiti di fattispecie: 1. commissione di reato da parte di persona fisica
2. rapporto qualificato tra autore reato/ente (posizione apicale del sogg/
rapporto di dipendenza
del sogg da persone in posizione apicale)
3. interesse/vantaggio dell’ente (da intendersi in senso obiettivo)
4. carattere non territoriale/non pubblico/non di rilievo cost dell’ente
5. no amnistia x reato da cui dipinde l’illecito amm
C) Colpevolezza sui generis: concepita come rimproverabilità soggettiva connessa al fatto che il reato
sia espressione della
politica aziendale/ derivi da una colpa di organizzazione (se modello idoneo,
no resp se agente ha eluso fraudolentemente modello + no mancanza di
controllo)
D) Pr Autonomia resp ente: ente risponde anche se – autore reato non identificabile/non imputabile
– reato si estingue x causa ≠ amnistia
E) Reati presupposto: Resp enti circoscritta a reati espressamente previsti = r vs pubblica amm/ r vs
fede pubblica/ r x
terrorismo-eversione ordine pubbl./ vs persona/ vs personalità individuale/ r
informatici/ vs patrimonio/ vs industria-commercio
F) Misure sanzionatorie: s. pecuniarie/ s. interdittive/ confisca/ pubblicazione della sentenza di
condanna

8. Problema dei soggetti responsabili negli enti o nelle imprese


- soprattutto se IMPRESA = difficoltà a configurare soggetto cui imputare personalmente RP x illeciti
commessi all’interno dell’impresa stessa
- es. titolare delega propria responsabilità a sottoposti x realizzare fini di impresa
- delega: possibile se: 1) impresa di grandi dimensioni
2) ripartizione funzioni non ha carattere fraudolento
3) preposto è fornito di mezzi x realizzare obblighi suddetti
4) preposto ha la capacità tecnica x assumere oneri di responsabilità di impresa
 RESPONSABILITA’ SU SOGGETTO DELEGATO (libero il delegante)
- polemiche: imprenditore (giuridicamente + forte) si sottrae così alla RP spostando responsabilità su
soggetti imprenditorialmente impreparati (o meno idonei)
- dottrina = imprenditore NON si spoglia del tutto di RP nell’impresa (ha sempre obbligo di vigilanza 
risponde quanto meno x MANCATO IMPEDIMENTO DI REATO ex art. 40 di soggetti responsabili in caso
di inadempienza di obblighi)
But  troppo verso l’alto a resp  violazione carattere personale della resp penale
- d.lds.81/2008  delega NO carattere fraudolento
 delegato competente tecnicamente rispetto a funzioni delegate

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 comporta trasferimento di tutti i poteri necessari x svolgimento di compiti assegnati
 autonomia di spesa: delegato dispone autonomamente di risorse finanziarie necessarie
Sui soggetti deleganti  obbligo di vigilanza e adozione di idoneo sistema di controllo

9. Il soggetto passivo del reato


- SOGGETTO PASSIVO = titolare del bene protetto dalla singoa fattispecie incriminatrice di parte speciale
(+ Stato sempre)
- art. 120 cp: soggetto passivo = persona offesa dal reato
- SOGGETTO PASSIVO ≠ OGGETTO MATERIALE del reato (OM = la cosa o la persona su cui ricade
materialmente l’azione delittuaso/il danno < da reato commesso)
≠ DANNEGGIATO del reato (danneggiato = chi subisce danno patrimoniale e non
patrimoniale risarcibile; può costituirsi parte civile nel processo penale) chi, pur
non essendo coinvolto direttamente dal reato, ne subisce cmq le conseguenze – anche
patrimoniali – es.  i parenti della vittima
- tra i soggetti passivi = anche Stato o PG (che NON sono invece di solito soggetti attivi)
- reati a soggetto passivo indeterminato (es. reati vs incoumità pubblica)
- pluralità di soggetti passivi
- caratteristiche sogg pass rilevanti x : a) configurabilità del reato
b) mutamento del titol di reato
c) relazioni tra sogg attivo/ sogg passivo
d) condotta precedente, contemporanea, successiva al reato
- cd. REATI SENZA VITTIMA = colpiscono BG non facilmente identificabili (ma esistono davvero?)

Sezione II – Struttura del reato

1. e 2. Premessa e analisi della struttura del reato


Reato: fatto umano corrispondente a fatispecie obiettiva di una figura criminosa
- STRUTTURA del reato:  CONCEZIONE TRIPARTITA:
Struttura
1) tipicità (conformità a fattispecie astratta) tripartita: FAC bipartita: OS
2) antigiuridicità (realizzato contra ius) Fatto tipico Oggettivo
Antigiuridicità Soggettivo
3) colpevolezza (resp di sogg che è autore) Colpevolezza
 CONCEZIONE BIPARTITA
1) elemento oggettivo (fattispecie tipica)
2) elemento soggettivo (colpevolezza)
- VANTAGGI di concezione tripartita – si privilegia prospettiva teleologicamente orientata (x costruire
fattispecie tenendo conto di
funzione che devono assolvere)
– 3 categorie rispondo a 3 funzioni diverse
– riflette con trasparenza le componenti sttrutturai del reato e scandisce i
passaggi fatti in
sede di accertamento dal giudice  importante ADERENZA ALLA
PRASSI delle teorie
dottrinali (DP non è disciplina puramente teorica)

3. Fatto tipico
- FATTO TIPICO = insieme di elementi che configurano la fattispecie astratta di uno specifico reato
- deve rispettare
 Pr LEGALITÀ = plasmare il concetto di fatto in funzione del pr nullum crimen sine legem 
funzione garantista di indicare ai cittadini i fatti che devono astenersi dal compiere x non incorrere
in sanzione penale

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 Pr TASSATIVITÀ = dato che DP x pèrotezione di BG  fatto tipico serve a indicare quali forme
di aggressione sono punibili  indica i limiti della tutela
 Pr MATERIAITÀ = - fatto tipico deve essere espressione di un accadimento concreto, che possa
realizzarsi nella vita sociale ed essere individuato esternamente da qualunque vittima  evitare
creazione di tipi artificiali di reato privi di riscontro nela realtà fenomenica
la categoria del fatto tipico assolverebbe così la funzione di ancorare i modelli delittuosi a tipi di
comportamento basati su ben definite tipologie empirico-criminologiche

4. Tipicità e offesa del bene giuridico


- cp determina (in astratto) la lesione di un bene protetto attraverso della fattispecie astratta di parte speciale
- se fattispecie non attuabile concretamente in un fatto umano – x’ frutto di fantasia –  non è ponibile
come fattispecie astratta da legislatore  quindi fatto = ‘non tipico’
 la catergoria del BG ha una funzione dogmatica = la sua protezione è la ragione fondante la norma 
che si riverbera sulla det
delle componenti costitutive del reato  il ruolo dogmatico con
riferimento
alla tipicità = far sì che essa includa concettualmente la lesione
del BG.

5. Antigiuridicità
- x det carattere illecito di una condotta – tipicità o conformità alla fattispecie
– secondo filtro: vedere se il comportamento è giustificato/consentito alla
stregua dell’intero
ordinamento giuridico  1) x unità del sistema giuridico
2) x pr di non contraddizione dell’OG (1 norma che
pone come
doveroso un comportamento lo legittima x tutto
l’ord.)
 il giudizio di antigiuridicità = verifica che il fatto tipico non sia coperto da alcuna causa di
giustificazione o esimente.
- antigiuridicità = realizzazione contro il diritto (ossia violazione di quanto normativamente disposto)
- carattere oggettivo = prescinde ed è distinta dalla colpevolezza  ex art. 59 (fissa rilevanza
obiettiva della cause di
giustificazione – presuppone antig. ogg.)
- causa di giustificazione = elemento che deve mancare x’ possa realizzarsi il reato
- se c’è causa di giustificazione = soggetto-reo liberato da accusa e addebito penale in tutto o in parte 
fatto lecito ogg.
= natura extra-penale (in genere)  riconnettono norme penali al resto dell’OG
- DP deve sottostare ai rilievi giuridici dell’intero OG (rispettandone esigenze e
interessi)
 x’ extra-penali  NON soggette a RdL (fonte = tutto, persino consuetudine)  possibile estensione
analogica (ma cmq non l
liberamente individuabili dal giudice =
espressa
previsione normativa)
1) ANTIGIURIDICITA’ MATERIALE = dà conto delle ragioni sostanziali dell’incriminazione =
lesione del BG  ogni fatto lesivo di un BG ha espressione e realizzazione nella realtà empirica (o
concreta dei fatti)  but: incidenza lesiva del fatto sul bene protetto già assorbita dal giudizio di
tipicità!

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2) ANTIGIURIDICITA’ SPECIALE = quando la condotta tipica è connotata da una nota di illiceità
desumibile da una norma diversa da quella incriminatrice  elemento ulteriore rispetto alla normale
antigiuridicità(no cause di giustificazione)
- elementi normativi indicano qst ant.speciale (det attraverso norma extra-penale) / espressioni
come “abusivamente, arbitrariamente ecc.”
 comunque elemento esterno che det antigiuridicità speciale

6. Colpevolezza
- colpevolezza = insieme di condizioni psicologiche che consentono l’imputazione del fatto di reato a uno
specifico autore (in modo da muovere al soggetto un rimprovero x quanto commesso) elemento
costitutivo del reato (1)
- procedimento: 1) c’è rapporto di appartenenza tra fatto e autore?
2) quali circostanze psicologiche e non spingono incidono sulle capacità di
autodeterminazione del soggetto? ----- permette di eliminare concetto di responsabilità
oggettiva – presente invece in diritto civile –
- fattispecie di reato = ricondotte sempre a forma di colpevolezza  DOLO o COLPA
- responsabilità umana presupposto necessario della vita pratica
- teoria  retributiva: pena = reazione con scopo di compensare la colpevolezza del reo  no
coplevolezza no pena
 preventiva: colpevolezza necessaria x contemperare efficienza preventiva del sp e garanzia delle
libertà del singolo
 tutela libertà escludendo la responsabilità oggettiva
 subordina punibilità a presenza di coefficienti soggettivi = nei limiti di ciò che è
prevedibile/evitabile da
parte del soggetto
 sent. 364/88 Corte Costituzionale (efficacia scusante dell’errore inevitabile di diritto) = ratio
della colpevolezza =
esigenza di garantire al privato la certezza di libere scelte
d’azione  non sarà
 chiamato a rispondere penamente di azioni da lui non controllabili

 2° aspetto del PdL! È pr costituzionale e garantista che pone limite alla discrezionalità del
legislatore
 criterio-cardine con cui misurare la conformità a Cost. della disciplina dei presupposti x la resp.
pen.
≠ colpevolezza: cr di commisurazione della pena (2)  sintesi di tutti gli elementi da cui dipende la
gravità del fatto di reato

7. Costruzione ‘separata’ dei tipi di reato


- storicamente dottrine generali di reato sviluppate intorno al modello dell’ illecito commissivo doloso (
delitto di omicidio)
- tecnicizzazione della vita, emergere di istanze solidaristiche, aumento di fattispecie penali omissive e
colpose
 da costruzione unitaria di illecito penale alla costruzione separata delle ≠ tipologie delittuose del delitto
doloso e colposo/ commissivo e omissivo

8. Classificazione dei tipi di reato


1. REATI DI EVENTO = fattispecie incriminatrice tipicizza un evento esteriore separabile
concettuamente e fenomenicamente dall’azione ma ad essa legato da nesso di causalità (es. morte di
un uomo nel delitto di omicidio, danno alla cosa nel delitto di danneggiamento ecc.)

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a) a forma vincolata = legislatore specifica la modalità di produzione del risultato lesivo
b) a forma libera = legislatore NON specifica (r. causali puri)  obiettivo: ampia tutela del
bene
REATI DI AZIONE = consistono nel sempice compimento dell’azione vietata, senza necessaria
realizzazione concreta di evento lesivo (es. sottrazione e impossessamento della cosa nel delitto di
furto ecc.)
 impo distinzione x: momento consumativo, tentativo, tempo e luogo del reato.
2. REATI COMMISSIVI = condotta tipica è una agire positivo contrario alla legge
REATI OMISSIVI = condotta tipica è un’omissione  mancata attuazione di una condotta indicata
da legge penale come obbligatoria. Si distinguono in – r.o. proprio: mancata azione imposta da
norma penale di comando a prescindere dal
verificarsi di un evento conseguenza dell’omissione.
– r.o. improprio:(commis. mediante omiss.)evento lesivo dipende dal
mancato compimento
di un’azione doverosa (omicidio colposo x no sorveglianza
bimbo)
- art. 40 cp = ‘non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a
cagionarlo’
3. REATI ISTANTANEI = la realizzazione del fatto tipico integra ed esaurisce l’offesa  lesione del
bene NON persiste nel tempo (es. nell’omicidio il danno si esaurisce nel momento in cui causa la
morte)
REATI PERMANENTI = il protrarsi del’offesa dipende dalla volontà dell’autore del reato  beni
solo compressi dall’azione delittuosa (b.immateriali/ b.materiali es. invasione di terreni ed edifici)
- fattispecie incriminatrice = REATI:
Evento/Azione
1) attività del soggetto che realizza la lezione (compimento fatto lesivo) Istantanei/Permanen
2) mantenimento dello stato antigiuridico x apprezzabile lasso di tempo ti/Abituali
NO autonomia – reato eventualmente permanente = offesa BG fatta durare in concreto Comuni/Propri Danno/Pericolo (di)
nel tempo dall’agente Aggravati
dall’evento
– reato istantaneo con effetti permanenti = caratterizzato dalla durata Attentato
delle conseguenze del reato (ma reato compiuto con azione lesiva (omicidio)
- reati abituali = si realizzano mediante la reiterazione nel tempo di più condotte lesive della stessa
specie  reiterazione intervallata, mentre x reato permanente = non interruzione di
situazione antigiuridica (es. maltrattamenti
in famiglia, art. 572 cp)
- r.a. proprio = le singole condotte autonomamente considerate sono penalmente
irrilevanti (sfruttamento della prostituzione)
- r.a. improprio = ciascun singolo atto integra di per sé altra figura di reato (incesto)
 no dolo unitario: basta coscienza e volontà rapportata di volta in volta alle singole condotte
4. REATI COMUNI = soggetto attivo = chiunque gode della capacità penale
REATI PROPRI = soggetto attivo = solo chi riveste una particolare qualifica/ posizione idonee a
porlo in una speciale relazione con il bene tutelato. – in senso puro(det punibilità)/ in senso lato(det
mutamento titolo reato)
5. REATI DI DANNO = condotta criminosa comporta lesione effettiva del bene tutelato (omicidio)
REATI DI PERICOLO = condotta criminosa comporta messa in pericolo/lesione potenziale del
bene (incendio)
≠ natura bene/ 1tradizionali 2+recenti (x tecnologia e istanze solidaristiche)
– r.p. concreto/effettivo = pericolo è elemento costitutivo della fattispecie incriminatrice (giudice dv
accertarne esistenza)
– r.p. astratto/presunto = x regola d’esperienza si presume che al compimento di certe azioni
consegua insorgere di un

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pericolo (no indagini del giudice su pericolo, basta azione) BUT: pr di
necessaria lesività??
Dipende dal settore in cui si anticipa la tutela!  pr di precauzione! Seri
fondamenti+proporz.
6. REATI AGGRAVATI DALL’EVENTO: dalla realizzazione del ‘delitto-base’ deriva come
conseguenza non voluta un evento ulteriore  aumento di pena (es. omissione di soccorso
aggravata dalla morte della persona)
7. DELITTO DI ATTENTATO = forme di illecito consistenti nel compiere atti o usare mezzi diretti
ad offendere un BG  consumati anche se atti tipici di delitto tentato (es. art. 241 attentato contro
l’integrità dello Stato)

Parte Seconda – Il reato commissivo doloso

Capitolo 1 – Tipicità

1. Premessa: la fattispecie e i suoi elementi costitutivi


- FATTISPECIE DI REATO = insieme degli elementi che contraddistinguono ogni singolo illecito penale
 elementi costitutivi ≠ a seconda delle diverse tipologie delittuose
 fattispecie legale ha funzione di garanzia: tutto ciò che non vi rientra NON può integrare un illecito
penale
- FATTISPECIE tende a coincidere col FATTO TIPICO come elemento distinto da ‘antigiuridicità’ e
‘colpevolezza’: concez. Ristretta
1) concezione classica = (belinghiana) fattispecie intesa come fattispecie obiettiva che designa solo
elementi descrittivi e obiettivi
(coincidenti con requisiti x realizzazione del fatto di reato  distinti da elemento
sogettivo):
│ - condotta (+ presupposti e note che la contraddistinguono)
│ - rapporto causale
│ - evento lesivo
LIMITI = tramonto influenza delle scienze naturalistiche/ affermarsi di metodo teleologico/ scoperta
elementi normativi e subiettivi
2) concezione dominante = il fatto in senso obiettivo non esaurisce la tipicità  componenti soggettive la
integrano (evidente in
reati in cui l’offesa tipica non è scindibile dal contenuto della volontà colpevole)
 categora del fatto tipico può ricomprendere sia elementi obiettivi (condotta+suoi presupposti/oggetto
materiale dell’azione/ evento+rapporto di causalità) sia elementi soggettivi AZIONE UMANA
Causale
Finalistica
2. Concetto di azione Sociale

- presupposto x inquadrare la disciplina del ‘reato commissivo doloso’ = AZIONE UMANA è elemento che
dà impulso a realizzazione del reato (senza azione umana  reato NON è configurabile come tale)
- dottrina dell’azione  ≠ concezioni:
1) TEORIA CAUSALE = l’azione come modificazione della realtà esterna; il dolo NON elemento
costitutivo dell’azione, ma elemento di colpevolezza
LIMITI: def non si adatta all’omissione + dolo è anche componente dell’azione.
2) TEORIA FINALISTICA (cfr Hans Welzel) azione consiste in esercizio di un’attività orientata
verso uno scopo.
 dolo è elemento costitutivo dell’azione quindi del fatto tipico. BUT = non sempre azioni
volontarie sono anche
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programmate/ in reati omissivi/colposi finalità solo potenziale  concetto non valido x tutte le
tipologie delittuose.
3) TEORIA SOCIALE = azione è la possibilità di ogni singolo individuo di reagire in un
determinato modo (liberamente scelto dall’agente) agli stimoli della realtà sociale 
APPLICABILE A TUTTI I TIPI DI REATO but: troppo generica  priva di contenuto informativo
riguardo le caratteristiche dei vari comportamenti delittuosi
 FALLIMENTO DI DETTE TEORIE = la costruzione del reato non può partire da un aprioristico
concetto di azione  le caratteristiche e i limiti dell’azione penalmente rilevante risultano SOLO
DALL’INTERPRETAZIONE delle VARIE FATTISPECIE
 i CRITERI X LA DET DEL CONCETTO DI AZIONE si uniformano ai PR DELL’IMPUTAZIONE
PENALE e non viceversa!!!
1) Verifica di accadimento che lede bg
2) Stabilire se e come l’accaimento sia riconducibile al comportamento di qualcuno
= i criteri di imputazione della resp li stabilisce l’ordinamento penale
- X REATO COMISSIVO = azione = movimento corporeo cosciente e volontario (senso ≠ x
doloso / coploso)

3. Azione determinata da forza maggiore o da costringimento fisico. Caso fortuito


2 situazioni in cui non può esserci un giudizio di copevolezza x’ NON si può considerare l’azione criminosa
come opera propria dell’agente  circostanze su azione
1) FORZA MAGGIORE: art. 45 cp = energia esterna contro la quale il soggetto non Forza maggiore 45 cp
Costringim.Fisico 46 cp
è in grado di resistere e che lo costringe necessariamente ad agire (NO coscienza/ Caso fortuito 45 cp
volontà cm presupposto di un rimprovero di colpevolezza) but 
- NO forza maggiore se c’è sufficiente margine di scelta (norme necessità/coazione morale)
2) COSTRINGIMENTO FISICO: art. 46 cp = azione di violenza fisica di uomo vs un altro uomo
che non può resistervi e che è così costretto a commettere il reato  COSTRIZIONE ASSOLUTA
- soggetto coartante responsabile
- se margine di scelta  coazione morale ex art 54 cp
3) CASO FORTUITO: art. 45 cp = evento costituito dall’incrocio tra accadimenti naturali e
condotta umana da cui deriva
un imprevedibile evento lesivo. ≠ concezioni: - limite della colpa strettamente intesa (diligenza) 
si integrano! Rispec-
- esclude il nesso di causalità chiano
aspetti ≠.

4. Presupposti dell’azione
circostanze che in certi casi devono preesistere o essere concomitanti all’azione x’ questa assuma un
significato criminoso  elementi costitutivi del fatto tipico – anche se estranei alla condotta illecita –
(x categoria di ‘reato commissivo doloso’ )
- presupposti: 1) oggetto materiale 2) evento

5. Oggetto materiale dell’azione / 6. Evento


1) OGGETTO MATERIALE: persona o cosa su cui ricade materialmente l’attività fisica del
reo
≠da: - OGGETTO GIURIDICO: sinonimo di bene penalmente protetto (BG)
- SOGGETTO PASSIVO del reato: colui che subisce perdita del BG protetto da OG di cui era
titolare
- OM = unico o plurimo (es. furto di + cose o delitto di rapina – ricade sia su 1 persona che su 1 cosa
-)
- OM/SP: separazione/immedesimazione = a seconda del grado di spiritualizzazione del BG o della sua
attitudine a
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esteriorizzarsi in un substrato materiale
2) EVENTO: risultato esteriore causalmente ricunducibile all’azione umana (conseguenza
dell’azione e = a modificazione fisica della realtà)
- evento = evento naturalistico (come in risalto nei cd reati di evento  manifestazioni criminose
non
inquadrabili come tali se non danno vita ad un evento lesivo della condotta) – effettiva lesione
– messa in pericolo (sl r.a pericolo
concreto)
- è 2° polo del nesso causale  requisito del fatto tipico + funzioni ulteriori – circostanza
aggravante i r. già perfetto
– condizione obiettiva di
punibilità

7. Rapporto di causalità: premessa


Caso 12 – Dirigenti della Grünenthal mettono in commercio il talimoide che, se ingerito da gestanti, porta
a malformazioni congenite (ma prima di commercializzazione non si sapeva) ‘73
Caso 13 – Gli abitanti intorno a una fabbrica di alluminio hanno manifestazioni morbose cutanee a
carattere epidemiologico (macchie blu) e danni a bestie/colture (stesso danno anche 30 anni prima ad
apertura fabbrica); non si riesce xò a stabilire nesso di causalità ‘69
Caso 14 – C fa saltare la casa di campagna del sindaco ostile; la casa sarebbe cmq stata distrutta da un
contemporaneo incendio di vaste proporzioni scoppiato x cause naturali
Caso 15 – A e B, all’insaputa l’uno dell’altro, versano veleno nel bicchiere di birra di C che muore
Caso 16 – Uno spacciatore spinge tossico disintossicato a riprendere l’eroina: il tossico muore x 1 dose non
mortale, ma x colpa di preesistenti alterazioni organiche accertate in perizia ‘83
Caso 17 – S colpisce Z con un pugno; Z cade in strada; passa una macchina e uccide Z. ‘80
 NESSO DI CAUSALITÀ tra azione ed evento lesivo è elemento costitutivo del reato commissivo
doloso
 accertamento nesso causale finalizzato a giudizio di responsabilità  causalità = CR DI
IMPUTAZIONE OGGETTIVA del fatto al soggetto = necessario collegamento tra azione e evento, che
permette conclusione che non solo l’azione è voluta e attuata da agente, ma che anche il risultato lesivo
connesso – e quindi evento - è voluto da agente ed è OPERA SUA.
 art. 40 e 41 Cp = imputazione oggettiva non basta devono sussistere anche condizioni soggettive di
imputabilità

8. La tradizionale teoria condizionalistica: insufficienze


Art. 40 = evento deve essere conseguenza dell’azione, BUT a quali condizioni può essere considerato tale?
- procedimento di eliminazione mentale = condicio sine qua non  nesso eziologico  cd TEORIA
CONDIZIONALISTICA/ dell’EQUIVALENZA= è causa ogni condizione/antecedente dell’evento
senza il quale esso non si sarebbe verificato
 parificazione di tutte le cause = BASTA CHE L’AZIONE UMANA SIA UNA DELLE
CONDIZIONI-CAUSA
BUT =
1- limitata efficacia euristica della ‘condicio’: casi i cui tale formula non dice nulla sull’esistenza o meno
del nesso eziologico = casi 12 e 13 = mancano le conoscenze presupposto del procedimento di eliminazione
mentae: non si sapeva se un certo evento avrebbe causato danno o no.
 universalità di formula contestata quando non si conoscono le “leggi causali” che regolano
rapporti tra det fenomeni
2- non vale neppure regresso all’infinito = analisi di condizioni che concorrono a evento NON può essere
portata all’infinito (es. non si può dire che omicidio sia riferibile anche ai genitori della vittima, che
mettendolo al mondo, hanno creato le condizioni indispensabili dell’evento)
 cosa a cui invece porterebbe detta teoria x via della parificazione tra tutte le cause

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3- causalità cd alternativa ipotetica es. caso 14 = se C non mette dinamite  casa = distrutta cmq =l’evento
si sarebbe ugualmente prodotto anche senza l’azione del reo
4- causalità cd addizionale es. caso 15 = se togliamo azione di A o azione di B con procedimento di
eliminazione mentale il fatto rimane  un uso acritico porterebbe a non avere nessun responsabile (in realtà
= entrambi!)
5- causa successiva/ sopravvenuta da sola sufficiente = supponendo non realizzata la 2° azione l’evento si
produrrebbe cmq priva di efficacia eziologica la’azione direttamente produttiva dell’evento – la 2°!

9. Segue: correttivi
- x regresso all’infinito
1) si selezionano solo antecedenti che hanno rilevanza rispetto alla fattispecie incriminatrice
(giudice non userebbe mai regresso all’infinito)
 operatività di dolo o colpa = contribuiscono a circoscrivere l’ambito di rilevanza degli
antecedenti
Es.venditore vende arma a cliente insospettabile legittimato a usarla con arma
omicidio: no colpa vendit.
teoria troppo rigida soprattutto nei casi di responsabilità oggettiva dove manca possibilità di
ricorrere a correttivo di dolo o colpa
- x causalità alternativa ipotetica e addizionale
2)  riferimento all’evento ‘concreto’ = x determinare nesso causale tra azione e evento è necessario
determinare che quel determinato antecedente (l’azione) sia idoneo a determinare quel preciso
conseguente (l’evento dannoso)
= l’evento come secondo polo del nesso causale è l’evento concreto che si verifica hic et nunc
a) irrilevanza del fatto che x azioni analoghe potrebbero verificarsi eventi simili + o –
nello stesso momento  le serie causali alternative sono irrilevanti (caso 14 l’azione di C
non può essere eliminata mentalmente senza che l’avento concretamente venga meno)
b) efficacia causale quelle condizioni che cumulativamente considerate sono presupposto
necessario dell’evento e che lo sarebbero alternativamente se l’altra mancasse

10. La teoria condizionalistica orientata secondo il modello della ‘sussunzione sotto leggi scientifiche’
1) METODO INDIVIDUALIZZANTE di spiegazione causale= si considera ogni singolo
accadimento come connesso a un solo conseguente (accertamento del rapporto di causalità tra
accadimenti singoli e concreti)
 azione unica e si realizza una sola volta
2) METODO GENERALIZZANTE = leggi generali che individuano rapporti causali tra azione ed
evento considerati come accadimenti ripetibili  esigenze di garanzia = non lasciare a
discrezionalità giudice di det nesso causale (importante requisito strutturale dei reati di evento) MA
affidata a cr controllabili
 x pr di tassatività = cr condicio inteso in senso generalizzante  nesso causale deve essere
definito con rigore scientifico secondo modello della SUSSUNZIONE SOTTO LEGGI
SCIENTIFICHE
un antecedente è rilevante solo se rientra tra quelli che, in base a una legge generale di
copertura, portano a eventi del tipo di quello verificatosi

┌───Quali leggi generali di copertura sn
accessibili
▼ al giudice si fini del processo
penale?
a) LEGGI UNIVERSALI = quelle in grado di affermare che il verificarsi di un evento è
invariabilmente

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accompagnato dal verificarsi di un altro evento = MAX certezza e
rigore scientifico
b) LEGGI STATISTICHE = un evento è accompagnato da un altro evento solo in una certa
percentuale di casi
 >validità scientifica se si applicano in n° alto di casi + metodi di
prova razionali e ctrl
Non è possibile che accertamento giudiziale della causalità sia sempre uniforme a leggi universali  l.
statistiche vanno bene  GIUDIZIO del giudice è PROBABILE = probabilità logica, credibilità
razionale dell’enunciato formulato
- ≠ tra nozione di – probabilità statistica = riferibile alla causalità generale (al tipo di evento)
– probabilità logica = riferibile alla causalità individuale (al singolo evento concreto)
- teoria cond. secondo il modello della suss. sotto l.scientifiche  in prassi giurisprudenziale cn sent.
Franzese 2002
- es. caso 12: uso di leggi statistiche = ok se giudice può verificare che l’evento avrebbe avuto scarse
(o inferiori) possibilità di verificarsi se agente = NON commette azione dannosa  vasta letteratura
scientifica portava a sapere che provocava malformazioni, anche se non si conosceva meccanismo x
cui avvenivano; malformazioni presenti in zone dove talimoide distribuito; no malformazioni in zone
dove farmaco ritirato ecc.
- es.2 caso 13: macchie blu scompaiono se abitanti si allontanano; ci sono nelle zone dove ci sono
fabbriche di alluminio; col depuratore spariscono ecc.  non noto meccanismo genesi ma cmq
rilevanza statistica causa-effetto

11. La teoria della causalità adeguata


- TEORIA DELLA CAUSALITÀ ADEGUATA (TcA) nata fine ‘800 come correttivo della teoria
condizionalistica x delitti cd aggravati dall’evento = evento aggravante addossato all’agente su base
meramente oggettiva  è giusto?
- la TcA considera CAUSA solo antecedenti tipicamente idonei a produrre l’evento in base al cr di
prevedibilità dell’id quod plerumque accidit
 l’azione è causa solo quando generalmente (ex ante) idonea a cagionare l’evento = modello
generalizzante di spiegazione d c.
 connessione azione-evento
rilevante solo
se connessione di
generalizzazione
- azione: 1) causa effettiva dell’evento
2) deve aggravare la probabilità di verificazione effettiva dell’evento dannoso
 allora = ADEGUATEZZA di azione a determinare un certo evento lesivo
Giudizio di probabilità  cr della prognosi postuma o ex ante in concreto = giudizio sulla base di
circostanze conoscibili ex ante
da chiunque + conoscenze superiori
possedute
dall’agente concreto. (muore x incendio
ospedale)
Obiezioni  1) azione ex ante idonea a cagionare evento, ma esso si verifica x circostante imprevedibili
 INCAPACITÀ
della teoria a risolvere tali casi perché fallisce nella descrizione dell’evento = evento astratto vs
evento concreto
- soluzione = scindere giudizio di adeguatezza in 2 fasi – giudizio ex ante = verificare
adeguatezza dell’azione a
produrre evento del tipo di quello della norma

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– giudizio ex post = verificare se evento
concreto realizza il
pericolo tipicamente connesso ad azione
delittuosa
2) a- come conciliare requisito della prevedibilità ex ante con accertamento della causalità in
concreto che si
basa su giudizi ex post di natura oggettiva? (prescindono da capacità di previsione
dell’agente modello/
concreto)
b- include in ambito di causalità considerazioni appartenenti più propriamente alla sfera
della colpevolezza
c- concetto di adeguatezza già di per sé soggetto ad applicazioni incerte

12. Teorie minori: la causalità umana


- TEORIA della CAUSALITÀ UMANA = possono considerarsi causati dall’uomo (nesso causale) SOLO
gli
eventi che non fuoriescono dal suo potere di signoria (può dominare con sui poteri conoscitive e volitivi)
 x rapporto di causalità = 1) azione dell’uomo pone in essere una condizione dell’evento
2) evento non dovuto a fattori eccezionali (evento cn probabilità minima di
verificarsi)
Obiezioni = a) no cr discretivo tra fatti eccezionali e fatti atipici
b) no a quale elemento si riferisce eccezionalità  concetto relativo
c) i casi esemplificativi del ricorrere di un fattore eccezionale già risolti con t. di causalità
adeguata
d) concetto di signoria richiama cr di imputazione + vicini al problema della colpevolezza

13. La teoria dell’imputazione obiettiva dell’evento


- T. dell’IMPUTAZIONE OBIETTIVA = il nesso causale è presupposto indispensabile di responsabilità
 prova che evento dannoso è opera del’agente = necessario che evento lesivo realizzi il rischio illecito
creato dall’autore con la sua condotta
necessari 2 elementi:
a) AUMENTO DEL RISCHIO: nesso condizionalistico + azione fa aumentare probabilità di
verificazione dell’evento dannoso (es. spacciatore che spinge tossico a riprendere eroina = accresce
rischio di evento letale – caso 16 -)
b) SCOPO DELLA NORMA VIOLATA: autore di azione NON imputabile quando azione genera
evento diverso da specifico rischio che la norma tende a prevenire
- teoria ha valore ma non basta (es. applicando criterio di aumento del rischio si spostano illeciti di danno vs.
illeciti di pericolo, facendo venir meno il principio ‘in dubio pro reo’)
- semmai impo x illeciti omissivi impropri (o di evento)  sono privi di causalità reale  accertamento di
aumento del rischio sostituisce verifica di causalità  ingiustificata estenzsione della punibilità

14. Concause ┌ antecedenti


- art. 41 cp = disciplina delle concause = concorso di + condizioni nella produzione di uno stesso
evento├ concomitanti
rispetto a condotta reo └
successive

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- azione umana = causa di evento dannoso SOLO SE costituisce condizione necessaria x il suo verificarsi
- art. 41 cp: 1° comma = in presenza di cause preesistenti, concomitanti o sopravvenute all’azione del
colpevole
 nesso causale tra azione-evento dannoso NON VIENE MENO (es. caso 17)
2° comma = le cause sopravvenute quando sono state da sole sufficienti a produrre l’evento
ESCLUDONO il nesso causale
 temperamento di eccessi punitivi > rigorosa applicazione di r condizionalistico
3° comma = il nesso causale è da mantenere anche quando la causa concorrente con l’azione
del reo
è costituita da un FATTO ILLECITO ALTRUI
1° e 3° comma = corollari della teoria condizionalistica
2° comma importante temperamento x casi di decorso causale atipico (si esige qlc di + del nesso
condizionalistico in senso stretto)
 xò NO serie causale autonoma = cmq l’azione ha aumentato il rischio della verificazione
dell’evento ES. CASO 17

Capitolo 2 – Antigiuridicità e singole cause di giustificazione

1. Premessa
ANTIGIURIDICITÀ = secondo elemento del reato, contrasto tra fatto tipico e intero ordinamento
giuridico
Cause di giustificazione = clausole di esclusione dell’antigiuridicità (dette anche scriminanti, esimenti,
giustificanti)
= situazione, normativamente prevista, in presenza della quale viene meno lo scontro
tra fatto conforme a fatispecie incriminatrice e intero OG (categoria dottrinale
legislatore ex art. 59 = circostanze che escludono la pena = tutte situazioni che
rendono un soggetto non punibile)
- diverse categorie:
1) CAUSE DI GIUSTIFICAZIONE (esimenti)= in senso stretto  fanno venir meno
l’antigiuridicità del fatto concreto rispetto a intero OG = escludono applicabilità di qualisiasi
sanzione (penali,civili e amministrative)
 efficacia universale delle cause di giustificazione
Es. esercizio di un diritto, legittima difesa
Due tipi 1) CdG comuni = applicabili a tutti i reati
2) CdG speciali = sl a certi reati specifici (es. reazione legittima ad atto arbitrario di pubblico
ufficiale)
2) CAUSE DI ESCLUSIONE DI COLPEVOLEZZA (scusanti)= antigiuridicità  mantenuta
ma escludono possibilità che si possa muovere un rimprovero a soggetto agente (es. rari casi in cui
soggetto agisce in base a pressioni psicologiche coartanti l’illiceità del fatto non viene meno, ma
soggetto non incolpabile)
- applicabili solo se conosciute
- NON operano x tutti i soggetti che concorrono a reato
3) CAUSE DI ESENZIONE DA PENA: lasciano intatte sia antigiuridicità del fatto che
colpevolezza di soggetto agente
 possibilità astratta di comminare sanzione
- esigenza di salvauardare contro-interessi altrimenti lesi dall’applicazione della pena nel caso
concreto
- NON applicabili a tutti i soggetti che concorrono a reato

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2. Fondamento sostanziale e sistematica delle cause di giustificazione
- x spiegare fondamento sostanziale delle CdG
1) modello esplicativo MONISTICO  ogni causa deve essere ricondotta a un principio unitario
(ravvisabile in necessità di attuare un comportamento che realizza intenti emergenti dal nostro OG)
2) modello esplicativo PLURALISTICO  riconduce CdG a un principi differenti = ci sn i 2
principi dell’:
a) INTERESSE PREVALENTE: conferisce importanza a interesse da tutelare sopra agli
altri (legittima difesa, uso legittimo delle armi, esercizio di u diritto, adempimento di un
dovere)
b) INTERESSE MANCANTE: riconosce che OG non tutela abbastanza interessi privati,
aprendo spazio di autotutela (consenso dell’avente diritto e stato di necessità)

3. Disciplina delle cause di giustificazione


- artt. 55 e 59 cp (regole comuni): disciplina di CdG:
1. RILEVANZA OGGETTIVA delle cause di giustificazione, art. 59, c1 = “le circostanze che
eslcudono la pena sono valutate a favore dell’agente” in virtù della loro sola esistenza BUT  no
se la norma esclude sussistenza di dovere/
facoltà x chi possiede certe conoscenze/
ha certe finalità
2. RILEVANZA DEL PUTATIVO, art. 59, c4 = errore su – presupposti di fatto della CdG stessa
– norma extrapenale integratrice di un elemento
normativo della fattispecie giustificante
+ giurisprudenza vuole un errore ragionevole, scusabile
BUT se errore determinato da colpa e fatto= delitto colposo  la punibilità resta! Come per art.
47, c1 (errore su mancanza elementi costitutivi di reato reato colposo)
3. ECCESSO COLPOSO, art. 55: ci sono i presupporti di una CdG, ma l’agente ne travalica i limiti
per colpa
 travalicamento dipende da – difetto inescusabile di conoscenza della situazione concreta
– altre forme di inosservanza di regole di condotta a contenuto
precauzionale
- 2 modi:
1) errore di valutazione di situazione concreta
2) errore esecutivo: situazione valutata correttamente ma x errore in uso di mezzi/modalità di
comportamento si
produce evento più grave di quello necessaio cagionare
 eccesso colposo applicabile anche alla scriminante del consenso dell’avente diritto e scriminante
putativa
 natura giuridica = vero e proprio delitto colposo (errore evitato con > attenzione)
ECCESSO DOLOSO: agente conosce bene situazione concreta e i mezzi necessari x raggiungere obiettivo
consentito eccede volontariamente i limiti dell’agire scriminato

4. Consenso dell’avente diritto


Caso 18 – Tizio si impossessa di oggetti di un amico, desumendo autorizzazione da rapporto di familiarità
con il proprietario
Caso 19 – A cittadino americano viene trapiantata a pagamento ghiandola sessuale di uno studente
napoletano: è punibile il chirurgo che effettua intervento?
- art. 50 cp: ‘non è punibile chi lede o pone in pericolo un diritto, col consenso della persona che può
validamente disporne’  volenti et consentienti non fit iniuria
- no se consenso fa venir meno lo stesso fatto tipico  proscioglimento x’ il fatto non sussiste
- persona legittimata  titolare del diritto/suo rappresentante legale o volontario
 capacità di agire = capacità naturale da accertare caso x caso
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 diritti disponibili = oggetto del consenso  non hanno immediata utilità sociale e lo
Stato li riconosce
solo x garantirne il godimento ai singoli = diritti patrimoniali, integrità fisica x salvare
salute, attributi della
personalità se – (1)lesioni circoscritte/non permanenti (2)non contro legge, buon
costume, ordine pubblico
vs – diritti indisponibili = tt gli interessi che fanno capo allo Stato, enti pubblici,
famiglia e collettività + vita
– limitatamente disponibili = integrità fisica a svantaggio della salute (5 cc), libertà
personale
- consenso = è semplice atto giuridico, permesso con cui si attribuisce un potere di agire
 qualsiasi forma (espressa o tacita) e non recepito da soggetto-agente (basta solo che soggetto-
titolare lo presti) =
vd rilevanza meramente obiettiva delle scriminanti
 sempre revocabile
 requisiti di validità: 1) immune da vizi della volontà = volontario, no errore violenza o dolo
2) sussistere al momento del fatto
- c. PRESUNTO  si può fondatamente ritenere che titolare di bene protetto lo avrebbe concesso se fosse
stato a conoscenza della situazione di fatto
- c. PUTATIVO  il soggetto agisce nella erronea convinzione della sua esistenza
- soggetto titolare = unico legittimato a prestare consenso (deve avere poi capacità di agire – cioè
idoneità di acquistare e esercitare da solo, con il proprio volere, situazioni giuridiche attive e assumere
situazioni giuridiche passive)

5. Esercizio di un diritto
Caso 20 – una nota giornalista pubblica un libro con addebiti obiettivamente diffamatori a carico di PdR e
dei suoi familiari (accusati di strumentalizzare la carica x conseguire vantaggi illeciti): è reato di
diffamazione?
Caso 21 – scioperanti a braccetto circondano crumiro e gli impediscono di entrare al lavoro: è reato di
violenza privata?
- art. 51 cp: ‘esercizio di un diritto esclude la punibilità’  qui suo iure utitur neminem laedit
- ratio =prevalenza dell’interesse di chi esercita il diritto rispetto agli interessi eventualmente confliggenti
=pr non contraddizione og
DIRITTO = d. soggettivi FONTE del diritto = Costituzione
= libertà cosituzionali = legge ordinaria
= d. potestativi = norme comunitarie
= poteri organi pubblici = leggi regionali
= mere facoltà concesse al privato = consuetudine
-BUT: a) quando norma atributiva del diritto prevale su norma incriminatrice?
1) criterio GERARCHICO = lex superior derogat legi inferiori
2) criterio CRONOLOGICO = lex posterior derogat legi priori
3) criterio DI SPECIALITA’ = lex specialis derogat legi generali
b) attività deve essere corretta estrinsecazione delle facoltà inerenti al diritto (altrimenti avuso del
diritto) 
1) limiti INTERNI = desumibili da natura e fondamento del diritto esercitato
2) limiti ESTERNI = discendono da complesso di norme di cui fa parte la norma attributiva del
diritto
Esemplificazioni più significative =
 DIRITTO DI CRONACA GIORNALISTICA = estrinsecazione di diritto ex art. 21 Cost. BUT –
verità/verosimiglianza notizia
Caso 20 – pubblico interesse

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– obiettiva esposizione
 DIRITTO DI SCIOPERO = conflitto come in caso 21  d.sciopero vs libertà di lavorare =
orientamenti contrastanti
 IUS CORRIGENDI = potere di correzione con percosse, privazione libertà, offese ecc. del
genitore delegabile da genitori a 3i (educatori ecc.) ma non esercitabile arbitrariamente da 3°
estraneo
BUT  sempre + messo in discussione – cfr sentenza del 2000 x rischio di carcere a padre che ha
dato schiaffone a figlio
che aveva rubato alla madre
 cfr art. 571 cp x abuso di mezzi di correzione
 OFFENDICULA = mezzi di tutlela della proprietà il cui impiego provoca offese a terzi (filo
spinato, cocci di vetro su muro di cinta ecc.)
- un tempo assolutamente ammessi  oggi solo se proporzione tra mezzi e bene da difendere

6. Adempimento di un dovere
Caso 22 – trasportatore e titolare di deposito di carburante commettono una contravvenzione x svolgimento
propria attività a seguito di ordine impartito da legale rappresentante di compagnia petrolifera
Caso 23 – ufficiale cassiere di capitaneria di porto compie operazioni contabili illecite (peculato e falso
ideologico) x ordine del comandante
- art. 51 cp: ‘l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della
pubblica Autorità, esclude la punibilità’
1) AdD imposto dalla legge: (Cost., l.ordinaria, l.comunitaria, l.secondaria) = CdG da tutto l’OG 
no riserva di legge
2) AdD da ordine di pubblica Autorità: necessario rapporto di subordinazione di diritto pubblico
tra superioe e inferiore
A) Pubblica Autorità = interp. restritiva: solo pubblici ufficiali / interp. estensiva: +
incaricati di pubblici servizi +
esercenti servizi di pubblica necessità
B) Ordine legittimo = presupposti a) formali = competenza superiore a emanare l’ordine
Competenza inferiore ad eseguirlo
Rispetto forme prescritte
b) sostanziali = sussistenza di requisiti fissati da OG x sua
emanazione
- subordinato ha diritto-potere di controllare la legittimità dell’ordine (sl no valutazione di merito)
 se non controllano
anche loro responsabili ex art.51, c3
eccetto  a) x errore di fatto ha creduto legittimo il dovere imposto e lo realizza
(es. segretario
applica interpretazione di legge data dal rettore) – anche errore su legge
extrapenale –
b) legge non consente alcun sindacato su legittimità ordine (ordini
illegittimi vincolanti)
es. organi di PS, pompieri ecc.: troppo ctrl paralizzerebbe attività
but cmq insindacabilità relativa = sl riguardo legittimità sostanziale vs
sempre sindacato
su legalità esteriore dell’ordine
 manifesta criminosità dell’ordine: dovere di non eseguire +
informare superiore
7. Legittima difesa

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Caso 24 – proprietario di un fondo sorprende ladro a rubare cavolfiore; spara in aria e ladro scappa; xò
proprietario continua a inseguire e a sparare; allora ladro reagisce e spara a sua volta, ferendo
proprietario.
Caso 25 – Il noto calciatore Re Lecconi(1977) inscena rapina x scherzo in gioielleria (e viene ucciso dal
gioielliere)
- art. 52 cp: ‘non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere
un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia
proporzionata all’offesa’
= LEGITTIMA TUTELA = residuo di autotutela che OG riconosce ai singoli (a garanzia dei loro
interessi se intervento di Autorità
non può essere tempestivo) vim vi repellere licet
7.1) Caratteristiche dell’aggressione:
a) Minaccia da CONDOTTA UMANA = (anche omissiva) antigiuridica (si rileva in senso
oggettivo  giustificata reazione anche se aggressione da persona immune/ non imputabile)
b) Oggetto dell’attacco è DIRITTO ALTRUI = qualsiasi diritto anche patrimoniale
c) Da aggressione PERICOLO ATTUALE d’offesa = reazione vs aggressore unico modo di
difendere bene (cs24)
Se pericolo volontariamente cagionato da soggetto che reagisce  no art 52! (provocatore, chi
accoglie sfida, prevede
e accetta il rischio)
 no anche se reazione di vittima è
imprevedibile e del tutto sproporzionata
7.2) Caratteristiche della reazione: legittima se
1) DIFESA NECESSARIA x salvaguardare bene in pericolo = non c’è altro modo, giudizio
di necessità relativo
 fuga? ≠ tra fuga e commodus discessus / pr del bilanciamento degli interessi
2) PROPORZIONE tra difesa e offesa = 1- tra mezzi difensivi a disposizione e quelli
impiegati in concreto  NO
2- tra valore dei beni/interessi in conflitto  OK!
-cr x stabilire proporzione – beni omogenei: raffrontare rispettivo grado di lesività di azioni
offensiva e difensiva
– beni eterogenei: giudizio su diversa importanza dei beni + raffronto
su ° di lesività
7.3) Legittima difesa domiciliare commi 2 e 3
Presunzione iuris et de iure di proporzione 
a) violazione di domicilio = luoghi ex art. 614 + comma 3
b) arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo
 se no: opera 1°comma 52, normale disciplina legittima difesa
c) persona legittimamente in domicilio
d) difesa di – propria o altrui incolumità = vita + integrità fisica  situazione rappresentata
soggettivamente da
difensore che agisce con animus defendendi
– beni propri o altrui + no desistenza + pericolo di aggressione = la mancata
desistenza è implicita nella
persistente attualità del pericolo
che dv
riguardare vita o integrità fisica
 questo vale quale che sia l’entità del pericolo x incolumità e quale che sia evento ex azione
difensiva!!!

