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Prefazione
Il libro tratta di cosa fanno gli storici del genere. Studia i diversi approcci al
campo, i loro sviluppi e sottolinea le tematiche storiche che hanno interessato
gli storici del genere. Tratta anche delle controversie che si sono sviluppate
tra studiosi/e della storia delle donne e studiosi/e della storia del genere.
Il Capitolo 1 fornisce le definizioni per concetti quali “Genere”, “Storia”, “Storia
femminista”. Traccia gli sviluppi di Gender History a partire dalla Storia delle
donne e discute la sua influenza disomogenea sugli studi.
Il Capitolo 2 si focalizza sulla distinzione tra Sesso e Genere. Analizza storie
del corpo e storie della sessualità.
Il Capitolo 3 si concentra nel mettere in luce ed analizzare le intersezioni tra
Genere e razza e tra Genere e classe, usando come esempi la schiavitù e il
colonialismo.
Il Capitolo 4 tratta del tema della mascolinità, dei differenti approcci ad esso
ed enfatizza le mutevoli interpretazioni della mascolinità nel corso del tempo,
quindi come la sua interpretazione sia cambiata nelle varie epoche e di come
la virilità (manhood) è concepita e praticata in precisi periodi storici.
Il Capitolo 5 mostra il contributo degli/delle storici/storiche del genere a
questioni che sono centrali per gli storici in generale: conquista coloniale,
rivoluzione, nazionalismo, guerra e contiene esempi che vanno dal 17esimo
secolo al 20esimo secolo.
Il Capitolo 6 si concentra su alcune delle controversie sugli approcci allo
studio di Gender History e mette il lettore davanti alle nuove direzioni prese
negli studi, come gli approcci incentrati sulla soggettività, psicoanalitici, e altri
come global history.
Il libro si impegna nel fornire al lettore conoscenza riguardo le domande che
gli storici del genere si sono posti e si pongono e in che modo hanno
elaborato delle risposte. Rose non si è limitata a fornire esempi che
riguardassero solo il contesto Nord Americano e Britannico (anche se la
maggior parte degli esempi riguarda queste realtà) ma ha fornito anche
esempi relativi ad altri contesti. Il libro si focalizza molto sul periodo storico
moderno che va dal 19esimo al 20esimo secolo perché Rose è specializzata
in storia moderna e in particolare su questo periodo. Tuttavia nel libro sono
discussi anche lavori di studiosi che si sono focalizzati su periodi che vanno
dal 13esimo al 18esimo secolo.
Capitolo 2
Bodies and Sexuality in Gender History
La distinzione tra genere e sesso è stata utile alle storiche in quanto queste si
sono impegnate nell’esaminare le storie delle differenze percepite tra i sessi e
le influenze che queste storie hanno avuto nella storia. Tuttavia diversi
esponenti degli studi storici femministi, filosofi, ecc, rimasero riluttanti nei
confronti della distinzione sesso/genere. Scott, il cui lavoro a metà degli ani
80 costituì uno stimolo fondamentale per gli studi di genere, si interrogò sul
senso della distinzione tra sesso e genere, sostenendo che la domanda
fondamentale alla quale cercare di dare una risposta fosse “Come si
articolano le differenze sessuali in quanto principi di organizzazione sociale”.
Le storiche hanno inoltre notato che i termini genere e sesso sono
frequentemente usati come sinonimi nel discorso popolare, con il termine
genere che viene usato come sinonimo più formale del termine sesso. Inoltre
spesso il termine genere viene associato alle donne, come se gli uomini non
avessero un genere. Inoltre, se il genere è una interpretazione culturale del
sesso inteso come biologico e naturale o come riferito a corpi materiali, allora
il genere è basato sulla differenza corporea, che è considerata esterna o
intoccabile dalla storia o dalla cultura. Infatti, sembra che la differenza di
sesso riguardi la natura più che la cultura. E questo è precisamente il
problema. Il concetto di differenza sessuale, implica che ci sono alcune
caratteristiche universali di tutte le donne o tutti gli uomini posizionate nei loro
rispettivi corpi: quindi il corpo biologico è la base definitiva del genere e
dunque il genere può modellare il modo di concepire le differenze sessuali
entro certi limiti. Gli storici delle scienze tuttavia hanno dimostrato che la
scienza biologica stessa è influenzata dalle idee sulle differenze di genere.
