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Diritto del lavoro nelle

amministrazioni pubbliche

Prof. Alessandro Boscati

Corso di laurea in Management pubblico – anno a.a. 2017/2018


Lezione 4
Relazioni Sindacali
Fonti

Art. 2, co. 2 d.lgs. 165/2001

2. I rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni


pubbliche sono disciplinati dal …codice civile e dalle leggi sui
rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, fatte salve le
diverse disposizioni contenute nel presente decreto, che
costituiscono disposizioni a carattere imperativo. Eventuali
disposizioni di legge, regolamento o statuto, che introducano
o che abbiano introdotto discipline dei rapporti di lavoro la
cui applicabilità sia limitata ai dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, o a categorie di essi, possono
essere derogate nelle materie affidate alla contrattazione
collettiva … da successivi contratti o accordi collettivi
nazionali e, per la parte derogata, non sono ulteriormente
applicabili.
Fonti

 Art. 2, co. 3 e 3bis, d.lgs. 165/2001

 3. I rapporti individuali di lavoro … sono regolati contrattualmente. I


contratti collettivi sono stipulati secondo i criteri e le modalità previste nel
… presente decreto; i contratti individuali devono conformarsi ai principi di
[parità di trattamento]. L'attribuzione di trattamenti economici può
avvenire esclusivamente mediante contratti collettivi … Le disposizioni di
legge, regolamenti o atti amministrativi che attribuiscono incrementi
retributivi non previsti da contratti cessano di avere efficacia a far data
dall'entrata in vigore dal relativo rinnovo contrattuale. I trattamenti
economici più favorevoli in godimento sono riassorbiti con le modalità e
nelle misure previste dai contratti collettivi e i risparmi di spesa che ne
conseguono incrementano le risorse disponibili per la contrattazione
collettiva.
 3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni contrattuali per violazione di
norme imperative o dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si
applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile .
Le «diverse disposizioni» del
D.Lgs. 165/2001
TITOLO III
Contrattazione collettiva e rappresentatività sindacale
Articoli da 40 a 50-bis D.Lgs. n. 165/2001

TITOLO IV
Rapporto di lavoro
Articolo 51 D.Lgs. n. 165/2001
1. Il rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche è
disciplinato secondo le disposizioni degli articoli 2, commi 2 e 3, e 3, comma 1.
2. La legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni ed integrazioni,
si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei
dipendenti.

TITOLO VI
Giurisdizione
Articoli da 63 a 64 D.Lgs. n. 165/2001
Potere di organizzazione del privato
datore di lavoro

Art. 5, co. 2 d.lgs. 165/2001


2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2,
comma 1, le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure
inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro, nel rispetto del principio di
pari opportunità, e in particolare la direzione e l'organizzazione del lavoro
nell'ambito degli uffici sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti
alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatte
salve la sola informazione ai sindacati ovvero le ulteriori forme di
partecipazione, ove previsti nei contratti di cui all'articolo 9.
Forme di partecipazione sindacale

Art. 9 d.lgs. 165/2001

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 5, comma 2, i contratti collettivi


nazionali disciplinano le modalità e gli istituti della partecipazione.
Contratto collettivo

Art. 40 d.lgs. 165/2001 (Diritti e obblighi)


1. La contrattazione collettiva disciplina il rapporto di lavoro e le relazioni
sindacali e si svolge con le modalità previste dal presente decreto. Nelle materie
relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini della
corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità, la contrattazione
collettiva è consentita nei limiti previsti dalle norme di legge. Sono escluse dalla
contrattazione collettiva le materie attinenti all'organizzazione degli uffici, quelle
oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell'articolo 9, quelle afferenti alle
prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e 17, la materia del
conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali, nonché quelle di cui
all'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre 1992, n. 421.
Assetto delle fonti: fondamentale peculiarità del settore
pubblico

Non vi è coincidenza tra ambito privatistico ed ambito che può essere disciplinato con
contratto collettivo

Nel settore privato tutto può essere oggetto di contrattazione collettiva (l’ambito di
quest’ultima dipende dalla «forza» del sindacato).

Nel settore pubblico non è così: il legislatore indica quali sono gli ambiti di esplicazione
della contrattazione collettiva.

Il peculiare rapporto tra contrattazione collettiva e forme di partecipazione sindacale

È il tema della c.d. non negoziabilità del poteri dirigenziali


Contrattazione e forme di partecipazione sindacale

Attività negoziale che può essere anche a termine


Contrattazione = TRATTARE È UN OBBLIGO; STIPULARE, SOLO SE
CONVENIENTE

Attività non negoziale a termine. Si conclude con un


Concertazione = verbale in cui si registrano posizioni parti

Attività non negoziale volta ad esaminare. Discussione


Esame
= comune che si conclude con un verbale in cui si
congiunto registrano le posizioni delle parti

Consultazione = Attività informale prevista dal CCNL

Atti relativi al rapporto di lavoro individuati dall’azienda


Informazione = in C.I. può essere preventiva o successiva
Informazione

Attività volta a porre le OO.SS. e la


RSU nella condizione di esercitare in
pieno le prerogative loro attribuite
dalle leggi e dai contratti. Può
essere preventiva o successiva.

I CCNL individuano le materie oggetto di informazione preventiva e


successiva, indicando anche quali siano di pertinenza delle OOSS e
quali vadano comunicate anche alle RSU.
Consultazione

E’ una procedura di partecipazione sindacale che


comporta l’acquisizione senza particolari formalità da
parte dell’Amministrazione di pareri, formulati dalle
OO.SS. e dalla RSU prima dell’adozione di atti interni
di organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro.
La concertazione

• Non ha natura negoziale.


