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5 MODI PER DARE VITA AI TUOI RENDER CON PHOTOSHOP

Attualmente, il problema più importante che spesso si verifica all’interno degli studi tecnici e nelle
facoltà di architettura, è senz’altro quello di realizzare immagini tridimensionali fotorealistiche di
elevato impatto grafico.

Svolgere questo tipo di attività non è assolutamente un compito facile, proprio perché si tratta di
un lavoro che, oltre alla tanta concentrazione, richiede soprattutto moltissimo tempo.

Non a caso al giorno d’oggi, la maggior parte degli studi tecnici di architettura sono alla ricerca di
persone qualificate capaci di realizzare render per il loro progetto, specialmente per concorsi e
presentazioni, spendendo anche importanti cifre di denaro. La stessa cosa vale per il mondo
universitario delle facoltà di architettura, dove si riscontra la stessa situazione.

Ebbene, se sei un architetto o uno studente di architettura, oggi è il tuo giorno fortunato!

Perché attraverso questo e-book scoprirai alcuni segreti su come realizzare immagini
tridimensionali di grande impatto fotorealistico con Photoshop, in breve tempo e con risultati
decisamente efficaci!

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Prima, però, lascia che io mi presenti...

Mi chiamo Emanuele Melaranci e sono un architetto...

Dopo aver lavorato per diverso tempo in studi tecnici di architettura ed


ingegneria (in Italia e all’estero), qualche anno fa ho deciso di fondare
www.graficarchitettura.it attraverso il quale fornisco supporto a
professionisti e aziende, nella presentazione dei loro progetti,
realizzando disegni 2D, modelli 3D e render fotorealistici.

Fin da quando ero a scuola ho sempre avuto la passione per il disegno,


ma soprattutto per la grafica 3D che mi ha portato a trasformare una
vera e propria passione nella mia professione attuale.
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Ma perché è così importante la grafica 3D ?

Spesso i clienti di uno studio di architettura faticano a comprendere le soluzioni progettuali di arredo
e di distribuzione degli spazi interni di un’abitazione che l’Architetto ha ideato e studiato.

Ciò è solitamente dovuto alla natura tecnica degli elaborati grafici quali planimetrie, sezioni,
prospetti e particolari costruttivi, che vengono normalmente sottoposti ai clienti stessi.

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Accade poi che il progettista, talvolta, faccia uso di immagini virtuali “fatte in casa” utilizzando
software non adeguati, con la conseguenza di ottenere render di scarso interesse, poco realistici e
quindi poco efficaci.

Ciò porterebbe il cliente a rimanere pressoché indifferente di fronte ad un’idea anche molto valida
di progetto, causando spesso discussioni e diverbi che potrebbero portare alla perdita del cliente
stesso.

Questo accade perché il cliente, pagando il tuo progetto, automaticamente si aspetta moltissimo da
te! Perciò, più lui avrà un’idea chiara di quello che gli proporrai, più si fiderà di te e di conseguenza
aumenteranno notevolmente le tue possibilità di ottenere un incarico.

Se sei uno studente di architettura, sai bene che la situazione è molto simile, solo che al posto del
cliente c’è il professore, pronto a bacchettarti ad ogni revisione... soprattutto se presenti tavole
poco leggibili o render graficamente scadenti.

Come intervenire dunque?

La cosa da fare assolutamente, è quella di realizzare e presentare disegni di alta qualità che siano
più chiari possibile e di grande impatto emotivo.

Per fare ciò occorre affidarsi ad uno dei software di fotoritocco più famosi ed utilizzati al mondo.
Adobe Photoshop. Un programma completo che ti permetterà di lavorare in post-produzione
trasformando i tuoi render di progetto in immagini fotorealistiche di alto livello.

Tra poco ti svelerò quali sono i trucchi e i segreti per realizzare questo tipo di immagini.

Prima però desidero fornirti alcuni consigli pratici che secondo me ogni professionista e studente
del settore deve conoscere durante la fase di modellazione 3D e di rendering.

Ecco i punti fondamentali che devi tenere bene a mente per realizzare al meglio i tuoi render di
progetto prima della fase di post-produzione con Photoshop:

 Punto 1° : Nel modello 3D “smussa” sempre gli spigoli

Uno degli elementi sicuramente più importanti che ti permette di apprezzare la qualità e la
credibilità di un modello 3D, è determinato dalla naturalezza con la quale la luce viene distribuita
in corrispondenza degli spigoli che costituiscono la struttura.

