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Cimatron 13.

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Nozioni di Base
3D
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em
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So
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ar
e
SOMMARIO

1. INTRODUZIONE .......................................................................................... 1
1.1. Concetti .................................................................................................... 1
1.2. Vantaggi ................................................................................................... 2
1.3. Strumenti ................................................................................................. 2
2. AVVIO ......................................................................................................... 4

e
2.1. Cimatron Explorer ...................................................................................... 4
2.2. Creare nuovi documenti .............................................................................. 4

ar
2.3. Ricerca progetto ........................................................................................ 7
2.4. Templates ................................................................................................. 8
2.5. Chiudi Tutto .............................................................................................. 8

ftw
3. TRASFERIMENTO DI DOCUMENTI (CIMZIP) ................................................ 9
3.1. Invia ........................................................................................................ 9
3.2. Ricevi ..................................................................................................... 10
3.3. Funzioni accelerate .................................................................................. 14
3.4. Conversioni ed esportazione/importazione .................................................. 15

4.2.
So
4. SALVATAGGIO DEI DOCUMENTI ................................................................ 20
4.1. Work Area e Salvataggio Automatico .......................................................... 21
Backup ................................................................................................... 23
4.3. Suggerimenti di archiviazione .................................................................... 24
4.4. Gestione dei collegamenti ......................................................................... 25
s
5. INIZIARE A LAVORARE ............................................................................. 29
5.1. Albero delle Feature ................................................................................. 29
em

5.2. Modifica Feature e gestione dei valori parametrici. ....................................... 35


5.3. Visualizzazione del modello ....................................................................... 39
5.4. Zoom, pan, rotazione ............................................................................... 39
5.5. Impostazioni di visualizzazione .................................................................. 43
5.6. Nascondere e visualizzare entita’ ............................................................... 45
st

5.7. Utilizzo del mouse .................................................................................... 46


5.8. Piani, Assi e Sistemi di Riferimento ............................................................ 48
5.9. Finestra guida delle feature ....................................................................... 56
Sy

5.10. Lo sketcher ............................................................................................. 57


5.11. Libero/Quote, Griglia e Snap ..................................................................... 63
6. LA MODELLAZIONE ................................................................................... 66
6.1. Estrudi ................................................................................................... 66
6.2. Aggiungi / Togli / Nuovo ........................................................................... 68
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6.3. Finestre e Filtri di Selezione ...................................................................... 69


6.4. Funzioni avanzate delle Finestre di Selezione .............................................. 75
6.5. Modifica colori e stile attivo ....................................................................... 77
7. VISUALIZZAZIONE AVANZATA .................................................................. 79
7.1. Qualità della visualizzazione ......................................................................79
7.2. Visualizzazione in sezione dinamica ............................................................80
7.3. Sets .......................................................................................................81
7.4. Controllo della visualizzazione (sets) ...........................................................87
7.5. M-View ...................................................................................................89
7.6. Impostazione luci .....................................................................................92
7.7. Simboli PMI .............................................................................................95

e
7.8. Personalizzazione dei menu ..................................................................... 100
8. GUIDA IN LINEA ..................................................................................... 102

ar
ftw
So
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em
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1. INTRODUZIONE

1.1. CONCETTI

Chiunque si interessi al giorno d’oggi di progettazione e realizzazione industriale di oggetti


si imbatte, presto o tardi, in due fatidiche sigle (non le uniche, a dire il vero) che fanno
parte del linguaggio quotidiano nel mondo dell’industria: CAD (computer aided design –
progettazione assistita dal computer) e CAM (computer aided manufacturing –

e
realizzazione assistita dal computer).

ar
È ormai molto tempo che la loro diffusione a livello di piccola e media industria ha subito
un incremento molto significativo, grazie anche alla comparsa di software dedicati in
grado di operare con computer e sistemi operativi cui è molto facile ed economico
accedere.

ftw
I sistemi di progettazione CAD sono costituiti da programmi (software) che operano con
grafica vettoriale, in pratica l’operatore si preoccupa di realizzare le geometrie che
compongono il suo progetto e il sistema le traduce in funzioni matematiche che
individuano i punti nello spazio tridimensionale che appartengono alle geometrie volute;

So
in altre parole “disegniamo” una linea e il programma elabora una formula matematica
che descrive con precisione la linea che abbiamo disegnato potendola quindi rigenerare
ogniqualvolta ce ne sia bisogno.

L’idea è interessante: in questo modo le geometrie diventano numeri e i numeri possono


essere manipolati in qualunque modo e molto velocemente dai calcolatori (computer),
anche perché è questo e solamente questo che i calcolatori sanno fare: calcolare.
s
In virtù di quanto detto diventa più corretto parlare di modellazione matematica di un
em

oggetto più che di disegno in quanto il principale compito dell’operatore CAD consiste
nella realizzazione di un modello matematico ne descriva le geometrie tridimensionali.

La modellazione CAD procede attraverso tre tecniche fondamentali: la tecnica Wireframe


(rappresentazione di un oggetto tramite la definizione dei suoi soli spigoli mediante linee,
archi, cerchi ecc.) , la tecnica di modellazione di Superfici ( definizione delle matematiche
st

che identificano le facce dell’oggetto da rappresentare) e quella di modellazione di solidi


(processo di modellazione che consiste fondamentalmente in addizioni e sottrazioni di
volumi fino alla completa definizione dell’oggetto in questione).
Sy

Per CAM s’intende lo sviluppo dell’intero elenco di istruzioni da inviare a una macchina a
controllo numerico con la quale realizzare fisicamente l’oggetto virtuale descritto dal CAD;
anche qui il risultato finale è dato da calcoli: ad esempio nel caso in cui la macchina di
cui si dispone sia una fresatrice l’obbiettivo è di calcolare i movimenti nello spazio 3d di
3D

un solido di forma definita (l’utensile, in questo caso) all’interno o intorno alle geometrie
derivanti dalla progettazione.

Il movimento dell’utensile è dato dalle variazioni di coordinate che ne identificano la


posizione nello spazio (X, Y, Z) e quindi da numeri.

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Ci si trova nuovamente nella condizione di prima che si potrebbe riassumere in questo
modo: i sistemi CAD/CAM danno la possibilità di operare con oggetti e simulazioni virtuali
la cui corrispondenza con le nostre esigenze è verificabile attraverso la loro
visualizzazione sullo schermo del computer senza dover impegnare risorse fisiche e
materiali per lo studio della loro progettazione.

Cimatron è un sistema CAD/CAM sviluppato pensando ai processi produttivi; permette di


seguire un oggetto durante tutte le fasi della sua realizzazione, partendo dalla

e
progettazione, passando alla sua modellazione, fino alle lavorazioni a Controllo Numerico.

L’ambiente unificato Solido-Superfici-Wireframe, permette con la stessa flessibilità di

ar
importare dati o di creare dei progetti partendo da zero. Lavorando in modellazione ibrida
(vale a dire creando dei modelli che risulteranno in parte costituiti da oggetti chiusi e in
parte da oggetti aperti – modellazione diretta di superfici) è possibile creare degli oggetti
complessi utilizzando sia le funzioni della modellazione solida che quelle della

ftw
modellazione di facce permettendo così la semplificazione del lavoro e il superamento
degli ostacoli e delle limitazioni legati ai due metodi.

1.2. VANTAGGI

So
I vantaggi che si hanno utilizzando la modellazione ibrida riguardano principalmente il
risparmio di tempo durante la progettazione. L’operatore ha, infatti, la facoltà di scegliere
in qualunque momento la tecnica da utilizzare (CAD di superfici o CAD solido) senza
sentirsi vincolato ad una o all’altra potendo, di conseguenza, sfruttarne le caratteristiche
migliori per il raggiungimento dello scopo finale.
s
Un altro vantaggio si riscontra in caso di importazione di modelli da altri sistemi CAD.
L’intervento, ad esempio, su matematiche generate tramite la modellazione di superfici
em

importate in ambiente solido comporta, generalmente, la trasformazione delle superfici


in solidi per poter poi intervenire su di esse con le funzioni di modellazione solida; la
modellazione ibrida di Cimatron consente invece di operare direttamente sul modello di
superfici importato con i comandi tipici della modellazione solida in virtù del fatto che il
programma può operare sui cosiddetti “solidi aperti” che sono costituiti da una o più
superfici unite tra di loro senza formare necessariamente un volume chiuso.
st

1.3. STRUMENTI
Sy

Gli strumenti di cui Cimatron dispone sono fondamentalmente: uno sketcher (ambiente
di lavoro nel quale si realizzano geometrie bidimensionali parametriche) utilizzabile per
la realizzazione delle “madri” di solidi e superfici o di geometrie di riferimento, un
modellatore di “curve” per la creazione di curve particolari date ad esempio da
intersezioni di superfici con piani o altre superfici o di curve semplici non parametriche
3D

(linee, cerchi archi), un modellatore di superfici con le classiche funzioni (estrudi,


rivoluzione, blend , mesh, raccordo ecc.), un modellatore solido per la generazione di
volumi chiusi e la loro modifica (raccordi, fori, smussi, spessori, sformi ecc.) oltre a
comandi e opzioni specifici per la realizzazione di stampi e la conseguente distribuzione
di geometrie appartenenti ai diversi componenti.

Tutti questi strumenti sono caratterizzati da un’interfaccia utente innovativa, intuitiva,


chiara e, caratteristica molto preziosa, il meno possibile “invasiva” dell’area grafica
destinata alla visualizzazione del modello.

2|
Il processo di modellazione CAD in Cimatron si articola classicamente in due fasi: la prima
consiste nella realizzazione di uno sketch 2d dimensionato (quotato) consistente in una
curva singola o in un contorno (sequenza di curve aperta o chiusa) da creare, come detto
sopra, in ambiente sketcher.

Lo sketcher mette a disposizione gli strumenti per realizzare quelle che saranno le
geometrie che compongono tale oggetto bidimensionale (linee, cerchi, ellissi, archi, ecc.)
che verranno modellate controllando le loro caratteristiche, attribuendogli cioè dei vincoli

e
di tipo geometrico (parallelismo, perpendicolarità, concentricità, allineamenti ecc.) e di
tipo dimensionale inserendo dei valori numerici relativi a lunghezze, distanze, misure di
angoli, raggi, diametri ecc. (quotatura).

ar
Quest’ultima fase è nominata parametrizzazione e consente la variazione anche
successiva dei valori inseriti per ottenere modifiche dell’aspetto dello sketch e
conseguentemente dell’eventuale oggetto 3d ottenuto dal suo sviluppo (superficie,

ftw
solido, riferimento).

La seconda fase è quella collegata alla modellazione vera e propria, cioè alla realizzazione
di oggetti tridimensionali parametrici partendo, appunto, dagli sketch precedentemente
ottenuti e procedendo per operazioni successive quali sottrazione o somma di volumi,

So
tagli di solidi o superfici, creazione di raccordi, sformi, smussi o spessori, duplicazione o
spostamento di oggetti ecc. ognuna delle quali, come del resto la creazione dello stesso
sketch, prende il nome di feature.
s
em
st
Sy
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2. AVVIO

2.1. CIMATRON EXPLORER

Cimatron provvede ad organizzare tutti i suoi documenti utilizzando un programma di


ricerca e di gestione d’archivio del tutto simile a quello presente nel sistema operativo.
Pertanto l’amministrazione dei documenti generati del programma avviene nello stesso
modo in cui si è soliti operare in un qualunque software in Windows.

e
In più Cimatron dispone di alcune funzioni automatiche di controllo delle relazioni

ar
esistenti tra i vari tipi di documento che permettono di mantenere, nel caso in cui sia
necessario, i rapporti di dipendenza tra un file e l’altro anche in seguito ad eventuali
spostamenti da una cartella all’altra dell’archivio.

ftw
L’Explorer di Cimatron visualizza, inoltre, delle immagini di anteprima dei documenti
selezionati e fornisce numerose informazioni associate al documento che possono essere
modificate o integrate direttamente dall’utente.

2.2. CREARE NUOVI DOCUMENTI

So
Similmente a quanto accade in un qualsiasi software, dopo aver avviato il programma
(un singolo clic sull’icona corrispondente nel menu principale di Cimatron), si procede alla
creazione di un nuovo documento o all’apertura di uno già esistente tramite i tasti della
barra dei comandi iniziale. Sono presenti i tasti relativi ai diversi tipi di file disponibili
(parte/assieme/disegno o NC) con unità millimetri o pollici.
s
In figura a destra i
comandi di creazione di
em

nuovi file come si


presentano nel menu file;
per ognuna delle tipologie
sono presenti il default e
gli eventuali template
personalizzati salvati in
st

precedenza (la creazione


dei template viene
trattata più avanti).
Sy
3D

Il nome del documento e


la sua posizione saranno
richiesti da Cimatron
all’atto del primo
salvataggio.

4|
Il tasto (apri) avvia la finestra dell’Explorer di Cimatron che presenta la consueta
visualizzazione ad albero delle cartelle nel settore a sinistra, il contenuto della cartella
eventualmente selezionata nel settore centrale e la visualizzazione in anteprima
(disponibile solo se il documento è stato salvato almeno una volta da Cimatron) del
documento selezionato nel settore a destra dell’interfaccia, nel quale sono visualizzate
anche le eventuali informazioni associate al file in oggetto.

e
ar
ftw
So
s
em

L'explorer di Cimatron dispone anche del tasto che mostra una tendina di opzioni
per la modalità di visualizzazione dei documenti all'interno del settore centrale.
st
Sy
3D

Selezionando la voce Icone Grandi, Piccole o Medie si


visualizza una immagine del modello cui il file si riferisce
(l'immagine è una replica di quella mostrata nel settore
di anteprima e quindi dipende dalla vista del modello
all'atto del suo ultimo salvataggio).

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Nel riquadro in figura sono presenti le funzioni di controllo della visualizzazione dei settori
sopra descritti e il tasto di ricerca il cui funzionamento viene descritto più avanti.

Il settore di dettaglio del singolo file permette


la visualizzazione e l’inserimento di
informazioni aggiuntive tra cui una

e
descrizione del modello, le date di creazione e
di modifica, quelle riguardanti le revisioni e i

ar
controlli con gli eventuali nominativi degli
operatori o anche dati tecnici relativi, ad
esempio, alle dimensioni di un eventuale

ftw
grezzo. Il tutto è visibile tramite la selezione
del tasto “avanzato” presente in finestra (la
figura mostra solo parte dello schema).

Vi si trovano anche controlli relativi alla


presenza o meno dell’oggetto in una

So
eventuale lista di assieme (oggetti presenti in
un assemblaggio, ma che non si desidera
compaiano in distinta materiali) e alla
presenza o meno dell’oggetto in una vista 2d
di disegno (messa in tavola).
s
Nel caso in cui si ricorra alla compilazione
delle voci esposte, è necessario ricordarsi
em

salvare le informazioni inserite mediante il


tasto salva che compare nel riquadro
evidenziato; oltre a salva sono disponibili
anche annulla e rifai.

Nota: l’accesso al programma di gestione e la


st

conseguente comparsa della finestra descritta


in figura avviene, come precedentemente
specificato, mediante la funzione salva del
Sy

menu file (solo al il primo salvataggio del


documento), mediante il comando apri
o salva con nome oppure, nel caso in cui si
desiderino effettuare delle sole operazioni di
gestione dell’archivio senza avviare Cimatron,
3D

tramite il pulsante presente nel Pannello di


Controllo di Cimatron.

6|
2.3. RICERCA PROGETTO

In Explorer di Cimatron è disponibile la funzione di ricerca a cui si accede


mediante il tasto Cerca che provoca la comparsa della finestra di dialogo in
figura.

La finestra permette di impostare il


nome e il tipo di documento da trovare

e
(parte, disegno, nc, assieme, cartella,
collegamento a file, template ecc.)
nonché di definire il campo di ricerca.

ar
I criteri di ricerca possono essere
associati anche alla data del
documento e ad altre caratteristiche

ftw
più specifiche (cartella Avanzate).

So
Al termine della ricerca il sistema visualizza una colonna che riporta il percorso completo
s
dei documenti trovati in modo da facilitare l’identificazione della loro posizione in archivio.
em
st
Sy
3D

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2.4. TEMPLATES

Come si vedrà nel corso dello studio del sistema, la quasi totalità delle funzioni presenta
a video una serie di parametri che devono essere regolati dall’utente in base alle
necessità. Il valore iniziale di questi parametri, quello con cui essi si presentano
all’operatore, è impostato da Cimatron in un file di default.

Cimatron, ad ogni modo, memorizza l’ultimo valore impostato dall’utente durante lo

e
svolgimento di una funzione e lo ripropone la volta successiva in cui il medesimo comando
viene avviato.

ar
I Templates costituiscono un valido strumento per la personalizzazione dell’ambiente di
lavoro: si tratta di documenti di Cimatron nei quali sono stati impostati alcuni parametri
quali, ad esempio, quelli accennati sopra o la qualità della visualizzazione (accessibile

ftw
tramite il menu Visualizza – Impostazioni – Impostazioni Visualizzazione), l’orientamento
della vista iniziale (di default è impostata la vista in pianta, normale al piano XY),
l’impostazione dei set, l’unità di misura e altro che si desidera siano già presenti all’atto
dell’apertura di un nuovo documento.

Per generare un template è sufficiente accedere ad un nuovo file, regolare le variabili

So
desiderate e procedere al salvataggio del documento tramite la funzione file – salva con
nome – salva come Template come illustrato in figura:

La funzione accede alla finestra in


figura che permette di salvare
con un nome a piacere
s
il Template tra quelli predefiniti o
tra quelli definiti dall’utente (miei
em

template) che vengono elencati


se il comando nuovo viene
avviato dal menu file.

Nota: un documento salvato


come Template non può
st

contenere in nessun caso


geometrie o feature.

Questo permette di creare


Sy

un Template o di aggiornarlo ogni


volta lo si desideri anche durante
lo sviluppo di un progetto.
3D

2.5. CHIUDI TUTTO

La funzione, cui si accede dal menu file / esci / chiudi


tutto, permette la chiusura simultanea di tutti i documenti
aperti nella sessione di lavoro corrente. Per i file che non
sono stati ancora salvati compare un messaggio di avviso
che chiede conferma della chiusura permettendo il salvataggio.

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3. TRASFERIMENTO DI DOCUMENTI (CIMZIP)
Il lavoro di progettazione e di modellazione richiede di frequente il trasferimento di uno
o più documenti da un operatore ad un altro e, in particolare, da un archivio ad un altro.
Anzi, nel caso in cui vengano utilizzati diversi sistemi CAD, si rende necessario convertire
i modelli in formati di interscambio che possano essere processati (letti) da software
differenti.

e
In primo luogo si prenda in esame il primo dei due casi nel quale è necessario trasferire
un documento di Cimatron da un computer ad un altro che dispone anch’esso di una

ar
licenza per l’utilizzo dello stesso software.

L’ “uscita” di un documento Cimatron dall’archivio in cui si trova può avvenire mediante


le normali procedure di cui dispone il sistema operativo (copia o taglia e incolla,

ftw
trascinamento dell’icona o altro) oppure tramite il ricorso ad un programma di
compressione dati presente in Cimatron che prende il nome di CimZip e che permette di
realizzare un unico file con estensione ctf contente uno o più documenti elt (estensione
associata ai file di Cimatron ), completi della loro posizione (percorso) in archivio.

Mentre per il trasferimento di documenti tramite sistema operativo non si rende

So
necessario fornire spiegazioni particolari in quanto è sufficiente trattare i documenti di
Cimatron esattamente come qualsiasi altro file, per l’utilizzo di CimZip vale la pena di
spendere qualche parola.

3.1. INVIA
s
Una volta avviato Cimatron si procede al richiamo della funzione file – invia, che provoca
l’apertura della finestra dell’Explorer nella quale è necessario procedere alla selezione dei
em

documenti da processare.

La selezione dei documenti avviene con le stesse modalità presenti in Windows, quindi
clic con il 1° tasto del mouse per la selezione singola, tasto CTRL della tastiera e 1° tasto
del mouse per la selezione multipla di documenti non consecutivi e tasto MAIUSC della
tastiera con clic sul primo e sull’ultimo documento per la selezione multipla di file
st

consecutivi.

Non è presente la funzionalità della


Sy

finestra di selezione, disponibile


invece nelle cartelle di Windows.

Dopo la selezione degli oggetti da


inviare che termina con la pressione
3D

del tasto selezionare della finestra di


dialogo, il comando invia visualizza
un’ulteriore finestra che richiede
l’indicazione della cartella di
destinazione dei file in oggetto.

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Nota: come suggerito dal titolo della finestra in figura, la funzione invia genera un unico
file contenente l’intero gruppo di selezioni effettuate, al quale viene applicata l’estensione
CTF (formato compresso contenente documenti, dati ad essi associati e percorsi –
informazioni relative alla loro ubicazione).

I file CTF sono riconosciuti normalmente da Windows, e pertanto possono essere copiati
e trasmessi senza più interferire in alcun modo con CimZip.

In questo senso i file CTF somigliano significativamente ai normali archivi compressi

e
disponibili in Windows (a titolo di esempio si pensi a WinZip). Anche i CTF, infatti,
contengono uno o più file codificati con algoritmi di compressione che ne riducono le

ar
dimensioni, e che non sono direttamente accessibili da Cimatron.

La sostanziale differenza dei CTF rispetto a tali archivi è che in WinZip l’estrazione di un
file dall’archivio avviene completamente al di fuori del programma generatore dei file

ftw
contenuti nell’archivio, che pertanto possono appartenere a software diversi, mentre
l’estrazione di un documento da un CTF è subordinata alla sua ricezione in EXPLORER di
Cimatron.

