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Software per il trasferimento ed
il trattamento di dati topografici
Manuale Utente
4.3
Cube-manager è un software parte della Cube-suite di Stonex Srl e offre strumenti per il
trasferimento e l’elaborazione di dati dai ricevitori GNSS e dalle stazioni totali. Il programma
è composto da una serie di funzioni generali che rappresentano la struttura di base e da 4
moduli specializzati che forniscono comandi accurati e completi dedicati a 4 post-
elaborazioni che comunemente vengono eseguite sui rilievi.
Il modulo T prende il nome da Topografia, in questo modulo sono racchiuse tutte le funzioni
più propriamente topografiche come la rototraslazione, la conversione di coordinate o la
georeferenziazione di un file raster.
Il modulo M deve il suo nome alla Modellazione, e come suggerisce il termine questo
pacchetto propone funzioni di calcolo come la triangolazione e la creazione di curve di
livello.
L’acquisto di un modulo darà la possibilità di accedere alle funzioni generali del programma
oltre naturalmente alle funzioni aggiuntive previste dal pacchetto. È possibile utilizzare una
versione ridotta e gratuita delle funzioni di questo programma scaricando il software Cube-
link che fa parte anch’esso della Cube-suite di Stonex Srl.
Una volta completata l'installazione, la prima volta che si avvia il programma, verrà richiesto
all’utente di registrarsi ed inserire il codice d’acquisto. Autenticarsi è semplice, basta inserire
i dati richiesti nei campi del modulo (Figura 1-1), seguendo le istruzioni sullo schermo.
Per disinstallare Cube-manager basterà posizionare nella cartella in cui si trova il programma
e premere il pulsante di disinstallazione che eseguirà l'operazione.
Figura 1-1
File è la prima tab che si incontra ed è situata nella parte superiore sinistra della schermata
principale. Questa sezione contiene molti comandi di utilità, tra cui quello per le impostazioni
e per le operazioni di importazione ed esportazione (Figura 2-1). I comandi in basso
forniscono delle informazioni generali: nel caso del comando Note di rilascio si può accedere
al file con il riepilogo di tutte le informazioni relative alle nuove versioni e agli update del
programma; Guida in linea è il comando che apre il PDF nel Manuale Utente; Informazioni
apre la finestra generale di presentazione del software, dove è possibile vedere il numero di
versione installato e il modulo o i moduli attivi.
Figura 2-1
Se invece si vuole aprire un file in memoria le estensioni supportate saranno quelle relative
al file di progetto del programma Cube-manager, al file di salvataggio automatico
(.cubemnbk) e per compatibilità saranno riconosciute anche le estensioni di progetto e
salvataggio del programma Cube-link.
Il salvataggio dei lavori prevedrà la possibilità di salvare un file di progetto o un file template.
I progetti recenti vengono salvati in un elenco nel menu File (comando Lavori recenti).
Selezionando un progetto da questo elenco e passando sopra con il mouse verrà visualizzata
un'anteprima della grafica del lavoro.
Cube-manager consente di importare file in diversi formati, incluso il formato Cube-a. Per
importare basta selezionare un formato dall'elenco mostrato nel menu Importa (Figura 2-2),
ciascuna scelta aprirà una nuova finestra di lavoro (per dettagli si rimanda ai paragrafi relativi
ai diversi import).
Figura 2-2
Figura 2-3
Per importare un file Cube-a si può selezionare il relativo comando nella tab File oppure si
può cliccare sull’icona importa Cube-a presente nella tab Home (Figura 2-3). Nel caso di
importazione di file Cube-a, il sistema può operare su singoli file o su file che si trovano in
cartelle specifiche. Il secondo caso si verifica quando l'utente ha accesso all'intera cartella di
progetto Cube-a e seleziona il file con estensione .pd, in esso contenuto.
In Cube-a un lavoro viene archiviato in una cartella che ha lo stesso nome del progetto e
dispone di sottocartelle nelle quali sono contenuti tutti i dati, il file da importare si trova
nella sottocartella chiamata "Data".
Copiando l’intera cartella del progetto si consente al programma di accedere a file di dati
come foto e informazioni sul sistema di riferimento. All'interno dei dispositivi Android i
progetti vengono sempre memorizzati come sottocartelle della cartella
"StonexCube/Projects".
La Figura 2-4 mostra la schermata principale per l’esportazione di un file Cube-a. Dopo aver
selezionato il file, prima di procedere si deve impostare un sistema di riferimento. Si può
utilizzare il sistema di riferimento definito precedentemente in Cube-manager (all’avvio il
programma automaticamente controllerà sempre se, da parte dell’utente, è stato impostato
un sistema di riferimento di default) o si possono utilizzare coordinate definite in campo.
Inoltre, si può impostare un sistema locale o un sistema di riferimento predefinito, in questi
ultimi casi il programma permetterà di accedere alle relative finestre per le impostazioni.
Se nel file sono presenti foto è possibile trasformarle in GeoTIFF.
Per i leap second viene proposto un valore di default che può essere cambiato in fase di
importazione.
Figura 2-4
Stonex Software Cube-manager v4.3 – Manuale Utente 11
2.1.2.2 Importa RW5
Per importare un file RW5 si può selezionare il relativo comando nella tab File oppure si può
cliccare sull’icona Importa RW5 presente nella tab Home (Figura 2-3). Si vedrà una finestra
come in Figura 2-5, dove specificare il nome e il percorso del file che si desidera importare.
Una funzione particolarmente utile è la possibilità di selezionare il file CRD e quindi
importare solo i dati aggiornati rilevati in campo (se si importano file Raw, l'opzione sui file
CRD non sarà visibile).
Se per importare si desidera utilizzare la connessione USB fare click su Connetti USB
(utilizzando il programma Windows Mobile Device Center). Il dispositivo utilizzato in campo
può essere collegato direttamente al PC e tramite la finestra di dialogo (Figura 2-6) è
possibile scaricare direttamente i file dal dispositivo portatile al PC o viceversa. Come
impostazione predefinita il programma mostra sempre la cartella con i dati registrati, questa
posizione però può essere modificata a piacimento, facendo click sul pulsante di ricerca, è
quindi possibile visualizzare la struttura interna al dispositivo e selezionare la cartella
desiderata.
Figura 2-6
Stonex Software Cube-manager v4.3 – Manuale Utente 13
2.1.2.3 Importa Geogis
Per importare un file Geogis si può selezionare il relativo comando nella tab File oppure si
può cliccare sull’icona Importa Geogis presente nella tab Home (Figura 2-6).
Se ci sono foto nel progetto possono essere trasformate in file GeoTIFF. Inoltre, anche per i
file GeoGis è possibile collegare un dispositivo al PC tramite la connessione USB (con la
stessa logica e funzionalità illustrata del paragrafo relativo all’importazione dei file RW5).
Con questa connessione anche file Raster, DXF e ESRI Shapefile possono essere copiati sul
PC. Per fare ciò basta selezionare il formato scelto con il comando con menu a discesa, in
alto nella schermata.
Anche per questo formato è possibile importare le coordinate rilevate in campo o utilizzare
il sistema di riferimento di default, un sistema locale o selezionare un Datum. Negli ultimi
due casi si avrà la possibilità di accedere a finestre dove impostare le caratteristiche di tali
sistemi.
Per importare un file di testo si può selezionare il relativo comando nella tab File oppure si
può cliccare sull’icona Importa ASCII presente nella tab Home (Figura 2-3).
Questa funzione è composta da 3 passaggi.
Nel primo (Figura 2-7), si dovrà selezionare il file da importare indicando nome e percorso,
in questa fase si può anche modificare il file facendo click sul pulsante Edita file (questa
scelta aprirà un semplice editor di testo in cui è possibile modificare il file ed il numero di
linee può essere visualizzato o nascosto). Prima di procedere con l'importazione è necessario
selezionare se creare punti topografici o punti CAD dal file importato. Si può impostare la
codifica dei caratteri del file (UTF-8 è la scelta di default).
Nel passaggio n. 2 (Figura 2-8) si può scegliere tra un formato del file di default o un formato
personalizzato o custom (Figura 2-9). Per il secondo tipo di formato sarà necessario inserire
un nome ed impostare il carattere separatore. I formati custom inseriti possono anche essere
eliminati utilizzando il comando Elimina selezionato che si trova sulla destra, al fianco del
menu a tendina per la selezione.
Per tutte le tipologie di formato si deve impostare l’unità di misura per la lettura di
coordinate geografiche (latitudine, longitudine, quota) e la riga dalla quale iniziare a leggere
il file (per escludere l’intestazione).
Nel passaggio n. 3 (Figura 2-10), in caso di formati personalizzati è possibile attribuire il tipo
di contenuto (Nome punto, Est, Nord, Quota, Latitudine, Longitudine, A. Ellissoidica, ECEF X,
ECEF Y, ECEF Z, Descrizione Codice) a ciascuna colonna (fare clic sull'intestazione per
visualizzare l'elenco). In questo modo sarà salvato il nuovo formato con i campi selezionati,
Figura 2-7
Figura 2-9
Per creare una mappa si può cliccare il comando Mappa da internet nella tab File oppure si
può cliccare sull’icona Crea mappa presente nella tab Home (Figura 2-3).
Questa funzione importa una mappa nel progetto, verranno richieste le coordinate Est e
Nord che si desidera impostare come centro della mappa. Verrà quindi visualizzata una
finestra di lavorazione di Google Maps come in Figura 2-11. Per importare la mappa nel CAD
sarà necessario salvare l'immagine come jpeg. I servizi per la creazione di mappe, di cui
Cube-manager si avvale, sono due: Google e Bing. La finestra e la creazione avvengono, per
entrambi i casi, nella stessa maniera. Se le immagini create non coprono l’area in cui si
desidera creare la mappa, si possono aumentare le immagini orizzontali e verticali, oppure
si può procedere a creare una nuova mappa in aggiunta a quella creata. Il programma
sovrapporrà le immagini georeferenziate. Le immagini scaricate utilizzando questi servizi
sono soggette a diritto d’autore e nel caso di Google maps è possibile che dopo un
quantitativo di scarichi gratuiti il servizio richieda un pagamento.
