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DEFINIZIONI DI IGIENE

E’ quella parte della medicina che ha per oggetto la conservazione della salute
G. Ciani, 1936

La branca delle scienze mediche che si occupa dell’ambiente che circonda l’uomo e che
cerca di scoprire e di eliminare i fattori capaci di provocare danni all’organismo o che si
oppongono al raggiungimento della massima efficienza.
Flugge, 1881

Lo studio delle misure per mantenere ed aumentare la salute


Hueppe, 1909

L’arte di vivere in piena salute, evitando malattie e dando al corpo ed allo spirito il massimo
di sviluppo normale
Courmonr, 1914

La branca della medicina che mira a mantenere lo stato di salute


Puntoni, 1948

La disciplina il cui fine altissimo si identifica con la tutela e l’innalzamento della salute
umana.
Cefalù, 1975

Scienza che agendo sull’uomo e sull’ambiente tende a rendere la vita umana più sana, più
sicura e più felice.

Disciplina, appartenente alle scienze bio-sanitarie che attraverso il potenziamento dei


fattori utili alla salute e all’allontanamento o la correzione dei fattori responsabili delle
malattie, tende a conseguire uno stato di completo benessere fisico, mentale sociale dei
singoli e delle collettività.

Disciplina che si propone di promuovere conservare la salute sia individuale che collettiva

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IGIENE
FATTORI POSITIVI
FATTORI NEGATIVI
(determinanti di salute)
determinanti di malattia

SALUTE

DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI SALUTE

La salute non è semplicemente l’assenza di malattia, è qualcosa di positivo, un’attitudine felice


verso la vita ed una lieta accettazione delle responsabilità che la vita stessa comporta per
l’individuo.
Sigerist, 1941

La salute è un completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste solamente in una
assenza di malattia o di infermità.
Atto di Fondazione O.M.S., 1946

La salute è espressa da livelli di resistenza alla malattia.


Gordon, 1953

La salute è il prodotto di una relazione armoniosa tra l’uomo e la sua ecologia.


Rossdale, 1965

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DEFINIZIONE DEL CONCETTO DI SALUTE

La salute è lo stato di capacità ottimale di un individuo per l’efficace svolgimento dei ruoli e dei
compiti per i quali egli è stato socializzato.
Person, 1972

La salute è l’adattamento perfetto e continuo di un organismo al suo ambiente.


Wylie, 1970

Stato di salute è una condizione di continuo adattamento e perfezionantesi equilibrio tra


organismo (corpo e psiche) e l’ambiente naturale e sociale, fino al raggiungimento del completo
benessere fisico, psichico, spirituale, sessuale, ecologico. Il termine benessere va preso nelle sue
accezioni di benessere oggettivo (star bene), soggettivo (sentirsi bene) e psicologico (sapere ed
essere convinti di star bene)
Bo, 1977

I determinanti di salute

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Schema riassuntivo delle caratteristiche positive necessarie al conseguimento della
condizione di “salute” (da Noack H., WHO reg. Publ. Europ. Series N° 22, mod.)

Sistema Caratteristiche necessarie alla condizione di salute

Sistema biologico Buono stato nutrizionale; sufficiente


protezione
immunitaria
Sistema cognitivo
Identità affermata; atteggiamenti positivi;
adeguata informazione sanitaria
Intera persona
Stabilità emotiva; benessere fisico; situazione
affettiva soddisfacente
Comportamento
Abitudini Abitudini personali corrette
Lavoro Lavoro appagante e non stressante
Ricreazione Sonno e svago sufficienti

Schema riassuntivo delle caratteristiche positive necessarie al conseguimento della


condizione di “salute” (da Noack H., WHO reg. Publ. Europ. Series N° 22, mod.)

Sistema Caratteristiche necessarie alla condizione di salute

Sistema socio-culturale
Educazione pratica della salute Valori positivi; norme e stile di vita soddisfacenti
Ambiente sociale Integrazione sociale, relazioni interpersonali stabili
Organizzazione e sistema di lavoro Disponibilità di lavoro, clima lavorativo positivo,
soddisfazione professionale, assenza di fattori
nocivi
Servizi sanitari, scuole e istituzioni
sociali Servizi sanitari e sociali qualitativamente adeguati
ed
accessibili
Struttura socio-economica
Ambiente di vita
Risorse fisiche Apporto di cibo in quantità adeguata e
qualitativamente sicuro
Abitazioni e comunicazioni adeguate, acqua e aria
non contaminate, trasporti sicuri, razionale
Micro-ambiente
smaltimento dei rifiuti