3.2. RICEVI

CimZip So
Il comando invia descritto nel paragrafo precedente si associa al comando ricevi che ne
completa il significato: se da un lato, infatti, viene prodotto un file CTF attraverso la
tecnica sopra descritta per trasferire da un Cimatron all’altro un documento o un insieme
di documenti ciò significa che dall’altro sarà necessario “prelevare” dal CTF i documenti
s
desiderati ed inserirli nell’archivio di destinazione.
em

La funzione ricevi si trova anch’essa nel menu file e genera le seguenti due finestre
sovrapposte:
st
Sy
3D

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Esse si riferiscono al software di compressione CimZip cui è
possibile accedere indipendentemente da Cimatron mediante
il tasto inserito nel Pannello di Controllo:

Il programma CimZip è un gestore di file CTF (3.1) che permette la visualizzazione del
loro contenuto (elenco di documenti Cimatron), la selezione dei documenti da ricevere
nell’archivio locale e la creazione di nuovi archivi compressi senza il ricorso alla
funzione invia di Cimatron e senza che sia quindi necessario l'avvio del programma.

e
CimZip è visualizzato dal comando ricevi con la funzione apri già attiva, la quale genera
una normale finestra di ricerca per la selezione del CTF (pacchetto) da aprire.

ar
Una volta selezionato il file, CimZip ne visualizza il contenuto nel modo seguente
permettendo l’indicazione, mediante i classici metodi di selezione di Windows, dei
documenti da ricevere.

ftw
So
s
em

Le azioni possibili all’interno di questo semplice programma sono:

• Apertura e analisi di archivi CTF (processo descritto sopra)


• Creazione di nuovi archivi esternamente a Cimatron (mediante il comando nuovo di
CimZip e il trascinamento con il 1° tasto del mouse dei documenti da trasferire nella
st

finestra grafica del programma. Successivamente si completerà la creazione del


nuovo archivio attribuendogli un nome con la funzione salva come del menu file di
CimZip. L’operazione è possibile anche con le funzioni copia e incolla. )
Confronto tra il CTF selezionato e il contenuto dell’archivio locale per l’evidenziazione
Sy


di eventuali documenti con lo stesso nome già presenti e per l’analisi del loro percorso.
• Completamento della funzione di ricezione nell’archivio di destinazione.

Ricevi
3D

Identificato il file CTF contenente i documenti da ricevere, e selezionati gli elementi


desiderati, si procede con il richiamo della funzione ricevi di CimZip attraverso il tasto
visualizzato nell’interfaccia del programma.

| 11
Il comando presenta la seguente finestra nella quale sarà necessario specificare la cartella
di destinazione dei documenti da ricevere.

e
ar
ftw
So
Si noti la presenza del tasto nuova cartella (disattivato in figura) che consente di creare
una cartella di destinazione non ancora presente in archivio. Il settore centrale della
finestra che visualizza la struttura attuale dell’Explorer è il medesimo settore presente
s
nel browser di Cimatron, pertanto, permette tutte le normali operazioni di gestione
d’archivio.
em

La sezione nominata Cartella di Destinazione espone la scrittura del percorso (ubicazione)


della cartella selezionata distinguendo la destinazione dei documenti da quella delle parti
di catalogo (il campo è attivo solo nel caso in cui il CTF contenga elementi di catalogo).

Nel settore Cataloghi è possibile stabilire se si intende ricevere i soli documenti selezionati
st

nel CTF oppure anche gli eventuali documenti a loro connessi in rapporto di dipendenza
(es.: documenti parte associati a documenti disegno o NC)
Sy

La sezione Metodo Sovrascrittura stabilisce il comportamento della funzione ricevi in caso


di rinvenimento di documenti aventi lo stesso nome nell’archivio di destinazione. Le
opzioni prevedono: Chiedi prima di Sovrascrivere: - la funzione segnala la presenza di
documenti omonimi e richiede l’autorizzazione alla loro sovrascrittura (questo implica la
cancellazione dei documenti preesistenti da parte dei nuovi) / Sovrascrivi senza
3D

richiedere: - comportamento opposto a quello descritto in precedenza che procede alla


sostituzione senza alcuna segnalazione / Salta documenti Esistenti: - evita la ricezione di
documenti omonimi a quelli contenuti in archivio / Ricevi come: - procede all’applicazione
di un suffisso numerico (_1 per la prima copia, _2 per l’eventuale seconda e così via) al
nome del file contenuto nel CTF .

L’ultimo settore della finestra, Utilizza cartella, si riferisce alla gestione dei percorsi salvati
nel CTF e dà la possibilità di ricevere, in aggiunta ai documenti, le informazioni relative
alla loro posizione nell’archivio di origine.

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L’opzione introduce due concetti:

Percorso Relativo: In pratica il percorso relativo espone il percorso del documento a


partire dal livello più alto selezionato per l’operazione di invio. Ad esempio se si crea il
CTF di un documento o di un gruppo di documenti, ma non si include nella selezione
alcuna cartella che li contenga, il percorso relativo di tali file non è identificabile, mentre
nel caso si esegua il CTF di una cartella, la colonna del percorso relativo di CimZip
associata ad ogni documento visualizzerà anche il nome della cartella con cui il file è stato

e
codificato.

Percorso Completo: Evidenzia l’intero percorso di ubicazione del documento all’interno

ar
dell’archivio di origine, percorso che viene sempre incluso nell’operazione di invio e che
si trova perciò esposto nella colonna percorso completo di ogni singolo file (nel caso di
CTF derivanti da conversioni di ctf appartenenti a versioni precedenti di Cimatron, i due
percorsi non sono visualizzati).

ftw
Le opzioni di Utilizza cartella consentono di ricevere i documenti ignorando o rispettando
i percorsi originali contenuti nel CTF e sono: Con il percorso relativo: il documento verrà
ricevuto nella cartella indicata con la sola aggiunta all’interno di essa della o delle cartelle
che lo contengono / Con il percorso completo: il documento verrà inserito nella cartella

So
indicata con la creazione automatica di tutte le cartelle appartenenti al suo percorso di
origine / Senza Percorso: il documento verrà ricevuto semplicemente nella cartella
prescelta come destinazione.
s
em
st
Sy
3D

| 13
3.3. FUNZIONI ACCELERATE

Data la necessità di operare frequentemente con le funzioni descritte nei paragrafi 3.1 e
3.2, di seguito vengono fornite alcune indicazioni per un loro utilizzo più rapido:

Invio

• Un clic con il 3° tasto del mouse sul documento di Cimatron da inviare selezionato
dall’Explorer visualizza un menu che presenta l’opzione invia su File CTF. Se

e
selezionata accede direttamente alla finestra mostrata in figura al paragrafo 3.1.
• Attraverso il medesimo menu è possibile utilizzare la funzione copia – incolla per

ar
copiare il documento nella finestra di CimZip aperta su un CTF già esistente o su uno
nuovo.
• È possibile ricorrere al trascinamento del file selezionato nell’ Explorer dalla finestra
di quest’ultimo a quella di CimZip mediante il 1° tasto del mouse tenuto premuto

ftw
durante l’operazione e rilasciato una volta che il documento si trovi nell’area grafica
corretta.

Nota: nel menu accessibile dal 3° tasto del mouse sono presenti comandi per la
generazione del file ctf e per il suo simultaneo invio mediante posta elettronica (la

So
funzione provoca l’avvio della finestra di dialogo per la creazione di un nuovo messaggio
mediante il programma di posta elettronica associato al sistema operativo già completa
di allegato).

Ricezione
s
• Utilizzo della funzione ricevi proposta dalla pressione del 3° tasto
em

del mouse sul documento singolo o sulla selezione multipla


evidenziata nella finestra CimZip aperta su un CTF.
• Ricorso alle opzioni copia – incolla presenti nel medesimo menu
• Trascinamento del documento selezionato dalla finestra CimZip a
quella di EXPLORER locale nella posizione voluta.
• Impostando il filtro del settore centrale della finestra su Tutti i tipi
st

è possibile vedere tutti i documenti contenuti nella cartella


selezionata compresi i file .ctf; a questo punto il trascinamento di
uno di essi in una regione libera del settore centrale stesso
Sy

provoca l'avvio della procedura di ricezione.

Nota: il programma CimZip può essere avviato semplicemente tramite un doppio clic su
3D

un file CTF e, similmente a quanto accade per la maggior parte dei software, esso
presenta i comandi descritti sopra raggruppati nelle voci di menu o nei tasti funzione.

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3.4. CONVERSIONI ED ESPORTAZIONE/IMPORTAZIONE

Esporta

Come accennato nell’introduzione al capitolo 3, relativo ai trasferimenti di file, non è


infrequente il caso in cui si renda necessario convertire un file generato da un determinato
software CAD in un formato di interscambio, adatto alla lettura da parte di altri CAD, o
in un formato specifico per un altro software in particolare.

e
La procedura per la scrittura di tali documenti è piuttosto intuitiva e semplice. Si tratta
di ricorrere alla funzione File - Esporta che, se selezionata in assenza di documenti aperti,

ar
presenta la seguente tendina.

ftw
So L’unica funzione permessa è la sola selezione
di documenti per il processo di conversione (la
voce Seleziona Entità non è attiva, poiché non
ci sono entità da selezionare).

Indicati al programma i documenti da


esportare (selezione e clic sul
s
tasto Selezionare dell’Explorer) la funzione
procede con la visualizzazione della finestra
em

che nella figura che segue è rappresentata solo


in parte.

Qui si procede alla semplice selezione della


cartella di Windows destinata al contenimento
st

del file esportato e alla scelta del formato di


conversione.

I formati disponibili dipendono dalle scelte


Sy

effettuate in fase di acquisto del sistema in


quanto, per ognuno di loro, deve essere
necessariamente disponibile un software
appropriato di conversione.
3D

Si noti in testa all’elenco la presenza del


formato PFM relativo a Cimatron IT.

| 15
Esporta a Parte

Diverso il caso in cui si renda necessario esportare l’intero contenuto del file su cui si
lavora o di una selezione delle sue entità verso un nuovo documento parte di Cimatron.
La funzione è disponibile solo nel caso in cui ci sia aperto ed è contenuta nel menu file.

e
ar
Una volta avviata mostra in area grafica i modali che seguono:

ftw
Associativo/non associativo: il nuovo file parte potrà essere connesso o non connesso
a quello corrente; nel caso in cui la connessione sia attiva eventuali cambiamenti operati
nel file genitore avranno riflesso sul file figlio non appena eseguito un aggiornamento,
mentre nel secondo caso il file figlio risulterà totalmente indipendente da quello genitore
/ Entità selezionate/seleziona set/intero modello: indicazione di quali entità

So
dovranno essere esportate al nuovo documento parte; con seleziona set si crea una
connessione tra il file figlio e una selezione di set del documento genitore / Con sistema
di riferimento principale/con sistema di riferimento attivo: attivo nel caso sia
presente più di un UCS e non sia attivo quello di sistema (UCS 10); esportando con un
sistema di riferimento attivo diverso da quello principale la nuova parte mostrerà il
proprio UCS di esportazione sovrapposto a quello principale del nuovo documento con
s
conseguente posizionamento delle geometrie / Esporta set & M-view on/off: il nuovo
documento parte comprenderà o meno i set e le M-view di quello sorgente.
em

Una spiegazione della gestione delle connessioni tra i documenti si trova al paragrafo
salvataggio dei documenti – gestione connessioni.

Importa
st

È intuitivo che, come al comando invia corrisponda il comando ricevi, al comando esporta
corrisponda necessariamente la funzione importa, che si occupa della lettura di file
provenienti da CAD diversi.
Sy

Tale funzione genera una finestra di dialogo del tutto simile a quella vista sopra, mediante
la quale si procede alla selezione del file da importare e al suo corrispondente formato
(sarà quindi coinvolto lo stesso programma di conversione, che opererà in senso
contrario).
3D

16 |
Nota: nella figura visualizzata di seguito è mostrato l’aspetto della finestra di
impostazione dei parametri di conversione presenti per il formato IGS.

e
ar
È consigliabile a questo punto fare alcune considerazioni importanti.

ftw
L’elaborazione di modelli CAD derivanti da conversioni è sicuramente uno dei capitoli più
delicati dell’intera questione: di fatto convertire un file in un formato di interscambio o,
comunque, in un qualsiasi altro formato diverso dal nativo è, in qualche modo, un
compromesso tra ciò che il modello di origine contiene (ciò che il formato prescelto è in
grado di riconoscere) e ciò che il convertitore incaricato dell’operazione è in grado di
elaborare.
So
Le variabili sono molte e comprendono la qualità dell’elaborato di partenza, la sua natura
geometrica (wireframe, superfici, solido), le tolleranze di calcolo in fase di modellazione
e quelle impostate per la conversione, le unità di misura adoperate, le dimensioni del
modello ecc.
s
Ad esempio un modello definito per superfici non sempre può essere convertito in un
oggetto solido unico o completamente chiuso, alcune superfici possono perdere
em

informazioni relative ai loro contorni di taglio, la conversione di alcune entità può non
essere possibile o generare oggetti problematici nel file ottenuto (a tale proposito è bene
ricordare la funzione Strumenti - Controlla e Correggi Entità, che individua tali oggetti).

Detto questo, sarebbe un errore pensare che il processo di conversione si mantenga


sempre con le stesse opzioni, senza che vi sia la possibilità di intervenire per cercare di
st

ottenere risultati migliori. A tale scopo sono presenti i parametri avanzati, visualizzati a
titolo di esempio nella figura precedente, che variano a seconda del formato scelto e che
permettono di modulare la conversione a seconda dei singoli casi.
Sy

In quest’ottica, nell’eventualità in cui frequentemente ci si debba confrontare con un


tempo, magari discutendone con lui, per cercare di capire qual’ è la regolazione di tali
parametri che genera risultati migliori che permettono di ridurre al massimo i tempi di
intervento per la correzione o il completamento del documento ottenuto.
3D

Così come è presente il comando di esportazione verso un documento parte è disponibile


la funzione che permette di importare nel documento corrente un diverso file parte di
Cimatron.

Con file / importa / importa da parte-assieme si avvia il gestore di archivio nel quale è
possibile selezionare il documento da importare.

| 17
In questo caso i modali in area grafica comprendono:

Utilizzando il sistema di riferimento del modello(principale)/il sistema di


riferimento attivo/selezione del sistema di riferimento: l’operazione di
importazione prevede che venga sovrapposto al sistema di riferimento del documento
corrente uno dei sistemi di riferimento presenti nel file importato (in caso ce ne sia più
di uno); è possibile utilizzare l’UCS principale del file importato oppure quello reso attivo
prima del salvataggio oppure fare una selezione al momento del sistema di riferimento

e
desiderato / Crea set automatici sì/no: creazione o meno nel file di destinazione di
una serie di set automatici inerenti alle entità importate.

ar
ftw
In figura il documento parte che verrà
importato in un altro file. Sono presenti
l’UCS10 attivo (il sistema di riferimento
principale), un ulteriore UCS (13) con un
orientamento e una origine diversi che

So risulta essere attivo e un UCS14.


s
em

Il documento nel quale si desidera


importare le geometrie si presenta con
st

il suo UCS10 attivo.


Sy
3D

18 |
Di seguito il risultato delle diverse opzioni di importazione:

Sistema di riferimento principale.

e
ar
ftw
Sistema di riferimento attivo

So
s
em

Sistema di riferimento selezionato al momento


dell’importazione.
st
Sy
3D

Queste modalità operative sono presenti sia in ambiente NC quando viene caricato il
modello da fresare sia in assemblaggio all’aggiunta di un nuovo componente.

| 19
4. SALVATAGGIO DEI DOCUMENTI
Tecnicamente per salvataggio di un file si intende la trascrizione su disco dello stato
attuale del file stesso contenuto in memoria.

La memoria di un PC può essere idealmente associata ad una scrivania sulla quale


vengono deposti i documenti in fase di elaborazione, mentre il disco fisso (o unità C\:
nella maggior parte dei casi) è simile ad una sorta di archivio dal quale i documenti

e
vengono prelevati e riposti dopo il lavoro. Sostanziale differenza tra la realtà fisica degli
oggetti in esempio e quella virtuale proposta da un computer è che, nel momento in cui

ar
un singolo documento viene prelevato dall’archivio (disco fisso) per essere posizionato
sulla scrivania (memoria RAM) viene creata a tutti gli effetti una copia che sarà oggetto
delle successive modifiche.

ftw
Durante il lavoro, quindi, il documento originale contenuto nel disco, e la sua copia
contenuta nella RAM, di fatto differiscono e il salvataggio del file provvede ad eliminare
queste differenze facendo combaciare il documento in archivio con quello in memoria e
modificandolo di conseguenza.

L’importanza del periodico salvataggio dei dati, a questo punto, è piuttosto intuitiva: la

So
chiusura di un documento senza il salvataggio delle modifiche apportate che può avvenire
involontariamente o a causa di una disattenzione, di un errore di sistema o di
un’interruzione nell’alimentazione della macchina provoca, di fatto, l’irrimediabile perdita
del lavoro svolto.

Con l’irrinunciabile premessa che NIENTE PAGA COME RICORDARSI DI SALVARE, si può
s
procedere con l’analisi di alcuni mezzi di cui Cimatron dispone per combattere la perdita
accidentale di dati.
em

Il comando salva è contenuto nel menu file e può essere richiamato mediante il seguente
tasto funzione:
st

Nel caso in cui si tratti del primo salvataggio di un nuovo documento, la funzione
visualizza l’Explorer per la definizione del nome da attribuire al file e della posizione in
archivio.
Sy
3D

20 |
4.1. WORK AREA E SALVATAGGIO AUTOMATICO

Il programma di installazione genera automaticamente una cartella nominata “Workarea”


posizionata all’interno della cartella di Cimatron che verrà utilizzata dal sistema per la
scrittura di informazioni relative al documento in elaborazione.

Tali informazioni sono, in caso di assenza di problemi durante il lavoro, ignorate da


Cimatron, mentre a seguito di un’interruzione anomala del sistema che non abbia

e
concesso di provvedere al salvataggio del documento, al primo riavvio del programma
verranno analizzate e genereranno un avviso del tipo rappresentato in figura il quale,
rispondendo SI, ripropone lo stato del documento ricavandolo dai dati contenuti in

ar
Workarea.

ftw
nella cartella So
A tale proposito è fondamentale chiarire che Cimatron provvede alla scrittura delle
informazioni Workarea con una frequenza regolata nel
parametro Salvataggio Automatico contenuto nel pannello Strumenti - Preferenze –
Generale.
s
em
st

Nella tendina Intervallo è possibile determinare tale frequenza da un minimo di 10 minuti


Sy

ad un massimo di 4 ore.

Ciò significa che se la funzione di salvataggio automatico è regolata come in figura,


Cimatron aggiorna il contenuto della Workarea ogni 10 minuti.

Il segno di spunta alla voce Salva informazioni di Ripristino Auto ogni stabilisce se tale
3D

funzione debba o no essere attiva e, se non presente, impedisce di fatto l’aggiornamento.


Questo implica che, nel caso di mancato salvataggio del file o di interruzioni a causa di
malfunzionamento del sistema, non sarà possibile disporre della funzione di recupero del
documento. La regolazione in tempi maggiori di quello di default o la disattivazione della
funzione possono essere interessanti in caso di documenti molto voluminosi che
impongono un’attesa rilevante per il loro salvataggio su disco.

La gestione delle informazioni contenute in Workarea è comunque completamente


automatica e non prevede operazioni da parte dell’utente.

| 21
L’opzione aggiuntiva Visualizza Icona Salvataggio Raccomandato dopo fa in modo che il
programma visualizzi un messaggio di promemoria per il salvataggio del file ad intervalli
regolari; questo promemoria consiglia il salvataggio manuale ed è indipendente da quello
automatico.

Nota: in caso di uscita regolare da Cimatron il sistema provvede automaticamente alla


cancellazione dell’intero contenuto della cartella Workarea. Ciò non accade se Cimatron
interrompe per cause accidentali il suo funzionamento. In questo caso i dati verranno

e
riletti al prossimo avvio del sistema.

L'avviso della presenza di informazioni da recuperare è legato a quale salvataggio risulta

ar
essere il più recente: in altre parole si immagini una sorta di “linea del tempo” in cui sono
distribuiti alcuni eventi come quella mostrata in figura.

ftw
So
L'interruzione di sistema è avvenuta dopo un salvataggio automatico di Cimatron. In
questo caso il programma avviserà che vi sono informazioni da recuperare.
s
Qualora dopo il salvataggio automatico e prima del malfunzionamento l'utente abbia
provveduto a salvare manualmente il suo lavoro Cimatron non produrrà alcun avviso in
em

quanto le informazioni più recenti relative al modello sono contenute nel file .elt di
progetto.

Le informazioni contenute in Workarea possono causare malfunzionamenti del


programma, per cui è consigliabile controllare periodicamente il contenuto di questa
cartella e provvedere alla sua rimozione riportando il sistema alla normale condizione di
st

lavoro. Le informazioni non recuperate, infatti, continuano ad essere presenti nella


cartella anche se, di fatto, non utilizzate.

La cancellazione del contenuto di Workarea può avvenire solo con Cimatron spento.
Sy
3D

22 |
4.2. BACKUP

Ulteriore strumento di gestione del salvataggio dei documenti è senza


dubbio Backup contenuto nel menu Strumenti – Preferenze – Generale.

La funzione stabilisce se all’atto di ogni singolo salvataggio manuale Cimatron debba o


meno creare un file di Backup (copia di sicurezza) la cui estensione è bac.

e
Le opzioni sono: Non tenere i file di Backup: disabilita

ar
la funzione / Tieni ultimo file di Backup: attiva la
funzione sostituendo di volta in volta con il nuovo file
il salvataggio precedente / Tieni gli ultimi due file di
Backup: attiva la funzione mantenendo anche il

ftw
salvataggio precedente (permangono in questo modo
l’ultimo e il penultimo) / Tieni tutti i file di Backup
(Data e Ora): la funzione duplica ogni salvataggio
associando al nome del file anche informazioni
riguardanti la data e l’ora del salvataggio.

So
Nota: l’utilizzo di un file bac è quanto mai semplice. Si noti che il nome con cui Cimatron
scrive il documento è quello originale con una sorta di “doppia estensione”: .elt e .bac.
Per il recupero e l’apertura di un file bac sarà quindi sufficiente cancellare i caratteri “.bac”
dal nome del file mediante la funzione Rinomina di Windows, contenuta nel menu del 3°
s
tasto del mouse premuto sul file in oggetto.
em

Il file bac è, a tutti gli effetti, un doppione del documento originale e, pertanto, occupa lo
stesso spazio nell’unità di memoria. Buona norma è pertanto ricorrere alla cancellazione
periodica dei file .bac presenti nel disco in quanto utili solo durante il processo di
modellazione e non a modello ultimato.

