Sei sulla pagina 1di 14

MARIO CHIESA, Letteratura rosminiana : (1951-1953), in «Atti della

Accademia Roveretana degli Agiati» (ISSN: 0365-0081), s. 5 v. 2 (1953),


pp. 125-135.

Url: https://heyjoe.fbk.eu/index.php/atagr

Questo articolo è stato digitalizzato dal This article has been digitised within the
progetto ASTRA - Archivio della storiogra- project ASTRA - Archivio della storiografia
fia trentina, grazie al finanziamento della trentina through the generous support of
Fondazione Caritro (Bando Archivi 2021). Fondazione Caritro (Bando Archivi 2021).
ASTRA è un progetto della Biblioteca ASTRA is a Bruno Kessler Foundation
Fondazione Bruno Kessler, in collabora- Library project, run jointly with Accademia
zione con Accademia Roveretana degli Roveretana degli Agiati, Fondazione
Agiati, Fondazione Museo storico del Museo storico del Trentino, FBK-Italian-
Trentino, FBK-Istituto Storico Italo- German Historical Institute, the Italian
Germanico, Museo Storico Italiano della War History Museum (Rovereto), and
Guerra (Rovereto), e Società di Studi Società di Studi Trentini di Scienze
Trentini di Scienze Storiche. ASTRA rende Storiche. ASTRA aims to make the most
disponibili le versioni elettroniche delle important journals of (and on) the
maggiori riviste storiche del Trentino, Trentino area available in a free-to-access
all’interno del portale HeyJoe - History, online space on the HeyJoe - History,
Religion and Philosophy Journals Online Religion and Philosophy Journals Online
Access. Access platform.
Nota copyright Copyright notice

Tutto il materiale contenuto nel sito All materials on the HeyJoe website,
HeyJoe, compreso il presente PDF, è including the present PDF file, are made
rilasciato sotto licenza Creative Commons available under a Creative Commons
Attribuzione–Non commerciale–Non opere Attribution–NonCommercial–NoDerivati-
derivate 4.0 Internazionale. Pertanto è ves 4.0 International License. You are free
possibile liberamente scaricare, stampare, to download, print, copy, and share this
fotocopiare e distribuire questo articolo e file and any other on this website, as long
gli altri presenti nel sito, purché si as you give appropriate credit. You may
attribuisca in maniera corretta la paternità not use this material for commercial
dell’opera, non la si utilizzi per fini purposes. If you remix, transform, or build
commerciali e non la si trasformi o upon the material, you may not distribute
modifichi. the modified material.
LETTEQATUQA QOSMINIANA
{1951 ·- 19;.53)

Rosmini e Gioia (Firenze, Sansoni) : ecco un lavoro interessante


di B. Donati, che, premessa una storia della polemica Rosmini - Gioia,
vi documenta la collaboraziòne rosminiana alle Memorie di Modena
e la fortuna dei primi studi rosminiani negli ambienti l):lodenesi, oltre
a varie altre interessanti notizie, riguardanti l'antitesi fondamentale
fra i due pensatori nell'impostazione del problema della scienza eu-
demonologica e nella formulazione della dottrina della ricchezza, I
in cui
il R. fa mostra di un'originale teoria della:• ricchezza, nella storia del
pensiero cattolico,· liberata così dai pregiudizi deontologici e mora-
listici, che, specie nell'età moderna, le hanno impedito di avère una
concezione realistica dei problemi economici. Ne La filosofia (Storia
dei genesi letterari '" Vallardi) E. Garin dedica nel I vol., pagine
veramente perspicue intorno a Rosmini e le polemiche rosminia:rìe,
dimostrandosi molto bene informato, anche· dal punto di vista biblio-
grafico. Interessante è soprattutto l'importanza da lui data alla Teo-
sofia, come culmine del ·pensiero rosminiano, vedendo nella dòttrina
delle tre forme dell'essere e del sentimento fondamentale, una rispo-
sta veramente degna del suo grande avversario, il Gioberti. In Itine-
rari del platonismo perenne Pietro Prini (Torino, S.E.1.) riaccosta fra
l'altro, la gnoseologia rosminiàna a quella dell'Aquinate, eterna vexata
quaestio ! La pubblicazione, a cura del Del Vecchio de la Filosofia
del diritto di lginio Petrone (Milano, Giuffrè) documenta, specie nel
di lui saggio L'ideologia del R. e quella degli altri (pubblicato, per
la prima volta in Per A. B., I, Cagliati 1897, vol. II), l'influsso del Rove-
retano sul pensiero giuridico del Petrone. Del Nuovo Saggio pubblica
estratti con uno studio introduttivo e commento, ad uso scolastico,
G. Giulietti ( Canova, Treviso), con procedimento cauto, oculato ed
oggettivo. De L'origine dell'animo umano secondo A. Rosmini s'oc-