Macro-ambiente
Abitazioni e comunicazioni adeguate

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I determinanti di malattia

Caratteristiche e/o fattori negativi la cui


assenza è indispensabile per la salute
Malattie

Condizioni premorbose

Stati di rischio e/o predisposizione

Handicap: situazione, condizione di svantaggio che mette in difficoltà una persona e le impedisce di esprimersi in
tutte le sue possibilità oppure menomazione o alterazione fisica o psichica, sia congenita sia acquisita o
traumatica, che rende gravemente e permanentemente invalido chi ne è affetto

Deficienze o menomazioni

Disadattamento: Condizione in cui l'individuo non riesce a trovare un soddisfacente equilibrio con l'ambiente che lo
circonda. Il termine viene però usato prevalentemente in riferimento all'ambiente sociale, cioè ai rapporti che
intercorrono fra l'individuo e le altre persone e gli eventi sociali con cui viene in contatto.

Incapacità o disabilità: perdita della capacità e della possibilità di adempiere a determinate mansioni.

Fastidio: senso di molestia (fisica o psichica) che dà luogo a insofferenza

Disagio: imbarazzo, dovuto a situazione psicologica che frena la spontaneità del comportamento

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M. infettive M. non infettive

agenti eziologici fattori di rischio

virus fattore causale


batteri cause biologiche
protozoi cause fisiche
miceti cause chimiche
prioni

MISURA DELLA SALUTE


Principali indicatori delle condizioni sanitarie della popolazione

Diretti Indiretti
1. Demografici 1. Socio-economici
Natalità Disponibilità di beni essenziali (acqua, abitazione
Fecondità adeguata, ecc.)
Speranza di vita Occupazione - disoccupazione
Durata media della vita Livello di scolarizzazione
Piramide dell’età
Tasso di senilità e rapporto di dipendenza
Immigrazione
2. Bio-fisiologici e socio-sanitari
Resistenza fisica e capacità di adattamento
Presenza di fattori protettivi
1. Sanitari 1. Socio - sanitari
Mortalità Diffusione di fattori di rischio di tipo
Morbosità comportamentale:
abitudini alimentari inadeguate, uso di
Curva di Lexis
sostanze
Anni perduti di vita potenziale voluttuarie (alcool, tabacco, droga), carenza
Limitazioni funzionali e/o organiche di
Invalidità permanente attività fisica
Morbilità Alterazioni genetiche
Degrado e/o contaminazione ambientale

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Tasso di natalità: rapporto tra il numero di nati vivi in un certo periodo in una zona
geograficamente definita e la stima della popolazione della zona. Viene generalmente riferito a 1000 persone
per anno.

Tasso di fecondità: rapporto tra il numero di nati vivi in un certo periodo in una zona geograficamente definita e la
popolazione femminile in età fertile (generalmente 15-44 anni) della zona. Viene generalmente riferita a 1000 donne per
anno.

Tasso di riproduzione lordo: esprime il numero medio di femmine che una donna partorirebbe negli anni di potenziale
maternità data la fecondità corrente delle donne ad ogni età.

Tasso di riproduzione netto: fornisce indicazioni sul numero di femmine che, nate dalla donna media, sopravviverebbero
all’età feconda se fossero soggette all’andamento di mortalità corrente.

Tasso grezzo di mortalità: rapporto tra il numero totale di morti in una zona geograficamente definita in un
dato periodo e la stima della popolazione della zona. E’ generalmente riferito a 1000 persone per anno.

Tasso di mortalità specifico per causa : rapporto tra il numero di morti per una determinata causa in una zona
geograficamente definita in un dato periodo e la stima della popolazione della zona. E’ generalmente riferito a 1000 persone
per anno.

Tasso di mortalità specifico per età (e sesso): rapporto tra il numero di morti di una data classe di età (o sesso) in un dato
periodo in una zona geograficamente definita e la stima della popolazione della zona della corrispondente classe di età (o
sesso). E’ generalmente riferito a 1000 persone per anno.

Età media, età media di morte, speranza di vita

Sommatoria delle età degli abitanti Media delle età degli


Età media
Numero di abitanti abitanti di una popolazione

Sommatoria delle età di morte Media delle età in cui si


Età media di morte verificano i decessi in una
Numero di morti
popolazione

Speranza di vita Sommatoria degli anni di sopravvivenza Media di anni che rimangono
(vita attesa) da vivere per soggetti di una
Numero di soggetti di una determinata fascia di età in
(vita media a “x” anni) Determinata fascia di età una popolazione

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Fattori causali
Fattori di rischio
Non rischio
PREVENZIONE PRIMARIA

esposizione

Non malattia
malattia

Malattia asintomatica
PREVENZIONE SECONDARIA
Segni e sintomi

Bisogno di salute
Non percepito
Riconoscimento del malessere
(bisogno di salute)

