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Agli studenti del corso di Laurea in C.T.F.

(anno accademico 2009-10) Questo CD contiene files riguardanti argomenti selezionati delle lezioni del corso di Farmacologia e Farmacoterapia. Si raccomanda agli studenti (come pi volte sottolineato durante le lezioni) di usare questo materiale solo come aiuto/guida alla preparazione del relativo esame di Farmacologia e Farmacoterapia. Si rammenta, infatti, che lUSO dei TESTI di Farmacologia consigliati (ad esclusiva scelta dello studente) indispensabile per una corretta, utile e pi facile preparazione della materia. Si precisa che il programma completo per la preparazione dellesame sempre reperibile presso la segreteria della Sezione di Farmacologia. Gli studenti sono tenuti a svolgere tutti gli argomenti indicati nel programma anche se non compresi nel CD. Infine, si mettono in guardia gli studenti dalluso di fotocopie di materiale didattico (presunte stampe delle lezioni contenute nel cd) ABUSIVAMENTE vendute presso le copisterie.
Le figure utilizzate nelle lezioni sono quelle dei libri di testo consigliati o sono immagini copyright-free da siti web specializzati

TERAPIA DEL DOLORE Analgesici oppiodi Agonisti forti (morfina, metadone, fentanil)
Agonisti deboli (codeina, destropropossifene, tramadolo) Agonisti-antagonisti o agonisti parziali (pentazocina, buprenorfina)

Analgesici non oppioidi


Farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)

Farmaci adiuvanti
Antidepressivi Antiepilettici Ansiolitici Neurolettici Anestetici locali Miorilassanti Corticosteroidi Capsaicina etc

ANALGESICI OPPIOIDI
Farmaci utilizzati per alleviare il dolore moderato-intenso mediante linterazione con la trasmissione dei peptidi oppioidi endogeni (endorfine, encefaline e dinorfine). Anche utilizzati come: Antitussivi e Antidiarroici CLASSI DI FARMACI Morfina e morfino-simili (ad azione agonista, agonista parziale, antagonista, etc)
Morfina Codeina Eroina Levorfanolo Naloxone Buprenorfna Nalbufina

Derivati fenilpiperidinici
Meperidina Difenossilato Loperamide Fentanil Sulfentanil Alfentanil

Metadone e congeneri
Metadone l--acetilmetadolo Propossifene

SISTEMA OPPIOIDE E CONTROLLO DEL DOLORE

Linformazione nocicettiva nasce nei sensori periferici (nocicettori) e arriva ai neuroni del corno posteriore del midollo spinale. Il dolore vero e proprio la presa di coscienza delle informazioni nocicettive integrate al livello corticale e limbico. Strutture coinvolte nel dolore: Corteccia anteriore cingolata Corteccia somatico sensoriale (SI,SII) Corteccia prefrontale Corteccia insulare Ipotalamo Talamo Sostanza grigia periacqueduttale Cervelletto Gangli della base

Canali, recettori e meccanismi di trasduzione delle terminazioni afferenti nocicettive

(-)

SISTEMA OPPIOIDE: MODALITA DAZIONE

SISTEMA OPPIOIDE E CONTROLLO DEL DOLORE

SISTEMA OPPIOIDE E CONTROLLO DEL DOLORE

Il sistema oppioide potenzia le vie discendenti antinocicettive (trasmissione adrenergica nel locus ceruleus e serotoninergica nel NRM) e inibisce le vie nocicettive afferenti nelle corna dorsali del midollo (inibizione rilascio di sostanza P, tachichinine etc)

SISTEMA OPPIOIDE E CONTROLLO DEL DOLORE

PEPTIDI OPPIOIDI ENDOGENI

SISTEMA OPPIOIDE: NEURONI COSTITUTIVI


Neuroni encefalinergici: -sintetizzano proencefalina, precursore delle enkefaline -possiedono prolungamenti assonici brevi Neuroni endorfinergici: -sintetizzano POMC, precursore dellendorfina -possiedono prolungamenti assonici assai estesi Neuroni dinorfinergici: -sintetizzano prodinorfina, precursore della dinorfina -possiedono prolungamenti assonici brevi

