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V MAGLIETTA
Diagnosi e
TERAPIA
PEDIATRICA
PRATICA
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SOMMARIO
* Richiami cfinico-diagnastici
* Terapia
* Profilassi
* Prontuario farmacologico
* Principi attivi ordinati peT classi terapeutiche
* Nomi commerciati e forme farmaceutiche
* indicazioni , effetti indesidaiati, interazioni
* Modalità di somministrazione , posologia pediatrica
ACIDOSI RESPIRATORIA A
I ACIDOSI METABOLICA
Condizione clinico-metabolica caratterizzata da aumento degli acidi (organici e
inorganici) sia assoluto che relativo a eccessiva perdita di basi. EZIOLOGIA Le
acidosi metaboliche possono essere distinte in due gruppi, a seconda che si
.
associno a un gap anionìco normale o aumentato ( tabella 1) Il gap anìonico
viene calcolato sottraendo la somma delle concentrazioni piasmatiche di CI e
di HC03 alla concentrazione piasmatica del Na (Na - [CI ] + [HC03] ) ; il range
normale è 12 ± 4 mEq/ l. CLINICA II più importante segno clinico è l’iperventi-
lazione con respiro di Kussmaul , necessario per la compensazione respirato-
ria. DIAGNOSI Dati di laboratorio: pH < 7 ,30; PaC 02 < 30 mmHg; HC03 < 20
mEq/ l; BE (eccesso di basi) < -4.
acuta
• Apporto esogeno di HCI: cloruro di
ammonio, aminoacidi cationic ì, • Accumulo di acidi fissi: insufficienza
cloridrato di arginina renale, uremia
•Intossicazioni: da salicilati, metanolo,
glicole etilenico
TERAPIA
Attualmente si consiglia la correzione dell ’ alcalosi metabolica con bi-
carbonato di sodio esclusivamente in situazioni gravi (pH < 7,1) e
solo fino a portare la bicarbonatemia sopra i 10 mq / l , in quanto una
correzione eccessiva pu ò essere dannosa ( iperosmolarit à , diselet-
trolitemia , edema cerebrale) . Il quantitativo di NaHC03 da sommini-
strare pu ò essere calcolato mediante la formula standard: deficit di
basi ( mEq/ l ) x peso ( kg) x 0, 3 . 4,
ACIDOSI RESPIRATORIA
Sindrome clinico-metabolica caratterizzata da ritenzione primitiva di C02, ridu-
zione del pH arterioso e incremento variabile della concentrazione piasmatica
dei bicarbonati. EZIOLOGIA È dovuta a tutte le condizioni patologiche che cau-
sano ipoventilazione: depressione dei centri respiratori superiori, malattie pol-
monari acute 0 croniche, ostruzioni laringee 0 tracheali, alterazioni del manti-
ce toracico. CLINICA Cianosi, sudorazione profusa, cefalea, allucinazioni, agi-
tazione, tremori, convulsioni , sonnolenza, coma ipercapnico ; tachicardia, vaso-
dilatazione arteriosa, Ipotensione, shock. DIAGNOSI Dati di laboratorio: pH <
7,30; PaC02 > 60 mmHg; HCO5 > 24 mEq / l; BE normale.
TERAPIA
i
Correzione della patologia di base. La somministrazione di bicarbona-
to non è indicata ( pericolo di espansione dello spazio extracellulare ) . 3
I (
A ACNE GIOVANILE
TERAPIA
Il trattamento deve essere personalizzato, in rapporto alle caratteri-
stiche e alla gravità delle lesioni .
H Acne comedonica
Terapia esclusivamente locale con Antiacne topici [-> Dermatologici ] :
Cheratolitici , rappresentati dall ’ acido azelaico e dai retinoidi topici
(tretinoina, isotretinoina , adapalene):
Acido azelaico ( es. Sklnoren crema 20%) ; 1-3 applicazioni al dì
Tretinoina (es. AIrol crema, lozione 0,05%); 1- 2 applicazioni/ die o a
giorni alterni ( irritante: associare creme idratanti)
Isotretinoina ( es. Isotretinoina Stlefel crema 0,05%) ; v sopra .
Adapalene ( Differiti crema, gel 0,1%) : 1 applicazione / die
Antibatterici comprendenti:
Benzoilperossido ( es. Benoxld gel 3-5-10%) : 1- 2 applicazioni al dì;
iniziare con gel 3% per 3 giorni e quindi, se necessario, passare
al 5-10% (può essere discretamente irritante; in caso di eccessiva
secchezza ed esfoliazione , intervenire con una crema idratante)
Antibiotici topici: preferibilmente eritromicina ( es. Eritromicina Idi
gel , crema, soluzione 3%) oppure clindamicina ( Dalacln T gel,
emulsione, soluzione 1%): 2 applicazioni al dì
O Acne papulo-pustoiosa
• Forme lievi-moderate ( < 10 elementi < 2 mm): possono essere
ancora trattate con antibatterici topici ( benzoilperossido, antibiotici
topici) v. sopra.
• Forme medio-gravi ( > 10 elementi > 3 mm) : vanno trattate , oltre
olio con antibatterici topici (v. sopra) con Antibiotici [-> ] sistemici
por nlmono 2-3 mesi, dando la preferenza a:
Mlnoclclina ( Mlnocin cps 50 e 100 mg): 50 mg ogni 12 ore o
100 mg in unica somministrazione / die
Eritromicina ( Eritrocina cpr 600 mg, bust 500 mg e 1g): 500 mg, x
2 volto / die
1
<
ACNE NEONATALE /
£2 Acne nodulo-cistica
Oltre alla terapia topica, richiede l’impiego di farmaci ad uso sistemico:
Antibiotici [-» ] orafi ad effetto antimicrobico follicolare; i più usati so-
no le tetracicline (minociclina ) e i macrolidi ( eritromicina o altri): v.
sopra.
Antiandrogeni [ — > Endocrinologia'] associati a estrogeni a basso do-
saggio, impiegabili solo nelle femmine di et à superiore ai 16 anni .
Viene utilizzata una preparazione commerciale di ciproterone acetato
( inibisce l ' azione del testosterone e derivati a livello delle cellule
bersaglio , nel caso dell ’acne le cellule sebacee) associato a etinile-
stradiolo :
Diane cpr: una compressa al giorno per 21 giorni consecutivi; dopo
una pausa di 7 giorni, intraprendere altri cicli di 21 giorni, solita-
mente per alcuni mesi (iniziare la prima confezione del preparato
il primo giorno del ciclo mestruale)
Retinoidi orali [-> Dermatologici: Antiacne sistemici]: vanno riservati ai
casi di acne grave che non rispondono ai trattamenti sopra descritti;
si impiega l’isotretinoina ( acido 13-cis-retinoico):
Roaccutan cps IO e 20 mg: iniziare con 0,5 mg/kg/die; dopo circa
4 settimane si può passare alla terapia di mantenimento, da
praticare, in base alle esigenze individuali, nell’ambito di 0,1-1
mg/ kg/die (il dosaggio massimo deve essere adottato solo per
un periodo limitato ). Durata totale del trattamento: generalmente
16 settimane. Le capsule vanno assunte durante i pasti, le dosi
basse in unica somministrazione , quelle elevate possono essere
frazionate nel corso della giornata.
L’isotretinoina è un farmaco teratogeno , per cui non deve essere
prescritto a donne in et à fertile senza un ' efficace contraccezione; è
gravata da importanti effetti collaterali [-» Sez.ll: Farmaci ] . Prima del-
l ’inizio de! trattamento, e successivamente dopo 1 mese e dopo 3
mesi, monitorare la funzionalit à epatica e i lipidi plasmatici .
ACNE NEONATALE
Acne transitoria che può comparire nel neonato e nel lattante, generalmente in
3M" settimana di vita, dovuta all ' attività delle ghiandole sebacee stimolate
.
dagli androgeni materni durante la vita intrauterina o a farmaci ( es alogeni)
assunti dalla madre in gravidanza. Si presenta con tipici comedoni sulle guan-
ce, sul mento e sulla fronte, che possono assumere aspetti flogistici, preva-
lentemente di tipo congestizio e infiltrativo.
TERAPIA
Guarisce in genere spontaneamente e di norma non richiede nes-
sun trattamento. Nelle forme molto flogistiche possono essere ap-
plicati impacchi tiepidi di soluzione fisiologica oppure Antibiotici topi-
ci [-> Dermatologici ], es. Eritromicina Idi , eventualmente in associazio-
ne con Antiacne topici [-> Dermafo/og/c /], quali benzoilperossido
(Ronoxld) o tretinoina (es. Airol) [ -> Acne giovanile ] .
A AIDS l'i.PIAIHICO
AIDS PEDIATRICO
L 7.IOl.OOIA Virus dell ' Immunodeficienza umana ( Human Immunodeficiency
Vini ! ) o HIV), retrovirus a RNA. TRASMISSIONE In età pediatrica è principal-
mente verticale, raramente durante la gravidanza (1° e 2° trimestre), più spos-
so perinatalmente o di rado attraverso l’allattamento al seno. Improbabili le in-
fezioni orizzontali da violenza sessuale o da contatto percutaneo accidentale
con sangue infetto. CLINICA Sono possibili due modalit à di evoluzione: a) se
l ' Infezione ò contratta precocemente in utero, la malattia si sviluppa rapida-
mente ed evolve verso la morte nei primi 2 anni di vita ( 30% dei casi); b) se
l ' infezione ù stata contratta nelle ultime settimane di gestazione o durante il
parto, il decorso è meno veloce e le condizioni cliniche come la prognosi sono
.
migliori Le manifestazioni cliniche più comuni nel bambino sono: linfoadeno-
patia generalizzata , epatosplenomegalia, ritardo di crescita, candidiasi orale,
diarrea cronica, parotite, cardiomiopatia, epatite, nefropatia, polmonite linfoci-
taria interstiziale, interessamento del SNC, infezioni invasive e recidivanti. I
bambini con infezione da HIV, sulla base dei diversi segni e sintomi, sono clas-
sificati in 3 categorie: categor ìa A ( sintomi lievi: linfoadenopatia generalizzata,
splenoepatomegalia, parotidite, dermatite, infezioni respiratorie , otiti o sinusiti
ricorrenti); categoria B ( sintomi moderati vari, dalla candidosi orale persisten-
te alle gravi infezioni batteriche e virali, sino all’arresto della crescita); catego-
ria C ( sintomi severi, comprendenti tutte le manifestazioni cliniche della sin-
drome da immunodeficienza acquisita conclamata, tra cui le infezioni opportu-
nistiche, le neoplasie AIDS correlate, l ’encefalopatia da HIV e la wasting
syndrome ) . Diverse categorie immunologiche di gravit à crescente vengono ri-
conosciute in base al numero assoluto o percentuale dei linfociti T CD4+ Le
infezioni opportunistiche più comuni nei bambini con infezione da HIV sono: la
.
polmonite da Pneumocystis carimi [ — > ], l’esofagite da Candida, l’infezione da
CMV disseminata, l ' infezione cronica o disseminata da herpes simplex e da
varicella-zoster; meno frequentemente l’infezione da micobatteri tubercolari e
avium e l’enterite cronica da Cryptosporidium . DIAGNOSI Attualmente la prova
di scelta per porre la diagnosi nel bambino consiste nella ricerca dell ’acido nu-
cleico virale mediante PCR (Polymerase Chain Reaction) del DNA estratto da
monociti periferici ( per ottenere il risultato sono sufficienti 24 ore). Meno utile
è la coltura dell ’HIV, che richiede 4 settimane per l’esito.
TERAPIA
Comprende essenzialmente la terapia eziopatogenetica antiretrovira-
le e la prevenzione delle infezioni opportunistiche .
• Terapia antiretrovirale. Lo standard of care per il trattamento del-
l’infezione da HIV è rappresentato dalla HAART ( Highly Active
Antiretroviral Therapy ) che prevede l’impiego di almeno 3 farmaci an-
.
tivirali di almeno 2 classi diverse (tabella 2) Le più recenti linee gui-
da raccomandano di iniziare il trattamento in tutti i pazienti di età in-
feriore ai 12 mesi, indipendentemente dallo stato di malattia, consi-
derando l ’alto rischio di progressione dell ’infezione nei bambini sot-
to l ’anno di vita.
• Prevenzione delle Infezioni opportunistiche. Le immunoglobuline
[-> ] endovena , alla dose di 400 mg/ kg ogni 4 settimane, vanno as-
sociate al trattamento antiretrovirale nei seguenti casi: ipogamma-
globulinemia (IgG < 250 mg/ dl); infezioni batteriche ricorrenti o gravi
( cioè 2 infezioni batteriche quali sepsi, meningite, polmonite nell ’ar-
co di un anno ) ; trattamento dell ’infezione da parvovirus B19 ; tratta-
6
AIDS PEDIATRICO A
Tab. 2 Principali antiretroviral! per il trattamento dell’infezione da HIV
A ALCALOSI METABOLICA
TERAPIA
• Correzione delTipovolemia e deH ’ipocloremia: somministrazione
parenterale di soluzione fisiologica . •
ALCALOSI RESPIRATORIA
Condizione clinico-metabolica dovuta a iperventilazione (che, diminuendo la
PaC 02 dell’aria alveolare, abbassa la tensione parziale di C 02 nel plasma, con
riduzione dei rapporto PaC 02/ HC 0.3 e conseguente alcalinizzazione e aumento
.
del pH). EZIOLOGIA 1 Stimolazione diretta dei centri del respiro ( tumori cere-
brali, emorragia subaracnoidea, encefaliti, febbre); 2. ipossiemia (polmonite
interstiziale, atelettasie, embolie polmonari, asma, scompenso cardiaco con-
gestizio, cardiopatie con shunt destro-sinistro, soggiorno in altitudine, anemie,
-
ecc .); 3. cause varie ( cirrosi epatica, sepsi da gram negativi , ventilazione mec-
canica). CLINICA Cefalea, torpore, vertigini, parestesie, tetania [ — > ] latente o
manifesta. DIAGNOSI Dati di laboratorio: pH > 7 ,50; PaC02 < 35 mmHg; HCO5
normale; BE normale.
»
TERAPIA
• Eliminazione della patologia di base.
• Se l ’alcalosi respiratoria dipende da intensa stimolazione dei cen-
tri respiratori a causa della bassa Pa02: correzione deH’ipossiemia
mediante somministrazione di 02 .
• Nelle forme senza ipossiemia: sedativi per deprimere i centri re-
.
spiratori (es diazeparrr. Valium ); rirespirazione in un sacchetto di pla-
stica ( per incrementare la concentrazione di C 02 nell ' aria inspirata) .
8
ALLATTAMENTO AL SENO A
ALLATTAMENTO AL SENO
Norme per la condotta dell’allattamento al seno
Epoca di inizio. Il neonato va attaccato al seno il più precocemente
possibile, anche 1/ 2 - 1ora dalla nascita, se madre e bambino sono
in condizioni di poterlo fare .
Prima che sia iniziato l’allattamento al seno, deve essere evitata la
somministrazione di latti formulati o soluzioni glucosate, pratica che
può ritardare la montata lattea.
Razione alimentare. Il lattante al seno possiede notevoli capacit à di
autoregolazione , per cui è possibile concedergli una discreta elasti-
cità nell ’orario e nel quantitativo di alimento da assumere.
Vadeguatezza dell ’apporto alimentare va accertata mediante il con-
trollo giornaliero del peso nella prima settimana di vita e poi solo
settimanalmente, tenendo conto che:
• il calo fisiologico del peso, nella prima settimana, oscilla tra il 5%
e l’8% del peso alla nascita e non deve superare il 10%;
• l’incremento ponderale nei primi 2-3 mesi di vita è di circa 200 g
alla settimana (25-30 g/ die) .
Il sistema della « doppia pesata * ( peso del lattante prima e dopo la
poppata ) è consigliabile solo allo scopo di verificare il sospetto di
un’ipogalattia, nel caso di un lattante che cresca poco .
Il calcolo della razione alimentare, a scopo orientativo, può essere
effettuato in base al contenuto calorico del latte umano ( 70 kcal/dl)
e al fabbisogno giornaliero del lattante nei primi mesi di vita (circa
110 kcal / kg). In pratica , basta moltiplicare il peso del bambino per
150, che corrisponde alla quantit à di latte il cui contenuto calorico
copre il fabbisogno di circa 110 kcal /kg:
mi latte pro die = Peso bambino (kg) x 150
Per moltiplicare per 150 è sufficiente aggiungere la met à alla cifra del pe-
so. Es. bambino 5 kg: razione = 5 + 2,5 = 750 ml/ die
.
Numero del pasti Quanto al numero e al ritmo dei pasti, è bene la-
sciare il più possibile libert à di scelta sia alla madre che al lattante.
Di solito anche i lattanti alimentati « a domanda » finiscono presto
con il regolarsi sulle 5-6 poppate nelle 24 ore e si abituano a « salta-
re» il pasto notturno .
Durata della poppata. In genere sono sufficienti 15- 20 min per pa-
sto ( la maggior parte del latte viene succhiata nei primi 5-10 min) .
Per ogni pasto il lattante va attaccato ad entrambe le mammelle. È
consigliabile iniziare la poppata dalla mammella che è stata utilizza -
ta per ultima nella poppata precedente.
A ALLATTAMENTO AL SENO
segue >
10
4
ALLATTAMENTO AL SENO A
Principio attivo Passaggio Rapporto Effetti collaterali Giud ìzio
nel latte L/P nel lattante per l' assunzione
Cefaclor SI Non noto Allergie, modifi- Non controindicato
cazioni della
flora batterica
intestinale
Cefanocid Sì Non noto Allergie, modifi- Non controindicato
cazioni della
flora batterica
•
intestinale
Cefotaxima SI 0 ,027 Allergie, modifi- Non controindicato
cazioni della
flora batterica
intestinale
Ceftizoxima SI Non noto Allergie, modifi- Non controindicato
cazioni della
flora batterica
intestinale
Ceftriaxone Sì Non noto Allergie, modifi- Non controindicato
cazioni della
flora batterica
intestinale
Chinidina SI 1 Non noti Non controindicato
Cimetidina Sì 7.4 Stimolazione del Controindicato
SNC, inibizione
della secrezione
acida •
Clonidina SI 1,5 Non noti Usare con cautela
Codeina SI ( tracce) Non noto Non noti Non controindicato
Contraccettivi Sì 0,15 Minimi Usare con cautela
orali
Diazepam Sì 0.2-2 ,7 Sedazione Controindicato
Digossina Sì 0,6-0,9 Rischio Usare con cautela
di accumulo
Eparina No — Non noti Non controindicato
Eritromicina SI 0,5 Allergie, modifi- Non controindicato
cazioni della
flora batterica
intestinale
Fenobarbitale Sì 0,40,6 Sedazione Usare con cautela
Fenolftaleina Sì Non noto Diarrea Usare con cautela1*1
Furosemlde Sì ( tracce) Non noto Non noti Controindicato ( sop-
prime la lattazione)
Gentamicina No — Non noti Non controindicato
Ibuprofene Sì ( tracce) Non noto Non noti Non controindicato
Idrossido SI ( tracce) Non noto Non noti Usare con cautela
•
Al e Mg %
12
ALLATTAMENTO AL SENO A
. . . . - . - , , . c ' • •
*
. . .•
* •
•/ •.
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.
Scelta del latte. I latti artificiali utilizzabili [ — > sez Ili Prodotti diete-
tici ] vengono classificati in:
• Latti di partenza ( « latti per lattanti » ) » indicati nei primi 4-5 mesi
di vita, allestiti industrialmente dal latte vaccino, modificato in modo
ALLATTAMENTO MISTO A
da rispondere al meglio alle esigenze digestivo-nutrizionali del piccolo
lattante.
• Latti di proseguimento , indicati nel lattante dopo il 4°-5° mese e
.
per i pasti di latte durante il divezzamento Si differenziano dal latte
vaccino soprattutto per riduzione del contenuto proteico e di sodio,
elevato contenuto di acido Ijnoleico e ferro, supplementazione vita-
minica.
Razione alimentare. La quantità di latte da somministrare può es-
sere valutata in pratica in base alle seguenti regole mnemoniche:
• I latti liquidi sono già pronti per l’uso: basta versare nel poppatoio
sterilizzato la quantità di latte necessaria e riscaldare a bagnomaria
fino a 37 °C. Dopo l’apertura del contenitore, il latte deve essere con-
servato in frigorifero e va consumato entro 48 ore .
•I latti in polvere richiedono la preparazione domestica, che com-
prende le seguenti fasi:
- riempire il poppatoio sterilizzato con la quantità di acqua necessa-
ria per il singolo pasto ( se di rubinetto va bollita per 5 minuti; se mi-
nerale è sufficiente scaldarla);
- aggiungere i misurini di polvere richiesti (vedi tabelle relative ai lat-
ti, riportate nella sez. Ili Prodotti dietetici ) ;
- somministrare il latte a temperatura di 37-40 °C (controllandola an-
che sul dorso della mano) .
È buona regola preparare il latte prima di ciascun pasto.
ALLATTAMENTO MISTO
Pu ò essere condotto con due tecniche:
• allattamento misto complementare , nel quale il latte materno vie-
ne integrato in ogni poppata con un latte artificiale;
• allattamento misto alternante, in cui vengono alternati pasti di
latte materno a pasti di latte artificiale.
15
A ALLERGIA ALLE PROTEINE DEL LATTE VACCINO
TERAPIA
• Rimozione del pungiglione con grattamento e non spremitura (ri-
. schio di spremere il veleno dell ’ ape; solo l ' ape lascia il pungiglione e
con esso la sacca del veleno).
• Trattamento delle reazioni locali estese: applicazione sulla sede
della puntura di ghiaccio e / o di un cortisonico topico; somministra-
zione di Antistaminici [ — »] ed eventualmente anche di Cortisonici si -
stemici [ — » ] (il cui effetto si svolge però nel corso di alcuno ore e
non è quindi di primaria utilità).
• Trattamento delle reazioni sistemiche: vedi Anafilassi I pazienti .
a rischio, che hanno avuto reazioni precedenti dovrebbero essere
sempre muniti di preparazioni di adrenalina autoiniettabilo | > Ino-
tropi ] : Fastjekt 165 pg ( per soggetti fino a 30 kg) e Fastjokt 330 pg
( per soggetti di peso superiore ai 30 kg).
PREVENZIONE
L ’ immunoterapia specifica ( ITS) con veleno purificato di Imonoltori è
molto efficace ed è in grado di prevenire successive ron/lonl siste-
miche in oltre il 95% dei soggetti trattati. Deve essere eseguila in
ambiente ospedaliero da personale esperto. Va praticala por l> anni .
16
ALLERGIE ALIMENTARI A
ALLERGIE ALIMENTARI
Le allergie alimentari ( AA ) comprendono ogni tipo di reazione avversa agli ali-
menti in cui è possibile documentare un meccanismo patogenetico di tipo im-
munologico ( si parla invece di intolleranze alimentari quando non è possibile
documentare un meccanismo immunopatogeno responsabile ) ( tabella 4 ) .
EZIOPATOGENESI Le allergie alimentari possono essere conseguenti a reazio-
ni immunologiche IgE mediate o /e cellulo-mediate. CLINICA Le manifestazioni
.
cliniche di AA sono molteplici Gli organi più colpiti sono la cute, l’apparato ga-
strointestinale e quello respiratorio; in alcuni casi possono verificarsi reazioni
anafilattiche sistemiche. L 'acqulslziono dolla tolleranza si verifica: a ) per il lat-
te vaccino dopo 1 anno nel 50% dei casi, entro i 3 anni nell’80%; b ) per l’uovo
dopo i 3 anni nel 50% dei casi. Per il pesce, i crostacei, le arachidi e le noci
.
l’allergia dura in genere tutta la vita DIAGNOSI Dopo un’accurata anamnesi,
gli strumenti diagnostici utilizzabili sono: i test allergologici, la dieta di elimina-
zione diagnostica e il tost di provocazione, secondo l’iter diagnostico riportato
. .
nella figura 1 ( pagina seguente ) 1 Test allergologici: comprendono test cuta-
nei e test sierologici, a) I test cutanei che possono essere impiegati sono: il
prick test ( eseguito mediante estratti fluidi commerciali di vari alimenti), il
prick by prick ( da preferire quando gli allergeni da testare sono frutta e verdu-
ra; si basa sugli stessi principi del test precedente, ma in luogo degli estratti
commerciali sono utilizzati alimenti freschi), il patch test ( valuta la risposta
tardiva all’esposizione allergenica della cute mediante l’applicazione epicuta-
nea della sostanza alimentare mantenuta a contatto cutaneo per 48 ore con
un cerotto cutaneo ), b) I test sierologici comprendono il dosaggio delle IgE to-
tali (indirizzano solo verso una condizione di allergia, ma non sulla sua causa)
e il dosaggio delle IgE specifiche (mediante RAST o con metodiche immunoen-
zimatiche ), che permette di evidenziare sia qualitativamente sia quantitativa-
.
mente anticorpi IgE prodotti contro determinati alimenti Va tenuto presente
no miglioramento miglioramento *
> 50%
Test di provocazione
positivo
v «
Dieta di eliminazione
terapeutica
che un prick test positivo o un RAST positivo indicano solo una sensibilizzazio-
ne su base IgE mediata, ma un test positivo non implica l’assoluta e costante
comparsa di sintomi quando l ’alimento viene assunto: il valore predittivo di un
test positivo è mediamente < 50%, mentre un test negativo esclude una rea-
zione IgE mediata nella quasi totalit à dei casi ( valore predittivo negativo >
95%). 2. Dieta di eliminazione e test di provocazione: rappresentano il mo-
mento definitivo della diagnosi, a) La dieta di eliminazione consiste nell’esclu-
sione per 3- 4 settimane di lutti gli alimenti sospetti in base all ’anamnesi e /o
ai test allergologici. b) Il test di provocazione ( challenge) rappresenta il gold
standard nella diagnosi delle AA: un test positivo accerta l’esistenza di un rap-
porto di causa-effetto tra alimento e sintomi Pu ò essere eseguito in aperto ,.
in doppio cieco contro placebo ( DBPCFC) o in doppio cieco con cibo fresco. Nel
bambino in genere è sufficiente la provocazione in aperto, in quanto è impro-
babile una componente psicologica. Il test di provocazione va eseguito in am-
biente ospedaliero, per far fronte a eventuali reazioni gravi .
TERAPIA
La terapia dell ’allergia alimentare è essenzialmente dietetica , consi-
stente nell’esclusione degli alimenti responsabili, quando questi sia-
no stati individuati. L ’impiego di farmaci va riservato solo al tratta-
mento sintomatico di manifestazioni sistemiche gravi [-> Anafilassi ]
o di quelle localizzate in organi diversi [-> Dermatite atopica ;
Orticaria- angioedema; Asma bronchiale; Rinite allergica].
I problemi di gestione per garantire un corretto regime dietetico di eliminazio-
ne terapeutica sono principalmente:
• controllare che la dieta assicuri un adeguato apporto di calorie , vitamine e
.
minorali Ad esempio, l’eliminazione del latte può determinare una carenza di
.
calcio Polchó i preparati farmaceutici di calcio contengono di solito eccipienti
cui II pn/lonlo può essere allergico, in alternativa possono essere sommini-
strato por via oralo fiale di calcio gluconnto ( f 10 rnl 1 g = 90 nig Ca elemento)
o ullll/ /nlo eolia dieta acquo minorali ricche di calcio ( os. Eerrarelle 376 mg/ l,
Sangomlnl 318 mg/l, Uliveto 20G mg/l);
18
ALLERGIE ALIMENTARI A
Tab. 5 Valutazione del rischio di alcune reazioni crociate tra alimenti
• evitare l ' assunzione involontaria dell ’alimento allergizzante, che può verifi-
carsi per la difficolt à da parte dell ’utente di interpretare correttamente la com-
posizione di alcuni prodotti riportata nelle etichette ( es. le uova possono esse-
re indicate con la dicitura «emulsionante», il latte come « aroma di caramello» ,
la soia come « amido vegetale » );
• tener conto del grado di cross-reattività tra alimento in causa e altri alimen-
.
ti ( tabella 5 )
• Nel bambino divezzo la dieta priva di latte vaccino può essere pra-
ticata secondo le indicazioni riportate nella tabella 6 .
Tab. 6 Dieta priva di proteine del latte vaccino per bambino divezzo
Alimenti proibiti
Latte vaccino, latti adattati per l'infanzia, burro, yogurt, formaggi, panna
Biscotti contenenti latte o burro, fette biscottate e pane con aggiunta di latte, pa-
ste ripiene ( tortellini, ravioli, cannelloni)
Carne vaccina1*1, salsicce, mortadella, prosciutto cotto, bresaola bovina, hambur-
ger, dadi da brodo
Biscotti comuni, torte, creme, budini, gelati alle creme, cioccolato al latte .
Alimenti permessi
Latte di donna, latte di soia, latti idrolisati, latte di riso
Pane comune ( senza aggiunta di latte), pastine e pasta, cereali vari ( riso, orzo,
farro, avena, ecc.) , fette biscottate senza latte ( Buitoni, Mulino Bianco), grissini
e cracker senza latte, biscotti senza latte (Cruscoro Saiwa, Pavesini, Privolat
Misura, Gran Cereale Mulino Bianco)
Carni di agnello, coniglio, maiale, pollo, tacchino, piccione; prosciutto crudo; pe-
sci freschi e surgelati; uovo
Verdure ( tutte); legumi ( freschi, secchi, surgelati); frutta fresca e succhi di frutta
senza aggiunta di latte
Dolci fatti in casa con ingredienti permessi; gelatine di frutta; ghiaccioli senza
aggiunta di latte; gelato Valsola , budino Valsoia; bevande dolci gassate ( arancia-
ta, cola); cacao puro; gomme da masticare; caramelle alla frutta; liquirizia.
< * » La maggior parto dei bambini con APLV tollera bene la carne di manzo e di vitello; tuttavia
essendo la sieroalbumina comune a latte vaccino e carne, alcuni allergologi preferiscono
non dare carne vaccina ai bambini con APLV di et à < 2 anni.
ALOPECIE
Riduzione o mancanza di capelli (o di peli) in forma localizzata o diffusa. EZIO-
LOGIA Si distinguono: 1. alopecie congenite , rare, caratterizzate da assenza
dell’annesso pilifero oppure da diminuzione di numero e da difetti di struttura
dei peli ; 2. alopecie acquisite, da cause esogene meccaniche ( es. alopecia da
postura, alopecia nucale da decubito, tricotiilomania), chimiche ( antiblastici),
fisiche ( Rx terapia, ustioni) o da cause endogene (postinfettive); forma acquisi-
ta a eziologia sconosciuta, ma di probabile patogenesi immunologica da au-
toanticorpi, è l’alopecia areata ( o area celsi). CLINICA 1. L ’alopecia da postu-
ra è la forma più comune nel lattante, di solito localizzata all ’occipite, in bam-
bini che dormono supini ; consiste in un diradamento dei capelli, che appaiono
qua e là spezzati, per i microtraumi del movimento del capo. 2. La tricotillo-
mania (o alopecia traumatica ) è più frequente in et à prepuberale e puberale
eri è caratterizzata da un diradamento più spesso localizzato, con presenza di
capelli spezzati ad altezze diverse, per comportamenti compulsivi a tirare, at -
. .
torcigliare spezzare i capelli 3. L ’ alopecia areata , più frequente in bambini
della II e III infanzia, è caratterizzata da chiazze alopeciche di 2-8 cm di diame-
tro, rotondeggianti od ovalari (la patogenesi è verosimilmente da autoanticor-
pi, ma la causa scatenante non è nota, forse connessa a fattori emozionali
e /o biologici). DIAGNOSI Nell’alopecia da postura e nella tricotillomania, non
sono indicati esami, tranne quelli per escludere una tinea capitis ( — » ] (esame
microscopico e colturale); nell ' alopecia areata è necessario ricercare un' asso-
ciazione con malattie autoimmuni, soprattutto tiroidee .
TERAPIA
• Alopecia da postura. Non richiede alcun trattamento, in quanto la
guarigione è spontanea e completa in pochi mesi.
• Tricotillomania. Può essere un disturbo comportamentale benigno,
che non necessita di terapia, ma solo della rassicurazione dei genito-
ri; in alcuni bambini può essere invece espressione di un disturbo os-
sessivo -compulsivo, che richiede un supporto neuropsichiatrico.
• Alopecia areata. La terapia locale si avvale di irritanti aspecifici
( alcol iodato, acido acetico, fenolo, ecc.) o di cortisonici topici oppu-
re intralesionali; può essere utilizzato anche il calcipotriolo (es .
.
Daivonex lozione) (antipsoriasico per uso topico) Nelle forme più se-
vere può essere proposto l’impiego di immunostimolanti topici ( di-
fenciprone, dibutilestere dell' acido squarico ) , disponibili per ò solo in
21
A AMFBIASI
AMEBIASI ^5
j#
» 11
V
.
r > Seguiti da paromomicina alle dosi sopra indicate per l’amebiasi intestinale asintomatica
T
'
AMENORREA
-— V
Assenza dei cicli mestruali. Può essere primaria (assenza del menarca in un’a-
dolescente che ha completato da più di 2 anni lo sviluppo dei caratteri sessua-
li secondari) oppure secondaria ( scomparsa dei flussi mestruali dopo l'avvenu-
.
to menarca, por un periodo superiore a 6 mesi) EZIOLOGIA L' amenorrea è un
sintomo e può essere provocata da molteplici condizioni, elencate nella tabe!-
22
:
AMENORREA A
In 8. CLINICA E DIAGNOSI Poiché alcune patologie possono causare amenor-
rea sia primaria, sia secondaria, per la diagnosi differenziale è più utile fare ri-
lerimento a una classificazione su base fisiopatologica, basata sulla natura
della malattia di base, che può essere costituita da: 1) difetti anatomici del
tratto di deflusso (utero, cervice o vagina ); 2) insufficienza ovarica; 3) anovula-
zionc cronica. 1. Amenorree da difetti anatomici: includono l’assenza della
vagina o dell ’utero, l’imene imperforato, i setti vaginali trasversi ; la diagnosi
viene posta mediante l ’esame obiettivo ginecologico e l ' ecografia pelvica .
2. Amenorree da insufficienza ovarica: comprendono la disgenesia gonadica
—
( sindrome di Turner [ > ], il deficit di 17 a-idrossilasi [ — » Iperplasia surrenale con-
/ lenita ] , la sindrome dell’ovaio resistente alle gonadotropine; la diagnosi di tut-
te queste forme è confermata dalla presenza di elevati livelli plasmatici
.
( leU’FSH ( > 25 mlll /ml) 3. Amenorree da anovulaziono cronica (circa l ’80%
«lei casi): vanno differenziate clinicamente in due gruppi ( con estrogeni pre-
senti o con estrogeni assenti), mediante MAP test ( somministrazione per 7
giorni di medrossiprogesterone IO mg/ die, per os ): a ) se il MAP test è positi -
vo ( snnguinamento alla sospensione del farmaco) , si tratta di anovulazlone
cronica con estrogeni presenti , generalmente dovuta a sindrome dell’ovaio po-
llclstico (caratterizzata da amenorrea o oligomenorrea, infertilit à , irsi ti-
—
Bino | > ], obesità; rapporto LH / FSH > 2 e testosteronemia > 200 ng/ dl; au- ^
mento del volume ovarico e dei follicoli all’ecografia ) ; b ) se il MAP test è nega
tivo ( assenza di sanguinamelo ) si tratta di anovulazione in assenza di estro-
-
geni , che si verifica in caso di ipogonadismo ipogonadotropo dovuto ad altera -
zioni organiche o funzionali del SNC, quali tumori cerebrali o tumori ipofisari,
specialmente prolattinomi (prolattinemia > 200 ng/ ml; amenorrea 60-85 % dei
cosi , galattorrea incostante) .
TERAPIA
• Amenorrea da difetti anatomici: nel caso di difetti anatomici e
strutturali delle vie genitali che impediscano il sanguinamento me-
struale il trattamento è chirurgico .
• Amenorrea da ipogonadismo: nell’ipogonadismo (di qualsiasi na-
tura osso sia) va praticata una terapia estroprogestinìca sostitutiva,
secondo lo schema riportato nella tabella 9 ( pagina seguente).
• Disfunzione ovarica anovulatoria: se la disfunzione riguarda una
ragazza oligomenorroica o con amenorrea secondaria nei primi anni
dopo il menarca, l’atteggiamento può essere di attesa; oppure, nel-
Oralo
• Per indurre i caratteri sessuali:
etinilestradiolo (Etlnilestradlolo Amsa ) 100 ng/ kg/ die per almeno 3-6 mesi; oppu-
re estrogeni coniugati (Premarin ) dose iniziale 0,625 mg/ die; mantenimento
1,25 mg/die
• Successivamente, per indurre i cicli mestruali:
etinilestradiolo 0,01 mg/ die ( 200 ng/kg/die) in cicli di 21 giorni, associato a
medrossiprogesterone acetato (Farlutal ) 10 mg/ die negli ultimi 11 giorni
Transdermica
• estradiolo cerotti transdermici ( Estraderm TTS ) (che liberano 50 pg di estra-
diolo ogni giorno), applicati ogni 3 giorni (per un totale di 21 giorni), sulla parete
addominale o toracica, esclusa la regione mammaria;
•medrossiprogesterone acetato IO mg/ die, associato negli ultimi 11 giorni
AFFILASSI
Reazione IgE-mediata sistemica acuta , potenzialmente mortale, dovuta al rila-
scio di mediatori da parte di mastoelti e di basofili, Reazioni clinicamente slmi-
li ma non IgE-mediate , dette reazioni anafilattoidi , sono dovute ad altri mecca -
nismi, quali l’attivazione diretta del complemento, con conseguente produzio
ne di anafilossine o il rilascio di mediatori indotto da stimoli aspecifici (es;
-
.
nnnfilnssi da esercizio fisico; da cibo ed esercizio; anafilassi idiopatica) EZIO-
LOGIA Cause più comuni, in ordine di frequenza: alimenti ( arachidi, noci , latte,
uova, pesce, frutti di mare , semi, frutta), farmaci, veleno di imenotteri , lattice,
immunoterapia allergenica , vaccini, esercizio fisico, cause idiopatiche. CLINI-
CA L'anafilossi può manifestarsi con sintomi prevalentemente a carico della
cute ( orticaria, angioedema ), dell' apparato gastroenterico (nausea, vomito ,
24
•
<*
ANAFILASSI A
crampi, diarrea ) dell’apparato respiratorio (rinorrea, stridore, edema laringeo
ostruttivo, broncospasmo) e dell’apparato cardiocircolatorio ( ipotensione, col-
lasso, shock ). Le reazioni agli allergeni ingeriti ( alimenti, farmaci) hanno più
spesso inizio ritardato ( da alcuni minuti a 2 ore ) rispetto a quelle agli allergeni
iniettati ( punture d 'insetto, farmaci ) . In alcuni casi il decorso può essere bifa-
sico (recidiva dopo 4-8 ore). DIAGNOSI È clinica; i casi dubbi possono essere
confermati mediante il dosaggio óeWistamina piasmatica e della triptasi ma-
stocitaria.
TERAPIA
L’anafilassi è una condizione di emergenza a rischio per la vita, che
deve essere prontamente identificata e trattata. Farmaco di base è
l ' adrenalina [-» Inotropi non digitalici ]:
Adrenalina f 1ml 1mg ( soluzione 1:1000)
La via di somministrazione viene scelta a seconda delle condizioni
del paziente e la gravit à dei sintomi:
• la via intramuscolare è attualmente preferita a quella sottocuta-
nea, in quanto consente un più rapido ed efficace assorbimento; se
necessario, la somministrazione può essere ripetuta a intervalli di
15 minuti;
• la via endovenosa (in bolo lento o in infusione continua) è in gene-
re utilizzata in presenza di stato di shock [-> ] con severa ipotensio-
ne e di non risposta all'Iniezione intramuscolare.
Nella tabella 10 sono riportati i dosaggi e le modalità di preparazio-
ne del farmaco, a seconda delle vie di somministrazione.
Al trattamento di emergenza con adrenalina vanno di volta in volta
associati altri provvedimenti , a seconda degli organi target maggior-
mente interessati:
. /
/ soluzione 1:10 000 diluire la
fiala con 9 mi di SF -> 1mi =
0,1mg; 0,1mi = 0,01 mg)
EV infusione continua 0,1pg/kg/min; al Diluire una fiala (1ml = 1mg)
bisogno aumentare in 250 mi di soluzione glucosa-
fino a 1pg/ kg/ min ta 5% -» 1mi = 4 pg
n Adrenalina f 1 ml 1 mg ( soluzione 1:1000)
25
A ANAFILASSI
PREVENZIONE
Le strategie di prevenzione vanno diversificate a seconda della cau-
sa scatenante:
26
ANEMIA DA CARENZA DI FERRO A
,5 r
.
Tab 11 Diagnosi differenziale delle anemie microcitiche
TERAPIA 9
Fer -ln- sol ( solfato ferroso) gtt (1gt = circa 1mg Fe*+)
Ferro - grad ( solfato ferroso) cpr (1cpr = 105 mg Fe++)
A ANEMIE APISTICHE
100
[ dove: VE = volume ematico (80 ml /kg); 3,4 = indice di conversione dei
g Hb in mg Fe ; 1, 5 = indice di correzione per restaurare i depositi]
La quantit à totale deve essere suddivisa in dosi settimanali da 50-
100 mg, a seconda dell ' età, evitando di iniettare nella stessa sede
una dose superiore ai 2 mi. Complicazione pericolosa della sommini-
strazione del ferro per via parenterale è lo shock anafilattico.
PROFILASSI »
ANEMIE APLASTICHE
Anemie caratterizzate da difetto dell ’attivit à eritropoietica del midollo. Si di-
stinguono: anemie aplastiche pure , limitate unicamente alla serie rossa, e
.
pancitopenle, con interessamento di tutte e tre le serie midollari Entrambe le
forme possono essere congenite o acquisite .
Anemie aplastiche pure
Diminuzione selettiva dei precursori eritrocitarl, in presenza di una normale
produzione di leucociti e piastrine. Le forme principali sono: a) sindrome di
Blackfan-DIamond ( anemia aplastica congenita ) normocromlca, normocltlca o
macrocitica, con reticolopenia, HbF elevata, aumento della sideremia; esordio
nei primi mesi di vita, ridotta crescita , anomalie congenite varie; pu ò essere
trasmessa come carattere autosomico dominante o recessivo , ma più spesso
si sviluppa per nuove mutazioni; b) eritroblastopenla transitoria Infantile
(TEC), forma acquisita in bambini tra 6 mesi e 5 anni, scatenata da infezioni .
virali o da meccanismo autoimmunitario; normocromica e normocitica , a re- »,
Pancitopenie
Aplasie midollari globali, con compromissione di tutte e tre le linee differenzla-
tive emopoietiche. Si distinguono: a) pancitopenie costituzionali , tra le quali la
più nota è l ' anemia di Fanconi , ereditaria autosomlca recessiva, caratterizzata
da deficit staturale, facies particolare e altre anomalie morfo-somatiche (di-
scromie cutanee, malformazioni del SNC, occhio, scheletro, rene, cuore) e da
alterazioni ematologiche di solito a espressione in et à scolare (granulocitope-
nia, piastrinopenia e più tardivamente anemia macrocitica); il midollo risulta
aplastico, l’analisi citogenetica dimostra aumentata fragilit à cromosomica; b)
pancitopenie acquisite , secondarie ad azione lesiva di sostanze chimiche, far-
maci, radiazioni, virus (epatite virale ) , con anemia normocromica normocitica,
reticolocitopenia, leucopenia, piastrinopenia e sintomi correlati .
TERAPIA
• Anemia di Fanconi: Androgeni [-» Endocrinologici ] (testosterone: 1-
2 mg/kg/ die ) associati a piccole dosi di Cortisonici [ -> ] ( prednisone:
.
0,5-1 mg/kg/ die) per ridurne gli effetti collaterali L ' unica terapia ri-
solutiva è il trapianto di midollo osseo (TMO), con buoni risultati
quando il donatore è un familiare ( mentre la possibilit à di riuscita di
un trapianto da donatore non familiare è solo del 25%).
• Pancitopenie acquisite: allontanamento o eliminazione dei fattori
eziologici. Terapia di prima scelta è il trapianto di midollo osseo, se
è disponibile un fratello HLA -compatibile; in caso contrario, viene uti-
lizzato il trattamento con Immunosoppressori [-» ]: immunoglobuline
antitimocitarie + ciclosporina + prednisone , associati a Fattori di
crescita emopoietici [->].
29
A ANEMIE EMOLITICHE
ANEMIE molinelli A
cromica normocltica; presenza di corpi di Heinz, aumento dei reticolociti La .
conforma si ottiene con il dosaggio della G6PD.
Dnflclt di piruvato-chinasi ( PK ). Anemia emolitica cronica, ereditata come ca-
.
( filiere autosomico recessivo Il quadro clinico varia da forme lievi con anemia
TERAPIA
• Deficit di G6PD. L' unica possibilità terapeutica è rappresentata
dalla trasfusione di sangue in caso di emolisi grave . L’approccio più
efficace è la prevenzione, mediante l ’identificazione dei portatori e
l’adeguata informazione.
• Deficit di PK. Terapia solo di supporto: acido folico [-> Antianemici ]
{1 mg/die) per compensare l’aumentato consumo dovuto alla man-
.
cata eritropoiesi; trasfusione nelle forme più gravi La splenectomia
( dopo i 5-6 anni) può migliorare il quadro clinico, ma non è risolutiva.
.
dominanti, che hanno in comune l’aspetto ellittico degli eritrociti Il quadro cli-
nico è variabile da forme asintomatiche a forme con emolisi episodica o croni-
ca (associata a ittero, splenomegalia e modificazioni ossee). La diagnosi si
basa sul riscontro nello striscio periferico di una elevata percentuale (> 5%) di
ellissociti; le resistenze osmotiche sono normali nelle forme lievi, ridotte in
quelle severe.
TERAPIA
• Sferocitosi ereditaria . Terapia di scelta è la splenectomia, da ri-
mandare possibilmente dopo i 5-6 anni, ma da prendere in conside-
razione anche più precocemente nelle forme gravi. L’intervento va
preceduto dalla profilassi vaccinale anW - haemophilus influenzae ,
pneumococco, meningococco e seguito da profilassi antibiotica post-
splenectomia , con penicillina G benzatina ogni mese, per almeno 5
anni. In soggetti con intensa emolisi è consigliata la somministrazio-
ne di acido folico (Folina ) [-» Antianemici ] , alla dose di 1 mg/die, per
compensare il maggior fabbisogno indotto dall ’aumentata emopoiesi .
• Ellissocitosi ereditaria. Splenectomia nelle forme con emolisi cro-
nica significativa.
Sindromi falciformi
Emoglobinopatie strutturali, trasmesse come carattere autosomico recessivo ,
caratterizzate dalla sostituzione di acido glutammico con vaiina nella posizione
A ANEMIE EMOLITICHE
PREVENZIONE
• Norme di comportamento: evitare le condizioni profalcemizzanti
( ipossia , disidratazione, acidosi, freddo o caldo eccessivi) , l’alta
quota, i viaggi in elicottero; i viaggi in aereo pressurizzato sono pos -
sibili, con la precauzione di far bere in abbondanza.
• Supporto nutrizionale: è consigliata la somministrazione di acido
folico , per prevenire l’anemia megaloblastica indotta dall’emolisi cro-
nica, e di zinco , per migliorare la crescita e per ridurre il numero del-
le infezioni (azione immunomodulante).
• Profilassi antibiotica: dal momento della diagnosi fino ai 5 anni è
raccomandata la profilassi con penicillina G benzatina; in caso di
febbre acuta, nel sospetto di infezione batterica , avviare terapia anti-
biotica .
• Vaccinazioni: sono indicate le vaccinazioni antipneumococco , anti
H. influenzae , antimeningococco.
32
ANEMIE EMOLITICHE A
TERAPIA
• Gestione degli attacchi acuti: comprende principalmente terapia
idratante e analgesica in caso di crisi di dolore; trasfusioni in corso
di crisi emolitiche, aplastiche o da sequestro .
• Opzioni terapeutiche per bambini con anemia falciforme severa so- ’
no: regime di trasfusioni ripetute nei casi sintomatici con crisi vaso-
occlusive ricorrenti e importanti, per mantenere i livelli di HbS < 30%;
trattamento con idrossiurea (15-30 mg/kg/ die), farmaco in grado di
stimolare la produzione di HbF, con aumento dell’Hb totale; trapianto
di midollo osseo , se il paziente ha un fratello HLA compatibile .
Talassemie
Gruppo eterogeneo di emoglobinopatie ereditarie, trasmesse come carattere
autosomico recessivo, dovute a ridotta o assente sintesi di una o più catene
costituenti l ’emoglobina: ne deriva uno squilibrio nella produzione delle catene
globiniche, con precipitazione di queste a livello dell’eritrocita o dei suoi pre-
cursori e conseguente eritropoiesi inefficace , emolisi, anemia microcitica e
.
ipocromica A seconda del gene globinico compromesso, si distinguono varie
.
forme di talassemia (et, fi, y 5 talassemia). La più comune varietà presente in
Italia è la (3-talassemia, diffusa particolarmente in Calabria, Sicilia, Sardegna,
Delta padano. Le a talassemle sono più frequenti nel sud-est asiatico, ma so-
-
no presenti anche in alcuni paesi dell ’area mediterranea (nel sud dell’Italia e
nelle isole si riscontrano alcuni casi di difettosa o assente sintesi di una o
due catene a). Le caratteristiche cliniche ed ematologiche della {3-talassemia
e dell’ot-talassemia sono sintetizzate nella tabella 14 (pagina seguente) .
TERAPIA
£1 P-Talassemie
P-Talassemie
Portatore sano Normale Anemia lieve; HbA 2 elevata
(eterozigosi) mlcrocitosi ( MCV (> 3,5%)
< 70 fi), MCH < HbF normale o
26 pg; poichiloci- lievemente au-
tosi mentata (2-5%)
Talassemia Epatosplenomegalia; Anemia modica o HbA2 aumentata
intermedia rischio di siderosi discreta ( Hb < 7 HbA: 20-40%
epatica; alterazioni g/ dl); microcitosi HbF: 60-80%
,
scheletriche rare o anisopo ìchilcitosi;
assenti; possibili ul- eritroblastosi pe-
cere malleolari, fre- riferica
quenti colelitiasi
Talassemia major Manifestazioni ini- Anemia severa HbF > 90%
.
( m Cooley) ziali (> 6° mese): (Hb < 5 g/dl), HbA 2: 2-4%
pallore, scarso ac- microcitosi (MCV HbA: assente
crescimento, ano- 50-60 fi), ipocro-
ressia, aumento di mia, anisocitosi,
volume dell ' addome. emazie frammen-
Alterazioni ossee, tate e a bersa-
modificazioni faccia- glio, eritroblasti %
a-Talassemie
ANEMIE MEGALOBLASTICHE
Gruppo di anemie da difetto di sintesi del DNA , che hanno in comune la pre -
senza, a livello del midollo , di megaloblasti ( eritroblasti di grandi dimensioni,
con particolari alterazioni morfologiche) e nel sangue periferico di eritrociti
grandi ( macrociti, con MCV > 100 fi) , oltre a reticolocitopenia e spesso granu-
locitopenia con ipersegmentazione e piastrinopenia. Le cause più frequenti di
anemia megaloblastica sono le carenze di acido folico o di vitamina B12 .
Anemia da carenza di acido folico
EZIOPATOGENESI Può essere dovuta a diverse cause: a) apporto dietetico
Inadeguato { dieta vegetariana); b) aumentato fabbisogno (in periodi di crescita
intensa o in corso di anemie emolitiche per aumentata richiesta per l’emopoie-
si); c ) azione antagonizzante di alcuni farmaci (metotrexate , pirimetamina, tri-
metoprim ); d) assorbimento intestinale difettoso ( celiachia, malassorblmento
.
ereditario di folati) CLINICA Astenia secondaria all ’anemia, perdita di peso,
anoressia, nausea, diarrea o stipsi, bruciori e parestesie linguali; raramente
segni e sintomi neurologici ( più frequenti e accentuati nell ’anemia da carenza
di vitamina B12 [-> ]). DIAGNOSI Sono diagnostici della carenza di acido folico livelli
.
di folati sierici al di sotto dei 3 ng/ml e di foiati eritrocitari al di sotto di 150 ng/ml
TERAPIA
Consiste nella somministrazione per os di 1 mg/ die di acido folico
(Folina cps 5 mg) per 2-3 settimane. Se la causa del deficit non può
essere rimossa, va instaurata una terapia di mantenimanto con 2-5
mg/ settimana .
•
TERAPIA
«
ANGIOEDEMA l%i
Vedi: Orticaria-angioedema
.
prattutto al volto e alle estremit à, di durata variabile da 1 a 5 giorni Quando
l ' edema interessa la sottomucosa intestinale compaiono vomito, diarrea, dolo-
re colico ( fino a simulare un addome acuto); l ’edema della glottide può causa -
.
re asfissia ed exitus DIAGNOSI Si fonda sulla determinazione quantitativa e
qualitativa del Cl-INH e dei livelli di C 4 ( costantemente ridotti, quasi indosabill
al momento della crisi ) .
TERAPIA
Le crisi acute, soprattutto quelle con impegno laringeo o della muco-
sa gastroenterica , vanno trattate con plasma fresco oppure, se di-
sponibile , con :
Concentrato di Cl-INH (Cl-inattivatore umano f 500 e 1000 UP):
1000-1500 UP ( infusione EV)
In caso di edema della glottide, si deve ricorrere alla somministrazione di:
Adrenalina ( Adrenalina f i m i mg): 0,01 m! / kg (IM) .
PROFILASSI
• A breve termine. Per la prevenzione degli attacchi in occasione di
interventi chirurgici è consigliata la somministrazione di antifibrinoli-
tici [ -> Emostatici aspecifici ] a dosi elevate, in particolare:
.
Acido tranexamico (es Ugurol cpr 250 mg; f os , im, ev 500 mg):
6 g/ die ( iniziare almeno 3 giorni prima dell’intervento )
• A lungo termine. Per ridurre la frequenza e la severità degli attac-
chi possono venire impiegati androgeni [ -» Endocrinologie!] di sintesi
cosiddetti attenuati:
Danazolo ( Danatrol cps 50-100-200 mg): 400 mg/ die (dopo 2 mesi
privi di attacchi, ridurre a 200 mg/ die, in dosi refratte)
Oppure, in alternativa, antifibrinolitici in dosi più basse di quelle im-
piegate per la profilassi a breve termine:
Acido tranexamico (es. Ugurol : v. sopra): 1-1,5 mg/die
ANGIOMI
Vedi: Anomalie vascolari cutanee
Angiomi ( emangiomi)
Tumori benigni dell ' endotelio; raramente presenti gi à alla nascita , la maggior
parte compare nel primo mese di vita. Dopo l ’esordio , hanno un rapido perio-
do espansivo per 4-6 mesi, al quale segue una lenta regressione , che porta
nel giro di 4- 7 anni a una scomparsa completa o con minime sequele (cicatri-
ci, teleangectasie ) . CLINICA Clinicamente gli angiomi vengono distinti in: su-
perficiali ( •tuberosi » ) , sottocutanei ( « cavernosi » ), misti. Complicazioni ( non fre-
quenti ) sono: ulcerazioni , emorragie , sovralnfezioni , compressione di strutture
importanti ( occhio , vie respiratorie e digerenti , ecc.). Emangiomi multipli e / o
di grosse dimensioni si possono associare a trombocitopenia , anemia , spleno-
megalia ( sindrome di Kasabach-Merrit ).
TERAPIA
Per l’elevata tendenza alla regressione spontanea, la maggior parte
degli angiomi infantili non richiede alcuna terapia, o al più, quando
possibile, un trattamento compressivo con bendaggio elastico .
In casi particolari per sede e / o gravit à, terapie utilizzabili, da perso-
nalizzare a seconda dei casi, sono:
—
Cortisonici sistemici [ > ]: prednisone ( Deltacortene ) 2-3 mg/ kg/die
in cicli di 20-30 giorni, a intervalli di 30-40 giorni
Cortisonici topici [-> ] intralesionali: metilprednisolone acetato ( Depo -
medrol) 1-5 mg per seduta, ogni 4-6 settimane
Interferoni [-»]: interferone a-2a (Roferon A ) 1-3000000 Ul / m2/ die
( SC) fino alla regressione delle lesioni .
La laserterapia con dye laser è indicata in particolare negli angiomi
ulcerati; alla chirurgia si deve ricorrere nei casi in cui la terapia me-
dica è inefficace o insufficiente.
38
ANORESSIA A
Malformazioni vascolari ( MV )
Anomalie strutturali, errori congeniti della morfogenesi vascolare nel corso
dello sviluppo embrionale . Sebbene siano per definizione gi à presenti alla nn
.
scita, alcune si manifestano solo nell ' adolescenza o in età adulta Non hanno
alcuna tendenza alla regressione spontanea ( a differenza degli angiomi ). CLI-
NICA A seconda del vaso interessato, si distinguono le seguenti forme clini
che: 1. malformazioni vascolari capillari ( MVc ) ( dette anche, impropriamente
angiomi piani o nevi flammei o nevi a vino di porto ): lesioni maculari di colorito
.
roseo, con tendenza a scurirsi col tempo, localizzate soprattutto al volto e agli
arti; devono essere distinte dalle chiazze vascolari del neonato ( nevi flammei
neonatorum) a sede mediofrontale, palpebrale o nucale, manifestazioni parafi-
siologiche, che si attenuano nel corso dello sviluppo: 2. malformazioni vasco-
lari venose ( MVv): noduli violacei, più o meno lobulati, indolori; 3. malforma-
zioni vascolari arterovenosc ( MVav): masse profonde ricoperte da cute norma-
le o con evidenza di teleangectasie, spesso pulsanti e ipertermiche; 4. malfor-
mazioni vascolari linfatiche ( MVI): lesioni cistiche (igromi cistici, cisti linfati-
che) più spesso al collo, oppure formate da tessuto linfatico compatto, alla
faccia e alla lingua. 5. malformazioni vascolari complesse: associazione delle
precedenti e spesso anche di malformazioni di altre strutture; possono essere
.
localizzate ( s. Sturge-Weber, s. Klippel Trenaunay, s Parkes-Weber) o sistema-
-
.
tizzate ( s. Maffucci, s. Bean e altre)
TERAPIA
• Malformazioni vascolari capillari: laserterapia (soprattutto laser
pulsato a colori), attuabile anche in et à pediatrica e addirittura in
epoca neonatale .
• Malformazioni vascolari venose, arterovenose, linfatiche: terapia
angiochirurgica (embolizzazione e / o chirurgia classica o con laser
chirurgico).
• Malformazioni vascolari complesse: terapia individuale, quasi
sempre interdisciplinare.
ANORESSIA
In et à evolutiva l’anoressia o perdita dell’appetito può essere di origine organi -
ca ( fisica ) o psichica. 1. Le anoressie da cause organiche ( anoressie secon-
darie ) possono essere dovute a condizioni morbose varie ( infezioni delle vie
urinarie nel lattante, malattie infettive acute o croniche, malattie metaboliche,
.
endocrine, gastrointestinali, renali, ecc.) 2. Le anoressie da cause psichiche
( anoressie primarie ) vengono distinte, in base all ’et à di insorgenza, in: a) ano-
ressie dell ' Infanzia ( anoressia semplice o complessa del 1° semestre, anores-
sia del 2° semestre o anoressia del divezzamento, anoressia della 2* e 3* in-
fanzia), in genere indotte o conseguenti ad alterate relazioni con la madre o
con l’ambiente in cui vive il bambino ( interferenze nella soddisfazione del pia-
cere orale, atteggiamento forzante della nutrice e sue ansie in merito all ' ali-
mentazione, inizio dell ’alimentazione diversificata per modalit à e contenuti, si-
.
tuazioni di conflittualit à, fobie scolari, ecc ); b) anoressia nervosa dell' adole-
scenza , prevalente nel sesso femminile, riferibile a somatizzazione di com-
.
plessi psichici ed affettivi
TERAPIA
• Anoressie da cause organiche. Terapia mirata alla patologia di base. 39
A ARITMIE CARDIACHE
TERAPIA
La terapia delle aritmie può essere farmacologica e /o non farmaco-
logica:
• La terapia farmacologica , usualmente di prima scelta, può essere
acuta, più spesso praticata per via endovenosa , e /o cronica per via
orale, per la profilassi delle recidive. Gli Antiaritmici [ -> ] sono comu-
nemente classificati in quattro classi (tabella 15): la classe I è costi-
tuita dai farmaci che bloccano i canali del sodio; la classe II dai p-
40 bloccanti; la classe III da agenti che bloccano la ripolarizzazione; a
ARITMIE CARDIACHE A
Tab. 15 Farmaci antiaritmici
Chinidina Chlntelna
cpr 200 mg
IA — 20 60 mg/kg/die
in 2-4 somministrazioni
Digossina Lanoxin
scir 0.05 mg/m!
— Carico:
15-25 pg/ kg/die
Carico:
20-40 pg/ kg/ die
cpr 0,0625-0,125- (1/2 + 1/ 4 + 1/ 4 (1/2 + 1/ 4 + 1/ 4 ogni
0,250 mg) • ogni 8 ore) 8 ore)
f 2 mi 0,5 mg Mantenimento: Mantenimento:
4-6 pg/kg/die (1/ 2 5-15 pg/kg/ die (1/2 + 1/ 2
* + 1/ 2 ogni 12 ore) ogni 12 ore)
Disopiramide Ritmodan
cps 100 mg
IA — < 2 anni: 20-30 mg/kg/ die
2-10 anni: 9-24 mg/kg/ die
cpr retard 250 mg 11 anni: 5-13 mg/kg/ die
Esmololo Brevtbloc
soluz infus
II Carico:
10a500 pg/kg
—
10 mg/ml Mantenimento:
25-200 pg/kg/min
Fcnitoina Aurantln IB Carico:10-15 mg/kg 3 6 mg/kg/ die, In 3 dosi
f 5 mi 250 mg
Dlntolna
•
cpr 100 mg *
'll
A ARITMIE CARDIACHE
ARITMIE IPERCINETICHE
Extrasistolie
Sono battiti anticipati , di solito generati daH' aumentato automatismo di un fo-
cus ectopico. Possono essere di origine sopraventricolare ( BESV) o ventricola-
re ( BEV).
Tachicardie da rientro
Il loro meccanismo patogenetico è rappresentato dal rientro , movimento circo -
.
lare di Impulsi elettrici all ' interno dell ’atrio o del nodo AV
a FLUTTER ATRIALE
Aritmia rara in et à pediatrica, dovuta a un circuito di rientro nell’ambito del
miocardio atriale. La frequenza atriale è di 250-400 battiti/ min; coesiste bloc-
co atrio-ventricolare usualmente 2:1, 3:1, 4:1. Sebbene possa presentarsi an-
che in cuori strutturalmente normali , compare più spesso nelle cardiopatie
congenite, soprattutto in quelle con aumento delie dimensioni degli atri ( ano-
-
malia di Ebstein , steno-insufficienza delle valvole atrio-ventricolari, atresia del
la cuspide). L' ECG mostra onde P con morfologia a "dente di sega " (cosiddet-
te onde F).
TERAPIA
• La terapia acuta è generalmente elettrica (cardioversione esterna
o stimolazione overdrive); il trattamento farmacologico ha spazio li-
mitato , essendo ormai ampliamente dimostrata la sua inefficacia.
• La terapia cronica utilizza preferibilmente farmaci quali propafeno-
ne, flecainide, chinidina, quest ’ultima in associazione con digitale ,
se non vi è depressione contrattile. Dopo i 10-12 anni di età, se si è
dimostrata la necessit à di terapia farmacologica cronica, deve esse-
re presa in considerazione una procedura di ablazione transcatetere.
E? FIBRILLAZIONE ATRIALE
Irregolare, disordinata, desincronizzata attivazione atriale, con frequenze com-
prese tra 400 e 700 battiti /min. Nella maggior parte dei casi è dovuta a un
miocardio atriale cronicamente disteso. Nei bambini più grandi si verifica prin-
44
.
cipalmente nei soggetti con valvulopatia mitralica reumatica Più raramente si
ARITMIE CARDIACHE A
manifesta come complicanza della chirurgia intra-atriale, in pazienti con in- •
Tachiaritmie ventricolari ( TV )
.
Disturbi del ritmo che originano distalmente al fascio di His Sono rappresen-
tate dalla tachicardia e dalla fibrillazione ventricolare.
46
ARfTMIE CARDIACHE
ARITMIE IPOCINETICHE
Meno frequenti delle tachiaritmie, sono dovute a un rallentamento del ritmo
cardiaco costante o saltuario.
M BRADICARDIA SINUSALE ( BS)
Frequenza cardiaca inferiore a 80 battiti /min nel neonato e inferiore a 60 bat-
titi/min nel bambino. Si pu ò riscontrare in varie condizioni patologiche (ipos-
siemia, lesioni cerebrali, ipotiroidismo, ipotermia, sovradosaggio digitalico) ,
ma periodi di bradicardia sono frequenti anche in tutte le occasioni di aumen-
to del tono vagale ( attività sportiva, sonno, evacuazione, sbadiglio). ECG: rit-
mo sinusoidale a frequenza bassa per l’età; tutte le onde P sono regolarmente
seguite da normali complessi QRS .
TERAPIA Generalmente l'unico trattamento necessario è la correzio-
ne dell’eventuale patologia di base.
B BLOCCO SENO-ATRIALE ( BSA )
Interruzione completa degli stimoli in uscita dal nodo del seno . Cause più fre-
quenti sono l’ipopotassiemia e l ' intossicazione digitalica. ECG : blocco parossi-
stico dell’attività atriale, con scomparsa dell ' onda P e del complesso QRS;
nella pausa battito ritardato sinusale o giunzionale di scappamento.
A ., .
ARRESTO CARDIORESPIRATORIO
• BAV III grado: i bambini senza evidente cardiopatia, che non pre-
sentino episodi sincopali o insufficienza cardiaca non necessitano in
genere di alcuna terapia . L 'impianto di un pacemaker è indicato inve-
ce in presenza di sincopi 0 presincopi ricorrenti, battiti ectopici ven-
'
ARRESTO CARDIORESPIRATORIO
L’ arresto cardìorespiratorio (perdita di coscienza, assenza di polso e di respi-
razione spontanea) è raro nel bambino ed è dovuto, generalmente , a una
estrema ipossia secondaria al deterioramento della funzione respiratoria (ipo-
ossigenzione, ipoventilazione). EZIOLOGIA Le cause di arresto cardiorespirato-
.
rio sono molto differenti nei bambini rispetto agli adulti In questi ultimi ha più
spesso un ’origine primitivamente cardiaca, mentre in età pediatrica, nella
maggior parte dei casi, è conseguente a ipossia acuta 0 cronica per: a ) cause
respiratorie preesistenti o acute (bronchiolite, asma, broncopolmon ìte , epiglot-
tite, aspirazione 0 inalazione di corpi estranei, annegamento, intossicazioni da
monossido di carbonio); b ) affezioni del SNC (infezioni, convulsioni , traumi cro-
nici complicati ) ; c ) squilibri metabolici gravi ( ipo-iperpotassiemla, ipogllcemla,
.
acidosi metabolica) Le affezioni primitive cardiache sono rare: sotto l ' anno
principalmente cardiopatie congenite complesse cianotizzanti dotto dipenden-
ti; dopo l ’anno miocarditi, cardiopatie dilatative, alterazioni coronariche (m .
Kawasaki) , aritmie. CLINICA Nella tabella 17 sono riportati i parametri clinici
fondamentali per la valutazione delle funzioni cardiorespiratorie.
A. Pervietà delle vie aeree • Percezione di flusso d’aria che entra ed esce
dalla bocca
• Possibilità dell’espansione del torace con l ’ini-
zio della ventilazione
.
B Respiro • Frequenza respiratoria
• Ingresso d'aria
• Segni di dispnea
• Colorito
C. Circolo • Frequenza cardiaca
• Pressione arteriosa
• Polsi periferici
• Perfusione della cute (colore, tempo ricapilla-
zione)
• Diuresi
48
ARRESTO CARDIORESPIRATORIO A
Sequenza degli interventi
L ' obiettivo della rianimazione cardiorespiratoria è di mantenere una
adeguata ossigenazione e perfusione sanguigna di tutto l ’organi-
smo , mentre si compiono le diverse misure per stabilizzare il bambi-
no e mantenere l’omeostasi a lungo termine. Si deve istituire una or-
dinata sequenza di interventi, schematizzate con la sigla ABC
( Airway, Breathing, Circulation) .
Fase A ( Airway )
Consiste nell ’apertura e ispe-
zione delle vie aeree, median- r
te la manovra di retroflessio-
c /
ìm
ne della testa / elevazione del
mento (fig. 2) : ponendo una
mano sulla fronte del bambi-
no si effettua un’estensione r
del capo , mentre con il dito
indice dell ’ altra mano si sol- © L >
leva la mandibola, alzando il MO 0
/
mento. Attraverso la bocca
aperta, si procede all ’ispezio-
ne del cavo orale e all’even- Fig. 2 Apertura della bocca mediante
manovra di retroflessione della
luale rimozione di mucosità,
testa/ elevazione del mento
secrezioni o corpi estranei.
Fase B ( Breathing)
Dopo aver aperto le vie ae-
ree, il soccorritore deve ac- If / ti
certarsi se il bambino respi- /
ra , ricercando i movimenti del
torace, il rumore dell’aria 9
Fase C ( Circulation)
Consiste nella valutazione
del battito cardiaco e dell ’ef-
ficacia dell ’ attivit à cardiaca r(h
e, se necessario, del suo
mediante il
« ricaricamento »
/3
massaggio cardiaco esterno.
TERAPIA
Comprende una terapia di primo approccio e una terapia di secondo
livello, che viene attuata quando i risultati ottenuti con il trattamento
Iniziale non sono soddisfacenti .
Torapia iniziale
SI basa sull’impiego di:
• Antinfiammatori non steroidei (FANS) [-> ], tra i quali di uso più co-
mune nel bambino sono:
.
Ibuprofene (es Brufen ): 30-50 mg/kg/ die, in 3-4 dosi
Naproxene (es. Naprosyn ) : 15 mg/ kg/ die, in 2 dosi
Indometacina (es. Indoxen ): 2,5-3 mg/ kg/ die, in 3 dosi
V
51
A ARTRITE IDIOPATICA GIOVANILE
Poliartrite .
5 o più articolazioni Interessate (gen picco- 3 F»>M > 8 anni
FR positiva le articolazioni mani e piedi, simmetriche);
positivit à del fattore reumatoldo. Prognosi
articolare spesso severa (precoce compar-
sa di erosioni osseo) . •
Poliartrite Artrite poliarticolare con assenza di FR. 12 F>M tutte
FR negativa Comprende due principali sottogruppi: il 1°
è identico alla oligoartlte , con la sola diffe-
renza di una più rapida estensione dell'inte-
ressamento articolare nei primi 6 mesi di
malattia; il 2° è un' artrite simmetrica inte-
ressante sia le grandi che le piccole artico-
lazioni; insorge in et à scolare ed è ANA ne-
gativa.
•
52
AKIKIIt IDIUPAIIUA GIOVANILI M
—
• Metotrexato ( MTX) [ » Immunosopprcssori ] ( Methotrexate cpr 2,5 mg;
f 7,5 mg/ml - 10 mg/1,33 mi - 15 mg/ 2 mi * 20 mg/ 2,66 mi): 10-15
mg/m2 ( OS, IM, EV) una volta/settimana.
È il farmaco di fondo più utilizzato nelle forme sistemiche, in quelle
.
oligoarticolari estese e nelle poliarticolari Ha buona tollerabilit à: gli
effetti collaterali ( aumento della transaminasi, sintomi gastrointesti-
nali) non sono particolarmente frequenti .
• Inibitori delle citochine proinfiammatorie [-» Biofarmaci ]: sono agen-
ti biologici altamente selettivi, che hanno come effetto finale il bloc-
co dell’interazione tra le citochine proinfiammatorie coinvolte nella
patogenesi dell ’AIG (TNF: Tumor Necrosis Factor, interleuchina IL-1 e
interleuchine IL-6) e i rispettivi recettori ( tabella 19) .
Tnb. 19 Inibitori delle citochine proinflammatorie
i » i
HI
Grave infezione, generalmente monoarticolare, che interessa più spesso le
« grandi articolazioni degli arti inferiori. EZIOPATOGENESI I batteri più frequen-
temente in causa sono: nel neonato stafilococco, streptococco, E. coli; da
.
2 mesi a 5 anni S. aureus e H.influenzae ; dopo i 5 anni S. aureus L’infezione
può avvenire per via ematogena, per continguità da un’osteomielite o in segui-
to a ferita penetrante . CLINICA Esordio acuto con febbre a carattere settico ;
dolore, tumefazione, calore, arrossamento, limitazione funzionale a carico del-
l' articolazione interessata. DIAGNOSI Esami ematologici (leucocitosi; VES ele-
vata); artrocentesi con prelievo del liquido articolare {esame batterioscopico
con colorazione di Gram ed esame colturale); indagini radiologiche ( Rx, TAC ,
scintigrafia ossea).
TERAPIA
Si fonda sulla terapia antibiotlca e sul drenaggio dell ’articolazione
( chirurgico, con ago aspirato o in corso di artroscopia).
La terapia antibiotica va iniziata il più precocemente possibile, per
v ì a iniettiva, per essere poi eventualmente modificata sulla base del-
l ’esame colturale e dell ’antibiogramma. La terapia empirica iniziale
deve essere condotta secondo criteri di presunzione, in relazione al-
l ’et à del paziente:
ASMA BRONCHIALE
L * »
e
ASCARIDIASI
EZIOLOGIA Causata da un nematode, Ascaris lumbr ìcoides , con il ciclo vitale
seguente: uova fecondate nel terreno » ingestione con acqua, verdure, frutta
- (
contaminata) -» intestino tenue -» fegato -> polmone orofaringe » verme
adulto nel tenue. CLINICA Frequentemente asintomatica, in alcuni casi può pro-
—
vocare durante la fase migratoria una polmonite ( sindrome di Lóffler ) con feb -
bre e eosinofilia o dolori addominali e disturbi dispeptici. DIAGNOSI Esame
parassitologico delle feci.
TERAPIA
Va praticata con uno dei seguenti Antielmintici [ -»]:
Pirantel pamoato (Combantrin sosp 50 mg/ml; cpr 250 mg): 10
mg/kg in unica dose (max 1g), da ripetere dopo 2 settimane
Mebendazolo (Vermox sosp 20 mg/ml; cpr 100 e 500 mg): 100 mg .
x 2 volte/die per 3 giorni, oppure dose unica 500 mg *
A ì bendazolo (Zentel cpr 400 mg): 400 mg in dose unica (metà dose
in bambini tra 1e 2 anni)
'
i »
*
Malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie, caratterizzata da ìperatti-
vit à bronchiale con sintomi di broncostruzione, reversibile in toto o in parte,
sia spontaneamente sia per effetto del trattamento. EZIOLOGIA L’iperattivit à
delle vie aeree può divenire clinicamente manifesta in seguito all ' esposizione
di agenti scatenanti vari: ( a) infezioni virali comuni del tratto respiratorio; (b)
allergeni inalanti (acari della polvere, forfora di animali, pollini , muffe ) o più ra-
ramente alimentari ; (c ) fattori irritanti ( fumo di sigarette, inquinamenti ambien-
tali e atmosferici); (d) sforzo fisico ( “ asma da sforzo ” ); (e ) patologie comorbo-
se ( rinite, sinusite, reflusso gastroesofageo). CLINICA Sintomi più significativi
sono: tosse secca intermittente; presenza di sibili espiratori, dispnea, senso
di costrizione toracico. Sul piano clinico l'asma viene comunemente classifica-
55
A ASMA BRONCHIALE
•
ta in base alla gravit à dei sintomi e alla funzionalità polmonare, in lieve , mode-
rata , grave ( tabella 20). DIAGNOSI 1. Test di funzionalit à polmonare: ( a) satu-
rimetria ( metodo rapido e affidabile per valutare lo stato di ossigenazione del
paziente e per fornire informazioni sulla risposta al trattamento): ( b) emogasa-
nalisi ( parametri su ossigenazione, ventilazione , stato metabolico del pazien-
te: Pa02, PaC 02, pH; da effettuare in soggetti con asma grave); ( c ) spirometria
.
( PEF-FEV1: valutazione della gravit à dell’ostruzione bronchiale) 2. Test aller-
gologicl in vivo ( prick ) o in vitro ( RAST ). 3. Rx torace ( solitamente non neces-
saria, ma da effettuare nel sospetto di complicanze: pneumotorace, pneumo-
medlastino, addensamento parechimale).
non eseguibile
Sa02 (%) ( in aria) > 95% 92-95% < 92% < 90%
PaC02 (mmHg) < 38% 38-42 > 42 > 42
( * ) In genere la compresenza di più di un segno (non necessariamente tutti) indica la gravit à
dell' episodio
Frequenza respiratoria ( valori normali ) Frequenza cardiaca ( valori normali )
< 2 mesi: < 60/min 12 mesi: < 160/ min
2-12 mesi: < 50/min 1-2 anni: < 120 / min
> 1- 5 anni: < 40/ min 2-8 anni: < 110/ min
6 9 anni:
- < 30 /min
0-14 anni: < 20/min
TERAPIA
L' approccio terapeutico dell ’asma prevede interventi a due livelli: te-
rapia dell ' asma acuto e terapia di fondo per il controllo a lungo ter-
mine.
Terapia deirasma acuto
n I farmaci disponibili per il trattamento dell’attacco acuto di asma
[ — > Antiasmatici ] sono i seguenti:
56
ASMA BRONCHIALE A
• Betavagonisti a breve durata d' azione: sono i broncodilatatori più
efficaci, che agiscono entro pochi minuti dalla somministrazione; il
più utilizzato nella pratica clinica è il salbutamoio , per esempio:
Broncovaleas spray predosato (1 puff = 100 pg); soluz per nebuliz-
zazione (1gt = 250 pg)
Ventolin spray predosato (1 puff = 100 pg); polv per inalazione con
inalatore (1dose = 200 pg); fiale im, ev 100 e 500 pg
Dosi:
- nebulizzazione (aerosol): 0,15 mg/kg/ dose (1 gt = 0,25 mg) (max
5 mg/ dose)
- spray predosato con distanziatore: 200-400 pg/ dose )
- nebulizzazione continua: 0,5-5 mg/ kg/ ora
- endovena: 10 pg/ kg ( dose bolo) in 10 min, seguita da infusione
continua di 0,2 mg/ kg/ min ( in caso di mancata risposta, aumentare
la dose di 0,1 pg ogni 15 min, fino a max 2 mg/ kg/min)
Le dosi da erogare devono essere individualizzate, in base alla gravit à dell ’at-
tacco: dosi frequenti in caso di attacco grave, dosi più distanziate nelle forme
lievi ( v. oltre ). I dispositivi per inalazione vanno scelti in rapporto all ’et à e alle
condizioni cliniche ( v. tabella 21).
.
( * ) MDI: aerosol in bombolette pressurizzato ( Lineo guida SIP 2006)
- .
per endovena; metilprednisolone (es Urbason f 20 e 40 mg/ml;
250 mg/ 5ml): 1- 2 mg/kg/ 6-8 ore (max 40 mg / dose ) oppure idrocor-
.
tisone (es Solu -cortef f 100- 200-500 mg): 5-10 mg/kg/6-8 h
Sulla durata della terapia cortisonica non ci sono evidenze definite.
Nei bambini gli esperti attualmente raccomandano di protrarre la
somministrazione in media per 3-5 giorni o, comunque , fino a ridurre
.
la remissione dei sintomi Alla fine del trattamento non ci sono moti-
vazioni per sospendere gradualmente la somministrazione .
È diffusa la pratica di utilizzare nell ' attacco asmatico acuto i cortisonici inala-
tori [-» Cort /somci topici ] associati al salbutamolo. L’impiego degli steroidi inala-
tori nel trattamento dell’asma acuto non è attualmente previsto in alcuna delle
linee guida accreditate. Le evidenze scientifiche sono attualmente insufficienti
per consigliare l ’utilizzo dei cortisonici inalatori in alternativa o In aggiunta agli
steroidi orali in caso di attacco acuto d’asma.
ATTACCO LIEVE
• Salbutamolo: spray con distanziatore o nebulizzazione, ripetibile se necessario
ogni 20 min, fino a un massimo di 3 dosi
a) Risposta soddisfacente e stabile peri ora: ricovero non necessario
Il paziente può continuare il salbutamolo ogni 4-6 h, poi con frequenza minore
per 7 giorni
Per i pazienti già in trattamento con steroidi inalatori (CSI) continuare a utiliz-
zarli alle dosi abituali
b) Risposta insoddisfacente o ricaduta nella 1* ora: salbutamolo ogni 20 min,
per 3 dosi + steroide per os ( CSO):
- se migliora: continuare salbutamolo + CSO
- se non migliora: trattare come attacco moderato
ATTACCO MODERATO
•Salbutamolo + Ipratroplo con spray con distanziatore ogni 20 min per 3 dosi
+ steroide per OS
a) Risposta soddisfacente c stabile per 1 ora: ridurre progressivamente la fre-
quenza di somministrazione di salbutamolo + ipratropio; continuare CSO.
Eventualmente continuare solo salbutamolo e CSO
.
b) Risposta insoddisfacente o ricaduta nella la ora: ricovero Ripetere salbuta-
molo + ipratropio ogni 20 min, per 3 dosi:
- se migliora: ridurre in base alla risposta clinica
- se non migliora: trattare come attacco grave
ATTACCO GRAVE
• Salbutamolo + Ipratroplo con nebulizzazione o spray con distanziatore ogni 20
min, por 3 dosi
+ steroide per OS o parenterale
+ 02
Ricovero
a ) Risposta soddisfacente e stabile per 1 ora: ridurre la frequenza di sommini-
strazione del salbutamolo + ipratropio (inizialmente ogni ora per 3 dosi); conti-
nuare con CSO e 02, se Sa 02 < 95%
b) Risposta insoddisfacente 0 ricaduta nella 1° ora: ripetere salbutamolo + ipra-
tropio ( ogni 20 min per 3 dosi); continuare CSO e 02
- se non migliora: considerare aminofillina, salbutamolo ev, ricovero in TIP
ficacia si manifesta in genere anche a basse dosi, alle quali gli ef-
.
fetti sistemici sono più limitati
• Beta2-agonisti a lunga durata di azione ( LABA: Long-Acting Beta2-
Agonist ) per via inalatola: hanno una durata di azione prolungata
per almeno 12 ore ; associati a dosi medio basse di steroidi inalato-
ri, consentono un controllo dei sintomi migliori di quello ottenuto au-
mentando la dose degli steroidi:
Salmeterolo: es. Salmetedur spray (1 puff = 25 pg): 2 inalazioni
( 25 |jg x 2) 2 volte al giorno; polv per inalazione (diskus: 50 pg/
dose ) : 1inalazione 2 volte al giorno
.
Formoterolo: es Foradll spray (1 puff = 12 pg): 1-2 spruzzi (12-
24 pg) 2 volte al giorno; polv per inalazione cps rigide 12 pg:
1cps 2 volte al giorno
.
In casi in cui sono indicate (v oltre), possono essere utilizzate pre-
parazioni commerciali di associazione, ad esempio:
Salmeterolo + fluiticasone: Seretide spray 25 / 50-25/125-25 / 250;
diskus polv 50/100-50/ 250-50/500
• Antileucotrieni: sono farmaci attivi per via orale, che bloccano i re-
cettori dei cistenil-leucotrieni ( potenti mediatori proinfiammatori, in
grado di produrre broncospasmo, secrezione di muco ed edema del-
le vie aeree ; vengono consigliati come terapia alternativa all ’asma
lieve persistente e come farmaci aggiuntivi degli steroidi inalatori , in
• casi di asma moderato persistente. Sono attualmente disponibili
due preparati:
Montelukast (es. Singulair bust granulato 4 mg; cpr masticabili 4
mg e 5 mg, cpr rivestite 10 mg):
6 mesi-5 anni: 4 mg/die; 6-14 anni: 5 mg/die; > 14 anni: 10
mg/ die
( le bustine vanno assunte alla sera, direttamente o mescolate
con un cibo soffice, quale passato di mele, gelato, riso; le com-
presse masticabili vanno prese alla sera: se assunte in corri-
spondenza di un pasto, 1 ora prima o 2 ore dopo di esso; le
compresse rivestite possono essere assunte con o senza cibo )
.
Zafirlukast ( es Zaflrst cpr 20 mg): > 12 anni 20 mg x 2 volte / die
(mattina e sera, non durante i pasti)
• Teofì lline a lento rilascio: sono previste come farmaci di terza scel-
.
ta negli step 3 e 4 dell ’approccio terapeutico (v oltre):
Teofillina anidra (es. Theodur cpr 200 e 300 mg): 10-16 mg/ kg/die
• Biofarmaci [-> ]: sono recentemente disponibili gli anticorpi anti-
IgE, somministrabili a pazienti di et à superiore ai 6 anni, con asma
allergico moderato-grave e grave non controllato con l’associazione
.
di CSI e LABA ( step 5: v oltre):
Omalizumab ( Xolalr flaconcino soluz iniett 150 mg + f solv
60
ASMA BRONCHIALE A :
Tab. 24 Modalità di gestione dell ' asma basato sul controllo per bambini
di 5 anni o meno ( Gina Guidelines, 2009)
4 1
Opzioni per il controllo
1
Continuare quando Raddoppiare le dosi
Basse dosi di CSI
necessario con LABA basse di CSI
Basse dosi di CSI
Antileucotrieni
+ antileucotrieni
Tnb. 25 Gestione dell ' asma basata sul controllo per bambini di et à > 5 anni
e adolescenti ( GINA Guidelines 2006, modificata )
Farmaci
. • . .
CSI a basse •
CSI a basse
* •
CSI a dosi Corticosteroidi
'. >
dosi +
« ant ìleucotrieni prolungato
fri
i
• , *. ». CSI a basse
’ J1 ,*,1 .• /•
• a'•
>
a
•. % • -
• I
/
*
•
1
•
/
1
dosi + teofillina
a rilascio
. Vl j
- *•. - ritardato
CSI = corticosteroidi inalatori
* Le opzioni raccomandate sono riportate nelle caselle con colore più scuro
con forme recidivanti, nei quali la terapia sintomatica non eviti il ri-
petersi a breve distanza di tempo di episodi broncostruttivi. Gli anti-
biotici idonei in queste condizioni sono i macrolidi , che hanno una si-
gnificativa efficacia sia su M. pneumoniae sia su C . pneumoniae. La
somministrazione deve essere prolungata per 14-21 giorni, a causa
della possibile persistenza degli agenti infettivi nel faringe di questi
pazienti.
n Asma da sforzo
È l’espressione di un’aumentata reattività bronchiale evidenziata
dall ' esercizio fisico.
La prevenzione può essere attuata mediante l ’inalazione 10-15 mi-
nuti prima dell’attivit à fisica di un beta2-agonista a rapida azione
.
( salbutamolo) In alternativa possono essere utilizzati un antiieuco-
trienico , da aggiungere alla terapia con CSI se l’asma da sforzo di-
viene un problema persistente o, in seconda scelta, cromoni (nedo-
cromile sodico) per via inalatoria.
Profilassi dell’esposizione
Consiste nel ridurre gli inquinanti sia indoor ( soprattutto fumo di si-
garetta) sia outdoor (presenti nell ’atmosfera) e nell ' evitare il contat-
to con gli allergeni: in caso di allergia agli acari della polvere occorre
bonificare l’ambiente domestico (v. tabella 26) ; nell’allergia ai deri-
vati epidermici degli animali, questi vanno allontanati.
64
AVVELENAMENTI DA INALAZIONE A
Tab. 26 Controllo ambientale per la prevenzione dell’allergia agli acari della
polvere domestica: regole pratiche
ASMA INFETTIVO
Vedi: Asma bronchiale
ASPERGILLOSI
Vedi: Micosi profonde
AVVELENAMENTI DA INALAZIONE
Inalazione da fumo
Il danno da fumo nel corso di incendi si esplica in due modalit à: a) insulto ter-
mico diretto a carico del naso e del cavo orale ( ustioni ed edema mucoso); b)
Insulto chimico sul polmone (polmonite chimica, che può portare a morte in
breve tempo, per insufficienza respiratoria acuta). Esami: emocromo, equili-
brio acido-base, carbossiemoglobina, azotemia e creatininemia, elettroliti sieri-
.
ci e urinari , Rx torace
TERAPIA
Rianimazione cardiopolmonare: ossigeno al 100% umidificato con
mascherina; infusione glucosalina ev; broncodilatatori ev (aminofilli-
nn 5-6 mg/kg in 20 min, seguita da infusione continua di 1mg/kg/ora).
65
A AVVELENAMELI DA INGESTIONE
TERAPIA
Oltre alla terapia di supporto (monitoraggio delle funzioni vitali, idra-
tazione ), il trattamento si basa su somministrazione di ossigeno me-
diante maschera con Fi 02 vicino al 100% o, in caso di grave sintoma-
tologia neurologica e/ o di concentrazione di COHb > 25%, mediante
camera iperbarica.
AVVELENAMENTI DA INGESTIONE
TERAPIA
Il trattamento degli avvelenamenti da ingestione ( assunzione di una
sostanza tossica o di una dose di un farmaco superiore a quella te-
rapeutica ) va effettuato attenendosi ai seguenti criteri di priorit à:
1. rianimazione cardiorespiratoria;
2. decontaminazione gastroenterica;
3. somministrazione di antidoti, quando disponibili.
A causa della grande diversità dei possibili tossici e della variabilit à
del contenuto delle preparazioni commerciali, si raccomanda comun-
que di consultare telefonicamente un Centro Antiveleni (tabella 27) .
Attualmente questi centri hanno un proprio database, con la compo-
sizione dei prodotti per uso domestico, industriale e agricolo e dei
farmaci e sono in grado di fornire dati sulla loro tossicit à, sui quadri
clinici attesi e le linee guida per il trattamento specifico più adeguato .
U Rianimazione cardiorespiratoria
Il controllo delle funzioni vitali e la loro immediata stabilizzazione , se
compromesse, rappresenta il primo passo obbligato. L’ABC della ria-
nimazione cardiorespiratoria [-» Arresto cardiorespiratorio] (perviet à
delle vie aeree, ventilazione, circolazione ) ha precedenza assoluta ri-
spetto a tutti gli altri interventi terapeutici.
H! Decontaminazione gastroenterica
Se sussiste il rischio attuale o potenziale di tossicit à, i possibili in-
terventi consistono nell ’allontanamento della sostanza tossica dal-
l’organismo mediante la lavanda gastrica o l’ emesi ( provocazione
del vomito) o nel suo adsorbimento e inattivazione con carbone atti-
.
vato Modalit à d’uso, indicazioni e controindicazioni di questi metodi
sono riassunte nella tabella 28, pagina 68.
66
AVVELENAMENTI DA INGESTIONE A
.
Tab 27 Centri Antiveleni in Italia i
ANCONA MILANO
Tel 0712181028 2206036 - Tel 02 66101029
Centro universitario ospedaliero di Ospedale Niguarda Ca ’ Granda,
farmacovigilanza, orario: 8.00-13.00 orario: 24 ore
BERGAMO NAPOLI
-
Tel 800 883300 035 269469 -
Tel 081 7472870 7472868 -
USSA Tossicologia clinica, Azienda 5453333
Ospedali Riuniti, orario: 24 ore Ospedale Cardarelli, orario: 24 ore
BOLOGNA PAVIA
Tel 051 6478955 333333 - Tel 0382 24444
Ospedale Maggiore, orario: 24 ore Centro nazionale di informazione
CATANIA tossicologica
Tel 800 410989 Fondazione Salvatore Maugeri, Clinica
Ospedale Garibaldi, orario: 24 ore del lavoro e della riabilitazione IRCCS,
orario: 24 ore
CHIETI
Tel 0871 551219 PORDENONE
Ospedale Santissima Annunziata, Tel 0434 399698
orario: 24 ore Ospedale Civile, orario: 24 ore
FIRENZE REGGIO CALABRIA
Tel 055 4277819 Tel 0965 811624
Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti, orario: 24 ore
Careggi, orario: 24 ore ROMA
GENOVA Tel 06 3054343 •
Tel 010 3760873 5636414 -
Contro Antiveleni pediatrico
Policlinico Agostino Gemelli,
orario: 24 ore v
• l ' emesi mediante ipecacuana presenta gli stessi limiti della la-
vanda gastrica (rimozione parziale della sostanza ingerita; notevole
riduzione dell’efficacia oltre 60 minuti dall’ingestione); inoltre gli al-
caloidi dell’ipecacuana sono di per sé tossici e possono provocare
vomito e diarrea.
-\
A AVVELENAMENTI DA INGESTIONE
Emesl Nel bambino di età Come per la la - Come per la la- Come per la lavanda
( sciroppo di inferiore a 2 anni: 5 vanda gastrica vanda gastrica .
gastrica Inoltre: gli
ipecacuana mi di sciroppo segui- alcaloidi dell ’Ipeca-
al 7 %) ti da 100 mi di ac- cuana sono di por sé
qua tossici (vomito, diar-
Nel bambino di oltre rea)
3 anni: IO mi seguiti
da 150-200 mi di ac-
qua (non superare la
dose di 15 ml/kgdi .
acqua)
Nel caso in cui un bambino abbia ingerito una sostanza tossica o sospetta tale da 1 2 ore, il -
primo approccio terapeutico dipende dal tipo di tossico e dalla presenza o meno di gravi segni
.
di intossicazione Di fronte a gravi problemi vitali il trattamento sintomatico e supportivo deve
essere immediato, e solo in seconda istanza, assicurate le funzioni vitali, si deve indagare sul -
la terapia disintossicante più adatta interpellando un Centro Antiveleni. Di fronte a un bambino
asintomatico, interpellare un Centro Antiveleni dovrebbe essere II primo atto, in modo da evita-
re misure terapeutiche inutili e invasive .
68
AVVELENAMENTI DA INGESTIONE A
Terapia antidotlca
Per alcuni avvelenamenti sono disponibili antidoti, sostanze che con
modalit à diverse possono prevenire o limitare l ’azione lesiva delle
sostanze ingerite sui parenchimi o le alterazioni da esse indotte. La
tabella 29 riporta le indicazioni e la posologia dei principali antidoti.
Anche per la terapia antidotica , come pure per la terapia specifica
delle singole intossicazioni, è fondamentale il contatto con un
Centro Antiveleni .
70
AVVELENAMENTI DA INGESTIONE A .
y
•
.
V* '
71
B BÀ LANO POSTITE
BALANOPOSTITE
Infiammazione del glande (balanite) e del prepuzio (postite), spesso associata
.
a fimosi [-» ] Si manifesta con arrossamento ed edema del prepuzio , tumefa-
zione del glande, secrezione di materiale purulento dalla mucosa in preda al
processo infiammatorio.
TERAPIA
Consiste in impacchi freddi locali o blandi antisettici topici (es.
Amuchina soluzione diluita al 3%) e nella instillazione di gocce aurico-
lari a base di antibiotici e cortisonici ( es. Localyn oto ) , eccezional-
mente nella somministrazione di antibiotici pervia generale . Dopo la
risoluzione dell ' infiammazione, in soggetti con fimosi persistente , si
deve prendere in considerazione la necessità della circoncisione.
BALBUZIE
Disturbo dell'espressione verbale, riguardante la fluenza o ritmo dell'eloquio .
Compare solitamente attorno ai 4-5 anni di età, e comunque nella gran parte
dei casi prima dei 12 anni.
TERAPIA
Nella maggior parte dei casi (80%) l ' affezione tende a guarire spon-
.
taneamente Quando persiste, generalmente si accentua tra i 6 e i
10 anni; in questi casi vi è spesso familiarit à.
• Nel bambino piccolo il trattamento consiste semplicemente nel da-
re consigli ai genitori (evitare di aiutare il bambino che si inceppa ,
parlargli in modo lento e rilassato, ascoltarlo senza ansia).
• Se la balbuzie persiste è opportuno inviare il paziente a un centro
logopedico per il trattamento del difetto.
BASSA STATURA
Per bassa statura si intende l’altezza/ lunghe zza del bambino inferiore a! 3°
percentile oppure di 2 o più deviazioni standard ( DS) sotto la media per l’et à
.
cronologica Oltre alla curva dei percentili , altri parametri utili per la valutazio-
ne della crescita sono la velocità di crescita (cm / anno) , l’età ossea (Rx di pol-
so e mano sinistra, per la determinazione dei nuclei di ossificazione) , il target
staturale genetico , per la predizione staturale finale (può essere calcolato ag-
giungendo 7 cm alla media delle altezze dei genitori, se si tratta di maschio, o
togliendo 7 cm, se si tratta di una femmina). EZIOLOGIA Le cause di bassa
statura possono rientrare in due gruppi: varianti normali del processo di cre-
scita e ipostaturalità patologiche. 1. Le varianti normali comprendono ( a) la
bassa statura familiare ( anamnesi familiare positiva per bassa statura, curve
di crescita e statura adulta concordante con il bersaglio genetico); ( b) Il ritardo
costituzionale di crescita e pubertà (velocità di crescita di solito nei limiti della
norma, età ossea e sviluppo puberale ritardati; altezza definitiva normale). 2 .
Le ipostaturalità patologiche possono essere conseguenti a cause endocrine
o a malattie non endocrine. Le principali cause sono riportate nella tabella 30.
DIAGNOSI L’approccio diagnostico deve prendere in considerazione dati ana-
.
mestici, clinico-auxologici e laboratoristico-strumentali Un algoritmo utile per
la diagnosi differenziale è riportato nella figura 9.
BASSA STATURA
• Rallentamento velocità
di crescita peripuberale
Previsione
Ritardo
•Ritardo puberale * Rx carpo entro il
costituzionale
bersaglio
•Familiarità per ritardo
costituzionale
Statura < - 2, 5 Ds
Rx carpo
Velocit à di crescita < 4 cm/anno +
Laboratorio
•Perdita > 25 centili
Fig. 9 Valutazione dei bambini con bassa statura ( da Pocecco M., Panizon à
TERAPIA
D Varianti normali del processo di crescita. La bassa statura familia-
re e il ritardo di crescita e pubertà non sono condizioni patologiche e
non necessitano di alcuna terapia, ma solo di un follow-up di conferma .
O Ipostaturalit à endocrine. Vedi: Ipopituitarismo ( deficit di GH),
Ipotiroidismo , Pseudoipoparatiroidismo , Sindrome di Cushing .
H Ipostaturalità non endocrine.
• Ritardo intrauterino di crescita (IUGR: Intrauterine Growth Retar-
.
dation ) L’80% di questi bambini presenta uno spontaneo recupero
accrescitivo durante i primi 2-3 anni di vita, il 20% mantiene un defi-
cit staturale durante l’et à evolutiva , che permane anche in et à adul-
ta. In quest ’ultimo sottogruppo numerosi studi hanno dimostrato
l'efficacia della terapia con GH. Le dosi comunemente utilizzate so-
no maggiori rispetto a quelle usate nel deficit di GH e possono varia-
re da 35 a 70 pg/kg/ die. In Italia l ’indicazione al trattamento è rece-
pita, ma non ancora ammessa alla rimborsabilit à del farmaco.
• Sindromi genetiche. Sindromi genetiche. Il trattamento con GH è
indicato (e autorizzato dal ministero della salute) nei deficit di cresci-
ta dovuti alla Sindrome di Turner [-> ], alla dose di 45-50 pg/kg/die ,
e nella Sindrome di Prader-Willi [ — > ], alla dose di 35 pg/kg/ die. Altre
sindromi genetiche ( s. Down, s. Noonan) sono state trattate nell ’am-
bito di alcuni protocolli di ricerca , ma senza risultati conclusivi .
• Acondroplasla e Ipocondroplasia . Queste displasie scheletriche
vengono in genere trattate mediante la correzione chirurgica degli ar-
ti. Recentemente ne è stata tentata la terapia con GH. I dati attual-
mente disponibili sono incoraggianti, ma insufficienti a proporre tale
terapia al di fuori di protocolli sperimentali.
• Insufficienza renale cronica: il deficit accrescitivo è una caratteri-
stica frequente nei bambini con insufficienza renale cronica [-»],
specie negli stadi pi ù avanzati. In Italia è approvata la terapia con
GH prima del trapianto del rene. La dose consigliata è 45-50
pg/kg/ die. È stato riportato un incremento dell’altezza finale di 5-6
cm nei pazienti trattati rispetto ai non trattati.
• Bassa statura idiopatica / short normal: negli USA è approvata la
terapia con GH , alla dose di 50 pg/ kg/ die, nei cosiddetti short nor-
mal , definiti in base ad alcuni criteri: taglia normale alla crescita,
statura < 2,25 DS, assenza di deficit ormonali e di malattie croniche
organiche o psichiatriche, normale nutrizione. In Italia la terapia con
GH in soggetti con normali livelli di GH agli stimoli farmacologici non
è autorizzata .
BORREUOSI
Vedi: Malattia di Lyme
BOTULISMO
EZIOLOGIA Infezione causata dal Clostridium botulinum , bacillo anaerobio,
che produce spore resistenti alla bollitura per qualche ora ed elabora una po-
74 tente neurotossina. TRASMISSIONE Si pu ò manifestare in 3 forme: a) botuli-
BRONCHIOLITE B
smo alimentare , da ingestione di tossina preformata contenuta nei cibi (gene-
ralmente in quelli conservati a livello domestico, in quanto la bollitura e il trat-
tamento al vapore a bagnomaria sono insufficienti a distruggere le spore); b)
botulismo da ferita, da introduzione di spore attraverso ferita, con produzione
in loco di tossine; c ) botulismo infantile ( del lattante ) , da ingestione di spore e
produzione di tossine nell’intestino crasso dei lattanti ( è stato spesso respon -
sabilizzato il micie). INCUBAZIONE Nel botulismo alimentare è di 12-36 ore,
in quello da ferite è di 4-14 giorni. CLINICA Botulismo alimentare e botulismo
da ferita: paralisi dei nervi cranici (diplopia, disfagia, disartria, vertigini) e suc -
cessiva paralisi progressiva generalizzata; in 1/ 3 dei casi di botulismo alimen-
.
tare anche sintomi gastroenterici Botulismo infantile: costipazione , scarsa
alimentazione, pianto flebile , Uovi paralisi oculari, ipotonia generalizzata
.
( floppy infant ) DIAGNOSI Presenza della tossina nel siero e / o nelle feci; pre-
.
senza delle spore del C botulinum nelle feci; EMG , ECG.
TERAPIA
O Terapia di supporto: ricovero in Unit à di terapia Intensiva ( frequente
necessit à di supporto respiratorio e alimentazione nasogastrica) .
Terapia specifica:
• Botulismo alimentare e botulismo da ferita: possono essere trat-
tati con antitossina botulinica equina ( im o ev ) 50-100 mi ( per il ri-
schio di reazione anafilattica la somministrazione va preceduta da
prova di sensibilit à, mediante iniezione itradermica di 0,1 mi di una
soluzione 1:1000). La terapia antibiotica ( benzilpenicillina, metrodi-
nazolo ) va utilizzata solo per le infezioni secondarie (evitare gli ami-
noglicosidi per il rischio di potenziare gli effetti della tossina).
BRONCHIOLITE
Infezione acuta a eziologia prevalentemente virale, caratterizzata da ostruzio
.
ne infiammatoria delle piccole vie aeree Si verifica nel corso dei primi 2 ann
di vita, con un picco d ’incidenza nel secondo semestre, soprattutto durante
mesi invernali e l’inizio della primavera, spesso con piccole epidemie in collet
.
tivit à EZIOLOGIA Nel 45-75% dei casi virus respiratorio sinciziale ( VRS), se
guito dai virus parainfluenzali e dagli adenovirus ; più raramente virus influen
zali, rhinovirus , enterovirus. Contagio per via inalatoria o contatto diretto. CLI
NICA Esordio: sindrome infiammatoria (rinite, tosse secca , febbre di grado va
.
rio) Fase di stato ( dopo 1-3 giorni ): tosse sibilante parossistico; tachipnea, di
spnea ( alitamento pinne nasali, rientramene intercostali ); pallore, cianosi, ma
rezzature cutanee; difficolt à di alimentazione. Sintomi dell ' ascoltazione: ranto
li ispiratori, fase esiratoria prolungata, possibili fischi espiratori. Evoluzione
nelle forme lievi il quadro tende a regredire entro una settimana: nelle forme
.
gravi il peggioramento si verifica entro 3- 5 giorni dall'esordio La mortalità at
tualmente è inferiore all ’1% ed è limitata ai prematuri , ai cardiopatici e ai sog
getti defedati. DIAGNOSI Test rapido su tampone faringeo per la richiesta de
VRS; ossimetria mediante ossimetro pulsatile ( applicabile a un dito o al lobo
dell’orecchio del bambino) per monitorare l’02; Rx torace.
75
B BRONCHITE ACUTA
TERAPIA
La bronchiolite è tipicamente una patologia autolimitantesi della du-
rata media di 12 giorni, il cui decorso è scarsamente modificato da
interventi diagnostici e terapeutici aggressivi. Lo scopo prioritario
delle cure è di assicurarne la stabilizzazione clinica, con gestione at-
tenta delle condizioni cliniche, del mantenimento della pervietà delle
vie aeree, aspirazione e clearance delle secrezioni, ossigenazione e
.
idratazione Le linee guida recentemente pubblicate relative al trat-
tamento della malattia sono le seguenti. '
PROFILASSI
Nei lattanti ad alto rischio ( soprattutto nati pretermine) ha efficacia
protettiva la somministrazione di anticorpi monoclonali anti-VRS
[-> Biofarmaci ] nei periodi di maggior rischio epidemico ( in genere da
novembre a marzo):
Palivizumab ( Synagis fi 50 e 100 mg): 15 mg/kg (IM) una volta al
mese
gBBNCHITE ÀM
Flogosi acuta della mucosa dell ’albero bronchiale. Si associa costantemente a
tracheite ( tracheobronchite). EZIOLOGIA Più frequentemente virale ( virus respi-
ratorio sinciziale, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, rhinovirus); tra
i batteri Haemophilus influenzae , streptococchi , Moraxella catharralis ; recente-
mente è emerso il ruolo rilevante di batteri atipici, in particolare Mycoplasma
pneumoniae e Chlamydia pneumoniae. CLINICA Tosse inizialmente secca e
stizzosa, successivamente produttiva; all ’ascoltazione ronchi, sibili, rumori umi-
di a medie o piccole bolle; febbre e sintomi generali abitualmente modesti. DIA-
GNOSI Essenzialmente clinica; quando il decorso clinico è prolungato, può es-
.
sere utile la ricerca di M. pneumoniae e Ch pneumoniae ( esami sierologici).
BRUCELLOSI B
TERAPIA
Terapia sintomatica
Si avvale di:
Mucolitici [-» ], indicati solo in forme poco produttive, ad esempio:
Ambroxol ( Flulbron scir, bust gran, supp, sol aerosol, f)
Bromexina ( Blsolvon scir, bust gran, supp, sol aerosol, f)
Antitosse [ -> ] in caso di tosse insistente e disturbante, in particola-
re durante la notte; ad esempio:
Levodropropizina ( Danka , Levotuss , scir e gtt )
Broncodilatatori p stimolanti [ -> Antiasmatici ] , nei casi in cui la bron-
^
chite induce iperreattivit à bronchiale; ad esempio:
Salbutamolo (Broncovaleas scir, sol aerosol, spray)
Terapia antibiotica
In genere non necessaria; trova tuttavia indicazione se l’affezione
non si risolve in 6-8 giorni .
Antibiotici [-> ] di scelta sono i macrolidi, in considerazione della rile-
vanza eziologica dei batteri atipici; ad esempio:
.
Claritromicina (es Klacld sosp, cpr); 25 mg/kg/ die, in 2 dosi, per
10-14 giorni
oppure
.
Azitromicina (es Zitromax sosp, cpr): 10 mg/kg/die, in unica dose
giornaliera, per 3 giorni
In caso di mancata risposta clinica si può prescrivere:
i
r
Vedi: Asma bronchiale
_ BRONCHITE ASMATICA
BRONCOPOLMONITI
Vedi: Polmoniti infettive
PROFILASSI
Si riassume nella bollitura e pastorizzazione del latte: non bere latte
crudo non pastorizzato o non bollito, usare solo prodotti caseari ot-
tenuti da latte pastorizzato .
La malattia è soggetta a notifica obbligatoria (classe II) .
78
CALCOLOSI DELLE VIE URINARIE c I
.- M
HI
CALAZIO
Infiammazione non acuta di una ghiandola di Meibonio, generalmente causata
da occlusione del dotto secretore. Si manifesta come un nodulo fisso situato
sulla palpebra superiore o inferiore ; differisce dall ’orzaiolo interno per l’assen-
za di segni infiammatori. Tende a diventare cronica.
TERAPIA
In molti casi regredisce spontaneamente. L ’applicazione di impacchi
caldi può affrettare la guarigione. L’incisione e il curettage possono
essere indicati se dopo 6 settimane il calazio non si sia ancora rias-
sorbito.
TERAPIA
Terapia della colica
I farmaci più utilizzati nel trattamento sintomatico della colica renale
sono gli Antispastici [-> ] associati agli Antinfiammatori non steroi-
dei [ -» ], ad esempio:
Buscopan (N-butilbromuro di joscina ) f 1 mi 20 mg: 10-20 mg (IM o
EV), ripetibile se necessario dopo 4 ore
più
Lonarid { paracetamolo + codeina) supposte bambini: 1supposta in
relazione alla taglia, ripetibile ogni 4-6 ore
Terapia urologica
Un trattamento conservativo può essere utile in caso di calcoli pic-
coli o oligosintomatici, senza infezione né stasi. L' atteggiamento at-
tendista è particolarmente consigliato nel bambino , nel quale è più
frequente l’espulsione spontanea dei calcoli. Tuttavia l’intervento
urologico è necessario in caso di coliche che non recedono con le
comuni terapie antispastiche o analgesiche e nelle associazioni
ostruzione + infezione .
Nei bambini si possono applicare le più recenti modalit à di rimozio-
ne dei calcoli, sia endoscopicamente sia tramite accesso percuta- 79
*
<1
c CANDIDOSI SISTEMICHE
CANDIDOSI SISTEMICHE
Vedi: Micosi profonde
CANDIDOSI SUPERFICIALI
Vedi: Cheilite angolare , Dermatite da pannolino, Intertrigine, Mughet-
to, Onicorhicosi
CARDI0MI 0PAT1E C
(CM ) CARDIOMIOPATIE
Malattie del miocardio associate a disfunzione cardiaca. In base alla patofisio-
-
logia dominante, possono essere distinte: a) formo dilatative , b ) torme ipertro-
fiche; c ) forme restrittive; d) cardiomiopatie aritmogene del ventricolo destro.
Alcune cardiomiopatie sono primitive, altre sono secondarie a malattie siste-
miche che interessano anche il miocardio .
Et Cardiomiopatie dilatative ( CMD)
Sono caratterizzate dalla dilatazione e dalla compromissione della funzione con-
trattile del ventricolo sinistro o biventricolare. EZIOPATOGENESI Nella maggior
parte dei casi sono idiopatiche; una percentuale variabile dal 30 al 50% ha una
tinse familiare. Forme secondarle possono essere dipendenti da: a) cause infetti -
ve; b ) reazioni tossiche ( farmaci, droghe, antracicline, simpaticomimetici); c) con-
dizioni endocrino-metaboliche (deficit GH, iper-ipotiroidismo, ipocalcemia, feocro-
mocitoma) d) distrofie muscolari ( Duchenne, Baker, distrofia miotonica); e) deficit
di nutrienti ( tiamina, selenio, carnitina); f) tachicardiomiopatia. CLINICA I reperti
clinici sono quelli dell’insufficienza cardiaca [ -> ) progressiva; la prognosi è fatale
( mortalit à del 00% a 5 anni dalla diagnosi, con picco nei primi 6 mesi). DIAGNO-
SI ECG (ipertrofia ventricolare sinistra, dilatazione atriale , disturbi della conduzio-
ne ventricolare); ecocardiogramma; Rx torace.
TERAPIA
La terapia causale è possibile solo nelle forme secondarie a deficit
.
di carnitina, che viene trattato con L-carnitina (es Carnltene fi 1-2 g;
.
cpr 1g; 100 mg/ kg/dio ) Nelle altre forme la terapia è quella dell’in-
.
sufficienza cardiaca ( — > ] In alcuni pazienti selezionati ò indicata an-
che la terapia con Anticoagulanti orali [ -> ]. Se la terapia non control-
la adeguatamente i sintomi e la malattia mostra una progressione, il
paziente diventa candidato al trapianto cardiaco .
RI Cardiomiopatie ipertrofiche ( CMI )
Sono caratterizzate da ipertrofia ventricolare, in assenza di una causa emodi-
namica identificabile. EZIOPATOGENESI Nella maggior parte del casi sono for-
me familiari , dovute alla mutazione di geni che codificano per diverse compo-
nenti della cellula miocardica; solo alcune sono secondarie a disordini meta-
bolici, terapia prenatale o postnatale con cortisonici, diabete materno o fanno
parte di sindromi ( atassia di Friedrich, sindrome di Leopardi, Beckwith -
Wiedemann). CLINICA La maggior parte dei casi è asintomatica; i soggetti sin-
tomatici presentano facile stancabilit à, precordialgia, palpitazioni nelle forme
ostruttive, episodi sincopali; può verificarsi morte improvvisa sotto sforzo. La
forma ipertrofica del neonato da madre diabetica di solito reagisce entro qual-
che mese. DIAGNOSI ECG: nei casi conclamati, ipertofia ventricolare sinistra
con onde Q profonde e frequenti aritmie ventricolari; ecocardiografia.
TERAPIA
Sconsigliare sport a livello agonistico ed eccessiva fatica fisica. La
terapia si avvale di Bota-bloccanti [-> ] ( propranololo , atenololo ) , per
ridurre l’inotropismo e degli Antiaritmici [ -» ] ( amiodarone ) , in caso di
.
aritmie ventricolari L’uso del defibrillatore impiantabile è proposto
per la prevenzione della morte improvvisa nei soggetti a rischio .
81
C CARDIOPATIE CONGENITE
TERAPIA
È diretta a ridurre i segni di congestione venosa mediante i Diuretici
[-> ]. La digitale non è indicata perch é la contrattilità non è compro-
messa . Il trapianto cardiaco è l’ultima opzione terapeutica .
•
& Cardiomiopatie aritmogene del ventricolo destro
Rare in età pediatrica, ma non nell' adolescenza, sono caratterizzate dalla so-
stituzione adiposa o fibrosa prevalentemente al miocardio ventricolare destro.
Sono stati riportati casi familiari. CLINICA I soggetti affetti sono asintomatici
fino alla comparsa di gravi aritmie ventricolari, che provano episodi sincopali a
riposo o da sforzo o la morte improvvisa, spesso durante l ’attivit à sportiva.
DIAGNOSI ECG (riduzione dei potenziali ventricolari destri); ecocardiografia (in -
grandimento selettivo del VD).
TERAPIA
Consiste nel controllo delle minacciose aritmie mediante Antiaritmicl
[ — > ]. L’identificazione di una cardiomiopatia aritmogena del ventrico-
lo destro comporta l’impianto di un defribillatore endocavitario nei
casi di sincopi e documentazione di tachicardia ventricolare, oppure
il trapianto cardiaco .
NON CIANOGENE •
mente postnatale, in attesa degli Interventi correttivi, la perviet à del dotto ar-
terioso è indispensabile per la sopravvivenza e/ o il mantenimento di un soddi-
sfacente equilibrio biologico.
TERAPIA
Nelle cardiopatie dotto-dipendenti, se tempestivamente diagnostica-
te, la terapia medica d’emergenza consiste nella somministrazione
di prostaglandine El ( PGE 1):
Alprostadil (es. Prostln VR f 1 mi 500 mg): 0,05 - 0,1 pg/kg/ min,
EV, infusione continua
La somministrazione di prostaglandine ottiene l ’effetto di rilasciare
temporaneamente la muscolatura del dotto arterioso e di assicurare
la perviet à necessaria, sia per un ’adeguata ossigenazione ( cardiopa-
tie dotto-dipendenti per il circolo polmonare ) , sia per mantenere una
sufficiente portata sistemica ( cardiopatie dotto-dipendenti per il cir-
colo sistemico ) .
83
C CARDIOPATIE CONGENITE
CARDIOPATIE CONGENITE
. .
NON CIANOGENE
. - ..
. - • - • - • • -
85
c
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/
CARDIOPATIE CONGENITE
.
Terapia Il trattamento è indicato nelle forme moderate e severe e
consiste nei seguenti provvedimenti:
• valvuloplastica con palloncino nelle stenosi valvolari e, urgente-
mente, nelle stenosi critiche del neonato;
• intervento chirurgico nelle stenosi infundibolari e nelle stenosi con
valvole polmonari displasiche.
Nelle forme con dotto-dipendenza del circolo polmonare, in attesa
dell ’intervento, sono indicate le prostaglandine, con posologia indi-
cata a pag. 83.
Stenosi aortica ( SA )
Rappresenta il 5% di tutte le cardiopatie congenite ed è più frequente nei ma-
schi (M:F = 4:1). Può essere valvolare ( 75% dei casi), sottovalvolare o sopra-
valvolare. CLINICA 1. La stenosi valvolare può manifestarsi con diversi quadri
clinici: a ) forma critica neonatale , caratterizzata da scompenso a bassa porta-
ta (polsi iposfigmici, oliguria, dispnea, acidosi metabolica, edema polmonare);
b) forma severa , con scarso accrescimento e scompenso nei primi mesi di vi-
ta; c ) forma lieve-moderata , che pu ò rimanere asintomatica por anni .
All ’esame obiettivo si può rilevare un fremito sistolico sul focolaio aortico; al-
l’ascoltazione un click sistolico alla punta e un soffio eiettivo sui focolai della
.
base, con irradiazione al giugulo e ai vasi del collo. 2 La stenosi sottovalvola-
re presenta segni clinici sovrapponibili a quelli della stenosi valvolare, eccetto
l’assenza del click di apertura valvolare ; ha carattere evolutivo e può indurre
un ’insufficienza' aortica secondaria. 3. La stenosi sopravalvolare ( spesso fa-
miliare, associata in un terzo dei casi alla sindrome di Williams ) manifesta sin-
tomi analoghi a quelli della stenosi valvolare, con qualche differenza ( assenza
di click , soffio molto irradiato al collo); è sempre evolutiva. DIAGNOSI Rx tora-
ce: cardiomegalia e segni di stasi polmonare nella forma critica neonatale; di-
mensioni del cuore per lo più normali nelle forme lievi e moderate. ECG: mo-
stra segni di ipertrofia ventricolare nella forma critica neonatale; gradi variabili
.
di ipertrofia ventricolare sinistra negli altri casi. Ecocardiografia: è diagnostica
CARDIOPATIE CONGENITE
.
polmonare (SP) infundibolare e valvolare, ampio difetto interventricolare (DIV)
r ubaortico da malallineamento, aorta destroposta a cavaliere del setto inter-
vcntricolare, ipertrofia ventricolare destra. L' emodinamica della TF è condizio-
nata essenzialmente dall'entità dell’ostruzione all' afflusso ventricolare destro .
SI distinguono due variet à principali : 1. TF classica , con stenosi polmonare
serrata, shunt destro- sinistro, ipoafflusso polmonare e cianosi evidente; 2. TF
rosea ( « pre-cianotica» ), con stenosi polmonare moderata, shunt prevalente si-
nistro- destro, lieve iperafflusso polmonare, assente o lieve desaturazione ar -
teriosa. CLINICA li quadro clinico dipende dalla severit à della stenosi polmo-
nare: quando questa è grave, si ha cianosi neonatale o nei primi mesi di vita
(Il grado elevato e ingravescente; se invece la stenosi è lieve, la cianosi è mo-
derata, fino a essere assente o inapparente alla nascita ( Fallot rosea) Nel .
lattante o nel primi 2 anni di vita sono frequenti le crisi ipossiche soprattutto
al risveglio, dopo il pasto o in seguito a pianto, con accentuazione ingrave-
scente della cianosi, iperventilazione parossistica, sincopi e talora convulsio-
.
ni Oltre i 5 anni, se il bambino non è stato sottoposto a correzione chirurgica,
.
compaiono episodi di accovacciamento ( squatting) anticianotici All’asco/ fa-
/ Ione è classico un soffio elettivo polmonare, con II tono unico; nella TF rosea
.
il soffio nei primi mesi è indistinguibile da quello di un DIV isolato DIAGNOSI
Rx torace: nella TF classica cuore non ingrandito, ma con forma « a zoccolo »;
.
nella TF rosea il quadro è analogo a quello di un DIV ECG: nelle forme tipiche
deviazione assiale destra, ipertrofia ventricolare destra; nelle forme acianoti-
che ipertrofia biventricolare. Ecocardiograf ì a color -Doppler: definizione anato-
mica della cardiopatia e quantificazione del grado di ostruzione .
.
Terapia medica Consiste nel trattamento degli episodi anossici gra-
vi mediante somministrazione di 02 al 100% e infusione endovena di
[ìcta-bloccanti [-> ]: propranololo (0,1-0,2 mg/kg), per risolvere lo spa-
smo infundibolare. Per il lattante è utile prendere il bambino in brac-
cio e tenergli le ginocchia premute sul torace, in posizione squatting.
.
Terapia chirurgica Può essere palliativa e / o definitiva;
- la chirurgia palliativa (anastomosi sistemico-polmonare,) nei
è indicata,
casi di
In previsione di un successivo intervento di correzione
severa ipoplasia dei rami polmonari o di atresia polmonare;
la chirurgia correttiva (chiusura del DIV, disostruzione del tratto in-
fundibolare, allargamento dell ’anello valvolare polmonare) viene ese-
guita entro il primo anno di vita; un intervento precoce è indicato nei
casi di cianosi severa o in cui si siano verificate crisi ipossiche.
La profilassi dell ’endocardite infettiva [ -> ] in condizioni di rischio de-
vo essere proseguita in tutti i pazienti operati di TF.
89
f 1/ CARDIOPATIE CONGENITE
to da un’unica arteria che origina dalle cavit à ventricolari e che provvede al cir -
colo sistemico, coronarico e polmonare; i due ventricoli sono comunicanti at-
.
traverso un ampio DIV Le arterie polmonari possono nascere in diversi modi
e, a seconda dell ’ anatomia delle polmonari, vi sono forme con flusso polmo-
.
nare aumentato e forme (più rare) con flusso ridotto CLINICA Nelle forme con
flusso polmonare aumentato il quadro clinico è dominato dall ’insufficienza car-
diaca congestizia e la cianosi è minima; In quelle con stenosi delle arterie pol-
.
monari prevale la cianosi All' asco / taz/one si apprezza un soffio sistolico rude
sulla parasternale sinistra, Il II tono è unico e rinforzato; in caso di insufficien-
za della valvola truncale può esservi un soffio diastollco. DIAGNOSI Rx torace:
cardiomegalia e aumento della vascolarizzazione polmonare nelle forme con
flusso polmonare aumentato, cuore nei limiti e ridotta vascolarizzazione pol-
monare in quelle con flusso polmonare ridotto; ECG: ipertofia biventricolare
nella maggior parte dei casi; ecocardiografia: evidenzia il difetto anatomico.
Terapia. Prima della correzione chirurgica è necessario un adeguato
trattamento dell’insufficienza cardiaca. La correzione chirurgica ( se-
condo Rastelli) va eseguita precocemente , entro i primi 3 mesi di vita .
Ventricolo unico ( VU )
Malformazione rara (meno dell ’1% delle cardiopatie congenite), consistente in
un' anomalia di sedazione e / o sviluppo delle camere ventricolari, per cui un
ventricolo è ben sviluppato e dominante, mentre l’altro è rudimentale o atresi-
.
co. Spesso si associa una stenosi polmonare CLINICA I pazienti con flusso
polmonare aumentato evidenziano nel primo mese di vita segni di scompenso,
sintomi respiratori e crescita rallentata; la cianosi è lieve. I pazienti con flus-
so polmonare diminuito ( dalla stenosi polmonare) mostrano cianosi ingrave-
scente. DIAGNOSI Si basa principalmente suW ecocardiografia .
Terapia. I neonati con VU e stenosi polmonare grave richiedono l’in-
fusione di prostagìandine E1 e un precoce shunt sistemico- polmona-
re. I lattanti con VU e flusso polmonare aumentato necessitano di
terapia medica per l’insufficienza cardiaca , ma spesso anche di un
bendaggio dell ’arteria polmonare, per ridurre il flusso massivo ai
polmoni. La chirurgia definitiva (intervento di Fontan modificato) vie-
ne generalmente eseguito dopo i 2 anni .
92
CEFALEE U
CARIE DENTALE
Malattia distruttiva dei tessuti duri del dente, conseguenza dell’interazione di
tre fattori: superficie dentaria sensibile , flora batterica specifica del cavo ora-
le , carboidrati della dieta .
TERAPIA
La carie dentale va curata sempre. Una carie non curata su un dente
deciduo può comportare la perdita di spazio per i permanenti, con
.
conseguente rischio di malocclusioni o malposizioni Quando l’estra-
zione è necessaria, occorre mettere un distanziatore al posto del
dentino estratto, per mantenere lo spazio per i permanenti.
PROFILASSI
Va attuata mediante i seguenti provvedimenti:
• igiene dentale: uso dello spazzolino con setole morbide, senza
dentifricio, iniziando attorno all’anno; impiego di dentifricio a basso
contenuto di fluoro ( 500 ppm) dai 3 ai 6 anni, due volte al giorno; do-
po i 6 anni almeno 1000 ppm, due volte al giorno;
• misure dietetiche: evitare l’eccessiva introduzione di zuccheri fer-
mentescibili; sconsigliare l’impiego del succhiotto addolcito da zuc -
chero, miele o simili e l’uso di biberon contenente qualsiasi liquido
ad eccezione dell ' acqua;
• somministrazione di fluoro: la fluoroprofilassi va iniziata gi à in et à
prenatale, con la somministrazione di fluoro alla gestante (1mg/ die)
a partire dal 3° mese di gravidanza e proseguendola nelle prime due
settimane dopo i! parto.
La posologia per la somministrazione profilattica del fluoruro di so-
dio va regolata in base all ’et à del bambino e al contenuto in fluoro
dell ’acqua potabile. In Italia nella maggior parte degli acquedotti il li-
vello del fluoro è decisamente basso ( un contenuto elevato è stato
rilevato solo in alcune zone, in particolare in quelle del Vesuvio e
dell ’Etna); anche le acque minerali più comunemente usate in pedia-
tria sono a basso contenuto di fluoro e non vanno quindi a influenza-
.
re sensibilmente l ’apporto totale del minerale Nel nostro Paese la
dose consigliata è: 0,25 mg/ die da 2 settimane di vita a 2 anni;
0,50 mg/die da 2 a 4 anni ( usando dentifricio a basso o assente
contenuto di fluoro) ; 1mg/ die da 4 a 12 anni.
Preparazioni commerciali utilizzabili [ -» Minerali ] sono, per esempio:
Zymafluor gtt ( 4 gtt = 0,25 mg) ; cpr 0,25-0,50-1mg
CEFALEE
Le principali sindromi cefalalgiche dell’infanzia vengono attualmente distinte
in: 1) emicranie; 2 ) cefalee tensionali (da stress); 3 ) cefalee da cause organi-
che .
93
c CEFALEE
Emicrania
L’emicrania è una cefalea primaria caratterizzata dal ripetersi di attacchi pa-
rossistici intervallati da periodi liberi di durata variabile. PATOGENESI È attual-
mente attribuita a una complessa interazione tra vasocostrizione precoce e
successiva vasodilatazione cerebrale, in rapporto al rilascio di neurotrasmettl-
tori e peptidl vasoattivi. Il rilascio di queste sostanze risulta da un’attivazione
neuronaie , che causa un ’onda di depolarizzazione cellulare procedente dalle
regioni occipitali verso la regione frontale. CLINICA Nella tabella 34 è riporta-
ta l’attuale classificazione clinica delle cefalee emicraniche proposta dalla
International Headache Society. DIAGNOSI Nella maggior parte dei casi un ’ac-
curata anamnesi e l' esame obiettivo sono sufficienti per la formulazione della
diagnosi. L' elettroencefalogramma (EEG) è gli esami neurologici TC e RMN) so-
no raramente necessari in età pediatrica, a meno che la cefalea non risulti as-
sociata a sintomi o segni anomali o si sospetti un aumento della pressione
endocranica .
Tab. 34 Classificazione Internazionale delle cefalee emicraniche ( * )
TERAPIA
Comprende la gestione degli attacchi acuti e il trattamento preventi-
vo finalizzato a ridurne frequenza, gravit à e durata .
Terapia dell’attacco acuto
Si basa sulla somministrazione tempestiva, nei primi stadi dell’at-
tacco, dei seguenti farmaci:
9
-
Analgesici [-» ] Antinfiammatori non steroidei [ > ], in particolare:
Ibuprofene (es. Moment cpr, gtt, bustine granulato; Nurofen cpr,
94 sosp): 10 mg/kg/ dose
CEFALEE C
Terapia profilattica
La profilassi va presa in considerazione se il paziente ha almeno 2-4
episodi gravi al mese; deve essere condotta con cicli terapeutici di
3-4 mesi.
Gli Antiemicranici [ — > ] preventivi attualmente più consigliati sono:
Flunarizina (calcioantagonista ) (es. Flugeral cps 5 e IO mg): 5 mg/
die , unica somministrazione, prima di coricarsi
Topiramato ( anticonvulsivante) (es. Topamax cps 15-25-50-100-200
mg): 3-9 mg/kg/die ( iniziare con 1-3 mg/kg/die ) in 3 sommini-
strazioni
Altre opzioni in ambito preventivo sono:
.
Propranololo (beta-bloccante) (es Inderal cpr 40 mg): 1-3 mg/kg/
die, in 3 somministrazioni
Ciproeptadina (antistaminico e antiserotoninico) (Periactin scir 0,4
mg/ml; cpr 4 mg): 0,2-0,4 mg/kg/ die in 2-3 somministrazioni
5-idrossitriptofano (precursore della serotonina) (Tript-OH bust gra-
nulato 25 mg; cps 50-100-200 mg): 5 mg/ kg/ die, in 2-3 sommi-
nistrazioni
Cefalee tensive
Sono le forme più comuni di cefalee primitive, in particolare dopo l'esordio
.
della pubertà CLINICA Criteri clinici che differenziano la cefalea tensiva dal -
l'emicrania sono principalmente le caratteristiche del dolore (bilaterale, non
pulsante, non aggravato dall’attivit à fisica, di tipo compressivo-costrittivo) e
l’assenza o scarsa intensità di sintomi associati (nausea, vomito). DIAGNOSI
Viene posta per esclusione, mediante anamnesi ed esame obiettivo: sono ra-
ramente necessarie indagini neuroradiologiche.
C
-- • %•' •
CELIACHIA
4
TERAPIA
Consiste essenzialmente nella rassicurazione del paziente e dei ge-
nitori e nella spiegazione dei meccanismi dello stress come causa
della cefalea. È necessario intervenire per rimuovere le situazioni
.
ansiogene In alcuni casi può essere utile la somministrazione di
blandi analgesici; raramente sono indicati sedativi e antidepressivi .
Risultano spesso efficaci tecniche di biofeedback e di autoipnosi.
TERAPIA
li trattamento delle cefalee organiche dipende dalla causa eziologica.
a
Enteropatia
dMMMMIMlMui
autoimmune
MliH ,
.-- - ì *"*** da alterazioni della mucosa
caratterizzata• » « «» M
-, intestinale
**« « , """ ** ' " NH
,
" " "
,
conseguenti in soggetti geneticamente predisposti ali introduzione con la die -
ta del glutine, proteina presente in alcuni cereali ( grano, orzo, segale, avena) .
EZIOPATOGENESI Nonostante la patogené si della malattia non sia definitiva-
jpente chiarita, esistono convincenti evidenze che si tratti di una patologia au-
tpimmunc, di cui si , conosce la predisposizione
" ' • .
genetica
-
(HLA DQ 2 e. / o DQ8),
, • * •
* *
l’autò antigene (la transglutaminasì umana tissutale , tTG), l' autoanticorpo { an-
TRrànsglufaminasi) è jI fattore scatenante (la gliadina contenuta nel glutine).
'
CLINICA Forme cliniche: a) ' forme classiche a esordio precoce (6-24 mesi),
' '
nro -
p o oprio^sVèzzam è , conHdlàrréa crònica, vomito, addome globoso;
^^
inappetenza, arresto della cré scita o calo ponderale, irritabilità; b ) forme atipi-
che a esordio tardivo (5 -7 anni), con disturbi Intestinali inusuàli ( dolfflra'ddorni -
haTrfìcÒrrehti,. stipsi ) e soprattutto con manifestazioni extra . . ìntè sìfnali isolate
'
i ** •
* , • r . , .
Q* CLO WQÌ2
(
— u u OtLIKUniA
\
\
/
.tato rischio di sviluppare la malattia, con una prevalenza del 6-12%. DIAGNOSI
1. Test sierologici. Sebbene la biopsia Intestinale sia l’indagine indispensabi-
lejser la diàgnosi definitiva, i test sierologici sono utilizzati per identificare i
soggetti per i quali tale procedura è indicata. I test disponibili sono: a ) anticor-
pi antigliadina ( AGA - lgA e IgG), attualmente non più raccomandati' perché privi
dj specificit à : b) anticorpi antiendomisio (EMA-lgA) dotati di specificit à molto
elevata (~ 100%) e di eccellente sensibilit à ( ~ 90%); la ricerca è però molto
costosa e operatore- dipendente; c) anticorpi antitransglutaminasi tissutale~~t> »’
( anti-tTG-IgÀ ; IgG solo nei pazienti con deficit di IgA ) dotati di sensibilit à e spe- sttuJU
• ^
cificit à praticamente sovrapponibili a quelle degli EMA, con il vantaggio di es-
sere identificati mediante una procedura ELISA automatizzata, non operatore- » .
dipendente; inoltre nei paziè nti con deficit di IgA ò possibile dosare, oltre alle
E »'
^^
IgA , anche gli anticorpi di classe IgG. 2. Biopsia intestinale. Viene realizzata
mediante esofago -gastro duodenoscopia. Secondo il più recente protocollo
diagnostico proposto dall ’ESPGAN, una singola biopsia intestinale che docu-
"
menti la classica subatrofia dei villi e ipertrofia delle cripte durante La dieta
contenente glutine e la remissione clinica dei sintomi, una volta iniziata la die-
ta senza glutine, sono condizioni insieme necessarie e sufficienti per porre
diagnosi definitiva di celiachia. 3 . Tipizzazione genomica HLA . La suscettibilit à
alla celiachia è associata pon alcune determinanti del sistema HLA, in partico-
_
lare con glj antigeni MHC di classe II DQ 2 (90-95% del celiaci) e DQ8 ( circa 5%
dei celiaci). La tipizzazione HLA è utile nella diagnosi della celiachia nei casi
’ * - i
IV KMHW-,. - * - - . • .. „
»
** * » »» «
’ambito di stra-
tegie di screening per soggetti asintomàtici appartenerti a gruppi a rischio ( fa-
miliari di primo grado e pazienti con patologie genetiche o acquisite che si as-
sfociano con maggior frequenza alla celiachia) .
TERAPIA
La terapia della celiachia si basa essenzialmente- sulla dieta priva di
glutine. Solo negli stadi precoci della malattia si deve spesso asso-
-
piate per 2-3 mesi, una dieta priva di lattosio, usando latti deìatto-
§ ati [-» sez. ili Prodotti dietetici ] , a causa di una temporanea intolle-
ranza secondaria al lattosio.
.
,La dieta
. . . ,.
.. glutine
priva wl
di
. . .;
consiste in
SOUOUAJUàS) CfO Wlt
ìM)
o
•esclusione per tutta la vita di alimenti contenenti glutine , proteina
presente solo in alcuni cereali, cio è frumento, orzo, segale, avena;
• sostituzione dei cereali vietati con altri cerealj e vegetali , quali
mais, miglio, riso, soia, tapioca, castagne, ceci, granò saraceno, le-
gumi, patate, sesamo, sorgo.
97
1 -
c
V
CELLULITE
CELLULITE
Infezione acuta della cute, che si estende più in profondità dell’erisipela [->],
con coinvolgimento del tessuto sottocutaneo. Interessa più frequentemente
un’estremit à o li volto; una localizzazione particolare è rappresentata dalla cel-
lulite orbitaria. EZIOPATOGENESI Agenti eziologici più comuni sono Strepto-
coccus pyogenes e Streptococcus aureus , generalmente per inoculazione dal-
l’esterno attraverso una lesione cutanea superficiale ( abrasione, puntura d’in-
setto, morso d’animale, foruncolo, ustione) . Nella cellulite orbitaria il microor-
ganismo in causa è spesso I' Haemophilus influenzae , per estensione di un
processo infettivo a partenza da una sinusite etmoidale. CLINICA Si presenta
come un’area edematosa, calda, eritematosa e sensibile, a margini meno net-
ti che nell’erisipela; nella maggior parte dei casi è presente febbre, con brividi
e malessere. Rare sequele sono ascessi locali, osteomielite, tromboflebite,
fascite necrotizzante. DIAGNOSI Per identificare il germe in causa sono neces-
sari colture di sangue, aspirati dalla sede d ’infiammazione , biopsia cutanea .
TERAPIA
• Nelle forme poco estese: amoxicillina + acido clavulanico (es.
Augmentin) 50 mg/kg/die, in 2-3 dosi.
• Nelle forme diffuse e nella cellulite orbitaria: ceftriaxone (Rocefin)
100 mg/ kg/ die .
CHELOIDE •- *
CHERATITE ERPETICA
EZIOLOGIA Herpes simplex virus tipo 1; può essere manifestazione primaria o
secondaria: ha tendenza a ripetersi. CLINICA Dolore, fotofobia, lacrimazione,
blefarospasmo, iniezione congiuntivaie. L’infezione ricorrente e l’interessa-
mento stromale profondo possono portare alla cicatrizzazione corneale e a
perdita del visus.
TERAPIA-
Trattamento topico con aciclovir pomata oftalmica [-» Oftalmici ] o al-
tri antivirali (trifluridina, idoxuridina); in forme ricorrenti può essere
utile la terapia soppressiva con aciclovir orale [-» Antivirali ] 80 mg/
kg/ die, in 3 dosi.
'
T CHETOACIDOSI DIABETICA
Acidosi metabolica secondaria all 'accumulo di corpi chetonici, conseguente a
grave deficit di insulina. EZIOPATOGENESI Può essere la prima manifestazio-
ne clinica del diabete mellito tipo 1[-> ] o può insorgere nel corso del suo trat-
tamento, per mancata o errata somministrazione di insulina. CLINICA Poliuria,
polidipsia (malgrado l’appetito sia conservato o accresciuto), spesso nausea,
vomito , dolori addominali; respiro rumoroso con atti respiratori profondi e fre-
quenti (respiro di Kussmaul ); alito acetonemico: disidratazione; stato di co-
scienza compromesso ( sonnolenza , letargia , fino al coma). Complicazione te-
mibile: edema cerebrale (può essere associato a una terapia reidratante trop-
.
po rapida o con soluzioni eccessivamente ipotoniche ) DIAGNOSI Iperglicemia
( > 250 mg/ dl); acidosi (pH arterioso < 7 ,3); bicarbonati sierici < 15 mEq / l;
chetonuria e glucosuria massive.
TERAPIA
.
Gli obiettivi del trattamento sono: 1 reidratazione; 2. correzione del-
riperglicemia (terapia insulinica); 3. correzione delle alterazioni elet-
trolitiche.
Terapia reidratante. Deve essere iniziata non appena effettuati i pre-
lievi basali; va praticata secondo lo schema seguente:
• quantità dei liquidi da infondere nelle prime 24 ore: somma dei li-
quidi di mantenimento più i liquidi stimati sulla base della disidrata-
zione (abitualmente è del 5%; nei casi più gravi del 10%) (tabella 36,
pagina seguente); il totale non deve comunque superare i 4 litri/m2 /
24 ore;
• tipi di liquidi da infondere: a) nella prima ora: soluzione fisio-
logica (0,9%) 10-20 ml/kg; b) dalla 2a ora: soluzione emifisiologi-
nn ( 0,45%), fino a quando la glicemia scende sotto a 250 mg/ dl; c)
con glicemia < 250 mg/ dl: soluzione glucosata al 5-10%. 99
CHI IOACIDOHI DIAMI IICA
•
CISTICERCOSI
EZIOLOGIA È causata dalle larve della Tenia solium , il verme piatto del maia-
le [-» Teniasi]. TRASMISSIONE Ingestione di acqua o di cibi contaminati con
le uova di T. solium (la patologia può quindi svilupparsi in individui che non
hanno mangiato carne di maiale); in soggetti portatori del verme adulto può
avvenire anche l’autolnfestazione. Nell’Jntestino le uova rilasciano una forma
invasiva , che supera la parete intestinale e raggiunge per via ematica tutti i
.
tessuti, ma principalmente cervello, muscoli, occhi INCUBAZIONE Da mesi
ad anni. CLINICA Varia in rapporto alle localizzazioni: generalmente aslntoma-
tica nella localizzazione muscolare; iridociclite , distacco di retina, strabismo,
scotomi nella localizzazione oculare; cefalea, turbe confusionali, crisi epiletti-
che quando viene interessato il SIMC (cisticercosi cerebrale). DIAGNOSI È diffi-
cile , Si basa suTbiopsià nei rari casi di localizzazione cutanea; TC o RMN nella
"
TERAPIA
Tra i farmaci Antielmintici [ - ] il più efficace è:
*
Albendazolo ( Zentel cpr 400 mg; sosp 40 mg/ml: annesso misurino
5 mi = 200 mg): 15 mg/kg/die, in 2 dosi x 8-30 giorni ( va assun-
to con un pasto grasso per migliorarne l’assorbimento)
Cortisonici sistemici [ — >] possono essere indicati nei primi giorni di
terapia, per evitare fenomeni infiammatori dovuti alle cisti in degene-
razione. In casi di insuccesso della terapia medica, va fatto ricorso,
quando possibile, alla chirurgia .
.
fi ( malattia da ) CITOMEGALOVIRUS
Il citomegalovirus (CMV) è un virus a DNA , membro del gruppo del virus erpeti-
ci. In relazione all’epoca di contagio, l’infezione da parte di questo virus può
essere congenita, perinatale oppure postnatale ; quest ’ultima può conseguire
a un’infezione primaria o essere esito della riattivazione di un’infezione laten-
te ( infezione secondaria), condizione che più spesso si verifica in soggetti im-
munocompromessi .
Infezione congenita e perinatale
TRASMISSIONE L’infezione congenita avviene per trasmissione intrauterina e
può essere secondaria sia a un'infezione materna primaria sia a una ricorren-
te; la prima evenienza è molto più frequente ( 40-50% contro 1%) e comporta
.
un rischio maggiore di danno feto-neonataie L ’ Infezione perinatale può avveni-
re per contatto con secrezioni vaginali infette al momento del parto o attraver-
so il latte durante i primi mesi di vita postnatale. CLINICA Le due modalità di
. .
trasmissione comportano quadri clinici e rischi molto diversi 1 L’infezione
congenita risulta asintomatica alla nascita nel 90% dei casi; i casi sintomatici
possono presentare, variamente associati, microcefalia, idrocefalo, corioretini-
te, ittero, splenomegalia, epatomegalia, trombocitopenia. Sequele a lungo ter-
c CITOMEGALOVIRUS
TERAPIA
Per le forme sintomatiche gravi è stato proposto (ma tuttora non è
stato validate), a causa della potenziale tossicità) l' impiego, tra gli
Antivirali [ - ] di
*
.
Ganciclovir (es Cymevene ): 12 mg/kg/die, in 2 dosi ( EV ) , per 6 set-
timane
PROFILASSI
È opportuno ricercare la presenza di anticorpi anti CMV nel sangue
delle donne che si apprestano a entrare in gravidanza. Quelle risulta-
te negative devono adottare strette norme igieniche ed evitare i con-
tatti con secrezioni orali di altri soggetti, in particolare di bambini nei .
primi anni di vita, che sono potenziali eliminatori del CMV.
»
FOLLOW-UP
Per il neonato infetto, sintomatico o meno alla nascita, è previsto un
follow-up multidisciplinare secondo protocolli utili a individuare e a ri-
durre l’eventuale danno neurosensoriale e /o motorio in questi pa-
zienti.
Infezione postnatale
TRASMISSIONE Nel primo decennio di vita il contagio avviene prevalentemente
per via respiratoria; nell ’adolescente e nell ’adulto è possibile anche la trasmis-
sione sessuale, a causa dell ' escrezione cervicale e seminale del virus. Altre
possibilità di trasmissione sono quella trasfusionale e quella inerente a un tra-
pianto di midollo osseo o di rene, se il donatore ne era infetto. CLINICA Le ma-
nifestazioni variano secondo la condizione immunitaria del paziente. Nei sog-
getti Immunocompetent! l’infezione nella maggior parte dei casi è asintoma-
tica; in una minoranza può dar luogo a una sindrome mononucleosi-simile (feb-
bre prolungata, lieve epatite). Nei soggetti immunocompromessi (trapiantati,
infezioni da HIV, tumori in trattamento) il CMV determina invece quadri gravi;
polmonite interstiziale, epatite, retinite, meningoencefalite, miocardite, trombo-
citopenia, anemia emolitica, alterazioni endocrine. DIAGNOSI 1. Test diretti: a)
isolamento del virus in coltura di tessuto ( fibroblasti umani) da sangue, saliva ,
urine (è la prova più semplice e più specifica); b) coltura virale rapida (tecnica
«Shell vial » ) con identificazione immunocitochimica del CMV ; c) ricerca del DNA
102 virale con PCR in tessuti e nel liquor. 2. Test indiretti: prove sierologiche per ri-
cerca degli anticorpi specifici di classe IgG e IgM (utilità limitata).
COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA C
TERAPIA
• Nei soggetti Immunocompetenti non occorre alcun trattamento.
• Nei soggetti Immunocompromessl (malati di AIDS; pazienti sotto-
posti a trapianti d ' organo) la terapia prevede la somministrazione di:
Ganciclovir (Cymevene ): 7,5 mg/ kg/ die ( EV ) in 3 somministrazioni,
per 14 giorni pi ù IVIG CMV (Cytotect Biotest) 400 mg/kg nei gior-
ni 1-2-7 e 200 mg/ kg nel 14° giorno
oppure:
Ganciclovir: 7,5 mg/kg/ die (EV) in 3 somministrazioni, per 20 gior-
ni più IVIG: 500 mg/kg a giorni alterni, per 10 dosi
Recentemente per il trattamento della retinite da CMV sono stati ap-
provati anche il foscarnet (Foscavir ) e il valaciclovir ( Zelitrex), che rap-
presentano un ’alternativa terapeutica, ma sono più tossici .
PROFILASSI
l.o somministrazione di immunoglobuline [H> ] specifiche anti-CMV co-
me misura profilattica nei pazienti sottoposti a trapianto d’organo o
di midollo riduce il rischio di malattia sintomatica. Uno dei regimi
raccomandati prevede l ’impiego di 500 mg/kg come singola dose
lì V, iniziando da 72 ore prima del trapianto, e proseguendo poi una
sola volta alla settimana, sino a 90-120 giorni dopo il trapianto.
;
COAGULAZIONE INTRAVASCOLARE DISSEMINATA ( CID)
Grave malattia emorragica acquisita, caratterizzata da una generalizzata attiva-
/ Ione della coagulazione , con conseguente formazione di microtrombi in circo -
lo e~ consumo dei fattori coagulativi, dei loro inibitori e delle piastrine.
Risultato finale è uh processò che pòrta a danni ischemTcT'causati dàliaTrom-
'
TERAPIA
Il trattamento della CID comprende la terapia eziologica, e » la terapia
sostitutiva . 1! r i i,:«
•• % 'V
sgr
—
] ~JRall!3a [ -> Trombosi ] , con molta attenzione per mantenere livelli
adeguati di piastrine e quindi limitare le complicazioni emorragiche.
n Pazienti adulti con CID associata a sepsi in trial controllato di dro-
^
*
trecogm-a proteina C
( attivata ricombinante) [-> Inibitori fisiologici del -
la coagulazione ] ha migliorato la sopravvivenza in modo statisticamen-
‘
Jtrtjjf te significativo, ma ciò non è stato confermato in studi praticati in
et à pediatrica: pertanto l’impiego di questo farmaco nell’infanzia re-
sta da definire.