Figura 2-11
Per inviare delle entità CAD o delle immagini raster ad AutoCAD fare click sull’icona Invia a
AutoCAD (Figura 2-3). È fondamentale, per una buona riuscita della comunicazione tra
Cube-manager ed AutoCAD, impostare (nelle impostazioni generali del programma,
illustrate in seguito) la versione del programma AutoCAD installata nel PC, ed è necessario
che entrambi i programmi siano in esecuzione.
2.1.2.7 Stampa
Il comando Stampa genera una finestra che include tre schede: impostazioni di stampa; stili
di stampa; tavole di stampa. Impostazioni di stampa (Figura 2-12) è la scheda in cui è
possibile impostare la stampante che si desidera utilizzare e la pagina da stampare. Anche
scala, origine, area di stampa e dimensioni di stampa possono essere impostate in questa
sezione.
Nella scheda Stili di stampa si può scegliere se impostare spessore, terminazioni e giunzioni,
utilizzando le impostazioni dei layer o determinandone di nuovi. Si può anche importare stili
salvati in precedenza o salvarne di nuovi (Figura 2-13).
Figura 2-13
Questa funzione consente al sistema di importare gli elementi grafici così come sono e
poiché non ci sono punti topografici in questo tipo di file è possibile forzare questa scelta,
in modo che le entità con attributi diventino punti topografici (Figura 2-14).
Se si decide di importare trasformando i punti in punti topografici, si avrà la possibilità di
stabilire il nome (sequenziale) dei punti e le proprietà del blocco importato. Si può anche
selezionare l'opzione per importare i punti su di un unico layer, in questo caso verrà
selezionato il layer corrente del progetto.
Figura 2-14
Figura 2-15
L’importazione di uno shapefile genera una schermata come quella in Figura 2-16. Cliccando
Apri in alto a destra si potrà vedere un’anteprima del lavoro che si sta importando, sulla
sinistra si vedranno i layer che compongono il file. Cliccando Importa si può terminare
l’anteprima e rientrare nella visualizzazione della grafica nella finestra principale.
Figura 2-16
Ogni qualvolta si decida di importare nel programma dei punti GPS, Cube-manager
automaticamente farà visualizzare una schermata, come in Figura 2-17.
Da questa finestra è possibile impostare l’aspetto grafico che avranno i punti, suddividendoli
in base al tipo di soluzione che li caratterizza. Sarà quindi possibile impostare il layer, il colore
e l’icona del simbolo, suddivisi per tipologia di punti. La dimensione del simbolo e del font,
il font stesso ed il suo colore possono essere impostati per l’insieme totale dei punti che si
stanno inserendo.
Nota bene: le stazioni GPS sono di default posizionate su un layer disattivo, è sempre
possibile però riattivare il layer, ed impostare il colore e l’icona del simbolo.
Figura 2-17
Figura 2-18
Per esportare nel formato Cube-a basta semplicemente selezionare il nome e percorso del
file da creare, di default il programma esporta sia entità grafiche che punti topografici. È
però anche possibile escludere le entità grafiche ed esportare solo punti topografici (Figura
2-19).
Figura 2-19
Figura 2-20
L’esportazione di un file GeoGIS è simile a quella del Cube-a, sarà necessario impostare un
nome file ed un percorso. Anche in questo caso, di default vengono esportati sia punti che
entità grafiche, è sempre possibile però escludere le entità grafiche dall’esportazione.
L’esportazione in questo formato è l’unica che può essere richiamata da due luoghi diversi
all’interno del programma. Il primo luogo è il menu in Figura 2-18, come tutti gli altri export,
il secondo è il comando Dxf/Dwg Out nella tab Home (Figura 2-3).
Per effettuare una corretta esportazione, la prima scelta da effettuare, è la versione di
AutoCAD® che si desidera utilizzare per creare il file. Quindi si possono selezionare le
opzioni sulle entità, in special modo se si vuole includere immagini Raster, campiture e punti
topografici.
Se si esporta i punti come INSERT, è necessario indicare quali attributi si desidera definire
per i punti e anche come si desidera ottenerli, ad esempio se si desidera ottenerli
dall'etichetta punto. Nel caso in cui si scelgano i punti topografici semplici, non come
INSERT, la finestra sulla destra chiamata Opzioni visualizzazione dei punti sarà abilitata. In
questa sezione è possibile impostare la dimensione (come valore assoluto, come %5
dell’area di disegno o come percentuale della finestra di disegno) ed il simbolo per la
visualizzazione dei punti in AutoCAD® (dal menu a tendina in Figura 2-21).
Nella sezione delle opzioni generali, si può inserire la dimensione del testo e si può anche
scegliere di creare un file DXF 2D (Figura 2-21).
Figura 2-21
Per creare un file di testo basta fare click sul pulsante Esporta punti su file di testo (Figura
2-18). La creazione del file è personalizzabile ed è possibile definire le caratteristiche che si
vuole conferire ad esso: si può scegliere se includere un’intestazione, i dati da inserire, il
carattere separatore, il formato delle coordinate geografiche etc. (Figura 2-22)
Figura 2-22
È possibile esportare un’immagine della vista planimetrica (o 3D) del programma, basta
cliccare sul comando corrispondente dal menu in Figura 2-18 ed impostare la larghezza in
pixel dell’immagine che si vuole creare.
Accedendo alla funzione Esporta in Google (file KMZ) si può generare un file KMZ che può
essere visualizzato in Google Earth, questa esportazione è possibile soltanto se è presente
un libretto nel lavoro corrente. La procedura è simile alle altre esportazioni di questa
applicazione; per prima cosa specificare un nome e un percorso per il file, quindi procedere
con la selezione delle funzionalità che si desidera aggiungere. La struttura di questa finestra
è molto flessibile perché si possono indicare quali dati esportare; tra cui elementi CAD, dati
GPS, foto, attributi del database. Non appena viene creato il file, il programma chiederà se
si desidera caricarlo direttamente in Google Earth (Google Earth deve essere stato
precedentemente installato nel pc).
La logica per la creazione di un file ESRI shapefile (Figura 2-23) è la stessa che è stata
applicata all’esportazione di altri formati, una volta selezionato il nome e la posizione del file
da esportare, è possibile selezionare una serie di informazioni e contenuti che si vuole
attribuire al file.
Figura 2-23
L’esportazione di un file Pregeo invece darà luogo ad una finestra di lavoro (Figura 2-24),
dove sarà possibile inserire tutti i dati per l’intestazione del lavoro, così come tutti i dati per
le basi GPS, i punti rilevati ed eventuali libretti presenti.
Figura 2-24
Figura 2-25
Nella scheda Aspetto (Figura 2-26) è possibile determinare, ad esempio, il colore di sfondo
dell'area di lavoro o abilitare le informazioni dinamiche sul cursore.
Figura 2-26
La scheda Aiuti (Figura 2-28) è utile per impostare l’utilizzo dello Snap ad oggetto ed in
quale modalità, se abilitare o disabilitare il puntamento polare e la modalità Orto. Inoltre, in
questa sezione è possibile personalizzare la dimensione del simbolo Osnap e la dimensione
dell'area di selezione quando questa modalità è attiva.
Figura 2-28
Stonex Software Cube-manager v4.3 – Manuale Utente 34
Nella scheda Sistema è possibile impostare l’unità di misura topografica e le cifre decimali
per la visualizzazione di parametri quali altezze, coordinate, distanze, ecc.
Per quanto riguarda la rappresentazione degli angoli, che è un'impostazione che rientra in
questa sezione, ci sono due possibilità: la rappresentazione dell'angolo topografico e GPS e
la rappresentazione dell'angolo generale, che riguarda la grafica. La rappresentazione
dell'angolo relativa alla topografia è impostata di default in Grads ma quando viene
importato un libretto, l’applicazione leggerà le configurazioni del lavoro ed imposterà la
rappresentazione di conseguenza.
Dalla tab File è possibile cliccare sul comando Imposta stili grafici per accedere al menu in
Figura 2-29.
Figura 2-29
Ognuno dei comandi presenti in questo menu genera una finestra per la personalizzazione
di linee, campiture, simboli di punto, stili di stampa e di quotatura (in Figura 2-30 un esempio
di finestra per la personalizzazione delle linee).
Dalla Tab File è anche possibile accedere alla funzione Carica file di utilità che ha lo scopo di
caricare in memoria file di quattro categorie (Figura 2-31): file di immagine; file database;
grigliati IGM; Geoidi (Cube-manager supporta tutti i maggiori formati di geoidi: File GGF;
File UGF; File GEO; File GRD).
Figura 2-31
È possibile controllare quanti e quali libretti sono presenti in un lavoro accedendo alla
funzione Lista libretti. In Figura 2-32, le informazioni visualizzate sono: il nome del libretto,
il tipo, il numero di stazioni e il numero di punti. Le operazioni che è possibile eseguire sono:
modificare la visibilità del libretto (facendo click sull'icona a lampadina sulla sinistra) ed
eliminare il libretto. Cancellando un libretto è anche possibile cancellare i punti topografici
in esso contenuti, basta confermare questa scelta, che apparirà automaticamente con la
selezione del libretto da cancellare.