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8. Uso legittimo delle armi
Caso 26 – Terroristi dei ‘Comitati autonomi operai’ mettono bomba a 2 ingressi laterali del Min.GG; due
poliziotti inseguono e uno raggiunge e spara a un terrorista, uccidendolo
- art. 53 comma 1° cp: ‘ferme le disposizioni contenute negli articoli precedenti, non è punibile il pubblico
ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, usa o fa usare armi o altro mezzo di
coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza
all’Autorità e cmq di impedire la consumazione dei delitti di strage, naufragio, sommersione, disastro
aviatorio, ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona’
- USO LEGITTIMO DELLE ARMI = causa di giustificazione SUSSIDIARIA (applicabile se non
ricorrono estremi x legittima difesa o
adempimento di un dovere  vd: clausola di riserva iniziale)
- qualità di pubblico ufficiale del soggetto agente
- il fine perseguito = adempiere un dovere del proprio ufficio
- ragioni legittimanti = necessità di respingere una violenza o di vincere una resitstenza all’Autorità =
– necessità = il pu non ha altra scelta che usare il mezzo coercitivo + cmq quello meno
lesivo
– violenza = comportamento attivo tendente a frapporre ostacoli all’adempimento del
dovere d’ufficio
– resistenza = deve essere attiva. Se passiva è un problema di proporzione tra mezzi di
coazione/ tipo di
resistenza e tra i beni in conflitto
+ l.152/75 = funzione autonoma  in tali ipotesi il pu può intervenire anche prima che si
verifichino gli estremi
del tentativo punibile
+ comma 3 = ipotesi di uso legittimo delle armi ex leggi speciali

9. Stato di necessità
Caso 27 – Famiglia napoletana povera in canna e in stato precario di salute, sloggiata improvvisamente
dalla propria casa pericolante, occupa abusivamente un appartamento vuoto dello IACP
Caso 28 – Agenti dei NOCS (nucleo operativo di sicurezza) catturano 5 brigatisti che avevano sequestrato
generale americano e ne sottopongono uno a gravi violenze fisiche e morali x avere informazioni ritenute
necessarie a salvare il Paese da eversione
- art. 54 comma 1° cp: ‘non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di
salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente
causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo’

ratio = impossibilità di esigere comportamento diverso da quello tenuto da parte di persona minacciata 
CausadEsclusione
Colpevolezza
= mancanza di interesse dello Stato a salvaguardare l’uno o l’altro dei beni in conflitto, poiché uno è
cmq destinato a
soccombere BUT  bene sacrificato = rango inferiore, uguale o di poco superiore a bene salvato

≠ da legitima difesa  in LD si agisce vs aggressore  qui si agisce x evitare danno grave alla persona
vs un terzo estraneo
che aggedisce nostro diritto (azione x salvare bene proprio = soccorso di
necessità)
 azione x salvare un qls diritto  azione sl x scongiurare pericolo attuale d danno
grave alla persona

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Requisiti: 1) ATTUALITÀ del pericolo = non sempre in base a cr temporale  spesso necessario agire
anticipatamente x evitare
aggravarsi delle potenzialità lesive
2) INVOLONTARIETÀ del pericolo = involontarietà accertata con riguardo a situazione
pericolosa immediatamente
collegata al danno – no lontani antecedenti –
3) INEVITABILITÀ-ALTRIMENTI = la condotta deve arrecare il minor danno al terzo
innocente + valutazione di
inevitalìbilità effuttuata con cr più rigorosi che non nella LD
4) DANNO GRAVE alla PERSONA = vita, integrità fisica, beni relativi a personalità morale
dell’uomo  qualsiasi
lesione menacciat a ogni bene personale giuridicamente rilevante
- gravità danno – cr qualitativo: considera il rango del bene minacciato
– cr quantitativo: considera il grado di pericolo che incombe sul bene
5) PROPORZIONE tra fatto e pericolo = giudizio d proporzione ha ad oggetto il rapporto d
valore tra i beni confliggenti
BUT troppo rigido!  occorre aggiungere l’esame comparativo
dei rischi che
incombono.
SOCCORSO DI NECESSITÀ = azione necessitata è compiuta non dal soggetto minacciato, ma da un
terzo soccorritore
 alcuni casi rientrano invece nell’adempimento di un dovere
Comma 2 = art. 54 no a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo (es. vigili del fuoco)
Comma 3 = se stato di necessità ex altrui minaccia  risponde del fatto commesso da persona minacciata
chi l’ha costretta.

- art. 2045 cc  a persona che subisce danno è dovuta indennità

Capitolo 3 – La colpevolezza

Sezione I – Nozioni generali

1. Premessa
COLPEVOLEZZA = terzo elemento costitutivo del reato, insieme dei requisiti dai quali dipende la
possibilità di muovere un rimprovero all’agente per aver commesso il reato
- l’uomo è in grado di cotrollare gli istinti e scegliere come comportarsi  si può considerare il reato
come “opera” del soggetto  gli si può muovere un rimprovero
- requisiti: dolo/colpa + imputabilità(capacità d’intendere e di volere) + no scusanti +
conoscenza/conoscibilità di LP
rilevanza costituzionale – art 25,c2 + art 27, cc1/3 = pr della personalità della resp penale (27,1): resp x
fatto proprio colpevole =
attribuibilità psicologica del singolo fattto di reato alla volontà
del soggetto
– sent. 364/88 + 1085/88 +(2/1991 + 179/91) = il fatto deve essere attribuibile
all’autore almeno a titolo di
colpa  se un solo elemento di fattispecie slegato da dolo/
colpa  contrasto
con art 27, c1

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– finalismo rieducativo (27,3): se il reato non fosse attribuibile al soggetto almeno a
titolo di colpa non
avrebbe senso il rimprovero e l’assoggettamento a pena 
mancherebbe
atteggiamento psicologico contro OG giustificante la
prestesa rieducativa.
sent.364/88: funzione rieducativa postula almeno la colpa dell’agente
riguardo
elementi + significativi della fattispecie tipica
Punti fermi: 1) imputazione soggettiva = categoria della coplevolezza racchiude i presupposti
dell’attribuibilità soggettiva del fatto
criminoso  rifiuto della resp oggettiva (resp x l’evento, x eventi dovuti al mero sìcaso
fortuito) il rimprovero di
colpevolezza implica la possibilità di agire diversamente
2) differenze dolo/colpa = la colpevolezza riflette queste differenze in forme di partecipazione al
fatto: dolo + grave
colpa+ lieve
3) proporzione tra forma di colpevolezza e risposta sanzionatoria
4) colpevolezza x il fatto = inammissibile la colpa d’autore sia ‘c. x il carattere’ sia ‘c. x la
condotta di vita’
5) ≠ c. e pericolosità sociale = privilegia personalità dell’autore e probabilità che esso continui a
delinquere in futuro
 misura di sicurezza (vs. c.: sl sogg imputabili/ pena in senso stretto)

2. Concezioni della colpevolezza: la concezione psicologica


- CONCEZIONE PSICOLOGICA: colpevolezza = relazione psicologica tra fatto e autore  2
funzioni:
1 – resp pen richiede una partecipazione psicologica alla commissione del fatto
 si def C come
concetto di genere capace di ricomprendere dolo e colpa (fondamentali cr
d’imputazione sogg)
2 – esigenza di circoscrivere C all’atto di volontà relativo al singolo reato, a
prescindere da
valutazione di personalità complessiva dell’agente
- 2 obiezioni – non fornisce concetto superiore comprendente sia dolo che colpa
– non valorizza potenzialità della C come elemento di graduazione della resp = non tiene conto
delle ≠ motivazioni
- CONCEZIONE NORMATIVA: C = valutazione normativa di un elemento psicologico =
rimproverabilità dell’atteggiamento psicologico tenuto dall’autore
 f.doloso= non si doveva volere / f.colposo= non si doveva produrre  concetto di
rimproverabilità consente giudizi graduati di disvalore penale in rapporto a qualità di
elemento psicologico che lega fatto ad autore
 C funzione limitativa di istanze preventive in ottica garantistica
- esigenze pratiche imposte dal DP
- ridare peso a motivi dell’azione e circostanze in cui si realizza
- riflettere effettivo modo di operare della prassi giudiziaria  C cm cr di commisurazione giudiziale della
pena (ponte tra 2piani: conc.sistematica del reato – C= elemento costitutivo reato – e valutazione gravità
fatto x det pena – C= cr di commisurazione pena)
- CONCEZIONE PREVENTIVA della colpevolezza (orientamenti attuali) = C legata a scopo preventivo
di sanzione
A) P. GENERALE = evitare che altri soggetti della collettività commettano reati

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B) P. SPECIALE = evitare che lo stesso soggetto, autore del fatto, torni a delinquere
- rilievo x 2 casi:
1) C = PRESUPPOSTO DELLA PUNIBILITÀ: se fatto commesso era nei poteri di signoria del
soggetto-agente (poteva non commetterlo e invece lo ha commesso  colpevolezza ‘soggettiva’) 
minaccia pena = appello a volontà agente x evitare che delinqua ancora (senza colpa non avrebbe
senso)
- ‘colpevolezza obiettiva’ = prescinde da volontà o meno del soggetto di commettere il reato 
soggetto, consapevole del fatto che può essere incriminato anche x fatti che esulano suo
potere di signoria  decide di astenersi totalmente da comportamento dubbio (eleva gli
standard di diligenza)
 scelta di non derogare mai al pr di C = bilanciamento tra esigenze preventive di BG e
salvaguardia di libertà fondamentali del singolo
2) C = CR DI COMMISURAZIONE DELLA PENA: il giudice nella fase di det del trattamento
punitivo tiene conto delle
istanze preventive, ma anche della proporzione tra entità della pena e grado di colpevolezza
 x rafforzare efficacia deterrente della sanzione
 x promuovere la rieducazione del reo
Ha funzione limitativa di punibilità  il suo rispetto vieta di infliggere pene > al solo scopo di
prevenzione genrerale
 NESSUNO può essere strumentalizzato a fini di politica criminale (perdendo così la
dignità di uomo)

5. Struttura della colpevolezza


- COLPEVOLE = soggetto imputabile, che mediante dolo o colpa ha commesso concretamente una
fattispecie obiettiva di reato, in assenza di circostanze che rendano necessitata l’azione illecita.
- struttura della colpevolezza: 1) imputabilità
2) dolo o colpa
3) determinazione e conoscibilità della fattispecie di reato
4) assenza di cause di esclusione della colpevolezza
- rapporto C/imputabilità: A) I = stato soggettivo no presupposto di colpevolezza ma di sola
assoggettabilità a pena
B) I = maturità psicologica del reo che consente un rimprovero (pertinente a ambito
di colpevolezza)
Infatti = - dolo e colpa non esauriscono il concetto di copevolezza
- dolo/colpa di sogg imputabile ≠ da dolo/colpa di sogg inimputabile

Sezione II – Imputabilità

1. Premessa
Caso 29 – una madre con problemi esistenziali si butta in una marrana col figlio: il figlio annega mentre la
madre viene salvata; una perizia psichiatrica evidenzia che la madre è affetta da depressione reattiva
(malattia mentale molto grave ma dalla prognosi favorevole)
Caso 30 – una donna affettivamente immatura nega propria gravidanza e al momento del parto uccide
figlio con condotta non controllata (cd reazione a corto circuito)
- art. 85 cp: imputabilità = capacità di intendere e di volere
- NON è capacità di volere in senso filosofico (libero arbitrio)
- ogni individuo = influenzato da stimoli di ambiente esterno (e di altri consociati)  volontà umana =
libera se NON soccombe passivamente agli impulsi psicologici carattere condizionato della libertà
umana  funzionale in ottica di DP = x efficacia deterrente del DP occorre
timore di sanzione
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- x avere effetto, la comminazione della pena deve essere avvertibile da soggetto-agente deve avvertire
rimprovero e lasciarsene condizionare  occorre maturità mentale
- malato di mente = equiparabile a delinquente (in termini di punibilità)?
a) meglio ‘imputabile’ x cercare di suscitare forma di responsabilità x azioni future
b) non paragonabile xò al comune delinquente sano di mente  BUT: in che limiti è legittima una
nozione autonoma di I?

2. La capacità di intendere e di volere


Art 85  al momento della commissione del reato
Parametri predeterminati da legge – età 
non tassativi
– assenza di infermità di mente
+ altri
– altre condizioni che incidono sull’autodeterminazione responsabile
dell’agente
- se manca UNA SOLA capacità  soggetto NON imputabile
- CAPACITA’ DI INTEDERE: attitudine del soggetto a rappresentarsi la realtà esterna in modo non
distorto  capacità di
comprendere il significato del proprio comportamento e di valutarne le
ripercussioni possibili su terzi.
- CAPACITA’ DI VOLERE: potere di controllare gli impulsi ad agire e di determinari secondo il motivo
che appare più ragionevole
in base a una concezione di valore  presuppone capacità d’intendere

3. Minore età
Art 97 – <14 anni: presunzione assoluta di inimputabilità
Art 98 – 14 < 18: imputabile se aveva capacità d’intendere e di volere BUT pena diminuita
Il giudice in concreto accerta se il minore è o meno imputabile l’incapacità minorile si fonda su
una condizione di
immaturità = carente sviluppo di capacità
intellettive/volitive
e della coscienza morale
- da 18° anno in poi = presunzione relativa di imputabilità salvo vizio parziale o totale di mente/altre
cause legislat. previste

4. Infermità di mente
- art. 88 : INFERMITÀ DI MENTE = malattia mentale + essa abbia effettivamente compromesso la
capacità d’intendere/volere.
 infermità = ricomprende anche disturbi psichici non strettamente patologici (malattia) + il punto
dell’inimputabilità è che compromette la sua capacità di comprendre il disvalore del fatto e il
significato del trattamento punitivo.
Anche fisca  mentale, argomento letterale ex artt. 88 e 89 (generica ‘infermità’)
Orientamenti girisprudenziali: I – infermità mentale = (modello medico) sl disturbo psichico su base
organica o cmq abbastanza
definito da essere ricondotto a quadro nosografico-clinico  certezza
giuridica/no dilatazione eccessiva
II – anche alterazioni mentali atipiche (esemplificate dalle psicopatie)  >
autonomia della
valutazione giuridica rispeto alle classificazioni medico-nosografiche
 soluzione = ex ratio norme su inimputabilità  anche le anomalie della personalità possono
rilevare purchè
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a) siano di consistenza, intensità e gravità tali da incidere effettivamente su capacità
d’intendere/volere
b) nesso eziologico tra disturbo mentale e commissione fatto di reato

STATI EMOTIVI e PASSIONALI = art 90 ‘non escludono né diminuiscono l’imputabilità’


But: se – si manifesta in personalità già debole  rilevanza scusante
– assume significato e valore di infermità (anche transitoria)

4.1) ≠ GRADI DEL VIZIO DI MENTE:


a) v.TOTALE  esclude del tutto la capacità di intendere/volere del soggetto (senza escludere cd
intervalli di lucidità – in cui soggetto può discernere gravità danno compiuto – concetto usato anche
x epilessia) anche da infermità transitoria
- se prosciolto misura di sicurezza dell’ospedale psichiatrico sl post accertamento concreto
di pericolosità sociale
4.2) b) v.PARZIALE  capacità di intendere/volere è diminuita  Investe tutta la mente ma in misura
meno grave
 diminuzione di pena + misura di sicurezza di casa di cura e di cutodia
- giudizio su VdM totale/parziale = concezione quantitativa (NON rileva l’estensione della malattia
stessa – quali o quante parte della mente siano influenzate – MA il grado di gravità del suo
manifestarsi)

5. Ubriachezza e intossicazione da stupefacenti


- artt. 91-95 cp:  disciplinano i reati commessi in stato di ubriachezza (da alcool/ stupefacenti)
- ≠ a seconda della causa dello stato =
a) UBRIACHEZZA ACCIDENTALE: ex caso fortuito o forza maggiore  imputabilità – esclusa
art 91  pena diminuita se U fa sl scemare
capacità i/v
b) UBRIACHEZZA VOLONTARIA/COLPOSA: soggetto che si pone volontariamente in stato di
ubriachezza
art 92 BUT  soggetto quando commette fatto è incapace!
a- actio libera in causa (art 87) x giustificare resp x dolo/colpa di
soggetto in stato d’incapacità i/v  così si confondono momenti
provoca u / commissione reato
b- finzione d’imputabilità (comma 1). Ubriaco considerato imputabile
x ragioni repressive, ma in realtà no discernimento e no
autocontrollo  finzione di elemento soggettivo di reato
(dolo=impulso volontario/colpa=mera violazione dd)
c) UBRIACHEZZA PREORDINATA: provocata al fine di commettere un reato o prepararsi una
scusa
92 c2 Deroga alla regola della coincidenza temporale tra imputabilità e
commisssione del fatto criminoso
d) UBRIACHEZZA ABITUALE: stato di costante intossicazione da alcool/stupefacenti
art 94  aumento pena e misure di sicurezza (casa cura/custodia o libertà
vigilata)
rigorismo = in parte risponde x condotta di vita, in parte trattato cm
soggetto
bisognoso di rieducazione
e) UBRIACHEZZA CRONICA: (alcoolismo/ tossicomania) sl cronica intossicazione porta a
escludere/scemare molto la

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art 95 capacità d’intendere e di volere = è quella che provoca alterazioni
patologiche permanenti
tali da provocare una vera e propria malattia psichica. (dipendenza
sindrome d’astinenza)

6. Sordomutismo
art 96: mancanza di udito e di parola  presupposizione di menomazione di capacità i/v BUT= concreto
accertamento in giudizio
- 2 forme di sordomutismo:
1) CONGENITO/ PRECOCEMENTE ACQUISITO = ostacola gravemente sviluppo psicologico
di soggetto affetto
2) TARDIVO = può lasciare integro il patrimonio linguistico già conseguito

7. Actio libera in causa (incapacità procurata)


art. 87: ‘la disposizione della 1° parte dell’art. 85 cp – imputabilità deve sussistere ‘al momento’ della
commissione del reato – NON si applica a chi si è messo in stato di incapacità d’intendere e di volere al fine
di commettere il reato, o di prepararsi una scusa’
- cfr. ubriachezza preordinata (art. 92 comma 2° cp se uno si ubriaca x commettere reato o x prepararsi
una scusa, la PENA è AUMENTATA; cfr anche art. 93 x stupefacenti)
- cfr. actiones liberae in causa (da teologia morale, stato in cui si mette peccatore x far credere assenza di
libera volontà) agente era libero xò di porsi/non porsi in stato di incapacità
 Si muove RIMPROVERO a soggetto per essersi LIBERAMENTE posto in incapacità che ha reso
possibile o + facile la realizzazione del REATO PROGRAMMATO
 occorre che reato realizzato sia del tipo di quello programmato se no  frattura tra fatto e
colpevolezza
- es. ingerisco droga x uccidere fidanzata infedele, la carico in macchina ma faccio incidente involontario e
la uccido prima che droga faccia effetto (omicidio colposo e non intenzionale)

Sezione III – Struttura e oggetto del DOLO

1. Il dolo: funzioni e definizione legislativa


art. 42: DOLO = principale cr di imputazione soggettiva del fatto di reato all’agente
 vd comma 2° parte I: “nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge
come delitto se non l’ha commesso con dolo”  gli altri cr operano solo nei casi
espressamente previsti dalla legge comma 2° parte II
- diverse funzioni nel processo d’imputazione penale:
1) D = elemento COSTITUTIVO del fatto tipico (infatti volontà criminosa ha rilevanza solo in
quanto si traduce in realizzazione)  il contenuto del dolo direziona la lesività dell’azione
definendone i profili di tipicità – es. bugia = calunnia, truffa, scherzo ecc. a seconda di intenzione
autore
2) DOLO = FORMA+GRAVE di COLPEVOLEZZA: > danno e > riprovazione sociale x’ chi
agisce con dolo aggredisce il BG in maniera più intensa di chi lo fa con colpa.

- art 43, comma 1 = DEF DI DOLO ‘il delitto è doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento dannoso o
pericoloso…risultato dell’azione od omissione da cui la legge fa dipendere l’esistenza del delitto, è
dall’agente perveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione’
2 el di natura ‘strutturale’ = Previsione 1 el attinente all’ ‘oggetto’ = Evento dannoso o
pericoloso, deve
Volontà riflettersi in rappresent e in
volizione
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2 teorie 1) t dll RAPPRESENTAZIONE = concepisce volontà e rappresentazione come fenomeni psichici
distinti  riferibili a dati
diversi  volontà = a movimento corporeo / rappres.= a modificazioni
del mondo esterno
2) t dll VOLONTÀ = privilegia elemento volittivo del dolo  anche i risultati della condotta
possono essere oggetto di
volontà
contrapposizione superata  fatto di reato ha unità di significato  è voluto si movimento che
risultato rappresentato
- CONTENUTO del dolo = EVENTO dannoso o pericoloso BUT il concetto giuridico-penale di eventi è
assai contoverso!

 DEF DI DOLO PARZIALE = occorre riferirsi anche a norme su conoscenza o meno di det
elementi costitutivi di
fattispecie

2. Struttura del dolo: rappresentazione e volontà


Strutt.: 1) rappresentazione del dolo elementi strutturali distinduibili ma
2) volontà del dolo inreciproco rapporto
3) evento dannoso o pericoloso = elemento OGGETTIVO del dolo (cioè quello che dolo
FTvamente realizza)

2.1) ELEMENTO INTELLETTIVO = rappresentazione o conoscenza degli elementi che integrano la


fattispecie oggettiva = la componente conoscitiva del dolo può avere ad oggetto 
- elementi descrittivi = basta che il soggetto sia a conoscenza di elementi del mondo esterno così
come appaiono nella loro dimensione naturalistica
- elementi normativi = reo deve rappresentarsi oltre ai dati empirici anche gli elementi che fondano
la rilevanza giuridica delle situazioni di fatto richiamate dalla fattispecie
- rappresentazione = PREVISIONE DELL’EVENTO = previsione di avvenimenti futuri che appaiono
come risultato della condotta criminosa (deve essere compreso anche il nesso causale azione-evento)
 la rapp. SUFFICIENTE è compatibile con una STATO DI DUBBIO su 1 o + elementi
della fattispecie  prevedendo diversi possibili accedimenti decide lo stesso di procedere
accettando il rischio di agire illecitamente  ciò giustifica l’imputazione a titolo di dolo
2.2) ELEMENTO VOLITIVO = il dolo oltre a rappresentazione è anche volontà consapevole di realizzare
il fatto tipico
- ≠ da MOTIVO/MOVENTE = impulso, stimolo di natura affettiva che spinge il soggetto ad agire
- volontà in quanto realizzazione = l’impiutazione a titolo di dolo presuppone che la volontà si traduca
in realizzazione
 dolo deve sussistere al momento di commissione del fatto e perdurare x tutto il tempo in cui
l’azione rientra nel potere di
signoria dell’agente
2.3) ≠ INTENSITÀ DEL DOLO = art. 133 rapporta la gravità del reato all’intensità del dolo + intensità
diversa a secondo del
rispetttivo grado di consistenza della componente volitiva e/o rappresentativa
- comp. conoscitiva = graduabilità dipendente da livello di chiarezza e certezza con cui soggetto si
rappresenta gli elementi
del fatto di reato
- comp. volitiva = dipende da grado di adesione psicologica dl soggetto al fatto , dalla colpessità e
durata del processo
deliberativo

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 estremi – dolo D’IMPETO = deliberazione criminosa si traduce in immediata e improvvisa azione
 < gravità/pericolosità
– dolo DI PROPOSITO = rilevante stacco temporale tra momento decisione ed esecuzione
 > gravità/pericolosità
 PREMEDITAZIONE art 577 proposito criminoso perdura x
rilevante lasso di tempo
e rivela ostinazione criminosa perticolarmente riprovevole

3. Oggetto del dolo


= FATTO TIPICO (e NON evento in senso naturalistico nè giuridico se no  fuori reati di condotta/ fuori
conoscenza o meno di LP)
= tutti gli elementi obiettivi richiesti dalla legge x l’integrazione delle singole figure di reato
 condotta + circostanze antecedenti concomitanti l’azione + evento naturalistico
+ dolo dv rivestire anche gli ELEMENTI NORMATIVI = la cui determinazione richiede il rinvio a norma
diversa da qulla incriminatrice presa in considrazione  art 47 = ‘errore su una legge diversa dalla legge
penale esclude la punibilità, quando ha
cagionato un errore sul fatto che costituisce il reato’

4. Dolo e coscienza dell’offesa


Concetto di OFFESA quale oggetto del dolo = 1 – antigiuridicità/ illiceità penale del fatto di reato (in base
a norma incriminatrice
di cui si presuppone la conoscenza)
2 – incidenza negativa del fatto su interessi meritevoli di
protezione/ sua idoneità
a ledere o esporre a pericolo beni rilevanti (prescindendo da
conoscenza
della norma incriminatrice)
art 5 cp  INESCUSABILITÀ dell’IGNORANZA su legge penale  temperarne il rigore  nozione d
offesa scissa da antigiuridicità in senso stretto

O = lesione dell’interesse protetto considerato
nella sua dimensione fattuale  il dolo
ricomprende anche consapevolezza che il fatto è
dannoso x’ pregiudica interessi
offesa = 1 – esula dall’oggetto del dolo  dolo presupponga coscienza effettiva dell’illiceità del fatto si
scontra con art.5
 può essere oggetto di dolo solo in senso fattuale o sostanziale = pregiudizio effettivo o potenziale a
interessi protetti concepiti nella loro dimensione fattuale  non si riduce volontà colpevole a fattore
psicologico del tutto neutro  impo x’ dolo è forma + grave di colpevolezza  necessario che
requisito psicologico si accompagni a consapevolezza che fatto tipico è lesivo di interessi meritevoli
di tutela.

5. Forme di dolo. Cenni sulla problematica dell’accertamento


DOLO Descrizione
1 INTENZIONALE Dolo diretto di 1° grado=il soggetto mira proprio – alla realizzazione della
condotta criminosa
(reati di azione)
– alla causazione dell’evento (r. di
evento)
 realizzazione del fatto illecito = obiettivo finalistico che dà causa alla condotta
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 ruolo dominante della volontà
2 DIRETTO Dolo di 2° grado = l’agente si rappresenta con certezza gli elementi della
fattispecie incriminatrice, si rende conto che la sua condotta sicuramente la
integrerà.
 realizzazione del fatto illecito = sl strumento x raggiungere ≠ scopo perseguito
 ruolo dominante della rappresentazione

3 EVENTUALE Dolo indiretto = il soggetto agisce senza il fine di commettere il reato, ma si


rappresenta la commissione del reato come conseguenza possibile di una
condotta diretta ad altri scopi.
Qst è un requisito minimo, ma è sufficiente?
- teoria dll POSSIBILITÀ = agisce dolosamente chi prevede la possibilità
concreta di ledere BG e
agisce la stesso
- teoria dll PROBABILITA’ =agente prevede non solo come possibile ma anche
probabile l’evento lesivo
- t. del CONSENSO = but non basta semplica atteggiamento interiore dell’agente
- t. dll’ACCETTAZIONE DEL RISCHIO = cs che si avvicimìna molto alla
volizione del fatto  si traduce
in accettazione dell’evento lesivo
vs  COLPA COSCIENTE/con PREVISIONE: il goggetto si rappresenta
possibilità di EL ma confida nella sua concreta NON verificazione
4 ALTERNATIVO Agente prevede come comseguenza certa/possibile della sua azione, il verificarsi
di due eventi, NON sapendo quale si verificherà in concreto
5 GENERICO - coscienza e volontà di realizzare gli elementi costitutivi di un reato (tipica
nozione di dolo)
 congruenza tra volontà e rappresentazione
6 SPECIFICO - scopo particolare e ulteriore dell’agente, che xò non è necessario si realizzi x
configurazione del reato
7 DI DANNO Volontà di realizzare un fatto che provoca la lesione dell’interesse protetto
8 DI PERICOLO Volontà di provocare la semplice esposizione a pericolo del bene

Accertamento del dolo  deve essere provato anche con regole d’esperienza (se no probatio diabolica)ma
NO schemi presuntivi

Sezione IV – La disciplina dell’errore

1. Premessa
- ERRORE = mancata o falsa rappresentanza di uno o più elementi costitutivi della fattispecie escludere
la punibilità x il venir
meno dell’elemento soggettivo
- vi è equiparata l’IGNORANZA  stesso effetto psicologico: impedisce che agente si renda conto di
commettere reato
ERRORE DI – FATTO = mancata erronea percezione della realtà esterna
– DIRITTO = – e. sul precetto: ricade sulla norma incriminatrice ed ha ad oggetto l’illiceità
penale del fatto
 irrilevante a meno che si tratti di errore inevitabile e quindi scusabile (sent.
364/88)
– e. su norma extrapenale: ha ad oggetto una norma diversa da quella penale
incriminatrice
 effetto scusante se si risolve in errore sul fatto di reato
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2. Errore di fatto sul fatto
Caso 31 – un bracconiere scorge in un canneto una sagoma simile a cinghiale e spara: scopre poi che è un
ragazzo che è morto: omicidio?
Caso 32 – un uomo si congiunge carnalmente con ragazza minore di 14 anni (ma la credeva almeno 16enne
x il notevole sviluppo fisico)
Derivare da ignoranza/falsa rappresentazione della situazione di fatto nella quale il soggetto agisce
Art 47, c1°: errore sul fatto esclude la punibilità BUT se – determinato da colpa  resp a titolo di colpa!
– fatto = delitto colposo
espressam. ex legge
Errore/Ignoranza su – elementi essenziali del fatto, la cui mancata conoscenza impedisce al soggetto di
rappresentarsi il fatto che
corrisponde alla fattispecie legale
IRRILEVANTI = ▪ ‘error in persona’ e ‘error in obiecto’ = scambio tra soggetti o tra oggetti che rivetono
la posizione equivalente
sul piano della fatttispecie incriminatrice
BUT se rango diverso l’errore può  1 – far venir meno il reato
2 – applicare altra figura criminosa
3 – incidere su regime aggravanti o attenuanti
▪ errore sul nesso causale BUT  fino a che divergenza tale da far escludere che l’evento
costituisca realizzazio–
ne del rischio specifico insito nell’azione iniziale del soggetto

2.1) ERRORE SOGG. INIMPUTABILE a) errore condizionato: NO efficacia scusante


b) errore incondizionato: SÌ efficacia scusante se det da circostanze che
avrebbero tratto
in inganno anche una persona capace
- caso 32: uomo che si congiunge con minore di 14 anni: errore NON scusante (x’ error aetatis non
invocabile x delitti contro morale pubblica e buon costume con < 14 anni – art. 539 cp -)
- Art 47, c2°: ‘l’errore sul fatto che costituisce un determinato reato non esclude la punibilità per un reato
diverso’ (es. Tizio si impossessa di una cosa altrui credendola smarrita: non furto – art. 624 - ma
appropriazione di cose smarrite – art. 647-)
 si risponde del reato di cui sono posti in essere estremi materiali e psicologici
- che disciplina dare a errore che cade su ELEMENTI DEGRADANTI del titolo di reato? (es. uccido
Tizio credendo che abbia prestato consenso alla propria uccisione: omicidio semplice – art. 575 – o del
consenziente – art. 579 - ?)
 prevale ipotesi criminosa meno grave x’ riflette meglio l’effettivo atteggiamento psicologico
dell’agente.

3. Errore sul fatto determinato da errore su legge extrapenale


Caso 33 – Il padre di una studentessa dichiara un reddito familiare falso x avere il presalario x la figlia:
imputato di truffa ai danni dell’Opera Universitaria si difende dicendo che le dichiarazioni non veritiere
dipendono da un’errata interpretazione delle norme fiscali e delle norme che regolano la concessione
dell’assegno x studio
- art 47, c3°: ‘errore su una legge diversa da legge penale esclude la punibilità, quando ha cagionato un
errore sul fatto che costituisce il reato’
I orientamento: - norme extrapenali che integrano la norma penale incriminatrice  errore su di esse NON
scusa
- norme extrapenali distinte da norma penale  errore su di esse SCUSA come qls errore di
fatto
But  sostanziale abrogazione art 47,c3°
 temperamento da sent. 364/88 0 errore di diritto inevitabile = scusabile

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II orientamento: norme extrapenali richiamate da norma penale integrano sempre la fattispecie
incriminatrice  errore su di esse
= a errore su portata e limiti di norma penale  errore sul precetto penale
 cmq efficacia scusante poiché art 47, c3° introduce
deroga
espressa al pr d’inescusabilità dell’errore su legge
penale (art 5)
 il punto è che quale che sia la fonte dell’errore sul fatto, la situazione di chi vi incorre è sempre la stessa
= inesatta conosocenza degli elementio di fatto corrispondenti alla fattispecie astratta  3° comma si
colloca nello stesso alveo del 1° comma = in entrambi i casi si tratta di errore sul fatto che costituisce
reato

3.1) legge extrapenale = legge di natura non penale + legge penale diversa da norma incriminatrice del caso
di specie
- 4 tipologie di errore su l.extrapenale (che si risolve in):
1 – e. su elementi normativi della fattispecie penale  sempre efficacia scusante
2 – e. su elementi normativi di natura etico sociale  stesso trattamento di quelli di natura giuridica
(= ratio di 47, c3)
3 – e. su norma extrapenale integratrice di norma penale in bianco  può escludere resp (no limiti a
ampiezza norma ext.)
4 – e- su norma extrapenale che rileva in concreto x la det del significato di un elemento costitutivo
di reato, ma NON vi è
sul piano della fattispecie astratta alcun RICHIAMO

4. Errore determinato dall’altrui inganno


- art. 48 cp: ‘le disposizioni dell’art. precedente si applicano anche se l’errore sul fatto che costituisce
reato è determinato dall’altrui inganno: ma in tal caso del fatto commesso dalla persona ingannata
risponde chi l’ha determinata a commetterlo’
- errore = sempre su elemento costitutivo del reato
INGANNO = impiego di mezzi fraudolenti assimilabili agli artifici/raggiri del delitto di truffa, idoneo a
sorprendere l’altrui buona fede
 dv provocare nel destinatario una falsa rappresentazione della realtà
NO riferimento a normale diligenza  arbitraria limitazione della sfera di operatività dell’art 48

5. Reato putativo
- art. 49, c1°: ‘non è punibile chi commette un fatto non costituente reato, nella supposizione erronea che
esso costituisca reato’
- REATO PUTATIVO = il soggetto-agente crede di aver commesso reato di fatto inesitente 
IRRILEVANTE (mera convinzione
soggettiva no effettiva
aggressione)
Cause: - errore di fatto, errore di diritto
- ignoranza di commettere il fatto in presenza di CdG o scusante

Sezione V - Il reato aberrante

1. Errore-inabilità
Caso 34 – Tizio, x uccidere Caio (presunto amante della moglie), infligge colpi di coltello a Sempronio
(intervenuto x separare i contendenti)
- con ricorrenza dell’errore (di fatto o di diritto) = si verifica una divergenza concreta tra ciò che si VUOLE
e ciò che effettivamente si REALIZZA
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- ABERRATIO ICTUS = divergenza x presenza di un errore esecutivo (sui modi di utilizzo dei mezzi con
cui il reato si determina)
- art. 82 comma 1° cp: ‘quando, per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato o per altra causa, è
cagionata offesa a persona diversa da quella alla quale l’offesa era diretta, il colpevole risponde come se
avesse commesso il reato in danno della persona che voleva offendere, salve, per quanto riguarda le
circostanze aggravanti e attenuanti, le disposizioni dell’art. 60’  un tempo solo x delitti cd di sangue (ora
x tutti)
1) MONOLESIVA = a causa di errore esecutivo mutano oggetto materiale dell’azione e il
soggetto passivo, ma
non muta il titolo di reato  offesa normativamente identica
2) PLURILESIVA = errore-inabilità provoca evento lesivo ulteriore rispetto a quello voluto
dall’agente che pur si
realizza  resp a titolo di dolo x offesa a vittima designata
 resp oggettiva x offesa ulteriore
Art. 82 comma 2°: ‘ qualora, oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale l’offesa era
diretta, il colpevole soggiacie alla pena stabilita per il reato più grave, aumentata fino alla metà’
 eccessivamente rigoroso  pena risultante > di quella che si avrebbe x il semplice concorso d delitto
doloso cn delitto colposo
Cosa se lese + persone diverse da vittima designata?
- tanti aumenti di pena fino a ½ x ogni soggetto ulteriore leso
- solo un unico aumento di pena a prescindere dal numero delle vittime ulteriori
- norme su aberratio ictus x delitto più simile a quello voluto, x altri norme su delitti colposi
BUT: x sua natura derogatrice = meglio limitarne l’applicazione a ipotesi espressamente previste x altri
concorso formale di reato
doloso con reati colposi

2. Aberratio delicti
Caso 35 – Uno scioperante tira sasso contro autobus, ma sbaglia e colpisce in testa 1 passante
Caso 36 – Un giovane, nel congiungersi carnalmente con una minore di 14 anni le procura lesioni
personali (strappo della infibulazione degli organi genitali)
- ABERRATIO DELICTI = agente x inabilità esecutiva, finisce x realizzare un reato che lede beni diversi
da quelli inerenti al reato
originariamente preso di mira
- art 83, c1: ‘fuori dei casi preveduti dall’articolo precedente, se, per errore nell’uso dei mezzi di
esecuzione del reato, o per altra causa, si cagiona un evento diverso da quello voluto, il colpevole risponde,
a titolo di colpa, dell’evento non voluto, quando il fatto è preveduto dalla legge come evento colposo’
 cr dll RESP OGGETTIVA: su questo cr si fonda l’imputazione dell’evento non voluto
 purchè: evento sanzionato come reato colposo  COLPA concerne il solo piano
delle CONSEGENZE
SANZIONATORIE, non il fondamento della resp.
Capoverso art 83: ‘se il colpevole ha cagionato altresì l’evento voluto, si applicano le regole sul concorso
di reati’ (caso 36).

Sezione VI – La coscienza dell’illiceità (conoscenza o almeno conoscibilità)

1. La possibilità di conoscere il precetto penale


Caso 37 – Un medico, detentore di 2 pistole regolarmente denunciate, compra una 3a pistola e si presenta
all’autorità competente x denunciarne il possesso: l’autorità lo rassicura che le denunce precedenti sono
sufficienti ai sensi di vigente normativa x porto d’armi (invece è reato detenerne + di 2 senza licenza di
collezione rilasciata dal questore)

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COSCIENZA DELL’ILLICEITÀ = elemento costitutivo autonomo della colpevolezza

- problema di CONOSCERE NORMA PENALE  se il soggetto non conosce la normativa non può
astenersi da comportamenti penali; se non sa della legge non capirebbe neanche valore rieducativo della
pena  RIMPROVERO tanto più giustificato quanto più il reo sia consapevole di agire in contrasto con
l’ordinamento giuridico
a) fondamento tradizionale del pr ignorantia legis non excusat  semplice possibilità di
conoscere la legge (pubblicazione + divieto di retroattività)
b) impatto con la prassi  oltre a delitti naturali ci sono anche delitti di pura creazione legislativa
 apertura con efficacia scusante della buona fede nelle contravvenzioni
 interpretazione correttiva dell’ art 27, c1 Cost = sancendo il carattere personale della resp
penale impedisce di ritenere irrilevante la mancata percezione del disvalore penale del fatto
commesso  NON xò necessaria effettiva cono-
‖ scienza se no in 2° piano
esigenze di ▼ prevenzione generale.
Ai fini del rimprovero di colpevolezza è sufficiente esigere che l’autore del fatto,
prima di agire, sia in grado di percepire il carattere antigiuridico della condotta.
 inescusabile poiché evitabile infatti = a) ‘evitabilità-inescusabilità’  riconocimento della
colpevolezza + resp penale
b) ‘inevitabilità-inescusabilità’  no colpevolezza + no resp
penale

sent. 364/88 = dichiarato parzialmente illegittimo l’art. 5 cp nella parte in cui non ecsludeva dal principio
della inescusabilità dell’ignoranza della legge penale i ccasi di ignoranza ‘inevitabile’ e perciò ‘scusabile’
but  doveri strumentali in capo ai singoli  d. di informazione e conoscenza = intesi a prevenire la
trasgressione dll leggi penali
= diretta esplicazione dei doveri di solidarietà sociale ex art 2 Cost

1.2) INEVITABILITÀ-SCUSABILITÀ = CRITERI in base ai quali emettere giudizio su di essa 


A) CRITERI SOGGETTIVI puri = fanno leva prevalentemente sulle caratteristiche personali del
soggetto agente (se particolarmente rilevanti: es. straniero del tutto spaesato, persona di bassissima
cultura ecc.)
B) CRITERI OGGETTIVI puri = considerano cause che rendono impossibile la conoscenza della
LP da parte di ogni consociato, a prescindere dalle caratteristiche personali
C) CRITERI MISTI = tengono conto contemporaneamente delle circostanze oggettive che
inducono ad ignorare la LP e delle caratteristiche personali dell’agente

1.3) rapporto di tali modelli di accertamento dell’inescus. e la COLPEVOLEZZA 


Colpevolezza: a) concepita come categoria che riflette i fattori psicologici reali dell’agente
b) concepita come categoria normativa funzionale a obiettivi represivo-preventivi
meglio processi psicologici reali  1 – agente si rappresenta effettivamente la possibilità che la sua
condotta sia illecita
 rimprovero di ignoranza ha fondamento in reale processo
psicologico sogg
2 – agente non si rappresenta tale possibilità
 rimprovero è privo di base psicologica reale, ha fondamento
sl normativo
 colpevolezza finisce per avere un carattere ibrido = misto di dolo e colpa
Infatti il rimprovero penale assume a fondamento – il dolo: riferito al fatto tipico
– la colpa: elemento di colpevolezza riferito alla mancata
conoscenza del divieto
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penale
- qt. COMPOSIZIONE DI COLPEVOLEZZA ricorre soprattutto x norme penali di legislazione
speciale (che offre modelli di reato in cui x avere dolo bisogna x forza postulare FTva conoscenza
del fatto di reato)

Sezione VII – Cause di esclusione della colpevolezza

1. Dolo e normalità del processo motivazionale; la cd inesigibilità


- RIMPROVERO DI COLPEVOLEZZA presuppone l’assenza di circostanze anormali conomitanti
all’azione, che rendano psico-
logicamente necessitato il comportamento delittuoso
 INESIGIBILITA’ = causa generale di esclusione della colpevolezza = impossibilità in det circostanze
concrete di esigere un comportamento diverso dall’agente. Ipotesi esemplificative:
a) stato di necessità o coazione morale: pressione di circostanze esterne che rendono non più
rimproverabile il fatto
b) situazioni socialmente rilevanti: si attribuisce al pr d’inesigibilità una funzione di ‘valvola che
permette al sistema di respirare  carattere aperto e analogico di detto principio esclude colp. in
ipotesi non espressamente previste da legge
c) conflitto di doveri insolubile: soggetto è titolare di 2 o + obblighi giuridici e ne adempie uno a
discapito dell’altro perché impossibilitato ad adempierli entrambi(specie se conflitto tra ≠
ordinamenti: es. OG   ord.morale/relig.)