TERAPIA
La coalescenza si risolve spontaneamente con l’estrogenizzazione
.
delle prime fasi della pubertà Pertanto un atteggiamento astensio-
nista può essere adottato, quando l’adesione non ostacola il deflus-
so delle urine e il normale drenaggio delle secrezioni vaginali In ca- .
so contrario, la divulsione delle piccole labbra può venire anticipata
mediante l ’applicazione serale in sede vulvare, solo per 1-2 settima-
ne, di una crema a base di estrogeni (Premarin crema) Una volta av-.
venuta la separazione, è importante mantenere una buona igiene lo-
COLICHE DEL LATTANTE C
cale e rimuovere i fattori irritanti, per prevenire le recidive, che pos-
sono essere frequenti. Solo in bambine più grandi il grado di coale-
scenza può essersi concretizzato fino al punto di richiedere la sepa-
razione cruenta in anestesia.
COLICA RENALE
Vedi: Calcolosi delle vie urinarie
'
i
l?\ à <32 COLICHE DEL LATTANTE
Crisi di pianto parossistico a eziologia indeterminata, in lattanti nei primi mesi
di vita. Sono state definite anche coliche gassose , per una non dimostrata ipo-
tesi patogenetica di aerofagia. EZIOPATOGENESI Non ben chiarita, ma ricon-
ducibile essenzialmente a tre ipotesi: 1. ipotesi psicorelazionale ( disturbi della
comunicazione madre-bambino, ipereccitabilit à del bambino, inadeguatezza e
ansiet à della madre e dei familiari); 2. ipotesi allergica ( allergia alle proteine
del latte vaccino, intolleranza alimentare); 3. ipotesi gastrointestinale (imma-
turit à neuro-ormonale del tratto gastrointestinale). CLINICA Crisi di pianto in-
consolabile, più frequenti nelle ore serali, accompagnate da irrequietezza,
ripetute flessioni delle gambe sull ’addome, frequenti movimenti di suzione Si .
manifestano sia nel lattante al seno che in quello allattato artificialmente. Nel-
la quasi totalit à dei casi si risolvono entro il 3°-4° mese. DIAGNOSI Essenzial-
mente clinica. Un accurato esame obiettivo è importante per escludere la pos-
sibilit à di invaginazione intestinale, torsione testicolare, ernia strozzata, otite.
TERAPIA
In relazione alle diverse Ipotesi patogenetiche , tentativi terapeutici
proponibili sono:
• Approccio psicologico: sdrammatizzazione verbale, rassicurando i
genitori che il disturbo scomparir à spontaneamente entro qualche
mese. Possono essere utilizzate tecniche consolatorie ( quali quelle
del cullare, del massaggio dell’addome, fino alle più raffinate tecni-
che di «massaggio infantile») la cui efficacia si basa sull 'effetto ras-
sicurante e distraente per il lattante, unitamente alla maggior sicu-
rezza che acquista la madre, nel sentirsi meno passiva rispetto al
dolore del bambino .-
• Approccio dietetico: nell 'ipotesi che alla base della sindrome ci
sia un ’allergia al latte vaccino , può essere giustificato il tentativo di
sospendere l’assunzione del latte di mucca da parte del bambino,
.
sostituendolo con Latti speciali [-> sez Ili Prodotti dietetici ] di soia
.
(es. Mellin soia ) o idrolisati proteici spinti di caseina (es Nutramigen
o Pregestimil ) , oppure, in caso di allattamento materno, da parte del-
.
la madre Se le coliche dipendono da allergia, in genere si riducono
o scompaiono entro pochi giorni; se non vi è risposta in tale periodo ,
il tentativo dietetico può essere abbandonato .
• Approccio farmacologico: nell’attesa della risoluzione delle coli-
che verso il 3M° mese, per attenuare le crisi più gravi e inconsolabi-
li può essere giustificato il ricorso ad Antispastici gastrointestinali
-
[ »], ad esempio:
105
C COLITE PSEUDOMEMBRANOSA
Alginor (cimetropio bromuro) gtt «bambini»: 3 gtt /kg/ dose x 4-6 vol-
te /die
Inutile è la somministrazione di preparazioni di simeticone [->
Antimeteorici ] , per le quali non esiste alcuna documentazione di effi-
cacia nel trattamento delle coliche dei primi mesi.
COLITE PSEUDOMEMBRANOSA
Infiammazione del colon causata dal Clostridium difficile e associata all’uso di
antibiotici. EZIOPATOGENESI II Clostridium difficile è un bacillo sporigeno
Gram-positivo, che può albergare nell ’uomo come costituente della flora batte-
rica intestinale. L’uso di farmaci antibatterici insieme a una riduzione delle di-
fese dell ’ospite (terapie antiblastiche, interventi chirurgici gastrointestinali)
squilibrano la flora intestinale, per cui il C. difficile assume un ruolo prevalen-
te, inducendo con le sue tossine un danno alla mucosa, con produzione di ul-
cerazioni, che si ricoprono di pseudomembrane mucofibrinose. CLINICA Diar-
rea muco-ematica, dolori addominali, febbre. Le complicazioni , oltre a quelle
da perdita di acqua e sali, comprendono megacolon tossico, perforazione,
sepsi. I sintomi possono presentarsi anche dopo alcune settimane dall ’assun-
.
zione degli antibiotici. DIÀGNOSI Ricerca del C difficile e delle sue tossine
nelle feci (metodo immunoenzimatlco); endoscopia.
TERAPIA
Immediata sospensione dell ’antibiotico in causa; riequilibrio delle
perdite idroelettrolitiche; somministrazione per via orale di metroni-
dazolo (Flagil ) 30 mg/ kg/ die , in 4 somministrazioni o di vancomicina
(Vancocina AP) 40 mg/kg/ dle, in 4 somministrazioni per 7-10 giorni.
Utile la somministrazione di colestiramina (Questran bust 4 g) 2,5-4 g
x 2-4 volte/ die, che può attenuare i sintomi, legandosi alla tossina
(poiché lega anche la vancomicina, non va somministrata in conco-
mitanza con questa) .
COLITE . !
' Si
— ULCEROSA i
106
ouiNuiumi vi i l
TERAPIA
Il trattamento più importante è la rassicurazione del paziente e della
famiglia circa la sostanziale benignit à della condizione .
• Modificazioni dietetiche possono essere utili in caso di diarrea e / o
meteorismo addominale (evitare dolcificanti tipo sorbitolo e frutto-
sio, evitare legumi e chewing gum) o in caso di stipsi ( aumentare
l’apporto di fibre); se il dolore è prevalentemente post-prandiale, ri-
durre l ’apporto lipidico e aumentare la quota proteica.
• Antispastici intestinali [->] possono essere impiegati per brevi pe-
riodi solo in bambini con sintomi particolarmente gravi, ad esempio:
.
Debridat ( trimebutina ) granulare (cucch no dose 2,5 mi): 1-2 cuc-
chiaini x 3 volte /dle
• Probiotici [-»]: impiego suggerito da recenti osservazioni che han-
no evidenziato nella sindrome del colon irritabile un’alterazione della
microflora intestinale .
TERAPIA
I provvedimenti principali da adottare sono:
• raffreddamento: spogliare il bambino, porlo in ambiente fresco e
ventilato, bagnarlo abbondantemente con acqua o ghiaccio , finché la
temperatura non scende sotto i 38 °C; non usare antipiretici;
• reidratazione: reidratare il bambino adeguatamente con soluzioni
.
glucosaline EV o OS Poiché può aversi disidratazione con iposodie-
mia, normosodiemia, ipersodiemia , prima di decidere il tipo di solu-
zione glucosata da infondere , valutare la sodiemia ( disidratazione
Ipo -normo-ipertonica: v. Disidratazione ) ;
• infusione di soluzione fisiologica ( 20 ml /kg/h, per 1-2 ore) per i
crampi muscolari da iposodiemia.
CONDILOMI ACUMINATI
Vedi: Verruche
ONGIUNTIVITI
Inllnmmazioni della congiuntiva. Possono essere di origine batterica, virale o
nllergica. I principali caratteri differenziali sono riportati nella tabella 38 (pagi-
mi seguente) . 107
CONGIUNTIVITI
.
Tab 38 Caratteri differenziali delle congiuntiviti
TERAPIA
U Congiuntiviti batteriche
Causate più spesso da Haemophilus influenzae , Streptococcus
pneumoniae , Branhamella catarralis , vanno trattate con colliri anti-
biotici [-> Oftalmici ] . I più indicati sono:
Ampicillina ( Ampilux ): 1-2 gocce per occhio x 4 volte /die
Acido fusidico (Fucltha ìmic ): 1goccia per occhio, ogni 12 ore
il Congiuntiviti virali
.
Sono più frequentemente dovute ad Adenovirus Non esiste tratta-
.
mento specifico Si risolvono in genere spontaneamente in 10-15
giorni. Per prevenire superinfezioni batteriche può ‘essere utile la
somministrazione di colliri antibiotici (v. sopra).
Congiuntiviti allergiche
Comprendono la congiuntivite allergica «classica» (tipo hay fever, di
solito associata a rinite allergica e/o ad altre manifestazioni atopi-
che) e la congiuntivite primaverile (di norma a eziopatogenesi allergi-
ca, ma in alcuni casi riferibile ad altri meccanismi di ipersensibilit à,
ad esempio alle radiazioni luminose). Il trattamento comprende:
• terapia sintomatica nella fase acuta, mediante:
Antistaminici orali [->]: es. Clarytin (loratadina ) sosp 1mg/ml; cpr 10
mg: 5 mg/ die (< 30 kg) ; 10 mg/ die (> 30 kg), dose unica al mattino
.
Antistaminici topici [-> Oftalmici ]: es Uvostin collirio ( levocabastina):
1gt per occhio x 2-3 volte/ die
Vasocostrittori topici [-> Oftalmici ]: es, Imidazyi collirio (nafazolina):
1-2 gtt per occhio x 2-3 volte/ die
.
Cortisonici topici [ -> Oftalmici ]: es Visumetazone collirio ( desametaso -
ne): 1gt x 2-3 volte /die, per brevi cicli e sotto assiduo controllo spe -
cialistico (possibili gravi effetti collaterali: glaucoma, cataratta , che-
ratite erpetica) .
• profilassi , quando è prevedibile l’esposizione all ’allergene (es. for-
me stagionali, iniziando un mese prima del periodo critico), mediante:
Cromoni [-» Oftalmici ] per uso topico: es. Lomudal collirio (disodiocro-
^
moglicato ): 1- 2 gtt x 4 volte / die ; Visuglican collirio (disodiocromogli-
cato + clorfenamina ): 1-2 gtt x 4 volte / die ; Tilavist collirio ( sodio ne-
docromile): 1gt per occhio x 2-4 volte/die
• immunoterapia specifica ( ITS), proponibile quando la profilassi far-
macologica risulta insufficiente o inadeguata.
PROFILASSI
In anni recenti gli interventi di prevenzione delle convulsioni febbrili
sono stati oggetto di revisione critica , in relazione alla loro efficacia
o utilit à. Attualmente non è di norma consigliata alcuna modalità
preventiva.
Solo in rari casi in cui si associano una storia di convulsioni febbrili
di durata superiore ai 15 minuti, una elevata frequenza delle convul-
sioni e situazioni ambientali sfavorevoli, si può prendere in conside- 109
C CONVULSIONI NEONATALI
CONVULSIONI NEONATALI
EZIOPATOGENESI I fenomeni convulsivi neonatali possono essere secondari
a: 1) patologie del SNC, in particolare : encefalopatia ipossico-ischemica,
emorragie ì ntracraniche, meningoencefaliti; 2) alterazioni metaboliche , soprat-
tutto ipoglicemia, ipocalcemia , ipomagnesiemia, ipo- o ipernatriemia, deficit di
piridossina (vit. Be); 3) errori congeniti del metabolismo ( amionoacidopatie,
acidopatie organiche, alterazioni del ciclo dell ’urea, ecc.); 4) malformazioni del
SNC; 5) dipendenza materna da droghe. CLINICA Secondo la classificazione
più recente si distinguono quattro tipi di crisi: 1. crisi minime (deviazioni degli
occhi, movimenti della bocca, movimenti degli arti, crisi di apnea ); 2. crisi clo-
.
niche (focali o multifocali ); 3. crisi toniche ( focali o generalizzate ); 4 crisi
.
mioclonlche ( focali o multifocali o generalizzate) DIAGNOSI Esami di laborato-
rio: emocromo, glicemia, calcemia, magnesiemia, natriemia, equilibrio acido-
base, aminocidogramma sierico, ricerca sostanze riducenti nelle urine. EEG-
poligrafia. Esami neuroradiologici ( ecografia cerebrale, TAC, RMN). Rachi-
.
centesi (se si sospetta un ’infezione meningea) CFM (Cerebral Function
.
Monitor: registrazione in continuo dell ’attività elettrica cerebrale)
TERAPIA
U Terapia eziologica. Deve essere attuata ogni volta che sia possibi-
le, cioè quando si sia individuata la causa e quando esistono mezzi
terapeutici presumibilmente efficaci;
• nell ' encefalopatia ipossico-ischemica: assicurare una ventilazione
valida ( per evitare ipossiemia e ipercapnia ) e un corretto equilibrio
acido-base ; il neonato con convulsioni deve essere accolto in terapia
intensiva neonatale, dove possa essere intubato e ventilato non ap-
pena si evidenzino segni di insufficienza cardio-respiratoria;
• nelle meningiti e meningoencefaliti: terapia antibiotica [-> Meningiti]',
• nelle alterazioni metaboliche: correggere le condizioni causali [->
Ipoglicemia neonatale; Ipocalcemia neonatale; Ipomagnesiemia neo-
natale; Iponatriemia];
• nella carenza di piridossina: somministrare piridossina (Benadon f
2 mi 300 mg) 50-100 mg EV lenta in dose unica ( dose test ); se en-
tro 30 min si è ottenuto effetto: 50-100 mg OS ( mantenimento);
• negli errori congeniti del metabolismo: dieta richiesta dal deficit
enzimatico riscontrato;
110
• per la sindrome da astinenza neonatale: v. Neonato di madre tos-
sicodipendente.
.
Tnb 39 Sequenza farmacologica per la terapia delle convulsioni neonatall
riiJ COREA
Movimenti asimmetrici, improvvisi, di breve durata, involontari, che interessa-
no i muscoli distali e prossimali degli arti e a volte anche il tronco e il viso, so -
no presenti a riposo, si accentuano in condizioni di ansia e disagio; si riduco-
no e tendono a scomparire nel sonno. L ’EZIOLOGIA è varia; si distinguono for-
me primitive (genetiche) e forme secondarie. 1. Le coree primitive (genetiche)
principali sono la corea familiare benigna ( a trasmissione autosomica domi-
ni
«
/
c CORPI ESTRANEI
nante, esordisce generalmente entro i primi due anni di vita, ma si può pre-
sentare in qualsiasi et à) e la corea di Hutington (pure a trasmissione autò so-
mica dominante; nella forma giovanile, con esordio intorno ai 10 anni, clinica-
mente sono preponderanti, rispetto all’adulto, segni di ipocinesia, rigidit à, e vi
possono essere anche convulsione, disturbi cognitivi, della condotta, dell'ap-
prendimento). 2. Le coree secondarle possono essere dovute a cause infetti-
ve (streptococco |3-emolitico gruppo A, borrelia, echovirus, herpes simpex , HIV,
virus EB) , metaboliche (galattosemia, gangliosidosi, fenilchetonuria, m.
.
Wilson), malattie sistemiche (m Bechet, lupus eritematoso sistemico , s. anti-
cardiolipina), malattie vascolari (cardiopatie congenite, plicitemia, emorragia
cerebrale), intossicazioni (monossido di carbonio, manganese, alcol metilico).
La forma più frequente in età pediatrica è la corea reumatica ( corea di
Sydenham) , manifestazione tardiva della malattia reumatica [-» ] che può com-
parire a distanza di mesi dall’infezione streptococcica.
TERAPIA
Corea di Hutington: non esiste trattamento terapeutico specifico
efficace; la malattia è progressiva e la sopravvivenza dall’esordio è
di 15 anni circa.
M Corea familiare benigna: non è progressiva né invalidante; in ge-
nere scompare spontaneamente.
KB Corea reumatica ( di Sydenham ): le forme invalidanti vengono trat-
tate con diazepam (es. Valium ) 0,2-0,5 mg/ kg/die, in 3-4 dosi, o a /o-
peridolo (es. Serenase ) 0,5-1 mg/ die, in 2 dosi, fino a 5 mg/ die.
L ' impiego di penicillina è controversa, data la distanza intercorsa
dall’infezione streptococcica. È invece indicata la profilassi seconda-
ria di recidive mediante benzatin-penicillina (6000-12000 U ogni 3-4
settimane) per un periodo prolungato.
*
113
C CRIPTOCOCCOSI
. • - . } . - I
CRIPTOCOCCOSI
i m % il i à i
i n
CRIPTORCHIDISMO
. .. .
! » «* .
1
Criptorchldismo ( testicolo nascosto) è detta la condizione nella quale uno o
entrambi i testicoli si trovano permanentemente al di fuori dello scroto. Il testi-
colo criptorchide può trovarsi lungo la strada che normalmente percorre per
scendere daH ' addome allo scroto ( testicolo ritenuto ) , oppure al di fuori di que-
.
sta strada ( testicolo ectopico ) I testicoli criptorchidi non possono essere ab -
bassati nello scroto con le mani al momento della visita: su questa impossibi-
lità si basa la diagnosi differenziale con il testicolo retrattile, che non va con-
fuso con il criptorchidismo. Il testicolo retrattile è caratterizzato dal fatto che
il testicolo non si trova permanentemente al di fuori dello scroto, ma ha ten-
denza a risalire nel canale inguinale per una accentuazione del riflesso crema -
sterico . CLINICA L' importanza e la necessità della distinzione tra criptorchidi-
smo e testicolo retrattile derivano dal fatto che mentre il criptorchidismo è una
condizione patologica, la retrattilit à è uno stato parafisiologico, che non com-
porta danni al testicolo e non richiede alcuna terapia, risolvendosi spontanea-
mente alla pubert à, quando il testicolo si fissa nello scroto. Le conseguenze
del criptorchidismo sono: infertilit à, rischio di neoplasie testicolari, ernia asso-
114 ciata , torsione del testicolo criptorchide. Il testicolo non disceso è istologica-
CROUP C
mente normale alla nascita, ma alterazioni patologiche possono essere rileva-
to già dai 6 ai 12 mesi di vita. DIAGNOSI 1. Esame clinico manuale: il bambi -
no deve essere visitato in ambiente caldo, in posizione supina, a gambe leg-
germente divaricate; facendo scorrere le dita a piatto e con una pressione dal-
la spina ilarica anteriore superiore verso il pube, si individua il testicolo, lo si
aggancia e si cerca di portarlo al fondo dello scroto: se ci si riesce, è retratti-
le, altrimenti è criptorchide. 2 Ecografia : è indicata solo quando non si riesce
. .
n palpare obiettivamente il testicolo 3 Laparoscopia: procedura di scelta
quando il testicolo non sia stato localizzato dalle precedenti indagini .
TERAPIA
Poich é la discesa spontanea del testicolo ritenuto è possibile fino al
4 ° mese nei nati a termine e fino al 6° in quelli pretermine, la tera-
pia del criptorchidismo deve essere programmata dopo questa et à .
Attualmente il trattamento viene elettivamente consigliato non oltre i
9 -15 mesi, per evitare una possibile compromissione della funzione
spermatogenica .
Vi sono tuttora pareri discordi su quale sia il trattamento ottimale
( ormonale e / o chirurgico) del criptorchidismo .
Terapia ormonale. Lo schema terapeutico ormonale è il seguente:
Gonadorelina sintetica [ -> Endocrinologici: Ormoni ipotalamici ]:
Kriptocur spray nasale 0,2 mg/ dose: 0,2 mg per narice x 3 volte al
giorno, per 1mese
se il testicolo non discende:
Gonadotropina corionica [ -> Endocrinologici: Gonadotropine]:
Gonasi HP fi 250-1000-2000-5000 Ul: 1000 Ul in, 1 volta settima-
na x 6 settimane
se il testicolo non discende entro 1 mese: orchidopessi, comunque
entro i 12-18 mesi
Terapia chirurgica. Attualmente in diversi centri la correzione chi-
rurgica viene attuata come prima scelta terapeutica, tra il 6° e il 12°
mese di vita ( oppure alla diagnosi, se questa viene posta dopo il 12°
mese di vita ), in considerazione del fatto che studi controllati sui pa-
zienti sottoposti a terapie ormonali hanno dimostrato scarsa effica-
cia nell ’ottenere una discesa stabile. Nella maggior parte dei casi
viene praticata una orchidopessi con incisione inguinale; in alcuni
bambini con testicolo in prossimit à dello scroto può essere eseguito
un intervento di orchidopessi trasversale, con incisione lungo il mar-
gine dello scroto .
CROSTA LATTEA
Vedi: Dermatite seborroica
r :
Vedi: Laringiti
—
Vi
CROUP
115
D DACRIOSTENOSI CONGENITA
DACRIOSTENOSI CONGENITA
Occlusione congenita uni o bilaterale del dotto naso-lacrimale a livello dello
sbocco del meato inferiore. È dovuta alla mancata apertura del dotto ( che nor -
malmente si verifica nella la o 23 settimana di vita) , per la persistenza di una
membrana mucosa nella sede della valvola di Hasner. Si manifesta con lacri-
mazione e frequentemente con comparsa di secrezione mucosa o mucopuru-
lenta; si può.instaurare infezione del sacco lacrimale ( dacriocistite ) o dei tes-
suti contigui.
TERAPIA
È in genere conservativa, poiché l’occlusione del dotto naso -lacrima-
le si risolve spontaneamente entro l’anno nel 90% circa dei casi, e
consiste nel « massaggio » del sacco lacrimale (digitopressione sulla
cute in corrispondenza del sacco lacrimale). In presenza di secrezio-
ne muco-purulenta sono indicati colliri antibiotici [ -» Oftalmici ] es.
Ampilux.
Nei casi che non si risolvono entro l’anno è necessario l’intervento
dell ’oculista, per praticare il sondaggio del dotto naso-lacrimale.
TERAPIA
Richiede un approccio integrato, comprendente:
• terapìa comportamentale e psicosociale , coinvolgente bambino,
genitori e scuola;
• terapia farmacologica , che si avvale principalmente della sommi-
nistrazione di un farmaco psicostimolante [ -> Psicotropi ] , che au-
menta il rilascio e il reuptake della dopamina:
Metilfenidato (Ritalin cpr 10 mg): dose iniziale (> 6 anni) 0,3 mg/
kg / dose ( o 2,5-5 mg / dose ) x 2 volte / die ; incrementi settimanali
di 0,1 mg/ kg/ dose ( o 5-10 mg/die ), fino a un massimo di 2
mg/ kg/ die ( o 60 mg/die).
Effetti indesiderati pi ù comuni sono: diminuzione dell ' appetito, perdi-
ta di peso, dolori addominali; più raramente cefalea, irritabilit à, in-
sonnia, propensione al pianto. Poiché i soggetti in trattamento con
psicostimolanti sono a maggior rischio di eventi cardiovascolari, è
necessario sottoporli a ECG e a valutazione cardiologica prima dell ’i-
nizio della terapia e periodicamente nel corso del trattamento.
116
DEFICIT DI GH
Vedi: Ipopituitarismo
DERMATITE ATOPICA
La dermatite atopica ( DA ) è una malattia infiammatoria della cute, ad anda-
mento cronico recidivante, caratterizzata da secchezza ( xerosi) e iperreattivit à
cutanea , con prurito intenso. Si manifesta nel 70-80% dei casi nel primo anno
di vita, spesso intorno al 3°- 4° mese, ma può esordire anche in et à adulta; nel
30-50% dei bambini guarisce spontaneamente a 3-4 anni, ma può persistere
oltre. EZIOPATOGENESI Multifattoriale, con complessa interazione di fattori
.
genetici e ambientali. 1 Fattori genetici: l ’anamnesi familiare è positiva per
malattie atopiche in toto nel 70-80% dei pazienti e per DA nel 30% dei casi 2. .
Fattori ambientali: comprendono a) fattori immunologici , rappresentati da al-
lergeni alimentari ( l ’allergia alimentare [ -» ] è la causa predominante nel primo
anno di vita, più raramente nelle et à successive ) , allergeni inalanti , antigeni
microbici; b) fattori non immunologici , per esposizione della cute ad agenti irri-
tanti, per condizioni di stress psichico e in situazioni che comportano aumento
della temperatura corporea ( attività fisiche, sudorazione ). Sono state identifi-
cate due forme di DA: una forma estrinseca ( 60-80% dei pazienti) associata
alla presenza di IgE specifiche verso allergeni alimentari o inalanti e con ten-
denza all ’evoluzione verso altre malattie atopiche ( asma e oculo-rinite) e una
forma intrinseca ( 20- 40% dei pazienti), non associata alla presenza di IgE spe-
cifiche. CLINICA La morfologia e la localizzazione delle lesioni variano con l’e-
t à: a) nei primi 2 anni di vita prevalgono lesioni acute e subacute (eritema, pa-
pule, vescicole, essudazione, escoriazioni) soprattutto a mento, fronte, zone
retroauricolari, guance, regioni estensorie degli arti; b) nelle et à successive
.
compaiono lesioni più secche e lichenificate, interessanti mani, polsi, caviglie,
r uperfici flessorie degli arti, in particolare pieghe cubitali e poplitee. DIAGNO-
SI Si basa essenzialmente sull’aspetto clinico delle lesioni e l’andamento cli-
nlco-recidivante. La diagnosi differenziale va fatta principalmente con la der-
—
matite seborroica [ > ], la psoriasi e le altre dermatiti pruriginose, come la
scabbia [ - ], la dermatite erpetiforme [-> ] e l’orticaria [ -> ] da contatto. I test
*
allergologici in vivo , (prick test, patch test con allergeni o apteni, dieta di
esclusione diagnostica, test di provocazione orale) o in vitro (IgE, RAST) hanno
solo un ruolo di supporto; consentono un approfondimento eziopatogenetico ,
dopo che la malattia è già stata riconoscuta clinicamente [ -» Allergie alimen-
tari ] .
TERAPIA
Terapia topica
Costituisce il provvedimento fondamentale nel trattamento della der-
matite atopica. I farmaci topici utilizzabili [ -» Dermatologici ] sono prin-
cipalmente:
P
"
• Emollienti: vanno applicati regolarmente, almeno 2 volte al giorno,
In ogni fase della malattia, allo scopo di idratare la cute secca del
paziente atopico e di favorire il ripristino della funzione di barriera
( leirepidermide. Sono contenuti in una vasta gamma di prodotti in
Terapia generale
Farmaci utilizzabili per via generale nella terapia della dermatite ato -
pica sono:
118
DERMATITE DA PANNOLINO D
• Antistaminici [->], di limitata efficacia per il controllo del prurito;
ad esempio:
Cetirizina ( Zirtec gtt: 1 gt = 0,5 mg; scir 1 mg/ml; cpr 10 mg):
< 30 kg: 5 mg/die; > 30 kg: IO mg/ die, in unica dose giornaliera
• Cortisonici sistemici [-» ], da somministrare per brevi periodi solo
in casi di DA severa refrattaria ai trattamenti topici; ad esempio:
Deflazacort (Flantadln ggt: 1 gt = 1 mg; cpr 6 e 30 mg): 1mg/kg/
dose, ogni 12 ore
• Antibiotici [-> ] orali in casi di sovrainfezioni estese, impiegando
farmaci attivi sullo stafilococco, come cefalosporine o macrolidi (eri-
tromicina, azitromicina, claritromicina) .
Terapia dietetica
*
Nel trattamento della dermatite atopica la terapia dietetica va consi-
derata criticamente. L’allergia alimentare, in particolare l’APLV, ha
un rilevante ruolo patogenetico solo nel primo anno di vita ( 70% dei
casi), molto più ridotto (15-20% dei casi) dopo i due anni. Pertanto
nel bambino piccolo, sotto l’anno di et à, ( a dieta di eliminazione te-
rapeutica [-> Allergie alimentari] ha massima probabilit à di succes-
so ed è anche la pi ù facile da definire: gli allergeni coinvolti sono so-
stanzialmente latte, uovo, grano. La probabilit à che la DA risponda
alla dieta è quindi dipendente principalmente dall’età, più che dalla
positivit à dei test allergologici: si ritiene in genere che sia sufficien-
te il test di eliminazione. Dopo il primo anno di vita il rapporto della
DA con la trofoallergla va invece considerato per lo meno dubbio e
un approccio orientato verso un intervento dietetico è dai più poco
condiviso.
MnBE DA PANNOLINO
Dermatite irritativa da contatto localizzata nell ' area coperta dal pannolino.
EZIOPATOGENESI È legata all'Intervento di numerosi fattori: a) ridotta funzio-
ne barriera deH ' epidermide , per l ' iperidratazione causata dall ’ambiente caldo-
umido creato dal pannolino : b) minore resistenza della cute iperidratata, più
sensibile all’azione meccanica del pannolino e più permeabile agli agenti irri-
tanti; c) contatto con le feci e le urine (la contemporanea presenza di feci e
urina fa sì che l'ureasi fecale scinda l' urea in ammoniaca, con aumento del pH
e attivazione di lipasi e proteasi fecali e quindi ulteriore danno dell ' epidermi-
de, gi à lesa dall’umidità) . CLINICA L ' area ricoperta dal pannolino si presenta
eritematosa e desquamata, spesso con lesioni papulovescicolose o bollose,
fissurazioni ed erosioni; la dermatite risparmia generalmente le pieghe, ma
può diffondersi all ’addome e alle cosce. Complicazione frequente è la candi-
diasi cutanea ( va sospettata per la comparsa di un eritema più intenso, con
margini frastagliati, e soprattutto di una vescico-pustolazione satellite).
TERAPIA
• Cambiare frequentemente i pannolini; evitare l’uso di mutandine
occlusive.
119
D DERMATITE ERPETIFORME
TERAPIA
n Terapia dietetica: la dieta priva di glutine [-> Celiachia ] è essen-
ziale e costituisce il provvedimento di base del trattamento. Deve
essere mantenuta a lungo (mesi o anni) e sembra in grado di far re-
gredire da sola la sintomatologia cutanea nell ’80% dei casi.
U Terapia farmacologica: si basa sulla somministrazione di:
Diaminodifenilsulfone ( Dapsone cpr 25 e 100 mg: non in commer-
cio in Italia): 0,5-2 mg/kg/die, in. 2 somministrazioni
Il farmaco dà effetti spettacolari, ma limitati nel tempo e senza pe-
raltro modificare le alterazioni intestinali. Ottenuta la remissione dei
sintomi, il trattamento va mantenuto a giorni alterni per circa un me-
se. Possibili effetti collaterali: anemia emolitica generalmente mode-
sta, metaemoglobinemia , leucopenia, tossicit à epatica.
I bambini che non rispondono al trattamento con il dapsone possono
trarre beneficio dalla terapia con Cortisonici sistemici [-> ] per via
orale o da una combinazione dei due farmaci.
120
DERMATOFITOSI D
TERAPIA
*
• Nel cuoio capelluto ( crosta lattea): asportazione delicata delle
squame mediante vaselina salicilica al 2% o preparazioni commer-
ciali disarrossanti e blandamente cheratolitiche (es Kelual emulsio- .
ne: 1 volta /die ) [ -> Dermatologici: Cheratolitici], lasciando agire per
15 minuti.
• Nelle pieghe: per prevenire sovrainfezioni, frequenti in queste
.
sedi, applicare preparati all' ossido di zinco ( es vaselina alba g 90
ossido di zinco g 10) con aggiunta di un blando antisettico (viofor-
mio 1%); oppure formulazioni commerciali protettive (es Dermalibour .
Aderma crema).
In casi severi per estensione e resistenza ai trattamenti sopra citati,
si può ricorrere a cortisonici topici di debole potenza [-» Dermatolo -
.
gici ] ( es Locoidon crema ) , solo per pochi giorni .
DERMATOFITOSI
—
Micosi superficiali [ > ] causate da funghi che invadono lo strato corneo della
.
cute, i peli e le unghie I generi comunemente in causa sono: Trichophyton , Mi-
ni
D DERMAT0F1T0SI
Tinea capitis
Tigna del cuoio capelluto, esclusiva del bambino (2-10 anni), che guarisce
spontaneamente alla pubert à. EZIOLOGIA Causata più frequentemente da
Trichophyton tonsurans , occasionalmente da Microsporum canis (nonostante il
.
nome, di solito trasmesso da gattini randagi) È molto contagiosa per contatto
.
diretto CLINICA Chiazze alopeciche rotondeggianti, con capelli tronchi alla
fuoriuscita dall ' ostio e con desquamazione pitiriasica. Nelle forme tricofitiche
le chiazze alopeciche sono piccole ma numerose, in quelle microsporiche sono
grandi ( 4-5 cm) ma più rare. Se la malattia non è diagnosticata e curata tem-
pestivamente, la tigna torpida può trasformarsi in infiammatoria ( kerion), con
evoluzione cicatriziale. DIAGNOSI Esame microscopico diretto di un capello inL
fetto prelevato da un margine attivo della lesione e chiarificato con KOH.
Esame colturale in terremo di Sabouraud (l’identificazione richiede 2 settima-
.
ne o più) Esame con la làmpada di Wood: nelle forme microsporiche (ma non
nelle tricofitiche) i capelli \ infetti danno una fluorescenza giallo- verde brillante
.
( tranne nei casi da M gypèeum ).
TERAPIA
La tigna del capo deve essere trattata per via generale. Gli Antimico-
tici sistemici [-> ] indicati sono:
Griseofulvina in microparticelle (Fulcin cpr 125 e 500 mg): 10
mg/ kg/die , in 2 somministrazioni dopo i pasti, per almeno 2 me-
si ( pena ia recidiva e sotto la guida di controlli micologici) .
Itraconazolo (es. Sporanox cpr 100 mg): 3-6 mg/ kg/ die, con i pasti,
per 4-6 settimane
Terbinafina ( es. Lamisil cpr 250 mg): 62, 5 mg/die per bambini con
peso < 20 kg; 125 mg/die per un peso tra 20 e 40 kg; 250
mg/ die per un peso > 40 kg, per 4 settimane
Gli Antimicotici topici [-4 Dermatologici ] possono essere associati so-
prattutto per ridurre il rischio di trasmissione; vengono impiegati i mo-
derni antifungini di contatto, in soluzioni o creme , ad esempio eco-
nazolo ( Pevaryl) , bifinazolo (Bifazol) , ciclopiroxolamina ( Batrafen ) , ecc.
I capelli vanno rasati, almeno nella zona malata e con margine di si-
curezza, per allontanare i peli infetti e consentire una più agevole
medicazione.
Tinea corporis
Infezione dermatofitica della cute glabra, ad esclusione del palmo delle mani,
della pianta dei piedi e dell'Inguine. EZIOLOGIA Nei bambini gli agenti ezio-
logici più comuni sono il Microsporum canis e il Tricophyton rubrum; la tra-
smissione si verifica per' contatto con lesioni di persone o animali (cani, gat-
199
< ti, conigli) infetti, dopo incubazione di 1-3 settimane. CLINICA Inizia come
DERMATOMIOSITE GIOVANILE
ilia
u-
TERAPIA
Nelle tigne del corpo è in genere sufficiente la terapia locale. Si uti-
lizzano gli Antimicotici topici [-> Dermatologici ] in lozioni o creme, con-
tenenti imidazolici , ad esempio clotrimazolo (Canesten), econazolo
( Povaryl ) , miconazolo (Daktarln ) , bifonazolo (Blfazol ) , ecc o allilamine ,
od esempio terbinafina ( Lamlsll ). •
Solo in forme insolitamente gravi o molto estese può essere neces-
—
sario un ciclo terapeutico con Antimicotici sistemici [ >J: grisèofulvi-
na per diverse settimane, o itraconazolo per 1-2 settimane.
Tinea cruris
Epidermofizia inguinale . EZIOLOGIA Epidermophyton floccosum , Trichophyton
rubrum , Trichophyton mentagrophytes . CLINICA Chiazze eritemato-squamose
In corrispondenza delle pieghe inguino-crurali con frequente estensione alla re-
gione perineale; ai margini delle lesioni spesso sono presenti vescicole e pu-
stole. DIAGNOSI Esame microscopico diretto (KOH 40%), esame colturale (ter-
reno Sabouraud).
*
TERAPIA
Solo locale, analoga a quella della tinea corporis .
DERMATOMIOSITE GIOVANILE
Vasculopatia sistemica che colpisce principalmente la cute e la muscolatura .
.
Esordisce più frequentemente attorno ai 6 anni EZIOPATOGENESI Probabil-
D DIABETE INSIPIDO
TERAPIA
Cortisonici sistemici [-» ]: nei casi di modesta gravit à possono esse-
re usati gli steroidi per via orale ( prednisone: 1-2 mg/kg per 4 6 set- -
timane; poi graduale riduzione, pari a 2,5 mg ogni settimana, fino al-
la dose di mantenimento di 0,5 mg/kg/die); nel caso di malattia gra-
ve all’esordio, trattamento intermittente con alte dosi di metilpredni-
solone per via endovenosa ( 30 mg/ kg/ die, per 3 giorni alla settima-
na, per 2-4 settimane ), con successivo proseguimento per os alle
dosi abituali.
Immunosoppressori [-»]: vanno associati agli steroidi in caso di
mancata risposta entro 2-3 mesi. Sono indicati il metotrexato (10
mg/m2 per os , una volta alla settimana; può essere aumentato fino
a 20 mg/ m2/ settimana) o la ciclosporina (3-4 mg/kg/ die, per os;
può essere aumentata fino a 7 mg/ kg/die) .
La possibile fotosensibilit à delle lesioni cutanee richiede la protezio-
ne dai raggi solari delle parti esposte con creme protettive ad alta
gradazione.
DIABETE INSIPIDO
Sindrome caratterizzata dall ’assunzione da parte del paziente di una notevole
quantit à di liquidi e dall ’escrezione di una eccessiva quantit à di urine diluite.
EZIOPATOGENESI Si distinguono tre condizioni: 1. diabete insipido centrale ( o
neurologico) secondario a un difetto quantitativo dell ' ormone antidiuretico
.
( ADH); 2 diabete insipido nefrogenico secondario a insensibilità dei ricettori
V2 renali all’azione dell ' ormone; 3. polidipsia primaria psicogenica o dipsogeni-
ca (tabella 41). CLINICA Sintomi principali sono poliuria, sete, polidipsia; la
poliuria può causare nicturia e raramente enuresi. Nel neonato e nel lattante
l ’inadeguata reintegrazione dei liquidi persi può provocare disidratazione, croni-
ca, febbre, vomito, calo ponderale e mancato accrescimento. DIAGNOSI
1. Quantificazione del volume urinario: volumi urinari > 50-60 ml/ kg/ 24 ore
nei primi 10 anni di vita e di > 30-40 ml / kg/ 24 ore nell’et à successiva depon-
gono per una poliuria. 2. Valutazione del Na * piasmatico e deH’osmolalità pla-
smatlca e urinaria ( al mattino): valori di Na+>143 rnEq / l, di osmolalit à piasma-
tica > 295 m0sm/ kg/H20 e urinaria inferiore a quella piasmatica sono indica-
tivi di diabete insipido centrale o nefrogenico, mentre in caso di polidipsia pri-
maria i valori plasmatici sono normali o ridotti. 3. Prova della sete per sette
ore (richiede attento monitoraggio del peso del bambino, del Na+, deU’osmola-
lit à piasmatica e urinaria e dei livelli plasmatici di ADH): nel diabete insipido
centrale e in quello nefrogenico il rapporto osmolalit à urinaria/plasmatica ri-
mane > 1(valore normale > 1,5); nella polidipsia primaria l'osmolalità urinaria
124
Tab. 41 Classificazione eziopatogenetica del diabete insipido
.
aumenta fino a valori superiori a quelli plasmatici 4. Prova della desmopressi-
na ( DDAVP ): la somministrazione per via nasale di 5-10 pg di DDAVP determina
una riduzione della polidipsia e della diuresi in caso di diabete insipido centra-
le, mentre nessuna modifica si osserva nella forma nefrogenica. 5. Dosaggio
dell’ ADH nel siero: un livello molto basso o nullo è diagnostico di diabete insi-
pido centrale. 6. RMN della regione ipotalamo-ipofisaria: la mancata identifi-
cazione della normale immagine di iperintensità di segnale della neuroipofisi
rappresenta un marker lesionale .
TERAPIA
E3 Diabete insipido centrale
La terapia si basa sulla somministrazione di desmopressina [ ->
Endocrinologici: Ormoni ipofisari ] , analogo sintetico dell ’ADH:
Minirin/ DDAVP spray nasale (1puff = 5 pg); cpr divisibili 0,1e 0,2 mg:
- via nasale: 5-20 pg (1-4 spruzzi) ogni 12 ore
- via orale: 0,1-0,3 mg ogni 8 ore
E3 Diabete insipido nefrogenlco
La terapia si basa, oltre che sulla dieta a basso contenuto di sodio,
sulla somministrazione di:
Diuretici [-> ] tiazidici: Esidrex ( idroclorotiazide) cpr 25 mg: 1-3
mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni (provocano deplezione di sodio)
associati a:
Inibitori delle prostaglandine: Indoxen (indometacina) cpr 25-50 mg:
1-3 mg/kg/ die, in 2 somministrazioni ( azione anti-ADH)
H Polidipsia primaria
La riduzione progressiva della quantità di liquidi ingeriti è sufficiente
per la risoluzione del quadro.
125
DIABETE MELLITO
Il diabete mellito è una sindrome metabolica in cui l’iperglicemia rappresenta
la caratteristica biochimica fondamentale. Le forme principali di diabete sono:
1) diabete mellito tipo 1 , dovuto a deficit di secrezione insulinica per danno
pancreatico delle cellule p e caratterizzato dalla dipendenza deN 'insulina eso-
gena, per prevenire lo sviluppo di chetoacidosi [ -» ], complicanza acuta perico-
losa per la vita; 2) diabete mellito tipo 2, causato da resistenza insulinica a li-
vello del fegato, del muscolo scheletrico e del tessuto adiposo .
Diabete mellito tipo 1 (T1DM )
EZIOPATOGENESI La distruzione selettiva delle cellule p del pancreas ò deter-
minata da meccanismi autoimmuni, nei quali sono coinvolti fattori gonotici e
.
ambientali (infezioni virali, alimenti, tossine) CLINICA Caratterizzata principal-
mente da: poliuria, nicturia, polidipsia, perdita di peso, nonostante polifagia.
Nel 25% dei casi la chetoacidosi [ -> ] costituisce la manifestazione iniziale.
L’esordio è in genere preceduto da una fase di latenza ( prediabete); il quadro
clinico si evidenzia quando l '80- 90% della massa delle cellule p pancreatiche
è distrutta. DIAGNOSI Si basa su sintomi clinici, sulla glicemia e l’esame delle
urine: una glicemia uguale o superiore a 200 mg/dl è diagnostica .
TERAPIA
Gli aspetti principali nella gestione del bambino con T1DM riguarda-
no la terapia insulinica, l’alimentazione e l ’attivit à fisica .
Terapia insulinica
Va iniziata al più presto, allo scopo di prevenire lo scompenso meta-
bolico e la chetoacidosi diabetica.
Le insuline [-> Antidiabetici ] , in base alla durata d’azione, si distin-
guono in 4 tipi:
• Insuline ad azione rapida: insulina regolare ( o solubile) ( es.
Actrapid , Humulin R ), con inizio d ’azione dopo mezzora, picco tra 2 e
4 ore, durata di circa 5-8 ore; viene di solito impiegata prima dei pa-
sti principali .
• Analoghi ad azione ultrarapida: insulina aspart ( Novorapid ) , insu-
lina glulisina ( Apidra ) , insulina lispro Humalog : sintetizzate con tec-
( )
niche di ingegneria genetica, hanno un inizio più rapido ( dopo 15 mi-
nuti), picco precoce, durata d’azione più breve rispetto aH ’insulina
solubile tradizionale, riproducendo pertanto un andamento dell’effet-
to insulinico più fisiologico .
• Insuline ad azione intermedia: insulina isofano ( Protaphane ), con
inizio d’azione dopo 60-90 min, picco tra 4° e 10a ora, durata d ’azio-
ne di 12-18 ore; di solito indicata per l ’insulinizzazione basale not-
turna e /o diurna.
• Analoghi ad azione prolungata: insulina detemir (Levemlr ) e insu-
lina glargine (Lantus ) : sono insuline che, per modifica della sequen-
za aminoacidica, hanno una durata d’azione molto prolungata (fino a
24 ore ) , senza picco di concentrazione, mimando la secrezione ba-
126 sale dell’insulina.
l Gestione terapeutica
TERAPIA
Il trattamento del diabete mellito tipo 2 si basa sulla terapia nutrizio-
nale ( dieta ipocalorica ipolipidica ) , associata aN ’incremento dell ’ atti-
vit à fisica , e sulla terapia farmacologica.
Per l ’ approccio farmacologico gli antidiabetici [-» ] utilizzabili sono :
• Ipoglicemizzanti orali , appartenenti a varie categorie e mirati verso
diversi processi fisopatologici: a) secretagoghi insulinici ( sulfanilu-
zee e meglitinidi ); b ) sensibilizzatori dell ’ insulina ( biguanidi e tiazoli-
dinedioni ); c ) inibitori dell ’a-glucosidasi ( rallentano l ’ assorbimento
dei carboidrati complessi ); d ) inibitori della dipeptidil-peptidasi 4 ( sti-
molano la secrezione di insulina e riducono quella del glucagone ). In
et à pediatrica farmaco di scelta è la metformina ( biguanide ) ( es.
Glucophage ) , che va somministrata inizialmente alla dose di 500 mg,
due volte al giorno , ai pasti , aumentando poi con incrementi di 500
mg alla settimana , fino alla risposta ( max 2000 mg/ 24 h ); è con-
troindicata in presenza di alterazioni renali ed epatiche.
• Insulina: pu ò essere aggiunta in caso di non risposta alla metfor-
mina ; pu ò anche essere temporaneamente necessaria in esordi criti-
ci ( specialmente se i livelli di glucosio sono elevati o sono presenti
chetoni ) e nelle fasi di acuzie .
DIARREA ACUTA
Perdita di feci superiore a 10 ml / kg/ die, per un periodo inferiore a 2 settima-
ne. EZIOPATOGENESI L ' eziologia nella maggior parte dei casi è infettiva, più
frequentemente virale ( Rotavirus , Adenovirus ) , meno spesso batterica ( Salmo-
.
nella, Campylobacter , E Coli , Yersinia, ecc.), ancor più raramente protozoaria
( Cryptosporidium , Giardia lamblia ). Cause meno comuni sono: intossicazioni a-
limentari, antibiotici, infezioni extraintestinali, patologie chirurgiche, esordio di
malattia infiammatoria cronica intestinale. La patogenesi può essere ricondot -
ta essenzialmente a 2 meccanismi: 1. diarrea osmotica , secondaria al danno
della mucosa intestinale prodotto dagli agenti patogeni, con riduzione della su -
b IMMMWI I
' » ir
•
Per ogni grado di febbre oltre i 37 °C , i fabbisogni idrici indicati vanno aumentati del 10%
Soluzione Concentrazioni
Glucosio ( mmol/l) 74-111
Na* ( mEq /l) 60
K+ (mEq/l) 20
ci- (mEq/l) 25 -60
Citrato (mmoli/l) 10
Altri anioni (mEq/l) 0
(kcal /l) 52-80
Osmolalit à (mOsm) 200-250
Rapporto glucosio /Na 1,2-1,8
Alimentazione
L’alimentazione orale deve essere proseguita o comunque reinstau-
rata precocemente , già dopo solo 4-6 ore di reidratazione L’alimen- .
tazione precoce si accompagna a una più rapida ripresa funzionale
dell’intestino e a un più rapido recupero ponderale senza peggiorare
il decorso della diarrea.
Gli alimenti da somministrare dovrebbero essere in genere gli stessi
che il bambino riceve normalmente, evitando cibi molto grassi o ric-
chi di zuccheri semplici. L' allattamento materno va proseguito, in
considerazione delle propriet à antimicrobiche e dell’assenza di ri-
schio di allergia. Nell’a/ Zatfamento artificiale il latte deve essere ra-
130
.
pidamente riportato alla dose idonea per l ’et à L'utilizzo di latti spe-
ciali (delattosati, privi di proteine del latte vaccino, idrolisati proteici)
è ingiustificato nella maggior parte dei casi .
n Terapia farmacologica
Ha limitate indicazioni. I farmaci da prendere in considerazione sono:
Antibiotici [ -»]: la terapia antibiotica è raramente necessaria e il suo
uso deve essere deciso in base alla valutazione dei seguenti fattori:
• agente eziologico: nella tabella 44 sono riportate le linee guida
per la terapia antimicrobica in corso di diarrea infettiva, in relazione
all’agente eziologico;
• gravità della sintomatologia: indipendentemente dall’eziologia,
l’antibiotico è indicato in presenza di segni di sepsi o di compromis-
sione neurologica o di diarrea persistente ( > 14 giorni);
• condizioni legate all ’ospite , in particolare l’età neonatale ( indica-
to l ’impiego di antibiotici per via generale, come per le sepsi), la
malnutrizione, le immunodeficienze.
131
D DIARREA CRONICA
PROFILASSI
La prevenzione delle infezioni gastroenteriche si identifica essenzial-
.
mente nelle opportune norme igieniche Vaccini [-» ] sono attualmen-
te disponibili per prevenire o attenuare le infezioni da rotavirus , re-
sponsabile di circa il 50% delle diarree acute epidemiche in bambini
sotto i 3 anni di vita , e quelle da Salmonella typhi (quest’ultima rac-
comandata per i viaggiatori internazionali in aree endemiche di paesi
.
in via di sviluppo) La vaccinazione contro il colera attualmente non
viene più richiesta per l’ingresso in alcun Paese .
y;
DIARREA CRONICA
Aumento del numero delle scariche (3 o più giornaliere), con alterazioni evi-
denti delle feci (molli o liquide), perdurante da oltre 2 settimane. Nella tabella
45 è riportato un elenco delle malattie che possono presentarsi con diarrea
cronica.
TERAPIA
• Diarrea cronica aspecifica , diarrea protratta post-enteritica , al-
lergie alimentari , celiachia, fibrosi cistica , giardiasi, colite pseudo-
membranosa , malattie Infiammatorie croniche intestinali: vedi alle
singole voci.
• Acrodermatite enteropatica. Malattia autosomica recessiva, in-
dotta da difetto congenito di assorbimento dello zinco e caratterizza-
Tab. 45 Cause di diarrea cronica nel bambino
133
*
• . . .
D DIARREA PROTRATTA POST-ENTERIT1CA
TERAPIA
Il trattamento si basa sulla rassicurazione della famiglia e sulla nor-
malizzazione dell ’alimentazione del bambino, sia per l ' apporto calori-
co, sia per la distribuzione dei nutrienti, consigliando la cura delle
« 4 F»: fat ( apporto lipidico aumentato fino al 30- 40% dell ’ apporto ca-
lorico totale ) ; fibre ( normalizzare l ’apporto di fibre); fluid ( scoraggia-
re l’eccessivo apporto di liquidi sotto qualsiasi forma); fruit juices
(in particolare scoraggiare l’eccesso di succhi di frutta).
TERAPIA
L’approccio terapeutico è in genere empirico , intervenendo sui prin-
cipali fattori che possono avere un ruolo nella cronicizzazione delle
diarree , mediante la somministrazione di:
- antibiotici non assorbibili (es. gentamicina 50 mg/kg/die);
- resine ad effetto adsorbente (colestiramina 400 mg/kg/ die, in 3-
4 dosi, 30 minuti prima dei pasti), indicate per la decontaminazione
intestinale, nei casi di colonizzazione batterica alta del tenue;
- immunoglobu ì ine standard per via orale (150 mg/kg), dimostrate-
si attive nelle infezioni da Rotavirus;
- .
dieta ipo-allergenica (es dieta di Rezza-Cardi) .
L’effetto di questo trattamento ( bowel cocktail degli anglosassoni)
va strettamente monitorato; in caso d ’insuccesso, il bambino dovr à
essere ricoverato, sia per l’approfondimento diagnostico, sia per
procedere ad adeguati supporti nutrizionali ( dieta elementare con
sondino naso-gastrico a flusso continuo, alimentazione parenterale
totale).
DIFTERITE D
DIFTERITE
EZIOLOGIA Corynebacterium diphteriae. TRASMISSIONE Contatto diretto con
Il malato o con portatore sano ( goccioline respiratorie, secrezioni nasali); pos-
sibile il contagio indiretto attraverso oggetti contaminati. INCUBAZIONE 1-4 gg.
CLINICA Lesioni locali a livello delle mucose ( orofaringea, nasale, laringea,
congiuntivaie) o, raramente, della cute; danni al miocardio e al sistema nervo-
so provocati dalla esotossina batterica. DIAGNOSI Coltura su terreno di Ló ffler
o altri ( per l ' attuale rarità della malattia far presente al laboratorio il sospetto
.
clinico )
TERAPIA
Siero antidifterico (non in commercio in Italia): va somministrato im-
mediatamente, perché è in grado di neutralizzare solo la tossina non *
ancora legata alle cellule, alle seguenti dosi:
• difterite
del faringe o del laringe iniziata da non più di 48 ore:
20000-40000 Ul;
• localizzazione naso-faringea: 40000-60000 Ul;
• malattia estesa, della durata di più di 3 giorni, con intenso rigon-
fiamento del collo: 80000-100000 Ul .
Prima dell’inoculazione praticare la prova cutanea; 0,1mi di siero di-
luito 1:100, per via intradermica. È segno di positivit à la comparsa
entro 30 min di pomfo o eritema. Nei soggetti con prova cutanea po-
sitiva procedere con la tecnica di Besredka: iniettare a intervalli di
30 minuti le seguenti dosi di siero: 0,1 e l m i per via sottocutanea,
poi 2 mi e successivamente la dose completa endovena.
Antibiotici [-» ] per 14 giorni:
Penicillina G: 50000 Ul/kg/die, in 4 dosi (IM)
oppure
Eritromicina: 50 mg/kg/die (OS o IM)
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: notifica obbligatoria (classe la); isolamen-
to stretto nei casi di difterite laringea; isolamento da contatto nei ca-
si di difterite cutanea. L’isolamento può essere interrotto dopo 14
giorni di terapia antibiotica o dopo 2 risultati colturali negativi su
campioni prelevati a distanza di almeno 24 e a non meno di 24 ore
dopo la cessazione della terapia antibiotica. Sorveglianza dei contatti
e dei conviventi per 7 giorni dall ’ultimo contatto con il paziente, con
effettuazione di indagini di laboratorio per evidenziare eventuali porta-
tori asintomatici .
• Immunizzazione attiva: Vaccino antidifterico; vaccinazione obbliga-
toria , associata all’antitetanica [ -> Vaccini ] ai 3°-5°-12° mese di vita,
con richiamo a 5 - 6 anni d’et à e successivamente ogni IO anni.
135
D DISIDRATAZIONE
DISIDRATAZIONE
Condizione caratterizzata da diminuzione dell ’acqua corporea, generalmente
associata a riduzione del contenuto organico di elettroliti. EZIOLOGIA Può es-
sere dovuta a ridotto apporto di liquidi ( digiuno, anoressia, restrizione di fluidi)
oppure , più frequentemente, ad aumento delle perdite gastrointestinali ( diar-
rea, vomito), renali ( diabete insipido, diuretici, insufficienza surrenalica, insuf-
ficienza renale cronica), cutanee ( sudorazione profusa, ustioni, infiammazioni
cutanee), respiratorie (iperventilazione) . CLINICA li grado e il tipo di disidrata-
zione rappresentano i criteri principali di valutazione del deficit, utili anche co-
.
me guida a! trattamento In base alla gravità clinica la disidratazione viene
classificata in lieve , moderata e grave (tabella 46, pagina seguente); in base
alla sodiemia, si distinguono tre forme (che presentano anche differenze sul
piano clinico): isonatrlem ì ca ( o isotonica), ipernatrlemica (o ipertonica), Ipo-
natriemica ( o ipotonica) (tabella 47, pagina seguente). DIAGNOSI Laboratorio
(utile soprattutto nelle forme moderate o gravi): emocromo, glicemia, elettroliti
e osmolarità piasmatica, emogasanalisi con dosaggio dei bicarbonati, urea,
creatinina, esame urine con misurazione del peso specifico, dell ’osmolarltà e
.
degli elettroliti
TERAPIA
La terapia reidratante può essere attuata per via orale o per via pa-
renterale .
La reidratazione orale è il trattamento indicato in caso di disidrata-
.
zione lieve o moderata in corso di diarrea [ -> ] La reidratazione pa -
renterale è necessaria nei seguenti casi: disidratazione severa, in-
successo della terapia orale, impossibilità di assumere liquidi per os
a causa di vomito o altri impedimenti.
Il programma della reidratazione parenterale comprende tre fasi; ra-
pido ripristino del volume piasmatico; lento recupero delle perdite; ri-
torno ai fabbisogni di mantenimento .
1. Ripristino rapido del volume piasmatico
È necessario solo quando la disidratazione è grave, con oliguria e
segni clinici di insufficienza di circolo in atto o imminente. Va attuato
con bolo di fluidi pari a 20 ml/kg, da somministrare in 30-60 min
( più rapidamente se vi sono segni di shock); ripetibile fino a un tota-
le di 40 ml /kg. Le soluzioni da usare sono in questa fase sempre le
stesse, indipendentemente dal tipo di disidratazione; vengono di so-
lito utilizzate la soluzione fisiologica o il Ringer-lattato.
2. Recupero delle perdite
In questa fase la composizione delle soluzioni e i tempi in cui la
correzione deve essere completata variano a seconda del tipo di
disidratazione.
• Nelle disidratazioni iso e iponatriemiche il 50% delle perdite va
reintegrato nelle prime 8 ore e il restante 50% nelle 16 ore successi-
ve. Nel calcolo della quantit à e della composizione di liquidi da infon-
dere si deve tener conto della quantità e della composizione dei li-
quidi già persi, delle eventuali perdite ancora in atto e del fabbiso-
gno elettrolitico di mantenimento. Quest ’ultimo è correlato al peso
corporeo di partenza e alla spesa calorica quotidiana, calcolata in
100 kcal/ kg/ die per i primi 10 kg di peso, 50 kcal / kg per i kg com-
presi tra 11 e 20 , 20 kcal /kg per ogni kg di peso oltre i 20 kg. Per
|136
A
Ul òlUKMIHZlUINt U
DISMENORREA
Presenza di dolore crampiforme nella regione pelvica, spesso accompagnato
da nausea, vomito, cefalea, in concomitanza con le mestruazioni. EZIOLOGIA
Può essere: 1. primitiva , in assenza di significativa patologia pelvica: 2. secon-
daria a patologie pelviche ( endometriosi, malattie infiammatorie pelviche, cisti
.
ovariche, ostruzione del tratto genitale) La dismenorrea primitiva , che è il tipo
più frequente nel periodo adolescenziale, è attualmente riferita ad eccessiva
produzione di prostaglandine, che agiscono aumentando la contrattilit à del
miomotrio e determinando vasocostrizione arteriolare , con conseguente ische-
mia e dolore.
TERAPIA
Il trattamento della dismenorrea primitiva può essere attuato sommi-
nistrando:
Antinfiammatori non steroidei [-> ], che agiscono in quanto inibitori
della sintesi delle prostaglandine: per esempio:
Ibuprofene (es. Brufen cpr 400 mg): 400 mg, ripetibili eventualmen-
te ogni 6 ore
.
Naprossene (es Naprosyn bust 250 e 500 mg; supp 250 e 500
mg): 500 mg; poi 250 mg ogni 12 ore
Nimesulide ( es. Aulin cpr 100 mg; bust 50 e 100 mg; supp 200
mg): 100 mg x 1-2 volte/die
Il trattamento va iniziato ai primi segni premonitori o alla comparsa
del flusso mestruale e deve essere continuato per 1-2 giorni, a se-
conda della risposta .
Contraccettivi orali , utilizzabili nelle ragazze sessualmente attive, nei
casi in cui è mancata una risposta terapeutica agli inibitori delle pro-
staglandine .
DISPLASIA EVOLUTIVA DELL’ANCA
Vedi: Lussazione congenita dell ’anca
DIVEZZAMENTO
Passaggio graduale da un'alimentazione esclusivamente lattea od un’allmen-
tnzionc misto, variato per l’introduzione di alimenti semisolidl o solidi diversi
.
dal latte
139
D DIVEZZAMENTO
4 pasti
•Latte materno o latte di proseguimento 220 mi
1pasto
• Brodo vegetale 200 cc
o liofilizzato di verdure log
• Crema di riso o mais-tapioca o •
2 pasti
• Latte materno o latte di proseguimento 250 mi
+ biscotto granulato 10 g
2 pasti
• Brodo vegetale . 200 cc
•Passato di verdure 50 g
• Pastina 25 g (3 cucchiaini)
• Parmigiano 2,5 g (1cucchiaino)
•Olio extravergine d’oliva 10 cc (1cucchiaio)
•Omogeneizzato di carne 60-80 g
• Omogeneizzato di frutta 80 g
140
L/ l V I / x
f n m i i|
Colazione e merenda
•Latte materno o latte di proseguimento 250 mi
•Biscotti Primimesi 15 g
Pranzo
• Brodo vegetale 250 cc
•Passato di verdure 50 g
• Pastina 25 g ( 5 cucchiaini)
• Parmigiano 5 g ( 2 cucchiaini)
• Olio extravergine d’oliva 10 cc (1cucchiaio)
• Omogeneizzato di carne o pesce 80 g
o carne fresca ( vitello, manzo, coniglio,
pollo, tacchino, cavallo, agnello) 60 g
o pesce fresco ( sogliola, nasello, platessa) 60 g
•Omogeneizzato di frutta o frutta fresca 100 g
Cena
•Brodo vegetale o di carne 250 cc
•Pastina 25 g (5 cucchiaini)
• Parmigiano 5 g ( 2 cucchiaini)
• Olio extravergine d'oliva 10 cc (1cucchiaio)
•Legumi freschi o surgelati 40 g
o legumi secchi 10 g
•Formaggio fresco 10 g
o prosciutto crudo sgrassato 10 g
o rosso d’uovo 1
•Omogeneizzato di frutta 50 g
o frutta fresca 100 g
Brodo vegetale. 1-2 patate sbucciate, 1-2 carote, 1-2 pomodori, 100 g di verdu-
.
re di stagione ( zucchine, fagiolini, bietole, ecc ); 1 litro di acqua. Far bollire a fuo-
co lento, fino a ridurre il liquido a met à (circa per 1ora e 1/ 2-2 ore; 20 minuti se
si usa la pentola a pressione ). Passare il liquido senza spremere .
Brodo di carne. 150- 200 g di carne magra ( vitello, pollo, manzo, coniglio, piccio-
.
ne ) in mezzo litro di acqua fredda, appena un po ' salata Far bollire lentamente
per più di 2 ore. Sgrassare, schiumando a freddo dopo soggiorno in frigorifero.
Passato di verdure. Patate, carote, verdure varie ( zucchine, spinaci, ecc.), oppu-
.
re legumi (fagioli, piselli secchi) Cuocere a lungo (30-40 minuti nel caso di pata-
te, fino a oltre 2 ore nel caso di piselli secchi), a fuoco lento, in poca acqua, fino
.
n spappolamento Passare attraverso staccio o passaverdure.
Passato di verdure e legumi. 1 patata, 1 carota, sedano, 1 zucchina, 1 finoc-
chio, 30 g di piselli, 30 g di fagiolini , 20 g di lenticchie decorticate (lasciate a ba-
gno dalla sera precedente ), 1 pomodoro pelato, 1 cucchiaino di olio di oliva, 1
cucchiaino di formaggio grattugiato. Far bollire in 200 g di acqua le verdure e i le-
gumi; scolare, recuperando il brodo. Passare al passaverdure, aggiungere tutto
ni brodo, scaldare e condire con olio e formaggio.
Carni al vapore. Carni bianche o molto tenere (vitello, pollo, filetto di manzo).
Iritare finemente la carne e porla in un cestello di rete, sopra una pentola conte-
nente acqua in ebollizione. Tempo di cottura: 5-8 minuti . 141
D DOLORI ADDOMINALI RICORRENTI
TERAPIA
• DAR funzionali. Il trattamento s ì basa essenzialmente sulla tran-
qulllizzazione del paziente e dei suoi familiari. È necessario avere
con i genitori un colloquio approfondito, chiarendo la natura funzio-
nale e benigna dei dolori ( la loro fugacità , il carattere colico, la fre-
quenza con cui si ripetono sono sufficienti per escludere quello che
è il grande timore dei familiari, cioè l’appendicite; l’appendicite cro -
nica o ricorrente non esiste!). Nei casi in cui appaia evidente una
particolare disreattivit à del paziente e del nucleo familiare e siano ri-
levabili significative turbe del carattere e del comportamento, può
essere utile ( senza mai delegare) il supporto della psicoterapia Par- .
ticolari provvedimenti terapeutici e dietetici possono essere adottati
nelle forme da cause funzionali caratterizzate: colon irritabile [-> ] ,
vomito ciclico [-> ] .
• DAR organici. Le cause organiche di DAR sono infrequenti ( meno
del 10%), ma devono sempre essere considerate ed escluse prima
.
di porre una diagnosi funzionale Nei casi in cui venga individuata
una causa organica, il trattamento è ovviamente condizionato dalla
malattia di base.
142
LLU IKUUUZJUm
TERAPIA
Il trattamento chirurgico è il provvedimento di elezione.
So le cisti sono inoperabili, si ricorre alla terapia medica. Farmaco di
ncelta [- Antielmintici ] è :
*
Albendazolo [ Zentel cpr 400 mg; sosp 40 mg/ml): 15 mg/kg/die,
in due somministrazioni, per 28 giorni; ripetere fino a 3 cicli, in-
tervallati di 2 settimane l’uno dall’altro.
ì'iVr
'
ECZEMA
Vedi: Dermatite atopica
ELETTROCUZIONI
I osloni causate dal contatto accidentale con un conduttore di tensione ( tolgo-
m / ìone ) o dalla scarica di elettricit à atmosferica [ fulmine ). CLINICA 1. Per ec-
citazione neuromuscolare: asfissia da contrazione tetanica della muscolatura
nmpiratoria, arresto cardiocircolatorio da asistolia o fibrillazione, turbe della
.
coscienza; 2 per azione termoelettrica: ustioni elettriche cutanee ( tipica dei
bmnbini è l’ustione dell’angolo della bocca da leccamento-masticazione di un
Ilio elettrico ).
TERAPIA
Provvedimenti immediati
• Interruzione del contatto elettrico, bloccando la fonte di energia o
nllontanando il paziente mediante materiale non conduttore.
• Rianimazione cardiorespiratoria in caso di arresto dell’attività re-
spiratoria e cardiaca [ — > Arresto cardiorespiratorio ].
• Trasporto in ospedale con assistenza respiratoria in itinere (ossi-
gnnoterapia, ventilazione con pallone Ambu).
Trattamento ospedaliero
Dove comprendere: controllo dell’attivit à respiratoria con eventuale
ventilazione meccanica; ECG e immediato trattamento delle aritmie
| > ] e dei disturbi della conduzione; controllo dello shock ipovolemi-
io ( -> ] ( da perdita di liquidi nelle masse muscolari danneggiate);
tmltamento delle ustioni [-> ].
143
E EMATURIA
EMATURIA
Aumento dell’escrezione di globuli rossi con le urine. Può essere: macroscopi-
ca , evidenziabile a occhio nudo (in queste condizioni l’esame del sedimento
urinario presenta un tappeto di globuli rossi) oppure microscopica , quando è
documentabile mediante esame al microscopio (si valuta meritevole di consi-
derazione la presenza di almeno 5 emazie/ mm 3 in urine non centrifugate ). La
morfologia delle emazie presenti nelle urine permette di definire l ' origine glo-
merulare o non glomerulare dell’ematuria: nelle ematurie gìomerulari più del
70% delle emazie nel sedimento sono fratturate o deformate; nelle ematurie
extraglomerulari le emazie sono di norma integre. EZIOLOGIA Le cause princi-
pali di ematuria in et à pediatrica sono riportate nella tabella 53. DIAGNOSI
Esami di 1° livello: emocromo, esame urine, urinocoltura, esame urine delle
24 ore per proteine , creatinina, calcio; creatininemia; livelli sierici di C 3; eco-
grafia reni e vie urinarie . Esami di 2° livello: TAS, tampone faringeo; titolazione
ANA; studio coagulazione; rapporto Ca/ Cr su urine 24 ore; cistouretrografia
.
minzionale. Esami di 3° livello (invasivi): biopsia renale, indicata per 1 ematu-
.
ria microscopica persistente di grado elevato; 2 ematuria microscopica asso-
ciata a una delle seguenti condizioni: a) diminuita funzionalit à renale; b) protei-
nuria > 150 mg/ 24 ore; c) ipertensione; 3. secondo episodio di macroematu-
ria; cistoscopia (indicata per disuria, urinocoltura sterile, ematuria variabile da
rosa a rossa.
Tab. 53 Cause di ematuria in età pediatrica
..
io Non sono presenti ipoacusia neurosensoriale né lesioni oculari. L’anamne-
r l familiare è positiva per ematuria in uno dei genitori. La prognosi è di norma
buona ( ma alcuni pazienti possono evolvere verso una malattia progressiva do-
po molti anni).
TERAPIA
H Sindrome d ì Alport. Non esiste terapia specifipa. I soggetti colpiti
nono candidati alla dialisi e al trapianto renale. Deve essere consi-
gliata una consulenza genetica a tutti i componenti familiari ( poiché
lo madri hanno solitamente una vita normale e perdono l ’udito solo
In modo subclinico, più le madri che i padri trasmettono la malattia
ni loro bambini) .
W Ematuria familiare benigna. Non richiede alcuna terapia I portato- .
ri della stigmata vanno tranquillizzati per quanto riguarda la possibili-
t à di evoluzione in insufficienza renale .
m EMICRANIA
Vedi; Cefalee
EMOFILIA A E EMOFILIA B
Irifritti congeniti della coagulazione dovuti a carenza, rispettivamente, del fat-
turo Vili e del fattore IX, a trasmissione recessiva legata al cromosoma X: le
femmine solitamente sono portatrici sane, i maschi presentano manifestazio-
ni cllniche della malattia. CLINICA Le due forme sono clinicamente indistingui-
bili; entrambe , in relazione all ’attivit à residua di F Vili o F IX, sono classificate
t omo gravi ( <1%), moderate (1-5%) o lievi ( 6-30%). I pazienti affetti da forme
lievi manifestano raramente emorragie, comunque secondarie a traumi; nelle
(orme gravi o moderate la malattia è caratterizzata da episodi emorragici dopo
.
limimi lievi o anche spontanei La sintomatologia può esordire gi à alla nasci-
le, olla caduta del cordone ombelicale o in seguitò a circoncisione, ma più fre-
quentemente si osserva all’inizio della deambulazione. Tipiche manifestazioni
emorragiche sono: emartri ( acuti dolorosi, specie a ginocchio, caviglia, gomi-
to ) , ematomi muscolari , emorragie cutanee e ecchimosi , emorragie mucose
( nono, cavo orale, gengive); rare sono le emorragie gastroenteriche, ecceziona-
145
.
L ivivji
-
ii in n _
L umui lun v
.
li ma potenzialmente fatali quelle intracraniche DIAGNOSI Esami di laborato-
rio: deficit del fattore specifico coinvolto, allungamento deiraPTT; altri test di
screening (conta piastrinica, tempo di emorragia, tempo di protrombina e di
trombina) normali. Diagnosi prenatale: ( alla 99-12° settimana di gestazione)
mediante prelievo dei villi coriali.
TERAPIA
Emofilia A ( deficit del fattore Vili )
La terapia varia a seconda della gravit à della forma.
• Nell ’emofilia A lieve ( fattore Vili > 10%) il trattamento di scelta è
rappresentato dalla desmopressina [ -> Emostatici ] per via endoveno-
sa o endonasale:
Mlnirln/ DDAVP iniettabile ( f 4 pg/ml); spray nasale ( 5 pg/ spruzzo)
La dose ottimale per endovena è 0,3 Mg/ kg; per spray 150 pg in pa -
zienti < 50 kg e 300 pg in soggetti > 50 kg (la preparazione in com-
mercio in Italia non ha una concentrazione adeguata a questa poso
logia ).
Il trattamento può essere ripetuto ogni 24-48 ore. Dosi ripetute pos-
sono provocare il fenomeno della tachifilassi: in caso di persistenza
del sanguinamento, può essere necessario ricorrere a\Vinfusione di
F Vili .
• Nell ’emofilia A moderata o grave il trattamento deve essere di ti-
po sostitutivo, mediante concentrati di fattore Vili [ -» Anticmofilici ],
plasmaderivati o ricombinanti:
146
Tab. 54 Terapia di specifiche emorragie nell'emofilia A
PROFILASSI
Ai bambini affetti da emofilia A o B grave, con frequenti episodi
emorragici, è raccomandata una profilassi a vita, fin dai primi anni di
et à, mediante la somministrazione dei rispettivi fattori, alla dose di
147
Tab. 55 Terapia di specifiche emorragie nell'emofilia B
.
20- 40 Ul/ kg ogni 2-3 giorni I bambini più piccoli possono necessita-
re dell 'Inserimento di un catetere centrale, per assicurare l'accesso
venoso.
EMORRAGIE GASTROINTESTINALI
Vedi: Sanguinamentigastrointestinali
EMPIEMA PLEURICO
Vedi: Pleuriti
ENCEFALITI
Vedi: Meningoencefaliti
ENCOPRESI
L’encopresi è il rilascio volontario o involontario di feci normoconformate nelle
mutandine (per l’esattezza si parla di soiling in caso di emissione involontaria
di modeste quantit à di feci liquide o semifluide). PATOGENESI Dal punto di vi-
.
sta patogcnetico si distinguono due forme: 1 encopresi associata a stipsi ,
conscguente a una ritenzione ostinata della defecazione, che dà luogo a perdi-
ta di feci per overflow; 2. encopresi senza stipsi , da cause psicodinamiche (di-
nturbi di tipo oppositivo-provocatorio, anomalie della condotta ) DIAGNOSI.
Approccio diagnostico analogo a quello per la stipsi cronica funzionale [ »]: -
anamnesi, ispezione della regione anale ( per escludere ragadi, che possono es -
sere causa di ritenzione fecale), esplorazione rettale per documentare l ’even-
tuale impatto fecale .
TERAPIA
• Nell ’ encopresi con stipsi la terapia è quella della stipsi cronica
funzionale [-»].
• Nell ’encopresi senza stipsi, da disturbi oppositivi-provocatori o
della condotta , il trattamento è essenzialmente di competenza neu-
ropsichiatrica.
ENDOCARDITE INFETTIVA
Infezione batterica o fungina che interessa l’endocardio o l ’endotelio dei gros-
si vasi. EZIOPATOGENESI Principali agenti causali nei pazienti pediatrici sono
gli streptococchi viridant 'i ( streptococchi a-emolitici ) e lo Staphylococcus au-
.
reus. Altri microrganismi meno frequenti: enterococchi ( S. bovis , S faecalis ) ,
S. epidermidis , H. influenzae, Actinobacillus , Cardiobacterium , EikcncUa ,
Kingella, Pseudomonas , Serratia, Candida albicans. La batteriemia può prove-
nire da procedure odontoiatriche, interventi chirurgici sulle prime vie aeree,
procedure invasive sull’apparato gastrointestinale e genitourinario. Mentre in
passato i bambini più a rischio di sviluppare l 'endocardite infettiva erano i sog-
getti affetti da malattia reumatica, attualmente nei Paesi sviluppati i fattori
.
predisponenti prevalenti sono le cardiopatie congenite PATOGENESI Non è
completamente nota, ma si ritiene che il processo inizi con un danno endote-
liale provocato dalle turbe emodinamiche esistenti nelle valvulopatie ( alta velo-
cit à e turbolenza del flusso ematico ). Su queste lesioni si sviluppano vegeta-
zioni endoteliali ( costituite da fibrina, piastrine, eritrociti, leucociti), che in cor-
so di batteriemie occasionali costituiscono un ottimo habitat per i microrgani-
.
smi) CLINICA Comprende: a ) segni generali , rappresentati da febbre ( può es-
sere prolungata o intermittente, elevata o di basso grado ), associata o no ad
asteria, mialgie, artalgie, cefalea, brividi, nausea, vomito; b ) sintomi cardiaci:
soffio cardiaco relativo alla cardiopatia di base oppure soffi nuovi o modificati;
c ) manifestazioni extracardiache, dovute alla presenza di immunocomplessi
circolanti: noduli di Osier (noduli rossi e dolenti ai polpastrelli ), lesioni di
Janeway ( aree emorragiche non dolorose al palmo delle mani o alla pianta dei
piedi), emorragie retiniche ( macchie di Roth); glomeruloncfrite, splenomegalia,
artrite cronica; d) manifestazioni emboliche: embolia polmonare, embolia del
SNC con sintomi correlati ( convulsioni, emiparesi). DIAGNOSI 1. Laboratorio:
emocolture ( da 3 a 5 campioni di sangue prelevati da sedi diverse, a distanza
di almeno 1 ora una dall’altra); cmocromo (leucocitosi neutrofila, anemia); in-
dici di flogosi ( VES, PCR elevati); esame urine ( microematuria nel 30 60% dei
.
casi). 2 Esami strumentali: ECG , ecocardiogramma transtoracico e transeso-
fageo. Ai fini diagnostici sono utili i criteri di Duke, che riassumono i doti clini-
ci, anatomopatologici, microbiologici ed ecocardiografici dell ’endocardite (ta-
bella 56 , pagina seguente) .
149
E ENDOCARDITE - INFETTIVA
TERAPIA t
Terapia medica
Ogni terapia deve essere preceduta dall’esecuzione di emocoltura;
una volta fatta lo diagnosi definitiva, la terapia antibiotica deve esse-
.
re iniziata immediatamente La scelta degli antibiotici, il metodo di
somministrazione e la durata del trattamento sono riportati nella ta -
bella 57 .
Terapia chirurgica
Indicazioni alla terapia cardiochirurgica sono:
• scompenso cardiaco refrattario alle terapie mediche;
• aumento delle dimensioni delle vegetazioni endocardiche;
• ripetuti episodi embolici sistemici e gravi;
• betteriemia persistente, nonostante adeguata terapia antibiotica;
• endocardite micotica ( in cui la terapia è generalmente inefficace);
• complicanze suppurative locali ( ascessi miocardici e perialveolari).
PROFILASSI
•
Una importante misura preventiva dell ’endocardite infettiva consiste
nella somministrazione profilattica di antibiotici ai soggetti affetti da
varie malattie cardiache, in occasione di procedure odontoiatriche o
a carico degli apparati respiratorio , gastroenterico e genitourinario.
Nelle tabelle 58, 59, 60, riprodotte a pagina 152, sono riassunte le
indicazioni in proposito, recentemente diffuse dall' American Heart
Association .
150
ENDOCARDITE INFETTIVA E
Tub . 57 Terapia antibiotica detl’endocardite infettiva In età pediatrica( ’>
E ENDOCARDITE INFETTIVA
( * ) Raccomandata per i pazienti ad alto rischio; opzionale per quelli a medio rischio
•Pazienti non in grado di Ampicilllna (im, ev) : 50 mg/kg, 30 min prima della
assumere farmaci per OS procedura
•Pazienti allergici alle Clindamicina ( os): 20 mg/kg, 1ora prima della proce-
penicilline dura oppure cefatexina ( os): 50 mg/kg, 1ora prima
della procedura oppure azitromicina (os) o claritromi-
cina ( os): 15 mg/ kg, 1ora prima della procedura
•Pazienti allergici alle Clindamicina ( ev ) : 20 mg/kg, 30 min prima della pro-
penicilline non in grado cedura oppure cefazolìna (ev): 25 mg/kg, 30 min pri-
di assumere farmaci per OS ma della procedura
TERAPIA
Va iniziata tempestivamente, al primo sospetto clinico, senza atten-
dere la conferma diagnostica.
Terapia medica
• Sospensione dell’alimentazione enterale; iniziare immediatamente
la nutrizione parenterale totale .
• Distensione dell 'apparato gastrointestinale, mediante aspirazione
continua con sondino naso -gastrico.
• Antibioticoterapia: Antibiotici [-> ] di prima scelta sono ampicillina
+ gentamlcina; nel sospetto di infezione da anaerobi associare me-
tronidazolo . Successivamente possono essere impiegati altri anti-
biotici, sulla base delle indagini colturali.
• Terapia antinfettiva di supporto mediante Immunoglobuline endo-
vena [ — > Immunoglobuline ].
• Terapia di shock, sepsi, CID, se necessaria.
Terapia chirurgica
L’indicazione all’intervento chirurgico (drenaggio peritoneale o resezio-
ne del tratto necrotico) è data dal peggioramento delle condizioni clini-
che, nonostante la terapia medica, o dalla perforazione intestinale.
ENURESI
L’enuresi ( EN) è una condizione clinica caratterizzata dall’emissione volontaria
o involontaria di urina a letto o nei vestiti, almeno 2 volte alla settimana negli
ultimi 3 mesi, in un bambino di et à oltre i 5 anni, periodo in cui di norma viene
acquisito il controllo sfinteriale. La prevalenza a 5 anni è del 7% nei maschi e
del 3% nelle femmine; a 10 anni è del 3% nel maschi e del 2% nelle femmine:
a 18 anni è del 1 % nei maschi e molto rara nelle femmine. Si distinguono due
sottotipi: a) enuresi primaria (80% dei casi ), in cui il bambino non ha mai ac-
quisito il controllo della minzione: b) enuresi secondaria ( o regressiva ) ( 20%
dei casi), in cui il bambino, dopo essere stato continente per almeno 6 -12 me-
si, ricomincia a bagnarsi a letto. EZIOLOGIA È stata imputata nel tempo a fat-
tori diversi: predisposizione genetica, nel caso di presenza del disturbo nell ’a-
namnesi dei genitori e dei fratelli; immaturità o ritardo maturativo funzioriale
153
E ENURESI
TERAPIA
Non esiste ancora oggi un trattamento unico valido in tutti i casi di
enuresi. Si distinguono terapie comportamentali e terapie farmacolo -
.
giche Qualsiasi tipo di terapia va iniziato dopo il 5° anno di età e do-
po un periodo di osservazione di almeno un mese.
PI Terapie comportamentali. Consistono principalmente nell’ottene-
re la collaborazione del bambino, rendendolo “ protagonista " delle
procedure da intraprendere. Vanno assolutamente evitate umiliazioni
.
o punizioni da parte dei genitori o di altri Metodiche utilizzabili sono;
• training vescicale, finalizzato alla diminuzione della contrattilità e
del tono della vescica , mediante una serie di esercizi vescicali (es .
interruzione del mitto e ripresa dopo breve intervallo di tempo ; trat-
tenere le urine quando compare lo stimolo; minzione a orario prefis-
sato);
• condizionamento con allarme acustico, mediante un apparecchio
in grado di emettere un segnale acustico, quando il bambino bagna
il letto. I risultati positivi ottenuti con questo metodo raggiungono il
75% dei casi, con indici di recidiva inferiori a quelli dell’intervento
farmacologico.
H Terapie farmacologiche. Dovrebbero essere riservate ai casi in
cui il trattamento comportamentale non abbia successo. I farmaci fi-
nora utilizzati (nel complesso con risultati insoddisfacenti) sono;
• Desmopressina [-» Endocrinologia: Ormoni
'
ipofisi posteriore ], ana-
logo sintetico della vasopressina:
Minirin/ DDAVP cpr div 0,1 e 0,2 mg: iniziare con 0,2 mg al giorno,
in somministrazione serale: in funzione della risposta individuale
e rispettando l ’intervallo di almeno una settimana per ciclo di
adattamento posologico, si può aumentare fino a 0,4 mg al giorno
Nonostante l’andamento favorevole durante il trattamento, il tasso
di recidiva è molto elevato (fino al 90%). La DDAVP è inoltre associa-
ta a rari effetti collaterali di iponatriemia o intossicazione di acqua,
con conseguenti crisi convulsive. i
PROFILASSI
Epatite A
• Immunoprofilassi: Nelle tabelle 62 e 63, a pagina 158 sono ripor-
tate le raccomandazioni per la profilassi pre-esposizione e posf-
esposizione nei confronti dell’HAV.
Epatite B
• Vaccinazione anti-epatite B [ — > Vaccini ] obbligatoria in Italia per i
.
nuovi nati (v tabella 64) .
• Immunizzazione post-esposizione: indicata nelle seguenti condizioni;
- nati da madre HbsAg positiva: immunoprofilassi passiva e attiva
precoce, mediante somministrazione di HBIG e del vaccino entro 12
ore dalla nascita; le dosi seguenti devono essere somministrate co-
me indicato nella tabella 64.
- esposizione percutanea accidentale a sangue possibilmente infet-
to: vedi tabella 65 .
• Allattamento al seno: I lattanti nati da madre HbsAg positiva profi-
lassati possono essere allattati al seno ( non è necessario ritardare
l’allattamento fino al completamento dell’immunoprofilassi).
H Epatite C
.
Non esiste vaccino per prevenire l’infezione da HCV L’uso delle Ig
non ha alcuna efficacia, non contenendo anticorpi contro l’HCV.
156 L’infezione da HCV nella madre non controindica l’allattamento .
EPATITI VIRALI ACUTE E
Tnb. 61 Caratteristiche epidemiologiche, cliniche e diagnostiche delle epatiti virali
157
E EPATITI VIRALI ACUTE
•
TERAPIA
Epatite cronica B
Farmaci approvati dalla FDA per il trattamento dell ' epatite cronica B
sono gli interferoni [ -> ] a; interferone a-2b (Introna ) ( 5-10 MU /m2 di
superficie corporea, sottocute 3 volte / settimana) e peginterferone
a-2a (Pegintron ) (1,5 pg/ kg, sottocute, 1 volta / settimana ). In alter-
nativa agli interferoni è stato proposto e approvato l ' impiego (in
bambini > 2 anni ) di lamivudina (Zefix) [-» Antivirali ] (10 mg/ kg/ die,
in 2 dosi os, tutti i giorni) .
159
E EPIGLOTTITE
Epatite cronica C
La terapia dell’epatite cronica C in et à pediatrica comprende la com-
binazione di interferone a-2b (3MU /m2, sottocute, 3 volte / settima-
. —
na) e ribavirina (es Rebetol ) [ » Antivirali ] (15 mg/kg/ die, in 2 sommi-
.
nistrazioni, os ) per 6-12 mesi L'impiego di interferone pegilato in
et à infantile è ancora in fase di studio .
O Epatite cronica D
Il trattamento di questi pazienti non è definito.
EPIGLOTTITE
Vedi: Laringiti
EPILESSIE
L'epilessia è una condizione caratterizzata da convulsioni ricorrenti ; dovute a
una patologia cronica sottostante, in conseguenza di una attivit à abnorme dei
neuroni cerebrali. EZIOLOGIA È riconducibile a fattori genetici ( 20-30% dei ca -
si) o a fattori acquisiti , talora coesistenti. I fattori causali variano in rapporto
all’et à: ( a) fattori prenatali: disgenesie ( malformazioni del SNC, malattie meta -
boliche, sindromi malformative ), infezioni ( toxoplasmosi, CMV, rosolia), malat-
tie metaboliche materne: (b) fattori perinatali ( sindrome ipossico-ischemica, in-
fezioni, emorragie); ( c ) post natali (encefaliti-meningiti, traumi cranici, neopla-
sie cerebrali, disturbi metabolici). CLINICA Le epilessie possono venire classi-
ficate in base al tipo di crisi ( classificazione clinica ) o al tipo di sindrome ( clas -
.
sificazione sindromica ) 1. Classificazione clinica ( tabella 66). Sotto l ' aspetto
semeiologico le crisi epilettiche si distinguono in parziali o generalizzate. Le
crisi parziali possono essere semplici , senza alterazione della coscienza, ca-
ratterizzate da sintomi motori, sensitivi, autonomici o psichici, oppure com -
plesse, con disturbi della coscienza e con alterazioni comportamentali e auto-
matismi (masticatori, gestuali, deambulatori ). Nelle crisi generalizzate la se-
meiologia delle crisi può essere ricondotta a tre manifestazioni cliniche: a ) as-
senze (brevi sospensioni della coscienza, della durata di pochi secondi, con
arresto di ogni movimento, occhi fissi sognanti , bocca semiaperta e con ripre-
sa improvvisa del contatto con l'ambiente); b) crisi mioceniche (brevi contra-
zioni dei muscoli del collo , del tronco e degli arti); c) convulsioni tonico-cloni-
che generalizzate ( il paziente perde improvvisamente coscienza e cade in ter-
ra, in preda a una contrazione diffusa di tipo tonico e poi clonico , con braccia
flesse al gomito, pronazione delle mani serrate, ipertensione degli arti inferio-
ri, bocca serrata con morsicatura della lingua) . 2. Classificazione sindromica
( tabella 67 ). La classificazione basata sul tipo di sindrome epilettica presenta
notevoli vantaggi rispetto a quella definita in rapporto al tipo di crisi, in quanto
consente nella pratica una migliore determinazione prognostica e un adeguato
orientamento terapeutico. PROGNOSI A seconda della prognosi, si riconosco-
no quattro gruppi: (1) epilessie benigne (come l ' epilessia benigna con punte
centro temporali , che insorge in genere tra i 3 e i 13 anni e che guarisce an-
che senza terapia entro i 17 anni ); ( 2 ) epilessie farmacosonsiblli ( quali l ' epi-
lessia miocenica infantile benigna, le assenze infantili c giovanili , l' ep /Vess /a
grande male al risveglio ) , in cui le crisi sono in genere controllabili mediante i
farmaci antiepilettici , con remissione dopo alcuni anni; ( 3 ) epilessie farmaco-
dipendenti (come l ' epilessia miocenica giovanile e molte epilessie focali sin-
tomatiche ) nelle quali la terapia farmacologica induce un sufficiente controllo
delle crisi, che però recidivano alla sospensione del trattamento; ( 4) epilessie
farmacoresistenti, in particolare la sindrome di Lennox-Gastaut e la maggior
160
triLta òit
parte dei casi di sindrome di' Wcst , nelle quali, nonostante l’impiego dei "nuo-
vi " farmaci, non si è ancora raggiunta la possibilit à di sopprimere compieta-
mente gli accessi .
CONVULSIONI PARZIALI
• Parziali semplici ( senza compromissione della coscienza)
Motorie
Sensoriali
Autonomiche
Psichiche
• Parziali complesse (con compromissione della coscienza)
CONVULSIONI GENERALIZZATE
• Assenze
• Crisi miocloniche
• Convulsioni tonico-cloniche generalizzate
161
EPILESSIE
TERAPIA
*
nI farmaci anticonvulsivanti/antiepilettici [-»] attualmente dispo-
nibili per il trattamento delle sindromi epilettiche, le indicazioni e la
.
posologia sono riportate nella tabella 68 Il corredo dei farmaci tra-
dizionalmente in uso ( fenobarbitale, valproato di sodio, carbamazepi-
na) si è negli ultimi anni arricchito con l’introduzione di sostanze che
agiscono sui meccanismi epì lettogeni , che sono stati messi in luce
dalle recenti ricerche.
Si ritiene che i farmaci antiepilettici agiscano principalmente bloccando l'esor-
dio o la propagazione delle crisi. Ci ò avviene attraverso numerosi meccanismi
che modificano l’attivit à dei canali ionici o del neurotrasmettitori. Tali meccani -
smi includono l ’inibizione dei potenziali d’azione dipendenti dal sodio con mo-
dalità frequenza-dipendente (per es. fenitoina, carbamazepina , lamolrigina , to-
piramato ) , l' inibizione dei canali del calcio voltaggio-dipendenti ( fenitoina ) , la ri-
duzione del rilascio di glutammato ( lamotrigina), il potenziamento della funzio-
ne dei recettori del GABA ( benzodiazepine e barbiturici ) , l’incremento della dis-
ponibilità di GABA { acido vaiproico , gabapentin, tiagabina).
. . . . .. .
162
Tnb. 68 Farmaci antlconvulslvanti/ antiepiiettici
Clonazepam Rivotrll Assenze, convulsioni < 30 kg: inizio 0,05 > 0,013
miocloniche e acinetiche, mg/kg; aumentare di
.
s Lennox-Gastnut 0,05 mg/ kg/ settimana
( max 0,2 mg /kg/die)
> 30 kg: 1,5 mg/ kg/die
. (max 20 mg/die)
Etosuccimldo Zarontin Assenze, convulsioni Inilio: 20 mg/kg/ dle 40-100
miocloniche, epilessia Aumentare fino a 40
acinctlca mg/kg/die
Fclbamato Taloxa Terapia aggiuntiva per Inizio: 15 mg/ kg/ die 50-100
convulsioni refrattarie Aumentare ogni settima-
, associato alla na di 15 mg/kg/dle (max
.
s Lennox-Gastaul 45 mg/ kg/die) •
Tenitolna Dlntotna Convulsioni tonico - 3-9 mg/kg/ dlo, in 2 dosi 10- 20
cloniche generalizzate;
convulsioni parziali
Fonobarbital Gardcnalc Crisi tonico cloniche 3-5 mg/kg/die in 1-2 15- 40
Luminalo generalizzato dosi
Gabapentin Gaboxlne Adiuvante nella terapia di Bambini: 20-50 mg/kg/die monitorag-
Neurontln convulsioni generalizzate Adolescenti: 900-3600 glo se ne-
Somorlal parziali e secondarie mg/dle cessarlo
Lamotriglna Lamlctnl Aggiuntiva in caso di Inizio: 2-5 mg/kg/die -
mancato controllo; Mantenimento: 5-15
*
attivit à a largo spettro mg/ kg/ die
Nitrazepam Mogadon Convulsioni miocloniche , Inizio: 0, 2 mg/kg/dle -
assenze, spasmi infantili Aumento fino a 1mg/kg/die
Primidone Mysollne Crisi tonico cloniche < 8 anni: 10-25 mg/kg/die 5 12 -
generalizzate > 8 anni: 750-1500 mg/die
Tlagabina GabitrII Convulsioni parziali 6 mg/die , in 3 dosi
complesse e farmaco —
adiuvante
Topiramato Topamax Terapia adiuvante -
19 mg/kg/dle, in 2 dosi
convulsioni refrattarie —
Valproato Depakln Convulsioni tonico- Inizio: 10 mg/kg/die
cloniche generalizzate, Aumento di 10-20 50-100
assenze, crisi miocloni- mg/kg/ settimana
che (max 30-60 mg/kg)
V ìgabatrin Sabrll Spasmi infantili; adiuvan- Inizio: 30 mg/kg/die
te per convulsioni refrat- Mantenimento: 30-100
tarie mg/kg/die
—
163
V.
E EPISTASSI
EPISTASSI
Emorragia nasale, nel bambino più spesso anteriore (parte antero-inferiore del
setto) , meno frequentemente posteriore. EZIOLOGIA 1. Cause locali ( varici del
locus Valsalvae, rinite allergica, infezioni naso-sinusali, traumi , corpi estranei,
manovre digitali di pulizia del naso, tumori nasali); 2. cause generali ( malattie
emorragiche, ipertensione arteriosa, emopatie sistemiche, malattie infettive,
.
discrasie ematiche da farmaci, quali acido acetilsalicilico e altri FANS ) INDA-
GINI Non necessarie nelle epistassi occasionali e di modesta entità; esami
ematologici (emocromo, piastrine, PT, PTT, tempo di emorragia ), Prick test, eo-
sinofilia nasale, visita ORL, in casi di epistassi persistenti o recidivanti .
TERAPIA
• Epistassi anteriore: tenendo il bambino in posizione eretta, con il
• capo leggermente reclinato in avanti, per evitare che il sangue scen-
da nel faringe, comprimere tra pollice e indice le ali del naso sul set-
to per IO minuti; se l’emorragia persiste, invio all’ORL per il tampo-
namento nasale anteriore, da mantenere per almeno 2 giorni.
• Epistassi posteriore: tamponamento posteriore (molto traumatiz-
zante , ma solo di rado necessario in et à pediatrica), da effettuarsi in
ambiente ORL; nelle epistassi posteriori inarrestabili è necessaria la
legatura o l ’embolizzazione selettiva dell ' arteria mascellare interna.
• Epistassi ricorrenti: fenomeno in età pediatrica generalmente au-
tolimitantesi; solo in rari casi può essere segno / sintomo di patolo-
gia d’organo o di organismo. Provvedimenti da prendere in conside-
razione sono:
- causticazione chimica da eseguire in ambiente ORL, evitando l’in-
tervento bilaterale contemporaneo ( pericolo di perforazione settale);
- terapia locale con cortisonici di superficie (nei casi di Prick positivi
per inalanti e / o eosinofilia nasale significativa );
- terapia dell'eventuale patologia di base ,
ERISIPELA
Piodermite con interessamento dermico medio- superficiale e compartecipazio-
ne linfatica. EZIOPATOGENESI Agente causale è quasi sempre lo Streptococ-
cus pyogenes , più raramente streptococchi di gruppo B, C, G o lo stafilococco
aureo; i germi raggiungono i vasi linfatici attraverso una via d' entrata non sem-
.
pre visibile CLINICA Nel bambino colpisce più frequentemente il volto, nel
neonato la regione periombelicale. Esordio improvviso con febbre, brivido e
malessere generale . Compare poi entro poche ore una chiazza eritematosa, ri-
levata, a bordi netti , calda al tatto e dolente. Generalmente entro 8-10 giorni
la febbre diminuisce e la situazione locale migliora. Sono possibili recidive.
DIAGNOSI È presente leucocitosi neutrofila e spiccato aumento della PCR. Nei
.
pazienti con segni di tossinfezione è indicato effettuare Vemocoltura L' esame
istologico è caratterizzato dalla triade: edema intenso, marcata dilatazione va-
scolare e massiva infiltrazione degli spazi tissutali e dei vasi linfatici da parte
degli streptococchi.
164
ERITEMA NODOSO E
TERAPIA
Antibiotici [-» ] di scelta , a causa dell ’elevata prevalenza di ceppi di
Streptococcus pyogenes resistenti ai macrolidi, sono le penicilline,
da usare pervia endovenosa: penicillina G ( es. Penicillina G sodica ) o
.
ampicillina ( es Amputai ) . In pazienti allergici alla penicillina possono
essere impiegate cefalosporine parenterali di ln generazione, come
la cefazolina ( es. Cefamezin ) . Il trattamento deve essere proseguito fi-
no alla completa risoluzione del quadro clinico (in media 10-15 giorni) .
Nei rari casi causati dallo Staphylococcus aureus devono essere
somministrati antibiotici resistenti alla beta-lattamasi stafilococcica:
amoxicillina + acido clavulanico (es. Augmentin ) o cefalosporine di la
generazione, come la cefalexina (es. Ceporex ).
In casi a eziologia dubbia pu ò essere impiegata una penicillina peni-
cillasi-resistente, quale l ’oxacillina ( Penstapho ).
ERITEMA GLUTEO
Vedi: Dermatite da pannolino
ERITEMA NODOSO
Reazione infiammatoria di cute e sottocute, caratterizzata da noduli eritemato-
si localizzati prevalentemente alle gambe. EZIOPATOGENESI Risposta immu-
nologica a cause diverse ( infezioni batteriche, virali, fungine, malattie sistemi-
che, farmaci ); nel bambino le cause scatenanti più frequenti sono attualmente
le infezioni streptococciche e le infezioni virali delle prime vie aereo. CLINICA
Comparsa acuta e improvvisa di noduli di qualche cm di diametro olla faccia
antero-esterna delle gambe, talora anche alle braccia e cosce. I noduli, dolenti
e /o pruriginosi, sono inizialmente di colore rosso acceso, caldi, rilevati sulla
superficie cutanea; successivamente, in alcune settimane, vanno in risoluzio-
ne con tipico viraggio di colore, dal rosso al violaceo, al giallastro e al verda-
stro ( aspetto simile a quello di un livido da contusione). La malattia può ac-
compagnarsi a febbre, astenia, artralgie. DIAGNOSI La VES è solitamente au-
mentata. Per la ricerca eziologica sono utili: tampone faringeo, TAS, test tuber-
colinico, Rx torace, reazioni cutanee per istoplasmosi e coccidioidomicosi,
esami mirati per LES e malattie infiammatorie croniche intestinali.
TERAPIA
A parte il trattamento delle malattie concomitanti o la sospensione
dell’eventuale trattamento farmacologico responsabile, la terapia si
basa unicamente su sintomatici:
Antinfiammatori non steroidei [-> ], ad esempio:
Acido acetilsalicilico (Cemirit cpr 200 e 800 mg): 10-15 mg / kg / do-
se x 3-4 somministrazioni / die
Cortisonici [-> ] per brevi cicli, in casi che non rispondono all’ASA:
Prednisone (Deltacortene cpr 5 e 25 mg): 1-2 mg/kg/die
165
E ERNIA INGUINALE
ERNIA INGUINALE
Condizione clinica causata dalla discesa dei visceri addominali all ’interno di
un diverticolo del peritoneo (dotto peritoneo-vaginale nel maschio, canale di
Nuck nella femmina) rimasto pervio [ — > Persistenza del dotto peritoneo-vagina-
le ]. Nel maschio il contenuto erniario è costituito da anse intestinali; nella
femmina ernia più spesso l' ovaio. CLINICA Si manifesta come una tumefazio-
ne inguinale ( ernia inguinale ) o nello scroto ( ernia inguino-scrotale ) molle-ela -
stica, saltuaria (più evidente sotto sforzo, con il pianto o con la tosse ), più o
.
meno facilmente riducibile, con caratteristico rumore di gorgoglio Complica-
zioni: incarceramento (i visceri non possono essere riposizionati in addome),
strozzamento (i visceri incarcerati presentano anche una sofferenza vascola-
re). DIAGNOSI Ispettiva e manuale. Diagnosi differenziale con idrocele [->] (si
apprezza la presenza di liquido nello scroto mediante transilluminazione), cisti
del funicolo [- ] (non si riduce con la manipolazione e il funicolo può essere
*
palpato), testicolo ritenuto Criptorchidismo ] ( il testicolo ritenuto è di consi-
.
stenza maggiore e la palpazione evoca dolore) L’ ecograf ì a è di ausilio in tutte
le evidenze.
TERAPIA
È chirurgica ( anche con tecnica laparoscopica) e va attuata precoce-
mente (il rischio di incarceramento è molto elevato nel primo anno di
vita e nel prematuro).
L’ ernia incarcerata deve essere manualmente ridotta il più presto
possibile, previa sedazione del paziente ; dopo la riduzione (che ha
successo in mani esperte nel 95% dei casi), va eseguito un inter-
vento in elezione entro 24-48 ore, quando l ’edema si è ridotto.
L’ ernia strozzata richiede invece l’intervento operatorio immediato.
ERNIA OMBELICALE
Vedi: Ombelico del neonato
EXTRASISTgEI
Vedi: Aritmie cardiache
166
FEBBRE BOTTONOSA MEDITERRANEA r
FARINGITE
Vedi: Tonsillofaringite
FASCITE NECROTIZZANTE
Infezione acuta del tessuto sottocutaneo con predilezione delle strutture fa-
sciali superficiali e profonde, più frequentemente localizzata agli arti inferiori,
alla parete addominale e alla regione perineale. Una forma particolare è la
« gangrena di Fournier » , che si localizza ai genitali maschili. EZIOPATOGENESI
TERAPIA
• Chirurgica: escissione immediata dei tè ssuti necrotici, con appli-
cazione di drenaggi.
• Medica: somministrazione di Antibiotici [-» ] attivi nei riguardi degli
agenti eziologici. Sono consigliate le associazioni di ampicillina, gen-
tamicina e clindamicina, oppure di ampicillina, gentamicina e metro-
nidazolo.
FEBBRE TIFOIDE
Sindrome clinica sistemica prodotta da alcuni microrganismi di Salmonella.
Comprende i termini tifo , causato da S. typhi e paratifo , da S. paratyphi A , S.
paratyphi B , S. paratyphi C e talora altre salmonelle. TRASMISSIONE La S .
-
typhi entra nell’organismo attraverso la via orale , in seguito all’ingestione di ci
bi, acqua o latte contaminati { nel nostro Paese uno dei veicoli più frequenti so -
no i mitili consumati crudi). INCUBAZIONE Va da 5 a 40 giorni, con una media
.
di 10- 20 giorni CLINICA Varia in rapporto all’et à. Nel bambino piccolo ( < 2 an-
ni) può causare un quadro di semplice enterite acuta { vomito, diarrea, di-
stensione addominale) oppure una condizione di sepsi { febbre alta, epatosple-
.
nomegalia, perdita di peso, segni meningei) Nel bambino più grande l’ inizio è
insidioso, con febbre alta, malessere, cefalea, mialgie , dolori addominali; diar-
rea è presente solo nel 30% dei casi (nei primi giorni anzi è più frequente la
stipsi). Alla fine della prima settimana la malattia presenta le sue caratteristi-
che più tipiche: esantema al tronco, costituito da roseole; tumore molle di mil-
za; lingua patinosa con bordi arrossati; labbra screpolate; sensorio ottuso; la
febbre aumenta e si fa di tipo continuo o leggermente remittente, con variazio-
ni tra 39 e 40 °C. Con il trattamento antibiotico il decorso attualmente si è ac-
corciato e la febbre scompare in 3- 5 giorni dall 'inizio della terapia. DIAGNOSI
.
1 Emocromo: leucopenia (3000- 5000 GB / mm 3) frequente nella fase febbrile;
anemia normocromica normocitica. 2. Emocoltura: positiva nel 90% dei casi
nella prima settimana di vita ( la percentuale di positivit à si riduce della met à
. .
nel periodo successivo ) 3 Coprocoltura: positiva nella fase più tardiva ( se-
.
conda settimana e oltre). 4 Slerodiagnosl di Wldal: positiva nell ’80-90% dei
casi all ’inizio del 2° settenario ( titolo significativo > 1:160; il gran numero di
falsi positivi e falsi negativi ne limita attualmente l’uso).
TERAPIA
Antibiotici [-> ] ampiamente utilizzati nella cura della febbre tifoide
sono:
Cloramfenicolo ( Chemicetina ): 50 mg/ kg/ die, in 4 dosi (OS); 80
mg/kg/die, in 4 dosi (EV)
Ampicillina ( Amplital ): 200 mg/kg/die, in 4-6 dosi ( EV)
Amoxicillina ( Zimox): 100 mg/kg/die, in 3 dosi ( OS)
Cotrimossazolo ( Bactrim): 48 mg/kg/die, in 2 dosi ( OS)
Con questi preparati la durata della terapia deve essere di almeno
14 giorni .
Il recente isolamento in varie aree endemiche di ceppi di S. typhi re-
sistenti ai suddetti antibiotici ha suggerito strategie terapeutiche al-
ternative. Molto efficaci si sono dimostrati trattamenti brevi con:
.
Cefixima (es Cefixoral ): 20 mg/kg/die, in 2 dosi, per 8 giorni
Ceftriaxone (Rocefin ): 50 mg/ kg/die (IM), per 5 giorni
Unicamente in casi di febbre tifoidea multifarmacoresistente è giu-
stificato l’impiego anche in età pediatrica di fluorochinoloni; ad
esempio:
168
FEBBRI DI ORIGINE SCONOSCIUTA F
Ciprofloxacina ( es. Ciproxln): 20-30 mg/ kg/ die, in 2 dosi
Cortisonici sistemici [ -4] sono indicati per brevi periodi nella cura di
pazienti particolarmente gravi ( stato di shock, obnubilazione del sen-
sorio, stupore o stato di coma ):
Desametasone (es. Decadron fosfato ): 3 mg/ kg ( EV ) come dose di
attacco , seguito da 1mg/kg ogni 6 ore, per soli 2 giorni.
i
PROFILASSI
• Disposizioni legislative. Denuncia obbligatoria (classe II ). Prov-
vedimenti nei confronti del malato: precauzioni enteriche fino a risul-
tato negativo di 3 coprocolture consecutive, eseguite su campioni
prelevati a non meno di 24 ore di distanza l' uno dall’altro e a non
meno di 48 ore dalla sospensione di qualsiasi antibiotico . In caso di
positivit à anche di una sola coprocoltur à , ripetizione dell ’intera pro-
cedura dopo un mese.
• Vaccinazione antitifica [ -» Vaccini ]: è attualmente consigliata per i
soggetti esposti nel corso di un ’epidemia in comunit à, oltre che per i
viaggiatori diretti in zone ad alta morbosit à per febbre tifoide e per
alcune categorie di lavoratori.
Esami di 1° livello
• Esame emocromocitometrico con formula leucocitaria
• Esame urine standard (con sedimento)
• Sideremia
• Indici infiammatori (VES, POR, elettroforesi delle sieroproteine, dosaggio delle
immunoglobuline, fibrinogenemia)
• Funzionalit à dei maggiori apparati (azotemia, creatininemia, esami di funziona-
lit à epatica, uricemia, amilasemia, LDH)
• Esami colturali ( emocoltura e coltura di altri campioni biologici)
• Esami sierologici (per febbre tifoide e paratifoide, brucellosi, malattia di Lyme,
epatiti virali, toxoplasmosi, infezione da HIV e altre infezioni)
• Indici di malattie immunologiche ( RA test, LE test, C 3-C 4, autoanticorpi)
• Dosaggi ormonali tiroidei
• Allergometria tubercolinica
• Indagini strumentali elementari (radiografia del torace, ecografia addominale,
ecocardiogramma)
Esami di 2° livello
•Capo -» esame radiografico del cranio con particolare attenzione ai seni para-
nasali, ortopantomografia
—
• Torace » TC polmonare
• Apparato digerente -> esame radiografico ( pasto opaco, clisma opaco), TC
dell'addome
• Apparato urinario ecografie delle logge renali e della pelvi, TC
• Scheletro esame radiografico sistematico, scintigrafia
• “ Total body’ TC, RMN, scintigrafia
Esami di 3° livello Esami per la valutazione
• Biopsie superficiali dello stato immunologlco
(cute, mucosa labiale) • Esame emocromocitometrico con
• Biopsia osteomidollare formula leucocitaria
• Biopsia muscolare • Dosaggio delle immunoglobuline
• Biopsie parenchimali sieriche e delle sottoclassi delle
(epatica, splenica, renale polmonare, immunoglobuline
• altre) • Dosaggio delle frazioni del comple-
• Endoscopie (bronchiale, digestiva, mento
delle vie urinarie) •Studio delle sottopopolazioni-linfoci-
• Laparascopia esplorativa tarie
•Test funzionale (Multitest)
• Studio della funzionalità granulocitaria
FEBBRI PERIODICHE
Sindromi caratterizzate da 3 o più episodi febbrili nell’arco di 6 mesi, non do -
vuti a una definita malattia che giustifichi la temperatura febbrile e con un In-
tervallo di almeno 7 giorni tra un episodio e l’altro. Questa definizione diffe-
renzia le febbri periodiche dalle febbri persistenti che durano più di 2 settima-
ne e che rientrano nelle “ febbri di origine sconosciuta " [ -4). Le febbri periodi-
che comprendono: ( a) forme ereditarie ( febbre mediterranea familiare, sindro-
me da iper -lgD, sindrome associata al recettore del TNF, sindromi associate a
mutazioni del gene CIAS1) e (b) febbri non ereditarie, principalmente rappre-
f !;
FEBBRI PERIODICHE F
semate dalla febbre periodica associata a adenite , faringite e stomatite afto-
sa . Le principali caratteristiche differenziali delle sindromi febbrili periodiche
sono riportate nella tabella 70.
TERAPIA
• Febbre mediterranea familiare ( FMF): terapia di elezione è la col -
chicina ( Colchlcina Urea cpr 1mg) [ — > Antinfiammatori non stcroidei ] , che
somministrata continuativamente alla dose di 0,02-0,03 mg/kg/ die,
in 1- 2 dosi ( max 2 mg/die), riduce la frequenza degli attacchi acuti,
nel contempo previene la comparsa dell’amiloidosi e ne riduce la
progressione.
171
« Il
•• • •. /F FENILCHETONURIA E IPERFEN1LALANINEMIE
. % '
.
FENILCHETONURIA E IPERFENILALANINEMIE il
Le iperfenilalaninemie sono errori congeniti del metabolismo degli aminoacidi
a trasmissione autosomica recessiva, caratterizzati da elevato livello plasmati-
co di fenilalanina (Phe), superiore a 2 mg/ dl (> 120 pmol /l). PATOGENESI Pos-
sono essere determinate: a) da un difetto dell’enzima fenilalan ìna-idrossilasi
(PAH ) oppure b) da un difetto del suo cofattore tetraidrobiopterina (BH 4 ) (tabel-
la 71). CLINICA i. 1 difetti di fenilalan ìna-idrossilasi comprendono ie seguenti
varianti: a) fenilchetonuria (PKU) classica (Phe piasmatica > 16 mg/dl) caratte-
rizzata da ritardo dello sviluppo neuromotorio e /o psichico (dopo l’introduzione
dello screening neonatale mediante il test di Guthrie e del conseguente inizio
precoce della terapia dietetica, questa forma è praticamente scomparsa); b)
iperfenilaianinemia persistente lieve (Phe piasmatica 10-16 mg/ dl) caratteriz-
zata da maggiore tolleranza all’aminoacido; c) iperfenilaianinemia persistente
benigna (Pho piasmatica < IO mg/ dl) in cui lo sviluppo neuropsichico è norma-
le, pur richiedendo un monitoraggio clinico del paziente. 2. I difetti di cofatto-
re BH4 rappresentano solo il 2% di tutte le forme di iperfenilaianinemia , ma
comportano un quadro clinico e una prognosi più severi ( la riduzione della BH4
Interessa non solo il metabolismo della fenilalanina nel fegato, ma anche la
sintesi dei neurotrasmettitori in relazione con la tirosina, come la dopamina e
la norepinefrina, e di quelli in relazione con il triptofano, come la serotonina) .
DIAGNOSI La diagnosi dei difetti di fenilalanina-idrossilasi pu ò essere fatta
mediante la determinazione dei livelli plasmatici di fenilalanina; la diagnosi di
deficit di BH 4 si effettua con il dosaggio delle pterine urinarie , con il' test da
.
carico con BH4 e con dosaggi enzimatici La diagnosi prenatale è possibile me-
diante la biopsia dei villi coriali.
TERAPIA
Le diverse forme di iperfenilaianinemia, oltre ad essere clinicamente
e biochimicamente distinte, differiscono anche per la prognosi e
l’approccio terapeutico: mentre in alcune forme da deficit di PAH la
-.v
""" - .fi. -- ". -.ì
' ;
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FENILCHETONURIA E IPERFENILALANINEMIE
d Difetti di fenilalanina-idrossilasi
• Nella fenilchetonuria classica il trattamento si basa sulla terapia
dietetica, utilizzando prodotti speciali privi di fenilalanina (es. Phenyl-
free 1- 2; PKU 1- 2 ); per soddisfare le necessità proteiche dell’organi-
smo è necessaria un ’integrazione con miscele aminoacidiche prive
di fenilalanina. Nel primo anno di vita i pazienti affetti possono esse-
re parzialmente allattati al seno (il latte materno contiene approssi-
mativamente 45 mg di fenilalanina /100 mi) .
La durata della terapia dietetica è controversa. Attualmente si ritiene
utile attuare uno stretto controllo fino almeno a 10-12 anni e per-
mettere poi una certa liberalizzazione, mantenendo comunque i livel-
li plasmatici di fenilalanina inferiori a 12 mg/dl. Il trattamento diete-
tico rigido deve essere poi ripreso in et à adulta, prima del concepi-
mento, dalle femmine che prevedono di iniziare una gravidanza, in
quanto Viperfenilalalinemia materna può causare gravi anomalie nel
prodotto del concepimento ( ritardo mentale, microcefalia, cardiopa-
tie congenite e altre malformazioni).
• Nella iperfenilalaninemia lieve (Phe piasmatica 10-16 mg/dl) i pa-
zienti richiedono una dieta povera di fenilalanina, ma hanno per que-
sto aminoacido una maggiore tolleranza . NeH ’iperfenilalaninemia be-
nigna ( Phe piasmatica < 10 mg/ dl) non è necessario alcun tratta-
mento , perch é il tessuto cerebrale viene danneggiato solo da livelli
persistentemente superiori a 12 mg/dl.
TERAPIA
Il piano terapeutico deve essere globale, collegato a una stretta sor-
veglianza e a interventi precoci e aggressivi. Le linee terapeutiche
vengono in genere stabilite da un Centro specialistico di riferimento .
Il pediatra di base, cui spetta il trattamento domiciliare , deve svolge-
re il suo compito in stretto collegamento con il Centro.
n Terapia della malattia polmonare
Provvedimenti essenziali per il trattamento della malattia polmonare
sono:
• terapia dell’ostruzione bronchiale , mediante la fisioterapia respi-
ratoria ( percussione teorica, drenaggio posturale) per la rimozione e
l' aerosolterapia per la fluidificazione dei secreti bronchiali. Per la te-
rapia inalatola vengono utilizzati principalmente:
Mucolitici [-» ] per aerosol, in particolare la dornase alfa ( Pulmazyme f
2,5 mi 2500 U: una fiala al giorno), che frammenta il DNA concentra-
to nell’espettorato, riducendo la viscosit à del muco;
Antibiotici [ -> ], tra i quali ha dimostrato efficacia, riducendo la densi-
t à di Pseudomonas nell’escreato, la tobramicina in formulazione ina-
latola (Tobi f 5 mi 300 mg: una fiala, due volte al giorno, a mesi al-
terni, per 6 mesi);
• terapia antibiotica , indispensabile per controllare l’intensit à e la
progressione dell’infezione polmonare. Gli antibiotici più spesso uti-
lizzati (in molti casi in associazione di più farmaci e in dosaggi mas-
simali) sono riportati nella tabella 72 ( pagina seguente) .
• terapia antinfiammatoria: la somministrazione prolungata di alte
dosi 20-30 mg/ kg/die) di ibuprofene ( es. Brufen cpr 400 e 600 mg,
(
bust 600 mg) si è dimostrata molto utile nel rallentare la progressio-
ne della malattia, mentre attualmente sconsigliato è l’impiego dei
cortisonici , per la scarsa efficacia a fronte degli effetti collaterali .
Il trapianto bipolmonare costituisce la terapia estrema per i pazienti
con malattia polmonare terminale.
R Terapia della malattia gastrointestinale
Si basa sui seguenti provvedimenti:
• trattamento dell ’insufficienza pancreatica , mediante sommini-
strazione di Enzimi pancreatici [-> ] formulati in microsfere gastropro-
tette; i preparati disponibili hanno concentrazioni varie:
Creon 10000 cps ( lipasi 10000 U, proteasi 600 U, amilasi 8000 U)
Creon 25000 cps (lipasi 25000 U, proteasi 1000 U, amilasi 18000 U)
Pancrex cps ( lipasi 13 000 U, proteasi 550 U, amilasi 10 500 U)
175
wsmm
Zittii
S1É® FIBROSI CISTICA
——
asii?
Tab. 72 Antibiotici per le infezioni polmonari nella fibrosi cistica
mmw ;
FIMOSI E PARAFIMOSI
FIMOSI E PARAFIMOSI
Fimosi è detto un restringimento dell’orifizio prepuziale tale da non consentire
.
di retrarre il prepuzio e di scoprire completamente il glande Alla nascita un
certo grado di fimosi è quasi sempre presente; di norma tende però a scom-
parire nei primi 2-3 anni di vita.
Parafimosi è detta una fimosi strozzata , cio è uno strozzamento del glande al-
l' altezza del solco balanico, spesso causato da incaute manovre attuate per
.
cercare di dilatare un prepuzio fimotico
TERAPIA
Ei Fimosi. La vera fimosi richiede di solito l’intervento correttivo ( al-
largamento chirurgico dell’anello fimotico o circoncisione), che va
comunque differito dopo i 2-3 anni di vita, perché, come si è detto,
la presenza di restringimento dell ' orletto prepuziale tende quasi
.
sempre a risolversi entro i primi anni Il trattamento chirurgico va an-
ticipato solo in caso di infezioni locali ricorrenti [-» Balanopostite ] .
Prima di procedere all’intervento è per ò necessario accertarsi che
non si tratti di aderenze balano-prepuziali , che sono fisiologiche nei
primi anni di vita e che di norma si riassorbono spontaneamente pri-
.
ma dell’et à scolare La diagnosi differenziale tra fimosi e aderenze
si fa osservando se il glande non pu ò essere messo a nudo perché
esiste un ristretto anello prepuziale o perché si sono formate sine-
chie tra questo e il glande. Nei casi dubbi, può essere tentato lo
scollamento del prepuzio mediante l ’applicazione, per un tempo
.
massimo di 30 giorni, di una pomata cortisonica (es Nefluan: fluoci-
nolone + lidocaina e neomicina): se il prepuzio si scolla con la poma-
ta non è fimosi; se non si scolla, allora, in genere, lo è. Sono comun-
que da evitare le manovre di scopertura forzata del glande per stac-
care le aderenze: il risultato di tali manovre è quello di ottenere
spesso, oltre al dolore, il sanguinamento del prepuzio e una reazione
fibrosa locale, causa frequente di fimosi cicatriziale vera e propria .
Parafimosi. Lasciata a sé, la parafimosi porta inevitabilmente al-
l’infezione locale e alla gangrena del prepuzio. La riduzione manuale
è di regola efficace, se eseguita tempestivamente; in caso di insuc-
cesso, si pratica, in anestesia generale, un’incisione dorsale a livel-
lo dell’anello ristretto, seguita dopo alcuni mesi dalla circoncisione,
per ovviare all ' antiestetico prepuzio dorsalmente inciso.
FRATTURE OSTETRICHE
FRATTURE OSTETRICHE
Lesioni da parto a carico dello scheletro, più spesso secondarie a distocie. Le
più frequenti sono: 1. frattura della clavicola (in caso di distocia della spalla ,
specie nel neonato macrosomico), generalmente asintomatica, talora con do-
lore e crepitio locale alla palpazione, impotenza funzionale dell ’arto omolatera-
le, riflesso di Moro assente dal lato colpito; 2. distacco epifisario omerale
prossimale ( più spesso nel parto cesareo, in quanto il bambino viene estratto
uncinando 1’ascella ) , caratterizzato da tumefazione alla spalla , dolore, pseudo-
paralisi dell’arto superiore omolaterale (la radiografia è negativa perché la le-
sione si verifica nel tessuto non ossificato, mentre pu ò essere positiva l’eco-
grafia); 3. fratture dell’omero o del femore.
TERAPIA
n Frattura della clavicola: in genere non richiede terapia ( guarisce
spontaneamente nel giro di 15 giorni, con callo sovrabbondante , che
regredisce nel corso di qualche mese). A scopo antalgico può essere
applicato un bendaggio molle per 10-12 giorni .
CI Distacco epifisario omerale prossimale: è sufficiente un bendag-
gio per 10 giorni.
U Fratture dell’omero e del femore: richiedono sempre trattamento
ortopedico ( immobilizzazione gessata).
IMM,
FUNGO OMBELICALE
Vedi: Ombelico del neonato
178
GINECOMASTIA G
GASTRITE
Vedi: Malattia ulcerosa
GASTROENTERITE ACUTA
Vedi: Diarrea acuta
GIARDIASI
EZIOLOGIA Giardia lamblia, protozoo esistente in forma di trofozoita o di cisti
( la forma infettiva è quello cistica). TRASMISSIONE Indiretta ( ingestione di cibi
o acque contaminati) o diretta (mani sporche di feci). INCUBAZIONE 1-4 setti-
mane. CLINICA Può essere asintomatica, oppure manifestarsi come malattia
acuta ( diarrea acquosa, dolori crampiformi, calo ponderale) o come diarrea
protratta con malassorbimento. DIAGNOSI Esame delle feci sia a fresco che
dopo colorazione (poiché le cisti vengono escrete periodicamente e non in con-
tinuazione, esaminare almeno 3 campioni di feci prelevati a distanza di 3-4
giorni uno dall ’altro); esame del secreto duodenale raccolto per aspirazione o
mediante apposita capsula ( enterofest).
TERAPIA
Antiprotozoari [-> ] indicati sono:
Metronidazolo: Flagyl cpr 250 mg: 15 mg/ kg/ die, in 3 somministra-
zioni, per 5-7 giorni ( farmaco di prima scelta)
Tinidazolo: Fasigin cpr 500 mg: 50 mg/kg, in dose unica (ripetere
dopo 15- 20 giorni)
Paromomicina: Humatin scir 25 mg/ml; cpr 250 mg: 25-35 mg/kg/
die, in 3 somministrazioni, per 7 giorni
I soggetti che durante la terapia presentano ricadute devono essere
controllati per una possibile ipogammaglobulinemia (spesso deficit
(Il IgA ).
GINECOMASTIA
Aumento di volume della ghiandola mammaria in soggetti di sesso maschile.
SI può verificare come fenomeno fisiologico nel 60-90% dei neonati (per il pas-
saggio di estrogeni dalla madre al feto; gli effetti si esauriscono in poche setti-
mane) e circa in due terzi degli adolescenti , per l' alterazione del rapporto tra
.
nitrogeni e androgeni nella fase intermedia dello sviluppo puberale La gine-
comastia puberale nella maggior parte dei casi regredisce spontaneamente in
pochi mesi; raramente persiste per più di 2 anni. In fase diagnostica occorre
distinguere la ginccomastia puberale fisiologica , di gran lunga più frequente,
dalla ginecomaslia patologica , secondaria all ' effetto di malattie o di farmaci
( labella 73, pagina seguente). DIAGNOSI Nei casi dubbi ( rapida crescita o co-
nsistenza di altri segni, quali aumento di volume testicolare, presenza di mas-
sa nel testicolo, sintomi sistemici) possono essere indicati: (1) esami di labo-
ratorio mirati in rapporto al quadro clinico ( indagini endocrinologiche: gonado-
tmpine, steroidi gonadici, DHEAS, hCG, ormoni tiroidei; test funzionalit à epati -
G GINOCCHIO VARO E GINOCCHIO VALGO
I. Patologie
•Tumori ormoni-secernenti: surrenalici, ipofisari, testicolari
•Tumori non secernenti ormoni: carcinoma mammario
• Malattie endocrine: ipogonadismi, ipertiroidismo, ipotiroidismo, sindrome
surreno-genitale
• Anomalie cromosomiche: s. Klinefelter, sindrome maschio XX
• Malattie sistemiche croniche: cirrosi epatica, insufficienza renale cronica in
dialisi, fibrosi cistica, malnutrizione (nella rialimentazione)
II. Farmaci
•Ormoni: Androgeni, estrogeni, gonadotropina corionica umana
• Antibiotici: isoniazide, chetoconazolo, metronidazolo
• Psicoattivi: diazepam, amfetamine, antidepressivi triciclici
• Cardiovascolari: amiodarone, metildopa, nefedipina, verapamile
• Droghe: marijuana, alcol, eroine
• Altri: difenilidantoina, penicillamina
TERAPIA
Glnecomastie puberali fisiologiche. Le forme più frequenti di gine-
comastia puberale sono fisiologiche e pertanto non necessitano di
alcuna terapia , ma solo di una presa in carico del problema e della
rassicurazione della abituale transitorietà del fenomeno. Solo quan-
do l ' iperplasia mammaria persiste oltre 1-2 anni ( e ciò fa ritenere im-
probabile la regressione spontanea) o se insorgono problemi psico-
logici è opportuno considerare un trattamento terapeutico, che può
essere farmacologico o chirurgico:
• la terapia farmacologica prevede la somministrazione di Antiestro-
geni [ — » Endocrinologici ] : clomifene (es. Clomid ) 100 mg/ die, per 1-4
mesi o tamoxifene { es. Nolvadex) 20- 40 mg/ die, per 1-4 mesi, oppu-
re di Androgeni deboli ( Danatrol ) 100 mg/die per 1 settimana, poi
100 mg per 2 volte /die, per 6 settimane ;
• la terapia chirurgica viene usualmente proposta ai pazienti con gi-
necomastia persistente di rilevante entità; nelle forme di pseudogi-
necomastia pura si possono utilizzare semplicemente tecniche di li-
posuzione.
U Ginecomastie puberali patologiche. La terapia consiste nelle for-
me organiche, nel trattamento delle cause che hanno determinato la
comparsa della ginecomastia o nella sospensione del farmaco re -
sponsabile in quelle iatrogene .
TERAPIA
• Il ginocchio varo fisiologico non richiede alcun trattamento. I geni-
tori vanno rassicurati che la deformità si corregger à spontaneamente.
• Il ginocchio varo da rachitismo vitamina D-resistente ipofosforemi-
co necessita di terapia medica [-> Rachitismi ] e chirurgica ( solo do-
po congruo periodo , almeno 2 anni di trattamento medico).
• La malattia di Blount va trattata ortopedicamente con docce o ap-
parecchi gessati , e, nelle forme più gravi {> 4 anni) , con correzione
chirurgica ( osteotomia tibiale di riallineamento) .
ri Ginocchio valgo ( ginocchia a X )
Eccessiva angolazione a vertice mediale dell ’asse femoro-tibiale. È fisiologico
nei bambini in età tra 2-3 e 6-7 anni. In alcuni casi, spesso familiari, la corre-
zione non si verifica e la deformità persiste anche dopo quest ’età (ginocchio
valgo vero o essenziale ) . Più raro è il ginocchio valgo sintomatico , espressio-
ne di una patologia organica (sindrome di Marfan , di Larsen , di Pyle; rachiti-
smo vitamina D-resistente, osteocondrodisplasia). La valutazione clinica della
deformità è basata essenzialmente sulla misurazione della distanza intermal-
leolare interna ( d.i. m.i.), che normalmente non supera i 6 cm nel bambino in
piedi e con le ginocchia a contatto.
TERAPIA
• II ginocchio valgo fisiologico non necessita di alcuna terapia, per-
ch é si corregge spontaneamente durante l’accrescimento.
• Il ginocchio valgo vero e quello sintomatico richiedono invece il
trattamento ortopedico, che consiste nelle forme iniziali o scarsa-
mente evolutive in calzature con forti rigidi o semirigidi e speronatu-
ra o piano mediale inclinato; nelle forme accentuate, che non mo-
strano tendenza al miglioramento , in intervento chirurgico di osteo-
tomia.
può essere causata da agenti infettivi vari; nella maggior parte dei casi l’agen-
te responsabile è lo streptococco fi-emolitico di gruppo A. CLINICA Classica -
mente la sindrome nefritica si manifesta 1-2 settimane dopo un ’infezione
.
streptococcica La presentazione clinica e il decorso possono essere vari: esi-
stono casi che decorrono praticamente asintomatici e che vengono scoperti
accidentalmente e altri che mostrano segni di insufficienza renale acuta [ — > ] .
Sintomi più frequenti sono: edema modico, in genere localizzato al volto, so-
prattutto in regione periorbitale; ematuria spesso macroscopica (urine color
' « marsala o coca-cola » ) e proteinuria più spesso modesta ( < 1 g 24 ore); iper
/ -
tensione arteriosa (nei primi giorni può essere grave, potendo anche causare
un’« encefalopatia ipertensiva» ). La fase acuta si risolve rapidamente: l ’ematu-
ria macroscopica, gli edemi, l ’oliguria si attenuano e scompaiono entro 7-15
giorni, mentre la microematuria può persistere per mesi o anni. DIAGNOSI
. Laboratorio: esame urine ( contrazione della diuresi delle 24 ore, con aumento
del peso specifico urinario, ematuria glomerulare, proteinuria generalmente
modesta); indici di funzionalit à renale ( azoto ureico e azotemia possono esse-
re aumentati anche quando la creatinina è normale); natriemia spesso abbas-
sata per la diluizione e iperpotassiemia; complementemia (CH50 e C3) quasi
sempre diminuita nelle forme post - streptococciche; ricerca dell ' eziologìa strep-
tococcica ( TAS da controllare dopo 10-14 giorni). Indagini strumentali ( Rx tora-
ce, ECG, ecocardiogramma) per evidenziare eventuali segni di sovraccarico cir-
colatorio.
TERAPIA
Terapia sintomatica
Deve essere finalizzata a controllare le conseguenze dell’oliguria e
l ’ipertensione arteriosa .
• l ’ edema va corretto con la restrizione idrico- salina, associata a
.
un diuretico Il farmaco di elezione [-> Diuretici ) è:
Furosemide ( Lasix cpr 25 e 500 mg: soluz orale 10 mg/ml; f 2 mi
20 mg; 1-2 mg/kg/die
• l ’ ipertensione arteriosa, se non sufficientemente controllata dal-
la terapia dietetica e diuretica, deve essere trattata con un farmaco
antipertensivo, preferenzialmente con un Ca-antagonista, ad esem-
pio [ — > Antipertensivi ] :
Nifedipina (Nifedicor cpr 20 mg): 0,25-0,50 mg/kg/die
Terapia antibiotica
Il trattamento dell 'Infezione da streptococco va fatto, nei casi in cui
questa sla stata dimostrata, mediante la somministrazione di un ’uni-
ca dose di:
Penicillina G benzatina ( Diaminocilllna 600000 Ul - 1200000 Ul):
600000 Ul (< 6 anni), 1200000 Ul ( > 6 anni)
Non esiste indicazione per il proseguimento della terapia con penicilli-
na al di là della fase acuta, come viene fatto nella malattia reumatica.
182
GUZZU
GOZZO
Aumento di volume della tiroide, Indipendentemente dalle cause che lo hanno
.
determinato e dalla funzionalit à della ghiandola L’aumento può essere diffu -
so o nodularc .
Gozzo diffuso
Poiché il gozzo non è espressione di una singola malattia, ma di un gruppo
eterogeneo di condizioni patologiche a diversa eziopatogenesi, l'aumento di
volume diffuso della ghiandola tiroidea può associarsi a funzionalit à tiroidea
normale ( gozzo eutiroidco ) , ridotta (gozzo ipotiroideo ) o aumentata (gozzo iper-
.
tiroideo ) ( tabella 74)
TERAPIA
Somministrazione di L-tiroxina a dose soppressive (120 pg/m2/ die),
fino alla scomparsa del gozzo (non più di 6-9 mesi), seguita dalla
somministrazione prospettica di sale iodato , usato quotidianamente
nella preparazione degli alimenti.
G GOZZO
TERAPIA
Il trattamento d ' elezione in tutti i noduli tiroidei maligni è la tiroidec-
tomia totale. È comunque opportuno considerare l ' asportazione co-
me necessaria in casi di dubbio anche minimo , soprattutto dopo ri-
petizione della FNAB o in presenza di segni ciinici suggestivi di mali-
gnità.
f ow-chart diagnostico-terapeutica del nodulo tiroideo è illustrata
La ì
nella figura 10 .
1 184
\
m •• V..
' *
GRANULOMA OMBELICALE G
Nodulo cistico V I
Nodulo solido o misto Nodulo solido
fpo o normocaptante o misto
ipercaptante
c
Vedi: Ombelico del neonato
J'
GRANULOMA OMBELICALE
185
é
H HERPANGINA
,
Infezione orofaringea vescicolo-ulcerosa. EZIOLOGIA Generalmente da virus
Coxsakie gruppo A o più raramente, da altri Enterovirus non polio. CLINICA
Febbre spesso elevata, faringodinia intensa, cefalea, anoressia; comparsa en-
tro 2 giorni dall ’esordio di piccole lesioni papulovescicolari circondate da alo-
ne eritematoso nella parte posteriore dell’orofaringe (pilastri anteriori, palato
molle, ugola) ; nelle 24 ore successive le lesioni si ulcerano, poi guariscono in
1- 5 giorni. Va differenziata soprattutto dalla gengivostomatite erpetica (causa-
ta dal virus dell ’Herpes simplex ) localizzata su tutta la cavit à orale, con inte-
—
ressamento anche delle gengive [ » Stomatiti ] .
TERAPIA
Solo sintomatica; alimentazione con cibi freddi o appena tiepidi, se-
miliquidi .
HERPES SIMPLEX «
HERPES ZOSTER
EZIOLOGIA Virus varicella-zoster (WZ). TRASMISSIONE Nella grande maggio-
ranza dei casi è una malattia endogena, dovuta alla riattivazione del WZ, rima-
sto in forma latente nei gangli nervosi sensitivi, dopo la varicella. È anche pos-
sibile che la malattia si manifesti a distanza in un lattante, nato da madre che
ha contratto la varicella nel 2° o 3° trimestre di gravidanza. CLINICA Elementi
maculo-papulosi evolventi in vescicole disposte a grappoli, con distribuzione
dermatomerica, che crostificano nel volgere di 5-7 giorni. Il dolore che prece-
de, accompagna e segue le lesioni cutanee è in genere nel bambino meno in-
tenso rispetto all'adulto. Complicazioni: nevralgia post-erpetica, paralisi moto-
rie di tipo flaccido dei nervi spinali o cranici, neurite retrobulbare, sovrainfezio-
ne batterica delle vescicole. Nei pazienti con deficit immunitari possibile disse-
minazione virale ematogena. Rara ma grave complicanza è l’encefalomielite .
TERAPIA
Analgesici [-» ]: esempio: Lonarid supposte o compresse
Antivirali sistemici [-> ]: Aciclovir ( Zovirax sosp 80 mg/ml; cpr 200-
400-800 mg; fi 250 mg), con la seguente posologia:
• nel bambino immunocompetente: (OS ) 20 mg/ kg/ dose x 4 vol-
te/ die, per 7-10 giorni
• nel bambino immunocompromesso: (EV) 10 mg/ kg/ dose, ogni 8
ore, per 10-15 giorni
PROFILASSI
Non esistono mezzi di profilassi specifici dell’herpes zoster. Le im-
munoglobuline e gli antivirali non hanno azione preventiva. I soggetti
immunocompromessi devono evitare il contatto con pazienti affetti .
186
IDROCELE COMUNICANTE E CISTI DEL FUNICOLO
IDROCEFALO
Entit à patologica conseguente a qualsiasi processo che determini accumulo di
liquido cerebrospinale. EZIOPATOGENESI Può essere ostruttivo ( comunicante
o non comunicante ) oppure ex vacuo ( dilatazione ventricolare secondaria ad
atrofia cerebrale). L’idrocefalo ostruttivo comunicante può essere causato da
infezione ( batterica; da toxoplasma, da CMV) , emorragia subaracnoidea , ma-
lattie del tessuto connettivo ( s. Hurler, acondroplasia) , intossicazione ( vitami-
na A , piombo, tetracicline), malformazione di Arnold-Chiari ; l' idrocefalo non co-
municante può essere secondario a stenosi dell ’acquedotto di Silvio ( congeni-
ta o acquisita ), tumori encefalici o cerebellari, malformazioni della vena di
Galeno, ematoma subdurale della fossa cranica posteriore, malformazione di
Dandy-Walker. CLINICA Nel neonato e nel lattante: aumento rapido della cir-
conferenza cranica ( > 98% centile: invece di circa 3 cm di aumento nel primo
mese e di circa 2 cm nel secondo, si verifica in una settimana l’aumento di
molti centimetri), tensione delle fontanelle, diastasi delle suture, segno del
« sole calante » (globi oculari verso il basso) ; nel bambino segni di ipertensione
— .
endocranica ( » ]: vomito, cefalea, edema della papilla, stupore DIAGNOSI
Prenatale ( idrocefalo prenatale, generalmente da malformazioni o emorragie
intracraniche) mediante eco in gravidanza; postnatale: ecografia cerebrale ( pri-
mi mesi di vita) , TC, RMN.
TERAPIA
Nella maggior parte dei casi è chirurgica, consistente nel drenaggio
liquorale mediante metodiche di shunting, interno o esterno. Attual-
mente viene preferito lo shunt interno, che convoglia il liquor a livello
atriale o peritoneale, utilizzando cateteri e sistemi a valvola. Com-
plicanze possibili dello shunt sono : meningite, peritonite, infezione
della ferita, migrazione o rottura dei cateteri.
TERAPIA
Il dotto peritoneo-vaginale ha tendenza a obliterarsi completamente
entro il primo anno di vita. Dopo tale et à, poiché non ci sono più pro-
babilità di guarigione spontanea, idrocele e cisti del funicolo vanno
I ILEO DA MECONIO
IMENOLEPIASI
.
EZIOLOGIA Hymeno ìepis nana, piccolo cestode TRASMISSIONE Ingestione
delle uova del parassita, trasportate alla bocca con le mani imbrattate da feci
.
o cibi contaminati CLINICA Spesso asintomatica: in casi di elevata carica el-
mintica intestinale, possono comparire dolore addominale, vertigini, convulsio-
.
ni DIAGNOSI Esame parassitologico delle feci .
TERAPIA
Si basa sulla prescrizione di Antielmintici [ -> ] :
Niclosamide (Yomesan cpr 500 mg), da somministrare subito dopo
la prima colazione, per 7 giorni, alla seguente posologia:
< 2 anni: primo giorno 1cpr; giorni successivi 1/ 2 cpr
2-6 anni: primo giorno 2 cpr; giorni successivi 1cpr
> 6 anni: primo giorno 4 cpr; giorni successivi 2 cpr
IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE
Gruppo eterogeneo di patologie geneticamente determinate, caratterizzate da
alterazioni quantitative e / o funzionali del sistema immunitario: si manifestano
clinicamente con un ' abnorme suscettibilità alle infezioni. CLASSIFICAZIONE
Si distinguono ( tabella 76): 1. difetti anticorpalf, 2. difetti combinati ; 3. difetti
dei fagociti; 4. difetti del complemento ; 5. immunodeficienze sindromiche.
CLINICA Le caratteristiche cliniche generali sono sintetizzate nella tabella 77 .
DIAGNOSI 1. Laboratorio a) Nei deficit anticorpali : dosaggio quantitativo delle
immunoglobuline, delle sottoclassi IgG, delle isoemoagglutinine; dosaggio de -
gli anticorpi contro antigeni specifici ( tetano, difterite, polio) dopo immunizza-
zione o contro germi implicati in infezioni per le quali sia stata posta nel pa -
ziente una diagnosi di certezza: percentuale dei linfociti B circolanti, che espri-
mono gli antigeni CD19 e CD20 ( la mancanza o il grave deficit di tali cellule,
in assenza di alterazioni a carico dei linfociti T, caratterizza l’agammaglobuline -
mia congenita), b) Nei deficit dell ' Immunit à cellulare: conta dei linfociti periferi-
ci; determinazione delle sottopopolazioni linfocitarie: reazione cutanea ritarda -
ta ( tossoide tetanico e difterico, PPD); dosaggio dell ’alfa-1-fetoproteina ( so-
.
spetta atassia-teleangectasia); calcemia ( sospetta s Di George ), c ) Nei difetti
del complemento: dosaggio del complemento globale ( CH 50), dei singoli fatto -
ri, degli immunocomplessi circolanti, dei prodotti della scissione, dell 'inattiva-
tore del Ci. d ) Nel difetti dei fagociti: conta dei leucociti con formula, dosaggio
della mieloperossidasi, test di screening al nitroblu di tetrazolio (NBT), dosag-
gio IgE totali e specifiche ( sospetta S. di Giobbe). 2. Indagini strumentali: Rx
torace per aplasia del timo nella s. Di George; indagini radiografiche per identi -
.
ficare processi infetti in atto (Rx cavit à nasali, torace, ecc ). DIAGNOSI PRE-
NATALE Sono attualmente possibili: a) diagnosi basate sullo studio del DNA
188
IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE I
- s. Omenn
- deficit IL-2Ra
• Altri più rari ( immunodeficienza X-recessiva con iper-
lgM , deficit di purina nucleoside fosforilasi, deficit di
.
molecole HLA deficit CD3, sindrome del linfocita nudo)
Deficit del fagociti • Deficit numerici dei neutrofili ( s. Kostmann,
s. Shwachman, neutropenia ciclica)
• Deficit funzionali dei neutrofili (malattia granuloma-
tosa cronica, CGD)
Deficit del complemento •Deficit primitivi del sistema del complemento
Immunodeficienze • Sindrome di Wiskott-Aldrich
associate a sindromi • Sindrome di Di George
• Sindrome di Chediak-Higashi
• Sindrome di Louis-Bar ( atassia-telangectasia)
,
1 1 SCID: Immunodeficienze combinate gravi { Severe Combined Immunodeficiency Disease )
TERAPIA
£3 Deficit anticorpali
• Malattia di Bruton, immunodeficienza comune variabile, deficit di
sottoclassi IgG: terapia sostitutiva con immunoglobuline endovena
(IVIg) [ - Immunoglobuline ] alla dose di 400 mg/kg ogni 21 giorni, da
*
praticarsi per tutta la vita, cercando di mantenere livelli sierici di IgG
> 500 mg/dl. Ogni evento infettivo deve essere attentamente valuta-
to ed eventualmente trattato con antibiotici.
• Deficit selettivo di IgA: non c ’è indicazione alla terapia sostitutiva
con IVIg ( contengono scarse quantità di IgA; possono causare reazio -
ni anafilattiche scatenate da IgE o IgG anti-IgA , spesso presenti nel
siero dei soggetti con difetto di IgA).
• Deficit di sottoclassi di IgG: terapia sostitutiva con immunoglobuli-
ne nei casi con infezioni severe e ricorrenti .
• Ipogammaglobulinemia transitoria del lattante: si risolve sponta-
neamente entro i 2-3 anni; non richiede l ’effettuazione di alcuna te-
rapia.
• Immunodeficienza con iper - lgM (bassi livelli sierici di IgG e IgA, li-
velli normali o aumentati di IgM): l’unica terapia risolutiva è il tra-
pianto di cellule staminali ematopoietiche da donatore HLA-identico
( familiare o volontario); negli altri casi (e in attesa del trapianto ) so-
no indispensabili la somministrazione di immunoglobuline endovena
e la profilassi della pneumopatia da P. carinii con cotrimossnzolo [->
Antibiotici ] .
Deficit combinati
• Immunodeficienze combinate gravi (SCIO ): terapia di scelta è il
trapianto di cellule staminali ematopoietiche ; in attesa del trapianto ,
proteggere il bambino con immunoglobuline endovena; trattamenti
antibiotici, antivirali, antifungini al bisogno.
• Deficit di ADA ( adenosina deaminasi ): in casi in cui non sia dispo-
nibile un donatore di midollo compatibile, è praticabile la terapia so-
stitutiva con somministrazione periodica per via intramuscolare di enzi-
ma di origine bovina coniugato con polietilenglicole ( PEG-ADA ) .
U Deficit dei fagociti
.
• Neutropenia congenita severa (s Kostmann ): somministrazione
sottocutanea di fattore di crescita granulocitario ( G-CSF) [-> Fattori di
crescita emopoietici ], anche a dosi elevate (> 10 pg/kg/die, fino anche
a 120 pg/ kg/ die) .
• Sindrome di Shwachman: nei casi più severi può essere indicato il
ricorso al G-CSF.
• Neutropenia ciclica: trattamento con G-CSF a dosaggi meno eleva-
.
ti rispetto alla s Kostman; in casi meno gravi può essere sufficiente
la profilassi antimicrobica ciclica a partire dai giorni che precedono il
momento del nadir della conta dei neutrofili.