La finestra di dialogo mostrata in figura permette l’indicazione di una cartella di


st

destinazione dei file bac che, di default, vengono scritti nella stessa posizione in cui si
trova il documento in fase di elaborazione. Se si dispone di un computer con più dischi
rigidi, o se si è collegati ad altre macchine mediante una rete, è una buona idea fare in
Sy

modo che la directory di destinazione dei bac si trovi in un’unità fisica differente da quella,
in uso in modo da avere una copia di sicurezza del modello al riparo da eventuali guasti
della macchina.
3D

| 23
4.3. SUGGERIMENTI DI ARCHIVIAZIONE

Tenendo conto del fatto che un normale progetto di lavoro con Cimatron genera la
comparsa di numerosi documenti e che tali documenti sono normalmente connessi tra di
loro in modo da rispecchiare eventuali interventi di modifica, può essere interessante
suggerire un metodo di archiviazione dei file che sia, nel contempo, semplice ed efficace.

e
Una struttura di archivio piuttosto intuitiva potrebbe essere quella rappresentata
nell’immagine:

ar
ftw
So
s
em

Nell’ipotetica cartella cliente LESTER PACKAGE è contenuto il progetto staffa JKY18249,


cui è dedicata una cartella contenente tutti i documenti ad esso riferiti. Tali documenti
sono raggruppati in cartelle, associate alle diverse categorie di file: il modello principale
st

(la parte, selezionata nell’immagine), la cartella con il progetto di divisione (Qsplit -


divisione), quella con i documenti per il controllo numerico (NC) e quella con i file delle
eventuali messe in tavola (disegno).
Sy

In questo modo la cartella di progetto contiene tutti i documenti che lo riguardano, e le


connessioni non vengono alterate (se non volontariamente) durante il passaggio da
un’unità di memoria ad un’altra.
3D

24 |
4.4. GESTIONE DEI COLLEGAMENTI

Come si è visto nella funzione di esporta a parte è possibile generare un nuovo documento
di Cimatron con tutto il modello o parte delle entità contenute nel file corrente. Questo
meccanismo è alla base di alcune funzioni di creazione automatica dei documenti NC e
Disegno del sistema e genera, normalmente, dei file figli connessi alle geometrie di
origine.

e
Essendo il programma un ambiente di lavoro parametrico risulta di norma conveniente
suddividere il proprio lavoro di progettazione (ad esempio la progettazione di uno
stampo) in fasi successive ognuna delle quali espressa da uno o più documenti di lavoro;

ar
così la modellazione della parte avrà un suo documento, la divisione e la creazione dei
componenti dello stampo ne avrà degli altri, la fresatura altri ancora.

ftw
La connessione tra questi file permette l’aggiornamento dei figli qualora siano intervenute
delle modifiche nei genitori e mantiene sotto controllo lo stato dell’intero lavoro.

Il file in immagine è costituito da un oggetto solido

So
e da una superficie.
s
Con la funzione esporta a parte in modalità associativa
em

-seleziona entità viene generato un nuovo documento


con il solo solido.

Su questo documento vengono eseguite delle operazioni di modellazione che vengono


elencate nel suo albero delle feature sotto quella di importazione delle geometrie che
st

risulta essere la prima in elenco.


Sy
3D

| 25
Al documento genitore viene applicata una modifica
con l’opzione sostituisci faccia del comando estendi
oggetto.

e
A questo punto l’apertura del
documento figlio fa comparire un

ar
punto esclamativo a fianco del nome file nel settore superiore
della finestra di programma e il simbolo di non aggiornato sulla
feature di importazione.

ftw
Eseguendo l’aggiornamento (edita / strumenti principali /
aggiorna) le modifiche eseguite sul genitore vengono
automaticamente trasferite al figlio.

So
L’aggiornamento della prima feature dell’albero di figlio comporta la rigenerazione
dell’intero albero delle feature ed è possibile che alcune di esse necessitino di qualche
intervento per essere eseguite nella nuova condizione del modello.
s
em

Al termine della rigenerazione il file figlio contiene il


progetto aggiornato.

Alla base del funzionamento di questo flusso di operazioni


c’è il meccanismo di connessione tra i file di Cimatron che
opera in moltissime circostanze operative.
st
Sy

Semplicemente a livello di archivio al file figlio dell’esempio viene associata una


informazione sul nome, la posizione e lo stato del file genitore. Non appena lo stato del
modello cambia e le sue modifiche vengono salvate le informazioni contenute dal file
figlio non risultano essere più corrette e viene richiesta una procedura di aggiornamento.
3D

Per vedere più in dettaglio il funzionamento di questo meccanismo è sufficiente creare


una alterazione ad esempio cambiando il nome del file genitore.

26 |
e
ar
ftw
Se si prova a caricare il file figlio compare la finestra mostrata in immagine che mostra
le seguenti opzioni:
So
Riconnetti ora: con questa opzione si accede al gestore delle connessioni che mostra
un elenco dei file la cui connessione a quello che si sta aprendo risulta alterata /
Continua: il file figlio viene aperto comunque con la richiesta di aggiornamento; siccome
l’aggiornamento non è possibile è consigliabile selezionare la feature di importazione e
s
selezionare la voce disassocia del menu del 3°tasto del mouse / Annulla: l’operazione di
caricamento del file viene annullata.
em

Con il tasto riconnetti del gestore


delle connessioni si accede al gestore
d’archivio dove è sufficiente
selezionare nuovamente il genitore
st

(con il suo nuovo nome) per


ristabilire la connessione. Con Salva
e apri la nuova situazione viene
Sy

stabilmente memorizzata.

È possibile utilizzare ignora collegamento per ignorare la connessione e aprire


3D

comunque il file.

In questo caso il file figlio viene aperto e non compare alcuna richiesta di aggiornamento;
la connessione è memorizzata (non corretta) in archivio, ma non è attiva.

Con spezza collegamento si interrompe il rapporto tra i due file; esso potrà essere
eventualmente ripristinato accedendo direttamente al gestore delle connessioni con
l’opzione riconnetti del menu del 3°tasto del mouse sul file figlio in archivio.

| 27
Il meccanismo di connessione tra i file può essere interrotto o ripristinato ricorrendo al
gestore delle connessioni (menu del 3°tasto del mouse su un file in archivio) in qualunque
momento.

Il fatto che la connessione non sia stabilmente attiva merita qualche considerazione.

Non sempre la connessione tra i file è vantaggiosa; va ricordato che nel semplice esempio
riportato il figlio aveva una sua sequenza di modellazione sotto la feature di importazione
e che l’aggiornamento ha naturalmente agito su questa. Se si immagina un file connesso

e
all’originale con un albero molto complesso la modifica della prima feature in elenco con
la conseguente rigenerazione di tutte le operazioni non appare necessariamente come

ar
l’opzione migliore.

In casi come questi è preferibile spesso introdurre le modifiche in coda all’albero delle
feature in modo manuale.

ftw
Si tenga inoltre presente che il documento figlio non necessita in nessun caso della
presenza del file genitore in quanto al suo interno è presente una copia fisica delle entità
importate.

Come si vedrà meglio nei manuali NC, Disegno, Assemblaggio la flessibilità delle
So
connessioni tra i file e la creazione di feature di importazione inizialmente non associate
permette di mantenere un maggiore controllo dello stato generale del progetto.
s
em
st
Sy
3D

28 |
5. INIZIARE A LAVORARE
Dopo aver illustrato le funzioni dell’Explorer necessarie ad iniziare un nuovo progetto si
può passare allo studio di una prima ipotesi di lavoro con Cimatron.

A questo scopo verranno di seguito fornite informazioni sull’utilizzo del mouse (strumento
di immissione dati fondamentale in questo programma), dei comandi di visualizzazione
del modello e dello sketcher indispensabili per iniziare una qualsiasi operazione.

e
Apriamo quindi un nuovo progetto nominandolo a piacere con i comandi dell’EXPLORER
visti in precedenza, diamo una letta qui sotto e iniziamo la nostra professione di

ar
modellatori CAD.

5.1. ALBERO DELLE FEATURE

ftw
L’Albero delle feature è una finestra posta sul lato
sinistro dell’interfaccia.

In essa sono elencate tutte le operazioni di


modellazione che vengono eseguite durante tutta la

So
fase di progettazione dell’oggetto. Alcune Feature sono
rappresentate con il simbolo “+” alla loro sinistra.
Premendo sul “+” vengono visualizzate le funzioni
utilizzate per la creazione della feature in esame
(classicamente sketch, curve composte ecc.).
s
Esse sono quindi le “generatrici”, o se si preferisce i
“genitori” di quella feature.
em

All’interno dell’Albero delle feature è possibile


modificare feature precedenti, inserirne delle altre in un
certo punto dell’elenco e quindi nel percorso di
modellazione, cancellare delle feature e rinominarle nel
caso in cui si renda utile distinguerne alcune in
st

particolare.

Questa finestra è presente in tutti i moduli di Cimatron,


personalizzata per ogni modulo: nell’ambiente di
Sy

modellazione è presente il solo albero delle feature, nel modulo di divisione dello stampo
si affianca anche quello dei componenti dello stampo, nel modulo di assemblaggio quello
dei componenti dell’assemblaggio e così via.

La gestione dell’elenco delle feature viene facilitata dalla possibilità di suddividere le


3D

operazioni in cartelle; questo permette di diminuire la lunghezza dell’albero in file


complessi e facilita l’identificazione di un gruppo di operazioni riguardanti una certa parte
del modello.

La creazione di una cartella di feature in albero può avvenire sia dopo aver selezionato
le operazioni che dovrà contenere (selezione / 3°tasto del mouse / aggiungi cartella) sia
prima (3°tasto del mouse / aggiungi cartella) trascinando poi le feature al suo interno.
In entrambi i casi nuove feature potranno essere inserite mediante trascinamento in un
secondo momento.

| 29
La posizione delle cartelle di feature in albero può essere
modificata mediante trascinamento; questo non altera la
sequenza reale delle operazioni, ma solo la loro
visualizzazione. Se ci si inserisce nell’albero delle feature
all’interno di una cartella tutte le operazioni da un punto di
vista “storico” realmente seguenti il punto di inserimento
vengono regolarmente sospese anche se appaiono in albero
in una posizione superiore.

e
Se il punto di inserimento in albero si trova all’interno di una
cartella le nuove operazioni vengono incluse

ar
automaticamente in essa. E’ peraltro possibile estrarre una
feature dalla cartella mediante trascinamento o con la voce
rimuovi da cartella del menu del 3°tasto.

ftw
La funzione “esplodi cartella” del menu del 3°tasto del mouse riporta l’intero elenco delle
feature in essa contenuto nella posizione in albero originale.

È inoltre presente una funzione di ricerca che permette di analizzare le feature per nome
o per stato: scrivendo il nome nel campo dedicato e premendo il tasto di ricerca si ottiene

So
il numero di voci corrispondenti trovate nell’elenco, mentre selezionando una delle caselle
di stato (quando attiva, ovvero non in colore grigio) si ottiene il numero di feature che
attualmente si trovano in quella particolare condizione.
s
Le caselle segnalano nell’ordine:
em

Punto di inserimento: feature presso la quale si trova il punto di inserimento di nuove


operazioni (normalmente alla fine dell’albero, ma in una posizione diversa in caso di
interventi in posizioni intermedie) / Non aggiornata: feature modificata che non ha
ancora eseguito il calcolo nelle nuove condizioni (ad esempio modifica di parametri cui
non è seguito il ricalcolo) / Richiesta di aggiornamento: feature che a seguito di
st

operazioni di modifica ha subito una qualche variazione che non ha necessariamente


comportato un ricalcolo; il sistema richiede una analisi e un eventuale aggiornamento
(fenomeno frequente nel lavoro in ambiente di assemblaggio quando feature di
Sy

componenti subiscono una potenziale alterazione derivata da interventi eseguiti su altri


componenti dell’assieme) / Sospesa: feature attualmente non calcolata (sono sospese
automaticamente tutte le feature seguenti il punto di inserimento quando questo non si
trova alla fine dell’albero, ma è anche possibile sospendere delle feature ricorrendo alla
funzione presente nel menu del 3°tasto del mouse disponibile dopo aver selezionato le
3D

operazioni di interesse).

In aggiunta alle normali operazioni di gestione delle feature l’albero prevede la possibilità
di eliminare la “storia” di un oggetto cancellando con una sola operazione tutte le feature
precedenti a quella selezionata, mantenendo le geometrie da esse generate.

L’operazione avviene mediante il 3° tasto del mouse premuto nel punto desiderato
dell’elenco che visualizza la seguente tendina di opzioni.

30 |
È importante sottolineare che l’operazione di rimozione delle
feature non può essere annullata (Cimatron genera un
messaggio di avvertimento a riguardo) e che quindi è
fortemente raccomandabile eseguire un backup del file prima
di procedere.

e
ar
In testa all’albero delle feature sono presenti i controlli:

ftw
spegnimento (il simbolo X)

nascondi automatico

So
Rispettivamente, disattivano la visualizzazione dell’albero (la sua riattivazione avviene
dalla voce del menu Visualizza – Pannelli – Albero) e provocano la sua temporanea
scomparsa nel caso in cui il cursore si trovi all’interno dell’area grafica.

Quando è attiva la seconda funzione descritta, Cimatron visualizza un segnalibro di


controllo per permettere il richiamo a video dell’albero delle feature.
s
Disposizione dei pannelli e ricerca funzioni
em

L’albero delle feature, come qualsiasi altro pannello dell’area grafica di Cimatron può
essere posizionato diversamente trascinando con il 1°tasto del mouse la barra del titolo;
non appena questa operazione inizia il programma mostra una serie di icone che
suggeriscono nuove posizioni del pannello ancorate ai lati del video.
st
Sy

L’immagine sopra mostra l’icona centrale che riprende quelle visualizzate ai lati.
3D

| 31
e
ar
ftw
So
Quando il cursore che trascina il pannello si sovrappone ad una delle icone viene
evidenziato in celeste il relativo settore dell’area grafica.
s
em
st
Sy
3D

Rilasciando il tasto del mouse il pannello compare nella posizione voluta.

32 |
L’icona centrale si adatta alla finestra di lavoro corrente, vale a dire che essa replica le
funzionalità di quelle ai lati relativamente alla finestra attiva.

e
ar
ftw
So
s
em

L’immagine sopra mostra il comportamento dell’interfaccia nel caso in cui il pannello


trascinato potrebbe appartenere ad una finestra di dialogo attiva diversa da quella di area
st

grafica. L’esempio riguarda il pannello di anteprima NC che può essere posizionato ai lati
del video (icone ai margini dell’area grafica come detto sopra) oppure in settori della
finestra di dialogo attiva utilizzando l’icona centrale (in esempio il wizard delle
Sy

procedure).

Se il cursore viene rilasciato al


centro dell’icona il pannello diventa
una scheda della finestra di dialogo
3D

attiva.

| 33
In alto a destra della finestra di programma si trova un campo di ricerca che permette di
inserire il nome di una funzione o alcune delle lettere che lo compongono; il sistema
mostra un elenco di risultati tra i quali scegliere la voce desiderata.

e
ar
ftw
A destra di ognuna delle voci del risultato l’icona
mostrami determina l’apertura automatica del menu
o della barra dei comandi dove la funzione si trova.

L’icona della funzione viene evidenziata in modo

So
lampeggiante per alcuni secondi.
s
em
st
Sy
3D

34 |
5.2. MODIFICA FEATURE E GESTIONE DEI VALORI PARAMETRICI.

Il concetto di parametricità prevede la possibilità di


intervenire a valle della creazione di una feature variandone i
parametri, intesi come valori dimensionali applicati alla
feature stessa (altezze, lunghezze, angoli, distanze etc.) o
altro.

e
La modifica dei parametri di una feature o dello sketch che
l’ha generata avviene tramite la pressione del 3° tasto del
mouse sulla voce corrispondente nell’albero delle feature,

ar
scegliendo l’operazione desiderata tra quelle proposte.

L’accesso alla funzione edita feature permette di modificare

ftw
qualsiasi aspetto della feature stessa ad eccezione della sua
natura (es.: estrudi – aggiungi non può diventare estrudi –
togli)

So
Da notare l’analizzatore di relazioni che
evidenzia in una finestra tutte le feature
collegate a quella selezionata distinguendole
tra “genitori” e “figli” ovvero feature da cui
essa è dipendente e feature che da essa
s
dipendono.
em

L’opzione edita feature di riferimento accede


alla modifica della feature connessa a quella
selezionata (ad esempio lo sketch che è stato
estruso nel caso venga selezionata una
operazione di estrusione). Nel caso in cui la
feature in questione abbia più di riferimento
st

un menu a tendina permette di indicare quale


si intende modificare.
Sy

Una semplice variazione dei parametri numerici inseriti nella feature può avvenire con un
3D

doppio clic sulla voce corrispondente in albero o su una delle facce ottenute dalla feature
stessa: il sistema evidenzia sul modello le quote presenti dando la possibilità di
modificarle.

Le singole finestre che visualizzano il valore attuale della quota


in esame presentano anche il tasto di aggiornamento che
permette di visualizzare l’effetto della variazione della quota
senza uscire dal comando e senza chiudere la finestra di dialogo.

| 35
Al termine delle modifiche la pressione del modale aggiorna chiude l’operazione e
aggiorna il modello.

La piccola finestra di modifica dei parametri presenta anche altri controlli degni di nota:

Il tasto permette di impostare le relazioni tra le quote, ovvero funzioni che mettono
in una certa relazione quote diverse del modello.

Nell'esempio in figura è riportato un tronco di piramide; si desidera fare

e
in modo che l'altezza dell'oggetto esprima sempre il doppio della
lunghezza del lato di base.

ar
ftw
Un doppio clic su una delle facce del
modello provoca la comparsa dei
parametri inseriti.

So
Nell’esempio i valori sono espressi in modo assoluto e non esiste alcuna relazione tra di
loro. Si noti la presenza di un prefisso per ognuno dei parametri posto a sinistra del
simbolo = che riporta il nome del parametro (si tratta di un nome univoco che Cimatron
associa in modo automatico ad ogni quota inserita e che serve a distinguerla da ogni altra
quota presente nel file).
s
La selezione del parametro relativo all'altezza del modello
produce la finestra di dialogo rappresentata; su di essa viene
em

selezionato il tasto dell'impostazione delle relazioni.

Nel riquadro Espressione, che compare dopo l'attivazione della


funzione, si legge l'espressione associata al parametro (al
st

momento non ci sono espressioni impostate e la casella riporta


semplicemente il valore indicato).
Sy

Per impostare la relazione desiderata si procede con la selezione della quota relativa alla
lunghezza del lato di base del modello e si nota come nella casella espressione compaia
il nome della variabile evidenziato in giallo.
3D

A questo punto sarà sufficiente


scrivere l'espressione desiderata
che, nell'esempio dovrà
essere L1*2.

36 |
La pressione del tasto di aggiornamento provoca la variazione delle dimensioni del
modello e la comparsa del nuovo valore associato all'altezza.

Cimatron marca con un colore diverso le quote in relazione tra di loro e inserisce il simbolo
(f) a destra del parametro il cui valore è dato dal risultato di una funzione.

In ogni momento è possibile modificare o cancellare la relazione inserita; per farlo è


sufficiente richiamare la funzione di modifica dei parametri, selezionare la quota cui è
associata la funzione e modificarla o inserire al suo posto un valore assoluto.

e
La marcatura distintiva di un parametro dipendente da una formula interviene anche se

ar
il parametro in questione viene visualizzato mediante la funzione edita feature.

ftw
L’immagine a sinistra mostra i modali di una feature di estrusione
solida dopo che quest’ultima è stata riaperta per operare una
modifica (edita feature con il 3°tasto del mouse sulla feature in
albero).

So
Si nota che il valore delta 100 presenta il simbolo (f) ad indicare
che esso è dipendente da una formula che lo lega ad uno o più
parametri appartenenti ad altre feature. L’intervento manuale di
modifica del valore è destinato ad interrompere la relazione e il
programma segnala questa condizione con un messaggio di
s
avviso.
em
st

Rispondendo Sì al messaggio il sistema acquisisce il valore inserito e spezza la relazione


Sy

preesistente.

Nella stessa finestra si nota la presenza del tasto marca come


quota principale .
3D

È facile immaginare che alcune dimensioni del modello siano in


qualche modo più importanti di altre e che da esse, ad esempio,
dipenda il valore di altri parametri (nel caso mostrato sopra la
dimensione del lato di base determina quella dell'altezza).

| 37
Le quote chiave del modello possono essere marcate premendo il tasto in questione,
selezionando la quota in oggetto e dando l'OK alla finestra di dialogo.

Nel menu Edita - Quote Principali viene illustrato l’elenco delle variabili marcate come
quote principali, dando la possibilità di modificarne il valore direttamente dalla tabella e
di aggiornare il modello conseguentemente.

Le quote compilate con una funzione non possono essere marcate come principali, in
quanto dipendenti da altre.

e
La finestra della funzione dispone di un tasto per la gestione della visualizzazione delle

ar
quote principali all'interno dell'area grafica.

ftw
So
s
em
st
Sy
3D

38 |
5.3. VISUALIZZAZIONE DEL MODELLO

Durante la modellazione è indispensabile un corretto controllo della visualizzazione


dell’oggetto sul quale si opera, intesa come indicazione al sistema di un punto di vista
nello spazio 3d dal quale l’oggetto stesso viene visto.