Gli ultimi due comandi presenti nella tab File sono: Controlla aggiornamenti e Attivazione
Cube-manager. Il primo ha lo scopo di controllare manualmente se sono disponibili
aggiornamenti del programma. Ogni volta che l'applicazione viene avviata verrà effettuato
un controllo automatico per verificare la disponibilità di nuovi aggiornamenti (scelta di
default, può essere modificata dalla sezione Impostazioni). È però possibile anche verificare
manualmente gli aggiornamenti, cliccando il pulsante appena descritto. Se è disponibile un
aggiornamento e si decide di scaricarlo, il programma chiederà di selezionare in quale
cartella si vuole salvare il file eseguibile, dopodiché il download inizierà automaticamente.
Il pulsante Attivazione Cube-manager permette di accedere alla schermata in Figura 1-1,
descritta nel paragrafo 1.
La tab chiamata Home è situata nella parte superiore della schermata principale e racchiude
diverse sezioni (Figura 2-33), tra cui la sezione In/Out (Figura 2-3) descritta nel paragrafo
2.1.2, in cui sono raccolti tutti i formati disponibili per l'importazione nel programma.
Figura 2-33
Figura 2-34
2.2.2 Layer
La sezione Layer viene utilizzata per gestire i vari layer presenti nel progetto. Facendo click
sul pulsante Modifica (Figura 2-35, icona cerchiata in rosso), è possibile accedere alla finestra
nella Figura 2-36 in cui si può operare sui layer con funzioni di visibilità, selezione o blocco.
I layer possono anche essere gestiti tramite la finestra Gestione proprietà layer, alla quale si
accede facendo click sull'icona correlata nella schermata principale (Figura 2-37, icona
Figura 2-35
Figura 2-36
Figura 2-37
Il comando Carica/aggiunge Database genera una finestra come in Figura 2-39, con questo
comando è possibile caricare uno o più database nel lavoro corrente (i database da caricare
devono essere disponibili nel programma, per caricare i database in memoria dalla Tab File
accedere alla funzione Carica file di utilità e quindi cliccare su Carica file database). Nella
tabella sulla sinistra sono riepilogati i database disponibili in memoria, per caricare il
database basta cliccare in basso, sul pulsante Carica schede selezionate, nella tabella di
destra appariranno i database caricati.
Figura 2-40
Cliccando sulla tab CAD (Figura 2-41), è possibile accedere all'area dedicata alla
progettazione e all'elaborazione CAD, che ha lo scopo di supportare ed integrare gli
elementi topografici.
Queste funzioni sono simili a quelle di AutoCAD® ed i suoi numerosi cloni. Questa sezione
si suddivide in due parti: disegna e modifica. In Disegna (Figura 2-42) si possono trovare i
comandi per disegnare entità CAD come linee, polilinee, poligoni e così via. Una volta
selezionato l’elemento che si desidera disegnare basterà seguire le istruzioni (rappresentate
dai suggerimenti che appariranno sullo schermo e/o prima della riga di comando) per
completare il comando (Figura 2-43, esempio di un suggerimento sullo schermo per il
disegno di una linea; Figura 2-44, esempio di un suggerimento prima della riga di comando).
Spesso, con i suggerimenti prima della riga di comando in basso a sinistra nella schermata
principale, sono disponibili altri sottocomandi (a destra della riga di comando). Quando i
sottocomandi sono visibili, per usarli basta scriverli nella riga di comando e fare click su invio
(o semplicemente fare clic su di essi).
I sottocomandi sono molto intuitivi da usare, tuttavia esiste un comando che vale la pena di
analizzare, il comando pro per le proprietà (Figura 2-45, secondo comando da destra).
Questo comando apre la finestra di Selezione rapida entità (Figura 2-46), che consiste in due
schede. La prima, Entità CAD consente di selezionare le entità facendo riferimento ad una
caratteristica o ad un'altra, ad es. colore e tipo di linea. La seconda scheda è denominata
Punti topografici e consente di selezionare questi ultimi in base alle loro caratteristiche.
Come si può vedere in Figura 2-47 è disponibile una vasta gamma di attributi, da punti con
un dato simbolo a punti sullo stesso libretto.
Figura 2-41
Figura 2-42
Figura 2-44
Figura 2-45
I comandi presenti nella sezione Disegna possono essere utilizzati in combinazione con le
modalità OSNAP (snap ad oggetto), come OSNAP sulle estremità o sui punti medi. Si noti
che come impostazione predefinita il programma inizia con un OSNAP attivo sulle estremità.
Questa impostazione può essere cambiata in qualsiasi momento facendo click sul pulsante
Osnap (on/off) in basso nella schermata principale, mostrato in Figura 2-48 in grigio scuro
(significa attivo).
Tutte le modalità OSNAP sono rappresentate dalle icone in Figura 2-49, passando con il
mouse sopra di esse si visualizzerà un suggerimento con la funzionalità del comando.
Figura 2-48
Nella sezione Modifica della tab CAD (Figura 2-50), si possono trovare tutte le funzioni per
l'elaborazione delle entità CAD. I nomi e le icone dei comandi sono molto intuitivi e ogni
comando è dotato di un suggerimento che spiega brevemente qual è la sua funzionalità. Tra
i comandi disponibili ci sono raccorda, cima, esplodi, unisci; questi comandi sono utili per
lavorare con i gruppi di entità CAD. Il comando Finestra di taglio genera una finestra come
in Figura 2-51, dove sarà possibile creare un nuovo lavoro selezionando una porzione della
finestra del lavoro in corso, la finestra di taglio può avere un riquadro con caratteristiche
grafiche e layer di appartenenza personalizzabili.
Il pulsante Proprietà genera una finestra che riepiloga le proprietà dell'entità selezionata, il
sistema riconosce di quale tipo di entità si tratta ed in basso nella finestra riporta questa
informazione (Figura 2-52, in questo caso si tratta delle proprietà di una polilinea).
C'è anche un comando per copiare le proprietà di un'entità su di un'altra e un comando per
cambiare l'ordine di visualizzazione dei disegni.
Figura 2-50
In Figura 2-53 è riportata una finestra popup relativa al comando Edita poli. I comandi in
essa contenuti possono essere utilizzati per modificare le polilinee, ad esempio inserendo
un vertice o rimuovendolo. L'uso è molto semplice e, come qualsiasi altro comando CAD,
basta seguire i suggerimenti che compaiono sullo schermo.
Figura 2-53
Le funzioni presenti in questa sezione (Figura 2-54) vengono utilizzate per calcolare ed avere
una serie di informazioni sui dati del rilievo registrati. Questa sezione si suddivide in tre aree
sottostanti: Misura, Calcoli, Quotature.
Figura 2-54
Figura 2-55
Il comando Lista entità, nella sezione Calcoli, fornisce un elenco degli elementi presenti nel
progetto, l'elenco viene presentato come un file di testo modificabile. È anche possibile
selezionare solo una parte delle entità presenti per visualizzarle nell'elenco (Figura 2-56).
Figura 2-56
Figura 2-57
Figura 2-58
Vediamo in dettagli i comandi presenti nella sezione Punti topografici (Figura 2-59). Il
comando Nuovo viene usato per inserire nuovi punti topografici. Facendo click su questo
pulsante, si può aprire una finestra di lavoro (Figura 2-60, Proprietà punti topografici) dove
è possibile inserire e personalizzare le proprietà grafiche del punto generato.
Le proprietà sono completamente personalizzabili (si noti che è possibile creare un punto
anche soltanto con le proprietà che l'applicazione imposta di default, ad es. la croce come
simbolo) ed è possibile selezionare il layer al quale il punto deve appartenere (cliccando sul
pulsante di ricerca accanto all'etichetta Layer della grafica). La finestra Seleziona layer (Figura
2-61) mostra un elenco di layer disponibili, tutti attivabili o disattivabili, che possono essere
bloccati o selezionati. È possibile aggiungere nuovi layer facendo click sul pulsante Aggiungi
layer in basso a sinistra.
È anche possibile modificare il nome del punto ed il carattere utilizzato. È inoltre possibile
modificare il colore del testo selezionando le opzioni nella finestra (Figura 2-62, finestra
Seleziona colore) che si apre facendo click sul pulsante di ricerca accanto all'etichetta Colore
del testo. Questa finestra consente di selezionare un colore da uno dei cluster disponibili
(colori generali, scala di grigi, sfondo dell'area di lavoro, o da layer).
Figura 2-59
Figura 2-64
Figura 2-65
Premendo sul pulsante Punti da entità CAD (in Figura 2-59), si può accedere a due comandi:
Punti caratteristici e Punti equidistanti o con step. Utilizzando il primo è possibile selezionare
una o più entità CAD per creare punti topografici. Nella finestra Punti caratteristici (Figura
2-66), si può selezionare un layer (avendo accesso alla finestra Seleziona layer, come
spiegato in precedenza). È possibile inserire il nome del punto di partenza ed eliminare i
punti sovrapposti. All'interno di questa funzione è possibile filtrare ancora più a fondo le
entità CAD da utilizzare contrassegnando le scelte disponibili.
Il secondo comando può essere utilizzato per creare punti topografici suddividendo una
entità CAD in parti uguali o in base ad uno step, per utilizzare il comando basterà seguire le
istruzioni che appariranno al fianco della riga di comando.
Tornando alla sezione in Figura 2-59, particolarmente utile è il comando Proprietà (Figura
2-67), una volta selezionato uno o più punti topografici è possibile utilizzare questa funzione
per scoprirne tutte le proprietà ed anche per modificarle.
Questa finestra si compone di quattro tab: Generale, Grafica, Coordinate, Immagine.
Nella tab Generale si trovano le informazioni relative al nome, descrizione, codice del punto;
da questa schermata è possibile impostare le informazioni visualizzate come etichetta del
punto (testo del punto). Per modificare l’etichetta del punto basterà selezionare le voci che
si vuole inserire dal menu a tendina e premere il pulsante inserisci (può essere inserita una
voce alla volta), si può anche impostare l’offset X e Y del testo del punto.
