Tutto questo ha fatto crescere tra gli arabi la rabbia suscitata dalla pubblicazione
domenica scorsa di immagini di soldati britannici che
picchiavano dei ragazzi e dalle "vignette
sataniche"che ritraggono Maometto pubblicate da
alcuni giornali europei. "Le nuove immagini hanno
riacceso la lunga sofferenza iniziata con
l'occupazione dell'Iraq. Mi ha fatto arrabbiare
profondamente, mi ha pugnalato al cuore vedere il
mio popolo pagare per nessuna buona ragione", ha
detto un insegnante iracheno, Hanan Adeeb, di 34
anni.
New York, 15 febbraio 2006. Fonti del Pentagono confermano l'autenticità delle nuove foto
diffuse dalla tv australiana SBS. Secondo i comandanti USA in Iraq, il carcere di Abu
Ghraib sta diventando una vera e propria scuola dove si formano strategie e si addestrano
terroristi.
«Una università della Jihad», l'ha definita uno dei
militari intervistati dal New York Times. Il
sovraffollamento del carcere - in gennaio vi erano
rinchiusi oltre 4.000 detenuti di tutti i tipi - fa da
incubatrice di strategie e tattiche di combattimento. «È
diventato un campo di addestramento a livello
superiore per l'insurrezione armata», ha detto un
comandante protetto dall'anonimato.
Il generale Janis Karpinski, l'unico generale donna nelle forze armate Usa in Iraq,
comandante del sistema delle prigioni in Iraq, e degli stessi
soldati responsabili delle torture nella famigerata prigione
irachena sotto il cui controllo era la sezione di massima
sicurezza del carcere, dichiarò che erano stati gli 007 a
"incoraggiare" i soldati Usa a tali comportamenti sui prigionieri.
Parlando dalla sua casa del Sud Carolina - nei suoi primi
commenti pubblici sulla vicenda - il generale Karpinski ha
affermato che lo speciale blocco di massima sicurezza ad Abu
Ghraib, noto come 1A, era (ed è) sotto il diretto controllo di ufficiali dell'intelligence militare,
non dei riservisti che lei comandava. Ha poi aggiunto che agenti della CIA spesso si
univano agli interrogatori effettuati nella prigione.
Karpinski decise di parlare perché aveva capito che i comandanti militari stavano cercando
di addossare esclusivamente a lei e ai suoi soldati la responsabilità di quanto avvenuto
nella prigione, per non coinvolgere ufficiali dell'intelligence ancora operativi in Iraq.
"Vogliono che la colpa cada sulla polizia militare, sperando che tutto passi". Il generale ha
aggiunto che gli ufficiali dell'intelligence militare entravano e uscivano dal blocco di
massima sicurezza "24 ore su 24", spesso per scortare i detenuti a un centro di
interrogatori all'esterno del carcere, e per riportarli in prigione: "Erano lì alle 2 del mattino,
ed erano lì alle quattro del pomeriggio". Non era certo un lavoro da impiegati, "dalle 9 alle
17", il loro, ha commentato.
Il sipario sul primo atto dello scandalo cala ad aprile del 2005 con la condanna a pochi
anni di carcere di nove "mele marce", soldati di livello inferiore immortalati nelle foto dello
scandalo, tra cui la soldatessa Lynndie England
con l'iracheno al guinzaglio, in galera per
appena tre anni. Assolti tutti gli ufficiali. La
generale Karpinski è rimossa dal comando: i
suoi uomini sono direttamente responsabili degli
abusi.
WAR PORN
Non deve sorprendere dunque venire a sapere che lo "spettacolo" è stato ordito da
un'operazione di intelligence.
SOLDATO LYNNDIE
PSICO-SESSUALITA'
Non bisogna meravigliarsi: i poteri forti, quali l'Impero, la Chiesa, lo Stato, hanno sempre
usato tecniche di terrore e tortura psico-fisica per mantenere il proprio dominio. Oggi, il
potere globale usa i mass-media per mettere in atto una strategia iper-terroristica.
Non lasciatevi ingannare dall'Abu Ghraib Show: si tratta di una messa in scena
rigorosamente psico-analitica, in cui nulla è lasciato al caso. Ma, come tutti i sequel, non
riesce a colpire come nella prima uscita. Se guardate bene, e liberate la mente, riuscirete
a vedere la verità.
Irak, generale USA: "La CIA incoraggiò abusi sui prigionieri" Adnkronos 02-05-2004