Tale precisazione è interessante, perché a volte è dato di pensare che le operazioni di


zoom, panoramica e rotazione dinamica agiscano sull’effettiva posizione del modello nello

e
spazio, quando invece essa non varia in nessun caso tramite questi controlli. L’unica cosa
che viene modificata è il punto e la direzione con cui osserviamo l’ambiente di lavoro.

ar
I diversi punti di vista possono essere memorizzati all’interno del documento e quindi
ripristinati in qualunque momento (M-View, paragrafo 7.5).

ftw
5.4. ZOOM, PAN, ROTAZIONE

So
Ci sono vari modi per utilizzare gli strumenti di visualizzazione, il primo è tramite le
apposite icone nella barra degli strumenti di Cimatron.
s
Queste icone controllano rispettivamente: zoom tutto: visualizzazione all’interno
em

dell’area grafica dell’intero modello (ad eccezione delle geometrie nascoste) alle massime
dimensioni possibili / zoom finestra: ingrandimento di una porzione di area grafica da
indicare al sistema mediante due vertici opposti di un ipotetico rettangolo che la
delimiti zoom selezione: medesimo calcolo della funzione precedente operato però
solamente sulle geometrie preventivamente selezionate / zoom, pan e rotazione come
se fosse premuto il tasto CTRL: modalità dinamica della visualizzazione che permette
st

di ruotare con il 1° tasto del mouse, di traslare (Pan) premendo il tasto centrale del
mouse (la rotellina) e di zoomare con il 3° tasto del mouse (è possibile eseguire degli
zoom anche semplicemente ruotando la rotellina centrale). Il riferimento al tasto CTRL
Sy

della funzione verrà chiarito poco più avanti.

Nota: la modalità si attiva con la pressione del tasto e rimane permanente fino alla
3D

pressione del tasto Esc della tastiera.

Per accedere al secondo metodo di controllo della visualizzazione è sufficiente premere


contemporaneamente il 2° e 3° tasto del mouse provocando così la comparsa del menu
riportato qui sotto.

| 39
Le opzioni del menu sono in parte le medesime spiegate nel paragrafo precedente con
l’aggiunta di:

Ruota per piano: visualizzazione in modalità zoom


tutto con direzione di vista perpendicolare al piano di
sketch attuale o a un piano specificato / Ruota per
Angolo: rotazione del punto di vista del modello
secondo angoli determinati che vengono inseriti nella

e
finestra di dialogo corrispondente e che vengono
calcolati come rotazioni attorno agli assi verticale,
orizzontale e inclinato del video / Vista precedente:

ar
ritorno alla visualizzazione immediatamente
precedente / Bordi Aperti: marcatura con tratto di
colore blu degli eventuali bordi aperti di un solido, vale

ftw
a dire dei bordi dove la giunzione delle facce
componenti l’oggetto non avviene in tolleranza
/ Riferimenti: controllo dello stato di visualizzazione
delle sole geometrie di riferimento all’interno del
modello - piani, assi e sistemi di riferimento (UCS)

So
/ Griglia e Snap: controllo della comparsa o meno
della griglia incrementale all'interno della funzione di
sketch / Visualizza/nascondi simboli PMI: visualizzazione o meno in area grafica dei
simboli PMI (annotazioni, quote, e altro “agganciate” al modello) / Visualizza
filetti: visualizzazione o meno dei simboli di filettatura nei fori associati a questo attributo
(fori o spine filettati) / Modalità render locale: avvio della funzione di regolazione della
s
trasparenza dell’oggetto selezionato e di controllo della sua modalità di visualizzazione –
ombreggiato o wireframe - ( figura riportata di seguito ) / Evidenzia parte attiva: (non
attivo in figura): controllo della funzione di attenuazione grafica dei componenti non attivi
em

di un assemblaggio; è operativo nei file di assieme quando si opera con un componente


attivo mantenendo la visualizzazione degli altri i cui colori vengono o meno sbiaditi per
facilitare la visualizzazione della parte su cui si sta operando.

In basso a sinistra dell'area grafica è presente il simbolo di orientamento


st

attuale degli assi relativi al sistema di riferimento (UCS) in uso.

Durante la rotazione dinamica del modello è possibile notare la simultanea


rotazione attorno al punto di origine della triade di assi.
Sy

Lo scopo della presenza di tale simbolo non si limita alla segnalazione


continua dell'orientamento degli assi cartesiani, ma permette di ottenere rapidamente il
punto di vista desiderato tra quelli canonici (sopra, sotto, destra, sinistra, ISO).
Avvicinando il puntatore del mouse al simbolo si ottiene il suo completamento grafico
3D

come mostrato nell'immagine che segue.

Sono adesso visibili gli assi nei versi negativi ed è possibile selezionarne
uno a piacere (l'asse selezionato diventa arancione). L'asse indicato
viene assunto dal sistema come vettore normale al piano di vista e
l'orientamento del modello in area grafica cambia di conseguenza.

40 |
In questo modo, ad esempio, per ottenere la vista frontale (normale al
piano XZ) è sufficiente selezionare l'asse negativo Y oppure l'asse
positivo Z per visualizzare il modello dall'alto.

Facendo clic sul settore compreso tra una coppia di

e
assi quando ci si trova in una delle 4 viste principali si
recupera il punto di vista ISO mentre un clic

ar
sull'origine degli assi (sferetta gialla in centro)
mantiene l'orientamento corrente del modello ed
esegue uno zoom tutto. Rotazioni dinamiche continue
del modello si ottengono anche facendo clic e

ftw
trascinando un punto qualunque della sfera
trasparente mostrata attorno al simbolo.

Avvicinando il puntatore del mouse all'icona degli assi nella


So
regione superiore destra si ottiene la comparsa di una serie
di frecce che permettono di traslare (sinistra-destra / alto-
basso) e ruotare la vista corrente; è inoltre presente un'icona
che ribalta la vista di 180° (tra le due frecce di rotazione). Le
funzioni di rotazione/traslazione così richiamate non operano
in modo continuo, ma per unità discrete non modificabili; ad
s
esempio la rotazione avviene per blocchi di 90° ad ogni
pressione della freccia corrispondente. La traslazione – pan –
em

richiamata con le frecce orizzontali/verticali può essere anche


ottenuta mediante tastiera con la combinazione CTRL+freccia
su/giù/destra/sinistra.
st

Ulteriore metodo di controllo della visualizzazione è senz’altro la selezione di uno dei 3


tasti del mouse in congiunzione al tasto CTRL della tastiera, le funzioni Zoom, Sposta
e Ruota possono essere attivate:
Sy

CTRL + tasto sinistro del mouse: Ruota

CTRL + tasto centrale del mouse: Sposta


3D

CTRL + tasto destro del mouse: Zoom

Questo metodo è integrato da una serie di icone funzione che appaiono nei pressi
dell'icona assi in basso a sinistra non appena il puntatore del mouse viene portato in
quella regione.

| 41
Le icone replicano funzioni grafiche presenti alla voce ZPR
contenuta nel menu Visualizza e sono:

Rotazione a piano: selezione di un piano o di una faccia piana


per ottenere la direzione di vita normale ad essa / Zoom
selezione: zoom tutto calcolato sulle sole entità selezionate
/ Centro di Rotazione: comparsa della finestra spiegata in
precedenza per l'impostazione del centro di rotazione dinamica

e
/ Sezione Dinamica: attivazione della modalità di visualizzazione
in sezione del modello / Prossima vista-Vista precedente:
scambio tra le due ultime direzioni di vista utilizzate / Zoom Pan

ar
e Rotazione come se fosse premuto il tasto CTRL: attivazione
della modalità di ZPR mediante il solo uso del mouse (si disattiva
con il tasto Esc della tastiera) / Ruota per Angolo: accesso alla finestra di dialogo per

ftw
l'impostazione di rotazioni attorno agli assi di visualizzazione (assi sul piano del video e
normali ad esso) / Vista ISO Z+ Vista ISO Z-: la vista ISO richiamata tramite la sfera di
gestione ZPR potrà essere con asse z positivo o negativo in alto in relazione
all'impostazione di questo tasto.

In Visualizza - Impostazioni si
So
trova anche la funzione Bordi
facce che visualizza il modello
s
ombreggiato, evidenziando al
contempo, i bordi delle
em

superfici di cui è composto.

Nello stesso menu sono presenti la modalità


Visualizza o nascondi Bordi Aperti che
evidenzia in colore blu i bordi delle geometrie
st

dove un oggetto solido non risulta chiuso, il


controllo della visualizzazione delle
geometrie di riferimento, dei filetti, degli
Sy

attributi foro e dei simboli PMI


(capitolo visualizzazione avanzata).
Inoltre Visualizza Curve permette di
evidenziare le isoparametriche di una
3D

superficie selezionata.

Per ottenere questo tipo di visualizzazione si selezionano le geometrie,


si richiama la funzione e si impone un valore per i
parametri sezione e sezione trasversale diverso da zero.

42 |
5.5. IMPOSTAZIONI DI VISUALIZZAZIONE

Alcune impostazioni riguardanti la visualizzazione del modello si trovano nella finestra


della funzione Visualizza – Impostazioni - Impostazioni Visualizzazione.

Accuratezza
Visualizzazione: viene regolata

e
con un cursore o con un valore
numerico di tolleranza direttamente

ar
inserito nella casella tolleranza
triangolazione (un ulteriore
commento a questa importante

ftw
impostazione si trova al
capitolo visualizzazione avanzata)

Durata Rotazione a Vista: regola


il tempo che il sistema impiega per
passare da un punto di vista ad un
altro (viste richiamate con i vettori
X, Y, Z). So
Migliora continuità ZPR: la figura
evidenzia il tasto che fa apparire i
s
controlli avanzati della finestra.
Sono presenti le seguenti opzioni:
em

Abilita nascondi Auto di Entità


durante ZPR: toglie dalla
visualizzazione del modello alcune
entità durante lo spostamento
dinamico (ZPR) per alleggerire il
st

calcolo e renderlo più veloce.

Usa Modo Ombreggiato durante ZPR: durante lo spostamento dinamico mostra tutte le
Sy

geometrie in modalità opaca (senza trasparenza) rendendo meno gravoso il calcolo


processore grafico

Visualizza Bordi durante ZPR: mantiene visibili i bordi delle facce durante lo ZPR
3D

Visualizza Filetti durante ZPR: mantiene visibili i filetti durante lo ZPR.

Bordi Silhouette: controlla la generazione dei bordi di silhouette; questo tipo di bordi può
essere mostrato per tutte le facce che lo prevedono, per le sole facce cilindriche oppure
può non essere calcolato.

| 43
Oltre alle impostazioni presenti in questa finestra sono presenti nel menu delle preferenze
altre opzioni riguardanti la visualizzazione.

In Strumenti – Preferenze – Generale - Visualizza si trovano i controlli mostrati in figura.

e
ar
ftw
Ruota attorno ad un Bordo in Rotazione Modello: permette di assumere un bordo
rettilineo come asse di rotazione se la pressione del mouse all’avvio della rotazione
dinamica viene fatta su di esso.

So
Commuta in Monocromatico in Modo Rendering Wireframe: se l’opzione è attiva,
visualizza le entità wireframe (tra cui i bordi delle facce) con i colori con definiti nella
finestra delle preferenze colori e stili, diversamente le entità wireframe vengono mostrate
con il colore delle geometrie cui appartengono.
s
em

Usa strumento di Vis. Solo per Entità dei Set selezionati: questa opzione attiva di
default la modalità che prevede di rendere disponibili le sole geometrie nascoste associate
ai set correntemente selezionati (paragrafi relativi alla gestione delle geometrie
nascoste/visibili e ai set).
st

Salva e carica Mesh: salva separatamente i dati della triangolazione delle geometrie
(quella che permette la visualizzazione ombreggiata – rendering) in modo che alla
Sy

prossima apertura del file la mesh non debba essere ricalcolata.


3D

44 |
Ancora, in Strumenti – Preferenze – Generale - Controlli a video si trovano le opzioni che
seguono.

Sis. Rif. Interattivo: controlli


relativi alla dimensione
dell’icona UCS dinamica e alla
trasparenza degli elementi che

e
la completano.

ar
Freccia Direzione: stessi
controlli per l’icona delle
direzioni (commentata più
avanti nel manuale).

ftw
Strumento flottante:
controllo della modalità di
visualizzazione delle barre di
selezione, modalità di
visualizzazione ecc. presenti in
area grafica sul lato superiore.
So
s
em

5.6. NASCONDERE E VISUALIZZARE ENTITA’

Queste funzioni controllano la visualizzazione delle geometrie, e sono selezionabili


tramite i seguenti tasti:
st

Selezione delle geometrie da nascondere e 1° tasto sulla prima icona; la seconda icona
Sy

ri-visualizza temporaneamente le geometrie nascoste e consente la selezione di alcune


di queste per poterle visualizzare nuovamente all’uscita dal comando (2° tasto del
mouse), mentre la terza icona inverte lo stato di visualizzazione dell’intero modello
mostrando le geometrie nascoste e nascondendo quelle visibili. La quarta icona nasconde
tutto il modello con l’eccezione delle sole geometrie selezionate.
3D

Nella medesima barra degli strumenti sono disponibili anche i comandi , che permettono
di tornare alla precedente o alla successiva impostazione di visualizzazione delle
geometrie (la funzionalità si occupa della gestione delle sole entità visibili o nascoste e
non interviene sulla direzione di vista o sull’aspetto degli oggetti).

| 45
5.7. UTILIZZO DEL MOUSE

Il 1° tasto (sinistro) del mouse

Il 1° tasto del mouse è utilizzato per le operazioni di indicazione della funzione scelta
(menu o tasto con l’icona della funzione), per la selezione di geometrie, per la
realizzazione di finestre di selezione, per il trascinamento durante la funzione PAN, per la
creazione di finestre di zoom di dettaglio, per la selezione dei modali da modificare (un

e
modale è una casella il cui campo presenta un valore modificabile che viene visualizzata
automaticamente dal sistema nei casi in cui l’operazione in corso preveda diverse
modalità di esecuzione ) ecc.

ar
Il tasto EXIT (centrale)

La funzione del 2° tasto del mouse è, perlomeno in parte, contenuta nel nome stesso con

ftw
cui esso viene indicato dal sistema in molte funzioni: serve per uscire, interrompendo
l’operazione in corso o per dare termine ad una attività completata.

Il 2° tasto è utilizzato anche per comunicare al sistema che l’operazione di selezione delle
entità (entità = geometrie) da coinvolgere in una determinata funzione è terminata e

So
che, quindi, la funzione stessa può procedere; inoltre conferma la eventuale accettazione
del valore attivo all’interno di un modale o di una finestra di dialogo.

Il 3° tasto (destro)

Il 3° tasto del mouse svolge all’interno di Cimatron la classica funzione affidatagli dal
sistema operativo, vale a dire determina la comparsa di menu contestuali all’operazione
s
corrente.

Il contenuto del menu visualizzato


em

dalla pressione del 3° tasto varia a


seconda dell’area dello schermo
dove esso è prodotto o dalla
selezione immediatamente
precedente di eventuali geometrie
st

(3° tasto dopo la selezione di un


solido, per esempio, presenterà la
tendina proposta a sinistra).
Sy

La selezione di una faccia piana


produrrà invece l'immagine a
destra.
3D

46 |
1° e 2° tasto del mouse

La pressione contemporanea dei due tasti 1° e 2° equivale al comando annulla e


retrocede di una operazione alla volta; il comando annulla tiene in memoria un gruppo
di operazioni il cui numero massimo è regolato nel parametro Limiti lista annulla del
pannello Preferenze – Generale. La memorizzazione avviene a partire dall’apertura del
file in poi e si azzera una volta usciti dal documento in corso, ciò implica che è possibile
agire con questo comando e con il suo corrispondente riesegui solo sulle
operazioni effettuate “oggi” e non su quelle di “ieri”.

e
ar
1° e 3° tasto del mouse

Provoca la comparsa della finestra dei filtri di

ftw
selezione, nella quale è possibile intervenire per la
determinazione di criteri che impediscano di
selezionare o indicare geometrie che non rispondano
a determinate caratteristiche.

Si noti la presenza del tasto Ripristina Defaults che

So
riporta le impostazioni ai valori di default.
s
La finestra viene anche richiamata per la selezione
dei punti notevoli (fine, medio, centro, intersezione
em

ecc.) di geometrie esistenti che sono anche, e più


comodamente, disponibili sulla barra degli strumenti
dedicata.
st
Sy

2° e 3° tasto del mouse

Controlla la comparsa della tendina relativa ai controlli della visualizzazione visti in


precedenza.
3D

| 47
5.8. PIANI, ASSI E SISTEMI DI RIFERIMENTO

Come accennato in precedenza la modellazione in Cimatron passa attraverso una fase


iniziale che è data dalla creazione di uno sketch che si compone di una o più curve 2d
(bidimensionali) vale a dire giacenti tutte su di uno stesso piano.

Questo implica che la creazione di tali curve richieda necessariamente la definizione del
piano geometrico sul quale realizzare lo sketch.

e
Il sistema provvede autonomamente ad avviarsi già corredato di un sistema di
riferimento (UCS 10) che servirà a Cimatron per lo svolgimento di qualsiasi funzione e

ar
che fornisce l’indicazione dei 3 piani principali (XY, ZX, ZY).

I piani geometrici sono, come ben noto, privi di dimensione e sono identificabili in diversi
modi: piano definito da 2 assi, identificato da una coppia di curve complanari, da 3 punti

ftw
non allineati, da un vettore (direzione perpendicolare al piano stesso) e da un punto, da
una faccia piana ecc.

È possibile richiamare direttamente lo sketcher anche senza specificare un piano di lavoro


(il sistema provvede, in mancanza di istruzioni diverse, a selezionare il piano attivo

So
dell’UCS corrente – XY), ma è consigliabile procedere inizialmente alla determinazione
dei piani principali selezionando poi su quale di essi si intenda procedere.

Piani

I comandi per la generazione di piani e


di assi di riferimento utili per la
s
creazione di geometrie di rivoluzione
per serie di lavorazioni radiali ecc. si
em

trova all’interno del menu Wireframe /


riferimenti.
st
Sy
3D

48 |
La creazione dei piani principali avviene selezionando l’icona del sistema di riferimento
sul quale si vogliono sviluppare i piani in questione; all’avvio della funzione compare in
area grafica un modale che controlla la creazione dei tre piani in oggetto singolarmente:
in altre parole sarà possibile generare tutti i 3 piani o solamente uno di essi.

Le altre opzioni del comando sono Parallelo: piano parallelo ad un altro dal quale si
dovrà indicare la distanza e il lato come valore di offset o, in mancanza di un valore, un
punto si passaggio; piani validi da cui fare il calcolo sono altri piani di riferimento, facce

e
piane o una selezione di entità che identificano un piano / Definito da: piano definito
da curve o punti; si selezionano le entità adatte alla determinazione del piano voluto /
Piano Normale: piano normale ad un altro piano o ad una curva o ad uno spigolo e

ar
passante per un determinato punto; si seleziona l’entità a cui essere perpendicolari e il
punto di passaggio / Piano medio: generazione di un piano intermedio tra i due
selezionati dall'utente (le selezioni possono essere date da altri piani di riferimento o da

ftw
facce piane o da una combinazione di essi).

So
s
em

Le immagini mostrano il comportamento della funzione nel caso in cui i piani selezionati
siano paralleli tra di loro o nel caso in cui non lo siano (il piano a destra è generato con
il comando piano inclinato fornendo come elementi di calcolo il piano XY, la retta di
passaggio e un valore d'angolo di 45°) / Piano Inclinato: piano inclinato di un certo
valore angolare rispetto ad un altro piano determinato tramite la rotazione del piano
st

stesso attorno ad un’asse; si seleziona il piano di riferimento per l’operazione e l’asse di


rotazione (bordo rettilineo, asse di riferimento o linea) indicando poi il valore angolare.
Sy
3D

| 49
Assi

La generazione di assi di riferimento presenta le seguenti


opzioni: Asse per Intersezione: asse definito dall’intersezione
di due piani / Asse definito da: asse definito da geometrie
esistenti quali punti, circonferenze, superfici cilindriche, solidi di
rivoluzione / Asse normale: asse perpendicolare ad una entità
in un suo punto; si seleziona l’entità a cui mantenersi normali
tenendo presente che essa dovrà necessariamente essere un

e
piano o una geometria in grado di definirlo e si seleziona
successivamente il punto di passaggio dell’asse / Asse

ar
parallelo: asse parallelo ad un altro asse o ad una retta o ad
uno spigolo rettilineo dal quale dovrà essere fornita la distanza
e la direzione di offset / Assi principali: assi identificati da un

ftw
sistema di riferimento che deve essere selezionato; è possibile
ottenere dal programma la realizzazione di tutti e tre gli assi o
solamente di uno di essi /.

Oltre alle opzioni descritte Cimatron dispone della funzione di “generazione implicita”
delle geometrie di riferimento quali piani o assi. Si tratta di un metodo particolarmente

che “implicitamente” lo definiscono.


So
rapido che permette di ottenere il risultato voluto mediante la semplice selezione di entità

Per fare un esempio si prenda in considerazione


l'immagine a sinistra. L'intento è quello di aggiungere
un volume dato dalla rivoluzione dello sketch visibile in
s
colore rosso attorno all'asse del cilindro che il modello
presenta sulla sinistra. Il comando da utilizzare, che
em

verrà commentato più avanti nel manuale, è aggiungi


rivoluzione che richiede la selezione del contorno da
sviluppare e dell'asse intorno al quale eseguire il
calcolo.

È normale definire l'asse di rivoluzione prima di lanciare il comando di modellazione solida


st

in questione, ma ricorrendo alla particolare funzionalità del programma è possibile


utilizzare l'asse implicitamente definito dalla superficie cilindrica mediante la sua
selezione diretta.
Sy

L'immagine a destra mostra la finestra di dialogo delle feature


nella fase di richiesta dell'indicazione dell'asse di rivoluzione a cui
si risponde, in questo caso, selezionando la superficie cilindrica in
questione.
3D

Il sistema mostra un'anteprima dell'asse implicito che verrà utilizzato


dalla funzione.

Confermando la selezione, il calcolo si avvia.

50 |
Per la definizione di assi possono essere
selezionati cerchi, archi, superfici coniche o
cilindriche ecc.

Allo stesso modo per la definizione implicita


di piani possono essere indicati tre punti,
due curve complanari, un cerchio o un arco

e
e, in generale, le geometrie che verrebbero
indicate al sistema qualora venisse

ar
utilizzata la funzione definito da presente
nel menu del comando.

Nota: è opportuno notare che l'esempio precedente non ha generato una feature asse

ftw
in albero e che l'asse utilizzato non viene visualizzato in area grafica rimanendo
identificabile solamente dopo essere entrati nuovamente nella funzione per eventuali
modifiche.