125
cupa invece A. Luciani (Belluno, Vescovile), in senso assolutamente
antirosminianò. Si tratta d'una dissertazione di laurea,' sostenuta pres-
so l'Università . gregoriana, basata sui testi rosminiani dell' Antropolo-
gia soprannaturale, dell'Antropologia, della Psicologia e della T eoso-
fia. Il lavoro è serio, ed espone esattamente il pensiero del R. in pro-
posito. La parte più forte del lavoro del Luciani, in cui egli ha buon
gioco, è quella concernente la critica delle prove della tesi rosminiana
di storia o d'autorità; la più debole e 11.l più discutibile è quella che
concerne le prove filosofico - teologiche.
G. Mattai in Rosmini e il probabilismò (Torino, Ateneo Sale-
siano) esamina il Trattato della coscienza morale, le critiche· di R. a
S. Alfonso a proposito della Lex dubia non obligat e la polemica
R. - Scavini. A parte critiche_ particolari, il Mattai riconosce il valore
indubbio, non solo. storico, ma anche teorico, della celebre distinzione
rosminiana fra la legge positiva, in cui il principio sopraddetto è ap-
plicabile, e la legge naturalè, in cui, nel pericolo di male intrinseco,
non può onninamente valere. G. P. Scarlata in Lineamenti di meta~
logica (Padova, Cedam) ll.Ccetta la teoria rosminiana della percezione
intellettiva. La metalogica, per chi non lo sapesse, è una nuova scien-
za, che studia nndividuo, come univ~rsale logico e particolare ad un
tempo. Ne La dottrina dell'arte in N. Tommaseo (Paidéia, Arona)
N. Bonfatti indaga le relazioni tra il pensiero filosofico del Tommaseo.
e quello del Rosmini, specie dal punto di vista estetico, dimostrando
la dipendenza del Dalmata dal suo grande amico. E Vitale in Il ten-
tativo d'introdurre il mqtrimonio civile in Piemonte (Roma, Ateneo)
esamina là dottrina rosminiana in proposito, riassumendone le cinque
questioni fondamentali : 1) Qual'è la dottrina cattolica intorno al ma-
trimonio? 2) Può il governo far leggi civili sul matrimonio? 3) Che
relazione dì queste leggi colla libertà religiosa? 4) Della tolleranza
civile; 5) Che relazione delle leggi in parola colla religione dello stato?
. Ne risulta, a parte le critiche dell'A., che si pone da un punto di vista
d'un liberale ·odierno, la cattolicità assoluta ed incontrovertibile del
Roveretano, in materia.
L. Felici in Preludi in S. Agostino della teoria del sentimento
rosminiano (Domodossola, Sodalitas) dimostra garbatamente l'intima
affinità dei due pensatori al riguardo, pur nella loro diversa temperie
filosofica, dovuta soprattutto alla differenza dei ~empi. F. Zammarano