ENCEFALINE MET-ENCEFALINA LEU-ENCEFALINA

Si formano per scissione proteolitica di un grosso polipeptide, la proencefalina, composto da 256 aminoacidi

DISTRIBUZIONE DELLE ENCEFALINE


a) Globus pallidus b) Gangli della base c) Amigdala d) Ipotalamo e) Cervelletto f) Substantia nigra g) Talamo h) Corteccia a) Ipofisi posteriore b) Ganglio celiaco c) Ganglio superiore cervicale d) Ghiandole salivari e) Tratto gastro-intestinale f) Midollare del surrene g) Sangue h) Liquor

Le encefaline sono contenute in neuroni corti o interneuroni che hanno il corpo cellulare e le terminazioni allinterno dello stesso nucleo cerebrale

MECCANISMO DAZIONE DEL NEURONE ENCEFALINERGICO

1) Lencefalina liberata dal neurone encefalinergico blocca la liberazione di neurotrasmettitori eccitatori (acetilcolinaglutammato) a livello presinaptico legandosi ai recettori encefalinergici presinaptici 2) Tale sistema inibitorio presinaptico modula lattivit dei neuroni delle vie ascendenti della sensibilit dolorifica 3) Gli oppioidi esogeni si legano agli stessi recettori encefalinergici liberi potenziando in tal modo gli effetti inibitori del sistema (effetto analgesico)

CELLULA RECETTRICE

ACETILCOLINA O ALTRI TRASMETTITORI ECCITATORI

RECETTORI RECETTORI PER GLI OPPIOIDI

ENCEFALINA

NEURONE ECCITATORIO

NEURONE AD ENCEFALINA

Il meccanismo dazione dellencefalina pu essere indiretto. Invece di agire direttamente sulla cellula recettrice, lencefalina pu bloccare la liberazione di trasmettitori eccitatori, quali la acetilcolina ed il glutammato riducendo il segnale eccitatorio in arrivo. Tale sistema inibitorio presinaptico pu modulare lattivit dei neuroni delle vie ascendenti della sensibilit dolorifica. Gli oppioidi aggirebbero legandosi ai recettori encefalinergici liberi potenziando gli effetti inibitori del sistema.

LE ENDORFINE Le endorfine originano da un polipeptide di 239 aminoacidi, la PROOPIOMELANO CORTINA (POMC)

La porzione terminale (91 AA) della POMC costituisce la -lipotropina (LPH), peptide che ha la capacit di liberare acidi grassi dai tessuti adiposi Dalla -lipotropina si forma la -endorfina e da questa, successivamente la -endorfina e la -endorfina La porzione centrale della POMC d origine allACTH e all-MSH che sono due peptidi non dotati di attivit intrinseca di tipo oppioide, ma possono interagire in senso funzionale con le endorfine modulandone lazione

METABOLISMO DELLA POMC DEL SNC

La POMC contenuta a livello ipofisario e quella contenuta nel S.N.C. costituiscono due pools indipendenti. 1) Endorfine ipofisarie 2) Endorfine di origine centrale ruolo principalmente ormonale ruolo di neurotrasmettitore o neuromodulatore

Ci pu essere tuttavia un ruolo di controllo da parte delle endorfine ipofisarie sulle funzioni centrali direttamente o indirettamente mediante limmissione di questi peptidi dallipofisi nel cervello attraverso un flusso portale retrogrado

DISTRIBUZIONE DELLE ENDORFINE


Ipofisi anteriore Ipofisi intermedia Sono contenute nelle cellule corticotrope, cio quelle che contengono ACTH e il meccanismo di liberazione lo stesso per lACTH e le endorfine. S.N.C. Sono contenute in neuroni lunghi il cui soma concentrato soprattutto nellipotalamo medio-basale a livello del nucleo arcuato. Dallipotalamo i neuroni endorfinergici si proiettano anteriormente e caudalmente terminando in diverse aree cerebrali: 1) Setto anteriore 2) Nucleo paraventricolare 3) Nucleo paraventricolare del talamo 4) Nucleo parabrachiale 5) Materia grigia periacqueduttale