Ovviamente le geometrie di riferimento implicite sono connesse

So
alle geometrie selezionate per definirle; in altre parole modifiche
che dovessero alterare il numero di ID (identificativo di ogni
singola entità agli occhi del sistema) di tali geometrie comporterebbero una mancata
rigenerazione dei riferimenti corrispondenti.
s
Sistemi di Riferimento
em

Altra importante entità è rappresentata dai Sistemi di Riferimento (o UCS) che possono
essere generati liberamente durante la modellazione e la progettazione. Un UCS consiste
in una terna di assi che, se resa attiva, determina il comportamento di diverse funzioni
quali le viste predefinite (che vengono sempre espresse relativamente al sistema di
riferimento attivo), il piano implicito di sketch (si seleziona con la pressione del 2° tasto
del mouse alla richiesta del piano ed è sempre l’XY del sistema di riferimento attivo).
st

La creazione di UCS è particolarmente utile in ambiente di assieme e controllo numerico


(NC) e le funzioni che permettono la loro definizione sono quelle illustrate di seguito.
Sy

Copia: creazione di un nuovo UCS mediante la copia


di uno dei sistemi di riferimento già esistenti in una
nuova posizione. Le opzioni per il posizionamento
della nuova origine sono le stesse disponibili per la
3D

funzione di copia o spostamento di entità


(edita/muovi geometria/copia geometria). Si procede
quindi alla selezione di un UCS esistente (non
necessariamente attivo) e se ne posiziona la copia per
selezione (selezione diretta della nuova
origine), lungo vettore (indicazione di una direzione e
di una distanza delta dall’origine attuale), delta XYZ
(immissione dei valori di delta XYZ calcolati dalla
posizione dell’UCS selezionato).

| 51
Per direzioni: creazione di un sistema di riferimento mediante l’indicazione del suo
punto di origine e di una coppia di direzioni. La coppia che si desidera indicare può essere
data da X e Y, Y e Z oppure Z e X e il programma mostra a video i vettori direzionali per
permettere la definizione degli assi.

I vettori direzionali che


compaiono sono gli stessi

e
illustrati nel paragrafo immissione
di direzioni presente alla

ar
voce estrudi di questo manuale.

ftw
Per geometria: l’UCS viene creato selezionando 3 punti che, nell’ordine, rappresentano
1- l’origine desiderata per il nuovo sis.rif., 2- un punto appartenente alla direzione

So
positiva della X e 3- un punto che appartiene alla direzione positiva della Y. Se la prima
selezione viene fatta su un bordo rettilineo allora il suo punto finale più vicino al cursore
viene interpretato come origine e il bordo viene acquisito come asse X; in questo caso è
sufficiente indicare ancora un punto per la sola Y.
s
Centro geometrico: funzione di creazione di sistemi di riferimento che genera un UCS
al centro di un parallelepipedo di contenimento calcolato intorno alle geometrie
em

selezionate e con i lati paralleli agli assi del sistema di riferimento attivo.

Dopo aver selezionato le geometrie


ed essere passati alla fase
successiva (2° tasto del mouse)
st

Cimatron calcola il box di


contenimento delle entità. Le
geometrie selezionabili
comprendono facce e/o curve e nel
Sy

caso venga selezionata una


geometria piana che giace su un
piano parallelo all’attuale XY, il box
creato dalla funzione corrisponderà
3D

ad un rettangolo.

Il box di contenimento mostra una serie di punti e in quello centrale visualizza il nuovo
UCS con un vettore direzionale che ne controlla l’asse Z.

52 |
Qualunque punto può essere selezionato come origine e fornendo direzioni diverse per
l’asse Z si ottengono terne alternative. Il modale crea box, senza box e crea punti
determina la generazione di entità wireframe al termine della funzione.

Senza box

e
ar
Crea box

ftw
Crea punti

So
Nota: nel caso si renda necessario definire un UCS per
centro geometrico su una geometria non allineata il
prodotto iniziale della funzione potrebbe apparire come
nella figura. Questo perché il box viene sempre
s
generato in relazione al sistema di riferimento attivo al
momento del calcolo.
em

Per risolvere la questione si rende necessaria la


creazione preventiva di un ulteriore UCS (ad
esempio per geometria) orientato correttamente e
l’attivazione dell’opzione seleziona il sistema di
riferimento nel settore opzionale della finestra di guida
st

della feature.
Sy

Indicando quest’ultimo come UCS di riferimento il box


viene ricalcolato in maniera corretta e può essere trattato
normalmente.
3D

| 53
Normale a piano: creazione di un UCS mediante la
semplice selezione di un piano di riferimento o di una faccia
piana. L’asse delle Z del nuovo sistema di riferimento viene
orientato parallelamente alla normale al piano indicato e
l’origine viene calcolata dal programma proiettando l’origine
del sistema di riferimento attivo sul piano. Nel settore
opzionale della finestra di guida è presente una opzione per
ruotare a piacere il nuovo sistema di riferimento.

e
ar
Sistema di riferimento di Layout: creazione di uno o più sistemi di riferimento
mediante l’indicazione di uno o più punti che vengono interpretati come origine.
L’orientamento degli assi dei nuovi UCS è lo stesso di quello fornito dal sistema di
riferimento attivo e tutti possono subire la stessa traslazione in Z e rotazione attorno agli

ftw
assi inserita mediante i modali cha compaiono in area grafica.

Si tratta di una funzione dedicata

So alla creazione di un particolare tipo


di UCS destinato
posizionamento di più figure in un
progetto stampo secondo uno
al

schema parametrico di
riferimento. I nuovi sistemi di
s
riferimento vengono associati ad
attributi particolari atti al
em

riconoscimento automatico della


loro funzione (Mold Design).
st

Attivazione del sistema di riferimento

Tutte le opzioni di creazione degli UCS presentano in area grafica


Sy

il modale Attiva Sis.Rif. No/Sì che permette di rendere attivo un


UCS contestualmente alla sua creazione.
3D

54 |
Altri metodi per attivare un sistema di riferimento possono essere la selezione diretta in
area grafica con il ricorso al menu del 3° tasto del mouse (sono presenti anche opzioni
per copiare e rinominare il sistema di riferimento) oppure il ricorso al filtro di selezione
nella finestra dedicata agli UCS.

e
ar
ftw
So
s
em

La finestra di gestione dei sistemi di riferimento mostra tutti gli UCS presenti nel file
aperto (o nel componente attivo se si sta operando in ambiente di assemblaggio).
st

Con il menu del 3°tasto del mouse sul nome di un UCS è possibile attivarlo o rinominarlo;
la lampadina presente per ciascun sistema di riferimento ne controlla lo stato di
Sy

visualizzazione, mentre le lampadine nel settore inferiore della finestra


nascondono/visualizzano tutti gli UCS elencati.

La casellina a destra delle lampadine permette di selezionare il sistema di riferimento e


di mantenerlo selezionato in uscita dal filtro.
3D

| 55
5.9. FINESTRA GUIDA DELLE FEATURE

La creazione di piani o assi di riferimento è considerata da Cimatron alla stregua di una


qualsiasi feature e conseguentemente anch’essa entra a far parte dell’albero delle feature
esaminato in precedenza; inoltre, come per qualsiasi feature, la sua realizzazione è
regolata dalla comparsa finestra di guida riportata qui sotto il cui contenuto varia a
seconda della funzione richiamata (nell’esempio la finestra guida della creazione dei piani
principali).

e
ar
ftw
sovrapposta all’albero delle feature, ma può
So
La finestra è posizionata di default dal sistema

essere visualizzata anche all’interno della finestra


grafica in qualunque posizione alla semplice
pressione del 3° tasto del mouse; è suddivisa in
s
due settori: quello superiore riportante le
informazioni obbligatoriamente richieste dal
em

sistema e quello inferiore con i dati opzionali per


l’esecuzione della funzione in modalità particolar.

Alla base della finestra sono presenti le icone in figura.


st

Anteprima automatica / manuale della funzione: l’anteprima automatica nel caso di


operazioni complesse può impegnare il processore per tempi piuttosto significativi, in
Sy

questi casi è opportuno impostare l’anteprima su “manuale”.

Ok: accettazione delle condizioni impostate, svolgimento della funzione con relativa
chiusura del comando
3D

Applica: accettazione delle condizioni impostate, svolgimento della funzione senza


chiusura del comando

Annulla: annullamento della funzione

56 |
5.10. LO SKETCHER

A questo punto è possibile rapidamente avere a video l’immagine raffigurante i 3 piani


principali forniti dal sistema di riferimento selezionato. Ricorrendo alla vista isometrica
la loro visualizzazione risulta particolarmente chiara.

e
ar
ftw
È possibile quindi iniziare il lavoro di modellazione con la creazione, come già detto, di
uno sketch tramite l’accesso al comando sketcher accessibile con il tasto funzione
oppure con il 3° tasto del mouse in un punto qualsiasi della finestra grafica.

So
La finestra di guida dello sketcher richiederà inizialmente la selezione di un piano sul
quale operare e sarà sufficiente fare un clic con il 1° tasto del mouse sul piano desiderato
(il filtro di selezione automatico di Cimatron si posiziona su dati riferimento e i piani si
evidenziano da soli al semplice passaggio del puntatore). Il piano di sketch selezionato
nella prima fase può essere modificato tornando ad essa con un click sulla prima icona
della finestra; le geometrie già create vengono spostate sul nuovo piano selezionato, ma
s
gli eventuali riferimenti esterni vengono cancellati.
em

Può anche essere indicata al sistema una qualsiasi faccia piana o, in base a quanto detto
relativamente ai riferimenti impliciti, una combinazione di entità che definiscano il piano
desiderato.

Come detto in precedenza all’interno dello sketcher troviamo i comandi per la


generazione di geometrie 2d sia come entità geometriche per la modellazione vera e
st

propria sia come geometrie di riferimento.

Di seguito l’analisi delle funzioni:


Sy

selezione di geometrie dello sketch per la loro modifica

generazione di un rettangolo tramite l’indicazione di due suoi vertici


diagonalmente opposti le cui dimensioni possono essere libere o preimpostate.
3D

creazione di una linea di cui vengono forniti i due punti estremi (il sistema
provvede durante la modellazione della linea stessa ad evidenziare condizioni di
allineamento, parallelismo, verticalità (asse Y), orizzontalità (asse X) ecc. che, se
accettate con la pressione del 1° tasto, diventano vincoli). Pressione sul 3° tasto del
mouse permette di impostare condizioni particolari quali parallelismo, perpendicolarità e
tangenza ad altre geometrie.

| 57
generazione di un cerchio tramite l’indicazione del centro e di un punto di
passaggio (il valore del raggio o del diametro verrà fornito con la quotatura e sarà
parametrico), pressione sul 3° tasto consente di selezionare condizioni particolari quali,
ad esempio, tangenze ad altre curve.

creazione di un poligono libero o preventivamente dimensionato; le tecniche


disponibili sono per lunghezza lato: la lunghezza viene stabilita con una coppia di punti

e
/ cerchio inscritto/circoscritto: viene disegnato un cerchio fuori o dentro il quale il
programma realizza il poligono. Per ognuna delle tecniche deve essere indicato il numero

ar
di lati desiderato.

quotatura di geometrie (parametrizzazione); si selezionano le geometrie che


vengono evidenziate automaticamente dal sistema al passaggio del puntatore e si

ftw
stabilisce la posizione della quota; il suo valore può essere modificato all’interno del
modale proposto con la misurazione attuale effettuata da Cimatron oppure mediante
trascinamento (1° tasto del mouse tenuto premuto) di una delle frecce di quota.

So
Nella figura a destra è stata generata la quota lineare relativa alla
lunghezza di un segmento; portando il cursore su una delle frecce di
quota essa viene evidenziata e può essere trascinata in una nuova
posizione provocando la modifica del valore di quota e il
ridimensionamento della geometria.
s
Nonostante non sia indispensabile la quotatura completa dello sketch è consigliabile per
un corretto progresso del lavoro mettendo infatti al riparo da possibili effetti indesiderati
em

specie durante la modifica dei parametri inseriti nello sketch; essa è segnalata dal
sistema con colorazione viola dello sketch e da un messaggio riportato sulla barra di stato
di Cimatron. Nel caso una quota si sovrapponga a dimensioni o vincoli già definiti essa
compare in colore verde oliva e viene considerata dal sistema come quota derivata (il
suo valore varia automaticamente se le dimensioni da cui dipende vengono modificate).
st

tracciatura di punti

realizzazione di un punto nel centro geometrico di una o più facce selezionate; nel
Sy

caso in cui le facce selezionate non si trovino adiacenti al piano di sketch il punto viene
proiettato su di esso con direzione normale al piano.

creazione di un arco tramite i due estremi e un punto di passaggio, per condizioni


particolari quali l’indicazione del centro o tangenza ad altre curve selezionare il 3° tasto.
3D

creazione di una ellisse fornendo il centro, il punto di passaggio per la 1° diagonale


e il punto di passaggio per la 2°; il suo dimensionamento verrà dato dalla quotatura della
distanza tra il centro e questi due punti.

realizzazione di una spline attraverso l’indicazione dei suoi punti di passaggio


(min. 3, l’eliminazione dell’ultimo punto selezionato può essere fatta con la
funzione annulla o con la combinazione di tasti CTRL+z); un doppio clic sulla spline
appena tracciata consente l’impostazione della direzione di tangenza nei suoi estremi

58 |
tramite l’intervento sulle rette tratteggiate poste nei punti finali della spline stessa. La
direzione di queste rette cambia dinamicamente trascinando il punto finale libero e il 2°
tasto del mouse le nasconde nuovamente.

realizzazione di un asse di simmetria (nell’immagine risulta non attivo) per lo


sketch che provvederà alla duplicazione speculare delle geometrie inserite (è importante
che l’asse sia tracciato prima del disegno delle geometrie da specchiare; è possibile
disattivarne la funzione selezionando semplicemente il tasto prima di realizzare

e
geometriche che non si vogliono incluse nella simmetria).

ar
creazione di un raccordo, di uno spigolo o di uno smusso (modali generati dalla
funzione) con modifica o meno delle geometrie coinvolte nell’operazione

creazione di offset di geometrie tramite la regolazione dei modali che il comando

ftw
genera e che comprendono il valore della distanza o il passaggio per un punto e la
cancellazione o il mantenimento delle geometrie originali; il comando processa singole
geometrie o contorni provvedendo ad estendere e/o tagliare le entità selezionate.

specchiatura di geometrie attraverso la loro selezione, la selezione del tasto

retta dello sketch.


So
funzione e la selezione di un asse di simmetria che può essere fornito da una qualsiasi

Copiatura, spostamento o rotazione dinamici di geometrie tramite la loro


selezione, la selezione di un loro punto e il trascinamento di quest’ultimo nella posizione
desiderata (1° tasto tenuto premuto); il comando realizza anche serie (array) radiali o
s
rettangolari fornendo incrementi di delta e rotazioni.
em

taglio di geometrie fino alla loro intersezione con altre geometrie dello sketch; è
sufficiente selezionare le porzioni di curva da eliminare (curve che non intersecano
nessuna geometria vengono eliminate con il tasto Canc della tastiera).
st

(presente nel menu dell’icona taglia) estensione o divisione di geometrie in base


ad altre geometrie dello sketch che operano da limite; la funzione provoca l’apertura della
finestra di guida delle feature e chiede la selezione delle geometrie da modificare
(estendere o dividere) e la selezione della geometria di riferimento (estendi a / dividi
Sy

con) separate dalla pressione del 2° tasto del mouse.

aggiunta di geometrie allo sketch derivanti dalla proiezione sul piano di sketch
(direzione specificata durante l’operazione) di bordi o punti appartenenti a sketch o
3D

superfici o solidi precedentemente modellati.

aggiunta di riferimenti allo sketch derivanti dalla proiezione sul piano di sketch
(direzione normale) di bordi o punti appartenenti a sketch o superfici o solidi
precedentemente modellati; i riferimenti così ottenuti appaiono come proiezione dei punti
finali delle geometrie selezionate.

| 59
aggiunta di vincoli geometrici a quelli già eventualmente forniti durante la
modellazione dello sketch mediante la selezione delle geometrie da vincolare e la scelta
di quale vincolo applicare fra quelli proposti dalla finestra di dialogo visualizzata dalla
funzione (sono disponibili i vincoli: orizzontale, verticale, parallela, normale, tangente,
concentrico, stesso valore, coincidente, stessa X e stessa Y).

trasformazione di geometrie in geometrie di riferimento attraverso la selezione

e
delle geometrie e la selezione del tasto funzione; le geometrie di riferimento fanno di
fatto parte dello sketch ma non vengono incluse nella modellazione successiva, servono

ar
invece come riferimenti per altre geometrie appartenenti allo sketch vero e proprio (per
esempio costruzione di poligoni inscritti o circoscritti a circonferenze oppure rette che
forniscono direzioni di tangenza di spline).

ftw
accesso al menu “strumenti di sketch” che
appare come riportato di seguito a destra.

Esso raggruppa alcune funzioni di uso frequente che


sono:

So
importazione di uno sketch salvato in
precedenza su disco (estensione .skf) che dovrà
essere posizionato sul piano di lavoro.
s
esportazione di uno sketch tramite la creazione
di un file .skf su disco che potrà essere importato
em

successivamente tramite la funzione precedente.

impostazione del filtro dei vincoli geometrici


che controllano i “suggerimenti” dati dal sistema
mediante la comparsa di rette tratteggiate o di
st

poligoni di evidenziazione.

marcatura di eventuali punti aperti nello sketch in elaborazione (punti in cui le


Sy

curve non si congiungono). Gli sketch aperti sono concessi solo in caso di modellazione
di facce o curve di riferimento mentre la modellazione di solidi necessita di sketch
composti da soli contorni chiusi.
3D

congiunzione semi automatica dei punti finali delle geometrie dello sketch che non
risultino perfettamente coincidenti e che impediscano di ottenere una figura chiusa (uno
sketch chiuso, ad esempio, è indispensabile nella modellazione solida). La funzione
permette di recuperare, reimpostandoli, vincoli geometrici di verticalità e orizzontalità
sulle geometrie selezionate che li approssimano entro una determinata tolleranza. Risulta
particolarmente utile in caso di acquisizione di geometrie con il comando aggiungi
geometria in modelli importati. Si selezionano le geometrie, si impostano i valori di
tolleranza e si esegue la funzione.

60 |
attivazione o meno della modalità di riconoscimento automatico delle geometrie
di riferimento; con questa modalità le entità geometriche esterne allo sketch vengono
riconosciute automaticamente (punti notevoli -fine, medio, centro ecc. - linee, archi) e
caricate come riferimenti nello sketch in corso. La disattivazione della modalità riporta il
sistema ad essere completamente insensibile alle entità già presenti nel modello.

attivazione o meno della modalità di visualizzazione delle entità caricate nello

e
sketch come riferimenti automatici dalla funzione precedente.

ar
rimozione dei vincoli geometrici o dimensionali o di entrambi forniti allo sketch in
esecuzione.

ftw
visualizzatore permanente dei vincoli geometrici attualmente imposti alle
geometrie. I vincoli vengono evidenziati tramite lo stesso tipo di icona presente nella
finestra generata dal comando aggiungi vincoli descritto sopra e appaiono nelle vicinanze
delle geometrie cui si riferiscono. Per eliminare un vincolo geometrico è sufficiente
selezionarlo con il 3° tasto del mouse confermare la voce elimina, mentre per sapere

So
quali geometrie esso coinvolge basta selezionarlo con il 1° tasto del mouse.

attivazione o disattivazione della modalità di visualizzazione dei vincoli immediati;


i vincoli immediati sono quelli imposti alla geometria dello sketch durante la realizzazione
dello stesso (vincoli geometrici dati “in corsa”). Con questa funzione attivata è possibile
avere un controllo maggiore del tipo di vincolo geometrico che si sta imponendo all'entità
s
grazie alla comparsa di un'icona dinamica prossima al puntatore del mouse che lo
rappresenta.
em

allineamento degli assi X e Y del piano di sketch ad un sistema di riferimento


realizzato in precedenza mediante la semplice selezione del nuovo UCS e la pressione del
2° tasto del mouse.
st

cancellazione delle geometrie dello sketch selezionate

La chiusura dello skecth e l’uscita dalla funzione si ottiene mediante la finestra di guida
Sy

o il menu del 3°tasto del mouse.

Durante la realizzazione dello sketch è possibile accedere alle diverse opzioni per la
creazione delle curve che lo dovranno comporre semplicemente mediante la pressione
del 3° tasto del mouse: ad esempio di default la realizzazione di un arco procede
3D

attraverso l’indicazione al sistema dei 2 punti estremi e di un 3° punto di passaggio, ma


nel caso in cui ci fosse la necessità di indicare come 1° punto il centro dell’arco stesso
sarà sufficiente scegliere l’opzione centro nel menu a tendina offerto, appunto dal 3°
tasto del mouse.

| 61
Allo stesso modo, per le entità che lo prevedono, si possono richiedere condizioni
particolari quali tangenze o parallelismi o lunghezze diametrali (per i cerchi) rilevate da
geometrie già esistenti che vanno indicate di volta in volta al sistema.

Le condizioni di tangenza o allineamento vengono comunque


suggerite graficamente dal sistema e possono essere accettate
tramite la pressione del 1° tasto del mouse mentre risultano
evidenziate trasformandosi così in vincoli geometrici.

e
ar
L’immagine successiva mostra la modalità di visualizzazione del
vincolo di tangenza utilizzata da Cimatron all’interno dello
sketch.

ftw
So
s
em

La circonferenza in alto a destra è quella in fase di realizzazione. Il sistema evidenzia in


segno tratteggiato di colore ciano il cerchio cui la nuova geometria potrebbe essere
tangente. Il 1° tasto del mouse premuto durante questa visualizzazione genererebbe il
nuovo elemento vincolandolo a quello preesistente (si nota l'icona di tangenza in
st

prossimità del cursore visibile per effetto della modalità di visualizzazione dei vincoli
immediati).
Sy

Nota: la realizzazione di sketch rappresenta un momento particolarmente importante


della modellazione in Cimatron come in buona parte dei CAD parametrici presenti sul
mercato; quello che vale la pena di sottolineare è che lo sketch non va necessariamente
inteso come strumento per la generazione di solidi o di superfici, ma, più semplicemente,
si tratta di un generatore di curve 2D parametriche che viene utilizzato per le occasioni
3D

più diverse.