OBIEZIONI- inesigibilità = NON può assumere tale ruolo ampiamente  rischia di essere ‘clausola vuota’
x’ non def i criteri che
presiedono alla soluzione dei diversi casi concreti
 no resp x’ non si poteva agire altrimenti  X’ NON SI POTEVA AGIRE
ALTRIMENTI???
 le CIRCOSTANZE ANORMALI CONCOMITANTI varranno ad ATTENUARE la misura del
RIMPROVERO

2. Scusanti legalmente riconosciute


- cause di esclusione di colpevolezza (CeC) = NON escludono antigiuridicità del fatto (resta cmq
violazione di lex penale)
 escludono solo la possibilità di muovere un rimprovero al soggetto (vi opera il pr di inesigibilità)
- cause di esclusione legalmente riconosciute:
1) stato di necessità scusante/cogente (grave pericolo x sé o persona cara) o coazione morale (s-a
condizionato psicol. da altro soggetto)
2) ordine criminoso insindacabile della pubblica Autorità (≠ da ordine ‘legittimo’ che porta a
CdG no antigiuridicità)
 se l’ordine dato dal superiore è insindacabile (x pressione psicologica di subordinato) = ok
esenzione da responsabilità penale (ma il fatto rimane)
3) ignoranza (o errore) inevitabile-scusabile della legge penale (come esposto sopra)

Sezione VIII – La colpevolezza nelle contravvenzioni

1. I criteri di imputazione soggettiva: dolo e colpa


Art 42, c4: ‘ nelle contravvenzioni ciascuno risponde della propria azione od omissioe cosciente e
volontaria, sia essa dolosa o colposa’
Art 43, ult c: ‘ la distinzione tra reato doloso e reato colposo stabilita per i delitti si applica altresì alle
contravvenzioni, ogni Qual volta per queste la legge penale faccia dipendere da tale distinzione un qualsiasi
effetto giuridico’
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- CONTRAVVENZIONI = sufficiente la sola COLPA x configurare punibilità del fatto (art. 42 comma
2°)

 giudizio se dolo o colpa = rileva a fini di abitualità, commisurazione della pena e di amnistia x reati
colposi ecc.

Capitolo 4 - Circostanze del reato

1. Premessa
Caso 38 – Tizio reagisce con un violento schiaffo alle ingiurie di Caio e gli provoca (non volendo) una
grave scoliosi del setto nasale con disturbi alla respirazione
- circostanze del reato = elementi che stanno INTORNO (circum stant) al reato o accedono a un reato già
perfetto nella sua struttura  determinano solo una modifica proporzionale della pena
- dette anche accidentalia delicti = possono anche mancare senza far venir meno il delitto
Il codice le disciplina x 2 obiettivi: a) adeguare meglio la pena ai singoli
b) compiere tale adeguamento all’interno di limiti legislativamente
predeterminati
disciplina rinnovata con l.251/2005 x imitare ideologia punitiva statunitense della ‘tolleranza zero’ 
delinquenti recidivi = pericolo-
si nemici dell’ordine costituito da
neutralizzare con
lunghe detenzioni in carcere

2. Classificazione delle circostanze

ACOIEA CIRCOSTANZE: classificazione


Tipo Descrizione
Ag-At Aggravanti aumento quantitativo della pena base o
variazione qualitativa della sanzione
Attenuanti diminuzione quantitativa della pena-base
variazione qualitativa a vantaggio del reo
C-S Comuni Aggravanti o attenuanti previste nella parte generale del cp (si
(artt.61,62,112,1 applicano a un insieme non predeterminabile di reati)
14)
Speciali Valgono solo x specifiche fattispecie di reato
O-S Oggettive Attengono aspetti sostanziali della condotta criminosa (luogo,
(art. 70 cp) tempo, modalità d’azione, gravità del danno ecc.)
Soggettive Attengono aspetti psicologici del soggetto-agente (intensità del
dolo, grado di colpa, qualità personali, rappporti auotore-vittima
ecc.)
Ti-Ge Tipiche / Dipende dal grado di determinatezza raggiunto in sede di
Generiche tipizzazione legislativa
Es. Indefinite = Circostanze con tassatività descrittiva carente,
deficit censurabile
alla stregua dell’art 25, c2 Cost
Estrinseche Attengono fatti successivi (e NON l’esecuzione di reato)
Intrinseche Attengono la condotta illecita
A-C-S Antecedenti, A seconda dei loro rapporti logico-temporali rispetto alla
concomitanti e commissione del fatto di reato
susseguenti
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3. Criteri di identificazione delle circostanze
Partiamo dalla specifica funzione delle circostanze = si limitano a comportare una modifica qualitativa o
quantitativva della pena edittale prevista per il reato semplice.  quando un elemento assolve tale
funzione?
- cr discretivo che fa leva sull’esitenza di un rapporto di specialità tra reato circostanziato e reato
semplice  reato circostanziato è in relazione di specie con reato semplice = ha tutti elementi reato
semplice + elementi specializzanti
- + cr ausiliari = indici come il nomen juris, precedenti storici, rubrica legislativa ecc.
BUT mancano cr sicuri  individuare circostanze = tipico problema interpretativo da risolvere caso
x caso

4. Criterio di imputazione delle circostanze


- riforma introdotta con legge 19/1990: introduce regime di imputazione soggettiva anche per le
circostanze (aggravanti)
- riformato art. 59 comma 2° cp: ‘le circostanze che aggravano la pena sono valutate a carico dell’agente
soltanto se da lui conosciute ovvero ignorate per colpa o ritenute inesistenti per errore determinato da
colpa’
- con legge 19/1990  principio nulla poena sine culpa esteso anche a circostanze che aggravano la pena
- attenuanti = continua a vigere criterio di imputazione obiettiva (valgono x reo anche se non ne ha
conoscenza – quindi solo x loro basta obiettiva esistenza -)
Regola d’imputazione soggettiva differenziata – r. doloso: occorre effettiva conoscenza dell’elemento
circostanziale aggravan-
te
– r.colposo: basta che il reo non l’abbia conosciuta per colpa
Vs regola unica (concezione dominante) basta in ogni caso che il reo ne abbia ignorato per colpa
l’esistenza

4.1) ERRORE sulla PERSONA OFFESA = art. 60 cp: ‘non sono poste a carico dell’agente le
circostanze aggravanti, che riguardano le condizioni o qualità della persona offesa, o i rapporti tra
offeso e colpevole. Sono invece valutate a suo favore le circostanze attenuanti, erroneamente
supposte, che concernono le condizioni, le qualità o i rapporti predetti’
- es. uomo tenta di uccidere il proprio nemico e invece uccide uno che in realtà è il proprio padre: omicidio
semplice e non parricidio
 regola d’imputazione soggettiva + favolrevole al reo di quella prevista in generale da art 59, c2
- errore = tipo di fattore che può deformare la realtà concreta e la sua corretta percezione (senza soffermarsi
sul carattere colpevole o meno dello stesso)
- deroga a principio oggettivo di attenuanti = valgono attenuanti anche nel caso che il soggetto commetta
un errore (es. Tizio mi aggredisce e gli sparo, ma colpisco Caio  attenuanti come se avessi colpito Tizio)
- art 60, c2°: ripristina i criteri generali di imputazione ex 59 ‘qualora si tratti di circostanze che
riguardano l’età o altre condizioni o qualità, fisiche o psichiche, della persona offesa’

5. Criteri di applicazione degli aumenti o delle diminuzioni di pena


Circostanze a efficacia 1) COMUNE: aumento/diminuzione di pena dipende dalla pena ordinaria = si
effettua una variazione frazionaria ≤ 1/3 della pena prevista per il reato semplice
2) SPECIALE:aumento/diminuzione di pena > 1/3 = vale la regola per cui
l’aumento/diminuzione per le altre circostanze non opera sulla pena ordinaria del
reato, ma sulla pena stabilita x la circosatnza speciale (art.63, c3). La circostanza ha
efficacia speciale quando comporta :
a) pena diversa da quella prevista x il reato base = circostanza
autonoma

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b) ne det la misura in modo indipendente dalla pena ordinaria = circost.
indipendente

6. Concorso di circostanze aggravanti e attenuanti


- se + circostanze attenuanti e/o aggravanti si presentano x stesso reato:
1) concorso omogeneo di circostanze (tutte aggr. O tutte att.)
- art. 69 cp: ‘quando in un reato ad una circostanza aggravante accede un’altra circostanza
aggravante, ovvero ad una circostanza attenuante accede un’altra circostanza attenuante, il giudice
applicherà al caso concreto la circostanza che importa, rispettivamente, il maggior aumento o la
maggior diminuzione della pena’
a) c. EFFICACIA COMUNE = art 63, c2 ∆± si opera sulla quantità di pena risultante
dall’∆± precedente
limiti ex art 66 – aggravanti: pena non oltre 3xMAX stabilito dalla legge + no oltre 30anni x
reclusione, 5 x arresto
– attenuanti: pena non sotto 10 anni x ergastolo, in altri casi non sotto ¼ della
pena prevista
b) c. EFFICACIA SPECIALE = art 63, c4 – aggravanti: pena stabilita x circostanza +
grave
– attenuanti: pena meno grave e il giudice può diminuirla
c) concorso omogenelo tra c.e. comune E speciale  vedi art 63, c3

2) concorso eterogeneo di circostanze (a un medesimo fatto accedono alcune attenuanti e alcune


aggravanti)
- art 69, c4: ‘il giudice deve operare un giudizio di equivalenza, ovvero di prevalenza delle une
circostanze sulle altre’  PR del BILANCIAMENTO = giudice applica aggravante O attenuante
(se 1 prevale su altra) o NON applica del tutto se
↓ si equivalgono  visione organica e completa del reato
Con novella ’74 non incontra limite e si applica nn
sl alle c.e.comune ma anche a quelle a e.speciale
- criteri che lo guidano = ex parametri art 133 che disciplina il potere discrezionale del giudice nella
commisurazione della
pena BUT art 133 non fissa gerarchia tra tali parametri
= giudizio di comparazione tra circostanze eterogenee nella loro specifica
intensità accertata in
Concreto BUT  no applicazione generale e astratta
- riforma 2005  maggior rigore repressivo in sede di comparazione = divieto di prevalenza
delle attanuanti sulle aggravanti x 1 – recidiva reiterata ex art 99, c4
2 – casi ex art 111/112, c1, n4 (determinazione al reato di persone non imputabili
o non punibili)

7. Applicazione delle circostanze e commisurazione della pena


2 momenti di discrezionalità del giudice 1) det misura della pena 2) det della vaariazione x circostanze
BUT 
- NE BIS IN IDEM = divieto di imputare due volte allo stesso soggetto, un medesimo fatto di reato: ogni
soggetto agente può essere punito una sola volta x il fatto di reato commesso (vale anche x la valutazione
delle circostanze di reato, non computabili due volte ai fini della commisurazione della pena)

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8. Le singole circostanze AGGRAVANTI COMUNI

- art. 61 cp: ‘catalogo’ di circostanze aggravanti comuni:

1 L’aver agito per MOTIVI ABIETTI o ‘motivo’ = molla, impulso, istinto che spinge
FUTILI psicologicamente ad
agire.
- abietto: motivo turpe, di tale perversità da destare
profondo disgusto in ogni persona di moralità media
- futile: quando vi è enorme sproporzione tra il
movente e l’azione delittuosa. Incompatibile con –
provocazione – vizio parziale mente
2 Aver commesso il reato per ESEGUIRNE o - volontà diretta a commettere reato diverso =
OCCULTARNE un altro … x conseguire reato-mezzo è aggravato anche quando il reato-fine
prodotto, PROFITTO, prezzo o non sia stato commesso o tentato
l’IMPUNITÀ di un altro reato
3 L’avere, nei delitti colposi, agito nonostante la previsione dell’evento  COLPA COSCIENTE o con
previsione
4 L’avere adoperato SEVIZIE, l’aver agito sevizie = inflizione di sofferenze fisiche non necessarie
CON CRUDELTÀ verso le PERSONE alla realiz-
zazione del reato
crudeltà = inflizione di sofferenze morali che
oltrepassano normale sentimento di umanità e sono
inutili ai fini del reato
5 L’avere PROFITTATO di circostanze di minorata difesa = l’agente ha consapevolezza della
tempo, dinluogo o di persona tali da situazione di vulnerabilità in cui versa il soggetto
OSTACOLARE la pubblica o privata passivo
DIFESA  natura oggettiva
6 L’aver commesso il reato durante il tempo latitanza = conseguenze discendono da situazione di
in cui si è SOTTRATTO volontariamente fatto che è ≠ da evaso (a lui non si applica)
all’esecuzione di mandato, arresto, cattura, ratio = > volontà di ribellione  > pericolosità sociale
carcerazione x precedente reato natura soggettiva
7 L’avere, in delitti vs patrimonio o x motivi di Rilevanza danno economico = da valutare
lucro, cagionato un DANNO patrimoniale OGGETTIVAMENTE, e non in base a capacità
di RILEVANTE GRAVITÀ. economiche del danneggiato
 capacità economica dell’offeso = elemento
sussidiario di valutazione x det gravità o meno di danno
quando incerto
- Tener conto del momento in cui il reato venne
commesso
- compreso pure il lucro cessante
- ‘delitti che cmq offendono il patrimonio’ =
conseguenze pregiudi-
zievoli x patrimonio di offeso
8 Aver AGGRAVATO o tentato di aggravare le condotta che la integra è autonoma e
successiva a quella del reato CONSEGUENZE del reato commesso  occorre
l’intenzione di aggravare
9 Aver commesso il fatto con ABUSO DI - Qualifica deve aver agevolato commissione di reato
POTERI con violazione dei doveri inerenti stesso
ad 1 pubblica funzione o alla qualità di - agente consapevole del suo potere ne approfitta x
ministro di culto commettere r.
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10 Aver commesso un reato VS PUBBLICO - tutela privilegiata a tali soggetti x via dello speciale
UFFICIALE o contro un ministro del ruolo rivestito
culto cattolico/ammesso o vs agente - x rispettive nozioni vd cp, ordinamenti religiosi, d.
diplomatico, NELL’ATTO o A CAUSA internazionale
dell’adempimento delle sue funzioni - natura oggettiva (riguarda persona offeso)

11 Aver commesso il reato con ABUSO di Ratio = abuso di fiducia  la realzione fiduciaria si
AUTORITÀ, RELAZIONI ritirene presunta x applicabilità della circostanza
DOMESTICHE, UFFICIO, prestazione - natura soggettiva (rapporti autore-offeso)
d’opera, di coabitazione o di ospitalità
11 L’aver il colpevole commesso il fatto mentre
Immigrato responsabile di qualsiasi delitto doloso o
bi si trova ILLEGALMENTE sul territorio colposo
s nazionale -ratio: efficacia deterrente (dubbia) – su piano di pr
Cost
– lesione al bg sempre
=
- stato di immigrato irregolare NON di per sé idoneo a
indicare > pericolosità sociale (ex sent Cost 2007)
11 L’aver commesso un delitto vs persona ai Bullismo
te danni di un soggetto MINORE all’interno - natura oggettiva
r (adiacenze) di ISTITUTI di istruzione o di
formazione

9. Le singole circostanze ATTENUANTI COMUNI


Art. 62

1 Aver agito per MOTIVI di Apprezzabili come atteggiamenti etico-sociali prevalenti


particolare RILIEVO morale o - separare valutazione di condotta da valutazzioni di motivi
sociale BUT: fra esse dv esserci rapporto di congruenza
esteriormente accertabile
-natura soggettiva
2 Aver REAGITO in stato d’IRA Attenuante della cd ‘provocazione’  2 MOMENTI:
determinato da un comportamento 1) stato d’ira = impulso emotivo che provoca perdita dei poteri
INGIUSTO altrui di autocontrollo
2) fatto ingiusto = vs norme giuridiche + vs regole sociali d
convivenza civile
- nesso causale: proporzione fatto provocatorio- f.reattivo
- natura soggettiva
3 L’aver agito x suggestione di una Ratio = minore resistenza psichica < fermentazione
FOLLA IN TUMULTO, non vietata psicologica x contagio < folla
da legge, colpevole NON - natura soggettiva
delinquente/contravventore abituale,
prof, x tendenza
4 Aver cagionato, nei reati contro il = ad aggravante ma al contrario
patrimonio, un danno di SPECIALE
TENUITÀ
5 L’essere concorso a determinare - 2 elementi necessari:
l’evento, insieme con 1) materiale = azione dell’offeso si inserisce nella serie di
l’azione/omissione del colpevole, il cause che determinano l’evento
FATTO DOLOSO della persona 2) psichico = volontà di concorrere alla produzione

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OFFESA dell’evento lesivo da parte dell’offeso stesso
- no x reati sessuali vs minori
- natura oggettiva
6 L’avere, prima del giudizio, - ratio = ravvedimento del reo
interamente RIPARATO il danno; 2 circostanze:
l’essersi adoperato X ELIDERE o 1) risarcimento-riparazione del danno = effettivo e integrale,
ATTENUARE le conseguenze iniziativa del reo stesso
dannose o pericolose del reato 2) adoperarsi…conseguenze = spontaneità ed efficacia
-natura soggettiva

10. Circostanze attenuanti generiche


- art. 62 bis : ‘il giudice…può prendere in considerazione altre circostanze diverse qualora le ritenga tali
da giustificare una diminuzione della pena…sono considerate come una sola circostanza la quale può
concorrere con una o più delle circostanze indicate nel predetto art.62’
circostanze attenuanti generiche  diverse da quelle di art. 62 cp e valutabili da giudice
discrezionalmente x diminuire la pena
funzione a) appendice art 133  consentire riduzione d minimo edittale se pena risulta sproporzionata BUT
no autonomia art 62bis
b) permettere al giudice di cogliere un valore positivo del fatto, nuovo e diverso rispetto ai valori
considerati dall’art 62
riforma 2005  comma 2 limita diminuzione pena x recidivi reiterati colpevoli ex art. 407 codice di rito
 dubbio = presunzione normativa assoluta circa l’elevata pericolosità e l’elevata intensità del dolo
x tali soggetti
irragionevolezza rispetto ai pr generali che regolano la responsabilità penale

11. La recidiva
 modifiche ex l. 251/2005: inasprimento della discpilina delll’istituto (facoltativa  obbligatoria /
aumenti di pena / +effetti giuridici)
- RECIDIVA = speciale circostanza aggravante (indicata espressamente da art. 99 cp)
- RECIDIVA = ‘ricaduta’ nel reato da parte del soggetto-agente  soggetto, già condannato per un delitto
non colposo, ne commette un altro parimenti non colposo
- ratio = prevenzione speciale  pena x precedente delitto non sufficiente a correggere il colpevole
- art 99: 3 forme di recidiva:
1) RECIDIVA SEMPLICE (comma 1°) = commissione di un delitto non colposo dopo condanna
Recidiva:
- Semplice
irrevocabile per un altro delitto non colposo - Aggravata
- presupposto = sentenza definitiva di condanna che accerta precedente delitto  Specifica
 aumento pena = di 1/3 di pena ordinaria prevista x il nuovo delitto non colposo  Infraquinquennale

- si considerano precedenti condanne x cui ci sia stata causa di estinzione del reato/della pena
- Reiterata
Vs non quelle x cui ci siano state cause estintive di tutti gli effetti penali  Obbligatoria

2) RECIDIVA AGGRAVATA (commi 2° e 3°) = se il nuovo delitto non coploso è della stessa
indole/ commesso entro 5 anni da condanna precedente/ commesso durante o dopo esecuzione
della pena/ durante il temp in cui ci si sottrae volontariamente all’esecuzione della pena stessa
 aumento = può fino alla metà / se concorrono + circostanze presupposto di recidiva aggravata = è
della metà
– recidiva aggravata specifica: reati della stessa indole ex art 101 = violano la stessa
disposizione di legge, presentano caratteri fondamentali comuni per natura dei fatti che li
costituiscono o dei motivi che li determinano
↓ ↓

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Sostanziale omogeneità dei fatti concreti Identica o analoga
motivazione
x loro effettive modalità di realizzazione psicologica
e risultati lesivi conseguenti

3) RECIDIVA REITERATA (comma 4°) = se il nuovo delitto non colposo è commesso da chi è già
recidivo
 aumento pena = metà se recidiva semplice
= 2/3 se recidiva aggravata

 R.R.OBBLIGATORIA (comma 5°)= x soggetto recidivo che commette uno dei reati di cui
all’art 407, c2, l.a) cpc
- disposizione di codice processuale assunta a punto di riferimento x disciplina di istituto di
diritto sostanziale
- NO motivazione eccetto  restaurazione di presunzione normativa di pericolosità

LIMITE  comma 6° = pena MAX = CUMULO delle pene risultante dalle condanne precedenti

Capitolo 5 – Delitto tentato

1. Premessa : la consumazione del reato


Caso 39 – Un ladro ruba solo alcuni oggetti x cause indipendenti da sua volontà: furto consumato o
tentato?
- consumazione = compiuta realizzazione di tutti gli elementi costitutivi di una fattispecie criminosa
- reato consumato = il fatto concreto corrisonde interamente al modello legale delineato dalla norma
incriminatrice
 reati di condotta = compiuta realizzazione della condotta vietata
 reati d’evento = oltre a realizzazione della condotta anche la produzione dell’evento lesivo
- rilevanza del momento consumativo 1) norma da applicare in caso di successione di leggi nel tempo
2) decorrere del termine di prescrizione
3) ai fini dell’amnistia e dell’indulto
4) compentnza territoriale
5) x applicazione di legge penale italiana rispetto a quella straniera
 termine di riferimanto x distinta e autonoma figura del delitto TENTATO

2. Delitto tentato: in generale


Caso 40 – La figlia cerca di uccidere il padre contadino friulano avvelenandogli il vino: il padre accusa
solo mal di stomaco x’ lo travasa
Caso 41 – Un ambulante porta in macchina scatole di sigarette (in realtà riempite di patate)
Caso 42 – Una banda si apposta vicino a una banca con pistole, calze per mascherarsi, guanti, sacchi ecc.
- DELITTO TENTATO O TENTATIVO: l’agente non riece a portare a compimento il delitto
programmato, ma gli atti parzialmente realizzati sono tali da esteriorizzare la volontà criminosa
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- ratio punibilità del tentativo:
1) teoria oggettiva: esigenza di prevenire esposizione a pericolo dei beni giuridicamente rilevanti
2) teorie soggettive: tentativo perseguito x’ esprime pericolosità criminale,volontà ribelle del s-a
3) teorie miste: tentativo punito x’ espressione di volontà ribelle, ma solo quando è tale da scuotere
la fiducia dei consociati nei confronti del diritto penale
- + importante = t. oggettiva (t.sogg/miste NO  portano a ritenere punibile anche tentativo inidoneo!)
 x compitibilità con presupposti di DP DEL FATTO = è necessario che il proposito criminale si
concretizzi in un comportamento materiale il quale produca una lesione effettiva del BG 
Art 56: idoneità dell’azione = attitudine di condotta meteriale a ledere bg
Art 49: reato impossibile x inidoneità dell’azione
- ▪ consumazione = lesione effettiva
▪ tentativo = lesione potenziale  < grado di aggressione  < severità nel trattamento penale
└► delitto perfetto =presenta tutti gli elementi necessari x l’esistenza di un reato: fatto tipico +
antigiuridicità + colpevolezza
- titolo autonomo di reato pur conservando lo stesso nomen iuris della figura
delittuosa
- combinazione di 2 norme = art 56 (svolge funzione estensiva della punibilità)
art di parte speciale che fa di un fatto un reato

3. L’inizio dell’attività punibile


Soglia della punibilità = messa in pericolo del bene protetto
- atti – meramente preparatori  quali criteri usare?
– esecutivi 1) Carrara  preparatori = atti idonei rispetto a commissione reato ma
segnati da perdurante equivocità
2) Carrara  preparatori = atti che rimangono nella sfera del soggetto
attivo
3) Liszt  teoria formale oggettiva = esecutivi atti che danno inizio
all’esecuzione della condotta decìscritta nella fattispecie di parte
speciale
 teoria materiale oggettiva = anche atti contigui o connessi o
omogenei
Art 56: ‘chi compie atti idonei, diretti in un modo non equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto
tentato, se l’azione non si compie o lìevento non si verifica’
 due requisiti = idoneità e univocità (ex Carrara) = atti esecutivi punibili  plausibile esposizione
a pericolo del bene

4. Idoneità degli atti


- art. 56 comma 1° cp: TENTATIVO se = 1) AZIONE NON SI COMPIE (tentativo incompiuto) 
= trattamento sanzionatorio
2) EVENTO NON SI VERIFICA (tentativo compiuto)

- IDONEITA’ = riferita all’atto e non al mezzo (MEZZO = strumento usato x commettere reato, ATTO =
impiego del mezzo)
in base alle circostanze: es. spillo = mezzo adatto se voglio uccidere emofiliaco; sparo = mezzo
inadatto se voglio uccidere da 20 km di distanza  caso 40: inidoneità del tentativo
- I NON può essere ridotta al concetto di efficienza causale = in tentativo di reati d’evento mancando
l’evento mancherebbe uno
dei termini necessari x esistenza del nesso eziologico
= giudizio d’idoneità dovrebbe compiersi ex post  non
vi sarebbe mai tentativo punibile x’ mancato verificarsi
evento prova inidoneità
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= presuppone che tutti i reati comprendano in loro
struttura un evento naturalistico
 idoneità = capacità potenziale, attitudine dell’atto rispetto a realizzazione reato a cui si mira
 parametro di accertamento dell’idoneità = GIUDIZIO EX ANTE e IN CONCRETO (criterio della
prognosi postuma) il giudice si mette nella posizione del soggetto all’inizio dell’attività criminosa e accerta
se gli atti erano idonei a commettere il delitto, tenuto conto delle circostanze del caso  g.i. su base
parziale = tiene conto solo di circostanze conosciute/conoscibili al momento dell’
azione da un uomo sensato immaginato al posto dell’agente (NO c.eccezionali/
conosc. dopo)
vs: g.i. su base totale
4.1) GRADO d’idoneità necessario x configurazione di tentativo punibile =
- atti rendano meramente possibile l’evento; vi sia ragionevole possibilità; siano adeguati; abbiano
verosimile capacità; si richiede la probabilità di verificazione dell’evento
 richiamare il fondamento sostanziale della punibilità del tentativo = esigenza di impedire la
messa in pericolo del bene giruridico
Sufficiente grado d’idoneità = rilevante attitudine, + vicina a ‘probabilità’ che a mera ‘non
impossibilità’

5. Univocità degli atti


FUNZIONE UNIVOCITÀ = impedire eccessiva dilatazione dell’istituto del tentativo nella quale si
incorrerebbe qualora si punissero atti privi di attitudine a esprimere chiara direzione criminosa
≠ orientamenti1) concezione soggettiva = l’univocità si riferisce a un cr di prova =indica l’esigenza che in
sede processuale sia
raggiunta la prova del proposito criminoso BUT  interpretatio abrogans: x farlo►ricorso a
regole su elemento
soggettivo di reato vs univocità riferita a delitto
tentato
2) concezione oggettiva = univocità come cr di essenza = caratteristica oggettiva della
condotta  gli atti dv possedere in se stessi l’attitudine a indicare il proprosito criminoso
perseguito

6. Elemento soggettivo
Il tentativo è PUNIBILE solo se commesso CON DOLO (è inconcepibile un tentativo colposo -
involontario -)
 concetto di tentativo = atto intenzionalemente diretto a un delitto = illogico concepire tentativo colposo!
- il dolo del tentativo è uguale a quello della consumazione?
- problema del dolo eventuale: a) parte minoritaria = nessuna norma distingue due tipi di dolo +
accoglimento concezione
oggettiva dell’univocità  sono =
b) tesi contraria = accoglimento conc. soggettiva u.  si richiede la prova di
una ‘volontà
intenzionale’  no dolo eventuale

tesi della incompatibilità appoggiata su argomenti diversi =


- autonomia strutturale di delitto tentato  connotazione peculiare del dolo
- concetto di tentativo = insita condotta orientata verso uno scopo e NON mera accettazione del
rischio di evento probabile
 direzione finalistica dell’atto dv essere certa sia su piano materiale sia su piano psicologico = tra i 2
piena congruenza!

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7. Il problema della configurabilità del tentativo nell’ambito delle varie tipologie delittuose MAI tentativo x:
- NO tentativo x: Permanenti
Unisussistenti
1) CONTRAVVENZIONI: art 56 parla di soli delitti + ratio politico criminale = < gravità Contravvenzioni
2) DELITTI COLPOSI: x ragioni strutturali, manca intenzione di commettere il reato Pericolo
Aggravati dall’evento
3) omissivi boh! Vd dopo Condizionati Colposi
4) d. PRETERINTENZIONALE: si modifica direttamente il titolo del reato Preterintenzionali
Omissivi
5) r. UNISUSSISTENTI: non consentono frazionabilità del processo esecutivo in + atti Colposi
6) d. ATTENTATO, d. a CONSUMAZIONE ANTICIPATA: tentativo già = consumazione Consum. anticipata e
Attentato
7) r. di PERICOLO: discussa, ma meglio NO altrimenti si anticipa trp la soglia dll punibilità
Abituali
8) r. ABITUALI: le singole azioni non hanno rilevanza penale
- SÌ tentativo x:
1) r. AGGRAVATI dall’EVENTO: ipotizzabile quando l’evento ulteriore può realizzarsi
indipendentemente dall’esaurimento della condotta vietata
2) r. CONDIZIONATI: dipende da possibilità che si verifichi condizione di punibilità
indipendentemente dal perfezionarsi di condotta tipica
3) r. PERMANENTI: possibile se condotta positiva frazionabile

8. Tentativo e circostanze
Diverse ipotesi:
1) tentativo circostanziato di delitto: le circostanze si realizzano compiutamente nell’ambito della
stessa azione tentata
2) tentativo di delitto circostanziato: un delitto, se fosse giunto a consumazione, sarebbe stato
qualificato dalla presenza di una o più circostanze
Dubbi  perché qui si potrebbe derogare al pr di legalità? Esso prevede che le circostanze si applichino solo
in presenza di
presupposti esplicitamente previsti dalla legge
 limiti di ordine strutturale: (2) compatibili solo con compiuta realizzazione dell’illecito penale 
no tentativo

- l’unica ipotesi possibile è la numero 1, le circostanze che si realizzano compiutamente nello stesso
contesto dell’azione tentata

9. Desistenza volontaria e recesso attivo


Caso 43 – Un ladro desiste dal furto x’ non riesce a forzare la chiusura di protezione
Caso 44 – Tizio accoltella Caio, ma poi chiama il medico vedendo che la vittima rischia di morire
Caso 45 – Una donna apre il gas per uccidere il marito e esce di casa: poi xò avverte polizia, che arriva e
si limita a arieggiare i locali (nessun danno è stato fatto)
commi 3, 4 art 56: il colpevole volontariamente desiste dall’azione  solo pena per atti compiuti =
DESISTENZA VOLONTARIA
volontariamente impedisce l’evento  pena x delitto tentato = RECESSO ATTIVO
ratio  in ottica di prevenzione – generale: di cambia proposito non è esempio pericoloso per gli altri
– speciale: mostra di non avere volontà criminosa di tale entità da giustificare
pena rieducativa
- teoria del cd. ponte d’oro: OG cerca di prevenire reati promettendo impunità (desistenza volontaria) o
riduzione della pena (recesso attivo) a s-a eventuali ( + incentivi a non commettere che a commettere
reato)
- NOTA: la teoria ponte d’oro non è xò accoglibile (chi commette reato non capisce bene ciò che fa) 
meglio premiare invece la non pericolosità sociale e la mancanza di FTva volontà criminosa
- criterio discretivo = distinte in base a un criterio ex post che fa leva sull’esaurimento o no dell’azione
esecutiva

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- desistenza volontaria = finchè l’agente interrompe un’azione che non ha ancora completato il suo
iter esecutivo
- recesso attivo = l’azione criminosa è compiutamente realizzata, ma l’agente riesce a impedire il
verificarsi dell’evento lesivo

Requisito della volontarietà: x essere efficaci DV e RA devono verificarsi volontariamente 


accertamento che prescinde dal
giudizio sulla meritevolezza o meno dei motivi

10. Tentativo e attentato


- delitti di attentato = il legislatore considera reato perfetto il compimento di ‘atti diretti’ a offendere un
bene ritenuto meritevole di protezione anticipata perché di rango particolarmente elevato
 si punisce già l’attività preparatoria, o occorre siano integrati gli estremi del tentativo?
- codice Zanardelli = omogeneità concettuale tra tentativo e attentato  punibili solo atti esecutivi
- codice Rocco = tentativo – interpretazione restrittiva che richiede attività esecutiva x punibilità
= attentato – affermata autonomia strutturale rispetto a tentativo  punibili anche atti
+ remoti,
↓ purchè espressivi di volontà criminosa
┌ Anni ’60: ‘fatto diretto a’ = ‘fatto idoneo a’  valorizzato requisito IDONEITÀ

Opinione dominante = omogeneità strutturale tra tentativo e attentato  x punibilità attentato occorre che
l’attività sia idonea a ledere il bene protetto

11. Reato impossibile


Caso 46 – Borseggiatore introduce mano in tasca (vuota) di vittima
- reato impossibile =
- art. 49 comma 2° cp: la punibilità è esclusa ‘quando, per la inidoneità dell’azione o per l’inesistenza
dell’oggetto di essa, è impossibile l’evento dannoso o pericoloso’
- comma 3°: ‘ il giudice può ordinare che l’imputato prosciolto sia sottoposto a misura di sicurezza’
a) reato impossibile = TENTATIVO IMPOSSIBILE  no idoneità (no oggetto) giustificano impunità già x
pr che regolano il tentativo
b) concezione realistica = non può esservi reato senza una lesione o una messa in pericolo effettiva del
bene protetto

funzione art 49: irrilevanza penale del tentativo assolutamente inidoneo in concreto a mettere in pericolo il
bene protetto  il
pericolo insito nel tentativo deve essere veramente esistito come fatto = come reale
possibilità di offesa.
 x accertarlo ci si dv mettere – in ottica agente
– in ottica vittima
BUT  comunque può essere indice di pericolosità sociale  applicabilità di misura di sicurezza della
libertà vigilata

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Capitolo 6 – Concorso di persone
Caso 47 – Un passante si accorge che un ladro sta rubando e decide di fargli da palo senza che il ladro lo
sappia (azione non necessaria x’ cmq furto sarebbe avvenuto indisturbato)
Caso 48 – A uccide B in presenza di proprio congiunto che si compiace x l’omicidio
Caso 49 – Un soggetto è condannato a titolo di concorso morale x non essersi allontanato da luogo dove
lanciati esplosivi (sua presenza con atteggiamento aggressivo = contributo di natura psichica e ha
rafforzato altrui proposito criminoso)
Caso 50 – Tizio dà mandato a Caio e Sempronio di rubare un determinato quadro in museo. Ladri prendono
xò un altro dipinto essendo impossibile prendere il 1° (x ‘rifarsi delle spese’)
Caso 51 – Gruppo di correi organizzano colpo: 1 fa da palo, ma gli altri commettono rapina e sequestro di
soggetto rapinato (in difformità a accordi iniziali)

- concorso di persone nel reato = più persone concorrono alla realizzazione di un medesimo reato
(concorso c.d. eventuale)
 determina un vincolo occasionale tra più persone circoscritto alla realizzazione di uno o più reati
determinati
Vs – associazione a delinquere = vincolo stabile, programma criminoso x insieme non definito di delitti
– concorso c.d. necessario = norma incriminatrice di parte speciale richiede il concorso di + persone x
integrazione del reato

2. Il problema dei modelli di disciplina del concorso criminoso


-funzione di norme su concorso = rendere punibili comportamenti che non lo sarebbero in base alla singola
norma incriminatrice
- 2 modelli di disciplina del concorso criminoso:
1) modello differenziato di tipizzazione del fatto = tipizzate in modo autonomo le diverse forme di
partecipazione, distinte
in base ai ruoli rispettivamente rivestiti

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2) modello unitario = tipizzazione causale = riconducibili alla fattispecie concorsuale tutte le
condotte con nesso eziologico con evento lesivo
Codice ’30  modello di tipizzazione causale = art 110: ‘ quando più persone concorrono nel medesimo
reato, ciascuna di esse
↓ soggiacie alla pena per questo stabilita’
Ragioni: a) di coerenza: pr dell’equivalenza causale accolto x tutti gli artt 40 e ss.
b) positivismo-criminologico = sminuire importanza diversificazioni + singoli
contributi= pericolosità
sociale
c) mancanza di sicuri criteri di diversificazione delle condotte
d) tendenze autoritario repressive
 distinzione tra compartecipazione PRIMARIA e SECONDARIA art 114: ‘ il giudice, qualora ritenga
che l’opera prestata da
talune persone … abbia avuto minima importanza … può diminuire la pena’

3. Le teorie sul concorso criminoso


- x spiegare fondamento di punibilità di condotte concorsuali atipiche rispetto a fattispecie incriminatrice:
1) teoria dell’accessorietà = concorso di persone ha natura accessoria  ha rilevanza penale nella
misura in cui accede alla condotta principale  preoccupazioni garantistiche : esigenza che anche il
concorso rispetti pr di tipicità
≠ formulazioni – accessorietà estrema = punibilità dipende da realizzazione di condotta principale
punibile in concreto
– accessorietà limitata = basta che la condotta principale sia antigiuridica
2 obiezioni – non giustifica punibilità in caso di c.d. esecuzione frazionata
– conc.in reato proprio, se condotta principale posta in essere da extraneus senza
qualificano incriminazione
2) t. della fattispecie plurisoggettiva eventuale: fattispecie del concorso di persone è fattispecie
nuova, autonoma e diversa da quella incriminatrice di parte speciale modellata sull’autore singolo
 fattispecie nuova = incontro di art 110 e art di parte speciale
3) t delle fattispecie plurisoggettive differenziate: tante quante sono i soggetti concorrenti.
Dicendono dall’incontro delle norme di parte speciale con norem sul concorso.
 si distinguono x atteggiamento interiore e alcuni elementi esteriori

4. La struttura del concorso criminoso: la pluralità di agenti


Requisiti strutturali  1 – pluralità di agenti
2 – realizzazione della fattispecie oggettiva di un reato
3 – contributo di ciascuno alla realizzazione del reato (concorso materiale/morale)
4 – elemento soggettivo
- PLURALITA’ DI AGENTI: il reato NON E’ commesso in regime di concorso se NON ci sono + soggetti
attivi
 concorso anche se qlc concorrente non è punibile per ragioni inerenti la sua persona
- art. 112 u.c.: le aggravanti di pena si applicano anche se ‘taluno dei partecipi al fatto non è imputabile o
non è punibile’
- art. 119 c1°: ‘le circostanze soggettive, le quali escludono la pena per taluno di coloro che sono concorsi
nel reato, hanno effetto soltanto riguardo alla persona cui si riferiscono’ Concorso se:
Fisico (costringimento)
c. se  1) costringimento fisico a commettere reato (art. 46) Psichico (costringimento)
2) costringimento psichico (coazione morale) a commettere reato (art. 54 uc) Errore da altrui inganno
Incapacità indotta
3) reato commesso x errore determinato da altrui inganno (art. 48) Non punibilità/imputabilità
4) determinazione in altri dello stato di incapacità allo scopo di far commettere un reato (art. 86)
5) determinazione al reato di persona non imputabile o non punibile

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5. Segue: realizzazione della fattispecie oggettiva di un reato
Quale ruolo ciascun soggetto rivesta non ha importanza BUT devono esserci:
 COEFFICIENTI MINIMI della rilevanza penale della condotta = atti idonei diretti in modo non
equivoco a commettere un delitto
 NO punibilità a) x il semplice accordarsi se all’accordo non segue la messa in atto del
fatto programmato
Ecc.casi previsti da legge ◄┘ b) x il semplice fatto di aver istigato altri se reato non commesso

6. Segue. Contributo di ciascun concorrente: a) concorso materiale


A seconda della natura del contributo si distingue in concorso materiale e morale
1) concorso MATERIALE: si interviene personalmente nella serie di atti che danno vita
all’elemento materiale del reato
Prestato assumendo ruoli diversi=
- autore: colui che compie atti esecutivi del reato
- coautore: chi interviene insieme con altri nella fase esecutiva
- complice: si limita ad apportare un qualsiasi aiuto materiale nella preparazione o
Concorso materiale
Autore (coaut.) nell’esecuzione del reato (es. palo di un rapina)  prestazione di aiuto sempre fuori da
Complice fattispecie incriminatrice di parte speciale
Concorso morale:
Determinatore FONDAMENTO PUNIBILITÀ del complice:
Istigatore a) t. condizionalistica: sua azione deve costituire condicio sine qua non del fatto punibile
BUT trp restrittiva
b) t. della causalità agevolatrice/di rinforzo: rilevante pen anche ausilio che si limita ad
agevolare o facilitare la commissione BUT no validità generale
c) t. della prognosi/ dell’aumento del rischio: basta che l’aiuto sia ex ante idoneo a
facilitare la commissione del reato accrescendone le probabilità di verificazione BUT qui
non tentativo ma reato consumato
 x’ vi sia partecipazione materiale = influsso effettivo sull’azione tipica o sull’evento costitutivo
del reato

7. Segue: 2) concorso MORALE: due figure =


a) determinatore: compartecipe che fa sorgere in altri un proposito criminoso prima
inesistente
b) istigatore: si limita a rafforzare o eccitare in altri un proposito criminoso già esistente
- istigazione = ogni forma di partecipazione pscichica
art 115, c3: non punibilità dell’istigazione sterile  quando istigazione è accolta e il reato
commesso l’istigatore ne risponde sempre a titolo di concorso – non solo se antecedente causale
– ma anche se si limita a rinsaldare l’altrui proposito criminoso
 necessaria effettiva influenza sulla psiche dell’esecutore
- se divergenza su – tipo astratto di reato = commissione di reato diverso da quello voluto da
istigatore
–oggetto materiale dell’azione = dipende se determinante di volontà instigsatore

Agente provocatore = chi provoca un delitto al fine di assicurare il colpevole alla giustizia (es. agente =
vittima del reato, infiltrato in un’organizzazione criminale)  stabilire se lo scopo perseguito dall’agente
neutralizzi la rilevanza penale di una condotta pur
sempre istigatrice.
 NON può essere PUNITO, x mancanza di dolo, tutte le volte in cui ha agito allo scopo
di assicurare i colpevoli alla giustizia e non abbia accettato nemmeno il rischio
dell’effettiva consumazione del reato
- specifiche ipotesi recenti = cause di giustificazione  ipotesi speciali di adempimento di un dovere

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8. L’elemento soggettivo del concorso criminoso
- ELEMENTO SOGGETTIVO  2 componenti:
1) Coscienza di contribuire all’altrui condotta
2) Volontà di concorrere con altri alla commissione del reato
 se tutti operano l’uno all’insaputa dell’altro = distinti e autonimi reati monosoggettivi
- se fattispecie incriminatrice monosoggettiva richiede dolo specifico  basta che tale specifica finalità sia
perseguita da uno dei soggetti

9. Il concorso nelle contravvenzioni


- concorso nelle contravvenzioni dolose  art 110 = termine ‘reato’  egualmente riferibili ai delitti e alle
contravvenzioni dolose
- concorso nelle contravvenzioni colpose  art 113 = termine ‘delitti’ ok anche colpose x’ il termine
‘reato’ ex art 110 richiama cr
soggettivi di imputazione delle contravvenzioni ex art 42 ult.c.  art
113 usa termine ‘delitti’ solo per estendere ad essi la disciplina del
concorso colposo già implicitamente attribuibile alle contravvenzioni in
base all’art 110
la colpa x avere rilevanza x delitti deve essere espressamente prevista
vs x contrav- venzioni non occorre
esclusione del concorso colposo – se no aggravanti ex art 112, c1,2 applicabili a contravvenzioni colpose e
no a delitti colposi
– si estende la punibilità di un n° di comportamenti atipici ben > di quello
riscontrabile nell’ambito dei delitti colposi – vasta portata incriminatrice a una
norma implicita ex 110
– nonstante < disvalore di illeciti contravvenzionali

10. Le circostanze aggravanti


Applicazione delle circostanze AGGRAVANTI = OBBLIGATORIA art 112 cp
1) n° persone ≥ 5, salvo legge disponga altrimenti  > pericolosità sociale; prescinde da
colpevolezza, imputabilità, punibilità dei singoli concorrenti
2) chi ha promosso (ideato l’impresa criminale), organizzato (predisposto il progetto esecutivo,
scegliendo mezzi e persone), diretto (def in via residuale, chi ha funzione di guida e
amministrazione) la partecipazione al reato.
3) nell’esercizio di autorità, direzione o vigilanza  vera e propria coazione psicologica su
soggetto sottoposto x determinarlo a commettere il reato.
4) Determinare a commettere reato un minore di 18 anni, persona in sato di
infermità/deficienza psichica, o se ne è avvalso x delitto x cui c’è arresto in flagranza
5) Avvalersi di persona non imputabile, non punibile (+ fino a metà)
6) Se chi determina è il genitore  + pena fino a metà o 2/3

11. Le circostanze attenuanti ed in particolare il contributo di ‘minima importanza’


Applicazione delle circostanze ATTENUANTI = FACOLTATIVA art 114 cp
1) Minima importanza dell’opera di un concorrente nella preparazione o nell’esecuzione del
reato (comma 1°) =
- clausola generale
- x determinarla = giudizio sull’efficienza dell’apporto causale di ciascun contributo 
valutarne il grado di imprescindibilità in rapporto a fattori rimasti inoperanti operato ma
avrebbero potuto condurre =mente al risultato
 MI = quando l’azione del correo può essere facilmente sostituita con l’azione di altre
persone, o con una diversa distribuzione dei compiti

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- interpretatio abrogans data dalla giurisprudenza = applicabile solo a ipotesi di apporto
marginale e del tutto trascurabile + esclude che ricorra nella quasi totalità dei casi
2) Minorazione psichica = a favore di chi è stato determinato a commettere/cooperare a un
reato, quando concorrono le condizioni di – coercizione da parte di soggetto con autorità
– minorità o infermità mentale

12. La responsabilità del partecipe per il reato diverso da quello voluto (aberratio delicti)
- art. 116: ABERRATIO DELICTI (AD): ‘qualora il reato commesso sia diverso da quello voluto da
taluno dei concorrenti, anche questi ne risponde, se l’evento è conseguenza della sua azione o omissione’
BUT: ‘se il reato commesso è più grave di quello voluto’  pena diminuita x chi volle quello meno grave
Reato diverso = diverso nomen iuris
- resp oggettiva + contrasto con Cost? 
CC con sentenza interpretativa di rigetto = la resp ex art 116 si giustifica non solo x rapporto di causalità
materiale, ma anche x rapporto di causalità psichica = il reato diverso e più grave commesso dv potersi
rappresentare nella psiche dell’agente come 1
sviluppo logicamente prevedibile  coefficiente di colpevolezza

giurisprudenza: PRESUPPOSTI resp ex 116 = 1. rapporto di causalità tra azione di ogni partecipe e reato
≠ da voluto
2. prevedibilità del reato ≠ non voluto
2.1. prevedibilità in astratto = il fatto non voluto dv appartenere al tipo di reati che, in linea
puramente logica, appaiono come possibili sviluppi del reato voluto
2.2. prevedibilità in concreto = x stabilire se reato ≠ sia possibile sviluppo si dv tenere conto di tutte
le circostanze della singola vicenda concreta

13. Concorso nel reato proprio e mutamento del titolo del reato per taluno dei concorrenti
CONCORSO nel REATO PROPRIO
- extraneus: soggetto privo della qualità personale che può concorrere alla commissione di un reato
realizzabile solo da
- intraneus: soggetto qualificato
applicabile disciplina di art 110 solo se extraneus è consapevole di concorrere a un reato proprio 
conosce qualifica di intraneus
- se qualifica  mutazione del titolo di reato – se conosciuta dall’estraneo  concorso in reato proprio
– se non conosciuta  art 117:
‘se … muta il titolo del reato per taluno di coloro che vi sono concorsi, anche gli altri
rispondono dello stesso reato. … se questo è più grave, il giudice può [x gli altri]
diminuire la pena’
- attenuante facoltativa x chi: 1.ignaro 2.volle reato meno grave

14. La comunicabilità delle circostanze


Comunicabilità- estensibilità delle CIRCOSTANZE ai diversi soggetti agenti in concorso
- art 118 cp modificato da l.19/1990: regime delle attenuanti/aggravanti e loro comunicabilità a tutti i
soggetti concorrenti a reato
- 2 regimi x art. 118:
1) prima della 19/1990:
- circostanze ‘oggettive’ aggr/att applicabili a TUTTI i soggetti
- circostanze ‘soggettive’ applicabili alle singole persone
- eccezioni: aggr sogg che agevolano l’esecuzione a TUTTI; mai imputabilità e recidiva
2) dopo 19/1990: aggr/att inestensibili se concernenti a: motivi a delinquere, intensità di dolo,
grado di colpa e circo-
stanze inerenti la persona del colpevole

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- tutte le altre  regime di imputazione dell’ art 59 = afferma il pr di colpevolezza
 rilevanza oggettiva delle attenuanti = estensibilità a tutti i
compartecipi
 aggravanti applicate se conosciute/conoscibili =coefficiente
di colpevolezza
riferito a ciascuno dei singoli concorrenti=sl chi le
conoscev/poteva conoscere

15. La comunicabilità delle cause di esclusione della pena


- art. 119 cp comma 2°: si estendono a tutti i concorrenti le circostanze oggettive di esclusione della pena
- CdG o scriminanti: la cui presenza elide l’antigiuridicità del fatto
- soggettive = non si comunicano perché, lasciando sussistere l’antigiuridicità del fatto, si limitano a
far venir meno la punibilità x ragioni attinenti la persona del singolo reo  ingiustificata sarebbe
l’estensione agli altri

16. Desistenza volontaria e pentimento operoso


- desistenza volontaria: può limitarsi a desistere dall’apporto individuale o deve anche impedire quello
degli altri?
≠ a seconda del ruolo a) esecutore: la desistenza si manifesterà in forma negativa = interruzione
dell’esecuzione
↓ b) complice: spesso ha interamente fornito proprio apporto ancora prima che sia
raggiunta la soglia del causa soggettiva di tentativo  desistenza si manifesta con attività positiva
esclusione d pena +pr della personalità di resp penale = basta che neutralizzi la condotta già apportata
elidendone gli effetti

17. Estensibilità della disciplina del concorso ‘eventuale’ al concorso ‘necessario’


- concorso necessario: (reato necessariamente plurisoggettivo) la stessa norma incriminatrice di parte
speciale richiede la presenza di più soggetti x l’integrazione del reato = reati plurisoggettivi:
- propri  assoggettati a pena tutti i coagenti
- impropri  assoggettati a pena solo alcuni dei partecipanti al fatto.
1) concorrenti non punibili  110 concorso eventuale??? NO = concorrente non
espressamente incriminato da norma di parte speciale non punibile x rispetto di pr
nullum crimen sine lege
2) concorrenti necessari punibili  concorso eventuale??? SÌ x norme su
comunicabilità circostanze/ cause esclusione pena
- concorso eventuale ammissibile nella realizzazione di un reato necesseriamente plurisoggettivo da parte di
SOGG. DIVERSI dai concorrenti necessari (es. chi istiga altri a una rissa, chi istiga a commettere incesto
ecc.)