• Malattia granulomatosa cronica (CGD): la terapia si fonda sulla
profilassi antimicrobica e antifungina con cotrimossazolo e itracona-
zolo; nel caso di infezioni batteriche, devono essere somministrati
antibiotici con alto indice di penetrazione intracellulare ( rifampicina ,
azitromicina , cotrimossazolo ); le infezioni fungine vanno combattute
con amfotericina B liposomiale o con voriconazolo . Per potenziare
190
IMPETIGINE
IMPETIGINE
È la forma di piodermite più superficiale, che interessa gli strati sub-cornei e
malpighlani della cute. Ne esistono due forme: non bollosa e bollosa. EZIOLO-
GIA l ' impetigine non bollosa (che è la più frequente: 70% dei casi ) è causata
più frequentemente dallo stafilococco aureo , più raramente dallo streptococco
beta-emolitico di gruppo A; l' impetigine bollosa è invece causata sempre e so-
lamente dallo stafilococco aureo . CLINICA Impetigine non bollosa: inizialmen-
te si manifesta con macule eritematose, che si trasformano in piccole vescico-
le o pustole, che rapidamente si rompono , dando luogo a tipiche croste gialla-
stre. Le sedi più tipiche sono il volto e le estremit à, ma l’infezione può diffon-
dersi in altre parti del corpo. Nel 90% dei casi è presente linfoadenopatia re-
.
gionale Impetigine bollosa: è caratterizzata da bolle flaccide su base eritema-
tosa, a contenuto inizialmente limpido, successivamente bianco-grigiastro, poi
giallo, purulento; le bolle facilmente si rompono ed evolvono in erosioni super-
.
ficiali circolari od ovalari Sedi più colpite sono volto, glutei, tronco, perineo,
estremit à. In epoca neonatale le lesioni possono essere molto estese e porta-
re a gravi sintomi generali ( disidratazione, shock); questo quadro viene defini-
to malattia di Ritter o «sindrome del bombino sbollentato » o staphylococcal
skalded skin syndrome, causata dalle esotossine di alcuni ceppi di stafilococ -
.
co aureo DIAGNOSI L ’esame colturale permette di isolare i batteri responsabili .
TERAPIA
Terapia locale
È sufficiente nella maggior parte dei casi, e si avvale di Antibiotici
topici [-> Dermatologici ] , tra i quali più efficaci sono la mupirocina
(Bactroban crema e pomata) e l’acido fusidico (Fucidin crema e un-
guento). L’applicazione va fatta 2-3 volte al giorno, per 7-10 giorni.
Terapia sistemica
Nelle forme diffuse alla terapia topica va associata la somministra-
zione di Antibiotici [ -> ] betalattamasi resistenti, come iamoxicillina
con acido clavulanico (es. Augmentin) o cefalosporine quali il cefaclor
.
(es. Panaccf ) o il cefprozil ( es Procef ) .
L’antibioticoterapia va prolungata per almeno 7-8 giorni, anche se la
malattia migliora visibilmente; se l’impetigine non migliora dopo po-
chi giorni dall’inizio della cura, va variata in base all ’antibiogramma .
La staphylococcal skalded skin syndrome va trattata in ospedale
con isolamento in culla, infusione parenterale di liquidi ed elettroliti e
.
terapia antibiotica elettivamente antistafilococcica (es vancomicina ) .
^ . .
Proteus , Pseudomonas aeruginosa Klebsiella Aerobactcr aerogencs\ i batteri
Gram-positivi più frequenti sono lo Staphilococcùs aureus ed epidcrmidis e lo
Streptococcus tipo B. PATOGENESI Nella maggior parte dei casi l ' infezione av-
- -
vrcne pqr via ascendente ( microrganismi di origine fecale raggiungono l ' uretra
e da quite vescica ); la via ematogena è molto rara, tranne che nel neonato.
.Fattori patogenètìci importanti sono: a) la virulenza batterica (capacità dei bat -
teri uropatogeni di aderire alle mucose delle vie urinarie); b ) lo stasi urinaria
-secondaria a urdpatie ostruttive ( valvole dell ’uretra posteriore, stenosi della
giunzione pielo ureterale o uret èr - vescicale, ureterocele, calcoli) o ad altera
^
trioni funzionali ( dissinergia vescic ó’- sfinteriale, vescica « instabile » ) o anatomo
funzionali (vescica neurologica) * c ) reflusso vescico-uretcralc ( RVU ) [ -> ] (in
competenza della giunzione uretrò - vescicafe, che consente il passaggio di uri
.
pa per via reflua dalla vescica all ’uretere e quindi al rene) CLINICA Nei primi
2 anni di vita sintomi assenti o .aspecifici ( scarsa crescita ponderale, anores-
192
.
sia, vomito, diarrea); nel neonato possibili segni settici Nelle età successive
sintomatologia più specifica ( disuria, pollachiuria, urine malèodoranti); la pre-
~
sénza di febbre con brivido dòiorènombare o addominale evocano il sospetto
cli pielonefrite. DIAGNOSI i^. Diagnosi d’infezione a ) Esame delle urine con os-
servazione microscopica del sedimento urinario (leùcocituria; batteriuria signi-
ficativa b) UrinocoUura ( significativa se > 100000/ml; dubbia se 10000 '
100000‘ .
/ml; negativa se < 10000/ml) 2. Diagnosi di sede Febbre e ,valori '
elevati di VES e PRC sono più spesso presenti nelle IVU alte e sono di -più rar #
Vlscontro nelle cistiti (ma non sono indicatori specifici); la conferma' assoluto
(ma non opportuna nella pratica quotidiana!) può essere data solo dalla scinti-
grafia con DMSA ( v. oltre). 3. Indagini strumentali a) Ecografia renale: è l sa > ^
me da eseguire in prima istanza in un bambino con IVCT accertata; permette di
~
'evidenziare ostruzioni o lesioni parenchimali d ì una certa entit à, ma hofTè sùk
TTcientc per escludere un RVU di modesta entit à, b) Cistouretrografia i / retro-
’
mmzidrialc (CUM): pratic abìièTà~distanza di almeno 4 settimane dall ’infezione,
va richiesta nei casi di sospetta IVU complicata, per stabilire la presenza e il gra-
XfcTBi RVU e l’esistenza di ostruzioni nelle vie urinarie infeTiori (attualmente all'e-
sanie tradizionale con mezzo di contrasto, si preferisce la CUM con radionuclidi,
tfiu'sensibilc, che evita l’esposizione Roentgen), c) Scintigrafia con DMSA (acido
dimercaptosuccinico): praticabile dopo un mese dalla malattia, rappresenta la
metodica più accurata e sensibile per la valutazione delle cicatrici renali.
TERAPIA’
Se esiste un fondato sospetto di infezione urinaria, la terapia va ink
ziata prccocemenfer subito dopo aver prelevato un campione di uri-
ne per l ’esame e la coltura. In particolare un trattamento antibiotico
tempestivo delle pielonefriti è un fattore importante per evitare il ri-
schio di esiti cicatriziali a carico del parenchima renale. La terapia
comprende pertanto due fasi: tempia empirico iniziale ( secondo le
indicazioni riportate nella tabella 78) e terapia mirata, eventualmen-
te modificata sulla base dei dati forniti daH ’antibiogmmma.- £ («a ?>- c
La durata della terapia è indicativamente di 5-7 'giorni nelle infezioni
.
basse e di 7-10 giorni nelle pielonefriti. Nel neonato l ’infezione uri-
naria va sempre trattato come una pielonefrite. Colture delle urine
:\ LW .UA COJT 'o J- .ov i n •* • o
h *
^ '
Tab. 78 Terapia empirica delle Infezioni delle vie urinarle
PROFILASSI
In caso di infezioni delle vie urinarie ricorrenti (> 3 episodi in un an-
no) §Tindicataja scopo profilattico la somministrazione continuativa
di antibiotici a basso dosaggio ( 20-30% della dose piena) in unica
somministrazione serale, per almeno 6 mesi. I farmaci comunemen-
“ “
— —
te utilizzati e i rispettivi dosaggi sono riportati nella tabella 79.
Durante il trattamento
" Tl ’i rif urinaria
della sterilita
_
se. Jn c aso dj _
11
nuoya
I
,
1
è opportuno mantenere
Mhinkrwiwrr Z ..
-
mediante
.
^
,
. ,,
urinocolture
*
un adeguato
- = IJIH i i f c f ninnili
'
eseguite
.irifèzione questa va trattata secondo
*
circa
io
controllo
ogni me-
schema
/ ,n
Primi 3 mesi di vita Arnoxicillina / 15 - 20 mg/kg/ dose unica serale
J. ^
Arioso. /4Z / JUX acido clavulanico f
TERAPIA
È importante il colloquio con i genitori per spiegare la benignità e
transitorietà del fenomeno e per cercare di individuare e possibil-
mente correggere i fattori ambientali sfavorevoli. Pu ò essere presa
in considerazione l’eventuale somministrazione dei cosiddetti Immu-
nostimolanti [-»], alcuni di derivazione batterica ( es. Lantigen,
Biomunil , Broncho vaxom ) , altri «timici » di sintesi ( es. Polimod ) .
INFLUENZA I
I imaitrafEKl
EZIOLOGIA Virus influenzali di tipo A, B e C. TRASMISSIONE Generalmente
per inalazione di prodotti della tosse o starnuti di pazienti infetti; in alcuni casi
anche per contatto interumano diretto o tramite veicoli inanimati. L ’essere
umano può anche infettarsi con virus A suino o aviario. INCUBAZIONE Breve
(1-3 giorni ). CLINICA Esordio improvviso con febbre, cefalea, malessere, mial-
gie; successivamente predominano i sintomi respiratori ( tosse, congestione
nasale, faringodinia, ecc.). Complicanze: polmonite batterica secondaria, più
raramente polmonite primitiva da virus influenzale; miocardite; otite media.
Nei iattanti piccoli l’influenza può causare un quadro simile a quello della sep-
si e occasionalmente provocare laringite stenosante ( tosse abbaiante, disp-
nea, tachipnea, ipossia, pallore, sudorazione, a volte fino al collasso respira-
torio e cardiocircolatorio) e/o bronchiolite [-»]. DIAGNOSI Isolamento virale su
tampone faringeo o espettorato. Recentemente sono stati messi in commercio
test rapidi per la diagnosi, che permettono l’identificazione dell ’agente eziolo-
gico in una decina di minuti , al letto del malato.
TERAPIA
È consigliabile il riposo a letto; l ’apporto di liquidi deve essere ade-
guato. Farmaci utilizzabili sono;
Antipiretici [-»]: paracetamolo ( es. Tachipirina ). Da proscrivere è la
somministrazione di acido acetilsalicilico (rischio di sindrome di
Reye [-> ]).
Antivirali [-> ] antinfluenzali: somministrati entro 48 ore dall ’esordio
dell ’influenza, possono ridurre i sintomi e accorciare la durata della
malattia. I farmaci approvati per i bambini sono l ’ oseltamivir e lo za-
namivir per l ’influenza A e B ( tabella 80).
195
I INIBIZIONE DELLA LATTAZIONE
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: l’influenza con isolamento virale va notifi-
cata con segnalazione immediata ( classe I) .
• Vaccinazione: va praticata dopo i - 6 mesi di vita, con vaccino split
o a sub-unità ai bambini che presentano aumentato rischio di com-
plicazioni [-» Vaccini ].
• Chemioprofllassi: non deve essere considerata un’alternativa alla
vaccinazione, ma è un importante ausilio al controllo e alla preven-
.
zione della malattia Gli Antivirali [ -> ] antinfluenzali approvati per la
profilassi nei bambini sono lo zanamivlr e l’oseltamivir ( tabella 80) .
Indicazioni principali sono: protezione dei bambini ad alto rischio non
vaccinati o di quelli vaccinati nelle due settimane prima dello svilup-
po della risposta immunitaria; protezione di bambini a rischio au-
mentato di infezioni gravi o di complicazioni che hanno controindica-
.
zioni alla vaccinazione ( es bambini con reazioni anafilattiche alle uo-
va ); soggetti immunodeficienti con risposta anticorpale al vaccino
probabilmente scarsa; controllo di epidemie influenzali in comunit à
chiuse di bambini istituzionalizzati .
INSONNIA
Disturbo caratterizzato dall’incapacit à a Iniziare il sonno (difficoltà di addor-
.
mentamento) oppure al suo mantenimento (risvegli notturni) In rapporto alle
cause , si distinguono: 1. Insonnie primitive , dovute a cause comportamentali,
del bambino o dei genitori, o a cause ambientali; 2. insonnie secondarie pro-
vocate principalmente da coliche, disturbi respiratori ostruttivi, reflusso ga-
stroesofageo, intolleranze alimentari.
TERAPIA
Una volta esclusi fattori causali estrinseci (insonnie secondarie), il
primo intervento terapeutico deve consistere nell’applicazione di un
atteggiamento affettivo-pedagogico tranquillizzante e nella cura di un
.
ambiente rassicurante ( es luce soffusa durante la notte) .
Il trattamento farmacologico deve essere preso in considerazione
solo nei casi in cui i provvedimenti psicologici non si siano dimostra-
ti in grado di risolvere il problema. I farmaci Sedativi-ipnotici [ -> ] più
idonei ( da usare per brevi periodi) sono i derivati antistaminici:
Niaprazina ( Nopron scir 3 mg/ml): 1mg/ kg/ c/ose unica serale
INSUFFICIENZA CARDIACA
Vedi: Scompenso cardiaco
196
INSUFFICIENZA CORTICOSURRENALICA I
INSUFFICIENZA CORTICOSURRENALICA
EZIOPATOGENESI L’insufficienza corticosurrenalica include tutte le condizioni
in cui è ridotta o assente la secrezione degli ormoni corticosurrenalic ì. 1 .
Forme primitive ( difetto primitivo della corteccia surrenalica): a) congenite:
ipoplasia surrenalica congenita, deficit familiare di glicocorticoidi, iperplasia
surrenale congenita [ — » ] ( forme con perdita di sali) , pseudoipoaldosteronismo,
.
adrenoleucodistrofia; b) acquisite: lesioni granulomatose ( es tbc ), infezioni ( s .
Waterhouse-Friderichsen), autoimmuni ( m. Addison), emorragie (es. neonatali,
CID), iatrogene. 2. Forme secondarle e terziarie ( insufficiente stimolazione
ipotalamo-ipofisaria): a) deficit di ACTH e del suo releasing factor ( CRF); b) so-
.
spensione non graduale di terapia con glicocorticoidi CLINICA a ) Nei pazienti
con ipoplasia surrenalica, difetti della steroldogencsi o pseudoipoaldosteroni -
smo I sintomi Iniziano poco dopo la nascita e sono quelli caratteristici della
-
perdita di sali ( difetto d ì crescita, vomito, letargia, disidratazione, collasso car
diocircolatorio). b ) Nei bambini più grandi con malattia di Addison l ’esordio è
più graduale, con ipotonia muscolare, anoressia, perdita di peso, ipotensione
arteriosa. Se la condizione non viene riconosciuta e trattata, può sopravvenire
una crisi surrenalica acuta ( cute cianotica e fredda, polso rapido e debole,
.
grave ipotensione arteriosa, possibile decorso fatale) L’iperpigmentazione cu-
tanea, caratteristica delle forme con deficit di cortisolo ed eccessiva secrezio-
ne di corticotropina ( ipoplasia surrenalica primitiva, deficit familiare di glico-
corticoidi, adrenoleucodistrofia, morbo di Addison), manca nei pazienti con de-
fied di corticotropina. DIAGNOSI Laboratorio a) Esami ematochimici: glicemia,
natriemia (ridotte) , calcemia ( aumentata) , acidosi, b) Esami ormonali: ACTH
(elevato o normale nelle forme primitive, basso nelle forme secondarie ); corti-
solo basale basso o assente ( diagnostico se < 3 pg/ dl); test di stimolo con
ACTH (normale se cortisolo > 20 mg/dl); test al metopirone; autoanticorpi an-
.
ti-surrene (m Addison). Esami strumentali: TC surrene , Rx cranio, RMN cere-
brale.
TERAPIA
EJ Insufficienza surrenalica cronica. La terapia consiste nella som-
ministrazione cronica degli ormoni carenti .
• Nelle forme primitive la terapia sostitutiva deve correggere la ca-
renza degli ormoni glicocorticoidi e, quando presente, di quelli mine-
ralcorticoidi:
- Glicocorticoidi [-» Cortisonici sistemici], dando la preferenza a:
Idrocortisone ( Hydrocortison cpr 10 mg) : 10- 25 mg/m2 /die, in 3
somministrazioni
oppure, se questo non è disponibile (non è in commercio in Italia):
Cortisone acetato ( Cortone acetato cpr 25 mg): 20 mg/m2 / die, in 3
somministrazioni
- Mineralcorticoidi [ -> Endocrinologici: Ormoni corticosurrenalicì ]:
Fludrocortisone (Florincf cpr 0,1 mg) 0,05-0,3 mg/ die, in 2 sommi-
nistrazioni
• Nelle forme secondarie la terapia sostitutiva con glicocorticoidi è
analoga a quella attuata nelle malattie primitive, mentre non è ne-
cessaria la terapia con mineralcorticoidi, perché la secrezione di al-
dosterone è conservata. Neiripopituitarismo è necessario associare
la terapia specifica , in base alla carenza degli ormoni ipofisari. 197
I INSUFFICIENZA RENALE ACUTA
TERAPIA
Terapia eziologica
E5 IRA prerenale. Essendo generalmente secondaria a uno stato di
ipoperfusione, è potenzialmente reversibile con la correzione degli
squilibri emodinamici che l’hanno causata. Il volume circolante va
reintegrato rapidamente con soluzioni appropriate a seconda dell’e-
ziologia: soluzione salina isotonica ( 20 mg/kg nella la ora) e /o pla-
sma (10-15 ml /kg), albumina al 20% (0,5-1g/ kg) o sangue intero ( 5-
10 ml / kg).
198
INSUFFICIENZA RENALE ACUTA I
Tab. 81 Parametri di laboratorio utili per la diagnosi differenziale tra
IRA prerenale e IRA renale
Farmaco Dose
Calcio gluconato 10% 0,5 ml/kg (ev in 2- 4 min)
Na bicarbonato 2-3 mEq/kg (ev in 30-60 min)
Glucosio 0,5 g/kg ( ev in 30 min)
più
Insulina 0,1U/kg
Resine a scambio ionico 1g/kg ( per os o per clisma)
( Kayexalate)
TERAPIA
Terapia conservativa
• Acidosi. Va corretta con un apporto di bicarbonato di sodio per via
orale sufficiente a mantenere il livello di bicarbonatemia attorno a
22 mEq/l.
• Liquidi ed elettroliti. L ' apporto di acqua va ristretto solo in caso
di oliguria e in presenza di iponatriemia ed edema. I pazienti con
ipertensione, edema o insufficienza cardiaca possono richiedere
una restrizione di sodio , talvolta unitamente a una terapia aggressi-
va con furosemide (1-4 mg/ kg/ 24 ore). L ’iperpotassìemia può esse-
re controllata mediante una riduzione dell ’apporto dietetico di potas-
sio (evitando legumi e frutta) e la somministrazione di resine a
scambio cationico ( Kayexalate 1g/ kg).
• Nutrizione. L’ apporto calorico ottimale nell ’IRC è sconosciuto, ma
a causa del ritardo di crescita occorre comunque fornire a questi
bambini una quota calorica maggiore di quella consigliata per l’età,
aggiungendo alla dieta carboidrati (zucchero, marmellata, miele, poli-
meri del glucosio ) e grassi ( trigliceridi a catena libera: olio MCT). Se
l ' apporto calorico non è sufficiente, può essere instaurato un regime
alimentare con sonda naso -gastrica o gastrostomia. L’ apporto pro-
teico non va ristretto ( 2 , 5 g/ kg/ 24 ore ), ma ottimizzato, privilegian-
do le migliori proteine animali ( latte, uovo ) e utilizzando, per il latte,
formule a basso contenuto di fosforo.
• Ritardo di crescita. Attualmente il ritardo staturale viene trattato
somministrando somatropina ( es. Genotropin ) [ - Endocrinologia:
Ormoni ipofisi anteriore], alla dose di 0,045 -0,050 mg/ kg/ die, per
via sottocutanea.
201
. •
INTERTRIGINE
Terapia sostitutiva
Quando l’IRC è molto avanzata (filtrato glomerulare > 15 ml/ min/
1,73 m2) è necessario ricorrere alla dialisi (peritoneale oppure emo-
dialisi). Miglior soluzione rispetto alla dialisi è il trapianto di rene
(che può essere effettuato da cadavere o meglio da donatore viven-
te, in genere da genitore).
INTERTRIGINE
Infezione superficiale localizzata alle pieghe cutanee (inguinali, interglutee,
ascellari, interdigitali). EZIOLOGIA È riferibile in genere alla Candida albicans
(intertrigine candidosica) o/ e allo stafilococco aureo. CLINICA Le pieghe ap-
paiono interessate nelle parte centrale da macerazione e ragadi, in quella im-
mediatamente periferica da eritema e desquamazione e ancor più esterna-
mente da piccole pustole sparse. Durante il periodo neonatale e nella prima
infanzia l’intertrigine candidosica si localizza preferenzialmente alla regione in -
.
guino -perineo -anale, ed è spesso secondaria a candidosi intestinale DIAGNO-
SI Confermata dall'esame microscopico e dalle colture .
TERAPIA
È indicato il trattamento con Antimicotici topici [ -H> Dermatologici ] imi-
dazolici (es. Canesten crema 1%, Daktarin cutaneo crema 2%), che
sono dotati di attività, oltre che antifungina, anche antibatterica .
Nei casi di intertrigine candidosica recidivante, soprattutto periana-
le, può essere utile una bonifica del tubo digerente con nistatina per
os (es. Mycostatin sosp orale 1000000 Ul /ml): 1 mi x 4 volte al
giorno, per 5 giorni.
.
Intolleranza alimentare di tipo enzimatico, dovuta a deficit di lattasi (v tabella
202
. .
4 a pag. 17) Può essere primitiva o secondaria 1. L ’ Intolleranza primitiva
IPERLIPIDEMIE I
può essere: a ) congenita neonatale , molto rara, caratterizzata dalla comparsa
di sintomi ( diarrea acquosa, con feci acide a pH < 5,5) sin dai primi giorni di
vita; b) a inizio tardivo (ipolattasia di tipo adulto ), che si manifesta in genere
dopo i 5-6 anni, con dolori addominali crampiformi post-prandiali, flatulenza,
.
borborigmi, diarrea meno grave 2. L ’intolleranza secondaria può verificarsi a
seguito di enteropatie diarroiche acute, subacute o croniche. L’evenienza più
.
frequente è la sindrome post -enteritica DIAGNOSI Misura del pH fecale (<
5,5); clinitest sulle feci ( > 0,5%); breath test dopo carico orale di 2 g/ kg di lat-
tosio ( eliminazione di H 2 > 20 ppm ).
TERAPIA
Hi Intolleranza congenita: è necessaria l’esclusione completa e pe-
renne del lattosio dalla dieta. Nel lattante si ricorre ai latti speciali
.
dclattosati [ -» sez. Ili Dietetici ]; es AL 110 , Aptamll HN25 .
n Intolleranza tardiva di tipo adulto; il deficit, sebbene perenne, è
sempre parziale e il paziente può quindi tollerare piccole quantit à di
latte, derivati del latte a basso contenuto di lattosio ( es. formaggi
quali parmigiano, fontina, groviera, asiago) e lo yogurt Proponibili .
anche preparati di lattasi [ -> Enzimi digestivi ] (Silact gtt) , da aggiunge-
re al latte prima dell’assunzione (5 gtt ogni litro di latte).
E! Intolleranza secondaria a enteropatie diarroiche: data la frequen-
te concomitanza con intolleranza alle proteine del latte vaccino, è
opportuno in queste forme utilizzare Latti speciali [ - sez. Ili Dietetici ]
^
privi di proteine del latte: latti di soia (es. Aptamll soya , Isomil , Mellin
.
soia ) o idrolisati proteici spinti (es Alfarè , Aptamil Pregomin ).
di- \ '.
(
INTOLLERANZE ALIMENTARI
vedi: Allergie alimentari
IPERBILIRUBINEMIA NEONATALE
Vedi: Itteri neonatali
IPERCOLESTEROLEMIE
Vedi: Iperlipidemie
r . IPERLIPIDEMIE
Alterazioni del metabolismo lipidico coinvolgenti i lipidi plasmatici ( colesterolo
ii triglicerldi) e le lipoproteine che li veicolano nel sangue. Livelli elevati di cole-
titerolo in età pediatrica sono predittivi di rischio di cardiovasculopatia arterio-
.
v clerotica (CAD: Coronary Artery Disease ) in et à adulta. Inoltre l’ipertrigliceri-
domla severa si associa ad un aumentato rischio di pancreatite acuta. EZIO-
LOGIA Possono essere primitive ( genetiche) o secondarie ad altre patologie
(ipotiroidismo, nefrosi, insufficienza renale, malattie da accumulo, diabete
.
inollito, epatite, colestasi, lupus sistemico, ipopituitarismo, s Cushing) CLI- .
NICA Le principali iperlipidemie primitive sono elencate nella tabella 83, pagi-
203
IPERLlf-IDEMIE
TERAPIA
Terapia dietetica
Secondo le raccomandazioni formulate dalla Societ à Italiana di
Nutrizione Pediatrica, la dieta ideale per il trattamento dell’ipercole-
sterolemia in bambini di et à superiore ai 2 anni deve avere le se-
guenti caratteristiche:
- proteine: 12-14% delle calorie totali ( con rapporto proteine animali
e vegetali di 1:1);
- carboidrati: 60% delle calorie totali ( con rapporto carboidrati com-
plessi e semplici di 3:1);
- lipidi: meno del 30% delle calorie totali, ma non al di sotto del
25%, con corretta suddivisione tra acidi grassi saturi (10% del tota-
le) , monoinsaturi (10-15%) e poiinsaturi ( 5-10%) , utilizzando solo oli
vegetali poiinsaturi " dietetici " o “ vitaminizzati ", cioè supplemental
con antiossidanti (l’olio di oliva extravergine contiene naturalmente
quote elevate di antiossidanti );
- colesterolo: preferibilmente < 100 mg/1000 Calorie; comunque
non oltre 300 mg/ die;
- fibre: quota calcolata in base alla formula g/ die = 5 + et à del bam-
bino in anni ( met à solubili e met à insolubili).
Le calorie giornaliere vanno ripartite in 20% tra colazione e spuntino;
40% a pranzo, 10% a merenda, 30% a cena.
La dieta giornaliera raccomandata è riportata nella tabella 85 ( pagi-
na seguente) .
Terapia farmacologica
Viene riservata in genere a pazienti di et à superiore a 10 anni affetti
da dislipidemie genetiche in forma grave, nei quali, dopo 12 mesi di
un adeguato trattamento dietetico, i valori di colesterolo LDL si man-
tengano superiori a 190 mg/ dl , oppure superiori a 160 mg/ dl in pre-
senza di familiarit à per cardiovasculopatia precoce (< 55 anni) o pre-
senza nel bambino o nell’adolescente di almeno due fattori di rischio
(obesità, ipertensione, diabete, fumo, ipoHDL-emia).
Gli Ipolipemizzanti [ -» ] approvati per l'uso in et à pediatrica ( dopo i 10
anni di et à) sono le resine sequestranti gli acidi biliari e le statine.
• Le resine sequestranti gli acidi biliari sono farmaci che riducono
il colesterolo piasmatico totale e LDL, attraverso un legame irreversi-
205
/
.
Tab 85 Indicazioni dietetiche per il trattamento dell’ipercolesterolemia nel
bambino
bile con gli acidi biliari nel lume intestinale. La resina in commercio
in Italia è:
Colestiramina (Questran bust 4 g: somministrare in 2 dosi in abbon-
dante acqua, prima dei pasti): iniziare con 2 g/die; aumentare
gradualmente la dose in base alla necessit à e tollerabilit à , fino a
8 g/ die
• Le statine sono farmaci inibitori competitivi della HMG-CoA redut-
tasi, che catalizza una tappa precoce della biosintesi del colestero
.
lo L’effetto principale è costituito dalla riduzione dei livelli di colo
sterolo LDL. Sono state recentemente approvate per l ’uso in bambi
ni di et à superiore a 10 anni con ipercolesterolemia familiare etero
zigote le seguenti statine: atorvastatina ( es. Torvast cpr 10- 20-40
.
mg) , lovastatina (es. Rextat cp 20 mg), pravastatina (es Aplactin cpr
20 e 40 mg), simvastatina ( es. Sinvacor cpr 10-20-40 mg). Vengono
somministrate alla dose di 10-40 mg/die, iniziando con la posologia
più bassa e aumentandola gradualmente in base ai risultati.
luogo a sindromi surreno- genitali: deficit di 21-idrossilasi (il più frequente: ol-
tre il 90% dei casi), deficit di llf ì- idrossiìasi , deficit di 3[ì -idrossisteroidodei-
drogenasi , deficit della 17-idrossilasi (v. tabella 86) .
Tab. 86 Dati clinici e di laboratorio dei deficit enzimatici responsabili della
Iperplasia surrenale congenita
.
promessa; le femmine presentano già alla nascita segni di pseudoermafroditi-
r mo femminile e di mascolizzazione dei genitali esterni (ipertrofia del clitoride,
207
> •
' '
• terapia di emergenza: •
n Deficit di 3(ì-idrossisteroldodeidrogenasi
In questo deficit (meno del 2% dei casi) è compromessa la sintesi del cortiso-
lo e dell ' aldosterone; i neonati sono pertanto soggetti a crisi da perdita dì
sali. Poiché non vengono sintetizzati anche testosterone e androstenedione, i
maschi presentano un quadro di virilizzazione incompleta ( ipospadia con o
.
nonza scroto bifido, criptorchidismo) Le femmine possono presentare modica
virilizzazione , dovuta a elevati livelli di DHEA, che è un debole androgeno.
Terapia. Consiste nella sostituzione sia glicocorticoide che mineral-
corticoide con idrocortisone e fludrocortisone, rispettivamente. I ma-
schi genetici incompletamente virilizzati cresciuti come maschi, pos-
sono essere trattati durante la prima infanzia con preparati di testo-
sterone depot , per aumentare le dimensioni del pene; in età pubera-
le è necessaria la terapia sostitutiva testosteronica.
• I IPERTENSIONE ARTERIOSA
IPERTENSIONE ARTERIOSA
In et à pediatrica si definisce ipertensione arteriosa l’aumento dei valori pres-
sori oltre il 95° percentile in almeno tre differenti occasioni, facendo riferimen-
to alle tabelle dei percentili basate su et à, sesso e statura ( v. Appendice 2 ) . In
rapporto ai valori pressori stimati, l' ipertensione arteriosa è classificata come
.
riportato In tabella 87 EZIOLOGIA Può essere essenziale (o primaria), oppure
.
secondaria a una causa identificabile Le cause variano in base all’et à del
bambino ( tabella 88); l’incidenza deH’ipertensione essenziale aumenta con
.
l' età ed è più comune a partire dai 12 anni CLINICA Le forme essenziali sono
di solito asintomatiche; nelle forme secondarie il quadro clinico è quello della
.
patologia di base DIAGNOSI In presenza di ipertensione è indispensabile la
valutazione dei polsi periferici , con rilevazione della pressione in entrambi gli
arti superiori e almeno in un arto inferiore (una differenza di pressione > 20
mmHg a favore degli arti superiori pu ò considerarsi diagnostica per coartazio-
.
ne aortica) Nella tabella 89 sono riportate le indagini di I e II livello da effet-
tuare per la valutazione del bambini con ipertensione arteriosa .
TERAPIA
Scopo della terapia antipertensiva deve essere la riduzione della
pressione al di sotto del 95° percentile per l ’et à, il sesso e la statu-
ra: L’approccio terapeutico comprende; ( a) provvedimenti non farma-
cologici , rivolti ai fattori di rischio più importanti: riduzione del so-
vrappeso, modificazioni dietetiche (in particolare restrizione del con-
sumo di sodio), attivit à fisica dinamica o anaerobica ( nuotare, corre-
re, andare in bicicletta); (b) provvedimenti farmacologici , differenziati
a seconda che si tratti di ipertensione cronica o acuta ( crisi iperten-
sive).
n Ipertensione cronica
• Indicazioni al trattamento farmacologico dell’ipertensione arterio-
sa, secondo le recenti linee guida della NHBPEP ( National High
Blood Pressure Education Program ) , sono: (a) ipertensione sintoma-
tica; ( b) pazienti con danno d’organo; (c ) ipertensione secondaria;
210
li umuioiv/ m.nmumwwn
•
212
• La scelta dei farmaci è un argomento controverso e deve essere
affrontato in modo pragmatico, tenendo presente il meccanismo fi-
.
siopatologico che determina l ’ipertensione Le linee guida più recen-
ti consigliano come prima scelta l ’impiego di farmaci appartenenti
alle seguenti 5 categorie: ACE-inibitori , antagonisti recettoriali del-
l ’angiotensina II , p -bloccanti, Ca-antagonisti , diuretici. Solo in casi
particolari può essere indicato l’utilizzo in aggiunta di altri 3 gruppi:
adrenergici centrali (clonidina, metildopa ), bloccanti periferici ( doxa-
zosina ), vasodilatatori diretti (minoxidil).
• La gestione terapeutica più idonea consiste nell ’inlziare con un
solo farmaco alla dose più bassa, per poi aumentarla progressiva-
mente, fino a raggiungere l’effetto terapeutico; in caso di mancata ri-
sposta al primo farmaco può essere presa in considerazione l’asso -
ciazione di più farmaci .
n Crisi ipertenslve
Le crisi ipertensive sono condizioni cliniche di ipertensione acuta se-
vera ( pressione arteriosa > 99° centile + 5 mmHg) che possono
mettere a rischio la vita del paziente. In base alla presenza o all ’as-
senza di danni agli organi bersaglio vengono distinte in emergenze e
urgenze intensive.
• Le emergenze Ipertenslve , associate a danni d’organo secondari
( quali encefalopatia iportensiva , edema polmonare acuto, insuffi-
cienza ventricolare sinistra acuta), si sviluppano in poche ore e ri-
chiedono un intervento immediato, preferibilmente con farmaci som-
ministrati per via endovenosa, con l’obiettivo di ridurre la pressione
del 25% nelle prime due ore e poi gradualmente nei 3- 4 giorni suc-
cessivi ( la riduzione troppo rapida può interferire con la perfusione
.
dei vari organi e causare ischemia cerebrale) Gli Antipcrtcnsivi [-> ] di
scelta in questi casi sono il nitroprusslato sodico e il labetalolo ( v .
tabella 91).
IPERTENSIONE ENDOCRANICA
EZIOLOGIA Tumori cerebrali, idrocefalo, edema cerebrale, encefalopatia iper -
.
.
tensiva emorragie cerebrali, traumi cranici, meningiti, encefaliti, ascessi cere-
brali CLINICA I sintomi classici sono rappresentati da cefalea, vomiti a digiu-
.
no, diplopia- strabismo, edema papillare Nei bambini di et à inferiore ai 2 anni,
nei quali le fontanelle e le suture craniche sono ancora aperte, l’ipertensione
endocranica determina aumento della circonferenza cranica, fontanella breg-
matica tesa e ampia , posizione degli occhi « a sole calante » , irrequietezza e ir -
. .
ritabilità DIAGNOSI Esame fondo oculare EEG, TC o RMN; rachicentesi nei ca-
si sospetti di sanguinamento o meningite ( non praticare se non è stato esclu-
so un tumore in fossa cranica posteriore) .
TERAPIA
Terapia chirurgica
È indicata in presenza di tumore , ascesso , ematoma subdurale , idro-
cefalo ( derivazione ) .
Terapia medica
In caso di edema cerebrale da traumi cranici, s. di Reye , encefaliti,
meningoencefaliti , insufficienza epatica acuta e nell ’encefalopatia
ipertensiva i provvedimenti terapeutici sono:
• Cortisonici ( — > ], soprattutto efficaci nell ’edema cerebrale post-
traumatico e in alcune condizioni di edema infiammatorio: desameta-
sone ( Decadron f 1 mi 4 mg e 2 mi 8 mg): 1 mg/ kg ( EV ) .
• Diuretici [-» ] osmotici: mannitolo al 20% ( Isotol fi 250 e 500 mi ):
( EV ) 0, 5-1 g/ kg ( inizio ); 0 ,25- 0 , 5 g/ kg/ dose ogni 4- 6 ore ( manteni-
mento ) .
• Ventilazione assistita ( iperventilazione ): provocando ipocapnia, in-
duce vasocostrizione e riduzione del flusso cerebrale .
IPERTIROIDISMI
.
Eccessiva produzione di ormoni tiroidei La maggior parte dei casi è rappre
sentata dalla malattia di Graves-Basedow, che si manifesta tra i 10 e i 15 an
214 .
ni Rara è la forma neonatale del nato da madre ipertiroidea .
Malattia di Graves-Basedow
EZIOLOGIA Autoimmune organospecifica, determinata principalmente dalla
produzione di anticorpi diretti contro il recettore del TSH dotati di offetti tireo-
.
stimolanti CLINICA Esordio generalmente lento, con turbe del comportamen-
to, labilit à emotiva, agitazione; successivamente tachicardia, sudorazione,
ipertensione arteriosa, dimagramento, accelerazione della crescita; volume
della tiroide variabile, ma con un attento esame si riscontra gozzo in quasi tut -
.
ti i pazienti; esoftalmo nel 50% dei casi Eccezionali in pediatria le crisi Ureo -
tossiche ( tachicardia severa con ipertermia, insufficienza cardiaca, coma).
.
DIAGNOSI 1 Laboratorio: dosaggio degli ormoni tiroidei e del TSH ( valori ele-
vati di fTj e fT 4 e bassi di TSH permettono di porre la diagnosi di ipertiroidi-
smo); dosaggio autoanticorpi (gli autoanticorpi contro il recettore del TSH
( TRAb ) sono presenti nell’82-100% del casi e consentono la diagnosi patoge-
netica della m. di Graves, differenziando tale patologia dalla fase tircotossica
.
delle tiroiditi) 2. Indagini strumentali: ecografia tiroidea; scintigrafia tiroidea
(ghiandola uniformemente ipercaptante) .
TERAPIA
Opzioni possibili sono: terapia medica, terapia chirurgica, terapia ra-
diante.
Terapia medica
Si basa sulla somministrazione di:
Antitiroidei [ -» Endocrinologie/]: farmaco di scelta è il
Metimazolo (Tapazole cpr 5 mg): dose iniziale 0,5-0,7 mg/kg/die, in
2 somministrazioni giornaliero; dose di mantenimento (dopo il
raggiungimento deH’eutiroidismo) 0,3-0,4 mg/kg/ die
•
.
Il trattamento va programmato per più anni ( spesso oltre i 6); nel
50% dei casi alla sospensione si verifica una ricaduta ( solitamente
entro 6 mesi). In caso di ricaduta, la terapia può essere ripresa.
Beta-bloccanti [-»]: possono essere associati nella fase iniziale del
trattamento, quando la sintomatologia sia molto spiccata:
Propranololo Onderai cpr 40 mg): 1 mg/ kg/ die, in 4 somministra-
zioni giornaliere
Terapia chirurgica
La tiroidectomia subtotale è indicata in caso di mancata risposta al-
la terapia medica. Per 3 settimane prima e 1 dopo l’intervento, per
evitare l’insorgenza di crisi tircotossica post-operatoria, è indicata la
somministrazione di una soluzione iodoiodurata di Lugol [ -> Endocrino-
logici: AntitiroideiJ, alla dose di 3-6 gocce / die, in 3 somministrazioni.
Terapia radiante
La terapia con radio -iodio nei paesi europei è praticata con riluttanza
In età pediatrica, per i possibili rischi di carcinogenesi successiva;
va comunque evitata a! di sotto dei 5 anni di vita .
215
Ipertiroidismo neonatale
EZIOLOGIA Passaggio transplacentare di autoanticorpi tireostimolanti (TRS
Ab) e inibenti (TRB Ab); si verifica nel 2% circa dei nati da madre con m di .
.
Graves attiva oppure In remissione CLINICA Neonato di basso peso; gozzo di
dimensioni variabili; irritabilit à, ipertermia, esoftalmo, tachicardia, talora
scompenso cardiaco. Tende a risolversi spontaneamente nel giro di 2-6 mesi
ma se non riconosciuto e trattato adeguatamente, può causare una cranioste -
.
nosi prematura DIAGNOSI fT 3 e fT elevati, TSH basso;* presenza d ì anticorpi
*
antirecettore del TSH nel siero .
TERAPIA
Si basa sulla somministrazione di Antitiroidci [-> Endocrinologie /]:
Metimazolo (Tapazole cpr 5 mg): 0,3 mg/kg x 3 somministrazio-
ni/ die
Ioduro di K ( Soluzione Lugol ): 1gt ( 8 mg) x 3 somministrazioni/ die
Nelle forme più severe, può essere necessaria la somministrazione
di liquidi per via parenterale, digitale, propranololo ( 2 mg/kg/die, in
3 somministrazioni, ogni 8 ore).
IPERTROFIA ADENOIDEA
Aumento di volume del tessuto adenoideo. Si riscontra con frequenza nei bam-
bini dai 3 ai 7 anni e tende successivamente alla regressione spontanea.
EZIOLOGIA Può essere secondaria a Infezioni rinofaringee recidivanti oppure
esprimere uno stato costituzionale di tipo ereditario. CLINICA Difficolt à allo re
spirazione nasale, rinite persistente, voce nasale ( rinolalia chiusa posteriore),
russamento nel sonno, spesso tosse tormentosa soprattutto di notte. L’insuf -
ficiente ventilazione dell ' orecchio medio per ostruzione delle tube di Eustachio
può portare a ipoacusia da trasmissione; ricorrenti episodi di otite acuta con-
ducono a un ulteriore aggravamento e stabilizzazione deH 'ipoacusia. In alcuni
soggetti, specie se si associa anche ipertrofia tonsillare, si può manifestare la
sindrome di apnea nel sonno. DIAGNOSI Rinoscopia posteriore, rinofaringo
scopia con fibroscopio nasale flessibile .
TERAPIA
Terapia medica
L’instillazione nasale di soluzione fisiologica può favorire la respira
zione e fluidificare le secrezioni. Recentemente è stata evidenziata
l’efficacia, nel ridurre l’ostacolo adenoideo, dei cortisonici topici na
sali [-> fenologici ], es. Becotlde nasale (beclometasone), Nasonex ( mo
metasone), somministrati periodicamente ( « adenoidectomia medica»).
Terapia chirurgica
«
PROFILASSI
Nel neonato a rischio:
• alimentazione enterale il più precocemente possibile; oppure:
• somministrazione fin dal primo giorno di vita di:
Calcio gluconato 10% f 10 ml 1g (1mi = 9 mg Ca elemento):
2-4 ml/kg/ die EV, infusione continua
• controllo giornaliero della calcemia, fino alla sua stabilizzazione.
TERAPIA
Ipocalcemia asintomatica:
.
• se calcemia < 7 mg/ dl ( n. a termine ) o < 6 mg/ dl ( n pretermine):
Calcio gluconato 10% f 10 ml 1g (1mi = 9 mg Ca elemento ):
6 ml/kg/die EV (infusione continua) oppure OS (nei pasti)
• se calcemia superiore a valori suddetti: nessun trattamento (gene-
ralmente normalizzazione spontanea entro 3 gg) .
Ipocalcemia sintomatica:
• attacco: Calcio gluconato 10 %: 2 ml/kg EV in 10 min (ripetibile, se
necessario , dopo 15 min);
• mantenimento: Calcio gluconato 10%: 6 ml/kg/die EV infusione
continua oppure OS ( stessa dose suddivisa nei pasti) .
Ipocalcemia persistente o ricorrente:
• in attesa della diagnosi eziologica (e qualora non sia possibile de-
terminare la magnesiemia): Magnesio solfato 10% f 10 mi (10 mg
Mg/ml) 0,8 ml / kg EV in 5 min;
• eventualmente, in un secondo tempo: metaboliti della vitamina D 217
[ -> Vitamine]: calcifediolo ( Didrogyl gtt: 1gt = 5 pg) 5-10 pg/kg/ die; in
caso di persistenza dell 'ipocalcemia: calcitriolo (Rocaltrol cps 0,25
Mg) 0,03-1pg/kg/die .
I metaboliti della vitamina D devono essere somministrati solo per il tempo ne-
cessario a correggere la calcemia: il livello terapeutico è molto prossimo a
quello tossico, per cui possono facilmente causare ipercalcemia.
IPOGALATTIA
Vedi: Alimentazione al seno (problemi nell’-)
IPOGAMMAGLOBULINEMIE
9
IPOGLICEMIA NEONATALE
Glicemia < 35 mg/ dl nelle prime 72 ore di vita e < 40 rng/dl successivamente
nel neonato con peso > 2500 g; < 20 mg/ dl nella prima settimana di vita nel
neonato con PN < 2500 g. In rapporto alla durata si distinguono: Ipoglicemie
transitorie , limitate ai primi giorni di vita, e ipoglicemie persistenti ( o ricorrenti)
nel periodo successivo. EZIOPATOGENESI 1. Nelle ipoglicemie transitorie le
cause sono rappresentate da problemi in gravidanza ( diabete materno; IUGR ;
somministrazione alla madre di farmaci ipoglicemizzanti, beta -bloccanti, beta
stimolanti) o da problemi neonatali ( prematurit à, asfissia, ipotermia, insuffi
ciente apporto di glucosio ). 2. Nelle Ipoglicemie persistenti le possibili cause
sono: a) iperinsulinismo ( s. Beckwith- Wiedeman, microadenoma fi-cellulare,
dismaturità insulare, deficit di glucagone ); b ) affezioni endocrine ( panipopitui
tarismo, deficit di GH, deficit di cortisolo, ipotiroidismo); c ) difetti congeniti del
metabolismo (glicogenosi tipo I, galattosemia, intolleranza al fruttosio, deficit
del metabolismo degli aminoacidi). CLINICA Spesso asintomatica, altrimenti
sintomi aspecifici: irritabilit à, tremori, convulsioni, ipotonia, letargia, tachipnea,
218
crisi di apnea , vomito , ipotermia , sudorazione . DIAGNOSI Laboratorio: gl ìce-
mia ( controllare sin dal primo giorno nei neonati a rischio ) , insulinemia ( rap-
porto insulinemia: glicemia > 0, 25 nelle forme iperinsulinemiche ); chetonemia
( assente nell ' ipoglicemia iperinsulinemica ). Nelle forme con normoinsulinemia
valutare enzimi preposti alla glicogenolisi e alle neoglucogenesi, alanina , acido
lattico , acido piruvico , ormoni controinsulari , test al glucagone. Indagini stru-
mentali: ecografia pancreatica .
PROFILASSI
Nel neonato a rischio: alimentazione precoce ( se possibile per via
cnterale); controllo della glicemia (ogni 2 ore fino alla stabilizzazio-
ne, poi ogni 4 ore) .
TERAPIA
n Ipoglicemia asintomatica
• Glicemia > 20 mg/ dl , in assenza di fattori di rischio: alimentazione
enterale con soluzione glucosata 5%; se il n. non tollera l’alimenta-
zione enterale e/o la glicemia rimane bassa: soluzione glucosata al
10 % EV ( 5 mg/ kg/min) .
• Glicemia < 20 mg/ dl : soluzione glucosata 10% EV (6 mg/kg/min);
controllare la glicemia ogni 30 min e incrementare la concentrazione
di glucosio, fino a raggiungere una glicemia di 40 mg/ dl .
Ipoglicemia sintomatica transitoria
• Soluzione glucosata 10%: 200 mg/kg EV in bolo, seguita da perfu-
sione continua di 6 mg/ kg/min, aumentando poi gradualmente la
concentrazione, sotto controllo della glicemia ogni 30 min, fino alla
normalizzazione: raggiunta questa, ridurre l ’apporto di glucosio ( di 4 -
6 mg/ min) e iniziare, prima possibile, l’alimentazione entérale .
• Per il neonato di madre diabetica: v. alla voce corrispondente.
Ipoglicemia sintomatica persistente
In attesa della diagnosi eziologica, che consente il trattamento della
condizione causale:
• Soluzione glucosata 10% EV, aumentando l’apporto fino anche a
20 mg/ kg/min, attraverso catetere venoso centrale.
• Idrocortisone ( es. Flebocortid fi 2 mi 25 mg) ( se necessario), alla
dose di 2,5 mg/ kg (EV o IM ) x 2 somministrazioni/die ( agisce stimo-
lando la gluconeogenesi) .
• Terapie eziologiche in casi specifici:
- forme da iperinsulinismo: diazossido per os [ -» Antl- lpoglicemici ]
(Progllcem cps 25 e 100 mg) 8-15 mg/ kg/ die, in 3 somministrazioni
( farmaco antipertensivo, che, somministrato per os, inibisce la se-
crezione di insulina ); in caso di insuccesso, dopo un mese: pancreo -
tomia;
- glicogenosi tipo I: pasti piccoli e frequenti, ricchi di amidi non cotti
( Maizena ), oppure nutrizione enterale continua notturna con soluzio-
ne glucosata;
- galattosemia, intolleranza al fruttosio: escludere dalla dieta, ri-
spettivamente, lattosio o, nel secondo caso, fruttosio e saccarosio; 219
I IPOGLICEMIA POST-NEONATALE
TERAPIA
Terapia delle crisi
La crisi ipoglicemica va trattata con:
Soluzione glucosata al 20%: 2 ml /kg (EV rapida); passare poi a un
mantenimento con soluzione glucosata al 10% ( 50 ml /kg/ h) , fi-
no alla stabilizzazione.
Glucagone [-» Anti-ipoglicemici ] (Glucagen fi 1 mi lmg): può essere
somministrato contemporaneamente al glucosio, alla dose di
0,025-0,1 mg / kg / dose (IM, EV, SC) (max 1 mg), ripetibile se ne-
cessario, fino a 3-4 volte neH ’arco della giornata ( ha effetto tran-
sitorio; è inefficace neH’ipoglicemia chetotica e nella glicogenosi).
Terapia eziologica
Ipoglicemia da iperinsulinismo. La terapia è in prima istanza me-
dica e consiste in:
• Farmaci che riducono la secrezione insulinica; possono venire uti-
lizzati:
Diazossido ( Proglicem cps 25 e 100 mg) [ -> Anti -ipogliccmici ]: 3-8
mg/ kg/ die, in 3-4 somministrazioni (effetti collaterali: ipertricosi
e, per impiego prolungato, miocardiopatia dilatativa)
Octreotide ( Sandostatina fi 5 ml 1 mg; f 1 mi 0,05-0,1-0,5 mg) [ ->
Endocrinologici: Ormoni ipotalamici ]: 20- 40 pg/ kg/ die, in 3-4 som-
ministrazioni sottocute, in caso di mancata risposta al diazossi-
do ( effetti collaterali: rallentamento della crescita, steatorrea,
calcolosi biliare )
• Dietoterapia: pasti diurni ravvicinati, sondino nasogastrico nottur-
no; aggiunta di carboidrati a lento assorbimento ( amido di mais-mai-
zena), che garantiscono per molte ore la fornitura di glucosio.
La terapia chirurgica (pancreatectomia subtotale) è necessaria nei
casi di inefficacia del trattamento medico. È gravata da importanti
sequele a distanza (diabete mellito, disturbi dell ’assorbimento inte-
stinale per insufficienza del pancreas esocrino ) .
Ipogllcemie chetotiche
- .
Ipoglicemia chetotica semplice Allo scopo di anticipare la risolu-
zione spontanea di questa sindrome, la terap ì a è basata su pasti
frequenti ad alto contenuto proteico e glucidico. Durante le malattie
.
intercorrenti va consigliata la ricerca di chetoni nelle urine, la cui evi-
.
denza precede di alcune ore l' ipoglicemia In presenza di chetonuria,
devono essere somministrate al bambino bevande a elevato conte-
nuto di carboidrati.
- Ipoglicemie secondarie a difetti enzimatici o a endocrinopatie. Il
trattamento consiste nella terapia della malattia primitiva.
IPOGONADISMI
Vedi: Pubert à ritardata
IPOMAGNESIEMIA NEONATALE
È definita da concentrazione piasmatica del magnesio < 1,6 mg/dl. EZIOLO-
GIA 1. Apporto di Mg insufficiente ( prematurit à, deficit materno e / o ridotto ap-
porto neonatale, ritardo di accrescimento intrauterino, diabete materno insuli-
no-dipendente, malassorbimento intestinale); 2. perdite di Mg aumentate ( per-
dite gastroenteriche, atresia delle vie biliari, epatite, tubulopatie renali, diureti-
.
ci dell’ansa, exsanguinotrasfusione); 3 disturbi dell ' omeostasi ( iperfosfate-
mia , ipoparatiroidismo ). CLINICA Spesso asintomatica; altrimenti ( di solito per
magnesiemia < 1,2 mg/ dl) sintomi aspecifìci: ipereccitabilit à , apnea , bradicar-
dia, tremori, convulsioni ( quadro praticamente sovrapponibile a quello dell’ipo -
calcemia). DIAGNOSI Si basa essenzialmente sulla determinazione di magne-
siemia, calcemia (l ’ipomagnesiemia spesso provoca ipocalcemia: l’ipomagne-
221
I IPONATRIEMIA
TERAPIA
E3 Ipomagneslemia asintomatica: nessuna terapia, a meno che non
coesista ipocalcemia ( vedi), che spesso si risolve soltanto se si cor-
regge l’ipomagnesiemia.
Ipomagnesiemia sintomatica: la terapia consiste nella sommini-
strazione di:
Magnesio solfato 10 % f IO mi (IO mg Mg/ml)
• attacco: 0 ,8 ml/kg ( EV in 5 min), con monitoraggio della fre-
quenza cardiaca; se necessario ripetere 0 , 5 ml/kg ( EV in 5 min) ; ,
• mantenimento: 0 , 5 ml/kg EV o IM x 2 somministrazioni/ die,
oppure OS x 4 somministrazioni/ die.
IPONATRIEMIA
Concentrazione sierica di sodio < 130 mEq/l. EZIOPATOGENESI Può verificarsi
.
per quattro meccanismi: 1 diminuzione dell’acqua corporea e del sodio, per
perdita renale (diuretici, insufficienza surrenalica, acidosi tubulare renale ) o
per perdite extrarenali ( sudorazione abbondante, fibrosi cistica, vomito, diar-
rea); 2. aumento dell ’acqua corporea con mantenimento del sodio: sindrome
da inappropriata secrezione di ADH [ -»], ipotiroidismo , polidipsia, deplezione
di potassio ; 3. aumento dell ’acqua corporea prevalente su quello del sodio:
sindromi edemigene da scompenso cardiaco , sindrome nefrosica, insufficien-
za epatica e renale; 4. pseudoiponatriemia da iperglicemia (per ogni aumento
di 100 mg % di glicemia il Na si abbassa di 1,6 mEq /l) iperproteinemia, iperli-
pemia. CLINICA li quadro clinico dipende oltre che dalla malattia di base , dah
l’entità e dalla rapidit à della perdita di Na. Segni clinici compaiono in gènere
quando la sodiemia scende < 120 mEq/ l e sono principalmente di tipo neuro-
logico: astenia, vomito , cefalea, convulsioni, coma fatale in caso di inefficace
.
correzione dello squilibrio elettrolitico
TERAPIA
• Iponatrlemla asintomatlca. Si corregge In genere con la sola re-
strizione idrica (pari a circa la metà del fabbisogno idrico). In presen-
za di patologia sottostante (sindrome nefrosica, insufficienza cardia-
ca) è indicato anche l’uso di diuretici [-> ], come la furosemide ( che
induce diuresi prevalentemente acquosa).
• Iponatriemia sintomatica. I casi sintomatici (convulsioni, coma)
impongono un trattamento immediato mediante soluzioni ipertoni-
che, quali sodio cloruro al 3% (0,5 mEq/ml), in modo da portare la
natriemia a circa 120-125 mEq/ l.
. ••• •• - ••
• ;
• v. La correzione deve essere fatta rapidamente, al massimo entro
un’ora, senza per ò eccedere i IO mEq/l; una correzione più rapida
222
IPOPARATÌROIDISMO E PSEUDQIPQPARATIROIDISMO I
comporta il rischio di una mielinolisi centrale pontina ( documentata
però solo nell’adulto). La dose da somministrare può essere calcola-
ta mediante la formula:
NaCI 3% (mi) = 10 mEq/l x peso corporeo ( kg) x 0,6
Superata la fase acuta, la sodiemia va poi definitivamente corretta in
modo lento, incrementando i livelli ematici di 5-10 mEq/l ogni 4 ore.
IPOPARATÌROIDISMO E PSEUDOIPOPARATIROIDISMO
In età pediatrica si distinguono due principali ipofunzioni paratiroidee: 1) ipo-
paratiroidismo , dovuto a ridotta produzione di paratormone (PTH); 2) pseudoi-
poparatiroidismo, causato non da deficit ormonale, ma da resistenza degli or-
gani bersaglio al PTH .
ipoparatiroidismo
Quadro clinico caratterizzato da ipocalcemia e iperfosforemia conseguente a
insufficiente secrezione di paratormone ( per deficit ipotalamico o ipofisario).
EZIOLOGIA L'ipoparatlroidismo può essere congenito , per difetti di sviluppo
delle paratiroidi, o acquisito , dovuto a un. processo autoimmune o a cause ia-
trogene ( v. tabella 94). CLINICA È correlata all ’et à e rapidità di insorgenza del-
l’Ipocalcemia. Si distinguono ( a) forme acute , caratterizzate da tetania [-> ] ,
convulsioni, segni di irritabilità muscolare; ( b) forme croniche o parziali , rap-
presentate da parestesie , crampi muscolari , astenia, irritabilit à ( tetania laten-
te ) . DIAGNOSI Laboratorio: caicemia (bassa) , fosforemia (elevata), fosfatasi
alcalina (normale o bassa), PTH ( livelli plasmatici bassi). Indagini strumentali:
ECG ( prolungamento dell'Intervallo QT); RX o TC del cranio ( possono evidenzia-
.
re calcificazioni dei gangli basali)
Ipoparatlrotdismo congenito
%
TERAPIA
• Crisi ipocalcemica (tetania, convulsioni). Somministrare immedia-
tamente:
Calcio gluconato 10% f 10 mi: 2 ml/ kg (EV lenta)
Successivamente continuare con infusione venosa lenta di 5
ml/kg/die, con continuo monitoraggio della frequenza cardiaca e del-
la caicemia .
,
i IPOPITUITARISMO
TERAPIA f
TERAPIA
Deficit isolato di GH. Nei bambini con classica carenza di GH il
trattamento deve essere iniziato il prima possibile, mediante sommi-
nistrazione di GH biosintetico DNA ricombinante ( somatropina) [->
Endocrinologiei: Ormoni ipofisi anteriore [-^ ] per via sottocutanea, nel-
le ore serali, alla dose di 0,025 mg/kg/ die (durante la pubert à alcu-
ni autori ritengono necessario aumentare la dose , fino a raddoppiarla).
La massima risposta al GH si ottiene nel primo anno di trattamento;
successivamente la crescita di ricupero continua , ma in misura mi-
nore. La terapia deve protrarsi fino al raggiungimento della statura
definitiva al termine del periodo puberale.
Nelle forme di resistenza periferica al GH ( sindrome di Laron e altre
mutazione nel recettore GH), caratterizzate da livelli di GH normali o
225
I IPOSPADIA
ut i
ì i
TERAPIA
La terapia dell’ipospadia è chirurgica. L’età ideale per la correzione
.
in un bambino di buona salute è 12 mesi Complicazioni possibili so -
no: la fistola uretrocutanea (la più comune ), la stenosi del meato o
restringimenti anastomotici dell’uretra prossimale, che possono so -
stenere la comparsa di diverticoli. Dopo l ’uretroplastica, nei primi
giorni dopo la dimissione , si può verificare un ' ostruzione del neo
meato (in genere sostenuta da un banale « edema postoperatorio » ) .
In questa evenienza il bambino deve essere tempestivamente riman-
dato nella struttura dove è stato operato, richiedendo provvedimenti
226
di competenza specialistica chirurgico-pediatrica .
irUIIKUlLJI Ò MU I
IPOTIROIDISMO
.
Difettosa produzione di ormoni tiroidei Può essere congenito o ac-
quisito.
Ipotiroidismo congenito
EZIOLOGIA 1. Forme permanenti: a) primitive, da disgenesia tiroidea (90% dei
casi), difettosa ormonogenesi, carenza di iodio ( gozzo endemico), resistenza pe-
riferica agli ormoni tiroidei: b) secondarie, da deficit di TSH ipofisario o di TRH
.
ipotalamico; 2 forme transitorie , da carenza ambientale di iodio, passaggio
transplacentare di farmaci antitiroidei o anticorpi antitiroidei materni, prematu-
rit à. CLINICA Alla nascita peso e lunghezza sono normali, ma le dimensioni
craniche possono essere un po ' aumentate, per mixedema cerebrale; l’ittero
fisiologico è spesso prolungato. In assenza di terapia, con il passare delle set-
timane, si evidenzia il quadro classico, con tipiche manifestazioni somatiche
( viso paffuto , radice nasale allargata, narici antiverse, capelli e cute secchi,
addome prominente con ernia ombelicale), ritardo nello sviluppo neuropsichi-
co, bassa statura (nanismo disarmonico), sviluppo puberale generalmente ri-
tardato ( talvolta invece la pubert à è precoce ). DIAGNOSI 1. Screening neona-
tale: dosaggio di T 4 e TSH su goccia di sangue capillare raccolto su carta da
filtro in 3 a-5 a giornata di vita. Il neonato risultato positivo viene immediatamen-
te richiamato e sottoposto a prelievo per il dosaggio sul siero degli ormoni ti-
roidei. 2. Laboratorio: dosaggio degli ormoni tiroidei e del TSH: permette di in-
dividuare tutti i casi di ipotiroidismo congenito, sia primitivi (bassi valori di T4 e
alti valori di TSH ) sia secondari (bassi valori di T4 e TSH); è possibile individua-
re anche i sospetti deficit di TBG (bassi valori di T4, normali valori di TSH). In ca-
so di anamnesi materna positiva per patologie tiroidee, è necessaria anche la ri-
.
cerca degli anticorpi antitiroidei materni 3. Indagini strumentali: Rx ginocchio
(assenza dei nuclei distale del femore e prossimale della t ìbia); ecografia della
.
tiroide; scintigrafia tiroidea con I131 o Tc°°
TERAPIA
Deve essere iniziata il più precocemente possibile, entro il primo
mese di vita, per evitare un ritardato sviluppo rleuropsichico. È di tipo
sostitutivo e si basa sulla somministrazione per tutta la vita di
Ormoni tiroidei [-> Endocrì nologici ]:
Levotiroxina ( Eutirox cpr 25-50-75-100-125-150 pg)
Il farmaco deve essere assunto in unica dose giornaliera, al mattino,
a digiuno, 20-30 minuti prima del pasto. La posologia varia con l’e-
t à: < 6 mesi 8-10 pg/kg/ die; 6-12 mesi 6-8 pg/ kg/die; 1-5 anni 5-6
Mg/kg/ die; 6-12 anni 4-5 pg/kg/die; > 12 anni 2-3 pg/ kg/die.
È necessario il monitoraggio clinico e biochimico, con determinazioni
periodiche di FT 4 ( da tenere ai limiti alti della norma) e di TSH ( da te-
.
nere a livelli bassi, ma non di soppressione ) Segni clinici di sovra-
dosaggio sono: tachicardia, sudorazione , diarrea, irritabilit à, tremori,
insonnia. Il sovradosaggio prolungato nel tempo può determinare ec-
cessivo avanzamento dell’et à scheletrica e precoce saldatura delle
cartilagini di coniugazione. Il follow-up dei pazienti comprende: con-
trolli clinico- auxologici e ormonali (FT4 e TSH) una volta al mese nei
primi 6 mesi, ogni 3 mesi dai 6 ai 12 mesi, ogni 6 mesi successiva -
mente; controlli neuropsichici a 3 e a 6 mesi, a 1 anno e a 6 anni;
valutazione dell ’et à ossea (Rx polso e mano sinistra) ogni 2 anni. 227
I IRSUTISMO
• •-V
;
Ipotiroidismo acquisito
EZIOLOGIA 1. Forme primitive: tiroidite autoimmune di Hashimoto [ -^ ], caren-
za alimentare di iodio, ingestione di farmaci o sostanze gozzigene (antitiroidei,
.
antiepilettici), esposizione a pregressa radioterapia del collo, 2 Forme secon-
darie a tumori ipotalamici o ipofisari ( specie craniofaringioma), a interventi di
neurochirurgia o a terapia radiante a carico del cranio. CLINICA Segno più rile-
vante è il rallentamento della crescita staturale; generalmente passano diversi
mesi o anni tra l’insorgenza dell’ipotiroidismo e la comparsa dei classici segni
clinici ( aumento di peso, gozzo, apatia, letargia, cute pallida e secca, intolle-
ranza al freddo, debolezza muscolare, pubert à ritardata o precoce). DIAGNOSI
Si basa sulla riduzione dei livelli di FT e sull ’aumento dei livelli di TSH\ \’ FT3 è
di solito ridotto, ma può anche essere* normale. Anticorpi anti-perossidasi tiroi-
dea (TPO) e anti -tireoglobulina (TG) sono presenti nel 90% dei casi di tirodite
autoimmune. Può essere opportuno valutare anche l’età ossea (Rx mano e
polso sn). Il test al TRH permette di distinguere l ’ipotiroidismo da disfunzione
ipofisaria (bassa o assente risposta del TSH allo stimolo) dall ’ipotiroidismo da
disfunzione ipotalamica (picco di TSH dopo stimolo ritardato ma elevato nel
tempo) .
TERAPIA
Consiste nella somministrazione di L-tiroxina (Eutlrox cpr), alla dose
di 100 pg/m2/die, Che va comunque monitorata sulla base dei livelli
di TSH .
.W5
IRSUTISMO n'- V .l - i- !
I
Androgenl ( TTT)
,r
170PH tt LH T 170PH T =
DHEASt LH/FSH > 2 T T=
Ecografia / TC o RMN
pelvi e addome androsten. T test, t A t=
test, t androsten. T D T=
I l
Tumori Tumori Sindrome Sindrome Irsutismo
surrenalici testicolari adreno- ovaio idiopatico
o ovarici genitale policistico
UTERI NEONATALI
Condizioni neonatali in cui la bilirubina sierica è sufficientemente elevata da
causare una colorazione gialla della cute e delle sclere (l'ittero si evidenzia cli-
nicamente quando la bilirubinemia supera i 5 mg/ dl). Le iperbilirubinemie si
distinguono in: non coniugate ( o indirette ) e coniugate (o dirette). Il rischio de-
gli itteri patologici consiste, per quelli da bilirubina non coniugata nella possi-
bilit à di danni al SNC ( encefalopatia bilirubinica), per quelli da bilirubina coniu-
gata nella possibilit à di danno al fegato o alle vie biliari .
Uteri a bilirubina non coniugata ( indiretta )
Sono caratterizzati da aumento della bilirubinemia totale con una quota a rea-
.
zione indiretta > 80% Possono essere non patologici (ittero fisiologico, ittero
da latte materno) o patologici. EZIOPATOGENESI 1. Itteri non patologici: a)
Vittero fisiologico è dovuto all ’aumentata produzione di bilirubina che fa segui-
to alla distruzione dei globuli rossi fetali, combinata alla transitoria Immaturità
funzionale del fegato neonatale: b) Vittero da latte materno è attribuito alla
presenza nel latte di donna di un fattore responsabile di aumentato riassorbi-
mento enterico della bilirubina. 2. Itteri patologici: sono causati da aumento
del carico di bilirubina, che può essere conseguente ad aumentata produzione
oppure a ridotta eliminazione (tabella 96, pagina seguente). CLINICA L’ittero
• _
•
I UTERI NEONATALI
fisiologico si manifesta nel 2°-3° giorno di vita, con picco tra il 3° e II 4° gior-
.
no (5-6 mg/ dl) , s ì riduce e scompare tra il 5° e il 7° giorno Nel pretermine è
più tardivo ( 5a giornata), più intenso e l’iperbilirubinemia può persistere per
più di 2 settimane. L’ittero da latte materno ha insorgenza più tardiva ( dopo il
7 ° giorno di vita), la bilirublnemia raggiunge la concentrazione massima di 10-
30 mg durante la 2fl-3a settimana e ritorna gradualmente alla norma nel 2°-3°
mese. Nella MEN Rh Pitter ò compare spesso nelle prime ore di vita; la bilirubi -
na indiretta sale rapidamente a livelli elevati nelle prime 6 ore e raggiunge ce -
lermente valori a rischio di encefalopatia bilirubinica. Nella MEN ABO Pitterò
compare generalmente nel corso delle prime 24 ore e raramente può diventa-
re severo (di rado la bilirubina raggiunge livelli di 20 mg/ dl); Pitterò nella s .
Crigler- Najjar compare in 2 a-3a giornata. Dopo la prima settimana di vita, oltre
all’ittero da latte materno, si manifestano gli itteri da anemia emolitica conge-
nita (sferocitosi ) , quelli da deficit enzimatici ( G6 PD , PK , altri), l ’ittero nell’lpo-
tiroidismo . DIAGNOSI Nella figura 12 è riportato uno schema per la diagnosi
differenziale dei vari itteri da iperbilirubinemia non coniugata, sulla base del
principali esami di laboratorio.
TERAPIA
n Ittero da latte materno. Nella maggior parte dei casi si osserva
nei nati a termine sani e regredisce spontaneamente . Tuttavia se la
bilirubinemia supera i 18- 20 mg/dl, si può sospendere il latte mater-
no per 1-3 giorni, sostituendolo con formula; alla ripresa dell ’ allatta-
mento al seno , l’entit à della bilirubina è generalmente ridotta.
Raramente è necessario associare la fototerapia .
Itteri patologici. . L ' attuale regime di dimissione precoce del neo-
nato dall ' ospedale, a 48-72 ore di vita, ha indotto la necessità di
una quantificazione del rischio di progressione dell ' ittero nell’imme-
diato periodo postnatale. A tale scopo, recentemente è stato realiz-
zato un nomogramma, riprodotto nella figura 13, nel quale sono indi-
cate le zone di rischio ( da basso a elevato ) in base ai valori di biliru-
.
bina totale per ogni ora , tra le 12 e le 144 ore di vita Riportando sul
grafico il valore di bilirubina in corrispondenza dell ’ora in cui è stato
accertato, si deduce la categoria di rischio di progressione dell’ittero
nelle ore successive.
230
UTERI NEONATALI
UTERO
( perbilirubinemia indiretta
Test di Coombs
Positivo
1
Negativo
elevata
MEN Rh Emoglobina Pollcitemla
MEN ABO
e altri gruppi normale
o ridotta
Morfologia GR
Rctlcolocltl
Anormali Normali
i
Anomalie Anomalie Riassorbimento
morfologiche morfologiche ematomi
f f .•
specifiche: non specifiche:
t
Sferocitosi Deficit G6PD
Ellissocitosi Deficit PK Iperbllirubinemia
Stomatocitosi Altri deficit prolungata
Picnocitosi enzimatici
CID I
.
S Crigler-Najjar
.
S Gilbert V
Ipotiroidismo
Utero latte materno
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---- Neonati a basso rischio ( EG 38 sett e sani)
— — — Neonati a medio rischio ( EG 38 sett + fattori di rischio o EG 35-37 sett e sani)
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Neonati ad alto rischio (EG 35-37 sett + fattori di rischio )
Fattori di rischio sono : isoimmunizzazione , deficit di G6PD, asfissia , letargia , sepsi, acidosi ,
albumina < 3 g/ dl
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233
I ITTERI NEONATAL!
TERAPIA
Prevede il trattamento dei pazienti con sospetta atresia biliare e la
terapia medica delle complicanze correlate alla colestasi prolungata.
G Atresia biliare
I lattanti in cui gli aspetti clinici e la biopsia epatica siano suggestivi
di ostruzione biliare devono essere sottoposti a laparotomia esplora-
tiva e a colangiografia diretta, per determinare la presenza e la sede
dell ’ostruzione.
• Le cosiddette forme correggibili (10% dei casi), cioè le ostruzioni
limitate al dotto comune distale, al dotto cistico e /o alla colecisti,
possono essere trattate con un drenaggio bilio-digestivo.
• Nelle forme non correggibili si ricorre invece all'intervento chirur-
gico di portoenteroanastomosi secondo Kasai, che ha una percen-
tuale maggiore di successo ( 90%) se viene eseguita entro le 8 setti-
mane di vita. Un ulteriore progresso nel trattamento di questa condi-
zione è il trapianto di fegato , con risultati a distanza superiori a quel-
li ottenibili con l'intervento di Kasai.
Colestasi prolungata
Una colestasi prolungata, sia nelle condizioni intraepatiche che in
quelle extraepatiche, comporta una serie di complicazioni, attribuibili
al diminuito flusso biliare , che richiedono un trattamento medico cor-
rettivo; in particolare:
• malassorbimento di trigllcer ì di alimentari a lunga catena (MCT):
sostituzione o supplementazione con formule contenenti MCT;
• malassorbimento di vitamine liposolublli: somministrazione di Vi-
tamine [ — >] liposolubili per via parenterale: vitamina A (100000 Ul
234
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235
L LABIO- E PALATOSCHISI
LABIO- E PALATOSCHISI
Malformazioni congenite del labbro e/ o del palato ereditate in modo poligeni-
co multifattoriale. La labioschis ) ( o labbro leporino ) può variare da una piccola
incisura sul labbro superiore a una scissura completa estesa fino al perimetro
della cavit à nasale; può essere mediana, unilaterale o bilaterale. La palato-
schisi può interessare solo l ' ugola o estendersi al palato molle e al palato du-
.
ro e può essere isolata o associata alla labioschisi In circa il 20% dei casi, si
associano malformazioni di vario tipo. L’associazione di palatoschisi, micro-
gnazia, glossoptosi (caduta indietro della lingua) configura la sindrome di
Piérre-Robin.
TERAPIA
LARINGITI
Processi infiammatori a carico della laringe . A seconda della localizzazione, si
distinguono: laringiti sopraglottiche (epiglottidi e laringiti ipoglottiche.
TERAPIA
.
L’epiglottite è un ' emergenza medica Necessita di immediata ospe -
.
dalizzazione Principi del trattamento sono:
• Intubazione (preferibilmente nasotracheale): se il bambino appare
cianotico, bradicardico, esausto o è in arresto respiratorio, deve es-
sere praticata immediatamente; se invece è relativamente stabile,
l’intubazione potr à essere programmata in ambiente « protetto » ( sala
operatoria, terapia intensiva) .
• Terapia antibiotica: deve essere subito avviata e mantenuta per
. -
circa 10 giorni Antibiotici [ » ] di scelta sono:
Ceftriaxone (Rocefln) 100 mg/kg/die, in monodose (EV)
oppure
Cefuroxima (Curoxim Vena ) 200 mg/kg/ die, in 3 dosi ( EV)
PROFILASSI
Come per le altre infezioni da H. influenzae , è raccomandata la profi-
lassi antibiotica con rifampicina ( Rifadin ) ( per 4 giorni in dose unica
di 20 mg/ kg/ die) per tutti i contatti familiari, nelle famiglie in cui vi
sia un bambino di et à inferiore ai 4 anni non vaccinato per H. in-
fluenzae tipo b o un soggetto immunodepresso .
Laringite ipoglottica ( croup pr. detto )
Condizione clinica caratterizzata da voce rauca, tosse abbaiante e stridore re-
spiratorio, generalmente preceduta da un’infezione respiratoria indifferenziata
(raffreddore, tosse ). È più frequente nei mesi autunno-inverno, per lo più in
.
bambini tra 6 mesi e 3 anni EZIOLOGIA Virale ( virus parainfluenzali 1, 2, 3;
adenovirus, virus influenzali A e B, virus respiratorio sinciziale , enterovirus).
CLINICA Esordio graduale; i sintomi inspiratori prodromici peggiorano, con svi-
luppo di tosse abbaiante, stridore inspiratorio intermittente, febbre di mode-
sta entità. Il decorso nella maggior parte dei casi è benigno, con risoluzione
entro 3-7 giorni, ma in rari casi il quadro può evolvere verso l'insufficienza re-
.
spiratoria severa DIAGNOSI Essenzialmente clinica; VRx laterale del collo mo-
stra ampliamento dell’ipofaringe e restringimento del tratto sottoglottico.
TERAPIA
Varia in rapporto all ’entit à del quadro clinico.
E Croup lieve. In genere può essere trattato a domicilio. Il ricovero
ospedaliero è consigliato in casi specifici: et à inferiore ai 12 mesi,
precedente storia di intubazione, pazienti con gravi allergie, scarsa
affidabilit à dei genitori, difficolt à a raggiungere l’ospedale in caso di
aggravamento. Principi del trattamento sono:
’
L
-• "
LARINGOSPASMO
V
LARINGOSPASMO ( pseudocroup ) *
|d. «Ba . m , * 7,V
1
laringea di un virus, ma di una reazione irritativa, in un bambino con ipersensi-
bilità 0 iperreattivit à d’organo, ad una causa extra-laringea, di solito individua-
bile In un'infezione respiratoria delle prime vie. CLINICA L'esordio è solita-
mente improvviso, nelle prime ore della notte; il bambino si sveglia con tosse
« metallica » , raucedine e stridore inspiratorio; la sintomatologia va attenuando -
si nella mattinata, ma può ripresentarsi dopo 1-2 giorni .
Tab. 98 Diagnosi differenziale dei croup
TERAPIA
Il bambino e la famiglia vanno tranquillizzati. Provvedimenti attuabili
per favorire la regressione della sintomatologia sono:
• umidificazione ambientale, tenendo il bambino in un ambiente sa
turo di vapore (es. stanza da bagno, con i rubinetti dell' acqua calda
aperti): pratica tradizionale, il cui razionale non è mai stato scientifl
;
5-
*
•
• • :.
• camente dimostrato;
rmK 238
LEISHMANI0S 1 fvL
• trattamento aerosolico con Cortisonici inalatori [->] (es. Pulmaxan
o Clenil ) , che può essere predisposto ed effettuato a domicilio, nelle
forme ad alta ricorrenza.
LEGIONELLOSI
EZIOLOGIA Legionella pneumophila, bacillo Gram-negativo. TRASMISSIONE
Inalazione di acqua aerosolizzata contaminata ( alcune epidemie sono state at-
tribuite a condizionatori d ' aria contaminati), vaporizzatori, acque termali.
INCUBAZIONE 2-10 giorni. CLINICA Sono possibili due forme: 1) polmonite
(«malattia dei legionari»), con manifestazioni analoghe a quelle di altre polmo-
niti batteriche; 2) febbre di Pontiac ; benigna, autolimitantesi, con quadro simil-
.
influenzale, senza polmonite DIAGNOSI Isolamento colturale da escreato,
sangue, tessuti; test sierologici ( aumento di almeno 4 volte del titolo degli an-
.
ticerpi specifici)
TERAPIAi r •
.
Antibiotici [-» ] di prima scelta sono i macrolidi L’ eritromicina va
*
LEISHMANIOSI
Antropozoonosi causate da protozoi intracellulari obbligati, appartenenti al ge-
.
nere Leishmania Possono manifestarsi in forma disseminata ( leishmaniosi vi-
scerale ) o in forme localizzate ( leishmaniosi cutanea e leishmaniosi mucocuta-
nea ). In Italia le uniche forme presenti sono la leishmaniosi viscerale mediter-
ranea (prevalentemente in Sicilia, Campania e versante tirrenico della peniso-
la) e la leishmaniosi cutanea del Mediterraneo ( Sicilia e litorale adriatico) .
EZIOLOGIA In Italia e nell’area mediterranea una sola specie, Leishmania in-
fantum , è implicata nel determinismo sia delle forme viscerali che di quelle cu-
tanee ( obsoleta e non più valida è la vecchia classificazione che attribuiva a L .
donovani la patologia viscerale eaL tropica quella cutanea). TRASMISSIONE
Puntura di flebotomi ( pappataci), che trovano il serbatoio d’infezione in diversi
mammiferi, tra cui cani e roditori, INCUBAZIONE Varia da alcuni giorni a mesi .
CLINICA La leishmaniosi viscerale mediterranea è caratterizzata dalla triade
sintomatologica: febbre irregolare, pallore e splenomegalia ( dura, lignea, co-
.
me in nessun altra malattia infettiva) La leishmaniosi cutanea mediterranea
*
(nella varietà « secca » o bottone d' Oriente urbano presente in Italia) si manife-
sta come una papula rossa nel punto d’inoculo, che evolve in nodulo (il «botto-
ne »), al cui centro si forma una crosta, cui segue generalmente una cicatrice
atrofica. DIAGNOSI Si basa sull’identificazione microscopica del protozoo (bio-
psia midollare, splenica o epatica nelle forme viscerali; del nodulo cutaneo in
quelle cutanee) e su prove sierologiche.
TERAPIA
H Leishmaniosi viscerale. Farmaci di elezione sono stati a lungo
considerati gii antimoniali pentavalenti, gravati di vari effetti collate-
rali. Attualmente la terapia di scelta è rappresentata dalVamfoterici- 239
.
v
.•
•
n
| _ LEPTOSPIROSI
Sf.
LINFOADENOPATIE
Tumefazioni linfonodali, di diametro superiore a 15 mm in sede inguinale, u
10 mm in sede cervicale e a 0,5 mni in sede epitrocleare, persistenti per al
LINFOADENOPATIE
Llnfoadenopatie Cllnica
Simmetriche •Nella maggior parte dei casi: adenopatle satelliti (virus
(gen. laterocervicali) Epstein-Barr, adenovirus, streptococco Emolitico),
modicamente dolenti alia palpazione
•Più raramente: m. Kawasaki [-»], linfomi (più spesso
hanno localizzazione monolaterale)
Asimmetriche • Reazioni ghiandolari a infezioni localizzate da piogeni
senza colliquazione o funghi (generalmente dolenti)
• Adenite monolaterale da toxoplasma (non dolente)
• Processi tumorali (linfomi, istiocitosi X a localizzazio-
ne monoghiandolare) (non dolente)
Asimmetriche • Ascesso linfoghiandolare (adenoflemmone) da pioge-
con colliquazione ni (rosso, caldo , dolente, a colliquazione rapida)
• Adenite da micobatteri tubercolari {-> Tubercolosi] o
non tubercolari [-» Micobatter ì osl non tubercolari ]
(colliquazione tardiva)
•Malattia da graffio di gatto [-»] (febbre, adenopatia
modestamente dolente in sede più spesso ascellare,
ma anche cervicale e inguinale; colliquazione centrale
discreta)
Sistemiche Forme non flogistiche, non dolenti, non suppurate; qua-
(polladenie sistemiche) dro generale (febbre, febbricola, event, esantema) pre-
valente sull’adenopatia; spesso splenomegalia consen-
suale
• Infettive: mononucleosi [-»], sindrome mononucleosl-
dica, toxoplasmosi |-> ]
•Immunomediate: m. Kawasaki è
.
meno 2-3 settimane EZIOLOGIA In base all’eziologia, le linfoadenopatie si di -
stinguono in: a) infettive, causate nella maggior parte dei casi da Staphylo-
coccus aureus , più raramente da Streptococcus pyogenes , micobatteri ( tuber-
colari e non tubercolari), Bartonella henselae , Toxoplasma gondii; b) reattive a
infezioni faringotonsillari ( streptococco, adenovirus, virus Epstein-Barr), infe-
zioni dentarie o in seguito a lesioni; c) immunomediate (m. Kawasaki , sindromi
mononucleosiche da ipersensibilità ai farmaci); d) tumorali (leucemie, linfomi,
.
istiocitosi) CLINICA In base alle caratteristiche cliniche le linfoadenopatie
.
vengono classificate In 5 «costellazioni sindromiche »: 1 simmetriche (gen la- .
.
terocervicali); 2. asimmetriche senza colliquazione; 3 asimmetriche con colli-
.
quazione; 4. sistemiche ; 5. profonde ( tabella 99) DIAGNOSI 1. Laboratorio:
esame emocitometrico, indici di flogosi (VES, PCR ), TAS, protidemia con proti-
dogramma (albumine e gammaglobuline diminuite nell’istiocitosi), dosaggio
241 m
m
L LINGUA A CARTA GEOGRAFICA
dell ’LDH (elevata in tutte le condizioni di interesse linfatico tumorale); test sie-
rologici per mononucleosi, toxoplasmosi, Bartonella; intradermoreazioni speci-
.
fiche per MTB e MISITB. 2 Indagini strumentali: a) ecografia utile per rilevare
l ' eventuale evoluzione suppurativa dei linfonodi interessati; b) Rx torace per in-
dividuare la presenza di linfoadenopatie profonde; c ) biopsia iinfonodale , nel
. .
sospetto di patologie neoplastiche 3 Sintesi diagnostica Le diagnosi diffe-
renziali in caso di linfoadenopatia nel bambino sono molte, ma nella maggior
parte dei casi questa è dovuta a un processo infettivo piuttosto che a un tu-
more. Tuttavia la persistenza o addirittura un aumento della tumefazione dopo
4-6 settimane di osservazione devono far sospettare una patologia neoplasti-
ca. Elementi di rischio sono anche la localizzazione sopràclavicolare o media-
stinica; l’aspetto non flogistico, non dolente, di consistenza dura, poco mobi-
le; la presenza di sintomi sistemici, quali febbre persistente o inspiegata, di-
magramento, astenia. Il sospetto clinico impone la biopsia.
TERAPIA
• Linfoadenopatie acute. Antibiotici [-> ] di prima scelta sono l ’amo-
xicillina- acido clavulanico (es. Augmentin) e il cefaclor ( Panacef ) , per
10 giorni nelle forme più lievi, per 2 settimane nei quadri clinici più
impegnativi. Nel trattamento deH ’adenoflemmone l ’incisione e il dre-
naggio sono da associare alla terapia antibiotica.
• Adenite da micobatteri tubercolari (MTB). È dovuta quasi sempre-
a una localizzazione sottomandibolare e / o laterocervicale da Myco
bacterium bovis. Oltre all ’escissione pulita del linfonodo (misura te-
rapeutica fondamentale ), va trattata con Antitubercolari [ -> ] classici,
per almeno un anno . »
LIPOTIMIE
Vedi: Sincope
n
242
LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO L
_. LISTERIOSI
EZIOLOGIA Lysteria monocytogenes , bacillo Gram-positivo ubiquitario TRA- .
SMISSIONE Materno- fetale ( forme congenite) o per ingestione di alimenti con-
.
taminati. CLINICA 1 Llsteriosl neonatale: può manifestarsi in forma precoce
(primi 7 giorni di vita, da infezione transplacentare), con grave stato settico, o
in forma tardiva ( da contagio nel canale del parto o per infezione nosocomia-
.
le), più spesso meningitlca. 2 Infezioni post-neonatall: con prevalente quadro
meningoencefalitico. DIAGNOSI Isolamento delle llsterie da sangue, liquor o
altri materiali biologici .
TERAPIA
Si basa preferibilmente sulla somministrazione associata di:
Ampicillina (es. Amputai) 100-200 mg/kg/ die, in 4 dosi ( 200-400
mg/kg/die, se è presente meningite)
più
Gentamicina (es. Gentalyn) 5-7,5 mg/kg/die, in 3 dosi
t
TERAPIA
La terapia del LES richiede innanzitutto l 'osservazione di alcune nor-
me generali , in particolare: evitare l’esposizione al sole (so inevita-
bile , usare creme ant ì solari a protezione totale ); terapia tempestiva
o adeguata delle infezioni.
La terapia farmacologica va modulata in rapporto agli organi inte-
ressati e alla gravità della malattia, utilizzando come guida i marca-
tori sierologici del quadro clinico. Si basa sulla somministrazione di:
243
p$p.• • •' *
• Cortisonici sintetici [-> ]: sono la terapia di base del LES con coin-
.
volgimento d ’organo Il dosaggio varia in funzione della severità e
della presentazione clinica. Tipicamente si utilizzano dosi iniziali di
1- 2 mg/kg/die, in più dosi giornaliere, di prednisone , per poi ridurre
lentamente il dosaggio, quando si ottiene il miglioramento clinico e
dei parametri obiettivi di attività di malattia. Gravi riaccensioni sinto-
matiche ( per esempio, inizio di insufficienza renale, convulsioni e co-
ma) sono meglio trattate con boli endovenosi di metilprednisolone
(30 mg/kg/ dose, fino a un massimo di 1g, per 3 giorni consecutivi).
245
L LUSSAZIONE CONGENITA DELL’ANCA
TERAPIA
L’utilizzazione dell’esame ecografico e la stadiazione secondo Graff
consentono di suggerire il comportamento terapeutico da adottare,
sintetizzato nella tabella 102.
Tab . 102 Correlazione tra stadio ecografico e terapia della displasia evoluti-
va dell ' anca
Stadio Clinica Terapia
ecograflco
la-lb Anca normale Nessuna
2a Anca borderline Controlli ecografici evolutivi
2b-2c Anca con displasia di Cuscino divaricatore o divaricatore di Pavlik
grado lieve-medio Controlli ecografici mensili
Se peggioramento: divaricatore di Milgram
2d-3a-3b Anca con displasia di Cuscino divaricatore o divaricatore di Pavlik
grado medio che sta per periodo necessario a risolvere la contrat -
per lussare; anca tura degli adduttori; poi
con displasia grave Divaricatore di Milgram
4 Lussazione alta Apparecchio gessato o chirurgia
246
MALARIA M
TERAPIA
La scelta dei farmaci [ -> Antiprotozoari ] da impiegare nei singoli epi-
sodi acuti deve essere guidata dal tipo di plasmodio in causa, dalla
sua sensibilit à ai vari antimalarici e dalla gravit à dell’attacco.
In particolare nell ' approccio terapeutico va tenuta presente la sem-
pre più diffusa farmacoresistenza alla clorochina da parte del P. fal -
ciparum e recentemente anche del P. vivax . Attualmente il P. falcipa-
rum clorochino -resistente si trova in tutte le aree malariche, eccetto
America centrale ad ovest della zona del canale di Panama,
Messico, Haiti, Repubblica Domenicana, maggior parte del Medio
Oriente; clorochino-resistenza è stata segnalata anche in Yemen,
Oman, Arabia Saudita, Iran. In Indonesia, Papua Nuova Guinea, isole
Salomon, Myanmar, India, Guyana sono stati riportati casi di P. vivax
resistenti alla clorochina.
-
. .
: ;
-,
M .
/V
' i MALARIA
. ..
P. falciparum cloro-
chino-resistente
25 mg/kg/die, in 3 dosi, per 3-7 gg
Farmaco di scelta
,
Chinina solfato ® +
doxiciclina 3) (> 8 anni) 2 mg/kg/die, in 1-2 dosi, per 7 gg
oppure +
clindam ìcina < 4> 20-40 mg/kg/ die, in 3 dosi, per 5 gg
P. vivax clorochino-
resistente
Farmaco di scelta Chinina solfato ® + 25 mg/kg/ die, in 3 dosi, per 3-7 gg
doxicillina ® (> 8 anni) 2 mg/kg/die, in 1-2 dosi, per 5 gg
PROFILASSI
Misure preventive individuali. Hanno lo scopo di ridurre i contatti
con le zanzare specialmente alla sera e nelle ore notturne, quando
le anofele pungono più frequentemente. Comprendono l’uso di zan
zariere , l ’impiego di insetticidi contenenti piretro da spargere nello
camere, l’applicazione di repellenti su aree cutanee esposte .
24g
C r.v t’-.V?V *
MALATTIA DA GRAFFIO DI GATTO M
Tra questi ultimi, quelli a base di dietiltoluamide (es Autan ) hanno .
azione più completa e duratura ( 300 minuti) rispetto a quelli botanici
( 23 minuti) ( ma per trattamenti prolungati possono causare effetti
tossici nei bambini).
Chemioprofilassi. Le indicazioni per la chemioprofilassi antimalarica
si fondano sulla conoscenza della sensibilità ai farmaci del parassi-
ta nella zona in cui è programmato il viaggio ( tabella 104) Informa- .
zioni aggiornate relative alle zone malariche e ai quadri di resistenza
del P. falciparum vengono fornite dai Centers for Disease Control
(CDC), al sito http:// www.cdc.gov/ travel / index.htm.
Aree clorochino-
•
sensibili
Farmaco di scelta Clorochina fosfato (1) 5 mg base/kg, una volta/ sett
(max 300 mg base) 5
Aree clorochino- ''
reslstenti
2
< 15 kg: 5 mg/kg/ sett <5>
Farmaci di scelta Meflochina
'' 15-19 kg: 1/ 4 compressa/ sett 5)
Farmaci alternativi Clorochina fosfato (l) 5 mg base / kg, una volta/ sett
più (max 300 mg/base) (5)
4 mg/kg/ die (max 200 mg/die) <6)
Proguanile 4
''
(1)
Clorach ì na Bayer cpr 250 mg (= 150 mg base ); 1?) Lariam cpr 274 ,09 mg ( = 250 mg base);
( 3)
Bassado cpr 100 m g; Paludrlne cpr 100 mg; (5) iniz ìare 1- 2 settimane prima del viaggio e
proseguire settimanalmente per tutto il soggiorno e per 4 settimane dopo la partenza;
<6) iniziare 1-2 giorni prima delia partenza e proseguire per tutta la durata del soggiorno e per
4 settimane dopo il ritorno
MALATTIA CELIACA
Vedi: Celiachia
cazione del DNA del patogeno con tecniche di biologia molecolare. La prova
cutanea di ipersensibilità preparata dall ' aspirato purulento da linfonodi del pa-
ziente è sconsigliata (mancanza di standardizzazione, potenziale trasmissione
di agenti infettivi).
TERAPIA
Nella maggior parte dei casi solo sintomatica. In caso di tumefazio-
ne linfoghiandolare rilevante e fluttuante è utile l’aspirazione, da pre-
ferirsi all ’asportazione chirurgica ( indicata tuttavia in presenza di
dubbi diagnostici) .
Antibiotici [ -> ] , da impiegare solo in pazienti immunodepressi e nelle
forme complicate (soprattutto nell ’encefalite), sono: cotrimossazolo
oppure rifampicina, gentamicina, ciprofloxacina o macrolidi La tera- .
pia va proseguita per 1-2 settimane .
MALATTIA DI ADDISON
Vedi: Insufficienza corticosurrenaiica
«
MALATTIA DI BERGER
Vedi: Nefropatia da IgA
MALATTIA DI CROHN SI
Vedi: Malattie infiammatorie croniche intestinali
MALATTIA DI GRAVES-BASEDOW
Vedi: Ipertiroidismo
MALATTIA DI KAWASAKI
La malattia di Kawasaki (MK) è una vasculite febbrile acuta dei vasi di medio
.
calibro, che colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni È presente a li
vello mondiale, ma colpisce soprattutto le popolazioni asiatiche. Si associ ) o
rischio di sviluppare ectasie o aneurismi delle arterie coronarie, che possono
.
causare cardiopatia ischemica, trombosi, infarto miocardico, morte improvv!
sa. EZIOPATOGENESI È sconosciuta. Sono state suggerite diverse ipotesi (In
fettlva, immunoiogica, genetica ). Si ritiene attualmente che l'affezione sia eoo
.
sata da agenti infettivi batterici o virali differenti, in grado di indurre, in soggol
ti predisposti, attraverso un meccanismo superantigenico, una massiccia riti
molazione del sistema immunitario: il conseguente processo flogistico dolm
minerebbe distruzione della parete vascolare . Durante la fase acuta della MK
in effetti, sono state dimostrate numerose alterazioni immunologiche: attivo
zione di linfociti T e B , intensa stimolazione nella produzione di citochine, otti
vazione monocito-macrofagica, produzione di autoanticorpi. CLINICA La formo
classica comprende tre fasi. 1. Fase acuta (dura 1-2 settimane): febbre allo
irritabilità, letargia: lesioni cutanee e muscolari (rash cutaneo; iperemia « oli
250
MALATTIA DI LYME IVI
giuntivaie, eritema della mucosa orale e faringea, con lingua a fragola e labbra
screpolate asciutte; edema ed eritema di mani e piedi; linfoadenopatia cervi-
cale gen. unilaterale. Oltre a questi sintomi classici, possono presentarsi inte-
ressamento cardiaco (miocardite, pericardite ), neurologico (paralisi del faciale,
meningite asettica ), gastrointestinale ( dolore addominale). 2. Fase subacuta
( di solito 2a- 43 settimana ): scomparsa della febbre, caratteristica desquama-
zione delle dita di mani e piedi, trombocitosi, eventuale comparsa di artralgia
e artrite; nel 25% dei soggetti non trattati in questa fase si sviluppano gli
aneurismi coronarici, con rischio di rottura, trombosi, infarto miocardico 3 . .
Fase di convalescenza: inizia con la scomparsa dei segni clinici, perdura fino
alla normalizzazione della VES (generalmente 6 -8 settimane dopo l ’insorgenza
della malattia). DIAGNOSI Criteri clinici diagnostici: febbre persistente per al-
meno 5 giorni , associata ad almeno 4 dei seguenti segni; congiuntivite bilate-
rale, alterazioni estremit à, esantema polimorfo, alterazioni labbra e cavit à ora-
.
le , linfoadenopatia cervicale Laboratorio: leucocitosi neutrofila; VES e PCR
aumentate; anemia normocitica comune nella fase acuta; conta piastrinica
“.
normale nella 1* settimana, molto aumentata nella 23 e 3 Esami cardiologi-
ci: ECG e ecocardiogramma bidimensionale e color-doppler; caterismo cardia-
co con angiografia selettiva in casi specifici.
TERAPIA
Il trattamento della MK deve essere iniziato possibilmente subito do-
po la diagnosi, e comunque entro 10 giorni dall’insorgenza della ma-
lattia.
La terapia iniziale prevede la somministrazione di:
—
Immunoglobulinc endovena ( IVIG ) [ > ]; singola infusione di 2 g/ kg,
In 10-12 ore .
Acido acetilsalicilico (aspirina ): a dosi elevate ( 80-100 mg/kg/die, in
4 somministrazioni), per la sua attivit à antinfiammatoria [ -» Antin -
fiammatori non steroidei ], nella fase acuta, fino al 14° giorno di malat-
tia o fino a 48- 72 ore dallo sfebbramento; successivamente, a dosi
basse ( 3-5 mg/kg/ die, in monodose ), per il suo effetto antiaggre-
gante [ -> Antiaggreganti piastrinici ] , per 6-8 settimane dall ' esordio nei
pazienti senza alterazioni coronariche, per tempo indefinito in quelli
con coronaropatie.
I pazienti non-responders al trattamento iniziale con IVIG (persi-
stenza della febbre o ripresa febbrile dopo 36 ore dal termine dell’in-
fusione ) possono beneficiare di una seconda infusione di IVIG ( 2 g/
kg, in unica dose) .
Se la risposta risulta scarsa viene attualmente suggerita la sommini-
strazione di cortisonici sistemici [-> ]: metilprednisolone (30 mg/kg
ov in 2-3 ore, una volta al giorno, per 1-2 giorni) .
Altre possibili terapie aggiuntive per i casi refrattari alla terapia stan-
dard sono: infliximab [ — > Biofarmaci ]; abciximab [ -» Antiaggreganti pia-
strinici ] ; ciclofosfamide o ciclosporina [-> Immunosoppressorì ].
.
di zecche del genere Ixodes [-» Morsi di animali] INCUBAZIONE In media 3-
.
14 giorni (ma talora anche 1 mese o più) CLINICA L’infezione comprende tre
stadi: precoce localizzato, precoce disseminato, tardivo. Stadio precoce loca-
lizzato: dopo l’inoculazione della zecca, la Borrelia tende a diffondersi local-
mente nella cute, determinando nel 60-80% dei casi, la comparsa di un tipico
esantema anulare, detto erytema migrans , che si evidenzia più spesso 10-15
glornf dopo il morso della zecca; successivamente nella met à circa dei casi
.
compaiono lesioni cutanee secondarie, sempre di tipo anulare In concomitan-
za possono presentarsi altri sintomi , quali febbre, malessere, cefalea, artro-
mialgie. La sintomatologia regredisce nell ’arco di 3- 4 settimane. Stadio preco-
ce disseminato: dopo alcune settimane o mesi dall ' esordio, nei pazienti non
trattati, compaiono nel 50% circa dei casi lesioni anulari analoghe a quelle del-
l’eritema migrante, nel 15% sintomi neurologici { meningite, neurite dei nervi
cranici, soprattutto del faciale, radicoloneurite), nell ’8% danni cardiaci !blocco
atrio-ventricolare, miopericardite); in questo stadio coesistono spesso astenia
intensa e dolori migranti alle articolazioni , ai tendini e muscoli scheletrici.
Stadio tardivo: nel 60% dei casi, dopo un periodo compreso tra poche settima-
ne e 2 anni dall’inizio della malattia, compaiono manifestazioni croniche di or-
gano, tra le quali in particolare l’artrite, usualmente di tipo pauciarticolare, che
colpisce le grandi articolazioni (nel 10% dei casi pu ò evolvere in un’artropatia
cronica). Possono manifestarsi anche lesioni della cute ( acrodermatite cronica
.
atrofizzante) e del SNC ( encefalomielite progressiva, disturbi mentali) DIAGNO-
SI È clinica nelle fasi iniziali della malattia, se è presente l' eritema migrante.
Nelle fasi tardive è difficile e deve basarsi sulla clinica e sugli esami sierologi-
ci: gli anticorpi specifici Ig M raggiungono il picco tra 33 e 6a settimana; gli Ig G
.
compaiono dopo 6 -8 settimane La determinazione viene in genere effettuata
con una prova ELISA, ma va validata con la prova Western-immunoblot .
TERAPIA
• La condotta da adottare nei confronti di un soggetto punto da zec-
ca è la seguente:
- pronta e corretta rimozione dell ' acaro [-» Morsi di animali] -,
- non è necessario richiedere l ’esame sierologico per la borreliosi
di Lyme ogniqualvolta avvenga il morso di zecca (il rischio d 'infezio
ne è piuttosto basso anche nelle zone endemiche: 1-2%);
- mantenere un’attenta osservazione nel tempo, sia della lesiono
conseguente al morso, sia della comparsa di altri sintomi. È impoi
tante che i genitori vengano informati sui principali segni della malal
tia e che si rivolgano al medico se il bambino dovesse presentare
nei 2-3 mesi successivi una sintomatologia specifica (eritema mi
grante) o compatibile ( febbricola, mioartralgie, cefalea non abitualo,
parestesie , linfoadenopatie, non altrimenti spiegabili): in tal caso
verranno eseguiti gli esami sierologici (positivi dopo almeno 3 setti
mane dal morso).
• La terapia è essenzialmente antibiotica per via orale o parentern
le. La scelta dell’antibiotico e la via di somministrazione dipendono
dalla fase e dai sintomi delia malattia (v. tabella 105 ) .
PROFILASSI
La profilassi antibiotica di routine dopo morso di zecca non viene In
genere consigliata, dato il basso rischio d’infezione, anche in zoilo
di alta endemia. D’altra parte è stato accertato che la trasmissione
del microrganismo dalla zecca infetta richiede che questa resti ni
252
. •.
MALATTIA DI PERTHES- LEGG- CALVÈ IVI
Tab. 105 Terapia della malattia di Lyme nel bambini
( modificata da: American Academy of Pediatrics , 2009 Red Book;
Report of the Committee on Infectius Diseases)
• Artrite persistente
,3 Ceftriaxone 75-100 mg/ kg, EV o IM, una volta al
o ricorrente )
giorno (max 2 g/ die) per 14-21 g
oppure
Penicillina 300000 U / kg/die, in dosi frazionate
ogni 4 ore (max 20 milioni U/die) per 14-28 gg;
• oppure stesso trattamento per stadio precoce
TERAPIA
• Dieta povera di rame (ne sono ricchi pesce, fegato, noci, cioccola-
ta, funghi; ne è povero il latte ) e ricca di proteine .
• Penicillamina ( Pemine cps 150 mg): 25 mg/kg/die, in 4 sommini-
strazioni, prima dei 12 anni; fino a 2 g/die, oltre i 12 anni (da som-
ministrare a vita ) .
255
IVI MALATTIA EMOLITICA DEL NEONATO
Herpes neonatale
EZIOPATOGENESI Nella maggior parte dei casi è causato dall 'HSV-2 (solo il
25% è dovuto all’HSVl - ). La trasmissione al neonato avviene frequentemente
olla nascita durante il passaggio attraverso le vie genitali materne infette o da
un ’infezione ascendente; raramente anche durante la vita fetale, pervia trans-
placentare. Altre fonti meno comuni sono la trasmissione postnatale dalla ma-
dre, dal padre (generalmente da infezione non genitale, es. bocca o mani), da
nitro bambino infetto, nelle unit à di neonatologia. CLINICA . Pu ò manifestarsi
.
In 3 forme: 1 generalizzata, sistemica, coinvolgente più spesso fegato e pol-
moni; 2. localizzata al SNC (encefalite con o senza interessamento di occhio,
cute, bocca); 3. localizzata alla cute ( vescicole, maculo-papule), all’occhio ( ble-
farocongiuntivite, cheratite, corioretinite , cataratta ), alla bocca. DIAGNOSI
Isolamento del virus da colture ( vescicole cutanee, bocca, rinofaringe, occhi,
urine, sangue, feci, liquor); ricerca degli anticorpi specifici; ricerca del DNA vi-
rale con la PCR.
TERAPIA
In tutti i neonati con HSV, a prescindere dal quadro clinico, devono
essere somministrati Antivirali sistemici [ — > ], tra i quali di prima
scelta è l ’aciclovir ev ( es. Zovirax flac.ni 250 mg): 20 rhg/kg/ dose x
3 volte / die, per 14-21 giorni. In alternativa può essere impiegata la
vldarabina ev (Ara - a , non in commercio in Italia): 30 mg/ kg/ die.
Le lesioni congiuntivali e/o corneali vanno trattate con Antivirali topi-
ci [-> Oftalmici ]: aciclovir ( es. Zovirax oftalmico pomata) o trifluridina
(Triherpine coll, pom oft).
257
Nfy MALATTIA ERPETICA
PROFILASSI
Le misure preventive riguardano la gestione ostetrica e il neonato.
• Parto: le nuove linee guida dell ’American College of Obstetricians
prevedono il taglio cesareo solo in caso di lesioni genitali evidenti
e / o di sindromi prodromici dell’infezione.
• Neonato: i neonati a maggior rischio devono essere isolati ed esa-
minati attentamente; dopo 24-48 ore vanno eseguite le colture virali.
L’allattamento al seno è controindicato solo in presenza di lesioni
cutanee mammarie .
Herpes oltre l’età neonatale
EZIOPATOGENESI HSV-1 e HSV-2. La trasmissione dell’infezione primaria con
HSV-1 avviene in genere per contatto con secrezioni orali o lesioni, quella con
HSV-2 con secrezioni infette o lesioni, per contatto sessuale. L’ incubazione
dell ' infezione primaria varia da 2 giorni a 2 settimane. CLINICA 1. L’Infezione
primaria può decorrere asintomatica o presentare manifestazioni quali: gengi -
vostomatite [ — » Stomatiti ], lesioni oculari (congiuntivite, cheratite [-> ]), herpes
genitale (vulvovaginite nelle femmine, vescicole e ulcere sul pene nei maschi ),
herpes cutaneo (su cute integra, su cute traumatizzata, su cute eczematosa:
« eczema erpetico » ), infezione del SNC (encefalite da HSV). 2. Le infezioni reci-
TERAPIA
La terapia antierpetica si avvale di farmaci sistemici e topici:
• Antivirali sistemici [-> ] anti HSV:
Aciclovir ( es. Zovirax sosp 400 mg/ 5ml; cpr 200-400-800 mg; fi ev
250 mg)
Famciclovir (Famvir cpr 250-500 mg)
Foscarnet ( Foscavir fi 250 mi: 24 mg/ml
.
Valaciclovir (es Zelitrex cpr 500 e 1000 mg)
• Antivirali topici per le forme cutaneo-mucose e oculari:
Aciclovir ( es. Zovirax crema 5%) per le infezioni labiali e genitali
Penciclovir (Vectavir crema 1%) per l’herpes labiale
Idoxuridina ( Idustatin pom 3%) per l’herpes labiale e genitale
Aciclovir (es. Zovirax ung oft 3%) per la cheratite da HSV
Trifluridina (Triherpine coll e pom oft 1%) per la cheratite da HSV
Idoxuridina (Iducher coll e pom oft 2%0) per la cheratite erpetica
Le modalit à d’impiego sono riportate nella tabella 107 .
258
Tab. 107 Terapia delle infezioni da HSV nel bambino e nell’adolescente
Herpes genitale
• Primo episodio Aciclovir OS 40-80 mg/kg/die In 3-4 dosi (max 1g/die)
per 5-10 gg
EV 15 mg/ kg/ dose x 3 volte die per 5-7 gg
259
MALATTIA MANI PIEDI BOCCA- -
EZIOLOGIA Enterovirus, in particolare Coxsackievirus A 16 ed Enterovirus 71 .
. .
TRASMISSIONE Interumana INCUBAZIONE 4-6 giorni CLINICA Febbricola,
malessere; esantema vescicoloso, pruriginoso, a dorso delle dita, palmo delle
mani, pianta dei piedi, talora alla regione glutea; esantema pure vescicoloso con
tendenza all'ulcerazione sulla lingua e sulla mucosa orale. Raramente complica-
zioni a carico del sistema nervoso ( meningite asettica ) e del cuore ( miocardite ) .
TERAPIA
Solo sintomatica.
MALATTIA REUMATICA M
maggiori o di 1maggiore + 2 minori permette di formalizzare la diagnosi, se vi
è evidenza di infezione streptococcica recente. Solo la diagnosi di corea reu- -
matica, ormai rara, può essere posta anche in assenza dei criteri minori .
Laboratorio: indici di flogosi ( VES, PCR) sempre elevati nella fase acuta della
malattia; titolo antistreptoiisinico (TAS) significativamente elevato già all'inizio
dell’attacco acuto, tuttavia, per diagnosticare una recente infezione, è neces-
sario dimostrare un progressivo aumento del titolo a distanza di 2-3 settimane
dalla prima titolazione. Meno importante per la diagnosi è la cottura del tam-
pone faringeo, in quanto al momento dell'esordio clinico del RAA l ’episodio
streptococcico è di solito superato e il tampone può risultare negativo; un tam-
pone positivo comunque non permette di distinguere tra infezione streptococ-
cica e condizione di portatore sano .
TERAPIA
La terapia è rivolta al raggiungimento di tre obiettivi: 1) eradicazione
dello streptococco fi-emolitico; 2) controllo delle manifestazioni acu-
te della malattia con farmaci antinfiammatori; 3) trattamento dell’e-
ventuale cardite.
• In tutti i casi, per l ’eradicazione della SBEA è indicato il trattamen-
to antibiotico, da praticarsi con:
Penicillina benzatina {Benzilpenicillina benzatinica Biopharma 600000
e 1200000 Ul): (im) 600000 Ul ai bambini < 27 kg; 1200000 U
> 27 kg, in unica somministrazione ( e poi ripetutamente per la
profilassi: v. oltre)
Alternative possono essere:
eritromicina per 10 giorni, claritromicina per 10 giorni, azitromicina
per 5 giorni; oppure amoxicillina o cefalosporina orale di prima
generazione, per IO giorni
• Ai pazienti con artrite ed eventuale interessamento cardiaco lieve
vanno somministrati salicilati : Antinfiammatori non steroidei ] ) farma-
co di scelta è:
Acido acetilsalicilico ( Aspirina cpr 500 mg): 100 mg/ kg/die, in 4
dosi, per 3-5 giorni, poi 75 mg/kg/ die, in 4 dosi, per 4 setti-
mane
• Nelle forme con interessamento grave è necessario associare i
cortisonici sistemici [-»]*
Prednisone (Deltacortene cpr 5 e 25 mg): 2 mg/kg/die, in 4 dosi,
per 2-3 settimane, poi ridurre gradualmente di 5 g/ 24 ore ogni
2-3 giorni
AlTinizio della riduzione della dose di prednisone , l ’aspirina va inizia-
ta alla dose di 75 mg/kg/die, in 4 dosi, per 6 settimane.
• Per la corea di Sydenham: v. Corea
PROFILASSI
Superata la fase acuta, è fondamentale procedere alla profilassi se-
condaria ( delle recidive ) , mediante la somministrazione, ogni 3-4 set-
timane, di:
18®
M MALATTIA ULCEROSA
MALATTIA ULCEROSA
Le gastriti e le ulcere gastriche e /o duodenali vengono distinte, in base all ’e-
ziologia, in forme primarie , nella maggior parte dei casi dovute all’infezione da
Helicobacter pylori , e forme secondarle , generalmente associate a stress gra-
vi o a ingestione di farmaci antinfiammatori o caustici o a patologie croniche.
Le gastritl e le ulcere primarie hanno un decorso cronico con frequenti riacutiz-
zazioni, quelle secondarie sono di solito acute.
TERAPIA
• Gastrite o ulcera da stress. Rispondono favorevolmente alla som-
ministrazione di farmaci Antiulcera/ antigastrite [-> ]:
Antiacidi, in particolare:
Idrossido di Al e Mg ( Maalox sosp 68 mg/ml): 0,5 ml /kg/ dose x 4
somministrazioni/ die, 20-60 min dopo i pasti e prima di coricarsi
Antisecretivi anti-H2, dando la preferenza a:
.
%
Ranitidina (es RanidiI scir 15 mg/ml; bust 150 mg; cpr 75-150-300
mg): 4-6 mg/kg/die, in 1-2 dosi (max 300 mg), per 4-8 settimane
Inibitori della pompa protonica:
.
Omeprazolo (es Mepral cps 10 e 20 mg): 0,7 mg/kg/die; aumentare
al bisogno fino a 3,3 mg/ kg/die (> 12 anni: 20-40 mg/ die) in 1-2
dosi.
• Gastrite secondaria a FANS. Non necessita di solito di alcuna te-
rapia. Generalmente la guarigione spontanea avviene dopo 4 setti-
mane dalla sospensione della terapia.
• Lesioni da ingestione di caustici. Le lesioni gastriche richiedono
attenta osservazione, per il pericolo di perforazioni; prevenire il vo-
mito , che ne può aumentare il rischio; evitare la lavanda gastrica
.
che comporta gli stessi rischi Le lesioni esofagee possono essere
trattate con corticosteroidi e / o antibiotici.
in familiari di primo grado. Kiel 2001 è stato individuato il primo gene (CARD
.
15j associato alla MC, localizzato nefcromosoma 16; altri geni sono stati indi-
yiduati negli anni successivi! Il meccanismo patogenetico è attualmente riferi-
to .all ' attivazione delle cellule immunitarie da parte di agenti sconosciuti ( sono
sospettati microrganismi , autoantigeni, componenti dietetici) , in grado di pro-
vocare il TiTasc io di citochineje mediatori infiammatori (la maggior parte delle
”
TERAPIA
Scopo della terapia delle malattie'infiammatorie croniche intestinali
'
264
MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI IVI
Tab. 109 Farmaci per le malattie infiammatorie intestinali
—, ...
»
Sulfasalazina
»
IH Malattia di Crohn ( MC )
Attualmente la malattia di Crohn non può essere guarita né con la
terapia medica, né con quella chirurgica; è possibile solo indurre e
mantenere una remissione clinica ed endoscopica, anche per lungo
tempo, continuando comunque ad assumere farmaci .
M MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI
«
Terapia farmacologica
Il trattamento varia in rapporto alla gravit à dell’infiammazione e alla
presenza di complicanze:
• nelle forme llevi-moderate il primo step terapeutico è rappresenta-
to dagli antinfiammatori intestinali [ -»]; la scelta del farmaco più ido-
neo deve essere effettuata in base alla localizzazione ed estensione
della malattia:
- aminosalicilati: la suifasalazina è indicata soprattutto nelle localiz-
zazioni coliche; la mesalazina nella formulazione a lento rilascio ( pH
> 7), con azione sull’ileo terminale e sul colon, è efficace nel tratta-
mento dell ’ileocolite e dell’ileite terminale, mentre nella forma a ra-
pido rilascio , ad azione lungo tutto l’intestino , è indicata in ogni loca-
lizzazione della malattia;
- cortisonici ad azione locale intestinale: la budesonide , un cortiso-
nico con attivit à infiammatoria diretta sulla mucosa intestinale e con
elevato metabolismo di primo passaggio ematico, viene impiegate-
per la malattia lieve ileale o ileocecale;
Terapia chirurgica
Indicazioni alla terapia chirurgica per la MC sono: malattia del tenue;
o del colon che non risponde alla terapia medica; stenosi con ocelli
266
<
iviMLMi 11L inriMiviiviHiurMC . unumunc: imcomxMu IVI
timiavvita:
*—
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rnt -’ » - ' »» •*
]l trattamento varia in rapporto alla gravit à dei sintomi, che non sem-
pre sono legati all’estensione della malattia:
• nelle forme lievi sono indicati gli aminosalicilati [ — > Antinfiammatori
intestinali ]: sulfasalazina o mesalazina; quest ’ultima nelle forme di-
siali può anche essere somministrata per via rettale ( supposte,
i
schiuma, clisteri);
• nelle forme moderate gli aminosilicati vanno associati ai cortisoni-
ci sistemici [ -> ]: prednisone , alla dose iniziale di 1-2 mg/kg/die , per
2 settimane, poi a scalare fino alla sospensione nell ’arco di 2-3 me-
si; nelle proctiti si possono utilizzare cortisonici topici rettali (beclo-
metasone dipropionato , idrocortisone acetato ) ; in caso di steroido-
resistenza è indicata la somministrazione di immunosoppressori
[-> ]: azatioprina o ciclosporina ;
• nelle forme gravi o fulminanti la terapia consiste in nutrizione pa-
renterale totale , antibiòtici (metr ònldazolo , ciprofloxacina ) , cortiso-
nici parenteraìi ( meti ìprednisolonè), evéntuali trasfusioni di albumi-
na ed emà zie concentrate. In casi di steroido-resistenza, prima di ri-
correre alla colectomia d’urgenza, può essere adottata la doppia
soppressione di ciclosporina associata ad azatioprina ; recentemen-
te, sempre nell’attacco severo di CU non responsivo agli steroidi, è
stato proposto l’impiego dèlia terapia biologica con infliximab.
Terapia nutrizionale
Diversamente dalla MC, la CU non risponde efficacemente alla nutri-
z one pàrenteralé totale o alle diete alimentari; malgrado ciò, la nutri-
rne parentera ìe— totale viene
. spesso utilizzata se
. . l’introito alimenta--
—
re orale è insufficiente.
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Terapia chirurgica
Indicazioni alla terapia chirurgica in pazienti pediatrici con colite ul-
cerosa sono: forma acuta fulminante non responsiva al trattamento
medico; forme croniche con sintomatologia persistente; forme corti-
codipèndenti con frequenti ricadute , nonostante la terapia immuno-
( lopressiva L 'apiprqccio ottimale consiste nel combinare la colecto-
ryla totale ^
con un pull-through endorettale: mediante questa.proce-
dura il bambino mantiene la continenza. 267
IVI MALE D’AUTO, DI AEREO, DI MARE
MALFORMAZIONI VASCOLARI
Vedi: Anomalie vascolari cutanee
MALOCCLUSIONI
Si distinguono: a) maìocclusioni scheletriche , derivanti da alterato sviluppo
dello scheletro facciale: b) maìocclusioni dentarie , per errata disposizione de
gli elementi dentali. Le ma ìocclusioni dentarie vengono classificate secondo i
rapporti tra i denti molari dell ' arcata superiore e inferiore e secondo ì rapporti
tra gli incisivi. 1. I rapporti tra I denti molari sono distinti in 3 classi: I classe:
rapporto normale ( possono però essere presenti anomalie, quali affollamento,
profusione, rotazioni a carico degli altri denti); Il classe: molare inferiore in
posizione distale rispetto al superiore; il mascellare superiore è troppo avanti
(over jet) o la mandibola troppo, indietro (morso profondo); IH classe: molare
inferiore anteriorizzato rispetto al superiore; la mandibola è troppo avanti o il
superiore troppo indietro, quindi i rapporti in occlusione dell ’arcata inferiore
sono molto anteriorizzati rispetto all ’arcata superiore (profusione, morso in
verso , morso crociato) e le cuspidi dei denti superiori rimangono all’interno di
quelle dei denti inferiori, anziché il contrario. 2. I rapporti tra I denti incisivi
possono definire i seguenti quadri: morso aperto, quando i margini degli incisi
vi superiori e inferiori non si toccano; over jet , per eccessiva profusione degli
incisivi superiori rispetto agli inferiori; morso profondo, quando gli incisivi su
periori coprono quasi o del tutto quelli inferiori.
TERAPIA
Le maìocclusioni scheletriche richiedono un trattamento precoce
( dentizione decidua) , per rimuovere quei fattori che, interferendo con
un normale sviluppo, possono causare alterazioni del massiccio fac
ciale.
Le maìocclusioni dentarie vanno invece sottoposte a terapia orto
dontica nelle fasi finali della permuta dentaria ( intorno ai 10-11 an
ni). Fino al raggiungimento di questa et à è necessario fare attenzio
ne per prevenire le condizioni che possono favorirne l’insorgenza
(perdita di elementi a causa di carie; abitudini viziate, quali succhia
re le dita e il ciuccio; ipertrofie adeno-tonsillari) .
TERAPIA
Non richiede alcun trattamento .
MENINGITI BATTERICHE
Meningiti neonatali
EZIOPATOGENESI Si distinguono: a) forme precoci (primi 5 giorni di vita), con-
tratte in occasione del parto, per trasmissione verticale materno- fetale (In ge-
nere sostenute da streptococco gruppo B, E. coli , Listeria ) o per rottura pre-
matura delle membrane; b) forme tardive ( dopo il 7 ° giorno di vita) sostenute
da germi nosocomiali ( stafilococchi, klebsielle, Pseudomonas , Citrobacter ,
Proteus), per contatti ambientali ( personale di assitenza, attrezzature contami-
nate ) CLINICA Nelle forme a insorgenza precoce sintomi indistinguibili da
-
quelli delle sepsi [ » ]; nelle forme a insorgenza tardiva prevalentemente sinto-
mi a carico del sistema nervoso ( letargia, convulsioni, tensione delle fontanel-
le). Complicazioni : ipertensione endocranica, ventricolite, idrocefalo acuto,
masse endocraniche ( ascesso, infarto emorragico, raccolta purulenta subdu-
.
rale) Sequele: ritardo psicomotorio, deficit motori o sensoriali, epilessia. DIA-
GNOSI 1. Esame del liquor: aumento di leucociti e proteine, diminuzione del
glucosio; ricerca batteriologica (esame microscopico, coltura, ricerca antigeni
.
capsulari). 2. Ecografia cerebrale. 3 TC , RMN.
TERAPIA
Va iniziata il più precocemente possibile, con Antibiotici [ -> ) per via
endovenosa; è indicata l ’associazione di ampicillina (es. Amputai ) e
cefotaxima (es. Claforan ) , secondo lo schema seguente:
Neonato pretermine: ampicillina 50 mg/ kg/ dose , ogni 12 ore
cefotaxima 50 mg/ kg/ dose, ogni 12 ore
Neonato a termine: ampicillina 50 mg/kg/ dose, ogni 6 ore
cefotaxima 50 mg/kg / dose, ogni 6 ore
Se il neonato è di pé so molto basso e / o con permanenza lunga in
ospedale, per la possibile infezione da stafilococchi o Gram-negativi
( Pseudomonas ) , può essere utilizzata, in attesa dell’esito dell’anti-
biogramma, l’associazione di vancomicina ( es. Vancocina ) e ceftazidi-
ma (es. Glazid ìm).
269
M MENINGITI BATTERICHE
TERAPIA
Il trattamento della meningite da Hib viene effettuato mediante la
somministrazione di:
Antibiotici [-» ], tra cui di prima scelta sono le cefalosporine di 3a go
nerazione:
Cefotaxima (es. Claforan): 200 mg/kg/die, in 3-4 dosi
Ceftriaxone (es. Rocefin ): 800-100 mg/kg/die, in 1-2 dosi
La terapia, per via endovenosa, va continuata per IO giorni nei pa
zienti con meningite non complicata, più a lungo nei casi complicati.
270
MENINGITI BATTERICHE IVI
PROFILASSI
• Chemioprofllassi. Somministrazione di rifampicina ( Rifadin scir 20
mg/ ml; cps 300 mg; cpr 450 e 600 mg): 20 mg/kg/ die ( max 600
mg) una volta al giorno, per 4 giorni, nei casi di: 1. contatti familiari
( a) con un bambino di et à inferiore ai 4 anni non vaccinato o incom-
pletamente vaccinato; ( b ) con un bambino di meno di 12 mesi che
non ha ricevuto la vaccinazione primaria; ( c ) con un bambino immu-
nocompromesso , indipendentemente dal suo stato vaccinale; 2.
contatti all ’asilo nido o alla scuola materna, indipendentemente dal-
l'et à, se vi sono stati due o più casi di infezione in 60 giorni. ,
• Immunizzazione attiva. Vaccinazione con vaccino coniugato Hib j
singolo o combinato [ -> sez. Il Farmaci: Vaccini ].
n Meningite da meningococco
EZIOLOGIA Neisseria meningitidis , diplococco Gram-negativo con 134 siero-
gruppi, tra i quali di riscontro più frequente sono i ceppi A, B , C, W135, Y. In
Italia l ' incidenza delle meningiti meningococciche è attualmente inferiore allo i
0,5 /100 000 anno, notevolmente più bassa rispetto ai dati USA ed europei, e
si sta osservando un progressivo incremento dei casi da gruppo C ( passati dal
25% nel 2001 al 58% negli ultimi anni), superando quelli da gruppo B, in pas-
sato prevalenti. TRASMISSIONE Per via aerogena, attraverso goccioline di se-
.
crezioni nasofaringee di un malato o di un portatore sano dell'Infezione INCU-
BAZIONE 1-10 giorni, di solito meno di 4 giorni. CLINICA Quadri clinici della
malattia possono essere: meningococcemia ( sepsi meningococcica ), meningi-
.
te o combinazione di entrambe ( sepsi + meningite) L ' esordio è improvviso,
.
con febbre, brividi, malessere, prostrazione La meningococcemia può essere
di media entit à, con manifestazioni cutanee di tipo petecchiale o maculare, op-
pure di tipo fulminante, con porpora, coagulazione intravascolare disseminata,
shock, coma, morte entro poche ore (sindrome di Waterhouse-Friderichsen) I .
segni di meningite meningococcica non sono distinguibili da quelli di meningite
acuta causata da pneumococco [ -> ] o altri batteri ( rigidit à nucale, segni di
Kernig, Brudzinski, Las ègue). Complicazioni: artrite, miocardite, pericardite,
endoftalmite. Sequele: perdita di udito, disabilit à, amputazione di dita o arti.
DIAGNOSI Isolamento del meningococco da liquor e sangue. Altri dati di labo-
ratorio sono: VES e PCR elevate, leucopenia o leucocitosi, trombocitopenia,
proteinuria, ematuria; tempo di protrombina allungato, fibrinogeno diminuito
nelle forme con CID.
TERAPIA
La terapia di scelta per i pazienti con meningite meningococcica o
con meningococcemia è:
Penicillina G ( Penicillina G potassica fi 1000 000 Ul): 250 000-
300 000 Ul/kg/die, in 4-6 dosi giornaliere ( EV)
271
M MENINGITI BATTERICHE
PROFILASSI
TI Norme legislative. Classe di notifica II (entro 48 ore).
Chemioprofilassi. È indicata nei seguenti casi: contatti familiari;
contatti scolastici o al nido nei 7 giorni precedenti; contatti con se-
crezioni orali del paziente (baci, uso dello stesso spazzolino da denti
o delle posate) ; soggetti che hanno mangiato o dormito nella stessa
abitazione del paziente nei 7 giorni precedenti. Schemi di profilassi
antibiotica sono riportati nella tabella 111. Farmaco di scelta, nella
maggior parte dei casi, è la rifampicina .
tS Immunizzazione attiva. Vaccinazione antimeningococcica [ -> sez.
Il Farmaci: Vaccini ] .
Tab. Ili Schemi di profilassi della malattia meningococclca
Meningite da pneumococco
EZIOLOGIA Streptococcus pneumoniae , diplococco capsulato Gram-positivo ;
la capsula è formata da polisaccaridi diversi. A seconda del tipo di polisaccail
de, si riconoscono 90 sierotipi; i sierotipi 4, 6 B, 9 V, 14, 18C, 19F, 23F causa
no l’88% delle infezioni invasive in USA e il 73% in Europa e sono quelli conto
nuti nel vaccino eptavalente Vaccini ]. TRASMISSIONE Da persona a perso
na, tramite goccioline respiratorie; la maggior parte delle infezioni si ha noi
.
bambini tra 6 mesi e 2 anni INCUBAZIONE Varia a seconda del tipo di infe / lo
ne e può durare anche solo 1-3 giorni. CLINICA I quadri clinici più spesso Ioga
ti allo pneumococco sono: otite media acuta [-> ], polmonite ( — » ], sepsi [ >|,
—
artrite settica [ > ], meningite. La meningite pneumococclca è spesso proco
duta da un’otite media o da una polmonite pneumococcica. Si esprime clinico
mente con sintomi di gravità ( febbre elevata, cefalea, prostrazione, vomito , lo
tofobia) e segni di irritazione meningea: rigidit à nucale, segni di Kernig ( don
sione della gamba controlaterale, flettendo la coscia ad angolo retto sul ho
sto), di Brudzinski (flessione delle cosce alla flessione del capo) e di Las ò / iur
(dolore in regione lombare, irradiato alla coscia, sollevando l ’arto inforluin
272
MENINGITI BATTERICHE IVI
TERAPIA
Si basa sulla somministrazione di:
Antibiotici [->]: l’antibiotico di prima scelta, verso il quale molti pneu-
mococchi di diversi sierotipi sono sensibili, è la
Penicillina G (Penicillina G potassica fi 1000 000 Ul): 250 000-
400000 Ul /kg/ die, in 4- 6 dosi giornaliere ( EV)
Poiché di recente sono stati isolati in molte parti del mondo pneu-
mococchi resistenti alla penicillina, è opportuno testare la sensibili-
.
tà alla penicillina dei pneumococchi isolati Nei casi resistenti è at-
tualmente consigliata la somministrazione associata di;
I
PROFILASSI
• Chemioprofilassi. I bambini con asplenia funzionale o anatomica,
che sono particolarmente suscettibili allo pneumococco, devono es-
sere sottoposti quotidianamente a una profilassi antibiotica per la
prevenzione delle infezioni pneumococciche, indipendentemente dal-
la vaccinazione. Tale profilassi può essere attuata con
.
Penicillina V per via orale ( attualm non più in commercio in Italia)
< 5 anni: 125 mg x 2 volte /die; > 5 anni: 250 mg x 2 volte /die
oppure
.
Amoxicillina (es Zlmox ): 20 mg/kg/die
L’et à a cui la profilassi può essere sospesa viene spesso decisa in
modo empirico .
• Immunizzazione attiva. Vaccinazione antipneumococcica [-» sez.
Il Farmaci: Vaccini].
273
M MENINGOENCEFALITIVIRAU
MENINGOENCEFALITI VIRALI
Processi infiammatori acuti che interessano le meningi e, in misura variabile,
il tessuto cerebrale, causati da virus. EZIOLOGIA Nell ’80% dei casi enterovi-
rus ( coxsackie, echovirus); altri agenti in causa possono essere: herpes sim-
plex tipi 1 e 2, virus parotite, adenovirus, virus varicella-zoster, virus Epsteln-
Barr, cytomegalovirus , arbovirus, rosolia, influenza A e B, virus respiratorio sin-
ciziale, virus parainfluenzali 1-3, morbillo, epatite B, parvovirus umani , HIV, rab -
.
bia CLINICA Molto varia , a seconda del grado di coinvolgimento del SNC, della
localizzazione e della patogenicit à dell ’agente infettante. Alcuni bambini posso -
no sembrare lievemente colpiti all ’esordio , ma all'Improvviso entrano in coma;
in altri la malattia inizia con febbre, convulsioni, stati comatosi o sub-comatosi,
cui segue dopo 8-10 giorni una completa guarigione. Febbre elevata, nausea,
vomito, dolore alla nuca e al dorso , fotofobia sono i segni più comuni; i segni
focali neurologici possono essere stazionari, progressivi od oscillanti. DIAGNO-
.
SI Esame del liquor ( v tabella 110, pag. 270); il liquor va posto in coltura per
virus , batteri, funghi; identificazione virale mediante reazione a catena della po
limerasi (POR) sul liquor; EEG , esami neuroradiologici ( TC , RMN encefalo) .
TERAPIA
Fino a quando non venga sicuramente esclusa una causa batterica , ò
indicato il trattamento antibiotico [ -> Meningiti batteriche].
L’unica encefalite acuta virale che permette una terapia specifica ò
quella da Herpes simplex [-> ], in cui è attivo l’aciclovlr [ -» Antivirali|
(es. Zovirax flac.ni 250 mg) 10 mg/kg/ dose x 3 volte al giorno ( EV) ,
per 14- 21 giorni .
Nelle forme da Cytomegalovirus è stata valutata l’efficacia di una to
rapia antivirale con ganciclovir ( es. Cymevene ) 10 mg/ kg/ die ( EV ) por
14-21 giorni, o con foscarnet (Foscavlr ) 180 mg/ kg/ die ( EV) per 21
giorni, ma mancano tuttora dati conclusivi sull’efficacia a lungo ter
mine .
MENOMIETRORRAGIE DISFUNZIONALI
Vedi: Sanguinamenti uterini disfunzionali
Tab. 112 Terapia delle Infezioni da micobatteri non tubercolari nel bambino
. .
sonde di DNA e PCR 2 Test cutanei: inoculazione intradermica di micobatteri-
ne (derivati proteici isolati dalle varie specie di micobatteri).
TERAPIA
Presupposto essenziale per un trattamento corretto sono l ’identifica-
zione delle specie in causa e le prove di sensibilit à ai vari antibiotici
in vitro. Nella tabella 112 sono riportati i trattamenti proponibili nel-
le varie forme.
PROFILASSI
In pazienti con severa immunocompromissione (linfociti CD4+ < 50/
inm3) è indicata la prevenzione dell’infezione da MAC. Farmaci di
scelta sono la claritromicina (15 mg/kg/ die, in 2 somministrazioni)
o V azitromicina (10 mg/kg x 1 volta / settimana). In caso di intolle-
ranza ai macrolidi, si impiega la rifabutina ( 5 mg/kg/die).
.
coccosi L’aspergillosl è più spesso dovuta a\VAspergillus fumigatus ; la tra-
smissione avviene generalmente per inalazione di spore presenti neH’aria. La
candidosi è per lo più causata da Candida albicans ; le forme invasive si osser-
vano quasi esclusivamente in soggetti con ridotta resistenza alle infezioni e in-
.
sorgono da siti endogeni colonizzati La criptococcosi è causata dal Cryp-
tococcus neoformans , presente di solito nel suolo contaminato da deiezioni di
uccelli; l’infezione avviene per via respiratoria. CLINICA 1. L’ aspergillosi può
presentarsi in diverse forme: aspergillosi broncopolmonare allergica, aspergil-
loma, otomicosi, aspergillosi sistemica (polmonare, sinusale, cerebrale, cuta-
.
nea) 2. La candidosi sistemica si manifesta clinicamente come candidosi vi-
scerale (polmonite, endocardite, meningite, endoftalmite ) e/o disseminata. 3 .
La criptococcosi dà luogo più frequentemente a meningite e a polmonite. DIA-
GNOSI Si avvale di a) esami colturali , con isolamento da sangue, espettorato,
urine, midollo osseo, tessuti infetti; b ) esami istopatologici ; c) indagini immu-
nologiche : ricerche anticorpali per l’aspergillosi broncopolmonare allergica (IgE
anti-Aspergillus), ricerca di antigeni fungini su sangue o altri liquidi biologici
( antigene capsulare di Cryptococcus, antigene aspergillare); d) diagnostica per
immagini ( Rx torace, TC , RMN torace per l’aspergillosi polmonare).
TERAPIA
Si avvale dell'impiego di vari Antimicotìci sistemici [-»]. Per le carat-
teristiche farmacologiche e la posologia si rimanda alla sezione II
—
[ » Farmaci ].
S3 Aspergillosi. Farmaco di scelta è l ' amfotericina B ad alte dosi
( per 4 fino a 12 settimane o più ) ; le formulazioni lipidiche vanno uti-
.
lizzate nei casi refrattari o d ' intolleranza L’itraconazolo è un farma-
co alternativo in casi non gravi. Il capsofungin e il voriconazolo, im-
piegati nelle forme invasive dell ’adulto, possono essere presi in con-
siderazione anche per il bambino, ma per ora mancano dati sulla lo -
ro sicurezza in et à pediatrica.
O Candidosi. L’ amfotericina B è il farmaco di scelta anche nelle
candidosi sistemiche; le preparazioni liposomiche possono essere
impiegate se la somministrazione convenzionale di amfotericina B ri-
sulta nefrotossica o inefficace. La flucitosina può essere associata
all ’amfotericina B, in caso d’infezione grave o di interessamento del
SNC, se è possibile usare la via orale. Nelle candidosi disseminate,
in alternativa aH ' amfotericina B, può essere impiegato il fluconazolo .
D Criptococcosi. Per le localizzazioni meningee e per le altre forme
gravi è indicata l' associazione di amfotericina B e flucitosina. Nei
pazienti con infezioni meno gravi possono essere utilizzati fluconazo-
lo o itraconazolo.
MICOSI SUPERFICIALI .
MIOCARDITE
Infiammazione acuta del miocardio associata a necrosi delle m ìocellule. EZIO-
LOGIA Può essere infettiva , soprattutto virale ( adenovirus , Coxsackievirus B e
altri enterovirus), più raramente da batteri , miceti, protozoi, elminti, oppure
non infettiva, provocata da farmaci ( sulfamidici , indometicina, amfotericina B,
.
altri), droghe (cocaina ) , malattie autoimmuni (LES, m reumatica, artrite reu- ;l
matoide, m. Kawasaki , ecc.); frequentemente rimane sconosciuta. CLINICA È
in genere et à-dipendente: a) net neonato si manifesta più spesso con febbre,
scompenso cardiaco grave, distress respiratorio, cianosi , insufficienza mltral ì-
ca, acidosi , shock; nelle forme più fulminanti la morte sopravviene 1-7 giorni -a
dopo l 'esordio; b) ne! bambino pi ù grande il quadro clinico iniziale può essere
uno scompenso cardiaco acuto,,- ma più frequentemente i pazienti presentano r:
uno sviluppo graduale dello scompenso o un esordio improvviso di aritmie ven-
tricolari, la fase infettiva acuta passa e si instaura una cardiopatia dilatativa
.
[-» ] . DIAGNOSI 1 Laboratorio: VES e PCR elevati; innalzamento degli enzimi
cardiaci e della troponlna T (marker di danno miocardico) , indagini sierologiche
(enterovirus, adenovirus, EB, citomegalovirus) 2. Esami strumentali: Rx tora-
ce, ECG, ecocardiogramma, biopsia miocardica (mediante cateterismo cardiaco) .
TERAPIA
L’approccio terapeutico della miocardite acuta è essenzialmente
supportive; solo in alcune forme possono essere utilizzati trattamen-
ti specifici .
Terapia di supporto
Misure principali di supporto sono:
• terapia dello scompenso cardiaco [-> ], che comprende la seguen-
te scelta di farmaci:
- nelle forme meno gravi: ACE-inìbitori [H> ] (captopril, enalapril) e
diuretici [- ] ( furosemide );
*
- nelle forme severe: inotropi [-»] ad azione rapida ( dopamina, dobu-
tamina) e diuretici ( tenere presente che tutti gli agenti inotropi, com-
presa la digossina, devono essere impiegati con cautela , perché i.
M MOLLUSCO CONTAGIOSO
Terapie specifiche
Possono essere utilizzate in alcune forme: Antibiotici [-» ], quando
ne esiste l' indicazione fornita dall ’accertamento eziologico; Corti-
sonici [-»J ( prednisone 1-2 mg/kg/ die, in 4 dosi, per 2-6 settimane)
nella miocardite reumatica; Immunoglobuline endovena [ -> ] ( 2 g/ kg)
nelle forme associate a malattie sistemiche di tipo autoimmune.
MOLLUSCO CONTAGIOSO
.
Infezione epidermica virale autolimitante EZIOLOGIA Poxvirus. TRASMISSIO-
NE Contatto diretto interumano o attraverso fomiti (es. asciugamani). Le lesio-
ni tendono a diffondersi per autoinoculazione. INCUBAZIONE Da 2 a 7 setti
mane (ma può arrivare fino a 6 mesi). CLINICA Lesioni papulari (di solito da 2
a 20) a forma di cupola del colore della cute o traslucide, alcune con ombeli
catura centrale, localizzate più frequentemente al tronco, al viso e alle estro
.
mit à, ma anche in altre sedi DIAGNOSI Esame microscopico. V
TERAPIA
Sebbene le lesioni possano regredire spontaneamente, la rimozione
è consigliabile per prevenire l ’autoinoculazione e la diffusione. Trat
tamenti possibili sono: rimozione meccanica ( curettage) previa ano
stesia con crema a base di lidocaina ( Ernia ), o applicazione di topici
.
dermatologici [-» ] cheratolitici (es vaselina salicilica 5%) o antivirali
( imiquimod: Aldara crema ) 3 volte alla settimana per 1-3 mesi.
MONONUCLEOSI INFETTIVA
EZIOLOGIA Virus di Epstein-Barr ( EBV ). TRASMISSIONE Orofaringea (contali! *
molto stretti: bacio, scambio di saliva); raramente per contatto indiretto altra
verso oggetti o con trasfusioni. INCUBAZIONE Nell ’adolescente e nell ’adullo
30-60 giorni; nei bambini 10-15 giorni. CONTAGIOSITÀ Da 2 settimane primo
delle manifestazioni cliniche a 6 - mes Ì dopo la guarigione (ma il 10% dei siero
positivi elimina il virus anche a distanza di anni dall ’infezione). CLINICA
Esordio brusco, cori febbre in genere elevata, cefalea, malessere; faringolon
sillite di gravità e aspetto variabili ( da faringite eritematosa ad angina pseudo
membranosa ); linfoadenopatia ( laterocervicale e posteriore, ma spesso anello
sistemica); splonomogalia (50-63% dei casi); epatomegalia ( 6-14% ); esantemi»
maculopapuloso ( 0-15%) soprattutto in pazienti trattati con ampicillina o amo
xicillina. Nei bambini in et à prescolare la malattia ha spesso decorso bravo ,
con febbre di solito modesta. Complicazioni (poco frequenti); ematolo/ ’Ji lu <
(piastrinopenia, anemia emolitica autoimmune, neutropenia ); spleniche (rolla
ra splenica), neurologiche (encefalite, s. Guillain-Barré, paralisi facciale); ap / ill
che (epatiti a evoluzione cirrotica); cardiache (pericardite, miocardite); pollini
nari (polmonite interstiziale). In alcuni casi si manifesta una « sindrome do ni
278
IVHJKBILLU IFI
TERAPIA
t
PROFILASSI
Sono consigliate le precauzioni standard. Non esistono disposizioni
legislative sull'Isolamento del malato.
MORBILLO
EZIOLOGIA Virus a RNA della famiglia di Paramixovirus. TRASMISSIONE
Diretta, per mezzo delle goccioline respiratorie. INCUBAZIONE 9-14 giorni.
CONTAGIOSITÀ Dal 7° giorno di incubazione a tutta la prima settimana di
.
esantema. CLINICA 1 Fase pre-esantematica ( 2-4 giorni ) con febbre, rinite .
IVI MORSI DI ANIMALI E PUNTURE DI INSETTI
TERAPIA
• Terapia sintomatica. Antipiretici [->], Mucolitici [ ->] , riposo a letto.
• Terapia antibiotica delle eventuali complicanze batteriche: la scel-
ta degli Antibiotici [-> ], se possibile, deve essere guidata dalle prove
di sensibilit à in vitro; altrimenti si ricorre ad antibiotici attivi sui pato-
geni più spesso in causa ( amoxicillina, amoxicillina- acido clavulani-
co, cefalosporine orali o parenterali).
PROFILASSI
• Disposizioni legislative. Notifica obbligatoria entro 48 ore (classe
II); isolamento del malato per 5 giorni dalla comparsa dell’esantema.
•Immunizzazione passiva. Immunoglobuline normali [ — >|: 0,2-0,3 mi/
kg, entro 6 giorni dall ' esposizione , indicate soprattutto nei bambini
di et à inferiore ai 6-12 mesi e negli immunodepressi .
• Immunizzazione attiva. Vaccinazione antimorbillo [ — > Vaccini ] con tri
pio vaccino contro morbillo, parotite, rosolia ( MPR ) , a 12-15 mesi ,
.
con seconda dose a 5-6 anni In caso di epidemia, la vaccinazione
può essere eseguita anche prima dei 12 mesi; basta ricordare di vac
cinare di nuovo al 15°-18° mese di vita .
i
MORSI DI ANIMALI E PUNTURE DI INSETTI M
plicate della mano, le lacerazioni a livello della faccia hanno un bas-
so rischio d’infezione secondaria e pertanto ne viene di solito consi-
gliata la chiusura primaria, dopo essere state adeguatamente irriga-
te e sbrigliate.
• Terapia antibiotica .
La profilassi e il trattamento dei bambini mor-
sicati deve essere fatta tenendo conto dei patogeni più frequente-
mente in causa ( Staphylococcus aureus , Streptococchi, Pasteurella
multocida, Capnocytophaga canimorsus , anaerobi). Gli Antibiotici [-»]
più indicati sono l ' arnoxicillina + acido clavulanico ( Augmentin) o , nei
soggetti allergici alle penicilline, il cotrimossazolo ( Bactrim ) associa-
to alla clindamicina (Dalacin ).
• Profilassi antitetanica. I bambini morsicati che non abbiano coper-
tura antitetanica devono essere sottoposti, oltre alla vaccinazione,
anche aH ’immunizzazione passiva con immunoglobuline specifiche
[-> Tetano].
• Profilassi antirabbica. La decisione di iniziare la vaccinazione anti-
rabbica [ -> sez. Il Farmaci: Vaccini ] deve essere presa dall’Ufficio di
Igiene competente per territorio, al quale il caso deve essere denun-
ciato. Nella tabella 115 sono riportate le linee guida per il trattamen-
to profilattico post-esposizione.
'
TERAPIA
• Rimozione del pungiglione mediante pinzetta o delicatamente me-
diante le unghie, senza comprimere la zona di puntura.
• Applicazione di sedativi locali (ghiaccio, impacco freddo, pomate
antistaminiche o cortisoniche) .
• Se interessamento sistemico: v. Allergia al veleno degli imenotteri .
Meduse e attinie
Presentano sui tentacoli capsule contenenti liquido urticante; causano reazio-
ni locali (prurito o dolore urente molto intenso; arrossamento, edema, possibi-
le formazione di flittene ) e, in alcuni casi, sistemiche tossiche.
TERAPIA
• Applicazione di impacchi caldo-umidi ( le sostanze urticanti sono
termolabili).
• Terapia analgesica e antistaminica per os.
Pesci
Le murene possono inoculare mediante II morso sostanze tossiche prodotte
.
dalla rhucosa orale e soprattutto grandi quantit à di batteri
Gli scorfani , le trachinie ( pesci ragno) e le razzo possiedono aculei posti sulle
pinne o sulla coda, che si conficcano nella cute della vittima, liberando un ve-
leno molto attivo, che causa dolore intenso e talora sintomi sistemici (vomito,
.
diarrea, mialgie, shock )
TERAPIA
• Murene: accurata disinfezione della ferita; somministrazione di an-
tibiotici ad ampio spettro .
• Scorfani, trachinie, razze: immersione per 30-60 min della parte
colpita in acqua la più calda possibile, per inattivare il veleno, che è
termolabile; terapia analgesica e antistaminica per os o im, in caso
di reazioni sistemiche.
Ragni e scorpioni
Le specie europee velenose sono tra i ragni la tarantola e la malmignatta, tra
gli scorpioni VEuscorpius flavicaudis. Producono con la loro puntura reazioni
locali ( arrossamento, gonfiore , dolore, intorpidimento e formicolio della parte
colpita ) e generali (malessere fino allo shock ; nausea, vomito , dolori addomi-
nali; cefalea, convulsioni fino al coma; raramente arresto cardiocircolatorio).
TERAPIA
• Sedativi locali (impacchi freddi, pomate antistaminiche o cortiso-
niche).
• Antistaminici [ -4 ] per via sistemica.
• Rianimazione cardiopolmonare nei casi gravi .
• Sieroterapia specifica EV: è a disposizione presso l’Istituto Supe-
riore di Sanit à un siero specifico per i ragni del genere malmignatta
( Latrodcctus ) , che può essere richiesto urgentemente e che agisce
prontamente .
MORSI DI ANIMAL! E PUNTURE DI INSETTI
Vipere
Sono gli unici serpenti velenosi esistenti in Italia. Il morso appare come un ’im-
pronta costituita da due fori principali prodotti dai denti veleniferi e una serie
di forellini laterali. Effetti locali immediati: dolore acuto urente , edema cianoti-
co, necrosi tissutale, chiazzatura emorragica. Effetti sistemici ( dopo 30-60
min): malessere, cefalea, vomito, diarrea, ipotensione, tachicardia; dopo 3-4
giorni, se non si è intervenuti adeguatamente, manifestazioni emorragiche,
danno renale, ipotermia, coma.