• Non vuol dire cogestione.
• Ha una valenza principalmente “politica”, instaura una
cultura del confronto continuo tra le parti su temi e obiettivi
significativi.
• E’ un’attività a termine, che si conclude con un verbale in cui
si registrano le posizioni delle parti.
La concertazione

Tribunale di L’Aquila, decreto 26 ottobre 2002


 “L’istituto della concertazione non è …. uno strumento negoziale né
tantomeno decisionale, realizzando, invece, un’occasione di confronto che
serve a porre le basi per una decisione maggiormente partecipata e
consapevole ma pur sempre unilaterale dell’amministrazione”
 “D’altronde l’istituto si diversifica proprio per tale aspetto dalla
contrattazione …. che coinvolge un processo effettivamente negoziale”.
 “Nelle materie oggetto di concertazione, in ultima analisi, la decisione
dell’amministrazione non risulta in alcun modo sottoposta al previo
(necessario) accordo delle organizzazioni sindacali, ma può essere
unilateralmente adottata (dal datore di lavoro pubblico), avendo la
procedura concertativa chiarito le motivazioni ad essa sottese”.
Organismi paritetici

• Organismi costituiti per l’esame di specifiche problematiche


relative al rapporto di lavoro.
• Svolgono attività di studio, proposta e relazione.
• Sono organi terzi rispetto all’Amministrazione.
• CPO e Mobbing, previsti dal CCNL solo a livello nazionale.
• In sede possono essere costituiti osservatori o commissioni.
Relazioni sindacali

CIRCOLARE DFP N. 7/2010


Il decreto legislativo n. 150 del 2009 prevede un sistema graduale di applicazione delle
disposizioni in materia di contrattazione integrativa.
In particolare, dalla lettura delle norme si evince che:
- alcune disposizioni sono di diretta ed immediata applicazione;
- per altre è previsto un “adeguamento” entro termini prefissati;
- per altre ancora è necessario attendere la stipulazione dei nuovi contratti collettivi
nazionali.

E’ l’articolo 65 del d.lgs. n. 150 del 2009 che porta a tali conclusioni, in quanto stabilisce, che
i contratti integrativi vigenti dovranno essere adeguati ad alcune delle nuove disposizioni
entro i termini ivi previsti. Nello specifico, il comma 1 prevede l’adeguamento dei contratti
integrativi alle disposizioni relative alla definizione degli ambiti riservati, rispettivamente,
alla contrattazione ed alla legge, nonché a quelle del Titolo III del nuovo decreto (Merito e
Premi).
Ragionando per converso, tutte le altre disposizioni in materia, non menzionate cioè dal
comma 1 dell’articolo 65 del decreto citato, devono intendersi applicabili dall’entrata in
vigore del medesimo, purché non vincolate alla stipulazione di clausole di competenza
della nuova contrattazione nazionale.
Relazioni sindacali: l’intervento dei giudici

Le diverse soluzioni espresse dalla giurisprudenza:

PER LA PERMANENZA DEL SISTEMA IN ATTO IN ATTESA DEI NUOVI


CONTRATTI:
Tribunale Torino 2/4/2010; Tribunale Salerno 18/7/2010; Tribunale Lamezia
Terme 7/9/2010; Tribunale Trieste 5/10/2010

L’INVERSIONE DI TENDENZA:
Tribunale di Pesaro, 417/2010; Tribunale di Venezia; Verona; Frosinone;
Catanzaro (5); Messina; Genova; Cosenza
Relazioni sindacali: l’interpretazione autentica

Art. 5 D.Lgs. 1 agosto 2011, n. 141

«L’art. 65, c. 1, 2 e 4, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 si interpreta nel senso che
l’adeguamento dei contratti collettivi integrativi è necessario solo per i contratti
vigenti alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo, mentre ai
contratti sottoscritti successivamente si applicano immediatamente le disposizioni
introdotte dal medesimo decreto»

«L’art. 65, c. 5, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 si interpreta nel senso che le
disposizioni che si applicano dalla tornata contrattuale successiva a quella in corso
al momento dell’entrata in vigore dello stesso decreto legislativo, sono
esclusivamente quelle relative al procedimento negoziale di approvazione dei
contratti collettivi nazionali, e in particolare, quelle contenute negli artt. 41, c. da 1
a 4, 46, c. da 3 a 7 e 47 del D.Lgs. n. 165/2001, come modificati…»
Le conseguenze dell’interpretazione autentica

A seguito di tale chiarimento interpretativo, viene definitivamente evidenziato che


devono ritenersi conseguentemente pienamente efficaci, e quindi applicabili, sin dalla
data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 150/2009, le norme di cui:

 art. 33, modificativo dell’art. 2 del d.lgs. n. 165 del 2001 (natura imperativa delle
previsioni del D.Lgs.n.165/2001; deroghe alla riserva di contrattazione in materia
di trattamento economico; sistema di etero – integrazione delle clausole
contrattuali nulle);
 art. 34, modificativo dell’art. 5, comma 2, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 (nuovo
ambito dei poteri unilaterali organizzativi e gestionali delle PA)
 art. 54, comma 1, modificativo dell’art. 40 del d.lgs. n. 165 del 2001 (disposizioni in
materia di competenza regolativa della contrattazione collettiva)
 disposizioni di cui al Capo IV del Titolo IV in materia di contrattazione collettiva
nazionale e integrativa

Tale principio di successione delle norme nel tempo vale anche per regioni, sanità e
autonomie locali.
Contrattazione collettiva
Contratto collettivo

Il rapporto di lavoro privato nasce con contratto


individuale ma è regolato dalla legge e dalla contrattazione
collettiva.

