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amministrazioni pubbliche
TITOLO IV
Rapporto di lavoro
Articolo 51 D.Lgs. n. 165/2001
1. Il rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche è
disciplinato secondo le disposizioni degli articoli 2, commi 2 e 3, e 3, comma 1.
2. La legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni ed integrazioni,
si applica alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei
dipendenti.
TITOLO VI
Giurisdizione
Articoli da 63 a 64 D.Lgs. n. 165/2001
Potere di organizzazione del privato
datore di lavoro
Non vi è coincidenza tra ambito privatistico ed ambito che può essere disciplinato con
contratto collettivo
Nel settore privato tutto può essere oggetto di contrattazione collettiva (l’ambito di
quest’ultima dipende dalla «forza» del sindacato).
Nel settore pubblico non è così: il legislatore indica quali sono gli ambiti di esplicazione
della contrattazione collettiva.
E’ l’articolo 65 del d.lgs. n. 150 del 2009 che porta a tali conclusioni, in quanto stabilisce, che
i contratti integrativi vigenti dovranno essere adeguati ad alcune delle nuove disposizioni
entro i termini ivi previsti. Nello specifico, il comma 1 prevede l’adeguamento dei contratti
integrativi alle disposizioni relative alla definizione degli ambiti riservati, rispettivamente,
alla contrattazione ed alla legge, nonché a quelle del Titolo III del nuovo decreto (Merito e
Premi).
Ragionando per converso, tutte le altre disposizioni in materia, non menzionate cioè dal
comma 1 dell’articolo 65 del decreto citato, devono intendersi applicabili dall’entrata in
vigore del medesimo, purché non vincolate alla stipulazione di clausole di competenza
della nuova contrattazione nazionale.
Relazioni sindacali: l’intervento dei giudici
L’INVERSIONE DI TENDENZA:
Tribunale di Pesaro, 417/2010; Tribunale di Venezia; Verona; Frosinone;
Catanzaro (5); Messina; Genova; Cosenza
Relazioni sindacali: l’interpretazione autentica
«L’art. 65, c. 1, 2 e 4, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 si interpreta nel senso che
l’adeguamento dei contratti collettivi integrativi è necessario solo per i contratti
vigenti alla data di entrata in vigore del citato decreto legislativo, mentre ai
contratti sottoscritti successivamente si applicano immediatamente le disposizioni
introdotte dal medesimo decreto»
«L’art. 65, c. 5, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 si interpreta nel senso che le
disposizioni che si applicano dalla tornata contrattuale successiva a quella in corso
al momento dell’entrata in vigore dello stesso decreto legislativo, sono
esclusivamente quelle relative al procedimento negoziale di approvazione dei
contratti collettivi nazionali, e in particolare, quelle contenute negli artt. 41, c. da 1
a 4, 46, c. da 3 a 7 e 47 del D.Lgs. n. 165/2001, come modificati…»
Le conseguenze dell’interpretazione autentica
art. 33, modificativo dell’art. 2 del d.lgs. n. 165 del 2001 (natura imperativa delle
previsioni del D.Lgs.n.165/2001; deroghe alla riserva di contrattazione in materia
di trattamento economico; sistema di etero – integrazione delle clausole
contrattuali nulle);
art. 34, modificativo dell’art. 5, comma 2, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 (nuovo
ambito dei poteri unilaterali organizzativi e gestionali delle PA)
art. 54, comma 1, modificativo dell’art. 40 del d.lgs. n. 165 del 2001 (disposizioni in
materia di competenza regolativa della contrattazione collettiva)
disposizioni di cui al Capo IV del Titolo IV in materia di contrattazione collettiva
nazionale e integrativa
Tale principio di successione delle norme nel tempo vale anche per regioni, sanità e
autonomie locali.
Contrattazione collettiva
Contratto collettivo
Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini
della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità, la contrattazione
collettiva è consentita nei limiti previsti dalle norme di legge.
Sono escluse dalla contrattazione collettiva:
1. le materie attinenti all'organizzazione degli uffici;
2. quelle oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell'articolo 9;
3. quelle afferenti alle prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e
17;
4. la materia del conferimento e della revoca degli incarichi dirigenziali;
5. nonché quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre 1992,
n. 421 (controversie di lavoro).
Lo spazio della contrattazione collettiva
Quindi è confermato
Si può contrattare con riferimento alle sole materie strettamente e direttamente connesse
al rapporto di lavoro (che trovano il proprio fondamento nel contratto individuale) e
materie relative alle relazioni sindacali (contrattazione, partecipazione, diritti e
prerogative).
Sulla base della indicazione di cui al nuovo art. 5, comma 2 D.lgs. 165/2001
o Confederazioni sindacali
cui siano affiliate
CCNQ organizzazioni
rappresentative in almeno
due comparti o aree ( ex
OO.SS. art.43 co 4).
Rappresentative
(Organizzazioni
o OOSS aventi nel comparto
legittimate a
rappresentare i CCNL o area di contrattazione
una rappresentatività non
lavoratori
nell’ambito delle inferiore al 5% come media
relazioni sindacali) tra il dato associativo e
quello elettorale( ex art.43
co 1).