TERAPIA
• Immobilizzare la parte colpita in posizione declive; detergere e di-
sinfettare la ferita .
• Applicare un bendaggio compressivo non troppo stretto, ad esem-
pio con una benda elastica, e immobilizzare l ’arto con una stecca o
un ramo. Questo metodo è attualmente ritenuto più idoneo ed effica-
ce del trattamento tradizionale , consistente nell ’applicazione di un
laccio emostatico a monte del morso, nell’incisione e suzione. Solo
se il paziente non può essere ricoverato entro 40 minuti, si possono
praticare alcune incisioni lunghe meno di 6 mm e profonde meno di
3 mm nei punti del morso.
• La vittima deve essere prontamente trasportata al pronto soccorso
per la valutazione della condizione di tossicosi e l’esecuzione dei trat-
tamenti opportuni (profilassi antitetanica, analgesici, antibiotici, con-
trollo dello shock ed eventuale somministrazione del siero antiofidico) .
• Il siero antiofidico (non in commercio in Italia) è indicato solo nel
caso di pazienti che mostrano segni di avvelenamento e progressio-
ne della sintomatologia. Va somministrato per via intramuscolare o ,
nei casi più gravi , per endovena lenta (1 fiala in 250 mi di soluzione
fisiologica), saggiando prima la sensibilità del soggetto mediante
prova cutanea (0,1 mi di siero diluito 1:100 in soluzione fisiologica)
e avendo a disposizione cortisonici e adrenalina, per fronteggiare un
eventuale shock anafilattico.
Zecche
Acari ematofagi, parassiti temporanei di numerosi animali selvatici e domesti-
ci e occasionalmente anche dell’uomo: in quest 'ultimo la zecco si attacca ai
capelli, ai peli o ai vestiti e aspetta , da alcune ore a un giorno, finché l’ospite
non è a riposo; poi raggiunge una zona cutanea e qui punge, ancorandosi.
Localmente la puntura causa manifestazioni cutanee papulose o granulomato-
se; alcune zecche che producono una particolare neurotossina possono rara-
mente determinare paralisi flaccide ascendenti. Va ricordato che le zecche so-
—
no possibili vettori di infezioni, tra cui in Italia la malattia di Lyme [ > ] e la feb-
bre bottonosa mediterranea ( — » ] .
TERAPIA
• Rimozione della zecca dalla cute con una pinzetta effettuando una
trazione costante e decisa ma non brusca. L ’applicazione di sostan-
ze sulla zecca prima dell ’estrazione è sconsigliata, perché può pro-
vocare rigurgito, con aumentato rischio di trasmissione di agenti in-
fettivi.
M MUCOVISCIDOSI
MUCOVISCIDOSI
Vedi: Fibrosi cistica
284
NEONATO DI MADRE DIABETICA N
NANISMO IPOFISARIO
Vedi: Ipopituitarismo
-
NEFROLITIASI
Vedi: Calcolosi delle vie urinarie
285
-
li: /
'
TERAPIA
Oltre che nella prevenzione e nel trattamento delle varie complicazio -
ni sistemiche, consiste principalmente nella correzione delle altera-
zioni metaboliche: ipoglicemia [-> ], ipocalcemia [-> ], ipomagnesiemia
[-» ], iperbilirubinemia [-> ].
Nei casi di pi ù difficile controllo dell’ipoglicemia, pu ò essere neces-
saria la somministrazione di glucagone (Glucagen f 1 ml 1 mg) [ — >
Anti-ipoglicemici ] , che alla dose di 0,3 mg/ kg (IM, EV, SC ) determina
un rilascio di glucosio da depositi epatici di glicogeno.
TERAPIA
Terapia di supporto
Isolamento del bambino, per ridurre l ' esposizione a stimoli acustici
e visivi; alimentazione ipercalorica con pasti piccoli e più frequenti;
apporto idrosalino adeguato; monitoraggio cuore/ respiro per l ' au-
mentata incidenza di SIDS ( sindrome morte improvvisa).
Terapia farmacologica
Va intrapresa solo in presenza di sintomi abbastanza gravi , secondo
le indicazioni del « punteggio di Finnegan» ( si intraprende la terapia
quando il punteggio è in successione almeno 2 volte > 12, oppure 3
volte > 8). II trattamento è diverso a seconda della droga assunta
dalla madre:
• nella sindrome da astinenza neonatale (SAN ) da oppioidi viene uti-
lizzato come prima scelta il metadone ( 0,1 mg/kg x 3 somministra-
zioni /die ) e, In caso di insuccesso, la morfina (dose iniziale: 0,02
mg/ kg x 6 somministrazioni, fino a un massimo di 0,15 mg/kg x 6
somministrazioni/ die);
• per le manifestazioni neurologiche da assunzione materna di co-
caina , barbiturici, amfetamine, benzodiazepine è invece raccomanda-
to il fenobarbitale (bolo iniziale ev 20 mg/ kg, seguito da 2 mg/kg ev
oppure os x 3 somministrazioni/die).
. Se la madre ha continuato ad assumere droghe durante la gravidan-
za, l’ allattamento è in genere controindicato. Passano sicuramente
286
NEUROFIBROMATOSI N
nel latte materno: eroina, cocaina, marijuana, hashish, amfetamine,
feniciclidina, LSD. Sono invece compatibili con l ’allattamento la mor-
fina ( che si trova in quantit à minime nel latte) e il metadone, per do -
si giornaliere materne pari o inferiori a 20 mg.
NEUROFIBROMATOSI
Gruppo eterogeneo di malattie genetiche neurocutanee a trasmissione autoso-
mica dominante. Le due forme principali sono la neurofibromatosi tipo 1 (NF-1
o malattia di Von Recklinghausen) e la neurofibromatosi tipo 2 (NF-2).
Neurofibromatosi tipo 1
CLINICA Clinicamente si distinguono: 1. segni clinici maggiori : macchie caffè-
latte, lentigginosi ascellare, inguinale e/o alla base,del collo, noduli iridei di
Lisch , neurofibromi cutanei; 2. segni clinici minori: macrocefalia, bassa statu-
ra, ipertelorismo, anomalie toraciche. Complicanze: disturbi cognitivi; tumori
cerebrali , del midollo spinale o in altri organi, convulsioni, neurofibroma ples-
siforme, altre varie. DIAGNOSI 1. Criteri diagnostici: > 6 macchie caff è-latte;
> 2 neurofibromi cutanei o nodulari o 1 neurofibroma plessiforme, lentigginosi
ascellare o inguinale; glioma delle vie ottiche; > 2 noduli di Lisch; lesione os-
.
sea specifica; un parente di primo grado con NF-1 Poiché nel neonato le
chiazzo caffè -latte { anche solo 1-2) sono l' unico sintomo presente, anche un
numero inferiore a 6 va considerato a rischio e le macchie caff è -latte vanno
differenziate da altre possibili macchie analoghe alla nascita ( nevo ipercromi-
. .
co, nevo nevocellulare congenito , mastocitosi) 2 Indagini: esame del fundus;
nel sospetto di glioma delle vie ottiche, va praticata una RMN con sommini-
strazione di gadoliriio; se il sospetto è confermato , è consigliato il monitorag-
gio RMN senato nel tempo, intervallato da controlli oculistici. La diagnosi pre-
natale è possibile in famiglie con due o più individui affetti mediante analisi di
linkage con marker polimorfici di DNA .
TERAPIA
Le possibilità terapeutiche sono limitate al trattamento di alcune del-
le manifestazioni e alla prevenzione delle complicanze: chirurgia pla-
stica per i neurofibromi cutanei; rimozione chirurgica per quelli sotto-
cutanei; chemioterapia o (raramente ) radioterapia e, da ultimo , chi-
rurgia per i gliomi delle vie ottiche .
I Neurofibromatosi tipo 2
CLINICA Caratterizzata da neurinoma dell’VIII nervo cranico o neurofibroma,
meningioma, schwannoma o cataratta subcapsulare posteriore; macchie caf-
fè-latte nel 40% dei casi, solo raramente (1%) in numero di 6 o più. Si ha per-
dita progressiva dell’udito o del senso deM ’equilibrio, generalmente nella tarda
adolescenza. DIAGNOSI Visita oculistica, esame audiometrico, potenziali evo-
cati del tronco cerebrale e di tutto il tratto spinale, con somministrazione di
gadolinio.
TERAPIA
II neurinoma acustico può essere asportato chirurgicamente, allo
scopo di evitare ulteriori danni all ’udito e alle strutture anatomiche
adiacenti.
N NEUTROPENIE
NEUTROPENIE
Riduzione del numero assoluto dei granulociti neutrofìli nel sangue { < 1000 /mm3
tra le 2 settimane di vita e l ’anno; < 1500/mm3 nelle età successive ). Com-
porta aumentato rischio di infezioni batteriche e fungine. EZIOPATOGENESI Si
distinguono: 1. neutropenle da difetto di produzione ( congenite oppure acqui -
site) ; 2. neutropenle da aumentata distruzione periferica ( tabella 116). CLINI-
CA Il rischio di infezioni è inversamente proporzionale al numero assoluto di
neutrofili: la neutropenia lieve (PMN tra 1000 e 1500/ mm3) è quasi sempre
asintomatica; i soggetti con conta di neutrofili < 500 /mm3 sono ad alto ri-
schio. Quadri clinici principali sono: infezioni cutanee ( ascessi, piodermiti) , oro-
faringee ( gengivostomatiti, faringiti), respiratorie ( polmoniti), anorettali ( asces-
.
si) , sepsi DIAGNOSI a) Emocromo , con striscio e conta reticolocitaria ( va ripe-
tuto ogni settimana per almeno 3 settimane, per distinguere le forme transito-
rie generalmente postvirali dalle forme persistenti o cicliche), b) Riqerca anti-
corpi anti-neutrofili ( associati a neutropenia immunologica). c ) Esame del mi-
dollo ( non tanto per escludere una forma maligna, gi à esclusa dall ’emocromo,
ma per valutare ceilularità, morfologia e alterazioni della maturazione della se-
rie mieloide). d) Altri esami possono essere indicati per escludere una malat-
tia sistemica { anticorpi anti-nucleo, anti-muscolo liscio , antimitocondri ) o
un ’immunodeficienza associata ( dosaggio Ig, sottopopolazioni linfocitarie , anti-
corpi anti-HIV ) .
TERAPIA
I farmaci che possono essere impiegati per la terapia specifica delle
neutropenie sono:
• Cortisonici sistemici [->]: prednisone (Deltacortene ) 2 mg/kg/die;
fino a qualche anno fa erano gli unici farmaci utilizzabili in questa
patologia .
• Immunogiobuline [ -> ] endovena (es. Endobulin ) : 400 mg/kg/ die
per 5 giorni o 2 g/kg in 2 successive infusioni a distanza di 24 ore,
a effetto immediato ma transitorio ( 2-3 settimane ), per cui devono
NEVI MELAN0C1TICI N
essere programmate reinfusioni periodiche; sono soprattutto indica-
te nelle forme immunomediate ( o sospette tali) sintomatiche febbrili
e nelle forme persistenti a eziopatogenesi non definita.
NEVI MELANOCITICI
Lesioni di natura benigna costituite da melanociti raccolti in agglomerati a li-
vello della giunzione dermo-epidermica e/ o nel derma. Possono essere distin-
te in due grandi categorie: nevi melanocitici congeniti , presenti alla nascita o
nei primi mesi di vita, e nevi melanocitici acquisiti , che compaiono dalla prima
infanzia all ' et à adulta. L’attenzione oggi rivolta ai nevi melanocitici anche in
et à pediatrica è giustificata soprattutto dalla loro potenziale evoluzione in me-
lanoma (ci ò vale in particolare per i nevi congeniti) e dalle difficoltà di diagnosi
differenziale con il melanoma in esordio (ciò riguarda soprattutto i nevi acqui-
siti del giovane adulto).
Nevi melanocitici congeniti
Si manifestano nell’1-2% dei neonati come placche scure, marrone o nere di
dimensioni varie. In base alla loro grandezza, vengono distinti in: giganti ( dia-
metro massimo > 20 cm), medi (diametro massimo tra 1,5 e 20 cm), piccoli
(diametro massimo < 1,5 cm ). Il rischio di melanoma dipende dalla grandezza
.
del nevo congenito Nei nevi congeniti giganti il rischio di melanoma nel corso
della vita è di circa il 5-15% dei casi, e tale evento interviene prima del 5° an-
no di vita nella metà dei casi. In quelli medi o piccoli l’incidenza di melanoma
su nevo melanocitico congenito varia dal 2 al 15% e la maggior parte insorge
in età adulta e comunque dopo la pubertà.
N NEVI MELANOCITICI
TERAPIA
• I nevi melanocitici congeniti giganti dovrebbero essere sottoposti
a exeresi chirurgica ogni volta che ciò risulti tecnicamente possibile,
al fine di ridurre il rischio neoplastico. Quando il trattamento radicale
non è praticabile, si può optare per terapie fisiche mediante dermoa-
brasione, laser o curettage. Uno scrupoloso monitoraggio clinico pu ò
rappresentare un ’alternativa al trattamento chirurgico o fisico.
• I nevi melanocitici congeniti medi o piccoli, poiché la trasformazio-
ne maligna è rara in et à pediatrica, possono essere semplicemente
sorvegliati nel bambino, ma sono naturali candidati aWexeresi chirurgi-
ca profilattica, che pu ò essere programmata prima dell ’et à adulta .
Nevi melanocitici acquisiti
Si presentano inizialmente come formazioni puntiformi o lenticolari di colorito
bruno chiaro o bruno-nerastro, ma con il tempo progressivamente sbiadiscono
e possono accrescersi, conservando tuttavia dimensioni contenute entro il
centimetro di diametro. Il loro numero aumenta gradualmente durante l'infan-
zia, bruscamente noM ’adolescenza e più lentamente all 'inizio dell 'et à adulta.
Dei nevi melanocitici acquisiti dell’infanzia sono molto importanti alcune va-
rianti ( novo di Spiz, uovo di Recd , nevo di Sutton con alone, nevo displastico di
Clark ) elio, sebbene clinicamente non creino problemi, Istologicamente posso-
no essere fonte di equivoci diagnostici, per la loro similitudine con il melanoma .
TERAPIA
I nevi melanocitici acquisiti sono di norma lesioni benigne, ma una
percentuale sia pur piccola pu ò andare incontro a degenerazione
maligna. Pertanto modificazioni sospette sia su baso clinica (aumen-
to rapido delle dimensioni , comparsa di colori diversi nel loro inter-
no, margini irregolari, desquamazione , ulcerazione, indurimento , li-
foadenopatia regionale) sia su base dermoscopica, sono indicazioni
per l'escissione e la valutazione mediante esame istologico.
Melanoma
II melanoma cutaneo è una neoplasia maligna che prende origine da melanoci-
ti della cute sana ( 80% dei casi) o da quelli presenti in un nevo melanocitico
( 20% dei casi) congenito o acquisito. Fattori di rischio per il melanoma sono:
familiarit à in parenti di primo grado, presenza di numerosi nevi melanocitici
( oltre 50), carnagione chiara, immunodepressione, scottature solari, specie in
età pediatrica. Il melanoma non è un tumore frequente in et à pediatrica: di tut-
ti i melanomi diagnosticati, solo lo 0,3-0,5% si ritiene intervenga prima della
pubert à (12-14 anni ). La problematica del melanoma in pediatria riguarda per-
tanto principalmente la prevenzione ( rimozione dei nevi melanocitici congeniti,
utilizzo di creme protettive per impedire le scottature solari) e la diagnosi pre-
coce ( identificazione, fin dall 'età pediatrica, dei soggetti con aumentato rischio
di melanoma, che andranno sottoposti a controlli clinici periodici ) .
• , * ’.'"
i
290
OBESITÀ E SOVRAPPESO 0
OBESITÀ E SOVRAPPESO
!
Calorie 1234
Proteine 21% delle calorie totali
Lipidi 25% delle calorie totali
Glucidi 54% delle calorie totali
Colazione
• Latte parzialmente scremato 150 g oppure 1yogurt 125 g
•1cucchiaino di zucchero
• 2 fette biscottate o 4 biscotti secchi o 30 g di fiocchi di cereali o cornflakes
oppure pane 40 g + prosciutto crudo 20 g
Spuntino
• Frutta 150 g o yogurt magro alia frutta 125 g o cracker 25 g o succo di frutta
Pranzo
• Pasta o riso 50 g ( oppure pane 60 g oppure patate 200 g)
• Parmigiano 2 cucchiaini
• Prosciutto crudo magro o bresaola 40 g ( oppure 1uovo oppure legumi freschi
90 g oppure legumi secchi 30 g oppure formaggio magro 60 g)
• Verdura 200 g
• Pane 40 g (oppure pasta o riso 30 g oppure patate 160 g)
• Olio extravergine di oliva 2 cucchiaini
Merenda
•Come lo spuntino di metà mattina
Cena
• Carne 150 g oppure pesce 180 g
• Verdura 200 g
•Pane 40 g (oppure pasta o riso 30 g oppure patate 160 g)
• Olio extravergine di oliva 2 cucchiaini
292
OMBELICO DEL NEONATO
0NIC0 MIC0S1
ONICOMICOSI
Infezioni ungueali sostenute da miceti. EZIOLOGIA Sono rare nel bambino; si
osservano per lo più nell’adolescente, dovute a Candida albicans o a dermato-
fiti [ — » Dermatofitosi ] . CLINICA L' onlcomlcosi da Candida inizia sempre con
una perionissi ( infezione subacuta o cronica dei tessuti periungueali); secon-
dariamente pu ò essere interessata la lamina ungueale , che presenta delle
chiazze giallo-verdastre in corrispondenza dei bordi laterali. L ’ onlcomlcosi da
dermatofltl ( tinea unguium ) inizia di solito al bordo laterale con una chiazza
bianco-giallastra a lenta progressione, mentre il letto ungueale va incontro a
un’ipercheratosi reattiva, che solleva e incurva la lamina. DIAGNOSI Esame
microscopico e colturale.
TERAPIA
• Perionissi candidosica . In genere è sufficiente il trattamento loca-
le con Antimicotici topici [ - Dermatologici ]; ciclopirox lacca ungueale
^
( Batrafen unghie ) o amorolfina lacca ungueale ( Locetar smalto ) .
ORTICARIA - ANGIOEDEMA
US
0 ì
355
* H
i
ORCHIEPIDIDIMITE
Vedi: Scroto acuto
ORNITOSI - PSITTACOSI
Antropozoonosi trasmessa all’uomo dagli uccelli (quando questi appartengono |
alla famiglia Psittacidi si parla di psittacosi, altrimenti è più corretto usare il
termine ornitosi). EZIOLOGIA Chlamydia psittaci , bacillo Gram-negativo, che in-
fetta numerose specie di volatili (pappagalli, canarini, merli, passeri, aironi,
gabbiani, piccioni, colombi, ma anche galline, tacchini, selvaggina quali fagiani
e pernici) . TRASMISSIONE Generalmente per inalazione di polvere di penne o
di escrementi di uccelli infetti o in seguito a beccata di uccello infetto; rara la
trasmissione interumana, attraverso le espettorazioni. INCUBAZIONE 7 -15
giorni. CLINICA Inizio di solito brusco, con febbre elevata, malessere, ansia; !
frequente la presenza di esantema roseoliforme. Prevalente è l 'interessamen-
to polmonare, ma possono verificarsi pericardite, miocardite, endocardite, j.
epatite e interessamento del SNC. DIAGNOSI Di solito sierologica .
I
TERAPIA
Antibiotici [ -> ] di scelta sono l ' eritromicina ( 50 mg/ kg/die, in 4
somministrazioni) o altri macrolidi ( azitromicina , claritromiclna ) ,
nel bambino di et à inferiore a 8 anni; la doxiciclina ( 2- 4 mg/kg/die,
.
in 2 somministrazioni) oltre tale et à La durata del trattamento è di
10-14 giorni .
ORTICARIA - ANGIOEDEMA
L ' orticaria o l ’ angioedema sono due affezioni cutanee che condividono comu-
ni meccanismi eziopatogenetici, ma che differiscono per le superfici cutanee
interessate; derma superficiale nell ’orticaria, derma profondo e sottocute nel-
l’angioedema. Quando orticaria e angioedema si presentano in associazione
si parla di sindrome orticaria-angiocdema ( SOA ): L ’orticaria e l’angioedema
possono essere acuti ( risoluzione in qualche settimana) o cronici ( decorso > 6
settimane). EZIOPATOGENESI Liberazione di istamina o di altri mediatori va-
soattivi secondaria ad attivazione mastocitaria, per stimoli di natura diversa
.
( tabella 119 , pagina seguente) I meccanismi coinvolti nell’attivazione dei ma-
stociti possono essere immunologici (IgE-mediati o mediati da immunocom-
.
plessi) o non immunologici Contrariamente all ’opinione diffusa (secondo la
quale l’orticaria è dovuta ad allergia soprattutto alimentare) le forme immuno-
mediate rappresentano una frazione minima di tutte le condizioni, che nel 75%
dei casi sono invece riconducibili a un meccanismo non immunomediato CLI- .
NICA L ’ orticaria è caratterizzata da lesioni eritemato -pomfoidi fugaci, migranti,
variamente pruriginosi; l ’ angioedema si manifesta con tumefazioni di grandez-
za variabile, di consistenza dura, generalmente non accompagnate da prurito
e arrossamento cutaneo, localizzate in prevalenza dove il sottocutaneo è più
lasso ( labbra , occhi, estremit à degli arti, genitali, vie aeree superiori ). Un tipo
particolare di angioedema, clinicamente molto diverso è l ’angioedema eredi-
tario [ — > ], trasmesso con modalità autosomica dominante, di solito scatenato
.
da traumi o interventi chirurgici DIAGNOSI Negli episodi acuti isolati e di bre-
ve durata, dopo un’accurata anamnesi e / o esame obiettivo, nessun esame in
genere dovrebbe essere richiesto. Nelle forme acute con fondato sospetto di
un fattore eziologico di rilievo e nelle forme di elevata ricorrenza o croniche,
295
0 ORTICARIA - ANGIOEDEMA
può essere giustificato ii ricorso ad alcuni accertamenti mirati sulla base del
sospetto clinico: a) se si sospetta un ' allergia: test allergologici (prick test,
RAST) , dieta di eliminazione, eventalmente test di provocazione; b ) se si so-
spetta un ' infezione: colture, esami sierologici, esami radiologici; c ) per le cau -
se fisiche: test specifici per orticaria da freddo ( test dei cubetti di ghiaccio) ,
da pressione ( applicazione di pesi), ecc .
TERAPIA
Nei casi in cui non è possibile l’identificazione e l’allontanamento
del fattore causale e nella fase acuta di ogni episodio, il trattamento
sintomatico si basa sulla somministrazione di:
Antistaminici [ — > ], ad esempio:
Cetirizina (es. Zirtcc gtt: 1 gt = 0 ,5 mg; scir 1 mg/ ml; cpr 10 mg):
bambino < 30 kg: 5 mg/ die; > 30 kg : IO mg/ die, in unica som-
ministrazione
Anti- H2: possono essere associati agli antistaminici, in casi scarsa-
mente responsivi; ad esempio:
Ranitidina ( es. Ranldll scir 15 mg/ ml; cpr 75-150-300 mg; bust
150 mg): 2- 4 mg/kg/die, in 2 somministrazioni
Cortisonici sistemici [ -4 ], per brevi cicli (5-7 giorni) , in casi selezio-
nati ( forme acute severe , forme protratte, forme croniche severe):
Prednisone ( Deltacortene cpr 5 e 25 mg) : 1-2 mg/ kg/ die
Nell ' angioedema acuto delle vie aeree può essere necessaria la
somministrazione di:
Adrenalina (Adrenalina f 1 ml 1mg): 0,01 ml /kg (IM)
L ’ alimentazione non richiede in genere la prescrizione di rigide diete
di fronte a casi di orticaria. Solo se esiste un fondato sospetto di al-
296
OSSIURIASI 0
lergia alimentare può essere prescritta una dieta di eliminazione mi-
rata [ -> Allergie alimentari ] , mentre nel dubbio di orticaria da causa
non allergica può essere al massimo consigliata per un breve perio-
do la limitazione di alimenti ricchi di istamina, tiamina e additivi .
i r ! C
Infezione piogena acuta localizzata, che interessa una o più ghiandole di Zeiss
o di Moli ( orzaiolo esterno ) o le ghiandole di Meibonio ( orzaiolo interno ) .
.
Frequente la recidiva (reinfezioni da mani contaminate) Generalmente sono
responsabili gli stafilococchi.
TERAPIA
Impacchi caldo-umidi; applicazione di pomate antibiotiche [ > -
.
Oftalmici ] , ad es Ribomicin pomata oftalmica; se necessario, incisio-
ne chirurgica e drenaggio.
( enterobiasi ) OSSIURIASj
EZIOLOGIA Enterobius vermicularis ( piccolo nematode ). TRASMISSIONE li ver-
me vive nel cieco e le femmine gravide scendono a deporre le uova all'orifizio
dell ’ano; la trasmissione avviene per via diretta, portando le uova dalla regio-
ne anale alla bocca con le mani , nell 'Intento di grattarsi per alleviare il prurito
( autoinfestazione) , oppure per diffusione ambientale, perché le uova contami-
nano gli indumenti intimi e le lenzuola, dove restano vitali e infestanti per 2-3
settimane. CLINICA Prurito perianale specie notturno, insonnia , irritabilit à;
nelle femmine i parassiti adulti possono migrare nella cavit à vaginale, provo-
.
cando vulvite pruriginosa DIAGNOSI Scotoli test per evidenziare le uova ( al ri-
sveglio, prima di andare in bagno, si applica una striscia di nastro adesivo tra-
sparente nella regione perianale, lasciandovelo per 15-20 minuti; successiva-
mente l ’adesivo va osservato al microscopio, facendolo aderire a un vetrino
portaoggetti. La ricerca va ripetuta più volte).
TERAPIA
Antielmintici [ -»] utilizzabili sono:
Pirantel pamoato (Combantrin sosp 50 mg/ml; cpr masticabili 250
mg: cucchiaino tarato a 2,5 e 5 mi): 10 mg/ kg, in dose unica
( max 1g):
1-2 anni: 1/ 2 cucchiaino (= 2,5 mi)
3-5 anni: 3 / 4 cucchiaino
6 -8 anni: 1cucchiaino (= 5 mi)
9-12 anni: 1cucchiaino e 1/ 2 ( o 1cpr e 1/ 2)
> 12 anni: 2 cucchiaini ( o 2 compresse)
Albendazolo (Zentel cpr 400 mg):
1-2 anni: 200 mg (dose singola)
> 2 anni: 400 mg ( dose singola)
Mebendazolo ( Vermox sospensione: misurino 5 mi = 100 mg; cpr
100 e 500 mg):
100 mg (1misurino 5 ml o 1cpr 100 mg), in dose unica
297
0 OSTEOMIELITE
OSTEOMIELITE
Infezione settica dell’osso. EZIOLOGIA Gli agenti patogeni più frequenti sono:
.
1 nel neonato lo Staphylococcus aureus , gli streptococchi gruppo B e i confor-
mi; 2. nel bambino sotto i 3 anni lo Staphylococcus aureus e VHaemophilus in-
fluenzae tipo b; 3. oltre i 3 anni lo Staphilococcus aureus. Nei pazienti con
anemia falciforme sono frequenti anche le forme da Salmonella-, dopo ferita
da puntura (in genere del piede) lo Pseudomonas aeruginosa. PATOGENESI
Per via ematogena, per contiguit à, per inoculazione diretta dall’esterno. CLINI-
CA Si manifesta in genere come una malattia improvvisa con febbre alta e
sepsi, oppure come una malattia subacuta con segni sistemici moderati, ma
con sintomi locali a livello dell’osso colpito ( dolore, tumefazione, arrossamen-
to cutaneo ) e limitazione antalgica del movimento. DIAGNOSI 1. Laboratorio:
leucocitosi neutrofila ( 70% dei casi), aumento della VES (90%), emocoltura,
coltura del pus subperiostalo; 2. Indagini strumentali: scintigrafia ossea con
tecnezio pirofosfato; TC; Rx dell’osso (negativa nei primi 1014 giorni).
TERAPIA
Terapia antibiotica
Deve essere iniziata il più precocemente possibile, in quanto la pro-
gnosi dipende essenzialmente dalla rapidit à con cui viene instaurata
la terapia: tanto più questa è tardiva, tanto maggiore è la probabilit à
che si instaurino complicazioni (cronicizzazione, deformit à per lesio-
ni delle cartilagini di coniugazione e delle epifisi, rigidit à articolari e
anchilosi, propagazione deM ’iofezione, fratture patologiche).
La scelta dell’antibiotico inizialmente deve essere basata sui patoge-
ni più probabilmente in causa ( tabella 120) e tenendo conto sia del
potere battericida sia della capacit à di penetrazione neH’osso At- .
tualmente si ricorre con sempre maggiore frequenza all’associazione
di due antibiotici ad attivit à sinergica .
Il trattamento deve essere condotto in un primo tempo, per 7-14 gior-
ni, per via parentcrale; in seguito, se si è ottenuto un miglioramento
clinico, si può passare alla somministrazione per via orale a dosi ele-
vate, proseguendola fino alla normalizzazione della PCR e della VES e
alla regressione dei segni di patologia attiva ( febbre, edema, dolore,
arrossamento) .
Spesso è necessaria l’immobilizzazione dell ’arto interessato, per l’a-
zione contro la flogosi e il dolore e per la prevenzione delle complica-
zioni.
298
OTITE ESTERNA ACUTA 0
Tab. 120 Terapia empirica dcirosteomlclite •
Terapia chirurgica
Se dopo qualche giorno di terapia antibiotica non si verifica un netto
miglioramento della sintomatologia generale e locale, si rende ne-
cessario l’intervento chirurgico, che tende a diminuire la pressione
locale aumentata in seguito all’edema e ad asportare per quanto
poss ì bile il materiale necrotico.
TERAPIA
• Terapia locale nella maggior parte dei casi, con preparati otologici
topici [ -» Otologici ] a base di polimixina ( attiva su Pseudomonas ) e
.
neomicina ( ad azione antistafilococcica): es Anauran 2-3 gtt x 3- 4
volte / die ) . Una volta diminuita l' infiammazione, lavaggi con acido
acetico al 2% (utile anche nella prevenzione in bambini con episodi
ricorrenti). Nelle rare forme da miceti ( otomicosi): antimicotici topici
|-> Dermatologici ] a base di econazolo ( Pevaril dermatologico latte) .
• Terapia generale (in casi di non risposta al trattamento locale) con
antibiotici attivi su Pseudomonas (ceftazidima) e su stafilococchi ( ce-
falosporine di ln generazione).
0 OTITE MEDIA
OTITE MEDIA
Infiammazione dell’orecchio medio. Quadri clinici principali sono: otite media acu-
ta (OMA), otite media ricorrente (OMAR ), otite media con effusione ( OME), otite
media suppurativa cronica (OMC).
TERAPIA
Negli ultimi anni sono comparsi numerosi lavori che dimostrano come
più dell ’80% degli episodi di OMA si risolvono spontaneamente in 2-
3 giorni, senza terapia antibiotica. La linea guida pubblicata recente-
mente dall’ American Academy of Pediatrics consiglia per i bambini di
et à superiore ai 6 mesi un atteggiamento di vigile attesa per 48-72
ore, suggerendo l ’opzione di non trattare immediatamente con anti-
biotici TOMA non grave , usando in prima battuta solo un analgesico
per OS ( preferibilmente paracetamolo: 10-15 mg/ kg / dose ogni 6
ore) e di passare alla terapia antibiotica solo in caso di mancata riso-
luzione ( tabella 121). Questo protocollo è dichiaratamente rivolto so
lo a soggetti sani, in assenza di sintomi gravi e senza patologie oto-
-
logiche pregresse ( recente OMA, effusione endotimpanica resisten
te ).
-
Tab. 121 Terapia dell ’otite media •
Terapia antibiotica
• Nei casi in cui vi sia indicazione a trattare, il farmaco di scelta ò
tuttora:
.
Amoxicillina (es Zimox sosp 50 mg/ml): 50-90 mg/ kg/die, in 2-3
dosi ( il dosaggio più elevato va impiegato nei casi di potenzialo
presenza di S. pneumoniae resistente) .
300
OTITE MEDIA 0
La durata tradizionale della terapia antibiotica è di 10 giorni. Nume-
rosi studi hanno tuttavia dimostrato l’efficacia di terapie più brevi (5-
7 giorni), ad eccezione dei bambini di et à inferiore ai 2 anni e di
quelli con OMA complicata ( perforazione, complicanze intracraniche),
che richiedono sempre il trattamento prolungato per IO giorni .
• Nei soggetti in cui si sia dimostrato un fallimento terapeutico, con
persistenza di sintomi oltre 48-72 ore dall ’inizio della terapia ( senza
una chiara sintomatologia a carico delle alte vie aeree che possa far
ipotizzare una concomitante infezione virale ) o in cui il rischio di pa-
togeni resistenti ( compresi Streptococcus pneumoniae ed Haemo-
philus influenzae ) sia aumentato ( et à minore di 2 anni, frequenza
asilo nido, terapia antibiotica nei 30 giorni precedenti, recidivit à di
OMA , appartenenza ad area geografica ad alta prevalenza di batteri
resistenti) è consigliabile il ricorso ad antibiotici a spettro allargato ,
quali:
Amoxicillina / acido clavulanico ( es. Augmentln sosp 400 mg/5 mi +
57 mg/ 5 ml; cpr e bust 875 + 125 mg) a dosaggio elevato ( 80-
90 mg/kg/die, come amoxicillina), in 2 somministrazioni
Cefuroxima axetile (es. Zinnat sosp 125 e 250 mg/5 mi; cpr 250 e
500 mg): 30-40 mg/kg/ die, in 2 somministrazioni
.
Cefpodoxima proxetile (es Orelox sosp 8 mg/ml; cpr 100 e 200
mg): 10 mg/kg/ die, in 2 somministrazioni
Un ’alternativa alla terapia per via orale ( approvata dalla FDA) è rap-
presentata dalla somministrazione parenterale di ceftriaxone
( Rocefin ) 50 mg/kg in monodose, per 3 giorni .
Recentemente è stata anche segnalata l’efficacia, nel trattamento
dell’OMA in bambini di et à superiore ai 6 mesi, della somministrazio-
ne di
.
Azitromicina (es Zltromax sosp 200 mg/ 5 mi; cpr 500 mg): unica
dnse, ad alto dosaggio (30 mg/ kg/ die)
Terapia di supporto
Il trattamento sintomatico dell’otalgia si avvale dell 'Impiego di
—
Analgesici ( >), ad esempio:
Lonarid (paracetamolo + codeina) supposte lattanti e bambini: 1
supposta x 2-3 volte / die
Tachidol ( paracetamolo + codeina) scir: 1 mi ogni 4 kg peso corpo-
reo x 1-4 volte/die
Nurofen (ibuprofene ) sosp 20 mg/ml: 20-30 mg/ kg/die, in 3 som-
ministrazioni
La terapia topica mediante gocce auricolari per lenire il dolore è da
proscrivere, per l ’assenza di dimostrata efficacia, oltre che per la
possibilit à di impedire una corretta visione della membrana timpani-
ca, a causa della fluidificazione del cerume eventualmente presente.
301
o OTITE MEDIA
TERAPIA
La terapia antibiotica dei singoli episodi di OMAR deve mirare non
solo all’eradicazione del patogeno causale endotimpanico , ma anche
ad evitare / ridurre il rischio di recidive, mediante reradicazione dei
patogeni ( soprattutto S. pneumoniae ) che colonizzano il naso -farin-
ge. Pertanto per il trattamento di ogni episodio di OMA in soggetti
con anamnesi positiva di OMAR la scelta deve essere fatta tra gli an
tibiotici a spettro allargato, quali:
-
.
Amoxicillina/ acido clavulanico (es Augmentin ) a dosaggio elevato
( 80-90 mg/ kg/ die , come amoxicillina), in 2 somministrazioni
PREVENZIONE . |
La prevenzione degli episodi ricorrenti in bambini con OMAR si basa
sui seguenti provvedimenti:
• profilassi ambientale, intesa come azione correttiva dei fattori fa-
vorenti la ricorrenza (uso del succhiotto, allattamento con formula,
frequenza nei primi 2 anni di vita di asilo nido , esposizione al fumo
passivo);
• immunoprofilassi attiva mediante vaccini rivolti ai patogeni che più
frequentemente provocano OMA ; tra questi risulta particolarmente
immunogeno il vaccino antipneumococcico coniugato eptavalente [->
Vacc /n/ ], che in studi recenti ha dimostrato significativo effetto protet
tivo (dal 9,3 al 22,8%) nei confr ónti di OMA ricorrente;
-
• profilassi antibiotica: è considerata tuttora, nei bambini di et à infe-
riore ai 3 anni, un efficace approccio preventivo dell ' OMA ricorrente .
Consiste nella somministrazione quotidiana per lungo periodo (3-6
mesi) di un antibiotico attivo sugli agenti patogeni dell’OMA, a dose
dimezzata rispetto a quella terapeutica. Antibiotico di scelta è:
.
Amoxicillina (es Zimox) 20 mg/ kg/ dose unica serale
<'
/y
'
OTITE MEDIA
6:
o •;
> •
. ’
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mo
/ *
OTITE MEDIA
. -*
TERAPIA
• Terapia medica. Comprende: a) terapia antibiotica sistemica , im-
postata sui dati colturali dell’essudato; b) terapia topica, consisten-
te nella frequente rimozione delle secrezioni patologiche mediante
aspirazione in otomicroscopia o mediante lavaggi sterili con soluzio -
ne di acido acetico al 2%.
• Terapia chirurgica. È indicata nel caso di colesteatoma, di polipi e
di frequenti riacutizzazioni infettive. Consiste nello svuotamento pe-
tro-mastoideo parziale o totale , completato in alcuni casi da proce -
dure atte a ripristinare, anche mediante omoimpianti, la funzione tra -
smissiva dell ' orecchio medio (timpanoplastica).
'
f- v \ >
• •/ r ..
304
PARALISI DI BELL P
PM
PANCREATITE ACUTA
Infiammazione acuta del pancreas, con abnorme attivazione degli enzimi dige-
stivi pancreatici. EZIOLOGIA Cause più frequenti sono: infezioni ( parotite, mor-
billo , rosolia, mononucleosi), farmaci ( cortisonici, tetracicline, furosemide, aci-
do valproico, azatioprina), traumi addominali. Esistono anche forme ricorrenti,
In genere su base familiare e / o malformativa. Nel 25% dei casi non si ricono-
sce un ' eziologia specifica (pancreatite idiopatica). CLINICA Dolore addominale
continuo e Ingravescente in sede epigastrica con irradiazione alla schiena,
nausea, vomito, febbre, alvo chiuso a feci e gas; in forme gravi shock, ittero,
ascite, versamento pleurico. Possono rilevarsi ecchimosi, con colorazione
bluastra ai fianchi ( segno di Grey-Turner) e / o in zona periombelicale ( segno di
Cullen). Complicanze: sovrainfezioni , sviluppo di pseudocisti e di ascessi. DIA-
GNOSI 1. Laboratorio: aumento dell’am /'/asem /a ( test non specifico: può ri-
'
TERAPIA
Obiettivi principali del trattamento sono:
• sedazione del dolore mediante Analgesici [->]: meperidina ( Petidi-
na cloridrato f 2 mi 100 mg) 1-1,5 mg/kg/ cfose (IM, EV), ripetibile
ogni 3 ore, se necessario;
• blocco della secrezione pancreatica mediante 1. digiuno assoluto
(la nutrizione parenterale è indicata se l’alimentazione orale è sospe-
sa per più di 3 giorni); 2. aspirazione naso-gastrica continua ( per ri-
muovere la secrezione acida, che stimola l ’attività esocrina pancreati-
ca); 3. antisecretivi , quali Voctreotide (es. Longastatina ) , analogo del-
la somatostatina [ -> Endocrinologici: Ormoni ipotalamici] (100 pg x 3
iniezioni sc / die per 7 giorni);
• ristabilimento dell’equilibrio idroelettrolitico , mediante infusione
endovenosa di sali e liquidi;
• trattamento delle infezioni sovrapposte con Antibiotici [ — »], tra i
quali è consigliato l' imipenem (es. Tienam) 40-60 mg/kg/die (EV,
IM ) , in 4 somministrazioni
Risolto l’accesso acuto, la ripresa dell ’alimentazione deve essere
cauta ( iniziare con soli carboidrati e limitare per lungo tempo i gras-
si), per il rischio di ricaduta .
(paralisi del nervo faciale ) PARALISI DI BELL
Paralisi acuta unilaterale del nervo faciale, non associata ad altre neuropatie
craniche o a disfunzioni del tronco encefalico. EZIOPATOGENESI Attualmente
si ritiene che rappresenti una neurite postinfettiva allergica o immune ; esordi -
sce improvvisamente dopo un'infezione sistemica virale ( virus di Epstein-Barr,
herpes virus, virus della parotite) e può essere la manifestazione iniziale e uni -
ca della malattia di Lyme [ — > ]. CLINICA La parte superiore e inferiore dell ’emi-
faccia dal lato colpito è paralizzata e l’angolo della bocca è cadente; il pazien-
te non riesce a chiudere l ' occhio dal lato paretico; possono associarsi iperacu-
sia e ipogeusia. Più dell ’85% dei casi va incontro a guarigione spontanea sen-
za sequele; il 10% presenta lieve debolezza facciale; solo nel 5% permane gra-
ve emlspasmo facciale. DIAGNOSI II momento diagnostico spesso consiste
. ••• • .
V .-
VA * *
p PARALISI OSTETRICHE
PARALISI OSTETRICHE
Paralisi del plesso brachiale
EZIOPATOGENESI In genere secondaria a stiramento, a seguito di parto disto-
cico con manovre di trazione sugli arti. CLINICA A seconda delle radici interes-
sate, si può avere: 1. paralisi alta (di Erb-Duchenne), da lesione di C5-Cc: brac-
cio addotto, esteso e intraruotato; avambraccio pronato , polso flesso, prensio-
.
ne palmare conservata; 2 paralisi bassa (di Klumpke ), da lesione di C 7 -C8-TI;
avambraccio flesso sul braccio, mano paralizzata con incapacit à della prensio-
ne palmare e dei movimenti del polso; per lesione delle fibre simpatiche asso-
ciate a Tj si può verificare la sindrome di Horner (miosi, ptosi palpebrale, enof -
talmo); 3. paralisi totale: arto superiore completamente paralizzato, con as-
.
senza di tutti i riflessi DIAGNOSI Elettromiografia (EMG), che fornisce la dia-
gnosi di certezza (dopo 20- 30 gg).
TERAPIA
• Immobilizzazione immediata del braccio in abduzione, extrarotazio-
ne e flessione a livello del gomito con tutori amovibili, per 7-10 giorni.
-
• Inizio precoce della fisioterapia ( a 7 15 giorni) .
• Intervento chirurgico sul plesso solo in caso di neurotmesi o per
correggere gli esiti di eventuali contrazioni.
•
TERAPIA ]
• Le paralisi unilaterali si risolvono in genere spontaneamente e nel-
la maggior parte dei casi non richiedono alcun trattamento .
.
• Le paralisi bilaterali hanno prognosi più severa Se l’ipoventilazio-
306 nc è grave e persiste, si deve procedere alla ventilazione meccanica;
j
. . ' ’
PEDICULOSI P
se questa si prolunga oltre due settimane (oltre due mesi secondo
alcuni Autori) , è necessario l’intervento chirurgico.
PAROTITE EPIDEMICA
* ! li; * -• zi ! ^
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TERAPIA
.
È unicamente sintomatica: Antipiretici [ -> ] - analgesici (es Tachlplrlna )
per febbre e /o cefalea .
Nell’orchite e nella meningite è stata proposta la somministrazione
di cortisonici, ma la loro efficacia non è stata dimostrata .
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: notifica entro 48 ore (classe II); isolamen-
to fino a guarigione clinica.
• Immunizzazione attiva: vaccinazione anti-parotite [-> Vaccini ] , in.as-
sociazione con il vaccino contro il morbillo e la rosolia ( MPR ), consiglia-
ta tra il 12° e il 15° mese; seconda dose a 5-6 anni .
Stitt PEDICULOSI i
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: notifica entro 24 ore ( classe IV); allontana-
mento dalla collettività fino al termine del trattamento disinfestante .
• Misure preventive e igieniche. È attualmente commercializzata una
preparazione a base di estratti vegetali e oli siliconici ( Pre- aftir lozio-
ne spray e olio shampoo ) finalizzata a creare un ambiente sfavorevo-
le aH’insediamento dei pidocchi , nei periodi di epidemie scolastiche.
Misure da adottare per interrompere la trasmissione dell’infestazione
sono: controllo dei contatti e dei conviventi; immersione per 1ora de-
gli oggetti da toilette ( pettini, ecc.) nei prodotti antiparassitari liquidi;
lenzuola, federe, asciugamani e indumenti possono essere lavati a
secco o con acqua bollente, oppure conservati in sacchi di plastica
per IO giorni.
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: vedi Pediculosi del capo
TERAPIA
Vanno utilizzati gli stessi farmaci indicati per la pediculosi - del capo
[-» ]. Per l 'infestazione delle ciglia è consigliato l’unguento oftalmico
all’oss/ do giallo di mercurio al 2% ( due volte al dì per 8 giorni) , ma
anche solo l ’applicazione locale di vaselina , 5-6 volte al giorno per
alcuni giorni (i pidocchi vengono immobilizzati, non possono alimen-
tarsi e quindi muoiono); successiva asportazione delle lendini con
pinzetta .
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: vedi Pediculosi del capo
PERICARDITE
La pericardite è l'infiammazione del pericardio; comporta un accumulo nello spa-
zio pericardico di un liquido che, a seconda deila causa della pericardite, può es-
sere sieroso , fibrinoso, purulento o emorragico. EZIOLOGIA Può essere molto
varia; più frequentemente ò idiopatica (causa non specifica) , infettiva (batterica
e più spesso virale), autoimmune (reumatica, da connettivit à) , metabolica ( ure-
mia, mixedema) onco-ematologica, secondaria a radioterapia. CLINICA Sul piano
clinico , le principali modalità di presentazione sono: la pericardite acuta, il tam-
.
ponamento cardiaco, la pericardite costrittiva 1. Pericardite acuta: febbre, ta-
chicardia, dolore acuto a! pericardio e /o in area sopraclaveare sinistra ( scompa-
re con la comparsa del versamento sieroso o essudativo); all’esame obiettivo ru-
more da sfregamento pericardico ( la scomparsa può significare sia la risoluzione
. .
della flagosi che l’evoluzione siero-essudativa) 2 Tamponamento cardiaco
PERICARDITE
TERAPIA
E3 Pericardite acuta. La terapia della pericardite acuta comprende:
• terapia sintomatica , per il controllo del dolore e la limitazione del-
la flagosi, mediante Antinfiammatori non steroidei [ -» ], quali:
Ibuprofene ( es. Nurofen sosp): 30-50 mg/kg/ die, in 3 dosi
Indometacina ( es. lndoxen cps 25-50 mg, supp 50-100 mg): 1-3
mg/ kg/ die, in 3-4 dosi
Nelle forme con importante versamento e/ o non controllate dai
FANS possono essere somministrati Cortisonici [-»]:
Prednisone ( Deltacortene cpr 5 e 25 mg) 1-2 mg/ kg/ die, per 1-2
settimane
• terapia eziologica , differente a seconda della causa:
- Pericardite virale (coxackie, echovirus, adenovirus, virus influenzali)
e pericardite acuta benigna: la maggior parte dei casi è lieve ed entro
alcune settimane avviene la guarigione; è indicata in genere solo una
terapia sintomatica antinfiammatoria.
- Pericardite purulenta ( gen. Staphylococcus aureus, Haemophilus in-
fluenzae b , Neisseria meningitidis ) : drenaggio pericardico aperto in
associazione a terapia antibiotico , possibilmente mirata dopo isola-
mento del germe; la pericardite tubercolare, rara in età pediatrica, va
trattata con chemioterapia antitubercolare per diversi mesi.
- Febbre reumatica acuta: la pericardite e altre manifestazione di pe-
ricardite reumatica rispondono alla terapia con Cortisonici [-» ] .
- Artrite reumatoide giovanile (la pericardite è una manifestazione co -
mune in questa patologia): terapia steroidea e antinfiammatoria a
lungo termine.
- Pericardite uremica: se non si ottiene significativo miglioramento
con l ’emodialisi, è indicata la pericardiectomia.
- Pericardite neoplastica: terapia sistemica e locale con i chemiotera-
pici utilizzati per la patologia primitiva.
D Tamponamento cardiaco. Il trattamento consiste nella pericardio-
centesi evacuativa, che va effettuata in ambiente specialistico car -
diologico o cardiochirurgico.
H Pericardite costrittiva. Unico trattamento efficace è la pericar-
diectomia radicale , con decorticazione del pericardio su un’ampia
superficie cardiaca, comprendente anche le vene sistemiche e pol-
oiri monari.
PERTOSSE P
PERITONITE
Infiammazione della sierosa peritoneale. EZIOPATOGENESI Può essere primiti-
va , solitamente in bambini con ascite ( sindrome nefrosica) o dopo splenecto-
mia, oppure, più frequentemente, secondaria a propagazione di un focolaio in-
fiammatorio addominale, più spesso per una perforazione intestinale (nel neo-
nato per lo più a seguito di enterocolite necrotizzante, ileo da meconio o rottu-
ra, spontanea o indotta da indometacina, di stomaco o intestino). Nelle forme
primarie sono in causa principalmente pneumococchi, streptococchi di gruppo
A, enterococchi, stafilococchi e batteri enterici Gram-negativi (E. coli , Kleb-
siella pneumoniae )', nelle forme secondarie prevalentemente E coli , .
Klebsiella, Proteus , Enterobacter e anaerobi ( Bacteroides fragilis ). CLINICA
Addome acuto, ileo, febbre, sepsi, stato generale compromesso. DIAGNOSI
Laboratorio: leucocitosi con neulrofilia. Indagini strumentali: Rx dell' addome (la
presenza di aria sotto il diaframma indica la presenza di perforazione di un tratto
gastrointestinale ): paracentesi ( aumento di polinucleati nel liquido ascitico: peri-
tonite batterica primitiva): ecografia, TAC ( ascesso intraddominale); laparotomia.
4
TERAPIA
D Peritonite primitiva. Va iniziata prontamente una terapia antibioti-
ca parenterale con cefalosporine di 3a generazione (es. cefotaxima)
e aminoglicosidi, cambiandola poi, se necessario, in base ai dati
dell’antibiogramma. Il trattamento va continuato per 10-14 giorni.
Peritonite secondaria. Il trattamento è chirurgico ( riparazione o
asportazione del viscere perforato; drenaggio delle raccolte asces-
suali). In fase preoperatoria occorre provvedere al controllo dell’equi-
librio acido-base e, se presente, dello shock settico [-> ]. Prima del-
l’intervento chirurgico è indispensabile il trattamento antibiotico mi-
rato ai microrganismi che predominano nella presunta sede d ’origine
dell ’infezione. Per perforazioni della parte bassa del tubo digerente
sono indicati ampicillina , gentamicina , clindamicina , oppure l’asso-
ciazione di ticarcillina / acido clavulanico e aminoglicoside . Gli anti-
biotici potranno eventualmente essere cambiati in base all ’antibio-
gramma rilevato sul liquido prelevato intraoperatoriamente.
I PERTOSSE
EZIOLOGIA Bordetella pertussis. TRASMISSIONE Esclusivamente interumana,
con le goccioline di saliva ( scarsa sopravvivenza del germe nell' ambiente ). IN-
CUBAZIONE 10-15 giorni. CONTAGIOSITÀ Inizia con l’esordio della malattia, è
311
; Pi i. PIASTRINOPENIE
//A ry•/./» VJVJA
V •J *• 1
* • ,," •
TERAPIA
Antibiotici [-> ]: vanno somministrati precocemente, possibilmente
già nella fase catarrale, anche nel semplice sospetto Di elezione .
sono i macrolidi:
Eritromicina {Eritrocina sosp 100 mg/ml): 50 mg/ kg/ die, in 3-4 do
si, per 14 giorni •
.
Claritromicina (es Klacid sosp 25 mg/ ml): 15 mg/kg/die, in 2 do
si, per 7 giorni
Azitromicina (es. Zitromax sosp 40 mg/ml; cpr 500 mg): 10 mg/ kg/
die, in dose singola, per 5 giorni
Broncodilatatori [-> ] Vagonisti possono essere utili per ridurre gli
spasmi accessionali: * %
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: notifica obbligatoria entro 48 ore (classo
II); isolamento per almeno 5 giorni dall 'inizio di idoneo trattamento
antibiotico.
• Immunizzazione attiva: vaccinazione con vaccino trivalente diftorl
te-tetano-pertosse ( DTPa ) [-> Vaccini ], al 3°- 50-ll° mese, con ridilli
mo a 5-6 anni.
•Chemioprofilassi: la profilassi (con gli stessi antibiotici e le stesso
dosi indicati per la terapia) è consigliata per i contatti stretti, i fami
Mari e i soggetti in comunit à, indipendentemente dallo stato vaccino
le (vanno trattati anche i vaccinati, perch é l’immunit à per la pertou
se non è assoluta) .
PIASTRINOPENIE
P -aie
•
.
volari;
2. Piastrinopenie da ridotta produzione:
a) congenite: anemia di Fanconi ( -» ], piastrinopenia con assenza del radio
.
(TAR ), s xWiskott-Aldrich;
b) acquisite: anemia aplastica [ — > ], infiltrazione neoplastica midollo, danno mi-
dollare da farmaci, agenti chimici, radiazioni, infezioni .
I .
PIASTRINOPENIE NEONATALI IMMUNI
Le piastrinopenie neonatali Immuno-mediate si distinguono in alloimmuni e au-
tóimmuni.
'
nato idroccf àiic ór Àìlà nà scita è presente di à tesi emorragic à spésso rilevànte,
^
’ *
cpn rischio di emorragia intracranica nel travaglio del parto. DIAGNOSI Si basa
sulla ricerca di anticorpi antipiastrine nel siero materno .
TERAPIA
In caso di sintomatologia emorragica di rilievo si avvale di:
» trasfusione di concentrati piastrinici compatibili ( si utilizzano soli-
1 amente le piastrine materne lavate e irradiate); '
— —
* r» » ir • MnKPrr 1 1
iinttimana . . . . del
.*prima parto, corticoster ò idi e immunoglobulineP è rido-
. . «
TERAPIA
Fino a 4-5 anni non vanno fatte correzioni di alcun tipo Al più, nei .
casi di iassit à legamentosa e / o immaturit à muscolare, può essere
utile una ginnastica «naturale» (camminare a piedi nudi o sulla punta
dei piedi, specie su terreno irregolare; usare il triciclo con distanza
del pedale un po ’ lunga, in modo da costringere a utilizzare il tendi-
ne di Achille ) .
Dopo i 5 anni se non si assiste a un miglioramento, è opportuno inseri-
re in scarpe normali un plantare morbido ( plantare a elica oppure suo -
ietta mobile a cui viene applicata una semisfera di materia plastica).
Dopo gli 8-9 anni , nel caso di piedi piatti gravi persistenti , che cau-
sano dolore e stancabilità, va preso in considerazione l’intervento
chirurgico, previo controllo radiologico in carico.
.
del feto In utero ; 2 idiopatiche, da malformazione congenita; 3. sintomatiche,
.
secondarie a lesioni neurologicheVmeuromuscolari CLINICA I quadri clinici
.
principali sono: 1 piede equino- varo-suplnato (95% dei casi) , caratterizzato da
piede addotto (varo), pianta verso l’interno (supinato), parte posteriore del pie -
.
de tirata in alto ( equino) , per retrazione del tendine d ’Achille ; 2 piede talo- val-
.
go ( flessione dorsale del piede, rovesciato contro la tibia); 3 piede metatar-
so-varo ( deviazione verso l’interno della parte anteriore del piede) .
TERAPIA
Piede equino-varo-supinato:
• manipolazioni a partire dalla nascita, per le prime 2 settimane di vita;
• successiva applicazione di apparecchi gessati correttivi, rinnovati
periodicamente;
314 :
r;
PITIRIASI ROSEA
X -
P '
mm PIOliRMlfa
Vedi: Impetigine
SM
( di Gilbert ) PITIRIASI ROSEA
1UI
TERAPIA
Per il paziente asintomatico non è necessario alcun trattamento. Se
In desquamazione è importante può essere sufficiente un blando
emolliente [ — » Dermatologici ] . Il prurito può essere controllato con
Antistaminici [ — »] per via orale . . q1P:
:
P PITIRIASI VERSICOLORE
TERAPIA j
Va attuata con Antimicotici topici [-> Dermatologici ] -, ad esempio:
Econazolo ( Pevaryl schiuma, bust 10 g): cospargere per 7 giorni
consecutivi tutto il corpo umido, ponendo il prodotto su una spu-
gna , senza risciacquare; rimuovere con lavaggio ii mattino se -
guente. Ripetere poi il trattamento una volta alla settimana per
diverse settimane.
1 * 31 ilj
1 . ' !
Affezioni infiammatorie della pleura. Si distinguono in: secche (o plastiche),
.
sierofibrinose ( con versamento ), purulente (empiema) EZIOLOGIA Nella mag -
gior parte dei casi sono secondarie a un'infezione polmonare primitiva. Nel pri -
mo semestre di vita l ’agente eziologico principale è lo Staphylococcus aureus ,
nelle età successive i principali patogeni in causa sono Streptococcus pneu -
moniae , Mycoplasma pneumoniae, Haemophylus influenzae ; possibile è pure
un’eziologia tubercolare. Più raramente possono essere conseguenza di pneu-
motorace spontaneo , traumi, interventi chirurgici al torace, neoplasie, infezio
ni sottodiaframmatiche. CLINICA 1. Pleurite secca: dolori toracici superficiali
-
inspiratori, tosse stizzosa; all ’ascoltazione sfregamenti inspiratori ed espirato
ri. 2. Pleurite sierofibrlnosa : riduzione fino alla scomparsa del dolore; ipofone-
-
si o ottusit à alla percussione, assenza o riduzione del fremito vocale tattile al-
.
la palpazione e del murmure respiratorio all ' ascoltazione 3. Pleurite purulen-
ta [ empiema ) : al sintomi della pleurite sieroflbrinosa si aggiungono quelli della
.
grave infezione ( febbre elevata, di tipo settico; stato generale sofferente) DIA-
GNOSI Rx torace , ecografia, eventualmente! TC toracica; toracentesi ed esamo
del liquido pleurico.
TERAPIA
• Terapia delia malattia di base , in particolare adeguato trattamento
antibiotico in caso d ' infezione [- Polmoniti infettive ] .
*
drenaggio chirurgico: può rendersi necessaria nel-
• Toracentesi con
l ’empiema pleurico : sbrigliamento toracotomico o con introduziono
nel cavo pleurico di fibrinolitici [-> Trombolitici/ Fibrinolitici ]: urochinasl
(3000 U/kg/die, per 3 giorni, con permanenza in cavità di 1ora).
'
'
/% • .
. '71
•
316 ;
r
* k
POLIMENORREA
PROFILASSI
È raccomandata in soggetti con infezione da HIV che hanno superato
il primo episodio di polmonite da Pneumocystis (che tenderebbe al-
trimenti a recidivare) o che hanno un basso numero di T linfociti
CD 4+ circolanti. Può essere attuata con:
Cotrimossazolo (Bactrim): 150 mg/m 2 TMP + 750 mg/m2/die SMX,
in 2 somministrazioni x 3 giorni consecutivi/ settimana (OS)
oppure
Pentamidina isetionato (Pentacarinat): 4 mg/kg (IM, EV) ogni 2-4 set-
timane; oppure (> 5 anni ) 300 mg per aerosol , una volta al mese.
r POLIMENORREA
Vedi: Sanguinamene uterini disfunzionali
& • • X f
• '
317
P •
POLMONITI INFETTIVE
POLMONITI INFETTIVE
Infezioni della porzione alveolare dei polmoni e degli spazi aerei circostanti,
.
causate da agenti infettivi EZIOLOGIA Le principali cause sono i virus ( soprat-
tutto virus respiratorio sinciziale, virus parainfluenzali, adenovirus, virus in-
fluenzali, rhinovirus, enterovirus) e i batteri. Gli agenti batterici hanno impor-
tanza correlata all’età del soggetto (tabella 122): 1. nel neonato e nel lattan-
te di 1-3 mesi di vita prevalgono bacilli enterici Gram-negativi, streptococchi di
gruppo B , Staphylococcus aureus e Chlamydia trachomatis; 2. tra i 4 mesi e i
5 anni l’agente eziologico più importante è lo Streptococcus pneumoniae, se-
guito da Haemophilus influenzae e da Mycoplasma pneumoniae', 3 dopo i 5 .
anni il ruolo più rilevante è esercitato dal M. pneumoniae, seguito da S pneu- .
moniae, Chlamidia pneumoniae , H. influenzae. CLINICA L’obiettivit à clinica
non consente in genere la differenziazione eziologica tra i vari microrganismi
patogeni. Nel neonato la sintomatologia iniziale è subdola: pu ò non esserci
febbre e prevalgono i segni generali ( anoress ì a, torpore, sonnolenza). Nel lat -
tante e nel bambino la sintomatologia iniziale è invece caratterizzata da ta-
chipnea, dispnea, alitamento delle pinne nasali, tosse, febbre.
All ’ascoltazione si rileva riduzione del murmure vescicolare e possono udirsi
rantoli crepitanti e talora anche sibili. DIAGNOSI 1. Rx torace: fornisce la cer-
tezza diagnostica; le immagini radiologiche sono però aspecifiche per l’inqua-
.
dramento eziologico. 2 Esami ematologie! ( emocromo, VES, PCR ; emocoltu-
ra): leucocitosi marcata (> 20000 /mm 3) con neutrofilia e valori elevati degli
indici infiammatori sono indicativi ma non assolutamente conclusivi di eziolo-
gia batterica; l' emocoltura è positiva solo nel 5-10% dei casi. 3. Esami micro-
biologici: urtano contro la difficoltà di ottenere una raccolta corretta del cam-
pioni. La flora batterica ritrovata nel tampone faringeo e nasale o nell’aspirato
nasofaringeo non rappresenta con certezza quella delle vie aeree inferiori ; me -
no dubbio è il riscontro di un virus patogeno o di M. pneumoniae c di C. pneu
moniae nelle secrezioni respiratorie, non essendovi quasi mai portatori sani d ì
-
questi agenti infettivi. Tecniche Invasive di accertamento ( aspirazione transtra -
cheale, broncoscopia con lavaggio broncoalveolare, ecc.) possono essere uti -
lizzate solo in soggetti ricoverati per forme gravi o complicate.
Microrganismo Età
%
2 sett-3 mesi 4 mes ì-4 anni > 4 anni :
S. pneumoniae 4-++ +++ : V’ :
H. influenzae + 4-+4 - ++
S. pyogenes — 4* 4" i 1
.
S aureus -f ~h 4- 4 -
Streptococchi B e D 4* 4-4- — —
Bacilli enterici +++ — —
M. pneumoniae +. +4-4- 4‘++ + '
POLMONITI INFETTIVE
• 'J
'. S :
p
imi fe
Tab. 123 Terapia antibiotica nelle polmoniti in rapporto all’ età
(21
In caso di infezione sospetta o accertata di S. aureus
(3)
In caso di infezione sospetta o accertata di M. pneumoniae o C. pneumoniae
( 4)
In caso di infezione sospetta o accertata da S. pneumoniae penicillino resistente
TERAPIA
Poich é nella grande maggioranza dei casi il pediatra non ha, al mo-
mento della diagnosi, sufficienti elementi che gli consentano di indi-
viduare con certezza l ’ agente eziologico della polmonite, la scelta
dell ’antibiotico da somministrare deve essere effettuata , almeno ini-
zialmente, su base empirica, in rapporto all ’et à del paziente e alla
relativa frequenza dei patogeni respiratori (tabella 122). Inoltre, non
essendo possibile differenziare le forme batteriche da quelle virali,
in tutti i casi deve essere sempre praticata una terapia antibiotica
(tabella 123).
O Neonato
• Richiede sempre un trattamento aggressivo con antibiotici pervia
parenterale, indirizzati in prima istanza verso i cocchi Gram-positivi e
i bacilli Gram-negativi. È consigliata l’associazione ampicillina + ami-
noglicoside:
Ampicillina (Amplital ): 75 mg/ kg/die (IM, EV ) in 3 dosi
più
Netilmicina ( Nettacin ) : 2 ,5 mg/kg/ dose (IM, EV) x 3 dosi/die
• Nelcaso si sospetti o venga accertata un ’infezione da Chlamidia
trachomatis , sono indicati i macrolidi; ad esempio:
Eritromicina (Eritrocina ): 10-15 mg/kg (OS) x 2-3 dosi/ die
• Nel sospetto invece di infezione da S. aureus , è consigliabile la
somministrazione di:
Vancomicina ( Vancocina A. P. ) : 15 mg/kg/ dose ( EV) ogni 8 ore mm
319
-
li
p POLMONITI INFETTIVE
PORPORA DI SCHÒNLEIN-HENOCH
p
«lid
'
1
•
. • K
'
spesso aumentata; esame urine, sangue occulto feci; IgA e IgM sieriche elovn
te nel 50% dei casi. Esami strumentali: Rx e ecografia addominale ; biopsia Oli
tanea, biopsia renale.
TERAPIA
.
La PHS è una malattia autolimitantesi Nel 70% circa dei casi gunrl
see spontaneamente nell ' arco di 4-6 settimane; sono possibili opl
sodi di ricaduta sino a 1/3 dei casi, di solito di durata più breve il
spetto al primo episodio. La maggior parte dei pazienti può essoio
gestita a domicilio, in particolare per il monitoraggio dei segni di In
teressamento renale. La necessità di ricovero va quindi riservata ni
casi con coinvolgimento renale importante o con manifestazioni gn
strointestinali severe.
• Le artralgie/artriti particolarmente dolorose vanno trattate con
Antinfiammatori non steroidei [-> ], quali flurbiprofene { es. Froben) 3
4 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni o naproxene (es. Naprosin) 57
mg/kg/ dose, ogni 8-12 ore. \
• Le complicanze intestinali (emorragia, ostruzione, invaginazione )
si trattano con Cortisonici sistemici [-> ]: prednisone (Deltacorteno )
1-2 mg/ kg/ die (che risultano efficaci anche nelle complicanze a cari
co del SNC ). In casi di particolare gravit à (gravi e recidivanti episodi
intestinali, lesioni cerebrali) sono state recentemente utilizzate con
successo le Immunoglubuline [-> ] endovena ad alte dosi ( 2g/kg) Ln .
terapia chirurgica pu ò essere necessaria per invaginazione, occluslo
ne, perforazione intestinale .
• L’Interessamento renale richiede provvedimenti terapeutici diverbi
in rapporto alla gravità della malattia: ( a) se il coinvolgimento è mìni
mo ( microematuria isolata o ematuria con lieve proteinuria) non ò
necessario alcun trattamento , per la ragionevole certezza che la mn
lattia andr à in remissione spontanea; ( b ) nei pochi casi di malattlii
renale severa (nefrosica e /o nefritica acuta ) non esistono dati con
trollati che dimostrino che gli steroidi, gli immunosoppressori o gli
anticoagulanti alterino il decorso di queste affezioni; i bambini con
le forme più gravi restano a rischio di malattia renale cronica nell’o
tà adulta .
PORPORA TROMBOCITOPENICA IMMUNE ( PTI )
Pjastrinopenia da aumentata distruzione piastrinica mediata da meccanismi (Il
natura immunlogica. Pu ò essere distinta in PTI acuta ( 90% dei casi ), con re
missione spontanea entro 6 mesi dall ’esordio e PTrcrÒnica persist ente oltre 0 *
mesi. EZIOPATOGENESI Produzione di autoanticorpTin'dbtta da infezioni o far
maci o spontanea, che determinano una riduzione numerica delle piastrine eli -
colanti, per aumentato sequestro da parte del sistema reticolo-endoteliale, so
prattutto splenico. CLINICA Nella maggior parte dei casi sviluppo improvviso
di petecchie cutanee e talora di sanguinamene) mucoso ( epistassi, gongivorrn
gi à, enterorragia, ematuria; complicanza temuta, ma rara, è l ’emorragia cero
brate. DIAGNOSI 1. Laboratorio Emocromo (piastrinopenia, Hb e leucocitLnor
mah); striscio periferico (gen. piastrine giovani , lievemente più grandi); dosag
.
gTo anticorpi antipiastrine 2. Esame del midollo (necessario se nel 'trattameli -
•
- 'A
to si decTdà'lIa' sommihistrazione di cortisonici): quasi sempre numero pi ò o
-
322
• .
meno aumentato
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di megacariociti,- con
- _ prevalenza di forme
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immature
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PROLASSO DELLA VALVOLA MITRALE P
TERAPIA
m PTI acuta
In maggior parte delle PTI acute (circa l ’80%) guarisce spontanea-
mente e pertanto il razionale terapeutico è quello di evitare emorra-
gie peric oro s~e~sèrià vit àT quaIi quelle intracraniche
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(che si verificano
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nello 0,5% elei casi, géneralMehTé con à
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I e opzioniTerapeutich e .utilizzabili sono:
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• Immunoglobuline anti-D endovena' [->] (es. Rhophylac siringa pre -
ilompita Ì2 mi 300 pg): 50-75 pg/kglsolo nèTpàifentffth
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una p ìaStrindpemà severa (< 10 OOO piastriné/mm2," emorragie muco-
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r o), mentre per valori di piastrine > 20000 /mm3 l’attésa è Teglttima .
Vtrtrasfusione di piastrine può trovare indicazione solo in casi di emer-
genza fernorragTa endocranicfarintervento chirurgicomon 'differibile ).
- .. - - .. . . . .-' - T m1‘
'V/ fc '1 s <V • .f i ?
B PTI cronica
senza terapia; una piastrinopenia òhe per mantenersi con questi va-
lori necessitaceli piccole dosi di cortisonici { 5-10 mg/die ) può conti -
nuare quéstò règfmé per. anni. Anticorpi monoclonali ahti-
~ ‘
CD 20
'
[ ~>
lliofarmaci rituximab
] ( ) sono risultati efficaci nel trattamento delle for -
mo refrattarie alle terapie convenzionali .
In splenectomia ( preferibilmente pervia laparoscopica) va utilizzata _
solo cbmé èstrema ratio e comunque riservata ai pazienti che pte5eii-
' ' '
Ifno una conta piastrinica < 10000/rrim3'da oltre un ahnò, che siano
sintomatici e -che non abbiano risposto alla terapia f àrmacologica
- - *. .
.
Per il rischio di sepsi da germi dotati di capsula ( meningococco,
— 1. ] i Vr
" Ti ^
hósopprèssón.
’< T*
TERAPIA
La manovra di riduzione comprende tre tempi: 1. afferrare con uno
mano il gomito e con l' altra mano il polso del bambino; 2. supinam
gradualmente l’avambraccio , tenendo fermo il gomito; 3. flettere l ’n
vambraccio sul braccio (si avvertir à uno scatto al gomito ) .
PROTEINURIA
Si definisce proteinuria l ’escrezione urinaria di proteine > 150 mg/die. La vn
lutazione della proteinuria può essere fatta con metodiche diverse: a) strisn1
reattive (1+ = 30 mg/ dl; 2+ = 100 mg/ dl ; 3+ = 300 mg/ dl; 4+ = 1000-2000
mg/ dl); b) raccolta urine delle 24 ore {< 4 mg/m2/ h è normale; 4-40 mg/mV ' t
è anormale; > 40 mg/ m ?/ ml è nel range nefrosico ); c ) rapporto proteine/ cion
tinina urinaria su un campione random ( < 0, 5 nei bambini di età < 2 anni <>
0,2 in quelli > 2 anni è normale; > 3 è nel range nefrosico). EZIOLOGIA SI ( Il
st ì nguono: 1. proteinurie non patologiche ( febbrile, da sforzo, ortostatica); ')
proteinurie patologiche ( glomerulari o tubulari) ( tabella 124). DIAGNOSI I
Proteinurie non patologiche; a ) La protenuria febbrile e la protenuria da sforni
non superano in genere i 2+ alle strisce reattive; si risolvono quando cessinili
le cause determinanti, b) La protenuria ortostatica ( posturale ) si manifesta dii
rante la stazione eretta e scompare con la posizione supina; la quantità di pio
teine escrete è compresa tra 0,5 e 1,5 g/ 24 ore. Il decorso a lungo termino r
benigno; l'ematuria è assente, la clearance della creatinina e i livelli di C 3 no
.
no normali. 2 Proteinurie patologiche: a) Le proteinurie glomerulari sono < o
ratterizzate da un’escrezione proteica urinaria compresa tra meno di 1 g o piu
.
di 30 g/ 24 ore La valutazione iniziale di un bambino con proteinuria pomi
stente deve comprendere la determinazione dell 'escrezione proteica urinmln
nelle 24 ore e dei livelli di creatinina sierica, albumina sierica e C3. Noi pn
zienti con proteinuria persistente asintomatica di basso grado (150-10011
mg/ 24 ore) in cui gli esami risultino normali non vi è indicazione per una hlop
sia renale ( tuttavia essi vanno sottoposti a rivalutazione annuale, con rilevn /lo
ne di pressione arteriosa, esame urine, misurazione della clearance dolln
creatinina ed escrezione delle proteine nelle 24 ore) ; sono invece indicn/ lonl
all ’esecuzione di una biopsia renale la presenza di proteinuria persistenti '
asintomatica superiore a 1g/24 ore o la comparsa di ematuria, ipertensioni '
324
PSEUDOTUMOR CEREBRI P
n riduzione della funzionalit à renale, b ) Le proteinurle tubular / raramente su-
.
perano 1 g/ 24 ore e non si associano mai ad edema Di solito non costitui-
u:ono un problema diagnostico, perché il disturbo sottostante è gi à presente
piima che si manifesti la proteinuria. Nei casi dubbi le proteinurie glomerulari
e tubulari possono essere distinte mediante \' elettroforesi delle urine (nella
proteinuria tubulare l’albumina è assente o presente in piccole quantit à, nella
proteinuria glomerulare l'albumina è la proteina principale ).
.
Tnt > 124 Proteinurie patologiche
niomerulart Tubular!
( ilumer ùlonefrite [-> ] Malattia di Wilson [-> ]
Sindrome nefrosica (->]: Sindrome di Lowe
malattia a lesioni minime Cistinosi
sclerosi glomerulare focale segmentarla Galattosemia
j Iomerulonefrite membranoproliferativa
'
.
l'lomerulopatia membranosa
Necrosi tubulare acuta
Nefrite interstiziale
Sindrome nefrosica secondaria:
porpora di Schònlein-Henoch [-» ] Nefrite da radiazioni
lupus eritematoso sistemico [-> ] Rene policistico
diabete mellito (-> ] Displasia renale
Nefropatia da IgA [-» ] Nefropatia da reflusso
Sindrome da Alport [-> ]
Amiloldosi
PSEUDOCROUP
Vedi: Laringospasmo
I UDOIPOPARATIROIDISMO
«
Vedi: Ipoparatiroidismo
TERAPIA
• Casi lievi ( edema papillare modesto): Diuretici [-> ] ( acetazolamide
325
P PUBARCA PREMATURO ISOLATO
PUBERTÀ PRECOCE
Comparsa dei caratteri sessuali secondari prima dei 7 anni nelle femmlh »
.
prima degni 8 anni nei maschi Va distinta in: (1) pubertà precoce vera (gon »
*
*
dotropino-dipendente), dovuta all ’attivazione precoce dell’asse ipotalamo IFI » »I»
si-gonadi e ( 2) pseudopubert à precoce (gonadotropino-indipendente), o:»|it * '
sione di eccessiva produzione di ormoni sessuali, senza l’intervento di gnu »
dotropine.
;'
326
Cv. !.
• - '
PUBERTÀ PRECOCE P
TERAPIA
l seudopubertà precoce
’
i /umlro clinico caratterizzato da sviluppo puberale precoce non dipendente da
•itiNazione ipotalamo -ipofisaria, ma conseguente ad aumentata secrezione di
.
•unioni sessuali di origine gonadica o surrenale Può essere isoscssuale o
rtnosessuale: isosessuale quando una precoce produzione di androgeni o di
• « lingeni si verifica rispettivamente nel maschio o nella femmina; eteroses-
"suale nel caso contrario. EZIOLOGIA Le principali cause sono riportate nella
liilmlla 125 ( pagina seguente). CLINICA Lo sviluppo precoce dei soggetto con
.
l" midopubert à, a differenza della pubert à precoce vera, si presenta generica-
•imnle con andamento tumultuoso, senza rispettare la successione di eventi
inuitleristica del meccanismo puberale normale. DIAGNOSI Si basa su criteri
.
iinmnnestici, dosaggi ormonali, indagini ecografiche e radiologiche ( v Pubert à
l ' rance vera ).
II- RAPIA
I provvedimenti terapeutici devono essere rivolti alla condizione cau-
nnlo , in particolare: corticosteroidi nell’iperplasia surrenalica conge-
nito [ -> ], terapia chirurgica nelle forme tumorali. Per antagonizzare
i’ll effetti periferici degli ormoni sessuali si possono utilizzare il ci-
idnterone e il medrossiprogesterone acetato [-» Endocrinologici ].
p PUBERTÀ RITARDATA
Eterosessuale
Maschi Tumori surrenalici femminilizzanti; estrogeni esogeni
Femmine Iperplasia surrenalica congenita ( deficit 21-OHasi o
late- otiset); androgeni esogeni
PUBERTÀ RITARDATA
Condizione caratterizzata dalla mancata comparsa dei caratteri sessuali se
condari entro il 13° anno nelle femmine e il 14° anno nei maschi. EZIOPATO-
GENESI La pubertà ritardata può avere un ’origine funzionale ( ritardi semplici )
.
o un ’origine organica ( ipogonadismi). 1 I ritardi semplici possono essere ( a)
di origine genetica o idiopatica ( ritardi costituzionali di crescita e pubert à: ->
.
I
I
I bassa statura) oppure (b ) secondari a malattie croniche o a turbe psicosociali
2. Gli ipogonadismi possono essere causati da ( a) insufficienza gonadica prl
I
I
TERAPIA
B Pubertà tarda costituzionale
Nella maggior parte dei casi non è indicato alcun trattamento. Solo
nell ’eventualit à di problemi psicologici, può essere utile un breve
trattamento, mai superiore ai 6 mesi, con steroidi sessuali [ • •
Endocrinologici] a basse dosi: nei maschi testosterone a lunga dumln
d ’azione, ad esempio testosterone enantato (Testo enant ) 50 mg (IM)
ogni
& 3-4 settimane; nelle femmine etinilestradiolo transdermlee
328
PUBERTÀ RITARDATA P
.
Tab 126 Classificazione eziologica del ritardo puberale
rs*
QUARTA MALATTIA
Attualmente non viene più ritenuta una malattia autonoma, bérmi
una forma attenuata di scarlattina [-»].
I gOPMfò mwm
Vedi: Megaloeritema infettivo
330
*
RACHITISMI R V
f
n
Vedi: Morsi di animali e punture di insetti
HKHiniErj
RACHITISMI
Condizioni patologiche caratterizzate da grave difetto di mineralizzazione del-
.
l' osso in fase di crescita o del tessuto osteoide CLASSIFICAZIONE Dal punto
ili vista eziopatogenetico si distinguono due gruppi: 1. rachitismi carenziali, da
.
deficit di vitamina D; 2 rachitismi non carenziali da alterato metabolismo o da
ildotta azione della vitamina D .
Rachitismi carenziali
• « • *
* "
.
I ZIOLOGIA Deficit di vitamina D: 1 per ridotta assunzione alimentare o insuf-
. .
ficiente esposizione solare ( rachitismo carenziale pr detto ) ; 2 per malassorbi-
mento intestinale cronico (celiachia, fibrosi cistica, resezioni intestinali este-
.
no) ( rachitismo enterocarenziale ) CLINICA Craniotabe , bozze frontali, ritardo
ihiusura fontanella bregmatica, rosario toracico rachitico, solco di Harrison,
< oxa vara, incurvamento arti inferiori, cifosi, scoliosi, ipoplasia smalto dentario;
nolle forme gravi può esordire con tetania [ — > ] o convulsioni ipocalcemiche.
DIAGNOSI Laboratorio (tabella 127 , pagina seguente): calcemia normale o
tendente a valori inferiori , ipofosfatemia, aumento notevole della fosfatasi alca-
. .
lina calcifediolo sierico ridotto Indagini strumentali: Rx ossa ( trasparenza
ilnlle ossa affette, irregolarit à delle regioni metafisarie distali di ulna, radio, ti-
.
tilli perone ) .
TERAPIA
H Rachitismo carenziale pr. detto. La terapia si basa sulla sommini-
nlrazione di vitamina D [-» Vitamine ] e, se è presente ipocalemia, di
inficio [ — » Minerali ];
linda vitamina D non esistono in Italia preparazioni della singola vitamina in
iimcentrazione adeguata all ’uso pediatrico. Devono perciò essere impiegati
( imdotti di associazione con vitamina A (es. Adisterolo gtt: 1 gt = 250 Ul di vit
li, AD Pabyrn gtt: 1 gt = 100 Ul di vit D) oppure polivitaminici ( es. Idroplurlvlt
fill : I gt = 41,5 Ul di vit D; Protovit gtt: 1gt = 40 Ul di vit D) o integratori,
lini calcio il dosaggio deve essere calcolato sulla base del contenuto in calcio
nlnmento ( es. Calcio gluconato 10% f 10 ml 1 g: 9 mg Ca elemento / ml);
fitlclum Sandoz forte cpr efferv: 500 mg Ca elemento; Calcium Sandoz fortissi-
mi!m bust: 1g Ca elemento .
1.1 terapia del rachitismo carenziale varia a seconda dello stadio del-
lo malattia:
» nel rachitismo precoce (lievi segni clinici e radiologici ma evidenti
nltnrazioni biochimiche): vitamina D 10 000 Uì/die per 10-15 giorni,
|iol dose di mantenimento ( 400-800 Ul/die)
• nel rachitismo florido (evidenti segni clinici e radiologici): vitamina
l > ' » 000-10000 Ul/die per 10 giorni, poi 1500-2000 Ul /die per alme-
IIII 0 mesi e infine dosi profilattiche ( 400-1500 Ul / die) Qualora vi .
•iln grave depauperamento delle riserve scheletriche di calcio, tale
t Inmento deve essere somministrato al dosaggio di 500 mg/ die nel
'
Immbino di et à <1anno e di 1g/ die nelle età successive.
M Rachitismo da malassorbimento intestinale cronico. La terapia
R RACHITISMI
tubulopatie
Osteodistrofia Calcitriolo: Alfacalcidiolo:
renale 0,01 pg/kg/ die (< 3 anni); 0,05 pg/ kg/ die (< 20
0,25 pg/die (> 3 anni) kg); 1pg/ die { > 20 kg)
+ Restrizione dell ’assun-
calcio carbonato (os)(3> zione di alimenti ricchi
100 mg/kg/die di fosforo (latte, formag-
gi, carne)
Rachitismo Asportazione completa Calcitriolo + fosforo
oncogenetico del tumore [-> Rachitismo ipofosfa-
temico familiare]
Rachitismo vitamina Calcitriolo 0,5-2 pg/ die —
1 ) dipendente tipo 1 •f
1 ,
Se presente ipocalcemia senza tetania
1
,; Soluzione
i
Joule: fosfato bibasico Na 136 g + ac. fosforico 58,8 g + acqua distillata q.b. a
1000 ml; 1 mi = 30 mg P
Cnlcio corbonoto 10% ( chelante del fosforo): fornisce 1g di Ca ogni 2 5 g
1
" Nel casi gravi: 0 , 5 1 g/ die ev
r
*
333
f
vi .
v
.
R RAGADI ANALI
. . V.-. .
'
• s ' *' /.
Lacerazioni superficiali più o meno dolorose, spesso sanguinanti, della giun- iti
TERAPIA
È in genere quella della stipsi [-> Stipsi cronica funzionale]. Utile il
trattamento topico con pomata alla trinitroglicerina allo 0,2%, dimo -
stratosi efficace per rilasciare lo sfintere anale e interrompere il cir-
colo vizioso della stipsi; possono essere associate pomate antiraga-
de a base di steroidi (es. Proctosedyl ) .
I
mmm
ce {o funzionale) oppure patologico { malattia da RGE) .
-- -- - - • .. T -
. Reflusso
gastroesofageo
- . -
semplice ( o funzionale )
--
f Vs -
• •* -V u • • •
•• c .
TERAPIA
Il trattamento del RGE semplice si basa sui seguenti provvedimenti:
• terapia posturale: attualmente si consiglia di mettere il lattante
nel periodo post-prandiale, in posizione supina anti-Trendelemburg,
sollevando i piedi della testata del lettino; la posizione prona è scon-
sigliata, per il rischio di SIDS ( sindrome della morte improvvisa);
• terapia dietetica , mediante latti speciali antirigurgito [-> sez Ili .
Dietetici ] , contenenti ispessenti (farina di carruba , amido di riso gela-
tinizzato).
REFLUSSO GASTROESOFAGEO A . •
R0
>
.
perdite di sangue con le feci, anemia ipocromica sideropenica DIAGNOSI
Ecografia dell 'esofago , Rx esofago e stomaco con bario , pH-metria intraesofa-
gea , endoscopia e biopsia dell’esofago , scintigrafia esofagea e reflussoscinti-
grafia (nelle MRGE complicate da sintomi respiratori).
TERAPIA
Ranitidina (es. Ran ìdil scir 15 mg/ml; cpr 75-150-300 mg): 5-10
mg/kg/die, in 2 somministrazioni, prima dei pasti, per 4 setti-
mane
inibitori della pompa protonica [-» Antiulcera/ antigastrite ] : rappresen-
Iniio la terapia di scelta nella MRGE con sintomi gravi; ad esempio:
Omeprazolo (es. Omeprazen cps IO e 20 mg): 0,7-3,3 mg/kg/die,
in 1-2 somministrazioni prima dei pasti, per 4 settimane
I nnsoprazolo (es . Zoton cpr e cps orodispersibili 15 e 30 mg): 0,7-
1,60 mg/kg/die, in 1-2 somministrazioni prima dei pasti, per 4
settimane
• Terapia chirurgica . L’intervento chirurgico (generalmente la fundo-
pllcatio di Nissen, attualmente praticata per via laparoscopica) va ri-
»Kiivato ai casi di fallimento della terapia medica o in presenza di
limnifestazioni gravi da RGE, quali severa esofagite, apnee o bronco-
polmoniti ricorrenti.
335
QQC
, , .
-
.: . .
R REFLUSSO VESCICO- URETERALE
REFljUSSQiVESGTcmiRETERAUE
Flusso retrogrado dell’urina dalla vescica all’uretere e alla pelvi renale. È una
condizione potenzialmente pericolosa, perche, facilitando II trasporto dei bat*
teri dalla vescica alle àlte vie urinarie ^può. essere responsabile della propagar'-
zjone al.r_ e.ne di un’infezione vescicale e quindi di una pielonefrite [- Infezioni *
delle vie urinariè] E ZIOPAT0GENESI II RVU può essere firinyWo, conseguente
ai malformazione o a ritard ò di sviluppo della giunzione ureterovescical è ( GUV),
, '”( “ "
oppure WcohdàBo a ostruzione uret /rale ( valvole deiruretf aj 5 a prabl5mi di -
funzionali della vescica (vescica neurologica, dissinergia vescico-sfinterica) .
^
CLINICA È caratterizzata da infezioni urinarie ricorrenti; fortunatamente 0ggfft
" ‘
raro che la diagnosi venga posta quando sono gi à presenti le complicazioni del
refillsso (ìper tensione arteriosa, insufficienza renale ) DIÀ GNOSI L' indagiheUl
*
.
eiezione è là cistouretrografia minzionale sedata ( CUMS) mediante introduzio -
ne di mezzo di contrasto radio opaco in vescica ( l’esame va praticato non pri
'
-
'
-
ma df 2 mesi da un episodio di infezione urinaria). Per mezzo della CUMS II
'
RVU può essere classificato in 5 gradi: 1° grado = reflusso limitato alla rrtetfl '
inferiore dell’uretere; 2° grado = féflCf éSD'SStflSO'Tinb 9119 pèlVi; Sbracio = ré»;
flusso assòciàtcTa mò desta ureteroidronefrosl ;’ 4° grado =’TèfIuSsò'con nòte
" " '
QalicLe..
i
appiattimento delle papille
TERAPIA
Il RVU ha tendenza alla risoluzione spontanea. La maggior parte ciel ,
biocompatibili
_. . . . .
• • .• • p
al di sotto del meato ureterale)
endoscopico ( Il :
1 1
.
*
Wl
— I . .. . ^ Vi V 1 ' » I
MA
Tab. 129 Farmaci da utilizzare nella profilassi delle Infezionl delle vie urlnmi»
AnoXin./ ytAfArb
It • Primi 3 mesi di vita Amoxicillina / CLAV . .20 mg/kg/ dose unica serale
f* ~ ^
j • Età successive Nitrofurantoina 1-2 mg/ kg/ afose unica semi '
Cotrimossazolo 12 mg/kg/ afose unica serale
*
?
336
RINITE ALLERGICA R
•
»
R
1 EUMATISMO ARTICOLARE ACUTO
r ' .*
15, . IViiUU
f
J * f .*
»
RINITE ALLERGICA
Infiammazione della mucosa nasale da reazione IgE-mediata. EZIOLOGIA 1.
Rinite allergica stagionale, da pollini ( di graminacee, ambrosia , artemisia, pa-
337
R RINITE ALLERGICA
rietaria, alberi vari) e da muffe; 2. rinite allergica perenne , da acari della polve
re, muffe, scarafaggi, forfore animali , piume. CLINICA Starnuti , prurito e con
gestione nasale; rinorrea chiara, acquosa, con scolo retronasale causante tos
se; respirazione orale; formazione di una piega cutanea sul dorso del naso,
dovuta all’abitudine di strofinarsi il naso ( « saluto allergico»). Una secrezione
nasale giallastra suggerisce la presenza di sinusite ( che deve sempre essere
sospettata nei casi che non rispondono al trattamento massimale della rinite) .
Spesso si associano sintomi di congiuntivite allergica ( rinocongiuntivite). DIA -
GNOSI Prick test, RAST; esame citologico del secreto nasale (una predominan
za di eosinofili suggerisce una forma allergica, oppure, in presenza di test cu
tanei negativi , una rinite non allergica con eosinofili) ; Rx cranio, eventualmen
to TAC, nel sospetto di sinusite.
TERAPIA
Si basa sull’impiego di:
Antistaminici [ -» ] sistemici , dando la preferenza a quelli di secondo
o nuova generazione , che hanno minore effetto sedativo; possono
venire utilizzati sia come trattamento degli episodi acuti, sia corno
prevenzione nelle forme stagionali ( iniziando una settimana primo
del presunto periodo di impollinazione); ad esempio:
Cetirizina (Zlrtec gtt: 1gt = 0,5 mg; scir 1mg/ml; cpr 10 mg):
bambino < 2 anni: 0,25 mg/kg/die, in dose singola
bambino 2-5 anni: 2,5 - 5 mg/ die , in dose singola
bambino > 6 anni: 5-10 mg/die, in dose singola
Levocetirizina ( Xyzal gtt; cpr 5 mg):
bambino 2- 6 anni : 5 gocce x 2 volte /die
bambino > 6 anni: IO gocce x 2 volte / die , o 1 cpr /die
Antistaminici topici [-> Rinologici ], ad esempio:
Azelastina ( Allergodil spray nasale): 1 spruzzo per narice x 1-2 vol -
te / die
Levocabastina (Levostab spray nasale): 1-2 spruzzi per narice x 2
volte / die
Cortisonici topici [-» Rinologici ] , in caso di inefficacia degli antistaml
nici; ad esempio:
Fluticasone ( Flixonase spray nasale): 1spruzzo per narice x 1-2 voi
te / die
Mometasone ( Nasonex spray nasale): 1 spruzzo per narice x 1 vol
ta / die
-
PROFILASSI
Oltre al controllo ambientale, per ridurre al minimo gli allergeni re
sponsabili ( per le norme da attuare: -» Asma) , è utile la somministra
zione di:
Cromoni nasali [ - Rinologici ] , che agiscono stabilizzando le masto
*
cellule sensibilizzate e inibendo il rilascio dei mediatori ( devono esso
re somministrati da 3 a 6 volte al dì per produrre l’effetto desiderato):
Disodiocromoglicato (Lomudal nasale spray): 1 spruzzo per narice x
qqo 6 volte/ die
yjYjy
I Art
^ '
""
ROSOLIA R
Disodiocromoglicato + clorfenamina (Rinofrenal spray): 1 spruzzo
per narice x 3- 4 volte / die
Nedocromile sodico (Tilarln spray nasale): 1spruzzo per narice x 3-
4 volte / die
L ’immunoterapia specifica (ITS) va presa in considerazione nei pa-
zienti sensibili a 1-2 allergeni, non sufficientemente controllati dalla
farmacoterapia.
ROSOLIA
Malattia infettiva causata da un virus del genere Rubivirus , della famiglia delle
Togaviridae. Dà luogo a una forma abitualmente benigna postnatale ( rosolia ac-
quisita ) , mentre l’infezione contratta dalla madre durante la gravidanza può pro-
vocare un danno molto grave nel prodotto del concepimento ( rosolia congenita) .
I
R SALMONELLOSI NON TIFOIDEE
TERAPIA
Non esiste alcuna terapia specifica. Tutti i casi di rosolia congenita
vanno comunque seguiti dalla nascita con accurato follow-up, cho
prevede controlli cardiologici, audiologici, oculistici e neuropsichia -
trici, in modo che i singoli problemi possano venire adeguatamente
trattati.
PROFILASSI
• Isolamento: deve essere previsto per i neonati con rosolia congo
nita confermata o sospettata, perché considerati contagiosi per al
meno un anno , a meno che ripetute colture dal nasofaringe e dallo
-
urine non siano risultate negative.
• Immunizzazione passiva: l'unica indicazione all 'Impiego di Im
munoglobuline [ — > ] è rappresentata dall ’esposizione al virus da par-
te di gestanti sieronegative decise a non interrompere la gravidanza,
In tal caso vanno somministrate immunoglobuline normali ad alto
dosi (0,55 ml/ kg) per via intramuscolare, avvisando comunque l 'in
teressata che esse non garantiscono la protezione.
• Immunizzazione attiva: l’unica strategia efficace per la prevenzio
ne della rosolia congenita è la vaccinazione contro la rosolia, attuai
mente diffusamente praticata (con vaccino polivalente MPR: - >
Vaccini ) a 12-15 mesi, con richiamo a 5-6 anni. La vaccinazione vn
comunque praticata alle donne in et à fertile che non siano state pro
cedentemente vaccinate. Per i 3 mesi successivi dopo la vaccinaz ìo
ne la donna non deve rimanere gravida, anche se i pericoli della vao
cinazione in gravidanza non sono stati confermati ( l ’uso involontario
del vaccino in corso di gravidanza non deve essere considerato co -
me un ' indicazione all ’interruzione).
TERAPIA
Gastroenterite acuta. I provvedimenti più importanti sono la valu-
tazione dello stato di idratazione, la correzione degli squilibri elettro-
litici, le terapie di supporto [-» Diarrea acuta ] . La terapia antibiotica
nei casi non complicati non è indicata, perché non accorcia la malat-
tia e pu ò prolungare l 'escrezione fecale del germe. È invece giustifi-
cata nei pazienti con maggior rischio di malattia invasiva ( compresi i
bambini al di sotto dei 3 mesi di vita) e nei soggetti immunocompro-
mess ì. Farmaci di prima scelta in questi casi sono ampicillina, amo-
xicillina, cotrimossazolo [-» Antibiotici ] , somministrati per almeno 14
giorni.
H Salmonellosi invasive. Nelle batteriemie e nelle infezioni focali
(osteomielite, meningite) i farmaci indicati sono le cefalosporine ad
ampio spettro ( cefotaxima, ceftriaxone ) , per almeno 4-6 settimane.
PREVENZIONE
• Misure igieniche. Le misure preventive più efficaci consistono nei
provvedimenti che mirano a ridurre la contaminazione degli alimenti
a livello industriale e familiare ( es. refrigerazione delle carni prima
della cottura; cottura appropriata delle uova e delle carni, lavare be-
ne o cuocere le verdure, ecc.).
• Disposizioni legislative. Notifica obbligatoria (classe II) . Riam-
missione in comunit à dopo risultato negativo di 2 coprocolture con-
secutive, eseguite su campioni di feci prelevati a non meno di 24
ore di distanza e a non meno di 48 ore dalla sospensione di terapia
antibiotica.
_ SANGUINAMENTI GASTROINTESTINALI
Vengono identificati con i termini di emorragie digestive alte e basse i sangui-
namene gastrointestinali ( SG) la cui origine è rispettivamente prossimale e
distale al ligamento di Treitz.
M Emorragie alte. Provengono da esofago, stomaco o duodeno e si manife-
stano con ematemesi ( vomito ematico) e /o melena ( feci nere). Le cause più
.
importanti sono: varici esofagee (gen secondarie a ipertensione portale), ul-
.
cere gastro-duodenali [ — > ], reflusso gastroesofageo [ — » ] La diagnosi si preci-
sa con l’esofagogastroscopia .
r Emorragie basse . Originano dall'Intestino tenue o dal colon; si manifestano
341
7v .
con rettorragia (sanguinamento rettale). Le cause più comuni sono: a ) nel neo-
nato e lattante: enterocolite necrotizzante [ — >], ragadi anali [-»], diverticolo di
Meckel, colite allergica; b) nel bambino e nell ’adolescente: rettocolite ulcero-
sa, m. Crohn [ — > Malattie infiammatone croniche intestinali] ; diverticolo di
Meckel, duplicazione intestinale, invaginazione, polipi, ragadi anali, emorroidi.
La diagnosi utilizza: 1. indagini di laboratorio: coprocoltura , ricerca eosinofili
nel muco fecale, ricerca sangue occulto fecale, funzionalità epato-renale, bi-
lancio coagulativo; 2. indagini strumentali : colonscopia ( rettorragia persistente
senza lesioni anali e senza infezioni anali dimostrabili); Rx diretta addome ( so-
spetto di occlusione intestinale); clisma opaco ( diagnostico e terapeutico per
invaginazione ileo-cieco-colica); ecografia; scintigrafia con tecnezio (ulcera da
diverticolo di Meckel); laparotomia (in condizioni chirurgiche: malrotazione,
volvolo, diverticolo di Meckel).
*
TERAPIA
H Sanguinamenti gastrointestinali alti. Prowedimenti specifici sono: I
• Nelle lesioni mucosali (esofagite, gastrite, malattia ulcerosa): far-
maci antisecretori [-> Antiulcera/ antigastrite ] :
, - Antagonisti H2: ranitidina ( os: 2,5-5 mg/kg/c/ose ogni 12 ore; op-
pure ev: 0,75-1, 5 mg/ kg/ dose, ogni 6-8 ore);
- Inibitori delia pompa protonica: omeprazolo (os o ev: 0,7-3,3
mg/kg/ die; in caso di sanguinamento acuto: 2 mg/ kg in bolo, segui- ]
to da 1mg/kg/ dose, ogni 8-12 ore). 1
• Nelle varici esofagee sanguinanti il trattamento di elezione consi-
ste nella legatura o sclerosi endoscopica delle varici, associata al
trattamento farmacologico finalizzato a ridurre la pressione portale,
mediante farmaci vasoattivi [-> Endocrinologia': Ormoni ipotalamici ] : so-
matostatina ( 3-5 pg/kg/h infusione continua) oppure octreotride
( bolo ev 4-8 pg/ kg/ die, oppure infusione continua 1-2 pg/kg per un
periodo massimo di 7 giorni).
HI Sanguinamenti gastrointestinali bassi. In genere l ' emorragia si
arresta spontaneamente; in caso contrario si interviene con tratta-
mento specifico della patologia che ha causato il sanguinamento.
Alcune condizioni ( es. polipi del colon, diverticolo di Meckel) richie-
dono esclusivamente l'intervento chirurgico.
TERAPIA #
YÌW, - vi -
\
SCARLATTINA
• forme moderate (Hb 9-11 g/dl): terapia ormonale con pillole anti-
concezionali a elevato contenuto estrogenico (da 30 a 50 pg di etini-
lestradiolo) per 3-6 mesi; terapia marziale;
• forme gravi (Hb < 8 g/ dl): trasfusione se necessario; terapia or-
monale con estrogeni coniugati ev (Emopremarin fi 20 mg) 20-40 mg
ogni 4 ore ( max 4-6 dosi), seguiti da un estroprogestinico per os, per
qualche mese .
SCABBIA
Ectoparassitosi molto contagiosa, Intensamente pruriginosa, causata dalla
femmina dell’acaro umano della scabbia, che si annida nello strato corneo
della cute, ove scava un cunicolo, in cui deposita le uova. EZIOLOGIA Sar-
coptes scabicl var. hominis. TRASMISSIONE In genere per contagio diretto in -
terumano, ma anche indiretto, attraverso indumenti o biancheria lettereccia
usati in comune. INCUBAZIONE Da 4 a 6 settimane. CLINICA Prurito intenso
prevalentemente notturno; rilevatezze lineari o leggermente sinuose (i cunico-
li), spesso mascherate da lesioni da grattamento, soprattutto alle mani ( solchi
interdigitali; regione palmare ), ai polsi, alle ascelle, ai piedi. Nei bambini più
piccoli le lesioni tipiche possono localizzarsi in superfici più ampie, potendo
colpire anche il tronco, il collo e il volto e sono spesso vescicolose e pustolo-
se; frequenti sono le superinfezioni microbiche. DIAGNOSI Nei casi dubbi, l’e-
same microscopico diretto permette di evidenziare l' acaro; una nuova metodi-
ca diagnostica è la dermatoscopia con epiluminescenza.
TERAPIA
Consiste nell’applicazione su tutta la superficie cutanea dal collo in
giù (ma nei lattanti anche sul collo e sulla testa) di Antiparassitari -
topici [-» Dermatologici ] scabicidi:
Benzoato di benzile + permetrina (Antiscabbia CM crema): applicare
sulla parte colpita; rimuovere dopo 24 ore con bagno caldo
oppure
Bis-butil-carboetilene ( Paf lozione): due applicazioni, a distanza di
12 ore.
In alcuni casi possono essere necessari due o più cicli di trattamen-
to, eseguiti a intervallo di una settimana
»
.
PROFILASSI
Notifica obbligatoria (classe IV); allontanamento dalla scuola fino al
giorno successivo a quello di inizio del trattamento.
SCARLATTINA
EZIOLOGIA È causata da ceppi di streptococchi di gruppo A produttori di eso -
tossine pirogene A, B, C, ciascuna in grado di Indurre una risposta anticorpale
specifica ( ciò rende ragione della possibilità che uno stesso soggetto presenti
la malattia più di una volta a diversa distanza di tempo). TRASMISSIONE
.
Avviene di solito per via aerogena. INCUBAZIONE 3-5 giorni CLINICA Esordio
brusco con febbre, angina rossa, disfagia; dopo 24-36 ore esantema tipico
s SCOLIOSI IDIOPATICA
-
Amoxicillina (es. Zimox): 50 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni, per
10 giorni
Cefalosporine orali (es. cefaclor; Panacef 40 mg/ kg/ die, in 2 som-
ministrazioni, per 5-7 giorni)
I macrolidi , per l’elevata prevalenza di ceppi di S. pyogenes resisten-
ti ad essi, sono indicati solo in soggetti allergici alle p-lattamine.
PROFILASSI
Notifica obbligatoria (classe II); isolamento dell ’ammalato fino al 2°
giorno successivo all ’inizio della terapia.
Deviazione permanente assiale sul piano frontale del rachide, non riducibile o
solo parzialmente riducibile in clinostatismo, accompagnata da rotazione dei
corpi vertebrali, responsabile di gibbosità. La forma più frequente è quella gio-
vanile ( da 4 anni alla pubert à), che colpisce soprattutto le femmine. CLINICA
La diagnosi clinica si basa principalmente sul bending test : far flettere in avan-
ti il tronco e valutare la presenza o meno di asimmetria della gabbia toracica o
del tratto lombare { gibbo ). DIAGNOSI Va confermata mediante Rx di tutta la co-
lonna vertebrale in ortostasi, determinando l' angolo di Cobb (angolo compre-
so tra le rette passanti per la limitante superiore della vertebra più craniale
della curva e la limitante inferiore a quella più caudale).
TERAPIA
Il tipo di trattamento deriva dall'entità della curva scoliotica:
• curve tra IO e 20 gradi : controlli periodici
• curve tra 20 e 40 gradi : ortesi (corsetto a tempo parziale o totale)
• curve > 40 gradi: terapia chirurgica.
SCOMPENSO CARDIACO
Sindrome clinica causata dall ’incapacità del cuore a mantenere una portata
circolatoria adeguata alle richieste metaboliche dell’organismo. EZIOPATOGE-
• V, NESI I meccanismi eziopatogenetici dello scompenso sono: 1) sovraccarico di
• '
;
m
344
volume (cardiopatie con shunt sinistro-destro e insufficienze valvolari); 2) so-
•
.- . -.
* t /
SCOMPENSO CARDIACO S
vraccarico di pressione ( cardiopatie ostruttive); 3) depressione primaria della
contattilità miocardica. Le cause principali nelle diverse et à pediatriche sono
ripertate nella tabella 130. CLINICA Sintomi e segni dello scompenso sono: a)
nel neonato affaticabilità durante l ’alimentazione, polipnea ( FR > 60 min), ta-
chicardia (FC > 170-180 b /min), ritmo di galoppo, epatomegalia; b) nel lattan-
te , oltre al rifiuto o alla difficolt à dell ’alimentazione, sudorazione , polipnea e / o
dispnea, tachicardia (FC 120-130 b/ min a riposo), epatomegalia, oliguria,
estremit à fredde e di colore grigiastro per ipoperfusione periferica, ipotensio-
ne, sonnolenza; c ) nel bambino astenia, dispnea, scarsa tolleranza allo sforzo,
tachicardia, tachipnea, turgore giugulare, epatomegalia , ritmo di galoppo. DIA-
GNOSI 1. Esami strumentali: ECG, ecocardiogramma, Rx torace. 2 Esami di .
laboratorio: emocromo (anemia, policitemia), elettroliti ( iponatriemia, ipopo -
tassiemia, ipomagnesiemia) glicemia, esame urine, emogasanalis ì arteriosa
( acidosi metabolica e respiratoria); i livelli sierici di peptide natriuretico tipo B
(neurormone cardiaco) possono essere elevati in pazienti con scompenso car-
diaco da miocardlopatia o da sovraccarico di volume (shunt sinistro-destro).
Feto Lattante
• Tachicardia sopraventricolare •Difetto settale ventricolare
• Blocco AV completo • Emangioma
• Anemia grave (emolisi, trasfusione •Tachicardia sopraventricolare
materno-fetale) • Malattia di Kawasaki
• Anomalia di Ebstein o altre lesioni Bambino e adolescente
cuore destro • Miocardite, endocardite,
Neonato cardiomiopatia dilatativa
• Miocardiopatia asfìttica •Ipertensione renale, tireotossicosi,
• Lesioni ostruttive cuore sinistro terapia antiblastica, cuore polmonare
(coartazione aortica, cuore sinistro ( fibrosi cistica)
ipoplasico) •Emocromatosi-emoslderosi; anemia
• Ampi difetti cardiaci con falciforme
mescolamento
• Miocardite, miocardiopatia genetica •
TERAPIA
E multifattoriale e comprende, oltre alla risoluzione della causa,
quando possibile, misure generali e interventi farmacologici .
Misure generali
Riposo: consigliata la posizione seduta a 30°, che riduce la conge-
stione venosa polmonare e allevia la dispnea.
Ossigenoterapia: somministrazione di ossigeno (Fi 02 40-50%) umidi-
ficato (da evitare nei neonati con cardiopatia dotto-dipendente).
Alimentazione: l ' apporto calorico deve essere adeguato agli aumen-
tati fabbisogni soprattutto del bambino piccolo ( almeno 100-130
kcal/kg/ die sotto i 3 mesi, 90-100 kcal/ kg/ die per il lattante) Si .
consiglia il frazionamento dei pasti ed eventualmente l ’impiego di in-
tegratori glucidici e lipidici, per aumentare l'apporto calorico, senza
aumentare il volume dei pasti; nei casi più gravi è indicata l’alimen-
tazione con sondino naso-gastrico.
gp
-
*- -VICB
'
SCOMPENSO CARDIACO
^
Terapia farmacologica
Gli obiettivi della terapia farmacologica sono: 1) aumento della con-
trattilità miocardica (mediante i farmaci inotropi); 2) riduzione del
precarico (con i diuretici) ; 3) diminuzione del postcarico (con i vaso-
dilatatori).
I farmaci utilizzati per il trattamento dello scompenso cardiaco in età
pediatrica sono principalmente:
- .
• /.•••* v
/
*
SCOMPENSO CARDIACO s
mi' congestizi (dispnea, edema , epatomegalia, altri) , sia, frequente-
l
diretti
Nitroprussiato Sodio nitroprussiato (EV) 0,3-0,5 pg/kg/min 8 pg/ kg/ min
liofilizzato Malesci
flOOmgpolv +
sotv
348
;
SEPSI s
SCROTO ACUTO;
«MÌHalHiHÌMUfeM •
TERAPIA
• Torsione del funicolo spermatico. Richiede l’ intervento chirurgico
immediato , da eseguire entro le prime ore dalla torsione (entro le 6
ore la prognosi è favorevole nel 92% dei casi; tra le 6 e le 12 ore
scende al 62%). L’intervento consiste nella derotazione del funicolo
e nella orchidopessia, fissando il funicolo e l ’epididimo alla vaginale
propria. Se il testicolo risulta gravemente compromesso , si procede
all ’orchiectomia e al posizionamento di protesi testicolare.
• Torsione dell’idatide di Morgagni. La terapia d ’elezione è chirurgi-
ca; la sintomatologia dolorosa cessa nelTimmediato post-operatorio .
• Orchiepididimite. La terapia è medica: riposo a letto; antinfiamma-
tori; antibiotici nelle forme batteriche, sulla base di un’urinocoltura
con antibiogramma . La prognosi è incerta per quanto riguarda la fu-
tura funzionalità della gonade.
1 o
mSEPSI
La sepsi viene attualmente definita come una sindrome di infiammazione siste-
mica ( SIRS) associata a evidenza di infezione ( la SIRS oltre che da agenti infet-
tivi può essere causata anche da insulti di tipo traumatico,' chimico, termico,
immunologico). Nell ' ambito della sepsi è possibile identificare diversi processi
strettamente correlati, in quanto rappresentano le fasi di un progressivo peg-
gioramento di un ' unica sindrome: sepsi , sepsi severa, shock settico [->], sin-
drome della disfunzione multipla dell ' organo (MODS). Le caratteristiche dei
quadro variano notevolmente in epoca neonatale rispetto alle età successive,
sia dal punto di vista eziologico sia dei sintomi che delia terapia. f • •' f i * » ,; • •
349
-
Pill .
.
.
c SEPSI
•kl& .
,
e •
TERAPIA
Si basa sulla somministrazione di antibiotici per combattere l ’infezio -
ne e, se del caso, sul trattamento dello shock.
Terapia antibiotica . Va iniziata subito , empiricamente, appena po-
sta la diagnosi di sepsi, senza attendere i risultati degli esami coltu-
rali.
• Nelle
sepsi precoci è indicata l’associazione di ampicillina e di
aminoglicoside ( gen . gentamicina ) ; nel sospetto di un coinvolgimen-
to meningeo , va aggiunta ( o anche in sostituzione) all’amnioglicosi-
de, una cefalosporina di 3a generazione ( cefotaxima o ceftazidima ).
• Nelle sepsi tardive, nel fondato sospetto di infezione da stafilococ-
chi, è indicata l ’aggiunta di un antibiotico glicopeptidico (vancomicina ) .
Una volta identificati gii agenti in causa , la terapia antibiotica è ne-
cessariamente mirata, selezionando il farmaco o i farmaci più appro-
priati (tabella 135 , pagina seguente).
Nella maggior parte delle infezioni la terapia va condotta per 7-10
giorni in totale o per almeno 5-7 giorni dopo la comparsa di una ri-
sposta clinica.
Terapia delio shock settico
Vedi Shock .
- -v '
Sepsi nelle età successive
EZIOLOGIA Nei bambini più grandi gli agenti infettivi della sepsi e della sindro-
v.
•
me settica più frequentemente in causa sono attualmente lo Streptococcus
pneumoniae , la Neisseria meningitidis e lo Staphylococcus aureus. A questa
350
-. -
vt . r -. v i 'sS
; • • .V •
- i
£
SEPSI :
v .
—
A : - .' '- ' ' '
età si può riscontrare anche la sindrome dello shock tossico [-» ], causata da
. . .
S aureus o S pyogenes (gruppo A ) Nei pazienti immunocompromessl ospe-
dalizzati le infezioni nosocomiali sono più spesso dovute a batteri Gram-negati-
.
vi ( E coli , Pseudomonas , Acinetobacter , Enterobacter , Serratia e altri) e a mi-
. .
cetl ( per es Candida, Aspergillus ) PATOGENESI È complessa: l’evento iniziale
è rappresentato dall’ingresso nell’organismo degli agenti infettivi: il controllo
dell ’infezione o l’evoluzione della sepsi verso lo shock settico [ -> J o la sindro-
me di multiple disfunzioni dell’organo sono il risultato dell’interazione tra i fat-
tori microbici e i molteplici mediatori della . flagosi (interleuchlne, IFN7, PAF,
..
ecc ) CLINICA Esordio il più delle volte improvviso, con febbre, brivido, tachi-
pnea, tachicardia. Nella sindrome settica si aggiungono sintomi dell’inadegua-
ta perfusione tissutale ( alterazioni psichiche, oliguria, ipossiemia, iperlattice-
mia), talora lesioni cutanee (petecchie e ecchimosi, tipiche della sepsi menin-
gococcica; ectima gangrenoso nei granulocitopenici con sepsi da Pseudo-
monas e nelle forme da miceti); complicanze varie (insufficienza renale, car-
.
diaca, ittero, coagulazione intrav à scolare disseminata) DIAGNOSI II sospetto
.
diagnostico è clinico, ma la conferma si avvale del laboratorio Esami utili so-
no: 1) emocromo con formula leucocitaria (in genere leucocitosi neutrofila;
leucopenia più spesso nelle forme iperacute); 2) indici di flagosi (VES, PCR )
generalmente aumentati; 3) test di coagulazione (alterati in presenza di CID);
4) parametri metabolici (alcalosi respiratoria in fase precoce, poi acidosi meta-
bolica) e biochimici (iperazotemia, ipercreatininemia, iponatriemia); 5) emocol-
.
ture e altri esami colturali (urine, cute, liquor)
TERAPIA
%
’
s
HM
SESTA MALATTIA
ssaga 1
i
Sindrome acuta drammatica , caratterizzata da brusca grave ipoperfusione pe-
riferica, con conseguente inadeguato apporto di 02 e di principi attivi agli orga-
ni vitali. EZIOLOGIA In base al meccanismo fisiopatologico, si distinguono cin-
que tipi (tabella 136): (1) shock ipovolemico, da riduzione critica del volume
intravascolare, per emorragia , disidratazione , ustioni gravi; ( 2 ) shock cardio-
geno , da insufficienza della pompa cardiaca, secondaria a scarsa funzione
miocardica (cardiopatie congenite, miocardiopatie, disritmle); ( 3) shock distri-
butivo , da anomalie del tono vasomotorio ( anafilassi, lesioni del midollo spina-
le o del tronco encefalico): ( 4) shock settico , comprendente diverse forme di
shock (ipovolemico, cardiogeno, distributivo), per massiva risposta infiamma-
toria sistemica a infezioni batteriche, virali o fungine; ( 5 ) shock ostruttivo , da
restrizione del flusso ematico ( per estesa embolia polmonare, coartazione cri-
tica dell ’aorta, pneumotorace iperteso, tamponamento pericardico ). CLINICA
le manifestazioni cliniche dello shock dipendono dalle cause e sono correlate
allo stadio del processo: lo shock ipovolemico si presenta in genere con alte-
razioni deilo stato mentale, tachipnea, tachicardia, ipotensione, estremit à
fredde, oliguria; lo shock cardiogeno si manifesta con arti freddi, ipotensione,
polso centrale e periferico debole, tempo di riempimento capillare ritardato
(> 2-3 secondi) , tachipnea, obnubilamento, diuresi diminuita; lo shock settico
ORO [-» Sepsi ] si sviluppa in due fasi: shock precoce o caldo ( tempo di riempimen-
SHOCK s
Tab. 136 Classificazione degli stati di shock
TERAPIA
Consiste in misure immediate, in gran parte analoghe in tutte le for-
me di shock e successivamente, a diagnosi eziologica definita , in
trattamenti finalizzati alle singole condizioni cliniche ed eziopatoge-
netiche. *
Terapia iniziale
Provvedimenti prioritari sono:
1. stabilizzazione e supporto delie funzioni vitali: in tutti i pazienti in
stato di shock deve essere immediatamente attuato II piano ABC
s
.
SHOCK
Terapie specifiche
E3 Shock emorragico. In casi di ipovolemia da emorragia, se dopo 2-3
infusioni di soluzioni cristalloidi l'instabilità emodinamica persiste, è ne-
cessario procedere alla trasfusione con sangue compatibile, oppure, in
mancanza di prove di compatibilità, con sangue 0 negativo. La trasfu-
sione di sangue fresco congelato e piastrine è indicata per correggere
rapidamente i difetti di coagulazione. Se in concomitanza all’ipovolemia
si rileva ipoproteinemia, va presa in considerazione, in aggiunta ai cri-
stalloidi, l’infusione di albumina al 5% in soluzione fisiologica allo 0,9%.
Shock cardiogeno. Nei pazienti con shock cardiogeno , per non ag-
gravare l’insufficienza cardiaca, la terapia infusionale per l'espansio-
ne volemica deve essere praticata con un bolo di liquidi tenuto al mi-
nimo o somministrando un volume più piccolo in un periodo più lungo .
Se la risposta all ’infusione di liquidi è inadeguata, è necessario ri-
correre ad agenti vasoattivi ( v. tabella 137 ). Il trattamento farmaco-
logico sequenziale comprende l ’impiego di:
• Inotropi non digitalici [— > ]: iniziare con i (Vagonisti, tra i quali far-
maco di scelta è la dopamina;xin caso di mancato controllo, associa-
re dobutamina; a risultato non soddisfacente, sostituire la dobutami-
na con adrenalina . Ai (3-agonisti possono essere associati, se neces-
sario, gli inibitori della fosfodiesterasi ( es . enoximone ) , farmaci ino-
dilatatori, che combinano l ’effetto inotropo e vasodilatatore, per
azione diretta sulla muscolatura liscia (migliorando la contrattilità
miocardica, riducono la pressione di riempimento e le resistenze pe-
riferiche).
VA- ' w..
354 .
• Vasodilatatori [ -4], tra i quali i più consigliati nello shock cardiolo-
SHOCK / s
Tab. 137 Principali farmaci utilizzati nella terapia degli stati di shock
gico sono quelli a rapida azione e breve vita media, come il nitro-
prussiato sodico: possono essere utili fondamentalmente perché,
agendo sul tono arteriolare, controbilanciano la vasocostrizione peri-
ferica secondaria ali ’ipoperfusione , con riduzione del postcarico e
quindi del lavoro cardiaco .
Shock settico. Il trattamento va programmato su più linee e su
monitoraggi precisi:
fusionale , con scelta legata allo stato del circolo, che può variare nel
corso della sepsi: la dopamina è la scelta iniziale per lo shock refrat-
tario ai fluidi; la dobutamina è indicata nei casi di bassa gittata car-
diaca; nello shock dopamino-resistente devono essere utilizzate la
noradrenalina nello shock caldo, l ’adrenalina nello shock freddo; nei
pazienti con elevate resistenze vascolari sistemiche e bassa gittata
cardiaca è consigliato l’impiego di vasodilatatori , come il nitroprus-
siato o gli inibitori delle fosfodiasterasi ( enoximone);
SIFILIDE
Malattia infettiva sistemica causata dal Treponema pallidum , trasmessa con i
rapporti sessuali ( forma acquisita) o contratta in utero ( forma congenita ).
Sifilide acquisita
EZIOPATOGENESI Comunemente per contatto sessuale diretto e passaggio at-
traverso abrasioni delle mucose o della cute. Incubazione variabile da 10 a 90
giorni. CLINICA L’evoluzione della malattia comprende 3 stadi: 1) sifilide pri-
maria ( o iniziale), caratterizzata da una lesione papulosa ( sifiloma) , che evolve
in ulcera, per lo più nei genitali, ma anche altrove, a seconda del contatto ses-
suale responsabile; 2) sifilide secondaria ( dopo 1- 2 mesi), caratterizzata da
una eruzione cutanea eritematosa (sifiloderma ) diffusa a tutto il corpo, che
scompare spontaneamente dopo qualche settimana; a questa fase segue un
periodo variabile di latenza , che può essere interrotto, durante i primi anni, da
episodi ricorrenti di sifilide secondaria; 3) sifilide terziaria , oggi molto rara,
dopo 15-30 anni dall 'infezione iniziale, con possibile interessamento di qual-
siasi organo, tipicamente l’apparato cardiovascolare e il SNC (neurolue). DIA-
GNOSI 1. Dimostrazione dei microrganismi in lesioni cutanee e mucose o in
linfonodi ( esame microscopico in campo oscuro o mediante immunofluore-
.
scenza) 2. Prove sierologiche: a) non treponemiche (reazione di Wasserman
VDRL, RPR , test rapidi su vetrino); b) treponemicl ( FTA JPHAJPA), che impiega-
no il T. pallidum come antigeni .
TERAPIA
«
Sifilide congenita
EZIOPATOGENESI La trasmissione dell ’infezione dalla madre al feto può avve-
nire in qualsiasi momento della gravidanza, ma è molto più frequente negli
stadi precoci della sifilide materna (forme primaria, secondaria e latente pre-
.
coce ) Il neonato può contrarre l' infezione anche durante il parto, per contatto
con lesioni genitali attive presenti nella madre. CLINICA Alla nascita il 66% dei
.
neonati è asintomatico Nel 40% dei soggetti affetti si verifica la morte fetale
.
o perinatale Le manifestazioni cliniche possono essere precoci (nei primi 2
. .
anni di vita) o tardivi (nei primi 2 decenni di vita) 1 La sifilide congenita pre-
coce è caratterizzata da fash cutaneo, lesioni mucocutanee, epatosplenome-
galia , ittero, anemia, piistrinopenia, adenopatia generalizzata, anomalie os-
. .
see, oculari , renali ; interessamento del SNC 2 La sifilide congenita tardiva è
..
caratterizzata dalla c d triade di Hutchinson (alterazioni dentarie, cheratite,
sordit à) e da altri segni a carico dell ’occhio ( cecit à per atrofia del nervo ottico)
.
dello scheletro e del SNC DIAGNOSI Può essere confermata dalla presenza di
un titolo anticorpale ( ottenuto con la VDRL) superiore di 4 volte rispetto a quel-
.
lo materno Se però i titoli anticorpali di madre e figlio sono simili, la diagnosi
può essere fatta, se il neonato ha una VDR positiva e segni clinici , radiologici
.
o di laboratorio compatibili Quando invece il neonato è completamente asinto-
matico, è possibile solo una diagnosi retrospettiva (VDRL positiva persistente
oltre i 15 mesi di vita).
TERAPIA
• Neonati. Tutti i neonati con malattia provata o altamente probabile
devono essere trattati se hanno (1) segni clinici o radiologici di ma-
lattia attiva; ( 2) positività di tessuto placentare o del cordone ombe-
licale per treponemia con colorazione DFA-TP o in campo oscuro; (3)
VDRL positiva sul liquor; ( 4) titolo sierologico non trepononemico al-
meno 4 volte superiore a quello della madre (un titolo del bambino
meno di 4 volte superiore a quello della madre non esclude la dia-
gnosi di sifilide congenita) .
La tabella 139, pagina seguente, riassume le raccomandazioni
357
BUI
$
5“. SINCOPE
.
.. . i
111 Esame fisico non normale , titolo sierologico non treponemlco > 4 volte quello della madre o
positività pertroponlnemla con colorazione DFA -TP o in campo scuro
PROFILASSI
La prevenzione della sifilide si attiva mediante il controllo seriologico
per la sifilide all ' inizio della gravidanza e preferibilmente al parto. Le
donne ad alto rischio dovrebbero essere anche sottoposte a scree-
ning a 28-32 settimane di gestazione e al parto.
SINCOPEil :
Transitoria e improvvisa perdita di coscienza, con incapacità di mantenere il
tono posturale e con possibile caduta a terra. È a risoluzione spontanea, ge-
neralmente completa e rapida. EZIOPATOGENESI È dovuta a transitoria ipoper-
m •
. fusione cerebrale globale. In rapporto alle cause, si possono distinguere due
mm à
358 w
i
gruppi principali: 1) sincopi cardiovascolari extracardiache o da anomalia de!
SIP
"
SINCOPE S
tono-controllo-volume vascolare o autonomiche 2) sincopi cardiache ( tabella
140). CLINICA Le manifestazioni cliniche delle varie forme di sincope sono si-
mili, tuttavia esistono delle caratteristiche peculiari proprie di ciascuna forma:
a) la sincope riflessa o neuromediata si verifica in genere in concomitanza con
situazioni particolari ( emozioni intense, stimoli dolorosi, prelievi venosi , orto-
statismo prolungato, permanenza in luogo chiuso e affollato, calore eccessi-
vo, disidratazione ) ed è spesso preceduta da un breve periodo ( di pochi secon-
di o minuti) caratterizzato da pallore, sudorazione , nausea, capogiro, anneb-
biamento visivo; b) gli spasmi affettivi sono manifestazioni generalmente beni-
gne, in bambini soprattutto di et à tra i 6 e i 12 mesi; iniziano con un evento
scatenante (rabbia, dolore) che porta a pianto o stato emozionale, seguito da
espirazione forzata e prolungata, variazione del colorito cutaneo e possibile
perdita di coscienza e del tono posturale; possono associarsi spasmi clonici,
opistotono , bradicardia; ne ' sono stati distinti due tipi: cianotico e pallido; c) la
sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POTS ) , che colpisce prevalen-
temente le giovani adolescenti, è caratterizzata da tachicardia e sintomi di ipo-
perfusione cerebrale, manifestantesi durante la stazione eretta; d) le sincopi
cardiache sono caratterizzate da ricorrenza, assenza di prodromi, insorgenza
anche in clinostasi, presenza di dolore toracico; la percezione di palpitazioni o
battiti anomali deve far sospettare un’aritmia. DIAGNOSI Nella fase iniziale l’iter
diagnostico comprende: anamnesi mirata accurata, esame obiettivo mirato,
ECG , misurazione della pressione arteriosa c della frequenza cardiaca in clino-
statismo e ortostatismo. Indagini diagnostiche caso-specifiche sono indicate
nei sospetto di sincope cardiaca: EEG , TC , RMN. In soggetti con sincope atipi-
ca o ricorrente non definita o nella diagnosi differenziale tra sincope e forme
non sincopali di origine psicogena e /o epilettica è utile l ’esecuzione del tilt-
test ( posizionamento del paziente su lettino basculante, che viene progressi-
vamente innalzato fino alla posizione verticale, durante monitoraggio ECGra-
fico e pressorio: è considerato positivo quando il paziente presenta sintomi di
sincope o presincope).
TERAPIA
£3 Sincopi neuromediate
• li trattamento comportamentale deve costituire il primo approccio
.
per tutte le forme neuromediate I pazienti e i genitori vanno innanzi-
tutto rassicurati sulla benignit à dell’evento e istruiti sui meccanismi
d’azione di questa sincope, in modo da poterla prevenire all’insor-
genza dei sintomi ed eseguire le manovre atte a impedirne lo svilup-
S SINDROME ADRENO- GENITALE CONGENITA
TERAPIA
Il trattamento di elezione è la rimozione della causa primaria .
Nelle forme non gravi (sodiemia > 120 mEq /l ) è in genere suffi-
ciente la restrizione idrica (1000 ml/m2/ die) ed eventualmente la
somministrazione di farmaci che interferiscono con l’azione periferi-
ca dell’ADH, in particolare la demetilclortetraciclina ( Ledermicina cpr
300 mg) 10- 20 mg/kg/die .
E! Nelle forme gravi (sodiemia < 120 mEq/l) è necessaria la terapia
360
•
SINDROME DI CUSHING s
infusionale con soluzione salina ipertonia al 3% alla velocità di 0,1
ml / kg/min. Fondamentale è il monitoraggio del Na+: la correzione
della natriemia deve essere lenta e non deve superare i 12 mEq/l/
24 h (rischio di mielinolisi se la correzione avviene rapidamente).
Sospesa l’infusione, è necessario iniziare la restrizione idrica .
(TSS) SINDROME DELLO SHOCK TOSSICO
Sindrome acuta multisistemica causata da esotossine stafilococciche o strep-
tococciche. EZIOLOGIA La TSS da stafilococco è dovuta a ceppi di Staphilo-
coccus aureus del gruppo fagico 1, produttori di una tossina denominata
TSST-1; consegue a una infezione stafilococcica in diversi organi e apparati
( infezioni cutanee, ferite chirurgiche, ustioni, linfoadeniti, sinusiti); spesso si
verifica in donne mestruate che usano tamponi o altri mezzi vaginali, ma può
manifestarsi anche in soggetti di qualsiasi et à e sesso. La TSS da streptococ-
co di recente è stata attribuita a ceppi più virulenti di Streptococcus pyogenes
(gruppo A ) produttori di una particolare proteina M associata a varie esotossi -
ne pirogene; la porta d’ingresso è generalmente la cute o i tessuti molli
( ascessi, fascite necrotizzante, ipotensione, insufficienza renale, coinvolgi-
.
mento multiorgano CLINICA In entrambe le forme: esordio improvviso, febbre
alta, ipotensione, insufficienza renale, co ìnvolgimento multiorgano. La TSS
stafilococcica causa più spesso vomito, diarrea, esantema scarlattiforme dif-
fuso, iperemia delle mucose, confusione mentale, trombocitopenia; la TSS
streptococcica causa più frequentemente necrosi dei tessuti molli, rash erita-
matomaculoso generalizzato, coagulopatia ( piastrine < 100000/ pl o CD), dan-
no epatico, distress respiratorio (nell' adulto). DIAGNOSI Viene effettuata clini-
camente; le colture sul sangue per S. aureus sono positive nel 5% dei pazien-
ti, per S. pyogenes in più del 50%, le colture ottenute dalla sede d'infezione
sono di solito positive .
TERAPIA
Oltre che sulla terapia regatante e sul tempestivo trattamento delle
complicazioni, si basa su , ( a somministrazione di:
Antibiotici ( — » ], tra i quali farmaci di scelta sono:
• nella TTS streptococcica: penicillina più clindomicina
• nella TTS stafilococcica: vancomicina
Nella TTS streptococcica la terapia deve essere protratta fino a
quando il paziente non sia afebbrile e le colture su sangue siano ne-
gative; nella TTS stafilococcica deve essere praticata per almeno 10-
14 giorni, per eradicare il germe e prevenire le recidive .
Immunoglobuline [-» ] endovena (150-400 mg/ kg/die, per 5 giorni o
dose singola di 1-2 g/ kg), utilizzabili in entrambe le forme, nei casi
più severi.
SINDROME DI ALPORT
Vedi: Ematurie familiari
SINDROME DI CUSHING
Condizione clinica conseguente a un eccesso (esogeno o endogeno) di gluco-
.
corticoid! EZIOLOGIA Può essere Iatrogena, per impiego protratto di cortisoni -
•* i
TERAPIA .
\
SINDROME DI GUILLAIN-BARR É
Poliradiculoneuropatia acquisita post-infettiva con demielinizzazione dei nervi
motori, più raramente di quelli sensitivi. EZIOPATOGENESI Immunomediata.
Molto spesso è preceduta da infezioni respiratorie o da patologia diarroica
.
( Campilobacter jejuni nel 30-40% dei casi ) o da una vaccinazione CLINICA
Debolezza muscolare progressiva, che può coinvolgere, oltre alla muscolatura
scheletrica, quella bulbare e respiratoria, fino alla paralisi completa e al deficit
del sistema autonomico. Progredisce per 2- 4 settimane, poi regredisce gra-
dualmente in senso discendente, più spesso con completa guarigione in 6-12
mesi; tuttavia nel 20% circa dei casi permangono deficit neurologici più o me-
no gravi. DIAGNOSI Rachicentesi ed esame del liquor ( dissociazione albumino-
c ìtologica: aumento della concentrazione delle proteine non associata ad au-
mento dei leucociti); elettromiografia ( rallentamento della velocità di conduzio -
ne nervosa).
TERAPIA
Provvedimenti terapeutici essenziali sono:
• terapia di supporto: supporto ventilatorio quando la capacità vita-
le è ridotta del 30%; disfagia e paralisi bulbare possono richiedere
una nutrizione enterale parentefale;
• terapia immunomodulatoria , mediante:
- plasmaferesi , per la rimozione degli anticorpi patogeni e degli im-
munocomplessi solubili;
- immunoglobuline [-> ] endovena: 400 mg/ kg/die per 5 giorni oppu-
re 1g/kg per 2 giorni consecutivi .
, i
SINDROME
z.
DI PRADER- WILLI
Malattia genetica causata dalla delezione o alterazione di uno o più geni del
braccio lungo prossimale del cromosoma 15 paterno o dalla disomia uniparen-
tale del cromosoma 15 materno. CLINICA Ipotonia neonatale, bassa statura,
obesità, mani e piedi piccoli, ipogonadismo, ritardo mentale. DIAGNOSI
Evidenziabile mediante tecnica FISH ( Fluorescence in Situ Hybridation).
362
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- V..;;. . .
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SINDROME DI TURNER S
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TERAPIA
Nella maggior parte di questi pazienti è stato documentato un deficit
dell ’asse GH-IGF-1. Ciò costituisce il razionale per il trattamento con
GH ( somatropina) [ - Endocrinologie!: Ormoni ipofisi anteriore]. La do-
*
se di GH consigliata in questa condizione è 0,035 mg/ kg/die (0,1
mg/ m2 /die). Poiché la somministrazione può accrescere il tessuto
tonsillare e adenoideo, è consigliato un controllo ORL prima e duran-
te la terapia.
•Ab éti
'
V
.‘ SINDROME DI REYE
Encefalopatia acuta non infiammatoria (edema cerebrale) associata a steatosi
epatica Ha massima incidenza attorno al 6° anno di età. EZIOPATOGENESI
.
Sconosciuta. Nel 90% dei casi è preceduta da un’infezione virale ( soprattutto
influenza B e varicella ); ruolo concausale ha l’acido acetilsalicilico. CLINICA
Dopo circa una settimana dalla malattia virale di base, compaiono vomito per-
sistente, seguito da segni di compromissione neurologica con delirio, letargia,
talora convulsioni, coma. Mortalit à attorno al 30%; deficit neuropsichici resi-
dui nel 15% dei casi. DIAGNOSI Clinica e di laboratorio ( aumento di transami-
nasi, CPK, LDH; iperammoniemia , ipoglicemia, ipoprotrombinemia) .
TERAPIA
• Apporto di liquidi ed elettroliti per endovena, mediante soluzioni
elettrolitiche glucosate al 5-10% .
• Correzione del difetto coagulativo con plasma fresco (10 ml/kg) e
vitamina K (5-10 mg/ die, IM o EV lenta).
• Trattamento deH'edema cerebrale con mannitolo (0,5-1g/kg, EV in
45 min) .
ì
SINDROME DI TURNER
Disordine genetico caratterizzato da insufficienza ovarlca, con gonadi spesso
rudimentali, e da fenotipo femminile particolare, con anomalie somatiche mul-
tiple, in particolare ipostaturalismo. EZIOLOGIA Aberrazione cromosomica ( nel
50% dei casi cariotipo XO, nei rimanenti casi mosaicismo o rimaneggiamento
.
strutturale del cromosoma X) CLINICA Bassa statura (100%) con iposomia
spesso gi à presente alla nascita e statura finale inferiore a 150 cm; disgene-
sia gonadica, con sterilità ( 99%), amenorrea primaria (96%); infantilismo ses-
suale (95%); torace a corazza ( 76%), collo corto e impianto basso dei capelli
(62%), pterigium colli ( 33%), linfedema congenito dorso , mani e piedi (17%);
anomalie cardiovascolari ( 20%) e renali (17%). DIAGNOSI Laboratorio: 1. do-
saggi ormonali (estrogeni plasmatici bassi o indosab ìli; gonadotropine elevate;
valori di FSH con andamento bifasico: molto elevati nei primi 4 anni di vita e
.
dopo i 9 anni, simili a quelli delle bambine normali tra i 4 e i 9 anni); 2 cario-
gramma, essenziale per confermare 11 sospetto diagnostico. Indagini strumen-
tali: ecografia pelvica (gonadi estremamente ridotte, « a banderella » ); Rx mano
e ginocchia (et à ossea lievemente ritardata).
TERAPIA
Comprende inizialmente la terapia della bassa statura e successiva-
mente, a partire dal 12°-13° anno, la terapia dell ’ipogonadismo . 363
-
yV
‘
• La terapia della bassa statura consiste nella somministrazione di
ormone somatotropo [ -> Endocrinologici: Ormoni ipofisari ] (es.
Genotropin ) per via sottocutanea, alla dose di 0 ,045-0,050 mg/ kg/
die (1,4 mg/m2/ die ). [ | trattamento va iniziato precocemente, prima
che la statura scenda al di sotto del 3°-10° percentile, in genere at-
torno a 2-5 anni. Va continuato sino a quando l ’incremento di altezza
tende ad attenuarsi (< 2 cm/ anno) e /o l ' età ossea è superiore a 15
anni.
• La terapia dell’ipogonadismo (che stimola l’induzione dei caratteri
sessuali secondari e la comparsa delle mestruazioni, ma non pu ò .
ovviare alla sterilità ) non va iniziata prima del 12°-13° anno, per evi-
tare l’effetto negativo sull’accrescimento causato dalla saldatura
delle cartilagini epifisarie. Il trattamento sar à sostitutivo estro- proge-
stinico , secondo le modalità indicate per gli ipogonadismi ipergona-
dotropi [ -4 Pubertà ritardata ] Attualmente in pazienti con sindrome .
di Turner è stata indotta la fertilit à mediante l ’impianto endouterino
di oociti fecondati.
SINDROME EMOUTICO-UREMICA
Sindrome multifattoriale
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caratterizzata
. dalla triade clinica: anemia emolitica
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microangiopatica, trombocitopenia, insufficienza renale, acuta ( è la causa piu
comune di IRA nei primi anni di vita) EZIOPATOGENESI Attualmente attribuita .
da alcuni ceppi di .E. coli CLINICA " .
a una tossina ( verocitossina) -prodotta
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Caratterizzata dalla comparsa di anemia emolitica e piastrlnopenia 5-7 giorni
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je varìab ìlé da lieve oliguria a completa anuria); nel 30-50% dei casi coinvolgi-
.
nvèntò nèurologlc ò (convulsioni, più raramente emiparesi, coma) DIAGNOSI.
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TERAPIA
E basata
. essenzialmente
. .
su:
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terapia dell’insufficienza renale acuta , spesso mediante
ufticienza dialisi;
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• correzione dell ’anemia
clliemid , UUll I l t J O e o o l l a U l u a b l Uusione
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lanemia e importante (Hb < 7 g/ dl).
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Nelle forme che evolvono verso la fase terminale dell ’IRC, va presa i
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. SINDROME NEFROSICA IDIOPATICA ( SNI )
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Tab. 142 Sinossi delle malattie renali primitive che si presentano come
sindrome nefrosica idiopatica
-
associate gen. nessuna parziale renale, cancro ,
- SLE, epatite B
Laboratorio Manifestazio- Manifestazioni o > >
o Manifestazioni
• ni nefrosiche nefrosiche nefrosiche
T BUN < * * > T BUN < * *> — —
in 15-30% in 20-40%
Risposta > 95% 15-20% 50% —
agli steroidi 1
TERAPIA
• Nelle nefrosi a lesioni minime, che comportano nel lungo termine
te-
una guarigione prima del limite dell’et à evolutiva, l ’ obiettivo della
rapia è quello di indurre la remissione il più presto possibile e di evi-
tare, soprattutto nelle forme a decorso prolungato , gli effetti tossici
del trattamento ( arresto della crescita , obesità, osteoporosi).
• Nelle altre nefrosi idiopatiche la terapia manca di dimostrazioni di
sicura efficacia ed elevato è il rischio di evoluzione verso l ’insuffi-
cienza renale. Pertanto in queste forme l ’approccio al problema de-
ve essere razionalizzato in previsione dell’ingresso in un programma
.
di dialisi-trapianto Ciò vale in particolare per la maggior parte dei
casi di glomerulopatie membrano- proliferative e di glomerulosclerosi
focale. Relativamente migliore, rispetto all ’età adulta, è la prognosi
delle rare glomerulopatie membranose, che presentano una pi ù alta
percentuale di remissione spontanea, sia pure a lungo termine, e
una minore evoluzione verso l’insufficienza renale.
Terapia sintomatica
Qualunque sia il tipo di SN, lo scopo primo della terapia deve essere
rivolto alla correzione dell ’edema e a ridurre la ritenzione idrosalina ,
I provvedimenti da adottare sono:
• dieta iposodica: non aggiungere sale agli alimenti; eliminare i cibi
ad alto contenuto di sodio;
• terapia diuretica: somministrazione di Diuretici [-> ] dell ’ansa, qua-
li la furosemide (Lasix ) , alla dose di 1-2 mg/ kg/die;
ricostituzione della quota proteica mediante infusione di Albumina
al 20%, da riservare solo a situazioni complicate ( anasarca grave,
shock e /o insufficienza renale funzionale da ipovolemia, gravi infe-
zioni sovrapposte ).
Terapia specifica
Consiste nella somministrazione di Cortisonici [ — »] ed eventualmen-
te di Immunosoppressori [->].
• Terapia cortisonica. Rappresenta la principale modalità di tratta -
BUS
366
i- v<; ni alterni per 1mese, poi a scalare per una durata totale di 3-7 mesi;
IÉÈÌÉS ;
siNusrrE i|
b ) terapia delle ricadute sporadiche: prednisone 60 mg/ m2/die, fino
a 3 giorni dopo ! a remissione, seguito da 40 mg/ m2 a giorni alterni,
per 4 settimane;
c ) terapia delle ricadute frequenti (bambino " infrequent relaper ” , che
fa meno di 2 ricadute In 6 mesi; bambino " frequent relaper ” , che
presenta 2 o pi ù ricadute nei primi 6 mesi, dopo la sospensione del-
la terapia del 1° episodio; bambino " corticodipendent ", che fa 2 o
più ricadute durante la terapia standard o entro 15 giorni dalla so-
spensione): corticoterapia prolungata a basso dosaggio ( prednisone
a giorni alterni a 0,25-0,5 mg/ kg, per 18 mesi , poi sospensione gra-
duale).
• Terapia con imtnunosoppressori. Il trattamento steroideo, se ben
tollerato, può essere mantenuto anche per 10-15 anni, senza ricor-
rere ad altri farmaci. Terapie diverse dal prednisone vanno invece
considerate nei seguenti casi: a ) effetti collaterali severi; 2) et à pu-
berale; 3) ricadute gravi, con complicazioni maggiori ; 4) cattiva com-
pliance o impossibilità di fare un follow-up adeguato. Farmaci [ — >
immunosoppressori ] che hanno dimostrato di ridurre il rischio di ricadu-
te nella sindrome nefrosica idiopatica corticosensibile sono:
Ciclofosfamide (Endoxan ) per os ( 2-2,5 mg/ kg/ die , in 2 dosi, per 8
settimane ) o per ev (500 mg/m2, 1infusione / mese, per 6 mesi)
Ciclosporina (Sandimmun): 5-6 mg/kg/ die, in 2 dosi ( max 200
mg/m2)
Micofenolato mofetile ( Cellcept ) : 0,5-1g/m2/ die, in 2 dosi
Tacrolimus ( Prograf ): 0,1 mg/ kg/die, in 2 dosi ( mantenere i livelli
sierici tra 5 e 10 pg/ l)
TERAPIA
Il trattamento immunoterapico per i pollini responsabili della cross-
reazione determina dopo un anno la scomparsa della reazione aller-
gica nei confronti dei vegetali cross-reagenti .
* « *' V . tyv*.' .
1
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SINUSITE
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Processo infiammatorio dei seni paranasali Rappresenta la complicanza del
5-10% di tutte le infezioni delle vie aeree superiori. In base alla durata della ri-
norrea, si distinguono forme acute (da 10 a 29 giorni), forme subacute (da 30
a. 120 giorni), forme croniche (oltre 120 giorni). EZIOLOGIA 1. Nelle forme
acute e subacute prevalgono Streptococcus pneumoniae, Haemophilus in-
fluenzae, Moraxelta catarrhalis -, 2. nelle forme croniche, oltre ai suddetti, 367
. g m h
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SINUSfTE
TERAPIA
Terapia antibiotica
Varia a seconda della durata e della gravità della malattia.
• Nelle forme acute lievi, una volta fatta la diagnosi, è opportuno at-
tendere 4-5 giorni prima di iniziare qualsiasi intervento, data la ten-
denza alla guarigione spontanea. Al di là di questo periodo, va inizia-
to il trattamento antibiotico, con la somministrazione di:
Amoxicillina (es . Zimox ): 50 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni per
10 giorni
• Nelle forme gravi o in caso di mancato miglioramento in terapia
con amoxicillina, viene consigliato il passaggio al trattamento paren-
terale per 14- 28 giorni con:
Ceftriaxone (Rocefin) 100 mg/kg in unica somministrazione/ die
Alternative possono essere:
.
Cefuroxima ( es Curoxim ): 100-150 mg/ kg/ die, in 3 somministra-
zioni
.
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SPONDILOARTROPATIE A ESORDIO GIOVANILE s
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o SONNAMBULISMO
Disturbo del sonno che si verifica più frequentemente tra i 5 e i 12 anni, di so-
.
lito nelle prime 3 ore del sonno Il bambino si alza dal letto e con occhi aperti e
sguardo fisso compie attività automatiche; dopo pochi minuti torna nel letto, ri-
prendendo un sonno regolare. Al mattino non ha alcuna memoria dell ’episodio .
TERAPIA
Il fenomeno scompare spontaneamente alla pubert à e non richiede
alcun intervento terapeutico.
TERAPIA
Comprende la fisioterapia , per permettere il massimo recupero fun-
zionale, e la terapia farmacologica , che prevede l’impiego di:
, napros-
• Antinfiammatori non steroidei (FANS) [-> ] quali ibuprofenedella
sene , indometacina , indicati in prima istanza, all ’esordio ma-
lattia;
• Cortisonici sistemici [->] per brevi cicli, per la risoluzione di episo-
mm
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STATO DI MALE EPILETTICO (SME)
Condizione clinica caratterizzata da una convulsione continua, che si prolunga
più di 20-30 minuti oppure da ricorrenza di due o più crisi, senza recupero tra
.
una crisi e l ’altra È l’emergenza neurologica più comune in et à pediatrica. Le
sequele comprendono: morte precoce, deficit cognitivi, deficit neurologici per-
manenti, sviluppo di una epilessia. EZIOLOGIA Si distinguono tre sottotipi di
stato di male epilettico: (1) stati di male febbrili , per convulsioni febbrili pro-
lungate; ( 2 ) stati di male sintomatici , secondari a disturbo neurologico o ano-
malia metabolica; (3) stati di male idiopatici, in assenze di cause neurologiche .
TERAPIA
Il trattamento farmacologico va attuato con una serie di farmaci (ta-
bella 143) , da somministrare secondo una sequenza stabilita. In
rapporto alla risposta alia terapia, lo stato epilettico pu ò essere di-
stinto in: iniziale ( durata inferiore a 20-30 min), definito (durata tra
30 e 60 min), refrattario ( persistenza oltre i 60 min).