Occorre partire dal presupposto che in natura, lo spigolo vivo, non esiste.

Tutti gli oggetti con una forma “spigolosa”, in realtà mantengono una leggerissima rotondità in
corrispondenza dei bordi.

Pertanto se prendessimo due modelli architettonici identici, gli applicassimo gli stessi materiali
e li illuminassimo allo stesso modo, il modello che avrà i bordi leggermente arrotondati
risulterà sicuramente più realistico.

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Modello realizzato senza “Smusso” Modello realizzato con “Smusso”

 Punto 2° : Crea materiali realistici

Occorre saper valutare la qualità dei materiali applicati alla struttura architettonica.

Tutti i materiali sono costituiti da 3 componenti fondamentali, tecnicamente chiamati canali:

 Diffusione: capacità di diffondere la luce e il colore su tutta la superficie


 Riflessione: capacità di riflettere la luce e l’ambiente circostante
 Rugosità: irregolarità più o meno marcata della superficie

Per rendere il materiale più realistico, è opportuno associare ad ognuno di questi 3 canali una
texture (fotografia) che ne replica l’aspetto naturale.

Inoltre, sarà importante inserire texture specifiche che permettano di far emergere le
irregolarità delle superfici e creare le giuste riflessioni dell’ambiente circostante.

Nelle due immagini è possibile osservare come nella prima non sono state associate texture a tutti i canali, mentre
nella seconda è stata creata con una texture per ciascun canale di Diffusione, Riflessione e Rugosità.

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 Punto 3° : Utilizza la giusta illuminazione

L’illuminazione della scena è tra le caratteristiche che più colpiscono l’osservatore poiché in
grado di trasmettere molteplici sensazioni.

In un rendering fotorealistico deve sempre essere presente una luce ambientale che simula la
naturale luminosità atmosferica. Essa è in grado di farci percepire i materiali di un rendering così
come realmente li avvertiamo in natura.

Questo risultato, nella Computer Grafica 3D, lo si può ottenere in due modi:

 Illuminazione con più fonti di illuminazione

Attraverso questo metodo è necessario bilanciare la fonte di illuminazione principale,


quella che simula la provenienza dal sole e in grado di proiettare le ombre, con una
seconda luce, opposta a quella primaria, che simula la luce azzurra atmosferica e che
produce un’impercettibile ombreggiatura.

 Illuminazione con mappa HDRI

In un rendering fotorealistico perfetto, questo risultato si ottiene inserendo nella scena,


come unica fonte illuminante, una mappa HDRI, in inglese (High Dynamic Range
Imaging).

Si tratta di particolari immagini panoramiche, di diverse tipologie, che contengono al loro


interno una vasta “gamma dinamica di colori”.

L’utilizzo di una tecnica simile comporta una gestione più agevole e sicura
dell’illuminazione della scena soprattutto per ciò che riguarda la proiezione delle ombre.

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Ok, ci siamo!

E’ giunto il momento di svelarti i trucchi e qualche piccolo segreto, che ti permetteranno di


conquistare il tuo cliente o il tuo professore universitario, attraverso la creazione di render
fotorealistici realizzati a regola d’arte con Photoshop!

5 modi per dare vita ai tuoi render con Photoshop

Se vuoi distinguerti dai tuoi competitors, hai la necessità di disporre di immagini virtuali di alto livello
e di sottoporle al destinatario (cliente/professore) nei tempi previsti.

La soluzione è quella di post-produrre il render ottenuto. È solo grazie al processo di post-


produzione che si possono ulteriormente migliorare render già ottimi e ottenere immagini di forte
realismo ad elevato impatto grafico.

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Sebbene questa tecnica venga utilizzata anche per elaborare render fotorealistici di interni,
possiamo sostenere che più spesso essa viene utilizzata per implementare render esterni, in quanto
contribuisce particolarmente, oltre che ad abbassare i tempi di restituzione dell’immagine, a
migliorarne l’impatto visivo.

Siamo pronti?

Partiamo!

#1 Controlla la luminosità e migliora il contrasto

Uno degli elementi fondamentali nella post produzione di una immagine è lo strumento di
regolazione della luminosità.

Spesso l’immagine che il software di rendering ci restituisce alla fine ci può sembrare accettabile
perché non abbiamo elementi di confronto, ma un aumento della luminosità può cambiarne
radicalmente l’aspetto.