Quest’ultima svolge una funzione di tutela fissando dei


minimi inderogabili di trattamento economico e normativo
che devono essere applicati a tutti gli iscritti al sindacato
che ha siglato il contratto collettivo stesso.
Contratto collettivo (settore privato)

In particolare, il contratto collettivo è stipulato:


- dalle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro
a livello nazionale,
- dalle rappresentanze dei lavoratori e dal datore di lavoro
a livello aziendale.

I rapporti tra le parti stipulanti sono rapporti di forza,


dunque non ci sono vincoli legali in merito a cosa
contrattare o come contrattare.
Contratto collettivo (settore privato)

Il contratto collettivo si compone di:


- una parte c.d. obbligatoria volta a disciplinare i rapporti
tra le parti stipulanti
- una parte c.d. normativa volta a disciplinare i rapporti di
lavoro (dettando dunque i diritti e gli obblighi dei
lavoratori)
Contratto collettivo (settore pubblico)

Nel settore pubblico il contratto collettivo è parzialmente


differente: esigenze di contenimento dei costi e di
efficienza della pubblica amministrazione hanno indotto il
legislatore a :
- disciplinare le procedure di contrattazione
- definire gli ambiti che possono essere oggetto di
contrattazione
La contrattazione collettiva nel pubblico impiego

La disciplina fondamentale è dettata dagli artt. 5, 40-50bis


del d.lgs. 165/2001.

Tali disposizioni erano state significativamente novellate


dalla riforma Brunetta che aveva modificato non solo la
«forza» della contrattazione collettiva, ma anche gli ambiti
di possibile intervento della stessa.

Con il d. lgs. 75/2017 vi è stato un parziale ritorno


all’«antico».
Lo spazio della contrattazione collettiva

Nell’assetto precedente al d. lgs. 150/2009 non si potevano


contrattare:
■ Le linee fondamentali di organizzazione degli uffici; individuazione degli uffici di
maggiore rilevanza, modi di conferimento della titolarità dei medesimi;
determinazione delle dotazioni organiche complessive
■ L’art. 19, ai sensi del quale la disciplina degli incarichi dirigenziale non può essere
derogata dai contratti collettivi
Lo spazio della contrattazione collettiva

Precedentemente al d. lgs. n. 150/2009:

“La contrattazione collettiva si svolge su tutte le materie relative al rapporto


di lavoro e alle relazioni sindacali” (art. 40, comma 1, D. Lgs. n. 165/2001)

Dizione generale e generica che, interpretata in senso estensivo, era intesa


nel senso della negoziabilità di tutte le materie e di tutti gli istituti comunque
connessi al rapporto di lavoro, anche se solo indirettamente.
Lo spazio della contrattazione collettiva

Nell’assetto precedente al d. lgs. n. 150/2009 non si potevano


contrattare:
■ Tutte le materie riservate alla legge ed agli atti pubblicistici dall’art. 2, comma 1, lett.
c), della legge 23 ottobre 1992, n. 421 (tesi non condivisa unanimemente):
 Responsabilità giuridiche attinenti ai singoli operatori nell’espletamento di
procedure amministrative; organi, uffici, modi di conferimento della titolarità dei
medesimi; principi fondamentali di organizzazione degli uffici; procedimenti di
selezione per l’accesso al lavoro e di avviamento al lavoro; ruoli e dotazioni
organiche; garanzia della libertà di insegnamento e autonomia professionale nello
svolgimento dell’attività didattica, scientifica e di ricerca; responsabilità ed
incompatibilità tra impiego pubblico ed altri incarichi
Lo spazio della contrattazione collettiva

Con il d. lgs. n. 150/2009:

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

«La contrattazione collettiva determina i diritti e gli obblighi direttamente


pertinenti al rapporto di lavoro nonché le materie relative alle relazioni sindacali».
Lo spazio della contrattazione collettiva

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

… Sono in particolare escluse dalla contrattazione collettiva:


1. le materie attinenti all’organizzazione degli uffici;
2. quelle oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell’art.9;
3. quelle afferenti alle prerogative dirigenziali, ai sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e 17;
4. la materia del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali;
5. nonché quelle di cui all’art.1, comma 2, lett.c) della legge 23 ottobre 1992, n.421
(controversie di lavoro).
Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini
della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità e delle progressioni
economiche, la contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti previsti
dalle norme di legge”.
Lo spazio della contrattazione collettiva

Con il d. lgs. n. 75/2015:

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

«La contrattazione collettiva disciplina il rapporto di lavoro e le relazioni


sindacali».
Lo spazio della contrattazione collettiva

Art. 40, D.Lgs. 165/2001

Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini
della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità, la contrattazione
collettiva è consentita nei limiti previsti dalle norme di legge.
Sono escluse dalla contrattazione collettiva:
1. le materie attinenti all'organizzazione degli uffici;
2. quelle oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell'articolo 9;
3. quelle afferenti alle prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e
17;
4. la materia del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali;
5. nonché quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre 1992,
n. 421 (controversie di lavoro).
Lo spazio della contrattazione collettiva

Quindi è confermato
Si può contrattare con riferimento alle sole materie strettamente e direttamente connesse
al rapporto di lavoro (che trovano il proprio fondamento nel contratto individuale) e
materie relative alle relazioni sindacali (contrattazione, partecipazione, diritti e
prerogative).