La schermata Grafica fornisce informazioni relative al carattere (font, dimensione, colore) e
al simbolo (icona, dimensione, colore, rotazione) del punto.
Nella schermata Coordinate (Figura 2-68) si possono visualizzare le coordinate Est, Nord e
Quota (come media delle coordinate delle varie origini del punto), con le relative standard
deviation. È possibile modificare manualmente le coordinate, selezionando il comando
Coordinate fisse.
Nella tabella chiamata Origine delle coordinate, sono riportate le origini del punto
selezionato, per ogni origine viene riportato il nome del libretto, il tipo di origine, la stazione
da cui è misurata e le coordinate.
I pulsanti al di sotto della tabella sono: Crea nuovo punto da origine selezionata (disponibile
solo in presenza di origine multiple); Proprietà origine selezionata (genera una schermata
Figura 2-67
Facendo click su Tabella punti in Figura 2-59, si può creare una tabella con un elenco di tutti
i punti del progetto che saranno raggruppati insieme alle loro coordinate, nomi, descrizioni
e codici, come mostrato in Figura 2-70 (un esempio di una tabella con 128 punti in memoria).
Figura 2-70
Il comando Punti vicini (disponibile nel modulo M) genera una finestra come in Figura 2-71,
la funzione ha lo scopo di ricercare punti vicini e mediare le coordinate, la scelta di ricerca
genera una finestra come in Figura 2-72, dove sarà possibile decidere come considerare i
punti risultato della ricerca. Di default il programma crea un nuovo punto risultato della
media e i punti vicini vengono messi su un layer nascosto (chiamato LayerHide).
I comandi che si trovano raggruppati nel menu del comando Operazioni varie (Figura 2-58):
Rinomina punti, Proprietà da testo, Offset testi sono soltanto la ripetizione per comodità
dell'utente di alcune funzioni già presenti nella finestra delle Proprietà punti topografici.
Facendo click su Editor Simboli in Figura 2-58, si può accedere alla stessa schermata e
funzionalità per l’editor e l’aggiunta di nuovi simboli per i punti topografici, le stesse
operazioni possono essere effettuate anche cliccando il comando in Figura 2-29.
Figura 2-71
Figura 2-72
La sezione Gestione coordinate è illustrata in Figura 2-73, ognuno di questi comandi a sua
volta genera dei menu a tendina con altri sottocomandi. Vediamoli in seguito in dettaglio.
Figura 2-73
Il comando Calcolo 7 parametri conduce alla schermata in Figura 2-77 (comando attivo nel
modulo T). La lista di punti con coordinate geografiche e cartesiane sarà popolata o con i
punti esistenti nel lavoro oppure potrà essere popolata selezionando un file di testo con i
pulsanti di ricerca in basso a destra (si possono caricare file di punti sia per le coordinate
geografiche sia per le coordinate cartesiane). Una volta popolata la lista sarà possibile
calcolare le false origini e quindi si potrà procede con il calcolo (Helmert o Molodensky).
Dopo il calcolo si potrà salvare il sistema premendo il pulsante Crea nuovo
Datum/Proiezione (che aprirà una schermata simile a quella in Figura 2-78)
Aggiunge sistema predefinito genera la finestra come in Figura 2-78. Questa finestra con le
relative funzionalità è la stessa che viene generata nel caso in cui si prema il pulsante Crea
nuovo dalla schermata relativa al comando Sistema di riferimento predefinito.
Figura 2-74
Figura 2-76
Nel comando Rototraslazione (Figura 2-79) si trovano le funzioni Trasla punti e Rototrasla
2D 3D.
Facendo invece click sul pulsante Trasla punti si accede ad una finestra in cui si visualizza un
elenco dei libretti presenti nel progetto (Figura 2-80). La traslazione può essere effettuata su
tutti i punti (scelta predefinita, Seleziona tutti i punti) o su alcuni libretti di campagna. È
quindi possibile impostare una traslazione in Est e/o in Nord e/o in Quota con i relativi fattori
di scala. Può essere eseguito anche lo scambio di coordinate (la prima scelta, selezionata di
default, non esegue nessuno scambio).
Figura 2-79
Figura 2-80
Figura 2-81
Per scegliere i punti noti si può accede ad una sezione simile a quella descritta per i punti
da rototraslare. La sezione si chiama Origine punti noti, si potranno scegliere tutti i punti
presenti nel lavoro, i punti facenti parte di un libretto, importare i punti da file oppure inserirli
manualmente; anche in questo caso sarà necessaria la conferma con il comando presente
nella sezione per aggiornare la griglia.
Sui punti noti è possibile intervenire con due comandi aggiuntivi, che troviamo in alto a
destra della schermata a fianco della scritta Punti noti (Figura 2-83). Il primo è un comando
con le frecce, che inverte l’Est e il Nord, il secondo è il comando Memorizza punti noti, che
crea un file di testo.
Figura 2-83
Nella parte bassa della schermata a sinistra, sarà possibile scegliere che tipo di
rototraslazione si vuole effettuare ed eseguire il calcolo cliccando sul comando Rototrasla
(Figura 2-84). La rototraslazione 2D e 3D può essere anche baricentrica attivando il comando
appropriato.
Figura 2-84
Figura 2-85
Figura 2-86
Cliccando invece su Polari da punti si possono selezionare i punti per costruire un libretto
da Stazione Totale. In Figura 2-88 vediamo la schermata di lavorazione relativa a questo
comando, sulla sinistra si potrà selezionare la stazione e l’orientamento, dalla lista alla destra
è possibile selezionare i punti che si vuole includere come misure della stazione inserita.
Nella tabella sottostante è possibile visualizzare il libretto che si sta creando, la struttura è
simile a quella che sarà descritta nel paragrafo successivo relativo ai libretti di campagna.
Una volta ultimate gli inserimenti del libretto in oggetto è possibile creare un file di testo
oppure entrare nelle schermate di lavorazione del libretto (comando Conferma libretto),
Stonex Software Cube-manager v4.3 – Manuale Utente 77
dove sarà possibile eseguire tutte le operazioni classiche prevista dal programma sui libretti
da stazioni totali (le funzioni saranno descritte in dettaglio nel prossimo paragrafo).
Figura 2-88
Figura 2-89
Il comando conversione da geografiche genera una finestra come in Figura 2-91, dove si
potrà selezionare il sistema di origine e destinazione della conversione. Si può convertire in
cartesiane, geocentriche o geografiche (che aggiornerà la griglia di partenza con i nuovi
risultati).
Figura 2-91
La sezione relativa alle coordinate cartesiane (in basso nella schermata in Figura 2-89)
prevede la possibilità di leggere le coordinate dal lavoro in corso, oppure si possono
importare punti da file. Sarà necessario impostare il formato relativo ai campi in
importazione e specificare se le coordinate in entrata sono cartesiane o geocentriche. È
anche possibile salvare le coordinate con il comando Memorizza cartesiane (Figura 2-92). Le
scelte per la memorizzazione dipendono dal lavoro attivo, se non si ha un libretto, il
programma proporrà di crearne uno nuovo, altrimenti si potranno sostituire o aggiungere i
punti al lavoro in corso (è comunque sempre abilitata anche la possibilità di comporre un
nuovo libretto). La memorizzazione può avvenire anche salvando su file le coordinate.
Il comando conversione da cartesiane genera una finestra come in Figura 2-91. Qui è
possibile stabilire un sistema di origine e destinazione per la conversione e, come per le
coordinate geografiche, si può convertire in cartesiane, geocentriche e geografiche.
Al di sotto della tabella per le coordinate cartesiane si possono notare, una informazione sui
punti contenuti in tabella, un comando di Undo per annullare un’eventuale conversione sulle
cartesiane e un comando per la selezione della conversione che si vuole effettuare: tra
sistemi predefiniti o in sistema locale.
In questa sezione (Figura 2-93) si può importare un libretto come singolo file, scaricarlo da
stazioni totali o scriverlo manualmente. Le operazioni che possono essere eseguite sui
libretti sono la memorizzazione, il calcolo, l'esportazione dei punti calcolati nel CAD. Il
sistema controlla le misure di letture orizzontali, verticali, dirette, inverse ed esegue le medie.
Verifica la presenza di punti con lo stesso nome misurati più volte all'interno della stessa
stazione e controlla che le misurazioni siano mediate. Si noti che le informazioni visualizzate,
in caso di importazione di un file Total station non mostrano i file grezzi, ciò che viene
visualizzato è il frutto di una lettura ed interpretazione dei dati da parte dell’applicazione.
Figura 2-93
Cliccando sul pulsante Edita libretto si accede ad un sottomenu come mostrato nella Figura
2-94.
Figura 2-94
Facendo click su Nuovo libretto (manuale) si può scrivere manualmente un libretto; nella
prima schermata che ne consegue (Figura 2-95) si può dare un nome al libretto (scelta
Figura 2-95
Nella parte relativa ai dettagli del punto, il nome assegnato di default è 101 e le sue
coordinate sono considerate provvisorie (con la stessa logica usata per le stazioni). Altri
Cliccando sull'icona con la chiave inglese sulla destra è possibile accedere all'elenco dei
parametri relativi al libretto (Figura 2-113). Per parametri si intende le cifre decimali che si
desidera visualizzare sullo schermo e la rappresentazione degli angoli. Inoltre, è possibile
impostare una serie di tolleranze e una serie (a destra) di altri valori, di cui il sistema terrà
conto nel calcolo delle misure.
In basso nello schermo (Figura 2-96), è possibile leggere le informazioni risultanti dai calcoli
(tiene conto dei parametri impostati), relativi alla distanza orizzontale e alla differenza di
altezza, compreso il dislivello tra l'altezza dello strumento e l'altezza del prisma.