Per controllare la luminosità su Photoshop, dal menu principale vai su

Immagine → Regolazioni → Luminosità/contrasto

Sposta il cursore verso destra, ma fai attenzione a non “bruciare” le zone chiare, ovvero a non
esagerare, altrimenti perderai i dettagli nelle parti più luminose dell’immagine.

In questo passaggio, prova ad alzare anche un po’ il contrasto, e anche in questo caso fai attenzione
a non esagerare altrimenti i neri diventeranno troppo scuri e perderai i dettagli nelle zone più in
ombra.

Oltre che ritoccare i contrasti tra chiari e scuri (come spiegato nel primo passaggio), puoi anche
applicare all’immagine una Maschera di contrasto, con la quale ottenere una maggiore nitidezza,
soprattutto sui contorni degli oggetti.

Dal menu principale, vai su

Filtro → Contrasta → Maschera di contrasto

Fattore, Raggio e Soglia sono i 3 parametri che controllano la Maschera, per capire come agiscono
fai qualche prova con i cursori.

Disattivando e riattivando l'opzione Anteprima (subito sotto il tasto Annulla), puoi confrontare il
risultato alternandolo con l’originale direttamente sullo schermo, mentre invece mantenendo
disattivata l’Anteprima puoi confrontare nello stesso tempo le due versioni (prima e dopo): quella
totale è l’originale, quella mostrata nel riquadro è quella finale.

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A differenza dei livelli di regolazione, questa operazione è irreversibile (anche se tramite il pannello
“Storia” puoi sempre tornare indietro) quindi ti conviene applicarla ad una copia del livello Sfondo
o comunque quello che contiene l’immagine. Oppure farla alla fine.

#2 Scegli il cielo giusto

Scegliere il cielo, soprattutto nei render di esterni, non è una scelta facile. E’ un momento molto
delicato nella post-produzione proprio perché una scelta sbagliata potrebbe compromettere la
qualità dell’immagine finale.

Nella maggior parte dei casi infatti, un cielo può migliorare o alterare un'illustrazione di architettura.
Il fatto è che un buon cielo, imposta l'intero stato d'animo di un'immagine, per questo motivo
prima di iniziare la post-produzione di un render, trascorri un po’ di tempo a sfogliare le immagini
online per trovare il cielo perfetto per la tua scena.

Un problema che spesso noto nei rendering di esterni è la sovrasaturazione.

Molte delle immagini del cielo che trovo su internet hanno questo problema. Questo perché il cielo
viene sempre migliorato o amplificato per catturare l'attenzione degli spettatori. Tuttavia, la troppa
saturazione del colore nel cielo “sopraffarirà” i colori nell'architettura e nel piano di terra rovinando
la gerarchia dell'illustrazione.

Per risolvere questo problema con Photoshop, puoi andare in "Immagine> Regolazioni> Tonalità
saturazione" e spostando il cursore "Saturazione" a sinistra, rimuoverai gran parte del colore.

Inoltre per quanto tu possa gradire le nuvole, troppe feriranno la lettura dell'immagine perché
tendono a distogliere tutta l'attenzione dall'architettura. E’ importante dunque scegliere cieli
limpidi.

In alternativa, se hai trovato le nuvole perfette per il tuo render di esterni e non vuoi assolutamente
rinunciarvi, prova a giocare con le maschere di livello e a combinare più immagini.

Come puoi vedere, la prima immagine si presenta con un cielo caratterizzato dalla presenza di alcune nuvole che tendono
a distogliere tutta l’attenzione dall’architettura. Al contrario, nella seconda, si evince maggiormente il progetto
architettonico grazie ad uno sfondo più uniforme del cielo.

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#3 Inserisci la vegetazione

Tipicamente l’area di un render esterno in cui si interviene spesso in post-produzione, è quella della
vegetazione. Alberi, cespugli, fiori, ma soprattutto erba e prati, sono tutti elementi che vengono
spesso aggiunti successivamente all’immagine renderizzata attraverso software di fotoritocco.

Questo perché, tali geometrie, vengono modellate e generate attraverso un sistema particellare dal
software di modellazione 3D e richiedono, pertanto, un’elevata capacità di calcolo dell’hardware
che si utilizza.

Quindi, anziché modellare e renderizzare interamente questi elementi complessi, è bene far
renderizzare la scena al software 3D in modalità basilare, in modo da avere un render pronto in
tempi brevi, correttamente illuminato e completo nelle parti che riguardano l’architettura
dell’edificio, e poi successivamente inserire la vegetazione in post-produzione.