Viceversa è vietato contrattare con riferimento a:


1) Le materie di cui all’art. 1, comma 2, lett. c) della legge n. 421/1992 (si fa
chiarezza su un punto controverso)
2) L’organizzazione degli uffici
3) Le materie oggetto di partecipazione sindacale
4) Le prerogative dirigenziali (art. 5, comma 2, art. 16, art. 17)

Si può contrattare negli esclusivi limiti della legge con riferimento a:


1) Sanzioni disciplinari
2) Valutazione delle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento
accessorio
3) Mobilità

E’ stato eliminato il riferimento alle progressioni economiche.


Lo spazio della contrattazione collettiva

Ad esempio, si può contrattare in materia di trattamenti economici (qui la


contrattazione collettiva ha addirittura una «riserva»):
■ L’attribuzione di trattamenti economici può avvenire solo mediante
contratto (salvo alcuni casi) (art. 2, c. 3, terzo periodo)
■ Le disposizioni di legge, regolamenti o atti amministrativi che
attribuiscono incrementi retributivi non previsti da contratti cessano di
avere efficacia a far data dalla entrata in vigore del relativo rinnovo
contrattuale (art. 2, c. 3, quarto periodo)

Ambito della contrattazione collettiva in materia di trattamento economico


■ La contrattazione collettiva disciplina il rapporto di lavoro (il trattamento
economico è ivi ricompreso) (art. 40, c. 1)
■ Il trattamento economico fondamentale ed accessorio (fatte salve alcune
fattispecie) è definito dai contratti collettivi (art. 45, c. 1, art. 40 c. 3 ter,
art. 47-bis)
■ I contratti collettivi definiscono, in coerenza con la legge, trattamenti
economici accessori … (art. 45, comma 3)
Lo spazio della contrattazione collettiva

Viceversa non si può assolutamente contrattare :


■ nelle materie oggetto delle espresse e diverse disposizioni
dell’art. 2, comma 2, primo periodo, del decreto legislativo
n.165/2001, definite in modo espresso come “imperative”

L’Aran assicura un monitoraggio su effettività e congruenza del riparto


tra le fonti (art. 46, comma 4 del d. lgs. n. 165/2001)

Inoltre è disposta la nullità (parziale) delle clausole contrattuali in


contrasto con norme imperative di legge o che abbiano superato i limiti
prescritti all’attività negoziale, con la contestuale attivazione del
meccanismo della sostituzione automatica delle stesse con le norme
legali, secondo la disciplina degli artt. 1339 e 1419, comma 2, del codice
civile
Contrattazione e forme partecipative

Art. 5, comma 2 D.lgs. 165/2001

Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2, comma


1, le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla
gestione dei rapporti di lavoro, nel rispetto del principio di pari
opportunità, e in particolare la direzione e l'organizzazione del lavoro
nell'ambito degli uffici sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti
alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatte
salve la sola informazione ai sindacati ovvero le ulteriori forme di
partecipazione, ove previsti nei contratti di cui all'articolo 9.
Contrattazione e forme partecipative

Sulla base della indicazione di cui al nuovo art. 5, comma 2 D.lgs. 165/2001

■ No contrattazione nazionale ed a maggior ragione integrativa su materie


appartenenti alla sfera della organizzazione e della micro-organizzazione,
su quelle oggetto di partecipazione sindacale e su quelle afferenti alle
prerogative dirigenziali (articolo 40, comma 1, d.lgs. n. 165 del 2001); in
particolare, su organizzazione del lavoro e gestione delle risorse umane

■ In tali materie – esclusa la contrattazione - la partecipazione sindacale


potrà svilupparsi esclusivamente nelle forme dell’informazione, qualora
prevista nei contratti collettivi nazionali

■ Informazione a OO.SS. circa l’organizzazione degli uffici (art. 6), ove


previsto dalla contrattazione collettiva.
Struttura, durata e livelli della contrattazione

■ Struttura contrattuale, rapporti tra i diversi livelli e durata disciplinati dalla


contrattazione collettiva in coerenza con il settore privato ed in modo che vi sia
coincidenza tra vigenza della disciplina giuridica e vigenza della disciplina
economica (art. 40, comma 3)
■ Accordo per la riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009
■ Intesa per l’applicazione dell’Accordo quadro sulla riforma degli assetti
contrattuali del 22 gennaio 2009 ai comparti contrattuali del settore pubblico
(firmata il 30 aprile 2009)
■ Le pubbliche amministrazioni attivano autonomi livelli di contrattazione collettiva
integrativa all’interno di limiti e vincoli precisamente stabiliti (e rafforzati dal d.
lgs. n. 150/2009) (art. 40, commi 3-bis e 3-quinquies)
■ Accordi che definiscono o modificano i comparti o le aree o che regolano istituti
comuni a più comparti: accordi quadro (art. 41, comma 5)
Struttura, durata e livelli della contrattazione

■ Il CCNQ riguarda materie comuni a vari comparti o aree, ovvero


tra aree e comparti, dettando una disciplina comune.