Figura 2-96
Terminato l’inserimento delle informazioni della nuova stazione e del nuovo punto,
cliccando il pulsante Aggiungi, l’applicazione porterà in una nuova schermata (Figura 2-99)
dove è possibile visualizzare una tabella con tutte le stazioni create ed i loro punti e con le
Nella schermata della tabella si può inserire una nuova stazione e la sua prima misurazione
o una nuova osservazione. Nel primo caso il nome della stazione sarà sequenziale (di cento
in cento) all'ultima inserita e il nome del punto sarà il primo numero sequenziale a partire
dal numero della stazione, nel secondo caso verrà riportato il nome dell'ultima stazione ed
il punto avrà nome sequenziale rispetto all'ultimo inserito.
Con il tasto destro del mouse sulla tabella si accede a un menu di opzioni che, a seconda
della selezione effettuata (numero di celle e posizione) offre una serie di funzioni (Figura
2-98, alcune opzioni sembrano essere disabilitate ma sono tutte disponibili, per facilitare
l'uso del menu alcune funzioni diventano dinamicamente attive mentre altre sono
disattivate).
Queste funzioni sono semplici da utilizzare, si può inserire una nuova misura tra le
osservazioni già inserite (Inserire osservazione), si può aggiungere una nuova osservazione
alla fine della tabella (Aggiungere osservazione), si possono modificare i valori numerici
inseriti così come i nomi dei punti ed infine si possono cancellare le linee selezionate.
Queste operazioni possono essere annullate cliccando l’icona in basso a sinistra dello
schermo (icona di undo blu).
Quando tutte le osservazioni sono state inserite è possibile premere il pulsante Fine
inserimento manuale e automaticamente lo schermo cambierà aspetto (Figura 2-99); si può
vedere la tabella ed in basso a sinistra si può selezionare la stazione desiderata, per
posizionare la parte visibile della tabella su di essa.
Figura 2-98
A questo punto in alto a sinistra apparirà un comando (Menu libretto) che se cliccato offrirà
una serie di operazioni possibili sui libretti (Figura 2-100).
Calcolo dettaglio
Per effettuare il calcolo di dettaglio basterà cliccare sul comando relativo che genererà la
schermata come in Figura 2-101, a sinistra si trova l'elenco delle stazioni presenti nel lavoro,
è possibile selezionare e calcolare una o più stazioni facendo click su di esse oppure è
possibile calcolare tutte le stazioni facendo click sul pulsante Trasferisce tutto.
Figura 2-100
Figura 2-102
Calcolo poligonale
Il calcolo poligonale è una funzione attiva nel modulo T. Per effettuare il calcolo basterà
selezionare questa funzione dal comando Calcoli (Figura 2-100, in alto). La schermata per
questo calcolo è mostrata in Figura 2-104. Il funzionamento è simile a quello descritto per
la finestra del calcolo di dettaglio, in questo caso però l’ordine di selezione e la scelta delle
stazioni da calcolare deve seguire la logica, in fase di rilievo, di costruzione della poligonale.
Il programma sarà automaticamente in grado di riconoscere che tipo di poligonale si sta
cercando di calcolare, il rettangolo grigio sulla destra cambierà aspetto indicando un titolo
tra: poligonale aperta, poligonale vincolata aperta, poligonale vincolata, poligonale chiusa.
I comandi Visualizza report, Conferma calcolo, Ripete calcolo non saranno visibili appena si
apre la schermata ma diverranno visibili una volta selezionati i vertici della poligonale da
calcolare e una volta premuto il comando Procede. Come per ogni calcolo eseguito dal
programma, anche in questo caso sarà generato un report dettagliato con i risultati.
Nel caso del calcolo di una poligonale chiusa o vincolata sarà visualizzata una finestra come
in Figura 2-105 dove possono essere settate le tolleranze di chiusura angolare e lineare, che
saranno utilizzate nel calcolo. Inoltre, verrà presentata una finestra simile a quella in Figura
2-106 dove potranno essere letti gli orientamenti. Con il comando in basso a sinistra
Distanze/dislivelli sarà visualizzata la schermata in Figura 2-107, per una lettura dettagliata
delle distanze e dei dislivelli tra i vertici.
Figura 2-106
Stonex Software Cube-manager v4.3 – Manuale Utente 93
Figura 2-107
Calcoli vari
Cliccando sul pulsante Calcoli vari, si possono ottenere i calcoli di aperture a terra,
intersezione inversa e intersezione diretta. La schermata di riferimento ha un aspetto simile
a quelle incontrate per gli altri calcoli topografici, relativi alle stazioni totali (Figura 2-108).
Sulla tabella di sinistra sono riportate tutte le stazioni, i punti noti e le misure presenti nel
lavoro, la selezione con il click, provoca lo spostamento di un elemento dalla tabella di
sinistra a quella di destra, e il programma è in grado di fornire informazioni sulla possibilità
o meno di calcolare tale punto. Se il programma, in base alla seleziona effettuata, riscontra
di poter calcolare le intersezioni anche con il calcolo dei minimi quadrati, dopo aver
effettuato un primo calcolo empirico, proporrà di eseguire questo secondo calcolo.
Automaticamente verrà aperta una finestra simile a quella in Figura 2-109. Le funzionalità e
le impostazioni possibili in questa schermata sono le stesse che si possono trovare nel caso
del calcolo di rete planimetrico.
Figura 2-108
Tornando ai comandi in Figura 2-100, Visualizza tutte le misure, Visualizza misure mediate e
Calcola medie sono altre funzioni disponibili, le prime due sono opzioni di visualizzazione,
l'ultima opera sul libretto prendendo tutte le misure in considerazione e calcolando le medie.
Quest'ultima funzione (Calcola medie) apre una schermata (Figura 2-112) in cui è possibile
impostare tolleranze, colori del testo, layer, simboli e relativi colori (per punti noti, punti di
dettaglio e stazioni), cifre decimali, rappresentazione degli angoli e correzioni (come la
rifrazione atmosferica), cliccando Procede il programma procederà al calcolo medie.
Il comando Carica punti noti genera un menu con tre opzioni: Legge da file, Legge dal
presente lavoro, Annulla punti noti. Il primo comando apre una schermata in cui è possibile
selezionare un file di testo contenente le coordinate ed indicare un carattere separatore
(Figura 2-111).
Tra i comandi visibili in Figura 2-100, il pulsante Abilita inserimento manuale porterà nella
sezione di scrittura manuale del libretto, (descritta in precedenza).
Il comando Visualizza report aprirà una schermata con un file simile html in cui saranno
contenute tutte le informazioni sul libretto corrente. Se il programma riconosce che ci sono
più report presenti nel lavoro si aprirà una finestra in cui verranno visualizzati tutti i report
in modo da poter selezionare quello desiderato, in questa schermata si può anche eliminare
(uno o più) report.
Inserisci libretto nel lavoro se cliccato inserisce il libretto nella grafica; prima di procedere il
sistema controllerà la presenza di misure medie e se i calcoli sono stati eseguiti, quindi sarà
possibile vedere nuovamente un riepilogo delle misure (eventuali misure non mediate
saranno visualizzate su linee rosse, così da poter effettuare le correzioni).
Con il comando Memorizza libretto si potrà salvare il libretto, dopo aver visualizzato la
schermata con le informazioni generali (es. Nome libretto, data, località, ecc.), una volta
scelta la destinazione per il salvataggio, l'applicazione produrrà un file con l'estensione
.cubefbk.
Gli ultimi comandi riguardano l'esportazione, i libretti possono essere esportati in sono GSI
(18 e 6 bit), in IDX e in file di testo (oltre che nel formato nativo del programma .cubefbk).
Figura 2-114
Figura 2-115
Figura 2-116
Per eseguire la livellazione trigonometrica si dovrà inserire nel lavoro un libretto con
l’estensione prevista dal programma (.cubefbk). Nel libretto dovranno esserci delle quote
note dalle quali far partire il calcolo (Figura 2-117). È prevista anche la possibilità di inserire
manualmente i punti.
Figura 2-117
Per eseguire la livellazione geometrica si dovrà inserire nel lavoro un file di testo con dislivelli.
È prevista anche la possibilità di inserire manualmente i punti. Una volta importato il file di
testo la schermata di riferimento sarà simile a quella in Figura 2-117.
Il pulsante per attivare o disattivare gli schemi libretto si trova nella tab Topografia (Figura
2-118). La casella di spunta chiamata Mostra, attiverà o disattiverà il disegno. Il pulsante
Opzioni dà luogo ad una finestra come in Figura 2-119, in questa schermata si può stabilire
se visualizzare i collegamenti, sia per i libretti GPS che per i libretti polari, se si desidera che
le connessioni siano visibili nella stampa e si può scegliere il colore da dare ai collegamenti.
In Figura 2-120, un esempio di lavoro con schema libretto visibile.
Figura 2-118
Figura 2-119
Nella Tab Contorni si possono trovare tutte le funzioni di disegno e modifica dei contorni.
Questa sezione è suddivisa in 4 sottocategorie: Pregeo, Estratto EDM, DTM, Modifica.
Figura 3-1
Figura 3-3
La schermata per la creazione di un contorno da punto interno è mostrata in Figura 3-4. Per
salvare il contorno sarà necessario attribuirgli un nome, è possibile anche stabilire di che
tipologia di contorno si tratta, di default sarà sempre creato un contorno generico. In basso
nella tabella caratteristiche grafiche, pensata principalmente per gli utilizzatori di Pregeo, è
possibile cambiare le tipologie di linea che compongono il contorno, suddividendole per
vertice o per punto.
In basso, si può notare sulla sinistra la Lista contorni, selezionando un contorno già presente
nel lavoro questo verrà incluso nella tabella di destra (Lista aree interne) e questo diverrà
un’area di esclusione nella creazione del contorno in oggetto.