18. Concorso eventuale e reati associativi


2 problemi: 1) in che condizioni i membri di un’associazione criminosa rispondono, a titolo di concorso
eventuale, nei cd reati-scopo
materialmente eseguiti da altri associati?
2) con quali presupposti si configura 1 concorso esterno ex art. 110 ad una associazione criminosa
da parte di soggetti
estranei all’associazione stessa?

1] responsabilità dei ‘capi’ x i reati-scopo = devono sussistere i presupposti minimi del concorso morale da
accertare caso x

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caso. + necesserio che le direttrici generali del programma criminoso dell’associazione contengano
già in nuce, i tratti essenziali sufficientemente determinati dei singoli comportamenti delittuosi
realizzati dagli associati.

2] il c.d. concorso esterno = concorso eventuale nel reato associativo da parte di soggetti estranei
all’associazione criminale 
Chi intrattiene con l’associazione rapporti di collaborazione tali da contribuire alla sua conservazione
o suo rafforzamento
CASSAZIONE con 4 sentenze a Sezioni Unite = precisarne portata e limiti 
- partecipe interno = chi ha rapporto stabile e di organica compenetrazione con organizzazione, rivestendo
un ruolo dinamico e
funzionale che lo porta a rimanere a disposizione dell’ente x il perseguimento dei comuni
scopi criminosi
- concorrente esterno = chi pur non essendo inserito stabilmente nell’organizzazione, le fornisce un
concreto, specifico,
consapevole e volontario contributo di effettiva rilevanza causale x
conservazione/rafforzamento ente

Parte Terza – Il reato commissivo colposo

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Capitolo 1 – Il reato commissivo colposo
Caso 52 – Un conducente di autocarro militare invade corsia di sinistra e uccide tre passeggeri di auto che
viaggiava su corsia opposta: il guidatore militare era stato colpito da crisi epilettica brevissima (cd ‘pattern
sensitive epilepsy’)
Caso 53 – Urologo e ostetrico chiudono garza nel paziente (che muore). Risponde di omicidio colposo
anche chirurgo capo équipe allontanatosi poco prima di chiusura di operazione?
Caso 54 – Un giornalista spagnolo rivela nomi di oppositori politici dell’ETA (che li uccide): responsabilità
del giornalista x omicidio colposo?
Caso 55 – Medici usano cocaina invece che novocaina x narcosi di paziente che muore. In seguito si
accerta cmq che il paziente sarebbe morto x’ ipersensibile a ogni tipo di narcotico (anche novocaina).

Sezione I - Tipicità

1. Premessa
- reato colposo (RC) = non reato di minore gravità, ma modello autonomo di illecito penale, da affiancare a
reato doloso;  con caratteristiche proprie sul piano della ‘tipicità’ che si riflettono fin su quello della
‘colpevolezza’

2. Il fatto commissivo colposo tipico: azione


- azione = esiste anche x reati colposi (ma ci sono > problemi di individuazione)
- azione = coscienza e volontà del s-a che mette in essere il comportamento criminoso ( tipiche di reati
dolosi; sennò: NON azioni penalmente sanzionabili)
- quindi non ‘azione’ x RC?  NO, RC basati cmq su azioni e comportamenti ma non solo quelli con
coscienza e volontà effettive
- ‘azione’ e ‘colpa’ stanno e cadono insieme = nel campo dei RC vi è azione penalmente rilevante finchè è
possibile muovere un rimprovero per colpa
Cosa significa azione cosciente e volontaria nel delitto colposo?
1) colpa cosciente = dato psicologico
2) colpa incosciente = dato normativo  l’azione si considera voluta anche quando risulta soltanto
dominabile dal volere (atto che può essere impedito mediante l’attivazione dei normali poteri di
arresto/impulso della volontà)
- rimprovero a titolo di colpa = x non aver attivato quei poteri di controllo che poteva e doveva attivare x
scongiurare l’evento lesivo

3. Inosservanza delle regole precauzionali di condotta


- art. 43 cp: delitto ‘colposo o contro l’intenzione , quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto
dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia ovvero per inosservanza di leggi,
regolamenti, ordini o discipline’
 inosservanza del dovere di diligenza – specifica forma di colpevolezza
– uno degli elementi di tipicità del fatto colposo

Obiettivi – ∆+ disvalore dell’azione  ∆- tendenza a dare peso decisivo alla ‘causazione materiale’
dell’evento
– rafforza la funzione di tutela dei BG spettante a norma penale  pretendere misura
oggettiva = esigere un livello minimi irrinunciabile di cautele nello svolgimento della vita
sociale

4. Criteri di individuazione delle regole di condotta: “prevedibilità” ed “evitabilità” dell’evento. Il


limite del caso fortuito
2 parametri: 1) prevedibilità dell’evento lesivo = ricorre quando il s-a si accorge di essere in pericolo
reale o potenziale
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2) evitabilità = ricorre quando il s-a può agire concretamente x evitare che l’evento lesivo si
realizzi
Regole di diligenza = cristallizzazione di giudizi di prevedibilità ed evitabilità ripetuti nel tempo
regole cautelari consolidate BUT necessaria verifica della loro persistente validità attraverso
nuovo giudizio di prev/evit
 regole cautelari e attività di sperimentazione = situazioni in cui l’uso sociale non si è ancora
formato, il soggetto deve compiere ex novo il giudizio prognostico – emesso in base alle conoscienze
possedute
 pr di precauzione = sollecita un rafforzamento dei doveri di attenzione e d’informazione x
verificare col max scrupolo la fondatezza dei pericoli/rischi possibili
 attività socialmente utili = attività pericolose ma consentite x loro elevata utilità sociale
Colpa c.d. specifica = da inosservanza di regole scritte di condotta  giudizio prognostico su pericolo fatto
da autorità
Caso fortuito= limite negativo della colpa  accadimento imprevedibile che fuoriesce da accadimenti
rappresentabili cui si riferiscono le regole di condotta precauzionali

5. Fonti e specie delle qualifiche normative relative alla fattispecie colposa


1) COLPA GENERICA: violate qualifiche normative sociali = negligenza, imprudenza o imperizia
- negligenza = violazione di regola di condotta che prescrive un’attività positiva (FARE)
- imprudenza = violazione di regola di condotta che prescrive obbligo di non realizzare una det
attività o di compierla con modalità diverse da quelle tenute
- imperizia = forma di negligenza o imprudenza ‘qualificata’ = riferita ad attività che esigono
particolari capacità tecniche
2) COLPA SPECIFICA: fonte di regole cautelari violate è giuridica: leggi, regolamenti, ordini,
discipline
- leggi: colpa consiste in violazione di norma con specifica finalità cautelare  norma avente
contenuto = impedimento di eventi involontari connessi a svolgimento di attività lecite
- regolamenti: regole di condotta a carattere generale emanate da Autorità pubblica
- ordini e discipline: regole di condotta x soggetti specifici (emanata da Autorità pubblica o privata)
Norme giuridiche a contenuto prudenziale – rigide: prdeterminano in modo assoluto regole di condotta
– elastiche: presuppong che regola sia specificata in base a esigenze
caso concreto

6. Contenuto della regola di condotta


Obbligo di – astensione: impone a sogg di astenersi da azione x’ il compierla comporterebbe un rischio
troppo elevato di
realizzazione di una fattispecie colposa
– adottare misure cautelari: obbligo di realizzare l’azione con adozione di det misure cautelari
– preventiva informazione
– controllo sull’operato altrui: grava su chi riveste posizione sovraordinata, deve: scegliere con
avvedutezza i
collaboratori, istruirli e controllarne l’operato

7. Standard oggettivo del dovere di diligenza


Parametro dell’homo eiusdem professionis et condicionis: in base al quale effettuare il giudizio di
prevedibilità e evitabilità ex ante = la misura della diligenza, prudenza e perizia è quella del modello agente
che svolge la stessa professione/attività dell’agen-
te reale. Variazioni: - pluralità di agenti modello
- conoscenze superiori possedute dall’agente reale rispetto all’agente modello
 doppia misura della colpa = – in sede di tipicità si accerta la violazione del dovere obiettivo di
diligenza misurato su

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agente modello
– in sede di colpevolezza si accerta se l’agente reale era in grado di
impersonare il tipo
ideale di agente collocato nella situazione data

8. Limiti del dovere di diligenza: a) RISCHIO CONSENTITO


Limite dell’ADEGUATEZZA SOCIALE
- attività pericolose socialmente utili = se danno nonostante diligente svolgimento  no disvalore tipico di
illecito colposo
 spesso valutazione riguardo al ‘rischio consentito’ è effettuata secondo criteri meramente fattuali = ciò
che di fatto è tollerato da collettività
 cr + vincolante = autorizzazioni amministrative  rendono lecito lo svolgimento di attività pericolose
subordinandone l’esercizio a precise norme cautelarI
9. Segue: b) PR DELL’AFFIDAMENTO E COMPORTAMENTO DEL TERZO
DISTINGUERE: a) norma scritta = accertare in via interpretativa se nello scopo perseguito dalla norma
rientri anche
l’impedimento di eventi cagionati dall’azione di terzi
b) usi sociali = distinguere ancora a seconda che la condotta del terzo sia =
a. colposa: la semplice previsione o possibilità di previsione che la condotta
agevola il
comportamento colposo di un’altra persona NON è sufficiente a comportare resp
penale
 pr dell’affidamento = ogni consociato può confidare che ciascuno si comporti adottando le
regole precauzionali riferibili all’agente modello dell’attività nel caso svolta
Eccezioni – si presume che il 3° non sia in grado di soddisfare aspettative consociati
– si ha posizione di garanzia rispetto al 3° (es. equipe medica: ognuno ha compiti specifici +
obbligo di controllo)
b. dolosa: misura cautelare ha ad oggetto l’impedimento di comportamento
doloso del terzo
 pr dell’autoresponsabilità = ciascuno risponde delle proprie azioni deliberate in modo libero e
responsabile

10. Causazione dell’evento


Nel reato colposo di evento il risultato lesivo rappresenta la conseguenza della condotta illecita  il nesso
causalità si accerta secondo la teoria condizionalistica
EVENTO = dv rappresentare conseguenza necessaria di un’azione che contrasta con il dovere oggettivo di
diligenza
 problema dell’EVITABILITÀ = evento lesivo dv appartenere al tipo di quelli che la norma di
condotta mirave a prevenire
= dubbio: deve essere verificata in astratto o in concreto???
- in astratto: x ragioni di certezza  x affermazione di resp basta
verificare l’avvenuta violazione della norma, nella presunzione che la
sua osservanza sarebbe da sola bastata a prevenire l’evento BUT 
rischio di resp oggettiva
- in concreto: no resp quando rischio si sarebbe verificato anche
osservando dovere di diligenza

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Sezione II – Antigiuridicità

- TIPICITÀ = indice di antigiuridicità del fatto BUT  se esiste un’esimente  fatto lecito!
- x r.colposo NON ci sono tutte le esimenti del doloso = +che altro: consenso dell’avente diritto, legittima
difesa e stato di necessità

2. Consenso dell’avente diritto


NO efficacia scriminante di consenso =
1) a causa della natura indisponibile dei beni della vita e dell’integrità fisica  ok BUT non
dimostra inconciliabilità di principio
2) incompatibilità tra consenso concepito come volontà di lesione e il carattere involontario del
reato colposo  il consenso = adesione alla volontà criminosa dell’agente
obiezione: si può consentire ad attività pericolosa senza volere l’evento lesivo  la
volontaria assunzione del rischio scagiona l’agente tutte le volte in cui la lesione rientri
nell’area di disponibilità ex art 5 cc

3. Legittima difesa
È contestata da parte della giurisprudenza  essa presuppone la volontà di ledere l’aggressore, mentre nel
reato colposo manca proprio questa volontà BUT NO  considerazione trp meccanica dei dati! Sarebbe
strano che l’ord consentisse di ledere volontariamente l’aggressore e punisse le conseguenze involontarie di
un’azione difensiva che non mira direttamente a ledere avversario!

4. Stato di necessità
- generalmente ammessa sia in giurisprudenza che in dottrina
Giuris = causa di esclusione della colpa (e no CdG)  si sottrae al bilanciamento dei beni in conflitto x
riconoscere sempre la circostanza esimente (anche se bene salvato di rango<)
 SdN ricorre solo se condotta CONTRARIA a dovere obiettivo di diligenza (es. genitore, auto, figlio)
 vs azione necessitata solo apparentemente viola tale dovere = no fatto tipico  no diritto all’indennità
ex art 2045 cc

Sezione III – Colpevolezza

1. Struttura psicologica della colpa


Funzione colpevolezza: anche in reati colposi = racchiudere presupposti dell’imputazione soggettiva del
fatto all’agente
- concetto d’imputabilità + coscienza dell’illiceità = r.dolosi  focus on: misura soggettiva del dovere di
diligenza + C d Esclusione
Colpa: a) propria: mancanza di volontà dell’evento lesivo – ipotesi tipica di colpa
b) impropria: volizione dell’evento cm in eccesso colposo, errore di fatto da colpa – ipotesi
eccezionale di colpa
c) cosciente: art 43, c3 colpa con previsione = agente non vuole commettere il fatto, ma se lo
rappresenta cm possibile risultato della sua azione.
d) colpa incosciente: soggetto non si rende conto di potere con il suo comportamento ledere/porre in
pericolo beni altrui

2. La misura ‘soggettiva’ del dovere di diligenza


x personalizzare il più possibile il giudizio di colpevolezza  DOPPIA MISURA del DOVERE DI
DILIGENZA

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1) Accertare in sede di TIPICITÀ la violazione del dovere obiettivo di diligenza
2) Accertare l’ATTITUDINE del soggetto che ha in concreto agito ad UNIFORMARE il proprio
comportamento alla regola di condotta violata  misura soggettiva del ddd
Fino a che punto si può personalizzare?  esigenze di prevenzione generale! si prende sempre a riferimanto
un ‘modello ideale’
Qualità = ▪ no rilevanza di tratti caratteriali o disposizioni emotive
▪ caratteristiche fisiche e/o intellettuali: dipende dal peso che si dà rispettivamente al pr di
colpevolezza o alle
esigenze di prevenzione generale  equilibrato bilanciamento = NON si risponde
penalmente al di là dei limiti
fisico -intellettuali

3. Il ‘grado’ della colpa


- grado di colpa = fra indici di commisurazione della pena ex art 133 cp
 accertare il grado di divergenza tra la condotta efettivamente tenuta e la condotta che era da
tenersi in base alla norma cautelare. a) cr di valutazione oggettivo = accertare quanto il
comportamento si allontana dallo stendar oggettivo
di diligenza richiesto.
b) cr di valutazione soggettivo = verificare cause soggettive che hanno fatto sì che
l’agente non
osservasse la misura prescritta di diligenza.

4. Cause di esclusione della colpevolezza


Adempimento del dovere di diligenza presuppone il possesso di det attitudini psico-fisiche che possono
subire menomazioni x circostanze particolari  circostanze anormali concomitanti all’agire che incidono
sull’esigibilità della condotta prescritta
 necessaria loro tipizzazione legislativa
BUT = insieme di situazioni che producono un grave turbamento psichico che non possono essere
ricondotte a costringimento fisico, forza maggiore, caso fortuito  art 42, c1: ‘nessuno può essere punito
per un’azione o un’omissione perveduta dalla legge
come reato, se non l’‘ha commessa con coscienza e volontà’ = cl generale
ricomprenden-
te tutte le circ anormali non tipizzate o innominate

Sezione IV – La cooperazione colposa

1. La disciplina prevista dall’art. 113 cp


Caso 56 – Il proprietario di un’automobile affida a una persona priva di patente il proprio mezzo (e lo sa):
l’affidatario provoca lesioni a terzi x la propria inesperienza alla guida.
concorso di persone nel reato = cooperazione colposa
- art. 113 cp: ‘nel delitto colposo, quando l’evento è stato cagionato dalla cooperazione di più persone,
ciascuna di queste soggiace alle pene stabilite per il delitto stesso. – La pena è aumentata per chi ha
determinato altri a cooperare nel delitto, quando concorrono le condizioni stabilite nell’art. 111 e nei
numeri 3 e 4 dell’art. 112’
Cooperazione colposa e Concorso di cause coplose indipendenti =
- Esistenza o no di legame psicologico tra i diversi soggetti attivi = LA CONSAPEVOLEZZA di
cooperare vale a far incriminare una condotta che di per sé potrebbe anche essere lecita, ma riceve la
qualifica di colposa x il riflesso dell’altrui negligenza, imprudenza, imperizia cui ci si limita solo ad
aderire
Funzione art 113  di disciplina

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 incriminatrice: serve ad attribuire rilevanza penale a comportamenti colposi atipici rispetto
a fattispecie di parte speciale = non punibili senza norma ad hoc

Parte Quarta – Il reato omissivo

Capitolo 1 – Il reato omissivo

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Sezione I – Nozioni generali
Caso 57 – Testimoni di Geova interrompono trasfusioni a figlia (che muore x anemia) malata di thalassemia
omozigote; anche i vicini sanno che bambina ha bisogno di trasfusioni, ma non intervengono.
Caso 58 – Durante preparativi di gara di nuoto un filantropo prevede pericolo x nuotatori e paga in segreto
1 barcaiolo, che xò non presta soccorso quando dovrebbe e lascia morire 1 nuotatore.
Caso 59 – Ufficiale di polizia giudiziaria, sapendo che alcuni suoi amici vogliono andare con prostituta su
spiaggia, non impedisce il fatto cui xò assiste senza parteciparvi direttamente.

1. Premessa
- il modello tipico di illecito penale = reato d’azione
 responsabilità x omissione è l’eccezione  presuppone l’affermarsi del pr solidaristico + assunzione da
parte dello Stato di
funzioni interventistiche  imposizione di obblighi di attivarsi
penalm. sanzionati
nei confronti di sogg che rivestono un ruolo preminente nell’attività
socio-economica

2. Diritto penale dell’omissione e bene giuridico


- DP dell’azione = reprime la modificazione in peggio di una situazione preesintente
- DP dell’omissione = promuove il progresso e il benessere collettivo  strumento tecnico x realizzare
funzione propulsiva del DP
 bene meritevole di protezione penale = interesse attuale al conseguimento di utilità future
 verificare che sia di talmente consolidato da giustificae il ricorso allo strumento penale

3. La bipartizione dei reati omissivi in ‘propri’ e ‘impropri’


Cr di distinzione = presenza o no di un EVENTO come requisito strutturale del fatto tipico
- due categorie (x struttura e disciplina):
a) r.o. PROPRI o PURI: consistono nel mancato compimento di un’azione che la legge penale
comanda di realizzare  rimprovero = x non aver posto in essere tale azione (non si rimprovera di non aver
impedito l’evento – es. omissione di soccorso)
b) r.o. IMPROPRI o IMPURI: commissivi mediante omissione: consistono nella violazione
dell’obbligo di impedire il verificarsi di un evento tipico ai sensi di una fattispecie commissiva-base (es.
bagnino che non aiuta nuotatore in difficoltà)

Nuovo cr discretivo = tecnica di tipizzazione scelta dal legislatore


a) reato omissivo proprio = direttamente configurati come tali dal legislatore
b) reato omissivo improprio = tipo delittuoso privo di previsione legislativa espressa  nasce dal
combinarsi dell’art 40 con le norme di parte speciale incentrate su reato commissivo = trasformate in
fattispecie omissive x interpretazione giudiziale

Sezione II – Struttura del reato omissivo

I. Tipicità

A. La fattispecie del reato omissivo PROPRIO

1. Situazione tipica
- elementi COSTITUTIVI di RO propri = indicat da legislatore (proprio come qualsiasi reato di azione)
1) situazione tipica: serie di presupposti da cui scarutisce l’obbligo di attivarsi
per descriverla si può fare ricorso a – elementi descrittivi
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– elementi normativi giuridici
a) s.t. pregnante = l’obbligo di attivarsi ha per presupposto una realtà naturalistica o
sociale immediata- mente percepibile dal soggetto (obbligo riconoscibile anche se
norma sconosciuta)
b) s.t. neutra = difficile che il soggetto possa riconoscere l’obbligo di attivrsi se prima
non conosce la norma giuridica da cui esso deriva
- indicato anche il fine cui deve tendere il compimento dell’azione comandata (specificato o
in forma generica)

2. Condotta omissiva tipica e possibilità di agire


2) condotta omissiva tipica = mancato compimento dell’azione richiesta in presenza della
situazione conforme alla fattispecie incriminatrice
 presuppone la possibilità di agire nel senso minimo di possibilità materiale di agire (di
adempiere al comando)
+ ulteriori elementi di possibilità di agire in senso più ampio valutati in sede di colpevolezza
=
- insuccesso dovuto a circostanze esterne se il sogg ha compiuto un serio
sforzo di adempiere
- l’attivarsi di uno quando ci sono più co-obbligati

B. La fattispecie obiettiva del reato omissivo IMPROPRIO

3. Premessa: autonomia della fattispecie omissiva impropria e principio di legalità


- r.o.improprio = contravviene a obbligo di impedire un evento lesivo = quello tipico ai sensi di una
fattispecie <<commissiva>>,
↓ sorta x incriminare un fatto incentrato su
un’azione positiva
Il non impedire = la corrispondente ipotesi commissiva quanto a disvalore

Art 40: ‘ non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo’  c.d.
clausola di equivalenza tramite la quale nasce una nuova fattispecie - a carattere autonomo
- che incrimina il mancato impedimento dell’evento = norma di
comando
(divieti = esigono l’omissione / comandi = esigono il compimento di
un’azione)
Dubbi sulla compatibilità con pr di legalità e sufficiente determinatezza  > parte degli elementi costitutivi
di tale fatttispecie vengono ricostruiti dal
giudice

4. La sfera di operatività dell’art. 40 cpv. cp


- clausola di equivalenza (art. 40) tra non impedire e cagionare  estensione della punibilità  rischio di
ipertrofica estensione
- tipologie delittuose NON convertibili – reati omissivi propri
– delitti di mano propria: x’ il reo deve commetterli positivamente a mezzo
della sua persona
– reati abituali: x’ presuppongono 1 condotta di vita < reiterazione di
comportamenti positivi
– tutte le volte in cui la fattispecie penale pone l’accento su una condotta
necessariamente caratterizzata da comportamento positivo
- t.d. suscettive di conversione – l’art 40 si trova nella rubrica del <<rapporto di causalità>>  su campo
d’azione limitato ai casi x

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cui si pone il problema del nesso causale tra condotta ed evento lesivo
 solo i reati di evento scartando quelli con elementi strutturali che possono
accedere solo a una condotta positiva  reati causali puri: quei reati di evento la
cui carica di disvalore si concentra tutta nella produzione dell’evento lesivo
(indifferenti le modalità comportamentali)
 2 ipotesi tipiche – delitti contro la vita e l’incolumità
individuale
– reati contro l’incolumità pubblica
- concorso mediante omissione: l’evento non impedito = reato posto in essere da altri, ma oggetto di
volontà comune.
 possibile concorso mediante omissione a qualsiasi reato a prescindere da
evento naturalistico o no  ≠ ambito di operatività x > tutela
BUT = no espressa posizione legislativa a riguardo  meglio limitare
operatività a fattispecie causali pure

5. Situazione tipica
1) = complesso dei presupposti di fatto che danno origine alla situazione di pericolo per il
bene da proteggere  fanno sorgere l’obbligo di attivarsi del garante (lo rendono ‘attuale’)
- contenuto + scopo dell’obbligo = da det in rapporto al caso concreto

6. Omesso impedimento dell’evento ed equivalente normativo della causalità


2) Condotta omissiva di mancato impedimento:
3) Evento non impedito: - evento naturalistico previsto dalla fattispecie commissiva-base
- (concorso) reato che si aveva l’obbligo di impedire
Occorre = nesso causale tra condotta omissiva e evento non impedito
Art 40, c2: ‘ non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a
cagionarlo’
Con c1: ‘ nessuno può essere punito … se l’evento dannoso o pericoloso … non è conseguenza
del’’azione od omissione’
 il rapporto causale è diverso rispetto ai reati commissivi = qui il punto è verificare se l’azione dovuta
avrebbe inciso sul corso degli accadimenti in modo da evitare il verificarsi dell’evento lesivo  si emette un
giudizio IPOTETICO o PROGNOSTICO

a) si individua la <<legge di copertura>>


Il giudice suppone come realizzata l’azione dovuta e si b) formula della condicio sine qua non cm
test di controllo:
chiede se così l’evento lesivo sarebbbe venuto meno. omissione =causa evento se non può essere
sostituita men-
CR di giudizio = modello dll SUSSUNZIONE SOTTO LEGGI talmente dall’azione dovuta,senza
che l’evento venga meno
 causalità ipotetica o in senso normativo
- GRADO di certezza in sede di accertamento = accertamento della causalità omissiva è frutto di un
giudizio ipotetico  no stesso rigore di accertamento di un nesso causale vero e proprio  ci si accontenta
di richiedere che l’azione doverosa sarebbe valsa ad
impedire l’evento con una probabilità vicina alla
certezza

7. La posizione di garanzia
X commissione = mancato impedimento  nesso di causalità ipotetica evento-condotta omissiva

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+ violazione di un obbligo giuridico di impedire l’evento  il dovere di
impedire eventi lesivi x beni altrui è un’eccezione ammissibile solo se
c’è obbligo GIURIDICO
Dottrina e Giuris devono di volta in volta det quali siano questi obblighi  si può far fronte alle nuove
esigenze di tutela
BUT confini incerti del settore dei reati
omissivi
Teoria formale dell’obbligo di impedire l’evento = individua le situazioni tipiche di obbligo penalmente
rilevanti in base alla fonte
formale che li produce
- triplice fonte giuridica dell’obbligo di attivarsi: cd trifoglio:1) legge (penale o extrapenale)
‘Trifoglio’: nascita ‘obbligazione penale’ 2) contratto (es. baby sitter incaricata di sorvegliare)
Legge
Contratto 3) precedente azione pericolosa (> obbligo di impedire
precedente Azione pericolosa cons.negative)
Nuova concezione contenutistico formale della regola dell’equivalenza = ex art 40 cp
 integrare i cr formali d’individuazione degli obbligi di garanzia con cr materiali (contenutistici) <
specifica funzione della responsabilità x omesso impedimento dell’evento.
BUT  cr d’individuazione diversi di volta in volta a seconda della funzioni di tutela che si
vogliono affidare alla resp x
omesso impedimento = razionalizzazione di scelte aprioristiche
 spesso norma invocabile ha carattere extrapenale = no pr di legalità con stesso rigore
necessario in penale
 amplissimi margini di discrezionalità all’interprete x’ x ricostruzione funzioni resp x
om.imp. non bastano gli
indici ex art 40

Concetto di ‘posizione di garanzia = attribuzione a certi soggetti dll posizione di garanti dell’integrità dei
beni che si vuole tutelare
x rafforzarne la protezione = fondamento del meccanismo della resp x
omesso impedimento
 pr di equivalenza presuppone una POSIZIONE DI GARANZIA nei confronti del bene protetto,
ossia uno speciale vincolo di tutela tra un soggetto garante e un bene giuridico, determinato
dall’incapacità del titolare di proteggerlo autonomamente
 funzione del garante = riequilibrare la situazione di inferiorità di det soggetti, attraverso un
‘rapporto di dipendenza’ a
scopo preventivo
natura speciale del vincolo di tutela  carattere speciale degli
obblighi di garanzia = incombono solo su alcuni soggetti e non sulla
generalità dei cittadini

Bipartizione funzionale delle posizioni di garanzia = (incentrata su contenuto materiale e scopo di


posizione di garante)
1) a) Posizione di protezione = scopo di preservare det beni giuridici da tutti i pericoli che possono
minacciarne l’integrità
b) Posizione di controllo = scopo di neutralizzare det fonti di pericolo, x garantire l’integrità di tutti
i BG potenz.minacciati
2) a. pg originarie = nascono in capo a det soggetti x specifico ruolo o posizione di volta in volta
rivestita
b. pg derivate = trapassano dal titolare originario a un soggetto diverso di solito tramite atto
negoziale es. contratto)
c. assunzione volontaria della posizione di garanzia

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8. La distinzione tra ‘agire’ e ‘omettere’ nei casi problematici
 componente omissiva insita nella colpa (ipotesi di illecito colposo imperniate su1azione)  se si
portasse qst fatto alle estreme conseguenze si potrebbero cancellare del tutto i fatti commissivi
colposi
BUT = il soggetto che risponde del fatto colposo non sempre ha posizione di garanzia!
 Impedimento di azioni soccorritrici altrui (ambito dei reati dolosi) anche interruzione di un
personale intervento di soccorso.

II. Antigiuridicità
Funzione antigiuridicità nel reato omissivo  convalidare l’illiceità indiziata dalla conformità del fatto al
tipo (tipicità) (= commissivo)

III. Colpevolezza

1. Premessa
- struttura della colpevolezza analoga a quella dei reati missivi con alcune peculiarità soprattutto rispetto ai
reati omissivi impropri

2. Dolo omissivo
L’essenza tutta normativa del reato crea problemi di interferenza tra il dolo e la conoscenza della legge
penale
- distinzione: 1) reati omissivi PROPRI: distinzione tra fattispecie con situazione tipica:
a) pregnante: obbligo di attivarsi ha x presupposto una realtà naturalistica o sociale
immediatamente percepibile  coscienza/volontà di omettere  resp anche se non
conosce la norma
b) neutra: illeciti di pura creazione legislativa  il soggetto deve conoscere la norma
 x’ risponda a titolo di dolo = - conoscenza dei presupposti (situazione tipica) del dovere di
attivarsi
- consapevolezza della possibilità di agire secondo quanto disposto
dalla norma
2) reati omissivi IMPROPRI: il dolo abbraccia - i presupposti di fatto della posizione di
garanzia
- conoscenza dell’obbligo extrapenale di agire =
indispenzabile perché il soggetto si renda conto di
rivestire una posizione di garanzia  errore su qst = e.su
situazione tipicaefficacia scusante

3. Colpa
- COLPA x = - mancato riconoscimento della situazione tipica da parte dell’omittente
- errata scelta dell’azione da compiere
+ il soggetto deve avere la POSSIBILITÀ DI AGIRE a) conoscenza/riconoscibilità dell’azione tipica
b) possibilità obiettiva (materiale) di agire
c) conoscenza/riconoscibilità del fine dell’azione doverosa
d) conoscenza/riconoscibilità dei mezzi necessari al
raggiungimento del fine
+ indagie sulle capacità psico-fisiche dell’omittene concreto  in sede di colpevolezza = accertare assenza
di circostanze anormali
capaci di rendere eccezionalmente impossivìbile anche
all’agente modello di comportarsi nel modo richiesto

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- delitti omissivi impropri  contenuto dovere di diligenza = contenuto obbligo di impedire l’evento  il
garante è tenuto a fare
quanto imposto dal dovere di diligenza per impedire la verificazione di eventi lesivi

4. Coscienza dell’illiceità
= coscienza del comando di realizzare una certa azione (non richiedibile per la punibilità)
x esistenza colpevolezza = suficiente la POSSIBILITÀ di CONOSCERE la NORMA penale

IV. Tentativo

1. Il tentativo
r.o.IMPROPRI = Omissione tentata = assume rilevanza nel momento in cui il ritardo nell’azione di
salvataggio provoca un
pericolo diretto x il bene tutelato o aggrava una situazione di pericolo
preesistente
r.o. PROPRI = NO tentativo = essenzialità del termine d’adempimento: se termine utile x compiere azione
è scaduto  il reato è
perfetto; se termine non scaduto  il non averla attuata NON è violazione
dell’obbligo
CONFIGURABILE = se soggetto compie atti positivi diretti univocamente a non
adempiere l’obbligo
Se rende IMPOSSIBILE L’ADEMPIMENTO

V. Partecipazione criminosa

1. Partecipazione nel reato omissivo


- i criteri del ‘concorso di persone’ sono facilmente identificabili (e si applicano sia all’azione che
all’omissione)
a) concorso mediante omissione nel reato omissivo: più soggetti obbligati decidono, di comune
accordo, che nessuno adempirà al suo obbligo di condotta
b) concorso mediante azione in un reato omissivo: il ricorso all’istituto del concorso è superfluo se
anche in concorrente è in grado di porre in essere l’azione dovuta (es. soccorso)

2. Presupposti e limiti della partecipazione mediante omissione del reato commissivo


 concorso mediante omissione in reato omissivo: solo se OMITTENTE = GARANTE
dell’impedimento dell’evento (= reato direttamente commesso da soggetti terzi)
 rischio che giudizio su condotta del garante i stacchi dal singolo fatto di trasgressione x coinvolgere il suo
comportamente nella sua globalità, alla luce di modelli irrazionali, soggettivizzanti e incerti.

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Parte Quinta – La responsabilità oggettiva

Capitolo 1 – La responsabilità oggettiva

1. Premessa
Art 42, c3°: ‘la legge determina i casi nei quali l’evento è posto altrimenti a carico dell’agente, come
conseguenza della sua azione od omissone’ ↓
Ulteriore parametro d’imputazione = resp oggettiva = forma di resp x
cui 1det evento viene posto a carico dell’autore in base al solo rapporto
di causalità materiale
 eccezioni al pr di colpevolezza: giustificabili?  riflettere sulle ragioni politico-criminali
 Pr medievale: ‘qui in re illicita versatur tenetur etiam pro casu’: x tendenziale identificazione tra
delitto e peccato  delinquente peccatore deve rispondere di tutte le conseguenze della sua azione,
volute o no, prevedibili o fortuite.
vd = delitti preterintenzionali e reati aggravati dall’evento
 Pr del re illicita versari reinterpretato in chiave di prevenzione generale = la consapevolezza che
l’ordinamento addossa tutte le conseguenze materialmente connesse all’azione illecita all’agente
dovrebbe costituire un fattore deterrente la spinta criminosa  NON suffragabile sul piano empirico
+rei non conoscono differenza tra resp ‘colpevole’ e r.‘oggettiva’
BUT  CONTRASTO resp oggettiva e pr cost della PERSONALITÀ della resp penale
 Sul terreno processuale: funzione di eliminare le difficoltà probatorie nei casi in cui è
particolaremente complesso l’ac- certamento giudiziale del dolpo o della colpa. BUT  spesso resp
oggettiva occulta: ipotesi di resp colpevole degradate
a resp ogg in sede di accert giudiziale vs volontà di
legislatore stesso

2. Responsabilità oggettiva e principi costituzionali


- art 27 Cost, c1°: carrattere personale della resp penale  problema della compatibilità con la resp
oggettiva =
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- portata principio  si limita a bandire la resp x fatto altrui = resp oggettiva perfettamente cost x’
ancorata alla condotta
del soggetto agente
BUT  qst pr già osservata ai primordi della civiltà giuridica  qst è
interpretazione che mortifica il significato innovativo della disposizione
costituzionale!
 esige controllo finalistico sulle conseguenze dell’azione  resp oggettiva ok se
‘prevedibilità ed
evitabilità’ dell’evento
BUT  già requisiti x resp colposa = NON si può usare cr discretivo tra azioni
illecite e lecite x distin-
guere tra azioni comunque illecite
 sinonimo di resp personale colpevole = costituzionalizzazione del pr nullum
crimen sine culpa 
insanabile contraddizione tra modello cost di resp penale e norme che prevedono
resp oggettiva
- art 27 Cost, c3°: funzione rieducativa della pena  esige che il fatto addebitato sia psicologicamente
riferibile al soggetto sanzio-
nato SE NO  nessun rimprovero può essere mosso all’agente
- sent 364, 1085/88: recepita costituzionalizzazione del pr di colpevolezza da Corte Cost
 364: dolo e colpa devono ricoprire gli elementi più significativi della fattispecie
incriminatrice
 1085: tutti e ciascuno degli elementi che caratterizzano il disvalore penale del fatto
(elementi più significativi) devono essere soggettivamente colllegati all’agente e ad esso
rimproverabili
═► x’ il pr di colpevolezza è presidio della libertà di programmazione delle azioni
future(confliggente con resp oggettiva)

- tentativi d’interpretazione adeguatrice = Corte Cass. Sezioni Unite 22 gennaio 2009 (resp spacciatore x
morte tossicodipendente)
- resp x evento non voluto presuppone – nesso di causalità con condotta agente
– elemento soggettivo = colpa in concreto ancorata a un
coefficiente di prevedibilità e di evitabilità dell’evento, stabilito
dal punto di vista di un agente-modello che si trovi ad agire nelle
concrete circostanze in cui si trova il reo
═► CONVERSIONE resp oggettiva IN RESP COLPOSA = non convince alcuni x il fatto che la
disciplina ordinari rimane immutata e per l’emergere di esigenze di difesa sociale  opportunità di
trattamento più severo

3. Casi di responsabilità oggettiva ‘pura’


- due tipi di RO: 1) ro PURA
2) ro MISTA a dolo o a colpa
1. R.O. PURA
a) aberractio delicti: art 83: ‘se per errore nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato, o per un’altra
causa, si cagiona un evento diverso da quello voluto, il colpevole risponde a titolo di colpa,
dell’evento non voluto quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo’  ‘a titolo di
colpa’ = si referisce al piano delle conseguenze sanzionatorie  =pene
 cr d’imputazione = di natura oggettiva
b) responsabilità del partecipe x il reato diverso da quello voluto: art 116: se reato commesso è
diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti  questi risponde cmq se l’evento è conseguenza
della sua azione (x semplice nesso di causalità materiale)
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4. Segue: reati di stampa
Art 57  originaria formulazione = direttore o vice-direttore rispondoono di omesso impedimento dei reati
commessi a mezzo stampa x semplice fatto oggettivo di omissione di controllo (a prescindere se colposo o
no)
+ sent cost 3/56  no incostituzionalità BUT spinge x riforma di legge
+ l.127/58  direttore o vice-direttore è punito, a titolo di colpa, quando un reato a mezzo stampa è
commesso e ha omesso di
esercitare il controllo necessario a impedire il reato  pena = pena x reato commesso diminuita
al max di 1/3.
- Contenuto del dovere di controllo = tenere conto di – modalità di funzionamento, struttura e
articolazione dei ruoli in
moderne aziende giornalistiche
– natura ‘informativa’ o ‘valutativa’ dello scritto da
controllare
+ concorso doloso se omesso controllo dipende da precisa volontà di assecondare la pubblicazione di un
articolo a contenuto penalmente illecito

5. Casi di responsabilità oggettiva ‘mista’: la preterintenzione


2. R.O. MISTA a dolo o a colpa
a) preterintenzione: ex art 42,c3  cr autonomo di responsabilità. – omicidio preterintenzionale:
soggetto con atti diretti a
perquotere o ledere, cagiona la morte di un
uomo
– aborto preterintenzionale: atti diretti a
provocare lesioni  aborto come evento
non voluto
- è ipotesi di dolo misto a resp oggettiva = art 43, c1°: ‘dall’azione od omissione deriva un evento
dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall’agente’ (azione diretta a ledere = dolosa, evento
imputato x sl nesso di causalità materiale)
b) reati aggravati dall’evento: reati che subiscono aumento di pena x il verificarsi di un evento
ulteriore rispetto a quello che già costituisce reato – evento accollato all’agente x sl nesso causale a
prescindere da colpevolezza
2 gruppi – indifferente che evento sia voluto o no: es. delitto di calunnia
– se evento voluto applicabilità di diversa fattispecie penale: es. delitto di aborto non
consentito  omicidio
- occorre come requisito soggettivo d’imputazione = rappresentazione/rappresentabilità
dell’evento

7. Segue: ulteriori ipotesi


- art 44: quando x la punibilità del reato, la legge richiede una condizione, il colpevole risponde del reato
anche se l’evento da cui dipende il verificarsi della condizione non è da lui voluto
 interferenza resp oggettiva/ condizioni obiettive di punibilità se
1) Condizioni di punibilità causalmente collegabili all’azione tipica
2) Condizioni di punibilità intrinseche = incidano sulla lesione del bene protetto
 cmq contrasto con pr 27 Cost

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Parte Sesta – Concorsi di reati e concorso di norme

Capitolo 1 – Concorso di reati


Caso 60 – Un automobilista, frettoloso di arrivare sulle piste da sci guida male e uccide + persone
scivolando sul ghiaccio.
Caso 61 – Un borseggiatore ruba un portafogli sul tram ma il derubato si ribella; interviene un poliziotto
ma il ladro si divincola e fugge agendo con violenza contro derubato e agente.
Caso 62 – Tizio tende un agguato e gambizza Caio (che lo ha offeso) con una pistola rubata e senza porto
d’armi

1. Premessa
Se + norme incriminatrici confluiscono su una stessa condotta  concorso di reati
 concorso apparente di norme: un’unica condotta
sembra ricondu- cibile a + norme incriminatrici, ma in
realtà integra un solo reato
- concorso di reati = 2 accezioni:
1) concorso MATERIALE di reati = uno stesso soggetto con più azioni od omissioni realizza +
reati
 tante pene quanti sono i reati
2) concorso FORMALE di reati = uno stesso soggetto con un’unica azione od omissione realizza +
reati
 pena x reato + grave aumentato fino al triplo

2. Unità e pluralità di azione


- unica azione: si realizzano i presupposti minimi che integrano la fattispecie incriminatrice, anche se la
condotta tipica risulta dal compimento di più atti (es. omicidio con + colpi di pugnale). Ci vuole –
contestualità degli atti
– unicità del fine

3. Unità di azione nei reati colposi e nei reati omissivi


- il concorso di reati è possibile nei: reati dolosi, reati colposi e nelle omissioni:
a) reati COLPOSI = unità d’azione se, nonostante la violazione di + obblighi di diligenza, l’evento
tipico si verifica 1sola volta
- se +eventi/+ volte stesso evento  se autore in mezzo era in grado di adempiere l’obbl. di diligenza
 pluralità di azioni
b) r.omissivo improprio = 1sola moissione se il garante poteva impedire evento attivamìndosi
contemporaneamente  se no pluralità d’azioni
c) r.omissivo proprio = pluralità di omissioni se l’omittente viola contemporaneamente + obblighi di
condotta che potevano essere adempiuti uno dopo l’altro

4. Concorso materiale
Quando un soggetto realizza, con più azioni od omissioni, più violazioni della stessa o di diverse norme
incriminatrici
- c.m. omogeneo
- c.m. eterogeneo
Pr del CUMULO MATERIALE: tot crimina tot poenae = si cumulano le pene previste x ciascuno dei
delitti commessi
Temperamenti = limiti invalicabili di pena

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vd art 71 (con 1sentenza  condanna x + reati) e art 80 (dopo 1 sentenza  giudizio su altro reato/
esecuzione di + sentenze)

5. Concorso formale: requisiti


- concorso formale = uno stesso soggetto commette una pluralità di violazioni della l.penale con UNA SOLA
azione od omissione:
a) concorso formale ETEROGENEO: pluralità di violazioni più disposizioni incriminatrici
diverse  confluenza di + disposizioni deve essere effettiva (es. caso 61)
b) concorso formale OMOGENEO: pluralità di ciolazioni ha per oggetto la stessa norma 
occorre verificare quante volte la stessa azione viola la stessa disposizione incriminatrice

6. Segue: disciplina giuridica


- art 81, c1°: concorso formale di reati pena = p. x violazione + grave aumentata fino al triplo =
regime del CUMULO giuridico
da riforma novellistica
‘74
BUT = riforma 2005: c4° = x soggetto recidivo reiterato obbligatorio  aumento di pena almeno = a 1/3
della pena x reato + grave
 furore repressivo x2 = 1) in sede di det pena-base 2) in sede di det del trattamento x
concorso/continuazione

7. Reato continuato: premessa


- reato continuato: tipologia particolare di concorso materiale  una stessa persona commette una
pluralotà di reati secondo un
<<medesimo disegno criminoso>>
 oggi si ammette la continuazione anche se vengono violate norme incriminatrici eterogenee  unico
elemento caratterizzante l’istituto rimane l’ UNICITÀ del DISEGNO CRIMINOSO  quanto più si estende
la nozione di disegno criminoso, tanto più si esten-
dono i confini della contiuazione  si restringono quelli del
concorso materiale di reati
- 3 elementi costitutivi di reato continuato: Reato continuato: + AVM
Pluralità di Azioni
Pluralità di Violazioni
8. Elementi costitutivi del reato continuato Medesimezza

1) pluralità di azioni o omissioni: pluralità di condotte autonome che danno luogo ad altrettanti episodi
criminosi
 commesse ‘anche in tempi diversi’ = anche un notevole lasso di tempo (purchè unico disegno
criminoso)
2) pluralità delle disposizioni di legge violate: l’istituto si può configurare anche se vengono commessi reati
diversi tra loro, non importa se dotati di elementi comuni o del tutto eterogenei
3) medesimo disegno criminoso: 2 orientamenti ermeneutici, uno che amplia e l’altro che ne restringe il
significato =
a) rappresentazione anticipata dei singoli episodi delittuosi  accezione puramente intellettiva:
è necessario un programma iniziale che ingobi in sé i deiversi reati nei loro elementi esssenziali
b) unicità di scopo  oltrre all’elemento intellettivo occorre pure un elemento finalistico = i reati
devono essere realizzazione di un programma criminoso diretto a un obiettivo unitario = i reati si
pongono in un rapporto di interdipendenza funzionale rispetto al conseguimento dell’unico fine
 OK! = medesimezza del disegno criminoso unico elemento che fa dei diversi reati un reato
continuato
+ ratio della diminuzione di pena = reati espressione di un unico intento criminoso  <
pericolosità sociale

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 INAPPLICABILI AI REATI COLPOSI (reati diversi  unico disegno  sottendono la volontà di
commetterli)

9. Segue: regime sanzionatorio


- regime del CUMULO GIURIDICO: pena x reato più grave aumentata fino al triplo
BUT  pena al MAX = SOMMA di singole pene previste per i reati in concorso
Problemi:
a) violazione più grave: cosa significa?
I. Si deve fare riferimento all’astratta previsione legislativa = alla qualità e all’entità delle
sanzioni applicabili ai reati diversi  V+G = quella per la quale è prevista una pena
qualitativamente/quantitativamente più grave
II. Determinazione in concreto della V+G = quella che a un esame complessivo dei vari fatti
coinvolti nella situazione concreta, risulta più gravemente punita
b) cumulo giuridico e pene eterogenee: applicabilità controversa n mancanza di espressa previsione
legislativa:
conflitto tra esigenze 1) salvaguardare il pr di legalità 2) dare max espansione a istituto della
continuazione
I. pene di specie diversa: non c’è alcuna ragione di principio x non dare max espansione
all’istituto del reato continuato e ai relativi benefici (sent Cost 312/88)
II. pene di genere diverso (detentive e pecuniarie)  occorre individuare i criteri alla cui
stregua operare l’aumento di pena prevista x il reato più grave 1) pena pecuniaria si
trasforma nella parte aggiuntiva di pena detentiva in
base a indice di ragguaglio ex art 135  vs pr del favor rei
2) si aumenta pena-base in termini di pena detentiva e si
trasforma la parte
aggiuntiva in pena pecuniaria sempre ex art 135
3) pena colpessiva = due pene di genere diverso  riferibile a
tutte le viola-
zioni e pecuniaria sl a quella meno grave

10. Segue: natura giuridica


- natura giuridica di reato continuato:  la ratio dell’istituto impone di considerare il reato continuato
come reato unico o pluralità
di reati in funzione del carattere + o – favorevole degli effetti che ne
derivano per il reo
 reato continuato unico: a fini di – applicazione della pena
– dichiarazione di abitualità e professionalità
 reato continuato plurimo: ai fini di – amnistia propria
– computo del tempo x prescrizione
– resp concorrenti (nel concorso di persone)
– applicabilità delle circostanze (aggr/att)

- legge 220/1974 (legge ‘Novella’ di riforma) ha parificato le pene x continuazione e concorso formale di
reato (nel caso che il s-a, perseguendo medesimo disegno criminoso, commette + reati con una sola azione o
omissione)

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Capitolo 2 – Concorso apparente di norme
Caso 63 – Tizio si impossessa di oggetto altrui di poco valore x provvedere a un proprio grave e urgente
bisogno
Caso 64 – Caio mente a polizia e giudici x favorire l’autore di un reato.