126
nella sua Medicina omeopatica dalle· origini ad oggi (Boschi, Bolo-
gna), a proposito del Dr. Hahnemann, fondatore della medicina omeo•
patica, ben noto al R. della Psicologia, rileva pure i meriti in. materia
del filosofo di Rovereto, le cui vaste e profonde cognizioni mediche,
avuto riguardo ai suoi tempi, sono documentate soprattutto dalla trat-
tazione delle leggi dell'animalità nella stessa Psicologia. Mario San-
cipriano in f.1.ateria e vita (Torino, Ruata) a proposito del Dr. Gae-
tano Tomassina, di cui illustra amorevolmente la figura, amico del
Rosmini, convinto spiritualista cristiano e cultore anche ·di filosofia,
rileva l'affinità fra la sua dottrina protobiologica e quella rosminiana
dell'animazione universale.
R. come pedagogista ci è presentato da G. Pozzo in un breve
scritto Antonio Rosmini (Roma, Àthena), cadendo però in notevoli
inesattezze, sia lanciando l'accusa di meccanicismo, a riguardo del
Supremo principio della metodica, sia asserendo che R. in filosofia si
dibatte fra il Kantismo e la scolastica, sia pure nello sforzo di libe-
rarsene.
F. Mèrcadante ci dà un contributo serio ed efficace per la cono-
. scenza di Rosmini colla sua scelta introduzione e commento di testi
rosminiani dal titolo A. R. gnoseologia, morale e pedagogia (Teoresi,
Messina), presentata da Vincenzo La Via. Ne I classici della filosofia,
editi dalla S.E.I. Torino, G. Bonafede introduce e commenta, a scopo
scolastico, Il Sistema filosofico di A. R. Non occorre rilevare che, data
la ben nota competenza in materia dell' A.,. la presentazione del Rove-
retano è fatta in modo da riuscire utile, non solo agli studenti, ma a
tutte le persone colte, che desiderano orientarsi sicuramente nella va-
sta e complessa enciclopedia filosofica rosminiana. Pure a scopo scola-
stico ci presenta A. Sabetti il Breve schizzo di A. R., il più infelice,
ma il più facile degli opuscoli rosmin.iani e, appunto per questo, edito
infinite volte. L' A. vi si rivela aderente strettamente all'idealismo mo-
derno, non quindi affatto consenziente al Roveretano.
In Fiorire della teologia E. Hocedez S. ]. (prendiamone nota !)
[Bruxelles, Universelle], venendo a discorrere di Rosmini, parla di on-
tologismo idealista rosminiano. Distingue però nettamente Rosmini da
Malebranche e da Gioberti e ne espose seriamente ed oggettivamente
il pensiero fondamentale. Ma val la pena di riportarne il pacato giu-
dizio conclusivo : « Nessuno potrà negare che R. non si sia proposto

127
un nobile scopo: combattere la filosofia razionalistica del sec. XVIII,
in particolare, il sensismo dominante, e fondare una filosofia veramen-
te cristiana. Nessuno contesterà che egli contribuì più che ogni altro
a risuscitare lo spiritualismo in Italia e a suscitare nel clero l'interesse
per le cose dello spirito. Si può considerarlo (per paradossale che pos-
sa parere, sic) un precursore del movimento neotomistico, perchè ha
contribuito a riabilitare i grandi dottori Agostino, Anselmo, Tomma-
so; egli presenta la sua filosofia come un ritorno alle tradizioni della
e
Scuola, la mette sotto il patronato di S. Tommaso. Nessuno mette
in dubbio l'originalità del suo genio e la penetrazione della sua critica,
nè l'elevazione del suo pensiero ... Fu sempre soprattutto un figlio sot-
tomesso e devoto della Chiesa, un santo prete; il suo più bel titolo
di gloria».
L. Paggiaro, esponendo La filosofia di F. Acri (Padova, Cedem),
lo mostra, secondo le sue stesse parole, un rosminiano, ma a modo suo,
cioè piuttosto un giobertiano che un rosminiano, pur professandosi de-
votissimo a Rosmini. Nei suoi Rifiessi di pedagogia rosminiana L.
Tonegrossa ( Catania, Tecnica della ~cuoia) aderisce perfettamente
. al pensiero pedagogico di R. A Rosmini come uomo del Risorgimento
è il titolo della tesi di laurea sostenuta da C. Callovini presso l'Univer-
sità gregoriana (degno di nota anche questo!), e pubblicata dalla me-:
desima università. Nella prima parte, presenta in maniera viva ed in-
teressante la persona e la formazione del pensiero politico di R.; nella
seconda, ne riassume le vicende della missione diplomatica presso
Pio IX; nella terza, accenna al suo contributo finale al Risorgimento
italiano. Lavoro serio, documentato e affettuoso. Ma un avvenimento
notevole è la_ pubblicazione di ima Collana di studi filosofici rosminia-
ni, edito da Sodalitas (Domodossola), in preparazione al centenario
della morte di A. R. (1955), che fa veramente onore alla benemerità
casa editrice. Il primo della serie è il voi. di G. Rovea Filosofia e reli-
gione in A. R. Esso, dopo un'esposizione veramente felice·. della filo-
sofia rosminiana, illustra in particolare la concezione rosminiana della
filosofia nel suo metodo, nei suoi caratteri, nei suoi fini. e nei suoi rap-
porti colla religione e colla fede, per passare poi alla trattazione esau-
riente della sapienza, in cui culmina il Discorso sugli studi dell'Autore
nell'Introduzione alla filosofia del Roveretano. II problema teologico
è quindi affrontato collo studio delle prove caratteristiche a priori del-