• In fase di pre-ospedaiizzazione è necessario trattare una crisi
quando dura oltre i 5 -10 minuti, utilizzando i farmaci disponibili: dia-
zepam rettale oppure midazolam per via orale o nasale ( usando la
preparazione iniettabile).
• Nello SME iniziale { < 30 min) farmaci di scelta sono attualmente il
diazepam endovena oppure il midazolam endovena o intramuscolo.
Benzodiazepine 7
vita; stipsi alternata all'emissione di feci scure ( « feci da fame » ); perdita di pe-
.
so Nel tempo porta a disidratazione e alterazioni elettrolitiche ( ipocloremia,
deficit di potassio e sodio). DIAGNOSI Alla palpazione dell ' addome si pu ò ap-
prezzare l ’« oliva pilorica» ( specie durante la poppata ); la diagnosi va conferma -
ta con l' ecografia ( la radiografia con pasto baritato è attualmente riservata so-
lo al chiarimento dei casi dubbi).
TERAPIA
Consiste, dopo una f < e preoperatoria necessaria per la stabilizza-
£
zione delle condizioni generali e il riequilibrio idroelettrolitico, nell ’in-
tervento chirurgico di piloromiotomia extramucosa, eseguito recente-
mente anche per via laparoscopica .
Nell ’immediato periodo postoperatorio è necessario mantenere il
sondino naso-gastrico sino alla ripresa dell'alimentazione enterale,
che pu ò essere attuata gi à dopo 12-24 ore dall ’intervento, inizial-
mente con piccola quantità di soluzione glucosata, da sostituire gra-
dualmente con il latte.
. bre); b) ritenzione fecale funzionale (RFF), nel bambino oltre l ' anno di vita, che 371
.
•• / • '
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TERAPIA
Mentre la terapia chirurgica è il trattamento di elezione nella malat-
tia di Hirschsprung, la stipsi cronica funzionale richiede un tratta-
mento medico prolungato , comprendente i seguenti provvedimenti.
STOMATITI
Stomatite aftosa ricorrente
Malattia caratterizzata da ulcerazioni dolorose e tipicamente recidivanti ( afte)
nella mucosa orale. EZIOPATOGENESI Probabilmente multifattoriale Fattori .
causali ipotizzabili: alterata regolazione locale del sistema immunologico cellu-
lo-mediato, intolleranze alimentari, carenze nutrizionali ( Fe, zinco, vitamina B12,
acido folico). Può essere espressione isolata di celiachia o di malattia infiam-
.
matoria cronica dell 'intestino o di altra vasculite ( s Bechet) o di neutropenia
ciclica. CLINICA Ulceretta rotonda, crateriforme, con infiltrazione rossastra del
bordo e fondo biancastro, localizzata preferenzialmente in un fornice gengivo-
labiale o sulla mucosa delle labbra; è di solito unica isolata; se plurima, mai in
numero superiore a 4 elementi; tende a recidivare ostinatamente. Non dà di
norma febbre ( solo raramente febbricola) .
TERAPIA
.
Difficile e in genere solo sintomatica palliativa Può essere trattata
con:
Stomatologici [ ->] topici anestetici ( es. Xilocaina pomata 5%) o pro-
tettivi lenitivi (Alovex gel e dischetti bioaderenti, a base di aloe) o cor-
tisonici (es. Locorten stomatologico soluzione; Aftab compresse adesi-
ve buccali)
Cromoni [-> ] usati topicamente in casi di sospetta intolleranza ali-
mentare:
Disodiocromoglicato ( Lomudal cps 20 mg): sciacqui prima di ogni
pasto con soluzione estemporanea della polvere di una capsula
(in caso di insuccesso tentare diete di eliminazione)
Può essere presa in considerazione, caso per caso, la somministra-
zione di ferro , vitamine, zinco o altri presunti fattori deficitari .
Stomatite candidosica
Vedi: Mughetto
S £< '
STRABISMO
TERAPIA
Si avvale di:
Antivirali topici [-> Dermatologici ]
Aciclovir (es. Zovirax crema 5%): 4-5 applicazioni/die
Idossuridina (es. Idustatin sol 5%): 4-5 applicazioni/die
Antivirali sistemici [->] nelle forme pi ù severe:
Aciclovir (es. Zovirax sosp 80 mg/ ml; cpr 200 mg): 15 mg/kg/ dose
x 5 volte/ die, per 7 giorni (< 2 anni: met à dose)
# ss? hi
STRABISMO
Lo strabismo consiste in un difetto di allineamento di un occhio rispetto all ’al-
.
tro È una malattia oculare grave: il 30-50% dei bambini affetti può sviluppare
.
perdita visiva secondaria in un occhio ( ambtiopia) EZIOPATOGENESI Si distin-
guono due tipi di strabismo: strabismo non paralitico o concomitante, conse-
guente a una diversit à nel tono dei muscoli dei due occhi, per un’anomalia a li-
vello sopranucleare del SNC , e strabismo paralitico , dovuto a paralisi di uno o
più muscoli oculari , per lesione specifica del nervo oculomotore. CLINICA 1.
Strabismo concomitante. È caratterizzato da deviazione pressoché costante
.
nelle varie direzioni dello sguardo Può essere: a) convergente ( non accomoda-
tivo o accomodativo) ; b) divergente (intermittente o costante) ; c) verticale (de-
finita ipertropia, se verso l ' alto , o ipotropia, se verso il basso). 2. Strabismo
paralitico. Quando un muscolo oculare è paretico o paralizzato, la deviazione
dell’occhio varia secondo la direzione dello sguardo; la recente insorgenza di
una paresi muscolare pu ò essere suggerita da una diplopia più marcata in una
.
direzione Oltre allo strabismo vero, va comunque tenuta presente la possibili-
tà di uno pseudostrabismo , falsa apparenza di deviazione oculare, dovuta a ra-
dice nasale ampia o a larga piega dell’epicanto: questa situazione si risolve
abitualmente con la crescita; la diagnosi si può fare con lo studio dei - riflessi
.
corneali DIAGNOSI Gli esami più validi per la diagnosi di strabismo sono il
test dei riflessi corneali alla luce e il cover test . Un semplice strumento per lo
screening, d’uso ambulatoriale anche per il pediatra, è lo stereotest di Lang,
.
utilizzabile anche in soggetti molto piccoli , a partire dai 6 mesi Consiste in
una cartolina, con alcune figure (es. gatto , stella, automobile) formate da pun-
ti bianchi e neri, disposti in modo da dar luogo a immagini stereoscopiche. In
* caso di risposta normale II bambino dimostra di riconoscere le figure ; in caso
di risposta patologica, vede solo punti bianchi e neri.
TERAPIA
Il trattamento delio strabismo ha come presupposto indispensabile
una stretta collaborazione tra pediatra e oculista. L ’identificazione
, dei bambini affetti da strabismo è imperativa entro i primi anni di vi-
. .. . -
§iì
e la terapia sono precoci. Nei primi 3-4 mesi di vita è frequente la
presenza di uno strabismo convergente intermittente, dovuto a una
ancora non completa coordinazione motoria oculare . Tuttavia se do-
po tale periodo la deviazione persiste, è necessario richiedere l ’ac-
.
certamento diagnostico specialistico Va infatti tenuto presente che
il rilievo di uno strabismo non può far escludere a priori l ’eventualit à
di una ambliopia da causa organica, sia malformativa ( cataratta con-
genita, persistenza di vitreo primitivo , ecc .) sia neoplastica ( retino-
blastoma ) o da retinopatia del prematuro ( fibroplasia retrolentare ).
Quest ’ultima si può facilmente escludere in base ai dati anamnesti-
ci; la severa prognosi delle altre forme comporta l ' opportunit à di un
esame specialistico competente.
La terapia degli strabismi ( ottica, ortottica, chirurgica) è diversa in
rapporto al tipo di strabismo.
• Strabismo concomitante. I principi della terapia degli strabismi
concomitanti sono rivolti a: 1) correggere i difetti di retrazione ( iper-
metropia, astigmatismo, miopia) con la prescrizione di lenti idonee, j
JÈQK
IK
v wvw V
( « accidente cerebrovascolare » ) STROKE
Sindrome caratterizzata da improvvisa interruzione focale del flusso ematico
cerebrale, con conseguenti deficit neurologici, e determinata dall ’occlusione
da parte di un trombo o di un embolo di un’arteria ( stroke ischemico
arterioso ) o di una vena ( trombosi venosa ), oppure dalla rottura di un vaso
.
( stroke emorragico)
SI Stroke ischemico arterioso. EZIOLOGIA Cause più frequenti di stroke
375
s STROKE
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SUDAMINA
Eruzione cutanea infiammatoria, pruriginosa, dovuta all ’ostruzione dei dotti
delle ghiandole sudoripare e alla ritenzione di sudore. È più frequente nei bam-
bini nel primo anno di vita, soprattutto per una ridotta superficie evaporante,
che nel neonato e nel lattante è circa 1/9 di quella nell’adulto, li quadro clini-
co varia in rapporto alla profondità dell'ostruzione. Nella miliaria cristallina
l’ostruzione dei dotti si localizza nell’epidermide più superficiale e le tipiche
lesioni puntiformi si manifestano come vescicole biancastre, ravvicinate ma
.
non confluenti Nella miliaria rubra l'ostruzione e l’infiammazione si localizza-
no neM 'epidermide profonda e le lesioni sono rossastre. Nella miliaria profon-
da , non comune nei nostri climi, sono presenti lesioni papulose più grossola-
.
ne o veri noduli In genere la sudamina regredisce rapidamente se si elimina-
no le cause favorenti (elevata temperatura ambientale, ’indumenti troppo pe- •
santi); se invece si infetta, si hanno intertrigini, periporiti, ascessi.
TERAPIA
Il trattamento è sintomatico (raffreddare le zone coinvolte) e profilat-
tico ( evitare le condizioni che favoriscono la sudorazione). Possono
.
giovare polveri assorbenti (es Vitamindermina , Zeasorb ) e bagni emol-
.
lienti (es Aveeno polvere bagno, Oilatum bagno) .
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377
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T1 TACHICARDIA
»TACHICARDIA VjjJg; •J v
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TALASSEMIE
Vedi: Anemie
TENIASI Jmàmm
EZIOLOGIA Taenia saginata e Taenia solium: la prima è patogena solo allo sta-
dio adulto , la seconda anche allo stadio larvale [-> Cisticercosi ]. TRASMIS-
SIONE Ingestione di carni poco cotte o crude di manzo ( T. saginata) o di maia-
.
le ( 7. solium ) , contenenti parassiti incistati INCUBAZIONE (dal momento del-
l’ingestione delle larve fino all ’eliminazione del verme con le feci) 2-3 mesi.
CLINICA Dolori addominali, nausea, alterazioni dell’alvo, periodi alternati di
disappetenza e di bulimia. DIAGNOSI Ricerca delle proglottidi (o delle uova)
nelle feci. La distinzione tra 7. saginata e 7. solium pu ò essere effettuata solo
.
se vengono emesse proglottidi gravide ( la proglottide della 7 solium ha 7-13
branche su ciascun lato del canale uterino , quella della 7. saginata ne ha 15-
.
30); le uova delle due specie sono invece tra loro indistinguibili Dopo il tratta-
mento, al momento dell’evacuazione del verme, le tenie vengono poi differen-
ziate in base alle caratteristiche dello scolice.
TERAPIA
Farmaco di scelta è [-> Antielmintici ]:
Niclosamide (Yomesan cpr 500 mg): somministrare subito dopo la
prima colazione ( le compresse devono essere masticate oppure
possono essere polve rizzate e mescolate con un po ' d’acqua, fino
378
: :
TETANO -
T
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I nifi
Condizione caratterizzata da ipereccitabilità e spasticità neuromuscolare.
EZIOPATOGENESI Dal punto di vista patogenetico si distinguono due gruppi:
.
1 tetanie ipocalcemiche, da ipoparatiroidismo e pseudoparatiroidismo [-»] e
da deficit di vitamina D o alterazioni del suo metabolismo ( «tetania rachitoge-
na»: — > Rachitismi ) ; 2. tetanie normocalcemiche, da ipomagnesiemia [->] o da
alcalosi respiratoria [-> ] per iperventilazione ( spesso psicogena). CLINICA Può
essere: tetania manifesta , con spasmo carpo-podalico, laringospasmo, convul- ••
sioni, oppure tetania latente, evidenziabile solo mediante manovre di stimola-
zione ( segni di Chvostek, Lust, Trousseau). DIAGNOSI Calcemia, magnesie-
mia, fosfatasi alcalina, dosaggio PTH , elettromiografia ( la tetania si sviluppa
quando la concentrazione di calcio ioni è < 2,5 mg/ dl, corrispondente a 7
mg/ dl di calcio totale con normoalbuminemia; per il magnesio si pu ò avere te-
tania quando i valori sono < 1mg/ dl).
TERAPIA
Comprende provvedimenti immediati per la crisi tetanica in corso e
terapia causale .
Terapia sintomatica
• Tetania ipocalcemica: somministrare Calcio gluconato al 10% alla
dose di 2 ml / kg ( EV lenta, monitorando la frequenza cardiaca e in-
terrompendo l’infusione in caso di comparsa di bradicardia)
• Tetania ipomagnesiemica: somministrare Magnesio solfato al
25% alla dose di 0,2-0,5 ml/ kg (0,4-1,0 mEq / kg) , da ripetersi even-
tualmente dopo 12 ore (IM, EV).
• Tetania da iperventilazione: far respirare il bambino in un pallonci-
no o in un sacchetto, allo scopo di aumentare la PC 02.
Terapia causale
Vedi: Ipoparatiroidismo , Rachitismi, Alcalosi respiratoria.
A
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17
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TETANO & V
TERAPIA
Gli scopi del trattamento sono molteplici:
• eradicazione del focolaio tetanigeno, mediante detersione della fe-
rita e somministrazione di penicillina G (200000 Ul/kg/ die, in dosi
ogni 4- 6 ore , EV) o di metronidazolo (dose carico di 15 mg/ kg, EV,
seguito da 7,5 mg/kg ogni 6 ore, EV) per 10 giorni;
• neutralizzazione della tossina circolante, mediante immunoglobuli-
ne specifiche contro il tetano ( 300-600 Ul, IM, unica somministra-
zione);
• riduzione dello spasmo muscolare, mediante benzodiazepine (di
solito si impiega il diazepam, alla dose da 0 , 5 fino a 15 mg/kg/die
a seconda della necessit à, EV); se le crisi asfittiche e gli spasmi per-
sistono, è necessaria la curarizzazione del paziente e l’applicazione
di respiratore a pressione positiva intermittente previa tracheotomia.
PROFILASSI
• Immunizzazione attiva: vaccinazione con vaccino combinato DT o
DTP [-» Vaccini ] .
• Immunizzazione passiva: indicata nei feriti non immuni (soggetti
non vaccinati o vaccinati in modo incompleto) con Immunoglobuline
specifiche [-» ].
• Profilassi di emergenza: le indicazioni per l’immunoprofilassi atti-
va e passiva dipendono dalla gravit à della ferita e dallo stato immu-
nitario preesistente nel soggetto ( v tabella 145). .
Tab. 145 Guida alla profilassi antitetanica di emergenza
congelamenti.
= per i bambini sotto i 7 anni è preferibile usare DT, per quelli sopra I 7 anni Td.
= completare il ciclo di vaccinazione , ai tempi stabiliti e per le dosi rimanenti .
= secondo una circolare del Ministero della salute è utile anche la somministrazione di Ig
umane specifiche.
iTiaasiNDROMI TICCOSE
I tic sono movimenti { tic motori ) o vocalizzazioni { tic fonici) involontari, improv-
visi, stereotipati, afinalistici. Possono essere semplici o complessi. I tic moto-
ri semplici consistono in smorfie, ammiccamenti, sollevamenti di spalle, scuo-
timenti del capo, ecc.; i tic motori complessi comprendono movimenti più com-
.
plicati, quali torsioni, salti, manipolazioni, lancio di oggetti I tic fonici semplici
TIROIDITI T
.
consistono in colpi di tosse, grugniti, fischi, ecc ; i tic fonici compiessi includo-
no ecolalia (ripetizione di parole altrui), polilalia (ripetizione delle proprie paro-
le), coprolalia ( par òle o frasi oscene). CLINICA I disturbi da tic possono esse-
re classificati in: 1. tic transitori , motori e/o vocali, che scompaiono entro un
anno; 2. tic cronici , motori o vocali (non entrambi), che persitono oltre un an-
no; 3. sindrome di Tourette , condizione trasmessa con modalit à autosomica
dominante, che esordisce prima dei 18 anni ( et à media 7 anni) e dura spesso
tutta la vita, caratterizzata da tic motori multipli e da tic fonici vari ( non neces-
sariamente concomitanti), in alcuni casi associati a disturbi ossessivo-compul-
sivi, iperattività, deficit di attenzione .
TERAPIA
• I tic transitori non richiedono in genere alcun trattamento farma-
cologico. È opportuno accertare l’esistenza di possibili situazioni
conflittuali, che possono essere di competenza dello psicologo.
• I tic cronici e la sindrome di Tourette ( i cui disturbi creano proble-
mi esistenziali e sociali al paziente) necessitano nella maggior parte
dei casi dell ’impiego di farmaci, come riportato nella tabella 146.
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Vedi: Dermatofitosi
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TIROIDITI
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(10-16 anni) .
Tiroiditi infettive
• Tiroidite acuta suppurativa.. Infezione batterica della ghiandola tiroidea,
spesso conseguente a un’infezione delle prime vie aeree. Il quadro clinico è
caratterizzato da tumefazione ghiandolare, dolore locale, febbre. Il laboratorio
indica innalzamento degli indici di flogosi; ia funzione endocrina è di regola
preservata.
• Tiroidite subacuta non suppurativa ( m. di De Quervain ) . L’eziologia è proba-
.
bilmente virale; consegue a un’infezione delle vie aeree superiori Il quadro cli-
nico consiste in tumefazione della ghiandola, con cute spesso arrossata e cal-
.
da, dolore intenso irradiato all' orecchio, febbre, disfagia Il laboratorio dimo -
stra aumento della VES, ridotta captazione dello iodio radioattivo; gli ormoni ti -
roidei rispecchiano una prima fase d'incremento e una fase successiva di ipo-
tiroidismo .
TERAPIA
• Tiroidite acuta suppurativa
Il trattamento consiste nella terapia antibiotica e nel drenaggio chi-
382
m
T0NS1LL0FARINGITE T
rurgico, qualora coesista un ascesso. Dopo la regressione del pro-
cesso infiammatorio, è indicata una Rx con bario dell' esofago o una
TC con contrasto , per la ricerca di eventuale fistola che, se presen-
te, richiede intervento chirurgico.
• Tiroldìte subacuta non suppurativa
Il trattamento si avvale dell ’impiego di Antinfiammatori non steroidei
[-» ]. In qualche mese normalmente si ha la remissione spontanea.
IL r1 :
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iUllùL TONSILLOFARINGITE |
Infiammazione acuta del faringe e delle tonsille. EZIOLOGIA Nel 65% dei casi
virale (soprattutto virus respiratori), nel 35% batterica, raramente ( 5%) micoti-
.
ca Tra i batteri un ruolo di primaria importanza ha lo Streptococco beta-emoli-
tico di gruppo A ( Streptococcus pyogenes), che è in causa in oltre l ’80% delle • •
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383
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iln TQNSILLOFARINGITE
si con eritema e turgore delle tonsille e/o dell’ostio faringeo , con eventuale
essudato e/ o petecchie e/ o ulcerazioni; linfoadenopat ìa latero-cervicale. Non
esiste un sicuro criterio clinico per differenziare le forme batteriche da quelle
virali. Complicazioni potenziali delie tonsillofaringiti batteriche sono: 1. suppu- .
rative ( otite media, sinusite, ascesso retrofaringeo o peritonsillare, adenite
cervicale, cellulite); 2. non suppurative a distanza (malattia reumatica, glome-
rulonefrite acuta, artrite reattiva). DIAGNOSI Per identificare le forme da S.
pyogenes esistono fondamentalmente due modalità: 1. esame colturale del-
l ’essudato faringeo (prelevato mediante tampone), che richiede almeno 24 ore
.
per ottenere un risultato di crescita batterica; 2 test rapidi, eseguibili in am-
bulatorio o al letto del paziente ( Strep A-OIA-MAX; Icon-Fx-Strep A ; Test Pack
Plus; Directigen-group A Strep), che richiedono un tempo operativo minimo (4-
7 min) , con una specificit à vicina al 100% e una sensibilit à di circa il 90% (nel
caso di test rapido negativo sarebbe pertanto opportuno ritestare mediante
coltura, per aver conferma della negatività) .
TERAPIA
f 3 Tonsillofaringiti virali. Solo terapia sintomatica :
Antipiretici [-> ], ad esempio paracetamolo (Tachipirina ), se febbre;
Antinfiammatori non steroidei [-4 ], ad esempio flurbiprofene (Froben)
o altri.
HI Tonsillofaringiti streptococciche. La terapia antibiotica è neces-
.
saria unicamente nelle tonsillofaringiti da S pyogenes e ha lo scopo
di prevenire le complicazioni, oltre che di ridurre la durata del quadro
clinico ( se dopo 24- 48 ore di corretta terapia il quadro non recede ,
ci ò vuol dire che non è in causa lo streptococco e che l ’eziologia è
virale: in tal caso perciò l’antibiotico non va cambiato , ma sospeso ,
anche dopo 48 ore, in attesa di spontaneo sfebbramento ) .
Gli Antibiotici [-> ] da prendere in considerazione nel trattamento del-
la tonsillite da S. pyogenes sono:
• Penicilline: la terapia tradizionale è quella con:
Penicillina G benzatina ( Benzilpenicillina benzatinica ) : ( peso < 27 kg:
600000 Ul; peso > 27 kg: 1200000 Ul), in dose unica ( IM ); oppure
Amoxicillina (es. Zimox): 50 mg/kg 2 volte /die per 6 giorni , oppure
1volta /die per 10 giorni
• Macrolidi: possono essere utilizzati nei pazienti allergici alla peni-
cillina ( ma il loro impiego deve essere limitato a questi soggetti, a
causa delle segnalazioni di ceppi di streptococco resistenti all ' eritro-
micina); vanno preferiti:
Claritromicina (es. Klacid ): 15 mg/kg/ die, in 2 dosi, per 10 giorni
' Azitromicina (es. Zitromax ): IO mg/kg/ die, in monodose, per 5 giorni
I? • m 1
• I
Presenza alla nascita di rotazione e Inclinazione laterale del collo e della te-
sta. EZIOPATOGENESI Retrazione unilaterale del muscolo sternocleidomastoi-
deo. Può essere secondaria a cause varie: malposizione in utero (con conse-
guente contrattura ischemica del muscolo, per compressione dei vasi); trauma
da parto ( con distrazione e lacerazione delle fibre muscolari, formazione di
ematoma e cicatrizzazione anomala); difetto intrinseco di sviluppo del muscolo
(talvolta ereditario). CLINICA Testa inclinata dalla parte del muscolo retratto e
ruotato dal lato opposto ; limitazione del movimento di rotazione verso il lato
leso. Nei casi secondari a trauma ostetrico si apprezza una tumefazione ( «oli-
va» ) dovuta all ’ematoma, che si accentua progressivamente nel primo mese,
.
per poi regredire sino a scomparire nei 6 mesi successivi In conseguenza del-
l’alterata postura del capo pu ò verificarsi una assimmetria cranica ( plagiocefa-
.
lia) e facciale DIAGNOSI l ’ ecografia può evidenziare l ’eventuale presenza di
tumefazione isoe'qogena; VRx del rachide cervicale è indicata per escludere
anomalie vertebrali (anomalie di fusione dei corpi vertebrali , sindrome di
Klippel-Feil) che possono essere responsabili di torcicollo congenito osteoge-
.
no Successivamente, a distanza dalla nascita, vanno escluse tutte le numero-
se forme di torciòollo acquisito: torcicollo parossistico benigno, torcicollo da
reflusso gastro-esofageo (s. Sandifer), torcicollo oculare (dovuto a difetti visi-
vi) , torcicollo infiammatorio ( linfoadeniti latero-cervicali), torcicollo neurogeno
(paralisi cerebrale infantile, patologie neoplastiche).
TERAPIA
Il trattamento del torcicollo muscolare congenito deve essere inizia-
to il più presto possibile e si basa principalmente sulla fisioterapia ,
sia attiva ( stimolare l’ attenzione del bambino, in modo che compia
movimenti della testa in senso contrario alla deformità ), sia passiva
•
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TO RSIONEMEHFUNICMO'SPERMATICO
Vedi: Scroto acuto
TOXQRttSIViffSI l' .
MMs - #.
TOXOPLASMOSI T
gravi (meningoencefalite, epatite, polmonite, miocardite, corioretinite), b. Nel
soggetto immunocompromesso ( in particolare nell ' affetto da AIDS) la malattia
è grave, a carattere sistemico spesso fulminante e letale; è presente compro-
missione del SNC nel 60% dei casi (meningoencefalite, deficit neurologici fo-
.
cali, anomalie generalizzate) 2. Toxoplasmosl congenita. È tanto più grave
quanto più prec òce è l ’infezione materna. Solo nel 30% circa del neonati infet-
ti si rilevano manifestazioni cllniche, che possono essere: a) generalizzate
( epatomegalia, ittero, anemia, linfoadenopatia generalizzata , febbre, polmoni -
te, esantema maculo-papulare , trombocitopenia); b) localizzate a livello ocula-
re (corioretinite) o al SNC ( microcefalia, calcificazioni intracraniche, convulsio-
ni, alterazioni liquorali e dell’EEG); tuttavia i bambini asintomatici alla nascita
possono sviluppare a distanza di anni sequele dell ’infezione (corioretinite, ri-
tardo mentale, disturbi neurologici cronici). DIAGNOSI 1. Toxoplasmosi acqui-
sita. Per la diagnosi di toxoplasmosi acquisita in epoca postnatale è sufficien-
te il dosaggio senato degli anticorpi IgG a distanza di 2-3 settimane, oltre alla
ricerca delle IgA e IgM. Nei soggetti con AIDS la diagnosi sierologica è resa dif-
ficile dal fatto che spesso manca l’incremento anticorpale di 4 volte nel corso
d 'infezione acuta, per cui può essere necessaria la ricerca diretta dell’agente
infettante. 2. Toxoplasmosi congenita, a) La diagnosi prenatale si basa princi-
.
palmente sull ’identificazione del gene B1di T gondii nel liquido amniotico me-
diante PCR (effettuabile dalla 18a settimana di gestazione) e su esami ecogra-
fici del feto seriati ogni 2 settimane, per rilevarne eventuali segni d ' infezione,
b) Nel neonato la diagnosi sierologica si basa sulla determinazione del livello
assoluto di anticorpi IgM (che non dovrebbe superare i 30 mg/dl) e sulla ricer-
ca di anticorpi specifici IgM (IgM-ELISA- doppio sandwich e IgM-ISAGA), degli an-
.
ticorpi IgA ( prova IgA -ELISA) e degli anticorpi IgG Se il bambino non è infetto,
si assiste alla continua diminuzione delle IgG (quelle materne si negativizzano
.
.di solito a 6-12 mesi di età) , senza che appaiano IgM o IgA Tuttavia, poiché il
25% circa del bambini Infetti rimane sieronegativo, è comunque importante
sottoporre il neonato ad esami neurologici, oftalmologici , del liquor e radiologi-
.
ci (Rx cranio)
TERAPIA
I farmaci impiegati nella terapia della toxoplasmosi sono:
Pirimetamina ( Daraprim cpr 25 mg, non in commercio in Italia; posso-
no essere utilizzate preparazioni galeniche confezionate dal farmaci-
sta, in bustine o compresse) [-» Antiprotozoar ì ] : antagonista dell ’aci-
do folico, per inibizione della folatoreduttasi, impedisce la replicazio
-
ne protozoana.
Sulfadiazina (Sulfadiazina cpr 500 mg, galenico) [-> Antibiotici ]: poten-
zia l' aziòn delia pirimetamina.
^
Spiramicina (Rovamlc ìna cpr 3000000 U! = 770 mg) [-> Antibiotici ]:
macrolide attivo anche su Toxoplasma gondii .
.
Acido folinico ( es Cltofolin cpr e fi orali 15 mg; Tonofolln cpr e fi orali
4 mg) [-> Antianemlci ]: va associato nei pazienti trattati , con pirimeta-
mina + sulfadiazina , per prevenire la depressione midollare .
Toxoplasmosl acquisita. La toxoplasmosi linfoghiandolarc acuta
in soggetti immunocompetènti non richiede in genere alcun tratta-
mento. Questo è invece d ' obbligo nelle forme con sintomi gravi e
persistenti, in quelle con corioretinite, nei soggetti immunocompro-
messi e nelle infezioni (sintomatiche o asintomatiche) delle donne
gravide.
T TOXOPLASMOSI
TRAUMA CRANICO T
PROFILASSI
Le gestanti sieronegative devono evitare di mangiare carni poco cot-
.
te ( hamburger, roast-beef , ecc ) o crude (carpaccio, salumi, ecc ), la- .
vare a fondo frutta e ortaggi prima del consumo , usare guanti di
gomma per maneggiare la terra e nelle pratiche di giardinaggio, evi-
tare ogni contatto con i gatti e soprattutto con i loro escrementi .
TRAUMA CRANICO
Evenienza frequente nel bambino, rappresenta per il pediatra un problema cri-
tico, per la necessit à di individuare la strategia più corretta da adottare (rico-
vero? osservazione domiciliare? chiusura del problema?). CLINICA Le lesioni
che possono conseguire a un trauma cranico sono: fratture della volta (re-
sponsabili di cefaloematoma, zone depresse, lesioni penetranti) o della base
( ecchimosi periorbitale o retroauricolare, emotimpano , oto-rinoliquorrea); con-
cussione (transitoria perdita di coscienza con amnesia, senza segni di soffe-
renza neurologica); convulsioni (immediate, precoci o tardive); contusioni ce-
rebrali (commozione, con perdita di tono, midriasi, brevi crisi di apnea, talora
cecità transitoria); raccolte emorragiche (ematoma extradurale o sottodurale) ;
edema cerebrale (cui può conseguire danno cerebrale secondario da iperten-
sione endocranica e compromissione della perfusione cerebrale). ESAMI DIA -
GNOSTICI Rx cranio (indicata solo in alcuni casi: sospetto di frattura depressa
o comminuta, sospetto di frattura in sede a rischio, ferita penetrante); TC
(esame di elezione, da riservare comunque a precise situazioni, quando si so-
spetti un danno cerebrale, in base all ’anamnesi o all ’obiettivit à clinica).
.
Tab 148 Glasgow Coma Scale modificata per l’età pediatrica ( * >
TROMBOSI
( tricocefalosf ) TRICHIURIASI
.
EZIOLOGIA Trichiuris trichiura (nematode) TRASMISSIONE Ingestione di ali-
menti o liquidi contaminati con le uova del parassita. CLINICA Di regola as-
senza di sintomi; nei casi di infestazione massiva, possono comparire dolori
addominali, diarrea ematica con anemia secondarla, talora prolasso rettale .
DIAGNOSI Esame parassitologico delle feci.
TERAPIA
Antielmintici [-> ] di scelta sono:
Mebendazolo (Vermox cpr 100 mg; sosp 20 mg/ ml: misurino tarato
a 2,5-5-10 mi): 100 mg x 2 volte /die (mattina e sera) x 3 giorni
Albendazolo (Zentel cpr 400 mg; sosp 40 mg/ ml: misurino 5 mi =
200 mg): 400 mg, in dose unica (metà dose nei bambini tra 1e
2 anni)
TROMBOCITOPENIE •V
Vedi: Piastrinopenie
f TROMBOSI
La patologia trombotica è la conseguenza dell ’alterazione dei sistemi che assi-
•
curano la finalità difensiva dei processi emostatici, per prevalenza dei fattori
che provocano la formazione del trombo (fattori procoagulanti) e /o per difetto
dei meccanismi antitrombotici ( fattori anticoagulanti). La trombofilia è una con-
dizione che predispone alla trombosi ed è sinonimo di stato protrombotico o di
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T TROMBOSI
TERAPIA
I disordini trombotici congeniti devono essere trattati, come le pato -
logie trombotiche acquisite, con Anticoagulanti [-»] (eparina seguita
da warfarin) ( vedi oltre) .
Attualmente sono disponibili in commercio concentrati di proteina Q
plasmaderivata ( Ceprotln ) e attiva ricombinante ( Xigris) e concentrati
di antitrombina Ili (es. Antitrombina III Immuno ) [-» Inibitori fisiologici
della coagulazione ], indicati per il trattamento sostitutivo dei deficit dei
rispettivi fattori.
TERAPIA
V& I farmaci utilizzatbper la terapia dei disordini trombotici sono gli
Anticoagulanti [-> ] parenterali (eparine) e orali ( warfarin) e i fibrinoli-
tici / trombolitici [ ->] (in particolare l’attivatore tissutale del plasmino-
geno) (v. tabella 151, pagina seguente).
TUBERCOLOSI
TUBERCOLOSI (TBC)
EZIOLOGIA Mycobacterium tuberculosis , bacillo acido-resistente TRASMIS- .
SIONE Contagio interumano, prevalentemente per via aerogena. INCUBAZIO-
NE Dal momento dell ’infezione allo sviluppo di positivit à alia tubercolina: 2-12
.
settimane CLINICA L’infezione da M. tuberculosis progredisce verso la malat-
.
.
»
TUBERCOLOSI T
•>
•
• .
•
.
tia attiva solo nel 10% dei soggetti; nel rimanente 90% dei casi il sistema im-
munitario è in grado di contenere l’infezione. Nella valutazione clinica è per-
tanto necessario distinguere l 'infezione tubercolare dalla malattia tubercolare:
l ’ infezione tubercolare, oggi definita infezione tubercolare latente, è una con-
dizione caratterizzata da positivit à per il test cutaneo alla tubercolina, senza
s égni clinici, batteriologici o radiologici di malattia; la malattia tubercolare o
tubercolosi è invece una condizione morbosa ( polmonare, extrapolmonare o
entrambe), con segni clinici, batteriologici e / o radiologici di malattia in atto .
Nella storia naturale della TBC si distinguono forme primarie e forme postpri-
. .
marie 1 Forme primarie. L’infezione tubercolare nel periodo primario decorre
solitamente in modo asintomatico o paucisintomatico (febbricola, astenia, tos-
se stizzosa, sudorazione notturna); l'unica manifestazione è spesso la positivi-
.
tà del test tubercolinico L’Rx del torace evidenzia il cosiddetto complesso pri-
mario ( focolaio parenchimale + adenite satellite ) . L’evoluzione del processo
adenitico può determinare una serie di complicanze: a) atelettasia polmonare;
b) fistolizzazione ganglio-bronchiale con disseminazione dell ' infezione al pol-
mone; c) colliquazione e disseminazione ematogena miliarica; d) versamento
pleurico. L ' infezione tubercolare si può inoltre associare all' eritema nodoso ,
.
espressione di fenomeni vasculitici 2. Forme postprimarie. Possono manife-
starsi, dopo l ’apparente guarigione della lesione primaria, per reinfezione en-
dogena o nuova infezione esogena. Si distinguono: a) forme postprimarie pre-
coci , in particolare: tubercolosi miliare, meningite tubercolare, pleurite, perito -
nite, pericardite; b) forme postprimarie tardive , che si manifestano più fre-
quentemente in et à puberale e nell’adulto, anche a distanza di molti anni,
principalmente rappresentate da: linfoadenite del collo, infiltrato tisiogeno , tu -
.
bercolosi renale, osteoarticolare, genitale. DIAGNOSI 1 Test tubercoiinici: ti-
.
ne test, intradermoreazione di Mantoux. 2 Esami strumentali : Rx torace, TC ;
.
broncoscopia; esami bioptlci 3. Esami microbiologici : isolamento colturale del
M tuberculosis da liquido di lavaggio gastrico, sputo, lavaggio bronchiale , li-
.
quido pleurico , liquor, urine , altri liquidi organici.
TERAPIA
E3 Gli antitubercolari [->] attualmente di più comune impiego in ambi-
to pediatrico sono riportati nella tabella 152. Per evitare l ’emergen-
za di resistenze vanno sempre usati in combinazione. Gli schemi te-
rapeutici raccomar\ ó aì \ sono riassunti nella successiva tabella 153,
pagina seguente.
O I cortisonici [ -» ], in funzione delle loro caratteristiche antinfiam-
matorie e antiessudative, possono trovare indicazione, alla dose di
Tab. 152 Farmaci di cqmune Impiego nel trattamento della tubercolosi nel
bambino e nell’adolescente
.
Tab 153 Schemi terapeutici raccomandati ( adatt., modif., da Red Book
2009 - American Academy of Pediatrics )
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: notifica obbligatoria (classe III); isolamen-
to respiratorio per i soggetti affetti da tbc polmonare, fino a negati-
vizzazione dell ’espettorato; precauzioni per secrezioni/ drenaggi nelle
forme extrapolmonari; sorveglianza sanitaria per almeno 6 mesi.
• Immunizzazione attiva: vaccinazione antitubercolare [ -> Vaccini ]
raccomandata per alcuni soggetti o gruppi a rischio che risultino cuti-
negativi all ’intradermo di Mantoux (in et à pediatrica : neonati e bam-
bini di et à inferiore ai 5 anni, con prova alla tubercolina negativa,
conviventi o aventi contatti stretti con persone affette da tubercolosi
in fase contagiosa , qualora persista il rischio di contagio ) .
• Terapia preventiva per i contatti. I bambini esposti a casi di tu-
bercolosi attiva, specialmente se hanno una situazione di alterate ri-
396
sPoste immunitarie , devono essere sottoposti a intradermoreazione
;
•
•
_ :
•
TULAREMIA T%
alla tubercolina, controllati con radiografia del torace ed essere trat-
tati preventivamente con isoniazide , anche se il test tubercolinico ri-
sulta negativo e la malattia sia esclusa (vedi tabella 153: terapia
dell’infezione tubercolare latente). I soggetti negativi devono essere
ritestati dopo 3 mesi. In caso di ulteriore negatività, l’isoniazide de-
ve essere sospesa; se il test risulta invece positivo , in assenza di al-
tri segni, TINI va proseguita per 9 mesi.
• Allattamento. Le donne con tubercolosi trattate per 2 o più setti-
mane, o che siano considerate non contagiose , possono allattare;
quelle invece con tubercolosi in atto sospette di essere contagiose
non devono allattare e non devono avere contatti con il lattante, per
la possibile tramissione attraverso le goccioline respiratorie.
TULAREMIA
Malattia infettiva zoonosica. EZIOLOGIA Francisella tularensis , piccolo cocco-
bacillo Gram-negativo. TRASMISSIONE Contatto diretto con animali infetti
( spec , roditori e ovini ) ; contatto indiretto attraverso insetti che pungono questi
animali, succhiandone il sangue (zecche, zanzare); ingestione di acqua conta-
minata; inalazione di polvere contaminata. INCUBAZIONE 1-9 giorni. CLINICA
Quadro simil-brucellosico ( febbre alta, brividi, cefalea, sudorazione, vomito,
mialgie); lesione papulo-ulcerosa in sede di inoculazione , con linfadenite satel -
lite; localizzazioni broncopolmonarl, gastrointestinali, orofaringee, congiuntivali
.
e In altri organi DIAGNOSI Test di sieroagglutinazione > 1:160 ( confermato da
aumento di almeno 4 volte del titolo In intervallo di almeno 2 settimane ); iso-
lamento In coltura da materiale cutaneo o linfonodale .
TERAPIA
Antibiotici [ -> ] di scelta sono:
Streptomicina (Streptomicina solfato fi 1g): 30-40 mg/ kg/die, in 2
somministrazioni (IM) x 10 giorni
oppure
Gentamicina ( Gentalyn pediatrico f 20 mg/ 2 mi e 40 mg/1 mi): 4-6
mg/kg/die, in 3 somministrazioni (IM o EV) x 10 giorni
-
397
/
;
u
U ULCERA GASTRODUODENALE
ULCERA GASTRODUODENALE
Vedi: Malattia ulcerosa
UROPATIE OSTRUTTIVE
Vedi: Infezioni delle vie urinarie e Reflusso vescico-ureterale
, , .. .
IhT I I .: .
Lesioni provocate da agenti (termici, chimici, elettrici, radiogeni ) dotati di ener-
gia termica superiore alle capacità omeostatiche dell ’ organismo VALUTAZIO- .
.
NE DI GRAVITÀ È basata su 3 elementi: 1 estensione (figura 16) espressa in
percentuale rispetto alla superficie corporea totale (in linea generale una su-
perficie ustionata > 10% indica la necessit à di ricovero) ; 2. profondit à, in rap-
porto alla quale le ustioni vengono classificate di primo, secondo o terzo gra-
do (tabella 154); 3. localizzazione (il volto, le mani, i piedi, i genitali sono a
maggior rischio di complicazioni).
i
A A
2 J 2 2 . . •
2
1,5 13 1,5 13
5 2 o
2, 5 l 2,5
B B B B
C C c c
A<:0
1,75 1, 75
V *
-
Fig. 16 Schema di valutazione dell’estensione della superficie ustionata nel
bambino. L’estremo cefalico ( A), le cosce (B) e le gambe (C) vanno
valutate diversamente a seconda dell’et à del bambino, come indicato
nello schema sottostante
TERAPIA
La prima decisione, in urgenza, riguarda la sede (extraospedaliera o
ospedaliera) in cui effettuare il trattamento:
- il trattamento ambulatoriale, può essere praticato ai pazienti con
ustioni di 1° e 2° grado interessanti fino al 10% della superficie cor-
porea totale, a meno che non vi sia un insufficiente supporto o ne -
gligenza familiare :
- il ricovero ospedaliero è necessario per le ustioni che interessano
pi ù del 10-15% delia superficie corporea totale, le ustioni da energia
elettrica ad alta tensione, le ustioni da inalazione di fumo , oltre alle
piccole ustioni di 1° e 2° grado a mani, piedi, viso , genitali, superfici
articolari, in cui non vi sia garantito un sufficiente follow-up e ai casi
di situazioni familiari inadeguate.
Tutti gli altri casi devono essere ricoverati in ospedale o presso cen-
tri specializzati .
I
Terapia ambulatoriale
• Allontanamento di indumenti eventualmente venuti a contatto con
l ’agente ustionante .
• Raffreddamento della cute ustionata per 10 minuti acqua (solo se di limi-
tata estensione) , mediante ghiaccio o immersione in fredda.
• Detersione delle lesioni mediante soluzione fisiologica o blande
soluzioni antisettiche ( es. Amuchina al 5% in acqua distillata).
• Toilette chirurgica, per asportare i tessuti devitalizzati; eventuali
flittene , se integre , non devono essere svuotate ( per ridurre le perdi-
te di liquidi); pulire quelle già aperte e liberarle dall’eventuale mate-
riale necrotico.
• Applicare localmente pomate antibiotiche (es. Bactroban) o alla
sulfadiazina argentica (es. Sofargen crema 1%).
• Ricoprire con garze medicate (es. Fitostimoline garze) e bendaggio
occlusivo. La prima medicazione deve essere rivista dopo circa 24 . o9 y .
u
* - ..
USTIONI
- / V .
* v •.
: :/ / <
.
xvv: '
400
USTIONI U
.
Tab 155 Centri Ustioni in Italia
Bari Policlinico, Centro Terapia Intensiva 0) 080 54.73. 341
e Centro Ustioni
Brindisi Ospedale Civile, Div. Chirurgia Plastica
e Centro Ustioni 0) 0831 51.03.34
Catania Azienda Ospedaliera Cannizzaro,
.
Div Chirurgia Plastica e Centro Ustioni >
(2 095 72.64.541
Cesena Ospedale Bufalini, Centro Ustionati 0) .
0547 35.27 27
Firenze Ospedale A. Mayer, Centro Ustioni
Pediatrico 0) 055 56.62.478 - 425
Genova Ospedale Sampierdarena, Unità
Grandi Ustionati Q> 010 41.02 233 .
Ospedale S. Martino, Centro Ustioni 0) 010 55.52.455 - 015
Istituto Gaslini, Servizio Pronto
Soccorso , Chirurgia Pediatrica 0) 010 56.36.288
Milano Ospedale Niguarda Cà Granda, .
Div. Chirurgia Plastica e Centro Ustioni 0) 02 .
64.44 26.25 - 24.43
Napoli Ospedale Cardarelli, Centro Grandi
Ustionati 0) 081 74.72.904
Ospedale Santobono * Centro Ustioni
Pediatrico (3)081 22.05.756 - 820
Padova Ospedale Riuniti, Centro Ustioni .
CD 049 82.12 705 - 710
Palermo Ospedale Civico M. Ascoli e
Fatebenef rate 11i, Centro Terapia Ustioni 0) 091 66.63.679 - 635
Parma Ospedale Maggiore, Centro Ustionati CD 0521 99.10.47
Pisa Ospedale Santa Chiara, Centro Grandi
0) 050 99.25.52
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fi . . ; •
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•
:401
v •V,
» .• .*
V VARICELLA
VARICELLA
EZIOLOGIA Virus varicella-zoster ( VZV), appartenente alla famiglia Herpes viri -
.
dae TRASMISSIONE Da persona a persona, per contatto diretto con lesioni
da varicella o zoster, oppure per via aerea tramite goccioline di saliva o muco.
INCUBAZIONE 10-21 giorni. CONTAGIOSITÀ da 2 giorni prima della comparsa
dell' eruzione fino alla trasformazione in croste di tutte le vescicole. CLINICA
Febbre di solito modesta; gittate subentranti di maculo - papule, che dopo po-
che ore si trasformano in vescicole a contenuto inizialmente chiaro, prurigino-
se, e successivamente in pustole e infine in croste. Complicazioni: impetiginiz- -
zazione dello vescicole ( 5% dei casi); polmonite varicellosa (1%), nevrassite,
encefalite; glomerulonefrite da immunocomplessi; epatite; cheratite. DIAGNO-
SI Indagini utilizzabili per la conferma diagnostica sono: isolamento del virus
dal liquido vescicolare; prove sierologiche ( gli anticorpi anti-VZV compaiono do-
po 4-5 giorni dall’inizio dell’esantema).
TERAPIA
Antistaminici [-> ] per il prurito: es. Fenistil gtt (1gt = 0,005 mg) 0,1
mg/kg/ die, in 3 somministrazioni.
Antipiretici [-> ] se necessario, per la febbre: es. Tachiplrina . Evitare
l'acido acetilsalicilico per la possibile associazione con la sindrome
di Reye [-> ].
Antivirali sistemici [-»], tra i quali è utilizzabile in particolare:
Aciclovir (es. Zovirax sosp 400 mg/ 5 mi; cpr 200- 400-800 mg; fi
liof 250 mg)
Il farmaco, somministrato precocemente (entro 24-48 ore dall ’inizio
dell’esantema) ha dimostrato di essere efficace nel ridurre i sintomi
della varicella, tuttavia il suo impiego routinario non è consigliato nei
casi di varicella non complicata nei bambini peraltro sani, a causa
del beneficio considerato marginale anche in rapporto al costo. Il
trattamento è invece raccomandato in casi specifici:
• per OS 20 mg/kg / dose x 4 volte /die x 5 giorni: in bambini a ri-
schio di forme gravi, in particolare: casi secondari o terziari in ambi-
to familiare (in questi soggetti si ha spesso una malattia più grave
del caso indice, essendo esposti a una maggior concentrazione di vi-
rus), bambini in terapia steroidea o con malattie croniche dell’appa-
rato cardiorespiratorio, diabete mellito, malattie cutanee croniche,
età > 15 anni;
• per EV 10 mg/kg/ dose 3 volte/die x 10-15 giorni: in forme compli-
cate o gravi, nei neonati e nei pazienti immunocompromessi .
PROFILASSI
• Disposizioni legislative: notifica obbligatoria entro 48 ore (classe
II); isolamento per 7 giorni dopo la comparsa delle prime vescicole .
• Immunizzazione passiva: è indicata in bambini con anamnesi ne -
gativa per la varicella in trattamento immunosoppressivo o affetti da
immunodeficienza congenita; può essere attuata con immunoglobull
ne antivaricella [-» Immunoglobuline ] per via intramuscolare alla dose
-
di 0,2-0,3 ml/ kg entro 2 ore dal presunto contagio, o per endovena
VARICELLA V
( Varitect f 5 mi 125 IH e 20 mi 500 Ul; fi 50 mi 1250 Ul) alla dose di
0,2-1mi ( 5-25 Ul) /kg, non oltre 96 ore dal contatto virale .
• Immunizzazione attiva: vaccinazione con vaccino vivo attenuato
[ es. Varilrix fi + sir 0,5 mi) [-> Vaccini]; va praticata per via sottocuta-
nea con una dose singola in bambini dall’et à di 12 mesi fino all’età
di 12 anni compresa; con due dosi, con intervallo minimo di 6 setti-
mane tra le dosi, dai 13 anni in poi.
-; • '
V. *. • > /,*>/ v.V ' . .. . v*. ’ • .
Varicella congenita e varicella perinatale
.
TRASMISSIONE Per via transplacentare CLINICA I quadri clinici variano in fun-
zione dell’epoca di gravidanza in cui viene contratta l’infezione materna 1 . .
Varicella congenita: embriofetopatia {lesioni oculari o cerebrali, ipoplasie degli
arti, lesioni cutanee cicatriziali) nel 2-3% dei feti delle madri che hanno con-
tratto la varicella nel 1° e 2° trimestre di gravidanza (la diagnosi prenatale è
possibile con l ’identificazione del DNA virale nel liquido amniotico e nei tessuti
fetali, mediante la reazione a catena della polimerasi, PCR). 2. Varicella peri-
natale: in caso di varicella materna insorta tra 5 giorni prima e 2 giorni dopo il
parto esiste un rischio d'infezione per il feto e il neonato che va dal 25 al
50%. La malattia neonatale è presente alla nascita o compare entro il 10°
giorno di vita ( « varicella neonatale precoce ») con una sintomatologia che può
essere modesta, con pochi elementi cutanei, o molto grave, con coinvolgimen-
to anche polmonare, epatico e cerebrale ( va invece attribuita a contagio post -
natale una varicella che compaia più tardivamente, oltre il 10° giorno di vita:
« varicella neonatale tardiva » ) .
TERAPIA
L' aciclovir (es. Zovirax flac.ni liof ev 250 mg) per EV (10 mg/kg x 3
somministrazioni/ die x 10-15 giorni) rappresenta la terapia di scelta
per la varicella congenita e perinatale ( per via orale è stato proposto
anche per la donna gravida, ma ancora non è stata stabilita l'inno-
cuit à per il feto) .
PROFILASSI
• Isolamento: il nato dalla madre che abbia contratto la varicella nel-
l ’ultima settiména di gravidanza va isolato dagli altri neonati per 2 o
^
pi ù settiman ; l’allontanamento dalla madre va previsto quando que-
sta abbia dimostrato i segni clinici della varicella 1-2 giorni prima del
parto.
VARICOCELE
' r'
E
t
m
Dilatazione varicosa delle vene del funicolo spermatico, quasi esclusivamente
localizzata a sinistra, per motivi anatomici. Generalmente primitivo, raramente
può essere secondario a compressione sulla vena spermatica interna, soprat-
tutto da tumori. CLINICA Spesso asintomatico; talora può causare dolenzia in-
.
guinale. In alcuni casi provoca subfertilit à per oligospermia DIAGNOSI Eco-
grafia scrotale, ecodoppler del funicolo spermatico; eventualmente flebografia
spermatica.
TERAPIA
Vi sono diverse possibilit à terapeutiche: terapia sclerosante o tera-
pia chirurgica (chirurgia tradizionale; chirurgia «mini-invasiva » per via
laparoscopica; microchirurgia).
.!
VERRUCHE
M*
» :Vll'
. I
Lesioni epiteliali benigne contagiose della cute e delle mucose, di origine vira-
.
le EZIOLOGIA Papillomavirus (HPV). Trasmissione: per via diretta interumana
o indiretta (biancheria, pavimenti umidi, piscine, ecc.) per le verruche cutanee;
esposizione a lesioni materne al momento del parto, contatti ( o abusi ) ses-
suali per le verruche mucose ( anogenitali). Incubazione: da 3 mesi a vari anni .
CLINICA 1. Le verruche cutanee si distinguono in: verruche volgari ( le più co-
muni, localizzate più spesso alle mani); verruche piane ( più frequenti al volto e
. .
alle gambe ); verruche plantari ( piante dei piedi) 2 Le verruche anogenltall
( condilomi ) escrescenze a cavolfiore ( «cresta di gallo» ) si sviluppano nel bam -
bino principalmente in sede perianale, nel solco balanico e all ' ostio vaginale .
DIAGNOSI Fondamentalmente clinica; biopsia ed esame istologico in casi dubbi.
TERAPIA
'
404
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•
VITILIGINE v
*• ••
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.
• ••
.. y •.
- •
VITILIGINE
Difetto pigmentario acquisito caratterizzato da chiazze a bordi ben definiti, di
colore bianco- avorio , nelle quali istologicamente i melanociti sono assenti o ri-
dotti di numero. EZIOLOGIA Sconosciuta. Nel 30- 40% dei pazienti esiste una
storia familiare positiva; probabilmente sono coinvolti fattori ereditari poligeni-
ci o un gene a trasmissione autosomica dominante con penetranza variabile.
La patogenesi è verosimilmente autoimmune. CLINICA Le chiazze leucodermi-
che, di forma e dimensioni varie, sono più spesso localizzate in sedi periorifi-
ziali, alle estremità o ai gomiti e alle ginocchia; la distribuzione è più comune-
mente simmetrica, ma non sono infrequenti forme monolaterali circoscritte e
forme segmentane quasi metameriche. L’evoluzione è variabile; il 10% può re-
gredire, il 15% è stazionario, il 75% progredisce lentamente. DIAGNOSI Di soli-
to clinica. Esami diagnostici : lampada di Wood (accentuazione del bianco); mi-
croscopia elettronica; biopsia cutanea. DIAGNOSI DIFFERENZIALE Con altre
acromie/ ipocrofnie: piebaldismo (congenito , chiazze amelanocitiche stabili per
lo più al tronc ò, ciuffo di capelli bianchi); nevo acromico (congenito e stabile;
all’esame istologico: melanociti conservati); nevo anemico (non visibile alla lu-
ce di Wood; non si riscontra arrossamento dopo confricazione) ; pitiriasi alba
[ — » ] ( margini sfumati, lieve desquamazione); pitiriasi versicolore [ -4] (chiazze
leggermente desquamanti ; fluorescenza dorata alla luce di Wood; esame col-
turale positivo per miceti); sclerosi tuberosa ( stabile; macule congenite bian-
co- sporco allungate o lanceolate precedono le manifestazioni sistemiche); Ipo-
pigmentazione postinfiammatoria ( segue molte dermatiti: dermatite da panno-
lino, lebbra, ecc.).
TERAPIA
Tentativi di riplgmentazione possono essere effettuati con fotoche-
mioterapia PUVA (composti psoralenici per via orale o topica e suc-
cessiva esposizione a raggi ultravioletti) , con rischi considerevoli >•• *• * V /'.,
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405
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V VOMITO CICLICO
VULVOVAGINITI
Patologie di natura infettiva o altre condizioni di tipo infiammatorio che interes-
sano la mucosa vaginale, coinvolgendo spesso anche la vulva. Sono partico-
larmente frequenti in età infantile , dopo i primi mesi di vita, a causa soprattut-
to dalla mancanza in questa età di estrogeni ( «finestra anestrogenica»), per
cui la mucosa vaginale è sottile e atrofica, e per l ’assenza di acidità del pH va-
.
ginale, caratteristica delle età successive EZIOLOGIA 1. Forme da patogeni
aspecifici o da infezioni miste , causate più frequentemente da germi di prove-
nienza intestinale (coli, streptococchi, stafilococchi) , talvolta veicolati da os-
siuri trasferitisi dal retto alla vagina; 2. forme da patogeni specifici ( Gardnerel-
.
la , Chlamydia trachomatis , Candida , Trichomonas vaginalis ) ; 3 forme non in-
fettive, da cause irritative o allergiche ( corpi estranei , fibre sintetiche o colora-
..
te, detergenti non idonei , ecc ) DIAGNOSI Coltura del secreto vaginale, stri-
scio vaginale, esame microscopico a fresco, urinocoltura, scotch test .
TERAPIA
Forme da patogeni aspeclf ìcl o da flora mista: lavaggi con blandi
.
disinfettanti ( es Tantum Rosa bust e fi; Betadine ginecologico sol); ap-
plicazioni locali di creme antibiotiche ( es . Gentalyn crema ) .
Nelle forme resistenti alla terapia locale e in quelle associate a infe-
zioni sistemiche pu ò essere necessario praticare una terapia anti-
biotica per via generale , sulla scorta dell ' antibiogramma .
Wì Forme da patogeni specifici: il trattamento varia in rapporto all’a-
gente eziologico:
• Gardnerella vaginalis : terapia sistemica con metronidazolo ( Flagyl )
500 mg x 2 volte /die x 7 giorni, associata a terapia locale con clin-
damicina (Cleocin crema vaginale);
• Chlamydia trachomatis : eritromicinà (Eritrocina ) 50 mg/ kg/ die, in
3 somministrazioni x 10-15 giorni;
• Candida/albicans : antimicotici imidazolici per uso topico , ad esem-
pio econazolo (Pevarll crema vaginale);
• Trichomonas vaginalis: metronidazolo (Flagyl) 250 mg x 3 volte/
die x 7 giorni; oppure singola dose da 2 g.
O Forme irritative o allergiche: eliminare le cause irritative; creme
con idrocortisone ( es . Locoidon crema); antibiotici per via sistemica,
se presente un ' infezione secondaria.
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ANALGESICI NON i •1 » 1111 11 Av
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Acido acetilsalicilico Indometacina S
Diclofenac
Flurbiprofen e
Ketoprofene
Naproxene
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Ibuprofene Nimesulide C
Imidazato Piroxicam I
Vedi: Antinfiammatori non steroidei .
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Analgesici/ antipiretici
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( METAMIZOLO ) N0RAM1D0PIR1NA /
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DOSE (OS)
4 mesi-4 anni: 6-7 mg/ kg / dose , fino a 4 volte/ die
> 4 anni: 6-10 mg/ kg/ dose , fino a 4 volte / die
Novalgina
Gocce (1gt = 18 mg):
4 mesi-4 anni: 2- 6 gtt , fino a 4 volte /die
5-14 anni: 10-15 gtt, fino a 4 volte/die
> 14 anni: 20-40 gtt, fino a 4 volte/die
Supposte adulti 1g
Fiale im , ev 2 mt 1g
(ACETAMINOFENE) PARACETÀMOLO
Analgesico semplice con attivit à antipiretica, pressoché privo di attività antin-
.
fiammatoria. L'associazione con codeina (v oltre) è vantaggiosa in termini di
analgesia.
Vedi: Antipiretici
lari
- ANALGESICI OPPIOIDI
CODEINA
Alcaloide naturale ( 0,5% dell ' oppio), che per via orale mostra una potenza die-
ci volte superiore a quella della morfina. Indicazioni: dolore da lieve a modera-
to. La combinazione con paracetamolo produce effetti additivi. Effetti indesi-
derati: stitichezza, dolori addominali.
DOSE
0 , 5-1mg/kg/ dose ( max 60 mg/ afose)
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segue ->
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, . ; 411, .
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A , v' - ANALGESICI
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A V * v »*J + CODEINA
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G -
Lonarid
• V
Supposte bambini ( 200 mg + 5 mg) 1-10 anni: 1 supposta fino a
E 2-3 volte /die
S '• •
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*
.
Supposte adulti ( 400 mg + 20 mg) > 10 anni: 1 supposta fino a 3
I •
>; Vv :
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volte /die
Compresse ( 400 mg + 10 mg) > 10 anni: 1compressa fino a 3
C volte /die
I Tachidol
Sciroppo 120 mi (100 mi = 2,5 g paracetamolo + 0,150 g codei-
na ) annesso bicchierino dose con tacche da la 10 mi: (1-12 an-
ni) 1mi ogni 4 kg peso corporeo, 1-4 volte /die
Bustine efferv adulti ( 500 mg + 30 mg)
FENTANIL
Oppioide di sintesi con azione simile alla morfina, ma con minori effetti sugli
-, . I
VV% DOSE
v: • . IM, EV: 1- 2 pg/ kg/ dose ( ripetibile a intervalli di 30-60 min)
t* .
EV continua: 2-4 pg/ kg/ h
t \ 1
• . . •
. . •
Fentanest
’iff .. r• Flacone 10 mi (0,05 mg/ml)
.
'V
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.
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•vv ’ / ^
V; V/ v
METADONE
.
Analgesico narcotico con durata d'azione protratta. Emivita piasmatica: 12-30
.
. .
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.
MORFINA
:
Alcaloide del ì ’oppio, farmaco di scelta per il trattamento iniziale del dolore gra-
.
ve. Ha durata d’azione relativamente lunga ( 4-6 ore). Effetti indesiderati: de-
• •
::
i
pressione respiratoria, ipotensione, bradicardìa, ipotermia, stipsi , ileo paraliti-
..\.f. .. .- .
co. Assuefazione e dipendenza ( in caso di terapia prolungata); sindrome da
«
• * *
. .
.
. •
.
'
Min
|
ANALGESICI
•
A-
n
i
N
DOSE
IM, SC: 0,1-0,15 mg/kg/ dose , ogni 4 ore
A
EV: 0,08-0,1mg/kg/ dose, ogni 2 ore L
EV continua: 0 ,05-0,06 mg/kg/h 6 '
MsContin Twice .
. : •
generale. Ha inizio d’ azione più rapido (1-1,5 min) rispetto al fentan ì l . Effetti :
t
'
.
DOSE
EV ( infusione continua): 0,25 pg/kg/min ( range 0,05-1,3 pg/ kg/min) t f •
' :
Ultlva •
Flaconi 1-2-5 mg / ., .
,
•/
•
r - .
v .
•
SUFENTANIL
Analgesico indicato per l 'induzione e il mantenimento dell ’anestesia generale; ... ..
neuroleptoanalgesia, analgesia epidurale. Picco di analgesia dopo circa 5 mi-
yJ ;
: •' .
.
nuti Effetti indesiderati: v. Fentanìl.
:
. .
-
DOSE • . -,
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EV : ( dose iniziale) 10-25 pg; ( mantenimento) fino a 25-50 pg, se ne- W&wH
cessario' . . . .- -
*• •
’
•
'
,
t v
Fentatienil
Fiale 5 mi (0,05 mg/ml)
Riii ... , .. .
. .
Ì -
TRAMADOLO •
•
: •
:
Analgesico ad azione diretta sui recettori degli oppioidi, in particolare sui re-
cettori p , utilizzato negli stati dolorosi acuti e cronici dj media e medio-grave
intensità . Effetti indesiderati: sudorazione, vertigini, nausea, vomito, sonno-
lenza, secchezza delle fauci .
DOSE
OS, IM, SC, EV: 1-2 mg/ kg/ dose, fino a 4 volte / die
WM pi
Contramal n Fortradol Tradonai iilpi
Gocce (1gt = 2,5 mg)
Capsule 50-100-150-200 mg
Fiale 2 mi 100 mg jgpdfè
413 . •
. . •
'
<
ACE-inibitori
i
.
A J fi
y
C 51 .« 1
'
E
4M
- Classe di farmaci che inibiscono l'enzima di conversione { ACE: Angiotensin
,
. Iil '
teriolare (ma anche, in minor misura, venosa). Ulteriori azioni degli ACE-inibi-
e
t
T 'te
fetopatia e la morte del feto.
0
R CAPT0PR1L
I .
Capostipite della classe degli ACE-inibitori Inizio d ’azione dopo 30 minuti , pic-
co dopo 60; assorbimento al 75% a stomaco vuoto, 35% a stomaco pieno;
* metabolizzato a livello epatico, eliminato per via renale al 95%. Indicazioni:
ipertensione, scompenso cardiaco. Effetti indesiderati: ipotensione, tachicar-
dia, sincope, affaticamento, cefalea, ipoglicemia, iperpotassiemia, oliguria,
tosse, angioedema.
. •
-
Bambini grandi : dose iniziale: 6,25 12,5 mg/ dose, ogni 12- 24 ore
dose massima: 6 mg/ kg/ die , in 2-4 dosi
/ . .
1
V,
Adolescenti: dose iniziale: 12,5-25 mg/ dose, ogni 8-12 ore
dose massima: 450 mg/ die
Acepress Capoten Captopril
Compresse 25 e 50 mg
\ '1 ENALAPRIL
V .
Derivato dal captopril, privo del gruppo sulf ì drilico Azione analoga a quella del
captopril (vedi) , rispetto al quale presenta: maggiore potenza, inizio d’azione
t
V'
più lenta, ma maggiore durata ( che consente la somministrazione una sola vol-
'
•
ta/ die), assorbimento non influenzato dal cibo. Indicazioni: v. Captopril. Effetti
.f . t
: Si I indesiderati: più rari rispetto al captopril ( per l’assenza del gruppo sulf ì drilico) ;
è tuttavia temibile il rischio di angioedema. Cautela: evitare o adattare la dose
: . nei pazienti con compromissione renale (CrCI 10-50 ml/min: somministrare il
• tv .. * .4 . 75% della dose; CrCI < 10 ml/min: somministrare il 50% della dose).
•
•
. • , . . J .
DOSE
g§g • Neonati: 0,1 mg/kg/ die, In 1 somministrazione ( può essere au-
mentato fino a 4 mg/ kg/die)
• Bambini: 0,1-0,5 mg/ kg/die, in 1-2 somministrazioni
< . ss ; • Adolescenti e adulti: 2,5-5 mg/die (max 40 mg/ die, in 1-2 sommi-
•
•
- *. .
#
• .
nistrazioni)
Converten c Enapren Naprilene
Compresse 5 e 20 mg
I
»
414
amp
V
mm
- •
• .
• : '
ACE-INIBITORI
V-
A
C ’
L1SINOPRIL E
ggtL .
Analogo lisinico dell’Enapril; a differenza di quest’ultimo non è un profarmaco ii - -
. .
e non richiede quindi metabolizzazione epatica. Indicazione: v Captopril Effet-
mnIM
© © © ©
.
ti Indesiderati: meno frequenti rispetto al captopril
DOSE
NI
Iniziale: 0,07 mg/ kg/ die, in 1 somministrazione; dose massima 0 ,6 f.
mg/ kg/die B :M
Alapril Prinivil Zestril
Compresse 5 e 20 mg
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I .
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415
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1 I
A l I I 0 I
L
F Gli agonisti dei recettori a2-adrenergici sono farmaci utilizzati principalmente
.
nel trattamento dell'ipertensione sistemica Prototipo di questo gruppo è la
A clonidina , la cui capacità di abbassare ta pressione arteriosa deriva dall ' at-
tivazione dei recettori cx2 nei centri di controllo cardiovascolare del SNC: l ' at-
tivazione di tali recettori sopprime gli impulsi efferenti del sistema nervoso
A simpatico del cervello. AI gruppo dei farmaci a-agonisti centrali, appartiene
G anche la metlldopa , che esplica la sua azione antipertensiva attraverso un
metabolita attivo: nel cervello questo profarmaco viene metabolizzato ad a-
0 metilnoradrenalina, composto ritenuto in grado di attivare i ricettori a2 pre-
N senti nel sistema nervoso centrale e di abbassare la pressione arteriosa, in
maniera simile a quella della clonidina.
ì
S
I CLONIDINA
I Antagonista ocradrenergico. Indicazioni: ipertensione arteriosa; è anche utiliz-
zata nel trattamento della cefalea emicranica, del disturbo da deficit dell’at-
tenzione ( ADD) e dall’astinenza da narcotici; nella diagnosi di feocromocitoma
c e di deficit dell’ormone della crescita. Effetti indesiderati: sonnolenza, vertigi-
ni, secchezza delle fauci, stipsi.
E DOSE (OS)
N • Ipertensione: 5-10 pg/ kg/ die, in 2-3 somministrazioni ( aumentabi-
T le gradualmente, se necessario, fino a 5-25 pg/kg/die, in 4 dosi);
R max 0 ,9 mg/ die
A • Emicrania: 2-4 pg/ kg / dose , ogni 4-6 ore
• Astinenza da narcotici ( neonati): iniziare con 1 pg/kg ogni 6-8 ore;
L si possono eseguire delle titolazioni fino allo score di astinenza cal-
colato (max 2 mg/ kg/ dose, ogni 4 ore)
I • ADD: iniziale 0,05 mg/ die; aumentare ogni 3-7 gg di 0,05 mg/ die ,
in 3-4 dosi, fino a risposta ( max 0,4 mg/ die)
• Test di tolleranza alla clonidina per il rilascio di ormone della cre-
scita: 4 pg/kg,. per 1dose
Catapresan
Compresse 150 e 300 pg
Fiale 1mi 150 pg
METILDOPA
Analogo della diidrossifenilalanina, trasformato in metilnoradrenalina nei neu-
roni adrenergici. Indicazioni: ipertensione arteriosa. Effetti indesiderati: son-
nolenza, depressione, cefalea, secchezza delle fauci, febbre, vertigini, edema,
danno epatico , diarrea, anemia emolitica, positività test Coombs , leucopenia,
nausea, vomito , trombocitopenia, brachicardia.
DOSE
OS: iniziare con 10 mg/ kg/die, in 2-4 dosi; si può aumentare ogni 2
giorni, fino a max 65 mg/kg/die ( o 3 g/ die)
Aldomet
Compresse 250 e 500 mg
416
Alfa-bloccanti
( Antagonisti dei recettori a- adrenergici )
L
Farmaci che bloccano selettivamente i recettori ai-postsinaptici, rilasciano
la muscolatura liscia sia delle arterie che deile vene e, provocando una di-
F
minuzione delle resistenze vascolari periferiche, riducono la pressione arte- A
riosa. I due principali esponenti di questa classe di farmaci sono la doxazo-
sina e la terazosina , in grado di esplicare un’azione antipertensiva prolunga-
.
ta A differenza dei fi-bloccanti e dei diuretici, gli a-bloccantl sono sprovvisti
B
-
di effetti metabolici negativi, ma anzi riducono sia il colesterolo LDL che i tri L
gticeridi, aumentando il colesterolo HDL.
0
C
DOXAZOSINA C
Antagonista adrenergico selettivo per il recettore Ha una emivita di 22 ore
e la durata d’azione può arrivare a 36 ore . Indicazioni: Ipertensione arteriosa .
A
Effetti Indesiderati: ipotensione posturale, cefalea, astenia, edema, nausea, N
rinite: meno frequentemente disturbi addominali, diarrea, vomito, agitazione,
tremore, rash cutaneo, ematuria, trombocitopenia, leucopenia, epatite, ittero.
T
DOSE
I
OS: 0,02-0,08 mg/ kg/ die, in 1-2 somministrazioni; aumentabili fino
a max 4 mg/ die
TERAZOSINA
.
Antagonista adrenergico selettivo per il recettore a Ha una emivita di circa
* : ipertensione arteriosa.
.
12 ore e durata d'azione oltre le 18 ore Indicazioni
Effetti indesiderati: sonnolenza, vertigini, astenia, edema, pollachiuria, priapi-
smo , parestesie, dispnea, trombocitopenia, nervosismo.
DOSE
OS: 0,01-0,3 mg/kg/die , in 1 dose; aumentabile fino a max 16
mg/ die
Ezosina o Itrin
Compresse 2 e 5 mg
'y *
'
•' '
417
v
-
> :v Antagonisti recettoriali deli’angiotensina II
A (sartani)
N
T i Nuova classe di farmaci in grado di interferire sul sistema renina- angiotensi-
A i %
•
,4
’
na a un livello differente rispetto agli ACE-inibitori [-> ], agendo attraverso il
G blocco dei recettori specifici dell’angiotensina II. Possiedono un 'efficacia
0 Stf ipertensiva analoga a quella di altri farmaci utilizzati nel trattamento dell’
ipertensione (ACE-inibitori, calcio antagonisti, (ì-bloccanti, diuretici). A diffe-
N renza degli ACE-inibitori non inibiscono in catabolismo della bradichinina e di
I altre chinine e quindi difficilmente causano la tosse secca persistente, che
S spesso complica la terapia con ACE-inibitori. Sono quindi un ’utile alternativa
T • •> per i pazienti che devono interrompere la terapia con ACE-inibitori a causa di
questo effetto indesiderato. Come gli ACE-inibitori, gli antagonisti dell’angio-
I tensina il presentano una potenziale tossicità fetale e devono pertanto es-
sere sospesi prima del secondo trimestre di gravidanza.
R
E
C LOSARTAN
E Capostipite di questa classe ( che annovera diversi altri composti attivi, quali il
T valsartan, il candesartan, il telmisartan, l ’eprosartan). Somministrato per via
orale, raggiunge il picco piasmatico dopo un ' ora. La sua emivita è breve ( circa
T 2 ore), ma l’efficacia si protrae a lungo, perché uno dei suoi metaboliti ha una
0 emivita molto lunga ( 6-9 ore ). Indicazioni: ipertensione arteriosa; in corso stu-
R di suN ' impiego nello scompenso cardiaco. Effetti Indesiderati modesti: diar-
rea, dispepsia, capogiro, eruzioni cutanee; ipotensione da eccessivo effetto
I farmacologico; solo raramente tosse.
A
L DOSE
I Iniziale: 0,7 mg/ kg/die, in 1 somministrazione /die ; dose massima
1,4 mg/ kg/die ( max 100 mg/ die)
D
E Lortaan a Losaprex NeoLotan
L Compresse 12,5-50-100 mg
L’
A
N
G
I
0
T
E
N
S I
I
i
N
A
/ / • ;
-v- C V
418 i
Antiacidi/ Antireflusso A
L A
N
ALLUMINIO 1DRQSSIDO + MAGNESIO IDROSS1DO T
Associazione di due antiacidi, nato dall 'opportunit à di bilanciare le modifica- I
zioni dell’alvo indotte dall ’idrossido di alluminio . ( effetto costipante) e idrossi-
do di magnesio ( effetto lassativo). Indicazioni: iperacidit à gastrica, gastralgia,
' A
esofagite; coadiuvante nel trattamento dell’ulcera gastro-duodenale. Effetti In- C
desiderati: diarrea o stipsi; ipercalcinuria, ipocalcemia, ipersodiemia.
I
Maalox
Sospensione: 200 mi: 0,5 ml / kg/ dose x 3-4 volte / die; 20/ 60 min
D
dopo i pasti e prima di coricarsi . I
Compresse 800 mg: 1 cpr ( masticata o succhiata) x 3-4 volte / die,
20-60 min dopo ì pasti e prima di coricarsi.
/
A
ALGINATO + ANTIACIDI N
Combinazione di un antiacido con acido alginico ( polisaccaride estratto dalle
T
foglie di un’alga marina): al ph alcalino del cavo orale l ’acido anginico si tra- I
sforma in alginato. L’associazione induce la formazione di uno strato viscoso,
che, galleggiando sul succo gastrico, funziona da barriera meccanica nei con-
R
fronti del reflusso di acido nell ’esofago, mentre l ’antiacido provvede alla neu- E
tralizzazione chimica. Indicazioni; trattamento del reflusso gastro esofageo di
grado lieve. Effetti indesiderati: distensione addominale , flatulenza, ritenzione
F
idrica (edemi). L
U
Gaviscon ( sodio alginato + sodio bicarbonato) S
Sospensione orale ( misurino tarato a 5-10-15- 20 mi) S
< 3 anni: 1-2 ml/kg/ die, suddivisi per il numero dei pasti e som-
ministrati dopo ciascun pasto. 0
3-12 anni: 5-10 mi dopo i pasti e al momento di coricarsi.
> 12 anni: 10-20 mi dopo i pasti e al momento di coricarsi
Compresse masticabili
> 12 anni: 1-2 compresse dopo i pasti e al momento di coricarsi
Gaviscon advance (sodio alginato + potassio bicarbonato )
Sospensione orale
Bustine granulato effervescente
(• V *
419
Antiaggreganti piastrinici
A
N
T Farmaci che, riducendo l’aggregazione p ì astrinica, sono in grado di inibire la
formazione di trombi nel distretto arterioso della circolazione, dove i trombi
I sono costituiti da piastrine e gli anticoagulanti hanno scarso effetto, in base
A al meccanismo d ’azione prevalente, possono essere classificati in (1) bloc-
canti della ciclossigenasi (in particolare l ’ aspirina ); ( 2) inibitori dell' aggrega-
G zione ADP-dipendente ( tra cui il clopldogrel) ; ( 3) Inibitori della fosfodlastera-
G si piastrinica (dlplrldamolo ); inibitori della glicoproteina llb-llla (abclxlmab e
altri).
R
E
G ABC1XIMAB
Anticorpo monoclonale antagonista della glicoproteina llb-llla (GPllb-llla), im-
A portante recettore di superficie delle piastrine, coinvolto nell ’aggregazione pia-
N .
strinica Previene il legame del fibrinogeno al recettore GPIIb-lIla , bloccando in
questo modo l’aggregazione piastrinica. Indicazioni: è utilizzato in associazio-
T ne alle Ig ev e all ’acido acetilsalicilico per accelerare la regressione degli
I .
aneurismi coronarici nelle malattie di Kawasaki Effetti indesiderati: manife-
stazioni emorragiche.
P DOSE
EV bolo: 0, 25 mg/kg, seguito da infusione di 0 ,125 gg/kg/ min, per
i 12 ore
A Reopro
S Flacone 5 mi IO mg
T
R ACIDO ACETILSALICILICO ( aspirina)
I Ha effetto antlaggregante agendo come inibitore della ciclossigenasi e bloc-
cando la formazione di trombossano, che è un potente stimolatore dell ’aggre-
N gazione piastrinica. Indicazioni : terapia antitrombotica a lungo termine dello
stroke arterioso ischemico; malattia di Kawasaki. Effetti Indesiderati: sangui -
I namento gastrointestinale ( ai pazienti ad alto rischio di sanguinamento può
C essere somministrato in aggiunta un inibitore della pompa protonica [ ->
Antiulcera/ antigastrlte ] .
I
DOSE ( OS )
Stroke arterioso ischemico: 3-5 mg/kg/die , per 5 anni dall ’evento
Malattia di Kawasaki: a) fase acuta ( attività antinfiammatoria): 80-
100 mg/ kg/ die, in 4 dosi, fino a 48-72 ore dopo lo sfebbramento o
fino al 14° giorno di malattia; b) fasi successive (attività antipiastri-
nica): 3-5 mg/ kg die, in monodose, per 6-8 settimane dall ’esordio.
Aspirina
Compresse 500 mg
.
Granulato bust 500 mg
Aspirina rapida
Compresse masticabili 500 mg
Aspirinetta
Compresse 100 mg
Aspro
Compresse 500 mg
Compresse effervescenti 500 mg
Cardioasplrln
- •
Compresse 100 mg
V * ' * * *,
•
420 i
ANTI AGGREGANTI PIASTRINICI A
N
CL0P1D0GREL T
Composto tienopiridinico; blocca i recettori per l’ADP sulle piastrine e quindi I
previene la cascata indotta dall ' attivazione del recettore llb-llla, che lega il fi-
.
brinogeno alle piastrine, permettendone l’aggregazione Indicazioni: terapia
A
antitrombotica a lungo termine dello stroke arterioso ischemico. Effetti indesi- G
derati: dispepsia, dolore addominale, diarrea, sanguinamento, cefalea; neu-
tropenia, piastrinopenla. G
DOSE
R
OS: 1mg/kg/die (max 75 mg/die) E
Piavix G
Compresse 300 mg A
N
DIPIRIDAMOLO
T
Inibendo la fosfodiasterasi, blocca la degradazione di AMR ciclico, i cui livelli
9
• 7 7' 1
, . .
•
§!flp
Antianemici
A A
N
T ACIDO FOLICO
I Vitamina del gruppo B, essenziale per la sintesi nucleoproteica e l' emopoiesi.
A Indicazioni: terapia delle anemie megaloblastiche da carenza di acido folico;
prevenzione dei difetti del tubo neurale. Effetti indesiderati: reazioni generali
N da ipersensibilit à ( febbre, orticaria, ipotensione, tachicardia, broncospasmo,
E .
shock anafilattico); disturbi gastrointestinali; irritabilit à
M DOSE
• Terapia delle anemie megaloblastiche da carenza di acido folico
I ( OS, IM): 1 mg/ die per 2-3 settimane, seguiti eventualmente da una
C dose di mantenimento ( 2- 5 mg/ settimana).
I Nota: è di uso corrente l’impiego di dosi più elevate (1- 5 mg/ die ). Occorre te-
nere presente che tale quantitativo in eccesso, sebbene privo di effetti colla-
terali, può, in un paziente con concomitante carenza di vitamina B 1 ?, produrre
una parziale risposta ematologica, ma non avere effetto sulla progressione
delle anomalie neurologiche. Pertanto, prima di impiegare dosi elevate di aci -
do folico, bisogna sempre escludere l ’eventuale concomitante presenza di ca -
renza di vitamina Di ?, con un test di Schilling e il dosaggio sierico dei livelli di
vitamina B12.
t
• Prevenzione dei difetti del tubo neurale (NTD): alle donne che pro-
grammano una gravidanza , è raccomandata la somministrazione di
400 pg/ die di acido folico nel periodo pcriconcezionalc e nel primo
trimestre di gravidanza ( per le donne che hanno concepito in preceden-
za un bambino con NTD, la dose da somministrare ò di 5 mg/ die, da
1 mese prima del concepimento e nel primo trimestre di gravidanza ) .
Folina
Capsule 5 mg
Fiale im 2 mi 15 mg
ACIDO FOLINICO
Metabolita attivo dell ’acido folico. Indicazioni: prevenzione dell'effetto di far-
. .
maci antifolici ( es metotressato, pirimetamina sulfadiazina, fenitoina); tera-
pia dell ' anemia da carenza di folati. Effetti Indosldoratl: v. Acido folico.
DOSE
• Anemia da carenza di folati (OS, IM, EV): 0,5-1,5 mg/die, per 7-14
giorni o fino alla normalizzazione della crasi ematica
• Terapia sequenziale antidotica ( farmaci antifolici) (OS, IM, EV): 5
mg/die o 15 mg x 2 volte / settimana
Citofolin ( calcio folinato)
Compresse 15 mg
Flaconcini 15 mg
Fiale liof 15 mg ( 4- f solv Imi)
Lederfolln ( calcio levofolinato)
Compresse 7,5 mg
Bustine 2, 5 mg
Fì aconcino inf ev 175-100-25 mg
Tonofolin ( calcio folinato )
Compresse 4 mg
Flaconcini orali 10 mi 4 mg
422
ANT1ANEMICI A
N
* ERITROPOIETINA T
Vedi: Fattori di crescita emopoietici I
A
FERRO N
Costituente fondamentale dell'emoglobina, della mioglobina e di vari enzimi E
(citrocromi, citocromossidasi, catalasi, perossidasi) e pertanto elemento indi-
spensabile per l’eritropoiesi e per il metabolismo energetico cellulare.
M
Indicazioni: terapia e profilassi dell ' anemia da carenza d ì ferro . Effetti indesi- I
derati: a) per via orale: nausea, vomito, dolori epigastrici, diarrea o stipsi, ga- C
strite; b) per via parenterale: la somministrazione intramuscolare è una moda-
lit à praticamente abbandonata, dato che, oltre alla ridotta biodisponibilit à, l'i- I
niezione provoca dolore e una pigmentazione brunastra locale della cute, che
può persistere per anni; la via endovenosa può causare effetti collaterali locali
( tromboflebite) o sistemici (nausea, vomito, dolore addominale , febbre, di-
spnea, artralgia, mialgia, visione offuscata, shock anafilattico) c pertanto è in
dicata solo in casi eccezionali (malassorbimento, intolleranza o impossibilità
dell’assunzione orale, mancata o subottimale risposta alla stessa ). Contro-
indicazioni: anemia aplastica, emolitica e sideroacrestica; emosiderosi, emo-
cromatosi. Interazioni: i preparati di ferro riducono l ’assorbimento di levodo-
pa, metildopa, peniciltamina, tetracicline; l' acido ascorbico aumenta l’assorbi-
mento del ferro ; antiacidi, caffeina, H?-antagonisti, inibitori della pompa proto-
nica, colestiramina, fitati, fosfati lo riducono. Monitoraggio: durante la terapia
marziale ò utile controllare i reticolociti dopo 7 -10 giorni , dopo 2 4 settimane
.
l’emoglobina e dopo 3 4 mesi la ferritina La terapia sostitutiva per via orale 1
devo essere proseguita por 3 4 mesi, allo scopo di ripristinare adeguate riser-
ve marziali.
DOSE
Ferro orale
• Terapia dell ' anemia ferrocarenziale: 2-3 mg/ kg/ die di Fe elemen-
tare , in 2-3 somministrazioni, preferibilmente prima dei pasti
• Profilassi dell ' anemia ferrocarenziale nel neonato pretermine (dal
2° al 12° mese di vita);
PN < 1000 g: 4 mg/kg/die, in 2 somministrazioni
PN 1000-1500 g: 3 mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni
PN 1500-2500 g: 2 mg/kg/die, in 2 somministrazioni
Ferro parenterale
La dose per via parenterale (ev) deve essere calcolata accuratamen-
te, al fine di evitare un pericoloso sovraccarico . La quantità totale da
_ . ,, _
somministrare si calcola con la seguente formula:
mg Fe da iniettare =
Hb normale - Hb paziente
x VE x 3,4 x 1,5
_
100
( dove: VE = volume ematico ( 80 ml/ kg); 3,4 = indice di conversione dei g Hb
in mgFe; 1,5 = indice d ì correzione per restaurare i depositi]
Ferritin OTI
Sciroppo ( Fe * * * 781 mg/100 mi)
~
Flaconcini 8 mi ( Fe + 62,5 mg)
Capsule (Fe+*+ 62,5 mg)
• Ferripolicondro
Isairon
Capsule 300 mg (Fe* ~ 30 mg)
• Ferriprotinato
Ferlatum Fcrplex Pernexln 40 Protcoferrina 40 Rekord ferro
Flaconcini 15 mi ( FeM * 40 mg)
• Ferromaltoso
Intrafer
Gocce (1gt = Fe+++ 3 mg)
Flaconcini 5 mi (Fe ++ t 100 mg)
424
ANTIANEMIC1 A
N
VITAMINA B12 T
Vitamina idrosolubile , essenziale per la sintesi nucleoproteica e l’emopoiesi . I
Per la terapia possono essere utilizzate la cianocobalamina e I' idrossocobala-
mina tutte farmacologicamente attive, la prima preferibile per la maggiore bio-
A
disponibilità. Indicazioni: terapia delle anemie megaloblastiche da carenza di N
,
vitamina B ?. Effetti Indesiderati: raramente disturbi gastrointestinali , eruzioni E
cutanee, reazioni anafilattiche.
DOSE
M
• Cianocobalamina: dose iniziale nei primi 2 giorni: 0,2 pg/kg (IM), I
seguiti da 1000 pg/ die per 3-7 giorni, poi 100 pg/ settimana per un C
mese: se non è possibile eliminare la causa, la terapia va continua- I
ta per tutta la vita, con 100 pg/ una volta al mese. i
* Idrossocobalamina: 100 pg/ die per 10-15 giorni (dose totale: 1-5
mg); mantenimento 60 pg/mese
Cianocobalamina:
Dobetin
Gocce (1gt = 1,1pg)
Fiale 1 mi 500 e 1000 pg
Fiale 2 mi 5000 pg
Idrossocobalamina:
Neocytamen i
OH B12
Fiale liof 5 mg + solv 2 mi
425
A Antiaritmici
N •
T CLASSIFICAZIONE
I Classe Meccanismo d’azione Farmaci
A 1 Blocco dei canali del sodio
R • IA Allungamento ripolarizzazione .
Chinidina Disopiramide
I • IB Accorciamento ripolarizzazione Fenitoina, Lidocaina,
T • 1C Rallentamento conduzione;
Mexiletina
Flecainide, Propafenone
M lieve allungamento ripolarizzazlone
I II [i-btoccanti Esmololo, Propranololo
C III Blocco canali del potassio .
Amlodarone Sotalolo
I IV
e allungamento della ripolarizzazione
Blocco canali del calcio Verapamil
Vari Rallentamento conduzione Adenosina, Digossina
attraverso il nodo AV
In questa sede i farmaci sono trattati solo per l ' azione antiaritmica
ADENOSINA
Classe IV (miscellanea ): deprime l' automatismo a livello del nodo del seno e
rallenta la conduzione attraverso il nodo AV, interrompendo le anomalie da ri-
entro e ripristinando il ritmo slnusale. Indicazioni: tachicardia parossistica so-
.
praventricolarc resistente alle manovre vagali Effetti Indesiderati: bradicar
-
dia, blocco AV, ipotensione, dispnea, cefalea, vertigini, nausea.
DOSE
EV: bolo iniziale 0 ,05 mg/ kg; poi aumentare la dose di 0,05 mg kg
/
ogni 2 min, fino a quando si verifica una risposta clinica o viene rag-
giunta la dose massima di 0,25 mg/ kg o di 12 mg
Adenoscan
Flacone 10 mi 30 mg
Krenosin
Fiale 2 mi 6 mg
AMIODARONE
Classe III: aumenta la durata del potenziale d ' azione e del periodo refrattario
Indicazioni: tachicardia sopraventricolare, tachicardia giunzionale ectoplca , ta-
.
chicardia ventricolare. Effetti Indesiderati: distiroidismo, aumento dei triglice-
ridi, tossicit à epatica, fibrosi polmonare, discromie cutanee (colorazione blua-
stra), disturbi gastrointestinali, alterazioni della coagulazione.
DOSE
OS: 10- 20 mg/ kg / die, in 2 dosi per 10 giorni, poi 5-10 mg/ kg die;
/
dimezzare le dosi (1 dose/ giorno) dopo 1-4 settimane di trattamento
o quando tutte le aritmie sono controllate
EV: dose carico 5 mg/kg per 1 ora; poi infusione continua di 5-15
pg/ kg/ min
Amlodar Cordarone
Compresse 200 mg
Fiale 3 mi 150 mg
426
ANTIARITMICI A
N
CHINIDINA T
Classe IA: inibisce la corrente rapida del sodio e riduce la fase di ascesa rapi
da del potenziale d’azione; produce inoltre un allungamento del potenziale d’a-
- 1
zione, agendo anche sulla fase di ripolarizzazione . Indicazioni: tachicardia so- A
praventricolare, fibrillazione atriale, flutter atriale , blocco nodale AV. Effetti In- R
desiderati: sincope, ipotensione, blocco cardiaco, febbre, dolore addominale,
soppressione midollo osseo, trombocitopenia, cinconismo . I
DOSE
T
OS: 20-60 mg/kg/die, in 4 somministrazioni (max 2,4 g/die) M
Chinteina (chinidina solfato) I
Compresse 200 mg C
I
DIGOSSINA
Classe IV: l’effetto antiaritmico è dovuto all ’allungamento del periodo refratta-
.
rio del nodo AV, per effetto vagomimetico e simpaticolitico Indicazioni: tachi-
cardia sopraventricolare (non nella sindrome di WPW), flutter atriale, fibrillazio-
ne atriale. Effetti Indesiderati: contrazione atriale prematura, contrazioni ven-
tricolari premature; blocco AV; prolungamento dell ' inter vallo PR; nausea, vomi-
to , anoressia.
DOSE
OS:
- carico: neonato pretermine 20 pg/kg/die; neonato a termine 30
Mg/ kg/ die; 2 mesi-2 anni 40 pg/ kg/ die; > 2 anni 30 pg/ kg/die; ado -
lescente 0,75 -1 mg/ die (somministrazione 1/ 2 dose, poi 1/ 4 ogni 8
ore per 2 volte)
- mantenimento: neonato pretermine 5 pg/kg/ die; neonato a termi-
ne 8-10 pg/ kg/ die ; 2 mesi - 2 anni 10-15 pg/ kg/ dio; > 2 anni 8-10
pg/kg/die; adolescenti 0 ,125-0,5 mg/kg ( somministrare 1/ 2 dose +
1/ 2 dose ogni 12 ore)
EV :
- carico: neonato pretermine 15 pg/ kg/die; neonato a termine 20
Pg/kg/die; 2 mesi-2 anni 30 pg/ kg/ die; > 2 anni 25 pg/kg/ die; ado-
lescente 0,5-1 mg/ die ( somministrare 1/ 2 dose , poi 1/ 4 ogni 8 ore
per 2 volte)
- mantenimento: neonato pretermine 4 pg/kg/die ; neonato a termi-
ne 6 pg/kg/ die; 2 mesi-2 anni 8 pg/ kg/ die; > 2 anni 6 pg/ kg/ die;
adolescenti 0,1-0,4 mg/kg/die ( somministrare 1/ 2 dose + 1/ 2 dose
ogni 12 ore).
Lanoxin
Sciroppo 0,05 mg/ml (60 mi, con dosatore)
Compresse 0,0625-0,125 -0,250 mg
Fiale 2 mi 0,5 mg
D1S0PIRAMIDE
Classe IA: effetti elettrofisiologici simili a quella della chinidina ( vedi ), ma con
azione anticolinergica e inotropa negativa più marcata; diminuisce l’eccitabili-
t à e la velocità di conduzione miocardica. Indicazioni: tachicardia sopraventri-
colare, fibrillazione atriale, flutter atriale. Effetti Indesiderati: effetti anticoli-
nergici ( ritenzione urinaria , disturbi della visione, secchezza delle fauci) , pro-
segue ->
427
A ANTlARfTMICI
N
T DISOPIRAMIDE
I lungamento del QT e del QRS; tossicità epatica, agranulocitosi, ipoglicemia;
effetto proaritmico.
A
R DOSE
< 2 anni: 20-30 mg/kg/ die, in 4 somministrazioni (in 2 con i prodotti
I a rilascio prolungato)
T 2-10 anni: 9 -24 mg/ kg/die, in 4 somministrazioni (in 2 con i prodotti
a rilascio prolungato)
M > 11 anni: 5-13 mg/ kg/die, in 4 somministrazioni ( In 2 con i prodotti
I a rilascio prolungato)
C Dose massima: 1,2 g/ die
I Ritmodan
Capsule 100 mg
Ritmodan retard
Compresse rii prol 250 mg
'
ESM0L0L0 .
Classe II ( fi bloccanti) [ -4 Bloccanti adrenergic / ] : agente pi- selettivo, con emivita
di eliminazione molto breve (9 minuti): si somministra per via endovenosa in
situazioni cliniche in cui è opportuno il blocco p adrenergico immediato.
Indicazioni: tachicardia sopraventricolare, tachicardia pcrioperativa. Effetti In-
desiderati: ipotensione , bradicardia, fenomeno di Raynaud, vertigini , confusio -
ne , letargia, broncospasmo. Per la rapida eliminazione del farmaco gli effetti
collaterali, se presenti, regrediscono celermente.
DOSE ( EV)
attacco: 100-500 pg/ kg/die, in 1min
mantenimento: infusione continua 25 -200 pg/ kg/ min
Brevlbloc
Soluzione per infusione 250 mi (10 mg/ml)
FENITOINA
Classe IB: a livello cardiaco riduce la durata del potenziale d' azione e l 'auto-
matismo, diminuisce la velocit à di conduzione AV e aumenta la durata del pe-
riodo refrattario. Indicazioni: aritmie indotte da digossina. Effetti indesiderati:
atassia, letargia, vertigini, tremore; anemia macrocitica; rash , iperplasla gen-
givale; bradicardia se iniettata in bolo rapido.
DOSE
OS: 3-6 mg/ kg/ die , in 3 somministrazioni (max 600 mg)
EV (carico ): 10-15 mg/ kg, in 1ora .
Aurantin
Fiale 5 mi 250 mg
Dintoina
Compresse 100 mg
FLECAINIDE
11
— 1 —:—
l
* * ^ ^ ^
Classe C esercita significativa inibizione del canale rapido del sodio, riducen-
—
do la fase di rapida ascesa del potenziale d ’azione; inibisce la conduzione nel
sistema His-Purkinje, provocando allargamento del complesso QRS; prolunga
428
ANTIARITMICI A
N
la durata del potenziale d ’azione nelle cellule di Purkinje; prolunga il periodo
refrattario e rallenta la conduzione atrioventricolare e delle vie accessorie.
T
Indicazioni: tachicardia sopraventricolare, tachicardia atriale, tachicardia ven- I
tricolare. Effetti Indesiderati: bradicardia, blocco cardiaco, scompenso cardia- >
S
MEXILETINA
Classe IB: effetti analoghi a quelli della lidocaina ( vedi). Indicazioni: tachicar -
.
dia ventricolare, contrazioni premature ventricolari Effetti indesiderati: distur-
bi neurologici identici a quelli della lidicaina; più frequentemente provoca intol-
leranza gastrica, con epigastralgic , nausea, vomito.
DOSE
OS: 6-15 mg/ kg/die , in 3 somministrazioni
Mexitil
Capsule 200 mg
PROPAFENONE
Classe 1C: possiede le caratteristiche elettrofisiologiche della flecainide ( vedi),
.
associate ad una debole attivit à bloccante Indicazioni: tachicardia sopraven
.
tricolare, tachicardia atriale, fibrillazione atriale, tachicardia ventricolare Effetti
indesiderati: ipotensione, diminuzione della contrattilit à, tossicità epatica, pa-
restesie, cefalea, effetto proaritmico .
DOSE
OS: 10-15 mg/kg/die, in 3 somministrazioni
EV: bolo 0,5-2 mg/kg; mantenimento 10 mg/kg/die
Rytmonorm
Compresse 150 e 300 mg
Capsule rii prol 325 e 425 mg
Fiale 20 mi 70 mg
A ANTlARfTMICI
N
T PROPRANOLOLO
l Classe II ( [ bloccanti) [ — > Bloccanti adrcnergici ] rallenta l’automatismo del nodo
^
> del seno e la conduzione AV; induce accorciamento del potenziale d' azione e
del periodo refrattario. Indicazioni: tachicardia sopraventricolare, contrazioni
premature venticolari, sindrome QT lungo. Effetti indesiderati: brachicardia,
S0TAL0L0
Classe III: ò un (Vbloccante [-> Bloccanti adrcnergici ] (caratteristica della classe
II) privo di attivit à simpaticomimetica intrinseca: le caratteristiche che lo asse-
gnano ai farmaci di classe III sono l ' allungamento del potenziale d ' azione e
l’incremento del periodo refrattario, con l 'equivalente ECGrafico di un allunga-
mento dell’intervallo QT. Indicazioni: tachicardie sopraventricolari, tachicardie
.
ventricolari monomorfe Effetti indesiderati: bradicardia, blocco atrio ventrico-
lare, depressione della funzione contrattile ( minore di quella di altri b bloccan-
ti ) , allungamento del QT, broncospasmo.
DOSE
4-9 mg/ kg/die, in 2-3 somministrazioni
Rytmobeta n Sotalcx
Compresse 80 mg
VERAPAMIL
Classe IV ( Calcio- antagonisti ) [ -> ): deprime la capacit à contrattile del miodar-
dio, rallenta la velocit à di conduzione e aumenta il periodo refrattario effettivo
a livello del nodo atrio -ventricolare, interrompe i rientri sostenuti dalla risposta
lenta. Indicazioni: tachicardie sopraventricolari ( controindicato in tachicardie
ventricolari, scompenso cardiaco congest ì zio, fibrillazione atriale con WPV).
Effetti Indesiderati: bradicardia , asistolia, blocco AV, prolungamento dell’inter-
vallo PR, ipotensione. Evitare nei neonati ( riferiti casi fatali per blocco cardiaco).
DOSE
OS: 2-7 mg/ kg/die, in 3 somministrazioni (max 480 mg)
EV: 0,1-0,2 ogni 20 min, per 2 volte (max 5-10 mg)
Isoptin
Compresse 40 e 80 mg
Fiale 2 mi 5 mg
430
s
Antiasmatici A
L A
N
ANTILEUCOTRiENI T
I
MONTELUKAST A
Antagonista recottorialc dei Icucotrieni. Indicazioni: profilassi e terapia cronica S
dell’asma ( terapia aggiuntiva in pazienti con asma persistente di lieve-modera-
ta entit à che non sono adeguatamente controllati con cortisonici per via inala-
M
tola e nei quali gli agonisti ( Vadrenergici a breve durata d’azione forniscono A
.
un controllo inadeguato dell ' asma) Effetti Indesiderati: cefalea, irritabilit à;
T
rash; disturbi gastrointestinali ( diarrea, nausea); congestione nasale, sinusite,
laringite, otalgia; aumento degli enzimi epatici . I
DOSE ( monosomministrazione, prima di andare a letto) C
6 mesi-5 anni: 4 mg/die
6-14 anni: 5 mg/die
I
> 14 anni: IO mg/ die
Lukasm Montegen Singulair
Bustine 4 mg ( non dissolvere in liquidi, ma in un cucchiaio di cibo
soffice , es. passato di mela, gelato)
Compresso masticabili 4 mg ( somministrare la sera, 1ora prima o 2
ore dopo il pasto)
Compresse masticabili 5 mg ( somministrare la sera, 1ora prima o 2
ore dopo il pasto)
Compresse rivestite 10 mg (assunte con o senza cibo) I
ZAFIRLUKAST
Antagonista recettoriale dei leucotrieni. Indicazioni: profilassi e terapia cronica 1
mosi, agranulocitosi. I
DOSE ( somministrare mattina e sera, 1ora prima o 2 ore dopo i pasti): '
5-11 anni: 10 mg x 2 volte /die
> 12 anni: 20 mg x 2 volte /die
Accolelt Zafirst
Compresse 20 e 40 mg
r . ,v
-*
! * il -*3 . BRONCODILATATORI
Anticolinergici
IPRATROPIO BROMURO
Anticolinergico inalatorio ad azione broncodilatatrice più potente rispetto all' a-
tropina. Inizio d ’effetto 1-3 min dopo la somministrazione; durata d ’azione 4 -6
ore. Indicazioni: accesso asmatico acuto ( usare in associazione con un (i2 sti-
molante, es. salbutamolo, se con quest ’ultimo non si è ottenuto l'effetto desi-
.
derato) Effetti Indesiderati: sonnolenza , aritmie cardiache ( rare e reversibili),
Irritazione delle vie aeree, secchezza delle fauci, ritenzione urinaria.
DOSE
• Aerosol: 125-250 pg ( 2-4 anni); 250-500 pg (> 4 anni)
segue
431
A ANT1ASMAT1CI
N
T -> IPRATROPIO BROMURO
I Atem
Soluzione per aerosol: contenitori monodose 2 ml (1 mi = 250 pg)
A Breva ( ipratropio bromuro + salbutamolo )
S Soluzione per aerosol e per os ( 1 gt = 0 ,05 mi = 37 ,5 pg ipratro-
M pio + 187 ,5 pg salbutamolo ):
A - aerosol: 2- 4 gtt + 2 mi soluzione fisiologica x 3 volte / die
- os: (diluire con acqua semplice o zuccherata ):
T Lattanti da 1 a 3 mesi: 1-3 gocce 2- 3 volte al giorno
I Lattanti da 3 a 12 mesi : 2- 4 gocce 2-3 volte al giorno
C Bambini da 1 a 3 anni: 3- 5 gocce 2-3 volte al giorno
Bambini da 3 a 6 anni: 4 - 6 gocce 2-3 volte al giorno
I Bambini da 6 a 12 anni: 5-7 gocce 2- 3 volte al giorno
FEN0TER0L0
Per inalazione : inizio effetto dopo 5-6 min, durata d’azione 5-6 ore; per OS ( as-
sorbimento incompleto) picco dopo 2 ore. Indicazioni, effetti Indesiderati: v .
Salbutamolo .
DOSE ( > 6 anni )
• Aerosol: 50-150 pg/ kg ( max 4 mg) x 3-4 volte /die
• Spray: 200-400 pg (1-2 spruzzi) x 3- 4 volte / die
• OS: 0,1-0, 5 mg/ kg x 3-4 volte/die
Dosberotec
Soluzione per aerosol (1 mi = 20 gtt = 1 mg): 25-50 gtt x 3 vol-
te/die
Spray « 100 » (1 spruzzo = 100 pg): « 200» (1 spruzzo = 200 pg)
Sciroppo (1 mi = 0, 5 mg; misurino tarato a 2 , 5-5-10 mi )
SALBUTAMOLO
Per inalazione: inizio d'azione dopo 2-3 min, picco dopo 30-60 min, durata 4-6
ore; per OS: inizio dopo 15-30 min, picco dopo 30-60 min , durata 4-6 ore .
Indicazioni: crisi asmatica , bronchiti con componente broncospastica. Effetti
Indesiderati (dose-dipendenti): tremori, tachicardia, aritmie, ipertensione, cefa-
lea, vertigini, agitazione, crampi muscolari.
432
ANTIASMATICI A
N
DOSE T
• Aerosol: 150 pg/kg ( max 5 mg) x 3-4 volte/ die I
• Spray: 200-400 pg ( 2-4 spruzzi) x 4-6 volte/ die
• OS: 0,1mg/kg/ c/ose x 3-4 volte/ die A
• EV infusione continua (in ambiente ospedaliero ): 0,1 pg/ kg/min, S
fino a 2 pg/ kg/ min
Broncovaleas
M
Soluzione per aerosol (1gt = 250 pg) A
Spray (1 spruzzo = 100 pg) T
Sciroppo (1 mi = 0,4 mg; misurino con tacche 2,5- 5 -10 mi)
I
Ventmax
Polvere per inalazione (ogni erogazione = 200 pg)
C
Soluzione da nebulizzare (contenitori monodose 2,5 / 2 mi) I
Ventolin
Spray {1 spruzzo = 100 pg)
Polvere per inalazione (1 dose = 200 pg)
Sciroppo (1mi = 0,24 mg)
Fiale im, ev 5 mi 100 pg e 1 mi 500 pg
TERBUTALINA
.
Per Inalazione: inizio d'azione dopo 5-30 min; durata 3 6 ore Indicazioni, ef-
fetti indesiderati: v. Salbutamolo.
DOSE
6 anni: 0,5 mg/ dose ( per inalazione)
Bricanyl
Turbohaler 0,5 mg / dose
SALIVIETEROLO
Inizio d’azione dopo 10-12 minuti dalla somministrazione; durata d’effetto al-
-
meno 12 ore. Indicazioni: farmaco antiasmatico di fondo » per il controllo del-
l' asma persistente ( attacchi frequenti, necessità di ricorrere ai P2 stimolanti
più di 3 volte / settimana, sintomatologia notturna, broncospasmo anche dopo
sforzi lievi); utile per la gestione dell’asma notturno e nell ’asma da sforzo .
Non indicato per l’attacco asmatico acuto. Effetti Indesiderati: tachicardia,
palpitazioni, aritmie; cefalea, tremori, crampi muscolari; tosse, irritazione delle
vie aeree.
segue ->
433
A ANI!ASMATICI
N
T -
> SALMETEROLO
I DOSE
A • Spray: 50 pg x 2 volte/dic
• Polvere inalatorla: 50 pg x 2 volte/ die
S Arlal Salmetcdur Sercvent
M Spray (1spruzzo = 25 pg)
A Diskus (inalatore multidosc di polvere: 1 dose = 50 pg)
T
I Teofillinici ( xantine )
C AMINOFILUNA ( TEOFìLUNA- ETILENDIAMINA )
I Sale idrosolubile della teofillina (85%) con etilendiamina, utilizzabile anche per
via endovenosa. Indicazioni: asma acuto grave (paziente ricoverato), quando
la terapia convenzionale ( (Vagonisti inalatori, cortisonici ) non si è dimostrata
risolutiva. Effetti Indesiderati: cefalea, disturbi gastrici ( nausea, vomito), se-
gni di eccitazione. Effetti tossici dose dipendenti possono comparire dopo i 20
pg/ml; le più gravi complicazioni ( tachicardia, aritmie, convulsioni, morte sono
stati osservati sopra i 35 pg/ml. Interazioni: aumentano i livelli plasmatici ci-
metidina, macrolidi, ciprofloxacina, allopurinolo, interferone alfa, metotrexato,
propranololo, contraccettivi orali; li riducono fenobarbital, fenitoina, carbama-
zepina, rifampicina.
DOSE
EV : 6- 7 mg/ kg/ c/ose bolo in 20-30 min; successivamente 0,7-1 mg/
kg/ ora ( < 12 anni) ; 0,5 mg/kg/ ora (> 12 anni)
Aminomat nTefamin
Fiale ev 10 mi 240 mg
434
APLASMATICI A
N
Respicur T
Capsule 200-300 e 400 mg I
Thoo - dur
Compresse 200 e 300 mg
A
S
M
L CORTISONICI
A
Cortisonici sistemici: vedi pag. 546
Cortisonici topici inalatori: vedi pag. 549
T
I
CROMONI C
Vedi pag. 552
I
FARMACI ADDIZIONALI
CHETOTIFENE
Vedi: Antistaminici •
OMALIZUMAB
Vedi: Diofarmaci
435
A
Antibiotici antibatterici
J
N
T CLASSIFICAZIONE
I BETALATTAMICI AMINOGUCOSIDI
B Penicilline Amikacina
I • Sensibili alle betolattamasi
Penicillina G potassica
Gentamicina
Netilmicina
0 Penicillina benzatina Paromomicina
T • Resistenti alle betalattamasi
Spectinomicina ( aminoclclitolo )
Streptomicina
I Oxacillina Tobramicina
C • Ad ampio spettro
Amoxicillina
CHINOLONI
I Ampicillina Ciprofloxacina
Bacampicillina Ofloxacina
•
A Mezloclllina FENICOLI
N Piperacillina Cloramfcnicolo
T Ccfnlosporlne Tiamfenicolo
I • la generazione GLICOPEPTIDI
Cefadroxil Teicoplanina
Cefalexina Vancomicina
Cefalotina
Ccfazolina
—
LINCOSAMIDI
Clindamicina
• 2* generazione Lincomicina
I
Cefaclor
Cefamandoio
—
MACROLIDI
C Cefonlcid A7itromlcina
I Cefox ì tina Claritromicina
Cefprozil Eritromicina
Cefuroxima Josamlcina
Cefuroxima axetile Miocamicina
• 3' generazione Rokitamicina
Cef ìxima Roxitromicina
Cefodizima Spiramicina
Cefoperazone NITROFURANI
Cefopodoxima
Cefotaxima Nitrofurantoina
Ceftazidima RIFAMICINE
Ceftibuten Rifamicina SV
Ceftizoxima Rifampicina
Ceftriaxone Rifaximina
• 4’- generazione SULFAMIDICI E ASSOCIAZIONI
Cefepima
Cotrimossazolo
Carbapencml Sulfadiazina
Imipenem
Meropenem TETRACICLINE
Monobattnml Doxiciclina
Aztreonam Minociclina
Tetraciclina
Inibitori della betalattamasi
Acido clavulanico VARI
(+ amoxicillina o ticarcillina) Clofoctolo
Sulbactam {+ ampicillina) Fosfomicina trometamolo
Tazobactam (+ piperacillina) Metronidazolo
436
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
Stfcucb bMG - to$L > N
y <k* U» uWO. /dtf. AMIKACINA
- T
Antibiotico semisintetico, derivato dalla kanamicina A, appartenente alla fami - I
glia degli aminoglicosidi ( 3’' generazione ). Ha la peculiare caratteristica di es
sere resistente ad enzimi che inattivano gli altri farmaci della famiglia, per cui B
molti microrganismi resistenti a questi ( compreso Pseudomonas ) , sono sensi- I
bili all’amikacina. Spettro d ’azione: discretamente ampio, comprendente eoe
chi Gram positivi ( specie stafilococchi ); batteri Gram negativi ( quasi tutte lo En 0
.
terobatteriacee specie Enterobactor , Klebsiella, Serratia, Proteus indolo posi- T
.
tivi Pseudomonas ) ,- Nocardia , Mycobacterium tubercolos ìs e alcuni micobat -
I
.
teri atipici Indicazioni: principale impiego nel trattamento delle infezioni da
.
Gram-negativi resistenti agli altri aminoglicosidi specialmente in infezioni ospe- C
daliere e / o nell’ospite immunocompromesso. Effetti indesiderati: nefrotossicit à
.
( inferiore a quella della gentamlclna pressoché pari a quella della neomicina ) ,
I
ototossicit à ( analoga a quella di gentamicina e tobramicino sulla componente
vestibolare, molto più marcata su quella cocleare ), blocchi neuromuscolari, A
esantemi di vario tipo. N
DOSE (IM, EV ):
T
. I
• Neonato: v. tabella 156, pag 465 B
• Et à successive: 15-22,5 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni A
BB - K 8 n Plorami T
Fiala 2 mi 100 250 500 mg T
E
AM0X1CILLINA
Penicillina semisintetica. Spettro d ’azlono: molto più ampio di quello della pe -
nicillina G. È attiva su quasi tutti i microrganismi sensibili alla penicillina G, e C
inoltre su Enterococco, Listeria, Haemophilus influenzae , Proteus mirabllis , E . I i
.
I
1
coli Salmonella. Indicazioni: faringotonslllite streptococcica, otiti medie, sinu |
siti, infezioni delle vie respiratorie, infezioni urinarie, alcune salmonellosi (non i
«I
indicata nelle shigellosi). Effottl indesiderati: vomito, diarrea; rash; leucope
nia; nefrite interstiziale (rara).
DOSE
OS: 50 80 mg/ kg/die, in 2-3 somministrazioni
Vclamox
Granulare per sospensione ( 37,5 mg/ml; cucchiaino-misurino 5 mi
= 250 mg, con tacca a 2,5 mi):
< 2 anni: 1 cucchiaino ogni 12 ore
2-6 anni: 1e 1/ 2 cucchiaino ogni 12 ore
> 6 anni: 2 cucchiaini ogni 12 ore
Capsule 500 mg
Compresse dispersigli 1g
Zlmox
Gocce (100 mg/ml = 20 gtt; contagocce tarato a 1/ 2 ml e 1mi):
lattante: 1/ 2 mi ( 50 mg) / kg/ die, in 3 somministrazioni
Sospensione ( 50 mg/ml; misurino tarato a 2,5-3-5-10-15 mi):
< 2 anni: 2,5 mi (125 mg) ogni 8 ore
2-10 anni: 5 mi ( 250 mg) ogni 8 ore
> 10 anni: 10 mi ( 500 mg) ogni 8 ore
Capsule 500 mg
Compresse solubili e masticabili 500 mg e 1g
Compresse 1g
437
fosca f t t f t 'CX
~ - ' j tfO
M?
^ *” '
( 4Ù <2 - doti UtflVT 2 ,1 c 1
/
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI *
- -TCUfit^
/ v /À u-
• I(
N Ì\t 3 < c ot 4 A\ r c
* f 1
Et à Peso Dose
2 anni-6 anni 13-21 kg 1bustina ogni 12 ore
7 anni-12 anni 22-40 kg 2 bustine ogni 12 ore
AMPICILLINA
Penicillina semisintetica. Spettro d' azione: molto più ampio di quello della pe-
.
nicillina G È attiva su quasi tutti i microrganismi sensibili alla penicillina G, e
438
.
inoltre su Enterococco, Listeria, H influenzae, Proteus mlrabilis , E. coli , Salmo-
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N
nella, Shigella. Indicazioni: otiti medie, sinusiti, infezioni delle vie respiratorie,
urinarie e dell’apparato gastroenterico da germi sensibili, alcune salmonellosi,
T
.
meningite da listeria meningite da H . influenzae , sepsi, endocarditi. Effetti in-
[
desiderati: reazioni anafilattiche, rash, dolori addominali, vomito, diarrea, alte-
razioni epatiche ( transitorio aumento delle transaminasi) . B
DOSE
I
• Neonato ( EV, IM ): tabella 156, pag. 465 0
• Età successive ( IM, EV, OS): 50-400 mg/ kg/die in 2-3 somministra- T
zioni I
Amputai
Gocce (100 mg/ml; pipetta tarata a 1/ 2 e 1 ml): 1 ml / kg/ die, in 3
C
somministrazioni I
Sospensione ( 50 mg/ml: misurino tarato a 2,5 -5-10 mi)
Capsule 500 mg A
Flacone iniettabile 500 mg + f solv 2,5 mi N
Flacone iniettabile 1 g + f solv 4 mi T
I
AMPIC1LLINA + SULBACTAM B
A
Preparato associato iniettabile di ampicillina con sulbactam ( inibitore delle be- T
.
ta-lattamasi) Spettro d ’azione: ceppi aminopenicillina- sensibili e resistenti ( su T
base enzimatica) di H . influenzae, N . gonorrheae , M. catarrhalis , E. coli , Kleb-
siella, Proteus , di vari anaerobi, streptococchi, enterococchi , S. aureus e S. epi
E
clermidis. Indicazioni: le stesse deH ’ampicillina [ -> ], ma estese alle infezioni R
causate da germi ad essa resistenti, in quanto produttori di beta lattamasi. I
Effetti Indesiderati: v. Ampicillina. C
I
DOSE
IM, EV: 150 mg/kg/die, in 2-4 somministrazioni
Bethacil Loricln Unasyn
Flacone 500 mg + 250 mg + f 1,6 mi solv
Flacone 1g + 500 mg + f 3,2 mi solv
Flacone 2 g + 1 g + f solv
AZITROMICINA
Antibiotico macrolidico a 15 atomi , caratterizzato da lunga emivita ( 20 ore nel
siero e 70 nei tessuti). Spettro d'azione: quello classico dei macrolidi [ — > Eri-
tromicina ] ma con attivit à più spiccata nei confronti di Branhamclla catarrha-
lis , Neisseria , Campylobacter , Enterobacteriaceae , H. ducrey. Indicazioni: infe-
zioni delle alte e basse vie respiratorie; infezioni da Lcgionelle, Clamidie, Mico-
plasmi ; pertosse, difterite; malattie a trasmissione sessuale trattate con mono-
dose. Effetti indesiderati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, dolori addominali.
DOSE
10 mg/ kg/ die , in unica somministrazione giornaliera ( preferibilmen-
te dopo assunzione di cibo), per 3-5 giorni consecutivi
Azltrocln n Rlbotrex nTrozoelna n Zitromax
Sospensione ( 40 mg/ml : annesso contagocce graduato in mg e mi
di farmaco e kg di peso del bambino, e cucchiaino misurino a
doppio corpo, formato da una vaschetta piccola = 200 mg e da
una vaschetta grande = 400 mg (con tacca a 300 mg):
< 15 kg: utilizzare l’apposito contagocce , secondo il peso
15-25 kg: cucchiaino piccolo pieno ( 200 mg)
segue -> 439
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T -> AZITROMICINA
CEFACLOR
Cefalosporina semisintetica orale di 2J generazione. Spettro d’azione: discre
tamente ampio; in particolare ò attiva su cocchi e bacilli Gram positivi ( inclusi
stafilococchi produttori di beta-lattamasi) e alcuni cocchi e bacilli Gram negati-
.
vi ( specie Neisseria , E coli , Proteus mirabilis e soprattutto H . influenzae e M .
catarrhalis ). Indicazioni: infezioni dell ' apparato respiratorio ( polmoniti, bron-
.
chiti tonsilliti), otite media, infezioni urinarie, infezioni della pelle e dei tessuti
molli, sinusiti. Effetti indesiderati: nausea, vomito, diarrea , dolori addominali;
neutropenia; transitorio aumento delle transaminasi; segnalata recentemente
nei bambini maggior frequenza di reazioni allergiche (orticaria, angioedema,
shock anafilattico) ( AIFA).
DOSE
OS: 20- 40 mg/ kg/ die, in 3 somministrazioni (nell’otite media e nelle
faringiti è possibile la somministrazione in dosi frazionate ogni 12 ore)
Panacef
Gocce (1gt = 2, 5 mg):
8 gocce ( 20 mg) / kg/ die, in 3 somministrazioni
Sospensione ( 50 mg/ ml); sono annessi:
siringa con tacche a 50-100-150-200-250 mg
misurino con tacche a 100-200-300-400-500 mg
440
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N
• Schema posologico per dose giornaliera di 40 mg/kg: T
Dose unitaria ogni 8 ore:
fino a 8 kg (siringa): 100 mg ( 2 mi )
I
8-16 kg ( siringa o misurino): 200 mg ( 4 mi) B
16-21 kg ( siringa o misurino): 250 mg ( 5 mi)
300 mg (6 mi )
I
> 21 kg ( misurino):
Dose unitaria ogni 12 ore ( otite , faringiti ):
0
fino a 8 kg ( siringa ): 150 mg ( 3 mi ) T
8-16 kg (misurino):
16-21 kg (misurino):
300 mg ( 6 mi )
400 mg (8 mi )
I
> 21 kg ( misurino): 500 mg (10 mi ) C
• Schema posologico per dose giornaliera di 20 mg/kg: met à I
dei valori sopra riportati
Bustine 375 mg A
Capsule 500 mg N
Compresse « RM » 750 mg T
I
CEFADROXIl B
A
Cefalosporina orale di la generazione. Spettro d' azione, Indicazioni, effetti In-
.
desiderati: v Cefalexina.
T
T
DOSE E
OS: 30-50 mg/kg/ die, in 2 somministrazioni R
Cefadril c Oradroxil I
Sospensione ( misurino 125 e 250 mg) C
Compresse 1g I
CEFALEXINA
Cefalosporina semisintetica orale di 1° generazione, parzialmente resistente
alle beta- lattamasi . Spettro d ' azione: cocchi e bacilli Gram-positivi ( inclusi sta-
filococchi produttori di beta-lattamasi); alcuni Gram-negativi (in particolare Neis-
seria, Proteus , E . coli). Indicazioni: infezioni respiratorie delle alte e basse vie ,
delle vie urinarie, della cute e tessuti molli, da germi sensibili. Effetti Indesi-
derati: nausea , vomito, diarrea, dolori addominali, neutropenia, transitori au-
menti delle transaminasi ,
DOSE
OS: 25 -50 mg/kg/ die, in 4 somministrazioni .
Ceporex
Capsule 500 mg
Compresse 1g
Kcforal
Gocce (100 mg/ml; contagocce tarato a 25 e 50 mg)
Sospensione ( 50 mg/ml; misurino con tacche a 100-200-250-300-
400-500 mg)
Compresse 500 mg e 1g
CEFALOFINA
Cefalosporina parenterale di la generazione. Spettro d’azione: discretamente
ampio; comprende cocchi e bacilli Gram-positivi ( anche produttori di beta-latta-
segue ->
441
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T -> CEFALOTINA
I .
masi ) , cocchi e bacilli Gram-negativi ( in particolare Proteus , E coli , Neisseria ).
Indicazioni: infezioni respiratorie, genitourinarie, cutanee e dei tessuti molli da
B germi sensibili. Effetti Indesiderati: neutropenia, potenziale ncfrotossicit à.
I DOSE
0 IM , EV : 80-150 mg/ kg/ die, in 4 somministrazioni
T Cefalotina Biopharma
I Flacone 1g + f solv 4 mi
C CEFAMANDOLO
I Cefalosporina parenterale di 2J generazione. Spettro d 'azione: ampio, com-
prendente cocchi e bacilli Gram -positivi e molti cocchi e bacilli Gram-negativi
A
N .
{ Haemophilus , Enterobacter , Klebsiella , E. coli , Proteus ) Indicazioni: infezioni
respiratorie, urinarie, della cute e dei tessuti molli, da germi sensibili. Effetti
T indesiderati: reazioni allergiche, neutropenia, ipoprotrombinemia, transitorio
I aumento delle transaminasi, tromboflebiti in corso di somministrazione ev .
B DOSE
A IM, EV: 50-150 mg/ kg/ die, in 4-6 somministrazioni
T
T Cefam n Mancef
E Flacone im 500 mg + f solv 2 mi
R Flacone im 1g + f solv 4 mi
I Flacone cv 2 g
C
I CEFAZOLINA
Cefalosporina parenterale di 1" generazione. Spettro d’azione: sovrapponibile
a quello della cefalotina (-> ], ma con maggiore attivit à verso E. colie Klebsiella
e minore resistenza alle bcta-lattamasi stafilococciche. Indicazioni: infezioni
respiratorie , urinarie , biliari, della cute e dei tessuti molli, da germi sensibili.
Effetti Indesiderati: reazioni allergiche, neutropenia, transitori aumenti delle
transaminasi e dello fosfatasi alcalina.
DOSE (IM, EV)
• Neonato ; v. tabella 156, pag. 465
• Et à successive: 25-100 mg/kg/die, in 3 somministrazioni
Cefamezin
Flacone im 250 e 500 mg + f solv 2 ml; 1g + f solv 4 mi
Flacone ev 1g + f solv 10 mi
CEFEPIMA
Cefalosporina parenterale di 4 “ generazione. Spettro d ' azione: molto ampio,
comprendente cocchi Gram -positivi ( compresi stafilococchi produttori di beta-
lattamasi) e cocchi e bacilli Gram -negativi ( specie Neisseria , Proteus, Scrratic ,
Enterobacter , Cilrobacter , Providencia, Klebsiella, H. influenzae, Acinobacter e
in particolare Pseudomonas ). Indicazioni: infezioni respiratorie , urinarie, cuta -
.
nee osteoarticolari, setticemiche, specie se sostenute da batteri Gram-negati-
vi, anche se difficili, sensibili. Effetti Indesiderati: reazioni allergiche, diarrea
o stipsi, vomito, nausea .
DOSE
IM, EV: 100- 200 mg/ kg/die, in 3-4 somministrazioni
442 Cepimex Maxipimc
Flacone im, ev 500 mg e 1g
1
\>
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A l
N
CEFI XIMA T
Cefalosporina di 3 a generazione, attiva per via orale. Spettro d ’azione: com- I
prendente cocchi e bacilli Gram positivi ( esclusi stafilococchi) e vari cocchi e
bacilli Gram-negativi ( specie Neisseria, E. coli , Proteus , Moraxella ). Sono inve-
B
ce resistenti: Pseudomonas , Listeria, Bacteroides fragilis e Clostridium. Indi- I
cazioni: infezioni delle alte e basse vie respiratorie e infezioni urinarie, soste- 0
nute da streptococchi, clostridi, enterobatteriacee. Effetti indesiderati: diar-
rea, nausea, vomito; neutropenia, trombocitopenia; aumento transitorio delle T
transaminasi, della fosfatasi alcalina, della bilirubina totale. I
DOSE C
OS: 8 mg/ kg/ die, in 1-2 somministrazioni
I
Ccflxoral n Suprax n Uniximc
Compresse 400 mg e compresse dispersióni 400 mg A
*t
I
CEF0D1ZIMA
Derivato sintetico del cefotaxima ( cefalosporina di 3’ generazione ). Spettro
d’azione, Indicazioni, effetti Indesiderati: v. Cefotaxima.
DOSE
IM, EV: 50-100 mg / kg/ die, in 1-2 somministrazioni
D ì ezlmeModlvid nTimecef
Flacone 1g/ 4 mi e 2 g/10 mi
CEFONICID
Cefalosporina parenterale di 2“ generazione, long-acting. Spettro d’azione:
ampio, comprendente cocchi e bacilli Gram positivi e molti cocchi e bacilli
Gram-negativi ( specie Neisseria , Klebsiella, H. influenzae, Proteus indolo-positi-
vi, Enterobacter , Serratia ). Indicazioni: infezioni respiratorie, urinarie, della cu-
te , dei tessuti molli, delle ossa, da germi sensibili. Effetti indesiderati: reazio-
.
ni allergiche, neutropenia, aumento delle transaminasi tromboflebite se som-
ministrata ev.
DOSE
IM, EV : 50 mg/ kg/die, in unica somministrazione
segue ->
443
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T CEFONICID
I Cefodle n Chefir
Flacone im 500 mg + siringa-solv 2 mi
B Flacone im 1 g + siringa- solv 2 ,5 mi
I peso corporeo < 5 kg: 250 mg, in unica somministrazione /die
0 peso corporeo 10 kg: 500 mg, in unica somministrazione / die
peso corporeo 15 kg: 750 mg, in unica somministrazione / die
T peso corporeo > 20 kg: 1000 mg, in unica somministrazione / die
I Flacone ev 1 g + siringa- solv 2,5 mi
C
CEFOPERAZONE
I Cefalosporina parenterale di 3* generazione. Spettro d'azione: sovrapponibile
a quello della cefotaxirna [ -> ] rispetto alla quale è molto più attiva su
A Pseudomonas. Indicazioni: infezioni localizzate o sistemiche, meningiti, sepsi
N da germi sensibili { soprattutto Pseudomonas ). Effetti Indesiderati: reazioni al -
T lergiche, ipoprotrombinemia, diarrea, vomito, aumento delle transaminasi,
I tromboflebiti per somministrazione ev .
B
A DOSE
T IM, EV: 100-150 mg/kg/die , in 2-3 somministrazioni
T Bloperazone Dardum Faracef
E Flacone 1 g + f solv
R
I CEFOTAXIMA
C Cefalosporina parenterale di 3" generazione. Spettro d ’azione: molto ampio
I comprendente cocchi e bacilli Gram -positivi ( inclusi stafilococchi produttori di
beta-lattamasi ) e cocchi e bacilli Gram-negativi { specie Neisseria , Entcrobacte-
riacee, Serratia, Klebsiella, Proteus , Haemophilus ); discreta attivit à su alcuni
ceppi di Pseudomonas. Indicazioni: infezioni respiratorie, urinarie, cutanee,
ossee, meningee , setticemiche, specie se sostenute da Gram-negativi sensibi-
li, resistenti ad altri antibiotici. Effetti indesiderati: reazioni allergiche, neutro-
penia, aumento delle transaminasi, flebite per iniezione ev .
D0SE ( IM , EV )
• Neonato: v. tabella 156 , pag. 465
• Et à successive:
- infezioni lievi o moderate: 75-100 mg/ kg/ die, in 3-4 somministra-
zioni
- infezioni gravi: 150- 300 mg/ kg/die, in 3- 4 somministrazioni
- meningite batterica: 200 mg/ kg/ die , in 3- 4 somministrazioni
Claforan Zariviz
Flacone im , ev 250 e 500 mg + f solv 2 mi
Flacone im , ev 1 g + f solv 4 mi
Flacone im 1 g + f solv lidocaina 1% 4 mi
Flacone ev 2 g + f solv 10 mi
Flacone ev infusione 2 g
CEF0XIT1NA
Cefalosporina parenterale di 2a generazione. Spettro d ' azione: ampio, com-
prendente cocchi e bacilli Gram-positivi, cocchi e bacilli Gram negativi ( tranne
.
Pseudomonas ) , anaerobi Gram-positivi e Gram-negativi Indicazioni: infezioni
da anaerobi e da Gram-negativi pelviche, peritoneali e dell’apparato digerente .
444 Effetti indesiderati: neutropenia, aumento delle transaminasi .
I
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A I
:
N
DOSE
IM, EV: 80-160 mg/ kg/ die , in 3-4 somministrazioni
T
I
: (
Mefoxin :
Flacone im 1g + f solv 2 mi B
Flacone ev 1g + f solv 10 mi I !
Flacone ev 2 g + f solv 20 mi
0
CEFP0D0X1MA PROXETIL
T
Cefalosporina orale di 3a generazione. Spettro d ' azione: ampio, su batteri
I
Gram-positivi ( Streptococchi , Propionibacterium acnes , Corynebactcrium diph- C
theriae ) e Gram negativi ( H. influenzae , M. catarrhalis , Neisseria, E. coli , Kleb- I
siella , Proteus mirabilis , Salmonella , Shigella, Pasteurella , Providencia) . Indi-
cazioni: otiti medie, tonsilliti (specie recidivanti), sinusiti, infezioni delle basse
vie respiratorie . Effottl Indesiderati: disturbi gastrointestinali; rash; raramente A
alterazioni ematologiche e degli enzimi epatici . N
T
DOSE I
OS: 10 mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni B
Cefodox Orelox Otreon A
Sospensione ( 40 mg/ 5 mi; misurino con tacche corrispondenti al T
peso del bambino e alla dose da somministrare ogni 12 ore) T >- 3
v
C»%» 3
- I
Compresse 100 mg E »
•<»•f* *
•
-
* *
R rl *V
y *
CEFPROZIL I »
C ci >
Cefalosporina orale di 2* generazione. Spettro d’azlono: Pneumococco, Sf ì[
Streptococchi, Klebsiella , Gonococco, C. coli , Proteus mirabilis , Branhamella,
I ai
*
.
H. Influenzae Salmonella, Shigella, Staphylococcus aureus. Indicazioni: infe
ir - I*
•
.
zioni delle vie aeree superiori e inferiori, infezioni della cute e annessi, infezio g '
f
.
ni non complicate delle vie urinarie Effetti indesiderati: disturbi gastrointesti-
nali, vertigini, alterazioni enzimi epatici.
DOSE
> 6 mesi: 15-30 mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni
Cronocef Procef Rozicel
Sospensione 5% (cucchiaino dosatore con tacche a 5 mi = 250 mg
e 2,5 mi = 125 mg)
Compresse 500 mg
CEFTAZID1MA
Cefalosporina parenterale di 3" generazione. Spettro d ' azione: batteri Gram-
negativi resistenti ad altri antibiotici, compreso Pseudomonas aeruginosa; bat -
.
teri Gram-positivi, inclusi Streptococcus pneumoniae Streptococcus pyogenes
e Staphilococcus aureus penicillinasi e non penicillinasi produttore. Indica-
zioni: gravi infezioni da batteri Gram-negativi, resistenti alle altre cefalospori-
ne. Effetti Indesiderati: reazioni allergiche, diarrea, neutropenia, trombocitosi.
DOSE (IM . EV )
.
• Neonato: v tabella 156, pag. 465
• Età successive: 75-200 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni
Glazidim Spectrum
Flacone im 250 mg + f solv 1 mi
segue ->
445
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T CEFTAZIDIMA
«
CEFTIZOXIMA
Cefalosporina parenterale di 3" generazione. Spettro d ’azione: simile a quello
del cefotaxime [ -> ], ma minore attivit à su S. aureus , Pseudomonas , Entero -
bacter , Proteus. Indicazioni: infezioni respiratorie, genitourinarie, cutanee, os-
see, endoaddominali , setticemiche, specie se sostenute da Gram negativi re-
sistenti ad altri antibiotici. Effetti indesiderati: reazioni allergiche, neutrope-
nia, aumento delle transaminasi c della fosfatasi alcalina .
DOSE
IM, EV: 30 -150 mg/ kg/ die, in 3 somministrazioni
Eposerin
Flacone im 500 mg + f solv 2 mi (con lidocaina cl 0,5%) .
Flacone im 1g + f solv 4 mi (con lidocaina cl 0, 5%) .
Flacone ev 1g + f solv 10 mi ( acqua per prep iniett )
Flacone ev 2 g
CEFTRIAXONE
Cefalosporina parenterale di 38 generazione, ad ampio spettro, resistente alla
maggior parte delle beta-lattamasi sia dei Gram-positivi che dei Gram-negativi.
Ha un ' emivita piasmatica molto lunga, dì circa 8 ore (cefalosporina ultra-long-
acting ) , con livelli ematici ancora discreti dopo 24 ore dalla somministrazione.
Presenta un legame farmaco proteico molto elevato e una buona distribuzione
tissutaje; supera la barriera emato-liquorale, sia a meningi integre che soprat-
tutto a meningi infiammate. Spettro d ' azione: molto ampio, essendo attivo su
molti microrganismi Grarn-positivi ( stafilococchi, streptococchi, pneumococchi ,
ma non enterococchi) e su molti cocchi e bacilli Gram-negativi ( specie Neis-
446 seria, Klebsiella pneumoniae, Proteus indolo- positivi, Providencia, Serratia ,
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N
Entcrobactcr , H . influenzae , Yersinia, Arizona ) : discreta attivit à su alcuni ceppi T
di Bactcroidcs; scarsa attivit à su Pseudomonas . Indicazioni: infezioni respira-
.
torie urinarie, genitali, cutanee , ossee , meningee, endoaddominal ì, setticemi- I
che da germi sensibili. Effetti indesiderati: disturbi gastrointestinali ( diarrea, B
nausea, vomito, stomatite, glossite, raramente inspessimento della bile ): mo-
dificazioni ematologiche ( eosinofilia, leucopenia, granulocitopcnia, anemia, I
trombocitopenia ); reazioni cutanee (esantema, dermatite allergica, prurito, or- 0
ticaria, edema): raramente cefalea, vertigini, aumento delle transarninasi, oli-
guria , aumento della creatininemia sierica, micosi del tratto genitale, brividi, T
febbre, reazioni anafilattiche o anafilattoidi. I
DOSE ( IM, EV) C
• Neonato: v. tabella 156 pag. 465 I
• Bambino da 3 settimane a 12 anni:
- infezioni lievi o moderate: 50-75 mg/kg/die, in 1-2 somministrazioni A
- infezioni gravi: 80-100 mg/ kg/die, in 1-2 somministrazioni N
Oltre i 12 anni ( dose dell ' adulto): 1-2 g/ die, in 1-2 somministrazioni
T
Rocefin I
Flacone im 250 mg + f solv 2 mi ( con lidocaina 1%) B
Flacone im 500 mg + f solv 2 mi ( con lidocaina 1%) A
Flacone im 1g + f solv 3,5 mi (con lidocaina 1%) T
Flacone ev 1g + f solv 10 mi ( acqua distillata) T
Flacone ev 2 g (per infusione rapida) E
R
CEFUROXIMA I
Cefalosporina parenterale di 2* generazione, resistente alla beta -lattamasi . C
Diffonde bene nei liquidi e tessuti organici: è l' unica cefalosporina tra quelle I
di la e 2J generazione a passare la barriera emato-encefalica. Ha emivita pia-
smatica di 1, 2 ore; nel neonato l’emivita è di 5, 6 ore. Spettro d’azione: ca-
ratteristica essenziale del farmaco è la sua capacit à di resistenza alle beta-lat -
tamasi sia dei Gram positivi che dei Gram negativi: ciò favorisce uno spettro
d' azione molto ampio, comprendente Gram positivi (anche beta-lattamasi pro -
duttori) e molti Gram negativi { Klebsiella, Haemophilus , Proteus , Providcncia ,
.
Enterobacter , Neisseria , Yersinia ) Indicazioni: infezioni respiratorie, urinarie,
della cute e dei tessuti molli da germi sensibili. Effetti indesiderati: reazioni
allergiche, neutropenia, aumento delle transarninasi, reazioni flebitiche dopo
somministrazione ev.
DOSE ( IM, EV)
Infezioni lievi o moderate: 75-100 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni
Infezioni gravi: 100-150 mg/kg/ die, in 3 somministrazioni
Meningite batterica: 200240 mg/ kg/ die , in 3- 4 somministrazioni
Curoxim
Flacone im 250 mg + f solv 1mi
Flacone im 500 mg + f solv 2 mi
Flacone im 1g + f solv 4 mi
Curoxim vena 1
Flacone ev 1g + f solv 10 mi
Curoxim vena 2
Flacone ev 2 g
447
A Al BfOUCl ANTIBATTERICI
^ — — ~
Nff
T CEFUROXIMA AXETILE
,,
(ACETOSSEETiLCEfUROXiMA)
iji r M 1 1 1
-
*
i a
Cefalosporina orale di 2 generazione, profarmaco della cefuroxima Spettili .
C DOSE ( OS)
* Infezioni respiratorie: 10 mg / kg / dose , ogni 12 oro
* Otite, infezioni gravi; 15 mg/ kg/ riose, ogni 12 ore
fi Oraxlm nZInnat m Zoref
Bustine 250 mg
N
y Compresse 250 e 500 mg
I
Sospensorie 125 mg/ 5 mi e 250 mg/5 mi ( cucchiaino doso 5 mi)
B Dosaggio previsto per infezioni respiratorie: 10 mg/ kg per due som-
A ministrazioni /die
T Età m Dose singola M. cucchiaini
E ( mg) 125 mg/5 mi 250 mg/5 mi
R 3 mesi G mesi 6-7 60 70 ( x 2/die) V ? M mi)
1
C
1
G mesi 2 anni 742 70 120 { 2/die)
*
l
/?l ( 2,5 - 5 mi )
2 anni 6 anni 12-21 120-190 { 2/ dle) 14 2 ( 5 -7 , 5 ml)
> 6 anni > 21
*
250 ( x 2/ die ) 2 (10 mi)
| Vs- V. ( 2,5 - 3,75 mi)
1 ( 5 mi)
Dosaggio previsto per otite c infezioni gravi: 15 rng/kg per due som
ministrazioni /die
-
Et à ke N . cucchiaini
Dose singola
125 mg (mg)
/ 5 mi 250 mg/5 mi
3 mesi-6 mesi 6-7 90-105 (x 2/die) 7 1 (3,75 5 mi }
6 mesi- 2 anni 742 105 160 (x 2/die) 1-1 * 7a ( 5-7,5 mi) Vz-7 ( 2,5 3.75 mi)
2 ann ì-6 anni 12- 21 180250 (x 2/die) 1 Vf-2 ( 7,5-10 mf ) 7 l
*
- ( 3,75 5 mi) ^
> 6 anni
*
> 21 250 (x 2/dic) 2 (10 mi) 1 (5 mi)
CIPROFLOXACINA
Fluor oc hinoIone di 2* generazione, ad ampio spettro d’azione: Gram- positivi
( specie Stafilococchi ed Enterococchi), Gram-negativi ( specie Enterobatteri, P,
aeruginosa, Legionella, H. influenzae) , Clami d ìe, Mico pi asmi. La necessità di
ulteriori conferme della mancanza di effetti collaterali nel bambino ( segnalati
in animai! ma non nefl ' uomo) ne limita l’impiego in situazioni particolari: infe
zioni gravi da Gram-negativi muffitesistenti o da altri patogeni, come Pseudo-
-
monas o Mycobacterium. Lruso è ammesso daH'Arriertcan Academy of
Pediatrics nelle seguenti condizioni: infezioni urinarie da Pseudomonas aerugi-
nosa o altri batteri Gram -negativi multiresistenti; otite media cronica purulenta
o otite esterna maligna; osteomielite acuta o cranica da ft aeruginosa', fibrosi
cistica in bambini coionizzati da P. aeruginosa; infezioni da Mycobacterium
sensibili ai fluorochinoni; infezione gastrointestinale da Shigelie, S&lr$pneHe,
Vibrio choierae , Campylobacter jejuni, muItire sistenti; sepsi e meningite docu-
mentata attribuibili a ceppi con resistenza in vitro a farmaci di uso appropriato.
- 448 % I
MI
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N
>T
DOSE
OS: 20-30 mg/ kg/ die , in 2 somministrazioni (max 1, 5 g/die)
I V: 15 -20 mg/ kg/dìe, irr 2 somministrazioni
' :; I
Clprofloxadna Sandoz SJ |V -. "
B
Compresse 250- 500-750 mg
"
- .-
,1
" J
* I
,
Ciprofloxacin a Sandoz GMBH -
I'
jgj
e|
r
0
Flacone soluzione per infusione 100 mi 200 mg; 200 mi 400 mg T
Ciprofloxacins Kabl
Sacche soluzione per infusione 100 mi 200 mg; 200 mi 400 mg M--
I
Clproxliì
r
C
Sospensione 250 mg/ 5 mi (misurino 250 mg) I
SS5&S
Compresse 250- 500- 750 mg
Flacone ev 200400 mg A
n
T
CLARTTROMICIHA I
Antibiotico semisintetico, derivato dall ’erilromicina, appartenente alla famiglia B
ilei macrolidi. Spettro dazione: cocchi e bacilli Gram positivi (spècie Statilo A
.
cocchi Streptococchi, Pneumococchi, Ctostridi ); cocchi Grani-negativi (gono- T
cocchi ) ; alcuni batteri Gramo ogni ivi (H. influenzae, M . cathamtlis , fi, perfus T
sis , Legiènetlat Campylobacter )', Clamidie; Wicoplaaml; | f re8plasmi; M. evìum . E
M, leprae; Toxoplasma gondii, Indicazioni: tonsil lof ari agite streptococclca, oli
te media acuta; Infezioni del tratto respi/a torio inferiore; infezioni gravi della R
.
polle e dei tessuti molli; Infezioni da Micobafferl, escluso /Vf tubercotosis: in I
fezioni cerebrali da Toxoplasma In soggetti HIV positivi. Effetti Indesiderati: C
disturbi gastrointestinali , rash cutanei; cefalea, aumento transitorio delle tran I
laminasi, stornatile , glossite, alterazioni del gusto e dell'olfatto, colorazione
della lingua e dei denti ; meno frequentemente artralgie, mialgie, capogiri, In
, .
sonala parestesie, fpoglloemia, leucopenia trombocttopenta; per infusione
endovenosa dolorabilità locale, flebiti .
DOSE
OS: 15 mg/ kg/die, in 2 somministrazioni
EV : 4 8 mg/ kg/dic, in 2 somministrazioni
Klacld m Macfadln « Veclnm
Sospensione 125 mg/ 5 mi ( siringa dosatore con tacche corrispon-
denti al peso corporeo da 2 a 24 Kg)
JJir
Peso bambini mg
m due volte al di - r f .. .*
% ‘ - 4
i- r -
'
2 15 '
jl 1
i“
4 30
|
6 45
8 GO ~‘r '\
10 75 fr ,
12 90 Ir'
' "
- V
14 105 " r\
16 120
18 135 -V - '
T*
20 150 “
22 105 *** v *
24 180
segue
449
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N —
’.
T i
-> CLARITROMICINA
I Klacida Macladln Veclam
1
0 Peso bambini mg
T (kg) duo volte al dì
I 4
8
30
60
C 12 90
I 16
20
120
150
24 180
A 28 210
N 32 240
I
T - r 36 270
I 40 300
B 1
44 330 i y|
A 48 360
T
T Compresso 250 e 500 mg
E Compresse RM 500 mg
R Fiala ev 500 mg + f solv 10 mi
I
C CUN DAMICINA
1
Antibiotico scmisintet ì co, appartenente alla famiglia delle lincosarnldl. Spettro
{l’azione: Stafilococchi, Streptococchi, anaerobi ( compreso Bacteroides fra-
Toxoplasma , P. carimi, Plasmodium. Indicazioni; infezioni da Bacteroidos
( ascessi addominali e polmonari, infezioni dei tessuti molli, sepsi ) e da stafilo
cocchi muticillino resistenti, specie a localizzazione ossea e osteoart ìcolare.
-
Effetti Indesiderati: diarrea, colite pseudomembranosa, rash cutanei, granulo-
citopenia e piastrinopenia.
DOSE
* Neonato: v . tabella 156, pag. 465
• Et à successive:
OS: 10-20 mg/kg/die, in 3-4 somministrazioni
IM,EV : 15- 40 mg/ kg/ die, in 3-4 somministrazioni
Dalacln C
Capsule 150 e 300 mg
Fiala «fosfato » 4 mi 600 mg m
CL0F0CT0L0
Antibatterico di sintesi. Spettro d 'azione: germi Gram positivi Indicazioni: in
.
.
fazioni delle vie respiratorie superiori Effetti Indesiderati: non segnalati.
DOSE UH
*?r '
R: 20 40 mg/kg/ die, per almeno 5 giorni
Gramplus
Supposte lattanti 100 mg: 2-3 supposte /die, per almeno 5 giorni
Supposte bambini 200 mg: 2- 3 supposte / die , per afmeno 5 giorni
Supposte .adulti 750 mg: 2 supposte / die , per almeno 5 giorni
460
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N
C LORA IVIFEN ] COLO T
Antibiotico naturalo. Spettro d’azione: H. influenzae , N , meningitidis , pneumo- I
.
iocchi Saì mofìelle , E , coli, Scrratia, Shigclle, Entcrobactcr , Klebsiella, ricket
B
luto, dostridi , streptococchi, Staphilococcus aureus. Indicazioni; a causa della
basicità, in et à pediatrica non è efi prima scelta in alcuna forma morbosa, [
I flotti indesiderati: depressione midollare ( anemia ) reversibile dose e durata
dipendente, s ìndrome grigia del neonato (cianosi , distensione addominale,
0
thock); neurite ottica; ( raramente) anemia aplastica non reversibile, indipen- T
dente dalla dose *
I
HOSE C
* Neonato (controllare ogni 2 giorni; emocromo, piastrine, funzionali- 1
tfi epatica e renale): v. tabella 156, pag, 465
-
t Età successive (EV ) : 50 100 mg kg d ìe, in 4 somministrazioni
/ /
A
Cloramfenlcolo succinato sodico
Flacone 1 g + f soiv 10 mi
N
I
I
C0TRIM0SSAZ0L0 B
Combinazione precostIluita di due chemioterapici di sintesi; t/imetoprlm ( TMP) A
\ suitamelo ssazolo fSMZl, ad attivit à sinergica antibatterica e antiprotojoarfà . T
Spettro d’ azione: ampio, comprendente gemi Gram-positivi ( stafilococchi resi T
«lenti -
alla penichtlna e alla metfcllllna, streptococchi |iemontici, Str. yindans . t
motti ceppi di enlerococco, pneumococcol e Grami negativi [ f . coli , Klebsiella, R
Cltrùbactar, Enterobactcn Shigella, Salmonella, H . influenzae) , actlnomiceti ( No I
cardia astarùldes ), micobatteri ( Mycobacterium marinum ) , protozoi (Pnt'Lrmo- C
* j'Sfrs cannit , Isospora belìi , Toxoplasma gondii ) . Indicazioni principali: terapia
e profilassi dello Infezioni urinarie; terapia e profilassi della polmonite da I
Pneumocystis cariniT, terapì a di alcuno infezioni Intestinali (da Saf
.
monella typhi. E. coli ) Effetti Indesiderati; disturbi gastrointestinali, reazioni
...
