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9 Caratterizzazione meccanica [2]

1. Prova a flessione: per determinare la resistenza, il modulo elastico e valori caratteristici


della curva sforzo-deformazione ottenuta dalla prova a flessione. È possibile calcolare il
modulo di elasticità a flessione (𝐸𝑓), espresso in MPa, come il rapporto tra la differenza di
tensione, 𝜎𝑓2 − 𝜎𝑓1, e la corrispondente differenza di deformazione 𝜀𝑓2 (= 0,0025) − 𝜀𝑓1
(= 0,0005), nel tratto iniziale della curva sforzo-deformazione, definito ‘tratto elastico’.

2. Prova di durezza Shore-D: misura le gomme dure e le plastiche semirigide e dure. I


componenti più duri forniscono una maggiore resistenza alle abrasioni ma offrono minore
flessibilità. Si esercita una pressione sul durometro nella direzione del campione di prova e
dopo una sollecitazione localizzata di diversi secondi si solleva lo strumento. La lettura si fa
direttamente su un quadrante graduato in gradi Shore presente sullo strumento. Questa
procedura è ripetuta per almeno cinque volte in punti diversi del provino (distanziati tra loro
di almeno 6 mm). Il valore finale della durezza Shore è dato dalla media aritmetica dei
cinque o più valori.

3. Prova di resistenza all’impatto Izod e Charpy: è


misurata utilizzando i metodi Charpy e Izod. Tali
test valutano l’energia assorbita dalla superficie del
provino soggetto a un urto da parte di un pendolo, o
mazza. Secondo il metodo Izod, la mazza è lasciata
cadere da un’altezza fissata a cui è agganciato,
impattando su un provino precedentemente
intagliato secondo normativa, posto nel porta-
campione. L’energia potenziale iniziale del pendolo
è nota poiché è nota la sua altezza, dopo l’impatto,
lo strumento restituisce il valore di energia assorbita dal provino, Ec [J], decurtato del
contributo energetico perso per attrito con l’aria. La resistenza all’impatto, 𝑅𝐶𝑁 [kJ/m2], si
ricava dalla seguente relazione:
𝑅𝐶𝑁 = 10
h spessore del privono e bn larghezza residua dopo
l’intaglio.

La prova di resistenza all’impatto di tipo Charpy è del


tutto analoga alla prova Izod, con la differenza del
posizionamento del provino e dell’intaglio rispetto alla
mazza.
4. Proprietà relative alla fatica: Wang, nel suo studio, testa i materiali con prove tra i 103 e
107 cicli usando un carico sinusoidale con stress ratio di 0.1 e frequenza di 5 Hz. Tutte le
prove sono state effettuate in un ambiente controllato. Si è ottenuto:
 Lo studio dello spettro infrarosso mostra che l'aumento della durata a fatica
porterà a una maggiore reticolazione fisica, con conseguente riduzione del contenuto
di legami idrogeno, e all'aumento della separazione delle micro fasi, portando al
verificarsi di fratture per fatica.
 Quando i TPU sono caricati ciclicamente fino allo stesso valore di allungamento
massimo, la loro curva sforzo-allungamento cambia con il numero di cicli
applicati.
 I TPU possiedono valori tipici di tenacità alla frattura e una soglia di fatica ciclica
quasi un ordine di grandezza maggiore rispetto a quelli delle gomme SBR. Ciò
implica che i TPU possono resistere per più cicli rispetto alle gomme classiche
quando sono applicati tassi di rilascio di energia simili, oppure possono sostenere
sollecitazioni maggiori con una crescita solo moderata delle crepe quando le gomme
cederebbero in un singolo ciclo. Questo risultato conferma che i TPU possiedono la
combinazione di elevata soglia di fatica e bassa rigidità.
10 Test provino TPU [5]
Risultato prova di trazione: La figura sotto mostra la
resistenza alla trazione e l'allungamento alla rottura dei
campioni di TPU realizzati mediante stampa 3D, con diverse
temperature di stampa e angoli di orientamento. I valori
dettagliati sono mostrati nella Tabella 3. Dalla figura sotto si
può vedere che la resistenza alla trazione alla rottura dei
campioni prima aumenta, poi lentamente diminuisce con
l'incremento della temperatura di stampa del TPU, per
entrambi gli angoli di orientamento 0° e 45°.

Effetto angolo di orientamento: ha un effetto sulla resistenza alla trazione e sull'allungamento alla
rottura. A tutte le impostazioni della temperatura di stampa, la resistenza alla trazione dei campioni
di TPU stampati con un angolo di orientamento di 45° è superiore alla resistenza per l'angolo di
orientamento di 0°. L'esame della figura 6 sottostante può dare una spiegazione. La figura mostra la
microstruttura della superficie centrale del provino stampato in 3D in TPU con diversi angoli di
orientamento. Le figure 6a, b e c mostrano l'angolo di orientamento di 0°, mentre le figura 6d, e e f
mostra l'angolo di orientamento di 45°.
Ci sono tre fasi tipiche nelle prove di trazione, prima dello stretching, stretching e dopo lo
stretching.