128
l'esistenza di Dio; viene quindi lo studio_più dettagliato dei rapporti fr~
le filosofie e la religione, per sfociare poi nell'excursus sull'attualità
di R. in tutto questo campo, comprendente un parallelo fra lui, S. Ago-
stino e S. Tommaso, e concluso da un nuovo ed interessante raffronto
fra Rosmini e Blondel. Lavoro impegnativo questo, e veramente riu-
scito. Da essi risulta la fondamentale erroneità delle tacce d'ontolo-
gismo - panteismo, mosse anche recentemente alla filosofia del Nostro.
V'è in noi (chiude opportunamente il Rovea con le parole dello Sciac-
ca) naturalmente un divino immanente che rimand!l, a Dio trascendente,
e di lui è testimonianza radicalmente vera. D'altra parte, la coscienza
dell'incompiutezza dell'umano conoscere rimanda alla Rivelazione, il
cui intervento oltrepassa le vie filosofiche e razionali, è gratuito e di
un ordine extrafilosofico e superraiionale. La conoscenza razionale si
colora dunque con un atto di totale dedizione a Dio ».
Il secondo della serie è il vol. di M. T. Antonelli L'ascesi cristia-
na in A. R. In essa l'A. non ha voluto affatto dar fondo all'ascetica ro-
sminiana, nè farne un'esposizione sistematica o istituirne un raffronto
con indirizzi spirituali di altre scuoie : ha soltanto voluto liberamente
ripensare alcuni punti principali della dottrina rosminiana, fissare in
forma effettiva e immediata , le prospettive essenziali che emergono
dalla lettura dei testi ascetici di R. Il lavoro ha un carattere spiccata-
mente filosofico, e si divide in tre parti distinte : Sito e fondamento
dell'ascetica rosminiana; disciplina e orizzonti spirituali dell'ascesi; si-
gnificato ed epilogo dell'ascesi. L'opera si basa sopratutto sulle Mas-
sime di perfezione cristiana, l'Epistolario e le_ Dottrine della Carità. A
parte gli indis~utibili pregi di serietà e di penetrazione, ne lamentia-
mo una relativa involutezza ed oscurità di concetto e di stile, come
pure sempre relativamente, innegabili, non neèessarie ripetizioni. Del-
la medesima autrice, fuori serie però, condividente i medesimi pregi
e, relativamente, i medesimi difetti dell'antecedente, è, (coi medesimi
tipi),. un interessante confronti, nuovo e originale, fra Rosmini e Vache-
rot (appartenente all'eclettismo di V. Càusin), dal titolo : Note sul
problema della trascendentalità e dell'oggettività dell'essere , nella du-
plice interpretazione di E. Vacherot e di A. Rosmini. Il motivo del
confronto fra due pensatori così disparato è esposto lucidamente dal-
1'Antonelli. Noi ci troviamo ancora davanti, o ad un Rosmini chiuso
in un isolazionismo conferito a titolo di prestito gratuito da una let-