A chi si avvicina a questo tipo di generazione delle geometrie per la prima volta o a chi
proviene da altri CAD non parametrici 2D o 3D si consiglia di procedere inizialmente con
sketch semplici nei quali provare ad applicare i vincoli geometrici tra le entità
sia contestualmente alla realizzazione della geometria, sia in un secondo momento
ricorrendo sempre alla strada più semplice e lineare.

L’acquisizione della pratica necessaria non richiederà tempi eccessivi anche perché si
tratta di una modalità di operare piuttosto intuitiva e decisamente interessante.

62 |
5.11. LIBERO/QUOTE, GRIGLIA E SNAP

Solitamente il primo sketch generato all'interno di un nuovo documento non possiede


riferimenti dimensionali di confronto: i piani di riferimento (spesso la prima feature
inserita in albero) vengono realizzati dal sistema in scala fissa rispetto alle dimensioni
della finestra grafica e indipendentemente dal fattore di zoom in uso in quel momento.

In base a queste considerazioni è facile rendersi conto che un rettangolo o un cerchio

e
generati nello sketch non danno alcuna informazione delle loro proporzioni fino a quando
non vengono inserite delle quote che le definiscono e a quel punto si potrebbe incorrere
nella scoperta che la geometria eseguita è molto più grande o più piccola di quello che si

ar
pensava; se lo sketch in fase di disegno è una geometria semplice la cosa non
rappresenta un problema particolare: è sufficiente (ed è sempre buona norma) inserire
prima le quote che esprimono le distanze maggiori e via via quelle minori in modo

ftw
particolare se si sta operando in anteprima automatica.

Se, invece, le geometrie presentano una certa complessità l'inserimento delle quote, che
comporta un loro ridimensionamento istantaneo, può generare stravolgimenti dello
sketch in taluni casi di difficile recupero.

So
Il sistema possiede alcune caratteristiche atte ad evitare l'inconveniente descritto: la
prima consiste nel ricorrere all'opzione di modellazione libero/quote (3°tasto del mouse)
presente nei comandi linea, rettangolo, arco ed ellisse.

L'opzione libero genera entità non dimensionate, mentre l'opzione quote realizza
geometrie dimensionate e già corredate delle quote indicate.
s
Il rettangolo mostrato a sinistra viene realizzato con l'opzione quote dopo averne
specificato l'altezza e la larghezza; i parametri relativi vengono inseriti automaticamente
em

dal sistema.

Il tasto quota tutto/vincolo in calce al gruppo dei modali permette di controllare il


comportamento del programma nel caso in cui vengano realizzate altre geometrie uguali
di seguito.
st

L'opzione quota tutto inserisce i parametri su ciascuno dei rettangoli disegnati rendendo
possibili eventuali modifiche locali successive.
Sy
3D

| 63
e
ar
ftw
L'opzione vincolo realizza le geometrie vincolandole alla prima in modo che modifiche
dimensionali applicate ad essa si riflettano su tutte le altre.

So Si noti la presenza dell’icona che


rappresenta, appunto, il vincolo
stesso
automaticamente
valore
dal
applicato
sistema.
Eventuali modifiche locali saranno
possibili solo dopo averlo eliminato.
s
em

Nei controlli mostrati per il comando linea è presente anche il parametro valore angolo
libero/impostare valore angolo che permette di disegnare una retta con inclinazione libera
oppure direttamente inclinata di un valore specifico.
st

Le quote inserite nello sketch vengono gestite dal programma allo stesso modo dei
parametri inseriti nelle funzioni; ciò significa che anch’esse possono essere compilate con
Sy

valori assoluti o con formule che le mettono in relazione tra di loro.

Una seconda caratteristica presente nel sistema per proporzionare immediatamente le


entità dello sketch consiste nell'utilizzo della griglia che, unitamente alla funzione snap,
va incontro alle esigenze di una modellazione rapida e precisa.
3D

Il comando presente nel menu Visualizza - Griglia e Snap controlla la visualizzazione di


una griglia rettangolare sovrapposta al piano di sketch.

64 |
La regolazione del funzionamento e dell'aspetto della
griglia viene eseguita nella finestra di dialogo
mostrata in figura che appare con la funzione che si
trova nel menu Visualizza - Griglia e Snap -
Impostazioni; i controlli sono: Vis. Griglia e Usa
Snap: viene mostrata la griglia e attivato lo snap /
Vis. solo Griglia: la griglia è visibile, ma lo snap non
è attivo / Usa solo Snap: attivazione della funzione

e
di snap con griglia non visibile / Spaziatura griglia:
dimensione delle maglie della griglia / Intervallo

ar
linee grosse: la griglia è composta di linee sottili e
grosse per una maggiore facilità di uso; il parametro
controlla l'intervallo tra le linee grosse / Tipo di
griglia: permette di visualizzare la griglia come

ftw
intreccio di linee o sola marcatura dei punti di
intersezione / Stile griglia: controllo del tipo di
grafica e del colore di rappresentazione della griglia
/ Dimensioni snap: parametro di regolazione
dell'intervallo di snap (cursore del mouse che si

So
muove a scatti incrementali) / Snap come griglia:
impostazione del valore di snap uguale alla
spaziatura impostata per la griglia.

Le impostazioni della griglia e dello snap possono essere richiamate durante la


s
realizzazione dello sketch; per rendere attive eventuali modifiche sono presenti i tasti ok
e applica (può anche essere premuto il tasto invio della tastiera). Per continuare a
disegnare nello sketch è comunque necessario chiudere la finestra di dialogo.
em

Nota: l'utilizzo degli strumenti griglia e snap non vincola in alcun modo le geometrie che
possono essere dimensionate liberamente inserendo i parametri voluti; nel caso in cui lo
sketch ottenuto sia corrispondente alle proprie esigenze e non risulti necessario applicare
variabili parametriche si può ricorrere ad una selezione totale o parziale delle geometrie
st

e ad una applicazione generale del vincolo bloccato che presenta l'icona .


Sy

Durante la modellazione in ambiente sketch con la griglia


e/o lo snap attivati può essere utile ricorrere alla
soppressione dei suggerimenti (tangenze, parallelismi,

coincidenze ecc.) permanente mediante il tasto


3D

presente nella barra dello sketch (menu degli strumenti di


sketch) oppure temporanea mediante la pressione del tasto
ALT della tastiera.

| 65
6. LA MODELLAZIONE
Giunti a conoscenza delle principali tecniche di immissione dati e di controllo e delle
operazioni primarie di impostazione del lavoro (piani, sketch) è possibile passare alla
modellazione vera e propria partendo dal comando di generazione solida più comune e
semplice: estrudi.

6.1. ESTRUDI

e
Al termine della realizzazione dello sketch (concatenamento chiuso nel caso di

ar
modellazione di solidi) un clic sul 3° tasto consentirà l’uscita dall’ambiente sketcher e il
proseguimento della modellazione.

Ad esempio siamo in grado ora di modellare rapidamente un rettangolo di 80x40 posto

ftw
sul piano XY dell’UCS 10 per poi pensare di estruderlo per ottenere così un parallelepipedo
di altezza, diciamo, 10.

Realizziamo lo sketch corrispondente:

So
s
em

Dopo essere usciti dallo sketcher, Cimatron mantiene selezionato (colore rosso scuro) il
rettangolo ottenuto quindi, con il 3° tasto del mouse, è possibile procedere alla sua
estrusione prevedendo, ovviamente, a comunicare al sistema l’altezza e la direzione di
estrusione dello sketch.
st
Sy
3D

Compare la finestra di guida a lato della dell’area grafica e i modali da regolare per il
calcolo della funzione, inoltre compare un vettore viola per la determinazione della
direzione di estrusione (un clic sul vettore determina l’inversione della direzione
attualmente selezionata mentre un clic sulla sfera gialla alla base del vettore stesso
provoca la visualizzazione di una copia dell’icona di direzione mostrata nell’angolo
superiore destro dell’area grafica).

66 |
Le opzioni del comando estrudi selezionabili dai modali prevedono:

Delta: indicazione dell’altezza di estrusione / Un lato - due lati: estrusione nei due lati
del piano di sketch con altezze diverse / Delta piano medio: l’estrusione avviene metà da
un lato metà dall’altro del piano delle curve / A riferimento: estrusione fino ad entità di
riferimento.

e
Nella finestra di guida è selezionabile l’opzione relativa
all’angolo di sformo che permette di modellare il solido con

ar
le facce parallele alla direzione di estrusione inclinate di un
certo numero di gradi.

ftw
Immissione di direzioni

L’icona di direzione viene mostrata dal sistema allo stesso modo in tutte le occasioni che

So
richiedono l’indicazione di una direzione per l’esecuzione di un comando. Essa appare
nell’angolo superiore destro dello schermo.

L’icona è orientata parallelamente agli assi del sistema di riferimento


attivo e per immettere una direzione allineata ad uno di essi è
sufficiente selezionare il vettore corrispondente nel verso voluto (in
figura viene selezionato il verso positivo dell’asse Z). È inoltre presente
s
una barra di icone che offre altre opzioni:
em

Due punti: si definisce la direzione tramite la retta – immaginaria –


passante per due punti selezionati / Tangente a curva: la direzione
viene ricavata dalla tangente ad una curva in un suo punto (è necessario
selezionare la curva e il punto) / Normale a video: la direzione viene
ricavata dalla normale al piano di visualizzazione corrente (coincide con
la direzione di vista attuale) / Normale a Curva, Piano/Faccia: la
st

direzione di estrusione viene ricavata dalla normale ad una curva in un


suo punto o dalla normale ad un piano (piano di riferimento o faccia
piana di oggetto) / Per direzione quick split: ognuna delle superfici
Sy

associate ad un gruppo di divisione (funzione del modulo di divisione


stampo) contiene l'informazione relativa alla direzione di analisi e la sua
selezione trasmette implicitamente l’informazione al sistema / Piano
e Angolo: direzione ricavata da una retta giacente su un piano
3D

selezionato inclinata di un certo valore angolare (il piano di riferimento


non può essere quello cui appartiene lo sketch) / Per linea, asse,
faccia cilindrica, faccia conica o asse di sistema di
riferimento: ognuna delle voci elencate da questa opzione definisce
implicitamente una direzione (le facce cilindriche e coniche forniscono il
loro asse); selezionando l’entità viene trasmessa la direzione al sistema.
Con asse di sistema di riferimento si intende la X, la Y o la Z di un UCS
diverso da quello attivo.

| 67
Tramite la funzione Piano e Angolo è
possibile impostare la direzione voluta
sia come prodotto della combinazione di
due angoli (opzione Sis.Rif. e Angolo),
sia come il prodotto del calcolo di un
angolo da un asse specifico
(opzione Angolo da Asse).

e
Sono presenti i simboli di “fissaggio” che bloccano il valore

ar
associato ad un determinato asse permettendo di mantenerlo
invariato durante la modifica degli altri; gli assi con parametro
libero adeguano il valore a seconda delle indicazioni.

ftw
6.2. AGGIUNGI / TOGLI / NUOVO So
In Cimatron la modellazione solida procede normalmente per somme e sottrazioni di
volumi a volumi esistenti.

Ad esempio se volessimo forare il parallelepipedo mostrato sopra dovremmo procedere


s
alla modellazione di un cilindro delle dimensioni e nella posizione volute per poi procedere
all’operazione di sottrazione di quest’ultimo volume al volume del parallelepipedo
em

preesistente (operazioni booleane tra solidi).

L’opzione togli dei comandi di modellazione solida di Cimatron, di fatto, riunisce le 2


operazioni descritte in un’unica azione creando un volume virtuale che viene sottratto al
parallelepipedo in questione.
st

Nella figura a lato è rappresentato il


contenuto del settore strumenti
principali del menu solido di Cimatron
con le funzioni disponibili.
Sy

Le opzioni aggiungi, togli e nuovo


sono presenti come modali in area
grafica all’interno dei comandi di
modellazione estrudi-rivoluzione-
3D

drive-pipe. Esse permettono di


aggiungere o togliere il volume
generato dalla funzione in corso da
quello dell’oggetto indicato come
attivo oppure generano un nuovo
oggetto indipendente.

La creazione dei solidi di sottrazione o aggiunta segue naturalmente il solito


percorso sketch - sviluppo visto in precedenza tenendo presente che come piano di

68 |
sketch, oltre a quelli già commentati sopra, disponiamo ora di ognuna delle facce piane
del solido.

Contenuti in un unico documento possono esserci diversi solidi generati


indipendentemente gli uni dagli altri (per esempio tramite l’opzione nuovo); nel caso in
cui si intenda procedere con la somma o la sottrazione di volumi si dovrà indicare al
sistema a quale solido si intende aggiungere o togliere del materiale.

L’oggetto attivo viene stabilito dal programma in base alle operazioni di modellazione

e
effettuate; le operazioni aggiungi e rimuovi mostrano l’oggetto attivo corrente
evidenziandolo in colore verde scuro comunque un controllo del numero di oggetti

ar
presenti nel documento e la loro attivazione può essere effettuato tramite la selezione
del segno “+” a sinistra della voce “oggetti” che si trova in cima all’albero delle feature.

Nella figura a destra l'elenco degli oggetti presenti in un

ftw
file di modellazione; si nota che il nome di uno di essi è
scritto in grassetto ad indicare che, attualmente, esso
risulta essere attivo.

La pressione del 3° tasto del mouse su una delle voci elencate, permette di gestirne la

6.3. FINESTRE E FILTRI DI SELEZIONE


So
visualizzazione, lo stato attivo/non attivo e la selezione.

Le tecniche di selezione delle geometrie rivestono uno degli argomenti più delicati nello
s
sviluppo di un buon software CAD in quanto poter selezionare con rapidità e precisione
gli oggetti che interessano senza inutili perdite di tempo all’interno di progetti anche ricchi
em

di entità risulta molto importante per un agevole e soddisfacente modellazione.

Per il raggiungimento di quest’ obbiettivo Cimatron mette a disposizione le finestre e i


filtri di selezione.

Le finestre di selezione sono dei rettangoli generati dall’immissione di due punti


st

diagonalmente opposti che comprendono al loro interno un determinato gruppo di


geometrie.

Le finestre sono di due tipi: Finestra a bordo discontinuo: viene modellata a partire da
Sy

destra verso sinistra tenendo premuto il 1° tasto del mouse e consente la selezione delle
sole geometrie completamente contenute al suo interno / Finestra a bordo continuo:
viene modellata a partire da sinistra verso destra e seleziona sia le geometrie in essa
completamente contenute si quelle che la intersecano.
3D

I Filtri di selezione sono griglie che “setacciano”, per così dire, le entità contenute in una
finestra escludendo quelle che non rispondono a determinati requisiti quali tipo di
geometria, colore, tipo di linea, set di appartenenza.

L’utilizzo più frequente dei filtri è senz’altro quello relativo al tipo di entità e può essere
regolato tramite la barra dei filtri riportata qui sotto:

| 69
Da sinistra a destra:

• Reset delle impostazioni dei filtri e ripristino del default.


• Abilitazione sì/no della funzione di memorizzazione delle impostazioni del filtro legate
al comando in corso (le personalizzazioni vengono memorizzate e riprese quando
viene richiamato lo stesso comando).
• Gestione dei sistemi di riferimento (UCS).
• Selezione di oggetti

e
• Selezione di facce (superfici).
• Selezione di sketch o curve composte.
• Selezione di curve singole o bordi di facce.

ar
• Selezione di filetti (entità con attributo di filettatura)
• Selezione di geometrie di riferimento (piani / assi).
• Selezione di entità tipo PMI (annotazioni in ambiente 3D).

ftw
• Selezione di punti (se attivato comporta la comparsa della barra di selezione dei punti
notevoli (fine, medio, centro ecc.).

In area grafica è presente una ulteriore barra relativa alla selezione delle entità.

Da sinistra a destra

• Annullamento di tutte le selezioni.


So
• Selezione di tutte le entità (compatibilmente alle attuali impostazioni del filtro)
• Selezione di facce singole oppure estensione automatica della selezione a superfici che
s
appartengono alla stessa “tipologia” nel modello (facce di una tasca, di un raccordo,
di un foro) o facce tra loro connesse in modo levigato.
em

• Utilizzo delle finestre per aggiungere le geometrie selezionate, sottrarre le geometrie


selezionate o selezionare le sole facce visibili (si intende aggiunta o sottrazione dal
gruppo corrente di selezione; per facce visibili si intendono quelle visibili per prime
dalla attuale direzione di osservazione del modello). La deselezione mediante finestre
può essere attivata più semplicemente tenendo premuto il tasto maiuscolo (shift) della
tastiera.
st

• Attivazione o disattivazione del filtro di selezione per colori. Se un’entità di un


dato colore viene selezionata e viene attivato il filtro in oggetto sarà possibile
selezionare le sole geometrie di quel dato colore. I tasti contenuti nel menu sono:
Sy

filtro per colori selezionati (attivazione del filtro sui colori delle entità attualmente
selezionate) / filtro per colori non selezionati (le sole entità selezionabili sono
quelle che hanno colori diversi da quelli impostati nel filtro) / filtro colori – spento
(disattivazione del filtro colori) / finestra filtro colore (accesso alla finestra del filtro di
selezione dedicata alla gestione dei colori.
3D

70 |
Nota: il tasto di gestione dei sistemi di riferimento provoca l’apertura della finestra
visualizzata nella figura sotto.

Si tratta di un visualizzatore dei sistemi di riferimento presenti nel modello che semplifica
le operazioni di selezione delle icone ad essi relative controllando, nel contempo, il loro
stato di visualizzazione. In pratica la selezione del sistema di riferimento da rinominare
o da rendere attivo o da copiare (opzioni reperibili tramite la pressione del 3° tasto del
mouse sull’icona UCS desiderata) invece di avvenire direttamente sul modello può

e
avvenire dall’elenco degli UCS presentato nella finestra (segno di spunta sulla casella a
sinistra della lampadina di visualizzazione corrispondente).

ar
ftw
So
s
em

In figura l’elenco mostra in colore rosso il sistema di riferimento attualmente attivo (UCS
10) ed evidenzia come “pronti per la selezione” gli UCS 18 e 19 che lo saranno realmente
dopo la pressione del tasto OK e l’uscita dalla funzione.

Sono presenti i tasti di controllo della visualizzazione individuale dei singoli UCS (la
st

lampadina a fianco del nome) e quelli della visualizzazione generale (le due lampadine
sotto il riquadro di elenco).
Sy

Maggiori e ulteriori informazioni relative all’utilizzo della finestra di gestione dei sistemi
di riferimento negli ambienti di modellazione e assemblaggio sono reperibili nella guida
in linea del programma che può essere avviata con la semplice pressione del tasto F1
della tastiera del computer.
3D

La pressione del 3° tasto del mouse sulla riga di un UCS espone le


opzioni attiva e rinomina che possono essere utilizzate direttamente da questa finestra
facilitando la gestione dei sistemi di riferimento.

| 71
L’impostazione della barra di selezione avviene automaticamente per la maggior parte
delle funzioni, per molte di esse, comunque, è possibile modificarla (non è concesso
utilizzare i tasti del filtro che appaiono completamente in grigio e che risultano di
conseguenza disattivati).

e
ar
ftw
So
s
em

È possibile in ogni caso scendere più in dettaglio nella regolazione tramite la pressione
del 1° e 3° tasto del mouse che, come detto più sopra, provoca la comparsa della finestra
dei filtri.

Sono presenti i tasti:


st

selezione di tutte le voci del filtro (tutto è selezionabile)


Sy

pulizia della selezione (niente è selezionabile)

inversione della selezione (quello che è selezionabile diventa non selezionabile e


3D

viceversa)

I comandi sono replicati dal menu del 3°tasto del


mouse alla voce del filtro desiderata.

72 |
Si noti la presenza della scheda relativa ai punti notevoli ovvero a quei punti appartenenti
ad una geometria che si trovano in particolari condizioni geometriche. Il significato delle
varie voci è piuttosto semplice e vale la pena di soffermarsi solo su alcune di
esse: Video: la selezione del 1° tasto del mouse accetta qualsiasi punto ( non consente
la selezione esatta di un punto già presente nel modello ) – Prossimità: seleziona un
qualsiasi punto appartenente però alla curva o al bordo che si trova sotto il cursore alla
pressione del 1° tasto del mouse – Nodo PU: punto estremo (iniziale o finale) di un blocco
appartenente ad una procedura in un percorso utensile ( solo in ambiente NC )

e
– Prossimità Faccia: simile al precedente, ma in grado di selezionare un punto qualsiasi
appartenente però ad una faccia del modello – Int. Lav. : punto di intersezione di una

ar
curva con il piano attivo attualmente selezionato.

La selezione dei punti notevoli delle geometrie è resa più immediata e fruibile dalla
presenza dell’apposita barra nell’interfaccia principale di Cimatron mostrata in figura.

ftw
Alla richiesta di punti da parte del sistema la barra si rende attiva e, per ottenere
l’impostazione del punto notevole desiderato, è sufficiente selezionare il tasto

So
corrispondente (come di consueto Cimatron visualizza una didascalia esplicativa del tasto
non appena il cursore viene fermato su di esso senza selezionarlo).

I punti notevoli delle geometrie possono essere richiamati anche da tastiera secondo lo
schema riportato di seguito:

Punto finale = f
s
Punto medio = m
Punto centrale = c
em

Punto prossimità a curva = r


Punto prossimità a faccia = s
Punto intersezione = i
Punto nodo PU = n
Punto =p
Punto a video = v
st

Punto coordinate = k
Punto delta = d
Sy

Nota: l’interazione per il punto di intersezione prevede la selezione separata delle due
curve che intersecano nel punto desiderato (l’intersezione può essere sia esplicita – le
curve stesse intersecano - sia implicita – l’intersezione avviene sui prolungamenti delle
curve).
3D

Il punto delta è selezionato in abbinamento ad un altro punto notevole dal quale il delta
(incremento in X, Y, Z) verrà effettivamente calcolato.