■ Il CCNL garantisce la certezza di trattamenti economici comuni


per tutti i lavoratori ovunque impiegati nel territorio nazionale;
garantisce l’adeguamento dei salari all’inflazione

■ Il CCI assicura adeguati livelli di efficienza e produttività dei servizi


pubblici, incentivando l’impegno e la qualità della performance
I livelli contrattuali ed i relativi contenuti

CCNQ CCNL CCI

Riguarda ogni Si svolge sulle


Accordi su materie
singolo comparto o materie, con i
comuni a vari comparti
area individuata e soggetti e nei
o aree, ovvero tra aree
disciplina il relativo limiti indicati dal
e comparti (es. diritti
rapporto di lavoro e CCNL e nel
sindacali, telelavoro).
relazioni sindacali rispetto dei vincoli
Accordo per la
di bilancio.
definizione dei
comparti.
Comparti e aree

■ comparti (personale non dirigenziale) e aree (per il personale dirigenziale)


■ Li stabilisce un accordo quadro
■ Ma all’interno di vincoli che limitano fortemente l’autonomia negoziale (art. 40, c.
2 e art. 41, commi 2 e 3):
“fino ad un massimo di quattro comparti, cui corrispondono non più di quattro aree
per la dirigenza” “un’apposita sezione di un’area per la dirigenza del SSN”
“nell’ambito dei comparti, apposite sezioni per specifiche professionalità” “è costituito
un comitato di settore nell’ambito della Conferenza delle regioni per regioni, enti
regionali ed enti del SSN che esercita le competenze proprie dei comitati di settori per
uno dei comparti”
“costituito un comitato di settore nell’ambito di ANCI, UPI ed UNIONCAMERE che
esercita le competenze per uno dei comparti” ricondotti ai comparti anche gli enti di
cui all’art. 70, c. 4
CCNQ 13 luglio 2016 sulla ridefinizione dei comparti
per il triennio 2016-2018

 L’art. 2, CCNQ 13.7.2016 aggrega i dipendenti della PA in quattro


comparti di contrattazione:
1. Comparto delle funzioni centrali
2. Comparto delle funzioni locali
3. Comparto dell’istruzione e della ricerca
4. Comparto della Sanità
 L’art. 7, CCNQ aggrega i dirigenti della PA, compresi quelli di livello
dirigenziale generale, in quattro autonome aree di contrattazione
collettiva:
1. Area delle funzioni centrali
2. Area delle funzioni locali
3. Area dell’istruzione e della ricerca
4. Area della Sanità
I soggetti del CCNL

■ ARAN: continuità con alcune innovazioni (nuovi organi, nomine e


incompatibilità – anche per i dirigenti, monitoraggio, presenza rafforzata
dei comitati di settore all’interno dell’Agenzia)
■ SOGGETTI SINDACALI: cfr. art. 43 in materia di accertamento della
rappresentatività sindacale
■ COMITATI DI SETTORE: previsione di tre comitati (art. 41, commi 2 e 3)
■ Conferenza delle Regioni
■ ANCI-UPI-UNIONCAMERE
■ Presidente del Consiglio dei Ministri tramite il Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro
dell’Economia e delle Finanze (quest’ultimo, al fine di salvaguardare le
specificità sente preventivamente …)
I soggetti della contrattazione: la parte pubblica

Soggetti legittimati a rappresentare la P.A.


Comitato
di
Settore
• Svolge attività relativa alle relazioni
sindacali alla negoziazione del CCNL ed
alla assistenza alle P.A. per garantire
A livello di un’uniforme applicazione.
ARAN
Comparto
• Può svolgere funzioni di assistenza alle
P.A. ai fini della contrattazione
integrativa.

• Esercita ogni attività relativa alla


Delegazione contrattazione integrativa
A livello di
di parte
singolo Ente • Esercita ogni attività relativa alle altre
pubblica forme di partecipazione
I soggetti titolari della contrattazione: le OO.SS.

o Confederazioni sindacali
cui siano affiliate
CCNQ organizzazioni
rappresentative in almeno
due comparti o aree ( ex
OO.SS. art.43 co 4).
Rappresentative
(Organizzazioni
o OOSS aventi nel comparto
legittimate a
rappresentare i CCNL o area di contrattazione
una rappresentatività non
lavoratori
nell’ambito delle inferiore al 5% come media
relazioni sindacali) tra il dato associativo e
quello elettorale( ex art.43
co 1).
CCNI o Confederazioni sindacali
alle quali le sopra citate
CCI locale OOSS sono affiliate( ex
art.43 co 2).
o OOSS
firmatarie del
o RSU + OO.SS. territoriali vigente CCNL.
Come si arriva al 5% da parte dell’Aran
Accertamento biennale, effettuato dall’ARAN

COMPARTI: sindacati che dati elettorali


(ottenuti nelle elezioni per
raggiungono
RSU in ogni Azienda)

5% dati associativi
(dipendono dai contributi
lavoratori ai sindacati. Il
MEDIA pagamento è attestato da
ciascuna P.A.)
tra

Aree dirigenza:
misurazione solo sul
dato associativo in ?
mancanza RSU
Contrattazione collettiva: il procedimento

Valutazione entro 20 giorni del


Atto di indirizzo dei Governo sulla compatibilità degli
ARAN
comitati di settore indirizzi con le linee di politica
economica e finanziaria nazionale

Costante informazione Contrattazione


con le OO.SS.
Entro 20 giorni la Pres. del
Consiglio può esprimere
osservazioni.
In ogni caso occorre il Entro 10 giorni alla firma è
parere favorevole dei trasmessa unitamente alla Ipotesi di
comitati di settore e delle relazione tecnica al Governo e ai accordo
amministrazioni stesse Comitati di settori
Contrattazione collettiva: il procedimento