Render basilare Render fotorealistico

#4 Usa figure scontornate e attento alla scala

Una delle tante domande che spesso mi chiedono è:

“Emanuele, ma in che momento vanno inserite le persone scontornate nei rendering?”

Ebbene non esiste una risposta certa, si può fare sia all’inizio che alla fine.

Solitamente io tendo a farlo verso la fine perché secondo me occorre concentrarsi sull'immagine
per tutto il tempo del lavoro di post-produzione. L'entourage può diventare piuttosto una
distrazione e una via facile per mascherare l'imperfezione nei rendering.

In genere, inizierò a preoccuparmi di inserire la mia immagine quando il rendering di base ha


regolazioni di trama perfette, regolazioni di illuminazione e area ritagliata quasi finale.

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Usa le figure scontornate coerentemente

Quando scegli le persone che inserirai nella tua immagine, devi tenere a mente una certa coerenza
per quanto riguarda la scena su cui stai lavorando.

Questo è piuttosto semplice, ma non si può usare la gente del ritaglio in maglietta e pantaloncini in
una scena invernale, o persone con la giacca a sbuffo in uno scenario da spiaggia estiva.

Lo scenario peggiore è quello di mettere entrambi nello stesso rendering. La quantità di dettagli
che riesci a prendere in considerazione quando scegli la tua gente avrà un enorme effetto sulla
credibilità della tua immagine.

Non esitare a scegliere molte persone tagliate per la tua scena, anche se alla fine ne userai solo un
paio. Più prove fai con l'ambiente, più la tua scena sarà raffinata.

La prospettiva

Un'altra cosa che devi tenere a mente è la prospettiva di ogni persona tagliata. Per fare ciò,
dobbiamo solo tenere a mente alcuni principi di prospettiva.

L'intera idea di prospettiva può essere riassunta in un semplice concetto: il punto di fuga

In un rendering in genere hai uno o due punti di fuga, anche se ne puoi avere molti altri. Nel caso di
un semplice punto di fuga, la regola è abbastanza semplice: la linea dell'orizzonte si trova a livello
degli occhi o della telecamera.

Se un oggetto si trova sotto questa linea dell'orizzonte, le sue linee di fuga si inclinano fino alla linea
dell'orizzonte. Se un oggetto si trova sopra la linea dell'orizzonte, le sue linee di fuga si abbassano
fino alla linea dell'orizzonte.

In poche parole, significa che non puoi vedere la cima di un oggetto se il tuo livello degli occhi è al
di sotto di esso e viceversa. Se il tuo livello degli occhi è a 1,6 metri e posizioni una persona in un
livello superiore, non sarai in grado di vedere la parte superiore della testa o delle spalle. Quindi fai
attenzione a tali incoerenze nel tuo rendering.

Per facilitare il posizionamento delle persone, un modo semplice è quello di impostare la


fotocamera a livello degli occhi per il rendering (circa 1,6 m) e di apparire parallela al terreno (vista
frontale).

Avere una strana angolazione o altezza della fotocamera renderà molto più difficile la compilazione
dell'immagine, quindi fai attenzione che l'angolazione della videocamera o il livello della fotocamera
siano scelti con saggezza.

Inoltre, tieni presente che dal punto di vista del marketing, vuoi mostrare ai tuoi clienti i punti di
vista che incontreranno nella vita reale.

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Se sei in una vista frontale, con la tua fotocamera impostata a livello degli occhi, la compilazione
dell'immagine diventa estremamente semplice:

 Trascina verso il basso una guida per contrassegnare la linea dell'orizzonte (Ctrl + R per
ottenere il righello) quindi fai clic sul righello e trascina sull'area di disegno.

 La tua linea d'orizzonte è a livello degli occhi, tutte le teste delle persone che si trovano in
posizione eretta allo stesso livello della tua macchina fotografica devono essere più o meno
intorno a questa linea.

 Ridimensionali in modo che i loro piedi tocchino il terreno nel posto giusto

 Una volta che alcune persone sono ben integrate, diventa più facile inserire altre persone ai
livelli superiori o inferiori o persone sedute.

Usando una guida, puoi verificare che le persone del tuo ritaglio siano all'altezza giusta se la loro testa si trova vicino
alla linea dell'orizzonte.