Bisogno di salute
Non espresso

Espressione del malessere

Bisogno di salute PREVENZIONE TERZIARIA


Non soddisfatto

Diagnosi-terapia

Prevenzione primaria
• Obiettivo: impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia
nei soggetti sani
• Metodologia:
»Eugenetica
»Potenziamento delle capacità di difesa
dell’organismo
»Rimozione di comportamenti nocivi
»Induzione di comportamenti positivi
»Interventi sull’ambiente di vita e di
lavoro

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Prevenzione secondaria
• Obiettivo: scoperta e guarigione dei casi di
malattia prima che essi si
manifestino clinicamente

• Metodologia: screening
» Selettivo
» Di massa

Prevenzione terziaria
• Obiettivo: impedire l’invalidità in
persone già ammalate di malattie
croniche e favorire il recupero degli handicap

• Metodologia: tecniche di
riabilitazione / terapia

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Malattie Infettive

Rapporto causale biunivoco (malattie infettive)

Fattori agente Fattori ambiente

Agente eziologico Malattia infettiva


A A

Fattori ospite

CAUSA CONDIZIONI DI
NECESSARIA SUFFICIENZA EFFETTO SPECIFICO

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Agente Eziologico

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Modalità di trasmissione e
misure di profilassi delle
malattie infettive

MALATTIE INFETTIVE

Affezioni causate da microrganismi patogeni


capaci di trasmettersi con modalità diverse
Compito dell’igiene è studiare con quali modalità le
malattie infettive insorgono e diffondono nella
collettività, analizzare le condizioni che ne
favoriscono l’insorgenza e la propagazione e
prevenirle.

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Andamento delle malattie infettive nel
mondo
I più recenti rapporti OMS confermano come le
malattie infettive continuino ad essere la prima
causa di mortalità (> 30%) e morbosità a livello
mondiale.

In Italia rappresentano lo 0,4% delle cause iniziali


di morte.

Attualmente una sola malattia infettiva è stata


dichiarata eradicata dall’OMS: il vaiolo

Infezioni nuove, emergenti e riemergenti

I farmaci hanno modificato il decorso e la prognosi di molte sindrome


infettive, ma in alcuni casi hanno anche portato alla comparsa di
chemioresistenza di alcuni microrganismi e alla virulentazione di batteri
saprofiti o scarsamenti patogeni.

Si è così assistito all’emergere ed al progressivo diffondersi di quadri


infettivi sostenuti da microrganismi prima praticamente estranei alla
patologia umana.
Ma si è assistito anche alla comparsa di malattie e sindromi nuove come la
legionellosi, la malattia di Lyme, l’AIDS.

E’ caduta l’illusione che la disponibilità di nuovi antibiotici sia in grado di


risolvere ogni tipo di infezione e si è invece consolidata la convinzione
della necessità di affrontare globalmente il problema con una strategia
complessiva che riconosca nelle procedure di prevenzione e disinfezione
uno strumento fondamentale di profilassi delle malattie infettive.

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Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie
cronico-degenerative

• Helicobacter pylori → ulcera peptica


• Hepatitis B e C virus → cirrosi, ca. epatico
• Human papillomavirus → ca. cervice
• Epstein Barr Virus (HHV-4) → linfoma B cell
• Coxsackie virus → miocarditi

Andamento delle malattie


Epidemia: è definita da piu’ casi di malattia che si presentano nella
stessa popolazione o nello stesso gruppo di individui nello stesso breve
periodo di tempo, a condizione che i casi abbiano la stessa origine. Il n°
di casi che indica la presenza di un’epidemia varierà a seconda
dell’agente infettivo, del tempo e luogo in cui si manifesta, della
popolazione esposta.

Sporadicità: la malattia si presenta raramente ed i casi accertati sono


indipendenti gli uni dagli altri

Endemia: costante presenza di una malattia in un determinato


territorio.
La malattia, sotto l’azione di condizioni favorevoli, può passare allo
stato epidemico.
Pandemia: è un’epidemia che si estende a più nazioni e spesso ad interi
continenti

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Conoscenze necessarie per attuare una
efficace prevenzione delle malattie infettive
A rapporto infezion malattia
B frequenza e durata dello stato di portatore
C persistenza dell’immunità
D durata del periodo di incubazione
E. durata del periodo di contagiosità
F serbatoi, fonti e veicoli di infezione
G. modalità di trasmissione

