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Coppa di Nestore

La coppa di Nestore è un reperto archeologico rinvenuto nella necropoli di San Montano a Lacco
Ameno, sull'isola d'Ischia, dall'archeologo tedesco Giorgio Buchner. L'iscrizione che si trova sul
vaso, databile intorno all'ultimo venticinquennio dell'VIII secolo a.C., costituisce uno dei più antichi
esempi di scrittura alfabetica. La coppa è una kotyle, ossia una tazza piccola, larga non più di 10
cm, di uso quotidiano, decorata a motivi geometrici. Fu importata nella colonia greca di
Pithekoussai, l'odierna Ischia, da Rodi, secondo alcuni insieme ad una partita di vasi contenenti
preziosi unguenti orientali, e portata alla luce nel 1955 dagli archeologi Giorgio Buchner e Carlo
Ferdinando Russo. Faceva parte del ricco corredo funebre appartenente alla tomba di un fanciullo di
appena dieci anni. La coppa reca inciso su di un lato in alfabeto euboico in direzione retrograda,
ossia da destra verso sinistra, come nella consuetudine fenicia, un epigramma formato da tre versi, il
primo con metro giambico e il secondo e terzo perfetti esametri dattilici. In molti vi hanno visto
un’allusione a quanto descritto nell’XI libro dell’Iliade, in cui si narra della leggendaria coppa
dell'eroe acheo Nestore, figlio del re di Pilo Neleo e di Cloride, tanto grande che occorrevano
quattro persone per spostarla.

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