1. Premessa
Se il concorso di più norme incriminatrici è solo apparente  unicità di reato – medesima situazione di fatto
– pluralità di norma che sembrano regolarla
 individuare i criteri che consentono di accertare la ‘realtà’ o l’‘apparenza’ del concorso:
- sono 3: 1) specialità (previsto art 15) 2) sussidiarietà 3) consunzione (o assorbimento)
(elaborazioni dottrinali)

2. Specialità
- art. 15 cp: tipizza espressamente qst criterio  lex specialis derogat legi generali: ‘quando più leggi
penali o più disposizioni della medesima legge penale regolano la stessa materia, la legge o la disposizione
di legge speciale deroga alla legge o alla disposizione di legge generale, salvo che sia altrimenti stabilito’
- rapporto di specialità = l.speciale deve contenere tutti gli elementi costitutivi della fattispecie generale
più ulteriori elementi cc.dd. specializzanti (può intercorrere tra norme incriminatrici / tra norma
incriminatrice e norma di liceità)
- ‘stessa materia’ = I. medesimo fatto apparentemente riconducibile a più norme + identità/omogeneità
bene protetto dalle norme
 rapporto di specialità solo fra norme che tutelano uno stesso bene giuridico  NO
x’ si stravolge la fun-
zione del RdS il quale ha natura logico-formale (no apprezzamenti di valore)
II. medesimo fatto concreto riconducibile a due o più figure criminose anche se tra le
stesse non ricorre in
astratto un rapporto di specialità NO x’ il RdS è tipicamente sussistente tra norme
astratte = c’è o non c’è
 indice del fatto che RdS non basta da solo a risolvere tutte le ipotesi di concorso
apparente di norme!
III. specialità reciproca o bilaterale: nessuna norma è sepeciale né generale, ma allo stesso
tempo ciascuna è

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sia generale che speciale, x’ entrambe presentano elementi specifici ed elementi
generici rispetto all’altra
═► il RdS esiste solo tra fattispecie ASTRATTE e IN SENSO UNIVOCO  stessa materia =
medesima situazione di fatto sussumibile, a prima vista, sotto più norme

3. Sussidiarietà
- pr di sussidiarietà = intercorre tra norme che prevedono gradi diversi di offesa a uno stesso bene 
l’offesa maggiore assorbe l’offesa minore e l’applicazione di una norma è subordinata alla non applicazione
dell’altra
Es. clausola di riserva (cm reato di abuso d’ufficio) o sussidiarità tacita (atti vs pubblica decenza/ atti osceni)
 non sempre facilmente distinguibile dal cr dell’assorbimento (comportando l’assorbimento di1fatto meno
grave in quello + grave)

4. Assorbimento: ‘ne bis in idem’ sostanziale


- criterio dell’assorbimento = esclude il concorso di reati in tutte le ipotesi nelle quali la realizzazione di un
reato comporta la commissione di un 2° reato, che finisce con l’apparire assorbito dal primo
- caratteristiche sostanziali del cr: 1) poggia su di un rapporto di valore x cui la valutazione negativa
del fatto concreto è
compresa nella norma che prevede il reato + grave
2) richiede unitarietà normativo-sociale del fatto: azioni diverse dal
punto di vista natura-
listico, espressive di un disvalore penale omogeneo.
- es. caso 64: mento alla polizia (favoreggiamento personale, art. 378) e poi al giudice (falsa testimonianza,
art. 372)  tra le due fattispecie non c’è rapporto di specialità e tuttavia il 2° (+ grave) assorbe il 1° ma cmq
 viene punito una sola volta (x evitare violazione principio del ne bis in idem sostanziale: no attribuire
2volte a stesso autore un accadimento valutabile unitariamente dal punto di vista normativo
- norma prevalente = cr del trattamento penale più severo o (cr del superiore minimo edittale, o
comparazione rango e
qualità dei beni tutelati)

5. Progressione criminosa, antefatto e postfatto non punibili


1) progressione criminosa: contestuale susseguirsi di aggressioni di crescente gravità nei confronti di un
medesimo bene (es.
percuote prima di uccidere)
2) antefatto non punibile: casi in cui un reato meno grave costituisce il mezzo ordinario di realizzazione di
un reato più grave
- es. possiedo chiavi false e grimaldelli (art. 707 contravvenzione) x commettere un
furto
3) postfatto non punibile: il condotta criminosa susseguente, il cui disvalore è da ritenere già incluso in una
condotta precedente
che integra un reato più grave [es. spendo monete false (art 455) ma prima le avevo
falsificate (art 453)]

 sostanziale analogia, esemplificazioni del pr dell’assorbimento (+ azioni naturalistiche  un’azione


giuridicamente unitaria)

6. Reato complesso
- art. 84 cp: le disposizioni sul concorso di reati ‘non si applicano quando la legge considera come elementi
costitutivi, o come circostanze aggravanti di un solo reato, fatti che costituirebbero, per se stessi, reato’ cioè
in caso di REATO COMPLESSO

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= unificazione legislativa sotto forma di unico reato di due o più figure criminose, i cui rispettivi
elementi costitutivi sono tutti compresi nella figura risulante dall’unificazione.
Es. rapina = furto + violenza privata
- c2°: ‘ qualora le legge, nella det della pena x il reato complesso, si riferisca alle pene stabilite x i singoli
reati che lo costituiscono, non possono essere superati i limiti massimi indicati negli artt. 78 e 79’
- art 131: si procede d’ufficio x il reato complesso se così è x uno dei reati che lo compongono
- art 170, c2°: causa estintiva di un reato parte di un reato complesso, non si estende al reato complesso.

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Parte Settima – Le sanzioni

Capitolo 1 – I presupposti teorici e politico-criminali del sistema sanzionatorio vigente

1. Premessa
Sanzione penale = castigo inflitto all’autore di un reato BUT problema della giustificazione della pena
 x’ essa può essere strumentalizzata per il raggiungimento di fini diversi, stabiliti in
funzione delle concezioni della società e dello Stato
 x la variazione delle tecniche punitive (es. da pene corporali a pene detentive)
- si estende fino a ricomprendere anche le misure di sicurezza = la cui funzione è quella di
risocializzare il reo in quanto soggetto socialmente pericoloso
- 3 fondamentali idee guida del discorso sulla sanzione:
Funzioni della
1) retribuzione: la sanzione penale serve a compensare la colpa per il male commesso 
sanzione: implica il concetto di porporzione (malum passionis propter malum actionis)
Retributiva
Generalpreventiva 2) prevenzione generale: la minaccia della pena serve a distogliere la generalità dei
Specialpreventiva consociati dal compiere atti socialmente dannosi  DP come strumento di orientamento
culturale dei consociati
3) prevenzione speciale: inflizione pena a 1 determinato soggetto serve a evitare che lo stesso
delinqua ancora

2. Le originarie scelte sanzionatorie del codice Rocco


Legislatore del ’30  enfatizza l’obiettivo della lotta alla criminalità come indice di uno STATO FORTE.
 raccoglie stimoli europei e organizza il sistema penale attorno ai poli della prevenzione
generale e speciale
affidate a strumenti diversi  risanare il contrasto tra Scuola classica (concezione retributiva
su presupposto del
libero arbitrio) e Scuola positiva (no libero arbitrio + misure adatte al tipo di delinquente)
SISTEMA DEL DOPPIO BINARIO: accanto e in aggiunta alla pena tradizionale inflitta sul presupposto
della colpevolezza, vi sono le misure di sicurezza fondate sulla pericolosità sociale del reo e finalizzata alla
sua risocializzazione.
Pena = funzione di prevenzione generale + retributiva ma stumentale alla prevenzione generale
Misura di sicurezza = funzione di prevenzione speciale  scopo: neutralizzzare la pericolosità
sociale, diverse e rapportate alle caratteristiche del delinquente

3. Contraddizioni e insufficienze del sistema a doppio binario


La NATURA del sistema del doppio binario è eccessivamente compromissoria  contraddizioni =
I. concezione dell’uomo “diviso in due parti” – libero e responsabile  assoggettabile a pena
– determinato e pericoloso  assoggettabile a misura di
sicurezza
II. interferenze di disciplina = incerta la demarcazione tra i cr che presiedono all’applicazione della p. o
della mds x’ x giudizio di pericolosità rilevano gli stessi elementi che servono x la quantificazione
della pena
III. mistificazione della differenza tra P e MdS x quanto riguarda le modalità esecutive  vi è infatti una
sostanziale identità di contenuto afflittivo

4. La pena secondo la Costituzione


27 Cost, c3°: ‘Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere
alla rieducazione del condannato’  RIEDUCAZIONE = inclina verso il concetto di risocializzazione

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- ispirato a criteri di umanità
- deve conciliarsi col rispetto dell’autodetrminazione del reo  risultato non
scontato  possibilità di rieducare è solo OBIETTIVO TENDENZIALE, perseguibile finchè il reo è
disposto a collaborare
Limiti della presa di posizione cost sullo scopo della pena 1) la prevenzione speciale sub specie di
rieducazione non è da sola
sufficiente a esaurire tutte le funzioni oggi attribuite alla
sanzione penale
2) genericità del concetto di rieducazione

5. Significato e limiti dell’idea rieducativa


Idea rieducativa – NON consente di predeterminare la durata delle sanzioni
– NON si comprende il x’ dell’assunzione di un ‘fatto di reato’ a presupporto indefettibile
della sanzione (anche meno può manifestare l’esigenza di essere rieducati)
Idea retributiva = momento logico ineliminabile della pena  garanzia che il DP mantenga
l’imprescindibile nesso col fatto di reato
 preservi la libertà del singolo vs possibilità di illimitato intervento statale BUT approcio
‘IDEALISTICO’
Rieducazione e DP del fatto = la rieducazione va concepita in collegamento col disvalore espresso dal fatto
di reato
 da interpretazione dell’art 27, c3 Cost in relazione all’ art 25, c2 Cost = pr di legalità = pena
come effetto giuridico di un ‘fatto criminoso’  PRESUPPOSTO della stessa PRETESA
RIEDUCATIVA deve essere la commissione di un FATTO socialmente dannoso da parte del soggetto
da rieducare.
+ pr di PROPORZIONE = parametro essenziale di qualsiasi teoria moderna e razionale sulla funzione
della pena (1 dei cr guida della Stato di diritto)
Contenuti della rieducazione – finalizzata a riattivare il rispetto dei valori fondamentali della vita sociale
– collegamento con pr ispiratori del sistema costituzionale – pr di eguaglianza
materiale ex 3 Cost
Distinzione – rieducazione cm obiettivo = processo di riappropriazione, da parte del delinquente dei valori
fondamentali della
convivenza
– rieducazione cm tecnica = diversa a seconda che si abbia a che fare con un emarginato o con
un colletto bianco
Consenso del destinatario = perché processo rieducativo possa aver corso, occorre la disponibilità
psicologica del condannato.
Riforme delle sanzioni:
1962 ergastolo (anche 1994)
6. Rieducazione e prassi legislativa 1974 condizionale
1975 ord.penitenziario
- varie riforme nel corso del tempo in Italia  CONCRETIZZAZIONI del pr di RIEDUCAZIONE:
1981 s.sostitutive pene brevi
a) l.1634/1962: modificata disciplina dell’ergastolo (art. 176 cp)  liberazione pecuniaria e legge Gozzini

condizionale dopo 26 anni di pena


b) ‘74 e ‘81: riformata la sospensione condizionale della pena (x ammortizzare danni di impatto
con vita carceraria)
c) l.354/1975: riforma dell’ordinamento penitenziario 1) ricezione ideologia del trattamento
rieducativo
2) misure alternative alla detenzione ispirate all’idea
della probation
- Anni ’70 inasprimento carcerazione x anni di piombo; poi anni ’80 miniriforma con processo di
decarcerizzazione (legge gozzini  rilancio dell’ideologia rieducativa
- Anni ’90: iniziale inasprimento (lotta alla mafia) e successiva attenuazione (molto decisa)

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d) l.689/1981: regime delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi (soggetto di reati di piccola
entità non deve turbarsi psicologicamente nell’impatto col carcere)
e) l.689/81: commisurazione della sanzione pecuniaria in base alla situazione economica del reo

7. L’evoluzione più recente del dibattito sulle funzioni della pena: a) la prevenzione generale
Recente tendenza = rivalutare la prevenzione generale x 2 ragioni:
1) crescente aumento della criminalità
2) scarsi risultati della prassi attuativa dell’ideologia rieducativa

Teoria della coazione psicologica: l’uomo è un essere razionale  soppesa i pro e i contro della scelta
criminale  rinuncia al delitto se la prospettiva della sofferenza supera l’attrattiva di possibili guadagni <
atto criminoso
- intimidazione e deterrenza + certezza e prontezza di applicazione  prevenzione generale c.d.
negativa
BUT = il delinquente non è un calcolatore! Soggiace anzi a stimoli inconsci difficilmente
controllabili
Funzione di orientamento culturale: la minaccia della pena assolve a una funzione morale-pedagogica nei
confronti dei consociati  prevenzione generale c.d. positiva = la minaccia della sanzione stimola
l’osservanza dei comandi della legge  funzione di socializzazione se c’è – convergenza tra
disapprovazione sociale e disapprovazione legale
– un buon livello di credibilità del sistema penale complessivo
BUT = 1) privilegia idea retributiva 2) privilegia stabilità e sicurezza su idea rieducativa
Diversa rilevanza della prevenzione generale 1) fase della minaccia = qui si esplicano soprattutto le
funizioni di deterrenza e
orientamento culturale
2) fase dell’inflizione giudiziale = qui ha spazio più ristretto, a
meno che si voglia
infliggere una condanna esemplare  ma così si strumentalizza
il singolo x fini
di politica criminale
3) fase dell’esecuzione = ruolo di secondo piano rispetto alla
preoccupazione per
il trattamento rieducativo

8. b) la retribuzione
Superamento di concezioni retribuzionistiche = la pena serve a compensare o retribuire il male arrecato
alla società con l’atto
criminoso  NO! Non è compito dello Stato di diritto realizzare la
giustizia assoluta!
 idea retributiva oggi = pr di proporzione = proporzione tra l’entità della sanzione e gravità dell’offesa,
tra misura della pena e
grado di colpevolezza  il reao avverte la sanzione come giusta ed
è più disposto verso il processo rieducativo
tendenze neoretribuzionistiche = versione della teoria generalpreventiva intesa come tecnica di
socializzazione  vuole spiegare il meccanismo x cui la minaccia e l’inflizione della pena rafforzano la
coscienza morale dei consociati e contribuiscono a preservare l’integrità dei BG  la reazione punitiva
dello Stato = canalizza l’aggressività dei cittadini e conferma e rafforza la loro fedeltà ai valori tutelati

9. c) la prevenzione speciale
Attraverso: 1) neutralizzazione del soggetto per mezzo – della coercizione fisica
– interdizione giuridica
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2) condizionamento della personalità del reo attraverso la persecuzione dell’emenda morale del
delinquente
3) risocializzazione = si concepisce come tale la rieducazione  si tratta della fase esecutiva della
pena nella quale si procede al trattamento individualizzato del reo (BUT ruolo decisivo anche in
fase di inflizione/commisurazione giudiziale della pena)  cmq = tecnica finalizzata all’obiettivo
primario della protezione dei beni giuridici

10. Il problema del superamento del doppio binario


L’estensione del finalismo rieducativo al campo delle pene ha messo in crisi il sistema del codice Rocco =
esso prevedeva il sistema del doppio binario in cui tale funzione era attribuita alle misure di sicurezza  2
orientamenti
1) unica sanzione < dall’unificazione di pena e misura di sicurezza (in ottica di riforma)
2) fungibilità di pene e misure = detrarre il tempo in carcere ingiusto da ammontare della MdS da
applicarsi dopo la pena

11. Attualità e prospettive della pena nella realtà dell’ordinamento


Anni ‘70/’80 = misure alternative a detenzione  eccessivamente indulgenzialistici + perdita certezza della
pena
Oggi = nuova tendenza al massiccio ricorso al carcere (tolleranza zero, recidiva)
- riti alternativi = predimenti che lasciano alla libertò delle parti di decidere riduzione della pena (rito
abbreviato e patteggiamento)
- nuova disciplina x criminalità organizzata  disciplina a forbice (logica del bastone e della carota:
irrigidimento pena + sconti e benefici x pentiti)

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Capitolo 2 – Le pene in senso stretto

1. Le pene principali
- art. 20 cp: pene principali e accessorie:
1) principali: vengono inflitte dal giudice con sentenza di condanna
2) accessorie: conseguono di diritto alla condanna come effetti penali della stessa
art. 17 cp:
PENE PRINCIPALI X DELITTI: PENE PRINCIPALI X
CONTRAVVENZIONI:
a Pena di morte a Arresto
b Ergastolo
c Reclusione b Ammenda
d Multa
- ergastolo, reclusione e arresto = pene detentive art 18
- multa e ammenda = pene pecuniarie
+ d.lgs. 274/2000 = 2 nuove pene principali: detenzione domiciliare, lavoro di pubblica utilità x i soli reati
che attengono al giudice di pace
A) PENA DI MORTE: prevista da regime fascista ma oggi abolita
a. x i delitti previsti dal codice penale d.ldt.lt. 224/44
b. x i delitti previsti da leggi speciali ≠ da leggi militari di guerra d.lgs. 21/48
c. x illeciti previsti dalle stesse leggi militari di guerra l.589/94
 l.cost. 2007 = art 27, c4° Cost: ‘ Non è ammessa la pena di morte’

B) ERGASTOLO: art 22: ‘ la pena all’ergastolo è perpetua, ed è scontata in uno degli stabilimenti a
ciò destinati, con l’obbligo del lavoro e l’isolamento notturno. – Il condannato all’ergastolo può
essere ammesso al lavoro all’aperto’
- legittimo ex CC x’ funzione della pena non è solo rieducativa ma anche di prevenzione generale,
difesa sociale e neutralizzazione a tempo indeterminato di det delinquenti
- può godere di a. sconti di pena ex libertà ‘anticipata’
b. liberazione ‘condizionale’ dopo 26 anni scontati
c. semilibertà (dopo 20 anni o anche meno x detrazioni pena x partecipazione a
programma rieducativo)
d. permessi premio (max 45 all’anno)
- no vs minorenni imputabili

C) RECLUSIONE: art 23 + l.354/75 - da 15 giorni a 24 anni (limiti x giudice, non per legislatore)
- scontata in un apposito stabilimento con obbligo del lavoro
(remunerato, no carattere afflittivo) e isolamento notturno
- agevolati rapporti con esterno e famiglia
- rispetto di bisogni particolari detenuto +trattamento basato su
istruzione, religione ecc
- se ha scontato almeno 1 anno  ok lavoro all’aperto
- è una pena temporanea detentiva x i delitti
- cause di differimento – obbligatorio: - donna incinta/ partorito < 6 mesi - persona con HIV
– facoltativo - domandata grazia - grave infermità fisica - donna partorito 6
mesi < T <1 anno

D) ARRESTO: art 25 = - da 5 gironi a 3 anni


- scontata in apposito stabilimento con obbligo del lavoro e l’isolamento notturno
- valgono stessi principi stabiliti x la reclusione

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- pena detentiva temporanea x le contravvenzioni

E) MULTA: art 24: pena pecuniaria prevista x chi commette delitti (ammontare adeguato a sua
condizione economica)
- pagabile anche a rate mensili - min 3 max 30 -
- se soggetto insolvente  pena convertita in sanzione di conversione = libertà vigilata o lavoro
sostitutivo
- prevista in modo fisso o proporzionale

F) AMMENDA: art 26: pena pecuniaria prevista x chi commette contravvenzioni


- da un minimo di 20€ a un max di 10.000€ (disciplina ricalca quella della multa)

G) DETENZIONE DOMICILIARE: d.lgs.274/2000 – tra 6 e 45 giorni, da passare in domicilio o altro


. no stato di detenzione

2. Le pene accessorie: premesse generali


- pene accessorie: da sole non bastano a punire fatto illecito, devono cmq essere connesse a ‘pena
principale’
- non necessitano di pronuncia del giudice (ma potrebbe esserci)  conseguono immediatamente e
direttamente alla sentenza di condanna

Art. 19 cp: indicazione tassativa di pene accessorie


PENE ACCESSORIE X DELITTI: PENE ACCESSORIE X
CONTRAVVENZIONI:
aInterdizione dai pubblici uffici
bInterdizione da una professione o da un’arte a Sospensione da una professione o
cInterdizione legale da un’arte
dInterdizione dagli uffici direttivi di PG e imprese
eIncapacità di contrattare con PA b Sospensione dagli uffici direttivi di
fDecadenza/sospensione dall’esercizio della potestà PG o imprese
dei genitori
COMUNE A TUTT’E DUE: PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA A SPESE DEL
CONDANNATO

- automaticità di applicazione + complementarietà astratta = caratteristiche comuni a tutte le pene


accessorie
- art. 19+art. 37 cp: pene accessorie perpetue e temporanee
- se la durata della pena accessoria non è stabilita da legislatore  = lo stesso tempo della pena principale
(ma mai oltre limiti min/max che legislatore aveva fissato x le stesse)

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- art. 19+389 cp: stabilisce sola pena alla reclusione da infliggere a chi viola il rispetto di una pena
accessoria

3. Le singole pene accessorie


A) Interdizione dai pubblici uffici: art. 28 cp: chi si rende autore di un delitto PUO’ ESSERE sottoposto a
pena accessoria di interdizione dai pubblici uffici:
a) perpetua (ergastolo o pena detentiva > 5 anni)
b) temporanea (tra >1 anno e < 5 anni) x condanna > 3anni;
conseguenze:
1) privazione diritti elettorato attivo e passivo
2) privazione di uffici, incarichi e servizi pubblici (anche solo temporanei)
3) privazione di diritti onorifici e riconoscimenti accademici
B) Interdizione da una professione o da un’arte: art. 30 cp: chi si rende autore di un delitto nell’esercizio
di una professione o di un mestiere che necessita di particolari autorizzazioni, licenze o
abilitazioni dell’autorità (o viola doveri inerenti suo ufficio professionale) viene interdetto
dall’esercizio di quella stessa professione o arte x tutta la durata della pena stessa (tra > 1
mese e <5 anni)
- allo scadere il soggetto può riottenere senza problemi ulteriori le autorizzazioni a esercitare
la professione
C) Interdizione legale: art. 32 cp: interdizione legale consegue ope legis a condanna a ergastolo o pena
detentiva > 5 anni:
- impossibilità di amministrare i propri beni e di esercitare rappresentanza dei relativi atti (no
capacità di agire del soggetto) + no potestà genitoriale salvo diversamente disposto dal
giudice
D) Interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese: art. 32 bis cp: chi
commette delitti collegati a esercizio di attività imprenditoriale (colletti bianchi) può avere qt
pena accessoria
- inasprimento x’ imprenditori troppo privilegiati sul piano penalistico in passato
- pena applicata xò solo se professione non di licenze e autorizzazioni della PA
- se non specificato durata = durata della pena principale
E) Incapacità a contrattare con la PA: art. 32 ter cp: chi si macchia di delitti di concussione, corruzione
per atti d’ufficio, associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato o di altro EP,
aggiottaggio, frode nelle pubbliche forniture, ecc. è sottoposto a qt pena accessoria
- purchè: reati commessi a cause o nell’esercizio di un’attività imprenditoriale
- durata tra >1anno e <3 anni
F) Sospensione o decadenza dell’esercizio della potestà dei genitori: art. 34 cp: chi è genitore e si rende
autore di delitti con abuso della sua posizione è sottoposto alla pena accessoria x un periodo
doppio della pena inflitta
- decadenza = consegue ipso iure a ergastolo o a delitti particolari (morale pubblica e buon
costume)
- sospensione = consegue a condanna a reclusione x periodo di tempo non < 5 anni

3.1) pene accessorie x CONTRAVVENZIONI:


A) Sospensione dell’esercizio di una professione o di un’arte: art. 35 cp: autore di contravvenzione
nell’esercizio dei professione x cui è prevista autorizzazione di PA può essere sospeso (> 15
gg e < 2 anni)
- allo scadere il soggetto può riottenere senza problemi ulteriori la capacità di esercitare la
professione
B) Sospensione dagli uffici direttivi delle PG e delle imprese: art. 35 bis cp:
- x autore di contravvenzione con pena principale = arresto
- durata > 15 gg e < 2 anni

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4. Pubblicazione della sentenza penale di condanna
 Pubblicazione della sentenza di condanna: art. 36 cp: giudice può stabilire pubblicazione di sentenza
di condanna relativa sia x autori di delitti sia di contravvenzioni (a spese del condannato)
- pubblicazione x estratto e 1 sola volta su 1 o + giornali scelti dal giudice
- se ergastolo: pubblicazione mediante affinione in comune dove pronunciata, ultimo comune
di residenza di condannato e comune dove fu commesso il fatto

5. Le pene sostitutive: generalità


- legge di riforma 689/1981: introduce sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi (x evitare impatto
negativo del carcere a autori di reati minori):
- pene brevi = inefficaci, desocializzanti e criminogene
- sanzioni sostitutive sono: a) semidetenzione b) libertà controllata c) pena pecuniaria
a) e b) : funzione di intimidazione-ammonimento + non-desocializzazione
- condizioni di applicabilità:
a) durata della pena principale:
< 2 anno  semidetenzione
< 1 anno  libertà controllata
< 6 mesi  pena pecuniaria
b) solo x alcuni reati (altri no, essendo previsto espressamente, quelli di solito esclusi da
amnistia) dubbi di costituzionalità!
c) escluse x alcuni soggetti: esclusi:
- condannati complessivamente a pena detentiva > 2 anni;
- condannati 2 volte x reati di medesima indole
- chi commette nuovi reati essendo sottoposto a MdS (es. libertà vigilata)

6. Le singole pene sostitutive


- Applicazione dipende da discrezionalità del giudice
A) semidetenzione: art. 55 legge 689/81: pena sostitutiva della reclusione fino ad 2 anni
- obbligo a trascorrere almeno 10 ore al giorno in istituto penitenziario
- divieto assoluto di detenere armi, munizioni e esplosivi a qualsiasi titolo
- ritiro del passaporto e di documento equipollente + sospensione patente di guida
- conservare e presentare ad autorità l’ordinanza con prescrizioni
B) libertà controllata: art. 56 legge 689/81: pena sostitutiva di reclusione fino a 1 anno:
- divieto di allontanarsi dal comune di residenza
- obbligo di recarsi almeno una volta al giorno c/o locale ufficio di PS o comando dei carabinieri
- divieto a detenere a qualsiasi titolo armi, munizioni e esplosivi
- ritiro del passaporto e sospensione della patente di guida
C) pena pecuniaria: pena sostitutiva di reclusione fino a 6 mesi:

7. Le misure alternative alla detenzione


- misure alternative a detenzione (MaD) = interventi del legislatore che mirano a modificare le modalità
di esecuzione della pena detentiva classica (favorendo contatto di detenuto con mondo esterno, cosa che
facilita la persecuzione dell’obiettivo di risocializzazione)
- legge di riforma 663/1986 (Legge Gozzini): ha ampliato la loro applicabilità
- singole MaD:
A) affidamento in prova ai servizi sociali: art. 47 ord. penit.: detenuto x pena detentiva non > 3 anni può
chiedere a giudice di essere affidato a SS x periodo da scontare con la detenzione fuori da istituto
carcerario

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- provvedimento di affidamento = revocabile x incompatibilità di comportamento del reo con la
prosecuzione della prova  ulteriore valutazione in termini di incompatibilità
- esito positivo = estingue pena eccetto effetti accessori e eventuali obbligazioni civili che
condannato deve versare
B) affidamento in prova per tossicodipendenti o alcooldipendenti: art. 47 bis ord. penit.: tossico o
alcolizzato che sconta 4 anni può chiedere in qualsiasi momento affidamento a istituto di cura x
tossicodipendenti o alcooldipendenti in cui iniziare programma di recupero d’accordo con ASL.
C) detenzione domiciliare: art. 47 ter ord. penit.: condannato a reclusione nel limite dei 4 anni. X persone
verso le quali la reclusione in carcere non svolgerebbe alcuna funzione risocializzante
- detenzione revocabile se comportamenti = incompatibili
- se revoca = pena scontata in detenzione domiciliare  detratta
D) semilibertà: art. 48 ord. penit.: condannato a arresto o a reclusione x periodo di breve durata può essere
ammesso a trascorrere parte del giorno fuori dall’istituto di pena, x svolgere attività
ricreative e culturali che facilitino il reinserimento nella società (sia pur con restrizione di libertà
personale e regime di libertà limitato)
- giudice concede solo se accerta progressi del detenuto e verifica che può essere avviato al
recupero sociale
- provvedimento revocabile se soggetto adotta comportamento incompatibile con
provvedimento/ si allontana x +12h
E) liberazione anticipata: art. 54 ord. penit.: condannato che collabora a opera di rieducazione può godere
di sconto di 45 gg x ogni semestre di pena scontato
- non solo ‘buona condotta’ ma anche partecipazione attiva a programma di recupero
- riduzione di pena a carattere premiale
F) permessi premio: art. 30 ord. penit.: fino a max 3 permessi premio all’anno di 15 gg ciascuno
(minorenni 20 gg = 60 all’anno) da trascorrere fuori se reo - regolare condotta
- non socialmente pericoloso
- permessi premio ≠ licenze premio di semiliberi (art. 52) o di internati (art. 53) e NON
cumulabili
G) art. 4 bis. ord. penit.: differenza tra detenuti comuni e quelli x reati connessi a criminalità organizzata e
loro partecipazione (con eccezione x collaboratori di giustizia e x coloro che, collaborando, non
hanno + contatti con organizzazione criminale)
- lettera di articolo ammette permessi premio x collaboratori di giustizia pentiti da org. criminali
- deterrente vs pericolosità sociale + incentivo ad abbandonare org. criminale

Capitolo 3 – La commisurazione della pena

1. Premessa: il potere discrezionale del giudice


- art. 132: COMMISURAZIONE della pena = determinazione da perte del giudice, della quantità di pena
da infliggere al reo (tra il massimo e il minimo edittali), come pure la scelta del tipo di sanzione da
applicare per il reato commesso
 potere discrezionale del giudice = discrezionalità vincolata 1) quadro edittale della pena
2) indici di commisurazione ex art 133
3) obbligo di motivazione
BUT: - tendenza giudici a svilire l’obbligo di motivazione
- criteri ex art 133 solo apparentemene capaci di vincolare
discrezionaità
- CC = illegittimità pene fisse = da adattare al caso concreto x
congruenza con pr di uguaglianza e finalismo rieducativo

2. Classificazione sistematica dei criteri di commisurazione


- giudice deve tener conto di:

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a) criteri finalistici: individuare i fini da raggiungere mediante l’inflizione della pena  si esige
gerarchia tra i ≠ scopi pena
b) criteri fattuali: selezionare le circostanze di fatto rilevanti rispetto ai cr finalistici
precedentemente individuati
c) criteri logici: valutare il rispettivo peso degli indici fattuali, ai fini del giudizio sulla complessiva
gravità del reato e del corrispondente dosaggio della sanzione fra il max e il min edittali

3. Gli indici di commisurazione preveduti dall’art. 133 cp: a) la GRAVITÀ DEL REATO
Art 133, c1°: ‘Nell’esercizio del potere discrezionale…il giudice deve tenere conto della GRAVITÀ del
REATO desunta’ da:
- disvalore dell’azione (natura, mezzi, tempo, luogo e ogni altra modalità) = si desume da
circostanze di fatto (att/agg)
- gravità del danno o del pericolo cagionato = si valuta in riferimento all’offesa tipica
nell’accezione penalistica + pericolo: concreto su astratto; se concreto vd entità di probabile
lesione e/ probabilità del suo verificarsi
- intensità del dolo / grado della colpa: si considera la forma in cui si manifesta il dolo o si fa
riferimento x la colpa a cr come il quantum di esigibilità della condotta doverosa
 sono INDICI FATTUALI che portano a valutare la gravità del reato considerato nelle sue componenti
MATERIALi (condotta ed evento) e SOGGETTIVA (dolo o colpa)

4. Segue: b) la CAPACITÀ A DELINQUERE


Art 133, c2°: ‘ il giudice deve altresì tenere conto della CAPACITÀ di DELINQUERE del colpevole,
desunta’ da:
- motivi a delinquere (movente) = la causa psichica, lo stimolo che induce l’individuo a delinquere
(anche inconscio)
- vita e condotta del reo antecedenti al reato = antecedenti idonei a fungere da elementi indizianti
rispetto all’esistenza del fatto da accertare che devono essere raccolti dal giudice
- carattere del reo: termine di transizione tra fattori ‘esogeni’ ed ‘endogeni’ che
contribuiscono ad integrare la personalità del reo
- condotta contemporanea o susseguente al reato: indici significativi x loro vicinanza con il reato
- condizioni di vita individuale, sociale e familiare del reo: x calcolare l’influenza dell’ambiente
esterno nel processo criminogenetico
 sono INDICI FATTUALI che spostano la valutazione giudiziale dal fatto oggettivo alla personalità del
reo
Problemi di sua proiezione – nel passato: attitudine al reato commesso  giudizio di colpevolezza
– nel futuro: attitudine a delinquere ancora  pericolosità presupposto di misura di
sicurezza
 tesi su duplice funzione della capaità a delinquere = funzione di graduazione della
colpevolezza e funzione pognostica x accertare la potenzialità criminosa del soggetto

5. Ambiguità e insufficienze del modello di disciplina contenuto nell’art. 133 cp


Indici ex art 133 sono polivalenti a seconda della propettiva da cui si parte = lo si nota rispetto al cr:
- gravità del reato = che può assumere rilevanza in ottica retributiva o di prevenzione generale
- capacità a delinquere = molto sensibile a tutta una serie di indici esogeni
 NON sono indicati – né un rapporto gerarchico tra 1° e 2° comma
– né criteri finalistici che presiedono all’inflizione della pena concreta

7. Termini dell’attuale dibattito teorico


- giudice che commina sanzione = svolge anche funzione di politica criminale (prevenzione generale)
- giudice xò non ha chiarezza scientifica dei bisogni di politica criminale del Paese

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- tuttavia giudice deve evitare di far sì che il singolo reo faccia da ‘capro espiatorio’ della collettività
(abusando con misure sanzionatorie troppo gravose)
- se giudice xò si attiene al quadro edittale di commisurazione della pena (stabilito dalla legge, anche se in
modo meno rigoroso di quanto dovrebbe)  NON completa discrezionalità (e quindi no arbitrio)
- se giudice usa min/max edittali  NON viola criterio di proporzionalità tra delitti e pene (non emanerà
mai quindi una sanzione esemplare rimanendo nei limiti edittali)

8. Commisurazione della pena pecuniaria (art. 133 bis cp)


- legge 689/81 introduce disciplina della depenalizzazione e della pena pecuniaria tra i modelli
sanzionatori
- art. 133 bis cp: giudice deve valutare situazione economica del reo già mentre valuta il quadro edittale
della pena (non dimenticando xò gli indici fattuali di gravità del reato e della capacità a delinquere)
- pena pecuniaria da graduare sul soggetto x’ deve far avvertire il disvalore penale creato (cioè il danno alla
collettività)
- x qt. bisogna considerare il livello di reddito del reo e i beni patrimoniali posseduti (non tutti, ma quelli +
costosi e lucrosi x reo)
- da computo = escludere obbligazioni civili (es. alimenti a familiari) che il soggetto è tenuto a corrispondere
- pena pecuniaria = non troppo leggera né troppo gravosa

9. Potere discrezionale del giudice nella sostituzione delle pene detentive brevi
- potere discrezionale del giudice = anche su scelta del tipo di sanzione da comminare (es. ricorso a pene
sostitutive della detenzione)
- + che risocializzare reo a volte è meglio NON DESOCIALIZZARLO e AMMONIRLO (magari la pena
inflitta aggraverebbe emarginazione del soggetto)
- giudice deve SEMPRE motivare la scelta di attuare una pena sostitutiva, in modo da rendere + trasparente
l’iter discrezionale della decisione

10 Potere discrezionale e misure alternative alla detenzione


- potere discrezionale anche x misure alternative a detenzione (MaD) introdotte da legge 354/75 e
modificate da 663/86
- potere discrezionale deve essere esercitato da ‘tribunale di sorveglianza’ istituito c/o ogni Corte
d’Appello (art. 70 legge 663/86 Gozzini) con criteri finalistici (ed elastici, visto che fine = risocializzazione)
- affidamento in prova (art. 47 comma 2° lc) = osservazione di personalità x almeno 1 mese in istituto
- semilibertà (art. 50 comma 4° lc) = concessa in base a progressi compiuti
- liberazione anticipata (art. 54 comma 1° lc) = ok se condannato ha dato prova di partecipare a opera di
rieducazione
- detenzione domiciliare (art. 47 ter l.Ord.Penit.) = elenca tassativamente le condizioni x concederla
Misure alternative alla detenzione: ASLD
Affidamento in prova
Semilibertà
Liberazione anticipata
Detenzione domiciliare

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Capitolo 4 – Le vicende della punibilità

1. Condizioni obiettive di punibilità


- art. 44 cp: condizioni obiettive di punibilità (CoP) = ‘eventi incerti e futuri, concomitanti o susseguenti
alla verificazione del fatto di reato’ (NB: già citate al termine dela parte sulla responsabilità obiettiva)
- es. contravvenzione x art. 688 cp: legislatore fa dipendere punibilità di ubriaco dal fatto che venga trovato
ubriaco in luogo pubblico
- oppure es.: artt. 9 e 10: presenza del reo nel territorio dello Stato come condizione x la punibilità dei reati
commessi all’estero
- MAI antecedenti il fatto (sennò si punirebbe fatto prima di sua commissione)
- obiettive = x’ non volute da s-a (anche se loro esistenza comporta la punibilità del reato)
- principio di legalità = prevede che legislatore tipizzi le condizioni FTvamente idonee a costituire strumenti
di punibilità del reo
- CoP = elementi necessari o accessori del reato?
- 1 parte di dottrina  accessori (reato = già perfetto all’atto della commissione, senza che intervenga la
punibilità)
- 1 parte  ‘reato’ e ‘punibilità’ = strettamente correlati (cosa che rende condizioni parte essenziale della
disciplina)
- nesso causale tra condizioni e reato = non c’è SEMPRE (e quindi condizioni NON sono casualmente
connesse al reato)
- definizione esatta = ancora  CoP = ‘evento futuro e incerto’
- CoP sono inoltre punibili in concreto anche se c’è moto di volontà di s-a (quindi non necessaria
‘obiettività’ x punibilità)
- come individuare CoP?  ricorso a indici strutturali (collocano condizioni all’interno della struttura
del reato)
 ricorso a parametri sostanziali (determinano l’interesse tutelato dalla norma)
- CoP: a) intrinseche: incidenti nell’abito della fattispecie di reato (fino ad aggravare di fatto la lesione già
apportata)
b) estrinseche: non incidono l’ambito della fattispecie di reato, ma riguardano valutazioni di
opportunità esterne
allo specifico fatto di reato verificatosi
- CoP = troppo comode x evitare dolo o colpa  x qt CoP almeno intrinseca = ricondotta almeno alla colpa
(cui devono riferirsi tutti gli altri elementi costituenti il reato)
- art. 44 cp: esclude esplicitamente dolo (evento non voluto) dai criteri di punibilità (ma non parla della
colpa)
- CoP <> condizioni di procedibilità:
- assenza CoP impedisce a giudice di punire reo x fatto commesso
- assenza CdP impedisce a giudice di continuare processo già iniziato nei confronti del reo

2. Le cause di estinzione del reato


- cause di estinzione = sia x reato che x pena:
a) sono assolutamente personali (solo x determinato soggetto)
b) devono essere rese note dal giudice in ogni stato e grado del processo
c) devono rispettare il principio del favor rei (estinzione di reato e di pena devono avvenire
mediante utilizzo
della circostanza + favorevole al reo)
- cause di estinzione del reato: meglio distinguerle da estinzione della pena (intervengono nella dinamica
del reato prima di pronunciamento della sentenza di condanna da parte del giudice, escludendo totalmente
l’offensività penale del fatto commesso)