Ecologia microbica e rapporti dei


microrganismi con l’uomo
• Alcune specie microbiche si sono adattate a vivere sulle
superfici cutanee o mucose dell’uomo
• Altre hanno sviluppato la capacità di penetrare, vivere e
moltiplicarsi nell’ospite in un rapporto di parassitismo
che comporta un danno esclusivo dell’ospite
• In particolare distinguiamo

- Saprofiti: microrganismi il cui habitat è l’ambiente


- Commensali: microrganismi che vivono sui tegumenti
- Parassiti: quando sono in grado di aggredire l’ospite e arrecargli
un danno

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FASI DELLE MALATTIE INFETTIVE

Contaminazione contatto tra agenti eziologici e individuo


Penetrazione dell’agente patogeno attraverso la cute e le
mucose
Localizzazione tappa che consente al patogeno di
raggiungere il tessuto nel quale troverà le condizioni favorevoli
al suo sviluppo
Infezione tappa nella quale il patogeno e l’organismo
parassitato si contrappongono e cercano di avere il
sopravvento

Infezione non è sinonimo di malattia infettiva

Solo se l’agente patogeno supera le difese dell’organismo si manifestano


tutti i sintomi caratteristici che evidenziano
l’instaurarsi dello stato morboso.
Il tempo che intercorre tra la penetrazione dell’agente
infettante nell’organismo e il manifestarsi della
sintomatologia si definisce periodo di incubazione (diverso
tra malattia e malattia).

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Infezione versus malattia infettiva
Interazione di un microrganismo e
un ospite recettivo (uomo, animale)
Implica la replicazione dell’agente
nell’ospite
INFEZIONE
Consente la eliminazione dei
patogeni
Determina la comparsa di anticorpi
All’infezione non segue
necessariamente la malattia
MALATTIA
INFETTIVA È l’espressione clinica
dell’infezione

Colonizzazione, infezione
inapparente, malattia infettiva colonizzazione

Colonizzazione: il microrganismo è
presente sulla superficie del corpo (pelle o Infezione
apparente
mucose) e si riproduce in maniera
sufficiente a mantenere la sua numerosità
senza determinare alcuna reazione
Malattia
nell’ospite. infettiva

Infezione inapparente: il microrganismo si


moltiplica, causa una reazione
misurabile (come la produzione di
anticorpi specifici) ma non è rinvenibile
clinicamente.
Malattia infettiva: quando l’infezione
porta ad una malattia clinicamente
evidente, con sintomi e segni fisici.

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Tutte le persone infette, incluse quelle con sola
colonizzazione, sono potenziali fonti di infezione per altri.

Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che è


una potenziale fonte di infezione per altri.
Il termine portatore include persone la cui infezione :
•rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei
soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea )
•soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in
incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo)
•soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore
convalescente (difterite, epatite B, salmonella)
•portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto
lungo, es: Salmonella typhi)

Tutte le persone infette, incluse quelle con sola


colonizzazione, sono potenziali fonti di infezione per altri.

Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC) In altre parole, è
portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di
microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici

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FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MANIFESTARSI
DELLE MALATTIE INFETTIVE:

Malattia infettiva

Agente Malattia
eziologico

A. Fattori relativi all’agente patogeno


B. Fattori relativi all’ospite
C. Fattori ambientali

La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente

A. Fattori relativi all’agente patogeno


INVASIVITA’
Capacità di un microrganismo di diffondersi
nell’organismo.
I microrganismi patogeni hanno un diverso spettro di
invasività, alcuni lo sono molto e possono quindi dare danni
generalizzati (peste, morbillo etc.) altri meno e si
concentrano in un organo o apparato verso il quale hanno
tropismo (epatite, pneumococco).

L’invasività è una caratteristica che può anche


mancare in un patogeno il quale può esercitare la propria
azione lesiva in sede (cocchi piogeni) o tramite tossine o
prodotti del suo disfacimento (bacillo tetanico)

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A. Fattori relativi all’agente patogeno

TOSSIGENICITA’

la capacità di produzione di sostanze tossiche per


l’organismo ad esempio attraverso la produzione di
esotossine, endotossine, liberazione di metaboliti
tossici, esoenzimi

A. Fattori relativi all’agente patogeno


INFETTIVITA’
L'infettività è un attributo dell'agente che misura con quanta facilità esso è in
grado di dare inizio ad una infezione (penetrare, sopravvivere e moltiplicarsi
nell’ospite).
Dal punto di vista sperimentale è il numero minimo di agenti necessari a provocare
l’infezione nel 50% dei soggetti.
Tale numero varia in funzione dell’agente, della via di contagio, dalla sorgente da
cui l’agente è stato contratto, dall’età.
Es: Il morbillo è ad alta infettività. La lebbra è a bassa infettività.