Se il parere è La Corte dei conti:


favorevole: - certifica l'attendibilità dei costi L'esito della
l’Aran trasmette quantificati e la loro certificazione è
l’ipotesi di accordo alla compatibilità con gli strumenti di comunicato
Corte dei Conti ai fini programmazione e di bilancio; dalla Corte dei
della certificazione di - delibera entro quindici giorni Conti a:
compatibilità dalla trasmissione della - ARAN,
dell’ipotesi di accordo quantificazione dei costi - comitato di
con gli strumenti di contrattuali, decorsi i quali la settore
programmazione e di certificazione si intende
bilancio - Governo
effettuata positivamente.
Contrattazione collettiva: il procedimento

Il presidente dell'ARAN sottoscrive definitivamente il Se la certificazione


contratto collettivo. della Corte dei Conti
è POSITIVA

Il contratto collettivo è pubblicato in gazzetta ufficiale


Contrattazione collettiva: il procedimento

Le parti contraenti non possono procedere alla


sottoscrizione definitiva dell'ipotesi di accordo.
Se la certificazione
della Corte dei Conti
è NEGATIVA

Il Presidente dell'ARAN, d'intesa con il competente


comitato di settore, provvede alla riapertura delle
trattative ed alla sottoscrizione di una nuova ipotesi di
accordo adeguando i costi contrattuali ai fini delle
certificazioni. Però se la certificazione non
positiva è limitata a singole
clausole contrattuali l'ipotesi
può essere sottoscritta
definitivamente ferma
In seguito alla sottoscrizione della nuova ipotesi di restando l'inefficacia delle
accordo si riapre la procedura di certificazione. clausole contrattuali non
positivamente certificate.
La durata del CCNL

Accordi del 22 gennaio e 30 aprile 2009

3 anni per la parte normativa e quella economica


I contenuti del CCNL

Disciplina del rapporto di lavoro

Trattamento economico dei dipendenti e dirigenti pubblici


I contenuti del CCNL (segue)

Procedure di raffreddamento dei conflitti

Individuazione degli istituti di «partecipazione» e degli ambiti


in cui gli stessi trovano applicazione.
Istituti di partecipazione:
• Informazione
• Consultazione Rinvio
• Concertazione
• Organismi/Comitati paritetici
I contenuti del CCNL (segue)

Regole per la contrattazione integrativa.


Il CCNL individua:
• I soggetti della contrattazione integrativa.
• I livelli di contrattazione e le relative materie.
• Le risorse a disposizione della contrattazione integrativa.
• Le procedure di raffreddamento dei conflitti.
La contrattazione integrativa

Si svolge sulle materie, tra i soggetti, nei limiti


stabiliti dal CCNL e nel rispetto dei vincoli di
bilancio risultanti dagli strumenti di
programmazione annuale o pluriennale (art. 40
del D.lgs 165/01)
I soggetti della contrattazione collettiva integrativa
nei COMPARTI

RAPPRESENTANZE UNITARIE
DEL PERSONALE
Sono istituite ex lege!
Delegazione di parte
pubblica
Sono integrate da rappresentanti
delle organizzazioni sindacali
firmatarie del CCNL di comparto.
Così l’accordo quadro 7.8.1998.

Prof. A. Boscati La contrattazione collettiva SSPA


La rappresentatività a livello locale
Per le RSU deriva
dal risultato
elettorale NON SONO
AMMISSIBILI ALLA
C.I.:
La rappresentatività
dei componenti delle
OO.SS. firmatarie dei
CCNL è nazionale ed
è misurata
dall’ARAN. Le Sindacati non ammessi al I sindacati ammessi
federazioni di più CCNL anche se a livello alle trattative
sindacati sono locale hanno la media del nazionali non
soggetto unitario 5% tra dato associativo ed firmatari del CCNL
elettorale

Singoli componenti di federazioni sindacali


I soggetti sindacali rappresentativi nella
contrattazione integrativa

COMPONENTI OO.SS.
RSU: organismo
FIRMATARIE DEL CCNL:
eletto ogni 3 anni
designati dalle relative OOSS

Nessun potere di individuazione dei soggetti sindacali è demandato


alla parte pubblica discendendo la rappresentanza dall’art. 42 del
d.lgs. 165 del 2001 e, per gli aspetti ad esso demandati, dal CCNQ sui
diritti e prerogative sindacali

Prof. A. Boscati La contrattazione collettiva SSPA


Contrattazione integrativa

■ Autonoma, nell’ambito di limiti, vincoli, controlli, monitoraggi e


obblighi di pubblicità (art. 40, comma 3-bis).
■ Limiti, vincoli, controlli, monitoraggi e obblighi di pubblicità sono
previsti per assicurarne la compatibilità economico-finanziaria e la
finalizzazione all’efficienza ed ai guadagni di produttività.