^ trazione di totali:
E
^
.
"
effanemref )
“
* , -
cutanee, anemia maga lobi a Stic a ( in terapie prolungate associare la sommim
• isr
ì ter *
• Infezioni comuni { OS ) 24 48 mg/ kg/die in 2 dosi
'
* Profilassi infezioni urinarie (OS): 12 mg/ kg/ dose unico serale •44 ZO
* Pneumocystis cerini! terapia ( OS o EV ): 240 mg/ kg/die, in 4 som-
ministrazioni ; .rw
* Pneumocystis carlnii profilassi ( OS ): 48 mg kg
/ / die x 3 voi te / s etti *II*
mana, ir 3 giorni consecutivi Ut 3 - j- ì «
Bactrim
Sciroppo (misurino a doppio corpo: vaschetta piccola 1,25 mi ( = ^ *> b.
20 mg TMP + 100 mg SMZ) e vaschetta grande 5 mi {= 80 mg
TMP + 400 mg SMZ } con tacca a 2,5 mi):
8 sett 5 mesi: lmisurino p ìccolo (1, 25 mi) x 2 volte/ die
6 mesi - 5 anni: 1/ 2 misurino grande ( 2 ,5 mi) x 2 volte/die £
6-12 anni: 1 misurino grande ( 5 mf ) x 2 volte/dic
> 12 anni: 2 misurini grandi ( IO mi} x 2 vo ì te/dte
Compresse 160 mg TMP + 800 mg SMZ ):
(
> 12 anni: 1 compressa x 2 volte/die
Bactrim perfusione -
’t
Fiata 5 mi ( 80 mg TMP f 400 mg SMZ)
segue
fri
451
A ANTIBIOTIC! ANTIBATTERICI
N
T -> COTR1MOSSAZOLO
! Eutaprtm
B Sospensione pediatrica (misurino 5 mi = 40 mg TMP + 200 mg
SMZ; tacca a 2 , 5 mi):
I 2- 5 mesi: 1/ 2 misurino ( 2,5 mi) x 2 volte /die
0 6 mosi- 5 anni: 1 misurino ( 5 mi) x 2 voltc /dic
T 6-12 anni: 2 misurini ( 10 mi) x 2 volto /dle
Sospensione " forte * ( misurino 5 mi = 80 mg TMP + 400 mg SMZ;
I tacca a 2 ,5 mi ):
C > 12 anni : 2 misurini ( IO mi ) x 2 volte/die
Compresse pediatriche ( 20 mg TMP + 100 mg SMZ ):
1 6 mesi 5 anni: 2 compresse x 2 volte /die
.r
6 -12 anni: 4 compresse x 2 volte /die
A Compresse 80 mg TMP + 400 mg SMZ:
N > 12 anni : 2 compresse x 2 volte /die
T Compresse 160 mg TMP + 800 mg SMZ :
I > 12 anni: 1 compressa x 2 volte /die
B
A
T BOXICI CUNA
T Antibiotico semisintet ìco altamente liposolubile, appartenente alla famiglia
E Celle tetracicline . Spettro d ' azione: in passato molto ampio , comprendente
R Gram positivi , Grarn negativi anaerobi e microrganismi intracellulari; attualmen-
1 te ridotto a causa di numerose resistenze createsi da parte di svariati ceppi
C batterici. Risultano ancora sensibili m ìcoplasmi , spirochete , rickettsie , clami
die , qualche protozno ( Baiantidium coli , Dientamooba frngilis , alcuni ceppi di
J Plasmodium falciparum clorochino resistenti), qualche Gram negativo , tra cui
Brucctta spp. Indicazioni: limitate n poche selezionate patologie , quali brucel
losi ( in associazione a streptomicina o gentomicina). malattia di Lyme nello
stadio precoce , infezioni a trasmissione sessuale dell'adolescente ( per Pattivi
tà sulle clamidie , ma anche su Treponema spp. e Urcaplasma urealyticum ) ,
malaria da Plasmodium falciparum clorochino resistente , infezioni intestinali
da Balantidium coli o Dientamoeba fragtlis . Effetti fndesfderatl: offre a reazio-
ni comuni a soggetti di ogni et à ( disturbi gastrointestinali , epatotossic ì tà , ne
frotossicrtà, fotosensibilit à) comprendono effetti caratteristici dei pazienti dei
primi anni di vita ( sindrome delta fontanella ìpertesa, discolorazione dentaria
permanente , alterazioni delle cartilagini di coniugazione , con disturbi dell' ac-
crescimento) , che ne controindicano l' impiego prima degli 8 anni di et à.
DOSE
> 8 anni : 2-4 mg/kg/ die, in 1 2 somministrazioni
-
Bassarfo
Capsule 100 mg
ER 1TR0M1CINA
Antibiotico naturale , cnpostiplte della famiglia dei macrolidi. L* erifrom/c/na ba
se ù distrutta dal pH acido dello stomaco e devo pertanto essere sommfnl
strata in particolari preparazioni farmaceutiche gastroresistonli , solto forma di
sali o esteri che la proteggono dal pH stesso. Tra questi , l ’eritromicina etifsuc-
cinato è meno assorbita ma ha anche meno effetti lesivi sul fegato , al contra-
rio de \ ì ' eritromicina cstolato che d à livelli superiori ma è frequentemente asso-
ciata a lesioni colestatiche. Alcuni preparati (elilsuccinoto , lottobionato ) sono
v*v somministrabili per via parenterale . L 'emivita dell ’erilromicina va da 2 a 4 ore ,
rendendo necessaria la somministrazione quattro volte al giorno . Spettro d’a-
452
AHIÌBiOTlCr ANTIBATTERICI A
N
rione: cocchi e bacilli Gram-positlvl ( specie Stafilococchi, streptococchi, pneumo-
( occhi , dostridi ) a alcuni Gram-negativi { Neisseria, Brucella, Bordetella , Campy
T
lobacter,+ Legionella ) ] inoltre mi copiasmi { Mycoplasma pneumoniae ) , ore api a 1
smi, clamidie , rickettsio, spirochete Ha scarsa attivit à SuWHsemophUus. Indt -
.
cnzfonl: polmonite da Mycoplasma pneumoniae ] f iringotonsilliti e altre infezio-
B
ni da Streptococco frappo A; infezioni da Chlemydiae -, difterite; pertosse; info I
noni intestinali da Campylobacter, malattia dei legionari ; profilassi della m ilat
Ha reumatica ( soggetti allergici ulta penicillina ) c della pertosse. Effetti Endesk
. 0
dorati: gastralgia, nausea, vomito, diarrea: epatoiossicit à e ittero colestatico T
( cién l'est ciato di eri tr Ornici in ag tromboflebite se sommiIni stenta ev _ Iuterazioni:
'
* Fritromicina tattobionato:
Eritremie! ria lattob tonato
Flacone 500 mg + f so|y 10 mi
Flacone 1g + f solv 20 mi
segue
453
I
A ANTIBIOTICI ANTIBATTÈRICI
N
T -> FOSFOMICINATROMETAMOLO
I DOSE
OS; 2 g, jn unica dose , a stomaco vuoto , circa 2- 3 ore lontano dar
B pasti (preferibilmente alla sera dopo aver fatto vuotare lo vescica)
I Moniirll
*
0 Bustine •pediatrico * 2 g
T Bustine •adulti* 3 g
I GEMAMICINA
C Amtnoglicoside . Spcttru ri 'azione; Gram- positivi ( specie stafilococchi , mentre
I poco sensibili sono gii streptococchi ) e soprattutto bacilli Gram negativi ( £.
l
coli . Proteus , iìiebsteiia pneumoniae. Entcrobacter , Provklcncìa) , È anche atti-
A va su alcuni ceppi di Pscudomonas aerùgfrtosB. Indicazioni: infezioni settico-
N miche o a varia localizzatone , da batteri Gram negativi sensibili , Effetti Indesi-
derati: rischio di ototossicil à o nefrotossteità: blocco neuromuscolare ( se in
T associazione a farmaci miorilassanti); esantemi (fi vario tipo
I *
B DOSE ( IM , EV )
A • Neonato: v tabella 156, pag 465
* .
T • Et à successive: 3-7 , 5 mg/kg/dic, in 3 somministrazioni
T Gentalyn ì
E * 10 »Fiate bambini 1 mi 10 mg ( set 5 fiale)
R •20 * Fiala bambini 2 mi 20 mg ( set 1 fiala)
I « 40 *Fiala bambini 1mi 40 mg ( set 1 fiala)
C
r
--80 *Fiala 2 mi 80 mg ( set 1 fiala)
120 * Fiata 1,5 mi 120 mg ( set 1 fiala)
« 160 * Fiata 2 mi 160 mg ( set 1 fiala )
JOSAMICINA
Macrolide . Spettro trazione: sovrapponibile a quello dèi TerIt romite ina (-> ]; A
attiva su tutte le specie sensibili airerit ìwrrìclna e su stafilococchi eritremie!-
na resistenti; si differenzia da questa per la maggiora stabilit à dell' attività an-
tibatterica a pH acido e por l 'efficacia nei confronti dei batteri anaerobi ohhli
gnb [ Bacteroidcs frvgil ìs incluso ) , del Mycoplasma pneumoniae e delle clami
die. Indicazioni; Infezioni delie alte e basse vie respiratone; infezioni da
Legion eli e , Micoplasm ì , Chlamydia, Campylobacter , Corynebactcr ì um haemoli-
tiewn; pertosse ; difterite . Effetti Indesiderati: analoghi a quelli deU 'eritromici-
na ( - } , ma molto migliore la tolleranza gastrica ; eccezionali le reazioni epato-
454
JJ
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N
tossiche. Non interferisce significativamente con la clearance della teofillina. T
DOSE 1
OS: 50 mg/ kg/die, in 3 somministrazioni B
Iotaltd
*
Compresse dispersigli 500 mg
1
Compresse firn riv. 500 mg 0
T
I
LINCOMfCINA l
Lincosamide. Spettro d ' azione: cocchi e bacilli Gram positivi (specie statilo
cocchi anche melicilllino resistenti) e batteri anaerobi Gram negativi, in portico
c
lare Becteroides fragilis. Indicazioni: infezioni da stafilococchi resistenti ad al- 1
tri antibiotici , spedo a localizzazione ossea. Effetti Indesiderati: disturbi gn
strolntestinafi, in alcuni casi colite pseudomembranosa, rash cutanei, febbre, A
tromboflebite in sede rii infusione endovenosa. N
OSE T
OS: 30-G0 mg/ kg/dìe , in 3 -4 somministrazioni 1
.
IM, EV ( lenta ) : 10-20 mg/ kg/die in 2 somministrazioni B
A
Uncocln T
Capsule 500 mg
T
Fiale im, ev 1 mi 300 mg ( + siringa) E
Fiale liti, ev 2 ml G00 mg ( + siringa) R
1
MEROPENEM C
Antibiotico corbapenemico. Spettro d ' azione , Indicazioni, effetti Indesiderati: 1
v. tmipenem + Cltasttna .
DOSE
EV : 30-60 mg/ kg/ die, in 3 somministrazioni
Merrem
Flaconcini 500 e 1000 mg
METRONIDAZOLO
Chemioterapico di sintesi, ad attività antibatterica e antiprotozoaria. Spettro
d azione: batteri anaerobi Gram-positivi ( specie Clostridium ) e Gram negativi
( Bacteroides e Fusobactcrium ) , protozoi [ Giardia, Entamoeba, Trichomonas ) ,
elminti { Dracuncuta medtnensis ). Indicazioni: infezioni da anaerobi di qualsiasi j1
AVx . ì
' ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T : ir *
MEZLOCILLINA
I Penicillina semisintetica. Spettro «razione; attivit à analoga ll ' ampicillina [ — > ]
B noi confronti dei Gram positivi ma più elevata verso i Gram negativi e gir anae-
*
.
robi ; è infatti attiva anche su Klebsiella pneumoniae Enterobacter , Sefratta .
I .
Profeus vulgaris, E. coli B . fragtlis e altri ceppi di Cacfero/des. Indicazioni: infe-
zioni sistemiche o localizzate, eventualmente miste, dovute n microrganismi
0 .
1
I DOSE
* Neonato: v. tabella 156 pag. 465
A * Età successore (IM, EV): 100 300 mg/kg/die, in 4-6 somministrazioni
N Baypen
T Flacone 1g + f solv 4 mi
^i » i
ìv
•
•
6 MINOCICLINA
A
T Antibiotico semisintetico, appartenente alla famiglia delle tetracicline, Spettro
d 'azione: simile a quello della doxiciclma [ -> ], ma con attivit à antibatterica su-
E .
periore su ceppi di Streptococcus, Neisseria Proteus, Bacteroides. È inoltre
attiva anche su streptococchi, stafilococchi ed E. coli resistenti allo altre tetra-
R cicline. Indicazioni, effetti Indesiderati: v. Doxìciclìna.
I
C DOSE
J > 8 anni: 4 mg/kg/die, in 1- 2 somministrazioni
Mlnocin 4
< ‘ aHSHas Capsule 50 e 100 mg
••
'
• ^- .
• ‘ -
MIOCAMICINA
Macrolide. Spettro d’azione; analogo a quello dell'estro micina [ -> }, con esten
sione anche a germi resistenti a questa. Sono inclusi nello spettro d ' azione:
microrganismi aerobi e anaerobi Gram-positivi ( streptococchi, stafilococchi,
.
clostridi, corinebatteri, peptococchi peptostreptococcbi ); alcuni Gram-negativi
- ( B. pertussisT H, influenzae, N. gonorrboeae, batterioidi, clamidie, legionelie ),
anche se beta- lattamasi-prodLittori. Indicazioni; infezioni delle alte e basse vie
respiratorie; infezioni da legionelie, m ìcoplasmi , clamidie, Campylobacter: per-
‘
' >.' :
' '
.
tosse, difterite Effetti Indesiderati: nausea, vomito, diarrea, anoressia; eru-
zioni cutanee, prurito.
- .' _ *
» ' w
DOSE
OS: 50 mg/kg/ die , in 2- 3 somministrazioni
lUlacroral n Miocamen m Mlokacln
Sospensione 50 mg/ml (misurino graduato da 1 a 10 ml ) : 1 mi /
kg/dic , in 2- 3 somministrazioni:
fino a 5 kg: 250 mg/dic, in 2 - 3 somministrazioni
da 5 a 10 kg: 500 mg/ diet in 2- 3 somministrazioni
da 10 a 15 kg: 750 mg/die, in 2-3 somministrazioni
'
.. • : da 15 a 20 kg: 1000 mg/dic, in 2-3 somministrazioni
Compresse 600 mg
Bustine 900 mg
• ' V
456
. .
ANTIBIOTICI ANTIBATTÈRICI A
N
NETILMICINA T
—
Aminoglicosilo. Spettro d ' azione: analogo o quello della gentamlcina | > ], nia !
più attivo Su Enterobncteriaceae e Pscuriamonas aeruginosa. Indicazioni: infe-
zioni Sistemiche o a vario localizzazioni, dovute a microrganismi Grum-negativi, B
anche resistenti a gentamicina e tohramteina. Effetti Indesiderati: nefrotossì- I
Cftà e tossicità oto vestibolare inferiore rispetto a quella dogli altri aminoglico- 0
s ìdi; rash cutanei.
T
<
DOSE tM, EV )
* Neonato : v. tabella 156, pag. 465
• Ef à successiva; 3-7 , 5 mg/ kg/die, In 3 somministrazioni
Nettacln m Zetamicln
«15 Fiala 1, 5 mi 15 mg (10 mg/ml)
*
«50 Fiata 1mi 50 mg ( 50 mg/ ml)
*
«100 * Fiala 1 mi 10(1 mg (100 mg/ ml)
Furadantin
Sciroppo ( 5 mg/ ml)
OFLOXACINA
Chlnotone di 2 * generazione . Spettro d ’azione , Indicazioni, effetti Indesidera-
ti: v. Cì proflonoc ìna,
DOSE
OS: 15 mg/ kg/dio, in 2 somministrazioni
Oflocln
Compresse 200 e 300 mg
OXACILLINA
Penicillina semisint ètica .
penlcillinasi-resistente Spettro d’azione: è attiva in
.
particolare su stafilococchi, anche penicillmasi-piodultorl Indicazioni: infezio -
ni da stafilococchi produttori di penicillinnsi, Effetti indesiderati: manifestazio-
.
ni allergiche, aumento delie transaminasi diarrea, nefrite interstiziale .
DOSE (IM, EV )
• Neonato: v. tabella 156 , pag, 465
* Età successive: 100-200 mg/Kg/die , in 4 somministrazioni
segue
457
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T -> OXACILLINA
! Pcnstaptio
B fiala 1 fi + f soiv
I PAROMOMICIHA (AMINOSIDINA )
0 Amifwgiicoside , utilizato principalmente per i| trattamento deil'amebiasl Inte-
T eitbq|e esIntòmatJca: v. AnUprotoiaù ri ,
I PENICILLINA G (BENZILPENICtLLINA )
C
Penicillins naturale prodotta da muffe, acido- sensibile, Buona distribuzione tis-
I sutafe; penetra scarsamente nel liquor a meningi integre, mollo piti facilmente
.
a meningi infiammate Spettro «razione: à attiva principalmente su cocchi
A Granì positivi ( stafilococchi non betadattamasi produttori , streptococchi, pneu
N mococchi); cocchi Gram negativi (meningocoochi, gonococchi ) e Gram negativi
T ì uni,
( Bdct ù roì desT ceppi orofarmgei) ; bacilli Gram positivi ( Corynehactcr fe-
\ ria, E. anthracis ) e negativi { Pasteorelta fnóttocida e H . ducrcy); spirochete,
leptospire, borre!ie, actinomiceti. Modesta attività verso tiaenìù pt òtus . Indica-
B zioni infezioni da germi sensibili; in particolare: infezioni da Str , pneumoniae
;
A .
( polmoniti, empiema meningite, endocardite, pericardite, osteomielite ); infe-
T zioni da Streptococcus sp , ( faringite da Streptococco beta emolitico gr. A, crisi
T pela , polmonite, meningite, endocardite, otite media e sinustte ); infezioni me-
E njngòcocclche; sifilide ; difterite; angina di Vincent ; actinomicosi; leptospirosi;
R carbonchio; gangrena gassosa; rmonecrosi da dost ridi . Effetti Indesiderati:
I reazioni (ha ipersensibilità Immediata ( shock anafilattico , broncospasmo , ede-
C ma della glottide , orticaria) o ritardata, dopo le 72 ore (rash mòrbiinformi, ma
lattia da siero, emocitopenio , nefrite interstiziale , sindrome ili Stevens John
I .
son): raramente reazioni Tossiche ( soprattutto a carico ilei SNC dopo sommi
Astrazione rii dosi molto alte o in soggetti con insufficienza renale, lesioni en -
cefaliche o iponatrlemia: vertigini, allucinazioni, letargia, convulsioni, eopna ),
DOSE ( IM. EV)
.
* Neonato; v. tabella 156 pag. 465
* Et à successive:
- infezioni lievi o moderate: 2500050000 Ul / kg/die , in 4 sommini -
strazioni
- infezioni gravi: 250000400000 Ul /kg/ dief in 4-6 somministrazioni
Penicillina G potassica
Flacone 1000000 Ul
. RIFAMICINA SV
Antibiotico semisintelfco, ù strutturalmente simile olla nfompicino. Spettro d'a-
zione: più ristretto rispetto a quello delia rifompicina ; comprende cocchi Gram-
positivi (specie stafilococchi ), qualche Gram-negativo ( H, influenzae, gonococ-
chi ) e micDbatterl ( M. lubercotosis , M, kansasii, M . scrofuiaceum ). Indicazioni:
per via parenterale, soprattutto nelle infezioni biliari da germi sensibili: per
uso topico specie nelle adeniti tubercolari fistolizzate e nelle infezioni da pio-
geni in piodermiti, ferite, ascessi. Effetti Indesiderati: epatotossicit à ( soprattut -
to cofestasi), aumento transitorio delle transaminasi e della fosfatasi alcanna .
DOSE
IM, EV: 20 mg/ kg/dìe , in 2 somministrazioni
Rlfocln
Fiata im 3 mi 250 mg
Hata ev 10 mi 250 e 500 trig "j
T ..
459 SfiSt
'
r"
"
r -
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T RIFAMPICINA
I Antibiotici» semisintntico , nppar tenente alla famìglia delle nfannicrne. sommini-
strabile per v ì a oralo. Spettro d ’ azione: batteri Gram- positivi (compreso lo
B ps
§itàphilococè aureus nieliciMirvo resistente ) , molti Gram negativi ( E. colf , Neis-
I seria ftienlngitldis , Proteus , Klebsiella , H . influenzae , Bacteroidcs , Brucella ,
Patteurella , Legionella , Serra Un ) , micobatterl ( M, tuberculoses , M , kansssil ,
0 M . scrofutaccum , M . feprae ) . clamidie , nocnrdrc . Indicazioni; tubercolosi e al -
T tre rnlcobatteriosl ( lebbra compresa) ; infezioni stafilococciche da germi resi-
I stenti; brucellosi ; legioneliosi ; profilassi della meningite meningococclca c da
Haemophilus influenzae. Effetti indesiderati; vomito , diarrea , reazioni di iper-
C sensibilità , eosinofilia , aumento delle transaminasi , epatotossidtà.
I DOSE ( OS )
* Tubercolosi ; 10* 20 mg/kg/die, in 2 somministrazioni
A * Profilassi delia meningite da H. influenzae: 20 mg/ kg/ die x 1 volta
N al giorno x 4 giorni
T * Profilassi deila meningite da meningococco: 10 mg/ kg/ dose x 2
I volte al giorno ( ogni 12 ore) x 2 giorni { lattanti < 1mese: 5 mg/ kg x
B 2 volte /die x 2 giorni)
A Mt«dln
T Sciroppo ( 20 mg/ ml; bicchierino dose graduato a 2 5-5-7,5 mi = P
T 50-100-150 mg)
E Capsule 300 mg
n Confetti 450 G G 00 mg
i
c R1FAXIMINA
I
Antibiotico semisintetico , derivalo dafla rifiimicinn D , Spettro (l'azione; com-
prende specie batteriche sia Gram positive (stafilococchi e clostrldi ) che Gram-
negativo ( E , coli . Yersinia enterocolitica, Proteus , Salmonella , Shigella , Bacio -
roides) . Indicazioni: praticamente non assorbito dopo somministrazione orale ,
è indicato nella chemioterapia locale delle enteriti e nel trattamento dell :!per
anrimoniemia nell'insufficienza epatica,
DOSE
OS: 20-30 mg/ kg/ d ìe, in 3-4 somministrazioni
Normix Rifacci
Sospensione ( 20 mg/mf; misurino dosatore 5 mi)
Compresse 200 mg
ROKITAMICINA
Mncrolide , Spettro d ’ azfone: è più attivo di altri macrolidi su Mycoplasma
pneumoniae , Legionella , Bacterpì des . Indicazioni; infezioni delle vie respirato-
rie alte e basse ; Infezioni da micoplasml, legióne Ile * clnmidie , Campylobacter ,
pertosse , difterite . Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali ,
DOSE
OS: 20- 40 mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni, preferibilmente lontano
dai pasti
paldocln n Rokltal
Sospensione (100 mg/ ml; misurino con tacche a 100-200-300-
400 mg):
fino a 10 kg; 100 mg ogni 12 ore
460 fino a 20 kg: 200 mg ogni 12 ore
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI A
N /'
_
fino a 30 Kg: 300 mg ogni 12 ore cv. -- . T
pfm
;# I
1
5
Compresse 400 mg
B
R0X1TR0MICINA I i
DOSE I
OS: 5-8 mg/ kg/die , in 2 somministrazioni, preferibilmente prima dei
pasti A
Assorsi v N
Compresse rivestite 150 e 300 mg T
Rossitrai m Rulld I
Compresse dispersiteli bambini 50 mg: maltin a sera
wf
B
bambino 6-10 kg ( 50 mg/die) cpr % H% A
T
bambino 10 15 kg (75 mg/die)
- cpr % 1 £
T
bambino 15-20 kg (100 mg/die) cpr 1 1
bambino 20-30 kg (150 mg/die) cpr l e Vi 1e Va E
bambino 30 40 kg ( 200 mg/ die } cpr 2 2 R
Compresse 3 50 mg ( > 40 kg): 1cpr x 2 volte/ die I
Compresse 300 mg C
I
SPECTINOMICINA
Antibiotico slmile agli aminogli cosidi. Spettro d' azione: gonococco, Haéfnp
philas, Gardnerotla vaginalis . Indicazioni: malatt ì a go noeoc cica , Effetti Indesi-
derati: rash cutanei , reazioni allergiche.
K
DOSE
|M: 40 mg/ kg/die, in dose unica
Trùhicfn
Flacone 2 g + f solv 5 mi
*. .
r -
SPIRAMI CINA r
Macrolide a spettro d' azione ridotto rispetto a quello dell' eritrocina, Indica-
zioni: toxoplasmost [ J ] in gravidanza. Effetti Indesiderati: nausea, vomito,
diarrea,
DOSE r
_
Toxoplasmosì neifa donna gravida: 1g ogni 8 ore
Rovamìc ìna n Spiro tuU
Compresse 3000000 Ul (= 770 mg) i,
'
>.
u
-
461
- _
jft“
n ,
J
' ' i- .
>' L
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T V
SULFADIAZINA « f
I r
•
Sulfamidico semi ritardo, con emivita di 8-16 ore. Indicazioni: attualmente
B molto [ imitate; va considerato di prima scelta solo nella toxoplasmosi ( — » ], in
combinazione con fa pirimetamina. Effetti Indesiderati: reazioni di ipersensibi-
I lità, cristatluria, disturbi digestivi, agranulocitosi.
0 DOSE
T 50-100 mg/kg/ diet in 2 somministrazioni
I Sulfadiazina
Compresse 500 mg
C ¥
A
I SULFA METOXAZOLO + TRIMETOPRIM
.- a
«
1
A Vedi: Cotrimossazoto .
ì
N *
T SULTAIVUCILLINA
I
Doppio profarmaco ne! quale sono uniti da un legame stearico, nella stessa
B
molecola, amp ìcrllina e sutbactam (derivato beta lattamico semisintetico , inibi-
A tore Irreversibile delle beta lattamasi ). Spettro d’azione: ceppi aminopen ìciUl -
T na sensibili e resistenti ( su base enzimatica ) di H . influenzae , N. gonorrheae ,
r
T
E
.
M . catarrttalis , E . coli Klebsiella, Proteus , di vari anaerobi, streptococchi, en -
.
terococchl, S. aureus e 5. epidcrmidis Indicazioni: le stesse dell ampìciIlina
R —
[ > ], ma estese alle Infezioni causate da germi ad essa resistenti, In quanto
I produttori di beta lattamasi. Effetti Indesiderati: v, Ampicillina. fi
C DOSE (OS)
1 • Cambino < 30 kg: 50 mg/kg/die in 2- 3-4 dosi
• Cambino > 30 kg: 375-750 mg x 2 volte/dic ( ogni 12 ore)
Unasyn
Sospensione pediatrica (50 mg/mt ; cucchiaino formato da una va-
schetta piccola = 125 mg e da una vaschetta grande ~ 500 mg,
.
fc
con tacca intermedia - 250 mg)
Compresse divisibili 750 mg
TEICOPLANINA
Gficopeptlde , a struttura e attività anatoghe alla vancoinic ì na. Spettro dazio
ne: limitato a batteri Gram -positivi; comprende stafilococchi ( anche mellcillino
-
reslstenti), enterococchl, ( isterie , difteroidi, clostrrdi. Indicazioni: infezioni gra-
vi sostenute da Gram- positivi, in particolare Staphilococcus aureus meticlllino I
r --
462
ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
,r »
A
N
TETRACICLINA T
Antibiotico naturale, appartenente alla famiglia delle tetracicline, prodotto da I
Streptomyces texasf , può essere ottenuto anche in modo semisintetico, per B
.
d Calogeri azione catalitica. Agisce a livello ribosonniaie bloccando precocemen-
.
te la sintesi proteica. Spettro d’azione Indicazioni , effetti Indesiderati , Inte- I
razioni, controindicazioni: v. DoxicicHna. J
* 0
DOSE T ;
A
Antibiotico semi sintetico, derivato metasulfonato del cloramfenicolo. Spettro N i
—
trazione; identico a quello del cloramfenicolo [ > ]. Indicazioni: febbre tifoide
(come seconda scelta, quando non si può usare rampichino ) ; infezioni gravi
T
.
da H influenzae, quali meningiti ed epiglottiti acute ( in alternativa alle cefalo-
!
.
sporine di 3 ' generazione ): infezioni urinarie e biliari da germi sensibili Effetti
B
A
>
C
Al momento dell'uso si introducono 1 o 2 fiale del solvente nel flaconclno, I
ottenendosi così soluzioni rispettivamente al 10 e al 5%: per Iniezione endo-
muscolo si usa la soluzione al 10%; per iniezione endovena si usa la solu
zione al 5%; per aerosol 1- 2 mi della soluzione al 5% o al 10% x 1- 2 vol-
te/ die; per bronco insolazioni o introduzioni endocavìtarie 1/ 2 - 1 flaconci - ;
no diluito al 5 o al 10%
<7- * ' - !)
::. - ‘ ‘ '
463
'. u- -. ->
A ANTIBIOTICI ANTIBATTERICI
N
T TOBRAMICINA
I Aminoglicoside, Spettro d ’ azione: simile a quelle della gentamicina } — > ], ma
più attiva su Pseudomonas aeruginosa ed Enierobacter. Indicazioni: per via
B parentesi?; infezioni setticemiche e a varia localizzazione da haiteri Gram ne
I Ertivi sensibili, soprattutto Pseudomonas aeruginosa: por via inaiatola: fibrosi
0
T
cistica con colonizzazione respiratoria dà Pseué fjòfi
^^ Effetti Indesiderati:
por via parentorale: orotossicità (pari alla gentamicina ) , nefrotossicità ( inferio-
re a quella della gentamicina); hfocchi neuromuscolari; esantemi di vario tipo ;
pervia inalatom : alterazioni della voce, tosse, broncospasmo .
I
C DOSE
I-
S. ,
(IM, EV )
• Neonato: v. tabella 156 , pag, 465
=
R VANCOMICINA
I Giicopeptide , Spettro d’adone: maggior parto dei batteri Gram positivi Inclusi .
stafilococchi metlcllllno resistenti , cfostridi (incluso CI . difficile } , Corynpbacte -
C
r ì unt , Usteria, Indicazioni; infezioni gravi da statiIncocchi metlcllirno resistenti
I e da pneumococchi penicilline) resistenti, per os é il farmaco di scelta per la
colite pseudomembranosa da Clostridium difficile, Effetti Indesiderati: flebite
In corso di somministrazione ev; neutropenia; nefrotossicità; ototossicità do-
se-dipendente; « sindrome dell'uomo rosso * ( arrossamento del volto, della nu -
ca e del tronco, prurito, ipotensione) per somministrazione ev rapida. Per via
orate: nausea, vomito, diarrea.
DOSE ( EV, OS)
• Neonato: v. tabella 156, pag* 465
Età successive : 20-40 mg/ kg/ d ì e , in 4 somministrazioni
*
Vancoclna A.P.
Capsule 250 mg
Flacone ev 500 mg e 1g
464 i
APJTlBIOTfCI ANTIBATTERICI A
N
Tnb.156 Dosaggi dogli antibiotici comunemente utilizzati nei neonati T
Antibiotici Vie di Doil (trg o Lrl/ fcg) « kttefvalll di Mfnitihi& trazlono I
.
sonvn Peso corporeo Peso corporeo peso corporeo
B
1200 & 1200-2000 g > 2000 g
*Età Età E:tà I
-
CM settimane 0 7 giorni > 7 giorni 0-7 glomf > 7 giorni
0
Amikaclna 111 CV, fM 7,5 qI2h 7,5 q, 12ti 7 q ©h 10 q 12h 10 q fili
Ampollina EV, LM T
meningite 50 q 12h 50 q 12h 50 q 8h 50 q 8h 50 q Oh I
25 q 8h
* altre patologie
Aztrwnim . .
EV SS
25 q 12h
30 ql2h
25 q 12h
30 q Uh 30 q 85
25 q 8h
30 q 8h
25 q 60
30 q t>h
C
Cefalotlna EV 20 q 12h 20 q 12h 20 q Sh 20 q 8h 20 q 6h I
C <r figulina EV, IM 20 q T ?h 20 qI2n 20 q 12ft 20 q 12h 20 q 8h
CorotfiHima .
EV IM 50 q J 2h 50 q 12?ì 50 q 8b 50 q 12h 50 q 8h A
N
CeftazIdFma EV, IM 5U qI2h 50 q 1211 5Qq 8b 50 q 6h 50 q ((h
Ceftriaxone .
EV IM 50 q 24h 50 q 24h 50 q 2411 50 q ?4h 75 q ?4 h T
Cloramfcnfcolo ^ EV
1 1
22 q 24h 25 q 24h 25 q 24 h 25 q 24 h 25 qI2b I
Cllndamf clna - EV, OS 5 q 12h 5 q 12ti 5 q Sri 5 q #th 5 q 6h B
Erftromlclruì OS 10 q 12lì 10 q L2h lOqBh 10 q 10 q 8h A
Gentamicin 1
EV, IM 2,5 q 1824h 2,5 q 12ti 2.5 q fth 2,5 q 12h 2,5 qf
ìh T
^* 7 q 8h 10 q 8h T
Kartnmfclnn EVJM 7 , 5 q I2h 7.5 q 12h J-Oqiati
Mfltlcimnn EV. m E
* fin:rtrngite 50 til2h 50 q 12ti 50 q 8h sn q eh 50 q Oh R
* nitre p;i.tcjlo|’iiT 2Sql 2 h 25 q 12h 25 q 8h 25 q 8h 25 n Oh I
Motronldazok> EV, 0S 7.5 q 4flh 7 *5 q 24 7,5 q 12h 7 5 q 12h 15 q 12h C
Morta llliru EV. IM 76 qI2h 75 q 12h
* 75 q 85
f
75 q 12h 75 q » I
Oxttllllna EV IM 25 q 12h 25 q 12b 30 q 8h 25 q fth 37 , 5 q Oh
NstelliIn EV 25 q 12h 25 n 12h 25 q 6h 25 q eh 37 , 5 q Oh
*
Netltmlclnar ^' EV IM 2 f> ql0 2Jh . 2,5 q 12h 2.5 q eh 2.5 q 12h 2 , 5 q Ph
Penicillin EV
* meningite
* 50000 ql2h 50000 ql2ti 75000 q 8h 50000 qlBM 50000 qGh
• altre patologie 25000 qI2h 25000 q 12h 25000 q Bh jaOOOqlSh 25000 q 6 h
Penicillina G IM 50 000 50000 50000 50 000
benzatlnl (singola dose (singola dose) K»tFCQfa dwc } [ Singola dost?)
TirareNllrui EV, IM 75 q 12h 75 q 12ti * 75 q 6h 75 Q Bh 75 q Oh
Tobramlclna1 ! f .
EV IM 2,5 q lB 24h 2 q 12ti 2 q 8h 2 q ì2h 2 q 6h
Vaneomlclnaf * EV 15 q 24h 10 q 12ti 10 q 8h 15 qI2h lOqeiì
465
-
7- ‘
!4 '
.f .-
A Anticoagulanti t
W
N
T Farmaci che agiscono a vari livelli del processo di coagulazione, impedendo
la formazione dei coaguli di fibrina ( ma non hanno alcun effetto litico sui co -
I aguli gi à esistenti ). Si distinguono due gruppi principali : ad azione diretta o
C indiretta. Gli anticoagulanti diretti ( parenteral ì) sono rappresentati dalie
eparine, di cui s ì conoscono due famiglie : Ve panna non frazionata ( o stan
0 dard) e le eparine a basso peso molecolare ( LMWHL di più reconte impiego
-
.
A Gli anticoagulanti Indiretti (orali) comprendono i derivati cumarin ì ci, tra i
quali farmaco di scelta è il warfarin: agiscono interferendo con la produzio-
G ne epatica dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendentr ; sviluppando
U l' azione anticoagulante dopo un certo periodo di latenza ( 36-72 ore), non
sono pertanto farmaci utilizzabili per una scoagulazione immediata, ma so-
L no indicati per terapìe a lungo termine. -1
A t
,!
.i 500 U
;
" ,y
r
-
~
-.
.
Sono eparine ( bemiparina, deitaparina enoxaparina, revìpar ìna ) generalmente
preferite rispetto all’eparina non frazionata, per numerosi vantaggi:
-
r
*
. « ; minore ri
" li V ’i schio emorragico, effetto anticoagulante più prevedibile, maggiore biodlsponi-
.
bil ìt à somministrazione più conveniente [ SC rispetto a EV), emivita piu lunga ,
ridotta necessità d ì monitoraggio. La maggior parlo de ir esperienza pediatrica
* 7 ! '!. ' I è riferita all ' enoxaparina . Indicazioni; profilassi e trattamento del tromboeni-
i -• - rr • j
-
.
bolismo venoso Effetti indesiderati: trombocitopenia, emorragia (meno fre-
> - quenti rispetto all ' eparina standard).
.-
r
ANTICOAGULANTI A
N
ClexaneT T
Siringhe prcriempite 6000 U aXa {0.6 mi) 8000 U aXa ( 0,8 mi) -
10000 U aXa (lmi)
*
I
C
WARFARIN SODICO 0
Anticoagulante orale anti-vitamina K ( antagonizza la sintesi epatica di vitamina
A
K, riducendo i fattori 11, VII , IX , X vitamine Kdipendenti). Indicazioni: profilassi G
e terapia dei disordini tromboembolici venosi e dell ' embolia polmonare; pre-
venzione e trattamento del tromboembolismo arterioso in pazienti con sostitu-
U
zione valvolare o fibrillazione atriale. Effetti indesiderati: emorragie, rash onta L
nei, nausea, vomito, diarrea, In caso di emorragia indotta dal warfarin; so-
spensione del farmaco e somministrazione di vitamina K per via orale o endo-
A
venosa lenta (0,5-1 mg/kg), ( non per v ìa intramuscolare ); per emorragìe gravi N
o a rischio per la vita trasfondere plasma fresco congelato ( 15 mg/kg), con - T
temporaneamente alla vitamina K . Interazioni farmacologiche: effetto aumen-
tato per somministrazione di antibiotici, salicilati , steroidi anabolizzanll, dora
|io idrato, lassativi, vitamina E; effetto diminuito da vitamina K, barbiturici,
1
contraccettivi orali, fenitoina.
DOSE ( OS)
La dose iniziale d induzione è di 0,1-0,2 mg/ kg/die; le dosi succes -
1
'V
.
it • ,-
I
* -
467
'
“
- J
- r -'- -
i * '
.
*
A Anticonvulsivanti/Antiepilettici
L A
N
T CARSAIMAZEPINA ( CBZ)
I Adisce riducencfo le ripetute scariche neuronali bloccando I canali sodio dipen -
C denti e limitando t 'nptake di calcio dipendente dalla dopo Inrisazio ne Indica*
.
*
V DOSE ( OS )
Iniziare cor 10 mg/ kg/die , in 2-3 somministrazioni; aumentare fino
U n 20- 30 mg/ kg/ die
L Range terapeutico: 8-12 pg/ ml
S Tegretol
Compresse 200 e 400 rag
I Sciroppo 20 mg/ml (massimo 5 m! = 100 mg
V
A CLOBAZAM ( COLI
N Benzodiazepine Indicazioni: farmaco aggiuntivo nella terapia delle convulsioni
T parziali complesse. Effetti Indesiderati; vertigini , stanchezza , aumento peso,
atassia , problemi comportamento
I
I
DOSE (OS)
0 , 25 1 mg/ kg/ die , in 2-3 somministrazioni
Rango terapeutico: non definito
N Frisium
T Capsule 10 mg
1 CLONAZEPAM ( CNF )
E Benzodiazepina. Indicazioni; assenze, convulsioni mioceniche e cinetiche ,
P ^
sindrome Lennox Gastaut . Effetti rndeslderatl: vertigini, agitazione , comporta-
1 menti anormali , depressione , scialorrea.
L DOSE ( OS )
E * Bambini < SO kg: inizio 0.05 mg/ kg/die, aumento d ì 0.05 mg/ kg/
settimana ( max 0,2 mg/ kg/ die , in 2-3 dosi)
T * Bambini > 30 kg: 1,5 mg/kg/ die , in 3 dosi (max 20 mg/ die)
Rango terapeutico: >0,013 |jrg/ml
I turatili
Compresse 0,5 e 2 mg
C Gocce ( 1 gt = 0,1mg)
I
DIAZERA IM
Benzodiazepina. Indicazioni: convulsioni neonatali, convulsioni febbrili, stato
di mala epilettico . Effetti |nde lderntt: ipotensione , bradicardia , arresto car -
,
*
diaco ( con dose ev), sonnolenza , atassia , confusione , diplopia , secchezza fau -
ci, stipsi o diarrea .
DOSE
* Convulsioni nconatali : ( EV) boto 0, 2 0, 3 mg/kg; oppure Infusione
continua 0, 3 mg/ kg/ h
* Convulsioni febbrili:
- terapia; (EV In 2-3 min) 0.3 mg/kg/ dose; (R) 5 mg ( < 3 anni ) ; 10
mg ( > 3 anni )
ANT1CONVULSIVANtt ANTfEPiLETTI Cl
^ A
N
- profilassi intermittente: ( OS) 0, 33
mg ( < 3 anni); 10 mg (> 3 anni)
mg/ kgjdose ogni 8 ore ; (R ) 5 T
* Stato male epilettico: (EV) 0,30,5 mg/ kg/ tfosc (max 20 mg); ( R )
I
0,2-0 ,5 mg/ kg C
Mlcronoan 0
Supposte 5 e 10 mg N
Noan
Compresse 5 mg
V
Gocce (1gt = 0, 2 mg} U
Fiate 1mi 10 mg L
Valium S
Capsule 2-5 mg
Gocce (1gt = 0, 2 mg)
I
Fiate 2 mi 10 mg V
A
ETOSUCCtMIDE ( ETS ) N
Agisce come anticonvulsivunte bloccando i canali del calcio assoditi al circuì
to talamocorticale, Indicazioni: assenno, convulsioni mioclonlciio, epilessia
T
acinetica . Effetti indesiderati: disturbi gastrointestinali, disfunzione epatico, I
leu c penl;l.
° /
DOSE { 05 } A
Irido: 20 mg/ kg/dle, m 2 dosi; aumentare fino a 40 mg/ kg/ dic
Rango terapeutico : 40 100 pg/ml
N
Zarontln
T
Sciroppo ( cucchiaino 5 mi = 250 mgi I
E
FILBAMATO (FLn) P
Dieorb ornato, simile al meprobamato: meccanismo dazione sconosciuto , fndl- I
cazionl; terapia aggiuntiva per convulsioni generalizzate e parziali refrattarie
associale alla sindrome di Lennox Gastnut , Effetti Indesiderati: cefalea, in- L
sonnia, depressione, atassie, disturbi gastrointestinali, insufficienza epatica, E
anemia apistica.
T
DOSE ( OS)
inizio: 15 mg/kg/die, in 3-4 dosi: aumentare ogni settimana di 15
T
g/ kg/die {max 45 mg/ kg/die) I
Range terapeutico: 50100 pg/ ml C
Taloxa
Compresse 400 e 600 mg
I
Sospensione 600 mg/5 mi
V FENQBARBITAL < PB )
U •f .
Potenzia l'inibizione GABAergica e aumenta la conduttanza del cloro. Indica*
L zlonl; convulsioni neonatal ì, convulsioni febbrili ( profilassi continua); terapia
convulsioni tonico- cloniche generalizzate; stato di male epilettico. Effetti Inde-
S siderati: iperattività, depressione respiratoria, ipotensione.
I DOSE
V • Convulsioni neonatali: attacco (EV in 10-15 min) 20 rtig/kg (ripete-
re al bisogno 5 mg/ kg ogni 10-15 min ( max 40 mg/ kg); mantenimen-
A to ( EVr IM, OS ) 1,5-2, 5 mg/ kg x 2 dosi / die
N • Convulsioni febbrili ( profilassi continua) : ( OS ) 3-5 mg/ kg/die, in 1-
T 2 dosi . 1
I • Crisi epilettiche ton icocIoniche generalizza te; (OS) 3-5 mg/ kg/die ,
in 1-2 dosi
1 N
• Stato di male epilettico: (EV in 10-30 min) 15-20 mg/ kg
Range terapeutico: 15-40 pg/ml
Gardenie .-
i
ffl
| GABAPENT1N ( GBP) *
!
.
.. V
15 mg/ kg/die
Lamlctal
470 Compresse 5-25-50-100- 200 mg
ANTICONVULSIVANU/ ANTlEPILETnCl m
N
MIDAZOLAM T
Benzodiazepina . Indicazioni: stalo di male epilettico. Effetti Indesiderati: di- I
.
sturbi gastrointestinali Ipotensione, arresto cardiaco, arresto respiratorio (per
dosi elevate o iniezione rapida), vertigini , effetti paradossi,
C
DOSE
0
EV, IM: 0,15 0,3 mg/ kg N
OS , endonasalo ( usando fa preparazione iniettabile }: 0, 5 mg/kg V
Ipnovel U
Fiala 1 mi 5 mg; 3 mi 15 mg
L
NITRAZEPAM
S
Benzodiazepina. Indicazioni: convulsioni mioc Ioniehe, assenze, spasmi infanti-
I;
li. EffettF indesiderati: v. Clonazepam. V
DOSE ( OS ) A
Inizio: 0,2 mg/ kg/ die ; aumentare lentamente fino a 1mg/ kg/die, ir N
3 dosi
Mogadon
Compiesse 5 mg
OXCARBAZEPINA ( OXC ) A
Analogo della cabamazepina, Indicazioni: crisi parziali con o servo generati ’
N
znziono secondaria; crisi generalizzate tonico cloniche. Effetti Indesiderati; * T
vertigini , sonnolenza, diplopia, nausea, atassia, iponatriemla*
I
DOSE ( OS )
30- 40 mg/kg/die
E
Tolep
P
Compresso 300 e 600 mg I
• i
L
PRIMIDONE (FRM) E
Analogo del fenobarbital. Indicazioni: crisi tonico-cloniche generalizzate. T
Effetti Indesiderati: aggressività, cambio della personalit à, nausea, vertigini ,
ristagno, atass ìa,
T
DOSE ( OS)
I
• < 8 anni: 10-25 mg/ kg/dìe, in 2-3 dosi C
* > 8 anni : 7501500 mg/d ìe , in 2 -3 dosi 1
Rango terapeutico; 5-12 pg/ml
Mysollne
Compresse 0 t 25 g
HAGABIHA (TGB )
.
Agisco potenziando l ' inibizione GASAergica attraverso l'inibizione della ricap
fazione del GASA a livello dello spazio simpatico. Indicazioni: terap ì a delie
convulsioni parziali compiesse e farmaco potenziente. Effetti Indesiderati:
astenia, sonnolenza, scarsa attenzione, tremori.
seguo 4
./
A ANTICONVULSIVANTÌ/ ANTCPILOTICI
N
T -> T1AGABIMA
I DOSE (OS)
C 6 mg/dio, in 3 somministrnzioni
Rango terapeutico: non definito
0 Gabitrlt
N
V
-
Compresse 5 10 15 mg -
U TOPIRAMAIO (TPM)
L Azione artticonvulslvantc per h tocco dei canali del sodio voltnpjriodipendcnti.
Indicazioni: tempio ndiuvontc per il controllo delle convulsioni complesse re-
S frattarie, con o senza generalizzazione secondaria. Effetti Indesiderati: stari
I chezza, depressione cognitiva, disturbi del sonno.
V DOSE (OS)
A 1-9 mg/kg/die, in 2 dosi
N Topamiz
Compresse 15- 25-100-200 mg
T
I VALPROATO (KPA )
/ Anticonvulsivante ad ampio spettro , ohe agisce bloccando i canali del sodio
A voltaggio dipendenti e riducendo la conduttanza del potassio calcio- dipenden
le. fodicazionl; convulsioni troncocloniche generalizzate, assenze, assenze
N atipiche, crisi mioclnniche: stato d ì male epilettico refrattario . Effetti Indeside-
T rati: nausea , vomito, anoressia , sedazione, tremori , aumento di peso, alope-
I cìa, cpatfìtossicitL'i, pancreatite.
E DOSE
P * Convulsioni: ( OS) inaiare con 10 mg/ kg/die, in 2 - 3 dosi; aumenta
re di 10-20 mg/kg per settimana, fino a 30 60 mg/kg
-
I * Stato male epilettico refrattario: (EV bolo) 30- 40 mg/ kg ( voi < 200
L mg/mln)
Range terapeutico: GO-100 pg/ml
E Depakln
T Compresse 200 e 500 mg
T Granulato 100-250- 500- 7501000 mg
Soluzione orale 200 mg/ml ( contagocce con tacche ogni 50 mg)
I Flacone polvere per soluzione per infusione 400 mg/ 4 mi
C
J VIGABATJÌIN ( VGB)
Agisce legandosi ai recettore deU 'enzima di degradazione GARA transaminnsi,
causando un incremento dei livelli di GARA u una inibizione della neurotresmls-
sione . Indicazioni; spasmi infantili ; terapia ndiuvnrite in presenza di cerumi -
.
sioni refrattarie Effetti Indesiderati; agitazione o sonnolenza , aumento di pe-
so , riduzione del campo visivo , atrofia ottica , neurlte ottica ,
DOSE ( OS)
.
Inìzio : 30 mg/ kg/die in 2 dost; mantenimento: 30100 mg/ kg/ die
Range terapeutico: non definito
Sabril
Compresse 500 mg
fìt/sf /ne granulato per soluzione orale 500 mg
472
Antidiabetici
i A
N
INSULINE E ANALOGHI T
Ormoni ipoglicomlziantl, attualmente prodotti, con tecnica del DNA ricombinan
I
te, con formazione di molecole uguali a quella umana { insuline umane * cta$$ ì- D
ctW ‘) e di analoghi defi *insùlina, In cui la rflolecola dell'insulina ò stata modifi-
cata per delezione e / o sostituzione di uno o più aminoàcidi La farmaeoefneil -
I
cu dei diversi tipi di insulina umana 6 riportata nella tabella 357. Indicazioni: A
&.
diabete mellito [ -> ], chetoacidosi diabetica [ ) Effetti Indesiderati: ipoglice B
mia e sintomi associati (vertigini, debolezza, parestesie , confusione mentale,
nausea, problemi di vista); ipokaliemia; dolore in sede di inoculo. E
Tab , 157 Farmacoclnetlca del diversi preparati di Insulina
T
I
Tipo Effetto C
Inizio Picco Durata I
Azione rapida
Insulina umana [regolare o solubile) 30 min -
24 h 5 -8 h
Azione ultrarapida
Aspart 15 min 4575 min 35 h
Glulisino 15 min 45- 75 min 3-5 h
Llspro 15 min 4575 min 3-5 h
Azione intermedia
IsoFano 90 min 48 h 12-18 h
Azione prolungata
Detornir 12 h 4-13 h -
12 20 h
Giorgina 1-2 h nessun picco 24 h
DOSE
Fabbisogno insuhnico giornaliero; 0 ,7 U/ kg/ die in età prepubere ;
1,0 U / kg/ die nelle fasi intermedie della pubertà ; 1,2 U/ kg/die alla
fine della pubert à ?T- ; i. ;
' '
• Insulina glulisino
Apldra 100 U / ml Opt ìset soluz iniett se 5 cart in 5 penne monouso
3 mi ,
ft * V
-^.HJ,
segue
473
A ANTIDIABETICI
N
T Apldra 100 U/ ml soluz iniett se 5 cart 3 mi per OptiClick
Apldra 100 U/ ml soluz iniett sc 1fi IO mi
I Apldra 100 U / ml soluz iniejt se 5 cart 3 ml per Opt ìpen
0
I • Insulina iispro
A -
Humalog api » se 5 cart 3 ml 100 Ul /ml
Humalog fi IO mi 100 U /ml
B Humalog 5 cart 3 ml 100 U / ml
Humalog Npf Pen 100 U / ml sosp iniett 5 penne da 3 mi
E Humalog Pen 100 U /ml soluz iniett 0 penne prer 3 mi
T
! I Insuline ad azione Intermedia
C • Insulina umana isofano
Humulin I 5 cartucce 3 mi 100 Ul / ml
I Humolln I 1 fi 10 mi 100 Ul / ml
Protaphane 100 Ul / ml soluz iniett sc 1 fi IO mi
Protaphanc Novelet 100 Ul /ml soluz iniett se 5 cart in penne prer 3 mi
Protaptiane Penili! 100 Ul / ml soluz iniett se 5 cart 3 ml
474
: ? &-S‘
r
ANTIDIABETICI £ A
N
' IPOGLICEMIZZANTI ORALI T
Farmaci utilizzati per il trattamento de! diabete mellito [ -+ ] tipo 2 in pazienti
I -. V -
D
T •
E
Categorie Farmaci Meccanismo d'azione T
Bigaanìdi Metform ìna Riduce la produzione epati-
ca endogena de! glucosio
I
C
Sulfanì turee Clorpropamide
Glibene farai ìde
Inducono ipogheemia
stimolando la liberazione di m
Glipizide insulina dalle cellule fi del mr"
Gliquidone pancreas
Glicazide
Glimepride
..V.
Inibitori delia Acarbosio Rallentano l ' idrolisi del car-
fJiiCOSÌikì Sl Miglitelo boidrati complessi e II loro
assorbimenio
Megli finirti Repaglini do Promuove la secrezioni di
Insulina
Tiazolidinedionì Fio Sigiitozone Riducono le resistenze peri-
Piogfilozione feriche all' Insulina y
METFORMIHA
Unica biguanide disponibile, riduce i livelli di glucosio prevalentemente etimi
ruendone ! produzione epatica e aumentando fazione dell 'Insulina nei rnij-
scoti e nel tessuto adiposo . Effetti Indesiderati: anoressia, nausea, vomito,
diarrea, dolore addominale, sapore metallico, raramente acidosi lattica ( So-
..
spendere), eritema, orticaria. Precauzioni . Non somministrare ai pazienti con
J
ì
Compresse 500-850-1000 mg -y.j
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AiJ x Antidiarroici
N .,r
T CAOLINO
!
JJ
DOSE
2 , 5- 4 g x 2-4 voi te / die, 30 minuti prima elei pasti
Questran
Bustino ( 4 g di cofestrramlna)
DIO SMECTITE
Argilla con effetto adsorbente, Indicazioni: diarree acute e croniche. Effetti in-
desiderati: pu ò interferire con l ' assorbimento di altri farmaci orali ( che devono
pertanto essere assunti a distanza),
DJosmcctal n Madia
Busf/ne 3 g
< 1 anno: 1bustina / die ( diluita in 50 mi cii acqua)
1-2 anni: 1-2 bustine / d ìe (in alimenti semiliquidi)
> 2 anni: 2-3 bustine / die (diluite in 1/2 bicchiere di acqua)
LOPERAMIDE
i
476
ANTIDIARROICI Aft Vr:
‘
;; ;
N&
RACECADOTRIL Taste
Profarmaco che dopo somministrazione orale viene rapidamente idrolizzato al I
suo principio attivo fthiorphan} , che è un polente inibitore dell’encefalinasi ,
consentendo quindi alle encefaline intestinali (oppioidi endogeni prodotti dal -
D
l’organismo } di esercitare la loro azione antisecretiva /antidiarroioa, riducendo - I
.
l ' eccessiva secrezione di acqua ed elettroliti nel lume intestinale Indicazioni:
A
" terapia sintomatica complementare della diarrea acuta in neonati di et à > 3
.
mesi e nei bambini Controindicazioni: a causa della presenza di saccarosio il R
farmaco è controindicato nei pazienti con intolEeranza al fruttaSio, sindrome di
malassorbimento dei glucosio e l' inefficienza di saccarasi- ì somallasi , Effetti
R
_
Indesiderati: vomito, febbre; raramente ipocaliemia, ileo, broncospasmo. 0
DOSE I
OS: 1 mg/ kg/ rfosa, 3 volte al giorno (i granuli possono essere ag- C
giunti al cibo o dispersi in acqua o nel biberon)
I
Tlorflx
Bustino granulato prima infanzia IO mg
Bustine granulato bambini 30 mg
1 Sr -
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*-
477
A Antielmintici
N
T AL8ENPAZ0L0
i Indicazioni: spettro d ' azione antiparassitaria molto ampio: norratodi intestina
E li ( Ascdris tumbncoides , Enterobius vermì cuhins , Ancyiostoma duodenale ,
Necator ampriQanus , Strongyioides stercoralis , Trichurls tr ì chiuroy nematodi
L responsabili dello sindromi di Larva migranscutanea e viscerale; alcuni cesto
MEBENDAZOLO
Indicazioni: attività elmintics ad ampio spettro su numerosi nematodi , in parti-
eoi are su Enterobius vermicuiaris. Ascari$ iumbricoides , Ancyiostoma duode -
nale . Alocator americanus , Trichuris tr
ìchlurfa. Effetti indesiderati: raramente
disturbi gastrointestinali e algie addominali,
DOSE
* Ossiuriasi ( Enterobius vermicuiaris ): 100 mg (dose unica) , da ripe-
tere dopo 2 settimane
* Ascaris iumbricoides , Ancyiostoma duodenale, Necator amer ì ca-
f ìus, Trichurls trichiurla: 100 mg x 2 somministrazioni /die , por 3
giorni; oppure 500 mg monodose
Vermox
Sospensione 30 mi ( 20 mg/ml; misurino 5 mi = 100 mg)
Compresse 100 e 500 mg
478
k
ANHEl MIM1 ICI A
N
NICLOSAMIDE T
Indicazioni; temasi [ Taenia solium, Taenia satinata, Dipf ìyitobothrium latum ,
Diplydmni caninum) e imenolepiosi ( Hynicnolcpì s nona , Hymenoiopi& diminti
I
.
fa) Effetti Indesiderati; raramente disturbi castrointesiinali , esantema.
E
DOSE
L
• Teniasi: M
fino a 2 anni : 500 mg in dose unica I
2 6 anni: 1 g in doso unica
*
PIRANTEL PAMOATO
.
indicazioni: principalmente ossiurlasi e ascaridiasi Effetti collaterali: disturbi
gastroenterici, eruzioni cutanee, vertigini, (cefalea.
DOSE
10 mg/kg in unica dose ; ripetere dopo 2 settimane
Co cuba TI trin
Sospensione 50/ ml ( cucchiaino dose 2,5 e 5 mi )
Compresse masticabili 250 mg
1-2 anni: 1/ 2 cucchiaino
3-5 anni: 3 / 4 cucchiaino
6-8 anni: 1 cucchiaino
9- 12 anni : 1 cucchiaino e 1/ 2 ( o 1 compressa e 1/ 2 )
> 12 anni: 2 cucchiaini ( o 2 compresse)
1
479
,;
A
Antiemetici/Procinetici
N
T CLEB0PR1PE
I Antiemetico od aziono antidopaminergica e seratonìnergica. Indicazioni; sin-
E drome da reflusso gestro esofageo; sintomatico por nausea vomilo, Effetti
-
Indesiderati: in caso di sovratlomaggio, reazioni extrapiramidali dose diponderi -
M ti ( spasmi facciali , crisi oculogire, ( risma ).
E DOSE
T .
OS: 15 pg/ kg/die In 3 somministrazioni, prima dei pasti
I Motllex
Sciroppo (100 Mfi/ rnl ; misurino tarato a 1/ 2 -14,5- 2 mi) :
C 1-4 anni: 1/ 2 mi x 3 volle /dle
I 4 -8 anni: 1 mi x 3 volto/die
C DOSE
OS : 0 ,3 rng/ kg/ dasc\ 3 4 vollo/dìe (15 minuti prima dei pasti)
I R: 0,9 mg/ kg/ dose x 3 volte/dic
Motlllum
Sospensione (1 ml - 1 mg: misurino tarato a 1.25-2,5-B-lO mi):
1,25 mi ogni 5 kg di peso corporeo, 3-4 volte/die
Bustine granulare IO mg
Compresso 10 mg
Porldon
Sospensione (1 m ! - 1 mg; misurino tarato a 1,25-2,5- 5-10 mi):
-
1,25 mi ogni 5 kg d ì peso corporeo, 3 4 voitc /riic
Bustine granulare 10 e 20 mg
Compresse IO e 20 mg
Supposte bambini 30 mg
Supposte adulti 60 mg
METOCLOPRAMIDE
Farmaco procineiico ad aziono oltre ebe antidopaminergica periferica ( analoga
a quella del dampendone: v. sopra ), anche colinergica ( potenzia l ' azione della
acetiIcoitna a livello delle sinapsi muscariniche ), Indicazioni: terapia del reflus-
so gastro-esofageo: trattamento sintomatico di nausea e vomito. Effetti inde-
siderati: attraversa la barriera ematoencefalica, perciò pu ò provocare sintomi
extrapiramidali: spasmi facciali, trisma, torcicollo, opislotono, crisi oculògire
( in genere insorgono entro 36 ore dall'inizio del trattamento: recedono entro
24 ore interrompendo la somministrazione o instaurando terapia con benzo -
.*
I
1'
.• diazepine ) ,
:i
ANTIEMETI CI/ PROCINET!CI A
N
DOSE ( > 16 anni) T
OS, IM, EV: 0,1 mg/kg/ dose, 3 volte /die (non superare 0, 5 mg/kg/
die ) i
Piatii E
Gocce {1 gt = 0,2 mg) M
Sciroppo (1 ml = 1 mg; misurino tarato a 2,5 -5-7,5-10 mi ) E
Compresse 10 mg
Fiale 2 mt 10 mg T
I
ONDANSETRON E C
Antagonista selettivo dei recettori scrotoninergtei 5 HT3 dei neuroni sia centrali I
che periferici. Indicazioni: controllo della nauseo e vomito indotti do chemiote-
rapia antiblastica o radioterapia; profilassi e terapia di nausea e vomito post -
.
operatori; vomito ciclico Effetti indesiderati: cefalea, dolore toracico; arrossa-
mento cutaneo improvviso, sensazione di calore al capo e all ' epigastrio; verti-
gini per infusione EV rapida.
1 R
DOSE
0
OS: 0 ,3-0,4 mg/ kg / dose C
EV: 0,4 mg/kg In 30 min; poi 0 , 8 mg/kg infusione lenta in 12 ore ili
Zofran N
Sciroppo 50 mi ( 4 mg/ 5 mi)
Compresso 4 e 8 mg
E
Fiale 2 mt 4 mg e 4 mi 8 mg T
I
C
!
*.
c
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;
V" '
481
*» '
I
'
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Antiemicranici
"
A
r .,
A
N TERAPIA ACUTA SINTOMATICA
T r"/ r ;
M • Analgesici [ -4 ]: ParacetamoJo
Antinfiammatori non steroidei [ — 4]: lbuprofenet Indometacina, Na-
i - I I rii C , prossene
C
R Farmaci specifici (triplani)
A
N RIZATRIPTAN
I Antagonista della 5-idmssrtriptamina per via orale . Indicazioni: terapia acuta
riella fase cefalalgica degli attacchi emicranici con o soiva aura. Effetti Indesi-
C derati; astenia, vertigini, secchezza della mucosa orale,
1
I
I
1
DOSE
OS: 5-10 mg/ dose (ripetibile dopo 2 ore se l’emicrania si ripresenta;
.if
"i
non somministrare una seconda dose ai pazienti che non rispondo -
no ; max 20 mg in 24 ore ),
'.'
i
SUMATRIPTAN
M .. . _
^
, r i, •
SC : 0,06 mg/ kg
E
.. : :
Imigran
, * .*
.• / * : 1
r> Compresse 50 e 100 mg
>- ‘
.
^
Spray nasale monodose IO e 20 mg
Supposte 25 mg , ;
Siringhe preriempite 6 mg
..
1
Av
I
-
“ «
.1 - • '
S
’
.
Z0LMITR1PTAN
* -
Agonista della 5-idrossitriptamrna per via orale. Indicazioni; terapia degli attac-
chi acuti di emicrania. Effetti Indesiderati: secchezza deile fauci, sonnolenza,
parestesie, mialgie,
DOSE
OS: 2,5 mg/ dose, ripetibile se necessario dopo 2 ore (max 2 dosi/ die)
482
ANTIEMICRANICI A
N
Zomig T
Compresse 2 T 5 mg
Compresse oroctispcrsibìli 2,5 mg I
*
E
TERAPIA PREVENTIVA M
1
C1PR0EPTADINA C
Antistaminico e aftlserotininico. Effetti Indesiderati; sonnolenza ; secchezza R
delle fauci, disturbi dell ' accomodazione ; aumento di appetito e di peso ,
A
DOSE
0,2 0 ,4 mg/kg/die , in 2-3 somministrazioni
N
Perlactin
I
Sciroppo ( 0,4 mg/ ml) (misurino con tacche 2,5- 3 -5-10 mi }: C
2*G anni: 5 mi x 2-3 volte /die I
744 anni; IO mi x 2- 3 volte /dic
Compresse 4 mg
FLU NARIZINA
Calcio- antagonista. Effetti Indesiderati: sonnolenza, astenia, bulimia,
DOSE
5 mg/die, unica somministrazione serale
Fingerti
Capsule 5 e io mg
Sfbellum
Capsule IO mg
5 IDR05 SrTRIPT0FAN 0
Precursore della serotonina , Effetti Indesiderati: sonnolenza , nausea .
DOSE
5 mg/ kg/die , in 3 somministrazioni J -
Tript OH
Bustine 25 mg
Capsule 50100- 200 mg
PROPRANOLOLO
0« tabi oc canto. Effètti Indesiderati: astenia, bradicardia, ipotensione, nausea,
insonnia. Controindicazioni: cardiopatie, asma, depressione, diabete.
DOSE
1- 3 mg/ kg/ d ì e * in 3 somministrazioni
Indorai
Compresse 40 mg
Capsule a rilascio prolungato SO mg
483
Antiemofilie! A
j
N
Emostatici sistemici specifici [ -+ ], utilizzati nel trattamento deile s ìndromi
ernofiliche, Sono concentrati liofilizzati , che consentono di fornire, in modo
T
specifico e mirato, dosaggi adeguati di uno o più fattori della coagulazione . 1
in an volume limitato di soluzione, con i vantaggi dt essere più maneggiabili E
rispetto al plasma fresco da cui sono ottenuti, di poter essere impiegati an
Ciro in sede extraospedalier à, di non richiedere identificazione nelt ' ambito IVI
0
.
del slsiema ABO e di poter essere sottoposti agevolmente a trattamenti di
inattivazione virale Attualmente l' Industria fornisce, oltre a concentrati pia
sma derivati , anche concentrati ricomfiinanU , prodotti con tecniche di inge- F
gneria genetica, che garantiscono una più costante attività, uno disponibilit à
pressoch é illimitata e una elevata sicurezza per la trasmissione di infezioni.
I
Concentrati ricomb ì nanti sono attualmente disponibili per 1 fattori VII, Vili, IX L
e von WEllebrand. I
C
COMPLESSO PROTRQMBINICO I
Concentrato liofilizzato contenente I fattori II , IX o X . Indicazioni: profilassi e
terapia delle emorragie in pazienti con deficit singoli o multipli dei fattori IX, Il
e X , Effetti Indesiderati: nausea, vomito, cefalea; reazioni allergiche ( brividi,
febbre, orticaria ).
<
OOSE EV lenta )
Il calcolo della doso terapeutica si basa sul l’osservazione empìrica
che 1 Ul di fattore IX / kg aumenta (‘attività del fattore IX plasmait ìco
dol ì’ 8%; 1 Ul a fattore 11 o x aumento l ' attivit à del fattore II o X pla-
smatici del 1,5%
Protroplcx ìlm 3
Flacone 600 Ul + solv 20 mi
Urrtan Complex DI
Flacone 500 Ul + solv 20 mi
FATTORE VII
Concentrato plasmadeiivato di fattore VII, Indicazioni: emorragie causale da
difetto congenito o acquisito di fattore VII. Effetti Inde aldorati: possibili reazio -
ni trasfusionali (brividi, febbre, nausea, vomito).
DOSE (EV )
Va dec ì sa in base alla gravità della carenza e dalt’episodio emorragi-
co; generalmente il dosaggio medio è di 5 Ut / kg/ dose, ogni 6 ore .
Provertin - Um TIm 3
Flacone 600 Ul + solv IO mi
48S
Antiemofilici A
J
N
Emostatici sistemici specifici [ - ], utilizzali nel trattamento delie sindromi
*
emofiliche. Sono concentrati liofili /iati , che consentono di fornire, in modo
T
specifico e mirato, dosaci adeguati rii uno o più fattori delia coagulazione, I
m un volume limitato rii soluzione, con i vantaggi di essere più maneggiabili
rispetto al plasma fresco da cui sono ottenuti, di poter essere impiegati an-
E
che in sede extractspedaliera! di non richiedere identificaitone nell’ambito M
del sistema ABO e di poter essere sottoposti agevolmente a trattamenti di
inattivazione virale. Attualmente l'industria fornisce, oltre a concenfraf / pla-
0
sma derivati , anche concentrati combinanti-, prodotti con tecniche di inge F
^
gneria genetica, che garantiscono una più costante attività, una disponibilità I
pressoch é Illimitata e una elevata sicurezza per la trasmissione di infezioni.
Concentrati ricombinanti sono attualmente disponibili per i fattori VII, Vllf , (X L
e von Willebrand. I
C
COMPLESSO PROTROMSINICO I
Concentrato liofilizzato contenente i fattori II, IX e X , Indicazioni: profilassi e
( erapiadelle emorragie in pazienti con deficit singoli o multipli dei fattori IX * Il
e X. Effetti in de s [ durati: nausea, vomito, cefalea; reazioni allergiche [brividi,
fahbro, orticaria).
DOSE (EV lenta }
1J c àlcolo delln dose terapeutica si baso sull’osservazione empirica
che 1 Ui di fattore IX / kg aumento ('attivit à del fattore IX plasmatico
deirax; 1 Ul a fattore II o X aumenta l'attivit à del fattore It o X pla -
smatici de! 1, EJ%
Protroplejt Tim 3
Flacone 600 61 + soiv 20 mi
Uman Complex 01
Flacone 500 Ul + solv 20 mi
FATTORE VII
Concentrato plasmaderivato rii fattore V1L Indicazioni: emorragie causate da
difetto congenito o acquisito di fattore VII , Effetti Indesiderati: possibili reazio
ni trasfusionali [brividi, febbre, nausea, vomito ).
DOSE ( EV) tX
DOSE (EV )
La dose va calcolata applicando la formula : Ul richieste = incremen-
to del FXlll desiderato (in Ul ) di ( % } x poso corporeo ( kg) x 0 ,5
Alphmftfl
Flacone 250 500 1000 1500 Ul + solv
Doriate P ( non Indicalo por terapia della in, von Willebrand perché non contieni!
FvW In quanni à farmatolcgicamenle cflicace )
Flacone 500 e 1000 + solv
Hacmate P m Emoclot
Flacone 500 e 1000 Ul + solv
Fanrff
Flacone 250 500 1000 Ul + solv
TaTate
Flacone 1000 Ul + solv
F
DOSE ( EV)
Determinare in baso alla formula: Ul richiesto = Incremento del fatto-
I
re XI desiderato (%) x peso corporeo (Kg) x 1,4 5 [.
L
Profilasi . 20-40 Ul / kg ogni 2-3 giorni iH :.
I
C
"
Alnafk
Flacone 200500-1000 Ul + SOlv
Alphanlnc
Flacone 500-1000 -1500 Ul + solv :
& T
"
‘
dL
- '
j ; .. J,
i
MononEne
Flacone 500 o 1000 Ul + solv
fife
fKOHACOG OÌ FATTORE X ì SCOMBINANTE
Concentrato di fattore XI ri com trinante. Indicazioni: trattamento e profilassi
delle emorragie In pazienti affetti da emofilia B. Effetti Indeside ritti: reazioni
allergiche ,
DOSE ( EV)
In base alla formula : Ul richieste - incremento del fattore XI deside-
rato ( %) x peso corporeo ( Kg) x 1,4
Frodassi;20-40 Ul/kg ogni 2-3 giorni
Berteflx
Flacone 250 500-1000 2000 Ui + solv
487
A
N
l Anti-ipoglicemici
j
T DjAZOSSIDO
1 Vasodilatatore arteriotare. Un suo effetto collaterale (blocco dolio secrezione
Insulinica, diminuita utilizzazione periferica del glucosio ) ria fallo sì che il far -
maco venga usato per via orale nella terapia delle sindromi ipoglicemiche .
I Indicazioni; terapia delTipoglicemia ipennsutinemica. Effetti indesiderati: cefa-
lea, ipotensione, nausea, vomito, anoressì a, vertigini, astenia, rash, irsuti
P sino .
0 DOSE ( OS)
G • Neonato o lattante: 8-15 mg/kg/dio , in 3 sommfiiilstrazioni
L .
• Bambino: 3 8 mg/ kg/dic in 3 somministrazioni
I Proglfccm
Capsule 25 e 100 mg
C
E GLUCAGONE (RIC0MB1NAHTE)
IVI Ormone pancreatico Sperglicemizzante ( favorisce la glicogenolis ì o la gluconeo-
I genes ì epatica), indicazioni: terapia delle gravi crisi ipoglicemiche, Effetti in-
c desiderati: nausea, vomito , reazioni di ipersensibilit à,
488
Antimeteorici/ Adsorbenti A
»e
N
CARBONE ATTIVO T
Derivato dalla carbonizzazione di vegetali, appositamente trattato per aumen I
tare il suo potere adsorbente, è in grado di adsorbire gas; svolge potere ad-
.
sorbente nei confronti di farmaci ( acido acetilsalicilico, paracetamolo barbitu
M
rici) e viene pertanto utilizzato anche negli avvelenamenti * per impedire l' as- E
sorbimento intestinale di principi attivi. Indicazioni: terapì a del meteorismo in- T
.
testinale e del singhiozzo Effetti Indesiderati: stipsi; può alterare l'assorbe
E
mcnto di vitamine e sostanze nutritive (distanziare l’assunzione di altri farmaci
per almeno 1 ora }; può dare colorazione nera delle feci. 0
DOSE R
* Flatulenza , meteorismo: 200- 400 mg x 3- 4 volto/die , lontano dai I
pasti
* Intossicazioni acute Avvelenamenti] : 1 g/kg in 100 mi acqua C
Carbomix
Granulare per sosp 50 g
Carbone Belloc A
Capsule 200 mg
D
SIIVIETICONE S
Polimero chimicamente inerte del metilsltossano ( appartenente alla categoria
0
dei siliconi) . Modifica la tensione superficiale di bolle di gas del tratto ga R
stroonter ìco. che vengono frantumate In bollicine più piccole e più facili da eli
minare. Indicazioni: meteorismo gastroenterico; aerofagla; proposto per il trat -
B
tamento delle coliche addominali del lattante ( efficacia non comprovata ). E
Effetti Indesiderati: il d ì melicone, sostanza Inerte, non viene assorbito dal
tratto gastroenterico; non sono segnalati effetti collaterali legati al suo impie-
N
go, Interazioni: gli antiacidi ( specie idrossido di allumìnio e carbonato di ma T
gnesio ) adsorbono I! d ìmelicone e ne riducono l’attivit à farmacologica.
I
DOSE
• Zaffante e bambino: 40 mg/ t/osc x 2-4 volte / die , dopo i pasti
• > 12 anni: 40 80 mg / dose , dopo i pasti
-
Myllcon
Gocce ( 1 gt - 2 mg):
lattante e bambino; 20 gtt x 2 - 4 volte /die * dopo i pasti
Myllcongas
Compresse masticabili 40 mg: r -
> 12 anni : 2 compresse olla fine di ogni pasto principale
489
A Antimicotici sistemici
-
N i
T AMFOTERIC ÌNA B
I .
Spettro d’azione: Candida Cryptococcus ncoformans , Hystoplasma capsula-
m tura, Blastomyces, CoccldiodeS, Aspergillus. Indicazioni: micosi invasive erra-
vi, Effetti Indesiderati: febbre, brividi, ipotensione, nefrotossicltà, fpopotassie-
i mia, anemia, aritmie cardiache, affilassi, sintomi gastrointestinali, cefalea,
c neurotossicitè.
o DOSE
• Infezioni mìcotiche sistemiche: (EV in 2-3 ore) 0, 25 mg/kg ogni
T 24 48 ore, poi aumentate di 0,25 mg/ kg/ die, per arrivare a 1 mg/
-
S
I kg/die (EV in unica dose)
• Meningiti micotichc: (IT) 0,05-0,1mg x 3 votte/ sottimana; aumen-
C tare gradualmente fino a max 0,5 mg
I m Fungizone
s Flacone liof 15 mi 50 mg
CASPOFUNGIN
Spettro d’azione: Candida, Aspergillus. Indicazioni: candidasi invasiva, asper
gillosi invasiva. Effetti Indesiderati: nausea, vomito, cefalea, aumento delle
-
transaminasi .
DOSE
EV infusione lenta : 50-70 mg/ die, in monosomministrazione ( adulto)
i i< .. *
Cancldas
-!
Flacone ev 50-70 mg
£1 *T
FLUCITQSINA ( 5-FlU0R0CfT0SlNA)
Spettro d’azione: Candida, Cryptococcus neoformans , Aspergillus fumigatus, To-
rulopsis. Indicazioni; infezioni sistemiche da miceli sensibili; raramente usata
490
V- -
ANTIMICOTICì SISTEMICI A
N
in monoterapia, per la facilit à con coi induce sviluppo di resistenze, Piu fre-
quentemente viene impiegata in associazione con ramfotericinn fi [- ], in virtù
T
de ! l'effetto sinergico dei due farmaci e per la possibilit à di ridurre dosi e tossi- I
cità delfamfotericina ( va posto un intervallo di 24 ore tra fc rispettive dosi ini
ziali ), Effetti Indesiderati: sintomi gastrointestinali, rash, neuropatia, soppres-
M
sione midollare, diminuita funzionalit à renalo, epatotossicd à . I
DOSE C
OS, EV: 50-150 mg/ kg/die, in 4 somministrazioni (ogni 6 ore) ?;
r' -
0
AncotJ ) T
f7acom' 25 Q mi 2 , 5 g
I
F1UCONAZOLO C
Spettro d ' azione: Candida , Cryptococcus , Blastomyces , Histoplasma Indica- I
zioni: cand ì dosi orofaringe a ed esofagea; candidosì sistemica; criptococcosi
( forme meningee, polmonari, cutaneo ); prevenzione dello micosi sensibili in
pazienti HIV o immenoriepressi. Effetti indesiderati: rash, sintomi gasirointe
s
.
stinnll , epntotossicit à s. Stevens Johnson, anafilassl, I
DOSE s
• bandldóst orùferingog ( OS , EV ); 1° giorno 6 mg/ kg: poi 3 T
mg/ kg/dio, por 14 giorni f E
* Cnndidosi esofagea ( OS, EV}: 1 giorno 6 mg/ kg; poi 3 rng/kg/die
&
GRISEOFULVINA
Spettro d ’ azione: limitata ai ctermntofiti appartenenti ai generi Trichophyton,
Mi'Icrosporum, Epldermophyton. Indicazioni: infezioni dermatitiche di cute,
cuoio capelluto, capelli unghie. Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali,
*
cefalfeà, vertigini, sonnolenza , irritabilit à: reazioni cutanee; feucopenia; epato
toaaicit à -
DOSE
IO mg/ kg/ dic, in 2 somministrazioni ( dopo i pasti)
Fulein
Compresse 125 c 500 mg
ITgACONAZOLO
Spettro d’ azione: vari ceppi di Candida e Aspergillus , Cryptococcus neofor -
.
mali s , Histoplasma capsulatura , Blastomyces dermatit ìdis Sporothrix schcn
ckil; molto attivo anche su numerosi dermatofiti. Indicazioni: micosi sistemi-
che ( aspergiilosl, cartdidosi, criptococcosi c altre ); micosi superficiali (derrra-
tofitosi, onicomicoai , pityriasis versicolor1* Effetti Indesiderati: Sintomi gastro-
intestinali , rash , cefalea, edema, ipopotassiemia, epatotosslcità, trombocito-
segùe > «i
•
1
' ' .1
A ArmMlCOTICI SISTEMICI
N
T [TRACONAZOLG
4ÌI
1
penia, leucopenia; tossicit à cardiaca possibile in pazienti che assumono ter fé-
nadrna o astemizofo,
M
I DOSE
5-10 mg/ kg/die, in dose singola o in 2 dosi J
C Sporanox wTriasporin
0 Soluzione orale (1 mi = 10 mg; misurino dosatore 100 mg)
T% Capsule 100 mg
I
TERBINAFINA
C
I .
Spettro d' azione: dermattfffti Candida gìabrata, Aspergitlus , Sporothfix schen-
.
ckii, agenti delie cromoblastornicosi Indicazioni: derrnatofitosì della pelle gla -
bra e delle tigne del capo: onicomicosi. Effetti Indesiderati: disturbi gastroin -
s testinali, cefalea, disgeusia, reazioni cutanee { s , Lyeil, reazioni anafilattiche );
raramente epatotossicit à, pancitopenia con neutropenia grave, ahorazioni del -
I .
-
la retina e del cristallino
,R4
"
'*
-
>
I
492
Antinframmatori intestinali A
L
-
A- ;;
N
Farmaci utilizati per 1! trattamento delle malattie infiammatorie croniche in- "firt. - T
-
testinali ( »]. Comprendono gli aminosalicllati e i cortisonici ad azionò locale v
intestinale.
• AminosaiicilaU. L'archetipo di questo classe di farmaci è lo sulfas a (arino-, N
r.
ridina agisco solo come vettore fino al colon, che è I) sito d'azione, ma può I
essere causa di numerosi effetti collaterali. Al fine di preservare l 'azione te-
rapeutica de! 5- ASA, senza che compaiano gli effetti avversi legati alla sulfa- A
.
plridtna, sono state realizzate nuove formulazioni di 5-ASA prive della com - M
ponente sulfamidica: mesaioliria { acido 5- arnrinosaHcilico ), balsazlde ( profar-
maco dell 'acido 5-aminosalicilico) , olsalazina ( dimoro delFacido 5-aminosoli- M
cllico; non in commercio in Italia). A
• Cortisonici ad azione focaie intestinole* L ' elevata frequenza di effetti av- - — T •"
j
AMINOSALICILATI
I
1-
N
BALSAZIDE T
Aminosalidlato analogo alla sulfasalazina, ma privo della componente sulfami- r
E
dica. Indicazioni: trattamento delia colite ulcerosa in fase di attività lieve o f t - S
moderata e mantenimento della remissione* . Effetti indesiderati: vedi Mosaic
zina. T
DOSE (>12 anni) : I
• Fase acuta: 2 ,25 g 3 volte al giorno, fino afta remissione F 'F ;" N
Mantenimento: 1, 5 g 2 volte al giorno, da modificare secondo ri-
E- j .
1
MESALAZINA
Aminosalicilato analogo della sulfasalazina, privo della componente sulfamidi-
ca. Indicazioni: malattia di Crohn e colite ulcerosa, sia nella fase attiva sia
nella prevenzioni delle recidive. Effetti Indesiderati: cefalea, dolori addominali,
stomatite, diarrea ematica, pancreatite, nefrite,
DOSE
OS ( a rilascio controllato }: 50 mg/ kg/die, diviso ogni 6-12 ore
OS ( a rilascio ritardato) : 50 mg/ kg/dìe, diviso ogni 8-12 ore
R supposte: 500 mg/ dose, 2-3 votte/ d ìe; olismi, schiuma rettale;
2 g / dó$ef 2 volte die
Asacol
Compresse 400 e 800 mg
Capsule a rifascio modificato 400 mg
Supposte 500 mg e 1g
Sospensione rettale 2 g/ 50 mi e 4 g/100 mi ( coni monodose}
Schiuma rettale 2 e 4 g (cont monodoso)
segue ->
p>*
493
.
v
A A rtTlNFIAMMATO RI INTESTINALI
N
T -> MESA LAZINA
I Asala
*
Compresse a rilascio modificato 400 e 800 mg
N Supposte 400 mg
F Sospensione rottale 2 e 4 g ( fi 60 mi)
I Granaiolo per sospensione rettale buste 1, 5 g
A As a max
Compresse 400 c 800 mg
IVI Supposte 500 mg »
M Sospensione rettale 2g/ 50 mi e 4 g/100 mi ( cont monodose)
A AsavUln H Mesaflor
T Compresse rivestite 500 mg
Sospensione rettale 2 e 4 g (cont 4- cannula)
0 Gel rettale 10% (cont monodose )
R CI aversaE
I I Compresse rivestite 500 mg
Enteraproct Proctasacol
I Gè/ rettale 10% (cont monodose )
N textra sa Mesalazlna Dorom
Compresse 400 e 800 mg
T Supposte 500 mg
E Sospensione rettale 4 g/100 mi ( cont monodose)
S PanUéol
T Compresse a rilascio modificato 400 e 800 mg
Schiuma rettale bombol 2 e 4 g
I Granulato per sospensione rettale buste 1,5 g
N Gel rettale 500 mg ( 20 tubi)
A Pentasa
Compresse a rilascio modificato 500 mg
1 Sospensione rettale 4 g/100 mi ( cont monodose)
I
SULFASALAZINA
Combinazione di sulfapiricfina (che funge da veicolo) e acido 5-em ìnosalicilico
( 5 ASA), che è la parte farmacologicamente attiva (i due componenti sono uniti
da un diazo legame che, essendo scisso dall’azione dei datteri del colon, ren-
de possibile il rilascio del 5-ASA nel grosso intestino ). Indicazioni: colite ulce-
rosa (trattamento delie forme di media o lieve gravità; terapia aggiuntiva nelle
riforme gravi; prevenzione delle ricadute ); malattia d ì Crohn ( specialmente ne!
pazienti con interessamento del colon). Effetti indesiderati ( principalmente
dovuti alla sulfapidinna ) dose-dipendenti; cefalea, nausea, vomito, astenia:
reazioni allergiche; rash, febbre anemia emolitica, agranufocItosi, epatite, pol-
*
monite da ipersensibilit à , sindrome di Stevens Johnson .
DOSE
-
4060 mg/ kg/dic, in 3 G somministrazioni (l’intervallo tra le dosi du
rante la notte non deve superare le 8 ore) .
-
r' , .“ . _
.
' | r
_ »
Salazopyrfn En
Compresse 500 mg
.? ’il . .. r*
494
' ri- -
-
£ £ vV- l- 'r
’
V" '
^
ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI A
N
CORTISONICI AD AZIONE LOCALE INTESTINALE T$
:
1
BECLOM TOSONE
a’
*; - N
Indicazioni: trattamento della colite ulcerosa distale, in particolare rettoqalì to
A
F
-
o proctosigmoklite in fase attiva, di entit à media o moderata Effetti indeside- 1
rati: raramente bruciore e incontinenza rettale.
A
DOSE M
-
OS: 3 5 mg/die {da assumere al mattino, senza masticare la com-
pressa)
f'
M
R: 1 clì sma da 3 mg alla sera: oppure 1 supposta 2 volte al giorno i A
{ mattino e sera )
Clipper
T
Compresse gastroresistcnti 5 m£ 0
Sospensione rettale 60 mi 3 mg R
ToptUi I
Sospensione rettale 3 mg ; '
>
é
f
,: -
-T
*
•' '
'
495
A
Antinfiammatori non steroidei ( FANS )
N
T ACIDO ACETILSALICILICO ( ASA )
I Analgesico , antipiretico; antinfiammatorio , an tiaggregante piasi rinico f-> Antl-
lieve a moderato ; febbre ( preferire fi
N aitgtcfr'tnti ptestfinici ). Indicazioni: dolore da
paracetamol et); flogosl nelle malattie leumntokigicbe ( praticarne nife in tutte te
F patologie , ad esclusione della goda a causa dell effetto urico ritentare); trotta
l menti an ti aggreganti ( compresa malattia di Kawasaki ) . Controindicazioni:
bambini < 1G anni con varicella ò influenza o sintomi slmilInfluenza II (rischio di
A s , Reyo ) ; gotta , linfomi. Effetti Indesiderati: sanguinamento gengivale e del
tratto gastrointestinale , l ì fiovradc&agglo acuto ( > ISO mg/ kg) o cronico pud
M causare sintomi tossici ( nausea , vomito , sordit à , cefalea , vasodilatazione , tos-
M sicit à epatica ) , Nelle terapie croniche moritorane la salicilemla, che devo esse-
re mantenuta entro i 25 mg/dt . Terapia dell ' intossicazione: carbone vegetale
A ( fino a 24 ore dall ' assunzione ) .
T DOSE
0 * Aziono analgesica antipiretica: (OS) 10-15 mg/ kg / dose , ogni 6-8
R ore; (EV ) 10 mg/ kg/ dose (in mg ASA), fino a 4 volte /die
i * Azione antireumatica: 100 mg/ hg/die, in 4 dosi per 3-5 giorni; poi
75 mg/ kg/die , por 4 settimane
* Az/ one antiaggregantc : 3 5 mg/ kg/die , in monodose
N Aspirina
0 Compresse e granulato 500 mg
N Aspro
Compresse e compresse effervescenti 500 mg
S Alpir(nett
T *
Compresse 100 mg
COLCHICINA
Ani nfi ammotorie) 'antlgptto&O, Diminuisce la motilit à dei leucociti c la fagocito-
si nelle articolazioni . Indicazioni: profilassi della febbre moditerranea familfa -
re ; trattamento dell ' attacco acute di gotta . Effetti Indesiderati: nausea , vomi-
to , diarrea , dolori addominali,
-
DOSE
Profilassi deila febbre mediterranea familiare: 0,02-0 ,03 mg/kg/
die, in 1-2 dosi ( max 2 mg/ die)
* Artrite gottosa: (nell 'adulto) 0, 2-0,6 mg ogni 2 ore, fino al sollievo
496 dei sintomi (max 8 mg/die)
ANTINFIAMMATORI NON STEROIDE! A
N
ColctiTc ìna Lfica
Compresse 1mg
T
Sfi I
DICLOFENAC N
Derivato arilacetico; buona attivit à antinfiammatoria o analgesico. Effetti Inde- F
siderati comuni agli altri FANS: ninnilo del trattamento possono verificarsi I
transitoriamente vertigini e cofolea.
A
DOSE
OS, ì f : 2 -3 mg/ kg/die, in 2 -3 somministrazioni (1 somministrazione
M
per le preparazioni ‘ ’retard’ ) IVI
IM { coliche renali ed epatiche):1-2 mg/ kg/ dose A
VolUren T
Compresse 50 mg
Compresse a rilascio prolungato 75 e 100 mg
0
Supposte 100 mg R
Fiale 3 mi 75 mg
FLUHBIPROFENE N
acido propionico; buona attivit à antiflogistica c analgesica. Effet-
Derivalo dati‘
ti Indesiderati: v. tbuprofene.
0
DOSE
N
3 4 mg/kg/die, in 2 -3 somministrazioni (1 somministrazione per le
preparazioni " retard " ) S
Frobcn T
Sciroppo ( 5 mg/ ml; misurino con tacche a 3, 5 e 10 mi): E
6-12 anni; 2 misurini da 10 mi x 2 3 volto / die
Compresse 100 mg
R
-
Capsule rilascio prolungato 200 mg
- 0
I
1BUPR 0FENE D
Inibitore della sintesi dello prostaglandine attraverso il blocco della cidossige - E
nasi. Indicazioni: { OS) dolore beve moderato, febbre, artrite idiopatica giovani-
le; (EV) trattamento del dotto arterioso pervio ( Induce vasocostrizione e chiu- I
sura del dotto arterioso). Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali, discra-
sia ematica, ipertensione, nefrotossicitA .
DOSE
• Dolore, febbre ( OS): 20 -30 mg/kg/ die, in 3-4 dosi
• Artrite idiopatica giovanile ( OS): 30-50 mg/kg/die, in 3 -4 dosi
• Pervietà dotto arterioso ( EV); l* iniezione IO mg/ kg; 2 ’ o 3 inie- “
zione ( a intervalli dì 24 ore) 5 mg/ kg
Preparati per via orale :
Antaffebal Fcvrnlt
Sospensione orale 100 mg/ 5 mi (misurino dosatore 2,5 - 5-10 mi )
6 mesi- 2 anni ( 5-12 kg): 2,5- 5 ml / dose ( fino a 20 ml /d ìe)
3- 5 anni (13-19 kg): 5 mi / dose ( fino a 30 ml/ die)
-
6 9 anni (13-19 kg); 7,5 mi / dose ( fino a 30 ml /die)
10 12 anni (30 43 kg): 10 mi / dose ( fino a 40 ml /die)
- -
segue 4
497
A ANTINFIAMMATORI NON STEROIDE!
N
T -> IBUPROFENE
I Stiffen
Compresse 400 e 000 mg
N Bustine granulato 600 mg
F Moment
! GocceI2 t 5 m! ( > 12 anni: 25-50 glt, fino a 3 volte /dìe )
A Compresse* e bustine 200 - A 00 mg
M Nuroten febbre e dolore Sinlfcv
Sospensione bambini 100 mg/ 5 mi ( siringa (tosatrice 0, 5-1-2 2 , 5-
M 3- 3 ,5-4 4 , 5 5 mi)
A 3-6 mesi ( 5,6 7 kg): 2.5 ini/ dose (fino a 3 volte/die )
T 6-12 mesi ( 7 -10 kg) :
1- 3 anni (10 - 15 kg):
2.5 ml/ doso ( fino a 3 volte/die )
5 mi / dose (fino a 3 volte / die )
0 4 6 anni 10 15 kg :
- ( - ) 7.5 mt / dose ( fino a 3 vofte/die )
R 7- 9 anni (10 15 kg): 10 ml / dose ( fino a 3 volto /die )
10-12 anni ( 10 15 kg) : 15 mi / dose ( fino a 3 volte / die )
!
Nurofen
Compresse 200 mg
N > 12 anni: 1 cpr x 2-3 volte / die
0
Preparati per via endovenosa:
N Pcdca
Fiale 2 mi IO mg
S
T IMIDAZATO ( SAUCILATO Pf (MIDAZOIO )
E Antiflogistico , analgesico e antipiretico ( di sintesi ) ; Indicato) nel trattamento di
R stali dolorosi o febbrili associati a modesta o prevalente componente inflnny
*.
0
I
ni della coagulazione
DOSE
. ^
motoria. Effetti Indesiderati; disturbi gastrointestinal otovesti botar aitcrazlo-
INDOIVIETACINA
Derivato indolico. usato Como antinfiammatorio, analgesico e per il trattamen-
to farmacologie» della pervieni dei dotto arterioso noi neonato pretermine.
Effetti Indesiderati: cefalea , vertigini, addominnlgia , diarrea talora ematica ,
epatopatia , otigur ì a , insufficienza renale , ipertensione , Iperkaliemia , anemia
aplastica , ridotto aggregazione piastriniicat
DOSE
* Antinfiammatorio (OS): 1-3 mg/ kg/ dic , in 3- 4 somministrazioni
* Analgesico ( coliche renali ed epatiche) ( EV lenta ): 1-2 mg/kg/ doso
* Artrite Idiopatica giovanile (OS): 2,5-3 mg/ kg/ die, in 3 sommini-
498 strazioni
ANTINFIAMMATORI MON STEROIDÈI A
N
• Pcrv ìetà dotto arterioso (EV in almeno 30 min: somministrare le
dosi a intervalli di 12- 24 ore): 1* dose: 0,2 mg/kg: 2' e 33 dose: 04
T
mg/ kg ( neonato et à < 2 giorni): 0,2 mg/ kg ( et à tra 2 e 7 giorni); l
0,25 mg/ kg (et à > 7 giorni ) . N
Iidoxftn F
Capsule 25 e 50 mg
Supposte 50 e 100 mg
I
Liometaccn ( sale di ftieglutnlna)
A
Fiate liof 50 mg (+ f solv 2 mi ) M
M
KETOPROFENE LISINA A
Derivato dell 'acido propionico; spiccata azione antinfiammatoria, analgesica e T
antipiretica. Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali transitori (gastralgia,
nausea, vomito, diarrea ) ; raramente emorragie gastrointestinali, astenì a, cefa 0
.
lea vertigini, disturbi visivi, rash cutanei. R
DOSE I
1- 2 mg/ kg/ dose x 2 -3 volte /die
Ohi N
Gocce (1 gt ss 4 mg); 0
614 anni: 1 gt ogni 3 kg peso corporeo x 3 volte/die
Bustine bipartito 80 mg ( 40 mg x 2): N
644 anni: 1/ 2 bustina x 3 volte/dìe
Supposte pediatriche * 30« { 30 mg): S
bambini < 6 anni, di peso < 30 kg: 1 supposta x 2 -3 volto /die
-
Supposte pediatriche «GO { GO mg):
T
bambini > 6 anni, di peso > 30 kg: 1supposta x 2-3 volte /die E
Hale 2 m! ICO mg R
0
MORHIFiUMATO I
Derivato ari! antranilico. Effetti Indesiderati: disturbi gast rainiestinali; reazioni di
Ipersensibilità ( rash cutaneo, orticaria, porpora, vasculiti cutanee; crisi asmati - D
che in soggetti allergici al FANS); raramente cefalea, vertigini, danni renali. E
DOSE 1
OS , R : 17,5 mg/ kg/die, in 2-3 somministrazioni
Flomax m MoniUlti
Bustine bipartite 350 mg:
fino a 4 anni: 1/ 2 bustina x 1 volta/die
4 - 8 anni; 1/2 bustina x 2 volte/die
844 anni: 1 bustina x 2- 3 volto/die
Compresse 700 mg
Supposte bambini 400 mg:
612 mesi: 1 suppostn /dio
!
> 12 meil 1 supposta x 1- 3 volte /die (1 supposta ogni IO kg
peso )
Segue 4
499
f: ;J
^
Si ANTINFIAMMATORI NON STEROIDE!
N
4 MORNIFLdMATO
> ! I% : Flumarin
SL/pposte bambini 400 mg:
N 6-12 mesi: 1 supposta/die
F > 12 mesi:1 supposta x 1-3 volte/ die (1 supposta ogni 10 kg
peso corporeo)
Bustine granulato 350 mg
^
v
M
M
S Nlflam ( acido nifiumico)
Supposte bambini 285 mg:
6-12 mesi: 1 supposta/die
A > 12 mesi: 1 supposta x 1-3 volte/die (1 supposta ogni 10 kg
peso corporeo)
T Supposte adulti 500 mg
0 Capsule 250 mg
R
I NAPROXENE
Derivato dell' acido propionlco a lunga emivita plasmatics Effetti Indesiderati:
soprattutto gastrointestinali; vertigini, rasti ; riduzione della funzionanti renale
N età correlata ,
0 DOSE
N * Analgesico: 5- 7 mg/ kg/ dosi* ogni 8-12 oro
.
• Malattie infiammatorie: IO 15 mg/kg/ die In 2 somministrazioni
S Akudol
T Compresso 200 mg
E Floginax
Compresse 500 mg
R Supposte 500 mg
0 Laser R
I, Compresse 750 mg
D Naprlus n Prexan
Busto granuli 500 mg
E
@1 Naprosyn
Compresse 250 e 500 mg
Compresse a rilascio modificato 750 mg
Buste granuli 250 e 500 mg
Supposte 250 e 500 mg
Neoeblimol
Supposte 500 mg
5ynflex
Capsule 275 mg
Compresse e Pusfrue 550 mg
Xenar
Compresse 250 mg
5 OÒ •
A NflNRAMMATURI NON STERO!DEJ A
N
N1MESULIDE T
.
Antinfiammatorio, analgesico soprattutto sui dolori muscolo settelet ri ci antipi - I
retico. Effetti tndesfderath tasti, orticaria; nausea, dolore gastrico, sanguina-
mento gastrointestinale; raramente porpora, trnmhocitoponia, gronulocitspe-
N
nta; reazioni anafilattiche e asma in pazienti allergici ni FANS. F
DOSE I
OS, R 12 anni) : 50-100 mg x 2 votte/die A
Auliti m MesuJfd
Bustine 100 mg
M
Compresse 100 mg M
Supposte 200 mg A
T
PI RO XICAM 0
Derivato osicann a lunga durata. Effetti indesiderati; disturbi gastrointestinali, R
reazioni ipersensibilità cutanea, sanguinarti enti occulti, alterazioni test funzio-
nalit à epatica, riduzione della funzionatiti renale, I
DOSE
0, 2*0, 3 mg/ Kg/ tfose, in unica somministrazione giornaliera i - N
Feldene 0
Capsuto 20 mg
Compresse solubili 20 mg
N
Compresse * fast * sublinguali 20 mg
Supposte 20 mg S
Fiate 1 mi 20 mg T
E
5-
R
0
I
D
E
W - I
501
A
Antiobesitè
k. A
N
T -
Farmaci adiuvnnti nel trattamento deH ' obesit à ( >], Il cui uso dove essere
scio integrativo, nel l ' ambito di un programma terapeutico n lungo termine
I per il controllo del peso corporeo In ponenti obesi o con sovrappeso, che
0 presentino altri fattori di rischio correlati all' Obesità e che non abbiano ri-
.
sposto al trattamento di buse Sono attualmente uiilizzijh ìri due farmaci che,
B con meccanismi diversi, tendono a negativi zzare il bilancio energetico: forn-
E -
ata tf che riduce l 'as sorbimento intestinale dei grassi c la a ( but ramina, ano
ressiizante centralo, che agisce diminuendo il senso di fama c aumentando
S Il senso di sazietà.
I
I ORLI STAI
Inibisce la lipasi intestinale, con conseguente ridotta digestione dei triglicehdi
alimentari, diminuzione dell'assortimento del colesterolo e delie vitamine iipo-
sofiibiii . Indicazioni: trattamento deff 'obesità in soggetti con indice di massa
corporea superiore n 30 kg/m3 ( limite abbassato a 28 kg/inJ, se vi sono fatto
ri di rischio: diabete mellito, ipertensione, dislipidfpiia). Effetti Indesiderati:
tossicità gastrointestinale (perdue rettali oleose , flatulenza, urgenza fecale,
stoatorrcu, ragadi anali, dolori addominali); effetti cardiovascolari ( riduzione
della pressione arteriosa, edemi perimalleolari); mialgie, artralgie; cefalea,
vertigini; eruzioni cutanee.
DOSE ( > 12 anni }
OS: 120 mg, immediatamente prima , durante o fino a 1 ora dopo
ogni pasto principale ( la somministrazione dove essere omessa so II
pasto non contiene grassi)
AIM
Capsule 60 mg
Xentcal
Capsu/e 120 mg
SIBUTRAMINA
Anoressizante , Inibitore non selettivo del rouptake d ì serotonina, noradrenalb
na e dopam ìna. Indicazioni: trattamento dell ' obesità in soggetti sovrappeso
( indice di massa corporea 25 29,9 kg/ m1') con fattori di rischio cardiovascola-
re, c in soggetti obesi (indice di massa corporea 30 kg/ m 3 ). Effetti Indeside-
rati: ipertensione, tachicardia; insonnia, cefalea, depressione; trombocitopcnia.
DOSE ( > 16 anni }
OS: 10-15 mg/ die, al mattino, in presenza o meno di cibo (non som-
ministrare per pi ù di un anno }
Ectiva m lietiudii
Capsule 10 e 15 mg
502
Antipertensivi A
L
N
CLASSIFICAZIONE T
ACE-Inlbttorl Caplopril - Enaiapri! - Lisinopril
Antagonisti recettortali Losartan
dell ' anglotenslna
(sartanici)
E
a-egonlstl centrali Clonidinn Metildopa
R
Bloccanti adrenergic! k
T
(A bloccanti Doxazosina Terazosina E
* p bloccanti -
Atenoiofo Bisoprololo - Esmololo MetoprololO - N
-
Propranoloio Timotolo
S
* «/ [1 bloccanti Carvedilolo - Labetaioio
Caldo-antagonisti Amlodipina DiItiarem - Ni fedipina - Verapamil
I
Diuretici
V
]
• dell 'ansa Turoseniidc
• tlazldico Idroclorotiazide
* risparmiatore di K Spironolattone
Vasodilatatori MinOxfdil « Nltroprussiato
I farmaci in questa sede sono trattati nolo t >er fa loro azione antipertensiva
AMLODIPIHA
Classo: Cafcto&ntagontati [ -r ], Indicazioni: ipertensione arterioso cronica .
Effetti Indesldorotl: palpitazioni, capofrn, edema , flushing.
DOSE
Iniziale: 0,1 mg/ kg/ die , in 1- 2 somministrazioni
Massima : 0 ;6 mg/ kg/ dlo (max 5 mg/die }
Antacal a Monoplna a Narvasc
Compresse div 5 e 10 mg
ATENPIOLO
Classe: fì/occanti adren&rgicii $ bloccanti [ -» 1- Indicazioni: Ipertensione arte-
riosa cronica. Effetti Indesiderati: broncospasmo, dispnea, bradicardia, Ictar
gi à, cefalea, stipsi.
DOSE
Inizialo: 0.1-1 mg/ kg/dfe , in 1-2 somministrazioni
Massima: 2 mg/kg/die (max 100 mg/die)
Tenormin
Compresse 100 mg
BISOPROLOLO
Classe: Bloccanti adrenergìci : [ Sbloccanti [ — ] . Indicazioni: ipertensione arte-
. *
riosa cronica Effetti Indesiderati; bronco spasmo, dispnea, bradicardia
, letar -
gia, disturbi del sonno, capogiri, vertigini.
segue >
" — -
'T ; r
503
A AMT1PERTENSIV1
N
T EISOPROLOLO
I DOSE
Iniziale: 1, 25 mg/die, in 1 somministrazione
P Massima; lOmg/cfie
E Cardleor Congesto n Sequacor
R *
Compresse 1, 25-2,5 3,75- 5- 7.5-10 mg
T
E CAPTOPRIL
Classe; ACE’inibitóri 0% Indicazioni; ipertensione arteriosa cronica; urgerne
N ^
Iper tensive ( anche por vie sublinguale }: rapido Inizio d azione ( IO 30 min }, pie
S co 12 h, durata d azione relativamente prolungata ( A 8 h }. Effetti Indesiderati;
tosse, angioedema, oliguria, iperpotassiemia. (usare con cautela nella stenosi
I dell'arteria renale e nei pazienti con dcpleztone di volume,
V DOSE
1 * Neonato
Iniziale : 0,05 0.1 mg/ kg/ dose ogni 8 12 h
massima : 0, 5 mg/ kg/ dose ogni 6 24 h
* Lattante
iniziale : 0,15 0,3 mg/kg/dose, per 3 somministrazioni
massima: 6 mg/kg/die , in 1- 4 somministrazioni
* Bambino
iniziale: 0,3 0, 5 mg/kg/ dose, per 1-3 somministrazioni
massima : 6 mg/ kg/dìe, in 14 somministrazioni
* A ilo fc sconte
-
iniziale : 12 ,5 25 mg/ doso, per 2- 3 somministrazioni
massima: 450 mg/die
Aceprcss R Capoten
Compresse 25 e 50 mg
CARVEDILOLO
Classe: Bloccanti adrcncrgiei: bloccanti { - > \ . Indicazioni: ipertensione ar -
teriosa cronica. Effetti Indesiderati; ipotensione posturale, vertigini, edema
periferico, disturbi gastrointestinali, bradicardia, aritmie.
DOSE
Iniziale: 0,08 mg/kg/ die , in 2 somministrazioni
Massima; 0,5 mg/kg/ die
Dilatrend a 0 me ria « Trakor
Compresse 6, 25 e 25 mg
CLONjjHNA
Classe: Agonist ! alfa-adrenergici ad azione centrate. Indicazioni: ipertensione
arteriosa. Effetti Indesiderati: sonnolenza, vertigini , secchezza delle fauci,
stipsi, ipotensione ( titolare le dosi gradualmente, per evitare i sintomi deJTipe-
rattività simpatica }.
si DOSE
Inizialo: 5-10 pg/kg/die, in 2- 3 somministrazioni
Massima: 0,9 mg/ die
Catapresan
504 Compresse 150 e 300 pg
\
ANTIPEKTENSIVÌ A
N
DjLnAZEM T
Ciotte; Calcioan?agortlstl [-> ]. Indicazioni: ipertensione arteriosa cronica. Ef- ì
fetti indesiderati: Ipotensione , bradicardia , edema * blocco AV, vertigini , nau-
sea , vomito . Per l ' effetto inibitore dell ' enzima epatico il diltiarem pu ò causare
P
accumulo e tossicit à dei farmaci usati in concernit a n/ a Che sono metabolizzati * E
DOSE ( OS) R
• Bambini T
inizialo : 1, 5 2 mg/kg/dìe, in 3-4 dosi
massima : 3.5 mg/kg/ dic , in 3-4 dosi E
* Adolescenti N
a rilascio immediato: 30-120 mg/ dose, x 3 volte /die
a rilascio prolungato: 120-300 mg/die, in 1- 2 somministrazioni S
Altiazem m Anglzem m Difadel m TMdlem I
Compresso 60 mg V
Compresse a rilascio prolungato 120 mg
Capsule a rilascio prolungato 200 o 300 mg
I
DOXAZOSIHA
Classe: Bloccanti odrenergici: af $ bloccati# [-+J, Indicazioni: ipertensione ar-
teriosa cronica. Effetti Indesiderati: ipotensione posturale , vertigini , cefalea ,
astenia , edema, disturbi del sonno , nausea , disturbi addominali .
DOSE
Iniziale: 0,02 0.08 mg/kg/ die, in 1-2 somministrazioni
Massima: 4 mg/ die
Cardura Dedrafeno Normotfien
Compresse 2 e 4 mg
ENAUPRIl
Classe: ACE- ì nipitori [- }. Indicazioni: ipertensione arteriosa cronica. Effetti In-
desiderati: ipotensione , tachicardia , sincope , vertigini, cefalea , tosse, iperpo-
tasslemia , ipoglicemia .
DOSE
Iniziale : 0,08 mg/kg/die , in 1-2 somministrazioni (max 5 mg/ die)
Massima: 0 ,6 mg/ kg/dtc ( max 40 mg/die )
Canvcrtcn a Enaprena Naprllene
Compresse 5 c 20 mg
4
ESM010L0
Classe: Bloccanti adrenergic!: <x /p bloccanti [-» ] , Indicazioni: emergenze iper
tensive ( effetto massimo entro £> ±0 min; durato 20 min ) . Effetti Indesiderati:
ipotensione , bradicardia , fenomeno Raynaud, vertigini , confusione , letargia ,
broncostrujione .
DOSE
2 mg/kg/die. In 2 somministrazioni { max 200 mg/die )
Esjdrex
Compresse 25 mg
IPHOCLOROTIAZIDE + SPIRONOLATTOME
Classo: Diuretici (-»]. Indicazioni: ipertensione arteriosa cronico . Effetti Inde-
siderati: v. iàroctorottazióe e Spironotattone.
DOSE
1-3 , 3 mg/ kg/dic , in 2 - 3 somministrazioni ( max 200 mg/die )
Afdactazido Spiritigliele
Compresse 25 mg + 25 mg
'
LABETÀ LOLO
Classe; [ì loccanti adrenergich ti/|l bloccanti [- ) Indicazioni: ipertensione nr
*
teriosa cronica ( os ): emergenze iper tensive (ey). Effetti Indesiderati: ipoten-
sione posturalc , scompenso cardiaco congestizio , disturbi conduzione , bradi- "à
.
cardia sonnolenza* astenia , cefalea , secchezza fauci, congestione nasale,
bronco spasmo.
DOSE
* Ipertensione arterioso cronica ( OS )
Inizialo: 1-3 mg/kg/ efie , in 2 somministrazioni
Massima: 1012 mg/ kg/ die ( max 1200 mg/die )
* Emergenza ipcrtensiva ( EV )
Bolo : 0 , 21, 0 mg/ kg/ dose ( max 20 mg / dose )
Infusione: 0, 25-3 ,0 mg/ kg/ h
Ipolab
_ - T. Compresse 400 mg
506
ANTIPERTENSIVI A
N
Traodale
Compresso 100 e 200 mg
T
Fiale ev 20 mi ( 5 mg/ m!) i
p
USINOPR ÌL E
Classe: ACE-iniòitori [-> J Indicazioni; iper tonsione arteriosa cronica. Effetti In-
desiderati: tosso secca persistente, rash cutaneo, nngioedemn, tachicardia,
R
astenia, sudorazione . T
DOSE E
Iniziale: 0,07 mg/ kg/d ìe , In 1 dose ( max 5 mg/die) N
Massima: 0.6 mg/ kg/die (max 40 mg/die)
S
Alaprli n Prlnivil H Zeitrit
Compresse 5 c 20 mg I
V
LOSARTA N I
-
Classa; Antagonisti recettoriafi dctl ' angiotensina fi [ » ]. Indicazioni; Iperten -
sione arteriosa cronica. Effetti Indesiderati: cefalea, diarrea, mialgia, rash cu -
taneo; raramente epatite, anemia, vasculitl,
DOSE
Inizialo; 0,7 mg/ kg/ die, in 1 somministrazione
Massima: 1.4 mg/ kg/dìe ( max 100 mg/die )
Lortnnn n Lotaprex Ncolatan
Compresse 12 ,5 50 100 mg
METILDOPA
Classe; Agonist! et adrcnergìci ad azione centrale, Indicazioni: ipertensione ar
teriosa cronica. Effetti indesiderati: sonnolenza , depressione, cefalea , sec -
chezza fauci , febbre, brividi , vertigini, ritenzione idrica, edema, danno epafo
cellulare, diarrea, anemia emolitica, test Coombs posilivo, epatopatia colesto
fica, cirrosi, pancreatite, nausea, vomito, irombocitopenia, parestesie, bradi
cardia. Monitorare : pressione arteriosa, enzimi epatici, test Coombs dirotto,
DOSE
Inizialo: IO mg/ kg/ die. in 2- 3 dosi
Massima; 65 mg/kg/die ( max 3 g/die)
Aldomet
Compresse 250 o 500 mg
METOPROIOLO
Classo; Bloccanti adrcnergici : fi bloccanti l^J. Indicazioni; ipertensione arte-
riosa cronica. Effetti Indesiderati: v, Propranololo.
DOSE
Iniziale: 1-2 mg/ kg/dio, in 2 dosi
Massima: 6 mg/ kg/die
Lopretor
Compresse 100 e 200 mg
507
A ANTIPERTENSIVI
N
T MINOXIDIL .
I Classo: Vasodìfatterif -»]. Indicazioni: ipertensione arteriosa cronica. Effetti
P iper trie osi,
-
Indesiderati: ritenzione idrico saiinr] , tachicardia, cefalea, palpitazioni, tremori
E DOSE
R Iniziala 0 ,1-0, 2 mg/ kg/dìc, In 1-2 dosi {max 5 mg)
T Massima : 0 ,25 1 mg/kg/ die (max 50 mg)
-
E Lonften
Compresse 5 mg
N
S N1FEDIPINA
I -
Classe: Catcb agonìsti [ 4]. Indicazioni: Ipertensione arteriosa cronica ( formu-
V lazioni n tento rilascio ); urgenze Ipratensive ( formulazioni rilascio immediato:
inizio dopo 5 10 min , picco a 30 60 min, durato 2 6 ore ). Effetti indesiderati:
I ipotensione , tachicardia, edema declive, vampate di calore , vertigini, cefalea.
Il succo d ì pompelmo aumenta la concentrazione piasmatica del farmaco.
DOSE
• Ipertensione arteriosa cronica
0 ,25 0, 5 mg/ kg/ die, in 1-2 somministrazioni
- inizio:
- massima: 3 mg/ kg/die { max 120 mg/dicj
* Urgenze ipcrtensivo ( subling) : 0,3 0, 5 mg/ kg / dose ( max
- . 10 mg/
riose)
AdAlat
Capsule 10 mg
Compresse rii modi 20 mg
-
Compresse « crono a rii mod 20- 30- 60 mg
NlferJrcor
Capsule riv 20 mg
Capsule molli 10 c 20 mg
Gocce 30 mi 2% ( 1 gt = 0, 5 mg)
HIT ROPRUSSIA!0
Indicazioni: emergenze i perle nsiv« ( inizio d ’nzione
Classe: Vasodila tal ori j - > J.
dopo 2 min). Effetti Indesideroti; Ipertensione, tachicardia) vomito: sintomi a
carico del SNC; soppressione tiroidea, acidosi; tossicit à da cianuro acidosi
.
metabolico La cosommi nitrazione di triosolfato 20% previene la tossicità 10 <
mg triosolfato per ogni mg di nitroprusslato ).
DOSE
EV (infusione continua ) : 0, 3 0,5 pg/ kg/ min, in soluzione gtucosato 5%
-
PROPRANQIOIO
f bloccanti [ -> } . Indicazioni; ipertensione ar
Classe: Bloccanti adrcnergtci: ti / ì
terrosa cronica. Effetti kideslderatl: depressione contrattilit à miocardica, ipo
tensione, broncospasmo , ipoglecemia, iperpotassiemia, neutropenia.
ANTIPERTENS [VI A
N
DOSE T
Inizialo: 1-2 mg/kg/die, in 2-3 somministrazioni
Massima: 4 mg/ kg/ ct ìe
l
p
Inderal
Capsule SO mg E
R
SPERONOLATTONE T
.
Classe: Diuretici [ - » ] Indicazioni: Ipertensione arteriosa cronica lieve [ asso- E
ciato a furosemide o a Idroclorotiazide contrasta l' ipopotas sterrila indotta da
questi farmaci). Effetti Indesiderati: iperpotassi ernia, letargì a, ginecomastia , N
nausea, rash. S
DOSE
iniziale: 1 mg/ kg/die, in 1-2 somministrazioni
I
Massima: 3,3 mg/ kg/die ( max 100 mg/die) V
Aldactone i
Capsule 25 mg
Compresse 100 mg
THjAZugjHA
-
Classe: Bloccanti adrenergìci : a bloccanti [ + ]. Indicazioni: ipertensione arte-
riosa cronica. Effetti Indesiderati: v. doxazasina.
DOSE
Iniziale: 0,01-0 ,3 mg/ kg/die, in 1somministrazione
Massima:1G mg/ die
Ezoslna a Itrln
Compresso 2 c 5 mg
TJMOLOLO
Classe; Bloccanti adrenerglCÌ: fi -bloccanti [ — >]. Indicazioni: Ipertensione arte-
riosa cronica. Effetti Indesiderati: bradicardia, aritmia, rash, diarrea, nausea,
broncospasmo, dispnea.
DOSE
0 t 2’0,5 mg/ kg/die, in 2 somministrazioni
Brocadren
Compresse 10 mg
VERAPAMIL
Classe: Catèto-antagonisti [ -+ ], Indicazioni: Ipertensione arteriosa cronica.
Effetti Indesiderati: ipotensione, bradicardia, astenia, stipsi, nausea, aumen-
to enzimi epatici.
DOSE
4-8 mg/kg/die, in 3 somministrazioni
Isoptin
Compresse 40 e SO mg
§ 509
Antipiretici
A
N
T IBUPROFENE
I Vedi: Ariti«fiamma tori non steroidei
P
I N0RAM1D0PIRINA (METAMIZOLO) %
R Vedi: Analgesici
E
T PARACETÀ MOLO ( ACETANIINOFOIE)
I Antipiretico e analgesico semplice, con scarsa o nulla attività intintiammaio
ria. Inibisce la sintesi delle prostoglandirte , bloccando la cìclosslgenasi. Indi-
C cazioni: febbre , dolore lieve o moderalo , Effetti Indesiderati: alle dosi terapeu
I tiche sono modesti e rari ( rash cutanei, disturbi gastrointestinali ]; li sovrndo-
ripetale d ì dosi superiori a
saggio (geni, > ISO mg/ kg ) o sommlustrazioni
quelle raccomandate, in giorni consecutivi ) possono causare necrosi epatica
potenzialmente fatale ( trattamento del sovra do saggio di paracetamol o: vedi
Avvelenamenti do Ingestione ) .
DOSE
OS :
< 12 anni: 10-15 mg/ kg/ dose { ogni 4-G ore)
> 12 anni: 500 mg* lg/ dose ( ogni 4-6 ore )
Dose mossimo / d ìc:
< 3 mesi: 60 mg/ kg
> 3 mesi: 80 mg/kg
> 12 anni: 4 g
R:
< 12 anni: 20 mg/ kg/ rtose ( ogni 4-6 ore)
> 12 anni: 500 mg-1 g/ dose { ogni 4 -6 ore)
Doso massimo / dic ; 90 mg/ kg oppure 4 g
Àcetamol
Sciroppo " prima infanzia' 25 mg/ ml ( annessa siringa dosatrice
con tacche da 0, 5 mi: una lacca corrisponde a 12 ,5 mg di para-
cetamolo); I
• 0 3 mesi: 20 30
- mg ogni 2 kg di peso ( dose intermedia: 25 mg
ogni 2 kg di peso = 1mi di sciroppo ogni 4 6 ore); non superare
la dose totale di 60 mg/ kg/die
• 3 24 mesi: 20 30 mg ogni 2 kg di peso ( dose intermedia: 25
mg ogni 2 kg di peso “ 1mi di sciroppo ogni 4 6 ore) ; non supe-
rare la doso totale dì 80 mg/ kg/die
Supposte " prima infanzia " 125 mg:
• 3 -24 mesi: peso > 6 kg: 1 supposta ogni 4 -6 ore (numero mas-
simo/die: 4 per bambini di 6-7 kg; 5 per quelli di 7-8 kg; 6 per
quelli > 8 kg)
Supposte 250 mg:
• 2 8 anni; peso > 12 kg: 1 supposta ogni 4-6 ore {numero mas -
simo/ dic: 4 per bambini di 12-15 kg; 5 per quelli di 15-18 kg; 6
per quelli > 18 kg)
Supposte 500 mg:
• 8-12 ami: peso > 25 kg: 1 supposta ogni 4-6 ore (numero
massimo/die; 4 per bambini di 25-30 kg; 5 per quelli dì 30-35
kg; 6 per quelli > 35 kg)
ANTIPIRETICI A
N
Supposte 1fi: T
• > 12 anni: 1supposta ogni 4-6 ore (numero mnssimo / dle : 4) i
Granulato effervescente 300 mg:
• 8-12 anni: peso > 25 kg: 1 bustina ogni 4 6 oro (numero mas- p
simo /dic : 4 ) l
• > 12 anni: 1-2 bustine ogni A G ore (non superare i 4 g/dìe) R
Compresse 500 mg:
• > 12 anni: 1-2 compresse ogni 4-6 ore (non oltre 4 g/die} E
Baby rlnolo febbre c doloro a Mlnofcn T
Soluzione orale 120 mg/ b mi (misurino dosatore con tacche 2,5 -5 -
10 mi )
I
* < 1 anno: 1 dose 2,5 mi, ogni 4 6 ore
C
* 1- 4 anni:1dose 2,5 ml o 1 dose 5 mi, ogni 4 6 ore I
* > 4 anni: 1 dose 5 m! o 1 dose 10 mi, ogni 4 -6 ore
Effcralgan
Sciroppo 30 mg/ ml ( annesso dosatore con 15 tacche indicanti il
poso del bambino a partire da 2 kg fino a 10 kfi) : 30 mg/ kg/dì e,
con intervalli di almeno 4 oro tra una somministrazione e l ' altra
Supposte 80-150- 300 mg:
* 3-6 mesi: 1 supposta 80 mg x 2 volte/die
* 6-12 mesi: 1 supposta 80 mg x 2 volte/dìe
•1- 2 anni: 1 supposta 80 mg x 2 volte/dìe
* 2 4 anni: 1 supposta 150 mg x 2 votte / dle
* 4 6 anni: 1 supposto 150 mg x 3 4 vdte/dio
* 68 anni: 1 supposta 300 mg x 2- 3 volte/dic
• 812 anni: 1 supposto 300 mg x 3 volte / dic
12-15 anni: 1 supposta 300 mg x 3 4 volto /die
Polvere effervescente bustine 150 mg
* 2-4 anni: 1 busta x 2-3 volte / die
* 4- 6 anni; 1 busta x 3- 4 volte / dio
Compresse effervescenti e compresse rivestite 500 mg:
* 7 -13 anni: 1/ 2 compressa x 1-3 voltc /die
- 13-15 anni: 1 compressa x 1- 3 volte/die
* > 15 anni: 1 compressa x 3 -4 votte/die
Saniplrfnp
Soluzione orale 120 mg/ 5 mi ( annesso misurino con tacche 2, 5-5-
10 mi}:
• < 1 anno: 2 , 5 mi ogni 4 -6 ore
•1- anni
4 ; 2 , 5 - 5 mi ogni 4-6 ore
• > 4 anni: 5-10 mt ogni 4 6 ore
Supposte 150- 300 600 mg:
• < 1 anno; 1supposta 150 mg x 2- 3 voltc / die
• 1-6 anni: 1 supposta 300 mg x 2 3 volte / dic
• > 6 anni: 1 supposta 600 mg x 2- 3 volte / die
Compresse 500 mg:
• 6-12 anni: 1/ 2 compressa x 3-4 volte/die
segue ->
511
A ANTIPIRETICI
N
T PARACETAMOLO
1 TaehTpjrfita
Gocce (1fit = 2,7 mg)
P * 06 mesi ( 3 , 2- 6 kg}: 1023 gtt / doso (ripetibile dopo 6 ore)
I * 6-18 mesi ( 7 -10 kg): 4046 gtt / dose ( ripetibile dopo 6 ore)
R * 18 24 mesi (11-12 kg): 4046 fitt / dose ( ripetibile dopo 4 oro )
Sciroppo 120 mg/ G mi ( bicchierino con tacche 5 -7,5 1015-20 mi )
E * 6 18 mesi ( 7-10 kg): 5 mi / dose (ripetibile dopo C ore; max
T 4 volte/d ì e)
- 24 mesi (11-12 kg}: 5 mi / dose ( ripetibile dopo 4 ore ; max
I * 18
6 volte /dic )
C * 2- 7 anni ( 13-20 kg): 7 , 5-10 m ì / dosc ( ripetibile dopo 6 ore ;
1 max 4 volte / die)
* 6 10 anni ( 21 25 kg : 10 ml / dose ( ripetibile dopo 4 ore; max
- - )
6 volte /die)
* -13 anni ( 2640 kg : 15-20 ml/ dosc ( ripetibile dopo G ore;
8 )
max 4 volte /dic }
* 12-15 anni ( 4150 kfi): 20 ml/dose ( ripetibile dopo 4 ore; max
6 voUe / dic )
Supposte 125 mg ( ' prima infanzia * )
* 3 G mesi ( 6-7 kfi); 1 supp / rtose (ripetibile dopo 6 ore;
max 4 voltc / dio)
6-18 diesi ( 710 kg): 1 supp/ c /ose (ripetibile dopo 4 6 ore;
max 5 voite/ clic )
* -
18 24 mesi (11 *12 kg ): 1 supp / dose (ripetibile dopo 4 ore ;
max 6 volto / die)
Supposte 250 mg ("bambini')
* 18 24 mesi (11-12 kg): 1 supp/ dose (ripetibile dopo 8 ore:
max 3 voltc /die)
* 2- 7 anni (13- 20 kg}: 1 supp / dose (ripetibile dopo 6 ore;
max 4 voltc /die
Supposte 500 mg ( " bambini " )
* 6-10 armi ( 2125 kg): 1 supp/ dose ( ripetibile dopo 8 ore;
max 3 voltc /dio)
* 8 -13 anni ( 26 - 40 kg ): 1 supp/ dose (ripetibile dopo G ore;
max 4 volte/die)
Sopposte 1000 mg ( “ adulti }*
* 1215 anni ( 4150 kg) : 1 supp/ dose (ripetibile dopo 8 ore;
max 3 volte /d ì e)
Granulato effervescente bust 125 mg
G-18 mesi ( 7-10 kg); 1 bust / dose (ripetibile dopo 6 ore;
max 4 volte/die)
* 18 24 mesi (11-12 kg): 1 bust / dose (ripetibile dopo 4 ore;
-
max 6 volte/die)
* 2 7 anni (13 20 kg):
- - 2 busi./ doso (ripetibile dopo 6 ore;
max 4 volte /die)
* 610 anni ( 21 25 kg); 2 bust / dose (ripetibile dopo 4 oro;
*
max 6 volto/die)
Granulato effervescente bust 500 mg
* 8-13 anni ( 26-40 kg): 1 bust / dose (ripetibile dopo 6 ore;
max 4 volto/die)
* 12 -15 anni ( 41-50 kg) : 1 bust/ dose (ripetibile dopo 4 ore ;
max 6 volte/die)
512
ANTIPJRETICI
4
Compresse 500 mg
* 6-10 anni ( 21-25 kg): 1/ 2 cpr / dose (ripetibile dopo 4 ore;
max 6 volte / d ì e)
* 8-13 anni ( 26-40 kg): 1 cpr / dose ( ripetibile dopo 6 ore; max
4 votte / die)
* 12-15 anni ( 41- 50 kg): 1 cpr / dose (ripetibile dopo 4 ore; max
6 voite /dìe)
Tachlplrina flashtab ì
Compresse dispersigli 250 mg
(bambini < G anni: sciogliere in 1 cucchiaio dì acqua o latte: il
succo di frutta può dare sapore amaro; > 6 anni le compresse
possono essere succhiate) f
* 2- 7 anni (13 20 kg) : 1 cpr/ dose [ripetibile' dopo G ore , max rii
4 cpr /die }
G -10 anni ( 21-25 kg): 1 cpr / dosc (ripetibile dopo 4 ore; max
*
6 cpr/die }
* 8 13 anni ( 26- 40 kg): 2 cpr / dose (ripetibile dopo 6 ore; max
-
8 cpr/die )
* 12-15 nani (41-50 kg): 2 cpr / dose (ripetibile dopo 4 ore; max
12 cpr / die )
I "j
513
A Antiprotozoari
L à
N
T ANTIMALARICI
I
P ATOVAQUONE/ PROGUANIL 1
'
T DOSE ( OS)
11- 20 kg: 1 cpr /die, per 3 giorni
0 21- 30 kg: 2 cpr /die, por 3 giorni
Z 31-40 kg: 3 cpr /die, per 3 giorni
0 > 40 kg: 4 cpr /die, per 3 giorni
A Malarone
Compresse 250 atovaquone 4- 100 mg proguan ìl
R
I CHININA GLORIPRATO
Indicazioni: terapia della malaria severa e complicata; malaria cerebrale. Ef-
fetti Indesiderati: v. Chinina solfato«
DOSE
EV: 25 mg/ kg/die: dare 1/ 3 della dose EV in 2 4 ore: ripetere ogni 8
ore, finché si possa passare al trattamento orale
Chinina cloridrato ( galenico )
Fiate 2 mi 500 mg ( da diluire )
; fl
CHININA SOLFATO
V
Indicazioni: terapia della malaria da P. falciparum clorochino-resistente. Effetti li
Indesiderati: alterazioni ematologiche (emolisi, granulocitopenia, trombocito
penia), disturbi gastrointestinali , cefalea , turbe visive; intossicazione ( cinconi-
-
smo) per dosi ripetute del farmaco (disturbi visivi + disturbi uditivi + disturbi ,Y
gastroenterici + disturbi neurologici , fino alla sincope ).
DOSE
OS: 25 mg/ kg/ die, in 3 dosi, per 3-7 giorni ( associare a doxiciclina o
clindamicina)
Chinina solfato ( galenico )
Compresse 250 mg
CLOROCHINA FOSFATO
Indicazioni: terapia della malaria da tutti i plasmodi, eccello P. falciparum clo-
rochino resistente e P, max clorochino resistente; chemioprofiiassi antimalari-
ca in aree clorochino-sensibllf , sia da sola sia in associazione con il proguanlle
[ - ]. Effetti indesiderati; disturbi gESStro ìntestinali, uditivi, visivi, eruzioni cuta
-
neo* , discrasie ematiche, neuropatie periferiche .
DOSE
* Terapia della malaria da tutti i plasmodi , eccetto P. falciparum cto-
rochino resistente e P. vivax clorochino-resistente:
la dose 10 mg base/kg ( max 600 mg) seguita da 5 mg base/kg do-
po 6 oro e successivamente da altre 2 dosi uguali, alla 24a e 48a ora
• Chcmìoprofilassi antimalarica in aree clorochlno-sensibili (associa-
ta o no al proguanlle ):
ii M
A ?JT1PROTOZOA RI A
N
5 mg base/ kg ( max 300 mg) una volta/settimana; iniziare 1settima T
na prima dell ' arrivo nella zona malarica e proseguire settimanalmen- I
te per tutto il soggiorno e per 4 settimane dopo il ritorno
Clorochina Bayer
P
Compresse 250 ( = 150 mg base) R
JDROSSICLOROCHINA
I0
-
T
Molecola simile alla cforochina, con ta quale condivide lo spettro antimalarico
( vedi } ; più comunemente usata ncM artrite reumatoidc e nelle forme cutanee
0
dì L£S. indicazioni: chemfo profilassi della malaria; attacco acuto di malaria; Z
trattamento dell'artrite reumatoidc e del lupus erltcmatoso. Effetti Indesidera-
ti: vH Ctorochina.
0
DOSE
A
* Cftemioprofilassi delta malaria: 5 mg/ Kg (base ) x 1 volta /settima- R
na ( iniezione 2 settimane prima e proseguire per 4 settimane dopo I
la fine deiresposizione }
* Attacco acuto d ì malaria: 10 mg/kg (base) dose iniziale, seguita
da 5 mg/ kg ( base) dopo 6 ore; 2* e 3 * giorno: 5 mg/ kg {base} in do-
se unica ( max 310 mg base)
* Artrite reumatoide e lupus cntematoso: 3-5 mg/ kg/d re, in 1-2
somministrazioni ( max 7 mg/ kg/ die )
PtaquenM
Compresse 200 mg
MEF10CHINA
Indicazioni: terapia della malaria da P. falciparum ciorochino-resistente C R vi-
va clorochino resì stente; chemio profilassi antimalarica in aree cl orochino-re si-
*
stenti, Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali, alterazioni neuropsichi-
che ( Stati confusionali, cefalea, vertigini, convulsioni).
DOSE
• terapia deila malaria da P. falciparum (bambini > 15 kg ):
15 mg base/ kg seguiti da 10 mg base/kg dopo 8-12 ore
* Cbcmioprof ì iassi Antimalàrica tn aree cforochi no-resistenti:
bambino < 15 kg: 5 mg/kg x 1 volta/settimana
bambino 15 -19 kg: 62,5 mg base (1/ 4 cpr ) x 1volta /settimana
bambino 20-30 kg: 125 mg base (1/2 cpr ) x 1voita / settimana
bambino 31-45 kg: 187,5 mg base ( 3 / 4 cpr } x 1 volta/ sett imana
bambino > 45 kg: 250 mg base (1 cpr ) x 1votta/ settimana
iniziare !a somministrazione una settimana prima defl arrivo nella zo -
na malarica e proseguire per tutto il soggiorno e per 4 settimane do-
po l'ultima esposizione
Ladani
Compresse 27 A ,09 mg (= 250 mg base)
PRQGUAMLE
Antimetaboliua arrtifolìnico che agisce inibendo la diidro folata reduttasi dei pla-
smodi. Indicazioni: chcmioprofitassi antimalarica, in combinazione con la do
.
rochina f -/l in regioni con clOTochino resistenza Effetti Indesiderati: raramen-
te nausea, diarrea, vomito, dolori addominali .
segue
515
ANTIPROTOZOARI
N
T
I
P
R
- 4 PHOGUANIU
DOSE
4 mg/kg/die (max 200 mg) , in 1-2 somministrazioni ( iniziare il gior
no prima dell ' arrivo in zona malarica e proseguire per tutto il soggier
no e per 4 settimane dopo l’ultima esposizione ) .
V
0 Paludrfnc
T Compresso 100 mg
0
Z VARI
0 METROMIDAZOLO
A Chemioterapico di sintesi, ad alta attivit à an tiprotozoa ria e antibatterica, Indi-
R cazioni principati; affibbiasi intestinale ed epatica, gtardiasì, tricomoniasir dra-
cunculosi; colite p scudo membranosa do Clostridium difficile. Effetti indeside-
I rati: disturbi digestivi, neuropatie periferiche, effetti simll-antabuse .
DOSE
• Amebiasi intestinale ed epatica (OS): 35-50 mg/kg/die, in 3 som
ministrazioni, per 7-10 giorni
-
• Gìardrasi (OS): 15 mg/ kg/die, in 3 somministrazioni, per 5-7 giorni
• Tricomoniasi ( vaginale da Trichomonas vaginalis ) ( OS }; 250 mg x 3
voltc /die, in 3 somministrazioni, por 7 giorni, oppure doso singola da
2 giorni
• Colite pseudomembranosa [ Cfostrldlom difficile) (OS): 30 mg/ kg/
dio , In 3- 4 somministrazioni, por 7 -10 giorni
• Infezioni gravi da batteri anaerobi ( EV in CO min): 7 ,5 mg/kg ogni 8 oro
Deflamon flebo
Flacone 500 mg +. f soiv 100 nil
FlagylVagllen
Compresso 250 mg
PAROMOMICINA (AMINOSIDIHA )
Aminoglicoside scarsamente assorbito per via orale. Indicazioni: amebiasi In -
testicigle asintematica, giardiasi, criptosporidi osi intestinole ( AIDS). Effetti la-
desiderati: disturbi gastrointestinali; occasionalmente ( in caso di assorbimen-
to enterico attraverso lesioni ulcerative intestinali) ototossicità e nefrotossicitS,
DOSE
* Amcbiasi intestinale asintomatica, giardiasi ; 25-35 mg/ kg/die, In
3 somministrazioni, per 7 giorni
-
* Diarrea nella cr ì ptosporidiosi : 12 g/dic, in 3- 4 dosi, per 10-14 giorni
GabbroraliHumatln
Compresse 250 mg
Sciroppo 25 mg/ ml
2 -3 anni; 375- 500 mg/die ( 15-20 ml/die ) in 3 dosi
3 6 anni: 500- 750 mg/die ( 20-30 ml /die ) in 3 dosi
> 6 anni:1-2 g/ die, in 3 dosi
PEHTAMIDIMA
r . 1
^
esclusivamente in asso faztòne con questo. Indicazioni: toxoplasmasi. Effetti
Indesiderati: rash, reazioni da ipersensibilità , alterazioni ematofogiche ( ane
mia mcgafoblastlca , leucopenia. trombocitopema , agranulocitosi, pancitope-
nia ). Associare sempre ad acido folinico.
DOSE [ -> Toxoplasmosil £
TIMDAZ0L0
.
Indicazioni; nmeblasi Intestinale ed epatica, giardiasi, Iricumonlasi Effetti In-
desiderati: disturbi digestivi, esantemi, disturbi neurologici (vertigini, atassia,
poffneurttlj, leucopen ìa.
DOSE
Amcbiasi : 5& 60 mg/ kg/ dose x 4 volte / die, per 3- 5 giorni
• Glardi asi: 50 mg/kg/ dose unica (ripetere dopo 15- 20 giorni)
* Tricomoniasi (vaginite da Trichomonas vaginalis ) : 50 mg/kg/ riose
unica
Faslgin Trlmonase
Compresse 500 mg
517
Antispastici gastrointestinali
A A
N
T CIMETHQFIQ BROMURO
i Anticolinerglco con funzione ammonita quaternaria, dotalo anche di attivit à
miolitica diretta. Indicazioni: coliche addominali, disturbi funzionali motori ga
S siroenterlci, coliche e discinesie delie vie biliari. Controindicazioni: glaucoma,
P tTiegacolon, ileo paralitico, ritenzione urinaria, stenosi piloricn, Occlusione inte-
stinale , esofagite da reflusso. Effetti indesiderati: in genere ben tollerato alle
A dosi consigliate; a dosi più elevato pud causare disturbi delia accomodazione
S visiva, tachicardia, disturbi della minzione, cefalea, vertigini. Manifestazioni di
tossicità: irritabilità, tremori, convulsioni.
T
1 DOSE
.
1, 2 mg/ kg/ dose 4-6 volte /die
C Afglnor
1 Gocce ^bambini * 1% (1gt = 0,4 mg):
lattanti e bambini: 3- 5 gtt / kg/ dose x 4 G volte / die
Gocce ^ adulti * 5%
G Compresse 50 mg:
A bambini > 15-20 kg: 1/ 2 cpr x 2- 3 volte / dic
S Fiale 1 mi 5 mg
T SCOPOLAMINA BUT1LBR0MUR0
R Ardicol inerpico con funziono ammonica quaternaria, indicazioni , effetti Indesi-
0 derati: v. Clmctropio bromuro.
1 DOSE
N > 6 anni: 7,5-10 mg/ dose x 1-3 volte /dic
T Buscopan
E Confetti 10 mg
Supposte 10 mg
S Fiale 1 mi 20 mg
T
I TRIM EG DUNA
N Antispastico papaverln ì co, ad azione miolitica diretta. Indicazioni: colon irrita
bile ; disturbi del transito intestinale; rigurgiti e vomiti, dolori addominali del
A lattante e del bambino. Effetti indesiderati: raramente reazioni cutanee .
L DOSE
1 2- 5 mg /kg/ diet in 3 somministrazioni
Debrldat
Gr&nulare per sospensione estemporanea (cucchiaino 2 ,5 mi )
fino a 6 mesi: 1/2 cucchiaino x 3 volte /die
6 mesi-1 anno: 1 cucchiaino x 2 volte /die
1-5 anni: 1 cucchiaino x 3- 4 volte / die
> 5 anni: 2 cucchiaini x 3 volte/die
Capsule 150 mg
Fiale im, ev 5 mi 50 mg (non usare sotto i 2 anni, a causa della
presenza d ì alcol benzilico come eccipiente)
518
Antispastici urologici
J A
N
FLAVOSSATO T
Mlolltfco ad anione inibente l'iperartivit à detrusorlale* Indicazioni: spasmi goni
* I
marinari; ni otaria, enuresi * poliachiuria; urgenza minzioriale. Controindicazio-
ni: patologie ostruttive urinarie e gastroenteriche. Effetti indesiderati: cefalea,
S
nausea, vertigini, astenia, secchezza delle fauci, disuria: occasionalmente la P
chicardia e palpitazioni,
A
DOSE
10 mg/ kg/ die, in 3-4 somministrazioni
S
Genurfrt
T
Confetti 200 mg I
C
OSSfBUTININA i
Amino terziaria; esercita sulla muscolatura vescicaie una azione sinergica neu
ratropica ( unticelinergica ) e miolropica (miolitica drretta ), con conseguente au
mento della capacit à vescicole totale e diminuzione della frequènza e intonsit $
u
delle contrazioni incontrollate del muscolo detrusore. Indicazioni: disturbi min- R
zionali da iperattivItA del detrusore (vescica instabile, vescica neurologica, poi
Lactiiuria notturna e diurna non Sti base ostruttiva, tenesmo 0 Spasmi vescica 0
li); enuresi non monosintomatica * Effetti Indesiderati: secchezza delle fauci * L
ridotta sudorazione, visiono confusa, midrlasi, tachicardia, stipsi ritenzione
urinaria , pavor, incubi notturni.
* 0
DOSE
G
> G anni: 0,2 mg/ kg/ dose, ogni 812 ore { max 15 mg/ dic ) I
D ì tropan OssIbutlnTna Myltìn C
Compresso 5 mg *
-. I
519
. .
« ’
W
N Antistaminici
J
T
I CETIRIZINA
S Antistaminico di 2a generazione, con buone caratteristiche farmacodinamiche
{ rapidità di azione, selettivit à, scarsi effetti sedativi, emivlta piasmatica di cir-
T ca 11 ore ). Non presenta rischi di interazioni farmacologiche. Oltre all’attività
M
A -
antistaminica, esercita un ' attività definita « antiallergica (inibizione del rilascio
dei mediatori dai mastociti e della migrazione di cosinogli e neutro!ili).
I DOSE
0,2 mg/kg/ die, in 1-2 somministrazioni
i
*
N Zlrtcc
I Gocce [1gt - 0,5 mg): H
CHETQT1FENE
Antistaminico ad azione prolungata. Possiede, oltre all 'effetto antistaminico,
attività stabilizzatrice di membrana, impedendo la degranillazione dei mastoc ì-
t ì e l 'attivazione degli eosinofili , Indicazioni: profilassi a lungo termino dell ' a-
.
sma bronchiale ( impiego controverso) e deli ' ocuiorinite allergica Necessita di
più giorni di trattamento prima di manifestare la sua azione . Effetti Indesidera-
ti: sonnolenza, riduzione dell'attenzione, astenia; secchezza delle fauci, verti-
gini, turbe digestive.
DOSE
0 ,05 -0,1 mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni ( monosomministrazione
nelle preparazioni a rilascio prolungato).
Chetofen Zadlten
Sciroppo (1mi = 0,2 mg; misurino 2,5 e 5 mi):
6 mesi-3 anni; 2, 5 mi x 2 voUe/die
> 3 anni: 5 mi x 2 volte/die
Compresse a rifascio prolungato 2 mg:
> 3 anni: 1cpr x 1 volta /dìe ( alla sera)
CIPROEFTADINA
Antistaminico di 1* generazione, dotato di effetto anti serotoninergico. Indi-
cazioni: terapia sintomatica d ì manifestazioni allergiche; emicrania [ - Antiemt -
cranici ] -, stimolante dell ' appetito Effetti Indesiderati: sonnolenza, sedazione;
.
.
effetti anticolinergici; raramente fotosensibllizzazione anemia emolitica, leu
coponla, agranulocitosi,
-
DOSE ( affezioni allergiche )
2-6 anni; 2 mg ogni 8-12 ore (max 12 mg/ die)
7-14 anni; 4 mg ogni 812 oro ( max 16 mg/dìe )
>
gUp - : -
« t'
520.. *
- B
-
f
Arm STAMINICI A
N
Péria Ctlrt T
Sciroppo ( 2 mg/ 5 mi) (misurino con tacche 2, 5 5-10 m!)
Compresse 4 mg I
S
( ClOttFENlRAMfftA) CL0RFENAM1NA T
Antistaminico di 1" generazione. Indicazioni: terapia sintomatica di manifesta’ A
rioni allergie ! ; shock anafilattico ( per via iniettori^). Effetti Indesiderati: ver M
**
tigini, visione oscurata, secchezza delle latici, eccitazione, depressione,
I
DOSE
OS ( allergia ) : 2- 5 anni: 1 mg x 3-4 volte /die , 6-11 anni: 2 mg x 3-4 N
volte/ dic ; > 12 anni: 4 mgx 34 volte / dic I
IMt EV lenta (in 10 cc di soluz. fisiologica) ( anafilassi ): 0,25 mg/ kg/ C
dose (ripetibile, se necessario , ogni 6 ore )
Trimeton
I
Compresse 4 mg
Mate 1 mi 10 mg
DESCLORFEHIRAMINA
Antistaminico di generazione, con effetti sedativi e anticoNnergici .
DOSE
> 6 anni: 2 mg x 3-4 volte/die ( preparati AR: 4 -6 mg x 1-2 volte /die)
Polaramln
Sciroppo (1 mi ~ 0,4 mg)
Polaramln AR
Compresse « azione ripetuta » G mg
DESÌO RATADINA
Antistaminico di nuova generazione: non induce sonno; raramente cefalea, sec-
chezza deile fauci.