129
. . .
tura troppo distratta, che traduceva l'intero autore in poche formule
e
imparaticce, o ad un Rosminl. tùtto. immesso nel· soffio del vivo pro-
. gr(;lssivo speculare, ma trasfigurato a gran ritmo da una deformazione
idealistica. Il primo, è il caso della scuola ortodossa rosminiana; il
secondo, è il caso di Giovanni Gentile e della sua scuola. Per inten-
dere pienamente R. conviene invece, secondo l' Antonelli, a) tener fer-
mo all'importanza che in lui ha visto il Gentile, quello cioè d'un auto-
re, che offre un contributo al movimento della problematica perenne .
fondamentale dell'occidente; b) considerare questo tributo di matu-
razione, non come un puro momento dialettico, mà come reale movi-
mento di soluzione di una direttiva risolutiva per una problematica
storica precisa. A questo serve il confronto di R. anche con dei con-
temporanei, ch'egli non conobbe, come il Vacherot.
Il terzo volume della serie l'Introduzione alla metafisica di A.
Rosmini di P. Prini; il quarto (l'A. è il vincitore del concorso bandito
per un lavoro del ·genere dal· Comitato per la preparazione alla cele-
brazione del centenario_ della morte del Nostro), Il problema ontologico
in A. Rosmini di A. Franchi. I due lavori, che, pur indipendenti affatto
l'uno dall'altro, hanno tuttavia un valore complementare, meritano un
elogio eguale di profondità ed .acume. Solo che, nel p.rimo, la critica
prevale all'esposizione; nel secondo, l'esposizione alla critica. Ceteris
paribus, pii\ originale innegabilmente il primo. Il che fa sì, d'altra par-
te, che il primo si presti alla discussione assai più del secondo. Il Prini
nel suo saggio presenta una critica, sufficientemente documentata, in
forza della quale Rosmini nell'impostazione del problema gnoseolo-
gico sarebbe caduto nell'equivoco, (ciò vale sopratutto del Nuovo Sag-
giò, ma ha le sue ripercussioni anche nella Teosofia) di confondere il
segno linguistico· della copula e la .nozione dell'essere. Quest'equivoco
fu rilevato già dal Bonatelli; (come nota lo stesso A.), che ebbe però
il torto di ritenere che tutto il sistema rosminiano sia nato da questa
confusione. L'equivoco, sempre secondo il· Prini, era derivato al Ro-
. • smini dall'aver accettato; sotto un certo riguardo, quel medesimo pre-
supposto naturalistico, che aveva dato origine alla dottrina dell'astra-
zione nella gnoseologia empiristica. Il che è, presso a poco, l'appunto
che muovono ·a Rosmini ·anche i neoscolastici. Il quale ha il torto di
accettare dagli empiristi come legittimo l'uso dell'astrazione riduttrice
e scompositrice, al solo patto ,che da essa non si pretenda di derivare

130
la formazione delle idee, ma soltanto ·il loro riconoscimento, Ma, (ri-
flette ulteriormente il nostro A.), non è la nozione dl;lll' « essere iri ge-
nerale », per buona sorte, l'accezione dell' « essere ideale », a cui l' A.
ha dato maggiore importanza nella sua filosofia. L'indeterminazione
dell'essere ideale è puramente • quad nos •, e non consiste nella pri-
vazione. dell'essere, il quale è presente totalmente a noi, benchè a noi
totalmente non si riveli. E' l'essere virtuale ed iniziale, per sè manife-
sto, frutto non dell'astra.zione riduttrice, ma dell'astrazione possibi-
lizzante, secondo la nomenclatura del Prini. Il quale,. dopo aver trat-
tato del problema delle categorie in genere, tratta, in ispecie dell'idea-
Htà, della realtà e della moralità, tirando poi le sue conclusioni sulla ··
ontologia delle forme.
Una breve appendice è dedicata all'arte, concepita, rosminiana-
mente, come interiorizzarsi nell'essere. Il Fra~chi, nel suo lavoro, ac-
cennato di sopra, dopo aver illustrate chiaramente, ma profondamen-
te, l'essenza e l'unità dell'essere nell'ontologia: rosminiana, passa a trat- .
tare delle sue tre forme e della legge del sintetismo, per discorrere
quindi. colla medesima chiarezza ed· acume dell'ontologia nella sua
applicazione alla Trinità divina, e nella sua applicazione ai . rapporti
fra la creatura e il creatore. Le note conclusive riflettono il valore
umano dell'ontologia rosminiana, l'essenza dell'essere e la comunica-
zione, il platonismo rosminiano e l'ontologismo e la dialettica dèll'or-
ganicità vivente. Fuori della detta serie, dobbiamo anche accennare
a un perspicuo parallelo fra Rosmini é Lachélier, da parte dello Joli-
vet, decano della facoltà filosofica dell'Univ. Cattoliéa di Lione, in
senso rosminiano (notiamolo bene!); all'opera di J. Ruiz Cuevas La
filosofia ·como salvacion in R.; all' Jnteriorité ob;éctive (Milano, Bocca)
dello Sciacca, che, rosminianamente, vi espone la .sua· impostazione
fondamentale personale nell'ambito dello spiritualismo cristiano.
La Rivista rosminiana, diretta da Dante Morando, che è sempre
l'organo ufficiale (diciamo così) del rosminianismo, continua regolar-
mente l'opera sua filosofico - culturale nel ·suo campo specializzato. No-
tiamo, per limitarci· all'essenziale, nel I O n. 0 del 1951 un articolo inte-
ressante di P. Cheula La libertà del pensiero nella filosofia rosminiana;
i Momenti e problemi di uno spiritualismo cristiano di F. Antonelli,
discepolo dello Sciacca; un· excursus Sulle forme dell' ~ssere di E. Pi-
gnoloni. Nel fascicolo 2° uno studio di R. Borzaga, accurato e preciso,