Dalla previsione legislativa emerge:


■ La finalizzazione della contrattazione integrativa all’efficienza ed
alla produttività
■ La persistente gerarchia tra CCNL e CCI
■ La previsione della contrattazione a termine
Contrattazione integrativa

■ Vincoli e limiti
 Rispetto art. 7, comma 5, (le pubbliche amministrazioni
pubbliche non possono erogare trattamenti economici
accessori che non corrispondono alle prestazioni
effettivamente rese)
 Vincoli di bilancio
 Funzionalizzazione all’efficienza ed alla produttività, mediante
incentivazione impegno e qualità performance  anche a tal
fine, l’art. 40, co. 4ter prevede una razionalizzazione delle
discipline dei CCNL in materia di dotazione e utilizzo dei fondi
destinati alla contrattazione integrativa.
 Materie delegate dal CCNL (divieto di trattarne altre)
 Vincoli e limiti stabiliti dal CCNL, tra i soggetti e con le
procedure negoziali che questi ultimi prevedono
Contrattazione integrativa

■ Segue: vincoli e limiti


 Il CCNL stabilisce modalità di utilizzo e limiti finanziari rafforzati per le PA che
fanno capo al Governo come comitato di settore
 Regioni ed enti locali (no enti del SSN ed altri) possono destinare risorse
aggiuntive, ma nei limiti del CCNL, nei limiti dei parametri di virtuosità per la
spesa di personale, nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di stabilità e
di analoghi strumenti. Inoltre, subordinatamente all’effettivo rispetto dei
principi in materia di misurazione, valutazione e trasparenza della
performance
 Divieto espresso di sottoscrivere CCI in contrasto con limiti e vincoli del CCNL
(con norme di legge), che disciplinano materie non espressamente delegate,
che comportano oneri non previsti in bilancio
 In caso di inosservanza del divieto: le clausole sono nulle, non possono essere
applicate e sono sostituite (o dalla legge o dal CCNL) ai sensi degli articoli
1339 e 1419, secondo comma, del codice civile
Contrattazione integrativa
■ Segue: vincoli e limiti
 In caso di superamento di vincoli finanziari accertato da parte di Corte dei
conti e ispettori MEF e DFP è fatto altresì obbligo di recupero nell'ambito
della sessione negoziale successiva, con quote annuali e per un numero
massimo di annualità corrispondente a quelle in cui si è verificato il
superamento di tali vincoli.
 Al fine di non pregiudicare l'ordinata prosecuzione dell'attività
amministrativa delle amministrazioni interessate, la quota del recupero non
può eccedere il 25 per cento delle risorse destinate alla contrattazione
integrativa ed il numero di annualità di cui al periodo precedente, previa
certificazione degli organi di controllo di cui all'articolo 40-bis, comma 1, è
corrispondentemente incrementato.
 In alternativa a quanto disposto dal periodo precedente, le regioni e gli enti
locali possono prorogare il termine per procedere al recupero delle somme
indebitamente erogate, per un periodo non superiore a cinque anni, a
condizione che adottino o abbiano adottato le misure di contenimento
della spesa di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 6 marzo 2014, n.
16, dimostrino l'effettivo conseguimento delle riduzioni di spesa previste
dalle predette misure, nonché il conseguimento di ulteriori riduzioni di
spesa derivanti dall'adozione di misure di razionalizzazione relative ad altri
settori anche con riferimento a processi di soppressione e fusione di
società, enti o agenzie strumentali… (art. 40, co. 3quinquies)
Contrattazione integrativa

■ Segue: vincoli e limiti


 Obbligo per i CCNL di prevedere apposite clausole che
impediscono incrementi della consistenza complessiva delle
risorse destinate ai trattamenti economici accessori in caso di
assenteismo eccessivo rispetto alla media nazionale o di
settore e anomalo, in quanto concentrato in determinati
periodi o giorni (art. 40, co. 4bis).
Contrattazione integrativa

■ Controlli

 Controllo del collegio dei revisori dei conti, del collegio sindacale,
degli uffici centrali di bilancio o degli altri analoghi organi previsti dai
rispettivi ordinamenti: ha per oggetto la compatibilità dei costi della
contrattazione integrativa con i vincoli di bilancio e quelli derivanti
dall’applicazione di norme di legge, con particolare riferimento alle
disposizioni inderogabili che incidono sulla misura e sulla
corresponsione dei trattamenti accessori (controllo rafforzato
rispetto al passato, anche su aspetti di merito)
 Controllo DFP e RGS su contratti integrativi di amministrazioni statali,
enti pubblici non economici, enti e istituzioni di ricerca con organico
superiore a 200 unità (controllo originariamente previsto dall’art. 39,
della legge n. 449/1997)
Contrattazione integrativa

■ Monitoraggi
 Monitoraggio RGS (d’intesa con Corte Conti e DFP): trasmissione su
modelli predefiniti di informazioni sui costi al fine di verificare il
rispetto dei limiti finanziari, l’evoluzione della consistenza dei fondi e
la concreta definizione ed applicazione di criteri improntati alla
premialità, al riconoscimento del merito ed alla valorizzazione
dell’impegno e della qualità della performance individuale (con
particolare riferimento a istituti economici e progressioni
economiche). Informazioni trasmesse alla Corte dei conti, la quale
ferme restando le ipotesi di responsabilità eventualmente
ravvisabili…
 Monitoraggio ARAN sull’applicazione dei CCNL e sulla contrattazione
integrativa, per verificare l’effettività e la congruità del riparto di
materie tra legge, CCNL e CCI e le principali criticità emerse
Contrattazione integrativa
■ Obblighi di pubblicità (d.lgs. 33/2013)
 OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE E RENDICONTAZIONE SUL SITO: Tutte le PA
devono pubblicare sul proprio sito istituzionale i contratti integrativi stipulati,
con la relazione tecnico–finanziaria e quella illustrativa certificate dagli organi
di controllo interno, nonché le “specifiche informazioni” annualmente
trasmesse al Ministero dell’Economia e Finanze, secondo le modalità sopra
descritte; la relazione illustrativa deve evidenziare gli effetti positivi attesi
dall’amministrazione sotto il profilo della crescita della produttività e
dell’efficienza delle attività svolte e dei servizi erogati, valutati in relazione alle
richieste ed alle attese della collettività; pubblicazione permanente e con
modalità che garantiscano la piena accessibilità e visibilità; sarà predisposto da
parte del DFP (d’intesa con MEF e Conferenza unificata) un modello per
valutare il contratto
 OBBLIGO DI TRASMISSIONE DEL CCI: ad Aran (per via telematica) ed al CNEL
 Sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi (anche connessi con il
monitoraggio): divieto di adeguamento delle risorse e blocco trasferimenti
Conseguenze derivanti dalla applicazione di
clausole nulle