LE DINORFINE
Derivano da un precursore, la prodinorfina che contiene nella sua struttura, a partire dalla porzione n-terminale, la sequenza di tre peptidi: -neo-endorfina (10AA) a) Neo-endorfina -neo-endorfina (9 AA)

b) Dinorfina A (17 AA) c) Dinorfina B (13 AA)

Tutte le dinorfine contengono la sequenza della leu-encefalina nella porzione n-terminale che alla base della loro attivit oppioide

DISTRIBUZIONE DELLE DINORFINE

1) IPOFISI POSTERIORE

2) S.N.C. a) Ipotalamo b) Striato c) Mesencefalo d) Ippocampo e) Ponte f) Midollo allungato g) Midollo spinale h) Corteccia i) Cervelletto nucleo magno cellulare via nigro-striatale

3) TESSUTI PERIFERICI a) Tratto gastro-intestinale b) Pancreas c) Polmoni d) Cuore e) Muscolatura scheletrica f) Fegato g) Reni h) Testicoli i) Ovaie

corno dorsale zona marginale lamine profonde

I RECETTORI DEI PEPTIDI OPPIODI ENDOGENI 3 classi di recettori: , , e Recettori accoppiati a proteine G, con omologia di circa il 65%

Attivazione di proteine G1/G0


a) Riduzione della produzione di cAMP b) Aumento della conduttanza del + c) Riduzione dellingresso di Ca2+ voltaggio dipendente

SISTEMA OPPIOIDE: APPARATO RECETTORIALE

AGONISTI

RECETTORI -delta -mu -kappa

encefaline Endorfina, encefaline dinorfina

SISTEMA OPPIOIDE: MODALITA DAZIONE


intervento Localizzazione presinaptico postsinaptico

Meccanismo

riduzione ingresso Ca2+

aumento conduttanza K+

Effetto

diminuzione rilascio mediatori

riduzione risposte al mediatore

SISTEMA OPPIOIDE: SIGNIFICATO BIOLOGICO

1) Modulazione delle afferenze nocicettive, sia a livello spinale:trasmissione, sia a livello sovratalamico: integrazione e potenziamento delle vie antinocicettive. 2) Modulazione a livello centrale di funzioni vegetative (respiratoria, cardiocircolatoria, gastrointestinale) e di funzioni neuroendocrine. 3) Modulazione a livello periferico della funzione immunologica e di varie funzioni vegetative

LOCALIZZAZIONE DEI RECETTORI PER GLI OPPIOIDI


RECETTORI CHE MEDIANO LANALGESIA corna posteriori del midollo spinale grigio periacqueduttale talamo

RECETTORI CHE MEDIANO GLI EFFETTI SU RESPIRAZIONE, TOSSE, VOMITO E DIAMETRO PUPILLARE RECETTORI CHE MODULANO LA SECREZIONE ENDOCRINA RECETTORI CHE MEDIANO GLI EFFETTI SULLUMORE E SUL COMPORTAMENTO

parte ventrale del tronco encefalico

ipotalamo

strutture limbiche (ippocampo,amigdala, etc.)

RECETTORI OPPIOIDI E AZIONI DA QUESTI MEDIATE


RECETTORI

AZIONI MEDIATE

Analgesia a livello sopraspinale: area grigia periacqueduttale, nucleo del rafe Rilascio dellormone prolattina. Turnover di acetilcolina Catalessia. Depressione respiratoria. Rilascio dellormone della crescita Turnover della Dopamina nel cervello Inibizione delle contrazioni dellileo di cavia Motilit gastrointestinale. Effetti cardiovascolari Controllo dellappetito. Analgesia a livello spinale. Turnover della dopamina nel cervello Inibizione delle contrazioni del dotto deferente di topo Rilascio dellormone della crescita. Controllo dellappetito. Analgesia a livello spinale. Inibizione del rilascio di vasopressina. Sedazione. Controllo dellappetito. Inibizione delle contrazioni del dotto deferente del topo Effetti psicotomimetici. Possibile interazione con i recettori per il N-metil-D-aspartato

OPPIOIDI ESOGENI
1) OPPIODI NATURALI Alcalodi FENANTRENICI contenuti nell'oppio: morfina (10%),codeina (0.5%),tebaina (0.2%) Le BENZILISOCHINOLINE papaverina,noscapina non hanno attivit oppioide 2) DERIVATI SEMISINTETICI eroina o diacetilmorfina, etilmofina 3) DERIVATI SINTETICI metadone, pentazocina, petidina,etc.