DOSE ( > 2 anni)
2 - 5 anni: 1, 25 mg x 1volta/die
611 anni: 2, 5 mg x 1volta /die
> 12 anni: 5 mg x 1voìta/die
Aerius Azomjr
Sciroppo 0 5 mg/ml (cucchiaino misurino tarato a 2 t 5 e 5 mi):
t
521
. - - .*1. •
*0»?
A . ANTISTAMINICI
N
T DIMENIORINATO
r-i1'
I Antistaminico con effetti sedativi e anticolinergici; antiemetico e antivertigino-
S .
so Indicazioni: cinetosi ( prevenzione e trattamento di nausea, vomito, vertigi-
ni nel mal di mare, auto, treno, aereo).
T DOSE ( OS, R )
A -r
2-5 anni; 12,5-25 mg ogni 6-8 ore
M 612 anni: 25-50 mg ogni 6-8 ore »,
V I Travelgum
Gomme da masticare 20 mg
N
Valontan
! Compresse bambini 25 mg
C vtv :
Vji' il
-
. Compresse adulti 100 mg
I
i
a*
-#
B . m" 1 Xamamlna
-i
.
Capsule bambini 25 mg
<i .
Capsule 50 mg
i
Gomme da masticare 25 mg
QViji t '
*!£- £ , ‘’•"’Lr*"
• ,
-
.r
j
/
DIMETINDENE
Antistaminico di lfl generazione, con ci feti! anticolinergici. È dotato di elevata
, ir'L'
.
attività antiprurfginosa
J,'V
*! I r"
DOSE
0,1 mg/kg/ d ìef In 3 somministrazioni
d Fenlstll
-
Gocce (1gt 0,05 mg):
1meso-1anno: 3-10 gtt x 3 voltc / die
1-3 anni: 10-15 gtt x 3 volte / die
3-12 anni: 15 20 gtt x 3 volte / die
>. J -, - r- 3, > 12: 20 -40 gtt x 3 volte /die
Confetti 1 mg
> 12 anni: 1conf x 3 volte / die
»
EBASTINA
w.
j
:- .. j
*
*
v je
— - *
r.v -“ DOSE
> 12 anni: 120-180 mg x 1volta/die
Telfast
r;, r -.
‘
r
- - *
T \
ANTISTAM ÌNICI A
N
IDR0SSIZ1NA T
.
Antistaminico di 1* generazione con effetti anticollnergici dotato di elevata at
tivita sedativa c antipruriginosa; psicolettico.
i
DOSE
S
OS: 2 mg/kg/die, in 34 somministrazioni T
IM: 0,5-1 mg/ kg / óo$e ( se necessario ogni 4-6 ore ) A
Atarax M
Sciroppo (1mi = 2 mg)
Compresse 25 mg
I
Fiale 2 m! 100 mg N
I
IEVOCETIRIZINA C
Antistaminico di nuova generazione, praticamente privo di effetti sedativi. I
DOSE
2 G anni: 2,5 mg/ die
> 6 anni: 5 mg/ d ì e
Xyzal
Gocce
2- 6 anni: 5 gocce x 2 volte /die
> 6 nnni: 10 gocce x 2 volte / die
Compresse 5 mg
> G anni: 1 cpr / die
L0RATAP1NA
Antistaminico di 2 " generazione, privo di attività sedativa. Possiede rapido ini
zio d 'azione ( circa 15 minuti) ed em ìvrtn di circa 15 ore, che rende sufficiente
una singola somministrazione al giorno. Oltre ad attività antistaminica esercita
azione « antiallergica * ( inibizione del rilascio dei mediatori dal mastoelti e della
migrazione di eosinofili e neutrofili).
DOSE ( > 2 anni )
•bambini < 30 kg: 5 mg/ cJie, dose unica al mattino
• bambino > 30 kg: 10 mg/ diet dose unica al mattino
ClarJtyn Frlstamlji
*
Sciroppo (1ml = 1 mg: misurino tarato a 5 e 10 mf )
Compresse 10 mg
MIZ0LAST1NA
Antistaminico di 2a generazione, con ridotti effetti indesiderati .
DOSE (> 12 anni)
10 mg x 1 volta/ die
Mlzollcn M Zolistam
Compresso 10 mg
?
OXATOMIDE .
U"' ir
A ANTISTAMINICI
I
.
N ' -
T Tin
* OXATOMIDE
I DOSE
0,5 mg/ kg/ dose x 2 volte /die
S
T Unset
Gocce 2,5% (1gt = 1 mg)
A (> 1anno ); 1goccia ogni 2 kg peso corporeo x 2 voite/ die
M Compresso adulti 30 mg
I
PROMETAZINA
N Antistaminico di 1® generazione (fenotiazina). Ha elevato effetto sedativo e ip
I notico. Indicazióni: trattamento sintomatico di reazioni allergiche; per via pa
-
0 renterale ; p re medie azione anestetica. Effetti Indesiderati; marcato effetto
sedativo; effetti anticoiinergici; sintomi extrapiramidali dopo Iniezione parente-
I rale.
DOSE
03 ( allergia); 0,5-1mg/ kg/die, in 3 somministrazioni
IM (premedicazione anestetica); 6,25-12,5 mg
Farganesse
Confetti 25 mg '
,i
Fiale 2 mi 50 mg
- .. t>
» .
524
Anti tosse
mi A
N
BUTANI IRATO T
Antitosse centrale non stupefacente, 1
mW OH
S ìnecod tosse sedativo
Gocce :
2-5 anni: 15 gocce Ogni 6-8 ore
612 anni: 20 gocce ogni G 8 ore
> 12 anni: 40 gocce ogni G ore
Sciroppo ( misurino 2 ,5 5 10 mi ):
*
CLOPERASTINA
Antitossc prevalente centrato non stupefacente, con propriet à antistaminiche.
Nltossil Quik
Sciroppo ( misurino 2- 3- 5 mi }:
2 - 4 anni: 2 mi x 2 volte / die
4 -7 anni; 3 mi x 2 volte / die
7-15 anni: 5 mi x 2 volte / die
Sekl
Gocce :
( > 2 anni ) 8 gocce mattina e pomeriggio + 14 gocce la sera
Sciroppo ( dosatore «bambini * e « adulti » ) :
( > 2 anni ) 1 dose «bambini * mattino c pomeriggio + 2 dosi «bam-
bini * la sera
Confetti 10 mg
CODEINA
Antitosse ad azione centrato, stupefacente.
DOSE 1- 2 mg/ kg/ die , in 4 6 somministrazioni
HederU Pian ( codeina bromidrato + tintura edera )
Gocce ( 1 mi “ 60 mg bromidrato codeina ):
( > 2 anni ) : 4 -10 gocce x 4 volte/die
Supposte bambini IO mg
( > 2 anni ) : 1- 2 supposte /die
DESTROMETORFANO
Antitosse ad azione centrate, non stupefacente.
DOSE
1-4 mg/kg/ dio, in 3- 4 somministrazioni ( dose singola massima: 45
mg)
A ricadiIto»e
Gocce:
2-4 anni: 5-10 gocce x 2- 3 vottc / d ì e
4 -12 anni : 8-15 gocce x 2- 3 volte / die
UsomuciE tosse sedativo
Sciroppo:
> 2 anni: 2 / 2-1 cucchiaino x 3- 4 volte / die
525
A ANTITOSSE
N
T DIIDROCODEINA
1 Antitosse ad aziono centrale, derivato oppiaceo analogo alla codeina per carat -
T .
teristiche farmacologiche e usi terapeutici Ha effetto depressivo selettivo sul
centro della tosso, associato a effetto analgesico e depressivo del centro del
0 respiro. Effetti Indesiderati a carico del SNC ( apatia, letargia, miosi ) e ga
-
S stroenterico ( nausea, vomito ); può causare depressione respiratoria e ipoten-
.
s sione ortostatica
Parato dina
E Gocce (1gt = 0,6 mg) :
( > 2 anni) 5-10 gocce x 2-3 volte /dio
ragazzi; 10-20 gocce x 2-3 volte /die
Sciroppo ( 2 mg/mi);
(> 2 anni) 1/ 4-1/ 2 cucchiaino x 2-3 voite/ die
ragazzi; 1cucchiaino x 2-3 volte /die
DIMEM ORFANO
Antitosse ad azione centrale, non stupefacente.
Tusben
Sciroppo (misurino 4 mi = IO mg):
7-14 anni: 1misurino x 3 volte/ die
DROPROPIZINA
Antitosse ad azione periferica.
Actlrlbcx tosse
- Z: /
•
Gocce :
6 mesi-1 anno: 5 gocce x 3-4 volte / die
1-3 anni: 10 gocce x 3-4 volte / die
3-13 anni; 20 gocce x 3- 4 volte / die
> 13 anni: 40 gocce x 3-4 volte / die
Sciroppo:
6 mesi-1 anno ; 1/ 4 cucchiaino 5 mi x 3- 4 volte /die
1-3 anni: 1/ 2 cucchiaino 5 m! x 3-4 volte/die
3-13 anni: 1cucchiaino 5 mi x 3- 4 volte/die
> 13 anni: 2 cucchiaini 5 mi x 3-4 volte/die
Pastiglie da 15 mg:
6-13 anni: 1pastiglia x 3-4 volte / die
> 13 anni: 1pastiglia x 4-8 volte / die
LEVO CLOPERASTINA
Antilosse ad attività sì a centrale che periferica, con propriet à antistaminiche.
Prfvltuss
Sciroppo ( misurino tarato a 2-3 - 5 mi ):
2 4 anni: 2 mi x 2 volte / dre
4 - 7 anni: 3 mi x 2 volte /die
7-15 anni: 5 mi x 2 volte/die
526
_ ANTTTOSSE A
r N
LEVODROPROPIZILA T
Antitosse ad attività prevalontemonte periferica ,
i
mwtf OH
Oanka Lcvotuss a Salvituss nTau-Tu
*
Gocce: 1 gt { 3 mg)/ kg/ die, in 3 somministrazioni, distanziate di al-
meno 6 ore, secondo lo schema seguente:
he h£ n° gtt he rT fitt
3 volte/die 3 volte/die 3 vofte/die
7-10 3 23-29 ì
f 3840 13
11-13 4 2628 9 41-43 14
14-16 5 29-31 10 44 40 15
17-19 6 32-34 11 > 46 20
20-22 7 35-37 12
NEPINALONE
Antitosse ad azione centralo , non stupefacente dotato anche di attività antirv
.
fiammatoria o antibroncof pastica,
*
Tussolvfna
Gocce ( > 8 anni ): 10 gocce x 3 voltc / d ì e , con intervallo non infe-
riore a 4 ore
Sciroppo ( misurino tarato a 2,5 - 5 7,5 10 mi) :
> 8 anni: 5 mi x 3 volte/ die, con intervallo non Inferiore a 4 ore
P1PAZETATQ
Antitosse ad azione contrale, non stupefacente.
Stlvjgon
Gocce:
2 6 anni: 8 gocce , fino a 3 volte/die
6-12 anni: 10 gocce, fino a 3 votte /die
> 12 anni: 20 gocce , fino a 3 votte /die
527
A Antitubercolari
L
N
T ETAMBUTOIO ( ET)
I Chemioterapico di sintesi ad attività antimicobatterica. Effetti Indesiderati:
neurito ottica reversibile, diminuita acuità visiva, diminuita discriminazione dei
T
«
PIRAZINAMIDE (PZA)
.
Analogo sintetico dellisaniazide ad attivit à antitubercolare ; si diffonde rapida-
mente in tutti i tessuti, compreso il liquor. Effetti indesiderati: opatotossicità,
iperur ìcern ì a,
» DOSE
30 40 mg/ kg/die, in 2 somministrazioni ; oppure 50 mg/ kg / dose x 2
volte / settimana ( dose max 2 g/die )
Piraldlna
Compresse 500 mg
.•r ./
RJFABLTTINA
,
Derivato della rifampicina, con spettro d azione simile, ma con attività su M .
J i
529
V»
}
*•
A AntiuIcera/Antlgastrite
L. J
N
T ANTIACIDI
I
U
y
A Mattai
-
Sospensione 200 mi: 0,5 mi / kg / doso x 3 4 volte/ dto , 20- 60 min
FAMOTIDfNA
.
Azione, Indicazioni: v, Cimetidina Effetti Indesiderati: disturbi gaslrointestina -
fi, trombocitopenia, incremento degli enzimi epatici, aritmie cardiache.
DOSE
* Gastrfìe c ulcera peptica secondaria: 0,5 mg/ kg/dicr in 1-2 som-
ministrazioni (max 40 mg/dìe)
• Malattia da RGE: 1 mg/ kg/efre, in 2 somministrazioni (max 80
mg/die)
'3
FamotfJI m Gastrldin
Compresse 20 e 40 mg
Fiale ev 20 mg + f $olv 5 mi
NIZAT1DINA
Azione, Indicazioni: v, iQmetidina. Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestina-
li, rash, cefalea , insonnia, febbre, tachicardia.
DOSE
.
6-10 mg/ kg/ d ìe in 2 somministrazioni
530
'
r*:
ANTIULCER A/ ANTI GASTE fTE
N
N)zax
Capsule 150 e 300 mg
T
Fiate ev 4 mi 100 mg e 12 mi 300 mg I
U
RANITIDINA L
Azione, Indicazioni: v. Cimùtidìna. Effetti Indesiderati { mono frequenti rispetto C
alla cime tidina): sedazione? o agitazione, cefalea, confusione mentale, incremen-
to delle tfansaminasi.
E
DOSE
R
• Garrite e ulcera peptica secondaria: 4 -G mg/ kg/die, jn 1-2 som- A
ministrazioni
• Malattia da RGB: 5-10 mg/ kg/ die, in 2 somministrazioni
ftanldtlZantac
iN
Sciroppo { 15 mg/ ml; misurino 5 -10- 15 20 mi)
Compresse 75-150- 300 mg T
Bustine 150 mg
Fiale 5 mi 50 mg
I
G
INIBITORI DELLA POMPA PROTONICA
A
S
LANSOPRAZOIO T
fealllva la pompa protohica (enzima H / K AF’ ìasi), inibendo selettivamente fa R
secrezione acida in condizioni basali e sotto stimolo secretivo. Indicazioni: ga
.
strite e ulcera peptica primaria { da H pytori ) e secondaria; malattia da reflus -
I
so gaslroesotageo. Effetti Indesiderati: Cefalea, diarrea, Stipsi , reazioni cuta - T
nee, dolori addominali, nausea, tigratiulocitosi, pancltopanlo . E
DOSE
0, 73-l,G 6 mg/kg/ die ( somministrare 30 minuti prima della colazione)
Ermes a Euga strati i: Frllans a Peptlrex
Capsule rigidegnstrorcsi stenti 15 e 30 mg
Lansox m Limpide nZoton
*
Capsule rigide gastrorcsistenti 15 e 30 mg
Compresse orodispersibil ì 15 c 30 mg
0MEPRAZ0L0
Azione, Indicazioni, effetti Indesiderati: v. Lansoprazolo.
DOSE
* Gastrite c ulcera peptica da H. pyiori : 1 mg/kg/dio, in 1-2 dosi ( in
combinazione con antib ìot ìcoterapio: — v Malattia ulcerosa)
* Gastrite e ulcera pet ìca secondaria; malattia da RGE: 0,7 -3,3 mg/
kg/die ( oppure 20 mg/dre se < 30 kg; 40 mg/ die se > 30 kg), in 1- 2
dosi ( 30 minuti prima del pasto )
Antra a Losec a Mepral a Omeprazen
Capsule 10 e 20 mg { si possono aprire, mescolando poi i granuli
gastroprotetti con bevanda acidula, es, succo di frutta o yogurt; i
granuli non devono essere masticati o frantumati)
%
A AITOULCERA/ ANUGASERETE
N
T PROTETTIVI DELIA MUCOSA GASTRICA
I
U BISMUTO COLLOIDALE
L Citoprotettorc, Indicazioni: malattia ulcerosa. Effetti Indesiderati: stipsi, colo *
razione nerastra della mucosa gengivale e delle foci. Nella formulazione attua-
C le è considerato un prodotto sicuro ( in passato potevo determinare encefalo -
E patia ).
R DOSE
A 8 mg/ kg/dìe , in 2 sonami nitrazioni
Oe - Nol
Compresse 120 mg
N SUCRAIFATO
T —— - _.
j
Si lega alle proteine ia ambiento acido, formando un film protettivo sulla mu-
I cosa gastrica. Indicazioni: malattia ulcerosa, gastropatia da FANS, esofagite
G .
da reflusso Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali , stipsi. Interporre al-
meno 2 ore tra l’assunzione del preparato e quella di altro farmaco.
A DOSE
S 40-80 rrig/ kg/die, in 4 somministrazioni ( a stomaco vuoto)
T Antepsln m Sucrolfln
R Sospensione (cucchiaino dose 5 mi 1g)
Compresse 1g
1 Bus fine 2 g
T
E
r '
532
W& - :‘ "
Antivirali sistemici A
N
ANTIERPETICI T
I
ACjCUMR V
indicazioni: virus herpes simplex (HSV ) tipo 1 e tipo 2; virus varicella zoster I
(VV2 ). .
Effetti Indesiderati: rari doro somministrazione orafe (nziusca vomito,
R
diarrea, dolori acdominafi, rash, aumento dtlki transaminasl); più frequenti do-
po somninistra/ione endovenosa (letargia, l/emori méocionie, allucinazioni , se
* A
gni ejttnpiramktEli, anomalie elcttroencoJalo mficlie; nefrotossicit ù).
^ L
DOSE
I
0 Herpes simplex ( HSV)
• Encefalite da HSV ( EV):
- 3 mesi-12 anni: GO mg/ kg/ cie, in 3 dosi por 14 -21 gg S
- > 12 anni: 30 mg/kg/die, in 3 dosi per 14-21 gg I
•Gengivostcxnatite erpetica ( OS): 15 mg/ kg/ tfose x 5 volte/ die, per 7 gg S
• Herpes genitale:
- primo episodio ( OS ) < 12 anni: 40 80 mg/ kg/ die, in 3 dosi per 5- T
10 gg
> 12 anni: 1000-1200 mg/die, in 3- 5 dosi
E
per 740 gg M
( EV) > 12 anni: 15 mg/ kg in 3 dosi per 5 7 gg 1
( OS ) > 12 anni: 10C 0 1200 mg/ die, in 3 dosi in 3-
“ recidive
5 gg
C
- t. soppressiva ( OS ) > 12 anni: 800 1200 mg/dìe, tn 3 dosi (fino
a max 12 mesi consecutivi)
* Herpes labiale:
- primo episodio (OS) 5 mg/kg/ dosex 5 volte/dic, per 5 gg
- t. soppressiva (OS) 80 mg/ kg/d ìe, in 3 dosi ( max 1 g/die), per
12 mesi
• HSV neonmale ( EV ) 20 mg/ kg/ dose x 3 volte/ dfe, per 14- 21 gg
* HSV immunocompfomcssi:
- terapì a ( OS) 2 anni: 1000 mg/die ìn 3- 5 dosi, per 7-14 gg
( EVi < 12 anni: 30 mg/ kg/ die in 3 dosi, per 740 gg
( EV| > 12 enn ì: 15 mg/ kg/ die in 3 dosi, per 744 gg
- profilassi ( OS ) 2 anni: 600 1000 mg/die, in 3 5 dosi nel
perì odo a r ìschio
* HSV sieropositivi ( EV ): 15 mg/ in 3 dosi per il periodo a rischio
kg
V Varicella
* Bambino immunocompctcntc ( OS): 20 mg/ kg/ dose x 4 volte/dic ,
por 5 gg
Herpes lost e r
• Bambino inmunocompctcnte (OS) : 800 mg x 5 votte /dìe, per 7 10 gg
Varicella e herpes zoster
* Bambino immunocompromcsso (EV ): ( < 1 anno ) 10 mg/ Kg/dose
ogni 8 ore , per 740 gg; ( 1anno) EOO
> mg / m / dose ogni 8 ore , per
7
740 gg
Cydovlran Zovirax
Sospensione 400 mg/ 5 mi ( misurino tarato a 2, 5- 5 mi)
Compresse 200400-800 mg
Flaconi ev liof 250 mg
533
.
!
A ANTIVIRALI SISTEMICI
N
T FAMCICLOVIR
I Indicazioni: HSV genitale. Effetti Indesiderati: cefalea, nausea, asten ì a, confu-
V sione mentale; raramente vomito , Utero, vertigine , allucinazioni, rash cutaneo,
prurito; nel pazienti Immunodepressi segnalati doloro addominale e febbre ,
I DOSE
R • Herpes genitale (OS) : 750 mg/die, in 3 dosi, per 7-10 gg
A • Herpes genitale episodico ricorrente (OS): 250 mg/die, in 2 dosi,
per 5 gg
L • Terapia soppressiva ( OS): 250 500 mg/die, in 2 dosi, per 12 mesi
I Famvlr
Compresse 250 e 500 mg
S
I VALACICLOVIR
S .
Indicazioni: HSV genitale Effetti Indesiderati: modesti { cefalea, nausea, diar -
rea) ma il sovradosaggio può comportare nefrotossicità e piastrinopenia grave ,
T GB
DOSE
E i
.
ANTINFLUENZALI I
v
AMANTADFNA
L 'impiego di questo farmaco utilizzato come antivirale per la profilassi e fa te-
rapia precoce dell'influenza è stato recentemente abbandonato, a seguito di
,
pubblicazione di dati dai quali risulta che il 100% dei campioni virali H N2 e di
influenza stagionale di pandemia 2009 (H1N1) è divenuto resistente aH’aman-
tadina.
OSELTAMIVin I
FOSCAHNfT
Indicazioni: retinite da Cytomegalovirus in pazienti con AIDS: HSV resistente
ad aciclovir nell’Immunocompromesso effetti indesiderati: disturbi gastrointe-
,
jL';.
. 535
I
ANTIVIRALI SISTEMICI
N i
T GANCICLOVIR '
RtBAVIRINA
Analogo nucleosidico delle purine; inibisce fa replicazione di molti virus a DNA
e a RIMA , Indicazioni: terapia dell’infezione da virus respiratorio sinciziale
( VRS ): terapia dell' epatite C ( in associazione con interferone). Effetti Indeside-
rati: per aeroso/; irritazione congiutivafe, eruzioni cutanee, dispnea, deteriora
mento reversibile della funzionalit à polmonare; per os: anemia emolitica, reti-
coiocitosi, disturbi gastrointestinali, pancreatite, disturbi neuropsichici, sinto -
mi stmilinfluenzali. Controindicazioni in caso di trattamento per bocca: cardio-
patie gravi, emoglobinopatie, insufficienza epatica grave , malattie autoimmuni
(compresa epatite autoimmune ), storia di malattie psichiatriche gravi. Esclude -
re una gravidanza prima del trattamento [rischio di teratogenesi}. Precauzioni
andrebbero anche osservate per le madri in età fertile che assistono alle se-
r' “ dute di aerosolterapia dei figli. Interazioni farmacologiche: la ribavirma au-
menta le concentrazioni piasmatiche della zidovudina .
.
; ;-
.
I’
v DOSE
- * T- - .-*-j, - -;
. . • ' 1 “,
V
• Infezione da WS (per aerosol, con nebulizzatore SPAG -2 }: 6 g/ die,
. in modo continuo per 12-18 ore al giorno, per 3-7 giorni ( sciogliere
la polvere in 300 mi di acqua per preparazioni iniettabili)
• Epatite cronica C ( OS): in associazione con interferone a!fa-2b; dose
raccomandata in rapporto al peso dei bambini e adolescenti 3-17 anni: I
536
ANTIVIRALI SISTEMICI A
N
< 47 kg: 15 mg/ kg/die, in 2 dosi T
47- 49 kg: 200 mg al mattino e 400 mg alla sera
50-65 kg: 400 mg mattino e sera
I
> 65 kg: 400 mg mattino e 600 mg sera V
Copcgus
Compresse 200 e 400 mg
Rebetol A
Capsule 200 mg
Soluzione orale 100 mi ( 40 mg/ml)
L
Viratole I
Flacone polvere 6 g per soluzione per nebulizzatore
S
I r
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537
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Beta-bloccanti
B L (Antagonisti del recettori (i- adrenergici )
E : . -;p '
T
- - -> . m £ ^
M
• Farmaci capaci di inibire i recettori presenti nel cuore, net vasi periferici, nei
bronchi, nel pancreas e nel fegato. Tr 3 i vari bela bloccanti disponibili cl so-
A; .
no differenze che possono influenzare la decisione terapeutica Le principali
caratteristiche differenziali sono: 1) Ja card / oseJeWVità, cioè la capacità di
irt
ILf|
alcuni beia teccantl eh agire selettiva niente sui recettori 1 (predominanti a
^ ^
livello cardiaco ) senza effetto sui recettori (bronchi e vasi) e Quindi con ri-
dotta probabilità di provocare broncospasmo o vasocostrizione; 2 ) attivit à
ÌOii simpaticoii ì imetica intrinseca (ISA), la cui preserva tende a ridurre la fre-
quenza e la gravit à di alcuni effetti secondari del bela bfocco, quali la bradi -
1C cardia e l' effetto inotropo negativo; 3) la solubilit à: i beta bloccanti liposolu-
ci b ìli hanno tendenza a diffondersi nei tessuti a elevato contenuto lipidico e
quindi a concentrarsi nel sfstema nervoso centrate o a determinare effetti
A indesiderati di tipo neurologico .
N:
wm
firn
ATENOIOIO
.
Beta-bloccante cardiose let t Ivo senza ISA con assente o sparsa I Iposolubilit à.
Indicazioni: ipertensione, aritmie. Effetti Indesiderati: rispetto al propranofoio
.u f
(vedi) ha minoro incidenza di disturbi centrali ( incubi, alterazioni del sonno),
DOSE
OS: 0, 8 -2 mg/ kg/die , in 1-2 somministrazioni (max 100 mg/die )
Tertormtn T
;I
Compresse 100 mg
li 4
.- . . r
*
r
*
BfSOPROLOlO
' r
sr
eta-bloccante cardio? elettivo senza ISA, fdofiio. indicazioni, effetti Indeside
rati: v. Propranoloto.
-
_— *I
'
DOSE
.
OS: 1,25-2,5 mg/die in l somministrazione
.«
Cardlcor u Cengescor m Seqatcor
Compresse 1, 25-2,5-3,75-5 mg
Concor u PJuscor
Compresse IO mg
.-
. *
CARVEDILOLO
Bloccante di recettori pL, p,e ,
ct p non cardiosele«ivo, lipofllo con elevata Irpo-
soitibifità; ha attività vasodii a tante. Indicazioni: ipertensione arteriosa, scom
penso cardiaco. Effetti Indesiderati: ipotensione postura! , bradicardia, verti
-
gini, disturbi del sonno, parestesie, disturbi gastrointestinali. * -
DOSE
OS; iniziare con 0, 08 mg/kg/die: aumentare gradualmente in base
alla risposta, fino a max 0,5 mg/kg/ die, in 2 somministrazioni.
.-
i '
Caravel p CeTvei p Ctrrcfx B DMatrend p Omert à pTrakor
Compresse 6,25 e 25 mg
i |
,
J
"
r
ESMOLOLO j 1
_ ,
Beta bloccante idrofilo {def tutto prrve di liposolubiljtàk cardioselettivo e senza
ISA. Ha durata d azione molto ridotta, utilizzabile quando si desideri un blocco
tipo p di breve durata. Indicazioni: ipertensione arteriosa; tachicardia sopra-
53S
BETA -BLOCCANTI B
E
ventricolare. Effetti Indesiderati: Ipotensione; nausea, vomito; broncocostrillo- T
ne, più raramente rispetto al propranololo; irritazione, tromboflebite per infu-
sione endovenosa.
A
DOSE
EV: 100500 pg/ kg per 1 min; por infusione continua 200-1000 pg/
B
kg/min I. L
Brevibloc 0
Soluzione 10 mg/ ml, sacca 250 m! . c
LABEfALOLO
c
Alfa / beta-bloccarte (attività (Sbloccante non cardio selettiva e senza ISA; «-
A
bloccante selettiva ) con moderata liposolubilità. Indicazioni: terapia in cronico N
.
dell’ipertensione; terapia delle crisi Ipertensive Effetti Indesiderati: ipotensio- T
ne ortostalica, scompensa cardiaco congestizio, bradicardia, capogiri, vertigi-
.
ni nausea, vomito, datino epatico . : 1
DOSE ;;
• Terapia in cronico deli ’ipertensione ( OS); dose iniziare 1-3 mg / /
kg
die in 2 somministrazioni ; dose massima 10-12 mg/kg/ die
mg / dose-,
* Crisi ipertensiva (EV) : bolo Ot 2-lmg/ kg/ dose, fino a 20
infusione 0,25-3 mg/ kg/h ; - :
.
Ipolab
Compresse 400 mg 1 ? . r -
Trandato \
Compresse 100 e 200 mg \-
Fiala 20 mi 5 mg/ml TU-
METOPROLOLO jx:
Beta-bloccante cardì oselettivo senza ISA e con moderata liposolubllità. Indica-
zioni: terapia Ipertensione arteriosa, tachiarltmie, stenosi subaortica idiopati-
ca ipertrofica; profilassi emicrania - Effetti Indesiderati: v. Atenololo- iy-
DOSE fyA
OS: dose iniziale 1-2 mg/ kg/die, in 2 somministrazioni: dose massi- j V '
Lopresor
Compresse 100 e 200 mg r-
PROPRANOLOLO -
'
I
T -> PHOPANOLOLO
1
A EV: 0,01 mg/kg, per 10-15 min (ripetibile se necessario ogni 6-8
ore); max 1mg/ kg/ 24h
B • Aritmie, ipertensione arteriosa:
OS: 0 ,5-1 mg/ kg/die, in dosi suddivise ogni 6-8 ore, fino a 2-5 mg/
L kg/die
0 EV: 0,01-0,1mg/kg/ dose, in 10-15 min (mg 1mg nei bambini picco-
li, 3 mg nei bambini grandi)
C * Crisi anossiche netta tetralogia di Faliot:
C EV: 0,1-0,2 mg/kg/ dose (ripetibile dopo 15 min)
A • Tircotossicosr :
N -
OS: 1mg/kg/die, in 3 4 somministrazioni
* Profilassi dell ' emicrania:
T OS : 1-3 mg/ kg/dre, in 3 somministrazioni; oppure: ;
< 35 kg: 10-20 mg x 3 voite/die
I -- . J*
> 35 kg: 20-40 mg x 3 volte/die
Intferaj
*" - "'
-L
p "
Compresse 40 mg ì
i
1
-*
«
Fiate ev 5 mi 5 mg
l
SOTALOLO
Be taroccante non c ardroseiettivo senza ISA , idrofilo. Indicazioni: terapie del-
* le aritmie sopraventncolar .
ì e ventricolari Effetti indesiderati: rispetto al pro-
*i. pranofolo ( vedi ) ha meno incidenza dei disturbi centrali { incubi , alterazioni del
I sonno). Può allungare rinter vario QT e a volte causare aritmie rischiose per la
vita. Evitare l ’ fpocaicemia . Ridurre la dose m caso di diminuzione della funzio-
ne renate .
DOSE
OS: 2-8 mg/kg/die, in 2-3 somministrazioni i
Rytmobeta
Compresse SO e 160 mg
-
*
1]
i
'1
_- --
'‘
'
i L '
- . - 1-»
-
,
540
i
B
I
I farmaci biologici sono agenti terapeutici altamente specializzati, il cui ber- 0
saglio è rappresentato dai mediatori specifici delle reazioni immunologi che / F
.
infiammatorie La maggior parte appartiene alte famiglie degli anticorpi mo-
noclonalì (chimerici, umanizzati o umani) e delle proteine di fusione ( prodot
- A
te mediante tecnologia del DNA ricomblnante e costituite da un frammento
recettorlale legato a un frammento costante dì una Ig umana ). Agiscono al- R
l’esterno o sulla superficie delle cellule fanti citochine o loro recettori
i
, inibi-
-
M
,
tori della co-st ìmolazione linfocitari a) intervenendo sui meccanism patogene
ticl di malattie autoimmuni e di sindromi Infiammatorie croniche o ricorrenti. A
C
ABATACEPT 1
C
timane
Orencla
Flacone 250 mg pdv
ADAUMUMAB
Anticorpo monoclonale umano ricombìnante. Azione: anti-tumor necrosis factor
.
( TIMF-a) Indicazioni: artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondilite anchilo
,
- : -
santo; uveite associata a AIG. Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali
infezioni vie respiratorie, rash cutaneo, cefalea.
DOSE ( > 13 anni }
_ .
SC: 40 mg in unica somministrazione, ogni 2 settimane r
> "
L
Humlra
Siringhe preriempite 0,8 m! 40 mg *;
r
ANAKINRA
.
-
e" "
Proteina
zioni: artrite reumatoide. Effetti Indesiderati: cefalea, infezioni, neutropenia
, •a'
I -
Klnerot i1 '
Siringhe preriempite 100 mg/0,67 mi
' BAStUXIMAB
-
- -~° “
"
Anticorpo monoclonale chimerico Azione: anti-CD 25; si lega ai recettori del fin
a ”
* 1 :-
.
te rleuchina 2 sui linfociti T Indicazioni; prevenzione del rigetto nel trapianto dì
reno. Effetti Indesiderati: reazioni da ipersensibilità.
_
DOSE (117 anni}
-
.- .
r
r -1
giorni dopo l’ intervento):
o
* bambini < 35 kg; IO mg prima e IO mg dopo Tintervent
’
* bambini 35 kg: 20 mg prima e 20 mg dopo l intervento segue
-> 1 541
I
£
B BIQFARMACI
I
0 -> BASIUXIMAB
F *
J
Sfmuletl
Flacone 20 mg + f sotv
A
R ETANERCEFT ]
IVI Proteina di fusione [TNFìl + IfiFc ). Azione: inibizione dell' interazione del fattore
A di necrosi tumorale ( TNFa) con i suol recettori. Indicazioni: artrite reumatoide ,
C artrite psoriosica. psoriasi, spondifite anchilosante , A1 G poliarticolare (> 4 an-
ni ) . Effetti Indesiderati: aumento del rischio di infezioni , anemia aplastica , mo-
I latile demielinizzanti. Precauzioni; prima defHnlzIo della terapia , accertarsi
che non ci sia una tbc attiva o latente.
DOSE ( SC)
* Artrite Idiopatie giovanile (> 4 anni ) : 0,4 mg/ kg/ dose (max 25
^ ,
mg/ dose ) 2 volte / setlimana, con intervallo di 3-4 giorni tra fe dosi
* Psoriasi pediatrica a placche ( > 8 armi ) : 0,8 mg/kg/ dose ( max 50
^
mg/ dose) 1 volta / settimana, fino a 24 settimane
i S r-l
4 - Enbrcl
ài
Flacone e siringhe preriempitc 25 mg/ml (uso pediatrico )
Jr /I I
INFLIXIMAB
Anticorpo monoclonale chimerico . Azione: antl fattore necrosi tumorale ( TJMFct).
Indicazioni; matattie infiammatorie intestinali {> 6 anni ) , psoriasi , artrite idio-
matica giovanile , spondilite anchrlosante ( 18 anni)* uveite associata a AIG *
Effetti Indesiderati e precauzioni: v. Etancrccpt .
DOSE ( EV infusione per 2 oro )
* 4rt / fe idiopatica giovanile: 3 mg/ kg/ dose, da ripetere alle settima-
ne 2 e 6 dalla prima infusione, poi ogni 8 settimane.
* Malattie infiammatorie croniche intestinali: 5 mg/kgjdose , alle
settimane 0- 2- 6, pei ogni 8 settimane.
RemTcade
flacone 100 mg ( 10 mg/ml)
OMALjZUMAB
Anticerpo monocionaie umanizzato . Azione: antf IgE. Indicazioni; asma bran-
ditale ( > 6 anni ). Effetti Indesiderati: cefalea, disturbi gastrointestinali , verti-
gini , reazioni in sede di iniezione ; meno frequentemente nausea , astenia , son-
nolenza , parestesie, aumento ponderate, reazioni da ipersensibilità , tromboci-
topenia , artrargte, mialgie .
DOSE
Imozione SC ogni 2- 4 settimane; la dose e la frequenza dell ’Iniezio-
ne vanno determinate in base ai livelli di IgE rilevati prima di iniziare
il trattamento e al peso corporeo (possono essere necessari per ci
scuna somministrazione da 75 a 375 mg del farmaco ) ^
X olair
l
rf7"i "f
- ~
|
-_
t~
flaconcrno sotuz iniett 150 mg + f solv
\
\
.-u-
ii
542
BIOFARMACI
"
0I ;0:
‘
_
-.
sm
0
*
i
.^
PAUVIZUMAB \V -
F
r
R
tosse, respiro sibilante. ,mir
M
if -
POSE
IM: 15 nng/ kg, 1 volta al mese, prima delTinìzio della stagione a re -
A
schio ( gen , da novembre à marzo ). C
Synagls i I
--
Fiala 50 e 100 mg -V :
^6 ..
RUUXIMAB
Anticerpo monoclonale chimerico. Azione: anti-CD 20. Indicazioni: linfoma non
Hodgkin, anemia emolitica autoimmune, lupus er ìtematoso sistemico. Effetti
Indesiderati; dispeps ì a, Ipertensione, rinite, parestesie, cefalea, artralgia, r s
c ~ }:i
-
il
i -T ""
K , - - -
.
J
..."
dJ
' 543
I .
i:
.. .
Calcio - antagonisti
r" ,
c V 9 ! I
i
A Ii
C dine) che interferiscono con t! Russo calcfo-ioni rell’interno delie cellule mio
cardiche, in quelle specializzate del sistema dì conduzione dei cuore e delie
-
A
A"
G - - v;
AMLODIPINA
0 Derivato diidropiridinico; si differenzia dalla nifediplna (vedi) per l' emivita più
N -
lunga, più graduale inizio dclTaz ìone ( picco dopo 7 8 ore ) e minore incidenza di
effetti collaterali legati alla vasodilatazione; non ha effetto inotropo negativo e
I non determina eccessive variazioni pressorie, Indicazioni: ipertensione arte-
riosa; angina. Effetti Indesiderati; cefalea, palpitazioni, flush, edema declive,
S af faticabilità .
T
i
DOSE
1 .
OS: 0,1-0,6 mg/kg/die in 1somministrazione (max 5 mg/die)
Norvasc i
v"
Compresse 5 e 10 mg .•i
'i !
;
DIITIAZEM
.
rI
Calcio-antagonista
ir
5*
^rJ
__ scio prolungato 200-300 mg x 1 volta/d ì e
*
'
.
(EV) antiaritmico: 10 mg/hf infusione continua per
24 ore
r
. f
TndTem
"
i .- r
Compresse 60 mg
Capsule a rilascio prolungato 200-300 mg
:&£&& Flaconi soluzione per infusione 100 mg
N1FEDIP1NA
^
4
Calcio-antagonista selettivo con prevalente effetto vascolare. Per effetto diret-
--
Z' Z *
to induce vasodilatazione arteriosa coronarica, sistemica, polmonare; indiret -
¥
tamente induce risposta riflessa alla vasodilatazione periferica, con aumento
della frequenza cardiaca. Indicazioni: ipertensione arteriosa; emergenza jper -
tensfva; cardiomiopatia ipertrofica (ma controindicata nei casi con ostruzione
alt 'efflusso). Effetti Indesiderati; ipotensione, flushing, tachicardia, palpitazio-
.
ni vertigini; edemi declivi.
ms
r
445 '
CALCIO ANTAGONISTI @e ~ <.* 7.
£U A ri"--::
- '
DOSE ( OS o sublinguale)
.
* Ipertensione { prep a lento rilascio): dose iniziale 0,25-0,5 mg/kg/
.
die, 1-2 somministrazioni; dò se massima 3 mg/kg/ die fino a 120 . mi .
fingaci [e
* Vrgenze ipertensive: 0,25-0 ,5 mg /Vg / óose { max 10 mg/t/ose), ri-
petibile se necessario ogni 4-6 ore {max 1-2 mg/kg/ die)
o
Hllp
* Cardiomiopatia ipertrofica: 0,6-0,9 mg/kg/ die, in 3-4 somministra
-
zioni pA
Adalat
- N
Caps c/ te 10 mg I
Compresse rivestite rilascio modificato 20 mg
m.A,
Adalat crono G
Compresse rilascio modificato 2030-60 mg
5
0"
Nlfedlcor
Capsirte IO e 20 mg N
mm
^- V
-
Compresse rivestite 20 mg
Gocce 20 mg/ml (1gt = 0,5 mg)
Compresse rilascio prolungato 30 e 60 mg
s
mT
VERAPAMIL m
Calcio-antagonista feri i Talchilaminico. Con meccanismo diretto ha azione coro-
narodilatatrice, vasodilatatrice sistemica e depressiva sull'eccitocondazione; --
Indirettamente esercita una modesta azione simpatica riflessa. Indicazioni: -: : -
- T
- -: -
blocco cardiaco).
DOSE
• ipertensione (OS): 4-8 mg/kg/die , in 3 somministrazioni
> S--*-
* Aritmie sopraventricolari: (EV) >,1-0,3 mg/kg/dose, ogni 20 min,
(
per 2 dosi (max 5-10 mg); ( OS) 2-7 mg/kg/d ì e, in 3 somministrazioni
(max 480 mg)
Isoptln
Compresse 40 e 80 mg
Compresse rilascio prolungato 120-180-240 mg
Fiale 2 mi 5 mg
iir
y
y .-
<- .
r
_
it.:
r -
*
---
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i
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F' .
'
'
I
- . • -
Cortisonici sistemici
j
.. -y
c
j
i,
À
0 t
\
Jtp
S- ^ ìBì
Derivati sintetici del corriselo, fisiologicamente secreto dal surrene. Quasi V
tutti hanno un potere antinfiammatorio molto maggiore e un potere mineraf -
corticoide minore deiromnone naturale. Nella tabella 159 sono elencati ì . ni
Issi- -
r .W .fliS
J
Indicazioni, Il maggior impiego è quello, a dosi farmacologiche, per la loro
azione antinfiammatoria c Immunosoppresslva. Riguardo alla scelta del cor -
i
s&P ggs# -
sono: Inibizione dottasse ipotalamo ipofisi surrene, obesità, arresto della I
: I
L : J< '
li
:P Tab. 159 Principali caratteristiche farmacologiche dei corticosteroidi
:&
O £SS 5
m dazione
( ore)
Infiammatoria1'1 valente ( mg) coftlcoldc1’*
Vi
f; i
M :%
'
Cortisolo 8-12 1 20 1 1
c Prednisone
Prednisolone
12-36
12-36
4
4
5
5
0,25
0,25 ,"ì
1
:: &0ì
Metllprednlsolone 12-36 5 4 0
'i •
;~' :’ rz ~ .
Betametasone 36-54 25 0,6 0 •i
i
j'
-: i
BETAMETASONH
Giicocorticoide a rapido effetto lerapcutlco e a lunga durata d'azione; attività
antinfiammatoria potente: privo di attività minerai cor t ì coide .
- ,* j
DOSE
OS: 0,10, 2 mg/ kg/die
IM , EV: fino a 1 anno 1 mg;1-5 anni 2 mg; 6-12 anni 4 mg
Bentelan
Compresse effervescenti 0,5 e 1 mg
frate 2 mi 1,5 e 4 mg
y
- '
i
Celatone ' 3
. Vi :
- '
^ ^ 546
CORTISONICI SISTEMICI c
0
DOSE R
* Antinfiammato rio o immunosoppressore: 2,5-10 mg/kg/die (o 20- v'
T
30 mg/m2/die) in 3-4 somministrazioni
• Terapia sostitutiva: 0,5-0, 75 mg/kg/dte { o 20-25 mg/m /die) in 3
2 I
somministrazioni S
tortone acetato -
0
Compresse 25 mg
r
N
,
PERAZACORT 1
Derivato ossazolinico del prednisolone , caratterizzato da minor effetto ostei>
C
penizzante e iperglicemizzante rispetto agli altri glicorticordi. I
DOSE
1,2-2,4 mg/kg/die, in 1-2 somministrazioni
$
Deflan » Flantadln 1
Gocce (1gt - 1 mg) S
Compresse 6 e 30 mg
rv v - T
*
5
*
DESAMETASONE E
Glicorticoide a lunga durata (l' azione , con la più spiccata aziono antinfiamma
-
M
toria, privo di effetti mlneralattivl a dosi medie e basse . Riduce l ' edema c ha ' I
azione broncodilatatrlce ; aumenta la pressione arteriosa sistolica , incremen- C
tando la risposta alle cntecolamine endogene ,
DOSE
'
!
I
.r „
1DR0C 0RT1S0NE
Ormone glicoattivo e mlneralattivo; ha breve durata d'azione (8-12 ore).
DOSE
• Antinfiammatorio e immunosoppressore (IM, EV): 1-5 mg/kg/die .
-
In 3 4 dosi
• Asma acuto grave, shock anafilattico (IM, EV): 4 mg/kg/dose, ri-
petibile ogni 6 ore
• Insufficienza corticosurrenaiica acuta (EV): 1-2 mg/kg/dose (bo-
lo): successivamente 25-150 mg/dìe, in 3 4 dosi - r
—
Ipogitcemia neonatale persistente (EV, IM): 2,5 mg/kg/ dose x 2
sommiDistrazioni / ti te
Segue
m
-r -.’
CORTISONICI SISTEMICI
0
R -
'
-:
_ " il
-1 IDR0C0RT1S0NE
T-
*
r " n1
Flebocortfd
| ; Fiala llof 100 mg + f solv 2 ml '
$^ •
.
Solu-cortef
i
iy.^
0 fw 1
I METILPREDNISOLONE
C Glicocorticoide derivato dal prednisolone , antinfiammatorio e immunosoppres-
sore.
I DOSE
• Antinfiammatorio o immunosoppressorc (OS, IM, EV): 0,5-1,7 mg/
s kg/ dieT in 2*4 somministrazioni
I • Asma acuto lieve o moderato ( OS):1-2 mg/kg/ die, in 1-2 sommini-
s strazioni
• Asma acuto grave (EV): 1mg/ kg/ c/ose, ogni 6 ore (max 60 mg} V
c * •
nuti; poi infusione continua di 5,4 mg/kg/ora, per 23 ore
Medrol
I -
Compresse 4 e 16 mg
Solu-medrol
.
Flacone 40-125-500-1000-2000 mg
- --
“
J
“
-
r
r
Urbason
I
Compresse 4 mg
-
Fiale 20 40-250 mg + f solv
PREDNISONE
Glicocorticoide caratterizzato, rispetto al cortlsolo , da attività enti essudativa ,
antiflogistica e ìtrmunosoppressiva circa 3 4 volte maggiore e da azione
sodio-
ritentiva ridotta minore .
s
DOSE
• Antinfiammatorio o immunosoppressiw : 0.0S2 mg/kg/die, In 14 dosi
-
• Asma bronchiale: 1-2 mg/kg/ dief in 12 somministrazioni
• Porpora trombocitopenica idiopatica : 1-2 mg/kg/die, per almeno 4
!
I 1 i
settimane
•Sindrome nefrosica:
- terapia dell’esordio: 60 mg/mVdie per 4 settimane, seguiti da 40-
. • 60 mg/ m2 a giorni alterni per 1 mese, poi a scalare per una durata
totale di 3-7 mesi
1
- terapìa delle ricadute sporadiche: 60 mg/mVdie, fino a 3 giorni dopo
la remissione, seguiti da 40 mg/m2 a giorni alterni per 4 settimane
'
\C .
Cortisonici topici : -:
j
r
c
r
! . o
CORTISONICI DERMATOLOGICI R
- -T
.
V"-' 'v
IV ';
Vedi: Dermatologici 5. -I .
^
* ^ S
*
V-v. > r _ .-
ir *
r~ -
chiale, Effetti In desiderati. Si distinguono in: a) locali ( candidiasì orale, can -
didiasì laringea, tosse, broncospasmo): b) sistemici ( soppressione dell'asse
[potalamo-ipof ì sl-surrene , ritardo di crescita, interferenza con il metabolismo J1
osseo, cataratta). Gli effetti collaterali degii steroidi inalatori variano in fun -
zione delta dose, della biodisponìbilità sistemica e del mezzo di inalazione T
Impiegato: a) dose: il pericolo di effetti sistemici sussiste solo se si Impie-
gano dosi elevate; il trattamento con dosaggi bassi consente di ottenere un
0
buon contro ilo della malattia senza comportare effetti indesiderati; b) biodi- P
. Sponibiiità sistemica: è correlata alla percentuale di inattivazione epatica (v,
sotto singoli farmaci); c ) mezzo d ' inalazione: gli spray vanno sempre usati
•a
1 m
feSz .
• Basso dosaggio: 100-200 pg/die ,
r " - a
• Mediodosaggio
dosaggio: > 200-400 pg/die r.rj- '
Becotlde
\
Spray dosato 50 pg (l puff = 50 pg): 1-2 spruzzi ( 50-100 pg) 2 4 -
volte/die '
Spray dosato 250 pg (1puff = 250 pg) ( adulti): 1spruzzo ( 250 pg)
4 volte /die
Sospensione da nebulizzare fi 20 mi (100 mi = 0,020 g; annesso " 7- “
^ 11
r ‘
Prontinal 1
^
IH
. ; JV <
-t \
c CO RTISONI CJ TOPICI
'
lf»
>1
0
«'
R BUDESONIDE (BUD)
T -. *
Cortisonico inalatori di efficacia pari a quella del fluticasone { — > ]; è ridotto ì
\m dell'1% ne! primo passaggio attraverso il fegato.
•it s DOSE
•Basso dosaggio: 100200 pg/ dìc
IP
OW
'
N -
I , ;
- Alto dosaggio: > 400 pg/ dìe
Pulmaxap Spiratoti
ri
t
I
ì
*
-
:
orientativamente con 100 pg x 2 volto /die II
.
r•
RUMISOLIDE { FIN )
'
'!
•
0 fcir
I
• Basso dosaggio: 500-750 pg/die 'V
t
Lunlbron ri
j
Spray (1puff = 250 pg) (bambini > 6 anni) 1-2 spruzzi 2 volte die
/
Fialoidi bambini 2 m! 0,05%: 1mi x 2 volte/die
: ; -« •
.
jr
-
;
I .
’
ne sistemica, ma viene metabolizzata in composti attivi ed escreta con la bile
"
"r » r* j al 1° passaggio epatico .
- » .• '' - .
-
1
-1
1 ù
' r•
1
'
j DOSE
-.
• Basso dosaggio; 100-200 pg/die
•Medio dosaggio: > 200400 pg/dio
i
:
*" - >j i
..
* . — .* • Alto dosaggio: > 400 pg/die '
Fllxotlde n FI tr spirai 1 .
.. •;
:r'
j
.
- ‘ - r -S *- Spray 50-125-250 pg: (bambino 04 anni) 100 pg x 2 volte die;
/
r ‘
R
CORTISONICI INTRARTICOLARI / INTRALESIONALI T
METILPREDNISOLONE ACETATO mi
.r
;
Corticosteroide ad azione ritardo; durata d' azione: 8 giorni esercita tratta-
' la $ua s
o
' "
-"
P
' . -
0
nelle p ì ccole articolazioni ( si può ripetere dopo 4 6 mesi)
-
fisiologica ) &SS 1
4 Angiomi di grandi dimensioni: 1 -5 rrtg per seduta , ogni 4-6 settimane r1'
C .
Depo-medrol --
Fiata 1 mi 40 mg
-
i;
1
S®
TRIAMCINOLONE ACETONIDE
Corticosteroide ad azione ritardo; durata d azione 14 giorni
' ; .
Indicazioni: trat -
.
tamento Ìntrarticolare artrite idiopatica giovanile Effetti Indesi
derati: atrofia
cutanea nella sede dell’infezione.
DOSE ( iniezione ìntrarticolare):
Piccole articolazioni: 2 t 5-5 mg/dose
*Grandi articolazioni: 5 15 mg/ dose
-
Kenacort
Fìaconcini 40 mg/ml r . ~ --
J
Ljr ^ v
r - 1
- _
CORTISONICI OFTALMICI
Vedi : Oftalmici
gKjS a
-
f ‘ -.
fi
fi®
Ss
551=
mm
e L Cromonì
j
R
0 CROMONÌ PER INALAZIONE BRONCHIALE
M
0 CROMOGUCATO SODICO
N Indicazioni: terapia preventiva dell'asma bronchiale di grado lieve, asma da
I sforzo . Effetti indesiderati: raucedine e tosse, cefalea.
DOSE (>1anno)
T -
( Aeroso /) - 20 mg x 4 volte/dle
pgS Lomudal
Fiale per aerosol 2 mi 20 mg: 1fiala x 4 volte/die
'
£ '?1.
- NEDOCROMILE SODICO
:
„ - . Cromone dotato di maggior effetto antinfiammatorio e maggiore durata d' azio-
ne rispetto a! cromoglicato sodico. Indicazioni, effetti Indesiderati: v, Cromo-
;5 gticato sodico.
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-7 ' DOSE
:r / ’
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- aeroso/:10 mg x 2-4 volte/die
.
- spray: 4 -
mg x 2 4 volte /die
Iliade
Fiale per aerosol 2 m! 10 mg; 1fiala per aerosol x 24 volte /die
Spray (1 spruzzo = 2 mg); 2 spruzzi x 24 volte/ dre
1“ > V
^ ^7- '^ > 2 anni; 100 200 mg x 4 volte al giorno, 15 minuti prima dei pasti ,
- , ..
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- -* u
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per 6 8 settimane
Gastrofrenal Na ìerom
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Capsule 100 mg
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Bustine 250 e 500 mg
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Dermatologici D
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ANTIACNE SISTEMICI R
M
1S0TRET1N01NA A
Derivato dell ’acido retinoì co ( acido 13 cisretinoico ), dotato di attività antiseba- T
cea, comedolltics e antinfiammatoria. Indicazioni: forme gravi di acne nodulo- >—
0
cistica e / o conglobata resistenti olle terapie convenzionali. Effetti Indesidera-
r
ti: aerosi cutanea e delle mucose oriti zi ali, secchezza congiuntivale con intol
{ -
L
leranza alle lenti a contatto), opacità corneali; nausea, cefalea, malessere,
sonnolenza, sudorazione; mialgie, artralgie, alopecia, dermatite del viso, sen-
0
sibilità alle radiazioni solari; aumento della creatinina piasmatica, dei trigliceri - G
dt, de! colesterolo; Incremento da lieve a moderato degli enzimi epatici. Avver-
I
“
ANTIACNE TOPICI
ACIDO AZELAICO
Acido decarbosslllco naturale con attività comedolitica; possiede inoltre una
.
discreta attività antibatterica Indicazioni: acne comedonica lieve e moderata .
Effetti Indesiderati: irritazione cutanea locale ( minore rispetto a quella provo-
cata dai retEnoldi. r -J - .
r rr-
DOSE :
Iniziare con 1 applicazione/die; in seguito si può arrivare a 2-3 appli-
cazioni /die
SMnoren crema 20% f -- S - ::
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D : DERMATOLOGIC!
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ADAPALENE
i •r M J-' ^ . Nuovo retinoide, dotato di peculiare affinità per i lipidi cutane
i; possiede attivi-
A tà comedolit ìca, antiperplastica e antinfiammatoria indica
- zioni: acne comedo-
nica. Effetti Indesiderati; irritazione cutanea locale (minore rispetto
T - -- •ir ;; retinoidi topici); evitare l'esposizione ai raggi UV (luce del sole, lampa
agli altri
de).
0
J
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DOSE
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1
1 applicazione al giorno, dopo aver lavato la cute
0 Differiti crema e gei 0,1%
G' :
BENZ0ILPER0SS1D0
I Attivit à prevalentemente antibatterica, ma anche cheratolitica e
C "" m
* ’ .* ca. Indicazioni; acne comedonica e papelopostolosa Effetti
.
antiseborrol-
Indesiderati: irri-
I .^ ” .
tazione cutanea, reazioni allergiche da contatto, fotosensibiliz
" z*
.
scolorire gli indumenti colorati e « capelli tinti
zazione; può
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ISOTRETINOINA
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5 mJ- più basse) 11
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RetlnA crema 0,0l&O,025 0,050
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DERMATOLOGICI D r* .
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Fucidin crema 2%, .unguento 2%
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DalacInTgel , emul, sol 1%
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IIMIDAZOUCI ETRfAZGLlCl
* Bifonazoia Azolmen crema, gel, lozione , polvl%
Blfaiol crema, polv 1%
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Clclovlran crema 5%
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Zovirax crema 5% l
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ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI TOPICI •
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• Furafglucitolo lichtena crema , emulsione
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•Tocoferolo, ascorbiV -
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pa /m/tafo, dpanfeno/o
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Dermollchtena crema
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ANTIPARASSITARI TOPICI
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PEDICUUCIDI
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* Malathion I 'll
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1
DERMATOLOGICI
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La stessa casa produttrice delt ' Aftir ha messo in commercio una preparalo
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. -
ne ’a base di estratti vegetali e oli siliconici ( Pre -aftlr lozione spray e olio-
shampoo), utilizzabile a scopo preventivo . La lozione va nebulizzata ogni > M
mattina sui capelli asciutti ; l ' olioshampoo va applicato (diluito nella propor- A
zione di un tappo dosatore in 1 / 2 bicchiere d ' acqua ) sui capelli bagnati 2-3
volto alla settimana , lasciando in posa e massaggiando per qualche minuto ,
I*
T
prima del risciacquo . 2
2*1
.
0
•Permetrina £ i L . .
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per almeno 5 minuti , risciacquare ; ripetere l ' operazione per una i * - ~.<r
- ^
5CA61CIDI i '
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Antlscabbla CM crema i -
Paf lozione
Uso: versare il contenuto del flaconcino in 150 mi d ì acqua e agita- ;
re; frizionare tutto il corpo { esclusa la testa ) con un batuffolo di
cotone imbevuto del liquido così preparato . Usare metà del liqui- r:
do; la restante parte (conservata a temperatura ambiente) va
applicata dopo 12 ore . ;
I
“ _
* Cromatitene
Eurax crema
Uso; applicare la crema sulle zone colpite (escluso viso e cuoio ca -
557m
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D DERMATOLOGICI
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ANTISETTICI E DISINFETTANTI
Mi
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• Argento colloidale Katoxyn polv aspersone e spray
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tOTH • Benzaiconio cloruro Steramln sol 10%
Uso: 5 cc {1cucch.no da tè) in 1litro acqua
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ft • Cloramina
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CHERATOLITICI i
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• Acido salicilico Vaselina salicilica 2-5-10-20% »
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CICATRIZZANTI "" 'ì
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• Centasina Centellase crema 1%
• Olio d ì fegato
d ì merluzzo Dermovltarntna pomata 40%
J -. 1
• Polìderibotide Placente pomata; f uso esterno 10%
*
9 Tritinato Htostimoline crema 16% e garze 16%
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DERMATOLOGICI D
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CORTISONICI TOPIC! DERMATOLOGICI R
Indicazioni: dermatite atopica, dermatite seborroica, dermatiti da contatto ini *
IVI
tative, dermatiti da contatto allergiche, psoriasi, lichen ruber planus, granulo- A
ma anulare orticaria papulosa. Effetti Indesiderati: strie atrofiche, atrofia cu
^
tanea, teleangectasie, porpora, ecchimosi, rosacea da steroidi, eruzioni acnei-
- T
forml, dermatite poriorale, granuloma gluteale, ipop ìgmentazioni, ipertrìcosi . 0
glaucoma, ritardata cicatrizzazione di ferite. Scelta delle preparazioni; va fatta L
in base alla sede cutanea (le soluzioni o lozioni vanno applicate quasi esclusi-
vamente nello zone ricoperte da peli, mentre vanno evitate sulla cute glabra, 0
perch é inducono disidratazione e tendenza all ' irritazione ) e al tipo di testone
(le lesioni essudantl vanno trattate con creme, mentre le lesioni secche, liche *
G
nlflcate, richiedono l'uso di pomate o unguenti). r i
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CORTISONICI DEBOLI I
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Dermirit crema
D ermo cartai crema
Slntotrat crema
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Sterades crema, soluzione
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CORTISONICI ATTIVI
* Bectometasone diproplonato 0,025% Menaderm simplex crema, -
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sol cutanea !»
D DERMATOLOGICI
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unguento
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Difiucortotone valerato 0,3% Nerisona forte crema ,
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I unguento
Cv Temete forte pomata
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ilM • Fiuoctnoionù acetonide 0,025% Localyn lozione , pomata
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• Fluocinonide 0,05% Topsyn pomata, gel , lozione
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.f _ • Huorocortolone 0,5% Ultralan crema I
crema (0.05%)
1=3 • Mometasone furoato 0,1% Aitasene crema , soluzione ,
I
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i unguento
Elocon crema, soluzione ,
unguento
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- -“cr * Afe f //predo / sotone acepon^to 0,1% Advantan crema , unguento ,
^ emulsione, sol cutanea
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Avancort crema, pomata ,
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unguento ' 1
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DETERGENTI
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- >: ^ oli detergenti vanno impiegati quando l’acqua non sia disponibile e vi sia la
necessità immediata di pulire il bambino. I saponi possono essere naturati (ot - i
tenuti per saponificazione, neutralizzazione degii acidi grassi con soda o po-
r 4 , - tassa) o sintetici ( syndet: synthetic detergent, miscele di tensioattivi, ottenute
senza processi di saponificazione). I saponi tradizionali hanno pH tra 8 e 10,
quelli sintetici tra 3,5 e 6. Negli ultimi anni l 'industria dei cosmetici ha esaltar
to i vantaggi dei detergenti con pH acido, più rispettosi della fisiologia della
cute { che normalmente ha pH acido, tra 4,5 e 5,5); tuttala if problema è stato
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Penateti baby di ? •V
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SAP0N1/ SYNDET
Babygella bagno liquido
Cetani liquido, pane
Dermamdet dermofiquido
Emùlave fluido , solido
Eucerln pH 5 fluido
Lactacyd derma solido r -r
Ollatum sapone
SaugelTa detergente solido
'«0
Sebamed pane detergente, bagno schiuma 2-
OLI DA BAGNO
Aveeno dermo-olio
Balneum Hermal olio da bagno
Permana olio da bagno - ; • -
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Exomega bagno omega 6 *• 2r "
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Ollatum bagno
Eucerln pH 5 olio bagno
Soagen olio bagno
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D. DERMATOLOGICI .
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R EMOLLIENTI .
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> prodotti topici che hanno lo scopo di Idratare la cute trattenendo l ’acqua nelle
A strutture cornee; vanno applicali preferibilmente subito dopo il bagno per otte- <
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del viso)
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Nertbase pomata
Costituita da vaselina e paraffina, cui è stata aggiunta acqua in
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quantità tale da ottenere un ’emulsione acqua /olio
Nutraplus crema Nutraplus forte crema
-• ,
Preparazioni costituite da eccipiente eudermico a pronta cessione
. r1 e da urea e acido lattico ( sostanze chimiche naturali che agisco- '
rto come idratanti , in quanto rendono disponibili sulle cellule cor-
nee siti aggiuntivi che fissano l’acqua).
Altri emollienti di uso corrente sono; A - derma crema eudermlca , Avce *
.
nocream , Permana crema , Dermobase , Exomega crema Idi baso , pHS -
Eucerln crema lenitiva , pomata , spray , Xeroderm - Lfplkar.
i
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*
IMMUNOMODULATORI TOPICI
PIMECROUMUS
Nuovo farmaco non sieroideo dotato di elevata attività antinfiammatoria , che
inibisce selettivamente a livello cutaneo la sintesi e la liberazione delle cito-
chine proinfiammatorie A dosi terapeutiche non presenta il rischio di effetti
*
- .
! - sistemici, a differenza dei cortisonici topici, è indicato In pazienti con dermati-
te atopica di grado da lieve a moderato dai 2 anni di et à in poi. Può essere ap-
=' plicato in qualunque area cutanea , ad eccezione delle mucose.
i
DOSE
" . ri J
Applicare uno strato sottile sulla cute affetta due volte al giorno e: s
;
massaggiare delicatamente
r‘ Elidei
Crema 1% «
- r' .
TACROLIMUS !
!
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Macrolide ad azione ìmmunosoppressiva, indicato nella dermatite atopica mo-
deratagrave resistente alle terapie convenzionali. In confronto ai cortisonici
topici ha il vantaggio di non provocore atrofia cutanea anche per periodi pro-
lungati di trattamento. Può essere applicato su tutte le parti del corpo , con>
preso viso, cotto e zone sottoposte a flessione , ad eccezione delle mucose .
DOSE
I
Bambini > 2 anni: usare la preparazione allo 0,03%. Iniziare II tratta-
'
•’ . - .* mento applicando l’unguento 2 volte al giorno per 2 settimane; sue-
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1
DERMATOLOGICI D
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cesslvamente ridurre la frequenza a una volta al giorno , fino alla R
scomparsa della lesione.
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Prato pie
Unguento 0,03% e 0 ,1%
A
T
0
PROTETTIVI ( paste e creme barriera ) L
Preparati usati per proteggere fa cute da irritazioni esterne e da eccessiva ma- 0
cerazione e idratazione (aree del pannolino, perineale , periorale).
G
BabygeJta pasta
i
Contiene ossido di zinco (11%), eccipienti lipidici ( peridrosquaiene,
I
i
olio di mandorle dolci, cera d ' api), emoliienti ( olio di vaselina, va - C
selina , pantenolo ), acido lattico I
Beb ìa crema ir .
Eryase crema
Contiene ossido di zinco (10%), estratto d’avena Rhealba, solfato
di rame (inibitore delle ureas ì fecali)
Eryplast pasta
Contiene ossido di zinco (17% ) e antienzimi (acido fitico e acetato
d ' oleìle), contrastanti l’attività degli enzimi fecali (lipasi, protes-
r-- .
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D Diuretici i
v : r . i
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U -• Farmaci che aumentano il flusso urinario e escrezione urinarla di sodio*
Vengono comunemente classificati in 5 gruppi : ^
V.
',
i
R .
1 Diuretici tlazldlcl { clortù lidone, idwcforotiazidey. Inibiscono il riassorbi-
E mento del sodio e dei cloro a livello del tubulo contorto distale; moderata-
.
M
-
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.
che trasforma C 02 e acqua in HC03 e FT). Favorisce l ' escrezione degli ioni
1
i
tolo è liberamente filtrato nei glomeruli e riassorbito dai tubuli, all'Interno
dei quali esercita una pressione osmotica, richiamando acqua all interno
i
l delle cellule: da ciò derivano aumento di volume dei fluido ì ntratubulare, di- i
i luizione degli ioni sodio e diuresi acquosa.
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ACETAZOIAMIDE L .l
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* idrocefalo (neonato): 8 rng/kg/ dose x 3 votte/die; aumentare fino
a max 32 mg/ kg / dose x 3 volte/dìe
J .
Glaucoma : 2-7 mg/ kg / dose x 4 volte/die
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n. .
! - Diamene
- : - ’- ft . Compresse 250 mg II
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ACIDO ETACRINICO A
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i Diuretico dell’ansa. OS: Inizio effetto entro 30 min; picco dopo 2 ore; durata
.
d’azione 88 ore. EV: inizio entro 5 min; picco 15-30 min; durata 2 ore Indica-
si .;, / / / // .
zlonfT effetti Indesiderati: v. Furosoiìiide
t-
DOSE ' rf ,
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II^.
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1
t,*V“r- Compresse 50 mg
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’1 564 Fiala ev 50 mg + f sofv 20 mi
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DIURETICI D
1
CANREA PAIO U
Diuretico risparmiatore di potassio antialdosteronico. Indicazioni effetti Inde- R
siderati: v, Spironolattone. * E
DOSE ( OS, EV } T
1-3 mg/kg/d ì e I
Kanrenol
Compresse 25400 2 50 mg
C
Flnconclni 200 mg + f solv 2 mi I
CL0RTAL1D0NE
Diuretico tlazldico. Inizio effetto dopo 2 ore; picco dopo 4,5-12 ore; durata d' a-
.
zione 48-72 ore Indicazione, effetti Indesiderati: v. Idroctorotlazide .
DOSE ( OS) v :
1-2 mg/ kg x 1 sommlnistraz ìone/die
igroton l.
Compresse 25 mg
FUROSEffljDE ?
Diuretico dell' ansa. OS: inizio azione 30-60 min; effetto max 1-2 ore; durata
-
azione 6-8 ore. EV, IM: inì zio azione 5 15 min; effetto max 30 60 min; durata
azione 2-5 ore. Indicazioni: ritenzione idrica ed edema polmonare da scompen-
so cardiaco congestizio; ipertensione; insufficienza epatica o renale. Effetti
indesiderati: ipotensione, disidratazione, perdita di elettroliti, iperuricemia,
Ipercalcfuria, calcoli renali, ototossicit à, alterazioni gastrointestinali. j -:
'
.
DOSE
OS: 1-2 mg/ kg/ dose x 1-2 volte/ die (max 6 mg/ kg/die)
EV: 1-2 mg/ kg/ dose [.
EV infusione continua: iniziare con 0,05 mg/kg/h e aggiustare la do-
se fino alla risposta
La six
Compresse 25 e 500 mg -
IDR0CL0R0T1A2IDE
.
Diuretico tlazldico inizio azione: 1*2 ore; effetto massimo 2-6 ore; durata azio -
ne 6-12 ore. Indicazioni: Ipertensione lieve o moderata; scompenso cardiaco
cronico; ipercaiciurla renale. Effetti Indesiderati: Ipopotass ì emia, Ipocloremia,
Ipomagneslemla, Iperglicemla, Iperuricemia, iperlipidemia, pancreatite, leuco-
f
—-
penla, trombocitopcnla, anemia aplastica, epatite, colestasi intraepatica ure-. jf
mia prerenale .
DOSE (OS) r .-
^ 565 "
A
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D t -.
DIURETICI
I X
ifti
U ,(
-C
MANNITOLO
R Diuretico osmotico. Inizio azione entro 1-3 ore; durata azione 3-6 ore. Indica-
E zioni: riduzione deN 'ipertensione endocranica, Effetti Indesiderati; sovraccari
co circolatorio, scompenso cardiaco, cefalea, convulsioni, alterazioni elettroli-
-
T tiche.
ym
I DOSE (EV)
C r , « Dose test: 200 mg/kg J
I * Inizio: 0,5-1 g/kg •
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* Mantenimento: 0,25-0,5 g/ dose , ogni 4-6 ore
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Isolai I'
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• i"' * *
Flacone ev 250 e 500 mi ( 20 g/100 mi }
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I .
SPIRANOLATTONE - :•
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i;I
Diuretico risparmiatore dì potassio antialdosteronico. Inizio azione; 2-3 giorni; '
durata 12-24 ore. Indicazioni: ritenzione Idrica secondaria a scompenso car
diaco; ipertensione: iperaidosteronismo primario e secondario ( insufficienza
-
cardiaca, cirrosi epatica, sì ndrome nefrosica). Effetti Indesiderati: iperpotas -
*
siemia, ìposodiemia, acidosi metabolica ìpercloremica; letargia: ginecomastla,
J
nausea, rash,
:
DOSE ( OS)
1-3,3 mg/kg/die , In 1- 2 somministrazioni ( max 100 mg/ dlo) ..
1' 1
Aldactone
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Capsule 25 mg
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. Compresse 100 mg
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Associazioni:
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Afdactaildea Splrldazlde ( spironolattone + Idrocló rotiazide) I
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Compresse 25 mg + 25 mg
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Emostatici
I farmaci che inducono i processi emostatici si distinguono in topici {colla di 0
fibrina, trombina), che favoriscono localmente l’emostasi e la cicatrizzazione
delie ferite, e sistemici , che agiscono per via generale.
s
Gli emostatici sistemici si differenziano in fa) emostatici aspecifici, indicati T
nelle condizioni In cui non è identificabile il meccanismo che sostiene l'e-
morragia, o quando esistano difetti emostatici che escludono l uso mirato di
' A
una sostanza emostatica specifica; includono principalmente gii an trfibr inoli- T
tici (acido tianexamlco ) , indicati nei quadri emorragici con attivazione dello
flbrinolisi (ma anche In sanguinameli cutanei o mucosi in pazienti emofilici
I
o con difetti della funzione piastnnica) e l' analogo sintetico dell' ormone anti- C
diuretico (desmopressins ) che favorisco il rilascio di fattore Vili e del fattore I
di von Wìllebrand; ( b ) emostatici specifici utilizzati nel trattamento sostituti-
vo mirato o patologie emorragiche congenite o acquisite: comprendono i fot*
tori della coagulazFone e la vitamina K .
( DDAVPJ DESMOPRESSINA
Analogo sintetico della vasopressina (ormone antidiuretico} f -* Endocrifloiogici:
Ormoni ipofisi posterioreJ. Induce II rifascio dai siti di deposito de! fattore Vili
e del fattore di von Wiltebrand ( vWF). Indicazioni in campo ematologico: emofi -
lia A lieve; malattia di von Witlebrand tipo 1; tipo 2A 2M-2N (controindicata nel
tipo 2 B o nel tipo 3); trombocitopenle li evi-m odorate. Effetti Indesiderati: cefa-
lea, vertigini, flushing al volto, Ipertensione, iponatrfemta. r
DOSE Svi
:
EV: 0, 3 mg/ kg ( ripetibile se necessario) t
Endonasate: 150 pg (< 50 kg); 300 pg (> 50 kg) . , '
Mlniriit/ DDAVP
Hate Imi 4 pg ^W ?-j ,
Ymr
11
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E EMOSTATICI
M 1
.
. saggio anticoagulanti orali. Effetti Indesiderati: rash, ipotensione, tachicardia, ,
vomito, shock anafilattico, arresto cardiaco { per somministrazione ev rapida ) . 1«
DOSE i
Ili
I
L (IM)
Terapia:
EV lenta:1-5 mg
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• Deficit di vitamina K (malassorbimento o ridotta sintesi):
: OS: 2,5-5 mg/ 24 h
IMT EV: 1-2 mg/ t/ose
• Sovradosaggio anticoagulanti orali:
Neonato: 1-2 mg (IM, EV), ripetibile al bisogno, in base a PT e PTT
Età successive: 2-5 mg (EV)
-. • - Konaklon
Fiale soluz orale e iniettabile 10 mg/ml
Konakion prima Infanzia
Fiale soluz orale e iniettabile 2 mg/0,2 mi (con siringa per sommi-
nistrazione orale)
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I
0
BROMOCRIPTINA C
Indicazioni: iperprolattlnemia da adenoma ipofisario; irsutismo da iper- R
.
prolattinemla Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali, cefalea, astenia. I
i
DOSE N
7,5 mg/die, In 3 somministrazioni (dose iniziale; regolare poi la poso ^
0
logia in base al livello della prolattinemia)
Parlodel
L
Compresse 2,5 mg 0
Capsule 5 e 10 mg G
‘
CABERGOLINA I
Indicazioni, effetti collaterali: v, Bromocriptina.
i;;
r
-. .C
DOSE
I
0,5 mg x 2 volte /settimana (dose iniziale; regolare poi la posologia
in base al livello della prolattinemia)
Cabaser
Compresse 1e 2 mg
Destine
*
Compresse 0,5 mg
ter-
iti ,
ANALOGHI DEL GnRH
ir
1
r
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'
LEUPR 0REL1NA
Indicazioni: pubertà precoce vera, Effetti Indesiderati: Incremento ponderale,
vampate di calore, nausea, vomito, sanguinamento gastrointestinale, mialgia, ;
Enantone 3,75 mg
Flacone liof 3 ,75 mg + sir preriempita 2 mi A T"
TRIPTOREUNA
Analogo sintetico del GnRH. Azione , Indicazioni, effetti Indesiderati: v. Leupro i
relina.
DOSE (IM) r
Decapeptyt 3 ,75 mg
J ' "
: 569 g:
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J1 _B r J| "f '
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D ANTIANDROGENI
t
11
0
MM CIPROTESONE ACETATO
R -
Composto steroideo di sintesi, derivato dal 17 idrossiprogosterone; esercita
o: DOSE
-
25 100 mg/die
G ui ., j
-- Androcur
r
ì Compresse 50 e 100 mg i
i
I
Associazione di antiandrogeno con estrogeno. Indicazioni: terapia di malattie
dermatologiche androgeno- dipendenti (acne nodulo-cistica, irsutismo ) nelle
femmine (di et
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1
à superiore ai 16 anni); sebbene abbia un effetto contraccetti '
vo, non è indicata per questo uso. Effetti Indesiderati: nausea, vomito, cefa-
-
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:; lea, tensione mammaria, aumento del peso corporeo, fenomeni di epatotossi-
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DOSE
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> 16 anni: 1 compressa al giorno per 21 giorni consecutivi; dopo
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una pausa di 7 giorni, intraprendere un altro ciclo di 21 giorni e così
di seguito ( iniziare la prima confezione del preparato il primo giorno
del mestruo) i
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Diane i
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ne nel più attivo diìdrotestosterone Indicazioni: Irsutismo Idiopatico (in asso
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I
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DOSE "
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5 mg/dic
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Compresse 5 mg I
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570 . I
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ENDOCRINOLOGO E
_ N
ANTIESTROGENI D
0
ClOMtFENE C
Indicazioni: ginecomastra puberale persistente. Effetti Indesiderati: disturbi
visivi, iperstimofazicme ovarica, vampate, disturbi addominali o gastrointestina-
R
.
li perdita di capelli. I
DOSE N
50-100 mg/ die, in 2 somministrazioni, per 1-4 mesi -
0
Clomld Proliferi Serofene
Compresse 50 mg * L
0
TAMOXIFENE t G -
.
Indicazioni: ginecomastia puberale persistente Effetti Indesiderati: (minori ri-
I
- C
,
DOSE 1
.
20-40 mg/die, in 2 somministrazioni, per 1-4 mesi
i
ANTITIROIDEI
IODURO DI POTASSIO
Sale iodato; somministrato in dosi farmacologiche (Soluzione di Lugol ) riduce la
%\
f
captazione dello iodio da parte della tiroide,
DOSE
• Ipertiroldismo neonatalc (in associazione a mctimazolo): 1goccia
di soluzione di Lugol x 3 volte/die
Soluzione di Lugol al 5%
- : -
l
-
Gocce {1gt 8 mg di ioduro di potassio) [. '
(T1AMAZ0L0 ) MET1MAZOLO ;
Indicazioni: terapia delTipertiroidismo. Effetti Indesiderati: rash cutanei, cefa-
lea, vomito; raramente (0,5% dei casi) agranuloc ìtosì ( controllare frequente-
mente la formula leucocitaria ). Avvertenza: if farmaco 0 controindicato in gra -
vidanza ( o comunque deve essere usato con cautela e a dosaggi minimi), per
chè passa la placenta e può indurre ipotiroidismo nel prodotto del concepi-
mento.
DOSE
• Iniziale: 0 ,5-0 ,7 mg/kg/die, in 2 somministrazioni, fino all ’eutiroidi- r’
r _
[ 571 .:
S'
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E ENDOCRINOLOGY
N
D ORMONI CORTICOSURRENAUCI
0 !
c Glicocortrcoldi
R. “>
Vedi: Corf/som'd
I- _ 'I _r "T
N
J
ÈMineraFcoFticoidl
0
li composto naturale principale è l'aidosterone, che perù per la sua trevo eml-
L v ì ta non viene usato nella pratica clinica. L'impiego clinico utilizza pertanto
0 prodotti di sintesi. Andrebbe impiegato preferibilmente il 9a-fiuoroidrocort Ì 5t> -
G ne { fludrocortisone); in alternativa, non essendo questo commercializzato in
Italia, può essere utilizzato il óesossìcorticosterone (DocJ.
I jfl
C DE5 OSSICORII COSTERÒNE (OOC)
i .
Ormone min era!attivo di sintesi Aumenta il riassorbimento renale di sodio e !
l’escrezione di potassio con meccanismo d’azione analogo all aldosterone,
1
DOSE
IM: 2- 4 mg/die
Jr .
Cortfron
Hale 1 ml IO mg
FLUDROCORTISONE .. 1
i
ì
Mineralcortrcoide d ì sintesi, dotato di efficacia minera (attiva equipotente a
.
quella de H’aId oste rene Indicazioni (di 1* scelta): insufficienza acuta, malattia
di Addison, iperplas ìa congenita del surrene con perdita di sali. Effetti Indesi-
derati: Ipertensione, edema, insufficienza cardiaca congest ìzia, convulsioni, ce-
.
falea acne, rash, ecchimosi, ipocaloemia, ulcera peptica, debolezza muscolare . i
DOSE i
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ENDOCRINOLOGICl E
N
ORMONI IPOFISI ANTERIORE D
0
|TGODa Uoplrie i
*. C
^ FOLUTROP1NA ALFA E BETA
R
I
.
Ormone follico fostimolante (FSH } ricomb ìnante umano Indicazioni: ì pogonadi- N
smo Ipogonadotropo ( schema terapeutico: -+ Pubert àta). Effetti Indesi-
tnt
à r/à 0
dorati: reazioni focali, edema, ginecomastia, cefalea.
DOSE { IM, SC)
L
75 Ul x 3 volle /sett ìmana 0
Gnnal- t { follilrapina alfa } G
-
FJaconcitii 75 U! ( 5,5 pg) 1500 Ul (77 pg) + solv I
Puregon ( follitropina beta) C
Flaconcini 50-100-200 U 1/ 0,5 mi ‘ I
^
r
(hMG ) UROF1LLOTROPINA
Preparazione purificata estrotta da urine di donna in menopausa, ad azione so
-
v -. "t
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1 - 573
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E ENDOCRINOLOGICI
N i
D gSomafomeSin? «*
0
C MECASERMINA ( IGF-1) i 1
R -
Fattore di crescita Insuline slmile di tipo (IGFl: Insulin like growth factor 1) de
I .- >
»
.
rivato da DNA ricombinanie prodotto in Escherichia coli Indicazioni: deficit di
crescita in bambini con insensibilit à al GH ( sindrome di Loran e altre mutazioni
N nel recettore del GH ). Effetti Indesiderati: una overdose acuta può causare
0 mandibolare, aumento della pressione ìntracranica (reversibili) . -
ipoglicemla, ipotensione, ritenzione di liquidi , dolore all' articolazione temporo
L DOSE [ SC) vI
0 0, 04 mg/kg, per 2 volte a) giorno
G Increiex ! ,
:T - SOMATROPINA ( GH )
: r- : ! Ormone somatotropo ipofisario, ottenuto con tecnica del DNA ricomblnante.
Indicazioni: deficit staturale per Insufficiente secrezione di GH o associato a
disgenesie gonadiche; deficit staturale in pazienti prepuberi con insufficienza
renare cronica. Effetti Indesiderati: cefalea, lipoatrofia locale, Ipotlroidismo re
-
I
'! ii
*'
'
.
versìbile, fperglicemia glicosuria,
DOSE ( SC , IM)
- -
Dcrtcit di GH: 0,025-0,035 mg/kg/die (0,7 1,0 mg/ m /die)
’
* Deficit staturale nella sindrome di Turner e nell ’insufficienza rena-
-
le cronica: 0,045 0,050 mg / kg / die (1,4 mg/m5 /dle)
• Sindrome di Prader -Willi : 0,035 mg/ kg/die (0,1mg/ mVdre)
Genotropln
Tubufofiala 5, 3 mg e 12 mg
Genotropln Mlnlqttfck
TubuloFiale 0,2 0,4-0,6-0,8-1,0-1,2-1,4-1,6-1,8-2 ,0 mg
Humatrope
Cartuccia 6-12-24 mg + sir preriemp ìta
vi
m0. m
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Nordltrop ìn simplex ; !
Salxen
Flacone 1,33 mg + f solv
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Flacone * dick-easy* polvere 8 mg + cartuccia solvente
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ENDOCRINOLOGI E
.
K
N
ORMONI IPOFISI POSTERIORE D
0
( DDAVF ) PESMOPRESSINA C
Analogo sintetico deirarginina vasopressins o ormone antidiuretico - Indica- R
zioni: diabete Insipido centrale , emofil ìa A lieve , m. von WiMebrand tipo 1 e
sottotipi 2A , 2M 2N, enuresi notturna. Controindicazioni: m. von Willebrand
I
N
(
::" --
ca , A partire da 2 ore prima della somministrazione sospendere rin -
troduzione di liquidi .
* FmoMa A lieve , m. von Wìllebrand (esclusi tipi 2B e 3) r“ .
- per via endovenosa ( lenta , in 50 mi di fisiologica): 0,3 pg / kgjdose
( ripetibile , se necessario )
r -
Minirin/ DDAVP
Spray nasale (1 spruzzo = 5 pg)
Gocce nasali 0,1 mg/ mi ( annesso tubicino graduato a 0,050,1-
0,15-0, 2 mi)
.-
, Compresse sublinguali 60 e 120 pg .r> . _
x
.
-
Rale 1mi 4 pg
•
i
(ADti ) VASOPRESSINA
Ormone entidiuretico (arginina-vasdpressina: AVP ). Indicazioni: diabete insipi- , .. --
DOSE
* Diabete insipido ( tM, SC }: 2,5-10 U/dose ogni 4 ore I* -
r
_
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^
. mm -
* Emorragia gastrointestinale ( EV infus cont): 0,002-0,01 U/kg/min
Pltressln ( non in commercio in Italia)
Fiafe 5 e 20 U / ml iSSi -r - : J
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* E : ENDOCRINOLOGICI .;
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ORMONI IPOTALAMIO! 1
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RI
GONADOREL1NA
Ormone liberatore delle gonadotropine. Indicazioni: cr ìptorchidìsmo. Effetti In*
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mm OCTREOTIDE
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icm '- f j
Analogo di sintesi deNa somatostatin a , con durata d’azione notevolmente su-
I j
-
r1
Mi 3 * Pancreatite: 100
ug x 3 iniezioni SC/dle x 7 giorni
-
. r -^ • Ipogl ì cemia: 20
r
- 40 pg/ kg/ die, in 3-4 somministrazioni SC
• Diarrea secretoria refrattaria: 1-10 dg/kg/die , 14
'i ,
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50MAIO STATINA I
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StUamln 1
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ENDOCRTNOLOGIC!
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ORMONI SESSUALI D
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- DANAZOLO
R
Composto a debole attivit à androgenlea e protestinice; causa inibizione del
I
picco delle gonade tropine. Indicazioni: angioedema ereditario: ginecomastia N
i
benigna dell'adolescente. Effetti Indesiderati: edema, aumento ponderale , ce- 0
falea, acne, irsutismo, precoce saldatura epifisi ossee.
DOSE
J -
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_ L
• Angioedema ereditario: 400 mg/die .
in 2 somministrazioni: dopo 2 0
mesi senza attacchi acuti, ridurre a 200 mg/die G
* Ginecomastia benigna dei! 'adolescente: 100 mg/die per 1 setti-
mana; poi 100 mg x 2 volte/d ì e, per G settimana
I
Danjtrol
C
Capsule 50-100-200 mg I
TESTOSTERONE ;
Principale ormone ad azione androgena; stimola lo sviluppo delle gonadi, dei
genitali e dei caratteri sessuali maschili. Indicazioni: pubertà ritardata nel ma-
schio {SO si desidera indurre un'acceleraci one della maturazione puberale e
della crescita statu rale): ipogonadismo maschile. Effetti Indesiderati: acne, ir-
sutismo; flushing, edema, ipertensione, tachicardia: ginecomastia: eccitazio - ^
ne, aggressivit à, depressione, insonnia: disfunzioni epatiche.
DOSE
* Pubertà ritardata nel maschio (ritardo costituzionale ):
- testosterone enantato ( IM): IO mg ogni 4 settimane x 3-6 mesi
mg
- testosterone undecanoato { OS): 40 / die 3 6 mes
x -
ir
. - v.
^
* :"
* Ipogonadismo maschile ( età d' inizio della terapia: 13 anni):
~ testosterone enantato (IM ): iniziare con 50 mg una volta al mese;
aumentare gradualmente ogni 6 mesi, fino a un dosaggio adulto dì
200 mg ogni 2-3 settimane V
* " ..'/.ti
* Testosterone enantato:
Testo - enant
fiata 1mi 100 mg e 2 mi 250 mg ^
* Testosterone undecanoato:
ÀndHtil
Copsu/e 40 mg l :
* Testosterone transdermfco : y _ “ r. —
Te stopatch
Cerotti transdermic / l,2 -lt 8-2,4 mg/24 ore ^ .
Intrisa in-
ceroni transdermici 300 \ig/24 ore t
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ÉNDOCRINOLOGIG
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C ESTRADIOLQ (E2) -
R Indicazioni: ipogonadismo femminile. Effetti indesiderati: tensione mamma-
I : ' L L-L ria, lieve incremento ponderale . 'i
1
ui
'
-
I
N DOSE
Per via transdermica: cerotti applicati ogni 3 giorni (per un totale di
0 21 giorni) sulla parete addominale o toracica (esclusa la regione .
L mammaria ) , che liberano 50 pg dì estradilo ogni giorno ( negli ultimi
11 giorni associare medrossiprogesterone acetato , 10 Mg/die , per os)
0 Estraderm TTS
m *
- - --
Cerotti transd emici 25 , 50*
'
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JTI
j
c
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(
ETIN1LESTRAD10L0 ( ET)
I Indicazioni; pubertà ritardata nella femmina ( quando si desidera Indurre un' ac -
celerazione della maturazione puberale e della crescita staturale): Ipogonadi-
smo femminile permanente. EffettUndesideratl: v. Estrapolo.
'
DOSE il
* Pubertà ritardata nella femmina: 0,01-0,05 mg/ d ì r, per 3-6 mesi
* ipogonadismo femminile permanente: iniziare con 5 pg/die ; dopo
6 mesi di terapia o se compare un' emorrogia da « sospensione * , si
,»• passa alla terapia ciclica con estrogeni per i primi 21 giorni (Incre-
mentando gradualmente la dose di etinilestradiolo a 10-20 pg) e pro-
gestinici ( medrossiprogesterone acetato 5 pg) dal 12° al 21° giorno
. J
( et à d ’ inizio della terapia 12-13 anni)
.l "” J '
** Etlnllestracflolo Am$ a „
Compresse 0 ,01-0,05-1mg
Ipffigesflnjc I
^
MEDROSSIPROGESTERONE ACETATO ( MAP)
Steroide di sintesi derivato dal progesterone. Indicazioni: terapia sostitutiva
estroprogestrnìca dell' amenorrea primaria e secondarla; disfunzione ovarica
anovulatoria dell'adolescenza; sanguinarnento uterino disfunzionale. Effetti In-
desiderati: ritenzione idrosalina, edema; modesto aumento ponderale; Utero
colestatico; depressione, insonnia; acne, alopec ìa, irsutismo .
_ 'j
l
_ DOSE
* Amenorrea da ipogonadismo primario o secondario: terapia sosti-
tutiva estro- progestinica [- Estrogeni]
*
* Disfunzione ovarica anovulatoria dell ’ adolescente (per breve perio-
Zm~ -
' '
rr \ do , in attesa di spontanea normalizzazione): 10 mg/die, per 10 gior-
ni at mese , dalrii* al 21° giorno di ogni ciclo
S.r < . - __ * Sanguinamelo uterino disfunzionale ( forme moderate ): 10 mg/ die,
per 10 giorni al mese, durante g) i ultimi IO giorni del ciclo mestrua-
-- jj 1'*.-
le, per 3-6 mesi
Farlutal
Compresse 10-20 mg . • // i
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ENDOCRINOLGGICI E
N
ORMONI TIROIDEI D
0
(T,) LEVQTIRQXlNA c
Sale sodico sintetico della tetraiodotlronina (T ) . Rispetto alla t rii odatironina
* quindi
(vH sotto) ha il vantaggio di una più lunga emì vita
R
e dì una maggior dura-
ta d'azione e di una più facile modalit à di somministrazione ( unica dose al I
mattino). Indicazioni: terapia deN'ipotitoidismo; gozzo semplice e gozzo ende-
mico; tiroidee autoimmune; profilassi di recidive dopo tirofdectcmia. Effetti In-
N
desiderati: tachicardia, tremori, insonnia, sudorazione, diarrea, calo ponderale. 0
DOSE ( somministrazione unica al mattino, preferibilmente a digiuno ) L
* Ipottroidisma congenito e acquisito: 0
0 6 mesi: 8 10 pg/ kg/ d ìe
- -
(T,) UOTTRONjNA
Tn ìodotironina sodica. Indicazioni; e d impiego meno corrente rispetto alla ti- -
1
roxina, a causa della minore maneggevolezza (emrv ìta più breve, necessit à dì
più somministrazioni giornaliere). Viene usata In particolari condizioni, quando
si preferisca un rapido inizio o una rapida cessazione dell'attività terapeutica.
Effetti Indesiderati: v, Levotiroxina.
DOSE
5 pg/ dio; si può aumentare di 5 pg ogni 3-7 giorni, fino a un massi-
mo di 15-20 pg/die r' .
litre
Compresse 20 pg 'w .
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Sfittai
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£ 579
itH Enzimi pancreatici
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W * ì
z^ 25 PANCREUFASI
I7 ^.- Preparazioni dì enzimi pancreatici purificati , contenenti miscele a diversi do-
.
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*
M saggi dì lipasi, protessi amilasL Gli attuali preparati con microgranuli gastro
protetti favoriscono rutilizzazione di tali enzimi a livello intestinale, sndlcazlo ì
I . /
r
ni; sindromi da mafassorbimento correlate a insufficienza pancreatica, in par-
. . .. " - ' ticolare fibrosi cistica. Effetti Indesiderati: reazioni di ipersensibilità ( rash,
bronco spasmo); diarrea o stipsi; iperuricemia. il contatto dei microgranuli con
r
P
jM . E> r '
alcuni cibi può distogliere il rivestimento gastroresistente e compromettere
A l'efficacia de! preparato ( addizionare solo con alimenti quali succhi di frutta o
frutta cotta). , li K
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DARBEFQET1NA ALFA* -
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0
R
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Principio génct lealmente modificato dcSI *epoiet ìna « Indicazioni: terapia dell'a-
nemia in pazienti con Insufficienza renale cronica. Effetti Indesiderati: iperten- I
sione, edema, tachicardia; nausea, diarrea, vomito; neutropenia, artralgia, * .
m
S
C
Stimola l'eritropoiesi, legandosi a recettori specifici del progenitori degli eritro- ;
citi; stimola la maturazione dei megacarioclti e deprime quella della serie mie-
J
I
ioide. Indicazioni: anemia dei pretermine; anemia nell'Insufficienza renate cro- T
nica; anemia in pazienti oncologici; anemia in pazienti trattati con zidovudina.
Effetti Indesiderati; vedi darbepoetina alfa. Avvertenze; somministrare con- l^ > _
-
-
A
temporaneamente ferro [ -> Antianemtcl ] .
r
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J*
-
DOSE
i
E
• Anemia dei pretermine ( SC , EV in 1-3 min ); 25-100 U /kg/ dose x 3 ! M
voltc / scttimana; oppure 100 U / kg / dose x 5 volte / sett ì mana; oppu-
re 200 U / kg/ dose a giorni alterni , per 10 dosi
0
• Anemia neil ' insufficienza renaio cronica ( EV); 50-150 U /kg/ dosex P
3 valte/ settimana 0
.
• Anemia in pazienti oncologici (SC EV): 25-300 U/kg x 3 7 volte / -
r~
I
settimana
• Anemia in pazienti in trattamento con zidovudina ( SC EV ): 50400. E
U/ kg/ dose x 2 3 volte/ setti mana T
JT
-
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Eprex
Flacone ev, sc 1 mi 4000 Ut e 1mi 40000 U1
mu _ --
c
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: 5S 1 :
.V
Granuloklne .*
Flacone 1mi 300 pg/ml (30 Mll/ml)
É Siringhe preriempite 0,5 mi 300 pg ( 30 MU/ ml) .
M
0 LEPJ0GRAST1M '
P Fattore umano Scombinante stimolante la formazione di colonie granufoc ìtiche
0 [ rhOCSF). glicosilato . Indicazioni: riduzione della durata della neutropenia e
delle complicazioni associate dopo trapianto di midollo osseo; neutropenia in-
I dotta da citotossici. Effetti Indesiderati: disturbi gastrointestinali, cefalea ,
E febbre, dolori muscolo- scheletrici, rash cutaneo ; rottura splenica , vasculite cu-
tanea, necrolis ì epidermica tossica.
T DOSE
r (, . *
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^ :'s!
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. Fibr ìnolitici/Trombolitici
Ci
L
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F
I
I un gruppo di sostanze che hanno fn comune la
farmaci fìbiinolitlcf sono
propriet à di Usare la fibrina. Agiscono come trombotitici attivando la conver-
B
sione dot plasminocene In plasmina, una proteasl della scrina, che idrolizza R
.
la fibrina, sciogliendo quindi I coaguli I fibrlnoliticf trombolitici più utilizzati I
.
nella pratica clinica sono l' alteptasi (rt-PA attivatore tissutale del plasmino - N
leno) oVurochlnasI , I “ . r
0
ALTEPLASI (rt- PA: ATTIVATORE TISSUTALE DEL PLASMIKOGEffO } L
Attivatore tlssutolo del plasminogeno, ottenuto con tecniche di DNA ricombi-
I
nante. Indicazioni: trattamento di trombosi di inizio recente, con pericolo di vi T
ta. Effetti Indcsldeiatl: sanguinamene; nausea vomito * Monitoraggio: Ddime- I
ro, fibrinogeno, tempo di sanguinamento.
DOSE ( EV )
;
'
C
* Neonati: 0,10,5 mg/ kg/h , per 3-10 oro
- I
* Bambini; 0 , 1-0 , 6 mg/kg/ht per 6 ore
Actllyse
{
Flacone liof 20 mg + fi solv 20 mi R
Flacone liof 50 mg + fi solv 50 mi
0
UROCHINASI M
Attivatore fisiologico diretto del plasmlnogeno, di origine umana estrattiva. B
Indicazioni: trattamento di trombosi di inizio recente; occlusione dì catetere
ev. Effetti Indesiderati: sanguinamelo, ematoma, reazioni allergiche, bronco-
0
.
spasamo. Monitoraggio: Ddimero prodotti di degradazione della fibrina, tem- L
po d ì coagulazione attivato. I
DOSE ( EV) T
• Trombosi: dose da carico 4400 U / kg; dose mantenimento 4000- I
10000 U/ kg/ ll
•Catetere ev occluso: 5000 U lasciato nel lume per 1- 4 ore C
Urochlnasl Crlnos I
Flacone polv 10000 -f- i solv 2 mi
Flacone polv 10000 4- f solv 5 mi ri
» ”.r“. - -'
1
%M 'ì.- - -
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. 583 .
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#
a'
P
m Immunoglobuline
m ~
;: A-
Mm IMMUNOGLOBULINE NORMALI ENDOMUSCOLO
<
' . r
L solia in donne gravide suscettibili. Effetti Indesiderati: dolore in sede d'inie-
bambini di età inferiore ai 12 mesi o immunoeompromessi; profilassi della ro -
DOSE ( >M)
U * Terap/a sost / tuf /Va nei deficit anticorpali (preferire le IgG endovena):
'
L - 1
dose iniziare:1,3 ml/ml/kg (circa 200 mg/kg)
- mantenimento: 0,66 m!/kg (circa 100 mg/ kg) ogni 2-4 settimane
sfl^g_ ! * Epatite ,4 (preferire la vaccinazione ):
IN
.r I . r“"
-
"
— --- _
I- z ~ . J
Gammagard
1 i-
-'
I
-M -
Flacone 10 ml 500 mg; 50 ml 2 5 g; 96 ml 5 g; 192 ml 10 g
t
Ig vena Intratec
Flacone 20 mi 50 g/l; 50 mi 50 g/l; 100 mi 50 g/ l; 200 ml/50 g/ l
ti
r'
N
- .0
Ì -ri' /
Klovig
Flacone 10 ml 1 g; 25 mi 2,5 g; 50 mi 5 g; 100 mt 10 g; 200 mi » .G
20 g L
stO :
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Sandoglobullna -
-.U - ,
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-
;;
. .
Penta globln -
Fiala 10 mi 50 mg/ml E
Flacone 50 mi 50 mg/ml e 100 mi 50 mg/ ml : .-:
T.
: -'.
--
i
r . ,;
IMMUNOGLOBUL1NE SPECIFICHE
(IYIG CHV ) APJTI - CITOMEGAIOVIRUS
l ’ .
midollo osseo, cuore, reni); profilassi delle manifestazi oni cliniche dell'infezio-
ne da CMV in pazienti sottoposti a trapianto d organo o di midollo. Effetti io-
'
Cytotect Biotest
r . r. "
-a
7 V
r .
> 585
1
^.
-
I
i IMMUNOGLOBUUNE
#•
M • .1 J
G endovena provocano una lieve emolisi, a causa della quale I complessi anti-
•
- L -
cerpo eritrocita si legano ai recettori Fc macrofagiei e interferiscono con la di-
struzione delle piastrine, provocando quindi un aumento della conta piastrinica ).
0 DOSE
B " . -
* Profilassi della MEN-Rh: (IM) 200 pg (1000 Ul) alfa madre Rh ne-
gativa entro 72 ore dal parto (o aborto ) di neonato Rh positivo
U— • Terapia porpora frombocrfonem/ca autoimmune: ( EV) 50-75 pg/kg
L
. r
1
r'
” r
* per pazienti Rh positivi
I Igamad
N flacone 2 mi 1500 Ul (300 pg) im
•
E
“ -v &
j
«
Immunrho
flacone 2 mi 1000 Ul (200 pg) e 1500 Ul (300 pg) Im
"
"
- SM
1T
- j >i
Partobulln
. /< • -: Siringa preriemp ìta 1250 Ul (250 pg ) Im
£
‘
.* -j •
Rhophylac
Siringa prerlempita 1500 Ul ( 300 pg) ev, im
u' ' . ,
1! i’
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‘V , r
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^ ANTI EPATITE B (HBIG)
‘
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^ . !, ‘
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1
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'
r
-£5 3. -- ~r“
ta (oltre all’ HBIG, va iniziata la vaccinazione contro l ’HBV [-> Vaccini )
ll
le) di soggetti non vaccinati: 0,06 ml / kg (entro il 14° giorno dal con-
/" V
-. *
''
" J- tatto iniziare il ciclo di vacctnazone, secondo lo schema accelerato ,
ai tempi 0-1- 2 mesi e successiva dose di rinforzo , a 6 12 mesi dalla
-
Fìaconcino 3 mi 540 Ul
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- - . r* ?>
J
r
'
¥586 3
'
c
"
IMMUNOGLOBLWNE
PI
'M \ :
HBIG per uso endovenoso i&NIN
t
Indicazioni: profilassi neonatale del figlio di madre positiva alla ricerca dell ' HEsAg gfUJ
e colpita da epatite virale B durante gli ultimi 6 mesi di gravidanza; esposizio-
ne accidentale . Effetti Indesiderati; brividi , nausea, vomito , febbre; reazioni dì N;
ipersensibilit à o anafilattoidi , l o
DOSE (EV a velocità iniziale 0,46-0 ,92 ml / kg/h ) '
r
.! Gi
Profilassi neonatale: 2 mi (100 Ul) entro 24 ore dal parlo
* Esposizione
-
rnm
r
-
- Terapia
Profilassi : 250 Ul
: 3000 6000 Ul In singola somministrazione
f- SSS L:-_
* -
do che va da 5 giorni prima del parto fino a 2 giorni dopo; neonati prematuri, “ Ir
le cui madri presentano anamnesi negativa per la varicella , per tutta la durata
del ricovero ospedaliero; neonati prematuri con meno di 28 settimane di ge-
- r :: .
- j.-
t
;»* ssm
Wr - _>,-r
r'- vV J
"
^- '! -
Immunosoppressori
Tv'
L
M
IVI £ 1 Gli ìmmunosoppressorr, farmaci Impiegati per sopprimere l'attivit à dei siste
ma Immunitario, sono classicamente distinti in: (1} agenti citostatici, che
-
LI
^11 ì
esplicano la loro azione principalmente a livello degli elementi emopoietici
INU precursori, dei quali inibiscono la proliferazione e fa differenziazione; appar-
.
o ;; tengono a questo gruppo la cidofosfamìde il mefotrexatc e Vazatiopr ìnaì ( 2)
agenti non citostatici, che agiscono invece sulle cellule immunccompetenti
M .
effettric ì delle quali inibiscono la proliferazione c / o la funzione; appartengo-
o j .
no a questo gruppo la dchsporina A it tacrolimus, I! micofenolato mofetite
e gli anticorpi pclìdortali o jrronoctonatf diretti contro le molecole di superfi -
Pc cie del linfociti.
IR®?
R-. n
- "
AZATIOPRINA (ATT)
E ' j
*
Derivato imidazolico della 6 mercaplopurina. Agisce inibendo con meccanismo
competitivo la sintesi di DNA e RNA . Indicazioni: prevenzione del rigetto di tra-
S pianto d'organo; trattamento di matattic auloimmuni severo, in forme cortico-
S
TT ;
resistend o per ridurre dosi eccessive di cortisonici [ artrite reumatoidc, m.
Crohn, rettocolite ulcerosa, LES. PII cronica, dermatom ìosite, polimiosite,
0 epatite autoimmune}. Effetti indesiderati: depressione midollare ( leucopenia,
R trombocitopenfa, anemia): febbre, brividi: nausea , vomito, diarrea. L'uso pro-
lungato causa aumentato rischio di linfoma e cancro della pelle.
I
DOSE |
Si
• * Prevenzione di rigetto di trapianti d 'organo: dose iniziale 2-5 mg/
kg/ d ì e ; mantenimento 1-3 mg/kg/d ìe
* /Waiaftie autoimmuni: 1- mg/kg in singola dose giornaliera, per 6-8
|
= gS
^
s£
SBsM settimane; in assenza di risposta, incrementare di 0,5 mg/ kg ogni 4
settimane o fino a 3 mg/ kg/die
- “ •
.i * : r -’
.
Azatloprlna 1
Compresse 50 mg n
. - ~
BASILIXIMAB
. ..
Antlcorpo monccfonale murino-umano chimerico, antirecettore dell’IL-2 ( ant ì-
J
CD 25). Indicazioni: profilassi del rigetto acuto nel trapianto renale allogeniCO ;
( associato alla cidosporina e ai corticosteroidi). Effetti Indesiderati: febbre,
tremori, Ipotensione, disturbi intestinali: reazione anafilattica.
1
.- 1
... - J
DOSE
Bambini e adolescenti (1-17 anni) con peso < 35 kg: 20 mg in 2
somministrazicnf di 10 mg ciascuna: con peso 35 kg : 40 mg in 2
somministrazioni dì 20 mg ciascuna. La prima dose va infusa nelle 2
ore precedenti l 'intervento di trapianto, la seconda 4 giorni dopo.
£ .,rf . -
r
_- _ _- - .-;* 3
r -.
>
Slmulect
Flacone 20 mg Jiof + f soiv 5 mi
CICLOFOSFAMIDE ( CTX)
Agente alehi tante, largamente utilizzato anche come antitumorale, Esplica la
sua azione antiproliterativa agendo soprattutto nella fase cellulare di sintesi
del DNA. Indicazioni: a scopo immunosoppressivo è utilizzata principalmente
-^ • :r nelie forme gravi di LES con interessamento renale o cerebrale e nella sindro
me nefrosica corticodipendente. Effetti indesiderati: depressione midollare,
leucopenia; cistite emorragica (idratare abbondantemente con 1-2 litri di ac -
-
IB
qua al giorno); alopec ì a; nausea, vomito; teratogenicity.
mm? !
1"-
LMMUNOSOPPRESSORI i
r
M .
DOSE M
* Lupus cerebrale, nefrite iupica ( EV) : boli mensili di 500 mg/m per
3
Compresse 50 mg
Flacone ev 500 mg e 1 g
0
p
i
>>
(CyAj CICLOSPORtNA -
p
*
~ V i
- EV: dose Iniziale 5-6 mg/ kg / doso (4-12 ore prima del trapianto):
mantenimento 2-10 mg/ kg/dle, In 2-3 somministrazioni (passare ai £
preparati orali appena possibile)
- OS (preferire il Neoral): dose Iniziale 14-18 mg/kg/ dose (4-12 ore :: •
strazioni )
* Sindrome nefrosica (forme a elevata ricorrenza ): 5-6 mg/ kg/die, -
r '
- .•
in 2 dosi ( max 200 mg/m2) ;
w
*
f-
Capsule «molli * 25-50- 100 mg ,
Soluzione orale 50 mi (100 mg/ml) wi
•r . «
r .
ìATG ) IMMUNOGLOBUIIHA ANTITIMOCtTARIA ; i- ,
r1 '
£589
r : ; V'
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M ->
iMMUNOGLOBtlUNAANTITIHOCnARIA :
ji1
i
0
J
- terapia del rigetto: 1,5 mg/kg/dìe , per 314 giorni
• Anemia aplastica: 2,5-3,5 mg/kg/die, per 5 giorni consecutivi
^
P ThymogEobutlne
P Fiata liof 25 mg + f solv 5 mi
R I(
£ MERCAPTOPURINA (6-MP) f ,
I -i
.
s .
Analogo purinico, principio attivo in cui viene convertita l’azatloprina Indica-
R DOSE ( OS )
• Leucemia, linfoma non Hodgkin: 2,5-5 mg/kg una volta/ die (indu-
i;
I zione ); 1,5- 2,5 mg/kg una volta/die (mantenimento )
• Malattia di Crohn: 1-1,5 mg/kg/die . it.
Putlnethol
Compresse 50 mg
i
METOTREXATO ( MTX ) 1
i
!
Antlmetabolita, antagonista dell'acido folìco. Attivo nella fase S del ciclo cellu-
lare, si lega competitivamente alla dìidrofolatoreduttasl, riduce la sintesi di
.
acido tetraidrofolico e con essa, quella di DNA e RNA. Indicazioni: come im-
muri osoppressore ò indicato soprattutto nel trattamento delTart ìte cronica gio-
vanile poliarticolare e della dormaiomiosite. Effetti Indesiderati: mlelodepres-
sione ( leucopcn ì a, piastrinopenia, anemia ), disturbi gastroenterici ( diarrea,
stomatite, enterite emorragica), epatotossicità, alopecia, neurotosslcit à .
DOSE
* Artrite idiopatica giovanile poliarticolare (OS , IM): 10 mg/ m2/ settl-
mana
• Oermatom/os/fe (OS): 10-20 mg/mVsett ì mana
-
>
Methotrexate
Compresse 2,5 mg 1
I
1 ;!! '
Hale siringa 7,5-10-15-20 mg
I
-_ ’ «
i
MICOFENOLATO M0FET1LE (MMF) il«
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r
590 % i i
i
fMMUNOSOPPRESSORI I
M
Cellcept
ni
Capsule 250 mg
Compresse 500 mg u
* N
MUR 0M0NABCQ3 0
Anticorpo monoclonnlo murino anti CD3 umano; lo somministrazione è seguito
do rapida deplezlone dei linfociti T a livello ematico e negli organi linfoldi (mii
s
za, linfonodi). Indicazioni: trattamento del rigetto acuto di alfotrapianto resi - 0
stente agli steroidir Effetti Indesiderati: 'sindrome da rilascio delle citochine * p
( febbre alta, brividi, rigidit à, tremore, nausea, vomito; reazioni cutanee, cardio
respiratorie, neurologie tic ); nnafllassl Ira somministrazione di cortisonici prima
p
- R
dell'Iniezione previene il rilascio defle evochine e riduce le reazioni), - - i
DOSE ( EV ) E
Bambini e adolescenti con peso 30 kg: 2 ,5 mg una volta/ die per . - S
.
10- 14 giorni; con peso > 30 kg: 5 mg una volta/dìe per 1014 giorni
S
OrthocTorre 0KT3
Hale 5 ml (1 mg/ ml) 0
R
( RAPAMICINA ) SIROLIMUS P.-I
I
Macrolide lipofllico prodotto dallo Streptomyces hygroscopius , dotato di poten- . r\
. .
nici) Effetti Indesiderati: IpcrJipfdomla; anemia, leucopenla trombocitopenia; i .
-
-
jpo o Iperknllemlo; febbre , disturbi gastrointestinali,
r*
I*
é
f >
DOSE
Paziente 13 anni e < 40 kg: doso da carico 3 mg/m? appena pos- £
Z-
TACROLIMUS
Macrolide dotato di azione immunosoppressivo analoga a quella della ciclo | • "
-
* .
spor ìna ( ], ma con efficacia superiore IndlcazJonf; tmnnuno soppressiore pri-
maria nei trapianti Ologenici di fegato, rene o cuore, È stato usato anche netla
sindrome nefroslca resistente a cortisone e ciclosporina e neir ente rapali a au-
-
toimmune, In forma topica [ > Dermatologici ] H impiegato nel trattamento della
dermatite atoprcn H] non responsiva alle terapie convenzionali. Effetti Indesi
.* --
derati: nefro tossicit à doso dipendente, disturbi neurologie , iporgllcemla por
colestorolemfa, ìpcrknliemln, *
DOSE ( da adeguare in base alia risposta)
OS: 0,10 0,30 mg/ kg/dìe, In 2 somministrazioni (mattina c sera )
EV (infusione continua); 0,03-0,15 mg/hg/ die Ci
Frograf
Capsule 1 mg e 5 mg
Fiale 1mi ( 5 mg/ml)
591
SI »
M
\
Immunostimolanti
/
MKS= . rt .
ESTRATTI BATTERICI
U A
‘ •
N BACTOUSATI
0 Usati di Haemophilus influenzai Oipiococcus pneumoniae, Klebsiella pneu
monioe e ozaenaet Staphylococcus aureus , Streptococcus pyogenes e viri
S .
dans Neisseria catarr halls.
T DOSE !J
-v Una bustina (o una capsula) al mattino a digiuno x IO giorni al mese
M £r5 : '
i *
x 3 mesi
-
0 Broncho miniai Broncho moms Ommunal
Bustine bambini 3,5 mg
i
-^
A •
N
%T
3 KLEBSOPROTINA + RIBOSOMIAL
I >| ' Frazioni di membrana e frazioni rìbosomiali di Klebsiella pneumoniae, Diplocoo;
cus poeurtronfaev Streptococcus pyogenes, Haemopb/Jus fnf/uenzae.
DOSE
Una bustina ( o una compressa) al mattino a digiuno x 4 giorni/ setti-
mana x 3 settimane consecutive; poi una bustina ( o una compresa
- * ** "* - ~.
a
- Immubron fsmlgen
di>
Compresse *
1 compressa al giorno (da deglutire o da sciogliere sotto la lim
gua) per 10 giorni consecutivi, per 3 mesi
*:
Lant ì gen B
SHSiS Gocce (uso sublinguale):
bambino < 10 anni: 7 gocce al mattino + 7 gocce alla sera
bambino > 10 anni: 15 gocce al mattino + 15 gocce alla sera
Praticare un ciclo di 1-2 flaconi in autunno; ripetere in gennaio
_
*
> - - '
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592
t
IMMUNGST1M0LAMT1 I
M
_M
TIMOMIMETICI DI SINTESI 1 ,
J'
U
METISOPRINOLO N
Prodotto di sintesi dotato di attività antivirale, mediata prevalentemente da ef- 0
fetto immunemodulante ( potenziamento dell'attivit à dì linfociti T, macrofagi, -*
1
S
cellule NK}.
5 J
DOSE _i
-
50-100 mg/kg/ die, in 3 4 somministrazioni -; /
| .
M
VIrutta n I’
-
Sciroppo (misurino 5 mi = 250 mg) 0
Bus fine 1g
Compresso 500 mg
:
L
A
PIDOTÌMOD N
-T —
J
Prodotto di sintesi ad attivit à timomimetlca; agisce mediante la modulazione P .
DOSE
3 anni: 400 mg x 2 voitc / die, lontano dai pasti
Onaka Pigiti! Pollinoti &
Flacondni 400 mg i:
Bustine 800 mg rr
*
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wm-
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*
-: :
[fe:593
I Inibitori fisiologici della coagulazione
N- * •
-H
1t
lante quando viene attivata dalla trombina ; In forma attiva ( PCa ) possiede
R spiccata capacit à di degradare r fattori della coagulazione V e Vili e della li-
brina , Le preparazioni commerciali attualmente disponibili sono: antltrombf- *n.t
I na III umana concentrata , proteina C plssmoderlvata concentrata , protei- iv
’ -
na C rieomblnante concentrata.
F
I ANTÌTROMBINA II] UMANA CONCENTRATA
S Concentrato di antitrombina III umana liofilizzata. Indicazioni: prevenzione o
I terapia del trombocmbolismo venoso da deficit congenito di antitrombina III;
0 deficit di antitrombina III causato da coagulazione Intravascolare disseminata
0 shock. Effetti Indesiderati: nausea , cefalea , reazioni di ipersensibilità. Moni-
L toraggio: controllare f livelli di Alili ( mantenere atl '80-120%) .
0 DOSE ( EV lenta ; non deve superare 5 ml /min)
G 1 Ut / kg incrementa l'attività di ant ì trombina di 1,5%. Por il calcolo
I deila dose si può applicare la seguente formula: dose ( Ul) = (120 -
ATI 11 del paziente ) x peso (kg)
C
I —
* r
-
*
Anbine
v#
*
Flacone 10 mi 500 Ul polv + solv; 20 mi 1000 Ul polv + solv
i
* --
C PROTEINA C PLASMODERIVATA
0 Proteina C dot plasma umano , concentrata liofilizzata. Indicazioni: deficit con-
genito d ì proteina C. Effetti indesiderati: nausea, vomito , cefalea , febbre ; ra- (
A ramente p ì astrinopenia , Monitoraggio: misurazione delfatlivì t à di proteina C
rm ,
G piasmatica ,
U DOSE (EV)
1
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ip IB
Inotropi
À
N
0 .
Farmaci che aumentano la forza di contrazione del miocardio Sebbene agi’
strano con meccanismi diversi, l'effetto inotrcpo è in ogni caso la conse-
T guenza dell'incremento del calcio intracellulare, che potenzia fa contrattilit à
R del muscolo cardiaco, Vengono comunemente classificati in inotropi digitali-
.
ci e non digitalici. 1 Gli Inotropi digitatici, tra J quali il più Impiegata In pe-
0 diatria è la éigpssìna, agiscono per inibizione, a livello del sarcolemma , del-
P -
la pompa sodio-potassio ATPasi dipendente, con conseguente aumento dei
INOTROPI DIGITALICI
DIGOSSINA
<
Azione: a ) effetto inofropo positivo per aumento delle cotecolamine p livello
del miocardio (a dosi basse ) e per inibizione della pompa sodio potassio ( a do-
si alte); ( b ) effetto cronotropo diretto (per aziono vagale, con rallentamento del
nodo senoatriaie e rallentamento della conduzione del seno atrio- ventricolare)
-
e indireffo ( riduzione della sensibilità del nodo seno atria!e e atrio-ventricolare
alle catecofamine e agli impulsi simpatici); ( c ) azione simpatica diretta (costri-
zione venosa e arteriosa con aumento delle resistenze coronariche e sistemi-
che). Indicazioni: scompenso cardiaco sistolico, tachicardie sopravent / icolari
( escluse le forme secondarie a sindrome di Wolff-Parkinson-Whitej.
Controindicazioni: blocco av di It e III grado; aritmie ventricolari maggiori non
dovute a scompenso: flutter e fibrillazione et ri ale con bassa frequenza ventri-
colare; sindrome di W.P. W,; sindrome subaortica ipertrofica idiopatica; tetralo-
gia di Fallot (peggioramento dell 'ostruzione all' afflusso ventricolare destro) ;
cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (peggioramento dell ' ostruzione all' Offlus-
so ventricolare sinistro); cardiopatia ischemica, in assenza di scompenso car-
diaco ( aumento di consumo di ossigeno); pericardite costrittiva. Effetti Indesi- .
I derati possibili a dosi terapeutiche: anoressia, nausea, vomito, diarrea, intol-
leranza alimentare; bradicardia, aritmie; letargia, depressione, vertigini, visio -
ne offuscata, diplopia, fotofobia, visione gialla o verde. Manifestazioni di tos-
sicità (gen. per livelli sierici di digossina > 2 2,5 ng/ml: nel bambino prevolen-
temente aritmie sopraventr ìcotari (bradicardia importante, tahlcardia sinusale
paradossa ); neN 'adolestente soprattutto ventricolari ( extrasistoli ventricolari,
tachicardie giunzionaii o ventricolari). Interazioni: ne potenziano fa tossicit à
( per dcplezione di potassio): amfotericina B, corticosteroidi, diuretici ( tiazidicl
inibitori dell 'anidrasi carbonica, dell’ansa), insulina, salutamelo, vitamina Bj;;
ne riducono ras sorbimento: antiacidi, antibiotici orali, rosine a scambio foni -
co, cidofosfamidc , cisapride, vlncrfstlna; ne aumentano T assorb ìmento: anti-
colinergìcf , omeprazolo.
DOSE
Le dosi consigliate sono riportate nella tabella 160.
.r . ^..*-5 J La digitalizzazione viene fatta in genere per v ìa orafe; la via endove-
. nosa è necessaria se la via orale è impossibile, nei casi d ì scompen-
so acuto e/o grave e nelle aritmie sopraventricolari. If mantenimento
inizia 12 ore dopo fa somministrazione dell'ultima dose di attacco .
Il range terapeutico è 0,5- 2,5 pg/ml, La misurazione dei Uveiti sierici
delia digossina è indicata se la funzionalità renale è compromessa ,
J
se sono possibili infiltrazioni farmacologiche, quando ne è stata in-
- - 596
^
. r »
INOTROP1 I
N
Tab, 160 Posologia della dìgossina In rapporto all'et à
-
0
Età
t
s sospetta
gerita o somministrata una quantità non nota o quando ì
una reazione di tossicità. II prelievo va fatto dopo 12 ore dall ultima
’
.
’
Lanoxin ÈV ’
Fiate 2 mi 0,5 mg r : .:
f
Trattamento delfiniossi c azione digitalica
• Sospendere la terapia; contro llare la digosslnemia e la potasslemia
potassio ev)
( se si rileva Ipopotassiemia, praticare infusione di sali di
:
0,015 WtB:
cio'
indicazioni all'utilizzo del farmaco comprendono le aritmie minac
;
sieri-
'
,
se per la vita legate alla dìgossina, l'insufficienza renale livellini e di
ci dì dìgossina > 10 ng/ml, ingestione di oltre 4 mg nei
bambi
.
oltre 10 mg negli adolescenti Effetti indesiderati: ipopot
assiemia .
ipogllcemla, reazioni anafilattiche . -
i* ; . ,
, si verifica
Avvertenze: immediatamente dopo la somministrazione
.
^ 597
' r
I
'1
I INOTROPt
I N
0 INOTROPI NON DIGITALICI
T ! I
IM
I
R |Agon|stjadrenergici j
i
0 .1
ADRENALINA (EP1NEFRINA)
P Catecolamina endogena; azione diretta sui recettori a-adrenergici (u , a2 ) e [5-
;
I , . ^
adernergici ( p , flJt pj) La stimolazione n-adrcnergica aumenta la pressione
arteriosa sistemica e determina la vasocostrizione delle arterie renali e splan-
cniche; la stimolazione [ì-adrenergica determina sul cuore effetti inotropo,
cronotropo, dromotropo positivi, rilascia ia muscolatura liscia bronchiale, au-
menta i flussi ematici cerebrale, epatico, miocardico. Indicazioni; arresto car -
diaco; shock cardiogeno, settico, anafilattico; ( per aerosol ) croup moderato-se-
vero. Effetti Indesiderati: tachicardia, ipertensione, irritabilit à, tremore, ccfa-
- lea, nausea , vomito, ritenzione urinaria acuta.
DOSE ( fiale 1 ml 1 mg; soluzione 1:1000 )
* Arresto cardiaco , shock cariogeno:
- EV : 0,01 mg/ kg ( 0,1 ml /kg della soluzione 1:10 000)
( diluire una fiala 1 m! 1 mg con 9 mi soluz, fisiologica; la soluzione
diventa 1: 10000 e Ja quantit à da infondere 0 ,1 ml / kg )
- CT: 0 ,1 mg/kg ( = 0 ,1 ml /kg della soluzione originale non diluita
1:1000)
i
^
/ • Shock anafilattico:
- IM; 0,01 mg/kg ( ripetibile dopo 15- 20 min) (sconsigliata la via se,
1 per il lento assorbimento)
- £V ( in 5-10 min): 0,01 mg/kg ( 0,1 ml kg di soluzione 1:10000)
/
/ /i / - £V ( inf continua ): 0,1-1 pg/ kg/mtn ( in base alfa risposta }
; • Croup (larrngotracheite ); A
- - Aerosol: 0,1-0,5 mg/ kg (max 5 mg) in almeno 3 mi soluz fisiot
Adrenalina
Hale 1 ml 1 mg ( soluzione 1:1000 )
_ Fastjekt (adrenalina per autosommtnistrarrone)
J " ” à
della gittata cardiaca. Viene impiegato nelle cadute delia portata circolatoria '
i
-V DOSE
EV (infusione continua); 2 ,5-15 pg/kg/min
j Mlozac
Flacone 20 mi 250 mg
I
_-
-
• t
! -»> I
* * r . - - DOPAMINA
Precursore endogeno dcN’adrenaNna. Ha effetto variabile a seconda della do-
w T-? :r
se: a dose bassa (1-5 pg/kg/min ) stimola i recettori renali dopami(tergici, ha
\ 598
.
modesta azione inotropa migliora II flusso renale splancnico: a dose media
5-
i
*
fNOTROPJ I
N
15 Mg/ kg/min) stimola f recettori ha effetto tnotropo e cronotropo positivo, 0
con aumento delia portata cardiaca: dose alta { >15 pg/kg/nnin); stimola i re-
a
cettori a, provocando vasocostrizione, diminuzione delta pressione renale e
T
-
periferica, aumenta il precarico. Indicazioni: ipotensione ( per migliorare la git R
tata cardiaca, la pressione arteriosa sistemica e la perfusione renale); shock
settico ( per migliorare la perfusione renale e tissutale); scompenso cardiaco
0
refrattario alla terapia convenzionale. Effetti Indesiderati: tachicardia, battiti P
ectoplcl, aritmie ventricolari, necrosi tissutale per stravaso, diuresi eccessiva
( dosi < 5 pg/kg/min) o oliguria ( dosi > 10 ug/kg/ min). ;
I
DOSE
EV ( infusione continua ): 120 pg/kg/min ( max 50 pg/kg/min)
*
Revlvan
Fiale 5 mi 200 mg
. ( NOREPINEFKINA ) NORADRENALINA ? ..
.
^
m
'
Zm "
g( irieI o$e|tei3s|
^^ ^ ^ pli J
ENOXIMONE
Inibitore selettivo delle rosfodiasterasi, con potente azione inotropa e vasodi- ;
latante. Indicazioni; terapia a breve termine dello scompenso cardiaco refrab ;
tarlo e dello shock cardiogeno. Effetti Indesiderati: trombocitopenia dose-di
pendente, reversibile; ipotensione, aritmia.
DOSE
^
EV ( ipertensione continua ): 5-20 [\ g / kg / m \ n r,
Perfan ;;
f
Fiala 20 mi 100 mg
i
ì -
- -- --
!'
^ 599
Interferoni
1 .* J
N
T Gl) interferoni (IFN) sono evochine glicoptoteiche che fungono do messagge-
ri intracellulari, con funzioni antivirali, antineoplastiche e di fmmunoregola-
E .
zione. Si distinguono tre classi principali: IFNa IFN IFN-y. Recentemente
R f
sono state aiiestfte preparazioni dt interferoni in legami covalenti con poliot ì-
lengttcole (PEG Infer fotoni ) che. grazie ad un’emivita più lunga ( 48 -7 2 ore ),
F possono venire somministrali una soia volta alla settimana. Indicazioni
E l'impiego degli interferoni è attualmente approvato per una serie di condizio-
ni cliniche * tra cui in particolare le infezioni da epatite 8 e C , l’infezione da
R papillomavirus umano ( condiloma acuminato ), sclerosi multipla e neoplasie
0 maligne , quali la leucemia a cellule capcilute, la leucemia mieloidc cronico,
il mreioma maligno, il sarcoma di Kaposi; l'uso dell interferone y è stato ap:
1
1
N provato per la profilassi delie infezioni batteriche ricorrenti noi pazienti con
1- i -
malattia granutomntosa cronica. Effetti indesiderati: sono dose diipende mi e
comprendono: sindrome similinfluenzale, disturbi gastrointestinali, neuro-
.
tossicit à rash cutanei; per dosaggi elevati: epatotossicità, soppressione mi-
donare, insufficienza renale acuta.
INTERFERONE ALFA
Interferone alfa naturale, costituito da una classe di proteine prodotte da linfo -
citi B o da macrofagi indotti.
H* ’
DOSE ( IM, SC )
* Leucem / zf a cellule capeiiute: 3 milioni LI , 3 volte/ settimana , per
6-9 mesi
t
f .
* Linfomi|on Hodgkin: 5 milioni DI 3 volte/ settimana , per 18 mesi
* Leucemia mietoide cronica: iniziare con 3 milioni LI l /die : aumenta-
re settimanalmente fino a max 9 milioni Ul /dic ; ottenuto il controllo
dei leucociti , somministrare 3 volte / settimana
* Sarcoma di Kaposi in pazienti con AIDS: iniziare con 3 milioni
Ul /dief aumentare progressivamente fino a max 9-12 milioni Ul /die;
dopo 2 mesi , mantenimento con 9-12 milioni Ul per 3 volte/ setti-
mana
- Epatite cronica attiva B: 2,5-5 milioni Ul / m2 per 3 volte/ settima-
na , per 4 6 mesi
j
.1
» Epatite cronica da virus C: 3 milioni Ul per 3 votte settimana , per
/
6 mesi i-
Condifomatosi acuminata: terapia IM o SC o intralesionale £ 0,1-1
i
milione Ul con ago sottile alla base delle lesioni, per 3 volto/ settl- i
Allaferone
Fiala 1mi 1000000 Ul - 3000000 Ul - 6000000 Uf
INTERFERONE ALFA-2a
Interferone alfa ricombinante, prodotto con tecniche di ingegneria genetica da
E. coli.
. - _-
'
J
-- * .a-
w r
'
1
DOSE ( IM, SC )
* Emangioma, emangiomatosi polmonare (SC ) ; 1-3 milioni Ul /mVdie
* Leucemia mieIoide cromosoma Philadelphia positiva ( IM, SC): 2,5-
5 milioni Ul / mVdie
« Leucemia a cellule capeitute ( IM , SC): 3 milioni Ul die , per 16- 24
/
settimane; mantenimento 3 milioni Ul per 3 volte / settimana
i
&
'
- -* < *
i
‘
INTERFERONI
N
• Sarcoma di Kaposi in pazienti AIDS : 36 milioni Ul/dìe per 10-12 « a
T
settimane!; mantenimento 36 milioni Ul per 3 volte/ settimana
• Leucemia mictoide cronica: 29 milioni Ul /dìe
E
• Melanoma : 12 milioni Ul /m per 3 volte /settimana per 3 mesi R
• Epatitc C: 6 milioni Ul /die per 3 settimane , poi 3 milioni Ul per 3
^
F
volte /settimana per 6 mesi
_
E
Roferon- A
Siringa prcriempita 0, 5 mi 3 MUI-6 MUI-9 MUI
?
;
»
;
•
-
j
R
0
INTERFERONE ALFA ~2b N
Interferone alfa Scombinante , prodotto con tecniche di Ingegneria genetica da I
. :ì -jp
E coli; differisce dali' alfa-2 a per la natura di un aminoacido in posizione 23 ir;1
della catena peptidica.
DOSE ( IM, SO)
* Leucemia a ceiiuie capcilute : 2 milioni Ul /m per 3 voi te2/ sett imana i
2
INTERFERONE BETA-la
Proteina solubile altamente purificata , simile all’interferone beta naturale pro-
dotto nel corpo umano. È utilizzata per il trattamento della sclerosi multipla re-
mi ttenie recidivante. >^
DOSE ( IM)
30 pg una volta/settimana
Avanex ;
;
Siringhe preriempite 30 pg
fìeblf T
Siringhe prerlempite 22 c 44 pg
-I- .
Cartucce 22 e 44 pg
r
t f
1
_ ~g'
INTERFERONE BETA-lb
Interferone beta ricombinante , impiegato per il trattamento dei pazienti con
r* = n '
r- ’
=
É
i 601
.I .
* ,:
I INTERFERONS I
N
T INTERFERONE QAMMA-lb
E * .
Interferone gamma umano ricombmante, utilizzato come terapia aggiuntiva per
la riduzione della frequenza di Infezioni gravi nei pazienti affetti da malattia
R granutomatosa cronica.
F DOSE ( SC )
V
st ultima,
DOSE ( SC ) r
Iì
PEGINTERFERONE ALFA-2b .
'i
DOSE ( SC) ì,
• Terapia combinata con ribavirì na: 1,5 pg/kg una volta/sett ìmana
per 24 settimane (48 settimane nel caso di infezione da genotipo 1)
* Monoterapia: 1pg/kg una volta/ settimana per 48 settimane
Pegintr ù tì
Fì aconcinl 5080-100-120-150 pg + f solv
Soluzione iniettabile 50-80-100-120 pg in penna preri erri pita
J1 J
_ ' !
- ' J1
' T:..
' ! .£
J 'l' v '
-vr- r
ì X £ A A:
-
r . r -’ -'
Ipolipemizzanti
I
P
RESINE SEQUESTRANTI GLI ACIDI BILIARI 0
COLESTIRAMINA
L
Resina'che si combina con gli acidi biliari nell'intestino, formando un compo-
I
sto insolubile, che viene escreto con le feci. Ciò determina un aumento della P
s ìntesi epatica di acidi biliari a partire dal colesterolo, che viene in parte col -
mato da un’aumentata espressione dei recettori per le LDL, con conseguente
E
riduzione dei livelli di LDL circolanti. Indicazioni; ipercolesteroTomla senza iper- M
trlgiiceridemia (la colustiramina determina la riduzione de! 20- 30% delta cole-
sierolemia totale e del 20% circa del colesterolo LDL; i trigliceridi aumentano
I
.
leggermente, soprattutto nei pazienti con Ipertriglicer ìdem ìa che quindi non !»
Z
devono essere trattati con la colestiramina ). Effetti Indesiderati: stipsi, me
teorismo, dolori addominali; riduzione dell ’assorbimento di vitamine liposofu-
- z
b ìli. A
DOSE ( > 10 anni} N
.
Iniziale: 2 g/die in 2 dosi (in abbondante acqua, prima dei pasti). T
Aumentare gradualmente in base alla necessit à e tollerabilità, fino
al massimo di 8 g/die
I
Questran
Bustine 4 g
!»
•Lovastatina
Lovlncor Rextat aTavacor
* 2040 mg
Compresse
• Pravastatins
AplactlnPrasterol Pravaselect Sanaprav Setectln
Compresse 20- 40 mg
• S/mvas fatine ÌL --- -V - *
% 603
-- - .o
J*
L
A
:r
L
Lassativi
1
S GLIOEROLO \ .
S -
Lassativo sfocale per uso rettale.
A DOSE
T . 1 supposta o 1microclisma al bisogno
I Gllceralo
Supposte lattanti ( 750 mg}; bambini (1500 mg)
V MicrocSismi (glicero ìo/camomiMa /malva) bambini ( 3 g)
I
LATTFTOLO
Lassativo osmotico, disaccaride di sintesi. Effetti Indesiderati: distensione
addominale, flatulenza , nausea, vomito, diarrea; raramente iperglicemì a.
; -
v: DOSE
: OS: 1-3 g/kg/die, in 1 dose serale (aggiustare la dose fino a produr-
i re 1-2 evacuazioni di feci morbide al giorno; max 30 g/die )
[ Portolac
i : Bustine 5 g
: Bustine 10 g
i ;
Polvere 200 g (misurino 1e 5 g)
i - lattante: 1-2 g/die
i : : 2-6 anni: 5 g/die
; > 6 anni: 5-10 g/die
/ Sciroppo ( misurino tacche 5-10-15- 20 mi }
lattante: 5 ml/die
f 2-6 anni: 10 ml/die
> 6 anni: 10-15 ml/die
f .
LgjTjJLOSIO
!l - VT . -v
Lassativo osmotico , diseccaride di sintesi. Effetti indesiderati: v . Lattitelo,
*
i : -
DOSE
OS: 1-3 g/kg/die , in 1 dose serale ( aggiustare fa dose fino a produr-
r i
re 1-2 evacuazioni d ì feci morbide al giorno: max 30 g/ die)
_ Dfacolon Duphalac LaeveTacn Normase Osmolac VerelaIt
Sciroppo 180 mi
lattante: 5 ml (1cucchiaino da caffè ) /die
1-6 anni; 10 mi ( 2 cucchiaini da caffè)/ die
; :-
_ _ .rf .
_
: >v> '.- TV - > G anni: 15 ml (1 cucchiaio da tavolaj/die
*
11
-
r1 ,i r j j ' j
-- J J
Epalfen
v j.'1 - - --- --' Sciroppo 180 mi (misurino 6 g)
lattante: 3 g (1/2 misurino)/die
1-5 anni: 3-6 g (1/ 2-1misurino)/die
> 6 anni; 12 g (2 misunni)/dte
IIUF Bustine 3 e 6 g
lattante: 3 g/die .
fSS SSS
^ 1-5 anni: 3-6 g/die
; L'-- 6 anni: 12 g/die
LASSATIVI L
A
(POLIETILENGLICOLE, PEG 4000) MACRQGOL s
Lassativo osmotico, polimero di glicole etilenico* Indicazioni: terapia della
.
s
stipsi cronica funzionato Effetti Indesiderati: distensione e dolori addominali,
nausea; reazioni di ipersensibilit à (rara).
A
DOSE ( OS)
T
0,7 g/kg/dìe , In 1-2 somministrazioni i
Paxabel (macrogol 400 ) V
Bustine polvere 4 g ( sciogliere in 50 mi dì acqua)
6 mestl- anno; 1 bustina /die
1- 4 anni:1-2 bustine/die
4-8 anni: 2 bustine/die
Bustine polvere IO g ( sciogliere in 50 mi di acqua)
> 8 anni: 1-2 bustino /die
Sorblclls
Clistere pediatrico 120 mi (IO g sorbitolo + 0,008 g docusato sodico)
Clistere adulti 120 mi ( 30 g sorbitolo + 0,20 g docusato sodico)
: 605
- -.
ri .
M Minerali/ Elettroliti
I
N Tab. 161 Livelli di assunzione raccomandati dì minerali (SINO, 1996)
i L
Ferro
Rame
Zinco
CALCIO
mg 7
mg 0,3
4
7
0,4
4
9
0,6
6
9
0,7
7
12
0,8
9
12/18
0,8
9
12
1
9
18
1
7
E
T Indicazioni; profilassi c terapia dell‘ìpocalcemia; terapia dell’iperpotass ìemia;
arresto cardiaco resistente alla Icrapia convenzionale. Effetti (n desidera ti; por
T somministrazione ev rapida: bradicardia, ipotensione, arresto cardiaco; aritmie; *
I nato ( il calcio cloruro può causare acidosi metabolica). Il calcio gluconato è me- !i
no irritante del calcio cloruro (quest 'ultimo non va somministrato per os).
i
’l
i.
DOSE J
• Arresto card ìaco ( in caso di ìpocalcemia , Jperpotassiemla , ipersensi - i
CALCIO GLUCONATO
r- . »'
DOSE
• Profilassi dell ’Ìpocalcemia neonatale ( neonati a rischio): 2-4 mi/
kg/die EV infusione cont ìnua
• Terapia dell ì pocalcemia nconatale :
- attacco: 2 ml /kg EV in 10 min ( ripetibile dopo 15 min );
- mantenimento: 6 ml/ kg/ die EV infusione continuo , oppure per OS I
V
( stessa dose, suddivisa nei pasti)
•Terapia dell ’Ì pocalcemia nel lattante c nel bambino;
- attacco: 2 ml /kg EV in 10 min, seguito dall’infusione continua di 5
r ml /kg/die
- mantenimento ( OS): calcio gluconato 5 ml/kg/ die (= Ca elemento
45 mg/kg/die)r in 3-4 somministrazioni
• Terapia delt' iperpotassiemia: 0,5 ml/kg EV (in 10 min) , sommini-
strazione unica
606 ?. i
MINERALI;OE1TROLJTÌ M
ri .
CaFclo gluconato 10% m
Fiale 10 ml 1 g (1m! = 100 mg Ca gluconato = 9 mg Ca elemento)
Preparati di associazione;
wm
Calcia Dcbetln
Fìaconcinì 10 mi (lfl = Ca" 142 mg + cianocobalamina 50 pg) Ir A
Calcium Sandoz JrL
Compresse effervescenti 500 mg ( lepr = Ca Ione 500 mg)
Bustine granulato efferv 1000 mg ( 1 cpr = Ca Ione 1000 mg)
Caltsvlt
ll ìE
Hacondnì {1 fi = Ca ione 500 mg + vit D 200 HI )
* IL
BE
FERRO i
-
.
‘
4
T
Vedi: Antianemici T
R
FLUORURO DI SODIO 0
Indicazioni: prevenzione della carie dentaria, in zone con basse contenuto dì
.
fluoro nell'acqua potabile Effetti indesiderati: l’assunzione di eccessive quan-
L
tità di fluoro per lunghi periodi di tempo può causare la fluorosi dentale (denti I
giallastri e opachi con antiestetiche macchie e striature biancastre e brune ) . T
Tale fenomeno è per ò molto raro , potendosi verificare solo per un sovrodosag-
gìo cronico che superi di molto le dosi abituali. Avvertenze: (‘assorbimento è I
inibito daf calcio, dal magnesio e daII ’al fuminio; pertanto non somministrare in-
sieme a latte, latticini, antiacidi contenenti sali di calcio, allumìnio, magnesio.
DOSE
Posologia raccomandata por la fluoroprofilassi sistemica in Italia:
2 sett ìmane 2 anni: 0,25 mg/die
-
2 4 anni:
- 0,50 mg/die
r -V -
4-12 anni: 1mg/die ^ '
Zymafluor T
'MAGNESIO
.
Indicazioni: ipomagnesiernia, ipocalcemla resistente Monitoraggio: frequenza
cardiaca, frequenza respiratoria, pressione arteriosa sistolica: controllare pe-
riodicamente: magnesie mia, calccmia. fosforemia, funzionalit à renale. Effetti
Indesiderati: ipotensione, iporcflcssia, ipotermia, depressione respiratoria e - 1;
L • i"‘
'
DOSE
tpomagneslernia :
- lattante: (OS ) 0,75-1,5 g/die;
- bambino:( OS ) 1,5-3 g/ die
Mag 2 orale Solumag
Bustine granulato 2 , 25 g ( = 0,184 g Mg")
*
Fiaconcini orali IO mi 1,5 g
\ G07
M—- '
!
*
•
J
.r
1
!
MINERAU/HETTROLm
SIS
N ‘ r *
“
. .J --
. : MAGNESIO SOLFATO
;;E DOSE ; f
R »
fi
L POTASSIO CLORURO t
I *
T • Profilassi dellrspopolassicmla:
I -
*OSTerapiamEq
-
OS: 0,5 1 mEq/ kg x 12 somministra zioni / die
dell ' ipopotasslemia:
. .
: 2- 5
>! r ' V
1
/ kg/die
EV (in almeno 60 min): 0,5-1 mEq/kg (ripetibile al bisogno)
Kcl- retard n Lento -kalium
,V I
'
.a
-_ r '. *i Z. *
Compresse 600 mg ( 8 mEq K ione)
> •
*
- .r»
Potassio cloruro
"
1
r jJ
, J '
" . Flato 2 mEq/ml
i*
-
J
SODIO BICARBONATO
« .-
Indicazioni: acidosi metabolica da perdita renale di bicarbonati; arresto cardia-
co prolungato: insufficienza renale cronica; acidosi tubolare renale. Monito-
raggio: contrariare periodicamente equilibrio acido- base, elettroliti sierici , fre
> . quenza cardiaca. Effetti Indesiderati: iperosmolarità, ipervolemia, ipertensio-
-
ne, alcalos ì metabolica, ipersodiemia, ipopotassiemia, ipocalcemia, distensio-
ne addominale ( per sommini slrazione oralo ), emorragia intraventricolare (per
infusione ev rapida e / o ìperosmolare). Avvertenze; nella rianimazione cardio-
polmonare somministrare solo in caso dì arresto cardiaco prolungato che non
risponde ad altra terapia e dopo aver assicurato una ventilazione efficace,
->~.S-'~ r --
“
-- t'
J
"
j
— DOSE
* Acidosi metabolica: calcolare la dose Iniziale richiesta in base alla
formula: HC03 (mEq) = Peso (kg) x (mEq/l desiderati - mEq/l pre-
senti) x 0,6 x 0,5
* Arresto cardiaco: 1mEq/kg (EV): per successive dosi basarsi sul-
remogasanalisi
* insufficienza renale cronica: 1-3 mEq/kg/ die (OS)
-- *-
60S:i
J
’> frr* * 7
MINERAU/ ELETTROLITI M
ì
kfoW. 4 2 tj
* Acidosi tubolare renale:
- distate ( tipo I): 2-3 mEq/kg/die, in 3-4 dosi (OS)
-
^
prossimale (tipo 11): 5-10 mEq/ kg/die, in 4- 6 dosi ( OS) ,
/snr,
N
E
T distale iperkaliem ìca ( tipo IV): 1- 5 mEq/kg/die (OS ) R
Sodio bicarbonato A
Fiale 10 ml (1 mi = 1 mEq ) (non Iniettare come tale, ma soia dopo
opportuna diluizione)
L
SODIO CLORURO
Indicazioni: profilassi e terapia dell 'iposodìemia. Monitoraggio: controllare so-
diemla, cloremia, osmolaritA sierica, funzionalità renale, peso corporeo.
1L
Effetti indesiderati; edema, vomito ( per somministrazione orale ), flebite ( per E
uso ev). Avvertenze: in caso di iposodiemia, escludere un eccesso di sommi-
nistrazione di liquidi e/ o sindrome da inappropriata secrezione di ADH . T
T
DOSE
• Profilassi doli'iponatriemia :
R
EV (Infusione continua): 2-4 mEq/kg/die 0
OS: 0, 5 -1 mEq/kgx 2-4 sommini strazio ni/die L
• Terapia deil ’iponatriemia: I
EV (infusione continua ): 1mEq /kg/h ( ripetibile al bisogno)
Sodio cloruro T
Fiale 10 m) 2 mEq/ml l
»\
i
*
r
f
609
:
- ì v- '
— > sorrisa — 3!
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l . 11
. •
^
1 1
1
^
I
m 1 ’ '
% ' v. - 1
—3 —
ELHTROim
Equilibrata pediatrica 23 ,5 20,5 3 20, 5 23 ,5 HPO< 3 55 369 187 ‘
—— —20
Calcia e magnesio cloruro fi 10 mi 4 6 10
Potassio cloruro fi 10 mi — —— 20 — —20
Potassio fosfato fi 10 mi *- 20 — »
—IO
Sodio bicarbonato fi 10 mi
Sodio cloruro 6 10 mi
10
20
—— «
— 20 - — .
cl^ 0 i1urre prima dell'uso
P _
Mucolitici r _
M
r
/
U
ACEFILUNATO DI AMBROXOLO .—
C
0
r '
Bustine 100 mg
JF
C
I
ACETILCISTEINA gS- ] V
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Compresso effervescenti 600 mg -l.
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Fluitimeli antibiotico
(tlamfenicolo gfic ìnato acet ì lcisteinato ) f S -" Z
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Flaconi tiof 250 mg + f solv ( tipo pediatrico)
IM: fino a 2 anni:1/2 fi x 2 volte/die
3-6 anni: . 1fi x 2 voite/die • Z ì.
AMBROXOLO
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Metabollta della bromexina ( — ].
FEuIbron
Sciroppo ( misurino tarato a 2 , 5- 540 mi):
*- .