CCNI o Confederazioni sindacali
alle quali le sopra citate
CCI locale OOSS sono affiliate( ex
art.43 co 2).
o OOSS
firmatarie del
o RSU + OO.SS. territoriali vigente CCNL.
Come si arriva al 5% da parte dell’Aran
Accertamento biennale, effettuato dall’ARAN
5% dati associativi
(dipendono dai contributi
lavoratori ai sindacati. Il
MEDIA pagamento è attestato da
ciascuna P.A.)
tra
Aree dirigenza:
misurazione solo sul
dato associativo in ?
mancanza RSU
Contrattazione collettiva: il procedimento
RAPPRESENTANZE UNITARIE
DEL PERSONALE
Sono istituite ex lege!
Delegazione di parte
pubblica
Sono integrate da rappresentanti
delle organizzazioni sindacali
firmatarie del CCNL di comparto.
Così l’accordo quadro 7.8.1998.
COMPONENTI OO.SS.
RSU: organismo
FIRMATARIE DEL CCNL:
eletto ogni 3 anni
designati dalle relative OOSS
■ Vincoli e limiti
Rispetto art. 7, comma 5, (le pubbliche amministrazioni
pubbliche non possono erogare trattamenti economici
accessori che non corrispondono alle prestazioni
effettivamente rese)
Vincoli di bilancio
Funzionalizzazione all’efficienza ed alla produttività, mediante
incentivazione impegno e qualità performance anche a tal
fine, l’art. 40, co. 4ter prevede una razionalizzazione delle
discipline dei CCNL in materia di dotazione e utilizzo dei fondi
destinati alla contrattazione integrativa.
Materie delegate dal CCNL (divieto di trattarne altre)
Vincoli e limiti stabiliti dal CCNL, tra i soggetti e con le
procedure negoziali che questi ultimi prevedono
Contrattazione integrativa
■ Controlli
Controllo del collegio dei revisori dei conti, del collegio sindacale,
degli uffici centrali di bilancio o degli altri analoghi organi previsti dai
rispettivi ordinamenti: ha per oggetto la compatibilità dei costi della
contrattazione integrativa con i vincoli di bilancio e quelli derivanti
dall’applicazione di norme di legge, con particolare riferimento alle
disposizioni inderogabili che incidono sulla misura e sulla
corresponsione dei trattamenti accessori (controllo rafforzato
rispetto al passato, anche su aspetti di merito)
Controllo DFP e RGS su contratti integrativi di amministrazioni statali,
enti pubblici non economici, enti e istituzioni di ricerca con organico
superiore a 200 unità (controllo originariamente previsto dall’art. 39,
della legge n. 449/1997)
Contrattazione integrativa
■ Monitoraggi
Monitoraggio RGS (d’intesa con Corte Conti e DFP): trasmissione su
modelli predefiniti di informazioni sui costi al fine di verificare il
rispetto dei limiti finanziari, l’evoluzione della consistenza dei fondi e
la concreta definizione ed applicazione di criteri improntati alla
premialità, al riconoscimento del merito ed alla valorizzazione
dell’impegno e della qualità della performance individuale (con
particolare riferimento a istituti economici e progressioni
economiche). Informazioni trasmesse alla Corte dei conti, la quale
ferme restando le ipotesi di responsabilità eventualmente
ravvisabili…
Monitoraggio ARAN sull’applicazione dei CCNL e sulla contrattazione
integrativa, per verificare l’effettività e la congruità del riparto di
materie tra legge, CCNL e CCI e le principali criticità emerse
Contrattazione integrativa
■ Obblighi di pubblicità (d.lgs. 33/2013)
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE E RENDICONTAZIONE SUL SITO: Tutte le PA
devono pubblicare sul proprio sito istituzionale i contratti integrativi stipulati,
con la relazione tecnico–finanziaria e quella illustrativa certificate dagli organi
di controllo interno, nonché le “specifiche informazioni” annualmente
trasmesse al Ministero dell’Economia e Finanze, secondo le modalità sopra
descritte; la relazione illustrativa deve evidenziare gli effetti positivi attesi
dall’amministrazione sotto il profilo della crescita della produttività e
dell’efficienza delle attività svolte e dei servizi erogati, valutati in relazione alle
richieste ed alle attese della collettività; pubblicazione permanente e con
modalità che garantiscano la piena accessibilità e visibilità; sarà predisposto da
parte del DFP (d’intesa con MEF e Conferenza unificata) un modello per
valutare il contratto
OBBLIGO DI TRASMISSIONE DEL CCI: ad Aran (per via telematica) ed al CNEL
Sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi (anche connessi con il
monitoraggio): divieto di adeguamento delle risorse e blocco trasferimenti
Conseguenze derivanti dalla applicazione di
clausole nulle
Le amministrazioni devono
garantire ai propri dipendenti:
- parità di trattamento
contrattuale;
- e, comunque, trattamenti non
inferiori a quelli previsti dai
rispettivi contratti collettivi
Tipo di efficacia del contratto collettivo: derogabilità da
parte del contratto individuale