CARICA
È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È
molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare
a seconda dello stipite.ES: per molte tossinfezioni alimentari la carica minima
infettante corrisponde a 1000000 microrganismi.

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A. Fattori relativi all’agente patogeno
PATOGENICITA’: capacità di produrre una malattia clinicamente evidente. Con
metodiche di laboratorio sensibili e specifiche si può determinare la
proporzione di infezioni che dà luogo a malattia
(es: raffreddore ha una elevata patogenicità, TBC ha una bassa patogenicità).

La patogenicità è influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla


dose di agenti infettanti introdotta, dalla via di entrata, dalla sorgente di
infezione.

IMMUNOGENICITA’: capacità dell’infezione di determinare immunità


specifica. Virus del morbillo dà immunità per tutta la vita il gonococco no.

A. Fattori relativi all’agente patogeno


VIRULENZA
Indica il diverso grado con cui si esprime la
patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa.

Può essere valutata in rapporto alla gravità del decorso


clinico della malattia.

E’ la proporzione di casi
clinici che dà luogo a
manifestazioni cliniche
gravi Es: il rhinovirus
(virus del raffreddore)
non è molto virulento.
L’agente responsabile del
tetano invece ha una
grande virulenza.

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INFETTIVITA PATOGENICITA VIRULENZA
’ ’ Casi gravi
Infetti Malati ammalati
esposti infetti
ELEVATO VARICELLA VARICELLA TBC
MORBILLO RAFFREDDOR LEBBRA
POLIOMELIT E
E MORBILLO
INTERMEDI RAFFREDDOR ROSOLIA POLIOMELITE
O E
ROSOLIA
BASSO TBC TBC MORBILLO
POLIOMELITE
VARICELLA
MOLTO LEBBRA LEBBRA RAFFREDDOR
BASSO
E
ROSOLIA

CONTAGIOSITA’
E’ la capacità di un microrganismo di passare da un ospite ad un
altro, a seguito della sua eliminazione all’esterno dell’ospite durante il processo
infettivo.
La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a
diffondere all'interno di una popolazione recettiva attraverso contatto
(diretto o indiretto) tra soggetti infetti.
ES: infezioni da rhinovirus alta contagiosità, meningite minore
Dipende da moltissime variabili; fra esse, le più importanti sono,
(1) durata del periodo in cui l'ospite è infettante
(2) quantità di agente escreto dall'ospite

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La contagiosità è una caratteristica dei
microrganismi patogeni che può anche mancare

• Malattie infettive contagiose: malattie infettive


causate da patogeni che vengono eliminati per
diverse vie dall’ospite

• Malattie infettive non contagiose: gli agenti


responsabili non vengono eliminati nell’ambiente
e la loro trasmissione richiede l’intervento di
vettori o particolari evenienze (es. tetano,
botulismo)

N.B.
Patogeni opportunisti
Microrganismi ambientali (es. Pseudomonas
aeruginosa) o commensali (Candida, E. Coli) in
grado di determinare uno stato di malattia solo in
presenza di una diminuzione delle difese
immunitarie dell’individuo.
In queste condizioni essi possono colonizzare tessuti
o organi normalmente sterili o aggredire l’ospite a
differenza di quanto si verifica normalmente (es:
politraumatizzati, ustionati, immaturi; utilizzo di
terapie immunosoppressive; cateterismo)

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B. Condizione legate all’individuo infettato
Fattori favorenti:
BIOLOGICI: denutrizione,deficit della immunità, comorbidità
(presenza di altre malattie croniche)
COMPORTAMENTALI: scarsa igiene personale, rapporti
sessuali non protetti

Fattori aspecifici
Fattori specifici
1. Barriera anatomofunzionale
(integrità di cute e mucose) 2. 1. IgA di superficie
Microflora batterica endogena
2. Immunoglobuline
3. Meccanismi umorali: lisozima,
proteine della fase acuta 3. Linfociti B, T e cellule
dell’infiammazione
NK
4. Meccanismi cellulari: monociti,
macrofagi, granulociti neutrofili ed
eosinofili
4. Immunità indotta
tramite vaccini

C. Condizioni ambientali e climatiche


1. Basso livello socio-economico: espone ad un
maggior rischio di infezioni di qualsiasi genere
2. Affollamento: fattore di rischio per le infezioni
trasmesse per via aerea
3. Condizioni microclimatiche sfavorevoli (bassa
T° e alta umidità)

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PERIODI DI INCUBAZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE
l’intervallo di tempo tra il contatto iniziale con un agente infettivo e la
comparsa del primo segno o sintomo della malattia

 Lebbr : da alcuni giorni a parecchi anni

 AID : variabile, da 1 anno a 15 anni

 Epatite :6 90 giorni (4 180 giorni)

 Meningite meningococcic : - 4 giorni ( 10 giorni)

 Salmonellosi non tifoide : 1 36 ore ( 72 ore)

 Morbill : 1 14 giorni ( 18)

Periodo di contagiosità
Il tempo durante il quale un agente
infettivo può essere trasferito
direttamente o indirettamente da una
persona infetta ad un’altra persona, da un
animale infetto all’uomo, da una persona
infetta ad un animale, inclusi gli
artropodi.