SAR DEGLI OPPIODI NATURALI E SEMISINTETICI

1) Il gruppo CH3 in posizione 17 fondamentale per l'attivit agonista sul recettore oppioide, cos come lossidrile (OH) fenolico in posizione 3 e l'ossidrile alcoolico in posizione 6 2) se il CH3 in 17 viene sostituito con un gruppo allilico, ciclobutilico o ciclopropilico, la molecola diventa antagonista

SELETTIVITA RECETTORIALE ED AZIONI DEI FARMACI OPPIOIDI

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLATTIVIT RECETTORIALE


AGONISTI: si legano al recettore attivandone la risposta (morfina, meperidina, fentanyl, remifentanil) AGONISTI-ANTAGONISTI: hanno azione agonista su un tipo di recettore ed antagonista su di un altro (pentazocina) AGONISTI PARZIALI: si legano al recettore attivando una risposta inferiore a quella dellagonista puro (buprenorfina ?) ANTAGONISTI: si legano al recettore senza attivarlo e bloccando leffetto degli agonisti (naloxone)

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLATTIVIT RECETTORIALE

EFFETTI FARMACOLOGICI MORFINA ED AGONISTI CORRELATI


Azioni a livello del SNC e di organi periferici agendo come agonisti del recettore Effetto terapeuticamente desiderato che si ottiene senza alterazione dello stato di coscienza

SNC

analgesia soglia dolorifica


reattivit al dolore

Viene anche modificata la risposta emotiva al dolore (ansia, paura, panico e sofferenza) Attivazione dei recettori a vari livelli spinali e sopraspinali con inibizione sinergica dei riflessi nocicettivi (effetti simili ottenuti anche con attivazione di e )
1) 2) 3) Attivazione di recettori presinaptici dei neuroni afferenti primari Inibizione effetti sostanza P per inibizione post-sinaptica degli interneuroni Attivazione delle vie antinocicettive discendenti

Alterazione umore: euforia, tranquillit, senso di benessere: Responsabile degli effetti di rinforzo e di abuso nelle tossicodipendenze Attivazione neuroni dopaminergici che proiettano verso il nucleus accumbens Inibizione dei neuroni adrenergici del locus ceruleus (che mediano lo stato di allarme e panico) N.B. Attivazione dei recettori k produce disforia !!

Azioni opposte dei recettori e sulla trasmissione dopaminergica e alla base degli effetti euforici o disforici dei farmaci oppioidi

Recettori

Recettori

EFFETTI FARMACOLOGICI MORFINA ED AGONISTI CORRELATI


SNC Depressione respiratoria: gi a dosi terapeutiche ! frequenza (fino a 3-4 respiri/minuto) volume respiratorio/minuto scambi respiratori sensibilit alla CO2 Depressione di centri bulbari e pontini Alle dosi tossiche la depressione respiratoria rappresenta il maggior rischio di morte !! Miosi stimolazione nervo Edinger-Westphal (segno patognomonico di intossicazione) Azione antitussiva: depressione dei centri della tosse a livello bulbare (effetto sfruttato terapeuticamente) Emesi: attivazione del centro del vomito nel midollo allungato (CTZ) Convulsioni: a dosi elevate per inibizione interneuroni GABA ippocampali Effetti Neuroendocrini: azioni a livello ipotalamico (vanno incontro a tolleranza) ormone liberante gonadotropine e fattore rilascio corticotropina
LH , FSH, ACTH, -endorfine PRL, GH