131
su Un precursore di R. : Giovenale Ruffini; una biografià letteraria di
Vincenzo de Vit, (già assistente agli studi di A. R.), lèssicografo, a
cura di M. Raoss. Nel n. 3 del medesimo anno un articolo di U. Honan,
0

sempre distinto per la sua limpidezza e la sua franca, ma prudente


apertura, su L'opinione comune e la gnoseologia scolastica prevalente.
, Nel n. seguente un articolo dell'Antonelli su Il significato del Pros-
0

logion di Anselmo d'Aosta, notevole per l'interpretazione del famos&


argomento ontologico, di cui si valse anche R. Il primo fascicolo del
1952 reca una comunicazione di I. Vannucci su Rosmini e gli Scolopi
storicamente interessante. Il. secondo la battuta di risposta di R. Bes-
seso Belti a Benedetto Croce Rosmini interamente sordo allq storia e
alla politica? un affettuoso necrologio di S. Vanni Rovighi su P. Emilio
Chiocchetti, recent~mente scomparso. Com'è noto, il neo - scolastico
autore de La filosofia di B. Croce e de La filosofia di G. Gentile, per
quanto non rosminiano, ammiratore convinto· di Rosmini, ne accet-
tava pienamente le dottrine morali e giuridiche, come pure altri punti
notevoli del sistema, astrazione fatta dalla· gnoseologia e dalla ontolo-
gia. Nel 3° fascicolo notiamo uno studio di N- Gargano Il concetto
rosminiano del diritto; le osservazioni succose di D. Pederzoli, col com-
mento ancora più succoso di N. Honan, su Il Decreto_ Post obitum.
Nell'ultimo dell'annata uno scritto pedagogico di T. Bertamini R. e la
educazione scolastica. Il l° n. del 1953 reca La motivazione e la giu-
0

stificazione metafisica della trascendentalità dell'essere di N. Jncar-


dona; una nota di M. Chiesa conclusiva Sul pensiero di G. Zamboni,
a proposito del di lui testamento spirituale : La dottrina della co-
scienza immediata e· la scienza positiva fondamentale (Verona, La Ti-
pbgrafia Veronese). Nel secondo fascicolo rileviamo una chiara messa
a posto di P. Barale Jl tomismo dell'encicliche e quello dei tomisti. Il
terzo porta, del medesimo autore in senso rosminiano, un'interessante
e
e perspicace trattazione L'esse di Dio l'esse della ·creatura seMndo
S. Tommaso. Il quarto, infine, un articolo di U. Honan, condividente
appieno i pregi, già da noi segnalati, di tutti gli articoli di questo A.
Agostino, Tommaso, Rosmini. Il Direttore della R. R. Dante ~forando
vi pubblica in varie puntate il suo studio nutrito e perspicace, •perfet-
tamente aggiornato, ricco d'erudizione e di pensiero, ora uscito in
voi. presso la Sodalitas di Domodossola I presupposti teoretici dell'edu-
cazione estetica.

