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DI ODISSEO
Dopo dieci anni di inutile assedio i greci, seguendo un piano ideato da Odisseo,
finsero di rinunciare alla conquista della città e di tornare in Grecia, lasciando
sulla spiaggia un enorme cavallo di legno. All'interno del cavallo erano però
nascosti i più valorosi guerrieri greci, guidati da Odisseo. I troiani, felici per lo
scampato pericolo, trascinarono il cavallo all'interno delle mura. Di notte,
mentre i troiani dormivano, i greci uscirono dal cavallo ed aprirono le porte della
città ai propri compagni.Penetrati nella città, i greci colsero di sorpresa i troiani,
che furono facilmente sopraffatti. Troia fu data alle fiamme.Da qui Odisseo
parte con 12 navi e 500 uomini.
Qui Odisseo, con le sue dodici navi, approda per fare razzìa e
distrugge la città di Ismaro; la reazione degli abitanti lo
costringe a riprendere in fretta il mare con oltre 70 uomini in
meno.
Su consiglio della maga Circe, Odisseo scende nell’Averno, nel regno dei morti,
dove l’indovino Tiresia gli svela il suo futuro ritorno a Itaca. Per entrare
bisognava superare Cerbero e attraversare l’Acheronte versando un obolo al
terribile Caronte e raggiungere i tre giudici Minosse, Eaco e Radamanto i quali
emettevano il loro verdetto.
GOLFO DI SALERNO
PALLAVOLO, 1895