Sistema gastrointestinale La morfina per os determina effetti gastrointestinali a dosi a quelle terapeutiche a causa di scarso assorbimento e scarsa penetrazione SNC Azione diretta processi assorbimento H2O ed elettroliti Azioni mediate dal SNC e SNP (plessi intramurali) con inibizione del rilascio di trasmettitori eccitatori (Ach) ed aumento liberazione nA Stomaco secrez. HC1 e motilit e tono muscolare Piccolo intestino secrez. biliare, pancreatica, intestinale Ipertonicit-atonia Assorbimento H2O Sfintere Oddi Contrazione (!!!) Colon attivit peristaltica, transito intestinale, tono sfintere Effetti: stipsi ed azioni antidiarroiche Effetti su altri tessuti S. GENITOURINARIO: flusso ematico renale tono vescicale e uretrale tono utero , prolungamento del travaglio S. IMMUNITARIO: funzione dei linfociti T, natural killer (animale) S. CARDIOVASCOLARE: ipotensione da rilascio di istamina vasodilatazione cerebrale dopo aumento di PCO2 lavoro cardiaco

Effetti collaterali indesiderati:


Miosi (pupille a spillo) Ipotermia con sudori freddi, convulsioni Diuresi ridotta Depressione della respirazione e dell'attivit vasomotoria Nausea, vomito e, a lungo andare, epatomegalia Disturbi del sonno Aumento della secrezione dell ormone adrenocorticotropo, che stimola quella di cortisone, ormone della crescita e prolattina; Inibizione degli ormoni sessuali ipofisari e periferici, mancanza di desiderio sessuale e di mestruazioni nelle donne e impotenza negli uomini Morte per avvelenamento, infarto o altro Dipendenza fisica e psichica

ABUSO : alla base vi sono meccanismi di rinforzo e ricompensa


Lo stato di benessere, ed euforia viene descritto in termini estatici, associato a contentezza e tranquillit. Il soggetto portato a cercare il farmaco per rivivere unesperienza considerata indispensabile allo stato di benessere e successivamente vitale (dipendenza psichica) Sono coinvolti meccanismi dopaminergici (attivazione VTA) e non, (mediati da oppioidi endogeni nelle aree limbiche). Dipendenza fisica si ha quando la sospensione genera crisi di astinenza. Tolleranza: progressiva riduzione dellefficacia. Si instaura con somministrazioni ravvicinate. E crociata con tutti gli oppiacei analgesia, euforia, sedazione, depress. respir., emesi, effetto antitosse. La dose di eroina viene aumentata di 100 volte (2-3 somm. giornaliere) Risposta adattativa cellulare Iposensibilizzazione dei recettori

SINDROME DI ASTINENZA
SINTOMI ESPRESSI DAL:

Sistema nervoso centrale Sistema muscolare Sistema simpatico Ansia Irrequietezza Sonnolenza Aggressivit Insonnia Strabismo Vomito Dolori muscolari Rigidit Tremori Ipotonia Posture anomale Sbadiglio Febbre Iperglicemia Pallore Piloerezione Aumento delle catacolamine urinarie Midriasi

Sistema parasimpatico Sudorazione Rinorrea Lacrimazione Salivazione Iperacidit Diarrea Crampi addominali Miosi Tosse

-3

METADONE
E un agonista . La forma L- 50 volte pi potente della D assorbito bene per os. Picco plasmatico dopo 4 ore. 90% legato a proteine plasmatiche si accumula a livello tissutale, alla sospensione viene rilasciato lentamente. T/2 15-40 ore < sindrome di astinenza, tolleranza + lenta Impieghi: analgesico 2,5-15 mg x os; 2,5-10 mg i.m. trattamento di eroinomani

ABUSO E DISINTOSSICAZIONE

Nel campo dellabuso, per disintossicazione sintende la eliminazione graduale ma relativamente rapida di una sostanza psicoattiva dallorganismo di un individuo fisicamente dipendente da essa riducendo al minimo: Lo stress soggettivo I sintomi dastinenza Le eventuali complicanze mediche N.B. nella tossicodipendenza da oppioidi:

La disintossicazione farmacologica

Superamento della crisi di astinenza

Stato Drug free

Recidiva (craving)

METADONE (EPTADONE, sciroppo)

Farmaco utile nel trattamento degli eroinomani che seriamente intendano sottoporsi a terapia detossificante

IL METADONE PRODUCE COMPLETO BENESSERE PSICOFISICO SENZA LINSTABILITA DELLUMORE E LA DISFORIA PRESENTI NEGLI EROINOMANI (blocco del craving)

METADONE
FARMACOCINETICA:

Assorbimento: Distribuzione:

per os S.N.C.