132
L'attività della Rivista Rosminiana è fiancheggiata nel suo cam-
po particolare, l'ascetica, dal Charitas, sempre ricco di spunti wsmi- .
niani, chè, del resto, dà un campo sempre più esteso alla stessa Hlo~
sofìa, di cui, com'è noto, l'ascetica non è che una branca particolare.
Sempre interessanti le Cronache del piccolo mondo roverètano di
A. R. dal 1819 al 26; Il pensiero missionario di A. Rosmini, come pure
notevole lo scritto sul Centenario della morte di Luigi Lanzoni, IV. pre-
posito generale dell'Istituto della Carità. Degno di nota pure l'art. su
L'opera di Luigi Gentili per il ristabilimento dellà gerarchia cattolica
in Inghilterra. Continua Charitas colla pubblicazione di Due anni di
A R. a Milano (1951). A Clemente Rebora, il ben noto poeta della
. Voce, da anni sacerdote rosminiano, è dovuta la rubrica Sguardo alla
vita interiore di A. R. Non certo privi d'interesse i vari Appunti rosmi-
niani, concernenti disparate materie. Degno di nota lo scritto L' Apo-
. stolato mondiale dei laici pensato ed auspicato da A. R. nel 1821.
Accenniamo pure ad un breve riassunto concernente i rapporti
fra Il V en; Gaspare Bertoni ed A. R. Clemente .Rebora discorre anche
· di Manzoni elogiato pubblicamente da A. R. D'intonazione rosminia-
na è pure notoriamente il Giornale·, di metafisica, la gi:ande rivista in~
ternazionale, organo dello spiritualismo cristiano, diretto da M. F.
, Sciacca e I'Humanitas. Si dica il medesimo di Azione francescana. Così,
ad es., in Humanitas M. Libardi pubblica uno scritto Unità e molte-
plicità in R.; M. T. Antonelli nello stesso periodico: Esiti dell'ascetica
rosminiana; G. Bozzetti discorre in Giornale di metafisica '(1951, mag-
gio - giugno) de Il principio unitario della filosofia rosminiana, che è
la pèrsona, sintesi dell'essere ideale del sentimento fondamentale; A.
Joliset ivi (1952 gennaio-marzo) scrive una Introduction à le philoso-
phie de A. Rosmini, che è tutta una professione di fede rosminiana ;
I. Frini (1952, marzo-aprile) discute Il trascendentale estetico come
forma reale dell'essere; C. Riva (maggio - giugno) pertratta L' ontolo 0

gia della persona in R.; R. Morando intesse (1952 settembre - ottobre) un


suggestivo parallelo Gioberti e Rosmini. Ma de hoc satie ! Qualche
laurea rosminiana: Giusepp~ Romezzo (Univ. di Roma) L'universale
e l idea dell'essere in S. Tommaso e RO§mini; Giulia Riccardi (ivi)
La pedagogia di A. Rosmini; D. C. Callovini (Gregoriana) Studio sto-
rico critico sulle 5 piaghe di A. R.; M. Giorgetti (Univ. Cattolica) La
povertà nell'Istituto della Carità; A. Aluffi (Univ. Torino) Il concetto