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- cause di estinzione del reato: eludono non la semplice applicazione della sanzione, ma l’intero fatto di
reato (che non costituisce + fatto illecito)
a) generali: incidono su tutti o su un gran numero di reati (vedi parte generale del codice)
b) speciali: incidono solo su alcuni reati e sono contenute in leggi speciali (o nella parte speciale del
cp)
c) condizionate: loro verificazione dipende da atto di volontà del s-a
d) incondizionate: non necessitano di atto di volontà di s-a
- cause estinzione DEL REATO:
Cause di estinzione del reato: MAPOSP
3. La morte del reo Morte del reo
Amnistia propria
- art. 150 cp: morte del reo prima della emanazione della sentenza definitiva di Prescrizione
condanna estingue il reato Oblazione delle contravvenzioni
Sospensione condizionale dell pena
- KO pene principali e accessorie e ogni effetto penale connesso Perdono giudiziale
- NON estingue xò le obbligazioni civili derivanti dal reato né quelle relative
alle spese processuali e di mantenimento in carcere (restano agli eredi)
- giudice civile può perseguire punizione del reato civile di propria iniziativa,
ed eventualmente accogliere la pretesa risarcitoria

4. L’amnistia propria
- art. 151 cp: amnistia = provvedimento di clemenza con cui lo Stato rinuncia a punire determinati reati
- amnistia PROPRIA x’ viene irrogata prima di emanazione della sentenza definitiva di condanna
- storicamente amnistia nasce come strumento del Principe vs. sudditi (atto di clemenza)
- ITA: prevista da art. 79 Cost. che ne fa istituto di competenza concorrente tra Parlamento e PdR (PdR
emana il beneficio, ratificando la legge di delegazione del Parlamento)
- istituto abusato e quindi la riforma della legge 1/1992 ha previsto che art. 79 Cost. preveda competenza
esclusiva del Parlamento nell’emanazione del beneficio (maggioranza 2/3 sia art.x art. che nel complesso
della legge)
- legge di amnistia: contenuto:
1) termini utili x presentare domanda di amnistia
2) spazio temporale entro cui devono essere stati commessi i reati amnistiati
3) elenco dei reati amnistiati (con articolo o nomen juris o tetto di pena x quel reato)
- NO amnistia x soggetti dichiarati da giudice come recidivi aggravati e reiterati (non xò semplici)
- NO amnistia x delinquenti abituali, professionali o x tendenza
- beneficio rifiutabile da soggetto (processo quindi riprende nelle forme ordinarie (sfocia in condanna o
assoluzione)
- amnistia cancella pene principali, accessorie e MdS (ma non obbligazioni civile nascenti dal reato)

5. La prescrizione
- art. 157 cp: prescrizione = causa estintiva del reato fondata sul decorso del tempo senza che alla
commissione di un reato abbia fatto seguito l’emanazione di una sentenza definitiva da parte del giudice
- troppo tempo = viene meno interesse a prevenzione generale
- esistono xò reati così gravi (infatti sono puniti con ergastolo) che non cadono mai in prescrizione (il loro
disvalore penale si conserva intatto nel tempo)
- termini di prescrizione:
- 20 anni x reati con reclusione non < 24 anni
- 15 anni x reati con reclusione non < 10 anni
- 10 anni x reati con reclusione non < 5 anni
- 5 anni x reati con reclusione < 5 anni o multa
- 3 anni x contravvenzioni punibili con arresto
- 2 anni x contravvenzioni punibili con ammenda
- aggravanti si calcolano su base di misura massima
- attenuanti si calcolano su base di misura minima
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- se x stesso reato = pena detentiva + pena pecuniaria  solo detentiva a fini di computo di prescrizione
- art. 158 cp: termine da cui inizia a decorrere periodo utile x prescrizione:
1) reato consumato: da giorno di consumazione
2) reato tentato: dal giorno in cui cessa attività del s-a
3) reato permanente: dal giorno in cui cessa permanenza
4) reato continuato: dal giorno in cui cessa continuazione
- prescrizione: 2 distinti procedimenti:
1) può essere sospesa x certo periodo di tempo (x rimuovere eventuali ostacoli x sua corretta
decorrenza) mantiene valido periodo già trascorso (es. 1 legge impone sospensione di prescrizione)
2) può essere interrotta (annulla periodo già trascorso e ne apre uno nuovo e integro)
- casi: - richiesta di rinvio a giudizio
- ammissione a giudizio abbreviato
- ammissione a giudizio immediato
- emanazione di sentenze o decreti di condanna non revocabili
- termini di prescrizione = MAI prolungabili di un periodo di tempo che superi la metà

6. L’oblazione delle contravvenzioni


- art. 162 cp: oblazione delle contravvenzioni è causa di estinzione del reato con cui il contravventore si
obbliga volontariamente al pagamento di una somma di denaro al fine di estinguere il reato commesso. 2
forme:
a) oblazione comune: causa prettamente estintiva (prevista proprio da art. 162 cp)
- solo x contravvenzioni x cui legge prevede pena dell’ammenda
- se contravventore fa domanda di ammissione all’oblazione prima della pronuncia della condanna
- se contravventore adempie tempestivamente all’obbligo di pagare 1/3 del massimo ammontare
dell’ammenda
b) oblazione speciale (art. 162 bis cp):
- concessa in caso di commissione di una contravvenzione punita indifferentemente con l’arresto o
con
l’ammenda
- se giudice decide di applicarla discrezionalmente
- se soggetto paga ½ del max dell’ammenda
- no oblazione x recidivi reiterati o abituali o professionisti del reato

7. La sospensione condizionale della pena


- art. 163 cp: sospensione condizionale della pena (ScP) prevista come strumento di prevenzione speciale:
emanata sentenza di condanna, con sospensione della pena prevista e minaccia di attuarla se si presentasse il
caso
- ScP: se pena detentiva non supera limite max di 2 anni (se < 18 anni, 3 anni; se tra 18 e 21 e > 70; 2 anni e
1/2)
- revocabile se reo commette altro delitto o contravvenzione durante la sospensione o se viene condannato x
reato precedente la cui somma supera i limiti (con quello giudicato ora) di legge
- ScP = effettiva sospensione della misura detentiva x max 5 anni (delitti) o 2 (contravvenzioni)
- sospensione concerne pena principale e accessorie (ma non elimina effetti penali prodotti da condanna)
- no ScP se reato precedente con pena detentiva o misura di sicurezza, se contravventore o delinquente
abituale o di professione, o se ‘soggetto socialmente pericoloso’

8. Il perdono giudiziale e altri istituti minorili


- art. 169 cp: istituto del perdono giudiziale per i minorenni (PgM) evita impatto carcerario a minorenne
(spesso al suo primo delitto) ed è concesso dal giudice
- PgM estingue reato e pene accessorie ed è irrevocabile se:
- reo età tra 14 e 18 anni quando commette fatto

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- minore non condannato x reato precedente a pena detentiva o dichiarato delinquente abituale o di
professione
- pena detentiva non > 2 anni o pecuniaria non > 1.549€
- no commissione di reati in futuro
- nuove figure introdotte con riforma del processo minorile:
a) sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto: reato leggero e occasionalità di
delitto
b) sospensione del processo con messa alla prova: ordinato dal giudice x formulare giudizio su
personalità del minore, affidandolo a servizi minorili dell’amministrazione della giustizia;
- l’esito positivo estingue reato e effetti penali connessi

9. Le cause di estinzione della pena


- cause di estinzione della pena (CeP) intervengono invece dopo adozione di sentenza di condanna
definitiva ed estinguono solo la pena (lasciando intatta l’illiceità del fatto commesso  è sempre ‘reato’)
- CeP sono:
Cause di estinzione della pena: MAPIGLRN
Morte del reo (dopo condanna)
10. Morte del reo dopo la condanna Amnistia impropria
Prescrizione della pena
- art. 171 cp: morte del reo avvenuta dopo emanazione condanna definitiva Indulto
estingue la pena (Detentiva, Pecuniaria, Accessorie e tutti gli altri effetti penali) Grazia
Liberazione condizionale
- non estinte né obbligazioni civili nascenti da reato né confisca Riabilitazione
Non menzione
11. L’amnistia impropria
- disciplina uguale a quella dell’amnistia propria (art. 151 cp) ma con effetto solo
sulla pena (quindi dopo la sentenza definitiva di condanna)
- amnistia estingue pene principali (D e P, A e tutte le misure di sicurezza – ad eccezione della confisca -)

12. La prescrizione della pena


- artt. 172 e 173 cp: decorso del tempo (prescrizione) estingue pene di reclusione, multa, arresto e
ammenda: no invece x ergastolo, pene accessorie e altri effetti penali connessi a condanna
- modi di estizione:
1) reclusione = prescrizione pari al doppio della pena inflitta (ma se prescrizione < 10 anni  10
anni; se
invece > 30  = 30 anni)
2) multa = prescrizione di 10 anni
3) arresto e ammenda = prescrizione 5 anni
- decorso prescrizione: - da quando sentenza diventa revocabile
- da quando condannato si sottrae volontariamente a esecuzione di pena comminata
- no prescrizione x recidivi dichiarati, delinquenti abituali o professionali
- prescrizione rinunciabile x chiunque

13. L’indulto
- art. 174 cp: indulto = misura clemenziale con cui si condona in tutto o in parte la pena a condannato (o la
si tramuta in pena di genere uguale ma di specie diversa  es. reclusione+arresto si passa solo a arresto)
- indulto (come amnistia) concesso con legge del Parlamento con > 2/3 membri sia articolo x articolo che
su testo complessivo
- indulto proprio: concesso successivamente a emanazione di sentenza di condanna (pena già in
esecuzione)
- indulto improprio: emanato contestualmente a adozione di sentenza di condanna da giudice
- indulto estingue pene principali ma non accessorie o effetti penali connessi a condanna
- no indulto x recidivi dichiarati, delinquenti abituali o professionali o x tendenza

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14. La grazia
- art. 172 cp: grazia concessa da Presidente della Repubblica che la adotta senza previa legge di
concessione del Parlamento e interviene su soggetto già contattato in modo definitivo e irrevocabile x
impedire prosecuzione di pena vs. reo già risocializzato perfettamente
- può condonare pena in tutto o in parte o commutarla in pena di specie diversa (es detentiva in pecuniaria)
- NON estingue accessorie e tutti gli effetti penali connessi a condanna

15. La liberazione condizionale


- art. 176 cp: liberazione condizionale applicata dal giudice in qt casi:
- minimo di pena già scontata
- pena restante non > 5 anni
- comportamento tale da far ritenere sicuro ravvedimento
- adempiute obbligazioni civili nascenti dal reato (salvo dimostrata impossibilità)
- non già usufruita x stessa pena precedentemente
- effetti di concessione di libertà condizionale:
a) cessazione della pena detentiva
b) cessazione della MdS
c) applicazione MdS di libertà vigilata assistita dai SS
- LC revocabile se reo commette (durante la condizionale) 1 altro reato con stessa indole o trasgredisce
obblighi di LC stessa

16. La riabilitazione
- art. 178 cp: istituto della riabilitazione il condannato che ha scontato la pena principale viene riammesso
alla posizione (sociale) che aveva prima della condanna definitiva Riabilitazione se: 5MRO
- art. 179 cp: condizioni x essere ammesso a simile provvedimento: Pena da almeno 5 anni
MdS (no)
- pena inflitta da almeno 5 anni Ravvedimento sicuro
- no MdS Obbligazioni civili ok
- condotta di sicuro ravvedimento
- adempiute obbligazioni civili nascenti dal reato (salvo dimostrata impossibilità)
- riabilitazione revocata di diritto se soggetto compie entro 5 anni delitto non colposo punito con reclusione
> 3 anni (rivivono così pene accessorie e effetti penali connessi a condanna)
- speciale sentenza di riabilitazione prevista x minorenni e x > 18 e < 25 anni età

17. La non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale
- art. 175 cp: provvedimento della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale:
serve a evitare che la condanna sia resa nota ai privati che richiedono certificati del casellario giudiziale
(NON per ragioni di diritto elettorale)
- non menzione = fine di recupero sociale (come riabilitazione)
- concessa da giudice (art. 133 cp) a sua discrezione se:
- 1° condanna
- pena detentiva non > 2 anni (nel complesso) o pena pecuniaria non > 516€
- reo meritevole vedendo indici fattuali di gravità del reato e capacità a delinquere
- revocabile di diritto se reo commette delitto successivamente (NON contravvenzione)

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Capitolo 5 – Le misure di sicurezza

1. Premessa
- misure di sicurezza (mdS) = volute da legislatore x neutralizzare pericolosità sociale di determinati
soggetti
- pena = funzione retributiva e prevenzione generale; MdS = prevenzione speciale, rieducazione del reo
- cd. sistema del doppio binario che combina pena + MdS
- espressione del Fascismo che anteponeva tutela di collettività a diritti individuali (autoritarismo)
- unione di teorie classiche (privilegiano funzione retributive) e positive (privilegiano funzione special-
preventiva)
- MdS = nasce come sanzione di natura amministrativa (svolta cioè da organo di polizia che ctrl soggetto
pericoloso in via amministrativa)
- OGGI: MdS = considerata da prassi e dottrina  misura afflittiva (anche + della sanzione detentiva
quasi) e viene inflitta mediante procedimento giurisdizionale
- MdS inflitte a:
a) soggetti imputabili socialmente pericolosi  | in via cumulativa della pena
b) soggetti semi-imputabili |
c) soggetti non imputabili  in via esclusiva
2. Profili garantistici della disciplina a) principio di legalità; b) divieto di retroattività
- garanzie come quelle che accompagnano applicazione della pena:
a) art. 199 cp: rispetto del principio di legalità ma con tassatività minore rispetto alle pene:
- sia x’ riconoscimento di pericolosità sociale lasciato a valutazioni soggettive sulla sfera
caratteriale
- sia x’ discrezionalità comporta > margine d’errore in concreto
b) art. 200 cp: rispetto del principio di irretroattività (MdS sono applicate secondo la legge
vigente x loro al
momento dell’applicazione
- se esecuzione avviene con lex diversa  applicata lex vigente al momento dell’esecuz. in concreto
della MdS
- art. 25 Cost.: non punibile con MdS un fatto che, quando commesso, non era reato oppure non
punibile con
MdS un reato che non la prevedeva o ne prevedeva una di specie diversa
3. Presupposti di applicazione delle misure di sicurezza: il fatto previsto dalla legge come reato
- 2 parametri di valutazione x applicazione MdS:
1) di natura oggettiva (art. 202 cp): MdS solo a soggetti che compiono fatto preveduto da legge
come reato
- MdS dovrebbe avere carattere preventivo (impedire futuri reati)  ma non ammissibile punizione
se fatto
non commesso (anche se soggetto dimostra indole propensa a delinquere)
- MdS ok xò x cd quasi reati  fattispecie criminose che presentano tutti i caratteri di reato anche
se non lo
sono in concreto (es. reati impossibili, accordi criminosi non seguiti da attuazione di reato,
istigazione a reato non accolta ecc.)
- quasi reati anche se non integrano fattispecie astratta di reato (deve mancare cioè qualsiasi causa di
giustificazione)  hanno caratteri di pericolosità sociale

4. Segue: la pericolosità sociale


2) di natura soggettiva: cioè criterio di pericolosità sociale (art. 203 cp):
- pericolosità sociale: particolare indole caratteriale e psicologica del soggetto, spesso influenzata

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dall’ambiente esterno in cui vive, che lo determina vs. futuri reati (oltre a quello già realizzato)
- livello di pericolosità stabilito da giudice in concreto anche ricorrendo a indici
- deroghe a accertamento in concreto = presunzione di pericolosità (legge indica concretamente i
casi in cui certe caratteristiche psicologiche del soggetto avrebbero portato a presunzione di recidiva)
- cmq anche in presenza di presunzione legale di pericolosità  giudice deve valutare caso concreto
- giudizio su pericolosità: difficile x’ giudice ha strumenti scarni (quasi sua sola intuizione,
esperienza e attitudine a conoscere uomini) rischio di arbitrio!

5. Tipologie di pericolosità sociale ‘specifica’


- 3 tipologie di delinquenti rispettano parametri di pericolosità sociale (quindi  pena+MdS)
1) delinquente abituale: pericolosità sociale non eccessiva anche se suo comportamento porta ad
abbassare
freni inibitori con propensione a reato
- art. 102 cp: delinquente abituale = reo condannato a reclusione > 5 anni x 3 delitti non colposi
della stessa indole entro 10 anni non contestualmente e riporta altra condanna x delitto non colposo
di = indole entro i 10 anni successivi a ultimo delitto
- art. 103 cp: delinquente abituale = accertato da giudice (cioè quando reo condannato x 2 delitti
non colposi se riporta altra condanna a delitto non colposo)
- art. 104 cp: delinquente abituale = chi mostra abitualità nel commettere contravvenzioni
(arrestato 3 volte x 3 contravvenzioni di = indole e riporta poi altra contravvenzione di = indole 
dedito al reato!)
2) delinquente professionale (art. 105 cp): è delinquente di professione e da ciò ricava
sostentamento (+ pericoloso di delinquente abituale x’ campa unicamente di delitti)
3) delinquente per tendenza (art. 108 cp): + pericoloso dei primi due: lo fa x indole malvagia, non
rispetta il prossimo e i comuni sentimenti morali della collettività in cui vive, che viola puntualmente
commettendo reati
Delinquenti APT
Abituali
Professionali
6. La durata della misura di sicurezza Tendenza

- art. 207 cp: durata MdS = tendenzialmente indeterminata (non revocabile o sospendibile fino a che reo =
non recuperato a vita sociale )
- durata minima = fissata da legislatore (al di sotto di qt MdS NON può essere annullata)
- scadenza termine minimo  giudice riesamina situazione (se infermo di mente riesamina relazioni
sanitarie)
- dopo riesame: se pericolosità sociale = ko  MdS sospesa, sennò fissato nuovo termine minimo di durata
(quindi nuovo riesame ecc.)

7. Classificazione delle misure di sicurezza


- MdS = soggette a rigida classificazione
- personali (attengono sfera di libertà personale del soggetto sottoposto) o patrimoniali
- di natura detentiva (restringono ancor di + libertà personale) o non detentive
Misure detentive Misure non detentive
1 Assegnazione a colonia agricola o casa di 1 Libertà vigilata
lavoro
2 Ricovero in casa di cura e custodia 2 Divieto di soggiorno in 1 o + comuni o provincie
3 Ricovero in ospedale psichiatrico 3 Divieto di frequentare osterie o pubblici spacci
giudiziario di bevande alcoliche
4 Ricovero in riformatorio giudiziario 4 Espulsione dello straniero dallo stato
Misure patrimoniali
1 Cauzione di buona condotta 2 Confisca

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MDS

Misure detentive: CRR Misure non detentive: LCOE


Colonia agricola/di lavoro Libertà vigilata Misure patrimoniali: CC
Ricovero casa cura/custodia Comuni o province off-limits Cauzione di buona condotta
Riformatorio giudiziario Osterie e spacci off-limits Confisca
Espulsione straniero

8. Misure di sicurezza detentive: colonia agricola e casa di lavoro


- art. 216 cp: assegnati a colonia agricola oppure a casa di lavoro (stabilisce il giudice):
1) delinquenti abituali, professionali, per tendenza (APT)
2) delinquenti APT che ci ricadono dopo 1a MdS
3) condannati o prosciolti mediante sentenza del giudice, nei casi previsti da legge
- durata = 1 anno; abituali 2, professionali 3, per tendenza 4
- colonia agricola = lavoro agricolo; casa di lavoro = lavoro artigianale o industriale

9. Segue: casa di cura e di custodia Casa di cura/custodia: MAMI


- esigenze curative + di custodia previste x: Minorati
Alcolisti/Tossici
1) art. 219 cp: rei x delitti non colposi con pena diminuita x infermità non Manicomiali
di mente, alcol, droghe o sordomuti Infermi di Mente non pericolosi

2) art. 221 cp: alcooldipendenti e tossicodipendenti condannati x reato


commesso in stato di ebbrezza/dose
3) art. 212 cp: sottoposti a altra MdS ma non gravi da essere internati in
ospedale psichiatrico giudiziario
4) art. 232 cp: infermi di mente cui non si può concedere libertà vigilata
- durata: min 6 mesi e max 3 anni (sempre tenendo conto di pena comminata in astratto dalla legge)

10. Segue: ospedale psichiatrico giudiziario


- art. 222 cp: soggetti inimputabili x infermità di mente  ospedale psichiatrico giudiziario, cioè:
1) soggetti prosciolti da giudice x infermità di mente, intossicazione da alcool o droghe,
sordomutismo
2) soggetti sottoposti a altra MdS ma con infermità grave
- durata: 10 anni se ergastolo, 5 anni se pena non < 10 anni, 2 anni x altri casi
- giudice ha bisogno dello psichiatra x accertare caso in concreto tramite perizia
- non sempre pericolosità sociale x infermi di mente; psichiatra poi NON ha ruolo di prevenzione sociale
- in passato il ‘manicomio giudiziale’ ha fatto quasi + danni al reo (e anche oggi l’ospedale psichiatrico
giudiziario non riesce a centrare gli obiettivi di politica criminale prefissi)

11. Segue: riformatorio giudiziario


- art. 223 cp: riformatorio giudiziario = misura prevista in special modo x minori di età, cioè:
1) minori di 14 e di 18 anni che commettono delitto doloso, preterintenzionale o colposo, ma NON
imputabili
(xò riconosciuti socialmente pericolosi)
2) minori tra 14 e 18 anni dichiarati imputabili (e quindi sottoposti a pena diminuita)
3) minori di 18 anni dichiarati delinquenti APT
4) minori tra 14 e 18 anni condannati x delitto commesso durante altra MdS
- durata = 1 anno e solo x minori condannati a pena detentiva non < a min 12 anni
- dichiarazione di pericolosità = solo ipotetica da giudice (quando potrebbero rendersi pericolosi con uso di
armi o violenza personale)

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12. Misure di sicurezza personali non detentive: libertà vigilata
- misure personali (agiscono su libertà personale del soggetto) non detentive (non comportano cmq
restrizione di libertà così drastica, come precedenti:
- art. 228: libertà vigilata statuisce una serie di comportamenti (fare e non fare) che soggetto deve
assolutamente tenere
- durata: non < 1 anno (3 se pena con reclusione non < 10 anni)
- reo non può cambiare residenza o dimora rispetto a assegnata, e deve informare organi di vigilanza
competenti anche solo x minimo spostamento nel comune di residenza
- anche x minori di età (anche se con norme specifiche)

13. Segue: divieto di soggiorno


- art. 233 cp: espresso divieto di soggiornare in comuni o province espressamente indicate da giudice (ma
non priva della libertà personale) x soggetti:
1) autori di delitti contro personalità dello Stato o contro OP
2) autori di delitti politici
- durata: non < 1 anno
- criticata x sua incostituzionalità (art. 16 Cost. sancisce libertà di circolazione e soggiorno, vietando
restrizioni x motivi politici che proprio art. 233 cp invece prevede)

14. Segue: divieto di frequentare osterie e pubblici spacci di bevande alcoliche


- art. 234 cp: divieto di frequentare osterie e pubblici spacci di bevande alcoliche:
1) condannati x contravvenzione di ubriachezza abituale
2) chi commette delitto in stato di ubriachezza (se accertata abituale)
- durata: 1 anno

15. Segue: espulsione dello straniero dallo Stato


- art. 235 cp: espulso lo straniero che commette delitto con pena di reclusione non < 10 anni
- art. 312 cp: espulso straniero che commette reati contro personalità dello Stato (quale che sia durata della
pena)
- misura applicata previo accertamento di pericolosità sociale e DOPO aver scontato pena detentiva
(accompagnamento alla frontiera)

16. Misure di sicurezza patrimoniali: cauzione di buona condotta


- misure patrimoniali (incidono su sfera economica):
- art. 237 cp: reo può essere sottoposto a misura di deposito di cauzione di buona condotta (min 103€,
max 2065€) da versare c/o la Cassa delle ammende (se si comporta male: perde la somma versata)
- si applica a:
1) soggetti liberati da colonia agricola o casa di cura (se non c’è altra MdS)
2) soggetti che trasgrediscono obblighi di libertà vigilata
3) trasgressori di divieto di frequentare osterie e pubblici spacci di bevande alcoliche
- durata: non < 1 anno e non > 5 anni

17. Segue: confisca


- art. 240 cp: confisca = sottrazione al reo dei proventi o della cosa che sia frutto del reato (senza qt ci
sarebbe cmq incentivo a commettere nuovi reati)
- pericolosità = non della cosa, ma del suo significato economico e simbolico (= guadagno dell’illecito)
- confisca facoltativa  disposta da giudice discrezionalmente se pensa che reo userà la cosa x altro
reato o
come incentivo economico dello stesso
- confisca obbligatoria  quando la cosa è = prezzo del reato oppure se sua

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fabbricazione/produzione/uso/acquisto/alienazione costituiscono reato in sé (non c’è quindi alcuna
sentenza di
condanna)
- profitto del reato = guadagno economico derivante da commissione del reato
- prodotto del reato = cosa materiale che deriva da reato
- confisca per equivalente  confiscata non cosa ma suo equivalente (essendo impossibile farlo su cosa
stessa)
- non confiscabili cose che appartengono a estranei al reato o che ad essi pervengono lecitamente (tutela 3i)
anche dopo reato

18. Applicazione ed esecuzione delle misure di sicurezza


- Mds: 1) ordinate da giudice unitamente a sentenza di condanna a pena detentiva (eseguite quindi DOPO
pena
stessa)
2) ordinate da giudice unitamente a sentenza di condanna a pena non detentiva (eseguite quindi
dopo che
pronuncia di sentenza = passata in giudicato)
- se + MdS della stessa specie  giudice procede a loro cumulo
- se + MdS di specie diversa: giudice valuta pericolosità e decide qule applicare
- estinzione di reato = ESCLUDE MdS (tranne confisca)
- estinzione pena = non applicabilità di MdS che legge non indica applicabili in ogni tempo

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Capitolo 6 – Le sanzioni civili

1. Premessa
- reato = sanzionabile penalmente e civilmente (cd doppia valutazione)
- sanzioni civili disciplinate nella parte generale del cp (quindi ammesse agli effetti penali)
- previste da cp: 1) restituzioni
2) risarcimento di danno patrimoniale e non patrimoniale
3) obbligo di rimborso spese x mantenimento condannato
4) obbligazione civile x l’ammenda
5) obbligazione civile x la multa
- previste da cc: indegnità a succedere (art. 463 cc) o revocazione della donazione (art. 801 cc)

2. Le singole sanzioni
A) Restituzioni: art. 185 cp: sanzione civile che prevede obbligo del reo di provvedere a ristabilimento di
situazione esistente prima del reato (restitutio in integrum)
- restituzione sia di cose mobili che immobili
- obbligo a restituzione = indivisibile
B) Risarcimento del danno (RdD): art. 185 cp: da operare se restituzione non è possibile o non è
sufficiente x coprire danno arrecato;
- 2 aspetti;:
- danno patrimoniale: accezione non differente che in sede civile (sia danno emergente che
lucro cessante)
Sanzioni civili:
RRMOSAP - danno morale: perturbamenti psichici (da afflizione a angoscia a ansia che colpiscono vittima
Restituzioni dell’illecito)  è vera e propria sanzione penale
Risarcimento danno
Mantenimento - danneggiato dal reato <> offeso dal reato (es. familiari e vittima del reato)
condannato
Obbligazione x
- danno = non si sarebbe verificato senza comportamento illecito di s-a
multa/ammenda - obbligati = s-a o chi ha obbligo di rispondere x fatto altrui
Sequestro
conservativo penale
(es. genitori con potestà su minore, proprietario di veicolo
Azione revocatoria che presta a guidatore ecc.)
Prelievo sulle
rimunerazioni
- dottrina: figura sanzionatoria autonoma con propria dignità
penale ma 2 orientamenti:
1) RdD = specifica sanzione penale in cui convivono
elementi penali e civili
2) RdD = costruibile come sanzione penale che mantiene intatta sua natura civilistica (affiancato
xò come provvedimento di natura afflittiva alla pena e alla MdS) + corretto
C) Rimborso delle spese x il mantenimento del condannato: art. 188 cp: condannato deve versare allo
Stato somme corrispondenti a mantenimento negli istituti di pena con tutto patrimonio
(mobile o immobile, presente o futuro, secondo le leggi civili)
- obbligazione NON trasmissibile agli eredi
- remissione del debito = x particolari condizioni disagiate e se condannato mantiene regolare
condotta durante vita carceraria
D) Obbligazione civile per la multa e per l’ammenda: artt. 196 e 197 cp: x superare brocardo societas
delinquere non potest (datore di lavoro e PG non hanno resp.penale)
- art. 196 cp: se colpevole non è solvibile risponde colui che era preposto ad altrui sorveglianza
o vigilanza (es. datore di lavoro-dipendente) x somma pari a multa o ammenda inflitta a
colpevole
- art. 197 cp: PG (escluso Stato, regioni, province e comuni) rispondono di quanto commesso da
colpevole non solvibile con somma pari a multa o ammenda a colpevole che ha rappresentanza o
amministrazione di tali enti

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3. Le garanzie per le obbligazioni civili
A) Sequestro conservativo penale: richiesto da PM in ogni stato e grado del processo se sussiste fondato
motivo x ritenere che i beni del reo possano disperdersi e non coprire la sanzione civile emersa
con il reato (particolarmente rimborso vs. Erario x procedimento penale e x mantenimento
condannato)
B) Azione revocatoria: artt. 192-194 cp: atti compiuti fraudolentemente prima e dopo il reato (a titolo
gratuito o oneroso);
- soggetti a revocatoria x’ inefficaci rispetto a pagamento dei crediti vantati dallo Stato vs.
condannato:
- atti titolo gratuito commessi dal colpevole dopo il reato
- atti a titolo oneroso che eccedono la semplice amministrazione (salvo che non si provi
malafede di altro contraente)
- atti a titolo gratuito nell’anno prima del reato (se si prova malafede)
- atti titolo oneroso nell’anno prima del reato se eccedono semplice amm.ne e si prova
malafede di altro contraente
C) Prelievo sulle rimunerazioni: art. 145 cp: reddito da lavoro negli istituti di pena prelevabile x max 2/5
della medesima remunerazione (se non è possibile adempiere altrimenti)

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Parte Ottava – Gli strumenti amministrativi di controllo sociale

Capitolo 1 – Il diritto penale amministrativo

1. Premessa
- numero di illeciti penali discussi davanti a giudice penale (soprattutto contravvenzioni)  troppo alto nel
corso degli anni
- x qt.:  necessaria depenalizzazione x illeciti penali nominati rendendoli illeciti amministrativi
(sanzionabili con la sola comminazione di sanzione pecuniaria)
- in passato  contrario (da amm.vo a penale x salvaguardare meglio cittadino)
- oggi con Stato di diritto = necessità alleggerire macchina penale sovraccarica
- meglio parlare di sistema intermedio +tosto che di sottosistema penale x sanzioni di natura amm.va che
conservano valore di illecito penale (sono dette xò illeciti di diritto pubblico) ma sono contrapponibili agli
illeciti civili

2. I principi generali dell’illecito depenalizzato


- Legge 689/81 indica principi x comprendere disciplina e valutazione delle modalità di gestione degli
illeciti depenalizzati dal pdv processuale
- intervento autorità amm.va = necessario se illeciti depenalizzati con corresponsione di somma di denaro
- se opposizione  competente giudice di pace e (x alcune materie)  tribunale
- normativa x depenalizzazione = sia x illeciti amm.vi che x illeciti depenalizzati (ora solo pagamento
denaro)
- no 689/81 x illeciti non puniti con pena pecuniaria o x illeciti disciplinari
- normativa:
- art. 1: vigenza del principio di legalità e quindi necessità che ogni illecito e sanzione siano determinati
dalla legge
- vigenza del principio di irretroattività comprendente anche la legge regionale (illecito penale
= determinabile invece SOLO con legge statale)
- art. 2: no sanzioni amm.ve x incapaci di intendere e di volere (minorenni ecc.) salvo che l’incapacità non
sia stata procurata
- resta cmq colpa in vigilando = riconoscimento di responsabilità x illecito commesso anche da
chi doveva proteggere e sorvegliare incapace (come a livello civile)
- art. 3: vigenza a elemento soggettivo anche x illeciti amm.vi se violazione di precetto penale (quindi dolo
o colpa, nesso psicologico tra fatto psicologico e evento cagionato)
- art. 5: riconosce possibilità di concorso di persone nell’illecito amm.vo (partecipi = sanzione prevista x
reato commesso)
- art. 6: riconosce principio di responsabilità solidale (ispirazione civilistica) x alcuni soggetti:
a) proprietario/usufruttuario/titolare diritto godimento su cosa che servì a commettere reato (se
non usata contro sua volontà)
b) chi ha autorità/direzione/sorveglianza/vigilanza su colpevole (se non dimostra che non ha
potuto impedire)
c) PG o ente o imprenditore il cui dipendente o amministratore è colpevole di reato
(nell’esercizio delle sue funzioni)
 cmq SEMPRE prevista possibilità di regresso di intera somma versata vs. colpevole
- art. 7: riconosce principio di intrasmissibilità dal colpevole vs. eredi (se colpevole muore senza aver
ottemperato)
- art. 8: disciplina concorso di reati (e quindi)  cumulo giuridico x sanzioni (max di quelle previste con
aumento sino al triplo)

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- art. 9: disciplina concorso apparente di norme (se conflitto di norme penali con amm.ve o di + norme
amm.ve)
- se caso = principio di specialità (anche da normativa penale) e riserva di legge (legge penale
> legge regionale)
- art. 11: disciplina criteri di commisurazione tenendo conto di gravità della violazione, eventuale
intervento del colpevole x eliminare conseguenze dannose, del carattere del reo e della sua
condizione economica

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Capitolo 2 – Le misure di prevenzione

1. Premessa
- misure di prevenzione (MdP) = strumenti di natura amm.va che perseguono obiettivo di evitare che
determinate categorie di soggetti possano commettere reati
- MdP = a MdS?  no! MdP applicabili a soggetti pericolosi senza che commettano crimini
- legislatore ha previsto x evitare pericoli a società indicando situazioni preordinate a commissione di futuri
reati (esprimono cioè una certa pericolosità sociale)
- legislatore = cita anche puri elementi soggettivi che fanno emergere pericolosità sociale (elementi decisi
con valutazione discrezionale anche tenendo conto di emarginazione sociale in cui versa s-a)
- MdP non ha xò svolto funzione prevista di prevenzione ma spesso di repressione
- es. legge 401/1989: vieta ingresso negli stadi a soggetti già incriminati x violenza sportiva o soggetti armati
o con oggetti pericolosi (sempre negli stadi)
- legge 327/1988: 3 categorie di soggetti cui applicare MdP:
1) chi si può ritenere dedito a commettere fatti illeciti
2) chi si può ritenere viva abitualmente (anche solo in parte) con proventi di attività delittuose
3) chi si può ritenere dedito a commettere reati che violano integrità fisica o morale dei
minorenni (e
sicurezza e tranquillità pubblica)
- MdP = solo x indizi di pericolosità o anche x presunzioni

2. Le singole misure di prevenzione ‘personali’


1) Avviso orale: questore di provincia avvisa oralmente e previamente che esistono ipotesi di incriminazione
a carico di soggetto e che si intende procedere con sorveglianza da parte di PS
- durata: max 3 anni e revocabile a richiesta dell’interessato
- se dopo 60 gg il questore non risponde a richiesta revoca  revocato
2) Rimpatrio con foglio di via obbligatorio: se soggetto agisce contra legem Misure di Prevenzione: AFSSC
Avviso orale
in territorio diverso da sua abituale dimora (questore interviene con Foglio di via obbligatorio
provvedimento di rimpatrio, emettendo foglio di via obbligatorio) Sorveglianza speciale PS
Sequestro
3) Sorveglianza speciale della PS: interviene se soggetto avvisato non cambia Confisca
condotta ma è ritenuto pericoloso socialmente x PS
- questore della provincia di residenza chiede a Tribunale del capoluogo di provincia di attuare
provvedimento di sorveglianza speciale vs. soggetto
- presidente di tribunale può attuare esami entro 30 gg valendosi di PM e di interessato
- tribunale può anche comminare ulteriori misure restrittive:
a) divieto a soggiornare in uno o + comuni/province diversi da abituale residenza
b) obbligo a soggiornare solo nel comune/provincia di residenza

3. La prevenzione antimafia
- legge 646/1982 (cd Legge Rognoni - La Torre): nuova disciplina antimafia
- è possibile la valutazione se soggetto può essere indiziato di appartenere a associazione di stampo mafioso
PRIMA che commetta reati di stampo mafioso
- misure di prevenzione = patrimoniali:
a) sequestro = misura temporanea e cautelare disposta da Tribunale sui beni del soggetto se ci sono
fondati
motivi x ritenere che provengano da attività illecite (soprattutto se troppo > rispetto a capacità
economiche/lavorative del soggetto)
b) confisca = misura ablativa che comporta devoluzione allo Stato dei beni di sospetta provenienza
illecita

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(salvo prova contraria  inversione onere della prova)
- onere della prova = suscita dubbi di costituzionalità del provvedimento (diritto alla difesa e
presunzione di non colpevolezza)

4. La legge 22 maggio 1975, n. 152 (cd legge Reale)


- Legge 152/1975 (cd Legge Reale): estensione MdP a soggetti politicamente pericolosi (+ che
socialmente), cioè:
a) chi vive, isolatamente o in gruppo, ponendo in essere atti preparatori volti a sovvertire l’ordine
dello Stato
b) chi compie atti preparatori volti a ricostituire Partito Fascista (mediante esaltazione e uso della
violenza)
c) chi, già pregiudicato, realizza nuovamente atti preparatori diretti a sovvertire l’ordine dello
Stato
- atti preparatori = atti che si manifestano all’esterno ma che non siano giunti a fase esecutiva
5. Insufficienze e profili di incostituzionalità del vigente sistema preventivo
- diverse lamentele di incostituzionalità di MdP personali:
a) violano principio di personalità della responsabilità penale
b) violano principio di non colpevolezza
c) violano principio di risocializzazione delle pene inflitte
d) incentivano + che disincentivare a commettere nuovi reati
- meglio MdP patrimoniali (toccano minori garanzie costituzionali e sembrano + efficaci): uno Stato sociale
di diritto PUO’ cmq perseguire fini di prevenzione (ma non fini di repressione preventiva, quanto piuttosto
di risocializzazione e solidarietà x eliminare ostacoli concreti x realizzazione buon vivere civile)

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attraverso cui vengono risolti casi non
GLOSSARIO previsti dalla legge, estendendo ad essi la
disciplina prevista per i casi simili o,
Aberratio causae Si ha quando il processo
altrimenti, desunto dai principi generali del
causale si è svolto in modo diverso da come
diritto. Nel diritto penale italiano il divieto
l’aveva previsto e voluto l’agente, pur
di analogia è espressamente sancito
avendo egualmente prodotto l’evento.
dall'articolo 14 delle disposizioni
Aberratio Consiste in una divergenza tra preliminari.
voluto e realizzato dovuta a cause incidenti
Antefatto Con le incerte categorie
sulla fase esecutiva della volontà.
dell’antefatto e del postfatto occorre
Aberratio delicti Si ha quando – fuori dai intendere quei reati che costituiscono la
casi di aberratio causae e aberratio ictus – normale premessa o il normale sbocco di
si cagiona un evento diverso da quello altri reati. Per una parte della dottrina
voluto per errore nell’uso dei mezzi di resterebbero assorbiti nel reato principale in
esecuzione. base, però, agli inconsistenti criteri di
Aberratio ictus Si ha quando per errore sussidiarietà o consunzione. In verità, le
nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato o categorie dell’antefatto e del postfatto non
per altra causa, è cagionata offesa a persona punibili mancano, invece, di fondamento di
diversa da quella alla quale l’offesa era diritto positivo.
diretta. Antigiuridicità formale Si sostanzia nel
Accordo criminoso E’ una forma di semplice contrasto tra il fatto e la norma
partecipazione psichica nel concorso di penale.
persone nel reato. Si concreta in una Antigiuridicità sostanziale Si sostanzia nel
istigazione reciproca, un accordo di contrasto fra il fatto e gli interessi sociali
commettere reato e di fornire ciascuno un tutelati dal diritto, legislativo o extra-
determinato contributo. legislativo.
Agente provocatore Colui che, istigando Arresto Pena detentiva prevista per le
od offrendo l’occasione, “provoca” la contravvenzioni che si estende da 5 giorni a
commissione di reati al fine di coglierne gli 3 anni (massimo elevabile a 5 anni nel
autori in flagranza o, comunque, di farli concorso di aggravanti e fino a 6 anni nel
scoprire e punire. concorso di reati).
Ammenda Pena pecuniaria prevista per le Atti idonei a commettere un delitto Sono
contravvenzioni consistente nel pagamento idonei gli atti che si presentano adeguati
di una somma non inferiore a L. 4.000 né alla realizzazione del delitto perfetto,
superiore a L. 2.000.000. perché potenzialmente capaci di causarne o
Amnistia Causa di estinzione della favorirne la verificazione.
punibilità, l’amnistia è un atto con cui lo Ausiliatore v. partecipe.
Stato rinuncia all’applicazione della pena.
Autore Colui che materialmente compie
La titolarità del potere di clemenza è
l’azione esecutiva del reato.
assegnata dalla Costituzione al Presidente
della Repubblica, che lo esercita su legge di Autore mediato Si parla di autore mediato
delegazione delle Camere. Si distingue tra: quando un soggetto si avvale di un altro
a) amnistia propria: riguarda i reati il cui essere umano non punibile come strumento
accertamento giurisdizionale è ancora in materiale per commettere un reato.
corso ed estingue del tutto il reato; b) Azione Movimento del corpo idoneo ad
amnistia impropria: interviene dopo una offendere l’interesse protetto dalla norma o
sentenza irrevocabile di condanna. un interesse statale perseguito dal
Analogia L'analogia è il procedimento legislatore attraverso l’incriminazione.
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Capacità a delinquere (o capacità occorre, innanzitutto, che secondo la
criminale) Consiste nella disposizione o migliore scienza e esperienza del momento
inclinazione dell’individuo a commettere storico l'evento sia conseguenza certa o
fatti in contrasto con la legge penale. La altamente probabile di detta omissione, in
capacità a delinquere consente di graduare quanto l'azione suddetta l'avrebbe, con
la responsabilità e quindi la pena da certezza o con alto grado di probabilità,
applicare al reato commesso. Si desume: a) impedito.
dai motivi a delinquere e dal carattere del Cause di esclusione della colpevolezza (o
reo; b) dai precedenti penali e giudiziari e, scusanti) Sono cause che escludono la
in genere, dalla condotta e dalla vita del punibilità in quanto escludono la
reo; c) dalla condotta contemporanea o colpevolezza, per mancanza di
susseguente al reato d) dalle condizioni di rimproverabilità, rispetto ad un fatto che
vita individuale, familiare e sociale del reo. oggettivamente resta illecito.
La capacità a delinquere ha una funzione
bidimensionale che consente di valutare la Cause di esclusione della colpevolezza
personalità nella sua complessità morale e Sono tutti quei fattori che eliminano il dolo
naturalistica, di compromettere il dissidio o la colpa: il caso fortuito; l’errore.
tra libertà e necessità, di gettare un ponte tra Cause di esclusione della pena Sono cause
diritto penale e scienze dell’uomo: a) una di esclusione della pena quelle particolari
funzione retrospettivo – retributiva, ove va situazioni esterne al fatto tipico, che non
intesa come capacità morale di compiere il escludono il reato ma in presenza delle
reato commesso; b) una funzione quali il legislatore ritiene, per ragioni di
prognostico-preventiva, in quanto serva ad mera opportunità, che non si debba
accertare l’attitudine del soggetto a applicare la pena e ogni altra conseguenza
commettere nuovi reati. penale. La loro presenza esclude non la
Capacità di intendere E’ l’attitudine del illiceità, ma soltanto la punibilità del fatto.
soggetto non solo a conoscere la realtà Tipiche ipotesi sono quelle dei rapporti di
esterna, ciò che si svolge al di fuori di lui, parentela di cui all’art. 649 e delle
ma a rendersi conto del valore sociale, immunità derivanti dal diritto pubblico
positivo o negativo, di tali accadimenti e interno e internazionale.
degli atti che egli compie. Cause di esclusione della suitas Sono tutti
Capacità di volere E’ l’attitudine del i fattori che eliminano la coscienza e
soggetto ad autodeterminarsi, a volontà di una azione od omissione prevista
determinarsi cioè in modo autonomo tra i dalla legge come reato: l’incoscienza
motivi coscienti in vista di uno scopo, indipendente dalla volontà; la forza
volendo ciò che l’intelletto ha giudicato di maggiore; il costringimento fisico.
doversi fare e, quindi, adeguando il proprio Cause di estinzione della punibilità Le
comportamento alle scelte fatte. cause estintive sopravvengono dopo che il
Caso fortuito Abbraccia tutti quei fattori reato è già perfetto ed incidono sulla sola
causali, non solo sopravvenuti ma anche punibilità per ragioni estranee o contrastanti
preesistenti o concomitanti, che hanno reso con la tutela del bene protetto dalla norma.
eccezionalmente possibile il verificarsi di Sono applicabili senza il previo
un evento che si presenta come accertamento dell’esistenza e punibilità del
conseguenza del tutto inverosimile secondo reato, ma sulla mera supposizione della sua
la migliore scienza esperienza. esistenza; impediscono l’applicazione delle
misure di sicurezza. Dalle cause estintive
Causalità dell’omissione Trattasi di parte della dottrina distingue le cause
causalità normativa (è la legge che equipara sopravvenute di non punibilità, che
il non impedire al cagionare). Perché escludono la punibilità per ragioni di tutela
l'omissione dell'azione impeditiva possa del bene protetto, costituendo esse
essere equiparata alla causa dell'evento
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APPUNTI E DOMANDE D'ESAME AGGIORNATI E IMMEDIATI 127
l’estremo mezzo di tutela predisposto per il elementi costitutivi, oppure siano
caso in cui la norma incriminatrice non individuate dalla discrezionalità del giudice.
abbia in concreto funzionato. Tra le cause La loro presenza trasforma il reato semplice
estintive il codice distingue tra cause di in reato circostanziato, aggravato o
estinzione del reato e cause di estinzione attenuato.
della pena, a seconda che sopravvengano Si distinguono inoltre le circostanze:
prima che intervenga o dopo che sia
intervenuta la sentenza definitiva di  comuni e speciali, a seconda che siano
condanna. previste per un numero indeterminato di
Cause estintive del reato Sono cause che reati, cioè per tutti reati con cui non
estinguono la potestà statale di applicare la siano incompatibili, oppure per uno più
pena minacciata, la c.d. punibilità in reati determinati;
astratto, cioè la possibilità giuridica di  aggravanti e attenuanti, a seconda che
applicare le conseguenze penali del reato o comportino un inasprimento od una
talune di esse. In sostanza lo Stato rinuncia attenuazione della pena prevista per il
ad applicare la sanzione penale minacciata reato semplice;
dalla norma. Fra le cause generali di
estinzione del reato il codice comprende: a)  ad efficacia comune e ad efficacia
la morte dell'imputato prima della condanna speciale, a seconda che la legge
definitiva; b) l'amnistia propria; c) la stabilisca la misura della pena in modo
remissione della querela; d) la prescrizione; indipendente dalla pena ordinaria del
e) la oblazione nelle contravvenzioni; f) la reato oppure stabilisca tale misura in
sospensione condizionale della pena; g) il modo indipendente o una pena di specie
perdono giudiziale (v. anche cause di diversa;
estinzione della punibilità).  oggettive e soggettive: distinzione posta
Cause estintive della pena Sono cause che dall'articolo 70 e di particolare
estinguono la punibilità in concreto, cioè importanza nel concorso di persone ai
concretizzatasi nella pena irrogata con la fini della comunicabilità delle
sentenza di condanna esecutiva. Lo Stato circostanze ai concorrenti secondo
rinuncia, cioè, alla applicazione della pena l'originaria disciplina dell'articolo 118,
inflitta dal giudice. Sono considerate cause ma pressoché privata di ogni pratica
generali di estinzione della pena: a) la rilevanza dopo la riforma di tale
morte del reo dopo la condanna definitiva; articolo, nonché dell'estensibilità
b) l'amnistia impropria; c) l'estinzione della dell'impugnazione. Sono oggettive
pena per decorso del tempo; d) l'indulto; e) quelle che riguardano:
la grazia; f) la non menzione della a) la natura, la specie, i mezzi,
condanna nel certificato del casellario l’oggetto, il tempo, il luogo ed ogni
giudiziale; g) la liberazione condizionale; h) altra modalità dell'azione;
la riabilitazione (v. anche cause di
estinzione della punibilità). b) la gravità del danno o del pericolo;
Circostanze Sono elementi accidentali, c) le condizioni o le qualità personali
accessori, del reato. Come tali non sono dell’offeso.
necessari per la sua esistenza ma incidono Sono soggettive quelle che riguardano:
sulla sua gravità o rilevano come indice
della capacità a delinquere del soggetto, a) le condizioni o le qualità personali
comportante una modificazione, del colpevole;
quantitativa e qualitativa, della pena. b) l’intensità del dolo o il grado della
Possono essere definite o indefinite a colpa;
seconda che siano individuate con
c) i rapporti tra colpevole offeso.
precisione dalla legge nei loro specifici

