Sei sulla pagina 1di 4

"La battaglia dei Ciconi" Romare Bearden (1977)

Già pubblicati:
1. Il mini libro delle divinità egizie da colorare.
2. “La lettera di Ramesse”.
3. “Unisci i puntini e scopri i dinosauri”
4. “La civiltà egizia”

2.
5. “L’amicizia nell’arte”
6. “Il mito di Dedalo e Icaro”
7- “I viaggi di Ulisse: Il Cavallo di Troia”
“Fai che perda tutti i suoi compagni e tutte le sue navi.
Dopo dieci lunghi anni di assedio, i Greci, attuando un Che arrivi a Itaca come un miserabile e trovi la sua casa
piano escogitato da Ulisse, abbandonano la spiaggia di in subbuglio!”.
fronte a Troia, dove lasciano un enorme cavallo di legno A quelle parole il mare si ingrossò e tuonò, iniziando a
costruito da Epeo con l'aiuto di Atena, e si nascondono ribollire attorno alla nave di Ulisse.
presso la vicina isola di Tenedo, fingendo di ritornare in Gli uomini, che desideravano con tutto il cuore
patria; dentro al cavallo si celano però alcuni tra i più raggiungere l’isola dove li aspettavano gli altri
valorosi guerrieri di Agamennone, guidati da Ulisse compagni e le altre undici navi, iniziarono a remare,
stesso. terrorizzati all’idea di naufragare ancora prima di
Grazie alla menzogna di Sinone, i Greci fanno entrare il poterla raggiungere.
cavallo in città. Di notte gli Achei escono dal cavallo; Il mattino dopo, tuttavia, erano arrivati all’isola e la
incendiano e distruggono la città sterminando gli tempesta si era calmata.
abitanti.
Ulisse può finalmente tornare in patria. Sembrava proprio che la maledizione di Polifemo si
Il viaggio sarà lungo, avventuroso e pieno di pericoli… fosse dissolta.
Ma non era affatto così. Sotto il fiume Oceano,
Poseidone, aveva ascoltato la voce del figlio Ciclope.
Aveva sollevato in alto la sua potente testo e scrutato
il mare del color del vino, fino a quando non aveva
visto Ulisse e la minuscola flotta composta dalle sue
lunghe dodici navi. Scosse allora le sue lunghe ciocche
aggrovigliate e cominciò a osservarli.

"L'imbarcazione di Ulisse" (Claude Lorrain) 1646


Scoprirono così che stavano navigando su una costa
strana e meravigliosa, ricoperta da una fitta
vegetazione.
Sembrava completamente disabitata. Ulisse comandò
allora di fermare le venti navi e i marinai calarono delle
piccole imbarcazioni per raggiungere la riva.
Stavolta furono più attenti e vollero assicurarsi non ci
fossero nemici. Tutti erano affamati ma Ulisse disse ai
soldati di controllare le navi e mandò solo tre uomini in
esplorazione e in cerca di cibo e raccomandandosi di
trattare tutti con gentilezza.
Nel frattempo la giornata scorreva veloce e i soldati
cominciarono a preoccuparsi perché i tre uomini non
erano ancora tornati. Ulisse voleva lasciare l’isola
prima di notte ma non poteva abbandonare i soldati in
esplorazione.
Divise così il resto dei marinai in due gruppi: il primo
tremare la terra davanti a sé.
Con tre passi raggiunse la caverna: era un GIGANTE!
Era così grosso che quando si fermò sulla soglia, non
faceva filtrare la luce all’interno.
Ulisse e i soldati erano così spaventati che corsero in
fondo alla caverna per nascondersi.
Il mostro ne aveva però bloccato l’uscita con un grosso
masso. Erano intrappolati.
Il gigante vide le braci consumate e gettò altra legna
sul fuoco. Le fiamme si alzarono all’improvviso e così
gli uomini poterono vederne il volto per la prima volta.
Era grosso e brutto, con il naso sporgente e la mascella
spessa e pesante.
In mezzo alla fronte spiccava un unico e grandissimo
occhio.
Erano intrappolati nella caverna di un Ciclope.
Il mostro munse la pecora e bevve un intero secchio di
latte tutto d’un sorso.
Quando vide Ulisse e i suoi uomini gridò: “Ladri di
pecore!”.
“Non siamo ladri!” rispose Ulisse, “Siamo soldati greci
che stanno navigando verso casa di ritorno dalla
guerra di Troia”.

Potrebbero piacerti anche