Emivita plasmatica: circa 15 ore

CH3 CH3CH2 C O C CH2 CH3 *CH N CH3

*atomo di carbonio asimetrico

TERAPIA METADONICA

Il metadone va somministrato solo ad un individuo sicuramente dipendente da eroina Il primo approccio alla terapia consiste nello stabilire in modo empirico la dose utile al paziente. N.B. la dose iniziale di metadone correlata al grado di assuefazione alleroina (80 mg di metadone x 1 gr di eroina al giorno) La dose del primo giorno serve solo per alleviare i sintomi dellastinenza e non ha niente a che vedere col dosaggio di mantenimento che va raggiunto gradualmente

LAAM Levo-Alfa-Acetil-Metadolo
E una forma di metadone ad emivita p lunga dovuta alla sua metabolizzazione in due metaboliti attivi con elevata attivit intrinseca sui recettori : a) nor-laam: b) dinor-laam: emivita plasmatica 71 ore emivita plasmatica 143 ore

Per tale propriet, il laam consente somministrazioni meno frequenti rispetto al metadone Il farmaco pu essere somministrato a giorni alterni o tre volte alla settimana

CLONIDINA
(2 agonista)
La clonidina in grado di prevenire molti dei sintomi della crisi di astinenza Questo indica che i sistemi noradrenergici centrali hanno un ruolo predominanate nei fenomeni di dipendenza e sindrome di astinenza da oppioidi Il locus coeruleus la pi importante sorgente di innervazione noradrenergica del: a) sistema limbico b) corteccia cerebrale c) corteccia cerebellare d) parte dellipotalamo e) altre aree del tronco encefalico

CLONIDINA
Nel locus coeruleus esistono recettori oppioidi e la somministrazione di oppioidi riduce lattivit elettrica dei neuroni di questo nucleo: la stimolazione del locus coeruleus effetti simili a quelli della sindrome dastinenza La clonidina inibisce lattivit dei neuroni noradrenergici a livello degli 2 presinaptici blocco della sintomatologia della crisi di astinenza

TRAMADOLO
Somministrazione orale, IM, EV Azione mista : Blocco della ricaptazione della noradrenalina e di incremento delle concentrazioni di serotonina ) Legame con i recettori ma con una affinit 600 volte inferiore a quella della morfina e legame con i recettori e ) Metabolismo epatico (11 metaboliti di cui uno solo attivo) Dose di carico I.M. e E.V. 1-2 mg/kg 5-6 ore

OPPIOIDI DI SINTESI
IDROSSICODONE Forte attivit analgesica e antitussiva IDROMORFONE LEVORFANOLO DESTROMETORFANO Potente analgesico, azione piu' potente e lunga della morfina Isomero destrogiro privo di attivit analgesica usato come antitussivo. Attivit analgesica simile alla codeina. Lunga emivita Agonista e inibitore re-uptake serotonina e noradrenalina

d-PROPOSSIFENE TRAMADOLO FENTANYL SULFENTANYL ALFENTANYL

Hanno tutti potente attivit analgesica (neurolepto analgesica)

AGONISTI ANTAGONISTI Sono farmaci che hanno effetto antagonista/agonista parziale sul recettore ed agonista sul recettore e, forse, anche sul recettore a) Nalorfina b) Pentazocina c) Nalburfina d) Ciclazocina Questi farmaci sono stati molto studiati nellintento di giungere a molecole con meno effetti collaterali degli oppioidi classici e meno tendenza alla tossicodipendenza Attualmente sono farmaci poco utilizzati per la loro scarsa attivit analgesica e maneggevolezza

OPPIOIDI : DOSI EQUIANALGESICHE


Oppiaceo Morfina Meperidina Fentanyl Tramadolo Buprenorfina Parenterale 10 100 0,1 100 0,4 Orale 30 300 --0,4

ANTAGONISTI PURI
HO HO

OH N-CH2CH=CH2 O

H OH N-CH2 O

NALOXONE

NALTREXONE

Questi farmaci occupano il recettore oppioide senza attivare la trasduzione del segnale e quindi senza provocare un effetto.