Tornando ai comandi in Figura 3-1, il comando proprietà apre una finestra identica a quella
in Figura 3-4 con le caratteristiche del o dei contorni selezionati, è possibile cambiare alcune
caratteristiche, come il layer di appartenenza.
Figura 4-1
4.1 DTM
DTM contiene dei comandi già incontrati, Disegna vincolo e Disegna esclusione, illustrati nel
paragrafo relativo ai Contorni. Elabora DTM è il comando che permette di disegnare un
modello digitale a partire da un vincolo.
La schermata per il disegno di un modello digitale è quella illustrata in Figura 4-2. Sulla
sinistra è possibile selezionare i layer dei punti e delle polilinee che si vogliono utilizzare per
la creazione, di default vengono sempre considerati tutti i punti e tutti i layer del lavoro
corrente. Sulla destra in alto si dovrà selezionare un contorno dal quale partire per la
creazione del modello, è possibile scegliere tra la selezione con mouse direttamente dalla
grafica, la seleziona da una lista di riepilogo dei contorni e la creazione automatica di un
contorno data una distanza fissa tra i punti (da inserire, anche se il programma suggerisce
un valore in base al lavoro corrente). In basso si dovranno inserire alcune caratteristiche del
DTM, il nome del contorno di partenza (se non già inserito con la selezione), il colore e la
quota massima e minima del modello. Il nome del contorno è obbligatorio, le altre
caratteristiche sono impostate di default o non strettamente necessarie alla creazione.
premendo il pulsante crea DTM in basso verrà chiusa la finestra e generato il modello in
grafica.
Il comando Inverti (Figura 4-1), permette la selezione e inversione di due facce 3D.
In Curve di livello ci sono 5 comandi, il primo chiamato Crea, aprirà una finestra come in
Figura 4-3. Per la creazione è possibile stabilire il layer di riferimento del modello digitale sul
quale si vuole generare le curve, di default sono sempre considerati tutti i DTM. Sulla sinistra
è possibile stabilire la distanza tra le curve principali e normali, i colori e i layer di
appartenenza, in Figura 4-3 si possono vedere i valori che il programma attribuisce di default
se non viene effettuata un’impostazione da parte dell’utente. È possibile tracciare le quote
per le curve principali (in tal caso è possibile impostare il font e il layer delle quote), in basso
si possono notare altri valori come il fattore di elasticità delle curve, questi valori sono
modificabili, in ogni caso il programma propone sempre dei valori coerenti con il lavoro
corrente.
Figura 4-3
Il secondo comando nella sezione Curve di livello apre una schermata come in Figura 4-4.
Cliccando sul comando, sarà necessario selezionare la curva o le curve delle quali si vuole
modificare l’arrotondamento. Muovendo l’indicatore blu verso il + o il - è possibile valutare
in grafica il risultato della modifica.
Stonex Software Cube-manager v4.3 – Manuale Utente 112
Figura 4-4
Gli ultimi 3 comandi nella sezione Curve di livello sono comandi di trasformazione da
polilinee a curve di livello e viceversa o da polilinee a curve b-spline.
Il comando Calcolo di volumi apre una finestra come in Figura 4-5. È possibile indicare, sulla
destra nella sezione Layer dei DTM, quale layer prendere in considerazione per il calcolo, di
default sono selezionati sempre tutti i DTM presenti nel lavoro attivo.
Il calcolo dei volumi può essere effettuato impostando un piano orizzontale oppure da piano
inclinato passante per 3 punti. Di default per il piano orizzontale sarà mostrata sempre la
quota più bassa dei DTM, per il piano inclinato saranno riportati i primi 3 punti del DTM.
Figura 4-5
Per procedere cliccare su Calcola volume, sarà così visualizzata la finestra in Figura 4-6. Nella
parte sinistra è possibile consultare il volume di sterro e di riporto espressi in metri cubi,
l’area orizzontale e inclinata, espresse in metri quadrati.
È possibile visualizzare (ed eventualmente salvare in memoria) il report dei calcoli, il
programma propone 3 possibili report, il primo essenziale con i dati che sono visualizzati
nella parte alta della finestra; il secondo dettagliato, in cui per ogni faccia 3D sono riportate
le coordinate dei vertici, il delta delle quote, l’area orizzontale, l’area inclinata, i volumi; il
terzo con l’area inclinata, l’area orizzontale e il volume di ogni faccia 3D.
Nella parte destra della schermata in Figura 4-6, è possibile impostare la visibilità e le
caratteristiche grafiche della numerazione delle facce 3D e delle linee di intersezione con il
piano del volume.
Figura 4-7
La selezione di una delle prime due funzioni - Profilo su singola linea/polilinea e Profilo su
linee/polilinee concatenate - genera una finestra come in Figura 4-8, la differenza tra i
comandi è semplicemente sul tipo di entità (singola o concatenata), sulla quale si vorrà
costruire il profilo. Nel secondo caso la selezione di una linea o polilinea fa sì che vengano
selezionate e concatenate tutte le linee/polilinee che avranno vertici in comune.
Nella finestra in Figura 4-8 troviamo le prime impostazione sulla creazione di un profilo,
come primo passo occorre selezionare se costruire il profilo su tutti gli elementi intersecati
dalla linea o soltanto sui vertici. Un’altra scelta da effettuare è se si desidera inserire punti
quotati, se sì, si dovrà indicare se devono essere inseriti in tutti i punti intersecati dalla linea
o soltanto sui vertici. Gli elementi grafici relativi ai simboli, nella parte bassa della finestra, si
attivano soltanto se si desidera inserire punti quotati.
Cliccando il pulsante Compone profilo si accede alla schermata successiva di gestione
profilo, per completare le impostazioni di creazione (Figura 4-9).
Questa nuova finestra è suddivisa in due aree, la parte superiore presenta il riepilogo dei
punti/vertici che compongono il profilo, nella parte inferiore si può notare la
rappresentazione grafica del profilo, muovendo il mouse sul profilo, la selezione del punto
sulla tabella superiore cambierà in accordo con la posizione del mouse. Per salvare il profilo,
cliccare sul pulsante Memorizza profilo, così verrà memorizzato un file di cube.manager con
estensione .cubeprf.
Figura 4-9
Figura 4-10
Figura 4-11
Figura 4-12
Figura 4-13
Premendo il comando Avanti si accede alla finestra in Figura 4-14. Questa ultima schermata
sarà utile ad inserire le ultime impostazioni prima della creazione in grafica del profilo. Nella
parte alta della finestra c’è la sezione relativa all’intestazione del profilo. Le intestazioni
inserite con la relativa posizione appariranno nella tabella a destra. Nella parte sottostante
troviamo la sezione traccia profilo nella quale si può indicare la progressiva di partenza e
fine della traccia che si vuole disegnare e le scale di lunghezze e altezze. Il comando Traccia
profilo popola la tabella nella sezione Salti quota – dimensione profilo, che riporta i salti di
quota previsti nel profilo richiesto, dopo aver inserito un nome per il profilo si può cliccare
sul pulsante Disegno per procede alla creazione grafica. In Figura 4-15 è mostrato un profilo
così come appare in grafica dopo la creazione, si tenga presente che il progetto di partenza
sarà chiuso prima di disegnare il profilo, se non si proviene da un file .cubeprf il programma
chiederà se si vuole salvare il progetto prima di chiuderlo.
Tornando ai comandi in Figura 4-7, il comando Apri profilo esistente, apre i file dei profili
salvati in Cube-manager con estensione .cubeprf.
Il comando Inserimento profilo da tastiera abilita l’inserimento manuale dei punti che
costituiranno il profilo, verrà visualizzata una finestra identica a quella in Figura 4-11. Il
comando Memorizza aggiunge il punto configurato. Per continuare ad aggiungere punti
cliccare sul comando Aggiunge punto (Figura 4-16) che comparirà al di sotto della tabella
di riepilogo punti. Una volta inseriti tutti i punti manualmente sarà possibile lavorare sul
profilo come indicato nella prima parte di questo paragrafo.
Figura 4-16
Figura 5-1
La Tab Raster fornisce gli strumenti per lavorare con le immagini raster (Figura 5-1). Questa
sezione è suddivisa in due sottosezioni: In/Out e Modifica.
Nella prima parte ci sono i comandi Importa raster e Cancella raster che sono disponibili per
tutti i moduli. I formati supportati sia in importazione che in esportazione sono: BMP; GIF;
EXIF; JPG; PNG; TIF; TIFF.
Il primo comando della sezione Modifica è Proprietà, la finestra corrispondente è quella
mostrata in Figura 5-2.
Figura 5-2
Figura 5-3
Figura 5-4
Il comando Unisci permette l’unione di due immagini, il risultato grafico sarà assegnato
all’immagine selezionata ma non verrà modificato l’originale, una nuova immagine verrà
creata salvando il progetto corrente.
Gli ultimi due comandi, Ordine e Capovolgi hanno entrambi un menu a tendina composto
di due elementi, Porta in primo piano – Porta in secondo piano per il primo comando; In
verticale – In orizzontale per il secondo comando. La selezione dell’immagine renderà
effettiva la funzione selezionata.
Figura 6-1
Figura 6-2
Il passo successivo, dopo la visualizzazione della tabella di riepilogo dei punti da calcolare,
è mostrato nella schermata in Figura 6-3. In questa fase si dovrà selezionare un file di dati
grezzi prodotto in campagna e relativo al lavoro GPS presente in progetto (il programma
supporta la multi-selezione di più file di dati grezzi). I formati di dati grezzi supportati (sia
per il Rover che per la Base) sono, per quanto riguarda il formato binario:
*.dat (per tutti i ricevitori della gamma Stonex, ad esclusione dell’S4H2) e *.log (per il
ricevitore S4H2);
per quanto riguarda il formato RINEX: V2 e V3 non compressi o compressi (Hatanaka).