#5 Inserisci le ombre nella scena

Per rendere la tua scena ancora più realistica, il modo migliore per farlo è senz’altro quello di inserire
le ombre agli oggetti e alle figure scontornate.

Ecco alcune regole base per la creazione delle ombre:

 Le ombre sull’erba tendono a sembrare un po’ sfocate, dato l’effetto di foglie d’erba sparse in
tutte le direzioni.

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 Le ombre su cemento/pavimentazione sono solide e geometriche. Possono essere influenzati
dalla struttura se ha una protuberanza.

 Le ombre di un edificio su quello accanto sono in realtà più scure di quelle ombre che si creano
sul pavimento.

 Il lato dell’edificio che genera l’ombra, ha su di esso un’ombra più leggera.

Per la creazione delle ombre quello che devi tenere a mente è dove vuoi che le ombre vadano a
cadere e anche quanto siano forti.

Quindi su Photoshop, scegli lo strumento poligonale “Lazo” e seleziona le aree in cui vogliamo che
le ombre vengano inserite.

Prova a lavorare con piccole aree, in questo modo potrai risolvere facilmente i cambiamenti. Questo
metodo ti tornerà ancora più utile se lavori con più strati di ombre da aggiungere ad una piccola
area.

Dopo aver selezionato la parte su cui desideri applicare le ombre, clicca Luminosità/Contrasto e
riduci la quantità di luminosità per le aree selezionate. In questo modo noterai come l’area inizia a
presentare una specie di ombra su di essa.

Creazione delle ombre alle figure scontornate

Ottenere questo effetto è semplicissimo, ti basteranno solo un paio di passaggi in Photoshop.

La prima cosa che devi fare è duplicare il layer della persona.

Il secondo passo consiste nel cliccare 2 volte sul layer che dovrà essere l ‘ombra che ti condurrà alla
tenda delle proprietà di livello, dove dovrai mettere una spunta sulla voce “sovrapposizione colore”,
e lì sceglierai come colore il nero.

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A questo punto ciò che devi fare è modificare la figura tutta nera e farla diventare un’ombra portata
a terra. Per fare questo seleziona il layer ombra e premi (Ctrl+T), ovvero il comando di
trasformazione.

In base all’illuminazione della persona, un’ombra corretta consisterà nel posizionarla verso destra,
però la quota dipenderà dalla scena e dalla prospettiva del rendering in cui posizionerai le immagini
2D.

Infine ricordati di posizionare il layer ombra sotto il layer originale della persona e successivamente
diminuisci la sua opacità considerando che la quantità andrà in base alla luce di scena.

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Ricapitolando...

Bene, ti ho appena mostrato i 5 modi più importanti per trasformare il tuo render in una vista
fotorealistica ad elevato impatto grafico.

Seguendo questi consigli sarai in grado di esporre il tuo operato in modo altamente professionale,
facendo immediatamente percepire al tuo cliente, o al tuo professore universitario, la qualità del
lavoro svolto e le scelte progettuali adottate.

In questo modo disporrai di immagini aventi un forte impatto emotivo, permettendo a chi osserva
di afferrare rapidamente le tue proposte e accrescere la sua fiducia.

Qui di seguito ho pensato di riepilogarti brevemente i punti fondamentali che abbiamo approfondito
poco fa:

Realizzare un modello 3D correttamente e lanciare un render di base

 Smussare gli spigoli degli oggetti per offrire più realismo all’immagine da renderizzare.
 Creare materiali realistici associando ad essi texture ai 3 canali di base (diffusione,
riflessione, rugosità).
 Utilizzare la giusta illuminazione con più fonti di illuminazione o con una mappa HDRI.

Post-produrre il render ottenuto con Photoshop e dar sfogo alla tua creatività

 Definire una giusta regolazione dell’immagine attraverso l’utilizzo della luminosità e del
contrasto.
 Scegliere adeguatamente il cielo di sfondo.
 Inserire la vegetazione.
 Scontornare le figure ed inserirle coerentemente “nell’ambiente immagine” facendo
attenzione alla scala e all’uso della prospettiva.
 Evidenziare i volumi con le ombre.

Lavorare in questo modo ti aiuterà sicuramente ad ottenere maggiori risultati nel campo
professionale e universitario.

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Questi sono i modi più veloci ed efficaci per realizzare rendering di successo con Photoshop, senza
avere particolari competenze tecniche nel settore grafico.

Già conoscevi questi trucchi? Continua a leggere...

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Alla prossima!

Emanuele

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