IMPIEGHI PRINCIPALI DEGLI ANTAGONISTI PURI

a) Il naloxone sopprime la depressione respiratoria nelloverdose da oppioidi b) Allil-test: test diagnostico per valutare unoverdose pura da oppioidi c) Il naltrexone ha un possibile impiego nel trattamento dei tossicodipendenti per prevenire le recidive

FARMACOCINETICA DEGLI ANTAGONISTI PURI

Naloxone (Narcan):

- somministrazione per i.v. alla dose di 0.4 mg - metabolismo epatico per coniugazione con acido glicuronico - breve durata dazione. Ci significa che, in caso di sovradosaggio da oppioidi, deve essere ripetutamente somministrato fino alla scomparsa di ogni sintomo (depressione respiratoria)

Naltrexone (Antaxone): Cps. 10-50 mg: - somministrazione per os - metabolismo epatico con formazione di un metabolita attivo il 6-naltrexolo - lunga durata dazione 24h

TOSSICODIPENDENZA DA EROINA

CH3COO

OH NCH3

CH3COO

EROINA (3,6 diacetil)

FARMACOCINETICA DELLEROINA
ASSORBIMENTO: MUCOSE CAPILLARI POLMONARI VIA INTRAMUSCOLARE VIA ENDOVENOSA TESSUTI BREVE

DISTRIBUZIONE: EMIVITA PLASMATICA: METABOLISMO:

EROINA 6-MONOACETILMORFINA MORFINA deacetilaz. deacetilaz. (tutti i tessuti) (tutti i tessuti) ELIMINAZIONE: BILE URINE (75%)

URINE libera e coniug

BIOTRASFORMAZIONE DELLEROINA
EROINA Deacetilazione in tutti i tessuti 6-MONOACETILMORFINA 6-MAM Deacetilazione nel fegato MORFINA Glucoronazione epatica MORFINA GLUCORONATA

CIRCOLO ENTEROEPATICO

ESCREZIONE RENALE

CARATTERISTICHE DELLA TOSSICODIPENDENZA DA EROINA

*TOLLERANZA *DIPENDENZA FISICA *DIPENDENZA PSICHICA *DIPENDENZA SOCIALE *SINDROME DASTINENZA

TOLLERANZA E DIPENDENZA
Oppioidi

SINDROME DI ASTINENZA
SINTOMI ESPRESSI DAL:

Sistema nervoso centrale Sistema muscolare Sistema simpatico Ansia Irrequietezza Sonnolenza Aggressivit Insonnia Strabismo Vomito Dolori muscolari Rigidit Tremori Ipotonia Posture anomale Sbadiglio Febbre Iperglicemia Pallore Piloerezione Aumento delle catacolamine urinarie Midriasi

Sistema parasimpatico Sudorazione Rinorrea Lacrimazione Salivazione Iperacidit Diarrea Crampi addominali Miosi Tosse

OVERDOSE DA EROINA
MIOSI PUNTIFORME DEPRESSIONE RESPIRATORIA IPOSSIA MAGGIORE PERMEABILITA CAPILLARE LIQUIDO EXTRAVASALE EDEMA POLMONARE IPERTENSIONE POLMONARE

COMPLICANZE:
TERAPIA DURGENZA

EDEMA POLMONARE

1) Mantenere pervie le vie aeree superiori estendendo il collo del paziente 2) Aspirazione naso-tracheale NALOXONE CLORIDRATO 3) Farmaco di scelta NALTREXONE

TERAPIE FARMACOLOGICHE NELLA DIPENDENZA DA OPPIOIDI


1) DI MANTENIMENTO a) con farmaci agonisti sui recettori : metadone, laam, buprenorfina b) con farmaci ad azione antagonista: naltrexone 2) DI DISINTOSSICAZIONE a) con farmaci ad azione agonista: metadone, buprenorfina b) con farmaci che influenzano i meccanismi neurobiologici con cui si manifesta lastinenza, associati o meno con farmaci antagonisti: clonidina c) con farmaci sintomatici: ansiolitici, antidolorifici, antiemetici d) con lassociazione di due o piu farmaci di quelli citati e) con la sostanza dabuso

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