 In Fig. 6a, d, il provino in TPU è nella fase prima dello stretching. La larghezza del
campione è di 4 mm.
 Nella Fig. 6b, e, il provino in TPU è nella fase di allungamento, la deformazione è quasi del
300% e la larghezza del campione diventa sottile. Dall'immagine, sembra essere metà della
larghezza prima dell'allungamento.
 Nella Figura 6c, f, i provini in TPU sono nella fase successiva allo stretching. Tutte le
sollecitazioni di trazione applicate ai provini sono scomparse, la deformazione elastica è
ripristinata, ma una piccola quantità di deformazione plastica è difficile da recuperare dopo
l'elevata sollecitazione. La larghezza del campione è diventata maggiore. Dalla foto sembra
che sia circa 3/4 della larghezza prima dell'allungamento.
 In Fig. 6d, l'angolo di orientamento di uno strato è impostato su +45°, mentre un altro strato
è impostato su -45° e cinque strati sono sovrapposti insieme. Quando il provino è molto
allungato, gli angoli di orientamento cambiano fino a quasi ±0° e tutti i filamenti sono
orientati parallelamente alla direzione della sollecitazione, il che potrebbe spiegare perché il
provino con un angolo di orientamento di 45° ha una resistenza alla trazione e un
allungamento a rottura più elevati rispetto al provino con 0° angolo di orientamento.

Effetto temperatura di stampa: Il campione stampato a 200°C con angolo di orientamento 0° ha


una resistenza alla trazione di 31,3 MPa e un allungamento alla rottura del 591%. Il campione
stampato a 200°C con angolo di orientamento 45° ha una resistenza alla trazione di 38,7 MPa e
allungamento alla rottura del 631%. Gli altri quattro campioni stampati a 215 e 230 °C hanno valori
maggiori con resistenza alla trazione da 41,5 a 46,7 MPa e allungamento da 688 a 702%. Qualche
spiegazione può essere ottenuta esaminando la Fig. 7 che mostra la microstruttura delle superfici di
frattura nel TPU stampato in 3D con diversi angoli di orientamento e temperature di stampa.

 La Figura 7a, b mostra la superficie di frattura del campione stampato a 200°C con un
angolo di orientamento di 0°, parallelo alla direzione di allungamento. La deformazione nel
bordo e all'interno del provino non avviene lungo la direzione di allungamento e lo stress
interno viene generato dall'interfaccia del bordo e della giunzione interna. Se questa
sollecitazione interna è maggiore del legame termico tra il bordo e la giunzione, si
verificheranno fessurazioni e rotture. In seguito, l'area effettiva che sopporta la
sollecitazione di trazione diminuirà, con conseguenti riduzioni, della resistenza alla rottura e
dell'allungamento del provino.
 Le Figure dalla 7 c alla f mostrano alcune delle tipiche superfici di frattura dei campioni
stampati a 215°C con orientamento 0°, 230°C con orientamento 0°, 200°C con orientamento
45°, 215°C con orientamento 45° e 230°C con orientamento 45°. Le superfici di frattura
sono molto simili. Quando la temperatura viene aumentata a 215°C o 230°C, il legame
termico tra i bordi e l'interno del campione è rinforzato, non si verificheranno più rotture e
screpolature. Rispetto a 200°C, la resistenza alla trazione e l'allungamento alla rottura a 215°
o 230°C sono stati notevolmente migliorati. Se l'angolo di orientamento venisse cambiato da
0° a 45°, le cose migliorerebbero ancora. Nonostante la deformazione sul bordo e all'interno
del campione sia disuguale, c'è una restrizione minore e uno stress interno inferiore dal
filamento con orientamento 45° rispetto a quello 0° e non si verifica alcuna rottura alla
giunzione del bordo e dell'interno del campione.

Effetto forma provino [6]: In accordo con la UNI EN ISO 604 si scelgono due provini, uno a
sezione circolare e l’altro a sezione rettangolare, prodotti entrambi in TPU con tecnologia FDM
utilizzando i seguenti parametri.
È realizzato il riempimento del provino in vari modi: 0%, 20%, 50%, 80% e 100%:

Sono eseguiti i test di compressione, a velocità costante, sui vari provini cinque volte e poi
confrontati i risultati.

Si è ottenuto:

 Se la densità del riempimento cresce, la deformazione decresce;


 E provini orizzontali è minore di E provini verticali (provino è stampato verticalmente);
 Tra i provini orizzontali, quello prismatico ha E maggiore;
 Provini verticali sottoposti a compressione presentano pieghe a zig zag nel punto medio
della propria lunghezza, si presume che dipenda dalla % di riempimento.
Fonti:

[1] Tesi in architettura e design: “Progetto di una calzatura aperta su misura con suola in reticolato
adatto all’assorbimento di energia”

[2] Tesi in ing. dei materiali: “Anaisi e ottimizzazione del processo di stampa 3D per lo sviluppo di
componenti di scarponi da sci in TPU”

[3] Tesi in ing. biomedicale: “study and evaluation of additive manufacturing technologies applied
to build medical devices like customized orthopaedic insoles”

[4] Tesi in bioingegneria: “Sviluppo di un metodo innovativo per la stampa 3D di plantari per piede
piatto tramite analisi agli elementi finiti e rilevazione delle pressioni plantari”

[5] “The manufacture of 3D printing of medical grade TPU The manufacture of 3D printing of
medical grade TPU”

[6] “Influence of 3D-PrintedTPUProperties for the Design of Elastic Products”

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