Introduzione Notizie generali sul componimento poetico (data o periodo
di composizione e pubblicazione, movimento culturale a cui appartiene, valore esplicito del testo…) Argomento Qual è l’argomento del testo poetico? (=soggetto della poesia) Tema Qual è il tema? (= idee, pensieri, sentimenti che il soggetto suscita nel poeta e che lo hanno ispirato nella composizione) Analisi strutturale Da quanti versi è composta? Da quante strofe? Che tipo di strofe? (es. terzine, quartine …)
Ci sono enjambement tra i versi o tra le strofe?
I versi seguono le regole della metrica o sono liberi? Se seguono le regole, di che versi si tratta? (es. bisillabo, trisillabo...)
I versi sono sciolti o seguono uno schema metrico? Se sì,
quale? Come si chiamano le rime? Quale schema seguono? Ci sono rime interne, rimalmezzo, assonanze o consonanze?
Ci sono figure retoriche di suono? (es. allitterazioni,
onomatopee, paronomasie…)
Ci sono ripetizioni o anafore?
Ci sono figure retoriche del significato (es. metafora,
similitudine, personificazione, sinestesia …)? Se sì, scioglile = spiegane il significato Spiegazione e Spiega con parole tue ciò che il poeta dice, cercando di rielaborazione esplicitare il significato letterale e quello simbolico dei versi
Connessioni e Esprimi le sensazioni che hai avuto leggendo la poesia.
impressioni Fai esempi di esperienze personali. Confronta la poesia con altre che hanno lo stesso argomento o lo stesso tema IL CANTICO DELLE CREATURE Introduzione Il Cantico delle creature, conosciuto anche come Il cantico di Frate sole e Sorella Luna è la più famosa poesia religiosa della letteratura italiana. Composta nel 1224 da Francesco d’Assisi dopo una notte di preghiera e meditazione, è un vero e proprio inno di lode al Signore per le cose create. Queste sono belle sia perché rappresentano il loro Creatore, sia per la loro utilità. È stato scritto in volgare umbro, e non in latino, affinché il messaggio potesse essere capito da tutti e non solo dai più istruiti Argomento Preghiera in forma di “lode” a Dio in cui san Francesco descrive la grandezza di Dio e lo ringrazia per il creato. Tema Questo testo che loda Dio e le sue creature, e quindi è una preghiera a tutti gli effetti, si rivela occasione per parlare di politica, economia, ecologia
Analisi Il testo è composto da 33 versi e non segue uno schema
strutturale metrico regolare: si alternano versi di varia lunghezza che riproducono il ritmo delle preghiere. Accanto alle rime (stelle / belle) sono presenti assonanze (cioè le parole alla fine del verso contengono le stesse vocali). Il testo è suddiviso in piccole strofe di 2 o 3 versi (tranne la penultima di 7 versi) che iniziano quasi tutte per ANAFORA (Laudato sii, mio Signore). Un’altra figura retorica è la coordinazione per POLISINDETO (per sorella acqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e pura). La lingua scelta dall'autore è un volgare umbro illustre, cioè “ripulito” dalle forme più popolari e ricco di latinismi, ovvero parole che conservano la forma latina da cui derivano, come laude (v.2), homo (v.4), ecc. Questa scelta, come detto poco più su, è funzionale alla comprensione da parte di tutti i possibili lettori e ascoltatori di questa preghiera (che si pensa avesse anche un accompagnamento musicale) Spiegazione e Francesco apre il cantico delle creature lodando Dio, l’unico rielaborazione meritevole di lodi e benedizioni, e contemporaneamente critica i due poteri forti del tempo (papa e imperatore) che, nel 1200 guerreggiavano tra di loro per stabilire il primato dell’uno sull’altro. Inizia poi la lode a tutte le creature, espressa con la riconoscibile ANAFORA (Laudato sii, mii Signore). Il primo ad essere citato e lodato è il Sole, che più di ogni altra creatura rappresenta Dio, espressa con il polisindeto (è bello e raggiante con grande splendore), cioè l’elencazione. Anche gli altri elementi, nelle strofette successive, sono descritti attraverso il polisindeto. Due cose colpiscono di questi versi: 1) per prima cosa, Francesco, quasi cieco, loda il Sole. I suoi occhi malati soffrivano alla vista della luce, eppure Francesco loda Dio per la luce del Sole, sebbene non la veda e gli provochi fastidio. 2) Nel cristianesimo il Sole è Cristo: in un periodo in cui c’erano molte eresie, questo verso era una critica feroce a queste devianze dal cristianesimo. Dopo di lui, Francesco loderà alternativamente, una creatura femminile (sora) e una maschile (frate), fino a sora nostra madre Terra, in una sorta di grande famiglia, in cui Sole e Terra sono padre e madre, e tutte le altre creature maschili e femminili sono figli. Proprio nei versi in cui Francesco loda madre Terra, ammonisce i mercanti e gli uomini del suo tempo (papa e imperatore compresi) a ritrovare la radice della vera felicità, che non è affatto nel possedere, nel conquistare, nell’accumulare. Dietro una facciata ecologista e ambientalista, (Francesco loda gli elementi naturali raccontandoci ciò che di buono rappresentano per l’uomo e quanto sia importante difenderli e proteggerli), Francesco nasconde un profondo avvertimento politico e morale. Successivamente inizia la seconda parte del Cantico, in cui Francesco loda gli uomini capaci di perdonare e di sopportare le sofferenze delle malattie. Anche questi versi suonano come un rimprovero per gli uomini del suo tempo: in un momento storico in cui la Chiesa padroneggia e combatte, richiamare tutti al perdono è un nuovo forte richiamo. Inoltre l’autore ricorda a tutti che bisogna cercare di guadagnarsi la salvezza eterna nella vita dopo la morte, non la ricchezza e il potere sulla Terra. Una delle parole più ricorrenti nel cantico è l’aggettivo bello: ogni creatura è bella. Questo aggettivo, usato oggi in modo a volte eccessivo e superficiale, è estremamente importante. Siamo invitati a cogliere la bellezza di ciò che abbiamo attorno, a scovare la bellezza in cose che diamo per scontate e che ci siamo disabituati a guardare. La bellezza salva, la bellezza ci migliora interiormente. Connessioni e impressioni