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PERIODI DI CONTAGIOSITA’ DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE

 Lebbr : nella maggior parte dei casi lacontagiosità viene persa entro 1
giorno dall’inizio della terapia multifarmacologica
 AID : sconosciuto, si presume che si estenda dall’esordio dell’infezione
da HIV per tutta la vita del paziente (alta durante i primi mesi dell’infezione, aumenta con il
peggioramento della condizione clinica e la presenza di altre MTS)

 Epatite : tutti i soggetti HBsAg+ sono potenzialmente contagiosi. Il


sangue può essere contagioso già diverse settimane prima dell’esordio dei
primi sintomi e rimanere per tutto il periodo acuto della malattia.

 Salmonellosi non tifoide : per tutta la durata dell’infezione;


estremamente variabile, di solito da diversi giorni a parecchie settimane L’1%
circa dei soggetti infetti e il 5% dei bambini al di sotto di 5 anni può eliminare organismi per oltre
1 anno.
 Morbill : da 4 gg prima della comparsa dell’esantema a 4 giorni dopo

 Meningite meningococcic : fin quando i meningococchi non sono più


presenti nelle secrezioni nasofaringee (ovvero dopo le 24 ore successive all’inizio della
terapia)

SERBATOI E FONTI DI INFEZIONE


 Serbatoio di infezione: la specie vivente o il substrato
inanimato nel quale normalmente i microrganismi patogeni
vivono e si moltiplicano in modo tale da potere essere
trasmessi ad un ospite suscettibile.
uomo ( esempio: epatiti virali, meningite c.s.e.)
animale (esempio: molte salmonellosi, brucellosi).
ambiente (esempio: Legionella pneumophila, Clostridium
botulinum, miceti)

 Fonte o Sorgente di infezione : la persona, l’animale, l’oggetto o


la sostanza da cui l’agente infettivo passa ad un ospite.

Per serbatoio si intende generalmente la specie o l’ambiente


naturale in senso lato, mentre per sorgente si intendono i
singoli soggetti infetti in grado di trasmettere l’infezione.

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TRASMISSIONE DELLE MALATTIE
INFETTIVE
Può avvenire per via diretta Trasmissione
per via indiretta orizzontale

per via Trasmissione


transplacentare verticale

Le modalità di trasmissione dipendono:


•dalla resistenza che i microrganismi presentano nell’ambiente
•dalle vie di ingresso obbligate o preferenziali degli agenti patogeni
(molti microbi hanno una elevata affinità per tessuti o organi specifici) ad
esempio: spore del tetano possono produrre infezioni pericolose se
penetrano attraverso una ferità della pelle ma risultano quasi del tutto
innocue se vengono ingerite.

Trasmissione diretta: avviene quando i microrganismi passano dal


soggetto infetto al soggetto sano per contatto diretto, ovvero senza
che i microrganismi passino nell’ambiente esterno ad esempio:
toccando ovvero per contatto intercutaneo (patologia cutanea da
staphylococcus aureus, scabbia, pediculosi dei capelli ecc.)
mordendo (per inoculazione di un animale infetto come nella rabbia)
baciando (mononucleosi infettiva ecc)
a seguito di un rapporto sessuale (malattie veneree)
attraverso goccioline* emesse emesse parlando, starnutendo,
tossendo…

*la trasmissione diretta in questo caso può avvenire anche senza un


vero e proprio contatto attraverso l’inalazione da parte di un soggetto
recettivo entro due o tre metri di distanza dal soggetto infetto di
goccioline infette di saliva (dette di Flugge)

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Trasmissione indiretta: si realizza senza che ci sia un contatto diretto tra
l’individuo infetto e l’individuo recettivo.
In questo caso l’agente patogeno rimane per un certo periodo
nell’ambiente esterno prima di penetrare nell’organismo del soggetto
sano, la trasmissione avviene tramite veicoli (materiali o oggetti
inanimati) o vettori (organismi animati).
Per veicolo si intende tutto ciò che è in grado di trasportare gli agenti
infettanti, mantenendone la vitalità, dalla fonte di infezione all’uomo
sano.
Veicoli inanimati: aria, acqua, alimenti, suolo, effetti d’uso (posate,
giocattoli, biancheria, asciugamani ecc…), strumenti ed indumenti
chirurgici; prodotti biologici (sangue, plasma, organi)
Anche se in teoria qualsiasi oggetto può divenire veicolo di infezione,
la pratica insegna che vi sono alcuni veicoli di importanza
epidemiologica indiscussa e altri di importanza trascurabile
Veicoli animati o vettori :passivi (mosche) o attivi (zanzara
Anopheles)