 I maggiori oneri sostenuti a carico del bilancio,


potrebbero essere causa di responsabilità
amministrativa
 Vizi rilevabili dagli ispettori della Ragioneria generale
dello Stato e dalla Corte dei conti
 Sarebbero soggetti responsabili sia i componenti
della delegazione trattante che i dirigenti che hanno
disposto la erogazione della spesa
Contrattazione integrativa
■ Potere di azione unilaterale

 «I contratti collettivi nazionali definiscono il termine delle sessioni


negoziali in sede decentrata. Alla scadenza del termine le parti
riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e decisione.»
(art. 40, comma 3-bis, penultimo ed ultimo periodo)

 «Nel caso in cui non si raggiunga l'accordo per la stipulazione di un


contratto collettivo integrativo, qualora il protrarsi delle trattative
determini un pregiudizio alla funzionalità dell'azione amministrativa, nel
rispetto dei principi di correttezza e buona fede fra le parti,
l'amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle
materie oggetto del mancato accordo fino alla successiva sottoscrizione
e prosegue le trattative al fine di pervenire in tempi celeri alla
conclusione dell'accordo. … I contratti collettivi nazionali possono
individuare un termine minimo di durata delle sessioni negoziali in sede
decentrata, decorso il quale l'amministrazione interessata può in ogni
caso provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del mancato
accordo …» (art. 40, comma 3-ter)
Contrattazione integrativa
■ Contenuto obbligatorio del contratto collettivo

 «I contratti collettivi nazionali di lavoro devono prevedere apposite clausole


che impediscono incrementi della consistenza complessiva delle risorse
destinate ai trattamenti economici accessori, nei casi in cui i dati sulle
assenze, a livello di amministrazione o di sede di contrattazione integrativa,
rilevati a consuntivo, evidenzino, anche con riferimento alla concentrazione
in determinati periodi in cui è necessario assicurare continuità
nell'erogazione dei servizi all'utenza o, comunque, in continuità con le
giornate festive e di riposo settimanale, significativi scostamenti rispetto a
dati medi annuali nazionali o di settore.» (art. 40, comma 4-bis).

 «Al fine di semplificare la gestione amministrativa dei fondi destinati alla


contrattazione integrativa e di consentirne un utilizzo più funzionale ad
obiettivi di valorizzazione degli apporti del personale, nonché di
miglioramento della produttività e della qualità dei servizi, la contrattazione
collettiva nazionale provvede al riordino, alla razionalizzazione ed alla
semplificazione delle discipline in materia di dotazione ed utilizzo dei fondi
destinati alla contrattazione integrativa.» (art. 40, comma 4-ter)
Le regole per la conclusione degli integrativi

Non si applica il principio del 51% previsto dall’art 43,


comma 3, del D.Lgs 165/01 per il CCNL

“Vale il principio del raggiungimento del maggior consenso


possibile la cui valutazione rientra nella discrezionalità
dell’Amministrazione non solo in relazione al grado di
rappresentatività locale delle sigle ammesse alle trattative
ma anche al fatto che acconsentano alla stipulazione
dell’accordo il maggior numero possibile delle stesse”( Circ.
ARAN 15/12/2002)

Prof. A. Boscati La contrattazione collettiva SSPA


La durata del CCNI

3 anni per la parte normativa

Annuale per la costituzione dei fondi

Individuazione e utilizzo risorse fondi avviene annualmente in


CI, senza cambiare i criteri del CI quadriennale
Ambito di efficacia del contratto collettivo

L’efficacia «erga omnes» indiretta del contratto collettivo


(Corte Cost. n. 309/1997)

Art. 45, comma 2:

Le amministrazioni devono
garantire ai propri dipendenti:
- parità di trattamento
contrattuale;
- e, comunque, trattamenti non
inferiori a quelli previsti dai
rispettivi contratti collettivi
Tipo di efficacia del contratto collettivo: derogabilità da
parte del contratto individuale

Il contratto individuale di lavoro può avere anche una


funzione regolativa come nel settore privato?

Qual è il rapporto tra contratto individuale e contratto


collettivo?

Nel pubblico impiego, a differenza del settore privato,


il contratto individuale di lavoro
non ha efficacia regolativa.
Tipo di efficacia del contratto collettivo

La questione deve essere risolta analizzando


i principi posti dal d.lgs. 165/2001 in merito al rapporto tra contratto
collettivo e contratto individuale

Art. 45, comma 2: Art. 2, comma 3:

Le amministrazioni devono L’attribuzione di trattamenti


garantire ai propri dipendenti: economici può avvenire
- parità di trattamento esclusivamente mediante contratti
contrattuale; collettivi o, alle condizioni previste
- e, comunque, trattamenti non mediante contratti individuali
inferiori a quelli previsti dai
rispettivi contratti collettivi
Il rapporto di lavoro nasce con contratto individuale ma è
regolato dalla legge e dalla contrattazione collettiva.

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