Londa Schiebinger ha mostrato come le idee relative al genere abbiano
influenzato il lavoro e le classificazioni degli scienziati nel XVIII secolo in
Europa nello studio delle piante e animali. Le piante sono state
“sessualizzate” e “il seno” è stato usato come mezzo per distinguere i
mammiferi da altre specie animali. Man mano che la conoscenza empirica
attraverso i sensi si affermava come unica fonte di verità, gli scienziati si
impegnarono nel delineare la “reale” differenza tra maschi e femmine e così
divenne senso comune che questa era riscontrabile nel ruolo che i loro corpi
Capitolo 4
Men and Masculinity
Un filone della storia di genere si è focalizzato sul cambiamento dei significati
attribuiti alla maschilità, all’essere maschio. La storia tradizionale non ha
considerato gli uomini come esseri di genere. L’idea che il genere
influenzasse le azioni degli attori sociali (gli uomini) era trascurata. Rose
utilizza i termini “manliness, manhood, masculinity” per riferirsi alle norme di
genere, aspettative, ideali e tratti associati all’essere maschio. Non sempre il
termine mascolinità è stato usato in passato. Gli usi del termine hanno una
storia diversa a seconda della lingua presa in considerazione. Durante il XIX
secolo in anglo-americano, il termine “maschile” era usato per “fare la
differenza tra cose che appartenevano agli uomini e le cose che
appartenevano alle donne”. Ma, fu durante il XX secolo che il termine
“maschilità” iniziò ad essere usato con significati svariati. Il termine inglese
“masculinity” deriva dalla termine francese “masculinité”, che però era riferito
prevalentemente al linguaggio. I francesi, infatti, erano più abituati a parlare di
virilità, termine usato in opposizione all’effeminatezza. Gli studiosi hanno
cercato di concentrarsi su come i significati relativi all’essere uomo siano
cambiati nel tempo e come questi abbiano influenzato le identità e attività
degli uomini in maniera diversa a seconda della cultura di appartenenza e del
periodo storico. Gli studiosi preferiscono parlare di mascolinità al plurale, in
quanto non è mai esistito un unico modo di essere uomo. A seconda del
periodo storico, alcuni modelli di mascolinità possono essere dominanti su
altri, ossia egemonici. I modelli di maschilità che sono egemonici tendono ad
essere percepiti come “naturali” e permanenti, quando in realtà sono fluidi e
frutto di processi storici e sociali. La mascolinità è dunque una formazione di
Capitolo 5
Gender and Historical Knowledge
Negli ultimi 25 anni gli storici del genere hanno dimostrato come il genere è
stato significativo in processi che costituiscono punti di interesse centrali per
gli storici (ad esempio nella schiavitù in Nord America e Caraibi). Il genere ha
avuto un ruolo anche nelle lotte violente che hanno coinvolto coloni Inglesi,
Nativi Americani e Francesi tra 1600 e 1700 così come nella cosiddetta “età
delle rivoluzioni” nel XVIII secolo. La ricerca di Ann Little si concentra sui
presupposti comuni circa le differenze di genere condivisi dagli inglesi,
francesi e indiani. Sostiene che alcuni presupposti circa il genere, in
particolare i ruoli degli uomini nelle rispettive società, erano molto simili. La
sua ricerca mostra che era un insulto universalmente conosciuto all’epoca
Capitolo 6
Assessing “Turns” and New Directions
Lo sviluppo e la crescita della storia di genere da circa la metà del 1980 fino
al 1990, ha accompagnato e ha contribuito a quella che è stata definita
“svolta linguistica” (Joan Scott), poststrutturalismo e post-modernismo. Sia se
considerati come un tutt’uno sia come correnti di pensiero separate, tutte
spinsero gli storici a porsi delle domande circa la natura della loro disciplina.
Noi conosciamo la storia solo attraverso la costruzione che fanno gli storici di
essa. Gli storici raccolgono prove e poi le interpretano. Poi, sviluppano le loro
interpretazioni in ritratti del passato. Questo è il nostro accesso alla storia, a
ciò che “è realmente accaduto”, che è mediato da strati di interpretazione,
che coinvolgono l’uso del linguaggio e l’attribuzione del significato. Noi
sappiamo che un certo evento è accaduto, ma stabilire come è accaduto, chi
ha partecipato, e valutare le sue conseguenze coinvolge la lettura delle sue
tracce. La svolta post-moderna negli ultimi decenni del XX secolo generò tra
gli storici sensibilità e apprezzamento verso l’importanza di mettere in
discussione la conoscenza storica. Siccome il passato non può essere
recuperato o ricostruito definitivamente, il nostro accesso alla conoscenza
rimarrà provvisorio. La storia è sempre soggetta alla revisione e
contestazione. All’interno del campo di studi di storia di genere si stanno
affermando nuovi filone di analisi storica che promuovono nuovi metodi di
indagine. E’ importante esaminare quale rapporto la storia di genere ha avuto
con il post-moderno, il post-strutturalismo e la svolta linguistica.
Kathleen Canning ha affermato che la storia femminista fu centrale al suo
sviluppo. Le studiose femministe rifiutarono tra il 1970 e il 1980 l’idea che la
biologia spiegasse le disuguaglianze sessuali, e sostenevano che la
differenza sessuale era socialmente costruita. Le storiche femministe che
condivisero la “svolta linguistica” misero il linguaggio e il discorso al centro
del loro esame su come il genere era costituito e come esso influenzava i
processi storici. Esse concepivano il linguaggio e il discorso come costituenti
della realtà storica. Le loro idee disturbarono altre storiche femministe che
obiettavano l’idea che tutto era costruito attraverso il linguaggio. Il dibattito tra
le storiche femministe così come tra le storiche in generale si diffuse nel 1990
e divenne noto come “le guerre delle teorie”. Fu soprattutto l’influenza delle
idee di Michel Foucault e Jaques Derrida che stimolò il dibattito. Per Foucault