< 2 anni: 2,5 mi x 2 votte/dì e
2-5 anni: 2,5 mi x 3 votte/die
> 5 anni: 5 mi x 3 volte/die . ts
*
Capsule a rilascio prolungato 75 mg KZ - --
Bustine granulato 2, 7 g —. E
Fiale im, ev 2 mi 15 mg
-r. I- Z
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Mucosohran
Sciroppo (misurino tarato a 2,5-5-10 mt)
< 5 anni: 3 mi x 3 volte/die
> 5 anni: 3 mi x 4 volte/ die - - “ ~ 1
Compresse 30 mg
USiì B
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IVI Mucouna
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AKBROXDLO
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0 Meco so Ivan ('segue,)
Compiesse effervescenti 60 mg
l Capsule a rilascio prolungato 75 mg
I Bustine 1,5 g
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rU K - Soluzione inai 0,75%: 1 mi x 1-2 volte /die (< 5 anni); 2-3 mi x 1-2
volte/d ì e (> 5 anni)
I - Tv
J
Supposte nipio 15 mg ( < 15 kg); bambini ( > 15 kg): 1-2 supp/die
C Fiate im, ev 2 mi 15 mg:
I . . J r1
IM , EV: 1/ 2 f x 2-3 volte/die
Aerosol:1-2 f/d ì e
BROMEXfHA . ,n
Mucor sgolato re: stimola la liberazione di enzimi attivi sulle mucoproteine e fa-
citila il trasporto mucociliare.
jr
Blsohun
Sciroppo Hindus »: 1/ 2-1cucchiaino da tè ( ~ 2 ,5-5 mf ) x 3 volte/die
Compresse 8 mg {> 5 anni) 1 compressa x 3 volte/ dìe
Soluzione { bicchierino misurino tarato a 1- 2-3-4-5-6 mi):
.
lattante: 10 gtt x 3 volte /d ìe
2-6 anni: 20-40 gtt x 3 volte/d ìe
6-12 anni:2- 4 mi x 3 volte/dre
Fiale 2 mi 4 mg
T -
CARBOCISTEWA
Riduce la viscosit à del muco e modifica l' attività secernente delle ghiandole
bronchiali.
Flulfort
Sciroppo (misurino tarato a 2,5-5-10- 15 mi ):
V- < 5 anni: 2,5 mi x 3 volte/die
> 5 anni: 5 mi x 2-3 volte /dìe
Bustine granulato 2,7 g
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Usomuell .I.
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Sciroppo bamb ini:
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neonato: 1 mi por kg peso corporeo /die
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< 5 anni: 1/ 2*1 cucchiaino x 2 volte/ die
> 5 anni:1 cucchiaino x 2-3 volto/ die
Bustine granulato 1,5 g
Polimudl
Sciroppo:
< 5 anni: 1 cucchiaino x 2 volte/die
> 5 anni: 1 cucchiaia x 2 voUe /die
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brosi c ì stica [- ],
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Pulmozyme
« Fiale per inalazione 2,5 mi 2500 U: 2 5 mi di soluzione non diluita
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, NELTENEXtNA t - -jzzr
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Agisce a livello bronchiale , stimolando la clearance mucociliare e a livello al- 0
'
veolare, attivando la sintesi del surfattanle. L
' Alveoten
Sospensione (misurino tarato a 2.5 e 5 mi):
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> 3 anni: 2,5 mi x 3 voJte/die ;;
li =7
Compresse 37,4 mg
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SOBREROLO r" _
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Sobrepln . \
Gocce (1gt = 3,78 mg) • -
< 2 anni: 13 gtt (in un po * d’acqua) x 1-2 volto/die
> 2 anni: 26 gtt ( in un po’ d’acqua) x 1-2 volte/die ;;
Sciroppo (misurino dosatore 2,5-5-7 , 5-10 ml) W '
Capsule 200 mg
Supposte lattanti 20 mg: 1-2 supposto /die
Supposte bambini 100 mg: 1-2 supposte/dic
Fiate per aerosol 3 m) 40 mg: 1 fiala x 1-2 voltc/die p
Fiale iniettabili bambini 2 mi 30 mg: 1fiala (im) x 1- 2 volte/die ?
Hate Iniettabili adulti 4 mi 60 mg t/ .
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Compresse 250 mg: 1cpr/ die
Specialit à commerciali di associazione
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Fìaconcini orali: 1 2 flaconcini /die
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Fìaconcini orali: 12 flaconcini/die
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- - Compresse: 2-4 compresse/die 9
Memovlt Bia ( gfutamina + fosfotreontna + vit B!Z + calcio folinato + arginina )
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Fìaconcini 10 ml: 1 flaconcino/die
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Record Bu ( gfutamina + fosfoserìna + vit B,2 )
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Fìaconcini 10 ml: 1 flaconcino/die
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Oftalmici
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ANTIBIOTICI T
Ampilux ( amp ì cì ilina ) coll ì rio
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AnHhloptal ( c /oramfen /co/ o + neom /dna) collirio
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Aureomlclna ( c /orterracf'd/na ) crema oftalmica
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Cloramfen ( cioramfenì coto ) collirio te. :I
Colblocln ( c /oramfem'co / o + tetrac/cfma ) collirio e pom oftalmica
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Fuel thalmie ( acido fusiù ico ) gocce oftalmiche e tubi monodose
tei
Gentlbloptal (gentam /cina ) collirio e pom oftalmica
Gentlcol ( gentam /dna ) collirio e pom oftalmica r
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Mycetln (doramfedco /o ) collirio w?
H
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Allergosi ( aze/asf /na ) collirio
Anttstln Privina ( antazolind + nafazof / oa ) collirio r -
ANTIVIRALI
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OFTALMICI
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CORTISONICI SEMPLICI E ASSOCIATI
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Corti soniche miceUn a 1* grado ( idrocortisone + ctiemicetina) ung oftalmico
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Idraceml ( idrocortizone ) collirio o pom oftalmica
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Naaila (acido spagiumico ) collirio e contenitori monodose
Slficrom ( disodiocromoglicato ) collirio
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Titavlst (netfocrom /7e sodico ) collirio
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Vlsugllean ( disodiocromoglicato + cforfenam/na) collirio
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DEC0NGESTI0NAHT1
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Imldazyl ( nafazolina ) collirio
Naftazollna ( nafozoiina ) collirio
0 trivio otta ( x /Vomcfaro/ma) collirio
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Visadron {fenitefrina ) collirio
Vlslne ( tetrizolina ) sol oftalmica
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VARI
Dacrtosol (destrano + idrossipropilmetiicetlulosa ) collirio
Lacrlsol ( benzalconio + merdceWw /osa) collirio
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^ Ocufen ( flurbiprofenc ) collirio
s&S Optrex ( amamet / de foglia) bagno oculare, collirio
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Otologici 0
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ANALGESICI ,0
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Otalgan Berna ( procaina + fenazone) gocce » 0
0 tomi do ne (procafrì ff + fenazone ) gocce
ito pax ( procaina + fenazone ) gocce
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ANTIBIOTICI
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Anauran ( neom /cma + paiimixina + ffdocafna) gocce
Tobral oto ( fobramicina) gocce
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ENTEROCOCCHI LAB . M I
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Dicoflor 30 (bambini)/ 60 ( adulti) capsule, bust /ne e bustine oroso
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LACTOBACILLUS PARACASEI s . a :>
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SACCHAROMYCES BOULARDII i
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Psicotropi
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ANSIOLITICI BENZODIAZEPINIC1 s
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ALPRAZOLAM 0
Benzodrazepfna a emivita breve (12 ore}. Indicazioni: trattamento a breve ter-
.
mine del sintomi ansiosi e degli attacchi d ì panico Effetti Indesiderati: v. Dia-
T
zepam. R
DOSE 0, 005 mg/ Kg/ dose ( o 0,125 mg/ dose) x 3 volte/ die: si pud ? 0
aumentare fino a max 0,02 mg/kg/ dose (o 0,06 mg/ kg/die) P
Xanax | I
Gocce 0,75 mg/m ! ( IO gtt = 0,50 mg)
Compresse 0,25 0,50 1 mg
- -
CLQRD1AZEP0SSID0
r1 \-.
Benzod ì azepina Q emivita variabile da 7 a 30 ore. Indicazioni: trattamento de- H
gli stati ansiosi e dei disturbi da somatizzazronc, specie a carico del sistema
gastroenterico e cardiovascolare , Effetti Indesiderati: v. Diazepam. •-
Librium
Capsule 10 mg
.
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DIAZEPAM -. »
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T _
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Benzodì azepina a emivita lunga ( 24-48 ore). Indicazioni: ansia, insonnia , pa-
vor nocturnus , sonnambulismo , fobia scolare . Effetti Indesiderati: stanchezza ,
stordimento , atassia , confusione , eccitamento.
^
DOSE 0, 2-0, 5 mg/kg/die , in 2-3 somministrazioni
Ànsfolln Noan
Gocce (1 gt ~ 0,2 mg)
Compresse 5 mg
Valium
Gocce (1 gt = 0, 2 mg)
Capsute 2 e 5 mg
!
LORAZEPAM '
-
'
Benzodiazepina a emivita breve (12-16 ore}. Indicazioni: stati d' ansfa e tensio- i
ne nervosa; insonnia nervosa e depressione ansiosa. Effetti indesiderati; v. - .v:;L .. ..
Diazepam.
D0SE 0.05 mg/kg/ dose (max 2 mg / dose ) , ogni 4-6 ore |
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Tavor
Gocce (1 gt = 0,1 mg)
Compresse 1c 2 ,5 mg l
OXAZEPAM
Benzodiazepina a emivita breve (3- 15 oro] e rapido metabolismo. Indicazioni: f -
i ANTIDEPRESSIVI
sC
on AMrTRlPHUHA
T Antidepressivo triciclico. Indicazioni; forme depressive in genero, specie con
componente ansiosa. Effetti Indesiderati: secchezza delle fauci; stipsi, riferì’
R zione urinaria; sonnolenza, aumento di peso; ipotensione ortostatrca.
0 DOSE 1-3 mg/kg/die, m 2- 3 somministrazioni
Laroxll
Gocce (1 gt = 2 mg)
Cùnfóffr 10 e 25 mg
CL0MIPRAMINA
Antidepressivo triciclo. Indicazioni: depressione con Inibizione psicomotoria.
; Effetti IndesltJerati: v. Amitriptifina.
DOSE 1-3 mg/kg/die, in 2-3 somministrazioni
' ' »
: . 'V . Anafranlt
Confetti 10 e 25 mg
r
-
Compresse SR * divisibili 75 mg
FLU0XET1NA
Antidepressivo non tr ìciclico, inibitore della ricaptazione serotoninergica. Indi-
^
v -
c azioni: depressione, disordini ossessivo compuisìvi, bulimia nervosa ( impie -
: go approvato dalla FDA anche in età pediatrica e nell 'adolescente). Effetti In-
desiderati: irrequietezza, agitazione, insonnia, cefalea, nausea, secchezza del -
le fauci; rash, orticaria.
9
‘
IM1PRAWNA
Antidepressivo tr ìciclico. Indicazioni: depressione con Inibizione psicomotoria;
deficit di attenzione; enuresi. Effetti Indesiderati: v. Amitriptiiina.
DOSE
Deficit di attenzione: 1-4 mg/kg/dlo , in 2 somministrazioni
* Depressione
*
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-
: 1 3 mg/kg/ die (max 5 mg/kg/dle ) , In 2 somministra-
Tofranil
Confetti mite» 10 mg -
; : > -V J Confetti 25 * 25 mg -
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PSICOTROPI P
$
PAROXETINA I
Inibitore selettivo della seroton ìna-ricaptaz ì one. Indicazioni, effetti Indesiderati:
v nuoxet ìna. *
c
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DOSE 0,254 mg/kg/die T
Sereupin Serental
Sospensione 150 mi ( 2 mg/ml)
R
Compresse 20 mg 0
P
SERTRALINA y
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Inibitore selettivo della serotonlna r [captazione. Indicazioni, effetti Indesiderati:
-
v. Flvoxetina.
DOSE
1, 5-3 mg/ kg/dle
Zoloft
Soluzione orale 60 mi ( 20 mg/ml)
Compresse 50 e 100 mg
ANTIPSICOTICI ( NEUROLETTICI )
zr- r --
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-
ALGPHR IDOLO
fJourolettico butirrofenonico. Indicazioni; stati di agitazione psicomotoria: iper-
clnoslo ticcose, sindrome di Tourette . Effetti Indesiderati: sedazione ; effetti
anticolinergici, ì patensivi, extrapirannidali; possibili discrasie ematiche, disci-
.
nesie tardive: raramente ittero colestat ì co fotosensibilità, rash cutanei, au -
mento ponderale, sindrome neurolettica maligna. =
DOSE
* Agitazione psicomotorio :
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Se renase
Gocce 2 mg/m! (1gt = 0,1 mg) e 10 mg/ml f .
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Compresse 1 5 10 mg
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Fiele 2 mi 2 mg o 5 mg ki '
PER1CIAZINA ¥& -:
-
.
Fenotiazina ad azione prevalentemente sedativa Indicazioni; turbe caratteriali,
stati di eccitamento psico-motorio. Effetti Indesiderati: v, A/operidototpiù ridoni
gli effetti extrap ìramfdall), ?
DOSE t: / -
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p'' :- PSICOTROPi
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PIMOZIDE / ni
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Iniziare con 0,5 mg/die , fino a raggiungere , se necessario , IO
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RISPERIDONE
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Neuroiettico di nuova generazione ( atipico *), dotato di azione di blocco dei rè
; . ':. r ;; cettori serotoninergic ì e di quelli do paniinergici. Indicazioni; terapia delle psico
-
-
'
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.
pa ansia) associati alla schizofrenia. Effetti Indesiderati: aumento di pesò,
ipotensione ortostatica, iperprolattinem ì a, disturbi dei sonno, agitazione, ansia,
cefalea, stitichezza , nausea, vomito, dispesia, dolori addominali, sonnolenza,
vertigini, astenia, difficolt à di concentrazione, incontinenza urinaria, disturbi :
f. ? vV- della vista, rash cutaneo, prurito.
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N00TR 0PI t
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PIRACETAM S
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Derivato dell'acido gamma- annino' butirrico ( GABA). Indicazioni; disturbi di ap-
- .
prendimento. Effetti Indesiderati: agitazione, vertigini, disturbi gastrointestinali,
dolore addominale, astenia, cefalea, confusione mentale, allucinazioni, atassia,
insonnia, rash cutaneo. .
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DOSE li
50 mg/kg/die, in 2 somministrazioni
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Nootropil
Sciroppo ( 200 mg/mt; misurino 4 m !)
Compresse 1,2 g
Fialoidi os, im, ev 15 mi 3 g i
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PSICOSTIMOLANTI I
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STABILIZZATORI DELL’UMORE
LITIO CARBONATO
Indicazioni: disturbi bipolari , In cui si alternano stati depressivi ed episodi ma-
niacali e di aggressivit à. Effetti Indesiderati: nausea, diarrea, cefalea, tremo-
re alle mani, asten ìa, ridotta concentrazione: ipotiroid ìsmo: poliuria, poJ ì dipsia,
leucocitosi, 'r
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15-60 mgAg/dic , In 3-4 somministrazioni
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Preparazione: 1bust ogni 500 mi di acqua I
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Rlnotrlclna ( tirotricina ) gocce nasali
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ANTISTAMINICI mm
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Allergodil (aze / asfma ) spray nasale
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Levostab ( fevocabastina } spray nasale
Llvocafa (Jevoca Pastina ) spray nasate r r ! • •.
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CROMONI E ANALOGHI
Lomudal nasale ( disodiocromogiicafo) spray nasale L
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RhTnaaxIa ( acido spagiumico) spray nasale _
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SINOLOGICI " 1
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6-10 kg: 2,5 mi ogni 4 ore
10 20 kg: 5 mi ogni 6 ore
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- DECONGESTIONANTI NASALI TOPICI
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r-« Argotone ( efedrina 0 ,9 % + argenfaviteltinato ) gocce nasali (> 12 anni)
r- Argotone 0- 12 ( carbossimet// betag/ucano, argento conoidale, idrossiglick
r nato sodico , K serbato , No benzoato ) gocce nasali
r V Neo - Syrtephilne (fenìiefrina ) gocce nasali (> 12 anni)
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MUCOLITICI
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- Narhlnet flaconi monodose 5 mi e aspiratore nasale
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Sedativi e ipnotici s
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BENZODIAZEPINE IPNOGENE D
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A
FIUNITRAZEPAM T
lienzodiazep ìna a emivita intermedia ( 24-48 ore ), impiegata nel trattamento a
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l >mve termine dell'insonnia ( preferire le benzodiazepine a emivita breve e ad
nisorbimento rapido).
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DOSE
I
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0,5-1 mg/die
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Rolpnol nValsera
Compresse 1 mg r
l
RURAZEPAM
r
P
Denzodiazepina a emivita lunga ( > 48 ore ) , ad ampio copertura ( insonnia di ad N
dormentamento , intermedia e di risveglio) , con possibili fenomeni di sedazio-
sTi
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ne diurna residua.
T
DOSE —
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I -J
DOSE
0,3 mg/kg/ dose unica serale
Mogadon
Compresse 5 mg
fer , -
OXAZEPAM
Benzod ì azeplna a emivita breve ( 3-15 ore ) e rapido metabolismo, indicata noi
disturbi d ì addormentamento ,
r-
DOSE
0,5 mg/kg/ doso
Umblal
Gocce (1gt = 0, 5 mg) .
f ; j -
TRIAZOLAM WM,
Benzodlazepina a emivita molto breve (2- 5 ore ) , indicata nelle insonnie d ì ad
- .
dormenlamento .
DOSE
0,02 mg/kg/ dose
Hai don
Compresse 0,125 e 0,25 mg
in
• I.
-
^*
W&m
5 :
«
SEDATIVI E IPNOTICI
mm
D
Wm DERIVATI ANTISTAMINICI
A
r NIAPRAZINA
i Sedativo-ipnotico in parte riconducibile per struttura e attività alia classe degli
Zr’* --
•
v antistaminici
.7 i . .-
m
• ' 1'
-~
'
'-
J DOSE
> 6 mesi: 1 mg/kg, alfa sera , 30 minuti prima d ì coricarsi
-
E Noprcm
Sciroppo (3 mg/ml; misurino con tacche da 1 a 15 mi)
.*
!*
‘ _ '
f ,*
"
i
lm
r *
6-12 mesi: 1,5-3 /111
• •
*
--
1-3 anni: 3-4,5 mi
P 3-6 anni: 4, 5-6 mi
6-10 anni: 6-10,5 mi
N > 10 anni: 10,5-13,5 mi
0 Confetti 30 mg
T rf
^
l
I SEDATIVI VEGETALI
i
C _
- -
I
#
:3^
:J
rfSsgS
"
\r|] - GTIcerovateravit . i
- r '«
*
1 Sciroppo:
. .< > 12 anni: 1*3 cucchlalnl/die
: . ' r Compresse 100 mg
*
!
Ftale 2 mi 20 mg
Parvisedll
- i Sciroppo (misurino 5 mi):
6 meskJ anni: 2-3 misurini/die
j: -- 3-12 anni: 4 mìsurfni/die
HH vvf
VALERIANA + PASSIFLORA + BIANCOSPINO + CALCIO GLICEROFOSFATO
i
SedopuerF
' li -- Sc/roppo:
- ?- n
• :
S - - ;t- r--
J .
-- I < 3 anni: 1/ 2-2 cucchia ì ni / die
-.
*
-
- : - o- r; ^ -
• •* - > 3 anni: 2-3 cucc ìiiafni /die
- :-
MI
1. I r ^
'
-
5I62S 5 .
T
Stomatologici e orofaringei
s
T
ANESTETICI 0
M
Dentlnalc { amifocaìna ) pasta gengivale A
Xylocalna ( fidocama) unguento T
0
ANTIBIOTICI TOPICI L
Golamlxln ( trrofricr /ia + cetrimonic + benzocairta ) spray orofartngeo
0
Hydrotrlelne ( firofrlc/na) compresse orosolubili
G
Locablotal ( /usa/ung /na) soluzione con nebulizzatore
I
C
ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI
I l
-
Corti fluori! (diflucorioione + josamicina ) soluzione -
Locorten stomatologico ( ffumetasone + ciiochìnolo ) soluzione gocce
|G29@
1
V Vaccini
r
A r #> tU'v L'ulf
C CALENDARIO VACCINALE
/jPATjT * &
C Nella tabella 162 è riportalo il calendario delle
comandato definito dal nuovo Piano Nazionale
vaccinazioni obbligatòrie e rac-
I vaccini 2005 2007, rososi ne-
I
ZtrfeP:siDTaP:fgZ DTaPr
^
Mfiimm ZMWJM
- prig
•
%Wé^SÌW M
-W .
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V .
^ 1
g.H
* 5 gHib ZZZ' ft ì
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5 fMPRl ?P
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^
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w
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* Per terzo mese di vita si intende il periodo che intercorre dal compimento del 61* giorno di
|l
vita fino al 90* giorno di vita, ovvero dal compimento defletteva settimana di vita fino alla
_— --; _ „ p
H - ,
5t
terza dose dei vaccini DTaP IPVr HB e Hib
*
MPR2: seconda dose ovvero dose di recupero
r
;
ret
Vaccino menkigococc ìco C coniugato: programmi di ricerca attiva e vaccinazione del sogget-
;
: -- f - , ti a rischio elevato; per gii efori soggetti vaccinazione in base a specifici programmi regionali
4
‘" 1
•
r£ r££-Vri.: 1 11
Varicella: limitatamente alle regioni eoa programmi vaccinali specifici In grado <f ( garantire
'
f -A h
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s - P é R. & Mjfr A : ì-
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? w>Ctc *j&> , pysvMiftix&tt WIMMAJìP
, rt 1 1 uJf4 is o-
rio.
. *
S -.=
VACCINI V
A
RACCOMANDAZIONI GENERALI C
• Vie e sedi di somministrazione. Nella tabella 163 sono riportate le sedi ana-
tomiche elettive per la somministrazione parentele ( intra muscolo , sottocme ,
C
intradermica) dei vaccini.
-
r
I
• Controindicazioni e precauzioni . Le linee guida per le controindicazioni e le
precauzioni da osservare sono riportate nelfa tabella 164.
- .- M i N
-
w>
I
Tab. 163 Sedi anatomiche per Dnociila del vaccini
*
Tab - 164 Controindicazioni e precauzioni alte vaccinazioni
r•
->
DTaP Encefalopatia li> febbre superiore a Febbre inferiore ai 40 *C , Iperoccita
sorta nei 7 giorni .
40 *C o collasso bilità o moderata sonnolenza dopo fa
Successivi alla Shock ipotonictì nelle dose precedente
dose precedente; A& ore successive alla Storia familiare di convulsioni
patologie neuroio- dose precedente Storia familiare di morte improvvisa
giche progressive Convulsioni insorte nel in culla
3 gg successivi alla do Storia familiare di un evento avverso
i. se precedente dopo vaccinazione con DTPa
Pianto intonso labile del- Patologia neurologica stabile
la durata di p ù di 3 ore
*
nelle AB ore successive
alla dose precedente
S. Guillam Barrè entro 6
settimane da una dose - .->
dose precedente
o a un componen-
te del vaccino
segue -4
i 631 .
-
li
V ; VACCfrn
Am
c (continuai
Hit» Nessuna - i
lv
' 1
_ Epatite A Reazioni allergi- Gravidanza r 1
* 1
** ,i
Infloenia Reazioni allergi Malattia In ano grave o Allergia lieve (contatto ) al latex o at
che gravi dopo moderata con o senza thlmerosal
una dose prece febbre- Sommfnistrazions contemporanea di r
dente o a un corn - aminofilllria r. -r
1 V **
ponente de vacci
*
no, incluse te pro-
-
teine delfuovo
” -
T
-A632
' ' J
i
it
r "
VACCINI rv
A
VACCINI MONOCOMPONENTI C
1c
( HA ) EPATITE A I
Caratteristiche: vaccino Inattivato adsorbito detrepatite A , Indicazioni: immu - N
nizzazione attiva contro l 'infezione da virus dell'epatite A (HAV) nei soggetti
esposti al rischio di infezione da HAV. Effetti Indesiderati: reazioni locali nella
I
sede di iniezione; raramente cefaiea, febbre.
|RI
DOSE (IM) 0
i0 dose alla data stabilita N
2adose dopo 6 12 mesi
-
c
Avaxlm ( Sanati Pasteur MSD) 0
Siringa preriempita 0, 5 mi (> 16 anni) s? M
Epaxal ( Berna Biotech) P
Siringa preriempita 0,5 ml ( £ 1 anno di età) 0
Havrlx bambini ( Glaxo SmithKline )
gN
i E
Siringa preriempita 0,5 mi ( 5 mcsi- 16 anni)
: N
Havrix adulti (Glaxo SmithKline) T
Siringa preriempita 1 mi ( > 16 anni ) P \-
Vaqta ( Sanati Pasteur MSD)
Siringa preriempita 0,5 mi (1-17 anni)
( HB ) EPATITE B
Caratteristiche: vaccino costituito da 11’antigene superficiale del virus dell'epa-
tite B (HBsAg), prodotto con tecnica del DMA ricombinante. Indicazioni: immu-
nizzazione attiva contro l' epatite B, obbligatoria In Italia per t nuovi nati- Effetti ;
Indesiderati; reazioni locali (dolorabilit à, tumefazione, eritema), febbre ( > 37,5
nelt l-6% dei casi), raramente cefalea , astenia. Durata dell'Immunit à: rrmmu-
^
£;
hit A dopo la vaccinazione risulta essere duratura. Studi a lungo termine hanno ;
dimostrato che la " memoria Immunologie a' protegge per l'infezione cronica da
HDV anche se le concentrazioni ant ìcorpali di anti HBS diventano basse o Indo-
sabilù Pertanto Ee prove di ricerca degli anticorpt non sono affatto necessarie
nel soggetti con normale stato immune. A questa regolo fanno eccezione f sog-
getti a rischio elevato, specie quelfi fn dialisi , nei quali una dose di richiamo de-
ve essere praticata quando ì f livello anticorpalc scende sotto le 10 mLH/ml.
DOSE (IM)
1* dose: entro 12 ore di vita (+ HB1G) V
’
a
Neonati figli di madri HBsAg 1* dose; 3 mese di vita
negative 2* dose: dopo 1-2 mesi
3 A dose: dopo 6-12 mesi
Bambini, adolescenti 1* dose: al tempo 0
e adulti 2 * dose; dopo 1-2 mesi
(protezione rapida )
ì 633
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VACCIHI
- :-£_. T » tr_ - -;,.- *
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^ •
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&z.- *- - . -* è_ z*.
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0
» •
i r -:'.- -.
"
Hbvaxpro ( Sanofi Pasteur MSD)
Flaconcino 0,5 mi 5 pg {< 16 anni)
Flaconcirto 1 mi 10 pg (> 16 anni )
Siringa preriempita 0, 5 mi 5 pg ( < 16 anni) ‘
1
-
, *
:: r
“
M
'
: Siringa prer ìempita 1mi 10 pg (> 16 anni)
n. „ .
0
J N 3 HAEMOPHILUS INFLUENZAE b |H1B )
- if
_ -0
..r
Caratteristiche; polisaccaride capsulato di H. influenzae tipo b, coniugato con
- X -
6 12 mesi 2 dosi distanziate di 1mese Entro II 2 ° anno $$" H
> 12 mesi
’fi
:
1 sola dose No
_ _
ActHIB ( Sanofi Pasteur MSD)
f T.
*'
*;
v. flacone polv 0,5 mi + siringa prer ì empita ( coniugato con anatossi-
- .*
j
’ r" - . .
*
'
#r
na tetanica) t J
Htberix (GlaxoSmithKline)
Flacone + siringa preriempita 0,5 mi ( coniugato con anatossina te-
tanica )
Vaxem Hlb ( Novartis Vaccines & Diag.) |
Siringa prer ì empita 0,5 mi (coniugato con proteina CRM 197 )
^- ..T > .\
- INFLUENZA
'
/ : / >:'>
—
Caratteristiche: vaccini preparali con virus inattivati , coltivati nella cavità al-
. ..
' 1
.r —- , r
*,
1
lantoide di embrione di pollo; contengono due ceppi di tipo A e uno del tipo B,
.- i -' V- periodicamente aggiornati secondo le indicazioni delf 'OMS. Sono disponibili in
Italia: a ) vaccini split ( indicati anche con il nome di vaccini antinfluenzali prepa-
rati con virus frammentati); b) vaccini a subunità ( indicati anche con il nome d ì
-; i 1 2’. * •
_ -£- "
vaccini antinfluenzali inattivati preparati con antigeni di superficie ) formati
- - 1- -
_r
- "
.1
quasi esclusivamente dai due antigenr più importanti (H e IM ); c ) vaccini ediu - '
. j"
^-^
"
- rT vati con liposomi (detti anche vìrosomi) o con MFS9 (emulsione olio in acqua), !
sostanze in grado di rallentare la dimissione e quindi agire come adiuvanti per
.
gli antigeni Indicazioni in ambirò pediatrico, in soggetti di età superiore al 6
:.
^- . mesi: malattie croniche cardiopolmonari; malattie congenito o acquisite con
immunocompromissione; malattie croniche debilitanti a carico dell' apparato
- --rr- f---
:
' * respiratorio (inclusa asma di grado severo, displasia broncopolmonare, fibrosi
c ì stica); malatt ìe dell' apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopat ìe con
genite e acquisite; malatt ì e degli organi emopoietici, comprese ( e emogiobino-
- lf
'
ij;
r‘
’
patio e i trapianti di midollo; diabete mellito e altre malattie metaboliche ; d ìs -
v:: 634 - 5 turbi immunitari curati con terapia immunosoppressiva; infezione da HIV; ma-
r
il
*
r- r
2
VACCINI x M
rii
A
lattie renali con Insufficienza renale; sindromi da ma!assortimento; patologì e
che richiedono una terapia a lungo termine con addo ace tiIsalSci fi co (ASA), co-
C
me l' artrite reumatoidc o la malattia di Kawasaki, che possono aumentare il ri- C
schio di sviluppo di sindrome dì reye in seguito a uiVinfluenz à; malattie neuro-
logiche e neuromuscolari che compromettono la funzione respiratoria; mitolo -
I
gie per le quali siano programmati importanti interventi chirurgici. Effetti Inde- mN
siderati: con J vaccini split e i vaccini a subunit à f é reazioni sistemiche sono ri-
.
dotte al massimo Possono presentarsi raramente febbre, malessere, reazioni
I
_
.
presumibilmente allergiche (orticaria, angioedema anafifossi) dovute a iper -
sensibilità ad alcuni componenti del vaccino, non in rotazione alle proteine tfel-
^ 7
min
Ir .
Tuovo. 0 r*
- N
r
**
DOSE (IM) o
Età Tipo di vaccino Modalit à di somministrazione me
> vO
; -
6-35 mesi Split o subunit à * Bambini vaccinati per la prima volta:
1/ 2 dose (0,25 mi) ripetuta a distanza di
almeno A settimane
* Bambini già vaccinati in precedenza;
ggsóg
1/ 2 dose (0,25 mJ] una sola volta |% N
3-9 anni Split o subunit à/
virasomialo
* Bambini vaccinati per la prima volta:
1dose (0.5 mi) ripetuta a distanza dì ummè.
0
afmeno 4 settimane
* Bambini già vaccinati in precedenza: mm* V - -f
1dose (0,5 mi) una sola volta
"
n Vaccini split ; r -v
Fluarlx ( GlaxoSmithKline) --
|3§g
|
III
r
V VACCINI
A
C MENING0COCCO
C 1l cc/rto potlsaccaridico contro It ntenlngococco 4, Ct W 135r Y
^
I Caratteristiche; vaccino costituito da polisaccaridi della Neisseria meningiti*
N dis gruppi A, C, W 135, V. Indicazioni; immunizzazione attiva contro la menin -
gite causata dai meningococcbi dei gruppi A, C, W 135, V; non utilizzabile pef
I .
la vaccinazione routinaria perch é à immunogeno solo in soggetti di et à supn
" *^
1 '
riore ai 2 anni e perché fornisco una protezione di breve durata (1-3 armi) .
w> .
M Effetti Indesiderati: reazioni focali in sede di iniezione; raramente cefalea, eru-
D zioni cutanee, febbre,
N DOSE ( SC )
0 :
e adolescenti £J
Raconcint 0, 5 mi + solv
Nersvac -c^ ( Baxter Rm)
Siringa preriemp ì ta 0 t 5 mi
|l '
PAPILLOMAVIRUS ( HPV)
Caratteristiche; vaccino per la prevenzione delle infezioni da virus del papille
ma umano ( HPV ) e delle formo tumoral correlate. Sono attualmente disponibi
* -
li due preparazioni: Cetvattx , vaccino bivalente contenente proteine VLPs del
-
genotipi HPV-16 e HPV 18 e Gardasii , vaccino quadri va lente contente VLPs del
.
genotipi HPV -16 HPV -lS, HPV G e HPV-ll, Indicazioni: entrambi i vaccini sono
utilizzati per la prevenzione delle lesioni precancerose della cervice uterina e
del cancro dell ’utero provocate dai tipi di HPV in essi contenuti; il Gardasii è
attivo anche contro i condriomi acuminati. L’OMS raccomanda la somministra-
. . zione del vaccino alle ragazze adolescenti, nelle quali l'efficacia è massima;
r
anche in Italia è stata scelta la fascia di età del 12“ anno di vita ( cioè dei sog-
:555:>sa:
getti che hanno compiuto 11 anni) per Lotteria gratuita del vaccino Effetti In- .
desiderati: eritema, dolore, gonfiore, prurito nel sito di Iniezione; raramente
febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari, sintomi gastrointestinali, orticaria.
-- r'
- 636
^ .
£
Vr,'
VACCINI ::- Y-
À
.
DOSE (IM regione deltoidea del braccio) C
3 dosi secondo la schedula: 0, 2, 6 mesi. Tutte e 3 le dosi devono C
essere somministrate entro un periodo di 1 anno ) ' . mg
CervarE mN
*
Sospensione iniettabile in siringa preriemptta 0,5 m!
Cardasti
Sospendono iniettabile in siringa preriemptta 0,5 mi
PI
K
*
.
o
PNEUMOCOCCO mN0
E Vaccino polisaccaridico 23-valente ( PS 23 ) non coniugato c
0
.-
Caratteristiche: costituito dagli antigeni polisaccari dici di 23 sierotipi prrcumo
CòCC ì GI , comprendenti quell# più frequenti nel bambino e neiradulto
Indicazioni: Immunizzazione attiva contro malattie sostenute dal sierotipi
pneumococcici presenti nel vaccino in soggetti a rischio, di età pari o superio-
m
?
mo
re ai 2 anni. L' impiego di questo vaccino nella popolazione infantile 6 molto li- * N
.
mitato a causa della nulla o scarsa risposta immunoiogica nei primi anni d ì vi - r' _1 E
0
ta ( i bambini sotto i 2 anni non rispondono per niente, quelli da 2 a 5 anni ri r"- — -
N
i
i
rjT
DOSE ( IM, SC )
Vaccinazione primaria (> 2 anni) singola dose da 0,5 mi
--"_
, . 1 y* .
Rivaccinazione ( soggetti a rischio) possibile dopo 3-5 anni, se il y r
-
*£ ,W
_
GB, 9V. 14, ISC, 19F, 23F. coniugati alla proteina vettrice CRM197. Indicazio- g5£rS
ni: immunizzazione attiva di bambini dai 2 mesi in poi contro infezioni sostenu-
te dal sierotipi pneumococcici presenti nel vaccino (efficace fino al 97% delle
forme invasive: meningite, sepsi, con valori più limitati per polmoniti e Otite
.
medie acute ) Effetti indesiderati: reazioni locali (arrossamento, tumefazione,
_ ** -
dolore) nel sito di iniezione; febbre, disturbi gastrointestinali. gs&S .
DOSE (IM ) TP-
NI POUOMlEjjTE (IPV ) _
0
N
-
Caratteristiche: miscela dei 3 tipi di poliovirus inattivati Indicatori: vaccina
zione contro la poliomielite, obbligatoria in Italia, Effetti Indesiderati: In gene*
-
re soro locali nel sito d'iniezione (eritema, tumefazione, dolore ).
0;
C DOSE ( IM , SC )
0
M la dose 3° mese
2a dose 5* mese ( a distanza di non meno G settimane dalla prima)
P 3a dose ÌIMS* mese (non prima di 120 giorni dalla seconda ) v,
0
4 " dose 5-6 anni
N
S -
,
Imovax pollo ( Sanofi Pasteur MSD IT)
ntm. Siringa preriempita 0,5 mi
RABBIA
'
Caratteristiche: vaccino inattivato coltivato su cellule diploidi umane. Indica*
zlonl; a) profilassi pre-esposizione ( soggiorno per oltre 1 mese in paesi stranie-
ri dove la rabbia è endemica); b) profilassi post-esposizione (quando il sogget -
to 6 stato morso o comunque è venuto In contatto con animale rabico), secon
do i criteri riportati nella tabella 115 a pag. 281) . Effetti Indesiderati: reazioni
-
locali; febbre, cefalea, vertigini, nausea , mialgie, dolori addominali, reazione
anafilattica (1:12500 dosi), reazioni neurologiche {1:168000 dosi).
DOSE (IM o intrad }
Profilassi pre-esposizione 3 dosi ai giorni 0, 7 , 21 (o 20)
Profilassi post esposizione
-
5 dosi ai giorni 0, 3, 7 , 14 , 28 S
"
:
:
Rabipur ( Novartis vaccines & Diag.)
Flacone liof dose 1 mi + f solv
ROTAVIRUS m
Caratteristiche: vaccino costituito da rotavirus umani vivi attenuati ( ceppo
4414). Indicazioni: immunizzazione attiva dei bambini a partire dalla 6n setti- J
_ - ; mana di vita, per la prevenzione della gastroenterite dovuta a Infezione da TO '
VACCINI "
V
Su '
-;.. -
r*
À
;- C
r
r
. 0
MJ
.
ÉT
‘
ri Z
Profilassi pre-esposizione v Vaccini polivalenti (combinati ) .y "
.J ..
.
Mi
( DT o DTaP ) P
Profilassi post -esposizione v, tabella 145, pag* 380 0
'- -
'
a "
u
Anatetal ( Novartis vaccines St Dlag.) E
Siringa preriempita 0 ,5 mi KN
Imovax tetano ( Sanofi Pasteur MSD IT) 0m
Siringa preriempita 0, 5 mi mì
( FEBBRE TIFOIDE) TIFO ÉèfS'- •
tl , '
il v
r
- •
non si isola più dalle feci due giorni dopo la 3 dose e non si trasmette per®
1:
r
u -
^
a*
è ~
5 f,
POSE (OS)
Oltre i 3 mesi 1 capsula al giorno, per giorni alterni (1-3-5 gg)
La capsula va ingerita a stomaco vuoto (1 ora prima dì un pasto), con un liquido
*
W '
DOSE (IM)
Dose singola da 0,5 mi ( ripetibile, se necessario, ogni 2 anni) -- - -c - ... > •
segue ~ 7
Ì639:
v*
mm
-! VACCINI i
sAg
§Cp >
- TIFO
c
gii
Typherlx (Ciato SmithKline) (età > 2 anni)
® Siringa preriempita 0,5 mi
Typhim Vi ( Sanofi Pasteur MSD) (età > 5 anni)
, ra
N Siringa preriempita Of 5 mi
IfJU ,- . »*
TUBERCOLOSI »
M
0
>TL '
Caratteristiche: vaccino v ìvo costituito da ceppo attenuato di Mycobacterium
N .
bows ( BCG bacillo di Calmette Guerin). Indicazioni; prevenzione dell’Infezione
tubercolare primaria { vaccinazione raccomandabile per neonati e bambini di
0 et à inferiore ai 5 anni, con prova alla tubercolina negativo, conviventi o aventi
c contatto stretto con persone affette da tbc in fase contagiosa, qualora persi
0 sta il rischio di contagio}. Effetti Indesiderati: ulcerazioni In sedo d'inoculo,
*
0
N 0,1 mi ( 0,05 mi nel bambino < 1anno )
E Il vaccino può essere somministrato dalla nascita fino oli età di 2 mesi senza
N .
eseguire la prova tubercolinica se il bambino non è stato esposto Dopo tale et à,
l'esecuzione della vaccinazione é subordinata in ogni soggetto alta verifica della
T
risposta negativa alia prova cutanea alla tubercolina effettuata da non olire 30
I giorni. L'esito detta vaccinazione devo essere controllato dopo 3 mesi mediante
test alla tubercolina.
VARICELLA
-
j
Caratteristiche: vaccino a virus vivi attenuati (ceppo OKA) . Indicazioni: Immu-
nizzazione attiva contro la varicella in soggetti di età pari o superiore ai 12 (ro
.
si Putì essere utilizzato anche per la profilassi post esposizione, se sommini-
-
strato a soggetti suscettibili esposti a varicella, entro 72 ore dal contano.
Controindicazioni; immunodeficienze legale ai linfociti T, ad eccezione dei
bambini con leucemia linfatica acuta, ai quali il vaccino putì essere sommini-
>
strato in condizioni controllate (i bambini con immunodeficienze umorali pos
sono essere vaccinati). Altre controindicazioni: terap ìa con steroidi ad alte do
-
si per via sistemica per 14 giorni o più ; gravidanza; storia di ipersensibilit à a
-
componenti del vaccino, quali gelatina e neomic ìna. Precauzioni: poich
é du
ramo l'infezione naturale da varicella, è stata segnalata sindrome di Reye in
seguito all 'utilizzo di salicilati, questi devono essere evitati nelle 6 settimane
* -
!
*
.
successive alla vaccinazione Effetti Indesiderati: reazioni In sede d ' iniezione ,
rash maculopnpularc ( 5-25 giorni dopo la vaccinazione ); febbre > 39 0 (dopo
“
-
142 giorni dalla vaccinazione); raramente ananassi, encefalite, atassia, trom
-
bocitopenia, convulsioni, neuropatia.
POSE ( SC) .
- - m
*“ m ._
r“ (
j -
1
1-12 anni unica dose da 0,5 mi
:- -:
13 anni 2 dosi da 0,5 mi, con intervallo tra le dosi di 6 settimane
w. Varllix ( GlaxoSmithKline)
Flacone polv + stringa preriempita solv 0,5 mi
Varivax ( Satrofi Pasteur MSD)
Flacone polv + siringa preriempita solv 0,5 mi
VACCINI «r1 -
v
A
C
VACCINI POLIVALENTI ( «COMBINATI») C
( tfT ) DIFTERITE /TETANO I
Caratteristiche: vaccino bivalente difterite-tetano per bamhini di oltre 6 anni N
e adulti, composto da anatossine difterica e tetanica purificate e adsorbite
su idrossido di allumìnio. La quantità dì anatossina difterica è ridotta a un de
-
w -
.
w0*
f
di reazioni di ipersensibilit à
cimo della dose normale, por ridurre it rischio .
Indicazioni: vaccinazion e antidiftoteta nica di richiamo in soggetti di età supe-
riore a 6 anni nei seguenti casi: a) richiamo ( booster ) di routine contro difteri -
te e tetano; b) profilassi post -esposizione a seguito di ferita a rischio di teta
- L
no, quando vi sia necessità di una dose di richiamo antidiftotetanica. Effetti I
Indesiderati: reazioni locali ( arrossamento, tumefazione, dolore) in sede d i
'- V
niezione; febbre, sonnolenza , irritabilit à. £A '
DOSE (IM)
L
E
Profilassi pre-esposizlone dose singola ( 0,5 mi) ogni IO anni :
N
( dose di richiamo ) T
Profilassi post-esposizione v. tabella 145, pag 380 . r' I
-
DIMet alt adulti (Novartis vaccine & Diag ) . **
.
elliamo (booster) in soggetti a partire dai IO anni di età Indicazioni: vaccina
zione combinata contro difterite, tetano e pertosse. Effetti Indesiderati rea
;
- ;
zioni locali { rossore, dolore, gonfiore ); reazioni sistemiche (cefalea, malesse
re, astenia, brividi, febbre). .. .
DOSE (IM)
la dose 3° mese di vita {dal 61° al 90° di vita)
29 dose dopo 4-8 settimane dalla prima
a
3* dose a distanza di almeno 6 mesi dalla 2 dose
4ìt dose 5-6 anni
Dosi di richiamo ogni 10 anni (con (flap)
L- ”. -
1
- '
• Vaccino DTaP .
Infatui DTPa ( GlaxoSmithKline)
Siringa* preriempita 0, 5 mi £ -
m
.
- _
v : '
V -- >
p
VACCINI
A
_.C
r -' \ w . :, H DIFTERfTE/TETANO/ PERTOSSE/POLIO IPV (DTaP/IPV)
C Caratteristiche; vaccino fetravatente antidifterico, antitetanico, ontipcrtossico
- : v ' aceliulare, antipolio inattivato. Indicazioni: vaccinazione primaria e di richiamo
K _ - __
(booster) contro difterite, tetano, pertosse e poliomielite a partire dall' et à dì 2
SÌ
JI r J mesi. Effetti Indesiderati: v. singoli vaccini.
>
DOSE HM )
"
- '~.. ¥t
r
1* dose mese (dal 61° al 90° giorno di vita)
P 2a dose 5° mese (intervallo di almeno 6 settimane dalla prima dose) ,:
. 0 ?
-- I'
3* dose ll°-12 a mese (intervallo di almeno 6 mesi dalla seconda
L
- ì
- r
dose) J3
s
*
V Pi- Polloinfanrk ( Giano SmithKlirte )
'n A r
I- ;c
. - DIFTERITE/TETANO/ PERTOSSE/ POLIO IPV/ H. INFLUENZAE b
(PTaP/IPV/HB ) J
r
_
a
Caratteristiche: vaccino pentavaientc amidi Perico, antitetanico, antiportossi
co acellulare, antipolio inattivato, anti Haemophilus influenzati b. Indicazioni:
-
i
_l r
vaccinazione primaria e di richiamo (booster) contro difterite, tetano, pertosse,
poliomielite e malattie invasive causate da Haemophilus influenzae tipo bt in
-r: .
bambini a partire daUelà di 2 mesi. Effetti Indesiderati: v singoli vaccini .
-- *
DOSE (IM )
1* dose 3° mese ( dal 61* al 90° giorno di vita)
2* dose 5° mese (intervallo di almeno 6 settimane dalla prima dose)
3a dose 11M2 * mese (intervallo di almeno 6 mesi dalla seconda
dose)
.*
-
i
Pentavac ( Sanofi Pasteur MSD )
Siringa preriempita 0,5 mi + f lì of
-- r
dose)
Infanrix Heia ( GlaxoSmithKline )
Flaconcino + siringa prer ìempita 0,5 mi
-
.J
- . 642
v*
VACCINI v
A
(HA / HB) EPATITE A /EPATfTE B c
,
N
I
J r . r '
-
**" r C -:
DOSE (IM) -
‘
la dose alla data stabilita1
P
23 dose 1 mese dopo i O
3 dose
H
6 mesi dopo la prima dose wm
WX \
-
lo, parotite, rosolia. Indicazioni: immunizzazione attiva dei bambini di età pari
o supcriore ai 12 mesi contro morbillo, parotite e rosolìa. Effetti Indesiderati:
S
'
-
. . ".. r r
-
reazioni locali nel sito d’iniezione; febbre e/o rash cutaneo 5 12 giorni dopo la
vaccinazione; linfoadenopatia, tumefazione paratiroidea; trombocito peni a; ar-
tralgia, artrite. Molti studi hanno dimostrato l’innocuità della vaccinazione
MPR nei bambini con allergia alle proteine dell uovo. Anche nei bambini che
hanno sofferto di anafilassi alle proteine dell’uovo, la somministrazione acci-
dentale di questi vaccini si è dimostrata sicura ( fa storia dì ananassi aile pro-
teine dell’uovo rappresenta tuttavìa ancora una controindicazione secondo la
circolare ministeriale del 13/07 / 1999).
DOSE ( SC)
1® dose 12-15 mesi
2* dose 5-6 anni
Prlorlx Tetra
Siringa preri empita 0, 5 mi 1r
-
« * £643 "
-
v
-
•
Vasodilatatori diretti
‘
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I
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'
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v r i
A - *.
j
S - .. ' Farmaci che con meccanismo eterogeneo sono in grado di agire direttamerv
am
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- ;-v J
T
r
- r
MINOXIDIL
i
A» >
Vasodilatatore diretto arteriolare puro. Indicazioni: forme gravi di ipertensio-
I
,
.- 0
L
J®
'
ne, che rispondono scarsamente alle altre terapie nntipertonsiv» ( non usare ir»
monoterapia, ma in associazione con un diuretico, per evitare la ritenzione idri-
ca, e con un simpatico! itico, solitamente un (Sbloccante, per controllare gli ef
R fetti cardiovascolari riflessi) Effetti indesiderati: ipertricosf , ritenzione idrica:
I
*
'
.4*4
T
incremento della frequenza cardiaca.
''7 - ~
DOSE ì i
5? DJ
-
Iniziale: 0.1 0.2 mg/kg/ die (max 5 mg); aumentare gradualmente a
.l _ 0 25-1mg/kg/ die, fino a un massimo dì 50 mg/ die
v-
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R": Lonlten
v
Compresse 5 mg
E* •
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j
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zione da cianuri è l'acidosi metabolica con aumento della lattocidemta; tale ef-
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; CLA &:
644
Vitamine m\[t
pls
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Tab 165 Fabbisogni giornalieri raccomandati di vitamine (S1NU) mmr
Vitamine &12 1-3 4-6 7-10 11-14 anni . 15-17 anni A
mesi anni anni anni M F M F M
A R.E.
Pg
350 400 400 500 600 600 700 600 I
N
D ue 1025 10 0-10 010 0-15 015 D15 0-15
5 E
B , mg 0.4 0 ,6 0, 7 0,9 14 0,9 1,2 0.9 ^
Bj mg 0.55 0,9 1.1 1,3 1,3 1.2 1.4 1,3 frZ&Z: •
Nlaclna N.E. 5 9 11 13 15 14 18 14
i mg
bg 0,4 0 ,6 0, 7 0,9 1,1 1.5 1.3 14
Bia 0,5 0 ,7 1 1,4 2 2 2 2
--
v r .
Vitamina D : 10 ng = 400 Ul
Niacina: N.E. - niacina equivalenti
Per lo vitamina E , Id vitamina K e la biotina sono consigliati intervalli di sicurezza e adeguatez- 'e * V
-
za: vitamina E non meno di 3 mg nelle femmine o 4 mg nel maschi: vitamina K: 50 70 pg / die: ?r '
blotina : 15-100 Mg/ die
. .
ACIDO FOLICO
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Vedi: Antlancmict *
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ACIDO FOLINICO r- -V -
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Vedi : Ant
àincmfCi ; .. ' *
J '
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t - *m .-.* d
. .
(VITAMINA 8,ì ACIDO
r
PANT0TEN1C0 ^ - - v
• :V *
- -
si, degli ormoni sierotdei e delle porfirine. Sintomi caremlall (eccezionalmen- fggg
te riscontrabili, essendo l' acido pantotenico largamente distribuito in quasi V. ‘”*
tutti gli alimenti): ritardi di crescita, astenia, torpore, ipotonia. Indicazioni: pro- 7 '
'
*
filassi e terapia del deficit di addo pantotenico; supplementaziorve in corso di 7- • ' ' . . ~~
.j " ‘
r ’
"
Bepanten
Hale 2 ml 500 mg
%
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SSèg
(VITAMINA l-q-OH D3) ALFACAICIDIOLO T v
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V .
6451-
I
MM VrTAMINE
ifj:I
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v. —^
- T -— ^
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-» ALFACALCIDIOLO
-
A H • ..* •
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J
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.
fosfatemico familiare, osteodistrof ì a renale Monitoraggio , avvertenze: v,
Calcifediolo. .
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JLIH
a ** '»- !
’ 5
DOSE
• Ipocalcemia nconatalc resistente: 0,03-0,08 pg/kg/dlo
«1»
£ N ;
! • Ipoparatiroidismo: 0,5-3 pg/dlo
:-
i vEi- — v
• Rachitismo ipofosfatemico familiare : 0, 5-3 pg/ die
• Osteodistrofìa renale: 0,05 pg/ kg/die (< 20 kg}; 1 pg/die (> 20 kg)
..- :L -
i ’ -i
Oedlol Diseon
Gocce (1gt = 0,05 pg)
Capsule 0.25 pg
1 • . ._ 'I.
ftV ' -
CALCIFEDIOLO (VITAMINA 25-OH-D,)
MetabolEta attivo dell’ergocaldferolo idrossilato ir posizione 25 a livello epati-
:;?.% =
co, Indicazioni: ipocalcemia neonatale resistente; rachitismo da malassorbl -
: #?V
merto intestinale cronico; osteodistrof ì a da insufficienza epatica; rachitismo :
da anticonvulsivanti, ipoparatiroidismo. Monitoraggio: controllare periodica-
l> -
rS > - mente calcemia, fosforemìa, magnesi e mia, fosfatasi alcalina, calciuria, fosfato-
>v< - - ria. Avvertenze: elevato rischio di ipercolcemia {anoressia , vomito, stitichezza,
:-i '-- i Z
- --
-" .— - -
*P
-«
.
poliuna, polidipsia ipertensione arteriosa, turbe cardiache, astenia muscola-
re ). L 'iporcafciuria ( > 5 mg/ kg/ die ) spesso precede ripercalcemia ed è quindi
un parametro molto utile nel monitoraggio dei pazienti in trattamento. In caso
di Intossicazione ipercalcemica: sospendere il farmaco, somministrare furo se-
mide e , In casi gravi, corticosteroidi.
"cT -^- DOSE "1
:.• :: ::- / •
jl*
VITAMINE
i
* ‘Rachitismo vitamina D-dipendenie tipo 1: 0 ,5-2 Mg/die (OS)
ggróAT,
I
i
.
tipo If : 8- 50 |jg/die (OS)
* Rachitismo vitamina Dipendente
* ipo- e pseudoipop&ratiroidismo ;
- < 1 anno:0,04-0,08 (jg/ kg/die (OS )
- f-5 anni: 0,25-0,75 |jg/ kg/die (OS )
i? mI 1
"
i t*l
“ r
DOSE
* Ipoparatiroidismo: 1; - TV
-
- neonato: 0,05 0,1mg/ die
- lattante e bambino piccolo: 1-5 mg/ die per 4 giorni; poi 0,5-1 ,5
SSG - » ’
fri :
- bambini più grandi e adolescenti: 0,75-2,5 mg/die per 4 giorni; poi &
0,2-1mg/die (max 1,5 mg/die) --i-&&...
-
r
Atlten S'i--. - •
( RETINOLO) VITAMINA A
Vitamina liposolubile. Svolge un ruolo Importante per la crescita, l'integrità
dell'epidermide e dei tessuti epiteliali e soprattutto per la vista, in quanto indi -
spensabile per la sintesi d ì rodopsina. Ha azione antiossidante* Sintomi carerr - -_
zlalk scarso accrescimento; 1percherato si cutanea e cheratiti fazione delle
i
Ul} e uiV P
cia dolori ossei , osteoporosi, pseudotumor cerebrf ) per l uso quotidiano pro-
,
4 n - . - .
lungato ( per oltre un mese ) di dosi superiori alle 20-30000 Ul/ die .
-
i -*v r
DOSE
* Deficit severo con xeroftalmia:
- bambino 1-8 anni: ( OS) 5000 Ul /kg/die x 5 giorni; (IM) 5000-
15000 Ul / die x 10 giorni
- bambino > 8 anni; ( OS ) 500000 Ul/die x 3 giorni, quindi 50000
segue -> r -
1847
mm
wm VITAMINE
|W
MA
A
VITAMINA A
Uf /dìe per 14 giorni, poi 10000-20 D00 Ul/ die per 2 mesi; ( IM)
50000-100000 Ul/die per 3 giorni, poi 50000 Ul /dìe per 14 giorni
IMI
: |I
* Deficit senza lesioni corneali:
f - neonati e bambini < 8 anni: inizialmente dose unica IM di 100000
*.
JN - Ili, seguita da terapia intermittente per OS: neonato: 50000 Ut x.
MJl
E— - - - T somministrazione unica: bambino 6-12 mesi: 100000 Ut ogni 4:6
mesi: bambino 1-8 anni: 200000 Ul ogni 4- 6 mesi
-O ' - bambino > 8 anni : (OS) 100000 Ul/die per 3 giorni, poi 5O Ó0Ò
Ui/ die per 14 giorni
.r*"
Arovlt
Gocce 7.5 ml (1gt ~ 5000 Ul)
Confetti 50000 Ul
naie 1mi 300000 Ul
'
L> ,' i - • ''
VITAMINA gl (TIAMINA)
- v;f^ -;
7 - j, . r 7 - Vitamina idrosolubile. Coenzima nella reazione di decarbossilazione ossldatl-
va . partecipa al metabolismo dei carboidrati . Sintomi carenzlall: beriberi ( ano-
ressia , vomito, diarrea , crisi di ipertono generalizzato , scompenso cardiocirco-
rr
i^ -. i -
latorio , afonia per interessamento del nervo laringeo ). Indicazioni; profilassi e
»1
i r
- J I
terapia del deficit di tiamina; errori congeniti del metabolismo tlamiro- sensibi-
- >_ '
, li. Manifestazioni di tossicità: eritema , sudorazione , dispnea , cianosi , irritabi-
,.
lit à , emorragie gastriche e intestinali.
.- J*
DOSE
V ;;
* Deficit di tiamina:
- profilassi:1- 5 mg/diè (OS)
-
terapia : 1025 mg/die ( IM) in condizioni critiche; oppure 10-50
mg/die (OS ) per 2 settimane, poi 5-10 mg/die ( OS) per 1 mese
* Errori congeniti dei metabolismo tìamino-sensibili:
- anemia megalotriastica tì amino-sensibile: 25-100 rng/dle (OS)
v -
~ malattia delle urine a sciroppo d’acero: 10-1000 mg/ die (OS) ( +
dieta povera di (cucina, val ìna, isoleucina )
"
'--- . Vr , ! ’
•
B enerva
' . —_ *4' rCompresse 300 mg
W „
-
i ' ziale per la sintesi del GASA (aumenta la soglia convulsiva ). Partecipa al meta-
bolismo di aminoacidi, carboidrati, lipidi e alla sintesi decerne . Sintomi caren-
ala!]: convulsioni pi ridossino- sensibili (transitorie) e piridossino dipendenti ( s ìn-
drome autosomica recessiva ) , anemia ipocromì ca resistente alla terapia mar -
ziale ( sideroblastica), dermatite. Indicazioni; carente apporto alimentare , convul-
sioni piridossinosensibiJi e piri do ss ìnp-dipendenti , anemia sideroblastica ptr ì-
? - ..
,- - ^ dossino- sensìbi!er terap ìe con isomazide , errori congeniti de ! metabolismo piri-
do asino- sensibill. Effetti indesiderali: sonnolenza , ipotonia , riduzione dei livel-
li sierici di acido folico. Tossicità: neuropatia sensoriale , per somministrazione
io>
- 648- ,r
^
-
- -V
P
-V5 -
VITAMINE v
!
i *
DOSE T
• Carenteapporto alimentare: 5-25 mg/die (OS ) x 3 settimane
A
BF
- .
. .
mNI
- dose test: 50 100 mg (EV), somministrazione unica
-
1-2 mesi
• Assunzione di isoniazide:
%
Benadon »
! ' 1 .
Compresse 300 mg
Fiato im, ev 2 mi 300 mg
VITAMINA B12 -. _
i
r '
5 _'
wT ' m
Vedi : Antianetnicì
mozione dell ’acido fofico. Sintomi carenzfall: scorbuto ( fragilità strutture colla-
gene, emorragie capillari diffuse ). Indicazioni: profilassi e terapia del deficit di L1
acido ascorbico; metaemoglobìnemia ( per deficit enzimatico del sistema di ri-
duzione, autoss ìdazione di emoglobine anomale o per ingestione di sostanze
ossidanti o riducenti). Effetti Indesiderati; disturbi gastrointestinali, ossaluria .
Elevate quantità possono provocare nefrolitiasi.
DOSE
• Deficit di addo ascorbico:
- profilassi: v. fabbisogni ( tabella 165 t pag, 645 )
- terapia : 100-300 mg/die , in 3- 4 somministrazioni (OS , IM , EV in
10 min) per almeno 2 settimane
• Metaemoglobìnemia: 300-400 mg/die (OS )
r -Z - : -
Agruvlt
Bustine 1 g
- - r
Ccblon r
f", J “
Gocce (1 gt = 5 mg) *
r
Compresse effervescenti 1 g
Bus /ne 1g
*
Redoxon
Compresse effervescenti 1 g
segue ->
?; 649
»-
r
_ -V
;
V VITAMINE
I -,
H
T '
r*' -> VITAMINA C
A
4
N— r"
r
E
^
- profilassi: 2000-4000 Ul d ì e
- V -iv - terapia *
/
: 4000- 20000 Ul / die
- . •
* I
Il contenuto in vitamina D di alcune preparazioni commerciali utilizzabili in pe-
diatria è riportato nella tabella 166.
. -f —
- -
it
- _ “
SU
»
Katablos
Prolovft
gocce
gocce
lgj = 4lUt
"
5 1gt = 41 Ul
.+
- età successive: 150400 Ul / d ì e i
.y .
EphTnal — . ii'
Capsu/ e 300 mg ^
r
Evlon
Confetta 100 mg
Fiale 2 mi 300 mg
( 8100NA ) VITAMINA H
- — “
DOSE g ;:
* Eritrodermia desquamativa; dermatite seborroica: 5
mg/die (OS ) )
• Errori congeniti del metabolismo biotina-scnsibili (deficit) multiplo
d ì carbossitasi ): 10- 20 mg/ die ( OS) oppure 5-10 mg/die (IM
Blodermatln ì;7 / -
:
Compresse 5 mg / .
•
Bastine granulato 5 e 20 mg
Fiale 1 mi 5 mg * r.
( FTTOMENADIONEjVnAMINAKi /
Vedi: Emostatici specific /
( NIACINA) VITAMINA PP
Vitamina idrosolubile. Il termine generico di nìacina comprende sia l’acido ni
cotinico, sia la sua amide ( nicotinamide ). Componente essenziale di coenzimi
necessari por la respirazione cellulare, il metabolismo lipidico e la glicogenoli-
si; inibisce inoltre la sintesi delle tipoproteine a bassissima densit à. Sintomi
. r.
carenila!!: pellagra (malattia delle 30; dermatite, diarrea, demenza ): altri sin -
tomi sono: glossite , achilia gastrica, deficit esocrino det pancreas, turbe neu-
ropsichiche (apatia, ansia, vertigini). Indicazioni: profilassi e terapia del deficit
di n ì acina. Effetti Indesiderati: vomito, diarrea, ipotensione, alterazioni della .iH
funzionalit à epatica, ittero; iperuricemia, iperglicemia. Manifestazioni di tossi-
651 . -
» 4
V VITAMINE
[ l 1
T cità: dosi elevate di addo nicotinico ( e eon di n[cotirami de] determinano vaso-
dilatazione, arrossamento del volto, cefalea (l'effetto compare dopo 7-10 mi-
A nuti dada somministrazione e dura circa 30 minuti) .
IVI DOSE
I * Deficit dì niacina :
1 f
E Nicotinamide IcfE
Compresse 250 mg '
.* >T V
* I
1
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ili 1
..II,
Questo cap ì tolo è stato redatto con la coll atro razione della
.
dott.ssa Micaela Ricci, farmacologa Università di Bologna.
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-
1
in.
PRODOTTI DIETETICI
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LATTI PER L' INFANZIA
VENWI
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l
U
3
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656
IU
.
• Lotti per neonati pretermine e /o di basso peso V
1
* tatti per neonati pretermine e/o dj tasso peso. Mel range dei prodotti
per ì nati pretermine e / o di basso peso sona compresi sia gli integratori por
IN adatterò il latte materno alle esigenze di questa particolare categoria di
’
L
. -
neonati, quando allattati al seno Sia ! latti specifici per prematuri. Lo princi
LAT I
torco più elevato ( densit à calorica 6585 kcal /100 mi: contenuto proteico
non inferiore a 2.4 g/ 100 kcai, con predominsnza di sieroproteine); quantità
totale dei lipidi non superiore al 55% dell ' apporto calorico, con auspicabile
integrazione di acidi grassi poiinsaturi a lunga catena ( LC-PUFA ): carboidrati I
rappresentati prevalentemente da lattosio, con piccole aggiunte di maltode- I
II
.*
1
-i
Ditta Prodotti Formulazioni
Dicofarm Formulato Liquido
*
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Dioofarm Formulat Prt 1 Liquido
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— " Humana Humana OS Liquido N
Meliin Mollln 0 Liquido
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Meliin
Milte
Mllupa
Melili! 0 post
Mlltlna 0
Aptamll PDF
Polvere
Liquido
Polvere
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Jlj Milupa Pro Aptamll Liquido
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Nestlé FMB 5 Polvere .
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Nestlé
Ptasmon
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656
MB Latti di partenza
/
lì
I.g*
RI
N
* Latti di partenza * Sorto formule adatte a soddisfare i fabbisogni dei lattan-
tinei primi 5-6 mesi di vita * Le modifiche apportate al latte vaccino, usato
come fonte, riguardano soprattutto fa qualit à e la quantrl di proteine e Bali
^
minerà//, che vanno opportunamente ridotti, e fa qualit à dei lipidi e dei car-
boidrati Nell' ambito lipidico le principali variazioni sono l'integrazione con
acidi grassi polinsaturì a lunga catena ( LCP, LC -PUFA ), fattori importami per
S
£3L
lo sviluppo psicomotorio e ie performance visive e T ìntroduziono di quote
elevate di lipidi strutturati con acido patmitico in posizione fi (che favorisco
no l' assorbimento dei grassi, prevenendone la precipitazione sotto forma di
saponi calcio); nella frazione gfucidica innovazione interessante è l'integra’
- i
.
zi one con probiot ìci e/ o prebiotici (galaltoligosacearidi GOS, fruttol ìgo sac-
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caridi, FOS), finalizzata a influenzare, migliorandola, la f ora batterica intesti
-
nale ( effetto bifìdogeno) e a modulare fa risposta immunitaria.
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Latti di proseguimento
IPERNFAZI
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* Latti di proseguimento. Sono formule destinato ai iettanti da! 54-6* mese
di vita fino alla fine del primo anno. Hanno come fonte principale di nutrienti
ii latte vaccino, da cui differiscono principalmente per il contenuto proteico,
per la composizione di carboidrati e grassi, per la presenza di vitamine e il
contenuto di minerali. In anni recenti particolare attenzione è stata data alla
.
quantità proteica di questi latti ( di cui è stata consigliata una riduzione In
LAT I quanto è risultato che nei paesi industrializzati j bambini del 2 S semestre
tendono a introdurre un eccesso di proteine, con possibili danni metabolici)
e alla fortificazione con ferro, per ottimizzare il bilancio marziale e prevenire
la sideropenia frequente in questa età , Come per quelle di partenza, alcune
formulo di proseguimento sono integrale con nudeotidi e con prebiotici e/ o
probiotic!.
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Humana Humana 3 Polvere / liquido
Mead Johnson Enfamtl Premium 2 Polvere
Meliin Mellln 2 Polvere/liquido !
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Latti di crescita
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* *neLatti di crescita. Sono latti formulati liquidi, sterilitati* per l'alimentazio-
lattea del bambini da 1 a 3 anni di vita, integrati con ferro, calcio, acidi
grassi essenziali e vitamine e con tenore proteico adeguato agli effettivi
*
" bisogni nutrizionali di questa et à.
IPERNFAZI
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LAT I
Ditta Predetti Formulazioni
Dieterba Vhrena 3 Polvere /liquido
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* Latti a ntldf speptici e/ o per II “ comfort" del lattante. Sono formule lattee
di varia composizione , immesse recentemente su3 mercato, proposte per
risolvere piccali disturbi digestivi del lattante sano ( piccoli rigurgiti , coliche .
fermentative, stipsi, episodi di pianto alla fine del pasto o negli intervalli tra
E pasti, risvegli fn tarda serata o notturni, eco. ) .
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Humana Humana cffsanal Polvere
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Mead Johnson PFDl Polvere
Mead Johnson PFD 2 Polvere
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M ìlupa Aptimil Coabnnil 1 Polvere
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Latti antirigurgito ( AR )
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tà rispetto ai latti di partenza e di proseguimento. Sono disponibili in com-
mercio due gruppi di AR:1 formule Ispessite con farina di semi di carrube;
2. formule ispessite con amidi di riso pregelatinlz2ato ( waxy rice) o di mais.
La farina di semi di carrube è ricca di gal attorn annani, fibre solubili idrofili,
capaci dì formare nello stomaco un gel che limita la risalita del bolo nel trat
to esofageo. Poiché i galattomannani possono interferire negativamente sul-
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1 •
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_ > '* l'assorbimento di oligoelementi e mi ero nutrienti, il loro uso andrebbe limita-
to a brevi periodi. Gli amfdl di riso pregeiatIniziato e di mais conferiscono
viscosità solo a livello gastrico, impedendo in tal modo il rigurgito senza
interferire sull' assorbimento dei nutrienti. Dei latti attualmente disponibili in
J
commercio quelli che garantiscono una maggiore viscosità sono le formule
ispessite con amido di riso pregelatinizzato; l 'amido di mais raggiunge una
viscosità più bassa rispetto alla farina di semi d ì carruba e airamldo di riso
pregelatinizzato.
SPECIAL Ditta
Chiesi
Chiesi
Prodotti
Notai ac AR 1
NovalacAR 2
Formulazioni
Polvere
LAT I
Polvere
Dicofarm Fcrmulat Pregel i Polvere
Dicofarm Formulat Pregel 2 Polvere
Humana Humana AR 1 Poivero
Humana Humana AR 2 Polvere
Mead Johnson Enfamll Prego 1 1 Polvere
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Milupa Aptamff AR 1 Polvere
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Mllupa Apt a mil AR 2 Polvere
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Nestlé Mirtina Ariti rigurgito 1 Polvere
Nestlé Mirtina Antlrigurglto 2 Polvere
Nutriben Nutriben AR 1 Polvere
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Nutrìben Nutriben AR 2 Polvere
Plasmon Plasmon AR 1 Polvere
Plasmon Plasmon AR 2 Polvere
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Latti delattosati
* Latti delattosati. Sono latti con basso c nullo contenuto di lattosio, sosti-
tuito da nnaltod e strine, annido di riso o ofigosaccaridi. Proposti per la terapia
dietetica durante e dopo diarrea acuta, sono da usarsi solo por brevi perio-
.
di In quanto la maggior parte ha una composizione diversa da quetia racco
mandata per le formule adattate .
-
SLPAECTIALI
Nestlé AL 110 Polvere
Nutr ìben Notriben senza lattosio Polvere
Plasmon Plasmon AD Polvere
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663
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Latti idrolisati spinti e a base di aminoacidi !
•Latti Idrolisati spinti e a base di aminoacidi. Sona formule in cui le protei-
ne hanno subito un’idrolisi enzimatica spinta o sono rappresentate da
miscele di aminoacidi. In base alla derivazione proteica, gli Idrolisati spinti
si distinguono in; idrolisati di caseina (latte vaccino}, idrolisati di sieroprotei-
H
ne (latte vaccino), idrolisati dì soia e proteine animati , idrolisati di rì so. La
maggior parte di queste formule è caratterizzata da una manipolazione non
solo della componente proteica, ma anche dì quella giuridica ( assenza o
ridotto tenore di lattosio) e di quella lipidica ( presenza di MCI}. Le formule a
base amlnoaddEca. essendo costituite da miscele di aminoacidi liberi, sono i .!
pi ù indicate nelle gravi allergie al latte vaccino e nelle Intolleranze alimentari
multiple. Tutti questi latti presentano svantaggi, rappresentati da scarsa i
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Ditta Prodotti Formulazioni
Mead Johnson Nutramfgen Polvere
SPECIAL
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Mellin
Palliai 1
Palliai 2
Polvere
Polvere
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Polvere
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Plasmon Rlsolac 2 Polvere
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V. Latti ipoallergenici (HA)
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SLPAECTIALI
Mead Johnson Enfamll HA digest Polvere
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Latti di soia
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SLPAECTIALI
Humana Humana Siitela ? 1 Polvere
Humana Humana Slnelae 2 Liquido
Mcllln Melilo Sola 1 Polvere
Mellin Mollili Sola 2 Polvere
Milte Soya mil Unico Polvere/liquido
Miiupa Apia mil SonI Polvere
MiSupa Aplamll Soya 2 Poivere
Miìupa AplamlJ Sort Crescita Liquido
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PRODOTTI PER ]L DIVEZZAMELO
ì/scufb , costituiti (fa farine destrinizzate per effetto della coltura , in forma
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solubile o granulare possono essere disciolti nel latte ; sono variamente inte- ; :
grati con proteine, lipidi, minerali , vitamine ( è pertanto opportuno conoscer-
ne if valore calorico e ( apporto nutritivo). Le pastine differiscono dai corri-
spondenti prodotti di uso comune per la più facile digeribilità e perché addi-
zionate con proteine, minerafi , vitamine: i formati più piccoli sono adatti per
-
la preparazione di minestrine » in brodo di verdura o di carne, dal G °-7“ mese.
Verdure e legumi. Vengono utilizzati nel periodo del divezzamento per la pre-
parazione del brodo vegetale. L' industrio mette a disposizione prodotti costi-
tuiti da omogeneizzati o da verdure precotte e disidratate, con aggiunta di 1
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DIVEZAMLO
posti a processi df omogeneizzazione tali da essere frantumati in fibre di 80-
200 micron. 11 notevole aumento deila superficie aggreditale da parte degli
enzimi intestinali Ti rende facilmente digeribili . Vantaggi dell'cmogeneIzzazio-
ne industriate rispetto a quella domestica sono ! a maggiore frammentazio-
ne , fi confezionamento in forma sterile , la cottura con vapore e i controlli
sulfa qualit à degli ingredienti. La composizione e II valore calorico variano
sensìbilmente anche nell 'ambito di preparati di una stessa ditta.
Formaggini* Sono ottenuti mediante coagulazione presa rotea del latte , con .
IL aggiunta di vitamine. Essendo cremosi e spappolagli , veggono in genere
PRODTIJ
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{> 60 mg/100 mg). Si distinguono in succhi, costituiti da solo succo di frutf "
ta, e nettate a base di polpa di frutta (non < 40% della polpa del frutto
dichiarato) filtrata e centrifugata , diluita cori acqua é addizionata di zuccheri ,- .0 ‘T
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Biscotti
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Ditta Prodotti Confezioni
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Prosciutto pastina
PLASMON Vitello farina riso verdure vasetti 250 g
Prosciutto pastina verdure
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Creme di cereali !
DIVEZAMNTO
PLASMON ìso
Semolino 200 g
Mais e tapioca 200 g
Grano saraceno 200 g
4 Cereali 200 g
Mala tapioca con fibre 200 g
Crema di riso carote zucchine 200 g
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Farine e pappe lattee r
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FORMÀGGI
Ditto Prodotti Conielioni
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DIETERBA " Formaggino vasetti 80 g
H1PP Formaggino vasetti 80 g
MELLIN vasetti
Formaggino 80 g
Omogeneizzato ricotta e verdura 80 g
NESTLÉ pacchetti
Formaggino Mio 20 g/80 g
Formaggino Mio cort yogurt 20 g/80 g
NIPiQL Formaggino fuso vasetti 80 g
PLASMON vasetti
Formaggio fuso 80 g
Formaggio parmigiano 80 g
Formaggio mozzarella 80 g
Formaggio fontina 80 g
Formaggio Emmenthal sog
Formaggio patate carote 80 g
Formaggio prosciutto 80 g
MERENDE YOGURT-LATTE
Ditta Prodotti Cordelioni
vasetti
DIETERBA Merenda pera yogurt 120 g
Merenda banana yogurt 120 g
vasetti
HIPP Merenda mela yogurt 120 g
Merenda pera yogurt 120 g
Albicocca banana mela yogurt 160 g
Mela banana pesca yogurt 160 g
vasetti
MELLIN Merenda mela yogurt 120 g
Merenda pera yogurt 120 g
Merenda banana yogurt 120 g
Merenda albicocca yogurt 120 g
Merenda biscotto yogurt
Merenda pesca yogurt
120 g
120 g
vaschette
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Merenda latte e biscotto
Merenda latte e vaniglia
Merenda latte e riso
130 g
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Merenda pera e ricotta 130 g £
Merenda frutta e formaggino 130 g
Merenda latte cacao 130 g
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Merenda latte pera 100 g
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Merenda mora yogurt
Merenda pera yogurt
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Merenda albicocca yogurt 120 g
Merenda biscotto yogurt 120 g
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Dessert latte e vaniglia 120 g M
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Prodotti Confezioni
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Agnello log
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Agnello 80 g / 120 g
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Strozzo 80 g
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Prosciutto 80 g / 120 fi
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Manzo prosciutto 80 g / 120 g
Prosciutto patate carote 80 g
NESTLÉ vasetti
Coniglio 80 fi
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Agnello 80 g / 120 g
Coniglio 80 g / 120 g
Pollo 80 g / 120 g
Tacchino 80 g / 120 g I. I
Vitello 80 g / 120 g
Manzo 80 g f 120 g
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Vitello pollo 80 g
/ Manzo prosciutto 80 g
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OMOGENEIZZATI PESCE
Ditta Prodotti Confezioni
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DIETERDA vasetti
Nasello 80 g
Trota 80 g
HIPP vasetti
Merluzzo 80 g
Nasello SOg *
MELLIN vasetti
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Platessa SOg
Orata
Spigola
Nasello
Trota
Salmone
NIPIOL vasetti
Nasello 80 g
Trota 80 g
Salmone-nasello 80 g D
PLASMON vasetti IL
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Orata
Spigola
Nasello
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Salmone
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Omogeneizzati di frutta
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Bitta Prodotti Confezioni i
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Mela banana
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Merende vasetti 125 g
Frutta mista cereali
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Mela banana
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Banana mela biscotto miele
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OMOGENEIZZATI DI FRUTTA
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Mela banana
Albicocca banana
Merende vasetti 120 g
Banana mela biscotto miele
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Frutta mista cereali
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Sugo verdure
Ragù di vitello
Sughetto verdure
Ragù di manzo
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Confezioni
vasetti 80 g
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Ditta Prodotti Confezioni
DIETERBA Camomilla 200 g
Finocchio
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DIVEZAMNTO
Multlerbe 200 g
Naturfen 350 g / 200 g
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IV.
APPENDICI
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I dati riportati sono ricavati principatmente da: V. MAGLIETTA Valori normali, ri-
chiami diagnostici e dati clinici titif
Milano, 33 edi?ione, 1995
.
ì in pediatria Casa Editrice Ambrosiana,
XK53
ì Appendici
Valori antropometrici 1
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Of ALTEZZA FEMMINE
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Nascita 49.2 50,4 51,6 53,0 54,5 55,6 56,8
3 mesi 54,9 56,2 57,5 59,0 60,5 * 61,8 63,1
6 mesi 61,1 62,5 63,9 65,5 67,1 68.5 69,9
9 mesi 65,5 67 ,0 68,6 70,2 72,0 73,5 74 ,9
12 mesi 69,1 70,8 72,4 74,2 76,0 77,7 79,3
15 mesi 72,2 73.9 75.7 77,6 79.5 81,2 82,9
18 mesi 74,9
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76,7 78,5 80,5 82.6 84.4 86,2
21 mesi 77,2 79,1 81,1 83,2 85,3 87.2 89,1
2 anni 79,4 81,3 83,4 85.6 87,8 89.8 91,8
2,5 anni 82,2 84,3 86,5 88,9 91,3 93,5 95.6
3 anni 85,7 88,1 90,4 93,0 95,6 97,9 100.2
3 5 orini
, 89,2 91,6 94,1 96,8 99,6 102,0 104,5
4 anni 92,3 94 ,9 97,5 100,4 103,3 105,9 108,5
4,5 anni 95,4 98.1 100,8 103,8 106,9 109.7 112,4
5 anni 98,2 101,1 104,0 107,2 110,3 113,2 116,1
5,5 anni 101,0 104,0 107 ,0 110,3 113,7 116,7 119,6
6 anni 103,8 106,8 110.0 113.4 116,9 120,0 123.1
65, anni 106,4 109,6 112.8 116,4 120,0 123,2 126.4
7 anni 109,1 112,4 115,7 119,3 123,0 126,3 129,6
7,5 anni 111,7 115,0 118,4 122,2 126,0 129,4 132.8
8 anni 114,2 117,6 121,1 125,0 128,9 132,4 135.8
8,5 anni 116.7 120,3 123,8 127,8 131.8 135,3 138,8
9 anni 119,3 122,9 126,6 130,6 134,6 133,3 141,9
9,5 anni 121,2 125,6 129,3 133,5 137,6 141,3 145,0
10 anni 124,5 128.3 132,1 136,4 140.6 144.5 148,3
10,5 anni 127,1 131,1 135,0 139,5 143,9 147,9 151,8
11 anni 129,5 133,7 138,0 142,7 147,4 151.6 155,8
11,5 anni 132,0 136,5 141,0 146,1 151,1 155.6 160,1
12 anni 135,0 139,6 144.2 149,3 154,4 159,1 163.6
12,5 anni 139,0 143,3 147,7 152,5 157,4 161.8 166,1
13 anni 142.6 146,7 150,9 155.5 160,2 164.4 168,5
13,5 anni 145,4 149,4 153,4 157,9 162,3 166,3 170.3
14 anni 147,6 151,4 155.3 159,6 163,9 167.8 171,6
14,5 anni 149,4 153,1 156,9 161.1 165,3 169,0 172,7
15 anni 150,3 153,9 157,6 161.7 165,8 169,5 173,2
15,5 anni 150,6 154,2 157,9 162,0 166,1 169,7 173,4
16 anni 150,9 154,5 158,2 162,2 166,2 169,9 173.5
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VALORI AMIRO PQM ETRI Cl
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Età Cantiti ( cm )
3* 10* 25* 50* 75' 90" 97*
1 mese 33.6 34.6 35.6 36.5 37.5 38.4 39.4
3 mesi 37 ,0 37 , 9 38.8 39.8 40.8 41.7 42.6
6 mesi 39.7 40.6 41.5 42.5 43.5 44.4 45.2
9 mesi 41,9 42.8 43.6 44.6 45.6 46.4 47.3
12 mesi 43,0 43.8 44.7 45.6 46.5 47.4 48.2
18 mesi 44.4 45.2 45.1 47,0 47.9 48.8 49.6
2 anni 45.5 46.3 47.1 48,0 48.9 49.7 50.5
2.5 anni 46.3 47.1 47.9 48.8 49.7 50.5 51.3
3 anni 47,0 47.7 48.5 49.4 50.3 51.1 51.8
3.5 anni 47.4 48.1 48.9 49.8 50.7 51.5 52.2
4 anni 47.8 48.6 49.3 50,2 51.1 51.8 52.6
4.5 anni 48.1 48.9 49.6 50.5 51.4 52.1 52.9
5 anni 48.4 49.2 49.9 50.8 51.7 52.4 53.2
6 anni 48.8 49.6 50.4 51.2 52,0 52.8 53.6
7 anni 49.1 49.9 50.7 51.5 52.3 53.1 53.9
8 anni 49.3 50,1 50.8 51.7 52.6 53.3 54.1
9 anni 49.5 50.3 51.0 51,9 52.8 53.5 54.3
10 anni 49.7 50.5 51.3 52.2 53.1 53.9 54.7
11 anni 50.2 51,0 51.8 52.7 53.6 54.4 55.2
12 anni 50.8 51.5 52.3 53.2 54.1 54.9 55.6
13 anni 21.2 52,0 52.8 53.6 54.4 55.2 56.0
14 anni 51,8 52.5 53.2 54 ,0 54.8 55.5 56.2
15 anni 52.1 52.8 53.5 54.2 54.9 55.6 56.3
16 anni 52.2 52.9 53.6 54.3 55,0 55.7 56.4
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PESO FEMMINE
CenOII (Kg) •
Età
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3* 10* 25* 50* 75 * 90* 97 *
2,85 3 ,15 3,40 3,65 3.95 4,35
Nascita 2,55
mesi 4,36 4 ,81 5 ,18 5,56 6 ,02 6.41 6,90
3
mesi 5 ,89 6 44 6,90 7,39 7 ,99 8,49 9,08
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Afipe-ndice
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Valori cardiorespiratori fell!
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Vi
10 anni 70 90 110
12 anni F 65 85 105
M 70 90 110
14 anni F 80 80 100
M 65 85 105
16 anni F 55 75 95
M 60 . 80 100
18 anni F , 50 70 90
M 55 75 95
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VALORI CAR DIORESPIRATORI i
I-PRESSIONE
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ARTERIOSA FEMMINE
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Vaioli del 90* e 95* percentile corretti per II percentile dell 'altezra I ,
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1 90* 94 95 97 93 102 50 51 52 53 54 54 55
95° 90 99 101 102 104 106 106 55 55 56 57 53 59 59
2 90« 98 99 100 102 104 105 106 55 55 56 57 58 59 59
90* 101 102 104 106 108 109 110 59 59 CO 61 62 63 63
3 90* 100 101 103 105 107 108 109 59 59 60 61 62 63 63
95« 104 105 107 109 111 112 113 63 63 64 65 66 67 67
4 90* 102 103 105 107 109 110 111 62 62 63 64 65 66 66
95* 106 107 109 111 113 114 115 66 67 67 68 69 70 71
5 90" 104 105 106 108 110 112 112 65 65 66 67 68 69 69
95" 103 109 110 112 114 115 116 69 70 70 71 72 73 74
& 90" 105 106 108 110 111 113 114 67 68 69 70 70 71 72
95“ 109 UO 112 U 4 115 117 117 72 72 73 74 75 76 76
7 90° 106 107 109 111 113 114 115 69 70 71 72 72 73 74
95* 110 111 113 115 116 118 119 74 74 75 76 77 78 78
8 90° 107 108 110 112 114 115 116 71 71 72 73 74 75 75
05* 111 112 114 116 118 119 120 75 75 76 77 78 79 80
0 90* 109 HO 112 113 115 117 117 72 73 73 74 75 76 77
95" 113 114 116 117 119 121 121 76 77 78 79 SO 80 81
10 90* 110 112 113 115 117 118 * 119 73 74 74 75 75 77 78
95* 114 115 117 119 121 122 123 77 78 79 80 SO 81 82
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Wì Valori ematici
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»• TEST DI COAGULAZIONE
Test Neonato 1-5 anni 6-10 anni 11-18 anni
Tot di screening
PT < s) 13.0 11 114 11, 2
{ 10 ,1-15 ,9} (10,611,4 ) (104-12,0) (10,212.0 )
APTT (3) 42 , 9 30 31 32
( 31,3 54 ,3) ( 26- 36) (26- 36) (26-37 )
Tempo di sangui-
momento [min}
- 6
( 2,5-10)
7
( 2 , 5- 13 )
5
( 3-8 )
Procaagulantl
Fibrinogeno 283 276 279 300
( 167-399) ( 170405 ) (157-40) (154448 )
11 48 94 m 93
( 26-70) ( 71- 116) (67-107 ) (61-104 )
V 72 103 90 77
( 34- 108) (79- 127} (63-116) ( 5599 )
VII 66 82 86 83
( 28-104 ) ( 55-116) ( 52-120) ( 58115)
VII coagulativo 100 90 95 92
(50- 178) ( 50142) (58- 132) ( 53131)
VWf 163 82 95 300
(60- 287) (60120 ) ( 44-144 ) (46- 153)
IX 53 73 75 82
(1591) ( 47 104 ) ( 63-89) (59-122)
X 40 88 75 79
(12 -08) (58116 ) (55-101) (50-117 )
XI 38 30 38 74
( 4086 ) (08- 52 ) (1066) ( 5097 )
XII 53 93 92 81
(13 93) (64-129) (60140) ( 34-137)
PK 37 95 99 99
r (1869) (65-130} ( 66431) (53-14 5 )
HMWK 54 8 93 91
(06-102) (64-132 ) (60130) [63119 )
XII Ut 79 108 109 99
. ( 27-131) (72 143)
- (65451) ( 57140)
'
Xlllb 76 113 116 102
(30122) (60156) ( 77154 ) (60143)
*
Anticoagulanti
ATI! 63 110 111 106
( 39-87} ( 82- 139) (90-131) (77-132)
Proteina C 35 66 69 83
(17 53) (4092) (45-93) ( 55-111)
1
Proteina $
totale ( U /ml ) 36 86 78 72
(12-60 ) (54 118} ( 41-114 ) ( 52- 92 )
libera ( U/ml ) — 45
(21-69)
42
[ 22-62)
38
( 20-55)
Plasminosene 195 98 92 86
<U/mi) ( 125- 265} -
( 78 118) ( 75- 108) (68- 103)
Tutti I fattori tranne il fibrinogeno sono espressi in unità /ml (il fibrinogeno in mg/mf )
PT = tempo Of protroTTibina; APTT = tempo d| trqmòoplastlna parziale attivato; VII = fattore Vili
coagufativo; vWf = fattore von Wtttebrand: PK = precaliicrelna; HMVYTC cfuntaogeno ad alto pe- / . ""
so molecolare | 695
to
V AAA' AM »
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Valori ematochimici
S;Bi5> j
Acido urico mg/dl 1-5 anni 1, 7-5,8
età successive 2 , 2-6 , 6
Aliaciantltrlpslna mg/dl neonato i
140-270
I
bambino 105 200 -
ALT (alanina - Ul /dl neonato, lattante 5-25
amlnotransferasi ) (SGPT) bambino 8-20
AST ( appartato- Ul /dt neonato, lattante 15-60
aminotransferasl ) ( SGOT) bambino -
8 20
Amllasl u/ t neonato 0-60
-
119 anni 30-100
Azotemia mg/dl neonato 25-65
bambino 25 40- • . 1 p
Bilirubina totale mg/ dl pretermine 0-1g <8 '' A fi 1
'à
0-2 g < 12 •*
»
2-5 g < 16 1
>5g < 20 Vi
a termine
t
0-1 g
0-2 g
2-5 g
<6
<8
< 12
J
1
AM
> 5g < 10 . ri
Bilirubina coniugata mg/dl 0, 02 1
'
Calcio totale mg / dl sangue ombelicale -
9 11,5
neonato 3 24 h --
24 48 h
4-7 g
9-10, 6
7-12
9-10 , 9
1J
bambino 8,8-10 ,8 III ,
il *
Ceruloplasmlna mg/dl neonato 5-26
¥
-
119 anni 20-16
Cloro mEq /1 neonato 97 110- i
r
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i
M 130-204
m*
L 1
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VALORI EMAT0CH!M!CI ! 4
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-> Complemento .
I
48200
4 11,8- 16,2 anni 102- 385
5 12,8-17,3 anni 120370
Dildrotestosterone ng/dl Tanner fF)
tDHTJ 1
'
< 9.2 anni < 3,2
* 2 9,243.7 anni 5-12
3 1014 ,4 anni 719
4 10,7-15.6 anni 4-13
p
6 11.8-18,6 anni 318
Tanner (M)
1 < 9.8 anni < 3, 2
2 9 ,8-14 ,5 anni 3-17
segue -> !K -
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V - - V •
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XppeniJicQ
•
4
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iJk.liZji '
,
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VALORf EMA70CHIMICI
4
I
*
-> Ditdroteslosterone ng/dl -> Tanner (M)
( OUT) 3 10,7-15.4 anni 833
4 -
11,8 16,2 anni 22 52 «
5 12,8-17,3 anni 2465 i
i
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Emoga sa natisi art.
—
i
PaCO
et à successive 23 28 - 1
'M
"
* mmHg neonato 27-40
PàOj
età successive 36 46 - ,
mmHg neonato 30-75
1
COj mmol/l
età successive 83 108 - 1
neonato 14- 27
et à successive 23-30
Saturazione 03 % neonato 85-90
età successive 95-99 , t
et à successive 2,83,2
Emoglobina F % Hb totale neonato 50-85
.
(met Singer ) 1anno < 15
,
n .
1
2 anni <2 -. 1
et à successive <2
Eritropoletlna
RfA •I
Emoagglutinazkwie
mU/ml < 5 20 -
Bioassay
-
25 125 • .11
I
5-18 l I
V .
km e
ii
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Apptndlt
rf 4
1
VALORI EMATOCHIMICI
*
«
met à ciclo
* luteinico 1,8-11, 2
*
Tanner { M }
1 < 9,8 anni 0.26-3
2 9.8-14 ,5 anni 1,8-3,2
3 10,7-15 , 4 anni 1,2-5 , 8
4 11,8-16,2 anni 29,2
5 12,8-17,3 anni 2,011
1
adulto 2-9,2
4 - 6 mesi 4.4-84
7-12 mesi 11-106
2-5 anni 14-159
6-1Ù anni 33 236
età successive 70-312
è -v
segue i 699
mim
Appendice ;
VALORI EMATOCHIMICI
.:. v. ,L; 1
li7001
Appendi»
i
VALORI EMAT0CHIMIC1 ;
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4
LA
1
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segue
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VAUORI EMATOCHiMlCI
:IS: ;ìL : V
use*5 .
-> Proteine
“> a-2globu]ine
, g/dt lattante 0,50,8
età successive -
0,4 10
{Tgjobuline g/ dt pretermEne 0,3-1.2
neonato 0,2-0,6
lattante 0,5D,8
età successive 0,54,1
j
.
1 < 9,8 anni -
< 3 10
2 -
9,8 14,5 anni 18-150 I
M 40163
. ^.
V E (Velocità mm/1h neonato 02
erttrosedimentazEon e ) età successive < 15
; 702,:
PP» !
ì Appendo
/
Conta cellula/ o Globuli bianefti / mm1 PMN
Neonato pretermine 0-25 57%
*
Neonato a termino -
0 22 61%
Bambino 07 5%
Glucosio
Neonato pretermine 24-63 . mg/dl
Neonato a termine 34-119 mg/dl
Bambino 40-80 mg/ df
Proteine é
Valori urinari
v j
Calcio 1
mg/ kg/ 24 h -
45
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INDICE ANALITICO
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INDICE ANALITICO i i
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In caratteri ^normali sono riportate le condizioni cliniche e le patologie, fn
1
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corsivb le categorie , dei farmaci e dei prodotti dietetici, in MAiuscoLtxro I i. . !
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principi attivi In ner étto i nomi commerciali. I numeri delle pagine seguiti i i',‘
t| , I
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da
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una lettera t rimandano alle tabelle.
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S
A - volgare , 4 : . >T -
Acondroplasla, 74 t
Addi biliari , resine sequestranti
gii , 603
Acque oligominerali , 80
Acrodcrmatlte enteropatica 132 . tA
m
ABACAVIR , 7t Aetemra , 53t
ActHIB, 634
K ,:
Ite
ABATACEPT , 641
ABCIXIMAO , 420 Actlfed , 626
Abelcet, 490 ActiJyse, 583 . :
Abldec , 650 Actlribex tesse, 526 1 -
-
p
V
Accolelt 431
'
- Novelet , 473 1t fp
ACEFILUNATO DI AMBROXOLO, 611 — Penf ìlI , 473
ACE-inibitorit 212t , 414
Acepress, 414 , 504
Acutil fosforo , 614
Acyvlr oftalmico , 615
SS L
-
ACETAMINOFENE, 411, 510 Adafat , 508 , 545 1
- FTACRINICO , 564
- FOUCO , 422 , 645
Adisterolo, 650
AD - Pabyrn, 650
Iil
t
V
- :
- giovanile , 4
- neonatale , 5 con , 330 t : rjatf
| 705
V•i- VH,
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INDICE ANALmCO
I
'
, 1
,1
Agon isti : - alimentari, 17
- adrcnvrgici , 598 - alle proteine del latte vaccino,
,r
I
I
- dei recettori a^adrenergic/ , 19
^
'
-I 41G Allcrgodll , 615, 625
- -. 1
I
'
- delia tiopamina , 569 AHI, 502
t '
Agrlppal SI , 635 AUOPURINOLO , 80
. ! ; • • :• . it
I
1
: , if Almaflx , 487 Afmarytm, 41t , 429
Alrcort , 625 Alopecie , 21
Alrol , 4, 5 , 554 , 558 ALOPERIDOLO, 621
Alsoskln , 553 Alphanate, 486
Akudol , 500 AlphanEnc, 487
AL 110 t G 63 Alport , sindrome di, 145
Alaprll , 415 , 507 ALPRAZOLAM , 619
ALBENOAZOLO , 478 ALPROSTADIL , 83
*
\
Alcalosi: ALTEPLASI , 583
- metabolica , 8 Altlazem, 505
!
- - respiratoria, 8 ALTO TITOLO EgM, IMMUNOGLOGULINA
, 5:
. . T., | "
4 ', i
ALCINONIDE, 560 AD , 585
ALCLOMETASQNE DIPROPIONATO, 559 Altosone , 560
i:
5f : ' : * ;
lì - i - Aldaetazlde , 506 , 566 Alveoten , 613
' • I :) : .
AEdactone , 8 , 509, 5G 6 AMANTADINA , 534
MM
Ì '»? ili? ; Aldara , 556 Ambisome , 490
Aldomct , 416, 507 Ambliopia , 374
*
a: AmbramEcina , 463
L >; $
- -agonisti centrali , 212t , 416 AmbromuclE, 611
: fj -
/Pbloccanti , 212 t AMBROXOLO , Gli
il - -bloccanti , 212t , 417 - ACEFTLLINATG 01, 611
Ii !
iiH £ i
- -MERCAPTOPROPIONtLGLIClNA , 80
I Amebiasi , 22
— PENIClLLAMIMA , 80 Amcbicidi , 22
,v l
ALFACALCIDIOLO , 645 Amenorrea , 22
;
Alfaferone , 600 AMFOrtRiciNA B , 276 , 490
Alfar è . 664 -COMPLESSO LIPIDICO, 276 , 490
: v‘
ALGINATO + ANTIACIDI, 419
Afglnor. 518
.
AMIKACINA , 437 4651
AMtNQFlLLfNA , 434
.
Kl
ill
i
Alhydrate , 624 Aminoglicosidi, 436
i" - • 1 . Afimenti , allergia ad , 20 Amrnomal , 434
:: : Adattamento :
.
Vi
‘ I
* Aminosaliciiati , 265t , 493
- al seno, 9 .
AMINOSIPINA , 458 516
: oj
- controindicazioni air , 9 AmEodar, 426 *
yi -
farmaci, 10
. - V. / ; AMIODARONE, 41t , 426
- - problemi e difficolt à , 13 AMITRIPTILINA , 620
"
• i
; !3 i - artificiale , 14 AMLOOIPINA. 2l2 t , 503 , 544
: ;
- misto , 15 AMOROLFINA . 556
. ; ;•: ;
Allergia/ e :
=
"
AMOXICILUNA, 437
- ad alimenti , 20 - + ACIDO CLAVULANICO , 438
- a! veleno degli imenotteri, 16, AMPICILLINA /E , 438 , 465 t
281 - + SULBACTAM, 439
706 i
mm
f. ..
INDICE AfOALmCO A
-
4
!-
Il
Ampliti , 615 Annegamento, 37
*
Amputai, 439- Anomalie vascolari cutanee, 38 f
AMPREMIMIFt, 7 t Anoressia, 39 L - - V:
- oppiodi , All -
-
, 530
Hi
ali delifnngiotensina
” 1 .
:
—
-
- dì acido folico, 35
— di ferro, 27, 423
di vitamina 012, 35
Anttbioptal, 615
Antibiotici :
- antibatterici , 436
kk
i
- di Panconi, 29 .
- oftalmici 615 ir£ ;$
y . ::
— autoirnmunl, 30
da deficit enzimatici eritroci-
i
— ta ri, 30
- sistemici, 436
- topici :
{
r ?. £
-
.
-
-
.
.
- megaloblastiche , 35 585
- microcitiche, 27 t Anticoagulanti, 394t, 466
V iv
- post-emorragiche, 36 Anticolinergici, 431
.
- antì ìadina
gf , 97
- ereditario, 36 - antierdo misio , 97
h
Angiomi, 38 m?m
Angiotensina ti , antagonisti re-
vettoriali dell \ 212t , 418
- antitrans
97
glutam ìnasi tissutale,
^
Angfzem, 505 Ant éD, Rho, 586
Animali , morsi di, 280 Antidepressivi, 620
ì 707
1 :
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INDICE ANALITICO I
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r AfttietfaAeffcr, 126, 473 Antistaminici, 520
; ; ;v
ci
. Antidiarroici , 476 - oftalmici , 615
i "! 5> _ ! _ Antidoti , 69 t - rinoiogici, 625
!f Antioimintici , 478 Antlstln Prlvina , 615
fefj
Antiemetici, 480 Anti- tetano (TiG ), ìmmunogiobuli-
Antiemìcrzinici , 482
l'. -
ne specifiche, 587
'
1
' ' i. " ;
- Immuoo , 594
-
I
. ! .
394 ii > • ! ' !
Anthvaricella/ zoster (VZIG ), im-
Antigastrite, 262 , 530 munogtob utine specifiche, 587
'
: ;
Antimeteorici, 489 - topici dermatome;, 556
Antimicoticl : Antra , 531
. --
. .'
i
S» I
sistemici , 490
i l . i t S .H
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- topich
-
Api , 281
ApEdra , 473 i
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- 2 , 658
•
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. - 1, 662 i
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I|
- |: f : ;; Antipapillomavirus topici derma*
.
— 2 , 660
M M tofogici , 556 - HA: i
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Antiparassitari topici, 556 i
— 1, 665
Ì ?:
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* Ant ì pertensivi, 212t , 503
Ty
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!
— 2 , 665
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Antipiretici, 510 - HN25 , 663
i
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Antiprotozoari, 514
'
- PDF, 656
a I j i l
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: ir
Antireflusso, 335 , 419 — 1, 664
Antfscabbia CM , 557 “ “ 2 , 664
"
— Junior , 664 .f
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I
hiizV
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Antisettici , 558
Antispastici:
|
- Pregomin , 664 , |
r
r
— 1, 666 ATORVASTATJNA, 603
— 2, 666 ATOVAQUONE/PROGUANIL, 248T, 514
— Crescita , 666 Atresia: I xx '
- ipercinetiche , 42
- ipocinetiche , 47
Arovlt , 648
Augmentin , 438
Auiln , 501
Aurantin, 41t , 428, 470
f
m. . -
il :
AureomTcina , 555, 615
| .«
Arresto: !
li . . • ii
- cardiaco, 598
- cardiorespiratorio, 48
Auto , maie d ì , 268
Avaneort , 560 lh p. l. : - r
Erai .
.
- associata a enteslte 52t
- Idiopatica giovanile, 51 .
Aveena, 561 I _
;:
- psorlasica , 52t
Aveenocream, 562
Avonex , 601
k ;
»
.
Asacol 265t , 493 - da ingestione , 66
Asalex , 265 t , 494 Azactam, 440 ,
I - J
- terapì a: B :
v
- - dell ' asma acuto, 56
-- di fondo , 58 Babigei, 561
. Aspergillosi, 276 Baby rlnolo , 626 ,
+
<
B INDI CE ANALITICO
::J
. \ r~ i Balanopostile, 72 - a lunga durata d 'azione , 60,
Balbuzie , 73 433
-bloccanti , 212t, 538
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. . .i
.
.
j i
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s
1
Balneum Her mal, 561
BALSAZIDE * 265 t , 493 ^
Betadlne, 553
Betaferon, 601
Balta , 561 ...
;Il i rn
: *
; Ìfc £
Balzlde * 2G 5t , 493
{
Betafiorata, 617
,
l
Bartow, manovra di , 246 Betatattamasi, inibitori delia,
VÌ BASILiXIMAQ , 541, 588 436
'.l " I V Bassa statura , 73
, .1
Betalattamici , 436
:- > 1 .!
.“ i i
Bassado , 248t , 452 "1/ 11
BETAMETASONE , 546
BASSO PESO MOLECOLARE, EPARINE I - BENZOATO , 559
A , 466 — DlPIÌOPlONATO , 559
U
.' «
;
V Batrafen , 556
' r m' - VALERATO, 559
£ ì- x
'
.
1
«rt
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- unghie , 556 Sethaeil , 439
! . . k: ; '
i
il
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L
- Bebla , 563 aipclfn light 561
*
I BECLOMETASONE, 265 t * 495 BlodermatJn, 651
4
- DIPROPINATO, 549, 559 Biofarmaci , 541
. Becotlde , 549 I Bloflorln, 618
- nasale, 625 Bfomunlf , 592
j
. .. Begrlvac , 635 Bloperazone , 444
. !..
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^
*
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BENZILPCNICILLINA , 458 - senoatriale , 47
fe
*:
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fr . S BenzIpeniclNIna benrat falca Boostrlx , 641
L:
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Blophaima , 459 Borreliosi , 251
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-ì A * H
JI '
, I
BENZOATG D! SENZILE + PERMETRINA Botulismo , 74
&
:; >. '. . .. .....
y il Y
+ BENZOCAINA , 557 Bradicardia sinusafo , 47
Benzodiazepine ipnogene, 627 Breva, 432
BENZOILPEROSSIDO, 4 , 554, 558 Breve durata d' azione, Vagoni-
Bepanten, 645 sti a, 432
. t Bepanthenù t , 563 Brevfbloc , 41t , 428, 505, 539
Berger, mafatt ìa di * 285 Bdcanyl , 433
li . .- .
Beria te PT 486 Brocadren * 509
fi vagonisti* Brodi, 670
VA 'ir vv ri .. . ^
- a breve durata d ’azione, 57, BROMEXINA, 612
432 8ROMOCRIPT1NA , 569
710
L •.
i r. -
INDICE ANALÌTICO l C
ì
Bronch ì olite, 75
Bronchite:
- orale, 284
Canesten , 555
t E -
-acuto, 76 CANRENOATO, 565 t r
• . i
IK * ,V ì -
'
'
Broncho: Capezzolo/i: il \
.
- munsi , 592 .
.- ragadi del 14 i
592
- vaiom, - rientranti , 13
Broncodilatatari , 431 - troppo: ri «r /
Brtmeomnes, 611 — grandi, 13
'
• "
Brucellosi , 77
Brufen, 498
Capoten , 414, 504
CARTOPRiL , 2121, 2l4t , 414 , 504
ir "
Bruton, malattia di , 189t , 190 Caravel , 538 '
! '
.
BUFEXAMÀC , 556
Buscopan , 518
Carbollthltim, 623
Carbomlx , 489 WM
ìATO , 525
BUTAMff CARBONE:
- ATTIVATO , 68
te
c - ATTIVO, 489
Ì >
'
- Belloc , 489 :
f :
Ifi
V
:
'
—
’
far
Calcolosi delle vie urinarie, 79 Carta geografica , lingua a , 242
CARVEOILOLO , 212 t , 504, 538
h • -
Calendario vaccinale , 630 .
i- •
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INDICE ANALITICO
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1 antiveleni, 67 t
Jff
Cistite, 192
;,; .V . -ustioni, 401t Citochine proinf ì ammatorie, ini-
Ceplmex , 442 bitori delie, 53t
Ccporex , 441 Cltofolfn, 422
:: :
Ceprotin , 594 Citomegalovirus, malattia da, 101
Cereali, cremo dì, 671 CitovErax, 536
: -
Cerulfslna , 617 Claforan , 444
!
.•..: ! .I -
Cerume, litici dei 617 CLARITROMICINA, 449
Cerumenex , 617 Clarltyn, 523
•
' . RT ^ -, Cervark , 637 Claversal , 494
Él3tl2:.y i
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INDICE ANAUT1C0 c
A.
•‘V
' .
Clavulln, 438 - Urea, 497 ;
«
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ClEBOPf ìlDE , 480 COLECALCIFEROLO , 650 -A:
CLENnUTEROLO , 432
Clenll 549
^
Clever, 522
Colestasi , 234
COLESTIRAMINA , 476, 603
Cotica/ he:
i
H
,V
V :‘
w;
CJomid , 571 stimolanti le, 582
CLOMIFENE , 571 Cotopten, 618
CLOMIPHAMINA * 620 ' Colpo:
CLONAZEPAMr 163t , 468 - di calore , 107
* . *
i?
’
CLORAMINA , 558
- ATTIVATO , 485 1 '
CLORDIAZEPOSSIDO , 619 II
I - I
Coagulazione: Convulsioni: Vi
- Intravascolare disseminala, Vi -
‘
E*
103 S . .
- di Hutington, 112
E
-- .. fi ..
'
bra, 104 . . r
:
L " CORTISONE ACETATO, 546 - rinologid , 625
As! ' .e
!
Cortisonici'. Cronocef, 445
:
:1 ] Y& rX ;
&
- i :#
lit
. | - ad azione focate intestinale, Croup , 237 , 598
: ; •
: •
495 Core Ex , 538
: - dermatologici, 549 C erosim , 447
Sii
v - inalatori , 58 "
'
t - ’vena :
llf j
-- bronchiali , 549
-^ nasali, 550
—
—
1, 447
2, 447
- intrar ticoiari / in tralesionai §£ Cushing, sindrome d ì, 361
:Uf
5*r;
-\ À
^
S
'
!*> - topici , 549 Da crio sol , 616
! '. . - - -
* •
i
-
- dermatologici , 559
'
1 A Dacriostenosl congenita * 116
I:;- : : ' ii :- ,;; Corintie acetato , 547 .
Daktarln:
: - -:
i iì;
COTRIMÙSSAZOLO, 451
i
— cutaneo , 555
Coumadin , 467 - gel orale , 629
Crema / e; Dalacln;
^
; !« f =
x;!. : eN £ Ì
^ ,: ^ j!
:
•
.
- barriera, paste e, 563 - C , 248t , 450
- base Essex , 562 - T, 4 , 555
- dì cereali, 671 Dalmadorm, 627
Croon: Danatrol, 577
f
- . v .- 3.\ % %v
•;
-
: J yv =
ì
v. .
— sJstornici, 626 Dermatologici , 553 l ::-
i.
— tòpici , 626
— oftalmici , 616
Dermatomio sì te giovanile, 123
Dermatop , 560 rvt;
Decontaminazione gastroenteri- Dermìrlt, 559
- 5
r
V .. - .
. *
ca , 66 Dermobase, 562
Oedlol, 646 Dermocortal , 559
t#
'
i'
t ,-7\ ,
'
- d ì piruvato-chinasi (PK), 31 Diabete: . k‘ .
1
'l 1
- di proteina:
— C, 392t
- insipido , 124
- mellito , 126
t
1
I Km
-
— S, 392t — tipo 1, 126
f
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'
f :Ì l it .
- enzimatici eritrocitari, anemie — tipo 2 , 128 :
emol ìtiche da , 30 Dlacolon, 604 ; .
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INDICE ANALITICO
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60, 618 ;c .
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“ Dismenorrea , 138
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Dleovlt D , 65 Q
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‘ DISOPJRAMIPE, 41t , 427
15
S?j DrOANOSirM, 7 t Displasia evolutiva dell'anca ,
i
Mì A - 5:
*
D ì eta /e : 246
- di eliminazione terapeutica, Dlssentenj 476
i 1
119
j
,
Distrofie muscolari, 138
-
- di RezzaCard ì, 19 .;
i 1 " §
= 7, |i;j
•
— o! igùàntìgenichet 19 Ditropan , 519
.! - priva :
Jl
Diuretici, 212t, 564
.' Uì - - di glutine, 97 Divezzamento , 139
. r
— d ì proteine der latte vaccino, - prodotti per il , 667
K- v 20t - ricette del , 141t
: , :
<
" il -.
r -n - . V
.
Dlezlitic , 443
'
Dobetln, 425
il
ì DrFENrLlDAUTOiNA, 4 G9
;
;
; i
DOBUTAMINA , 347t , 598
. D ìfetto/i: I Dolori addominali ricorrenti, 142
s; < s- ! - del setto -
r
DOMPERIDONE, 480
; . l • 1
L - - 1 -- ( canale) atrio-ventricolare ,
• !
DOPAMINA , 347t , 593
85 - agonisti delia, 569
.- _-
i
i
- - interatriale , 84 Doricum. 625
— IntervcntrJcolare. 84
x
- arterioso pervio , 86
;r ‘
.!.sn
•
•'
'
S ì DJfix, 647 — peritoneo vaginale, persisten-
l :d ì Diflucan , 491, 555 '
za del , 311
X Vj - DlFLUC ORTOLONE VALEIWO, 560
j
VM
'
DOXAZOSINA , 212t , 417 , 505
4 Dittava adititi, 641 DOXICICLINA , 452
i
v
r ..
*
Difterite , 135 * D' PHENOTRIN, 557
i
-
,vii
: • ì Dif - tet- all adulti, 641
4
Dravyr , 615
: ? Dlgibind , 597 Drepanocitosr , 32
: :
1Ì >\ U DIGOSSINA , 41t , 346t, 427, 596 DROPROPJZINA, 526
: '
» -q.
D ì IDROTACHISTEROLO , 647
t. Duptiatac , 604
- Dlladel , 505
' 1
i
,- -
-VV - -» v ! B > . .« ì
DTiatrend, 504 , 538 I E
.
- i-. i '
' - 4
•?
DlLTIAZEM , 505 544
'
.
Vi
DIHMEMORFANO , 526 EDASTINA, 522
i: :
.
• -*
DfMENIDniNÀTO , 522
v
Echinococcosi , 143
Ectlra , 502
^ , 7r -
DIPIRIDAMOLO , 421
i ”
Eczema , 143
' '
Dlprosone , 559 - erpetico, 259t
Dlsanal CP, 663 Edema di Qurncke , 36
‘. 4 .'
EFAVIRENZ , 7l
•
DHeon , 64 G
Disidratazione, 136, 137t Efferalgan , 511
:-
^ . *-..
r T
-
dihj 119 Enterocolite necrotizzante neo~
Elocon, 560 natale, 153 IL -i v . .
- :: ,
'
\ :
Entoclr, 265 t, 495
V ‘
V V .. -.
Enzimi pancreatici, 580
" "- -
Emesi, 66
A
Emofilia: EPARINA/ E: :
i
- .
— fj , :
- A,, 146
( •
A BASSO PESO MOLECOLARE, 466
-B 147 - NON FRAZIONATA , 466
L - • i
EmollientiT 562 - Vister, 466 j. .
I* •, . -
f •
*- i
r
. .
?
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‘
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T “ "
+
>
Emulavo, 5 G1
ENALAPRIL, 2l2t, 414, 505
- da virus D, 159
- da virus E, 159
I
Enantone 3,75 mg, 569 - virali: .:s
I >
I
U
£
-
ca, 110 ;
? .. :
Endoxan Baiter, 589 Eplvlr, 536 • •
EPOETINA: »
Enf amili '
'
- HA digest, 665 - ALFA , 581 f
- Prego!: - SETA, 581 ...
- Premium:
fe - -
—— 1, 657
2, 658
Epsodllave, 466
EPTACOG <X , 486
. Vv
v^ 4« :Sl ii
_ 4
J
mm ,
F Y-\
* INDICE ANALITICO
;5 ;1
:
ù F;
-
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:ì ‘ Erltroclna , 4 , 453 Fanconi , anemia di, 29
. .I Eritromlclna: Pandi, 486
J !
- Idi, 4 , 5 , 452, 465 t , 555 FANS, 496
m - lattablonato , 453 Faracef, 444
ì" - Ì- : . - '
I
ERITROROIETINA , 581 Farganesse, 524
Ernia: Farine lattee , 672
9.’ ' I . B - inguinale, 166, 311 Faringo ton si11 ite, 383
.v
- ombelicale, 166, 293
: i"
' ‘
-r
: ». Farlotat , 578
JJ
11 « \
i
Erpalfa , 615 Farmaci, allattamento al seno, 10
Eryase , 563 Fascite necroteante , 167
Eryplast , 563 Faslgtn , 517
\ Esantema critico o subttum, Fastjekt , 598
i. 352
! ' . '
' - V-. -, p FATTORE/J:
' . i Esldrex, 506, 565 - delia coagulazione , 485, 568
v Y y
:
\k I
ESMOLOLO, 41t, 428, 505 , 538 - di crescita emopoietici , 581
;
- i
Estraderai US, 24t , 573 - stimolanti le colonie granufoci- -
ESTRADALO , 578 tane , 582
Estratti batterici , 592 - , 485
VII
/
..
,
Estrogeni , 578 — ATTIVATO, 486
4
ETAMQUTOLO , 395t, 528 — Vili, 486
;
ETANERCEPT, 53 tp 542 RI COMBINANTE, 486
‘
V- ' !
Etaplam , 395t, 528 - IX , 487
ÉTIMLESTRADIOLO , 578 — XI RiCOMBINANTE, 487
:
V I
i. w
: - Amsa , 24 t, 578 Febbre/i:
* j
ETOSUCCIMIDE , 163t, 469 - bottonosa mediterranea , 167
I
Elicerli; pH 5 , 561 - di origine sconosciuta , 169
Euclorlna , 553 - maltese, 77
Eumovate , 559 - mediterranea familiare , 171t
EuphylHna RHcon , 434 - ondulante , 77
P
Eurax , 557 - periodiche, 170 i
F
1
.
-
' ! .« ' ' '
/
FLAVO ssATO, 519 - Peptldf, 665 !f r
-—
Flectadol, 496
Flixoderm , 560 2, 662 !: ì L - l j
-
L.
' Funìcolo:
!
1
— 2, 446
- cisti def , 187 , 311 GUBENCLAMIDE , 475t
- spermatico , torsione del, 349 GLICAZIDE. 475t
Furadantln , 457 GUCERQLO , 604
FURÀLCLUCITOLO, 556 Glicerovalerovlt , 628
: FUROSEMIDE, 212 t, 506, 565 Gticocorticoidi , 572
V '1 ' •
:I
•
-"
i
•
Gabellile, I63 t , 470 Glucagen , 488
Gabitrll , 163t, 472 - Hypoklt , 488
S
Gammagard, 585 GLUCACONE , 488
srs ;
1 IN
Gamma-Tet P , 587 Glucoferro , 424
mm GANCICLOVIR , 536 Glucophage » 475
Vji : : H .
. '
.v . .
| Br (
Gardena ì e , 163t, 470 Glucosì o-6-fosfato deidrogenasi,
-
i ::v
Gastrldln , 530
Gastrite, 262
deficit di, 30
Glutamin fosforo , 614
Stei Castro ? renai , 552 Glutaven , 614
. .. 4 1 i . : Gavlston , 419 Glutine , dieta priva d ì , 97
- advance, 419 GnRH , analoghi dei , 569
Gengive stomat Ite erpetico , Golamlxln , 629
259t, 533 Gomito , pronazione dolorosa
' >. . .. . u
Genetropin , 574 del , 324
' .
' • j .N c ' - i i.* y: f
- M ìniqulck , 574 GONADDREUNA , 576
V.|' LI -
Gentafyn, 454, 555 Gonadotropina / e , 573
| Lf
INDICE ANALTT1C0
i Ij
Gonna! HP , 573 - basai , 474 ilp
Gozzo , 183 - Mix , 474 M
[:; P "
ì
J> , . ‘- V
Granocyte, 582 - 1, 657 .ì . v, : -
!
Gravcs-Basedow, malatt ìa di ,
183t , 215
GRiSEOFULVINA , 491
~ 0B, 656
- AR:
— 1, 662
iS I J
; V:l
l>S
r , fi«i
.
- dlsanal, 660
H - HA:
— 1, 665 -
/ .
HAt Latti ipoallcrgenci , 665 — 2, 665
|I
Haemate Pr 486 - plus, 657 |l| " '
:
ir
HAEMOPHILUS INFLUENZAE: - Slnelac: ì- . .
- b , VACCINO, 634 — 1, 666 ì :
- meningite da , 270 — 2, 666 i : m
Halclderm , 560 Humatln, 516 rf.
HalcEon, 627 1
Humatrope , 574 . . .:
i
.
j
1
Hashimoto , tiroidite :
- di, 183t , 382
Huniira , 53 t , 541
Humultn:
m
V
. . .
?
- linfocitaria di , 382 - 30/ 70 , 474
ì c
Havrlx: - I , 474
I -; .
- adulti , 633 - R , 473 /-
‘
,
r
1
t I r •
I
. 2
:
T
Hellxate Nexgen , 486 I
Herpangina, 186
r
'
1
Herpes simplex , 257 IBUPROFENE, 497 :
- cutaneo , 259t Idatidosi cistica, 143 sa
- eczema erpetico, 259 t Idi base , 562 r :: .
- encefalite da , 259 t, 533 IDOXURIDINA , 259 t , 556 1i *
'
J
£.Ctj
- geng ìvostomatite da , 259 t , Idracemf , 616
te fjj. - '
i
373 , 533 t
- genitale , 259 t , 533
fdravlta , 624
Idrocefalo, 187
r ;i
i
--
:;
*
V -tJ ir
-
>
'
- oculare, 259 t
Herpes zoster, 186, 533t
- + SPIRONOLATTONE, 506
lOROCORTISONE, 495, 547 i.
M 'jg
il INDICE ANALÌTICO
r. AÙ iy.
17-ldrossilasi, deficit della , 210 Immunoterapia specifica , 64
< 21-ldrossifasi, deficit della, 207 Immunrho , 586
? ;;
3
»
<..* - . : ;
5- IDROSSJTRIPTOFANO , 95, 483 Imodium, 476
£ .* ! !:
' IDROSSIZINA, 523 fmovax:
, ‘i .- " IDROSSQCOBALAMINA, 425 - BCG , 640
M ìNS ÌNì! ! , Iduchor , 615 - polio , 633
in Idustatlfi , 556 - tetano , 639
:
Igvena , 585 Impetigine, 191
.
IgA, nefropatia da, 285 rirmkfn , 602
, -; c" :
i
:
Igamad , 586 inalazione bronchiale , cromoni
1 -V- Ì :i '
: Igantet , 587 per , 552
b i( '
c vi -1 Igrofori , 565 Inalazione:
ì
2
. - I! 1-
"> ..“i!ijj -
^ '
Imenolepiast, 188 - avvelenamenti da , 65
i’» * iI Jj 1
k , '
: i -. Imenotteri, 281 - da fumo , 65
'
. !I : -ir
;
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I ,
V !
s :
i
; jHi "«
i
ì: ‘ • « Viii '
| Iv i
|HIPE EM + ClLASTATINA, 454 - DTPa , 641
IMIPRAMINA , 620 - He a , 642
Ì VM
•t
! IMIQUIMOD, 556
*
Infanzia, fatti por l \ 655
Immubron , 592 Infezioni:
i
i Immijcytal , 592 - a trasmissione ematica, profi-
' i" . Immunlne Stlm Plus, 437 lassi delle , 330
Immurodefìcienze primitive , - delle vie urinarie, 192, 336t
: v; a 187 - respiratorie ricottcnti, 194
'
:
,
'
*
! V
* ì
Immunoglobulina/ e , 584 Infiammazione sistemica, sin-
; :
.• * :rr .i
— AD ALTO TITOLO IgM, 585 drome di , 349
:
..
i . y.
l !
— ANTUfMOCITARIA , 589 Inficiai V , 635
'
I ;.
..
>
'
1
I
:•
Immunostimoianti , 592 594
gip
aia®
1
!
INDICE ANALITICO , j.
I -
*
inotropi, 596 IPECACUANA , SCIROPPO DI, 68t : V - :
U&
- cardiaca, 196, 344
“ Corticosurrenalica , 197
Iperlipidemie , 203
Iperplasia surrenale congenita, n: .
“ renate: 206
— - acuta, 198 Ipertensione: &: - v
il . l
'
i -. !
— cronica , 201 - arteriosa, 210 :
- r*
’
*
. >
Ì-i ;
carbonio , 66 Isocolan, 605 : P.
-
i. '
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, I
Ii
: :L Isotrex, 554 Lactacyd , 561
ITRACONAZOLO , 276, 491 Lacteol forte , 618
m
5 M: . I iri
Itfln , 417 LACTDQAC ILLUSI
f ,
Ittero/i: - ACIDOPHILUS , 618
- da latte materno, 230 - CASEI:
- neonatali, 229 - GG , 618
èC
::
v
'
:
v.
•
.
^ »4
;
:
ìj - patologici, 230
:
iS
i
J
+ LACTOBACILLUS BULGARICUS,
618
- + BIFIDO BATTERi , 618
- PARACASEI, 618
IIÉlifi Jones, criteri di, 2601 laevolac , 604
sl - i: ir JOSAMICLNA, 454
'
‘ £??; U::l
* >>: :
LAMIVUDINA , 7t, 536
.
-
: ;
K IJWlOIRiGlNA . 163t , 470
|j I
"
Landau-Kieffner, sindrome d ì,
::
KANAMICINA , 465t 161t
.
;; : .
• 'r J: > Kanrenol, 565 Lanoxfn , 41t, 346, 427, 597
I
KasabacIvMerrit, sindrome dì, 38 LANSOPRAZOLO , 531
:ii 1 i !' Katablos , 650 Lantlgen B, 592
" : >
:; Katoxyn , 558
Kawasaki , malattia di , 250
Untus, 474
- Optlset , 474
i
! . '
1
!
KcLretard, 608 - Solostar, 474
Keforal , 441
' A !-:
1
larfam, 248t , 515
Kelual, 558 Laringiti, 236
KELUAMIDE, 558 Laringospasmo , 238
- '
Kenacort, 551 Laroxll , 620
Kessar, 571 Larva migrans:
KETOCONAZOLO , 555 - oculare , 386
4 : >
. B (
Klacid , 449, 450 Laslx , 506, 565
?: v c'? "»
ii
À: . KLEEJSOPROTINA + RIBOSOMIAL, 592 Lassativi, 372, 604
t . Kogenate , 486 Lattante , coliche dei , 105
gggg Konaklon , 256 , 568
. - - prima infamia, 256, 568 .1
,J
latte/ L
- aniidispepttci, 660
pt
| il Kostmann , sindrome di, 189L - antirigurgito ( AR), 662
K- ' !
190 , 288t - crescita , 659
1
. ì
* Krenosln , 41t , 426 I - David , 659
-il Kryptoeur, 576
P S.W \ : ì k 'À ì
-- biscotto, 659
Kybernln R , 594 - deiattosai ì, 663
- detergenti , 561
- . - ; !;/ il;..:.HJJ.
I
ir
•
i
L - di crescita, 659
- di partenza , 14, 657
LABETALOLO, 212t, 213t, 506, 539 - di proseguimento , 15 , 658
INDICE ANALITICO
fel
- idrotisali spinti, 19 , 664 Lincosamidi, 436
- ipoaliergcnct ( HA), 665 Linea blu , 561 hv tfifd ’
- Mlo , 659. .
ì \
:> i - vri'.s -
yr j
UTTOBACIUJ + BIFIDOBATTERI , 618 Llsenteral, 618 * tm
Lattosio, intolleranza al, 202 LISINA, ACETILSAUCIIATO DI, 496
LATTULOSIO , 372, 604 LIS1N0PRIL, 2121, 415, 507
Lavanda gastrica, 66 Llsomm:]l, 612
LederfoIEn, 422 - tosse sedativo, 525 f : v
- i - r
- - r. -v
% •. ii t :
Ledertam, 571 Usteriosi, 243 :
>4
Legederm, 559
Legionellosì, 239 .
LITIO CARBONATO 623
Leishmantosi, 239 Llvocab , 625
Lenllac: Llvostln , 615 ' ,
!.
- 1, 660 Loco biotal , 629 -V .fVi -i
1
:
I
- 2 , 660 Localyn , 560
Lennox-Gastaut, sindrome d ì, - oto , 617 mm
E
160 - Enologico SV , 625 ..:
" .
- . L ti
LENOGRASTIM, 582 Locetar , 556 U. :
.1
LentO'kalIum, 608 Lo coldon, 559 f!5 -
ì
Leptospirosl, 240 Locorten:
LEUPROREUfiA, 569 - etologico, 617
:
* : .
Levemlr , 474 - stomatologico, 629
LEVOCETIRIZINA, 523 Lomexln dermatologico , 555 4; '
,< ? ?
*
LEVOCLOFERASTINA , 526 Lomudal , 552
::
LEVODRO^ROPIZINA, 527 - collirio , 616 t V
.f - -
!
Levo stab, 625 - nasale, 625 v/m
LEVOTIROXINA, 579 Lonarld , 412 £-.- \
Levotuss, 527 Longastatlna , 576
Lextrasa , 494 Lonlten , 503, 644 t fi - ìj
'
l L
feSHfl
É fì '
M INDICE ANALITICO
,' fr I
m* #
ì-
LOSARTAN , 212t, 418, 507 - diGraves-Basedow , 183t, 215
SÉ #
Losec, 531 - di .
Hirschsprung 372t
Louis Bar , sindrome di, 1891 - - diKawasaki , 250
éè
; > LOVASTATIMA , 603 " 1 - diLyme , 251
pr i Lovlncor , 603
I - dìPerthes- Legg'Calvè , 253
|é Vu: ;: v Lue ey-D ri scoli, sìndrome di, 230t - divon Willebrand, 254
vrs -.
frvSPsS Lugol , soluzione di , 215 , 216,
i
- diWeil , 240
UH: - 671 - diWilson, 255
Lutasti] , 431 - emorragica del neonato , 256 ,
Mf Luminalo , lG3 t , 470 568
h' i ! ;
Lunlbron, 550 - erpetica , 257
111 Lunls , 625
lupus eritematoso sistemico,
- infiammatorie croniche Intesti*
nal ì, 263
site 243 - mani-piedi-bocca , 260
Iti - ' ‘f
J: '
> Lussazione congenita defranca, - reumatica , 260
‘ i 246 - ulcerosa, 262
; '
Lyme, malatt ìa di , 251 Male :
ÌÌ!#:= - di aereo, 268 i.
!
fi
JÌ Mì
Macladln, 449, 450
Maalax , 263 , 419 , 530
Mabthera, 543
- epilettico , stato di, 370
Malformazioni vascolari , 39
Malocclusioni , 268
i
«
-* .. . *
*V
#
Mancef , 442
. ..
ted
s %‘ ‘
i
il - + SALI DI SODIO E POTASSIO , 605
1
,
MANNITOLO , 566
v
: :
Macrolidi , 436 :
Manovra: I
' !
B
1 MEBENDAZOLO , 478
i
>
MAGNESIO , 607 MECASERMINA, 574
FIDOLATO , 607 — MECLOCICLJNA, 555
! i
);:i ; :: :: ;
- SOLFATO , 608 Meeloderm , 555
— 10 % , 608 Meditar A.P., 557
!•
; '^
!: $
i -h;
iÈ MALATUION, 556 MEDROSSIPROGESTERONE ACETATO,
Malattia/e: 578
- celiaca , 96 Meduse, 282
Mm
I
iS
'
- di Cooley, 34 t - 0 , 656
- di Crohn, 264, 265 - 0 post , 656
mm
kiwm
. a
INDICE ANAim CO Mì 5
i- :
lo
- 1. 657
r
MCTFORMIKA , 475
I»
- 2 , 65S — Teva , 475
- AD , 663 Methotrexate , 590 tesi
- AR METLCIUINà, 465t
^
-il, 662 MEIILDOPA , 2121, 416, 507
p :
f m :: ;
: :
1 Ì•
. - si , . .* ..
' -
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.y’ v- :
:
— 1, 657
— 2 , 658
'
METOCLOPRAMIDE, 480
METOPROLOLO , 2121, 507, 539
^
SiT: 'K
mi *
MENACHINONE, 563
Mertaderm simplex , 559
274
.
MICOFOJQLATO MQFETILE 590
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MencevaxACWY , 636 MICONAZOLO , 555
. .ri
Micosi:
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Meningite / i : 11
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11
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- gel orale, 629
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Naftaiollna , 616
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• «; i ; -
' Modlvld , 443 •
'
Nalcrom , 552
’
• v Mogadon, 163t, 471, 627 Naprilene, 505
» " Mollusco contagioso, 278
'
OI
•
i
- Naprius , 500
' r
. ' .
Mom , 557 ; ; j p 1-
Naprosyn , 500
rj ,
i i
Moment , 498 NAPROXENE, 500
MOMETASONE FUROATO , 560 Narhincl , 626
" - S: V1
, i i >
Moncone ombelicale, 293 Narvasc , 503
: ;r -
i » l Monobattami , 436
.
i Nasacort , 625
, " . 'i Mononlne , 487 •
Naso , corpi estranei nel, 112
.
Mononucleosi infettiva , 278
M
i
’i
Nasomlxin , 625
Monopina , 503 Nasonet. 626
i
•
• 1 Monores, 432 Nasonex , 625
•ii
Monossido di carbonio, intossi’ Nebictna , 464
; r u
ii 1 • cazione da, 66 NEDOCROMILE SODICO, 552
;lJ H.t?i Monteger» , 431 Nefrolitiasi , 79
^ Hi i
'
tv
MQNTELUKAST , 60, 431 Nefropatia da IgA , 285
Momiril , 454 NELFINAVIR , 7t
Morbillo , 279 NELTENEXINA , 613
, ,
:: * . MORFINA , 412 Ncocate , 19
5 - cloridrati! Manico , 413
Mornlflu, 499
Ncocytamen , 425
Neoebllmol , 500
MORNIFLUMATO , 499 Neohepatect , 587
Morsi di animali , 280 Neolotan , 418, 507
* , 1 , MotHex , 480 NEOMICINA + BACITRACINA , 555
Motillum , 480 Neonato/ i :
MsContln , 413 - di madre:
- -- tossicodipendente , 286
Mucosa gastrica, protettivi - malattia emorragica
del, 256,
i . . • ! della , 532 568
MucosoWan, 611 - ombelico del , 293
fc
Mucoviscidos ì, 174 - pretermine e / o di basso peso
Mughetto, 284 latti per , 656
-
.
MUPIROCINA , 555
1
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- V, - 3 f x
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,
Nettacln , 457 , 615
-
NEIILMICINA, 157 , 465t Nizoral , 555
- scalp fluid, 555
: ;
!
I ’
:
pZ:&Ék
, ' Neuleptil, 621 Nodla , 476 !
,, J
.,
,
Neurotonici 614 Nootropil , 622 . ::
Nevi melanocilici, 289 Nopron , 196 , 628
NEVIRAPINA, 7 t Noradox » 417 I1
l - -e ’ ? •
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Novalac:
V
1, 662
— 2, 662 - 1, 657
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- Excel HA: - 2 , 658 f. A : -
— 1, 665 - AC: ì% -
— 2, 665 —
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1, 660 ì
— P.E.: — 2 , 660 1
— 1, 657 - AD , 663 !
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— 2 , 658 - AR: ;i :
r :x :
Nlfedlcor , 508, 545 -- 1, 662
NIFEDìPJNA , 508 , 544 — 2, 662 ‘ . :
- A LEMIO RILASCIO, 212t - AS:
E -/ m
- SUBLINGUALE, 214t — 1, 660 m cé
Niflam , 500 — 2 , 660
rp
1
NIMESUUOE , 501 - FS: :v
Nlpiol: — % 660
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- 1, 657 — 2, 660
- 2 , 658 Novalglna , 411 I o :;y.
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.
Nisolid, 550
'
NovomU, 474 t .
Nitori ), 525
NITRAZEFAM, 163t, 471, 627
Novo rapid:
- Flexpen , 473
im
Nitro furaci, 436 - Penflll , 473 r
NITRO FURAMO INA , 457 Novoseven , 486
NITROPRUSSIATO , 213t , 508 Nurofen , 498 h
- f SODIO, 644 - febbre e dolore, 498
4.
Nix , 557 Nutramlgen, 664
NIZATIDINA , 530 - 1, 664 f : --
-
mm i * i’ yfù INDICE ANALITICO
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1
- AS:
— 1, 660
— 2, 660
Orchiepididimite, 349
Orecchio , corpi estranei neir ,
113
I
- crescita , 659 Orelox , 445
ili - idrolizzato , 664 Orencia , 541
i & fS '...
- Natal, 657 ORLISTAT , 502
gfjk y; -
- .v 0 - ipofisi:
- - anteriore, 573
Obesità , 291 - posteriore, 575
:v '
Occhio, corpi estranei nell’, 112 - ìpotalamici, 576
• •'
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-i :v-. 15 '
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- tiroidei 579
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Oflocln, 457 Orofaringei, 629
v:r : D ;;i OaOXACiNA, 457
is:" - . -
y- ^
** >:: Oftalmici, 615 , ’
••
.
Ortboclone 0KT3, 591
Orticaria , 295
OH 012 , 425 Ortolani, manovra dì, 246
Oliatura , 561 OrzaioJo, 297
Ohi, 499, 629 OSELTAMIVIR , 195tf 534
i^ r '
,<
Ol ìgo artrite, 52t
,
Osmolac , 604
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Ouo/ t;
.
. .. . :
: ! : ::
,
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- detergenti, 561 Ossiuriasi, 297
illflil - DI FEGATO DI MERLUZZO,
- DI VASELINA, 605
558 Osteodistrofia renaie, 202
Oste omielite 298
T
>: -. .V
OMALIZUMAB, 60, 542 Otalgan Berna , 617
; . v; .
Ombelico del neonato, 293 Otite:
• i
I a
'
\ . ' * OMEPRAZGLO, 263, 531 - media, 300
Omeria , 504 , 538 - acuta ricorrente, 302
Ommunal , 592 *— con effusione, 303
Omogeneizzati: - suppurativa cronica, 304
K
p - di carne, 676 Otoiogici , 617
SV. .'. . .... -
aia
di frutta 678 s * r
. Otomldone , 617
f.i
W'
di pesce, 677 "
-
Otopax , 617
TTT - di verdure/ tegumi , 680
ipiip Onaka, 593
Otre On, 445
Otrkin afta, 616
ONDANSETRONE, 481 Ovaio policistico, sindrome
Ontalite, 294 dell ’, 23 , 24, 228
rfpiM QnfaloceFe, 294 OXACILLINA, 457, 465t
f 7301
psit?$
JNDICE ANALÌTICO
•
ìIR
OXATOMIDE, 523 - dei corpo , 308 =5^1V vii.tth?!
OXAZEPAM, 619 , 627
OXCARflAZEPlNA , 471
- dei pube , 309
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I
PEGINTER FERONE ALFA: i v: - L
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C
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p — 2a, 602 •
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,
— 2b, 602 s '
* * £?
PALIVIZUMAB , 543 - 1, 6 6 0
f.
-
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Paneitopenia, 29 Penateti , 561, 563 1
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- * *. JA
NiSjSp
PANCREIIPASI , 580 Penglobe , 440 : v
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Itili
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pili INDICE ANALITICO
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— VACCINO , 637
^ i ! :. - :” - piatto-valgo infantile , 314
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1
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Pneumocystis carir ii , polmonite
. . : *- - torto congenito , 314 da, 317
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*; PlMECROLlMtjS , 562 POLiniLENGLICOLE, 605
i PlMOZtDE , 622 PolIVat:
. ’ .
2!$j& ti!
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PlOGUTAZIONE 475t
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. - 1, 664
iI. IT, >! PlPAZETATO , 527
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I - 2, 6 6 4 I
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i .
531
: '" ' PfROXlCAM , 501
v : Vjl Porpora:
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PIRROINITRINA , 556 - anafilattoide, 321
:
•
PK , deficit di piruvatochinasi,
"
" !'
si
322
Portolac, 372, 604
POTASSIO , 608
31 - CLORURO , 8,
608
.. . . , Placente^, 558 IODURO DI, 571
Plaquenll , 515 POVIDONE- IODIO , 558
A* . ' 1
PlasEl, 481 Prader -Willi , sindrome d ì , 362
- i PLASMINOCENE , ATTIVATORE T ì SSUTA- Prasteiol , 603
LE DEL, 583 Pravaselect , 603
S «S? Plasman: PRAVASTATINA , 603
- 0, 656 Pie:
- ADt 663 557
- Affli,
- AR: - Aptamlt , 656
— 1, 662 - Melina ,
656
— 2, 662 Prence stazio ne ventricolare, sin-
wmm Plavix, 421 drome da, 43
IliÉ? i
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1 I -
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INDICE ANALITICO .
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PREDNICARBATO , 560 PROTEINA /E: '. v
PREDNISONE , 548 - C: v :; : v
'
;
Prefer ì, 560 — deficit di, 392 t * :
Pregestlm1 -664
PregnyE , 573^ —
PLASMO DERIVATA , 594
RIGO MBINANTE, 595 Mkm
Premarln , 24t - del latte vaccino:
Prevenar, 638 — allergia alle, 19
Proxan , 500 — dieta priva di, 2 Qt
im
Prima Crescita Parmalat , 659 - S deficit di, 392t
, ;
L
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I
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Procìndici, 480 Pseudoipoparatiroidistno, 224 t 'i:
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- ematica, 330
delle infezioni a trasmissione Pubarca prematuro isolato, 326
Pube, pediculosi del, 309
F
Pfogeèiinici , 578
Progllcem , 48 S
Pubertà:
-precoce , 326
mi. . V
m ::t .vi:
Prograf, 591 “ ritardata, 328
l
mpx ? ; a
PROGUANILE, 515 Pulmaxan , 550
Prolasso della valvola mitrale, ! : di
Pulmlst , 550 N
.
Protaphane, 474 Qufk, 525
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INDICE ANALITICO
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<, Rabbia , 280, 331 liari, 603
ii
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- VACCINO , 638 Resplcur , 435
Rabfpur , 638 Retlcus , 559
RACECADOTRIU 477 RetlnA , 554 , 558
. .
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à::r > ' Rachitismi: Retinoidi orafi, 5
•V
- care nziali* 331 RETINOLO , 647
. . . ..j. . i • .
- non carenzialì , 332 Retrovir , 7
mzx-
- 1>: :"
V : ,
'
Rafton, 265 t, 495
Ragadi:
Reumatismo articolare acuto,
260
. .
M *
- anali , 334
- del capezzolo, 14
REVIPARINà, 466
Revivan , 347 t, 599
: »
V.: : , ,. “
'
Ragni , 282 Rextat * 603
-
r*
V;
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Ranidil, 263, 531 Rezza-Cardi , dieta di, 19
-
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*.
.. RANLTIPINA, 263 , 531 Rhlnaaiia * 625
.
e '. . .
' "A !| f .
RAPAMICINA , 591 Rhinocort 100 , 625
«
&r] ] !$ :: $ .
Rapamune, 591 Rhophylac , 586
! -! '
Razione alimentare , 15 Rianimazione: i
V •
; 0* 1 * .. ;
- calcolo della 9 - artificiale , 49 f
*
Rebatol, 537 “ Cardiorespiratoria * 49, 66
v
Reblf , 601 RIBAVIRINA , 536
Recettori: Rlbomlcln , 615
jK = ;
; !:! si ;: k '
ri Rlnoflulmlcll, 626
- B12 , 614 RTnofrenal, 625
- ferro , 424 Rino logici , 625
ReTenza * I95 t, 535 Rtnotnclna , 625
Rem tea de , 53t, 542 '
Rlnowash , 626
sfera!
INDICE ANAliliDO S v
V
..
Risolaci Salvituss, 527 * Pm%Ì fe:!#
-Ir'
- 1, 66
^
“ 2 , 664
Sanaprav , 603
SandTinmun , 589 *
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/;•: f
:
'
. VA \' .
- Sandoz, 622 Sandastatlna, 576
Ritalin, 623 Sanguinamcnti: i&
Ritardo intrauterino di crescita, - gastrointestinali, 341 1
'
RITONAVIR , 7t Sartanici , 212t , 418
RITUXIMAB , 543 Saugella , 561 W r '
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A
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- . .f;::'
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Semiannegamento, 37
i : : ;;
$ Seno:
- allattamento al , 9 I» I pi ii
Sabrll , 163t, 472 — farmaci , 10
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„ ENDICE ANALITICO il
?. fa - .jsf'iy : , '
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|i(yfep; in
lOTrM Serofene, 571 - di Crigl e r- Najjar, 230
Seroxat , 621 - d ì Cushing, 361
SERTRALINA , 621 - di Di George , 189t
Sesta malattia , 352 - di Gilbert, 230t
. Setto: - di Guiilain- Barr é , 362
- (canale ) atrio-ventr ìcolare, di- - di infiammazione sistemica ,
.$. i F .
Y:
'
=-
,
J
fetto cfel , 85 349
- interatriale , difetto del, 84 - di Kasabach- Merrit , 38
mgm - inter ve n tri co la re , difetto del . - di Kostmann , 189t , 288t
84 — d ì Landau- Kleffner , 161t
Hii
v ) f .r - „;
: :
Sferocitosi ereditaria, 31
Shock , 352
:?
- anafilattico , 356 , 598
.
- di Lennox-Gastaut , 160
?
i - Slffcrom , 616 - emolitico- uremlca , 364
Sif ìlide, 35 G - falciformi, 31
U'Ì
;
"
!
ì
'
'
;
- acquisita , 356 - lupiche, 245
^
-
i'
J
. . l ]' SrittVASTATiNA, 603 - ort ìcaria-angioedema , 295
m : : : Sincope / i , 358 - ticcose , 380
'
- cardiache , 359 SEnecod tosse sedativo , 525
•
t : :v - neuro mediate, 359 Slngufalr , 60 , 431
- faii
fr
ft |V ili .
- ortostatiche ,
359t Sfnffev , 498
‘ ‘ .. .
*& > ;
;: : - Sindrome /i [ vedi anche secondo Sfntotrat , 559
*
"
•
eponimi ) .
’
Sìnusite , 367
- adreno- genitale , 206
Slnvacor , 603
•. . >. u - da antlf ostalipi di, 394 Siringa sospetta , puntura con
-S S .
ì
SOMATROPINA , 574
Sonnambulismo, 369
Stomatologici , 629
,
Strabismo 374
h
;;
Sorblclls, 605 Streptomagma , 476
SORBITOLO + DOCUSATO SODICO ,
605
Stroke, 375
- emorragico, 377 [ : ted ' ::
i £ s: :
Soyamil Unico , 666 SUCRALFATO, 532 * < .
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INDICE ANALITICO
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INDICE ANALITICO
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Sì
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— * .ViV - -
' i’i • 1
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WS INDICE ANAUT1C0
u “ TIFO , 639
- TUBERCOLOSI, 640
Ugurol , 567 - VARICELLA, 640
INDICE ANALITICO
y
Ìgi * g4
Ventolin, 57, 433 — Vita, 650
VERAPAMIL , 4it, 430 , 509, 545 - D, 650
Verdure / legumì, omogeneizzati — metabotiti attivi detta, 647
di , OSO - E , 650
Verel , 558 - H , 651
Verelalt , 504 — K , 568
Vermox , 478 — Klf 651
Verruche , 404 - PP, 651
Versus , 556 Vitiligine, 405
Vertigini parossistiche benigne , Vlvena:
405 - 1, 657
Vespe , 281 — 2 , 658
Vfend , 492 - 3, 6 5 9
Via/ e: Vivotif , 639
- aeree , corpi estranei nelle , Volatica, 315
113 Voltaren , 497, 615
- digestive , corpi estranei nelle, Vomito ciclico, 406
114 Von Willebrand, malatt ìa di, 254
- urinarie: VORICONAZOLO , 276, 492
— calcolosi delle, 79 Vulvovaginiti, 407
— infezioni delle, 192, 336t
Vlafen , 556 W
Vlderm, 55S i
Vftamfenictilo , 615 X v
Vitamìna / e, 645
< >
— 1-a , 25 0H 2 D3J 646 Xamantlna , 522
— l-a-0H- D3, 645 Xanax, 619
- 25-OH-D3, 646 Xantfne, 434
- A , 647 Xenar , 500
- B , 648 Xenical , 502
- B 5 , 645 Xentafld , 629
- B6 , 648 Xeroderm - LlpTkar, 562
- Bl3, 425, 649 Xlgrìs, 595
-- anemia da carenza di, 35 Xoialr, 542
- C , 649 Xylacalna , 629
— Angelini , 650 Xyzal , 523
— Bayer , 650 wm
741
-
j
PI; z
t
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mm INDtCÉ ANAliìlCO
Y Zetamlcln, 457 4
It
ZlDQVUPINA ,
Yomesan, 479 Zimox , 437
Yovls, 618 ZINCO, 609
- solfato IDI , 609
Z Zinnat , 448
Zlrtec , 520
Zaditen, 520, 615 Zitromax , 439, 440
ZARRLUKAST , 60, 431 Zocor , 603
Zafirst , 60, 431 Zofran , 431
ZAICITABINA, 7t Zolistam, 523
ZAIMAMIV ìR , 195t , 535 ZOLMITRlPTAN, 95 , 482
Zantac, 531 Zoloft , 621
Zarlvlz , 444 Zomlg , 95 , 433
Zarontln , 69, 163 t Zoref, 448
Zecche , 283 Zotnn, 531
Zaffi*, 536 Zovirax , 257 , 533, 556
ZeMtrei, 534 - oftalmico , 257 , 615
Zentel , 478 Zylorlc , SO
Zestrll, 415, 507 Zymafluor, 607
M 742 É
gess» $ .1.
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Note e annotazioni
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