La selezione del file di base (prodotto da un altro GPS o da una stazione permanente) genera
l’apertura di una schermata come quella in Figura 6-4, dove sarà possibile leggere le
coordinate (è possibile visualizzare la misura delle coordinate al centro di fase oppure a
Figura 6-3
Premendo Avanti, si accede alla schermata in Figura 6-5, dove è possibile settare i parametri
utili al calcolo. In questa schermata è possibile selezionare le costellazioni da considerare
per il calcolo (N.B. la costellazione GPS non è deselezionabile).
Si può anche attribuire una modalità di osservazione, la spunta sul Codice non è
deselezionabile.
Nel gruppo Altre opzioni si possono definire i valori di elevazione (consigliati 15 gradi), il
coefficiente minimo di risoluzione di ambiguità di fase (il valore consigliato è 2) e la soglia
minima di segnale rumore (il valore consigliato è 35), quest’ultimo valore si può assegnare
al Rover e/o alla Base.
Nella versione attuale vengono utilizzate Effemeridi broadcast e non sono attivate le
Effemeridi precise.
Nelle liste dei satelliti usati si possono selezionare o deselezionare i satelliti utilizzati per il
calcolo, il pulsante di undo in alto a destra ripristina la situazione di partenza con tutti i
satelliti selezionati. Il pulsante Ripristina valori di default, ripristina i valori di tutti gli altri
parametri.
Una volta impostati i parametri desiderati si può procedere con il calcolo cliccando sul
pulsante Esegue calcolo di postprocessamento, l’esecuzione si può interrompere cliccando
sul pulsante Stop (quando il calcolo è in esecuzione viene visualizzata la finestra Figura 6-6,
sovrapposta alla schermata principale).
Figura 6-6
Il risultato dei calcoli genera la pagina Risultati del calcolo (Figura 6-7), dove viene
rappresentata una tabella con l’elenco dei punti calcolati. Le colonne della tabella forniscono
informazioni utili sui punti in questione, in particolare sarà possibile visualizzare le
coordinate misurate per ogni punto, le coordinate corrette e gli scarti. Lo stato dei punti è
evidenziato dall’alternanza dei colori fra le righe (fixed, SBAS e DGPS in colore bianco; float
in colore ciano; PPP in colore giallo; single in colore arancione).
In basso a sinistra si può osservare un riepilogo statistico dei punti calcolati, mentre in basso
a destra si possono filtrare i punti che saranno riportati nel lavoro (es. in base allo stato o in
base ai valori della standard deviation, in questo caso i punti al di sopra del valore settato
non passeranno il filtro).
Figura 6-7
Figura 6-8
Figura 6-9
Lo Statico è un calcolo che presume di ottenere una precisione assai maggiore dello
Stop&Go, infatti i punti rilevati in modalità statico in campagna sono stati registrati per un
tempo di alcuni minuti o ore, tempo di stazionamento molto più elevato di quello previsto
per lo Stop&Go. La prima finestra di lavoro, nel caso si scelga di effettuare un calcolo Statico,
darà la possibilità di selezionare uno o più file di dati grezzi che corrispondono a rilievi statici
eseguiti in campagna dall’operatore (Figura 6-10).
Figura 6-10
Le schermate di lavorazione, una volta cliccato il pulsante Avanti sono simili a quelle
incontrate nel caso del calcolo Stop&Go. La schermata successiva alla selezione dei file
grezzi permetterà la selezione di un file di base (la parte in alto relativa alla selezione dei file
grezzi, è attiva soltanto in modalità Stop&Go). Si rimanda al paragrafo precedente per la
descrizione delle fasi di lavorazione, per l’utente avranno lo stesso aspetto ma naturalmente
i calcoli saranno svolti dall’applicazione in modo diverso. In alto nel titolo della finestra, dopo
la parola Postprocessamento ci sarà sempre anche il titolo del calcolo scelto. La
configurazione dei parametri consigliata, nel caso del calcolo Statico, è la seguente: valore
di elevazione, 10 gradi; coefficiente minimo di risoluzione di ambiguità di fase, 3; soglia
minima di segnale rumore, 30.
Figura 6-11
Salvando il lavoro come progetto .cubemgr, in un secondo momento sarà possibile eseguire
il calcolo statico su altri file di osservazione in modo da aggiungere il nuovo libretto che sarà
calcolato a quello già esistente, questa opzione è stata inserita soprattutto per avere la
possibilità di creare un progetto esteso nel tempo. Per aggiungere nuovi punti calcolati ad
un libretto esistente basterà riaprire il progetto salvato e cliccare sul comando Statico
singola, Cube-manager automaticamente chiederà se si vuole continuare a lavorare sul
progetto corrente senza crearne uno nuovo.
Figura 6-13
Figura 6-14
Il calcolo cinematico ha lo scopo di rilevare il percorso del rover mobile. Con il rover mobile
viene ottenuta una posizione per ogni epoca (percorso) Figura 6-18.
Vediamo le fasi di lavorazione di un calcolo cinematico: come prima operazione, ricordiamo
che è necessario impostare nel programma un sistema di riferimento corretto, al fine di
ottenere dei risultati validi. Nel caso si voglia effettuare un calcolo cinematico abbinato al
calcolo Stop&Go sarà necessario importare nel progetto un rilievo GPS, il programma
comunque chiederà la conferma dell’azione da svolgere. Premendo Sì in Figura 6-15, i punti
Stop&Go del rilievo saranno inclusi nel calcolo.
In questo modo la procedura e i passaggi sono identici a quelli del calcolo Stop&Go
descritto nel paragrafo 3.1.
Figura 6-15
Se non si hanno punti Stop&Go da calcolare, la prima schermata che sarà visualizzata
eseguendo un calcolo cinematico sarà quella mostrata in Figura 6-16, anche in questo caso
è possibile seguire i passaggi e i consigli già esposti nei paragrafi 3.1, relativi al calcolo
Stop&Go (in Figura 6-16 si può notare una schermata per il calcolo cinematico molto simile
a quella del calcolo Stop&Go). I valori dei parametri di calcolo (come ad esempio il SNR-
Signal-to-noise-ratio) che suggeriamo di utilizzare sono sempre impostati come valori di
default, proposti dal programma.
Alla fine dell’elaborazione, il programma presenterà una finestra come in Figura 6-17.
Si potrà quindi decidere se importare nel lavoro il percorso calcolato (come polilinea), i punti
che compongono il percorso, oppure entrambi. Per i punti viene proposto un nome di
partenza di default (Kpt1), gli altri saranno sequenziali, il nome di partenza è sempre
modificabile. Si può infine scegliere di includere i punti Stop&Go nel percorso calcolato. In
Figura 6-18 un esempio di un lavoro risultato da un calcolo cinematico con percorso e punti
Stop&Go.
Figura 6-18
Cliccando il comando Statico multipla è possibile creare un progetto con più basi di
riferimento e relative baseline, includendo anche punti mediati come risultato di calcolo da
basi diverse; questo calcolo viene spesso utilizzato per controllare la posizione di alcuni punti
nel tempo. In Cube-manager è possibile creare un progetto automatico, manuale, o aprire
un progetto esistente (Figura 6-19).
Il progetto automatico esegue il progetto della rete automaticamente creando tutte le
baseline tra punti noti e punti da calcolare e tra i punti (in base all’occupazione, per creare
punti mediati). Per procedere si selezionano i file da processare (Carica file osservazioni) e
quindi si clicca sui file dei punti noti per definirli come base di riferimento (dalla finestra File
osservazioni i file selezionati passeranno alla finestra File basi note), quindi si clicca su Calcola
baseline (Figura 6-20). Il progetto manuale richiede di inserire un file alla volta, i punti noti
si inseriscono cliccando su Aggiungi nuova base e quelli da calcolare su Aggiungi nuova
baseline.
In Figura 6-21 si può vedere la schermata che raggruppa le basi e le baseline relative al
progetto corrente, sia che esso provenga da una scelta di costruzione automatica o da una
costruzione manuale. In questa fase è possibile aggiungere base e/o baseline, e memorizzare
il progetto. Nella tabella i punti noti si trovano a sinistra e quelli da calcolare a destra, si
possono inserire baseline tra punti incogniti (quindi processando un punto incognito
rispetto ad un altro punto incognito) purché questi siano stati inseriti precedentemente. La
selezione dei file di navigazione è sempre automatica, se fallisce il programma propone una
selezione manuale dei suddetti file. La colonna dello stato fornisce informazioni sulla
presenza o meno dei file di osservazione e navigazione (in particolare quando si ricarica un
progetto in memoria).
Si può visualizzare il grafico di occupazione dei file (comando Grafico occupazione (s)) e con
il comando Visualizza il progetto di rete si vedrà la rappresentazione grafica del progetto
(per ottenere questa rappresentazione, il programma automaticamente attiva l’opzione di
visualizzazione dello schema libretto, sempre disattivabile, par. 2.5.4).
Cliccando sul pulsante Aggiunge osservazioni a progetto esistente si può includere un
progetto precedentemente salvato a quello corrente, questo garantisce la possibilità di
costruire un progetto anche esteso nel tempo.
In basso (Figura 6-21), sarà necessario confermare se il valore relativo all’altezza dell’antenna
e riportato nel file RINEX, è stato registrato alla base dell’antenna oppure al centro di fase.
Questa scelta è necessaria e deve essere effettuata con cura per non inficiare i calcoli
successivi.
Cliccando su una riga di una base o di una baseline, tramite il menu a comparsa si potrà
accedere alla schermata di configurazione dei parametri di calcolo, aggiungere file di
osservazione al calcolo, eliminare la base o la baseline selezionata e si potranno sostituire i
file di navigazione. Cliccando sulla riga di una base inoltre è possibile accedere alla
schermata relativa alle coordinate di essa, schermata simile a quella riportata in Figura 6-4.
