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Definizione

Con il termine inquinamento elettromagnetico o elettrosmog si intende


l'inquinamento derivante in genere da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti. Si
parla quindi dell'intervallo di frequenze che va da 0 Hz (campi statici) alle frequenze
della radiazione visibile (laser e luce incoerente).
Sulla Terra è da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale al quale con il
progresso tecnologico si sono aggiunte le onde elettromagnetiche prodotte da
impianti di radiocomunicazione, elettrodotti e dalla maggior parte degli apparecchi
alimentati da energia elettrica.
Il fenomeno definito "inquinamento elettromagnetico" è legato alla generazione di
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali, cioè non attribuibili al
naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ad esempio il campo elettrico generato
da un fulmine.
Origini inquinamento elettromagnetico
La radiazione del fondo elettromagnetico terrestre era costituita
sino all’inizio del ‘900 dal fondo elettromagnetico naturale. Nel
corso del secolo e fino ai giorni nostri è aumentata con l’utilizzo di
tecnologie che usano le radiazioni non ionizzanti.

Fu durante la Seconda guerra mondiale, con l’utilizzo dei radar che


furono scoperti i primi effetti termici delle microonde: la
cosiddetta malattia dei radaristi.

Poi dalla stessa tecnologia sono nati i forni a microonde e le


infrastrutture di telecomunicazioni. La radiodiffusione e la
telediffusione, i ponti radio, le reti per la telefonia cellulare, i
telefoni cellulari e gli apparati wireless si avvalgono della stessa
tecnologia che provoca inquinamento elettromagnetico.

Fonti di inquinamento:
La maggiore fonte di inquinamento a bassa frequenza sono gli elettrodotti;
per quanto riguarda le alte frequenze gli impianti di radiocomunicazione ed in
particolare, gli impianti per la diffusione RTV e gli impianti per la telefonia cellulare.
I campi elettromagnetici hanno assunto un'importanza crescente legata allo sviluppo
dei sistemi di telecomunicazione diffusi capillarmente sul territorio. Anche
l'intensificazione della rete di trasmissione elettrica nonché la diffusa urbanizzazione,
hanno contribuito a destare interesse circa i possibili effetti sulla salute derivanti
dalla permanenza prolungata in prossimità di queste fonti di emissioni di onde
elettromagnetiche.
La propagazione di onde elettromagnetiche come gli impianti radio-TV e per la
telefonia mobile, o gli elettrodotti per il trasporto e la trasformazione dell'energia
elettrica, da apparati per applicazioni biomedicali, da impianti per lavorazioni
industriali, come da tutti quei dispositivi il cui funzionamento è subordinato a
un'alimentazione di rete elettrica, come gli elettrodomestici.
I campi elettromagnetici si propagano sotto forma di onde elettromagnetiche, per le
quali viene definito un parametro, detto frequenza, che indica il numero di
oscillazioni che l'onda elettromagnetica compie in un secondo. L'unità di misura
della frequenza è l'Hertz (1 Hz equivale a una oscillazione al secondo). Sulla base
della frequenza viene effettuata una distinzione tra:
inquinamento elettromagnetico generato da campi a bassa frequenza (0 Hz - 10
kHz), nel quale rientrano i campi generati dagli elettrodotti che emettono campi
elettromagnetici a 50 Hz;
inquinamento elettromagnetico generato da campi ad alta frequenza (10 kHz - 300
GHz) nel quale rientrano i campi generati dagli impianti radio-TV e di telefonia
mobile.
Questa distinzione è necessaria in quanto le caratteristiche dei campi in prossimità
delle sorgenti variano al variare della frequenza di emissione, così come variano i
meccanismi di interazione di tali campi con gli esseri viventi e quindi le possibili
conseguenze per la salute.
Attualmente l'attività di controllo dell'inquinamento elettromagnetico rappresenta
una delle principali emergenze per gli enti competenti (Agenzie regionali per
l'ambiente). La tendenza futura va verso l'adozione di nuove tecnologie che
modificheranno l'assetto ambientale e paesaggistico, principalmente dei siti urbani.
L'adozione di tecnologie a basso impatto e una buona pianificazione territoriale
consentiranno di raggiungere un buon compromesso tra la diffusione delle sorgenti
impattanti e la tutela dell'ambiente.
Cause ed effetti sulla salute

Le radiazioni non ionizzanti producono in primo luogo effetti


termici e in secondo luogo danni biologici a lungo termine.
Tra gli effetti a lungo termine citiamo cefalee, irritabilità,
affaticamento, difficoltà di concentrazione, insonnia, ma anche
gravi patologie come tumori o malattie degenerative.

Un esempio comunissimo, principalmente tra i giovani, potrebbe


essere l’addormentarsi inconsapevolmente con il telefono di fianco
senza pensare alle cause che può portare. Secondo uno studio, la
presenza delle onde elettromagnetiche prodotte del cellulare durante la
notte, potrebbe comportare uno squilibrio del metabolismo che a lungo
andare potrebbe causare patologie gravi come obesità e diabete.

E’ necessario quindi tenere a una distanza di almeno un metro dalla testa e


dal letto dove dormite per evitare qualsiasi traccia di radiazioni.

Cosa provocano le onde elettromagnetiche dei cellulari? esistono prove che


un'esposizione prolungata nel tempo, quotidiana e intensa, possa perfino
raddoppiare il rischio di sviluppare un tumore del cervello (il glioma, tumore
maligno) o del nervo acustico (neurinoma acustico, per fortuna benigno).

Legge e normativa vigente in Italia

In Italia, la legge quadro 36/01 prevede, per le intensità dei campi

elettromagnetici: un “limite di esposizione” (per la tutela da effetti acuti); un

“valore di attenzione” (per la tutela da effetti a lungo termine); un “obiettivo di

qualità” (per la minimizzazione dell'esposizione).

TABELLA

Per i campi ad alta frequenza (da 0,1 MHz a 300 GHz) il limite di
esposizione previsto dal DPCM 8.7.2003 (G.U. n. 199) è compreso
fra 20 V/m e 60 V/m a seconda della frequenza.

Per i campi a frequenza industriale (50 Hz) il DPCM 8 luglio 2003 nº


200 prevede un limite di esposizione (100 µT per l’induzione
magnetica e 5000 V/m per il campo elettrico). Fissa un valore di
attenzione per l’induzione magnetica a 10 µT e per l’obiettivo di
qualità a 3 µT.

Tecnologia 5g

Una nuova tecnologia è quella del 5G, indica l'insieme di tecnologie di


telefonia mobile e cellulare, che prevede un aumento del numero di antenne
e, di conseguenza, un incremento dell'inquinamento elettromagnetico cui
saranno sottoposti ambiente e popolazione.

Meta turistica

Cosa provocano le onde elettromagnetiche dei cellulari?

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