Veicoli inanimati
•Acqua: permette la sopravvivenza dei microbi per tempi abbastanza lunghi.
L’acqua è un importante veicolo per tutte quelle malattie che si trasmettono con
circuito oro-fecale; ma può anche veicolare microrganismi che penetrano durante la
balneazione attraverso le congiuntive, la pelle, le mucose orali (congiuntivite da
piscina)
•Alimenti: possono ostacolare o favorire la moltiplicazione (latte, creme, carne per il
clostridium botulinum) , o essere indifferenti (virus dell’epatite A).
•Suolo: ospita spesso batteri sporigeni molto pericolosi
•Effetti d’uso: ferri chirurgici, aghi, biancheria, indumenti, in genere oggetti
utilizzati dall’ammalato o portatore di una malattia contagiosa
•Aria: la trasmissione indiretta di un’infezione può evvenire anche tramite l’aria e
particolarmente attraverso:
 le polveri, ovvero per risospensione di particelle depositate su suolo o
lenzuola
 droplet nucleici o nuclei di goccioline, costituiti da residui di goccioline
emesse con la parola, tosse, starnuti ed essicate; essi possono rimanere sospesi a
lungo nell’aria, essere inalati e , in alcuni casi, giungere direttamente agli
alveoli

28
Trasmissione verticale: alcune infezioni contratte durante la
gravidanza possono passare per via placentare dalla madre al
feto provocando aborti, gravi malformazioni o infezioni nel
prodotto del concepimento.
VIA TRANSPLACENTARE: tipica di toxoplasma, rosolia,
malattia da CMV e sifilide.

CANALE DA PARTO: Herpes virus II, HBV, Gonococco,


Candida albicans, Chlamidia trachomatis

VIA ASCENDENTE: infezioni a livello dei genitali esterni


della madre

INFEZIONI DOPO LA NASCITA: causate dall’interazione


con l’ambiente o in alcuni casi trasmesse con il latte materno
(HIV e HBV).

VIE DI INGRESSO DEGLI AGENTI INFETTANTI


Per l’insorgenza di una malattia infettiva i microrganismi responsabili
devono venire a contatto con l’organismo recettivo.
I microrganismi patogeni possono penetrare nell’ospite attraverso diverse
vie:
Cute:
Ferite e lesioni anche microscopiche (tetano, infezioni batteriche)
Punture di insetti (malaria)
Morsicature di animali (rabbia)
Iniezioni parenterali (virus epatitici, HIV)
Mucose
Apparato digerente (malattie a trasmissione oro-fecale)
Apparato respiratorio (malattie a trasmissione aerea)
Mucose genitali (malattie a trasmissione sessuale)
Mucosa congiuntivale
Placenta
Trasmissione verticale, che può avvenire dalla madre al feto (infezioni congenite)
Un metodo utile per classificare le malattie infettive è pertanto quello che si
basa sulla modalità di propagazione.

29
Malattie trasmissibili per via respiratoria: parlando,
starnutendo o tossendo possono essere eliminati da un soggetto infetto minuscole
goccioline che oltre a contenere muco possono contenere anche microrganismi patogeni.
Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via aerea:
•Influenza: la trasmissione avviene per contatto diretto con goccioline
espulse con la tosse, lo starnuto e parlando (ma anche attraverso
oggetti contaminati con le secrezioni delle vie respiratorie)
•Varicella: da persona a persona per contatto diretto con il liquido
delle vescicole o con le secrezioni del tratto respiratorio di persone
infette. La trasmissione può avvenire per via indiretta attraverso
oggetti contaminati di fresco. La varicella è una delle malattie infettive
più contagiose, particolarmente nei primi stadi della eruzione.
•TBC: attraverso l’esposizione a bacilli tubercolari contenuti nei nuclei
aerei di goccioline prodotti da persone con TBC durante sforzi
espiratori, come tosse, soffiandosi il naso ecc.