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APPUNTI E DOMANDE D'ESAME AGGIORNATI E IMMEDIATI 128
Così pure quelle inerenti alla persona incosciente, si ha quando l'evento, pur non
del colpevole. essendo voluto, è tuttavia previsto
dall'agente. Ha una indubbia base
Si possono ancora distinguere le circostanze
psicologica, essendo l'evento collegato
in antecedenti, concomitanti e susseguenti.
soggettivamente all'agente dalla previsione.
Inoltre, sono dette intrinseche le circostanze
La differenza tra dolo eventuale e colpa
che attengono alla condotta o ad altri
cosciente sta nell’accettazione o meno del
elementi del fatto tipico; estrinseche quelle
rischio.
che sono estranee all'esecuzione e
consumazione del reato, consistendo in fatti Colpa generica E’ la colpa caratterizzata
successivi, e che attengono più strettamente dall’inosservanza di regole cautelari
alla capacità a delinquere. derivanti da fonti speciali non giuridiche
(negligenza, imprudenza, imperizia).
Coautore Soggetto che, assieme ad altri,
Insostituibile è il criterio, anche ai fini
esegue l’azione esecutiva del reato.
dell'accertamento, della prevedibilità
Colpa comune Riguarda le attività lecite dell'evento e della prevenibilità o evitabilità
perché non proibite. E’ caratterizzata dalla del medesimo che vanno determinante,
inosservanza di regole di condotta innanzitutto, tenendo presente tutte le
finalizzate alla prevenzione di qualsiasi circostanze in cui soggetto si trova ad
misura di rischio e dalla prevedibilità operare in base al parametro relativistico
dell'evento. dell'agente modello, cioè dell'uomo
Colpa Consiste nel rimprovero al soggetto giudizioso ejusdem professionis et
di avere realizzato, involontariamente ma condicionis.
pur sempre attraverso la violazione di Colpa incosciente Si ha quando l'evento
regole doverose di condotta, un fatto di non è voluto e nemmeno previsto
reato, che egli poteva evitare mediante dall'agente. Mancando anche della
l'osservanza, esigibile, di tali regole. Tre previsione dell'evento, è concetto soltanto
sono, pertanto, gli elementi costitutivi e normativo.
caratteristici della colpa: a) l'elemento
Colpa speciale o professionale Riguarda le
negativo della mancanza della volontà del
attività giuridicamente autorizzate perché
fatto materiale tipico; b) l'elemento
socialmente utili, anche se per natura
oggettivo della inosservanza delle regole di
rischiose. E’ caratterizzata dalla
condotta, dirette a prevenire danni a beni
inosservanza di regole di condotta
giuridicamente protetti; b) l'elemento
finalizzate alla prevenzione non del rischio
soggettivo della attribuibilità di tale
dall'ordinamento consentito ma di un
inosservanza al soggetto agente, dovendo
ulteriore rischio non consentito e dalla
avere egli la capacità di adeguarsi a tali
prevedibilità, non adottando tali misure,
regole e potendosi, pertanto, pretenderne da
dell'evento.
lui l’osservanza. Per la configurabilità della
colpa è sufficiente la mancanza della Colpa specifica E’ la colpa caratterizzata
coscienza o della volontà di almeno uno dall’inosservanza di regole cautelari
degli elementi positivi oppure l'erroneo derivanti da fonti giuridiche (leggi,
convincimento della esistenza di un regolamenti, ordini, discipline). Non vi è,
elemento negativo. La colpa è configurabile rispetto alla dimensione oggettiva,
non solo quando non è voluto l'evento ma differenza con la colpa generica: entrambe
anche quando il soggetto, pur avendo richiedono l'inosservanza della regola
voluto l'evento, non si sia rappresentato un cautelare. Circa la dimensione soggettiva,
qualsiasi altro elemento positivo o negativo. mentre per la colpa generica occorre
accertare caso per caso la prevedibilità ed
Colpa cosciente (o con previsione
evitabilità da parte dell'uomo ejusdem
dell'evento) Posta in rilievo dalla dottrina
professionis et condicionis, per la colpa
solo in tempi più recenti della colpa
specifica è controverso se occorra analogo
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APPUNTI E DOMANDE D'ESAME AGGIORNATI E IMMEDIATI 129
accertamento concreto oppure se basti debbono essere applicate (quindi, di un
accertare la inosservanza della regola concorso formale di reati) oppure se trattasi
cautelare scritta e la riconducibilità soltanto di un concorso apparente di norme
dell'evento cagionato al tipo di evento che (quindi di un solo reato perché solo a prima
tale regola intende prevenire. vista il fatto appare riconducibile sotto più
norme, ma in realtà una soltanto è ad esso
Complice v. partecipe.
applicabile).
Concezione formale del reato Per la
Concorso di persone nel reato Si ha
concezione formale il reato è tutto ciò e
concorso di persone nel reato quando più
solo ciò che è previsto dalla legge come
persone pongono in essere insieme un reato
tale.
che, astrattamente, può essere realizzato
Concezione giuridica dell’evento Per la anche da una sola persona.
concezione giuridica, l’evento è l’effetto
Concorso di reati Si ha concorso di reati
offensivo della condotta, e cioè la lesione o
quando uno stesso soggetto ha violato più
messa in pericolo dell’interesse tutelato
volte la legge penale e, perciò, deve
dalla norma, ad essa legate logicamente da
rispondere di più reati. Il concorso di reati
un nesso di causalità.
presuppone risolto il problema della unità e
Concezione naturalistica dell’evento Per pluralità di reati:
tale concezione, l’evento è l’effetto naturale
della condotta umana penalmente rilevante  Per la concezione naturalistica la unità
ed esteriore alla condotta, da essa e pluralità di reati va desunta da
logicamente e cronologicamente diverso e strutture preesistenti in rerum natura ed
distinto. individuabili in base ad una teoria
generale della realtà. L’agire umano
Concezione normativa della colpevolezza costituirà un solo reato o più reati a
Per la concezione normativa, elaborata seconda che esso sia naturalisticamente
all'inizio del secolo, la colpevolezza è il unico o plurimo. Si avrà, quindi, un solo
giudizio di rimproverabilità per reato o più reati a seconda che si abbia,
l'atteggiamento antidoveroso della volontà rispettivamente, un'unica azione o più
che era possibile non assumere. azioni, un unico evento o più eventi,
Concezione psicologica della colpevolezza un'unica volontà o più volontà.
Per la concezione psicologica, dominante  Per la concezione normativa, che è la
nella seconda metà del secolo scorso, la più condivisa, l'unità o pluralità di reati
colpevolezza consiste e si esaurisce nel va desunta esclusivamente dalla norma
nesso psichico tra l'agente ed il fatto. penale, che è l'unico metro per decidere
Concezione sostanziale del reato Per la se il fatto storico sia valutato dal diritto
concezione sostanziale reato è tutto ciò e penale come un solo illecito o come più
solo ciò che è, in misura rilevante, illeciti.
socialmente pericoloso.
 Per la concezione normativa a base
Concorso di norme Si parla di concorso di ontologica, pur affermandosì che la
norme allorché più norme appaiono, almeno norma costituisce il prius logico per la
prima facie, tutte applicabili ad un valutazione del fatto storico come unico
medesimo fatto. Deve trattarsi di norme non o plurimo e che il legislatore non è
antitetiche, perché in questo caso si avrebbe rigidamente vincolato al dato
un conflitto di norme, ma soltanto diverse, pregiuridico, tuttavia si riconosce che
tutte vietando, comandando o consentendo determinati schemi ontologici
il medesimo fatto. Di fronte ai molti casi di fondamentali, determinati sistemi di
concorso di norme incriminatrici si pone il valori e le correlative tipologie di
problema di stabilire se si tratta di un aggressione, non possono non costituire
concorso reale di norme, nel senso che tutte l’ossatura concettuale, la struttura
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APPUNTI E DOMANDE D'ESAME AGGIORNATI E IMMEDIATI 130
portante, di ogni sistema penale Consuetudine nel diritto penale La
razionale e progredito. consuetudine consiste nella ripetizione
costante ed uniforme di un determinato
Concorso eventuale di persone nel reato
comportamento, nella convinzione della sua
Ricorre quando i reati possono essere
obbligatorietà giuridica. In diritto penale è
commessi indifferentemente da una o più
assolutamente negata ogni efficacia alla
persone (es. omicidio, rapina).
consuetudine innovatrice e alla
Concorso formale di reati Sì ha concorso consuetudine abrogatrice. E’ ammessa
formale di reati quando il soggetto ha posto pacificamente la consuetudine
in essere più reati con una sola azione od interpretativa. Di consuetudine secundum
omissione. Può essere omogeneo o legem o integrativa sembra possa parlarsi a
eterogeneo a seconda che si violi la stessa proposito delle disposizioni penali che
norma più volte o più norme diverse. rinviano, esplicitamente o implicitamente, a
Concorso materiale di reati Si ha norme di rami dell'ordinamento giuridico in
concorso materiale quando il soggetto ha cui la consuetudine può essere fonte di
posto in essere più reati con più azioni o diritto. Si discute infine sull’ammissibilità
omissioni. Può essere omogeneo se è stata di una consuetudine derogatrice che crei
violata più volte la stessa norma penale o cioè nuovi tipi di scriminanti.
eterogeneo se sono state violate norme Consumazione del reato Si ha quando il
diverse. reato perfetto ha raggiunto la sua massima
Concorso necessario di persone nel reato gravità concreta. Mentre la perfezione
Si verifica in quei reati che richiedono indica il momento in cui il reato è venuto ad
necessariamente per la loro commissione la esistere, la consumazione indica il momento
partecipazione di due o più persone (es. in cui è venuto a cessare, in cui si chiude
rissa, duello, associazione per delinquere). l'iter criminis per aprirsi la fase del
postfactum. La consumazione segna il
Concorso unilaterale Per la dottrina momento limite alla configurabilità della
prevalente e ancor prima per il nostro legittima difesa, del concorso formale di
codice non occorre, per aversi concorso, la reati, del concorso di persone, della
reciproca consapevolezza dell’altrui flagranza.
contributo, essendo sufficiente che tale
consapevolezza esista in uno solo dei Continuazione dei reati v. reato
concorrenti. La coscienza e volontà di continuato.
cooperare è, invece, necessaria in ogni Costringimento fisico Costituisce una
singolo agente perché risponda a titolo di causa di esclusione della suitas. Particolare
concorso. Il concorso unilaterale rende forma di forza maggiore che impedisce la
punibili condotte altrimenti non sussistenza di una condotta umana. Si
perseguibili; in secondo luogo rende differenzia dal costringimento psichico
possibile configurare il c.d. concorso doloso poiché trae origine da una violenza fisica (e
nel reato colposo, che si ha quando con una non da una minaccia) e costituisce una
condotta atipica il soggetto concorre causa oggettiva (e non soggettiva) di
dolosamente nell’altrui fatto colposo: esclusione del reato.
strumentalizza cioè l’altrui condotta
Criterio di consunzione Riguarda la
colposa.
problematica relativa al concorso di norme.
Condotta Comportamento umano che Secondo tale criterio, ammesso da una parte
costituisce reato. della dottrina pluralistica, la norma
Consiglio tecnico E’ una forma di consumante prevale sulla norma consumata.
partecipazione psichica nel concorso di E’ consumante la norma, il cui fatto
persone nel reato. Consiste nel fornire comprende in sé il fatto previsto dalla
all’organizzatore o all’esecutore del reato norma consumata, e che perciò esaurisce
notizie necessarie o agevolatrici. l’intero disvalore del fatto concreto.
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Criterio di sussidiarietà Riguarda la quale sono stati commessi, della condotta e
problematica relativa al concorso di norme. del genere di vita del colpevole e delle altre
Secondo tale criterio pressoché circostanze indicate nel capoverso dell’art.
concordemente ammesso, la norma 133, ritenga che il colpevole “è dedito al
principale esclude l’applicabilità della delitto”. Il codice prevede anche l’abitualità
norma sussidiaria. E’ sussidiaria la norma nelle contravvenzioni che, non mai
che tutela un grado inferiore dell’identico presunta, deve essere sempre accertata dal
interesse che è tutelato dalla norma giudice. Essa ricorre quando: a) il reo sia
principale. stato condannato alla pena dell’arresto per
tre contravvenzioni della stessa indole; b)
Danno criminale E’ l’offesa necessaria per
riporti condanna per un’altra
la configurabilità del reato. Si differenzia
contravvenzione della stessa indole; c) il
dal danno risarcibile in quanto non è detto
giudice, tenuto conto della specie e gravità
che la figura del soggetto passivo del reato
dei reati, del tempo entro il quale sono stati
coincida necessariamente con quella del
commessi, della condotta e del genere di
danneggiato civilmente (v. danno
vita del colpevole e delle altre circostanze
risarcibile).
indicate nel capoverso dell’art. 133/2,
Danno risarcibile Detto anche danno ritenga che il colpevole sia dedito al reato.
civile. E’ il danno – patrimoniale o non
Delinquente per tendenza La tendenza a
patrimoniale – cagionato dal reato. Da non
delinquere si ha quando il reo: a) sebbene
confondersi con il danno criminale (v.) che
non recidivo o delinquente abituale o
costituisce invece l’offesa necessaria per
professionale, commetta un delitto non
l’esistenza del reato.
colposo (doloso o preterintenzionale),
Decadenza o sospensione dall’esercizio contro la vita o la incolumità personale; b)
della potestà dei genitori Sono due pene riveli, per sé e unitamente alle circostanze
accessorie: la decadenza consegue indicate nell’art. 133/2, una speciale
all’ergastolo e agli altri casi determinati inclinazione al delitto, che trovi la sua causa
dalla legge; la sospensione, per un tempo nell’indole particolarmente malvagia del
pari al doppio della pena inflitta, consegue colpevole, e quindi non sia originata da
alla condanna per delitti commessi con infermità totale o parziale di mente.
abuso della potestà dei genitori.
Delinquente professionale La
Delinquente abituale La abitualità professionalità nel reato si ha quando: a) il
criminosa indica la qualità personale reo riporti una condanna definitiva per altro
dell’individuo che, con la sua persistente reato – consumato o tentato – trovandosi
attività criminosa, dimostra una notevole già nelle condizioni richieste per la
attitudine a commettere reati. L’abitualità dichiarazione di abitualità; b) si debba
presunta ricorre quando trattasi di persona: ritenere che egli viva abitualmente, anche in
a) che è stata condannata alla reclusione in parte soltanto, dei proventi del reato, avuto
misura superiore complessivamente a riguardo alla natura dei reati, alla condotta e
cinque anni per almeno tre delitti non al genere di vita del colpevole e alle altre
colposi, della stessa indole e commessi non circostanze di cui all’art. 133/2.
contestualmente, entro dieci anni; b) che
Delitti di attentato (detti anche a
riporta altra condanna per un delitto non
consumazione anticipata) Sono quei delitti
colposo, della stessa indole e commesso
consistenti in atti diretti a ledere il bene
entro dieci anni successivi all’ultimo dei
protetto e dalla legge elevati a diritti
delitti precedenti. L’abitualità ritenuta dal
perfetti, mentre potrebbero essere al più un
giudice si ha quando: a) il reo sia stato
tentativo o anche meno di un tentativo,
condannato per due delitti non colposi; b)
come quando si richiede tale direzione, ma
riporti un’altra condanna per delitto non
hanno anche la idoneità e univocità degli
colposo; c) il giudice, tenuto conto della
atti. Per il timore di pericolose
specie e gravità dei reati, del tempo entro il
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strumentalizzazioni politiche di tali diritto internazionale penale per designare
fattispecie, la dottrina e giurisprudenza più quel complesso di norme del diritto
recenti hanno abbandonato le internazionale generale, che sanciscono la
interpretazioni soggettivistiche adottando responsabilità penale degli individui per
una interpretazione oggettivistica, che quei fatti che turbano l’ordine pubblico
riconduce il reato di attentato alla struttura internazionale e costituiscono crimini
del tentativo ed esige, comunque, la messa contro il diritto delle genti. Tali crimini
in pericolo del bene protetto. Il delitto di internazionali sono: a) i crimini contro la
attentato resta un inutile residuo storico. pace; b) i crimini di guerra (sia per quanto
riguarda le regole da seguirsi in
Delitti senza vittime Sono così chiamati
combattimento, sia per la protezione delle
quei reati che non offenderebbero alcun
popolazioni civili); c) i crimini contro
bene perché a sfondo esclusivamente etico
l’umanità.
(es. la prostituzione, l’omosessualità, la
sterilizzazione irreversibile, l’eutanasia Diritto penale del privilegio Tipico delle
consensuale, l’uso di stupefacenti, l’aborto, società strutturate su profonde
la pornografia, la bestemmia). discriminazioni tra classi sociali. Perché
concepito come strumento di conservazione
Delitto politico Agli effetti della legge
delle fondamentali condizioni di vita di una
penale, è delitto politico ogni delitto che
società, il diritto penale liberale fatalmente
offende un interesse politico dello Stato,
svolse una funzione conservatrice del
ovvero un diritto politico del cittadino (c.d.
privilegio delle classi più ricche, le vere
delitto oggettivamente politico). E’ altresì
destinatarie della libertà liberale
considerato delitto politico il delitto
comune determinato, in tutto o in parte, da Diritto penale dell’oppressione
motivi politici (c.d. delitto soggettivamente Rispondente in passato agli ordinamenti di
politico). tipo assolutistico. Le forme più drastiche di
diritto penale dell'oppressione si ebbero
Delitto tentato Tale figura ricorre nei casi
innanzitutto con l'assolutismo monarchico,
in cui l’agente non riesce a portare a
dove il diritto penale fungeva da strumento
compimento il delitto programmato, ma gli
dello strapotere del dispotismo regio e
atti parzialmente realizzati sono tali da
dell'aristocrazia, e con gli ordinamenti
esteriorizzare l’intenzione criminosa. Per
totalitari.
quanto riguarda l’aspetto soggettivo, il
tentativo è un delitto necessariamente Diritto penale della libertà In una
doloso: il dolo del tentativo è intenzione di equilibrata sintesi delle posizioni della
commettere il delitto perfetto con vittima e del reo, da un lato tutela i diritti
conseguente esclusione del dolo eventuale. fondamentali dei cittadini e gli interessi
Da un punto di vista oggettivo, il delitto della comunità sociale; dall'altro assicura ai
tentato è costituito da un elemento negativo soggetti agenti la certezza e l'eguaglianza
– il non compimento dell’azione o il non giuridica.
verificarsi dell’evento – e un elemento Diritto penale della pericolosità sociale
positivo – l’idoneità degli atti e la univoca Muovendo dal postulato deterministico per
direzione degli stessi. cui l’uomo è determinato al delitto da cause
Desistenza dall’azione Si ha quando inerenti alla sua struttura biologica o
l’agente rinuncia a compiere gli ulteriori atti all’ambiente sociale in cui è vissuto, si
che poteva ancora compiere perché il reato fonda non sulla responsabilità morale ma
si perfezionasse. sulla pericolosità del soggetto.
Diagnosi criminologica Consiste in una Diritto penale della responsabilità morale
serie di accertamenti mirante a definire le Pone a proprio fondamento il postulato
caratteristiche della personalità del reo. della libertà assoluta indifferenziata del
volere dell’uomo come causa cosciente e
Diritto internazionale penale Si parla di
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APPUNTI E DOMANDE D'ESAME AGGIORNATI E IMMEDIATI 133
libera (perciò irresponsabile) del proprio Dolo generico Si ha quando la legge
agire. richiede la semplice coscienza e volontà del
fatto materiale, essendo indifferentemente
Diritto penale internazionale Il diritto
per l’esistenza del reato il fine per cui si
penale internazionale sta ad indicare il
agisce (es. omicidio).
complesso di norme di diritto interno con
cui ogni Stato risolve i problemi che ad esso Dolo intenzionale (o diretto) Si ha quando
si pongono per il fatto di coesistere con altri la volontà ha direttamente di mira l’evento
Stati sovrani nella superiore comunità tipico, è diretta alla realizzazione del
internazionale. Esso abbraccia medesimo, sia esso stato previsto
fondamentalmente le norme che regolano il dall’agente come certo o anche soltanto
campo di applicazione della legge penale come possibile.
nazionale nello spazio e le norme che Dolo specifico Si ha nei casi in cui assume
regolano l’attività di collaborazione dello rilievo una finalità dell’agente che deve
Stato con gli altri Stati in materia penale. sussistere perché si abbia il reato, ma non è
Diritto penale misto Fondato sul dualismo necessario che si realizzi perché il reato sia
responsabilità-pericolosità. consumato (es. furto: occorre il fine di
trarne profitto). Tale fine costituisce un
Dolo d’impeto Si ha quando la decisione di
elemento soggettivo costitutivo della
commettere il reato sorge improvvisa e
fattispecie legale ma che sta oltre il fatto
viene immediatamente eseguita, senza che
materiale tipico (onde il conseguimento di
vi sia alcun intervallo tra la formulazione
tale fine non è necessario per la
del proposito criminoso e la sua attuazione.
consumazione del reato).
Dolo dei reati di offesa Richiede anche la
Dolo. Il dolo è rappresentazione e volontà
coscienza e volontà della offensività, e la
del fatto materiale tipico, cioè di tutti gli
conoscibilità della illiceità penale.
elementi oggettivi della fattispecie del
Dolo dei reati di scopo Richiede la reato: è la forma fondamentale, generale ed
coscienza e volontà del mero fatto materiale originaria di colpevolezza. Sotto il profilo
tipico, ma non dell’offensività e la intellettivo il dolo è rappresentazione del
conoscibilità della illiceità penale del fatto. fatto, ma non necessariamente conoscenza,
Dolo di premeditazione Figura discussa in poiché il dubbio non esclude il dolo, pur
dottrina e nella pratica giudiziaria, che non essendo coscienza della realtà. Sotto il
tradizionalmente rileva pure come profilo volitivo il dolo è volontà, che
aggravante dell'omicidio e delle lesioni abbraccia sia il dolo intenzionale, sia quello
personali. Per aversi premeditazione eventuale.
occorre: un intervallo temporale ampio tra Eccesso (colposo) nelle scriminanti Si ha
l'insorgere e l'esecuzione del proposito eccesso nelle scriminanti quando, nel
criminoso, tale da consentire una ponderata commettere alcuni dei fatti previsti dagli
riflessione; un consolidamento, mediante articoli 51, 52, 53, 54, si eccedono i limiti
maturata riflessione, di tale proposito; una stabiliti dalla legge o dall'ordine
persistenza, tenace ed ininterrotta, del dell'autorità ovvero imposti dalla necessità.
medesimo. L'eccesso va distinto dall'erronea
Dolo di proposito Si ha quando intercorre supposizione della scriminante, poiché
un consistente lasso di tempo tra il sorgere questa nel primo caso esiste realmente, pur
dell’idea criminosa e la sua esecuzione. se travalicata, mentre nel secondo esiste
solo nella mente dell'agente. L'eccesso è
Dolo eventuale (o indiretto) Si ha quando doloso, colposo, o incolpevole, a seconda
la volontà non si dirige direttamente verso che il soggetto ecceda i limiti della
l’evento, ma l’agente lo accetta come scriminante con consapevole volontà
conseguenza eventuale della propria oppure per colpa o senza colpa alcuna.
condotta. L'eccesso doloso da luogo a responsabilità
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per il reato doloso; l'eccesso colposo da momento ideativo del fatto, sul processo
luogo a responsabilità colposa, se il fatto è formativo della volontà, la quale nasce
previsto dalla legge come reato colposo. perciò viziata da una falsa rappresentazione
del reale.
Effetti penali della condanna Per effetti
penali della condanna si intendono la Errore sul fatto Si ha quando il soggetto,
conseguenze negative che derivano de jure che ben può avere una conoscenza della
dalla condanna stessa, diverse dalla pene norma penale, crede di realizzare un fatto
principali, dalle pene accessorie e dalle diverso da quello da essa previsto. Il
misure di sicurezza. Si distinguono, in soggetto erra sulla fattispecie concreta, sulla
senso tecnico, dalle pene, perché sono una corrispondenza del fatto commesso alla
conseguenza della condanna a una pena, ma fattispecie legale.
non coincidono con la stessa. Tra gli effetti Errore sul precetto penale Si ha quando il
penali rientrano: a) l’impossibilità di godere soggetto si rappresenta e vuole un fatto che
della sospensione condizionale da parte di è perfettamente identico a quello previsto
chi ha già usufruito, al massimo per due dalla norma penale, ma che egli, per errore
volte, del beneficio; b) l’acquisto della su questa, crede che non sia illecito e non
qualifica di recidivo o di delinquente costituisca reato. Il soggetto erra sulla sola
abituale o professionale; c) l’impossibilità fattispecie legale, sulla qualificazione
di partecipare a pubblici concorsi, o di penale del fatto commesso.
esercitare determinate attività; d)
l’iscrizione al casellario giudiziale. Gli Estradizione Consiste in un procedimento
effetti penali della condanna non vengono tramite il quale uno Stato consegna un
meno in presenza di cause di estinzione del individuo, che si trova nel suo territorio, ad
reato o della pena, ma soltanto per effetto un altro Stato perché sia da questo giudicato
della riabilitazione. o, se già condannato, sottoposto
all’esecuzione della sanzione penale. Si
Ergastolo Pena detentiva prevista per i distingue in attiva o passiva a seconda che
delitti consistente nella privazione perpetua sia richiesta ovvero concessa da uno Stato.
della libertà personale. Perpetuità, tuttavia, L’istituto persegue lo scopo di evitare che i
non assoluta in quanto l’ergastolano può delinquenti si sottraggano alle conseguenze
essere ammesso alla liberazione dei loro atti riparando all’estero.
condizionale quando abbia scontato almeno
26 anni di pena. Evento È il risultato dell’azione od
omissione.
Errore di fatto Mancata o imperfetta
percezione o valutazione di un dato della Fase della ideazione del reato Si svolge
realtà naturalistica. all'interno della psiche del reo, passando
attraverso il processo di motivazione e
Errore inabilità E’ tale l’errore che cade culminando nella risoluzione criminosa, in
nella fase esecutiva del reato, cioè nella fase se non punibile. È riscontrabile solo nei
in cui la volontà si traduce in atto. Esso reati dolosi e può rilevare ai fini
viene in considerazione nelle ipotesi del dell'intensità del dolo.
cosiddetto reato aberrante.
Fase della preparazione del reato Può
Errore L'errore è falsa conoscenza della aversi nei reati a dolo di proposito e, in
realtà, naturalistica o normativa. A seconda particolare, di premeditazione.
del momento dell'iter criminis su cui
l'errore incide, si distingue fra errore Fase di esecuzione del reato Si ha quando
motivo e errore inabilità. L’errore esclude il il soggetto compie la condotta esteriore
dolo a seconda che precluda o meno la richiesta per la sussistenza del reato.
coscienza e volontà del fatto, previsto dalla Forza maggiore La forza maggiore si
norma penale. identifica con tutte quelle forze naturali
Errore motivo E’ tale l’errore che cade nel esterne al soggetto che lo determinano ad

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un determinato atto. con la pubblica amministrazione, salvo che
per ottenere le prestazioni di un pubblico
Grazia Causa di estinzione della punibilità.
servizio.
E’ un provvedimento rimesso dalla
Costituzione alla competenza esclusiva del Incapacità procurata E’ così chiamata
Presidente della Repubblica con il quale l’incapacità derivante non da cause naturali
viene condonata in tutto o in parte la pena ma dallo stesso soggetto o da terzi.
principale inflitta per uno o più reati nei Indulto Causa di estinzione della punibilità.
confronti di una persona. Il provvedimento Al pari dell’amnistia, è un provvedimento
è adottato con decreto su proposta del di carattere generale, ma ne differisce
Ministro di grazia e giustizia. Trattasi perché opera esclusivamente sulla pena
pertanto di un provvedimento a carattere principale, la quale viene in tutto o in parte
singolare, avente cioè per destinatario un condonata oppure commutata in altra specie
singolo individuo, e, in ciò differisce di pena, fra quelle consentite dalla legge.
dall’amnistia e dall’indulto che sono Non estingue le pene accessorie, salvo che
contenuti in un provvedimento legislativo il decreto disponga in modo diverso, e a
avente carattere generale e cioè indirizzato maggior ragione lascia sussistere gli altri
alla generalità dei cittadini. effetti penali della condanna.
Imputabilità E’ il presupposto della Interdizione da una professione o arte
responsabilità penale, e consiste nella Pena accessoria consistente nella perdita,
capacità prevista dalla legge penale di durante l’interdizione, della capacità di
rispondere per la commissione di un fatto esercitare una professione, arte, industria,
previsto dalla legge come reato. Ai sensi commercio o mestiere, per cui è concesso
dell’art. 85 “…è imputabile che ha la uno speciale permesso, licenza ecc.
capacità di intendere e di volere”.
L’espressione “capacità di intendere” (v.) si Interdizione dagli uffici direttivi delle
riferisce alla idoneità del soggetto di persone giuridiche e imprese Pena
valutare il significato e gli effetti della accessoria che priva temporaneamente il
propria condotta. L’espressione “capacità di condannato della capacità di esercitare,
volere” (v.) si riferisce all’attitudine dello durante l’interdizione, l’ufficio di
stesso ad autodeterminarsi in relazione ai amministratore, sindaco, liquidatore e
normali impulsi che motivano l’azione. Il direttore generale, nonché ogni altro ufficio
contenuto sostanziale dell’imputabilità va con potere di rappresentanza della persona
ravvisato nella maturità psichica e nella giuridica o dell’imprenditore.
sanità mentale; essa consiste in un modo Interdizione dai pubblici uffici Pena
d’essere dell’individuo, uno status della accessoria che priva il condannato di ogni
persona e deve sussistere nel momento in diritto politico; di ogni pubblico ufficio o
cui il soggetto ha commesso il reato. Dal incarico, non obbligatorio, di pubblico
combinato disposto dagli artt. 85 e 88 ss. si servizio; dei gradi e dignità accademiche,
desume: a) che l’imputabilità è considerata titoli e decorazioni ecc.
normalmente esistente; b) che essa è esclusa
o diminuita soltanto in presenza di Interdizione legale Pena accessoria che
determinate cause; c) che, pertanto, il comporta la perdita della capacità di agire,
giudice deve accertare non, positivamente, applicandosi al condannato interdetto le
la esistenza della capacità di intendere e di norme della legge civile per l’interdizione
volere, ma, negativamente, la assenza o il giudiziale in ordine alla disponibilità e
dubbio sulla esistenza per effetto di dette amministrazione dei beni e alla
cause. rappresentanza negli atti relativi.
Incapacità di contrarre con la pubblica Istigatore v. partecipe.
amministrazione Pena accessoria che Liberazione condizionale Causa di
importa il divieto di concludere contratti estinzione della pena. La concessione della

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libertà condizionale fa cessare lo stato di semilibertà, licenze preliberatorie).
detenzione e comporta l’applicazione della Misure sospensive in prova Consistono
misura di sicurezza della libertà vigilata nella rinuncia totale o parziale alla
assistita dal servizio sociale. La pena si punizione detentiva, condizionata al buon
considera estinta e cessa la misura di esito di un periodo di prova, controllata e
sicurezza non il decorso della pena inflitta; assistita.
per gli ergastolani, invece, tale effetto si
verifica col decorso di cinque anni dalla Misure sostitutive Consistono in misure
data del provvedimento. sostitutive della pena detentiva breve
previste dalla L. 689/81. Sono: a) la
Misure alternative Consistono in misure semidetenzione, che comporta l’obbligo di
alternative alla pena detentiva – incidenti trascorrere almeno 10 ore al giorno in un
solo sulla fase esecutiva della pena – istituto situato nel comune di residenza del
previste dalla L. 354/75 (sull’ordinamento condannato o in un comune vicino e la
penitenziario). Sono: a) l’affidamento in limitazione di taluni diritti. E’ sostitutiva
prova al servizio sociale, fuori dell’istituto, delle pene detentive determinabili dal
per un periodo uguale a quello della pena da giudice entro i limiti dei sei mesi; b) la
scontare; b) il regime di semilibertà, libertà controllata, che comporta il divieto
corrispondente nella concessione di di allontanarsi dal comune di residenza,
trascorrere parte del giorno fuori del carcere l’obbligo di presentarsi almeno una volta al
per partecipare ad attività lavorative, giorno presso il locale ufficio di pubblica
istruttive o comunque utili al reinserimento sicurezza, nonché la limitazione di alcuni
sociale; c) la detenzione domiciliare, diritti e la eventuale sottoposizione del
consistente nell’espiazione della pena nella condannato ad interventi dei centri di
propria abitazione o in altro luogo di privata servizio sociale, idonei al suo
dimora ovvero in un luogo pubblico di cura reinserimento. E’ sostitutiva delle pene
o di assistenza. detentive determinabili dal giudice entro i
Misure di prevenzione Sono misure limiti di tre mesi; c) la pena pecuniaria
specialpreventive ante o praeter delictum, della multa o dell’ammenda, sostitutiva
essendo applicabili ai soggetti pericolosi della pena detentiva rispettivamente della
prima della commissione di reati o a reclusione o dell’arresto, determinabile dal
prescindere dalla avvenuta commissione di giudice entro i limiti di un mese.
altri reati. Hanno il fine di impedire la Misure sostitutive della pena detentiva
commissione di reati. Comprendono: le misure patrimoniali (pene
Misure di sicurezza Sono misure con una pecuniarie, misure impeditive, cauzioni di
finalità terapeutica, rieducativo- buona condotta); le pene paradetentive
risocializzatrice applicabili ai soggetti (arresto saltuario, semidetenzione, arresto
pericolosi che hanno già commesso un fatto domiciliare); la pena del lavoro libero di
penalmente rilevante: tendono quindi ad pubblica utilità; le misure interdittive; le
impedire la commissione di nuovi reati. Le sanzioni morali (ammonizione, reprensione
misure di sicurezza si differenziano dalle giudiziale).
pene, poiché sono la conseguenza di un Momento consumativo del reato Si ha nel
giudizio non di riprovazione per la momento in cui si chiude l’iter criminis.
violazione di un comando, ma di
pericolosità; non di responsabilità, ma di Multa Pena pecuniaria prevista per i delitti
probabilità di futura recidiva. consiste nel pagamento allo Stato di una
somma non inferiore a L. 10.000 né
Misure preparatorie alla liberazione superiore a L. 10.000.000.
Presuppongono una condanna a pena
detentiva e intervengono nella fase Ne bis in idem sostanziale Desunto da
esecutiva (comprendono l’ammissione al varie fonti normative (art. 15 Cost., art. 84
lavoro esterno al carcere, il regime di c.p.) in tutte le ipotesi di concorso di norme
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vieta di addossare più volte lo stesso fatto stabiliscano: a) le linee direttive entro cui il
all’autore. soggetto autorizzato all’atto integrativo può
operare la sua scelta discrezionale; b) la
Non menzione della condanna nel
specifica determinazione dell’oggetto su cui
certificato del Casellario giudiziale
influirà l’atto integrativo; c) la chiara
Beneficio concesso a discrezione del
individuazione dei soggetti cui l’atto
giudice secondo i parametri dettati dall’art.
integrativo è indirizzato.
133. Occorre che: a) si tratti di prima
condanna; b) la pena se detentiva, non Norma prevalente E’ tale la norma che
superiore a due anni; c) se pecuniaria, non deve applicarsi ad una fattispecie concreta
superiore al massimo di pena detentiva in caso di concorso di norme in rispetto del
conteggiata ex art. 135 c.p. (secondo quanto principio del ne bis in idem sostanziale. In
stabilito con sentenza della Corte certe ipotesi la norma prevalente è
Costituzionale n. 304 del 17 dicembre individuabile in forza di criteri che operano
1988); d) se congiunta, la pena detentiva sulla base di determinati rapporti formali fra
non deve essere superiore a due anni e norme, quali il criterio di specialità (la
quella pecuniaria deve essere tale che, legge speciale prevale sulla generale), il
conteggiata a norma dell’art. 135 c.p. e criterio cronologico (la legge posteriore
sommata con quella detentiva, non porti il prevale su quella anteriore), il criterio
condannato ad essere privato della libertà gerarchico (la legge di grado superiore
personale per più di trenta mesi. prevale su quella di grado inferiore). Nelle
ipotesi di norme di pari grado, coeve ed in
Norma consumante E’ consumante la
rapporto di specialità reciproca, la norma
norma, il cui fatto comprende in sé il fatto
prevalente va individuata attraverso le
previsto dalla norma consumata, e che
clausole di riserva, quando esistono. Nelle
perciò esaurisce l’intero disvalore del fatto
ipotesi in cui le clausole non esistono, tra
concreto.
gli indici rivelatori della norma applicabile,
Norma penale in bianco Così chiamata il primo e più sintomatico è, certo, quello
perché in essa, mentre la sanzione è del trattamento penale più severo.
determinata, il precetto ha carattere
Norma sussidiaria E’ sussidiaria la norma
generico, dovendo essere specificato da atti
che tutela un grado inferiore dell’identico
normativi di grado inferiore, quali i
interesse che è tutelato dalla norma
regolamenti, i provvedimenti amministrativi
principale.
ecc. (es. l’art. 650 che sanziona
l’inosservanza dei provvedimenti Obbligo di garanzia Obbligo giuridico del
dell’autorità emanati per ragioni di soggetto, fornito dei necessari poteri, di
giustizia, di sicurezza, di ordine pubblico, impedire l'evento offensivo di beni, affidati
di igiene). alla sua tutela. Gli obblighi di garanzia sono
classificati: a) in obblighi di protezione di
Per la concezione costitutiva, anche nella
determinati beni contro tutte le fonti di
norma penale in bianco il precetto è in
pericolo; b) in obblighi di controllo di
verità completo e va identificato nel
determinate fonti di pericolo per proteggere
generico dovere di obbedienza; per la
tutti i beni ad esse esposti.
concezione sanzionatoria, dal momento che
la norma penale in bianco stabilisce una Oblazione E’ una delle cause di estinzione
sanzione per un precetto stabilito da altri del reato più frequentemente applicate
rami del diritto, è del tutto normale che riguardante le sole contravvenzioni.
invece di ripetere il precetto si limiti a Consiste nel pagamento, a domanda
richiamarlo. dell’interessato, di una somma di denaro –
che ha l’effetto di degradare il reato in
Per la Corte Costituzionale le norme penali
illecito amministrativo e, quindi, di
in bianco possono dirsi compatibili con il
estinguerlo – prima dell’apertura del
principio della riserva di legge qualora
dibattimento o prima del decreto di
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condanna. principale.
Offesa del bene giuridico È la Pena di morte Pena capitale prevista per i
concretizzazione del principio di delitti oggi completamente abolita e
offensività. Può consistere in una lesione o assorbita nell’ergastolo sia per i reati
in una messa in pericolo. previsti dal codice penale e leggi speciali
diverse da quelle militari (L. 224/44, D.Lgs.
Offesa ingiusta E’ un sub-requisito
21/48) sia per i reati previsti dal codice
dell’aggressione ingiusta per la
penale militare di guerra (L. 589/94).
configurabilità della legittima difesa.
Contrariamente alla comune opinione, Pena La pena è la limitazione dei diritti del
l'offesa ingiusta va intesa non come l'offesa soggetto quale conseguenza della
antigiuridica bensì come offesa violazione di un obbligo, che è comminata
ingiustificata cioè arrecata al di fuori di per impedire tale violazione e ha carattere
qualsiasi norma che la imponga o eterogeneo rispetto al contenuto
l'autorizzi. dell’obbligo stesso.
Oggetto giuridico del reato L'oggetto Pena principale E’ la pena inflitta dal
giuridico del reato è quel bene o interesse, giudice con sentenza di condanna.
individuale o sovrindividuale, che è tutelato Pene sostitutive v. misure sostitutive.
dalla norma ed offeso dal reato.
Perdono giudiziale Il perdono giudiziale è
Omissione Mancato compimento, da parte una causa di estinzione del reato,
di un soggetto, di un’azione che doveva applicabile al solo diritto minorile, che
essere compiuta. ricorre nel caso in cui il colpevole: a) al
Partecipe (o complice) Colui che pone in tempo della commissione del reato non
essere una condotta che, di per sé sola, non avesse compiuto i diciotto anni; b) che
integra la fattispecie del reato. Si distingue questi non sia stato condannato in
fra partecipazione psichica, che ha luogo precedenza a pene detentive per delitto, in
nella fase creativa, preparatoria o anche chi sia delinquente abituale o professionale;
esecutiva del reato, e partecipazione fisica, c) che il minore non abbia già goduto del
che ha luogo nelle fasi della preparazione e perdono giudiziale; d) che il giudice ritenga
dell'esecuzione. La prima dà vita alla figura di potere applicare una pena, pecuniaria o
dell'istigatore, di chi cioè fa sorgere in altri detentiva contenuta entro certi limiti; e) che
un proposito criminoso prima inesistente. il giudice in base a determinate circostanze,
La seconda dà luogo alla figura presuma che il colpevole si asterrà dal
dell'ausiliatore, cioè di chi aiuta commettere ulteriori reati. Il perdono
materialmente nella preparazione o nella giudiziale consente di evitare il rinvio a
esecuzione. giudizio, ovvero la condanna del minore, e
quindi può essere concesso sia all’udienza
Pena accessoria Le pene accessorie sono
preliminare sia al dibattimento.
misure afflittive, che comportano una
L’applicazione del perdono giudiziale
limitazione di capacità, attività o funzioni,
presuppone un accertamento della
ovvero accrescono l’afflittività della stessa
responsabilità penale del minore; per tale
pena principale, e presuppongono sempre la
motivo la sentenza che applica il perdono
condanna ad una pena che sia l’ergastolo, la
giudiziale può essere soggetta ad
reclusione, l’arresto, la multa o l’ammenda.
impugnazione.
Possono essere perpetue o temporanee. Ne
sono caratteri normali: a) l’automaticità, Perfezione del reato Si ha allorché si sono
poiché di regola conseguono di diritto alla verificati tutti i requisiti richiesti dalla
condanna principale; b) l’indefettibilità, nel singola fattispecie legale, nel loro contenuto
senso che una volta irrogate sono sempre minimo cioè necessario e sufficiente per la
scontate non estendendosi ad esse la esistenza del reato.
sospensione condizionale della pena Pericolo Può parlarsi di pericolo (con
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riguardo ai reati di pericolo), quando Principio della pari responsabilità
l’evento lesivo, secondo un giudizio ex ante (concorso di persone) Per tale principio i
sulla base delle circostanze al momento concorrenti sono considerati egualmente
verosimilmente esistenti, era prevedibile responsabili e punibili, in via di principio,
come verosimile secondo la migliore salvo valutare in concreto la loro reale
scienza e esperienza. Il pericolo è, pertanto, responsabilità e graduare la pena in base al
la probabilità del verificarsi dell'evento di ruolo effettivamente avuto.
danno. Principio della responsabilità
Pericolosità criminale Agli effetti della differenziata (concorso di persone) In base
legge penale, viene definita socialmente a tale principio i concorrenti sono
pericolosa la persona – anche se non considerati diversamente responsabili e
imputabile o non punibile – che abbia punibili a seconda dei differenti tipi di
commesso un reato o un “quasi reato”, concorso.
quando è probabile che commetta nuovi Principio della riserva di legge Consiste
fatti previsti dalla legge come reati. Rileva nell’attribuire il monopolio della
sia per l’applicazione delle misure di criminalizzazione al potere legislativo con
sicurezza, sia per la quantificazione della il duplice scopo di evitare un possibile
pena ai sensi dell’art. 133. La pericolosità arbitrio del potere giudiziario e di evitare
deve essere accertata di volta in volta dal l’arbitrio del potere esecutivo.
giudice.
Principio di irretroattività Il principio di
Postfatto v. antefatto. irretroattività della legge penale vieta di
Prescrizione La prescrizione è una causa applicare una legge penale a fatti commessi
estintiva della punibilità legata al decorso prima della sua entrata in vigore.
del tempo. Consiste nella rinuncia dello Principio di legalità formale Esprime il
Stato a far valere la propria pretesa divieto di punire un qualsiasi fatto che, al
punitiva, in considerazione del lasso di momento della sua commissione, non sia
tempo trascorso dalla commissione di un espressamente preveduto come reato dalla
reato. Può estinguere il reato o soltanto la legge e con pene che non siano dalla legge
pena. Nel caso che estingua il reato, la espressamente previste.
prescrizione presuppone che non sia
intervenuta una sentenza definitiva di Principio di legalità sostanziale Esprime
condanna. l’esigenza che reati debbono essere
considerati i fatti socialmente pericolosi,
Presupposti della condotta Antecedenti anche se non espressamente previsti dalla
logici della stessa, cioè le situazioni di fatto legge, e che ad essi vanno applicate le pene
o di diritto, che preesistono alla condotta da adeguate allo scopo.
cui questa deve prendere le mosse perché il
reato possa sussistere (es. gravidanza nel Principio di materialità Secondo tale
procurato aborto). principio può essere reato soltanto il
comportamento umano materialmente
Preterintenzione Il delitto è estrinsecantesi nel mondo esteriore e,
preterintenzionale, o oltre l'intenzione, perciò, suscettibile di percezione sensoria
quando dalla azione od omissione deriva un (art. 25/2 Cost.).
evento dannoso o pericoloso più grave di
quello voluto dall'agente. La Principio di non ultrattività Logico
preterintenzione è un dolo misto a colpa. corollario del principio di irretroattività,
vieta di applicare una legge penale a fatti
Principio dell’attualità della legge penale commessi dopo che essa è divenuta
Deriva dalla combinazione del principio di inefficace, salvo che da essa non derivino
irretroattività e di non ultrattività. La conseguenze più favorevoli per il reo.
validità della legge penale è rigorosamente
circoscritta al tempo in cui essa è in vigore. Principio di obbligatorietà Trova la sua