133
della coscienza morale in A. R. ; Suor Bianca Il pensiero, letterario di
A. R. (Univ. Cattolica) ; Celeste Bernardi (Univ. Bari) Il pensiero giu-
ridico-politico di A. R.; I. Tricamo (tJniv. Messina) Gli infl,ussi del-
tascetica rosminiana in Angelina Lanza; D. Gianfranco Radice
(Univ. Cattolica) L'astrazione in S. Tommaso e Rosmini; A Lanzo
(Univ. Padova) Concetto di diritto in A. R.; D. Lino Gatti (Univ.
Bologna) Gli scritti letterari di A. R.; P. A. Cogoni O. F. M. (Anto~
nianum) De animae (mmortalitalitate A. R.; F. Penna (Univ. Roma)
L'esigenza dell'oggettività in A. R.; L. Maffioli (Ivi) Il valore etico
dell'educazionq nel pensiero di A. R.; A. Boddi (Univ. Napoli) Il pro-:
blema morale in A. R.; L. D'Avaro (Univ. Roma) Il diritto di punire
in A. R. ; Ed ora una bella notizia ! L' Enciclop~dia .Cattolica, edita
dalla Città del Vaticano, alla voce A. R. pubblica 11 colonne (niente-
-meno!) di G. Bozzetti, naturalmente in senso rosminiano, costituenti
un lm:igo articolo diviso in sei punti: Vita, ascetica, filosofia, teo-
logia, pedagogia, dottrine politico - sociali. Parlando del famoso decre-
to del 1887, il Postobitum la condanna delle 40 proposizioni, osserva
opportunamente l' A. « Esso non appone· alle proposizioni alcuna nota
teologica, ma I).ella sua i9troduzione dice che er~no denunziate, per-
chè catholicae veritati hand consonae videbantur. Effettivamente, i de-
nunziatori ripetevano sotto Leone XIII le stesse accuse che sotto Pio IX.
Diversi i giudizi sul modo d'elimina.re l'apparente contrasto tra le due
sentenze; comunque, al Postobitum spetta tùtta l'autorità dei giudizi
analoghi del S. Ufficio. Intorno a R. nel secolo scorso ardenti e anche
acri furono le polemiche, ora cessate. Continuano i dispareri specula-
tivi circa la sua .filosofia, ma si fa sempre maggiore l'accordo nell'ap-
prezzamento dei suoi scritti ascetici e 'della stia pe~sonale santità ». Era
ora; finalmente!
Notiamo poi che nella stessa Enciclopedia cattolica, (una bella
novità anche questa!) nelle voci Ontologismo e Panteismo· non si fa il
minimo cenno di Rosmini, come non si sarebbe omesso di fare, nep-
pure vent'anni fa. L'Edizione nazionale delle opere di A. Rosmini ha
pubblicato da ultimo un, bel voi. Progetti di costituzione, contenente il
Progetto di costituziòne per lo stato romano, la Costituzione secondo
la giustizia sociale e la Costituente del Re-gno dell'Alta Italia con· appen-
dice di corrispondenze diverse. Inediti i .due primi saggi; perchè il se-
condo, cioè Ìa Costituzione secondo la giustizia sociale, non riproduce·

134
il progetto, condannato, unicamente per motivi d'opportunità; ms1eme
colle Cinque piaghe della Chiesa. nel 1848, ma un largo rifacimento·
esplicativo del medesimo, (mai pubblicato, come il priino) che non cade
quindi affatto sotto la condanna. Il tutto è preceduto da una lunga
.veramente esauriente introduzione, estesa da quello specialista in ma-
0

teria che è Carlo Gray_, cui dobbiamo anche l'edizione della Teosofia
nella medesima raccolta. Essa pertratta: 1) Primi scritti e orientamenti
del pensiero politico di R.; 2) Il pensiero politico di R. nell'ambiente
storico risorgimentale; 3) Le premesse ideali della Costituzione nella
Filosofia del diritto; 4) Il progetto di costituzione per lo stato romano;
5) La forma dello stato nella Costituzione secondo la giustizia sociale;
6) La Costituente del Regno dell'Alta Italia; 7) Il pensieropolitico costi0
tuzionale del Rosmini. Il vol. è interessantissimo, sia per il suo conte-
. nuto, sia per la sua prefazione, e sempre- d'attualità. Notiamo la corre-
zione del Gray alla rappresentanza della proprietà voluta dal Rosmini,
nella composizione del parlamento, così ostica al nostm palato, cosi
conse~atrice ed antidemocratic~, dovuta, sia ·ai tempi, sia alla tem 0

perie spirituale del Roveretano. Non rappresentanza delle proprietà, ma


degli interessi. E notiamo la novità e l'attualità, non ancor realizzata,
del Tribunale politico, organo di controllo della stessa costituzione!
MARIO CHIESA

RESiJMJJ; - L'auteur présente les oeuvres prfocipales concemantes la bibllo-


graphie rosminienrie sorties depuis 1951 fusqu'à 1953.

ZUSAMME~FASSUNG - Der Verfasser welst die bedeutendsten, der ro-


sminianischen.Bibliographie betreffenden Werk vor, .die von 1951 bis 1953 geschtie;
ben worden sind.

135

Potrebbero piacerti anche