Il tasto regola l’evidenziazione dei punti notevoli: se premuto permette di selezionare


più tipologie di punti contemporaneamente e, di conseguenza, di vederli evidenziati
simultaneamente una volta portato il cursore sulla geometria (il solo punto selezionato
dopo il click del mouse è quello evidenziato in verde).

| 73
Selezione di geometrie sovrapposte

La modellazione in modalità ombreggiata implica necessariamente la mancata


visualizzazione delle facce o dei bordi del modello opposti alla direzione di vista (facce
interne o “dall’altro lato” dell’oggetto). La loro selezione, quindi, risulta piuttosto
difficoltosa e prevedrebbe la rotazione dinamica del modello fino a consentirne
l’individuazione diretta. Cimatron prevede l’utilizzo della funzione di selezione delle
geometrie nascoste che si attiva automaticamente nel caso in cui sotto il mirino di
selezione (cursore) si trovino più entità che soddisfano i criteri di selezione correnti. In

e
questo caso il sistema, dopo circa un secondo di attesa, fa assumere al cursore la forma
di un vettore verticale.

ar
Nell’esempio in figura è riprodotto un parallelepipedo
che presenta una cavità rettangolare eseguita al centro
del volume dell’oggetto (per facilitarne la visualizzazione

ftw
si opera in modalità ombreggiata trasparente)

So
La selezione di una delle facce della tasca è un esempio del caso descritto in precedenza
per cui, con il filtro di selezione regolato per le sole facce per maggiore comodità, si
colloca il cursore su un punto che si trovi in direzione della faccia in questione ignorando
il fatto che Cimatron evidenzia al momento un oggetto che non interessa.
s
Aspettando un secondo la funzione si attiva autonomamente
em
st
Sy

È sufficiente a questo punto premere il 1° tasto del mouse e, mantenendolo premuto,


trascinare il cursore verso l’alto per veder evidenziata la geometria scelta.
3D

Al semplice rilascio del 1° tasto la faccia risulterà selezionata.

Nota: è anche possibile, senza attendere il simbolo della freccia, agire sulla rotellina
centrale (qualora il mouse ne sia provvisto) fino alla marcatura dell'entità; il sistema
evidenzia ad ogni scatto della rotellina una diversa entità, la selezione della geometria
avviene con il 1° tasto del mouse.

La funzione opera in relazione alle impostazioni fornite al filtro di selezione evidenziando


in successione le geometrie rintracciate nel modello che appartengono alle categorie
compatibili.

74 |
6.4. FUNZIONI AVANZATE DELLE FINESTRE DI SELEZIONE

I tasti mostrati in figura controllano il comportamento delle


finestre di selezione nei casi in cui la selezione di entità sia
particolarmente onerosa.

Normalmente le finestre di selezione aggiungono le entità in esse


comprese al gruppo di elementi in corso di selezione; a questo

e
comportamento corrisponde il primo dei tasti visualizzati.

La pressione del secondo tasto (quello con il simbolo “-”) fa sì che le entità selezionate

ar
dalle finestre vengano sottratte dal gruppo di selezione; ciò è particolarmente utile nel
caso si intenda eliminare dalla selezione un gran numero di geometrie e può essere
attivato anche mantenendo premuto il tasto shift (maiuscolo) della tastiera.

ftw
L’utilizzo del terzo tasto induce il sistema a selezionare le sole facce visibili dal punto di
osservazione del modello; diversamente Cimatron seleziona tutte le facce dell’oggetto in
conformità al tipo di finestra di selezione utilizzata.

Si ricordino i due tasti mostrati nella figura sotto:


So
annullamento della selezione eventualmente presente in area grafica ottenibile anche
con la pressione della combinazione di tasti CTRL+d della tastiera o con la pressione
del 3° tasto del mouse e la selezione del comando annulla selezione contenuto nella
s
tendina solo nel caso in cui vi sia almeno una entità selezionata.
• selezione di tutte le geometrie del modello (in dipendenza dalle impostazioni del filtro
em

di selezione), ottenibile anche con la combinazione di tasti CTRL+t

In strumenti – preferenze – generale – selezione è presente la casella “Mantieni le entità


selezionate dopo la modifica attributi” che, se attivata, impedisce a Cimatron di pulire
automaticamente la selezione di geometrie al termine di una variazione di attributi grafici
st

(colore ecc.); questo permette di operare immediatamente su tali entità per variarne
ancora l’aspetto o per altre azioni senza doverle selezionare nuovamente.
Sy

Ulteriore strumento di selezione delle geometrie è quello mostrato dall'immagine a


lato.
3D

Si tratta di un metodo di selezione che utilizza il concetto di lavorazione (o feature)


applicato alle superfici di un modello.

| 75
La prima modalità prevede che vengano incluse nella
selezione le sole facce selezionate.

e
La seconda estende la selezione alle facce considerate
come appartenenti ad una tasca per cui per ottenere la
selezione mostrata a destra è sufficiente l'indicazione al

ar
programma di una sola delle superfici della cavità.

ftw
La stessa impostazione produce un risultato incompleto
selezionando una faccia piana della tasca superiore del
pezzo; essendo presenti le superfici di raccordo è possibile

So
utilizzare l'opzione espandi levigato (l'ultima proposta
dalla tendina) per ottenere subito la selezione mostrata
nella figura successiva.
s
em

Ulteriore modalità è quella che procede per riconoscimento


di superfici di raccordo; il suo uso dà come esito la
seguente selezione indicando la sola superfici di vertice.
st

Come per le tasche e i raccordi è presente una opzione relativa alla


Sy

selezione delle geometrie di un foro.

Nota: basandosi su un calcolo di individuazione matematico e non visivo


3D

o logico, è possibile che non tutte le facce della “lavorazione” indicata vengano
immediatamente incluse nella selezione; lo strumento si prefigge di rendere più rapida
la gestione di queste geometrie e le rettifiche finali saranno comunque a carico
dell'utente.

Nota importante: Per poter operare, la funzione deve essere esclusivamente lanciata su
superfici unite, ovvero facenti parte di uno stesso solido anche se non necessariamente
chiuso; in altre parole la presenza di un eventuale bordo aperto interrompe di fatto
l'automatismo di selezione.

76 |
6.5. MODIFICA COLORI E STILE ATTIVO

In Cimatron, alla voce strumenti / preferenze / modellazione / colori / geometria, si


imposta il colore con cui il sistema genera le diverse anteprime delle feature, mentre i
colori con cui vengono realizzate le geometrie del modello sono controllati dalla funzione
di impostazione stile attivo cui corrisponde l’icona a cui si può accedere anche
dal menu visualizza / stile.

e
La funzione genera la finestra riportata in figura,
dove è sono riportati i colori che il programma
utilizza di default. È possibile impostare colori

ar
diversi per le nuove geometrie create che verranno
mantenuti fino ad un’ulteriore eventuale modifica.

ftw
La riga di controllo relativa alle curve include i parametri riferiti allo spessore della linea
So
e al tipo di font utilizzato per realizzarla (ovviamente gli stessi controlli non sono attivi
per gli oggetti); l’insieme delle regolazioni impostate identifica lo stile attivo corrente e
può essere ricavato da una curva esistente mediante il tasto con il pennello che acquisisce
con un’unica selezione tutte le caratteristiche grafiche di uno stile (colore, spessore linea,
stile linea).
s
Ad esempio, si supponga di aver ricevuto un file che contiene delle curve disegnate come
in immagine.
em

Volendo continuare a realizzare curve con lo stesso stile è


sufficiente attivare la funzione, premere il tasto dedicato e
selezionare una delle curve in oggetto; lo stile attivo verrà
adattato a quello della geometria selezionata.
st

Il tasto con il dischetto fa in modo che lo stile impostato


come corrente diventi quello predefinito che verrà
mantenuto dal sistema anche nei file futuri.
Sy

La modifica degli attributi grafici di una geometria già realizzata


3D

avviene generalmente selezionando le entità in area grafica e


selezionando il colore voluto tra quelli mostrati nella tavolozza
principale.

| 77
La tavolozza principale mostra anche i controlli per la gestione del tipo e lo spessore della
linea per le entità curve.

Nel caso il colore desiderato non sia tra quelli in elenco


facendo click sul tasto multicolore della tavolozza si accede
alla finestra di dialogo di definizione del colore che mostra
una maggiore scelta di tinte e permette di definirne una

e
mediante trascinamento del punto all’interno del riquadro
sfumato contenuto nel settore avanzato della finestra.

ar
Nella stessa finestra si nota il settore colori set che elenca i
colori associati ai set per criteri presenti nel file corrente.

ftw
In calce alla finestra sono presenti i controlli per aggiungere
nuovi colori utente, per caricare un colore da una entità
esistente (pompetta), per salvare uno schema di colori
personalizzato e per caricarne uno definito in precedenza.

So
s
em
st
Sy
3D

78 |
7. VISUALIZZAZIONE AVANZATA
Per visualizzazione avanzata si intende l’accesso a modalità di visualizzazione particolari
dell’oggetto modellato quali la visualizzazione in sezione dinamica o la memorizzazione
di immagini.

7.1. QUALITÀ DELLA VISUALIZZAZIONE

e
Come già detto nel paragrafo relativo alle impostazioni di visualizzazione, il programma
permette di controllare il livello di qualità della visualizzazione delle superfici dei modelli

ar
mediante il parametro visualizza / impostazioni / impostazione visualizzazione che
genera la seguente finestra di dialogo.

La visualizzazione ombreggiata dei

ftw
modelli viene ottenuta mediante un
calcolo interno al sistema che
approssima le superfici da
visualizzare con una nuvola di
triangoli (minime superfici piane

So definite da 3 punti non allineati).

Questa operazione si definisce come


generazione della mesh e la qualità
finale della visualizzazione è
direttamente proporzionale al
numero di triangoli di cui la mesh è
s
composta.
em

Il metodo di controllo del calcolo della mesh presente in Cimatron si basa sulla tolleranza
di triangolazione; in pratica viene impostato un valore corrispondente alla distanza
massima che i triangoli di approssimazione possono avere rispetto alla superficie del
modello; con tolleranze minori il sistema sarà costretto a calcolare un maggior numero
st

di triangoli e la visualizzazione risulterà più accurata.

Per la maggior parte dei modelli è decisamente consigliabile mantenere il cursore in una
Sy

posizione intermedia in quanto la qualità di visualizzazione ottenuta è decisamente


sufficiente per la quasi totalità delle operazioni di modellazione ed impegna le risorse
video in misura limitata offrendo prestazioni migliori; modelli molto piccoli potranno
richiedere maggiore accuratezza e, al contrario, modelli grandi saranno più facilmente
gestibili con una qualità di visualizzazione inferiore.
3D

Nota: la funzione condiziona in modo considerevole le dimensioni del file di modello una
volta salvato su disco a volte anche raddoppiandone le dimensioni senza ottenere, di
contro, un corrispondente miglioramento della rappresentazione. Nel caso in cui si operi
con modelli importati da altri sistemi e si abbia la sensazione di difficoltà da parte del
programma nella gestione della visualizzazione dinamica è senza dubbio consigliabile
controllare la regolazione attualmente attiva portandola, nel caso, ad un valore inferiore
e forzando, in questo modo, un ricalcolo della mesh; in molti casi questa operazione
risolve il problema contribuendo, inoltre, a ridurre le dimensioni del file di progetto.

| 79
7.2. VISUALIZZAZIONE IN SEZIONE DINAMICA

Si attiva con il tasto riportato qui sotto (presente anche nella regione a comparsa
automatica in basso a sinistra dell'area grafica) e richiede l’indicazione di un piano di
sezione (piano di riferimento o faccia del solido) parallelamente al quale verrà praticata
la sezione dell’oggetto; uno slider consente il posizionamento dinamico della sezione
stessa.

e
I modali della funzione sono: Delta: distanza tra i piani di sezione calcolati ad ogni

ar
pressione sui tasti con le tre frecce posizionati sotto lo slider dinamico / Tratteggio
sì/no: attivazione o meno del tratteggio interno alla sezione ( in figura è attivo) / Reset
in uscita / Tieni in uscita: scelta tra il mantenimento o meno della visualizzazione

ftw
sezionata anche dopo l’uscita dal comando; per tornare comunque alla visualizzazione
completa dell’oggetto sarà sufficiente rilanciare il comando sezione dinamica / Crea
curva di sezione: la pressione di questo tasto provoca il calcolo di una curva composta
che rappresenta l'intersezione del piano di sezione con il modello; tale curva appare in
albero come feature non editabile. Ad ogni pressione del tasto corrisponde una curva di
sezione; in questo modo è possibile crearne diverse rimanendo all'interno del comando /

di sezione.
So
Usa colore faccia/colore attivo: opzione che determina il colore della curva composta

Il vettore di direzione controlla la normale


al piano di sezione e determina il lato
visibile.
s
Per invertire il lato mantenendo il piano è
em

sufficiente selezionare la freccia.

L'indicazione di un punto di passaggio del


piano di sezione direttamente sul modello
provoca una sezione automatica il cui
piano potrà essere modificato
st

opportunamente (mediante il vettore di


direzione normale) mantenendo inalterato
il punto di passaggio.
Sy

Sezioni del modello che seguano un percorso particolare sono ottenibili con un’opzione
della funzione di generazione delle M-view che verrà vista più avanti.

Nota: la visualizzazione in sezione del modello ottenuta con il comando descritto si limita
3D

ad intervenire in ambiente di modellazione e non genera alcun collegamento con la messa


in tavola come, invece, è possibile fare con le M-view; si tratta di uno strumento di
controllo ad uso del modellatore.

80 |
7.3. SETS

Il concetto di sets all’interno di Cimatron è una evoluzione di quello dei livelli o layer che
troviamo in altri sistemo CAD, ma parte essenzialmente da un esigenza comune che è
quella di suddividere le geometrie del proprio modello in gruppi indipendenti che possono
essere rapidamente tolti dalla visualizzazione e dalle operazioni di calcolo del sistema che
risulta conseguentemente più snello nelle operazioni quali, ad esempio, le visualizzazioni
dinamiche.

e
I sets sono quindi raggruppamenti di oggetti memorizzati all’interno del documento
corrente cui viene attribuito un nome e la cui visualizzazione viene trattata

ar
indipendentemente gli uni dagli altri.

Amministrare il proprio CAD suddividendo le geometrie in sets significa poter operare, ad

ftw
esempio, su una parte del modello nascondendo rapidamente le geometrie che al
momento non interessano e che si trovano su sets separati.

È possibile, ad esempio, stabilire di operare con un set nominato riferimenti che contenga
le sole geometrie di riferimento oppure, nel caso della progettazione, poniamo, di una
lampada, mantenere separate le geometrie relative alla base da quelle del fusto e da
quelle dell’alloggio lampadina.
So
La grossa novità di Cimatron, per quel che riguarda i sets, è la possibilità di avere stesse
geometrie in più sets contemporaneamente (di fatto Cimatron crea di default un set
nominato “tutte le entità” contenente l’intero numero di geometrie definite nel modello),
ma senza che vi sia una effettiva duplicazione delle matematiche, bensì una loro
s
visualizzazione in sets diversi.

La divisione in sets del modello consente di individuare geometrie anche in base al set di
em

appartenenza tramite i filtri di selezione e di esportare, creando un nuovo documento, le


sole entità di uno o più set selezionati (menu file – esporta – a nuova parte – selezione
set).

Cimatron posiziona la scheda dei sets a fianco dell’albero


delle feature pertanto, per accedervi, è sufficiente
st

premere la linguetta corrispondente.

Il sistema visualizza una situazione simile a quella presentata nell’immagine seguente:


Sy

sono presenti alcuni sets definiti di default da Cimatron.


Il set tutte le entità conterrà tutte le geometrie del
modello la cui visualizzazione verrà controllata, così come
per gli altri sets, mediante il simbolo della lampadina a
3D

destra del nome.

Il set archivio conterrà le geometrie che Cimatron


nasconde autonomamente come, ad esempio, gli sketch
utilizzati per lo sviluppo di solidi o di superfici
(normalmente queste entità vengono tolte
automaticamente dalla visualizzazione per rendere meno
confusa la l'area grafica).

| 81
Sono presenti, in figura, i sets curve, facce, piani, punti che appartengono ad una
categoria particolare, ovvero ai sets per criteri, che inglobano automaticamente tutte le
geometrie che soddisfano le caratteristiche con cui sono stati impostati. Il set piani, ad
esempio, conterrà tutti i piani di riferimento generati durante la modellazione così come
il set curve, punti ecc.

In aggiunta ai sets per criteri vi sono, naturalmente, i sets per selezione (non presenti in
figura) che contengono le geometrie a loro associate manualmente indipendentemente

e
dalla loro natura o dalle loro caratteristiche.

Quella proposta dal sistema è una situazione di massima naturalmente modificabile

ar
tramite l’aggiunta, la cancellazione, la modifica del nome o dei criteri di selezione
associati ai vari set.

La generazione di un nuovo set avviene con la

ftw
pressione del 3° tasto del mouse all’interno di
una zona libera della scheda che provoca la
comparsa della tendina mostrata a fianco.

La scelta del comando nuovo set accede alla finestra di dialogo mostrata di seguito nella

So
quale è necessario indicare il nome e la tipologia di set che si intende generare (per
selezione o per criteri).
s
em

Nel caso in cui si intenda creare un set per selezione sarà sufficiente indicare il nome e
passare alla selezione delle geometrie presenti nel modello che si intende associare al set
in questione.
st

Per facilitare la distinzione delle due tipologie di set, Cimatron provvede a contrassegnare
i sets nel seguente modo:
Sy

per criteri

per selezione
3D

82 |
Diversamente, se viene indicata la preferenza verso un set per criteri, Cimatron accede
alla finestra successiva:

in questa fase si indicano i criteri cui le


geometrie dovranno corrispondere per
essere associate al set in corso di
definizione.

Le opzioni includi/escludi permettono di

e
impostare una o più combinazioni di filtri per
fare in modo che il set si popoli delle sole

ar
entità desiderate in modo automatico.

ftw
So
Ad esempio, per fare in modo che un certo set contenga solo entità di tipo faccia è
sufficiente impostare i filtri come in figura:
s
la scelta della voce desiderata avviene
em

all'interno di un menu a tendina che appare


facendo clic sul pulsante con i puntini a
destra del filtro.

Una volta confermata la creazione di questo


set il sistema farà in modo che tutte le entità
st

geometriche di tipo faccia già presenti e


tutte quelle future vengano
automaticamente associate a questo gruppo
Sy

(di nome Set1).

In basso a sinistra della finestra di dialogo è


presente l'opzione Visualizza tutti i gruppi di
criteri; la sua pressione completa la finestra
3D

di impostazione dei set come mostrato di


seguito.

| 83
e
ar
ftw
Nel settore a destra della finestra vengono elencati i gruppi di criteri (la combinazione di
filtri) attualmente impostati per questo set; è possibile aggiungere nuovi gruppi (righe),

evidenziata. So
cancellare quelli esistenti e aggiornare le assegnazioni delle geometrie relative alla riga

Attualmente la riga (o gruppo di criteri) evidenziata è la sola presente in elenco ed è


possibile, ad esempio, modificarla in modo da includere in questo set le sole facce di
colore giallo; per farlo è sufficiente impostare il filtro colore sulla voce desiderata e
premere ok. La finestra viene chiusa, ma selezionando la voce modifica nel menu del 3°
s
tasto del mouse sul set in oggetto, è possibile visualizzare nuovamente le impostazioni.
em
st
Sy
3D

84 |
Senza alcun intervento di selezione in area grafica agendo sulla lampadina a destra della
voce Set7 in elenco si ottengono questi risultati.

e
ar
ftw
So
I gruppi di criteri, come accennato in precedenza, possono essere più di uno e vengono
elencati nel settore destro della finestra; ricreando la situazione di prima (modificando il
Set1) e facendo clic in una regione libera dell'elenco dei gruppi si ottiene la deselezione
della prima riga.
s
em
st
Sy
3D

Con queste impostazioni il Set1 viene popolato da tutte le entità di tipo faccia
indipendentemente dal loro colore. A questo punto è possibile creare una Nuova Riga
che, a titolo di esempio, escluda da questo set le facce di colore blu; per farlo è necessario
prima impostare i filtri come desiderato e poi premere sul tasto nuova riga nella regione
inferiore della finestra.

| 85
e
ar
ftw
La nuova riga avrà questo aspetto.
So
s
Aggiungendo righe o modificando le esistenti in base alle proprie esigenze è possibile fare
em

in modo che il programma gestisca in modo automatico il raggruppamento delle entità


geometriche di interesse in modo molto accurato; il processo di modellazione e
l'attribuzione di attributi grafici mirati forniranno automaticamente i dati per il
funzionamento di questo meccanismo.
st
Sy
3D

86 |
7.4. CONTROLLO DELLA VISUALIZZAZIONE (SETS)

Il controllo della visualizzazione delle geometrie di un determinato set avviene mediante


il simbolo della lampadina posto a destra del nome in modo piuttosto logico: se la
lampadina è di colore giallo le geometrie sono visibili, mentre se è di colore grigio le
geometrie risultano nascoste; un clic del 1° tasto del mouse sul simbolo alterna le due
condizioni.

e
È possibile accendere o spegnere un set anche mediante
il 3° tasto del mouse sul set in oggetto. Le variazioni di
impostazione dei sets possono essere ripercorse (tornare

ar
alle precedenti, passare alle successive) con i tasti
funzione presentati in figura:

ftw
So
È importante notare che esiste una segnalazione intermedia
dello stato di visualizzazione rappresentata con la
lampadina mezza grigia e mezza gialla che segnala il fatto
che alcune delle geometrie del set corrispondente sono visibili, mentre altre sono
nascoste. Ciò si verifica nel caso una determinata entità appartenga a più sets
contemporaneamente di cui almeno uno sia attualmente impostato su “spento”.
s
em

Nota: il 3° tasto del mouse su una geometria del modello


provoca la comparsa del menu a tendina che, tra le altre
possibilità, contiene anche la funzione relativa
all’evidenziazione del set di appartenenza. Selezionando la
funzione Cimatron evidenzia, come rappresentato in
st

figura, il o i set cui la geometria selezionata appartiene.


Sy

Come è intuitivo, qualsiasi geometria apparterrà necessariamente almeno a un set ovvero


al set tutte le entità; inoltre potrà essere abbinata a un indefinito numero di altri set.