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fonte nell’art. 3 c.p. secondo il quale “la norme anziché di quello sopraordinato al
legge penale italiana obbliga tutti coloro concorso di reati.
che, cittadini o stranieri, si trovano nel Promessa di aiuto E’ una forma di
territorio dello Stato, salve le eccezioni partecipazione psichica nel concorso di
stabilite dal diritto pubblico interno o dal persone nel reato. Consiste nella promessa
diritto internazionale”. di aiuto da prestarsi dopo la commissione
Principio di offensività Comporta che il del reato, allorché, abbia determinato o
reato debba sostanziarsi anche nell’offesa di rafforzato l’altrui proposito criminoso.
un bene giuridico, non essendo concepibile Pubblicazione della sentenza penale di
un reato senza offesa. Tale principio è condanna Pena accessoria (v.).
desunto dagli artt. 13, 15 e 27 Cost.
Punibilità Possibilità giuridica di applicare
Principio di soggettività Il principio di la pena minacciata.
soggettività del fatto sta ad indicare che, per
aversi reato, non basta che il soggetto abbia Quasi reato Sono le ipotesi contemplate
posto in essere un fatto materiale offensivo, negli artt. 49 (reato impossibile) e 115
ma occorre altresì che questo gli appartenga (istigazione a commettere un delitto non
psicologicamente, che sussista cioè non accolta; istigazione accolta o accordo per
solo un nesso causale ma anche un nesso commettere un delitto, quando il delitto non
psichico tra l'agente ed il fatto criminoso, sia commesso).
onde questo possa considerarsi opera di Rapporto di causalità Il rapporto di
costui. causalità materiale consiste nel nesso di
Principio di tassatività Sta ad indicare il dipendenza causale tra la condotta e
dovere per il legislatore di procedere, al l’evento (art. 40 c.p.).
momento della creazione della norma, ad Reati a condotta reiterata v. reato
una precisa determinazione della fattispecie abituale.
legale, affinché risulti tassativamente
stabilito ciò che è penalmente illecito e che Reati a dolo specifico di offesa Sono quei
ciò che è penalmente lecito. Principio di reati ove l'offesa è prevista come risultato
determinatezza e principio di tassatività, non oggettivo, ma meramente intenzionale,
usati come sinonimi, indicano il primo il rendendo così punibile una condotta di per
modo di costruzione della norma e il sé inoffensiva.
secondo l'effetto della norma determinata. Reati a dolo specifico di ulteriore offesa
Prognosi criminale Giudizio sul futuro Sono quei reati dove accanto all’offesa
criminale del soggetto, effettuato sulla base obiettiva è richiesta una ulteriore offesa
delle qualità indizianti (v. pericolosità meramente intenzionale, che pertanto ha
criminale). una funzione restrittiva della illiceità penale
di un fatto già di per sé offensivo e, quindi,
Progressione criminosa Per progressione meritevole di pena.
criminosa deve intendersi il passaggio
contestuale da un reato ad un altro più Reati a struttura complessa Possono
grave, contenente il primo, per effetto di denominarsi reati a struttura complessa i
risoluzioni successive: costituisce un vari tipi di reato che, pur se diversi fra loro,
fenomeno, per così dire intermedio, tra il sono tutti composti da fatti già costituenti di
concorso di norme sullo stesso fatto e le per sé reati e cioè: il reato complesso vero e
ipotesi che danno sicuramente vita ad un proprio; il reato abituale; il reato
concorso di reati. La progressione si risolve continuato.
nel senso della unicità del reato per Reati colposi di evento Sono tali quei reati
analogia juris, in quanto esistono i in cui è sufficiente che non sia voluto
presupposti per l’applicazione del principio, l’evento, mentre la condotta può essere
sopraordinato al concorso apparente di cosciente e volontaria oppure essere

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anch’essa incosciente e involontaria, purché tali o si rinuncia alla tutela penale
impedibile. preventiva, anche di beni primari.
Reati complessi in senso lato Sono tali Reati di pericolo concreto Sono tali i reati
quei reati complessi in cui è compreso un per la sussistenza dei quali il pericolo deve
solo reato con l’aggiunta di elementi effettivamente esistere, costituendo esso
ulteriori non costituenti reato (ad esempio la elemento tipico espresso e dovendosi perciò
violenza carnale comprende il reato di accertarne in ciascun caso la concreta
violenza e la congiunzione carnale, che di esistenza; i reati di pericolo concreto
per sé non costituisce reato). vengono, poi, distinti in reati di pericolo
diretto, nei quali si punisce il provocato
Reati complessi in senso stretto Sono tali
pericolo di lesione del bene giuridico; e
quei reati complessi per l’esistenza dei quali
reati di pericolo indiretto, nei quali si
sono necessari almeno due reati che
punisce il pericolo di un evento pericoloso
possono assumere tutti la posizione di
per il bene protetto.
elementi costitutivi (ad esempio il furto e la
violenza privata nella rapina), o alcuni di Reati di pericolo concreto Sono tali quei
elemento costitutivo ed altri di circostanza reati nei quali il pericolo è elemento
aggravante (es. furto semplice e violazione costitutivo della fattispecie incriminatrice,
di domicilio nel furto aggravato da ed il giudice deve accertarne di volta in
violazione di domicilio). volta l’esistenza in concreto (es. la strage,
l’incendio di cosa propria, il
Reati con bene giuridico vago o diffuso
danneggiamento seguito da incendio).
Sono tali quei reati che offendono beni
collettivi, non ben identificabili nella loro Reati di pericolo presunto Sono tali i reati
reale consistenza, rispetto ai quali non è nei quali il pericolo non è implicito nella
pertanto ben identificabile il stessa condotta, poiché al momento di essa
comportamento lesivo pericoloso, anche è possibile controllare la esistenza o meno
perché appaiono ledibili per effetto, più che delle condizioni per il verificarsi dell'evento
di una singola condotta, del ripetersi lesivo, ma viene presunto juris e de jure,
generalizzato e frequente di condotte per cui non è ammessa neppure prova
illecite (es. reati contro la fede pubblica). contraria della sua concreta inesistenza (es.
il reato, ora decriminalizzato, di passaggio
Reati di offesa Sono i reati nei quali
con semaforo rosso).
l’offesa funge da elemento costitutivo
esplicito (es. estorsione) o implicito (es. Reati di pericolo presunto Sono tali quei
omicidio). reati nei quali il legislatore incrimina una
condotta presumendone la pericolosità.
Reati di pericolo astratto Sono tali i reati
Sollevano sospetti di incostituzionalità
nei quali il pericolo è implicito nella stessa
proprio perché - contrariamente a quanto
condotta, ritenuta per comune esperienza
avviene per i reati di pericolo astratto -
pericolosa, e il giudice si limita a
l'esistenza o meno delle condizioni di
riscontrare la conformità di essa al tipo (es.
verificabilità dell'evento lesivo è qui
i reati, ora decriminalizzati, di sorpasso su
accertabile.
dosso o in curva).
Reati di scopo Sono tali i reati nei quali
Reati di pericolo astratto Sono tali quei
l’oggetto dell’incriminazione non è l’offesa
reati nei quali il legislatore incrimina una
ad un bene-interesse giuridico, bensì la
condotta presumendone la pericolosità.
realizzazione di certe situazioni che lo Stato
Differentemente dai reati di pericolo
ha interesse a che non si realizzino. In
presunto, non ammettono alternative circa
questi ultimi, un vero e proprio oggetto
la loro ammissibilità Costituzionale, dato
giuridico manca, mentre è presente un mero
l'impossibile controllo ex ante dell'esistenza
interesse dello Stato, che costituisce lo
o meno delle condizioni di verificabilità
scopo dell’incriminazione (v. nota n. 12
dell'evento lesivo: o vengono accettati come
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pag. 34). Reati plurisoggettivi propri Sono tali i
reati in cui tutti i coagenti sono assoggettati
Reati di sospetto Si intendono quei reati
a pena in quanto l’obbligo giuridico, la cui
che riguardano comportamenti, in essere né
violazione integra il reato, incombe su
lesivi né pericolosi di alcun interesse, ma
ciascuno di essi. Così nel duello,
che lasciano presumere l'avvenuta
nell’associazione per delinquere, nella rissa,
commissione non accertata o la futura
in cui tutti i soggetti sono tenuti alla
commissione di reati (così l'essere colto in
osservanza del dovere imposto dalla norma
possesso non giustificato di valori, di chiavi
penale.
false o di documenti concernenti la
sicurezza dello stato). Reati qualificati dall’evento Si dicono
qualificati o aggravati dall’evento i reati che
Reati istantanei Sono reati istantanei quelli
subiscono un aumento di pena allorché
in cui l'offesa è istantanea, perché viene ad
derivi un ulteriore evento che viene posto a
esistenza e si conclude nello stesso istante
carico dell’agente per il solo fatto di essere
per la sua stessa impossibilità di protrarsi
stato causato dalla sua condotta criminosa,
nel tempo.
a prescindere dal dolo o dalla colpa.
Reati monoffensivi Sono tali i reati per
Reato (necessariamente) plurisoggettivo
l'esistenza dei quali è necessaria e
Si ha un reato necessariamente
sufficiente l'offesa di un sono bene
plurisoggettivo quando è la stessa norma di
giuridico.
parte speciale che richiede, per la esistenza
Reati ostativi Sono quelle incriminazione del reato, una pluralità di soggetti attivi.
arretrate, che non colpiscono
Reato a forma vincolata Reato in cui la
comportamenti offensivi di un interesse, ma
legge richiede che l’azione tipica si articoli
tendono a prevenire il realizzarsi di azioni
attraverso determinate modalità o,
effettivamente lesive o pericolose, mediante
addirittura, attraverso determinati mezzi.
la punizione di atti che sono la premessa
idonea per la commissione di altri reati. Fra Reato abituale E’ detto abituale il reato per
le altre, tipiche le incriminazioni del l’esistenza del quale la legge richiede la
possesso non autorizzato di armi o di reiterazione di più condotte identiche o
esplosivi o di sostanze stupefacenti. omogenee. E’ proprio il reato abituale
consistente nella ripetizione di condotte che
Reati permanenti Sono reati permanenti
sono in sé non punibili, come nello
quelli per la cui esistenza la legge richiede
sfruttamento della prostituzione, o che
che l'offesa al bene giuridico si protragga
possono essere non punibili, come nei
nel tempo per effetto della persistente
maltrattamenti in famiglia. E’ improprio se
condotta volontaria del soggetto. Il reato
consiste nella ripetizione di condotte già di
permanente è reato unico. Si perfeziona non
per sé costituenti reato, come nella
nel momento cui si instaura la situazione
relazione incestuosa, costituendo il singolo
offensiva, ma nel momento in cui si realizza
fatto incestuoso delitto di incesto.
il minimum di mantenimento di essa,
necessario per la sussistenza di tale reato. Reato complesso E’ tale il reato nel quale
un altro è assorbito nel primo quale
Reati plurioffensivi Sono tali i reati che
elemento costitutivo ovvero quale
offendono necessariamente più beni
circostanza aggravante. Il delitto di rapina –
giuridici (es. la rapina che lede il
ad esempio – ha in sé la fattispecie di furto
patrimonio e la libertà personale).
e di violenza privata. La disciplina del reato
Reati plurisoggettivi impropri Sono tali i complesso è quella del reato unico; non
reati in cui uno o taluni soltanto dei quella della pluralità dei reati, neppure
coagenti sono punibili in quanto su di essi quando sia più favorevole al reo.
soltanto incombe l’obbligo giuridico di non
Reato continuato Costituisce una
tenere il comportamento.
particolare forma di concorso materiale. Ai
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sensi dell’art. 81/2 “(…) Alla stessa pena elemento costitutivo.
(cioè la pena che dovrebbe infliggersi per la Reato omissivo improprio o di non
violazione più grave aumentata sino al impedimento Consiste nel mancato
triplo) soggiace chi con più azioni od impedimento di un evento materiale, per
omissioni, esecutive di un medesimo l’esistenza del quale occorre il verificarsi di
disegno criminoso, commette anche in tale evento.
tempi diversi più violazioni della stessa o di
diverse disposizioni di legge (…)”. La ratio Reato omissivo proprio o di pura
del trattamento sanzionatorio più mite, omissione Consiste nel mancato
rispetto al cumulo materiale delle pene compimento dell’azione comandata, per la
viene identificata nella minore sussistenza del quale non occorre il
riprovevolezza del comportamento verificarsi di alcun evento materiale.
complessivo dell’agente rispetto ai normali Reato proprio È quel reato per il quale la
casi di concorso. legge richiede una speciale qualità del
Reato di danno E’ il reato che si sostanzia soggetto attivo.
nella distruzione o diminuzione del bene Reato proprio esclusivo È tale quel fatto
tutelato. che costituisce reato soltanto se commesso
Reato di pericolo E’ il reato che si da un soggetto con una determinata
sostanzia nella minaccia del bene tutelato. qualifica (es. la falsa testimonianza).
Reato È reato ogni fatto umano che sia in Reato proprio non esclusivo È tale quel
contrasto con la legge penale conforme alla fatto che costituisce particolare reato se
Costituzione. Inoltre è reato ogni fatto che commesso da un soggetto con una
si pone in contrasto con il sistema di valori determinata qualifica e reato comune se
e beni giuridici tutelati dalla Costituzione. commesso da un soggetto senza tale
caratteristica (es. peculato e appropriazione
Reato eventualmente complesso Si ha indebita).
quando un reato è contenuto come elemento
particolare, cosicché è possibile realizzare il Reato putativo Si ha reato putativo quando
reato complesso senza realizzare un reato il soggetto crede di commettere un fatto che
semplice. Si ha specialità reciproca per costituisca reato, mentre reato non è.
coincidenza tra fattispecie ed elemento Recesso volontario Il recesso si ha quando
particolare. l’agente, dopo aver posto in essere tutti gli
Reato impossibile E’ configurabile quando atti causali necessari, impedisce l'evento
per l’inidoneità dell’azione o per tenendo una contro-condotta che arresta il
l’inesistenza dell’oggetto, è impossibile processo causale già in atto.
l’evento dannoso o pericoloso. Per azione Recidiva La recidiva è la condizione
inidonea deve intendersi l’intera azione personale di chi, dopo essere stato
tipica prevista dalla norma, la quale, in virtù condannato per un reato con sentenza
di caratteristiche concrete e oggettive, è passata in giudicato, ne commette un altro:
inidonea a realizzare l’offesa. Il reato essa costituisce uno dei c.d. effetti penali
impossibile è un non reato e, come tale, non della condanna e va inquadrata tra le
può essere punito, ma in ragione della circostanze inerenti alla persona del
esigenza preventiva l'autore può essere colpevole. La recidiva comporta la
sottoposto a misure di sicurezza. possibilità di una aumento di pena. Si
Reato necessariamente complesso Si ha distinguono tre tipi di recidive: a) semplice:
quando almeno un reato è contenuto come consiste nel semplice fatto di commettere
elemento costitutivo e non è possibile un reato dopo aver subito una condanna
realizzare la fattispecie complessa senza irrevocabile per un altro reato; b)
commettere il reato semplice. Si ha aggravata: si ha quando viene commesso
specialità per coincidenza tra fattispecie ed un nuovo reato: c) reiterata: si ha allorché il

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reato è commesso da chi è già recidivo. condannato, che si sia ravveduto, a quegli
effetti penali che possono pregiudicare il
Reclusione Pena detentiva prevista per i
reinserimento sociale.
delitti consistente nella privazione
temporanea della libertà personale, per un Riesame della pericolosità Il riesame della
tempo che va da 15 giorni a 24 anni pericolosità consiste nel riprendere in
(massimo che può essere elevato fino a 30 esame le condizioni dell’individuo, che è
anni in caso di concorso di aggravanti o di stato dichiarato pericoloso, per accertare se
reati). egli permane tale mentre è sottoposto alla
misura di sicurezza.
Regole di condotta preventive Sono tali
quelle regole che prescrivono Scriminanti putative Sono tali le
comportamenti, attivi od omissivi, non scriminanti erroneamente ritenute esistenti
tenendo i quali è prevedibile e tenendo i in tutti loro requisiti di legge dall'agente che
quali è prevenibile un evento dannoso, pertanto possono costituire cause scusanti.
secondo la migliore scienza e esperienza Scriminanti Sono particolari situazioni in
specifiche. La loro inosservanza costituisce presenza delle quali un fatto, che altrimenti
il requisito oggettivo della colpa. sarebbe reato, tale non è perché la legge lo
Responsabilità E’ penalmente impone o lo consente. Il fondamento
responsabile, e perciò punibile, solo il politico-sostanziale della liceità del fatto
soggetto che al momento del fatto era viene individuato nell'interesse mancante,
capace di intendere e di volere. Presupposto nell'interesse prevalente o nell'interesse
della responsabilità è l’imputabilità (v.). equivalente. Il fondamento logico-giuridico
è dato, invece, dal principio di non
Responsabilità oggettiva Consiste nel
contraddizione, per cui uno stesso
porre a carico dell’agente un evento sulla
ordinamento non può, nella sua unitarietà,
base del solo rapporto di causalità,
imporre o consentire e, ad un tempo, vietare
indipendentemente dal concorso del dolo o
il medesimo fatto senza rinnegare se stesso
della colpa.
della sua politica di attuazione. Infine, il
Responsabilità oggettiva espressa E’ tale fondamento tecnico-dommatico consiste
la responsabilità oggettiva espressamente nell'assenza di tipicità del fatto scriminante.
prevista dalla legge. L’art. 42 sancisce
Soccorso difensivo E’ così chiamata la
infatti che “(…) la legge determina i casi
legittima difesa quando il soggetto passivo
nei quali l’evento è posto altrimenti a
dell’aggressione non è il soggetto che si
carico dell’agente, come conseguenza della
difende ma un terzo.
sua azione od omissione. (…)”.
Soggetto attivo del reato È colui che pone
Responsabilità oggettiva occulta Riguarda
in essere un fatto penalmente illecito.
quelle ipotesi, o quei coefficienti, di
responsabilità oggettiva, che si annidano Soggetto passivo del reato Soggetto
nello stesso concetto di colpevolezza e nelle passivo del reato è il titolare del bene che
sue specifiche forme del dolo e della colpa, costituisce l'oggetto giuridico del reato. Tale
quando non siano non solo concepiti ma non è pertanto qualunque persona che
anche concretamente applicati in termini di subisca eventualmente un danno dal reato,
autentica responsabilità colpevole. ma solo il titolare del bene protetto dalla
norma e, quindi, colui che subisce l'offesa
Riabilitazione Consiste nella
essenziale per la sussistenza del reato.
reintegrazione del condannato, che abbia
già scontato la pena principale, in tutte le Sospensione condizionale della pena
facoltà e diritti, preclusi per effetto dalla Causa di estinzione della punibilità.
condanna (art. 178 c.p.). Importa L’istituto trae la sua ragione iniziale dalla
l’estinzione della pena accessoria e di ogni necessità di evitare al condannato a pene
altro effetto penale della condanna. Ha lo detentive di breve durata il contagio con
scopo, specialpreventivo, di sottrarre il l’ambiente carcerario che, per esperienza
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acquisita, tende a desocializzarlo. L’istituto volontarie tutte le condotte attribuibili alla
tende, inoltre, attraverso la prospettata volontà del soggetto, essendo tali non solo
minaccia di esecuzione della pena inflitta, a quelle che traggono origine da un impulso
distogliere il reo dalla commissione di cosciente, bensì anche quelle che derivano
ulteriori reati. La concessione del beneficio dalla inerzia del volere, ma che con uno
comporta la sospensione della pena sforzo del volere potevano essere impedite.
principale e delle pene accessorie per un La suitas, investendo il rapporto specifico
periodo di cinque anni, nel caso di delitti, e tra la volontà del soggetto ed una condotta,
di due anni nel caso di contravvenzioni. Se fa venir meno, in sua mancanza,
durante questo periodo il condannato non l’attribuibilità della condotta posta in
commette un altro delitto o un’altra essere, e quindi la responsabilità penale.
contravvenzione della stessa indole ed Teoria della accessorietà (concorso di
adempie agli obblighi imposti, il reato è persone) Secondo tale teoria la norma sul
estinto. Restano, invece in vita gli altri concorso estenderebbe la tipicità della
effetti penali e le obbligazioni civili. condotta principale alle condotte accessorie
Sospensione dagli uffici direttivi delle dei compartecipi: in tal modo il semplice
persone giuridiche e delle imprese Pena partecipe risponde del reato in quanto la sua
accessoria (v.). condotta atipica accede al fatto tipico
dell’autore, dal quale attinge la sua
Sospensione dall’esercizio di una
rilevanza penale. Suo vizio sta nell’esigere,
professione o arte Pena accessoria che – a
per la punibilità dei compartecipi, una
differenza dell’interdizione – comporta solo
condotta principale tipica, con le due
il divieto di esercitare una certa attività.
conseguenti insuperabili limitazioni: a) di
Specialità reciproca (o bilaterale) Si ha non riuscire a giustificare la punibilità dei
specialità reciproca allorché nessuna norma concorrenti in tutti i casi c.d. di esecuzione
è speciale o generale, ma ciascuna è ad un frazionata, ove nessuno da solo realizza
tempo generale e speciale, perché entrambe l’intero fatto tipico, ma ciascuno ne compie
presentano, accanto ad un nucleo di una parte soltanto; b) di non riuscire a
elementi comuni, elementi specifici e giustificare la punibilità dei concorrenti nel
elementi generici rispetto ai corrispondenti reato proprio, allorché la condotta materiale
elementi dell’altra. sia posta in essere dall’extraneus, dato che
Specialità unilaterale Si ha specialità l’autore della condotta principale non può
unilaterale quando una norma, speciale, essere che l’intraneus, cioè la persona che
presenta tutti gli elementi di altra norma, ha la qualifica soggettiva.
generale, con almeno un elemento in più. Teoria della causalità adeguata Ritiene
Tipico esempio è l'art. 341 rispetto all'art. che il rapporto di causalità tra condotta ed
594, poiché‚ l'oltraggio presenta tutti gli evento sussiste quando un soggetto ha
elementi dell’ingiuria ed inoltre il quid determinato l’evento con una azione
pluris della qualifica di “pubblico ufficiale” proporzionata, adeguata, e cioè idonea a
nell'offeso. determinare l’evento, in chiave di
Suitas della condotta E’ la coscienze e probabilità.
volontà della condotta. Ai sensi dell’art. Teoria della causalità naturale (o della
42/1, “nessuno può essere punito per condicio sine qua non)Ritiene che deve
un’azione od omissione preveduta dalla considerarsi causa ogni singola condizione
legge come reato, se non l’ha commessa dell’evento, ogni antecedente, senza il quale
con coscienza e volontà”. La suitas l’evento non sarebbe venuto in essere.
costituisce l’appartenenza della condotta al Considera equivalenti tutte le condizioni e
soggetto sia che questa sia sostenuta da una comporta l’eccessiva estensione del
volontarietà reale ovvero potenziale. concetto di causa portando a conseguenze
Debbono essere considerati coscienti e assurde.

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Teoria della causalità scientifica Per la vengano commessi in futuro reati: nata
causalità scientifica l’azione è causa nell'ambito dell'ideologia illuministica,
dell’evento quando, secondo la migliore questa teoria attribuisce alla pena un
scienza ed esperienza del momento storico, andamento utilitaristico, in quanto essa
l’evento è conseguenza, certa o altamente costituirebbe un mezzo per distogliere i
probabile, dell’azione, in quanto senza di consociati dal commettere atti criminosi. In
essa l’evento non si sarebbe, con certezza o particolare, la pena viene intesa come una
con alto grado di probabilità, verificato. controspinta rispetto al desiderio di
procurarsi quel piacere che costituisce la
Teoria della causalità umana
spinta criminosa.
Interpretando sistematicamente gli artt. 40 e
41 c.p., richiede, per la sussistenza del Teoria della prevenzione generale
rapporto di causalità, che il soggetto abbia Secondo questa teoria la pena ha un
posto in essere una condizione dell’evento fondamento utilitaristico, costituendo un
senza la quale lo stesso non si sarebbe mezzo per distogliere i consociati dal
verificato e che il verificarsi dell’evento compiere atti criminosi.
non dipenda dal concorso di fattori causali Teoria della prevenzione sociale Per
eccezionali, che abbiano cioè una questa teoria la pena ha la funzione di
probabilità minima di verificarsi. eliminare o ridurre il pericolo che il
Teoria della emenda Per questa dottrina la soggetto, cui viene applicata, ricada in
pena è protesa verso la redenzione morale futuro nel reato.
del reo. Per l’analoga teoria della Teoria della prevenzione speciale Secondo
espiazione, la pena ha funzione di la teoria della prevenzione speciale, la pena
purificazione dello spirito, operando come tende ad impedire che colui che si è reso
antidoto contro la immoralità per la forza responsabile di un reato torni a delinquere
purificatrice del dolore. anche in futuro. Questo effetto positivo può
Teoria della equivalenza causale essere conseguito in tre modi diversi: a)
(concorso di persone) Secondo questa attraverso l'emenda del reo, la sua
teoria, poiché ogni persona che concorre a rieducazione o risocializzazione; b)
produrre l’evento unico e indivisibile lo l'intimidazione e cioè l'efficacia dissuasiva
cagiona nella sua totalità, questo andrebbe della condanna e dalla sua esecuzione; c) la
integralmente imputato ad ognuno dei neutralizzazione qualora si tratti di pena
compartecipi. Essa, connaturale agli detentiva consistente nella segregazione del
ordinamenti a legalità sostanziale, è reo che gli impedisce di commettere altri
inconciliabile con quelli a legalità formale reati.
ove i reati sono tipizzati nei loro requisiti Teoria della retribuzione Per questa teoria,
oggettivi e soggettivi. compendiabile nell’assunto che il bene va
Teoria della fattispecie plurisoggettiva ricompensato con il bene e il male con il
eventuale (concorso di persone) Secondo male, la pena è un valore positivo che trova
tale teoria, dalla combinazione sulla norma in se stessa la sua ragione e giustificazione.
sul concorso con la norma incriminatrice di Essa è il corrispettivo del male commesso e
parte speciale nasce una nuova fattispecie viene applicata a cagione del reato
plurisoggettiva, autonoma e diversa da commesso.
quella monosoggettiva e che ad essa si Vittime fungibili Sono tali i soggetti che
affianca, con una sua nuova tipicità: la assumono il loro ruolo di vittime al di fuori
fattispecie del concorso di persone nel di una qualsiasi relazione con l'agente, non
reato. hanno favorito in alcun modo la condotta
Teoria della prevenzione generale Per i criminale e sono perciò vittime accidentali.
seguaci della teoria della prevenzione Vittime infungibili Sono tali i soggetti che
generale, scopo della pena è impedire che diventano vittime per una precisa relazione
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con l'agente. Per il determinante influsso
esercitato dalla loro qualità o dal loro agire
sul medesimo. Sono, pertanto, vittime
partecipanti, quali le vittime per
imprudenza, volontarie, alternative,
provocatrici.
Vizio di mente parziale Causa di
esclusione o diminuzione della imputabilità
(art. 89 ) che si ha quando la capacità di
intendere e di volere, senza essere esclusa, è
grandemente scemata (seminfermità): in tal
caso si opera una diminuzione della pena
cui si cumula, di regola, una misura di
sicurezza. Gli stati emotivi e passionali,
invece, non escludono né diminuiscono
l’imputabilità (art. 90) sempre che non
siano manifestazione di uno stato
patologico.
Vizio di mente totale Causa di esclusione o
diminuzione della imputabilità (art. 88), per
cui non è imputabile chi, nel momento in
cui ha commesso il fatto era, per infermità,
in tale stato di mente da escludere la
capacità di intendere e di volere. L’imputato
dichiarato non imputabile è prosciolto ma
se pericoloso è sottoposto alla misura di
sicurezza dell’ospedale psichiatrico
giudiziario (art. 222).

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Articoli rilevanti del Codice Penale citati: legge speciale deroga alla legge o alla
art. 1 cp: nessuno può essere punito per un disposizione di legge generale, salvo che sia
fatto che non sia espressamente preveduto altrimenti stabilito’
come reato dalla legge, né con pene che non artt. 17 e 39 cp: delitto <> contravvenzioni
siano da essa stabilite solo x <> tipo di sanzioni
art. 2 cp: 1° comma:‘nessuno può essere art. 17 cp : pene x delitti e contravvenzioni
punito per un fatto che, secondo la legge del artt. 19+37 cp: pene accessorie perpetue e
tempo in cui fu commesso, non costituiva temporanee
reato’ art. 20 cp: è soggetto passivo la persona
2° comma: ‘nessuno può essere punito per un offesa dal reato
fatto che, secondo la legge posteriore, non art. 20 cp: pene principali e accessorie
costituisce reato; e se vi è stata condanna, ne art. 22 cp: ergastolo
cessano l’esecuzione e gli effetti penali’: art. 23 cp: reclusione
3° comma: ‘Se la legge del tempo in cui fu art. 24 cp: multa
commesso il reato e le posteriori sono art. 25 cp: arresto
diverse, si applica quella le cui disposizioni art. 36: pubblicazione sentenza di condanna
sono più favorevoli al reo, salvo che sia stata artt. 19+37 cp: pene accessorie perpetue e
pronunciata sentenza irrevocabile’ temporanee
4° comma: il principio del favore vs. reo art. 40 cpv cp: clausola di equivalenza:
(irretroattività) NON opera x violazione leggi ‘non impedire un evento, che si ha l’obbligo
temporanee e eccezionali (o leggi giuridico di impedire, equivale a cagionarlo’
‘finanziarie’) art. 41 cp: disciplina delle concause (e nesso
5° comma: la successione di leggi penali si causale)
applica ‘anche nei casi di decadenza o 1° comma: c’è nesso causale anche se ci sono
mancata ratifica di un decreto-legge e nel antecedenti/concomitanti/conseguenti
caso di decreto-legge convertito in legge con 2° comma: non nesso causale se
emendamenti’ sopraggiunge causa idonea
artt. 1, 199 cp e 14 disp prel.: divieto di 3° comma: nesso causale anche se c’è azione
analogia x norma penale di 3°
art. 3 cp: principio di obbligatorietà art. 42 cp comma 2°: (principio ricavato) i
determina ambito di validità di legge penale delitti colposi sono puniti in rari casi); le
(è implicazione penale del principio di contravvenzioni sono sia colpose che dolose
uguaglianza costituzionale) art. 42 cp 3° comma: ‘la legge determina i
art. 4 cp: ‘è territorio dello Stato il territorio casi nei quali l’evento è posto altrimenti a
della Repubblica, e tutto ciò che è sottoposto carico dell’agente, come conseguenza di una
alla sovranità dello Stato’ sua azione o omissione’
art. 5 cp principio ignorantia legis non art. 43 cp: delitto ‘colposo o contro
excusat l’intenzione , quando l’evento, anche se
art. 6 e ss cp: determinano ambito di validità preveduto, non è voluto dall’agente e si
della norma penale verifica a causa di negligenza o imprudenza o
art. 7 cp: perseguiti reati commessi all’estero imperizia ovvero per inosservanza di leggi,
art. 8 cp: delitti politici (senso oggettivo e regolamenti, ordini o discipline’
senso soggettivo) art. 44 cp: condizioni obiettive di punibilità
art. 9 cp: perseguiti reati comuni compiuti art. 46 comma 2° cp: la punibilità è esclusa
all’estero (<> art. 7 cp) ‘quando, per la inidoneità dell’azione o per
art. 10 cp: perseguiti stranieri che l’inesistenza dell’oggetto della stessa, è
commettono reato contro Stato o cittadino impossibile l’evento dannoso o pericoloso’
ITA (oppure contro Stato o cittadino straniero) art. 46 cp: CONCORSO di reato se
art. 15 cp: lex specialis derogat legi generali: costringimento fisico
‘quando più leggi penali o più disposizioni art. 47 comma 1° = ‘errore sul fatto che
della medesima legge penale regolano la costituisce reato esclude la punibilità
stessa materia, la legge o la disposizione di dell’agente. Nondimeno, se si tratta di errore
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determinato da colpa, la punibilità non è dalla necessità di salvare sé od altri dal
esclusa, quando il fatto è preveduto dalla pericolo attuale di un danno grave alla
legge come delitto colposo’ persona, pericolo da lui non volontariamente
art. 47 comma 2°: ‘l’errore sul fatto che causato, né altrimenti evitabile, sempre che il
costituisce un determinato reato non esclude fatto sia proporzionato al pericolo’
la punibilità per un reato diverso’ art. 54 cp uc: CONCORSO di reato se
art. 47 comma 3°: ‘errore su una legge costringimento psichico
diversa da legge penale esclude la punibilità, art. 55 cp: eccesso colposo/doloso
quando ha cagionato un errore sul fatto che art. 59 cp 1° comma: scriminante anche se
costituisce il reato’ sconosciuta
art. 48 cp: ‘le disposizioni dell’art. art. 59 comma 2° cp: ‘le circostanze che
precedente si applicano anche se l’errore sul aggravano la pena sono valutate a carico
fatto che costituisce reato è determinato dell’agente soltanto se da lui conosciute
dall’altrui inganno: ma in tal caso del fatto ovvero ignorate per colpa o ritenute
commesso dalla persona ingannata risponde inesistenti per errore determinato da colpa’
chi l’ha determinata a commetterlo’ art. 59 cp 4° comma: scriminante putativa
art. 48 cp: CONCORSO di reato se altrui (mai dolosa)
inganno art. 59 cp: 4° comma: errore di valutazione
art. 49, comma 1°: ‘non è punibile chi su scriminante
commette un fatto non costituente reato, nella art. 60 cp: ‘nel caso di errore sulla persona
supposizione erronea che esso costituisca offesa da un reato, non sono poste a carico
reato’ dell’agente le circostanze aggravanti, che
art. 50 cp: ‘non è punibile chi lede o pone in riguardano le condizioni o qualità della
pericolo un diritto, col consenso della persona offesa, o i rapporti tra offeso e
persona che può validamente disporne’  colpevole. Sono invece valutate a suo favore
volenti et consentienti non fit iniuria le circostanze attenuanti, erroneamente
- art. 51 cp: ‘esercizio di un diritto esclude la supposte, che concernono le condizioni, le
punibilità’  qui suo iure utitur neminem qualità o i rapporti predetti’
laedit art. 60 comma 2°: ripristina criteri generali
inoltre: ‘l’adempimento di un dovere imposto di imputazione ‘qualora si tratti di
da una norma giuridica o da un ordine circostanze che riguardano l’età o altre
legittimato della pubblica Autorità, esclude la condizioni o qualità, fisiche o psichiche, della
punibilità’ persona offesa’
art. 52 cp: ‘non è punibile chi ha commesso il art. 61 cp: ‘catalogo’ di circostanze
fatto, per esservi stato costretto dalla aggravanti comuni TOPSALDAAP
necessità di difendere un diritto proprio od art. 62 cp: ‘catalogo’ di circostanze
altrui contro il pericolo attuale di un’offesa attenuanti comuni
ingiusta, sempre che la difesa sia RIFDDR
proporzionata all’offesa’ art. 62 bis = circostanze attenuanti generiche
art. 53 comma 1° cp: ‘non è punibile il art. 69 cp: ‘quando in un reato ad una
pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un circostanza aggravante accede un’altra
dovere del proprio ufficio, usa o fa usare armi circostanza aggravante, ovvero ad una
o altro mezzo di coazione fisica, quando vi è circostanza attenuante accede un’altra
costretto dalla necessità di respingere una circostanza attenuante, il giudice applicherà
violenza o di vincere una resistenza al caso concreto la circostanza che importa,
all’Autorità e cmq di impedire la rispettivamente, il maggior aumento o la
consumazione dei delitti di strage, naufragio, maggior diminuzione della pena’
sommersione, disastro aviatorio, ferroviario, art. 69 cp 4° comma: ‘il giudice deve
omicidio volontario, rapina a mano armata e operare un giudizio di equivalenza, ovvero di
sequestro di persona’ prevalenza delle une circostanze sulle altre’
art. 54 comma 1° cp: ‘non è punibile chi ha  principio del bilanciamento
commesso il fatto per esservi stato costretto
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art. 71 cp: ipotesi che con una sola sentenza art. 90 cp: STATI EMOTIVI: non incidono
si debba pronunciare condanna contro stessa su imputabilità
persona (concorso di reati) artt. 91-95 cp: ubriachezza (AVPAC)
art. 80 cp: ipotesi che dopo una condanna si art. 96 cp: non punibilità x sordomutismo
debba giudicare la stessa persona x un reato handicappante
commesso anteriormente o posteriormente art. 97 cp: incapacità all’imputazione di
alla condanna medesima (o quando contro soggetto che, quando fatto compiuto, aveva
stessa persona devono eseguirsi + condanne) meno di 14 anni (incapacità assoluta, non
 concorso di reati ammessa prova contraria)
art. 82 comma 1° cp: ‘quando, per errore art. 98 cp: incapacità accertabile da giudice x
nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato o soggetti tra 14 e 18 anni
per altra causa, è cagionata offesa a persona art. 99 cp: disciplina della recidiva
diversa da quella alla quale l’offesa era art. 99 cp comma 1°: recidiva semplice
diretta, il colpevole risponde come se avesse art. 99 cp comma 2° e 3°: recidiva
commesso il reato in danno della persona che aggravata
voleva offendere, salve, per quanto riguarda art. 99 cp comma 4°: recidiva reiterata
le circostanze aggravanti e attenuanti, le artt. 102, 103, 104: delinquente abituale
disposizioni dell’art. 60’ art. 110 cp: ‘quando più persone concorrono
art. 83 cp: ‘fuori dei casi preveduti nel medesimo reato, ciascuna di esse
dall’articolo precedente, se, per errore soggiace alla pena per questo stabilita’ (sia
nell’uso dei mezzi di esecuzione del reato, o delitti che contravvenzioni)
per altra causa, si cagiona un evento diverso art. 112 cp: aggravanti x concorso di persone
da quello voluto, il colpevole risponde, a art. 112 u.c. cp: le aggravanti di pena si
titolo di colpa, dell’evento non voluto, applicano anche se ‘taluno dei partecipi al
quando il fatto è preveduto dalla legge come fatto non è imputabile o non è punibile’
evento colposo’ (quindi CdP sussiste anche se non c’è
art. 83 cp: capoverso: ‘se il colpevole ha punibilità di tutti i concorrenti)
cagionato altresì l’evento voluto, si applicano art. 113 cp: ‘nel delitto colposo, quando
le regole sul concorso di reati’ l’evento è stato cagionato dalla cooperazione
art. 84 cp: le disposizioni sul concorso di di più persone, ciascuna di queste soggiace
reati ‘non si applicano quando la legge alle pene stabilite per il delitto stesso. – La
considera come elementi costitutivi, o come pena è aumentata per chi ha determinato altri
circostanze aggravanti di un solo reato, fatti a cooperare nel delitto, quando concorrono le
che costituirebbero, per se stessi, reato’ cioè condizioni stabilite nell’art. 111 e nei numeri
in caso di reato complesso 3 e 4 dell’art. 112’
art. 85 cp: imputabilità = capacità di art. 114 cp comma 1°: attenuante se opera
intendere e di volere prestata da uno dei concorrenti ‘abbia
art. 86 cp: CONCORSO se si inducono altri avuto minima importanza nella preparazione
in stato di incapacità a fini illeciti (far o esecuzione del reato’ (contributo sostituibile
commettere un reato) o surrogabile con diversa distribuzione di
art. 87 cp.: ‘non si applica la disposizione compiti)
della 1° parte dell’art. 85 cp – imputabilità art. 114 cp comma 1°: attenuante se
deve sussistere ‘al momento’ della minorazione psichica (concorso)
commissione del reato – a chi si è messo in art. 116 cp: ABERRATIO DELICTI (AD):
stato di incapacità d’intendere e di volere al ‘qualora il reato commesso sia diverso da
fine di commettere il reato, o di prepararsi quello voluto da taluno dei concorrenti,
una scusa’ actio libera in causa anche questi ne risponde, se l’evento è
art. 88 cp: infermità di mente = non solo x conseguenza della sua azione o omissione’
accertamento di una FTva malattia mentale, art. 119 comma 1° cp: ‘le circostanze
ma di una FTva diminuzione di capacità di soggettive, le quali escludono la pena per
intendere e di volere, da connettere a tale taluno di coloro che sono concorsi nel reato,
malattia
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hanno effetto soltanto riguardo alla persona art. 199 cp: garanzie che accompagnano
cui si riferiscono’ l’applicazione della pena: principio di
art. 131: procedibilità d’ufficio x casi previsti tassatività
da art. 84 (reato complesso) art. 200 cp: garanzie che accompagnano
art. 132 cp: commisurazione della pena l’applicazione della pena: principio di
art. 133 cp: menziona il ‘grado di colpa’ fra irretroattività
gli indici di commisurazione della pena art. 202 cp: parametri oggettivi di
art. 133 cp: applicazione della MdS
art. 146 cp: differimento obbligatorio x art. 203 cp: parametri soggettivi di
reclusione (incinta, aids) applicazione della MdS
art. 147 cp: differimento facoltativo x art. 207 cp: durata MdS (indeterminata fino a
reclusione (domanda di grazia, neommma) recupero)
art. 150 cp: morte del reo (causa di estinzione art. 212 cp: MdS casa di cura/custodia x
del reato) alcolisti/tossici
art. 151 cp: amnistia propria (causa di art. 216 cp: MdS colonia agricola o casa di
estinzione del reato) lavoro
art. 157 cp: prescrizione (causa di estinzione art. 219 cp: MdS casa di cura/custodia x
del reato) infermi di mente/alcol ecc.
art. 162 cp: oblazione delle contravvenzioni art. 222 cp: MdS ospedale psichiatrico
(causa di estinzione del reato) giudiziario
art. 163 cp: sospensione condizionale della art. 221 cp: MdS casa di cura/custodia x non
pena (causa di estinzione del reato) manicomiali
art. 169 cp: perdono giudiziale (causa di art. 223 cp: MdS riformatorio giudiziario
estinzione del reato) art. 228 cp: MdS libertà vigilata
art. 170: comma 2°: possibili cause di art. 232 cp: MdS casa di cura/custodia x
estinzione (‘la causa estintiva di un reato, che infermi di mente non pericolosi
è elemento costitutivo o circostanza art. 233 cp: MdS espresso divieto di
aggravante di un reato complesso, non si soggiornare in comuni e province
estende al reato complesso’) art. 234 cp: MdS divieto di frequentare
art. 171 cp: morte del reo dopo la condanna osterie e spacci di bevande alcoliche
(causa di estinzione della pena)
art. 172 e 173 cp: prescrizione della pena Articoli rilevanti della Costituzione citati:
(causa di estinzione della pena) art. 13: libertà personale di ogni uomo
art. 172 cp: grazia del Presidente della art. 25: irretroattività
Repubblica (causa di estinzione della pena) art. 27: responsabilità personale e funzione
art. 172 cp: liberazione condizionale (causa rieducativi
di estinzione della pena)
art. 174 cp: indulto (causa di estinzione della Articoli rilevanti del Codice Civile citati:
pena) art. 2045 cc: ‘quando chi ha compiuto un
art. 175 cp: non menzione della condanna nel fatto dannoso vi è stato costretto dalla
certificato del casellario giudiziale necessità di salvare sé o altri dal pericolo
art. 176: liberazione condizionale (causa di attuale di un danno grave alla persona, e il
estinzione della pena) pericolo non è stato da lui volontariamente
art. 176 comma 3° cp: liberazione causato né era altrimenti evitabile, al
condizionale x ergastolano dopo 26 anni danneggiato è dovuta un’indennità, la cui
art. 178 cp: riabilitazione (causa di estinzione misura è rimessa all’equo apprezzamento del
della pena) giudice’
art. 179 cp: condizioni x godere della
riabilitazione
art. 197 cp: societas delinquere non potest

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