Esegue calcolo (Figura 6-21), apre la schermata in Figura 6-22, dove sarà possibile controllare
la costruzione del progetto a verificare quali sono i punti di riferimento e quali i punti da
calcolare, lo scopo di questo controllo è di cambiare lo stato dei punti, qualora sia errato.
Premendo Prosegue si può avviare il calcolo al termine del quale sarà visualizzata una
schermata come in Figura 6-24.
La tabella in Figura 6-24 presenta informazioni dettagliate sui risultati ottenuti come segue:
Coordinate corrette: posizione calcolata
Stato: tipo di soluzione (fisso / mobile)
Satelliti: numero di satelliti utilizzati nel calcolo
StDev: deviazione standard della soluzione
Coordinata misurata: posizione stimata dal ricevitore
Differenze grezze: differenze tra posizione stimata e calcolata
Al termine del calcolo le scelte possibili sono salvare il progetto con estensione *.cubemgr
(al quale in un momento successivo si potranno aggiungere altri punti calcolati) oppure
esportare un file di testo oppure visualizzare/salvare un report in formato html.
Figura 6-19
Questo calcolo è una valutazione statistica della qualità di una rete, si basa sui risultati di
una elaborazione statica e viene utilizzato quando c'è la necessità di controllare la posizione
di alcuni punti nel tempo con alta precisione. Si realizza avendo più di una base e
osservazioni simultanee che possano generare un sistema ridondante. La ridondanza
consente di osservare gli errori residui che sono collegati alle fonti di errore nelle misurazioni
e non possono essere completamente rimossi.
Gli errori residui possono essere distinti in errori casuali ed errori grossolani. Gli errori casuali
possono essere ridotti al minimo mentre gli errori grossolani possono essere rilevati ed
eliminati.
Si può avviare il comando per il calcolo di compensazione avendo quindi nel lavoro corrente
di Cube-manager, punti calcolati da più basi e osservazioni simultanee.
Il comando Rete da avvio ad una finestra (Figura 6-25) che presenta due tabelle: quella in
basso mostra le baseline con i valori di varianza, quella in alto mostra la costruzione del
progetto, con le basi di riferimento e i punti calcolati. La tabella suddetta offre la possibilità
di ridefinire il tipo di punto con un menu a tendina (Figura 6-27).
Il comando Progetto di postprocessamento apre una finestra come in Figura 6-28, da qui si
può osservare la struttura del progetto e controllare se per i punti si hanno a disposizione i
file di osservazione (le caselle verdi apparirebbero rosse e darebbero la possibilità di inserire
manualmente il file), questa funzione ha valore nel caso in cui si richiami dalla memoria un
progetto *.cubemgr e si vuole continuare ad includere punti nel progetto (i file di
osservazione potrebbero non trovarsi nella stessa cartella di quando è stato salvato il
progetto).
In Figura 6-28 cliccando sul pulsante Crea progetto si può accedere alla schermata già
incontrata in Figura 6-21, da qui si possono inserire nuove basi e baseline al progetto
corrente, come è stato descritto nel paragrafo relativo al calcolo statico con base multipla,
ed eseguire nuovamente il calcolo (sarà necessario salvare il progetto *.cubemgr e premere
di nuovo il comando Rete per tornare al calcolo di compensazione).
Tornando alla schermata in Figura 6-25, prima di effettuare il calcolo vero e proprio
(comando Calcola rete) si può selezionare il Data snooping, il report creato per il calcolo
presenterà nella parte in basso una tabella relativa ai punti di criticità, segnalando in rosso
gli elementi fuori dal fattore di confidenza (valore standard non modificabile).
Il pulsante a sinistra chiamato Analisi preventiva (Loop closure check) sarà descritto nel par.
6.5.1.
Cliccando su Calcola rete, il report (file html) viene creato ad aperto automaticamente nel
browser. Tornando al programma viene chiesto se si vuole salvare il report. Nel frattempo,
la barra dei comandi sottostanti alle tabelle cambia aspetto (Figura 6-26), in particolare
vengono aggiunti i comandi, Memorizza lavoro e Report. Per visualizzare di nuovo il report,
si clicca su Report. Il comando Memorizza lavoro invece salva i risultati del calcolo.
Figura 6-25
Figura 6-26
Figura 6-28
Figura 6-30
Figura 6-31
Figura 6-33
Tornando ai comandi di analisi (Figura 6-31), il secondo comando dall’alto, Analisi baseline
ripetute, mostrerà automaticamente la baseline ripetute con una logica simile a quelle vista
nel comando precedente.
Il comando Analisi cicli manuali genera una finestra come in Figura 6-34. Per questa funzione
sarà necessario selezionare le baseline che compongono il poligono che si vuole analizzare.
La selezione può avvenire dalla tabella che si trova sulla sinistra nella finestra principale e
Figura 6-36
Cube-manager supporta la vista 2D, 3D e la vista libretto. Le finestre possono essere usate
contestualmente, Figura 7-1.
Figura 7-1
La vista libretto permetta la consultazione e l’editing dei rilievi (GNSS e TS) presenti nel
lavoro.
Agendo sull’albero di riepilogo laterale (Figura 7-2), è possibile inserire un nuovo rilievo e/o
nuovi elementi ai rilievi. A seconda del nodo selezionato, il programma automaticamente
proporrà un inserimento GPS o TS. Dopo aver inserito il nome (Figura 7-3), l’inserimento sarà
automatico e visibile nella griglia e nel CAD, se il nuovo elemento punta ad un punto
topografico esistente ne prenderà le coordinate e le caratteristiche, altrimenti sarà creato
con valori di default.
Se si desidera aggiungere un nuovo rilievo sarà necessario inserire oltre al nome anche di
che tipo di rilevo si tratta (Figura 7-4).
Figura 7-3
Agendo sulla griglia, per le colonne editabili, si può modificare i valori singoli (Figura 7-5)
oppure modificare i valori selezionando più righe o più celle Figura 7-6 (click destro sulla
selezione). In caso di selezione multipla di più colonne le funzioni disponibili sono quelle
mostrate in Figura 7-7. La Rinomina agirà sugli elementi delle righe selezionate, la Copia
copierà gli elementi e permetterà di incollare l’oggetto soltanto nella griglia libretto (anche
di un’altra istanza di Cube-manager, diversa dalla corrente, senza chiudere la corrente). La
Copia testo permette una copia del valore testuale di ciò che si è selezionato in tutte le
applicazioni che supportano la funzione incolla testo. Il comando Cancella, cancella
l’elemento o gli elementi selezionati.
Figura 7-6
La rinomina singola di un elemento farà comparire una finestra di dialogo, come quella
mostrata in Figura 7-8, in alto è mostrato il cambio nome che si sta effettuando, al di sotto
deve essere selezionata la funzione che si vuole svolgere. Il Rinomina punto, rinominerà tutti
gli elementi dei rilievi e i punti topografici dal nome di partenza al nuovo nome (se il nome
è già esistente la funzione non sarà portata a termine).
La seconda scelta, Rinomina la Stazione GPS (che cambia a seconda di che elemento del
rilievo è selezionato), effettuerà la rinomina soltanto dell’elemento del rilievo selezionato, se
si inserisce un nome esistente il programma chiederà una conferma di ciò che si desidera
fare come in Figura 7-9, premendo sì il risultato sarà come quello ottenuto con il Rinomina
punto, premendo no soltanto l’elemento selezionato sarà rinominato e sarà collegato
all’elemento di nome esistente.
Figura 7-8
La modifica di valore con selezione multipla (Figura 7-6), genera una finestra come in Figura
7-10, sulla sinistra si può scegliere che tipo di operazione si vuole eseguire e sulla destra si
può inserire il valore.
La modifica delle coordinate Est, Nord, e Quota di un punto incognito ne presuppone la
trasformazione in punto noto.
Figura 7-10
Elenco di comandi che possono essere digitati nella riga di comando (Figura 7-11) del
programma, il riconoscimento dei comandi non fa distinzione tra maiuscole e minuscole:
Figura 7-11
Figura 7-12
Il doppio click sul tasto centrale del mouse esegue uno zoom limiti.
Il pannello di gestione del Progetto (Figura 7-13, a sinistra nella schermata principale) è una
struttura ad albero che contiene tutte le entità topografiche e raster presenti nel progetto.
Con il doppio clic sui punti topografici è possibile selezionarli come alternativa alla selezione
grafica. Le icone al fianco del nome forniscono informazioni sul tipo di punto in questione.
Figura 7-13
Figura 7-14
Nella parte inferiore dello schermo, è possibile visualizzare le coordinate degli elementi nel
progetto, abilitare o disabilitare la modalità Osnap, la vista Orto e la vista Polar. Anche gli
spessori e la parametratura possono essere attivati o disattivati.
L’attivazione della parametratura genera una finestra come in. In questa schermata è
possibile costruire la parametratura definendo in alto il tipo e la scala. Nel riquadro principale
possono essere impostati i valori di costruzione della parametratura (sono sempre
disponibili valori di default), in basso si può impostare se costruire una cornice esterna e con
quali caratteristiche. Il comando Scritture parametratura per una schermata come in dove si
potrà scegliere le caratteristiche delle eventuali scritture. Premendo di nuovo il pulsante
della parametratura è possibile disattivarla (se nel lavoro attivo viene trovata una
parametratura si può cancellare o disattivare, o crearne una nuova).
Facendo click sul pulsante Barre strumenti (menu nel cerchio rosso, Figura 7-17) è possibile
personalizzare il layout e la visualizzazione delle scorciatoie disponibili nel programma
(Figura 7-18, tutte le icone per le scorciatoie disponibili. Per riposizionarle sullo schermo
trascinare le barre facendo click sui 5 punti a sinistra, sistema drag-and-drop).
Figura 7-18