La pressione del 3° tasto del mouse su un set presenta la tendina rappresentata di seguito
che permette il rapido accesso ad alcune funzioni relative al set selezionato.
3D

| 87
Il contenuto della tendina cambia a seconda della
tipologia di set selezionato. Nella figura è rappresentato
il menu relativo alla selezione di un set per selezione
dove si nota la presenza del meccanismo attacca/stacca
entità che permette la rapida aggiunta o sottrazione di
una geometria al set in questione.

Si noti la presenza della funzione attiva set che fa in

e
modo che le nuove geometrie che verranno create siano
automaticamente associate al set attualmente
impostato come attivo (segnalato da Cimatron in

ar
grassetto).

Normalmente il sistema mantiene attivo il set tutte le


entità.

ftw
Inverti visualizzazione commuta nel suo opposto lo stato
di visualizzazione del set selezionato ed è disponibile
anche con la selezione contemporanea di più set.

So
Nota: un doppio clic sul nome del set lo rende attivo automaticamente; il programma
evidenzia il set attivo con il carattere “grassetto”.
s
L'opzione Visualizza dai Set selezionati influisce sul funzionamento del comando
Visualizza che si trova nella barra standard in area grafica: se l'opzione è attiva le
em

geometrie che vengono mostrate in verde per la loro eventuale selezione sono quelle che
appartengono ai soli set attualmente selezionati in elenco.

I set per criteri impostati a singolo colore vengono elencati come in figura.
st

Si è già visto che questo tipo di set viene


automaticamente popolato da geometrie (in
questo caso) di colore giallo; la selezione del
Sy

riquadro colorato alla riga del set accede alla


tabella colori.

Selezionando un colore differente in tabella


l'intero gruppo di geometrie attualmente
3D

associate a quel set assumeranno il nuovo


colore.

Allo stesso modo è possibile applicare il colore


del set a geometrie selezionate che non lo
hanno: è sufficiente selezionare le entità
desiderate in area grafica, fare clic sul 3° tasto del mouse alla riga del set e attivare la
funzione Applica colore (attiva solo se almeno una entità risulta selezionata).

88 |
7.5. M-VIEW

La scheda M-View è posta al di sotto di quella dei set ed accede all’elenco delle diverse
viste generate dall’utente che vanno intese come stati di visualizzazione del modello,
ovverosia punti di vista da cui il modello viene osservato e condizioni di impostazione dei
sets.

e
Quando viene richiamata, la scheda non mostra alcun contenuto e la generazione di una
nuova vista avviene, come di consueto, mediante il 3° tasto del mouse su una zona libera

ar
della scheda stessa.

La funzione si comporta in modo simile ad una qualsiasi feature

ftw
e, come una qualsiasi feature, determina la comparsa della
finestra di guida e dei relativi modali commentati di seguito.

Va detto che, a differenza delle altre feature di modellazione, essa non verrà aggiunta
all’albero.

So
s
em

I parametri della funzione sono:


st

Come visualizzato / x Sets: accede o meno ad una finestra di dialogo che permette la
regolazione di quali set mantenere visibili e quali nascondere nella M-View in fase di
Sy

generazione. Il richiamo di questa vista, nel caso in cui essa sia associata ai sets, ne
rigenererà lo stato di visualizzazione (l’opzione come visualizzato rende indipendente la
M-View dalla regolazione dei sets) / M-View 1: campo nel quale introdurre il nome da
associare alla vista.
3D

Nel settore opzionale della finestra di guida della funzione è presente il tasto di attivazione
della funzionalità di sezione che permette di visualizzare il modello secondo una curva o
uno sketch precedentemente creato.

| 89
A titolo di esempio si osservi il caso riportato in figura:

Il modello è visualizzato in pianta e sul


piano XY è stato generato uno sketch che
si vuole utilizzare come “linea di sezione
dell’oggetto”.

Una volta richiamata la funzione di


creazione di una nuova M-View si accede

e
all’opzione relativa e si seleziona lo
sketch in oggetto.

ar
Il risultato, posizionato in isometrica,
potrebbe presentarsi come illustrato nella
figura di seguito.

ftw
So
s
Nel caso in cui una M-View sia stata generata con questa modalità, Cimatron provvede a
presentare il simbolo di sezione nella riga corrispondente dando così la possibilità di
em

attivare/disattivare la modalità di sezione con una semplice pressione del 1° tasto del
mouse sulla casella relativa.
st

Le altre caselle provocano il ripristino della vista selezionata (macchina fotografica) e


l’eventuale ricorso alla modalità zoom tutto in alternativa al mantenimento dello zoom
memorizzato con la M-View in oggetto.
Sy

La casella con la macchina fotografica recupera il solo orientamento della vista senza
impostare i set come eventualmente memorizzato nella M-View stessa.

L’altra opzione presente nella finestra di guida è relativa all’esclusione dalla vista di
3D

sezione di determinati componenti nelle M-View di assieme (manuale di assemblaggio).

Come per quanto riguarda i sets, anche per le viste vale l’interazione
offerta dal 3° tasto del mouse premuto su una vista presente in
elenco che provoca la comparsa del menu a tendina riportato in
figura.

L’opzione modifica accede nuovamente alla finestra di guida mostrata


dal sistema per la generazione iniziale della vista.

90 |
Nota: in modo semplice ed immediato Cimatron è in grado di generare una vista 2d da
inserire in una tavola di disegno ricavandola da una delle M-View generate in ambiente
di modellazione: l’argomento verrà trattato nell’apposito manuale.

La generazione di una M-View, che implica un piano di


vista parallelo al video, determina la generazione
implicita di un piano che viene nominato dal sistema

e
come l'M-View stessa e che viene reso disponibile da
Cimatron per un eventuale successivo inserimento di

ar
simboli PMI.

ftw
So
s
em

Riguardo la gestione delle annotazioni PMI nel menu del 3°tasto del mouse relativo alle
M-View sono presenti anche le opzioni:

Converti PMI in M-View: durante la


st

creazione di una vista i simboli PMI che non si


trovano nel piano di vista possono essere
proiettati automaticamente su di esso /
Sy

Escludi PMI non completamente proiettati da M-View: eliminazione automatica


dalla vista dei simboli PMI non appartenenti al piano di visualizzazione memorizzato.
3D

| 91
7.6. IMPOSTAZIONE LUCI

La funzione Visualizza / Impostazioni /


Impostazioni luci presenta una finestra di dialogo
divisa in due schede che distinguono tra le
regolazioni riguardanti l'impostazione delle luci e
quelle riguardanti le impostazioni dei materiali.

e
Nella scheda delle luci simulate in area grafica

ar
sono disponibili fino ad 8 diverse fonti luminose
per ognuna delle quali è possibile specificare il
tipo (direzionale, posizionale e spot) così come

ftw
proprietà quali il colore, l'intensità in ambiente, la
quantità di luce diffusa, la specularità e il tipo di
decadimento (disponibile per le sole luci spot e
sferico).

Nel caso di fonte luminosa di tipo spot come in

So
esempio a destra è possibile determinare, oltre
alla posizione e alla distanza (influenzando il
raggio di copertura), le coordinate del centro di
puntamento.

La scheda delle caratteristiche della luce si rivolge


s
sempre alla sorgente selezionata al momento ed
ognuna di esse può essere impostata e
em

mantenuta accesa o spenta (attivata).


st
Sy
3D

Le regolazioni illustrate possono essere eseguite


sia all'interno della scheda della funzione sia in
area grafica agendo direttamente sui simboli
delle fonti luminose e trascinandole.

92 |
Le icone presenti nel menu permettono di fare riferimento rapidamente alle 3 diverse
impostazioni di luci memorizzate nel sistema con i nomi impostazioni luci 1, 2 e 3 che
possono essere modificate (selezione del set/accesso alla finestra di modifica/inserimento
delle modifiche e salvataggio).

e
Queste icone fanno riferimento specificatamente alle impostazioni memorizzate con quei
nomi. Altri effetti luce dovranno essere richiamati ricorrendo alla finestra di impostazioni.

ar
La scheda Trame e Materiali accede implicitamente alla cartella di contenimento dei file

ftw
di immagine forniti con il programma: C:\Cimatron\Cimatron_\Data\Textures e le
eventuali immagini aggiuntive potranno essere inserite nella sotto cartella other.

Per applicare la trama è sufficiente selezionare la

So
geometria di interesse ed indicare il tipo di
“materiale” presente in elenco; per estendere ad
altre entità l'effetto si procede alla loro selezione
e, di nuovo, all'indicazione del tipo di materiale.
L'effetto si associa al numero di ID delle
geometrie; modifiche che alterano tale numero
s
comportano la perdita dell'effetto e richiedono una
sua nuova impostazione.
em

I controlli a cursore al centro della finestra permettono una variazione di scala e una
rotazione dell'immagine visibile sempre con effetto immediato.
st

Nota: desiderando applicare una determinata trama ad un intero oggetto solido è


consigliabile procedere alla sua selezione con il filtro di selezione impostato su “oggetto”
Sy

in modo che il sistema memorizzi l'ID dell'intera geometria e continui ad applicare la


trama anche alle nuove superfici che dovessero aggiungersi all'aggetto (raccordi, fori e
altro).
3D

| 93
È presente in alto a sinistra il tasto per la selezione di una trama direttamente in area
grafica.

Nota: in linea teorica è possibile applicare una qualsiasi immagine alle superfici con la
sola limitazione del formato che deve essere di tipo jpeg.

Va notato comunque che le immagini fornite dal sistema sono composte di un “pattern”

e
(tema) ripetuto in sequenza e che, quindi, sono particolarmente leggere come dimensioni
(qualche decina di kb).

ar
In fondo alla scheda è presente il settore di

ftw
attivazione dell'Ombreggiatura Uniforme
che, se attivata, scavalca le regolazioni delle
luci e si sostituisce ad esse.

Essa può essere in qualche modo intesa


come una nona fonte luminosa le cui
proprietà possono essere impostate
mediante il tasto avanzate presente nel
settore che determina la comparsa della
finestra mostrata di seguito.
So
s
em

Sono presenti molti dei controlli già visti per le


proprietà delle altre luci con l'aggiunta del
livello di brillantezza (brillante) e di quello di
emissione.
st

Le variazioni vengono mostrate in tempo reale


e l'impostazione della luce può essere salvata
e ricaricata in seguito così come accade per le
Sy

fonti luminose dell'altro tipo.


3D

Il tasto evidenziato in figura accede ad un


elenco di regolazioni predefinite in base alle
caratteristiche di diversi materiali al quale
può essere aggiunta la voce corrispondente
alla propria impostazione personalizzata.

94 |
7.7. SIMBOLI PMI

Le funzioni relative all'inserimento dei simboli PMI (Product and Manufacturing


Information) sono state sviluppate dalla Cimatron seguendo lo standard ASME (American
Society of Mechanical Engineers) per poter inserire direttamente in ambiente 3D
segnalazioni, annotazioni, quote e altro che normalmente appartengono alla fase di
realizzazione di tavole 2D.

e
Il fatto di poter disporre di tali informazioni, associandole in modo stabile a geometrie
tridimensionali, contribuisce ad una più rapida e snella gestione e comunicazione dei dati.

ar
Naturalmente l'uso di questo strumento è particolarmente utile per qualunque genere di
informazione si voglia applicare al modello e aumenta in modo considerevole la semplicità
di comunicazione tra stazioni di lavoro diverse in considerazione che i dati vengono

ftw
memorizzati permanentemente nel file ed è quindi possibile visualizzarli in ogni
momento, generare delle immagini che li comprendano, utilizzarli come “ponte” verso
altre applicazioni quali disegno e NC.

In figura sono riportati i simboli disponibili.

So
s
em
st

La generazione dei simboli PMI fa riferimento alle icone del menu strumenti / PMI che
comprendono comandi per la generazione di quote, tolleranze, etichette di coordinata,
Sy

per l'inserimento di testo, per l'attivazione di un piano di inserimento dei simboli ricavato
da una precedente M-view, per la cancellazione, l'aggiornamento e per l'impostazione
dell'aspetto grafico dei messaggi.
3D

| 95
I simboli PMI sono sempre realizzati su un piano che può essere stabilito dal sistema o
deciso dall'utente mediante l'uso della funzione presente nella finestra di dialogo.

Il comando stile e impostazioni presenta la finestra di dialogo mostrata a sinistra dove


vengono inserite le preferenze grafiche per la realizzazione dei messaggi.

Stile imposta la dimensione dei caratteri e il font


utilizzato.

e
Standard quotatura stabilisce il modello di
riferimento per l'impaginazione delle quote.

ar
Colore e penna attivi determina il colore e il tipo di
tratto con cui realizzare le quote, gli inserimenti di
testo e gli altri tipi di annotazione.

ftw
Visualizza stile controlla il comportamento del
testo inserito e delle quote in relazione ai
movimenti di rotazione dinamica del modello:
con 3D piano definito il simbolo verrà inserito sul

So
piano specificato e rimarrà solidale ad esso e
all'orientamento con il quale è stato generato.

Con 2D piano video il piano di realizzazione del


simbolo viene comunque specificato, ma il testo si
mantiene sempre orientato allo stesso modo
rispetto al piano video.
s
em
st
Sy

PMI realizzato con piano 3D


3D

La stessa quota ottenuta con 2D (piano video.)

96 |
È presente il tasto per salvare la regolazione dei parametri effettuata in modo che il
sistema la recuperi all'atto del prossimo inserimento di simboli, nonché il consueto tasto
per il ripristino delle impostazioni di fabbrica (default).

Richiamando la funzione di quotatura PMI si ha la


comparsa di una finestra di guida molto simile a
quella normalmente presente per la quotatura in
ambiente disegno.

e
Sono degni di nota i comandi posti in calce nella
finestra; il menu a tendina visibile in figura elenca

ar
i piani disponibili per la realizzazione dei simboli; si
notano i 3 piani principali del sistema di riferimento
attivo e un ulteriore piano ricavato da una M-view
precedentemente memorizzata.

ftw
So
I piani di effettiva generazione dei simboli sono comunque piani paralleli a quello
specificato e passanti per il primo punto selezionato per la realizzazione della quota o del
messaggio di testo.

Oltre a questi piani è possibile utilizzare un qualunque piano di riferimento, una


s
qualunque faccia piana o un piano definito da 3 punti procedendo alle selezioni
direttamente in area grafica dopo aver richiamato la funzione di indicazione del piano con
em

il tasto

In questo modo l'inserimento di


quote risulta piuttosto semplice.
st

Cimatron utilizza il metodo


della quotatura automatica che
riconosce il tipo di quota da
Sy

realizzare in base alle selezioni


fatte (2 punti = distanza / due
curve = distanza / due rette
parallele = distanza / due rette
non parallele = angolo / arco =
3D

raggio / cerchio = diametro


ecc.); si tratta
fondamentalmente del sistema
utilizzato nello sketch per
l'inserimento dei parametri.

| 97
Per terminare la realizzazione di una quota e passare alla successiva si preme il 2° tasto
del mouse o si seleziona il tasto applica.

La modifica di un simbolo già inserito avviene con un doppio clic sull'oggetto da


modificare.

La cancellazione si ottiene con la pressione del 3° tasto del mouse dopo aver selezionato
i simboli da rimuovere oppure richiamando la funzione dalla guida PMI.

e
Tra le voci presenti nel menu di visualizzazione del 2° e 3° tasto del mouse è presente
quella relativa ai simboli PMI visibili solo se il segno di spunta è presente.

ar
ftw
Cimatron stabilisce un collegamento tra la quota e l'entità selezionata in modo che al
variare dimensionale del modello la quota espressa si aggiorni automaticamente (gli
eventuali mancati aggiornamenti sono imputabili al cambio di numero di ID delle

So
geometrie coinvolte e necessitano di un nuovo inserimento della quota).
s
em

Un tipo di simbolo PMI che richiede una


maggiore spiegazione è l'etichetta
coordinate che realizza una casella di
informazioni relative alla posizione di un
punto selezionato sul modello.
st

Dopo aver indicato il punto si ottiene


un'ombreggiatura del piano utilizzato dal
sistema per il posizionamento dell'etichetta
(il piano, come di consueto potrà essere
Sy

accettato o se ne potrà specificare uno


diverso); un secondo clic del mouse provoca
la comparsa dell'etichetta richiesta che
potrebbe apparire come mostrato
3D

nell'immagine a destra.

La finestra di dialogo proposta dal programma permette di intervenire sul contenuto e


sulla forma dell'etichetta; il segno di spunta nella casella a sinistra delle voci ne controlla
la presenza (si possono ottenere i valori delle coordinate lungo i 3 assi X, Y e Z o in parte
di essi, così come il valore di indice – automatico – e il nome dell'UCS in base al quale il
sistema effettua il calcolo).

98 |
In tutte le caselle i caratteri presenti di default appaiono come prefissi al valore rilevato
e possono essere rimossi o modificati.

Sono inoltre presenti controlli per determinare il livello di precisione (n° di decimali) con
cui i valori di coordinata verranno inseriti in etichetta e per indicare a Cimatron l'UCS
desiderato per il calcolo.

Il punto mostrato in figura a destra determina la posizione


che l'etichetta avrà rispetto al punto di inserimento e

e
trascinamento, la sua selezione determina la comparsa di
una finestra che permette l'indicazione di un punto tra 9

ar
disponibili.

ftw
In modo simile è possibile determinare il punto di origine
della freccia di connessione tra l'etichetta e il punto
selezionato sul modello (immagine seguente).

So
s
Selezionando la cornice dell'etichetta si accede alla funzione di
em

modifica e rotazione nella quale si inseriscono i gradi di rotazione


voluta e la tipologia di box di contenimento del testo.
st
Sy
3D

Nota: le etichette inserite come PMI nel file 3D sono utilizzate dalla funzione automatica
tabella etichette nella realizzazione di tavole 2D.

| 99
7.8. PERSONALIZZAZIONE DEI MENU

Come per buona parte dei programmi che interagiscono


con l’ambiente Windows, anche Cimatron permette di
accedere al controllo dell’interfaccia grafica nascondendo
o mostrando a piacere le barre degli strumenti (barre che
raccolgono i tasti funzione), aggiungendo o sottraendo
bottoni a dette barre o creandone di nuove con un nome

e
personalizzato. Ciò risulta particolarmente utile per la
gestione dello spazio offerto dal video offrendo

ar
l’opportunità di mantenere a video solo alcuni dei comandi
più frequenti in considerazione del fatto che con la
funzione visualizza – personalizza – tastiera è possibile
associare ai comandi una semplice combinazione di tasti

ftw
dalla tastiera quando anche il ricorso ad un unico tasto (si
pensi all’immissione di punti specificata più sopra nel
presente manuale).

Il 3° tasto del mouse su un punto qualsiasi di una qualsiasi

So
barra degli strumenti visualizza l’intero elenco delle barre
attualmente disponibili nell’interfaccia.

Sono contrassegnati con il segno di spunta le sole visibili;


con un clic è possibile provocare la comparsa o la
scomparsa della barra corrispondente all’interno dell’area
del programma.
s
Cimatron dispone, secondo lo spazio disponibile, le barre
em

contrassegnate e in ogni momento è possibile trascinare


ognuna di esse in posizioni diverse con il 1° tasto del
mouse in un punto della barra esterno ad un tasto
funzione.

Se trascinata nell’area grafica, la barra in oggetto assumerà la forma di una finestra a sé


st

stante come mostrato in figura.


Sy
3D

In testa all’elenco mostrato a fianco si nota la presenza del comando personalizza che
accede a funzioni più dettagliate di personalizzazione delle barre degli strumenti. Una
volta premuto esso comporta l’apertura della finestra di dialogo mostrata di seguito.

100 |
La finestra è suddivisa in schede e
la prima mostra un elenco di tutti
i comandi disponibili nel
programma (quelli cui è associata
una icona); in calce ad ognuna
delle icone è presente un campo
che si attiva al passaggio del
mouse nel quale è possibile

e
inserire una combinazione di tasti
come scorciatoia per accedere a

ar
quella particolare funzione.

Un riquadro di ricerca è
disponibile in alto a sinistra e con

ftw
esso è più semplice trovare il
comando di interesse.

La seconda scheda mostra un elenco dei


menu attualmente
So
presenti
nell’interfaccia di default; l’ultima voce
dell’elenco è in bianco e inserendo il
s
nome desiderato si ottiene la creazione
di un nuovo menu.
em

Dopo l’inserimento del nuovo nome


all’interno della nuova voce compare un
campo libero che permette l’inserimento
di una o più sezioni che si desidera
suddividano il nuovo menu.
st

Per popolare il nuovo menu di icone è


sufficiente trascinare la funzione
Sy

desiderata dalla prima scheda alla


posizione voluta all’interno del nuovo
spazio che compare in interfaccia.

A destra di ognuna delle voci in elenco è possibile impostare il numero di colonne di


3D

comandi che il menu dovrà contenere per fare in modo che esso occupi una porzione di
video definita.

Comportamento simile a quello dei menu lo hanno le barre degli strumenti controllate
dalla terza scheda della finestra. Per eliminare rinominare un menu o una barra di
comandi è sufficiente selezionarla in elenco e agire su uno dei comandi a destra; il tasto
reset ripristina le impostazioni di default.

In calce alla finestra sono presenti i tasti che salvano una personalizzazione o che ne
caricano una preesistente.

| 101
8. GUIDA IN LINEA
Per la visualizzazione di dettagli inerenti alle funzioni e ai processi descritti, nonché di
informazioni riguardanti l’uso delle funzioni e il loro utilizzo, oltre al presente manuale è
possibile fare riferimento alla GUIDA IN LINEA di Cimatron alla quale si accede dalla
funzione in corso, similmente a quanto accade per molti altri software, tramite la
pressione del tasto F1 della tastiera.

e
La consultazione della guida, nonostante sia in lingua inglese, risulta agevolata dal fatto
che il software provvede, nella maggior parte dei casi, a selezionare automaticamente

ar
l’argomento inerente al comando in esecuzione al momento della richiesta di aiuto.

Sono inoltre disponibili funzioni di ricerca ed un indice degli argomenti trattati.

ftw
So
s
em
st
Sy
3D

102 |

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