Malattie a circuito oro-fecale trasmissibili per via digerente: attraverso la


cavità orale possono penetrare nell’uomo
microrganismi patogeni veicolati con gli alimenti o portati alla bocca
con le mani o con oggetti contaminati.
Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via
enterica
•Salmonellosi: attraverso acqua e cibi (frutti di mare, carne, verdure
crude, latte, latticini) contaminati da feci e urine di pazienti e portatori
•Epatite A: attraverso l’uso di acqua o cibi contaminati (soprattutto
verdure, molluschi e frutti di mare ingeriti crudi),ma anche per contatto diretto tra
persona e persona.

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Malattie a trasmissione sessuale
Alcuni esempi di malattie a trasmissione sessuale:

Epatite B: il virus è stato identificato in tutti i liquidi organici ma la sua


infettività è stata dimostrata soltanto nel sangue, nella saliva, nello sperma e
nel secreto vaginale. La trasmissione avviene quindi per via sessuale (la
trasmissione da uomo infetto a donna è 3 volte più efficiente di quella da
donna infetta a uomo), ma anche per via verticale e attraverso la via
parenterale (scambio di siringhe infette nei tossicodipendenti, trasfusioni di
sangue infetto, utilizzo di rasoi, forbicine ecc.).

HIV: il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV è molto più basso di


quanto non lo sia da con altri agenti a trasmissione sessuale.
Un singolo rapporto con un individuo infetto presenta un rischio calcolabile
tra l’1% ed il 6%. Nei rapporti eterosessuali il sesso femminile è quello che si
ritiene a maggior rischio (da 3 a 10 volte in piu’).
La presenza di una concomitante malattia a trasmissione sessuale,
specialmente se a carattere ulcerativo , può facilitare la trasmissione
dell’HIV.

Eliminazione dei microrganismi


• L’eliminazione degli organismi patogeni
avviene per via cutanea, via oro-nasale, rettale,
gengivale, placentare e per via ematica.
• In seguito all’eliminazione se un
microrganismo non raggiunge un organismo
ricettivo, nella maggior parte dei casi va
incontro a distruzione. Il periodo di
sopravvivenza dei microrganismi patogeni è
molto variabile e dipende sia dagli organismi e
che dall’ambiente

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• Organismi molto resistenti, mediamente
resistenti, labili: sono molto resistenti i batteri
sporigeni, mediamente resistenti gli enterobatteri e
molto labili il Treponema Pallidum, la Neisseria
Meningitidis e la Neisseria Gonorrhoeae.

• Fattori che ostacolano la sopravvivenza dei


microrganismi nell’ambiente esterno
- Essiccamento
- Luce solare
- Temperatura
- Concorrenza vitale

EPIDEMIOLOGIA

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Epidemiologia:
lo studio della distribuzione della
frequenza delle malattie
e dei loro determinanti

EPI(su)
DEMOS(popolazione)
LOGOS(studio)

• Epidemiologia descrittiva: studia la


distribuzione geografica e temporale delle
malattie

• Epidemiologia analitica : studia i


determinanti (cause) delle malattie

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Misure della frequenza delle malattie in
una determinata popolazione

Mortalità
Incidenza
Prevalenza

MORTALITA’
• frequenza con la quale si muore in una
determinata popolazione nell’unità di
tempo
• è data dal numero dei decessi verificatisi nella
popolazione (numeratore) diviso per la
dimensione della popolazione
(denominatore) nell’unità di tempo

34
Incidenza

• Frequenza con la quale ci si ammala in una


determinate popolazione nell’unità di tempo
• è data dal numero dei nuovi casi di malattia
verificatisi nella popolazione (numeratore) diviso
la dimensione della popolazione
(denominatore) nell’unità di tempo

Prevalenza

• Numero di persone malate in una popolazione in


un determinata unità di tempo
• Prevalenza di punto è calcolata in un
determinato momento di tempo, la prevalenza
di periodo si riferisce al numero di persone che
risultano malate in un periodo compreso in un
intervallo temporale

35
Rapporto tra incidenza e prevalenza

INCIDENZA
nuovi casi

PREVALENZA
casi presenti

GUARIGIONE MORTE

Prevalenza = Incidenza x durata della malattia

UTILIZZO DEI TASSI PER


CONFRONTO POPOLAZIONI
• Confronto tra un tasso osservato e uno
atteso
• Confronto tassi tra due popolazioni
• Confronto tassi temporali nella stessa
popolazione

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Tassi grezzi e tassi specifici
• TASSI GREZZI= si applicano all’intera
popolazione
• TASSI SPECIFICI= si riferiscono ad
alcuni sottogruppi della popolazione
(sesso, età,..)

• I tassi grezzi non possono essere


confrontati in popolazioni differenti
standardizzazione

Numero di giornate lavorative perse per malattia


Morbilità = xK
Numero di giornate di lavoro totali

Numero di morti per una malattia


Letalità = xK

Numero di malati per quella malattia

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